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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Ottobre 2011
PARLAMENTO EUROPEO: LA PLENARIA DEL 26-29 SETTEMBRE IN 10 PUNTI  
 
Strasburgo, 3 ottobre 2011 - Durante il discorso annuale sullo Stato dell´Unione, il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha annunciato al Parlamento una proposta formale per tassare le transazioni finanziarie. Gli altri temi: un maggiore controllo del bilancio degli Stati membri, la Palestina e l´introduzione di regole restrittive sulle esportazioni delle tecnologie a doppio uso (civile/militare). Per saperne di più sugli argomenti trattati nella seconda plenaria di settembre leggi qui. Stato dell´Unione - L´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie in Unione europea è stata al centro del discorso tenuto mercoledì da José Manuel Barroso sullo Stato dell´Unione. Il presidente della Commissione ha definito l´Unione europea come il garante della pace e della stabilità in Europa. Molti dei gruppi politici hanno accolto calorosamente le sue proposte, condannando allo stesso tempo i tentativi degli Stati membri di combattere la crisi al di fuori dell´inquadramento istituzionale dell´Unione europea. Governance economica - Dopo lunghe e intense negoziazioni, è stato approvato un pacchetto di leggi - il "six-pack"- sulla politica economica comune. Una maggiore sorveglianza dei budget statali impedirà agli Stati membri di ignorare le regole della finanza pubblica nell´eurozona. Relazioni tra Unione europea e Palestina - I parlamentari hanno discusso della situazione nel Medio Oriente dopo che l´Autorità palestinese ha richiesto di diventare membro delle Nazioni Unite, e quindi di riconoscere lo stato palestinese. Alcuni membri del Parlamento hanno espresso il loro sostegno, altri hanno invece sottolineato il desiderio di maggiore sicurezza d´Israele e molti deputati hanno richiesto una ripresa delle negoziazioni per la pace. Sicurezza stradale - Visione zero morti - Più di 35.000 persone sono morte a causa di incidenti stradali in Unione europea nel 2009. Le 130 misure proposte dal Parlamento europeo per dimezzare le morti entro il 2020 prevedono l´introduzione sul mercato - e nelle macchine stesse - di alcool test e la riduzione del limite di velocità nelle aree residenziali a 30 km/h. Prodotti a duplice uso - Il Parlamento ha rivisto le leggi europee sull´esportazione di prodotti che possono avere sia un uso civile che militare, come prodotti chimici, dispositivi di telecomunicazioni e software. Inoltre, i parlamentari hanno ottenuto il divieto all´esportazione di quelle tecnologie a duplice uso, che potrebbero essere impiegate per violare i diritti umani. Tagli ai fondi per aiutare i più poveri - I fondi europei per le classi più povere - 13 milioni di persone - sono stati tagliati dopo che la Corte di giustizia dell´Unione europea ha dichiarato l´illegalità del modus operandi dell´operazione. La Commissione ha dovuto tagliare il budget di 480 milioni di euro previsto per il 2012 e passare così a un quarto del budget iniziale: 113,5 milioni di euro. I deputati si sono appellati al Consiglio e alla Commissione e hanno criticato i sei Paesi membri che non hanno fatto abbastanza sforzi per trovare un compromesso. Una questione di genere - In alcuni posti l´omosessualità, la bisessualità e la transessualità sono ancora viste come delle malattie mentali. In una risoluzione, i deputati hanno chiesto la fine della discriminazione basata sull´orientamento sessuale o sull´identità di genere, di cui gay, lesbiche e trans sono spesso le vittime. Turchia e Cipro - I deputati hanno espresso la loro preoccupazione per le tensioni tra Turchia e Cipro riguardo a una questione di petrolio e gas. Condannando le minacce della Turchia, i deputati hanno sottolineato che minacciare un Paese membro significa minacciare tutta l´Unione europea. Body scanner - Giovedì mattina i deputati hanno discusso in Aula i dettagli tecnici dei body scanner presenti negli aeroporti dell´Unione europea. I deputati temono che possano rivelare troppe informazioni. Summit Rio+20 - I deputati hanno votato una risoluzione per trovare una posizione comune al Summit dell´Onu Rio+20. Durante il summit di giugno 2012, il Parlamento dovrà infatti mantenere una posizione compatta e unita rispetto alle questioni ambientali e allo sviluppo sostenibile.  
   
   
LA RICHIESTA DI RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE È "LEGITTIMA" IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE AI GOVERNI DELL´UNIONE DI ASSUMERE UNA POSIZIONE COMUNE ED HA RIBADITO IL SOSTEGNO PER LA SOLUZIONE DEI DUE STATI SULLA BASE DEI CONFINI DEL 1967.  
 
Strasburgo, 3 ottobre 2011 - I deputati considerano legittima la richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese e, in una risoluzione approvata giovedì, chiedono ai governi dell´Ue di assumere una posizione comune al riguardo. I deputati ritengono, tuttavia, che il riconoscimento debba essere il risultato di negoziati in seno all´Assemblea Generale Onu. Il testo approvato afferma "l´indiscutibilità tanto del diritto del popolo palestinese all´autodeterminazione e a un proprio Stato sovrano quanto del diritto di esistenza dello Stato d´Israele entro frontiere sicure". Confini del 1967 e Gerusalemme capitale - Il Parlamento ha ribadito il sostegno per la soluzione dei due Stati sulla base dei confini del 1967, con Gerusalemme capitale di entrambi gli Stati, e chiesto la ripresa senza indugi dei negoziati. La risoluzione sottolinea che "non dovrebbero essere accettate modifiche ai confini precedenti al 1967, anche per quanto riguarda Gerusalemme, se non quelle concordate tra le parti". Una posizione comune per tutta l´Ue - Il Parlamento chiede all´Alto rappresentate per gli affari esteri Ashton e agli Stati membri di raggiungere una posizione comune sulla richiesta palestinese per evitare divisioni. I deputati sottolineano anche che la comunità internazionale dovrebbe confermare l´impegno a garantire la sicurezza d´Israele. Stop alla costruzione di nuove colonie - Il Parlamento chiede al governo israeliano di fermare la costruzione e l´ampliamento degli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est e insiste sulla necessità di trovare un accordo su una tregua definitiva che eviti lanci di missili dalla Striscia di Gaza verso Israele.  
   
   
LA DEPUTATA EUROPEA MARIA ELENI KOPPA: "APRIRE IL MERCATO EUROPEO ALLA PALESTINA" E SOTTOLINEA LA DIFFICOLTÀ DI COMMERCIARE A CAUSA DELLE BARRIERE DOGANALI IMPOSTE DA ISRAELE. LA PALESTINA: "FRAMMENTAZIONE, PERDITA COSTANTE DI TERRENI E RISORSE NATURALI, ISOLAMENTO RISPETTO AL MERCATO MONDIALE".  
 
Strasburgo, 3 ottobre 2011 - Un ottimo modo di sostenere lo sviluppo economico della Palestina sarebbe quello di lasciargli la possibilità di accedere al mercato europeo. E al suo mezzo miliardo di consumatori. Per questo motivo, il Parlamento ha votato un accordo che permetterà il commercio - in regime di esenzione doganale - di prodotti dell´agricoltura e della pesca provenienti dai territori palestinesi. Da molti anni, Israele beneficia di vantaggiosi accordi commerciali con l´Unione europea. Il Parlamento vuole offrire le stesse opportunità anche ai palestinesi. "Una realtà senza prospettive per il futuro: frammentazione, perdita costante di terreni e risorse naturali, isolamento rispetto al mercato mondiale". Questa è l´analisi della Palestina secondo il report dell´Unctad - la Conferenza delle Nazioni Uniti sul Commercio e lo Sviluppo - del 2011. La socialista greca Maria Eleni Koppa, relatrice dell´accordo sul commercio tra Palestina e Unione europea, spiega come "i prodotti dell´agricoltura delle zone più povere - come nella striscia di Gaza - sono indispensabili all´allevamento" o addirittura "alla sopravvivenza delle persone". La deputata greca sottolinea la difficoltà di commerciare a causa delle barriere doganali imposte da Israele: alti costi e restrizioni della circolazione dei prodotti. "Israele deve poter prendere delle precauzioni legate alla sicurezza, ma non bisogna dimenticare che esistono i diritti umani" e "se Israele vuole dimostrare la sua buona fede, è il momento di farlo". Nel rapporto della parlamentare socialista viene sollevato un altro problema: quale è lo status dei prodotti provenienti dai territori israeliani nei territori occupati? Questi beni sono classificati come "made in Israel". Ciò permette agli agricoltori di avvalersi delle agevolazioni doganali e commerciare in Europa. Questa pratica è stata segnalata dalla Corte di giustizia dell´Unione europea nel febbraio 2010. Di conseguenza gli Stati membri non dovrebbero accettare l´importazione di questo tipo di prodotti. "Alcuni studi di marketing hanno mostrato che una buona parte dell´opinione pubblica è contraria al consumo di questi prodotti". E i consumatori dovrebbero avere tutte le informazioni necessarie sui prodotti acquistati, ed è il dovere di ogni cittadino votare con il proprio portafogli!" sottolinea la deputata socialista.  
   
   
I DEPUTATI CHIEDONO AI PAESI DELL´UE AIUTO PER I PROFUGHI BLOCCATI IN TUNISIA  
 
Strasburgo, 3 ottobre 2011 - I paesi dell´Ue dovrebbero fare di più per aiutare il reinsediamento dei rifugiati bloccati in condizioni deplorevoli al confine fra la Tunisia e la Libia, hanno sottolineato i deputati nel dibattito di mercoledì sera con il commissario Malmström. Alcuni deputati hanno dichiarato che ciò è "imbarazzante" e "vergognoso" per l´Ue, ricordando l´impegno assunto dall´Unione a sostegno della Tunisia dopo la caduta del regime di Ben Ali. Hanno inoltre elogiato l´ospitalità del popolo tunisino nel mantenere la porta aperta a coloro fuggono dalla Libia. Il commissario Malmström si è detta d´accordo sulla necessità di solidarietà e di condivisione delle responsabilità, pur sottolineato che la decisione finale per accogliere i rifugiati deve essere presa da ciascun Stato membro. Finora, solo sette paesi , fra i quali non figura l´Italia, dell´Ue si sono impegnati a accogliere i rifugiati.  
   
   
LOTTA ANTIFRODE: PUBBLICATA LA RELAZIONE ANNUALE DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2011 - La Commissione europea pubblicato il 29 settembre la relazione annuale relativa alla tutela degli interessi finanziari dell´Unione europea e alla lotta antifrode nel 2010. L´obiettivo della relazione è misurare il rischio che il danaro speso e incassato dall´Ue sia utilizzato in modo improprio commettendo irregolarità o frodi. Grazie all’applicazione di sistemi di segnalazione più moderni ed efficaci nella maggior parte degli Stati membri, la Commissione può disporre di dati sulle irregolarità più completi e di migliore qualità e il numero di casi segnalati è conseguentemente aumentato in quasi tutti i settori del bilancio. Questo consente alla Commissione di impegnarsi affinché le segnalazioni siano sempre più esaustive ed affidabili e si traducano in una protezione più efficace del danaro dei contribuenti. Un controllo più attento dei fondi dell´Unione consente agli Stati membri e alla Commissione di reagire più rapidamente ai meccanismi fraudolenti, in costante mutazione, e di attuare adeguate azioni preventive. Per combattere le frodi, infatti, la cosa più importante è prevenirle. Ha dichiarato Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l´unione doganale, l´audit interno e la lotta antifrode: "La relazione delinea un quadro rassicurante. Gli Stati membri hanno individuato più irregolarità rispetto al passato, permettendo di restituire al bilancio dell´Unione una quantità maggiore di danaro utilizzato impropriamente. Questo non significa però che la lotta contro la frode sia terminata. La Commissione invita gli Stati membri che non hanno ancora applicato il nuovo sistema di notifica a farlo tempestivamente e sollecita gli Stati membri che notificano livelli eccezionalmente bassi di sospetti di frode a spiegare in che modo controllano la spesa dei fondi dell´Unione europea. I cittadini dell´Ue hanno il diritto di sapere come viene speso fino all´ultimo centesimo del loro danaro." Il sistema di segnalazione via Internet (Ims) ha notevolmente migliorato le condizioni globali per la segnalazione delle irregolarità. La Commissione sollecita Spagna, Francia e Irlanda a completare l’attuazione del sistema entro la fine del 2011 per migliorare ulteriormente la tutela del denaro dei contribuenti. Essa intende inoltre esaminare i sistemi per il controllo delle irregolarità e le frodi messi in atto dagli Stati membri nel settore della politica di coesione, per valutare se e come tali sistemi siano adatti ai settori che presentano un rischio elevato di frodi e irregolarità. Dal 2010 la Commissione ha varato una serie di iniziative strategiche per contrastare le frodi (Ip/11/783, Memo/11/454, Ip/11/644) che avranno un impatto positivo sulla protezione degli interessi finanziari dell´Ue. I primi risultati di tali iniziative saranno presentati nella prossima relazione riguardante l´anno 2011. Contesto - La relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell’Ue fornisce informazioni sui casi di irregolarità e sospetti di frode comunicati dagli Stati membri e sul recupero di fondi dell´Ue. È importante distinguere tra le frodi e le irregolarità: queste ultime sono spesso il risultato di errori commessi in buona fede dai beneficiari nell´adempiere agli obblighi di dichiarazione. Ad esempio, se una persona non indica correttamente le ore di lavoro dedicate ad un progetto commette un´irregolarità, così come se non vengono rispettate le norme per una data procedura di gara, richiedendo un numero troppo esiguo di offerte o accettando le offerte di candidati non idonei. Le frodi sono invece irregolarità commesse intenzionalmente che costituiscono reato e la cui reale incidenza finanziaria può essere quantificata solo una volta concluso il procedimento giudiziario. La legislazione dell´Ue fa obbligo agli Stati membri di comunicare alla Commissione i casi di frode e altre irregolarità che ledono gli interessi finanziari in tutti i settori d´attività dell´Unione. L´immagine tracciata dalle statistiche non è però completa, in quanto la Commissione dipende dagli Stati membri per la comunicazione delle irregolarità. Per questo motivo i dati forniti nella relazione sono approssimativi e provvisori. Per precauzione, nei casi in cui l´importo delle irregolarità non sia stato ancora stabilito, la cifra indicata riguarda spesso l´intero regime. Irregolarità notificate per settore nel 2010 - Spesa totale: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 10 332 nel 2010, rispetto alle 7 769 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita all´1,27% degli stanziamenti assegnati nel 2010, rispetto all’1,13% del 2009. Agricoltura: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 1 825 nel 2010 rispetto alle 1 621 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è diminuita leggermente, passando dallo 0,24% degli stanziamenti del 2009 allo 0,23% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 175 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 39% al 42%. Politica di coesione: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 7 062 nel 2010 rispetto alle 4 737 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dal 2,44% degli stanziamenti del 2009 al 3,15% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 611 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 53% al 67%. Fondi di preadesione: il numero delle irregolarità segnalate è sceso a 424 nel 2010 rispetto alle 706 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dal 3,80% degli stanziamenti del 2009 al 5,26% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 14 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 27% al 30%. Spese dirette: il numero delle irregolarità segnalate è salito a 1 021 nel 2010, rispetto alle 705 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita dallo 0,17% degli stanziamenti del 2009 allo 0,27% del 2010. Nel 2010 sono stati recuperati 25 milioni di euro e il tasso di recupero è passato dal 56% al 59%. Risorse proprie: il numero delle irregolarità segnalate è sceso a 4 744 nel 2010 rispetto alle 5 204 del 2009. L’incidenza finanziaria stimata delle irregolarità è salita all´1,88% dell´importo totale delle risorse proprie tradizionali riscosse nel 2010 rispetto all´1,84% nel 2009. Al momento della pubblicazione, le somme recuperate per il 2010 ammontano al 46% dell´importo totale delle irregolarità ma la cifra è destinata ad aumentare perché la procedura di recupero è ancora in corso. Numero di irregolarità notificate e dell´impatto finanziario stimato nel 2010
Irregolarità notificate Impatto finanziario stimato delle irregolarità, incl. Sospetti di frode Percentuale degli stanziamenti totali interessati da irregolarità, incl. Sospetti di frode Impatto finanziario stimato dei soli sospetti di frode Percentuale degli stanziamenti totali interessati da sospetti di frode
Milioni di Eur % Milioni di Eur %
Agricoltura 1 825 131 0,23 69 0,12
Politica di coesione 7 062 1 550 3,15 364 0,74
Fondi di preadesione 424 83 5,26 41 2,6%
Spese dirette 1 021 43 0,27 4 0,02
Totale delle spese 10 332 1 807 1,27 478 0,34
Risorse proprie 4 744 393 1.88 139 0.67
 
   
   
CRACOVIA , 2-4 OTTOBRE - FORUM DEL MERCATO UNICO  
 
Cracovia, 3 ottobre 2011 - Un migliaio di cittadini, imprenditori, consumatori e politici parteciperanno al Forum del Mercato unico a Cracovia - dal 2 al 4 ottobre - per analizzare il funzionamento del Mercato unico e studiare nuove pratiche per il suo sviluppo. L´evento è organizzato dal Parlamento europeo, la Presidenza polacco e la Commissione europea. Si tratta della prima di una serie di conferenze che si concentreranno sul futuro del Mercato unico.  
   
   
QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO INTERNO: GLI STATI MEMBRI SONO CHIAMATI A INTENSIFICARE GLI SFORZI INTESI A RECEPIRE LE NORME UE  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2011 – In questo momento di crisi il mercato unico deve svolgere un ruolo fondamentale per portare l´Europa fuori dalla stagnazione economica. Quando uno o più Stati membri non recepiscono tempestivamente le norme Ue nella loro legislazione nazionale, nel quadro giuridico dell´Ue viene però a crearsi un vuoto, che a sua volta conduce alla frammentazione. Di conseguenza, il mancato rispetto dei tempi di recepimento da parte di uno Stato membro può ripercuotersi negativamente sugli interessi economici di tutti gli altri. Ad oggi, dal quadro di valutazione del mercato interno1 messo a punto dalla Commissione emerge che gli Stati membri devono intensificare con urgenza gli sforzi intesi a recepire le norme Ue. 16 dei 27 Stati membri non hanno rispettato l´obiettivo – stabilito nel 2007 dai capi di Stato e di governo – di contenere al di sotto dell´1% i casi di ritardo di recepimento osservati nell´ultimo periodo di riferimento, ossia negli ultimi sei mesi. Di fatto, in media, l´1,2% delle direttive in materia di mercato interno il cui termine di recepimento è scaduto non è ancora stato recepito negli ordinamenti nazionali. Nel novembre 2010 tale proporzione si situava allo 0,9%. Gli Stati membri, tuttavia, hanno ridotto a cinque mesi e mezzo il ritardo medio del recepimento delle direttive Ue. Un altro aspetto positivo si osserva sul versante dell’applicazione del diritto Ue, dove le infrazioni sono diminuite di un quarto rispetto al 2007. Il numero più elevato di procedimenti di infrazione avviati dalla Commissione riguarda il Belgio, seguito dalla Grecia e dall´Italia. Tenendo conto di tutti gli indicatori relativi al recepimento, gli Stati che vantano i migliori risultati sono ancora Malta e la Lettonia. Michel Barnier, commissario responsabile per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "Il mercato unico è senza alcun dubbio il motore del rilancio della nostra economia. Per ottimizzare il suo potenziale e rimettere in carreggiata la nostra economia, dobbiamo far sì che le leggi del mercato unico vengano adeguatamente recepite e messe in pratica, ovunque. Ci sono ancora margini di miglioramento, obiettivo che possiamo realizzare collaborando." Attuazione delle direttive in materia di mercato interno - Per la prima volta dal 2007, gli Stati membri non hanno rispettato l´obiettivo di contenere al di sotto dell´1% il ritardo di recepimento. Il ritardo medio di recepimento – ossia la percentuale delle direttive in materia di mercato interno non recepite in tempo negli ordinamenti nazionali – dei 27 Stati membri dell’Ue è passato dallo 0,9% all´1,2% negli ultimi sei mesi. Il numero di Stati membri che hanno rispettato l’obiettivo dell’1% è passato da 20 a 11. Bulgaria, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Malta, Spagna e Slovacchia sono ancora nei limiti, benché alcuni di essi soltanto di misura. Malta si conferma ancora una volta leader degli Stati “virtuosi”, con due sole direttive in attesa di recepimento. Degli 11 Stati membri che attualmente rispettano l´obiettivo dell’1%, soltanto l´Estonia ha migliorato la propria performance rispetto a sei mesi fa, passando dall´1,3% di marzo all´attuale 0,9%. Il caso dell´´Estonia dimostra che anche in tempi di crisi è possibile confermare o addirittura migliorare i propri risultati. Nonostante i buoni risultati di marzo, Belgio, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito non hanno rispettato l´obiettivo dell´1%. Austria, Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Ungheria, Polonia e Italia sono rimasti al di sopra della soglia dell´1%. Attualmente il ritardo di recepimento più grave è quello della Repubblica ceca (2%). 18 mesi fa gli Stati membri superavano in media di nove mesi il termine fissato per il recepimento delle direttive Ue. La Commissione ha pertanto richiamato l’attenzione di tutti gli Stati membri sulla necessità di ridurre i ritardi. Ad oggi gli Stati membri sono riusciti a ridurre a cinque mesi e mezzo il ritardo medio. Infrazioni Il numero complessivo di procedimenti d’infrazione relativi al mercato interno continua a calare: al momento risulta sceso di un quarto rispetto al 2007. Ad oggi la media dei procedimenti di infrazione aperti è di 37 per Stato membro, rispetto ai 40 di sei mesi fa. La maggior parte dei procedimenti di infrazione ancora in sospeso riguarda il Belgio, seguito da Grecia e Italia. Gli Stati membri sono chiamati a intervenire immediatamente per allinearsi alle sentenze della Corte di giustizia dell´Ue. Tuttavia, in numerosi casi ciò avviene dopo molto tempo, in media oltre 17 mesi. I maggiori ritardi riguardano la Francia, che impiega in media circa due anni per allinearsi alle sentenze. Tabella dello stato di recepimento delle direttive in materia di mercato interno Dalla tabella emerge che solo un numero esiguo di Stati membri raggiunge risultati superiori alla media dell’Ue se si considerano diversi indicatori (cfr. Allegato). In termini globali, le performance migliori sono quelle di Malta e della Lettonia. Un aspetto centrale: l´Atto per il mercato unico In aprile la Commissione ha lanciato l´Atto per il mercato unico. Proponendo 12 iniziative per la nuova crescita, l´Atto mira a rilanciare l´economia europea (cfr. Ip/11/469) e individua come presupposto del successo un più attento monitoraggio delle regole sul mercato unico. Propone pertanto di intensificare gli sforzi introducendo nuovi benchmark numerici, quale ad esempio la riduzione dell´obiettivo allo 0,5%. Il Forum del mercato unico, che si terrà a Cracovia (Polonia) il 3 e 4 ottobre prossimi, mirerà a garantire un più forte impegno al recepimento e all´applicazione della legislazione che disciplina il mercato unico da parte dei principali responsabili delle decisioni. Per ulteriori informazioni sul quadro di valutazione: http://ec.Europa.eu/internal_market/score/index_en.htm  Sul Forum del mercato unico: https://simfo2011.Regware.be/en/internal_market/top_layer/    
   
   
CAPPELLACCI AL BUREAU DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI PERIFERICHE MARITTIME: "DALLA SARDEGNA CONTRIBUTO ALLA POLITICA EUROPEA PER LE ISOLE"  
 
Aarhus (Danimarca), 3 ottobre  2011 - In qualità di presidente della commissione delle isole il presidente della Regione Cappellacci ha partecipato il 29 settembre ai lavori del Bureau politico della Xxxix assemblea generale della Crpm (Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime). I temi principali in discussione riguardano la prospettiva finanziaria dell’Unione Europea 2014-2020, con particolare riferimento alla delicate trattative in sede europea sul bilancio pluriennale. La proposta della Commissione Europea è stata illustrata al Bureau dal direttore generale dei bilancio, Hrvé Jouanjean. Il secondo aspetto trattato durante la riunione, che ha visto la partecipazione del direttore generale della Commissione Europea Dg Mare, Lowri Evans, attiene alla politica marittima integrata . A margine dei lavori il presidente Cappellacci ha sottolineato l’importanza della promozione della politica europea regionale di coesione in un momento particolarmente importante per le Istituzioni comunitarie e la fondamentale partecipazione della Sardegna al processo formativo delle decisioni che riguardano il futuro dell’Unione Europea. La missione istituzionale del presidente proseguirà con la partecipazione ai lavori della Commissione Ambiente, Cambiamenti Climatici ed Energia del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea (Enve). Tra i punti all’ordine del giorno della riunione vi è l’adozione di diversi Pareri: il primo riguarda il tema del Contributo degli Enti Locali e Regionali dell’Ue alla Conferenza dell’Onu sullo sviluppo sostenibile 2012, il secondo attiene alla Proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’efficienza energetica, che abroga le direttive 2004/8/Ce e 2006/32/Ce. Prevista anche la Discussione sul quadro finanziario pluriennale per il periodo successivo al 2013.  
   
   
ROSSI A AARHUS PRESENTA IL CORRIDOIO EST-OVEST: “E’ IL FUTURO DEL MEDITERRANEO CENTRALE”  
 
 Aarhus (Danimarca), 3 ottobre 2011 – L’europa ha bisogno di un nuovo corridoio di trasporto per potenziare e velocizzare i collegamenti Est-ovest, passando per l’Italia di mezzo. Attualmente il cosiddetto corridoio 5, il collegamento trasversale che collega i Paesi dell’Est europeo con l’Ovest, passando da Udine, Trieste, Venezia fino a Torino, è più che congestionato, visto il costante incremento dei traffici. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che il 29 settembre ad Aarhus ha partecipato all’assemblea generale della Crpm (la Conferenza delle Regioni europee marittime, di cui è membro dell’ufficio politico), ha proposto il tema all’attenzione delle oltre 150 Regioni europee presenti. Nel pomeriggio, inoltre, Rossi ha presieduto una specifica sessione dei lavori dedicata alle grandi reti europee di trasporti e alle modalità per garantire l’accesso e i collegamenti dei vari territori. “Per la Toscana – afferma il presidente Rossi al termine degli incontri – un elemento di forza è l’aver reintrodotto il porto di Livorno tra gli accessi principali di ingresso all’Europa. Con gli incontri programmati, dopo quello di oggi con il presidente della Murcia, con la Catalogna e Valencia, stiamo avviando un importante percorso per l’introduzione di questo corridoio nella programmazione europea. La nostra proposta è ancora un’idea progettuale, ma già la realizzazione della Due Mari, Grosseto-fano, costituirebbe un’opera utile e strategica, e potrebbe valere su finanziamenti specifici oltre che speciali, comunque supportati dall’Unione Europea. Stamani ho parlato anche con il ministro Matteoli: ovviamente molto dipende anche dall’atteggiamento del governo, da cui ci aspettiamo un concreto sostegno. Per quanto ci riguarda vogliamo stare con puntualità e attenzione assoluta dentro questo percorso europeo per tenere saldamente la nostra regione – conclude il presidente Rossi – dentro la prospettiva di modernizzazione del nostro continente”. L’appuntamento di Aarhus è stata l’occasione giusta per presentare – per la prima volta in sede europea – un progetto a cui il presidente Rossi intende lavorare insieme alle Regioni dell’Italia centrale (Umbria e Marche), della Spagna del Sud (porti di Barcellona, Valencia e Algeciras) e della macro regione adriatica (Croazia, Bosnia-erzegovina, Serbia, fino ai porti di Costanza e di Burgas sul Mar Nero, in Romania e Bulgaria), oltre che alle associazioni economiche e al sistema del credito. L’obiettivo è quello di presentare entro il 2013 a Bruxelles una progetto comune, che coinvolga tutti i soggetti istituzionali e del mondo economico. E ciò anche considerato il fatto che la Commissione Europea ha già presentato una prima proposta per la nuova programmazione dei fondi europei, quella che partirà dal 2014 al 2020, che allo stato attuale prevede un finanziamento di 32 miliardi di euro per potenziare le reti di trasporto trans-europeo (22 miliardi per le infrastrutture materiali e circa 10 per quelle immateriali come la banda larga). Il progetto - L’idea è quella di creare un nuovo corridoio nel Mediterraneo centrale per collegare e rafforzare le relazioni tra le regioni francesi e spagnole, la regione dell’alto Tirreno e dell’Italia di mezzo (porti di Livorno, Piombino e Ancona) completando la connessione trasversale attraverso il completamento della Due Mari (Grosseto-fano), con la regione adriatica (porto di Ancona) e la regione balcanica (Croazia, Bosnia-erzegovina, Serbia, Montenegro fino alla Romania). La rete utilizzerà insieme ai trasporti su strada e ferrovia anche le autostrade del mare, valorizzando i porti in modo da assicurare l’integrazione economica di quest’area del Mediterraneo centrale attualmente separata e collegata solo attraverso corridoi verticali. La proposta ha l’obiettivo di garantire: l’accessibilità delle aree periferiche e l’estensione della rete dei corridoi verso l’area dei Balcani e dei nuovi paesi che nel 2013 entreranno a far parte dell’Unione; lo sviluppo dei porti e delle autostrade del mare; il rafforzamento della coesione attraverso un maggiore equilibrio tra le diverse aree del Mediterraneo e del’Europa dell’Est e Ovest; l’alleggerimento dei corridoi esistenti per superare le criticità del traffico inteso e relativo inquinamento (riduzione delle emissioni Co2). Realizzare questa rete infrastrutturale significa dare una risposta in termini di efficienza e velocizzazione al positivo sviluppo degli scambi commerciali tra l’Europa dell’Est e i Paesi del Mediterraneo: la crescita media annua degli scambi tra Europa dell’Est ed Europa dell’Ovest è stato del 15% mentre la crescita media annua degli scambi tra Italia ed Europa dell’Est è stata dell’8,8%.  
   
   
LE PROPOSTE SICILIANE AL CENTRO DEL DIBATTITO EUROPEO  
 
 Arhus (Copenaghen), 3 ottobre 2011 - L´assemblea plenaria della Conferenza delle regioni periferiche e marittime d´Europa (Crpm) ha approvato il 29 settembre ad Arhus, in Danimarca, tre documenti politici che accolgono le proposte presentate dalla Sicilia attraverso la Commissione intermediterranea presieduta dal Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. I tre documenti riassumono la posizione delle regioni su tre argomenti di grande attualita´: la revisione dei progetti comunitari della rete transeuropea dei trasporti Ten-t, la tabella di marcia "Trasporti 2050" presentata il 28 marzo 2011 dalla Commissione con il libro bianco sulla politica europea dei trasporti, la nuova politica della pesca. I documenti approvati ad Arhus rappresentano la piattaforma su cui la Crpm sviluppera´, nei prossimi mesi, il proprio lavoro di mediazione con i suoi interloutori istituzionali a Bruxelles: il Comitato delle Regioni, il Parlamento europeo e la stessa Commissione europea. Sulla revisione della rete Ten-t, il documento approvato dall´assemblea di Arhus riprende in pieno le preoccupazioni di tutte le regioni periferiche, a proposito del completamento dei trenta progetti prioritari che fanno parte della rete approvata nel 2004. Soprattuttutto quelli che riguardano il Mediterraneo. Ferma restando la necessita´ di rafforzare gli assi che dai Pirenei, le Alpi e i Balcani, si connettono alle aree centrali d´Europa. In direzione del mantenimento del corridoio Berlino-palermo vanno anche le raccomandazioni che riguardano l´applicazione dei nuovi criteri con cui sono stati individuati i nodi primari della nuova rete Ten-t. I dati statistici usati per individuare le citta´ da collegare alla rete - afferma la Crpm - risalgono a rilevazioni effettuate nel 2000 ed elaborate da Espon nel 2006. Per la definizione della rete centrale, le Regioni della Crpm chiedono di prendere in considerazione le dinamiche demografiche e di includere una serie di zone poco accessibili, seguendo criteri di aggregazione statistica condivisi dalla stessa Espon: principi che permetterebbero di recuperare nel Core network la tratta piu´ meridionale del corridoio uno, ma anche molti porti del mediterraneo che in questo momento non rientrerebbero nei parametri europei. Queste correzioni - affermano le regioni - renderebbero piu´ coerente l´impiego dei 10 miliardi di euro del fondo per la coesione che la Commissione europea propone di convogliare nel finanziamneto della nuova rete Ten-t, che assommera´ a oltre 32 miliardi di euro: solo i progetti che faranno parte della nuova programmazione potranno essere ammessi al cofinanziamento europeo. Le opere che rientreranno nella rete "secondaria", dovranno essere finanziate con fondi nazionali o regionali. Le stesse argomentazioni sono alla base della proposta di modifica della posizione della Commissione espressa - a lungo termine - sul libro bianco dei trasporti e mirata al 2050. Le proposte - afferma la Crpm - non tengono conto delle esigenze della coesione territoriale. Ma, prima di tutto,nella fase negoziale che si apre, bisogna correggere il libro bianco ristabilendo il carattere prioritario del trasporto marittimo, che rappresenta i minori costi e offre il minor impatto ambientale. In questa direzione, la Crpm si fa carico di elaborare - coinvolgendo attori pubblici e professionisti - una propria proposta per lo sviluppo del trasporto marittimo, attraverso la possibile evoluzione dei programmi Marco Polo, Autostrade del Mare ed Ecobonus. La posizione della Sicilia e´ stata determinante anche per inserire la tutela della piccola pesca costiera ed artigianale nelle priorita´ da inserire nella revisione della politica della pesca Pcp, che regolera´ il settore dopo il 2012. Le Regioni esprimono - senza metafore - una grande preoccupazione per il futuro della pesca in Europa. La Commissione europea - afferma il documento politico approvato ad Arhus - propone una riforma che guarda solo alla gestione delle risorse ittiche, sena tenere in conto le sfide socio economiche a cui e´ soggetto il settore. La pesca, l´acquacoltura e la coltura dei molluschi - afferma la Crpm - costituiscono fonti importanti di occupazione in ogni Regione marittima. In un momento di crisi come quello che attraversa l´Unione, la distruzione delle filiere economiche rischia di diventare fattore di impoverimento dei territori. Occorre, affermano le Regioni, armonizzare l´esigenza della salvaguardia del patrimonio con l´equilibrio dei mercati, le relazioni con i paesi terzi, la valorizzazione di alcuni segmenti finora penalizzati, come appunto la piccola pesca costiera ed artigianale. Ma e´ soprattutto necessario, conclude il documento, conferire alle Regioni l´opportunita´ di partecipare alle fasi nevralgiche di definizione delle politiche della pesca, che piu´ delle altre incidono direttamente sul tessuto occupazionale e produttivo dei territori. Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che presiede la commissione intermediterranea, la piu´ numerosa - 45 regioni - della Cprm, ha commentato le decisioni di Arhus affermando che "nel momento in cui entrano in crisi i modelli imposti come vincenti in una economia dominata dalla speculazione finanziaria virtuale, proprio delle perferie dell`Europa e del mondo puo´ venire la ripresa di una economia reale. Soprattutto dal Mediterraneo, grande giacimento sottoutilizzato di valori e di risorse umane, purche´ le periferie non vengano condannate all´isolamento, come prevede la nuova rete Ten-t, che privilegia le aree forti del centro continentale e le collega all´est europeo." Di questo messaggio si e´ fatto portavoce con i due Commissari europei presenti ad Arhus, Barnier e Hedegaard, il direttore degli Affari europei e internazionali, Francesco Attaguile, che ha presieduto la sessione dell´assemblea plenaria dedicata alle problematiche del mare e della pesca e della insularita´. Attaguile ha anche incontrato Jean Enric Paquet, direttore della Dg trasporti della Commissione europea, al quale ha ribadito la posizione italiana a sostegno del passaggio dalla Sicilia e della Calabria del principale corridoio della rete Ten-t. Argomento che sara´ al centro dell´incontro di venerdi´ 30, a Bruxelles, con la delegazione del governo italiano guidata dal vice ministro Castelli e di cui fara´ parte, per le regioni meridionali, il presidente della Regione Calabria, Scopelliti. Delle questioni europee sul tappeto, il Presidente Lombardo discutera´ nel corso mese di ottobre, con il Presidente della Repubblica di Cipro, Demetris Christofias. Quest´ultimo subentrera´, dopo la Danimarca, alla presidenza dell´Unione europea, nel secondo semestre del 2012, nel momento in cui si dovra´ decidere delle principali riforme delle politiche europee per il periodo 2014-2020: dal bilancio poliennale alle politiche di coesione, dei trasporti, dell´ agricoltura, della pesca, di vicinato.  
   
   
GIOVANI E FORMAZIONE IN TEMPO DI CRISI, REGIONI EUROPEE A CONFRONTO  
 
 Firenze, 3 ottobre 2011 – Vengono da 22 regioni europee, dal sud della Spagna al mar Baltico, per ritrovarsi a Firenze per lavorare su problemi attualissimi come la formazione in tempo di crisi e dove celebrano i dieci anni di vita dell’associazione Earlall (European association regions for lifelong learning), l’associazione nata nel 2001 per concretizzare, nei diversi paesi europei, azioni per favorire l’apprendimento per tutta la vita. La Toscana è fra le regioni fondatrici e ha più volte detenuto la presidenza. L’assessore toscano alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini è dal 2009 il presidente in carica e l’assemblea del 29 settembre l’ha nuovamente riconfermato anche per il prossimo periodo. Oggi Earlall è cresciuta, ne fanno parte 22 soci effettivi e 15 osservatori. Nel corso dell’assemblea fiorentina è stato ufficializzato l’ingresso di una nuova regione, il Veneto, presente con l’assessore all’educazione, lavoro e formazione Elena Donazzan. Fra le new entry, come osservatori, le università di Bretagna del Sud e Galles e l’università per stranieri di Siena. “Sono stati dieci anni cruciali – ha spiegato l’assessore nel suo intervento introduttivo che ha ripercorso la storia di Earlall – nei quali il tema del lifelong learning è entrato nell’agenda europea ed è stato declinato in molti modi, dall’educazione degli adulti all’occupabilità, dalla mobilità internazionale di studenti, lavoratori, imprenditori, entrando a pieno titolo nel patrimonio culturale e nella strategia delle Regioni e dell’Ue. Le regioni grazie a Earlall, hanno potuto dare, negli ultimi anni, un contributo fattivo alla discussione sui fondi europei e in particolare del Fse, del quale hanno evidenziato il ruolo chiave in particolare nelle politiche regionali dell’educazione e della formazione”. Al centro dell’assemblea di oggi ci sono i giovani e le politiche per potenziarne le opportunità di crescita culturale e professionale e la partecipazione al mercato del lavoro. Vengono affrontati temi come la formazione in tempi di crisi, l’e-learning, la mobilità europea, l’educazione degli adulti. Un confronto interessante anche alla luce dell’attuale situazione economica e del confronto fra regioni con esperienze diverse e diversi livelli di crescita. Ci saranno, ad esempio, i rappresentanti del Baden Wurtemberg, la regione con il più alto tasso di occupazione d’Europa, della Catalogna, della regione svedese Vastra Gotaland, ma anche della contea di Vidin in Bulgaria, del Galles, della Bretagna, delle italiane Piemonte e Provincia autonoma di Trento. “In una fase difficile come l’attuale – ha detto Simoncini – investire sui giovani, sulla loro formazione è un imperativo categorico per rilanciare l’economia e far tornare a crescere i sistemi produttivi. Un imperativo cui purtroppo fa da contraltare la diffusa carenza di risorse. L’esempio dell’Italia è, da questo punto di vista, emblematico perchè assistiamo, da parte del governo, al taglio progressivo degli investimenti nella scuola, nella cultura, nella ricerca. Un motivo in più per cercare un’alternativa a partire proprio dalla dimensione regionale”. Nel corso dell’incontro è stato deciso di organizzare un evento sulle politiche del lavoro giovanili insieme al Comitato delle Regioni europee presieduto da Mercedes Bresso. Nel pomeriggio si terrà un seminario sul tema, appunto, della formazione durante la crisi al quale interverranno i soci di earlall portando le loro esperienze. Fra le esperienze toscane, sarà valorizzata quella del sistema regionale della mobilità transnazionale.  
   
   
FAR MUOVERE LE PERSONE PER COSTRUIRE LO SVILUPPO: 26 MILIONI DI EURO PER LA TRANSNAZIONALITÀ  
 
 Firenze, 3 ottobre 2011 – Fra le opportunità che la Regione Toscana promuove per qualificare il suo capitale umano ci sono i programmi per la transnazionalità, grazie ai quali punta a far muovere in Europa e nel mondo studenti, laureati, lavoratori, giovani in formazione, ma anche apprendisti, insegnanti, imprenditori e soggetti che operano in particolari settori economici con forte vocazione internazionale. L’obiettivo è quello di qualificare e aumentare le competenze per portare all’interno del sistema economico nuove energie in grado di ridare slancio allo sviluppo. Di questi programmi, che dal 2007 hanno visto il coinvolgimento di circa 1000 soggetti ogni anno, si è parlato il 29 settembre all’assemblea di Earlall (Associazione europea dei governi locali e regionali per l’educazione lungo tutto il corso della vita) che ha costituito uno specifico gruppo di lavoro coordinato dal Baden Wurttemberg. “Il programma operativo toscano del Fondo sociale europeo 2007-2013 – ricorda l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – destina a questo scopo risorse per oltre 26 milioni di euro. Lo scambio di esperienze di lavoro, di conoscenze e l’intreccio fra culture diverse è un modo per ampliare un bagaglio di competenze, linguistiche e culturali e acquisire così strumenti utili per aumentare la qualità del lavoro e la competitività del sistema economico”. Per realizzare questi obiettivi, la Regione Toscana si è data strumenti normativi e finanziari ed ha sottoscritto accordi bilaterali con altre regioni europee per favorire lo scambio di servizi di supporto a favore della mobilità ed assicurare adeguate condizioni di accoglienza. Le Regioni con le quali la Toscana ha sottoscritto accordi sono: Catalogna, Vastra Gotaland, Andalusia, Isole Baleari, Bretagna, Pest, Galles, Paesi Baschi, Baden Württemberg. Lo sviluppo della cooperazione interregionale è garantita infine dalla partecipazione alla costruzione delle politiche europee attraverso l’impegno all’interno di Earlall (Associazione Europea dei Governi Locali e Regionali per l’educazione lungo tutto il corso della vita).  
   
   
EARLALL, UNA RETE FRA LE REGIONI EUROPEE A FIANCO DEI GIOVANI  
 
Firenze, 3 ottobre 2011 – L’associazione europea dei governi locali e regionali per l’educazione lungo tutto il corso della vita (Earlall) nasce nel 2001 a Bruxelles. Soci fondatori sono 10 regioni, fra questi la Toscana. Le altre sono: Vastra Gotaland, Rheinland Pfalz, Gloucestershire County Council, Galles, Regione della Danimarca del Sud, Madona, Governo Basco, County of Sogn og Fjordane, Baleari. Gli obiettivi iniziali si concentrano sullo scambio di esperienze nel settore del lifelong learning e lo sviluppo di nuove forme di cooperazione transnazionale in materia. Earlall cresce velocemente e nell’ottobre 2002 ne fanno parte anche Catalogna, Murcia, Regione Marche, Andalucia, Provincia di Livorno e Provincia di Trento come soci a pieno titolo; più alcuni ossevatori. Oggi Earlall conta 22 soci e 15 osservatori (comprese le nuove adesioni). Nel corso dell’assemblea fiorentina è stata ufficializzato l’ingresso di una nuova regione, il Veneto, presente con l’assessore all’educazione, lavoro e formazione Elena Donazzan. Fra le new entry, come osservatori, le università di Bretagna del Sud e Galles e l’università per stranieri di Siena. Per meglio rispondere alle esigenze di una associazione più grande lo statuto è stato modificato nel marzo del 2011. La maggiore novità introdotta riguarda il fatto che membri del Board non sono i singoli ministri regionali, bensí le Regioni: questo servirà a garantire la continuità del lavoro in caso di elezioni o cambiamenti nei governi regionali. Le attività di Earlall ruotano intorno all’Assemblea generale, che fin dal 2001 si tiene due volte l’anno, e al Board meeting. Da qui si sviluppano poi ulteriori attività come gruppi tecnici, gruppi di lavoro, conferenze e seminari tematici. Uno dei primi campi di attività di Earlall è stato il confronto dei sistemi di lifelong learning nelle diverse regioni, sfociata in una serie di progetti europei finanziati dalla Commissione. Fra i progetti si possono citare: Tags sugli stereotipi di genere, The Differences Game sull’uguaglianza di genere, Senior@work per promuovere un mercato del lavoro basato sulla conoscenza; Eurevinq su un nuovo concetto di apprendimento applicato alla produzione vitivinicola; Esvac sulla validazione di competenze acquisite con la formazione; Eda Edu per formare formatori; Recnoma per promuovere modelli innovative di governance regionale. Le Regioni europee che fanno parte dell’associazione Earlall: Baden-württemberg, Germany; Bretagne, France; Generalitat de Catalunya, Spain; Gobierno de las Islas Baleares, Spain; Gobierno Vasco, Spain; Jämtland County Council, Sweden; Junta de Andalucia, Spain; Östsam Regional Development Council, Sweden; Provincia Autonoma di Trento, Italy; Region Västra Götaland, Sweden; Regione Lazio, Italy; Regione Marche, Italy; Region of Southern Denmark; Regione Piemonte, Italy; Regione Toscana, Italy; Rheinland-pfalz, Germany; Scottish Government, Uk; Welsh Assembly Government, Uk; Madona Council, Latvia; Pest County, Hungary; Provincia di Livorno, Italy; Vidin District, Bulgaria.  
   
   
MSE, AL VIA CONTRATTO SVILUPPO, RISORSE PER 400 MLN ROMANI: "MISURA ATTESA, SOLO OGGI 100 DOMANDE DI FINANZIAMENTO"  
 
 Roma, 3 ottobre 2011 - Novità sul fronte degli strumenti attuati dal governo per stimolare la crescita. E´ infatti partito il 29 settembre il "Contratto di Sviluppo", la nuova misura attuata dal Mise per stimolare gli investimenti produttivi delle aziende italiane. Il contratto - presentato oggi al Mise dal ministro Paolo Romani e dall´ad di Invitalia Domenico Arcuri - funziona in modo snello e con poca burocrazia, e di fatto sostituisce e semplifica gli accordi di programma, così come gli altri strumenti di programmazione negoziata. La dotazione finanziaria iniziale, immediatamente disponibile, è di 400 milioni di euro, da destinare prioritariamente nelle 4 regioni obiettivo convergenza del Mezzogiorno. Sono agevolabili iniziative nei settori dell´industria, della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, del turismo e del commercio. L´importo complessivo per poter accedere al finanziamento non può essere inferiore a: 30 milioni di euro in caso di programmi di sviluppo industriale o di sviluppo commerciale; 22,5 milioni di euro nel caso di programmi di sviluppo turistico; 7,5 milioni di euro nel caso di programmi riguardanti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Il Contratto di sviluppo, le cui procedure saranno gestite da Invitalia, accelera e semplifica in modo significativo le tempistiche per l´approvazione delle domande, l´erogazione dei contributi e le variazioni progettuali successive alla stipula del contratto. Al finanziamento dei Contratti potranno concorrere anche le Regioni con proprie risorse. Per il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani "il contratto di sviluppo è un provvedimento significativo che il governo attua concretamente sul fronte della crescita. Puntiamo a rafforzare i settori industriale, turistico e agricolo attraverso uno strumento semplice e innovativo. Nella sola giornata di oggi, sono pervenute a Invitalia circa 100 domande di finanziamento. Nei prossimi giorni, come governo, avvieremo altre importanti misure per stimolare la ripresa e la crescita della nostra economia, un obiettivo su cui deve mobilitarsi in modo compatto l´intero sistema Paese" ha concluso Romani. "Il Contratto di Sviluppo è uno strumento innovativo, che garantisce tempi certi e procedure più semplici rispetto al vecchio contratto di programma", ha affermato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia. "L´agenzia è il soggetto attuatore della misura e interagisce in modo rapido ed efficace con l´investitore. Il contratto è aperto anche a imprese straniere e gruppi di imprese e finanzia, per la prima volta, progetti nei settori del turismo e dei beni culturali, che sono una leva strategica soprattutto per il Sud".  
   
   
COSA SONO I CONTRATTI DI SVILUPPO  
 

Cosa sono i Contratti di Sviluppo

I Contratti di sviluppo sono un nuovo strumento destinato a sostituire i Contratti di programma e di localizzazione.

Come per i Contratti di programma, lo scopo principale dei Contratti di sviluppo ¨¨ di favorire l¡¯attrazione di investimenti anche esteri e la realizzazione di progetti di sviluppo d¡¯impresa rilevanti per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, soprattutto nelle aree svantaggiate e nel Mezzogiorno.

Chi li finanzia e chi ¨¨ il soggetto attuatore

II contratti di sviluppo sono finanziati dal MISE, anche con il contributo delle Regioni coinvolte nei programmi.  Invitalia ¨¨ il soggetto attuatore della misura.

Quali imprese possono accedere

I programmi di sviluppo possono essere promossi da una o pi¨´ imprese, italiane od estere, di qualsiasi dimensione. Possono avere ad oggetto uno o pi¨´ progetti d¡¯investimento ed, eventualmente, progetti di ricerca industriale e prevalente sviluppo sperimentale. 

I Programmi di intervento

1)      programma di sviluppo industriale (anche nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli): un¡¯iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi;

2)      programma di sviluppo turistico: un¡¯iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo dell¡¯offerta turistica, attraverso il potenziamento ed il miglioramento della qualit¨¤ dell¡¯offerta ricettiva, delle attivit¨¤ integrative e dei servizi di supporto del prodotto turistico;

3)      programma di sviluppo commerciale: un¡¯iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo del settore commerciale, attraverso il potenziamento e la qualificazione dell¡¯offerta distributiva del territorio.

Quali agevolazioni vengono concesse

 

Le agevolazioni possono essere concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione

tra loro:

- contributo in conto impianti;

- contributo alla spesa (per i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale);

- finanziamento agevolato;

- contributo in conto interessi.

 

Dimensione minima dell¡¯investimento

Tipologia di
Programma di sviluppo

Importo minimo degli investimenti, in milioni di euro

Programma
nel suo complesso*

Progetto d¡¯investimento
dell¡¯impresa
proponente**

Ciascun progetto
d¡¯investimento
delle altre imprese
aderenti**

Industriale

30

15

1,5

Industriale
esclusivamente per attivit¨¤
di trasformazione e commercializzazione
di prodotti agricoli

7,5

3

1,5

Turistico

22,5

12

1,5

Commerciale

30

13

1,5

 

 

DIMENSIONE IMPRESA

 

Ai fini della classificazione delle imprese in grande, media e piccola  si applicano i criteri indicati nell¡¯allegato I del Regolamento GBER, esemplificati nella seguente tabella:

Dimensione impresa

Criterio occupazionale

Criterio
finanziario

n. occupati
(ULA)

Fatturato annuo (Meuro)

Totale di bilancio (Meuro)

GRANDE

¡Ý 250

> 50

> 43

MEDIA

¡Ý 50  e  < 250

> 10  e  ¡Ü 50

> 10  e  ¡Ü 43

PICCOLA

¡Ý 10  e  < 50

> 2  e  ¡Ü 10

> 2  e  ¡Ü 10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al fine di rientrare in una  classe dimensionale inferiore (media o piccola), l¡¯azienda deve rispettarne contemporaneamente sia il limite relativo al ¡°criterio occupazionale¡±, sia almeno uno dei limiti (fatturato annuo o totale di bilancio) relativo al ¡°criterio finanziario¡±.

Nella determinazione della dimensione aziendale vengono considerati anche gli eventuali rapporti societari o contrattuali dell¡¯impresa con altre societ¨¤; in particolare, l¡¯impresa pu¨° essere qualificata come autonoma, associata o collegata sulla base delle seguenti caratteristiche:

 

Tempi di istruttoria

I tempi di istruttoria, fermo restando la completezza documentale ed al netto dei tempi necessari per eventuali integrazioni da parte dei proponenti, sono previsti dalla normativa in 190 giorni.

 

Come si istruiscono

Le domande possono essere inviate a partire dal 29/09/2011 e saranno istruite attraverso le seguenti fasi:

 

Descrizione delle fasi a decorrere dall¡¯ istanza di accesso

Verifica dei requisiti soggettivi ed oggettivi per l¡¯accesso alla fase successiva di negoziazione

Fase di negoziazione[1] con verifica, da parte di Invitalia, della compatibilit¨¤ dell¡¯istanza con le risorse disponibili per la copertura finanziaria delle agevolazioni

Presentazione della proposta definitiva di contratto di sviluppo da parte del proponente

Al ricevimento della proposta definitiva, Invitalia invia copia alla Regione interessata che pu¨° esprimere osservazioni e/o parere.

Esame della proposta definitiva da parte di Invitalia e invio al MISE per parere

Esame da parte del MISE ed

approvazione della proposta di contratto da parte di Invitalia

Stipula del contratto

 

Chi decide e come la finanziabilit¨¤

Invitalia riceve l¡¯istanza di accesso alle agevolazioni, provvedendo all¡¯invio di copia al MISE e alle Regioni interessate al programma per un eventuale parere preliminare.

 

I progetti possono essere cofinanziati dalle Regioni interessate, ma la decisione finale, dopo eventuale parere del MISE, ¨¨ attribuita ad Invitalia.

    

I criteri di priorit¨¤ per la finanziabilit¨¤ dei programmi di sviluppo sono  i seguenti:

-   previsione di recupero e riqualificazione, nell¡¯ambito del programma, di strutture dismesse o sottoutilizzate;

-   idoneit¨¤ del programma a realizzare e/o a consolidare sistemi di filiera diretta ed allargata;

-   capacit¨¤ del programma di miglioramento dell¡¯impatto sull¡¯ambiente;

-   intensit¨¤ dell¡¯apporto finanziario dei soggetti beneficiari;

-   entit¨¤ dell¡¯eventuale cofinanziamento regionale.

 

Per il settore turistico sono indicati ulteriori criteri di priorit¨¤, ovvero:

-   prossimit¨¤ di attrattori culturali, naturali e/o paesaggistici alle unit¨¤ produttive oggetto del programma;

-   presenza nell¡¯area oggetto del programma di

 
   
   
IMPRESE, ROMANI: “ACCETTIAMO LA SFIDA, ADESSO LAVORIAMO INSIEME CONCRETAMENTE”  
 
Roma, 3 ottobre 2011 - “Il manifesto presentato oggi dalle imprese contiene alcune proposte concrete, che possono costituire un importante contributo al lavoro portato avanti dal governo per varare le misure per la crescita. Ad esempio, sul fronte energetico, dell´innovazione e della semplificazione è già stata fatta parecchia strada e altrettanta se ne può fare, se c´è la volontà e l’impegno comune di andare avanti”. È quanto affermato il 30 settembre il Ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani. “Accettiamo la sfida. Continuiamo a lavorare insieme ai tavoli per la crescita ai quali Confindustria ha già avuto la possibilità di presentare le sue proposte. Bisogna fare presto e bene. Per l’esecutivo questa è la priorità assoluta, come abbiamo dimostrato approvando le importanti manovre di luglio e agosto che hanno messo in ordine i conti dello stato e salvaguardato la coesione sociale” ha concluso Romani.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/4. VERSO UN PATTO MONDIALE SULL´ACQUA INTESE ANCHE SU IMPULSO A BIO-BANCHE E SCAMBIO DI RICERCATORI  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - Tre workshop tematici (capitale umano, ambiente, sanità) al centro congressi di Fiera Milano City, e una fitta agenda di incontri bilaterali al 35° piano di Palazzo Lombardia tra il presidente lombardo Roberto Formigoni e i leader delle Regioni forti del mondo hanno caratterizzato il 29 settembre giornata del World Regions Forum. Ciascuno dei tre workshop ha prodotto un preciso programma di lavoro, sancito da una Dichiarazione di intenti condivisa: a riguardo del capitale umano, un´intesa sulla mobilità internazionale dei ricercatori; per l´ambiente, una Dichiarazione di intenti sulla risorsa idrica (sulla cui gestione i governi sub-nazionali hanno competenze molto marcate), che prelude a un vero e proprio Patto per l´acqua; nell´ambito della sanità, l´impegno comune è a sviluppare bio-banche per la lotta ai tumori. Oro Blu - Entro il 2030 un terzo degli abitanti del Pianeta vivrà in zone in cui l´acqua scarseggerà, di conseguenza aumenterà di molto il suo fabbisogno, soprattutto in ambiente urbano. Contemporaneamente è previsto un incremento di eventi meteo-climatici, che potrebbero accrescere il rischio di inondazioni, contaminazioni delle acque e problemi legati alla salute. A partire dalla condivisione di queste considerazioni, le Regioni - durante la sessione interamente dedicata all´acqua e moderata dal direttore generale dell´assessorato all´Ambiente, Energia e Reti Franco Picco - hanno sottoscritto un´intesa per studiare politiche e strumenti in grado di coniugare la necessità di preservare l´oro blu, con quella di garantire una quantità adeguata di acqua per tutti gli usi e non unicamente per i tre principali (urbani, industriali e agricoli). Non meno rilevanti, infatti, sono, per le economie locali, l´utilizzo idroelettrico, quello turistico per la navigazione, la tutela delle zone umide (necessarie quale filtro naturale e riserve faunistiche) e delle acque dolci usate dai pescatori. E´ quanto mai necessario - secondo il World Regions Forum - arrivare a forme di partecipazione e co-pianificazione tra i diversi attori, pubblici e privati, e le diverse politiche di settore (sviluppo durevole dei bacini, riduzione dell´inquinamento, riduzione del rischio idraulico, riqualificazione dei sistemi ambientali e paesistici e dei sistemi insediativi afferenti ai corridoi fluviali, diffusione della cultura delle acque). E´ questa la Governance "partecipata" auspicata dalle Regioni per aprire una canale stabile di confronto e per "tenere insieme" valore ecologico (acqua come risorsa ambientale scarsa), economico (acqua come risorsa scarsa con un suo valore economico) ed etico (acqua come diritto sociale e servizi idrici di pubblico interesse). Biobanche - Le biobanche, ossia le raccolte di campioni di tessuto utilizzate per sviluppare studi di diverso genere (in particolare sulla cura dei tumori) sono considerate dai ricercatori in campo medico e farmaceutico come una risorsa sempre più importante. La rivista Time ha inserito le biobanche tra le 10 idee che stanno cambiando il mondo. La tematica è stata al centro del workshop ´Cancer care and bio-banks: current networks and potential for cooperation´. Nella Dichiarazione congiunta adottata al termine dell´incontro - che è stato introdotto e moderato dal direttore generale della Sanità Carlo Lucchina - si sottolinea la necessità di incrementare attività e progetti legati allo sviluppo delle biobanche anche attraverso la discussione sulle regole di accesso a queste raccolte e sulle implicazioni etiche, legali e sociali, la creazioni di sistemi informatici adatti alla gestione di questi patrimoni, la condivisione delle best practise, e così via. Regione Lombardia, dal canto suo, ha già finanziato con 15 milioni di euro un progetto triennale per la creazione in Lombardia di una ´Banca virtuale di materiale biologico´, attraverso la costituzione di ´una rete di biobanche´. La costituzione della ´rete di biobanche´ serve appunto per sviluppare ulteriormente la ricerca per la cura dei tumori, attraverso la realizzazione di nuovi e più efficaci farmaci. Il progetto ha come capofila l´Istituto Nazionale dei Tumori. Ricercatori - I lavori di questa sessione sono stati guidati dal sottosegretario alla Presidenza della Lombardia Alberto Cavalli, per il quale "il Forum ha condiviso le linee di fondo, gli obiettivi e le strategie operative proposte da Regione Lombardia, sulla scorta delle attività svolte negli ultimi due anni. Ma non si è limitato ai principi generali: ha affrontato con concretezza i piccoli e i grandi problemi che costituiscono un grave freno alla mobilità internazionale dei giovani talenti". "Il prossimo traguardo - ha spiegato ancora Cavalli - dovrà essere la costituzione di una struttura comune dedicata a promuovere una continua relazione per lo sviluppo di azioni positive, in uno spirito sempre più convinto di collaborazione, che si estende dalle Regioni, alle istituzioni e alle università presenti sul territorio". Due esempi paradigmatici di cooperazione scientifica in atto sono stati illustrati l´uno da Peter Schwartz, Università di Pavia, nel campo della medicina e in particolare della Cardiologia fra Irccs San Matteo e Università di Cape Town, l´altro da Carlo Mango, della Fondazione Cariplo, per quanto riguarda l´applicazione della ricerca scientifica all´industria e la finanza. La tavola rotonda moderata dal vice rettore dell´Università degli Studi di Milano Marino Regini ha condotto, attraverso numerosi interventi, alla messa a punto della Dichiarazione congiunta sulla ´Mobilità dei ricercatori per l´innovazione´. Obiettivi: dare ai giovani vere opportunità di accesso accedere al mercato internazionale del lavoro nel campo della ricerca; attrarre candidati al massimo livello; promuovere lo scambio delle conoscenze, delle esperienze di eccellenza, delle azioni di Ricerca e Sviluppo. E promuovere gli scambi di studenti, di ricercatori nella fase iniziale e di personale esperto. Pieno accordo anche sulla necessità di avere dottorati congiunti o doppi. Su questi obiettivi, subito una task force al lavoro. Incontri Bilaterali - In contemporanea il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha avuto una serie di incontri bilaterali a Palazzo Lombardia con i vertici delle delegazioni presenti al Wrf: la Premier del Gauteng (Sud Africa) Nomvula Mokonyane; il ministro delle Risorse Idriche di San Paolo (Brasile) Edson Giriboni; il capo di gabinetto del Consiglio dei ministri di Buenos Aires (Argentina) Alberto Pérez; il segretario generale del Ministero Affari Esteri e del Ministero dello Sviluppo di Singapore, Sam Tan Chin Siong; il vice governatore di San Pietroburgo (Federazione Russa) Vasily Kichedzhi; il vice ministro alle Relazioni Internazionali del Quebec (Canada) Marc Croteau; il segretario per gli Affari Esteri della Generalitat de Catalunya (Spagna) Senen Florensa; il segretario per l´Industria del Governo del Maharashtra (India) Kshatrapati Shivaji. Plenaria E Expo - Domani i lavori del Wrf si svolgeranno a Palazzo Lombardia (Sala dei Cinquecento, ingresso N4) con la plenaria dei governatori e leader politici, al mattino (inizio ore 9.30) e, nel pomeriggio, (ore 15) con la presentazione di Expo 2015 da parte di Formigoni, Diana Bracco e Giuseppe Sala.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/5.FORMIGONI: LOMBARDIA STIMATA NEL MONDO OTTO INCONTRI BILATERALI NEL PALAZZO REGIONALE AL CENTRO DELL´ATTENZIONE LA SANITÀ E L´AGROALIMENTARE  
 
 Milano, 8 settembre 2011 - "Tutte le delegazioni del World Regions Forum si sono dimostrate interessate ad avere rapporti con la nostra Regione. L´immagine della Lombardia e dell´Italia nel mondo è forte e positiva: siamo ancora capaci di attirare l´interesse delle Regioni trainanti delle nazioni più forti del mondo". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sottolinea con soddisfazione l´andamento dei lavori della seconda giornata del Forum delle Regioni e dei Governi subnazionali più avanzati. "La Lombardia era all´avanguardia 25 anni fa in questo tipo di relazioni, quando fu dato vita ai 4 Motori d´Europa - aggiunge -. Oggi questa formula si allarga e diventa una via di collaborazione stabile a livello del mondo intero". Uniti Nella Diversità - Protagonisti dell´agenda del 29 settembre - accanto ai 4 forum dedicati all´economia, alla mobilità dei ricercatori, alle cure antitumorali e all´acqua - gli incontri bilaterali: a Palazzo Lombardia a Milano sono arrivate le delegazioni ufficiali della Provincia di Gauteng, dello Stato di San Paolo del Brasile, della Provincia di Buenos Aires, di Singapore, della Provincia di San Pietroburgo, della Provincia di Québec, della Catalogna e dello Stato del Maharashtra. La volontà comune può essere riassunta dal motto "Uniti nella diversità" del Sudafrica che il premier della Provincia di Gauteng, Nomvula Mokonyane, ha voluto dedicare al World Regions Forum. Gli incontri ufficiali hanno confermato come il Forum rappresenti un´occasione per confrontarsi e condividere le esperienze sviluppate in diversi settori strategici come la sanità, le risorse idriche, l´agroalimentare e l´innovazione. Solidarietà - Ad aprire gli incontri bilaterali è stata proprio la Provincia del Gauteng, già presente alla prima edizione del Wrf. "Grazie al Wrf - ha detto la premier Nomvula Mokonyane - abbiamo rafforzato i rapporti con la Baviera e l´Île-de-france e in collaborazione con gli esperti di Regione Lombardia stiamo dando vita a un sistema unico nel settore della sanità. Il Gauteng è la porta dell´Africa australe e, come tale, vogliamo condividere anche con le Regioni sorelle dell´Africa l´esperienza di questo Forum e le migliori pratiche qui presentate". Durante l´incontro Mokonyane ha invitato Formigoni a partecipare, assieme a 72 capi di Stato, alla settimana dedicata al centesimo anniversario dell´African National Congress in programma l´anno prossimo: "La Lombardia è sempre stata presente nello sviluppo della democrazia e dell´economia del Sudafrica e, proprio per questa ragione, l´8 gennaio 2012 ci piacerebbe che partecipasse alle celebrazioni dell´Anc: all´esperienza di solidarietà, ai rapporti bilaterali e allo scambio di informazioni maturata con il Wrf vogliamo ispirarci per rafforzare i rapporti con tutte le Regioni sorelle dell´Africa". E di unione ha parlato anche il vice ministro delle relazioni internazionali della Provincia di Québec, Marc Croteau: "Noi crediamo - ha detto a Formigoni - nelle Regioni federate nel mondo, perché esse sono il vero motore dello sviluppo". Acqua, Cibo E Cultura - Non è solo di sanità che si è discusso a Palazzo Lombardia. Al centro dell´incontro con l´assessore alla Sanità e alle Risorse idriche dello Stato di San Paolo, Edson Giriboni, il problema dell´utilizzo dell´acqua in una grande metropoli come San Paolo: "Nella nostra area metropolitana vivono 20 milioni di persone. L´obiettivo è quello di permettere, grazie a una partnership pubblico-privato, l´utilizzo dell´acqua a tutti i cittadini". All´agroalimentare è stato dedicato l´approfondimento che Formigoni ha svolto con il capo di gabinetto del Consiglio dei ministri della Provincia di Buenos Aires, Alberto Pérez. "Vorremmo pianificare con voi - ha detto il rappresentante della Provincia al voto il prossimo 23 ottobre - iniziative a breve e lunga scadenza". E di partnership tra l´Italia e Singapore ha discusso il vice ministro degli Esteri di Singapore, Sam Tan Chin Siong, riferendosi in particolare a nuovi accordi: "Auspico che la collaborazione tra le imprese di Singapore e quelle dell´Italia e della Lombardia siano sempre più intense". Allo scambio culturale, infine, è stato dedicato il colloquio tra Formigoni e il vice governatore della Provincia di San Pietroburgo, Vasily Kichedzhi. "Nell´anno della lingua e della cultura italiana in Russa - ha rimarcato - vogliamo rafforzare e incrementare le collaborazioni tra le nostre università". Doni - A tutte le 8 delegazioni delle Regioni e dei Governi subnazionali Formigoni ha donato una scultura firmata da Giò Pomodoro con rappresentata la Rosa camuna, simbolo della Regione Lombardia. Anche il Gauteng ha voluto fare un omaggio al presidente: per lui una sfera di vetro con all´interno, in oro zecchino, la rappresentazione del Palazzo dell´Unione di Pretoria. Ben visibile, sul basamento della scultura, il motto del Sudafrica "Unity in diversity". Direttamente dall´America latina e dal governatore della Provincia di Buenos Aires, Daniel Scioli, è arrivato un poncho a strisce arancioni e marroni confezionato in un´elegante scatola di legno. La delegazione di San Pietroburgo ha voluto lasciare alla Lombardia un´opera d´arte, una ceramica con la rappresentazione della città. Altrettanto artistici i gemelli per camicia donati dal Québec. "Sono stati battezzati ´Finestra sul mondo´ - ha sottolineato Croteau a Formigoni - così come il World Regions Forum è una grande finestra sul mondo".  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/6. NUOVA GOVERNANCE CONTRO LA CRISI FORMIGONI: I ANCHE GOVERNI SUBNAZIONALI SONO MOTORI DEL MONDO IMPEGNI COMUNI SU RICERCA, IMPRESA, ACQUE, LOTTA AI TUMORI FRATTINI: GRANDE EVENTO CHE IL GOVERNO ITALIANO SOSTIENE  
 
 Milano, 3 ottobre 2011 - Più fonti energetiche rinnovabili, migliori sistemi scolastici e formativi, un uso sempre maggiore delle tecnologie e di modelli di governance per il welfare, la promozione di una rete di banche biologiche per la lotta contro il cancro, più mobilità e scambio dei ricercatori, la condivisione delle esperienze e degli strumenti per la gestione integrata delle risorse idriche, lo sviluppo di nuove opportunità di sostegno agli scambi commerciali e, infine, la partecipazione congiunta del World Regions Forum all´Esposizione Universale del 2015 a Milano. Sono questi gli otto obiettivi che la rete dei governi sub-nazionali - riunita oggi a Palazzo Lombardia per la terza e ultima giornata del World Regions Forum - ha indicato per superare la crisi mondiale: le delegazioni delle Province del Gauteng, di Buenos Aires, di San Pietroburgo e del Québec, della Comunità di Madrid e della Catalogna, della Regione di Rhône-alpes, degli Stati del Maharashtra, di Sao Paolo, di Nuevo Leon, dell´Illinois, della California e del Massachusetts, e dei Governi di Singapore, del Baden-württemberg e di Shanghai, hanno sottoscritto - assieme a Regione Lombardia - una dichiarazione conclusiva. Ad aprire la sessione del terzo giorno del Forum è stato il videomessaggio del ministro degli Esteri, Franco Frattini che ha sottolineato come ´il valore aggiunto del World Regions Forum sia stato quello di creare una collaborazione multitematica e la possibilità di scambiarsi best practices sulle tematiche prioritarie per i Governi subnazionali e che hanno anche valore globale. Un´iniziativa che va a merito del presidente Formigoni e che il mio ministero e il Governo italiano appoggiano con convinzione´. Governance Multilivello - Le Province, le Comunità, le Regioni e i Governi subnazionali più sviluppati del mondo hanno dunque unito le mani per proseguire il cammino avviato con il World Regions Forum e giunto alla seconda edizione. ´L´attuale crisi mondiale - hanno sottoscritto questa mattina - non può essere superata per mezzo di manovre tecniche e amministrative. Nell´era della globalizzazione questo riconoscimento evidenzia la necessità di una più forte attenzione per la governance multilivello, in cui alle Regioni e alle aree metropolitane sia riconosciuto il ruolo di protagoniste e alleate dei sistemi statali tradizionali´. Per fare fronte alle sfide della globalizzazione, ´i Governi devono ristrutturare e modernizzare le proprie risorse economiche chiave. A questo processo si deve applicare un approccio bilanciato che garantisca tanto l´aumento della competitività quanto la coesione sociale´. Il tutto con una premessa di metodo molto importante: i problemi del mondo ´sono meglio affrontati al livello più vicino possibile alla gente, affidandosi in primo luogo alla responsabilità dei cittadini e alla loro capacità di contribuire alle soluzioni. La partecipazione civica dovrebbe realizzarsi nella fase più precoce possibile del processo politico´. Persona E Bene Comune - Di fronte alla globalizzazione - ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, che ha presieduto i lavori della giornata - ´la politica ha il compito di tornare all´essenziale: essa esiste per la società, non viceversa. Esiste per assecondare la crescita di cui la società è capace e per assecondare l´innovazione, che viene dalla società e non dagli Stati. Questo significa mettere in campo politiche che vogliono riconoscere e valorizzare quello che nella società esiste e funziona, fungendo da moltiplicatore delle esperienze positive in atto´. In questa direzione ´va riconsiderato il modello di sviluppo, recuperando quella visione integrale dell´uomo che ha permesso e può rilanciare lo sviluppo e il benessere per un numero crescente di persone. Va dunque riconsiderato un modello di sviluppo che comprenda la persona come parte di una rete di relazioni e che riconosca nel bene comune una dote che diviene tanto più grande per il singolo quanto più è condivisa con gli altri´. Unanimità - ´C´è perfetta unanimità tra le 17 Regioni che partecipano alla seconda edizione del Forum mondiale - ha sottolineato Formigoni dopo la firma della dichiarazione comune -. L´obiettivo è quello di portare un contributo specifico alla crisi mondiale. Le Regioni si sono dimostrate capaci di intercettare i bisogni della gente più efficacemente che non gli Stati nazionali. Costruire una rete di Regioni significa mettere insieme le nostre eccellenze nel campo della ricerca, della sanità, della lotta all´inquinamento´. Motori Del Mondo - E che si tratti di otto obiettivi che avranno ricadute su tutto il pianeta lo dimostra il fatto che a partecipare al World Regions Forum sono state le 17 maggiori realtà subnazionali che ´rappresentano - ha specificato Formigoni - i motori dell´economia dei più importanti Paesi del mondo´. Basti pensare che la popolazione delle Regioni arrivate a Milano fa registrare il 4,4 per cento della popolazione mondiale (praticamente la stessa percentuale degli Usa) e che quasi tutte concorrono mediamente tra il 15 e il 20 per cento - con punte anche del 30-35 per cento - al Pil del proprio Paese. Gli scambi commerciali tra gli Stati, cui appartengono le Regioni del World Regions Forum, rappresentano una percentuale molto elevata del totale, tra il 40 per cento e il 60.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/7. LA DICHIARAZIONE FINALE - SCHEDA  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - Le 17 Province, Comunità, Regioni e i Governi subnazionali più sviluppati del mondo, presenti al World Regions Forum organizzato dalla Regione Lombardia, hanno sottoscritto una dichiarazione finale. Questi i dettagli degli otto obiettivi indicati. 1) L´uso di fonti energetiche rinnovabili e la loro manutenzione locale può contribuire a incrementare la creazione di valore regionale, rendendo le economie regionali più stabili e competitive. 2) Per superare le ineguaglianze e promuovere il progresso sociale, le Regioni si impegnano a investire in migliori sistemi scolastici e formativi. Impegno comune è quello di rafforzare le politiche attive per il mercato del lavoro, per contrastare la disoccupazione giovanile e la discriminazione nei confronti di specifici gruppi. 3) Nel contesto attuale tutti i sistemi di welfare si trovano di fronte a sfide epocali, che necessitano di soluzioni in cui trovi spazio un modo completamente nuovo di concepire l´offerta dei servizi alle persone. A fronte di risorse sempre più limitate, i Governi devono rivedere l´uso delle tecnologie e i modelli di governance per il welfare, con il duplice obiettivo di fornire servizi sostenibili e migliorare la qualità. 4) La cura del cancro e, in generale, la difesa della salute possono essere assicurate e potenziate anche grazie a scambi tra gli enti subnazionali in conformità con le raccomandazioni provenienti dalle organizzazioni internazionali competenti. Scopi da raggiungere sono l´individuazione di reti di banche biologiche e la ricerca collaborativa sul cancro. 5) Occorre promuovere la mobilità dei ricercatori e la condivisione di esperienze e pensieri, essenziali per lo sviluppo delle Regioni e dell´economia globale. 6) Va promossa la gestione dell´acqua sostenibile, a livello regionale, che rispetti l´acqua come simbolo di bene globale pubblico per tutti. A questo scopo le Regioni e i Governi subnazionali concordano nel sottolineare l´importanza di rendere disponibili alla rete delle World Regions le esperienze e gli strumenti per la gestione integrata delle risorse idriche, e sostengono l´idea di un´ulteriore continuativa cooperazione per la realizzazione di un Patto dell´acqua. 7) Si concorda di avviare un´azione congiunta per esaminare le opportunità di sostegno agli scambi commerciali con particolare attenzione ai settori strategici di mercato, all´innovazione tecnologica e alla valorizzazione del capitale umano. 8) Nella consapevolezza delle sfide implicite nelle aree focali dell´Esposizione Universale che si terrà a Milano nel 2015, le Regioni e i Governi subnazionali vedono nella sua preparazione un´opportunità per il rafforzamento della rete delle World Regions per mezzo di progetti congiunti. Accolgono, a questo proposito, l´opportunità di una partecipazione congiunta del World Regions Forum all´Esposizione Universale del 2015 a Milano, in base a un progetto che sarà definito e condiviso.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/8.FIRMATE INTESE CON RHôNE-ALPES E LEóN  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - Due intese per due incontri bilaterali: il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha incontrato il 30 settembre il presidente della Regione di Rhône-alpes, Jean Jack Queyranne e il direttore generale dello Stato del Nuevo León, Jaime Parada Ávila, sottoscrivendo due intese di cooperazione. Cornice delle firme la terza e ultima giornata del World Regions Forum svoltasi a Palazzo Lombardia a Milano. A completare gli incontri bilaterali in calendario oggi anche i colloqui con i rappresentanti del Baden-württemberg e dell´Illinois. Rhône-alpes - Focalizzato sull´istruzione e la formazione il memorandum d´intesa con il Consiglio regionale di Rhône-alpes: assieme alla Lombardia collaborerà per favorire la reciproca conoscenza dei sistemi di formazione professionale e di apprendistato e per promuovere la mobilità interregionale degli operatori. Tra gli obiettivi la creazione di workshop, sessioni formative, seminari e scambi, oltre che l´organizzazione di stage ed esperienze di alternanza scuola-lavoro. León - Guarda alla cooperazione in materia di ricerca e d´innovazione l´intesa sottoscritta con il Nuevo León. Regione Lombardia e lo Stato messicano svilupperanno iniziative per migliorare la competitività, coinvolgendo ricercatori, scambiandosi informazioni sui programmi di sostegno ai progetti di collaborazione internazionale in settori ad alto contenuto tecnologico e scientifico.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/9. FORMIGONI: UNO SPAZIO COMUNE A EXPO  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - I 17 governi subnazionali partecipanti al World Regions Forum hanno accolto con interesse e favore la proposta - avanzata da Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, ma anche Commissario generale di Expo - di essere presenti con uno spazio espositivo congiunto all´Esposizione universale del 2015. La proposta è stata formulata a conclusione dell´ultima sessione, oggi pomeriggio, del World Regions Forum, dedicata all´illustrazione appunto di Expo 2015 curata, oltre che dallo stesso Formigoni, dal presidente della società Expo spa 2015, Diana Bracco e dall´ad, Giuseppe Sala. Sala ha anche suggerito che il padiglione del Wrf potrebbe essere collocato nei pressi dell´incrocio tra il decumano e il cardo, cioè all´intersezione dei due assi dell´area espositiva, accanto ai padiglioni dell´Italia. Cresce intanto il numero dei Paesi che hanno annunciato ufficialmente la loro partecipazione a Expo. Proprio oggi, durante il World Regions Forum, Formigoni ha annunciato l´adesione della Cina, 54esimo Paese partecipante. Ed è cifra record.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/10. LA DICHIARAZIONE CONCLUSIVA  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - Ecco il testo della dichiarazione conclusiva del World Regions Forum. Milano 28, 29, 30 settembre 2011 - Governo multilivello e società civile per l´innovazione e la crescita - Dichiarazione conclusiva - Preambolo - I leader politici e i capi delegazione del World Regions Forum (Wrf), riuniti in Milano per la sessione plenaria della rete di governi sub-nazionali che si ritiene svolgano un ruolo determinante sia all´interno delle proprie nazioni sia a livello globale: consapevoli della responsabilità delle regioni sul fronte dell´innovazione e lo sviluppo, e del potenziale di crescita che si sprigiona dalla cooperazione e dalle alleanze strategiche tra i loro sistemi territoriali; sostenendo il ruolo del Wrf in quanto network flessibile, aperto ed inclusivo che, tramite la cooperazione, può portare a risultati benefici tanto per le regioni membro quanto per i partner meno sviluppati; condividendo i principi della Carta di Milano del 2009, che ha posto le basi per una cooperazione strategica nelle aree dell´economia della conoscenza, dello sviluppo sostenibile, del welfare e della sanità; tenendo in conto il percorso di cooperazione avviato nell´ambito del Joint Working Team e, in particolare, i temi focali concordati nel corso della riunione del 26 novembre 2010 a Milano; alla luce dei risultati raggiunti dai workshop su ´Mobilità dei ricercatori per l´innovazione´, ´Utilizzo sostenibile e gestione comune dell´acqua´ ´Cura del cancro e banche biologiche; reti attuali e cooperazione potenziale´ svoltisi nel corso del World Regions Forum 2011; avendo condotto una consultazione aperta e informale circa le difficoltà e possibili soluzioni nel favorire i beni pubblici e i processi innovativi in un quadro di governo multilivello; Prendono atto che L´attuale crisi mondiale non può essere superata per mezzo di manovre tecniche ed amministrative. Nell´era della globalizzazione, questo riconoscimento evidenzia la necessità di una più forte attenzione per la governance multilivello, in cui alle regioni e alle aree metropolitane sia riconosciuto il ruolo di protagoniste ed alleate dei sistemi statali tradizionali. Per fare fronte alle sfide della globalizzazione, i governi devono ristrutturare e modernizzare le proprie risorse economiche chiave. A tale processo si deve applicare un approccio bilanciato che garantisca tanto l´aumento della competitività quanto la coesione sociale. I problemi sono meglio affrontati al livello più vicino possibile alla gente, affidandosi in primo luogo alla responsabilità dei cittadini ed alla loro capacità di contribuire alle soluzioni. La partecipazione civica dovrebbe realizzarsi nella fase più precoce possibile del processo politico. Impegni politici - Al maggiore ruolo delle regioni a livello di scambi e di dinamiche di sviluppo economico deve corrispondere un rafforzamento del ruolo dei governi regionali e sub-regionali nella governance globale, anche attraverso l´adozione di strumenti innovativi che impegnino fin dall´inizio i rappresentati locali e i cittadini quali elementi indispensabili per la democrazia, il decentramento e l´autodeterminazione. Le regioni, le grandi aree metropolitane e i governi sub-nazionali intendono essere protagonisti della rinascita dell´economia mondiale dopo la crisi. Le dinamiche di innovazione si generano, in massima parte, nei sistemi economici delle regioni e dei territori. Le attuali sfide economiche, ambientali e sociali pongono l´esigenza di soluzioni nuove e innovative. I governi si adoperano per garantire un benessere sostenibile che coniughi la crescita economica con la salvaguardia delle nostre risorse naturali e la promozione della giustizia sociale. I governi sub-nazionali e regionali, in quanto autorità pubbliche maggiormente vicine ai cittadini, sono disposti a farsi interpreti dei nuovi bisogni ed a percorrere nuove soluzioni politiche, avvalendosi della flessibilità che è tipica di tali livelli di governo in tutte le aree di loro giurisdizione. L´energia rappresenta un tema fondamentale. L´uso di fonti energetiche rinnovabili e la loro manutenzione locale può contribuire ad incrementare la creazione di valore regionale, rendendo le economie regionali più stabili e competitive. Al fine di superare le ineguaglianze e promuovere il progresso sociale, le regioni dovrebbero investire in migliori sistemi scolastici e formativi. Si dovrebbero rafforzare le politiche attive per il mercato del lavoro, per contrastare la disoccupazione giovanile e la discriminazione nei confronti di specifici gruppi. Nel contesto attuale, tutti i sistemi di welfare si trovano di fronte a sfide epocali, che necessitano di soluzioni in cui trovi spazio un modo completamente nuovo di concepire l´offerta dei servizi alle persone. Nel mondo di oggi, a fronte di risorse sempre più limitate, i governi devono rivedere l´uso delle tecnologie e i modelli di governance per il welfare, con il duplice obiettivo di fornire servizi sostenibili e migliorare la qualità. Impegni di azione e cooperazione - I governi sub-nazionali e regionali si impegnano a dare continuità all´attività del Wrf attraverso metodi di lavoro e di comunicazione semplici e funzionali, ed organizzando un forum periodico in cui si possa valutare l´avanzamento delle varie forme di cooperazione in corso. In particolare, i membri del Wrf - auspicano che la cura del cancro e, in generale, la difesa della salute possano essere assicurate e potenziate, anche grazie a scambi tra gli enti sub-nazionali in conformità con le raccomandazioni provenienti dalle organizzazioni internazionali competenti. Congiuntamente comprendono che i principali governi sub-nazionali sono ben posizionati per avviare programmi di cooperazione ad alto impatto, focalizzati sull´analisi comparativa e sul miglioramento dei modelli organizzativi dell´assistenza sanitaria. In ciò, mirano ad abbinare l´alta qualità dell´assistenza con l´efficienza del sistema sanitario nel suo complesso. Individuano inoltre le reti di banche biologiche e la ricerca collaborativa sul cancro come aree in cui la cooperazione tra partner del Wrf può essere ulteriormente promossa. Convengono che la mobilità dei ricercatori e la condivisione di esperienze e pensieri sono essenziali per lo sviluppo delle regioni, e pertanto dell´economia globale. Per questo devono essere agevolati e sostenuti tramite forme proattive di collaborazione transnazionale, adottando forme innovative e generalmente accessibili di scambio aperto, e sollecitando i governi centrali a concedere ampie deleghe. Credono che l´impegno comune delle maggiori regioni possa contribuire a rispondere alle esigenze e richieste di un´istruzione superiore di qualità, e a ridurre le barriere alla mobilità del capitale umano. Aspirano ad gestione dell´acqua sostenibile, a livello regionale, che rispetti l´acqua come simbolo di bene globale pubblico per tutti, a prova del fatto che i governi locali hanno a cuore le tematiche globali. Sono consapevoli del valore aggiunto della cooperazione sugli aspetti ambientali che rientrano direttamente nell´abito del governo regionale. Concordano nel sottolineare l´importanza di rendere disponibili alla rete delle World Regions le esperienze e gli strumenti per la gestione integrata delle risorse idriche, e sostengono l´idea di un´ulteriore continuativa cooperazione per la realizzazione di un Patto dell´Acqua che leghi i partner del Wrf. Concordano, coerentemente con gli esiti del workshop ´Strengthening Business and Innovation among the enterprises of the Wrf: scenarios, conditions and opportunities´, di avviare un´azione congiunta per esaminare le opportunità di sostegno agli scambi commerciali con particolare attenzione ai settori strategici di mercato, all´innovazione tecnologica e alla valorizzazione del capitale umano. Sono consapevoli delle sfide implicite nelle aree focali della Esposizione Universale che si terrà a Milano nel 2015 sul tema ´Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita´ e vedono nella sua preparazione un´opportunità per il rafforzamento della rete delle World Regions per mezzo di progetti congiunti. Accolgono con favore l´opportunità di una partecipazione congiunta del Wrf all´Esposizione Universale del 2015 a Milano, in base ad un progetto che sarà definito e condiviso.  
   
   
WORLD REGIONS FORUM/11. IL PESO ECONOMICO DEI PARTECIPANTI  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - Le 17 Regioni che partecipano al World Regions Forum a Milano sono una forza trainante per l´economia mondiale. Si tratta di territori che hanno saputo affrontare le sfide della globalizzazione attraverso una spinta dinamica nella direzione della ricerca e dell´innovazione, senza dimenticare le caratteristiche proprie dell´area geografica di appartenenza. In termini macroeconomici esse incidono sul 10,2% del Pil mondiale a fronte del 4,4% della popolazione in percentuale, in comparazione al 4,6% della popolazione degli Stati Uniti ed al 7% dei 27 membri dell´Unione Europea. Il loro peso è determinate per l´economia dei Paesi di appartenenza. La maggior parte delle Regioni presenti al World Regions Forum incide per più del 10% del rispettivo prodotto interno lordo, e addirittura quattro di esse ne sviluppano il 20%, fatta eccezione per Singapore che naturalmente rappresenta il 100% del Pil della propria area. Il rapporto tra il prodotto interno lordo pro capite all´interno delle aree rappresentate rispetto a quello del proprio Paese è superiore ad 1, ed il relativo tasso di disoccupazione in quasi tutti i casi è inferiore alla media dello Stato di appartenenza. I dati riferiti all´esportazione evidenziano in modo incisivo l´intensa rete di relazioni commerciali in essere tra i partecipanti al World Regions Forum. L´incidenza del dato sull´export per i territori coinvolti verso gli stati di appartenenza degli altri partecipanti è alto, in molti casi decisamente alto, come nel caso del Messico, il cui 91 per cento delle esportazioni avviene verso gli altri stati rappresentati al meeting. Tuttavia, molto più che per la loro evidente importanza macroeconomica, le 17 Regioni coinvolte hanno un enorme potenziale in termini di eccellenza, di innovazione e specializzazione in un ampio spettro di settori economici. I territori presenti al Wrf hanno sviluppato una filiera economica in attività tra di loro collegate, come nel caso dell´agricoltura e dei relativi settori dell´agro-biotecnologia e dell´industria alimentare. Un elemento di alta specializzazione emerge anche nell´area farmaceutica, biomedica, e nell´ambito della ricerca universitaria, della finanza e dell´hi-tech. I dati dimostrano che tali contesti di eccellenza possono giocare un ruolo importante non solo per la crescita dei propri Paesi ma anche essere un traino per l´economia globale attraverso un appropriato sistema di relazioni sviluppato con gli opportuni canali. Per questa ragione la creazione di networks, come il World Regions Forum, diventano sistemi importanti per intensificare gli scambi ed il buisness tra le Regioni coinvolte, in modo tale che attraverso la cooperazione, la condivisione di conoscenze e lo sviluppo del capitale umano sia possibile veicolare una sinergia comune come volano per uscire dalla crisi mondiale.  
   
   
MARCHE: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SPACCA INCONTRA L´AMBASCIATRICE DELLA SERBIA HRUSTANOVIC.  
 
Ancona, 3 ottobre 2011 Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha ricevuto il 30 Settembre a Palazzo Raffaello l´ambasciatrice della Serbia Ana Hrustanovic in visita nelle Marche. Al centro dell´incontro, al quale ha preso parte anche l´ambasciatore Fabio Pigliapoco, segretario generale dell´Iniziativa Adriatico Ionica, le attivita` della Iai (il cui Segretariato ha sede ad Ancona e la cui presidenza e` attualmente affidata proprio alla Serbia), la creazione della Macroregione Adriatico Ionica, ipotesi di collaborazioni di natura culturale, sociale ed economica tra le Marche e Regioni serbe. L´ambasciatrice Hrustanovic, la quale ha sottolineato come per la Serbia le Marche e la Iai rappresentino un importante ´ponte´ verso nuovi mercati, ha definito la regione una ´terra speciale´ vista anche l´eccellenza espressa dalle aziende marchigiane alcune delle quali l´ambasciatrice ha gia` visitato. In tal senso e` stato auspicato l´avvio di una collaborazione anche imprenditoriale Marche-serbia. ´Il rapporto tra la Serbia e la vostra Regione ´ ha rimarcato l´ambasciatrice Hrustanovic ´ e` metaforicamente un´autostrada a due corsie: la prima e` rappresentata dall´attivita` della Iai, la seconda puo` essere interpretata con una collaborazione bilaterale´. Particolare interesse e` stato poi espresso per il progetto della Macroregione Adriatico Ionica. ´Le Marche ´ ha sottolineato da parte sua il presidente Spacca ´ hanno cercato di lavorare sin da subito, ancora prima della nascita della Iai, nella prospettiva di un rapporto con l´altra sponda, per la creazione di una comunita` economica e sociale dell´Adriatico. Con un approccio di sistema, lavorando sull´aggregazione di imprese a sostegno dell´internazionalizzazione, ben vengano iniziative di joint-venture con Regioni serbe, sul modello di quanto stiamo gia` facendo, per esempio, in Brasile, Cina, Russia´.  
   
   
FINANZE: APPROVATO DDL RENDICONTO REGIONE FVG 2010  
 
 Trieste, 3 ottobre 2011 - È stato approvato il 29 settembre in Giunta Regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze, Sandra Savino, il disegno di legge sul rendiconto generale della Regione per l´esercizio 2010. Il documento, di portata tecnica, si struttura in due parti principali: il conto del bilancio e il conto generale del patrimonio. Il primo espone le risultanze finanziarie della gestione delle entrate e delle spese, mettendo in evidenza l´avanzo finanziario derivante dalla gestione e quindi la quota di risorse ripartita nella recente manovra di assestamento. Il conto del patrimonio dà una panoramica sia delle attività e passività finanziario/patrimoniali con le variazioni derivanti dalla gestione del bilancio e quelle verificatesi per altre cause, sia della dimostrazione dei vari punti di concordanza tra il conto del bilancio e la contabilità patrimoniale evidenziando in tal modo il miglioramento o peggioramento patrimoniale dovuto alla gestione. "Nonostante gli effetti della congiuntura economica abbiano portato a una riduzione delle autorizzazioni nella spesa di oltre 700 milioni di euro rispetto all´esercizio 2009, - ha detto Savino - nel corso del 2010 sono stati conseguiti risultati significativi a livello di bilancio, garantendo allo stesso tempo una limitazione della pressione sugli enti locali grazie al mancato recupero delle quote di compartecipazione per 50 milioni di euro, il che ha contribuito ad attutire l´impatto della crisi anche sui bilanci di questi ultimi". Diversi gli elementi che hanno caratterizzato la gestione 2010: sotto il profilo delle entrate, la compartecipazione all´imposta sui redditi da pensione versata fuori regione ha assicurato il trasferimento diretto di somme cospicue da parte dello Stato per l´annualità 2010 (482,22 milioni di euro). In secondo luogo, il maggior gettito Iva conseguito nell´annualità 2010 (oltre il miliardo di euro, in incremento di oltre 30 punti percentuali rispetto all´anno precedente) si pone come conseguenza diretta della riforma delle compensazioni in conto fiscale intervenuta nel 2009. In aggiunta, nel corso dell´annualità in esame, sono stati registrati valori di gettito particolarmente consistenti (circa 205 milioni di euro) in virtù dell´introduzione dell´imposta sostitutiva sulle divergenze Ias/ifrs, che ha consentito alle società di un certo tipo di riallineare le divergenze ai fini Ires e Irap mediante il pagamento di un´imposta sostitutiva. Infine, non trascurabili sono altresì le poste iscritte a bilancio in virtù di residui attivi a valere sugli anni precedenti (circa 109 milioni di euro). Sul fronte della spesa, si registra una drastica riduzione dell´indebitamento effettivo, che scende a 1.208 milioni (inferiore di 11,7 punti percentuali rispetto al 2009 e -20,2 p.C. Rispetto al 2008). Quanto esposto, unitamente alle notevoli economie registrate sia in conto residui che in conto competenza sotto il profilo della spesa, conducono l´Amministrazione Regionale a registrare un avanzo di oltre 1.292 milioni di euro. Nel dettaglio, il rapporto percentuale tra gli stanziamenti autorizzati e gli impegni effettuati si è attestato al 79,83 p.C. Con un sensibile miglioramento rispetto al valore riscontrato l´anno precedente (74,87 p.C.). La quota più consistente di tali risorse finanziarie ha riguardato le spese per i servizi sanitari e sociali: la competente Direzione centrale della salute e della protezione sociale ha infatti presentato autorizzazioni di spesa per 2.753 milioni di euro e impegni per oltre 2.609 milioni. Per quanto concerne i pagamenti, si segnala come la massa spendibile, comprensiva degli impegni in conto competenza e in conto residui, sia stata quantificata l´esercizio in esame in complessivi 9.775,2 milioni di euro, suddivisi tra "competenza" 7.739,3 milioni e "residui" 2.035,9 milioni. Si segnala inoltre come alla fine del 2010 l´ammontare delle attività patrimoniali registrino valori prossimi ai 672 milioni di euro (671,9 milioni di euro), mentre l´ammontare delle passività patrimoniali presenta un saldo negativo di circa 144 milioni di euro (-143,8 milioni euro), il che porta il saldo sulla consistenza del valore a complessivi + 815,7 milioni di euro. Positivi, in definitiva, gli esiti dell´attività istruttoria compiuta dalla Corte dei Conti ai fini della dichiarazione di affidabilità (Das) sul rendiconto generale della Regione Friuli Venezia Giulia e di legittimità e regolarità delle relative operazioni per l´annualità 2010. Premiati i criteri di prudenza adottati dall´Amministrazione Regionale in merito alla riscossione di crediti, nonostante alcune criticità. Attenzione, inoltre, è stata posta sulle nuove tendenze che emergono nell´ambito e ai fini dell´armonizzazione dei bilanci pubblici in merito alle nozioni di accertamento (e di impegno), così come le esigenze di omogeneizzazione tra i vari ordinamenti di contabilità pubblica attualmente esistenti.  
   
   
STATUTO VENETO: ZAIA, “D’ACCORDO CON FELTRIN, NESSUNA FERITA ALLA DEMOCRAZIA RIDUCENDO I CONSIGLIERI DA 60 A 50”  
 
Venezia, 3 ottobre 2011 - “Esprimo il mio apprezzamento per la scelta fatta dal Consiglio regionale, che ha voluto approfondire anche in sede sociologica e statistica i motivi che porteranno la nostra Regione a darsi un nuovo Statuto. In particolare, leggo nella relazione del professor Paolo Feltrin quello spessore culturale e scientifico che, come sempre, rende i suoi studi efficaci e di indubbia utilità per chi poi abbia il dovere di assumersi responsabilità politiche”. Lo dichiara il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, in relazione al dibattito in corso sul nuovo Statuto del Veneto. “Mi pare inequivocabile – prosegue Zaia - la conclusione cui arriva Feltrin: il taglio del 20% dei Consiglieri regionali non reca alcun danno né alla rappresentatività dei cittadini in senso geografico, né alla rappresentatività dei partiti in senso politico. Dunque, portare a 50 il numero dei Consiglieri in nessun modo, afferma autorevolmente Feltrin, potrà danneggiare né i nostri concittadini né i partiti presenti sul territorio”. “Si tratta dunque – aggiunge il presidente della Giunta - di assumere questo dato scientifico che oggi ci viene offerto e di dargli immediata attuazione con un voto che auspico unanime e che faccia fare al nostro Veneto e alla sua massima Istituzione rappresentativa quel passo in avanti epocale che tutti, credo, auspichiamo”. “Invito quindi il Consiglio – conclude Zaia - a dare un immediato via libera allo Statuto attualmente in discussione con la conseguente riduzione dei consiglieri da 60 a 50”.  
   
   
CHIODI, OK DA CIPE SEGNA FUTURO SVILUPPO ABRUZZO  
 
L´aquila, 3 ottobre 2011 - "Un successo importante, che segna il futuro dello sviluppo della regione". Un presidente della Regione soddisfatto ha commentato il 30 settembre in questo modo la decisione del Cipe di sbloccare l´intero Par-fas dell´Abruzzo. "Il provvedimento di oggi - ha aggiunto Chiodi - è anche un ulteriore riconoscimento e apprezzamento da parte del Governo nazionale al percorso di risanamento avviato da questa Giunta che in questo modo ha reso credibile l´intero Abruzzo". Il presidente della Regione ha poi voluto espressamente ringraziare il "presidente Silvio Berlusconi, il Sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell´Economia Giulio Tremonti, il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto e l´intero governo nazionale per l´attenzione mostrata alle istanze dell´Abruzzo in materia di rilancio dell´economia".  
   
   
BILANCIO: SI’ DELL’ASSEMBLEA DI ROMA CAPITALE ALLA VARIAZIONE SULLE PREVISIONI DI SPESA DEL 2011  
 
 Roma, 3 ottobre 2011 - L’assemblea di Roma Capitale ha approvato, senza modifiche, con 21 voti favorevoli (10 quelli contrari e 8 le astensioni) la variazione al Bilancio di previsione 2011 e al documento contabile di programmazione triennale 2011-2013. La verifica di bilancio, doverosamente eseguita nel pieno rispetto del termine di legge fissato al 30 settembre, ha consentito, grazie alle prudenti valutazioni effettuate nella fase di elaborazione del bilancio di previsione 2011 e al buon andamento della lotta all’evasione fiscale, di fronteggiare nuove esigenze per 36.813.955,19 euro. Nonostante le ristrettezze imposte dal quadro generale di finanza pubblica è stato quindi possibile garantire l’equilibrio dei conti capitolini per l’esercizio in corso, senza l’introduzione di nuove tasse o il taglio dei servizi sociali. La variazione di bilancio approvata dall’Assemblea ha, in particolare, permesso di far fronte all’emersione di maggiori spese per un totale di 29.350.314,75 euro (soprattutto servizi sociali nonché decoro urbano, fluidificazione del traffico, oneri contributivi obbligatori, refezione scolastica in autogestione, affidamenti per progetti urbanistici e lavori pubblici) e a minori entrate da trasferimenti erariali per un importo di 7.463.642,17 euro. Il punto di pareggio tra entrate e spese correnti è stato garantito per circa 3 milioni di euro dai maggiori proventi della lotta all’evasione fiscale (con particolare riferimento all’Ici), da circa 13 milioni di euro di somme derivanti dall’incasso di vecchie multe e da tagli e risparmi pari a circa 20,6 mln di euro, conseguiti attingendo, per la maggior parte, a fondi precedentemente accantonati in via precauzionale. Queste ultime somme sono relative, tra l’altro, alle spese per il personale - per la parte non riguardante l’assolvimento degli obblighi contrattuali - a prestazioni professionali varie, e a ulteriori risparmi sulle utenze telefoniche e telematiche, nonché sulle pulizie e sulle forniture di beni e servizi degli uffici dipartimentali. Le misure contenute nella variazione di bilancio consentiranno, tra l’altro, il sostegno di importanti attività nel settore del welfare. Rientrano in quest’ultimo ambito le ulteriori necessità dei municipi, alcuni interventi per le strutture destinate alle case famiglia e ai centri madri con bambino, le prestazioni riabilitative, il sistema di accoglienza e le mense storiche oltre che i principali servizi erogati dalle associazioni di volontariato.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, PRINCIPALE INFRASTRUTTURA APERTURA MENTALE CONFRONTO A 360 GRADI CON POOL OCSE. PRIORITA´ RICOSTRUZIONE  
 
L´aquila, 4 ottobre 2011 - Ricostruzione dell´Aquila, ma anche integrazione dell´interno con la costa e sviluppo socio-economico a carattere regionale, non circoscritto "ad un ambito territoriale limitato". E poi, zona franca urbana del capoluogo terremotato "offensiva" e non meramente assistenziale. Su tutto, però, l´infrastruttura più importante, l´apertura mentale. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in due ore di incontro col pool di esperti internazionali che sta lavorando al progetto "Verso il 2030. Sulle ali dell´Aquila",l’ 1 ottobre ha illustrato, anche in veste di Commissario delegato per la Ricostruzione, la situazione dell´Abruzzo, ed ha indicato le criticità del territorio, suggerendo possibili strade di intervento. "Il rilancio dei territori colpiti dal sisma è decisivo anche per la ripresa economica di tutto l´Abruzzo - ha detto Chiodi in premessa - Quindi, bisogna coinvolgere tutti gli stakeholders abruzzesi, non solo aquilani". Ed ha sollecitato programmi di crescita che producano effetti nel medio-lungo termine, ma che diano anche risposte nell´immediato. E nell´immediato dell´Abruzzo c´è appunto la ricostruzione dell´Aquila e la zona franca urbana. "Le risorse della Comunità europea per la zfu sono limitate, 90 milioni di euro - ha spiegato Chiodi al team di studiosi Ocse, università di L´aquila, Groningen (Olanda), Bremen (Germania), Sidney (Australia) e Sussex (Uk) - Ma spalmate su tanti piccoli settori non saranno di alcuna utilità. Ritengo, invece, necessario individuare un´area ben definita in grado di vincere la sfida della competitività, con ricadute sull´intero tessuto produttivo regionale". "Alcune scelte - ha sottolineato poi - o si fanno adesso o non si fanno più e devono esulare dal semplice consenso popolare ed elettorale". Il Presidente ha riferito che l´Abruzzo ha un pil di 28 miliardi di euro, trainato soprattutto dalla grande industria. "I recenti dati di Svimez ed Istat - ha fatto notare - evidenziano la significativa crescita dell´Abruzzo, rispetto anche alla media nazionale, ed un sorprendente scatto nei livelli occupazionali (4,9 per cento contro la media nazionale dello 0,7 per cento). E´ necessario però - ha auspicato - che cresca una cultura imprenditoriale che investa nella ricerca, nella tecnologia, nell´innovazione. La base è debole, perchè frammentata e troppo legata ai particolarismi". Per questo, il presidente Chiodi, ha invitato i rappresentanti Ocse "forse più autorevoli" a far capire alla comunità, al mondo produttivo, alle istituzioni, quanto sia fondamentale "aprirsi". "Con voi - ha suggerito - vogliamo capire meglio se c´è una strada che porti alla salvaguardia del patrimonio ambientale abruzzese (il 30 per cento del nostro territorio è occupato da parchi), che eviti lo spopolamento dei borghi montani, e che consenta, nel contempo, all´Abruzzo interno di non essere più una zavorra per la costa. Ma il turismo cui penso non è certo quello ´panino e zaino´". "Il vostro studio, già condiviso con le forze sociali e imprenditoriali - ha riconosciuto Chiodi, rivolto a Philip Mccann, dell´Ateneo di Groningen, a capo della spedizione - potrà essere un validissimo strumento di marketing territoriale". Perplessità ha espresso sul fatto che, a due anni e mezzo dal devastante terremoto, la comunità aquilana non abbia ancora avvertito la necessità di rivolgersi a professionisti, studiosi, esperti di pianificazione, anche di livello internazionale, e non abbia reagito ad una politica che finora è stata puro assistenzialismo. Il Presidente ha confermato tutta la disponibilità della Regione Abruzzo e della Struttura commissariale per futuri confronti con il pool. Stamane, presente, tra gli altri, Fabrizio Barca, del Ministero dell´Economia, quale componente del Comitato di indirizzo ed in rappresentanza della fondazione "Nitti". Gli esperti, in tre giorni all´Aquila hanno esaurito la fase delle "impressioni". Prossimo step a febbraio/marzo con un workshop pubblico.  
   
   
ASSEMBLEA ANCI A TREVISO: VINCERE LA SFIDA DELLA MODERNITA’MA SENZA PIANGERCI ADDOSSO  
 
Venezia, 3 ottobre 2011 - “O saremo capaci di affrontare la sfida della modernità, oppure ne saremo travolti. Dirò questo domani ai rappresentanti dei Comuni veneti, perché pur nella inaccettabilità delle condizioni vessatorie imposte a chi amministra, causa i tagli ai trasferimenti e i vincoli imposti dal Patto di Stabilità, la nostra reazione deve essere risoluta, coraggiosa e tutt’altro che remissiva, soprattutto nei confronti del governo centrale, ma deve traguardare l’attuale situazione di grave crisi e indicare la via per uscirne. Piangerci addosso non serve a nulla e tantomeno serve ai cittadini, ai quali dobbiamo dire con onestà cosa le Regioni e gli Enti locali potranno o non potranno fare, prospettando comunque soluzioni realistiche per uscire da questa fase epocale di recessione”. L’assessore veneto al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, annuncia così la sua partecipazione domani pomeriggio a Palazzo dei Trecento a Treviso, all’assemblea ordinaria annuale dell’Anci Veneto, l’Associazione regionale dei Comuni. “Mi rendo conto di quanto sia difficile parlare di prospettiva per chi e a chi oggi, mancando le risorse, fatica persino ad aprire le porte del proprio municipio – continua Ciambetti – ma non arrendersi significa in primis saper cambiare, perché non possiamo far finta che tutto sia come prima. D’altro canto la stessa ‘domanda sociale’ è cambiata e noi non possiamo rispondere con strumenti, strutture e riti obsoleti e superati. A questo bisogno di rinnovamento dobbiamo rispondere dotandoci di una nuova organizzazione amministrativa, di un nuovo sistema istituzionale, attraverso vere riforme che abbattano finalmente quel muro, che è sicuramente della vergogna, edificato e difeso Da chi prospera, vive e sopravvive di benefici e privilegi, di protezioni e favori”. “E’ l’intera classe dirigente, non solo quella politica, che deve dare il meglio di sé, interrogandosi e mettendo in discussione comportamenti anacronistici e improduttivi – prosegue l’assessore –. In questo scenario, difficile e controverso, la Regione del Veneto ha accettato la sfida della modernizzazione, come dimostra il disegno di legge ‘Disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali’, approvato dalla Giunta, previo parere positivo della Conferenza Regione Autonomie Locali, una norma costruita con il metodo della condivisione e non dell’imposizione che, pur tra qualche resistenza, ha raccolto numerose disponibilità, nonostante la complessità del tema in un territorio dove, giustamente, l’identità municipale rimane forte. E’ importante far capire proprio che quest’ultima non è in discussione, ma che con questa riforma si vuole imboccare la strada dell’ottimizzazione delle risorse, a beneficio degli cittadini”. “Proprio a questi ultimi – conclude Ciambetti – rispondono direttamente i sindaci e gli amministratori pubblici e a loro è dovuto l’impegno di traghettare la nostra realtà verso il domani, rispettando tradizioni e identità locali, ma con nuovi e più efficaci metodi e strumenti di governo”.  
   
   
FVG, ENTI LOCALI: STANZIATI 1,43 MILIONI A FAVORE DEI COMUNI  
 
 Trieste, 3 ottobre 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore per le Autonomie locali, Andrea Garlatti, ha stanziato il 29 settembre una somma di 1,43 milioni di euro a favore di Comuni del Friuli Venezia Giulia, per la compensazione di particolari situazioni (Lr 22/2010). Queste somme sono state richieste dai Comuni soprattutto per interventi a favore dell´infanzia, sostegno a servizi socio assistenziali, interventi di messa in sicurezza di strutture comunali (in particolare per edifici scolastici) e di viabilità. Questi i Comuni beneficiari con l´importo e (fra parentesi) la caratteristica dell´intervento: Pinzano al Tagliamento 50 mila (spese scioglimento Unione Comuni Val D´arzino); Camino al Tagliamento 90 mila (scuolabus), Cassacco 25 mila (Area verde Raspano); Comeglians 25 mila (arredi e attrezzature scola materna e asilo); Forgaria nel Friuli 25 mila (scuolabus); Grimacco (Campo polifunzionale Liessa); Meduno 25 mila (scuolabus); Verzegnis 90 mila (scuolabus); Muzzana 20 mila (inserimento portatori handicap); Polcenigo 15 mila (allestimento mezzo comunale per trasporto portatori handicap); Cordenons 150 mila (sistemazione scuola media, elementare e materna); Gonars 50 mila (ampliamento istituto comprensivo). Medea 30 mila (ampliamento scuola infanzia); Rive d´Arcano 50 mila (copertura scuola primaria); Spilimbergo 90 mila (manutenzione straordinaria istituto tecnico Kennedy); Treppo Carnico 40 mila (refettorio scuola infanzia); Ampezzo 20 mila (completamento complesso turistico ex Gaslini); Forni di Sotto 25 mila (attrezzature per uffici comunali); Lusevera 25 mila (adeguamento area antistante Municipio); Nimis 25 mila (spogliatoio impianto sportivo Via Plovert); Pocenia 90 mila (sistemazione cimitero frazione Torsa); Pulfero 20 mila (spogliatoi polisportivo comunale); Reana del Rojale 30 mila (centrale termica sede municipale); Sedegliano 60 mila (completamento centro polifunzionale). Socchieve 25 mila (adeguamento cimitero comunale); Carlino 25 mila (illuminazione pubblica); Clauzetto 25 mila (contributo per lavori sgombero neve); Dogna 15 mila (acquisto pala meccanica); Faedis 25 mila (sistemazione strada per Malga Porzus); Palazzolo dello Stella 25 mila (illuminazione pubblica); Ragogna 30 mila (interventi su strade comunali); Taipana 20 mila (interventi su strade comunali); Tramonti di Sotto 25 mila (interventi su strade comunali); Vito D´asio 20 mila (interventi su strade comunali). Arta Terme 50 mila (servizi comunali); Gorizia 28 mila (contributi commercio); Paluzza 12 mila (costo atti comunali); Precnicco 10 mila (estinzione mutui).  
   
   
PUGLIA: RAPPORTO SVIMEZ  
 
Bari, 3 ottobre 2011 - La vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, ha diffuso la seguente nota: Bisogna essere grati ancora una volta alla Svimez per la redazione del corposo Rapporto 2011 sull’economia del Mezzogiorno presentato il 27 settembre a Roma. Anche quest’anno l´Associazione fondata ha offerto a studiosi, policy maker, manager e giornalisti il prezioso contributo delle sue analisi che vogliono aiutarci a comprendere le dinamiche delle regioni meridionali e le prospettive della loro economia, collocate ormai sempre di più nel contesto europeo e mediterraneo. Ma proprio perché abbiamo a disposizione col Rapporto un materiale analitico pregiato, ci sentiamo stimolati a proporre letture parzialmente difformi di alcuni processi che pure vengono segnalati dalla Svimez. Un primo dato di perplessità - che abbiamo già evidenziato nella scorsa estate all’anticipazione dei dati dello studio - riguarda il tasso di crescita complessivo dell’economia pugliese che secondo la Svimez lo scorso anno sarebbe stato negativo e pari ad un - 0,2% e che, invece, secondo nostre stime, confortate dal Rapporto della Banca d’Italia sull’economia regionale e da Prometeia, sarebbe stato positivo e corrispondente ad un +0,7%, che si potrebbe forse ritoccare prudenzialmente di un paio di decimali, ma che comunque si sarebbe attendibilmente attestato ad un +0,5%. La stessa Svimez, peraltro, segnala correttamente l’incremento delle esportazioni regionali pugliesi nel 2010 pari al 20,1%, inferiore al dato del Mezzogiorno del 26,3%, ma superiore a quello del Centro-nord del 15,2%, e a quello nazionale del 16,4%: un tasso di crescita inoltre che prosegue nel primo semestre 2011 con un +22%. In Puglia un aumento si è registrato nel 2010 anche per il valore aggiunto dell’agricoltura (+4,4%) e dell’industria in senso stretto, (+3%, a fronte di un +2,3% nel Sud), mentre forse una difformità di valutazione si registra per una stima sul valore aggiunto delle costruzioni (-5,2%) che è sì in contrazione per i lavori pubblici, ma molto meno per l’edilizia abitativa privata, ripartita in Puglia, sia pure a macchia di leopardo, e registrabile solo con dati attinti dai Comuni sulle licenze edilizie rilasciate e ritirate dalle imprese. Peraltro la stessa Svimez ricorda che la Puglia è stata la prima regione del Sud nel 2009 e nel 2010 per numero di domande - ai fini della detrazione Irpef delle spese per ristrutturazione edilizia pervenute al Ministero delle Finanze - e corrispondenti nei due anni a 13.364 nel primo e a 13.702 nel secondo. Non emergono inoltre dal Rapporto i finanziamenti concessi dalle Regioni a valere sui fondi comunitari alle imprese che, ad esempio, hanno visto la Puglia al 1° posto in Italia per incentivi riconosciuti alle aziende e pari 524 milioni per contratti di programma e Pia. Ma ci sono altri elementi contenuti in uno studio del volume della Svimez che lasciano perplessi. Ci si riferisce in particolare al saggio dal titolo “La competitività territoriale”. Aree di dinamismo e di crisi economica, là dove si classificano come aree deboli del Mezzogiorno - ma con indicatori convergenti verso la media della ripartizione meridionale - fra le altre quelle di Vieste, Fasano, Ostuni, Maglie, Nardò, Otranto che sono, invece, ormai da tempo, fra le aree più forti del turismo o del commercio pugliese, se non addirittura di quello meridionale. Basti pensare a Vieste - che è negli ultimi anni la prima città pugliese per numero di presenze, pari a quasi 2 milioni - e ad Otranto che è, per lo stesso indicatore, fra le prime 5. Allora, possono essere classificate come aree deboli, ancorchè se ne ravvisi poi il processo di convergenza verso le medie reddituali del Sud? Insomma, non si sfugge - leggendo attentamente molti passaggi del Rapporto e degli studi che vi sono raccolti - all’esigenza ormai inderogabile di una lettura di molti processi socioeconomici in corso nel Sud che sia più ravvicinata ai suoi territori, ai soggetti che vi operano e alle dinamiche reali che vi emergono, in un confronto operativo ‘sul campo’ con gruppi magari selezionati di interlocutori istituzionali e sociali. E questo, si badi bene, non per nascondere in alcun modo i problemi a volte drammatici che si devono affrontare nel Meridione sotto il profilo occupazionale e produttivo, ma per fotografare meglio le varie situazioni che vi si determinano e concorrere così con analisi e proposte più accurate alla risoluzione, sia pure a volte sul medio-lungo periodo, di quelle problematiche. L´analisi completa dei vari rapporti ci permette di riscontrare come dalla maggior parte emerga un dato rilevantissimo: un positivo clima di fiducia tra le imprese che hanno scelto di operare in Puglia investendo in ricerca e innovazione nei vari settori produttivi di un sistema economico polisettoriale. Abbiamo tutti l´obbligo politico e morale di non destabilizzare questo clima e far emergere accanto alle criticità anche i punti di forza che ci fanno salutare ogni giorno in Puglia nuove imprese e nuovi impianti produttivi. Avanzo una proposta: perché il prossimo Rapporto - o almeno alcuni suoi capitoli significativi - non li redigiamo tutti insieme, studiosi della Svimez e amministratori e tecnici delle Regioni del Mezzogiorno, dialogando così con coloro che vi operano ogni giorno?  
   
   
ABRUZZO, IMPRESE: REGIONI IN CAMPO PER TEMPI PAGAMENTO PA  
 
Pescara, 3 ottobre 2011 - "Raccolgo con viva preoccupazione e con altrettanta attenzione il grido d´allarme lanciato da Confindustria ed Ance circa i ritardi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni verso le imprese". Lo ha dichiarato l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. "In un momento in cui la crisi influisce negativamente sul sistema imprenditoriale - prosegue l´Assessore - colpire ulteriormente le imprese con ulteriori aggravi, rappresenta un problema che va necessariamente risolto. Capisco anche il danno economico che le stesse sopportano per la necessità di dover anticipare i loro crediti presso il sistema bancario. D´altro canto, comunque, è necessario mettere in campo misure, come quelle del pareggio di bilancio che, come mai in questo momento, risultano essere irrinunciabili per dare sicurezza al nostro Paese". Secondo Castiglione, "contestualmente ad operazioni responsabili in termini di bilancio, bisogna adottare misure in grado di sostenere settori strategici dell´economia.In tal senso, le Regioni hanno già espresso la volontà di chiedere al governo nazionale iniziative utili a dare risposte alle istanze che legittimamente arrivano dalle nostre imprese. La seduta del 21 settembre della Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni ha voluto proporre al Governo alcuni interventi che, se fossero resi concreti nel breve periodo, sarebbero certamente in grado di invertire l´attuale negativo stato di fatto. Gli interventi in oggetto riguardano per esempio la possibilità di deroga per gli enti territoriali virtuosi ai vincoli del patto di stabilità, al fine di consentire il pagamento dei debiti verso le imprese. Un´altra proposta riguarda l´effettiva possibilità per le imprese di compensare i propri debiti fiscali con i crediti verso la pubblica amministrazione.Un altro passo importante - ha spiegato Castiglione - potrebbe essere rappresentato dalla semplificazione e completa informatizzazione delle procedure di spesa, al fine di assicurare il rispetto dei tempi previsti dalla direttiva comunitaria. Infine, nell´ambito della programmazione economico finanziaria degli enti, si vuole fare in modo che la stessa possa garantire flussi di cassa adeguati alle spese che matureranno nell´anno corrente, nonché il ripristino invece di tempi più lunghi di permanenza delle risorse a residui passivi, i quali, ora come ora, vanno in perenzione amministrativa dopo soli 3 anni".  
   
   
UE: GIUNTA FVG APPROVA PROPOSTA LEGGE COMUNITARIA REG. 2010  
 
Trieste, 3 ottobre 2011 - Su proposta dell´assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme Andrea Garlatti, e dopo aver ottenuto il via libera da parte del Consiglio delle Autonomie locali, la Giunta del Friuli Venezia Giulia, il 29 settembre ha approvato il Disegno di legge concernente "Disposizioni per l´adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall´appartenenza dell´Italia alle Comunità europee", ovvero la cosiddetta legge comunitaria per l´anno 2010. Il provvedimento è lo strumento normativo che, ogni anno, la Regione deve varare per adeguarsi o allinearsi - se necessario - all´ordinamento giuridico europeo (regolamenti, direttive Ue, sentenze della Corte di giustizia, ecc.). In particolare, nella legge comunitaria 2010 della Regione Friuli Venezia Giulia sono state inserite alcune modifiche alla legge regionale 29 del 2005 (Normativa organica in materia di attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande) per conformarsi a quanto indicato dalla direttiva comunitaria "Bolkestein" del 2006 e dal decreto legislativo n. 59 del marzo dello scorso anno in merito alle medie e grandi strutture di vendita, le vendite per corrispondenza, vendite a domicilio, commercio sulle aree pubbliche, posteggi nei mercati e compiti dell´Osservatorio regionale del Commercio. Vengono inoltre introdotte alcune modifiche alle leggi regionali 6 del 2008 e 14 del 2007 riguardanti la conservazione degli uccelli selvatici e le annotazioni sul tesserino regionale di caccia. Il testo passa ora all´attenzione del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.  
   
   
INNOVAPUGLIA, VENDOLA: L´INNOVAZIONE STRUMENTO DELLA DEMOCRAZIA  
 
Bari, 3 ottobre 2011 - “Prendere due aziende in rosso, assediate dalle polemiche, due enti interessanti soltanto come possibili snodi dei sistemi clientelari e trasformarli in un’unica azienda che oggi è in attivo e che diventa quello che sta diventando Innovapuglia è motivo per questa Amministrazione di vanto”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 29 settembre insieme a Sabrina Sansonetti e Francesco Saponaro, Presidente e Direttore Generale di Innovapuglia, alla conferenza stampa di presentazione del volume con il quale Innovapuglia racconta e dà conto dei suoi primi due anni di attività e riassume l’intero percorso dalla fusione tra Tecnopolis e Finpuglia fino alla nascita della Società in-house. “Noi – ha proseguito Vendola – prima ancora che la Pubblica Amministrazione e la politica fossero investite dalla richiesta di austerità, di sobrietà e di razionalizzazione delle spese abbiamo guardato a questi due soggetti Tecnopolis e Finpuglia, che nel 2005 altro non erano che macchine piene di buchi che non riuscivano più ad avere una direzione di marcia. Si trattava di luoghi che costituivano non una struttura di servizio, ma un problema per la Pubblica Amministrazione”. Secondo il Presidente della Regione Puglia si è così “proceduto in un’opera di razionalizzazione a partire da un principio: si può vedere un’azienda dal versante del problema che essa rappresenta, o la si può guardare dal versante delle risorse che essa può esprimere. Tecnopolis, in particolar modo, aveva una platea di esperienze e di competenze che potevano essere utilmente indirizzate verso nuovi obiettivi. Noi abbiamo, quindi, cominciato per tempo a produrre una fusione per mettere in piedi un’unica società in-house che accompagnasse la Regione nei processi di innovazione. Innovapuglia è oggi un giocattolo bello, perché rappresenta sicuramente un vanto dal punto di vista del modello di austerità che rappresenta, rispetto ad altre analoghe esperienze presenti in Italia”. Un esempio, secondo Vendola, è dato dalla informatizzazione del sistema giustizia, “con soli 10 milioni di euro siamo intervenuti in alcune Procure del territorio su uno dei temi più sentiti dai cittadini: il processo breve, contribuendo ad accorciare drasticamente, attraverso l’informatizzazione del fascicolo del Pubblico Ministero, i tempi del processo”. “Il punto dell’innovazione – ha proseguito Vendola – è che essa non è matura e sincera se non è disseminata trasversalmente rispetto alle classi sociali e ai territori. Se l’innovazione cresce solo nella metropoli e nei luoghi della ricchezza, non fa che implementare i fattori di sperequazione sociale, poiché gli altri territori e i luoghi del disagio sociale vivranno un’acutizzazione della loro condizione di marginalità. Ecco perchè per noi l’innovazione o ha dentro di sé un contenuto democratico e sociale o non è innovazione. L’abbattimento, per esempio, del digital divide negli investimenti sulla banda larga è per noi una battaglia di carattere generale e credo che Innovapuglia sia lo strumento che ci consente di fare questa battaglia”. L’innovazione tecnologica, secondo Vendola “ha a che fare con l’esercizio di cittadinanza attiva: significa poter vivere concretamente il feedback tra pubblici poteri e vita quotidiana; perchè gli elementi discrezionali, che sono tipici della vecchia macchina burocratica, cedono il passo agli automatismi, che mettono in campo il rispetto della realtà, del merito, dei titoli, dei punteggi, che non possono più essere manipolati”. "L´elaborato presentato quest´oggi – ha spiegato Sabrina Sansonetti – è frutto di un lavoro sinergico nel quale la Regione Puglia insieme a Innovapuglia raccontano l´avvio di un processo virtuoso che ha consentito di innovare la qualità amministrativa attraverso la cooperazione in rete di attori istituzionali, amministrativi e sociali. Le nuove tecnologie hanno un valore fondamentale nel processo produttivo, consentono di saltare le frontiere, abbattere i confini e superare la marginalità del Mezzogiorno e Innovapuglia ricopre oggi un ruolo decisivo, accanto alla Regione, nella programmazione strategica dell’innovazione Ict e nella definizione dei finanziamenti in ricerca e sviluppo per il sistema produttivo. Questo processo virtuoso potrà realizzare nuovi progetti di semplificazione burocratica, ottimizzazione e valorizzazione degli investimenti che saranno fondamentali per accrescere il network dell´innovazione e offrire nuovi servizi ai cittadini- Noi continuiamo a lavorare in piena collaborazione e complementarietà con la Regione Puglia per portare la nostra regione al passo con i territori più avanzati in Europa”. Secondo il Direttore Generare Francesco Saponaro: “in questo primo biennio di Innovapuglia è venuta consolidandosi una qualificata funzione di utilità della Società in house al servizio dell’Amministrazione Regionale e del territorio pugliese, tale che alcuni servizi informatici e telematici rappresentano oggi efficacemente il volto moderno e innovativo di una Amministrazione che concretamente riesce ad abbattere i tempi e a facilitare la fruizione sociale dei servizi pubblici sia da parte dei cittadini che delle imprese. Ed è questo il patrimonio prezioso su cui bisognerà continuare ad investire”. Scheda - In qualità di società in-house della Regione Puglia, Innovapuglia è oggi impegnata in una profonda azione innovatrice dell’amministrazione basata sull’uso strategico delle Information and Communication Technlogy e in questo periodo ha gestito oltre 50 progetti, concentrando al suo interno le migliori professionalità (203 risorse qualificate, 135 laureati) e monitorando l’evoluzione tecnologica e scientifica del settore Ict per meglio supportare la Regione nel suo ruolo istituzionale. Le attività della società in-house spaziano dall’offerta di consulenza strategica alla redazione di studi di fattibilità, dall’analisi dei processi alla progettazione di servizi e sistemi infotelematici, dalla realizzazione di sistemi alla gestione operativa di servizi, appalti e forniture dell’ente regionale. Per la Regione Innovapuglia assume ruoli di rappresentanza in vari organismi tecnici nazionali, comitati permanenti interregionali, gruppi di lavoro con Digitpa e con i vari Ministeri, al fine di elaborare normative e modelli validi a livello nazionale. Infine, la società ricopre il ruolo di Organismo intermedio e accompagna le azioni pubbliche regionali per la gestione e attuazione delle misure a sostegno della ricerca e dello sviluppo dei settori produttivi, garantendo assistenza tecnica nell’attuazione dei programmi regionali di investimento a contenuto tecnologico. Innovapuglia, nata a dicembre 2008 da Finpuglia S.p.a. E Tecnopolis Csata, a due anni dalla fusione delle due società partecipate conferma il sostanziale equilibrio della gestione economica e registra per il 2010 la crescita della struttura. Nei primi due anni di attività sono stati affidati a Innovapuglia circa 60 ml di euro dei programmi comunitari 2007 – 2013 per progetti Ict innovativi che hanno avuto e avranno nell’immediato futuro una ricaduta sul mercato Ict di circa il 67%, delle risorse. In qualità di Organismo intermedio della Regione Puglia la società è impegnata nella gestione telematica e innovativa nonché nel monitoraggio tecnico-scientifico e amministrativo di circa 300 progetti di Ricerca e Sviluppo co-finananziati dall’ente regionale, a partire dal 2009, per un importo complessivo di circa 100 milioni di euro. Nella prima metà del 2011 il rinnovo dell’immagine di Innovapuglia si è completato con il rilascio del nuovo portale della società, www.Innova.puglia.it , realizzato con software open source. Entro l’anno sarà avviato il “blog Ict cafè”, uno spazio informale e conviviale in cui si esprimono opinioni, dubbi e suggerimenti. Obiettivo dichiarato è fornire un quadro completo di quello che accade in Puglia in ambito Ict e far diventare il portale un punto di riferimento in rete, un luogo di sperimentazione, dove condividere competenze e intercettare tendenze e bisogni. Al termine del percorso virtuosamente avviato da questa amministrazione regionale, oggi Innovapuglia ha il ruolo di accompagnare la Regione Puglia nella programmazione strategica Ict a sostegno dell’innovazione e supportarla nella definizione dei finanziamenti in ricerca e sviluppo per il sistema produttivo, un ruolo di supporto qualificato, significativo e impegnativo che porterà la nostra regione al passo con i territori più avanzati in Europa.  
   
   
PIANO NAZIONALE PER LA FAMIGLIA: SALTA L´INTESA CON LE REGIONI - FORTE L´IMPEGNO DELLE MARCHE A DIFESA DELL´ACCORDO MA SERVE IL SOSTEGNO DEL GOVERNO NAZIONALE  
 
Ancona, 3 ottobre 2011 - Saltata l´intesa con le Regioni per il via libera al Piano nazionale per la Famiglia, dopo l´incontro del 29 settembre a Roma con il sottosegretario Giovanardi, l´assessore Luca Marconi ribadisce il forte impegno della Regione Marche a difesa dell´accordo. ´Due settimane fa ´ spiega Marconi, ripercorrendo le tappe della vicenda ´ in sede di Commissione per le Politiche sociali della Conferenza Stato Regioni, ho chiesto espressamente di aprire un tavolo con il sottosegretario Giovanardi per discutere di azioni concrete a sostegno del Piano che, seppur condivisibile sul piano dei contenuti, delega totalmente agli enti locali l´onere degli interventi. La scure dei tagli ai trasferimenti per gli enti locali, nonostante gli sforzi e la buona volonta` di questi, riduce difatti enormemente la possibilita` di mettere in campo azioni minime a vantaggio delle famiglie´. ´Il Piano cosi` proposto ´ continua Marconi ´ e` sicuramente accettabile ma rischia di essere un documento pieno di buoni propositi senza possibilita` di realizzazione. Pertanto, ieri, in occasione dell´incontro con il sottosegretario Giovanardi, ho fatto presente l´esigenza di sostenere almeno un intervento con un impegno finanziario da parte del Governo nazionale´. La diminuzione delle imposte per le famiglie povere e numerose e` la proposta lanciata dall´assessore Marconi: ´Sarebbe infatti molto piu` agevole, anche in termini di costi per lo Stato, invece che togliere prima, attraverso il sistema fiscale, e dare poi, attraverso il sistema del welfare. Ma la posizione di Giovanardi e` stata di totale chiusura. La proposta e` stata rigettata, privando il tavolo stesso della necessaria valenza politica´. ´La Regione Marche ´ conclude Marconi ´ continuera` nel suo impegno perche` il Piano possa finalmente vedere la luce, riservandosi da parte sua di verificare quali interventi continuare a realizzare in piena coerenza con i contenuti del Piano´.  
   
   
ROMA: CON CORAGGIO VERSO UN FISCO A MISURA DI FAMIGLIA  
 
Roma, 3 ottobre 2011 - «Le famiglie hanno bisogno d’aiuto e occorre darglielo subito. Tutte le istituzioni hanno il compito di rimettere al centro dell’agenda politica questa realtà, l’unica che ha retto e regge nonostante la crisi economica». Lo dichiara l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, a margine dell’incontro con le famiglie del Gruppo di Acquisto Solidale e Familiare ‘Oltre la spesa’, promosso dalle Acli di Roma presso il ‘Punto Famiglia’ di via Manfredo Camperio. «I dati Istat resi pubblici oggi – prosegue De Palo – sono allarmanti e parlano di un calo del potere d’acquisto reale delle famiglie del 5% in un anno e del 40,5% in dieci anni: numeri che danno la dimensione della difficoltà in cui si trova oggi chi ha scelto di sposarsi e fare figli». «È giunto il momento di ricalibrare tutto il welfare nazionale tarandolo su un fisco ‘formato famiglia’ e su politiche familiari che siano realmente percepite dalle famiglie, senza paura. Con le poche risorse a disposizione, non possiamo permetterci passaggi a vuoto: basta applicare gli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione Italiana». «Roma Capitale ha già seminato in questo senso e stiamo lavorando, nonostante la crisi economica e i tagli, affinché la nostra città sia dotata di una seria politica integrata a favore della famiglia. Vogliamo che Roma sia un traino, in grado di influenzare le istituzioni a livello nazionale».  
   
   
BASILICATA: CONSIGLIERA DI PARITÀ, PUBBLICATO IL BANDO LE ISTANZE VANNO PRESENTATE ENTRO IL PROSSIMO 27 OTTOBRE  
 
Potenza, 3 ottobre 2011 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 31 del 27 settembre 2011 è stato pubblicato un avviso pubblico per la “Designazione di una consigliera o consigliere effettivo di parità regionale e di un supplente”. L’avviso pubblico e la modulistica sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale ( www.Consiglio.basilicata.it ). I candidati devono possedere specifica competenza ed esperienza pluriennale in materia di lavoro femminile, di normative sulla parità e pari opportunità nonché di mercato del lavoro. Le proposte di candidatura possono essere presentate da ordini professionali, associazioni, enti pubblici o privati operanti nei settori interessati, organizzazioni sindacali, fondazioni e singoli cittadini, e dovranno essere acquisite al protocollo del Consiglio regionale, (Via Vincenzo Verrastro n. 6 – 85100 Potenza) entro e non oltre le ore 13,00 del 27 ottobre 2011. La consigliera o il consigliere di parità regionale viene nominato, così come previsto dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n.198 (Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell´articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246), con decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministro per le Pari Opportunità, su designazione del Consiglio Regionale. Per ogni consigliera o consigliere di parità regionale effettivo è nominato un supplente. Il mandato della consigliera o del consigliere di parità regionale dura quattro anni ed è rinnovabile per non più di due volte.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´, RIPARTE DA FALCONARA MARITTIMA LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE ´LE FORME DELLA VIOLENZA´.  
 
Ancona, 3 ottobre 2011 - Un sentimento di angoscia: questa la reazione emotiva che suscita la campagna di sensibilizzazione a forte impatto emozionale ´Le Forme della Violenza´, promossa dall´assessorato alla Pari Opportunita` della Regione, in collaborazione con le Province e i principali Comuni marchigiani, costituita da un allestimento di cento sagome di figure femminili su ognuna delle quali e` riportata la storia della violenza subita. Una campagna avviata l´8 marzo scorso ad Ancona e che prosegue nelle piazze delle maggiori citta` del territorio: sabato 1 ottobre si svolgera` nella piazza centrale di Falconara Marittima. ´Un´azione decisa e forte che abbiamo voluto tenacemente ´ rimarca l´assessore alle Pari Opportunita`, Serenella Moroder ´ per infrangere il muro di silenzio che impedisce la risoluzione di questo dramma sociale di cui le donne sono tristemente vittime. Cronache recenti ci rendono ancora spettatori sconvolti e indignati di fronte agli abusi perpetrati sulle donne. Non a caso, alle sagome e` stata aggiunta quella di Melania Rea, un atroce delitto ancora senza colpevole´. Ispirata al format internazionale ``Silent Witness``, ´Le Forme della Violenza´ e` una campagna di sensibilizzazione ma anche di informazione e prevenzione sulla reale portata del problema, sulle cause di natura sociale e sui possibili strumenti per contrastalo. Ad ogni appuntamento le sagome ridisegnano il volto delle piazze animandole con una straordinaria maratona di lettura di storie di donne colpite da violenza e tratte dalla letteratura di tutti i tempi a cui cittadini e autorita` possono partecipare. ´Con l´aiuto dei servizi presenti nel nostro territorio e con il consolidamento della rete di complicita` tra le donne possiamo farcela´ auspica l´assessore regionale alle Pari Opportunita`. L´evento itinerante - che dopo aver toccato Falconara Marittima coinvolgera` i Comuni di S.elpidio a Mare, Recanati, Loreto, Macerata e Pesaro - si concludera` ad Urbino il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ogni Comune che ha aderito all´iniziativa ha dato il suo fattivo contributo sensibilizzando e coinvolgendo nella maratona di lettura le associazioni presenti sul territorio, le scuole, i gruppi teatrali, i cittadini. Si svolgono anche spettacoli teatrali, incontri, momenti di approfondimento e dibattiti. Nelle piazze dell``evento e` possibile reperire materiale informativo e i dati aggiornati sui casi di violenza nelle Marche.  
   
   
SARDEGNA: FINANZIAMENTI PER LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DEI CONSULTORI FAMILIARI  
 
Cagliari, 3 ottobre 2011 - L´assessorato dell´Igiene e sanità e dell´assistenza sociale ha avviato una selezione per il finanziamento di progetti integrati presentati dai consultori familiari in collaborazione con i comuni associati degli ambiti territoriali Plus. I progetti dovranno essere finalizzati, in particolare, alla riorganizzazione della rete dei consultori e al potenziamento degli interventi sociali a favore delle famiglie. Gli enti partecipanti dovranno far pervenire le proposte entro il 30 ottobre 2011, tramite lettera raccomandata o consegna diretta (che dovrà avvenire entro le ore 13), al seguente indirizzo: Assessorato dell´Igiene e sanità e dell´assistenza sociale, Direzione generale delle Politiche sociali, via Roma n. 253 , 09100 Cagliari . Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla Dott.ssa Maria Teresa Collu, responsabile del Settore programmazione sociale e politiche per la famiglia, al numero telefonico 070 606 5411 o all´indirizzo e-mail mtcollu@regione.Sardegna.it    
   
   
SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA, EMILIA-ROMAGNA AL PRIMO POSTO IN ITALIA PER OFFERTA DEI POSTI (31,5%) PER LA FASCIA DI POPOLAZIONE 0-2 ANNI. LA MANOVRA DI GOVERNO E LE PROSPETTIVE FUTURE.  
 
Bologna, 3 ottobre 2011 – E’ la regione in Italia con la più alta offerta di posti nei servizi educativi per la fascia di popolazione 0-2 anni: 39.693, che tradotto significa 31,5%, mentre la media nazionale si aggira sul 17% (l’obiettivo europeo indicato è del 33%). Un sistema, quello costruito e consolidato negli anni in Emilia-romagna da Regione ed enti locali, su cui gravano pesantemente le manovre di governo con la scomparsa pressoché totale dei fondi nazionali a sostegno dei servizi educativi. E’ uno dei temi affrontato oggi a Bologna durante il convegno, promosso dalla Regione, dal titolo “Di qualità, sostenibili e appropriati. I servizi per la prima infanzia, laboratorio di coesione sociale alla base del sistema di welfare”. Un’occasione per riaffermare, anche sulla base degli orientamenti espressi dalla Commissione europea, il valore strategico del sistema dei servizi per l´infanzia quale elemento essenziale del diritto all´educazione e fattore competitivo di sviluppo sociale ed economico, capace di promuovere al tempo stesso l´accesso a una buona occupazione per le donne e le opportunità educative migliori per i bambini. “Abbiamo avviato un percorso per rivedere il modello organizzativo dei servizi per la prima infanzia, in modo da venire incontro alle mutate esigenze della società, delle tipologie di famiglie e delle modalità di lavoro dei componenti delle famiglie, in primo luogo delle donne – ha ricordato l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . Vogliamo promuovere una riflessione sulle attuali condizioni dell’offerta, ricercando le forme per continuare a garantire i servizi educativi coniugando qualità e sostenibilità, anche promuovendo forme innovative e flessibili. Il problema è che tutto questo sistema è messo fortemente in discussione dalle tre manovre di governo. Come Regione, fino al 2010 avevamo 16 milioni di euro per i nidi, tra conto corrente e conto capitale, da trasferire alle Province. Quest’anno i milioni sono 1,6; per il 2012 non c’è nulla. La situazione – ha concluso l´assessore – è drammatica”. Servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-romagna, sintesi dei dati - Sono complessivamente 1217 i servizi, tra nidi d’infanzia (985), spazi bambini (77), centri per bambini e genitori (90), educatrici domiciliari e familiari (65), con 39.693 posti per piccoli nella fascia 0-2 anni (dati riferiti all’anno educativo 2010-2011). L’emilia-romagna registra un numero di servizi educativi per la prima infanzia tra i più alti a livello nazionale e, grazie anche al mix tra servizi tradizionali, integrativi e sperimentali, ha un’offerta di posti pari al 31,5% della popolazione residente d’età interessata. Numeri che, nel corso degli anni, sono aumentati: si è passati infatti da un’offerta del 23,9% nell’anno 1995-1996 al 28,1% nel 2006-2007, al 29,5% del 2008-2009, al 30,3% dell’anno 2009-2010, fino all’attuale 31,5%. Gli impegni avviati dalla Regione - I cambiamenti sociali, economici e finanziari che si sono verificati richiedono, a distanza di dieci anni dalla legge regionale in materia di servizi educativi per la prima infanzia (1/2000), un ripensamento complessivo delle politiche di welfare nel settore, per dare risposte adeguate alle richieste, sempre più diverse e articolate, delle famiglie. Per questo la Regione ha costituito un gruppo di lavoro composto da dirigenti amministrativi, pedagogisti e funzionari di Comuni e Province e rappresentanze del privato convenzionato. Tra gli obiettivi c’è l’analisi dei modelli gestionali e organizzativi attualmente in vigore nei servizi 0-2 e l’individuazione di ipotesi per la modifica e l’integrazione alla direttiva 646/05 (che applica la legge regionale 1/2000) in due ambiti: gli standard strutturali di alcuni servizi, sia tradizionali che sperimentali, e gli standard organizzativi. Il gruppo di lavoro dovrà entro giugno del prossimo anno individuare anche ipotesi organizzative e gestionali “virtuose”, che possano essere “assunte” come leva per il cambiamento e per la diffusione di buone pratiche. Parallelamente a questo percorso è stato avviato un tavolo di lavoro composto dai referenti tutor dei coordinamenti pedagogici provinciali (Cpp) per predisporre orientamenti e indicazioni comuni per la realizzazione e l’autovalutazione dei progetti pedagogici.