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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Novembre 2006
RASSEGNA DELL´ECONOMIA EUROPEA NEL 2006 LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA LA RELAZIONE ANNUALE SULL’ECONOMIA NELL’UE  
 
Bruxelles, 23 novembre 2006 - L’esperienza degli ultimi otto anni dimostra che molti paesi della zona euro non hanno ancora pienamente adattato le proprie politiche economiche alle implicazioni derivanti dall’appartenenza ad un’unione monetaria, con un’unica politica monetaria e un’unica valuta. È questa la conclusione a cui giunge la comunicazione della Commissione intitolata “Rafforzare la zona euro: le principali priorità politiche”, adottata per la consueta rassegna annuale dell’economia dell’Ue. Occorrono quindi maggiori sforzi per migliorare i tassi di crescita e cementare la coesione all’interno della zona euro, in modo da rendere più evidenti ai cittadini i vantaggi di una moneta unica. È inoltre indispensabile accelerare le riforme strutturali e risanare più decisamente le finanze pubbliche, per disporre del margine di manovra necessario per far fronte alla prossima recessione. Infine, è necessario migliorare la governance della zona euro, per assicurare un maggiore coordinamento dei bilanci nazionali e riforme in grado di alimentarsi a vicenda e per consentire all’Eurozona di avere una voce più forte e più chiara nel mondo. Negli otto anni trascorsi dalla sua creazione, l’euro si è affermato come una moneta stabile e forte, sia sul mercato interno che sui mercati internazionali. Le economie della zona euro hanno risposto bene agli shock comuni, come l’impennata del prezzo del petrolio e la volatilità dei mercati finanziari. L’inflazione si è mantenuta significativamente bassa e stabile, consentendo ai governi, alle imprese e alle famiglie dei paesi della zona euro di accedere a condizioni di finanziamento particolarmente favorevoli. Tuttavia, la perdurante debolezza della crescita e le divergenze tuttora esistenti nei tassi di crescita e sul fronte dell’inflazione dimostrano che l’adattamento interno nella zona euro non è ottimale, e che alcuni paesi membri non hanno integrato pienamente nelle politiche economiche nazionali le implicazioni derivanti dall’appartenenza ad un’unione monetaria. L’esperienza dei primi anni della zona euro Pur essendosi attenuato nel corso degli ultimi trimestri, il divario fra i tassi di crescita persiste e si registrano tuttora differenze sul piano della competitività e dell’inflazione. Tali squilibri possono spiegarsi con una serie di fattori: In primo luogo, in alcuni paesi riflettono l’adattamento ancora in corso alla riduzione dei tassi di interesse e il miglioramento delle condizioni di credito iniziato nel periodo precedente l’introduzione dell’euro, mentre nel caso della Germania l’unificazione ha esercitato un significativo e prolungato impatto negativo sulla competitività relativa del paese. In secondo luogo, alcuni paesi non hanno approfittato della riduzione dei tassi di interesse e del conseguente risparmio sul servizio del debito pubblico per risanare le finanze pubbliche e rafforzare i meccanismi di adattamento destinati a migliorare la competitività, in una situazione nella quale non possono più servirsi dello strumento dei tassi di cambio. In terzo luogo, in alcuni casi l’adeguamento dei prezzi e dei salari alle variazioni della congiuntura nazionale è avvenuto troppo lentamente. In quarto luogo, vi sono stati anche effetti di ricaduta: ad esempio il boom immobiliare verificatosi in varie economie ha inciso sia sulla domanda di beni oggetto di scambi sia sul livello dei tassi di interesse di altri membri della zona euro. Infine, il diverso grado di convergenza nominale e reale tra i paesi partecipanti riflette almeno in parte il diverso approccio seguito dai singoli paesi. La via da seguire per rafforzare la zona euro Le implicazioni sono chiare. I paesi della zona euro devono accelerare il ritmo delle riforme strutturali. I recenti programmi di riforma presentati nell’ambito del rilancio della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione dimostrano che i governi nazionali sono consapevoli delle riforme necessarie. Ma ciò che è davvero importante è l’attuazione – o meglio la rapida attuazione – di tali riforme. Per quanto riguarda il risanamento del bilancio i governi devono essere più ambiziosi, specialmente ora che la zona euro è in ripresa, non soltanto per evitare di trovarsi in difficoltà alla prossima recessione, ma anche per raggiungere il pareggio dei conti prima di subire interamente le conseguenze dell´invecchiamento della popolazione. Allo stesso tempo, occorre ripensare attentamente alla qualità della spesa pubblica, per assicurare un incremento e non una contrazione delle spese destinate a ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e formazione permanente, che favoriscono la crescita. Malgrado i notevoli progressi compiuti sul fronte dell´integrazione dei mercati finanziari, occorre spingersi ancora più in avanti, per consentire di attenuare l’impatto degli shock economici sui redditi e sui mercati nazionali dei capitali. Analogamente, un’azione più incisiva volta ad aprire il mercato dei servizi alla concorrenza svilupperà il potenziale di crescita dell’Eurozona e ridurrà i costi sociali dei processi di adattamento. La recente adozione della direttiva sui servizi è una buona notizia: quanto prima sarà recepita negli ordinamenti nazionali, tanto prima l’Europa potrà coglierne i benefici sul piano della crescita e dell’occupazione, come avvenuto a seguito della liberalizzazione di altri settori in precedenza regolamentati, quali il trasporto aereo e le telecomunicazioni. È inoltre necessario che gli operatori economici e i sindacati, così come i governi, comprendano meglio le implicazioni derivanti dall’appartenenza ad un’unione economica e monetaria. Perché l’economia rimanga competitiva occorre fare in modo che l’andamento dei prezzi e dei salari rifletta l’aumento della produttività. È altrettanto essenziale migliorare la governance della zona euro, mettendo a punto strumenti di coordinamento a livello comunitario e nazionale, per tenere conto della maggiore interdipendenza tra i paesi membri ed evitare effetti di ricaduta. Infine, i responsabili politici devono spiegare ai cittadini i vantaggi dell’euro o quanto meno riflettere bene prima di utilizzare l’euro come capro espiatorio dei problemi dell’economia, e devono tener presenti gli enormi benefici apportati dall’euro in termini di stabilità macroeconomica, condizioni di finanziamento e riduzione dei costi per le finanze pubbliche, per le imprese e per i consumatori in generale. È inoltre essenziale che i decisori tengano conto dell’esperienza del passaggio all’euro negli Stati che attualmente fanno parte dell’Eurozona. Ciò consentirà ai paesi che si preparano ad introdurre l’euro di trarre pieno beneficio dall’adesione alla moneta unica. Tutti questi sforzi renderanno più semplice la vita nella zona euro nell’ambito di una politica monetaria comune e prepareranno meglio i paesi partecipanti a far fronte alle sfide attuali e future di un’economia globalizzata. .  
   
   
IL CONSIGLIO D’EUROPA ACCOGLIE I MINISTRI DELL’ISTRUZIONE DEI BALCANI OCCIDENTALI PER DISCUTERE DELLE RIFORME DELL’INSEGNAMENTO SUPERIORE  
 
Strasburgo, 23 novembre 2006 – I Ministri dell’Istruzione dei Balcani occidentali si riuniranno, il 27 e 28 novembre, presso il Consiglio d’Europa per tentare di accelerare le riforme relative all’insegnamento superiore nella regione dei Balcani, nel quadro del Processo di Bologna, che mira a creare uno Spazio europeo dell’insegnamento superiore entro il 2010. L’incontro prevede la partecipazione di delegazioni provenienti dall’Albania, dalla Bosnia-erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia, Slovenia e dall’“ex Repubblica jugoslava di Macedonia”. Alla conferenza parteciperanno, inoltre, l’Unmik e le Istituzioni provvisorie dell’amministrazione autonoma del Kosovo, insieme a esperti di altri paesi europei e agli osservatori delle istituzioni internazionali coinvolte. I dibattiti verteranno, in particolare, sui temi della qualità, del quadro delle qualifiche e dei piani d’azione nazionali per il riconoscimento degli studi universitari. Il programma prevede, inoltre, la presentazione del bilancio dei progressi già realizzati, allo scopo di preparare i Ministri per la prossima Conferenza ministeriale del Processo di Bologna, prevista per maggio 2007 a Londra. La Conferenza è in linea con il più ampio obiettivo politico presentato dalla Risoluzione recentemente adottata dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, il Dibattito di politica generale sulla situazione nei Balcani. L’assemblea parlamentare sottolinea la necessità di creare una piattaforma di dialogo sulla situazione nella regione e ha chiesto al Consiglio d’Europa e ai suoi partner di sostenere attivamente questi paesi, riconoscendo i progressi fatti e prestando loro aiuto negli sforzi che continuano a fare per ottenere ulteriori miglioramenti. .  
   
   
LA PRESIDENZA FINLANDESE LANCIA LA RETE EUROPEA DEI LIVING LAB UN PASSO IN AVANTI VERSO LA CREAZIONE DI UN NUOVO SISTEMA EUROPEO DELL´INNOVAZIONE (EIS).  
 
Bruxelles, 23 novembre 2006 - Il 20 novembre a Espoo (Finlandia), la Presidenza finlandese ha lanciato la Rete europea dei Living Lab, un passo in avanti verso la creazione di un nuovo sistema europeo dell´innovazione (Eis). La Rete europea dei Living Lab è una collaborazione tra partenariati pubblico-privato (Ppp) nel cui ambito le aziende, le autorità pubbliche e i cittadini creano dei collegamenti per condividere informazioni, svolgere attività di ricerca e testare nuovi prodotti nei settori delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) e dei servizi mobili. Scopo dell´iniziativa è stimolare l´innovazione trasferendo la ricerca dai laboratori verso contesti di vita reale di città e regioni dove i cittadini e gli utenti saranno invitati a cooperare con ricercatori, sviluppatori e progettisti per contribuire al processo innovativo nel suo insieme. Il primo ministro finlandese Matti Vanhanen ha dichiarato in occasione del lancio: «Uno degli obiettivi della rete è attrarre aziende da tutto il mondo per partecipare agli sforzi europei di ricerca e innovazione. » «Sono necessari nuovi provvedimenti concreti per. Rendere l´Europa più competitiva e innovativa in maniera umanocentrica, ossia concentrandosi sulle reali esigenze delle persone. » Finora, tra le circa 20 città europee che hanno sottoscritto l´iniziativa figurano Barcellona, Mataro e Sant Cugat, la regione Catalogna, Budapest, Istanbul, Londra, Salisburgo, Sophia-antipolis (Francia), Stoccarda, Tallinn, Torino, Copenaghen, Helsinki, Oslo, l´Oresund (regione svedese e danese) e le quattro città svedesi di Lund, Malmö, Västervik e Stoccolma. «In Europa, città e regioni acquisiscono vantaggi competitivi migliorando rapidamente le loro infrastrutture per i trasporti e le telecomunicazioni. Le città che divengono nodi nelle reti transfrontaliere attirano aziende e investitori, turisti e altri visitatori», sostiene il sito web dei Living Lab. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Cdt. Ltu. Se/projectweb/4421cddc626cb/intro_2. Html http://www. Tietoyhteiskuntaohjelma. Fi/etusivu/en_gb/mainpage/ .  
   
   
TITOLI DI STATO: CANCELLAZIONE DI ASTE IN NOVEMBRE E DICEMBRE  
 
Roma, 23 novembre 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che, in seguito alle ridotte esigenze di finanziamento, le aste dei titoli di Stato di fine novembre e di metà dicembre saranno fortemente ridimensionate. In particolare, per il comparto a medio-lungo termine (Ctz, Btp e Cct) non saranno effettuate né le aste di fine novembre né quelle di metà dicembre. Per il comparto a breve, invece, si terranno regolarmente le aste del Bot semestrale di fine novembre (asta del 27 novembre) e del Bot annuale di metà dicembre (asta del 12 dicembre), mentre il titolo trimestrale non sarà offerto. Si terranno regolarmente le aste del 27 dicembre dei Bot semestrali e del Ctz, nonché quelle del 28 dicembre dei titoli a medio e lungo termine. Per tali collocamenti i relativi annunci saranno effettuati, come indicato nel calendario annuale, il 19, 20 ed il 21 dicembre. Per tutti i titoli in asta a fine dicembre il regolamento è fissato in data 2 gennaio 2007. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 23 novembre 2006 - Il Mef ha disposto per il giorno 27 novembre 2006, con regolamento 30 novembre 2006, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 8. 500 31. 05. 2007 182
E´ da tener presente che il 30 novembre 2006 vengono a scadere Bot per 8. 602,5 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 27 novembre 2006, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 28 novembre 2006. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 28 novembre 2006. La circolazione dei Bot al 15 novembre 2006 era pari a 138. 332,5 milioni di euro, di cui 2. 500 milioni di euro a 243 giorni, 2. 500 milioni di euro trimestrali, 54. 332,5 milioni di euro semestrali e 79. 000 milioni di euro annuali. .
 
   
   
BANCA GENERALI: RACCOLTA NETTA TOTALE IN OTTOBRE: € 281 MILIONI TOTALE MASSE IN GESTIONE: € 23,2 MILIARDI  
 
 Milano, 23 novembre 2006 - La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di ottobre ha raggiunto €281 milioni, valore record dell’anno. A tale risultato hanno fornito un contributo equilibrato Banca Generali (€102 milioni), Simgenia (€79 milioni) e Banca Bsi Italia (€100 milioni). Dall’inizio dell’anno la raccolta netta totale ha raggiunto €1. 986 milioni, dato che include Banca Bsi Italia dal 1 luglio 2006. Nelo stesso periodo del 2005 la raccolta netta totale era stata pari a €1. 779 milioni e nell’intero 2005 aveva raggiunto €2,3 miliardi, consentendo a Banca Generali di conseguire la leadership di mercato (dati Assoreti). In ottobre la raccolta netta di risparmio gestito e assicurativo è stata positiva per €35 milioni, portando il totale dall’inizio dell’anno a €1. 043 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari nel mese a €37 milioni, con un progressivo annuo di €423 milioni. A fine ottobre il totale delle masse in gestione (Aum) del gruppo Banca Generali ammontava a €23,2 miliardi, di cui il 76% rappresentato da risparmio gestito e assicurativo, con una crescita di € 5 miliardi rispetto a dicembre 2005 (€ 2,2 miliardi a perimetro omogeneo, esclusa l’acquisizione di Banca Bsi Italia). .  
   
   
POSTE ITALIANE: INDAGINE SUL COLLOCAMENTO DEI BUONI FRUTTIFERI LA REMUNERAZIONE SAREBBE SUPERIORE AL PREZZO DI MERCATO  
 
Bruxelles, 23 novembre 2006 - La Commissione europea ha deciso, in forza delle disposizioni del trattato Ce sugli aiuti di Stato, che la remunerazione corrisposta da Cassa Depositi e Prestiti a Poste Italiane per il collocamento dei libretti di risparmio postale fra il 2000 e il 2005 è conforme alle condizioni di mercato e pertanto non costituisce aiuto di Stato. Ha invece avviato un procedimento di indagine formale ai sensi della normativa sugli aiuti di Stato nei confronti della remunerazione di Poste Italiane per il collocamento dei buoni fruttiferi postali. Questa seconda remunerazione, infatti, risulterebbe superiore al prezzo di mercato e potrebbe pertanto configurare aiuto illegittimo. L´avvio di un´indagine approfondita offre alle parti interessate l´opportunità di presentare osservazioni sulla misura, ma non pregiudica l´esito del procedimento. La commissaria per la Concorrenza Neelie Kroes ha dichiarato: "Abbiamo appurato che la remunerazione corrisposta da Cassa Depositi e Prestiti a Poste italiane per il collocamento dei libretti postali nel periodo 2000-2005 non costituisce aiuto di Stato. La remunerazione per il collocamento dei buoni fruttiferi postali risulta invece più alta del necessario e potrebbe rappresentare una sovvenzione illegittima. " Poste Italiane è il fornitore del servizio postale universale in Italia e svolge anche attività finanziarie tramite la divisione pienamente integrata Bancoposta. Poste Italiane riceve una remunerazione per il collocamento dei prodotti del risparmio postale (costituito da libretti e buoni fruttiferi postali) per nome e per conto di Cassa Depositi e Prestiti, operatore finanziario controllato dallo Stato la cui missione è favorire lo sviluppo degli investimenti pubblici, delle opere infrastrutturali destinate alla fornitura dei servizi pubblici a carattere locale e delle grandi opere di interesse nazionale. Libretti postali - Il risparmio postale, ossia la raccolta di fondi effettuata da Cdp per il tramite di Poste, costituisce servizio di interesse economico generale dall´ottobre 2004. Ciò significa che Poste ha il diritto di ricevere una remunerazione per il collocamento dei libretti postali a compensazione degli obblighi di servizio pubblico. Tale remunerazione rispetta i principi stabiliti dalla Corte europea di giustizia nella sentenza Altmark del 24 luglio 2003 (causa C-280/00). La sentenza Altmark dispone che la compensazione degli obblighi di servizio pubblico non costituisce aiuto di Stato se sussistono certe condizioni connesse alla definizione del servizio e al suo finanziamento. In particolare, la compensazione non deve eccedere i costi di un´impresa media, gestita in modo efficiente e provvista dei mezzi adeguati, tenendo conto di un margine di utile ragionevole. In questo caso, la remunerazione di Poste Italiane equivale a quella che avrebbe pagato un investitore privato ed è pertanto in linea con il criterio dei costi. Poiché rispetta anche gli altri criteri Altmark, la remunerazione corrisposta dal 2005 per il collocamento dei libretti di risparmio postale non costituisce aiuto di Stato. Nel periodo 2000-2004, la raccolta del risparmio postale non costituiva servizio di interesse economico generale. Ciò nondimeno, la remunerazione di Poste Italiane era ugualmente conforme alle condizioni di mercato e non conferiva all´impresa nessun vantaggio economico. Di conseguenza, non costituisce aiuto di Stato neanche la remunerazione per il collocamento dei libretti postali tra il 2000 e il 2004. Buoni fruttiferi postali - La Commissione ritiene che la remunerazione corrisposta per il collocamento dei buoni fruttiferi postali possa essere superiore a quella che avrebbe pagato un investitore privato (e non essere pertanto conforme al mercato). Una remunerazione più alta rischia di conferire un vantaggio economico a Poste Italiane e falsare la concorrenza tra imprese e gli scambi nel mercato comune, in violazione delle disposizioni del trattato Ce sugli aiuti di Stato. .  
   
   
ENRICO BOGLIONE LASCIA LA CARICA DI PRESIDENTE AIBA AD ANDREA SCAGLIARINI LA GUIDA DELL’ASSOCIAZIONE DEI BROKER ITALIANI FINO ALL’ASSEMBLEA GENERALE DI GIUGNO 2007.  
 
Milano, 23 novembre 2006 - Enrico Boglione lascia la carica di Presidente di Aiba (Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni). Eletto nel giugno 2004 alla guida dell’Associazione rappresentativa dei broker italiani, Enrico Boglione ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico in concomitanza con il Consiglio Direttivo dell’Associazione tenutosi oggi a Milano. La decisione di Enrico Boglione risponde ad una norma dello Statuto di Aiba che prevede la decadenza dagli organi associativi qualora la persona interessata termini il rapporto di lavoro con l’azienda alla quale apparteneva al momento dell’elezione, circostanza che verrà a verificarsi tra breve. La comunicazione era stata anticipata nel corso del workshop sul Regolamento Isvap tenutosi a Milano il 7 novembre scorso, dove Enrico Boglione aveva dichiarato: “La presenza oggi di circa seicento associati è un importante momento di verifica che conferma la fiducia nell’operato dell’Associazione e l’alto interesse che le tematiche sul tappeto rivestono. Desidero ringraziare di cuore tutti gli associati per avermi offerto l’opportunità e l’onore di essere Presidente di Aiba durante questi due anni e mezzo. È stata per me un’esperienza assai stimolante che si è svolta nel corso di un periodo intenso nel quale ci siamo raccordati costantemente con le istituzioni per seguire l’approvazione del nuovo quadro normativo sull’intermediazione assicurativa, che ha avuto il suo completamento con l’emanazione del Regolamento Isvap”. Preso atto delle dimissioni, il Consiglio Direttivo di Aiba ha ringraziato Enrico Boglione per l’importante contributo fornito all’Associazione e ha quindi eletto Andrea Scagliarini nuovo Presidente. Classe 1943, bolognese, dal 1976 alla guida della Andrea Scagliarini S. P. A. , profondo conoscitore del settore, gode di una grande reputazione all’interno della categoria. Si tratta per lui di un ritorno, avendo già ricoperto la carica di Presidente Aiba nel biennio 1987-1988. La sua stretta collaborazione con il Presidente uscente sulle tematiche del nuovo quadro normativo sull’intermediazione assicurativa è garanzia di piena continuità delle attività in corso. Rimangono confermati i Vice Presidenti e la Giunta Esecutiva che unitamente al nuovo Presidente rimarranno in carica fino alla prossima Assemblea Generale di giugno 2007, data di scadenza naturale del mandato triennale conferito al Consiglio nel giugno 2004. “La mia lunghissima militanza e la mia dedizione all’Aiba – ha dichiarato Andrea Scagliarini - non mi hanno consentito di rifiutare l’offerta del Consiglio Direttivo di assumere la presidenza della nostra associazione, perché questa era la soluzione meno traumatica. Raccolgo, pertanto, il testimone da Enrico Boglione ed il primo pensiero, nella mia nuova veste istituzionale, è quello di tributargli un calorosissimo ringraziamento per ciò che ha fatto per tutti noi. In questi pochi mesi del mio mandato si affollano scadenze estremamente impegnative. Chiederò, quanto prima, un incontro al Presidente dell’Isvap per avere l’interpretazione autentica delle nuove norme che si prestano ad interpretazioni non univoche ed al Presidente dell’Ania per accelerare i tempi di definizione del nuovo accordo di collaborazione che tenga conto delle modifiche normative intervenute. Ho la consapevolezza che i Presidenti passano, ma che l’Aiba resta, con la sua lunga storia di competenze e di stimolo per migliorare il mercato. Invito, pertanto, tutti i colleghi a stringersi intorno all’o associazione per renderla, se possibile, ancora più autorevole e a non disperdere né ora, né mai il patrimonio di esperienze e di conoscenze accumulate con il generoso lavoro di tutti coloro che si sono dedicati alla vita associativa. Per quello che mi compete e per il breve lasso di tempo del mio mandato, potete essere certi che farò la mia parte”. .  
   
   
“IL FACTORING: LA GESTIONE DEI CREDITI AL SERVIZIO DELL’IMPRESA”  
 
Milano, 23 ottobre 2006 - L’incontro si terrà mercoledì 29 novembre 2006, dalle ore 9. 00 alle 14. 00, a Reggio Emilia, presso l’Auditorium Credem di Palazzo Spalletti Trivelli (già Guicciardi), via Emilia San Pietro 2/d. La mattinata di lavori sarà l’occasione per un’approfondita analisi sul ruolo del factoring nella gestione e nel finanziamento dei crediti commerciali. Secondo le più recenti stime di Credifact - Osservatorio su credito commerciale e factoring promosso da Assifact, il factoring in Italia rappresenta circa il 7% del Pil, interessando il 15% del totale dei crediti vantati dalle imprese nei confronti dei propri clienti. L’88% delle imprese che si rivolgono al factoring è costituito da aziende private, principalmente pmi e grandi gruppi. Si tratta quindi di uno strumento molto utilizzato, ove i principali elementi di soddisfazione sono la velocità e sicurezza dei tempi di erogazione dei fondi, la gestione specializzata dei crediti, l´assunzione diretta del rischio dell´operazione con la cessione pro soluto. Nel corso del convegno, saranno trattati argomenti di stringente attualità quali: le opportunità del factoring per le imprese dopo Ias e Basilea Ii; il factoring tra finanza e servizi; il factoring per le amministrazioni pubbliche. Parteciperanno all’incontro: Anna Maria Artoni (Confindustria Emilia Romagna); Giuseppe Avveduti (Ibm Italia); Marino Baratti (Credem Factor); Adolfo Bizzochi (Credito Emiliano); Stefano Campana (Trevi); Maria Cardillo (Banca d’Italia); Alessandro Carretta (Università di Roma Tor Vergata); Mario Cataldo (Abi); Massimo Ferrari (Studio Ferrari Vincetti & Associati); Fausto Galmarini (Unicredit Factoring); Matteo Mattei Gentili (Università di Pavia); Graziano Grasselli (Gruppo Giovani Imprenditori di Industriali Reggio Emilia); Marcello Messina (Mcc); Stefano Monferrà (Università di Parma); Marco Rosi (Parmacotto); Paola Mezzani (Università di Modana e Reggio Emilia); Paolo Viano (Dottore commercialista). .  
   
   
“SERENISSIMA SGR”, IN PROGRAMMA DUE NUOVI FONDI A SVILUPPO UNO DEI QUALI DEDICATO ALLA LOGISTICA  
 
Verona, 23 novembre 2006 - Proseguono attraverso lo sviluppo di nuovi canali operativi le attività di Serenissima Sgr Spa, la società di gestione del risparmio controllata da Real Estate Serenissima S. P. A. E partecipata da un pool di istituti di credito dell’area lombardo-veneta. La principale iniziativa della società è il fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso parzialmente ad apporto “Serenissima Vitruvio”, che sarà seguito a breve termine da altri due fondi a sviluppo. Il Vitruvio ha recentemente acquisito a Nord di Milano, nelle vicinanze del casello di Lainate, un immobile destinato a ospitare gli uffici di due multinazionali. I passaggi successivi interesseranno gli investimenti nel comparto commerciale: a questo riguardo è in fase di acquisizione un complesso di unità immobiliari a destinazione commerciale ubicate in un affermato centro commerciale in Lombardia, che va a bilanciare il portafoglio direzionale esistente. La società è inoltre in trattative per l’acquisizione di un parco e di un centro commerciale in Veneto. Accanto a queste iniziative, nelle prospettive di Serenissima Sgr Spa c’è il lancio di due nuovi fondi di investimento immobiliare a sviluppo, che riguarderanno la trasformazione di aree per la realizzazione di immobili i quali, una volta ultimati, saranno locati e dismessi sul mercato. Il primo fondo sarà destinato al settore della logistica integrata, in linea con il piano logistico nazionale recentemente varato, un campo di grande rilevanza per una società di derivazione autostradale che mira anche alla razionalizzazione dei flussi di traffico in costante aumento, con particolare riferimento alla distribuzione delle merci. Il secondo invece si occuperà di sviluppo immobiliare in senso lato, con un particolare focus sui centri commerciali e i parchi commerciali. “L’estensione del perimetro delle attività e il buon feedback ricevuto finora dal mercato finanziario – sottolinea commentando le operazioni in fase di evoluzione il direttore generale di Serenissima Sgr, Luca Giacomelli – contribuiscono a incrementare il valore delle nostre iniziative e confermano la convenienza delle scelte operate fino ad oggi. Inoltre l’interesse per i settori a sviluppo unisce al crescente impegno anche una maggiore remunerazione sul capitale investito, e rappresenta una svolta importante e forse necessaria per le future operazioni di finanza immobiliare”. L’azionariato di Serenissima Sgr Spa, oltre al socio di controllo “Real Estate Serenissima Spa”, vede la presenza di rilevanti soci bancari come Banco Popolare di Verona e Novara, Fin. Opi-gruppo Sanpaolo Imi, Banca Popolare di Vicenza, Banca Mediolanum e Banca Lombarda e Piemontese. .  
   
   
UK: IL PUNTO DI INCONTRO FRA INNOVAZIONE E MERCATO  
 
Milano, 23 novembre 2006 – Ieri, il Consolato Generale Britannico di Milano e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" hanno organizzato un seminario nel corso del quale sono state presentate alle aziende italiane le opportunità che il Regno Unito offre in tema di partnership tecnologiche, mercato e servizi finanziari. Il seminario è stato introdotto dal nuovo Ambasciatore Britannico in Italia, Edward Chaplin e da Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Sono seguiti gli interventi di esperti nei campi dell´industria e della finanza tra i quali, Aim, l´Alternative Investment Market, che hanno illustrato l´importanza dell´internazionalizzazione, dell´innovazione, e delle attività di ricerca e sviluppo per accrescere la competitività aziendale. Di seguito viene riportato l’ Intervento dell´Ambasciatore Britannico Edward Chaplin sul tema: Il Rapporto fra Università ed Impresa nel Regno Unito : “Sono molto lieto della possibilità di parlarvi oggi, in occasione della mia prima visita ufficiale a Milano. Come alcuni di voi sanno, sono arrivato in Italia solo di recente e già pregusto il piacere di numerose altre visite in questa meravigliosa città. Sono inoltre molto lieto della possibilità di intervenire ad un seminario su Innovazione e Conoscenza per parlare di un nuovo aspetto, particolarmente dinamico, del Regno Unito: il rapporto fra Università ed Imprese. Questo rapporto è in continua evoluzione. Quando studiavo a Cambridge agli inizi degli anni Settanta, le imprese erano imprese e le università erano università. La situazione era più o meno così semplice. Era ben poca la politica di governo attiva volta ad incoraggiare qualunque forma di collegamento, tanto meno di quelli in cui le imprese avrebbero potuto avvalersi dei cervelli nelle università o quelli in cui le università stesse avrebbero potuto commercializzare le proprie ricerche. Le uniche volte in cui le imprese venivano veramente a contatto con le Università era nelle grosse operazioni di ricerca di personale in prossimità di una nuova ondata di laureati. Non posso sostenere che il Regno Unito ha inventato la collaborazione commerciale delle università con il mondo imprenditoriale; in verità, altri paesi, in primo luogo gli Stati Uniti, si sono in passato awalsi con profitto di stretti rapporti fra le due parti, già dagli anni Settanta. E noi abbiamo imparato da loro. Abbiamo appreso, in particolare, il legame comprovato fra il volume di Ricerca e Sviluppo intrapreso da un paese e la sua performance economica complessiva. Il primo problema che abbiamo dovuto superare nel Regno Unito è stato di natura culturale. Come ho già detto, le imprese erano imprese e le università erano università. Le prime avevano poca esperienza di ricerca svolta nelle università e le seconde vantavano poche operazioni commerciali. La collaborazione si è sviluppata lentamente. L´esperienza ha dimostrato che i migliori risultati sono arrivati con il matrimonio fra le due culture, con quel che basta di mutuo rispetto per permettere ad ognuna la libertà di vivere la propria cultura, pur impegnandosi in un´impresa comune. Il vero valore aggiunto non è andato tanto al consueto sviluppo di nuove tecnologie, quando al vantaggio competitivo. Agli inizi degli anni Ottanta sono state numerose le università che si sono accorte delle opportunità, hanno aperto uffici interni per promuovere, vendere e, cosa importante, salvaguardare il trasferimento della propria tecnologia. Altre sono seguite subito dopo, ed oggi è pressoché impossibile trovare un´università nel Regno Unito che non abbia società commerciali sviluppatesi appositamente per la promozione della loro proprietà intellettuale. È fuor di dubbio che la commercializzazione dell´intelligenza universitaria, sia essa nel campo delle nanotecnologie, dei prodotti farmaceutici, dello sviluppo di software o della bioscienza, ha rappresentato una parte importante dei successi economici del Regno Unito negli ultimi vent´anni. Come avevamo già visto negli Stati Uniti, innovazione, ricerca e sviluppo si sono dimostrati i motori centrali di una crescita economica di lungo periodo, soprattutto in economie mature come quelle italiana o britannica. Pensate all´esperienza del Mit nel Massachusetts e della Stanford nella Silicon Valley per capire cosa si può realizzare con le collaborazioni fra imprese ed istituzioni di ricerca. Tutti noi conosciamo bene i successi della Cisco Systems o della Sun Microsystems, con le loro radici nel mondo accademico. È quindi chiaramente nel nostro più completo interesse, sia economico che sociale, massimizzare i benefici che traiamo dalle nostre attività di Ricerca e Sviluppo. Anche in Italia possiamo vedere università che cominciano a capitalizzaré e commercializzare la Ricerca e lo Sviluppo ed i trasferimenti di tecnologia. In tutto il paese le tecnopoli, come qui a Milano, oltre che a Torino e Napoli, stanno già facendo da battistrada nel processo di ulteriore avvicinamento fra università ed impresa. Uno degli esempi riguardanti un´impresa britannica che ha capito di poter soddisfare il proprio fabbisogno di R&s qui in Italia, è quello del laboratorio di ricerca sulle Celle a Combustibile ad Idrogeno della Rolls Royce all´Università di Genova. La Rolls Royce ha scelto Genova per le specifiche conoscenze ed esperienze di ricerca che la città vanta nell´integrazione di sistemi complessi. Questa è una parte intrinseca dello sviluppo della Rolls Royce della capacità di utilizzo delle Celle a Combustile ad Idrogeno per i nostri futuri fabbisogni energetici e di trasporto. Nel Regno Unito abbiamo già iniziato a constatare i vantaggi di più lungo periodo di questo processo. Il numero di società straniere, direttamente di proprietà estera o attraverso consociate britanniche, che oggi investono in R&s nel Regno Unito sta continuando a crescere, mettendo in risalto il Regno Unito come meta interessante per gli investimenti esteri. Forse alcuni di voi hanno già visto le cifre Ocse pubblicate ultimamente sugli investimenti esteri diretti, dove il Regno Unito nel 2005 è stato il destinatario mondiale numero uno degli investimenti esteri, per 165 miliardi di dollari. È una posizione ancor migliore di quella di Usa, Cina o Francia. Gli investimenti affluiscono nel Regno Unito a livelli record e stiamo constatando che una delle forze motrici è l´accesso che le imprese hanno a R&s, anche attraverso le università. Fra le società di livello internazionale che sono venute nel Regno Unito per attività di R&s ci sono nomi quali Pfizer, Ford, Airbus, Nokia e Roche. Dall´italia, vediamo Finmeccanica, Fiat e Smt Microelectronics intraprendere attività di R&s nel Regno Unito. Accogliamo di buon grado questi investimenti nel settore R&s e ne vogliamo di più. Alle imprese europee e nordamericane che tradizionalmente vengono nel Regno Unito per le loro attività di R&s si stanno ora aggiungendo in maniera sempre crescente imprese cinesi ed indiane, di Shenzhen o Bangalore. Sono tutte benvenute. Come consuetudine, metteranno le proprie società vicino a complessi tecnologici dove constateranno la possibilità di crescere in maniera organica grazie alla loro ubicazione in prossimità di università o istituti di ricerca. Cambridge è uno degli esempi più riusciti di complessi di ricerca, in misura tale da attrarre il 25% di tutto il capitale di rischio nel Regno Unito. Cosa possono fare i governi per stimolare questa collaborazione? La risposta di quasi tutte le università ed imprese sarà probabilmente: tenersi da parte. Ma uno dei modi in cui il Governo britannico sta aiutando le imprese e le università a sviluppare la loro capacità di R&s è offrendo agevolazioni fiscali per R&s per facilitare la loro ascesa nella catena dei valori. Una rete di nuovi uffici per sgravi d´imposta su R&s è stata creata dal Governo in tutto il Regno Unito. Hanno la funzione di offrire orientamento e sostengo specialistici ad imprese innovative che si lanciano sul mercato. Alle società è permesso di dedurre fino al 150% della spesa che rientra nei criteri previsti per le attività di R&s nel calcolo del proprio utile a fini fiscali. Inoltre, le Università possono avere accesso a ciò che è noto come ´third stream funding´ (terzo canale di finanziamento), appositamente concesso alle università per la commercializzazione dei loro trasferimenti di conoscenze. Il primo ed il secondo canale di finanziamento sono riservati rispettivamente all´insegnamento ed alla ricerca. Questi sono solo due modi in cui il Governo britannico offre incentivi alle società per intraprendere ulteriori attività di R&s, stimolando in tal modo la crescita economica. Pur andando orgogliosi dei successi del Regno Unito, abbiamo ancora molto da fare. Nel contesto europeo, abbiamo già attuato oltre metà del programma concordato nell´ambito del processo di riforme economiche di Lisbona. Ma il Regno Unito investe ancora meno del 2,3% del Pil in R&s, contro l´obiettivo Ue del 3% entro il 2010. Siamo molto indietro rispetto ad altri, fra cuì Usa e Giappone. Ma l´aspetto positivo è che, anno dopo anno, l´ammontare di denaro che confluisce nelle attività di R&s continua a salire. Concludendo, desidero ringraziare tutti Voi per la vostra presenza qui oggi. Sono certo che troverete stimolante questo seminario. Spero anche che troviate proficua la presenza dei miei colleghi del Consolato Britannico a Milano per poter avere un´idea più chiara di alcune opportunità di R&s nel Regno Unito e di come poter portare la Vostra ricerca sul mercato. Grazie. ” . .  
   
   
BANDO DI GARA: RACCOLTA DI DATI PER LA CLASSIFICA DEGLI INVESTIMENTI NEL SETTORE DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO INDUSTRIALI  
 
Bruxelles, 23 novembre 2006 - Il Centro comune di ricerca della Commissione europea (Ccr) ha pubblicato un bando di gara relativo alla raccolta e all´organizzazione di dati societari per la classifica degli investimenti nel settore della ricerca e dello sviluppo (R&s) industriali. L´appalto riguarda la raccolta dei dati finanziari delle società che investono maggiormente in R&s: le prime 1 000 società che investono in R&s e che hanno una sede registrata negli Stati membri dell´Ue e le prime 1 000 società con sede registrata fuori dagli Stati membri dell´Ue. Il servizio sarà svolto una volta all´anno e consisterà nella raccolta di dati societari per quattro edizioni della classifica: 2007, 2008, 2009 e 2010. Per ogni edizione, i dati saranno raccolti per gli ultimi quattro anni finanziari rispetto all´anno di riferimento dell´esercizio, ovvero l´ultimo anno finanziario disponibile e i precedenti tre anni. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Jrc. Ec. Europa. Eu Per ulteriori indicazioni sull´avviso consultare il seguente indirizzo web: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:236602-2006:text:it:html .  
   
   
FVG NELL´ESECUTIVO EUROREGIONE ADRIATICA  
 
Trieste, 23 novembre 2006 - La Regione Friuli Venezia Giulia è entrata a far parte del Comitato esecutivo dell´Euroregione Adriatica assieme al Veneto, alle Marche, alla Contea di Spalato (Croazia), alla città di Shkoder (Albania) ed alla municipalità di Cattaro/kotor (Montenegro). Si è infatti tenuta ad Ancona la prima seduta dell´Assemblea dell´Euroregione Adriatica, associazione che ha come finalità la collaborazione tra le sponde dell´Adriatico. Fanno parte dell´Euroregione Adriatica Regioni ed autonomie locali di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Montenegro ed Albania che intendono instaurare tra loro un legame di collaborazione rafforzato. Gli obiettivi sono l´incremento dei rapporti reciproci fra gli abitanti e le istituzioni di questo territorio quali presupposti per una miglior conoscenza, comprensione e cooperazione; la realizzazione di condizioni per lo sviluppo economico nel rispetto dell´ambiente, la definizione e l´armonizzazione di una comune strategia di sviluppo, lo scambio culturale, di esperienze e la loro applicazione ai programmi dell´Unione europea. L´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop, che ha rappresentato il Friuli Venezia Giulia alla seduta di Ancona, spiega che "considerare l´Adriatico come una risorsa unitaria delle regioni che vi si affacciano (dopo i tempi in cui questo spazio è apparso come area di separazione) rappresenta un forte punto di partenza: penso alle collaborazioni già in atto tra le Università, tra le diverse Camere di commercio, al Forum delle città Ionico-adriatiche e persino alla prima esercitazione navale congiunta delle Marine Militari dei Paesi adriatici". "Questo processo in divenire non può che spingerci al coordinamento ed all´integrazione delle politiche di sviluppo incentrate sul grande potenziale turistico, culturale ed ambientale che l´Adriatico ha sempre rappresentato". L´assessore ha poi sottolineato che "l´ambito economico-commerciale che da sempre ha caratterizzato l´area può oggi essere proiettato nella nuova dimensione allargata della Ue verso le Nazioni del Centro-est Europa. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia rappresenta idealmente la cerniera tra l´Adriatico e i nuovi Paesi protagonisti dell´ allargamento e tra la sponda Est e quella Ovest dello stesso mare". Lo scorso giugno, in occasione dell´approvazione dello statuto dell´Euroregione Adriatica, sono stati eletti rispettivamente a presidente e a vicepresidente dell´associazione Ivan Jakovcic, presidente della Contea Istriana, e Michele Iorio, presidente del Molise. . .  
   
   
ANNESSIONE COMUNI VENETI AD ALTRE REGIONI. ASSESSORE DONAZZAN: UNA VOGLIA DI CAMBIARE SBAGLIATA  
 
Venezia, 23 novembre 2006 - “E’ di oggi (ieri ndr) la notizia che un’altra regione a noi confinante e privilegiata ha votato per l’annessione di una parte del territorio del Veneto, quello del comune di Cinto Caomaggiore, che aveva a suo tempo espresso con referendum popolare la propria volontà di passare al Friuli”. - Esordisce così l’Assessore regionale Elena Donazzan commentando la notizia che il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha dato parere favorevole all’annessione del Comune veneto. – “Un altro pezzo di Veneto, - prosegue l’Assessore - insieme a Lamon, che se ne va, un altro atto di scorrettezza politica, forse di vero e proprio sciacallaggio politico, ad opera di altre regioni. Le ragioni sono le stesse: squisitamente economiche. Certamente – ribadisce - è sempre più inaccettabile affrontare con armi spuntate, indebolite ulteriormente dalla finanziaria e dai relativi minori conferimenti alle Regioni, la comparazione con mezzi economici, strumenti legislativi, autonomia decisionale, realtà come il Trentino Alto Adige e lo stesso Friuli Venezia Giulia”. Rivolgendosi poi ai cittadini dell’Altopiano di Asiago, chiamati anch’essi ad esprimersi su un’eventuale annessione alla Provincia autonoma di Trento, l’Assessore Donazzan ha detto che “Per l’amore che ho per il mio territorio, per il Veneto, faccio appello a ogni singolo veneto residente sull’altopiano perché non faccia prevalere le pur evidentissime aspettative economiche, ma perché sappia reagire con il senso di appartenenza che da sempre contraddistingue la gente dell’altopiano e orgogliosamente risponda, alle sirene trentine e friulane con la propria storia, la memoria, le tradizioni che legano questa terra a Venezia. E’ una ferita profonda quella che si sta aprendo in Veneto. Preferire altre realtà amministrative per semplici ragioni di opportunità è comprensibile, non condivisibile. –prosegue l’assessore Donazzan - Non lo è quando si è orgogliosi della storia gloriosa dell’altopiano, come durante l’adunata nazionale degli alpini di fronte a tutta Italia, quando si sente di appartenere a questa terra proprio in qualità di rappresentanti delle istituzioni venete , quando ci si sente cittadini di Asiago, Conco, Gallio, Enego, Foza, Lusiana, Roana e Rotzo perché veneti, quando si comprende che i valori, la propria appartenenza su tutti, non sono in vendita anche se qualcuno cerca di comprarci. Bisogna essere disposti a non cedere sui valori, senza chiedere nulla in cambio, se non il rispetto per la propria dignità! - conclude la Donazzan - Il Veneto è la nostra comunità, sottoposta alle tentazioni di cambiare il proprio cognome, la propria appartenenza, per essere adottata, figlia di un dio minore, da più facoltose e disponibili famiglie. La propria famiglia anche se con mezzi minori, anche se non disponibilità limitate è sempre la propria. ” .  
   
   
"PER LE ISOLE PUNTIAMO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE" LA TOSCANA MODELLO PER LE POLITICHE VIRTUOSE A LIVELLO EUROPEO  
 
 Firenze, 23 novembre 2006 - "Il Piano di Sviluppo Regionale indica chiaramente lo sviluppo sostenibile delle coste toscane come obiettivo primario per una virtuosa integrazione europea e mediterranea. Collocare la Toscana come soggetto attivo nella dimensione strategica internazionale è compito del governo regionale, che lo assolverà con tutti i mezzi a propria disposizione. Un impegno che si rafforza grazie anche al lavoro di Claudio Martini, nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime, per una corretta collaborazione tra le varie zone europee per elaborare una politica marittima europea condivisa". Con questa dichiarazione Giuseppe Bertolucci, assessore al bilancio ed alle politiche per il mare della Regione Toscana, è intervenuto stamani all´incontro internazionale "Quale futuro per le isole minori d´Europa" che si è tenuto in Scozia presso l´Isola di Islay. Per Bertolucci l´evento è stata l´occasione per ribadire l´impegno della Regione Toscana sui programmi e le risorse destinate dal governo regionale al settore del mare. "Nell´epoca in cui viviamo l´unico sviluppo possibile è quello sostenibile, a maggior ragione quando trattiamo aree sensibili del territorio come l´ecosistema marino e costiero. Servono quindi, ed è questo l´impegno del governo regionale, politiche concertate capaci di governare uno sviluppo socialmente e ambientalmente sostenibile, condizione fondamentale per la massima valorizzazione della risorsa rappresentata dalle nostre isole". Per Bertolucci si tratta di politiche già sperimentate con successo negli ultimi anni, che mirano ad integrare la crescita economica con la vivibilità dei cittadini sulle Isole, in termini di lavoro stabile, migliori servizi e maggiori collegamenti con il continente. Tali politiche costituiscono oggi il metodo e la struttura del nuovo Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 lo strumento di programmazione per eccellenza della Regione Toscana al quale si raccorda il Piano di Indirizzo Territoriale attualmente all´esame della giunta. Nella prima fase, quella conoscitiva, sono stati già individuati i punti di forza di un rinnovato sviluppo a partire dal recupero del patrimonio architettonico e archeologico a fini turistici e museali; al recupero parziale dei manufatti produttivi minori per la residenza stanziale; all´agriturismo al turismo rurale, naturalistico ed escursionistico. .  
   
   
EDUCAZIONE AL CONSUMO, SANITÀ, AMBIENTE E RICOSTRUZIONE FRA GLI ARGOMENTI AFFRONTATI DALLA GIUNTA REGIONALE DELL’UMBRIA.  
 
Perugia, 23 novembre 2006 - Educazione al consumo, sanità, ambiente e ricostruzione fra gli argomenti affrontati stamani dalla Giunta regionale dell’Umbria. Educazione al consumo. Ammonta a 28mila euro il contributo deliberato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al commercio Mario Giovannetti, che finanzierà il programma 2006-2007 del progetto interregionale “La Scuola elettronica del consumo-Young and safe”. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea e a cui partecipano per il terzo anno consecutivo le Regioni Umbria, Toscana, Abruzzo, Marche e Lazio, è rivolto ai giovani in età dell’obbligo scolastico e formativo (6-18 anni) e si prefigge di realizzare una “rete della conoscenza” per favorire iniziative informative e formative in materia di sicurezza e qualità dei prodotti, per rafforzare gli strumenti critici e di comportamento dei giovani consumatori. Gli indirizzi e gli ambiti di attività, che dovranno essere sviluppati da istituti scolastici e associazioni dei consumatori, riguarderanno i diritti di cittadinanza, con particolare riferimento alla “qualità” di prodotti, servizi, risorse del territorio, pratica sportiva e comunicazione. I 28mila euro saranno ripartiti nella misura di 22 mila a favore di venti istituti scolastici situati in diverse aree della regione, mentre 6mila andranno alle Associazioni dei consumatori operanti in Umbria. Cervicarcinoma uterino. Su proposta dell’assessore alla sanità Maurizio Rosi, è stato approvato un nuovo protocollo diagnostico e terapeutico dello screening per la prevenzione del cervicocarcinoma uterino in Umbria. L’atto, che dovrà essere recepito dalle Aziende sanitarie, ha l’obiettivo di uniformare sul territorio regionale i percorsi per l’approfondimento diagnostico ed il livello terapeutico tra le diverse Asl. “Scopo del provvedimento – ha spiegato Rosi – è di continuare ad offrire uno screening su chiamata che garantisca alla donna uniformità del percorso diagnostico e di cura, come indicato negli obiettivi di salute ed organizzativi previsti dal Piano sanitario regionale”. Il protocollo è frutto di un gruppo di lavoro composto da referenti delle Asl e delle Aziende ospedaliere. Sanità per “attacchi acuti”. La Giunta ha approvato la “Definizione dei percorsi assistenziali tra Reparti per acuti e strutture riabilitative”. Si punta alla continuità assistenziale e alla migliore integrazione possibile tra le fasi della cura e quella della riabilitazione per pazienti colpiti da episodi acuti di malattia (infarto, ictus ecc. ). Sostenibilità aree protette. Su proposta dell’assessore all’ambiente Lamberto Bottini, è stato approvato il progetto “Bilancio di sostenibilità nelle aree protette” e stanziata la somma di 100mila euro che sarà ripartita tra gli Enti Parco Regionali (Colfiorito, Nera, Trasimeno, Monte Cucco, Monte Peglia e Selva di Meana, Tevere, Subasio) destinatari dell’intervento. Il progetto si propone di verificare e documentare, in ciascuna area protetta, la convenienza economica e finanziaria degli investimenti pubblici di tutela ambientale, a fronte dei costi da sopportare in loro assenza. Carta ittica del Nera. Nell’ambito degli studi per la realizzazione della Carta ittica del Fiume Nera, la Giunta ha deciso di attribuire una somma di 19mila euro come contributo di ricerca alla Sezione di biologia animale ed ecologica dell’Università degli Studi di Perugia per l’approfondimento di conoscenze sulla fauna ittica del Fiume Nera. La Giunta ha attribuito la somma di 5mila euro all’Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale) per la collaborazione al monitoraggio delle acque dello stesso fiume. Frana in Loc. Loreto di Todi. E’ stato ha istituito l’ufficio di direzione lavori per la realizzazione del consolidamento del corpo di frana di Loreto di Todi, il cui progetto esecutivo prevede una spesa complessiva di 1 milione 500mila euro. La regione è già intervenuta sul dissesto con due interventi, uno relativo lla realizzazione di trincee drenanti (per 491mila euro) e l’altro pre l’allontamenamento delle acque reflue e drenanti dal corpo di frana (per oltre 671mila euro). Ricostruzione. La Giunta, su proposta dell’assessore Vincenzo Riommi, ha approvato i seguenti provvedimenti in materia di ricostruzione: Comune di Foligno, Pir “Scopoli” Umi 69, concessione di 377mila euro in variante al “Pir” precedentemente approvato e relativo agli interventi di demolizione e ricostruzione del fabbricato, in considerazione del notevole livello di danneggiamento dell’immobile e della sua nuova destinazione d’uso; Comune di Spello, Pir “Capoluogo” Umi 137 di Iv fascia di priorità, individuazione nuovo limite di spesa in 514. 386euro in variante Pir precedentemente approvato. Beata Angela da Foligno. Ci sarà anche la collaborazione ed il patrocinio della Regione Umbria per il ciclo di iniziative promosse dal Cenacolo della Beata Angela da Foligno in occasione del Vii centenario della morte della “più grande mistica francescana” che ricorre nel 2009. In questo ambito, già il prossimo 25 novembre, a Foligno, si terrà il Iv convegno dal titolo “Angela da Foligno nelle ricerca universitaria”. .  
   
   
COMPETITIVITÀ E CRESCITA STRATEGICA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA.  
 
 Udine, 23 novembre 2006 - Duecentoundici domande presentate al 15 novembre per un valore totale di contributi richiesti di quasi 58 milioni di euro, contributi che stimoleranno investimenti per 138 milioni di euro; più della metà dei progetti riguarda innovazione di prodotto e processo, interventi di razionalizzazione organizzativa, di crescita dimensionale e di internazionalizzazione; tra i progetti prevalgono quelli che combinano tutti i quattro elementi di base: consulenza, management, ricerca e trasferimento tecnologico; la realizzazione dei progetti permetterà alle imprese di realizzare un aumento del fatturato del 73 per cento, dell´occupazione pari al 18 per cento e della produttività nella misura del 40 per cento. Questo il bilancio della legge regionale 4 del 2005 illustrato nel corso del convegno "Competitività e crescita strategica delle Piccole e Medie Imprese del Friuli Venezia Giulia. Bilanci, risultati e prospettive a un anno dall´entrata in vigore della legge 4/05" proposto oggi al Castello a Udine, alla presenza del presidente della Regione Riccardo Illy, intervenuto assieme all´assessore alle Attività Produttive Enrico Bertossi. "E´ una legge che ha fatto registrare un grande successo - ha affermato Bertossi - perché presenta un chiaro disegno di politica industriale e punta alla crescita dimensionale delle piccole imprese, punta a rafforzare la loro presenza sui mercati nazionale e internazionale, e punta soprattutto a far sì che le imprese progettino il loro futuro". Il numero elevato di domande presentate nel primo anno di operatività dimostrano, secondo l´assessore, che i nostri imprenditori hanno progettualità, voglia di fare, rilanciare e crescere nei prossimi anni. Per Illy è una legge che sta funzionando molto bene al servizio non solo delle imprese di media dimensione ma anche di quelle piccole. Si presenta selettiva perché premia i progetti migliori e si unisce all´altra importante misura, rappresentata dalla riduzione dell´Irap, a favore delle imprese che "crescono". "Credo che questi strumenti - ha precisato Illy - uniti agli altri provvedimenti varati dalla Regione e finalizzati allo sviluppo produttivo, al miglioramento della coesione sociale e alla tutela dell´ambiente, consentano di sviluppare non solo l´economia ma anche di migliorare sensibilmente la qualità della vita in Friuli Venezia Giulia". A dimostrazione della capacità delle imprese del Friuli Venezia Giulia e della bontà dei provvedimenti assunti, Illy ha fornito alcuni dati che si riassumono in un più 7 per cento di investimenti da parte delle imprese nell´ultimo anno, crescita dell´occupazione pari a 18. 000 unità, disoccupazione ai minimi (3 per cento) e l´export che viaggia a tassi superiori al 10 per cento. Nel corso del convegno sono state portate le testimonianze degli imprenditori, che hanno già beneficiato dei contributi. Dalle parole di Orietta Antonini (presidente Consorzio Biq, Ben-essere Innovazione Qualità di Pordenone), Franco Buttazzoni (presidente Diplui di Tricesimo), Marco Calzavara (Calzavara Spa di Basiliano) e Giorgio Ferluga (Alto Adriatico Tecnologia e Sviluppo di Duino-aurisina) è emersa la bontà di una normativa che - è stato detto - "sembra ritagliata su misura per le piccole e medie imprese, spingendole a elaborare piani strategici per il futuro, riposizionandole sul mercato e aumentando il loro tasso di competitività". La prossima tappa riguarda la modifica del regolamento in modo tale che anche le imprese artigiane, che abbiano un capitale sociale minimo di 20. 000 euro, possano accedere ai contributi della legge 4, "ma siamo pronti a mettere nuove risorse - ha concluso Illy - perché si sta dimostrando centrale nel promuovere lo sviluppo di un tessuto produttivo che ha permesso di far crescere la nostra economia in termini di occupazione, export e investimenti". .  
   
   
A MATERA TAVOLA ROTONDA SULLE OPPORTUNITA’ DELLA CINA  
 
Matera, 23 novembre 2006 - Le opportunità del mercato cinese e il potenziale attrattivo di quello lucano verso gli investitori cinesi sono stati gli argomenti al centro della tavola rotonda svoltasi ieri presso l’Istituto di istruzione Superiore Isabella Morra di Matera. Imprenditori locali, imprenditori asiatici, studiosi esperti della cultura cinese e rappresentanti delle istituzioni lucane hanno discusso sul ruolo economico della Cina in relazione anche alla presenza nella città dei Sassi di numerose realtà imprenditoriali che da tempo operano nei settori del mobile imbottito, della ristorazione e del commercio. Il dirigente scolastico del Morra Osvaldo Carnovale ha aperto i lavori ricordando “che la realtà dell’immigrazione cinese è un fenomeno di grande attualità che riguarda l’Italia e la Basilicata e che merita conoscenza e approfondimento adeguati”. Nel comparto della produzione dei divani operano a Matera circa 300 addetti suddivisi in 7 aziende. “Io dirigo 50 dipendenti -afferma You Mingrui, cinese e proprietario di una azienda- e devo dire di aver instaurato un ottimo rapporto con la realtà materana. Si lavora bene, la città è tranquilla e i nostri dipendenti sono soddisfatti. Lavoriamo nei settori classici dell’economia materana e per il momento è difficile ipotizzare una diversificazione degli investimenti verso altri settori produttivi”. Mingrui, in Italia da 16 anni, illustra che il loro obiettivo è quello di lavorare per la qualità e di non avere particolari richieste verso le istituzioni locali. “La Regione sostiene il sistema imprenditoriale italiano che investe in Cina –afferma Enzo Santochirico della Commissione regionale attività produttive- ma un tema molto interessante è quello degli investimenti cinesi in Italia e al Sud in particolare. Il comparto logistico può attrarre numerosi investimenti nel nostro territorio inteso come porta per far transitare le merci verso l’Europa”. Domenico Bronzino, presidente della Camera di Commercio di Matera è convinto che “alcune produzioni locali come quelle del settore agroalimentare o alcuni prodotti che intercettano il ceto ricco rappresentano un’ottima opportunità di business. Il settore turistico è un’altra peculiarità che può attrarre qui il target dei viaggiatori cinesi”. Saverio Calia è tra gli imprenditori materani che due anni fa ha aperto una linea produttiva di divani in Cina. “La nostra azienda che conta 200 dipendenti –afferma- ora inizia a dare i propri frutti. Superato il periodo di implementazione degli impianti e di formazione la produzione è a regime. I nostri dipendenti sono bravi e disciplinati ma sanno anche essere uniti per rivendicare i propri diritti”. Katia Albanese dell’Associazione Italo-cinese che insieme al Morra ha organizzato questa “Settimana dell’Amicizia”, sta già pensando ad un gemellaggio con la Cina: “l’intento è quello di instaurare rapporti di amicizia, conoscenza ma soprattutto di fiducia tra le due realtà. A Matera vivono circa 500 cinesi a cui dobbiamo pensare come ad una realtà che fa parte di noi che può contribuire alla nostra ricchezza personale in ambito culturale, artistico e perché no economico. In questo senso abbiamo attivato alcuni corsi di lingua italiana ma vogliamo ampliare il raggio alla conoscenza della loro cultura”. .  
   
   
PROROGATO AL 16 MARZO IL TERMINE DEL BANDO PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA REGIONALE "3 MILA ALLOGGI IN AFFITTO E IN PROPRIETA´ ".  
 
 Bologna, 23 novembre 2006 - E´ stata prorogata la scadenza per la presentazione delle domande per concorrere al bando relativo al Programma, promosso dalla Regione Emilia Romagna, per la realizzazione di 3 mila case in affitto e in proprietà . Il termine, attualmente fissato per il 4 dicembre, passa infatti a venerdì 16 marzo 2007. L´assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Luigi Gilli ha comunicato alla Conferenza delle autonomie locali la disponibilità ad accogliere la richiesta avanzata dall´Anci e dall´Upi dell´Emilia-romagna di allungare i termini della presentazione delle domande. Questo per consentire alle Autonomie locali, impegnate nella realizzazione dei bilanci di previsione, di inserire gli interventi nelle programmazioni finanziarie del 2007. Il provvedimento di proroga è stato adottato dalla Giunta regionale nella seduta di ieri e sarà comunicato agli Enti locali emiliano-romagnoli e ai soggetti che possono concorrere alla realizzazione degli alloggi. .  
   
   
VENGHINO SIORI A COMPRARE IMMOBILI IN SLOVENIA SE N´È PARLATO ALL´EXAAI DI TRIESTE (16-18 NOVEMBRE 2006): COME ACQUISTARE IMMOBILI IN SLOVENIA  
 
 Milano, 23 novembre 2006 - Una docomentata e puntuale conferenza sul mercato immobiliare sloveno è stata svolta da Igor Zadravec, Direttore Proagent (Nova Gorica, tel. 386 5 338 00 00, e-mail: projekt@siol. Netagenzia di intermediazione immobiliare. L´occasione è stata la prima edizione a Trieste della manifestazione Exaai (Expo Alpe Adria Immobiliare) che si è svolta alla Stazione Marittima dal 16 al 18 novembre 2006. Nella stessa sede è stato fatto il punto anche sulla situazione del mercato immobiliare croato. Ovviamente la cosa che più interessa agli italiani è sapere se è finalmente caduto il tabù in base al quale agli italiani era finora precluso qualsiasi contratto di tipo immobiliare in Slovenia. Orbene quella discriminazione non esiste più, e per un motivo molto semplice; essendo infatti la Slovenia entrata nell´Ue (Unione europea) nel 2004, automaticamente un cittadino sloveno può acquistare un immobile in Italia così come un italiano può acquistarne in Slovenia. Punto. Da notare che questa reciprocità vale soltanto per i cittadini della Ue e non quindi per il resto del mondo. Con una sola eccezione però: i cittadini americani. Nei confronti dei quali si applica, non tanto la reciprocità, quanto un antico privilegio risalente addirittura al 1920, quando la Serbia lo concesse ai cittadini appunto americani, e che pare non sia mai decaduto. Date queste due notizie, che poi erano quelle che più interessavano all´uditorio, Igor Zadravec si è poi addentrato in una minuziosissima e quasi notarile disamina delle pratiche che vigono in quel Paese. E´ stato utilissimo per apprendere molto sulle loro usanze. Per esempio, sull´importanza che gli sloveni attribuiscono al Libro Fondiario, una sorte di vangelo che fa testo al di sopra di qualsiasi possibile rivendicazione: ciò che è registrato sul Libro Fondiario è immutabile. A tal punto che se un venditore poco affidabile, anzi inaffidabile del tutto perché truffatore, dovesse vendere lo stesso immobile a due acquirenti contemporaneamente, quello che se lo aggiudica è chi fa iscrivere per primo la transazione immobiliare sul Libro Fondiario. E la sorte del secondo? Potrà pure vantare i suoi diritti sull´eventuale caparra e sul danno subito, ma avrà perso in ogni caso l´immobile. Inoltre il tribunale in Slovenia si limita a un controllo formale della documentazione per l´iscrizione sul Libro Fondiario, ma non si preoccupa minimamente degli aspetti materiali della transazione, cioè se il denaro è passato effettivamente di mano o no. Per evitare in ogni caso incresciose questioni di attribuzione alla compravendita viene dato ampio risalto fin dal preliminare con atto pubblico: chi non sapeva che l´immobile era stato oggetto di trattativa si assume in altre parole le conseguenze di questa sua scarsa diligenza nel conoscere ciò che avviene in paese. Altro aspetto da non sottovalutare prima di imbarcarsi in un´avventura immobiliare e prevenire così eventuali spiacevoli risvolti è la faccenda della "denazionalizzazione" dell´immobile in questione. Che vorrà dire? Con l´indipendenza della Slovenia dalla Jugoslavia è venuto meno il principio della proprietà che è unicamente dello Stato. A questo scopo chi era in grado di poter vantare diritti su un determinato immobile ha avuto due anni di tempo per far valere le proprie ragioni. Passati i due anni (dal 1990) non è più stato possibile rivendicare alcunché e ogni diritto non reclamato è decaduto. In linea di principio la questione sembra quindi del tutto chiara. Chi ha fatto domanda di denazionalizzazione ha visto riconosciuti i propri diritti (se ne esistevano e ha potuto provarli); chi non l´ha fatta ha perduto ogni diritto. Le cose però non stanno proprio in questi termini: in molti casi la proprietà non è stata acclarata, ed esistono quindi tuttora parecchie situazioni di incertezza (e ovviamente è fondamentale per l´acquirente conoscere quali immobili ricadono in questa fattispecie). Da fuggire ovviamente come la peste. In altri termini s´impone la necessità, ed è questa la conclusione che si può trarre dalla lunga disquisizione di Igor Zadravec, di rivolgersi a chi il mercato immobiliare sloveno lo conosce molto bene, e sa quale iter seguire per non trovarsi impigliati in vicende legali dalla incerta (e in ogni caso perdente) conclusione. Casanordest. It .  
   
   
IMMOBILI IN CROAZIA, ADESSO SI PUO’. SI´, FORSE... E’ DEL 16 OTTOBRE 2006 LA STIPULA UFFICIALE DELL’ACCORDO FRA ITALIA E CROAZIA, IN BASE AL QUALE DECADE L’OSTRACISMO VERSO GLI ITALIANI CHE VOLESSERO ACQUISTARE IMMOBILI IN CROAZIA  
 
Milano, 23 novembre 2006 - Potremo allora acquistare casette e terreni in Croazia o le casette dei pescatori per l’estate 2007? Andiamoci piano. Con i tempi della diplomazia e la lentezza degli scambi di incartamenti, faldoni e simili passerà del tempo prima che questo genere di operazioni siano effettivamente alla portata dei comuni mortali. A meno di non essere una società per azioni o a responsabilità limitata, insomma una società immobiliare che sa presumibilmente dove mettere le mani e quali santi far scendere in campo. Informazioni più dettagliate sul destino breve scadenza dei sogni di tanti italiani che vorrebbero la casetta di vacanza sulle coste croate, le ha fornite Adriano Marcotulli, Direttore di Euroconsulting d. D, la società che svolge attività di consulenza agli investimenti in Croazia. Perché in ogni caso, quando si potrà acquistare, presto o tardi che sia, sarà utile se non necessario ricorrere ai consigli di chi il mercato immobiliare croato lo conosce bene da parecchio tempo. Niente di più sbagliato infatti che pensare di trasferire le nostre abitudini di acquisto immobiliare (fa tutto il notaio o casomai l’agenzia!) anche a un mercato che non è il nostro. Magari pensando, un po’ da provincialotti come purtroppo siamo abituati a fare, che il nostro sistema sia il migliore in assoluto (e sappiamo bene che è tutt’altro che vero, altrimenti non ne ce ne lamenteremmo in continuazione). E’ utile per esempio sapere che in Croazia il notaio autentifica la firma del venditore ma non quella dell’acquirente. Per ottenere credito da una banca locale occorre presentare una fideiussione della banca italiana della quale siamo clienti (anche se le due più grosse banche croate sono controllate da Unicredit e Banca Intesa). Inoltre in Croazia è la banca che eroga il credito a pagare direttamente i fornitori nel caso di nuova costruzione. E il regime fiscale? Bisogna tenere presente che in Croazia, per le persone fisiche, l’aliquota può raggiungere facilmente il 45% dato che la base di calcolo è molto bassa (con un reddito di 2. 700 € al mese si paga già il 45%). Da considerare poi l’Iva (22%) e l’imposta di registro. In ogni caso, per saperne di più, e per trovare facilmente un interlocutore cui rivolgersi, vi proponiamo un filmato che fornisce le prime informazioni di carattere generale a chi vuole investire in Croazia. Buona visione! http://video. Google. It/videoplay?docid=-203921309300432478&hl=it (casanordest. It) .  
   
   
100 MILIONI DI EURO PER LE CASE POPOLARI DEL LAZIO  
 
Roma, 23 novembre 2006 - Un programma straordinario per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per la manutenzione del patrimonio immobiliare delle Ater del Lazio. Questa la delibera approvata nella scorsa seduta della Giunta regionale, che ha stabilito un finanziamento di 100 milioni di euro. “E’ un altro provvedimento che si inserisce nella lunga serie di interventi realizzati da questa Giunta regionale – ha detto Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio - realizzato guardando innanzitutto ai diritti dei cittadini e al principio dell’equità. I 100 milioni di euro in due anni per investire sulla manutenzione e per l’abbattimento delle barriere architettoniche del patrimonio immobiliare dell’Ater, danno una risposta concreta a chi rivendica il diritto basilare alla casa e garantiscono a tutti i cittadini le stesse opportunità”. “Un impegno che riguarderà l’intero territorio regionale – ha concluso - tanto i grandi quanto i piccoli comuni e che rappresenta il segno tangibile degli obiettivi che questa Regione si è posta come prioritari”. Anche l’assessore ai lavori pubblici e politiche per la casa, Bruno Astorre, ha voluto sottolineare come “nonostante l’evidente carenza finanziaria della Regione, questa iniziativa è stato messa in campo con il massimo della celerità e dell’impegno economico possibili da questa Giunta”. Lo stanziamento sarà ripartito in parti uguali fra le annualità 2006 e 2007. .  
   
   
RIFLESSIONI SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE VENERDÌ 24 NOVEMBRE A VILLA CESI (NONANTOLA) TORNANO “GLI INCONTRI DI ACIMAC”. UN APPUNTAMENTO RISERVATO AD ASSOCIATI E INVITATI, NEL QUALE SI PARLERÀ DI UNO STUDIO SULLE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO ALL’ESTERO E DELLA PRODUZIONE MONDIALE DI PIASTRELLE CERAMICHE  
 
Modena, 22 novembre 2006 - “Riflessioni sull’internazionalizzazione nel settore ceramico” è il titolo del nuovo appuntamento con “Gli incontri di Acimac”, che rappresentano importanti occasioni di riflessione e approfondimento su temi strategici per il settore. L’incontro, tradizionalmente riservato agli associati Acimac, è stato aperto ad invito anche ad altri esponenti del mondo ceramico e si terrà nel pomeriggio di venerdì 24 novembre presso Villa Cesi, a Nonantola. “L’argomento – informa il presidente di Acimac, Pierluigi Ponzoni – nasce dai risultati della ricerca sul rating-Paese commissionata da Acimac e realizzata dalla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Le aziende ceramiche nostre clienti sviluppano piani di delocalizzazioni che rispondono a logiche legate alle pressioni e alle opportunità della competizione globale. I quesiti di fondo sono sempre gli stessi: in quali mercati entrare, con quali tempi, benefici, modalità, rischi. Abbiamo voluto una ricerca che costruisse parametri economici oggettivi per produrre un rating-Paese in funzione dell’attrattività per investimenti industriali, al fine di sostenere valutazioni e capacità decisionali”. In occasione dell’incontro saranno anche presentati i dati aggiornati della produzione mondiale di piastrelle ceramiche elaborati dall’Ufficio Studi di Acimac. .  
   
   
MILANO RIFLETTE SU «DIRITTI E RESPONSABILITÀ DELLA FAMIGLIA»  
 
Milano, 23 novembre 2006 - “Diritti e responsabilità della famiglia” è il tema del dibattito pubblico organizzato a Milano, il 25 novembre 06, da Oeffe, l’associazione di orientamento familiare che ha rappresentato l’Italia nei più recenti consessi Internazionali. Il titolo, lo stesso del Congresso mondiale che si terrà a Roma dal 23 al 25 marzo 07, a cura dell’Iffd (International Federation for Family Development), vuole provocare una presa di coscienza della crisi che investe l’istituzione cardine della nostra società, allo scopo di formulare precise richieste, in termini pratici e culturali, da portare avanti sul piano sociopolitico. E in tale contesto, si vuole sensibilizzare gli adulti sulla necessità di una formazione permanente, rispetto al ruolo di genitori e coniugi, per scoprire o riscoprire il piacere della vita a due. L’appuntamento milanese è nella sede di Oeffe, in via Ruffini 5, dalle 10,30 alle 16,30 e sono invitati cittadini e professionisti della comunicazione, dell’economia e del diritto. Parteciperanno ai lavori anche i delegati delle associazioni di Torino, Genova, Brescia, Verona, Trieste, Bologna, Bari, Catania e Palermo. Spiega il presidente di Oeffe, Giorgio Tarassi: «La famiglia deve sempre più diventare un soggetto di diritto destinatario dell’azione politica, in quanto istituzione in cui si formano le risorse umane del futuro e anche in quanto fondamentale soggetto economico e sociale, superando la tendenza all’individualismo che sta diventando un preoccupante tratto distintivo della nostra società. Il 25 novembre ognuno porterà le sue esperienze, le sue aspettative, le sue proposte. Il convegno sarà un’occasione importante per gettare le basi del simposio di marzo che avrà una grande risonanza in tutto il mondo, come è avvenuto per quello del maggio scorso a Città del Messico, dedicato agli adolescenti». «Il sostegno alla famiglia – continua Tarassi – è ormai diventato un problema globale Due gli obiettivi dell’associazionismo: il potenziamento e l’arricchimento delle capacità delle associazioni, perché insieme possiamo veramente cambiare le cose; il secondo è quello di irrobustire l’efficacia educativa dei genitori e dei coniugi attraverso la comprensione dell’importanza che le nostre attività possono avere nei loro confronti, anche per prevenire i loro problemi di vita». Sotto i riflettori anche i Media, che contribuiscono decisamente a sostenere e diffondere la ‘non cultura’ dell’individualismo. Di questo punto, il 25 si tratterà soprattutto nel pomeriggio. .  
   
   
IL "TELEFONO GENITORI"  
 
Bolzano, 23 novembre 2006 - Dal 1° dicembre sarà attivo il "Telefono genitori" voluto dalla Giunta provinciale come sostegno ai genitori nei vari aspetti del rapporto con i figli. L´assessora alla Famiglia Sabina Kasslatter Mur presenterà il nuovo servizio il 29 novembre a Bolzano. La linea telefonica gratuita sarà a disposizione da dicembre per tutti i genitori e le persone impegnate nel settore dell´educazione con consulenze e informazioni in maniera professionale e anonima. Il "Telefono genitori" è un servizio nato su proposta dell´assessora Sabina Kasslatter Mur e sviluppato congiuntamente dall´Ufficio Famiglia, dall´associazione "Ehe- und Erziehungsberatung Südtirol" e dalla cooperativa sociale "Il Germoglio – Sonnenschein". I due enti gestiranno il servizio offerto in lingua italiana e tedesca. .  
   
   
25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
Bologna, 23 novembre 2006 - L´impegno e le attività della Regione Emilia-romagna per contrastare la violenza alle donne: se ne discuterà domani nel corso della seduta dell´Assemblea legislativa regionale che sarà aperta da una comunicazione della Giunta. Per illustrare l´iniziativa - che anticipa la "Giornata internazionale sulla violenza alle donne" del 25 - la presidente dell´Assemblea regionale Monica Donini, le assessore alle Pari opportunità Paola Manzini e alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto incontreranno i giornalisti domani, 23 novembre presso la Sala stampa dell´Assemblea legislativa, in viale Aldo Moro 50 (piano ammezzato). Saranno presenti le consigliere Donatella Bortolazzi, Gabriella Ercolini, Daniela Guerra, Silvia Noé e Laura Salsi. .  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE SULLE ADOZIONI, OGGI A TORINO AL PALAZZO DI GIUSTIZIA LA SESSIONE PLENARIA  
 
Torino, 23 novembre 2006 - Sarà la Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ad aprire oggii alle 9, presso l´Aula Magna del Palazzo di Giustizia, a Torino, la sessione plenaria del Convegno Nazionale "Apprendere dall´esperienza: attese, realtà e prospettive dell´adozione nazionale ed internazionale", organizzato dalla Regione Piemonte (Assessorato Welfare e Lavoro) e dall´Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali, con il patrocinio del Ministero per le Politiche della Famiglia. La relazione introduttiva sarà tenuta, alle ore 10, dall´Assessore regionale al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso. Fra gli altri relatori che interverranno: Maria Chiara Acciarini, Sottosegretario del Ministro per le politiche per la famiglia, Roberta Capponi, Presidente della Commissione per le adozioni internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Rita Verardo, presidente dell´Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e la Famiglia, Anna Maria Colella, Direttrice dell´Agenzia regionale per le adozioni internazionali. Nell´ambito della prima giornata di lavori sarà fornito ai media un quadro aggiornato delle adozioni in Italia ed in Piemonte. Nel pomeriggio di venerdì 24 novembre, per la conclusione dei lavori, è attesa invece la presenza di Paolo Ferrero, Ministro della Solidarietà sociale e Rosy Bindi, Ministro delle Politiche per la famiglia. .  
   
   
“L’ENEA E I PROGRAMMI DI RICERCA DELL’UNIONE EUROPEA”  
 
Bruxelles, 23 novembre 2006 - L’Enea, uno dei principali Enti di ricerca italiani, organizza a Bruxelles Parlamento Europeo Room Phs 7C050 , mercoledì 29 Novembre 2006 un incontro su: “L’enea e i Programmi di Ricerca dell’Unione Europea”. L’enea svolge attività di ricerca nei campi dell’Energia, dell’Ambiente e delle Nuove Tecnologie anche attraverso una organica partecipazione ai programmi comunitari. Nel 2005 il totale dei contratti stipulati con l’Unione Europea è stato pari a 16,2 Milioni di Euro. In vista dell’imminente avvio operativo del Vii Programma Quadro, l’Ente sta ridefinendo le sue attività programmatiche anche al fine di rispondere in maniera ancora più efficace alle principali tematiche di ricerca previste dal Programma. Tale intento trova riscontro nella nuova “organizzazione a matrice” dell’Enea che ha consentito l’avvio di progetti, organizzati in quattro grandi aree tematiche: Clean energy, energia, ambiente e territorio, tecnologie emergenti, ricadute di tecnologie Enea. I progetti tengono conto: delle scelte nazionali ed europee in tema di energia e ambiente (energia distribuita, rifiuti, uso sostenibile del territorio, fonti rinnovabili, carbone pulito, efficienza energetica e ecobuilding); dell’esigenza di presidiare alcune aree a forte innovazione tecnologica (come idrogeno e celle a combustibile, superconduttività, governo e sicurezza reti tecnologiche ed energetiche); dei grandi progetti internazionali (come quello sulla fusione nucleare); delle ricadute delle competenze tecnologiche di Enea maturate nei suoi settori d’elezione, quando siano applicate a settori del tutto diversi (Beni Culturali, Salute, Agroalimentare). I nuovi progetti hanno un forte carattere interdisciplinare e coinvolgono ricercatori e competenze dei vari dipartimenti dell’Ente. Al loro sviluppo concorrono anche le competenze delle società partecipate dell’Enea quali Cesi Ricerca, Sotacarbo, Isnova e Dintec. L’incontro-seminario rappresenta l’occasione per una presentazione dell’ “offerta tecnologica” e di competenze di Enea e per un confronto con alcuni importanti interlocutori in Italia e in Europa: imprese, Istituzioni rappresentative e Sistema della Ricerca. Programma
15. 00 Apertura Lavori
Indirizzi di saluto: S. E. Sandro Maria Siggia – Ambasciatore d’Italia in Belgio S. E. Rocco Antonio Cangelosi - Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Unione Europea
15. 40 16. 00 16. 15 16. 30 17:00 17:10 17:20 17:30 17:40 Introduce e presiede: On. Vittorio Prodi - Membro del Parlamento Europeo (gruppo Alde) I programmi Enea: Prof. Luigi Paganetto – Commissario Straordinario Enea Ing. Giovanni Lelli – Direttore Generale Enea _______________________________________________________ Interviene On. Franco Frattini – Vice Presidente, Commissione Europea ________________________________________________________ Tavola rotonda Modera: Alfonso Dell’erario, Il Sole 24 Ore Dott. Paolo Annunziato – Direttore Area Ricerca e Innovazione, Confindustria Dott. Fabrizio Barbaso – Direttore Generale Aggiunto, Dg Energia e Trasporti, Commissione Europea On. Renato Brunetta – Membro del Parlamento Europeo (Vice Presidente Commissione Parlamentare Itre) On. Umberto Guidoni - Membro del Parlamento Europeo (gruppo Gue/ngl) Dr. Raffaele Liberali – Direttore Direttorato K “Energia”, Dg Ricerca, Commissione Europea
Dibattito
Cocktail
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ENEL: 118 MILIONI DI PREMIO PER LA QUALITA´ DEL SERVIZIO ELETTRICO NEL 2005  
 
 Roma, 23 novembre 2006 - Continua il miglioramento della continuità del servizio elettrico di Enel. Anche per il 2005, infatti, l´Autorità per l´energia elettrica e il gas ha conferito ad Enel Distribuzione un riconoscimento economico di oltre 118 milioni di Euro, su un totale di 130 milioni di Euro di incentivi erogati. Nel 2005, nonostante la Società abbia volontariamente adottato il nuovo meccanismo di regolazione che include interruzioni precedentemente attribuite a "cause esterne", la durata media complessiva delle interruzioni per i clienti Enel è scesa a 63 minuti dai 73 del 2004, a fronte di un obiettivo di 83 minuti fissato dall´Autorità per l´energia elettrica e il gas. Notevoli gli investimenti che Enel ha effettuato ed effettuerà sulla rete nei prossimi anni, con un impegno fino al 2010 di 5,2 miliardi di euro, consentendo di proseguire un trend che ha ormai raggiunto livelli di eccellenza a livello europeo. Risultati "record" al Nord, con il Friuli a 23 minuti, il Veneto a 41, la Lombardia a 36 e l´Emilia Romagna a 33 minuti, circa la metà della media nazionale. In forte miglioramento il Piemonte, dove si passa dai 116 minuti del 2004 ai 52 del 2005. Alcune aree del Sud nel 2005 hanno scontato eventi eccezionali di natura meteorologica, che nel 2004 avevano invece interessato soprattutto le regioni del Nord est. Ciò nonostante, alcune regioni del Mezzogiorno hanno registrato risultati addirittura migliori della media nazionale: ad esempio il Molise con circa 36 minuti e la Puglia con 60 minuti. Nel Centro Italia, si segnalano l´Umbria con 47 minuti e le Marche con 53 minuti. .  
   
   
AL-JUMAA INTERNATIONAL GROUP SI PROPONE DI SVILUPPARE CONGIUNTAMENTE A DRILLMEC S.P.A. LO STRATEGICO MERCATO DELLA PERFORAZIONE PETROLIFERA DEL KUWAIT  
 
Cesena, 23 novembre 2006 - In data 19 novembre 2006 si è tenuta a Kuwait City una conferenza di Al-jumaa International Group e Drillmec S. P. A. , nella quale è stata comunicata la costituzione tra le parti di una partnership, con lo scopo di introdurre in Kuwait gli impianti idraulici e automatici di perforazione petrolifera messi a punto dal Gruppo Trevi, attraverso la controllata Drillmec S. P. A. Durante la conferenza il Presidente di Al-jumaa International Group, Ahmed Al Juma’a, ha sottolineato la necessità del Kuwait di dotarsi rapidamente di altri impianti di perforazione al fine di soddisfare la crescente domanda di petrolio, colmando l’attuale gap; nella stessa occasione ha espresso apprezzamenti tecnici per la tecnologia sviluppata da Drillmec S. P. A. “Ringrazio - ha commentato il responsabile commerciale di Drillmec S. P. A. Stefano Angeli presente alla conferenza - del’accoglienza e stima riservataci da Al-jumaa International Group e della volontà di sviluppare congiuntamente lo strategico mercato petrolifero del Kuwait con la fornitura degli impianti prodotti da Drillmec S. P. A. ”. .  
   
   
COLLABORAZIONE CON LA GERMANIA PER LE ENERGIE RINNOVABILI L´INIZIATIVA VOLUTA DAL MINISTERO TEDESCO DELL´ECONOMIA RIVOLTA ALLA TOSCANA  
 
Firenze, 23 novembre 2006 - Biomasse, energia rinnovabile e rispettosa dell´ambiente. Ora, su questo tema, strategico per il governo regionale della Toscana che lo ha inserito a pieno titolo nel piano energetico regionale e nella proposta di piano di sviluppo rurale 2007-2013 , si aprono nuove prospettive di collaborazione con la Germania. Dalla Camera di commercio Italo-tedesca è infatti giunta all´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni una precisa richiesta di collaborazione che ha riscosso l´interesse della Regione. E proprio sul tema biomasse si è tenuto il 22 novembre a Firenze nei locali della Borsa Merci, su iniziativa del Ministero tedesco dell´economia, il convegno intitolato "Nuove prospettive tecnologiche nel settore delle biomasse: le imprese tedesche si confrontano con gli operatori italiani". Al convegno ha partecipato anche l´assessore regionale Susanna Cenni. Il workshop, rivolto alle aziende agricole, ma anche ad esperti e operatori del settore delle energie rinnovabili, della manutenzione dei boschi e dell´industria del legno, è servito per la presentazione dei prodotti e delle tecnologie di ultima generazione nell´uso delle biomasse, da parte di un gruppo di aziende tedesche. E´ stata inoltre l´occasione per un proficuo scambio di informazioni e di confronto sulle politiche e sui programmi tedeschi e italiani nel settore. L´assessore Cenni ha tra l´altro ricordato come, proprio grazie all´uso delle fonti di energia rinnovabile, la Toscana conta di ridurre del 22% le emissioni di anidride carbonica entro il 2010. Proprio la scorsa settimana il Consiglio Regionale ha licenziato un programma di investimenti a favore di progetti pubblici per la realizzazione di impianti energetici alimentati con biomasse agroforestali per uno stanziamento complessivo di 4 milioni di euro. Nel piano di sviluppo rurale inoltre - ha concluso Cenni - prevediamo di avviare tutte le possibili azioni di filiera a sostegno di questo settore, con particolare riferimento a contributi per le colture da biomasse e biocarburanti, ma anche per l´acquisto di nuove attrezzature nel settore delle agrienergie. .  
   
   
DAL 1. DICEMBRE ATTIVA L´AGENZIA CASACLIMA  
 
Bolzano, 23 novembre 2006 - La nuova Agenzia Casa Clima è stata presentata ufficialmente oggi dall´ass. Provinciale all´ambiente ed energia, Michl Laimer, assieme ai vertici della società ed agli azionisti alla presenza delle associazioni di industriali ed artigiani. L´agenzia avvierà la sua attività con il 1. Dicembre 2006. Avrà la sua sede in via Dante a Bolzano, cinque o sei addetti, sarà diretta da Norbert Lantschner e presieduta da Konrad Bergmeister. Cinque gli azionisti: la Sel S. P. A. , la Pensplan S. P. A, la Cassa di Risparmio, la Cassa Centrale Raiffeisen, e la Provincia tutte con il 20 per cento del pacchetto azionario che per il momento ammonta complessivamente a 600. 000 Euro. Come ha sottolineato l´ass. Laimer nel presentare l´agenzia, il risparmio energetico e l´efficienza energetica assumono rilevanza assoluta in un´epoca dove le risorse energetiche continuano a diminuire mentre si registra un costante incremento dei consumi e dei costi energetici. "In Alto Adige il risparmio energetico, che sarà il motto del futuro, ora ha un nome: si chiama Agenzia Casaclima. L´obiettivo è che essa divenga un marchio di qualità dell´Alto Adige quale risposta reale alla tutela del clima. Comprando o costruendo una Casaclima oltre a risparmiare denaro i cittadini possono dare un contributo importante per la salvaguardia del clima". Il presidente del consiglio di amministrazione della nuova società, Konrad Bergmeister, ha elencato i tre settori principali di competenza della nuova Agenzia Casa Clima; il primo è quello della formazione e specializzazione, per moduli, di progettisti, costruttori edili e tutti gli addetti coinvolti nella realizzazione di edifici per quanto attiene gli aspetti di risparmio energetico sia dal punto di vista delle fonti rinnovabili che dei materiali che lo favoriscono. È prevista anche la formazione di consulenti Casaclima Il secondo settore si riferisce alla consulenza ed alla coordinazione sia nella fase progettuale che in quella realizzativa. Il terzo settore è quello della certificazione degli edifici; un aspetto molto rilevante perchè tramite il certificato energetico, che, unico in Italia, indica l´effettivo fabbisogno di energia di un edificio Casaclima, in pratica produce trasparenza nel mercato immobiliare e chiarezza e garanzie per i consumatori. L´attività dell´Agenzia Casa Clima è supportata dalla presenza di un comitato scientifico, composto da esperti di fama internazionale, che funge da garante per lo sviluppo tecnico-scientifico del settore. Il direttore dell´agenzia, Norbert Lantschner, che in qualità di direttore dell´Ufficio provinciale aria e rumore ha la paternità dell´idea "Casaclima", ha sottolineato come il progetto e quindi anche l´agenzia costituiscano un volano per l´economia altoatesina; basti pernsare che le vendite di materiale isolante, fondamentale nella realizzazione di edifici Casaclima, tra il 2004 ed il 2005 hanno fatto registrare un incremento di oltre il 25 per cento. Il progetto Casclima registra un forte interesse nel resto d´Italia, dove l´Alto Adige è divenuto un punto di riferimento per la costruzione di edifici energeticamente efficienti e certificati. Gli istituti bancari azionisti, Cassa di Risparmio e Raiffeisen, hanno sottolineato che la loro è una partecipazione strategica con l´obiettivo di appoggiare l´economia locale. Vi è, inoltre, l´intenzione di dar vita a modelli di finanziamento, quali forme di mutuo particolari per chi costruisce o ristruttura secondo i criteri di Casaclima. Per la Sel il risparmio di energia è un imperativo, da qui la partecipazione azionaria alla nuova società. Pensplan, facendo riferimento al proprio statuto, ha ritenuto investire in un progetto che dovrebbe avere un ritorno positivo sull´economia locale. .  
   
   
PIANIFICAZIONE: INTESA STATO-REGIONE SU VALENZA PAESAGGISTICA  
 
Trieste, 23 novembre 2006 - L´intesa Stato-regione che attribuisce valenza paesaggistica al Piano Territoriale Regionale (Ptr, attualmente in corso di redazione) è stata sottoscritta oggi a Trieste dall´assessore regionale alla Pianificazione Territoriale, Lodovico Sonego, e dai sottosegretari ai Beni e alle Attività Culturali, Danielle Gattegno Mazzonis, e all´Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, Laura Marchetti. Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione italiana a firmare tale intesa, che attua quanto indicato nel "Codice Urbani" (decreto legislativo 42/2004 sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico), ai sensi del quale è prevista l´attribuzione della valenza paesaggistica. "Prima di arrivare a Trieste ho fatto un rapidissimo giro della regione - ha detto Gattegno Mazzonis - e mi sono resa conto di quanto sia accurata dal punto di vista paesaggistico, della qualità della manutenzione dei borghi rurali. In questo contesto aver firmato questo accordo per la definizione del Piano è ancora più importante, perché il Friuli Venezia Giulia merita di poter valorizzare appieno, con tutti gli interventi necessari, questo suo straordinario paesaggio, fatto di grande omogeneità tra insediamenti abitativi e aspetti naturali". A sua volta Laura Marchetti ha evidenziato la valenza di prototipo del documento, di cui ha auspicato la sottoscrizione anche da parte di altre Regioni. "L´intesa estende la responsabilità di cura e di tutela - ha detto Marchetti - in quanto non sancisce solo la protezione del paesaggio cosi come viene assunto dai Beni Culturali, e cioè in quanto frutto di un´azione virtuosa dell´uomo, ma introduce la dimensione dell´ambiente, allargando il concetto di paesaggio all´intreccio tra gesto antropologico e valori naturalistici e riscattando il paesaggio minore". A sua volta l´assessore Sonego ha confermato che "la valenza paesaggistica del Ptr rappresenta un notevolissimo passo avanti per la semplificazione amministrativa e per una maggiore rapidità nel rilascio delle concessioni edilizie". Tre, ha detto Sonego, i principali vantaggi dalla valenza paesaggistica del Ptr. Il primo sarà una maggiore efficacia nella tutela del valore paesaggio. Il secondo consiste nel fatto che, in caso di zone per le quali sia stato approvato un Piano struttura sovracomunale, il rilascio dei titoli abilitativi ad edificare non implicherà più la partecipazione della Sovrintendenza, né questa avrà più la facoltà di annullamento dei titoli medesimi entro novanta giorni dal loro rilascio. Tutto ciò sarà possibile nel pieno rispetto dell´obiettivo della tutela del paesaggio, perché lo strumento urbanistico provvederà da sé a svolgere la funzione oggi svolta dalla Sovrintendenza. Il terzo vantaggio consiste nel fatto che, stabilendo regole preordinate in sede di Piano Territoriale Regionale e di Piano struttura, casi identici verranno regolati in modo identico su tutto il territorio regionale. Peraltro, nel caso che un Comune decida di approvare singolarmente il proprio Piano struttura, il rilascio dei titoli abilitativi all´edificazione dovrà vedere coinvolta la Sovrintendenza, che conserverà la facoltà di esprimere pareri vincolanti. L´assessore Sonego ha concluso notando che il Piano Territoriale Regionale acquisirà valenza paesaggistica non solo per merito dell´intesa sottoscritta oggi, ma anche perché i contenuti paesaggistici dello strumento regionale saranno frutto di un lavoro comune degli uffici della Regione e di quelli dell´amministrazione periferica dei ministeri dei Beni Culturali ed Ambientali. .  
   
   
GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN TOSCANA: QUANTO COSTA, QUANTO PRODUCE BILANCIO E PRIMA INDAGINE REGIONALE SULLE GRANDEZZE ECONOMICHE DEL SISTEMA  
 
Firenze, 23 novembre 2006 - Quanto costa e quanto produce la gestione dei rifiuti urbani? A otto anni dalla promulgazione della legge regionale 25 del 18 maggio 1998 sulla gestione dei rifiuti urbani, la materia oggi può vantare progressi di rilievo. Tanti e tali da richiedere di fare un punto sulla situazione alla luce di una prima indagine regionale sulle grandezze economiche del sistema. Dati e cifre, analisi e prospettive, che saranno poi oggetto del convegno "La gestione dei rifiuti urbani in Toscana - Osservatorio economico 1998-2004" organizzato da Regione Toscana, Agenzia Regione Recupero Rifiuti e Cispel in programma lunedì 27 novembre presso la Sala formazione dell´Arpat (via Porpora, 22), saranno illustrati ai giornalisti nell´ambito di una conferenza stampa che si svolge venerdì 24 novembre alle ore 13. 00 presso la sala stampa Cutuli in via Cavour 18. Saranno presenti l´assessore regionale all´ambiente Marino Artusa, il presidente dell´Agenzia Regione Recupero Risorse Graziano Cipriani, Stefano Bruzzesi, direttore generale dell´Agenzia Regione Recupero Risorse e Andrea Sbandati, membro del consiglio di amministrazione della stessa agenzia. .  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZZO:VENERDI´ TAVOLO DI CONCERTAZIONE  
 
Pescara, 23 novembre 2006 - La gestione dei rifiuti speciali, i criteri per l´individuazione delle zone non idonee alla localizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti, i contenuti del rapporto ambientale della valutazione ambientale saranno i temi in discussione nel tavolo di concertazione in programma a Pescara venerdì 24, alle ore 9,30, presso la sala figlia di Jorio della Provincia. Alla riunione, organizzata dal servizio gestione rifiuti della Regione, parteciperanno l´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico, il responsabile del settore rifiuti, Franco Gerardini, ed i presidenti delle quattro Province abruzzesi. .  
   
   
RIAPRE IL BANDO "BORSE PER TIROCINI FORMATIVI SCIENTIFICI"  
 
 Roma, 23 novembre 2006 - La Regione Lazio, Assessorato all´Istruzione Diritto allo Studio e Formazione, attraverso la Filas, la Finanziaria Laziale di Sviluppo, ha riaperto il Bando che eroga borse per tirocini formativi scientifici a laureati, anche triennali, presso un Ateneo italiano in facoltà scientifiche (cioè appartenenti alle classi di laurea in Biotecnologie, Scienze e tecnologie chimiche, Scienze e tecnologie fisiche, Scienze matematiche, e a tutte quelle afferenti ad Ingegneria e Scienze Statistiche) con anzianità di laurea non superiore a tre anni (escluso il periodo di servizio militare o civile) e residenti nella Regione Lazio. Il bando, a valere sul Fondo Sociale Europeo, sostiene la realizzazione di attività formative post laurea, la partecipazione a stage e tirocini formativi, il sostegno alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Oltre alla borsa per il tirocinio, erogata per un ammontare massimo di 700 euro mensili, sono quindi previsti incentivi alle Pmi pari a 5 mila euro per ogni assunto a tempo determinato per almeno 24 mesi e pari a 10 mila euro per ogni assunto a tempo indeterminato. I candidati interessati possono presentare la domanda prendendo accordi per effettuare il tirocinio con strutture pubbliche e private, Imprese, Istituti di Ricerca, Università scegliendo un tirocinio formativo coerente con il proprio percorso di studi. La scadenza per partecipare è il 15 dicembre 2006. Le domande devono essere presentate all´ente gestore Filas spa. Il bando, i moduli di domanda e ulteriori informazioni sono disponibili nell´area dedicata del sito http://www. Labornetfilas. It/visualizzanews. Aspx?id_news=811 .  
   
   
ESPERTI IN FINANZA ALTAMENTE QUALIFICATI CON IL MASTER IN “FINANCE AND RISK MANAGEMENT” (FINARM)  
 
Milano, 23 novembre 2006 - Obiettivo del corso è la formazione di professionisti altamente qualificati capaci di svolgere le funzioni di analista finanziario, trader, home trader, gestore di fondi comuni di investimento, consulente finanziario delle piccole e medie imprese, esperto di asset liability management, financial engineer, risk manager, ricercatore in ambito economico-finanziario. L’eccellenza del Master è garantita dalla stretta collaborazione con esperti di finanza e risk management operanti in istituzioni private e pubbliche (Banca Imi Milano, Banca Fideuram, Eni, Consob, Caboto, Arca Fondi etc. ), ai quali è stato assegnato circa il 40% della didattica. Al termine del percorso formativo, gli studenti dovranno svolgere uno stage, definito sulla base di progetti formativi concordati con le istituzioni finanziarie convenzionate con la Bicocca. La partecipazione al Master è un’opportunità unica per arricchire la propria professionalità ed ampliare lo spettro delle proprie scelte occupazionali nell’ambito dei mercati finanziari. Le domande di ammissione dovranno pervenire entro il 15 Dicembre 2006. Finarm è rivolto a tutti coloro che sono laureati in Economia, Fisica, Ingegneria, Informatica, Matematica, Statistica Scienze Politiche (indirizzo economico. I corsi saranno tenuti in inglese. Il costo del Master è di 4. 000,00 euro. Http://dipeco. Economia. Unimib. It/finarm .  
   
   
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA  
 
Monza, 23 novembre 2006 - Mercoledì 29 novembre  alle ore 17. 00 presso la Sala Congressi dell´Associazione Industriali Monza e Brianza (Viale Petrarca, 10 - Monza) Fondazione Iard organizza un seminario di studio sul tema: “Modelli di alternanza scuola-lavoro per la prevenzione della dispersione scolastica. Verso la costruzione di una rete nel territorio della Brianza”. L’alternanza scuola-lavoro può rappresentare uno strumento per l’orientamento e la prevenzione della dispersione scolastica? All’interno dei percorsi di alternanza quali nuovi ruoli si prefigurano per scuola e azienda? Quali le prospettive per la costruzione di una rete territoriale educativa sul territorio della Brianza? Queste sono le principali tematiche affrontate durante il seminario di studio, nel corso del quale verranno presentati i risultati della ricerca-azione, realizzata da Fondazione Iard, da Associazione In-presa di Emilia Vergani e da Cofelb (Consorzio Formazione e Lavoro in Brianza), nell’ambito del progetto cofinanziato Fse-regione Lombardia dal titolo “Percorsi di integrazione scuola-lavoro per lo sviluppo di competenze negli adolescenti: il ruolo attivo dell’impresa nel territorio della Brianza” (azione di sistema, id. 277361). Il seminario di studio rappresenta un’occasione di riflessione e confronto per le aziende del territorio, le istituzioni scolastiche e le agenzie formative, per gli enti locali, le associazioni di categoria, il mondo del volontariato e per tutti coloro che attivamente si occupano di orientamento ed educazione dei giovani. Programma: 17. 00 Apertura dei lavori Daniele Asmonti - Associazione Industriali Monza e Brianza; Gianni Rossoni - Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia. 17. 30 Presentazione della ricerca Laura Dadati - Cofelb “L’alternanza scuola lavoro nel territorio della Brianza” Gloria Cornolti - Fondazione Iard Dai dati di ricerca alla sperimentazione del modello Stefano Giorgi - Ass. In-presa di Emilia Vergani Il modello formativo; Renato Pocaterra - Fondazione Iard Riflessioni e linee guida per lo sviluppo del modello formativo. 18. 30 Tavola rotonda: Moderatore: Stefano Gheno - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Dario Nicoli - Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia; Michela Vittoria Brambilla - Giovani Imprenditori Confcommercio; Aldo Tropea - Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia; Ermanno Gatti - Unione Commercianti di Monza e Circondario; Giuliana Colombo - Istituto M. K. Gandhi di Besana Brianza; Angela Familiari - Compagnia delle Opere di Monza e Brianza. .  
   
   
SI INAUGURA OGGI A VERONA JOB & ORIENTA  
 
 Venezia, 22 novembre 2006 - Si inaugura oggi alla Fiera di Verona la Xvi edizione di “Job & Orienta”, il salone annuale dedicato all’orientamento, alla scuola, alla formazione e al lavoro. Ad inaugurare la manifestazione, tra gli altri, l’Assessore Elena Donazzan, che rappresenterà la Regione del Veneto, presente anche quest’anno con un proprio stand e un proprio calendario di appuntamenti. Tra questi una serie di work shop sviluppati sul tema “Il valore aggiunto alla nostra storia”, il primo dei quali affronterà in particolare tratterà l’aspetto delle tradizioni agroalimentari legate al turismo. Testimonial dell’incontro, Lorenzo Battistello, oggi affermato cuoco e ristoratore e salito agli onori della cronaca per aver partecipato al Grande Fratello e per aver condotto alcune trasmissioni televisive, tra cui “Mezzogiorno di Cuoco (Canale 5), Sapore di Vino (rete 4), Viva l’Italia (Rtl). .  
   
   
SCIENZIATI COLLAUDANO CON SUCCESSO IL MAGNETE SUPERCONDUTTORE PIÙ GRANDE DEL MONDO  
 
 Bruxelles, 23 novembre 2006 - Il magnete superconduttore più grande del mondo è stato collaudato con successo ed è pronto per aiutare i fisici a trovare una risposta a interrogativi fondamentali sulla natura dell´universo e su cosa sia accaduto subito dopo il Big Bang. Denominato Barrel Toroid (Bt), ossia magnete toroidale, a causa della sua forma, il nuovo magnete fornirà un potente campo magnetico ad Atlas, uno dei rivelatori di particelle che raccoglierà dati presso il Large Hadron Collider del Cern. Il Bt Atlas è composto da otto bobine superconduttrici, ciascuna a forma di rettangolo dagli angoli arrotondati, di 5 m di larghezza e 25 m di lunghezza, tutte allineate con precisione millimetrica. Atlas utilizzerà il magnete toroidale e altri magneti per curvare le traiettorie delle particelle cariche prodotte in collisioni nell´acceleratore Lhc, consentendo la misurazione di importanti proprietà. «I magneti toroidali sono fondamentali per la misurazione dei muoni (un tipo di particelle)», ha dichiarato Richard Nickerson, il capo del progetto Atlas nel Regno Unito. «I muoni sono vitali per numerosi aspetti della fisica che vogliamo studiare. Pertanto, il collaudo riuscito dei magneti è un enorme passo avanti». Il collaudo del magnete è stato un processo lungo. Per un periodo di sei settimane in luglio e agosto, il Bt è stato raffreddato ad una temperatura di - 269 °C. È stato poi alimentato gradualmente con correnti sempre più elevate, fino a quando ha raggiunto 21 000 ampere nella notte del 9 novembre, 500 ampere in più della corrente necessaria a produrre il campo magnetico. La corrente è stata poi interrotta ed enormi quantità di energia magnetica immagazzinata sono state disperse in condizioni di sicurezza. «Adesso possiamo affermare che il Bt Atlas è pronto per la fisica», ha commentato Herman ten Kate, capo progetto del sistema di magneti Atlas. Le collisioni ad alta energia che saranno prodotte nell´ambito del progetto Atlas aiuteranno i ricercatori di tutto il mondo a rispondere a interrogativi fondamentali, ad esempio cosa è accaduto subito dopo il Big Bang, perché le particelle possiedono massa, di cosa è composto lo sconosciuto 96% dell´universo, e perché la natura privilegia la materia rispetto all´antimateria. La realizzazione di Atlas rappresenta un reale sforzo di collaborazione internazionale, cui partecipano circa 1 800 scienziati di 165 istituti diversi fra università e laboratori in 35 paesi. L´acceleratore Lhc dovrebbe diventare operativo nel novembre 2007. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Atlas. Ch/ .