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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2014
PARLAMENTO EUROPEO: MOZIONE DI CENSURA CONTRO LA COMMISSIONE RESPINTA A GRANDE MAGGIORANZA  
 
Strasburgo, 1 dicembre 2014 - Con 461 voti contrari, 101 voti favorevoli e 88 astensioni, il Parlamento europeo ha respinto una mozione di censura la Commissione di Jean-claude Juncker, presentata da 76 deputati del gruppo Efdd e dei Non iscritti in seguito al dibattito svoltosi con lo stesso Juncker nella sessione plenaria del 12 novembre sull´affare "Luxleaks". Il dibattito sulla mozione di censura si era tenuto lunedì scorso. In base al Regolamento del Parlamento, per sciogliere la Commissione, la proposta avrebbe dovuto ottenere una doppia maggioranza: i due terzi dei voti espressi e una maggioranza di tutti i deputati (cioè 376). La mozione è stata presentata da 76 deputati del gruppo Efdd e dei Non iscritti.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTA I DOCUMENTI PROGRAMMATICI DI BILANCIO 2015: SETTE STATI MEMBRI PRESENTANO UN RISCHIO DI NON CONFORMITÀ  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2014 - La Commissione europea ha concluso il 28 novembre la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2015 di sedici paesi della zona euro, concentrandosi sulla loro conformità al patto di stabilità e crescita. La Commissione ha ritenuto cinque paesi conformi, quattro sostanzialmente conformi e sette a rischio di non conformità al patto. L’esercizio ha coinvolto tutti i paesi della zona euro tranne Grecia e Cipro, che sono soggetti a programmi di aggiustamento economico. Valdis Dombrovskis, vicepresidente per l’Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: “Negli anni scorsi sono stati compiuti progressi significativi per ripristinare la stabilità finanziaria e la sostenibilità delle finanze pubbliche. È giunto il momento di andare oltre, attuando ambiziose riforme strutturali per garantire la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro. Per farlo sono necessari leadership e impegno sia a livello dell’Ue che degli Stati membri.” Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “Abbiamo valutato con attenzione i documenti programmatici di bilancio di sedici paesi della zona euro, evidenziando i rischi rilevati. Ai primi di marzo decideremo se è necessario adottare ulteriori misure a norma del patto di stabilità e crescita. Per allora avremo un quadro più chiaro circa il mantenimento degli impegni di riforma da parte dei governi. È nell’interesse della zona euro che lo facciano. Tutti devono fare la propria parte per promuovere la ripresa economica.” A fine ottobre la Commissione aveva già concluso che per nessun documento programmatico di bilancio per il 2015 si configurava “un’inosservanza particolarmente grave” dei requisiti del patto di stabilità e crescita che intende garantire finanze pubbliche più solide nell’Ue. Per cinque paesi (Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovacchia), i documenti programmatici di bilancio sono stati ritenuti conformi al patto, mentre per quattro paesi (Estonia, Lettonia, Slovenia e Finlandia), i documenti programmatici sono stati ritenuti sostanzialmente conformi. Tuttavia, per sette paesi (Belgio, Spagna, Francia, Italia, Malta, Austria e Portogallo), i pareri della Commissione indicano un rischio di non conformità. La Commissione chiede ai due ultimi gruppi di paesi di adottare le misure necessarie nell’ambito della procedura nazionale di bilancio al fine di garantire che il bilancio 2015 sia conforme al patto. In alcuni casi, il rischio di non conformità incide sulle possibili misure nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Nei casi di Francia, Italia e Belgio la Commissione valuterà la situazione a inizio marzo 2015, in seguito all’approvazione delle leggi di bilancio e delle previste specifiche dei programmi di riforme strutturali annunciati dalle autorità nazionali nelle loro lettere del 21 novembre. Questi tre Stati membri si sono impegnati ai più alti livelli di governo ad adottare e attuare entro i primi mesi del 2015 riforme strutturali favorevoli alla crescita che dovrebbero avere un impatto sulla sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio termine. Prevista diminuzione del disavanzo complessivo della zona euro Oltre alle analisi specifiche per paese, la Commissione ha valutato la situazione di bilancio generale e gli orientamenti di bilancio nella zona euro nel suo complesso. In base ai documenti programmatici degli Stati membri, dopo essere tornato al di sotto del 3% del Pil nel 2013 per la prima volta dal 2008, il disavanzo di bilancio aggregato dei sedici paesi dovrebbe diminuire ulteriormente, attestandosi al 2,6% del Pil nel 2014 e al 2,2% del Pil nel 2015. La valutazione della Commissione, riportata nelle previsioni economiche d’autunno, indica una riduzione leggermente più modesta di 0,2 punti percentuali e si attesta al 2,4% nel 2015. Il rapporto debito/Pil aggregato per questi paesi dovrebbe restare quasi invariato rispetto al valore stimato per l’anno in corso, pari a circa il 92,5% del Pil, stando ai documenti programmatici di bilancio. La Commissione prevede un lieve aumento, dal 93,1% nel 2014 al 93,6% nel 2015. Occorre mantenere orientamenti di bilancio sostanzialmente neutri In termini aggregati, nel 2014 il risanamento di bilancio in questi sedici paesi ha subito una battuta d’arresto e le previsioni della Commissione indicano altresì per il 2015 orientamenti di bilancio sostanzialmente neutri (né di inasprimento né di allentamento). Ciò sembra assicurare il giusto equilibrio tra i requisiti di sostenibilità di bilancio, evidenziati da rapporti debito pubblico consolidato/Pil elevati e in crescita, e la necessità di rafforzare la fragile ripresa avviatasi nella zona euro. Il mantenimento di orientamenti di bilancio aggregati neutri, nel momento in cui alcuni Stati membri sono invitati ad accrescere i loro sforzi per ottemperare agli obblighi del patto di stabilità e crescita, implica un sostegno al bilancio che viene dall’utilizzo di margini di bilancio presenti altrove, il che ribadisce con forza l’opportunità dell’ambizioso piano di investimenti per l’Europa presentato dalla Commissione il 26 novembre. Per quanto riguarda la composizione delle finanze pubbliche, gli interventi politici volti a ridurre gli oneri fiscali sul lavoro vanno nella giusta direzione. Tuttavia, la composizione della spesa mostra progressi piuttosto marginali, se non nulli, verso un assetto più favorevole alla crescita, evidenziando la necessità di un migliore allineamento delle politiche degli Stati membri con le priorità del pacchetto della Commissione per l’occupazione, la crescita e gli investimenti. Secondo ciclo di questo autunno Per la seconda volta la Commissione ha valutato i documenti programmatici di bilancio che illustrano i principali aspetti della situazione di bilancio delle amministrazioni pubbliche e dei loro sottosettori per l’anno successivo. Tutti gli Stati membri della zona euro che non sono soggetti a programmi di aggiustamento macroeconomico erano tenuti a presentare i propri documenti programmatici di bilancio entro il 15 ottobre. L’esercizio è fondato sulla cosiddetta legislazione “two-pack”, entrata in vigore nel maggio 2013 e che intende migliorare l’efficacia del coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nella zona euro.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA: OSSERVAZIONI INTRODUTTIVE DI VICEPRESIDENTE DOMBROVSKIS SULLA PRESENTAZIONE DEL PACCHETTO ECONOMICO D´AUTUNNO DEL 28 NOVEMBRE  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2014 – “ Signore, signori, Oggi il nostro team – Marianne, Pierre ed io – presenteremo il pacchetto di governance economica del 2015. Due giorni fa, Presidente Juncker e vicepresidente Katainen hanno svelato un ambizioso piano di investimenti per l´Europa, uno dei tre pilastri della nostra agenda per la politica economica e sociale dell´Unione europea: mirati investimenti, ambiziose riforme strutturali e responsabilità fiscale in un modo che può stimolare la crescita economica e creare più posti di lavoro in Europa. Con analisi annuale della crescita oggi siamo rilanciare il prossimo ciclo del semestre europeo – come delinea le principali nuove priorità di politica economica per l´Europa, al fine di consolidare la ripresa economica e rafforzare la crescita economica. Questo non può essere raggiunto se tutti lavora in isolamento. I responsabili politici europei, nazionali e regionali e le parti sociali dovrebbero lavorare insieme per questi obiettivi comuni – e a tutti i livelli. Conseguire la crescita sostenibile e l´occupazione non è solo la responsabilità di uno di noi. È responsabilità di tutti noi. Europa ha superato il picco della crisi. Ma questo non significa che siamo in un porto sicuro. La ripresa è ancora fragile. E mentre le figure di disoccupazione rilasciate oggi da Eurostat sono relativamente stabili, sono ancora con insistenza alte-disoccupazione è pari a 11.5%. Troppo molti europei sono ancora affrontando le conseguenze sociali della crisi. Dopo la crisi, prestazioni dell´Europa sono stato più debole rispetto ad altre economie più importanti come gli Stati Uniti. Questo riflette la debolezza strutturale delle nostre economie. Mercati rigidi ostacolano l´allocazione efficiente delle risorse. Gli investimenti nell´innovazione non sono sufficiente a migliorare la produttività. Nell´ultimo decennio, molti paesi dell´Ue ha accumulato grandi e insostenibili squilibri macroeconomici. Questa è la principale causa di notevoli divergenze economiche tra gli Stati membri. Mentre in alcuni è rafforzare il recupero, rimane molto più debole in altri. Tuttavia, secondo la nostra ultima previsione economica, pubblicato all´inizio di questo mese, ci aspettiamo una crescita economica di raccogliere, in tutti i 28 Stati membri dell´Ue, l´anno prossimo, accelerando nel 2016. Il rischio di crescita bassa persistente nell´ambiente odierno di bassa inflazione e disoccupazione sono la nostra principale preoccupazione. Questo è anche evidente sullo sfondo di oggi di Eurostat stima del 0,3%. Piano di investimento dell´Ue per l´Europa dimostra che stiamo giocando la nostra parte nell´attrarre investimenti maggiori e migliori in tutta Europa. Ancora questo deve essere accompagnato da riforme strutturali assolutamente essenziale accoppiate con responsabilità fiscale. E il nostro lavoro deve riflettere sia richiesta e fornitura lati dell´economia. Persone hanno pagato un prezzo alto per una negligenza di riforme strutturali e di responsabilità fiscale. E ancora stiamo ritenendo le conseguenze. Quindi qual è la soluzione? In primo luogo, sulle riforme strutturali, a livello europeo siamo impegnati ad approfondire il mercato unico, migliorare il regolamento così aiuta competitività e non trattenere. Stiamo già lavorando per costruire un mercato digitale collegato per utilizzare al meglio le grandi opportunità offerte dalle tecnologie digitali attraverso i confini dell´Europa. E noi vogliamo riformare e riorganizzare la politica energetica dell´Europa in una nuova Unione europea di energia. Ma la responsabilità principale per le riforme strutturali si trova con gli Stati membri. C´è molto di più per essere fatto ai mercati del lavoro di riforma, di migliorare l´efficacia dei mercati di prodotti e servizi e a modernizzare le loro amministrazioni pubbliche. Senza questo non possiamo creare le condizioni per le imprese di prosperare e creare posti di lavoro. [Marianne parlerà più di questo in un momento.]. Consolidamento fiscale, secondo ha progredito e la politica di bilancio complessivo ora è neutra. Ma alti livelli di debito rimangono un trascinamento sulla crescita in molti Stati membri. Maggiore attenzione è necessario ora sulla qualità delle finanze pubbliche e la composizione dei bilanci nazionali. Consigliamo vivamente gli Stati membri a dare priorità alla crescita delle spese, compresi gli investimenti e a spostare il carico fiscale dal lavoro. Ma le azioni parlano più delle parole. E la capacità di fornire è una questione di responsabilità sia a livello nazionale che europeo. Con le modifiche introdotte sempre più di "Two-pack", gli Stati membri riconoscono le politiche macroeconomiche come una preoccupazione comune – come dovrebbe essere in un´Unione monetaria. Nessun progetto di bilancio piano è stato trovato per essere particolarmente sul serio non conformi con i requisiti di stabilità e crescita patto e nessun piano è stato mandato indietro. Ma come tutti ben sapete, questo non significa che tutto va bene. [Pierre approfondire questo]. Una mancanza di responsabilità fiscale e profonde riforme strutturali può seriamente mettere a prospettive di crescita dell´Europa il rischio. Nel dialogo con gli Stati membri, abbiamo visto un impegno alle riforme, non solo per la loro economia nazionale, ma anche per l´economia europea più ampia. Confido che saranno fatto buoni progressi nell´attuazione degli impegni che si sono stabiliti. Se ciò non fosse il caso, rinforzate nella legislazione "Six-pack" devono essere applicate le regole – sia in termini di procedura per i disavanzi eccessivi e la procedura per gli squilibri macroeconomici. Ma non è solo la nostra autorità formale, ma la potenza del nostro argomento che dovrebbe convincere tutti i decisori di fare la cosa giusta nel nostro comune interesse. Cosa succede in uno Stato membro riguarda gli altri. Se vogliamo tenere al passo in questo mondo globalizzato, Europa deve ottenere il suo agire insieme. Tutti hanno bisogno di riconoscere la nostra responsabilità – e agire su di esso. Il mondo sta guardando. Richiede coraggio politico. Esso richiede il dialogo sociale. Richiede un´azione risoluta. Confido che tutti condividiamo questo senso di responsabilità.  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA: UN IMPEGNO COMUNE PER LE RIFORME STRUTTURALI  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2014 – Di seguito l’intervento Marianne Thyssen-commissario per l´occupazione, affari sociali, competenze, mobilità alla presentazione dell´analisi annuale della crescita 2015: “ La ringrazio molto Valdis e Pierre. Cari tutti, Permettetemi di approfondire l´occupazione e le sfide sociali che ci troviamo di fronte con un forte appello per riforme strutturali. È nostra convinzione che - al fine di ottenere il massimo dal pacchetto di investimenti e credibilità fiscale - occorre anche un impegno comune a riforme strutturali. Relazione congiunta sull´occupazione di quest´anno Mostra chiaramente perché abbiamo bisogno di riforme. Nonostante alcuni segnali di miglioramento, i problemi che dobbiamo affrontare sono enormi: ##La disoccupazione rimane a livelli elevati, con 24,6 milioni di disoccupati. Soprattutto l´elevata disoccupazione giovanile è una grande preoccupazione. Siamo di fronte al rischio di una generazione perduta, e questo è semplicemente qualcosa che Europa non può accettare né permettersi. ##Disoccupazione di lunga durata è ancora nascente e conti per la metà del totale disoccupazione. Il tasso di occupazione Ue ha bisogno di una forte inversione di raggiungere l´obiettivo principale di Europa 2020 del 75%. Nel contesto della mobilità del lavoro limitata intra-Ue, mercato del lavoro di corrispondenza è peggiorata in diversi Stati membri. Povertà e disuguaglianza di reddito sono aumentati in molti Stati membri. Questo ha portato alla crescente divergenza all´interno dell´Ue. I bambini sono stati particolarmente colpiti. Il lato positivo, il numero degli abbandoni scolastici precoci sta andando gradualmente verso il basso, in direzione dell´obiettivo Ue per meno di 10% scuola forcellini entro il 2020. Europa si sta muovendo verso una società qualificata superiore, facendo buoni progressi verso l´obiettivo di raggiungere un tasso di raggiungimento terziaria o equivalente almeno al 40% entro il 2020 A causa di queste sfide è necessario un rinnovato e forte impegno per le riforme strutturali. Credo che le riforme veramente pagano. E sì, gli Stati membri hanno già perseguito significativa del mercato del lavoro e le riforme sociali, in linea con le raccomandazioni specifiche del paese. Queste riforme stanno iniziando a dare frutti, ma non possiamo permetterci di essere compiacenti. Quando consegnare la relazione per l´occupazione e i ministri degli affari sociali, voglio condividere questo messaggio chiaro con loro: abbiamo bisogno di modernizzare i nostri mercati del lavoro e sistemi di protezione sociale. Si può e deve fare di più. Questa Commissione, nel presentare la prima analisi annuale della crescita sotto il nostro mandato, si concentra su 5 priorità per creare posti di lavoro e persone di offrire migliori opportunità per l´occupazione. Esortiamo gli Stati membri a: ##Sostenere la creazione di occupazione e imprenditorialità: il piano di investimento di 300 miliardi di euro proposto dagli indirizzi della Commissione quell´obiettivo: stimolare l´economia reale, dove vengono creati posti di lavoro. ##Combattere contro una segmentazione del mercato del lavoro e lavoro sommerso. Spostare il cuneo fiscale dal lavoro. La valutazione di commissioni sui piani di bilancio bozza che Pierre ha presentato poco dimostra che molti Stati membri hanno identificato questo problema, ma che il progresso è lento. ##Investire in competenze per migliorare l´occupabilità dei giovani e disoccupati di lunga durata ##Modernizzare i sistemi di protezione sociale, compresi i sistemi pensionistici, per renderle adeguate ed efficaci. Il fondamento di tutti questi sforzi di riforma dovrebbe essere il dialogo sociale, al fine di garantire la proprietà e, in definitiva, garantisce il successo. Tuttavia, vorrei sottolineare che il mercato del lavoro e protezione sociale non sono gli unici campi dove è necessaria un´azione. Più deve essere fatto nei mercati di prodotti e servizi al fine di toccare pienamente il potenziale di creazione di lavoro di riforme e crescita. E abbiamo anche incoraggiare gli Stati membri ad eliminare gli ostacoli agli investimenti di miglioramento dell´ambiente di lavoro e rendere più efficiente la loro amministrazioni pubbliche. Dato il limitato investimento in Europa, è sempre più importante che è efficiente e c´è un certo potenziale per migliorare la qualità degli investimenti pubblici in ricerca e innovazione. Questa Commissione sosterrà gli Stati membri in questi sforzi. Coordinamento delle politiche economica, in particolare il semestre Eu, si è dimostrato uno strumento efficace per aiutare gli Stati membri a prendere avanti riforme economiche. Ma dobbiamo trovare il giusto equilibrio. Oggi il problema più grave nelle nostre economie è la disoccupazione. Ci siamo resi conto che lungo termine la disoccupazione e la disoccupazione giovanile deve anche essere guardato dal punto di vista degli squilibri. Non sono solo inaccettabilmente alti ora, ma essi compromettere le nostre prospettive di crescita a lungo termine. Pacchetto economico di quest´anno pone sfide sociali e occupazione più saldamente in una prospettiva macroeconomica – un impegno che deve essere approfondito l´anno prossimo. Ecco perché lanciamo il processo oggi – insieme a Pierre – per aggiornare l´uso della disoccupazione e degli indicatori sociali nella procedura di squilibri macroeconomici del prossimo anno, al fine di rafforzare la nostra capacità di reagire ai identificato squilibri del prossimo anno. Il prossimo anno, devo investire tutte le mie energie per lavorare con i colleghi e le parti interessate per attuare questa nuova strategia di crescita e garantire che sosteniamo il progresso sul terreno.  
   
   
PALAMENTO EUROPEO, DIRITTI UMANI: LA BLASFEMIA IN PAKISTAN; RAPIMENTO IN IRAQ; CRIMINI DI GUERRA IN SERBIA  
 
 Strasburgo, 1 dicembre 2014 - Lo scorso giovedì il Parlamento ha approvato tre risoluzioni, invitando il governo pakistano a rivedere le leggi sulla blasfemia; condannare le atrocità del cosiddetto Stato islamico in Iraq; e chiede un´azione contro la "retorica di guerra" e le espressioni di odio della libertà provvisoria crimini di guerra serbi Vojislav Šešelj sospetto. Leggi sulla blasfemia in Pakistan - I deputati esprimono preoccupazione per "leggi sulla blasfemia controversi" in Pakistan, che "rendono pericoloso per le minoranze religiose di esprimersi liberamente o impegnarsi apertamente in attività religiose". Essi chiedono al governo del Pakistan di svolgere una "profonda revisione della legge sulla blasfemia e della loro attuale applicazione" e di garantire l´indipendenza della giustizia, dello Stato di diritto e del giusto processo ", in linea con gli standard internazionali in materia di procedimenti giudiziari". Essi chiedono inoltre alla Commissione europea di aiutare le comunità religiose e "pressioni sul governo pakistano per fare di più per la protezione delle minoranze religiose". Rapimento e maltrattamento delle donne in Iraq - I deputati condannano con forza le "numerose atrocità commesse da parte dello Stato islamico, rivolti in particolare le donne, che ammontano a crimini contro l´umanità" e chiedono al governo iracheno a ratificare lo Statuto di Roma che istituisce la Corte penale internazionale, al fine di consentirle di perseguire i crimini di guerra commessi dalla Is. Essi chiedono inoltre al governo iracheno per fornire una protezione per gli iracheni Lgbt, che si trovano in una situazione "estremamente vulnerabile" e chiedere agli Stati membri di servizio europeo di azione esterna dell´Ue e, nel dialogo con i paesi del Golfo, "per aumentare forti preoccupazioni i continui sforzi salafiti / wahhabiti indottrinamento in molti paesi a maggioranza musulmana ". Crimini di guerra serbi sospettano Vojislav Šešelj - I deputati condannano con forza "guerrafondaio, istigazione all´odio e alla promozione di rivendicazioni territoriali e dei suoi tentativi di far deragliare la Serbia dal suo percorso europeo" di Vojislav Šešelj. Essi deplorano la sua "retorica di guerra", in quanto il suo rilascio provvisorio e suoi appelli pubblici per la creazione di "Grande Serbia" e le rivendicazioni espresse pubblicamente sui paesi limitrofi, compresa la Croazia nell´Ue Stato membro. Il Parlamento invita le autorità serbe ad indagare se il sig Šešelj ha violato la legge serba e di applicare pienamente la normativa che vieta l´incitamento all´odio, alla discriminazione e incitamento alla violenza e chiedere al Tribunale penale internazionale per l´ex Jugoslavia (Icty, istituita dalle Nazioni Unite nel 1993) "ad adottare misure per riesaminare la sussistenza dei requisiti per il rilascio provvisorio sotto nuove circostanze" Vojislav Šešelj, il Presidente del Partito radicale serbo, è stato incriminato davanti al Tpi di persecuzione, la deportazione, atti inumani e omicidio, ma la libertà provvisoria per motivi di salute, dopo più di undici anni di detenzione, anche se il suo processo è ancora in corso .  
   
   
ANALISI ANNUALE DELLA CRESCITA 2015 DELL’UE: UN NUOVO SLANCIO PER L´OCCUPAZIONE, LA CRESCITA E GLI INVESTIMENTI  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2014 - L´analisi annuale della crescita 2015 pubblicata il 28 novembre dalla Commissione europea ha come tema centrale riportare saldamente l´Europa su un percorso sostenibile di crescita economica e di creazione di posti di lavoro. L´arrivo della nuova Commissione, con il suo programma ambizioso per l´occupazione, la crescita, l´equità e il cambiamento democratico, è il momento giusto per creare un nuovo slancio. Con la proposta di un ambizioso piano per mobilitare investimenti pubblici e privati aggiuntivi per almeno 315 miliardi di euro nei prossimi tre anni, l´Europa volta pagina (Investment Plan website).Essa fa parte dell´approccio globale della Commissione europea volto a sostenere la creazione di posti di lavoro e a rilanciare la crescita in Europa. Nell´ambito di questo approccio, la Commissione, nella sua analisi annuale della crescita 2015, raccomanda di perseguire una politica economica e sociale basata su tre pilastri principali: 1) il rilancio degli investimenti, 2) un rinnovato impegno per le riforme strutturali e 3) il perseguimento della responsabilità di bilancio. Valdis Dombrovskis, Vicepresidente per l´Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: "L´unione europea rischia di ritrovarsi in una situazione prolungata di bassa crescita economica che acuirebbe i problemi sociali, già gravi, in alcune parti dell´Unione. Per questo oggi proponiamo un mix strategico di politiche basato sugli investimenti, le riforme strutturali e la responsabilità di bilancio. Invitiamo i governi, i parlamenti e le parti sociali ad agire rapidamente a livello dell´Ue e in ogni Stato membro. Intervenendo adesso insieme possiamo assicurare che in futuro vi siano le condizioni per una crescita robusta e sostenibile e che i nostri cittadini abbiano maggiori opportunità di lavoro." Marianne Thyssen, Commissaria per l´Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "La creazione di posti di lavoroe le politiche sociali sono al centro del nostro programma e occupano un posto preminente nell´analisi annuale della crescita. Tutti noi dobbiamo farcene carico. Gli Stati membri che hanno coraggiosamente riformato il proprio mercato del lavoro hanno dimostrato che le riforme pagano sul serio. Ciò dovrebbe incoraggiare gli altri Stati membri a fare altrettanto. Il piano di investimenti da 315 miliardi di euro presentato dalla Commissione può portare a risultati ancora migliori." L´analisi annuale della crescita segna l´inizio del ciclo annuale della governance economica, definisce le priorità economiche generali dell´Ue e fornisce agli Stati membri orientamenti politici per l´anno successivo. Malgrado gli sforzi compiuti a livello nazionale e dell´Ue, la ripresa dell´economia europea è ancora debole e fragile. Ciò, a sua volta, ostacola la riduzione dell´elevato livello di disoccupazione e di povertà. Solo lavorando insieme sarà possibile ristabilire la fiducia e riportare l´intera Ue a crescere: è necessario un deciso impegno da parte degli Stati membri ad agire diversamente a livello nazionale. Date le notevoli differenze fra le situazioni economiche degli Stati membri, il giusto approccio varierà inevitabilmente da paese a paese. Per dare una direzione comune e orientare le strategie nazionali, la Commissione raccomanda tre pilastri principali per la politica economica e sociale dell´Ue nel 2015: 1. Rilanciare gli investimenti A causa della crisi economica e finanziaria mondiale l´Ue ha risentito di bassi livelli di investimento. È necessario un impegno collettivo e coordinato a livello europeo per invertire questa tendenza al ribasso e riportare decisamente l´Europa sul cammino della ripresa economica. Gli investimenti sono necessari per modernizzare i sistemi di protezione sociale; per finanziare l´istruzione, la ricerca e l´innovazione; per un´energia più ecologica ed efficiente; per modernizzare le infrastrutture di trasporto e per introdurre servizi a banda larga più veloci e su vasta scala. La Commissione europea è pronta a fare la sua parte: appena due giorni fa la Commissione ha presentato un piano di investimenti da 315 miliardi di euro per i prossimi tre anni (Ip/14/2128). Questa "offensiva sugli investimenti" si basa su tre componenti che si rafforzano a vicenda: 1) mobilitare fondi per gli investimenti senza creare ulteriore debito pubblico; 2) sostenere progetti e investimenti in settori chiave come le infrastrutture, l´istruzione, la ricerca e l´innovazione e 3) eliminare gli ostacoli settoriali e altre barriere finanziarie e di altro tipo agli investimenti. La Commissione europea invita il Parlamento europeo e gli Stati membri a sostenere il piano di investimenti e a intraprendere le azioni necessarie in tempi brevi, in modo da produrre un effetto decisivo sull´economia europea. Poiché l´attenzione si sposta ora dalla necessità di affrontare le emergenze derivanti dalla crisi a quella di gettare solide basi per la crescita e l´occupazione, occorre un rinnovato impegno per le riforme strutturali. A livello dell´Ue, il rafforzamento del mercato unico costituisce una riforma strutturale "par excellence", che aiuta le nostre economie a modernizzarsi e che rende l´Europa più competitiva e attraente per gli investitori. Tra le priorità figurano la rimozione dei restanti ostacoli regolamentari e di altro tipo in settori quali l´energia, le telecomunicazioni, i trasporti e il mercato unico dei beni e dei servizi. A livello di Stati membri, la Commissione raccomanda di concentrarsi su una serie di riforme chiave: rendere più dinamico il mercato del lavoro e lottare contro l´elevato tasso di disoccupazione; garantire l´efficienza e l´adeguatezza dei sistemi pensionistici e di protezione sociale; creare mercati dei prodotti e dei servizi più flessibili; migliorare le condizioni di investimento per le imprese e la qualità degli investimenti in ricerca e innovazione (R&i); e rendere le pubbliche amministrazioni in tutta Europa più efficienti. I progressi compiuti in materia di risanamento del bilancio sono stati significativi: il disavanzo di bilancio medio nell´Ue si è ridotto in soli tre anni dal 4,5% del Pil nel 2011 a circa il 3,0% nel 2014. La riduzione del numero di paesi soggetti alla procedura per i disavanzi eccessivi, da 24 nel 2011 a 11 nel 2014, riflette questi miglioramenti di bilancio, che hanno avuto un ruolo determinante nel ripristinare la fiducia nella solidità delle nostre finanze pubbliche e stabilizzare la situazione finanziaria. Garantire il controllo a lungo termine del disavanzo e ridurre gli elevati livelli del debito restano elementi cruciali per una crescita sostenibile. Occorrono politiche di bilancio responsabili e favorevoli alla crescita, in linea con il patto di stabilità e crescita, tenendo conto della particolare situazione di ciascun paese. I paesi con un maggior margine di bilancio hanno più ampie possibilità di stimolare la domanda interna e gli investimenti. I sistemi fiscali devono diventare più equi ed efficienti e occorre contrastare con decisione la frode e l´evasione fiscale. La Commissione europea inoltre propone di semplificare e rafforzare il semestre europeo facendone uno strumento più mirato e accrescendone il ruolo politico sulla base dei tre pilastri dell´analisi annuale della crescita. Un semestre europeo più mirato dovrebbe rafforzare l´economia sociale di mercato e aumentare l´efficacia del coordinamento delle politiche economiche a livello dell´Ue attraverso una maggiore responsabilità e titolarità di tutti gli interessati, comprese le parti sociali. Il nuovo ciclo di politica economica semplificherà inoltre i documenti prodotti dalla Commissione e ridurrà gli obblighi di comunicazione per gli Stati membri, rendendo al tempo stesso il processo più aperto e multilaterale (vedasi l´allegato 1 e il Memo/14/2180). L´analisi annuale della crescita è accompagnata dalla relazione sul meccanismo di allerta, che è parte della normale sorveglianza nell´ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici e mira a identificare e ad eliminare gli squilibri che possono ostacolare il funzionamento delle economie degli Stati membri, della zona euro o dell´Ue nel suo complesso. Si stanno introducendo nella procedura per gli squilibri macroeconomici degli indicatori sociali e occupazionali che dovrebbero essere utilizzati per ottenere una visione più completa degli sviluppi e dei rischi a livello sociale e del mercato del lavoro. La presente relazione sul meccanismo di allerta dimostra che anche se gli Stati membri dell´Ue hanno compiuto progressi verso la correzione degli squilibri e la competitività è aumentata in diverse economie, gli squilibri macroeconomici e le loro rilevanti conseguenze sociali continuano a rappresentare una grave preoccupazione. La lentezza della ripresa e il livello estremamente basso dell´inflazione hanno ostacolato una più marcata riduzione degli squilibri e dei relativi rischi macroeconomici. Inoltre, il riequilibrio delle partite correnti resta asimmetrico. Sebbene i disavanzi siano stati ridotti in un certo numero di paesi, l´evoluzione è stata in gran parte dovuta al calo della domanda e, più in particolare, al calo degli investimenti, che, se non corretti, potrebbero avere conseguenze negative per il potenziale di crescita a medio termine. Nel frattempo la Germania e i Paesi Bassi hanno continuato a registrare elevati avanzi delle partite correnti, il che riflette il debole livello della domanda interna e degli investimenti. Per quanto riguarda i singoli paesi, la Commissione ritienegiustificato procedere a ulteriori analisi (esami approfonditi) al fine di esaminare in dettaglio l´accumulo e la correzione degli squilibri e i rischi correlati in 16 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito (per ulteriori informazioni, vedasi Memo/14/2231). Relazione comune sull´occupazione L´analisi annuale della crescita 2015 è accompagnata anche dalla pubblicazione della proposta della Commissione per la relazione comune sull´occupazione, in cui si analizzano la situazione dell´occupazione in Europa e le risposte politiche degli Stati membri. La relazione dimostra che le riforme strutturali sostanziali pagano sempre e analizza inoltre le potenzialità di miglioramento sul piano occupazionale e sociale per l´Ue nel suo complesso (per maggiori informazioni, vedasi Memo/14/2234). La crescita del Pil reale dovrebbe raggiungere l´1,3% nell´Ue e allo 0,8% nella zona euro per l´intero 2014 per poi aumentare lentamente nel 2015 fino all´1,5% e all´1,1%, rispettivamente, grazie al miglioramento della domanda estera e interna. Per il 2016 si prevede un´accelerazione dell´attività economica fino al 2,0% e all´1,7%, rispettivamente. I disoccupati sono arrivati a 24,6 milioni nell´agosto 2014: 5 milioni di essi hanno un´età compresa tra i 15 e i 24 anni. La disoccupazione di lunga durata è molto elevata. I tassi di disoccupazione variano notevolmente fra i diversi Statimembri, dal 5,1% in Germania e dal 5,3% in Austria al 24,8% in Spagna e al 26,8% in Grecia. Si prevede che per quest´anno l´inflazione continui a restare bassa, con una riduzione dei prezzi delle merci, in particolare per quanto riguarda l´energia e i prodotti alimentari, e prospettive economiche più deboli del previsto. La graduale ripresa dell´attività economica nel periodo considerato dovrebbe portare a un aumento dell´inflazione nell´Ue, dallo 0,6% nel 2014 all´1% nel 2015 e all´1,6% nel 2016. I rapporti disavanzo-Pil dovrebbero scendere ulteriormente quest´anno, anche se più lentamente rispetto al 2013, dal 4,5% nel 2011 al 3,0% per l´Ue e al 2,6% per la zona euro. Si prevede che i disavanzi pubblici continuino a ridursi nei prossimi due anni grazie al rafforzamento dell´attività economica. L´anno prossimo i rapporti debito-Pil nell´Ue e nella zona euro dovrebbero attestarsi, rispettivamente, all´88,3% e al 94,8%e restare alti in diversi paesi. In Spagna, nel dicembre 2013, il governo ha approvato una legge che garantisce l´unità del mercato nell´interesse della libertà di circolazione e di stabilimento delle persone e della libera circolazione delle merci. La legge, che costituisce un´ambiziosa razionalizzazione di norme nazionali che si sovrapponevano, pone rimedio alla frammentazione del mercato e aumenta la concorrenza sui mercatri dei prodotti. Le autorità spagnole stimano che nel tempo la riforma consentirà un aumento del Pil di oltre l´1,5%. Il Portogallo ha realizzato diverse riforme del mercato del lavoro tra il 2011 e il 2013. La tutela dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato e a tempo determinato è stata equiparata. La regolamentazione dell´orario di lavoro è stata resa più flessibile e sono state adottate misure per adeguare maggiormente il salario alla produttività a livello aziendale. I sussidi di disoccupazione sono stati riformati e ne è stata estesa l´applicabilità. Il servizio pubblico per l´impiego è stato riformato, le politiche attive del mercato del lavoro esistenti sono state riesaminate e sono stati introdotti nuovi programmi, tra cui alcuni destinati specificamente ai giovani. Il tasso di disoccupazione è sceso all´incirca di 2 punti percentuali tra il 2013 e il 2014. La Polonia ha avviato un´ambiziosa riforma per la deregolamentazione che agevola l´accesso alle professioni regolamentate. L´accesso a 50 professioni, ta cui quelle di avvocato, notaio, agente immobiliare e tassista, è stato liberalizzato con la prima fase della riforma nel 2013. Il parlamento polacco ha adottato decisioni su altre 91 professioni nell´aprile del 2014 e la deregolamentazione di ulteriori 101 professioni è prevista per l´inizio del 2015. L´italia ha adottato nel 2013 una serie di misure volte ad aumentare la concorrenza e la trasparenza nei mercati del gas e dell´energia elettrica. Le iniziative prese dal governo italiano hanno contribuito ad affrontare l´annosa questione degli elevati prezzi dell´energia in Italia e, secondo stime dell´autorità di regolazione dell´energia, a ridurre i prezzi al consumo.  
   
   
OSSERVAZIONI DI FREDERICA MOGHERINI, ALTO RAPPRESENTANTE SULLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA E DIMITRIS AVRAMOPOULOS, COMMISSARIO PER LA MIGRAZIONE, GLI AFFARI INTERNI E LA CITTADINANZA SULLE CONFERENZE PER IL PROCESSO DI RABAT E IL PROCESSO DI KHARTOUM  
 
 Roma, 1 dicembre 2014 - Frederica Mogherini, alto rappresentante sulla politica estera e di sicurezza e Dimitris Avramopoulos, Commissario per gli affari interni, migrazione e la cittadinanza il 28 novembre ha fatto le seguenti osservazioni seguendo la loro partecipazione alle conferenze ministeriali dei processi ´Khartoum´ e ´Rabat´ a Roma. Alto rappresentante Mogherini dichiarato quanto segue: ´ io sono molto soddisfatto dei risultati delle conferenze ministeriali degli ultimi due giorni: «processo di Rabat» e il «processo di Khartoum». Grazie alla guida della Presidenza italiana e il lavoro di squadra con Commissario Dimitris Avramopoulos, queste due conferenze sono state un successo; Dobbiamo agire insieme e di trovare soluzioni per tutti gli aspetti della migrazione. A volte siamo tentati di affrontare questo problema come una questione di sicurezza, ma la nostra presenza a Roma sottolinea l´impegno dell´Unione europea ad avere un approccio più ampio. A questo proposito, all´interno della Commissione europea, abbiamo iniziato ad agire in modo coordinato e lavorare da tutte le angolazioni diverse, al fine di massimizzare l´impatto delle nostre politiche e progetti. È nostra responsabilità assicurarsi che tutti gli strumenti che abbiamo sono coerenti. Dobbiamo affrontare le emergenze, per affrontare le condizioni drammatiche di persone che hanno messo le loro vite a rischio per tentare di trovare un futuro migliore, per lavorare con i paesi di transizione e per combattere il contrabbando di migranti. Ma dobbiamo anche affrontare le cause della migrazione irregolare: povertà, conflitti, mancanza di risorse. Ecco perché è essenziale sviluppare pienamente tutti i nostri mezzi europei. Abbiamo bisogno dell´impulso, il sostegno e la volontà politica degli Stati membri e partner internazionali, che abbiamo ricevuto in questi giorni a Roma" Commissario Avramopoulos dichiarato quanto segue: ´ Durante le due conferenze ministeriali a Roma e grazie al duro lavoro della Presidenza italiana e stretta collaborazione e coordinamento con l´alto rappresentante Frederica Mogherini, abbiamo raggiunto un numero di risultati tangibili che rafforzare la nostra capacità di affrontare l´immigrazione irregolare dall´Africa. Il processo di Rabat è un´iniziativa di lunga data che ha creato un unico livello di consenso e una visione comune per la migrazione con i nostri partner da nord, Africa occidentale e centrale. Il nostro sostegno per l´attuazione del processo di Rabat è stata di vasta portata. Abbiamo aiutato i nostri partner nella regione per rafforzare le loro frontiere. In Mauritania, per esempio, abbiamo contribuito a costruire la capacità delle autorità di frontiera, confine costruito articoli e fornito le attrezzature necessarie. Abbiamo anche assistito le autorità in Marocco, Algeria, Tunisia ed Egitto per rafforzare i loro sistemi di giustizia penale nella lotta contro i trafficanti di migranti. Il processo di Rabat è entrato ora una nuova fase. La nostra dichiarazione di Roma´ ´ sottolinea due aree prioritarie: 1) rafforzamento del legame tra migrazione e sviluppo e, 2) prevenzione e lotta contro l´immigrazione irregolare. La dichiarazione di Roma ha anche aggiunto un nuovo pilastro per la cooperazione: protezione internazionale. Per il processo di Khartoum, oggi abbiamo stabilito le basi per una sostanziale cooperazione politica tra i paesi di origine, transito e destinazione lungo il Eu-corno della rotta migratoria di Africa. Ci finanzierà i progetti primi che supporteranno i migranti e rifugiati bloccati lungo le rotte di migrazione dall´Africa orientale. Inoltre, i fondi dell´Ue sono stati assegnati al fine di contribuire a rafforzare la cooperazione con i nostri partner africani per la lotta contro i contrabbandieri e trafficanti. Quindi, è chiaro che il nostro dialogo con i nostri partner africani sta iniziando a pagare. La nostra forza è sempre stata e continuerà ad essere, il modo in cui noi reciprocamente rafforzare ed integrare la nostra cooperazione a tutti i livelli.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AUMENTARE GLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE NELLA UE  
 
 Strasburgo, 1 dicembre 2014 - Un team negoziale guidato da Alain Lamassoure (Ppe, Fr) Mercoledì sera ha stretto un accordo politico con il Consiglio e la Commissione sulla europee Long Term Investment Funds (Eltifs). Questi fondi dovrebbero aumentare il finanziamento non bancario per i progetti che offrono infrastrutture, proprietà intellettuale o di ricerca i risultati di cui beneficiano l´economia e la società reale. "Il giorno che il presidente della Commissione europea, Jean-claude Juncker ha presentato il suo piano di investimenti per l´Europa, abbiamo concordato su una struttura per attrarre i risparmi di investitori individuali e professionali per finanziare investimenti a lungo termine nell´Unione europea", ha detto il relatore del Parlamento su Eltifs Lamassoure. "Accogliamo con favore l´accordo politico sul Eltifs, che fornirà all´Ue un nuovo strumento per promuovere gli investimenti a lungo termine in Europa e completare il piano di investimenti Juncker", ha detto presidente della commissione per gli affari economici e monetari Roberto Gualtieri (S & D, It). Obiettivi Eltif - Eltifs sono progettati per stimolare gli investimenti non bancari nell´economia reale in tutta Europa. Essi aiutano i fondi pensione, compagnie di assicurazione, professionisti e anche gli investitori al dettaglio (se sono disposti ad investire almeno 10.000 € per il lungo termine, sia in uno o più Eltifs) di mettere i soldi in progetti nei loro paesi, in altre parti del Ue e al di fuori di esso, a condizione che essi beneficiano l´economia e la crescita dell´Ue. Finanziamenti a lungo-termine - Eltifs convoglierà fondi solo in progetti a lungo termine, che per loro natura difficilmente restituire un rapido profitto. Ma dovrebbero guidare la crescita di lungo periodo, fornendo infrastrutture, macchinari e attrezzature, l´istruzione e risultati della ricerca. Riscatto - Investitori Eltif dovranno essere pronti e in grado di fare un impegno a lungo termine, dal momento che non saranno in grado di ritirare i propri soldi facilmente. Tuttavia, per proteggere gli investitori al dettaglio, in particolare, i negoziatori hanno concordato regole "riscatto", che consentano un Eltf che ha liquidità sufficiente a restituire il denaro di un investitore di farlo su richiesta dell´investitore. Negoziatori del Parlamento inserite disposizioni per garantire che i fondi a lungo termine in realtà non beneficiare l´economia e la crescita dell´Ue, che non sono investiti in attività speculative e che tutti gli investitori retail in essi siano adeguatamente informati e protetti. Passi successivi - L´accordo deve ancora essere approvato dal comitato e il pieno casa così come gli Stati membri.  
   
   
"PENSIONI & LAVORO" CHIEDE L’ ANNULLAMENTO DELLE ELEZIONI EUROPEE  
 
Roma, 1 dicembre 2014 - In questo particolare momento dove capacità e affidabilità della Commissione Europea (caso Juncker) e dello stesso Parlamento Europeo vengono messe in discussione in più Sedi, si aggiunge la richiesta di annullamento delle elezioni europee presentata dai candidati della lista "Pensioni & Lavoro" in quanto esclusi ingiustamente dalla competizione elettorale, ricorso che verrà discusso avanti il Tar del Lazio sede di Roma nell´udienza del 4 dicembre p.V. Va anche detto che il 5 maggio 2014 il Tribunale di Venezia, accogliendo la richiesta di alcuni cittadini-elettori che lamentano, tra l´altro, l´irragionevolezza della soglia di sbarramento per le liste che non raggiungono il 4% dei voti validi, ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. Sono graditi commenti e suggerimenti da parte di tutti. Studiobesostri@libero.it  studio@panteleoniversace.Com  sono gli studi degli avvocati che hanno patrocinato la causa veneziana.  
   
   
MACROREGIONE ALPINA: EUSALP, 1 E 2 DICEMBRE LA CONFERENZA IN REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - Si tiene oggi e martedì 2 dicembre, a Milano, in piazza Città di Lombardia, dove sorge Palazzo Lombardia, sede della Regione, la Conferenza degli stakeholder per la Macroregione alpina. Questo il programma delle due giornate. Lunedì 1 Dicembre - 13 Registrazione dei partecipanti; 14.15 Saluto di apertura del sindaco di Milano Giuliano Pisapia; Presentazione della Strategia Ue per la Regione alpina. Interventi di: Paolo Gentiloni, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Italia; Corina Cre?u, commissario europeo per le Politiche regionali, Commissione Europea; Gianclaudio Bressa, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Italia; Gian Luca Galletti, ministro dell´Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Italia (presidente della Convenzione delle Alpi); Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, Coordinatore delle Regioni italiane di Eusalp, Italia. Introduce e modera Giampiero Gramaglia, giornalista e direttore di Euractiv Italy. - 15.15 Sessione I: Verso una Strategia dell´Ue per la Regione Alpina - un veicolo per la crescita e l´occupazione. Interventi di: Laurent Fabius, ministro degli Affari esteri, Francia; Karl Erjavec, ministro degli Affari esteri, Slovenia; Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Affari esteri e Cooperazione internazionale, Italia; Aurelia Frick, ministro degli Affari esteri, Liechtenstein; Georges Martin, Segretario di Stato aggiunto, Svizzera; Michael Linhart, segretario generale, Ministero Federale per gli Affari Esteri, l´Europa e l´Integrazione, Austria; Joachim Bleicker, vice direttore generale, Relazioni esterne dell´Ue e Relazioni bilaterali con i Paesi Ue, Ministero degli Affari esteri ed europei, Germania. - 16.35 Pausa caffè - 17.10 Sessione Ii: Verso una Strategia dell´Ue per la Regione Alpina - il contributo delle Regioni. Introduzione di Bernard Soulage, presidente dell´Intergruppo Macroregione alpina al Comitato delle Regioni, vice presidente del Consiglio regionale di Rhône-alpes, Francia; Brevi dichiarazioni dei presidenti delle Regioni presenti; Conclusioni di Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni italiane, presidente della Regione Piemonte e vice coordinatore delle Regioni italiane di Eusalp. Presentazione della Bozza di parere del Comitato economico e sociale su Eusalp: Stefano Palmieri, rapporteur. Martedì 2 Dicembre - 9 Sessioni tematiche parallele. Sessione 1: Favorire una crescita. Chair: Rossella Rusca, esperta Politiche di coesione Ue, Rappresentanza dell´Italia presso la Ue, Belgio; facilitatore: Jean-marc Venineaux, Dg Regio, Commissione europea; intervento di: Kai Böhme, esperto, consulente della Commissione europea. Parte 1: Mercato del Lavoro e Pmi. Intervengono: Vitor Nogueira, Dg Empl, Commissione europea; Christoph Platzgummer, Pianificazione territoriale e sviluppo regionale, Tirolo, Austria; Nicolas Evrard, segretario generale dell´Associazione degli Amministratori di montagna (Aem). Dibattito Parte 2: Innovazione. Intervengono: Andreja Jerina, Ministero degli Affari esteri, Slovenia; Thomas Egger, Gruppo svizzero per le Regioni di Montagna, Svizzera; Cinzia de Marzo, Dg Grow, Unità politiche per il Turismo, Commissione europea; Frank Dollendorf, Affari economici internazionali, Camera di Commercio di Monaco di Baviera e dell´Alta Baviera. Sessione 2: Connettere la Regione innovativa. Chair: Marc-etienne Pinauldt, Cget, Direzione generale per lo Sviluppo dei territori, Francia; facilitatore: Marco Onida, Dg Regio, Commissione europea; intervento di: Philippe Claeys, esperto, consulente della Commissione europea. Parte 1: Trasporti. Intervengono: Andreas Nägele, Dg Move, Commissione europea; Roberto Ferrazza, Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, Italia; Damiano di Simine, Legambiente, Italia; Hans-peter Böhner, Ministero dell´Interno, delle Costruzioni e dei Trasporti, Baviera, Germania. Dibattito Parte 2: E-connectivity. Intervengono: Robert Henkel, Dg Connect, Commissione europea; Paolo Bertolino, Unioncamere Piemonte, Italia; Markus Reiterer, segretariato permanente della Convenzione delle Alpi; Christian Salletmaier, Autorità di Gestione, Programma Spazio alpino. Sessione 3: Proteggere l´ambiente e promuovere una gestione sostenibile dell´energia e delle risorse naturali e culturali. Chair: Peter Eggensberger, Ministero dell´Ambiente e della Protezione dei consumatori, Baviera, Germania; facilitatore: Frithjof Ehm, Dg Regio, Commissione europea; intervento di; Agnes Kelemen, esperto, consulente della Commissione europea. Parte 1: Ambiente. Intervengono: Giacomo Luciani, Dg Env, Commissione europea; Darij Kraj?i?, Istituto sloveno per la Conservazione della natura; Anita Konrad, Cipra, Liechtenstein; Reinhard Schinner, Ambiente e Sviluppo sostenibile, Carinzia, Austria. Dibattito. Parte 2: Energia. Intervengono: Paolo Angelini, Ministero dell´Ambiente, Italia, Presidenza della Convenzione delle Alpi; Christian Schaffner, Ethz, Svizzera; Patrick Biard, Agenzia per l´Ambiente e l´Energia di Rhône-alpes, Francia. Dibattito - 11.45 Pausa caffè. - 12.15 Sessione di Chiusura - La Strategia Ue per la Regione Alpina: stato dell´arte e prospettive future. Presentazione a cura della Commissione europea. Chair: Lena Andersson Pench, direttore, Dg Regio, Commissione europea; Rapporto dalle Sessioni tematiche parallele: Jean-marc Venineaux - Marco Onida - Frithjof Ehm, Dg Regio, Commissione Europea; Q&a. Prospettive: Normunds Popens, vice direttore generale, Dg Regio, Commissione europea; 13.15 Conclusioni: Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Italia; Ugo Parolo, sottosegretario alla Macroregione alpina, Regione Lombardia. Durante il lavori è prevista la traduzione simultanea in inglese e italiano. L´attuale programma può essere soggetto a cambiamenti, che verranno, nel caso, comunicati con successive note.  
   
   
EUREGIO: PROGRAMMA 2015 CON CARTA FAMIGLIA, APP MONTAGNA, STAND ALL’EXPO  
 
Bolzano, 1 dicembre 2014 - Una carta famiglia dell’Euregio con agevolazioni valide in Alto Adige, Tirolo e Trentino, un bollettino valanghe unificato e una app dell’Euregio per la sicurezza in montagna, una presenza congiunta all’Expo a Milano: sono alcuni dei progetti che l’Euroregione di Bolzano, Trento e Innsbruck realizzerà nel 2015. Il programma è stato approvato il 27 novembre nella seduta del direttivo. I presidenti delle Province di Bolzano Arno Kompatscher, di Trento Ugo Rossi e del Land Tirolo Günther Platter hanno definito a Landeck in Tirolo, nell´ultima riunione dell´anno del direttivo del Gect, il programma di lavoro 2015 dell´Euregio. "L´euregio si è decisamente messa in moto e grazie a numerose iniziative viene ora percepita dalla popolazione dei tre territori, per i quali rappresenta un notevole valore aggiunto", hanno ribadito i presidenti Kompatscher e Rossi. Sono stati approvati nuovi progetti rivolti ai cittadini dei tre territori alpini: il sostegno alle famiglie a nord e a sud del Brennero sarà rafforzato con la creazione di una Carta famiglia dell´Euregio che garantirà alle famiglie agevolazioni e vantaggi in numerosi servizi. Il nuovo pass transfrontaliero sarà riconosciuto e quindi utilizzabile sia in Alto Adige che in Tirolo e in Trentino. "Questa iniziativa favorirà lo scambio all´interno dell´Euregio e una migliore conoscenza dei tre territori grazie a offerte e tariffe convenienti per le famiglie", ha sottolineato il governatore tirolese Platter. Una maggiore collaborazione è stata concordata dai tre Presidenti anche nel settore della sicurezza in montagna: nel 2015 è prevista l´introduzione di un servizio di bollettino valanghe congiunto tra Alto Adige, Trentino e Tirolo ma anche di una app per le emergenze, ampliando quella sviluppata dal Soccorso alpino tirolese in una app dell´Euregio utilizzabile sul cellulare. Consentirà di localizzare in maniera più rapida e più precisa il luogo dell´incidente in montagna, favorendo un intervento di soccorso più efficiente via terra o con l´elicottero. A Landeck i vertici del Gect hanno definito inoltre la presenza all´Expo 2015 a Milano: dal 10 al 16 luglio Alto Adige, Tirolo e Trentino danno vita a uno stand congiunto che racconterà le eccellenze e le particolarità dell´Euroregione. I cittadini che vorranno visitare l´Expo avranno a disposizione anche il Bus dell´Euregio che farà la spola ogni giorno da Innsbruck, Bolzano e Trento alla volta di Milano. Passi avanti anche sul piano della semplificazione amministrativa: Kompatscher, Rossi e Platter puntano a creare sinergie nel settore dell´economia attraverso la messa in rete delle associazioni di categoria e delle Camere di commercio dei tre territori. Verrà condotto anche uno studio sulla competitività del sito economico dell´Euregio. Sempre in tema di riduzione della burocrazia, da dicembre 2014 attraverso la homepage dell´Euregio http://www.Europaregion.info/ possono essere presentati progetti culturali, tutte le formalità saranno svolte dall´Ufficio del Gect. Il 2015 prevede inoltre due momenti ufficiali di incontro: l´anniversario a Bruxelles per i 20 anni dell´Ufficio di rappresentanza dell´Euregio nell´Ue e in autunno a Innsbruck la Festa dei cittadini dell´Euroregione. A Landeck, Kompatscher, Platter e Rossi hanno infine consegnato il neoistituito Premio Euregio per la cooperazione, "un ulteriore segnale del futuro comune delle tre Province." È suddiviso in due categorie: i progetti già in corso o conclusi e quelli da attuare. Complessivamente 56 le candidature, tra i progetti già avviati sono stati premiati il pacchetto di azioni per far rivivere la Via Claudia Augusta dal Danubio all´Adriatico, il progetto di post-trattamento del biogas nelle Alpi che riduce le emissioni nocive (tra i partner Atzwanger e Lub), il sistema "Originalp" per controllare origine e qualità dei prodotti regioni alpini mediante spettroscopia (tra i partner Lub, Centro Laimburg, Federazione latterie Alto Adige). Il primo premio per le idee innovative da attuare è andato invece al progetto dello studente della Lub Emanuel Valentin di utilizzare i sistemi di digitalizzazione e il crowdsourcing per creare una piattaforma online e raccogliere i dati digitalizzati del patrimonio culturale dell´Euregio. Tramite il "portale del patrimonio culturale" il cittadino potrà accedere a tutto il materiale digitalizzato esistente in biblioteche, archivi e musei dell´Euregio.  
   
   
STRATEGIA MACROREGIONE ALPINA: LUNEDÌ 1 A MILANO BOZZA DEL PIANO D´AZIONE  
 
 Bolzano, 1 dicembre 2014 - La commissaria Ue, i Ministri degli Esteri di 7 Paesi, i Presidenti delle Regioni alpine avvieranno lunedì 1° dicembre a Milano la strategia Ue per la macroregione alpina. All’evento sarà presente anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher: l’Alto Adige è stato uno dei promotori del progetto transfrontaliero. La definizione della strategia macroregionale europea per l´area alpina (Eusalp) è giunta a un importante momento di coinvolgimento della popolazione: dopo la prima fase di consultazione pubblica che ha interessato 7 Stati alpini (Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Slovenia, Lichtenstein), 48 Regioni e 70 milioni di cittadini, lunedì 1° dicembre a Milano è in programma la Conferenza sulla strategia dell´Ue per la regione alpina, primo passo verso un nuovo modello di cooperazione nel periodo di programmazione europea 2014/2020. A Milano lunedì pomeriggio ci sarà anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher assieme alla Commissaria Ue alle politiche regionali Corinna Cretu, ai Ministri degli Esteri dei Paesi coinvolti e ai colleghi Presidenti delle Regioni dell´arco alpino. All´evento organizzato dalla Presidenza italiana del Consiglio Ue, dalla Commissione europea e dalla Regione Lombardia sarà presentata la bozza del piano di azione della strategia della macroregione alpina che la Commissione Europea dovrà approvare entro giugno 2015. "Una macroregione che possa rappresentare gli interessi delle regioni alpine e di uno spazio vitale sensibile come la montagna", ribadisce Kompatscher.  
   
   
AOSTA, IL PRESIDENTE ROLLANDIN TRA I PORTAVOCE DELLE ISTANZE DELLA MONTAGNA A MILANO NELLE DUE GIORNATE DELLA STRATEGIA ALPINA  
 
Aosta, 1 dicembre 2014 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin oggi è a Milano alla Conferenza sulla Strategia dell´Ue per la regione alpina. Prenderanno parte all’incontro, articolato in due giornate, la commissaria Ue, i Ministri degli Esteri di 7 Paesi e i Presidenti delle Regioni alpine per avviare un nuovo modello di cooperazione tra la Macroregione alpina e l’Unione europea, in vista del periodo di programmazione europea 2014/2020. Nel corso della prima giornata della Conferenza, il Presidente Rollandin interverrà tra i portavoce delle Regioni per evidenziare il contributo fattivo che queste stanno apportando al Piano di azione della Strategia alpina. «Le Alpi costituiscono uno straordinario patrimonio naturale e culturale, così come rappresentano un fondamentale motore per lo sviluppo economico – dichiara il Presidente Rollandin -. Occorre quindi che la Strategia favorisca questo sviluppo, con particolare attenzione all’individuazione di soluzioni innovative per l’erogazione di servizi sul territorio e di interventi per il mantenimento di un alto grado di sicurezza. Così come è necessario che attivi progetti comuni per nuovi turistici, attenti alla sostenibilità ambientale».  
   
   
UPSIDEDOWN PROTECT: FONDAMENTALE IN VISTA DI EXPO "NECESSARIO PREVENIRE RISCHI BIOTERRORISMO CONNESSI EVENTO"  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - "La diffusione di diverse ondate di atti terroristici seguita agli eventi dell´11 settembre 2001 hanno bruscamente riportato all´attenzione delle istituzioni e degli organi preposti alla sicurezza della popolazione, la necessità di prevenire e contrastare fenomeni di terrorismo. Oggi non siamo qui per ricordare un evento drammatico come l´11 settembre 2001, ma per fare una riflessione sul mutato scenario internazionale e sulle possibili minacce di attacchi terroristici all´Europa". Così l´assessore lombardo all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, durante il suo intervento alla fase conclusiva di ´Upsidedown Protect´, progetto europeo incentrato sulle strategie di prevenzione dagli attacchi alle risorse idriche e alle infrastrutture sotterranee nelle aree urbane, il 28 novembre a Palazzo Lombardia. Il Progetto Upsidedown Protect - Co-finanziato dalla Commissione europea, il progetto Upsidedown Protect è stato avviato nel 2013 e ha favorito lo scambio di pratiche ed esperienze sulla messa in sicurezza delle infrastrutture sensibili, rafforzando il dialogo tra amministrazioni locali e gestori dei servizi idrici italiani ed europei. Cittalia-fondazione, Anci Ricerche, Agenfor Italia, Iatt (Italian association for trenchless technology), Amfm e Federutility sono i partner italiani del progetto di cui Regione Lombardia è leader. Il progetto ha coinvolto anche università e imprese in Polonia, Svezia, Bulgaria e Repubblica Ceca e Austria. Sicurezza Pubblica E Bioterrorismo - "Ma non esistono solo attacchi terroristici organizzati - ha fatto presente la titolare regionale all´Ambiente - a volte bastano anche singole cellule o piccoli gruppi per mettere a rischio la sicurezza pubblica. Tra le diverse forme di azione terroristica – ha aggiunto Terzi - il bioterrorismo riveste una particolare importanza; tra i possibili vettori di propagazione utilizzati dal terrorismo ambientale, oltre alla contaminazione dell´ambiente e delle derrate alimentari, c´è anche il sistema idrico". Prevenire Il Rischio - "Oggi risulta quindi essenziale garantire misure idonee a prevenire e fronteggiare il rischio delle possibili contaminazioni criminose dei nostri sistemi idrici, - ha sottolineato l´assessore - sia ad opera di organizzazioni che dispongano del know-how necessario, che ad opera di singole cellule o piccoli gruppi criminali operanti sul territorio". La Direttiva Europea - "Paradossalmente - ha proseguito Terzi - con la direttiva 114 del 2008 l´Europa ha escluso le infrastrutture idriche dai possibili obiettivi sensibili a un attacco terroristico. Il progetto ´Upsidedown Protect´ attraverso il confronto tra le differenti misure di sicurezza adottate dai diversi stati membri, il dialogo tra stakeholder e i risultati acquisiti attraverso il test di simulazione di un attacco terroristico a una rete idrica, ha dimostrato che anche le infrastrutture della distribuzione idrica sono assets fondamentali per il mantenimento delle funzioni sociali vitali (Salute dei cittadini, sicurezza e benessere economico sociale).Sono certa - ha auspicato l´assessore - che le deduzioni e i risultati di questo progetto riceveranno la giusta considerazione dalla Commissione Europea". In Vista Di Expo - "Per Regione Lombardia il lavoro fatto riveste un´importanza fondamentale soprattutto in vista di un evento di risonanza internazionale come l´Expo, che nei prossimi mesi coinvolgerà la nostra Regione e in particolare la città di Milano e che metterà a dura prova le infrastrutture della nostra regione, compreso il sistema idrico - ha ammesso Terzi -. Insieme alle prevedibili problematiche legate all´elevato numero di visitatori previsti -ha spiegato ancora l´assessore – Expo metterà Regione Lombardia davanti a grandi responsabilità, prima fra tutte garantire un elevato standard di sicurezza, soprattutto quando saremo sotto i riflettori di tutto il mondo. È per questo - ha concluso l´assessore Terzi - che i risultati di questo progetto finanziato nell´ambito del Programma Europeo ´cips 2011´ (Prevenzione, preparazione e gestione delle conseguenze del terrorismo e di altri rischi correlati alla sicurezza), ci daranno gli strumenti operativi necessari, le best practice, e nuove risorse per rendere ulteriormente più alti gli standard di sicurezza da noi adottati anche in previsione di Expo.  
   
   
MARONI INCONTRA AMBASCIATORE RUSSO: RAFFORZARE I NOSTRI RAPPORTI ECONOMICI  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - "Quello con l´ambasciatore russo è stato un incontro cordiale e costruttivo durante il quale ho ribadito la nostra posizione di contrarietà alle sanzioni alla Russia, sanzioni che danneggiano l´economia lombarda e rappresentano un grave errore sul piano politico perché la Russia è parte dell´Europa. Ho ribadito la mia posizione sull´autodeterminazione dei popoli e ho auspicato che l´Italia, in quanto presidente di turno, alla riunione del Consiglio d´Europa di dicembre convinca la Comunità Internazionale a porre fine alle sanzioni". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al termine dell´incontro avuto, il 26 novembre, a Palazzo Lombardia, con l´Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, accompagnato dal Console Generale della Federazione Russa a Milano, Alexander Nurizade. Tema Expo - "Abbiamo poi parlato di Expo, dei rapporti tra i nostri due Paesi e sono stato invitato - ha aggiunto il presidente Maroni - a recarmi a Mosca a febbraio con una delegazione di nostri imprenditori per rafforzare i rapporti commerciali ed economici tra la Lombardia e la Russia".  
   
   
MILANO: IL SINDACO PISAPIA INCONTRA L´AMBASCIATORE DELLA FEDERAZIONE RUSSA SERGEY RAZOV  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - Il Sindaco Giuliano Pisapia ha ricevuto il 26 novembre a Palazzo Marino l’Ambasciatore della Federazione Russa Sergey Razov accompagnato dal Console Generale a Milano Alexander Nurizade. Nel corso dell’incontro l’Ambasciatore ha voluto ribadire l’apprezzamento per la recente missione del Sindaco in occasione delle “Giornate di Milano a Mosca” e per la firma del memorandum di collaborazione tra le due città, incentrato soprattutto sullo sviluppo di progetti comuni nel campo dello sviluppo urbano sostenibile. Da parte russa è stato inoltre confermato il massimo impegno per la partecipazione della Federazione a Expo 2015, e la volontà di partecipare con eventi speciali anche al programma di “Expo in Città”. L’ambasciatore ha confermato al Sindaco la proposta giunta da Mosca di chiudere a Milano nei primi mesi del prossimo anno l’Anno del turismo e della cultura Italia-russia.  
   
   
LOMBARDIA. RUSSIA : SÌ A NUOVE COLLABORAZIONI, OPPORTUNITÀ PER IMPRESE ASSESSORE: NEI PRIMI MESI DEL 2015 MISSIONE CON IMPRENDITORI  
 
Mosca, 1 dicembre 2014 - "La mia visita a Mosca e la partecipazione di Regione Lombardia all´importante Conferenza annuale dedicata alla ´Competitività delle Regioni nella Federazione Russa´ conferma lo straordinario rapporto che ci lega a questo Paese e che è testimoniato anche dai dati economici. La Lombardia è infatti la prima regione italiana per valore dell´interscambio con la Federazione Russa, valore che ha superato complessivamente i 2 miliardi di euro nel primo semestre 2014. È nostro obiettivo rafforzare la collaborazione con la Russia: ci sono molti settori nei quali è possibile costruire interessanti partnership. Nei primi mesi del 2015 siamo pronti a tornare con una delegazione di imprenditori lombardi". È quanto ha dichiarato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini intervenendo oggi, su delega del presidente Roberto Maroni, alla Iv Conferenza annuale dedicata alla ´Competitività delle Regioni nella Federazione Russa: innovazione, investimenti e partnerships´. L´evento - L´evento, che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti politici delle Regioni russe, direttori dei Centri di ricerca, presidenti di enti e associazioni di categoria, ha rappresentato un momento di confronto sui modelli di competitività adottati dai Governi regionali a sostegno del tessuto imprenditoriale e industriale e sulle nuove opportunità di investimento e di partnership. Expo - "Uno dei temi che oggi condividiamo con la Russia – ha aggiunto Melazzini - è certamente l´Esposizione universale, che reputiamo il punto di partenza per avviare molteplici progettualità. Expo è, prima di ogni altra cosa, una grande vetrina per i Paesi che vi partecipano, perché portano con sé le proprie eccellenze produttive, scientifiche e culturali. Dalla Russia è atteso un numero di visitatori tra i maggiori: 600.000. Sulla base di queste premesse, sono sicuro che l´Esposizione garantirà a entrambi i nostri Paesi risultati importanti e nuove occasioni di crescita". Embargo Russo - "Mosca e in generale tutta la Russia - ha detto Melazzini - rappresentano mercati molto promettenti per le nostre imprese e quindi è nostro obiettivo essere facilitatori di questi rapporti. In questa direzione vogliamo anche impegnarci per affermare la linea del dialogo per risolvere la crisi attuale, convinti che le sanzioni non siano lo strumento più funzionale alla risoluzione". Competitività Imprese - Nel suo intervento alla Conferenza, Melazzini ha illustrato alcune misure di Regione Lombardia – tra cui la legge ´Impresa Lombardia´ e il programma ´Innova Lombardia´ - sottolineando che "solo supportando la competitività delle Pmi e favorendo il loro accesso a elementi strategici quali il credito, l´innovazione, l´internazionalizzazione è possibile un rilancio del tessuto imprenditoriale. Bisogna fare in modo che la ricerca si trasformi in Pil, investendo sul trasferimento tecnologico dai centri di ricerca alle imprese, mettendo in moto una filiera strategica. Su questo siamo totalmente in linea con i programmi delle Regioni russe più innovative, che puntano, come noi, sull´imprenditoria giovanile e sulle start-up". Incontri - Nel pomeriggio l´assessore Melazzini ha incontrato Vadim Khromov, vice primo ministro degli Investimenti e Innovazioni della Regione di Mosca, e Sergey Cheremin, ministro del Governo per il Dipartimento delle Relazioni economiche e internazionali della città di Mosca. Con entrambi sono state discusse future opportunità di collaborazione. "Si è trattato di due incontri estremamente significativi - ha commentato l´assessore - nel quale sono emerse diverse aree su cui poter costruire interessanti collaborazioni: in particolare nei campi aerospazio, ict, agroalimentare, manifatturiero e infrastrutture. Ma anche settori come quello del mobile, delle macchine utensili, della lavorazione dei metalli e farmaceutico possono rappresentare opportunità per incrementare gli interscambi commerciali. In quest´ottica, è stato molto apprezzato il nostro impegno per lo sviluppo di cluster tematici in settori strategici". Dati Interscambio Commerciale - La Lombardia è la prima regione italiana per valore dell´interscambio con la Federazione Russa, valore che ha superato i 2 miliardi di euro nel primo semestre 2014. Per il primo semestre 2014, il valore delle esportazioni lombarde in Russia è stimato in oltre 54 milioni di euro (pari al 27,5 per cento del totale nazionale), il valore delle importazioni è stimato in oltre 55 milioni di euro (pari al 30,8 per cento del totale nazionale). In particolare, nonostante la difficile situazione economica, crescono le esportazioni dei settori abbigliamento (da 110 milioni di export dei primi sei mesi del 2013 a 112 nello stesso periodo del 2014, +2,3 per cento), maglieria (+5,5 per cento), biancheria da casa (+23 per cento). Rispetto all´interscambio, Milano, Bergamo e Mantova sono tra le prime province lombarde per l´export e Pavia per l´import.  
   
   
VENETO CONTRO SANZIONI ALLA RUSSIA. ZAIA: “SONO ANDATO A MOSCA PER SOSTENERE LE NOSTRE AZIENDE E NOSTRI PRODOTTI”  
 
Venezia, 1 novembre 2014 - “Ho trovato piena disponibilità a dialogare e la comune volontà a consolidare i reciproci rapporti nonostante le sanzioni”. Così il presidente della Regione Luca Zaia ha dato conto degli esiti della sua missione a Mosca da cui è rientrato il 26 novembre e nel corso della quale ha incontrato il vice primo ministro Arkady Dvorkovich, il vicepresidente del Comitato Industria della Duma che si occupa delle relazioni con le imprese Pavel Dorokhin e il vicepresidente del Consiglio della Federazione russa (Camera alta) Ilias Umakhanov.. “Ho ricevuto l’invito ad andare a Mosca – ha detto Zaia – e ho deciso di farlo, prendendo come occasione una fiera del mobile alla quale hanno partecipato numerose aziende venete. Di questa missione ho avvisato il nostro Ministero degli affari esteri, chiedendo una loro eventuale presenza agli incontri istituzionali. Per tutta risposta è arrivata il giorno prima della mia partenza una nota del dipartimento affari regionali della Presidenza del consiglio dei ministri che, evidenziando l’innoportunità della visita, nella sostanza diceva di non andare. Ma siamo forse in guerra? Io ci sono andato comunque, perché là c’erano i veneti che stavano lavorando. Noi guardiamo alla concretezza dei fatti. Ho mantenuto aperto un canale diretto e i nostri imprenditori sono felici di questo, nonostante le difficoltà frapposte dalle sanzioni”. Zaia ha posto l’accento sui gravissimi problemi creati all’economia veneta dalla messa al bando della Russia di prodotti agroalimentari, tessili, dell’abbigliamento e della meccanica provenienti dai Paesi dell’Ue, compresa l’Italia, che stanno applicando le sanzioni nei confronti della stessa Russia come reazione al conflitto in Ucraina. “La Russia – ha detto Zaia - è per il Veneto un mercato prezioso, che crea ricchezza e lavoro. Le sanzioni si potevano tranquillamente evitare e altri Paesi hanno trovato soluzioni per aggirarle. Non vorrei che fosse l’Italia l’unica ad applicarle. L’export del Veneto verso la Russia è quasi di 2 mi1iardi di euro e le sanzioni pesano per 500 milioni. La preoccupazione dei nostri imprenditori è che si interrompano le relazioni commerciali sin qui costruite e che la Russia si rivolga ad altri mercati. Altro rischio che non possiamo permetterci è di perdere i flussi turistici dalla Russia”. “I rappresentanti istituzionali che ho incontrato – ha concluso Zaia – hanno mostrato grandissima disponibilità e conoscenza della realtà del Veneto sia dal punto di vista produttivo che turistico”.  
   
   
LOMBARDIA; MARONI: ANCHE OGGI MISURE IMPORTANTI PER NOSTRI CITTADINI  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - "Oggi in Giunta abbiamo preso molte decisioni importanti per i nostri cittadini, tra cui l´approvazione di una legge per il riordino delle Polizie locali, per migliorare il controllo del territorio. Abbiamo poi stanziato oltre mezzo milione di euro da assegnare ad Aler Milano, per effettuare gli sgomberi e sostenere il principio di legalità, per cui chi occupa abusivamente deve andarsene. Inoltre abbiamo stanziato 6,7 milioni per mettere in sicurezza le sponde dei Navigli milanesi". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il 28 novembre incontrando i giornalisti durante la conferenza stampa dopo la seduta della Giunta regionale.  
   
   
LOMBARDIA. RIFORME, MARONI: VALORIZZARE REGIONI E LORO RUOLO  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - "Questa riforma costituzionale, così come è, contiene molte imperfezioni e dei rischi per l´autonomia delle Regioni e la capacità di gestire i fenomeni politici, sociali ed economici. Nonostante questo faccio il tifo perché questa riforma sia approvata rapidamente, per cui spero che il Parlamento proceda e che le forze politiche intervengano per modificare e migliorare questa riforma che serve per fare chiarezza ma che non deve penalizzare il ruolo delle Regioni". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo nell´aula del Consiglio Regionale nel corso del convegno dal titolo ´Gli snodi della Riforma costituzionale´. Serve Mettere Ordine - "Io guardo al bicchiere mezzo pieno rispetto a quello mezzo vuoto, perché c´è bisogno di mettere ordine al sistema istituzionale, mi riferisco - ha sottolineato Maroni - soprattutto alle recenti norme come la legge Del Rio che hanno creato aspettative, confusioni e modifiche che poi vengono smentite da provvedimenti successivi". Il Caso Delle Province - "Per esempio - ha poi fatto notare Maroni - in questa riforma costituzionale vengono abolite le Province che invece nella riforma Del Rio vengono confermate ponendo a carico delle Regioni oneri che sono attualmente a carico delle Province. Quanto rimarranno le Province? Già sarà faticoso il nuovo processo di ripartenza con le nuove funzioni attribuite per legge alle province sottraendo competenze alle Regioni, ma quando saranno operative? E se nel frattempo passa la riforma costituzionale che le abolisce cosa succede?" . Necessaria Chiarezza Istituzionale - "Oggi - ha ribadito Maroni - queste certezze non ci sono perché siamo in una fase di cambiamento di regole degli assetti. Invece c´è bisogno di chiarezza per poter programmare qualunque sia l´esito di questa riforma che mi auguro sia diverso nei contenuti, perché non condivido l´indirizzo contenuto nella riforma di riportare le Regioni a come erano negli anni ´70, quando il consiglio regionale approvava una legge e poi veniva promulgata dal Commissario di Governo". Regioni Fondamentali In Struttura Istituzionale - "Le Regioni - ha precisato Maroni - sono un elemento fondamentale nella struttura istituzionale di un Paese come l´Italia anche in vista di quelli che saranno i cambiamenti a livello europeo. Voglio che le Regioni abbiano la responsabilità di programmare, di decidere e di intervenire, perché io come governatore so qual è il bilancio della Regione, so cosa devo fare e come intervenire al meglio. Pertanto mi auguro che il Parlamento faccia uno sforzo per approvare rapidamente la riforma, ma tenendo presente delle esigenze dei territori che passano dal rafforzamento dei poteri delle Regioni e non dal loro smantellamento. Le Regioni non sono centri di spreco, alcune di esse hanno sprecato e sbagliato ma non si può generalizzare e i conti della Regione Lombardia dimostrano che qui la spesa pubblica è gestita in modo molto più efficiente - ha concluso Maroni - rispetto a molti ministeri a Roma".  
   
   
UMBRIA, MARINI SU PIANO JUNCKER: "NUOVO FONDO GOCCIA NELL´OCEANO. BENE ESCLUSIONE DA PATTO STABILITÀ COFINANZIAMENTI STATALI DEI FONDI STRUTTURALI"  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2014 - "Contrariamente a quanto annunciato a settembre il piano non prevede risorse aggiuntive e non ci sono garanzie sull´effettiva mobilitazione di 315 miliardi di Euro in tre anni. Il nuovo fondo servirà comunque ad ampliare l´attuale offerta di strumenti finanziari per sostenere la crescita e a sperimentare primi elementi di flessibilità nel calcolo dei deficit nazionali". E´ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, e prima vice-presidente del Comitato delle Regioni dell´Unione Europea, Catiuscia Marini, dopo la presentazione del piano Juncker a Strasburgo. Secondo la presidente Marini "Il tentativo di Juncker va incoraggiato perché ha il merito di mettere al centro dell´agenda dell´Ue il drammatico crollo degli investimenti pubblici e privati che rischia di trascinare nella stagnazione l´economia europea". Tuttavia, "se davvero si voleva imprimere una scossa al mercato, limitarsi a riprogrammare 16 miliardi di fondi europei su tre anni è una mossa drammaticamente inadeguata". Positivo, invece, il commento della vice-presidente sull´impegno assunto dal presidente della Commissione Europea Juncker di escludere dai conteggi del deficit nazionale i contributi al piano provenienti dagli Stati Membri: "Vedremo quale sarà la definizione formale di questa decisione, in ogni caso l´introduzione di questi pur ridotti margini di flessibilità testimonia una presa di coscienza importante del problema di diversi governi nazionali e regionali che oggi non possono operare nuovi investimenti a causa dei tetti di spesa del Patto di Stabilità". Un passaggio importante, soprattutto per l´Italia: "Il lavoro della Presidenza di turno italiana dell´Ue su questo fronte – ha detto Marini - ha consentito di raggiungere un primo risultato che deve spingere l´Unione verso l´esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal Patto, come richiesto più volte dal Comitato delle Regioni". Quest´ultima proposta è tra gli aspetti più rilevanti del parere che la prima vice-presidente Marini presenterà alla plenaria del Comitato delle Regioni in programma il 3 e 4 dicembre prossimi.  
   
   
TORINO: ELETTI I PRESIDENTI DELLE TRE COMMISSIONI DEL CONSIGLIO METROPOLITANO  
 
Torino, 1 dicembre 2014 - Sono stati nominati il 28 novembre a Palazzo Cisterna i presidenti delle tre Commissioni che il Consiglio metropolitano ha istituito nella seduta del 20 novembre scorso. Si tratta dello stesso sindaco metropolitano Piero Fassino a capo della Commissione per la definizione e la redazione della bozza di Statuto della Città metropolitana di Torino; del consigliere Claudio Martano alla guida Commissione per la definizione della piattaforma per il negoziato con la Regione Piemonte sulle funzioni della Città metropolitana; e della consigliera Gemma Amprino alla presidenza della Commissione per la perimetrazione delle aree omogenee ai fini della rappresentanza del territorio. La composizione dei tre gruppi di lavoro è stata stabilita dal Consiglio metropolitano nella seduta di giovedì 20 novembre. La Commissione sullo Statuto è composta dal sindaco Fassino e dai consiglieri Amprino, Avetta, Barrea, Brizio, Buttiero, Centillo, Cervetti, Marocco, Montà, Paolino, Pianasso e Tronzano: lo Statuto secondo quanto prevede la legge 56/2014, cosiddetta legge Delrio, dovrebbe essere approvato dal Consiglio metropolitano entro il 31 dicembre di quest’anno, ma non sono previste sanzioni se non venisse approvato prima del 30 giugno 2015. Si tratta di un provvedimento estremamente delicato, che dovrà dettare le regole a un ente del tutto nuovo quale sarà la Città metropolitana. La Commissione si troverà a lavorare su una bozza di massima predisposta dall’Amministrazione uscente. La Commissione sulle funzioni della Città Metropolitana di Torino - che il sindaco Fassino ha auspicato siano stabilite in base al principio di sussidiarietà - è composta dai consiglieri Amprino, Barrea, Carena, Centillo, Cervetti, De Vita, Genisio, Martano, Montà, Pianasso e Tronzano. La Commissione sulla perimetrazione delle aree omogenee - tema delicato che sottolinea l’importanza di un’adeguata definizione delle aree esterne a quella urbana torinese per dare adeguata rappresentanza a tutti i territori - è composta dai consiglieri Amprino, Avetta, Brizio, Buttiero, Carretta, Cervetti, Griffa, Marocco, Martano, Pianasso e Tronzano. Il sindaco Fassino ha ricordato, all’atto dell’insediamento dei tre gruppi di lavoro, che “le Commissioni hanno fondamentali funzioni di carattere istruttorio, ma non sono investite del potere deliberativo, che spetta invece al Consiglio metropolitano”.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANE, IL SINDACO DI FIRENZE NARDELLA HA INCONTRATO IL SINDACO DI MILANO PISAPIA A PALAZZO MARINO IMPEGNO COMUNE PERCHÉ I NUOVI ENTI SIANO UN’OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER CITTADINI E TERRITORI  
 
 Firenze, 1 dicembre 2014 - Fare della città metropolitana un’opportunità di crescita per i cittadini e i territori, con competenze certe e servizi efficienti. Questo è stato il tema principale al centro dell’incontro - che si è svolto il 27 novembre a Palazzo Marino - tra il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane dell’Anci Dario Nardella. “E’ stato un incontro positivo, con una totale condivisione dell’idea di città metropolitana che vogliamo portare avanti e del ruolo che questo nuovo ente dovrà avere per il Paese – ha detto Nardella – Per noi le città metropolitane possono rappresentare la guida strategica e la locomotiva dell’Italia. Il 40% della ricchezza del Paese - ha sottolineato Nardella- passa dalle città metropolitane, dove vive il 38% degli italiani. Se usciremo dalla crisi, e io credo che ne usciremo, questo avverrà grazie al rilancio delle aree urbane. Per questo – ha concluso Nardella – c’è piena sintonia con il sindaco Pisapia anche sulla necessità di un accordo concreto con il governo per definire il futuro dei nuovi enti. Lavoreremo per questo”. “Tra poche settimane – ha affermato Pisapia - le città metropolitane cominceranno a operare dando il via a un cambiamento istituzionale atteso da tempo. Bisogna impegnarsi perché percepito dai cittadini come un cambiamento positivo con effetti concreti. Sarà certamente un percorso lungo, a Milano, così come a Firenze e nelle altre Città metropolitane, dobbiamo essere capaci di lavorare in armonia con tutte le istituzioni presenti nei territori perché non possiamo deludere chi crede in questa opportunità di sviluppo. Sono molti e rilevanti i temi su cui possiamo dare un segnale, a partire dai trasporti, alla qualità dell’aria, dalle politiche per la casa, alla gestione dei rifiuti, senza dimenticare un tema fondamentale come il sostengo all’occupazione. Non meno importante è il tema delle risorse. Le aspettative dei cittadini sono molte, per dare risposte adeguate servono anche le risorse adeguate. Con Dario Nardella questa mattina abbiamo concordato un impegno comune, attraverso anche il suo ruolo in Anci, affinché prosegua il confronto con il Governo su una questione così importante, proprio come i fondi necessari al funzionamento dei nuovi enti”.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANE. PISAPIA INCONTRA NARDELLA A PALAZZO MARINO IMPEGNO COMUNE PERCHÉ NUOVI ENTI SIANO UN’OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER I CITTADINI E I TERRITORI  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - Fare delle Città Metropolitana un’opportunità di crescita per i cittadini e i territori, con competenze e risorse certe e servizi efficienti. Questo è stato il tema principale al centro dell’incontro - che si è svolto questa mattina a Palazzo Marino - tra il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il Sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane dell’Anci Dario Nardella. “Tra poche settimane – ha affermato il Sindaco di Milano Pisapia - le Città Metropolitane cominceranno a operare dando il via a un cambiamento istituzionale atteso da tempo. Bisogna impegnarsi perché siano percepite dai cittadini come un cambiamento positivo con effetti concreti. Sarà certamente un percorso lungo, a Milano, così come a Firenze e nelle altre Città Metropolitane, dobbiamo essere capaci di lavorare in armonia con tutte le istituzioni presenti nei territori perché non possiamo deludere chi crede in questa opportunità di sviluppo. Sono molti e rilevanti i temi su cui possiamo dare un segnale, a partire dai trasporti, alla qualità dell’aria, dalle politiche per la casa, alla gestione dei rifiuti, senza dimenticare un tema fondamentale come il sostengo all’occupazione. Non meno importante è il tema delle risorse. Le aspettative dei cittadini sono molte, per dare risposte adeguate sono indispensabili anche le risorse adeguate. Con Dario Nardella questa mattina abbiamo concordato un impegno comune, attraverso anche il suo ruolo in Anci, affinché prosegua il confronto serrato con il Governo su una questione così importante, proprio come i fondi necessari al funzionamento dei nuovi enti”. “E’ stato un incontro positivo, con una totale condivisione dell’idea di città metropolitana che vogliamo portare avanti e del ruolo che questo nuovo ente dovrà avere per il Paese – ha detto Nardella –. Per noi le Città Metropolitane possono rappresentare la guida strategica e la locomotiva dell’Italia. Il 40% della ricchezza del Paese - ha sottolineato Nardella - passa dalle Città Metropolitane, dove vive il 38% degli italiani. Se usciremo dalla crisi, e io credo che ne usciremo, questo avverrà grazie al rilancio delle aree urbane. Per questo – ha concluso Nardella – c’è piena sintonia con il Sindaco Pisapia anche sulla necessità di un accordo concreto con il Governo per definire il futuro dei nuovi enti. Lavoreremo per questo”.  
   
   
LAZIO: LA CORTE DEI CONTI APPROVA IL BILANCIO 2013 UN RISULTATO IMPORTANTE CHE CERTIFICA LA POSITIVITÀ DELLE AZIONI PORTATE AVANTI PER IL RISANAMENTO.  
 
Roma, 1 dicembre 2014 - “Sono contento per i cittadini e le cittadine del Lazio, perché questo giudizio può riportare orgoglio nell´essere parte di una comunità nei confronti della quale lo Stato inizia a dare giudizi positivi. Ringrazio la Corte e il procuratore per l´analisi" – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, su quanto emerso dall’analisi della Corte dei Conti sul bilancio regionale 2013. La Corte dei Conti approva bilancio del 2013 della Regione, che ha ottenuto un giudizio senza rilievi. Un risultato importante che certifica la positività delle azioni portate avanti per il risanamento. Ridotto il debito. È passato da 12,3 ai 9,3 miliardi certificati dalla Corte dei Conti. Un passo avanti che è stato possibile anche grazie alle anticipazioni che la Regione ha ottenuto attraverso il Decreto 35. Un’azione che prosegue anche nel 2014. La Regione sta mettendo in pratica nel bilancio del 2014 molte delle indicazioni espresse dalla Corte dei Conti per il 2013, come ad esempio il risanamento dei conti e la razionalizzazione delle società. “Il Lazio ce l´ha fatta, il giudizio di parifica senza rilievi e´ una vittoria del buon governo. Noi abbiamo avuto il compito di guidare questa Regione in un momento difficilissimo, ed essendo questo il bilancio 2013 lo abbiamo preso in corsa – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: questa era la prova più difficile e non è una mia vittoria ma di tutta la squadra della Regione, che voglio ringraziare, perché è un giudizio che riconosce la svolta storica che stiamo portando avanti – ha detto ancora Zingaretti. "Il fatto che oggi abbiamo parificato un conto consuntivo senza rilievi significa che non dobbiamo tornare in Giunta per modificare neanche una virgola- lo ha detto Alessandra Sartore, assessore al bilancio, che ha aggiunto: significativamente vuol dire che c´è stata una regolarità contabile accertata su un bilancio molto complesso. Mi sembra un risultato molto importante per la giunta Zingaretti”- ha detto ancora Sartore.  
   
   
MARCHE, APPUNTAMENTO ANNUALE DELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA: IL PUNTO SULLA GESTIONE DEI FONDI EUROPEI.  
 
 Ancona, 1 dicembre 2014 - Le nuove opportunità per le Marche sono state al centro dell´incontro che si è svolto, ad Ancona, nell’ambito dell´appuntamento annuale della Pru (Politica Regionale Unitaria). Il workshop ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla gestione dei fondi europei nel periodo 2007-2013 e sulle strategie d’azione per la nuova programmazione, quella che arriverà fino al 2020. Molto partecipata la riunione, con quasi 150 stakeholder dai rappresentanti degli enti locali agli imprenditori interessati ad avere informazioni sulle linee guida dei fondi europei. «Un miliardo e duecento milioni di euro, per il lavoro, l’innovazione, la competitività del sistema produttivo, un elevato grado di qualità dell’ambiente, la difesa dal dissesto idrogeologico, la fruizione del patrimonio culturale e lo sviluppo imprenditoriale e di marketing del turismo, lo sviluppo dell’economia legata all´agricoltura in una visione maggiormente declinata all’innovazione, la coesione territoriale e sociale e la qualità dei servizi collettivi. Sono queste le opportunità offerte dai nuovi Programmi Operativi della Regione Marche nei prossimi sette anni», ha detto l’assessore alle Politiche Comunitarie della Regione Marche, Paola Giorgi. “Insieme alla Commissione europea stiamo concludendo il negoziato per l’approvazione definitiva dei Programmi Operativi Fesr e Fse – ha aggiunto - e siamo nel ristretto gruppo di Regioni che avranno approvato il Por prima di altre, probabilmente a gennaio 2015. A partire da quella data, sarà possibile avviare l’attuazione degli interventi previsti dal Por”. Altri interventi sono stati previsti per il sostegno delle politiche per lo sviluppo urbano sostenibile in alcune città, per renderle più vivibili e intelligenti. Per le aree interne sono stati identificati tre aree oggetto di politiche di sostegno specifiche su servizi e sviluppo locale. “Sono aree che presentano criticità e sono chiamate a interpretare nuovi percorsi di sviluppo di specifici servizi basilari attraverso una visione strategica ampliata a un contesto territoriale non necessariamente omogeneo, per quanto concerne obsoleti paletti geografico istituzionali, ma omogeneo per bisogni e volontà di sviluppo condiviso”, ha concluso l´assessore Giorgi. Per rendere più fruibili le informazioni sui vari step d’attuazione della programmazione comunitaria è stata ricordata la possibilità di utilizzare la App Marcheuropa dedicata al Por Fesr e Fse (già disponibile per iOs e a breve anche per Android) che offre l’opportunità di una facile e immediata consultazione di tutte le informazioni necessarie a fruire del Programma e che costituisce una delle prime realizzazioni del genere in Italia, a testimonianza di una grande attenzione al tema. “L’autorità di Gestione regionale – ha spiegato Mauro Terzoni, Autorità di Gestione Fesr e Fse Regione Marche – ha predisposto un canale web di accesso unico alle informazioni sui fondi Sie. Complessivamente le risorse stanziate per i Por (Fesr e Fse) ammontano a 625 milioni, a cui si aggiungono le risorse per il programma Garanzia Giovani, per le Marche circa 29 milioni”. È stato ricordato, infine, come il prossimo futuro debba guardare anche alle opportunità connesse alla creazione della Macroregione Adriatico Ionica che costituisce l’elemento principale dello sviluppo di tutta l´area sud est europea e in cui la Regione Marche riveste un ruolo chiave.  
   
   
LEGGE DI STABILITÀ, UPI IN CONFERENZA UNIFICATA GOVERNO ANNUNCIA EMENDAMENTI SU PROVINCE  
 
 Firenze, 1 dicembre 2014 - “Oggi in Conferenza Unificata il Governo ci ha dato una prima informazione rispetto alle modifiche che afferma intende apportare in Senato alla Legge di stabilità per allentare gli effetti dei tagli alle Province: prendiamo atto di questa presa di coscienza sulla necessità di intervenire per evitare il caos sui territori, ma chiediamo si apra da subito un confronto su questo pacchetto, per capire quale sarà l’effetto delle misure e se avrà un reale riscontro nell’immediato. Certo non diamo alcune parere su questa legge di stabilità, almeno finché non avremo letto queste norme che il Governo ci dice starebbe scrivendo”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, al termine della Conferenza unificata del 27 novembre nel corso della quale il Governo ha annunciato di stare lavorando ad emendamenti alla Legge di Stabilità, tra cui alcune norme che riguarderebbero il personale delle Province. “Se non si interviene a chiarire da subito chi dovrà gestire le funzioni ed erogare i servizi non più assegnati ai nuovi Enti di area vasta, non si può individuare correttamente il personale che deve essere ricollocato nelle altre istituzioni. Non vorremmo però – ha sottolineato Pastacci – che continuando a parlare dei pacchetti di emendamenti governativi, si ripetesse al Senato il paradosso cui abbiamo assistito alla Camera, dove tutti i gruppi politici hanno presentato in Commissione emendamenti che tentavano di risolvere il disastro dei tagli alle Province, salvo poi ritirarli prontamente, in attesa del testo del Governo, che ancora non esiste. Per questo chiediamo che si apra un confronto serio: vediamo insieme le norme che si stanno scrivendo, in maniera leale, e cerchiamo di trovare soluzioni che abbiano una reale praticabilità e che offrano garanzie di applicabilità da subito. Bisogna rendere compatibile l’attuazione della riforma Delrio con la Legge di stabilità, un percorso molto complesso, che deve essere affrontato con serietà – conclude il Presidente Pastacci - L’unico obiettivo che dobbiamo avere, tutti, è di continuare ad assicurare i servizi ai cittadini, senza mandare in dissesto tutte le Province”.  
   
   
FINANZIAMENTO DIRETTO ALLE CITTA’ METROPOLITANE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, NARDELLA SCRIVE A LUPI  
 
Firenze, 1 dicembre 2014 - Un incontro urgente per verificare l’inserimento della annunciata previsione circa il finanziamento diretto alle Citta’ Metropolitane del Trasporto Pubblico Locale: e’ quanto chiede il Coordinatore Anci delle Citta’ Metropolitane, Dario Nardella, in una lettera inviata al ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, in relazione allo schema di Disegno di Legge sulla riforma del settore del Trasporto Pubblico Locale, che lo stesso Ministero si appresta a definire. Nel manifestare apprezzamento per quanto dichiarato dal Ministro durante i lavori della recente Assemblea Anci di Milano, circa la necessita’ di una simile previsione, Nardella ribadisce che essa ‘’risulta assolutamente necessaria’’ ai fini del riconoscimento del ruolo attribuito alle citta’ metropolitane in tema di ottimizzazione dei servizi, rispondendo anche efficacemente agli obiettivi di controllo e miglioramento della gestione delle risorse. Nardella conclude quindi manifestando al Ministro Lupi la disponibilita’ di Anci a qualunque approfondimento in materia.  
   
   
MILANO: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LE MODIFICHE ALLO STATUTO SUL TEMA REFERENDUM  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - Il Consiglio comunale ha approvato il 27 novembre, con 25 voti favorevoli, nessun contrario e 10 astenuti, le modifiche allo statuto comunale in tema di referendum popolari. Una proposta di delibera di iniziativa popolare, approfondita e discussa dalle commissioni preposte, ha permesso al Consiglio Comunale di introdurre nello Statuto i referendum di tipo abrogativo e propositivo e di votare alcune modifiche che riguardano i referendum consultivi. Come già in passato, i referendum popolari potranno essere indetti sulle materie di esclusiva competenza comunale, con finalità consultive e ora anche propositive e abrogative. I referendum potranno essere richiesti da almeno 15 mila cittadini, da due terzi dei Consigli di Zona oppure da una delibera del Consiglio comunale. Il referendum abrogativo sarà valido se la proposta verrà presentata entro 120 giorni dal momento in cui diventa esecutiva l’atto della Giunta o del Consiglio che si vuole abrogare. Si apre la possibilità di partecipare ai referendum anche per cittadini maggiorenni provenienti da paesi non appartenenti all´Unione Europea, che siano residenti nel Comune di Milano alla data di indizione del referendum e siano titolari di permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. I referendum propositivi e abrogativi sono vincolanti perché il loro esito interviene direttamente sull’attività dell’Amministrazione. Permangono alcune limitazioni rispetto alle materie che potranno essere oggetto di referendum: le norme statutarie e i regolamenti, le tariffe e i tributi, gli atti relativi all’organizzazione del Comune e dei rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni. Sono esclusi anche il Piano di Governo del Territorio, i provvedimenti del Comune nei confronti di terzi, gli atti costituitivi di Società per Azioni o Srl e gli atti che riguardano la salvaguardia dei diritti dei singoli o di specifici gruppi di persone. L’ammissibilità dei quesiti referendari spetta al Collegio dei Garanti che prende la propria decisione prima della raccolta delle 15.000 firme. Le votazioni referendarie non possono comunque tenersi nei dodici mesi precedenti la scadenza del mandato amministrativo e non sono ammessi referendum su quesiti già oggetto di consultazioni tenute almeno nell’ultimo triennio dello stesso mandato. Il Consiglio ha stabilito, infine, un quorum del 50% dei votanti nelle ultime amministrative per i referendum abrogativi e propositivi e del 30% per i referendum consultivi. Alle consultazioni referendarie saranno ammessi per la prima volta anche tutti i cittadini immigrati residenti a Milano con regolare permesso di soggiorno.  
   
   
LA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE HA DECISO DI RESISTERE IN GIUDIZIO AI RICORSI IN TEMA DI VITALIZI  
 
Trento, 1 dicembre 2014 - La Giunta regionale ha deliberato il 28 novembre di resistere in giudizio al ricorso in tema di vitalizi presentato innanzi al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa. L´incarico di patrocinare la Regione Trentino Alto Adige e´ stato conferito agli avvocati Giandomenico Falcon e Fabio Corvaja di Padova. Con una seconda deliberazione, sempre in tema di vitalizi, la Giunta ha deciso di resistere in giudizio, accanto al Consiglio regionale, ai 43 ricorsi promossi davanti al Tribunale Civile di Trento. Gli avvocati patrocinatori saranno individuati di concerto con l´Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.  
   
   
AREE INTERNE: COSTRUIRE UNA STRATEGIA CHE VEDA PROTAGONISTA ANCHE QUELLA FERMANA  
 
Ancona, 1 dicembre 2014 - “La valorizzazione delle aree interne, in un contesto strategico che vede i Comuni protagonisti di percorsi condivisi, è talmente prioritaria per la Regione Marche che risulta, oggi, tra le prime regioni a giungere a un avanzato livello di programmazione in merito. Le aree interne della Regione, con le loro fragilità e con le loro ricchezze, espresse o potenziali, tutte, sono oggetto di focalizzazione concreta. Un percorso avanzato, condotto dalla Giunta regionale insieme ai territori e al ministero per lo Sviluppo Economico che ne ha stabilito i parametri di adesione, normativi e tematici, che non intende escludere nessuna volontà e capacità progettuale espressa dal territorio”. Lo afferma l’assessore alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi, che torna sulla questione dello sviluppo delle aree interne. Sono state individuate, ricorda l’assessore, “tre aree, già oggetto di studio e approfondimento ministeriale (pesarese anconetana, indicata come area pilota, l’area maceratese e l’area ascolana) e nel deliberato della Giunta, proprio rispetto all’area ascolana che, anche in base al report del Ministero, risulta in quella fase del percorso che prevede l’espressione ufficiale, da parte degli Enti Locali, della volontà di aderire al percorso strategico attraverso atti formali, si è lasciata aperta la possibilità di ampliamento. Ampliamento, tra l’altro auspicato dagli stessi comuni ascolani, in perfetta sintonia con la base culturale della strategia che vede necessariamente il superamento dei limiti territoriali, ma allarga la prospettiva di crescita condivisa, oltre il semplice concetto del fare rete. Su questo presupposto, sicuramente, si può provare a costruire una strategia che veda, giustamente, protagonisti anche comuni che oggi sono riconducibili all’area fermana. Abbiamo già da tempo iniziato una interlocuzione con il Ministero su questa possibilità e nei primi giorni di dicembre si terrà un incontro con tutti i Comuni coinvolti (abbiamo chiesto anche una presenza ministeriale) per valutare i percorsi da intraprendere. Ma al di là del percorso specifico, mi preme sottolineare come si stia parlando di una politica territoriale che, comunque, ha un riscontro concreto su scelte di programmazione economica già fatte dalla Regione. Nella nuova programmazione comunitaria, nei Fondi Fesr e Fse, sono allocate specifiche risorse per le aree interne pari a circa 7Milioni di euro, il Por Feasr comparteciperà con una cifra pari, oltre a prevedere ulteriori 60Milioni di euro per le zone rurali praticamente sovrapponibili. Tra l’altro abbiamo previsto anche di dotare le aree interne di una assistenza tecnica specifica che sarà a disposizione di quei territori interni che svilupperanno capacità progettuale. Pertanto, piena disponibilità da parte della Regione alla valorizzazione delle aree interne, come dimostrato con i fatti: l’unica raccomandazione è quella del lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni a favore della comunità”.  
   
   
A FIRENZE INFLAZIONE ANCORA NEGATIVA PER IL QUINTO MESE CONSECUTIVO: -1%. IN CALO IL CARRELLO DELLA SPESA, GLI ALBERGHI E I CARBURANTI. IN AUMENTO CARNE, VEGETALI E ABBIGLIAMENTO  
 
Firenze, 1 dicembre 2014 - Inflazione ancora negativa a Firenze. Per in quinto mese consecutivo si registra in città un calo dell’indice dei prezzi al consumo: la variazione mensile si attesta infatti sul -1% (ad ottobre era nulla), mentre la variazione annuale è del -0,2% (il mese scorso era del -0,3%). In calo soprattutto il carrello della spesa, È quanto emerge dall’anticipazione presentata oggi dall’Ufficio Comunale di Statistica relativa al mese di novembre secondo gli indici per l´intera collettività nazionale e che dovrà essere poi confermata dall´Istat. A contribuire a questo dato sono state, rispetto al mese precedente, principalmente le variazioni nelle divisioni Servizi ricettivi e di ristorazione (-5,6%), Trasporti (-1,3%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,2%). Nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione sono in diminuzione i servizi di alloggio (-18,6% rispetto a ottobre 2014 ma in aumento del +3,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). La variazione mensile della divisione Trasporti è -1,3%. In diminuzione i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati ( 2,7% rispetto a ottobre 2014 e 3,8% rispetto a novembre 2013) e il trasporto aereo passeggeri (-10,9% su base mensile e -4,7% rispetto all’anno precedente). Per la divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche, la variazione positiva su base mensile è dovuta all’aumento delle carni (+0,6% rispetto a ottobre e -0,4% rispetto a novembre 2013) e dei vegetali (+8,0% rispetto al mese precedente e +6,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In controtendenza il pane e i cereali ( 1,9% rispetto a ottobre) e la frutta (-2,3% rispetto al mese precedente). Per quanto riguarda il carrello della spesa, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono diminuiti (-0,3%) sia rispetto a ottobre 2014 sia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-0,2%). I prodotti a media frequenza di acquisto sono diminuiti di -2,1% rispetto al mese scorso; quelli a bassa frequenza sono diminuiti di -0,1% rispetto a ottobre 2014 e di -0,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I beni, che pesano nel paniere per circa il 53%, hanno fatto registrare a novembre 2014 una variazione di 1,0% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 47%, hanno fatto registrare una variazione annuale pari a +0,7%. Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a -0,4%. I beni energetici sono in diminuzione di -4,0% rispetto a novembre 2013. I tabacchi fanno registrare una variazione -0,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La componente di fondo (core inflation) che misura l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici è nulla. La rilevazione si è svolta dal 1 al 21 del mese di novembre su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall´Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall´Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale. In allegato la tabella presente in rete anche all´indirizzo http://statistica.Fi.it    
   
   
VILLA UMBRA: ACCORDO QUADRO CON L´ISTITUTO DI STUDI GIURIDICI DEL LAZIO "ARTURO CARLO JEMOLO"  
 
Perugia, 1 dicembre 2014 – Una convenzione tra la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e l´Istituto di Studi Giuridici del Lazio "A.c. Jemolo" permetterà la progettazione, realizzazione e gestione dei corsi di formazione destinati ai dipendenti della Regione Lazio e degli enti consorziati e convenzionati della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. Ne danno notizia Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola ed il Commissario Straordinario dell´Istituto A.c. Jemolo, Alessandro Sterpa, sottolineando che "la formazione del personale della Pubblica Amministrazione costituisce una leva strategica - per la modernizzazione dell´azione amministrativa e per la realizzazione di effettivi miglioramenti qualitativi dei servizi ai cittadini e alle imprese". L´istituto "A.c. Jemolo" e la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica collaboreranno, fornendo le risorse di competenza di ciascuna parte, per rafforzare le competenze professionali e le attività economiche inerenti alle diverse aree tematiche, implementando i servizi formativi agli operatori della Pubblica Amministrazione. La convenzione, in linea con l´evoluzione normativa e le linee guida comunitarie che prevedono il concorso di sistemi ai processi formativi, intende favorire tutte le attività formative e di progettazione finalizzate alla realizzazione di corsi per i dipendenti pubblici.  
   
   
PERSONALE: FVG, ATTENZIONE A NON PERDERE IL RISPETTO DELL´ALTRO  
 
Udine, 1 dicembre 2014 - "Sono convinto che il valore del proprio lavoro e della propria fatica passi attraverso il riconoscimento di quello degli altri e questo vale ancora di più nel bel mezzo di una crisi economica senza precedenti". Così Paolo Panontin, assessore regionale alla Funzione pubblica, interviene sul tema dei presunti privilegi dei pubblici dipendenti. "Nel settore pubblico così come nel privato - afferma Panontin - esistono sacche di inefficienza, di poca professionalità e di privilegio che vanno denunciate e stigmatizzare e, meglio ancora, eliminate. Così come, sia nel pubblico che nel privato, esistono tantissimi lavoratori che dimostrano ogni giorno professionalità, determinazione, passione, senso del dovere. Non posso, dunque, unirmi a chi attacca ogni giorno indistintamente tutti i dipendenti pubblici per il solo fatto di essere tali". "Come amministratori di questa Regione - prosegue l´assessore - siamo intervenuti fin dall´inizio del nostro mandato e in modo deciso sull´eliminazione degli sprechi e sul contenimento della spesa pubblica, riorganizzando in modo più efficiente l´intera struttura regionale, tagliando numero e compensi dei vertici regionali, chiedendo a tutti i dipendenti della Regione di aiutarci in questo processo di efficientamento. E i risultati ci sono stati. Il livello di attenzione su questi aspetti, peraltro, rimane - assicura Panontin - alto sia da parte della presidente che di tutta la giunta". "Solo così - conclude l´assessore - riteniamo di poter dare dignità e valore a tutti quei lavoratori che svolgono con serietà, capacità e impegno il proprio lavoro".  
   
   
BOLZANO: NUOVO ORDINAMENTO DEL PERSONALE, SECONDO INCONTRO CON I SINDACATI  
 
Bolzano, 1 dicembre 2014 - Secondo incontro il 28 novembre fra l´assessore Waltraud Deeg, il direttore di Ripartizione Engelbert Schaller e i sindacati sulla bozza di riforma dell´ordinamento del personale provinciale. Restano ancora alcune questioni da appianare, ma l’assessore Deeg ribadisce l’obiettivo di "creare un´amministrazione più moderna che necessita di dipendenti capaci, competenti e motivati". I pilastri chiave della riforma erano già stati presentati ai sindacati nella riunione di mercoledì e sono stati ribaditi oggi da Deeg e Schaller. "Vogliamo innovare l´amministrazione provinciale - spiega l´assessore Waltraud Deeg - renderla più moderna, efficace e trasparente. Per farlo abbiamo bisogno di avviare un processo che coinvolga direttamente i dipendenti e ovviamente i sindacati, e sul tema posso dire che l´obiettivo è comune, ovvero offrire servizi di qualità e al passo con i tempi a cittadini e imprese". Il direttore della Ripartizione personale, Engelbert Schaller, ricordando che l´ordinamento del personale rappresenta una sorte di accordo-quadro sulla materia, la cui concreta applicazione sarà poi demandata ai contratti collettivi dei singoli settori, non nasconde il fatto che su alcuni temi le visioni con i rappresentanti dei sindacati siano differenti. "Ma su alcuni punti - chiarisce Schaller - c´è unità d´intenti, come ad esempio sulla possibilità di incrementare a partire dal 2016 i posti per i tirocini estivi, che attualmente sono fermi a quota 200". Durante l´incontro di questo pomeriggio, però, l´attenzione si è concentrata su temi come il patto generazionale, la mobilità dei dipendenti, le incompatibilità e i distacchi sindacali. "Alla luce delle nuove normative statali - sottolinea Schaller - il numero di questi ultimi deve passare da 52 a 35. Si tratta solo di decidere per quale delle due varianti optare: riduzione dei distacchi per ogni singola organizzazione, oppure a livello generale". "Si tratta di un passaggio che ovviamente non può essere accettato di buon grado - aggiunge l´assessore Deeg - ma che consentirà in ogni caso di risparmiare circa 600mila euro". In attesa di trovare un´intesa definitiva sulla riforma, Waltraud Deeg ed Engelbert Schaller ribadiscono la "piena disponibilità della Provincia a trattare con i sindacati, che sono chiamati non solo a partecipare alla discussione, ma a costruire assieme a noi un´amministrazione moderna, trasparente ed efficiente".  
   
   
MILANO: AL VIA LE SQUADRE ANTIDEGRADO, DAL 1° DICEMBRE EX DISOCCUPATI AL LAVORO CON AMSA IN 13 ZONE DELLA CITTÀ “CENTO BORSE LAVORO PER AIUTARE CHI SI TROVA IN DIFFICOLTÀ A USCIRE DAL DISAGIO SOCIALE, FACENDO UN LAVORO UTILE PER LA COLLETTIVITÀ”  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - Dal 1° dicembre indosseranno la divisa verde degli operatori Amsa e una pettorina gialla con la scritta “Un lavoro in comune”, affiancando gli addetti nella pulizia delle strade, nell’eliminazione dei rifiuti, nella raccolta degli oggetti, ma anche segnalando persone senza fissa dimora che si trovano in difficoltà. Sono i primi 50 componenti delle “Squadre Antidegrado”, un nuovo gruppo di intervento che sarà al lavoro in 13 zone della città, da via Padova a Quarto Oggiaro, da Porta Venezia al Gratosoglio, da Niguarda a via Sarpi, per offrire alla collettività un aiuto nel presidio di aree circoscritte, più volte indicate anche dai cittadini come particolarmente critiche. Oltre che nella funzione, la particolarità di queste squadre sta nell’identità di chi le compone: i 50 partecipanti arruolati (49 uomini e 1 donna, 42 italiani e 8 stranieri), sono tutti disoccupati da almeno due anni. Il più giovane ha 29 anni, il più vecchio 59 (l’età media è 50 anni) e da tempo sono in carico ai Servizi comunali per gli Adulti in difficoltà. Per tutti loro il tirocinio rappresenta un’opportunità formativa e il riavvicinamento al mondo del lavoro dopo un lungo periodo di inattività. Il tirocinio sarà interamente sostenuto dal Comune che, tramite il servizio Celav, seguirà i partecipanti. A ciascuno di loro saranno dati 25 euro di rimborso spese al giorno e un ticket per il pranzo (per un massimo di 500 euro al mese). Il tirocinio durerà 3 mesi rinnovabili e inizierà il 1° dicembre: i primi due giorni saranno di formazione sulla sicurezza, poi tre di addestramento e dal 6 dicembre le squadre saranno in strada. L’impegno orario quotidiano sarà dalle 9.30 alle 16, dal lunedì al venerdì. Il Comune metterà a disposizione complessivamente 100 borse lavoro che saranno impiegate entro il 2015 impegnando sul progetto 300.000 euro. Oggi a Palazzo Marino la presentazione del progetto. Sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino e il direttore di Amsa, Gruppo A2a, Paola Petrone. “Con questo progetto – ha spiegato l’assessore Majorino – diamo la possibilità a uomini e donne che vivono da tempo situazioni di grave disagio sociale, perché da tempo disoccupate, di ripartire proprio dal lavoro svolgendo attività utili alla collettività a fianco degli operatori Amsa. La loro presenza sul territorio per aumentare la pulizia e il decoro di alcune aree circoscritte è ancora più significativa perché realizzata nelle zone segnalate al Comune e all’Amsa dagli stessi residenti. Saranno per noi un ulteriore presidio sociale sul territorio”. “Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto ‘squadre antidegrado’ del Comune di Milano – ha dichiarato il direttore di Amsa Paola Petrone –. Prima di iniziare l’attività i 50 borsisti seguiranno un corso di formazione sulla sicurezza del lavoro e saranno in una prima fase affiancati e addestrati da esperti operatori dell’azienda. Ogni squadra di lavoro, costituita da 4 a 6 operatori, sarà coordinata da un capo squadra di Amsa e avrà a disposizione un carrellino a mano per la raccolta dei piccoli rifiuti stradali. Ogni lavoratore borsista sarà dotato di divisa aziendale, dei dispositivi di protezione individuale (giubbotto ad alta visibilità, calzature di sicurezza e guanti), di scopa, badile e degli strumenti e materiali necessari per la pulizia esterna dei contenitori stradali per i rifiuti”. L’attività dei tirocinanti avrà inizio presso i quattro punti di raccolta Amsa (Silla, Olgettina, Zama e Primaticcio). Da lì i tirocinanti, suddivisi in 10 squadre di massimo 4 persone ciascuna, saranno condotti dai capi squadra in 13 zone della città individuate dall’Amministrazione: - Padova; - Zoia , - Giambellino; - Aldini; - Mambretti; - Sarpi – Canonica; - Selinunte e limitrofe; - Ortles; - Martini e limitrofe; - Corvetto; - Gratosoglio; - Piazza Oberdan – Bastioni di Porta Venezia; - Niguarda. Le squadre antidegrado saranno coordinate da un capo squadra e da un capo zona di Amsa e saranno dotate di telefono cellulare per segnalare emergenze e criticità che verranno rilevate nelle zone ed avvisare la Sala operativa centrale di Amsa. Questo permetterà di intervenire immediatamente sulle situazioni straordinarie o sulle emergenze segnalate, garantendo un presidio supplementare alla cittadinanza. Insieme alle squadre antidegrado saranno attive sul territorio le unità mobili, notturne e diurne, che interverranno proprio in raccordo con le squadre per aiutare chi, trovato per strada, necessità di un intervento di primo soccorso di tipo sanitario ma anche sociale. Il progetto delle Squadre antidegrado si aggiunge a un altro intervento di sostegno alle persone in difficoltà perché rimaste senza lavoro: i Patti di Riscatto sociale. Il bando per la partecipazione ai Patti è partito lo scorso 13 ottobre e rimarrà aperto fino al 12 dicembre. I moduli di richiesta sono disponibili in tutte e 78 le sedi territoriali dei servizi sociali, dove sarà possibile consegnare i documenti compilati e corredati di Isee in corso di validità. L’amministrazione comunale ha investito nei patti di riscatto sociale 2,4 milioni di euro, che permetteranno di aiutare 2.041 persone. A ciascun beneficiario saranno assegnati 1.200 euro, una tantum e in due tranche: la prima di 400 euro con la sottoscrizione del patto con il Comune, la seconda di 800 euro dopo sei mesi e dopo la verifica del percorso effettuato. Il patto consiste nella partecipazione del beneficiario a un programma di reinserimento lavorativo e sociale proposto e seguito dai Servizi sociali, attraverso borse lavoro, formazione, laboratori occupazionali e, su base volontaria, anche svolgendo attività di volontariato aiutando la collettività del proprio quartiere.  
   
   
IL TRENTINO INVESTE IN SICUREZZA  
 
Trento, 1 dicembre 2014 - Il Trentino continua ad investire in sicurezza e lo fa finanziando i Comuni e le Comunità per i servizi associati di polizia locale. Con il provvedimento di oggi sono stati stanziati altri 2.900.000 Euro per i servizi associati di polizia locale; nel 2014 il totale messo a disposizione dalla Provincia per le gestioni associate dei servizi di polizia locale è di 5.871.000 Euro. Con una deliberazione proposta dall’assessore agli enti locali Carlo Daldoss, la Giunta provinciale ha infatti approvato oggi il riparto per l’anno 2014 della quota del fondo “specifici servizi comunali” relativa al servizio di polizia locale, per un importo totale di 5.871.306,98 Euro. Visto che il 18 luglio 2014 erano stati assegnati agli enti capofila dei servizi associati di polizia locale acconti per un importo complessivo di 2.935.653,49 Euro, l’esecutivo ha disposto l’assegnazione della differenza tra gli anticipi e il trasferimento definitivo per un totale di ulteriori 2.935.653,49 Euro. I criteri per la ripartizione di questi fondi sono stati stabiliti nel 2008 a seguito del Protocollo d’intesa in materia di finanza locale, firmato dalla Giunta provinciale e dal Consiglio delle autonomie locali il 31 ottobre 2007. Per l’anno 2014 sono state presentate agli uffici provinciali le richieste di finanziamento dei seguenti servizi associati di polizia locale: - Valle di Fiemme, comprendente i comuni di Cavalese (capofila), Tesero, Panchià, Varena, Daiano, Carano e Castello-molina di Fiemme; - Primiero, comprendente la Comunità di Primiero (capofila) e i comuni di Canal San Bovo, Fiera di Primiero, Mezzano, Transacqua e l’Unione dell’Alto Primiero (composta dai comuni di Sagron Mis, Siror e Tonadico); - Valsugana e Tesino, comprendente la Comunità Valsugana e Tesino (capofila) e i comuni di Borgo Valsugana, Bieno, Carzano, Castello Tesino, Cinte Tesino, Grigno, Ivano Fracena, Novaledo, Ospedaletto, Pieve Tesino, Roncegno, Samone, Scurelle, Strigno, Telve, Telve di Sopra, Torcegno e Villa Agnedo; - Alta Valsugana, comprendente i comuni di Pergine Valsugana (capofila), Levico Terme, Baselga di Pinè, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Vigolo Vattaro e Tenna; - Trento–monte Bondone, comprendente i comuni di Trento (capofila), Aldeno, Cimone, Garniga Terme; - Alta Val di Non, comprendente i comuni di Fondo (capofila), Brez, Cagnò, Castelfondo, Cavareno, Cis, Cloz, Dambel, Don, Revò, Romallo e Sarnonico; - Bassa Val di Non, comprendente i comuni di Cles (capofila), Coredo, Denno, Sanzeno, Sfruz, Sporminore, Ton e Vervò; - Giudicarie, comprendente i comuni di Tione di Trento (capofila) Bleggio Superiore, Bolbeno, Caderzone Terme, Comano Terme, Darè, Fiavè, Pelugo, Preore, San Lorenzo in Banale, Spiazzo Rendena, Stenico, Vigo Rendena, Villa Rendena e Zuclo; - Valle del Chiese, comprendente i comuni di Storo (capofila), Bondone, Condino, Brione, Cimego, Castel Condino, Pieve di Bono, Prezzo, Bersone, Praso, Daone, Lardaro, Roncone, Bondo e Breguzzo; - Alto Garda e Ledro, comprendente la Comunità Alto Garda e Ledro (capofila) e i comuni di Arco, Drena, Dro, Ledro, Nago Torbole, Riva del Garda e Tenno; - Ala-avio, con capofila il comune di Ala; - Alta Vallagarina, comprendente i comuni di Nomi (capofila), Besenello, Calliano, Isera, Nogaredo, Pomarolo e Volano; - Mori-brentonico-ronzo Chienis con capofila il comune di Mori; - Rovereto e Valli del Leno, comprendente i comuni di Rovereto (capofila), Terragnolo e Trambileno; - Rotaliana-konigsberg, comprendente i comuni di Mezzolombardo (capofila), Cavedago, Faedo, Fai della Paganella, Mezzocorona, Molveno, Nave San Rocco, Roverè della Luna, San Michele all’Adige, Spormaggiore, Lavis, Albiano, Giovo, Grumes, Lisignago e Zambana.  
   
   
LOMBARDIA, POLIZIE LOCALI: APPROVATO NUOVO PROGETTO DI LEGGE AL VIA A NUCLEI OPERATIVI PER COORDINAMENTO REGIONALE ALMENO 18 AGENTI PER COMANDO, AL LAVORO PER LEGGE NAZIONALE  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - Creazione di quattro Nuclei operativi coordinati da Regione Lombardia - dedicati a Sicurezza urbana, Polizia amministrativa, Tutela ambientale e Sicurezza stradale - per garantire un maggior supporto operativo al territorio in caso di emergenza; individuazione di una dimensione territoriale adeguata dei Comandi (che dovranno avere un minimo di 18 operatori) e promozione della gestione associata; valorizzazione del volontariato e dell´associazionismo a supporto delle polizie locali. Percorso Di Ascolto - Sono queste le tre novità più importanti, indicate dall´assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, del nuovo Progetto di legge sulla sicurezza, approvato oggi dalla Giunta lombarda e che ora passa al Consiglio regionale per l´approvazione definitiva. "Dopo un percorso di ascolto che ha coinvolto 1100 Comandi di Polizia locale e circa 9200 operatori - ha spiegato l´assessore - ci siamo resi conto che la legge approvata nel 2003 era una buona legge, ma era necessario intervenire con una nuova disciplina, per adeguare le norme ai cambiamenti sociali ed economici che ci sono stati". Nuclei Operativi - "Il servizio di Polizia locale resterà in capo ai Comuni e alle associazioni di Comuni - ha spiegato Bordonali -; il coordinamento regionale sulle Polizie locali sarà garantito con la creazione dei Nuclei operativi, che potranno dare un più efficace supporto sul territorio in caso di emergenze di diverso genere". Ad esempio, in caso di problemi di viabilità a seguito di una frana, se la Prefettura chiederà un aiuto, la Regione potrà intervenire, verificando le disponibilità di personale delle Polizie locali della zona e facendo poi intervenire gli agenti. Dimensione Territoriale - "Un secondo punto su cui siamo intervenuti - ha aggiunto l´assessore - riguarda la dimensione territoriale adeguata per l´espletamento del servizio di Polizia locale. Oggi ci sono Comandi con la presenza di un numero troppo esiguo di operatori, che a volte non vengono neanche usati per la funzione operativa. Per questo, nei Comandi ci dovrà essere un numero minimo di 18 operatori per dare risposte concrete". Volontariato E Legge Nazionale - Nel Progetto di legge varato oggi c´è spazio anche per una maggiore valorizzazione del volontariato e dell´associazionismo "adeguatamente formato", a supporto delle attività di Polizia locale. "C´è la necessità - ha concluso Bordonali - di intervenire non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale. Per questo abbiamo già iniziato a lavorare a una proposta di legge nazionale, per andare incontro alle necessità che ci hanno segnalato gli operatori". "Nonostante se ne sia parlato molto, una legge statale non c´è ancora - ha concluso l´assessore -, ma noi siamo convinti che la nostra proposta di legge nazionale possa dare ulteriori risposte positive".  
   
   
RAZZISMO: PROBLEMATICA CHE INVESTE TUTTA L´EUROPA PRESENTATI RISULTATI DEL PROGETTO COMUNITARIO LIGHT ON  
 
L´aquila, 1 dicembre 2014 - I linguaggi discriminatori, la realtà del razzismo e della discriminazione nell´Europa del nuovo millennio. Il progetto comunitario "Light On", per il quale l´Abruzzo è regione capofila, ha conosciuto all´Aquila la giornata conclusiva con la partecipazione di tutti gli otto partner europei che insieme con l´ufficio Pari opportunità della Regione hanno elaborato una moderna guida sui linguaggi e sui nuovi fenomeni di razzismo. All´incontro dell´Aquila era presente anche l´assessore alle Pari opportunità, Marinella Sclocco, che ha avuto parole di grande soddisfazione per il progetto portato avanti dagli uffici delle Pari opportunità, sottolineando anche "l´importanza di una problematica fortemente attuale". "E´ una realtà questa che non può essere sottovalutata - ha detto l´assessore alle Pari opportunità -. In Italia c´è un fuoco che cova sotto la cenere fatto di intolleranza e di paura verso lo sconosciuto. Ad alimentare questo clima, non poche volte, ci si mette anche la politica con alcuni partiti che preferiscono parlare alla pancia della gente; da qui la necessità di alzare sempre l´asticella dell´attenzione. In questo senso - ha aggiunto Marinella Sclocco - la Regione ha intenzione di avviare politiche di integrazione proprio per evitare fenomeni razziali, ma è un lavoro lungo e complesso che deve tener conto delle nuove tecnologie della rete e della comunicazione immediata". Nella corso della giornata conclusiva del progetto i partner - Enar (la rete europea contro il razzismo); l´Ombudsman finlandese per le minoranze; Unicri (l´Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia); Isig (l´Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia); l´Università ungherese Elte; l´impresa sociale Progetti Sociali; Il Forum delle Comunità immigrate e rifugiate del Regno Unito; l´Istituto per la Pace sloveno - hanno fatto il punto sull´enorme lavoro di ricerca e di raccolta che è stato fatto negli ultimi anni presentando un database sui linguaggi moderni della discriminazione razziale. Un punto di riferimento importante, che dà la misura del livello di integrazione che c´è attualmente in Europa alla luce anche dei forti fenomeni migratori che stanno interessando il Vecchio continente. Con un dato comune che tutti i partner hanno evidenziato: non esiste alcuna differenza tra i diversi Paesi dell´Europa; i fenomeni razziali sono simili in tutte le parti dell´Europa.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: VIOLENZA CONTRO LE DONNE: DOBBIAMO AGIRE ORA  
 
Strasburgo, 1 dicembre 2014 - Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne. È stato organizzato un dibattito in plenaria per affrontare questo tema. In una risoluzione adottata nel febbraio 2014, il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea di presentare una proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Durante il dibattito gli eurodeputati si sono confrontati con il commissario alla Parità di genere Věra Jourová. La presidentessa della commissione per i Diritti delle donne Iratxe García Pérez (S&d, Spagna) ha ricordato che sette donne al giorno vengono uccise in Europa, a causa della violenza di genere. "Oggi chiediamo una direttiva sulla violenza di genere. Abbiamo bisogno di una politica integrata che sia trasversale e di ampio respiro", ha detto rivolgendosi al commissario. La commissione per i Diritti della donna ha anche suggerito di istituire il 2016 come Anno europeo contro la violenza di genere. I deputati della commissione dei Diritti delle donne hanno convenuto che l´azione deve essere presa immediatamente. Teresa Jiménez-becerril (Ppe, Spagna) ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di una strategia comune" e che l´ordine europeo di protezione delle vittime allontani l´aggressore, ma non è abbastanza. Jana Zitnanska (Ecr, Slovacchia): "Il fatto che solo il 14% delle vittime di violenza domestica abbia il coraggio di andare alla polizia la dice lunga sulla credibilità della polizia". Ha esortato ad aiutare queste donne invece di giudicare. Beatriz Becerra (Alde, Spagna) ha esortato a ratificare immediatamente la Convenzione di Istanbul - il primo documento giuridicamente vincolante integrata, che prevede e stabilisce che la violenza contro le donne è una grave violazione dei diritti umani e rende ogni Stato membro responsabile per l´eliminazione della violenza contro le donne. Věra Jourová si è dimostrata d´accordo sulla gravità della situazione. "Posso assicurarvi che condivido l´impegno di eliminare la violenza contro le donne. Questo si rifletterà nella strategia delle nuove commissioni per la parità tra donne e uomini, che verrà elaborata nel 2015. Ci sarà un capitolo sulla violenza contro le donne, che è una priorità" ha detto. Rispondendo alla richiesta di adottare un nuovo atto legislativo in materia di prevenzione della violenza di genere, ha ricordato che esiste già la direttiva di trattalegislazioni già esistenti come la direttiva sulla parità di trattamento. Per quanto riguarda la richiesta di istituire l´anno europeo contro la violenza di genere, il commissario ha detto che gli sforzi di prevenzione devono essere valutati prima di decidere nuove misure.  
   
   
BOLZANO: ASSISTENZA ALL´INFANZIA, PIÙ POSTI E PIÙ STRUTTURE PER GLI ASILI NIDO  
 
Bolzano, 1 dicembre 2014 - Sono 50, sparsi su 35 comuni, gli asili nido attualmente attivi in Alto Adige, 4 in più rispetto al 2013. Dato che lo scorso anno in 22 casi vi è stata la necessità di attivare delle liste di attesa, nel 2014 l´offerta è stata ampliata. Questi i dati presentati dall´assessore alla famiglia Waltraud Deeg in risposta ad un´interrogazione presentata in Consiglio. Nel 2013 i bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni ospitati nei 46 asili nido altoatesini erano stati 770, e le cinque cooperative impegnate a gestire le strutture di assistenza all´infanzia erano attive in 31 comuni: Badia, Lagundo, Ora, Bolzano, Bronzolo, Bressanone, Brunico, Nova Ponente, Appiano, Caldaro, Castelrotto, Chiusa, Lana, Laces, Laives, Merano, Naturno, Egna, Vadena, Salorno, Campo Tures, Santa Cristina, San Leonardo in Passiria, San Martino in Passiria, Silandro, Terlano, Dobbiaco, Termeno, Cermes, Varna e Vipiteno. "Gli asili nido in Provincia di Bolzano - sottolinea Waltraud Deeg - sono concepiti in modo tale che il fabbisogno di posti venga coperto con un´offerta adeguata alla richiesta proveniente dalle famiglie". Durante lo scorso anno, in 22 strutture erano state aperte delle liste di attesa, in 13 di questi casi i bambini rimasti fuori dalla graduatoria iniziale erano stati successivamente inseriti, mentre ad Appiano era stata stata aperta una seconda sezione. Rispetto al 2013, però, la situazione attuale è migliorata grazie ai nuovi asili nido di Rio Pusteria, Prato allo Stelvio, Nova Levante e Racines, e in questo modo si arriva al numero di 50 strutture per l´infanzia in 35 comuni. "L´iscrizione dei bambini agli asili nido - prosegue l´assessore alla famiglia - è motivata sostanzialmente dagli impegni lavorativi o di studio di entrambi i genitori, ma non solo. Alcune famiglie, infatti, decidono di portare i loro figli in una struttura di assistenza all´infanzia anche per favorire la socializzazione". Oltre ai 50 asili nido gestiti dalle cooperative sociali, in Alto Adige vi sono altre 7 microstrutture private per l´infanzia che offrono il medesimo servizio: 4 di esse sono dei Comprensori sanitari, le altre sono di Fiera Bolzano, Salewa e Intercable di Brunico. "Una dei principali compiti della politica - conclude la Deeg - è quello di costruire le condizioni di base affinchè venga agevolata al massimo la conciliazione dei tempi del lavoro con quelli della famiglia. Un´offerta adeguata di posti all´interno delle strutture di assistenza all´infanzia è ovviamente fondamentale, ma lo è altrettanto la garanzia di rispettare determinati standard di qualità".  
   
   
VIOLENZA DI GENERE, ASSESSORE TOSCANA: "RETE DI PROTEZIONE PIÙ AMPIA PER ARGINARLA"  
 
Firenze, 1 dicembre 2014 – Una quota maggiore di risorse per ampliare e potenziare una rete già forte con l´obiettivo di aumentare la protezione nei confronti delle donne sottoposte a violenze e abusi. Ad annunciarlo, in occasione della presentazione del Vi Rapporto toscano sulla violenza di genere, è la vicepresidente Stefania Saccardi. L´indagine, curata da Daniela Bagattini e Valentina Pedani per conto della Regione attraverso l´Osservatorio Sociale Regionale, è stata presentata stamattina a Lucca a Palazzo Ducale, sede della Provincia. "Il dato che più di tutti mi ha colpito sfogliando la ricerca – ha spiegato Stefania Saccardi – è quello sui femicidi: dal 2006 ad oggi 63 donne sono state uccise in Toscana e si stima che queste vittime abbiano perso circa 2.000 anni di vita e lasciato 38 orfani. Ma anche quello sui minori, oltre 6000, che hanno assistito a episodi di violenza negli ultimi 4 anni è abbastanza sconvolgente". "Per porre un freno e favorire lo sviluppo delle reti e delle azioni di prevenzione e contrasto, attraverso l´ascolto, l´orientamento, la protezione anche in case rifugio o in altri posti d´accoglienza, il reinserimento sociale e lavorativo la Regione, nella finanziaria regionale 2015, ha inserito un apposito articolo per aumentare le risorse", ha aggiunto la vicepresidente. "Un impegno che vogliamo portare avanti con decisione, già a partire dai più giovani: nelle scuole primarie e secondarie sono stati infatti realizzati, grazie ai finanziamenti della legge regionale 16 del 2009 sulla cittadinanza di genere, moduli formativi per contrastare gli stereotipi di genere. "Senza poi dimenticare – ha concluso Saccardi - le risorse recentemente ricevute sulla base della legge 119 del 2013, quella sul femminicidio, per finanziare i centri antiviolenza e le case rifugio e rafforzare le attività già operative sui territori in materia". Il Vi Rapporto, oltre all´analisi dei dati relativi alle donne che accedono ai Centri anti-violenza, agli accessi al Codice Rosa e agli accessi e all´utenza dei Consultori, per la prima volta ha coinvolto anche l´Ispo (l´Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica) che ha studiato in particolare il fenomeno del femicidio. Dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2014 si sono rivolte ai Centri antiviolenza toscani 10.819 donne. Rispetto allo stesso periodo (nel 2009-2010) in cui per la prima volta è stato utilizzato l´applicativo di rilevazione da parte dei vari Centri (Toscana prima in Italia a farlo per ottenere risultati omogenei), il numero di accessi è aumentato del 45,7%. Nei cinque anni presi in considerazione le donne italiane hanno rappresentato il 69,3 dell´utenza totale, contro il 30,7% di quelle straniere. L´utente tipo è una donna "normale": adulta, nel pieno della vita lavorativa, nel caso delle italiane, più giovane e con una situazione lavorativa più incerta se straniera. Il 69,9% delle donne italiane è arrivato ai Centri direttamente, contro il 49,3% delle straniere. Il 66% delle utenti prima di arrivare ad un Centro antiviolenza si è rivolto almeno ad un altro servizio territoriale e sono soprattutto le donne straniere a farlo. Solo un terzo delle donne ha dichiarato di essere vittima di un unico tipo di violenza (stalking, nel 40,6% dei casi, e mobbing, 52,5%). La maggior parte, il 43,7%, di averne subiti 2 tipi, il 18% 3. Fisica, psicologica ed economica sono quelle tipiche tra le mura domestiche e le vittime sono soprattutto donne straniere. Mobbing e stalking sono diffuse soprattutto tra le italiane. Chi ha dichiarato di aver subito violenza economica di solito è convivente e il 24,1% ha un proprio reddito fisso. Dal 1° luglio 2010 al 30 giugno 2014 i ragazzi che hanno visto, prevalentemente in casa, le proprie madri vittime di un sopruso sono stati 8.342, 6.084 dei quali minorenni. 4.653 le donne che hanno dichiarato di avere figli che hanno preso parte alla violenza da loro subita. 5.547 utenti su 7.843 (quelli per i quali è presente l´informazione) non avevano sporto denuncia, 165 l´avevano ritirata. La propensione alla denuncia è correlata positivamente alla presenza di figli testimoni e alla "lontananza" in termini di relazione affettiva o parentale tra vittima e carnefice. Ai Servizi di ascolto per uomini maltrattanti, che dopo l´avvio del Cam di Firenze, nel 2009, stanno nascendo anche a Lucca, Pisa e Livorno, sono circa 350 gli uomini seguiti. 3.000 sono stati gli accessi al Codice Rosa in un anno e mezzo, 4.000 (in 2 anni) quelli ai consultori per motivi di abuso e maltrattamento. Riguardo al fenomeno del femicidio, epidemiologi dell´Ispo in collaborazione con sociologi dell´Osservatorio sociale regionale, hanno condotto uno studio attraverso l´analisi dei dati attualmente disponibili e utilizzando un criterio scientifico che ha messo incrociato i casi presenti nelle rassegne stampe di quotidiani e lanci di agenzie con le informazioni riportate sulle schede Istat di decesso, documenti che vengono compilati dai medici al momento della constatazione della morte di una persona. Dal 2006 al 2013 in Toscana sono state uccise, per motivi di genere, 63 donne. Nella maggior parte dei casi omicidi commessi dal partner o dall´ex partner delle vittime. Ad uccidere sono stati anche familiari, amici, datori di lavoro, killer occasionali, oppure clienti nel caso in cui le donne fossero prostitute. Vendetta, gelosia, incapacità di accettare la fine di un rapporto e volontà di sottomissione: i moventi sono i più disparati. Il più delle volte gli omicidi sono legati a una relazione sentimentale, ancora in atto o pregressa: nel 55,6% dei casi a commettere il delitto è stato il partner, mentre nell´11, 1% la responsabilità è dell´ex. L´età media delle vittime è di 53 anni. Tra i dati messi in luce dallo studio, vale la pena sottolineare che circa il 25% delle donne uccise in giovane età è originaria di un paese straniero: giovani sono tutte le straniere uccise e il loro tasso di vittimizzazione è molto elevato (il rischio relativo di femicidio nelle straniere residenti in Toscana è superiore di 3,4 volte rispetto a quello delle italiane). Tra le donne italiane i delitti sono distribuiti su tutte le classi di età, ma il tasso di mortalità subisce un´impennata dopo gli 80 anni. I delitti in cui le vittime sono anziane, sono spesso riconducibili alla sofferenza o alla malattia invalidante della donna, una condizione a cui gli uomini che sono chiamati ad occuparsene non riescono a fare fronte.  
   
   
ANZIANI. GIUNTA MILANESE APPROVA PROVVEDIMENTI DI SOSTEGNO AL REDDITO PER 10,4 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 1 dicembre 2014 - La Giunta comunale ha approvato la spesa di 10,4 milioni di euro, 1.170.000 euro per il sostegno al reddito di cittadini ultrasessantenni in condizione di estremo disagio economico (i sussidi al minimo vitale, bimestre gennaio- febbraio 2015) e 9.329.000 euro per il pagamento delle rette delle residenze sanitarie assistenziali a beneficio di anziani in situazioni di grave fragilità, non autosufficienti e per cui è necessario il ricovero in istituto (gennaio-febbraio-marzo 2015). I provvedimenti riguardano complessivamente 4.751 anziani. “Con queste delibere – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – confermiamo per il prossimo anno i provvedimenti di sostegno al reddito degli anziani fragili e in grave disagio economico e proseguiamo così sul terreno delle scelte che mettono al centro il diritto degli anziani di questa città ad essere aiutati e sostenuti. È lo stesso approccio che ci sta accompagnando nell’affrontare il tema della qualità del servizio e dell’azione del Pio Albergo Trivulzio, ente uscito dalla drammatica crisi che lo contraddistingueva in passato ma che deve fare ancora un bel pezzo di strada per rispondere alle sue potenzialità. In questo quadro ribadisco che chiederemo ai consigli di Pat e Golgi Redaelli un incontro per poter affrontare insieme il tema della costruzione di una grande alleanza sui servizi alla persona, questione per noi particolarmente rilevante anche in vista della messa a bando delle cinque Rsa di proprietà comunale, tra cui quella di via Pindaro, dove mi recherò il prossimo 11 di dicembre per incontrare gli ospiti e i loro famigliari”.