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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Settembre 2014
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO SUI RISULTATI DEL REFERENDUM SCOZZESE  
 
Bruxelles, 22 settembre 2014 - "Accolgo con favore la decisione del popolo scozzese per mantenere l´unità del Regno Unito. Questo risultato è un bene per l´Europa unita, aperta e più forte che la Commissione europea sta per. La Commissione europea accoglie con favore il fatto che durante il dibattito negli ultimi anni, il governo scozzese e gli scozzesi hanno più volte ribadito il loro impegno europeo. La Commissione europea continuerà a impegnarsi in un dialogo costruttivo con il governo scozzese, nelle zone sotto la sua responsabilità, che sono importanti per il futuro della Scozia, tra cui l´occupazione e la crescita, l´energia, il cambiamento climatico e l´ambiente, e la regolamentazione più intelligente. "  
   
   
BRUXELLES AGENDA DELLE RIUNIONI DEL COMITATO DAL 22 AL 28 SETTEMBRE 2014  
 
 Bruxelles, 22 settembre 2014 - Preparazione per le audizioni dei commissari designati. Commissioni parlamentari e dei gruppi politici andrà sulla preparazione per le audizioni che si svolgono dal 29 settembre al 7 ottobre. La commissione giuridica si riunirà a porte chiuse per discutere le dichiarazioni di interessi finanziari dei candidati. (Giovedi). Draghi. Presidente Mario Draghi della Banca centrale europea discuterà la sua prospettiva sugli sviluppi economici e monetari con gli affari economici e monetari Committeemeps. Operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltros) e gli effetti dei diversi tassi di inflazione dei paesi dell´area dell´euro in materia di politica monetaria comune sono anche suscettibili di essere discusso. (Lunedi). Rilocalizzazione delle emissioni. Un progetto di misura parzialmente esentare alcune industrie dal pagamento delle quote di emissione di Co2 nell´ambito del sistema di scambio delle emissioni (Ets), in modo da evitare "fughe di carbonio" (vale a dire la produzione e l´occupazione di trasferirsi in paesi terzi) verrà eseguito nel obiezioni in ambiente Comitato. Il Parlamento ha il diritto di veto. (Mercoledì). Ue-russia restrizioni commerciali. Le conseguenze economiche del divieto della Russia su prodotti aziendali importazioni dalle restrizioni economiche dell´Unione europea e dell´Unione europea nei confronti della Russia saranno discusse dal comitato per il commercio internazionale. Queste sanzioni sono già danneggiando i produttori dell´Unione europea e, se persistono, potrebbe avere un impatto più duraturo sulla crescita e l´occupazione. (Mercoledì). Gaza. Direttore dell´Unrwa Robert Turner si informeranno i deputati della commissione per gli affari esteri sulla situazione a Gaza dopo il cessate il fuoco. (Martedì). Premio Sacharov. Candidati per il Premio Sakharov 2014 per la libertà di pensiero sarà presentata dai gruppi politici e singoli deputati in una riunione congiunta delle commissioni affari esteri e lo sviluppo e della sottocommissione per i diritti dell´uomo. I premi del Parlamento europeo il premio ogni anno per onorare i difensori dei diritti umani e della libertà di espressione. ( Martedì ). Ordine del giorno del Presidente. Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz incontrerà il primo ministro del Portogallo Pedro Passos Coelho a Lisbona il Martedì (seguito da un punto stampa). Briefing sulle audizioni dei commissari designati. L´portavoce e Stampa Ep terrà un briefing tecnico, relativo alle audizioni pubbliche dei candidati Commissari su Giovedi a Bruxelles.  
   
   
IL COMMISSARIO ŠEMETA ACCOGLIE CON FAVORE L´ACCORDO RAGGIUNTO DAI MINISTRI DELLE FINANZE DEL G20 SULLE NUOVE MISURE PER LOTTARE CONTRO L´EVASIONE FISCALE DELLE IMPRESE  
 
Bruxelles, 22 settembre 2014 - Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità, ha accolto con favore il pacchetto di misure per lottare contro l´evasione fiscale da parte delle imprese a livello internazionale, che è stata approvata ieri dai ministri delle finanze del G20 a Cairns , Australia. I ministri hanno convenuto di una prima serie di raccomandazioni per l´azione in settori chiave del piano d´azione per l´erosione della base imponibile e il trasferimento di utili da dell´Ocse, che, una volta attuato, dovrebbe garantire un sistema fiscale più equo e una più equa concorrenza globale. L´ue ha partecipato attivamente ai lavori dell´Ocse relative a questo piano d´azione, promuovendo al contempo le proprie misure ambiziose per la lotta contro l´evasione fiscale in Europa. "Le iniziative concordate al G20 di oggi è un passo importante nella creazione, su scala globale, di un contesto fiscale più equo e adeguato per le imprese. Essi vanificare molte delle pratiche fiscali aggressive utilizzate oggi da aziende e assicurare condizioni più eque di concorrenza per le imprese a livello internazionale. Grazie a loro, il paese allearsi per proteggere le loro basi imponibili, invece di giocare contro l´altro per il beneficio di una evasione fiscale delle imprese ", il Commissario Šemeta ha detto questo: "Gli impegni assunti oggi, però, sono solo un primo passo, ma è importante. Restano molti altri processi essenziali prima di raggiungere gli obiettivi del piano d´azione per l´erosione della base fiscale e previdenziale problemi di trasferimento. Esorto i nostri partner internazionali così come l´Ocse, per non perdere di vista l´obiettivo in modo da poter rispettare la scadenza, vale a dire 2015 per parte sua, l´Ue continuerà a svolgere un ruolo attivo e costruttiva del progetto è il piano d´azione dell´Ocse, e sostenere la sua conclusione rapida e positiva. L´unione ha sempre agito come portabandiera nella lotta contro l´evasione fiscale, e continuerà a dare l´esempio, l´Europa e il mondo ". Contesto Le relazioni e le raccomandazioni approvate oggi dai ministri delle finanze del G20 hanno una serie di misure importanti per il problema dell´evasione fiscale internazionale. Tra loro ci sono misure per lottare contro specifiche forme di pianificazione fiscale aggressiva (sistemi ibridi), le misure per prevenire gli abusi di trattati fiscali e di revisione delle norme internazionali in materia di prezzi di trasferimento. Altre questioni chiave, quali la lotta contro le pratiche fiscali dannose legate alla regimi di proprietà intellettuale ("scatole di brevetti", per esempio) e la sentenza imposta (sentenze fiscali) saranno ampliati nel corso del prossimo anno. E ´anche necessario trovare risposte alle sfide poste dalla tassazione dell´economia digitale. A livello dell´Ue, sono state prese misure importanti per la lotta contro l´evasione fiscale da parte delle imprese che sono sia in linea con gli sforzi internazionali in questo campo e impostare il tono per esso. Proprio l´anno scorso, sono state adottate le seguenti misure: - la revisione delle norme Ue in materia di tassazione delle società : la revisione della direttiva sulle società madri e le loro controllate (vedi Ip / 13/1149 ) impedirà alle imprese di utilizzare le asimmetrie tra i sistemi fiscali nazionali per evitare la tassa. Nel luglio 2014, gli Stati membri hanno adottato misure per lottare contro certe pratiche fiscali abusive (sistemi ibridi), e si prevede di approvare disposizioni antiabuso (al fine di garantire che l´imposta si basa sull´attività economica reale) prima fine dell´anno. - Soluzione dei problemi legati alla tassazione dell´economia digitale: la Commissione ha istituito un gruppo di esperti ad alto livello indipendente per discutere di problemi e soluzioni per quanto riguarda la tassazione dell´economia digitale. La relazione del gruppo, presentato nel maggio 2014, guiderà i prossimi passi da intraprendere in questo settore nella Ue (vedi Ip / 14/604 ). - lotta contro i regimi fiscali dannosi : Sia attraverso indagini di concorrenza nella sentenza fiscale (vedi Ip / 14/663 ) o l´esame delle "scatole di brevetti" con il codice di condotta per le pratiche dannosi per la tassazione delle imprese, la Commissione ha utilizzato tutti gli strumenti a sua disposizione per combattere contro i regimi fiscali dannosi esistenti negli Stati membri.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO ACCOGLIE CON FAVORE I SEGNALI DI SPERANZA IN UCRAINA ED ESORTA L´UE A TENERE TESTA ALLA RUSSIA  
 
Strasburgo, 22 settembre 2014 - Il Parlamento europeo accoglie con favore i segnali di speranza per la pace in Ucraina e l´accordo di associazione Ue-ucraina appena ratificato, ma si dichiara preoccupato dalle reali intenzioni della Russia nella "guerra ibrida" non dichiarata contro l´Ucraina. In una risoluzione votata giovedì, si esorta l´Ue a tenere testa alla Russia e a intensificare il sostegno agli agricoltori europei colpiti dal divieto di commercio. I deputati accolgono con favore e come un "un importante contributo all´allentamento delle tensioni" le leggi ucraine appena adottate, riguardanti lo statuto speciale delle regioni di Donec´k e Luhans´ke l´amnistia approvata dal Parlamento ucraino il 16 settembre. Il patto dell´Ue con l´Ucraina non sarà cambiato - I deputati hanno riconfermato l´associazione Ue-ucraina e l´accordo di libero scambio, ratificato martedì in contemporanea dal Parlamento europeo e da quello ucraino, che "non può essere e non sarà modificato", nonostante la pressione esercitata dalla Russia. Essi invitano gli Stati membri dell´Ue a procedere rapidamente alla ratifica dell´accordo. I deputati accolgono con favore la firma del cessate a Minsk e ne deplorano la sua violazione da parte delle truppe e dei separatisti russi. Esprimono, tuttavia, preoccupazione per la possibilità che il cessate il fuoco sia solo "un pretesto per consentire alle truppe russe di riorganizzarsi per poi continuare l´offensiva". Le sanzioni Ue devono essere rafforzate - Il Parlamento europeo sostiene le recenti misure restrittive dell´Ue contro la Russia e deplora le "contro-sanzioni" russe come "ingiustificate". Si invita l´Ue a considerare la possibilità di escludere la Russia dalla cooperazione nucleare civile e dal sistema Swift. I deputati accolgono con favore la decisione del governo francese di bloccare la consegna dei portaelicotteri "Mistral" in Russia e invitano gli Stati membri a seguire un approccio analogo in merito alle esportazioni non coperte dalle decisioni dell´Ue in materia di sanzioni, in particolare per quanto riguarda le armi e i materiali a duplice uso. Nel documento si sottolinea l´importanza dell´"indagine indipendente, rapida e completa", deferita al Consiglio di sicurezza olandese, sulle cause del l´abbattimento di volo Malaysia Airlines Mh17, e la necessità di portare i responsabili per l´incidente dinanzi alla giustizia Tuttavia, il Parlamento insiste che ci dovrebbe essere una soluzione politica e non un militare, e sottolinea il carattere "reversibile e decrescente" delle sanzioni dell´Unione europea, qualora la situazione in Ucraina migliorasse. Invita, inoltre, l´Ue a facilitare il dialogo tra l´Ucraina e la Russia. Più soldi per gli agricoltori europei colpiti dal divieto di commercio della Russia - I deputati affermano che il bilancio stanziato per le misure comunitarie atte ad alleviare l´impatto sugli agricoltori europei causato dal divieto russo di commercio, dovrebbe essere aumentato e la sua copertura estesa a più prodotti. Chiedono inoltre, attraverso attività promozionali, il rafforzamento delle vendite dei prodotti agricoli dell´Ue nei mercati dei paesi terzi,per evitare un eccesso di offerta sul mercato europeo. I deputati affermano che questa copertura dovrebbe provenire da fondi Ue diversi da quelli agricoli, poiché la crisi è "innanzitutto di natura politica". Invito al rilascio del funzionario estone dei servizi di sicurezza - I deputati condannano il rapimento di un funzionario dei servizi di sicurezza prelevato dal territorio estone e invitano la Russia a "rilasciare immediatamente Kohver e permettergli di rientrare in Estonia in condizioni di sicurezza". Deplorano, inoltre, il rapimento e "l´uccisione brutale" a Luhansk di Mykola Zelenc, Console onorario della Lituania.  
   
   
UE-TURCHIA: NUOVO MINISTRO MEETING V. BOZKIR A BRUXELLES  
 
Bruxelles, 22 settembre 2014 - Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha incontrato il nuovo ministro turco per gli Affari europei e capo negoziatore Volkan Bozkir il 18 settembre a Bruxelles. Era il loro primo incontro da quando la nomina del sig Bozkir alla sua posizione attuale e ha offerto l´occasione per uno scambio di opinioni sulle relazioni Ue-turchia in generale e sul processo di adesione della Turchia, tra cui la prossima relazione di avanzamento. Commissario Füle ha espresso la convinzione che la cooperazione costruttiva tra l´Ue e la Turchia continuerà. Ha inoltre sottolineato che la Turchia è un partner chiave per l´Ue e sostenuto un approfondimento delle relazioni in tutti i settori in cui vi è ancora enorme, potenziale non sfruttato, tra cui l´economia e il commercio, il dialogo di politica estera, visti e immigrazione e di energia. In questo contesto, il commissario ha sottolineato l´importanza strategica della Turchia per l´Unione europea e ha confermato il ruolo dei negoziati di adesione, come il motore centrale delle relazioni Ue-turchia. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di coinvolgere nuovamente all´ordine del giorno positivo dell´Ue. Con riferimento alla prossima relazione annuale sui progressi della Commissione europea sui progressi compiuti dalla Turchia nel processo di adesione, il Commissario Füle ha ricordato che la relazione dà sempre un resoconto fattuale di sviluppi e obiettivamente riflette sia gli sviluppi positivi e negativi che hanno avuto luogo in Turchia negli ultimi 12 mesi. Come ogni anno, la Commissione dovrebbe dare credito dove è dovuto e lo consiglierei affrontare le carenze esistenti. Il Commissario ha ricordato la necessità di rafforzare l´impegno con la Commissione sullo Stato di diritto e dei diritti fondamentali ... Egli ha sottolineato l´importanza del ministero per gli Affari europei nel garantire il coordinamento e la compatibilità della nuova legislazione con le leggi europee e ha sottolineato la necessità per questo ministero di avere tutte le condizioni necessarie per fare il suo lavoro fondamentale per portare la Turchia avvicinamento all´Ue. Commissario Füle ha apprezzato l´intesa comune con il Ministro Bozkir circa l´importanza della società civile in questo processo. Concludendo l´incontro, il Commissario Füle ha espresso la speranza che sotto la prossima Commissione, le relazioni Ue-turchia continueranno a sviluppare al fine di raggiungere il loro pieno potenziale a beneficio sia dell´Ue e cittadini turchi.  
   
   
STRUMENTO UE PER LE PMI: I PRIMI 155 VINCITORI  
 

Bruxelles, 22 settembre 2014 - La Commissione europea ha pubblicato il 18 settembre l’elenco delle 155 piccole e medie imprese (Pmi) che beneficeranno per prime dei 3 miliardi del nuovo strumento per le Pmi. Le Pmi prescelte, provenienti da 21 paesi, riceveranno 50 000 euro ciascuna per finanziare studi di fattibilità per i loro progetti e potranno fruire fino a tre giorni di coaching aziendale. Nella fase successiva i progetti ulteriormente selezionati potranno ricevere finanziamenti fino a 2,5 milioni di euro. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “Le Pmi innovative aiuteranno a rilanciare l’economia europea, creando occupazione duratura e prodotti e servizi di punta. Con questo nuovo strumento l’Unione finanzierà progetti dal forte contenuto innovativo, che offrono solide opportunità commerciali e sviluppano idee in grado di posizionare le imprese sui mercati.” Lo strumento per le Pmi è stato varato nell’ambito del nuovo programma Ue Orizzonte 2020, che dispone di 80 miliardi di euro per finanziare la ricerca e per aiutare le piccole imprese innovative a commercializzare i progetti di punta. Possono parteciparvi le Pmi degli Stati membri dell’Ue o dei paesi associati a Orizzonte 2020. La prima fase di selezione ha riscosso notevole successo, con ben 2 662 proposte provenienti da diversi paesi che partecipano a Orizzonte 2020 (Ip/14/876). Dalla valutazione di esperti indipendenti, 317 proposte sono risultate in linea con lo standard di valutazione. Di queste, 155, ossia il 49%, sono state ammesse al finanziamento. Le Pmi selezionate hanno buone probabilità di passare alla seconda fase del programma, in cui potranno ricevere tra 0,5 e 2,5 milioni di Eur per finanziare attività di innovazione: dimostrazioni, progetti pilota, sperimentazioni, ampliamento di scala e miniaturizzazioni. I beneficiari dovranno inoltre elaborare un piano aziendale. Nel 2014 è previsto il finanziamento di circa 645 progetti, che saliranno a 670 nel 2015. Il bando è sempre aperto e le prossime scadenze per la valutazione sono il 24 settembre e il 17 dicembre 2014 per la fase 1 e il 9 ottobre e il 17 dicembre 2014 per la fase 2. Contesto Con una copertura di circa 80 miliardi di Eur su sette anni, Orizzonte 2020 è il più grande programma di ricerca e innovazione mai promosso dall’Ue, con finanziamenti senza precedenti per le Pmi. Si prevede che almeno il 20%, ossia circa 9 miliardi di Eur, delle risorse dei pilastri “leadership industriale” e “sfide della società” di Orizzonte 2020 sarà erogato direttamente alle Pmi sotto forma di sovvenzioni, tra le altre cose attraverso lo strumento per le Pmi. Con questo strumento l’Unione intende finanziare le piccole imprese più innovative e dal forte potenziale di crescita. Con una copertura di circa 3 miliardi di Eur su sette anni, lo strumento permette di sovvenzionare in modo rapido e semplice studi di fattibilità per interventi di innovazione aziendale (fase 1) e progetti dimostrativi (fase 2). Le idee pronte a entrare nella fase di investimento disporranno inoltre di servizi di consulenza per sviluppare l’attività aziendale e di altri servizi di sostegno (fase 3). La procedura di presentazione della domanda è semplice, ma solo i progetti migliori potranno accedere ai finanziamenti. I temi ammissibili sono indicati nel programma di lavoro di Orizzonte 2020 sull’“Innovazione nelle Pmi”. Inoltre, la Commissione europea e il gruppo della Banca europea per gli investimenti hanno unito le forze per incoraggiare le banche e altri intermediari finanziari a erogare prestiti o a fornire capitale proprio alle imprese a forte intensità innovativa tramite i prodotti Innovfin – Eu Finance for Innovators (vedi Ip/14/670). Le imprese possono peraltro accedere a finanziamenti nell’ambito del programma Ue per la competitività delle imprese e delle Pmi (Cosme) (vedi Ip/14/851). Per ulteriori informazioni Elenco e mappa dei beneficiari dello strumento per le Pmi http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/desktop/
en/opportunities/h2020/calls/h2020-smeinst-1-2014.html

 

 
   
   
UE: GARANZIA PER I GIOVANI: L´ESPERIENZA FINLANDESE INSEGNA  
 
Bruxelles, 22 settembre 2014 - Gli Stati membri si sono riuniti il 18 e 19 settembre a Helsinki per esaminare l´attuazione della garanzia per i giovani in Finlandia, paese pioniere nello sviluppo di questo sistema. La riunione si inserisce nel quadro del programma di apprendimento reciproco della Commissione europea e offrirà a 13 paesi dell´Ue (Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia e Svezia) l´opportunità di trarre insegnamento dall´esperienza finlandese al fine di concretizzare la garanzia per i giovani. László Andor, Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: "Ora che gli Stati membri stanno lavorando per la realizzazione della garanzia per i giovani è più importante che mai che essi sfruttino ogni opportunità per scambiarsi buone prassi e trarre insegnamento gli uni dagli altri. In questo ambito la Finlandia è un punto di riferimento e gli altri governi possono ritenere utili alcuni elementi del sistema finlandese nei rispettivi paesi. Tale valutazione tra pari è un esempio degli stretti contatti che intercorrono tra la Commissione e gli Stati membri per accelerare l´attuazione della garanzia per i giovani". Tra gli altri fattori che possono concorrere al successo della garanzia per i giovani, i partecipanti esamineranno come istituire partenariati e promuovere la cooperazione tra le varie parti interessate a livello locale, in particolare le scuole, i servizi pubblici per l´occupazione, le imprese e le autorità locali. I partecipanti esamineranno inoltre le modalità per promuovere gli apprendistati e per misurare i progressi verso il conseguimento degli obiettivi della garanzia per i giovani. La Commissione offre agli Stati membri un ampio e costante sostegno per aiutarli ad attuare questo sistema. Il 9 settembre i coordinatori di 18 progetti pilota della garanzia per i giovani si sono incontrati a Bruxelles per passare in rassegna i risultati ottenuti e condividere esperienze pratiche per l´attuazione dei sistemi nazionali di garanzia per i giovani (cfr. Ip/14/981, Memo/14/521). Contesto Nel quadro della garanzia per i giovani gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché, entro un periodo di quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dalla fine degli studi, i giovani al di sotto dei 25 anni possano trovare un impiego di buona qualità adeguato al loro livello di istruzione, competenze ed esperienza, oppure abbiano la possibilità di ricevere l´istruzione e acquisire l´esperienza e le competenze necessarie per trovare un lavoro in futuro attraverso un apprendistato, un tirocinio o un ulteriore corso di studi. La garanzia per i giovani è sia una riforma strutturale volta a migliorare nettamente la transizione dall´istruzione all´occupazione sia una misura di sostegno immediato dell´impiego per i giovani. Questo sistema si basa sull´esperienza proficua di Austria e Finlandia, che dimostra i vantaggi dell´investire nelle transizioni dall´istruzione all´occupazione per i giovani. La garanzia per i giovani finlandese ha portato a un calo della disoccupazione tra i giovani, all´83,5% dei quali è stato attribuito un posto di lavoro, un apprendistato, un tirocinio o un ulteriore corso di studi nell´arco di tre mesi dalla registrazione. La garanzia per i giovani finlandese si applica a tutti i giovani al di sotto dei 25 anni e a quelli di età compresa tra 25 e 29 anni laureatisi negli ultimi mesi. Il nuovo sistema di garanzia per i giovani è iniziato il 1º gennaio 2013.  
   
   
OCCUPAZIONE: UNA RELAZIONE SOTTOLINEA L´IMPORTANZA DELLA MOBILITÀ DEI LAVORATORI PER AFFRONTARE LE SFIDE DEMOGRAFICHE E IN MATERIA DI COMPETENZE NELL´UE  
 
Bruxelles, 22 settembre 2014 - Per affrontare le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione, l’Ue dovrà eliminare le disparità di genere e aumentare la partecipazione di lavoratori di tutte le età al mercato del lavoro, ma non va sottovalutato il ruolo fondamentale della mobilità e della migrazione. Questa è la conclusione principale della relazione intitolata "Matching Economic Migration with Labour Market Needs" (Conciliare la migrazione economica con le esigenze del mercato del lavoro), pubblicata in data odierna e frutto della collaborazione tra la Commissione europea e l´Ocse. László Andor, commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha dichiarato: "Questa relazione congiunta con l’Ocse offre indicazioni preziose sulle importanti sfide demografiche che ci attendono. Garantire la mobilità equa dei lavoratori all’interno dell’Ue, migliorare la formazione per colmare le disparità di competenze esistenti, garantire condizioni di lavoro dignitose per i lavoratori e una migliore integrazione dei lavoratori di paesi terzi, tutto ciò può fare parte della soluzione al problema dell’invecchiamento della popolazione e della futura mancanza di competenze nel mercato del lavoro europeo". Cecilia Malmström, commissaria per gli Affari interni, ha dichiarato: "È un dato di fatto che molti paesi dell´Ue non riescono oggi a soddisfare le loro esigenze di personale attingendo esclusivamente alla manodopera locale. La domanda non è se abbiamo o no bisogno di migranti, bensì come possiamo sfruttare al meglio la migrazione. Per cogliere i benefici della migrazione ci servono politiche aperte, trasparenti e realistiche che promuovano l´integrazione e una forte leadership politica". Stefano Scarpetta, direttore dell´Ocse per l´Occupazione, il lavoro e gli affari sociali, ha affermato: "Può risultare sorprendente che si discuta di come conciliare la migrazione economica con le esigenze del mercato del lavoro in un momento in cui molti paesi europei si trovano ad affrontare una disoccupazione persistente e una reazione sempre più negativa alla migrazione. Tuttavia un uso più efficiente delle competenze dei migranti permetterebbe già oggi all´Europa di trovarsi in una situazione migliore. Un´integrazione efficace dei migranti e dei loro figli, unita a sistemi più efficienti di gestione della migrazione di manodopera capaci di soddisfare le esigenze reali, risulta fondamentale per rafforzare la coesione sociale e per migliorare la competitività dell´Europa". Calo demografico e carenze di competenze In Europa, secondo le previsioni attuali, tra il 2013 e il 2020 la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) diminuirà di 7,5 milioni (-2,2%), mentre nell´insieme dei paesi dell´Ocse aumenterà nella stessa proporzione. In uno scenario privo di migrazione netta ci si attenderebbe un ulteriore calo della popolazione in età lavorativa dei 28 paesi dell´Ue, fino a un massimo di 11,7 milioni (-3,5%) entro il 2020. Le conseguenze di tale riduzione non sono solo demografiche: il mercato del lavoro infatti è una realtà dinamica in cui le professioni variano, per cui le disparità e le carenze di competenze diverranno una questione di fondamentale importanza per l´Ue. Secondo l´Indagine sull´impresa europea del 2013 realizzata da Eurofound, nonostante la stagnazione del mercato del lavoro il 40% delle imprese dell´Ue hanno difficoltà a reperire manodopera con le competenze necessarie. Nel complesso, i dati disponibili suggeriscono che nella maggioranza dei paesi dell’Ocse, nel corso del prossimo decennio, le esigenze di manodopera si concentreranno in alcune professioni specifiche – che per la maggior parte richiedono competenze elevate, ma anche intermedie. In questo contesto, la relazione congiunta Ue-ocse delinea tre risposte programmatiche complementari: promuovere la mobilità del lavoro all’interno dell’Ue per garantire una migliore ripartizione delle competenze; migliorare l´integrazione dei migranti provenienti da paesi terzi per garantire un utilizzo più intelligente delle loro competenze; attrarre i lavoratori migranti altamente qualificati di cui ha bisogno il mercato del lavoro dell´Ue. Promuovere la mobilità del lavoro all’interno dell’Ue I lavoratori migranti all´interno dell´Ue offrono un contributo evidente alla crescita globale dell´occupazione: le persone che migrano tra paesi dell´Ue presentano un tasso di occupazione (68%) più alto rispetto a quello dei cittadini del paese ospitante (64,5%). La mobilità all´interno dell´Ue permette inoltre un uso più efficiente delle risorse umane tramite il trasferimento di manodopera e competenze dalle regioni o dai paesi di minor domanda a quelli in cui sono maggiormente richiesti. Secondo la relazione, sarà necessario intervenire a livello programmatico per continuare a rimuovere gli ostacoli alla mobilità. Favorire la mobilità del lavoro all’interno dell’Ue richiederà anche strumenti più efficaci di conciliazione delle competenze e una maggiore promozione dell´apprendimento delle lingue, Migliorare l´integrazione di migranti provenienti da paesi terzi Nel 2013 il tasso di occupazione dei cittadini di paesi terzi residenti nell´Ue era inferiore di 12 punti percentuali rispetto a quello della media dei cittadini (52,6% contro 64,5%), con un divario ancora più marcato nel confronto tra persone con un´istruzione terziaria. La relazione sottolinea che questo notevole spreco di capitale umano potrebbe essere ridotto in particolare agevolando il riconoscimento di diplomi stranieri, garantendo agli immigranti l´accesso ai programmi attivi per il mercato del lavoro di maggior efficienza e fornendo una formazione linguistica adeguata alle competenze dei migranti nei paesi di destinazione. Attrarre i lavoratori migranti altamente qualificati di cui ha bisogno il mercato del lavoro dell´Ue - Esiste attualmente un livello ridotto di migrazione di manodopera qualificata da paesi terzi verso la maggior parte degli Stati membri dell´Ue, nonostante il fatto che i paesi abbiano liberalizzato le norme sulla migrazione. Secondo la relazione, tale effetto è dovuto principalmente al sistema di ammissione legale nel paese ospitante e al fatto che nella maggior parte dei paesi i datori di lavoro sono restii ad assumere lavoratori stranieri. Essa sottolinea diverse opzioni disponibili per gli interventi futuri, quali la ricerca di un migliore equilibrio tra la dipendenza dalla richiesta dei datori di lavoro e i meccanismi di salvaguardia, e il miglioramento degli strumenti di conciliazione che consentano ai datori di lavoro di individuare i potenziali lavoratori migranti, compresi gli studenti stranieri. Contesto - Il progetto di ricerca congiunta dal titolo "Matching Economic Migration with Labour Market Needs" (Conciliare la migrazione economica con le esigenze del mercato del lavoro) è stato svolto dalla Commissione europea e dall´Ocse durante un periodo di tre anni. Nel 2012 è stata pubblicata la prima relazione, intitolata Free Movement and Workers and Labour Market Adjustment - Recent Experiences from Oecd Countries and the European Union (Libera circolazione dei lavoratori e regolazione del mercato del lavoro - Esperienze recenti dei paesi dell´Ocse e dell´Unione europea). Oggi viene pubblicata la relazione finale dal titolo Matching Economic Migration with Labour Market Needs (Conciliare la migrazione economica con le esigenze del mercato del lavoro), unitamente a un breve documento programmatico. Dal momento in cui, con il pacchetto per l´occupazione del 2012, è stata presentata la visione di un vero e proprio mercato del lavoro dell´Ue, sono state intraprese diverse iniziative per eliminare gli ostacoli alla mobilità, come le direttive dell’Ue, adottate di recente, per facilitare l’esercizio del diritto alla libera circolazione (Ip/14/421) e in materia di acquisizione e di mantenimento dei diritti a pensione complementare (Ip/14/445). Altre iniziative comprendono la proposta per l’ulteriore miglioramento della rete paneuropea Eures per la ricerca di lavoro (Ip/14/26) e la direttiva di applicazione relativa al distacco dei lavoratori(Ip/14/542). La Commissione ha inoltre adottato misure a sostegno dell’integrazione dei cittadini di paesi terzi, in particolare tramite il Fondo per l’integrazione. Tramite le raccomandazioni specifiche per paese, pubblicate annualmente, la Commissione ha inoltre fornito orientamenti programmatici per l’integrazione nel mercato del lavoro dei migranti agli Stati membri nei quali esistono disparità occupazionali maggiori tra lavoratori migranti e cittadini.  
   
   
STATO ISLAMICO: INTENSIFICARE SFORZI UE E INTERNAZIONALI PER PORRE FINE AL MASSACRO  
 
Strasburgo, 22 settembre 2014 - Gli omicidi dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff e dell´operatore umanitario David Haines eseguiti dal cosiddetto "Stato islamico" (Is) sono stati duramente condannati dal Parlamento in una risoluzione approvata giovedì. I deputati chiedono all´Ue di utilizzare tutti i mezzi possibili per aiutare le autorità nazionali e locali irachene a combattere l´Is, compresa un´adeguata assistenza militare. Nel testo si esorta inoltre la comunità internazionale a tagliare le risorse dell´Is e si auspica una soluzione politica del conflitto siriano. La creazione e l´espansione territoriale del "califfato islamico", e le attività di altri gruppi estremisti in Iraq e Siria, sono una minaccia diretta per la sicurezza dei paesi europei, dicono gli eurodeputati, aggiungendo che, nel lungo periodo, solo una vera soluzione politica del conflitto siriano potrebbe contribuire a neutralizzare la minaccia. Ne testo approvato, si chiede che non sia garantita alcuna impunità per i responsabili di attacchi contro obiettivi civili o l´uso di esecuzioni e violenze sessuali in Iraq e Siria. I deputati sottolineano che attaccare civili a causa della loro appartenenza etnica o politica, religione o sesso può costituire un crimine contro l´umanità. Tagliare le risorse all´Is - Per arginare il flusso di risorse finanziarie e materiali all´Is, i deputati chiedono che l´embargo sulle armi e il congelamento dei beni delle Nazioni Unite sia applicato in modo più efficace. L´ue dovrebbe inoltre imporre sanzioni contro i commercianti in petrolio estratto in zone controllate dall´Is e tagliare i flussi finanziari che permettono all´organizzazione di fare affari e sfruttare paradisi fiscali. La coalizione internazionale - Il Parlamento approva le decisioni di singoli Stati membri di fornire materiale militare alle autorità curde e invita tali Stati a coordinare gli sforzi. I deputati accolgono con favore anche l´impegno preso dagli Stati Uniti per formare una coalizione internazionale contro l´Is e la decisione della Lega Araba di cooperare con la comunità internazionale nell´affrontare i militanti in Siria e in Iraq. Il ritorno in sicurezza delle minoranze tradizionali e di tutti i cittadini costretti a fuggire dalle loro case deve essere il fine ultimo di tutti gli attori regionali e dell´Ue, affermano i deputati, che esprimono il loro sostegno per tutte le vittime dell´intolleranza religiosa e dell´odio.  
   
   
REGIONI: ASSESSORE FVG A INCONTRO CON BARROSO SU RUOLO REALTA´ REGIONALI IN UE  
 
Trieste, 22 settembre 2014 - "Le istituzioni europee dovrebbero garantire la partecipazione bilanciata e adeguata delle Regioni rispetto agli Stati nella predisposizione degli Accordi di partenariato, che determinano priorità e modalità attuative della politica regionale, e che in ultima analisi devono essere attuate a livello regionale e locale". Lo ha affermato l´assessore regionale Sara Vito, il 18 settembre a Bruxelles, intervenendo in rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia all´incontro del Comitato delle Regioni con il presidente della Commissione europea Juan Manuel Barroso, dedicato a un confronto sul le politiche di coesione regionale e sui mezzi per aumentare gli investimenti pubblici e generare posti di lavoro e crescita in Europa. "L´esperienza mostra anche - ha continuato Vito - che il coinvolgimento e la partecipazione attiva di Regioni e città responsabili in prima linea per l´attuazione di molte politiche della Ue, sono fondamentali per continuare a realizzare gli obiettivi della Strategia Europa 2020. Questo ruolo delle Autorità regionali e locali dovrà essere preso in considerazione in sede di revisione ed adeguamento della Strategia". Chiedendo al presidente Barroso, e alla futura Commissione, "dove si collocheranno le Regioni europee con potere legislativo nel futuro dell´Unione", Vito ha dichiarato che "le realtà regionali si adopereranno comunque affinché il loro ruolo venga riconosciuto con maggiore forza nei Trattati, attraverso disposizioni specifiche relative al concetto di regione partner, ad una maggiore rilevanza della sussidiarietà e ad una vera e propria regionalizzazione delle politiche chiave dell´Unione europea, insieme al trasferimento dei poteri decisionali e dei necessari mezzi finanziari".  
   
   
EUREGIO: LE NOVITÀ DEL MESE ONLINE  
 
Bolzano, 22 settembre 2014 - Una visita al centro culturale nel Grand Hotel di Dobbiaco, il ritratto della rettrice dell´università di Trento Daria De Pretis, una comparazione dell´Euregio con le altre 45 Euroregioni: sono i temi del mese presentati sulla homepage dell´Euregio Alto Adige-tirolo-trentino all´indirizzo www.Europaregion.info  Ogni mese l´Euregio informa con la sua pagina web su personalità, luoghi interessanti e questioni giuridiche attuali dell´area fra Innsbruck e Trento. L´ultimo aggiornamento ha scelto quale persona del mese la rettrice dell´Università di Trento Daria De Pretis, tra i protagonisti della collaborazione transfrontaliera dei tre atenei dell´Euregio in tema di ricerca e formazione. Testi e video sono disponibili all´indirizzo www.Europaregion.info/it/daria-de-pretis.asp  Il luogo del mese è stato identificato con il centro culturale nel Grand Hotel di Dobbiaco, noto ben oltre i confini grazie alla sua attività congressuale nel settore culturale, scientifico e turistico (testi e video www.Europaregion.info/it/kulturzentrum-grand-hotel-toblach.asp  La questione giuridica del mese è affiata alla politologa Alice Engl, ricercatrice dell´Eurac a Bolzano, che ha effettuato uno studio comparato tra l´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino e le altre 45 euroregioni nel continente (informazioni: www.Europaregion.info/it/die-europaregion-im-vergleich.asp )  
   
   
SCOZIA, MARONI: AVRÀ GRANDE VANTAGGIO DA QUESTO REFERENDUM  
 
 Milano, 22 settembre 2014 - "Avrei preferito la vittoria dei sì, ma la Scozia ci guadagna comunque e avrà grandi vantaggi perché il Governo di Cameron ha promesso maggiore autonomia e la devolution. Cameron ha dimostrato grande lungimiranza non avendo paura del popolo sovrano ma la democrazia è questa. La Scozia alla fine ne avrà un vantaggio e questa e´ la strada che voglio seguire anch´io per la Lombardia". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, al suo arrivo alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Cgil Lombardia.  
   
   
MARONI: DA REGIONE IMPEGNO IN LOTTA A BUROCRAZIA  
 
Varenna/lc, 22 settembre 2014 - "In Lombardia il costo totale annuo della burocrazia per le imprese è pari a 4.825 milioni di euro. Lo ha calcolato l´Osservatorio Micro Piccole Imprese di Confartigianato Lombardia. Si tratta di una cifra enorme. Ecco perché per me uno dei temi fondamentali da affrontare è quello della semplificazione, per riportare il termine ´burocrazia´ all´accezione originale del termine, cioè l´organizzazione efficiente del servizio pubblico e non come qualcosa che costa, che comporta oneri e crea inefficienze". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso del suo intervento al 60° convegno di Studi Amministrativi, a Varenna (Lecco). Passo Avanti Con ´Impresa Lombardia´ - "Noi, come Regione Lombardia, - ha ricordato Maroni - abbiamo adottato una serie di norme, tra queste la più importante è chiamata ´Impresa Lombardia´ per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività, una legge che ha definito un sistema complessivo di interventi per ridurre sensibilmente gli oneri per le imprese. In particolare, abbiamo scritto quattro capitoli". La Legge - "Il primo intervento - ha detto Maroni - è sulle comunicazioni per l´avvio di attività di impresa: abbiamo elaborato un modello standard di comunicazione, che vale per l´intero territorio regionale, la ´Comunicazione unica regionale´. Il secondo riguarda la creazione di un ´Fascicolo elettronico d´impresa´, per concentrare in un unico contenitore virtuale, senza carta, tutte le comunicazioni, i documenti e gli atti connessi alla vita dell´impresa, dalla sua nascita in poi". Sistema Controlli - "E´ stato approntato - ha continuato il presidente - un sistema di controlli più rapido ed efficiente, proprio perché basato sul fascicolo elettronico d´impresa, per consentire a tutti i soggetti pubblici coinvolti, non solo la Regione, ma anche tutti gli Enti locali e le Istituzioni pubbliche, di poter svolgere in maniera coordinata l´azione ispettiva con minori oneri, in termini economici e di tempo, a carico delle imprese; abbiamo infine introdotto innovativi modelli di procedura quali la Conferenza di servizi telematica o gli ´Accordi di competitività´". Strumenti Utili Per Investimenti - "Gli ´Accordi di competitività´ - ha continuato Maroni - sono strumenti volti a promuovere l´attrazione di nuovi investimenti su base territoriale, attraverso la stipula di un unico accordo tra tutte le realtà imprenditoriali e le Istituzione pubbliche coinvolte". "Infine - ha proseguito - con un´altra legge, la Legge comunitaria regionale 14 del 3 aprile 2014, abbiamo previsto per l´esercizio di talune attività, come le attività ricettive non alberghiere, attività di agenzia viaggio e turismo, centri di assistenza fiscale alle imprese, la sostituzione dei previsti titoli abilitativi con l´istituto della ´Segnalazione di inizio attività´". Su ´Aua´ Anticipato Il Legislatore Nazionale - "In alcuni casi - ha infine sottolineato il presidente -, abbiamo agito addirittura anticipando il legislatore nazionale, per esempio, in tema di ´Autorizzazione unica ambientale´, Regione Lombardia è stata la prima in Italia a fornire, di propria iniziativa, indicazioni normative per uniformare e semplificare ulteriormente le procedure legate al nuovo regime di autorizzazione previsto dalla normativa nazionale". Regione Paga Imprese In Soli 17 Giorni - "La lotta alla semplificazione va bene nell´ottica di far risparmiare tempo alle imprese, i cui titolari non possono passare almeno 45 giorni l´anno, stando a un´indagine Ipsos, occupandosi di questioni burocratiche - ha chiarito Maroni -, ma per dare un segnale di efficienza altrettanto importante, occorre fare una cosa che in Italia per una Pubblica amministrazione sembra impossibile: pagare i propri debiti verso le imprese. Ricordo che l´Italia è stata oggetto di una procedura d´infrazione da parte dell´Unione europea per i ritardi nei pagamenti: 280 giorni di media". Anche Questo È Aiuto Concreto A Imprese - "Regione Lombardia, nel 2013, quando sono arrivato io, - ha ricordato Maroni - aveva un termine medio di pagamento di 30 giorni, ma nel primo quadrimestre del 2014 siamo riusciti a scendere a soli 17 giorni di media. Ecco: questi 17 giorni, da quando arriva la fattura a quando le imprese ricevono il pagamento, sono il segnale che si può fare, perché, se lo facciamo noi, non vedo perché gli altri non lo possano fare, e anche questo, come la semplificazione, è un aiuto concreto al mondo delle imprese".  
   
   
MARONI: SCIOPERO FISCALE È INVITO A ILLEGALITÀ MA LEGITTIMA DIFESA  
 
Milano, 22 settembre 2014 - "Sciopero fiscale non è una minaccia e non è invito all´illegalità, è una legittima difesa, perché è giusto ridurre gli sprechi ma non continuando a colpire le regioni virtuose come Lombardia e Veneto. Faccio un esempio la Lombardia ha 10 milioni di abitanti e tremila dipendenti con cui fa tutto, mentre la Sicilia con la metà degli abitanti ha 30mila dipendenti, lì bisogna cominciare a tagliare ma il Governo non ha il coraggio di farlo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo il 18 settembre in diretta su Radio24 nella trasmissione radiofonica ´24 Mattino´. Studiamo Meccanismi Per Non Penalizzare Cittadino - "Ci sono dei meccanismi - ha aggiunto Maroni - che stiamo studiando che consentono di realizzare questo obiettivo dello sciopero fiscale senza chiamare in causa la responsabilità dei singoli cittadini, ma spero che il Governo davvero si convinca a tagliare gli sprechi. La Lombardia è l´unica Regione che non ha mai avuto bisogno di ripianare i conti nella sanità, dunque perché tagliare ancora qui? Abbiamo calcolato che se si applicasse il modello lombardo nella spesa pubblica ci sarebbe un risparmio di 20 miliardi l´anno, questa è la strada da seguire".  
   
   
MARONI: CON STATUTO MODELLO SICILIA AVREMMO RISOLTO NOSTRI PROBLEMI  
 
Milano, 22 settembre 2014 - "Dello statuto speciale della Sicilia a me ne basterebbe un articolo solo, quello che dice che in Sicilia restano il 100% delle tasse pagate dai cittadini: se avessimo anche noi la possibilità di trattenere il 100% delle tasse pagate dai lombardi avremmo risolto tutti i nostri problemi". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo il 18 settembre in diretta su Radio24 nella trasmissione radiofonica ´24 Mattino´. Obiettivo Legislatura Trattenere 75% Tasse - "L´obiettivo di legislatura - ha ricordato Maroni - è trattenere qui il 75% di tasse, obiettivo a cui ci stiamo avvicinando: per esempio in questo primo anno e mezzo, anche se non è stato facile perché il Governo tende sempre a tagliare, siamo riusciti ad avere oltre un miliardo in più in sanità applicando i costi standard". Soluzione Politica Definitiva: Statuto Speciale "Ma la soluzione politica definitiva - ha detto Maroni - è lo statuto speciale. Chi critica questa mia proposta di fare un referendum consultivo dice che basta un emendamento a Roma per decidere lo statuto speciale, ma se presenti un emendamento su questo resta in un cassetto per sempre, se invece si fa un referendum consultivo sullo statuto speciale e si esprimono in proposito 10 milioni di cittadini lombardi è chiaro - ha concluso Maroni - che il potere contrattuale aumenta e sarà difficile per il Parlamento fare finta di niente".  
   
   
PROFUGHI IN VENETO. IL PRESIDENTE LUCA ZAIA: I TERRITORI TRATTATI COME UN PARAFULMINE  
 
Venezia, 22 settembre 2014 - “I territori, i sindaci, le forze dell’ordine, le comunità stanno pagando le conseguenze di una gestione miope ed inadeguata dell’emergenza profughi da parte del Governo e dell’Europa, che non fa altro che ripeterci la solita filastrocca per rassicurarci, ma che poi ci lascia soli in balia di un esodo crudele e senza fine”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, torna sull’arrivo dei profughi in Veneto. “Il Governo sordo alle istanze dei territori tratta i Comuni come dei parafulmine su cui scaricare l’emergenza senza considerare gli effetti negativi di una situazione che sta mettendo in difficoltà le comunità gli enti e le stesse forze dell´ordine. Questa emergenza non si risolve con un hashtag o con un tweet. Purtroppo, come ha giustamente sottolineato il prefetto di Treviso insieme ad altri colleghi e a diversi sindaci, la situazione è diventa ormai insostenibile. Tutto questo, mentre l’Europa ci ha lasciato soli e la Germania e l’Austria respingono i profughi in arrivo”. “In Veneto - spiega Zaia - l’integrazione funziona e siamo un modello di riferimento a livello nazionale, ma serve responsabilità perché aiutare queste popolazioni a casa loro è un segno di civiltà. Oggi chi arriva in Veneto trova una regione con 200 mila disoccupati e con il 25% degli stranieri senza lavoro. In questo contesto è impossibile garantire un percorso adeguato di inserimento” . “Dietro i 457 profughi - conclude il governatore - ci sono storie e in alcuni drammi di mamme, bambini e famiglie che dobbiamo rispettare e che meritano una risposta. L’indegno spettacolo a cui stiamo assistendo si trascina da mesi, ma siamo al limite bisogna avere il coraggio di battere i pugni sul tavolo prima che si arrivi al game over per i nostri territori”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: SERRACCHIANI AL VIMINALE CHIEDE ATTENZIONE PER FVG  
 
Trieste, 22 settembre 2014 - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha incontrato il 18 settembre a Roma il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Viminale. Dopo aver esaminato con il prefetto Morcone il quadro aggiornato ad oggi degli arrivi e delle presenze in Friuli Venezia Giulia dei profughi, sia quelli provenienti dall´operazione Mare Nostrum sia quelli giunti autonomamente, la presidente ha esposto le priorità del territorio regionale in relazione alle attuali caratteristiche del fenomeno migratorio. Serracchiani ha dunque chiesto che siano sottoscritte al più presto le convenzioni con i Comuni per i minori non accompagnati e che sia accelerato il reperimento di ulteriori spazi da destinare all´accoglienza, preferibilmente utilizzando strutture dismesse. "Vi sono delle criticità e delle difficoltà di carattere prettamente burocratico - ha indicato - ma non siamo in uno stato di emergenza". Riferendo della situazione del campo di Gorizia in cui è ospitato un gruppo di profughi afghani, Serracchiani ha espresso gratitudine per l´intervento del presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta e della Protezione civile regionale, ed ha sottolineato che "si tratta di una soluzione assolutamente temporanea, in quanto destinata a far fronte a un´urgenza". Ha ribadito inoltre l´assoluta contrarietà della Regione a qualunque ipotesi di riapertura del Cie di Gradisca. Il prefetto Morcone ha assicurato l´attenzione del ministero dell´Interno che sta già attuando un monitoraggio continuo e, in particolare, si è impegnato a sollecitare il ministero della Difesa per la concessione delle caserme dismesse. Il numero complessivo degli arrivati a seguito dell´operazione Mare Nostrum è di 1.188, di cui 867 partiti spontaneamente, cosicché quelli rimasti e attualmente presenti sono 289. Altri 681 sono giunti autonomamente (cioè al di fuori di Mare Nostrum) e sono attualmente presenti in Regione. Il totale dei profughi presenti sul territorio regionale ad oggi assomma dunque a 970.  
   
   
FONDI COMUNI DI CONFINE: OK ALL´INTESA PER VALORIZZARE LE RICADUTE LOCALI ALLA PROVINCIA AUTONOMA A DI TRENTO IL COMPITO DI SEGRETERIA TECNICA PER I PRIMI QUATTRO ANNI  
 
Trento, 22 settembre 2014 - Principio di sovraregionalità a garanzia delle ricadute locali, istituzione di un Comitato paritetico per la gestione, segreteria tecnica affidata per i primi quattro anni alla Provincia autonoma di Trento. Sono questi i punti principali dell´intesa siglata poco fa a Roma in tema di fondi per i comuni di confine (ex fondi Odi) al termine di una riunione presieduta dal sottosegretario Gianclaudio Bressa ed alla quale ha partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi. Il fondo servirà a finanziare interventi a valenza sovraregionale riferiti ai territori dei comuni confinanti e contigui, riguardanti progettualità, ambiti, o iniziative di natura strategica o di particolare rilevanza per le Regioni o le Province autonome, anche di carattere pluriennale. "È un principio molto importante - commenta il presidente Rossi - perché sancisce la possibilità che questi investimenti, pur ricadendo nei territori dei comuni di confine possano avere effetti benefici per il nostro territorio: penso ai collegamenti stradali o agli impianti di risalita ad esempio". Altri utilizzi riguardano la partecipazione a bandi europei (a fronte comunque del soddisfacimento di un interesse relativo a uno o più territori di confine), nonché il finanziamento o cofinanziamento di interventi presentati sulla base di un bando dai comuni dei territori confinanti (in questo caso si potrà concorrere con un importo massimo annuale di 500.000 euro ciascuno, anche come quota parte di progetti pluriennali, con la possibilità per ogni comune di presentare un solo intervento per ciascun bando, per un complessivo di 24.000.000 euro /anno). Un´altra novità, come detto, riguarda la costituzione di un comitato paritetico per la gestione del fondo. A comporlo saranno il ministro, i presidenti di Trentino, Alto Adige, Veneto e Lombardia, delle province di Sondrio e Belluno con la partecipazione anche di tre rappresentati dei comuni di confine. E’ stato infine condiviso il fatto che saranno le province autonome a gestire le fasi tecnico amministrative, anche istituendo un apposito sportello a favore dei territori di confine. Per i primi quattro anni il compito è assegnato alla Provincia autonoma di Trento la quale dovrà farsi carico anche di dare continuità ed attuazione a quanto già precedentemente deliberato dall’Organismo di indirizzo per gli anni 2010, 2011 e 2012 per oltre 80 progetti e 240.000.000 di euro di intervento. “Rispetto a prima - continua il presidente - saranno i presidenti delle regioni e delle province autonome a definire assieme al ministero quali sono gli interventi anche di carattere pluriennale che saranno realizzati a favore e per i territori di confine, fermo restando che una quota non marginale di massimo 500.000 euro all’anno potranno anche essere destinati a specifici progetti presentati dai comuni lombardi e veneti confinanti, sulla base di bandi annuali”. L’impegno, ora, è di far ripartire quanto prima tutto il sistema partendo dai circa 80 progetti già approvati e ammessi a contributo. Determinante sarà la concreta messa a disposizione della segreteria tecnica dei fondi già versati dalle province autonome (in base all´Accordo di Milano sono 40 i milioni di euro all´anno versati da ciascuna provincia autonoma) da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.  
   
   
FONDO COMUNI CONFINANTI, LOMBARDIA: FIRMATA INTESA  
 
Milano, 22 settembre 2014 - "Grazie alla sottoscrizione di questa intesa si mettono a disposizione dei Comuni di confine di Lombardia e Veneto circa 400 milioni di euro. L´accordo, in attuazione a quanto previsto dalla Legge di stabilità per il 2014, consente infatti una nuova modalità di gestione dei fondi messi a disposizione dalle Province autonome di Trento e di Bolzano per il ristorno ai territori delle regioni con esse confinanti, a seguito della soppressione dell´Organismo di Indirizzo, struttura che era in capo al Ministero dell´Economia". Lo annuncia il sottosegretario di Regione Lombardia alle Politiche per la Montagna Ugo Parolo in riferimento alla sottoscrizione, a Roma, dell´intesa tra il Governo, le Regioni Lombardia e Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano per il cosiddetto ´Fondo Comuni confinanti´, al termine di un iter coordinato, per Regione Lombardia, dallo stesso sottosegretario. Comitato Paritetico - I fondi a disposizione, 80 milioni ogni anno, saranno gestiti da un comitato paritetico composto dai firmatari dell´intesa e dalle Province riconosciute dal Governo come interamente montane. Parteciperanno inoltre ai lavori del comitato anche 3 rappresentanti eletti dai sindaci dei Comuni di confine, riconoscimento di un ruolo importante degli Enti locali nel processo di costruzione del bando e del riparto. I Fondi - I fondi saranno ripartiti sostanzialmente in due parti. Una prima, destinata ai progetti presentati direttamente dagli Enti locali: ogni Comune avrà a disposizione ogni anno 500.000 euro per proprie progettualità, anche a carattere pluriennale. Una seconda, per un ammontare complessivo di circa 55 milioni annui, su interventi a valenza sovraregionale di natura strategica, che comunque devono essere localizzati nei Comuni confinanti della Lombardia e del Veneto. Per la prima applicazione di questo fondo dovranno essere ripartiti ben 160 milioni di euro, frutto delle annualità 2013 e 2014. Stanziamenti In Base Ai Fabbisogni - Un ulteriore punto di attenzione riguarda la decisione di versare le risorse agli Enti locali beneficiari valutando gli effettivi fabbisogni di cassa, in maniera da neutralizzare i vincoli del Patto di stabilità. "Si tratta di una vittoria importante - sottolinea Parolo - poiché questo meccanismo consentirà agli Enti locali di recuperare importanti risorse oggi sottoposte al vincolo del Patto di stabilità, che potranno invece finalmente essere messe a disposizione delle necessità delle comunità". 240 Milioni A Comuni Lombardi E Veneti - Vengono definitivamente sbloccate le graduatorie 2010/11/12, affidandone alle Province autonome la liquidazione ai soggetti beneficiari: con questa norma i Comuni della Lombardia e del Veneto si vedranno finalmente trasferite le risorse, in totale 240 milioni di euro, attualmente bloccate dalla mancanza di un organismo che potesse erogarle.  
   
   
ELEZIONE DEL CONSIGLIO METROPOLITANO DI FIRENZE DEL 28 SETTEMBRE 2014: ADEMPIMENTI ED INFORMAZIONI PER GLI ELETTORI NOTA DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA AI SEGRETARI COMUNALI  
 
 Firenze, 18 settembre 2014 - Il Segretario Generale della Provincia Tiziana Picchi ha scritto ai segretari dei Comuni della Città metropolitana per riassumere adempimenti ed informazioni sulle elezioni del Consignio metropolitano in programma il 28 settembre. Questi i punti in evidenza: a) Aggiornamento della Lista sezionale La “lista sezionale per il seggio centrale” recante “l’indicazione della generalità di ogni elettore (cognome, nome, sesso, data e luogo di nascita)”, formata secondo gli indirizzi ministeriali (punto 11 – Circolare 32/2014), deve tener conto di eventuali cambiamenti intervenuti nel corpo elettorale entro il giorno delle elezioni. Devono essere comunicati immediatamente i cambiamenti che si dovessero verificare nel corpo elettorale di ciascun Comune nel seguente modo: - tramite Pec all’indirizzo: provincia.Firenze@postacert.toscana.it, ove la comunicazione avvenga entro le ore 13 di venerdì 26 settembre p.V.; - tramite mail all’indirizzo ufficio.Elettorale.metropolitano@provincia.fi.it ove la comunicazione avvenga oltre tale termine e comunque entro sabato 27 settembre 2014. B ) Costituzione seggio elettorale ed esercizio di voto Il seggio elettorale, istituito con Atto Dirigenziale n. 3439 del 16/09/2014, avrà sede presso la Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, via Cavour n. 3 Firenze. Le operazioni di voto si svolgeranno, presso la Sala Pistelli, nella giornata di domenica 28/09/2014 dalle ore 08:00 alle ore 20:00. Le operazioni di scrutinio si svolgeranno lunedì 29/09/2014, nella medesima Sala, a partire dalle ore 08:00. Gli elettori che si presentano per il voto devono essere muniti di valido documento di riconoscimento, corredato da fotografia e rilasciato da una Pubblica Amministrazione (carta d´identità, patente, passaporto ecc.). L’identificazione potrà avvenire anche attraverso un componente del seggio che conosca personalmente l’elettore. C) Esercizio di voto a domicilio L’elettore che, intrasportabile in quanto affetto da gravissime infermità ex L. 46/2009, intenda esercitare il diritto di voto al proprio domicilio, dovrà far pervenire al Segretario Generale della Provincia di Firenze: - dichiarazione attestante la volontà di esprimere il voto presso l’abitazione in cui dimora; - certificazione sanitaria rilasciata dal funzionario medico designato dai competenti organi dell’azienda sanitaria locale. Tale procedura deve essere adottata anche nel caso in cui l’elettore si trovi in degenza presso una struttura sanitaria ricadente all’interno del territorio della Provincia di Firenze. Si sollecita l’invio della richiesta in esame per i casi già noti il prima possibile. D) Servizio elettorale durante le operazioni di voto Durante le ore di apertura del seggio elettorale, nella sede della Provincia, sarà attivo un apposito ufficio informazioni cui rivolgersi per eventuali chiarimenti, sia di persona sia ai seguenti recapiti telefonici 055/2760288-344, e mail ufficio.Elettorale.metropolitano@provincia.fi.it  E) Manifesto elettorale contenente tutte le liste e i candidati all’elezione del Consiglio Metropolitano I Comuni sono invitati a dare la più ampia forma di pubblicità alla presente tornata elettorale sia mediante affissione all’Albo Pretorio del Comune di riferimento dell’allegato manifesto elettorale, sia attraverso la sua pubblicazione sui loro siti istituzionale. Http://met.provincia.fi.it/public/misc/20140918112307674.pdf    
   
   
PARMA: ELEZIONI PROVINCIALI: PRESENTATE LISTE E CANDIDATURE  
 
Parma, 22 settembre 2014 – Lo scorso 19 settembre alle 12 sono scaduti i termini per la presentazione delle liste per l’elezione del presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali. Le liste presentate sono due i candidati presidenti: Fausto Ralli sindaco di Bore e Filippo Fritelli sindaco di Salsomaggiore. Le liste per il Consiglio provinciale sono: “Provincia Nuova”, che vede candidati: 1. Bellini Gianni Guido – consigliere comunale di Traversetolo, 2. Cavandoli Laura – consigliere comunale di Neviano degli Arduini, 3. Conti Giuseppe – consigliere provinciale uscente, 4. Giordani Federico - consigliere comunale di Soragna, 5. Moreni Marco - consigliere comunale di Sissa – Trecasali, 6. Oppici Carlo - consigliere comunale di Fornovo Taro, 7. Pollastri Luca consigliere comunale di Fidenza, 8. Registro Gianluigi Matteo – consigliere comunale di Palanzano, 9. Rolandi Franco consigliere comunale di Compiano. “Partito Democratico”, che vede candidati: 1. Bianchi Paolo – sindaco di Collecchio, 2. Canova Michela – sindaco di Colorno, 3. Cantoni Gianpaolo - consigliere comunale di Medesano, 4. Censi Andrea – sindaco di Zibello, 5. Massari Andrea – sindaco di Fidenza, 6. Moretti Claudio – sindaco di Monchio, 7. Porcari Marco - consigliere comunale di Fornovo di Taro, 8. Serpagli Gianpaolo - consigliere comunale di Bedonia, 9. Vescovi Maurizio - consigliere comunale di Parma. Candidature e liste sono state presentate venerdì 19 settembre, all´Ufficio elettorale della Provincia di Parma. Nei prossimi giorni (entro mercoledì 24 settembre) l’Ufficio Elettorale effettuerà le verifiche sull´ammissibilità delle candidature previste dalla legge di riordino delle Province (L. 56/2014). Entro mercoledì 1° ottobre l’elenco delle liste e dei candidati definitivamente ammessi sarà pubblicato nel sito web dell’Ente. Le elezioni si svolgeranno giovedì 9 ottobre nella sede della Provincia. A votare saranno 610 "grandi elettori", tutti i sindaci e i consiglieri comunali del Parmense, che saranno chiamati eleggere il nuovo presidente e i 12 componenti del Consiglio provinciale. Sono eleggibili alla carica di presidente, i sindaci e i consiglieri provinciali uscenti, mentre sono eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci, i consiglieri comunali e i consiglieri provinciali uscenti.  
   
   
IN TRENTINO SI CONFERMA LA VOGLIA DI FUSIONE TRA I COMUNI L´87 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE MAGGIORENNE FAVOREVOLE AD UN CAMBIO AMMINISTRATIVO  
 
 Trento, 22 settembre 2014 - L’indagine appena conclusa nel Primiero dal Servizio Statistica della Provincia, su indicazione dell´assessore Carlo Daldoss, rileva che l’87% della popolazione maggiorenne è favorevole a cambiare l’organizzazione amministrativa. Dopo i referendum sulla fusione intrapresi ad aprile da tre diverse realtà in Trentino (Valdaone, San Lorenzo Dorsino e Predaia) e le successive istanze promosse da numerosi altri Comuni in questi mesi, l´indagine statistica condotta in Primiero a cavallo del mese di settembre rappresenta senz´altro un´ulteriore conferma della volontà, da parte della gente trentina, di intraprendere scelte che portino ad un ridimensionamento del numero complessivo dei Comuni nella nostra Provincia. Processi aggregativi che vanno valutati come positivi passi avanti verso la semplificazione del quadro istituzionale trentino. Scelte che rispondono all´esigenza di creare migliori condizioni organizzative e di governo del territorio, garantendo ai cittadini un livello standard nella qualità dei servizi in un´ottica di razionalizzazione e contenimento dei relativi costi. "Come Assessorato agli Enti Locali - afferma Daldoss - siamo stati pronti a cogliere lo stimolo partito “dal basso” attraverso la raccolta firme (ben 1.500) promossa dal comitato popolare “Per un Primiero meno diviso”. Una chiara indicazione popolare confermata poi da questi risultati rilevati dal sondaggio telefonico realizzato in collaborazione con il Servizio Statistica della Provincia." L’indagine si è svolta tra il 26 agosto e il 16 settembre 2014 con l’obiettivo di conoscere l’opinione dei residenti in Primiero sul processo di fusione dei Comuni e acquisire informazioni utili agli amministratori per operare scelte condivise dalla popolazione. Di seguito si riportano i primi risultati dell’indagine. La popolazione del Primiero ha dato una risposta chiara sulla necessità di innovare con un 87% di favorevoli ad una riorganizzazione amministrativa del territorio. Non sembrano esserci differenze sostanziali nella scelta tra favorevole o contrario ad un’ipotesi di fusione per genere o per singolo comune, mentre dettagliando per classe d’età si registra un maggior consenso alla fusione nella classe centrale (36-59 anni). La classe più giovane (fino a 35 anni) e quella anziana (60 anni e più) si comportano allo stesso modo con una distanza negativa di circa 6 punti percentuali rispetto alla classe centrale. Il campione di indagine è stato progettato per essere rappresentativo anche per singolo comune del Primiero. In tutti i comuni si ha una propensione elevata alla fusione. La percentuale di favorevoli varia fra il valore minimo di Sagron Mis (80%) e il valore massimo espresso dai comuni di Transacqua (90,8%) e Tonadico (90,4%). Molto più incerta risulta, invece, la valutazione sul tipo di fusione scelta. Alla popolazione era chiesto di esprimersi su tre possibili opzioni per riorganizzare le amministrazioni del Primiero. Le alternative erano la fusione degli otto comuni in un unico comune, la trasformazione in due comuni (Primiero e Vanoi) oppure in tre comuni: Soprapieve (Fiera di Primiero, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua), Sottopieve (Imer e Mezzano) e Canal San Bovo. Analizzando le risposte sull’aggregazione scelta la maggior parte della popolazione si suddivide, più o meno in uguale misura, a favore dell’ipotesi di un unico comune o di una fusione dei comuni in tre gruppi (Soprapieve, Sottopieve e Canal San Bovo). Una quota residuale opta per i due comuni e un’altra, seppur numericamente minima, propone un altro tipo di fusione. L’analisi completa dei dati raccolti con l’indagine sarà disponibile a fine settembre.  
   
   
SUMMER SCHOOL, LOMBARDIA: IN PRIMA LINEA PER TRASPARENZA AMMINISTRATIVA  
 
Milano, 22 settembre 2014 - "Da Regione Lombardia sui temi della corruzione può arrivare un segnale di cambiamento importante. Basti pensare che costantemente la Corte dei Conti verifica gli atti amministrativi di Regione Lombardia avendone l´accesso diretto". E´ quanto ha detto il vice presidente Mario Mantovani dando la parola al presidente dell´Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. "Questa Autorità - ha spiegato Cantone - nasce con la legge Severino del 2012. Dopo Tangentopoli, infatti, non si é fatto quasi nulla per sconfiggere i fenomeni corruttivi che in questi vent´anni si sono evoluti moltissimo. In quest´ottica, la presa di coscienza da parte del mondo delle istituzioni che si doveva fare qualcosa è stata certamente un fatto molto positivo". Combatterla Dall´interno - "Un legge - ha commentato Cantone - certamente perfettibile, ma che porta con se´, una scommessa fondamentale: combattere la corruzione partendo dall´interno, attraverso la valorizzazione delle forze migliori delle nostre Pubbliche Amministrazioni". Il Presidente dell´ Autorita´ Nazionale Anticorruzione ha quindi evidenziato i punti forti di questa legge: "La responsabilità, la trasparenza e l´integrità del personale amministrativo". Attuazione Piani Anticorruzione - "Solo così - ha ricordato - vincendo tutti insieme questa sfida sarà possibile per le nostre Pubbliche Amministrazioni riacquistare autorevolezza e credibilità". "Gli anticorpi vanno creati dall´interno: non gettiamo al vento questa grande opportunità di cambiamento e di crescita e morale per il nostro Paese". Raffaele Cantone nel corso del suo intervento ha più volte posto in evidenza l´importanza di una concreta condivisione nel recepimento e nell´attuazione delle nuova legge del 2012, in particolare per quanto riguarda i piani anticorruzione, anche perché, ha detto: "Bisogna smetterla di far pensare che nelle pubbliche amministrazioni ci possano essere corrotti o nullafacenti". La Mission Dell´ente - Il Presidente dell´Autorita´ Nazionale Anticorruzione ci ha tenuto a ribadire e a spiegare qual è la mission dell´ente: "Grazie ai poteri affidatici con il decreto legge 90 possiamo agire dall´interno controllando da vicino il meccanismo dei contratti pubblici, inoltre, grazie alla possibilità di commissariamento, gli appalti non vengono bloccati ma possono andare avanti. Una norma pensata per Expo 2015, ma che mi auguro diventi la regola. Senza dubbio oggi abbiamo maggiori strumenti per rendere più difficile la vita a corrotti e corruttori, ma il nostro lavoro da solo non può bastare". Peggio Delle Infiltrazioni Mafiose - Cantone ha ricordato un commento del suo collega magistrato Piercamillo Davigo a proposito del dopo tangentopoli. Cantone ha infatti condiviso il pensiero del "processo darwiniano" che la corruzione avrebbe subito alla luce delle ´esperienze giudiziarie´ degli anni ´90. "La corruzione e´ un fenomeno complesso da battere - ha detto Cantone - molto di più delle infiltrazioni mafiose. E´ per questo che la nostra azione va accompagnata anche da una importante campagna educativa. Solo così verrà meno il pericoloso luogo comune secondo il quale chi corrompe é solo un po´ più furbo degli altri". Conseguenze Legge Severino - La conclusione dei lavori è stata affidata a Anna Ferrari, magistrato del Tribunale di Milano, la quale ha affrontato i temi del peculato, della concussione, dell´omissione e dell´abuso d´ufficio nella Pubblica Amministrazione. "Con la legge Severino sono aumentati i poteri sotto il profilo investigativo, oltre che le misure cautelari per reprimere questo genere di reati" ha ricordato il Magistrato. "Sul delitto di concussione con la Severino - ha concluso Ferrari - non solo è aumentato il limite edittale della pena, ma il reato è stato anche spacchettato nelle due fattispecie della costrizione e induzione".  
   
   
LOMBARDIA_ SUMMER SCHOOL, APERTURA LAVORI DEL CORSO  
 
Milano, 22 settembre 2014 - "Dopo il primo incontro del 24 luglio scorso sono lieto che questa Summer School Legalità possa continuare. E´ stato un impegno preso con voi e che Regione Lombardia oggi mantiene con due nuove giornate di grande livello. L´alto numero di adesioni (circa 250) e´ senza dubbio un fatto molto positivo. Dimostra l´attenzione che voi dedicate a questa iniziativa e la necessità per Regione Lombardia di promuovere occasioni di incontro e di riflessione su questi temi". E´ quanto ha dichiarato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani introducendo, il 18 settembre, la seconda giornata della Summer School Legalità presso la Sala Marco Biagi di Palazzo Lombardia. Ospite Il Presidente Dell´anticorruzione - "I rischi nell´attività amministrativa regionale" questo il titolo dell´appuntamento odierno promosso da Regione Lombardia - Direzione Generale Salute, con il supporto della Scuola Superiore di Alta Amministrazione di Eupolis Lombardia. "Nella prima giornata - ha ricordato Mantovani - avevamo detto che la legalità rende liberi i cittadini ed è alla base del vivere civile, trattandosi di un processo di crescita prima di tutto culturale. La legalità non si insegna, ma si interiorizza. Oggi, dunque - ha continuato l´assessore alla Salute - procediamo con questa seconda giornata che tiene conto dei risultati da voi prodotti nel questionario redatto al termine della prima giornata". Due Giorni Di Discussione - "Pertanto - ha sottolineato il Vice Presidente di Regione Lombardia - quelli di oggi e di domani saranno momenti in cui affrontare con ancora maggior concretezza questi argomenti. In questo senso la presenza di un ospite di così alto spessore quale il Raffaele Cantone, presidente dell´Autorità Nazionale Anticorruzione non potrà che arricchire ulteriormente la discussione che si svilupperà in seguito alla sua relazione sui temi connessi alla corruzione e alla trasparenza nell´attività della pubblica amministrazione". "Sono anche molto lieto della disponibilità dei nostri relatori a confrontarsi con voi - ha concluso Mantovani - Tutti insieme concorriamo al bene comune, ciascuno nelle sue responsabilità. E così faremo vincere la Lombardia ed il Paese".  
   
   
SARDEGNA, RIFORMA REGIONE: INCONTRO CON I DIRETTORI GENERALI, MAGGIORE PROFESSIONALITÀ E MOBILITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
Cagliari, 22 Settembre 2014 - "Dipendenti capaci di muoversi in maniera rapida ed efficiente, assessorati che comunicano tra loro senza steccati o barricate. Per una seria riorganizzazione del personale e una prospettiva di efficienza della Regione e della pubblica amministrazione è necessario fare di più con meno". Questa in sintesi la formula enunciata il 18 settembre dall´assessore degli Affari Generali, Personale e Riforme Gianmario Demuro durante l´incontro con i direttori generali della Regione. Tavola rotonda e di confronto costruttivo alla quale ha partecipato anche il presidente Francesco Pigliaru. "In un´ottica di best practice abbiamo individuato - ha proseguito l´assessore Demuro - quale modello di riferimento, quello della Regione Lombardia. E´ ormai evidente la necessità e l´urgenza di passare da un´organizzazione verticale a una orizzontale. Per questo motivo, ho chiesto ai dirigenti di individuare gli elementi di ostacolo alla leale collaborazione del sistema Regione". Parole chiave: professionalità e mobilità. "Valorizzare le professionalità presenti nella pubblica amministrazione - prosegue l´esponente della Giunta Pigliaru- attraverso una mappatura e un successivo riordino in base alle competenze e nel segno di una maggiore mobilità". E su mobilità e flessibilità organizzativa, per dare risposte certe agli utenti, pone l´accento anche il presidente Francesco Pigliaru. "E´ necessario abbattere gli steccati, abbandonare le logiche autarchiche e verticalistiche - ha detto il capo dell´esecutivo ai Direttori Generali- nelle quali l´organizzazione amministrativa da troppo tempo si avvita su se stessa". Lavorare per obiettivi trasversali, dunque. "Il Piano Regionale di Sviluppo è tra le priorità di questa giunta", ha proseguito il Presidente. "Per raggiungere l´obiettivo dobbiamo ragionare avendo chiare le funzioni che devono essere svolte: non può essere tutto ugualmente importante, serve differenziare le competenze all´interno della struttura amministrativa, evitando la triplicazione delle risorse e delle mansioni assegnate". Il principio chiave, ribadito dal presidente Pigliaru e dall’assessore Demuro è semplice ed intuitivo, sebbene rischi di apparire rivoluzionario applicato alla macchina regionale: si parte dalle funzioni che devono essere svolte e si organizza il personale di conseguenza, selezionando e valorizzando le competenze e individuando, eventualmente, le figure professionali mancanti. Ciò anche per risolvere una volta per tutte i problemi del precariato.  
   
   
GAL, LOMBARDIA: CON RIFORMA PUNTA A RAZIONALIZZAZIONE  
 
 Milano, 22 settembre 2014 - L´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava ha incontrato un centinaio tra sindaci e amministratori locali, per fare il punto sulla riforma dei Gal, i Gruppi di azione locale. Un focus particolare è stato dedicato ai temi cruciali del dibattito: la riduzione del numero attuale del Gal (a una decina rispetto ai 16 attuali); la concentrazione dei livelli territoriali (tra 40.000 e 150.000 abitanti il nuovo range per costituirne uno, come indicato nella proposta di Psr inviata alla Commissione); la prevalenza del Privato (51 per cento) nel partenariato col Pubblico; la coerenza degli interventi con gli obiettivi del Psr. Proposta Negoziata Con Europa - "Quella di oggi è una lettura tecnica e politica di una proposta frutto di una negoziazione con l´Unione europea - ha ricordato Fava, rivolgendosi agli amministratori intervenuti -, affinché possiate mettere i territori nelle condizioni di poter beneficiare delle risorse a disposizione, cosa non irrilevante in questo momento. Non appena il Piano di sviluppo rurale sarà approvato, avremo i dettagli esatti degli aspetti tecnici che poi declineremo nel bando regionale". Risorse A Disposizione - Ammontano a 65 milioni di euro le risorse disponibili per i Gal, con la possibilità di riservare una quota (ipotesi di circa 5 milioni di euro) a soggetti ´virtuosi´, a metà della fase di programmazione, sulla base di criteri qualitativi misurabili come, ad Esempio, lo stato di avanzamento dei progetti e della spesa liquidata. Riduzione Costi Di Funzionamento - Fava ha ricordato inoltre l´esigenza di ridurre al 10 per cento i costi di esercizio, contro il 20 per cento stabilito con il precedente bando e il 25 indicato come massimo nel nuovo regolamento. "Rispetto all´attuale programmazione - ha detto l´assessore regionale - il Gal potrà realizzare misure non scritte nel Psr, ma coerenti con lo stesso e quindi rispondenti allo sviluppo rurale del territorio agricolo di riferimento, nonché definire i criteri di selezione; criteri che dovranno essere individuati all´interno del Piano di sviluppo locale e approvati con il Piano stesso". Selezioni E Trasparenza - Necessario, infine, garantire procedure di selezione trasparenti, che evitino conflitti di interesse, attraverso l´adozione di procedimenti di evidenza pubblica per l´assegnazione di incarichi, dalla direzione alla scelta del personale, il divieto di doppio incarico di presidente e direttore del Gal, nonché l´incompatibilità della carica di presidente con altri incarichi pubblici (presidente di Comunità montana, sindaco).  
   
   
CALABRIA: PRESIDENTE E ASSESSORE ALLA NUOVA SEDE DEGLI UFFICI REGIONALI DI GERMANETO  
 
Catanzaro, 22 settembre 2014 - La Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi e l’assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile hanno effettuato, il 18 settembre, un sopralluogo sul cantiere della nuova sede degli uffici regionali a Germaneto di Catanzaro i cui lavori, secondo quanto hanno previsto i tecnici, sono in fase di ultimazione. La Presidente Stasi ha sottolineato che “La Cittadella è veramente finita, non manca nulla, solo che i locali vengano puliti e che si trasferiscano gli arredi, tra l’altro mobili che, per scelta di questa Giunta, saranno gli stessi già in dotazione agli uffici regionali sparsi sul territorio. L’auspicio è che già nel mese di ottobre ci sia il fine lavoro e poi sicuramente l’inaugurazione con la nuova Giunta. Parliamo di un risparmio di circa dieci milioni di euro annui concentrando l’attività amministrativa della Regione tutta in un’unica sede. Un vantaggio per i cittadini calabresi e per il bilancio regionale”. Per l’Assessore Gentile “l’opera è ultimata al 93% per la parte esterna e al 98% per il fabbricato. Aver portato i lavori praticamente a compimento, è una grande soddisfazione per noi e per il presidente Giuseppe Scopelliti, senza il quale forse quest’opera non si sarebbe realizzata. La sua determinazione ha portato ad avere oggi quello che vedete, quando prima del suo arrivo, la cittadella era solo ad un quarto dei lavori iniziati con il cantiere fermo. Non è un sopralluogo propagandistico, anche perché, periodicamente, i sopralluoghi sono stati sempre fatti. Si parlava di questa sede sin dal 1970. Oggi vediamo, finalmente, realizzata concretamente quella che sarà una struttura utilissima ai cittadini calabresi". Al sopralluogo erano presenti anche gli assessori regionali Tallini, Arena e Salerno, il Presidente del Consiglio regionale Talarico, il consigliere Chiappetta, il sindaco di Catanzaro Abramo ed il Commissario della Provincia di Catanzaro Ferro. L’assessore regionale al Personale Domenico Tallini ha sottolineato come "questo risultato negli anni passati non si sia raggiunto a causa delle pressioni esercitate dalle “lobbie” degli affitti su tutta la classe dirigente. Appena la cittadella sarà inaugurata tutto questo finirà anche perché i contratti di locazione hanno una durata subordinata all’apertura della cittadella. Qui convoglieranno tutti i dipendenti regionali, che sono 1.800. Sul territorio resterà solo il personale utile a recepire le istanze dei calabresi, ma ogni attività professionale si svolgerà qui. Così non si potranno più avanzare scuse sulla lentezza burocratica perché da un ufficio all´altro si arriverà in ascensore e non in autostrada". L’assessore alla Attività Produttive Demetrio Arena si è soffermato sull’importante impatto ambientale ed architettonico che il nuovo edificio avrà sul territorio”.  
   
   
ROMA: AL VIA IL BANDO PER IL NUOVO CORSO DELL’ISTITUTO JEMOLO 50 I POSTI A DISPOSIZIONE PER IL CORSO CHE È RIVOLTO AI PROFESSIONISTI E AI FUNZIONARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEL SETTORE. SCOPRI DI PIÙ  
 
Roma, 22 settembre 2014 - L’istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “A. C. Jemolo”, nel rispetto della Legge Regionale n. 40\87 e successive modificazioni ed integrazioni, bandisce Al via il concorso per l’ammissione al nuovo corso organizzato dall’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio Jemolo: “Il processo telematico civile, amministrativo e tributario”. 50 i posti a disposizione. Il corso è rivolto ai professionisti e ai funzionari della Pubblica amministrazione del settore. La graduatoria degli ammessi. Nel caso in cui le domande siano più dei posti a disposizione sarà formulata in base alla data di presentazione e al numero di protocollo attribuito. La graduatoria sarà pubblicata sul sito dell’istituto. Sarà riservata l’ammissione gratuita al corso per 5 partecipanti con reddito Isee inferiore a € 18.000,00 selezionati sulla base dei curricula presentati. Cosa bisogna fare per inviare le domande di partecipazione? Le domande di partecipazione al corso dovranno pervenire all’Istituto Jemolo utilizzando i modelli allegati al bando entro le ore 12 del 24 ottobre 2014. Vai qui per scaricare il bando. Http://www.regione.lazio.it/rl_urp/?vw=contenutidettaglio&id=352  Per maggiori informazioni puoi rivolgerti alla segreteria didattica che si trova a Roma in Viale Giulio Cesare, 31. Qui i contatti: tel 06.51.68.69.57/06.51.68.6812 mail segreteria@jemolo.It  Gli uffici sono aperti dalle 9.30 alle 13 tutti i giorni escluso il sabato e festivi.  
   
   
SCUOLA-LAVORO: 20 STUDENTI DEL 4° ANNO DIVENTANO APPRENDISTI DELL’ENEL ANCHE IL LAZIO SI ALLINEA ALLE MIGLIORI PRATICHE ATTIVE IN MOLTI PAESI EUROPEI E SOPRATTUTTO AL SISTEMA DUALE TEDESCO  
 
Roma, 22 settembre 2014 - La Regione in prima linea con un progetto di alternanza scuola-lavoro per avvicinare i ragazzi al mondo dell’occupazione prima ancora della loro uscita dalla scuola. Scopri di cosa si tratta: 20 studenti del 4° anno diventano apprendisti dell’Enel. I ragazzi passeranno un giorno a settimana in azienda durante l’anno scolastico e continueranno a lavorare anche nel periodo estivo. Una bella occasione per acquisire nuove competenze e rendere più efficace la formazione a scuola. Questo periodo, di 280 ore complessive, durerà 24 mesi, dal 4° anno fino alla maturità. Dopo il diploma i ragazzi passeranno un intero anno in azienda. I ragazzi sono stati selezionati per merito dopo aver superato un test di logica e un colloquio motivazionale per iniziare questo percorso all’Enel. Oltre al Lazio hanno partecipato a questo progetto messo a punto dal Miur e dal Ministero del Lavoro anche altre sei Regioni. Il progetto riguarderà in tutto 145 ragazzi. Per il Lazio ne sono stati selezionati 20 dell’Istituto Tecnico Marconi di Civitavecchia. Gli studenti lavoreranno in due diverse strutture. 5 alla zona Viterbo di Infrastrutture e Reti e 15 alla Centrale Torrevaldaliga Nord. Per tutte le loro esigenze potranno contare sull’assistenza di un tutor aziendale e di un tutor scolastico che li seguiranno passo dopo passo nel loro percorso di studio e lavoro. Tra le altre cose percepiranno anche un’indennità di circa 440 euro al mese e questo percorso sarà valorizzato anche con dei crediti formativi per l’esame di Stato. “Una strada innovativa che va verso un sistema duale scuola-lavoro, strumento chiave per contribuire all’innovazione tecnologica e produttiva della nostra Regione- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: l’alternanza scuola-lavoro è importante perché fornisce conoscenze, abilità e competenze essenziali per una maggiore spendibilità nel mercato del lavoro. Un altro passo, compiuto dalla nostra Regione, per arginare l’emergenza della disoccupazione giovanile”- ha detto ancora Zingaretti. “Anche la nostra Regione si allinea alle migliori pratiche attive in molti Paesi europei e, in primis, al sistema duale tedesco- è il commento di Lucia Valente, assessore al lavoro, che ha aggiunto: l´alternanza scuola-lavoro valorizza un rapporto costruttivo con i territori e con i fabbisogni delle aziende allo scopo di rendere sempre più efficace la formazione e rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio della loro occupabilità”.  
   
   
NEL MONDO DA PROTAGONISTI, LA REGIONE MARCHE ASSEGNA LE RISORSE AL PROGETTO ENGLISH 4U.  
 
Ancona, 22 settembre 2014 - “Cittadini del mondo, da protagonisti”: su questo principio, espresso dall’assessore all’Istruzione, Marco Luchetti, si basa l’orientamento della Regione nella realizzazione del progetto ‘English 4U’ (Dgr n.1023 del 15.9.2014) per la diffusione e la conoscenza della lingua inglese che prevede attività formativa e mobilità all’estero per l’inserimento nel mercato del lavoro e percorsi formativi e interculturali di lingua italiana L2, rivolti agli alunni stranieri e alle loro famiglie. Le risorse finanziarie F.s.e. Da destinare agli interventi ammontano a 1.500.000 euro per realizzare corsi di inglese negli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado delle classi quarte e quinte aderendo all’Avviso pubblico che verrà emanato nelle prossime settimane. Priorità di punteggio verrà riconosciuta agli Istituti tecnici e professionali. Una parte delle risorse, 300.000 euro, verrà destinata a misure per favorire la conoscenza della lingua italiana degli alunni stranieri e delle loro famiglie, per una adeguata integrazione nel nuovo tessuto sociale in cui si trovano a vivere. “Anche per l’anno scolastico 2014/2015 – specifica Luchetti – la Regione prosegue nella diffusione dell’apprendimento della lingua inglese fattore determinante per una buona collocazione nel mercato del lavoro. Il progetto è rivolto in particolare agli studenti delle classi quarte e quinte superiori che sono il segmento del percorso scolastico prossimo alla fine degli studi e quindi in una fase decisiva per le scelte di vita dei ragazzi. I repentini cambiamenti economici e sociali – aggiunge l’assessore Luchetti – obbligano ad una preparazione adeguata, al raggiungimento di conoscenze e livelli elevati di formazione e di istruzione per ambire ai migliori posti di lavoro e a un solido futuro professionale. Ormai - conclude - la conoscenza della lingua inglese non può più essere considerato un valore aggiunto ma un requisito essenziale per chi deve inserirsi nella realtà del mondo del lavoro”. Attraverso “English 4 U”, progetto attuato dalla Regione dal 2008 con un impegno finanziario coperto con il Fondo sociale europeo, si acquisisce una certificazione internazionale dell’apprendimento della lingua (Pet, Fce, Trinity) con esame finale, gratuito, a giugno. Analoga attestazione, attraverso enti certificatori riconosciuti dal ministero dell’Istruzione Università Ricerca, viene rilasciata per l’acquisizione della lingua italiana (con esame finale) da parte degli studenti stranieri frequentanti scuole secondarie di primo grado e un triennio del secondo grado. I percorsi formativi attivati dalla Regione Marche prevedono per tutti gli studenti, oltre a diverse e innovative modalità di insegnamento, anche il conseguimento della certificazione finale rilasciata dalle Università di Cambridge, Trinity, ecc. Gli studenti più meritevoli beneficeranno di un viaggio studio di tre settimane, a carico del progetto, in Gran Bretagna o Irlanda, da effettuare nel mese di luglio, agosto fino alla prima decade del mese di settembre 2015. Il progetto negli anni scorsi ha registrato molto successo tra le famiglie, gli studenti e i docenti, esperienza positiva che ha indotto la Regione a ripeterla e stanziare fondi di anno in anno. Gli Istituti scolastici che intendono attivare questi percorsi formativi possono presentare la domanda di finanziamento in risposta all’Avviso Pubblico che verrà pubblicato nel sito www.Istruzioneformazionelavoro.marche.it   
   
   
FORMAZIONE. LA REGIONE EMILIA ROMAGNA APPROVA 30 PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE (IFTS) PER FORMARE TECNICI SPECIALIZZATI. FINANZIATI CON CIRCA 3,5 MILIONI DI EURO SARANNO AVVIATI ENTRO IL 28 NOVEMBRE 2014.  
 
Bologna, 22 settembre 2014 – Al via per l’anno formativo 2014-2015 i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (Ifts): la Regione Emilia-romagna ha approvato e finanziato 30 corsi che formeranno tecnici specializzati in grado di gestire i processi organizzativi e produttivi nelle imprese, anche in settori di innovazione tecnologica. I percorsi sono progettati e svolti congiuntamente da enti di formazione professionali accreditati per la formazione superiore, da istituti secondari superiori, anche in rete fra loro, dalle università e da una o più imprese. Le attività dovranno essere avviate 28 Novembre 2014. “Gli Ifts sono un segmento decisivo della Rete Politecnica regionale – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Il sistema delle imprese richiede competenze sempre più specialistiche e professionalità in grado di supportarle nei processi di innovazione tecnologica necessari per affrontare al meglio le trasformazioni in atto. Per rispondere a queste esigenze la Regione finanzia e sostiene la Rete Politecnica, un’offerta formativa progettata per innalzare le competenze professionali, tecniche, tecnologiche e scientifiche delle persone e delle imprese”. I 30 corsi Ifts sono rivolti a giovani e adulti, non occupati o occupati in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. L´accesso è consentito anche a chi è in possesso dell’ammissione al quinto anno dei percorsi liceali, e a chi non possiede il diploma di istruzione secondaria superiore ma che può accreditare le proprie competenze acquisite in precedenti percorsi di istruzione, di formazione o di lavoro. A parità di punteggio tra i candidati, verrà data priorità in fase di selezione ai giovani disoccupati o inoccupati. I percorsi – a cui potranno accedere complessivamente 600 persone - hanno una durata complessiva di 800 ore. La formazione d’aula e di laboratorio è accompagnata da periodi di stage, circa 300 ore, per consentire ai partecipanti di sperimentare in impresa le competenze acquisite, di conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche relazionali. Al termine, viene rilasciato il Certificato di specializzazione tecnica superiore di Tecnico Superiore. Caratteristica dei percorsi che costituiscono la Rete Politecnica (Ifts, Its e Formazione Superiore) è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi e le imprese, impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze, competenze ed eccellenze alla progettazione e alla realizzazione delle attività. Obiettivo dei diversi percorsi di Ifts approvati – alla cui progettazione e realizzazione hanno collaborato gli enti di formazione accreditati insieme a diverse scuole, a tutte le università del territorio e a tante piccole, medie e grandi imprese - è quello di far acquisire ai partecipanti competenze tecniche necessarie per lavorare in diversi settori chiave dell’economia regionale. Rispetto alla meccanica in particolare sono stati approvati percorsi progettati e realizzati con la collaborazione di imprese leader a livello mondiale per formare tecnici esperti di materiali compositi per il manifacturing avanzato (Dallara automobili) e tecnici in grado di presidiare la progettazione e l’industrializzazione dei prodotti e dei processi (Ima, Comer Industries, Landi Renzo, Walvoil, Lombardini, Cesab). Un percorso è finalizzato alla formazione di tecnici manutentori aeronautici in collaborazione con l’Istituto Tecnico Aeronautico Baracca di Forlì. Nel settore agroalimentare la formazione approvata è orientata sia alla valorizzazione delle produzioni tipiche e alla tradizione enogastronomica del territori, con la collaborazione di realtà partner come il salumificio Villani, l’Osteria la Francescana e l’Associazione Chef to Chef, sia all’innovazione dei processi nell’agro-industria. Numerosi anche le opportunità rivolte a chi è interessato ad inserirsi nel settore dell’Ict (con imprese quali Doxe, Next) con percorsi per progettisti e sviluppatori di software, di applicazioni cross-platform tramite tecnologia web per la pubblicazione di contenuti per smartphone e tablet e di applicazioni informatiche con conoscenze robotiche, e per chi ha intenzione di lavorare nella comunicazione e nel design come tecnico della comunicazione e del multimedia, o come designer della produzione ceramica (aziende partner del progetto sono ad esempio Marazzi Group, Graniti Fiandre e in qualità di partner scientifico Associazione per il Disegno Industriale Emilia-romagna). Opportunità di formarsi anche per chi è orientato ad acquisire competenze nei settori emergenti del nuovo artigianato, dalla prototipazione rapida alla fabbricazione digitale in 3D in collaborazione con il Fablab Reggio-emilia. Attenzione nella selezione dei percorsi da approvare anche alla formazione per acquisire le competenze tradizionali dell’alto artigianato italiano e in particolare al settore calzaturiero con un percorso di tecnico superiore di prodotti calzaturieri. Le aziende partner di quest’ultimo percorso sono ad esempio Pollini e il Tacchificio Zanzani. Non mancano le opportunità per acquisire competenze strategiche nei settori della logistica (con imprese partner Schenker Italiana Spa e la collaborazione dell’Autorità Portuale di Ravenna) dell’edilizia - con specializzazioni nella qualificazione energetica e sismica degli edifici e nel recupero del patrimonio architettonico - e del turismo anche sociale e sostenibile rivolto alle aree interne. Altri percorsi sono finalizzati ad acquisire competenze trasversali strategiche per la competitività delle imprese di ogni settore, quali il controllo di gestione e l’internazionalizzazione. Entro il 10 ottobre sarà possibile anche iscriversi ai 13 i percorsi biennali per diventare Tecnici superiori approvati dalla Regione e realizzati dalle 7 Fondazioni Its presenti sul nostro territorio. Un’offerta di formazione non universitaria connessa e rispondente alle richieste dei sistemi produttivi regionali leader sui mercati nazionali e internazionali e necessaria allo sviluppo di settori ad alto potenziali di crescita. Entro il 2014 la Giunta regionale approverà inoltre l’offerta di formazione superiore, percorsi tra le 300/500 ore che completano l’offerta della Rete politecnica e che rappresentano un’opportunità di formazione specifica e mirata per giovani e adulti, occupati e non. La Regione ha già approvato il bando di chiamata per gli organismi accreditati affinché presentino i propri progetti formativi. Tutti i percorsi della Rete Politecnica sono approvati dalla Regione Emilia-romagna e sono gratuiti in quanto finanziati da risorse europee (Fondo sociale europeo), nazionali e regionali Di seguito l’elenco completo dei percorsi Ifts attivati in Emilia-romagna, suddivisi per Provincia e l’elenco dei percorsi biennali realizzati dalla Fondazioni Its. I percorsi Ifts attivati in Emilia-romagna – Anno formativo 2014-15 - Bologna Tecnico superiore per la industrializzazione del prodotto e del processo della meccanica Tecnico superiore delle produzioni tipiche e della tradizione enogastronomica del territorio Tecnico superiore della logistica integrata e delle spedizioni Tecnico superiore per la comunicazione e il multimedia Tecnico superiore progettista e sviluppatore di applicazioni cross-platform tramite tecnologia web per la pubblicazione di contenuti per smartphone e tablet. Ferrara Tecnico superiore per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche - app developer in ambienti ios e android Tecnico superiore per la progettazione e lo sviluppo di software - specializzazione in soluzioni web-based Tecnico superiore per il disegno meccanico e la progettazione industriale. Forlì-cesena Tecnico superiore di reti e servizi per le telecomunicazioni Tecnico superiore per la promozione turistica delle aree interne orientato al turismo sociale e sostenibile Tecnico superiore manutentore aeronautico Tecnico superiore per la progettazione e la realizzazione di prodotti calzaturieri. Modena Tecnico superiore in reti industriali e sistemi scada in ambito di automazione industriale Tecnico superiore per la progettazione, lo sviluppo e la gestione di applicazioni informatiche Tecnico superiore per la valorizzazione delle tipicità enogastronomiche del territorio Tecnico superiore per il design e la comunicazione per la ceramica industriale. Parma Tecnico superiore per l´ organizzazione e gestione del cantiere edile - efficienza e riqualificazione globale del patrimonio immobiliare esistente Tecnico superiore specialista in applicazioni informatiche mobile con competenze html5, android, ios e crossplatform Tecnico superiore di prodotto e di processo nell’ agro-industria Tecnico superiore di produzione dei materiali compositi per il manufacturing avanzato. Piacenza Tecnico superiore amministrativo per il controllo di imprese orientate all´export. Ravenna Tecnico superiore per la conduzione del cantiere edile per la qualificazione energetica e sismica degli edifici Tecnico superiore per l´amministrazione economico-finanziaria e il controllo di gestione per lo sviluppo dell’impresa Tecnico superiore per il design, la prototipazione rapida, la fabbricazione digitale, 3d - artigiani digitali per il made in Italy Tecnico superiore per la programmazione della produzione e la logistica. Reggio Emilia Tecnico superiore per la progettazione e la gestione del recupero funzionale, energetico, acustico del patrimonio architettonico Tecnico superiore per la programmazione della produzione e la logistica Tecnico superiore di disegno e progettazione industriale – industrial designer. Rimini Tecnico superiore per la promozione turistica specializzato in strumenti web e social Tecnico superiore per la progettazione e lo sviluppo di applicazioni informatiche con conoscenze di robotica. I percorsi biennali realizzati dalla Fondazioni Its- Fondazione Its "Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging" Tecnico superiore del veicolo con specializzazione in motori endotermici, ibridi ed elettrici - sede di Modena Tecnico superiore per l´automazione e il packaging - sede di Bologna Tecnico superiore in sistemi meccatronici - sede di Reggio Emilia Tecnico superiore dei materiali per la progettazione e produzione meccanica - sede di Modena www.Itsmaker.it  -Fondazione Its "Territorio, energia, costruire" Tecnico superiore per il risparmio energetico nell´edilizia sostenibile e per la qualificazione e riqualificazione del patrimonio edilizio - sede di Ferrara Tecnico superiore per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti - sede di Ravenna www.Its-ferrara.it  -Fondazione Its "Nuove tecnologie della vita" Tecnico superiore per la produzione di apparecchi e dispositivi biomedicali - sede di Mirandola www.Its-mirandola-biomedicale.it/  -Fondazione Its "Tecnologie industrie creative" Tecnico superiore per il design, lo sviluppo e la sostenibilità del prodotto ceramico industriale - sede di Faenza (Ra) Tecnico superiore per l´organizzazione e la fruizione dell´informazione e della conoscenza - sede di Cesena www.Fitstic.it  -Fondazione Its "Mobilità sostenibile, logistica e mobilità delle persone e delle merci" Tecnico superiore per l´infomobilità e le infrastrutture logistiche - sede di Piacenza www.Itspiacenza.it  -Fondazione Its "Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, turismo, turismo e benessere" Tecnico superiore per la gestione di strutture turistico-ricettive - sede di Rimini Tecnico superiore per la promozione e il marketing delle filiere turistiche e delle attività culturali - sede di Bologna www.Its-rimini-turismoebenessere.it  -Fondazione Its "Nuove tecnologie per il made in italy, ambito settoriale regionale agroalimentare" Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali - sede di Parma www.Itsparma.it  Per ulteriori informazioni http://formazionelavoro.Regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica    
   
   
TRENTO: "DALL´IDEA ALL´IMPRESA", UN SUCCESSO IL PROGETTO DEDICATO AI GIOVANI DI AGENZIA DEL LAVORO  
 
Trento, 22 settembre 2014 - Il progetto "Dall´idea all´impresa" di Agenzia del lavoro ha registrato un successo in termini di adesioni: sono state infatti oltre 60 le domande di aspiranti imprenditori, soprattutto giovani, che hanno inviato la loro proposta di impresa, così da accedere ai corsi di formazione e formazione di Agenzia e, in un secondo momento, ai finanziamenti per l´avvio dell´attività. Delle domande presentate solo 30 sono state ammesse ai due corsi, ognuno dei quali ospiterà 15 candidati, che inizieranno tra settembre e novembre. Il percorso formativo servirà a definire la bontà dell´idea di impresa e la sostenibilità della stessa: solo al termine di percorso formativo, le migliori proposte saranno finanziate per un massimo di 38 mila euro da Agenzia del lavoro. Negli scorsi giorni si è conclusa la prima fase di valutazione delle domande presentate per l’accesso all’edizione 2014 del progetto "Dall´idea all´impresa". L´iniziativa rientra nell´intervento 9 “Sostegno allo sviluppo di un’idea imprenditoriale” del Documento degli interventi di politica del lavoro di Agenzia del lavoro, voluto per favorire la creazione di nuove iniziative imprenditoriali da parte dei giovani. Al progetto hanno aderito oltre 60 trentini che hanno presentato una propria idea di impresa. Le proposte dei potenziali imprenditori sono state oggetto di una prima valutazione e, sulla base di una graduatoria, 30 candidati sono ammessi al percorso di orientamento e formazione. I corsi saranno due - il primo partirà nei prossimi giorni mentre il secondo nei primi giorni di novembre - e prevedono la frequenza obbligatoria al percorso di orientamento e formazione di circa quattro settimane. Durante i corsi, i futuri imprenditori avranno l’opportunità di dotarsi degli strumenti necessari per poter gestire la propria attività. Inoltre, i candidati saranno accompagnati ed affiancati, in forma personalizzata, da esperti del settore per mettere a fuoco e concretizzare la propria idea d’impresa, attraverso la stesura di un business plan. Il business plan sarà poi oggetto di valutazione in termini di fattibilità e sostenibilità economico-finanziaria dell’impresa e rappresenterà lo strumento indispensabile a disposizione dell’imprenditore per monitorare costantemente l’esercizio della propria attività. I candidati ammessi, a conclusione del percorso di orientamento e formazione, otterranno il parere positivo di valutazione del proprio progetto d’impresa e saranno così ammessi alle agevolazioni finanziarie previste, per un importo massimo di 38 mila euro. I candidati idonei potranno contare anche su servizi di supporto alla fase di start-up di impresa per i primi 12 mesi per 20 ore complessive di assistenza tecnica in azienda e attività di coaching, volta a migliorare e ad acquisire consapevolezza del proprio essere imprenditore. La graduatoria degli ammessi al percorso di orientamento è consultabile dall’home page del sito www.Agenzialavoro.tn.it  
   
   
MARCHE: GIUDICE DI PACE, CRITERI PER I CONTRIBUTI AI COMUNI CHE EROGANO IL SERVIZIO GIUSTIZIA.  
 
Ancona, 22 settembre 2014 - Fabriano, Jesi, Senigallia, San Severino Marche, Fano, Cagli e Macerata Feltria sono i Comuni marchigiani che hanno ottenuto il mantenimento della sede dell’ufficio del Giudice di pace. Per concedere loro i contributi necessari a sostenere le spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, incluse quelle per il personale amministrativo messo a disposizione dei Comuni stessi, la Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta ha definito criteri e le modalità ora al vaglio del Consiglio delle autonomie locali per il parere. “La Regione concede contributi che rappresentano una compartecipazione alle spese sostenute dai Comuni – chiarisce il vicepresidente e assessore agli Enti locali, Antonio Canzian - per evitare che i Comuni siano costretti a sopportare spese non facilmente sostenibili e per consentire ai cittadini di tutelare i propri diritti e usufruire dei servizi della giustizia senza particolari disagi”. La soppressione degli uffici del Giudice di pace nei Comuni che non sono sede di tribunale dopo la revisione delle circoscrizioni giudiziarie è stata disposta dal decreto legislativo 156/2012. Lo stesso decreto prevede che i Comuni interessati, anche consorziati tra loro, possano richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di pace, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, incluso il fabbisogno di personale amministrativo messo a disposizione dai Comuni stessi. “La legge regionale 13/2014 – aggiunge Canzian - oltre a prevedere i contributi da destinare ai Comuni, ne stabilisce anche il limite massimo dell’ammontare diverso a seconda che si tratti o meno di Comuni montani, riconoscendo implicitamente l’esigenza di assegnare un contributo maggiore ai Comuni montani perché ubicati in aree di maggiore disagio. Di questa esigenza si è tenuto conto nella predisposizione dei presenti criteri di concessione dei contributi prevedendo una riduzione del 10% sull’importo della spesa sostenuta dai Comuni non montani”.  
   
   
MINORI, UN INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA SUL SISTEMA DI PROTEZIONE, TUTELA E ACCOGLIENZA  
 
Bologna, 22 settembre 2014 - Un incontro con gli amministratori locali, i gestori delle comunità e le associazioni delle famiglie affidatarie per discutere del sistema di protezione, tutela e accoglienza di bambini e ragazzi in Emilia-romagna. Si è tenuto il 18 settembre in Regione, dove si sono affrontati più temi: la gestione dei bisogni, l’offerta dei servizi per i minori “fuori famiglia”, l’integrazione socio-sanitaria. La direttiva 1904/2011, recentemente aggiornata, in attuazione della legge regionale 14 del 2008, è l’atto di riferimento per il sistema di accoglienza, affidamento familiare e comunità residenziali e semiresidenziali, di bambini e ragazzi che hanno bisogno di protezione e tutela. Il tutto secondo una visione integrata degli interventi, tra accoglienza e ambito sanitario. Nelel corso dell’incontro, sono state presentate anche le nuove “Linee d’indirizzo” regionali per interventi integrati nell’area socio-sanitaria, rivolti ai minori allontanati o a rischio di allontanamento, insieme a un percorso di ricerca, affidato alla Fondazione Zancan, sul sistema di accoglienza. Secondo l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi “abbiamo prima di tutto riordinato il sistema di accoglienza per i minori in difficoltà, rivedendo la normativa per migliorare le risposte e assicurare interventi ancora più appropriati, tra comunità educative e familiari, centri di pronta accoglienza e di orientamento all’autonomia, servizi residenziali socio-sanitari specializzati per i ragazzi con bisogni più complicati e risposte dedicate ai minori stranieri non accompagnati”. L’incontro di oggi è stata “un’occasione – ha aggiunto l’assessore – per un rilancio del lavoro, condiviso e integrato, con il grande numero di soggetti gestori di queste strutture, per custodire un patrimonio di saperi ed esperienze che tiene insieme, nella nostra terra, professionalità e motivazione, titolarità pubblica e partecipazione del privato”. “Abbiamo definito regole più certe e omogenee per garantire un’assistenza più efficace e interventi più tempestivi – ha sottolineato Carlo Lusenti, assessore alle Politiche per la salute – , rafforzando così l’integrazione tra il sistema sanitario regionale e i servizi sociali territoriali. In questo modo garantiamo ancora più attenzione a giovanissimi particolarmente vulnerabili e fragili, che possono soffrire di patologie complesse”.  
   
   
A PADOVA SCUOLA MATERNA CON 65 STRANIERI E UN SOLO ITALIANO. ZAIA, “ERRORE ORGANIZZATIVO DA RIPARARE SUBITO. SE NO DISCRIMINATO IL BIMBO VENETO E TRADITA INTEGRAZIONE CORRETTA”  
 
Venezia, 22 settembre 2014 - “Se in una scuola materna statale su 66 bambini uno solo è italiano, vuol dire che la situazione è stata gestita male dal punto di vista organizzativo e l’errore adesso ricade sui ragazzi e le famiglie. Va corretto al più presto, con una diversa distribuzione dei bambini nelle strutture padovane”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene sulla questione, divenuta un “fatto” nazionale, di una scuola materna di Padova, dove su 66 bambini, uno solo è italiano. “Non è assolutamente una questione di razzismo, che per fortuna i bambini non sanno cosa sia– dice Zaia – ma di buon senso, per fare sì che una corretta integrazione, come quella delle famiglie straniere che mandano i loro bimbi a formarsi e crescere nelle nostre strutture, non venga tradita, diventando discriminazione nei confronti dei figli dei Veneti”. “I timori della signora che ha sollevato il caso – aggiunge Zaia – sono legittimi e comprensibili, ed esigono una risposta perché, se è positivo che tante famiglie straniere cerchino un’integrazione seria e reale nella terra dove hanno un progetto di vita, è altrettanto negativo che, come in questo caso, un ragazzo italiano e la sua famiglia debbano sentirsi ‘stranieri’ nel loro Paese e nella loro terra”. “Senza contare, problema evidentemente sfuggito a chi ha organizzato la composizione della classe – prosegue Zaia – che uno squilibrio così evidente di certo non aiuta la didattica che, a livello di scuola materna, di certo non può essere uguale per un bambino veneto e uno nigeriano. Se non li si istruisce correttamente, partendo dalla loro identità, si fa un pessimo servizio a entrambi”. “I responsabili dell’organizzazione di queste classi – conclude Zaia – trovino in fretta una soluzione, altrimenti saremo di fronte ad una discriminazione, questa volta sì assolutamente reale, a danno di un bimbo e di una famiglia del Veneto”.  
   
   
LOMBARDIA: CORSI CONTRO VIOLENZA SU DONNE, ISCRIZIONI APERTE  
 
Milano, 22 settembre 2014 - Rimarranno aperte fino al prossimo 24 settembre le iscrizioni, rivolte ad avvocati, per frequentare gratuitamente corsi di formazione, per assistere e tutelare al meglio le donne vittime di violenza. Lo fa sapere l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, ricordando il Protocollo d´intesa sottoscritto lo scorso 17 luglio con il presidente dell´Ordine degli avvocati di Milano Paolo Giuggioli, che prevede appunto l´avvio di 4 percorsi formativi di 6 giornate ciascuno. 200 Avvocati ´Tornano´ Sui Banchi - Frequenteranno i corsi 200 avvocati iscritti agli Ordini di Milano, Mantova e Varese. Due seminari si terranno a Milano, uno a Mantova (che è la rete territoriale con più esperienza, visto che è attiva da oltre 10 anni) e uno a Varese (ha ben 3 reti territoriali, una a Varese, una a Saronno e una a Busto Arsizio). A Donne Vittima Di Violenza Un Supporto Molto Qualificato - "L´accordo firmato con l´Ordine degli Avvocati - ricorda Bulbarelli - è il primo in Italia di questo tipo e darà la possibilità alle donne vittime di violenza che hanno deciso di uscire dall´anonimato di trovare supporto da personale altamente qualificato". Un Fenomeno Ancora Troppo Diffuso - D´altronde i numeri parlano chiaro: secondo gli ultimi dati disponibili tra il 2009 e il 2013 sono state 13.755 le donne che si sono recate in uno dei 16 centri antiviolenza attivi in Lombardia. Si sono verificati: 8.388 casi di maltrattamento fisico; 2.403 di violenza assistita; 1.483 di stalking; 10.035 di violenza psicologica; 3.651 di tipo economico. "Le donne che hanno subito maltrattamenti - spiega Bulbarelli - sono 9.931 di nazionalità italiana e 3.824 straniera. I casi di violenza diretta sui figli sono stati 2.675 e 10.061 i minori coinvolti". Requisiti Fondamentali - "Professionalità, competenza e una sensibilità che si acquisisce anche attraverso la conoscenza - conclude Bulbarelli - sono i requisiti fondamentali per garantire alle vittime di violenza di uscire da situazioni che compromettono la qualità dell´esistenza. Il nostro obiettivo dopo l´esperienza con gli avvocati, sarà di estendere, non appena possibile, questi percorsi anche ad assistenti sociali, psicologi, medici, magistrati e Forze dell´ordine". Dove Trovare Altre Info - Per maggiori informazioni è possibile contattare l´Ordine degli avvocati di Milano o scrivere a politicheantiviolenza@ordineavvocatimilano.It  
   
   
FVG, ASILI NIDO: RIPARTITI 950.000 EURO PER RISTRUTTURAZIONE 14 EDIFICI  
 
Trieste, 22 settembre 2014 - - Sono 14 gli edifici per la prima infanzia che beneficeranno di contributi per complessivi 951 mila euro a sostegno di opere di ristrutturazione edilizia, di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria. La Regione ha infatti approvato con decreto della direzione centrale Infrastrutture, Pianificazione territoriale e Lavori pubblici il riparto del fondo istituito per sostenere la realizzazione di un´adeguata rete di servizi per la prima infanzia e per migliorare e adeguare la rete esistente, destinato sia a soggetti pubblici che privati e del privato sociale. I 14 interventi finanziati riguardano 7 strutture in provincia di Udine, 3 a Gorizia, 2 a Trieste e 2 a Pordenone. "Nel 2015 potremo scorrere la graduatoria per ulteriori 200 mila euro derivanti da rinunce - ha dichiarato l´assessore regionale ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro - e con il reperimento di ulteriori risorse dovremmo in seguito giungere alla copertura di tutte le altre quindici domande ammesse".  
   
   
PARI OPPORTUNITA´, PIEMONTE IN RETE CONTRO LA TRATTA, NECESSARIO PENSARE INTERVENTI DI SISTEMA  
 
Torino, 22 settembre 2014 - Si è tenuto il 18 settembre un incontro con i partner della Regione Piemonte del progetto " Piemonte in rete contro la tratta ”. Si tratta di un progetto co-finanziato con fondi del Dipartimento Pari Opportunità - Consiglio dei Ministri – su bandi ministeriali emessi annualmente cui possono aderire soggetti pubblici e del privato sociale. La Regione Piemonte ricopre il ruolo di capofila dal 2008 e i n Italia solo 5 sono le regioni che hanno aderito alla progettualità . Presente l´assessora della Regione Piemonte alle Pari Opportunità, Monica Cerutti, che ha dichiarato: «Sarà nostro impegno stabilire una progettualità di interventi regionali non limitati nel tempo, ma di sistema. Il nostro operato però è reso complicato dalla difficoltà di interloquire con il livello nazionale dell´amministrazione pubblica, il Governo, perché manca il ministro delle Pari Opportunità». Le violenze che subiscono le vittime di tratta possono essere di varia natura: sessuali, lavorative, di accattonaggio e nelle economie illegali. In Piemonte, la tipologia più diffusa e meglio conosciuta è la tratta per sfruttamento sessuale. Le vittime di tratta in genere sono donne, uomini, transessuali, anche minori. Queste persone vengono private di ogni diritto umano e poste in stato di soggezione mediante forme di abuso di autorità, violenza e minacce. Dal dicembre del 2013 al giugno del 2014 in Piemonte 187 persone hanno beneficiato del progetto " Piemonte in rete contro la tratta ". Segnando una tendenza in aumento rispetto agli anni precedenti: 2012/2013 sono state 258; 2011/2012 sono state 248; 2010/2011 sono state 236; 2009/2010 sono state 237; 2008/2009 sono state 219. L’ordinamento giuridico italiano prevede 2 specifici strumenti normativi per contrastare il fenomeno e per promuovere azioni di sostegno e integrazione sociale e lavorativa a favore delle vittime: articolo 13 Legge 228/03 (Misure contro la tratta di persone), relativa alla riduzione in schiavitù che recependo il Protocollo addizionale alla Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000, ha riformulato l’art. 601 del Codice Penale introducendo pene più severe per il reato di riduzione in schiavitù e ha introdotto specifici programmi finalizzati all’emersione della condizione di vittima; articolo 18 del D.lgs. 286/98 (Testo Unico sull’Immigrazione - T.u.i.) che stabilisce il diritto a uno speciale permesso di soggiorno a favore della persona straniera extracomunitaria, vittima di violenza o grave sfruttamento che si trovi in situazione di pericolo concreto a causa dei tentativi di sottrarsi alla violenza e al controllo di un’organizzazione criminale e prevede l’attuazione di uno specifico programma di assistenza ed integrazione sociale. L’ottenimento del permesso di soggiorno, qualora vengano riconosciuti i requisiti, è legato alla possibilità di scegliere fra due possibili strade: “percorso giudiziario”: la vittima sporge denuncia e rende operante una collaborazione con l’Autorità Giudiziaria; “percorso sociale”: la vittima, per le scarse informazioni in suo possesso o per il timore delle ritorsioni che le reti criminali potrebbero mettere in atto, decide di non sporgere denuncia e la condizione di sfruttamento viene accertata dall´Ente Locale o dall’Associazione che l’ha presa in carico.