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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Novembre 2007
STRASBURGO: IL CONGRESSO CREA UN GRUPPO DI LAVORO AD HOC SULLA COOPERAZIONE INTERREGIONALE  
 
Strasburgo, 22 novembre 2007 – Consapevole della crescente importanza della cooperazione interregionale per lo sviluppo dell’Europa, il Congresso ha creato un nuovo Gruppo di lavoro ad hoc in materia, che ha tenuto la sua sessione inaugurale a Strasburgo (Francia) in data 21 novembre 2007. In virtù del suo mandato, il Gruppo è incaricato di seguire le attività del Congresso nel campo della cooperazione interregionale e transfrontaliera, nonché di mantenere e di rafforzare la cooperazione con i diversi organi del Congresso, segnatamente le commissioni statutarie, riguardo alle attività correlate alla cooperazione interregionale. Al Gruppo è inoltre affidato il compito di sostenere l’attuazione degli strumenti che definiscono il quadro giuridico della cooperazione interritoriale e l’Euroregione adriatica. Infine, il Gruppo perseguirà l’azione volta alla costituzione dell’Euroregione del Mar Nero ed avvierà una riflessione sull’eventuale creazione di euroregioni in altre aree geografiche vulnerabili. Il presidente del Gruppo, Karl-heinz Lambertz (Belgio, Soc), è stato eletto nel corso della prima riunione. Ministro e presidente della Comunità germanofona del Belgio, Karl-heinz Lambertz è rappresentante della Camera delle regioni , vice presidente della ‘Commissione cultura, istruzione e ricerca’ e, ancora, relatore del Congresso sulla cooperazione transfrontaliera. Tra gli altri punti all’ordine del giorno figurano: una panoramica delle attività del Congresso relative agli strumenti giuridici in grado di agevolare la cooperazione interregionale e tranfrontaliera, nonché l’azione intergovernativa del Consiglio d’Europa e le attività della sua Assemblea parlamentare. Il Gruppo fisserà anche il programma di lavoro e gli obiettivi prioritari per il periodo 2008-2009. Il Gruppo di lavoro ad hoc si compone di 12 membri. L’assemblea parlamentare è anche invitata a prendervi parte. Un certo numero di organizzazioni partner gode di uno statuto di osservatore presso il Gruppo: l’Assemblea delle regioni d’Europa (Are), il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa (Ccre), la Rete europea degli istituti di formazione per le collettività territoriali (Ento), l’Associazione delle regioni di frontiera europee (Arfe), la Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa (Crpm) e l’Euroregione adriatica. Composizione del Gruppo di lavoro: Varuzhan Nersisyan (Armenia); Michael Neureiter (Austria); Karl-heinz Lambertz (Belgio); Karsten Behr (Germania); Carlo Andreotti (Italia); Claudette Abela Baldacchino (Malta); Odd Arild Kvalöy (Norvegia); Anatoly Saltykov (Federazione Russa); Hans Ulrich Stöckling (Svizzera); Nataliya Romanova (Ucraina); Susan Bolam (Regno Unito). .  
   
   
NEL 2007 SONO STATI IN 100.000 A CHIAMARE EUROPE DIRECT  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - Europe Direct, la hotline informativa della Commissione europea ha ricevuto il 13 novembre la sua 100. 000a chiamata per quest´anno. Il quesito proveniva dalla Sig. Ra Sandrine Jean residente nel sud della Francia che si è rivolta a numero verde di Europe Direct 00800 6 7 8 9 10 11 e ha chiesto: "Chiamo dal centro sociale e culturale Odyssee nel Gard (Francia). Vorremmo sapere se lavoratori provenienti dalla Polonia devono ancora ottenere un permesso di lavoro e un permesso di soggiorno in Francia. Potete aiutarmi?" Alla domanda ha risposto rapidamente Rasa, uno degli operatori del centro di contatto. Questo è un nuovo risultato record per Europe Direct. Margot Wallström, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per la politica della comunicazione ha affermato: “Europe Direct è a disposizione dei cittadini. Questo servizio mette in contatto i cittadini con l´Ue, risponde ai loro quesiti e ascolta le loro preoccupazioni. Auspico che un numero crescente di persone vi faccia ricorso" Nel giorno in cui Europe Direct ha ricevuto la sua 100. 000a chiamata per il 2007, il servizio è stato anche contattato da cittadini di Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Slovacchia, Spagna, Polonia, Romania, Danimarca, Grecia, Repubblica ceca, Lituania, Bulgaria, Italia, Paesi Bassi, Svezia, Portogallo, Finlandia, America latina, Asia e Africa. Cos´è il centro di contatto Europe Direct? Il servizio Europe Direct è stato inaugurato nel 1998. Il numero telefonico unico 00800 6 7 8 9 10 11 è accessibile a chiunque nell´Ue e la gamma degli operatori copre tutte le lingue ufficiali dell´Ue. I quesiti pervenuti tramite email ricevono mediamente una risposta entro 3 giorni lavorativi. Per questioni più complesse può essere necessaria la consulenza di un esperto della materia. Il centro di contatto offre anche un servizio di assistenza web che assicura ai cittadini un aiuto on-line Quesiti ricorrenti - Nel 2007 un gran numero di domande riguardava questioni legate al mercato interno (come ad esempio viaggiare, lavorare e studiare all´estero), questioni generali in merito alle istituzioni dell´Ue e domande in merito al regolamento sul roaming. I diritti dei passeggeri dei trasporti aerei sono stati anch´essi oggetto di un importante numero di domande. Attualmente sono in crescita i quesiti sul trattato di riforma. Oltre alle domande generali sull´Ue, il centro di contatto di Europe Direct è anche il principale punto di accesso per domande relative al 7° Programma quadro di ricerca, per domande concernenti l´Export Helpdesk per gli esportatori dei paesi in via di sviluppo e questioni relative al mercato interno (il servizio Citizens Signpost). Chi si rivolge al centro di contatto di Europe Direct? Il profilo degli utenti del servizio Europe Direct va da studenti che devono preparare un lavoro scritto a pensionati che chiedono informazioni su questioni pensionistiche relative a un paese Ue diverso da quello in cui risiedono. Gli imprenditori di piccole e medie imprese (Pmi) si informano sulle possibilità di finanziamento per avviare o espandere le loro imprese, mentre i professionisti chiedono consulenza sulle direttive e i regolamenti Ue. Informazioni generali - Il servizio è aperto da lunedì a venerdì tra le 9. 00 e le 18. 30 (ora dell´Europa centrale). Al di fuori di tale orario gli utenti possono lasciare un messaggio sul sistema di messaggeria vocale Europe Direct. Il servizio offre: un numero telefonico unico (00 800 6 7 8 9 10 11) che può essere chiamato da qualsiasi località sita nei 27 Stati membri; un servizio e-mail e di assistenza web accessibile tramite il sito web: http://ec. Europa. Eu/europedirect/ Per ulteriori informazioni vi invitiamo a consultare il sito: http://ec. Europa. Eu/europedirect/ .  
   
   
I MINISTRI DELL´UE CHIEDONO PIÙ RICERCA E TECNOLOGIA NEL CAMPO DELLA DIFESA  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - I ministri europei della difesa hanno chiesto una maggiore spesa comune nel campo della ricerca sulle armi onde aumentare la coerenza comunitari a livello militare. «Investire nelle giuste tecnologie è fondamentale per il futuro della difesa europea e questa strategia è perfettamente in linea con l´assoluta necessità di spendere di più, meglio e insieme», ha dichiarato Javier Solana, capo dell´Agenzia europea per la difesa (Aed). I ministri hanno convenuto sulla necessità di accrescere la spesa per l´approvvigionamento di armi di mezzo punto percentuale fino al 20% degli investimenti totali per la difesa ed eseguire almeno il 35% di tutta la spesa di approvvigionamento in collaborazione con altri membri. «Le decisioni di oggi hanno posto le basi per il nostro impegno comune finalizzato a rendere le forze armate e i bilanci militari europei adeguati per affrontare le sfide del 21° secolo», ha dichiarato Alexander Weis, direttore esecutivo dell´Aed. I ministri hanno deciso di aumentare la spesa per la ricerca e la tecnologia (R&t) nel campo delle armi dall´1,2% al 2% dei loro bilanci complessivi per la difesa, assegnando un quinto di tale spesa a favore di progetti collaborativi europei, ossia il doppio del volume attuale. Anche se questi parametri collettivi non sono vincolanti, essi saranno monitorati annualmente dall´Aed, ha precisato Solana. Gli Stati membri dovrebbero inoltre collaborare a più stretto contatto per identificare le tecnologie più importanti per la costruzione di armi che dovrebbero essere sviluppate a livello comunitario, concordano i ministri. Tale invito potrebbe rivelarsi controverso, in quanto alcuni Stati membri sono estremamente protettivi nei confronti dei loro programmi nazionali di sviluppo delle armi, considerandoli come una questione di sicurezza nazionale. I ministri hanno deciso di aumentare il bilancio annuo dell´agenzia europea per gli armamenti di quasi un terzo, portandolo da 22 Mio Eur nel 2007 a 32 Mio Eur nel 2008. L´aed è controllata dai ministri della difesa di tutti gli Stati membri dell´Ue, eccetto la Danimarca. L´agenzia è stata fondata nel 2004 per promuovere la ricerca, la produzione e la cooperazione in Europa nel campo delle armi. Secondo i dati ufficiali, nel 2006 i membri dell´Aed hanno speso complessivamente 200 Mrd Eur nella difesa e 38,7 Mrd Eur nello sviluppo e approvvigionamento di armamenti. A titolo comparativo, gli Usa nel 2006 hanno speso circa di 500 Mrd Usd (338 Mrd Eur) per la difesa e 86 Mrd Usd (58 Mrd Eur) per gli armamenti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eda. Europa. Eu/ .  
   
   
HOSHYAR ZEBARI: IL DESTINO DELL´IRAQ DETERMINERÀ QUELLO DELL´INTERA REGIONE IL MINISTRO DEGLI ESTERI IRACHENO ZEBARI AI MICROFONI DEL WEB DEL PARLAMENTO  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - Il Ministro degli esteri iracheno Hoshyar Zebari ha incontrato martedì 20 novembre a Bruxelles il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering per discutere degli ultimi sviluppi in Iraq e incassare il sostegno dell´Ue. Fra i temi affrontati, l´integrità del paese, la situazione curda e le relazioni con la Turchia. La visita si inserisce nell´ambito di una due giorni di colloqui con i vertici politici di Consiglio, Commissione e Nato. Leggete cosa ha dichiarato ai microfoni del web del Parlamento. Pöttering: Il Parlamento a favore dell´identità irachena. "Sono molto felice di apprendere che la situazione in Iraq sta migliorando, ha commentato Pöttering durante la conferenza stampa, e che "le violenze diminuiscono e la sicurezza sta migliorando". Il Presidente dell´Europarlamento ha poi parlato di un Iraq che sembra "sulla buona strada", affermando che "il Parlamento è a favore dell´identità dei cittadini iracheni". Pöttering, dopo aver confermato la decisione di costituire entro breve una delegazione parlamentare ad hoc per le relazioni con l´Iraq, ha parlato delle relazioni con la Turchia: "Il Parlamento auspica l´integrità dell´Iraq", ha commentato e "nessun paese vicino dovrebbe immischiarsi". L´unione europea è un ´attore´ globale. Quale ruolo può svolgere nell´intera regione? "A Bagdad c´è la missione integrata dell´Unione europea, un aiuto molto importante per noi", riconosce Hoshyar Zebari. "L´ue sta portando avanti una serie di programmi che includono il sostegno dei diritti dell´uomo e dello stato di diritto. Uno di questi - specifica - è dedicato all´addestramento dei giudici e degli addetti alle prigioni circa gli standard per garantire i diritti dell´uomo. Questo programma è stato prolungato fino al 2009. Va inoltre ricordato - aggiunge - che l´Ue rappresenta uno dei donatori principali che ci sostiene attraverso una serie di progetti". "Per quanto riguarda la sicurezza - continua - la situazione è migliorata e questo rappresenta un risultato importante, una svolta. Al riguardo, ci aspettiamo ancora più sostegno e più impegno da parte dell´Ue. Hoshyar Zebari chiede "un approccio collettivo dell´Ue". E aggiunge: "Ciò che accadrà da noi influirà sul destino dell´intera regione". Il presidente del Parlamento iracheno Mahmoud Al-mashadani, in visita lo scorso 2 ottobre al Parlamento, chiese espressamente di aiutare gli iracheni a costruire una democrazia. Quali sono le sue aspettative? "Sono molto contento di apprendere che ci sarà una delegazione parlamentare ad hoc, e che i deputati iracheni ne beneficeranno in termini di ricostruzione, gestione della legislazione e in tutte quelle aree tecniche legate al processo democratico. Per noi rappresenta qualcosa di nuovo e il Parlamento europeo ha, in questo senso, un´esperienza enorme sia come organizzazione che come deputati. Un aiuto importante per rafforzare la nostra costituzione democratica". Riguardo le tensioni nella regione curda, come sta rispondendo il suo governo? "Comprendiamo pienamente le preoccupazioni legittime in termini di sicurezza avanzate da Ankara circa possibili attacchi terroristici. Crediamo però che è nelle responsabilità di tutti i paesi di rispettare l´unità, l´integrità territoriale e la sovranità dell´Iraq, e in particolare non interferendo e o non minando la relativa stabilite situazione che al momento attraversa il paese", conclude. .  
   
   
UNIONCAMERE: AL VIA I PROGETTI 2008 DELL’INIZIATIVA CENTRO EUROPA  
 
 Sofia, 22 novembre 2007 – Informazione, formazione manageriale ed imprenditoriale, infrastrutture e scambio di tecnologie, energia e cooperazione regionale. Verte intorno a questi settori il programma di iniziative per il 2008 del network delle Camere di commercio Ince (Cecci). Il network, di cui Unioncamere ha il segretariato permanente, riunisce le Unioni nazionali delle Camere di commercio dei 18 Paesi Ince (Albania, Austria, Belarus, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cechia, Italia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina e Ungheria). Il pacchetto di progetti è stato presentato il 20 novembre a Sofia dal Presidente delegato all’Europa Centro Orientale di Unioncamere, Antonio Paoletti, nell’ambito del Seminario “Bulgaria-italy: Entrepreneurial Challenges”, organizzato dal Segretariato Ince di Trieste in collaborazione con la Camera di commercio italiana in Bulgaria. Il seminario è inserito all’interno del Summit Economic Forum, l’evento annuale dell’iniziativa che riunisce operatori, istituzioni e Camere di commercio di tutti i paesi Ince. Nella stessa occasione è stata presentata dal Presidente della Sezione delle Camere miste di Unioncamere, Pietro Baccarini, l’iniziativa “Un progetto per l’Europa: un collegio per i giovani dell’Europa Centro Orientale”, un’iniziativa di alta formazione imprenditoriale a vantaggio delle aree Ince. Hanno partecipato ai lavori, oltre che operatori ed istituzioni dei due paesi, l’ambasciatore Gian Battista Campagnola ed il Direttore dell’ufficio Ice di Sofia, Fabrizio Camastra. Il futuro dell’Iniziativa, ha affermato il Presidente Paoletti, “si gioca sulla capacità degli attori di fare squadra e di presentare iniziative valide per lo sviluppo delle relazioni economiche. I temi strategici – già evidenziati dalla Task Force nata per la riforma dell’Ince – sono la necessità di un radicale riposizionamento geo-politico dell’iniziativa, che individui nei Paesi dei Balcani Occidentali e nelle Aree ex Cis (Comunità di Stati Indipendenti) non ancora integrati nella Ue i principali beneficiari; l’opportunità di una sostanziale semplificazione delle attività e la loro concentrazione su pochi e qualificati obiettivi prioritari; l’ipotesi di perseguire con tutti gli strumenti disponibili il rafforzamento dei collegamenti con la Ue (penso al possibile utilizzo di fondi comunitari nell’ambito dei nuovi programmi 2007-2013); l’identificazione delle possibili convergenze e sinergie della nuova Ince con le altre Iniziative Regionali attive in ambito Europa Centro Orientale e Balcanica (Processo di Cooperazione del Sud-est Europeo, al Consiglio Regionale di Cooperazione, all’Iniziativa Adriatico Ionica); il non più differibile obiettivo di conseguire una più equilibrata ripartizione degli oneri finanziari tra i paesi membri”. Attraverso Cecci, le Camere di commercio dei Paesi Ince, sotto la guida di Unioncamere, hanno sviluppato negli ultimi 6 anni circa 30 missioni commerciali, 11 progetti di sistema comuni, impegnando risorse per attività di cooperazione e svolgendo una missione di consulenza nei confronti dei rispettivi Governi. .  
   
   
IN AUSTRIA AUMENTANO LE PENSIONI DI ANZIANITÀ  
 
Vienna, 22 novembre 2007 - Il Governo austriaco ha approvato un aumento delle pensioni di anzianità che ha suscitato un dibattito sul gap generazionale. Ne parla il "Budapest Business Journal". I critici pensano che il Governo privilegi i pensionati, penalizzando, tuttavia, le giovani generazioni. L´aumento delle pensioni, infatti, sarà finanziato con i contributi di giovani che lavorano part-time con paghe piuttosto basse, mentre il loro futuro non sembra molto roseo. .  
   
   
UNA STRADA TRA UNIONE EUROPEA ED AMERICA LATINA  
 
Emilia Romagna, 22 novembre 2007 - Arriva da Bologna un messaggio al mondo imprenditoriale europeo: la crescita economica, unita alla progressiva stabilità finanziaria e politica fa dell’America Latina un mercato sempre più interessante per sbocchi commerciali ed investimenti produttivi per il vecchio continente. Dal 22 al 23 novembre 2007, fa tappa nel capoluogo emiliano-romagnolo il programma comunitario di cooperazione “Al-invest”, varato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo di cooperazione e partenariati tra imprese ed istituzioni dell’ U. E. Ed i loro omologhi di 18 paesi dell’America Latina, in modo da incentivare l’interscambio tra le due aree. Con i progetti finanziati nella terza fase (che si concluderà nel 2008), la Commissione ha promosso iniziative settoriali, eventi e scambi di esperienze tra Pmi europee e latinoamericane attraverso business meeting nel corso di fiere, assistenza ad imprese con progetti di collaborazione industriale, giornate tecnologiche, seminari, workshop e attività di formazione. L’evento di Bologna, che ha trovato il supporto di Unioncamere Emilia-romagna, costituisce un punto di incontro tecnico tra i principali operatori ed enti che lavorano a supporto delle Pmi tra Europa e America Latina. Saranno Alexandra Cas Granje, direttore per l’America Latina di Europeaid della Commissione Europea e Andrea Zanlari, presidente di Unioncamere Emilia-romagna ad aprire alle ore 9 i lavori che proseguiranno per tutta la giornata fino alle 19 e quindi nella mattinata di venerdì 23 novembre. “Queste giornate, afferma Andrea Zanlari, rappresentano una base importante per riflettere sul cammino compiuto e impostare proposte per una nuova programmazione. E’ significativo che proprio qui sia stato convocato questo incontro: da tempo infatti, il “sistema Emilia-romagna” si è attivato in iniziative volte non solo a facilitare le esportazioni, ma anche le collaborazioni produttive, avviando diverse progettualità”. Ne è una prova l’export che, nell’ultimo anno, è cresciuto del 17,5 per cento: l’ Emilia-romagna è la seconda regione italiana per quote di esportazione in Cile, la terza in Argentina e Brasile, la quarta in Messico e Uruguay. Macchinari, piastrelle in ceramica, materie plastiche e prodotti farmaceutici sono i prodotti maggiormente esportati in quest’area geografica. “L’america Latina, conclude il segretario generale di Unioncamere Emilia-romagna, Ugo Girardi, con il suo tasso di aumento medio del Pil complessivo, ad oggi vicino al 5%, rappresenta un mercato di primario interesse”. Info: www. Alinvest2007bologna. Eu .  
   
   
PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA COMUNITÀ EUROPEA IL BANDO DELLA CARTA TECNICA REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
 Reggio Calabria, 22 novembre 2007 - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il bando del lotto 8 della Carta Tecnica Regionale alla scala 1:5000. "Con l´avvio della procedura di gara per la realizzazione di questo lotto, che riguarda gran parte del territorio della provincia di Vibo Valentia - ha dichiarato l´assessore Michelangelo Tripodi - si avvia a conclusione il progetto di realizzazione della Carta Tecnica Regionale 1:5000". Per l´assessore Tripodi "con questo atto la Regione colma un ritardo di cinquant´anni nella conoscenza del proprio territorio e si dota di uno strumento indispensabile per una buona politica di programmazione e pianificazione. Speriamo, così, di contribuire, anche attraverso la fornitura di questa infrastruttura di base, a velocizzare la realizzazione dei Piani Strutturali Comunali ed a portare a compimento il progetto messo in campo da questo Assessorato con l´approvazione delle Linee Guida alla Legge Urbanistica Regionale, di dotare la nostra Regione di una nuova generazione di strumenti di pianificazione a livello comunale e sovracomunale". Secondo Tripodi "si prevede che entro il 2008 anche i lavori di questo lotto verranno conclusi e nello stesso anno si avvieranno nuovi bandi per l´aggiornamento dei dati contenuti negli elementi della Ctr già pubblicati. Siamo, così, al passo con le Regioni all´avanguardia nella conoscenza del territorio. Vogliamo evitare - ha concluso l´assessore Tripodi - che venga disperso lo sforzo che ci ha consentito il recupero di un gap plurigenerazionale. Ciò è possibile solo continuando a investire in questo settore". Gli atti sono già a disposizione di chiunque voglia valutare l´opportunità di partecipare sul sito della Regione Calabria www. Regione. Calabria. It. .  
   
   
LA GIOSTRA VENETA SI AFFIDA ALLO “SPAZIO” PER CRESCERE CONTATTO TRA UN SETTORE PRODUTTIVO DA 300 MILIONI DI FATTURATO E IL CENTRO DI RICERCA SPAZIALE DI PADOVA. ROVIGO “CAPITALE” DI UNA NICCHIA PRODUTTIVA FAMOSA NEL MONDO  
 
 Venezia, 22 novembre 2007 - Chi, frequentando un luna park, Gardaland o Dineyland, non ha definito “spaziali” le molte incredibili giostre di ultima generazione, che sfidano la forza di gravità, ti lanciano verso l’alto o di lato con accelerazioni da brivido, ti fanno sentire almeno per un momento in un’altra dimensione spazio-tempo? Ebbene, per far vivere ancor di più e meglio queste sensazioni, e soprattutto in piena sicurezza, il Distretto Produttivo della Giostra di Rovigo, una delle nicchie d’eccellenza dell’economia veneta con oltre 120 aziende associate, 1. 300 addetti, un fatturato annuo di 300 milioni di euro, si affiderà proprio ad un centro spaziale: si tratta del Centro Interdipartimentale di Studi e Attività Spaziali (Cisas) dell’Università di Padova diretto dal Prof. Francesco Angrilli con il quale, grazie all’iniziativa della Cna di Rovigo, si stanno studiando ambiti di collaborazione che portino la ricerca spaziale a rafforzare qualità, innovatività e sicurezza delle giostre prodotte in Veneto che, come forse non tutti sanno, sono considerate la le più qualitative al mondo ed in tutto il mondo vengono esportate. L’iniziativa, unica nel suo genere in Italia, è stata presentata a Rovigo nell’ambito di un incontro cui hanno preso parte, tra gli altri, gli Assessori regionali Fabio Gava (Politiche Economiche e dell’Innovazione) e Renzo Marangon (Territorio); il Direttore della Cna polesana Alessandro Monini, il Presidente della Provincia Federico Saccardin, il Presidente della Camera di Commercio Loredano Zampini, molti imprenditori del settore, ed il Prof. Angrilli. “Questa iniziativa della Cna – ha detto l’Assessore Gava – è fortemente meritoria, perché apre alle aziende artigiane, che temevano di rimanerne escluse, le grandi porte della ricerca scientifica e innovazione tecnologica. Anche il piccolo – ha detto Gava – deve e può crescere con la ricerca e l’innovazione, sfruttando il suo efficiente associazionismo, come avviene nel caso della giostra di Rovigo e della Cna locale”. Dello stesso avviso Marangon, che ha posto l’accento sulla sempre più “forte e positiva propensione dell’economia polesana ad aprirsi alla qualità attraverso la ricerca e l’innovazione”. Le conoscenze e le competenze del Cisas, nel caso del settore della giostra, potranno essere preziose per creare prodotti migliori, ancor più moderni e affascinanti e, come ha detto il direttore della Cna Monini, “sempre più orientati da un lato al divertimento estremo e dall’altro all’estrema sicurezza”. Il Cisas non si occuperà però solo di giostre: nelle prospettive della Cna polesana ci sono infatti anche il settore della nautica e della meccanica. Il lavoro si concentrerà su attività di studi e ricerche su materiali innovativi, su strumenti di progettazione, e sulla messa a disposizione di un know how di eccellenza anche in materia di software adatti e utilizzabili da tutti. . .  
   
   
IL SOLE 24 ORE E IL CONSORZIO PATTICHIARI ORGANIZZANO IL CONVEGNO “L’EDUCAZIONE FINANZIARIA DEI CITTADINI: IL RUOLO DI BANCHE, SCUOLA E AUTORITÀ DI CONTROLLO”  
 
Milano, 22 novembre 2007 – L’educazione finanziaria dei cittadini è al centro dell’interesse di governi, autorità di controllo, intermediari finanziari e media. La ricerca delle best practices è in corso sia a livello dei singoli paesi che tramite il coordinamento di enti transnazionali. In questo contesto Il Sole 24 Ore e il Consorzio Pattichiari organizzano a Milano giovedì 22 novembre alle ore 14. 30 presso la Sede del Sole 24 Ore, Via Monte Rosa 91, il convegno “L’educazione finanziaria dei cittadini: il ruolo di banche, scuola e autorità di controllo”, un occasione di confronto con i principali protagonisti ed esperti del comparto. Alle ore 15 aprirà i lavori il Direttore del Sole 24 Ore Ferruccio de Bortoli, seguirà alle ore 15. 15 l’intervento di Andrea Beltratti, Prorettore per l’Area Undergraduate presso l’Universià Bocconi di Milano, dal titolo “Scenario sul rapporto tra finanza comportamentale ed educazione finanziaria”. Alle ore 16. 00 avrà inizio la tavola rotonda dal titolo “Finanza comportamentale e formazione dei risparmiatori: protagonisti a confronto” alla quale interverranno: Giuseppe Zadra, Direttore Generale Abi, Michele Pezzinga, Commissario Consob, Maurizio Trifilidis, Direttore principale vigilanza aziende di credito Banca D’italia, e Valentino Ghelli, Presidente Assofin. Modererà il dibattito Marco Liera, Responsabile Plus24 - Il Sole 24 Ore. Il convegno è aperto al pubblico previa registrazione chiamando il numero 02/34973208. .  
   
   
MILANO: PER NATALE UN REGALO DI MODA  
 
Milano 22 novembre 2007 - Al via gli acquisti di Natale. Per un milanese su cinque è iniziato in questi giorni il rito degli acquisti natalizi. Va il regalo di moda, ma attenti ai falsi. In cima alla classifica si assesta Fendi (26%), seguito da Louis Vuitton (19%) e da Prada (5%). L’italia è infatti leader tra i paesi dell’Unione Europea nel consumo di beni contraffatti: su 335 milioni di merci sequestrate tra il 2001 e il 2004 alle frontiere europee, più di 49 milioni nel periodo dal 2000 al 2003 sono state sequestrate presso quelle italiane. Lombardia terzo mercato nazionale per i contraffattori: il 16% dei prodotti sequestrati sul territorio italiano nel periodo 2003/2004, viene dalla regione, dietro a Lazio (28%) e Campania (19%). E per le imprese italiane perdite stimate tra i 2 e i 3 miliardi di euro, pari al 6 % del fatturato (nel 2003: oltre 43 miliardi di euro). In Lombardia, dove la metà dei prodotti contraffatti sequestrati riguarda la moda, il danno è tra i 360 e i 502 milioni di euro. E per le imprese milanesi, si stima una perdita tra 200 e 250 milioni di euro. Non solo vittime, ma anche motori della contraffazione: l’Italia produce il 10% dell’abbigliamento contraffatto e il 12% degli accessori, preceduta solo dalla Cina (58% dell’abbigliamento, 66% degli accessori) e da Hong Kong (14% dell’abbigliamento, 13% degli accessori). Emerge da una indagine della Camera di commercio di Milano attraverso la sua azienda speciale Cedcamera per gli acquisti natalizi, da una stima della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese e dal rapporto sulla ricerca La vulnerabilità del mercato della moda a condotte di contraffazione e usurpazione in Lombardia, della Camera di Commercio di Milano, realizzata attraverso il Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale in collaborazione con Transcrime – Joint Research Centre on Transnational Crime delle Università di Trento e Cattolica di Milano. Lunedì convegno sulla contraffazione. E di contraffazione e tutela della proprietà intellettuale si parlerà lunedì 26 novembre 2007 in Camera di commercio di Milano, Palazzo Affari ai Giureconsulti, piazza Mercanti 2, ore 14. 30 – 18, in occasione del convegno “Contraffazione: pronti ad un contrasto attivo?”. “Oggi le sfide sono globali – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Per vincere in un mercato senza confini è necessario puntare sulla qualità del prodotto, sulla valorizzazione del Made in Italy di cui Milano è orgogliosa ambasciatrice nel mondo e sulla regolamentazione del mercato internazionale. È quindi anche un problema di difesa della nostra produzione di qualità, di lotta alla contraffazione che a Milano ed in Italia penalizza il settore della moda in media del 6% del fatturato. Per questo occorre un’azione comune e decisa di istituzioni, associazioni e protagonisti dell’intera filiera del tessile e della moda fino ad arrivare ad una nuova consapevolezza dei consumatori”. .  
   
   
I BANDI DELL’ONU E DEGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI  
 
Ferrara, 22 novembre 2007 – Oggi Ferrara e le sue imprese saranno di nuovo al centro del mondo: dopo il grande successo del 16 maggio scorso (sono diverse le aziende ad aver già attivato contatti importanti con le Nazioni Unite), la Camera di Commercio di Ferrara, in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e le Associazioni territoriali di categoria, offrirà alle imprese “la cassetta degli attrezzi” per partecipare, nel modo migliore, alle tante gare di appalto bandite dall’Onu, dall’Unione Europea, dalla Banca Mondiale e da tutte le più grandi organizzazioni internazionali. L´evento, al quale hanno già aderito numerose imprese provenienti dall’intera Regione Emilia-romagna, si svolgerà il prossimo 22 novembre presso la sala Conferenze della Camera di Commercio, in largo Castello 10, con inizio alle ore 9. Nel pomeriggio, gli esperti saranno a disposizione delle aziende per qualunque richiesta di chiarimento: l’inquadramento e l’approfondimento delle varie tematiche si alterneranno all’analisi e alla soluzione di casi concreti derivanti dall’esperienza quotidiana delle stesse imprese. “Gli Organismi internazionali – sottolinea Carlo Alberto Roncarati, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara – gestiscono un mercato vastissimo di forniture di beni e servizi: la spesa complessiva nel 2006 è stata di 7. 500 milioni di dollari. In particolare, oltre 400 milioni di dollari sono stati spesi per contratti stipulati con aziende italiane. I beni più venduti dalle aziende italiane nel 2006 sono stati razioni di cibo, macchinari e strumenti agricoli, strumentazione per estrazioni dal sottosuolo, pompe idriche, sostanze farmaceutiche. Tra i servizi, i contratti più numerosi sono stati stipulati per consulenze ambientali, logistiche e di ingegneria, servizi di stampa. Tali importi – conclude Roncarati - pur considerevoli, non devono indurre a credere che le opportunità siano solo per le multinazionali: al contrario, le singole commesse hanno spesso importi abbastanza limitati, che consentono anche a imprese di media dimensione di partecipare con successo”. Una curiosità: il Gruppo Banca Mondiale, nell’anno 2007, ha visto ´Italia classificarsi al 4° posto nelle aggiudicazioni quanto a volume degli importi relativi alle gare, con il 5% del valore globale degli appalti ed una crescita di circa l´1% rispetto all´anno precedente. Nel complesso l´Italia si pone al 3° posto per gli appalti riguardanti i lavori civili, con l´8,4% del valore totale della spesa sostenuta dalla Banca Mondiale. La partecipazione è gratuita. Le imprese ferraresi sono invitate a contattare al più presto gli uffici della Camera di Commercio ai recapiti: 0532-783. 817-819-815, fax. 0532-205100, e-mail: estero@fe. Camcom. It). .  
   
   
INNOVAZIONE DELLA MECCANICA FIORENTINA NUOVE SINERGIE FRA UNIVERSITÀ, AZIENDE E LABORATORI DI RICERCA CNA FIRENZE PRESENTA IL PROGETTO TMC FINALIZZATO A FAVORIRE IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO PER LE PMI  
 
Firenze, 22 novembre 2007 - L’innovazione della meccanica fiorentina, processo fondamentale per la crescita concorrenziale delle imprese, passa attraverso la ricerca, lo studio e lo sviluppo di nuove soluzioni capaci di incrementare il livello di conoscenza e le competenze tecnico-professionali dei soggetti che operano in questo settore. Strategie e nuovi obiettivi di crescita sono stati i temi dell’incontro organizzato da Cna Firenze nell’ambito della Settimana del Capitalismo Personale, che si è tenuto ieri a Calenzano nella sede del Centro di Prototipazione Rapida Promodesign a cui hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, il professor Mauro Lombardi, della Facoltà di Economia, il presidente Cna della Piana Maurizio Soldi, Il presidente dell’Unione Produzione Cna Firenze Paolo Conti e Barbara Marinello, Responsabile del Dipartimento Economico Cna Firenze. Negli ultimi anni il settore della meccanica ha dimostrato di essere uno dei comparti più produttivi, dinamici ed articolati, in grado di sostenere un periodo congiunturale estremamente difficile per molti settori del manifatturiero. Ma la “tenacia” dell’industria meccanica, non è sufficiente per garantire quel necessario salto di qualità, sia in termini di prodotto che di processo, indispensabile per non perdere la propria competitività rispetto ai mercati internazionali. L’industria meccanica si trova infatti a dove affrontare due aspetti importanti per la sua crescita: da un lato il problema del trasferimento delle conoscenze dai centri di ricerca alla piccola impresa, dall’altro quello di garantire un’efficace azione di assistenza e consulenza per facilitare l’introduzione di tecnologie adeguate e, di conseguenza, il miglior posizionamento possibile sul mercato. .  
   
   
LA DELEGAZIONE MARCHIGIANA INCONTRA IL MINISTRO ARGENTINO  
 
 Buenos Aires, 22 novembre 2007 - Al termine della missione economica e istituzionale, la delegazione marchigiana ha incontrato il ministro del Lavoro argentino, Carlos Tomada, e l´ambasciatore italiano Stefano Ronca. Il presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli, l´assessore regionale Gianni Giaccaglia, il presidente Cosmob Mario Fabbri, Luciano Ghergo (Confindustria) e Ida Prosperi (Svim) sono stati ricevuti presso l´Ambasciata d´Italia e hanno successivamente accolto il ministro presso il Circolo italiano. Gli incontri sono stati programmati a seguito del successo ottenuto al Forum di Mendoza, organizzato con Marchigianar (associazione di imprenditori di origine marchigiana in Argentina), al quale hanno partecipato oltre 200 imprenditori che hanno dimostrato interesse nei confronti della produzione industriale delle Marche. ´Gli incontri con l´ambasciatore e il ministro - ha dichiarato l´assessore Giaccaglia - ci hanno consentito di presentare i distretti produttivi marchigiani e di illustrare gli accordi firmati in questi giorni. In particolare, quello tra la Regione Marche e l´associazione Marchigianar, teso a sviluppare relazioni economiche e commerciali tra gli imprenditori argentini di origine marchigiana e il sistema imprenditoriale delle Marche. Come anche l´accordo per la nascita di un distretto agromeccanico, localizzato nella Provincia di Santa Fe´, dove si producono il 70 per cento di macchinari per le produzioni agricole argentine e dove si concentra la piu` alta percentuale dei nostri emigrati: nella capitale della provincia, Armstrong, il 60 per cento degli abitanti e` di origine marchigiana. Sia l´ambasciatore, che il ministro hanno confermato la loro disponibilita` e condivisione ai progetti presentati dalla Regione´. L´ambasciatore Ronca ha assicurato sostegno alle strutture regionali e agli imprenditori che vogliono operare in Argentina. Il ministro Tomada ha rivelato di essere ´molto affezionato alle Marche. Vorremmo, in futuro, ampliare e consolidare i nostri rapporti, scambiare conoscenze e informazioni con una regione che si contraddistingue per capacita` ed esperienza produttiva, conosciuta nel mondo per la qualita` dei suoi prodotti´. .  
   
   
BIELLA: CONGIUNTURA III TRIMESTRE 2007  
 
 Biella, 22 novembre 2007 - Lo scenario internazionale. Il terzo trimestre 2007 è stato caratterizzato da un sensibile rallentamento del ritmo di crescita economica nei maggiori paesi industrializzati, Stati Uniti e Uem in testa. La crisi dei mercati finanziari internazionali legata ai mutui subprime negli Usa, ha ulteriormente evidenziato il periodo di minor intensità delle economie più avanzate. Nonostante ciò, il Pil mondiale ha mantenuto costante il tasso di crescita tendenziale in prossimità del 5 per cento, grazie al contributo dei paesi emergenti. Cina e Brasile, infatti, hanno accelerato il ritmo di sviluppo del Pil nei primi trimestri, attestandosi indicativamente intorno al 12 per cento ed al 6 per cento circa. La Russia ha confermato un tasso di crescita prossimo all’8 per cento, e l’India attorno al 9 per cento. Emerge sempre più, quindi, il diverso sentiero di sviluppo tra paesi industrializzati e paesi emergenti. L’economia statunitense è stata caratterizzata, negli ultimi mesi, dal rallentamento della crescita dei consumi privati, dalla caduta degli investimenti residenziali e da tensioni al rialzo su prezzi interni. In questo contesto, la crisi nel mercato dei mutui subprime ha indotto molti operatori a rivedere al ribasso la stima di crescita del Pil per i prossimi anni. La previsione di crescita per il 2007 si è ridotta dal 2 per cento di luglio all’attuale 1,7 per cento. Anche per il 2008 è previsto un forte ridimensionamento della crescita (+1,5 per cento) a causa della crollo degli investimenti residenziali e del prezzo degli immobili. Il Giappone sta vivendo una difficile fase congiunturale, caratterizzata dal calo degli investimenti privati (sia residenziali che non residenziali) e pubblici. In forte calo anche i consumi privati. Altri elementi negativi provengono dall’instabilità politica e dal terremoto che a luglio ha arrestato la produzione di automobili. L’unico dato positivo proviene dall’incremento degli investimenti in software. Gli ultimi mesi dell’anno dovrebbero comunque favorire un lieve recupero, portando la crescita del Pil nazionale al 2 per cento. La crescita economica nell’area dell’euro ha rallentato il ritmo di espansione nella prima parte del 2007. La decelerazione era attesa come conseguenza dell’anticipo al 2006 della spesa per consumi in Germania in previsione dell’aumento dell’Iva dal primo gennaio 2007. Inoltre, il coinvolgimento delle banche europee nella crisi dei mutui subprime Usa ha determinato un costo più elevato della liquidità per le banche, ed è verosimile attendersi condizioni più strette per famiglie e imprese nel mercato del credito. Vi è tuttavia lo spazio per riduzioni dei tassi di interesse che potranno accompagnare il ritorno alla normalità dei mercati finanziari. L’inflazione, infatti, è tornata in linea con l’obiettivo della Bce. In definitiva, non appare elevato il rischio di una brusca frenata dell’economia dell’Uem. Il mercato del lavoro continua a creare nuova occupazione, e ciò contribuirà e sostenere la spesa delle famiglie. Al contempo la tornata di aumenti salariali, soprattutto in Germania, tende a sostenere la crescita del reddito disponibile reale dopo quasi cinque anni di stagnazione. La previsione di crescita per il Pil dell’Uem nel 2007 risente comunque delle turbolenze sui mercati finanziari e della maggiore forza relativa dell’euro, e si attesta attorno al 2,4 per cento. Nei prossimi anni, progressi nel mercato del lavoro e condizioni meno stringenti di politica monetaria, fanno prevedere una crescita della domanda interna che compenserà il minor contributo delle esportazioni reali nette alla crescita del Pil, che si manterrà su ritmi prossimi al potenziale. Dopo un secondo trimestre in lieve accelerazione, (var. Congiunturale +0,8 per cento e crescita media annua +3 per cento), le informazioni congiunturali relative al Regno Unito riflettono ancora una buona tenuta dei consumi privati delle famiglie ma cominciano ad evidenziarsi anche segnali di rallentamento degli investimenti fissi complessivi e della crescita dell’occupazione. Vi sono quindi i segnali di una decelerazione della crescita per gli ultimi mesi di quest’anno che dovrebbe portare l’incremento per il 2007 al 2,9 per cento e per il 2008 al 2,3 per cento. Per quel che riguarda i paesi dell’Europa centroorientale (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria) si conferma una crescita sostenuta per il 2007 (+5,8 per cento) e una crescita più limitata nel 2008 (+5,3 per cento) anche a causa della politica fiscale restrittiva messa in atto dall’Ungheria. Lo scenario nazionale I primi trimestri del 2007 hanno mostrato indiscutibilmente la debolezza del ritmo di crescita italiano: il rallentamento della crescita congiunturale si è manifestato anche nel terzo trimestre e le previsioni di crescita congiunturale sul secondo trimestre non superano lo 0,2 per cento. La previsione di crescita del Pil per il 2007 è rivista lievemente al ribasso, e si attesta attorno all’1,7 per cento. La causa della debole crescita italiana è ancora una volta da ricercarsi nel calo della produzione industriale e nel peggioramento delle attese degli operatori. Il fatto che deve fare più riflettere è che si tratta di difficoltà specifiche dell’economia italiana: rispetto a dicembre la produzione industriale era a luglio più bassa del 2,6 per cento, a fronte di un incremento del 2,7 per cento registrato in Germania e dell’1,3 per cento in Francia. È l’industria, quindi, a guidare ancora una volta il rallentamento dell’economia italiana, e ciò è confermato dall’andamento dei componenti del Pil: vi è un calo netto negli investimenti (sia strumentali che nelle costruzioni) mentre la domanda per i beni di consumo è in accelerazione. Inoltre si registra una forte caduta delle esportazioni (-1 per cento nel secondo trimestre, rispetto a -0,1 nel primo, a fronte di crescite registrate nei principali paesi europei), a segnalare il perdurare di una difficoltà specifica della nostra economia a beneficiare della crescita dei mercati mondiali. Per quel che riguarda la domanda, va registrata una ripresa dei consumi per i beni durevoli, ripresa forse dovuta agli incentivi fiscali contenuti nella Finanziaria 2007. In questo contesto si inserisce la crisi sui mercati finanziari, che potrebbe influenzare negativamente la domanda per consumi a causa dell’inasprimento delle condizioni creditizie e del generale clima di incertezza. Gli ultimi dati disponibili mostrano un lieve recupero della produzione industriale nel mese di agosto, recupero che si ripresenta ormai da diversi anni. La ripresa degli investimenti in beni strumentali potrebbe consentire una tenuta della produzione industriale nel corso degli ultimi mesi del 2007. Lo scenario biellese I dati definitivi sulla produzione industriale biellese nel corso del terzo trimestre 2007, mostrano complessivamente una forte riduzione rispetto allo stesso trimestre del 2006. La variazione tendenziale, infatti, è risultata pari a -3,44 per cento. Il nostro territorio si pone in controtendenza rispetto al dato regionale che ha registrato una variazione tendenziale di + 1,7 punti percentuale. E’ ancora l’industria tessile il settore che ha contribuito a spingere decisamente verso il basso il dato biellese; nel dettaglio i comparti del distretto presentano questi saldi: filature (-6,81%), tessiture (-2,58%), finissaggi (-2,75%), altre tessili (- 4,10%). Unici dati positivi provengono dalle industrie meccaniche (+3,98%) e dalle industrie varie (+3,05%). Dati poco incoraggianti anche per gli ordinativi che registrano una flessione, rispetto al trimestre precedente, sia sul mercato interno (-9,45%) sia su quello estero (-11,59%). Sono principalmente le tessiture (-16,44%) e le filature (-12,37%) a trainare verso il basso il dato del mercato interno; unici dati positivi provengono dalle altre tessili (+2,00%) e dalle meccaniche (+0,93%). Segnali positivi per il mercato estero si rilevano, invece, solo per i finissaggi (+4,00%) e le Altre tessili (+5,00%), mentre tutti gli altri comparti del distretto evidenziano saldi negativi; il dato più significativo è certamente il calo degli ordinativi per le filature (-15,63%). Per quanto riguarda la disaggregazione per classe di addetti, tutte le aziende hanno registrato un andamento negativo della produzione. Il grado di utilizzo degli impianti è in diminuzione di -2,06 punti percentuale. Le industrie e l’Ict L’approfondimento di indagine è stato dedicato, per questo trimestre, alla dotazione e utilizzo da parte delle imprese dell’Ict - Information and Communications Technology - ovvero all’utilizzo di strutture informatiche e telematiche. L’indagine regionale è stata realizzata su oltre 1. 000 imprese industriali piemontesi con oltre 10 addetti. Dall’indagine emerge che il 69,8% delle aziende piemontesi dispone di un sito web che rappresenta per l’ 86,5% una vetrina commerciale su prodotti e servizi, per il 9% un canale attraverso il quale i clienti possono interagire, mentre il 3,5% e l’1,1% delle aziende dispone di un sito in cui i clienti possono effettuare operazioni commerciali (e-commerce) e di un sito in cui le transazioni commerciali si integrano con il software di gestione dei materiali dell’azienda. La nostra provincia risulta in linea con il dato regionale, il 61,7% dei rispondenti ha affermato di disporre di una connessione a banda larga (62,9% la media piemontese). Il sito web è utilizzato dalla metà degli intervistati e rappresenta per le aziende biellesi una vetrina commerciale di prodotti e servizi offerti dall’impresa per l’86,2%, un sito con cui i clienti possono interagire per il 9,7%, mentre rispettivamente l’1,4% e il 2,7% delle aziende dispone di un sito in cui i clienti possono effettuare e-commerce e di un sito in cui le transazioni commerciali si integrano con il software di gestione dei materiali dell’azienda. La quasi totalità delle imprese intervistate biellesi (96,5%) utilizza internet per operazioni di Internet Banking, mentre oltre il 30% per vendita o acquisto di beni o servizi on-line (95,4% e 34,6% rispettivamente i dati piemontesi). Nel caso di utilizzo di Internet per interagire con la Pubblica Amministrazione, il 92,2% delle aziende del nostro territorio predilige adempimenti burocratici quali il pagamento delle tasse e il 57,4% la dichiarazione fiscale (88,1% e 57,1% rispettivamente il dato regionale). .  
   
   
MILANO: INDAGINE SUL COSTO DEGLI AFFITTI DEGLI APPARTAMENTI  
 
Milano, 22 novembre 2007 - stabile nella classifica mondiale del caro-mattone. Il capoluogo lombardo si conferma infatti al 42° posto nel mondo (e all’11° in Europa) per il costo degli affitti degli appartamenti. Tra le grandi città non solo Tokio, New York, Londra e Parigi superano Milano, ma anche, tra le altre, Kiev, Dubai, Jakarta e Honolulu. Se l’affitto per un bi-locale arredato a Milano arriva in media a 920 euro mensili (+20 euro rispetto al 2006), a Tokyo si toccano i 3. 117 euro, a New York i 3. 040 euro e a Tianjin i 2. 280 euro. A Tunisi, la città più conveniente per gli affitti, si toccano invece i 139 euro. Mentre per un quadrilocale non arredato, se a Milano si raggiungono in media i 1. 350 euro mensili, a Tokyo si superano i 5 mila euro e a Pechino i 4. 400 euro. Sale invece Roma: al 29° posto complessivo nel Mondo (+5 posizioni) e all’8° in Europa, grazie soprattutto al costo degli appartamenti non-arredati (al 19° posto). Se consideriamo le singole voci, Milano é al 42° posto nel mondo (e al 11° in Europa) per il costo degli affitti per appartamenti arredati (-1 posizione rispetto al 2006; costo medio mensile bi-locale: 920 euro, al 38° posto; tri-locale: 1. 200 euro, al 43° posto) e al 46° posto nel mondo (11° in Europa) per gli affitti degli appartamenti non-arredati (+2 posizioni; costo medio mensile tri-locale: 1. 000 euro; quadri-locale: 1. 350 euro). Sono questi alcuni dati che emergono da una elaborazione della Camera di commercio di Milano, attraverso Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati provenienti dall’Economist Intelligence Unit – Economist su 120 grandi città del mondo. L’indice complessivo è calcolato tenendo presente il costo degli affitti degli appartamenti comparabili con gli stessi standard sia arredati (bi e tri-locali) che non arredati (tri e quadri locali). Per il secondo anno consecutivo Borsa Immobiliare. Azienda speciale della Camera di commercio di Milano in veste di coordinatore di Sistemamilano, una cordata di attori pubblici (Camera di Commercio di Milano attraverso le sue aziende speciale Borsa Immobiliare e Promos, Comune di Milano e Provincia di Milano), attori privati e associazioni di categoria (Aici, Aspesi e F. I. M. A. A. ). Partecipa all’evento congressuale Urbanpromo. “Milano, ha dichiarato Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, si conferma una piazza interessante, sia in Europa che nel mondo, per quanto riguarda il mercato immobiliare. Il costo degli affitti si stabilizza infatti a un livello importante, pur relativizzandosi se adottiamo una prospettiva internazionale. Milano a livello internazionale non è costosa ma possiede grande valore aggiunto, ottava nel mondo per interconnettività con l’estero ha le carte in regola per competere per l’Expo 2015. Manifestazioni come questa rappresentano occasioni preziose per far conoscere agli investitori e alle istituzioni i grandi progetti milanesi e le trasformazioni del nostro territorio”. Gli affitti più cari al mondo. Milano é al 42° posto al mondo per il costo dei suoi affitti (su 120 città), mentre l’altra città italiana presente nella classifica é Roma al 29° posto. Rispetto alla classifica del 2006, Milano è stabile, mentre Roma guadagna 5 posizioni tra le città più care. La città più cara al mondo per gli affitti si conferma Tokio, seguita da New York (+1 posizione rispetto al 2006), da Tinajin (-1), da Londra (+1) e da Bejing (-1). Tra le prime dieci città dove gli affitti sono più cari ci sono anche Osaka, Hong Kong, Parigi, Guangzhou e Seoul. Le città meno cara per gli affitti è invece Tunisi, seguita da Abidjan (capitale della Costa d’Avorio) e da Nuova Delhi. La classifica é stata calcolata considerando complessivamente il costo degli affitti degli appartamenti sia arredati (bi e tri-locali) sia non arredati (tri, quadri-locali). Chi sale e chi scende di più in un anno. E’ la capitale economica del Camerun Douala la città che in un anno ha guadagnato più posizioni nella classifica degli affitti più cari (+22 posizioni: dal 59° al 37° posto), seguita da Pretoria (+14), da Helsinki (+12) e da Zurigo (+11), mentre chi perde più posizioni è Caracas (-20: dal 76° al 96° posto), seguita da Toronto (-16), e da Baku (-13). Milano rimane stabile, mentre Roma guadagna 5 posizioni. Se consideriamo gli affitti dei soli appartamenti arredati, chi sale di più è ancora Douala (+23 posizioni), seguita da Pretoria (+18) e da Kiev (+18), mentre chi scende maggiormente è Vancouver (-19), Toronto (-17) e Caracas (-16). Milano perde una posizione (dal 41° al 42° posto) mentre Roma guadagna 7 posizioni (dal 47° al 40° posto). Infine se consideriamo gli affitti degli appartamenti non arredati, è Bratislava la città che guadagna più posizioni (+23: dal 68° al 45° posto), seguita da Douala (+18), e da Washington Dc (+16). Chi scende invece di più è ancora una volta Caracas (-25), seguita da Minneapolis (-21) e da Toronto (-14). Milano in questo caso guadagna 2 posizioni (dal 48° al 46° posto) mentre Roma ne guadagna 4 (dal 23° al 19° posto). Il costo degli affitti per appartamenti arredati nel mondo. Milano é al 42° posto (su 120 città) nella classifica mondiale per il costo degli affitti degli appartamenti arredati (stabile rispetto al 2006), mentre Roma nel 2007 effettua il sorpasso (al 40° posto: era al 42° nel 2006). Al primo posto c’é Tokio, seguita da New York, da Tianjin, da Osaka e da Londra. La più economica é invece Tunisi, seguita da Abidjan e da Nuova Delhi. Tra le altre città europee, Berlino è al 14° posto e Parigi al 15°. Se l’anno scorso c’erano solo 3 città europee tra le prime 20, quest’anno ce ne sono quattro, mentre le città cinesi scendono da 5 a 4. Se consideriamo gli affitti per i soli appartamenti bilocali, Milano é al 38° posto (costo medio mensile: 920 euro: +20 euro rispetto al 2006), mentre Roma é al 47 posto (costo medio mensile: 800 euro: +100 euro). Le più costose sono Tokio (3. 117 euro mensili: -131 euro) e New York (3. 040 euro: -120 euro). La più economica é Nuova Delhi, dove un appartamento bilocale arredato costa in media 129 euro al mese (+13 euro rispetto al 2006). Se consideriamo invece i trilocali, Milano scende al 43° posto (affitto medio mensile: 1. 200 euro, stabile rispetto al 2006), preceduta da Roma al 33° posto (1. 350 euro, anche in questo caso prezzo stabile). Prima ancora una volta Tokio (4. 221 euro: -178 euro), seguita questa volta da Tianjin (4. 028 euro: -159 euro) e da New York (3. 800 euro). La più conveniente è invece il Cairo (307 euro al mese: -10 euro rispetto al 2006). Il costo degli affitti per appartamenti non-arredati nel mondo. Milano scende al 46° posto nella classifica mondiale del costo degli affitti se consideriamo gli appartamenti non-arredati (+2 posizioni rispetto al 2006), preceduta da Roma di quasi 30 posizioni (al 19° posto: +4 posizioni rispetto al 2006). Prima ancora una volta Tokio, seguita da Londra, New York e Tianjin. Parigi è al 7° posto, Mosca all’11°, Singapore al 15°. Se consideriamo il costo medio degli affitti per i soli trilocali, Milano con 1. 000 euro mensili (prezzo invariato rispetto al 2006) é al 43° posto, mentre Roma si piazza al 18° posto (costo medio: 1. 400 euro, prezzo stabile). Prima Tokio (3. 572 euro: -150 euro), seguita da Londra (3. 278 euro: +645) e da New York (3. 040 euro: +275 euro). La più conveniente é Tunisi (203 euro: +27 euro). Se consideriamo i quadrilocali, Milano slitta al 50° posto (1. 350 euro mensili in media: +50 euro rispetto al 2006), mentre Roma é al 24° posto (1. 800 euro: +100). Prima Tokio (5. 195 euro: -218 euro), seguita da Pechino (4. 413 euro) e da New York (3. 725 euro). La più conveniente é ancora una volta Tunisi (232 euro: +27 euro rispetto al 2006). La classifica europea. Tra le città europee, Londra si conferma anche nel 2007 come la città con gli affitti più cari, seguita da Parigi e da Monaco di Baviera (stabili rispetto al 2006). Al quarto posto sale Zurigo (+2 posizioni), mentre sia Berlino che Francoforte perdono una posizione (rispettivamente al 5° e 6° posto). Milano è all’11° posto (stabile rispetto al 2006), mentre Roma si conferma anche nel 2007 all’8° posto. Le città meno care sono invece Budapest, seguita da Bucarest (-1 posizione) e Lione (+1 posizione). Rispetto al 2007, la città che ha guadagnato più posizioni nella classifica delle città con gli affitti più cari è stata Bratislava (+4 posizioni: dal 23° al 19° posto), seguita da Manchester (+3). Mentre chi perde più posizioni è Madrid (-3), Atene (-3) e Amsterdam (-3). Se consideriamo il costo degli affitti degli appartamenti arredati Milano rimane all’11° posto (all’11° sia per i bi-locali che per i tri-locali), mentre Roma scende al 9° posto (al 13° posto per i bi-locali e al 7° per i tri-locali). Prima ancora Londra, seguita da Berlino, Monaco di Baviera e Parigi. Ultima Budapest. Se invece consideriamo gli appartamenti non-arredati, Milano é ancora all’11° posto in Europa (al 10° per i tri-locali e al 15° per i quadri-locali), mentre Roma sale al 4° posto (al 4° per i tri-locali e al 5° per i quadri-locali). Prima ancora Londra, seguita da Parigi e da Zurigo. Budapest si conferma come la città europea più conveniente. .  
   
   
AL VIA LA RIQUALIFICAZIONE URBANA DEL COMUNE DI ISOLA CAPO RIZZUTO  
 
 Reggio Calabria, 22 novembre 2007 - Parte la riqualificazione urbana dei nuclei abitativi costieri di "Le Castella, Capo Rizzuto, Le Cannella, Capo Piccolo e Marinella". L´accordo di programma è stato sottoscritto oggi a Catanzaro, nella sede del dipartimento regionale all´Urbanistica e Governo del Territorio, dall´assessore Michelangelo Tripodi, dal presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, dal commissario straordinario del Comune di Isola Capo Rizzuto, Giustino Di Santo, dal direttore generale per i Beni culturali, Francesco Prosperetti, e dal soprintendente per i Beni architettonici e per il Paesaggio della Calabria, Paolo Francesco Cecati. "Con la firma dell´Accordo - ha affermato l´assessore Tripodi - completiamo finalmente un percorso che, purtroppo, ha avuto diverse traversie nel suo sviluppo ma che rappresenta un traguardo importante e significativo per il Comune di Isola Capo Rizzuto, per la Provincia di Crotone e per l´intera regione". "È il primo programma di riqualificazione urbana il cui iter si completa e, quindi, in quante tale - ha aggiunto Tripodi - esso rappresenta una sperimentazione avanzata di uno strumento particolarmente innovativo che vede il pieno coinvolgimento dei principali soggetti istituzionali che sono partecipi del processo" "L´auspicio è che il programma di riqualificazione di Isola Capo Rizzuto - ha detto infine l´assessore - si traduca in fatti e azioni concrete, capaci di rappresentare un esempio di buona pratica di governo del territorio calabrese. Ciò è tanto più necessario perché pensiamo che lo strumento, previsto dall´articolo 35 della Legge regionale 9, sia il più idoneo ed efficace per intervenire con azioni su vasta scala indirizzate al recupero e alla riqualificazione specie nelle aree e nei territori, soprattutto costieri, che più hanno subito, negli anni passati, l´attacco di una speculazione edilizia selvaggia che ha deturpato e devastato molte parti della Calabria". Il Programma si prefigge di promuovere, attraverso il recupero e la riqualificazione dei cinque nuclei abitati costieri, uno sviluppo "sostenibile" del territorio del Comune di Isola di Capo Rizzuto, che faccia leva sulle risorse ambientali e storico-culturali presenti. Intende, altresì, riqualificare la fascia costiera in rapporto all´ ´Area marina protetta Capo Rizzuto´, attraverso la predisposizione di trasformazioni compatibili con i caratteri dell´ambiente naturale; recuperare e valorizzare le risorse storico culturali, naturali e paesaggistiche, che caratterizzano i diversi ambiti, riconosciute come elementi di notevole valore e capaci di strutturare l´intero territorio interessato; intervenire sul patrimonio edilizio esistente attraverso operazioni di "riordino urbano", che restituiscano una immagine urbanistica e architettonica, favoriscano la vita associativa e recuperino una identità dei luoghi. Con l´Accordo sottoscritto il Comune di Isola Capo Rizzuto si impegna, tra l´altro, a realizzare l´intero programma nel rispetto dei tempi stabiliti e con le modalità nello stesso previste; a utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso, in particolare, agli strumenti di semplificazione dell´attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa e a stipulare le previste convenzioni con i soggetti privati. La Regione, dal canto suo, si impegna a inserire nella programmazione regionale le risorse necessarie al finanziamento del Programma di riqualificazione urbana, oggetto dell´accordo stipulato oggi, prevedendo apposita quota nel bilancio di previsione dell´anno 2008 ed adempiendo a tutto quanto necessario ai fini dell´erogazione del finanziamento ai sensi dell´art. 35 comma 9 della legge regionale n. 19/2002. Regione, Provincia di Crotone e Soprintendenza per i Beni architettonici e per il Paesaggio si impegnano, infine, a rilasciare le autorizzazioni, nulla osta o quant´altro di propria competenza nel rispetto di quanto stabilito nell´Accordo di programma e riconoscendo alle pratiche ricomprese nel Programma di riqualificazione una corsia preferenziale che ne agevoli le procedure amministrative e ne favorisca in tempi brevi la conclusione. .  
   
   
FONDI ITALIANI PER SETTORE ENERGETICO IN ALBANIA  
 
Tirana, 22 novembre 2007 - l´Italia contribuirà con un fondo di 51,5 milioni di euro - si tratta di un credito da parte del Governo italiano - alla realizzazione in Albania di tre centrali elettriche. Ne dà notizia l´Ice. Questo fondo finanzierà la costruzione delle sottostazioni nelle zone di Elbasan-tirana e di Kashar (rispettivamente di 400 kW e di 220 kW) e del nuovo Centro nazionale di Trasmissione Dispecer da parte di società italiane. Quattro società hanno ritirato i documenti della gara per la sottostazione elettrica di Kashar, mentre per quella di Elbasan-tirana la documentazione è stata ritirata da parte di sette società. Da fonti dell´Operatore per la Trasmissione dell´Energia elettrica, risulta che la parte italiana stia valutando le offerte relative alla realizzazione dei progetti in questione. Il periodo previsto per la costruzione delle sottocentrali è di 24 mesi. .  
   
   
ITALIANI NEL CDA DI GAZPROM  
 
Roma, 22 novembre 2007 - Entrano nel Consiglio di amministrazione di "Gazprom Neft" due rappresentanti del Gruppo Eni, detentore del 20 per cento del pacchetto azionario della società. Lo comunicano fonti di informazione russe. L´assemblea degli azionisti di Gazprom Neft, braccio petrolifero del gigante russo, ha infatti eletto il nuovo consiglio di amministrazione. La Gazprom assunse il controllo dell´allora Sibneft nel 2005, rilevando la quota di maggioranza da Roman Abramovich; Eni, invece, si aggiudicò la propria partecipazione in agosto, partecipando all´asta per gli attivi della smantellata Yukos. .  
   
   
CONFERENZA EUROPEA SULL´ENERGIA EOLICA  
 
 Bruxelles (Belgio), 22 novembre 2007 - Dal 31 marzo al 3 aprile si terrà a la conferenza europea 2008 sull´energia eolica. La manifestazione è rivolta a dirigenti d´azienda, scienziati e politici come opportunità per interagire, scambiare informazioni e influire sul processo legislativo. La conferenza sarà presieduta dal commissario europeo dell´Energia Andris Piebalgs, mentre il programma sarà centrato sulla creazione di sistemi di erogazione dell´energia sicuri, sostenibili e competitivi. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ewec2008. Info/ .  
   
   
BOLLETTE DEL GAS PIU´ LEGGERE PER LE FAMIGLIE LUCANE  
 
Potenza, 22 novembre 2007 - La bolletta energetica delle famiglie lucane, nel 2008, si ridurrà di oltre il 15 per cento, con un consistente risparmio. Per ottenere questo obiettivo la Giunta Regionale ha previsto nella Finanziaria 26milioni di euro, provenienti dalle royalties del petrolio: 6 milioni dovranno essere utilizzati per l’eliminazione dell’addizionale regionale sul gas metano per uso riscaldamento; 20 milioni per ridurre la bolletta energetica, di cui una parte costituirà uno sconto per tutti gli utenti, mentre la rimanente quota sarà destinata ad innalzare il contributo per le famiglie a più basso reddito. Questa seconda quota è direttamente proporzionale alle royalties che la Regione incamererà nel corso degli anni, per cui si incrementerà man mano che crescerà il prezzo del petrolio e la quantità degli idrocarburi estratti in Basilicata. Attualmente l’addizionale regionale “pesa” sulle famiglie lucane per circa 2,5 centesimi di euro per metro cubo, oltre Iva, per un totale di 6 milioni di euro. I benefici previsti dalla Finanziaria regionale 2008 punteranno a favorire, tra gli idrocarburi, quello a minore impatto ambientale: il gas naturale e, tra i possibili usi, quello di prima necessità: per riscaldamento, cucina e produzione di acqua calda. Altro settore in cui si manifesteranno gli effetti positivi del provvedimento è quello delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni abitative, che presenteranno criteri di ecosostenibilità energetica. “Il provvedimento – ha precisato il Presidente della Regione, Vito De Filippo, che lo aveva annunciato qualche settimana fa nel corso della trasmissione televisiva della Rai, “Uno Mattina” - punta a ridurre i costi della bolletta energetica per tutti i lucani; agisce sulle componenti fiscali attenuandone gli effetti; premia il risparmio energetico e favorisce le famiglie, a più basso reddito”. Per il Presidente, “si tratta di un nuovo, forte campo di iniziativa del Governo regionale: legare i benefici delle risorse territoriali con le esigenze di benessere e di avanzamento manifestate dalla società e permettere ai lucani una fruizione diretta dei vantaggi economici derivanti dalle estrazioni di idrocarburi”. .  
   
   
LA SAPIENZA, PROPOSTA DIDATTICA ADEGUATA A ESIGENZE MERCATO LAVORO  
 
Roma, 22 novembre 2007 - “L’aumento del numero delle immatricolazioni di circa il 4% che l’università La Sapienza ha fatto registrare quest’anno, stando ai dati non ancora definitivi, è frutto del lavoro svolto per adeguare la proposta didattica dell’ateneo alle esigenze poste dal mercato del lavoro e dalla riforma universitaria. Anche il dato della facoltà di economia è estremamente positivo, ma c’è ancora tanto da lavorare per migliorare l’uscita dei nostri studenti dalla facoltà ed il loro posizionamento nel mercato del lavoro”. Lo ha dichiarato il rettore dell’università La Sapienza, Renato Guarini, nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione del 101° anno accademico della facoltà di Economia dell´ateneo. “L’università - ha affermato - deve lavorare anche per tenere le sue porte il più possibile aperte agli studenti anche al di fuori dell’orario delle lezioni. Il nostro compito deve essere quello di fornire agli studenti delle strutture adeguate per vivere tutto il giorno la facoltà”. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELL’UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA INCONTRA I VERTICI DELL’ATENEO PAVESE. PRESTO AL VIA NUOVI PROGETTI CONGIUNTI  
 
Pavia, 22 novembre 2007 - Potenziare le collaborazioni tra Università di Pavia e Università della Svizzera italiana in settori di punta come la biomedicina, il supercalcolo, la finanza, l’architettura e l’informatica. E’ questo l’esito dell’incontro che si è svolto stamattina in Università tra il Presidente dell’Università della Svizzera Italiana, Piero Martinoli, il Rettore dell’Università di Pavia Angiolino Stella, i Pro-rettori e i Presidi dell’Ateneo pavese. Istituita nel 1996, l’Usi di Lugano è uno degli Atenei d’avanguardia della Svizzera; di grande rinomanza l’accademia di Architettura con sede a Mendrisio, dove insegna Mario Botta, la facoltà di comunicazione e la facoltà di scienze economiche (“attiva nella terza piazza finanziaria della Svizzera”), il neonato Istituto di Studi Italiani, affidato alla direzione di Carlo Ossola. Un Ateneo di piccole dimensioni, che alla sede antica (un ex ospedale) affianca edifici modernissimi progettati da architetti di grido, e che recluta studenti e docenti da tutto il mondo. “Il 53% dei nostri studenti proviene dall’estero, il 33% di loro dall’Italia- ha spiegato Martinoli - ecco perché da noi i corsi di informatica e i Master si tengono in inglese”. All’usi, grazie a cospicui finanziamenti, anche privati, è possibile reclutare docenti dal Mit, da Princeton, oltre che stabilire collaborazioni di ricerca con i prestigiosi politecnici di Zurigo e Losanna. Proprio nell’ambito delle collaborazioni internazionali, Pavia e Usi, che già condividono un Master in turismo internazionale - hanno concordato di avviare co-tutele e doppie lauree in molti degli ambiti di ricerca comuni. “L’usi è un Ateneo giovane, dinamico e ben organizzato - ha sottolineato il Rettore Stella – aperto a future collaborazioni, soprattutto con Università antiche e di tradizione come Pavia”. Gli ambiti di maggior interesse emersi dall’incontro e sui quali si progetteranno attività future sono il managment, la microelettronica, l’urbanistica e l’architettura del paesaggio, la comunicazione sanitaria, la bioinformatica e le scienze computazionali, grazie anche alla collaborazione con due super esperti in biomedicina e calcolo computazionale come Antonio Lanzavecchia e Michele Parrinello. .  
   
   
I DIPLOMATI PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE NEL 2007? AMMINISTRATIVI E COMMERCIALI  
 
Milano, 22 novembre 2007 – “Non solo università! Il primo approccio al lavoro e le opportunità di formazione tecnica superiore dopo il diploma”. Questo il titolo del convegno organizzato da Actl e Assolombarda che si è svolto oggi, a Milano, presso l’Auditorium di Assolombarda. La manifestazione si proponeva di orientare i diplomandi nelle scelte formative e professionali al termine della scuola secondaria superiore. Professionisti dell’orientamento, hanno presentato ai diplomandi le possibilità formative, le tendenze del mercato del lavoro, gli strumenti come l’apprendistato e lo stage pensati per favorire il passaggio dalla scuola al lavoro, le competenze-chiave che servono per proseguire con successo il percorso individuale di crescita. Le prospettive per chi prosegue gli studi: non solo università. Il convegno ha posto una particolare attenzione alla Formazione Tecnica Superiore che rappresenta una delle maggiori opportunità di formazione post diploma parallela ai percorsi universitari. Nati nel 1999, i corsi Ifts rappresentano dei percorsi di specializzazione volti a formare dei tecnici impegnati nell’innovazione dei processi e dei prodotti. I corsi Ifts si caratterizzano per la capacità di soddisfare le specifiche richieste di professionalità da parte delle imprese nel campo della produzione e dei servizi favorendo l’occupazione. Secondo quanto riportato sulla guida Actl “Dopo il diploma”, infatti, il 60% dei ragazzi coinvolti dall’Ifts trova lavoro entro 6 mesi dalla fine del corso. Il 60% degli occupati, inoltre, svolge un lavoro congruente con il percorso formativo Ifts conseguito. Per sostenere questo tipo di percorso formativo per il prossimo triennio sono stati stanziati 82 milioni di euro a sostegno degli Ifts. Le prospettive per chi intraprende una professione dopo il diploma. La guida di Actl “Dopo il diploma” offre una panoramica sulle possibilità di inserimento lavorativo in funzione di un titolo di studio specifico e segnala le principali fonti istituzionali d’informazione sul mercato del lavoro per i neodiplomati: nel 2007 ammontano a 839 mila le richieste di assunzione previste dalle imprese (indagine Excelsior 2007), più di un terzo delle quali (235. 050) riguardano i diplomati (con un aumento di quasi 15. 000 unità rispetto al 2006). I diplomi più ricercati dalle aziende si confermano l’indirizzo amministrativo e commerciale (99. 500 assunzioni) seguiti dall’indirizzo turistico alberghiero (26. 570) e dall’ indirizzo meccanico (22. 500). In ogni caso, al di là del titolo di studio, è sempre più importante contare su una buona preparazione scolastica oltrechè esperienze extrascolastiche che permettano un contatto diretto con il mondo del lavoro, ad esempio i tirocini formativi, per trovare più facilmente un occupazione al termine degli studi. Il questionario di orientamento di Actl. Nel corso del convegno sono stati analizzati gli esiti del questionario di orientamento alla scelta formativa o professionale realizzato da Actl – Sportello Stage e inviato, nei mesi precedenti l’evento, ai giovani dell’ultimo anno delle scuole superiori invitati al manifestazione. Il questionario era composto da 91 affermazioni per ognuna delle quali era richiesto di attribuire un punteggio. Dal risultato ottenuto sommando i punteggi assegnati a ciascuna domanda, i giovani hanno avuto la possibilità di riconoscersi in uno dei seguenti 7 profili: realista / pratico / concreto; intellettuale/ investigativo; artistico/creativo; sociale/utile; convenzionale amministrativo; manageriale/gestionale. Ogni profilo indicava la predisposizione di ciascuno verso alcuni possibili percorsi formativi e professionali. Per ogni profilo, sono stati riportati alcuni esempi di stage da svolgere in azienda. Lo stage si conferma, infatti, uno dei principali strumenti di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. L’84% degli stage promossi da Sportello Stage Actl, il maggiore ente promotore di stage in Italia, si trasforma infatti in assunzione. La guida di Actl. Durante il convegno è stata presentata la Vi edizione della guida di Actl: “Dopo il diploma: le opportunità formative e professionali per i neodiplomati”, un supporto fondamentale per affrontare le scelte post diploma: il volume contiene informazioni e consigli pratici sia per chi desidera proseguire gli studi sia per chi sceglie di intraprendere una professione subito dopo il diploma. La guida contiene, inoltre le schede di presentazione delle aziende interessate all’inserimento di neodiplomati, delle più prestigiose università e accademie, degli enti di formazione post-diploma e delle agenzie per il lavoro più attente all’inserimento, alla formazione e alla carriera dei neodiplomati. La guida, curata da Claudio Marcellino e realizzata con il Patrocinio di Confindustria e la collaborazione di Crui è stata distribuita gratuitamente a tutti i partecipanti al convegno e sarà inviata in omaggio a tutti gli istituti superiori italiani. Il volume sarà in vendita (9,90 euro) nelle librerie universitarie o facendone richiesta direttamente ad Actl (telefono 02 86464080, e-mail info@actl. It, www. Actl. It), oppure a Sportello Stage-actl (telefono 02 58430691, e-mail info@sportellostage. It; www. Sportellostage. It). .  
   
   
GERMANIA: 200 NUOVE CATTEDRE PER LE DONNE GRAZIE A UN FINANZIAMENTO STATALE  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - Nei prossimi cinque anni il governo tedesco creerà 200 posti aggiuntivi per professori universitari donne con un finanziamento dell´ordine di 75 Mio Eur. Anche gli Stati federali contribuiranno al finanziamento del programma. «Tra le posizioni scientifiche e di ricerca di prim´ordine figurano scienziate di talento altamente qualificate. Con questo programma destinato alle donne professore possiamo aumentare in modo considerevole il loro numero e fornire alle giovani scienziate modelli per le loro carriere», ha affermato il ministro tedesco per l´Istruzione e la ricerca, Annette Schavan. Il programma è così concepito: le università che ricevono una valutazione positiva del loro approccio alle pari opportunità potranno creare da tre a cinque posti per professori donne ad un livello salariale specifico. L´università riceverà 150 000 Eur per ogni posto creato. Le valutazioni verranno condotte da un gruppo di esperti esterni nel campo della scienza, della ricerca e della gestione universitaria. I nuovi posti verranno creati nelle università in cui un professore in carica, sia uomo che donna, si sta avvicinando all´età del pensionamento. Il numero complessivo di professori quindi aumenterà. Il ministro ha dichiarato che il programma sarà uno strumento a lungo termine per fornire sostegno alle migliori scienziate e che rafforzerà le attività intese a promuovere le pari opportunità nelle università. .  
   
   
UNO STUDIO EVIDENZIA I FATTORI CHE OSTACOLANO LE CARRIERE DELLE DONNE SCIENZIATO  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - Le donne scienziato sono ostacolate nelle loro carriere da una combinazione di ruoli di genere tradizionali a livello domestico e di pregiudizi negativi sul luogo di lavoro. È questa la conclusione cui è giunta una nuova relazione di un´équipe di ricercatori dell´Organizzazione europea di biologia molecolare (Embo), pubblicata nella rivista «Embo Reports». La relazione analizza i fattori che influenzano il successo delle candidate alle borse di studio previste nell´ambito di due programmi dell´Embo: il programma di ricerca a lungo termine (Long-term Fellowship, Ltf), che finanzia la ricerca post-dottorato, e il programma per giovani ricercatori (Young Investigator Programme), che riguarda gli scienziati che hanno creato di recente i loro primi laboratori indipendenti. Le statistiche indicano che le donne hanno il 20% di successo in meno degli uomini nelle candidature a questi programmi, nonostante l´Embo abbia assunto un impegno ben definito in favore dell´uguaglianza di genere e riceva all´incirca lo stesso numero di domande da donne e uomini. Per verificare se questo risultato è dovuto ad un pregiudizio di genere inconscio, nel 2006 l´Embo ha fatto sì che alla commissione di selezione non fossero note le specificità di genere per due serie di candidature, eliminando tutti i riferimenti al genere dalle domande, dalle lettere di raccomandazione e dalle relazioni sui colloqui. Tuttavia, la differenza nel tasso di successo non è stata influenzata da queste misure. I ricercatori hanno poi realizzato un´analisi dettagliata delle pubblicazioni dei candidati da cui è emerso che in media le donne pubblicano un numero inferiore di testi scientifici rispetto agli uomini e che il divario fra i sessi si acuisce con il progredire delle carriere. Questo potrebbe essere stato il motivo della preferenza per le candidature maschili in sede di commissione di selezione. Per scoprire il motivo per cui le donne producono un numero inferiore di pubblicazioni, gli scienziati hanno condotto una serie di indagini tra i candidati per i programmi dell´Embo. È emerso che le donne erano più propense a spostarsi per la carriera del loro partner rispetto agli uomini, il che fornisce parte della risposta alla domanda del perché il numero di testi pubblicati dalle donne sia inferiore. Se una donna segue il proprio partner, è meno probabile che trovi un laboratorio all´altezza della sua esperienza e delle sue aspettative. «Le donne pubblicano meno testi perché lavorano in un ambiente non del tutto ottimale», scrivono i ricercatori. Le prospettive di carriera delle donne sono ulteriormente influenzate dal fatto che si assumono la maggior parte delle responsabilità nell´educazione dei figli, il che comporta più interruzioni di carriera per i congedi parentali e un numero inferiore di ore lavorate. «Riteniamo che i nostri dati offrano alcune spiegazioni del motivo per cui le donne pubblichino meno e del perché potrebbero avere una carriera più lenta; molto semplicemente, le donne, in media, hanno meno tempo a disposizione nel luogo di lavoro ed un maggiore onere al di fuori del laboratorio», scrivono gli autori. Tuttavia, la relazione osserva che non tutto dipende da questi ruoli di genere tradizionali. Le indagini hanno anche rilevato che mentre il 49% degli uomini candidati al programma di giovani ricercatori aveva un mentore, per le donne il dato era appena del 32%. «Pertanto, più donne a livello di leader di gruppo non godono del valido sostegno e del collegamento che un mentore può offrire», si legge nell´articolo. Inoltre, molte donne hanno evidenziato che i loro supervisori erano diventati meno disponibili nel momento in cui esse erano diventate madri. Secondo i ricercatori, questi fattori caratteristici del luogo di lavoro si combinano con i ruoli di genere tradizionali a livello domestico per creare un «mix pericoloso» a causa del quale le donne hanno meno successo degli uomini nelle carriere intraprese. Gli autori invitano i datori di lavoro, i responsabili delle politiche, gli scienziati e la società a «valutare se possiamo permetterci di perdere un numero così ampio di specialisti dalla forza lavoro». «Dobbiamo garantire agli uomini e alle donne che vogliono formarsi una famiglia che non incontreranno ostacoli ai fini delle loro carriere e che contribuiranno alla società in qualsiasi modo possano», conclude il documento. «È possibile raggiungere questo obiettivo attraverso un cambiamento significativo del modo di pensare da parte della società e dei singoli dei ruoli di uomini e donne, e agendo in modo positivo per migliorare le condizioni di lavoro e l´assistenza disponibile sia per le donne che per gli uomini in tutte le fasi delle loro carriere. » Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Embo. Org/ .  
   
   
NUOVA ALLEANZA INTERNAZIONALE PER STUDIARE L´EVOLUZIONE DELLA VITA  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - Una nuova alleanza internazionale di ricerca affronterà la questione della vita su altri pianeti e studierà le condizioni e i fattori che ne influenzano lo sviluppo. Coordinata dall´Istituto di ricerca planetaria del Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt (Dlr, il centro aerospaziale tedesco), la Helmholtz Alliance per l´evoluzione e la vita dei pianeti riunisce numerosi istituti di ricerca e accademie sia all´interno che all´esterno della Germania. «La ricerca della vita su altri corpi celesti è di certo una delle incognite più emozionanti nell´attuale ricerca planetaria e nell´astronomia», afferma il professor Tilman Spohn, direttore dell´Istituto per la ricerca planetaria del Dlr nonché coordinatore scientifico dell´alleanza, «poiché l´argomento assume dimensioni filosofiche che vanno ben al di là delle scienze naturali. » «Tuttavia, per fornire una risposta, dobbiamo conoscere meglio i prerequisiti geologici per l´evoluzione della vita sulla Terra e, se possibile, su altri pianeti e satelliti. Inoltre, è importante sapere se e in quale modo l´interazione di vita e ambiente influisce sullo sviluppo di forme di vita. È perfettamente plausibile che i processi biochimici vitali esercitino qualche influenza sullo sviluppo geologico di un corpo planetario», ha affermato il professor Spohn. Inizialmente, la ricerca si concentrerà sui pianeti vicini alla Terra, Venere e Marte. Nel caso di Venere, gli scienziati cercheranno di scoprire se il pianeta, oggi arido, disponesse in passato di quantità d´acqua sufficienti alla sopravvivenza di forme di vita primitiva. «Sappiamo che, miliardi di anni fa, su Marte c´era acqua e che il pianeta presentava un campo magnetico di protezione», riassume il professor Spohn. «Ma ci sono mai state su Marte le condizioni sufficienti allo sviluppo della vita? Se sì, come mai non è più così, oppure lo è ancora?». Nondimeno esistono pianeti esterni al sistema solare che potrebbero offrire spunti interessanti, come Titano, il più grande satellite di Saturno, o Europa, il satellite di Giove. Secondo il professor Spohn, «è possibile che a 100 metri o più di profondità al di sotto della crosta ghiacciata di Europa si trovi un imponente oceano; non possiamo escludere la possibilità che ci siano state condizioni favorevoli allo sviluppo della vita». L´alleanza di ricerca per l´evoluzione e la vita dei pianeti ha lo scopo di impiegare i risultati di diversi campi di ricerca. Per esempio, la modellazione geofisica sarà utilizzata al fine di studiare il modo in cui l´effetto dinamo crea un campo magnetico planetario nel nucleo ferroso di un pianeta, proteggendo così la vita dalle radiazioni cosmiche. I processi fisici e chimici che avvengono quando gli asteroidi o le comete colpiscono un pianeta potrebbero contribuire nel determinare se l´acqua trovata sulla Terra possa essersi originata autonomamente attraverso questi stessi processi. Inoltre, l´alleanza studierà anche la tettonica a zolle, lo sviluppo delle atmosfere planetarie nonché il ruolo del biossido di carbonio nell´evoluzione della vita. «Grazie alle alleanze Helmholtz, raggiungiamo la massa critica per quanto riguarda il sostegno finanziario e le competenze dei partner», dichiara il professor Jürgen Mlynek, presidente della Helmholtz Association. Quest´ultima ha recentemente destinato risorse per 16,8 Mio Eur all´alleanza. Contribuiranno circa con lo stesso importo gli istituti di ricerca e le accademie partecipanti di Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Austria e Russia. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Dlr. De/ .  
   
   
IL PRESIDENTE DELL´IPCC AFFERMA: «OCCORRE UNA NUOVA ETICA»  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - «Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è una nuova etica, che permetta a ogni essere umano di rendersi conto dell´importanza della sfida che abbiamo dinanzi e di iniziare a impegnarsi per affrontarla efficacemente modificando il proprio stile di vita e cambiando atteggiamenti e comportamenti», ha dichiarato Rajendra Pachauri, presidente del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), in occasione della presentazione del quarto rapporto di valutazione dell´Ipcc a Valencia (Spagna). Il nuovo rapporto evidenzia il fatto che il riscaldamento globale potrebbe avere impatti imprevisti o irreversibili, tra cui lo scioglimento delle calotte di ghiaccio, con il conseguente innalzamento del livello del mare, l´estinzione delle specie e cambiamenti delle correnti oceaniche che avranno effetti a catena per la pesca, l´assorbimento del biossido di carbonio da parte degli oceani e la vegetazione terrestre. Anche qualora lo scioglimento delle calotte di ghiaccio venisse scongiurato, l´innalzamento del livello del mare provocato dalla sola espansione termica degli oceani è ormai inevitabile, avverte il rapporto. «Si tratta di una scoperta estremamente grave, da cui si evince chiaramente che con le nostre azioni [. ] abbiamo già condannato il pianeta a subire l´innalzamento del livello del mare a causa della sola espansione termica», ha affermato il dottor Pachauri, aggiungendo che, se a questo fenomeno si somma lo scioglimento delle masse di ghiaccio, «si può avere un´immagine chiara del genere di problemi che saremo probabilmente chiamati ad affrontare». Il rapporto prende in considerazione anche eventi estremi come la siccità e le tempeste, affermando che la frequenza degli «episodi di precipitazioni intense» è aumentata nella maggior parte delle regioni, così come si è estesa anche l´area colpita dalla siccità. Il dottor Pachauri ha inoltre sottolineato che «gli effetti dei cambiamenti climatici non saranno avvertiti in maniera uniforme». In Africa, tra i 75 e i 250 milioni di persone potrebbero essere esposti a un aumento dello stress idrico, e in alcune aree le colture pluviali potrebbero ridursi del 50%. La situazione appare cupa anche in Asia, dove la disponibilità di acqua dolce è destinata a diminuire, mentre le aree costiere densamente popolate saranno probabilmente più esposte al rischio di inondazione. Dal canto loro, i piccoli Stati insulari di tutto il mondo sono minacciati da inondazioni, mareggiate, erosione e altri pericoli costieri. Tuttavia, il rapporto non contiene solo previsioni pessimistiche. Come ha osservato il dottor Pachauri, «fortunatamente l´umanità ha a disposizione diverse soluzioni», tra cui figurano politiche e strumenti che i governi possono attuare per creare incentivi di mitigazione e nuove tecnologie che attualmente sono già disponibili o che saranno probabilmente commercializzate nei prossimi decenni. È particolarmente importante creare un efficace segnale del prezzo del carbonio. «Si tratta di una scoperta importante», ha dichiarato il dottor Pachauri. «Se vogliamo intervenire, dobbiamo ovviamente associare al carbonio un prezzo che ci permetta di orientarci verso un´economia a basso contenuto di carbonio». Il Segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon si è recentemente recato in Amazzonia e in Antartide per constatare di persona gli effetti del cambiamento climatico. Ha lodato il lavoro svolto dall´Ipcc e ha definito l´ultimo rapporto «conciso e di facile comprensione». «Il messaggio che contiene non potrebbe essere più semplice», ha osservato. «La minaccia del cambiamento climatico è reale ed esistono strumenti concreti e accessibili per affrontarla». Il Segretario generale ha esortato i governi di tutto il mondo a iniziare a lavorare per riuscire a raggiungere un nuovo accordo globale sul cambiamento climatico in occasione della riunione che si terrà a Bali (Indonesia) a dicembre. «Ora gli scienziati hanno fatto il loro dovere ed esorto i leader politici a fare altrettanto e a giungere a un accordo non solo al fine di avviare i negoziati, ma anche affinché sia possibile concluderli entro il 2009», ha affermato. «Non c´è tempo da perdere». Quest´ultimo rapporto è una sintesi di altri tre rapporti che sono stati pubblicati precedentemente nel corso dell´anno e che esaminano la base scientifica del cambiamento climatico, il suo impatto e il modo di mitigarlo e di adattarsi ad esso. Alla sua realizzazione hanno partecipato oltre 2 500 revisori esperti, 800 coautori e 450 autori principali di oltre 130 paesi. Il dottor Pachauri ha evidenziato il carattere unico del rapporto, poiché ha richiesto l´accettazione e l´approvazione di tutti i governi che sono membri dell´Ipcc. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ipcc. Ch .  
   
   
NUOVO SUPPLEMENTO DI CORDIS FOCUS SULLA RICERCA NELLE REGIONI POLARI  
 
Bruxelles, 22 novembre 2007 - Il Polo nord e il Polo sud, con i loro ambienti fragili e sensibili, sono tra le regioni più colpite dal cambiamento climatico in atto. Oltre a possedere una flora e una fauna uniche al mondo, le regioni polari costituiscono una parte importante del sistema climatico terrestre e per questo è fondamentale comprendere le conseguenze dell´attuale riscaldamento. L´ultimo supplemento tematico di Cordis è dedicato alla ricerca europea sull´ambiente polare, in particolare alle modalità con cui questo ambiente influisce sul cambiamento climatico e ne è a sua volta influenzato. La rivista propone una panoramica del contesto politico e dello stato dell?arte della ricerca scientifica, oltre a descrivere i vari progetti di ricerca finanziati dall´Ue, intesi ad approfondire le nostre conoscenze su queste regioni così importanti e su come si stanno modificando. Recentemente, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il Commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik si sono recati nella regione artica. Il nuovo numero tratta delle loro visite, rispettivamente in Groenlandia e nelle Svalbard, nonché delle ultime notizie diffuse dal Gruppo internazionale sul cambiamento climatico (Ipcc) e dall´Ue per quanto concerne le cause e gli effetti del cambiamento climatico e i relativi segnali di adattamento e di attenuazione. L´anno polare internazionale 2007-2008 è un´iniziativa mirata a coordinare e focalizzare le attività di ricerca scientifica ai Poli. I progetti dell´Ue a sostegno di un maggiore coordinamento e della condivisione di risorse attraverso programmi comuni di ricerca comprendono Ipy-care e l´iniziativa Era-net Europolar, entrambi descritti nel supplemento. Viene presentata anche l´intera gamma delle attività di ricerca europee concernenti i Poli. Il difficile ambiente artico richiede tecniche di modellazione particolari e infrastrutture speciali per la ricerca, quali navi rompighiaccio. Occorre anche comprendere a fondo il cambiamento climatico, che ha interessato i Poli più rapidamente di qualsiasi altra regione ed esercita un impatto considerevole sui loro fragili ecosistemi. I progetti di ricerca scientifica sul ciclo del carbonio e sui cambiamenti climatici del passato aggiungono nuove informazioni alle conoscenze sui cambiamenti futuri. Inoltre, i ricercatori stanno lavorando su possibili soluzioni per preservare le risorse naturali e proteggere gli abitanti delle estreme regioni settentrionali. Il supplemento tematico di Cordis focus sulla ricerca europea nelle regioni polari si può ordinare presso l´Ufficio delle pubblicazioni, oppure online all´indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/news/focus/supplements_en. Html .  
   
   
AMBIENTE,BECCALOSSI:10000 ETTARI DI BOSCO IN 3 ANNI MILANO: LA REGIONE ADERISCE ALL´INIZIATIVA "CHRISTMAS CITY PARK" DESIGNER E ARTISTI PROPONGONO ALBERI MULTICOLORE PER LA CITTA´  
 
 Milano, 22 novembre 2007 - "Ieri come oggi l´impegno della Regione sui temi che riguardano il verde e l´ambiente è costante. Tra la fine del 2009 e l´inizio del 2010, i lombardi potranno contare su 10. 000 ettari di nuovi boschi e sistemi agro-ambientali, mille dei quali nel milanese. In pratica dieci metri quadrati di verde in più per ogni cittadino. Un progetto che riguarda l´intero territorio regionale, dalla Valtellina alla provincia di Brescia, da quella di Bergamo sino a Pavia, Cremona e Mantova". Lo ha detto oggi a Milano, Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, intervenendo alla presentazione del "Christmas City Park", un´iniziativa che, dal 7 dicembre al 6 gennaio, prevede la realizzazione di "un percorso d´autore" per le vie di Milano, attraverso un centinaio di alberi di Natale in plastica realizzati da creativi e artisti. L´obiettivo è sensibilizzare i cittadini alle tematiche dell´ambiente e del verde, anche grazie a colorati tocchi di originalità. "Regione Lombardia - ha aggiunto Viviana Beccalossi - aderisce a Christmas City Park con l´installazione speciale di 10 alberi che rappresenteranno, in maniera suggestiva, attraverso immagini, luci e suoni, lo straordinario patrimonio forestale lombardo. L´impegno concreto, quello che i cittadini ci chiedono, è invece rappresentato dallo straordinario sforzo che stiamo compiendo nella realizzazione di sistemi verdi che migliorino la qualità della vita". "La nostra azione - ha ricordato Viviana Beccalossi - si avvale delle esperienze positive già attuate attraverso la realizzazione delle ´Grandi Foreste di Pianura´, dei ´Sistemi Verdi di Valtellina´ e delle fasce tampone, che hanno già consentito di creare 4. 000 ettari di nuovo verde con un investimento regionale di 27 milioni di euro. Un piano pluriennale che, proprio come quello previsto per i prossimi anni, si articola su interventi di diversa natura con la realizzazione di boschi, zone umide, foreste, siepi e filari, fasce verdi, forestazione urbana, percorsi rurali pedonali e ciclabili". Guardando specificamente al territorio milanese, il progetto prevede una soluzione basata sulla trasformazione di almeno 1. 000 ettari. Le zone interessate sono quelle dell´area peri-urbana con interventi dettati dai corsi d´acqua e dai segni del paesaggio storico (in particolare le aree del Parco Sud Milano con la ´Grande Foresta di Chiaravalle´ e la zona della Vettabia, i collegamenti con la Certosa di Milano e l´Abbazia di Morimondo e la riqualificazione del Canale Villoresi). La spesa complessiva necessaria per l´intera opera è di circa 200 milioni di euro. Oltre ai fondi regionali e al fondo infrastrutture regionale, sono previsti interventi delle Province e di altri enti locali interessati, fondi europei o derivanti dal Protocollo di Kyoto, apporti da settori pubblici non agricoli per benefici e servizi prodotti e cofinanziamenti privati . "I benefici di questa iniziativa - ha concluso la vicepresidente Beccalossi - sono evidenti e riguardano in maniera forte e diretta la qualità della vita dei cittadini lombardi. Tra essi i più rilevanti sono: l´assorbimento annuo di migliaia di tonnellate di anidride carbonica, il tamponamento all´inquinamento e il miglioramento del microclima, un rafforzamento dell´equilibrio idrogeologico e la formazione di fasce di collegamento verde ciclo-pedonale ed equestre. Interessanti anche gli aspetti più prettamente economici, primi fra tutti: l´incremento del turismo, la diversificazione del reddito agricolo e l´incremento dell´occupazione e una sua migliore distribuzione nel territorio". Nel dettaglio lo schema attuativo del progetto prevede i seguenti interventi: - Rete verde di Milano (1000 ha), Sondrio, Bergamo - Allargamento della grande foresta di pianura di Brescia, riqualificazione delle aree del bacino del fiume Mella - Collegamenti verdi tra le diverse aree a parco (Parco Sud- Ticino-groane-lambro-parco Nord) - Boschi e sistemi verdi fluviali percorribili a Cremona, Mantova, Lodi, Pavia (progetto interregionale sul Po, 3000 ha) - Collegamento ecologico tra Alpi e Appennini nel Pavese - Sistemi verdi di fondovalle: Valtellina, Valseriana - 2 nuove grandi foreste a Bergamo e Varese. . .  
   
   
COOPERAZIONE TERRITORIALE 2007-13: FORUM A BARI DA LUNEDÌ 26  
 
Bari, 22 novembre 2007 - I nuovi obiettivi della Cooperazione Territoriale 2007–2013 presentati al Forum organizzato a Bari dal Settore Mediterraneo della Regione Puglia lunedì 26 e martedì 27 novembre 2007 Un approccio nuovo nella costruzione dei partenariati internazionali guiderà la programmazione dei Fondi Strutturali 2007–2013, orientandola verso l´obiettivo della “Cooperazione Territoriale”, che sostituirà le passate “Iniziative Comunitarie Interreg”. Di questo si parlerà a Bari lunedì 26 e martedì 27 novembre in occasione del 2° Forum sulla Cooperazione Territoriale 2007-2013, organizzato dal Settore Mediterraneo della Regione Puglia presso l’Hotel Villa Romanazzi Carducci (lun. Ore 9/16. 30 – mar. Ore 9/13. 30) L´intento è quello di presentare al partenariato territoriale i nuovi programmi europei, focalizzando l´attenzione sulle priorità introdotte dal nuovo Obiettivo 3 “Cooperazione Territoriale Europea”, che fanno capo al rafforzamento della cooperazione a livello transfrontaliero, transnazionale e interregionale ed alla creazione di reti di cooperazione e scambio di esperienze. Il Forum offrirà ai potenziali beneficiari dei programmi, oltre che agli attori territoriali interessati, l´opportunità di conoscere tutti i Programmi dell´Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea, che saranno presentati nel corso della prima giornata e per la prima volta in Puglia. Ma sarà anche l´occasione per avviare un percorso di costruzione di partenariati territoriali (“Cantieri di progettazione”), grazie all´attivazione, nella seconda giornata, di quattro Tavoli tematici, rispettivamente su: ambiente ed energia, competitività ed innovazione, cultura e turismo, trasporti e mobilità. Sarà questo il momento dello scambio e del confronto su idee progettuali e contributi concreti, finalizzato – come afferma Bernardo Notarangelo, dirigente del Settore Mediterraneo - “a costruire una progettualità di interesse strategico per la Puglia e coerente con la programmazione settoriale regionale ed europea”. I Programmi Operativi che interessano il territorio pugliese e che verranno presentati nel Forum sono: il Transfrontaliero Grecia–italia, i Transnazionali Sud–est Europa e Med, gli Interregionali Ivc e Interact, oltre ai Programmi di Vicinato Ipa Adriatico ed Enpi Bacino del Mediterraneo. Interverranno, lunedì 26 novembre, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l´Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, l´Assessore al Bilancio e Programmazione Francesco Saponaro, l´Assessore allo Sviluppo Economico e vice presidente regionale Sandro Frisullo e il Consigliere di Legazione del Ministero Affari Esteri Raffaele Langella. Martedì 27 si terranno i “Cantieri di Progettazione” e, al termine, dibattito in plenaria e intervento di Rossella Rusca del Ministero dello Sviluppo Economico. .  
   
   
CALABRIA: ISTITUITO IL "SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE E OSSERVATORIO DELLE TRASFORMAZIONI URBANE"  
 
 Reggio Calabria, 22 novembre 2007 - È stato istituito presso l´assessorato all´Urbanistica e Governo del Territorio il "Sistema informativo territoriale e osservatorio delle trasformazioni urbane" (Sito). "Un progetto - secondo l´assessore Michelangelo Tripodi - di straordinario valore scientifico che va ad affiancarsi ad analoghe iniziative ampiamente consolidate in altri paesi europei e all´interno della nuove linee di indirizzo urbanistico promosse dall´assessorato". Il progetto, affidato al coordinamento tecnico-scientifico del dipartimento "Oasi" dell´Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, prevede la costituzione di un Osservatorio delle trasformazioni territoriali, articolato in un sistema informativo territoriale ed in un Sistema informativo amministrativo, ai quali spetta il compito di acquisire e diffondere dati ed informazioni relative alle trasformazioni del territorio regionale, registrandone e valutandone gli effetti, di fornire a Regione, Province, Comuni, Enti parco ed agli altri soggetti chiamati ad esercitare poteri di governance territoriale, gli strumenti necessari ad una pianificazione urbanistica, e alla connessa programmazione delle risorse, corretta, efficace, efficiente oltre che conforme alla normativa vigente e agli indirizzi strategici perseguiti dalla Regione Calabria. Per raggiungere questi obiettivi, il "Sito" si propone di stabilire collegamenti stabili con tutti gli enti titolari delle informazioni territoriali nella regione, sviluppando flussi informativi costanti in particolare con gli Sportelli unici dell´edilizia, nonché con le amministrazioni nazionali e comunitarie ed i relativi sistemi informativi, attivando anche rapporti di interscambio e cooperazione internazionale. Inoltre, è previsto lo sviluppo di diversi servizi diretti alla formazione del personale regionale e degli enti territoriali ed alla diffusione in rete dell´iniziativa in favore, non solo delle pubbliche amministrazioni, ma anche di organismi ed associazioni di categoria e dei cittadini. .  
   
   
RIFIUTI:PER LA DIFFERENZIATA 70 COMUNI ABRUZZESI SOTTO GLI OBIETTIVI  
 
Pescara, 22 novembre 2007 - Sono settanta, 40 in provincia dell´Aquila, 11 in quella di Teramo, 5 nel Pescarese e 14 in provincia di Chieti, i Comuni abruzzesi dove la percentuale di raccolta differenziata è inferiore al 6%, al di sotto degli obiettivi previsti dalle normative regionali e nazionali. In una lettera indirizzata ai sindaci dei suddetti Comuni, l´assessore all´Ambiente e al Territorio, Franco Caramanico, spiega che "i bassi livelli di raccolta differenziata non solo rappresentano uno spreco sul piano ambientale ed energetico, ma costituiscono un aggravio per il bilancio dell´Ente e per i cittadini, costretti al pagamento di importi superiori dell´ecotassa e al pagamento delle sanzioni previste per il non raggiungimento degli obiettivi di legge; senza contare che i Comuni inadempienti non usufruiscono di eventuali agevolazioni introdotte da specifici provvedimenti locali collegati con i regolamenti applicativi della Tarsu o Tia". Il Servizio gestione rifiuti della Regione Abruzzo sta predisponendo delle apposite direttive regionali al fine di supportare i Comuni ad una migliore organizzazione dei servizi di raccolta differenziata, introducendo misure incentivanti o disincentivanti. "Stiamo inoltre provvedendo - conclude Caramanico - a finanziare numerosi progetti di riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata, assegnando contributi premiali ai Comuni che hanno raggiunto la percentuale del 40 per cento". Di seguito l´elenco dei comuni: Alfedena, Anversa degli Abruzzi, Balsorano, Barisciano, Calascio, Capistrello, Castel del Monte, Castellafiume, Celano, Civitella Alfedena, Civitella Roveto, Corfinio, Fontecchio, Fossa, Introdacqua, Maglia dei Marsi, Massa d´Albe, Morino, Ofena, Opi, Oricola, Ovindoli, Pacentro, Pescasseroli, Pescina, Pescocostanzo, Poggio Picenze, Prezza, Rivisondoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Roccapia, S. Vincenzo Valle Roveto, Santo Stefano di Sessanio, Scontrone, Scoppito, Tagliacozzo, Villalago, Basciano, Campli, Castelli, Cellino Attanasio, Civitella del Tronto, Cortino, Crognaleto, Montefino, Rocca S. Maria, Torricella Sicura, Valle Castellana, Bolognano, Cappelle sul Tavo, Castiglione a Casauria, Salle, Serramonacesca, Archi, Ari, Atessa, Carpineto Sinello, Dogliola, Furci, Lettopalena, Montebello sul Sangro, Pennadomo, Pizzoferrato, S. Maria Imbaro, Schiavi d´Abruzzo, Tollo, Torino di Sangro. .  
   
   
CAMPOBASSO: ECOCONTRIBUTI PER LA GESTIONE ECOLOGICA DEI RIFIUTI  
 
Campobasso, 22 novembre 2007 - Dal 12 novembre 2007 i consumatori all’acquisto di prodotti elettrici ed elettronici possono pagare, su iniziativa delle imprese, un visible fee o ecocontributo Raee. Si tratta di una sorta di finanziamento del sistema di raccolta, di recupero e di trattamento delle tecnoapparecchiature, variabile dai 16 euro per un frigorifero ai 0,14 centesimi per un apparecchio di illuminazione. Via libera dunque all’applicazione, da parte dei produttori, del contributo per la gestione dei Raee domestici storici (ossia quelli immessi sul mercato prima del 13 agosto 2005). Gli oneri per la gestione dei tecnorifiuti saranno a carico dei produttori presenti sul mercato nell’anno solare in cui si verificano i rispettivi costi. Per la riscossione del contributo i produttori dovranno - fino al 13 febbraio 2011 e, per i grandi elettrodomestici (rientranti nella categoria 1 dell´allegato 1A D. Lgs. 151/2005) fino al 13 febbraio 2013 - indicare esplicitamente agli acquirenti, al momento della vendita di nuovi Aee, i costi sostenuti per la raccolta, il trattamento, il recupero e lo smaltimento dei Raee storici. A loro volta i distributori dovranno indicare separatamente al consumatore finale il prezzo del prodotto e il costo per la gestione dei rifiuti storici. I costi indicati dal produttore non possono superare le spese effettivamente sostenute per il trattamento, il recupero e lo smaltimento. Nel caso di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche per uso domestico, immesse sul mercato dopo il 13 agosto 2005, il finanziamento per le operazioni di trattamento, recupero e smaltimento ambientale è a carico del produttore che ha immesso sul mercato tali apparecchiature a partire dalla predetta data. In ogni caso, il produttore non può indicare separatamente all’acquirente, al momento della vendita, i relativi costi di gestione dei rifiuti. Per i Raee professionali storici (immessi sul mercato prima del 13 agosto 2005), il finanziamento delle operazioni di gestione dei rifiuti è a carico del produttore, nel caso di fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica in sostituzione di un prodotto di tipo equivalente e adibito alle stesse funzioni della nuova apparecchiatura fornita, ovvero è a carico del detentore negli altri casi. Per i Raee professionali originati da apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato dopo il 13 agosto 2005 il finanziamento delle operazione di gestione dei rifiuti è a carico del produttore che ne assume l’onere per i prodotti che ha immesso sul mercato a partire dalla predetta data. Ulteriori novità riguardano lo smaltimento delle apparecchiature giunte a fine vita. Sono previste delle eco-piazzole, dove è possibile conferire i vecchi apparecchi di cui ci si vuole disfare. Se invece si vuole acquistare un nuovo prodotto in sostituzione di quello vecchio il cittadino potrà consegnare quest’ultimo al negozio, centro commerciale, grande magazzino o altro nel quale comprerà il nuovo. In questo caso il commerciante sarà obbligato a ritirare il vecchio secondo il principio di scambio 1 a 1. Inoltre, il produttore di apparecchiature elettriche ed elettroniche fornisce, all’interno delle istruzioni per l´uso delle stesse, adeguate informazioni concernenti: a) l´obbligo di non smaltire i Raee come rifiuti urbani e di effettuare, per detti rifiuti, una raccolta separata; b) i sistemi di raccolta dei Raee, nonché la possibilità di riconsegnare al distributore l´apparecchiatura all´atto dell´acquisto di una nuova; c) gli effetti potenziali sull´ambiente e sulla salute umana dovuti alla presenza di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche o ad un uso improprio delle stesse apparecchiature o di parti di esse; d) il significato del simbolo per la marcatura delle apparecchiature, che indica la raccolta separata delle stesse ed è rappresentato da un contenitore di spazzatura su ruote, barrato; e) le sanzioni previste in caso di smaltimento abusivo di detti rifiuti. 2. Nel caso in cui, tenuto conto della tipologia dell´apparecchiatura elettrica ed elettronica, non è prevista la fornitura delle istruzioni, tali informazioni sono fornite dal distributore presso il punto di vendita mediante opportune pubblicazioni o l´esposizione di materiale informativo. La normativa fino al Decreto Ministeriale 185/2007. I Raee rientravano nel ciclo dei rifiuti urbani e di conseguenza venivano buttati insieme agli altri rifiuti ed avviati alle discariche o agli inceneritori. Erano quindi i comuni i soggetti responsabili della loro gestione. Il nuovo sistema. Con l’applicazione del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la novità principale è che i soggetti responsabili della gestione di questi rifiuti non saranno più solo i comuni ma anche i produttori delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, applicando il principio del “Chi inquina paga” cardine della politica ambientale dell’Unione Europea. A) Fase transitoria Il decreto prevede una fase transitoria finalizzata a garantire il passaggio di consegne, graduale e progressivo, dai comuni ai produttori. Dal 1° settembre al 31 dicembre 2007 la fase transitoria prevede che i comuni continuino a gestire i Raee ma a fronte di un contributo economico forfetario che il settore della produzione verserà per coprire parte di queste spese di gestione, nonché la realizzazione di nuove eco-piazzole dove poter conferire questi rifiuti. B) Dal 1° gennaio 2008 Il sistema prenderà definitivo avvio e saranno quindi i produttori, organizzati in consorzi o sistemi collettivi, responsabili della gestione dei Raee. In pratica ai comuni dal 1° gennaio 2008 spetteranno solo alcune funzioni ambientali in materia di Raee, come quelle della raccolta primaria e la gestione dei centri di raccolta (art. 6, c. 1, D. Lgs. 151/2005). Questo il percorso dei tecnorifiuti: Il cittadino intende liberarsi di una vecchia apparecchiatura elettrica e: - se non vuole comprarne una nuova potrà portarla alla eco-piazzola del suo comune. I comuni assicurano la funzionalità, l’accessibilità e l’adeguatezza dei sistemi di raccolta differenziata Raee in modo da permettere ai consumatori finali e ai commercianti di conferire gratuitamente al centro di raccolta i rifiuti prodotti nel loro territorio (art. 6 lett. A del D. Lgs. 151/2005); - se invece intende comprarne una nuova in sostituzione di quella vecchia potrà portare quest’ultima al negozio, centro commerciale, grande magazzino o altro nel quale comprerà il nuovo. In questo caso il rivenditore sarà obbligato a ritirare gratuitamente il vecchio, secondo il principio di scambio 1 a 1 (ovviamente a fronte dell’acquisto di un televisore potrà riconsegnare un televisore, di un telefonino un altro telefonino e così via). Il distributore dovrà provvedere altresì alla verifica del possibile reimpiego delle apparecchiature ritirate o al trasporto dei Raee presso l’eco-piazzola (art. 6, lett. B del D. Lgs. 151/2005). Tuttavia il ritiro gratuito di un prodotto elettrico o elettronico può essere rifiutato se ci sono rischi di contaminazione per il personale incaricato al ritiro o nel caso in cui risulta evidente che lo stesso prodotto non contiene i suoi componenti essenziali o contiene rifiuti diversi dai Raee. In tali ipotesi lo smaltimento dei Raee è a carico del cittadino, che conferisce a proprie spese, i prodotti ad operatori autorizzati alla gestione di detti rifiuti (art. 6, comma 2, D. Lgs. 151/2005). Una volta nelle eco-piazzole i Raee verranno prelevati periodicamente dai sistemi collettivi o consorzi dei produttori che li porteranno presso i centri di trattamento per avviarli al recupero o reimpiego. Per i Raee professionali, i produttori o i terzi che agiscono in loro nome, organizzano e gestiscono, su base individuale o collettiva, sostenendone i relativi costi, sistemi adeguati di raccolta separata. A tal fine possono avvalersi dei centri di raccolta comunali, previa convenzione con il comune interessato (art. 6, c. 3 D. Lgs. 151/2005). .