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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Settembre 2011
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLE NUOVE MISURE FISCALI ANNUNCIATE DAL GOVERNO ITALIANO  
 
Bruxelles, 8 settembre 2011 - La Commissione europea si compiace delle nuove misure annunciate ieri dal governo italiano. Essi confermano la determinazione delle autorità italiane per raggiungere gli obiettivi concordati di riduzione del disavanzo e del debito, contribuendo ad affrontare le debolezze profonde radici strutturali dell´economia italiana. La decisione di età di pensionamento è anche un segnale importante. La conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio e l´abolizione delle province sono miglioramenti decisivi nel quadro istituzionale d´Italia, e contribuire a garantire la disciplina di bilancio su base permanente. La Commissione chiede una rapida adozione del pacchetto di regolazione in uno spirito di coesione nazionale e di solidarietà.  
   
   
UE: UNA VOCE UNICA PER LA TUTELA DEGLI INTERESSI ENERGETICI EXTRAUNIONALI  
 
Bruxelles, 8 settembre 2011 – In un panorama dei mercati mondiali dell’energia in costante cambiamento com’è quello odierno, per conseguire gli obiettivi unionali di sicurezza energetica sono necessari un opportuno coordinamento interno nonché una posizione forte e decisa al di fuori dell’Unione. Ieri la Commissione ha adottato una comunicazione sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico e sulla cooperazione internazionale, stabilendo per la prima volta una strategia globale per le relazioni esterne dell’Ue in ambito energetico. Al centro dell’approccio presentato dalla Commissione vi è un migliore coordinamento fra gli Stati membri dell’Ue per identificare e attuare priorità chiare in tema di politica energetica estera. Günther Oettinger, commissario europeo responsabile per l’energia, ha dichiarato: “Negli ultimi anni la politica energetica unionale ha compiuto veri progressi. L’ue deve ora estendere i successi del proprio ampio mercato interno dell’energia oltre le sue frontiere per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico all’Europa e per stimolare partenariati internazionali in questo settore. La Commissione propone oggi un approccio coerente alle relazioni con i paesi terzi in ambito energetico. A questo fine è necessario migliorare il coordinamento interno affinché l’Ue e i suoi Stati membri agiscano e si esprimano con una sola voce”. Oltre alla comunicazione, la Commissione ha proposto una decisione volta a istituire un meccanismo per lo scambio di informazioni relative agli accordi intergovernativi nel settore energetico fra Stati membri e paesi terzi. Questo meccanismo amplierà e integrerà la procedura di notifica già applicabile agli accordi in ambito gasiero a tutte le forme di energia, costituendo inoltre uno strumento per scambiare informazioni a livello unionale prima e dopo i negoziati con i paesi terzi. La finalità è rafforzare la posizione negoziale degli Stati membri nei confronti dei paesi terzi, garantendo nel contempo la sicurezza dell’approvvigionamento, il corretto funzionamento del mercato interno e la certezza giuridica degli investimenti. Contesto generale La quota di energia importata nell’Ue, attualmente l’80% del petrolio e oltre il 60% del gas, continua a crescere. Le decisioni e gli accordi nazionali con i paesi terzi esercitano un impatto significativo sullo sviluppo delle infrastrutture e sull’approvvigionamento di energia dell’Ue nel suo complesso. È necessario inoltre promuovere meglio gli interessi dell’Ue nelle relazioni con i paesi di transito e produttori di energia, mentre nuovi modelli di domanda e offerta sui mercati mondiali dell’energia e una crescente competizione per le risorse rendono necessario giocare la carta del valore aggiunto dell’Ue nelle relazioni esterne del settore energetico. In linea con la strategia Europa 2020, l’odierna comunicazione propone di rafforzare la dimensione esterna della politica energetica unionale, aumentando la trasparenza fra gli Stati membri dell’Ue relativamente ai loro accordi in materia con paesi terzi, rafforzando la cooperazione nell’avvicinare paesi partner o all’atto di adottare una posizione in seno alle organizzazioni internazionali e nello sviluppo di partenariati energetici globali con i paesi partner di rilievo. La strategia elenca 43 azioni concrete, tra le quali si distingue quanto segue: gli Stati membri sono tenuti a condividere le informazioni relative agli accordi internazionali con i paesi terzi nel settore energetico, compresi gli accordi ancora in fase di negoziato. La Commissione può fornire un parere caso per caso in merito alla conformità di tali accordi con il diritto unionale e con gli obiettivi comuni di sicurezza dell’approvvigionamento. Gli accordi in ambito energetico con i paesi terzi possono inoltre essere negoziati a livello unionale se questo è necessario per raggiungere gli obiettivi essenziali comuni. È questo il caso di un accordo con l’Azerbaigian e il Turkmenistan sul gasdotto transcaspico, per il quale è stato richiesto un mandato specifico dal Consiglio. L’ue proporrà un nuovo partenariato per i progetti relativi alle energie rinnovabili con i paesi del Mediterraneo meridionale. L’ue promuoverà norme giuridicamente vincolanti a livello internazionale in materia di sicurezza nucleare, anche in sede di Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), e si impegnerà a estendere le valutazioni di sicurezza nucleare ai paesi limitrofi dell’Ue. La politica unionale di sviluppo comprenderà una maggiore attenzione al miglioramento dell’accesso all’energia sostenibile per i paesi meno sviluppati e in via di sviluppo. Ulteriori informazioni Per saperne di più sulla dimensione esterna della politica energetica unionale e sulla proposta della Commissione, consultare il sito web: http://ec.Europa.eu/energy/international/index_en.htm    
   
   
UE: COMMISSIONE AFFARI ESTERI: BENVENUTO IL DIALOGO TRA KOSOVO E SERBIA  
 
 Bruxelles, 8 settembre 2011 - I deputati hanno espresso sostegno per il Kosovo la "prospettiva europea", e accolto di recente il dialogo con la Serbia. Tuttavia, hanno anche avuto preoccupazioni per le tensioni sui confini del Kosovo con la Serbia. Forte sostegno del Parlamento per il lavoro della sig.Ra Jahjaga è stato sottolineato, all´inizio della riunione, dal presidente della delegazione per le relazioni con l´Europa sud-orientale Eduard Kukan (Ppe, Sk). Tuttavia, il sig Kukan ha anche detto che i deputati europei erano molto preoccupati per i recenti episodi di polizia tra la comunità serba del Kosovo ai confini con la Serbia. Ha ribadito la necessità per il Kosovo di rispettare i parametri, e soprattutto per l´integrazione dei rimpatriati, come precondizione per la liberalizzazione dei visti per i cittadini kosovari. Stato di diritto in tutto il Kosovo - Ms Jahjaga ha detto che non c´erano alternative a stabilire lo stato di diritto e attuare la costituzione in tutto nel territorio della Repubblica del Kosovo. Ha accolto Ue norma di legge la risposta missione Eulex per l´incendio di un posto di frontiera alla fine di luglio. "Il Kosovo è uno", e qualsiasi azione che possa portare ad alcuna partizione del Kosovo "è e sarà sempre inaccettabile", ha detto, aggiungendo che la comunità serba è stato un "ostaggio di strutture illegali e parallele nel nord" del Kosovo . Serbia e Kosovo devono sostenere l´un l´altro - Ms Jahjaga ha detto che le relazioni tra il Kosovo e l´Ue sono stati stagnanti, e ha chiesto che fosse giunto il momento di "avviare la prospettiva europea in una realtà europea". La signora ha detto che Jahjaga pienamente supportato il dialogo tra Kosovo e Serbia. "Dobbiamo modellare il nostro futuro, ed è verso l´Unione europea", ha sottolineato, aggiungendo che. Serbia e Kosovo devono sostenersi a vicenda in questo processo. Vi è il supporto in Parlamento per il Kosovo a far parte dell´Ue, ha dichiarato il relatore sul Kosovo Ulrike Lunacek (Verdi, At), aggiungendo che è comprensibile che il governo del Kosovo aveva preso azione legittima nella parte settentrionale del paese. Riconoscimenti mancanti - Doris Pack (Ppe, De), ha osservato che i cinque Stati membri dell´Ue che non aveva ancora riconosciuto l´indipendenza del Kosovo ", avevano i loro problemi" ed erano "confrontando le cose che non sono paragonabili". Nella sua risposta, la sig.Ra Jahjaga ha ammesso che la mancanza di riconoscimenti è stato un "ostacolo reale", ma ha sottolineato che 81 paesi hanno già riconosciuto il Kosovo. Hannes Swoboda (S & D, At), ha sottolineato che i riconoscimenti mancante potrebbe essere realizzata solo se il Kosovo e la Serbia potrebbe risolvere i loro problemi attraverso il dialogo. Ha fatto riferimento al ruolo dell´Austria in Italia di Alto Adige, come ad esempio il potenziale di un modo per rappresentare gli interessi legittimi della Serbia in modo organizzato. Vi è un ampio sostegno in Parlamento per la liberalizzazione dei visti, ha aggiunto. Approccio regionale - Relatore alla Serbia Jelko Kacin (Alde, Sl), ha detto recente dialogo tra Pristina e Belgrado avevano aiutato la Serbia al raggiungimento di status di paese candidato. Ha detto che solo l´approccio regionale potrebbe portare stabilità e prosperità per i paesi dei Balcani occidentali. Sig. Kacin creduto Kosovo era parte della soluzione, e non quello del problema, nella regione.  
   
   
UE, DANUTA HüBNER: "IL PARLAMENTO PERMETTE DI ESPRIMERSI LIBERAMENTE"  
 
Bruxelles, 8 settembre 2011 - Ogni europarlamentare ha una storia diversa. Alcuni lavoravano già in altre istituzioni europee prima di entrare in Parlamento. La deputata popolare Danuta Hübner, precedentemente commissaria per i problemi economici e monetari, ci spiega l´importanza di un simile background. In passato lei ha lavorato per tre diverse istituzioni europee. In che modo l´ha aiutata quest´esperienza? Sono stata davvero fortunata a lavorare per tre istituzioni così importanti: prima come ministro polacco in Consiglio, come commissaria in Commissione europea e ora in Parlamento. Ogni istituzione ha un ruolo ben preciso all´interno dell´Unione e un diverso approccio al lavoro. Conoscere dall´interno le altre istituzioni mi è di grande aiuto. La maggiore differenza riguarda la libertà di esprimersi. Se sei un ministro o un commissario hai delle restrizioni legate alla propria posizione. Qui in Parlamento invece è diverso: i parlamentari si possono mettere in discussione e fare domande spinose. In Commissione o in un governo non hai questo privilegio. In cosa è cambiato il suo lavoro? Per la prima volta sono un vero funzionario. Continuo a occuparmi di Europa e di politiche regionali. Ma in Parlamento posso interessarmi anche ad altro, mentre in Commissione dovevo attenermi al mio settore. E sul piano politico gli incontri con gli elettori sono molto importanti. Anche a livello personale. Avvicinarsi alle persone è di vitale importanza per tutti i politici: chiunque ha il potere di influenzare la vita delle persone dovrebbe farlo. Il suo precedente lavoro le facilita i rapporti con la Commissione e il Consiglio? Sì, non solo grazie alle relazioni che ho mantenuto, ma anche alla consapevolezza del modo di lavorare della Commissione (l´organo esecutivo dell´Ue, ndr). Ora che sono a capo della Commissione parlamentare per lo sviluppo regionale riesco a collaborare facilmente con i miei ex colleghi, perché li conosco di persona. E per rendere il lavoro ancora più efficace ho creato un team per facilitare il dialogo tra le due istituzioni.  
   
   
UE: BANDO DI GARA PER UNO STUDIO SULLE OPZIONI DI ETICHETTATURA DEI PRODOTTI E SULLA COMPRENSIONE DA PARTE DEI CONSUMATORI DI TALI OPZIONI E DELL´ETICHETTATURA DEL CONSUMO ENERGETICO  
 
Bruxelles, 8 settembre 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per uno studio sulle opzioni di etichettatura dei prodotti e sulla comprensione da parte dei consumatori di tali opzioni e dell´etichettatura del consumo energetico. L´etichetta energetica comunitaria aiuta a fornire ai consumatori informazioni significative e facili da comprendere dalle quali beneficiare. L´etichetta focalizza sull´efficienza energetica di un prodotto, consentendo anche l´inserimento di altri dati (quali gli aspetti ambientali) per informare le scelte dei consumatori. La legislazione attuale prevede l´analisi di ulteriori passi per fornire informazioni sull´impronta di carbonio di un prodotto o sull´impatto ambientale durante il ciclo di vita di un prodotto. La ricerca dovrebbe riguardare due aree: - La possibilità di etichettatura di carbonio di prodotti connessi all´energia e la presentazione di altri parametri ambientali; - la comprensione dei consumatori degli elementi dell´etichetta energetica così come la possibilità di una etichetta di contenere informazioni sull´impronta di carbonio e di altri parametri ambientali, e di come questo agirebbe sulle situazioni simulate di acquisto. Per leggere il bando ufficiale, consultare: Gu n. S168 del 2 settembre 2011 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:276754-2011:text:it:html&src=0    
   
   
ITALIA-SERBIA, AL VIA MISSIONE DEL MINISTRO ROMANI IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IERI A BELGRADO PER RAFFORZARE LA COOPERAZIONE ECONOMICA E INDUSTRIALE  
 
Roma, 8 settembre 2011 – Un forte interesse a realizzare le nuove infrastrutture, lo sviluppo di una partnership sempre più strategica nel campo energetico soprattutto nelle fonti rinnovabili, il ruolo sempre più incisivo della Fiat nel settore dei trasporti e la presenza sempre più capillare delle nostre banche nel sistema finanziario e creditizio. Sono questi alcuni dei dossier che il Ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani ha affrontato ieri a Belgrado con l’obiettivo di rafforzare la partnership economica dei due paesi, con l’Italia che è già primo paese cliente della Serbia e terzo fornitore preceduto dalla Federazione Russa e dalla Germania. Romani ha incontrato nel pomeriggio il Primo Ministro, Mirko Cvetkovic e il Ministro dell’Economia e dello Sviluppo Regionale, Nebojsa Ciric, con cui sottoscriverà una dichiarazione congiunta in materia di cooperazione economica. In serata il Ministro incontrerà gli esponenti del Business Council e della comunità imprenditoriale italiana in Serbia. L’interscambio tra Italia e Serbia nel 2010 é stato di 1,8 miliardi di €, con un incremento dell’11,8% rispetto all’anno precedente (1,57 miliardi di €). Nei primi tre mesi del 2011 l’interscambio ha registrato un valore di 475 milioni di €, con un incremento del 20,8%. I settori merceologici più rilevanti nel 2010, per quanto riguarda le esportazioni italiane, sono stati tessuti e altri prodotti tessili, macchine di impiego generale, pelle e pelletteria, metalli e veicoli. L’italia, con investimenti complessivi in Serbia pari a circa 1 miliardo di euro, è il primo investitore internazionale in Serbia. Nel quadro del processo di privatizzazione serba, le aziende italiane figurano al secondo posto, dopo la Germania per numero di aziende acquistate. Le aziende italiane presenti in Serbia sono 200 con un fatturato di 2,4 miliardi di € l’anno e 18.000 lavoratori impiegati. La Serbia è inoltre “una piattaforma” particolarmente interessante per la fitta rete di accordi di libero scambio in essere con i mercati dell’Europa balcanica, della Russia e della Turchia.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: POLIDORI PRESENTA ´SQUADRA´ MADE IN ITALY  
 
Roma, 8 settembre 2011- Pronta la “squadra” made in Italy, in vista degli Stati generali del Commercio con l´Estero del prossimo 28 e 29 ottobre: sei big del mondo imprenditoriale mettono a disposizione la propria esperienza per condividere le criticità che i principali settori produttivi nazionali incontrano nel processo di internazionalizzazione e dunque per individuare, insieme a governo e istituzioni, interventi possibili a livello nazionale e multilaterale per definire le priorità del Sistema-italia nella sfida globale. La squadra sarà presentata alla stampa venerdì 9 settembre presso la sede del ministero dello Sviluppo economico di viale Boston (Eur). L´incontro, presieduto dal sottosegretario al commercio con l’estero, Catia Polidori, è previsto per le ore 12. Insieme al sottosegretario Polidori, parteciperanno alla conferenza stampa il consigliere per l´export del Premier Berlusconi, Massimo Calearo Ciman e i sei imprenditori, presidenti di altrettanti tavoli di lavoro settoriali: Simone Bettini, Maurizio Marinella, Rodolfo Ortolani, Luca Poncato, Gianluca Rana, Roberto Snaidero. I tavoli riguardano i sei comparti principali del made in Italy (Agroalimentare; Ambiente/energia; Arredo-sistema casa; Automazione – Meccanica – Mobilità; Abbigliamento – Sistema persona e Servizi) e sono composti da associazioni di categoria, funzionari del ministero sviluppo economico, Unioncamere e Assocamerestero. Nella due giorni finale di ottobre si ascolteranno i risultati elaborati, mettendo gli operatori a confronto diretto con gli organismi regolatori (Wto, Ue, Governo).  
   
   
IL PRESIDENTE DEL PIEMONTE COTA DAL CAPO DELLO STATO  
 
Roma, 8 settembre 2011 - Il presidente della Regione, Roberto Cota, è stato ricevuto il 7 settembre dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Argomenti dell’incontro sono stati la Fiat e il futuro degli stabilimenti di Grugliasco e di Mirafiori. Al Capo dello Stato, apparso particolarmente interessato alla vicenda Fiat e ai suoi riscontri anche nei confronti del Piemonte, Cota ha parlato dell´incontro avuto la scorsa settimana con l´amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne. In quell´occasione Cota era stato rassicurato sul futuro degli stabilimenti di Grugliasco. Al termine dell´incontro Napolitano ha voluto avere da Cota gli ultimi particolari anche della vicenda Tav.  
   
   
VENETO: BENESSERE ELEVATO , MA ISTRUZIONE, AMBIENTE E RELAZIONI SOCIALI RAPPRESENTANO ELEMENTI DI CRITICITA’ IL PROGETTO «OLTRE IL PIL» E IL CRUSCOTTO DEGLI INDICATORI DEL BENESSERE DELLE 20 REGIONI D’ITALIA  
 
Venezia, 8 settembre 2011 - In Veneto si vive davvero bene? La fotografia scattata alla regione mostra che benessere materiale, salute, insicurezza e pubblica amministrazione rappresentano i fiori all’occhiello, ma per quanto riguarda ambiente, relazioni personali e sociali ed istruzione la regione scivola nella graduatoria della mappa del benessere italiano. Questi, in sintesi, i risultati del progetto «Oltre il Pil» presentati presso Unioncamere del Veneto da Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere Veneto, Silvio Giove, Dipartimento di Economia Università Ca’ Foscari, Serafino Pitingaro, Centro Studi Unioncamere del Veneto, e Roberto Crosta, segretario generale Camera di Commercio di Venezia. «Oltre il Pil», progetto nato nell’ottobre 2009 da Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, in collaborazione con Regione Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e Centro Studi Sintesi, mira a revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori per fornire supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e istituzionali per la formulazione di politiche sostenibili in tema sociale, economico, fiscale e ambientale. Il Pil da solo non dice nulla del benessere e della felicità della popolazione, né della sostenibilità dello sviluppo sociale ed ambientale. Da qui la necessità di individuare indicatori alternativi che misurino l’effettivo livello di benessere. Utilizzando un cruscotto di otto macro-indicatori (benessere materiale, salute, istruzione, lavoro e tempo libero, pubblica amministrazione, relazioni personali e sociali, ambiente, insicurezza fisica ed economica), costruiti sulla base di 40 variabili per 20 regioni in un arco temporale di 4 anni (2006-2009), «Oltre il Pil» vuole offrire una lettura più esaustiva della realtà in cui viviamo valutando l’integrazione tra sistemi locali, individuando nuovi fattori di competitività e identificando policy per generare un circolo virtuoso di crescita. Come Si Vive In Veneto? Guardando oltre gli aspetti economici, il Veneto si conferma regione ad elevato livello di benessere materiale. Degli otto macro-indicatori considerati, salute, insicurezza fisica e economica e pubblica amministrazione sono a un livello superiore rispetto al benessere materiale; lavoro e tempo libero evidenziano un valore simile; ambiente, relazioni personali e sociali e istruzione rappresentano invece le principali criticità. Sulla base di valori normalizzati che variano da 0 a 1 (vicino allo 0 situazione di difficoltà e disagio rispetto la media) il Veneto è terzo con 0,710 per benessere materiale dietro a Emilia Romagna (0,745) e Lombardia (0,822). I Meno. Nonostante gli elevati livelli di rifiuti differenziati, a condizionare l’ambiente ci sono l’elevata densità di popolazione, l’alto tasso di urbanizzazione e l’inquinamento atmosferico. Ne risulta un Veneto decimo nella graduatoria (0,474) preceduto da Valle d’Aosta, Marche, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Abruzzo e Trentino Alto Adige (primo con 0,768). Per l’istruzione, il possesso di un titolo universitario o di un diploma risulta inferiore a quello di molte regioni italiane facendo scivolare il Veneto addirittura al 14esimo posto (0,326) con alle spalle soltanto Piemonte, Toscana, Campania, Sicilia, Sardegna e Puglia (ultima a 0,082). Nelle relazioni personali e sociali, la forte presenza straniera rispetto alla popolazione residente e la propensione alla donazione di sangue non trova riscontro negli indicatori associati alla presenza di organizzazioni di volontariato e alle cooperative sociali: Veneto settimo (0,526) preceduto da Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Umbria, Trentino e Emilia Romagna (prima a 0,696). In Linea. Nel lavoro e tempo libero il Veneto è in linea col livello di benessere materiale (quarto a 0,654 dietro a Emilia Romagna, Trentino e Valle d’Aosta) evidenziando un buon equilibrio tra attività lavorativa/imprenditoriale e propensione alla pratica sportiva e lettura. Altra nota positiva è rappresentata dalla salute (quinto con 0,720 dietro a Puglia, Marche, Lombardia e Trentino) e dal livello di longevità e salubrità, che emerge da tassi di vecchiaia e di speranza di vita piuttosto elevati a dimostrazione di un’assistenza ospedaliera e territoriale attenta ai bisogni dei cittadini. I Piu’. Per dimensioni dell’insicurezza e della pubblica amministrazione, il Veneto si colloca sopra il livello medio del benessere materiale. Tassi fisiologici di criminalità e disoccupazione, associati a tassi di mortalità non elevati, mostrano un clima di generale sicurezza e tranquillità (terzo con 0,735 dietro Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige). La virtuosità del Veneto emerge nettamente nella gestione oculata delle risorse pubbliche, testimoniata da un basso livello di spesa di funzionamento della Pa (personale e costi fissi) e da una ridotta presenza di personale pubblico che fa guadagnare al Veneto la seconda piazza (0,924) dietro alla sola Lombardia. Veneto A Confronto Con Le Altre Regioni - Escluso il Trentino Alto Adige, che sulla base di tutti gli indicatori considerati sembra essere un territorio “oltre” l’Italia (valore dell’indice unico 0,998), le regioni possono essere classificate in tre gruppi. Il Veneto, con un valore di 0,931, si piazza in quarta posizione dietro Emilia Romagna (0,959), Lombardia (0,972) e Trentino. Ne esce un’Italia che vede Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia-romagna, Veneto, Marche ed Umbria coi valori più elevati. Toscana, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Abruzzo sopra la media. Basilicata, Sardegna, Molise, Calabria, Puglia, Campania e Sicilia sotto la media. Si conferma così una netta divisione territoriale nell’indice sintetico di benessere: tutte le regioni del Nord e del Centro, con l’aggiunta dell’Abruzzo, si collocano su livelli di benessere soddisfacenti, mentre il resto del Mezzogiorno presenta una situazione non del tutto soddisfacente. La situazione complessivamente più critica è quella siciliana (0,002 indice unico): l’isola è in fondo alla classifica in ben 4 aree tematiche. «Pur considerando l´importanza del dato del Pil, vogliamo dimostrare che questo dice ben poco di come viva realmente la gente perché non tiene conto, ad esempio, della salute delle persone, della qualità della loro istruzione né valuta il benessere personale e l´efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione. Oggi abbiamo presentato alcuni primi risultati, che però si fermano al 2009, l’anno della crisi. Entro la fine dell’anno i dati verranno aggiornati al 2010 e saranno arricchiti con ulteriori indicatori, fra cui quello della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese e dell´evasione fiscale, parametri che incidono fortemente sulla qualità della vita di un territorio e condizionano fortemente la popolazione che vi vive – commenta Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere del Veneto –. La crisi economica impone di saper cogliere i nuovi fattori produttivi per superarla. Per farlo bisogna però ragionare su modelli di sviluppo sul medio-lungo periodo e il progetto «Oltre il Pil» vuole individuare i nuovi fattori di produttività che rendono competitiva la regione. Per questo riteniamo importante un monitoraggio costante di più aree tematiche che dovranno essere analizzate sia separatamente sia congiuntamente in una prospettiva di approccio multidimensionale». Il progetto prevede un bollettino e il sito www.Oltreilpil.it  attraverso il quale diffondere i risultati che, nelle prossime fasi, riguarderanno le sette province venete e, per l’Italia, le province delle città metropolitane.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ INTERNO, GIUNTA SARDA DELIBERA RICORSO A CORTE COSTITUZIONALE  
 
Cagliari, 8 Settembre 2011 - La Giunta ha deliberato il ricorso per la dichiarazione di illegittimità costituzionale dell´art. 20 della prima manovra varata dal Governo nazionale, riguardante il patto di stabilità interno. Ad annunciarlo, al termine della riunione odierna dell´esecutivo, è il presidente Ugo Cappellacci. "L´articolo in questione - spiega il presidente della Regione - contiene delle disposizioni in materia di classificazione degli enti territoriali in classi di merito sulla base di criteri che, oltre ad essere fortemente penalizzanti per la nostra Isola, sono del tutto incongruenti con l’art. 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, modificato dalla legge n. 296 del 2006 e ledono pertanto gravemente l’Autonomia della nostra Regione. Inoltre - aggiunge Cappellacci- violano l´art. 3 della Costituzione per i profili dell´indebita equiparazione tra situazioni diverse. L´art. 20 della manovra - prosegue il presidente - viola anche gli articoli 5,116,117 e 199 della Costituzione, che garantiscono l´autonomia della Regione, con particolare riferimento alla sua specialità e alla sua autonomia finanziaria. Il presidente si sofferma in particolare sul comma 5 dell´articolo in questione, che viola gli articoli 5,116,117 e 119 in quanto l’apporto della Sardegna agli obiettivi di finanza pubblica nazionale viene equiparato a quello della altre autonomie speciali, nonostante il nuovo regime delle entrate regionali stabilito dalla nuova formulazione dell’art. 8 dello Statuto, dettata dalla necessità di adeguare il regime delle entrate della Regione Sardegna al corretto assolvimento dei suoi compiti istituzionali. In altre parole, lo Stato, dopo aver riconosciuto l´inadeguatezza delle risorse, non ha dato esecuzioni al nuovo regime, arrecando un ulteriore danno alla nostra Autonomia. "Difendiamo la nostra specialità - conclude il presidente -, le nostre funzioni e le risorse per poterle esercitare."  
   
   
BOLZANO: RICEVUTO DA DURNWALDER IL CAPO DEL GOVERNO DEL LIECHTENSTEIN, KLAUS TSCHüTSCHER  
 
 Bolzano, 8 settembre 2011 - L’europa, il traffico nell’ambito alpino, la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, questi i temi trattati il 31 agosto nel corso del cordiale colloquio a Palazzo Widmann tra il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ed il capo del governo del Principato del Liechtenstein, Klaus Tschütscher. Nel corso del cordiale colloquio di questa mattina il presidente della provincia, Luis Durnwalder, ha sottolineato le numerose analogie tra l’Alto Adige ed il Liechtenstein ed il legame esistente tra i due territori alpini che mirano ad instaurare dei rapporti transfrontalieri sempre più stretti e proficui. Nel corso dell’incontro con il capo del governo del Principato, Klaus Tschütscher, sono state toccate varie tematiche che spaziano dal comune ambito economico europeo, al traffico lungo il corridoio alpino, dai settori della ricerca, sviluppo ed innovazione. Secondo il presidente Durnwalder è importante il costante scambio di esperienze e di opinioni tra realtà alpine simili tra loro come l’Alto Adige ed il Liechtenstein anche per far fronte alle comuni sfide future e per meglio definire gli sviluppi della macroregione alpina.  
   
   
GLI APPUNTAMENTI DI OGGI A ROMA IL PRESIDENTE DELLA PUGLIA VENDOLA  
 
 Roma, 8 settembre 2011 - il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola oggi è a Roma. Questi gli appuntamenti previsti: Ore 10.00 parteciperà alla conferenza straordinaria dei Presidenti delle Regioni (ore 10.00/via Parigi). Ore 11.00 interverrà in videoconferenza alla conferenza stampa per la presentazione della 75esima edizione della Fiera del Levante in svolgimento dalle ore 10.30 a Bari. Ore 11.30 parteciperà alla conferenza stampa, insieme con l’assessore alla mobilità Guglielmo Minervini, per la presentazione del primo eco concerto a pedali del gruppo Tete de Bois che si svolgerà in Puglia il 15 settembre. La conferenza stampa si svolgerà presso la sede della Regione Puglia, in via Barberini 33. Ore 20.00 incontrerà i giornalisti, insieme con l’assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, per il brindisi inaugurale dell’evento “La Puglia Suona Bene”, presso la Sala Ospiti dell’Auditorium Parco della Musica (viale Pietro de Coubertin, nei pressi del Palazzetto dello Sport di viale Tiziano).  
   
   
SARDEGNA, ENTI LOCALI: VERSO DISEGNO DI LEGGE CONDIVISO PER LA SALVAGUARDIA DELLE AUTONOMIE LOCALI  
 
Cagliari, 8 Settembre 2011 - "Si sta concretizzando il processo che, prioritariamente attraverso l´eliminazione degli sprechi a tutti i livelli istituzionali, a partire da quelli più alti, restituisce il ruolo centrale agli Enti che sono i primi protagonisti del governo del territorio, in particolar modo i Comuni senza distinzione di grandezza o importanza. Su questo punto si intende applicare il principio autonomistico riconosciuto alla nostra regione attraverso la predisposizione, per la prima volta dopo sessanta anni, di un disegno di legge sull´ordinamento delle Autonomie Locali da portare al più presto all´esame dell´Assemblea consiliare". Lo ha ribadito l’assessore regionale degli Enti locali, Nicola Rassu, durante l’incontro convocato dall’assessore Rassu al quale hanno preso parte, oltre all’esponente dell’Esecutivo, anche le rappresentanze degli Enti sardi (Ups, Asel, Aiccre e i rappresentanti del Consiglio delle Autonomie locali), incentrato sulla discussione del testo del Disegno di legge sulle Autonomie locali ormai prossimo al suo completamento. "Questi enti, tenuto conto degli irrisori costi di gestione che potrebbero essere ulteriormente ottimizzati anche attraverso una diversa configurazione degli organi assembleari ed esecutivi, non possono essere certo identificati come le centrali dello sperpero e il vero costo della politica. Al contrario devono essere difese tutte le autonomie locali alle quali occorre dare gli strumenti necessari utili al loro funzionamento nella difesa delle loro prerogative” ha proseguito Rassu. Durante i lavori l’assessore ha voluto ribadire l’impegno della Giunta Cappellacci nella stesura di un testo bilanciato alle esigenze reali del territorio e basato sul confronto e sulla concertazione con le rappresentanze delle Autonomie Locali che hanno partecipato a diversi incontri in cui sono state definite, anche nel dettaglio, le norme sulla riorganizzazione degli Enti Locali stessi. In questa direzione si è inserito anche l´incontro odierno che ha rappresentato uno degli ultimi passaggi prima del completamento del disegno di legge che a breve verrà portato all’attenzione della Giunta regionale. Alcuni dei punti rilevanti del testo ormai in fase di ultimazione, in linea con la volontà di salvaguardare le realtà dei piccoli Comuni, riguarderanno un alleggerimento della composizione degli organi assembleari ed esecutivi, con la riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, per un ulteriore contenimento della spesa e riduzione dei costi, peraltro estremamente contenuti, della rappresentanza democratica che deve essere garantita nella gestione del territorio. Il disegno di legge, inoltre, prevede l’Osservatorio regionale delle autonomie locali con l’obiettivo di monitorare e diffondere le informazioni attinenti gli enti locali per meglio orientare le politiche regionali e la formazione degli atti normativi in materia di autonomie locali. Infine il testo disciplina le gestioni associate in materia di obbligatorietà di esercitare, in forma associata almeno otto delle funzioni fondamentali individuate dalla riforma federalista per i piccoli comuni. Anci: Assessore Rassu "Necessari​o difendere strenuamen​te le prerogativ​e degli Enti locali sardi" - "La difesa di tutti i Comuni della Sardegna, senza distinzione di grandezza o importanza, rappresenta uno degli obiettivi primari che la Regione, in stretta collaborazione con le rappresentanze delle Autonomie locali, vuole raggiungere per difendere le fondamentali prerogative degli Enti locali stessi, perché sono proprio loro i primi e veri protagonisti del buon governo del territorio".Lo ha dichiarato, questa mattina, l’assessore regionale degli Enti locali, Nicola Rassu, nel suo intervento alla Vii assemblea dell’Anci Sardegna. "Stiamo lavorando attivamente da tempo su più fronti per fornire agli Enti locali tutti gli strumenti necessari per consentirgli di operare in modo bilanciato alle reali esigenze della Sardegna - ha proseguito Rassu - Per questo abbiamo quasi ultimato il Disegno di legge sull’ordinamento degli Enti locali che, per la prima volta dopo sessant´anni, potrà disciplinare una materia così delicata". "Ho proposto l´attivazione di nuovi tavoli di confronto con l’assessore regionale della Programmazione e con le rappresentanze delle Autonomie locali, già subito dopo l’insediamento dei nuovi rappresentanti, che oggi verranno eletti, per tentare di trovare una soluzione all’annoso problema legato all’attuazione del Patto di stabilità e per completare proprio quel percorso condiviso che stiamo portando a compimento, con il fattivo supporto e la grande collaborazione di tutte le istituzioni, di riordino della legislazione sugli Enti locali stessi”, ha aggiunto l’assessore Rassu. "Quella che stiamo affrontando è una sfida che impegna tutti noi attori istituzionali che operiamo sul territorio a unire gli sforzi per trovare una via condivisa di sviluppo e realmente capace di creare condizioni di crescita nei nostri territori".  
   
   
CREDITO D´IMPOSTA: AL VIA LA MACCHINA ORGANIZZATIVA REGIONALE SICILIANA  
 
Palermo, 8 settembre 2011 - La definizione degli ultimi adempimenti che dovranno essere messi in atto dagli assessorati coinvolti dalla misura del Credito d´imposta,e´ stato l´argomento al centro dell´incontro che si e´ svolto ieri mattina tra l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao,e i tecnici dei dipartimenti agli interventi strutturali in agricoltura, alla pesca e all´attivita´ produttive. Alla riunione ha partecipato l´assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Elio D´antrassi. "Questo mese di settembre - ha detto Armao - sara´ utilizzato per definire compiti e responsabilita´ negli uffici regionali che dovranno esaminare le richieste che giungeranno dall´Agenzia. Faremo in modo di rafforzare le strutture che ne avranno bisogno cosi´ da garantire la massima celerita´ negli adempimenti, per altro tutti informatici, che sono a carico dei tre dipartimenti coinvolti" "La misura del credito d´imposta - ha ribadito l´assessore - e´ uno strumento di grande rilevanza in un momento in cui si parla soprattutto di tagli e risparmi. E´ il nostro modo concreto e veloce per dare respiro all´economia e risposte ai tanti imprenditori, anche non siciliani, che in questi mesi hanno mostrato grande interesse agli investimenti". "Siamo certi - ha precisato - di recuperare il tempo che ci ha fatto perdere il Governo nazionale con il blocco dei fondi Fas per il credito d´imposta e al tempo stesso ci confortano gli aggiornamenti dell´Istituto Prometeia, giunti proprio oggi, i quali confermano la validita´ di questa misura indicando alcuni effetti positivi che per il primo anno sono pari a un incremento degli investimenti di circa 560 milioni di euro (+3,2%), del Pil di circa 330 milioni (+0,4%) e dell´occupazione di circa 3.600 unita´ pari al (+0,2%)". "Si tratta di una procedura di incentivazione - ha concluso l´assessore - a ´burocrazia zero´ nel senso che tutto l´iter si svolge su base informatica, con obiettivi vantaggi sui tempi di svolgimento, sullo snellimento delle decisioni, sulla possibilita´ della pubblica amministrazione di attivare modelli flessibili di tipo organizzativo".  
   
   
XXV CEN, SI PARLA DI LAVORO A FABRIANO. IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, SPACCA: ´TEMA CENTRALE NELLA VITA DELLA NOSTRA COMUNITA`. DALLA VISITA DEL SANTO PADRE UN MESSAGGIO DI SPERANZA PER INIZIARE LA RISALITA´.  
 
 Ancona, 8 Settembre 2011 - ´Un grazie sentito alla Chiesa italiana per l´occasione che ci ha offerto scegliendo le Marche quale sede del Xxv Congresso Eucaristico Nazionale. Un´occasione senz´altro di preghiera, di riflessione, ma anche momento forte di orientamento per la nostra comunita`, attraverso i valori profondi ai quali ancorare crescita e sviluppo. In questo contesto il tema del lavoro e` centrale, lo e` nella vita di tutta la comunita` nazionale, ma in particolare della nostra regione che sul senso di responsabilita` ha costruito la propria crescita, il proprio riscatto nei periodi piu` duri. Gli ultimi 40 anni di sviluppo delle Marche sono avvenuti proprio sul senso di responsabilita`, sul lavoro, sulla coesione sociale´. Cosi` il presidente della Regione Marche e Commissario delegato per il Cen, Gian Mario Spacca, oggi a Fabriano per l´incontro ´Eucarestia nel tempo dell´uomo: il lavoro´ organizzato al Teatro Gentile nell´ambito del Xxv Congresso Eucaristico Nazionale. ´Le Marche ´ ha sottolineato Spacca - sono la regione piu` manifatturiera d´Italia e la riflessione di oggi a Fabriano acquista dunque un sapore del tutto particolare. L´attenzione profonda della Chiesa ai temi del lavoro e dell´occupazione ci e` indicata con forza dallo stesso Santo Padre attraverso i suoi insegnamenti. Egli ha deciso di incontrare dopo la santa messa che celebrera` domenica ad Ancona, i lavoratori in condizione di precarieta`. Oltre alla preghiera, quindi, domenica arrivera` una speciale benedizione dalla quale ci auguriamo possano prendere il via le soluzioni che riguardano gli aspetti piu` difficili e drammatici legati all´occupazione in questa terra. Siamo fiduciosi che dopo la visita di Papa Benedetto Xvi avremo piu` forza per iniziare la risalita, avviando progressivamente a soluzioni le principali vertenze delle piu` grandi aziende della nostra economia. La giornata di oggi, dedicata alla riflessione sul lavoro, e` davvero una giornata che ci riempie il cuore di speranza. Ne abbiamo particolarmente bisogno in un momento cosi` difficile come quello che stiamo vivendo´..  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: MODIFICHE ALL’ORDINAMENTO DELLE AZIENDE PUBBLICHE DI SERVIZI ALLA PERSONA  
 
Trento, 8 settembre 2011 - La competente Commissione legislativa ha approvato e trasmesso al Consiglio regionale, per la relativa trattazione, un disegno di legge di modifica alla normativa concernente le aziende pubbliche di servizi alla persona. La modifica, presentata dall´Assessora regionale competente Martha Stocker, riguarda il trasferimento di patrimoni o beni del Comune alle aziende. Nella legge attualmente in vigore è previsto che le nuove aziende pubbliche di servizi alla persona debbano disporre di un adeguato patrimonio o dei beni corrispondenti. Ciò rappresenta, infatti, un requisito fondamentale per l’autonomia organizzativa dell’azienda e per l’assunzione delle relative responsabilità. Finora però non era previsto che i Comuni o altre istituzioni pubbliche potessero cedere tale patrimonio – di norma si tratta di immobili – anche a titolo gratuito alle suddette aziende di diritto pubblico. La modifica è contenuta ora nel nuovo disegno di legge che il Consiglio regionale tratterà già nel mese di settembre. Naturalmente – spiega l’Assessora regionale Martha Stocker – gli statuti delle aziende pubbliche di servizi alla persona dovranno però anche prevedere che questo patrimonio venga restituito all’istituzione che lo ha messo a disposizione, se l’attività dell’azienda dovesse eventualmente cessare o se l’attività originaria non dovesse proseguire per altri motivi.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE, MINORANZE: CONCESSI DALLA GIUNTA FINANZIAMENTI A COMUNI, ENTI E ASSOCIAZIONI  
 
 Trento, 8 settembre 2011 - Promuovere e valorizzare le lingue minoritarie attraverso il coinvolgimento delle popolazioni interessate e consolidare le specifiche identità culturali, rafforzando nelle minoranze la consapevolezza del proprio senso di appartenenza. Sono gli obbiettivi a cui la Regione si ispira intervenendo a sostegno delle iniziative di tutela e promozione delle minoranze linguistiche. Nella seduta del 31 agosto a Bolzano, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore Luigi Chiocchetti, ha approvato la concessione di finanziamenti ad enti, istituti e associazioni che realizzano progetti per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche regionali, come secondo stralcio 2011. Per i soggetti che operano in provincia di Trento sono stati stanziati 67.600 euro, mentre per i soggetti che operano in provincia di Bolzano l’importo stanziato è di 189.100 euro. Complessivamente sono 22 le iniziative finanziate  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, RECORD DI RICHIESTE IN FVG  
 
Trieste, 8 settembre 2011 - Friuli Venezia Giulia in controtendenza rispetto al Paese per quanto riguarda la Cassa integrazione. A evidenziarlo il consigliere regionale Pd Paolo Pupulin, che richiama i dati immessi sul portale Inps nazionale, osservando che mentre a livello nazionale si annuncia una riduzione di circa il 30% del ricorso alla cassa integrazione, in Friuli Venezia Giulia, ad agosto, si raggiunge il massimo storico della richiesta di ore di autorizzazione alla Cig. Nessun indicatore di quelli annunciati in tante dichiarazioni della presidenza e dell´assessorato al lavoro aveva segnalato un così rilevante rallentamento delle attività economiche in regione, avverte il consigliere citando le cifre: 3.527.724 sono le ore complessivamente autorizzate per il mese di agosto appena trascorso. Il corrispondente mese dell´anno scorso, anche quello anomalo rispetto al panorama nazionale, le ore furono 3.148.402. Ma il confronto più esplosivo riguarda il mese precedente di luglio 2011, quando la Cig complessiva si era fermata a 2.037.298 ore. Una crescita dunque pesantissima di oltre il 75%. In sostanza quella di agosto di quest´anno rappresenta la performance assoluta più negativa di tutti gli anni di crisi recenti, cioè almeno a partire dal 2008. È il livello significativamente più pesante rispetto alla dimensione più elevata conseguita nel corso dell´anno, quando ad aprile si arrivò al massimo precedente di 2.166.466 ore di cassa. Non serve dire che merita una riflessione seria e fuori dai soliti schemi di ragionamento, che ho riscontrato in più occasioni da parte di Tondo e della sua Giunta, quando si è cercato di ridimensionarne il significato per non dover affrontare in modo strutturale gli elementi di crisi specifica dell´economia regionale. Spero che questa scossa venga assunta per definire anche in Friuli Venezia Giulia misure nuove e urgenti per rispondere a questa situazione che giudico di vera e propria emergenza economica. Significativi risultano pure le differenti richieste di cassa integrazione. Raddoppia il ricorso alla cassa straordinaria ad agosto con 2.923.045 ore autorizzate. Erano 1.542.255 nello stesso mese dell´anno scorso, considerato da tutti gli osservatori l´anno terribile. Erano il precedente mese di luglio di questo anno 1.461.847. Il segnale è la resa dei conti in molte aziende, che vivono una fase di crisi e ristrutturazione, intenzionate a ridurre gli organici in modo consistente. Si mantiene sostanzialmente agli stessi livelli del mese precedente quella ordinaria: infatti si passa dalle 466.224 ore di luglio alle 450.243 di agosto. Rimane comunque elevata, se ci si ricorda che agosto rappresenta il mese delle ferie estive, con un raffronto non comparabile sul piano dell´effettiva attività produttiva. Infatti, il confronto con il corrispondente mese dell´anno 2011, quando le ore di cassa ordinaria furono 206.041, fa comprendere che ci troviamo davanti ad una situazione delicata anche sul versante delle commesse e degli ordinativi correnti. Infine rimane sotto controllo la cassa in deroga, per più motivi compreso l´esaurirsi per tante imprese minori della possibilità di un nuovo ricorso, avendone superato i limiti temporali massimi. Ma pure per gli effetti già espliciti di una crisi che ha tagliato o ridimensionato tante attività minori. A luglio le ore autorizzate erano 109.227. Ad agosto sono arrivate a 154.436. A fronte di questa situazione, conclude Pupulin, chiederò nuovamente un serio approfondimento della situazione, che rischia di sfuggire di mano, nell´ambito della Ii Commissione aprendo un confronto di merito con tutte le organizzazioni economiche e sindacali. Si sente infatti sempre di più l´esigenza di un impegno generale e condiviso per mettere a punto misure utili a rispondere a una situazione pericolosa per il futuro dell´economia e del lavoro in Friuli Venezia Giulia.  
   
   
FVG: ESTESO IL PERIODO DEGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA  
 
Trieste, 8 Settembre 2011 - Aumenta da 6 a 8 mesi il periodo massimo di ammortizzatori sociali in deroga fruibile dai lavoratori del Friuli Venezia Giulia nel 2011. Lo prevede una modifica all´Intesa sugli ammortizzatori, approvata Ieri dal Tavolo di concertazione, che è stato convocato a Trieste dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi. Nell´occasione sono stati anche comunicati i dati sull´andamento nello scorso agosto della cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga. In agosto le ore di cassa integrazione richieste dalle imprese del Friuli Venezia Giulia sono state 3,5 milioni, rispetto ai 3,1 milioni dello stesso mese dell´anno scorso e ai 2 milioni di luglio. Il dato ufficiale è tuttavia distorto, come ha precisato l´assessore Angela Brandi, dal fatto che il ministero ha registrato solo in agosto la cassa integrazione straordinaria a zero ore per tutti i dipendenti, richiesta ancora parecchi mesi fa da due grandi imprese friulane, e già di fatto autorizzata per 2 milioni di ore. Le due imprese hanno già iniziato a utilizzare da tempo la cassa integrazione, ma solo parzialmente. Nel dettaglio, le ore di cassa integrazione ordinaria sono state 450 mila, contro le 206 mila nell´agosto del 2010 e in calo rispetto alle 466 mila di luglio; quelle di cassa straordinaria sono state 2,9 milioni in agosto (ma 2 milioni di ore riguardano il caso delle due imprese friulane), contro 1,5 milioni nello stesso mese dell´anno scorso e 1,4 in luglio; la ore di cassa in deroga sono state invece 154 mila rispetto a 1,4 milioni nell´agosto del 2010 e 109 mila in luglio. La modifica approvata oggi dal Tavolo di concertazione all´Intesa, che permette l´allungamento del periodo di utilizzo degli ammortizzatori in deroga, era stata richiesta dall´Ebiart, l´Ente bilaterale imprese artigiane. Secondo il presidente dell´Ebiart Dario Bruni, la modifica rappresenta un importante segnale di attenzione della Regione nei confronti delle imprese artigiane, che stanno subendo gli effetti della crisi e che usufruiscono di questa forma di ammortizzatori. Dal Tavolo è arrivato anche il "via libera" alla concessione della cassa integrazione in deroga a favore dei lavoratori di tre imprese della provincia di Trieste, per far fronte a difficoltà congiunturali: Savino (costruzioni edili), Sircelli Laura (panificio) e Redox Group (indotto Wartsila e Fincantieri). In nessun caso sono previsti esuberi. In precedenza si era svolta una riunione della Commissione regionale lavoro, presieduta sempre dall´assessore Angela Brandi. La Commissione ha approvato alcune modifiche al regolamento sui lavori di pubblica utilità, che vengono finanziati dalla Regione sulla base di progetti presentati dalle Pubbliche amministrazioni del Friuli Venezia Giulia. Nel 2011 i progetti sono in particolare rivolti ai giovani disoccupati tra 18 e 36 anni. Con le modifiche approvate oggi si precisa che possono usufruire di questo strumento gli iscritti alle liste di disoccupazione, senza lavoro da almeno 8 mesi, in modo da ampliare il numero dei potenziali beneficiari. È stato inoltre chiarito che i lavori di pubblica non rappresentano un servizio, ma un contributo a fondo perduto, e che perciò non sono soggetti a Iva.  
   
   
TOSCANA: IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE, NUOVA LEGGE AL VIA ENTRO OTTOBRE  
 
Firenze, 8 settembre 2011 – La nuova legge regionale per l’imprenditoria giovanile e femminile che il consiglio ha approvato alla fine di luglio, sarà operativa entro ottobre. La terza commissione ha licenziato il 6 settembre il regolamento attuativo proposto dalla giunta, che approverà, nella prossima seduta, anche una delibera che definisce condizioni e modalità, dando così il via libera alla determinazione del bando, che darà a tutti gli interessati la possibilità di presentare i progetti. “Siamo molto soddisfatti per la discussione in commissione – ha commentato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – che ha portato all’approvazione all’unanimità del parere sul testo del regolamento, testo che già aveva avuto l’apprezzamento positivo delle parti sociali. Ciò consentirà di rispettare i tempi che ci eravamo prefissati e di arrivare all’operatività della legge entro il prossimo ottobre”. L’assessore, oltre ai contenuti del regolamento, ha illustrato anche la delibera che sarà all’ordine del giorno della prossima giunta. Fra le novità la definizione del nuovo soggetto gestore, che sarà Fidi Toscana attraverso lo strumento del prestito partecipativo della regime alla finanziaria. Fissato anche il riparto delle risorse, che saranno per questa prima fase, di 12 milioni di euro in tre anni. Per il 50% sono destinate a finanziare le imprese di giovani fino a 40 anni, per il 30% le imprese a titolarità femminile (per le quali non c’è limite di età), per il 20% le imprese costituite da lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali. Si è stabilito inoltre che per il 90% le risorse copriranno i finanziamenti in conto interessi e le controgaranzie, mentre il restante 10% sarà riservato al finanziamento della partecipazione al capitale di rischio delle imprese. Salvo l’agricoltura, che ha una legge specifica per l’imprenditoria, tutti i settori economici potranno essere oggetto delle agevolazioni previste dalla legge. “Ci riserviamo di variare questa ripartizione – spiega l’assessore – sulla base dell’effettivo utilizzo sia sulle tipologie di impresa che di agevolazioni richieste. È ovvio che le donne, oltre alla tipologia specifica, potranno utilizzare sia quelle per i giovani che per i destinatari di ammortizzatori sociali.” La nuova legge 21 per l’imprenditoria giovanile, femminile e dei lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali amplia, rispetto al vecchio testo, la sfera delle attività per cui è possibile chiedere il finanziamento e quindi la platea dei soggetti beneficiari. Nel caso delle imprese giovanili si è deciso di elevare il limite di età da 35 a 40 anni. Gli incentivi sono stati estesi alla creazione di impresa anche di altri soggetti particolarmente svantaggiati del mercato del lavoro, come le donne e i lavoratori in cassa integrazione o mobilità. Nel caso delle donne e dei lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali non c’è limite di età. L’altra novità sta nel metodo di finanziamento: non più contributi in conto capitale, ma nuove tipologie, fra loro cumulabili. Si tratta di contributi per l’abbattimento di interessi o prestazione di garanzie su finanziamenti e operazioni di leasing. Ciò permetterà di moltiplicare il volume dei finanziamenti concessi. Il regolamento della legge entra nel merito delle modalità operative per l’attuazione delle agevolazioni, della realizzazione degli investimenti, della modalità di concessione, del raccordo con le banche, nonché dei parametri per stabilire il potenziale economico dell’investimento e definire le imprese in espansione. “Stiamo procedendo a tappe forzate – conclude l’assessore Simoncini – per rendere disponibile uno strumento in più per favorire lo sviluppo dell’economia toscana, con un occhio di riguardo per il lavoro dei giovani e delle donne che, particolarmente penalizzato dalla crisi, è oggi una priorità assoluta in vista della ripresa. E, sempre alla luce delle conseguenze della crisi, è stato deciso di estendere i benefici della legge ai lavoratori in cassa integrazione o in mobilità”.  
   
   
MILANO, PARI OPPORTUNITÀ: ZAJCZYK DELEGATA DAL SINDACO PER LO SVILUPPO DELLE INIZIATIVE  
 
Milano, 8 settembre 2011 - Si conferma la grande attenzione del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per le pari opportunità. Dopo aver nominato una Giunta caratterizzata per metà dalla presenza di assessori donna, ha dato incarico a Francesca Zajczyk, docente di sociologia urbana all´Università Bicocca, di sviluppare le politiche per le pari opportunità per il Comune. In particolare l´incarico, che Zajczyk svolgerà a titolo gratuito, sarà di supporto all´implementazione del Bilancio di Genere, nella promozione della candidatura di Milano, dopo Pechino e New York, a sede della Conferenza Mondiale Onu sulla donna nel 2015. Inoltre, collaborerà alla promozione di campagne contro gli stereotipi di genere e contro le campagne pubblicitarie lesive della dignità delle donne, con riferimento anche a Expo. Ancora, nella predisposizione di modelli e procedure per l´applicazione della democrazia paritaria nelle aziende partecipate del Comune di Milano e nei percorsi di carriera dell´amministrazione comunale. Infine Francesca Zajczyk lavorerà all´istituzione di un tavolo contro le violenze sulle donne e alla creazione di una banca dati di curricula professionali "al femminile".  
   
   
IN SARDEGNA PUBBLICATO IL NUOVO BANDO "ORE PREZIOSE" PER I GENITORI CHE LAVORANO  
 
Cagliari, 8 settembre 2011 - L´assessorato regionale per le politiche sociali ha pubblicato l´avviso 2011 dell´intervento "Ore preziose", che prevede l´erogazione di un contributo, fino a 200 euro al mese, per l´acquisto di servizi per la prima infanzia. Possono usufruire dell´agevolazione i genitori lavoratori che hanno uno o più figli di età compresa tra i 3 e i 36 mesi e che hanno usufruito, per il periodo compreso tra il 1° settembre 2010 e il 31 luglio 2011 (anno educativo 2010-2011), di servizi socio-educativi per la prima infanzia: a) nidi d´infanzia; b) micronidi; c) sezioni sperimentali; d) sezioni primavera; e) servizi educativi in contesto domiciliare (mamma accogliente ed educatore familiare autorizzati dai comuni). I requisiti richiesti, oltre all´impegno in attività lavorative nel periodo di riferimento del bando, sono la residenza in Sardegna e un reddito annuo familiare pari o inferiore a 35 mila euro, riferito al 2010 e calcolato con metodo Isee. Le domande dovranno essere presentate ai comuni di residenza a partire dal 15 settembre e fino al 15 ottobre 2011.