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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Dicembre 2007
IL FISICO MEDICO WILLI KALENDER HA RICEVUTO IL PREMIO EUROPEO LATSIS 2007 PER LO STRAORDINARIO CONTRIBUTO FORNITO NEL CAMPO DELL’IMAGING MEDICO.  
 
Bruxelles, 3 dicembre 2007 - Nel ritirare il premio di 65 000 Eur sponsorizzato dalla Fondazione Latsis, con sede a Ginevra, il dott. Kalender, dell´Istituto di Fisica Medica presso la Friedrich-alexander-university Erlangen-nürnberg in Germania, ha dichiarato: «Sono commosso e veramente felice. » «Negli ultimi anni, si è dedicata molta attenzione al settore dell´imaging medico ed è opinione generale che le innovazioni nell´imaging 3D, con differenti modalità quali Ct, Mr, Pet e ecografia, abbiano consentito progressi straordinari e rilevanti in termini pratici nelle procedure diagnostiche e terapeutiche. Mi auguro che l´assegnazione del Premio Latsis 2007, da parte della Fondazione europea della scienza, al lavoro nel campo dell´imaging medico avrà un ulteriore effetto positivo su questo settore della ricerca», ha aggiunto. Il Premio europeo Latsis è stato assegnato il 29 novembre dalla Fondazione europea delle scienze (Fes) in occasione di una conferenza di politica scientifica per l´analisi dello Spazio europeo della ricerca da una prospettiva internazionale. Il premio annuale viene conferito a un singolo individuo o ad un gruppo che, secondo il parere dei colleghi, abbia fornito «contributi rilevanti e innovativi in un determinato campo della ricerca europea». «Dal 1999, il Premio europeo Latsis è stato assegnato a ricercatori che hanno reso possibili notevoli progressi nella ricerca europea», è il commento del Presidente della Fes Ian Halliday. «I membri della giuria sono tutti concordi sul fatto che i contributi forniti dal Professor Kalender in termini di eccellenza scientifica, impatto sociale e progresso europeo sono particolarmente rilevanti e che merita veramente di ricevere il premio di quest´anno. » Al Professor Kalender sono attribuite l´invenzione e la messa a punto della tomografia computerizzata (Tc) spirale volumetrica, uno strumento rivoluzionario di imaging radiologica. La Tc spirale ha reso possibile il passaggio dalla Tc sequenziale bidimensionale (2D) all´imaging veloce volumetrica tridimensionale (3D), che ha determinato un totale cambiamento di paradigma nell´imaging. La Tc spirale inoltre consente di ottenere immagini diagnostiche ad un livello e in aree che non erano possibili con la Tc 2D convenzionale. Benché le scoperte iniziali di Kalender fossero state accolte con incredulità e aspre critiche, oggi la Tc spirale è pienamente integrata nella pratica clinica, con due vantaggi considerevoli per i pazienti. Il primo è una riduzione dei tempi dell´esame, da mezz´ora ad alcuni secondi soltanto e il secondo è l´introduzione di applicazioni completamente nuove e più avanzate. In una dichiarazione della Fondazione europea della scienza si legge che lo sviluppo della Tc spirale è un esempio di come la ricerca translazionale possa contribuire con successo all´imaging di base e alla pratica clinica. Dal varo del Premio Latsis, nel 1991, i vincitori si annoverano scienziati all´avanguardia in vari campi tra cui la ricerca sul clima, la nano-ingegneria, la bioinformatica e le scienze cognitive. Il premio 2008 sarà assegnato ad un ricercatore nel campo dell´astrofisica. Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Esf. Org/ . .  
   
   
SALUTE: GIUNTA FVG APPROVA LINEE PER LA GESTIONE 2008 DEL SSR  
 
Trieste, 3 dicembre 2007 - Nell´ambito della legislazione e della programmazione pluriennale, nel 2008 il Sistema sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia dovrà predisporsi ad accogliere nuovi scenari a livello istituzionale ed organizzativo. Lo sottolineano le linee per la gestione 2008 approvate il 30 novembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame. Il disegno di legge sulla revisione dell´assetto del Servizio sanitario ha infatti iniziato il suo percorso e richiederà, nel corso del prossimo anno, una fase transitoria, con unificazioni di attività a livello di area vasta. Le Aziende dovranno comunque proseguire nel percorso di potenziamento dei servizi sul territorio e consolidare le strategie individuate per il contenimento dei tempi di attesa, per l´appropriato uso degli ospedali, per l´intenso lavoro in rete dei professionisti. Un particolare punto di attenzione segnalato alle Aziende riguarda il miglioramento delle risposte di tipo integrato ai bisogni sociosanitari, soprattutto per la disabilità. L´introduzione dei Pacs (sistemi per l´archiviazione, la trasmissione e la refertazione di bioimmagini) in tutta la regione, la piena operatività del programma di screening al colon retto, l´avviamento del Centro Unico per la qualificazione biologica sono ulteriori obiettivi puntuali per il 2008. Il Servizio sanitario regionale dovrà, sul versante dell´organizzazione, continuare nella razionalizzazione del sistema prevista dal programma operativo pluriennale del Centro Servizi Condivisi, ma dovrà anche tener conto del processo di stabilizzazione del personale del comparto e dei rinnovi degli accordi contrattuali. L´approvazione delle linee per la gestione 2008 attiva il processo di programmazione e controllo che porterà alla deliberazione dei piani attuativi aziendali entro il prossimo 31 dicembre e alla loro successiva approvazione da parte della Giunta regionale. Nel prevedere il livello di finanziamento complessivo del Servizio sanitario regionale, cui concorre il bilancio della Regione, le linee guida indicano per il 2008 una quota indistinta di Fondo sanitario regionale di 2. 070 milioni di euro per la parte corrente e di 50 milioni per la parte investimenti in conto capitale; la quota destinata al finanziamento di canoni leasing è di 16. 400. 000 euro; 33 milioni di euro sono destinati al settore anziani - abbattimento rette. Per quanto riguarda gli investimenti, le linee per il 2008 indicano una entità complessiva per quelli di rilievo aziendale da programmare di 27 milioni di euro, mentre nel settore dei beni mobili e delle tecnologie di rilievo regionale la previsione complessiva di investimento è di oltre 28 milioni di euro. .  
   
   
AISM, UN MASTER PER INFERMIERI E FISIOTERAPISTI  
 
 Genova, 3 dicembre 2007 – E’ possibile inviare le domande di ammissione al Master Universitario di I Livello dedicato alla "Gestione del paziente con Sclerosi Multipla per infermieri e fisioterapisti", il cui inizio è previsto a febbraio 2008. Il master - promosso da Aism e dall’Università degli Studi di Genova, Facoltà di Medicina e Chirurgia – rappresenta un’occasione formativa importante per infermieri e fisioterapisti che lavorano nell’ambito delle neuroscienze e che sono interessati ad approfondire le tematiche relative al trattamento di pazienti con Sm, sia ai professionisti che si affacciano da neofiti al mondo della sclerosi multipla. La domanda d´ammissione deve essere inviata entro l´8 gennaio 2008. Per saperne di più: www. Masteraism. It .  
   
   
INDAGINE INQUINAMENTO IN FRIULI VENEZIA GIULIA PER CAPIRE QUALI SIANO GLI INQUINANTI AMBIENTALI CHE POSSONO DARE MAGGIOR PROBLEMI DI SALUTE  
 
Trieste, 3 dicembre 2007 - Sarà presto avviata, su tutto il territorio regionale, un´indagine epidemiologica effettuata in sinergia tra l´Arpa ed altri enti coinvolti (Agenzia Regionale della Sanità, Registro tumori Fvg, Università, Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, Cro di Aviano, Agenda 21, ecc) per capire quali siano gli inquinanti ambientali che possono dare maggior problemi di salute. Il progetto è stato approvato il 30 novembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione Sociale Ezio Beltrame, il quale ha ricordato che da anni il sistema sanitario regionale si occupa della correlazione fra ambiente di vita e alcune malattie. Il nuovo progetto, che prevede l´identificazione di aree a rischio elevato per la presenza di carcinogeni ambientali e la valutazione statistica dei rischi per l´insorgenza dei tumori, mira, ha detto l´assessore, "a dare sicurezza ai cittadini e a far sì che gli insediamenti industriali possano avvenire nel miglior modo possibile, evitando al contempo inutili allarmismi e blocchi ingiustificati al sistema produttivo". Un´altra novità accolta oggi in Giunta è la semplificazione dell´uso dei ricettari nelle strutture private convenzionate. Inizialmente avevamo previsto, ha detto l´assessore, l´utilizzo in tali strutture del cosiddetto "ricettario rosso" solo per le prestazioni d´urgenza. Ciò comporta però spesso problemi ai cittadini, costretti ad inutili andirivieni. "Abbiamo perciò stabilito - ha confermato Beltrame - che tale ricettario sia utilizzato normalmente da parte delle strutture private convenzionate, purché ad esso si ricorra per prestazioni convenzionate e tenendo conto del budget delle strutture stesse" .  
   
   
FUTURO DONNA E TELEMED, SOLIDARIETA´ CON I BALCANI SANITA´ ABRUZZESE SOSTIENE POPOLAZIONI SOFFERENTI  
 
Pescara, 3 dicembre 2007 - La sanità avvicina ancor più le due sponde dell´Adriatico, attraverso i progetti comunitari "Futuro Donna" e "Adriatic Telemed" di cui si discute oggi e domani in un convegno promosso dalla Regione presso l´ex Aurum di Pescara. "Futuro Donna" è progetto finalizzato ad affrontare l´emergenza dell´infertilità di coppia nella regione dei Balcani, dove l´infertilità è diventata una vera piaga sociale. L´emergenza infertilità viene affrontata trasferendo ad operatori della sanità e strutture del luogo conoscenze e tecniche innovative d´avanguardia. Il progetto "Adriatic Telemed" invece intende porre a confronto le conoscenze nell´ambito della telemedicina, della teledidattica e del teleconsulto tra equipe specialistiche, per il trasferimento di nozioni scientifiche e tecnologiche e per la formazione di personale altamente qualificato nell´ambito delle tecniche endoscopiche. Il progetto si prefigge anche lo scopo di realizzare centri di telemedicina attrezzati per la teledidattica ed il teleconsulto per integrare i nodi della rete telematica tra l´Italia e i Balcani. L´abruzzo è capofila di questi progetti che coinvolgono comunità scientifiche e territori di Croazia, Serbia Montenegro, Bosnia Erzegovina e Albania. "Obiettivi importanti sono stati centrati con questi progetti - ha sottolineato l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca - proprio grazie a questi progetti che hanno visto promotrice e protagonista la Regione Abruzzo, nei territori dilaniati da terribili conflitti c´è più speranza di guarire, attraverso la prevenzione e la possibilità di utilizzare tecniche mediche innovative". Inaugurando il convegno all´ex Aurum l´assessore Mazzocca ha precisato che l´esperienza avviata con i due progetti "è motivo di soddisfazione per la sanità abruzzese che si dimostra capace di sostenere concretamente popolazioni e regioni meno fortunate". .  
   
   
SANITA’. MARTINI: “IL VENETO GIOCHERA’ UN RUOLO STRATEGICO NELLA FUTURA EUROREGIONE”  
 
Trieste, 3 dicembre 2007 - “La Regione del Veneto vuole avere in materia di sanità un ruolo da protagonista nella futura Euroregione. Non solamente perché ha il numero più elevato di residenti e, quindi, di potenziali pazienti, ma soprattutto perché è in grado per l’esperienza maturata e per i livelli di qualità raggiunti di valutare le problematiche e di individuare le giuste soluzioni per la libera circolazione degli utenti del Servizio sanitario. Nella macroregione che si verrà a creare i cittadini veneti troveranno nuove opportunità sul piano sanitario e al tempo stresso potranno “esportare” le nostre eccellenze. ” Così ha commentato Francesca Martini, assessore alle Politiche sanitarie, l’incontro trilaterale delle Giunte di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia che si è tenuto il 29 novembre al Castello di Duino, Trieste. Spiega Martini: “La Regione del Veneto è ancora penalizzata dallo Stato Italiano che, dopo il parere negativo recentemente espresso dal Consiglio di Stato, non ha tuttora dato il via libera alla nascita dell’Euroregione ed anzi ha rimandato la decisione all’eventuale approvazione di una Legge. Pertanto, se la Legge Finanziaria non metterà ai voti un emendamento ad hoc, i veneti dovranno sopportare un ulteriore rallentamento inaccettabile e vergognoso. ” Conclude Francesca Martini: “Ancora una volta il federalismo risulta una aspettativa inderogabile. Sono i cittadini che chiedono il federalismo. I veneti non vogliono più attendere. ” .  
   
   
PROGETTO ASL CHIETI PER NUOVO RAPPORTO CON ASSISTITI SANITA´AMICA E´ UN PERCORSO ASSISTENZIALE VIRTUOSO  
 
Pescara, 3 dicembre 2007 - Semplificare il rapporto tra cittadini,istituzioni sanitarie e servizi. Questo lo scopo del progetto Sanità Amica presentato il 30 novembre dal direttore generale dell´Asl di Chieti, Mario Maresca. Il nuovo modello di gestione si fa carico dell´assistito, ponendolo al centro di ogni percorso nella sanità e accompagnandolo passo dopo passo. Tra le novità più rilevanti il sistema di Sanità Amica prevede che il medico di medicina generale invii direttamente l´assistito ad uno specialista attraverso un definito percorso di urgenza, eliminando i passaggi burocratici e le inutili fasi di accettazione amministrativa. Tutto avverrà con l´ausilio della telematica. Il referto della prestazione diagnostica sarà direttamente consultabile dal medico di fiducia, senza necessità che sia ritirato dagli sportelli del servizio diagnostico. Sarà lo stesso medico di fiducia a contattare l´assistito per comunicare l´esito positivo di un esame, per fissare una nuova visita o per prescrivere ulteriori verifiche e accertamenti. Così saranno rese superflue fasi successive che costringono il cittadino a viaggi continui tra ospedali e sportelli. "Il modello avviato dall´Asl di Chieti è modello importante per creare un rapporto nuovo e migliore tra cittadini e sanità, un modello da estendere anche alle altre aziende sanitarie abruzzesi - ha sottolineato l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca - inoltre è modello che favorisce condizioni di collaborazione proficua tra medici ospedalieri e medici di base e condizioni di appropriatezza delle prestazioni diagnostiche ed ospedaliere". Una volta a regime il sistema consentirà ai cittadini assistiti di guadagnare in efficienza, risparmiare tempo e ridurre i costi per gli spostamenti, attenuando o evitando del tutto complicazioni che riguardano le strutture sanitarie. "Con questo nuovo sistema - ha concluso l´assessore Mazzocca - si attiva un percorso assistenziale virtuoso e si garantiscono risposte migliori al bisogno di sanità dei cittadini". .  
   
   
CON “AUDIT CIVICO” I SERVIZI SANITARI PROVINCIALI SARANNO SOTTOPOSTI AL CONTROLLO E ALLA VALUTAZIONE DEI CITTADINI  
 
 Trento, 3 dicembre 2007 . Su proposta dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, stamani la giunta provinciale ha deciso di realizzare un progetto di valutazione civica dei servizi sanitari provinciali, accogliendo in tal senso la proposta avanzata da “Cittadinanzattiva” che ha già sperimentato – anche in Trentino – uno strumento denominato “Audit civico”. Con questo progetto si concretizza uno dei principi fondamentali del “Progetto Salute” che questa giunta aveva approvato nel 2004, quello della centralità del cittadino: ciò significa che i servizi sanitari debbono conformarsi ai bisogni reali dell’assistito e bisogna prestare attenzione al grado di dell’utente nei confronti delle qualità delle prestazioni erogate. Rispondendo a una diffusa coscienza che i servizi sanitari sono un’impresa di cui tutti i cittadini sono azionisti e nel pieno diritto pertanto di orientarne attivamente l’organizzazione e l’orientamento e di valutarne i risultati, oggi l’esecutivo provinciale ha dato una risposta concreta e propositiva accogliendo la “valutazione civica” come strumento per individuare e “pesare” la qualità e la sicurezza delle strutture e dei servizi sanitari dal punto di vista dei cittadini. D’altronde lo dice la stessa Costituzione all’articolo 118, quando pone il cittadino al centro della vita pubblica e gli riconosce tra l’altro il diritto di partecipare, in forma singola o associata, alla definizione delle linee – in questo caso – di programmazione sanitaria e alla valutazione delle prestazioni ricevute. Estendere la valutazione civica anche al settore sanitario significa consolidare comportamenti e pratiche che sono espressione di democrazia matura; mettere a disposizione informazioni rilevanti per la comunità e per gli operatori sanitari e avere indicazioni di possibili ambiti di collaborazione; confrontarsi con altre realtà analoghe per facilitare l’individuazione di aree e di strumenti di miglioramento. Per ottenere ciò, l’associazione di cittadini denominata “Cittadinanzattiva”, che dal 1978 promuove come “mission” la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, ha da tempo approntato uno strumento denominato “Audit civico”, direttamente azionato dai cittadini e caratterizzato da una struttura unificata di valutazione, che è in grado di consentire poi la comparazione delle performance delle singole aziende sanitarie. Sperimentato a livello nazionale con il coinvolgimento anche, negli anni scorsi, della nostra Azienda provinciale per i servizi sanitari, “Audit civico” prevede una serie di visite ispettive effettuate da cittadini nelle strutture e la successiva collaborazione fra cittadini e Azienda per una valutazione congiunta della situazione rilevata, nonché per l’individuazione condivisa di alcune aree di miglioramento. Il progetto approvato oggi dall’esecutivo provinciale prevede le seguenti fasi: costituzione di un gruppo tecnico; formazione del personale; realizzazione degli audit; confronto e valutazioni conclusive. L’azienda sanitaria è quindi chiamata a concordare con “Cittadinanzattiva” le modalità operative per la realizzazione del progetto oggi approvato, potendo contare su un importo complessivo di 25mila euro per il finanziamento di “Audit civico”. .  
   
   
MINISTERO DELLA SANITÀ: BANDO PER RICERCATORI UNDER 40 AMMONTANO A CIRCA 15.000.000 DI EURO, LE RISORSE A DISPOSIZIONE PER L’ANNO 2007.  
 
Roma, 3 dicembre 2007 - Nell’ambito delle politiche di ricerca e sviluppo del Ministero della Salute, si vuole offrire a giovani ricercatori meritevoli l’opportunità di sviluppare progetti di ricerca originali ed indipendenti. Le ricerche dovranno essere mirate a produrre nuove conoscenze rapidamente trasferibili al Ssn al fine di migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi sanitari. L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di dare responsabilità e far crescere, presso le Istituzioni Sanitarie, una nuova generazione di ricercatori, al fine di potenziare e promuovere l’attività di ricerca nell’ambito biomedico e clinico, rendendola organica alle prestazioni sanitarie. Tipologie di ricerca: In coerenza con le linee generali del programma della Ricerca Sanitaria finalizzata per il triennio 2007-09, le proposte dovranno essere ispirate alle priorità del Vii° Programma Quadro della Unione Europea, e riguardare tre principali tipologie di ricerca: 1. La ricerca Innovativa, intesa alla acquisizione di nuove conoscenze ed a favorire lo sviluppo, anche in fase precoce, di innovazioni potenzialmente trasferibili nella pratica dei servizi sanitari 2. La ricerca Valutativa, finalizzata a fornire conoscenze e strumenti per il governo clinico e l’ottimizzazione della dimensione organizzativa dei servizi. 3. La ricerca sulle problematiche socio-sanitarie emergenti finalizzata a produrre nuove conoscenze e fornire soluzioni appropriate per l’Ssn. Soggetti ammessi al finanziamento I finanziamenti per i progetti di ricerca sono destinati a giovani ricercatori di età inferiore ai 40 anni alla data di scadenza della presentazione del progetto preliminare (15 gennaio 2008). In considerazione del fatto che i fondi utilizzati per il finanziamento sono quelli di cui alla Tabella C, Ministero della salute, i ricercatori dovranno collegarsi alle Istituzioni destinatarie dei fondi su menzionati ( ex art 12 Dlgvo 502/92): Regioni, Istituto superiore di sanità, Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, Agenzia per i servizi sanitari regionali, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e privati nonché gli Istituti zooprofilattici sperimentali. Alla realizzazione dei progetti possono concorrere, sulla base di specifici accordi, contratti o convenzioni, le Università, il Consiglio nazionale delle ricerche e gli altri enti di ricerca pubblici e privati, nonché imprese pubbliche e private. Per quanto riguarda le imprese private, i finanziamenti non possono costituire aiuti all’impresa, e non devono riguardare progetti direttamente finalizzati al mercato. Presentazione delle domande Il testo del progetto di ricerca (sia il preliminare che il completo), preparato dal ricercatore proponente in base ai criteri sopra specificati e compilato secondo le indicazioni contenute negli allegati, potrà essere trasmesso esclusivamente per via telematica al sito del Ministero della Salute tramite l´indirizzo http://ricerca. Cbim. It Scadenze 15-01-2008 : Termine per la presentazione da parte del candidato del progetto preliminare Link: http//www. Ideaetica. It/ .  
   
   
WELFARE: ISTITUITA DALLA REGIONE CAMPANIA, UNA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE SUI SERVIZI SOCIALI ATTIVATI  
 
Napoli, 3 dicembre 2007 - L´assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania ha istituito, con un apposito decreto, una “Commissione regionale di valutazione partecipata” sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il nuovo organismo, composto da tutti i dirigenti del Settore politiche sociali, ha il compito di supportare i comuni nelle normali procedure di controllo sui servizi sociali attivati, quali per esempio il reddito di cittadinanza. "Questa commissione è un utile strumento che la Regione mette a disposizione dei comuni per migliorare ulteriormente le proprie capacità di monitoraggio sulla qualità dei servizi erogati” ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche Sociali Rosa D’amelio. "Potenziamo dunque - ha sottolineato D’amelio - sia i trasferimenti verso gli enti locali, sia la loro capacità di controllo sul corretto ed efficiente impiego delle risorse. La nostra amministrazione, da sempre, incoraggia gli enti locali ad effettuare procedure incrociate di monitoraggio, così da poter intervenire con efficienza qualora ce ne fosse bisogno. Il sistema funziona, e la dimostrazione sta proprio in quanto accaduto a Teano, dove il pronto intervento della Guardia di Finanza è stato possibile grazie alle segnalazioni del sindaco del comune, che si è mosso in stretta collaborazione con la Regione Campania" ha concluso D´amelio. .  
   
   
IL NUOVO HOSPICE DI LATISANA APRE ENTRO DICEMBRE  
 
San Giorgio di Nogaro, 3 dicembre 2007 - Entro dicembre 2007 aprirà al quinto piano dell´Ospedale di Latisana il nuovo hospice che darà la possibilità ai parenti di essere accolti accanto ai malati oncologici. L´hospice di Latisana, assieme a quello di San Vito di imminente apertura, sono tra le prime strutture pubbliche realizzate ex novo della regione e metteranno complessivamente a disposizione venti posti letto. La conferma dell´imminente avvio della struttura è giunto oggi nel corso del convegno dal tema "L´organizzazione dei servizi sanitari nella Bassa Friulana", organizzato dal Comune di San Giorgio di Nogaro, in collaborazione con la Regione, l´Azienda per i servizi sanitari della Bassa Friulana e Federsanità Anci Fvg, a cui ha partecipato l´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame. "A fine 2004 abbiamo ripreso il programma degli hospice - ha illustrato Beltrame -: attualmente in regione ne sono attivi tre, a Trieste, al Cro di Aviano e a Gorizia. Manca ancora quello di Udine, ove è in fase di progettazione esecutiva la struttura che sarà gestita dalla Fondazione ´Hospice Rsa Morpurgo Hofmann Ass Medio Friuli´ con 15 posti letto a disposizione nell´ex clinica Santi in via Montegrappa". Beltrame ha evidenziato come questo programma, assieme alle altre consistenti risorse finanziarie messe a disposizione dall´Amministrazione regionale in questi anni (il solo Fondo sociale, per esempio, è raddoppiato dai 62 milioni del 2004 ai 120 del 2008 mentre l´assegno di cura è passato dai 6 milioni all´anno di spesa ai 20 milioni attuali) si indirizzi alla realizzazione degli obiettivi del Servizio sanitario regionale, ossia il sostegno della non autosufficienza, della natalità, il perseguimento dell´integrazione socio-sanitaria e della messa in rete degli ospedali. "E´ chiaro che si tratta di un cambiamento che richiede per il territorio uno sforzo iniziale importante. La stessa apertura dell´hospice è un percorso impegnativo: non si tratta solo - ha spiegato Beltrame - di aprire un reparto ospedaliero, ma occorre creare un collegamento con il territorio, instaurare un rapporto di collaborazione con il volontariato e le famiglie". Si tratta comunque di un segnale che, accanto alla struttura polispecialistica pubblico-privata "Centro medico Università Castrense" inaugurata oggi a San Giorgio e a numerosi progetti di prevenzione e di assistenza territoriale all´avanguardia, fa dell´Ass 5 Bassa Friulana un avamposto di efficienza sanitaria. "Non solo - ha aggiunto Roberto Ferri, direttore generale dell´Ass 5 - direi che l´apertura degli hospice di Latisana e San Vito e la copertura completa della rete degli infermieri di comunità con l´inaugurazione nei giorni scorsi dell´ultimo ambulatorio a Teor e Ronchis completano un´offerta distrettuale che dimostra come si stanno dando risposte importanti alla richiesta di servizi territoriali che superino l´ottica ospedalocentrica". Ferri ha precisato che l´apertura dell´hospice entro dicembre a Latisana dipende ora solo "dal reperimento di almeno sei infermieri altamente qualificati, di cui riscontriamo allo stato attuale grave carenza. Per il resto - ha aggiunto - gli arredi sono completati". Intenso il dibattito che ha impegnato i relatori del convegno che, secondo il presidente di Federsanità Anci Fvg, Giuseppe Napoli, "è la dimostrazione che il policentrismo, ossia l´idea che le strutture che interagiscono sul territorio siano la migliore risposta anche alla concretizzazione dell´area vasta, è un concetto che deve continuare a svilupparsi. Accanto a questo, dalle esperienze che abbiamo ascoltato oggi possiamo trarre il senso della nostra idea di salute: la prevenzione è il miglior modo di investire. Proprio qui nel distretto della Bassa è stato presentato nei giorni scorso un interessante progetto di ´medicina anticipatoria´ che monitorerà alcuni quarantenni dal punto di vista diagnostico". A pochi giorni dall´approvazione da parte della Giunta regionale delle "Linee di gestione 2008" e dall´imminente dibattito in Consiglio regionale sulla legge di riordino delle Aziende sanitarie che produrrà significative innovazioni sull´organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari e sulla qualità dei servizi per i cittadini, al convegno sono state presentate buone prassi di promozione alla salute. Sono intervenuti tra gli altri, il sindaco di San Giorgio di Nogaro Pietro Del Frate, il direttore generale dell´Agenzia regionale della Sanità del Fvg, Lionello Barbina, il responsabile del Distretto dell´Ass 5 Bassa Friulana, Mario Corbatto, il presidente della rappresentanza ristretta della Conferenza dei sindaci dell´Ass 5 Bassa Friulana, Fulvio Tomasin, e l´assessore alle politiche sociali di San Giorgio di Nogaro Luciano Bonetto. .  
   
   
VALDEGAMBERI AL CONVEGNO DELL’OMS SU POVERTA’ E SALUTE: “IL MODELLO VENETO DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA GARANTISCE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI PIU’ DEBOLI”  
 
 Venezia 3 dicembre 2007 - L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, ha aperto il 30 novembre a Venezia i lavori della seconda giornata del convegno “Povertà e salute in Europa, in corso a Palazzo Fianchetti. Il convegno, organizzato dalla Oms in collaborazione con la Regione del Veneto, rappresenta un momento di confronto per esaminare i casi di studio e per stimolare la discussione transanazionale su queste tematiche. L’obiettivo è quello di contribuire agli sforzi nazionali e internazionali per la riduzione delle diseguaglianze nell’ambito della salute e nel conseguente miglioramento dell’accesso ai sistemi sanitari per i gruppi vulnerabili dal punto di vista socioeconomico. A questo proposito l’Assessore Valdegamberi ha sottolineato che, se il concetto di salute ha subito una sostanziale ridefinizione, non più legato all’ambito prettamente medico, ma che tiene assieme aspetti fisici, psicologici, sociali ed ambientali, di conseguenza il diritto alla salute è diventato un diritto inclusivo, che si estende ad una complessità di diritti con una condizione di equilibrio dinamico fra la persona, le sue componenti psico-fisiche, il suo contesto sociale e quello ambientale. “Parallelamente – ha poi ribadito - anche il concetto di povertà ha subito una sua evoluzione: se fino agli anni settanta, rimandava ad una condizione di privazione sotto il profilo economico, a partire dagli anni 80 si è ampliato, ascrivendo al concetto di povertà una molteplicità di fenomeni che attraversano la società e coinvolgono tantissime persone: le famiglie, le madri sole, gli anziani, i disabili e mettendo in risalto una dimensione riferibile a mancanza di strumenti culturali, a carenze di relazioni affettive e legami sociali, a solitudini individuali e a scarse competenze sociali”. Uno scenario – ha precisato – nel quale entra in gioco lo stato sociale, quale soggetto regolatore del sistema, per garantire i cittadini più esposti alla povertà e al rischio di esclusione sociale. Valdegamberi ha quindi ricordato che nel contesto nazionale “l’ azione politica della Regione del Veneto ha assunto come centrale la scelta strategica dell’integrazione socio-sanitaria, quale presupposto indispensabile per considerare la persona nella sua globalità. Questo approccio rappresenta la condizione imprescindibile per superare la standardizzazione degli interventi e garantire la costruzione di progetti personalizzati, che valorizzino i contesti relazionali e la dimensione sociale in cui ogni persona è inserita”. .  
   
   
ASSOGENERICI:TOTALMENTE DISATTESE NELLA FINANZIARIA LE INDICAZIONI DELL’ANTITRUST E DEI PRODUTTORI DI FARMACI GENERICI  
 
Roma, 3 dicembre 2007 – Con il via libera del 28 novembre, il Parlamento ha approvato una disciplina in materia farmaceutica in netto contrasto con le indicazioni dell’Antitrust. La denuncia è di Assogenerici, l’Associazione che riunisce le industrie italiane produttrici di farmaci generici. Tale provvedimento interviene sulla materia farmaceutica, con una serie di disposizioni che sono già state ampiamente e con dettaglio bocciate dall’Autorità Garante della Concorrenza, la quale aveva peraltro auspicato interventi correttivi in sede di confronto parlamentare. Ciò non è avvenuto, disattendendo in toto il parere dell’Authority, che si era così espressa: “la Finanziaria 2008 penalizza il Sistema Sanitario Nazionale; fissando quote di produzione inibisce lo sviluppo dei produttori di farmaci equivalenti e rallenta, di conseguenza, la crescita di chi produce farmaci innovativi”. Assogenerici manifesta, a nome dei suoi associati, la preoccupazione per una normativa che avrà l’effetto di ingessare il mercato e abbassare la competitività fra le aziende produttrici di farmaci, con inevitabili ricadute sullo sviluppo della ricerca di nuovi prodotti, sul corretto andamento della dinamica dei prezzi e, di conseguenza, sui cittadini. I produttori di farmaci generici, in particolare, risultano sensibilmente penalizzati dall’adozione dei budget che le nuove disposizioni assegnano a ciascuna azienda, sulla base dei ricavi dell’anno precedente. Mentre, infatti, agli originator vengono destinate quote crescenti delle risorse aggiuntive, sulla base delle proprie capacità di espandersi tramite l’innovazione, la norma non contiene un meccanismo altrettanto chiaro di attribuzione delle risorse alle imprese che sviluppano le proprie vendite grazie all’introduzione nel mercato di farmaci generici. “Queste disposizioni hanno come unico effetto quello di scoraggiare lo sviluppo dei medicinali generici – afferma Roberto Teruzzi, Presidente di Assogenerici -, la cui rilevanza viene peraltro ampiamente riconosciuta dallo stesso decreto legge, in quanto è proprio grazie ai prezzi più contenuti dei farmaci generici che si ‘liberano’ le risorse utilizzabili per premiare l’innovazione”. Secondo Assogenerici, “la determinazione preventiva del livello dei prezzi, a cui si potrà pervenire a seguito dell’ingresso dei farmaci generici, appare idonea ad ostacolare la fisiologica dinamica concorrenziale tra produttori originator e genericisti. La fissazione, in sede di contrattazione con i genericisti, di uno sconto superiore a quello minimo previsto dalla legge fa sì che il ruolo del generico si esaurisca, nel momento in cui avviene la riduzione dei prezzi: il generico finisce per essere utilizzato solo come strumento per abbassare i prezzi degli altri farmaci”. “Ma vi è di più. Tale sistema - continua Assogenerici - costituisce una palese violazione della libertà di iniziativa economica privata, tutelata dall’art. 41 della Costituzione, che vede nella garanzia di un mercato concorrenziale la sua più diretta espressione. Sotto altro aspetto, ciò contrasta irrimediabilmente anche con i principi comunitari posti a tutela del mercato comune, ispirato all’eliminazione, fra gli Stati membri, degli ostacoli alla libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali”. .  
   
   
IL MOBILE VICENTINO IN VETRINA A MOSCA  
 
Vicenza, 3 dicembre 2007 - Il mercato russo continua a rappresentare un importante punto di riferimento per il comparto del mobile e del complemento d’arredo a livello internazionale. Lo conferma la recente partecipazione di Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza con un gruppo di aziende vicentine del settore alla 19ª edizione della fiera Mebel, tenutasi nei giorni scorsi a Mosca. Una scelta non casuale da parte berica, visto che la manifestazione, con i suoi oltre 1. 200 espositori provenienti da 27 Paesi, costituisce uno dei più rilevanti appuntamenti annuali per il settore dell’arredo nella Federazione Russa e richiama attorno a sé l’interesse di buyers, importatori, distributori e interior designers dell’area e dei paesi limitrofi. Per di più, l’edizione di quest’anno si è svolta in concomitanza con altri due saloni dedicati a segmenti produttivi specifici: Zow, fiera internazionale dei componenti e degli accessori per l’industria dell’arredamento e Interior Show, il I° Salone internazionale dell’arredamento e degli interni d’elite. Alla fiera Mebel, la presenza italiana coordinata da Ice ha avuto un ruolo di spicco, con quasi 300 imprese del settore arredo casa, contract, illuminazione e complementi, che hanno saputo offrire un ampio ventaglio di proposte: dallo stile classico al moderno, dal mobile artigianale a quello di design, la produzione italiana ha evidenziato quei valori, frutto di esperienza, tradizione, creatività e innovazione, che da sempre contraddistinguono e hanno reso noto in tutto il mondo il “Made in Italy”. Durante tutta la fiera è stato inoltre attivato all’interno del Padiglione Italia un ristorante italiano che ha permesso ai visitatori di rivivere ancor più da vicino l’atmosfera dell’italian style. Per l’occasione, è stata organizzata la visita di una delegazione di circa 40 operatori provenienti dai paesi russi e dell’area centro-asiatica, che hanno mostrato specifico interesse per la produzione italiana di settore. Anche il Sistema Casa vicentino ha avuto modo di mettere in mostra una selezione dei propri prodotti, contando sulla partecipazione di sette aziende coordinate da Vicenza Qualità, operanti nell’ambito del mobile per residenza e contract, delle porte e serramenti, delle sedute e dei complementi d´arredo. L’azienda Speciale è stata inoltre presente con un proprio stand istituzionale, dove è stata allestita una catalogoteca per presentare la produzione di circa quaranta aziende della provincia e sono stati esposti, su apposite vetrine, oggetti in ceramica artistica in rappresentanza della produzione di qualità del nostro territorio: un vero e proprio viaggio a 360 gradi all’interno del comparto arredo vicentino. Si rinnova in questo modo l’impegno di Vicenza Qualità per la promozione del “Made in Vicenza” in Russia e nei paesi limitrofi, proseguendo le iniziative che da alcuni anni la vedono coinvolta nella partecipazione a fiere e workshop e nel consolidamento dei contatti con la stampa specializzata. .  
   
   
RIMI 2007: LA X EDIZIONE DEL MERCATO IMMOBILIARE  
 
Roma, 3 dicembre 2007 - Quattro giorni per comprare, vendere, affittare. Per capire il valore del proprio immobile, i mutui e gli investimenti più vantaggiosi, l’urbanistica della Roma che verrà. Dal 29 novembre si è svolta la decima edizione del Rimi, la Rassegna Italiana del Mercato Immobiliare, aperta al pubblico e agli operatori. Il Rimi 2007, un’iniziativa della Camera di Commercio di Roma organizzata dalla Borsa Immobiliare di Roma, Azienda Speciale dell’Istituzione capitolina, proporrà soluzioni a disposizione di chi è alla ricerca di immobili: case, uffici, negozi, stabilimenti e terreni sono stati in vetrina nei padiglioni della Nuova Fiera di Roma che ha ospitato per l’occasione 100 espositori e delegazioni di costruttori ed investitori provenienti dall’Africa e dagli Stati Uniti. L’incontro con le agenzie immobiliari e i costruttori ha facilitato tutti coloro in cercavano di offerte immobiliari. E’ stato inoltre possibile per i visitatori della manifestazione avere stime gratuite (solo nei giorni del Rimi e senza sopralluogo) da parte degli esperti della Borsa Immobiliare di Roma. Bastava presentarsi al padiglione 12, stand 63, muniti di qualche documentazione idonea tipo atto di proprietà, misura, planimetrie o altro disponibile. Non solo. Nel corso dell’evento le maggiori banche offrivano notizie sui mutui più convenienti anche in relazione alle agevolazioni e convenzioni legate alla dismissione del patrimonio immobiliare pubblico; sono stati presentati piani di investimento in project financing e opportunità di business per imprenditori nazionali ed esteri; editoria e media per informazioni sul mercato, tendenze e novità fiscali sul mondo immobiliare. Il Rimi, principale appuntamento nazionale del settore, è stato inoltre momento di incontro e di dibattito per scambiarsi opinioni, ascoltare gli operatori, apprendere novità e approfondire temi: è stato proposto ad operatori e visitatori un fitto programma di eventi organizzati da associazioni, enti, aziende e università. Giovedì 29 novembre la Borsa Immobiliare di Roma ha presenteto la ricerca “Un’industria in movimento. Rapporto sulle tendenze e le prospettive del mercato immobiliare”, uno studio elaborato dall’Eurispes sull’andamento del mercato immobiliare a livello internazionale e italiano con un focus sulla situazione nella Capitale. Per quanto riguarda nello specifico la realtà italiana, all’interno della ricerca è stata presentata l’analisi dei prezzi, della domanda e dell’offerta sul nostro mercato. È stato possibile tracciare una mappatura delle dinamiche del settore sul territorio e segnalare gli andamenti per il 2008 attraverso lo studio dei dati disponibili su dodici grandi aree urbane e un’analisi aggregata delle città intermedie. Nel complesso, per il 2007, si delinea una sostanziale tenuta dei prezzi con incrementi mai superiori allo 0,7-0,9% e aree di flessione (da -0,5 a -1,5%) circostanziate alle zone dove la speculazione aveva gonfiato i valori ben oltre il potenziale reale. Le stime previsionali realizzate dall’Eurispes per il 2008 indicano un valore dei prezzi, a livello nazionale, che dovrebbe attestarsi su base annua in lieve flessione quantificabile da uno a tre punti percentuali. Nel Rapporto dell’Eurispes viene poi dedicato ampio spazio all’analisi e alle prospettive del mercato immobiliare di Roma che è stato monitorato per zone e quartieri in base alla rigorosa segmentazione del Borsino immobiliare di Roma. Il valore del patrimonio immobiliare della provincia di Roma è stimato, per il 2007, in 677 miliardi di euro. Nella provincia di Roma il volume d’affari generato dell’industria immobiliare è di poco superiore ai 19 miliardi di euro pari all’11% del totale nazionale. Il fatturato complessivo dell’industria immobiliare italiana supererà i 180 miliardi di euro nel 2007 con un incremento del 5% rispetto al 2006. Nel periodo 1997-2006 è aumentato dell’85,4%. Le informazioni disponibili per individuare le macrodinamiche del settore residenziale del mercato romano hanno nella serie storica dei prezzi un riferimento importante. L’analisi della dinamica dei valori segnala che i prezzi richiesti potrebbero essersi stabilizzati per l’esaurirsi nel 2006 dell’effetto traino del ciclo immobiliare ascendente inaugurato nel 1997. Nel 2007 le aree centrali di pregio (5. 390 euro/mq) perdono lo -0,37% rispetto al 2006, le aree del centro più economiche restano stabili a 2. 860 euro/mq, le aree semicentrali arretrano dello -0,96% a 3. 080 euro/mq, la periferia di pregio raggiunge i 3. 300 euro/mq (-0,61%). Infine, la periferia economica presenta un valore medio di 1. 300 euro/mq, con una lieve flessione (-0,76%) su base annua. Inoltre, al Rimi 2007, è stato possibile visitare un intero padiglione dedicato a Sistema Roma, in cui sono stati illustrati, attraverso due touch screen, i Programmi di Recupero Urbano (ex Art. 11). Si tratta della più grande opera di recupero delle periferie mai progettata in Italia realizzata grazie al Partenariato pubblico-privato per l’innovazione e la riqualificazione del tessuto urbano della città. Sistema Roma è un’iniziativa congiunta del Campidoglio e della Camera di Commercio di Roma (attraverso l’Azienda Speciale Aet - Ambiente e Territorio), per la promozione e valorizzazione permanente del sistema urbano e insediativo della Capitale. .  
   
   
UN NUOVO CONCETTO DI FARE FIERA NEL MADE IN ITALY  
 
Pistoia, 3 novembre 2007 - Duecento le imprese espositrici, oltre trecento i marchi presentati, ventimila i metriquadri espositivi occupati, due gli eventi di corredo alla fiera, almeno tre gli anni di vita previsti dai soggetti sostenitori. Sono questi gli ultimi dati che Immagine Italia vuole diffondere a poco più di tre mesi dal suo debutto. Originale ed esclusiva la location: l’operatore, passeggiando per il Padiglione Spadolini nella splendida cornice della Fortezza Da Basso a Firenze, si troverà a percorrere non corridoi ma strade, a visitare non stands ma vetrine attraverso un itinerario che percorre le principali vie dello shopping italiano di qualità: da Corso Italia di Cortina a Via Monte Napoleone e Via della Spiga di Milano, da Via Dei Tornabuoni di Firenze a Piazzetta delle Chiacchere di Porto Cervo, da Via Condotti di Roma a Via Camerelle di Capri, da Via Riviera di Ghiaia di Napoli a Via Sparano di Bari e a Piazza Ruggero Vii di Palermo. La fiera, solo alla sua prima edizione, sta già facendo parlare di sé, anche oltre confine. Sono attese le visite dei più importanti operatori del settore provenienti dall’Italia ma anche dal resto d’Europa, dagli Stati Uniti, dal Sud America, dagli Emirati Arabi. E rimanendo in tema di internazionalizzazione sono già interessanti i risultati emersi dall’accordo firmato per l’occasione lo scorso agosto fra gli organizzatori di Immagine Italia e la Glm di Roma. L’intesa prevede una grande opportunità per le imprese di Immagine Italia che vogliono partecipare alla seconda edizione di Global Home Textile nomi di tutti (Ght) prevista dal 6 all’8 maggio 2008 a Las Vegas in Usa (300 espositori e oltre 10. 000 visitatori): condizioni particolari e collocazione strategica e centrale situata proprio all’entrata dello “Show in Luxe Living”, il padiglione dedicato al lusso e destinato solo alle aziende che producono prodotti di altissimo livello qualitativo. Altrettanto prestigioso il riconoscimento ottenuto da Immagine Italia da parte del settore moda intima, moda mare e calze. Il famoso concorso nazionale “Le stelle dell’Intimo” ideato nove edizioni fa da Pisani Editore con lo scopo di premiare le migliori realtà commerciali indipendenti italiane appartenenti al settore, che da sempre è stato organizzato nella città di Milano, ha scelto per l’edizione 2008, per festeggiare il suo decennale, proprio Immagine Italia come sede ideale. Sono molte le aspettative e le curiosità intorno a questo evento. Questa non è l’unica iniziativa di spessore a fare da corredo alla fiera: sono previsti arrivi anche di “testimonial” d’eccezione. A questo punto tutto sembra essere davvero pronto; sotto verifica solo gli ultimi dettagli. Definiti i pacchetti turistici per visitatori e accompagnatori, che, attraverso la costruzione di un’attenta ed efficace rete di collegamenti con navette speciali, potranno soggiornare e visitare, oltre al territorio fiorentino, anche quello pistoiese e montecatinese. E’ previsto nei prossimi giorni l’invio dell’ultima brochure informativa realizzata e destinata ai principali buyers italiani e stranieri. .  
   
   
LA DOMENICA DEL CORRIERE IL NOVECENTO ILLUSTRATO A MILANO, PALAZZO REALE FINO AL 3 FEBBRAIO 2008  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - La mostra aperta a Palazzo Reale ha un obiettivo ambizioso: raccontare la storia dell’illustrazione italiana del Novecento, vero e proprio genere artistico cui si sono dedicati eccellenti artisti, segnando l’immaginario di generazioni di italiani. Per farlo, la curatrice Giovanna Ginex si è avvalsa dello straordinario Archivio Storico del Corriere della Sera che custodisce oltre 100. 000 disegni, tra cui l’importante fondo delle illustrazioni create per lo storico settimanale La Domenica del Corriere che ha pubblicato per quasi un secolo, dal 1899 al 1989, gli straordinari disegni di Achille Beltrame, Walter Molino, Giorgio De Gaspari, Mario Uggeri, per citare gli artisti più noti, autori di celeberrime copertine e tavole interne che sono rimaste, giustamente, nella storia dell’illustrazione italiana ed europea. Sono state così selezionate 370 tavole originali, da quelle di grandi dimensioni a disegni, bozzetti, schizzi sino alle minuscole vignette, eseguiti con tecniche e supporti di varia natura: tempere, chine, matita, penna a sfera, pennarello, colle viniliche, su carta normale, da disegno, cartoncini, cartoni. Le tavole, realizzate da una quarantina di artisti, sono state tutte schedate e in alcuni casi restaurate, per poter offrire una panoramica delle opere migliori realizzate in un arco di tempo lunghissimo, opere che testimoniano a un tempo i grandi eventi della nostra storia e i cambiamenti avvenuti nei giornali con l’evoluzione della tecnica tipografica e l’avvento della fotografia. La mostra, promossa dal Comune di Milano e dalla Fondazione Corriere della Sera, impegnata in un prezioso lavoro di conservazione, schedatura e digitalizzazione di questo immenso patrimonio - e prodotta in collaborazione con Palazzo Reale e Skira con il sostegno di Intesa-sanpaolo e di Milano Assicurazioni - Gruppo Fondiaria-sai, si presta perciò a più livelli di lettura: offre la possibilità di ricostruire, appunto, la storia dell’illustrazione italiana; permette di ritrovare un pezzo della nostra storia raffigurato in quelle immagini e infine fa apprezzare, a chi non lo ha vissuto direttamente, il ruolo che La Domenica del Corriere ha avuto nella storia del giornalismo e del costume. In un percorso in parte cronologico e in parte dedicato a nuclei tematici e a singoli artisti, scorre la storia di questa gloriosa testata e dei suoi illustratori, appassionante come un romanzo. Vediamola nei suoi punti salienti, scorrendo il saggio della curatrice Giovanna Ginex, che sarà pubblicato nel catalogo della mostra edito da Skira. La Domenica del Corriere è nota soprattutto per le copertine, ricordate il più delle volte come opera di Achille Beltrame prima, e di Walter Molino poi. In realtà, la vicenda del corredo illustrativo della testata è ben più complessa e ricca di sorprese; essa ha ospitato le prove di molti altri grandi artisti dell’illustrazione, sia nelle copertine che nelle pagine interne. Accanto ai due autori più noti, sono esposte in mostre le bellissime creazioni di altri grandi artisti come Aldo Raimondi, Giorgio De Gaspari, Averardo Ciriello, Aldo Di Gennaro, Ugo Guarino, Giovanni Mosca, Brunetta, Maria Pezzi, Giorgio Tabet, Mario Tempesti, Alessandro Biffignandi, Mario Uggeri, Carlo Jacono. Così come si possono ammirare lavori più rari ma intensi di Alberto Martini, fino ai disegni umoristici di Tullio Pericoli e di Benito Jacovitti. Achille Beltrame. L’8 gennaio del 1899 esce il primo numero de La Domenica del Corriere: trentamila copie di tiratura, dodici pagine per 10 centesimi, copertina e un disegno interno di Achille Beltrame, sottratto al settimanale concorrente L’illustrazione Italiana. Nel disegno di copertina una bufera di neve scuote il Montenegro, mentre all’interno si rende onore alle opere di beneficenza della ricca Milano con la tavola imbandita per il pranzo natalizio offerto dalla Società di patronato degli spazzacamini. Nel 1896, terminati gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera e deciso ad essere pittore, il giovane Beltrame si era recato nel Montenegro sperando, invano, di ritrarre la principessa Elena, futura regina d’Italia. Qui aveva eseguito diversi bozzetti sui costumi del Paese, caduti sotto gli occhi del pittore e illustratore Eduardo Ximenes, inviato de L’illustrazione Italiana e suo direttore artistico fin dal 1882. Ximenes intuisce la straordinaria attitudine per l’illustrazione di Beltrame, aprendogli le pagine del giornale e affidandogli alcune tavole di copertina. Come gran parte degli artisti del suo tempo, che vedranno legata la loro fama e la stessa vita professionale all’illustrazione, anche Beltrame era, e soprattutto si sentiva, pittore. Nel 1923 un acuto protagonista del mondo delle arti e della cultura quale fu Ugo Ojetti ne ricorderà gli esordi: “Beltrame entra all’Illustrazione nel 1896 quando i documenti fotografici ormai sono abbondanti, seppure non ancora tutti riproducibili allo zinco. Il suo disegno prima timido e rotto si fa presto veloce e sicuro. Ma egli è prima di tutto un immaginativo. Più lo spettacolo è lontano, più si sente che egli su pochi documenti fotografici di luoghi, di volti, di costumi, magari su niente, con l’aiuto della sua memoria e fantasia, è felice di ricrearselo verosimile e palpitante sulla pagina. ” La notizia di cronaca, l’evento politico internazionale, il campo di battaglia lontano, si trasformavano in racconti abbreviati, nei quali dettagli fantastici si fondevano con accurate ricostruzioni. La sfida maggiore di Beltrame fu quella di adeguare le sue indiscusse doti pittoriche alle esigenze della cronaca giornalistica e soprattutto della tecnica tipografica disponibile al momento, ovvero ai processi tipografici di stampa per la riproduzione delle immagini su fogli di alta tiratura. Le tavole originali e i materiali grafici del processo di stampa de La Domenica, offrono la straordinaria opportunità di seguire in ogni fase la produzione dell’immagine: dal disegno al pubblicato. La tecnica di riproduzione imponeva la preparazione in bianco e nero del disegno originale. Certamente in accordo con i tipografi, Beltrame sceglie infatti, tranne rarissime eccezioni, la china nera acquerellata, che assicurava la migliore resa dei successivi passaggi colore in tipografia. Questi erano realizzati in base alle tonalità indicate dalle campiture colorate ad acquarello e tempera che lo stesso artista dipingeva su tavole aggiuntive, ovvero le bozze tipografiche derivate dalla riproduzione fotomeccanica del disegno a china originale. Fin dai primi numeri, nelle tavole di Beltrame ricorrono ambiti tematici e soggetti che caratterizzeranno il periodico anche in seguito. Tra questi, accanto alle vicende delle famiglie reali, cui sempre era riservata la copertina, alla predilezione per uniformi e divise militari, alle ‘catastrofi’, agli incidenti spettacolari, che diverranno un segno distintivo della ‘quarta’, spicca per la frequenza con cui il pittore affronta il tema, il mondo dello sport, inteso nell’accezione più ampia. Beltrame sa presentare e fare accettare ai lettori anche temi di assoluta attualità attraverso la mediazione della sua vena narrativa, stimolandone da un lato la curiosità per le infinite situazioni e costumi, dall’altro saturandolo di dettagli, anche fantasiosi, e di colori. E riesce a risolvere, nel breve tempo concessogli, anche le questioni artistiche: le proporzioni e l’ambientazione delle figure. E in questo sta la sua grande, leggendaria abilità. L’artista predilige inquadrature pittoriche, con piani prospettici differenziati, in cui ama inserire dettagli di paesaggio con cui contestualizza la scena. L’ultima copertina di Beltrame per La Domenica intitolata Bombardamento aereo, esce il 26 novembre del 1944. Beltrame muore a Milano il 19 febbraio 1945. La Moda con Brunetta e Maria Pezzi. La Domenica del Corriere aveva iniziato a gratificare con consigli di moda le sue lettrici nei primi anni di uscita: già nel 1904 nella rubrica intitolata In casa e fuori. Noterelle utili specialmente alle signore, firmata Nicoletta, accanto ad un corposo testo con consigli al femminile su svariati temi, si riproduceva un figurino tratto dai giornali stranieri. Solo dal 1924, tuttavia, la rubrica si delinea come più specificamente dedicata alla moda, illustrata da fotografie e da disegni originali di diversi autori; nel 1924 compaiono i primi disegni firmati da Brunetta, che più tardi diverrà la titolare della rubrica. Dal 1934 la rubrica di moda diviene regolare, e accanto ai testi firmati Monna Lisa e alle fotografie, compaiono gli essenziali e stilizzati figurini di Teresa Visconti Pesarini, firmati Tita. Bruna Moretti Mateldi, pittrice di talento e disegnatrice dal tratto inconfondibile, lavorerà per le pubblicazioni del Corriere della Sera fino al 1979, seppure con alterni umori e avvicendamenti di testata. Altra grande firma del disegno di moda ampiamente documentata nella Raccolta dei Disegni, fu inoltre Maria Pezzi, chiamata a La Domenica dall’amico Dino Buzzati nel 1950, quindi al Corriere d’Informazione diretto da un altro grande amico, Gaetano Afeltra. Durante gli anni della direzione di Zucconi, la televisione, che si era imposta nei locali di aggregazione popolare, arriva nelle case dei lettori. Inizialmente il settimanale si limita a registrarne la novità in una serie di tavole in cui Molino ne raffigura con il consueto linguaggio personaggi e progressi tecnici, ma in seguito e soprattutto negli anni Settanta, quando vicende e protagonisti del nuovo mezzo acquistano uno spazio sempre maggiore nella foliazione, anche la parte illustrata del settimanale segue la linea indicata dalla direzione, tradotta nel lavoro di Mario Uggeri in una serie di esasperati primi piani, ora davvero ‘catodici’, di situazioni e personaggi televisivi. Il ricambio generazionale è ormai avvenuto: attorno alla metà degli anni Sessanta, grazie alla direzione di Zucconi e soprattutto alla sensibilità intellettuale e pittorica di Buzzati, la nuova compagine di illustratori è al completo. Si tratta di artisti che inseguono e interpretano con maggiore efficacia e libertà formale le vicende politiche, di costume, e di cronaca - anche e volentieri di “nera” -, rinnovando lo spirito descrittivo reso popolare dalle tradizionali copertine di Beltrame e Molino, e dimostrando inoltre una informata apertura alle ricerche e alle tendenze pittoriche più innovative. Tra i disegnatori si avverte ora con più forza anche l’influenza dell’illustrazione internazionale, tedesca o di tradizione anglosassone - britannica e statunitense - e anche del fumetto, conosciuti tramite le riviste, suggeriti dalla stessa direzione del settimanale e talvolta noti per esperienza diretta. Accanto alla sopravvivenza dei nuclei tematici più popolari tratti dalla cronaca, tradizionali nella storia della testata, si allarga lo spazio dato all’illustrazione del mondo della comunicazione di massa e dei suoi simboli: la televisione, la musica leggera, la cronaca costruita sulle nuove celebrità. .  
   
   
“PASSAGES À MARRAKECH” UNA MOSTRA FOTOGRAFICA PROMOSSA DALL’ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO DEL MAROCCO SUI COLORI E LE MERAVIGLIE DELLA CAPITALE DEL SUD ALLO SPAZIO MAZZOTTA DI MILANO  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - “Passages à Marrakech”, l’esclusiva mostra fotografica promossa dall’Ente Nazionale per il Turismo del Marocco allestita presso lo Spazio Mazzotta a Milano, ha inaugurato giovedì scorso e rimane aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 6 dicembre. Un’esposizione sugli splendori della città di Marrakech, capitale del Sud marocchino e perla del Marocco, luogo dai mille colori e i mille profumi. La mostra è un omaggio alla città imperiale per farne conoscere ogni suo aspetto, dal patrimonio architettonico, al territorio tanto eccezionale quanto diversificato, alla cultura straordinaria attraverso gli occhi attenti di Stefano Torrione, fotografo valdostano specializzato in reportage geografici e etnografici. “Viaggiando” e passando da una sala all’altra della mostra, tutti i visitatori possono così ammirare e provare le stesse esperienze sublimi e indiscutibilmente uniche vissute dal fotografo. Ampie sale dedicate dunque ad ognuno di questi aspetti: la medina, la piazza Jemâa El Fna – un teatro a cielo aperto –, il contrasto tra una modernità incredibilmente attraente ed esclusiva e una tradizione che affonda le radici in un lontano esotico e imperiale; la quotidianità degli artigiani al lavoro, abili commercianti che si confondono in mezzo alla presenza caotica eppur squisitamente seducente dei saltimbanchi e degli acrobati, degli incantatori di serpenti e degli oratori, dei filosofi da strada e dei religiosi itineranti, dei comici insolenti e dei poeti erranti che invadono le vie della città. E poi ancora i magnifici dintorni di Marrakech, dai paesaggi naturali magici e irreali, da vera mille e una notte. Il tutto accompagnato dai commenti dei testi descrittivi a firma di Paolo Galliani, vice capocronista de “Il Giorno” e grande amante del territorio marocchino. Tutto questo è un riflesso e solo uno scorcio che l’Ente Nazionale per il Turismo del Marocco ha voluto offrire ai visitatori della mostra sulla varietà degli aspetti di Marrakech: meta ideale anche solo per un weekend, a Marrakech non mancano momenti per rilassarsi in una delle famose Spa locali, ammirare le opere storiche di un paese dal passato affascinante (una città imperiale che fu, nel corso di 10 secoli di storia, a più riprese e sotto diverse dinastie, la capitale del regno - un regno che ha proprio preso il nome da questa città), scatenarsi a notte fonda nelle discoteche ormai tra le più trendy del panorama internazionale e gustare le ottime pietanze tipiche locali. Il clima favorevole e un territorio d’eccezione, con le palme, la prossimità alle montagne dell’Alto Atlante innevate e le vallate fiorite rendono Marrakech uno dei luoghi privilegiati ed esclusivi del turismo internazionale tutto l’anno. Una meta ideale per sognare. Per poter far vivere l’esperienza di Marrakech e del Marocco l’Ente Nazionale del Turismo del Marocco ha organizzato tre workshop dedicati a grandi e piccini. Sabato 24 novembre dalle ore 15. 00 alle ore 18. 00 “Giochi, colori e fantasia a Marrakech, un pomeriggio dedicato ai bambini” ha fatto divertire bambini e genitori che insieme hanno giocato e colorato la città di Marrakech, domenica 25 novembre alle ore 13. 00 è previsto "Sapori di Marrakech, degustazione di specialità del Marocco" e martedì 27 novembre alle ore 17. 30 la parola sarà affidata alle affascinanti e avvincenti narrazioni di Giuseppe Cederna, per il workshop dal titolo “Giuseppe Cederna racconta Marrakech”. .  
   
   
MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE E SCULTORE GIUSEPPE CALLEA ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE  
 
 Trieste, 3 dicembre 2006 - S’inaugura a giovedì 6 dicembre 2007 alle ore 18. 00 nella Sala Comunale d’Arte la mostra personale del pittore e scultore Giuseppe Callea, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, visitabile fino al 20 dicembre, propone una serie di opere inedite - quadri realizzati a tecnica mista e sculture in ceramica e terracotta - create dall’artista nell’ultimo decennio. La creatività onirica di Giuseppe Callea - Pino per gli amici artisti - si dipana in direzione di molteplici sentieri, che coinvolgono materiali, attitudini di pensiero, spunti e tecniche diverse, componendo un universo neobarocco dal fascino surreale e simbolico, in cui s’intrecciano varie pulsioni legate anche alla cultura familiare dell’artista. Triestino di nascita, ma rovignese per parte di madre e calabrese per parte di padre - scrive Accerboni - il pittore e scultore è legatissimo al mare, al suo fascino e ai suoi misteri, che il nonno capobarca di Rovigno, gli aveva insegnato ad amare fin da bambino. “La vita viene dal mare e dall’acqua” afferma Callea, alludendo alle origini del nostro universo, la cui immagine simbolizzata da una sfera poliedrica di cristallo rappresenta il Leitmotiv della serie di quadri inediti ideata appositamente per questa rassegna. Appoggiata su delle opere ad olio, fotografata e incorniciata da interventi pittorici e a foglia d’oro, la sfera costituisce il modulo creativo e geometrico, che simbolizza l’universo, i cui segreti microcosmi vengono poi svelati da Pino attraverso le ceramiche colorate e grigio-bianche e le terrecotte inedite e spesso sostenute da supporti in piombo, realizzati a mano, che costituiscono essi stessi delle opere a sé. Pensate per essere illuminate dalla fiamma, dalle fibre ottiche o da altre fonti luminose, e di quando in quando irrorate dall’acqua, le creature impossibili, le situazioni fantastiche, i castelli da favola, i templi bruciati, le case con gli occhi, i pesci barocchi, i prati e le infiorescenze marine, i relitti, i cavalli e cavallucci da sogno, le immagini femminili osservate con un pizzico d’ironia, si rincorrono nelle opere tridimensionali di Pino Callea secondo l’assenza di regole proprie di un’inesauribile linfa creativa, che sa reinterpretare - conclude il critico - come in un gioco raffinato e a volte colorato e con humour sottile, il concetto neobarocco di opulenza, eccesso e fantasia oltre il reale. .  
   
   
MOSTRA PERSONALE DELL’ARTISTA CARLA CARDINALETTI  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - In occasione del Decennale l’Associazione Castelli e Ville aperti in Lombardia ospita nella sua sede milanese, l’Ottocentesca e Monumentale Porta Nuova, la mostra personale dell’artista Carla Cardinaletti. L’artista ha concepito un progetto intorno al concetto di frontiera ideando un’installazione interattiva che permetterà al pubblico di sperimentare il rito del passaggio. “Gli archi a livello urbanistico hanno rappresentato storicamente un luogo di passaggio, e nel caso di Porta Nuova coi suoi ex caselli daziari, di transito forzato. L’idea di “frontiera”, termine ormai sorpassato nella Ue del trattato di Schengen, è ancora viva e attuale. Benché i dazi non esistano più e sia consentita dal nostro mondo democratico (mi riferisco all’Europa Unita) la libera circolazione di merci e di persone, il concetto di confine e di appartenenza alberga ancora nell’animo umano. Ho voluto riappropriarmi della funzione che questo luogo ebbe in passato ricreando una sorta di confine fisico che permetta ai passanti di vivere l’esperienza del passaggio. Una parete mobile, che si può varcare, diventa uno spunto di riflessione sul concetto di frontiera che ora esiste solo nel nostro immaginario. Sulle pareti che delimitano l’arco ci sono due scritte In e Out, mutuate dell’inglese, lingua ufficiale della globalizzazione. Dicotomia di un mondo che ancora distingue la realtà in bianco e nero, buono e cattivo, e via dicendo. Attraversare le pareti mobili è un atto di coraggio, perché nel limbo dell’arco il passante non sa che cosa lo attenda. La parete diventa così la metafora delle nostre paure, la linea di confine attraverso la quale possiamo scoprire cosa e chi è altro da noi. Varcando la soglia il passante scopre che all’interno non vi è nulla, se non la possibilità di uno spunto di riflessione e di confronto. Le porte sono costituite da una cortina di fili elastici che creano un muro attraverso il quale si può passare senza bussare, senza chiedere permesso. Le scritte, attraversando la tenda elastica, si deformano fino a diventare illeggibili in modo da rendere più che mai relativo il concetto di In e Out. Basta l’azione perché scompaiano e perdano il loro valore”. Ex Caselli Daziari di Porta Nuova Piazza Principessa Clotilde, Milano. .  
   
   
PER “OMAGGIO A VENEZIA” PRIMA EDIZIONE DELL’INIZIATIVA NATA PER TUTELARE IL PATRIMONIO ARTISTICO DI VENEZIA CON IL SOSTEGNO DI 13 IMPORTANTI MARCHI DEL LUSSO CHE HANNO DEDICATO ALLA CITTÀ EDIZIONI SPECIALI DEI PROPRI PRODOTTI  
 
Venezia, 3 dicembre 2007 - Omaggio a Venezia è un’iniziativa del Comune di Venezia che nasce con l’obiettivo di raccogliere fondi per la tutela del patrimonio artistico della città ed essere una vetrina per i prodotti italiani più esclusivi e rappresentativi. Alla sua prima edizione, ha raccolto il consenso di 13 importanti marchi del made in italy. Oltre ad Andromeda, infatti, i protagonisti sono alcune tra le più conosciute ed apprezzate aziende italiane: Alessi, Alfieri & St. John, Antica Murrina Veneziana, Bliss, Calderoni, Damiani, Loro Piana, Missoni, Nonino, Salvini, Tod’s, Trussardi. Ogni azienda ha creato un prodotto in edizione limitata dalla cui vendita il Comune di Venezia riceverà una royalty che sarà utilizzata per finanziare il restauro di un’importante opera d’arte veneziana. “Per Andromeda è stato un onore essere scelti per partecipare a questa iniziativa - commenta Gianluca Vecchi, Presidente di Andromeda - Sia perché, da veneziani, possiamo così contribuire alla tutela della nostra città, e poi perchè vediamo riconosciuto il valore del percorso che abbiamo fatto nel mondo del lusso, nella ricerca di concetti estetici innovativi. E’ inoltre grande la responsabilità di essere rappresentativi di un intero settore industriale, quello del vetro di Murano, e identificati nella visione del suo futuro”. In occasione dell’iniziativa Omaggio a Venezia, dedicata a raccogliere fondi per il restauro dei beni artistici e architettonici della città veneta, Andromeda ha creato una Meditazione di Luce: vibrante esempio delle capacità artistico-artigianali dell’azienda di Murano. Il design dell’opera è di Massimo Bernardi. Ogni esemplare è numerato e siglato con il Marchio di Venezia serigrafato sul vetro. .  
   
   
ISRAELE E PALESTINA: INAUGURATA IERI ALL’OCSE LA MOSTRA FOTOGRAFICA “UN MURO NON BASTA”  
 
 Trento, 3 dicembre 2007 – “Un muro non basta”: questo il titolo – e il messaggio – della mostra fotografica inaugurata il 29 novembre presso la sede dell’Ocse, in Vicolo San Marco. La mostra è promossa dall’assessorato alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con le associazioni Vis-volontariato internazionale per lo sviluppo e Pace per Gerusalemme, e verte sulla drammatica situazione israelo/palestinese, che la costruzione del Muro fra Israele e i territori sotto il controllo dell’entità palestinese non ha contribuito a risolvere. A fare gli onori di casa, a nome dell’Ocse, Stefano Barbieri, che ha richiamato i concetti di sviluppo locale e di democrazia partecipativa, “cuore” del lavoro svolto dal centro di Trento, a cui ha fatto seguito l’assessore provinciale Iva Berasi ricordando i muri caduti, a partire da quello di Berlino, e quelli ancora in piedi, come il muro che separa gli Usa dal Messico o quello nei territori Saharawi dell’ex-Sahara spagnolo annesso dal Marocco, per arrivare infine a quello raffigurato dalle foto dei volontari del Vis. Strumento contro tutti i muri, vero “simbolo della stupidità umana”, sono i progetti di solidarietà internazionale e per il rispetto dei diritti umani, fra cui quelli sostenuti anche dalla Provincia autonoma di Trento sia in Israele che nei territori palestinesi. La parola è andata quindi a Massimo Zortea del Vis che, richiamandosi alla missione del centro Ocse di Trento ha parlato di Palestina come di un esempio di sviluppo locale mancato, ed infine a Jiuliet Astafan di pace per Gerusalemme, di origini palestinesi ma residente in Trentino, che ha ringraziato per il sostegno offerto alla Palestina ed in particolare per il progetto riguardante Beit Jalla. La mostra, che sarà accompagnata da una serie di iniziative di informazione e riflessione sul tema, si chiuderà il 14 dicembre con un importante seminario, al quale ha assicurato la partecipazione la vice presidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini. In concomitanza con l’inaugurazione della mostra fotografica, è stata convocata ieri sera presso la Sala Verde del Centro Europa la riunione di tutti i delegati alla pace del Comuni trentini. L’obiettivo principale era quello di fare il punto sulle iniziative riguardanti la pace da parte degli enti locali migliorando e qualificando ulteriormente il forte impegno del Trentino nel suo insieme, in un’ottica di sistema. Dall’assessore Berasi è arrivata la proposta di dar vita ad un coordinamento degli enti per la pace, che consenta la messa in circolazione delle informazioni relative ai progetti sui quali i Comuni, oltre che la Provincia e gli altri soggetti istituzionali, sono impegnati, e favorisca lo sviluppo di utili forme di collaborazione. La proposta è stata accolta favorevolmente dall’assemblea, che ha nominato un piccolo gruppi di coordinamento (cinque rappresentanti per i Comuni più uno per la Provincia e uno per il Forum per la pace), il quale si è assunto l’incarico di formulare una proposta più dettagliata da proporre alle assemblee dei sindaci. .  
   
   
INAUGURATA A LAVIS LA MOSTRA FOTOGRAFICA SUI VECCHI MESTIERI “SAPERE D’ARTIGIANO”  
 
Trento, 3 dicembre 2007 - Inaugurata a Pergine, nella cornice di palazzo de Maffeis, la mostra fotografica “Sapere d’artigiano”, dedicata ai vecchi mestieri sui quali si fondava un tempo gran parte dell’economia del Trentino, ma anche sulla loro evoluzione. Prosegue, dunque, il cammino della mostra fotografica curata dalla Provincia autonoma di Trento assieme all’Associazione artigiani e piccole imprese e alla Soprintendenza ai Beni storico-artistici, raccoglie in gran parte immagini conservate nell’Archivio fotografico storico della Provincia. Una mostra che ha come obiettivo “recuperare la storia dell’artigianato nel nostro territorio – come sottolineato dall’assessore Panizza, che era accompagnato dal sindaco di Lavis Graziano Pellegrini, dal presidente dell’Associazione artigiani del Trentino Dario de Nicolò e dal presidente comprensoriale degli artigiani Ivana Bridi – ma al tempo stesso guardare al futuro delle professioni artigiane e quindi essere di stimolo ai giovani. Il confronto fra i laboratori del passato, immortalati in questi splendidi scatti, e quelli del presente, dotati spesso delle più moderne tecnologie, mostra quanta evoluzione ci sia stata nei mestieri cosiddetti tradizionali e quanto siano interessanti le prospettive che essi ancora dischiudono. ” Come si diceva, la mostra fotografica “Sapere d’artigiano” ha già toccato moltissimi centri della provincia, raccogliendo ovunque non solo il plauso del pubblico, ma anche la visita di moltissime scolaresche. E proprio ai giovani è indirizzato l’impegno dell’Associazione artigiani e piccole imprese del Trentino e della Soprintendenza ai beni storico-artistici, per far vedere loro come si lavorava un tempo, ma anche per incuriosirli intorno ai progetti di formazione e di alta formazione che stanno riempiendo di contenuti nuovi il settore artigianale del Trentino di oggi. La mostra è visitabile fion a domenica 9 dicembre 2007, nei giorni feriali dalle 16 alle 19, mentre nei giorni di sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. L’ingresso è libero. Per informazioni rivolgersi all’Associazione artigiani e piccole imprese, tel. 0461/532477; e-mail: p. Beber@artigiani. Tn. It Scheda La Mostra “Sapere D’artigiano” Grazie a una preziosa scelta di immagini, in gran parte inedite, dei maggiori fotografi trentini – a partire da Giovanni Battista Unterveger, Enrico Unterveger, Sergio Perdomi, Rodolfo Rensi, i fratelli Pedrotti e altri ancora – l’artigianato in questa mostra è rappresentato in tutte le sue sfaccettature. Il periodo va dall’epoca dell’introduzione della fotografia in Trentino agli anni in cui lo sviluppo economico e sociale della nostra terra, così colpita dagli avvenimenti della Prima e della Seconda guerra mondiale e coinvolta nelle trasformazioni industriali, si modifica nel profondo. Proprio dalle fotografie, che ritraggono magari artigiani dello stesso settore a distanza di decenni, si ricava la prova di come tale mondo lavorativo sappia adeguarsi alle esigenze della società, senza rinunciare alla facoltà di recuperare dal proprio passato particolari lavorazioni, fatte di sapienti dettagli e di produzioni limitate. La maestria del fotografo fornisce in più quell’incisività del messaggio comunicativo che colpisce immancabilmente l’osservatore. Le immagini della mostra si susseguono entro un’ampia sequenza tematica, all’interno della quale si colgono anche le diverse modalità di approccio visivo alla realtà e lo sviluppo stesso della tecnica fotografica, prezioso esempio di lavoro artigianale pure quella! Quattro sono i filoni principali che, pur senza netti confini, possono aiutare a comprendere le linee lungo le quali si dipana la grande storia dell’artigianato: Artigiano e natura, Artigiano e ingegno, Artigiano e fantasia, Artigiano e vita quotidiana. La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni storico-artistici, in collaborazione con l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, presenta una raccolta di immagini selezionate dai fondi dell’Archivio Fotografico Storico, così come da altri archivi storici (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Museo Civico di Riva del Garda), nonché da prestatori privati. L’iniziativa espositiva è accompagnata da un volume intitolato “Sapere d’artigiano. Fotografie di vecchi mestieri trentini” curato da Laura Dal Prà, che costituisce il quarto numero della collana “Album” dedicata alla valorizzazione dei fondi dell’Archivio Fotografico Storico e rientra nel “Progetto memoria per il Trentino, promosso dalla Provincia autonoma di Trento” .  
   
   
CINQUE TESTI, DUE ATTORI E UN’ATTRICE DEL THÉÂTRE DE LA COMPLICITÉ SPETTACOLO IMPERDIBILE AL PICCOLO TEATRO STUDIO DALL’11 AL 22 DICEMBRE GRANDE RITORNO DI PETER BROOK NEL SEGNO DI SAMUEL BECKETT  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - Peter Brook incontra Samuel Beckett, al Piccolo Teatro Studio, dall’11 al 22 dicembre. Due attori e un’attrice, cinque brevi testi: il risultato è uno spettacolo intenso, semplice e poetico che restituisce tutta la forza del drammaturgo irlandese. In scena, tre attori di altrettante nazionalità: il belga Jos Houben, la newyorkese di nascita, greca di origine e londinese di educazione Kathryn Hunter, l’italiano Marcello Magni. Tutti membri della compagnia di Simon Mc Burney – Théâtre de la Complicité o Complicite Theatre (compagnia apolide e poliglotta, a partire dal nome) - portano allo spettacolo di Brook la propria esperienza di attori, clown, mimi eccezionali, acrobati del corpo e della parola. In uno spazio essenziale - la pedana cui il regista anglofrancese ci ha in tanti anni abituato - sono gli attori a farla da padroni, abitando lo spazio con i corpi, con la voce e con la straordinaria ironia di cui sono capaci. Si ride con Brook (e con Beckett). Al talento del regista va il merito di aver colto l’inconfondibile humour beckettiano pur nelle sue venature tragiche: Rough for Theatre I racconta lo strano duello tra un violinista cieco (Marcello Magni) e un uomo con una gamba sola (Jos Houben) inchiodato alla sedia a rotelle; Rockaby è costruito sulle formule ripetute ossessivamente da una donna (Kathryn Hunter) seduta su un dondolo, che qui dondolo non è; Act Without Words Ii parla delle opposte reazioni di due individui (sempre Houben e Magni) raggomitolati in un sacco, vittime di un enorme pungiglione; Neither (altro monologo di Kathryn Hunter) è una riflessione sul nulla dell’esistere; mentre in Come and Go tre vecchiette (i tre interpreti) si abbandonano insieme ai ricordi. Presentato inizialmente in francese alle Bouffes du Nord, lo spettacolo, secondo una consuetudine cara a Peter Brook, è stato poi riallestito in lingua inglese, sfruttando la straordinaria versatilità linguistica dei suoi interpreti. “Beckett era un perfezionista. ”, spiega Peter Brook, “Ma si può essere ‘perfezionisti’ senza intuire cosa sia la perfezione? Oggi, dopo molto tempo, verifichiamo quanto tutte le etichette attribuite in passato a Beckett – ‘disperato’, ‘negativo’, ‘pessimista’ - fossero fasulle. In realtà Beckett tuffa il proprio sguardo nell’insondabile abisso dell’esistenza umana. Il suo humour lo salva - e ci salva - da quell’abisso. Beckett rifugge da dogmi e teorie: non offrirebbero che pie consolazioni. Al contrario, la sua vita non è stata altro che una costante e faticosa ricerca della verità. Beckett colloca gli esseri umani esattamente dove li vede: nel buio. Li tuffa nell’immensità sconosciuta, mentre spiano, dalla finestra, se stessi, gli altri… fuori e dentro di sé, in lungo e in largo. Ne condivide le incertezze, il dolore”. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI KLAUS MARIA BRANDAUER CON DANIEL HOPE WAR AND PIECES (PRIMA ITALIANA)  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - Mercoledì 5 dicembre il Teatro degli Arcimboldi (viale dell´Innovazione, 20- Milano) ospiterà la prima italiana di “War and Pieces” di e con Klaus Maria Brandauer e con la partecipazione di Daniel Hope, uno dei più affermati e giovani violinisti di oggi. “War and Pieces” è un recital di grande complessità e profondità in cui verrà rappresentata la guerra tra il dramma e la dura ironia, uno spettacolo in cui musica, teatro e poesia si fondono dibattendo sulla guerra e sulla pace attraverso testi letterari: da una poesia di Heine (I Granatieri) al monologo dall’Egmont di Goethe (con l’ouverture che Beethoven scrisse per il lavoro goethiano, realizzato non per l’abituale orchestra di più di 50 elementi, ma per un settetto), alla celebre Histoire du Soldat di Igor Stravinskij. Klaus Maria Brandauer, uno dei più grandi attori europei della sua generazione, sarà accompagnato sul palco da un gruppo strumentale formato da eccellenti solisti e guidato dal noto violinista Daniel Hope, strumentista classico che vanta interessi e collaborazioni nel mondo del jazz e della musica indiana e orientale, personaggio di straordinaria vivacità intellettuale. Il settetto sarà composto, oltre che da Hope, da Gilles Mercier (tromba), Patrick Messina (clarinetto), Hans-kristian Kjos Sorensen (percussioni), Jean Raffard (trombone), Wilmar de Visser (contrabbasso) e da Philippe Hanon (fagotto). La guerra, la poesia, la musica: Klaus Maria Brandauer, fra i più grandi attori europei della sua generazione, presenta -accompagnato da un gruppo strumentale formato da eccellenti solisti e guidato dal noto violinista Daniel Hope- un recital di grande complessità e profondità, il cui perno è l’ironica e poetica Histoire du Soldat di Igor Stravinskij. Klaus Maria Brandauer nasce nel 1943 a Bad Aussee, in Austria. Frequenta giovanissimo la Hochschule für Musik und Darstellende Kunst a Stoccarda e già nel 1963 ricopre il ruolo di Claudio nello shakespeariano Misura per Misura allestito dal Landestheater di Tubinga. Inizia una carriera teatrale costellata di grandi successi che lo porta a calcare le scene die maggiori teatri austriaci. Dal 1972 è membro a vita dell’Ensemble del Burgtheater di Vienna, dove - nel corso degli anni - ha ricoperto più di 100 volte il ruolo di Amleto. La fama internazionale arriva con il ruolo di Hendrik Höfgen interpretato nel film di István Szabó tratto dal Mephisto Klaus Mann. La sua interpretazione viene premiata con l’Oscar del 1982 e coincide con l’inizio di una intensa collaborazione con il cinema di Hollywood. Brandauer non ha mai abbandonato l’attività teatrale, ottenendo grandi successi anche nelle vesti di regista. Il 1999 è l’anno del suo grande ritorno sulla scena del Burgtheater nelle vesti di Cyrano de Bergerac" di Rostand. Nel dicembre del 2002 Klaus Maria Brandauer firma la regia “Hamlet“ per il Burgtheater di Vienna, mentre dal settembre 2004, sempre per il Burgtheater ricopre il ruolo di Nathan il saggio di Lessing. Nel 2006 Klaus Maria Brandauer con il suo allestimento dell’Opera da tre soldi commemora il cinquantesimo anniversario della morte di Bertold Brecht. Sono famosi i suoi melologhi in collaborazione con il pianista Lars Vogt, il violinista Daniel Hope e la violoncellista Maria Magdalena Wiesmaier. .  
   
   
HAPPY FAMILY UNO SPETTACOLO DI ALESSANDRO GENOVESI AL TEATRO ELFO  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - Debuttato al Teatro dell’Elfo nel maggio scorso, Happy family ha ottenuto un notevole successo di pubblico (5000 presenze) e di critica, sorprendente se pensiamo che Alessandro Genovesi, apprezzato come attore, esordiva nel ruolo di autore e regista. Happy Family viene riproposto, con un cast parzialmente rinnovato, riconfermando la collaborazione con la Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi (due nuove allieve interpreteranno i giovani personaggi di Filippo e Anna). Il testo, vincitore del Premio speciale Riccione per il Teatro nel 2005, è «una confessione camuffata, un diario mascherato, una commedia che parla della paura di diventare grandi, di cambiare la nostra vita per qualcos’altro che non conosciamo». Due famiglie incrociano i destini a causa dei figli quindicenni caparbiamente decisi a sposarsi. Un banale incidente stradale catapulta il protagonista-narratore, Ezio, al centro di questo microcosmo, nel quale i genitori possono essere saggi, ma anche più sballati dei figli, le madri nevrotiche e coraggiose, le nonne inevitabilmente svampite, le figlie bellissime e i cani cocciuti e innamorati. In poche parole, due famiglie di oggi, che sfuggono alle catalogazioni e alle etichette, in evoluzione continua, in equilibrio precario, vive, felici e confuse. Ezio ha trentuno anni, sostiene di non avere grossi problemi (ma soffre di mal di schiena e di crisi di panico), è ricco (perché ha ereditato dal padre il brevetto della pallina per lavatrice), è stato mollato dalla fidanzata: «Il momento era arrivato. L’incidente aveva rotto qualcosa e non parlo solo di alcune mie ossa. Da quel momento in poi non ho mai più avuto voglia di stare da solo, di mangiare da solo, di vivere da solo». Da un giovane attore all’esordio come drammaturgo sarebbe lecito attendersi qualche approssimazione, qualche incertezza di scrittura. Invece il trentaquattrenne Alessandro Genovesi non mostra una sbavatura, un cedimento: il testo di cui è autore e regista, Happy family, scorre lieve e brillante seppur venato da un sottofondo di sottile dolore, evidenziando una mano decisamente sicura, e una sorprendente coerenza stilistica. 

(. ) Ciò che realmente gli sta a cuore, ciò che gli riesce meglio e ne fa davvero un autore-rivelazione è la sua capacità di mettere a fuoco le sfumature dei sentimenti, di giocarci con destrezza, di suscitare emozioni per poi abbandonarle e di nuovo riprenderle, passando in un attimo dal divertimento alla commozione più sfacciata, ma con delicatezza, senza quasi che lo spettatore se ne accorga. Renato Palazzi, del teatro. It Un autore è pirandellianamente sul palcoscenico con i suoi personaggi, con loro dialoga e entra nella storia che fa loro vivere. È Alessandro Genovesi che recita nel ruolo del giovane scrittore alle prese con una trama che gli si forma in testa, e prende vita immediatamente sulla scena. (. ) Con una felice idea drammaturgica, con taglio cinematografico, dialoghi veloci, brevi monologhi, fa vivere una commedia di bella leggerezza che si intreccia lungo molte vite per raccontare una quotidianità di ordinaria nevrosi, paura di solitudine, insicurezze di ogni tipo e bisogno d’amore. Magda Poli, Corriere della Sera. Sul palcoscenico nudo e dilatato su più piani, dove si può circolare in bici, inventarsi una pizzeria, giocare sull’ubiquità, ognuno si può coltivare il suo orto di sorprese, evasioni programmate e scoperte, senza ignorare i sentimenti e anche i cani si fidanzano. (. ) E il miracolo si avvera grazie al bellissimo cast di cui vanno ricordati l’inventiva di Massimiliano Speziani, la nonna con l’Alzheimer di Corinna Agustoni, la vena assorta di Gabriele Calindri, e il cane che pensa in francese di Jean-christophe Potvin. Fanco Quadri, la Repubblica Teatro dell’Elfo www. Elfo. Org .  
   
   
IL PALASHARP DIVENTA L’ISOLA DI GORM: PRIMA NAZIONALE  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - Dall’isola di Gorm a Milano: i Gormiti prendono vita per la prima volta e fanno il loro debutto assoluto il 13 dicembre al Palasharp. Gli invincibili signori della Natura, protagonisti di un fortunato gioco amato dai bambini ma anche dagli adulti, hanno scelto il teatro come palcoscenico della lotta per la salvaguardia della Natura contro le forze che vogliono distruggerla. I Gormiti sono i difensori di Madre Natura, nati dalle lacrime del Vecchio Saggio per lottare contro la forza del Male, identificata con il fuoco distruttore del Vulcano che ne minaccia l’esistenza. Ogni popolo è comandato da un campione e trae origine e forza da un elemento naturale: Terra, Foresta, Cielo e Mare. Gli eroi sono osservati e guidati dalle ninfe del proprio elemento – che durante lo spettacolo raccontano la vicenda tra dialoghi e canti - e dagli spiriti animati della Natura come gli alberi, il vento e la pioggia. Il conflitto tra i Gormiti e l’esercito del Male si conclude con un epico scontro finale. La trasposizione del gioco in rappresentazione teatrale - in due atti - è affidata a Maurizio Colombi, il regista del maggior successo della passata stagione teatrale: Peter Pan - il Musical. Una messa in scena in grande stile per uno spettacolo di immagine creato attraverso atmosfere evocative in una rappresentazione tridimensionale della fantasia, realizzata con una miscela di arti circensi e teatrali, musiche sinfoniche, effetti speciali e atmosfere da sogno. Gli esperti del Cirque du Soleil hanno contribuito a curare trucchi e costumi e a preparare gli acrobati. Le musiche sono affidate al più esperto compositore di musical italiano, Giovanni Maria Lori. La produzione è firmata da Officine Smeraldo e Giochi Preziosi. Distribuzione The Blue Apple. Un spettacolo unico nel suo genere, con un cast di 24 persone tra cantanti, attori, acrobati e musicisti. Uno show che per la prima volta dà voce ai personaggi più amati dai bambini, creati da Leandro Consumi e protagonisti di un business da record. Dopo le date di Milano (dal 13 al 16 dicembre 2007), il tour toccherà Perugia (26 e 27 dicembre), Ancona (29 e 30), Trieste (2 e 3 gennaio 2008), Udine (5 e 6), Bologna (19 e 20), Genova (2 e 3 febbraio), Bergamo (8-9-10), Rimini (23 e 24), Roma (29 febbraio, 1 e 2 marzo) e Firenze (19 e 20 aprile). Per info: www. Gormiticlub. It .  
   
   
ALLO SPAZIO MIL I GIUSTI DI ALBERT CAMUS  
 
Milano, 3 dicembre 2007 - L’arte non è ai miei occhi gioia solitaria: è invece un mezzo per commuovere il maggior numero di uomini offrendo loro un’immagine privilegiata delle sofferenze e delle gioie di tutti. Camus . “I Giusti”: una riflessione sull’uomo, sulla sua ricerca di libertà e di verità. Un testo filosofico che rappresenta l’assurda situazione dell’uomo contemporaneo, stretto nella morsa della consapevolezza dei propri errori e dei propri limiti, capace di vedere il vuoto che si nasconde dietro ogni attività quotidiana, dietro ogni pensiero, ma totalmente incapace di uscire da se stesso per opporsi a questa esistenza effimera. “I Giusti” è certamente la storia di un gruppo di terroristi che si accorge presto dell’inutilità dell’atto rivoluzionario, ma, soprattutto, è la saga di una famiglia, una storia raccontata attraverso i volti e le parole di cinque fratelli che si vedono crescere. È una pièce sugli ideali e la loro sconfitta ma, prima di tutto, è una pièce sugli uomini, su questi uomini, i loro umori, i loro pensieri, la loro vita, che si muove in una scenografia semplice, con quinte e fondali leggeri, un tavolo, dei libri e piume di cuscini come unico arredo, essenziale e simbolico. Il regista e gli attori, con la loro rigorosa recitazione, ci accompagnano durante la crescita fisiologica ed umana dei protagonisti, dai dieci ai settant’anni di età, interpretando e trasmettendo il comportamento e la condizione dei personaggi che maggiormente corrispondono al tema di ogni atto. Il dramma si compone di cinque atti in cui è sempre vivo il fascino, l’incanto e lo stupore nel vedere i personaggi dapprima bambini combattenti, quindi studenti ed infine maturi e pronti ad accedere al mondo adulto con la sua nuova realtà da re-interpretare. È semplice appassionarsi alle loro storie, che sono le storie di noi tutti, fatte di speranze, amori concretizzati o infranti, delusioni, paure, tragedie e sacrifici, per ritrovarli melanconici ed arrabbiati negli ultimi anni delle loro vite. Da dramma esistenzialista si arriva al dramma del reale dove i personaggi diventano segni che attraversano la parabola della vita di ogni individuo, portando in superficie i temi legati al gioco, all’amore, all’etica, all’utopia di un’esistenza migliore, alla rassegnazione di fronte all’inutilità di ogni azione umana e al terrorismo. Si parla dei cosiddetti “terroristi delicati” osservandoli combattere e struggersi per un ideale cercando di stimolare nuove considerazioni ed aprire nuove discussioni, senza dare un giudizio, ma incoraggiare il senso critico alla definizione di opinioni personali. Www. Tieffeteatro. It .  
   
   
A TORINO PRESENTATO IL NUOVO CAMPO PRATICA “PARCO COLONNETTI GOLF”  
 
Torino, 3 dicembre 2007 - Promuovere la pratica del golf fra i giovani, rendere questo sport accessibile a tutti, contribuire alla formazione di nuovi talenti, avvicinare i neofiti e incrementare i tesserati. Con questi obiettivi è nato a Torino il “Nuovo Campo Pratica Parco Colonnetti Golf”. Si tratta del primo campo pubblico per la pratica del golf in Italia, presentato l´1 dicembre  a Torino alla presenza del presidente della Federgolf Franco Chimenti, del presidente del comitato piemontese della Federazione Paolo Guermani, del presidente del Cus (Centro Universitario Sportivo) Torino Riccardo d’Elicio. All’incontro sono intervenuti anche l’assessore comunale allo Sport, Grandi Eventi sportivi e Tempo libero Renato Montabone, l’Assessore provinciale al Turismo e Sport Patrizia Bugnano e Franco Ferraresi in rappresentanza dell’Assessore allo Sport della Regione Piemonte, Giuliana Manica ed il Presidente della Circoscrizione 10 Maurizio Trombotto. La struttura di Parco Colonnetti entrerà in funzione a partire dal marzo del 2008, all’apertura della prossima stagione sportiva, e sarà gestito dalla Fig Piemonte e dal Centro Universitario Sportivo torinese. La realizzazione del nuovo campo, è frutto della vincente sinergia fra la Città di Torino, la Fig, il Cus Torino e la Regione Piemonte. La Federazione Italiana rinnova così il proprio impegno per rendere questo sport sempre più accessibile, al pari di quanto avviene in altri paesi del mondo, dove il golf ha un numero di praticanti e di appassionati superiore a qualsiasi altra disciplina. “Per avvicinare sempre più pubblico al golf – ha osservato il presidente Fig Franco Chimenti – occorrono campi pubblici e bisogna dare la possibilità di iniziare a praticare a costi molto limitati. La Federazione sta portando avanti entrambe le strategie, attraverso il tesseramento libero e le sinergie con le istituzioni locali per la realizzazione di percorsi e campi pratica. Torino è la prima città italiana a inaugurare una struttura pubblica, aperta a tutti, e in particolar modo ai giovani, ma altri impianti sorgeranno presto in Comuni e Regioni diverse. Questi risultati positivi ci spingono a proseguire nelle due direzioni con rinnovate energie”. Torino si conferma tra le città italiane più sensibili nei confronti del golf e, soprattutto, una delle amministrazioni locali più attive nella progettazione di spazi e strutture dedicate allo sport per tutti. “Il golf – ha detto il Sindaco Sergio Chiamparino, purtroppo impossibilitato a intervenire - è uno sport che anno dopo anno sta diventando sempre più popolare, ma che ancora non conta un numero di praticanti pari al gradimento che incontra tra gli spettatori. Un gap che le amministrazioni locali possono aiutare a colmare proprio favorendo la realizzazione di campi scuola e percorsi attrezzati nelle aree verdi dei centri urbani”. Soltanto due anni fa, si è svolta proprio a Torino, una delle tappe di “Tutti al golf Telecom”, la manifestazione organizzata da Fig e Telecom Italia, con il risultato finale di oltre 5. 000 presenze, sul campo allestito al Parco della Colletta. Forte del successo dell’iniziativa il comitato Fig del Piemonte, supportato dal Cus, ha avviato un dialogo con il Comune di Torino al fine di realizzare un campo pubblico permanente, il primo in Italia. Il progetto ha trovato anche il sostegno della Regione ed è stato finalmente portato a compimento. Per la realizzazione dell’impianto, il Comune di Torino ha messo a disposizione della Fig un terreno di sua proprietà, che si trova nel settore nord del ristrutturato Parco Colonnetti, all’interno del quale ha sede uno degli impianti sportivi del Cus di Torino. Ha dichiarato il presidente del Cus Torino D’elicio: “Ci siamo resi conto che se il golf fosse più accessibile nei costi porterebbe il numero di praticanti ad aumentare ancor di più. Proprio per questi motivi il Cus Torino si è legato con passione al progetto di realizzazione del primo campo pratica pubblico”. Il “Nuovo Campo Pratica Parco Colonnetti Golf” sarà dotato di illuminazione notturna e si avvarrà della segreteria, degli spogliatoi e di tutti i servizi esistenti presso la sede del Cus Torino, che avrà funzioni da vera e propria Club House. Il terreno è lungo circa 220 metri e largo 90, dotato di recinzioni di 12 metri di altezza. Al suo interno sono individuate un’ampia zona per il putting green e una per il pitching green. Le postazioni coperte sono 9, mentre quelle scoperte arrivano ad 11. Il nuovo campo pratica si avvarrà di maestri e istruttori federali. Al suo interno è fornito di target green che daranno la possibilità agli utenti di fare simulazioni su buche di differente lunghezza. Le tariffe, trattandosi di un impianto pubblico, saranno ridotte ed accessibili a tutte le fasce di cittadini. Il campo sarà dedicato alla promozione della pratica golfistica, soprattutto nelle scuole e nelle Università ma sarà aperto a tutta la cittadinanza. L’ubicazione urbana all’interno di una grande area verde molto frequentata da visitatori di diverse fasce di età, che già conta sui 18. 000 passaggi annui della limitrofa struttura del Cus Torino, favorisce sicuramente l’avvio dell’attività. L’obiettivo, come dichiarato dal presidente Cus Torino Riccardo D’elicio, è quello di arrivare a coinvolgere ogni anno oltre 10. 000 ragazzi delle scuole e circa 2. 000 universitari. . .  
   
   
GOLF - EUROPEAN TOUR: MARCO SOFFIETTI 51° IN NUOVA ZELANDA, VINCE RICHARD FINCH A TREVOR IMMELMAN IL NEDBANK GOLF CHALLENGE  
 
Roma, 3 dicembre 2007 - Marco Soffietti ha concluso al 51° posto con 289 colpi (75 70 73 71) il 100° New Zealand Open, quarto torneo dell´European Tour 2008 disputato sul percorso del The Hills Cc a Queenstown in Nuova Zelanda. Ha vinto con 274 il trentenne inglese Richard Finch (73 65 64 72), al primo titolo nel circuito, il quale nel turno finale ha controllato agevolmente la situazione mantenendo i tre colpi di vantaggio che aveva dopo 54 buche sull´australiano Steven Bowditch (277 - 69 65 71 72), raggiunto al secondo posto dal connazionale Paul Sheehan (68 67 73 69). Quarti con 278 Steven Jeffress, Matthew Millar, Alexander Noren e Craig Parry, ottavo con 279 Peter Fowler. Gli appassionati neozelandesi sono stati trascinati all´entusiasmo delle prodezze del 71enne Bob Charles, il grande campione di casa terminato al 23° posto con 284 colpi (75 68 71 70), dopo aver risalito altri undici gradini in classifica con un 70 in una rimarchevole rimonta iniziata dall´81ª posizione. Partito con un eagle, Charles ha poi segnato quattro birdie e due bogey prima di trovare un doppio bogey sul 18° green che, di fatto, gli ha impedito di classificarsi dodicesimo. Soffietti, al rientro nel tour continentale dopo un lungo periodo di assenza, ha recuperato dieci posizioni nel turno finale con un 71 dove ha messo insieme un eagle, imbucando il secondo colpo dalla distanza alla buca 15 (par 4), tre birdie e quattro bogey. Nedbank Golf Challenge: Trevor Immelman Prevale Sull´ultima Buca - Il sudafricano Trevor Immelman (272 - 67 66 67 72) ha vinto il Nedbank Golf Challenge sul percorso del Gary Player Country Club a Sun City, in Sudafrica, dove si sono affrontati dodici tra i migliori giocatori del mondo. In un giro finale veramente incredibile ha battuto l´inglese Justin Rose (273 - 68 65 67 73), unici due a competere per il titolo dopo aver fatto in precedenza il vuoto. Non è riuscito a rientrare in ballo l´altro sudafricano Ernie Els (277 - 69 67 69 72), che si è classificato terzo senza riuscire a recuperare neanche uno dei cinque colpi di ritardo che accusava dopo 54 buche. Al quarto posto con 281 Henrik Stenson, al quinto con 282 Rory Sabbatini, al sesto con 283 Luke Donald e Geoff Ogilvy, all´ottavo con 286 Adam Scott, al nono con 288 Niclas Fasth, al 10° con 290 Charl Schwartzel, all11° con 291 Stewart Cink e al 12° con 298 Retief Goosen. L´inizio è stato favorevole a Rose, che dopo un bogey di Immelman e un suo birdie si è trovato avanti di due colpi alla seconda buca. Alla terza il sudafricano ha reagito con un birdie portandosi sulla scia, poi ha ripreso l´avversario con un altro birdie alla buca 9. Rose ha commesso un errore alla 13 e un birdie di Immelman alla 14 è sembrato lanciare il sudafricano verso il titolo. Quando ha iniziato la 16 aveva ancora due colpi di vantaggio, ma all´improvviso è andato letteralmente in bambola. Ha messo in fila tre bogey offrendo a Rose il successo su un piatto d´argento, però l´inglese è tornato alla sua vecchia, deprecabile abitudine di gettare all´aria tutto in vista del traguardo. E lo ha fatto puntualmente con un doppio bogey. Erano in palio 4. 385. 000 dollari dei quali 1. 200. 000 sono stati appannaggio di Immelman, mentre Rose ne ha ricevuti 600. 000 ed Ernie Els 400. 000. Challenge Tour: Cede Andres Romero - Sorpresa nel terzo giro dell´Abierto del Litoral Personal, torneo inaugurale del Challenge Tour 2008 organizzato in tandem dall´European Tour e dal Tour de Las Americas al Rosario Golf Club di Rosario in Argentina, dove l´argentino Miguel Angel Rodriguez (202 - 68 66 68) ha sorpassato Andres Romero (203 - 63 69 71), ora in seconda posizione insieme a Fabian Gomez (66 67 70). Romero, infatti, sembrava destinato alla vittoria dopo il 63 iniziale, ma successivamente ha rallentato di molto il ritmo. In lotta per il titolo anche il guatemalteco Pablo Acuña, quarto con 205, e l´intramontabile Eduardo Romero, quinto con 206. Quasi in coda Angel Cabrera, 57° con 221. Sono usciti al taglio i cinque italiani in gara. Fuori per due colpi Lorenzo Gagli e Gregory Molteni, 73. I con 148 e gli stessi parziali (76 72), più attardati Marco Crespi 129° con 154 (81 73), Matteo Delpodio 134° con 156 (78 78) e Andrea Rota 140° con 158 (80 78). .  
   
   
VELA: 18A IMPERIA WINTER REGATTA: OGGI LA PRIMA PROVA PER LE CLASSI LASER E RS:X  
 
Imperia, 3 dicembre 2007 – Oggi alle ore 10. 15 è previsto il primo colpo di cannone dell’ Imperia Winter Regatta: scenderanno in mare nell’antico proto di Oneglia i timonieri della classe Olimpica Laser – Standard maschile, Radial femminile. In programma fino a mercoledì 5 dicembre un numero massimo di 10 prove. Fra i concorrenti della classe Laser maschile anche il vincitore della scorsa edizione, il mantovano Giacomo Bottoli, in gara per i colori della Marina Militare. La flotta dei velisti della tavola a vela olimpica Rs:x vedrà impegnati atleti provenienti da Austria, Lituania e Svezia. Nel pomeriggio alle ore 17. 00 dopo le regate del giorno si svolgerà la cerimonia di benvenuto negli spazi dell’ex Deposito Franco situato sulle banchine del porto di Oneglia L´iwr è un evento Isaf di grado 3. .