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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Giugno 2007 |
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VERTICE EUROPEO: PöTTERING CONTRO UN ACCORDO AL RIBASSO |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Il Presidente del Parlamento europeo si è ritagliato nel corso degli anni un ruolo di primo grado nei vertici europei. Nel decisivo summit del 21 giugno a Bruxelles, Hans-gert Pöttering ha aperto l´evento pronunciando un discorso carico di significato sul futuro dell´Europa, davanti ai capi di Stato e ai primi ministri dei 27 Stati membri dell´Unione europea. Secondo Pöttering, un insuccesso "condurrebbe l´Ue a una profonda crisi". Nel suo intervento , Pöttering ha recaato il messaggio dell´Europarlamento, desideroso di maggiore democrazia, trasparenza e di un ´Europa capace di agire: "Non accetteremo alcun accordo al ribasso". Il Parlamento ha assunto negli anni un ruolo di primo piano all´interno del mondo politico europeo, quale legittima voce dei cittadini europei. Un segnale di tale evoluzione è il fatto che oggi il Parlamento riceve diversi giorni prima del summit, nello stesso momento che le varie cancellerie europee, le proposte delle presidenze dell´Unione europea, attualmente rappresentata dalla Germania. In questo modo, anche il Presidente del Parlamento può reagire in tempo e adattare se necessario le sue dichiarazioni e richieste. Inoltre, dopo il discorso di apertura, è seguito un dibattito assieme ai vari leader nazionali, che hanno valutato ancora una volta le proposte messe sul tavolo dal Parlamento. Nel corso del summit, inoltre, Pöttering ha continuato nella sua azione di influenza, incontrando mano a mano in forma bilaterale i vari leader nazionali e partecipando a specifici dibattiti. Il Presidente del Parlamento, consapevole della responsabilità del ruolo ricoperto, è arrivato al vertice dovutamente attrezzato con gli imput che i dibattiti, le risoluzioni e i colloqui con i vari leader politici dell´Europarlamento gli hanno fornito. Pöttering:"senza un accordo l´Europa andrà in crisi" - Il Parlamento ha già dibattuto lo scorso 6 giugno una relazione sul processo costituzionale dell´Ue, mentre Pöttering si è incontrato con i membri dei parlamenti nazionali di diversi Stati dell´Ue a Bruxelles lo scorso 12 giugno per discutere ulteriormente delle possibili soluzioni. "Senza un accordo l´Europa andrà in crisi. L´unione europea non può funzionare in maniera efficiente con gli strumenti che attualmente dispone, ha bisogno di mezzi che le permettano di operare in un mondo globalizzato, per affermare il suo ruolo nella scena internazionale e andare in contro in maniera efficiente alle preoccupazioni dei suoi cittadini. " A proposito dello scorso vertice europeo di marzo a Bruxelles, Pöttering ha dichiarato: "Mi sono reso conto della grande opportunità del Parlamento di giocare un ruolo decisivo per l´Europa, quando ho visto i leader europei ascoltare con attenzione le mie parole sulla visione del Parlamento europeo, una visione che rappresenta quasi 500 milioni di cittadini europei. " La giornata di Pöttering Ma cosa significa partecipare a un vertice europeo? Come si svolge? Ripensando al vertice dello scorso marzo a Bruxelles, Pöttering lo definisce "molto intenso". Dopo un colloquio serrato di 45 minuti con il Presidente polacco Lech Kaczyński, per fare il punto sui nodi circa il futuro trattato costituzionale europeo, Pöttering si è poi intrattenuto con la stampa polacca per informarla dei risultati dell´incontro informale. Il Presidente del Parlamento ha poi preso parte al tradizionale incontro delle varie famiglie politiche europee alla vigilia del vertice, per proseguire lo scambio di vedute con i primi ministri e i capi dell´opposizione della sua famiglia politica, il partito popolare europeo e democratici europei(Ppe-de). Durò 20 minuti il discorso che il Presidente del Parlamento tenne in tedesco all´inizio del summit europeo di marzo, rispettando parola per parola il testo che era stato elaborato nel corso delle due settimane precedenti all´evento e tradotto poi nelle 22 lingue ufficiali dell´Ue. Al termine dell´intervento, seguì la tradizionale conferenza stampa. Dopo il summit europeo, Pöttering si unì al Presidente della Commissione europea Barroso e ai 27 capi di Stato e primi ministri dell´Ue, per la tradizionale cena. Il Presidente del Parlamento europeo era seduto fra il Cancelliere tedesco Angela Merkel, Presidente in carica del Consiglio e l´ex Presidente francese Jacques Chirac: un´ulteriore opportunità per promuovere il ruolo del Parlamento europeo ma soprattutto "il riconoscimento del rinnovato ruolo del Parlamento nell´ambito della politica europea. " Com´era in passato. Vertice europeo: Pöttering contro un accordo al ribasso Bruxelles, 25 giugno 2007 - Il Presidente del Parlamento europeo si è ritagliato nel corso degli anni un ruolo di primo grado nei vertici europei. Nel decisivo summit del 21 giugno a Bruxelles, Hans-gert Pöttering ha aperto l´evento pronunciando un discorso carico di significato sul futuro dell´Europa, davanti ai capi di Stato e ai primi ministri dei 27 Stati membri dell´Unione europea. Secondo Pöttering, un insuccesso "condurrebbe l´Ue a una profonda crisi". Nel suo intervento , Pöttering ha recaato il messaggio dell´Europarlamento, desideroso di maggiore democrazia, trasparenza e di un ´Europa capace di agire: "Non accetteremo alcun accordo al ribasso". Il Parlamento ha assunto negli anni un ruolo di primo piano all´interno del mondo politico europeo, quale legittima voce dei cittadini europei. Un segnale di tale evoluzione è il fatto che oggi il Parlamento riceve diversi giorni prima del summit, nello stesso momento che le varie cancellerie europee, le proposte delle presidenze dell´Unione europea, attualmente rappresentata dalla Germania. In questo modo, anche il Presidente del Parlamento può reagire in tempo e adattare se necessario le sue dichiarazioni e richieste. Inoltre, dopo il discorso di apertura, è seguito un dibattito assieme ai vari leader nazionali, che hanno valutato ancora una volta le proposte messe sul tavolo dal Parlamento. Nel corso del summit, inoltre, Pöttering ha continuato nella sua azione di influenza, incontrando mano a mano in forma bilaterale i vari leader nazionali e partecipando a specifici dibattiti. Il Presidente del Parlamento, consapevole della responsabilità del ruolo ricoperto, è arrivato al vertice dovutamente attrezzato con gli imput che i dibattiti, le risoluzioni e i colloqui con i vari leader politici dell´Europarlamento gli hanno fornito. Pöttering:"senza un accordo l´Europa andrà in crisi" - Il Parlamento ha già dibattuto lo scorso 6 giugno una relazione sul processo costituzionale dell´Ue, mentre Pöttering si è incontrato con i membri dei parlamenti nazionali di diversi Stati dell´Ue a Bruxelles lo scorso 12 giugno per discutere ulteriormente delle possibili soluzioni. "Senza un accordo l´Europa andrà in crisi. L´unione europea non può funzionare in maniera efficiente con gli strumenti che attualmente dispone, ha bisogno di mezzi che le permettano di operare in un mondo globalizzato, per affermare il suo ruolo nella scena internazionale e andare in contro in maniera efficiente alle preoccupazioni dei suoi cittadini. " A proposito dello scorso vertice europeo di marzo a Bruxelles, Pöttering ha dichiarato: "Mi sono reso conto della grande opportunità del Parlamento di giocare un ruolo decisivo per l´Europa, quando ho visto i leader europei ascoltare con attenzione le mie parole sulla visione del Parlamento europeo, una visione che rappresenta quasi 500 milioni di cittadini europei. " La giornata di Pöttering Ma cosa significa partecipare a un vertice europeo? Come si svolge? Ripensando al vertice dello scorso marzo a Bruxelles, Pöttering lo definisce "molto intenso". Dopo un colloquio serrato di 45 minuti con il Presidente polacco Lech Kaczyński, per fare il punto sui nodi circa il futuro trattato costituzionale europeo, Pöttering si è poi intrattenuto con la stampa polacca per informarla dei risultati dell´incontro informale. Il Presidente del Parlamento ha poi preso parte al tradizionale incontro delle varie famiglie politiche europee alla vigilia del vertice, per proseguire lo scambio di vedute con i primi ministri e i capi dell´opposizione della sua famiglia politica, il partito popolare europeo e democratici europei(Ppe-de). Durò 20 minuti il discorso che il Presidente del Parlamento tenne in tedesco all´inizio del summit europeo di marzo, rispettando parola per parola il testo che era stato elaborato nel corso delle due settimane precedenti all´evento e tradotto poi nelle 22 lingue ufficiali dell´Ue. Al termine dell´intervento, seguì la tradizionale conferenza stampa. Dopo il summit europeo, Pöttering si unì al Presidente della Commissione europea Barroso e ai 27 capi di Stato e primi ministri dell´Ue, per la tradizionale cena. Il Presidente del Parlamento europeo era seduto fra il Cancelliere tedesco Angela Merkel, Presidente in carica del Consiglio e l´ex Presidente francese Jacques Chirac: un´ulteriore opportunità per promuovere il ruolo del Parlamento europeo ma soprattutto "il riconoscimento del rinnovato ruolo del Parlamento nell´ambito della politica europea. " Com´era in passato. Barón Crespo, attuale deputato europeo del gruppo socialista (Pse) e già Presidente del Parlamento europeo nel periodo 1989-1992, partecipò per la prima volta a un vertice europeo nel dicembre 1989 a Strasburgo, in un momento marcato dalla caduta del muro di Berlino. "Ricordo eravamo seduti intorno ad un grande tavolo rotondo e i leader politici di allora, di quella che una volta era l´Europa dei 12, mi fissavano. Mi sentii come parte di un´istituzione a metà strada fra un senato e un tribunale". Crespo aggiunge: "Mi avevano detto che i politici non ascoltano, ma notai gesti e segni che mi indicavano come il mio messaggio stava facendo breccia. ". "Il ruolo del Parlamento europeo era reale ma limitato, ricorda l´ex-Presidente del Parlamento europeo Pat Cox, e ciò per il metodo di lavoro scelto dalle varie presidenze in carica del Consiglio. ” Cox ricorda come fu proprio durante la presidenza italiana del Consiglio nel 2003, che si decise di includere a pieno titolo il Presidente del Parlamento europeo negli incontri del Summit europeo. Barón Crespo, attuale deputato europeo del gruppo socialista (Pse) e già Presidente del Parlamento europeo nel periodo 1989-1992, partecipò per la prima volta a un vertice europeo nel dicembre 1989 a Strasburgo, in un momento marcato dalla caduta del muro di Berlino. "Ricordo eravamo seduti intorno ad un grande tavolo rotondo e i leader politici di allora, di quella che una volta era l´Europa dei 12, mi fissavano. Mi sentii come parte di un´istituzione a metà strada fra un senato e un tribunale". Crespo aggiunge: "Mi avevano detto che i politici non ascoltano, ma notai gesti e segni che mi indicavano come il mio messaggio stava facendo breccia. ". "Il ruolo del Parlamento europeo era reale ma limitato, ricorda l´ex-Presidente del Parlamento europeo Pat Cox, e ciò per il metodo di lavoro scelto dalle varie presidenze in carica del Consiglio. ” Cox ricorda come fu proprio durante la presidenza italiana del Consiglio nel 2003, che si decise di includere a pieno titolo il Presidente del Parlamento europeo negli incontri del Summit europeo. . |
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VERSO UN VERO REGIME COMUNE D´ASILO |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Nel sostenere l´esigenza di una politica comune in materia di asilo basata sul principio di non respingimento, il Parlamento europeo chiede una procedura unica, equa ed efficace per le domande di asilo. Auspicando poi maggiore solidarietà per gli Stati membri di frontiera, sottolinea l´esigenza di realizzare centri di accoglienza adeguatamente strutturati e valutati e di definire un regime Ue di rimpatrio. Occorrono anche campagne d´informazione sui rischi dell´immigrazione illegale. Con l´adozione dei quattro strumenti previsti dal trattato Ce si è conclusa la prima fase dell´introduzione del regime comune in materia d´asilo. Esistono tuttavia difficoltà, sia politiche sia tecniche, da superare per pervenire alla seconda fase del regime che ha l´obiettivo di instaurare, entro il 2010, una procedura comune in materia d´asilo e uno status uniforme per le persone che hanno diritto all´asilo o ad una protezione sussidiaria. Approvando con 460 voti favorevoli, 63 contrari e 5 astensioni la relazione di Hubert Pirker (Ppe/de, At), il Parlamento ribadisce anzitutto la necessità di una politica Ue comune in questo campo che sia proattiva e basata «sull´obbligo di ammettere i richiedenti asilo e sul rispetto del principio del non respingimento». I deputati si compiacciono quindi degli sforzi compiuti per migliorare la cooperazione pratica nel quadro del regime comune europeo in materia di asilo, ma ritengono tuttavia che «un miglioramento della qualità delle procedure e delle decisioni sia nell´interesse tanto degli Stati membri che dei richiedenti asilo». Sottolineano inoltre che l´obiettivo ultimo dell´instaurazione di un regime comune in materia d´asilo deve essere quello di garantire un´alta qualità di protezione, di valutazione delle richieste individuali di asilo e delle procedure che portino a decisioni debitamente documentate ed eque. E´ per tale ragione che condannano «l´evidente carenza di risorse» a disposizione della Commissione per controllare l´attuazione delle diverse direttive in materia di asilo e invitano il Consiglio e la Commissione a adoperarsi per l´introduzione in tutti gli Stati membri di una procedura unica per un processo decisionale equo ed efficace, «al fine di garantire che lo status di rifugiato sia concesso con la massima rapidità a tutti coloro che ne hanno diritto». Rilevano, inoltre, che la realtà dell´"asyl-shopping" «resterà un problema fino a quando le disposizioni nel settore del diritto d´asilo si fonderanno su norme minime e sul minimo comune denominatore». Per limitare i movimenti detti "secondari", il Parlamento esorta gli Stati membri a adoperarsi ora concretamente al fine di realizzare «il massimo livello di convergenza tra le loro rispettive politiche in materia di asilo». Occorre inoltre migliorare il regime Ue attraverso una ripartizione più equa dell´onere sostenuto in particolare dagli Stati membri alle frontiere esterne dell´Unione europea. Al contempo, si compiace delle misure previste dalla Commissione per aiutare quegli Stati membri che sono soggetti a notevoli pressioni a far fronte ai problemi di accoglienza dei richiedenti asilo e di trattamento delle domande di asilo, in particolare della proposta di inviare gruppi di esperti comprendenti membri di diversi Stati membri. Ritenendo «inaccettabile» che i richiedenti asilo siano trattenuti in condizioni di privazione della libertà individuale, il Parlamento sottolinea la necessità di realizzare centri di accoglienza con strutture separate per le famiglie, le donne e i bambini nonché strutture adeguate per gli anziani e i portatori di handicap richiedenti asilo. Chiede, peraltro, che si proceda a una valutazione delle condizioni di accoglienza e, in proposito, promuove il ricorso alle possibilità offerte dal nuovo Fondo europeo per i rifugiati. La Commissione è pertanto incoraggiata a facilitare l´accesso agli strumenti finanziari quali il Fondo europeo per i rifugiati e il programma Argo «per permettere agli Stati membri di ottenere rapidamente finanziamenti in caso di situazioni d´emergenza». Il Parlamento chiede inoltre che, una volta esperite tutte le possibilità giudiziarie, le misure applicabili alle persone cui non è stato concesso lo status di rifugiato o il cui status di rifugiato è stato revocato, vengano attuate rapidamente ed equamente, «nel pieno rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali delle persone che vanno rimpatriate». Sollecita peraltro la messa a punto, quanto più rapida possibile, di una procedura Ue di rimpatrio. D´altra parte, chiede di effettuare nei paesi di origine e di transito campagne di informazione che illustrino ai potenziali migranti i rischi dell´immigrazione illegale e le conseguenze in caso di rifiuto dello status di rifugiato nonché le caratteristiche dell´immigrazione legale e la possibilità di chiedere asilo in casi giustificati, come pure i pericoli del traffico di esseri umani, in particolare di donne e minori non accompagnati. Prendendo nota degli sforzi finora compiuti dalla Commissione per elaborare un elenco dei paesi d´origine sicuri, i deputati rilevano tuttavia che il concetto di paese terzo sicuro «non esime gli Stati membri dai loro obblighi a norma del diritto internazionale, in particolare le disposizioni della Convenzione di Ginevra concernenti il principio di non respingimento e la valutazione individuale di ogni singola domanda di asilo». Inoltre, ricordano che la direttiva su cui si basa la proposta è all´esame della Corte di giustizia in seguito a un ricorso d´annullamento, per cui la redazione di un simile elenco è attualmente sospesa. La Commissione è poi invitata a risolvere quanto più rapidamente possibile i problemi tecnici e politici inerenti all´introduzione di una base dati comune contenente informazioni sui paesi di origine. D´altra parte, il Parlamento sottolinea che occorre un’attuazione rapida ed equa delle misure da applicare alle persone che hanno ottenuto lo status di rifugiato o la protezione umanitaria «al fine di favorire condizioni di vita decorose, un’integrazione effettiva nella vita sociale e politica e la partecipazione attiva e condivisa alle scelte della comunità di accoglienza». I deputati ritengono che le attività di coordinamento connesse alla cooperazione concreta in materia di asilo debbano restare di competenza della Commissione, la quale deve poter disporre di risorse adeguare a tal fine. Insistendo poi sul fatto che spetta alla Commissione controllare l´applicazione delle direttive adottate in materia di asilo, rilevano che le risorse a sua disposizione a tal fine «risultano attualmente del tutto insufficienti per realizzare efficacemente un compito di tale portata», minando la credibilità dell´Unione in questo settore e il futuro della politica comune in materia di asilo. Il Parlamento, infine, richiama l´attenzione sul fatto che il corpus del diritto comunitario nel settore della politica in materia di asilo necessita di un´interpretazione e di un´applicazione uniformi in tutta l´Unione. Osserva, in proposito, che il processo di armonizzazione in materia di asilo «sarà agevolato e accelerato» se la Corte di giustizia «potrà essere adita anche da tribunali diversi da quelli nazionali di ultima istanza, come avviene attualmente». Occorre quindi che il Consiglio restituisca alla Corte di giustizia «tutte le sue competenze pregiudiziali» concernenti lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia. . |
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UE: FIRMATO PROCOLLO VERSO EUROREGIONE ALTO ADRIATICO (ER2A) |
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Passariano (Udine), 25 giugno 2007 Le Regioni italiane del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, il Land austriaco della Carinzia, e le Contee croate dell’Istria e della Litoraneo- Montana hanno firmato il 21 giugno a Villa Manin di Passariano (Udine) il protocollo formale con il quale si avviano le procedure per la costituzione di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect) nella prospettiva di dar vita ad una vera e propria Euroregione nell’area alto adriatica. In calce all’importante documento le firme dell’assessore alle politiche istituzionali del Veneto Fabio Gava su delega del presidente Galan (trattenuto da impegni di carattere familiare), del presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, del presidente della Carinzia Jorg Haider, del presidente della Contea istriana Ivan Jakovcic, e del vicepresidente della Contea litoraneo montana Luka Denona. I firmatari di oggi hanno tenuto a precisare che rimane aperta la possibilità di adesione della Slovenia, da tutti auspicata, il cui governo prenderà una decisione entro 30 giorni. “Oggi – ha detto Gava – si compie un grande passo avanti verso l’obiettivo, da sempre perseguito dal Veneto, dell’Euroregione. Il Gect è infatti uno strumento concreto e dotato di una precisa personalità giuridica: è a tutti gli effetti lo strumento operativo dell’Euroregione. Il Veneto – ha aggiunto Gava – ritiene questa prospettiva la migliore per dar vita ad una vasta cooperazione multisettoriale in un’area omogenea dell’Europa. Non a caso nel nostro Piano Operativo Regionale (Por) per l’utilizzo dei Fondi Europei 2007-2013 c’è uno specifico asse dedicato proprio ai progetti di cooperazione nell’ambito dell’Euroregione”. In proposito, Gava ha riferito che proprio questo asse ha trovato grande apprezzamento da parte della Commissione europea, che sta valutando proprio in queste settimane il Por veneto. Grazie al Gect definito oggi le Regioni potranno, attraverso un unico ente transregionale dotato di personalità giuridica, organizzare e gestire programmi di cooperazione transfrontaliera in un lungo elenco di settori che già oggi sono stati indicati nella salute e servizi alla persona, nella cultura, nel turismo, nella tutela delle minoranze linguistiche, nell’innovazione e ricerca, nella gestione del territorio, nella formazione professionale, nelle infrastrutture e servizi per i trasporti, nell’energia, nella telecomunicazioni, nella protezione civile. La costituzione formale del Gect, con la convenzione istitutiva e lo statuto, è prevista entro l’anno. Subito al lavoro un gruppo tecnico nel quale, per il Veneto, sono entrati il Segretario generale della programmazione Adriano Rasi Caldogno e la responsabile della Direzione affari istituzionali Maria Greco. . . . . |
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MIGLIORARE L´AIUTO FINANZIARIO ALLA PALESTINA |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Pur rilevando i recenti progressi, il Parlamento europeo chiede di migliorare l´efficienza e l´efficacia dello strumento finanziario Meda che affianca il partenariato dell´Ue con i paesi del Mediterraneo. Evidenziando poi il ruolo del meccanismo internazionale temporaneo (Tim), i deputati ritengono che debba anche essere finanziato l´addestramento e l´equipaggiamento delle forze di sicurezza. Israele potrebbe restituire gli introiti doganali tramite il Tim. Adottando la relazione di Rodi Kratsa-tsagaropoulou (Ppe/de, El), il Parlamento afferma anzitutto che il processo di Barcellona resta il quadro indicato per la politica mediterranea, «ferma restando la necessità di apportarvi modifiche per conseguire risultati migliori». Pertanto, invita la Commissione e il Consiglio ad attribuire priorità elevata al processo di Barcellona «in quanto forza trainante» nell’elaborazione politica nel quadro dello strumento europeo di vicinato e partenariato (periodo 2007-2013), «con politiche e misure più efficaci che tengano conto delle sfide e dei problemi specifici dei paesi partner mediterranei». Il Parlamento invita tutte le parti nelle aree palestinesi a adoperarsi al massimo per risolvere pacificamente i conflitti e formare e mantenere un governo stabile ed efficiente, in grado di cooperare con la comunità internazionale e di utilizzare in modo efficace i finanziamenti provenienti dall’Ue e dai donatori internazionali. In tale contesto accoglie con favore la decisione del Consiglio di riallacciare immediatamente normali relazioni con l´Autorità palestinese e, a questo fine, di sviluppare le condizioni per un´assistenza urgente pratica e finanziaria, compreso il sostegno diretto al nuovo governo, così come di assicurare la fornitura di un´assistenza umanitaria e d´emergenza alla popolazione di Gaza, specialmente tramite il Tim. Migliorare l´efficienza e l´efficacia di Meda I deputati rilevano poi che, da un punto di vista strategico globale, la pertinenza del programma Meda come strumento comunitario di assistenza «è ritenuta soddisfacente». In proposito, sottolineano che l’efficienza e l’efficacia della gestione di Meda e delle disposizioni di attuazione «stanno migliorando, ma non sono ancora del tutto soddisfacenti». Nel ricordare alla Commissione l´impegno a presentare una valutazione globale dell´assistenza già fornita, la sollecitano a tenere conto dei fattori in grado di contribuire al miglioramento della gestione futura. Come ad esempio, un aumento del numero di progetti e programmi o un utilizzo più diffuso, nell´insieme del programma, del sostegno diretto al bilancio. Ma anche il decentramento delle responsabilità in materia di preparazione e attuazione dei progetti, la cooperazione e la partecipazione effettiva delle autorità locali e il rafforzamento della cooperazione sud-sud. Per i deputati, ulteriori miglioramenti comprendono un monitoraggio e una valutazione più sistematici nonché un rafforzamento del dialogo e del coordinamento con le controparti locali e gli altri donatori. Concordano, inoltre, con la Corte dei conti circa la necessità che la Commissione assicuri una transizione rapida e agevole verso i nuovi programmi nazionali, definisca più chiaramente gli obiettivi strategici nei nuovi documenti di programmazione nazionali e stabilisca indicatori appropriati, in modo da migliorare il monitoraggio e la valutazione dell´impatto. Dovrebbe poi continuare a focalizzare il proprio sostegno su un numero limitato di aree d´intervento al fine di garantire la coerenza e la gestibilità dei programmi e proseguire nella ricerca delle migliori pratiche di gestione dei progetti per evitare ritardi. La Commissione è anche invitata a prestare attenzione alle questioni relative a sviluppo istituzionale, Stato di diritto, libertà di stampa, diritti umani e parità di genere. Un notevole sostegno è poi necessario per i progetti infrastrutturali, in particolare nel campo dei trasporti, della sanità, degli alloggi e della fornitura di acqua potabile. Deve poi essere potenziata la capacità di gestire progetti su piccola scala basati su iniziative della società civile e occorre adottare misure volte a rafforzare la crescita economica e la coesione, in particolare mediante la concessione di prestiti e microcrediti a piccole e medie imprese nei paesi partner. Più in generale, i deputati rammentano l’importanza di rafforzare la complementarità e la coerenza tra Meda, altre azioni esterne dell’Ue e le attività della Bei. Il Meccanismo internazionale temporaneo Il Parlamento rileva che il «palliativo finanziario» rappresentato dal meccanismo internazionale temporaneo (Tim) ha consentito, in tutta trasparenza e in partenariato con il Presidente dell´Autorità palestinese, «di limitare i danni umanitari più manifesti provocati dal congelamento dell´assistenza finanziaria europea ed internazionale, dal mancato versamento parziale, da parte di Israele, delle entrate doganali palestinesi nonché, in linea generale, dall´impossibilità di sviluppare un´economia sostenibile nell´attuale situazione occupazionale». Sottolinea, peraltro, che i pagamenti a titolo del Tim non sono stati inviati all’Ufficio del Presidente dell’Autorità palestinese o al Ministero delle Finanze, né sono passati attraverso di essi, bensì forniti per il pagamento diretto di fatture o per il pagamento in contanti di indennità a favore di singoli beneficiari. Rileva inoltre che le indennità non sono andate a copertura di personale addetto alla sicurezza o a livello politico. D´altra parte, i deputati si rammaricano del fatto che tale assistenza finanziaria «non abbia compensato la tragica situazione in Palestina e che le condizioni a livello economico, sociale e umano siano peggiorate negli ultimi mesi». Accolgono tuttavia con favore il fatto che più di 140. 000 famiglie a basso reddito, per oltre 800. 000 persone, abbiano potuto ricevere direttamente sussidi «modesti ma utili» tramite il Tim, e «senza la partecipazione del governo guidato da Hamas». Si compiacciono inoltre del fatto che sia stato possibile evitare il blocco totale del funzionamento di ospedali e di altri servizi basilari e che sia stato consentito un flusso continuo di servizi essenziali. Nel ribadire l´appello ad Israele affinché ottemperi ai propri obblighi giuridici riprendendo a trasferire le entrate fiscali e doganali palestinesi trattenute, i deputati lo invitano, qualora rifiutasse di farlo, a prendere almeno in considerazione la possibilità di destinare al Tim le tasse trattenute, «consentendo in tal modo al popolo palestinese di far fronte alle proprie necessità basilari». Israele, inoltre, dovrebbe contribuire alla necessità del popolo palestinese di creare un’economia funzionante ed autonoma e «cessare di porre ostacoli ingiustificati in tale direzione». Finanziare le forze di sicurezza per garantire ordine pubblico Il Parlamento ritiene importante, ai fini del mantenimento dell’ordine pubblico, che le forze di sicurezza impegnate ad instaurare la pace e la stabilità «ricevano addestramento ed equipaggiamento, incluse armi di polizia». Precisa inoltre che il finanziamento di un addestramento e un equipaggiamento di tale tipo dovrebbe essere gestito «con le opportune salvaguardie, sotto l’autorità del Presidente dell’Autorità palestinese Abbas, in modo da evitare che i fondi vengano usati per altri propositi o a fini illegali». Sottolinea poi che il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti statali, inclusi quelli presso le forze di sicurezza, «contribuisce al deterioramento della situazione politica, sociale ed economica dei territori palestinesi». A suo parere è anche necessario che l´Unione europea e la comunità internazionale vadano oltre il loro impegno umanitario e investano nuovamente nella creazione di capacità e nella sicurezza per non mettere a rischio le condizioni di vita, a lungo termine, del popolo palestinese. Background - Il sostegno finanziario dell´Ue ai territori palestinesi Il programma Meda costituisce il principale strumento finanziario dell’Ue per l’attuazione delle misure di sostegno previste nel quadro del partenariato euromediterraneo volte ad accompagnare la riforma delle strutture economiche e sociali nei paesi partner mediterranei al fine di ridurre il divario tra le due sponde della regione mediterranea. Gli impegni annuali sotto Meda Ii sono oscillati tra 569 milioni di euro (nel 2000) e 817 milioni di euro (nel 2006). Da Meda I a Meda Ii gli impegni sono aumentati per l´Algeria, i Territori palestinesi, la Giordania, il Marocco, la Siria e la Tunisia e per le attività regionali, mentre sono diminuiti per l’Egitto e il Libano. Dal 1994 al 2006 la Commissione ha erogato circa 2. 300 milioni di euro a favore del popolo palestinese, inclusi il sostegno ai rifugiati palestinesi attraverso l’Unrwa, l’assistenza umanitaria attraverso l’Ufficio europeo per gli aiuti umanitari (Echo), l’assistenza per la sicurezza alimentare, azioni per sostenere il processo di pace in Medio Oriente e azioni di sostegno alla salute, all´istruzione e al consolidamento delle istituzioni. Il rapporto pagamenti/impegni è aumentato passando da meno del 45% nel 2000 a più del 90% nel 2005. Nel 2006 l’Unione europea (bilancio Ue e Stati membri dell’Ue) ha destinato quasi 700 milioni di euro alla Palestina, ossia un importo superiore a quello di qualsiasi anno precedente. Nell´ambito del Meccanismo Internazionale Temporaneo (Tim), approvato dal Consiglio europeo il 16 giugno 2006, la Commissione ha assegnato complessivamente 107,5 milioni di euro nel 2006 ai tre capitoli di assistenza: 10 milioni di euro per forniture essenziali e spese correnti di ospedali e centri sanitari, attraverso il programma di sostegno ai servizi d´emergenza della Banca mondiale (Essp) (capitolo 1). 40 milioni di euro per la fornitura continua di risorse energetiche, tra cui carburante, mediante il contributo d´urgenza temporaneo (Ierc) (capitolo 2). 57,5 milioni di euro per il sostegno ai palestinesi in difficoltà, mediante il pagamento di prestazioni sociali alle fasce più povere della popolazione e a lavoratori che ricoprono funzioni chiave nella fornitura di servizi pubblici essenziali (capitolo 3). Oltre al Tim, la Commissione ha destinato all’Ufficio del Presidente dell’Autorità palestinese 12 milioni di euro a titolo del programma Meda, per l’assistenza tecnica e il potenziamento delle capacità. La relazione ricorda che l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), nel marzo 2005, ha chiuso le sue indagini sull’assistenza diretta della Commissione al bilancio dell’Autorità palestinese e che, sulla base delle informazioni disponibili a quella data, «non è stata rilevata alcuna prova determinante di sostegno ad attacchi armati o attività illecite finanziati mediante contributi comunitari all’Autorità palestinese». Rileva, tuttavia, che secondo il comunicato stampa dell´Olaf «vi sono indizi concordanti a sostegno dell’ipotesi che non possa essere escluso che alcune delle risorse dell’Autorità palestinese possano essere state usate da talune persone per propositi diversi da quelli cui erano destinate». . . |
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IN VISTA DELLA DIRETTIVA UE SICUREZZA: ESPERTI INFRASTRUTTURE CRITICHE CHIEDONO AL GOVERNO UNA AUTHORITY PER COORDINARE LA PREVENZIONE E LA PROTEZIONE IN CASO DI ATTENTATI, CATASTROFI E INCIDENTI |
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Roma, 25 giugno 2007 – Una Authority nazionale per la sicurezza e la protezione da catastrofi, eventi terroristici o da incidenti alle infrastrutture critiche, le grandi reti di comunicazioni, finanziarie, sanitarie, di trasporto persone e merci ed energetiche, che sono strategiche per il normale funzionamento del Sistema Paese. Il varo di un organismo per la gestione delle diverse infrastrutture a rete che, con le nuove tecnologie, sono sempre più interdipendenti e intercomunicanti, è stato chiesto al Governo dagli esperti italiani infrastrutture critiche rispondendo ad un questionario della loro associazione (Aiic), in vista della specifica Direttiva Ue, e presentato a Roma nel convegno sul “Governo e sicurezza delle grandi reti tecnologiche ed energetiche”, promosso dall’Aiic con Enea e Politecnico di Torino. L´84% degli intervistati ritiene infatti "indispensabile" che ogni Paese costituisca una struttura unica di coordinamento e, specificatamente, oltre la metà degli intervistati la individua come un´entità ad hoc per la gestione delle infrastrutture; il 23% la vede al Dipartimento per la Protezione Civile; il 15% alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; il 12% al Ministero dell´Interno. A proposito della Direttiva Ue, il 64% la ritiene «estremamente utile consentendo una maggiore e più corretta attenzione ai problemi, ai quali attualmente è posta scarsa attenzione». «A causa della complessità dei sistemi, della loro interdipendenza e globalizzazione dei mercati e, purtroppo, delle minacce terroristiche, il governo e la sicurezza delle grandi reti tecnologiche ed energetiche rappresentano una sfida per la società del terzo millennio», ha detto il prof Roberto Setola, segretario generale dell´Aiic, presentando i risultati del questionario. «Per questo», ha aggiunto il prof. Sandro Bologna, ricercatore dell´Enea, «è necessario guardare a queste infrastrutture critiche in maniera ‘sistemica’ e non più settoriale perchè le grandi reti poggiano sempre più sulle telecomunicazioni ed il malfunzionamento di una sola rete ha immediate ripercussioni su tutte le altre. Serve pertanto una Authority in grado non solo di disporre di investimenti per una ricerca scientifica mirata, con cui realizzare un ´sistema a rete´, ossia un network operativo, ma anche per sostenere i gestori delle reti con piattaforme tecnologiche adeguate e interoperative». «Se non si realizza quest´Autorità, in grado di supportare ricerca e sinergie strategiche», ha sottolineato l’ing. Alberto Sarti, direttore di Finmeccanica, «l´aspetto tecnologico non potrà sostenere adeguatamente ed efficacemente la safety e la security». La stessa Direttiva Ue, di prossima emanazione, se da un lato consentirà di concertare a livello europeo un piano preventivo e strategico a livello dei 27 Stati aderenti, sempre più interdipendenti (basta pensare alle reti elettriche, di tlc e di trasporti, ormai senza frontiere), dall´altro comincerà ad avere una valenza pratica, con soluzioni concrete, soltanto a partire dal 2020, per cui la strada dell´Authority nazionale non solo è obbligata, ma urgente. Un fattore, secondo il "futurologo" Roberto Vacca, che «non è tanto tecnologico ma, soprattutto, umano e culturale e solo un´Autorità può creare le condizioni per governare il cambiamento in modo sinergico e intelligente». - . |
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I MINISTRI DANNO SLANCIO ALLA COOPERAZIONE EUROMEDITERRANEA NEL SETTORE DELLA RICERCA |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - La cooperazione nel settore della ricerca nei paesi del Mediterraneo è stata incoraggiata attraverso l´adozione della dichiarazione «Towards a Euro-mediterranean Higher Education and Research Area» (Verso uno spazio euromediterraneo per la ricerca e l´istruzione superiore), nel corso della prima conferenza ministeriale euromediterranea sull´istruzione superiore e sulla ricerca scientifica. La riunione, tenutasi al Cairo (Egitto), ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei ministri della ricerca di tutti i 27 Stati membri e dei dieci paesi partner del Mediterraneo. Essa è stata presieduta da Annette Schavan e Hany Helal, rispettivamente ministro tedesco ed egiziano della ricerca, e dal commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik. Finora la ricerca e l´istruzione non hanno raggiunto traguardi significativi nell´ambito del partenariato euromediterraneo lanciato quasi dodici anni fa. Ma la situazione sembra destinata a cambiare, come emerge dalla dichiarazione: «L´istruzione superiore, la ricerca e l´innovazione dovrebbero diventare un settore prioritario nell´ambito del partenariato Euromed». In occasione di questa manifestazione, Janez Potocnik ha affermato di essere convinto che una maggiore cooperazione nel settore della ricerca in questa regione aiuterebbe l´Europa e i paesi confinanti ad affrontare le sfide della globalizzazione e a coglierne le opportunità . «Un rafforzamento del nostro partenariato ci aiuterà a diffondere, produrre e condividere utili conoscenze e ad affrontare sfide comuni, come quelle del settore della sanità pubblica, della gestione delle risorse idriche, della desertificazione e delle energie rinnovabili», ha affermato. «Esso sosterrà anche lo sviluppo sostenibile in una regione determinate per la pace, la sicurezza e la stabilità in Europa e non solo». Nella dichiarazione del Cairo i ministri si impegnano a integrare i paesi partner del Mediterraneo nello Spazio europeo della ricerca (Ser), promuovendo la creazione di collegamenti tra i centri di eccellenza della regione Euromed e incoraggiando la partecipazione di questi paesi al Settimo programma quadro (7Pq). La mobilità dei ricercatori è un´altra questione affrontata nella dichiarazione, nella quale i ministri invitano a semplificare le procedure di rilascio dei visti ai ricercatori e agli studenti che si trasferiscono nei paesi Euromed. Nella dichiarazione si invita inoltre a promuovere l´innovazione e la condivisione delle conoscenze nella regione, ad esempio istituendo fondi per l´innovazione nazionale e regionale e il rafforzamento delle capacità nella ricerca e nello sviluppo (R&s) nonché per la gestione dell´innovazione. Il Comitato di monitoraggio per la cooperazione euromediterranea nella ricerca e nello sviluppo tecnologico (R&st), che veglierà sull´attuazione della dichiarazione rilasciata al termine della conferenza, presenterà i suoi risultati al Comitato Euromed nel 2008. Una seconda conferenza ministeriale euromediterranea sull´istruzione superiore e la ricerca scientifica si terrà nel 2009 per valutare i risultati ottenuti e per pianificare un´ulteriore cooperazione. Nel corso della conferenza l´Ue e l´Egitto hanno inoltre concluso un nuovo accordo di finanziamento per un valore di 11 Mio Eur al fine di sostenere la ricerca, lo sviluppo e le iniziative per l´innovazione in Egitto. Il programma quadriennale mira ad agevolare la partecipazione dell´Egitto al Ser, stimolando l´associazione tra scienziati dell´Ue e dell´Egitto nel campo della ricerca. Oltre a ciò, la Germania e l´Egitto hanno approvato un programma rivolto a giovani ricercatori egiziani inteso a finanziare soggiorni di lavoro in Germania della durata variabile da tre a sei mesi. L´accordo è stato raggiunto nel quadro dell´Anno tedesco-egiziano della scienza e della tecnologia. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Euromed-erconf. Org La dichiarazione può essere scaricata dal sito: http://www. Bmbf. De/pub/cairo_declaration-e. Pdf . |
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NANOTECNOLOGIA: ABBIAMO INVESTITO NELLA RICERCA, DOVE SONO LE APPLICAZIONI? |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Le dimensioni sono minuscole, il potenziale enorme. Tuttavia, se l´Europa vuole sfruttare tutte le possibilità offerte da nanoscienza e nanotecnologia, i risultati della ricerca devono uscire dal laboratorio e tradursi in applicazioni industriali. Le applicazioni industriali sono il tema della terza edizione dell´Euronanoforum, che quest´anno si svolge a Düsseldorf (Germania). Il 18 giugno, durante la plenaria di apertura, il sottosegretario di Stato del ministero federale tedesco dell´Istruzione e della ricerca, Thomas Rachel, ha dichiarato che il mercato dei prodotti nanotecnologici varrà 1 Mrd Eur nel 2015. Thomas Rachel ha sottolineato che le nanotecnologie possono offrire risultati superiori a quelli del semplice successo economico. Operare a livello di nanoscala può consentire di individuare soluzioni a problemi globali di notevole entità, tra cui il cambiamento climatico e le malattie. Medicazioni antimicrobiche per le ferite, un materiale nuovo e più leggero per le turbine eoliche, sistemi mirati di somministrazione dei farmaci, batterie ad alta efficienza, un rilevatore di gas e un dispositivo per individuare rapidamente la causa dei dolori al petto: sono solo alcune delle applicazioni del futuro citate durante la prima giornata della conferenza di tre giorni. Ma i risultati di questa ricerca all´avanguardia si stanno traducendo in soluzioni industriali? Alcuni sì e altri no, secondo Renzo Tomellini, capo dell´unità Nanotecnologie e nonoscienze della Commissione europea. Intervistato dal Notiziario Cordis, ha dichiarato che determinati segmenti, quali la nanoelettronica, stanno già realizzando profitti. In altri campi, vari ostacoli stanno ritardando l´arrivo dei nanoprodotti sul mercato. Nella maggior parte dei casi gli scienziati sono ancora nella fase di introduzione della nanotecnologia nella catena di produzione, e stanno creando valore nel corso del processo, ha dichiarato Renzo Tomellini. «Non vendiamo nanotecnologia, vendiamo prodotti», ha precisato. I ritardi nell´adozione di tali prodotti possono essere ricondotti a vari fattori. Vi sono ovviamente le questioni tecnologiche (si tratta di un campo di ricerca molto nuovo). Tuttavia, tra i fattori che rallentano l´applicazione industriale dei prodotti nanotecnologici figurano la normativa o l´incertezza sull´approvazione di nuove norme, il disagio dell´opinione pubblica, la carenza di personale qualificato, una protezione insufficiente della proprietà intellettuale e le perplessità delle compagnie assicurative. «Le idee non devono restare confinate nei laboratori. Le piccole e medie imprese [Pmi] devono raccogliere le idee e svilupparle ulteriormente. Lo Stato non è in grado di farlo», ha dichiarato il sottosegretario di Stato tedesco. Tuttavia, le Pmi devono superare ostacoli particolari. È più difficile per una piccola impresa ottenere un prestito per un´iniziativa imprenditoriale di nanotecnologia, in quanto le compagnie assicurative sono preoccupate dei rischi. Anche gli investitori sono soliti esaminare la storia di un settore, un tasto dolente in un´area ancora così giovane. Secondo Thomas Rachel, è più facile aiutare le Pmi a livello regionale. Tuttavia, anche la Commissione ha determinati strumenti a disposizione. I nuovi fondi di garanzia, ad esempio, agevolano la partecipazione delle Pmi ai programmi quadro per la ricerca dell´Ue. Le Pmi che conseguono risultati migliori sulla nanoscala sono quelle che hanno ambizioni di espansione, ha dichiarato Renzo Tomellini. La nanotecnologia deve naturalmente combattere anche con i problemi che affliggono il resto della comunità scientifica: una carenza di scienziati, e in particolare di ingegneri, il mancato riconoscimento, da parte di alcuni paesi, dei diplomi conferiti in altri e la scarsa mobilità dei ricercatori tra paesi e settori. Problemi di tal genere possono essere affrontati solo attraverso la collaborazione tra industria, società e politica, ha dichiarato Thomas Rachel alla conferenza. L´elenco è stato ulteriormente arricchito da Nick Hartley, direttore di Tecnologie industriali presso la Dg Ricerca della Commissione europea, il quale ha fatto presente che se l´Europa vuole trarre vantaggio dai fondi che sta attualmente investendo nella nanotecnologia, ha bisogno dell´infrastruttura adeguata, delle risorse umane, dell´innovazione industriale e di un modo efficace di trattare i problemi sociali. La Commissione, nella sua veste di organo dalla duplice funzione («doppio cappello»), sta cercando sia di prendere le decisioni politiche giuste che di sostenerle mediante i fondi. Il piano d´azione sulla nanotecnologia pubblicato nel 2005 ha avviato la strategia, e il Settimo programma quadro (7Pq) dell´Ue, inaugurato il 1° gennaio 2007, eroga finanziamenti consistenti (3,5 Mrd Eur in sette anni). Renzo Tomellini confida nel fatto che l´Ue disponga degli strumenti per evitare quello che viene definito il «paradosso europeo», ossia il fenomeno in base al quale l´Europa investe nella ricerca, ma poi non traduce i risultati in prodotti e finisce invece per importare dall´estero le tecnologie risultanti. «Abbiamo gli strumenti per cambiare il paradigma e fare un salto di qualità», ha dichiarato Renzo Tomellini al Notiziario Cordis. Per maggiori informazioni sull´Euronanoforum di quest´anno consultare: http://www. Euronanoforum2007. Eu/ Per maggiori informazioni sulla ricerca nel campo delle nanotecnologie nel 7Pq consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/cooperation/nanotechnology_en. Html . |
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EMISSIONE BOT |
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Roma, 25 giugno 2007 - Il Mef ha disposto per il giorno 26 giugno 2007, con regolamento 29 giugno 2007, un´asta di Bot:
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importo (in milioni di euro) |
scadenza |
giorni |
Semestrali |
9. 500 |
31. 12. 2007 |
185 | E´ da tener presente che il 29 giugno 2007 vengono a scadere Bot per 12. 000 milioni di euro (9. 500 milioni di euro semestrali e 2. 500 milioni di euro a 29 giorni). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 26 giugno 2007, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 27 giugno 2007. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 27 giugno 2007. La circolazione dei Bot al 15 giugno 2007 era pari a 145. 250 milioni di euro, di cui 2. 000 milioni di euro a 272 giorni, 2. 500 milioni di euro a 29 giorni, 9. 000 milioni di euro trimestrali, 53. 750 milioni di euro semestrali e 78. 000 milioni di euro annuali. . |
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EMISSIONE DI CTZ |
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Roma, 25 giugno 2007 - Il Mef dispone, per il giorno 26 giugno 2007, con regolamento 29 giugno 2007, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 29 giugno 2007; prima tranche; scadenza : 30 giugno 2009; importo nominale dell´emissione : 3. 500 milioni di euro. I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 25 giugno 2007; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 26 giugno 2007; - regolamento sottoscrizione: il giorno 29 giugno 2007. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 25% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. . |
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EMISSIONE DI CCT E BTP |
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Roma, 25 giugno 2007 - Il Mef dispone, per il giorno 28 giugno 2007, con regolamento 2 luglio 2007, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: - settennali decorrenza : 1° marzo 2007; quinta tranche, scadenza : 1° marzo 2014. Tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1° settembre 2007, è risultata pari a 2,07%. - Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza : 1° marzo 2007; nona tranche, scadenza : 1° marzo 2010, tasso d´interesse annuo lordo : 4%. - decennali decorrenza : 1° agosto 2006; tredicesima tranche, scadenza : 1° febbraio 2017 , tasso d´interesse annuo lordo : 4%. Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. In particolare, per i Btp decennali, per i quali il 1° febbraio u. S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 151 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali - 0,20% per i Btp triennali - 0,40% per i Btp decennali. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
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Cct |
Btp triennali |
Btp decennali |
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Prenotazione da parte del pubblico entro il |
27 giugno 2007 |
27 giugno 2007 |
27 giugno 2007 |
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Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del |
28 giugno 2007 |
28 giugno 2007 |
28 giugno 2007 |
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Regolamento sottoscrizioni |
2 luglio 2007 |
2 luglio 2007 |
2 luglio 2007 |
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Dietimi d´interesse da corrispondere |
123 giorni |
123 giorni |
151 giorni |
| Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´asta supplementare sarà tenuta alle ore 17,00 del medesimo giorno 28 giugno 2007 in quanto il 29 giugno p. V. È giorno festivo nella città di Roma. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. . |
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UNICREDIT: BA-CA SOTTOSCRIVE UN ACCORDO PER L’ACQUISIZIONE DI UNA QUOTA DI MAGGIORANZA DI ATF BANK IN KAZAKHSTAN |
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Milano, 25 giugno 2007 - Bank Austria Creditanstalt Ag (Ba-ca), responsabile all’interno del Gruppo Unicredit per le attività bancarie nell’Europa centro-orientale, ha sottoscritto il 21 giugno un accordo con alcuni azionisti privati per acquisire una quota di maggioranza in Jsc Atf Bank (Atf). Il prezzo d’acquisto per l’intero capitale sociale di Atf è di Us$2. 175 milioni (circa €1. 625 milioni al cambio attuale), più un corrispettivo equivalente all’aumento di capitale (attualmente stimato in circa Us$100 milioni, pari a circa €75 milioni) che sarà sottoscritto dagli attuali azionisti di Atf prima del perfezionamento dell’operazione. Dato che il perfezionamento dell’operazione è previsto nel corso della seconda metà dell’anno, il prezzo verrà rivisto per un importo pari al 50% dell’utile netto 2007 di Atf. L’operazione sarà interamente finanziata attraverso risorse già disponibili. L’obiettivo di Ba-ca è di acquisire fino al 100% del capitale sociale di Atf attraverso l’acquisto di azioni dagli attuali azionisti di maggioranza e attraverso il lancio di un’offerta pubblica obbligatoria sulle rimanenti quote di minoranza. Al completamento di tali operazioni, la quota acquisita sarà pari almeno all’85% del capitale sociale della banca. L’operazione conferma il forte e costante interesse del Gruppo Unicredit per l’Europa centroorientale. Con l’acquisizione di Atf, il gruppo rafforzerà la propria rete attraverso un ruolo di primo piano nella Repubblica del Kazakhstan e una serie di attività nelle Repubbliche del Kyrgyzstan e del Tajikistan e nella Federazione Russa. La Repubblica del Kazakhstan, grazie ad una situazione economica stabile e in forte crescita, rappresenta il naturale sviluppo della strategia di espansione perseguita dal Gruppo Unicredit nel corso dell’ultimo decennio nell’Europa centro-orientale, in Turchia e nei paesi Cis. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto al verificarsi di una serie di condizioni incluso, tra le altre, l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e consensi, quali l’approvazione della Banca d’Italia e dell’Autorità Austriaca per i Mercati Finanziari, l’approvazione dell’Agenzia per la Vigilanza e la Supervisione dei Mercati Finanziari e delle Organizzazioni Finanziarie della Repubblica del Kazakhstan, così come dell’approvazione dell’ Antitrust locale. Unicredit e Ba-ca si sono avvalsi di Credit Suisse e Unicredit Markets & Investment Banking in qualità di advisor finanziari e di Allen&overy in qualità di advisor legale. Unicredit presenterà i dettagli dell’operazione durante il Capital Markets Day che si terrà il 5 luglio 2007 a Milano. . |
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INTESA SANPAOLO: INDENNITA’ DI RISOLUZIONE DEL RAPPORTO PROFESSIONALE DI MARIO GRECO |
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Torino, Milano, 25 giugno 2007 – Con riferimento alle notizie riportate il 21 giugno da alcuni organi di stampa a proposito dell’ammontare del presunto trattamento di buonuscita che il dott. Mario Greco, Amministratore Delegato di Eurizon Financial Group, dovrebbe percepire alla conclusione del suo rapporto professionale con il Gruppo Intesa Sanpaolo, si precisa che: non è mai stata prevista alcuna penale, a titolo di risarcimento a favore del dott. Greco, per l’eventuale mancata quotazione del Gruppo Eurizon; l’importo che sarà riconosciuto al dott. Greco quale indennità di risoluzione del suo rapporto professionale rientra nei trattamenti tipici riservati a manager ai vertici di attività operative di grandi gruppi. Pertanto gli importi indicati in questi giorni dalla stampa sono da considerarsi, senza eccezioni, esagerazioni prive di alcun fondamento. . |
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MILANO 2006: PIÙ IMPRESE, PIÙ LAVORO, PIÙ EXPORT E PIÙ RICCHEZZA…MA LE DISEGUAGLIANZE RIMANGONO |
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Milano, 25 giugno 2007 - Milano e l’economia: un 2006 ricco di soddisfazioni. Prosegue la crescita del sistema imprenditoriale milanese: +1,4% nel numero di imprese attive (quasi il doppio del tasso nazionale). Volano soprattutto le imprese al femminile (+2,4%), ma anche le cooperative (+2,3%) e l’imprenditorialità etnica (+10,2%). Una Milano che conferma la sua vocazione internazionale: crescono le esportazioni di beni del 4,7% e quelle di servizi del 22,3%, verso soprattutto i Paesi dell’Asia (India: +21,2%; Cina: +14%) ed extraeuropei. Si conferma il numero di multinazionali milanesi (quasi mille, pari al 16,2% del tot. Nazionale) che danno lavoro a circa 254 mila dipendenti, di cui quasi 15 mila in Africa. Mentre la multinazionali a Milano raggiungono le 3 mila unità (pari al 41,7% del tot. Nazionale) occupando oltre 300 mila addetti. Positiva anche la dinamica congiunturale per la produzione industriale (+3%: due volte la crescita del 2005), per le vendite delle imprese commerciali (+1,3%: oltre il doppio del 2005) e per i servizi (+2,8% nel volume di affari: quattro volte il valore nazionale). Decisamente bene il mercato del lavoro: l’occupazione cresce dell’1,9% (ancora una volta le donne meglio degli uomini: +3,7%; agricoltura: +80%), la disoccupazione scende al 3,9%. Ad aumentare sono soprattutto le richieste di lavoro dipendente qualificato: sul totale delle assunzioni previste per il 2006, l’incidenza delle professioni a maggiore contenuto di conoscenza passa al 31,1% (30,7% nel 2005) e quella dei laureati al 19,6% (19,1% nel 2005). E se Milano è prima in Italia per numero di nuovi laureati, rispetto alla domanda delle imprese ci sono ancora troppi pochi ingegneri (per ogni laureato in ingegneria, la richiesta delle imprese è più che doppia) e laureati in economia gestionale (rapporto tra offerta e domanda di laureati: 0,7) mentre abbondano i laureati in scienze politiche e sociologia (per ogni domanda di lavoro ci sono 3,4 laureati), giuristi ed architetti. Anche in Europa la Milano dell’innovazione primeggia. Tra le grandi città europee è infatti al 4° posto sia per creatività scientifica (numero di articoli scientifici di autori residenti a Milano) che per attività innovativa (numero di domande di brevetto all’Epo). Milano è anche (sempre più) ricca: nel 2005 (ultimo dato disponibile) ha prodotto un reddito complessivo di oltre 137 mila milioni di euro (+1%), pari al 9,7% del Pil nazionale. Il reddito pro-capite dei milanesi ha così raggiunto i quasi 36 mila euro (+13 mila euro rispetto alla media italiana). Ma non mancano le disuguaglianze. Gli imprenditori e i liberi professionisti spendono mediamente il 70% in più di operai e pensionati. La classe degli “iperconsumisti” (spesa mensile di 4 mila e più euro) concentra da sola oltre il 27% della spesa totale pur rappresentando il 10% di tutte le famiglie milanesi, mentre nella fascia a minor consumo (spesa inferiore ai 1000 euro) ricade il 22,3% delle famiglie milanesi, che assorbe solo l’8% dei consumi totali. E così si scopre che il 15,3% delle famiglie milanesi presenta una spesa per consumi che la colloca al di sotto della soglia della “povertà relativa” (definita in rapporto al consumo medio pro-capite). Colpite soprattutto le famiglie di anziani, ma non mancano le famiglie povere (in senso relativo) anche tra impiegati e dirigenti (6,1%). Il buon 2006 si riflette anche nell’opinione degli imprenditori milanesi: il 60% si dichiara molto o abbastanza soddisfatto dell’attuale situazione economica della sua impresa, mentre 3 imprenditori su 4 prevede che in 6 mesi la situazione migliorerà o al massimo rimarrà invariata. Le tasse, il costo del lavoro e il traffico gli ostacoli maggiori per le imprese. E tra le istituzioni, gli imprenditori milanesi hanno fiducia soprattutto nelle forze dell’ordine (l’82,8%), nel volontariato (76,2%) e nella Camera di Commercio (62,6%), mentre la fiducia per i sindacati, per i partiti politici e per il governo decisamente scarseggia (meno di un imprenditore su 5 si fida). Emerge dal rapporto annuale “Milano Produttiva”, a cura dell’Ufficio studi della Camera di Commercio, giunto alla 17° edizione, con un bilancio dell’economia di Milano e provincia nel 2006, e da una indagine su 400 imprese milanesi condotta dall’Unità indagini demoscopiche di Cedcamera. “Il sistema delle imprese - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - riparte, a Milano come nel resto d’Italia. E’ la risposta migliore a quanti, negli ultimi anni, parlavano di declino industriale, perdita di competitività, carenza di capacità innovativa dovuta al cosiddetto “nanismo” delle nostre imprese. La realtà, per fortuna, era ed è diversa. Il rapporto di quest’anno lo mostra chiaramente: crescono le imprese, i fatturati e la produzione, aumentano le esportazioni, diminuisce ancor di più la disoccupazione. In una fase storica che rilancia il protagonismo delle grandi città e aree metropolitane come attori guida dello sviluppo, Milano è allora chiamata a dispiegare e rafforzare il proprio ruolo di nodo della rete globale. Questa sfida può essere affrontata con successo facendo triangolazione tra i fattori di competitività di cui l’area milanese è dotata: apertura internazionale, spinta innovativa, qualità delle risorse umane. Perché l’innovazione non si fa più soltanto con le nuove tecnologie, ma anche, e soprattutto, proprio con la qualità delle risorse umane. E non è allora un caso che le imprese milanesi, grandi e piccole, chiedano ancor più laureati, più ingegneri elettronici, più esperti della ricerca e della progettazione, più economisti gestionali: in una parola, più lavoratori della conoscenza. In questo quadro, promuovere l’internazionalità del “sistema Milano” costituisce l’obiettivo strategico prioritario sul quale devono e possono convergere gli apporti di tutti gli attori pubblici e privati. La candidatura di Milano a Expo 2015 rappresenta la grande occasione per intraprendere con determinazione e successo questo percorso decisivo. Una opportunità che sono convinto rafforzerà in senso virtuoso anche l’intreccio tra sviluppo economico e coesione sociale. Perché crescita competitiva e coesione sociale non possono intraprendere traiettorie tra loro divergenti o contrapposte, pena il declino di tutta la città”. “Milano – ha dichiarato Pierandrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano - conferma il suo essere città laboratorio, città di frontiera, grazie alle capacità innovative del suo tessuto imprenditoriale costantemente in crescita. Il territorio milanese rappresenta la finestra italiana sul mondo, su sette multinazionali con sede in Italia, una sceglie la nostra città, mentre su cinque imprese italiane che investono all’estero una parla meneghino. E grazie alla sua cultura del fare Milano riesce a integrare la presenza straniera che continua a crescere e a dare il suo contributo al sistema produttivo crescendo del 10% in un solo anno ”. Tutti i dati della ricerca La dinamica congiunturale. Tutti gli indicatori volgono al bello. La produzione manifatturiera, trainata dalla domanda estera (+12,3%), fa segnare +3% (+1,6% nel 2005), mentre il fatturato totale cresce del 2,2% e gli ordini totali del 9,5%. La produzione registra in particolare il suo valore più elevato nella chimica (+3,6%) e negli alimentari (+4,2%), mentre il fatturato vola ancora nella chimica (+5,4%) e nelle pelli e calzature (+5,1%). Crescono anche le vendite del commercio al dettaglio (+1,3% contro il +0,5% del 2005 e lo 0,3% del dato nazionale) e il volume di affari del settore dei servizi (+2,8% rispetto al +0,1% del 2005 e al +0,7% a livello italiano). La dinamica dell’internazionalizzazione: import e export…. Nel 2006 si consolida la crescita internazionale dell’economia milanese con un aumento dell’export pari a +4,7%. Aumentano anche le importazioni (+13,2%). Le migliori performance esportative (con percentuali di aumento mediamente superiori al 10%) sono messe a punto dai settori a medio-alta tecnologia (meccanica: +12,7%, lavorazione dei metalli: +26,8%). Altrettanto positivo (+8,9%) è l’andamento del tessile e abbigliamento. In flessione invece la chimica (-9%) dopo anni di crescita. Le imprese milanesi guardano sempre più nei loro processi di internazionalizzazione commerciale verso l’Asia (variazioni export: +12,3%, import: +15,4%; in particolare: India +21,2% export e +30,4% import; Cina +14% export e +16,5% import) e i paesi extra-Ue (+9,7% export e +30,7% import). La Francia rimane il paese verso cui Milano esporta maggiormente (per un tot. Di 4,8 miliardi di euro) mentre la Germania quello da cui Milano importa di più (quasi 18 miliardi di euro). Bene anche l’interscambio dei servizi: le esportazioni crescono del 22,3% (in particolare, comunicazioni: +77% e servizi finanziari: +180%), mentre l’import cresce del 12,8%. …e la Milano multinazionale. Le multinazionali milanesi sono 936 (16,2% del tot. Nazionale rispetto al 17% del 2005), mentre sono 3. 429 le imprese estere partecipate (19,9% del tot. Italiano, stabile rispetto allo scorso anno), con circa 254mila dipendenti e un fatturato di 58,1 miliardi di euro. Tra i settori, si segnalano le partecipazioni estere nel settore della chimica e farmaceutica (152, pari al 45,5% del tot. Nazionale), nei prodotti elettrici ed elettronici (180, il 33,5% del tot. Italiano) e le costruzioni (385, pari al 40,6% italiano). Tra i mercati, le multinazionali milanesi si dirigono principalmente verso l’Unione Europea (il 45% del tot. ), ma anche verso l’Europa Centrale ed Orientale (11,2%) e Nord America (10,1%). Rispetto al 2001 la crescita più forte si è registrata nell’Africa settentrionale (+34%) e nell’Asia Orientale (+23,7%). Se consideriamo il numero di dipendenti delle imprese estere partecipate da quelle milanesi, si registra una forte crescita nell’Africa sia settentrionale (+13,1%) che sub-sahariana (+36,8%), per un totale di quasi 15 mila dipendenti. Sul versante della internazionalizzazione passiva, le imprese a partecipazione estera con sede a Milano sono 2. 958 (pari al 41,7% del tot. Nazionale), con poco meno di 324mila dipendenti (pari al 37,7% del dato italiano) e un fatturato di poco inferiore a 170 miliardi di euro (pari al 43,1% del dato nazionale). La dinamica imprenditoriale. Nel 2006 prosegue la crescita del sistema imprenditoriale milanese: +1,4% di imprese attive (di poco inferiore all’1,6% del 2005 ma superiore al +1,3% lombardo e soprattutto al +0,8% a livello nazionale) per un totale di 342. 766 imprese (+4. 756 unità). L’andamento positivo trova conferma anche nei dati relativi al primo trimestre 2007 (+0,1% rispetto allo stesso periodo del 2006). Gli andamenti settoriali sottolineano la crescita delle costruzioni (+4%), dei servizi (+2,3%; in particolare: attività immobiliari: +5%, ricerca e sviluppo: +4,9%, sanità e servizi sociali: +5,1%, poste e telecomunicazioni: +3,6%) e della produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua (+2,6%). Sostanzialmente stabili il commercio al dettaglio e l’agricoltura. In discesa invece le attività manifatturiere (-1,1%), seppure in modo inferiore rispetto allo scorso anno. Cresce anche l’artigianato (+0,3% rispetto al –0,1% del 2005), mentre volano le imprese femminili, con un tasso di crescita del +2,4% (valore lombardo: +1,9%; nazionale: +1,3%). Oramai rappresentano 1 impresa milanese su 5 (il 20,2%: 69. 147 unità). Boom anche di cooperative: +2,3% in un anno (dato nazionale: +1,6%). Rappresentano l’1,9% delle imprese milanesi (6. 521 unità) e il 9,1% di tutte le cooperative italiane (e il 59% di quelle lombarde). Si conferma infine la tendenza al consolidamento organizzativo delle imprese, che sempre più scelgono la forma giuridica della società di capitale (+3,8%, superando per la prima volta il 20% del tot. Imprese milanesi), mentre le ditte individuale crescono dello 0,4% (46,3% del tot. Rispetto al 66,6% del dato italiano). L’imprenditorialità etnica. Continua, a ritmo sempre elevato, la crescita degli imprenditori immigrati (+10,2%). Si tratta complessivamente di 21. 538 imprese, delle quali ben 20. 138 (il 93,5%) sono di titolare con nazionalità extracomunitaria. Queste ultime rappresentano quasi il 13% del totale delle ditte individuali milanesi (contro la media nazionale del 7% circa). Le principali nazionalità sono l’egiziana (4. 302 imprese; 20% del tot. ), la cinese (13,1% del tot. ), la marocchina (8,2%), la rumena (6,4%) e la peruviana (4,7%). Nel corso del 2006, la crescita più forte si registra per l’India (+31,9%, 62 imprese in tot. ) ed Ecuador (+20,5%). I titolari sono soprattutto uomini, in particolare nel caso di origine araba, mentre tre le donne le più intraprendenti sono le cinesi (39,5%). Il 30,2% delle ditte con titolare extracomunitario esercita un’attività commerciale, il 30,6% é attiva nell’edilizia, il 10,7% opera nei trasporti e nelle telecomunicazioni, il 10,5% si occupa di servizi professionali alle imprese (tra cui rientrano i servizi di pulizia). Il mercato del lavoro. Anche il mercato del lavoro, analogamente all’andamento delle imprese, presenta nel 2006 una dinamica positiva (+1,9% degli occupati, +34 mila unità). Scende così ancora il tasso di disoccupazione milanese (3,9% rispetto al 4,2% del 2005 e al 6,8% nazionale). In particolare, l’occupazione femminile (+3,7 punti percentuali) cresce più nettamente di quella maschile (+0,6), mentre all’aumento degli occupati dipendenti (+3,2%) si accompagna la contrazione di quelli indipendenti (-2,1%). In termini settoriali, sono ancora una volta i servizi (+3,1%) a trainare la crescita dell’occupazione, assieme all’agricoltura (che ha quasi raddoppiato gli occupati: da 5 a 9 mila: +80%) mentre scendono gli addetti nell’industria (-7 mila unità). I contratti lavorativi a tempo determinato continuano a rappresentare la modalità di ingresso nel mercato del lavoro maggiormente diffusa (costituendo il 64% degli avviamenti), anche se in diminuzione del 2,3% rispetto al 2005. Aumenta la propensione delle imprese milanesi a richiedere lavoro dipendente qualificato: sul totale delle assunzioni previste, l’incidenza delle professioni a maggiore contenuto di conoscenza passa al 31,1% (rispetto al 30,7% nel 2005), quella dei laureati al 19,6% (19,1% nel 2005) e quella dei diplomati al 41% (37,3% nel 2005). Innovazione e capitale umano. Milano è prima in Italia per numero di nuovi laureati (34 mila) nonché per numeri di studenti che hanno conseguito un master o un dottorato di ricerca (5. 019). Nel corso di quasi 10 anni la quota di nuovi laureati in economia, statistica e sociologia è aumentata di oltre 6 punti (dal 16,9% del 1998 al 23,1% del 2005), mentre diminuiscono gli ingegneri, gli architetti e soprattutto i giuristi (dimezzati). Rimane ancora contenuto il numero di stranieri tra i nuovi laureati a Milano (1,4% del tot. Rispetto al 2,5% di Trieste e all’1,9% di Bologna). Milano primeggia anche in Europa: prima per densità di formazione superiore (quota di studenti universitari e post-universitari sulla popolazione residente tra i 15 e i 64 anni) tra le grandi città europee, con un valore pari a 18,8%. Londra si ferma a poco più del 5%, Bruxelles arriva all’11% e Francoforte al 10%. Milano è inoltre al 4° posto in Europa sia per la creatività scientifica (numero di articoli scientifici di autori residenti a Milano) con 72 articoli ogni 1. 000 abitanti (prima Amsterdam: 112 articoli) che per l’attività innovativa (numero di domande di brevetto all’Epo) con 2,9 domande ogni 1000 abitanti (prima Monaco con un valore pari a 13,6). Infine, se consideriamo l’innovation-index (che tiene insieme l’intensità dell’attività di scienza e tecnologia, la percentuale di capitale umano qualificato e il livello di imprenditorialità delle varie città) Milano si colloca in settima posizione tra le principali aree metropolitane europee, precedendo Roma e le altre città spagnole. Prima Monaco. Mercato del lavoro e laureati in Lombardia. Dei 43. 011 laureati richiesti dalle imprese milanesi per il 2007, il 28% della domanda totale si riferisce a contratti di lavoro a tempo indeterminato (che sale al 56,6% nelle grandi imprese), oltre il 40% a contratti di collaborazione esterna (l’80,7% per le micro-imprese), e il restante 30% ad altre forme di contratto di lavoro dipendente a termine. Rispetto alla domande delle imprese, tra i laureati lombardi ci sono troppi pochi ingegneri (l’offerta degli ingegneri elettronici è del 70% più bassa rispetto alla domanda delle imprese), ma anche pochi laureati nel campo economico gestionale (rapporto offerta/domanda: 0,7), chimici e farmaceutici (rapporto offerta/domanda: 0,5), psicologi (0,5) nonché medici e odontoiatrici (0,5). Tra le specializzazioni in cui invece l’offerta di laureati supera la domanda si segnalano le lauree politico-sociali (per ogni domanda di lavoro da parte delle imprese ci sono 3,4 laureati), i giuristi (rapporto offerta/domanda: 2,1), architettura (2,6), i laureati in lingue (1,5) e soprattutto i geologi (rapporto offerta/domanda: 4,2). Ricchezza… Milano nel 2005 (ultimo dato disponibile) ha prodotto un reddito complessivo di oltre 137 mila milioni di euro a valori correnti (+1% rispetto al 2004), pari al 9,7% del Pil nazionale e al 48% di quello regionale. Una crescita dovuta alla performance dei servizi (+1,6% di ricchezza prodotta), mentre l’industria registra una diminuzione dell’1,4%. Il reddito potenziale pro-capite dei milanesi ha raggiunto i quasi 36 mila euro, superiore al dato nazionale di 24 mila euro (solo Bolzano la supera). Il 34,5% delle famiglie milanesi spende al mese tra i mille e i due mila euro, il 10,3% spende più di 4 mila euro, mentre il 22,6% spende meno di mille euro. Gli imprenditori e i liberi professionisti spendono mediamente il 43,1% in più della spesa media, i lavorati in proprio il 25% in più, gli impiegati e i dirigenti il 31,3% in più. Al di sotto della spesa media gli operai (-18,4%), i pensionati (-20,7%) e le altre condizioni professionali (-34,3%). La classe degli “iperconsumisti” (spesa mensile di 4 mila e più euro) concentra da sola oltre il 27% della spesa totale pur rappresentando il 10% di tutte le famiglie milanesi. Nella fascia a minor consumo (spesa inferiore ai 1000 euro) ricade il 22,3% delle famiglie milanesi, che assorbe solo l’8% dei consumi totali. Gli operai spendono di più (rispetto alla media milanese) in alimentari (il 18,6% del tot. Delle loro spese), i pensionati in sanità (8,1%), gli impiegati e i dirigenti in altri beni e servizi (viaggi, cene, cura della persona: 19,2%), gli imprenditori in abbigliamento (6,4%) e i lavorato in proprio in arredamenti (10,6%). …e povertà. Il 15,3% delle famiglie milanesi presenta una spesa per consumi che le colloca al di sotto della soglia della “povertà relativa” (definita in rapporto al consumo medio pro-capite). L’incidenza della povertà relativa è massima nelle famiglie di anziani (65 anni e più: indice di povertà relativa pari a 18,3%), nelle famiglie con 4 componenti (24,1%), tra gli operai (23,2%) e tra le altre condizioni professionali (38,9%). Ma ci sono famiglie povere anche tra gli impiegati e dirigenti (6,1%), tra i lavoratori in proprio (10,7%) e perfino tra gli imprenditori e liberi professionisti (2,8%). L’opinione degli imprenditori. Il 60% degli imprenditori intervistati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto dell’attuale situazione economica della sua impresa, mentre 3 imprenditori su 4 (il 77,9%) prevede che in 6 mesi la situazione migliorerà o al massimo rimarrà invariata. E se il 64,9% ritiene l’Italia un Paese in declino industriale e il 48,7% considera la competitività delle imprese milanesi diminuita nel 2006, il 24,6% ritiene che nel prossimo anno la situazione migliorerà per le imprese milanesi sui mercati internazionali (il doppio di chi è invece pessimista al riguardo). Le difficoltà maggiori per l’impresa milanese sono rappresentate soprattutto dalle tasse (per l’89% degli intervistati), dal costo del lavoro (69,7%), dal costo delle aree e degli immobili (64,7%) e dal traffico (58,9%). Gli imprenditori milanesi si vedono soprattutto caratterizzati per l’amore per la propria azienda (95,1%), per l’attenzione al cliente (94,1%), per il dinamismo (87,7%) e per la capacità di sacrificio (85,6%). E se guardiamo la fiducia verso le istituzioni, gli imprenditori milanesi premiano soprattutto le forze dell’ordine (l’82,8% ha molta o abbastanza fiducia in loro), il volontariato (76,2%), l’Unione Europea (66,7%), la Camera di Commercio (62,6%) e l’Università (62,1%). Decisamente peggio va ai sindacati dei lavoratori (18,8%), al governo (17,2%), ai partiti politici (11,8%) e anche alle banche (34,9%). Per l’imprenditore milanese Milano è una città ideale per lavorare (per il 94,1% degli intervistati), è una città bella (80%) e multietnica (86,9%), ma anche una città inquinata (95,1%), una città poco sicura (solo il 34,8% considera Milano sicura) e una città poco ideale per viverci (solo per il 33,4% degli imprenditori milanesi Milano è infatti una città ideale per viverci). |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, ESPORTAZIONI ITALIANE RADDOPPIANO RISPETTO ALLE IMPORTAZIONI SUI MERCATI EXTRA UE OCCORRE UNO SFORZO IN FINANZIARIA PER LE POLITICHE DI PROMOZIONE |
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Roma, 25 giugno 2007 - I dati diffusi sull’andamento degli scambi con i paesi extra Unione europea confermano, secondo Assocamerestero, il consolidamento delle nostre esportazioni anche sui mercati più lontani. E’ significativo che nei primi cinque mesi dell’anno le esportazioni crescono del doppio rispetto alle importazioni (rispettivamente 10,1% e 5,1%), comportando una netta contrazione del disavanzo della bilancia commerciale rispetto allo scorso anno. Crescita però meno tumultuosa di quella dello stesso periodo 2006 (l’attuale tasso d’incremento delle esportazioni è di circa un terzo inferiore), anche perché le nostre imprese sfruttano le maggiori opportunità offerte dal miglioramento delle prospettive di crescita sul mercato Ue. Si tratta comunque di un dato di rilievo, in presenza del perdurare di un elevato tasso di cambio dell’euro che pare ci stia penalizzando in particolare sul mercato statunitense - nostro primo mercato extra europeo - che vede vendite in frenata nei primi cinque mesi di quasi il 3%, contro una crescita nello scorso anno del 9,3%. Si rileva una strategia delle nostre imprese a favorire il processo di consolidamento sui mercati extra europei “più vicini” come quello russo (esportazioni crescono del 31,5%) nei cui confronti riduciamo il deficit di circa il 35%. In Cina nonostante il miglioramento di alcuni settori e l’export in crescita del 11,2% cresce il deficit di oltre il 30% per effetto dell’ impetuoso aumento delle importazioni (+ 24,6%). Quanto ai settori del made in Italy si conferma la leadership della meccanica che aumenta di un ulteriore 6% il suo saldo positivo sui mercati extra europei facendo segnare un avanzo di 10,3 miliardi di euro. Il Presidente di Assocamerestero Edoardo Pollastri evidenzia che, nel momento in cui si stanno cogliendo i frutti del complesso processo di riorganizzazione delle imprese sui mercati esteri, è necessario dare un ulteriore slancio alle politiche di promozione per l’internazionalizzazione per consolidare ulteriormente le posizioni sui mercati. “In questo senso appare importante che la prossima legge finanziaria preveda adeguate risorse per il sistema italiano di promozione, in particolare per gli organismi che hanno come compito precipuo l’azione di radicamento delle nostre imprese sui mercati internazionali”. . |
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TOSCANA: INDAGINE CONGIUNTURALE I TRIMESTRE 2007 |
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Firenze, 25 giugno 2007 - L´industria manifatturiera toscana, come rileva l´indagine trimestrale di Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, ha chiuso i primi tre mesi dell´anno con un nuovo passo avanti lungo il sentiero della ripresa iniziato a cavallo tra il 2005 e il 2006. Anche se perdono di intensità, gli indicatori restano positivi: in particolare la produzione segna un balzo del +2,9% sul primo trimestre dell´anno scorso mentre si ferma a solo un +0,3% rispetto all´ultima frazione del 2006. Il sistema manifatturiero, dunque, continua a risalire gradualmente la china (per inciso la crescita della produzione si mostra lievemente più vivace rispetto a quella media nazionale: +2,5% se corretta per il diverso numero di giornate lavorative) ma rallenta la corsa. Nel dettaglio, l´industria toscana riesce ad inanellare il sesto trimestre consecutivo con il segno "più" grazie al contributo di quasi tutte le sue componenti. La ripresa della produzione interessa imprese piccole, medie e grandi ma risulta più vivace tra queste ultime mentre i settori che spingono di più sono meccanica, elettronica-mezzi di trasporto e chimica-farmaceutica-gomma-plastica. Le ombre tornano invece a coprire il tessile-abbigliamento ed il legno-mobili. Il grado di utilizzo medio degli impianti (74,9%), probabilmente anche per il forte impulso dato dalla spesa per gli investimenti effettuati nel 2006, arretra tanto rispetto al medesimo trimestre dell´anno precedente quanto rispetto ai valori medi del 2006 (75,9%). Fatturato, ordinativi e prezzi. Al lordo del fondo di inflazione, il balzo del fatturato nel primo trimestre 2007 (+3,7%) risulta allineato all´incremento della produzione, che come abbiamo visto è stato pari a +2,9%. La consistenza degli ordini si conferma tonica (rispettivamente +3,1% e +2,9% sui fronti interno ed estero) e questo nei prossimi mesi dovrebbe portare altra acqua alla ruota della ripresa. Anche in questo caso siamo di fronte a progressi spalmati in modo abbastanza uniforme tra le imprese piccole, medie e grandi, con una lunghezza di vantaggio per queste ultime due categorie. A livello di settori il quadro è più frastagliato e in alcuni casi riaffiora il segno meno; in ogni caso, i risultati più brillanti si registrano, di nuovo, nella meccanica, nella chimica-farmaceutica-gomma-plastica e nell´elettronica-mezzi di trasporto. L´intonazione della produzione, insieme al vento della domanda e alle tensioni sui mercati delle materie prime (di nuovo in ascesa in questa prima parte del 2007) sostengono i listini: +2,3% nel I trimestre 2007 rispetto a 12 mesi prima. Il surriscaldamento dei listini risulta sopra la media nel settore della lavorazione dei metalli (+4,1%), dell´elettronica-mezzi di trasporto (+3,3%) e della chimica-farmaceutica-gomma-plastica (+2,8%). La dimensione d´impresa. Come era già emerso nei precedenti rapporti congiunturali, protagoniste di questo ciclo di ripresa sono un po´ tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni. Per le piccole imprese (10-49 addetti), la crescita della produzione ha messo a segno su base annua un +1,1%; meglio hanno fatto le medie imprese (50-249 addetti) con +3,1% e soprattutto le aziende più grandi (250 addetti ed oltre) che crescono con passo vicino alle due cifre (+9,8%). Congiuntura e settori. Diversamente da quanto emerso nelle indagini immediatamente precedenti, in questa prima frazione del 2007 la ripresa degli indici della produzione, del fatturato e della domanda è tornata ad essere, almeno in parte, selettiva. Il settore legno-mobili, dopo il +1,9% segnato nel Iv trimestre 2006, registra una flessione di -1,2% (alla quale, per la verità, fa da contro altare un lapidario +5,1% nella consistenza degli ordini esteri). Il tessile-abbigliamento inverte di nuovo la rotta e dopo tre trimestri che avevano acceso le speranza di una incipiente ripresa, vira di nuovo in area negativa, anche se di poco: -0,2% la produzione, -2,1% il fatturato e -2,5% e -0,7% rispettivamente ordinativi esteri ed interni. Per contro, marciano decisamente spediti la meccanica (produzione +7,3% su stesso periodo 2006), l´elettronica-mezzi di trasporto (+7,8%), la chimica-farmaceutica-gomma-plastica (+5,2%) e l´alimentare (+4,6%). Più contenute, infine, le performances della produzione degli altri settori: la lavorazione dei metalli (+2,0%), i minerali non metalliferi (+2,1%), il pelli-cuoio-calzature (+1,5%) e le altre manifatture (principalmente orafo, cartotecnica e raffinazione: +1,7%). Aspettative per il Ii trimestre 2007. Le aspettative per il secondo trimestre restano improntante ad un certo ottimismo. Il barometro segna un aumento della produzione, rispetto al medesimo periodo del 2006, per il 23% delle imprese intervistate contro valori decisamente più bassi (11%) per le attese di segno opposto; il saldo si mostra quindi positivo per 12 punti percentuali. A livello settoriale, in sintonia con quanto già evidenziato, le prospettive sono più favorevoli nella chimica-farmaceutica-gomma-plastica (+28% il saldo aumenti-diminuzioni) e nell´elettronica-mezzi di trasporto (+25% il saldo) nella lavorazione dei metalli (+19%), nella meccanica (+18%) e nei minerali non metalliferi (+17%). Più contratti gli altri settori, in particolare l´alimentare (2 punti percentuali il saldo tra "ottimisti" e "pessimisti"), il tessile-abbigliamento (5 pp. ) e il pelli-cuoio-calzature (4 pp. ). Il Punto di vista del Presidente Pacini. "In questo primo scorcio di 2007 il sistema manifatturiero toscano prosegue nella sua fase di crescita in atto ormai da sei trimestri. - ha commentato Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana - Se produzione (+2,9%) e fatturato (+3,7%) avanzano grazie ad un contesto esterno ancora favorevole ed a una domanda interna finalmente in recupero (+3,1% gli ordini interni) è anche vero che la ripresa sta avvenendo grazie ad un processo di riorganizzazione complessiva del sistema avviato in questi anni. Lo notiamo dalla diminuzione delle imprese manifatturiere e dalla crescita delle società di capitali nello stesso settore che monitoriamo con il nostro Movimprese ". "Il problema che ora abbiamo davanti è assicurare che questa crescita si trasformi in sviluppo duraturo e sostenibile. Le nostre imprese debbono infatti portare a compimento quei processi virtuosi di aumento dimensionale, maggiore internazionalizzazione, maggiore ricerca ed innovazione tecnologica, che sono necessari per rispondere alla concorrenza estera. Il pubblico, comprese le Camere di Commercio, deve invece aiutare il sistema produttivo favorendo questi processi, soprattutto creando le condizioni perché la Pubblica Amministrazione sia più efficiente, cioè meno costosa e più rapida nelle decisioni. E´ un argomento che da anni e soprattutto negli ultimi tempi trova spazio sempre più spesso nella discussione politica, alla quale le Camere di Commercio rispondono con numerosi servizi telematici legati all´utilizzo del nostro Registro Imprese". Il punto di vista del Consigliere Salvi. "Nel registrare i nuovi progressi del quadro congiunturale, si deve, tuttavia, sottolineare il rallentamento della corsa della nostra economia" - ha osservato il Consigliere incaricato al Centro Studi di Confindustria Toscana, Filippo Salvi. "Questo significa ancora molto lavoro da fare sia per gli imprenditori toscani sul fronte dei fattori competitivi delle aziende, sia per il contesto esterno ad esse che deve interfacciare - con maggiori sforzi di innovazione - il riposizionamento in atto da parte del sistema produttivo; è solo con l´impegno di tutti che potrà confermarsi un nuovo ciclo espansivo per l´economia della nostra regione". L´indagine sulla congiuntura manifatturiera regionale Toscana relativa al I trimestre 2007 si è svolta nel periodo 26 marzo 2007 - 30 aprile 2007. La rilevazione ha riguardato un campione di 1. 569 unità locali manifatturiere con almeno dieci addetti. . |
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INNOVAZIONE: RIPARTITI 21 ML EURO DEL FONDO 2007 |
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Trieste, 25 giugno 2007 - La Giunta regionale, su proposta del presidente Riccardo Illy, ha approvato il 22 giugno la ripartizione per il 2007 del Fondo per gli interventi in materia di innovazione, ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico. Il Fondo, previsto dalla legge regionale 26 del 2005, ha una dotazione di 21 milioni di euro, stabilita dalla legge finanziaria 2007. La Giunta ha confermato gli indirizzi per l´utilizzo del Fondo già adottati lo scorso anno, destinando le risorse alla concessione di incentivi alle imprese per promuovere la ricerca industriale e l´accesso all´innovazione nei diversi comparti; alla concessione di incentivi per gli interventi a favore del sistema delle infrastrutture, dei trasporti e della logistica; al sostegno dell´attività e dei progetti d´interesse economico realizzati dai Parchi tecnologici dei Centri di ricerca; alla promozione dei progetti di ricerca scientifica e applicata di elevato impatto sistemico; agli interventi in favore delle risorse umane; al coordinamento dei Centri di Ricerca. Queste le destinazioni del Fondo 2007 e l´indicazione delle strutture regionali competenti alla gestione della spesa: Interventi per l´innovazione delle strutture industriali. (Lr n. 47/1978, art. 21) Struttura regionale: Direzione centrale attività produttive. Quota assegnata Euro 6. 000. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 11 - Interventi a favore dell´innovazione nei settori del commercio, del turismo e dei servizi alle imprese e alle persone. Struttura regionale: Direzione centrale attività produttive. Quota assegnata Euro 500. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 13 - Interventi per l´innovazione a favore delle piccole e medie imprese artigiane. (Lr n. 12/2002, art. 53 bis) Struttura regionale: Direzione centrale attività produttive. Quota assegnata Euro 1. 000. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 17 - Interventi a favore dell´innovazione nei settori dell´agricoltura e dell´itticoltura. Struttura regionale: Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna. Quota assegnata Euro 2. 300. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 19 - Interventi a favore dell´innovazione nei settori dei trasporti, logistica e infrastrutture immateriali. Struttura regionale: Direzione centrale pianificazione territoriale, energia, mobilità e infrastrutture di trasporto. Quota assegnata Euro 2. 300. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 21 - Promozione dell´attività degli enti e dei centri di ricerca e trasferimento tecnologico. Struttura regionale: Direzione centrale lavoro, formazione, università e ricerca. Quota assegnata Euro 4. 000. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 23 - Progetti di ricerca scientifica, ricerca applicata o industriale di elevato impatto sistemico per il settore produttivo, del welfare e della Pubblica amministrazione. Struttura regionale: Direzione centrale lavoro, formazione, università e ricerca. Quota assegnata Euro 3. 500. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 24 - Interventi a favore dell´innovazione nel settore delle risorse umane. Struttura regionale: Direzione centrale lavoro, formazione, università e ricerca. Quota assegnata Euro 1. 000. 000,00. Lr n. 26/2005, art. 31 - Attività di coordinamento dei centri di ricerca. Struttura regionale: Direzione centrale lavoro, formazione, università e ricerca. Quota assegnata Euro 100. 000,00. La Giunta ha inoltre deciso di riservare all´adozione di un ulteriore provvedimento l´indicazione della destinazione di una quota del Fondo pari a euro 300. 000,00. . |
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RICERCA: 6 MILIONI DI EURO DA INTEGRAZIONE ACCORDO CON STATO |
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Trieste, 25 giugno 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze Michela Del Piero, in accordo con l´assessore alla Ricerca Roberto Cosolini, ha approvato 22 giugno un Atto integrativo dell´accordo di programma sottoscritto il 30 giugno 2004 tra il ministero dell´Economia e delle finanze, il ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca e la Regione Friuli Venezia Giulia. Con questo Atto integrativo si amplia il programma dell´Accordo, promuovendo 18 nuovi interventi nei settori del navale/nautico, della biomedicina molecolare e del legno/mobile, sui quali si prevedono forti ricadute a livello scientifico a favore del sistema delle imprese, in termini di creazione di conoscenza e di competitività. I 18 nuovi interventi impegneranno una somma di 6. 053. 523 euro così suddivisi: 2. 993. 600 a carico dello Stato, 1. 703. 979 a carico della Regione, 198. 000 provenienti da fondi comunitari, 1. 157. 944 da altri soggetti. L´atto integrativo prevede anche una sezione programmatica che prevede una spesa di 1. 142. 000 euro per ulteriori quattro interventi, che saranno resi attuativi dopo il raggiungimento delle condizioni tecniche e finanziarie che permettano la loro realizzazione. . |
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COMPORTO INDUSTRIALE TRENTINO: DINAMICITA´ DI CAMBIAMENTO PER STARE AL PASSO COL MERCATO ED ESSERE COMPETITIVI IV INCONTRO FRA GOVERNO PROVINCIALE, RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI E SINDACATI |
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Trento, 25 giugno 2007 - Si è svolto il 21 giugno presso il Palazzo della Provincia autonoma in Piazza Dante, un incontro convocato dall’assessore all’Industria Marco Benedetti per fare il punto con i rappresentanti delle associazioni industriali trentine e i sindacati di categoria, sulla situazione del comparto industriale negli ultimi mesi. Obiettivo dell’incontro, il quarto dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa firmato il 3 dicembre del 2004, era un confronto franco per analizzare obiettivi raggiunti, problematiche e criticità che restano da affrontare. Certamente positivo il bilancio sull’andamento complessivo del comparto che segue un po’ il trend nazionale e che mette in evidenza una progressiva rigenerazione del tessuto industriale per far fronte ai cambiamenti profondi che il sistema internazionale pone in risalto. Gli investimenti fissi aziendali agevolati dalla Provincia autonoma si assestano su un trend annuale di spesa di circa 200 milioni di euro. Al Tavolo per la valorizzazione delle Politiche industriali erano presenti i vertici del mondo industriale trentino con la neo eletta presidente di Confindustria Trento Ilaria Vescovi, i vicepresidenti Mario Balzarini e Alberto Taddei, il direttore Fabio Ramus e il vicedirettore Giovanni Anichini. Con loro anche i vertici di Trentino Sviluppo con il presidente Alessandro Garofalo, il vicepresidente Corrado Fedrizzi e i rappresentanti sindacali di Cgil Ruggero Purin, di Cisl Nicola Ferrante e di Uil con Fausto Francesconi. Nell’incontro l’assessore all’Industria Marco Benedetti ha sottolineato come “seppur in un contesto industriale in ‘buona salute’, per quanto riguarda la ricollocazione di professionalità specifiche sul mercato, sia emersa la necessità di compiere ulteriori sforzi per trovare buone opportunità di riposizionare i lavoratori con professionalità specifica”. A questo proposito l’intervento dell’assessore alle Politiche Sociali Marta Dalmaso ha messo in evidenza le azioni intraprese dalla Provincia autonoma per il riposizionamento dei 1158 lavoratori (708 uomini e 450 donne) posti in mobilità. L’assessore Benedetti ha illustrato l’azione di monitoraggio denominata “Antenne di territorio” realizzata con la collaborazione del sindacato (tre confederazioni) di Trentino Sviluppo e di Confindustria che tiene in costante osservazione l’ambito industriale trentino ed è volta a sostenere le aziende nella soluzione dei problemi e nell’individuazione di processi innovativi. Da settembre dello scorso anno in Trentino sono state fatte 94 visite in altrettante aziende. Questo monitoraggio ha il preciso obiettivo di individuare e sviluppare nuove opportunità di crescita ed è focalizzato ad attrarre aziende dall’esterno. L’assessore all’industria Marco Benedetti ha poi rimarcato l’importanza del progetto di filiera Dana, quello del polo cartario (cui l’assessorato sta lavorando) e il distretto del porfido e delle pietre trentine, che, come per quanto avvenuto per il distretto dell’energia e dell’ambiente, lascia in mano privata le funzioni di valorizzazione del distretto medesimo. L’assessore ha concluso il suo intervento illustrando la situazione attuale del progetto legno, indicando la possibilità di costituire un marchio specifico dedicato al sistema casa. L’assessore alla Programmazione, Ricerca e Innovazione Gianluca Salvatori ha fatto il punto sul Distretto Tecnologico Trentino passato da una fase di costituzione ad una molto più operativa, da una gestione pubblica ad una con maggioranza privata (nel cda sono infatti le imprese private ad essere rappresentate in maggioranza). L’assessore ha poi aggiornato le rappresentanze industriali e sindacali sullo stato dei lavori dei progetti operativi che cominciano ad emergere e sulla certificazione edilizia deliberata recentemente dalla Giunta provinciale, nonché sull’istituzione del Fondo brevetti, vale a dire la validazione dei beni materiali creati nei centri di ricerca e in generale sul territorio. Attenta e vivace la partecipazione del Sindacato, che, condividendo gli aspetti positivi dell’attuale situazione congiunturale, ha posto l’accento sulla necessità di affrontare le criticità strutturali per favorire il riposizionamento competitivo del tessuto produttivo sulla frontiera dell’innovazione, rigenerando ed integrando le energie imprenditoriali del territorio. Particolarmente efficace l’intervento della neo Presidente Ilaria Vescovi, che ha illustrato le quattro linee guida lungo le quali intende muoversi, e cioè: apertura all’esterno delle imprese trentine, innovazione, alleanze e formazione. . . |
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SOTTOSCRITTO A PERUGIA ACCORDO REGIONE UMBRIA - GOVERNO NAZIONALE |
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Perugia, 25 giugno 2007 - Promuovere un’azione congiunta che sostenga l’internazionalizzazione delle imprese e dei territori perseguendo quale obiettivo comune la valorizzazione del “sistema Italia”. E’ questo l’obiettivo principale dell’accordo di programma sottoscritto il 21 giugno a Perugia, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, dal Ministro per il Commercio internazionale, on. Emma Bonino, e dalla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, presenti, tra gli altri, il Sottosegretario di Stato, Mauro Agostini, e l’assessore regionale allo sviluppo economico, Mario Giovannetti. “Come Regione Umbria – ha affermato la presidente Lorenzetti – abbiamo accolto con favore ed entusiasmo l’iniziativa del Ministro Bonino perché da sempre convinti sostenitori della necessità che l’Italia può competere, davvero, sui mercato globali soltanto se riesce a fare squadra, a fare sistema. E Governo e Regioni devono farlo, soprattutto in settori come l’internazionalizzazione delle imprese e l’export. Non ha senso che ciascuno, nel piccolo di ogni regione o territorio, vada per conto suo. Ciò, non soltanto non produce risultati e benefici, ma rappresenta un inutile spreco di risorse ed energie”. Il Ministro Bonino ha a sua volta sottolineato che, grazie a questi accordi (quello umbro è il secondo in Italia) il Governo intende far sì che “il sistema paese si metta finalmente in marcia e recuperi il ritardo di questi ultimi anni. L’internazionalizzazione delle imprese rappresenta un dato strategico su cui puntare per essere competitivi su tutti i mercati mondiali e soprattutto su quelli emergenti. Con questi strumenti intendiamo mettere le regioni nelle condizioni di fare meglio e di più”. Nel primo articolo dell’”accordo” si afferma che lo stesso “persegue la finalità di sviluppare e favorire, in applicazione delle leggi nazionali e regionali, ogni possibile forma di raccordo operativo tra le strategie e i programmi del Ministero del Commercio Internazionale e della Regione Umbria volti ad accrescere il grado di internazionalizzazione dell’economia territoriale, con particolare attenzione alle diverse fasi di sviluppo delle imprese, rafforzando la loro capacità di competere sui mercati esteri”. Quanto agli obiettivi programmatici dell’accordo punta a: favorire progetti volti ad affermare la competitività internazionale dell’offerta italiana di beni e servizi e a rafforzare la presenza delle produzioni italiane nei mercati esteri; razionalizzare la rete di informazione relativa ai servizi e agli strumenti attivabili in materia di internazionalizzazione, anche attraverso il rafforzamento dello Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione; assicurare, in coerenza con le linee generali di politica estera, un seguito operativo ad impegni istituzionali presi con autorità estere cogliendo le opportunità del partenariato, nonché attraverso il ricorso agli altri strumenti di intervento attivati a livello regionale e centrale; raccordare le attività degli enti pubblici nazionali e dei soggetti economici regionali a sostegno del processo di internazionalizzazione delle imprese; individuare azioni volte a favorire la proiezione all’estero del sistema produttivo regionale affiancando le imprese nel processo di internazionalizzazione e realizzando iniziative di marketing territoriale. . |
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IL SISTEMA ABRUZZO PRESENTATO A DELEGAZIONE ARABA |
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L´aquila, 25 giugno 2007 - Favorire sul territorio abruzzese i processi di internazionalizzazione delle piccole e medie Imprese. Promuovere il Sistema abruzzo sui mercati esteri affinché, attraverso una forma di cooperazione, si possa offrire un supporto stabile alle realtà produttive locali. Con questo spirito il 21 giugno, ad Avezzano, è stata ricevuta una delegazione di imprenditori arabi nell´ambito del progetto di Internazionalizzazione della Regione Abruzzo (Docup 2000-2006 � Azione 1. 4. 3). Un primo incontro si è svolto nella sede del consorzio per lo sviluppo industriale di Avezzano, alla presenza del presidente Evelina Torrelli, del direttore regionale Attività Produttive, Alfredo Moroni e di Massimo Tirocchi responsabile del progetto Abruzzo International. Il confronto tra due realtà consente agli imprenditori degli Emirati Arabi Uniti di conoscere tecnologie e progetti posti in essere in Abruzzo e valutare possibili soluzioni di interscambio. Micron e Telespazio, le prime aziende d´interesse. "Stiamo cercando di creare le condizioni - ha detto l´assessore Valentina Bianchi - per trasformare il nostro tessuto produttivo e competere ai massimi livelli. Per ottenere questo è necessario promuovere iniziative di internazionalizzazione supportando e offrendo la giusta assistenza alle aziende perché lo scambio tra realtà diverse è sempre risultato uan carta vincente". Le imprese emiratine presenti sono rappresentative di diversi settori quali quello Agroalimentare, Comunicazione, Trattamento rifiuti speciali e elettromeccanica; nello specifico, ci sono aziende che svolgono attività di Food import export, Project construction in Elettromechanical works, Design, manufacture etc. Tale attività rientra nell´ambito del progetto di Internazionalizzazione della Regione Abruzzo (Docup 2000-2006 � Azione 1. 4. 3) Il progetto è articolato in diverse attività volte alla creazione di una rete mista (pubblico/privato) di cooperazione in grado di offrire un supporto stabile alle imprese sui processi di internazionalizzazione. Sono state inoltre avviati servizi di consulenza e formazione oltre che l´organizzazione di eventi internazionali per la promozione del Sistema Abruzzo sui mercati esteri. . |
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PORDENONE: ECONOMIA PRIMA PER TASSI DI CRESCITA |
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Pordenone, 25 giugno 2007 - Ormai da oltre un anno la Camera di Commercio di Pordenone ha ripreso a svolgere l’indagine congiunturale con cadenza trimestrale. È giunto quindi il momento di fare un primo bilancio. Lo studio, elaborato dalla società d’indagini statistiche Questlab srl per conto dell’ente camerale, permette di conoscere e monitorare il quadro della situazione economica locale attraverso importanti indicatori quali fatturato, produzione e ordinativi delle imprese manifatturiere. L’aspetto di novità è che la metodologia di rilevazione adottata e il questionario utilizzato consentono di fare delle comparazioni statisticamente omogenee tra i risultati della congiuntura di Pordenone e gli analoghi risultati di realtà simili o vicine come la provincia di Gorizia, quella di Treviso o la regione Veneto, dove si svolgono indagini congiunturali con le stesse caratteristiche. In particolare la Cciaa di Gorizia, la quale ha aderito all’indagine dal secondo trimestre 2006, applicando esattamente i medesimi criteri di campionamento si presta a un confronto alla pari con Pordenone, invece le realtà venete differiscono poiché selezionano imprese con almeno 10 dipendenti invece che con 3 e più. I dati qui riportati sono tratti dal sito www. Congiuntura. It gestito da Questlab. La situazione economica pordenonese si rivela come quella con i migliori tassi di crescita tra quelle sopraccitate, come si osserva dalle tabelle allegate. In particolare gli incrementi tendenziali (cioè rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) della produzione manifatturiera degli ultimi quattro trimestri risultano sempre superiori a quelli dei territori limitrofi e nel primo trimestre 2007 Pordenone è l’unica a mettere a segno una crescita a due cifre. Analoghi riscontri si hanno dall’osservazione dei dati inerenti il fatturato. Confortanti pure i dati degli ordinativi esteri; +9,9% la crescita del primo trimestre di quest’anno rispetto al precedente, la più alta fra le economie confrontate. Solo nel terzo trimestre 2006 gli ordini esteri sono risultati in flessione e questo è stato registrato da tutti i territori esaminati. I dati in crescita descritti, come analizza il commento all’indagine pordenonese: “… confermano che siamo in una fase che non si può definire di sola ripresa congiunturale delle posizioni perdute, ma rappresenta l’inizio della crescita strutturale del comparto. ” Analisi questa rassicurante e che fotografa un’area estesa del Nord-est: l’auspicio è che all’indagine possano presto aderire anche le province di Udine e Trieste, condizione che completerebbe il monitoraggio dell’intera area friulana, permettendo tra questa e il sistema economico del Veneto un confronto completo, molto interessante date le forti somiglianze nella struttura produttiva manifatturiera che da sempre intercorrono tra le due regioni. . |
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F.A.R.O. 2007 – 28 E 29 GIUGNO DUE IMPERDIBILI GIORNATE SUI METALLI: IL CONSUETO APPUNTAMENTO TRIMESTRALE SU CONGIUNTURA INTERNAZIONALE E MERCATI ARRICCHITO DA DUE WORKSHOP OPERATIVI E PRATICI SU ANALISI TECNICA E STRATEGIE DI HEDGING. |
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Lainate, 25 Giugno 2007 - Per il secondo appuntamento del 2007 i lavori dell’Osservatorio delle Materie Prime F. A. R. O. Si svolgeranno presso il prestigioso Golf & Resort Le Robinie, arricchiti da due workshop operativi che affrontano tematiche di grande utilità per tutti gli addetti agli Acquisti delle Materie Prime e dei Metalli. Si parte Giovedì 28 Giugno con i seminari dedicati a: Analisi Tecnica: lo studio dei movimenti di prezzo per sfruttarne le tendenze. Agire sul mercato: le strategie di copertura più adatte rispetto alla situazione di mercato del momento (per rame, alluminio, lega, nichel, ottone, etc) Grazie al supporto dei docenti Alessandro Zappa e Paolo Kauffmann, analisti costantemente impegnati sul mercato e in grado di trasferire la notevole esperienza pratica maturata, i partecipanti avranno l’opportunità di accrescere le proprie competenze e soprattutto sperimentare in prima persona l’operatività sui mercati e l’interpretazione degli andamenti. Per completare gli strumenti e le informazioni necessarie ad affrontare la volatilità dei mercati a difesa dei margini aziendali, Venerdì 29 Giugno seguirà il consueto appuntamento F. A. R. O. , divenuto ormai irrinunciabile momento di aggiornamento e scambio di opinioni per molti operatori del comparto. L’incontro sarà aperto dal Direttore del Fondo Monetario Internazionale Prof. Arrigo Sadun, relatore esclusivo e stabile dell’Osservatorio, che illustrerà la situazione dell’economia mondiale – analizzando in modo specifico Usa, Giappone, Europa. Molti dei faristi auspicano inoltre che continui ad affrontare l’argomento Italia, in particolare gli aspetti volutamente lasciati aperti in occasione del precedente F. A. R. O. (Ricordiamo la chiusura del suo intervento il 30 Marzo scorso: “Se la trasformazione industriale si irrobustisce non bisogna pensare che sia possibile tirare i remi in barca; è necessario affrontare gli altri veri problemi di trasformazione che riguardano l’80% del paese: i servizi - dove si gioca la vera partita - e il settore pubblico. Ma di questo parleremo la prossima volta”). Seguirà l’intervento di Paolo Kauffmann – Amministratore unico di Kauffmann&sons che introdurrà l’analisi dei Mercati dei Metalli non Ferrosi e illustrerà il Polso del Mercato di Faristi, ovvero il confronto tra le aspettative espresse durante l’incontro del 30 Marzo e i dati effettivi del momento. Si vedrà quindi cosa pensavano i faristi in merito a tasso di crescita dell’economia italiana nell’anno, tassi Bce, tasso di cambio euro/dollaro, prezzo del petrolio (Brent), prezzo di rame, alluminio, zinco e nickel e cosa è accaduto in realtà. Successivamente l’intervento di Andrea Guarneri – Analista di Kommodities Partner Sa, divenuto ormai ospite fisso di F. A. R. O. , che con il suo abituale piglio innovativo metterà in evidenza non solo quanto accaduto nei Mercati delle Materie Prime, delle Valute e Azionari, ma saprà far cogliere le sempre più strette correlazioni tra il mondo finanziario e quello dei metalli. A chiusura dell’appuntamento la relazione di Valeria Gattai (Ricercatrice Isesao Bocconi), che dopo l’aggiornamento sui dati macroeconomici della Cina, presenterà i risultati di una ricerca Bocconi, sull’universo delle imprese manifatturiere italiane con investimenti diretti esteri (Ide) in Cina, India e Sud Est Asiatico, con particolare attenzione riservata al confronto Cina-india. Per partecipare è necessario iscriversi in anticipo contattando la Segreteria Formazione di Kauffmann&sons. Tel. 02. 9379. 7000 – formazione@kes. It . |
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NUOVE COMMESSE IN USA DALLE PRESTIGIOSE UNIVERSITA’ DI HARVARD E MIT PER USD 18 MILIONI |
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Cesena, 25 giugno 2007 - Dopo la prestigiosa commessa a “Ground Zero – New York”, il Gruppo Trevi (tra i principali operatori mondiali nel settore dei servizi di ingegneria del sottosuolo e delle macchine per fondazioni e perforazioni), tramite la controllata Trevi Icos Corporation, ha ricevuto negli Usa l’aggiudicazione di due importanti contratti di ingegneria del sottosuolo per complessivi Usd 18 milioni; il primo da Skanska per realizzare diaframmi di fondazione per l’estensione della prestigiosa Harvard Law School a Cambridge; il secondo da Walsh Brothers per il progetto ed esecuzione di diaframmi di fondazione per il Mit (Massachusetts Institute of Technology) - Sloan School of Management. Questi contratti fanno seguito ad altri per un totale di circa 40 milioni di Usd, assegnati al Gruppo Trevi dalle stesse Università nell’ambito dei loro piani pluridecennali di sviluppo edilizio. La maggior parte di detti lavori è stata eseguita nel recente passato e circa un 10% si trova in fase di completamento. Tra queste si segnalano le fondazioni dello Stata Building progettato dall’architetto Frank Gehry, complesso del Mit Stata Center a Cambridge (si allega foto); le fondazioni per l’università di Harvard dei laboratori di ricerca denominati “North West Labs”; l’ampliamento del “Riverside Graduate Student Housing”; a questi sempre nell’area di Boston si aggiungono le fondazioni del “Dana Farber Cancer Institute” tra i più avanzati al mondo nel settore, in cui è stata utilizzata una innovativa gru Soilmec Sc 120 (di cui si allega una foto); infine il consolidamento relativo al restauro e ampliamento dello storico teatro di “Hasty Pudding” risalente a fine settecento. “Questi accordi – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Stefano Trevisani – fanno seguito agli ottimi risultati conseguiti nelle precedenti commesse eseguite per conto delle prestigiose università di Harvard e del Mit. I piani di sviluppo pluriennali delle due università, prevedono lavori di fondazioni speciali particolarmente importanti e distribuiti in un lungo arco temporale”. . |
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IL CCR SVILUPPA UN NUOVO SOFTWARE PER AIUTARE L´INDUSTRIA CHIMICA A CONFORMARSI A REACH |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea ha lanciato un nuovo strumento software per aiutare le imprese del settore chimico a conformarsi alla nuova normativa Raech (Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche). L´applicazione software Iuclid 5 (International Uniform Chemical Information Database) mira ad aiutare l´industria chimica ad adempiere all´obbligo di presentazioni di informazioni alla nuova Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa). A partire dal 1° giugno 2008 i produttori e gli importatori di sostanze chimiche dovranno pre-registrare le sostanze chimiche esistenti al fine di beneficiare della registrazione successiva, nonché registrare le nuove sostanze chimiche notificandole all´Echa. Le società che non registreranno secondo Reach una determinata sostanza entro il termine stabilito per legge, non potranno produrre né importare tale sostanza nel mercato europeo. Per questo motivo, la Commissione ha sviluppato uno strumento software inteso ad agevolare l´attività di notifica delle sostanze chimiche nel formato specifico Iuclid richiesto da Reach. Il software è gratuito ed è distribuito con un kit d´installazione di facile utilizzo. Sarà inoltre istituito un servizio di assistenza professionale per rispondere ad eventuali domande sugli aspetti tecnici dell´applicazione Iuclid. Per ulteriori informazioni visitare: http://ecbwbiu5. Jrc. It/ http://ec. Europa. Eu/echa/ . |
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CONVEGNO “IMPRENDITRICE ED IMPRESA: CONCILIAZIONE A DUE VIE” |
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Biella, 25 giugno 2007 - Mercoledì 27 giugno, alle ore 9,00 si svolgerà presso la Provincia di Biella un convengo sul tema della conciliazione lavoro/famiglia, in occasione del quale verranno presentati i due quaderni, che verranno distribuiti a tutti gli intervenuti. Recenti indagini curate dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Biella, su impulso del Comitato Imprenditoria Femminile costituito al suo interno, hanno messo in evidenza il rilevante peso dell’imprenditoria femminile nel biellese che, storicamente, ha contribuito fortemente allo sviluppo economico del Distretto. La presenza delle imprese femminili è significativa: oltre 4. 500 imprese al femminile, con un’incidenza pari a circa il 22% sul totale delle aziende iscritte al Registro delle Imprese. Allo scopo di promuovere e valorizzare il lavoro delle donne e le specificità femminili che arricchiscono il tessuto economico e sociale del nostro territorio, la Camera di Commercio di Biella, in collaborazione con la Provincia di Biella, si è fatta promotrice di un progetto che ha portato alla realizzazione di due quaderni di lavoro, che intendono far luce sull’importanza della “conciliazione a due vie”, che vede coinvolte da un lato le aziende e dall’altro le lavoratrici. Le due pubblicazioni offrono una panoramica sulle difficoltà che le donne devono quotidianamente affrontare per conciliare i loro tempi di vita e di lavoro e sulle possibili soluzioni offerte dalla normativa vigente. I quaderni contengono utili informazioni sulle opportunità e fonti di finanziamento a favore delle donne imprenditrici e sugli strumenti a supporto della conciliazione attivabili dalle imprese. La partecipazione al convegno è gratuita, previa registrazione presso l’Ufficio Promozione della Camera di Commercio (Tel. 015/35. 99. 332 – Fax 015/25. 22. 215 – e-mail: promozione@bi. Camcom. It). . |
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CASA, AL VIA IL SECONDO PROGRAMMA "CONTRATTI DI QUARTIERE" |
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Milano, 25 Giugno 2007 - Con l´approvazione da parte della Giunta regionale lombarda dei criteri generali per l´attuazione e per il successivo avvio della fase esplorativa, prende ufficialmente il via il secondo programma per i "Contratti di Quartiere". Obiettivo: valorizzare e incrementare l´offerta e la qualità di servizi abitativi destinati all´affitto (soprattutto per le categorie più deboli), risparmiare risorse energetiche e naturali, attivare le energie già presenti sul territorio e nella comunità per realizzare una maggiore coesione sociale, accrescendo le potenzialità dei quartieri delle aree urbane a rischio di esclusione sociale. E non solo, nei quartieri riqualificati sarà garantita maggior sicurezza e saranno incentivate iniziative di rivitalizzazione economica per le imprese artigiane e di servizio e per i commercianti al dettaglio. Innovazione, sperimentazione, partenariato, confronto e sostenibilità sono le parole d´ordine delle riqualificazioni dei quartieri indicate dalla delibera proposta dell´assessore regionale alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, di concerto con gli assessori Gian Carlo Abelli (Famiglia e Solidarietà Sociale), Franco Nicoli Cristiani (Commercio, Fiere e Mercati), Massimo Ponzoni (Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale) e Domenico Zambetti (Artigianato e Servizi). La positiva esperienza del primo programma dei "Contratti di quartiere" (22 attivati in 16 Comuni, di cui 5 a Milano per un investimento complessivo di oltre 520 milioni di euro, 185 dei quali da Regione Lombardia) ha consigliato, nel predisporre il nuovo bando, di seguire un metodo che valorizzi le esigenze e le potenzialità presenti nei diversi contesti territoriali e che incentivi i soggetti che operano nel settore dell´edilizia residenziale pubblica, sia quelli tradizionali (Comuni e Aler), sia quelli di nuova costruzione (operatori interessati all´housing sociale) a sviluppare competenze e strumenti per gestire al meglio i progetti. "Con questo provvedimento - commenta l´assessore Scotti- aggiungiamo un altro importante tassello alla nostra opera di riqualificazione delle città. I Contratti di quartiere già nella prima edizione si sono rivelati un ottimo modo per rendere più vivibili zone considerate degradate, ma ora vogliamo fare ancora di più ed è per questo motivo che abbiamo coinvolto in questo ambizioso progetto anche altri assessorati. I nostri quartieri torneranno a nuova vita e saranno più attrattivi solo nel momento in cui gli abitanti percepiranno maggior sicurezza e avranno a disposizioni servizi che oggi mancano del tutto. Questa è la sfida che oggi ci imponiamo e che siamo sicuri di poter vincere". . |
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I RICERCATORI SVILUPPANO UN CODICE PER GARANTIRE LA STABILITÀ DEL PLASMA NEL REATTORE ITER |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - I ricercatori dell´istituto di fisica del plasma Max Planck hanno sviluppato un codice speciale al fine di calcolare le curvature nel reattore di prova del progetto relativo al reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter). Tale procedura dovrebbe garantire la stabilità del reattore. Il reattore sperimentale a fusione, la cui sede sarà a Cadarache, nel sud della Francia, cercherà di ricreare sulla Terra le reazioni nucleari che alimentano il Sole e altre stelle. Per produrre tale energia, il reattore avrà bisogno di riscaldare il plasma a idrogeno a temperature superiori ai 100 milioni di gradi centigradi. Si è stimato che il reattore potrebbe produrre, a impulsi continui, energia di fusione pari a circa 500 megawatt. La temperatura del plasma sarà così elevata da dover essere contenuta all´interno di un campo magnetico, evitando qualsiasi contatto con le pareti del contenitore. Il modo in cui interagiscono le particelle di plasma e la gabbia magnetica può, tuttavia, provocare irregolarità e affossamenti (curvature) al di fuori del campo magnetico. Tali curvature compromettono il contenimento del plasma, riducendo pertanto la reazione di fusione. Secondo i calcoli dei ricercatori, si verificherebbero in Iter proprio in stati del plasma su cui gli scienziati fanno affidamento per lo sviluppo di un reattore in grado di funzionare ininterrottamente. Tuttavia, esistono numerose soluzioni possibili per risolvere questo problema, tra cui l´impiego di una parete superconduttrice, in grado di stabilizzare il plasma e compensare le curvature. Un´altra possibilità è l´impiego di una «normale» parete di acciaio, che potrebbe rallentare da microsecondi a millisecondi la formazione di curvature. Questo rende il processo abbastanza lento per un intervento del sistema automatico di reazione. Inoltre, al fine di arrestare ed eliminare le irregolarità e gli affossamenti prima che aumentino di dimensione, potrebbero essere utilizzate deboli correnti di controllo di natura elettrica che scorrono in piccole bobine magnetiche lungo la parete. Affinché tali rimedi siano davvero efficaci, i ricercatori devono essere in grado di descrivere e calcolare i processi con precisione. Questo è il punto di partenza dello sviluppo del nuovo codice Starwall. Per la prima volta, il codice fornisce informazioni riguardo al plasma e alle pareti del contenitore in tutte e tre le dimensioni spaziali. In precedenza, si calcolavano solo due dimensioni spaziali. Ciò avveniva poiché il contenitore ad anello del plasma, la gabbia magnetica e il plasma sono di forma assisimmetrica e intorno all´anello non si verificano cambiamenti. Tuttavia, nel descrivere le interazioni elettromagnetiche tra il plasma e la parete del contenitore, i ricercatori hanno dovuto considerare il fatto che la parete non è uguale in ogni sezione. Per esempio, in alcune parti vi sono larghe aperture che rendono il plasma accessibile ai sistemi di riscaldamento, alle pompe e agli strumenti di misurazione. Il calcolo esatto delle curvature nella parete richiede pertanto l´inserimento di tutte e tre le dimensioni spaziali. Il nuovo codice dovrebbe aiutare a garantire l´utilizzo dei processi di stabilità corretti. È già stato calcolato che il reattore Iter potrebbe rimanere stabile con una pressione del plasma più elevata del 50% rispetto a quella che avrebbe potuto sostenere senza processi di stabilizzazione. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ipp. Mpg. De/ http://www. Iter. Org/ . |
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LA FASE DI SUB-UNDERWRITING DEL PRESTITO SINDACATO DI EURO 35 MILIARDI A FAVORE DI ENEL (“PRESTITO SINDACATO”) SI È CHIUSA CON SUCCESSO |
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Milano, 25 Giugno 2007 – E’ stata raggiunta una rilevante sovra-sindacazione con quasi il 100% di adesione da parte delle banche invitate. Oltre i cinque bookrunner (Banco Santander Central Hispano, Intesa Sanpaolo, Mediobanca - Banca di Credito Finanziario, Ubs Limited e Unicredit Markets & Investment Banking (che agisce attraverso Bayerische Hypo-und Vereinsbank Ag Milan Branch)) e le altre sette banche Mla (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Crédit Mutuel – Cic, Credit Suisse, Dresdner Kleinwort, Goldman Sachs International, Morgan Stanley Bank International Limited, e The Royal Bank of Scotland plc), si sono aggiunte 19 banche lead arranger e 9 arranger, che con ticket rispettivamente di Euro 1,5 miliardi ed Euro 1,0 miliardo hanno apportato una liquidità totale di mercato di Euro 37,5 miliardi. Il sindacato è ora composto da un totale di 40 banche tra residenti ed internazionali. Le banche che hanno aderito alla fase di sub-underwriting, lanciata il 10 maggio scorso, entrano oggi a far parte del sindacato con l’avvenuta stipula del global transfer certificate a Londra. Il Prestito Sindacato è a supporto di Enel nell’Opa congiunta con Acciona Sa sul 100% del capitale della società elettrica spagnola Endesa Sa. A seguito dell’emissione obbligazionaria per un controvalore in Euro di 5 miliardi, Enel ha provveduto alla cancellazione della tranche A per un ammontare equivalente, riducendo in tal modo l’ammontare complessivo del Prestito Sindacato ad Euro 30 miliardi. Il finanziamento rimane suddiviso in tre tranche: la tranche A adesso ridotta ad Euro 5 miliardi ha una scadenza di un anno (estendibile per ulteriori 18 mesi), la tranche B di Euro 15 miliardi ha una scadenza triennale, mentre la tranche C con una scadenza a cinque anni ammonta ad Euro 10 miliardi. Il margine di interesse è indicizzato al rating di Enel come segue:
Rating Moody´s o S&p |
Facility A (% p. A. ) |
Facility B (% p. A. ) |
Facility C (% p. A. ) |
A1/a+ o superiore |
0,175 |
0,225 |
0,275 |
A2/a |
0,225 |
0,275 |
0,325 |
A3/a- |
0,275 |
0,325 |
0,350 |
Baa1/bbb+ |
0,325 |
0,375 |
0,400 |
Baa2/bbb |
0,400 |
0,450 |
0,500 |
Baa3/bbb- o inferiore |
0,450 |
0,500 |
0,550 | . |
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ANCHE LOSAPPIO SODDISFATTO PER VIA LIBERA A CENTRALE SOLARE BRINDISI |
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Bari, 25 giugno 2007 - Si è conclusa positivamente, 21 giugno, presso l’Assessorato Regionale all’Industria, la Conferenza dei Servizi finalizzata al rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione a Brindisi, nell’area industriale, della centrale solare di 11 Mw della Italgest, la più grande d’Europa. La Conferenza, alla quale ha partecipato l’Assessore Regionale all’Ecologia, Michele Losappio, ha dunque espresso parere favorevole, con prescrizioni, "a conferma - ha detto Losappio - della validità delle politiche energetiche impostate dalla Giunta Vendola nel Piano Energetico Ambientale Regionale che, come è noto, puntano a ridurre la produzione da fonte fossile ed aumentarla con le energie rinnovabili come quella solare-fotovoltaica". . |
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CENTRALE ENEL DI BARI A GAS: SODDISFAZIONE DELLA REGIONE |
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Bari, 25 Giugno 2007 - La decisione di Enel, espressa in sintonia con quanto previsto dal Piano Energetico Ambientale Regionale, di trasformare finalmente la vetusta centrale ad olio combustibile della Stanic di Bari in una moderna centrale a gas trova l’apprezzamento della Regione. In questo modo si dimostra come sia possibile, con la buona volontà, raggiungere un equilibrio fra le esigenza dello sviluppo e della produzione e quelle della salute e della tutela ambientale. La annunciata, rapida trasformazione che si concluderà entro il 2007 comporta infatti una sostanziosa riduzione delle immissioni inquinanti che hanno tormentato per decenni la vita dei baresi di quel rione. Ne guadagneranno la qualità dell’aria, la salute dei cittadini e complessivamente l’intera zona, perfino sul versante urbanistico. Nello stesso tempo l’Italia potrà continuare a disporre di una centrale di emergenza e sicurezza che al momento viene dichiarata da Terna come indispensabile nella rete di produzione e distribuzione dell’energia, una specie di riserva strategica. Tutto questo diventa possibile da un lato per la determinazione con cui la Regione ha varato il Pear e le sue politiche energetiche tendenti alla riduzione progressiva dei fattori di produzione maggiormente inquinanti e dall’altro per la disponibilità e l’apertura dimostrata da Enel nello stesso confronto. Ci auguriamo, pertanto, che uguale capacità di ascolto reciproco, di confronto e di risoluzione dei problemi si manifesti anche nelle altre realtà territoriali della Puglia, a iniziare da quella di Cerano. . |
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SCADE OGGI IL BANDO PER PARTECIPARE ALLA SCUOLA ESTIVA DI FORMAZIONE POLITICA DELLA FONDAZIONE MEZZOGIORNO EUROPA |
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Napoli 25 giugno 2006. Si chiudono oggi le iscrizioni per la Scuola Estiva di formazione politica “Cittadini, Politica, Istituzioni” organizzata dalla Fondazione Mezzogiorno Europa (www. Mezzogiornoeuropa. It ), il think tank presieduto da Andrea Geremicca che raccoglie l´eredità politico culturale e il bagaglio di esperienze e competenze del "Centro Mezzogiorno Europa", fondato nel 1999 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La scuola si terrà a Napoli dal 12 al 15 luglio e vedrà l’adesione di centoventi partecipanti: ricercatori universitari, dirigenti politici e amministratori, selezionati dal Comitato Scientifico della Fondazione tra tutte le domande di iscrizione che arriveranno entro domani notte. La quattro giorni napoletana si aprirà con un video messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e vedrà il primo giorno gli interventi di Luigi Angeletti, Ettore Artioli, Piero Fassino e Giuseppe Galasso. Sarà quindi l’occasione per un´esperienza di analisi e formazione su temi di stringente attualità quali l´attuale crisi politica italiana, il rapporto fra politica e cultura, i diritti di cittadinanza in Europa, nel mondo arabo e in America Latina. A confrontarsi con i cento partecipanti esponenti del mondo della politica e della cultura, tra gli altri è prevista la partecipazione di 36 esperti, esponenti delle istituzioni e dirigenti politici tra i quali Biagio de Giovanni, Paolo Franchi, Beppe Vacca, Roberto Zaccaria; Pasquale Ciriello, Ciriaco De Mita, Paolo Naccarato, Bruno Tabacci, Luciano Violante, Gianni Pittella, Antonio Bassolino, Donato Di Santo, Umberto Ranieri e Luigi Nicolais. Il bando è scaricabile da: www. Mezzogiornoeuropa. It/?d=formazione , le iscrizioni alla scuola si potranno fare esclusivamente compilando il modulo a questo link: www. Mezzogiornoeuropa. It/?d=modulo . |
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CONFERENZA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI DEL SETTORE NANOSCIENTIFICO |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Dal 7 al 10 luglio a Silkeborg (Danimarca) avrà luogo la prima conferenza internazionale degli studenti del settore nanoscientifico (Inascon, International Nano Student Conference). La conferenza riunirà gli studenti in nanoscienze delle università europee per discutere alcuni degli aspetti principali delle nanoscienze nell´istruzione e nella ricerca. Nel corso dell´iniziativa, gli studenti avranno altresì l´opportunità di stabilire dei contatti di rete. Http://www. Inascon. Org/index. Asp?size=&funktion=tekst&parentid=0&kategorie=10 . |
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PREMI EUREKA ASSEGNATI ALLA MICROELETTRONICA E ALLA TECNOLOGIA PER LA PRODUZIONE DI PETROLIO PIÙ PULITO |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - I premi Lynx e Lillehammer Eureka di quest´anno sono stati assegnati rispettivamente a una tecnologia di assemblaggio tridimensionale di chip e a un sistema inteso a rendere più efficiente la produzione di petrolio e gas in mare. I premi, ciascuno dei quali di importo pari a 10 000 Eur, sono stati consegnati nel corso di una recente cerimonia svoltasi a Roma. Il premio Lynx è stato istituito nel 2001 durante la presidenza spagnola di Eureka quale riconoscimento per le piccole e medie imprese (Pmi) ad alta tecnologia in rapida crescita che offrono buone prospettive per gli investitori privati. Il vincitore di quest´anno è la Pmi francese 3D Plus, che ha messo a punto una tecnologia di assemblaggio tridimensionale ad alta densità di chip per migliorare la redditività dei costi dei cosiddetti dispositivi Sip (system-in-package). I telefoni cellulari e i relativi componenti interni stanno diventando sempre più piccoli, pertanto l´industria elettronica è alla ricerca del modo migliore per integrare tutta questa tecnologia miniaturizzata. Una soluzione è stata lo sviluppo dei dispositivi Sip, che consistono nella combinazione di una serie di singoli circuiti integrati ottimizzati, quali chip di memoria e microprocessori, in un unico modulo. Questi elementi sono poi impilati verticalmente in strutture multistrato denominate wafer, che contengono centinaia di chip, e inseriti in un unico contenitore in materiale polimerico. Tale metodo si è tuttavia rivelato problematico per vari motivi. I wafer devono provenire dallo stesso venditore dei chip e tutti i singoli chip devono avere esattamente le stesse dimensioni. Il processo comporta inoltre l´incisione di fori direttamente nei substrati di silicio, operazione molto costosa. Inoltre, i rendimenti produttivi sono spesso bassi, in quanto è impossibile garantire al 100% la qualità dei wafer. Per risolvere tali problemi, 3D Plus ha proposto un metodo alternativo che consiste nel ricostruire i wafer da diversi tipi di chip, per poi impilarli e incollarli con un polimero. Uno dei vantaggi offerti da questo metodo è la possibilità di utilizzare wafer standard di qualsiasi produttore senza effettuare alcuna modifica, ottenendo quindi un considerevole risparmio. Sono inoltre assicurate alti rendimenti in quanto tutti i chip sono testati elettricamente e resi idonei prima di essere impilati, con la garanzia di una qualità affidabile del wafer ricostruito. A seguito del progetto Eureka, 3D Plus ha concluso un accordo con un´impresa produttrice di semiconduttori per l´ulteriore sviluppo del processo, oltre ad aver ricevuto richieste di realizzazione di dispositivi che impieghino la nuova tecnologia, come ad esempio microsimulatori muscolari impiantabili e smart card ad alta capacità. «Aver vinto il premio Lynx Eureka è per noi molto importante», ha affermato l´amministratore delegato di 3D Plus Christian Val. «È un riconoscimento del nostro successo e risulterà utile in tutte le nostre iniziative commerciali e nelle comunicazioni con le autorità pubbliche in Francia. » Il premio Lillehammer di quest´anno è andato invece al primo separatore sottomarino a campo intero, che è stato realizzato nell´ambito del partenariato olandese-norvegese Subsea Separator. Quando il petrolio e il gas vengono estratti dal mare mediante pompe, è presente una certa quantità di acqua e sabbia, che devono essere rimosse, ripulite e riscaricate in mare prima che il petrolio e il gas possano essere lavorati. Il sistema creato nell´ambito del progetto Eureka esegue parte della lavorazione sul fondo del mare e reintroduce l´acqua in serbatoi di iniezione, evitando che l´acqua fluisca dal pozzo sottomarino alla piattaforma di produzione e lasciando a disposizione per il contenuto di petrolio e gas una parte più ampia del sistema, costituito da tubi e attrezzature di lavorazione. Tenuto conto che nei tubi fluirà meno acqua, si prevede che la nuova tecnologia consentirà anche di ridurre il quantitativo di residui di petrolio scaricati in mare. Ogni giorno saranno reiniettati fino a 100 000 barili di acqua con alcune piccole gocce di residui di petrolio in un pozzo sottomarino separato, dove l´acqua potrà essere ripulita. «Grazie a questa tecnologia, è possibile sfruttare un giacimento petrolifero molto più a fondo, ad esempio recuperando dal 5% al 10% in più di petrolio dalle riserve originarie e ciò costituisce un enorme vantaggio», spiega Toine Hendriks, ingegnere di processo di Cds Engineering, il partner olandese del progetto. «Si prevede inoltre che questa tecnologia possa favorire lo sviluppo di nuovi giacimenti petroliferi in zone più profonde e più remote, un vantaggio per il futuro in quanto la maggior parte del petrolio facilmente accessibile è già stato sfruttato. La Cds, che attualmente è una società affiliata di Fmc Technologies, era una piccola impresa e il progetto era costoso poiché si trattava di costruire un separatore in scala 1:1 nel nostro laboratorio di prova. Senza Eureka, sarebbe stato difficile finanziare il progetto», ha aggiunto Toine Hendriks. Per maggiori informazioni consultare: http://www. 3d-plus. Com/ www. Cdsengineering. Com www. Fmctechnologies. Com/subsea http://www. Eureka. Be . |
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UNIVERSITA´´: I FINANZIAMENTI REGIONALI TRIENNIO 2004-2006 |
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Trieste, - L´assessore al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, Roberto Cosolini, ha illustrato il 22 giugno alla Giunta regionale i finanziamenti complessivi della Regione erogati a favore del sistema universitario regionale nel triennio 2004-2006, focalizzandosi in particolare sull´analisi del trend, i soggetti destinatari del finanziamento e la tipologia di interventi finanziati. Cosolini ha evidenziato come i finanziamenti erogati al sistema universitario regionale - che comprende le tre università, i due conservatori musicali, i quattro consorzi universitari provinciali ed il collegio Luigi Fonda - ammontano in valori assoluti rispettivamente a 12. 496. 902 euro nel 2004, a 15. 787. 838 euro nel 2005, a 21. 225. 919 euro nel 2006 ed a 49. 510. 660 euro nel corso del triennio 2004-2006. A tal proposito, Cosolini ha rilevato come di anno in anno si sia registrato un costante trend crescente, con un incremento percentuale del 26,33 p. C. Nel 2005 rispetto al 2004, del 34,44 nel 2006 rispetto al 2005 e del 69,85 nel 2006 rispetto al 2004. Con riguardo ai soggetti destinatari del contributo, l´assessore ha precisato che nel triennio 2004-2006, i finanziamenti sono stati pari a 44. 871. 285 euro a favore delle tre università regionali (90,63 p. C. Del totale dei finanziamenti erogati), a 3. 749. 375 euro a favore dei quattro consorzi provinciali e del collegio Luigi Fonda (7,57 p. C. ) e ad 890. 000,00 a favore dei due conservatori regionali (1,8 p. C. ). Cosolini ha specificato inoltre che, per quanto attiene alla tipologia di spesa, con riferimento al triennio 2004-2006 sono stati erogati 658. 000 euro per il sostegno di eventi e manifestazioni legati al mondo universitario, della scienza e della ricerca (1,33 p. C. Del totale dei finanziamenti erogati); 4. 783. 155 euro per progetti di varia natura (9,66 p. C. ); 12. 362. 000 euro per spese di funzionamento a favore dei consorzi universitari, dei conservatori e delle università regionali - finanziamenti ordinari annuali (24,97 p. C. ); 1. 036. 000 euro destinati alle università per la realizzazione di master anche interateneo (2,09 p. C. ); 7. 472. 097 euro per progetti ed iniziative finanziate con il Fondo Sociale Europeo, Fse 2000-2006 - Obiettivo 3 (15,09 p. C. ); 12. 731. 910 euro per progetti di ricerca scientifica ed umanistica (25,72 p. C. ); 1. 883. 576 per progetti interreg 2000-2006 (3,8 p. C. ); 4. 950. 620 per finanziamenti pluriennali in materia di edilizia universitaria, tra cui finanziamenti ai sensi della Lr 4/92 (10 p. C. ) e 3. 633. 300 per assegni di studio per studenti universitari e per specifici corsi individuati da legge regionale (7,34 p. C. ). . |
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UNIVERSITA´´: APPROVATO RIPARTO PER RESIDENZE STUDENTI |
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Trieste, 25 giugno 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale al Lavoro, formazione, università e ricerca, Roberto Cosolini, ha approvato il piano di riparto delle risorse da destinare agli enti pubblici istituiti per lo sviluppo degli studi universitari e a quelli privati senza scopo di lucro, operanti nel settore del diritto allo studio, il cui statuto prevede tra gli scopi la costruzione o gestione di residenze e alloggi o servizi da destinare agli studenti universitari. Il contributo complessivo regionale è previsto in 1. 600. 000 euro a sollievo degli oneri per l´ammortamento di mutui ventennali contratti dagli Enti. Preso atto del fabbisogno complessivo degli interventi segnalati quest´anno dagli enti, suddiviso per ambito provinciale, il 40 per cento delle risorse è stato ripartito in proporzione alla spesa, mentre il 60 per cento è stato assegnato in proporzione al numero degli studenti iscritti ai corsi di studio istituiti nel territorio dalle università della regione, suddivisi per provincia di appartenenza delle sedi didattiche. In base a questo duplice criterio a Trieste verrà assegnato il 41 per cento del finanziamento, a Udine il 50, a Gorizia il 5,8 e a Pordenone il 3,2 per cento. . |
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ESCP-EAP EUROPEAN SCHOOL OF MANAGEMENT CONSOLIDA LA PROPRIA ATTIVITÀ SU TORINO |
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Torino, 25 giugno 2007 - Escp-eap si caratterizza per essere - a detta del Financial Times - la migliore business school italiana per l’insieme dei programmi master erogati ed Executive Mba. [1] Accompagna la crescita degli alti potenziali, con una formazione che soddisfa tutti i livelli manageriali, in particolar modo i ruoli senior executive. E’ l’unica business school in Italia ad erogare un Master in Business Administration, Executive, dal carattere veramente internazionale: l’Eemba. (European Executive Mba). L’eemba è estremamente itinerante e per questo unico nel suo genere: si struttura in moduli nei 5 campus della scuola (a Parigi, Londra, Madrid, Berlino e Torino) a rotazione e in seminari internazionali di una settimana full-time al di fuori dell’Europa (in India, Cina, Brasile, Usa o Canada) studiati per approfondire tematiche e mercati particolarmente rilevanti per il management internazionale. La parte conclusiva, denominata “Closing Seminar” viene quest’anno organizzata e ospitata dalla sede italiana di Torino, la settimana dal 25 al 30 giugno. “Formato executive” significa che le lezioni Mba sono concentrate ogni mese in tre giorni, in modo da essere un impegno compatibile con l’attività lavorativa. I partecipanti – manager o quadri ad alto potenziale, con almeno cinque anni (in media 10) di rilevante esperienza lavorativa – mantengono il loro lavoro ed hanno forte possibilità di accrescere la loro posizione in azienda. Dati del Financial Times attestano che l’Eemba è il primo executiveMba al mondo in termini di “Progressione di Carriera”[2]. “La sede di Torino è la più recente delle cinque europee – afferma Roberto Quaglia, ex Mckinsey, ora Direttore Generale della Escp-eap European School of Management Italia –. Cresce e si sviluppa per soddisfare le esigenze di formazione delle migliori risorse in azienda. Finora abbiamo formanto più di 1. 000 executive. Ciò che ci proponiamo di essere è il partner ideale delle aziende, su più ambiti. Abbiamo creato un sistema ad hoc al quale Fiat Group Automobiles ha deciso di entrare a far parte. Un sistema riservato alle aziende che decidono di aderire ad una partnership diretta e diventare nostre associate. Un sistema che permette, oltre l’accesso ai servizi formativi – i corsi executive education a catalogo o la costituzione di corsi ad hoc per intere classi di manager provenienti dall’azienda – l’accesso privilegiato ad un’area di servizi riservati, con priorità rispetto gli altri partner non associati per: selezione di stagisti, assegnazione di progetti speciali, impiego definitivo dei graduates uscenti dai nostri master, etc, e ancora la possibilità di accesso - per i più esperti e preparati responsabili aziendali - ad incarichi di docenza o testimonianza in aula da noi. Aderendovi, Fiat si è unita al gruppo già precedentemente costituito da Accenture, Lavazza, Bulgari, Fnac Italia, Seat Pagine Gialle, Martini&rossi. Per queste società massimizziamo la fruibilità dei nostri servizi”. Nasce cosi il coinvolgimento di Fiat Group Automobiles per il Closing Seminar, la parte terminale dell’Mba, la più prestigiosa, quella in cui si conclude e si celebra la consacrazione finale del più alto percorso formativo per manager provenienti, nel caso dell’Eemba, da tutto il mondo. La sua organizzazione, che ogni anno è demandata ad un diverso campus Escp-eap, viene affidata quest’anno a Torino. “Il Closing Seminar mira ad integrare skill e conoscenze acquisite durante tutto l’Mba – afferma Silvio Marenco, Corporate Services Director, ex Bain & Company –. E’ focalizzato sull’identificazione dei nuovi trend di innovazione tecnologica, attualità del mercato e conseguente impatto con la realtà di management. Il nostro compito è quello di portare in aula docenze di altissimo profilo, provenienti dal mondo del business. Per una occasione cosi importante, per la quale saremo di fronte a circa 130 partecipanti, manager provenienti da 24 nazionalità, abbiamo scelto il marchio Fiat e Fabio Galetto - marketing manager del brand Fiat - come project leader”. Il tema del Closing Seminar sarà Il Lancio di nuovo prodotto e verterà sui casi aziendali di successo di Fiat per il lancio della Grande Punto e per la Nuova 500. Il tema sarà trattato in tutte le sue dimensioni e saranno analizzati gli strumenti di successo per l’inserimento di prodotto sul mercato, sotto ogni punto di vista: interverranno i protagonisti delle reali strategie messe in atto da Fiat, i responsabili delle aree interne coinvolte e gli operatori di mercato attivi nel reale lancio di prodotto, più le testimonianze esterne di fornitori, banche, agenzie pubblicitarie, etc. Nel caso della Grande Punto verrà trattata la creazione di prototipo e il production management, la supplier chain contribution, il valore del brand, la strategia di marketing, la creazione di un business plan, analisi economiche e di costo, etc. Al momento la Nuova 500 non è ancora uscita, ma Fiat ha ultimato gli studi necessari per il suo lancio. Attraverso una business simulation, che farà rivivere la vera esperienza aziendale, i manager di Fiat ed i partecipanti Eemba struttureranno insieme diverse possibili strategie di marketing e di lancio pubblicitario. Oltre a Fiat, interverranno su tematiche correlate al contesto di innovazione e lancio di prodotto: Andrea Bairati Assessore Regionale alla Ricerca, Andrea Pininfarina Amministratore Delegato di Pininfarina S. P. A. E Roberto Berardi, ex Vicepresidente di Kimberly Clark. Dalle aule della Escp-eap il lancio commerciale dei prodotti Fiat avrà appendice nel circuito prova di Balocco, dove i partecipanti Mba potranno prender posto sulle vetture della casa automobilistica per l’affascinante “test drive”. Lo stile e la cura del dettaglio sono elementi comuni a Fiat e Escp-eap; la casa automobilistica per la creazione di vetture, la business school per la formazione manageriale di una nuova classe dirigente , entrambi fattori di crescita economica e di attrattività agli occhi di tutta Europa su Torino. . |
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SVEZIA, SCUOLA ESTIVA INTERNAZIONALE DI CALCOLO DI GRIGLIA |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - Dall´8 al 20 luglio si terrà a Mariefred (Svezia) una scuola estiva internazionale di calcolo di griglia. Obiettivo della scuola è fornire un´introduzione approfondita alle tecnologie di griglia che costituiscono la base di infrastrutture elettroniche e cyberinfrastrutture. L´iniziativa prevede conferenze, discussioni, sessioni di laboratorio, tutorial e lavori di gruppo a cura di autorità di spicco nei settori delle tecnologie di griglia avanzate, delle applicazioni di e-science e della ricerca sui sistemi distribuiti. Osservazioni: Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Iceage-eu. Org/issgc07/ . |
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25 GIUGNO 2007 FONDAZIONE SCUOLE CIVICHE DI MILANO POLITECNICO DELLA CULTURA, DELLE ARTI, DELLE LINGUE |
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Milano, 25 giugno 2007 – “Il rapporto tra le famiglie, gli studenti e i docenti nei nostri quattro Dipartimenti è molto valido, punta sul dialogo, sulla personalizzazione anche dell’offerta formativa. ”, dice la dott. Ssa Anna Fellegara, Direttore della Fondazione Scuole Civiche di Milano, “Mai come in questi anni la formazione deve essere al passo con i tempi, essere innovativa, supportata dalle nuove tecnologie e rispondente a quelle che sono le vere opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Il nostro impegno, come Fondazione Scm, tramite i nostri quattro dipartimenti, è costantemente correlato all’evoluzione delle professioni e molti sono i progetti, anche europei, che ci caratterizzano come ente aperto alla cooperazione per una formazione che sia aggiornata e strategica per il mercato del lavoro. Per questo offriamo ai nostri studenti corsi riconosciuti per la loro qualità e la possibilità di svolgere stages, talvolta anche all’estero”. I quattro dipartimenti della Fondazione il giorno 25 giugno festeggiano la Festa della Fondazione con una serie di iniziative : un concerto dell’ensemble di musica contemporanea dell’ Istituto di ricerca Musicale (Irmus) e uno spettacolo teatrale intitolato “Sincerely yours”:Operazione Overlord. Si tratta di un progetto scenico per il 2° Corso Attori della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Seguirà un buffet e, per il dipartimento di Cinema, la proiezione di due documentari sul tema della memoria, della mente e delle neuroscienze realizzati dagli studenti del corso di regia del secondo anno Milano città fantasma (doc. 20’) di Francesca Fuso e La repubblica dei sogni (doc. 20’) di Alice Messa. Per le 23. 15 è previsto un concerto Jazz Time Percussion con musiche di Duke Ellington, Franco D´andrea, Tony Arco, Dizzy Gillespie. Inoltre sarà visionabile una mostra fotografica a cura di Andrea Raffin sull’attività dei quattro Dipartimenti. “La nostra Fondazione Scuole Civiche di Milano”, spiega il dott. Stefano Mazzocchi, Presidente della Fondazione Scm, “comprende l’Accademia Internazionale della Musica, già Scuola Civica di Musica, fondata nel 1862; il Dipartimento di Lingue con la sua Scuola Superiore per Mediatori Linguistici e l’Istituto Superiore per Interpreti e Traduttori, prima Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori, fondata nel 1980; la Scuola di Cinema Televisione e Nuovi Media, prima Scuola delle Tecniche Cinetelevisive, aperta su iniziativa di Renato Spezzo a metà degli anni Cinquanta; la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, creata nel 1951 da Paolo Grassi e Giorgio Strehler come emanazione del Piccolo Teatro della città di Milano. Siamo storia nella storia della formazione di eccellenza in Lombardia e in Europa. I nostri corsi preparano per il futuro le nuove generazioni con la concretezza di un approccio formativo che, stando ai dati, consente ai nostri studenti di trovare lavoro nel 70% dei casi entro il primo anno e nel 90% dopo cinque anni dal termine degli studi nei nostri 4 dipartimenti”. La Festa è un momento di ritrovo tra docenti, allievi e le loro famiglie che rinnova ogni anno l’armonia e il legame con la città. Corsi Differenziati Per Aree Di Competenza E Target La Fondazione Scuole Civiche di Milano offre circa 170 corsi, articolati su tre macro aree: corsi curricolari, corsi di formazione permanente e di formazione continua. I corsi curricolari sono suddivisi in corsi base - attivi solo per il Dipartimento di Musica, prevedono lo sviluppo delle competenze tecniche, l´approfondimento delle materie teoriche, storiche e di insieme, in ambito pre-universitario; corsi di primo livello - attivi in tutti i Dipartimenti: modellati sui percorsi universitari di primo livello, forniscono gli strumenti di base per affrontare la professione; corsi di secondo livello - attivi nei Dipartimenti di Lingue e Musica, modellati sui percorsi universitari di secondo livello, approfondiscono le competenze acquisite nei percorsi di primo livello. I Dipartimenti interagiscono, poi, tra loro come Politecnico della cultura, delle arti e delle lingue, dando vita anche a progetti e percorsi formativi interdipartimentali. “Inoltre”, dice la dott. Ssa Anna Fellegara,direttore della Fondazione Scm”, abbiamo anche corsi per amatori (corsi introduttivi - corsi propedeutici e attività di orientamento che forniscono le basi per approfondimenti successivi). La Fondazione Scuole Civiche di Milano opera, ancora, quale agenzia formativa, sviluppando progetti spesso finanziati dall’Unione Europea, dalla Regione Lombardia e dalle fondazioni bancarie, oltre a proporre seminari e corsi brevi su argomenti molto specifici e mirati al completamento di competenze di persone già inserite nel mondo del lavoro. Un Unicum sono, infine, i nostri Progetti interdipartimentali, che rappresentano una proposta didattica unica nel panorama italiano, uno spazio di formazione interdisciplinare tra i diversi ambiti delle performing arts. L’elenco dettagliato dei corsi 2007/2008 è disponibile sul sito www. Scuolecivichemilano. It . |
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INSTALLATI NELLE MARCHE EROGATORI D´ACQUA ALLA SPINA |
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Ancona, 25 giugno 2007 - A conferma dell´attenzione del governo regionale verso le politiche ambientali, presso la sede dell´Ente regionale, nei palazzi Leopardi e Rossini, sono stati predisposti cinque erogatori d´acqua alla spina. Veri e propri refrigeratori che consentono di erogare, direttamente dalla rete idrica, in modo igienico e funzionale, acqua a temperatura ambiente, fredda e liscia in base ai gusti. Dispositivi particolari dotati di un filtro ´everpure´ a carboni attivi e di una lampada U. V. , certificati dal ministero della Sanita`, in grado di eliminare il sapore e l´odore del cloro e altre impurita`, se presenti. ´Questa piccola ma dissetante iniziativa ´ ha sottolineato l´assessore all´Ambiente, Marco Amagliani - rientra all´interno della strategia regionale di buone pratiche per la sostenibilita` e va ad aggiungersi al tetto verde, realizzato l´anno scorso presso il palazzo Leopardi. Il nuovo sistema di distribuzione fa risparmiare la produzione di bottiglie di plastica, perseguendo cosi` una via sostenibile di riduzione dei rifiuti alla fonte´. Infatti attraverso l´uso dell´erogatore sara` possibile ridurre il ricorso a bottiglie o bottigliette. E per massimizzare i benefici di questa iniziativa sono stati invitati tutti i dipendenti regionali a dotarsi di una propria bottiglia da riempire a piacere, cosi` da non utilizzare i bicchieri di plastica, ulteriore fonte di rifiuti. . |
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BANDO DI GARA: BASE DI CONOSCENZE SULLA BIODIVERSITÀ |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - La direzione generale dell´Ambiente della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara relativo a una base di conoscenze sulla biodiversità. L´obiettivo complessivo del presente appalto è assistere la Commissione nello sviluppo di un sistema di informazioni per sostenere il processo politico relativo alla biodiversità nell´Ue. In particolare, il contraente assisterà la Commissione nello sviluppo di un sistema di informazioni integrato e snellito per facilitare valutazioni razionali e ampie in materia di natura e biodiversità in Europa, ovvero una relazione di valutazione intermedia sui progressi compiuti verso gli obiettivi 2010 (da ultimarsi nel 2008), una relazione completa per valutare in che misura l´Ue ha raggiunto gli obiettivi del 2010 (da ultimarsi nel 2010) e una relazione completa per valutare in che misura l´Ue ha soddisfatto gli obiettivi post-2010 (da ultimarsi nel 2013). Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale dell´Ambiente, Markets Team, F. 2 – Finanze, Bu -5 00/169, B-1049 Bruxelles. Tel. +32 2 296 0008, Fax +32 2 299 4449. . |
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BANDO DI GARA: ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA «UCCELLI» E DELLA DIRETTIVA «HABITAT» |
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Bruxelles, 25 giugno 2007 - La direzione generale dell´Ambiente della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per azioni di supporto tecnico e scientifico in relazione all´attuazione della direttiva 92/43/Cee «Habitat» e della direttiva 79/409/Cee «Uccelli». L´obiettivo generale del presente appalto è fornire assistenza tecnica e scientifica alla Commissione in relazione all´attuazione della direttiva 79/409/Cee «Uccelli» e della direttiva 92/43/Cee «Habitat». Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale dell´Ambiente, F. 2 – Finanze, Bu -5 00/169, B-1049 Bruxelles. Rivolgersi a: Markets Team, Tel. +32 2 296 00 08, Fax +32 2 299 44 49. . |
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THE 2ND ANTARCTIC METEOROLOGICAL OBSERVATION, MODELING, AND FORECASTING WORKSHOP JUNE 26-28, 2007 |
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Roma, 25 giugno 2007 - Il "2nd Antarctic Meteorological Observation, Modeling, and Forecasting Workshop" si terrà quest´anno a Roma, presso la sede centrale del Cnr, P. Le Aldo Moro 7, dal 26 al 28 Giugno 2007, ospitato dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra) e dal Servizio Meteorologico dell´Aeronautica Militare Italiana. Il Workshop è organizzato dal National Center for Atmospheric Research (Ncar), dall´Antarctic Meteorological Research Center (Amrc) dell´University of Wisconsin, e dal Byrd Polar Research Center dell´Ohio State University, in collaborazione con il Servizio Meteorologico dell´Aeronautica Militare Italiana (Ami), il Consorzio per l´attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra S. C. R. L. ) e la Commissione Scientifica Nazionale per l´Antartide (Csna) con il contributo del Settore di Ricerca "Geodesia ed Osservatori" del Pnra. Il Workshop intende riunire tutti coloro che hanno interessi sia di ricerca che operativo/logistici nel campo della meteorologia antartica e nelle discipline ad essa correlate. Come nelle passate edizioni del workshop, saranno discussi lo stato dei programmi dell´Amrc, delle Stazioni Meteorologiche Automatiche e dell´Antarctic Meteorological Prediction System (Amps), potendo confrontare i risultati e beneficiare del feedback della comunità degli utenti. Oltre a ciò, il Workshop intende fornire un forum per la discussione dei risultati ottenuti e delle idee nuove nel campo della meteorologia antartica, della modellistica numerica e delle previsioni meteorologiche, contando sul contributo di esperti e ricercatori da tutto il mondo. Ci sarà spazio per la discussione sulle relazioni che intercorrono tra attività internazionali, previsioni meteorologiche in Antartide, supporto logistico e ricerca scientifica. In questa edizione, particolare enfasi sarà data all´argomento delle previsioni meteorologiche. Nella serata di mercoledì 27, alle ore 20:00, una cena al Caffè Greco (in Via Condotti 86, Roma) sarà un’occasione per proseguire la discussione in un’atmosfera meno formale. Nel corso del Workshop, sarà anche annunciata la distribuzione di un pacchetto materiale didattico, interattivo, concernente meteorologia e previsioni meteorologiche in Antartide, realizzato nell´ambito dell´Anno Polare Internazionale. . |
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BANDO DI GARA: ELABORAZIONE DI CRITERI DI RAFFRONTO PER LE EMISSIONI DI CO2 |
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Bruxelles, 25 giuygno 2007 - La direzione generale Ambiente della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per l´elaborazione di criteri di raffronto per le emissioni di Co2 (diossido di carbonio). Gli obiettivi del presente appalto di servizi sono: raccogliere, sintetizzare e valutare i dati disponibili relativi all´analisi comparativa ai fini dell´assegnazione di concessioni sulle emissioni di Co2 ai sensi della direttiva 2003/87/Ce sullo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra; valutare per quali settori/attività sarebbe adeguato sviluppare e applicare i criteri di raffronto in base a tale direttiva, tenendo in considerazione le esigenze di dati, i limiti tecnici, l´impatto sullo sviluppo delle tecnologie più pulite, i costi, gli effetti negativi sulla competitività ecc. ; sviluppare una metodologia al fine di definire regole di raffronto e applicarle a una serie selezionata di settori/attività; ricavare possibili valori di raffronto per un numero limitato di settori/attività; definire l´ulteriore lavoro necessario allo sviluppo e all´applicazione dell´analisi comparativa. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale dell´Ambiente, Markets Team, F. 2 – Finanze, Bu -5 00/169, B-1049 Bruxelles, Tel. +32 2 296 00 08, Fax +32 2 299 44 49. . |
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