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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Ottobre 2012
PARLAMENTO EUROPEO: PIÙ POLITICA E CONTROLLO DEMOCRATICO PER IL COORDINAMENTO ECONOMICO UE  
 
 Strasburgo, 29 ottobre 2012 - Il sistema di coordinamento economico delle politiche economiche e di bilancio nazionali deve diventare più politico, democratico e coinvolgere più parti, secondo quanto affermano i deputati in una risoluzione, approvata venerdì, che valuta i risultati del "semestre europeo" nel 2012. I deputati vogliono anche un ruolo più forte per i parlamenti nazionali e domandano alla Commissione di controllare l´implementazione delle sue raccomandazioni da parte dei paesi membri. " La risoluzione, preparata da Jean-paul Gauzès (Ppe, Fr), fa il punto sulle varie proposte di coordinamento delle politiche economiche concordate a livello Ue e poi implementate in ogni Stato membro, previste dal cosiddetto "semestre europeo". Meno burocrazia, più politica - Gli accordi raggiunto all´interno del Semestre europeo sono troppo complessi e non sufficientemente politici, sostengono i deputati, che affermano che la legittimità del sistema è compromessa. L´aula spinge anche per più controllo parlamentare e un maggior coinvolgimento del Parlamento europeo nel prossimo semestre, in particolare nelle fasi iniziali. La risoluzione sottolinea che molti in Stati membri, i parlamenti nazionali, le parti sociali e la società civile non sono stati coinvolti nel semestre europeo e invita pertanto la Commissione a porvi rimedio nel 2013. Da parte loro, gli Stati membri dovrebbero organizzare i lavori per permettere ai loro parlamenti di essere coinvolti prima che i progetti di riforma siano presentati all´Ue. I deputati chiedono alla Commissione di seguire da vicino come ogni paese pone in atto le sue raccomandazioni, e al Consiglio di fornire una spiegazione ogni volta che ritenga opportuno modificare le proposte specifiche a un paese. Crescita ma anche controllo della spesa - In futuro, la Commissione deve concentrarsi su un più ampio spettro di questioni, afferma la risoluzione. Da un lato, si riconosce che la riduzione dei costi e il miglioramento della competitività rimangono obiettivi importanti, dall´altro, si chiede che gli obiettivi di crescita 2020 siano meglio presi in considerazione nelle azioni proposte, cosi come la lotta contro l´evasione fiscale. La risoluzione sottolinea inoltre la necessità per il semestre di affrontare la politica occupazionale in maniera più efficace. La Commissione dovrebbe prestare maggiore attenzione ai possibili effetti negativi che le politiche economiche nazionali possono avere su altri paesi, dicono i deputati, che sottolineano anche che la legislazione comunitaria consente alla Commissione di fare di più su questo aspetto. Infine, la risoluzione invita la Commissione a riconoscere il ruolo del bilancio dell´Ue nel processo del semestre europeo, poiché è parte integrante della spesa pubblica comunitaria. I deputati invitano quindi gli Stati membri a non chiedere un ridimensionamento del bilancio Ue, necessario per far fronte agli impegni che essi stessi hanno assunto nel "Patto per la crescita e l´occupazione". La risoluzione è stata approva con 430 voti favorevoli, 90 contrari e 8 astensioni. Contesto Il Parlamento europeo elabora due risoluzioni sul semestre europeo, quella appena approvata, alla fine del processo, e un´altra sugli obiettivi dell´Aula per il nuovo semestre, che è votata in concomitanza con la preparazione delle priorità della Commissione, in primavera. Il Parlamento organizza anche audizioni periodiche dei diversi attori europei coinvolti nel semestre e incontri con i parlamenti nazionali e i ministri delle finanze. La prossima riunione con i parlamenti nazionali si terrà alla fine di gennaio, quando gli obiettivi per il semestre europeo 2013 saranno in fase di definizione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: NUOVE REGOLE PER LIMITARE LA SPECULAZIONE SU MATERIE PRIME E IL TRADING AD ALTA FREQUENZA  
 
Strasburgo, 29 ottobre 2012 - Un progetto legislativo che limiterebbe la speculazione finanziaria sui prodotti alimentari e il trading ad alta frequenza sarà sottoposto a votazione venerdì. Il testo approvato servirà da mandato negoziale per raggiungere un accordo sul testo finale con i governi nazionali. In sede di commissione, i deputati hanno approvato una serie di emendamenti per disciplinare la speculazione finanziaria sui prodotti alimentari e sulle materie prime, generalmente indicata come causa della volatilità dei prezzi alimentari e dell´energia. Tali emendamenti introdurrebbero un numero massimo di posizioni nette che una persona può detenere in uno specifico intervallo di tempo e una serie di requisiti di trasparenza pre- e post- compravendita. Rallentare il trading ad alta frequenza I deputati della commissione affari economici hanno anche proposto di rafforzare le regole sul cosiddetto trading ad alta frequenza, dove computer effettuano in maniera automatica migliaia di ordini di compravendita in pochi secondi e su più mercati finanziari. Gli emendamenti introdotti mirano a garantire che tutti gli ordini siano validi per almeno 500 millisecondi, cioè che non siano cancellati o modificati durante questo intervallo. Tutti gli operatori sarebbero obbligati a garantire che tutte le sedi di negoziazione (ossia i mercati regolamentati) siano equipaggiate per far fronte a improvvisi picchi di ordini o sollecitazioni del mercato, e abbiano "interruttori" per sospendere le negoziazioni se necessario. La proposta di modifica della direttiva e del regolamento sugli strumenti finanziari (Mifid/mifir) introdurrebbe nuove regole commerciali uniformi per assicurare maggiore protezione degli investitori, accrescere la trasparenza e rafforzare la stabilità dei mercati finanziari.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: TUTELA PIÙ FORTE PER I CITTADINI EUROPEI ALL´ESTERO  
 
Strasburgo, 29 ottobre 2012 - I servizi consolari e diplomatici di tutti gli Stati membri devono proteggere qualsiasi cittadino europeo in cerca di aiuto all´estero, fornendo la stessa tutela che darebbero a un connazionale. L´ha stabilito il Parlamento giovedì scorso e i deputati hanno anche chiesto alle delegazioni europee di ricoprire un ruolo chiave nel potenziamento della tutela dei cittadini europei in Stati extra-europei. La posizione del Parlamento sulle nuove regole proposte per potenziare la tutela consolare all´estero, che è uno dei diritti fondamentali riconosciuti ai cittadini europei, è stata approvata con 596 voti favorevoli, 66 contrari e 12 astensioni. "Questa proposta è un esempio eccellente di come più Europa non significhi necessariamente più burocrazia o più Bruxelles. Più Europa può significare più aiuto per i cittadini europei che ne hanno bisogno, più tutela per quei cittadini che non sono rappresentati in paesi terzi e che si trovano in situazioni precarie o di crisi", ha dichiarato dopo il voto Edit Bauer (Ppe, Sk), che ha preparato la risoluzione. I deputati affermano che qualsiasi cittadino europeo in difficoltà all´estero, per esempio dopo aver subito un incidente, uno stupro o un furto, o esser stato arrestato in una situazione di crisi, potrà chiedere liberamente l´aiuto di un´ambasciata o un consolato di qualsiasi altro Stato membro dell´Ue o, se necessario, della delegazione Ue, nel caso il proprio paese non sia rappresentato. Delegazioni dell´Unione Il Parlamento chiede alle delegazioni Ue presenti nei paesi extra-Ue (gestite dal Servizio europeo per l´azione esterna) di coordinare gli Stati membri per assicurarsi che i cittadini che non dispongono di una rappresentanza del proprio paese possano essere pienamente assistiti durante una crisi. I deputati hanno deciso che, se necessario, le delegazioni dell´Ue potranno ricoprire compiti consolari. Saranno messe in condizione di organizzarsi con le rappresentanze degli Stati membri per dividersi i compiti e condividere le informazioni. Comunque, la direttiva non obbligherà gli Stati membri a fornire ai cittadini non rappresentati un´assistenza che normalmente non è data ai propri connazionali, secondo quanto votato dai deputati. Contesto Molti cittadini dell´Ue sono rimasti coinvolti nelle crisi dello scorso anno, per esempio in Libia, Egitto e Bahrain, durante le rivolte democratiche della primavera 2011, o in Giappone dopo il terremoto del marzo 2011. La tutela consolare è spesso essenziale anche nelle situazioni di tutti i giorni, per esempio se ci si ammala seriamente o si è vittime di crimini.  
   
   
UE: DEPUTATI CONTRARI A UNA BCE DI SOLI UOMINI  
 
Strasburgo, 29 ottobre 2012 - Giovedì, Il Parlamento europeo, con una maggioranza ristretta, ha dato parare negativo alla candidatura di Yves Mersch a membro del comitato esecutivo della Bce, cosi come raccomandato dalla commissione affari economici e monetari. È la reazione dei deputati all´intransigenza del Consiglio di non voler rispettare l´equilibrio di genere all´interno di un´istituzione d´importanza nevralgica per l´Europa. I deputati speravano che il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy annunciasse, durante la sua presenza in Aula martedì mattina per il dibattito sull´ultimo Consiglio europeo, un impegno a rispettare l´equilibro di genere, ma ciò non è accaduto. "Van Rompuy non ha colto l´opportunità di offrire più di qualche parola su una questione molto seria. Non ha promesso nulla, nemmeno una tabella di marcia, per future nomine di donne al comitato esecutivo della Bce. Le Istituzioni europee dovrebbero essere d´esempio, non tirarla per le lunghe", ha commentato la presidente della commissione affari economici e monetari Sharon Bowles (Alde, Uk). La candidatura di Mersch è stata respinta con 325 contrari, 300 favorevoli e 49 astensioni. Contesto Per oltre due anni, i deputati hanno sollevato la questione della mancanza dell´equilibro di genere nella Bce, in particolare durante le audizioni per le nomine di Peter Praet, Mario Draghi, Jorg Asmussen e Benoit Coeuré. L´8 maggio, la commissione affari economici e monetari ha scritto al Presidente dell´Eurogruppo Jean-claude Juncker per chiedere che siano considerate candidate donne per i membri del comitato esecutivo della Bce e che sia chiesto ai governi nazionali di predisporre un piano a medio termine per assumere donne per le posizioni manageriali alla Bce, ma anche per banche centrali e ministeri della finanza nazionali. Inoltre, alcuni deputati hanno anche preparato una lista informale di possibili candidate donne per la Bce, anche se il Parlamento non era tenuto a farlo. Il mandato di Gonzalez Paramo è terminato il 31 maggio. Il 10 luglio, il Consiglio ha raccomandato Yves Merch come candidato per il posto lasciato libero nel comitato esecutivo della Bce. Non avendo ricevuto alcun piano a medio termine e nessuna garanzia che in futuro sia assicurata più uguaglianza nelle nomine, i coordinatori della commissione economica hanno deciso lo scorso 5 settembre di rinviare l´audizione di Mersch. Il 19 settembre e il 3 ottobre, il Presidente del Pe Martin Schulz ha sollevato la questione rispettivamente con i Presidenti del Consiglio europeo e della Commissione europea Herman Van Rompuy e José-manuel Barroso.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA NUOVE INIZIATIVE PER INCENTIVARE GLI INVESTIMENTI PRIVATI ​​NEL VICINATO  
 
Bruxelles, 29 ottobre, 2012 - Due nuove iniziative per incoraggiare gli investimenti privati ​​nelle regioni di vicinato sono stati presentati il 25 ottobre alla riunione del Consiglio Strategico del Fondo investimenti di vicinato (Nif) a Bruxelles: · La sicurezza degli investimenti nella regione mediterranea (Ismed) programma di sostegno sarà realizzata in collaborazione con l´Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Ocse) e mira a rafforzare la sicurezza degli investimenti nella regione mediterranea. Il programma effettuerà valutazioni per valutare il livello di protezione di investimento da parte delle autorità locali, individuare le lacune e formulare raccomandazioni per affrontarle. 1.500.000 € sono previsti per questo programma. · Il rischio Ismed e Condivisione Toolkit Il costo della Nif fornirà misure mirate, come il supporto per il rischio meccanismi di condivisione (mettere a disposizione fondi per aiutare gli investitori privati, riducendo la loro esposizione al rischio) e sistemi di garanzia affrontare il rischio come uno dei principali ostacoli per gli investimenti privati. Una parte consistente dei 220.000.000 € sovvenzioni comunitarie dovrebbero essere disponibili per il Fondo investimenti di vicinato fino alla fine del 2013 servirà a sostenere questa importante iniziativa. Ciò potrebbe sfruttare le risorse di istituti finanziari pubblici europei e gli investitori privati ​​per almeno € 2 miliardi per progetti di infrastrutture differenti nella regione vicina. Commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle, ha dichiarato: "Accolgo con favore il programma Ismed sostegno come esempio concreto della nostra buona cooperazione con l´Ocse e sono molto contento che oggi stiamo lanciando un nuovo toolkit quadro del Fondo investimenti di vicinato a sostegno degli investimenti privati ​​nella regione vicina intera. Questi strumenti innovativi sono progettati per aiutare i paesi partner ad attrarre molto investimenti necessari da parte del settore privato per i grandi progetti di infrastrutture in modo più efficace. Ciò dovrebbe avere un impatto positivo sulla crescita, posti di lavoro e la vita quotidiana di persone nella regione. "  
   
   
NASRIN SOTOUDEH E JAFAR PANAHI VINCONO IL PREMIO SACHAROV 2012  
 
 Bruxelles, 29 ottobre 2012 - Due attivisti iraniani, l´avvocato Nasrin Sotoudeh e il regista cinematografico Jafar Panahi, sono i vincitori del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, indetto ogni anno dal Parlamento europeo. Sono stati scelti dal Presidente Martin Schulz e dai capigruppo dei partiti venerdì mattina. "La consegna del premio Sacharov per la libertà di pensiero agli iraniani Nasrin Sotoudeh e Jafar Panahi è un messaggio di solidarietà: rappresenta il riconoscimento per una donna e un uomo che non si sono inchinati davanti alla paura e alle intimidazioni e che hanno deciso di mettere la sorte del proprio Paese davanti alla propria. Spero sinceramente che possano venire di persona a ricevere il loro premio al Parlamento europeo di Strasburgo, a dicembre", ha dichiarato il Presidente Schulz, annunciando i vincitori. Il premio sarà consegnato da Schulz, nel corso di una seduta solenne prevista per il 12 dicembre a Strasburgo. Nasrin Sotoudeh - Nasrin Sotoudeh (nato nel 1963) è un´avvocatessa iraniana e difensore dei diritti umani. Ha rappresentato attivisti dell´opposizione e politici iraniani detenuti in carcere a seguito delle controverse elezioni presidenziali svoltesi nel giugno 2009, ma anche giovani condannati alla pena di morte, donne e prigionieri politici. Nasrin Sotoudeh è in isolamento nel carcere di Evin, dove è rinchiusa da quando è stata arrestata nel settembre 2010 con l´accusa di propaganda contro il sistema e cospirazione volta a minare la sicurezza dello Stato. Jafar Panahi - Jafar Panahi (nato nel 1960) è un regista, sceneggiatore e montatore iraniano. Nel 1995 il suo primo lungometraggio "Il palloncino bianco" gli vale il primo riconoscimento internazionale, la Caméra d´Or al festival di Cannes. I suoi film spesso si concentrano sulle problematiche dei minori, degli indigenti e delle donne in Iran. Panahi è stato arrestato nel marzo 2010 e condannato a sei anni di prigione e per vent´anni non potrà dirigere nessun film né lasciare il Paese. Il suo film più recente, "Questo non è un film", è stato fatto uscire dall´Iran di nascosto, copiato su una chiave Usb all´interno di una torta, per essere presentato al festival di Cannes nel 2011. Sotoudeh e Panahi sono stati scelti dai gruppi dei Socialisti & Democratici, dai Democratici e Liberali e dai Verdi/alleanza libera europea, oltre che da José Ignacio Salafranca, Elmar Brok e altri 11 deputati. Gli altri due finalisti erano Ales Bialiatski e le Pussy Riot. Contesto - Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero deve il suo nome allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievic Sacharov e, dal 1988, è assegnato annualmente dal Parlamento europeo a persone o organizzazioni che hanno contribuito in maniera significativa alla lotta per i diritti umani e la democrazia. Il riconoscimento è accompagnato da un premio di € 50.000.  
   
   
BILANCIO DI GUERRA MA WELFARE IN SICUREZZA FORMIGONI: NONOSTANTE I TAGLI AIUTI A FAMIGLIE E IMPRESE MANOVRA TRASPARENTE, PRESTO PAGAMENTI A 30 GIORNI  
 
Milano, 29 ottobre 2012 - ´E´ un bilancio di guerra, la guerra di chi ha scatenato contro di noi una serie di tagli. Ma nonostante le riduzioni imposte dallo Stato, siamo riusciti nel miracolo di non penalizzare famiglie e imprese in questo momento di crisi internazionale´. E´ quanto dichiara il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni commentando l´approvazione il 26 ottobre da parte della Giunta regionale dei provvedimenti di bilancio, presentati dall´assessore al Bilancio e Finanze, Romano Colozzi. I Tagli Del Governo - La manovra regionale recepisce una serie di riduzioni di spesa decise dai provvedimenti di ´spending review´ varati dal Governo che incidono, per la Lombardia, in 265 milioni di euro di tagli ai trasferimenti, 400 milioni di abbassamento del tetto del Patto di stabilità e 200 milioni di compressione finanziaria sul settore sanitario che però non inciderà sui servizi ai cittadini ma verrà assorbita in opere di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema. Le riduzioni sono state attuate anche attraverso una ulteriore razionalizzazione dei costi di funzionamento, già a livelli minimi. Sanità E Welfare In Sicurezza - ´Abbiamo messo al riparo il sistema del welfare - spiega Formigoni - con un´attenzione particolare per la scuola e i giovani, che sono una indiscutibile risorsa su cui investire. Siamo riusciti inoltre ad investire ben 60 milioni nell´ammodernamento delle tecnologie sanitarie nelle strutture pubbliche per continuare a garantire servizi eccellenti, fra i migliori nel mondo´. Massima Trasparenza - ´Il nostro provvedimento - sottolinea Colozzi - recepisce le normative nazionali sull´armonizzazione dei bilanci. La Lombardia, prima e unica in Italia, è già in grado di attuare la norma costituzionale del pareggio contabile. La manovra è caratterizzata dalla massima trasparenza: abbiamo già recepito e concretizzato i dettati del Decreto legge sulle spese degli enti locali, varato poche settimane fa, sottoponendo il nostro bilancio al controllo preventivo della Corte dei Conti. Cosa che nemmeno lo Stato, attualmente, riesce a garantire´. Pagamenti A 30 Giorni - ´Abbiamo finanziato tutti i nuovi investimenti senza creare debito pubblico - concludono Formigoni e Colozzi - e avviato le procedure per arrivare al pagamento dei fornitori in 30 giorni, abbattendo ulteriormente l´attuale media di 60 che è la più bassa d´Italia´. Questi i principali interventi finanziati con i provvedimenti di bilancio varati oggi dalla Giunta regionale. Sostegno Alle Imprese - Iniziative nell´ambito dell´Accordo di programma Competitività sottoscritto con Unioncamere (27,4 milioni nel triennio). - Risorse da destinare ai Comuni per l´insediamento di nuove imprese sul territorio (8,3 milioni). Istruzione, Formazione E Cultura E Occupazione, Lavoro - Diritto dovere di istruzione e formazione (79,8 milioni). - Riconferma del ´sistema della dote/buono scuola´ (43,7 milioni). - Scuole infanzia (8,9 milioni). - Interventi di recupero e restauro di beni culturali danneggiati nei territori colpiti dal terremoto (10 milioni). - Fondo regionale per l´occupazione disabili (26 milioni). Sanità - Fondo socio sanitario Regionale, parte corrente (17.115 milioni). - Investimenti: stanziati complessivamente 124,3 milioni. In particolare: piano straordinario di ammodernamento tecnologico e di qualificazione delle strutture ospedaliere pubbliche (60 milioni); Fondo rotativo per l´edilizia sanitaria (49,3 milioni nel 2013 e 65,9 milioni nel 2014) destinati ad interventi di ristrutturazione, manutenzione, adeguamenti a normative di sicurezza e nuove costruzioni per gli Enti sanitari e per Arpa. Welfare In Ambito Sociale - Sostegno alla maternità e alla natalità - fondo Nasko (7 milioni). - Politiche socio-sanitarie per il sostegno alle persone fragili, in particolare anziani e disabili (1.632 milioni). - Fondo Sociale regionale per gli interventi socio assistenziali (70 milioni). - Sostegno della conciliazione famiglia lavoro (5 milioni). - Politiche per la tutela e l´assistenza delle persone detenute (3,2 milioni). Welfare Abitativo - Contributi per il sostegno alle spese di affitto (13 milioni). - Risorse in capitale destinate ad alloggi a canone agevolato (9,6 milioni). - Sostegno alle famiglie per l´accesso alle abitazioni in proprietà (4,5 milioni). - Programma regionale di edilizia residenziale pubblica (35,5 milioni). Infrastrutture - Realizzazione di interventi prioritari sulla rete stradale di interesse regionale (30 milioni). - Realizzazione di interventi prioritari sulla rete ferroviaria regionale (12,3 milioni). - Esecuzione fino al 2015 di opere essenziali per l´accessibilità al sito Expo. - Sviluppo metropolitane e metro tranvie (19,4 milioni). Ambiente - Interventi di riqualificazione ambientale e bonifica di siti inquinati (17,5 milioni). Agricoltura - Programma straordinario per attuazione direttiva nitrati (5 milioni). - Attuazione piano sviluppo rurale (10 milioni). Altri Interventi - Rinnovata attenzione al finanziamento di interventi per la cultura e lo sport.  
   
   
LOMBARDIA: COSA SUCCEDE DOPO LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO  
 
Milano, 29 ottobre 2012 - ´Che cosa succede dopo la scioglimento del Consiglio regionale è normato dall´articolo 30 dello Statuto, il quale prevede che le funzioni di tutti gli organi sono prorogate sino al subentro dei nuovi organi in seguito alle elezioni´. Lo richiama una Nota della Regione, la quale specifica che ´pertanto Presidente e Giunta restano in carica sino alla proclamazione del nuovo presidente eletto e continueranno a lavorare nell´adempimento delle loro funzioni di governo. Il presidente convoca la Giunta per l´ordinaria amministrazione e per gli adempimenti urgenti e indifferibili. Il Consiglio regionale entra in regime di ordinaria amministrazione e potrà essere convocato per adempimenti indifferibili o urgenti, sino alla prima seduta del nuovo Consiglio regionale eletto´.  
   
   
LA NUOVA GIUNTA LOMBARDA INCASSA IL SÌ DEL PATTO PER LO SVILUPPO  
 
Milano. 29 ottobre 2012 - La nuova Giunta Formigoni debutta con un pacchetto consistente di delibere, approvate, soprattutto in materia di sostegno al lavoro e all´impresa, che - come ha sottolineato il presidente stesso - "danno attuazione ad azioni e progetti già avviati e messi in campo", attesi dal sistema socio-economico lombardo e che "non potevano essere interrotti". E incassa l´approvazione unanime delle realtà associative economiche, camerali e sindacali presenti il 25 ottobre a Palazzo Lombardia al Tavolo del Patto per lo Sviluppo. Due i pacchetti fondamentali. Un primo pacchetto riguarda la politiche per il lavoro (40 milioni di nuove risorse) con l´attivazione di relative "doti". Altri 60 milioni già precedentemente messi in campo per le politiche attive sono stati ´rimodulati´, per dare una risposta efficace al bisogno attuale di imprese e lavoratori attraverso. Il secondo pacchetto riguarda il sostegno alla competitività delle imprese (60 milioni di nuove risorse) e si concentra soprattutto in varie forme di agevolazione, sostegno e garanzia del credito alle imprese. Segnale Forte Al Sistema Lombardo - "Ho voluto incontrarvi - ha detto Formigoni nel suo intervento alla riunione del Patto, affiancato da numerosi assessori - a pochissimi giorni dall´insediamento della nuova Giunta regionale e questo vuole essere anche un segnale forte della nostra volontà di continuare a lavorare anche nei prossimi mesi per il bene del sistema economico e sociale lombardo". "La Lombardia - ha commentato ancora il presidente - non può permettersi interruzioni di governo, soprattutto in una fase di crisi economica come l´attuale. Quelli approvati oggi sono d´altra parte azioni e progetti che concretizzano e velocizzano indirizzi già condivisi sul territorio e tra noi, nel rispetto del metodo del partenariato". Azioni e progetti che peraltro non potrebbero essere intrapresi qualora si entrasse in un periodo di ordinaria amministrazione per scioglimento del Consiglio e indizione di nuove elezioni. Altri Provvedimenti - Altri importanti provvedimenti riguardano il quinto bando per il commercio, il welfare aziendale, il sostegno alle fasce più deboli della popolazione, la ricostruzione post-terremoto di Mantova e provincia. Aprea Convoca Commissione Lavoro - L´assessore Valentina Aprea ha intanto annunciato per il 12 novembre la Convocazione della Commissione regionale per le politiche del lavoro e della formazione per i seguiti attuativi di numerosi provvedimenti in materia. Domani Altra Seduta - E domani, nuova convocazione della Giunta, prima del Consiglio regionale per approvare in particolare legge finanziaria e bilancio, con la presenza anche dell´assessore Colozzi, oggi a Roma per impegni istituzionali. Ecco una sintesi dei principali provvedimenti approvati oggi dalla Giunta regionale. Pacchetto Per Il Lavoro - 40 milioni di nuove risorse, con attivazione di relative ´doti´, e rimodulazione di 60 milioni per le politiche attive, per dare una risposta al bisogno di imprese e lavoratori attraverso: Dote tirocini - Dote mobilità transnazionale - Dote disoccupati - Dote comune (protocollo con Anci) - Formazione continua - Ponte generazionale - Linee guida per promuovere la contrattazione di secondo livello. Previsto poi un bando a sostegno del welfare aziendale: sostegno alle iniziative di welfare aziendale e interaziendale previste all´interno di accordi di secondo livello e sostegno alla conciliazione famiglia-lavoro favorendo il rientro dei genitori dopo il congedo per la nascita di un figlio (10 milioni). Pacchetto Per Il Sostegno Alle Imprese E Il Rilancio Della Competitività - Oltre 60 milioni, attraverso provvedimenti incisivi quali: - interventi per sostenere il sistema delle garanzie e supportare il credito per le imprese: rimodulazione del progetto Confiducia (prestito di 20 milioni fino al 2020 per i Confidi), cofinanziamento per l´avvio del Fondo Centrale di Garanzia (5 milioni), risorse di 1 milione ai Confidi per favorire l´accesso al credito delle Mpmi lombarde; - attuazione della Legge regionale 7/2012 sullo sviluppo per l´alleggerimento del carico della garanzie e degli oneri burocratici per le Mpmi riguardo l´erogazione dei contributi regionali e per la costituzione della Consulta dell´Artigianato; - rilancio dell´Accordo di programma con Cciaa lombarde, all´interno del quale giocherà un ruolo importante il pacchetto per il sostegno all´internazionalizzazione (oltre ai voucher ´tradizionali´, sarà previsto un voucher per il sostegno alle imprese che investono all´estero inviando loro dipendenti: 5 milioni) e il pacchetto per l´innovazione; - istituzione del fondo ´Attrattività degli investimenti´ (13,7 milioni), per l´attuazione del Programma Aster e lo sviluppo di interventi di insediamento di nuove attività d´impresa, attraverso il potenziamento di Invest in Lombardy. - prosecuzione del programma di supporto alle aggregazioni e reti di Pmi; - quinto bando per il sostegno dei distretti del commercio, per accompagnare le eccellenze lombarde (1 milione) e Costituzione del Fondo Usura (2 milioni); - attuazione del programma operativo con Simest, Società italiana per le imprese all´estero (2 milioni); - approvazione delle linee guida per l´attività a supporto della internazionalizzazione 2013 (per programmare le azioni promozionali sui mercati esteri); - finanziamento di 6,5 milioni (acquisto treni) per gestire il prolungamento della linea metropolitana M2 ad Assago. Altri Provvedimenti - Previsti altri interventi, finanziamenti e semplificazioni a favore delle famiglie lombarde e delle fasce deboli della popolazione, nonché progetti da realizzare con la Fondazione Cariplo per il sostegno alla ricostruzione post-terremoto a Mantova.  
   
   
TITOLO V - DA ANCI PARERE FAVOREVOLE A DDL GOVERNO MA RIFORMA DIA VOCE A TUTTI LIVELLI DI GOVERNO  
 
Roma, 29 ottobre 2012 - Parere favorevole dell´Anci al disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri per la riforma di alcune norme del Titolo V della Costituzione. In un documento, condiviso con l´Upi e consegnato il 25 ottobre in Unificata, l´Anci sottolinea come il ddl rappresenti una iniziativa "che interviene nella fase finale della legislatura e pertanto sconta l´esigenza di apportare le correzioni più urgenti, più ampiamente condivise e mature sia nel dibattito politico ed istituzionale che nell´opinione pubblica, in merito al riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni". In generale Anci e Upi ribadiscono, come principale difetto presente nella riforma del Titolo V, "l´assenza di una sede politica di piena composizione degli interessi rappresentati dai vari livelli di governo che compongono la Repubblica". Secondo le due associazioni tale difetto "ha pesato e pesa fortemente sul buon funzionamento di un sistema che si vuole policentrico ed autonomistico, ma che richiede una formidabile capacita´ di coordinamento e mediazione dalle istituzioni centrali, in primo luogo il Parlamento". Da qui l´esigenza condivisa del superamento del ´bicameralismo perfetto´, con l´auspicio che "in questa o comunque nella prossima legislatura trovi delineazione un assetto parlamentare che dia voce ai livelli di governo nella valorizzazione della funzione unificante propria dello Stato".  
   
   
ANCI TOSCANA, COSIMI: “SÌ ALLA RIFORMA DEL TITOLO V, ANCHE SE CON RISERVA” IL PRESIDENTE DI ANCI TOSCANA E COORDINATORE DELLE ANCI REGIONALI, DOPO LA CONFERENZA UNIFICATA, ILLUSTRA LA POSIZIONE DI ANCI, CONDIVISA ANCHE DA UPI  
 
Firenze, 29 ottobre 2012 - La riforma del titolo V della Costituzione incassa il “sì” di Comuni e Province, anche se condizionato all´accoglimento di diversi emendamenti in sede di conversione parlamentare del decreto. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, (recentemente confermato anche coordinatore dei presidenti delle Anci Regionali) uscendo dalla Conferenza Unificata Stato - Regioni che si è tenuta il 25 ottobre a Roma. In un documento condiviso con Upi e consegnato oggi al Governo, Anci pone l’accento sul fatto che il ddl rappresenta un’iniziativa “che interviene nella fase finale della legislatura e pertanto sconta l´esigenza di apportare le correzioni più urgenti, più ampiamente condivise e mature sia nel dibattito politico e istituzionale sia nell´opinione pubblica, in merito al riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni”. In generale, le due associazioni di rappresentanza degli enti locali individuano nell’“l´assenza di una sede politica di piena composizione degli interessi rappresentati dai vari livelli di governo che compongono la Repubblica”, il difetto principale della riforma del Titolo V. Secondo Anci e Upi tale difetto “ha pesato e pesa fortemente sul buon funzionamento di un sistema che si vuole policentrico e autonomistico, ma che richiede una formidabile capacità di coordinamento e mediazione da parte delle istituzioni centrali, in primo luogo il Parlamento”. Da qui l´esigenza condivisa del superamento del ´bicameralismo perfetto´, con l´auspicio che “in questa o comunque nella prossima legislatura trovi delineazione un assetto parlamentare che dia voce ai livelli di governo nella valorizzazione della funzione unificante propria dello Stato”. Tra gli oggetti degli emendamenti formulati da Anci, i principali riguardano le questioni legate all’Imu e alla spending review: come ha spiegato Cosimi, Anci ha “formulato molti giudizi su alcuni impegni presi dal Governo e poi non concretizzati, come la questione delle proprietà immobiliari comunali per la copertura dell´Imu”. Tra le altre richieste dell’Associazione, anche quella di una maggior chiarezza “sul fatto che la norma che trasforma il taglio ai trasferimenti per il 2012 in obiettivi di riduzione del debito venga estesa anche ai piccoli centri”. Una serie di emendamenti, dunque, che testimoniano la volontà dell’Associazione dei Comuni di non voler dare “l’impressione di essere contrari ai controlli, ma abbiamo eccepito il rischio che gli stessi finiscano per diventare un elemento di paralisi”.  
   
   
REGIONI DI TRANSIZIONE - CAPPELLACCI, INCONTRO POSITIVO CON MINISTRO BARCA  
 
Roma, 29 Ottobre 2012 - Un incontro positivo e costruttivo, concluso con un impegno rilevante da parte del ministro Barca qualora non vi fosse il riconoscimento a livello europeo della categoria delle Regioni di transizione, l´esecutivo introdurrebbe di fatto un regime equivalente attraverso provvedimenti adottati sul piano nazionale, compensando le Regioni del mancato finanziamento. Lo ha comunicato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, al termine dell´incontro il 25 ottobre a Roma con il ministro Barca. "Durante il confronto, esattamente come abbiamo fatto a Bruxelles - ha aggiunto il Presidente -, abbiamo ribadito la nostra rivendicazione riguardo al riconoscimento delle Regioni di transizione affinché la Sardegna e le altre Regioni possano contare anche per il futuro su risorse fondamentali per superare la crisi e promuovere nuove occasioni di crescita e di sviluppo per l´impresa, per il lavoro e per i territori. Prendiamo atto positivamente degli impegni del ministro e di un atteggiamento dialogante che troppo spesso non ha caratterizzato i rapporti Stato-regione. Sono impegni che rappresentano un´apertura rilevante rispetto all´orientamento originario del governo e che ci inducono a proseguire con ottimismo, ma con la massima determinazione, la nostra azione di pressione politica sia a livello nazionale che sul piano comunitario".  
   
   
REGIONI IN TRANSIZIONE:CHIODI (ABRUZZO), CONTINUIAMO NOSTRA AZIONE INCONTRO CON MINISTRO E PRESIDENTI PER RICONOSCIMENTO  
 
Roma, 29 ottobre 2012 - "Proseguiamo nell´azione per il riconoscimento da parte dell´Unione europea del nuovo regime per le regioni "in transizione". Il governo nazionale, pur esprimendo contrarietà, si è dichiarato disponibile a far fronte con risorse nazionali al differenziale che ne conseguirebbe. Per questo esprimo soddisfazione dopo l´incontro di oggi perché è importante per l´Abruzzo non perdere risorse fondamentali per sostenere i processi di crescita e di sviluppo del territorio". Lo ha detto i presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, a margine dell´incontro di il 25 ottobre presso gli uffici del Ministro per la Coesione Territoriale con il Ministro Fabrizio Barca e i Presidenti delle Regioni Sardegna, Ugo Cappellacci, Basilicata, Vito De Filippo e rappresentanti del Molise. Al termine della riunione anche le altre Regioni coinvolte hanno espresso soddisfazione sull´esito dell´incontro. Abruzzo, Molise, Sardegna e Basilicata sulla base delle attuali proposte della Commissione Europea sulla politica di coesione 2014-2020, si qualificano come Regioni "in regime di transizione" e, quindi, beneficiarie di risorse aggiuntive rispetto all´ammontare che sarebbe riconosciuto qualora non fosse istituita questa nuova categoria di Regioni. Nell´incontro, si è convenuto che le Regioni con un prodotto interno lordo compreso tra il 75% e il 90% della media comunitaria, siano meritevoli di contributi finanziari intermedi fra le fasce superiore e inferiore. Il Ministro Barca ha rilevato che se tale maggiore onere verrà messo a carico del bilancio europeo, come nella proposta attuale della Commissione, l´Italia nel suo complesso subirà un esborso finanziario superiore all´entrata essendo assai elevato il numero di tali Regioni di altri Stati Membri. Si ritiene dunque conveniente per l´Italia farsi autonomamente carico di tale onere per le proprie Regioni "in transizione".  
   
   
PAREGGIO DI BILANCIO E RISPETTO DEL PATTO DI STABILITÀ, LA PROVINCIA DI FIRENZE CENTRA L’OBIETTIVO PER IL 2012  
 
Firenze, 29 ottobre 2012 - L’ultima mannaia calata sui conti della Provincia di Firenze risale al 6 luglio scorso, quando il Dl. N. 95/2012 - più noto come “spending review” - tolse più di 13 milioni di euro dalle casse di Palazzo Medici Riccardi (per la precisione 13.153.603,00). Un colpo duro e inaspettato per il bilancio 2012, soprattutto perché il taglio pesante era arrivato quando già erano trascorsi più di 6 mesi dell’anno di competenza contabile. Una grossa decurtazione di risorse che tra l’altro andava ad aggiungersi alle minori entrate di oltre 4 milioni (4.010.445,65) previste per il calo dell’Ipt (imposta di trascrizione) e per il minore tributo ambientale. Durante i mesi estivi sembrava davvero impossibile che la Provincia di Firenze riuscisse a colmare entro l’anno una voragine di oltre 17 milioni di euro che si era improvvisamente creata. Invece oggi il Presidente Andrea Barducci e l’Assessore al Bilancio Tiziano Lepri, hanno preannunciato il probabile raggiungimento del pareggio di bilancio 2012. Come è stato possibile? “In effetti abbiamo fatto i salti mortali – dice il Presidente Barducci – ma siamo riusciti a predisporre una manovra di assestamento che consente di riassorbire i tagli, salvaguardando gli equilibri di bilancio, pur avendo ridotto a inizio 2012 (dal 12,5% all’11%) l’aliquota dell’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile dei veicoli a motore, la cosiddetta Rc Auto, che rappresenta la principale entrata tributaria del nostro Ente. Questo risultato è stato possibile grazie al risparmio ottenuto sulle spese correnti, ad esempio dalla diminuzione del personale, dal risparmio derivante dall’estinzione di alcuni mutui e anche dalla felice coincidenza di maggiori entrate una tantum”. “Il pareggio di bilancio – aggiunge l’Assessore al Bilancio, Tiziano Lepri – ci consentirà anche, per l’anno 2012, il rispetto delle regole del patto di stabilità interno. Questo risultato ci permetterà di ottenere alcuni benefici, tra i quali anche la possibilità di poter continuare a pagare i fornitori entro le scadenze ordinarie”. “E’ importante ricordare che la Provincia di Firenze nel 2012 ha pagato tutti i suoi fornitori in un tempo inferiore alla media europea – specifica il Presidente Barducci -. Tutto ciò porta degli indubbi vantaggi per il sistema economico locale. Basti pensare alle ditte che lavorano per la Provincia realizzando opere stradali ed edifici scolastici. Per loro la riscossione delle fatture nei tempi prefissati significa di fatto la sopravvivenza economica in un periodo di crisi e di ristrettezza del credito”. “Quest’anno abbiamo fatto una sorta di miracolo per chiudere il bilancio in pareggio – conclude Lepri – ma non è detto che nel 2013 si possa ripetere questo prodigio contabile, perché i tagli imposti dallo Stato saliranno a 30 milioni. E in assenza di novità positive, sarà davvero un’impresa far quadrare i conti senza ritoccare le tariffe o senza diminuire il livello dei servizi”. “Voglio concludere dicendo – ha aggiunto infine Barducci – che nell’operato del Governo non c’è nessuna traccia di equità. Il calcolo dei consumi intermedi per la revisione della spesa pubblica è stato fatto su parametri esclusivamente finanziari. Questo penalizza le Province, come la nostra, che hanno più deleghe, e che quindi, agli occhi bendati di questo Governo, di fatto spendono di più. Possibile che la Provincia di Bologna, che non ha la delega sul Trasporto Pubblico Locale, abbia subito un taglio inferiore proprio perché non ha tale delega, e quindi ha meno spese? C’è una logica di natura economica in tutto questo?”  
   
   
MARCHE, FONDO UNICO POLITICHE SOCIALI: DEFINITI I CRITERI DI RIPARTO DELLE RISORSE.  
 
Ancona, 29 ottobre 2012 - Via libera definitivo ai nuovi criteri di riparto agli enti locali e agli Ambiti territoriali sociali del Fondo unico per le Politiche sociali, dopo che la proposta approvata dalla Giunta regionale ha ottenuto il parere favorevole da parte del Consiglio per le autonomie locali. Le risorse disponibili per il 2012 sono pari a 9 mln di euro. Il Fondo unico era composto da una quota regionale e da una nazionale ma con la progressiva scomparsa del trasferimento nazionale alla Regione, questa ha dovuto progressivamente incrementare la propria quota di finanziamento. “Con i nuovi criteri adottati dalla Giunta – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi – si intende dare attuazione alle linee previste dal Piano socio-sanitario, potenziando il ruolo degli Ats, e quindi trasferendo le risorse direttamente agli Ats e, più in particolare agli enti capofila dei vari Ambiti, demandando ai rispettivi Comitati dei sindaci ampia autonomia decisionale circa le modalità di utilizzo”. Viene così superata la precedente impostazione con criteri di riparto matematici, a favore di un tipo di programmazione stabilita dal Comitato dei sindaci istituiti all’interno dei rispettivi Ats. A gestire le risorse sarà l’ente capofila dell’Ats e, a partire dal 2013, lo farà in maniera diretta evitando trasferimenti agli enti locali ricadenti nell’Ats. Dal prossimo anno le risorse saranno impegnate e liquidate solo a condizione che sia nominato il coordinatore di Ats; che sia stato istituito l’Ufficio di promozione sociale di Ats in cui l’utente manifesta il proprio bisogno; che sia adottato da parte di tutti i Comuni il trasferimento formale di funzioni sociali all’Ats; che sia deliberato dal Comitato dei sindaci l’utilizzo dell’Isee quale unico strumento del calcolo del reddito per l’accesso ai servizi e interventi che richiedono la compartecipazione dell’utente; che sia regolamentato in modo omogeneo l’accesso ai servizi; infine, come indicato nel parere del Cal, le risorse potranno essere trasferite agli Ats solo ed esclusivamente se questi abbiano approvato con delibera del Comitato dei sindaci e inviato alla Regione il Piano attuativo annuale. Delle risorse disponibili, ad ogni Ats andrà una quota fissa di 40 mila euro; 750 mila euro sarà destinata, quale quota di riserva, per i Comuni che fanno parte delle Comunità montane da ripartirsi in proporzione alla loro popolazione comunale residente; della quota restante, il 25% sarà assegnato in proporzione alla superficie del territorio dell’Ambito, il 75% con riferimento alla popolazione in proporzione a quella residente nell’Ambito.  
   
   
VARATO IL PROGRAMMA DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE DELLA PROVINCIA DI TRENTO  
 
Trento, 29 ottobre 2012 - "Sulla Pubblica Amministrazione gravano oggi responsabilità di portata eccezionale dovute all’effetto congiunto della crisi in atto e del calo delle risorse pubbliche. Di questo più ampio e problematico scenario fa parte, a tutti gli effetti, anche l’Autonomia del Trentino, chiamata in causa prepotentemente proprio dall’eccezionale portata delle sue competenze statutarie. Fare meglio con meno, in una situazione che non è mai stata così complessa e difficile, ha imposto all’apparato provinciale un progetto di riorganizzazione interna, già in avanzato stato di attuazione: un progetto che risponda sia alle mutate condizioni del contesto, sia agli effetti del calo delle risorse finanziarie. Siamo in presenza di un passaggio indispensabile ed urgente che richiede uno sforzo eccezionale di cambiamento soprattutto della cultura amministrativa, senza il quale nessuna azione programmatica e di riorganizzazione ha possibilità di successo. Questo eccezionale sforzo di cambiamento deve essere accompagnato da un programma di formazione del personale adeguato per contenuti, metodi e strumenti adottati". E´ questa la prima considerazione espressa da Mauro Gilmozzi, assessore all´urbanistica, enti locali e personale, rispetto all´approvazione – il 26 ottobre, in Giunta provinciale - del Piano triennale di formazione 2013 - 2015 e del Programma annuale di formazione 2013 rivolto al personale della Provincia e al suo sistema di Enti e di Aziende. Un documento dettagliato e corposo, oltre 150 pagine, per una spesa stimata di 933 mila euro. Il Programma annuale di Formazione 2013 è stato predisposto a seguito di una strutturata analisi del fabbisogno formativo attraverso l´invio di questionari ai dirigenti di Servizio, ai direttori e ai dipendenti; la realizzazione di incontri con dirigenti generali, docenti di tsm (trentino school of management) e referenti dei corsi di tsm che hanno monitorato le attività e le esigenze dei partecipanti ed, infine, la valorizzazione delle informazioni generate dalla valutazione dei percorsi formativi realizzati. Il Programma annuale si divide in due sezioni: la formazione manageriale destinata ai dirigenti e direttori e la formazione per il personale rivolta a tutti i dipendenti e suddivisa in 4 aree : Giuridico – economica; Competenze trasversali; Sicurezza ed Informatica. L’offerta formativa si focalizza sempre più su corsi basati su argomenti specifici, integrati con la trattazione di casi riguardanti il contesto lavorativo. Per questo saranno coinvolti nella docenza i dipendenti dell’Amministrazione provinciale di specifica e riconosciuta esperienza, in particolare per i corsi dell’area giuridico-economica. Va infine evidenziato l’utilizzo della formazione a distanza che è entrata ormai a regime come metodologia didattica trasversale a tutta l’offerta formativa del Piano e che si configura sia come modello di autoformazione sia come strumento di accompagnamento all’aula e di consolidamento degli apprendimenti. "Si tratta di un programma- sottolinea ancora l´assessore Mauro Gilmozzi - che vuole far crescere una cultura organizzativa nuova, basata su competenze coerenti con i mutati scenari, sul riconoscimento dei meriti, sull’orientamento al cittadino. E questo significa dunque mettere in atto azioni che facciano leva non solo sull’applicazione delle norme, ma anche e soprattutto su una strategia orientata al risultato e alla ri-motivazione di tutto il personale, della Provincia e del suo Sistema di Enti e di Aziende. Strategia, questa, che passa anche attraverso la necessità di attribuire un supplemento di senso, di dignità e di identità organizzativa e sociale al lavoro pubblico. A tutto questo vuole rispondere il Programma oggi approvato, che a partire dalla domanda direttamente espressa dai suoi stessi protagonisti, i dipendenti, affronta i grandi temi che investono le responsabilità e i compiti dell’Autonomia provinciale. Un programma che fa leva non solo sulla promozione di competenze operative ma anche sulle capacità di rapportarsi con contesti nuovi e impegnativi, avendo sempre come riferimento la centralità del servizio pubblico e la sua funzione determinante in ogni prospettiva di crescita della società dell’economia".  
   
   
MINORANZE: PRESENTATA INDAGINE SU COMUNITA´ LINGUISTICHE DEL FVG  
 
Trieste, 29 ottobre 2012 - Tra la popolazione del Friuli Venezia Giulia è sviluppata la consapevolezza di appartenere a un territorio plurilingue. E´ questo probabilmente il dato più rilevante della prima Indagine sulle comunità linguistiche del territorio regionale, presentata ieri sera nel palazzo Attems Petzenstein a Gorizia, che evidenzia, tra l´altro, l´importanza della lingua materna, il grado di conoscenza e quello di soddisfazione delle norme di tutela linguistica. La ricerca, commissionata dalla Regione all´Istituto sloveno di Ricerche (Slori) e alla Società Filologica Friulan, ha coinvolto ben 3 mila adulti, scelti a campione tra tutti i residenti, quindi sia appartenenti che non alle comunità, nelle diverse aree in cui sono presenti la minoranza linguistica friulana, slovena e germanofona: su 219 sono 199 i Comuni che rientrano nella delimitazione territoriale per almeno una delle 3 comunità linguistiche. Le questioni trattate dagli intervistatori vanno dalla conoscenza degli strumenti legislativi di tutela all´uso della lingua in casa, a scuola, nei media, negli uffici pubblici e nella segnaletica stradale. I risultati del lavoro - svolto dai ricercatori Emidio Susic, Adriana Janezic e Feliciano Medeot - mostrano una forte percezione (molto alta per il 75 p.C.) della propria identità linguistica e culturale; il 57 per cento degli intervistati è d´accordo con l´affermazione "appartenere a una minoranza arricchisce poiché si parlano due lingue"; la maggior parte di loro è abbastanza soddisfatta di come vanno le cose in questo settore, anche se aspetta la completa attuazione della legge 482/99; nella vita pubblica le tre lingue sono invece per il 41 per cento degli intervistati poco - per il 40 p.C. Abbastanza - presenti. La conduzione dell´indagine ha rappresentato una vera azione di promozione delle "lingue minoritarie" e del loro status. La pubblicazione, scritta in 4 lingue, è un punto importante di riferimento per tutti quelli che sono chiamati a definire le strategie linguistiche da effettuare sul territorio, è stato detto all´incontro, organizzato dallo Slori, dalla Filologica e dalla Consulta provinciale per la minoranza slovena. Nel dibattito conclusivo Medeot ha espresso l´auspicio di continuare la ricerca con dati aggiornati. Il presidente delle Provincia Enrico Gherghetta ha richiamato l´attenzione sulla necessità dello sviluppo della multiculturalità e del multilinguismo in regione. Secondo il segretario dello Skgz, Livio Semolic, in tempi di tagli di risorse statali è necessario creare alleanze e non divisioni tra le comunità linguistiche, sulle quali bisognerebbe puntare per poter mantenere la specialità della Regione. Tra gli altri hanno partecipato alla presentazione il console sloveno a Trieste Bojana Cipot, il prefetto Maria Augusta Morrosu, i consiglieri provinciali Fabio Delbello e Mario Lavrencic, il presidente della Consulta provinciale David Petarin, il direttore dello Slori Devan Jagodic e il vicepresidente della Filologica Carlo Della Torre.  
   
   
TRENTASETTE MILIONI IN PIÙ DA SPENDERE A PROVINCE E COMUNI PER PAGARE SUBITO LE AZIENDE TOSCANE  
 
 Firenze, 29 ottobre 2012 – Una boccata di ossigeno per Province e Comuni alle prese con lacci e laccioli del patto di stabilità, che per tenere a freno la spesa pubblica impone di non spendere oltre un certo tetto: anche quando i soldi in cassa ci sono. La giunta regionale lunedì deciderà infatti quale quota della propria capacità di spesa cedere agli enti locali. L’anno scorso furono 55 milioni. Due mesi fa a settembre, operazione del tutto straordinaria, a 137 Comuni era stato concesso ddi spendere, oltre il tetto del patto di stabilità, altri 65 milioni. La proposta che lunedì l’assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali Riccardo Nencini porterà in giunta è un’ulteriore maggiore spesa autorizzata per quasi 37 milioni: 911 mila per i Comuni, 36 milioni per le Province. “Col patto ‘regionalizzato’ verticale cerchiamo di mettere una pezza ad un patto di stabilità che non certo solo ora diciamo che necessita di essere rivisto e che crea evidenti paradossi – spiega Nencini – Lo facciamo da tre anni”. Nelle casse di Comuni e Province non arriva un centesimo in più di quelli che già ci sono. La Regione si limita a cedere parte della propria capacità di spesa, una volta verificato che quella quota rimarrebbe inutilizzata. “Ma è un aiuto importante – sottolinea e ricorda l’assessore -, perché grazie a questo meccanismo e a questa cessione molti enti possono pagare aziende che altrimenti sarebbero costrette ad attendere mesi per essere saldate, con ovvi danni per l’economia e rischi per i posti di lavoro, oppure cedere i crediti al sistema bancario, pagando magari pochi interessi, grazie ad un ulteriore accordo che la Regione ha fatto con le banche. Non si tratta di un aiuto risolutivo, ma rappresenta comunque qualcosa”. Quest’anno c’è però una novità. La maggiore spesa autorizzata è vincolata: almeno per i Comuni. Per le Province le maglie sono infatti più larghe: i 36 milioni che potranno spendere in più esigono solo che venga data priorità alle opere giudicate strategiche dalla Regione. Naturalmente si parla sempre e solo di investimenti. Per i Comuni il milione di sforamento autorizzato oltre il tetto imposto dal patto di stabilità dovrà invece necessariamente essere utilizzato per saldare le spese sostenute a seguito di situazioni di emergenza causate da incendi boschivi. Le Province che beneficeranno del patto di stabilità ‘verticale’ e regionalizzato sono tutte e dieci. Nella proposta che l’assessore Nencini porterà in giunta la maggiore spesa per Arezzo è 5 milioni e 504mila euro, 5 milioni e 804 mila euro per Firenze, 3 milioni e quasi 159 mila euro per Grosseto, 4 milioni e 906 mila euro per Livorno, 2 milioni e 926 mila euro per Lucca, 1 milione e 712 mila euro per Massa Carrara, 2 milioni e 26 mila euro per Pisa, 4 milioni e quasi 870 mila euro per Pistoia, 1 milione e 125 mila euro per Prato, 3 milioni e 964 mila euro per Siena. I Comuni interessati sono invece tredici. La maggior quota riguarda Grosseto (794 mila euro). Gli altri dodici si dividono il resto del plafond: Pietrasanta (129 euro), Massa Marittima (7.594), Castelnuovo Berardenga (4.710), Bucine (12.202), Buggiano (850), Loro Ciuffenna (446), Santa Maria a Monte (3.371), Lucca (52.916), Castelnuovo Garfagnana (6.475), Buti (9.987). Orbetello (6.588), Camaiore (12.343).  
   
   
VILLA UMBRA: SCADENZE ED IMPEGNI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PER IL CODICE DIGITALE  
 
Perugia, 29 ottobre 2012 - “La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica prosegue con una costante e strutturata attività formativa rispetto all’attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale per assisteste gli Enti Pubblici umbri in questo fondamentale passaggio – ha affermato Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola - che accrescerà ulteriormente l’efficienza e ridurrà gli oneri degli Enti Locali”. Gli impegni delle Pubblica Amministrazione, rispetto all’attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale, è il tema affrontato da Donato Antonio Limone, professore ordinario di informatica giuridica e di Scienza dell´amministrazione digitale e componente del comitato scientifico Agenda Digitale dell’Umbria, durante il suo intervento a Villa Umbra, per individuare gli obblighi normativi e le scadenze che gli Enti Locali dovranno rispettare. “La Regione Umbria, dopo aver varato la legge n.8 del 2011, ha impostato organicamente il rapporto tra semplificazione e digitalizzazione amministrativa ma, soprattutto, ha stabilito delle scadenze per rendere concreto il passaggio dall’amministrazione burocratica all’amministrazione digitale, ha affermato Limone. I passaggi fondamentali sono legati a due date, la prima scadenza fissa il termine entro il quale gli Enti Pubblici Umbri devono trasferire dati e documenti solo attraverso l’uso della posta elettronica certificata. La seconda scadenza è quella del 1 dicembre 2013: da questa data l’Amministrazione Pubblica umbra dovrà utilizzare il sistema pubblico di connettività per scambiare i documenti all’interno dei procedimenti amministrativi. La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, prosegue Limone, è impegnata da tempo in una serie di attività formative per approfondire, non solo sotto il profilo teorico e metodologico ma, anche sotto il profilo applicativo, tutti i passaggi chiave di questo processo”.  
   
   
TRENTO: 8 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI FORMAZIONE COFINANZIATI DAL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Trento, 29 ottobre 2012 - La Giunta provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato il 26 ottobre l´avviso per la presentazione di progetti di formazione, cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo. Le domande potranno essere presentate entro le ore 12.30 del 4 dicembre 2012. La documentazione da inoltrare e le modalità di invio della stessa sono descritte nell´avviso che sarà disponibile sul sito del Servizio Europa della Provincia autonoma di Trento: www.Fse.provincia.tn.it, area operatori - avvisi e bandi. L´asse di riferimento è quella del capitale umano e le risorse, in totale 8 milioni di euro, sono destinate ad aumentare in particolare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l´arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza. Saranno in particolare i giovani diplomati e laureati ad essere interessati ai progetti che potranno essere presentati dagli enti di formazione con sede nell´Unione europea. Nel dettaglio 900 mila euro sono destinati ad interventi formativi nell´ambito dei servizi socio-educativi per la prima infanzia (in particolare Tagesmutter ed educatore nei nidi d´infanzia e nei servizi integrativi); ulteriori 6.450.000,00 euro per interventi di secondo livello post diploma e post laurea articolati in percorsi professionalizzanti; 50 mila per il nuovo fondo inserimento lavorativo e 600 mila per interventi di formazione permanente.  
   
   
LUNEDÌ 29 “PRIMA GIORNATA DELL’APPRENDISTATO IN CAMPANIA"  
 
Napoli, 30 ottobre 2012 - Lunedì 29 ottobre, con inizio alle ore 9 alla Stazione Marittima di Napoli (Sala Galatea), si terrà la “Prima Giornata dell´Apprendistato in Campania”. L’evento, promosso dall’assessorato al Lavoro e alla Formazione della Regione Campania, vuole creare un momento di confronto tra i giovani e il mondo del lavoro, attraverso incontri, colloqui ed esperienze presso gli stand istituzionali e delle associazioni sindacali e di categoria della Campania, Dopo l’approvazione del “Testo unico dell’apprendistato della Regione Campania” e la misura di sostegno alle imprese per l’assunzione di apprendisti, contenuta nel piano “Campania al Lavoro”, la Regione intende favorire i giovani nella scoperta delle opportunità offerte dalla filiera regionale “Istruzione – Formazione - Lavoro”. La giornata, dopo i saluti del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, è articolata su panel di discussione e tavole rotonde a cui prenderanno parte esponenti delle rappresentanze sindacali, della scuola, degli ordini professionali e del mondo accademico, oltre a una sessione istituzionale moderata dall’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi. Parteciperanno all’evento, tra gli altri, Maurizio Maddaloni, presidente Camera di Commercio di Napoli, Rosario Altieri, presidente nazionale Agci, Diego Bouché, direttore Ufficio scolastico regionale Campania, Rodolfo Girardi, presidente Acen, Paolo Graziano, presidente Unione Industriali Napoli, Lina Lucci, segretario generale Cisl Campania, Elena Ugolini, sottosegretario all’Istruzione, Pasquale Giuliano, presidente Commissione Lavoro del Senato della Repubblica, Franco Carinci, professore Emerito Diritto del Lavoro Università di Bologna, Alessandro Bellavista, ordinario Diritto del Lavoro Università di Palermo, Gianpiero Proia, ordinario Diritto del Lavoro Università Roma Tre, Francesco Santoni, ordinario Diritto del Lavoro Università Federico Ii di Napoli, Boris Mantova, giornalista, Luciano Schifone, presidente Tavolo del Partenariato, Francesco Caia, presidente Ordine degli Avvocati di Napoli, Edmondo Duraccio, coordinatore della Consulta dei Presidenti Ordini Consulenti del lavoro della Regione Campania, Vincenzo Femiano, segretario generale Ugl Campania, Giorgio Fiore, presidente Confindustria Campania, Anna Rea, segretario generale Uil Campania, Paolo Reboani, presidente nazionale Italia Lavoro, Franco Tavella, segretario generale Cgil Campania.  
   
   
VALLE D’AOSTA, NOMINE DI COMPETENZA REGIONALE: APERTI I TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CANDIDATURA  
 
Aosta, 30 ottobre 2012 - In applicazione alla legge n. 11 del 1997 – riguardante le nomine e le designazioni di competenza dell´Amministrazione regionale in società, enti, fondazioni, associazioni ed istituti pubblici e privati – la Presidenza della Regione informa che sul Bollettino Ufficiale n. 44 del 23 ottobre è stato pubblicato l’avviso pubblico relativo alle nomine in scadenza nel 1° semestre del 2013. Aeroporto Valle d’Aosta S.p.a.: due Consiglieri del Consiglio di Amministrazione. Azienda regionale per l’edilizia residenziale: un Presidente, un Vicepresidente e un Consigliere del Consiglio di Amministrazione, un Presidente, un componente effettivo e due componenti supplenti del Collegio dei revisori dei conti. Azienda U.s.l. Valle d’Aosta: due Sindaci effettivi del Collegio sindacale. Consorzio regionale Pesca: un Presidente del Collegio revisori dei conti. Fondazione Cassa di Risparmio di Torino: un Componente del Consiglio di indirizzo Fondazione Centro studi storico letterari N. Sapegno: tre Consiglieri del Consiglio di Amministrazione e un Revisore dei conti. Fondazione Clément Fillietroz: due Consiglieri del Consiglio di Amministrazione. R.a.v. S.p.a.: un Sindaco effettivo e un Sindaco supplente del Collegio sindacale. Servizi previdenziali Valle d’Aosta S.p.a.: due Consiglieri del Consiglio di Amministrazione, un Presidente, un Sindaco effettivo e un Sindaco supplente del Collegio sindacale. Soc. Coop. Elettrica Gignod: un Consigliere del Consiglio di Amministrazione. Valeco S.p.a.: un Consigliere del Consiglio di Amministrazione, un Presidente e un Sindaco supplente del Collegio sindacale. Comitato misto paritetico Servitù militari: sette Componenti effettivi e sette Componenti supplenti del Comitato. Comitato regionale Gestione venatoria: un Presidente del Collegio revisori dei conti. Commissione elettorale circondariale: tre Componenti effettivi e tre Componenti supplenti della Commissione. Sottocommissione elettorale circondariale: tre Componenti effettivi e tre Componenti supplenti della Commissione. La documentazione e la modulistica sono a disposizione degli interessati presso l’Ufficio nomine della Segreteria della Giunta regionale, al quarto piano di Palazzo regionale, ad Aosta, (telefono 0165 27 38 34) e reperibili online sul sito della Regione Valle d’Aosta alla pagina http://www.Regione.vda.it/amministrazione/nomine/default_i.asp , nella sezione Amministrazione regionale>Nomine in scadenza.  
   
   
FAMIGLIA: A UDINE UNA CONFERENZA CONTRO LA VIOLENZA SUI MINORI  
 
Trieste, 29 ottobre 2012 -"Save the Children" è impegnata in tutto il mondo per l´eliminazione di ogni forma di violenza verso i minori. La Regione, a partire dalla Lr 7/2010, è il garante dell´infanzia e dell´adolescenza in Friuli Venezia Giulia per l´attuazione dei diritti riconosciuti alle persone di minore età, tra cui il diritto fondamentale al rispetto dell´integrità fisica e della dignità umana. Finalità analoghe potevano portare sul territorio regionale solo alla collaborazione a favore di una genitorialità responsabile e di un´educazione non violenta, una scelta attiva che avrà il suo momento clou la prossima settimana, con la Conferenza indetta il 30 ottobre, a partire dalle ore 9.00, nell´Auditorium della Regione a Udine, in via Sabbadini 31. Incentrata sul confronto tra esperti e professionisti, l´iniziativa ha come obiettivo la promozione della campagna "A mani ferme" di Save the Children e la presentazione della "Guida pratica alla genitorialità positiva. Come costruire un buon rapporto genitori-figli". "La guida - spiega l´assessore regionale alla Famiglia, Roberto Molinaro - è uno strumento che accanto alle informazioni sulle principali tappe dell´età evolutiva, offre indicazioni per rispondere, con autorevolezza ed efficacia, ai bisogni dei bambini e dei ragazzi nelle diverse fasi della crescita". "Ma quest´opuscolo è anche un mezzo - continua l´assessore - per valorizzare il ruolo dei genitori e promuovere pratiche educative all´insegna di un´etica genitoriale che qualifichi le relazioni familiari e sociali, in quanto si propone di evidenziare il patrimonio di risorse che la famiglia possiede e favorire i cambiamenti individuali e relazionali dettati dall´evolversi delle necessità familiari". Gli obiettivi di Save the Children sono universalmente noti e l´Ufficio garante per l´infanzia e l´adolescenza del Friuli Venezia Giulia promuove, anche in regione, la campagna di sensibilizzazione "A mani ferme", che si inserisce nell´ambito del progetto "Educate, do not punish", di cui è coordinatore Save the Children Italia.  
   
   
LIGURIA, PARI OPPORTUNITÀ: GRAZIE A INTESA COL GOVERNO IN ARRIVO OLTRE 400.000 EURO SU CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E LAVORO  
 
 Genova, 29 ottobre 2012 - "Grazie alla collaborazione di questi mesi con le Regioni, il Governo ha stanziato 15 milioni di euro a livello nazionale a valere sul fondo per le pari opportunità che per la Liguria ammonteranno a 453.000 euro". Lo ha comunicato l´assessore al welfare della Regione Liguria e coordinatrice della commissione politiche sociali della conferenza delle Regioni, Lorena Rambaudi al termine della conferenza unificata che ha approvato l´intesa in materia di conciliazione dei tempi di vita e lavoro. L´accordo ha come obiettivo strategico l´occupazione femminile attraverso diversi indirizzi operativi: il miglioramento dei servizi a favore della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro per le donne e per tutti i cittadini; il miglioramento dell´integrazione tra questi servizi e gli interventi connessi alle politiche familiari e al welfare locale; l´introduzione di modalità contrattuali e forme flessibili di organizzazione del lavoro, rispondenti alle esigenze di conciliazione; la promozione dei congedi parentali per i padri; la creazione di nuove e qualificate opportunità di lavoro nel settore della cura alla persona e dei servizi per la famiglia e la comunità. "Le donne – ha spiegato Rambaudi - sono coinvolte nella responsabilità di cura più spesso degli uomini e proprio per questo motivo risulta più bassa la loro partecipazione al mercato del lavoro. Tra le madri di età compresa tra i 25 e i 54 anni la quota di occupate è decisamente inferiore rispetto a quella dei padri. La mancanza di servizi di supporto e il loro costo elevato rappresenta un ostacolo per il lavoro a tempo pieno delle donne occupate part-time e per l´ingresso nel mercato del lavoro delle donne inoccupate. Per questo intendo coinvolgere le imprese, perché il tema della conciliazione non può trovare soluzione solo nella famiglia e nei servizi".  
   
   
POLITICHE PER LA FAMIGLIA E CRISI ECONOMICA  
 
Riva del Garda, 29 ottobre 2012 - La prima giornata del Festival della Famiglia, il 25 ottobre, organizzato a Riva del Garda dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Provincia autonoma di Trento, è stata dedicata all’analisi degli strumenti più adatti per aiutare la crescita dei nuclei familiari. Nella conferenza dal titolo "Politiche per la famiglia e crisi economica" si sono alternati Luigino Bruni, Gianpiero Dalla Zuanna, Pierpaolo Donati, Linda Laura Sabbadini e Marco Zanotelli, coordinati da Chiara Valentini. “Se cresce la famiglia, cresce la società. Ma il problema, in Italia, è che la famiglia non può crescere perché il nostro sistema sociale nel suo complesso la penalizza. E quindi non può crescere la società”. Con un commento proprio al sottotitolo del Festival della famiglia, che si svolge nella sua prima edizione a Riva del Garda dal 25 al 27 ottobre, Pierpaolo Donati – docente di sociologia dei processi culturali a comunicativi all’Università di bologna – ha aperto il primo dei convegni del festival, dedicato a “Politiche per la famiglia e crisi economica”. Secondo l’esperto, che ha diretto l’Osservatorio nazionale sulla famiglia, la crisi economica attuale è solo una piccola parte del problema nascosto dietro l’impoverimento delle famiglie italiane. Sono invece profondamente negativi tutti quei meccanismi che penalizzano la nascita di un vero welfare sul modello di quello tedesco. “La Germania ha capito bene che questi interventi economici sono investimenti e non costi, perché investire sulle forme di welfare che facilitano lo sviluppo di un modello forte di famiglia aumenta il capitale sociale e rende la famiglia un prerequisito dello sviluppo sostenibile”. Luigino Bruni ha invece ribadito la necessità di investire sul capitale sociale, proprio nei periodi di crisi: l’economista vede i “sistemi locali di scambio”, ovvero i gruppi che si costituiscono intorno ad azioni come i Gruppi di acquisto solidale e la Banca del tempo, forme solidali che aumentano il potenziale relazionale della società, potenziale valorizzato dalla famiglia. Secondo Bruni si tratta di “imparare di nuovo a stare insieme e vivere i territori, dando priorità ai rapporti con l’ambiente e con gli altri, che altro non è che una nuova forma di etica: il modo di abitare insieme contemporaneo”. Difficile quindi dare risposte certe e concrete alle famiglie, strette fra l´attuale crisi economica, la disoccupazione giovanile, l´invecchiamento della popolazione. Anche se in Trentino, con una legge che intende promuovere il benessere familiare, si stanno sperimentando alcuni strumenti interessanti come il sistema dei "Distretti famiglia", che operano sul territorio secondo un modello reticolare, stimolando attori diversi a riorientare i propri prodotti o servizi sul benessere delle famiglie residenti e ospiti. Per informazioni e per il programma completo: www.Festivalfamiglia.it    
   
   
OLTRE CENTO NUOVI SOGGETTI "AMICI DELLA FAMIGLIA"  
 
Riva del Garda, 29 ottobre 2012 - Cerimonia collettiva, il 25 ottobre alla sala espositiva della Rocca di Riva del Garda, per oltre cento nuovi soggetti che sono diventati "amici della famiglia", una sorta di "prefestival" al Festival della Famiglia, che si aprirà a breve al Palazzo dei Congressi. L´assessore Ugo Rossi, nel mettere in evidenza il lavoro positivo messo in campo dall´Agenzia provinciale per la Famiglia, ha ricordato il ruolo indispensabile della famiglia nel creare coesione sociale sul territorio: "Vogliamo costruire attraverso le politiche familiari una società migliore - sono state le parole di Rossi -, siamo in un periodo difficile ed è necessario dare un messaggio positivo: per questo il nostro territorio presta particolare attenzione alle politiche familiari e alla famiglia in senso generale. Va in questo senso anche il Festival che si aprirà nel pomeriggio, che ci consentirà di confrontarci con una dimensione nazionale. Iniziare dunque questa tre giorni con voi, che siete l´espressione del territorio e della voglia delle comunità di essere attente alle famiglie, credo sia davvero significativo". Fra i presenti, accanto all´assessore provinciale alla salute e politiche sociali, vi erano: Federico Fauttilli, capo Dipartimento per le politiche della famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri; Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili; Paolo Rebecchi, direttore Forum delle Associazioni familiari del Trentino; Anna Maria Quaglia, presidente Consulta della Famiglia della Provincia autonoma di Trento, nonché tutti i soggetti che hanno aderito a quello che ormai si configura come "Trentino Distretto per la Famiglia". "C´è infine un ulteriore elemento che caratterizza i Distretti amici della famiglia - ha concluso l´assessore provinciale Ugo Rossi - ovvero il fatto che questi ci consentono di promuovere il nostro territorio, particolarmente adatto al turismo familiare, in chiave turistica ed economica con un´attenzione speciale a tutte le famiglie". "Siamo convinti - ha aggiunto il dirigente Malfer - che questo percorso possa creare valore sul territorio, la famiglia è una risorsa, ormai in Trentino vi sono oltre 250 organizzazioni e quasi 50 comuni che operano nella logica di costruire alleanze per la famiglia". "L´impegno del Governo - ha proseguito a sua volta il capo del Dipartimento per le politiche della famiglia Fauttilli - soprattutto in questi ultimi mesi è andato nella direzione di sostenere le politiche della famiglia e il piano nazionale della famiglia lo sta a dimostrare, come l´evento di questi giorni a Riva del Garda. Trento ha saputo dimostrare, e voi qui oggi ne siete una testimonianza, di come si possono sviluppare in concreto le politiche della famiglia". In Trentino, infatti, accanto a tutti i soggetti amici della famiglia, operano la Consulta provinciale della Famiglia, nata da poche settimane, e il Forum delle Associazioni familiari del Trentino, che promuovono sul territorio l´associazionismo familiare e le tematiche della famiglia. Stamattina per i due organismi provinciali erano presenti la presidente della Consulta Anna Maria Quaglia e il direttore del Forum Paolo Rebecchi, che hanno parlato dell´importanza delle famiglie di interloquire con le istituzioni e di avviare un percorso di promozione del benessere familiare. Prima di passare alle firme di tutti i nuovi amici della famiglia del Trentino, si è sottoscritto il Protocollo di intesa fra la Provincia di Sassari e la Provincia autonoma di Trento per la definizione di un Piano provinciale dei servizi alla famiglia che, nelle parole dell´assessore alle politiche culturali e sociali della Provincia di Sassari, Daniele Sanna rappresenterà: "Un´occasione di crescita e di trasferimento delle vostre buone pratiche nel campo della famiglia". Quindi le firme di tutti i nuovi soggetti. Oggi sono nati due nuovi Distretti Famiglia (il settimo e l´ottavo in Trentino), quello della Rotaliana - Königsberg e delle Giudicarie Esteriori Terme di Comano, mentre tre Distretti Famiglia si sono ampliati con nuovi soggetti, quello della Valle di Sole, della Valle di Non e della Rendena. La cerimonia ha sancito anche il rilascio delle certificazioni Family al Comune di Riva del Garda, ai Musei della Civiltà Solandra e Mulino Angeli, alla Fondazione Aida, a quattro pubblici esercizi e alla Fondazione famiglia materna di Rovereto, nonché l´assegnazione del Family Audit a 25 nuovi soggetti.  
   
   
FORUM DELLA FAMIGLIA: CORSI PREMATRIMONIALI PER CONSEGUIRE L’ABILITAZIONE DI GENITORI  
 
Napoli, 25 ottobre 2012 – Si svolgerà a Milano, lunedì 29 ottobre alle ore 11.30 in via Dei Cappuccini 19, la conferenza stampa di presentazione del primo Corso Prematrimoniale del Forum della Famiglia. L’incontro, organizzato dall’Ofi - Osservatorio Familiare Italiano, si svolgerà nello studio dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace in concomitanza con la presentazione del suo ultimo progetto editoriale dal titolo “Dall’amore all’amore. Il diritto di famiglia raccontato da Annamaria Bernardini de Pace”. Durante la conferenza stampa saranno illustrati i contenuti del Corso Prematrimoniale, inteso come strumento che possa aiutare le giovani coppie in vista di un passo importante come quello del matrimonio. Saranno presenti Annamaria Bernardini de Pace, presidente onorario dei Forum della Famiglia; Martina Ferrara, presidente dell’Ofi - Osservatorio Familiare Italiano; Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus; Paolo Giuggioli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano; Antonio Marziale, presidente Osservatorio sui minori. La fase pilota dei Corsi Prematrimoniali si svolgerà a Napoli dal 12 al 20 gennaio 2013 nel corso di Tuttosposi, la grande festa della famiglia in programma nel quartiere fieristico della Mostra d’Oltremare. Nei nove giorni di corso le coppie affronteranno molteplici tematiche specifiche di un progetto di vita di coppia e propedeutiche ad una genitorialità più consapevole. I Corsi Prematrimoniali del Forum della Famiglia vogliono dare risposta alle necessità informative delle coppie e illustrare quali difficoltà i futuri sposi potrebbero trovare nel percorso di creazione del proprio progetto nuziale, nella futura vita matrimoniale e nel difficile compito di genitori. Secondo gli organizzatori, proprio questi aspetti rappresentano i punti fondamentali della conoscenza prematrimoniale delle coppie che, per la maggior parte dei casi, non è consapevole dell’importanza giuridica di quello che si usa chiamare contratto civile matrimoniale. Con queste premesse, sarà proprio l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace a dare avvio il 12 gennaio a Napoli al primo Corso Prematrimoniale. Una volta superata la fase di start up, il format dei Corsi Prematrimoniali sarà esportato sul resto del territorio nazionale. “I Corsi Prematrimoniali saranno affrontati non più soltanto ed esclusivamente dal punto di vista teologico, ma anche dal punto di vista giuridico, nella considerazione che la coppia si confronta quotidianamente anche con diritti, doveri e gesti d’importanza giuridica – dichiara l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace -. Nel mio ultimo lavoro editoriale, suddiviso in sei capitoli, porto in evidenza alcune casistiche analizzate in tribunale da giudici che hanno espresso il loro punto di vista. Attraverso la spiegazione delle leggi e l’analisi di vertenze esemplari, disegneremo la casistica completa dei possibili contenziosi, distribuendo preziosi consigli di comportamento pratico per affrontare e se possibile prevenire le cause dei dissidi”. “I Corsi Prematrimoniali – sottolinea la prof.Ssa Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus – rappresentano un’occasione unica per prendersi cura della coppia sin dall’inizio. La scelta del matrimonio deve essere avvertita come un impegno responsabile in considerazione del fatto che, assai spesso, se non sempre, esso da’ vita alle forme della vita, crea persone. E’ dunque fondamentale che la coppia abbia sempre a portata di mano la bussola, per non perdere mai l’orientamento”. Le coppie in procinto di contrarre matrimonio potranno approfondire le proprie conoscenze attraverso i contenuti multidisciplinari del Corso Prematrimoniale del Forum della Famiglia e, partecipando gratuitamente agli incontri in programma a Napoli dal 12 al 20 gennaio 2013, conseguire il patentino di genitori. Per iscriversi al corso gratuito è sufficiente collegarsi al sito www.Forumdellafamiglia.it  e compilare il form di prenotazione a partire dal 30 ottobre 2012.