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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Settembre 2011
STRASBURGO: LA PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 12-15 SETTEMBRE IN 11 PUNTI (PIÙ UNO)  
 
Strasburgo, 20 settembre 2011 - La crisi dell´euro, la regolamentazione dell´estrazione offshore di greggio e di gas, la trasparenza del mercato energetico. Ecco i principali argomenti che sono stati discussi durante la prima sessione plenaria a Strasburgo - 12-15 settembre - dopo la pausa estiva. I deputati hanno inoltre richiesto un maggiore sostegno alle donne imprenditrici. E il Presidente polacco Komorowski ha invitato alla coesione dell´Europa come risposta alla crisi. Materie prime: una strategia efficace per l´Europa. Il 13 settembre è stato votato il rapporto di Reinhard Bütikofer (Verdi-efa, Germania) per promuovere una strategia efficace nell´utilizzo delle risorse e del loro riciclaggio. Le priorità del Parlamento: lo sviluppo sostenibile, un´industria europea competitiva e una solida riserva di materie prime. Un maggiore sostegno alle donne imprenditrici e per il reinserimento delle over 50 nel mercato del lavoro. Il Parlamento ha adottato martedì una risoluzione per accordare un aiuto finanziario ed educativo alle donne che creano e guidano piccole e medie imprese. Inoltre, il Parlamento ha previsto delle misure per facilitare le donne sopra i 50 anni a continuare a lavorare o a ritornare al lavoro. Gli Stati membri dovrebbero includere le donne più anziane in progetti di apprendimento durante tutta la vita professionale e sostenere programmi più flessibili di riqualificazione. Nuove regole sull´estrazione offshore di greggio e di gas. A seguito del disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico lo scorso anno, il Parlamento ha adottato una relazione martedì che regola l´estrazione di greggio e di gas offshore. Il rapporto prevede degli standard di sicurezza ben precisi per la protezione dell´ambiente. La relazione dovrà essere approvata dalle autorità nazionali. Prodotti a duplice uso. Martedì i parlamentari hanno approvato la relazione del portoghese Vital Moreira (S&d) riguardante il regime comunitario di controllo delle esportazioni, trasferimento, intermediazione e transito dei prodotti a duplice uso: per esempio la merce impiegata a scopi civili e militari. L´intenzione è quella di forzare la Commissione e gli Stati membri a costituire un sistema sicuro per la raccolta, la trasmissione e la conservazione delle notifiche. Trasparenza del mercato energetico. I consumatori europei non dovrebbero più pagare prezzi irragionevoli per il consumo dell´energia. Ecco perché i membri del Parlamento hanno adottato mercoledì nuove regole per prevenire gli abusi nel commercio dell´energia all´ingrosso. È infatti previsto il monitoraggio indipendente del commercio energetico in tutta l´Unione europea. La crisi dell´euro. La crisi economica continua a preoccupare i leader europei. Mentre il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha avanzato delle proposte sugli eurobond, il Ministro delle Finanze polacco ha ricordato che "se l´eurozona si disgrega, l´Unione europea non sopravvivrà a lungo". A questo proposito due parlamentari responsabili della politica economica - negoziata col Consiglio-, hanno chattato giovedì con i fans di Facebook del Parlamento. La battaglia per il budget 2012. Mercoledì mattina il Consiglio ha presentato al Parlamento la sua proposta per il budget dell´Unione europea nel 2012. Il Sottosegretario di stato polacco Jacek Dominik ha fatto notare che la posizione del Consiglio ha ottenuto una scarsa maggioranza considerando che alcuni Stati membri non desiderano un aumento del budget. Il Consiglio propone una crescita del budget pari al 2,9% per gli impegni di spesa e del 2,02% per i pagamenti rispetto al 2011. La Commissione invece, ha proposto rispettivamente il 3,7% e il 4,9%. Il Parlamento voterà il 26 ottobre. Cartellino rosso alla corruzione. I parlamentari e la Commissione desiderano combattere la corruzione. Una lotta che costa all´Unione europea ben 120 miliardi di euro all´anno. I deputati denunciano la mancanza di volontà politica degli Stati membri. Durante il dibattito di mercoledì è stato chiesto al Consiglio e alla Commissione di spiegare quali sono le misure prese per assicurare l´impegno degli Stati membri. In una risoluzione adottata giovedì, il Parlamento chiede anche l´attuazione e il rafforzamento della legislazione già esistente, una migliore cooperazione, la lotta contro le società fittizie e il miglioramento della protezione degli informatori. Siria e Libia. Dopo una lunga e difficile estate nei paesi arabi del Mediterraneo, i parlamentari hanno condannato l´escalation delle violenze in Siria e le continue violazioni dei diritti umani. Nella risoluzione approvata giovedì, i deputati hanno chiesto le dimissioni di Bashar al-Assad. Il Presidente Jerzy Buzek ha aggiunto: "Non possiamo permettere che il regime siriano continui ad uccidere il suo popolo. Spero che l´opposizione in Siria si unisca e offra un´alternativa credibile per una transizione politica". In un´altra risoluzione - sempre approvata giovedì - si fa appello al Consiglio nazionale di transazione della Libia per l´amministrazione delle sue risorse per il bene di tutti i cittadini libici. I deputati si sono anche congratulati con il popolo libico per il coraggio dimostrato. Hanno inoltre applaudito la caduta del vecchio regime autocratico di Gheddafi dopo ben 42 anni. Il Presidente polacco chiede più Europa. Indirizzandosi al Parlamento martedì, il Presidente polacco Bronisław Komorowski ha sottolineato la necessità di un´Europa compatta per affrontare la crisi economica, per difendere l´euro e il mercato comune. In occasione della presidenza polacca del Consiglio europeo, Komorowski ha fatto riferimento allo slogan del semestre "Più Europa" come risposta all´instabilità dei mercati. Il parlamento chiede il rilascio immediato di Dawit Isaak, giornalista eritreo-svedese. Nel dibattito di giovedì sui diritti umani, i parlamentari hanno denunciato le difficili condizioni in cui sta vivendo ormai da troppo tempo - dieci anni il 23 settembre - Dawit Isaak. Il giornalista eritreo-svedese è rinchiuso in una prigione eritrea senza una reale accusa, un processo o un´udienza legale. In una risoluzione il Parlamento chiede il rilascio immediato del giornalista. La visita del presidente Silvio Berlusconi L´arrivo del premier italiano martedì pomeriggio ha provocato la reazione di alcuni deputati tra cui la co-presidentessa dei Verdirebecca Harms che ha definito "inopportuno" il suo incontro con il presidente Buzeck "il giorno in cui avrebbe dovuto comparire davanti a un tribunale" di Napoli. Il capogruppo del Pdl Mario Mauro ha denunciato "il tono intimidatorio" della Harms sottolineando che i Verdi non sono nella posizione di dare "patenti di democrazia". Silvio Berlusconi ha incontrato martedì pomeriggio il suo omologo belga Herman Van Rompuy a Bruxelles, in seguito si è spostato a Strasburgo per incontrare alle 16 il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e alle 17 e 30 il presidente Jerzy Buzeck.  
   
   
UE: TENSIONI TURCHIA - CIPRO  
 
Milano, 20 settembre 2011 - Sulla minaccia della Turchia di boicottare la presidenza dell´Ue di Cipro (secondo semestre 2012): La posizione della Commissione europea è illustrata da una recente dichiarazione del Commissario all´allargamento e alla politica di vicinato Štefan Füle: ´´Il 7 luglio, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha incontrato i leader greco-cipriota e turco-cipriota a Ginevra. Hanno deciso di entrare in un intenso periodo di trattative verso una soluzione globale. L´ue appoggia pienamente gli sforzi del Segretario generale dell´Onu e dei due leader, e invita tutte le parti a compiere ogni sforzo per contribuire a raggiungere una soluzione completa il più presto possibile. So che il governo turco è ugualmente impegnato a questo scopo. Questo non è il momento di speculare su qualsiasi altro risultato che una soluzione globale". Sulle trivellazioni petrolifere: In linea con le conclusioni del Consiglio, da ultimo quelle del mese di dicembre 2010, l´Unione europea esorta la Turchia ad astenersi da qualsiasi tipo di minaccia, fonti di attrito o azioni che potrebbero influenzare negativamente i rapporti di buon vicinato e la soluzione pacifica delle dispute di frontiera. La Commissione si rammarica di qualsiasi dichiarazione non favorevole a quest´obiettivo. Ribadisce regolarmente queste posizioni nelle sue discussioni con la Turchia e continuerà a monitorare gli impegni della Turchia per relazioni di buon vicinato, alla luce del principio di soluzione pacifica delle controversie. Inoltre, il Consiglio dei ministri ha ripetutamente sottolineato l´importanza dei progressi compiuti nella normalizzazione delle relazioni tra la Turchia e tutti gli Stati membri dell´Ue, compresa la Repubblica di Cipro. L´ue ha sottolineato tutti i diritti sovrani degli Stati membri dell´Ue che comprendono la stipula di accordi bilaterali, in conformità con l´acquis comunitario e del diritto internazionale, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. La Commissione desidera sottolineare di nuovo l´urgenza di raggiungere una soluzione globale della questione cipriota. Durante l´intensa fase in corso di colloqui su Cipro, è essenziale che tutte le parti interessate diano prova di moderazione e facciano tutto il possibile per garantire un clima positivo che faciliterà un compimento coronato di successo di questo processo.  
   
   
SCHENGEN - LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN APPROCCIO UE A TUTELA DELLA LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI  
 
Strasburgo, 20 settembre 2011 - La Commissione ha proposto di rafforzare lo spazio Schengen per garantire la libera circolazione di centinaia di migliaia di cittadini dell´Unione e di paesi terzi che ogni giorno viaggiano al suo interno. Con questa iniziativa la Commissione intende impostare a livello dell´Ue un approccio più efficiente alla cooperazione Schengen. È urgente intervenire su alcuni problemi che, in mancanza di un approccio efficace e coordinato, rischiano di mettere a repentaglio l´intero funzionamento dello spazio Schengen. Le proposte introducono un meccanismo Ue di valutazione e monitoraggio più solido per verificare e assicurare l´applicazione delle norme di Schengen, nonché un meccanismo decisionale europeo più strutturato che possa permettere il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne in caso di minaccia grave per l´ordine pubblico e la sicurezza interna. "Con queste proposte tuteliamo il futuro dello spazio Schengen. È nostro dovere assicurare una governance Schengen salda e basata su regole chiare e trasparenti che vadano nel senso di una maggiore efficienza del sistema. Le nostre proposte introducono un sistema decisionale europeo che andrà a rafforzare la fiducia reciproca fra Stati membri e renderà lo spazio Schengen più atto a far fronte a sfide future ed eventi imprevedibili. Rafforzandone la dimensione europea intendiamo proteggere una delle conquiste più preziose dell´Unione europea: la libera circolazione dei suoi cittadini", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. In uno spazio senza frontiere interne, intaccare l´integrità di una sola delle sue parti significa intaccare la totalità del territorio Schengen e dell´Unione in generale. L’attuale sistema (fondato su un meccanismo intergovernativo di valutazione tra pari che ammette, in circostanze eccezionali, decisioni nazionali di ripristino dei controlli alle frontiere interne) si è dimostrato inefficiente quando si tratta di rafforzare la fiducia reciproca fra Stati membri dello spazio Schengen e tutelare la libertà di movimento in uno spazio senza frontiere. Occorre fare di più per migliorare la gestione di questo spazio comune e dare sostegno adeguato agli Stati membri alle prese con situazioni critiche. Insieme a una comunicazione esplicativa, la Commissione ha pertanto adottato due proposte legislative miranti a un duplice scopo: rafforzare la gestione dello spazio Schengen e definire un meccanismo decisionale europeo che tuteli l´interesse comune. 1) Rafforzare la gestione dello spazio Schengen - Gli strumenti di cui attualmente disponiamo per monitorare i nostri punti deboli e porvi rimedio sono insufficienti. La proposta odierna – sviluppare cioè il nuovo meccanismo di valutazione Schengen proposto dalla Commissione nel novembre 2010 – trasformerebbe l´attuale approccio intergovernativo di valutazione tra pari in un´autentica governance Schengen di livello europeo. Per la verifica del´applicazione delle normative di Schengen potranno così essere predisposte, con o senza preavviso, visite di monitoraggio, in un dato Stato membro, di gruppi di esperti guidati dalla Commissione, insieme a esperti di altri Stati membri e di Frontex. Una relazione stilata a seguito di ciascuna visita identificherà le lacune e presenterà proposte chiare di intervento correttivo, con tanto di termine entro cui darvi attuazione. Lo Stato membro sarà poi tenuto a definire un piano d’azione che chiarisca come intende rispondere alle raccomandazioni. Un´altra importante innovazione consiste nella proposta di un "check-up" del funzionamento di Schengen da tenersi due volte l´anno nell´ambito di un dibattito in sede di Consiglio e di Parlamento europeo basato su una panoramica presentata dalla Commissione europea. 2) Definire un meccanismo decisionale europeo che tuteli l´interesse comune - Le regole attuali, in virtù delle quali è possibile viaggiare per 25 paesi europei senza passaporto, danno facoltà alle autorità nazionali di ripristinare i controlli alle frontiere interne, in via eccezionale e temporanea, in caso di minaccia grave per l´ordine pubblico o la sicurezza interna. La Commissione è però convinta che tale facoltà, che ha ripercussioni su tutto lo spazio Schengen, debba essere gestita a livello europeo con trasparenza, coerenza ed efficienza. Obiettivo delle proposte odierne è predisporre un meccanismo di risposta coordinata a livello dell´Unione per proteggere il funzionamento e l´integrità dello spazio Schengen. Secondo il nuovo regime la decisione di ripristinare i controlli alle frontiere interne per eventi prevedibili (come grandi manifestazioni sportive o importanti riunioni politiche) andrebbe presa a livello europeo sulla base di una proposta della Commissione europea sostenuta da una "maggioranza qualificata" di esperti di Stati membri. Il motivo che giustificherebbe una tale decisione sarebbe lo stesso di oggi: il provvedimento deve servire a contrastare una minaccia grave per l´ordine pubblico e la sicurezza interna. In linea generale, si potrebbero allora autorizzare i controlli lungo frontiere designate, per un periodo rinnovabile di 30 giorni. Gli Stati membri potranno ancora decidere unilateralmente di ripristinare i controlli in situazioni impreviste di emergenza che esigono un intervento immediato, ma solo per un periodo non superiore a 5 giorni, oltre il quale sarà necessaria una decisione dell´Unione per eventuali proroghe. In caso di carenze gravi nell´applicare le norme Schengen (ad esempio quando uno Stato membro viene meno all´obbligo di proteggere una sezione delle frontiere esterne dell´Ue), sarà possibile disporre misure di sostegno, tecnico e finanziario in particolare, a carico della Commissione, degli Stati membri, di Frontex o altri organismi come Europol e l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Easo). Se, nonostante le misure di sostegno, le carenze gravi persisteranno, si potrà decidere di autorizzare il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne. Una tal misura di estrema ratio sarà disposta a livello dell´Unione per evitare decisioni unilaterali dei singoli Stati membri e stabilire un approccio collettivo a tutela dell´interesse comune. Le nuove proposte rispettano pienamente il diritto di libera circolazione dei cittadini dell´Unione e dei loro familiari. La Commissione informerà il Parlamento europeo degli esiti delle varie visite di monitoraggio nell’ambito del meccanismo di valutazione Schengen e di eventuali iniziative che potrebbero sfociare in un probabile ripristino del controllo di frontiera. Le iniziative adottate oggi sono: una comunicazione dal titolo "Governance Schengen – Rafforzare lo spazio senza controlli alle frontiere interne"; una proposta per rafforzare il meccanismo di valutazione Schengen, che modifica la proposta presentata lo scorso anno; una proposta per istituire un meccanismo per il ripristino coordinato dei controlli alle frontiere interne in circostanze eccezionali, che modifica il codice frontiere Schengen. Esamineranno le proposte il Parlamento europeo e il Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione).  
   
   
FACTSHEET: CHE COSA È SCHENGEN? UN RISULTATO TANGIBILE, POPOLARE E DI SUCCESSO DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 20 settembre 2011 - Il 14 giugno 1985, cinque paesi dell´Ue - Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi - ha iniziato il processo di ulteriore sviluppo dell´integrazione europea, eliminando i controlli alle frontiere. Lo spazio Schengen è in cresciuta rapidamente, sia geograficamente che in termini di numero di persone che beneficiano della libera circolazione. Oggi, oltre 400 milioni di europei di 25 paesi europei godere di viaggiare senza passaporto in tutta l´area. I due accordi fondamentali che originariamente forma l´apertura delle frontiere all´interno dell´Unione europea sono: L´accordo di Schengen del 1985, relativo all´eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni (dal nome della cittadina vinicola del Lussemburgo, dove è stato firmato). La Convenzione del 1990 che integra l´Accordo di Schengen del 14 giugno 1985 e prevede le modalità e le garanzie per l´attuazione della libertà di movimento. E ´entrato in vigore nel 1995. Questi accordi, nonché gli accordi connessi e norme in materia di politica dei visti, cooperazione giudiziaria e di polizia, e il ritorno dei migranti irregolari, sono state integrate nell´ambito dell´Unione europea dal trattato di Amsterdam del 2 ottobre 1997 L ´"acquis di Schengen" e il suo sviluppo in quanto l´integrazione nel quadro dell´Unione europea è quindi legge vincolante per gli Stati membri partecipanti. Un´area di cooperazione con 42 673 km di mare e 7 721 km di frontiere terrestri - Con la rimozione dei controlli alle frontiere interne, gli Stati membri hanno la responsabilità di controllare le loro frontiere esterne a nome degli altri paesi Schengen. Ciò richiede un´ampia cooperazione e standard elevati, con un quadro di regole vincolanti per tutti i paesi coinvolti. L´acquis di Schengen comprende quindi diverse aree quali: Norme comuni applicabili alle persone che attraversano le frontiere esterne degli Stati membri dell´Unione europea. L´armonizzazione delle condizioni di ingresso e le regole sui visti per soggiorni brevi. Viaggiare in Europa è stato anche semplificato per i cittadini dei paesi terzi con l´introduzione del visto Schengen. Una volta emesso, il visto permette a questi cittadini di entrare in un paese e viaggiare liberamente in tutta la zona Schengen per un massimo di tre mesi. Maggiore cooperazione di polizia. Questo include i diritti di osservazione transfrontaliera e ´inseguimento´, che autorizza gli agenti di polizia da un paese, che catturare i criminali nell´atto di commettere reati gravi, per perseguire i colpevoli di là del confine sul territorio di un altro Stato Schengen. Rafforzamento della cooperazione giudiziaria attraverso un sistema di estradizione più rapido e il trasferimento di esecuzione delle sentenze penali. Istituzione del Sistema d´informazione Schengen: un database utilizzato da paesi Schengen che partecipano per lo scambio di dati su determinate categorie di persone e merci. Un bene comune europea basata sulla fiducia e la solidarietà Europei usufruire dei loro diritti di libera circolazione tutti i giorni. Fanno più di 1.250 milioni viaggi come turisti ogni anno e possono visitare amici e parenti in tutta Europa senza ostacoli alle frontiere interne. Inoltre uno spazio senza controlli alle frontiere interne porta benefici enormi per l´economia. Tra il 2004 e il 2007, la spinta alla mobilità dei lavoratori dai nuovi paesi che aderiranno all´Ue maggiore prodotto interno lordo dell´Unione di quasi un terzo di punto percentuale o circa € 40 miliardi. La costruzione dello spazio Schengen significa che uno Stato membro, controlla la sua sezione delle frontiere esterne a nome di tutti gli altri, che devono fidarsi l´uno dell´altro. Come parte della cooperazione Schengen, l´Ue propone altresì un sostegno finanziario e pratico per garantire la libertà e la sicurezza per i viaggiatori. Per esempio: Il Fondo per le frontiere esterne ha introdotto un meccanismo di solidarietà finanziaria a sostenere gli Stati membri che affrontano situazioni differenti a causa della loro posizione geografica e modelli di flusso di viaggio e rotte migratorie. Nel 2012 il sostegno a disposizione dal Fondo per le frontiere esterne per le azioni nel campo della gestione delle frontiere e la politica dei visti aumenterà in modo significativo. Per il prossimo anno la Commissione ha proposto di stanziare € 370.100.000 agli Stati membri ( Ip/11/953 ). La missione di Frontex , Agenzia esterni i confini dell´Unione europea, è quello di fornire supporto operativo agli Stati membri nell´ambito del controllo delle frontiere esterne. L´assistenza pratica comprende Joint Operations (per esempio il corso ´Ermes´ un´operazione marittima congiunta nel sud del Mediterraneo, lanciato nel febbraio 2011) o il dispiegamento di guardie di frontiera (in forma di ´squadre di intervento rapido´ le cosiddette), come è stato recentemente il caso lungo la frontiera greco-turca terra - Memo/11/130 )  
   
   
INDUSTRIA DELLA UE: LA RIPRESA ECONOMICA CONTINUA A RITMI PIÙ LENTI  
 
Bruxelles, 20 settembre 2011 – Nel 2° trimestre fino a luglio 2011, la produzione manifatturiera sale del 4,5% rispetto a un anno fa, ma resta pressoché immutata rispetto al 1° trimestre. La produzione industriale negli ultimi mesi ha subito una serie di interruzioni nell’approvvigionamento dovute allo tsunami che ha colpito il Giappone. Attualmente, essa si attesta intorno a una quota del 14% più alta rispetto al momento di massima depressione all’inizio del 2009 e ancora inferiore dell’8% rispetto al picco registrato all’inizio del 2008. Le recenti flessioni della fiducia delle imprese sono sintomatiche di un rallentamento della crescita nella seconda metà dell’anno anche se la fiducia dell’industria resta superiore alla media che essa stessa registra sul lungo periodo. Sulla dinamica della ripresa si ripercuotono negativamente i prezzi elevati dell’energia e di altri fattori produttivi, i problemi di approvvigionamento causati dal terremoto giapponese, le restrizioni di bilancio attuate da alcuni paesi e il persistere di una serie di restrizioni nell’accesso al credito. La produzione nel settore edile si è stabilizzata intorno a livelli relativamente bassi, con una ripresa visibile solo nel campo dell’ingegneria civile. Ha dichiarato Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per imprese e politica industriale: “La nostra industria sta meglio rispetto a come stava prima della crisi. Ciò è confermato dalle buone prestazioni dell’industria tedesca e francese nel mese di luglio. Il rallentamento della ripresa deve tuttavia spronarci a non cessare di stimolare la crescita e la competitività anche attraverso riforme strutturali miranti a liberare le potenzialità dell’industria e delle Pmi”. Il resoconto completo per il mese di settembre (September report) si trova in “The Economic Recovery in Industry” Contesto - Nel secondo trimestre del 2011 si è assistito a un rallentamento della ripresa della produzione manifatturiera. I maggiori incrementi di produzione sono avvenuti nel settore dei computer e dell’elettronica nonché in quello della meccanica e dell’ingegneria, mentre una contrazione si registra soprattutto in prodotti intermedi (prodotti del tabacco, tessili, dell’abbigliamento e altri a base di minerali non metallici). Il mercato del lavoro è relativamente stabile. Dati e previsioni recenti relativi ai servizi, come il turismo, restano positivi ma tutto dipenderà dalla situazione economica generale. Le esportazioni verso i paesi extracomunitari sono tornate ai loro precedenti alti livelli. La crescita degli scambi intracomunitari, la domanda interna e i consumi privati continuano a essere deboli e restano al di sotto dei ritmi di crescita dei paesi emergenti. I dati sul primo trimestre del 2011 confermano la stabilità dell’occupazione nell’industria manifatturiera. Rispetto al picco congiunturale del 2008, i posti di lavoro nell’industria manifatturiera si sono tuttavia ridotti dell’11% circa. Il tasso di disoccupazione - stabile nei 3 mesi – registra dei miglioramenti in alcuni paesi. Comparazioni tra Stati membri Guardando alla situazione dei singoli Stati membri, emergono notevoli differenze: evidente recupero in tutti i paesi, ad eccezione di Cipro e Grecia; Sebbene la produzione manifatturiera della Ue sia ancora inferiore ai livelli precedenti la crisi, in alcuni paesi essa li ha superati; ciò è accaduto soprattutto in Polonia, Slovacchia, Belgio, Irlanda ed Estonia.  
   
   
I CANDIDATI DEL PREMIO SAKHAROV PER LA LIBERTÀ DI PENSIERO  
 
2011 Bruxelles, 20 settembre 2011 - Alcuni dei protagonisti della rivoluzione araba, un giornalista bielorusso, uno scrittore sloveno e una comunità di contadini colombiani. Ecco i cinque candidati di quest´anno ad uno dei premi per i diritti umani più ambiti al mondo. Izzeldin Abuelaish - Medico di origine palestinese e fondatore della Daughters for Life Foundation, è stato nominato dai membri del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei. Ha dedicato la sua vita alla ricerca della pace tra Israele e Palestina. È considerato "un ponte magico e segreto" tra i due popoli. La primavera araba - Questo movimento è stato sostenuto da quattro gruppi politici del Parlamento (Epp, S&d, Alde, Verdi) ed è rappresentato da attivisti che vengono dal mondo arabo: Mohamed Bouazizi (Tunisia), Asmaa Mahfouz (Egitto), Ahmed al-Zubair Ahmed al-Sanusi (Libia), e Razan Zeitouneh e Ali Farzat (Siria). I deputati sostenitori spiegano che "la primavera araba è un simbolo per tutti quelli che vogliono dignità, democrazia e i diritti fondamentali nel mondo arabo. I cinque candidati hanno contribuito a cambiamenti politici radicali nei rispettivi paesi e l´assegnazione del premio Sakharov contribuirebbe a riaffermare la solidarietà del Parlamento verso questi paesi, consoliderebbe il sostegno alla lotta per la libertà, la democrazia e la fine dei regimi autoritari." Dzmitry Bandarenka - Nominato dai membri del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei, é un attivista bielorusso e membro dell´Associazione dei giornalisti del suo paese. É anche uno dei cofondatori di Charter´97, un´iniziativa civile che sostiene i cambiamenti democratici. É anche un coordinatore della campagna European Belarus che richiede l´ingresso della Bielorussia all´interno dell´Ue. Boris Pahor - Scrittore italiano di origine slovena. È stato nominato da Milan Zver (Epp, Slovenia) e da altri 51 parlamentari. Grande oppositore dei regimi totalitari, Pahor ha sempre sostenuto la libertà di pensiero ed è conosciuto per i testi scritti nei campi di concentramento nazisti. Scrive in sloveno ma vive nella sua città natale, Trieste. É anche un sostenitore dei diritti delle minoranze e delle lingue minoritarie. San José de Apartadó Peace Community - Questa candidatura è appoggiata dal gruppo Sinistra Unita: "la comunità colombiana di contadini è diventata a livello internazionale un simbolo di coraggio, resistenza e dedizione ai valori della pace e della giustizia, in un ambiente caratterizzato da brutalità e distruzione". In un paese vessato per decenni dalla guerra civile e dalle guerre, questa comunità rigetta l´affiliazione a qualunque gruppo armato e difende la libertà per tutti i cittadini. I precedenti vincitori - Il dissidente cubano Guillermo Fariñas insignito lo scorso l´anno, ha scioperato più volte nel corso degli anni per protestare contro la censura a Cuba. Ha terminato l´ultimo sciopero della fame nel luglio 2011 dopo il rilascio dei prigionieri politici. Altri vincitori sono stati il Nobel per la pace Nelson Mandela (1988), Aung Sang Suu Kyi (1990) e l´Organizzazione delle Nazioni Unite rappresentata dal Segretario Generale Kofi Annan (2003). Come funziona - Per poter partecipare un candidato deve essere nominato o da un gruppo politico o da almeno 40 singoli membri. Queste candidature verranno presentate alla riunione congiunta dei comitati degli Affari Esteri e dello Sviluppo e al sottocomitato dei Diritti umani il 5 ottobre 2011. Durante la riunione del 20 ottobre verranno annunciati i tre finalisti. La Conferenza dei presidenti sceglierà il 27 ottobre a Strasburgo il vincitore, che sarà invitato alla cerimonia di premiazione il 14 dicembre sempre a Strasburgo. In quest´occasione riceverà 50.000 euro.  
   
   
UE: LA RAPPRESENTANZA A INTERNAZIONALE A FERRARA 2011  
 
Roma, 20 settembre 2011 - L’europa, tra problemi presenti e soluzioni future, è sempre più al centro del festival Internazionale a Ferrara, l’iniziativa che si svolgerà dal 30 settembre al 2 ottobre e, per la seconda volta, vedrà la partecipazione attiva della Commissione europea, attraverso la sua Rappresentanza in Italia. L’obiettivo è di diffondere e radicare sempre di più la conoscenza dell’Europa e degli europei e stimolare il dibattito sulle sfide che riguardano tutti noi e il nostro futuro. Nell’ambito di un’ormai consolidata e proficua collaborazione con l’evento che ogni anno riunisce nel capoluogo emiliano decine di migliaia di giovani e dà appuntamento ai più importanti nomi del giornalismo europeo e internazionale, la Rappresentanza ha promosso una ricca serie di dibattiti, eventi e iniziative che attireranno l’attenzione a temi attuali quali la crisi economica, le rivoluzioni sull’altra sponda del Mediterraneo, ma anche la sostenibilità dei nostri consumi, del nostro ambiente, della nostra energia. Spazio importante sarà dedicato anche ai diritti fondamentali e le opportunità per tutti. Per questo motivo, sarà allestito uno stand con tutte le informazioni utili per i cittadini di tutte le età. I giornalisti, i blogger e gli altri comunicatori potranno invece conoscere, attraverso presentazioni e materiale illustrativo, il mondo dei media e della comunicazione in Europa. Il Caffè d’Europa sarà invece il punto dove ognuno potrà rilassarsi e meglio elaborare tutta questa informazione. Inoltre, l’edizione di quest’anno offrirà qualcosa di veramente curioso e nuovo. A Ferrara infatti saranno premiati i vincitori del primo concorso per la migliore vignetta sull’Ue pubblicata sulla stampa italiana, promosso dalla Rappresentanza della Commissione e Internazionale, in collaborazione con Presseurop.eu. Per l’intera durata del festival, tutte le opere che hanno partecipato e che saranno sottoposte al voto del pubblico e di una giuria di esperti divertiranno i visitatori del Chiostro di S. Paolo. Veniteci a trovare! http://www.Internazionale.it/festival/    
   
   
MONGOLIA, ROMANI FIRMA ACCORDO CON PREMIER SUKHBAATAR COLLABORAZIONE SU CACHEMIRE, TERRE RARE, AGROALIMENTARE  
 
Ulan Bator, 20 settembre 2011 - Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani ha firmato ieri con il primo ministro mongolo Batbold Sukhbaatar e il ministro dell´Agricoltura e dell´Industria leggera Badamjunai Tunjin un accordo per rafforzare l´interscambio commerciale e creare nuove opportunità di collaborazione economica e industriale tra i due Paesi. Il documento siglato fa seguito alle linee guida indicate dalla commissione italo-mongola tenutasi presso il dicastero di via Veneto lo scorso febbraio. Queste, nello specifico, le principali iniziative previste dal protocollo: Settore tessile-conciario: Italia e Mongolia, anche attraverso un gruppo di lavoro giá operante, daranno vita al progetto "Mongolian Cashmere", per potenziare dal punto di vista industriale e commerciale la produzione e la distribuzione della pregiata lana mongola. Le imprese italiane del comparto potranno collaborare alla realizzazione di un nuovo insediamento industriale a Ulan Bator, dedicato alla lavorazione della lana da cachemire, del cuoio e della pelletteria, fornendo know how, macchinari, servizi. Settore agroalimentare: la Mongolia dispone di circa 15-20 milioni di bestiame che ogni anno può essere commercializzato. Le imprese italiane leader del settore potranno fornire tecnologia ed expertise per migliorare i processi di lavorazione, conservazione e distribuzione del bestiame, delle carni e dei prodotti agricoli. Per l´acquisto di materiali e tecnologie, la Mongolia costituirà un veicolo finanziario e, insieme all´Italia, definire un´apposita leasing company, che servirà a supportare finanziariamente le proprie imprese. Settore minerario e terre rare: nel territorio mongolo è presente una grande quantità di terre rare che richiedono ingenti sforzi finanziari e industriali per la corretta estrazione e messa in commercio. Italia e Mongolia collaboreranno attivamente su questo settore, allo scopo di sviluppare una filiera estrattiva e commerciale tanto rari quanto fondamentali nella realizzazione di componentistica tecnologica. Microcredito: il governo italiano supporterà tecnicamente quello mongolo nella creazione di un apposito fondo per il Microcredito, allo scopo di favorire la crescita e lo sviluppo di un sistema diffuso di Pmi, guidate in particolar modo da giovani e donne. “Con l´accordo di oggi e il lavoro della commissione italo-mongola - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani - stiamo creando un rapporto di collaborazione forte e stabile tra i nostri due paesi. L´italia - ha proseguito il ministro - può diventare un ´terzo vicino´ commerciale e industriale per la Mongolia, un paese in forte crescita che ha l’obbiettivo di creare nuovi rapporti con realtà industriali come la nostra, anche per rafforzare la sua indipendenza rispetto a grandi Paesi confinanti come Russia e Cina. Abbiamo dunque tutte le possibilità per fare un nuovo start up della nostra collaborazione e impegnarci attivamente su grandi settori di mercato quali il tessile, l´agroalimentare, le terre rare e l´industria estrattivo-mineraria” ha concluso Romani. “Siamo fortemente intenzionati a rafforzare i rapporti commerciali e industriali con un grande Paese come l´Italia” ha detto il ministro dell´Agricoltura e dell´Industria leggera Badamjunai Tunjin, che ha definito “storica” la visita del collega italiano Romani. “Grazie alla disponibilità di materie prime del nostro Paese e alla capacità tecnologica e industriale italiana - ha proseguito il ministro - potranno nascere forme di collaborazione vantaggiose per entrambi. A suggello della nostra volontà, il prossimo ottobre il presidente della Repubblica mongola sarà a Roma per annunciare l’apertura della nostra ambasciata” ha concluso.  
   
   
CITTÀ INTELLIGENTI. MILANO E LA PROVINCIA SI CANDIDANO A DIVENTARE “SMART CITY”. PRIMA MOSSA COINVOLGERE I CITTADINI  
 
Milano, 20 settembre 2011 - Milano e la Provincia si candidano a diventare “smart city” italiana. Smart Cities and Communitie è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea al fine di rendere le città europee più efficienti e sostenibili dal punto di vista dell’energia, dei trasporti, dell’informazione, delle tecnologie di comunicazione, dello sviluppo economico e delle politiche sociali. Si tratta di un programma che durerà almeno 4 anni e si tradurrà in un flusso di risorse che dovrebbe confluire su una città per ogni stato membro, con l’obiettivo di dar vita alle “capitali europee della sostenibilità”. Tutta l’amministrazione sarà impegnata su questo fronte, per garantire la realizzazione di interventi decisivi per la “trasformazione intelligente” dell’area urbana milanese, in coerenza con gli esiti delle consultazioni referendarie del 12 e del 13 giugno 2011. “E’ un primo passo concreto di cosa può significare la città metropolitana. Milano ha l’occasione di poter diventare un laboratorio di innovazione e un punto di riferimento per tutto il Paese sui temi dello sviluppo sostenibile, della lotta al cambiamento climatico e dell’utilizzo delle tecnologie per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Ed è proprio con i cittadini che intendiamo affrontare questa sfida. Per questo ringrazio il Presidente della Provincia Guido Podestà per la collaborazione”, afferma il Sindaco Giuliano Pisapia. In quest’ottica gli assessori Pierfrancesco Maran e Cristina Tajani, in collaborazione con il settore Relazioni Internazionali, stanno lavorando ai bandi riguardanti i temi dell’efficienza energetica, dei trasporti e della pianificazione. Per coinvolgere la cittadinanza nel disegno della città futura, si è deciso di promuovere una procedura di selezione dei partner e dei progetti trasparente e partecipata: un modello di selezione e valutazione in grado di far emergere le proposte migliori e premiare innanzitutto competenza e innovazione. Tramite un avviso pubblico – che lunedì 19 settembre verrà lanciato sul sito del Comune di Milano – sarà quindi promosso un momento di ascolto di massimo 4 giorni in cui le associazioni, i centri di ricerca, le università e le aziende avranno la possibilità di sottoporre all’amministrazione i propri progetti e osservazioni. Una vera novità sul fronte della partecipazione degli enti locali ai bandi europei.  
   
   
SICILIA, CREDITO IMPOSTA: LOMBARDO, MISURA CONCRETA A SOSTEGNO SVILUPPO  
 
Catania, 20 settembre 2011 - "La legge sul credito d´imposta votata all´unanimita´ dall´Ars rappresenta in modo concreto la volonta´ del governo regionale di sostenere l´economia e lo sviluppo della Sicilia, in un momento in cui siamo costretti a subire i tagli della manovra nazionale, e la riduzione della disponibilita´ dei fondi Fas". Lo ha detto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, concludendo il convegno svoltosi ieri nella sede di Catania della Presidenza della Regione nel quale e´ stato presentato il credito d´imposta alle categorie produttive e alle associazioni professionali. Il prossimo 3 novembre alle ore 10 scattera´ il ´click day´ per gli investimenti. Le aziende, con un semplice invio elettronico, potranno spedire la documentazione all´Agenzia delle entrate che provvedera´ alla prima istruttoria. Successivamente, tocchera´ agli assessorati competenti che esprimeranno le valutazioni di merito. "La procedura di assegnazione del beneficio - ha detto l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, - si svolgera´ interamente su base digitale, senza carta, code o ingerenze. Sara´ rivolto solo alle imprese che si alleano con l´amministrazione per debellare l´ignominia del racket". La legge prevede, infatti, che le imprese richiedenti si impegnino a denunciare, pena la decadenza del contributo, ogni richiesta estorsiva o di sottoposizione all´usura; devono anche dichiarare di essere consapevoli che l´omessa denuncia di eventuali richieste estorsive, che si siano verifica nei tre anni precedenti provochera´ la perdita del contributo. "Gli effetti economici attesi - ha detto il dirigente generale delle Finanze, Salvatore Taormina - sono rilevanti. L´istituto Prometeia, che ha effettuato una valutazione ex ante dell´incentivazione, ne ha indicato alcuni: per il primo anno si prevede, infatti, l´incremento degli investimenti di circa 560 milioni di euro (+3,2%); del Pil di circa 330 milioni (+0,4%) e dell´occupazione di circa 3.600 unita´ (pari allo 0,2%). Le stesse proiezioni su tre anni danno questi risultati: investimenti 1.670 milioni di euro (+2,8%), pil 1.700 milioni di euro (0,9%) e occupazione 9.200 occupati in piu´ pari allo 0,6% in piu´" "Siamo giunti a questo risultato - ha concluso Armao - anche grazie alla collaborazione delle associazioni professionali, degli ordini professionali delle Camere di Commercio con le quali proseguiremo nei prossimi giorni incontri nelle varie province siciliane. All´incontro hanno preso parte il presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi di Reburdone, la docente della facolta´ di Economia Economia dell´Universita´ di Catania, Elita Schillaci, il direttore generale dell´Irfis - Sicilia, Roberto Cassata,e il direttore regionale dell´Agenzia delle Entrate Castrense Giamportone. I lavori sono stati coordinati da Rino Lodato, direttore di Antenna Sicilia.  
   
   
TAVOLO “ALLEANZA PER L’UMBRIA”: MARINI “ACCELERARE DISPONIBILITÀ FINANZIARIE E RIFORME STRUTTURALI”  
 
 Perugia, 20 settembre 2011 – “Dobbiamo mettere in campo ogni azione possibile ed utile per portare l’Umbria fuori dalla crisi ed aiutarla a crescere. Per questo dobbiamo accelerare la messa a disposizione di risorse, soprattutto quelle derivanti dai fondi strutturali europei, verso le politiche industriali e quelle per il lavoro. Inoltre, per ciò che riguarda la Regione, vareremo una serie di provvedimenti per riforme strutturali del nostro sistema istituzionale affinché non un solo euro vada speso per costi di sovrastrutture che non possiamo più permetterci”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in apertura della riunione di ieri del tavolo generale dell’Alleanza per lo sviluppo, alla cui relazione sono seguiti gli interventi degli assessori al bilancio, Gianluca Rossi, ed allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi. “Abbiamo voluto convocare la riunione di oggi per dare a tutti i rappresentanti delle forze economiche e sociali dell’Umbria, un quadro preciso e dettagliato innanzitutto dell’impatto che avrà in Umbria la recente manovra finanziaria approvata dal Parlamento, soprattutto in settori molto importanti come la sanità, il trasporto pubblico locale, le politiche sociali”. “Come sistema delle Regioni, consapevoli della gravità della situazione economica generale in cui versa il Paese, e dell’enormità del peso del debito pubblico, abbiamo offerto al Governo la nostra totale disponibilità a collaborare affinché si definiscano insieme misure concrete volte ad aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi, ma anche a mettere in campo azioni ed interventi per la crescita. In questa direzione abbiamo chiesto che tutte le azioni tese a determinare effettui positivi per la crescita non rientrino nel patto di stabilità che, per come è oggi, impedisce addirittura di spendere risorse che abbiamo nelle nostre disponibilità e che si vari al più presto un piano straordinario di opere pubbliche di infrastrutture di piccole e medie dimensioni”. Per quanto riguarda invece le riforme istituzionali la presidente ha informato che la Giunta regionale probabilmente nella seduta di oggi, lunedì 19 settembre, definirà un emendamento che consenta da subito il superamento degli Ati per ciò che riguarda la gestione di acqua e rifiuti, trasferendo le relative competenze ai Comuni in forma associata. Con una apposita norma sarà altresì affrontata la questione dei Consorzi di Bonifica. Inoltre, per il servizio sanitario regionale – il cui comparto per la sola Umbria dovrà tenere in considerazione i pesanti tagli delle precedenti manovre finanziarie che per l’anno in corso significheranno 24 milioni di euro in meno, per raggiungere nel 2014 un taglio di circa 88 milioni di euro – la giunta regionale avanzerà una proposta per la modifica degli attuali assetti organizzativi, in riferimento alle Asl ed alle Aziende ospedaliere. E’ stato inoltre deciso di definire un rapido percorso di riordino delle Agenzie che si occupano di politiche di sviluppo e promozione, dando attuazione ad una riforma che veda al centro la realizzazione di una unica agenzia di promozione multifunzione, che si occupi di sviluppo e promozione, favorendo così una significativa riduzione degli apparati e dei relativi costi di gestione e funzionamento. “L’obiettivo principale di questo insieme di azioni – ha affermato la presidente - è quello di preservare l’Umbria e la qualità dei servizi pubblici al cittadino ed alle imprese, dalla sanità pubblica ed universalistica, alla rete dei servizi locali alle politiche di crescita e sviluppo. Tutto ciò impone scelte che aiutino a realizzare un’Umbria in cui l’apparato istituzionale pesi meno, liberando così risorse da destinare allo sviluppo, al mantenimento del sistema regionale di welfare e dei servizi”.  
   
   
ECONOMIA: SICILIA EMANA ATTO INDIRIZZO SUI DERIVATI  
 
Palermo, 20 settembre 2011 - Costituito, con decreto dell´assessore all´economia, Gaetano Armao, l´Osservatorio del fabbisogno finanziario della Regione siciliana. Dal prossimo mese la Regione ne pubblichera´ le risultanze attraverso il Bollettino trimestrale, reso disponibile anche sul sito informatico dell´Assessorato, che raccogliera´ i dati sull´andamento del fabbisogno finanziario della Regione e dei contratti derivati ad esso collegati. Cio´ al fine di garantire la massima trasparenza sulla gestione dei dati finanziari collegati al bilancio regionale. Il Bollettino, in corso di predisposizione, verra´ presentato all´inizio di ottobre e sara´ costituito da sintetiche osservazioni sulla dinamica del mercato finanziario e dalla illustrazione del portafoglio della Regione, corredate da schede tecniche e grafici. La redazione e la pubblicazione avverra´ a cura della Ragioneria generale della Regione. Proprio sul tema dei derivati nell´ambito dell´iniziativa di confronto con le banche ed istituti finanziari con i quali ha contratti finanziari, al fine di ottimizzare le condizioni in favore della Regione, l´Assessore Gaetano Armao ha emanato un atto di indirizzo alla Ragioneria generale per valutare e verificare con gli istituti interessati se esistono condizioni sfavorevoli o eccessivamente onerose per l´amministrazione regionale. Tale decisione si colloca all´interno del percorso di risanamento del bilancio avviato dal Governo regionale che ha gia´ da questo esercizio ha prodotto i primi positivi risultati riportando le spese correnti al 2001. Qualora si riscontrassero violazioni dei principi di economicita´ e convenienza per la Regione siciliana dovranno mettersi in atto tutte le azioni utili per una nuova ristrutturazione del debito regionale attraverso un accordo bonario con gli istituti bancari interessati. Solo e nel caso in cui non si dovesse giungere al nuovo accordo si avviera´ il procedimento di annullamento in autotutela dei provvedimenti oggetto di verifica, al fine di ottemperare ai principi di economicita´ e convenienza finanziari per la Regione sulla base della recentissima giurisprudenza amministrativa. L´assessorato all´Economia che ha posto sotto osservazione la questione dei contratti derivati e degli strumenti finanziari complessi negli enti locali siciliani, ha istituito gia´ a gennaio scorso la Cabina di monitoraggio dei derivati sotto il coordinamento dell´assessore col compito di verificare gli effetti prodotti sui bilanci dei Comuni siciliani e supportare gli enti locali nell´analisi dei contratti e in eventuali criticita´ e affiancarli nella ricerca delle migliori soluzioni tecniche e giuridiche, valutando gli effetti sul bilancio e sul Patto di stabilita´.  
   
   
PIEMONTE, LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE: AMPLIAMENTO DELL’AEROPORTO DI MALPENSA, NUOVI REGOLAMENTI AGRICOLI E AMBIENTALI, LINEE GUIDA PER I CONTRATTI DI FIUME E DI LAGO SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IERI  
 
Torino, 20 settembre 2011 - Malpensa. Su proposta degli assessori Barbara Bonino e Roberto Ravello, si è ritenuto che non vi siano elementi sufficienti per esprimere il parere di competenza della Regione sulla compatibilità ambientale del nuovo masterplan dell’aeroporto di Malpensa presentato dall’Enac. In particolare: si prende atto della valutazione di incidenza ambientale sul sito di importanza comunitaria Valle del Ticino espressa dall’ente di gestione del Parco naturale omonimo; si ritiene che tale valutazione vada estesa ai siti di Natura 2000 posti nelle immediate vicinanze (Lagoni di Mercurago, Canneti di Dormelletto, Baraggia di Bellinzago); si considera l’attuazione di una serie di integrazioni e approfondimenti sull’impatto acustico, sulla qualità dell’aria, sull’ambiente idrico, sull’ecosistema, sulle mitigazioni e sulle compensazioni come condizione necessaria per stimare con maggiore attendibilità le ricadute e commisurare adeguate precauzioni progettuali e mitigazioni ambientali connesse con una motivata realizzazione del progetto, che in ogni caso non potrà prescindere dalla messa a disposizione di congrue risorse per l’accompagnamento ambientale. Il parere, che quindi presuppone un’integrazione documentale, verrà inviato al Ministero dell’Ambiente. Nuovi regolamenti agricoli e ambientali. Sono stati deliberati, su proposta degli assessori Claudio Sacchetto e Roberto Ravello, tre regolamenti regionali riguardanti l’ulteriore semplificazione degli aspetti procedurali ed organizzativi per la gestione economica delle foreste, l’ottimizzazione del flusso delle informazioni agli enti competenti da parte delle aziende agricole interessate dall’utilizzo agronomico degli effluenti zootecnici e delle acque reflue, l’estensione al 2011 della comunicazione semplificata per l’utilizzo agronomico delle acque di vegetazione e delle sanse umide. Contratti di fiume e di lago. Le linee guida per l’attuazione dei contratti di fiume e di lago, presentate dall’assessore Roberto Ravello, contengono criteri omogenei e schemi esemplificativi per predisporre future iniziative alla luce dell’esperienza maturata con i contratti riguardanti i torrenti Sangone, Belbo e Orba. Sono stati inoltre approvati: su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, la concessione al Comune di Santhià di 104.000 euro per la manutenzione straordinaria dei tetti degli edifici di vicolo San Benedetto 13 e via Gramsci 19, finanziati con il Programma Casa; su proposta dell’assessore Massimo Giordano, la collaborazione con un contributo di 88.000 euro alla realizzazione degli eventi di promozione internazionale del settore della gioielleria piemontese in occasione di Valenza Gioielli 2011.  
   
   
BOLZANO.: ANNUNCIATO RICORSO CONTRO LA MANOVRA FINANZIARIA  
 
Bolzano, 20 settembre 2011 - "Una volta verificati i passaggi della manovra finanziaria dello Stato che configurano una violazione dell´autonomia, e sono diversi, ci attiveremo per fare ricorso alla Corte costituzionale": lo ha annunciato il presidente della Provincia Luis Durnwalder il 19 settembre al termine della seduta della Giunta provinciale. Il testo della manovra finanziaria è stato pubblicato venerdì scorso e la Giunta provinciale ha incaricato oggi l´Ufficio legale di verificare tutti i punti del documento che prefigurerebbero un´invasione delle competenze della Provincia di Bolzano: "Su questi ci prepariamo a fare ricorso alla Consulta", ha spiegato Durnwalder nella conferenza stampa successiva alla seduta di Giunta. Tra i punti in possibile contrasto con lo statuto speciale Durnwalder ha citato le norme sul numero dei consiglieri provinciali e comunali, l´accorpamento dei Comuni, la soppressione di enti pubblici non economici con meno di 70 dipendenti e le indennità dei rappresentanti politici. Lunedì prossimo, una volta esaminati nel dettaglio gli articoli della manovra, la Giunta deciderà su quali di essi ricorrere davanti alla Corte Costituzionale. Si rivelerà in ogni caso più complicato, ha concluso Durnwalder, elaborare il bilancio provinciale e la collegata finanziaria per il 2012: "I tempi sono stretti e il pacchetto statale incide sul nostro sistema di finanziamento: per questo va chiarito in fretta quali disposizioni del Governo possiamo applicare e quali impugnare."  
   
   
TRENTO: VELOCITA´ E CRESCITA, ECCO IL MANTRA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
Trento, 20 settembre 2011 - La Giunta provinciale ha dato il via libera alle linee di impostazione della manovra economico-finanziaria 2011. Il 15 settembre, nel corso di un incontro con tutti i dirigenti della Provincia per anticipare i contenuti del documento, il presidente Lorenzo Dellai ha puntato in particolare sulla crescita, quale fattore decisivo per l´autonomia stessa del Trentino. "Il tema della crescita deve diventare - ha detto Dellai ai dirigenti riuniti in Sala Depero - una parola d´ordine, deve essere patrimonio quotidiano - ogni ora, ogni giorno - del lavoro di tutti quelli che operano nella pubblica amministrazione. Deve esserci una attitudine consolidata a pensare alla crescita da parte di tutta la pubblica amministrazione. Quella che si occupa di infrastrutture, di procedure, di aspetti burocratici, quella che si occupa di controlli. Quante volte ci tocca verificare che chi lavora per la crescita deve dedicare metà delle sue energie a difendersi da apparati di controllo che diventano sempre più stupidamente oppressivi... Troppe volte ci capita di vederlo. Faccio questo esempio per ribadire come tutti dobbiamo dedicarci a questo. Ciascuno per la propria, importante, parte di responsabilità. Chiamatelo mantra se volete, ma deve riguardare tutti: dal segretario generale all’usciere, fino a chi da poco è entrato nella pubblica amministrazione, passando ovviamente attraverso tutti gli altri". "E’ certo - ha detto ancora Dellai - che la nuova situazione economica che si sta delineando sotto i nostri occhi, in maniera tumultuosa, porta con sè un registro nuovo e dentro questo registro nuovo c´è anche il Trentino, ci siamo anche noi, con le diversità e gli strumenti peculiari della nostra autonomia. La nostra autonomia, in una fase come questa, non è infatti una barriera che ci possa mettere al riparo da ciò che accade nell’economia o nella società globale. È semmai uno strumento in più per poterci rapportare in maniera "adulta" con ciò che sta accadendo intorno a noi, da ogni punto di vista. Questa coscienza deve esserci: la consapevolezza che questo registro è cambiato e che ciò interessa di conseguenza anche noi. E´ dunque chiaro, per queste ragioni, che noi dobbiamo essere sempre più responsabili nell’esercizio delle nostre funzioni. Quello che ci si chiede oggi non è un approccio ordinario, non basta più. Rispetto alle nostre stesse funzioni di governo non è sufficiente una buona ordinaria attività di governo, di qui alla fine della legislatura. È cambiato il mondo e dunque serve un qualche cosa di più e questo riguarda chi lavora. Non basta più fare bene il proprio lavoro, come si è fatto finora. Certo, questo è importante, ma serve qualcosa di più, in particolare se si hanno responsabilità dirigenziali di coordinamento e di direzione di equipè di lavoro. Questo qualcosa in più può essere sintetizzato in due parole che sono e saranno fondamentali anche per la manovra che vogliamo proporre. Queste due parole sono lì, a caratteri cubitali, devono diventare patrimonio di tutti. Queste due parole sono: accelerare e crescere". "Accelerare le cose che abbiamo messo nei nostri programmi - ha continuato Dellai - e poi puntare alla crescita. Lo ripeto a voi come lo dico a me stesso: queste due parole devono diventare un mantra da recitare ogni mattina, entrando nei nostri uffici. Accelerare le cose, pensare alla crescita. Certo, il tema della crescita non è un tema che si possa appaltare come preoccupazione, come forse si è fatto a lungo nei "dipartimenti economici". Non si può più pensare che questo tema riguardi solo quei settori della pubblica amministrazione che sembrano più a contatto con i temi squisitamente economici: dall´industria al turismo, dall´artigianato all´agricoltura. No, la preoccupazione per la crescita non può più essere riservata solo a queste strutture, è invece cosa di tutti", "L´altra grande parole d´ordine - ha continuato Dellai - è legata alla velocizzazione. Abbiamo individuato abbastanza bene quello che c’è da fare. In questi ultimi anni con il contributo vostro e di tutti, abbiamo fatto cose importanti, perché il campanello d’allarme che qualcosa stava cambiando, in giro per il mondo, l´abbiamo sentito. Non avevamo colto ovviamente la portata di questa rivoluzione generale, della quale ancora i profili completi ci sfuggono, ma si avvertiva che bisognava adottare un ciclo diverso. Da alcuni anni, proprio per questo, stiamo cercando di innovare gli strumenti - gli strumenti finanziari della finanza pubblica -, per renderli operativi proprio nel campo degli interventi a favore della crescita. Abbiamo aperto una fase di riforma autonomistica, cercando di mettere le basi anche per una nuova identità della Provincia dal punto di vista organizzativo. Abbiamo riflettuto ed agito su temi che riguardano la ricerca e l’innovazione, per capire come tirare fuori cose nuove; ci siamo posti il problema di un welfare moderno, europeo, legato al lavoro. Questi sono solo cenni, per ribadire che si è messo in moto un processo e che non partiamo certo da zero. E di questi cenni ce ne sono molti e sono abbondanti. Però il problema fondamentale che oggi abbiamo davanti è quello di accelerare e ancora accelerare; l´orologio del tempo è cambiato. E questo vale anche per noi. Ecco, forse non abbiamo ancora capito che c´è un altro orologio, che c´è un altro tempo davanti a noi. Ed è fondamentale che tutti lo capiscano. Quindi accelerare e agire per la crescita è uno dei punti fondamentali della nostra manovra". "Dobbiamo poi recuperare - ha concluso il presidente Dellai - lo spirito che si era creato dentro la nostra amministrazione quando si è trattato di pensare, costruire, illustrare quella manovra anticrisi che ha dato importanti effetti. Se nel 2009 la flessione è stata contenuta e nel 2010 il Trentino è cresciuto del 2% in un periodo di crisi nera, ciò è dovuto proprio alla manovra che abbiamo messo in campo. Ricordiamo tutti quale è stato l’impulso: c’era l’emergenza e si è agito di conseguenza. Questo deve diventare ordinario e non straordinario. Noi dobbiamo insieme riuscire a capire che questo spirito e questa attenzione interna può - anzi, deve - essere riproposta ed essere assunta come condotta quotidiana".  
   
   
LAVORO, IL MERCATO TOSCANO REGGE MA RESTA ANCORA INSTABILE  
 
Firenze, 20 settembre 2011 – “Le tensioni dell’economia europea, la crisi del debito e le debolezze del sistema italiano non potevano non avere riflessi negativi anche a livello toscano. Se a questo aggiungiamo gli effetti della manovra del governo su una ripresa ancora incerta e insufficiente, non c’è da stupirsi che il mercato del lavoro continui a mostrare segni di forte instabilità”. Così l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione commenta gli ultimi dati disponibili sull’occupazione e sugli ammortizzatori sociali in Toscana. Nel primo trimestre 2011 il numero di occupati rispetto al corrispondente trimestre del 2010 è risultato in aumento del +1,1%, +17.000 unità. Migliore il risultato per le donne, con +1,6% rispetto a quello maschile (+0,7%). In questo trimestre l’occupazione indipendente (+2,2%) si è mostrata più dinamica rispetto a quella dipendente (+0,6%). Nell’insieme, l’aumento occupazionale complessivo rispetto allo tesso periodo del 2010 (+1,1%) è risultato superiore a quello dell’Italia (+0,5%) e del del Centro Nord (+0,6%). Il tasso di occupazione della Toscana si è attestato al 63%, rispetto al 62,5 di un anno prima. Quello femminile è del 53,8%, quello maschile del 72,4 (rispetto al 53,1 e al 72,1 del 2010). Il tasso di disoccupazione è risultato pari al 6,7% , in discesa rispetto al livello di un anno fa (7,4) che ha rappresentato il picco più elevato del decennio. Il tasso femminile è risultato al 7,8 rispetto al 9,5 dello stesso periodo 2010 e al 6,8% del trimestre precedente. I disoccupati sono in tutto circa 110.000, di cui circa la metà donne (penalizzate maggiormente perchè costituiscono una quota minore degli uomini nell’insieme delle forze di lavoro). Il calo delle donne classificate come disoccupate va letto anche alla luce dell’elevato numero di scoraggiate, che rinunciano o cercano lavoro in modo meno attivo. Macrosettori: si registra, dopo molti trimestri in negativo, un modesto incremento dell’occupazione nell’industria (+1,9%), mentre le costruzioni denunciano un calo del -2,7%. Nei servizi si confermano le tendenze positive precedenti (+1,0%), con l’eccezione del comparto commerciale (-1,2%), dove è sensibile la diminuzione del personale femminile. L’occupazione agricola (+7,6%), pur modesta in termini assoluti, si mantiene in fase espansiva. Cassa integrazione: nel primo semestre 2011 ha raggiunto 24 milioni 492mila ore autorizzate dall’Inps, con una flessione del -7,9% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il calo è derivato dal diverso andamento dei vari trattamenti: -33,2% di Cig ordinaria, +8,2% di Cigs, -2,1% di Cig in deroga. Il numero di posti di lavoro corrispondenti alle ore autorizzate nel semestre è stato di circa 27.700 unità. Nel complesso, il volume di cassa integrazione resta su livelli elevati, con un forte peso delle ore straordinarie (con maggior rischio di perdita del posto) che raggiunge il 36% del totale. “La bassa crescita e l’incerta dinamica dell’economia – osserva l’assessore Simoncini – mettono a rischio il lieve recupero occupazionale registrato nel primo trimestre 2011. Tutto ci conferma purtroppo che non si può parlare di una inversione di tendenza e tantomeno di ripresa. La Regione continua a fare la sua parte, nello sforzo sempre più difficile di tener fede alla promessa che, nonostante i tagli e l’assenza di una politica organica da parte del governo centrale, non un euro verrà sottratto alle politiche per l’occupazione e per lo sviluppo. E teniamo ferma la barra sul duplice obbiettivo di salvaguardare l’occupazione e la tenuta sociale ma, nello stesso tempo, potenziare strumenti e opportunità per ridare competitività alle imprese, rendere la Toscana attraente per chi voglia venire ad investire, consolidare e rilanciare su basi innovative la grande industria manifatturiera. In parte i numeri ci danno ragione. L’occupazione non è crollata nemmeno nei due anni più bui della crisi, grazie agli ammortizzatori sociali, in particolare alla Cassa integrazione in deroga e agli incentivi alle imprese che assumono donne, disoccupati, laureati, stabilizzano contratti a termine e lavoratori espulsi alle soglie della pensione. Tutti incentivi che abbiamo di recente rifinanziato”.  
   
   
CALABRIA: PROTOCOLLO D’INTESA TRA L’ASSESSORATO ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI PER L’UTILIZZO DEI FONDI DESTINATI ALLE IMPRESE  
 
 Catanzaro, 20 settembre 2011 - L’assessorato regionale alle Attività Produttive e la Cassa Depositi e Prestiti hanno sottoscritto l’atto propedeutico alla stipula della convenzione, in corso di definizione, che regolamenterà le modalità di utilizzo dei trentasette milioni di euro destinati ad imprese calabresi, a valere sulle risorse del Fondo rotativo per gli incentivi alle imprese, sulla base degli indirizzi contenuti nel decreto dell’uno aprile scorso2011, del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro dello Sviluppo Economico. La Calabria è la terza Regione, dopo Marche ed Emilia Romagna, che firma il protocollo d’intesa con la Cassa Depositi e Prestiti. “Le risorse già destinate alla Calabria – ha affermato Caridi - e quelle che si potranno eventualmente aggiungere, costituiranno un volano finanziario, intermediato dal sistema bancario, da utilizzare per la concessione di finanziamenti alle imprese con un abbattimento dell’onere per interessi. L’utilizzo del Fondo a sostegno delle imprese nell’incentivazione della ricerca e degli investimenti innovativi – ha proseguito l’assessore Caridi - consentirà anche di creare un circolo virtuoso tra i diversi attori del progetto di crescita economica delle imprese calabresi (Regione, associazioni di categoria, banche) e nel contempo fornirà al sistema validi strumenti creditizi per attivare misure che potranno accompagnare le imprese stesse. Pertanto, è ipotizzabile che affidando a Fincalabra la gestione del Fondo si potranno realizzare sinergie e compatibilità con altre misure che la finanziaria regionale attua già su mandato della Regione e delega dei Dipartimenti, cogliendo appieno le manifestate esigenze dell’imprenditoria calabrese in relazione alla necessità di usufruire di agevolazioni per l’accesso al credito. Un appello – ha detto infine Caridi - che l’assessorato alle Attività Produttive ha raccolto con l’attivazione di numerose azioni finalizzate, concordate con il partenariato sociale ed economico”.  
   
   
FONDI COMUNITARI. LA CALABRIA CONFERMA I POSITIVI PROGRESSI CONSEGUITI NEGLI ULTIMI 16 MESI  
 
Catanzaro, 20 settembre 2011 - L’assessore regionale al Bilancio e Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini ha tenuto il 16 settembre una conferenza stampa per illustrare lo stato di attuazione del Por Calabria Fesr 2007-2013. Ad assisterlo nel corso dell’incontro con gli organi di informazione era presente la Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria Anna Tavano ed il Presidente della Vi Commissione permanente (Affari dell´Unione europea e relazioni con l´estero) del Consiglio Regionale Claudio Parente. L’assessore Mancini nel corso del proprio intervento ha voluto ringraziare il Ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto che ha recentemente evidenziato il positivo avanzamento dell’utilizzo dei Fondi Comunitari assegnati alla Calabria. Nel corso dell’incontro si sono approfonditi lo stato di avanzamento finanziario e quello di avanzamento procedurale. In merito a quest’ultimo aspetto, l’Assessore Mancini ha evidenziato come tra nuove procedure di selezione avviate (pari a 852.088.189 euro) e nuove procedure di selezione da avviare entro dicembre 2011 (pari a 270.012.065 euro) il totale complessivo di movimentazione entro l’anno ammonta a 1 miliardo e 122 milioni di euro. ´´Il 15 giugno scorso, nel corso della riunione del comitato di sorveglianza tenutasi al Consiglio Regionale - ha affermato l´Assessore Mancini - avevamo presentato ai Commissari, impegni giuridicamente vincolanti per 918 milioni di euro. Dopo due mesi e mezzo, nella riunione del 14 settembre scorso, siamo passati a un miliardo e 99 milioni, con un avanzamento, cioè di 180 milioni. In un anno e mezzo di attività – ha successivamente aggiunto l’Assessore alla Programmazione Mancini - abbiamo movimentato 1 miliardo e 122 milioni, mentre la precedente gestione ha posto in essere procedure, bandi e selezioni per 150 milioni in 3 anni. Fino ad ora, quindi, abbiamo rispettato i target e rispetteremo anche i prossimi. Siamo orgogliosi del lavoro fatto finora, non lo diciamo noi, ma è lo stesso Ministro Fitto a confermare i nostri progressi. La Commissione Europea ci ha chiesto dei chiarimenti per alcune procedure del 2009, quindi con la passata Giunta Regionale, e noi stiamo fornendo le risposte richieste. La procedura è in corso”. Il Presidente della Vi Commissione permanente del Consiglio Regionale Claudio Parente, ha inoltre evidenziato come “lo stesso organismo consiliare, nel corso delle riunioni, quando si sono evidenziate delle osservazioni, ha ritenuto di accelerare il più possibile i tempi per venire incontro alle esigenze dettate dall’importanza dell’argomento”.  
   
   
"PUGLIA: TERRITORIO E AMBIENTE"  
 
 Bari, 20 settembre 2011 - Raccontare il ruolo della Puglia nel campo delle energie rinnovabili, l’impegno regionale sui temi dello sviluppo sostenibile e della tutela del territorio e soffermarsi sulle misure ambientali attivate in tutti questi anni. La presentazione del volume “Puglia: territorio e ambiente – Il Futuro ha radici antiche” con prefazione dell’assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro assume due significati: promuovere la nostra terra e fare informazione sulle attività dell’assessorato. “Credo sia il miglior veicolo per comunicare cosa hanno realizzato le politiche ambientali in Puglia”, ha detto Nicastro. “È una forma semplice e diretta da utilizzare per capire ‘chi siamo’ e ‘cosa facciamo’. La Puglia segna il passo nello scenario internazionale delle energie alternative: se possiamo fare maglio nelle corsa alla green economy, allora possiamo lasciare ai nostri figli una Puglia migliore”. Il volume si sofferma soprattutto sulle politiche di programmazione ambientale indirizzate alla green economy avviate con una serie di leggi e regolamenti finalizzati ad incrementare la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili permettendo di detenere i primi posti in Italia nelle energie rinnovabili. Lo studio effettuato dal professor Vito Uricchio del Consiglio Nazionale delle Ricerche dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale rileva quanto il settore sia fonte di occupazione con il più alto tasso di crescita all’anno con un +8% e oltre 1.300 unità impiegate nei settori ambientali (rifiuti, energia, eco designs, eco edilizia). “In otto anni – ha detto Uricchio – i lavoratori occupati nel settore sono saliti da 5.000 del 2002 a 50.000 del 2010: un percorso virtuoso che può far guardare al futuro con un buon margine di miglioramento anche sotto questo aspetto”. La presentazione del libro è stata l’occasione per annunciare le novità che la Regione Puglia sta adottando in favore dell’ambiente. “Stiamo lavorando sull’adozione a breve del Piano di Gestione dei Rifiuti partecipato – ha spiegato Nicastro - anche se la legge indica come termine il 2013: entro 20 giorni vorremmo adottare il piano stralcio sulle strategie per il ciclo rifiuti, a cui si aggiungono i nuovi piani di raccolta differenziata per capoluogo di provincia e comuni”. In questo ambito Lecce ha già sottoscritto il protocollo d’intesa con la Regione Puglia, Taranto è in dirittura d’arrivo: tra un mese tutti i protocolli per i capoluoghi di provincia, però, potrebbero essere sottoscritti. Intanto la Giunta regionale ha appena deliberato l’atto di indirizzo per l’attivazione delle linee guida della chiusura del ciclo di rifiuti, a dimostrazione di quanto l’interesse della Puglia nel settore sia forte, proprio per dare continuità alle azioni di intervento finora realizzate: sono già state avviate, a questo proposito, le pratiche per la realizzazione di due grossi impianti di compostaggio per l’umido, uno a Mafredonia (Ato Fg3) e l’altro a Cellamare (Ato Ba5), per chiudere il ciclo primario dei rifiuti”. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il direttore generale dell’Arpa Giorgio Assennato.  
   
   
GIOCO D’AZZARDO E ALCOL, LA REGIONE TOSCANA ALZA LA GUARDIA  
 
Firenze, 20 settembre 2011 – Alcol e gioco d’azzardo, la Regione alza la guardia e rafforza le attività di prevenzione e cura. Le misure sono contenute in due delibere approvate di recente dalla giunta, che destinano complessivamente 300.000 euro al contrasto delle dipendenze da alcol e gioco d’azzardo patologico. Per quanto riguarda la dipendenza da alcol, la Regione vuole rafforzare le attività svolte dalle équipe alcologiche e realizzare azioni di sensibilizzazione, informazione, prevenzione, cura e riduzione dei rischi dovuti all’uso e all’abuso di sostanze alcoliche. Per questo destina la somma di 133.000 euro, di cui 23.000 per la Asl 10 di Firenze (nel cui territorio si rileva una maggior diffusione di comportamenti a rischio dovuti all’uso e abuso di sostanze alcoliche) e 10.000 euro per ciascuna delle altre 11 Asl toscane. Quanto al gioco d’azzardo patologico, la cifra stanziata è di 170.000 euro: 10.000 euro per ciascuna delle 12 Asl toscane, perché i Sert (Servizi per le tossicodipendenze) assicurino anche per i giocatori patologici la disponibilità dei principali trattamenti di cura, riabilitazione e reinserimento sociale; e 50.000 euro per il proseguimento della sperimentazione avviata per il trattamento residenziale Orthos. Il progetto Orthos è un’esperienza residenziale unica in Italia. In una casa colonica in provincia di Siena, a Monteroni d’Arbia, vengono ospitate 8 persone per volta, con un modulo intensivo di 21 giorni e un approccio educativo che le aiuti a ricostruire il proprio progetto di vita. L’iniziativa è partita nel 2007 e fino ad oggi sono stati trattati 170 casi di gioco d’azzardo patologico. “Sono in crescita i comportamenti di dipendenza, con tutti i rischi connessi, sia per le persone che ne soffrono che per i loro familiari e per quanti vivono loro vicini – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Le dipendenze da alcol e dal gioco d’azzardo sono molto indicative in questo senso. Come Regione stiamo compiendo uno sforzo rilevante per limitare, e prima di tutto prevenire, questi comportamenti, offrendo a chi ne è vittima tutti gli strumenti per uscirne”. Nel 2010 in Toscana, gli alcolisti in carico ai servizi pubblici (Sert/équipe alcologiche) sono stati circa 5.000. Nello stesso anno, i giocatori d’azzardo patologico in carico ai servizi pubblici (Sert) sono stati circa 400. La struttura residenziale Orthos ha trattato nell’anno 2010 circa 50 giocatori d’azzardo patologico e nel 2011 (ad oggi) circa 30 soggetti. Dai dati Istat 2009 risulta che in Toscana ci sono 392.000 bevitori a rischio. E dallo studio Edit, realizzato dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, nel 2008, sui giovani tra 14 e 19 anni, emerge che 95.900 teenagers hanno giocato d’azzardo almeno una volta nella vita. Secondo le stime Eurispes, da uno a due adulti su 100 in Italia sviluppa un rapporto problematico con il gioco d’azzardo. Un popolo spesso nascosto, ma numeroso (da 300 a 600.000 persone) e crescente, anche per la diffusione dei giochi legalizzati, si trova ad affrontare gravi problemi di ordine finanziario, legale, sanitario e psicologico. Tra i giocatori d’azzardo patologici si riscontrano alti tassi di insonnia, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, ipertensione arteriosa e cefalea; particolarmente gravi i disturbi d’ansia e depressivi, con un aumento sensibile del rischio di suicidio: dal 48 al 70% dei giocatori patologici pensa al suicidio e dal 13 al 20% lo tenta.  
   
   
ESCLUSIONE SOCIALE, PRESENTATA A PRATO LA MAPPA DEI SERVIZI E DELLE STRUTTURE IN TOSCANA  
 
Firenze, 20 settembre 2011 – Una prima mappatura dei servizi e delle strutture dedicate all’esclusione sociale e al disagio grave operanti in Toscana. É questo l’oggetto della ricerca condotta dalla Regione, attraverso l’Osservatorio sociale regionale e gli osservatori provinciali, che è stata presentata stamattina nella sede della Provincia di Prato nel corso di un convegno. Il lavoro è stato realizzato nel 2010, anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, utilizzando la base di dati già esistente costituita dalle ricerche realizzate in anni precedenti dalla Caritas, attraverso i Centri di ascolto territoriali, e dai lavori della Fondazione Michelucci sulle strutture di accoglienza e dell’abitare precario. Sono state prese in considerazione tutte le strutture e servizi che, occupandosi di interventi e prestazioni riguardanti la povertà ed il disagio grave, possiedono almeno una delle seguenti caratteristiche: a) sono a titolarità e/o gestione pubblica; b) ricevono finanziamenti pubblici, in forma diretta o indiretta; c) intrattengono con i servizi pubblici rapporti di collaborazione/integrazione (partecipazione alle reti locali – formali o informali – di presa in carico (attraverso invii, segnalazioni ecc.). L’interesse non è rivolto al solo finanziamento pubblico, ma all’eventuale presenza di una qualche forma di interazione tra l’attività svolta dal servizio/struttura e l’attività del sistema pubblico. Il questionario utilizzato è quello già impiegato dalla Fondazione Michelucci, ampliato in alcune parti. Un importante strumento scaturito dallo studio è la georeferenziazione delle strutture. La mappa è consultabile all’indirizzo http://mappe.Rete.toscana.it/webstat/index.html?area=poverta , da dove si possono ottenere tutte le informazioni (recapiti, orari di apertura, servizi offerti, tipologia delle prestazioni) di servizi e strutture attivi in Toscana. Qui invece http://www.Regione.toscana.it/sociale/poverta/index.html  è possibile scaricare il volume in formato pdf. Alcuni dati in sintesi. Rispetto alla base di dati iniziale, costituita da 209 strutture e servizi, gli osservatori hanno ricevuto 157 questionari. Manca nell’indagine il territorio di Firenze. Rispetto alla distribuzione di servizi e strutture, 29 sono a Pisa, 26 a Livorno, 25 Pistoia, 24 a Lucca, 15 a Prato, 13 a Grosseto, 11 ad Arezzo, 8 a Siena e 6 a Massa Carrara. Più della metà delle organizzazioni (89) ha la propria sede in comuni con più di 50mila residenti; una su tre (56) si trova in comuni medio-piccoli (tra 10mila e 50 mila residenti). Rispetto all’incidenza dei servizi per area vasta, quella maggiore è stata individuata in quella centrale (soprattutto mense); le strutture, sempre per area vasta, sono maggiori nelle aree nord-ovest (comunità di tipo familiare) e sud-est (strutture accoglienza). Un’occhiata alla forma giuridica. A Livorno e Pisa prevalgono le attività a titolarità pubblica, mentre a Pistoia, Prato e Grosseto le attività di enti religiosi. I soggetti titolari censiti sono 112, quelli gestori 117. Le strutture prevalgono, sia pure di poco (55% circa) rispetto ai servizi. Le comunità di tipo familiare sono 1/3 delle attività rilevate; mense, attività di distribuzione pasti e cibo sono poco meno del 28%; strutture diurne o notturne di accoglienza sono un quinto circa del totale; le attività di distribuzione di indumenti sono 11, le agenzie sociali per l’alloggio 9. Gli enti religiosi hanno la titolarità del 40% circa delle attività censite, gli enti pubblici di un quarto (soprattutto strutture). La gestione dei servizi è pressoché esclusiva del privato sociale (solo nel 10% dei casi in regime di convenzione), in particolare i servizi di mensa e di distribuzione del vestiario. Anche per le strutture prevale la gestione del privato sociale ma prevalentemente in convenzione. La gestione di servizi a titolarità pubblica è soprattutto a cura di associazioni di promozione sociale e cooperative sociali. Anno di avvio dell’attività: soltanto 6 su 128 già operanti prima del 1980; più di un terzo negli anni ’90; nell’ultimo quinquennio (2005-2009) c’è stato un relativo rallentamento. Da registrare il ruolo fondamentale dell’associazionismo e del volontariato: solo in 43 casi le attività sono gestite da organizzazioni nelle quali prevale il personale retribuito e in nessun caso è totalmente assente il personale volontario. Per quel che riguarda i tempi di permanenza, poco meno del 60% tra 4 mesi e 2 anni, più del 16% oltre due anni di permanenza, nel 20% meno di 3 mesi. L’accesso alle strutture avviene prevalentemente attraverso il servizio sociale (57 casi su 81), seguono l’accesso mediato dal terzo settore (28 casi) e l’accesso diretto (22). Significativa la quota di inserimenti mediata da Prefettura, questura ed altri enti (9). Ai servizi prevale l’accesso diretto (47 casi su 65), e tramite il servizio sociale (34: elevato numero di invii effettuato da organizzazioni del terzo settore, 31). Rilevante il numero di accessi mediato dai centri di ascolto. Tra i requisiti richiesti, il più diffuso è la valutazione professionale del bisogno (soprattutto per le comunità). Seguono la residenza (soprattutto per l’accesso ai servizi, 20 casi), non trascurabile quello legato ai parametri Isee, mentre per le mense esistono vari modi: documento di identità, parametri Isee, valutazione professionale e residenza anagrafica sono presenti in misura non dissimile (anche requisiti ulteriori rispetto al documento di riconoscimento). Rispetto all’utenza, ci sono gli homeless, immigrati/rifugiati, famiglie monoparentali ed adulti fuoriusciti dal mondo del lavoro. Un elevato numero di risposte indicano le tipologie ‘working poors’ e ‘famiglie numerose monoreddito’. Infine la nazionalità. In pochissimi casi è stata rilevata presenza esclusiva di utenti italiani (appena 6 su 141). Presenza esclusiva di solo italiani o stranieri solo nell’11% delle attività censite. In oltre 1/3 dei casi gli stranieri costituiscono la componente maggioritaria e nel 40% circa c’è un sostanziale equilibrio tra italiani e stranieri. In generale prevalgono i nordafricani, seguiti da rumeni, albanesi e nigeriani. Sempre i nordafricani sono i più numerosi in tutte le tipologie di interventi rilevati, ma soprattutto nel caso delle mense e dei servizi di distribuzione del vestiario. Persone di nazionalità nigeriana sono numerose nelle strutture dedicate alla protezione di donne vittime di tratta.  
   
   
UMBRIA, POLITICHE DI GENERE: PRESENTATA PUBBLICAZIONE “CENTRO PARI OPPORTUNITÀ: 20 ANNI DI ATTIVITÀ DALLA A ALLA Z”  
 
Perugia, 20 settembre 011 - Racconta i passaggi più significativi della storia del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria e di quelle migliaia di donne che vi hanno trovato accoglienza e ricevuto sostegno, la pubblicazione "Centro Pari Opportunità: 20 anni di attività dalla A alla Z", che è stata presentata nel pomeriggio a Perugia nel corso di un incontro organizzato dal Centro nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini. All´iniziativa sono intervenute oltre all´assessore regionale, Fernanda Cecchini, le quattro presidenti che nel corso dei 20 anni di attività si sono succedute alla guida del "Centro", Raffaella Chiaranti, Assunta Pierotti, Rita Urbani e Daniela Albanesi. Il volume di centodieci pagine, è una sorta di "vocabolario" tutto al femminile che racchiude una parte di storia del Centro Pari Opportunità in ogni lettera: si parte da A come Attività, per finire a Z che sta per Zero con sottotitolo, "Punto di partenza, nuovo inizio", a significare che ora, con la legge regionale del 2009 si darà avvio alla costituzione del nuovo Centro. "Con questa pubblicazione abbiamo cercato di dar conto dei passaggi e degli snodi più significativi che hanno caratterizzato il percorso fatto dal Centro per le pari opportunità della Regione Umbria dalla sua istituzione, nel 1987, ad oggi - scrive nella prefazione la presidente del Centro, Daniela Albanesi - Durante questi anni si sono prodotti cambiamenti profondi nel contesto sociale, culturale, economico, politico e vi è stata una significativa evoluzione del quadro istituzionale e normativo, a livello comunitario, nazionale e regionale. Il processo di femminilizzazione della società si è intrecciato con la ridefinizione di obiettivi e strategie della politica delle donne e con percorsi di innovazione istituzionale che hanno disegnato nuovi scenari e prospettive. Il Centro ha lavorato accentuando l´impegno per la promozione di azioni di pari opportunità e di misure finalizzate all´integrazione dell´approccio di genere nelle politiche di governo". Il volume alla voce A, racconta dell´attività a grandi linee che il Cpo ha svolto in questi 20 anni: "Un compito difficile - è scritto nel testo - perché è stato allo stesso tempo ´luogo di donne al servizio delle donne´ e riferimento autorevole per la rete istituzionale umbra e per la società regionale, assumendo la responsabilità di interfaccia attraverso il quale far transitare la costruzione di nuovi segmenti di democrazia sociale e politica anche nella nostra regione". Il Centro quindi, ha cercato di dare una risposta avanzata ai progetti di autonomia delle donne, realizzando nel tempo azioni e interventi che danno visibilità e voce all´identità e alla libertà femminile. Negli anni sono stati attivati i vari servizi per le donne e gestiti dalle donne, tra questi il Telefono Donna, la Biblioteca delle Donne e il Servizio Lavoro e Orientamento Formativo, ad essi si sono rivolte migliaia di donne, da quelle che vivono situazioni di violenza e maltrattamento, a quelle che si scontrano con le difficoltà di accesso o riconversione nell´ambito del mercato del lavoro, a quelle impegnate nella costruzione di percorsi di promozione, produzione e valorizzazione dei saperi e delle culture femminili. "Il ruolo svolto dal Centro Pari Opportunità in questi 20 anni è stato fondamentale perché ha sviluppato azioni su alcune questioni ritenute fondamentali per il pieno riconoscimento e valorizzazione della differenza di genere", ha affermato l´assessore regionale Fernanda Cecchini. "Nel corso di questi anni - ha detto l´assessore - il Centro ha lavorato per la parità nella rappresentanza politica e nei luoghi decisionali, la definizione di regole che garantiscano una reale democrazia paritaria, l´iscrizione della parità di genere tra i principi fondamentali dello Statuto della Regione Umbria. E non solo, perché molto è stato fatto anche per la riduzione del divario tra uomini e donne nel lavoro". L´assessore ha quindi sottolineato che "nel programma di governo regionale le politiche di genere assumono un ruolo di primo piano e lo dimostra il fatto che la presidente Marini abbia tenuto la delega in materia, proprio a configurare la volontà di mantenere in piedi una ´rete´ di promozione e valorizzazione di queste politiche". "Oggi - ha concluso - l´assessore - il Centro nato nell´87, si trasforma perché il Consiglio nominerà la nuova assemblea che continuerà il lavoro facendo tesoro dell´esperienza di questi 20 anni. La Giunta regionale continuerà ad essere un interlocutore positivo perché per le politiche di genere c´è ancora da fare. Si pensi ai casi di violenza, che ancora purtroppo, vedono protagoniste molte donne fuori e tra le mura domestiche. In questo contesto il servizio del Cpo, Telefono Donna, è stato di grande aiuto e dovrà continuare ad esserlo anche in futuro, per quelle persone che hanno così trovato la forza di denunciare il problema".  
   
   
TRENTO; DISTRETTO FAMIGLIA, CI CREDE ANCHE LA VALLE DI SOLE  
 
 Trento, 20 settembre 2011 - Al progetto si era iniziato a lavorare in febbraio, e ieri a Malè, nella sede della Comunità della Valle di Sole, davanti all´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi, la firma dell´accordo volontario di area per favorire, anche in Valle di Sole, lo sviluppo del Distretto Famiglia. Si tratta del quarto Distretto attivato in Trentino e ad animarlo sono, con la Provincia autonoma e la Consigliera di parità, la stessa Comunità di valle, i Comuni di Caldes, Ossana e Dimaro, il Museo della Civiltà solandra, il caseificio sociale "Presanella", l´Orticoltura/troticoltura di Pellizzano, l´associazione culturale "Le Meridiane" di Monclassico, le Biblioteche associate della valle, le casse rurali Caldes/rabbi e Alta Val di Sole e Pejo, la Società funivie Folgarida-marilleva Spa. "Soci fondatori" del Distretto Famiglia ai quali, questo l´auspicio espresso dall´assessore Rossi e da Catia Nardelli, assessore alle pari opportunità della Comunità della Valle di Sole, potranno aggiungersi molti altri soggetti sia pubblici che privati. Per l´assessore la firma dell´accordo volontario è "un punto di partenza per promuovere anche in Valle di Sole politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia", per gli enti e realtà che l´hanno promosso anche un modo per dare nuovi valori e opportunità all´offerta turistica della valle. Per questo ad aderire all´accordo sarà presto anche l´Azienda turistica locale, in fase di rinnovo dei vertici quando è partito il percorso che ha portato alla definizione dell´intesa. Si sta parlando molto di bambini, di giovani e di famiglie in Valle di Sole, di come aggregare le loro esigenze e domanda di servizi attorno ad un´idea condivisa di sviluppo sociale. Alcuni Comuni della valle (Dimaro in primis) hanno avviato il percorso di certificazione delle proprie politiche familiari che li porteranno a qualificarsi "Comuni amici della famiglia", e la stessa Comunità di Valle - come ha spiegato oggi il suo giovane presidente Alessio Migazzi - sta muovendosi per offrire alle famiglie una nuova occasione educativa e di crescita per i ragazzi pre-adolescenti. La peculiarità del progetto, che gode di un sostegno finanziario della Provincia e la cui realizzazione è affidata ad una cooperativa sociale, sta nell´introduzione della figura del "coach", un allenatore, che si occuperà, insieme agli educatori, di allenare le potenzialità dei ragazzi per trasformarle in attitudini ed abilità verso il futuro: un percorso che serve ai giovani, ma anche ai genitori e agli insegnanti, che possono ricevere suggerimenti e metodi per avere un´ottima e proficua relazione con gli adolescenti. Un´altra iniziativa che va "incontro" alle famiglie è quella delle Funivie Folgarida Marilleva: "Vogliamo incentivare la pratica dello sci in valle - ha spiegato l´amministratore delegato della società, Fulvio Rigotti - offrendo pacchetti agevolati per i residenti al prezzo di 200 euro per i bambini fino agli 8 anni, comprensivi di attrezzatura, corso di 10 lezioni di sci e abbonamento stagionale, prezzo che scende a 100 euro per i figli di famiglie in condizione economica disagiata (in Valle di Sole sono circa 150 ragazzi). Crediamo nel marketing ma anche nell´impegno sociale e siamo interessati a far crescere nella valle una cultura che accolga nel modo migliore i turisti". Molte altre sono però le iniziative che dalla nascita del Distretto prenderanno vita: in alcuni casi - come ad esempio i sostegni dati da alcune Casse rurali ai giovani laureati, si tratta di iniziative già attivate da tempo, in altri si tratta di nuove forme d´intervento. "Non vogliamo essere visti solo come erogatori di denaro - ha spiegato il presidente della Cassa rurale di Caldes, Claudio Valorz - ed abbiamo deciso di privilegiare nel sostegno le associazioni che si occupano di bambini, giovani, anziani e famiglie". Anche la Cassa rurale Alta Val di Sole e Pejo, altro soggetto firmatario dell´accordo, guarda alle famiglie, a quelle in condizioni economiche disagiate in particolare: "Tra un mese - annuncia il presidente Maurizio Albasini - attiveremo due fondi per finanziare a tasso zero le cure ortodontiche ed interventi sanitari e di cura di carattere privatistico". A disposizione delle famiglie, delle scuole e dei bambini si mettono anche il Museo della Civiltà solandra, l´associazione "Le Meridiane" (in progetto percorsi interattivi e multimediali, laboratori e "tour" in trenino elettrico per conoscere le molte meridiane di Monclassico), pure un´azienda orticolo/troticola, quella di Maria Gladys Daymosco, una madre filippina trasferitasi alcuni anni fa in Val di Sole. Le verdure del suo orto lungo la pista ciclabile? Sono a disposizione delle famiglie, basta raccoglierle! Tutto questo, ma non solo, è il Distretto Famiglia della Val di Sole. Una realtà che ora vuole solo crescere e allargarsi sempre più.