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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Gennaio 2008
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL "PATTO DEI SINDACI" LE CITTÀ PER LE ENERGIE SOSTENIBILI ALL´AVANGUARDIA NELLA LOTTA CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2008 - La Commissione europea ha lanciato ieri il "Patto dei sindaci", l´iniziativa più ambiziosa promossa finora per coinvolgere i cittadini nella lotta contro il riscaldamento del pianeta. L´iniziativa è il frutto di contatti informali con numerose città in tutt´Europa, i cui sindaci si uniranno alla Commissione nel lancio del Patto. Le città aderenti al Patto si impegnano formalmente ad andare oltre gli obiettivi Ue di riduzione delle emissioni di Co2 puntando sull´efficienza energetica e su azioni a favore delle fonti energetiche rinnovabili. Quasi 100 città europee, tra cui 15 capitali, hanno già espresso il loro sostegno per il Patto "Le città stanno diventando sempre più il luogo in cui sperimentare idee nuove e realizzare progetti innovatori contro il riscaldamento del pianeta. Le città sono anche luoghi pubblici in cui è possibile trovare soluzioni multiculturali e transsettoriali e dove può realizzarsi la necessaria conciliazione tra interessi privati e pubblici. La sfida posta dalla crisi climatica va affrontata con un approccio olistico, integrato e a lungo termine, e soprattutto basato sul coinvolgimento dei cittadini. È al livello locale che questo quadro complesso può essere gestito al meglio. Per questo motivo le città devono diventare protagoniste di primo piano nell´attuazione delle politiche per l´energia sostenibile, e devono essere sostenute nei loro sforzi", ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario europeo per l´energia. Il Patto dei sindaci sarà un´iniziativa orientata ai risultati, basata su progetti concreti e mirante a risultati misurabili. Le città e le regioni aderenti si impegnano formalmente a ridurre di oltre il 20% le loro emissioni di Co2 entro il 2020, sviluppando piani di azione per le energie sostenibili. I cittadini saranno informati dei risultati raggiunti dalle rispettive città mediante relazioni periodiche, che potranno essere controllate da terzi. La Commissione sosterrà la condivisione tra le città e le regioni del Patto delle migliori pratiche in materia di energie sostenibili a livello mondiale tramite un meccanismo di "criteri di eccellenza". La Commissione intende inoltre negoziare le condizioni di partecipazione al Patto di altre importanti parti in causa. Il segretariato del Patto, finanziato dal programma "Energia intelligente – Europa", avrà compiti di controllo, di messa in rete e di promozione di questa nuova sfida. Il testo proposto per il Patto è il risultato di una consultazione informale con un gran numero di città in tutt´Europa. Quasi cento città europee, tra cui 15 capitali, hanno già manifestato il loro interesse per il Patto. I rappresentanti eletti di Londra, Helsinki, Riga, Berlino, Bonn, Milano, Nantes, Lubiana, Varsavia e di altre città saranno presenti al lancio dell´iniziativa, accanto al commissario europeo Piebalgs e al Presidente del Comitato delle regioni Michel Delebarre. È giunto il momento di redigere la versione finale del Patto, tramite una consultazione ufficiale, e di aprire la fase di formalizzazione delle adesioni al Patto. Parallelamente si svolgeranno dibattiti e manifestazioni ad alto livello per definire le condizioni di partecipazione dei soggetti finanziari e i criteri di eccellenza del Patto. Il primo gruppo di città aderenti formalizzerà l´adesione al più tardi nel corso della prossima settimana Ue delle energie sostenibili. .  
   
   
EUROBAROMETRO : LA SITUAZIONE DEL PAESE E LE ASPETTATIVE DEGLI ITALIANI  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2008 - Gli italiani continuano a ritenersi in netta maggioranza soddisfatti della vita che conducono. Lo pensa il 71% degli intervistati, una percentuale in leggera flessione rispetto al 74% registrato nell’ultimo rilevamento. In generale gli uomini si dicono più soddisfatti delle donne, i giovani più degli anziani, i laureati e gli studenti più di coloro che dispongono di una licenza media. Il 74% del campione esprime un giudizio critico sulle condizioni dell’economia nazionale, un dato in netta crescita rispetto al precedente 58%. Neanche l’economia europea sfugge alla critica degli italiani. Gli insoddisfatti sono diventati ora più numerosi di coloro che conservano un’opinione positiva. Il crescente scetticismo nei confronti della situazione economica tocca soltanto marginalmente l’euro che, pur perdendo consensi, continua ad essere considerato favorevolmente dal 63% degli italiani. Il lavoro e la protezione sociale suscitano allo stesso modo un forte scetticismo da parte degli italiani. Il 78% critica la situazione occupazionale del Paese. Il 68% esprime un giudizio negativo sul Welfare. In queste condizioni, non stupisce che gli intervistati abbiano una visione tutt’altro che rosea dell’immediato futuro del Paese. Oltre un italiano su tre si dichiara pessimista sulle condizioni economiche e occupazionali dell’Italia nei dodici mesi successivi al sondaggio. Ad una domanda più diretta, il 52% del campione dice che in Italia le cose vanno nella direzione sbagliata. Questo pessimismo si stempera un poco quando gli italiani esprimono le loro opinioni sull’Europa. Solo il 17% pensa che la situazione economica europea peggiorerà nell’arco di un anno, mentre il 25% ritiene che migliorerà. Il 44% non si aspetta cambiamenti rilevanti. La maggioranza relativa ritiene che anche l’Europa non ha imboccato la giusta strada, eppure si tratta di una percentuale ancora relativamente bassa (29%) e decisamente inferiore a quella espressa sulle sorti dell’Italia (52%). In generale invece gli italiani conservano un chiaro ottimismo sull’Unione europea. E’ l’opinione del 64% del campione, contro il 28% di pessimisti. La valutazione e la conoscenza dell’Ue Il 55% del campione italiano dice che l’Unione europea rappresenta qualcosa di positivo mentre il 10% associa l’Ue ad un’idea negativa. Allo stesso modo, il 50% degli intervistati giudica con favore l’appartenenza dell’Italia all’Ue mentre i critici si attestano al 16%. I favorevoli si contano soprattutto tra gli elettori di sinistra e nel Nord Est dell’Italia. I più critici si concentrano tra coloro che si dichiarano di destra e nelle Isole. Allo stesso tempo calano gli italiani a conoscenza dell’Ue. Sono in netta flessione coloro che dicono di avere almeno sentito parlare dei vari organismi da cui è costituita l’Unione europea. Le istituzioni più conosciute restano Parlamento, Commissione, Banca Centrale e Consiglio Ue, con tassi di conoscenza che arrivano all’83% nel caso dell’Europarlamento. Sotto il 50% invece la percentuale di intervistati che dicono di aver sentito parlare della Corte di Giustizia e della Corte dei Conti. Sotto il 30% gli italiani che dichiarano di conoscere l’esistenza del Comitato delle Regioni, del Comitato Economico e Sociale e del Mediatore europeo. La scarsa conoscenza si traduce spesso in evidente ignoranza. Ad una serie di domande elementari sulla composizione e il funzionamento dell’Unione europea, gli italiani registrano una delle percentuali più basse di risposte corrette (32%). Solo i britannici fanno peggio con appena il 30% di risposte giuste, a fronte di una media europea del 42%. Gli ultimi Paesi ad aderire all’Ue, Bulgaria e Romania, e alcuni in via di adesione, Croazia ed Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia, registrano percentuali più alte di risposte corrette rispetto agli italiani. La maggioranza degli italiani ignora per esempio qual è l’esatto numero di Paesi che compongono attualmente l’Ue, e questa lacuna appare tra il campione italiano più profonda che tra le popolazioni degli altri Paesi analizzati. Ciò detto, non è una sorpresa che il 62% degli italiani dice di non comprendere il funzionamento della macchina comunitaria. Nello scorso rilevamento tale percentuale si attestava al 53%. Gli italiani e i media Il 77% del campione ritiene che in Italia la gente non è bene informata sugli affari politici europei. Soltanto il 18% considera che invece c’è un livello sufficiente di informazione. Sono dati che ricalcano la tendenza in Europa, dove allo stesso modo che in Italia, l’idea che non ci sia abbastanza informazione sull’Ue è crescentemente diffusa. I media nazionali sono naturalmente sul banco degli imputati per questa evidente carenza di informazioni. Non a caso la netta maggioranza (59%) del campione ritiene che televisione e radio non forniscano sufficienti informazioni sull’Ue. Seppure con percentuali inferiori, una quota pur sempre maggioritaria degli italiani ritiene che anche sulla carta stampata e su internet non ci siano abbastanza notizie sugli affari europei. Queste percentuali critiche si rafforzano nelle aree rurali del Paese dove è più forte la richiesta di informazioni di carattere europeo sui media. All’esigenza di informazione si associa anche una richiesta di maggiore obbiettività da parte dei media quando parlano di affari comunitari. E’ infatti in crescita la percentuale di italiani che ritengono televisione, radio e stampa non abbastanza oggettive nei loro resoconti sulle questioni europee. La richiesta di maggiore obbiettività sui temi europei è sintomo del male ben più grave che colpisce i media italiani, considerati in generale sempre meno degni di fiducia da parte del pubblico. Il 55% del campione dice di non fidarsi della televisione, il 42% della radio e il 56% dei giornali. Soltanto per internet i diffidenti sono meno di coloro che si fidano. Eppure si deve registrare un 30% di persone incapaci di esprimere un’opinione, segnale di scarso uso in Italia di questo nuovo mezzo di comunicazione. Tra il pubblico giovane e di sesso maschile si concentrano coloro che tendono a fidarsi maggiormente dei media, mentre donne e anziani denotano in genere atteggiamenti più scettici. In linea con la situazione proprietaria dei media italiani, gli elettori di sinistra tendono a fidarsi meno degli altri della televisione, mentre gli elettori di destra sono più diffidenti nei confronti della carta stampata. La crisi della politica Gli italiani conservano un interesse piuttosto elevato per la politica. Il 56% dichiara di discuterne tra amici in modo occasionale e il 13% dice di farlo frequentemente. La maggioranza assoluta degli italiani tende inoltre a far valere le proprie idee nell’ambito di una discussione politica, in modo più frequente di quanto non facciano mediamente gli altri cittadini europei. L’evidente interesse per la politica si coniuga d’altra parte con una crescente disaffezione rispetto al funzionamento della democrazia italiana. Il 58% degli intervistati si dichiara insoddisfatto, un criticismo in forte crescita rispetto al 44% registrato nell’ultimo rilevamento. Il malcontento nei confronti della politica non risparmia neanche l’Unione europea, il cui funzionamento democratico è apprezzato da una percentuale decrescente di italiani (dal 58% al 48%) ed è invece criticato sempre più di frequente (dal 29% al 38% dei casi). La disaffezione verso il funzionamento della democrazia in Italia comporta un forte calo di fiducia nelle istituzioni nazionali che si estende anche a categorie non necessariamente ricollegabili alla politica, come le organizzazioni religiose o le forze di sicurezza. La crisi più profonda riguarda comunque la politica. Soltanto il 23% dice di fidarsi del governo in quanto istituzione. Appena il 25% si fida del Parlamento. I partiti suscitano fiducia solo nel 16% del campione. Chiesa, polizia e esercito continuano invece a generare ampia fiducia tra gli italiani anche se di meno rispetto all’ultimo sondaggio. Le associazioni dei consumatori resistono meglio di qualunque altra istituzione all’ondata di scetticismo, e conservano il 58% di consensi. In questo clima, anche l’Unione europea è colpita duramente. Sono ora meno della metà (43%) gli italiani che dicono di fidarsi, mentre rappresentavano il 58% del campione pochi mesi fa. Tav. 1: Si fida dell’Unione europea? Tutte le istituzioni comunitarie registrano una decisa flessione di consensi che è particolarmente marcata nel caso della Banca Centrale europea. Il Parlamento resta invece l’istituzione di cui gli italiani si fidano di più. Le priorità da affrontare tra Italia e Ue Richiesti di identificare le principali sfide che il Paese deve affrontare, gli italiani hanno posto in cima alle priorità nazionali, sicurezza, inflazione, disoccupazione e economia. La sicurezza, e cioè la lotta al crimine, è percepita come il primo problema dalla maggioranza relativa degli intervistati (33%). Tra i problemi emergenti spicca il fisco, diventato ormai il principale grattacapo per il 24% del campione (la quinta percentuale più elevata) a fronte del 18% registrato precedentemente. Si tratta dell’incremento più significativo tra tutte le problematiche poste all’attenzione degli italiani. Temi forti del dibattito nazionale ed europeo, come la politica estera, l’energia e l’ambiente, sono invece ritenuti importanti da una quasi irrilevante minoranza degli italiani. Soltanto l’1% degli intervistati riconosce la politica estera come un problema prioritario per l’Italia. Per quasi tutte le principali preoccupazioni che affollano i pensieri degli italiani, l’Unione europea è ritenuta più appropriata a farvi fronte piuttosto che il governo nazionale. Il campione opta in chiara maggioranza per una gestione europea di sicurezza, economia, inflazione e disoccupazione. Fa eccezione soltanto la politica fiscale, ancora ritenuta più nazionale che europea seppure si registra un certo equilibrio tra le opinioni opposte. Il 47% dice che le tasse sono una peculiarità del governo nazionale, il 44% ritiene invece che sia più opportuno trasformare la politica fiscale in una competenza europea. Sui grandi dibattiti europei gli italiani rimangono nettamente favorevoli ad approcci comunitari. Oltre due italiani su tre sostengono una politica estera ed una politica di difesa comune per l’Europa. In calo, seppure ancora elevata, la percentuale di favorevoli a nuovi allargamenti (43%) e ad un’Europa a più velocità (48%). Lo spiccato sentimento pro-europeo della maggior parte degli italiani non impedisce l’incremento di coloro che ritengono negativo il ruolo svolto dall’Ue in diverse politiche. In alcune, come inflazione, tasse, disoccupazione, immigrazione e pensioni, l’Ue gioca un ruolo prevalentemente negativo per la maggioranza del campione. Questa accresciuta critica nei confronti dell’Europa potrebbe trovare una spiegazione nel fatto che gli italiani non si sentono sufficientemente implicati nei meccanismi europei. E infatti ben il 70% del campione dichiara che la propria voce non conta nell’Unione europea mentre il 66% ritiene di non sentirsi troppo partecipe degli affari europei. Sicurezza e immigrazione Secondo la maggioranza relativa degli italiani, per rafforzare la propria immagine l’Unione europea nei prossimi anni dovrebbe focalizzare la sua attenzione primariamente sull’immigrazione e sulla sicurezza. Non sorprende che la richiesta di maggiori interventi in queste materie venga dalle categorie tendenzialmente più vulnerabili della popolazione, e in particolare donne e anziani. Oltre ad essere considerate come politiche chiave per migliorare l’immagine dell’Ue, immigrazione e soprattutto sicurezza sono anche tra i principali grattacapi degli italiani. Per farvi fronte, il campione sostiene in netta maggioranza un approccio europeo. E’ significativo però che nelle Isole si registri la minore percentuale di intervistati favorevoli ad un accresciuto ruolo europeo in materia di sicurezza. Nonostante la prevalenza di giudizi positivi per una gestione Ue di sicurezza e immigrazione, aumentano i critici dell’operato dell’Europa. Gli intervistati che giudicano positivo il ruolo dell’Ue nella lotta al crimine sono passati dal 45% al 34%. In materia di immigrazione, i critici e gli indifferenti hanno superato i favorevoli. Ora il 34% non vede un ruolo né positivo né negativo dell’Ue nella gestione dei flussi migratori, il 30% vi vede un ruolo negativo, e soltanto il 25% valuta positiva l’azione europea. .  
   
   
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, CHE ACCOLGONO CON FAVORE L’INTRODUZIONE FORMALE DEGLI STRUMENTI DI PAGAMENTO SEPA DA PARTE DELLE BANCHE DELL’UNIONE EUROPEA  
 
Francoforte, 30 gennaio 2008 - L’area unica dei pagamenti in euro ( Single Euro Payments Area, Sepa) ha iniziato il 28 gennaio a essere operativa con la formale attivazione da parte delle banche europee del primo strumento di pagamento Sepa, il bonifico Sepa. Questo evento segna la prima tappa della fase di migrazione che si protrarrà per i prossimi anni, durante i quali si assisterà alla transizione della clientela, in un processo guidato dal mercato, dagli attuali strumenti di pagamento elettronici nazionali ai nuovi prodotti Sepa. Ciò rappresenta l’evoluzione logica dell’introduzione dell’euro e apporterà notevoli benefici grazie a un mercato dei pagamenti più concorrenziale ed efficiente. La Sepa è una nuova area unica dei pagamenti in euro che consente di eseguire pagamenti in tutta l’area dell’euro con la stessa rapidità, sicurezza e facilità che in ambito nazionale. Nella Sepa tutti i pagamenti in euro sono considerati domestici e vengono effettuati con un unico insieme di strumenti. La Sepa rappresenta quindi l’evoluzione naturale dell’introduzione dell’euro e un altro passo fondamentale verso la piena realizzazione del potenziale del mercato unico europeo. Gli strumenti Sepa possono essere utilizzati anche per i pagamenti in euro negli Stati membri dell’Unione europea (Ue) non appartenenti all’area dell’euro, nonché in alcuni paesi vicini [1]. La Banca centrale europea (Bce) e la Commissione europea (Ce) accolgono con favore l’introduzione ufficiale della Sepa e apprezzano l’ingente lavoro preparatorio svolto dalle banche europee per realizzare la Sepa, sotto l’egida del Consiglio europeo per i pagamenti. Con l’avvio ufficiale dei bonifici Sepa, la giornata odierna segna quindi una tappa importante del processo di migrazione verso la Sepa. Per motivi tecnici e legali, l’attivazione degli addebiti diretti Sepa avrà luogo successivamente, ma non oltre il 1° novembre 2009. Per le carte di pagamento, dal 1° gennaio 2008 è in vigore il relativo quadro di riferimento Sepa ( Sepa Cards Framework). La Sepa darà un contributo significativo al programma di Lisbona. Migliorerà l’efficienza dei mercati dei pagamenti nell’Ue e stimolerà l’innovazione, accrescendo in tal modo la competitività dell’economia europea. Nel settore pubblico, la Sepa potrebbe fungere da piattaforma per promuovere i servizi amministrativi online, agevolando l’efficiente prestazione dei servizi pubblici. La Sepa apporterà benefici enormi, come mostrano due studi svolti rispettivamente dalla Bce [2] e dalla Ce [3]. In particolare, dalla ricerca effettuata dalla Ce emerge che i potenziali vantaggi della Sepa solo nei mercati dei pagamenti potrebbero ammontare a oltre 123 miliardi di euro nei prossimi sei anni, ai quali si aggiungerebbero altri 238 miliardi se la Sepa sarà utilizzata quale piattaforma per la fatturazione elettronica. I due studi inoltre mettono in luce che il processo di migrazione verso la Sepa costituirà una sfida, soprattutto per le banche. In base alla ricerca della Bce, gli istituti di credito potranno ridurre notevolmente i costi sopportati, tuttavia saranno esposti a una maggiore concorrenza. In aggiunta, la Sepa offrirà alle banche l’opportunità di fornire servizi nuovi, a valore aggiunto connessi con la catena dei pagamenti. La Bce e la Ce esortano pertanto il settore bancario a preservare lo slancio impresso al progetto Sepa, affinché la transizione dell’utenza verso i nuovi strumenti Sepa, in un processo guidato dal mercato, possa svolgersi rapidamente e i costi derivanti dal trattamento parallelo di pagamenti con strumenti nazionali e pagamenti basati sui nuovi standard Sepa possano essere limitati al minimo. Ciò richiede altresì la pronta introduzione dei nuovi addebiti diretti Sepa e l’adozione integrale del quadro di riferimento Sepa per le carte di pagamento da parte dei soggetti coinvolti. Le imprese e le amministrazioni pubbliche, in quanto grandi utilizzatrici di strumenti di pagamento, potranno beneficiare notevolmente dei guadagni di efficienza derivanti dalla Sepa. Sono dunque chiamate a svolgere un ruolo importante per il successo della Sepa, ad adottare per prime gli strumenti Sepa, in un processo guidato dal mercato, evitando un deterioramento [4] in termini di prezzo e operatività rispetto agli attuali strumenti nazionali. Per conferire rilievo all’introduzione ufficiale della Sepa, Charlie Mccreevy, Commissario al mercato interno e ai servizi, Gertrude Tumpel-gugerell, Membro del Comitato esecutivo della Bce, e Gerard Hartsink, Presidente del Consiglio europeo per i pagamenti, ospiteranno questa sera a Bruxelles un evento dedicato alla Sepa a cui parteciperanno esponenti illustri del mercato dei pagamenti dell’Ue. .  
   
   
EURODEPUTATI ANNUNCIANO BENEFICI PER LE PMI GRAZIE AL NUOVO PROGRAMMA EUROSTARS  
 
 Bruxelles, 30 gennaio 2008 - Le piccole e medie imprese (Pmi) europee promettenti riceveranno finanziamenti dal nuovo programma Eurostars, inteso a sostenerle per lo sviluppo e l´immissione sul mercato in tempi brevi di nuovi prodotti e servizi, hanno annunciato il 24 gennaio ai parlamentari europei gli oratori di una mini­audizione sul programma Eurostars. Il programma Eurostars è stato istituito dalla rete intergovernativa Eureka al fine di stimolare l´imprenditorialità europea. Eurostars mira nello specifico al mercato di nicchia di ricerca e innovazione utili alle Pmi, e sosterrà il loro tentativo di assumere un ruolo di punta negli sforzi congiunti internazionali di ricerca e sviluppo (R&s). Il Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Unione europea per la ricerca contribuirà al progetto con 100 Mio Eur, mentre la rete Eureka, composta da 22 Stati membri dell´Ue e cinque paesi associati, erogherà complessivamente altri 300 Mio Eur. Inoltre, il settore privato dovrebbe integrare tali importi con ulteriori 400 Mio Eur. Nell´ambito di Eurostars, i paesi partecipanti riuniranno i loro programmi e finanziamenti di ricerca, per un impiego migliore e più efficiente delle risorse destinate a sostenere le Pmi, con lo scopo di utilizzare i risultati delle loro ricerche. L´obiettivo è realizzare nel corso di sei anni 560 progetti, ciascuno dei quali (tra cui un consorzio di un massimo di tre partner) dovrebbe ricevere in media 1,5 Mio Eur nonché beneficiare di procedure semplificate, ha spiegato Luuk Borg del segretariato di Eureka. «Dobbiamo rendere i finanziamenti trasparenti e alleggerirli dalla burocrazia», ha dichiarato. «La burocrazia è spesso dettata dal numero esorbitante di partecipanti», ha continuato Luuk Borg, spiegando che i progetti Eurostars avranno «una Pmi primaria che cercherà i propri partner, condurrà la ricerca e commercializzerà il prodotto il prima possibile». «Le Pmi svolgono un ruolo fondamentale e sono fonte di innovazione per le attività di ricerca, ma sono ancora poche le aziende con una ricerca propria e che si sviluppano per diventare grandi attori globali», ha affermato Mojca Kucler Dolinar, ministro sloveno per l´Istruzione superiore, la scienza e la tecnologia. «Intendiamo creare le migliori condizioni al fine di rendere necessario e logico l´investimento in scienza e tecnologia», ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik, che ha inoltre riferito agli eurodeputati che nel 2007 le Pmi hanno richiesto circa 627 Mio Eur in finanziamenti per la ricerca a titolo del 7°Pq. «Osservando Eurostars, riteniamo che sia esattamente ciò di cui avevamo bisogno come Pmi», ha affermato Martijn de Lange dell´Ace Associated Computer, una Pmi basata sulla ricerca. «La maggiore difficoltà delle Pmi è realizzare il prodotto partendo da un´idea», ha spiegato, aggiungendo che la sua società ha bisogno di sette anni per sviluppare nuovi prodotti e di altri cinque per recuperare le spese. Il Parlamento europeo dovrebbe approvare il programma Eurostars in prima votazione con la procedura di codecisione. I primi progetti a ricevere finanziamenti a titolo del nuovo programma potrebbero iniziare a giugno del 2008. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Eurostars-eureka. Eu/ .  
   
   
IL 7°PQ A UN ANNO DAL LANCIO: RIVOLUZIONARIO ED EFFICACE, AFFERMA POTOCNIK  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2008 - Il Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Unione europea, dopo il primo dei sette anni di attività previsti, è una «sorta di programma di transizione», che sta portando la comunità europea della ricerca nella direzione dei nuovi strumenti introdotti l´anno scorso, ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, in un´intervista rilasciata al Notiziario Cordis. Molti dei nuovi strumenti hanno esternalizzato la gestione dei progetti di ricerca, affidando la responsabilità di gestire alcuni capitoli di bilancio del 7°Pq saldamente nelle mani di organismi esterni alla Commissione europea. Il commissario auspica che per il prossimo programma quadro, l´8°Pq, si compiano ulteriori progressi in questa direzione. Il Consiglio europeo della ricerca (Cer), istituito nel 2007, finanzia la ricerca di «frontiera», basandosi sull´eccellenza come unico criterio di finanziamento. «Il Cer è la principale rivoluzione del 7°Pq. In futuro sarà il vero e proprio elemento distintivo del Ser [Spazio europeo della ricerca]. Sono pronto a sottoscrivere questa affermazione in qualsiasi momento», ha affermato Potocnik. Il primo invito a presentare proposte del Cer ha avuto grande successo. In realtà, si potrebbe affermare che ha ottenuto un´accoglienza fin troppo favorevole, poiché le adesioni sono state altissime. Il successo del primo invito a presentare proposte è stato estremamente importante e ha inviato un «messaggio serio» sul futuro del Cer, sostiene il commissario. Le iniziative tecnologiche congiunte (Itc) sono state un´altra importante innovazione. Questi «partenariati pubblico-privato», definiti in tal modo dal commissario per sottolineare che l´iniziativa proviene dal settore privato, affrontano alcune delle principali sfide con cui è confrontata l´Europa, oltre a occuparsi di ambiti dotati di un enorme potenziale per il futuro: celle a combustibile e tecnologia dell´idrogeno, nanoelettronica, trasporto aereo rispettoso dell´ambiente, informatica integrata e medicine innovative. Queste iniziative a lungo termine sono solo all´inizio, ma il commissario afferma di avere già ottenuto un riscontro molto positivo dagli esponenti del mondo imprenditoriale. «Questi strumenti stanno colmando una delle lacune del Ser? Oggi la risposta è già sì», dichiara. «In tutta onestà, quando si sostengono queste proposte, non si sa esattamente quanto rivoluzionarie siano, ma, quando le si vede in azione, ci si rende effettivamente conto della loro efficacia», ha affermato il commissario Potocnik. Entrambi gli strumenti, insieme all´articolo 169, che consente alla Comunità di partecipare a programmi avviati da vari Stati membri dell´Ue, hanno trasferito la responsabilità di gestione dalla direzione generale Ricerca della Commissione ad agenzie o imprese esterne. «Stanno creando piattaforme nell´ambito del programma quadro. Penso che questa sia la strada giusta da seguire: aumentare la necessità e i motivi di finanziamento e al tempo stesso rendere meno gravose le domande sulla nostra capacità di gestire efficientemente tali risorse», afferma il commissario. Potocnik auspica che in questo modo sarà possibile consentire al personale della Dg Ricerca di adottare un «approccio di tipo più ministeriale». Anche se tra il 2007 e il 2013 i finanziamenti a favore dei progetti di ricerca, in termini nominali, raddoppieranno, è già stato stabilito che il numero di persone che si occuperanno della gestione del programma nell´ambito della Dg Ricerca resterà invariato. Nel frattempo la gestione sarà affidata «a un gruppo di esperti, che se ne occuperanno in maniera più lineare e rapida. È questo l´orientamento logico e corretto da seguire», ritiene Potocnik. Riguardo al bilancio dell´8°Pq, il commissario si limita ad affermare che dovrebbe essere più cospicuo di quanto non sia ora. Riferendosi esclusivamente a una parte dell´attuale programma quadro, il Cer, afferma: «Se il Cer funziona bene, datemi una buona ragione per non raddoppiare il bilancio. » L´insieme di nuovi strumenti e di progetti di ricerca cooperativa affidabili sembrano avere avuto successo tra i ricercatori. «Mi è stato riferito che nessuno si lamenta», ride il commissario, secondo il quale esiste tuttavia un margine di miglioramento. Il lancio è stato solo il primo passo e d´ora in poi dobbiamo attenderci progressi costanti», afferma. Un settore suscettibile di miglioramenti è la partecipazione dei nuovi Stati membri dell´Ue al 7°Pq. Quando i ricercatori di questi paesi presentano domanda di finanziamento, hanno probabilità pari o superiori che venga accolta rispetto ai loro colleghi dei vecchi Stati membri. Tuttavia, il problema è il numero di domande provenienti dai nuovi Stati membri, che può essere riconducibile a una mancanza di reti e connessioni. I punti di contatto nazionali di questi paesi devono guardare all´esterno e l´uno all´altro, non solo all´interno, afferma il commissario. Al tempo stesso, la Commissione deve altresì potenziare la sua campagna di sensibilizzazione nei nuovi Stati membri. Sembra che il problema della partecipazione delle piccole e medie imprese (Pmi), un´altra area che destava preoccupazione in passato, sia stato risolto nel 7°Pq. Nonostante l´opposizione del commissario a questa misura, per le Pmi è stato fissato un obiettivo di partecipazione del 15% (Janez Potocnik non crede negli obiettivi, poiché ritiene che i cambiamenti vadano incoraggiati con gli incentivi). Dai dati iniziali emerge che la partecipazione è stata superiore alle aspettative e ha raggiunto il 20%, anche se, prima di confermare queste cifre, la Commissione dovrà verificare se tutte le imprese che si sono definite Pmi rispondono effettivamente ai criteri stabiliti dalla definizione ufficiale. L´introduzione di un fondo di garanzia e gli sforzi volti a semplificare il programma hanno probabilmente cambiato la situazione. «Quando si lavora a un programma quadro, si può ripetere la parola "semplificare" dieci volte al giorno, ma si avrà la certezza che il programma sia stato effettivamente semplificato solo quando lo si vedrà in azione», afferma il commissario. «Il sistema è molto complesso. Si introducono elementi che hanno effetti sia positivi che negativi e occorre valutare tutti i pro e i contro. Non è una situazione dai contorni netti. » Forse il maggiore successo del commissario Potocnik è essere riuscito a svolgere un´opera di sensibilizzazione sull´importanza della ricerca. Da uomo modesto qual è, è riluttante a utilizzare egli stesso la parola «successo» per descrivere questo traguardo, ma ora l´importanza della ricerca è stata ampiamente riconosciuta nelle varie aree politiche. Il commissario definisce questa situazione affermando che ora la ricerca è stata collocata «nel contesto generale». «Questa consapevolezza permette di realizzare cambiamenti che altrimenti sarebbero praticamente impossibili», afferma, citando come esempio i progressi necessari per attuare appieno lo Spazio europeo della ricerca. Questo ampio riconoscimento dell´importanza della ricerca si estende al Collegio dei commissari, afferma Potocnik. Ultimamente sono stati fissati molti obiettivi di portata comunitaria, in particolare nei settori dell´energia e dell´ambiente, e hanno tutti una solida base scientifica, dichiara. Alcuni resoconti dei media hanno recentemente criticato gli obiettivi Ue in materia di biocombustibili, affermando che avranno un effetto negativo sull´ambiente, i prezzi dei generi alimentari e la disponibilità idrica. Le proposte sull´energia della Commissione, che sono state pubblicate il 23 gennaio, sono una revisione di proposte precedenti, da cui si evince che la Commissione ha tenuto conto dei nuovi studi svolti sui biocarburanti. Questo non significa che i biocombustibili non hanno futuro. Il commissario afferma chiaramente che hanno un potenziale indiscutibile e che i biocarburanti di terza generazione sono già in fase di realizzazione scientifica. «Assisteremo a nuove realtà e a nuove informazioni ogni giorno. L´importante è adottare un approccio che ci obblighi a rivedere la nostra strategia», aggiunge. A un anno dal lancio del 7°Pq, il riesame dei progressi e dei risultati raggiunti finora dimostra che il bilancio è assolutamente positivo e, pertanto, a questo punto non è necessario adottare alcun cambiamento strategico. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/commission_barroso/potocnik/ http://cordis. Europa. Eu/fp7 .  
   
   
IL MONTENEGRO SOTTOSCRIVE IL 7°PQ  
 
Bruxelles, 30 gennaio 2008 - Il Montenegro ha sottoscritto il Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue, offrendo così ai propri ricercatori l´opportunità di partecipare a tutti gli inviti a presentare proposte e di competere per i finanziamenti su un piano di parità con gli scienziati di tutta Europa. Il commissario Ue per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik, e l´Ambasciatore montenegrino presso l´Ue, Slavica Milacic, hanno firmato un protocollo d´intesa nel corso di una cerimonia a Bruxelles (Belgio) il 25 gennaio. Con questo accordo tutti i paesi dei Balcani occidentali, tranne la Bosnia-erzegovina, ora partecipano al 7°Pq. «La decisione odierna è molto positiva e importante, non solo per il futuro scientifico del Montenegro, ma anche per il suo futuro politico» ha affermato il commissario Potocnik. «La piena partecipazione al programma quadro di ricerca fa entrare il Montenegro nello Spazio europeo della ricerca e ritengo che sia un passo importante per aiutare il Montenegro a prepararsi per l´adesione all´Ue. » «Oltre a instaurare legami con scienziati e società di tutta Europa, il Montenegro avrà nuove opportunità per collaborare con i propri partner regionali nell´affrontare sfide comuni. » Il Montenegro è un paese giovane, che ha ottenuto l´indipendenza meno di due anni fa. Tuttavia, come ha rilevato l´Ambasciatore Milacic, il governo ha già adottato una serie di politiche fondamentali che pongono un forte accento sulla costruzione di una economia e una società basate sulla conoscenza. «L´accordo di oggi rappresenta un ulteriore passo avanti di importanza cruciale per portare il Montenegro verso lo Spazio europeo della ricerca e avvicinarlo all´Ue», ha affermato l´Ambasciatore Milacic. «Dimostra che il governo riconosce l´importanza dell´innovazione, dell´istruzione, della ricerca e dello sviluppo tecnologico ai fini della costruzione di una società basata sulla conoscenza. » La partecipazione ai programmi quadro dell´Ue e l´integrazione nello Spazio europeo della ricerca è un obiettivo prioritario della strategia del Montenegro in campo scientifico e tecnologico. I ricercatori montenegrini partecipano già a numerosi programmi di ricerca bilaterali e regionali, quali il progetto See-era net («Integrating and strengthening the European Research Area in Southeast Europe»). L´iniziativa, finanziata dalla Commissione europea, mira ad aiutare i paesi della regione ad intensificare i legami di ricerca all´interno della regione e con il resto del continente. In vista della partecipazione al 7°Pq, il paese ha già istituito una rete di punti di contatto nazionali (Pcn) e organizzato una serie di giornate informative per aggiornare la comunità scientifica locale in merito alle opportunità offerte dal programma. Una serie di équipe di ricercatori si sono già dichiarate interessate a partecipare a progetti finanziati dall´Ue. A titolo di ulteriore incentivo, il governo offre 1 000 Eur per ogni proposta valutata positivamente. L´obiettivo di portare i paesi dei Balcani occidentali nello Spazio europeo della ricerca è anche una priorità della Presidenza slovena dell´Ue. .  
   
   
CENTRO “DUSMET”, UN TRADE-UNIONE TRA CITTADINI E ISTITUZIONI A CATANIA UNA STRUTTURA REALIZZATA CON I FINANZIAMENTI EUROPEI  
 
Catania, 30 gennaio 2008 - Il Centro Dusmet– fondato su iniziativa del Progetto Urban – ospita la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Catania. Dopo una complessa opera di recupero e ristrutturazione, l’edificio ospita oggi la biblioteca e l’emeroteca, un’aula studio e uno spazio per convegni, seminari e spettacoli. Il progetto si è concluso il 30 aprile 2001. Il finanziamento complessivo è stato di euro 4. 000. 596,81. La moderna struttura punta a sviluppare progetti relativi allo sviluppo sostenibile e a coinvolgere gli abitanti delle aree più disagiate attraverso una serie di eventi dove vengono affrontate di volta in volta le necessità della cittadinanza. Il Centro può essere considerato uno “spazio sperimentale interistizionale” nel quale l’Università, le istituzioni locali e i cittadini si incontrano su questioni specifiche come i servizi, la programmazione e il confronto sulle necessità della cittadinanza, in linea con i principali obiettivi del progetto Urban. Il Centro è stato “pensato” come un contenitore di progetti, di attività e come supporto allo sviluppo sostenibile all’interno delle aree cittadine che hanno difficoltà socio culturale e di tipo economico. Nella sede del Centro Dusmet vengono realizzati corsi di lingue per stranieri ed erogati servizi di assistenza per cittadini extracomunitari e per gli abitanti del quartiere Civita. Il Centro ospita, tra l’altro, percorsi formativi come il master in politiche sociali e culture mediterranee, insieme con un Osservatorio sull’immigrazione – fenomeno che interessa particolarmente la Sicilia – e la povertà nei quartieri cittadini, nonché un’attività di monitoraggio sulla dispersione scolastica. Il Centro offre anche la possibilità di intraprendere percorsi formativi ed assistenza per i cittadini extracomunitari. .  
   
   
POR MARCHE 2007-2013: INSEDIATO IL NUOVO COMITATO DI SORVEGLIANZA  
 
Urbino, 30 gennaio 2008 - Riportare l´individuo al centro del sistema per incrementare la qualita` del lavoro, l´inclusione sociale e l´adattabilita`. Si potrebbe sintetizzare in questo obiettivo la nuova programmazione 2007-2013 del Programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo, approvato dalla Commissione europea a novembre 2007. Il Por Marche e` stato presentato ieri ad Urbino, presso il Collegio Raffaello, al nuovo Comitato di Sorveglianza, appena insediato e allargato a 53 componenti, in rappresentanza di un partenariato sociale molto piu` ampio. Per la prima volta il Comitato accoglie, infatti, anche i rappresentanti del Terzo settore e della Consulta dei disabili proprio perche` molte misure e interventi della programmazione sono destinate alle categorie svantaggiate. Erano presenti anche numerosi rappresentanti ministeriali: Lavoro, Pari Opportunita`, Economia, Tesoro, Solidarieta` sociale, Sviluppo economico , oltre ai rappresentanti della Commissione Europea, per riflettere sulle prospettive di questo nuovo strumento programmatico. ´Prospettive incoraggianti´, le ha definite l´assessore regionale al Lavoro e Formazione, Ugo Ascoli che e` anche presidente del Comitato di sorveglianza. ´Soprattutto perche` ´ ha proseguito- la Regione potra` contare su una mole di risorse di poco inferiore a quella della scorsa programmazione. ´ E´ di 282 milioni di euro, infatti, la dotazione finanziaria per sette anni a disposizione dei diversi assi strategici, con un´assegnazione piu` che raddoppiata rispetto alla precedente programmazione 2000-2006 per gli interventi di inclusione sociale. ´La navigazione e` orientata verso tre approdi fondamentali ´ ha spiegato Ascoli- seguendo la bussola dell´ occupabilita`: adattabilita`, inclusione sociale e qualita` del lavoro, con la necessita` di far partecipare tutti e regolarmente al mercato del lavoro dalle donne ai giovani laureati, dai disabili agli immigrati, ai giovani con alti livelli di scolarizzazione. Occorrera` percio` costruire momenti strategici di inclusione sociale e creare le condizioni di adattabilita` per le imprese e per le persone alle nuove esigenze dei mercati internazionali. ´ Attenzione nuova e forte dalle Marche anche alla transnazionalita` e all´interregionalita`. Rispetto alla scorsa programmazione questa volta non e` stata prevista un´area mirata esclusivamente all´occupazione femminile- la criticita` del nostro mercato del lavoro- ma le azioni a favore di questo obiettivo sono spalmate su tutte le misure. In tale ottica l´assessore regionale Ascoli ha anche annunciato l´organizzazione della prima Conferenza regionale sull´occupazione femminile che si terra` a maggio prossimo. Significativo anche l´intervento del Direttore generale del Dipartimento Orientamento e Formazione del ministero del Lavoro, Vera Marincioni che ha definito la programmazione del Por Marche 2007-2013 molto coerente con le priorita` nazionali: ´Un quadro ben strutturato ´ ha detto - che riesce a collegare l´occupazione e l´integrazione sociale con la qualita` del lavoro, la vera sfida di questi anni futuri. Perche` non ci potra` essere sviluppo e competitivita` senza buona occupazione. La Regione Marche ´ ha concluso ´ sta effettivamente costruendo una politica di attenzione verso il territorio ma con la giusta connessione alle politiche nazionali. ´ Nel corso della riunione del Comitato sono stati valutati anche i criteri di selezione dei progetti ispirati a qualita`, efficacia potenziale ed economicita` per gestire velocemente e in maniera ottimale le risorse, come la normativa europea richiede. E´ stata anche evidenziata la necessita` di misurare l´impatto sociale della programmazione. A questo scopo sara` realizzata un´intensa attivita` di valutazione dei programmi, attraverso rigorosi indicatori per misurare le relazioni fra progetti e occupazione. .  
   
   
UE: 90 MILA EURO NEI BALCANI PER FORMAZIONE COMUNITARIA  
 
Udine, 30 gennaio 2008 - "L´acquis communautaire nelle municipalità dei Balcani" è il progetto con il quale la Regione Friuli Venezia Giulia intende finanziare la formazione di competenze in materia di progettazione comunitaria in Bosnia-erzegovina, Montenegro, Croazia e nelle aree Kragujevac e Voivodina della Serbia. L´obiettivo è quello di rafforzare i rapporti di partnership tra enti e imprese del Friuli Venezia Giulia e dei Paesi dell´ex Jugoslavia, cogliendo le opportunità del processo di adesione all´Ue. Il progetto, coordinato dalla direzione regionale Relazioni internazionali e comunitarie in partnership con lo Ial Friuli Venezia Giulia, capofila, e Forser per un ammontare complessivo di 93 mila euro di investimento, è stato illustrato ieri alla presenza dell´assessore regionale Franco Iacop, dal direttore Graziano Lorenzon e dal direttore generale dello Ial, Andrea Giacomelli. "Proprio a partire dalle esperienze della nostra Regione, i Paesi del Sud Est Europa potranno confrontarsi con un modello progettuale di eccellenza per poter entrare nelle logiche del sistema Europa - ha spiegato Iacop - nella prospettiva di avviare la fase di adesione all´Ue. Un´adesione per la quale il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto - si sta impegnando da tempo sia perché interessa un´area importante per le nostre relazioni e opportunità economiche, ma anche perché le politiche di adesione tendono a garantire oltre che condizioni socio economiche di sviluppo anche la convivenza democratica e la mobilità delle persone, temi fondamentali per costruire un´area stabile". L´idea del progetto, ha precisato Lorenzon, "nasce in Friuli Venezia Giulia ma i contenuti sono stati sviluppati ascoltando i territori nei confronti dei quali l´economia della nostra regione aveva da tempo manifestato interesse e cercando di capire quali erano le concrete esigenze". Saranno trenta i funzionari di cinque municipalità e contee appartenenti al sistema istituzionale, ma anche imprenditoriale profit e no profit, di Camere di commercio, associazioni datoriali, sindacali e agenzie per lo sviluppo che saranno formati. "Il tema dell´acquis communautaire - ha illustrato Luciano Moro, responsabile del progetto per lo Ial - sarà proposto in relazione all´innovazione, all´imprenditorialità e all´ambiente con riferimento al disinquinamento e alla gestione dei rifiuti, sviluppando peraltro reti sociali e del lavoro". Particolare risalto verrà dato al progetto Imprenderò, gestito dallo Ial, con il quale i giovani dalla prima infanzia all´università verranno introdotti alla cultura d´impresa. .  
   
   
PARTNERSHIP PER SVILUPPO E DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE A TRENTO IL WORKSHOP INTERNAZIONALE DELL’OCSE  
 
Trento, 30 gennaio 2008 - Giovedì 31 gennaio e venerdì 1 febbraio 2008 si terrà a Trento, presso Palazzo Calepini di via Calepina, il workshop internazionale “Partnerships for Development and Diffusion of Innovation” (Partnership per lo sviluppo e la diffusione dell’Innovazione) che la Provincia autonoma di Trento ha organizzando insieme all’Ocse (Oecd Committee on Industry, Innovation and Entrepreneurship, Ciie e Oecd Leed Trento Centre for Local Development). Al seminario prenderanno parte, tra gli altri, il vice segretario generale dell’Ocde Pier Carlo Padoan, il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e l’assessore provinciale alla programmazione ricerca e innovazione Gianluca Salvatori. L’iniziativa si inserisce all’interno di una serie di seminari ristretti e di alto livello che l’Ocse sta organizzando in alcuni paesi europei al fine di rinnovare la sua strategia di sostegno all’innovazione (Oecd Innovation Strategy) e diffondere presso i paesi membri buone pratiche e proposte di policy a favore di un’economia dinamica basata sulla conoscenza e la diffusione dell’innovazione. Il Workshop - avvalendosi della partecipazione esperti, accademici e manager di fama internazionale - dedicherà uno specifico approfondimento alle prospettive di sviluppo e di cooperazione tra mondo dell’impresa ed istituzioni di politica economica impegnati in comuni progetti rivolti alla produzione e diffusione del sapere tecnologico. Attraverso la presentazione di specifiche esperienze territoriali/regionali rivolgerà inoltre particolare attenzione alla identificazione degli “ingredienti competitivi” che innescano processi di sviluppo basati sull’innovazione, sull’accumulazione di capitale sociale e su processi coalizionali tra diversi soggetti attivi all’interno di un sistema locale. Tra i molti casi e speaker di interesse, si segnala in particolare il caso studio “The Oxford to Cambridge (O2c) Arc initiative” iniziativa lanciata nel 2003 al fine di creare un sistema integrato tra Cambridge e Oxford nel campo della ricerca e della formazione universitaria nonchè nell’attrazione e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. Lo studioso di questioni regionali Philip Cooke, che si soffermerà – attraverso la presentazione di alcuni casi territoriali – sulle nuove frontiere della “green innovation” che coniuga sviluppo sostenibile e avanzamento tecnologico ed ancora le nuove dinamiche di sviluppo e integrazione dei distretti tecnologici (case study su Grenoble). .  
   
   
AUSTRIA, LE PREVISIONI SULLA CONGIUNTURA 2008  
 
Vienna, 30 gennaio 2008 - La Banca Nazionale Austriaca prevede un leggero rallentamento della congiuntura per l´anno in corso: la crescita del Pil in Austria sarà dello 0,6 per cento nel primo trimestre 2008, dopo un aumento dello 0,7 per cento nell´ultimo trimestre dell´anno scorso. Secondo l´Ice, grazie all´andamento positivo delle esportazioni austriache - per la grande richiesta dell´Europa Orientale e Sud-orientale e l´aumento modesto del costo del lavoro - anche quest´anno si potrà osservare uno sviluppo economico positivo, nonostante la domanda globale inferiore. Ma resta l´incertezza a causa della crisi immobiliare negli Stati Uniti e delle relative conseguenze per il sistema finanziario globale. Anche le previsioni per il settore turistico sono positive. Per il consumo privato non si vedono segnali positivi, anche perché l´inflazione negli ultimi mesi è fortemente aumentata, raggiungendo il 3 per cento a novembre a causa dell´incremento dei prezzi dei prodotti alimentari e del greggio. .  
   
   
IL FISCO È POLIGLOTTA: GUIDA FISCALE PER STRANIERI ANCHE IN ALBANESE, ARABO, ROMENO E SERBO-CROATO-BOSNIACO IL VADEMECUM ELABORATO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE IN COLLABORAZIONE CON IL CINFORMI  
 
Trento, 30 gennaio 2008 – Cos’è il codice fiscale? Cos’è la partita Iva? Cosa bisogna fare per avviare un’attività? Sono solo alcune delle domande che trovano risposta nella Guida Fiscale per gli Stranieri elaborata dall’Agenzia delle Entrate del Trentino con il contributo della Provincia autonoma di Trento attraverso il Centro informativo per l’immigrazione Cinformi. Il vademecum, disponibile in albanese, arabo, romeno e serbo-croato-bosniaco, è stato presentato oggi nel corso di un incontro dall’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso e dall’Agenzia delle Entrate di Trento, rappresentata dal direttore della Direzione centrale Servizi ai contribuenti Aldo Polito, dal direttore della Direzione provinciale del Trentino Antonino Gentile e dal capo Settore Servizi ai contribuenti e agli intermediari Margherita Calabrò. La guida edita in Trentino è un caso unico in Italia, tanto che la sua distribuzione coprirà l’intero territorio nazionale. “L’integrazione dei cittadini immigrati – ha sottolineato l’assessore Dalmaso – è un fatto importante per lo sviluppo reale del Trentino, sia in termini sociali che economici. Con la guida abbiamo compiuto un altro, importante, passo in avanti”. La guida – già disponibile on line sul sito dell’Agenzia delle Entrate (www. Agenziaentrate. Gov. It) ed aggiornata al novembre 2007 - è stata tradotta dalla cooperativa “Città aperta” di Rovereto. Il vademecum si articola in 6 sezioni: codice fiscale e partita Iva, contratti di locazione, acquisto prima casa, successioni, rimborsi, comunicazioni di irregolarità cartelle di pagamento. “L’obiettivo – come ha spiegato l’assessore provinciale alle politiche sociali Marta Dalmaso – è di garantire pari opportunità di accesso ai servizi e alla conoscenza, rendendo così reale l’integrazione nel tessuto sociale ed economico trentino dei cittadini immigrati”. L’assessore Dalmaso ha ringraziato per la disponibilità e la collaborazione l’Agenzia delle Entrate, rappresentata dal direttore Antonino Gentile e Aldo Polito. “E’ importante – hanno sottolineato i due dirigenti – che le istituzioni collaborino a favore del cittadino mettendo in campo nuovi servizi e nuovi strumenti di conoscenza”. La prima sezione elenca e illustra tutti gli adempimenti necessari per ottenere il codice fiscale, per aprire partita Iva e più in generale per avviare un’attività. Vengono elencati inoltre gli obblighi fiscali e le possibili agevolazioni. Nella seconda sezione, incentrata sui contratti di locazione, gli utenti trovano tutte le indicazioni necessarie per registrare i contratti di affitto e locazione di immobili con i relativi costi e imposte da pagare e le eventuali sanzioni. L’acquisto della prima casa, con le relative agevolazioni, è al centro della terza sezione. Attraverso alcuni semplici esempi il lettore della Guida, oltre a conoscere le modalità per beneficiare delle agevolazioni, può farsi un’idea concreta delle somme da versare a seconda dell’importo pagato per l’acquisto dell’immobile, anche in caso di successiva vendita. Chi, quando, dove e come presentare la denuncia di successione è l’argomento della quarta sezione, che spiega tra l’altro quali imposte vanno pagate e dove vanno versate. I rimborsi (di ritenute e versamenti diretti delle imposte e i rimborsi Iva) sono invece al centro della quinta sezione: qui viene spiegato tra l’altro come ottenere un rimborso e come velocizzarlo attraverso l’accredito sul conto corrente. L’ultima parte, sesta sezione, spiega cosa sono e come fare le comunicazioni di irregolarità cartelle di pagamento. Viene illustrato, passo dopo passo, il percorso che il contribuente deve seguire qualora ritenga non fondata la pretesa tributaria contenuta nella comunicazione derivante dai controlli automatici o dai controlli formali. Chiude il vademecum una pagina di indicazioni utili contenente numeri telefonici, indirizzi internet e indirizzi mail ai quali rivolgersi per avere informazioni, trovare gli uffici, reperire modulistica e normative, ricevere assistenza, prenotare appuntamenti, prenotare una richiamata o ricevere un’informazione fiscale sul cellulare. All’interno della Guida Fiscale per gli Stranieri è poi inserita una pagina con una presentazione del vademecum da parte dell’Assessore provinciale alle Politiche sociali Marta Dalmaso e del direttore della Direzione provinciale del Trentino dell’Agenzia delle Entrate Antonino Gentile. Assieme alla Guida viene distribuito un depliant dell’Agenzia delle Entrate sul nuovo regime fiscale per piccoli imprenditori e professionisti. .  
   
   
BANKITALIA: TROPPO OTTIMISTICO LO STUDIO SUI REDDITI DELLE FAMIGLIE IL RAPPORTO TRA REDDITI E CAROVITA E’ ASSAI PEGGIORE DELLE STIME DELLA BANCA D’ITALIA UNA FORBICE SIGNIFICATIVA DEL 12,8% FRA I REDDITI DEI COMMERCIANTI QUELLI DEI LAVORATORI DIPENDENTI  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - Lo studio di Bankitalia, pur se serio ed interessante, è in realtà eccessivamente ottimistico nell´affermare che non c´è stata perdita nel potere d´acquisto delle famiglie tra il 2000 ed il 2006. La ragione è che lo studio, pur rielaborandoli, parte dai dati ufficiali di contabilità nazionale per calcolare l´inflazione, calcoli che, come ha dimostrato il Codacons, sono “sballati”, in particolare tra il 2002 ed il 2004, a causa dei pesi lunari e dello sfasamento tra l´aggiornamento dei pesi, ossia il calcolo dei consumi reali delle famiglie, ed il calcolo dell´inflazione. In ogni caso lo studio conferma la forbice tra i lavoratori autonomi, che hanno potuto adeguare i loro listini all´inflazione reale ed il cui reddito, quindi, è aumentato del 13,1%, ed i lavoratori dipendenti, i cui redditi sono rimasti al palo aumentando solo dello 0,3 %. Una forbice significativa del 12,8%. I commercianti, insomma, come ha sempre sostenuto il Codacons, hanno potuto modificare i prezzi praticati, guadagnandoci dall´arrivo dell´euro, a differenza dei consumatori a reddito fisso che hanno dovuto subire i prezzi perdendo potere d´acquisto, e che ora sono ridotti sul lastrico. Una conferma di questo viene indirettamente sempre dallo studio di Bankitalia laddove si denuncia l´aumento del numero delle famiglie che si sono indebitate, pari, nel 2006, al 26,1% dei nuclei familiari. .  
   
   
ABI: BANCHE, 1,4 MILIONI GLI IMMIGRATI CLIENTI  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - Integrato finanziariamente quasi il 70% dei migranti. Luogo, tempo di residenza e lavoro incidono sull’uso della banca. Gli uomini chiedono credito e le donne inviano le rimesse. Nel 2006 rimesse dall’Italia pari a 4,35 miliardi di euro. In media 1. 900 euro a migrante verso il paese d’origine. Zadra: “Le banche italiane si sono attivate per rispondere subito alla domanda dei migranti. Possiamo contare su una fascia di nuovi clienti affidabili e attivi”. Al via a Roma il Forum sulla Responsabilità sociale d’impresa. Sette su dieci sono clienti di banca. Cresce sensibilmente il numero dei migranti che è parte dei circuiti finanziari. Quasi 1 milione e mezzo di immigrati è a pieno titolo integrato finanziariamente in Italia. Solo due anni fa era un milione, circa un terzo in meno. Luogo e tempo di residenza fanno la differenza. Gli uomini si occupano di chiedere credito per comprare la casa o l’auto, mentre alle donne viene affidato il risparmio e l’invio delle rimesse nei paesi d’origine. Sono i primi risultati della ricerca Abi – Cespi sull’Analisi dei bisogni finanziari e assicurativi degli immigrati in Italia, presentati oggi al Forum sulla Responsabilità sociale d’impresa. Incontri e confronti ai massimi livelli nel primo giorno del Forum, cui partecipano banche, imprese, istituzioni, accademici italiani ed internazionali. Focus particolare sui migranti sulla base di due indagini che compongono la ricerca Abi – Cespi. La prima è sull’offerta delle banche, con l’indicazione della bancarizzazione degli immigrati a due anni dalla prima rilevazione. La seconda fotografa la domanda , i bisogni finanziari dei migranti. Aprendo i lavori Giuseppe Zadra, il Direttore Generale dell’Abi, ha sottolineato che “Le banche italiane si sono attivate per rispondere subito alla domanda dei migranti. Possiamo contare su una fascia di nuovi clienti affidabili e attivi”. I migranti con conto corrente sono passati da 1. 058. 000 a 1. 410. 000 in due anni, con un aumento di 352. 000, andando dal 60% al 67% del totale delle persone provenienti dai paesi non Ocse. La popolazione di migranti adulti in Italia nel periodo 2005-2007 è passata da 1. 752. 694 residenti non Ocse (dato Dicembre 2004) ai 2. 119. 188 (dato Dicembre 2006), registrando un aumento del 20,9%. L’incremento della bancarizzazione è nettamente superiore a quello della della popolazione migrante. Il territorio dove si risiede incide sensibilmente . I diversi contesti produttivi, economici e sociali hanno forti ripercussioni nel rapporto degli immigrati con le banche. A Milano ha rapporti con la banca il 71,3%, a Roma il 52,6 ed a Palermo il 38%. Il luogo di residenza influisce trasversalmente anche all’interno delle stesse comunità nazionali. E così il tasso di bancarizzazione degli immigrati dal Marocco a Milano è del 79,2%, mentre a Palermo è del 41,3%. I rumeni bancarizzati a Milano sono il 71,2%, rispetto al 51,1% di Perugina e al 45,3% di Roma. Il Paese di origine ha comunque un suo peso. Tra i più bancarizzati Ecuadoriani (73,1%), Albanesi (67,4%), Egiziani (62,8%), Senegalesi (59,3%), Ghanesi (57,7%) e Marocchini (55,7%). Gli uomini titolari di conto corrente sono il 60,4%, mentre le donne il 50,4, nonostante a livello di presenza numerica i generi quasi si equivalgano. Quando la presenza femminile è più numerosa il quadro cambia, come nei casi della comunità ecuadoriana e rumena dove la bancarizzazione femminile è superiore del 9% e del 4% a quella maschile. Pagina 2 di 2 Il tempo di permanenza è l’altro fattore che incide decisamente nel processo di bancarizzazione. Più si resta in Italia più si entra in relazione con la banca. L’aumento si può collegare al miglioramento della posizione lavorativa e alla maggiore stabilità contrattuale. L’indice di bancarizzazione è superiore alla media in caso di lavoro dipendente a tempo indeterminato (70,5%), di lavoro autonomo regolare (69,6%) e di contratto a progetto (67,7%). Il lavoro è un fattore importante nel percorso di inclusione finanziaria. La necessità di accreditare lo stipendio da parte del datore di lavoro è il primo motivo di bancarizzazione (52,3%), seguita dal desiderio di mettere al sicuro il denaro (40,9%) e dall’opportunità di risparmiare (39%). Rimesse. Cresce il flusso di denaro verso le aree di provenienza. Nel 2006 le rimesse dall’Italia sono state pari a 4,35 miliardi di euro secondo i dati Uic. In media 1. 900 euro a migrante. Nel periodo 2004 – 2006 il dato complessivo è stato pari a 10,9 miliardi di euro. Nel 2006, la Romania è il primo paese di destinazione delle rimesse dall’Italia con oltre 770 milioni di euro. Seguono la Cina con circa 700 milioni, le Filippine con 500 milioni, il Marocco con circa 290 milioni, il Senegal con 200 milioni. L’ammontare delle rimesse inviate in Albania è pari a 138 milioni di euro, mentre sono stati inviati in Bangladesh ed Ecuador circa 100 milioni di euro. Secondo l’indagine Abi – Cespi il 77,6% invia denaro nel paese d’origine. Oltre all’area di provenienza ha il suo peso la zona di residenza. Guidano la classifica delle comunità con maggiori volumi d’invio i marocchini e i cinesi di Milano, i filippini di Roma, i senegalesi e gli ecuadoriani di Milano (attorno al 90% di persone che inviano). Circa l’ammontare inviato, in più del 51,2% vengono indicate cifre comprese tra i 101 e i 300 euro. La gran parte dei migranti manda denaro almeno una volta ogni 2-3 mesi (il 63,9% del totale), mentre il 38,4 invia almeno una rimessa al mese. Il trasferimento verso i propri paesi di origine è quindi estremamente frequente e diffuso. Il volume del danaro inviato non diminuisce in maniera significativa con il prolungarsi della permanenza. L’80% degli immigrati con un’anzianità migratoria di oltre dieci anni continua ad inviare rimesse. Servizi bancari. Oltre l’80% dei migranti bancarizzati intervistati usa il conto corrente, il 65% il bancomat e circa il 40% i servizi di accreditamento dello stipendio e addebito sul conto delle utenze. I prodotti collegati al credito (mutui e prestiti personali) sono utilizzati dal 23% dei migranti bancarizzati e circa il 20% fa uso degli assegni bancari e del libretto di risparmio. Le donne utilizzano di più i libretti di risparmio (23% rispetto al 19% degli uomini), le carte di credito pre-pagate (17% rispetto al 14,8%) e le rimesse (13,7% rispetto all’ 11,8%). Le donne generalmente si occupano delle spese ordinarie e del risparmio della famiglia, mentre agli uomini è affidata la gestione straordinari, per esempio la richiesta dei mutui casa. Credito. Il 54% degli intervistati ha attivato un finanziamento con una banca, il 27% con una finanziaria, il 12% è ricorso ad amici e parenti. Il migrante che chiede credito in prevalenza sottoscrive un mutuo (il 90% di chi ha chiesto un mutuo è andato in banca) oppure chiede un prestito personale (il 41% dei prestiti personali è stato attivato in banca. L’acquisto della casa in Italia e dell’auto o della moto sono le ragioni principali per chiedere un finanziamento. .  
   
   
INTESA SANPAOLO HA ACQUISITO IL CONTROLLO DI CARIFIRENZE E PROMUOVERA’ L’OPA OBBLIGATORIA TOTALITARIA  
 
 Torino, Milano, 30 gennaio 2008 – Intesa Sanpaolo ha perfezionato ieri la permuta di 398. 904. 617 azioni ordinarie proprie con 334. 090. 969 azioni ordinarie di Cassa di Risparmio di Firenze (“Carifirenze”) detenute da Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia e Sofibar, pari al 40,3% del capitale di Carifirenze. Intesa Sanpaolo ha conseguentemente acquisito il controllo di Carifirenze, venendo a detenere complessivamente il 58,9% del capitale di quest’ultima per effetto della predetta permuta e della quota già detenuta (18,6% circa). Pertanto, ai sensi degli artt. 106 e 102 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e successive modifiche, Intesa Sanpaolo comunica che promuoverà un’offerta pubblica di acquisto (l’ “Opa Obbligatoria”) sulla totalità delle azioni di Carifirenze con diritto di voto non detenute, corrispondente al 41,1% del capitale sociale dell’emittente, presentando a Consob non oltre venti giorni dalla data odierna il Documento d’Offerta destinato alla pubblicazione. .  
   
   
BANCA ITALEASE: RICERCA DI POSSIBILI PARTNER STRATEGICI  
 
Milano, 30 gennaio 2008 - Banca Italease, in relazione alle notizie apparse ieri sulla stampa, precisa che l’attività di ricerca di possibili partner strategici, nazionali ed internazionali, viene condotta con l’ausilio dell’advisor Rothschild S. P. A. Nell’ambito di un più ampio mandato finalizzato a valutare, nell’interesse della Banca, ogni possibile scenario evolutivo. .  
   
   
BANCO POPOLARE E BANCA ITALEASE  
 
Verona, 29 gennaio 2008 – Su richiesta di Consob e con riferimento alle notizie stampa di ieri, il Banco Popolare precisa che le riflessioni su una eventuale partnership strategica per Banca Italease vengono condotte dagli organi di Banca Italease medesima avendo gli stessi ricevuto mandato esplorativo dal Patto di Stabilità. .  
   
   
GRUPPO CATTOLICA, AL VIA IL PIANO STRATEGICO 2008-2010: IL GRUPPO VERSO UN’ALTA REDDITIVITA’ INDUSTRIALE SEMPLIFICAZIONE DELLA STRUTTURA SOCIETARIA DEL GRUPPO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA BASE COSTI UTILE NETTO DI GRUPPO A 180 MILIONI  
 
Verona, 30 Gennaio 2008 - Il Gruppo Cattolica punta a raggiungere maggiori e crescenti margini di redditività attraverso l’incremento di efficacia ed efficienza delle attività industriali, la forte razionalizzazione della struttura societaria e di costo, lo sviluppo di nuove iniziative di rafforzamento della capacità distributiva di Gruppo, l’evoluzione delle politiche di investimento e l’attenzione al mantenimento di una struttura efficiente del capitale, con il presidio degli attuali livelli di rating e la progressione delle attività di enterprise risk management. Lo sviluppo del piano poggia anche sulle molteplici azioni già avviate nel corso del 2007. Questi in sintesi i tratti essenziali del nuovo Piano strategico 2008-2010 del Gruppo Cattolica, approvato ieri sera dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Paolo Bedoni dopo aver analizzato i dati di preconsuntivo 2007. Preconsuntivo 2007 - I premi danni si attestano a 1,53 miliardi, in calo del 4,1%, in seguito ad azioni di riforma del portafoglio nel ramo Auto. I rami elementari risultano invece in crescita del 4,1%, in linea con il mercato. La raccolta vita si attesta a 2,13 miliardi, in calo principalmente a seguito della cessazione dell’accordo con il Gruppo Banco Popolare, mentre sull’anno appena chiuso non ha potuto dispiegare appieno le proprie potenzialità il nuovo accordo strategico con la Banca Popolare di Vicenza. Si conferma in positivo l’inversione di tendenza dei risultati industriali: il combined ratio è in sensibile riduzione da 109 a 104,2% sul lavoro diretto, come pure il rapporto sinistri a premi che è in miglioramento strutturale da 84,1 a 76,3%. Il risultato consolidato mostra una contrazione, per effetto di una significativa riduzione dei proventi straordinari netti (che nel 2006 erano ammontati a 185 milioni), e per l’apparire di oneri non ripetibili, fra cui in particolare la spesatura delle provvigioni di preconto, a seguito della entrata in vigore del Decreto Bersani, che incide per 32 milioni. Tenuto conto di tali oneri non ripetibili, il risultato consolidato è previsto attestarsi a 45 milioni. Tutto quanto sopra, oltre a porre solide basi per la sostenibilità dei risultati futuri, consente di mantenere inalterata la politica dei dividendi del Gruppo. In considerazione del percorso avviato che proseguirà secondo le direttrici del Piano, si ritiene infatti che sarà possibile proporre alla prossima Assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo per azione invariato rispetto a quello dello scorso esercizio. Piano Strategico 2008-2010 - Il Piano strategico, presentato ieri alla comunità finanziaria ed alla stampa dal Direttore Generale Giovan Battista Mazzucchelli, prevede i seguenti target consolidati al 2010: Utile netto consolidato 204 milioni - Utile netto di Gruppo 180 milioni; Redditività tecnica dei rami danni in progressivo miglioramento: combined ratio1 al 93,7%; rapporto sinistri a premi1 al 71%; rapporto altre spese di amministrazione su premi1 al 5%. La raccolta premi è prevista aumentare da 3,7 miliardi del preconsuntivo 2007 a 5,0 miliardi al 2010 registrando una crescita media annua di circa il 10,6%. La composizione del portafoglio consolidato al 2010 prevede 1,9 miliardi nei rami danni (con un tasso medio di crescita del 7%, grazie, in particolare, al contributo di canali diversi dall’agenziale tradizionale) e 3,1 miliardi nei rami vita (con una crescita media del 13,1% grazie principalmente all’andata a regime degli accordi già sottoscritti). Dal punto di vista industriale, il Piano si sviluppa lungo cinque direttrici: 1. Miglioramento della gestione tecnica, attraverso l’attento monitoraggio della redditività del portafoglio auto, l’evoluzione e l’affinamento delle capacità di pricing dei rischi, la razionalizzazione e l’evoluzione del portafoglio prodotti rami elementari retail ed il rafforzamento della performance di gestione dei sinistri in ottica di servizio alla clientela e riduzione complessiva della spesa; 2. Razionalizzazione della struttura societaria e riduzione dei costi, grazie al completamento del riassetto societario del Gruppo e l’ultimazione dell’integrazione organizzativa, operativa ed informatica delle strutture; 3. Rafforzamento della capacità distributiva, grazie al rilancio della capacità di vendita di prodotti vita e previdenza delle reti agenziali, la massimizzazione delle opportunità offerte dai canali di bancassicurazione e dalle correlate importanti partnership, il rafforzamento delle potenzialità distributive nei rami danni attraverso lo sviluppo selettivo del canale agenziale tradizionale, la focalizzazione sul potenziale della bancassicurazione danni e la leva sulle opportunità offerte dalle discontinuità normative mediante lo sviluppo di un canale plurimandatario; 4. Evoluzione delle politiche di investimento, attraverso un attento ampliamento delle asset class utilizzate, con un re-ingresso nel settore immobiliare, e politiche di asset allocation orientate al medio-lungo periodo per i portafogli vita e ad una gestione attiva del rischio con target di breve e stop loss (“risk budgeting”) per i portafogli danni; 5. Mantenimento di una struttura efficiente del capitale, coerente con un livello di rating in area singola A e, nel contempo, con una remunerazione per gli azionisti progressivamente crescente, facendo leva sulla elevata flessibilità della struttura finanziaria del Gruppo ed anche grazie alla prosecuzione del processo di implementazione di strutture, tecniche e sistemi di Enterprise Risk Management, già intrapreso nel corso del 2007. .  
   
   
TRASPORTI: IN ITALIA UN BUSINESS PER 190.000 IMPRESE UNA IMPRESA ITALIANA SU CINQUE ¨¨ LOMBARDA, UNA SU DIECI ¨¨ MILANESE AVELLINO, ROMA E RAGUSA LE PROVINCE PI¨´ DINAMICHE  
 
 Milano, 30 gennaio 2008 - Sono oltre 190. 000 le imprese attive nel settore dei trasporti in Italia al terzo trimestre 2007. In termini assoluti, la ¡°parte del leone¡± spetta ai trasporti terrestri e mediante condotte che comprendono il 77% del totale delle imprese italiane operanti nel settore dei trasporti (145. 764 attivit¨¤). Seguono le attivit¨¤ ausiliarie e agenzie viaggi con il 16,4% del totale nazionale (31. 112 imprese) e le poste e telecomunicazioni con il 6% (11. 411 imprese) che sono anche i settori che rispetto allo stesso periodo del 2006 crescono, rispettivamente, del 2,4% e del 3,6%. Tra le regioni italiane che pesano maggiormente sul mercato nazionale dei trasporti, la Lombardia ¨¨ prima detenendo quasi un quinto (18%) del totale delle imprese italiane attive nel settore (34. 009 attivit¨¤), davanti a Lazio (10,1%, 19. 199 imprese), Emilia-romagna (10%, 19. 000) e Veneto (8,9%, 16. 991). In provincia. In termini assoluti, la provincia italiana con il maggior numero di imprese attive nel settore dei trasporti ¨¨ Milano, in testa alla classifica con 17. 984 imprese (il 9,5% del totale delle imprese italiane del settore). In seconda posizione Roma con 15. 010 imprese (7,9% del totale italiano), seguita da Napoli (8. 797 imprese), Torino (8. 361) e Bologna (5. 005). Rispetto al 2006 le province in cui il settore dei trasporti cresce maggiormente sono situate nel Centro ¨C Sud d¡¯Italia: Avellino (+3,4% in un anno), Roma (+2,8%) e Ragusa (+2,1%). Ma fanno bene anche Caserta e Brindisi con una crescita in un anno pari a quasi un punto percentuale. Emerge da un¡¯elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2007, in occasione della Mobility Conference Exhibition 2008 organizzata da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano. Mobility Conference Exhibition. Assolombarda e Camera di commercio di Milano organizzano il 28 e 29 gennaio 2008 a Milano la sesta edizione della Mobility Conference Exhibition. Due intense giornate di convegni, workshop e dibattiti interamente dedicati ai temi della mobilit¨¤, delle infrastrutture, delle reti di trasporto, della logistica e degli scenari di sviluppo del sistema infrastrutturale lombardo e italiano. ¡°La dimensione del settore dei trasporti - ha dichiarato Bruno Ermolli, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano e presidente di Promos ¨C ci conferma l¡¯importanza del tema della mobilit¨¤ e delle infrastrutture. Un aspetto oggi centrale nella sfida della competitivit¨¤, che chiede alle istituzioni un impegno rinnovato per una maggiore concretezza e vicinanza al territorio. Per questo motivo come Camera di commercio di Milano abbiamo dato vita a Parcam Srl, una holding di servizio nella quale sono confluite le nostre partecipazioni mobiliari in infrastrutture. Un nuovo strumento al servizio delle imprese, pensato con una logica di sussidiariet¨¤ attiva e con l¡¯obiettivo di moltiplicare le risorse pubbliche e private destinate alle infrastrutture. ¡± Numero di imprese e quote percentuali nei settori del trasporto in Italia per regioni
Trasporti terrestri + Trasporto mediante condotte Trasporti marittimi e per vie d´acqua Trasporti aerei Attivit¨¤ ausiliarie dei trasporti - agenzie viaggi Poste e telecomunicazioni Totale trasporti
¨» 2007 2007 2007 2007 2007 2007 Peso % su Italia 2007
Abruzzo 2. 830 3 6 483 178 3. 500 1,8%
Basilicata 1. 332 1 2 158 33 1. 526 0,8%
Calabria 3. 731 14 3 577 281 4. 606 2,4%
Campania 10. 568 208 11 3. 585 1. 102 15. 474 8,1%
Emilia-romagna 15. 965 53 11 2. 222 749 19. 000 10,0%
Friuli-venezia Giulia 2. 704 33 1 616 169 3. 523 1,9%
Lazio 14. 253 41 24 3. 340 1. 541 19. 199 10,1%
Liguria 4. 441 113 1 1. 635 425 6. 615 3,5%
Lombardia 25. 643 85 63 5. 725 2. 493 34. 009 17,9%
Marche 4. 493 12 3 615 222 5. 345 2,8%
Molise 752 4 - 89 28 873 0,5%
Piemonte 10. 972 71 14 1. 767 1. 066 13. 890 7,3%
Puglia 7. 476 36 3 1. 661 430 9. 606 5,1%
Sardegna 4. 174 102 5 935 233 5. 449 2,9%
Sicilia 9. 229 99 11 2. 193 655 12. 187 6,4%
Toscana 8. 814 33 6 2. 482 784 12. 119 6,4%
Trentino-alto Adige 2. 659 5 9 330 86 3. 089 1,6%
Umbria 2. 371 - 2 321 168 2. 862 1,5%
Valle D´aosta 219 - 3 57 18 297 0,2%
Veneto 13. 138 768 14 2. 321 750 16. 991 8,9%
Totale Italia 145. 764 1. 681 192 31. 112 11. 411 190. 160 100,0%
Peso % del settore su Totale trasporti Italia 76,7% 0,9% 0,1% 16,4% 6% 100%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro imprese al Iii trimestre 2007 e 2006 Numero di imprese e quote percentuali nei settori del trasporto in Italia per province
Trasporti terrestri + Trasporto mediante condotte Trasporti marittimi e per vie d´acqua Trasporti aerei Attivit¨¤ ausiliarie dei trasporti -agenzie viaggi Poste e tele comuni cazioni Totale trasporti Peso % su Italia
Agrigento 758 1 - 112 42 913 0,5%
Alessandria 964 - 3 158 53 1. 178 0,6%
Ancona 1. 200 4 2 223 75 1. 504 0,8%
Aosta 219 - 3 57 18 297 0,2%
Arezzo 756 - - 128 65 949 0,5%
Ascoli Piceno 994 - - 155 49 1. 198 0,6%
Asti 501 - - 54 21 576 0,3%
Avellino 737 1 - 113 36 887 0,5%
Bari 3. 720 10 1 834 180 4. 745 2,5%
Belluno 426 - 2 51 18 497 0,3%
Benevento 526 - - 79 23 628 0,3%
Bergamo 2. 205 1 4 418 193 2. 821 1,5%
Biella 278 - - 68 9 355 0,2%
Bologna 4. 324 1 3 471 206 5. 005 2,6%
Bolzano - Bozen 1. 401 - 3 173 41 1. 618 0,9%
Brescia 2. 859 24 6 571 297 3. 757 2,0%
Brindisi 633 3 - 197 36 869 0,5%
Cagliari 1. 852 22 1 402 135 2. 412 1,3%
Caltanissetta 726 3 - 76 29 834 0,4%
Campobasso 586 4 - 73 23 686 0,4%
Caserta 1. 321 4 - 243 186 1. 754 0,9%
Catania 2. 526 7 3 482 146 3. 164 1,7%
Catanzaro 700 1 1 108 42 852 0,4%
Chieti 772 - 2 152 30 956 0,5%
Como 1. 195 9 1 272 83 1. 560 0,8%
Cosenza 912 2 1 171 81 1. 167 0,6%
Cremona 849 3 - 105 42 999 0,5%
Crotone 428 4 - 50 49 531 0,3%
Cuneo 1. 459 1 1 184 54 1. 699 0,9%
Enna 320 - - 50 20 390 0,2%
Ferrara 1. 113 10 1 162 50 1. 336 0,7%
Firenze 2. 669 1 1 622 288 3. 581 1,9%
Foggia 1. 300 15 2 222 63 1. 602 0,8%
Forli´ - Cesena 1. 710 12 2 162 64 1. 950 1,0%
Frosinone 1. 289 - - 176 52 1. 517 0,8%
Genova 2. 884 84 1 1. 028 312 4. 309 2,3%
Gorizia 281 7 1 103 17 409 0,2%
Grosseto 386 7 - 181 31 605 0,3%
Imperia 472 5 - 142 40 659 0,3%
Isernia 166 - - 16 5 187 0,1%
L´aquila 544 - 1 69 41 655 0,3%
La Spezia 457 19 - 286 37 799 0,4%
Latina 1. 182 13 - 362 66 1. 623 0,9%
Lecce 1. 008 3 - 197 94 1. 302 0,7%
Lecco 690 1 - 98 39 828 0,4%
Livorno 761 17 1 552 65 1. 396 0,7%
Lodi 593 - 1 69 36 699 0,4%
Lucca 977 3 2 213 57 1. 252 0,7%
Macerata 859 1 - 121 62 1. 043 0,5%
Mantova 1. 004 6 - 143 62 1. 215 0,6%
Massa Carrara 460 3 - 137 25 625 0,3%
Matera 384 - 1 65 9 459 0,2%
Messina 1. 393 26 1 283 94 1. 797 0,9%
Milano 12. 909 39 39 3. 467 1. 530 17. 984 9,5%
Modena 2. 524 1 1 386 111 3. 023 1,6%
Napoli 5. 374 185 10 2. 526 702 8. 797 4,6%
Novara 677 11 1 158 73 920 0,5%
Nuoro 675 40 1 142 22 880 0,5%
Oristano 359 2 - 55 6 422 0,2%
Padova 2. 778 5 1 365 160 3. 309 1,7%
Palermo 1. 648 27 5 667 163 2. 510 1,3%
Parma 1. 056 1 - 226 61 1. 344 0,7%
Pavia 1. 240 - - 169 80 1. 489 0,8%
Perugia 1. 929 - 2 227 131 2. 289 1,2%
Pesaro E Urbino 1. 440 7 1 116 36 1. 600 0,8%
Pescara 866 2 2 152 47 1. 069 0,6%
Piacenza 1. 100 1 - 137 36 1. 274 0,7%
Pisa 898 2 1 236 59 1. 196 0,6%
Pistoia 632 - - 137 49 818 0,4%
Pordenone 754 - - 77 44 875 0,5%
Potenza 948 1 1 93 24 1. 067 0,6%
Prato 640 - - 160 94 894 0,5%
Ragusa 674 - - 142 49 865 0,5%
Ravenna 1. 368 16 1 280 77 1. 742 0,9%
Reggio Di Calabria 1. 396 4 1 184 101 1. 686 0,9%
Reggio Emilia 1. 737 1 2 164 91 1. 995 1,0%
Rieti 313 - - 28 9 350 0,2%
Rimini 1. 033 10 1 234 53 1. 331 0,7%
Roma 10. 920 25 24 2. 668 1. 373 15. 010 7,9%
Rovigo 720 8 - 102 31 861 0,5%
Salerno 2. 610 18 1 624 155 3. 408 1,8%
Sassari 1. 288 38 3 336 70 1. 735 0,9%
Savona 628 5 - 179 36 848 0,4%
Siena 635 - 1 116 51 803 0,4%
Siracusa 467 22 2 194 56 741 0,4%
Sondrio 514 - 2 49 13 578 0,3%
Taranto 815 5 - 211 57 1. 088 0,6%
Teramo 648 1 1 110 60 820 0,4%
Terni 442 - - 94 37 573 0,3%
Torino 6. 527 - 7 1. 005 822 8. 361 4,4%
Trapani 717 13 - 187 56 973 0,5%
Trento 1. 258 5 6 157 45 1. 471 0,8%
Treviso 2. 352 3 2 265 129 2. 751 1,4%
Trieste 592 23 - 254 32 901 0,5%
Udine 1. 077 3 - 182 76 1. 338 0,7%
Varese 1. 585 2 10 364 118 2. 079 1,1%
Venezia 1. 885 749 3 642 121 3. 400 1,8%
Verbano Cusio Ossola 232 58 1 81 13 385 0,2%
Vercelli 334 1 1 59 21 416 0,2%
Verona 2. 727 2 2 584 144 3. 459 1,8%
Vibo Valentia 295 3 - 64 8 370 0,2%
Vicenza 2. 250 1 4 312 147 2. 714 1,4%
Viterbo 549 3 - 106 41 699 0,4%
Totale Italia 145. 764 1. 681 192 31. 112 11. 411 190. 160 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro imprese al Iii trimestre 2007 e 2006 .
 
   
   
MICROCREDITO, 118 NUOVI OCCUPATI TRA I PRIVI DI GARANZIE IL BILANCIO DI UN ANNO DEL PROGETTO SMOAT DELLA REGIONE TOSCANA  
 
 Firenze, 30 gennaio 2008 - 103 microcrediti erogati che hanno creato 118 nuovi posti di lavoro. E’ questo il risultato più rilevante dopo un anno di vita del progetto Smoat, Sistema Microcredito Orientato Assistito Toscano promosso dalla Regione insieme a Fidi Toscana. 103 tra imprenditori e imprenditrici che, privi di garanzie bancarie, hanno potuto accedere al credito grazie a questa innovativa politica regionale che fa leva sul microcredito e sull’accompagnamento di chi vuol fare impresa. Tra i nuovi imprenditori c’è chi a Porto Ercole ha avviato un Centro di velaterapia e chi a Prato ha aperto una pasticceria brasiliana; chi a Firenze è diventato mastro calzolaio e chi produce detergenti non inquinanti; chi a Viareggio realizza eventi enogastronomici a base di pesce ma anche chi, dentro il carcere, ha attivato un laboratorio per recuperare materiali ferrosi e gas freon. Un arcipelago variegato di interventi che! insieme offrono un affresco di qualità in termini di i! mpatto o ccupazionale, di utilizzo del credito per settore, genere e distribuzione territoriale. 70 finanziamenti sono stati erogati a cittadini italiani, 15 a imprenditori rumeni e altri 18 a persone di diverse nazionalità. Sono 71 le imprese maschili e 32 quelle femminili. Il 33% delle imprese è attivo nel settore edile, il 28% e il 27% rispettivamente in quello dei servizi e del commercio (artigianato 13%, ristorazione 2%). Il 40% dei beneficiari ha tra i 20 e i 35 anni, il 32% tra i 36 e i 43 anni, il 28% oltre i 44. La provincia con più interventi è quella di Arezzo con 59, seguita da Firenze con 27. Il progetto Smoat è uno dei risultati del protocollo sottoscritto dalla Regione Toscana con le banche del territorio. In particolare la Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo (29 prestiti), la Banca Popolare dell´Etruria e del Lazio (21) e il Monte dei Paschi di Siena (14) sono state gli istituti di credito con più erog! azione di crediti. In tutto si sono contati ben 400 contatti da parte di imprese e potenziali imprese e dal 15 gennaio 2007 ad oggi sono state istruite 188 pratiche. «Grazie al microcredito abbiamo acquisito in un anno 118 nuovi posti di lavoro. Il progetto Smoat ha permesso di rendere possibile il sogno imprenditoriale a oltre cento tra donne e uomini. Un sogno generalmente frustrato dalla difficoltà di ottenere credito attraverso i canali tradizionali ma anche dalla complessità di capire a fondo le dinamiche del mercato di riferimento. Facendo forza sulla leva del microcredito e sull’accompagnamento e tutoraggio dei nuovi imprenditori la Regione ha deciso di sostenere e dare fiducia a persone che hanno buone idee, volontà da vendere ma che avrebbero rischiato di non vedere realizzati i loro desideri imprenditoriali. » Così Ambrogio Brenna, assessore all’innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana ha commentato il bilancio del primo anno di attività d! el Progetto Smoat - Sistema Microcredito Orientato Assistito T! oscano ( il dettaglio nella scheda allegata). «Far nascere e crescere nuove imprese sul territorio è uno dei cardini della politica economica regionale – ha continuato Brenna. Il progetto Smoat, incastonato nelle misure previste da Fabrica Ethica con la Cer (Commissione Etica Regionale), ha riscosso un grande successo anche a livello comunitario vincendo lo scorso dicembre, insieme alle politiche per la responsabilità d’impresa, il premio Enterprise Awards della Commissione Europea. Una dimostrazione che la forte componente innovativa di questo percorso è stata riconosciuta ai più alti livelli continentali. » Le origini - Sulle tracce del premio Nobel Muhammad Yunus, fondatore della Grameen Bank, il progetto Smoat mira a sostenere quelle persone che, senza differenziazioni di genere, età o cittadinanza, hanno passione, idee e il desiderio di creare una piccola realtà imprenditoriale capace di contribuire! al proprio benessere ed allo sviluppo locale. Grazie ad un accordo tra Regione Toscana, il sistema bancario e Fidi Toscana vengono concessi finanziamenti fino ad un massimo di 15. 000 euro a coloro che non hanno garanzie. I servizi - Smoat offre inoltre alle neo imprese e a quelle con meno di 36 mesi di vita, anche una serie di servizi gratuiti utili allo start-up d´impresa: orientamento (mappatura delle competenze, opportunità di mercato, valutazione dei rischi d´impresa), assistenza (progetti di fattibilità marketing, piani di restituzione, aggregazione di piccole imprese, riferimenti normativi) e tutoraggio (iter burocratici, ricerca di visibilità della neo impresa, rapporti con le associazioni di categoria). Le prospettive - Nel prossimo futuro il progetto Smoat amplierà i servizi offerti e la tipologia dei beneficiari. E’ prevista una rete di sportelli interattivi e stanno partendo alcuni corsi di formazione a supporto dell&r! squo;azione; dal 23 gennaio è attivo il modulo formativ! o &ldquo ;Cultura d’impresa” che sancisce un patto tra microcreditori e Regione sul tipo di sviluppo che questo territorio ha deciso di perseguire. E’ previsto infine un confronto a livello nazionale e internazionale con le altre esperienze di microcredito istituzionali o meno. .  
   
   
NASCE LA CONSULTA DELLE IMPRESE DEL LAZIO  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - Abi Lazio, Ania, Confcommercio Lazio, Confindustria Lazio e Federlazio, in quanto associazioni maggiormente rappresentative dei rispettivi Settori di riferimento dell’economia, hanno costituito la Consulta delle Imprese del Lazio. Coordinatore e portavoce della Consulta è stato nominato per il primo anno Massimo Tabacchiera, presidente della Federlazio. La Consulta vuole essere una sede dove le cinque Associazioni possono riflettere insieme ed individuare strategie d’azione comuni sui temi più rilevanti per lo sviluppo del Sistema economico regionale. La Consulta del Lazio è ovviamente aperta alla partecipazione di altre Associazioni imprenditoriali operanti nel territorio regionale. Il 13 febbraio a Roma si terrà – con la partecipazione di tutti i componenti - una Conferenza stampa di presentazione della Consulta delle Imprese del Lazio, alle ore 12. 00 presso - la Federlazio Viale Libano n. 62 – Roma Eur. .  
   
   
RICERCA E COMPETITIVITÀ: UN AIUTO PER LE PMI  
 
 Valenzano, 30 gennaio 2008 - Si è svolta ieri la Giornata Informativa dell’Arti per illustrare le opportunità e le misure specifiche per le Piccole e Medie Imprese nell’ambito delle iniziative del 7° Programma Quadro. Confronto con lo stato dell’arte europeo, interscambio di esperienze e di know-how, conoscenza di altri mercati, inserimento in gruppi di Eccellenza, miglioramento della competitività, costruzione di nuovi impianti e creazione di nuovi posti di lavoro: questi i dati positivi riportati dalle aziende pugliesi che hanno partecipato con successo ai precedenti bandi sulle misure specifiche per le Pmi emanati dalla Commissione Europea nell’ambito delle iniziative del 7° Programma Quadro Comunitario di Ricerca. Le azioni messe in campo dal 7°Pq, infatti, mirano proprio ad incentivare le attività di ricerca delle Pmi e di Associazioni di Pmi e la successiva valorizzazione dei risultati attraverso cospicui finanziamenti – 1,3 Miliardi di Euro nell’arco dei sette anni di vigenza del programma quadro (2007-2013) –; si tratta di un’azione di supporto fortemente indicativa della rilevanza che la Commissione attribuisce alla promozione dei programmi di ricerca misti (pubblici e privati) e transnazionali (collaborazioni con paesi appartenenti all’Ue e non), al fine di favorire l’acquisizione di know-how tecnologico e colmare il divario esistente tra ricerca e produzione innovativa. La giornata informativa organizzata oggi dall’Arti su questi temi si inserisce nell’ambito delle iniziative già attivate dall’Agenzia per incentivare la partecipazione di soggetti pugliesi ai bandi della Commissione Europea in tema di ricerca. Nel corso dell’incontro odierno è stata illustrata agli imprenditori e agli esponenti del mondo della ricerca pugliesi l’azione “Ricerca a vantaggio delle Pmi”, una delle sette misure finanziate dal programma specifico “Capacità” del 7° Programma Quadro Comunitario della Ricerca. Come ha rilevato Nicola De Bartolomeo, presidente di Confindustria Puglia, nel suo intervento introduttivo, gli sforzi prodotti dalla regione Puglia per aiutare le Pmi locali a sviluppare il proprio potenziale produttivo e innovativo sono di notevole importanza, soprattutto alla luce della positiva inversione di tendenza registrata nell’ultimo quinquennio; della stessa opinione anche Gianfranco Viesti, presidente dell’Arti, che ha sottolineato il lavoro svolto dall’Agenzia nel contribuire a rendere la Puglia un polo di eccellenza nel panorama europeo. La mattinata di lavori, poi, è proseguita con gli interventi tecnici di Antonio Loredan, Funzionario della Dg Ricerca della Commissione Europea, che ha illustrato il nuovo bando in scadenza il prossimo 11 aprile e le principali novità per le Pmi introdotte con il 7°Pq, e di Annalisa Ceccarelli, funzionaria dell’Apre, che ha relazionato sui risultati del primo bando da poco chiuso. Di particolare interesse le testimonianze di aziende e centri di ricerca che hanno partecipato con successo ai precedenti bandi sulle misure specifiche per le Pmi: hanno preso la parola Piero Larizza della Masmec srl di Modugno (Ba), Palmiro Poltronieri, della Biotecgen srl di Novoli (Le), Pietro Lecce della Jonica Impianti di Lizzano (Ta) e Federico Baruzzi del Cnr-ispa di Bari. Da tutti questi interventi è emersa l’importanza che strutture produttive medio-piccole si avvalgano di strumenti di finanziamento per potenziare la propria competitività sui mercati di riferimento, grazie soprattutto alla capacità di sviluppare all’interno o esternalizzandole le attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e processi. .  
   
   
LAZIO: PRESENTATO IL RAPPORTO SULLA FINANZA LOCALE 2007 IL PIÙ BASSO LIVELLO DI SPESA PUBBLICA AUTONOMA FRA LE REGIONI A STATUTO ORDINARIO  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - Il Lazio presenta il più basso livello di spesa pubblica autonoma fra le regioni a statuto ordinario: 1. 205 euro per abitante, contro una media nazionale di 2. 088 euro. Allo stesso tempo, risulta elevata proprio nel Lazio la dimensione della spesa pubblica attivata dall´amministrazione centrale: 21. 502 euro pro capite a fronte di una media italiana di 15. 964. E’ quanto emerge dal ‘Rapporto sulla finanza locale del Lazio 2007’, presentato presso la facoltà di Economia dell’università ‘La Sapienza’ di Roma. Realizzato dal dipartimento di Economia pubblica dell’Università ‘La Sapienza’in collaborazione con Sviluppo Lazio, per conto dell’assessorato regionale al Bilancio, il rapporto evidenzia le scelte finanziarie messe in atto dagli enti locali del territorio, analizzandone la dinamica di entrate e spese e l’evoluzione degli interventi nei diversi settori di spesa, sia ordinaria sia di investimento. Una parte della ricerca è dedicata alla spesa sanitaria del Lazio. Nel periodo 2006-2007, in particolare, si e’ verificata un´inversione di tendenza con una variazione percentuale dello 0,7% contro l´1,8% registrato a livello nazionale. I dati riportati mostrano, poi, che nei primi 8 mesi del 2007 la spesa farmaceutica e’ diminuita del 14,3%, contro una media nazionale dell´8,1%. “Questo rapporto - ha commentato Piero Marrazzo, presidente della regione Lazio, intervenendo alla presentazione - spiega le dinamiche al di la’ dei numeri. Abbiamo il più importante Pil regionale del Paese, secondo solo a quello della Lombardia. Ma emerge, soprattutto, che abbiamo una spesa pubblica bassa. Ci troviamo - ha proseguito - di fronte a una situazione nuova per il Lazio: una situazione di controllo e monitoraggio della spesa pubblica. L’obiettivo principale e’ quello di avere una regolarità nella contabilità, grazie anche a una politica della partecipazione, che permette di intercettare, sul territorio, i bisogni non soddisfatti dei cittadini”. “Dai dati - ha precisato Marrazzo - emerge che l’impegno da prendere è quello di creare una catena di sussidiarietà istituzionale. Per questo, abbiamo intrapreso tre strade: abbiamo intuito nella politica del Por la chance di questa regione; abbiamo puntato su una politica dei distretti industriali che faccia confluire i finanziamenti dei Por, Psr, ecc. In distretti collocati sugli ‘asset’ della produzione; abbiamo puntato tutto sulle infrastrutture”. “Inoltre - ha concluso - presto chiuderemo un importante accordo con il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, al fine di abbattere, entro il 2009, il digital divide del territorio regionale portando la banda larga ovunque”. Per l’assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri, “il rapporto risponde alla necessità di mettere ordine nei conti”. “Quella del Lazio - ha detto - è un’economia importante per tutto il Paese e questo è dimostrato dal fatto che rappresenta il secondo Pil regionale più importante. Un’economia caratterizzata dalla presenza sul territorio, da un lato, della Capitale, che traina notevolmente l’economia, e dall’altro di aree che procedono assai a rilento”. “Gli obiettivi principali - ha spiegato Nieri - sono, da un lato, la riduzione della leva fiscale, sebbene non avessimo mai avuto un’economia particolarmente sofferente rispetto alla pressione fiscale e, dall’altro, avere sempre a disposizione i bilanci delle Asl e delle amministrazioni locali”. Il responsabile del Servizio Studi di Sviluppo Lazio, Marcello Degni, ha sottolineato come il Rapporto nasca “dall’esigenza di approfondire la conoscenza del territorio, per studiare l’intervento pubblico e i suoi effetti, in modo da fornire al decisore tutte le nozioni utili”. “Per il futuro - ha anunciato - puntiamo ad avere rapporti più aggiornati”. .  
   
   
BILANCIO DI GENERE, NUOVO BANDO  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - La Regione Lazio ha approvato l´Avviso pubblico per la realizzazione di un´azione pilota di sistema, per la promozione dell´ottica di genere nella programmazione economica della Pubblica amministrazione del Lazio. Attraverso l´Avviso pubblico la Regione intende promuovere, nell´ambito della Misura D2 del Por Lazio Ob. 3 2000-2006, azioni formative, informative e di consulenza in favore delle Amministrazioni che hanno manifestato interesse verso l´adeguamento delle competenze interne in materia di bilancio di genere. Per consultare la documentazione di riferimento (Avviso pubblico e formulario) si può visitare un’apposita pagina all´interno del sito www. Sviluppo. Lazio. It. Per informazioni o chiarimenti è disponibile la casella di posta elettronica assistenzafse@agenziasviluppolazio. It. .  
   
   
PROGRAMMA REGIONALE DI PROMOZIONE 2008: LE MARCHE SI PROMUOVONO NELLA LORO IMMAGINE UNITARIA E COMPLESSIVA  
 
Ancona, 30 gennaio 2008 - Un territorio ricco di eccellenze storico culturali, ambientali, turistiche ed economiche: queste sono le Marche che vanno promosse nella loro immagine unitaria e complessiva, secondo una strategia di sistema. E´ quanto emerge dal Programma regionale di Promozione 2008 inviato alla Commissione Consiliare competente per l´approvazione. Il programma investe i settori portanti dell´economia regionale: industria e artigianato, agro alimentare, pesca, turismo, cultura, ambiente e cooperazione internazionale. Le linee di indirizzo del programma insistono sulla necessita` di rafforzare l´immagine del ´Prodotto Marche´, elemento portante per la promozione delle diverse componenti economiche del territorio regionale e valore aggiunto all´offerta degli operatori. Opportuno quindi sviluppare un sistema di programmazione delle attivita` promozionali basato su un monitoraggio costante dei mercati e dei settori di intervento da confrontare con i risultati raggiunti. Attenzione particolare viene rivolta nei confronti della qualita` del prodotto e del servizio per restare competitivi nei mercati emergenti, attuando strategie differenziate nei diversi mercati in base alle capacita` di penetrazione dei prodotti. L``obiettivo e` promuovere un´immagine complessiva delle Marche, delle diverse componenti territoriali, imprenditoriali e culturali scegliendo strategicamente alcuni Paesi: Cina, India, sud America, sud Africa, oltre all´area europea che rappresenta ormai un mercato certo per le imprese marchigiane. Risultati che potranno essere raggiunti migliorando il coordinamento tra soggetti, promuovendo la cultura dell´internazionalizzazione e sviluppando le capacita`, intercettando nuovi flussi della domanda internazionale per attrarre nuovi investimenti. ´La strategia della Regione ´ dichiara il vicepresidente Luciano Agostini - e` dunque incentrata sulla promozione di un sistema economico competitivo a livello internazionale, fondato sull´aumento costante del valore aggiunto, sulla ricerca e innovazione tecnologica, sulla qualita` delle produzioni e la valorizzazione delle risorse umane. L´intento e` promuovere, in maniera coordinata, un sistema economico che vede nei `distretti´ e nelle `filiere´ i punti di forza per la crescita della competitivita` e per rispondere alle sfide della globalizzazione´. Le misure individuate, pertanto, promuovono il prodotto Marche attraverso iniziative di espansione su nuovi mercati e di mantenimento di quote gia` acquisite. Uno dei modi per dare visibilita` e` dunque la partecipazione alle fiere e, nel contempo, la definizione di un´immagine qualificata attraverso la realizzazione di eventi che coinvolgano gli addetti ai lavori e i fruitori potenziali del prodotto. Prevista la partecipazione della Regione Marche alle piu` qualificate manifestazioni fieristiche in Italia e all´estero nel settore dell´industria, dell´artigianato, dell´agroalimentare, del turismo e della pesca, al fine di sostenere le attivita` di commercializzazione, consentendo agli operatori marchigiani di entrare in diretto rapporto con quelli italiani e stranieri e incidere decisamente sui mercati. Per i vari settori, in concomitanza con le iniziative programmate, potranno essere allestite zone di animazione e informazione sul prodotto Marche, all´interno di centri commerciali, piazze o aree espositive nei Paesi esteri di particolare interesse per la regione, attraverso l´utilizzo di un nuovo stand modulare, funzionale, di facile trasporto e installazione. Azioni che saranno attuate in collaborazione con le competenti Delegazioni Enit, gli uffici Ice, gli istituti di cultura o le associazioni dei Marchigiani nel mondo. A questo proposito, tra le misure previste, il consolidamento del rapporto con i corregionali e la creazione di forme di collaborazione commerciali, culturali, turistiche con particolari iniziative rivolte alle nuove generazioni. Saranno sostenute inoltre eventi di valorizzazione all´estero della cultura marchigiana e attivati corsi di insegnamento di lingua italiana nei Paesi dove sono presenti nuclei consistenti di marchigiani. .  
   
   
TRENTO: L’ASSESSORE BERASI A COLLOQUIO CON UNA DELEGAZIONE DA CUBA AL CENTRO DELL’ATTENZIONE L’IMPEGNO NEL CAMPO DELLA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE  
 
Trento, 30 gennaio 2008 – Una delegazione proveniente da Cuba, composta dalla signora Juana Maria Dobarganes del Ministero per gli investimenti esteri e la cooperazione economica e da Raul Olade Font dell’Università di La Vilas ha incontrato ieri l’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi. Accompagnavano la delegazione Guido Gasperotti, Raffaella Lenzi e Giorgio Amort in rappresentanza delle associazioni Filorosso e Italia-cuba (sezione di Trento), impegnate nello sviluppo di interventi di cooperazione internazionale nell’isola caraibica, anche con il sostegno della Provincia. Nel corso del colloquio si è discusso della possibilità di approfondire e consolidare i rapporti di amicizia cresciuti in questi anni fra il Trentino e Cuba e di rendere ancora più incisivo l’intervento sul versante degli aiuti allo sviluppo. L’assessore Berasi ha illustrato agli ospiti le modalità di intervento dell’assessorato in questo settore, centrate sulla valorizzazione del ruolo delle associazioni, e ha assicurato la sua disponibilità ad esaminare anche nuove proposte operative. La delegazione ha in programma anche numerosi altri incontri sia sul piano istituzionale sia con le organizzazioni economiche trentine – in particolare la Camera di commercio – sia infine con gli enti e le realtà del mondo universitario e della ricerca. .  
   
   
VICINI ALLE IMPRESE: LA PROVINCIA DI MILANO HA INCONTRATO LE AZIENDE FORNITRICI PER ILLUSTRARE I DETTAGLI DEL PROGETTO  
 
Milano, 30 gennaio 2008 – Ieri presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di via Vivaio, la Provincia di Milano ha incontrato le aziende fornitrici dell’ente per l’illustrazione dei dettagli tecnici del progetto “Vicini alle Imprese”, iniziativa che si propone la diffusione di una cultura della responsabilità sociale d’impresa. Sono intervenuti diversi rappresentanti (circa un centinaio) di ditte iscritte all’Albo Fornitori, per conoscere da vicino tempi e modi di un progetto-pilota che si svilupperà nell’arco di diciotto mesi. “Con l’attivazione di “Vicini alle Imprese” – ha esordito l’assessore alla Responsabilità Sociale d’Impresa e Pubblica Amministrazione Giuliana Carlino – manteniamo una promessa fatta un anno fa quando, nel corso di un seminario formativo in materia, furono proprio le aziende nostre fornitrici a chiederci un supporto formativo per l’applicazione di comportamenti socialmente responsabili e sostenibili. Quest’iniziativa è per noi una scommessa che vuole agire in profondità sul tessuto economico e produttivo del territorio, per una cultura d’impresa in cui l’etica sia motore e non mero oggetto accessorio delle strategie aziendali”. Obiettivo dichiarato della Provincia di Milano, che si servirà dell’aiuto tecnico e consulenziale di Bureau Veritas Italia, società internazionale leader nella certificazione negli ambiti Qualità, Sicurezza, Ambiente, Responsabilità Sociale, è infatti quello di incentivare le imprese più virtuose attraverso un sistema premiante in occasione dei bandi di gara ad offerta economicamente più vantaggiosa istituiti dall’ente per le forniture di beni e servizi. Il progetto, di cui l’ente si accolla l’intera spesa, non ha costi vivi per le aziende che intenderanno aderire; ad esse, tuttavia, verrà chiesto un impegno che consiste in diversi momenti formativi, verifiche ispettive a campione, sperimentazioni di bandi di gara che considerino l’impatto sociale ed ambientale delle attività. Una testimonianza diretta della ricaduta positiva che l’impegno in responsabilità sociale può avere sulla vita di un’azienda è stata portata da Luigi Cattaneo, titolare di una ditta di arredi per scuole ed uffici, che ha sottolineato il ruolo importante del soggetto pubblico nel promuovere e diffondere una simile cultura. Il progetto “Vicini alle Imprese” prevede anche l’istituzione di un tavolo permanente di confronto, che coinvolgerà stakeholders provenienti dalle associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, organizzazioni no profit, centri di ricerca e altri; la prima convocazione di questo tavolo avverrà entro la fine del mese di febbraio. .  
   
   
BERGAMO: CONGIUNTURA MANIFATTURIERO NEL IV TRIMESTRE 2007  
 
Bergamo, 39 gennaio 2008 - Nella media dell’anno 2007 l’industria manifatturiera bergamasca ha messo a segno una crescita complessiva del 2%, un risultato inferiore a quello straordinario (+4,2%) del 2006, che interrompeva una stagnazione quinquennale, ma pur sempre di grande rilievo e segno di una ritrovata solidità della crescita, trainata in buona misura da un recupero di produttività e dal dinamismo dei mercati internazionali. Le esportazioni originate dalla provincia di Bergamo nei primi dieci mesi del 2007 (gennaio-ottobre) sono state pari a 10. 779 milioni, con un incremento del +11,6% sul corrispondente periodo dell’anno precedente (+ 14,2% verso i mercati extraeuropei). L’ultimo trimestre dell’anno, tuttavia, conferma una netta decelerazione della dinamica della produzione industriale in provincia che smorza l’impulso del ciclo sull’anno da poco iniziato. Tutto lascia pensare che l’effetto di trascinamento, cioè il contributo che la dinamica del 2007 trasferisce sull’anno in corso sia modesto, sicuramente minore rispetto allo slancio che caratterizzò l’inizio del 2007. Le aspettative degli imprenditori, probabilmente influenzate anche dalle vicende dei mercati finanziari e dai rischi di recessione negli Usa, mostrano un relativo peggioramento: prevalgono sempre le previsioni di crescita di domanda e produzione ma con un saldo positivo più contenuto che nel recente passato. La produzione industriale in provincia tra ottobre e dicembre 2007 si mantiene ancora poco al di sopra dei livelli, già molto elevati, raggiunti un anno fa (+0,3%) ma con un progressivo rallentamento rispetto ai precedenti trimestri, a Bergamo più accentuato rispetto alla media della Lombardia. In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata nel trimestre è quasi inavvertibile. Il rallentamento sembra confermato anche dai risultati delle vendite, con incrementi del fatturato inferiori alla dinamica dei prezzi. Il relativo deterioramento delle aspettative è invece controbilanciato da una dinamica degli ordinativi ancora positiva, soprattutto nella componente interna. La condizione del mercato del lavoro industriale, al netto della stagionalità tipica dell’ultimo trimestre dell’anno, resta complessivamente positiva nonostante un leggero incremento della Cassa Integrazione ordinaria effettivamente utilizzata dalle imprese. Infine, il 2007 ha confermato un livello elevato di investimenti, dopo la forte ripresa del 2006, con una quota pari al 4,9% sul fatturato. E nel 2008 la maggioranza delle imprese industriali bergamasche prevede di investire ancora. L’indagine regionale sull’industria è realizzata da Unioncamere, Confindustria e Regione Lombardia. Nella rilevazione del quarto trimestre 2007 sono state intervistate, nelle prime settimane di gennaio 2008, 1. 588 aziende industriali lombarde (con almeno 10 addetti). In provincia di Bergamo hanno risposto 208 aziende industriali (94,5 per cento del campione teorico). Le festività di inizio anno e la chiusura relativamente anticipata della rilevazione hanno comportato un numero di risposte inferiori rispetto ai precedenti trimestri. Per omogeneità con le nuove modalità di analisi adottate a livello regionale le variazioni del dato provinciale complessivo su base annua sono corrette per i giorni lavorativi e le variazioni su base trimestrale sono destagionalizzate. Questo rende più coerente e indipendente dal calendario o da fattori stagionali l’interpretazione dell’andamento tendenziale e congiunturale del ciclo. I dati provinciali per settore o per classe dimensionale sono invece grezzi, ponderati in base alla struttura occupazionale del campione. La produzione industriale in provincia di Bergamo è ancora in lieve aumento (+ 0,3 per cento) rispetto ad un anno fa ma si accentua la decelerazione rispetto agli ultimi trimestri (3,2 nel primo, 2,7 nel secondo, 1,8 nel terzo trimestre del 2007). La serie, corretta per i giorni lavorativi, delle variazioni tendenziali della produzione bergamasca è in ripresa da dieci trimestri consecutivi. Il tasso di utilizzo degli impianti si porta al 72,8%, lo stesso livello raggiunto verso la fine dell’anno precedente ma con una media di segnalazioni di aumento minore rispetto al passato. Si conferma, come già nel trimestre precedente ma con diversa composizione, una divaricazione negli andamenti settoriali: 7 settori su 13 registrano una variazione grezza negativa su base annua. La meccanica è ancora in crescita (+0,6%) ma in rallentamento piuttosto marcato. Aumenti significativi si registrano nelle industrie varie, nei minerali non metalliferi e nella chimica. Si mantiene di poco sopra lo zero la gomma-plastica; stazionari i mezzi di trasporto. Nei restanti settori, in flessione, spiccano i cali produttivi nell’alimentare e nelle pelli-calzature. Restano negativi il tessile (-1%) e l’abbigliamento (-1,9%). Il tasso di utilizzo degli impianti si porta al 72,8%, lo stesso livello raggiunto verso la fine dell’anno precedente ma con una media di segnalazioni di aumento minore rispetto al passato. Si conferma, come già nel trimestre precedente ma con diversa composizione, una divaricazione negli andamenti settoriali: 7 settori su 13 registrano una variazione grezza negativa su base annua. La meccanica è ancora in crescita (+0,6%) ma in rallentamento piuttosto marcato. Aumenti significativi si registrano nelle industrie varie, nei minerali non metalliferi e nella chimica. Si mantiene di poco sopra lo zero la gomma-plastica; stazionari i mezzi di trasporto. Nei restanti settori, in flessione, spiccano i cali produttivi nell’alimentare e nelle pelli-calzature. Restano negativi il tessile (-1%) e l’abbigliamento (-1,9%). Il fatturato a valori correnti su base annua è pressoché invariato nella componente interna e in crescita del +2,3% per le vendite all’estero. La meccanica segnala risultati positivi sia per il fatturato interno (+2,9%) che per quello estero (+4,9%). Nel tessile invece le vendite sono in calo del 6% sul mercato nazionale e di poco meno di un punto percentuale sui mercati esteri. Gli ordinativi acquisiti nel trimestre sono in aumento sul mercato interno (+2,56 per cento la variazione destagionalizzata) e su quello estero (+1,26 per cento). L’andamento su base annua resta positivo sia per gli ordini interni (+7,3%) che per gli ordini esteri (+4,8%). Resta in equilibrio rispetto alla precedente rilevazione il giudizio sul livello delle scorte di magazzino sia per le materie prime che per i prodotti finiti I prezzi delle materie prime crescono del +1,7% nel trimestre, mentre l’aumento dei prezzi dei prodotti finiti è intorno al +0,8%. Il numero degli addetti delle imprese del campione è in contrazione (-0,34 per cento nel trimestre) come risultato a saldo di un tasso d’ingresso di 1,86 e di un tasso di uscita del 2,20 per cento. La riduzione è inferiore a quella registrata nello stesso trimestre dell’anno precedente. Poiché nell’ultimo trimestre dell’anno si addensano anche per ragioni amministrative molte cessazioni, è più significativa la serie destagionalizzata che segna invece un progresso (+0,22%) dell’occupazione su base congiunturale. In termini di variazione grezza degli addetti, l’occupazione risulta in calo in tutte le dimensioni d’impresa. Nella meccanica la flessione è del -0,64% per cento (1,98 il tasso d’ingresso, 2,62 il tasso di uscita). Nel tessile ad un tasso di ingresso di 1,19 è corrisposto un tasso di uscita di 2,30 con un saldo negativo di -1,10 per cento nel trimestre. Variazioni negative dell’occupazione si segnalano in 5 settori su 13. Le aziende che hanno utilizzato la Cassa Integrazione Guadagni ordinaria sono in leggero aumento (3,37% del campione contro il 2,82 % del trimestre precedente). La quota di Cassa integrazione ordinaria utilizzata è anch’essa in crescita ed è pari al 1,11% del monte ore trimestrale (era dello 0,78% nel trimestre precedente). Le aspettative per il trimestre successivo sono mediamente positive ma in attenuazione rispetto alla precedente rilevazione con saldi percentuali, tra previsioni positive e negative, del +19,9% per produzione (25,2 il precedente), del +9,8% per la domanda interna (13,8 nel Iii), del 21,8% per la domanda estera (25,4), del 6,8% per l’occupazione (8,5). .  
   
   
VITERBO: PROSEGUE IL PROGETTO “SOSTEGNO E PROMOZIONE D’IMPRESA”  
 
Viterbo, 30 Gennaio 2008 – È partito il nuovo anno di attività del Progetto “Sostegno e Promozione d’Impresa” della Camera di Commercio di Viterbo, rivolto a imprese nascenti, “mature” e “Spin Off accademici”. Ridurre il tasso di mortalità che in genere colpisce i primi due anni di attività delle imprese della Tuscia, è quanto si propone il Progetto. I soggetti prevalentemente interessati sono le imprese nascenti o quelle cosiddette “mature” anche se dal 2008, d’intesa con l’Università degli Studi della Tuscia, un’attenzione particolare sarà dedicata agli “Spin Off accademici”. Si tratta di società finalizzate all’utilizzazione industriale dei risultati della ricerca nate all’interno delle aule universitarie su iniziativa di docenti, ricercatori e laureati, che hanno le carte in regola per proiettarsi sul mercato, ma necessitano di una prima fase di accompagnamento. “Vogliamo in questo modo – spiega Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio – essere più vicini a quelle imprese che presentano un forte contenuto tecnologico e innovativo valorizzando al massimo il patrimonio scientifico di cui disponiamo nella nostra provincia”. Il Progetto di Sostegno e Promozione d’Impresa – seguito dal punto di vista operativo dal Cefas, l’Azienda speciale della Camera di Commercio di Viterbo – prevede azioni di tutoraggio e monitoraggio delle imprese sui seguenti aspetti: Contabilità e amministrazione, Finanza e controllo di gestione, Organizzazione aziendale, Marketing, Innovazione e trasferimento tecnologico. Da quest’anno, inoltre, sono stati inseriti anche l’avvio dei processi per la Certificazione di Qualità e la Comunicazione aziendale. “Il nostro intento – spiega Stefano Gasbarra, vicedirettore del Cefas – è di offrire un vero e proprio percorso di crescita costruito ‘su misura’ con ciascun imprenditore affinché nel corso degli anni vengano conseguiti risultati tangibili in termini di consolidamento delle posizioni dell’impresa sul mercato”. Il tutoraggio prevede incontri periodici concordati tra l’azienda e i tutor assegnati durante i quali si analizza il lavoro svolto nel periodo dall’azienda, si valutano i risultati conseguiti e si delineano le azioni da intraprendere e da sottoporre ad analisi nel corso del successivo incontro. L’azione di monitoraggio consiste, invece, in incontri con cadenza semestrale nei quali vengono valutati i livelli di efficacia ed efficienza per un controllo e verifica costante dei livelli di crescita dell’azienda. Nel 2007 sono state 31 le aziende che hanno beneficiato del Progetto di Sostegno e Promozione d’Impresa. Di queste 25 sono state impegnate in azioni di tutoraggio, mentre le rimanenti 6 sono sottoposte ad un piano di monitoraggio periodico. Questi i settori di attività: Servizi avanzati alle imprese (impiego laser creazioni industriali), Informatica e telecomunicazioni, (sviluppo software gestionali e refactoring, gestione parcheggi), Alberghi e servizi turistici (ricettività e promozione turistica), Produzioni artigianali (ceramiche artistiche, ebanisteria, vetri artistici, stucchi, gelati), Produzioni industriali (infissi edili, lavorazione pietre, produzioni cotto, illuminazione), Produzioni agroalimentari (settore olio di oliva, formaggi, carni), Distribuzione all’ingrosso e dettaglio (oggettistica d’arredo, oggettistica per ufficio, prodotti dentali), Cooperazione (coop. Sociali e di servizi). Tra le aziende seguite ben 7 sono licenziatarie del marchio Tuscia Viterbese, indicativo del bisogno di crescita secondo precisi standard qualitativi. .  
   
   
SEMINARIO “ESPORTARE IN RUSSIA ED UCRAINA”  
 
Novara, 30 gennaio 2008 – Supportare le imprese novaresi nella gestione degli oneri burocratici relativi alle esportazioni dirette verso il mercato russo ed ucraino. Questo l’obiettivo dell’incontro organizzato da E. V. A. E. T. , Azienda speciale della Camera di Commercio di Novara, che avrà luogo nella mattina di giovedì 7 febbraio 2008 – dalle ore 9. 00 alle 13. 00 nella Sala del Consiglio della sede camerale di via degli Avogadro n. 4 a Novara. “Esportare in Russia ed Ucraina: certificazione Gost-r e Ukr-sepro” è il titolo del seminario, che si rivolge a tutti gli operatori interessati a sviluppare rapporti commerciali con l’area russa ed ucraina, con particolare riferimento alle aziende che parteciperanno alle fiere Kievbuild (Kiev, 19-22 febbraio 2008) e Mosbuild (Mosca, 1-4 aprile 2008). “Con questa iniziativa – ha commentato il presidente dell’E. V. A. E. T. Giovanni Fasola – vogliamo supportare le imprese novaresi nella gestione degli oneri burocratici relativi alle esportazioni dirette verso il mercato russo ed ucraino. La specificità di queste aree richiede, infatti, un’adeguata preparazione in merito alle certificazioni obbligatorie e alle altre autorizzazioni richieste, al fine di evitare risvolti negativi, come la perdita di importanti opportunità commerciali”. L’incontro sarà coordinato da Giorgio Barone, esperto in materia di certificazione Gost-r, della società Qsa di Genova. L’ultima parte del seminario sarà dedicata ad incontri bilaterali con il relatore, per i quali è necessario prenotarsi presso la segreteria dell’incontro. La partecipazione al seminario è gratuita, ma, per motivi organizzativi, è richiesta la prenotazione, da effettuarsi direttamente presso l’E. V. A. E. T. (tel. : 0321 338272/260/263 – fax: 0321 620814 – e-mail: promozione@no. Camcom. It). .  
   
   
“STESSE OPPORTUNITÀ, NUOVE OPPORTUNITÀ” E PROGETTO “BOLLINO ROSA” OGGI SEMINARIO CONTRO LA DISCRIMINAZIONE NEL LAVORO  
 
 Bologna, 30 gennaio 2008 - Nella sala Zodiaco di palazzo Malvezzi (via Zamboni, 13), dalle 9 alle 13, oggi si svolge il seminario “Stesse opportunità, nuove opportunità”, organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Bologna, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. All’incontro parteciperanno rappresentanti del Ministero, delle organizzazioni sindacali, di società cooperative, di associazioni di categoria. Nell’occasione sarà presentato il progetto "Bollino rosa", elaborato nel 2007, anno europeo delle pari opportunità, per premiare quelle aziende, pubbliche e private, che si sono distinte per aver attuato politiche di conciliazione e strategie innovative di parità di trattamento. Il progetto per la prima volta attuerà una certificazione di qualità di genere accompagnata da un sistema di premi ed incentivi, vero e proprio strumento di politiche attive antidiscriminatorie nel mercato del lavoro, fino alla assegnazione del marchio di qualità del “Bollino rosa”, appunto. In allegato il programma dell’incontro. 9. 00 Registrazione dei partecipanti; 9. 30 Saluto di apertura; Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna ; 9. 45 Intervento di Simona Lembi, Assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità della Provincia di Bologna; 10. 00 Relazione Introduttiva Rosa Rinaldi, Sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; 10. 15 Presentazione del Progetto Bollino Rosa Sono - Stesse Opportunità, Nuove Opportunità Teresa Albano, Consulente Mlps per l’Anno Europeo Pari Opportunità; 11. 00 Comunicazioni Pamela Meier, Assessora alle Attività Produttive della Provincia di Bologna La conciliazione: un’opportunità per le imprese e per le donne; Paolo Rebaudengo, Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro della Provincia di Bologna Riscrivere il lavoro al femminile; Maria Grazia Ruggerini di “Le Nove” (studi e ricerche sociali), Esperta incaricata per il progetto “Bollino Rosa Sono”, introduce e coordina le comunicazioni di Atcm Trasporto Pubblico Locale di Modena e Formula Servizi Soc. Coop. Di Forlì, imprese che partecipano alla sperimentazione del Sistema di certificazione “Bollino Rosa Sono”. 11. 30 Tavola Rotonda Alessandro Alberani, Segretario generale Cisl Bologna Lavoro e pari opportunità: ruolo delle parti sociali Rosa Maria Amorevole, Consigliera di Parità della provincia di Bologna Doriana Ballotti, Responsabile Promozione e Rendicontazione sociale di Legacoop Bologna; Anna Maria Beckers, Presidente Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bologna; Gilberto Coffari, Presidente Coop Adriatica; Rita Ghedini, Presidente Cooperativa Sociale Cadiai; Simonetta Moro, Rappresentante Sindacale Uil Bologna; Silvia Noe’, Presidente Gruppo Udc, Regione Emilia-romagna; Simona Ragazzini, Responsabile Selezione e Sviluppo Camst; Antonella Raspadori, Responsabile politiche di genere, Cgil Bologna; Una rappresentante di Fidapa, Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari – Fidapa Bologna; Rappresentanti delle Istituzioni regionali, delle Parti sociali, delle Associazioni di categoria, 12. 30 Domande dal pubblico 13. 00 Conclusioni Rosa Rinaldi, Sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; Moderatore Roberto Bianchi, Presidente di Power Consulting e opinionista di “La Sette Gold”. .  
   
   
ALLE FAMIGLIE NUMEROSE DEL LAZIO IN ARRIVO BONUS E MISURE DI SOSTEGNO PER 3 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - “Per contrastare la povertà e il rischio emarginazione delle famiglie con quattro o più figli – ha detto Anna Salome Coppotelli, assessore alle politiche Sociali – saranno assegnati bonus per contribuire al pagamento della utenze, dei servizi di mensa scolastica, dei libri di testo e per agevolare l’uso dei trasporti pubblici. ” “Il Lazio, è stata tra le prime Regioni a sottoscrivere l’accordo con il Ministero delle politiche per la Famiglia, presentando un Piano per l’attuazione di interventi a sostegno dei nuclei familiari. Siamo tra le poche Regioni – ha precisato l’assessore – a beneficiare subito dei 2milioni e 500mila euro messi a disposizione dal Fondo nazionale ai quali si aggiungono i 500mila euro di cofinanziamento regionale. ” “Solo dopo la concertazione con l’Anci – ha concluso l’assessore - prevista a breve con la convocazione di un tavolo, si potrà procedere all’erogazione dei bonus alle famiglie numerose”. .  
   
   
SICUREZZA. PRESENTATA LA TERZA EDIZIONE DI ‘CINTURA ROSA’, CORSI GRATUITI DI AUTODIFESA RIVOLTI ALLE DONNE  
 
Milano, 30 gennaio 2008 - Il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna hanno presentato oggi alla stampa i corsi gratuiti di autodifesa femminile “Cintura Rosa 3”, che inizieranno lunedì prossimo 4 febbraio e si concluderanno entro la metà del mese di marzo . “Fai la mossa giusta: previeni. Diventa una Cintura Rosa” è un progetto fortemente voluto dall’Assessorato alla Salute e dall’Assessorato alla Sicurezza del Comune di Milano, realizzati grazie alla preziosa collaborazione tecnico-operativa della Polizia Municipale di Milano e con l’ausilio di esperti. La decisione di riproporre i corsi di autodifesa è nata dall’esigenza di rispondere alle richieste di oltre 800 milanesi rimaste in lista d’attesa, che non hanno avuto la possibilità di partecipare alle precedenti edizioni, visto il grande successo riscosso dall’iniziativa. “Questa terza edizione – ha dichiarato il vice Sindaco De Corato – è la conferma di un successo. Un successo che lo stesso Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, ha lodato di recente riconoscendo l’utilità di questi corsi e auspicandone la prosecuzione. Attraverso questa iniziativa, il Comune di Milano vuole offrire alle donne la possibilità di intraprendere un percorso di preparazione fisica e psicologica per la propria autodifesa e una vita più serena. Resta ancora alta, infatti, - ha rilevato il vice Sindaco - la percezione di insicurezza. Anche a causa dell’aumento delle violenze sessuali che, come risulta dalla relazione diffusa in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, hanno visto crescere in particolare i casi di aggressione per strada da parte di extracomunitari. Per questo mi appello a tutte le donne milanesi, e alle donne straniere vittime sempre più spesso di violenze anche da parte di altri stranieri, a iscriversi a questi corsi, per imparare a prevenire aggressioni e abusi. Perché davanti a situazioni rischiose, la migliore difesa è l’attacco”. “Con la terza edizione di ‘Cintura Rosa’ - ha spiegato l’assessore Landi di Chiavenna - proponiamo ancora una volta il corso alle donne che vivono o che lavorano in periferia. Con ‘Cintura Rosa 3’ le partecipanti avranno a disposizione un questionario più dettagliato che ci aiuterà a capire la tipologia delle donne che seguono i nostri corsi e in quale modo possiamo non solo andare loro incontro, ma come questo progetto può aiutare nel concreto le cittadine a sentirsi più sicure grazie all’ ‘autotutela’. Ci stiamo attrezzando per portare le sedi dei corsi outdoor nelle zone disagiate. E’ forte, infatti, il bisogno di tutela dalla criminalità. ‘Cintura Rosa’ - ha aggiunto l’assessore - è un servizio che offre un contributo per uscire dal disagio ed è un messaggio di attenzione rivolto alle fasce deboli. Inoltre vogliamo aprire i corsi in modo specifico alla comunità straniera presente in modo regolare a Milano. Il principio di integrazione – ha concluso - inizia proprio con questi piccoli ma significativi passi”. I numeri di “Cintura Rosa”: “Cintura Rosa 1”: 182 iscritte; “Cintura Rosa 2”: 255 iscritte. Al momento sono già 216 le donne iscritte a “Cintura Rosa 3”. In lista d’attesa per le nuove edizioni ci sono circa 700 persone. I prossimi incontri di “Cintura Rosa” Si sono già predisposti i corsi di prevenzione e autodifesa femminile che si svolgeranno all’aperto le prossime primavera ed estate. “Cintura Rosa 4” inizierà lunedì 5 maggio e avrà termine venerdì 13 giugno. Le iscrizioni per “Cintura Rosa 4” apriranno i primi giorni di aprile. “Cintura Rosa 5” inizierà lunedì 16 giugno e l’incontro conclusivo sarà venerdì 25 luglio. Che cos’è “Cintura Rosa” L’iniziativa si rivolge al pubblico femminile che molto spesso è vittima di aggressioni di vario tipo. Si è, quindi, deciso di dare alle cittadine milanesi e alle city-user la possibilità di seguire gratuitamente i corsi di prevenzione e di autodifesa. I 12 incontri (della durata di 90 minuti ciascuno, dalle 18. 30 alle 20. 00, di cui 3 con lo psicologo e 9 con gli istruttori di autodifesa) hanno lo scopo di informare le partecipanti: su come individuare ed evitare i luoghi e le situazioni potenzialmente a rischio, sulle diverse tipologie di aggressioni, sugli atteggiamenti di allerta e prevenzione da mettere in atto, sui metodi più efficaci per chiedere aiuto. Nei casi in cui, però, tali situazioni di pericolo non si riescono ad evitare, il corso propone semplici e pratiche mosse di autodifesa che possano dare la possibilità alla potenziale aggredita di scappare e di chiedere aiuto. Per poter svolgere al meglio il programma informativo e didattico di “Cintura Rosa” è stata costituita una equipe di psicologi, istruttori di autodifesa e istruttori della Scuola del Corpo di Polizia Municipale di Milano. L’assessorato alla Salute, per contenere i costi dell’iniziativa, ha messo a disposizione cinque delle sette sedi degli incontri, così come anche per questa terza edizione. Insieme all’equipe di psicologi, si stanno studiando corsi di prevenzione e autodifesa anche per le adolescenti, dai 14 ai 18 anni. Cittadine adolescenti e insegnanti di studentesse ancora minorenni hanno più volte mostrato grande interesse nei confronti dell’iniziativa chiedendo di partecipare ai corsi o i poter svolgere gli incontri di “Cintura Rosa” all’interno della propria scuola. L’equipe psicologica ha però sconsigliato di far partecipare le adolescenti ai corsi canonici che sono pensati per un pubblico adulto. Si sta, invece, elaborando un programma studiato ad hoc per poter essere, oltre uno strumento di conoscenza e di prevenzione, anche un importante supporto per la crescita delle giovani partecipanti. Come iscriversi - Per iscriversi è necessario telefonare al Numero Verde 800. 913. 413. Si compila telefonicamente il modulo di iscrizione, che verrà poi fatto firmare la sera del primo incontro. L’iscritta manda via fax la fotocopia di un documento di identità valido (fronte e retro) e il certificato medico (che attesta che può praticare attività fisica non agonistica). La modulistica si completa poi la prima sera di lezione con: legge sulla privacy, autocertificazione per la fotocopia del certificato medico, lettera informativa in caso di infortunio. Maggiori informazioni si possono avere anche visitando il sito dedicato www. Cinturarosa. It. Calendario “Cintura Rosa 3” Cdd Ippodromo Lunedì 4 febbraio – incontro con lo psicologo; Mercoledì 6 febbraio – lezione pratica; Lunedì 11 febbraio – lezione pratica; Mercoledì 13 febbraio – lezione pratica; Lunedì 18 febbraio – lezione pratica; Mercoledì 20 febbraio – lezione pratica; Lunedì 25 febbraio – incontro con lo psicologo; Mercoledì 27 febbraio – lezione pratica; Lunedì 3 marzo – lezione pratica; Mercoledì 5 marzo – lezione pratica; Lunedì 10 marzo – lezione pratica; Mercoledì 12 marzo – incontro con lo psicologo. Cdd Narcisi: Martedì 5 febbraio – incontro con lo psicologo; Giovedì 7 febbraio – lezione pratica; Martedì 12 febbraio – lezione pratica; Giovedì 14 febbraio – lezione pratica; Martedì 19 febbraio – lezione pratica; Giovedì 21 febbraio – lezione pratica; Martedì 26 febbraio – incontro con lo psicologo; Giovedì 28 febbraio – lezione pratica; Martedì 4 marzo – lezione pratica; Giovedì 6 marzo – lezione pratica; Martedì 11 marzo – lezione pratica; Giovedì 13 marzo – incontro con lo psicologo. Cdd Cherasco: Martedì 5 febbraio – incontro con lo psicologo; Giovedì 7 febbraio – lezione pratica; Martedì 12 febbraio – lezione pratica; Giovedì 14 febbraio – lezione pratica; Martedì 19 febbraio – lezione pratica; Giovedì 21 febbraio – lezione pratica; Martedì 26 febbraio – incontro con lo psicologo; Giovedì 28 febbraio – lezione pratica; Martedì 4 marzo – lezione pratica; Giovedì 6 marzo – lezione pratica; Martedì 11 marzo – lezione pratica; Giovedì 13 marzo – incontro con lo psicologo, Cdd Appennini: Martedì 5 febbraio – incontro con lo psicologo; Giovedì 7 febbraio – lezione pratica; Martedì 12 febbraio – lezione pratica; Giovedì 14 febbraio – lezione pratica; Martedì 19 febbraio – lezione pratica; Giovedì 21 febbraio – lezione pratica; Martedì 26 febbraio – incontro con lo psicologo; Giovedì 28 febbraio – lezione pratica; Martedì 4 marzo – lezione pratica; Giovedì 6 marzo – lezione pratica; Martedì 11 marzo – lezione pratica; Giovedì 13 marzo – incontro con lo psicologo. Cdd Barabino Lunedì 4 febbraio – incontro con lo psicologo; Mercoledì 6 febbraio – lezione pratica; Lunedì 11 febbraio – lezione pratica; Mercoledì 13 febbraio – lezione pratica; Lunedì 18 febbraio – lezione pratica; Mercoledì 20 febbraio – lezione pratica; Lunedì 25 febbraio – incontro con lo psicologo; Mercoledì 27 febbraio – lezione pratica; Lunedì 3 marzo – lezione pratica; Mercoledì 5 marzo – lezione pratica; Lunedì 10 marzo – lezione pratica; Mercoledì 12 marzo – incontro con lo psicologo, Scuola Thouar e Gonzaga: Lunedì 4 febbraio – incontro con lo psicologo; Mercoledì 6 febbraio – lezione pratica; Lunedì 11 febbraio – lezione pratica; Mercoledì 13 febbraio – lezione pratica; Lunedì 18 febbraio – lezione pratica; Mercoledì 20 febbraio – lezione pratica; Lunedì 25 febbraio – incontro con lo psicologo; Mercoledì 27 febbraio – lezione pratica; Lunedì 3 marzo – lezione pratica; Mercoledì 5 marzo – lezione pratica; Lunedì 10 marzo – lezione pratica; Mercoledì 12 marzo – incontro con lo psicologo. Scuola del Corpo della Polizia Locale: Martedì 5 febbraio – incontro con lo psicologo; Venerdì 8 febbraio – lezione pratica; Martedì 12 febbraio – lezione pratica; Venerdì 15 febbraio – lezione pratica; Martedì 19 febbraio – lezione pratica; Venerdì 22 febbraio – lezione pratica; Martedì 26 febbraio – incontro con lo psicologo; Venerdì 29 febbraio – lezione pratica; Martedì 4 marzo – lezione pratica; Venerdì 7 marzo – lezione pratica; Martedì 11 marzo – lezione pratica; Venerdì 14 marzo – incontro con lo psicologo. .  
   
   
ENERGIA: 31/1, CONVEGNO A GRADO SU SFRUTTAMENTO GEOTERMIA  
 
 Trieste, 30 gennaio 2008 - Si svolgerà giovedì prossimo, 31 gennaio, a Grado (ore 9. 30 - "Grand Hotel Astoria"), il convegno regionale dedicato alle prospettive attuali per sviluppare l´utilizzo della risorsa geotermica. L´area del Friuli Venezia Giulia interessata da questo tipo di risorsa si estende da Lignano a Grado; nel sottosuolo sono presenti acque calde parzialmente già sfruttate ai fini del riscaldamento (si contano una cinquantina di concessioni minerarie e circa una ventina di permessi di ricerca il cui utilizzo è regolamentato, attualmente, da una legge nazionale). Si intende quindi sviluppare ulteriormente l´utilizzo di una energia rinnovabile che consente il risparmio energetico e conseguentemente una riduzione delle emissioni in atmosfera secondo quanto individuato dal Protocollo di Kyoto. Per promuovere e diffondere l´utilizzo dell´energia geotermica, la Regione si è attivata con una ricerca mirata a definire e caratterizzare la risorsa più superficiale (contenuta nelle ghiaie e sabbie a profondità variabili dai 300 ai 600 metri). Tale ricerca è stata oggetto di uno studio realizzato nell´ambito di una convenzione di ricerca stipulata tra il Servizio geologico della direzione centrale Ambiente e Lavori pubblici della Regione, il dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (Dica) ed il dipartimento di Scienze Geologiche Ambientali e Marine (Disgam) dell´Università di Trieste e l´Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs). Nel contempo, la Regione si è impegnata nella realizzazione della prima fase di un progetto che sarà presentato al convegno assieme allo studio, che mira allo sfruttamento dell´energia geotermica profonda. Il progetto complessivo rientra negli obiettivi previsti dal Documento Unico di Programmazione, Obiettivo 2 2000-2006 della Regione Friuli Venezia Giulia, ed è finanziato nell´ambito dell´Azione 3. 1. 2. "Valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili", rientrando fra l´altro in uno dei primari interessi dell´Amministrazione così come previsto dal Piano energetico regionale. L´obiettivo principale di questa prima fase è la valutazione della qualità e quantità della risorsa geotermica contenuta entro le formazioni rocciose profonde della fascia costiera regionale (la cosiddetta Piattaforma carbonatica) attraverso l´effettuazione dello studio e delle indagini geofisiche e mediante lo scavo di un primo sondaggio esplorativo a scopo geotermico alla profondità di 1. 000 metri. Si tratta quindi di un permesso di ricerca in cui la Regione si assume il rischio minerario per un progetto di importo pari ad oltre 1,268 milioni di euro, a cui si aggiungono 1,22 milioni che il Comune di Grado utilizzerà per realizzare un primo lotto funzionale con un impianto di teleriscaldamento a servizio di due edifici pubblici. Accanto allo sviluppo della risorsa geotermica intesa come utilizzo dell´acqua calda la Regione intende promuovere ed incentivare anche lo sfruttamento del calore naturale della terra, andando quindi ad interessare l´intero territorio regionale e sviluppando dei sistemi detti di "geoscambio" che possano funzionare sia d´inverno, per il riscaldamento, sia d´estate, per il condizionamento. Il convegno rientra in un quadro di attività in materia di geotermia di rilevanza nazionale; il giorno precedente infatti nella sede del Comune di Grado avrà luogo un´incontro dell´Unione Geotermica Italiana. Il giorno successivo (1 febbraio) si terrà invece l´incontro di coordinamento geologico tra le Regioni in materia di geotermia, di cui il Friuli Venezia Giulia è capofila; in questa sede parteciperanno, tra gli altri, il presidente dell´Unione Geotermica Italiana ed il presidente dell´Associazione internazionale Geotermia. . .  
   
   
MAIRE TECNIMONT , MAXI COMMESSE ENERGIA PER 1,1 MILIARDI DI EURO IN BRASILE: DUE NUOVI PROGETTI PER I GRUPPI EDP E MPX  
 
 Roma, 30 gennaio 2008 – Maire Tecnimont S. P. A. Ha annunciato ieri di avere firmato – tramite la controllata Maire Engineering do Brasil – due maxi-contratti per la realizzazione di due centrali energetiche chiavi in mano nel Nord Est del Brasile, per un valore complessivo di circa €1,1 miliardi (pari a circa 2,8 miliardi di Reais brasiliani) con una potenza installata globale di 1. 080 Mw. Gli impianti saranno progettati nel rispetto di avanzati standard ambientali, superiori a quelli previsti dalle normative brasiliane attuali. Maire Tecnimont (tramite la propria controllata Maire Engineering do Brasil) è leader con il 65% della società di scopo Mabe Construçao e Administraçao de Projetos Ltda. (“Mabe”) un consorzio con partner brasiliani incaricato della realizzazione delle opere. Il primo progetto riguarda la realizzazione di una centrale a carbone da 360 Mw presso il porto di Itaqui, nello stato di Maranhao. Il cliente è Diferencial Energia Empreendimentos e Participaçoes Ltda. , società di scopo di Mpx (gruppo Ebx), investitore privato brasiliano di primo piano, che opera principalmente nel settore minerario. Il valore del contratto multivaluta è di circa €380 milioni ai valori di concambio attuali (pari a circa 980 milioni di Reais brasiliani). La centrale sarà operativa in 44 mesi. Il secondo progetto riguarda la realizzazione presso il porto di Pecem, nello stato di Cearà, di una centrale a carbone composta da due linee da 360 Mw ciascuna per un totale di 720 Mw. Il cliente è Mpx Pecem Geraçao de Energia S. A. , società di scopo posseduta pariteticamente da Mpx e dall’ente elettrico nazionale portoghese Edp (tramite la propria controllata locale Energias do Brasil). Il valore del contratto multivaluta è di circa €700 milioni ai valori di concambio attuali (pari a circa 1. 820 milioni di Reais). La centrale sarà operativa entro 47 mesi. Fabrizio Di Amato, Presidente e Amministratore Delegato di Maire Tecnimont, ha dichiarato: “I nuovi progetti confermano le enormi opportunità del settore dell’energia e la nostra leadership in particolare nel mercato latinoamericano. Il nostro gruppo ha già completato centrali a ciclo combinato in Brasile, dove stiamo anche realizzando impianti energetici idroelettrici. Stiamo inoltre realizzando due centrali termiche da 370 Mw ciascuna in Cile. L’accordo raggiunto con i partner brasiliani dimostra l’importanza del nostro radicamento nel tessuto economico dei paesi emergenti, indispensabile al successo di ogni strategia di internazionalizzazione”. .  
   
   
SLOVACCHIA, CEZ COSTURIRÀ NUOVA CENTRALE ELETTRICA  
 
Bratislava, 30 gennaio 2008 - Il gigante ceco Cez e l´acciaieria slovacca U. S. Steel Kosice, una delle maggiori d´Europa, hanno firmato un memorandum d´intesa per la costruzione di una centrale elettrica nell´area di produzione dell´acciaieria. La potenza della centrale elettrica, secondo l´Ice, sarà di 400 Megawatt. Non è stato ancora stabilito che tipo di combustibile alimenterà la centrale. .  
   
   
ARPAB, GIOVEDI’ A MATERA CONVEGNO SULLA RADIOATTIVITÀ  
 
Matera, 30 gennaio 2008 - Radioattività: problematiche e relative soluzioni. Questo il tema del convegno organizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Basilicata in programma alle 9. 30 di giovedì presso l’Hotel Hilton di Matera. Obiettivo della giornata scientifica è quello di illustrare i risultati delle attività di gemellaggio realizzate nell’ambito del progetto A. G. I. R. E. Por (Attivazione di gemellaggi per l’Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo in favore delle regioni titolari di programmi operativi Nazionali) sul trasferimento di conoscenze e buone pratiche nelle delicate attività di rilevamento della radioattività su matrici alimentari ed ambientali. Figurano come partners del progetto il Ministero dello Sviluppo economico, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (Apat) e le tre Arpa gemellate: Arpa Basilicata (Agenzia beneficiaria), Arpa Piemonte ed arpa Emilia Romagna (Agenzie offerenti). “Con l’obiettivo di intensificare e ottimizzare le analisi di radioattività svolte dall’Arpa Basilicata - spiega in una nota il Direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito - il personale tecnico delle tre Agenzie coinvolte ha verificato le metodiche di campionamento e le analisi svolte dall’Agenzia lucana e, sulla base di quelle utilizzate dalle Arpa offerenti (Piemonte ed Emilia Romagna), ne ha implementato altre, più specifiche e complesse”. Sulla base di ciò l’Arpa Basilicata istituirà una “Rete locale” che effettuerà all’interno e all’esterno dell’Itrec (Impianto Trattamento Elementi Combustibile) nel centro di ricerca Trisaia di Rotondella, un monitoraggio puntuale e continuo della radioattività al fine di valutare l’impatto ambientale dell’impianto nucleare sul territorio. “L’istituzione della Rete locale, che sarà gestita autonomamente dall’Arpab - precisa Sigillito - rafforza il ruolo di controllo e monitoraggio delle matrici ambientali che l’Agenzia ricopre su tutto il territorio lucano”. Ad aprire i lavori, alle 9. 30, il Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Maria Altezza ed i saluti del Sindaco e del Presidente della provincia di Matera, rispettivamente Nicola Buccico e Carmine Nigro, e dei direttori generali delle tre Arpa gemellate; Vincenzo Sigillito, Vincenzo Coccolo e Alessandro Bratti. A seguire gli interventi dell’assessore Regionale all’Ambiente, Territorio, Politihe della Sostenibilità, Vincenzo Santochirico, del referente del Ministero dello Sviluppo Economico, Giancarlo Terenzi, del coordinatore tecnico Apat del progetto, Eugenio Cerali e del dirigente Arpab del centro Regionale radioattività del dipartimento Provinciale di Matera, Carmela Fortunato. Le relazioni tecniche sono affidate, per l’Arpa Basilicata, a Carmela Fortunato e Alfonso Celeste, rispettivamente dirigente e collaboratore tecnico-scientifico del Centro Regionale Radioattività del Dipartimento Arpab di Matera. A concludere i lavori il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. .  
   
   
CONTATORI GAS,INDAGINE PM MILANO SU ERRORI CONTEGGIO CONSUM IL CODACONS PREPARA UNA CLASS ACTION E ANNUNCIA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE GLI UTENTI CHIEDANO IL RIMBORSO DELLE MAGGIORI SOMME PAGATE  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - Dall´indagine sui contatori del gas e dalla perizia depositata in Procura a Milano emerge con chiarezza che i clienti pagavano per un gas mai consumato. Ora il Codacons dichiara guerra alle società del gas coinvolte nell´indagine e chiede loro la restituzione di quanto indebitamente percepito. L’associazione annuncia la costituzione di parte civile nel procedimento per consentire ai consumatori di ottenere il rimborso delle maggiori somme pagate e prepara una class action contro le società che saranno considerate responsabili nel procedimento penale. Il Codacons invita fin da ora gli utenti con contatori vecchi, clienti delle società coinvolte nei controlli che hanno dimostrato consumi errati, a conservare le bollette del gas ed inviare al proprio gestore una raccomandata nella quale si chiede il rimborso delle erogazioni conteggiate e mai effettuate per gli ultimi 5 anni. I cittadini interessati a partecipare ad una eventuale class action possono contattare le sede Codacons di Milano o scrivere agli indirizzi email codacons. Classaction@libero. It o codacons. Milano@libero. It. Il Codacons ha deciso anche di presentare un esposto all´ Authority per l´energia elettrica ed il gas. Considerato che dopo un certo numero di anni i contatori non sono più affidabili, guarda caso a danno dell´utente, il Codacons chiede all´Authority di stabilire che dopo 20 anni di utilizzo i contatori devono essere cambiati. Infine, considerato che i consumi anomali sono di difficile individuazione da parte dell´utente anche per l´incomprensibilità delle bollette, specie se di conguaglio, il Codacons chiede all´Authority di intervenire anche in tal senso. .  
   
   
URBAN CENTER, PRESENTATO A CATANZARO IL PROGETTO “PARTECIPAZIONE È LEGALITÀ”  
 
Catanzaro, 30 gennaio 2008 - È stato presentato a Catanzaro, nella sede dell’assessorato regionale all’Urbanistica e al Governo del Territorio, il progetto “Rete Urban Center Calabria” diretto a stimolare la realizzazione di laboratori di partecipazione alla realizzazione dei piani urbanistici. L’illustrazione del progetto è avvenuta alla presenza degli Enti che hanno in itinere un piano strategico e che per primi adotteranno questa metodologia di elaborazione partecipata. La dirigente del Dipartimento Rosaria Amantea, ha aperto la riunione mettendo l’accento sulla grande opportunità politica, oggi esistente in Calabria, determinata dal contemporaneità delle pianificazioni ai diversi livelli, provinciale, comunale e strategico. Il professor Santoro, capogruppo del progetto, con una chiara ed esaustiva relazione, ha illustrato le modalità possibili di istituzione dei laboratori di partecipazione da realizzare in ossequio alla legge regionale 14/2006 che, modificando la legge 19/2002 del governo del territorio, ha previsto espressamente l’istituzione di laboratori urbani, di quartiere e territoriali. “Gli Urban Center, così si chiamano in Italia i laboratori stabili di partecipazione - ha aggiunto Santoro - possono essere uno degli strumenti della lotta alle criminalità mafiose calabresi”. Sono intervenuti alla presentazione con il loro tecnici e con i responsabili politici della pianificazione molti Comuni che hanno apprezzato l’iniziativa e si sono dichiarati disponibili alla applicazione della metodologia degli Urban Center. Nel corso dell’incontro i responsabili di molti dei Piani strategici - in particolare di Corigliano, della Locride, di Vibo Valentia, del Pit 20 Aspromonte, di Rende-cosenza- hanno evidenziato tutte le difficoltà tecniche e politiche che la partecipazione popolare porta con sé. Da parte sua l’assessorato ha assicurato agli Enti un supporto tecnico all’istituzione di ogni Urban Center attraverso i professionisti che fanno parte del gruppo tecnico di lavoro preposto alla realizzazione dei laboratori di partecipazione. L’assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio, Michelangelo Tripodi, ha espresso soddisfazione per l’attività che è stata avviata dalla regione Calabria e che rappresenta una fortissima innovazione nella costruzione degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale. In tal senso Tripodi ha ricordato come nelle Linee Guida “la partecipazione viene individuata come uno dei pilastri fondamentali della pianificazione e che per perseguire questo obiettivo è stata riformata la legge urbanistica, introducendo nella normativa regionale i laboratori di partecipazione per promuovere la partecipazione allargata dei cittadini alla definizione degli strumenti urbanistici e delle politiche di sviluppo e governo del territorio”. “Per la Calabria – ha detto infine l’assessore Tripodi – si tratta di una grande occasione che va pienamente utilizzata per portare avanti la nuova stagione dell’urbanistica nella nostra regione”. .  
   
   
RDM REALTY APPROVA L’AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL CONFERIMENTO DEL RESIDUO 30% DI VAILOG E LA MODIFICA DELLA DENOMINAZIONE SOCIALE  
 
 Milano, 29 gennaio 2008 - L’assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Rdm Realty S. P. A. , riunitasi ieri, ha deliberato, come proposto dal Consiglio in data 20 dicembre 2007, quanto segue: Parte straordinaria Aumento di capitale ad Euro 5 per azione a servizio del conferimento del residuo 30% di Vailog L’assemblea dei Soci ha deliberato di perfezionare l’acquisizione da Parval S. R. L. (“Parval”) della partecipazione residua pari al 30% del capitale sociale di Vailog S. R. L. ("Vailog"), mediante l’emissione di n. 1. 742. 755 nuove azioni ad un prezzo unitario pari ad Euro 5,00 cadauna, di cui Euro 2,00 a titolo di sovrapprezzo, per un controvalore complessivo pari ad Euro 8. 713. 775 (di cui Euro 5. 228. 265 imputati a capitale sociale) a fronte del conferimento della medesima partecipazione. Le azioni di nuova emissione rappresenteranno il 7% circa del capitale sociale post aumento. Si segnala inoltre che Parval si è impegnata a sottoscrivere, nel momento in cui le suddette azioni saranno acquisite o assegnate, un impegno di lock-up avente ad oggetto, per i primi 24 mesi successivi alla data della loro acquisizione o assegnazione, tutte le azioni di Rdm Realty assegnate, nonché, nei successivi 12 mesi, non meno del 75% del medesime azioni. Modifica dello Statuto sociale per variazione della denominazione sociale ed adeguamento a disposizioni normative L’assemblea dei Soci ha deliberato di modificare (i) la denominazione sociale in Realty Vailog S. P. A. , (ii) lo Statuto Sociale a seguito dell’emanazione da parte della Consob dei regolamenti attuativi degli artt. 147-ter, primo comma e 148, secondo comma, del Testo Unico della Finanza, in materia di “Nomina dei componenti degli organi di amministrazione e controllo”. Parte ordinaria - Piano di incentivazione degli Amministratori e dei key manager del Gruppo L’assemblea dei Soci ha deliberato un piano di incentivazione, basato su un sistema di phantom stock option, per il periodo 2008-2010 a favore del Presidente Giuseppe Garofano, dell’Amministratore Delegato Valerio Fiorentino e dei key manager del Gruppo Realty. Nominati tre nuovi membri del Consiglio di Amministrazione - L’assemblea dei Soci ha deliberato di fissare in nove il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Rdm Realty S. P. A. Nominando quali componenti del Consiglio di Amministrazione di Rdm Realty S. P. A. Il Sig. Fabrizio Bertola, attuale Presidente di Vailog, il dott. Giulio Antonello, amministratore delegato del socio Alerion Industries S. P. A. Ed il dott. Angelo Miglietta, noto professionista esterno nonché professore universitario in materie economiche. L’incarico dei nuovi amministratori scadrà alla medesima data degli altri componenti del Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, prevista per la data di approvazione del bilancio che chiuderà al 31 dicembre 2008. .  
   
   
CONVEGNO “CASACLIMA. EFFICIENZA ENERGETICA E ARCHITETTURA SOSTENIBILE”  
 
Cesiomaggire, 30 gennaio 2008 - Cesiobiettivi, da sempre sensibile ai temi del risparmio energetico e della necessità di costruire abitazioni che rispettino le condizioni socio-culturali, architettoniche e le abitudini del luogo, ha organizzato il convegno dal titolo: Casaclima efficienza energetica e architettura sostenibile che si svolgerà sabato 2 febbraio 2008 alle ore 15,30, presso la sala conferenze del Museo Etnografico di Seravella a Cesiomaggiore (Bl), con il seguente programma di interventi: Norbert Lantschner (Direttore Agenzia Casaclima di Bolzano). Presentazione dell´esperienza e del successo del modello Casaclima in Altoadige. Franco Frison (Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Belluno). Aspetti di miglioramento architettonico nel costruire in montagna legato all´applicazione di criteri di risparmio energetico. Guido Trento (Consigliere della Regione Veneto). Aspetti normativi nella Regione del Veneto per il risparmio energetico e opportunità per la montagna bellunese. Responsabile azienda Walltowall. L’esperienza di una azienda locale nella costruzione di abitazioni residenziali a basso consumo energetico. Il convegno ha l’obiettivo di approfondire i contenuti del progetto Casaclima, soprattutto nei riguardi dei cittadini che intendono restaurare o a costruire la propria casa e, non ultimo, sollecitare le istituzioni locali e regionali a stimolare una maggiore sensibilità e coscienza, anche attraverso incentivi economici, ad abbattere i costi di gestione delle abitazioni, riducendo il consumo energetico e impiegando solo materiali sostenibili (bio-edilizia). Dal 1993 la Provincia di Bolzano eroga finanziamenti a chi, in fase progettuale, o di restauro, prevede sistemi di risparmio energetico per la propria casa. Da qual momento, la sensibilità verso questi argomenti si è ulteriormente sviluppata, fino a raggiungere nel 2002, la redazione del certificato Casaclima, un successo per la Provincia di Bolzano, unica in Italia, ad essersi già adeguata al protocollo di Kyoto. Il progetto Casaclima, promosso dalla Provincia e coordinato da suo direttore Norbert Lantschner, intende abbattere i consumi di energia e le emissioni di anidride carbonica, certificando gli edifici che rispettano specifici parametri e rendendo trasparenti i costi energetici. I consumi energetici diventano, quindi, una delle variabili fondamentali durante la scelta sull’acquisto o sull’affitto di una abitazione. Il successo del progetto Casaclima e la crescente richiesta da parte degli utenti di certificare la propria casa e di rispettare i livelli di consumo energetico sta influenzando fortemente l’orientamento delle aziende legate al settore edile ed anche gli stessi progettisti. .  
   
   
PROGRAMMA STRAORDINARIO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: 138 INTERVENTI NELLE MARCHE PER OLTRE 10 MILIONI E 300MILA EURO  
 
Ancona, 30 gennaio 2008 - Il problema della casa e` tornato ad essere, in questi ultimi anni, un´emergenza nazionale. Sono, infatti, sempre piu` numerose le famiglie che si trovano al disotto della soglia di poverta` e che non trovano soluzioni adeguate e compatibili con le proprie condizioni economiche. L´emarginazione non e` piu` rappresentata solo dalle categorie tradizionalmente svantaggiate, quali disoccupati, lavoratori precari, extracomunitari, ma anche da famiglie monoreddito, che si trovano nell´impossibilita` di accedere al mercato privato della locazione, sia per la scarsita` di alloggi in affitto che per la mancanza di un´offerta economicamente sostenibile. Inoltre, negli ultimi anni, sono emersi con evidenza nuovi bisogni alloggiativi, espressi da particolari categorie sociali, quali anziani e studenti, che, se non soddisfatti, rischiano di creare ulteriori tensioni sociali. Una risposta sicuramente importante e` arrivata dal Piano Casa della Regione dove sono state stanziate risorse pari 100 000 000 di euro . Ma un ulteriore impegno non e` mancato nella Legge Finanziaria 2008 dove c´e` stato un finanziamento importate per costruire nuovi alloggi e favorire le famiglie meno ambienti. Di fatti arrivano nelle Marche nuovi interventi previsti con il decreto interministeriale di approvazione del piano straordinario casa annunciato dal cosiddetto decreto fiscale ´collegato alla finanziaria 2008´. Il decreto ripartisce tra le Regioni la somma di circa 544 milioni di euro ed in particolare destina alle Marche la cifra di 10,33 milioni di euro per creare una nuova offerta di n. 138 alloggi sociali mediante l´acquisto, la ristrutturazione, la nuova costruzione o la locazione temporanea. Ancora una volta la sinergia istituzionale tra il Governo centrale , la Regione e gli enti locali produce effetti positivi per la Comunita` Marchigiana per assicurare un´adeguata qualita` della vita e garantire il diritto alla casa . Gli interventi dovranno prevedere prioritariamente il passaggio ´da casa a casa´ alle famiglie sotto sfratto appartenenti a specifiche categorie sociali, nei Comuni capoluoghi di Provincia, in quelli con essi confinanti aventi popolazione superiore a 10. 000 abitanti e nei Comuni classificati ´ad alta tensione abitativa´. Il programma ha recepito gli elenchi di interventi prioritari ed immediatamente realizzabili che la Regione Marche ha elaborato su proposta dei Comuni e degli Erap regionali, dopo un´accurata fase di concertazione. L´effettiva erogazione dei finanziamenti a ciascun Comune od Erap avverra` tramite la Cassa Depositi e Prestiti. .  
   
   
ROMA, BUONO CASA: PUBBLICATA LA GRADUATORIA PROVVISORIA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE ALLE POLITICHIE ABITATIVE CLAUDIO MINELLI  
 
Roma, 30 gennaio 2008 - “Oggi è stata pubblicata la graduatoria provvisoria per l’assegnazione del buono casa per l’anno 2006. Il numero complessivo delle domande pervenute, anche in questa occasione è molto elevato. Sono, infatti, ben 16. 199. L’istruttoria si è conclusa con l’ammissione di 12. 787 richieste e la non ammissibilità di 3. 412. È possibile presentare ricorso entro e non oltre i 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, da inviare all’ Ufficio Politiche Abitative, Quadrato della Concordia 4, 00144 Roma o a mano presso gli stessi uffici. Ricordiamo che i cittadini, da domani, potranno consultare la graduatoria sul sito internet www. Comune. Roma. It/patrimonio e www. Romaincasa. Net. L’amministrazione comunale è perfettamente consapevole che il buono casa è un provvedimento indispensabile in quanto aiuta migliaia di famiglia a pagare un affitto e incentiva il ricorso ai contratti di locazione a canone concordato, ma nella nostra città occorre aumentare il numero di alloggi in locazione a prezzi più accessibili di quelli attualmente praticati dal mercato. Il Comune, a questo proposito, è impegnato nell’attuazione del piano di edilizia abitativa, già in corso di realizzazione. Il fondo di euro 29. 600. 000 è stato stanziato, anche grazie al contributo della Regione Lazio”. .  
   
   
BOLZANO: PRESENTATI I PROGETTI DEL CONCORSO PER L´AREA EX-ALUMIX E MAGNESIO  
 
Bolzano, 30 gennaio 2008 - L´ormai dismessa area industriale su cui un tempo sorgevano gli stabilimenti di Alumix e Magnesio, a Bolzano Sud, sorgerà in futuro un polo tecnologico dedicato all´innovazione e alla ricerca. Al concorso di progettazione, vinto dal britannico John Norman Leslie Oldridge, hanno partecipato numerosi architetti, i cui lavori rimarranno in mostra sino al 4 febbraio al Tis. Il futuro parco tecnologico sarà suddiviso in tre parti, una delle quali sorgerà proprio sull´ex Alumix. Su oltre 29mila metri quadrati troveranno posto uffici, laboratori, officine e negozi a disposizione di istituzioni di ricerca sia pubbliche, che private. Sui 23mila metri cubi abbondanti dell´attuale edificio Alumix sorgeranno invece uffici e laboratori del Tis (Techno Innovation South Tyrol), spazi espositivi per mostre e iniziative artistiche, e un centro servizi. Le imprese ad alto contenuto tecnologico, invece, troveranno posto nei quasi 50mila metri quadrati dell´ex Magnesio. "Vogliamo ottenere un centro di ricerca moderno - ha commentato l´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner - con spazi anche per attività creative artistiche, un progetto impegnativo ma in cui la Giunta crede". "La Provincia - ha aggiunto l´assessora all´innovazione Luisa Gnecchi - vuole creare, in quello che era il centro dell´attività industriale, il nuovo cuore pulsante del processo di innovazione in Alto Adige, un´area di ricerca in cui poter investire in cervelli. Un progetto che vuole favorire la cooperazione tra imprese e il sostegno delle piccole aziende". Per la realizzazione del progetto è stata indetta una gara internazionale: la giuria ha deciso di indicare nella proposta del britannico John Norman Leslie Oldridge quella più meritevole, seguita dal bolzanino Benedetto Camerana e dalla germanica Volkwin Marg. Tutti i progetti che hanno partecipato al concorso verranno esposti sino al 4 febbraio, dalle 12 alle 19, presso i locali del Tis. La mostra è stata presentata martedì 29 gennaio dagli assessori Luisa Gnecchi e Florian Mussner. .  
   
   
AL VIA IL PIANO CASA PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA DELLA PROVINCIA DI ANCONA  
 
Ancona, 30 gennaio 2008 - Con il via libera della Regione Marche, dopo la fase di verifica rispetto agli atti di programmazione regionali, il programma provinciale triennale di edilizia residenziale 2006-2008 della Provincia di Ancona è pienamente efficace. A darne notizia è l’assessore all’Edilizia residenziale pubblica Marcello Mariani: “Nessun rilievo al programma è stato formulato dal competente ufficio regionale entro il previsto termine di 30 giorni dall’approvazione del consiglio provinciale. A questo punto la Provincia procederà a richiedere la pubblicazione del programma sul bollettino ufficiale della Regione Marche. Da quel momento decorreranno i termini – rispettivamente, 30 e 60 giorni - entro i quali i Comuni dovranno attivare le procedure concorsuali per individuare i soggetti beneficiari dei buoni casa e i soggetti (Erap, cooperative o imprese) che dovranno realizzare gli alloggi da destinare alla locazione a canone moderato”. Per il programma provinciale di edilizia residenziale si apre dunque la fase di attuazione. “Diversi ma tutti di rilevante importanza – continua Mariani - sono gli obiettivi che si pone il programma. Intanto gli interventi nel settore delle locazioni, che prevedono l’incremento e la riqualificazione del parco alloggi dell’Erp (Edilizia residenziale pubblica) e del parco alloggi a canone moderato, di proprietà pubblica e privata, per famiglie a reddito medio-basso prive dei requisiti per le abitazioni di edilizia pubblica sovvenzionata. In secondo luogo gli interventi per agevolare la proprietà della prima casa per le giovani coppie con contributi a fondo perduto e con l’istituzione di un fondo di garanzia sussidiaria per i mutui contratti da chi ha un lavoro atipico o precario”. Il programma provinciale utilizza risorse pari 14,34 milioni di euro, messi a disposizione dalla Regione Marche, oltre a 341. 728,99 euro costituenti economie di precedenti piani per un totale di 14. 681. 728,98 euro, così ripartiti: 7. 781. 728,99 euro per interventi di edilizia sovvenzionata, cioè per la realizzazione di alloggi sociali nei Comuni di Ancona (28 alloggi – soggetto attuatore: Erap), Senigallia (22 alloggi – soggetto attuatore: Erap), Fabriano (16 – soggetto attuatore: Erap), Rosora (3 alloggi – soggetto attuatore: Comune), Castelplanio (4 alloggi – soggetto attuatore: Comune). 3. 700. 000 euro per interventi di edilizia agevolata, cioè per la realizzazione di alloggi da destinare alla locazione a canone concertato e moderato, da parte di soggetti attuatori pubblici o privati, da individuarsi previo bando di concorso comunale, nei Comuni di Ancona (20 alloggi), Senigallia (38 alloggi), Jesi (50 alloggi). 1. 000. 000 euro per il fondo di garanzia sussidiaria per l´accesso ai mutui ipotecari prima casa per l´acquisto di alloggi sul libero mercato. Si rinvia ad un successivo provvedimento della giunta provinciale la definizione delle modalità per accedere alla garanzia sulla base della disciplina che verrà formulata dalla giunta regionale. 2. 200. 000 euro per la concessione di contributi a fondo perduto (buoni-casa) per l´acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie, da individuarsi previo bando di concorso comunale, in tutti i Comuni della Provincia di Ancona. .