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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Febbraio 2014
PARLAMENTO EUROPEO: FRA GLI ARGOMENTI DELLA SESSIONE DEL 3-6 FEBBRAIO 2014: NAPOLITANO, BANCHE IN DIFFICOLTÀ, FRODI FINANZIARIE, DIRITTI, VIAGGI AEREI, MUSICA ON LINE.  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2014- Seduta solenne con Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana. Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana ed ex presidente della commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo, si rivolgerà ai deputati nel corso della seduta solenne di martedì a mezzogiorno. L´ultima visita del Presidente italiano al Parlamento di Strasburgo risale al febbraio 2007. L´italia assumerà la Presidenza di turno dell´Unione europea il 1° luglio 2014. Banche in difficoltà: il Parlamento sarà chiamato a sostenere un approccio ambizioso. Alla luce dei difficili negoziati in corso con gli Stati membri sul meccanismo unico per risollevare le banche in difficoltà, portati avanti dalla commissione per gli affari economici e monetari nel mese di dicembre, il Parlamento sarà chiamato ad approvare formalmente la posizione dei suoi negoziatori. Il dibattito avrà luogo martedì e la votazione giovedì. Più diritti sociali e migliori condizioni di lavoro per i lavoratori stagionali nell´Ue - I lavoratori stagionali extracomunitari potranno beneficiare di migliori condizioni di vita e di lavoro - incluso un alloggio adeguato - grazie al progetto di legge che sarà votato mercoledì. La nuova normativa, già concordata tra il Pe e i negoziatori del Consiglio, mira a porre fine allo sfruttamento e a impedire che i permessi di soggiorno temporanei diventino permanenti. La Commissione europea stima in oltre 100.000 i lavoratori stagionali di paesi terzi che ogni anno entrano nell´Ue. Voto del Parlamento per agevolare i viaggi aerei dei passeggeri . In base al disegno di legge che sarà posto in votazione mercoledì, i deputati mirano a perfezionare quelle norme che agevolerebbero i passeggeri a ottenere un risarcimento in caso di ritardo, danneggiamento o smarrimento dei bagagli. Le nuove norme contribuirebbero inoltre a gestire le informazioni, le funzioni di assistenza, le deviazioni e i rimborsi. Frode sui mercati finanziari: fino a quattro anni di carcere per i trasgressori. In base alle norme che saranno poste in votazione martedì, i giudici che impongono nei loro paesi la massima pena per reati gravi, come l´abuso di informazioni privilegiate, dovrebbero prevedere almeno quattro anni di carcere. Le norme, già informalmente concordate con i negoziatori degli Stati membri, mirano a ripristinare la fiducia nei mercati finanziari dell´Ue e a migliorare la tutela degli investitori. Intensificare gli strumenti di difesa commerciale dell´Ue. Piani per intensificare gli strumenti di difesa commerciale dell´Ue contro le importazioni oggetto di dumping o di sovvenzioni saranno posti in votazione martedì. La normativa permetterà alle piccole imprese comunitarie un ricorso più semplice per bloccare la concorrenza sleale di paesi terzi e ridurrà i tempi delle indagini anti-dumping per permettere una risposta comunitaria più rapida. Il Pe chiede obiettivi climatici vincolanti: 40% di riduzioni di Co2 e 30% di energie rinnovabili entro il 2030. In una risoluzione non vincolante presentata congiuntamente dalle commissioni per l´ambiente e da quella per l´energia che sarà posta in votazione mercoledì, i deputati chiedono che, entro il 2030, le emissioni di Co2 siano ridotte del 40% e che le energie rinnovabili e l´efficienza energetica raggiungano rispettivamente il 30 e il 40%. Gli obiettivi proposti dovrebbero essere più vincolanti rispetto ai piani meno ambiziosi annunciati il 22 gennaio scorso dalla Commissione europea. Proposte per semplificare le formalità per chi si trasferisce in un altro paese dell´Ue . I deputati voteranno martedì proposte volte a far risparmiare tempo e denaro a coloro che si spostano in un altro paese dell´Ue. Le nuove norme dovrebbero semplificare le procedure per dimostrare l´autenticità di alcuni documenti legali pubblici, quali certificati di nascita o di matrimonio. Moduli multilingue standard sarebbe anche offerti come alternativa ai formulari nazionali, per ridurre i costi di traduzione. Voto del Parlamento sulle licenze dei servizi musicali online in tutta l´Ue. In base al disegno di legge posto in votazione martedì, i fornitori di servizi online che desiderano offrire nuovi servizi musicali online - transfrontalieri o comunitari - saranno agevolati nella concessione delle licenze. La legge, già informalmente concordata con il Consiglio, dovrebbe inoltre garantire che i diritti degli artisti siano maggiormente protetti e che le loro royalties siano pagate tempestivamente. Crisi in Ucraina e relazioni Ue-russia sotto i riflettori in vista delle Olimpiadi di Sochi. Mercoledì i deputati discuteranno con Consiglio e Commissione la crisi politica in Ucraina e il Vertice Ue-russia tenutosi martedì scorso. Una delegazione di eurodeputati si è recata in visita a Kiev il 28 e 30 gennaio scorsi. Siria ed Egitto: bisogna fare di più. Le difficili condizioni dei civili in Siria nonostante l´avvio dei colloqui di pace di Ginevra Ii, le prossime elezioni presidenziali in Egitto e il processo del deposto Presidente egiziano Morsi saranno al centro del dibattito sugli affari esteri di mercoledì. I deputati dovrebbero chiede che l´Unione europea intensifichi il proprio impegno. Industria siderurgica: i deputati chiedono misure anti-crisi- In base alla risoluzione che sarà posta in votazione martedì, sono necessarie nuove misure comunitarie e nazionali che aiutino l´industria siderurgica europea a sopravvivere alla crisi e a prepararsi per la ripresa. La crisi ha dimezzato la quota europea della produzione mondiale di acciaio e ha portato, negli ultimi anni, alla perdita di 65.000 posti di lavoro. Diritti fondamentali delle persone Lgbti nell´Ue. Nella risoluzione che sarà posta in votazione martedì, i deputati affermano che l´Ue dovrebbe istituire una tabella di marcia per tutelare i diritti fondamentali delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (Lgbti). Il sondaggio condotto nel 2013 dall´Agenzia dell´Unione europea per i diritti fondamentali aveva infatti rilevato che il 47% delle persone Lgbt si sentiva discriminato o molestato e il 26% era stato aggredito fisicamente nel 2012. Le norme in materia di etichettatura paese di origine delle carni potrebbero confondere i consumatori. Nella risoluzione che sarà votata giovedì, i deputati dovranno decidere se opporsi o meno a norme che richiedono etichette dei prodotti alimentari che indichino il luogo di origine di animali e pollame poiché potrebbero indurre in errore i consumatori.  
   
   
OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON DONALD TUSK , PRIMO MINISTRO DELLA POLONIA  
 
Bruxelles , 3 febbraio 2014 - “Buon pomeriggio Signore e Signori , Sono lieto di dare il benvenuto il primo ministro Tusk qui oggi . Il primo ministro ed io abbiamo avuto un ottimo incontro di lavoro , che era su richiesta del Primo Ministro dedicato principalmente alla situazione in Ucraina . Abbiamo anche discusso alcune questioni economiche , guardando al prossimo Consiglio europeo di marzo . Abbiamo concordato sulla necessità di continuare a de- escalation della tensione in corso in Ucraina . La violenza e l´intimidazione devono smettere in quanto non sono chiaramente la risposta alla crisi . L´ Unione europea sta facendo tutto il possibile per incoraggiare e facilitare un dialogo politico tra il governo , i leader dell´opposizione e della società civile . Ho assicurato il primo ministro Tusk che l´Unione europea è determinata a mantenere il suo pieno coinvolgimento politico nella soluzione della crisi in Ucraina . Restiamo impegnati per aiutare i nostri partner ucraini , nell´ambito del " more for more " linea di principio , di trovare un modo democratico e pacifico fuori dalla crisi politica , come ho detto al presidente Yanukovich sulla conversazione telefonica che ho avuto con lui la settimana scorsa . Questo è il motivo per cui il commissario Štefan Füle e l´Alto rappresentante e Vicepresidente Catherine Ashton nuovamente recati in Ucraina . Il primo ministro Tusk e io accolgono la recente abrogazione da parte del Parlamento ucraino delle cosiddette leggi anti- protesta . Questo era un pacchetto anti- democratica della legislazione che ha ridotto le libertà individuali . Speriamo che ora sarà applicata la decisione del Parlamento . Ci aspettiamo che queste operazioni porteranno ad ulteriori riforme e di essere favorevole a un dialogo veramente inclusiva e nazionale che può portare a una soluzione politica della attuale situazione di stallo , rispetto dello Stato di diritto, i diritti umani e la volontà del popolo ucraino . Il primo ministro e io abbiamo discusso l´Accordo europeo di associazione Ue- Ucraina e la sua globale zona di libero scambio profondo e . Siamo entrambi Continuiamo a credere che l´accordo di associazione è il modo migliore per aiutare la modernizzazione politica ed economica del paese . La Polonia è di per sé un buon esempio del potere di trasformazione che gli accordi di associazione tra l´Unione europea e paesi dell´Europa centrale e orientale hanno avuto , negli anni ´90 , ben prima dell´adesione di questi paesi all´Unione europea . E infatti crediamo che il passato europea dell´Ucraina avrebbe portato il progresso del genere che l´Europa è stata in grado di supportare in paesi come la Polonia . Solo un fatto : nel 1990 il Pil polacco pro capite era superiore a quella ucraina da 100 dollari . Oggi il Pil polacco pro capite è al di sopra delle ucraine circa 9000 dollari. Questa mostra , infatti , che un rapporto più stretto con l´Unione europea può portare . E questo dimostra anche che questi argomenti suggeriscono che gli accordi di associazione sono dannosi per l´economia dei paesi che hanno firmato sono completamente false. Noi rimaniamo ugualmente impegnati nel continuare la nostra assistenza bilaterale per l´Ucraina. L´assistenza deve servire alle reali esigenze del paese e gli obiettivi di associazione politica e integrazione economica con l´Unione europea . Siamo pronti a esaminare tutte le possibilità con gli strumenti pertinenti strumenti di quartiere per la cooperazione con la Bei , all´assistenza tecnica e anche per attuare la nostra offerta già fatta di assistenza macrofinanziaria . Durante questo incontro , il primo ministro Tusk , e ho anche discusso la situazione economica in Europa . Abbiamo fatto sforzi enormi per battere la crisi . Segnali di ripresa si moltiplicano , ma molte sfide rimangono e non possiamo dire che la crisi è finita quando la disoccupazione è ancora così alto . Per consolidare la ripresa , dobbiamo continuare i nostri sforzi di riforma concentrandosi sui modi per rendere le nostre economie più competitive . Nel contesto del semestre europeo faremo dei progressi su queste riforme al prossimo Consiglio europeo . Il primo ministro e io sono d´accordo che investire elegantemente nel futuro dell´Europa è essenziale. Il bilancio dell´Ue è una delle principali fonti di investimenti pubblici per molti dei nostri Stati membri , compresa la Polonia . I fondi strutturali hanno un ruolo centrale da svolgere . Per concludere, lasciatemi dire che sono molto contento che la Polonia è stato il primo paese a presentare ufficialmente il suo accordo di partnership . La Polonia ha fatto esattamente il 10 gennaio. Questo delinea la strategia per la distribuzione di oltre € 82000000000 quadro della politica europea di coesione dell´Unione in Polonia per il periodo 2014-2020 per sfruttare la crescita e l´occupazione . Il primo ministro , caro amico , ti ringrazio molto per un incontro molto utile , e vi ringrazio ancora una volta per venire a Bruxelles per discutere di questi temi che sono della massima importanza per la Polonia e per l´Unione europea .  
   
   
DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO AL COMITATO DELLE REGIONI: IMPEGNO PER L´EUROPA  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2014 – “ Signor Presidente, cari Ramón Luis Valcárcel, Signore e Signori, Cari amici, Sono lieto di trovare questa sessione plenaria del Comitato delle Regioni. Io dico spesso che l´Europa non può essere ridotto a Bruxelles oa Strasburgo. L´europa è la diversità e la ricchezza di tutte le regioni, di tutte le città, tutte le sue campagne. E l´impegno con le nostre regioni e città è sempre stata una parte fondamentale del nostro progetto europeo. Contatto con voi, i leader regionali e locali è essenziale per vedere cosa possiamo fare insieme e come, per valutare l´attuazione e l´impatto delle nostre politiche, tra cui la strategia Europa 2020. L´europa è un destino comune. E la crisi ci ha dimostrato quanto siamo interdipendenti. L´europa è anche una azione comune non deve essere vista in termini gerarchici - alcuni istituti che si trovano sotto l´altro. Invece, si tratta di un progetto che deve pensare e fare altrettanto su più livelli. Quando i rappresentanti regionali, eletti locali agiscono nelle vostre regioni e le vostre città agirà anche per l´Europa. Io penso che i leader europei. E qui a Bruxelles agiamo per ciascuna delle vostre regioni, ognuna delle vostre città. Per la politica di coesione è una politica per l´intera Unione europea, una politica per la coesione economica, sociale e territoriale. Si tratta di un obiettivo dell´Unione europea nel suo insieme e non solo una politica per i paesi che sono beneficiari netti dei fondi. Sì, è una politica vitale per la crescita, la convergenza economica e la creazione di posti di lavoro. In un terzo degli Stati membri gli investimenti pubblici finanziati con i fondi della politica di coesione al di là di un tasso del 50% . In alcuni dei nostri paesi, oltre il 75% dei fondi pubblici provengono dall´Unione europea. Ciò significa che senza i paesi della coesione politica non avrebbe alcuna opportunità di investimento. Senza fondi strutturali, molti dei nostri Stati membri non riescono a garantire l´occupazione e proseguire le riforme chiave per la competitività. Ma la politica di coesione, vorrei sottolineare, incoraggia anche i collaboratori di fondi - è richiesto dai contribuenti netti - le cui imprese beneficeranno in cambio di significative opportunità di investimento. Quindi si tratta di una politica di "win-win" che dovrebbe beneficiare l´intera Europa. In realtà, vediamo che per anni molti casi, più del 50% dei fondi strutturali, che sono nei paesi della coesione indietro nell´economia dei principali paesi contributori. Perché queste sono le aziende in questi paesi molto spesso sono in grado di effettuare grandi progetti infrastrutturali e di fornire la tecnologia più recente. Spirito europeo quindi è questo spirito di solidarietà. Uno spirito ei valori che sono una fonte di ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo, iniziando con i nostri vicini orientali e sud. Come ora non hanno una parola per l´Ucraina. Quando vediamo molto spesso che c´è pessimismo in molti dei nostri paesi, dobbiamo anche pensare a quei giovani che, a volte a temperature inferiori allo zero, mostrano con orgoglio la bandiera europea, e che desiderano per Ucraina un destino europeo. Appena prima di venire qui, ho ricevuto il Primo Ministro della Polonia, in particolare per parlare di questo ultimo sviluppo in Ucraina. Penso che sarebbe importante, e so che sei sulla linea, continuare a mostrare la vostra solidarietà con le regioni e tutte le persone di Ucraina. Abbiamo creato una rete di responsabilità e solidarietà che ha funzionato durante la crisi. Così abbiamo dimostrato sbagliato alcuni commentatori e analisti, i cinici che hanno predetto il crollo della zona euro, anche parlato della disintegrazione dell´Unione europea. La verità è che o singolo paese lasciato l´euro. E l´area dell´euro non si è disintegrata. Piuttosto, si è stabilizzato, approfondito ed ampliato. Governance economica europea è migliorata. Coordinamento delle politiche di bilancio è stato rafforzato. I governi si sono impegnati a una sana gestione delle finanze pubbliche combinato con riforme strutturali. La preoccupazione per la sopravvivenza della zona euro, dove c´era un anno fa, ancor meno tra i nostri partner nei mercati, tra gli analisti, si è dissipata. E anche se non abbiamo ancora completato il nostro lavoro, perché c´è molto da fare soprattutto nella lotta contro la disoccupazione, che è la sfida più grande che abbiamo, penso che dovremmo essere molto orgoglioso, perché Nel complesso abbiamo evitato la peggiore delle ipotesi, la disintegrazione della zona euro, che sarebbe catastrofica, non solo per le conseguenze dei paesi più vulnerabili, ma sono sicuro che per tutta l´Europa, e anche per ciò che il progetto politico europeo. Oggi la Lettonia , che ha aderito all´euro - il paese membro 18 ° - ha il più alto tasso di crescita nell´Unione europea, dopo aver realizzato un programma di aggiustamento molto impegnativo. Grecia - alcuni già volevano fuori dell´Europa - detiene la presidenza del Consiglio dell´Unione europea dal 1 ° gennaio - non ha di default e dovrebbe vedere una crescita positiva nel 2014. In Irlanda il programma è stato un successo, l´interesse del tasso di rendimento dei titoli di Stato è sceso quasi del 3%. Irlanda ora pagare meno ai creditori che molti paesi che programma di aggiustamento non sono richiesti. Lo spagnolo, che ha avuto anche un programma per le banche, è riuscita a uscire da questo programma con grande successo. Esportazioni off e il paese attrae nuovi investimenti. Portogallo tornato a una crescita positiva e in calo il tasso di disoccupazione, già da diversi trimestri. E spero che il Portogallo uscire dal programma con successo, il prossimo programma di aggiustamento maggio già. Quindi , so che le difficoltà, so che abbiamo enormi sacrifici. Lo so, soprattutto, l´emergere di situazione sociale che conosciamo in alcuni paesi. Ma penso che non sarebbe giusto ignorare il percorso. E voi che sono leader e che hanno anche la responsabilità di vostri elettori, si sa che n ´non c´è miracoli quando si tratta di economia, si capisce che. E ´con fiducia che possiamo ispirare le persone, non è sempre con un discorso pessimista, negativismo, dicendo che l´Europa è capace di tutto. Non è solo dire che. Noi, grazie agli sforzi degli Stati membri e delle istituzioni, riusciti ad evitare una situazione catastrofica che alcune persone anche essere lo scenario più probabile. Per l´Europa la ripresa è in vista, e gli ultimi dati mostrano che rafforza, anche se resta fragile e diseguale tra paesi. Dobbiamo continuare i nostri sforzi a livello nazionale per le riforme economiche a livello europeo per completare la nostra unione economica e monetaria, per creare le condizioni di credibilità, non solo la zona euro ma tutta l´Unione europea, è come possiamo garantire il rimpatrio sostenibile di fiducia. La fiducia è in aumento, la fiducia degli investitori, la fiducia dei consumatori, ma sappiamo che abbiamo visto nel recente passato, ci deve ancora debolezze. Quindi dobbiamo sostenere questa fiducia da misure strutturali. Perché senza fiducia non ci sarà nessun investimento senza investimenti non ci sarà crescita senza crescita non ci saranno posti di lavoro. Ma la Commissione europea ha sempre detto, il consolidamento fiscale non è un fine in sé. L´obiettivo è la crescita e l´occupazione. Ma la crescita che non può essere decretata, andare a prendere lei, creando condizioni favorevoli alla sua crescita. Ecco perché abbiamo detto, naturalmente, per quei paesi che erano con problemi di deficit, molto elevato del debito, la necessità di un ulteriore sforzo di risanamento del bilancio, ma dobbiamo anche proseguire le riforme per la competitività e fare investimenti, inclusi gli investimenti che consentono fondi strutturali per attuare. Signore e signori, Cari membri del Comitato delle regioni, Non possiamo offrire a sollevare la pressione per azioni, se siamo seri quando si parla di crescita e di creazione di posti di lavoro. Al contrario, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per abbinare ambizione e coppia riforme economiche e misure che favoriscano la crescita con una vera, una vera unione economica e monetaria che comporti una dimensione sociale rafforzata. Sono sicuro che tutti voi concordano sul fatto che Preziosissimo Tic risorsa dell´Europa è il capitale umano. Puntare la cruda realtà è Abebooks web sono in esecuzione il rischio di perdere un´intera generazione. Nonostante Incoraggiare notizie economiche, la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, rimane inaccettabilmente alto. Come proposto dalla Commissione europea, la garanzia per i giovani è un nuovo approccio per combattere la disoccupazione giovanile che assicura che tutti i giovani sotto i 25 dovrei avere un´offerta di buona qualità Entro 4 mesi dalla fine della formazione formale o em disoccupazione. Lo sviluppo e la realizzazione di un sistema di garanzia per i giovani richiede una forte cooperazione tra tutti i soggetti interessati: Enti pubblici, servizi per l´impiego, gli enti locali e regionali, tra gli altri. Invito gli Stati membri, le autorità regionali e locali ad accelerare l´attuazione sul terreno dei 6 miliardi di euro l´Iniziativa per l´occupazione giovanile, che molto colpiscono specificamente le zone colpite dalla disoccupazione giovanile e che aussi cruciale per il finanziamento della Gioventù regimi di garanzia. Questo è di fondamentale importanza in posti di lavoro a partire dal fondo per i giovani e la creazione a migliorare la transizione dalla scuola al lavoro. Sappiamo anche che la libera circolazione contribuisce alla crescita economica. Quindi cerchiamo di lavorare insieme per agevolare la mobilità del lavoro e migliorare l´applicazione dei diritti dei lavoratori alla libera circolazione. A questo proposito, le proposte della Commissione sulle ultime Eures della rete di ricerca di lavoro pan-europeo Desideri rendere la mobilità più efficiente, più trasparente e più assunzioni di cooperazione tra gli Stati membri più forte. Con gli attuali livelli di disoccupazione, questo è uno strumento benvenuto per affrontare le carenze di manodopera che beneficiano cerca di lavoro e datori di lavoro Sia attraverso la pubblicazione di offerte di lavoro in tutta Europa, che erano disponibili solo a livello locale o regionale. Come leader regionali, si sono ben aussi consapevoli che le nostre Pmi sono la spina dorsale della nostra economia europea. Scopo a dispetto di una politica monetaria accomodante, il credito non è ancora sufficientemente scorre per l´economia tutta l´area dell´euro. Quindi cerchiamo di tirare insieme per forzare l´unione bancaria completa e ottenere un accordo sul meccanismo di risoluzione unico. Questo sarebbe il tasto Ok per la posizione corrente della crescente frammentazione dei mercati del settore finanziario e del credito in Europa, e ripristinare la normale aussi erogazione di prestiti all´economia, in particolare alle Pmi. E Spesso noi diciamo, e giustamente, che ´ascensore più importanti d´Europa, è il più importante strumento per la competitività e l´occupazione, è il nostro mercato unico. Tic Goal pieno potenziale è lungi dall´essere realizzato. Abbiamo ancora di scatenare a gettare le basi per la prosperità. Ecco perché la Commissione ha proposto per esempio, ha un pacchetto telecom che apre la strada verso un mercato unico dinamico delle telecomunicazioni entro il 2015. Ecco perché stiamo spingendo per il completamento aussi del mercato interno dell´energia per l´energia elettrica e il gas. Come sapete maggio, è un sistema completamente integrato stimato che il mercato competitivo e potrebbe portare a significativi risparmi sui costi estremamente. Signore e signori, Certamente l´Europa non è a corto di talento e patrimonio. Esiste un potenziale incredibile, il potenziale umano. Noi-hanno le competenze e le idee per guidare l´Europa in avanti, il nostro obiettivo è di capitalizzare i nostri punti di forza bisogno e fare il giusto investimento. Il bilancio dell´Ue è il nostro concreto più importante fino a stimolare gli investimenti. In questo contesto, dovrei dare priorità alla nuova generazione di investimenti sostenuta dai nuovi programmi di bilancio dell´Unione europea. Di ricerca finanziato dall´Unione Europea e innovazione più faremo per migliorare la qualità della vita dei cittadini europei e molti altri strumenti. Il nuovo programma di ricerca e innovazione 2020 è dotato di un budget di € 80000000000 Quasi-circa il 30% in più rispetto al periodo attuale. Vorrei citare l´importanza di investimenti in infrastrutture aussi. Con 33300000000 € per i trasporti, l´energia e digitale, la nuova collegare l´Europa sarà lo strumento chiave per l´investimento strategico a livello europeo. Questa è una innovazione di questo bilancio abbiamo dovuto lottare duramente per questo. Spero che ora il web Abebooks sta andando a vedere le realtà sul terreno. E, ultimo ma non meno importante, si ha familiarità con i 366.000.000.000 € che sarà disponibile per la politica di coesione riformata di investire nelle regioni, nelle città d´Europa e l´economia reale. I nuovi fondi strutturali sosterranno gli obiettivi della strategia Europa 2020 e saranno utilizzati per sostenere le riforme nelle raccomandazioni specifiche per paese dell´Unione Europea approvazione. Così, insieme, ora abbiamo messo in atto una politica di coesione modernizzato. Si tratta di una politica di coesione che sostituisce, quello che io chiamo, la coltivazione di diritto da una coltura di risultati, sulle giuste priorità ed i progetti giusti. Vogliamo garantire la coerenza globale di tutte le nostre politiche, link al nostro obiettivo comune, per garantire la proprietà corretta da tutte le parti interessate a tutti i livelli, ciò che noi chiamiamo solito governance multi-livello. Questo è un nuovo aussi politica di coesione per un nuovo partenariato, un partenariato più efficace basata sulla solidarietà e la responsabilità. Conto su di voi tutti a mettere in atto tutti gli accordi di partenariato e dei programmi operativi. Ora dobbiamo-bisogna farlo funzionare, mettere ´em a terra, per il bene dei nostri cittadini. Cari amici, Abbiamo lavorato duramente per ripristinare la fiducia, in particolare la fiducia del mercato. We-abbiamo piantato i semi per la ripresa economica, obiettivo che è abbastanza lontano da Essere. Abbiamo ancora dobbiamo aumentare le speranze dei nostri cittadini nel nostro comune futuro europeo. Ci dovrei affrontare la realtà. Siamo in circostanze stesse difficoltà quando pessimismo sull´Europa ha-beens aggravato dalla crisi economica e sociale. Il modo migliore per rialzare la speranza è di consegnare i risultati tangibili ai cittadini che si aspettano e meritano Loro. Tutti noi, ci siamo impegnati più shoulds direttamente con em nell´anno aperto dibattito razionale per spiegare ciò che offre l´Europa, e ciò che non possiamo essere responsabili per l´Europa. Infatti, non tutto ha bisogno di una soluzione a livello europeo e ci dovrei meglio concentrare l´azione europeo sulle questioni reali che contano e possono essere meglio affrontati a livello europeo. Penso che il principio di sussidiarietà è anno importante pure. Quindi, questo è il momento di portare alla ribalta la ricchezza della nostra unità europea che nasce dalla nostra grande diversità. Questo è il momento di ricordare il web Abebooks appartengono a una comunità di valori, una comunità di cultura e interesse. E che l´Europa abbia successo non può essere tecnocratica e burocratica, deve essere democratica. E deve intraprendere tutti i leader europei e il popolo e per questo il livello di governo delle regioni e delle città è aussi così importante per questa zona d´Europa. Ed è proprio perché ho molto rispetto per le regioni e il Comitato delle regioni, che sento la necessità di rafforzare questo dialogo con voi. Avete un ruolo particolare da svolgere in questo processo di vicinanza privilegiata con i cittadini europei. Signor Presidente, Sono molto Onorato dal vostro invito, sarò molto felice di essere con voi al vertice, vertice delle regioni ad Atene nel mese di marzo, dove possiamo continuare non solo il nostro dibattito sul futuro dell´Europa scopo aussi, dove possiamo Recensioni commemorare un altro molto significativo anniversario di questo Comitato delle Regioni. Vi ringrazio molto per la vostra attenzione.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MENO BUROCRAZIA PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE DI PERSONE E ATTIVITÀ  
 
 Strasburgo, 3 febbraio 2014 - La libera circolazione degli individui e delle attività è uno dei principi fondamentali dell´Unione europea. Ma non è sempre così semplice. Nonostante non ci sia la necessità di stabilire l´autenticità dei nostri passaporti, questo non è valido per molti altri documenti come i certificati di nascita e di matrimonio. I deputati europei voteranno il 4 febbraio una nuova regolamentazione per facilitare la libera circolazione e ridurre la burocrazia. Per poter vivere, lavorare o studiare all´estero più facilmente, le nuove regole elimineranno alcune formalità esistenti spesso troppo lunghe e costose. Per esempio, sarà più semplice ottenere un certificato di nascita riconosciuto, registrare una società, sposarsi o richiedere una carta di soggiorno. Le nuove regole comprendono la validità delle copie non certificate e delle traduzioni, la creazione di formulari europei standardizzati per eliminare le traduzioni e il miglioramente della cooperazione amministrativa tra Stati membri grazie al sistema d´informazione sul mercato interno che permette di verificare l´autenticità dei documenti. La semplificazione sarà applicata ai documenti relativi alla nascita, al decesso, al nome, al matrimonio, agli accordi registrati, ai figli, all´adozione, alla residenza, alla cittadinanza, alla nazionalità, ai beni immobiliari, allo statuto e alla rappresentanza giuridica di una società o di un´altra impresa, ai diritti di proprietà intellettuale e al casellario giudiziario. Questo cambiamento è importante per i cittadini e le aziende dell´Ue che oggi devono generalmente attestare l´autenticità dei documenti e utilizzare le copie e le traduzioni certificate valide solamente nei paesi di residenza del traduttore. La relazione del deputato tedesco di centro sinistra Bernhard Rapkayè stata votata dalla commissione agli Affari giuridici il 17 dicembre 2013.  
   
   
LETTA IN EUROPA: LAVORIAMO SU RIFORME ISTITUZIONALI ED ECONOMICHE PER RILANCIARE LAVORO, CRESCITA E FIDUCIA  
 
 Bruxelles, 3 febbraio 2014 - Il Premier italiano Letta ha incontrato il Presidente della Commissione europea Jose´ Manuel Barroso a Bruxelles. Parole chiave del semestre di presidenza italiana dell´Unione europea saranno lavoro e crescita. Letta in Europa: lavoriamo su riforme istituzionali ed economiche per rilanciare lavoro, crescita e fiducia Il Presidente Barroso ha ringraziato il Premier Letta per il suo entusiasmo dimostrato verso l´Unione europea e per gli enormi sforzi compiuti. "L´italia va nella giusta direzione e ha fatto molti progressi nel consolidamento delle finanze pubbliche ma c´è ancora molto da fare ed è cruciale andare avanti con determinazione per ottenere una stabilità strutturale. L´italia non sarà lasciata da sola, infatti, per il periodo 2014-2020 sarà dotata di uno stanziamento di 30 miliardi di euro a favore delle politiche di coesione." Barroso ha ricordato che Expo Milano 2015 sarà un´occasione straordinaria per attrarre visitatori e investimenti, a beneficio dell´Italia e di tutta l´Europa. Ha inoltre espresso la sua solidarietà ai marò italiani in India e ha ricordato nuovamente la vicinanza dell´Europa all´Italia sul tema immigrazione. Il Premier Letta ha subito posto l´attenzione sul semestre di presidenza italiana dell´Unione europea, un "semestre di transizione" che vedrà il rinnovo delle istituzioni europee. Letta ha parlato della necessità per l´Italia di avviare riforme istituzionali, quella elettorale e quella sul bicameralismo paritario, che di pari passo con le riforme economiche, permetteranno di avviare un processo di crescita e di rilanciare la competitività attraendo gli investitori. "Quest´anno non ci pone davanti all´emergenza finanziaria, ci offre finalmente l´opportunità di fare scelte a medio e lungo termine." E ha aggiunto "L´europa non è il problema, come molti affermano, ma la soluzione". Letta ha sottolineato: "Il Pil italiano crescerà nei prossimi anni e quest´anno, per la prima volta dopo 6 anni di crescita ininterrotta, anche il debito pubblico si fermerà. L´italia è, attualmente, l´unico paese europeo con il deficit inferiore al 3%"  
   
   
FALSIFICAZIONE DELLE MONETE IN EURO DIMINUISCONO DEL 4%  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2014  nel 2013 Il numero di monete in euro contraffatte ritirate dalla circolazione nel 2013 è diminuito del 4% rispetto all´anno prima. Nel 2013, le autorità nazionali di tutti i paesi della zona euro hanno ritirato un totale di 175 900 false monete in euro. Con 16,8 miliardi di monete in euro autentiche attualmente in circolazione, il rapporto contraffazione è di 1 per ogni 100 000 monete autentiche. Mentre il numero assoluto di monete rimosse diminuito per ogni singola denominazione, la denominazione 2 € rimane di gran lunga i più colpiti da questa attività criminale, pari al 2 su 3 monete false in euro rilevati (67,6% del totale). La percentuale di contraffazione 50 € cent di aumento (16,7% del totale) e quello di monete da 1 euro è diminuita (15,6% del totale).
Monete in euro contraffatte scoperte in circolazione, 2010 - 2013
50-cent 1 euro 2 euro Totale
2013 29 400 27 500 119 000 175 900
2012 31 000 32 000 121 000 184 000
2011 28 000 34 500 94 500 157 000
2010 24 900 30 800 130 300 186 000
Nel complesso, le misure preventive, tra cui la legislazione, l´analisi tecnica, il coordinamento delle forze dell´ordine e della cooperazione giudiziaria hanno permesso agli Stati membri di fare progressi nella rimozione delle monete in euro contraffatte dalla circolazione. Tuttavia, le attuali norme penali devono essere rafforzati per migliorare la prevenzione, ricerca e applicazione di sanzioni contro la falsificazione dell´euro in tutta l´Ue, come gli Stati membri hanno divergenti norme e livelli di protezione. In questo contesto, la Commissione ha adottato il 5 Febbraio 2013 una proposta di direttiva che stabilisce norme minime per le sanzioni di direttiva ( cfr. Ip/13/88 ). La direttiva introdurrà efficaci strumenti investigativi e migliorare la prevenzione, consentendo l´analisi dei falsi da parte delle autorità competenti, per migliorare ulteriormente la protezione dell´euro e di altre valute da misure penali. La proposta è attualmente all´esame del Consiglio e del Parlamento europeo. Inoltre, il regolamento relativo all´autenticazione delle monete in euro del mese di gennaio 2012 è anche un potente strumento per la protezione dell´euro contro la contraffazione. Esso definisce le regole per le istituzioni finanziarie per garantire che tutte le monete in euro che hanno messo in circolazione siano autentiche.
 
   
   
INDUSTRIA, MINISTRI UE VARANO PACCHETTO RICHIESTE IN VISTA CONSIGLIO EUROPEO ZANONATO: MASSIMO IMPEGNO PER RIDUZIONE COSTI ENERGIA E FAVORIRE CRESCITA  
 
Roma, 3 febbraio 2014 – Una sorta di Industrial Compact a fianco del Fiscal Compact: inserire cioè sistematicamente l´obiettivo di rilancio industriale in tutte le politiche dell´Unione europea perché è proprio da ciò che dipende la sostenibilità della crescita futura e il raggiungimento di adeguati livelli occupazionali. Un impegno che è stato formalizzato ufficialmente 30 gennaio in occasione della seconda Conferenza Ministeriale europea degli “Amici dell’Industria” che- coordinata dal Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato- si è svolta a Villa Madama a Roma e i cui lavori sono stati chiusi dal Presidente del Consiglio Enrico Letta. Durante la riunione, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di 24 Paesi europei, è stata elaborata una Dichiarazione congiunta che sarà inviata ai Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri affinché il tema possa essere affrontato al massimo livello per favorire azioni concrete in vista dell’importante Consiglio europeo di marzo. Solo attraverso il rafforzamento dell’industria manifatturiera - è la tesi di fondo del documento- si può rilanciare la crescita economica e l’occupazione in Europa. Un rafforzamento da attuare nel breve termine attraverso misure concrete e incisive finalizzate alla diversificazione dei settori produttivi, all’eliminazione di elementi di criticità che frenano la produzione, come la bolletta energetica e il differente costo del lavoro, e a favorire maggiori investimenti in ricerca e sviluppo. All’appuntamento hanno partecipato Italia, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria, Lussemburgo, Belgio, Lituania, Romania, Portogallo, Lettonia, Repubblica Slovacca, Polonia, Malta, Slovenia, Irlanda, Croazia, Ungheria, Regno Unito, Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Cipro. Ed è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. “Ci siamo formalmente impegnati a portare avanti, con grande determinazione, azioni concrete e mirate con l’obiettivo di favorire la ripresa economica soprattutto attraverso l’innovazione nel comparto manifatturiero- afferma a conclusione del summit il Ministro Zanonato-. Perché, come affermato dal Presidente Letta a Bruxelles, le politiche industriali e di competitività devono essere messe al centro dell’attenzione in sede europea. In qualità di Ministro dello Sviluppo Economico- ha aggiunto- assicuro il massimo impegno in vista del Semestre italiano di Presidenza dell’Ue durante il quale il nostro governo si batterà per annullare il più possibile quelle criticità che oggi fanno segnare il passo alla crescita delle imprese. Ritengo che come esistono impegni vincolanti in materia di clima e di energia, così dobbiamo porci l’obiettivo del rilancio dell’industria europea che deve tornare, possibilmente entro il 2020, al livello di contributo al Pil continentale che il settore aveva alla fine del secolo scorso.” Numerosi i punti all’ordine del giorno della riunione durante la quale sono stati fatti significativi passi in avanti rispetto alla prima Conferenza degli “Amici dell’Industria” che si è tenuta a ottobre scorso a Parigi. I Ministri Ue hanno concordato sulla necessità che per restituire all’industria un ruolo di rilevanza non basta puntare sull’innalzamento dei differenziali competitivi tra le diverse economie ma è necessario disegnare nuovi modelli in cui una quota crescente di valore aggiunto è prodotta dalla ricerca e da sistemi ad essa connessi. Un focus particolare sull’energia affinché possa diventare a sua volta driver di sviluppo e di rilancio: un’energia più competitiva e sostenibile sarà pertanto una delle questioni su cui i ministri presenti si sono impegnati maggiormente a battersi in sede europea.  
   
   
REPUBBLICA CENTRAFRICANA: COSA PUÒ FARE L´UE?  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2014 - Più della metà della popolazione centrafricana ha bisognosa di assistenza umanitaria e il 20% sono sfollati. Il paese ha subito un colpo di stato nel marzo dello scorso anno che ha portato ad una escalation della violenza in dicembre. In vista della sessione plenaria del Parlamento europeo durante la quale si discuterà la questione, abbiamo chiesto a Michael Gahler, deputato del centro-destra tedesco, e a Louis Michel, liberale belga, quale dovrebbe essere il ruolo dell´Ue nella crisi in atto. Il 20 gennaio i ministri degli esteri europei hanno approvato una nuova missione militare che prevede il dispiegamento di 500 militari a sostegno delle forze francesi e dell´Unione africana già sul campo. L´ue è anche il più grande donatore di aiuti umanitari per la Repubblica Centrafricana, oltre 76 milioni di euro nel 2013 . Catherine Samba-panza, il nuovo presidente ad interim della Repubblica Centrafricana, ha recentemente chiesto un maggiore sostegno sia da parte dell´Unione europea che dai paesi africani. Cosa può fare l´Ue? Louis Michel, europarlamentare belga liberale, presidente della Delegazione all´Assemblea parlamentare paritetica Acp-ue (App) e Co-presidente dell´Assemblea parlamentare paritetica Acp-ue: "Come co-presidente dell´Assemblea parlamentare paritetica Acp-ue vi posso assicurare che l´App continua a monitorare la situazione da molto vicino. Il dispiegamento di truppe europee a sostegno delle forze francesi e dell´Unione africana mostra un grado di cooperazione essenziale per affrontare i bisogni immediati del paese. Le risorse umane e finanziarie a più lungo termine dovranno creare le condizioni per una soluzione sostenibile a beneficio di tutta la popolazione centrafricana e contribuire alla sicurezza della regione nel suo complesso". Michael Gahler, eurodeputato del centro-destra tedesco, Presidente della Delegazione per le relazioni con il Parlamento panafricano : "L´unione europea può essere utile attraverso il suo "approccio globale". Siamo in grado di affrontare adeguatamente molte circostanze: aiuto agli sfollati e agli affamati, stabilizzazione di un paese o di un area attraverso la nostra Politica di sicurezza e difesa nonché la creazione di progetti per la ricostruzione e lo sviluppo".  
   
   
DA BEI E INTESA SANPAOLO 240 MILIONI DI EURO PER L’OCCUPAZIONE GIOVANILE NELLE PMI, START-UP INNOVATIVE E PROGETTI SOCIALI SOTTOSCRITTO, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, UN ACCORDO DI FINANZIAMENTO DEDICATO ALL’OCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Milano, 3 febbraio 2014 - Con due distinti e innovativi progetti di finanziamento il 30 gennaio la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e Intesa Sanpaolo destinano 240 milioni di euro al tessuto produttivo italiano: Linea di credito di 120 milioni di euro per l’occupazione giovanile nelle Pmi e Mid Cap e a sostegno della nascita e dello sviluppo di start-up innovative Prestiti per 120 milioni di euro per il finanziamento di investimenti di piccole e medie dimensioni nel settore sociale E’ stato firmato oggi da Bei e Intesa Sanpaolo il primo prestito congiunto in Italia dedicato alla creazione di nuovi posti di lavoro per giovani nelle piccole e medie imprese, nelle mid cap e nelle start-up innovative. L’operazione, del valore complessivo di 120 milioni di euro, arriva a sette mesi dal Consiglio europeo di Bruxelles del giugno 2013 centrato sulla lotta alla disoccupazione giovanile. In quell’occasione, i Capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Unione europea chiesero alla Bei, che della Ue è il braccio finanziario, l’attivazione «senza indugio » di tutti gli strumenti possibili per arginare il fenomeno crescente della disoccupazione soprattutto tra i giovani. La linea di credito di 120 milioni di euro della Bei sarà veicolata da Mediocredito Italiano, il polo della finanza d’impresa del gruppo Intesa Sanpaolo, a Pmi, Mid-cap e Start-up innovative al fine di favorire la nuova occupazione nella fascia di giovani compresa tra i 15 e i 29 anni di età e lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale maggiormente favorevole all’innovazione. “Sono particolarmente orgoglioso di questa operazione con Intesa Sanpaolo, il primo di una serie di prestiti con il sistema bancario italiano che rientra nel programma Bei Jobs for Youth. Dopo la richiesta del Consiglio europeo dello scorso giugno, avanzata con un forte impulso del Governo italiano, tali finanziamenti rappresentano al meglio la capacità delle Istituzioni europee di dare risposte rapide e concrete all’emergenza sociale della elevatissima disoccupazione giovanile”, ha commentato il Vicepresidente della Bei Dario Scannapieco. “E’ per noi motivo di soddisfazione essere il primo partner europeo della Bei sia per i volumi di attività, sia per la diversificazione dei settori di intervento a favore delle imprese italiane”. Ha commentato Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo. “In particolare, con questo accordo Intesa Sanpaolo mette a disposizione strumenti e risorse che potranno consentire al nostro tessuto imprenditoriale di rinnovarsi attraverso l’impiego di giovani e la nascita e lo sviluppo di realtà improntate all’innovazione. In tal modo - ha concluso Messina - intendiamo promuovere e sostenere un contesto economico che deve individuare in innovazione e dinamismo, i fattori e le motivazioni capaci di trattenere i giovani talenti nel nostro Paese, far ripartire la produttività e recuperare redditività”. Nel dettaglio, possono beneficiare dei prestiti le Pmi (fino a 250 dipendenti) e le Mid-cap (tra 250 e 3.000 occupati) che rispondono almeno a uno dei seguenti requisiti: hanno assunto almeno un lavoratore (tre per le Mid-cap) di età compresa fra i 15 ed i 29 anni nei sei mesi precedenti la domanda di prestito o lo assumeranno nei sei mesi successivi; offrono programmi di formazione professionale per i giovani, o stage/programmi di formazione per i giovani; hanno stipulato un accordo di cooperazione con un istituto tecnico o scuola o università per impiegare giovani (per esempio durante stage estivi); presentano un assetto proprietario in cui la maggioranza del capitale (oltre il 50%) è detenuto da giovani sotto i 29 anni; rientrano nelle previsioni della legge 99 del 2013 sulla promozione dell’occupazione giovanile. Possono altresì beneficiare dei prestiti le start-up innovative che soddisfino la sezione Ix del Dl 179/2012, relativa a determinati requisiti fra i quali: la start-up innovativa è costituita e svolge attività d’impresa da non più di 48 mesi; ha la sede principale dei propri affari e interessi in Italia; ha, quale oggetto sociale, esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi al alto valore tecnologico. Sarà inoltre perfezionata nei prossimi giorni una linea di credito da 120 milioni di euro dedicata al finanziamento di investimenti di piccole e medie imprese nei settori sanitario e dell´istruzione, nonché altri investimenti ammissibili nel contesto di programmi di rinnovamento urbano. Sarà Banca Prossima - l´istituto del Gruppo dedicato al nonprofit - a veicolare le risorse Bei nel tessuto produttivo italiano di riferimento.  
   
   
PRIMO FINANZIAMENTO "JOBS FOR YOUTH" PER LE PMI IN POLONIA  
 
Breslavia, 3 febbraio 2014 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) si presta 50 milioni di euro per Europejski Fundusz Leasingowy Sa (Efl) di finanziamento degli investimenti intrapresi da piccole e medie imprese (Pmi), per sostenere l´occupazione giovanile nei vari settori in Polonia. Questo è il primo prestito mai Bei in Polonia, nel quadro dell´iniziativa "Jobs for Youth". Questo nuovo prodotto della Bei viene fornito nell´ambito del programma dedicato occupazione giovanile "competenze e l´occupazione - Investire per la Gioventù" lanciata dalla Banca nel luglio 2013. L´obiettivo della struttura "Jobs for Youth" è quello di incentivare gli intermediari finanziari - offrendo tassi di interesse ancora più favorevoli e termini di scadenza - per indirizzare i prestiti alle Pmi, che contribuiscono al miglioramento dell´occupazione giovanile. László Baranyay, Vicepresidente della Bei responsabile per i prestiti in Polonia, ha dichiarato: " La disoccupazione giovanile è una delle principali sfide per l´Europa, compresa la Polonia. Nel tentativo di affrontare la crisi occupazionale che affligge quindicenni dell´Ue 15-24 anni, la Bei facilita l´accesso ai finanziamenti per le piccole imprese - i driver della creazione di posti di lavoro e di crescita. Abbiamo quindi con particolare favore questo accordo con la Efl, in quanto si prevede di stimolare la creazione di nuove opportunità professionali per i giovani di tutta la Polonia. " Radosław Kuczynski, l´amministratore delegato di Efl, ha sottolineato: "Gli oneri imposti alle organizzazioni polacche si traducono in difficoltà che i giovani di esperienza nel mercato del lavoro. La proposta elaborata insieme alla Banca europea per gli investimenti è stato progettato per aiutare le aziende ei giovani dipendenti. Credo che la nostra iniziativa offre vantaggi duplici alle aziende, che riceveranno buoni di finanziamento più un incentivo per addestrare i dipendenti di valore. I vantaggi per quest´ultimo gruppo sono evidenti. " Grazie ai 50 milioni di euro forniti dalla Banca dell´Unione europea, Efl finanzieranno le Pmi in tutta la Polonia che soddisfano uno dei seguenti criteri di ammissibilità: essi hanno impiegato almeno una persona giovane supplementare (15-24 anni) negli ultimi sei mesi a decorrere dalla data della firma del contratto di prestito con la Efl, offrono formazione professionale o programmi di stage / formazione per i giovani, collaborano con un tecnico di college / scuola / università ad assumere giovani (ad esempio in stage estivi). Questa è una continuazione della cooperazione di successo della Bei con la Efl dal 2007. Compreso l´operazione in corso, la Banca ha fornito quattro prestiti per un totale di circa 530 milioni di euro per finanziare i progetti delle Pmi e mid cap in Polonia.  
   
   
STRATEGIA ADRIATICO IONICA, A BRUXELLES L’INTERGRUPPO DEL COMITATO DELLE REGIONI  
 
Ancona, 3 febbraio 2014 - “L’azione di multigovernance dal basso è fondamentale per il successo delle strategie macroregionali dell’Unione Europea. E’ dunque decisiva la scelta della Commissione Europea di coinvolgere le autorità regionali e locali, accanto agli Stati membri, nel processo di formazione del Piano d’azione della Macroregione adriatico ionica. In questo modo la strategia può, da subito, focalizzarsi su priorità fondamentali concertate e ampiamente condivise”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, questa mattina a Bruxelles nel corso dell’Intergruppo adriatico ionico del Comitato delle Regioni da lui presieduto. Alla riunione hanno partecipato l’ambasciatore italiano presso la Ue Stefano Sannino, l’ambasciatore greco Theodoros Sotiropoulos e il direttore generale Politica regionale della Commissione europea José Palma Andres. Al centro dell’incontro, di particolare importanza visto l’avvicinarsi dell’appuntamento di Atene, la preparazione della Conferenza con gli stakeholder nella capitale greca, il 6 e 7 febbraio, in cui verranno presentati i risultati della consultazione sull’Eusair, la strategia della Macroregione adriatico ionica. Vista la presenza dei due ambasciatori, si è parlato anche delle attività nel corso del semestre greco e di quello italiano alla presidenza Ue. Sarà il presidente Spacca, ad Atene, ad illustrare a nome del Comitato delle Regioni europee il documento di contributo al Piano d’azione. “Il nostro apporto, come rappresentanti regionali e locali, alla predisposizione della strategia e del piano d’azione da parte della Commissione europea e dei Punti di Contatto nazionali – ha detto il presidente - ha avviato una serie di nuovi modelli di cooperazione e di sperimentazione della governance multilivello. Modelli che, di qui alla formalizzazione della Macroregione adriatico ionica, troveranno la loro applicazione in numerosi appuntamenti, alcuni dei quali nelle Marche”. Spacca ha infatti annunciato questa mattina che il 10 e 11 luglio prossimi si terranno nella provincia di Ancona la riunione esterna Coter (la Commissione Politica di coesione territoriale del Comitato delle Regioni europee) e la Conferenza sulla Strategia europea della Regione adriatico ionica. Intanto l’attenzione è tutta rivolta ad Atene. L’intergruppo adriatico ionico, nel dicembre scorso, ha trasmesso un documento di contributo alla consultazione per supportare ed integrare i lavori della Commissione europea per la predisposizione della strategia della Ue per la Macroregione adriatico ionica e del relativo piano d’azione. “Nel frattempo – ha sottolineato Spacca - si è lavorato nei rispettivi Paesi perché i futuri programmi europei 2014-2020, Accordi di partenariato, Piani Operativi Regionali Ipa comprendano la stretegia Eusair ed il piano d’azione. Il nuovo Programma per la cooperazione territoriale 2014-2020 ‘Adriatic Ionian Programme’ accompagnerà l’implementazione della strategia stessa così come il Programma Baltico ed il Programma Danubio per le corrispondenti strategie macroregionali”. Prossime tappe di avvicinamento alla formalizzazione della Macroregione, la stesura nella sua forma definitiva, prevista per la primavera di quest’anno durante la presidenza greca della Ue, della strategia europea e del piano d’azione e l’adozione della strategia Eusair con l’allegato Piano d’azione per l’autunno 2014, durante la presidenza italiana.  
   
   
FONDI EUROPEI: ZINGARETTI A BRUXELLES PER RAFFORZARE L’IMPEGNO DEL LAZIO SCOPO DELLA VISITA È ILLUSTRARE COME LA REGIONE STA PROCEDENDO VERSO LA NUOVA PROGRAMMAZIONE  
 
Roma, 3 febbraio 2014 - Due giorni a Bruxelles per il presidente, Nicola Zingaretti. Scopo della visita è quello di illustrare come la Regione sta investendo i fondi europei e come sta procedendo la nuova programmazione. In agenda l’incontro con Stefano Sannino, il rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, e con Johannes Hahn, il Commissario europeo per le Politiche regionali. “In questi mesi abbiamo compiuto un vero e proprio miracolo – ha detto il presidente, Nicola Zingaretti - Abbiamo impiegato tutti le risorse del 2013 – ha aggiunto - senza far tornare a Bruxelles neanche un euro. Investiremo le risorse per finanziare progetti validi e innovativi in tanti settori: dall’agricoltura alla formazione professionale, dall’innovazione alla cultura”.  
   
   
REDDITO DI CITTADINANZA, M5S: PARTE OGGI IN FRIULI VENEZIA GIULIA LA CONSULTAZIONE ONLINE  
 
 Trieste, 2 febbraio 2014 - Il gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale ha presentato alla stampa le prossime iniziative sul reddito di cittadinanza. "Se a livello nazionale sono stati consultati gli iscritti al portale per discutere la legge elettorale, qui abbiamo deciso di affrontare un tema così importante come il reddito di cittadinanza insieme ai nostri concittadini - ha esordito la capogruppo M5s Elena Bianchi. Abbiamo già preparato lo scheletro normativo di una proposta di legge, ma vogliamo avviare un´ampia consultazione per approfondire questo tema prima di definirne i dettagli". "L´attuale dibattito politico è dettato dalla necessità di gestire le continue emergenze, tentando ogni volta di tappare le falle. Noi vorremo invece preparare questa regione ad affrontare l´ondata di incertezza e di disoccupazione che potrebbe travolgerci nel corso dell´anno - aggiunge Bianchi. Per questo auspichiamo che la Giunta Serracchiani e il Consiglio regionale aprano quanto prima la discussione su questo tema. Solo così la politica può essere vicina ai cittadini in modo concreto". Un percorso di partecipazione che inizierà già domani (lunedì) con la pubblicazione sul sito del Gruppo consiliare regionale, www.Movimento5stellefvg.it  di una serie di domande "che - spiega Elena Bianchi - ci indirizzeranno in un verso piuttosto che in un altro in merito ai contenuti della nostra proposta normativa". Per rispondere sarà sufficiente iscriversi, caricando un documento d´identità. Le domande sul reddito di cittadinanza che saranno rivolte ai cittadini del Friuli Venezia Giulia sono le seguenti: Chi deve essere il destinatario del reddito di cittadinanza? Tutti i cittadini sotto la soglia di povertà (7.200 euro) o solamente chi perde il lavoro, i benefici degli ammortizzatori o è alla ricerca di un´occupazione? Chi percepisce il reddito di cittadinanza perde altri benefici? oppure bisogna realizzare un unico strumento ottimizzando le risorse a disposizione? Chi percepisce il reddito di cittadinanza dovrà fare attività durante il periodo? (lavori socialmente utili, assistenza, altro). Quale parametro deve essere utilizzato? Reddito Irpef o Isee? Che tipo di contributo va garantito: una cifra fissa uguale per tutti o un´integrazione al raggiungimento di un dato valore? Quale durata massima deve avere il reddito di cittadinanza? 18 mesi o 36 mesi? Il lavoro che potrà essere proposto dovrà essere congruo al profilo oppure no? Quanti lavori una persona potrà rifiutare? Tra le condizioni per richiedere il reddito minimo di cittadinanza deve esserci una residenza di almeno due anni o di un periodo più lungo. "I dati Agea sugli indigenti italiani ci dicono che nel Friuli Venezia Giulia ci sono 50.000 persone che vivono in condizioni di forte difficoltà. Un dato fotografato alla fine del 2012 e che oggi sarà sicuramente peggiorato - osserva il consigliere regionale M5s Cristian Sergo. Nel rapporto fra territorio e popolazione residente siamo comunque la regione che sta peggio in tutto il Nord Italia". "Per affrontare il problema è necessaria quindi una programmazione seria anche per quanto riguarda le coperture economiche - aggiunge Sergo. E qui deve entrare in gioco la politica. È giusto ricordare che durante la discussione della legge anticrisi avevamo proposto un ordine del giorno per introdurre il reddito di cittadinanza. Una proposta che non fu accolta dalla Giunta Serracchiani e che fu respinta dall´Aula che la giudicò non conferente". "A parte le solite promesse mediatiche, poi non è accaduto più nulla di concreto. Noi non vogliamo che il reddito di cittadinanza cada nel dimenticatoio - afferma il portavoce M5s. Questa era una delle cinque promesse che la presidente Serracchiani aveva annunciato nel primo anno di governo. Il 7 aprile 2013 aveva anche lanciato un tweet per chiederci se, una volta eletti, saremmo stati pronti a votare una sua proposta sul reddito di cittadinanza. Oggi noi ribaltiamo la domanda: Presidente, siete pronti a votare la nostra proposta sul reddito di cittadinanza?. "Bisogna riprogettare il sistema di interventi sociali della Regione ripartendo dagli ultimi - ha precisato il consigliere regionale M5s Andrea Ussai. Povertà e disagio sociale sono fenomeni in forte aumento. Per questo - conclude - è quanto mai urgente mettersi in ascolto e proporre soluzioni quanto più possibile condivise e partecipate".  
   
   
MARONI: SPERIMENTEREMO LA MONETA COMPLEMENTARE  
 
Milano, 3 febbraio 2014 - "La moneta complementare è una cosa seria, anche se a volte capita che qualcuno la banalizzi, dicendo che si tratta solo di una proposta politica in chiave anti-euro. Non è così, ci sono tante sperimentazioni in Europa, anche in Germania, che vanno in questa direzione". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine del forum organizzato da Cisco system a Milano. Creare Circuito Parallelo - Il governatore ha spiegato che le monete complementari non vanno a ´sostituire´ la divisa unica europea, ma ad affiancarla, per "creare un circuito parallelo, che serve alle imprese aderenti per auto finanziarsi e per gestire meglio i rapporti fra loro". Sperimentazione In Lombardia - Facendo riferimento al Progetto di legge sulla competitività delle imprese, già approvato dalla Commissione Attività produttive del Pirellone e in attesa del vaglio del vaglio del Consiglio regionale, che parla anche di moneta complementare, il presidente ha osservato che ci sono sperimentazioni in tante Regioni d´Europa. "La faremo anche qui - ha annunciato -. Sarà un´innovazione. Se funzionerà, sarà una buona cosa e io credo che funzionerà".  
   
   
TRASPARENZA IN LOMBARDIA: AL VIA LE NUOVE REGOLE: RIDUZIONE DEL 10 PER CENTO DEI DIRIGENTI NEGLI ENTI  
 
 Milano, 3 febbraio 2014 - "Nuove regole unificate per Enti e società partecipate del sistema regionale". Le ha annunciate e illustrate il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, presentando la nuova iniziativa ´Lombardia per la trasparenza´ approvata dalla Giunta regionale. "Le regole - ha spiegato il presidente - prevedono più controlli da parte della Regione Lombardia. Gli Enti dipendenti e le Società partecipate del Sistema regionale concorrono infatti agli obiettivi regionali e al contenimento della spesa pubblica". Le Nuove Regole - In particolare le nuove regole prevedono: - la riduzione del 10 per cento dei dirigenti negli Enti entro il 31 dicembre. Le società partecipate devono ridurre del 5 per cento i costi relativi ai dirigenti; - la diminuzione del 50 per cento del rapporto spese personale/spese correnti; - il blocco delle assunzioni al 40 per cento rispetto ai pensionamenti dell´anno precedente; - l´approvazione da parte della Regione degli atti di programmazione di maggior rilievo; il taglio delle spese per consulenze, eventi e missioni. Gli Enti e le società partecipate devono poi adempiere agli obblighi di prevenzione e trasparenza. I Risparmi Alimenteranno Un Fondo Per Le Imprese - "Tutti i risparmi - ha sottolineato Maroni - confluiranno in un fondo allestito presso Finlombarda dedicato al sostegno delle micro, piccole e medie imprese lombarde. Ad oggi pensiamo che i risparmi potranno essere superiori a qualche centinaia di migliaia di euro in questa prima fase. Il tutto sarà quantificabile con più precisione nelle prossime settimane". Nuove Direttive Anche Per Le Aler - "Anche per le Aler - ha aggiunto il presidente - vengono introdotte direttive per aumentare l´efficienza amministrativa, maggiori controlli da parte della Regione e indirizzi per l´incremento dell´offerta abitativa". Il Comitato Dei Controlli - All´interno di ´Lombardia per la trasparenza´ c´è anche il Piano annuale del comitato dei controlli "che - ha spiegato Maroni - prevede un nuovo sistema di tracciabilità informatica degli appalti pubblici attraverso una radiografia della filiera dei contratti e degli appalti e tracciabilità del denaro pubblico speso per le opere". Il Piano 2014 prevede azioni incentivanti nel settore economico; modalità di gestione del recupero dei crediti e garanzie fidejussorie; aiuti di stato (ricognizione, monitoraggio e controllo); adozione di un modello semplificato di prevenzione dei rischi e di miglioramento continuo nell´affidamento di risorse pubbliche all´esterno; liste di attesa per ricoveri e prestazioni ambulatoriali (gestioni, rilevazione, monitoraggio e azioni correttive); monitoraggio dei piani di azione in corso di attuazione; rafforzamento del controllo di Asl e Regione sul sistema sanitario. La Prevenzione Della Corruzione - Il terzo ´capitolo´ è il piano di prevenzione della corruzione. "Fornisce un quadro di esposizione al rischio di corruzione - ha spiegato Maroni - e prevede misure idonee a prevenirlo". Fra queste misure risultano attività di formazione a livello generale (rivolte a tutti i dipendenti su competenze e tematiche dell´etica e della legalità) e a livello specifico (per il responsabile della prevenzione, i referenti, i componenti, i dirigenti e i funzionari addetti alle aree e al rischio). "Inoltre - ha detto ancora Maroni - saranno attivate misure di rotazione per i dirigenti e il personale in aree a rischio corruzione, sarà regolamentata la disciplina di attività esterne e incarichi vietati al personale e approveremo un Regolamento per la tutela del dipendente che segnala illeciti". "Questo della trasparenza è un tema - ha concluso Maroni - cui teniamo particolarmente. Vogliamo contrastare ogni forma di illegalità sia negli appalti pubblici che nei comportamenti concreti della Regione".  
   
   
GIUNTA FVG: ADOTTATO PRIMO PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE  
 
Trieste, 3 febbraio 2014 - Su proposta della presidente, Debora Serracchiani, la Regione Friuli Venezia Giulia ha adottato, per la prima volta, un Piano triennale della prevenzione della corruzione, come previsto da una legge nazionale del 2012 (la 190) che detta "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell´illegalità nella pubblica amministrazione" e dal "Piano nazionale anticorruzione". Con questo provvedimento, che costituisce l´espressione della volontà di perseguire la legalità, "la Regione assume come proprio impegno fondamentale il contrasto alla corruzione, intesa come fattore di malfunzionamento dell´Amministrazione, come uso distorto del potere pubblico per fini privati, come ostacolo e attentato all´imparzialità, all´efficienza e al prestigio della Regione stessa e come minaccia al bene comune dei cittadini del Friuli Venezia Giulia", spiega la presidente. La prevenzione della corruzione è quindi obiettivo strategico dell´Amministrazione regionale e parte essenziale della sua ´vision´ e quindi determina e condiziona ogni momento dell´azione amministrativa, essendo declinato anche fra i criteri che guidano l´attività dei dirigenti e dei dipendenti tutti. Il Piano serve dunque a capire quali sono le attività della Pubblica amministrazione più a rischio e a programmare misure, generali o specifiche, per ridurlo. "Vogliamo creare un clima sfavorevole alla corruzione, evitare i conflitti di interesse, sviluppare una cultura dell´integrità", sottolinea Debora Serracchiani. Completato da altri documenti e in particolare dal "Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Friuli Venezia Giulia", approvato di recente, e dal Programma per la trasparenza e l´integrità, Il Piano di prevenzione della corruzione è alla sua prima stesura, ha valenza triennale (fino al 2016), ma sarà aggiornato annualmente e modificato qualora se ne ravvisi la necessità.  
   
   
VISITA DEL MINISTRO DELL´INTEGRAZIONE, CÉCILE KYENGE. FRATTURA: DAL MOLISE L´ESEMPIO E LA PROVA DI SOLIDARIETÀ E INTEGRAZIONE  
 
Campobasso, 3 febbraio 2014. "Il Molise che ha conosciuto l´abbraccio della solidarietà pronto ad aprire le sue braccia a chi ha bisogno di ospitalità. Il Molise che ha vissuto nel tempo passato e che torna a vivere purtroppo di nuovo adesso il peso dell´emigrazione disponibile ad alleggerire la sofferenza di chi per disperazione è costretto a lasciare la sua casa, il suo paese. Di grandissimo significato per tutti noi la visita del Ministro dell´integrazione, Cécile Kyenge. Con il Ministro, domani, sanciremo il percorso dell´accoglienza ai migranti nella nostra regione. Un percorso costruito con il confronto, il dialogo e la condivisione dei cittadini molisani. Un percorso diffuso sul territorio in un´ottica di crescita comune, possibile solo grazie ai tanti che ci hanno creduto. Diciotto comuni sono pronti a ospitare in un processo di integrazione reale e strutturata cittadini stranieri: accoglienza e integrazione per guardare a un futuro più ricco per la nostra regione. Accoglienza e integrazione come opportunità, opportunità per chi ospita prima e poi per chi è ospitato. Possiamo dare prova, e la stiamo dando, di generosità forte e coraggiosa nel confronto con genti di culture diverse affinché sia realtà quella forma di commistione intelligente, curiosa e rispettosa - alla fine in maniera spontanea e naturale già presente in tantissimi nostri centri - che da sempre testimonia i processi di crescita della Storia. Abbiamo individuato nella scuola, dai livelli primari fino all´università, il motore principale del processo di integrazione, perché istruzione e formazione sono i fondamentali strumenti della consapevolezza civile e sociale, come pure del riscatto dalle ingiustizie della disuguaglianza. E con il Ministro Kyenge, che ci onora della sua presenza, dimostrando ancora una volta sensibilità e attenzione non comuni, domani faremo vedere come un piccolo territorio possa essere l´esempio del sorriso virtuoso, lontano e refrattario agli orridi fenomeni xenofobi che purtroppo ancora si ripetono attorno a noi". Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, alla vigilia della visita del Ministro Cécile Kyenge, attesa per domani, sabato I febbraio.  
   
   
MINISTRA KYENGE IN MOLISE, FRATTURA: LA SUA VISITA CI OFFRE LA POSSIBILITÀ DI RESTITUIRE LA SOLIDARIETÀ CHE ABBIAMO RICEVUTO  
 
Campobasso, 3 febbraio 2014 - , 4 febbraio 2014 - "Signora Ministra, benvenuta. Oggi siamo qui a rendere la solidarietà che abbiamo ricevuto. Intendiamo l´accoglienza come opportunità. Opportunità di andata e ritorno. Opportunità per chi ospita e per chi è ospitato. Perché l´accoglienza è mutualità quotidiana, l´abbraccio tra sconosciuti destinati a diventare complementari. Destinati ad aver bisogno e conforto gli uni degli altri. L´accoglienza è il recupero della nostra storia, di quel Mediterraneo che ha sempre offerto una casa all´Odisseo di Omero. Da quel Mediterraneo, da quella cultura che riconosceva la sacralità dell´ospite, ripartiamo per superare il Mediterraneo di oggi, mesto teatro di morti, razzismi e sopraffazioni. Signora Ministra, con questo spirito il Molise apre le sue porte ai migranti. Le apre con la voglia di aprirsi e crescere. Con la spinta a rinnovarsi per un futuro ricco di vita. Apre le sue porte con la voglia di rendere tangibile la solidarietà che possiamo, ne siamo certi, offrire. Con nessun intento assistenzialistico, ma con la propensione all´integrazione. Integrazione che è conoscenza, attenzione e curiosità per mondi diversi. La sua storia personale, Signora Ministra, è la storia più bella, quella che più dà valore al nostro progetto. Il suo coraggio e il suo sorriso in risposta a tanta barbarie in giro è un insegnamento unico. Grazie. Grazie per il suo coraggio e il suo sorriso, grazie per la passione e l´impegno. In maniera probabilmente marginale, ma non sono i numeri che contano o pesano in questo ragionamento, la nostra regione vive da anni, in silenzio, piccoli fenomeni di immigrazione. Immigrazione vissuta, nei nostri borghi, con la più pulita e benefica spontaneità. L´intolleranza non ci appartiene. Non è un territorio, quello molisano, un territorio di ricchezza e occasioni di lavoro. Ma è un territorio dove si possono costruire occasioni e opportunità. E un´opportunità, per una terra gravata da un processo di invecchiamento molto serio, nasce proprio dall´apertura dei confini che non vanno intesi come limiti fisici, ma confini intellettuali, culturali e sociali. S´era parlato del progetto di accoglienza concentrato solo a San Giuliano di Puglia: abbiamo avuto un riscontro nella popolazione bello e, per questo, gratificante. Alla fine, pronti a fare spazio agli altri. Ma noi siamo voluti andare oltre con una visione più globale dell´accoglienza. Abbiamo individuato 18 comuni dove ospitare popoli migranti. Tutto questo è stato possibile attraverso il dialogo. Dialogo, confronto, discussioni che portano alla condivisione. Non creeremo - usiamo un termine forte - "ghetti", come accaduto in tante realtà italiane. Abbiamo pensato a un´integrazione diffusa che ci lascia intravedere una varietà di colore per il domani del nostro Molise. Il mondo della scuola ne è necessariamente protagonista. È il motore principale di questo processo. Scuola dai livelli primari fino al coinvolgimento dell´università. Abbiamo avviato un progetto di formazione nel campo dell´agricoltura, per noi risorsa primaria. Ne abbiamo pianificati altri per formare nuovi protagonisti dei nostri mestieri più antichi. Su questo ci aspettiamo maggiore attenzione dal Governo, come previsto nelle linee guida del Ministero che deve rendere fattibile l´integrazione nelle scuole. Non ci sono voci nel bilancio delle scuole per poter nominare un mediatore interculturale, non ci sono fondi per la formazione dei docenti, dal 2006, anno di pubblicazione delle linee guida. Ad oggi le università non hanno potuto realizzare una vera formazione per i docenti. Occorre investire nella cultura dell´integrazione, le scuole non vanno lasciate sole: insieme bisogna costruire il Progetto di Vita degli alunni stranieri. Solo attraverso le giuste figure di riferimento nella scuola si può lavorare non solo per l´integrazione degli alunni stranieri, ma anche per la formazione degli studenti italiani, facendo conoscere loro la cultura e la lingua del compagno di banco. Solo così si superano l´ignoranza e il razzismo. Occorrono finanziamenti e programmazione, contatti diretti con le scuole. Non lasceremo nessuno abbandonato a se stesso perché non ci piacerebbe, meglio ancora non ci piace, immaginare che i migranti vivano il Molise come terra di mezzo. Un passaggio per altri lidi. Ci piacerebbe che qualcuno, e più di qualcuno, decidesse di mettere qui da noi su famiglia con la consapevolezza dei diritti e dei doveri che ha. Noi siamo pronti. Siamo pronti a dimostrare che tutti, molisani e stranieri, possono farcela. Siamo stati un popolo che ha conosciuto la sofferenza dell´emigrazione. Il rispetto non mancherà. Non siamo rimasti indifferenti alle ripetute stragi del mare, ingiustizia senza pari. Abbiamo assistito, colpevoli tutti, alla morte di troppe anime disperate costrette a stiparsi su barconi di fortuna con la speranza di trovare nel nostro Occidente, nella nostra Europa, condizioni migliori che la loro terra d´origine non riesce a offrire. Abbiamo pianto la vita di donne, uomini e bambini morti in un massacro senza decenza. Alle lacrime oggi vogliamo rispondere e rispondiamo con i fatti. Il nostro Molise, i nostri cittadini, ce lo consentono. Quel Molise e quei cittadini che hanno conosciuto il valore immenso e emozionante della solidarietà per la morte dei nostri 27 bambini di San Giuliano di Puglia. Oggi San Giuliano e tutti gli altri centri coinvolti possono rispondere al calore ricevuto. Apriamo San Giuliano e tutti gli altri comuni, con il contributo e la partecipazione dei cittadini, all´accoglienza e all´integrazione. Luoghi aperti, approdi sicuri e caldi, dove i figli della disperazione possano crescere, studiare, giocare, sentendosi amati e protetti. Se i migranti hanno bisogno di noi, noi abbiamo bisogno di loro. Per un futuro ricco di persone, di giovani, di intelligenze e talenti, di esperienze diverse che sempre arricchiscono la nostra vita e il nostro cuore. E con la sua presenza, Signora Ministra, oggi partiamo". Il saluto di benvenuto in Molise al Ministro dell´integrazione, Cécile Kyenge, pronunciato dal presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, in apertura dell´incontro che si è tenuto stamani nel Parlamentino di Palazzo Vitale a Campobasso.  
   
   
CALABRIA: LA GIUNTA HA APPROVATO IL PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE  
 
 Catanzaro, 3 febbraio 2014 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza della Vicepresidente Antonella Stasi, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta del Presidente Giuseppe Scopelliti è stato approvato, conformemente a quanto previsto dalla normativa nazionale in materia, il Piano triennale per la prevenzione della corruzione 2014-2016. E’ stato, poi, nominato Franco Sarica Commissario dell’Asp di Reggio Calabria, per la durata di sei mesi. Su proposta dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri è stato approvato il Programma annuale 2014 relativo al Fondo Unico per la cultura, che ammonta a quattrocentomila euro. Tra le iniziative che potranno essere realizzate vi sono la promozione della lettura, la partecipazione al Salone del libro di Torino e alla Fiera del libro di Bologna. Si tratta di iniziative preparatorie all’Expo di Milano 2015. Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, in tema di regime delle quote latte, è stata deliberata l’assegnazione delle quote residue disponibili alla riserva regionale per la campagna 2014-2015. Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini è stato approvato il Regolamento regionale inerente il “Sistema di misurazione e valutazione della performance della Regione”. Su proposta degli Assessori, al Bilancio, Giacomo Mancini ed al Personale Domenico Tallini è stato approvato un ordine del giorno con il quale si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta che le “operazioni di smantellamento e smaltimento della “Costa Concordia” vengano effettuate nel porto di Gioia Tauro". La Giunta, inoltre, apprezza l’iniziativa di quindici europarlamentari italiani (Fi,ncd,popolari per l’Europa) che hanno consegnato un analogo appello al Presidente Enrico Letta durante l’incontro al Parlamento europeo perché il “Governo eserciti ogni pressione e svolga opportuna azione affinchè il disarmo della Costa Concordia sia effettuato nel porto di Goia Tauro”.  
   
   
PROVINCE FVG: SERRACCHIANI, SEMPLIFICAZIONE E CONTENIMENTO SPESA  
 
Trieste, 3 febbraio 2014 - "Una nuova architettura istituzionale per il Friuli Venezia Giulia, regione di poco più di 1 milione di abitanti. Un assetto amministrativo più snello e dunque più vicino ai cittadini, con una risparmio di risorse pubbliche che può essere quantificato in circa 26 milioni di euro all´anno". "Sono soddisfatta per questo provvedimento, che si inserisce nei passi voluti da questa Giunta regionale per la semplificazione, il riordino delle funzioni e delle competenze e il contenimento della spesa pubblica", dichiara la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani dopo l´odierna approvazione, all´unanimità, da parte del Consiglio regionale della proposta di legge nazionale che, modificando lo Statuto di autonomia regionale, viene a sopprimere le quattro Amministrazioni provinciali. "Grazie a questa norma, che ora dovrà essere sottoposta all´esame di Camera e Senato in quanto modifica la specialità della Regione che è approvata con legge costituzionale, andiamo verso un ammodernamento della struttura amministrativa, articolata sui due livelli di governo, regionale e comunale". "Stiamo di fatto compiendo, anticipandolo, un percorso di snellimento che sta sviluppando anche il Governo nazionale, semplificando e contrastando quel frazionamento di competenze, e di responsabilità, che ha contribuito in questi anni a rendere fragile il sistema Italia", ha osservato la presidente Debora Serracchiani.  
   
   
NASCE LA CITTá METROPOLITANA A TEATRO  
 
Firenze, 3 febbraio 2014 - Si è discusso sulla sua configurazione istituzionale, sui cambiamenti di assetto amministrativo che comporterà, sull’identità territoriale che ne potrà nascere. Intorno al concetto di “Città Metropolitana” gira una concertazione di idee fatta di dubbi, preoccupazioni ma anche proposte, speranze e obiettivi. Saranno voci autorevoli e diversificate provenienti dal mondo della politica, architettura, filosofia, urbanistica e cultura, che sono intervenuti e si confrontati su questo tema in evento unico dal titolo “Città Oltre”, svoltosi venerdì 31 gennaio 2014, , al Teatro Studio di Scandicci, promosso dalla Provincia di Firenze, Assessorato alla Pianificazione Territoriale. Cittá Oltre è un’indagine lungo le possibili declinazioni del concetto di “Città Metropolitana” e della sua stessa legittimità semantica. Mentre è in corso la ricerca di una modalità di governo del territorio che avrà questo nome, con un “sindaco metropolitano”, è ancora aperto l’interrogativo su cosa costituisca una città metropolitana, cosa definisca l’appartenenza al suo centro o ai suoi margini, quale sia la forma e quale l’identità di questa nuova dimensione di descrizione dello spazio urbano. Dopo il punto di vista politico negli interventi di Andrea Barducci, Presidente Provincia di Firenze, e Simone Gheri, Sindaco di Scandicci, il punto di vista si è spostato sulla prospettiva con due ospiti d’eccezione: Franco Farinelli, Professore Ordinario e Direttore Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell´Università di Bologna, e Christophe Girot, Professore Ordinario di Architettura del Paesaggio al Politecnico Federale di Zurigo. Il dialogo è proseguito poi con: Marco Gamannossi, Assessore alla Pianificazione Territoriale della Provincia di Firenze, Pietro Gaglianò, critico e curatore d´arte contemporanea, Anna Lambertini architetto e autrice di “Urban Beauty”, Patrizia Mello, docente di Storia dell´Architettura Contemporanea all’Università di Firenze e autrice di “Metamorfosi dello spazio”. L’evento è nato come seguito della due giorni di studio Piano con Paesaggio, che nel 2012 ha visto anche la partecipazione dell´antropologo Marc Augé, anche questo nuovo incontro realizzato grazie alla Provincia di Firenze stabilisce il primato della parola e del confronto sulla muta impermeabilità della regolamentazione. Gli studiosi coinvolti sono detentori di una specifica competenza e di un personale punto di vista sul concetto che proporranno in una serie di attraversamenti, tutti fortemente centrati nella comprensione di un’idea di territorio inclusiva di estetica e funzione, di spazio culturale e naturale. Tutto questo avviene in un teatro, nel luogo scenico per eccellenza, e non può mancare, sia pur breve, una visione che ponga la città stessa incarnata nel corpo e nella voce di un´attrice, Patrizia Schiavo, interprete della visione poetica dello scrittore Enzo Fileno Carabba, che Giancarlo Cauteruccio ha coinvolto per uno dei suoi ulteriori studi scenici interdisciplinari, nella performance “La Signora Metrò”.  
   
   
FUSIONI DI COMUNI, ROSSI E BUGLI A FIGLINE E INCISA: "SIETE UN ESEMPIO PER FIGLINE E INCISA  
 
 Valdarno (Fi) , 3 febbraio 2014 - "Siete un esempio positivo per tutta la Toscana. Questa è la strada giusta per governare i territori". Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha salutato la fusione tra i Comuni di Figline Valdarno e Incisa durante la visita compiuta oggi nel municipio della nuova amministrazione insieme all´assessore alla presidenza e ai rapporti con gli enti locali Vittorio Bugli. "Questa è la fusione più importante per dimensioni della Toscana - ha detto Rossi - e una delle più grandi a livello nazionale: con 24.000 abitanti complessivi questo Comune aumenterà il suo peso specifico a livello istituzionale, e avrà una serie notevole di vantaggi: innanzitutto verranno sbloccati 27 milioni di euro di investimenti legati al patto di stabilità, inoltre arriverà un milione d´euro all´anno dallo Stato per dieci anni e 500.000 euro di contributi annui per cinque anni dalla Regione". "Non solo – ha proseguito il presidente – questa coraggiosa innovazione permetterà risparmi per 500.000 euro annui nei costi di gestione e per 100.000 euro nei costi della politica. Insomma, è un´azione virtuosa che va nella direzione che ci indicano con forza i cittadini". "A qualificare questa esperienza – ha poi aggiunto l´assessore Bugli – non è solo la dimensione delle due realtà coinvolte ma anche il percorso che l´ha prodotta, un percorso ispirato dalle istituzioni e che ha fortemente coinvolto i cittadini". Bugli ha anche annunciato che i fondi regionali per i due comuni valdarnesi che hanno deciso la strada della fusione (come detto 500.000 euro l´anno per cinque anni) saranno disponibili rapidamente. L´erogazione avverrà non appena la somma sarà disponibile nel bilancio gestionale (entro febbraio-marzo 2014). All´incontro hanno partecipato anche il commissario prefettizio Antonio Lucio Garufi e i sub-commissari Anna Maria Santorio e Calogero Ragusa: "Da parte mia e dei miei collaboratori assicuriamo il massimo impegno per contribuire alla migliore riuscita del percorso di unificazione, processo che coinvolge molteplici aspetti dell´attività amministrativa del nuovo ente. Cercheremo quindi di fare quanto possibile per ‘restituire´ un Comune che abbia già una forte armonizzazione dei servizi e dei regolamenti, in modo da dare slancio ad un progetto che riteniamo virtuoso". "Il progetto di fusione di cui siamo stati protagonisti insieme ai nostri cittadini – hanno aggiunto gli ex sindaci Fabrizio Giovannoni e Riccardo Nocentini – è una vera e propria riforma delle istituzioni dal basso, che semplifica e crea tante opportunità. Per la macchina comunale e per la comunità questo è un delicato momento di transizione, ma siamo contenti che il nuovo ente possa contare sia sul solito apporto della Regione, che già dal 2014 erogherà i finanziamenti stabiliti dalla legge, sia sulla professionalità e la competenza del commissario e dei suoi collaboratori". Il tour di Rossi e Bugli tra i comuni che si sono fusi La visita di oggi è parte del viaggio che il presidente Rossi e l´assessore Bugli hanno iniziato tra i comuni toscani che hanno deciso di fondersi. "La nostra è una visita di cortesia – ha sottolineato Rossi - ma anche l´occasione per confermare disponibilità e collaborazione della Regione nella fase delicata in cui ciascun commissario prefettizio, assieme agli ex sindaci, dovrà in questi mesi unificare le diverse strutture comunali di partenza". Il percorso seguito da Figline e Incisa Prima del 1852 Figline Valdarno e Incisa erano un´unica comunità che poi il granduca Leopoldo divise. La scelta è stato il frutto di un percorso di avvicinamento avviato da anni: prima sinergie occasionali, poi la gestione associata di sempre più settori, quindi l´avvio di un processo di partecipazione e discussione tra i cittadini, la garanzia comunque di servizi decentrati e alla fine la decisione di fondersi, sancita da un referendum (aprile 2013) nel quale i favorevoli alla fusione hanno superato il 70% I comuni che hanno optato per la fusione Con Figline e Incisa Valdarno i Comuni che nel 2013 hanno scelto in Toscana di fondersi sono 14: Crespina e Lorenzana, Lari e Casciana Terme nel pisano, Fabbriche di Vallico e Vergemoli a Lucca, Castelfranco di Sopra e Pian di Scò, Pratovecchio e Stia ad Arezzo e San Piero a Sieve e Scarperia nel Mugello fiorentino. Si ridisegna così la geografia toscana, che dal 2014 non conta più 287 comuni ma 280.  
   
   
COMUNE UNICO E NOMI STRADE: ECCO COME FARE PER LE OMONIMIE DOPO LA FUSIONE SONO 17 LE VIE CON NOMI UGUALI: BASTA AGGIUNGERE “FIGLINE” O “INCISA” E IL CAP  
 
Comune di Figline e Incisa Valdarno, 3 febbraio 2014- Gli abitanti che risiedono in strade dei due comuni con uguale denominazione, riceveranno dal Comune di Figline e Incisa Valdarno una lettera in cui sarà specificata l’esatta indicazione della loro residenza. Infatti, dal momento che dopo la fusione dei Comuni di Figline e di Incisa alcune vie hanno nome identico, è stato necessario distinguerle con l’aggiunta di un suffisso: “Figline” per indicare quelle comprese nel vecchio territorio di Figline Valdarno, “Incisa” per indicare quelle situate nel vecchio territorio di Incisa in Val d’Arno. Si sottolinea inoltre che questa variazione non comporta nessun aggravio, poiché non ci sarà da modificare alcun documento, né da effettuare la pratica del cambio di residenza. I nuclei familiari coinvolti sono 807, la cui massima concentrazione si trova in via Fratelli Rosselli (173) e in via Francesco Petrarca (165). I rimanenti sono invece dislocati in piazza della Libertà, via Berlinguer, via Fiorentina, via Fratelli Cervi, via Amendola, via Di Vittorio, via Garibaldi, via Roma, via Puccini, via Verdi, Piazza Salvo D’acquisto, via Gobetti, via La Pira, via Pertini e piazza della Repubblica. I cittadini potranno comunque richiedere, senza nessun tipo di spesa, i nuovi certificati di residenza presentandosi agli sportelli anagrafici del Municipio di Figline (piazza Iv Novembre, 3) o di Incisa (piazza del Municipio, 5).  
   
   
ASSEMBLEA STRAORDINARIA ANCI DEL 29 GENNAIO: PASSI AVANTI COL GOVERNO, MA NON BASTA  
 
 Bologna, 3 febbraio 2014 - Si è tenuta il, 29 Gennaio, a Roma un’assemblea straordinaria per fare il punto sulla difficile trattativa che vede impegnata Anci con il governo sulla definizione dei nuovi tributi comunali e sulla assoluta necessità di garantire ai Comuni adeguate risorse per sostenere i servizi e consentire la chiusura dei bilanci di previsione 2014. All’assemblea, veramente sentita dai tanti presenti, hanno partecipato anche 80 amministratori dell’Emilia-romagna, tra Sindaci ed Assessori e sono stati cooptati nel Comitato Direttivo Nazionale Fabio Fecci, Vice-presidente Vicario di Anci Emilia-romagna, nonché Assessore di Noceto (Pr), nel Consiglio Nazionale Alberto Borghi, Sindaco di Bomporto (Mo). La trattativa con il Governo sta proseguendo a ritmo serrato e secondo Daniele Manca, Presidente di Anci Emilia-romagna, “l’aggiunta di 220 milioni di euro alla cifra di 500 milioni decisa nell’incontro di ieri, da girare ai Comuni per le detrazioni inerenti la nuova Tasi, è certamente un passo avanti, ma non garantisce – secondo le nostre stime – la copertura necessaria. In base ai calcoli, mancherebbero ancora almeno 300 milioni.” “Nell’intervento svolto durante l’assemblea – prosegue Manca- ho ribadito che serve chiarezza da parte del Governo su quello che sta succedendo: non è vero che le tasse sulla casa si ridurranno, è vero il contrario, siamo stanchi di dichiarazioni di ministri e parlamentari che non corrispondono a verità. Per questo proporremo una giornata di mobilitazione regionale per informare i cittadini di come stanno le cose e per spiegare che i Comuni stanno cercando di recuperare al massimo in termini di equità, per evitare che paghino di più le basse rendite e di meno le rendite più alte. Il rischio è quello di tornare praticamente ad introdurre la vecchia Imu, oltre che di indebolire la democrazia, di compromettere la tenuta del welfare locale e di continuare a bloccare gli investimenti che possono favorire crescita e nuova occupazione.” “Riteniamo comunque apprezzabile – conclude Manca - che il Governo abbia aperto uno spazio per garantire ai Comuni certezza di risorse, basta ai tagli lineari e allentamento della tenaglia tagli/patto di stabilità. Auspichiamo che l’assemblea di oggi apra una fase nuova nelle relazioni tra Stato ed Enti locali e siamo con il presidente Fassino che intende perseguire la strada di una nuova centralità degli Enti locali, per un’effettiva e piena autonomia fiscale, ordinamentale e progettuale».  
   
   
PROGETTO “SEIMILA CAMPANILI”, SAITTA (UPI) DIFENDE I PICCOLI COMUNI ESCLUSI DA UN CLICK “SERVE UN INCONTRO CON FASSINO E IL MINISTRO LUPI”  
 
 Torino, 3 febbraio 2014 - Qualcuno ha già scritto a Governo e istituzioni del Piemonte per lamentare l’abbandono dei territori periferici e minori, prendendo come spunto l’ultimo bando del ministro delle infrastrutture Lupi e dell’Anci che attraverso il sistema del "click day" ha assegnato 100 milioni di euro all’interno del progetto “seimila campanili” ai primi 115 Comuni (su 2.600 partecipanti!) che hanno avanzato domanda attraverso la posta elettronica certificata per realizzare infrastrutture. Sono in migliaia i sindaci che si lamentano: sul nostro territorio, i più scontenti sono i sindaci di Cavagnolo, Busano, Brusasco, Sant’ambrogio e Front: Mario Corsato, Giambattista Chiono, Franco Cappellino, Dario Fracchia e Claudio Bianco che hanno incontrato il presidente della Provincia di Torino (e dell’Unione Province italiane) Antonio Saitta al quale hanno chiesto un aiuto per modificare questo atteggiamento del Governo nel confronto dei piccoli e piccolissimi Comuni. “Contro il metodo di assegnazione di questo finanziamento attraverso il click day – dice Saitta – sarà probabilmente presentato un ricorso dall’Associazione nazionale piccoli Comuni d´Italia, perché ci sono stati anche malfunzionamenti tecnici. I sindaci però hanno ragione: il bando del ministri Lupi era senza criteri di priorità, mancano scelte per la sicurezza di strade e scuole, mentre sono stati finanziati progetti di abbellimento inmolti paesi”. Saitta ha chiesto al ministro Lupi di modificare subito il prossimo bando, consapevole che sulla prima parte ormai “il danno – dice – è stato fatto e purtroppo non torneranno indietro” . In Piemonte la situazione è particolare, perché in realtà sono ben 34 su 115 i Comuni assegnatari di queste risorse gestite con il bando on line: gli esclusi però sono agguerriti e chiedono che “tutti i Comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti possano derogare dal Patto di stabilità per realizzare anche con fondi propri le infrastrutture già progettate per questo bando” . Denunciano i sindaci “abbiamo speso soldi in progettazione e adesso siamo costretti a dimenticare in un cassetto le nostre idee. L’anci non ci ha nemmeno ascoltato”.  
   
   
RIFORME PA, LA REGIONE BASILICATA INCONTRA L’ORDINE DEI COMMERCIALISTI  
 
 Potenza, 3 febbraio 2014 - Il presidente Pittella ha accolto l’invito degli esperti contabili di Potenza auspicando che la loro proposta di collaborazione possa portare ad una programmazione economica regionale vicina ai bisogni dei cittadini Il presidente Pittella incontra l´Ordine dei Commercialisti di Potenza Potenza, 3 febbraio 2014 - Il presidente Pittella accoglie l’invito dei commercialisti di Potenza e auspica che la proposta di collaborazione porti ad una programmazione economica regionale vicina ai bisogni dei cittadini Avviare una collaborazione con l’Ordine dei commercialisti per sburocratizzare le pratiche amministrative della Pubblica Amministrazione e velocizzare i tempi per dare risposte ai cittadini. Con questo auspicio il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella ha incontrato questa mattina al Motel Park di Potenza l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili del capoluogo, che intende offrire alla Regione una collaborazione per la futura programmazione economica. “Per portare avanti la nostra rivoluzione che passa anche attraverso la riforma della Pubblica Amministrazione – ha detto il presidente Pittella – abbiamo bisogno della collaborazione degli Ordini professionali e di tutti quei segmenti di società che per formazione, studi e competenze, sono depositari di un indiscusso valore aggiunto. Nel processo di riforma degli enti che abbiamo già avviato – ha aggiunto il governatore – i commercialisti lucani saranno chiamati a svolgere un ruolo strategico nella programmazione economica, rendendola rispondente e vicina ai reali bisogni dei cittadini”. “Nell’attuale difficile momento congiunturale – ha aggiunto il presidente della Regione - il dottore commercialista, sempre meno ‘contabile’ e sempre più ‘consulente’ delle imprese e della pubblica amministrazione, è sicuramente una risorsa utile per il Paese, e quindi anche per la Basilicata. Ecco perché – ha detto Pittella ai numerosi commercialisti presenti all’incontro – chiedo al vostro presidente, di intesa con gli uffici della Regione Basilicata, di declinare una concreta ipotesi di collaborazione che possa essere operativa quanto prima”. “Solo velocizzando le pratiche burocratiche e rimodulando la programmazione economica – ha aggiunto Pittella – potremo mettere in campo quei meccanismi virtuosi che ci aiuteranno a ripartire. In questo quadro – ha precisato – l’esclusione delle royalties del petrolio dal Patto di Stabilità diventa ancor più pregnante e per conseguire questo obiettivo coinvolgeremo tutti i livelli istituzionali nazionali a ciò deputati”.  
   
   
TOSCANA: FONDO SOCIALE EUROPEO, GIOVANI E LAVORO AL CENTRO DEL POR 2014-2020  
 
 Firenze, 3 febbraio 2014 - I giovani e le politiche per la loro autonomia e occupazione sono al centro degli interventi della nuova programmazione del Fondo sociale europeo per gli anni 2014-2020. Il buon andamento della programmazione del Por Fse 2007-2013, a conclusione di sette anni fra i più difficili per la nostra economia, è la conferma che il Fondo sociale europeo è stato e continuerà ad essere uno strumento essenziale per lo sviluppo e che la Toscana è riuscita ad utilizzarlo al meglio. "Abbiamo fatto del Fse una leva fondamentale per la valorizzazione del capitale umano, promuovendo e facendo crescere istruzione, formazione, ricerca, occupazione. Per quanto riguarda i giovani, in particolare, la Toscana è stata apripista di esperienze come quella dei tirocini, con il progetto Giovanisì, che hanno anticipato scelte recepite poi sia a livello nazionale, che comunitario. Oggi, forti di questa esperienza, vogliamo andare con più forza in questa direzione". Lo ha detto l´assessore alle atttività produttive, lavoro formazione Gianfranco Simoncini intervenendo, oggi a Livorno, ad un convegno su risultati e prospettive del Fondo sociale europeo. Proprio per garantire una continuità agli interventi della Regione per investire sulle competenze delle persone e promuovere l´occupazione, la Regione ha voluto giocare di anticipo avviando un percorso per la condivisione del programma operativo regionale 2014-20 con le parti sociali e le istituzioni toscane, anche in presenza di forti ritardi nella chiusura degli accordi a livello comunitario e nazionale. Un percorso che ha visto oggi un nuovo appuntamento e che, dopo la fine della consultazione, dovrà portare, subito dopo l´approvazione dell´accordo di partenariato il prossimo aprile, all´approvazione dei Por regionali. "E´ in questo quadro – ha spiegato Simoncini – che la Regione ha anticipato 82 milioni dal suo bilancio per avviare la programmazione di Fse e Fesr, in attesa che arrivino le risorse dall´Europa. Risorse che sappiamo dovrebbero ammontare a poco meno di 2 miliardi complessivi in sette anni, di cui circa 600 per il Por Fse". Il Por Fse approvato dalla giunta prevede che il 39 per cento delle risorse che spetteranno alla nostra regione saranno destinate all´istruzione e alla formazione professionale, il 37% all´occupabilità dei lavoratori, il 18 per cento all´inclusione sociale e il 4% agli interventi per rafforzare la capacità istituzionale e a promuovere un´amministrazione pubblica efficiente. "Queste risorse – ha detto ancora Simoncini – saranno fra l´altro essenziali per garantiranno l´avvio di due importanti riforme cui la Regione sta lavorando e che vedranno la luce nei prossimi mesi: quelle della formazione professionale e dei servizi per il lavoro". Quanto al Por Fse 2007-2013, l´assessore ha ricordato che la Toscana arriva alla scadenza con le carte in regola, con un livello di impegni (86%) e pagamenti (68,3%) molto avanzato, concretizzatosi in nuove leggi (imprenditoria giovanile e femminile e tirocini) e interventi per formazione, orientamento, inserimento nel mondo del lavoro, mobilità internazionale, tutela dei diritti e sostegno al lavoro dei più deboli. Interventi che la Regione si è sforzata di adeguare all´incalzare della crisi, anche mettendosi a disposizione per interventi che non sarebbero di sua competenza, come ad esempio cofinanziando la cassa integrazione in deroga, per salvaguardare e tenere insieme tenuta sociale e interventi per lo sviluppo. A fronte di circa 660 milioni di risorse programmate, gli impegni di spesa sono circa 567 milioni, di cui oltre 450 milioni assegnate, per 67 mila progetti presentati, 54 mila finanziati e poco meno di 40 mila conclusi. I destinatari finali degli interventi sono stati 144 mila.  
   
   
FORMAZIONE IN SARDEGNA: APPROVATO PROGRAMMA MASTER E ALTA FORMAZIONE 2014  
 
 Cagliari, 3 febbraio 2014 - Il piano di master e di alta formazione 2014 è stato approvato, nella sede dell´assessorato del Lavoro, dal Comitato di Gestione per l´alta formazione. Al centro delle priorità i corsi considerati strategici per le loro finalità e coerenti con le linee di sviluppo dettate dalla Giunta regionale. In base alle risorse disponibili i percorsi di specializzazione saranno attivati secondo un determinato ordine: Sistemi turistici per lo sviluppo sostenibile (Uniss), Economia, energia e sostenibilità ambientale (Uniss), Benessere animale (Uniss), Progettazione e turismo ambientale (Uniss), Alta formazione per la crescita culturale e la promozione del territorio (Uniss, Uni Vicenza Los Milagros), Bioinformativa (Unica), Emergency housing (Università di Vienna), Psicologia dell´anziano (Unica), Politiche pubbliche integrate (Unica), Five Stars Hotel Management (Uniss, Forte Village, Luiss), Studi euro-latinoamericani, (Uniss), In/tra Design between innovation and tradition, (Uniss), Disaster mitigation for urban cultural heritage, (Uniss), Chimica verde (Uniss), Materiali e processi innovativi per energia da fonti rinnovabili (Uniss), Piros, pianificazione e lotta gli incendi boschivi (Uniss), Tecniche emetodologiche per la progettazione dello sviluppo rurale (Uniss), Medicina rigenerativa (Uniss), Wine comunication & marketing (Uniss), Management of agro-factory landscape in the mediterranean islands (Uniss), Esperto in Consueling per la promozione del benessere comunitario e ambientale (Uniss), Metodi e strumenti per l’innovazione digitale (Uniss), Progettazione europea (Uniss), Biotecnologie applicate al settore biomedico e agroalimentare (Uniss).  
   
   
"I GO! – IMPRESA, GIOVANI, OCCUPAZIONE": UN BANDO DI UPI TOSCANA PROMUOVE LA COSTITUZIONE DI NUOVE IMPRESE DI GIOVANI DAI 18 AI 35 ANNI  
 

Firenze, 3 febbraio 2014 - Upi Toscana, nell’ambito del progetto “I Go! – Impresa Giovani, Occupazione”, finanziato da Upi Nazionale su bando Azione Province Giovani 2013, indice il bando “I Go! – Impresa, Giovani, occupazione” con l’obiettivo di promuovere la costituzione di nuove imprese giovanili. Il Bando si propone di creare, percorsi professionali autonomi per le nuove generazioni, un percorso di formazione e accompagnamento allo sviluppo delle idee imprenditoriali selezionate a cui si aggiunge un contributo economico alla nascita delle migliori start-up. Il Bando è rivolto a giovani di età compresa fra i 18 i 35 anni. Le proposte potranno pervenire sia da singoli aspiranti imprenditori, che da gruppi associati su un’idea entro il 7 febbraio. I 30 migliori verranno premiati con un rimborso spese documentato pari a € 1.900,00 (al lordo delle ritenute di legge ) che potrà essere destinato a: - consulenze professionali - compartecipazione alle spese iniziali di insediamento - iscrizione al registro, P.iva, etc. (chiavi in mano) curata da alcuni partners - mobilità interna, nazionale e europea - formazione accessoria (aspetti linguistici, giuridici, tecnici o tecnologici, etc.) Il bando di ´I Go – Impresa, Giovani, occupazione´ (pdf - 174 Kb http://met.provincia.fi.it/public/misc/20140130132208117.pdf

 

 
   
   
BOLZANO, INCONTRO KOMPATSCHER-JUGENDRING: VOLONTARIATO E MERCATO DEL LAVORO  
 
Bolzano, 3 febbraio 2014 - Il sostegno concreto al volontariato giovanile, e il coinvolgimento dei ragazzi nei progetti di ammodernamento e rilancio dell´orientamento professionale. Sono stati questi i temi centrali affrontati oggi pomeriggi (30 gennaio) dal Presidente della Provincia Arno Kompatscher con i vertici del Südtiroler Jugendring. Sono circa 5mila i ragazzi altoatesini che svolgono attività di volontariato nelle varie associazioni e gruppi giovanili presenti sul territorio, numeri che testimoniano la centralità di un tema che sta sempre più a cuore a moltissimi abitanti della nostra Provincia. Anche per questo motivo, uno dei primi incontri "ufficiali" del nuovo Presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher è stato con i vertici del Südtiroler Jugendring, gruppo che raccoglie le associazioni giovanili di lingua tedesca. Al centro del colloquio lo strumento della cosiddetta "patente" del volontariato, richiesta annualmente da circa 400 ragazzi: si tratta di uno strumento che raccoglie le competenze maturate dai giovani nelle diverse attività, e può essere sfruttato anche nei concorsi. "Sono convinto che si tratti di un´iniziativa utile per chi cerca un lavoro", ha sottolineato Kompatscher, il quale si è soffermato proprio sulla situazione occupazionale delle fasce di età più giovani, trovando una posizione comune con i vertici del Südtiroler Jugendring. "I dati ci dicono che non dobbiamo drammatizzare eccessivamente la situazione - ha spiegato il Presidente della Provincia - ma neppure sottovalutare i segnali che arrivano dal mercato. Dobbiamo impegnarci a fondo per sostenere l´orientamento professionale dei nostri ragazzi, creando le condizioni di base affinchè domanda e offerta di lavoro si incontrino in maniera più agevole". Passaggio fondamentale resta ovviamente quello dell´ingresso nel mondo del lavoro, con la Provincia che proseguirà nella propria strategia, con particolare attenzione al sistema della formazione duale. "In questo campo siamo all´avanguardia a livello nazionale - ha commentato Arno Kompatscher - e intendiamo puntare sempre di più sul collegamento fra studio teorico e pratico, con periodi di stage e tirocinio. Inoltre resta centrale la volontà di investire sulla ricerca e l´innovazione, al fine di creare posti di lavoro qualificati per i nostri giovani con alti standard formativi". Da parte sua, il Südtiroler Jugendring ha annunciato la volontà di sviluppare, assieme ad altre associazioni e istituzioni, una borsa-lavoro costruita appositamente per i giovani.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI: DA ROMA UN RICONOSCIMENTO AL RUOLO DI "APRIPISTA" DEL TRENTINO  
 
 Trento, 3 febbraio 2014 - Il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi ha incontrato il 29 gennaio a Roma il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Carlo Dell´aringa, per avviare il confronto sulla seconda fase di attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali, prevista dall´Accordo di Milano. Nel corso dell´incontro sono state esaminate alcune ipotesi di prima attuazione del cosiddetto reddito di attivazione, ovvero il reddito che dal 2014 integrerà, a livello provinciale, l´Aspi, l´indennità pagata dallo Stato a favore dei disoccupati, garantendo un periodo di sostegno più lungo. Olivi ha illustrato le linee principali di intervento che la Provincia intende seguire, tenendo conto anche del contesto nazionale in continua evoluzione e del quadro finanziario non facile. "Con la manovra di Bilancio 2014 attueremo la delega per la parte che riguarda il potenziamento al reddito a favore di chi è senza lavoro - sottolinea Olivi - . Sono contento che il sottosegretario abbia riconosciuto il ruolo di ´apripista´ che il Trentino può svolgere nei confronti del resto del Paese, in particolare in un settore così importante . Anche sul tema delle misure in favore dei giovani, attraverso l´accesso del Trentino ai finanziamenti europei, da cui siamo attualmente esclusi in virtù di un tasso di disoccupazione inferiore alle soglie prefissate, il Ministero ha assicurato il suo interessamento. Siamo convinti che questa sia la strada da seguire: massima collaborazione fra le istituzioni per mettere a punto le migliori soluzioni possibili a livello territoriale". Incontro significativo ieri dunque a Roma, per discutere le possibile evoluzioni di una delle deleghe ricevute dalla Provincia con l´Accordo di Milano, quella relativa agli ammortizzatori sociali. Il sottosegretario ha espresso apprezzamento verso le iniziative della Provincia autonoma di Trento, che si è confermata laboratorio di idee e di esperienze in grado di anticipare a livello locale soluzioni innovative e migliorative del mercato del lavoro, anche importando le migliori esperienze europee. E´ stata poi sottolineata la speciale attenzione rivolta ai giovani, in particolare per quanto riguarda possibilità di inserire anche la Provincia autonoma di Trento fra i soggetti beneficiari del finanziamento europeo "Garanzia giovani", il pacchetto di misure integrate a favore dei giovani in uscita dal sistema scolastico. Su questo punto il vicepresidente Olivi ha ricevuto rassicurazioni da parte del sottosegretario Dell´aringa sul monitoraggio costante, da parte del Ministero, dell´andamento del negoziato tra Italia e Commissione europea, in ordine alla garanzia giovani ed all´inclusione della Provincia nel progetto. Come noto, il Trentino è rimasto finora escluso dal finanziamento in quanto esso è riservato ai territori con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%, tasso fortunatamente ben maggiore di quello della provincia di Trento, che, secondo le ultime rilevazioni, si ferma al 16,9%. In ogni caso la Giunta provinciale ha già varato un proprio pacchetto di iniziative per i giovani, in corso di avvio, finanziato con risorse provinciali e con una quota di risorse assegnate dal Consiglio lo scorso anno. Ovviamente il finanziamento europeo permetterebbe di rafforzare le iniziative provinciali coinvolgendo un maggior numero di ragazzi.  
   
   
GARANTE DETENUTI, ASSESSORE UMBRIA: BENE PROPOSTA MODIFICA LEGGE REGIONALE PER SUPERARE OSTACOLI NOMINA FIGURA IMPORTANTE PER REALTÀ CARCERARIA  
 
Perugia, 3 febbraio 2014 - "La proposta di modifica della legge regionale del 2006 per l´istituzione del Garante dei detenuti, approvata oggi dalla Prima commissione dell´Assemblea legislativa, consentirà di superare gli ostacoli che da sette anni si frappongono all´elezione di una figura importante non solo per la tutela dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive, ma di tutta la realtà carceraria". La vicepresidente della Regione Umbria, con delega alle Politiche sociali, Carla Casciari, esprime così la "soddisfazione" per l´approvazione, a maggioranza, della proposta di legge (primo firmatario il presidente del gruppo Idv, Oliviero Dottorini) che abbassa il quorum per l´elezione del Garante dopo la terza votazione. "Una modifica normativa - sottolinea - che giunge dopo l´elezione del Garante regionale per l´infanzia e l´adolescenza e che potrà consentire di colmare il vuoto ancora aperto per la figura di garanzia nei confronti dei detenuti e di una realtà, quella delle carceri, che in Umbria, come nel resto d´Italia, rappresenta una vera e propria emergenza". "La Regione Umbria - ricorda l´assessore - continua, con azioni e investimenti, nel suo impegno a garantire i percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti. L´istituzione del Garante, finora ostacolata soprattutto dalle difficoltà a raggiungere una maggioranza qualificata per la sua elezione, contribuirà al lavoro comune che tutte le istituzioni preposte portano avanti per migliorare la qualità della vita carceraria, incrementare gli strumenti per il reinserimento dopo il carcere, contribuendo così allo stesso tempo anche a una maggiore sicurezza del territorio".