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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Marzo 2008 |
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TRADUTTORI IN ERBA RICEVONO I PREMI DI TRADUZIONE UE |
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Bruxelles, 11 marzo 2008 - Ventisette "giovani traduttori" – uno per ciascuno Stato membro dell’Ue – sono oggi a Bruxelles per ricevere i premi del primissimo concorso europeo di traduzione per le scuole. Leonard Orban, Commissario europeo responsabile per il multilinguismo, terrà una conferenza stampa nella sala stampa del palazzo Berlaymont in cui porgerà il benvenuto ai vincitori del concorso "Juvenes Translatores" (che in latino significa giovani traduttori) e consegnerà loro il meritato riconoscimento. "Questi giovani hanno dimostrato di essere attori del proprio futuro e di quello dell’Europa" ha affermato il Commissario Orban prima della cerimonia. Ed ha continuato: "Essi hanno gettato ponti tra le culture costruendoli con le parole della loro traduzione. Sono anche orgoglioso che l’operato dei nostri traduttori, spesso invisibile ma indispensabile per il funzionamento dell’Ue, venga oggi alla ribalta". Oltre a presenziare alla cerimonia di premiazione nella sede centrale della Commissione, i giovani traduttori si recheranno in visita alla Direzione generale della Traduzione della Commissione europea. Lì i vincitori incontreranno i traduttori professionisti che traducono i documenti legislativi e politici dell’Europa e prenderanno conoscenza degli strumenti e dei metodi di lavoro usati dai traduttori. Il premio comprende anche una visita guidata di Bruxelles. Tutti gli interessati, scuole, insegnanti e amici, possono seguire la cerimonia di premiazione tramite webstreaming. Il link per seguire l’elenco sarà attivo sul sito web Juvenes Translatores: http://ec. Europa. Eu/translation/contest/index. Htm . Il concorso Juvenes Translatores è stato organizzato dalla Direzione generale della Traduzione della Commissione europea e si è svolto simultaneamente il 14 novembre 2007 in tutti gli Stati membri sotto la supervisione delle scuole selezionate. I partecipanti avevano due ore per tradurre in una qualsiasi delle lingue ufficiali dell’Ue uno dei 23 diversi testi originali aventi per argomento il turismo alternativo e responsabile. Sono pervenuti più di 1 300 testi corrispondenti a 134 diverse combinazioni tra lingue di partenza e lingue d’arrivo. I traduttori della Direzione generale della Traduzione hanno valutato i testi consentendo così di selezionare la migliore traduzione proveniente da ciascuno Stato membro dell’Ue. Questo concorso di traduzione, il primo in assoluto organizzato dalla Commissione europea, era concepito quale progetto pilota e intendeva far opera di sensibilizzazione sul ruolo centrale della traduzione nell’ambito della politica di multilinguismo perseguita dalla Commissione. Questo progetto ha offerto inoltre agli studenti un’opportunità per rendersi conto di cosa significa essere traduttore. Per ulteriori informazioni: Concorso di traduzione: http://ec. Europa. Eu/translatores/ Dg Traduzione: http://ec. Europa. Eu/dgs/translation/ Lingue nell’Ue: http://europa. Eu/languages/ . |
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COME PROTEGGERE I RISULTATI DELLA RICERCA COLLABORATIVA A FOGGIA, BARI E LECCE UN SEMINARIO SU “ LA GESTIONE DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE NELLE VARIE FORME DI RICERCA COLLABORATIVA: DALLA RICERCA COMMISSIONATA AI PROGETTI EUROPEI” |
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Valenzano, 11 marzo 2008 - Il 18, 19 e 20 marzo dalle ore 9 alle 13, l´Arti, nell´ambito del progetto Ilo (Industrial Liaison Office) Puglia, organizza presso gli atenei di Foggia, Bari e Lecce, il seminario di sensibilizzazione sul tema "La gestione della proprietà intellettuale nelle varie forme di ricerca collaborativa: dalla ricerca commissionata ai progetti europei ", tenuto dall’ing. Giuseppe Conti, responsabile dell’Ufficio di trasferimento tecnologico (Tto) del Politecnico di Milano. Il seminario intende fornire ai ricercatori le conoscenze fondamentali per un’accurata gestione della proprietà intellettuale nei progetti di ricerca cooperativa; verrà, pertanto, focalizzata l’attenzione sulla ricerca commissionata dal privato e su quella effettuata all’interno dei progetti ammessi al finanziamento dalla Commissione Europea. L’iniziativa è come sempre rivolta ai ricercatori delle Università pugliesi ed aperta a quelli degli enti di ricerca. Per la presenza del personale degli Ilo locali, il seminario sarà anche l’occasione per stabilire un contatto tra i ricercatori e le strutture locali incaricate della protezione della proprietà intellettuale e del trasferimento tecnologico. I seminari si terranno a Foggia il 18 marzo presso l´Aula Seminari del Rettorato, a Bari il 19 marzo presso l´Aula Magna della Facoltà di Agraria e a Lecce il 20 marzo presso l´Aula Seminari del Rettorato. La partecipazione al seminario è gratuita ma soggetta a iscrizione on line. Informazione e programmi sono disponibili sul portale http://www. Arti. Puglia. It. . |
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UFFICIO STAMPA RENAULT ITALIA: NUOVE NOMINE |
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Roma, 11 marzo 2008 - A partire dal 5 marzo 2008, la Direzione Comunicazione & Immagine di Renault Italia, sotto la guida di Andrea Baracco, conferisce le seguenti nomine: Paola Repaci assume l’incarico di Product Communication Manager in sostituzione di Elisabetta Truffelli, passata ad altro incarico all’interno di Renault Italia. A Paola Repaci rispondono direttamente Guido Casale, già in forze presso l’ufficio stampa e, dal 1° aprile, Francesca Sabatini, nominata Press Executive. . |
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NUOVO PIAGGIO BEVERLY TOURER ELEGANZA E STILE - CAMPAGNA EUROPEA DI TBWAITALIA |
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Milano, 11 Marzo 2008 – Piaggio presenta Beverly Tourer, il nuovo elegante modello della famiglia Beverly che si rinnova nel segno dello stile e dell’evoluzione tecnica. La campagna europea è firmata da Tbwaitalia agenzia di comunicazione guidata da Marco Fanfani, Amministratore Delegato e da Fabrizio Russo, Direttore Creativo Esecutivo. Beverly Tourer fa parte della gamma degli scooter a ruota alta di Piaggio e, in questo nuovo modello, si caratterizza per le linee originali e raffinate, le pregiate finiture cromate, il design sinuoso e la ricercatezza nei dettagli. Il frontale è completamente ridisegnato, la sella ha cuciture a contrasto, le cromature appaiono sugli specchietti, lateralmente e sul posteriore delle fiancate. Tutti elementi di stile che conferiscono al nuovo Beverly Tourer una immagine sofisticata e importante in “Pure Italian Style” La ricerca estetica si combina con caratteristiche tecniche di avanguardia, Beverly Tourer offre il massimo delle prestazioni in tutte le cilindrate. E’ disponibile nelle motorizzazioni 400, 250 e 125 cc, tutte motorizzazioni rispettose dei più avanzati standard sulle emissioni (Euro3). La campagna stampa di Tbwaitalia enfatizza l’eleganza e la ricercatezza di design e dettagli di Beverly Tourer. Una raffinata, giovane donna dai tratti orientali sta facendo shopping ma quando vede il nuovo scooter Piaggio distoglie lo sguardo dalle vetrine e guarda solo Beverly Tourer con ammirazione perché è la cosa più fashion che c’è. “Nuovo Beverly Tourer. Pure (Italian) Style” è il claim che sottolinea la bellezza e la distintività di questo modello. Hanno lavorato alla campagna Gina Ridenti, Project Creative Head, Lorenza Pellegri, copy, Elena Pancotti, art director. La campagna stampa è pianificata in Italia e nei principali paesi europei. Sono stati realizzati anche dei banner realizzati da agency. Com, agenzia di interactive e digital marketing a servizio completo del Gruppo Tbwaitalia. . |
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FESTIVALETTERATURA DI MANTOVA SCELTI GLI AUTORI DI SCRITTURE GIOVANI 2008 L’ITALIANO È GIOVANNI MONTANARO VALERIA PARRELLA E FLAVIO SORIGA, OGGI NELLE CLASSIFICHE DEI LIBRI PIÙ VENDUTI, SONO PASSATI DA SCRITTURE GIOVANI. |
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Mantova, 11 marzo 2008 - Sono stati selezionati gli autori di Scritture Giovani 2008, la sezione del Festivaletteratura di Mantova nata, per valorizzare giovani talenti europei. L’italiano è Giovanni Montanaro, l’autore venticinquenne di La croce Honninfjord, romanzo storico e storia d’amore pubblicata da Marsilio lo scorso ottobre 2007. Gli altri tre scrittori europei della nuova generazione sono Cynan Jones (autore del libro The long Dry, Gran Bretagna), Seray Þahiner (autrice di Gelin Baþý Turchia) e Thomas von Steinaecker (autore di Wallner beginnt zu fliegen, Germania). Sunshine è la parola chiave di Scritture Giovani 2008. I racconti inediti verranno come ogni anno raccolti in un’antologia distribuita durante il prossimo Festivaletteratura di Mantova (3-7 settembre 2008). Come ogni anno gli “scrittori giovani” saranno in tour nelle città dei principali festival letterari europei, dal The Guardian Hay Festival (Gran Bretagna) passando per Festivaletteratura fino a l’Internationales Literaturfestival Berlin (Germania). Incontreranno i lettori per discutere di…sole e scrittura. Scritture Giovani si è negli ultimi anni distinto per essere una vera fucina di nuovi scrittori. Valeria Parrella, Flavio Soriga, Cristiano Cavina, Davide Longo, Marco Archetti, Marco Mancassola, Chiara Valerio, sono solo alcuni degli scrittori che a Mantova, durante il Festival, hanno avuto la possibilità di farsi conoscere e apprezzare dal pubblico e dagli addetti ai lavori e, in pochi mesi, sono stati catapultati sulla ribalta nazionale delle fiere e delle classifiche dei libri più venduti. Con Scritture Giovani, Festivaletteratura e i festival partner sono impegnati dal 2002 in un’opera di scoperta e di promozione della nuova letteratura. Illycaffè, partner fin dalla prima edizione, è per vocazione attento alle espressioni artistiche giovanili. In questo senso la ricerca di Scritture Giovani si propone di essere senza confini, e come già da qualche anno - oltre agli autori provenienti dai paesi dei festival - Scritture Giovani ospiterà un autore di diversa espressione linguistica (quest’anno la scrittrice turca Seray Þahiner). . |
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L’ODORE DEL TEMPO DI MAURIZIO SENTIERI |
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Genova, 11 marzo 2008 - Verrà presentato mercoledì 12 marzo, alle ore 18. 00, alla Porto Antico Libri, il volume L’odore del Tempo, di Maurizio Sentieri, (De Ferrari Editore, €10). Insieme all’Autore interverranno i giornalisti Marina Giardina e Maurizio Mapelli, e la scrittrice Claudia Priano. L’opera prima di Maurizio Sentieri: L’odore del tempo è l’ultimo nato della collana “Codice Giallo”, diretta da Claudia Salvatori, celebre giallista vincitrice del Premio Tedeschi nel 1985 (con Più tardi di Amelia pubblicato a suo tempo da Mondadori e poi da De Ferrari come primo volume della collana con il titolo La Filosofa,) e del Premio Scerbanenco nel 2001 con Sublime anima di donna. Il volume di Sentieri si inserisce a pieno titolo nello spirito della collana: una alternanza di autori italiani contemporanei e di gialli dell’antichità, a dimostrazione di come il giallo e il noir possiedano una loro storia e tradizione anche in Italia e in Europa. Tra i ripescaggi vintage della collana gialla della De Ferrari: La tipografia dei due orsi di Ezio d’Errico, o Storie Gialle, Rosa e Nere di Carolina Invernizio. Il volume di Sentieri, un thriller particolare, romanzo di nostalgia e di percorso interiore, ha una genesi avventurosa: l’idea nasce dalla sfida a scrivere un soggetto cinematografico lanciata all’autore da Paolo Caredda, direttore del Festival “Cinemabili”. In questa forma approda alla casa di produzione Albatros e sulla scrivania del regista Marco Bellocchio, che, subito colpito, si mette in contatto con l’autore proponendo un’ipotesi di film. Il progetto sul film è per ora in fase di stallo, ma ormai il dado è tratto e dal soggetto cinematografico al romanzo il passo è breve. Ecco quindi che il libro risente necessariamente di questa impostazione, al punto che lo stesso protagonista, Luca Furlani, è un filmaker che viene incaricato di realizzare un filmato sul futuro Parco Nazionale dell´Appennino Tosco Emiliano. La sua attività viene fin da subito osteggiata, apparentemente senza ragione. E allora uno splendido paesino ai piedi dei due splendidi anfiteatri glaciali degli Appennini con il mare in lontananza, da paradiso si trasforma in teatro di misteri e morti inspiegabili, di ricordi confusi e cancellati. Anni venti: un morbo misterioso uccide ventinove bambini in breve tempo. Nessuna famiglia viene risparmiata e un´intera generazione è quasi cancellata. Negli anni ottanta la stessa comunità, ridotta a meno di cento anime ha perso ogni ricordo di quella lontana strage, come non fosse mai esistita… È così che Luca si imbatte nell’epidemia dimenticata, e ben presto alcune morti violente si verificano in paese. Al lavoro per il documentario si sostituisce il tentativo di ricostruire la storia di quella sciagura, un tentativo che diventa un´ossessione mentre tutto intorno a lui perde i contorni della certezza e si avvolge di mistero. Intorno, permangono i segni di una presenza leggera, quella di Cesare Zavattini, che in quel luogo scriveva, studiava, viveva per allontanarsene sempre precipitosamente. La ricerca di un significato a quella presenza discontinua è un mistero che sembra aggiungersi a quello principale. Alla fine, ogni disvelamento delle cose accadute sarà l’unica testimonianza possibile, l´eco di qualcosa che è stato mentre ancora si sta compiendo. . |
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GIORNATA DI CONVEGNO ANDALÒ DA SAVIGNONE UN GENOVESE DEL ‘300 SULLA VIA DELLA SETA. |
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Genova, 11 marzo 2008 - Venerdì 14 marzo, a partire dalle 9. 30, si terrà al Teatro della Gioventù di Genova, una giornata di studi su Andalò da Savignone, Un genovese del ‘300 sulla via della seta. Il convegno, promosso dal Comune di Savignone, con il sostegno della Regione Liguria, col patrocinio dell’Università di Genova, della Società Dante Alighieri - Comitato di Genova, dell’Aics - Comitato regionale e della De Ferrari Editore, si prefigge innanzitutto lo scopo di far conoscere a un più vasto pubblico la figura di Andalò di Savignone, cui Giovanni Meriana, che cura insieme a Gabriella Airaldi la direzione scientifica del convegno, ha dedicato nel 2001 un libro, oggi alla sua terza edizione (Andalò da Savignone: un genovese alla corte del Gran Khan, De Ferrari Editore €11) “alter ego” genovese del veneziano Marco Polo, e segna il momento iniziale di una serie di iniziative intese a illuminare il lungo, intenso rapporto che ha legato Genova alla Cina. Un rapporto che parte da lontano: il genovese Andalò di Savignone infatti arriva a Pechino attorno al 1330 insieme con il mercante di seta Leone Vegia. Tornato a Genova dopo tre anni, riparte già nel 1334 per la Cina, dove riceve dal Gran Khan Togan Timur l’incarico di svolgere una missione presso papa Benedetto Xii, che allora risiede ad Avignone. I viaggi di Andalò sono documentati da poche, ma sicure testimonianze, che fissano le tappe principali della sua attività d’affari in un’area ben nota a mercanti e a uomini di chiesa. La sua missione, infatti, si inquadra nel panorama dei rapporti che, nell’ambito della “pax mongolica”, intercorrono ormai da tempo tra l’Europa e la Cina. Tra i protagonisti di maggior rilievo di questa importante vicenda ci sono Giovanni di Pian del Carpine, Giovanni da Montecorvino, Guglielmo di Rubrouk, Marco Polo, Rabban Sauma e Andalò di Savignone, uomini che, a diverso titolo, conoscono, frequentano e descrivono gli itinerari della “via della seta” e le culture che vi incontrano. Nella giornata si susseguiranno gli interventi dei diversi studiosi, storici dell’arte, geografi, documentaristi, storici, persino attori, che si tufferanno in quell’antica via della Cina per riportarcene antiche vite di uomini e di città, sensazioni, colori, odori, storie, immagini. Dopo i saluti delle Autorità (l’Assessore alla Cultura, Sport, Spettacolo Regione Liguria Fabio Morchio, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura, Turismo e Trasporti del Comune di Savignone Anna Rita Cecchini, il Magnifico Rettore dell’Università di Genova Gaetano Bignardi e Francesco De Nicola, Presidente Società Dante Alighieri - Comitato di Genova), la parola passerà ai relatori, a partire da Giovanni Meriana, con un’analisi sulle vicende di Andalò da Savignone, per proseguire con il prof. Pietro Barozzi, che, da geografo par suo, farà luce sulle vie che portarono e portano alla Cina, e Marina Montesano (Università di Genova) che indagherà sulle Missioni cristiane in Cina tra medioevo ed età moderna. Sarà poi la volta degli attori della compagnia del Teatro dell’Ortica, Mirco Bonomi e Alessandro Sgambati che metteranno in scena lo spettacolo Andalò da Savignone, tratto dal volume di Giovanni Meriana, per la regia di Mauro Pirovano. Nel pomeriggio gli incontri continueranno con Paola Mortari Vergara Caffarelli (Università di Genova) che analizzerà un recente reperto alla luce dell’arte del Cristianesimo medievale in Cina. E ancora Maurizio Paolillo (dall’Università del Salento ) che ci racconterà dell’incontro fra Giovanni da Montecorvino e Giorgio, sovrano degli Onguti alla fine del Xiii secolo. E, dalla Fondazione Torino Musei di Torino, Marco Guglielminotti Trivel, che approfondirà l’epoca Yuan. E ancora Elena Parma (Università di Genova) con un intervento sui tessuti “bizzarre” e Carla Musso Casalone (Università di Genova) su Le “carte dipinte” cinesi e alcuni aspetti dell’esotismo europeo del secolo Xviii. A concludere saranno Gabriella Airaldi (Università di Genova) con un intervento sugli uomini, idee e oggetti sulla via della seta e Gino Della Casa (Aics - Associazione Italiana Cultura e Sport) con una proiezione di immagini di viaggio dal Pamir Cinese, alle sorgenti del Fiume Giallo. A seguito della giornata di lavori verranno pubblicati gli Atti del Convegno, a cura della casa editrice De Ferrari Editore. . |
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TRA GOLA E CUORE DI FABIO AVIANO |
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Milano, 11 marzo 2008 - Bulimia e anoressia possono considerarsi due facce della stessa medaglia; le cause scatenanti di questo disturbo possono essere di natura sociale, come appartenere a una famiglia in cui esiste un’oggettiva difficoltà a comunicare o a esprimere le emozioni, e si manifestano prevalentemente con una prova di forza: il controllo sul cibo, che accresce l’autostima. Il rapporto che quindi si viene a creare tra la persona e il cibo è una via per cercare di realizzare l’identità, minacciata da chi non permette all’individuo di essere quello che è: questo è ciò che è successo a Fabio, che ha tentato per ben dieci anni di mantenere sotto controllo la propria vita, le proprie sofferenze e il proprio mondo. In una società in cui è automatico associare l’idea della persona anoressica o bulimica a un soggetto di sesso femminile, per un uomo è ancora più difficile combattere: Fabio è riuscito a farlo, ha vinto questa malattia e ora desidera che la sua testimonianza sia la dimostrazione che riappropriarsi della propria identità è possibile. Quella di Fabio è una vita unica, irripetibile, che merita di essere perpetuata nel tempo, perché ha un significato individuale e collettivo, sociale e morale. Lo stile del lavoro è limpido, lineare, corre spesso sul filo del parlato ed è di forte impatto emotivo. Fabio Aviano è nato nel 1976 ad Ancona. Da sempre ha un animo molto sensibile all’arte: dalla guarigione ad oggi ha già allestito due mostre di quadri e scritto molte poesie. Vive a Pesaro ed è un cuoco. Editrice Nuovi Autori Prezzo copertina: 10,50 € . |
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GUERRA E PACE. UNA NEUTRALITÀ ATTIVA PER L’EUROPA |
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Milano, 11 marzo 2008 – Oggi alle ore 18. 00, al Centro Culturale Svizzero di Milano (via Vecchio Politecnico 3 - P. Za Cavour) incontro-dibattito tra scrittori svizzeri e italiani sul tema: “Guerra e pace. Una neutralità attiva per l’Europa” iniziativa parallela alla mostra di Edmondo Dobrzanski, aperta fino al 6 aprile a Milano Daniel de Roulet, Fabio Pusterla, Diego De Silva, Enzo Di Mauro, Piero Del Giudice, intervengono sui temi della guerra e della pace, a partire dal ciclo degli “orrori della guerra” e dell’impegno contro la guerra, presente nell’opera di Edmondo Dobrzanski. Al cuore della discussione la domanda: “la neutralità della Svizzera e di molti paesi europei, può costituire un polo attivo che dirime pacificamente i sempre più frequenti conflitti armati internazionali e interni?” Daniel de Roulet (Ginevra 1944), scrittore in lingua francese, autore di numerosi romanzi, intellettuale impegnato, ironico, paradossale, si batte per i diritti delle minoranze (Malcom X), contro i nazionalismi (Nationalité frontalière), per la pace. Il suo ultimo libro Kamikaze Mozart, storia di un amore dentro le separazioni della Seconda guerra mondiale, denuncia la menzogna e l’orrore della guerra Fabio Pusterla (1957), ticinese, docente, saggista e traduttore, è soprattutto poeta, autore delle raccolte: Concessione all´inverno (Casagrande, 1985, 2006); Bocksten (Marcos y Marcos, 1989, 2003); Le cose senza storia (ivi, 1994, 2006); Pietra sangue (ivi, 1999); Folla sommersa (ivi, 2004). La sua opera, tradotta in diverse lingue europee, è stata insignita nel 2007 del Premio Gottfried Keller Diego De Silva, nato a Napoli nel 1964, vive a Salerno. E’ caposcuola di una scrittura di realtà che si manifesta nel centro-sud italiano con i nuovi narratori degli anni Novanta. Suo libro d’esordio La donna di scorta, quello del successo Certi bambini tradotto in varie lingue e da cui un film dei fratelli Frazzi. L’ultimo, da poco in libreria, Non avevo capito niente. Il suo editore è Einaudi. Enzo Di Mauro, nato in Sicilia nel 1955, vive a Milano. Nel 1978 pubblica l’antologia della poesia degli anni Settanta La parola innamorata (Feltrinelli); nel 1988, con Notturna, vince il premio Montale per la poesia. Svolge da anni intensa attività di critico letterario. Collabora con “Il corriere della sera”, “Il manifesto”, “Il messaggero”, la Rai, le riviste “Il caffè illustrato”, “Galatea” Piero Del Giudice, giornalista, scrittore, critico d’arte. È il curatore della mostra milanese di Edmondo Dobrzanski L’esposizione Edmondo Dobrzanski, in corso al Castello Sforzesco di Milano, fino al 6 aprile, curata da Piero Del Giudice è prodotta dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura - in collaborazione con la Città di Locarno, Dicastero Cultura e con l’assessorato alla cultura della Provincia di Belluno. L’esposizione – di ampio e limpido allestimento - racconta in modo esaustivo l’intero arco del lavoro dell’artista, attraverso le 250 opere esposte e il denso, voluminoso catalogo. Edmondo Dobrzanski (Zug 1914 - Gentilino 1997) è, insieme a Wiemken, Varlin, Giacometti, tra le grandi personalità della pittura svizzera ed europea nel Novecento. Erede di una dinastia di fotografi, rompe la tradizione di famiglia e passa alla pittura. Si forma nella Milano di Corrente e poi a Zurigo. Qui vive dal ’42 al ’50, qui incontra gli artisti e le correnti artistiche della rivolta e della consapevolezza, in fuga dalla guerra e dal terrore nazifascista. La sua pittura, di radice espressionista, presenta alcune caratteristiche strutturali sin dall’inizio: la denuncia dello scandalo e degli orrori della guerra, l’impegno civile a fronte delle grandi ingiustizie sociali. Simbolo della mostra è l’enorme dipinto su tavole di legno Vajont, esposto dall’artista nel 1964, pochi mesi dopo il disastro colposo del 9 ottobre 1963, di cui quest’anno il 45mo anniversario. . |
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TEATRO ARSENALE: L’AMANTE DI M.D. DI PAOLO BIGNAMINI (DA L’AMANTE DI MARGUERITE DURAS) |
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Milano, 11 marzo 2008 - L’amante di M. D. È un testo inedito di Paolo Bignamini che ridisegna, riscrive, ridefinisce in maniera personalissima la vicenda del romanzo L’amante di Marguerite Duras. Cosa sa dirci oggi un testo diventato “classico”, ormai incapace di scandalizzare ancora ma fortissimo nell’affascinare con il suo stile scarno e penetrante? “L’amante di M. D. ” è un viaggio nel ricordo, un’altalena nel tempo che scardina a poco a poco le resistenze della memoria: una ragazza viaggia su un traghetto e segue uno sconosciuto fino alle soglie della sua abitazione. Una donna lascia la famiglia ed entra in una squallida casa di appuntamenti ma si ferma davanti alla porta chiusa dell’ultima stanza in fondo al corridoio: cosa c’è dietro quella porta? Cosa c’è nella casa dello sconosciuto? Che rapporta lega le due donne? Loro lo sanno, anche noi lo intuiamo, ma il ricordo censura, la memoria si (ci) blocca sulla soglia. Così, i personaggi di questa storia, hanno bisogno della storia stessa per esistere, hanno bisogno che la storia, che la recita si compia, anche oggi, anche questa sera in teatro. Hanno bisogno, per esistere, di aprire quella porta, di varcare quella soglia. In scena la giovane attrice milanese Roberta Mandelli diretta da Massimo Giovara, uno dei registi emergenti più interessanti del panorama italiano, già prodotto in passato dalla Biennale di Venezia. Lo spettacolo L’amante di M. D. Ha debuttato in anteprima nazionale al festival La fabbrica dell’uomo, che collabora anche alla produzione. Paolo Bignamini giornalista e drammaturgo, è direttore artistico del circuito teatrale Scenaperta, del Teatro Cantoni di Legnano e del Progetto Sartre. E’ il traduttore italiano dei testi teatrali di Sartre (Le troiane), Céline (La chiesa), Artaud (Per farla finita col giudizio di dio). I suoi testi e le sue traduzioni sono stati rappresentati nei teatri delle principali città italiane (tra gli altri al Piccolo Teatro e al Teatro Stabile di Torino). Tra i suoi testi: “Libera mondi possibili” diretto da Stefano Monti, “Chet viaggio al termine della musica” con Lucilla Giagnoni, “Vi – guerra africa america” diretto da Massimo Giovara. Collabora stabilmente con le pagine culturali de Il Sole 24 Ore e tiene seminari di drammaturgia alla civica scuola d’arte drammatica di Milano Paolo Grassi. Massimo Giovara attore, regista, compositore. Lavora con Gabriele Vacis, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni e in varie produzioni di Teatro Settimo e Teatridithalia, per cui ha spesso ha scritto anche le musiche. E´ socio fondatore di ´O Zoo No per cui cura la regia e le musiche di diversi spettacoli nei quali compare anche come attore (Hanshan, Angeli Sotteranei da Kerouac; East di Steven Berkof; Vi – guerra africa america da Céline; Prima dopo di Roland Schimmelpfenning, prodotto e presentato alla Biennale di Venezia). (11-16 marzo). |
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DANIEL HARDING E MAHLER CHAMBER ORCHESTRA DEBUTTO A PARMA CON DVORáK E BRAHMS PARMA, AUDITORIUM NICCOLÒ PAGANINI |
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Parma, 11 marzo 2008 - Con il debutto della Mahler Chamber Orchestra e di Daniel Harding, il Teatro Regio di Parma prosegue la propria prestigiosa Stagione Concertistica con complessi sinfonici e bacchette di fama internazionale. Atteso l’appuntamento all’Auditorium Paganini giovedì 13 marzo 2008, ore 20. 00 (turno B), con il complesso fondato da Claudio Abbado e il suo direttore musicale in un concerto consacrato a due capolavori della più matura stagione romantica: il Concerto per violino e orchestra op. 53 di Antonín Dvořák e la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms. Solista nel Concerto di Dvorák, il violino della giovane Isabelle Faust che si esibirà con il prezioso strumento “Bella Addormentata” costruito nel 1704 da Antonio Stradivari. «Anche se ho conservato alcuni temi, ne ho scritti parecchi nuovi; pertanto l’intera concezione del lavoro è cambiata. Armonia, orchestrazione e ritmo sono nuovi» dichiarò Antonin Dvorák a proposito del suo Concerto per violino composto perché lo suonasse il grande virtuoso Joseph Joachim, intimo amico di Brahms. E di Brahms il concerto della Mahler Chamber Orchestra propone la Seconda Sinfonia, composta nel 1877, appartenente al gruppo di opere nate durante le tre estati trascorse nella villeggiatura di Pörtschach. Ben presto soprannominata “La Pastorale di Brahms”, la Seconda s’ispira ad un ampio senso della natura che si riflette nell’orchestrazione delicata, trasparente ed allo stesso tempo molto brillante. Daniel Harding è stato assistente di Simon Rattle e Claudio Abbado e nel 1996, giovanissimo, ha diretto i Berliner Philharmoniker. Nella 2004 è diventato direttore principale della Mahler Chamber Orchestra. Nella scorsa stagione è stato nominato direttore ospite principale della London Symphony e direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese. Collabora inoltre con molti altri prestigiosi complessi, tra cui Staatskappelle Dresden, Gewandhausorchester Leipzig, Berliner Philharmoniker, Münchner Philharmoniker, London Philharmonic, Orchestra of the Age of Enlightenment. Negli Stati Uniti si è esibito a capo della Philadelphia Orchestra e della Los Angeles Philharmonic. Nella scorsa stagione ha debuttato con i Wiener Philharmoniker dirigendo la Decima Sinfonia di Mahler. Isabelle Faust ha vinto nel 1993 il Premio Paganini, avvio di una brillante carriera. Il suo repertorio spazia da Bach e Haydn sino alla musica dei contemporanei Morton Feldman, György Ligeti, Giacinto Scelsi, Olivier Messiaen e Luigi Nono. Si dedica con passione al repertorio cameristico suonando al fianco di Lars Vogt, Christian Tetzlaff, Tabea Zimmermann, Steven Isserlis. La sua ricca discografia comprende opere sinfoniche e cameristiche, tra cui l’integrale delle composizioni per violino e pianoforte di Schubert, Schumann, Bartók e Fauré. Daniel Harding Daniel Harding è uno dei più interessanti direttori della nuova generazione. Assistente di Sir Simon Rattle alla City of Birmingham Symphony Orchestra, ha debuttato con questa formazione nel 1994 ottenendo il premio per il “Best Debut” della Royal Philharmonic Society. È stato assistente di Claudio Abbado nel corso della stagione 1995/96 e nel 1996 ha tenuto il suo primo concerto a capo dei Berliner Philharmoniker al Festival di Berlino. Nel 1996 è stato il più giovane direttore a salire sul podio dei Bbc Porms dove è tornato nel 1998 con l’Ensemble Scharoun e nel 2000 in veste di direttore musicale della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen. Nella stagione 2003/04 è stato nominato direttore principale della Mahler Chamber Orchestra. In precedenza è stato direttore principale della Trondheim Symphony in Norvegia (1997-2000) e direttore ospite principale della Norrköping Symphony in Svezia (1997-2003). Recentemente è stato nominato principale direttore ospite della London Symphony Orchestra, impegno che ha assunto a partire dalla stagione 2006/07, e direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese a partire dal gennaio del 2007. È regolarmente invitato a dirigere la Staatskappelle Dreden, la Gewandhausorchester di Lipsia, la Filarmonica di Rotterdam e l’Orchestra della Radio di Francoforte. Ha inoltre diretto i Berliner Philharmoniker, i Münchner Philharmoniker, l’Orchestre National de Lyon, l’Oslo Philharmonic, la London Philharmonic, la Royal Stockholm Philharmonic, l’Orchestra di Santa Cecilia, l’Orchestra of the Age of Enlightenment e l’Orchestre des Champs- Elysées. Negli U. S. A. E in Canada si è esibito a capo della Philadelphia Orchestra, della Los Angeles Philharmonic e delle orchestre sinfoniche di Atlanta, Baltimora, Houston e Toronto. Nella scorsa stagione ha debuttato con i Wiener Philharmoniker dirigendo la Decima Sinfonia di Mahler per poi dirigerli nella Passione secondo Matteo. Il suo repertorio operistico comprende nuove produzioni del Così fan tutte con la regia di Patrice Chéreau, Don Giovanni con la regia di Peter Brook, The Turn of the Screw con la regia di Luc Bondy, La Traviata con la regia di Peter Mussbach ed Evgenij Onegin con la regia di Irina Brook, tutte messe in scena al festival di Aix-en-provence, e la Jenufa messa in scena da Katie Mitchell alla Welsh National Opera. Nel 2005/06 ha inaugurato con una nuova produzione di Idomeneo la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano, dove è tornato nel 2007 con Salome. Di recente ha debuttato al Theater an der Wien di Vienna con Il flauto magico e ha avuto il suo il suo debutto operistico al Festival di Salisburgo dirigendo i Wiener Philharmoniker nel Don Giovanni. Harding incide in esclusiva per la Virgin Classics; recente la sua registrazione della Quarta Sinfonia di Mahler con la Mahler Chamber Orchestra. Altre registrazioni includono le Ouvertures di Beethoven e la Terza e Quarta Sinfonia di Brahms con la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen; il Don Giovanni e The Turn of the Screw con la Mahler Chamber Orchestra; opere di Lutoslawski e l’Orchestra da Camera Norvegese e opere di Britten con Ian Bostridge e la Britten Sinfonia. Nel 2002 il Governo francese gli ha conferito il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres. Isabelle Faust Dopo aver completato gli studi con Christoph Poppen e Dènes Zsigmondy, Isabelle Faust ha ottenuto riconoscimenti internazionali dopo aver vinto giovanissima il Leopold Mozart Competition di Augsburg nel 1987. Ha vinto il Premio Paganini a Genova nel 1993, e nel 1997 è stata nominata “Giovane artista dell’anno” da Gramophone. Da allora, Isabelle Faust si esibita con le più grandi orchestre quali i Münchner Philharmoniker, Orchester des Bayerischen Rundfunks, Gewandhausorchester di Lipsia. Orchestre de Paris, London Philharmonic Orchestra, City of Birmingham Orchestra, e Tokyo Metropolitan Orchestra. Ha lavorato con grandi direttori quali Sir Yehudi Menuhin, Michael Gielen, Marek Janowski, Mariss Jansons, Paavo Berglund, Gary Bertini, Ingo Metzmacher e Marko Letonja. Nel marzo 2008 intraprende una tournee in Italia con la Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding. Isabelle Faust ha un ampio repertorio: dal Concerto Triplo di Beethoven al repertorio contemporaneo che comprende Morton Feldman, György Ligeti, e Michael Beyer. Nel 2004 Isabelle ha dato la prima esecuzione del Concerto per violino di André Jolivet con i Münchner Philharmoniker. Ha poi dato prime esecuzioni assolute di Werner Egk e Jörg Widmann, il cui Concerto per violino è a lei dedicato. Isabelle Faust suona anche molta musica da camera e partecipa regolarmente a festival internazionali. Si esibisce spesso con Florent Boffard, Alexander Melnikov, Lars Vogt, Christian Tetzlaff, Tabea Zimmermann, Steven Isserlis, Ewa Kupiec, Dènes Varjon e Clemens Hagen. Le registrazioni di Isabelle Faust riflettono la sua grande varietà di repertorio che comprende opere da camera e da concerto, da Bach a Hartmann. Comprendono concerti per violino di Haydn e Bach, l’opera completa per violino e pianoforte di Bartòk e Fauré, e le Sonate di Schumann. La sua registrazione di Lutoslawski, Szymanowski e Janácˇk è stata giudicata «one of the best classical Cds of 2003» dal New York Times. Il Concerto Funèbre di K. A. Hartmann ha ricevuto il “Cannes Classical Award” 2002. I suoi dischi più recenti sono i duo per violino e viola di Alessandro Rolla, il Concerto per violino di Dvoràk con la Philharmonia di Praga diretta da Jiri Belohlàvek, un disco in Duo di Schubert con il pianista Alexander Melnikov, Il Concerto di Joliver e il Poeme di Chausson con la Deutsche Symphonieorchester Berlin diretta da Marko Letonja. Insegna all’Universität der Künste di Berlino dall’autunno 2004. Isabelle Faust suona lo Stradivari “Bella Addormentata” del 1704 dato in prestito dalla L-bank Baden-württemberg. Mahler Chamber Orchestra L’orchestra è stata fondata nel 1997 su iniziativa di Claudio Abbado e di un gruppo di elementi della Gustav Mahler Jugendorchester desiderosi di continuare a suonare insieme anche dopo aver raggiunto i limiti d’età dell’orchestra giovanile. Il repertorio dell’ensemble spazia dalla musica barocca a quella contemporanea e comprende ogni genere musicale, dalla musica da camera a programmi sinfonici, da progetti opereristici a prime esecuzioni di lavori contemporanei. La Mco ha sempre collaborato con diversi direttori e solisti di altissimo livello, stabilendo solidi legami artistici in particolare con il suo fondatore Claudio Abbado e con Daniel Harding, dapprima principale direttore ospite dell’ensemble e dal settembre del 2003 suo direttore musicale, veste in cui dirige una parte significativa dei circa 70-80 concerti all’anno che vedono impegnata l’orchestra. L’orchestra mantiene inoltre una stretta collaborazione artistica con Marc Minkowski. Nella programmazione hanno uno spazio importante anche progetti con direttori e interpreti specializzati in tecniche e repertori particolari come quello barocco o contemporaneo. La struttura della Mco è assai peculiare e flessibile, composta da circa 45 membri stabili di 21 diverse nazionalità, mentre alti elementi vengono chiamati a seconda delle necessità. L’mco riunisce musicisti scelti tra i migliori a livello internazionale e provenienti da paesi di tutto il mondo che si riuniscono per i singoli progetti, cambiando organico a seconda delle specifiche esigenze di ciascun progetto. Questo ha portato alla sviluppo di un suono orchestrale sensibile e raffinato, che è un tratto distintivo dell’orchestra. La Mco, che non dispone di una sede stabile, è però orchestra residente in diverse località europee dove hanno luogo le prove dei concerti che vengono poi portati in tournée in tutto il mondo. Attualmente l’Mco è orchestra in residence a Ferrara e Landshut. Contratti di lunga scadenza sono stati siglati con il Festival Sintonie di Torino e il Festival di Lucerna dove l’orchestra si esibisce regolarmente dal 2003 costituendo anche il nucleo dell’Orchestra del Festival. Divenuta orchestra in residence del Festival d’Aix-en-provence dopo il grande successo del Don Giovanni diretto nel 1998 da Claudio Abbado e Daniel Harding, produzione che ha lanciato l’ensemble a livello internazionale, la Mco vi ha partecipato a diverse produzioni liriche fra cui The Turn of the Screw (Daniel Harding/luc Bondy, 2001), Eugenji Onegin (Daniel Harding/irina Brook), L’amore delle tre melarance (Tugan Sokhiev/philippe Calvario, 2004) e Così fan tutte (Daniel Harding/patrice Chéreau, 2005). L’ultima produzione operistica ha avuto luogo con grande successo nell’estate del 2007 quando l’orchestra ha eseguito Da casa di morti di Janácˇek sotto la direzione di Pierre Boulez. La collaborazione della Mco con Ferrara Musica, che le offre residenza stabile a Ferrara per due cicli di concerti all’anno, è stata avviata nel 1998. La scelta del repertorio, dei direttori e dei solisti avviene in collaborazione con Ferrara Musica. Durante questi 8 anni di collaborazione la Mco ha partecipato ad importanti progetti e ha lavorato al fianco di solisti come Cecilia Bartoli, Martha Argerich, Nathalie Stutzmann, Anatoli Kotscherga, Murray Perahia, Alexander Lonquich, Andràs Schiff, Vadim Repin, Emanuel Ax, Viktoria Mullova, Tabea Zimmermann, Christian Tetzlaff e con direttori quali Claudio Abbado, Daniel Harding, Christopher Hogwood, Philippe Herreweghe, Paavo Järvi, Sir Neville Marriner, Markus Stenz, Vladimir Ashkenazy. Nell’ambito della stagione lirica del Teatro Comunale di Ferrara e di Ferrara Musica, la Mco è stata diretta da Claudio Abbado nel Falstaff (1999), in Così fan tutte (2000 e 2004), nel Simon Boccanegra (2001) e nel Flauto magico (2005). Nei suoi dieci anni di vita la Mco ha effettuato molte registrazioni che le sono valsi premi prestigiosi. Tra le incisioni realizzate con Daniel Harding vi sono Don Giovanni e The Turn of the Screw (Choc de l’Année 2002), i concerti per violoncello di Haydn con Gautier Capuçon (Choc du monde de la musique 2003) e la Quarta Sinfonia di Mahler. Con Marc Minkowski è stata registrata per Deutsche Grammophon la Symphonie fantastique di Berlioz che ha ottenuto il premio della Deutschen Schallplattenkritik 2003. Con Claudio Abbado, sempre per Deutsche Grammophon, sono stati incisi i Concerti per oboe di Lebrun e Mozart con Albrecht Mayer, arie d’opera italiane con Anna Netrebko, i Concerti per violino di Stravinskij e Berg con Kolja Blacher (Diapason d’or) e il Secondo e Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven con Martha Argerich, registrati dal vivo a Ferrara, album che ha ottenuto il Grammy Award nel 2006. Nel 2007 è stata pubblicata una registrazione dal vivo del Concerto per violoncello di Schumann e della Serenata n. 1 di Brahms. Accanto ai numerosi impegni dell’orchestra presso le località di residenza e i prestigiosi festival e istituzioni musicali dove è invitata regolarmente (Festpielhaus di Baden-baden, Téatro Real Madrid ecc. ) per progetti sinfonici, operistici e da camera, per la stagione 2007/2008 sono previsti un progetto operistico con Claudio Abbado in Italia, Spagna e Germania e una serie die concerti con Daniel Harding, Kolja blacher et Eivind Gullberg-jensen. . |
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AUSER VICENZA “MONODIA E POLIFONIA MEDIOEVALE IN ITALIA E SPAGNA” CONCERTO DEL CORO I LAUDESI CHIESA DI SAN ROCCO – VICENZA |
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Vicenza, 11 marzo 2008 - Nell’ambito degli incontri culturali dell’Auser di Vicenza, che quest’anno segue un “Medioevo: ovvio e meno ovvio”, mercoledì 12 marzo, nella chiesa di San Rocco con inizio alle ore 19. 30 (ingresso libero), si tiene un concerto del coro “I Laudesi”, diretto dal M° Antonio Cozza, dal titolo “Monodia e Polifonia medioevale in Italia e Spagna”. Affiancano il coro le voci delle soliste Mariella Cenere e Paola Rossi e alcuni strumentisti, a formare un ensemble in grado di riprodurre le sonorità e la prassi esecutiva antiche: Tea Bressan al flauto, Elena Bellon all’arpa, Valerio Galla alle percussioni, Massimiliano Raschietti al clavicembalo. La serata è dedicata alle espressioni musicali fiorite nel secoli Xii e Xiii, un momento particolarmente fecondo della cultura del Mondo Occidentale, nel quale si intravedono le radici stesse della Civiltà Europea. Il concerto ripercorre i diversi stili, dal canto gregoriano ai canti devozionali del periodo comunale, che nascono come forme ibride di sacro e profano e adottano, anche per la musica di argomento religioso, gli stilemi del canto trobadorico, mescolando elementi dotti con influssi popolari Il programma si apre con alcuni canti gregoriani del 1200, appartenenti all’Ufficio di S. Antonio, che ci ha lasciato Giuliano da Spira. Tra i brani sono presenti due “sequenze”, la forma musicale più rappresentativa di quei secoli: l’Alleluia haec dies e la sequenza Virginis Mariae laudes, presa dal Planctus Mariae ad Sepulcrum (dramma sacro, forma di teatro musicale “in nuce” che stava dando vita ai primi personaggi drammatici). Il Planctus proviene dal manoscritto Ci del Museo archeologico di Cividale del Friuli, del secolo Xiii, e fa parte del patrimonio di Aquileia. Crocevia tra il mondo cristiano d’Oriente e quello di Occidente, la storia del Patriarcato ci consegna un tesoro ricchissimo di influssi musicali, che all’ascoltatore di oggi rendono quel sapore inconfondibile di musica antica, parte di un patrimonio storico che merita essere riscoperto. Sempre da Aquileia provengono i discanti Cunctipotens genitor Deus e Quem ethera et terra, i primi sviluppi di polifonia che sperimentano il contrasto tra le voci. Il Medioevo vede poi un ricco fiorire di forme popolari di religiosità: in Spagna si diffondono le Cantigas de Santa Maria, come forma devozionale per la Vergine. Musica di grande immediatezza, si accompagna a testi che riferiscono di miracoli presunti e credenze che hanno tutto il sapore della saggezza popolare. Musiche e testi, in lingua galiziana antica, sono presi dall’antologia compilata da Alfonso X di Castiglia, detto “il savio” (1252 – 1284). Parallele alle Castigas sono le italiane Laude, canzoni religiose popolari in lingua volgare, nate sulla scia dei movimenti religiosi sorti in centro Italia nel 1200. Da una delle confraternite laiche di tipo penitenziale dell’epoca, quella dei Laudesi, prende il nome il coro vicentino, fondato nel 1982 (nell’Viii centenario della nascita di San Francesco), per far conoscere le laude francescane e la musica prepolifonica. Le laude annoverano, accanto a testi anonimi, anche liriche di Jacopone da Todi, nelle quali la linea melodica enfatizza testi vigorosi e pregnanti. In forme all’apparenza semplici, ne risultano composizioni sorprendentemente intense e affascinanti. Il concerto si conclude con una contaminazione contemporanea: la lirica di Jacopone ha ispirato il maestro Cozza in composizioni a due voci che rivisitano la sensibilità e il gusto antico della musica modale. . |
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PARMA: LIRICA, IL TENORE FRANCESCO MEDDA CONQUISTA LE TERRE VERDIANE 11 E 13 APRILE 2008 A FIDENZA IN TURANDOT; 17 E 19APRILE A CARPI; 3 MAGGIO A PIACENZA |
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Parma, 11 marzo 2008 - Un tenore drammatico, dalla voce brunita, per un ruolo passionale e fiabesco al contempo: l’interprete lirico Francesco Medda – voce di spicco nel palmarès nazionale delle ugole d’oro, reduce dai successi di Otello a Bergamo e Don Alvaro a Vercelli – porta sul palcoscenico del Teatro Magnani di Fidenza (Parma) la tessitura estrema del Principe Calaf in Turandot di Giacomo Puccini, venerdÏ 11 aprile alle 20. 30 con replica domenica 13 aprile alle 16. Si tratta di un ruolo importante per il sardo Medda, uno dei pochi tenori drammatici con tre ottave di estensione e la capacita di fondere la passione della voce alla perfetta dicitura del verso, che rende comprensibile il fraseggio scandito anche sotto il profilo contenutistico. Voce molto interessante, di grande personalità, Medda è nome di prestigio amato dagli appassionati del melodramma che ritrovano in lui “una colata lavica che prende il respiro” di chi lo ascolta. La presenza di Medda nelle Terre Verdiane – nel cast di Turandot ad aprile - Ë un valore aggiunto per la produzione lirica territoriale e una chicca per il pubblico emiliano-romagnolo che potra ascoltare un artista dalla vocalita sicura e possente, coniugata a un’affascinante presenza scenica e soprattutto capace di trasmettere emozioni vere al pubblico dell’opera. Allievo di Franco Corelli, ha studiato anche con Carlo Bergonzi e ha ricevuto il sostegno e l’incitamento del maestro Giuseppe Di Stefano che lo ha incoraggiato a lasciar fiorire la natura di una vocalità intensa perchè aveva scorto in Medda una qualitàin più :allo studio della partitura sapeva fondere una passionalità immediata, istintiva, carica di simpatia. Dunque, con Medda il volume della parola torna al centro della scena e il colore diventa calore arrivando all’anima del pubblico in sala: il ruolo del principe Calaf sarà una ulteriore scommessa per il tenore, che ha già offerto le sue corde a Cavaradossi in Tosca, Chenier nell’Andrea Chenier, Don Alvaro ne La Forza del Destino, Otello in Otello. Nel repertorio del tenore c’è Radames in Aida, Canio nei Pagliacci, Turiddu nella Cavalleria Rusticana, Pinkerton in Madama Butterfly, Don Josè in Carmen, Manrico ne Il Trovatore, Des Grieux in Manon Lescaut, Sansone in Samson ed Dalila. Conterraneo del grande tenore sardo Bernardo Demuro, dall’isola Medda ha iniziato la sua carriera come baritono interpretando molti tra i più importanti ruoli. Si è esibito in importanti teatri sia in Italia che all’estero: Cape Town, Buenos Aires, Osaka, Tokyo, Il Cairo, Dublino, Toronto dove ha tenuto alta la bandiera dell’opera lirica tricolore, tutta italiana. Ha cantato a La Scala di Milano, Teatro Palafenice a Venezia, al Festival Puccini a Torre del Lago, a Modena, Ravenna, Roma. Ha collaborato con grandi direttori quali De Bernardt, Chailly, Gandolfi, Bellugi, Bonynge e registi quali Zeffirelli, De Tomasi, Crivelli, Van Hoecke. Ha inciso i Carmina Burana per la Kicco Classic e il cd-rom Verdi per la de Agostini. Maestro Medda, come sarà il Calaf per Turandot a Fidenza e a Carpi? Il confronto con i grandi Calaf del passato quali Corelli, Del Monaco, rende la sfida immensa e l´aria "Nessun dorma" Ë ormai conosciuta universalmente nella versione di Pavarotti. Ma credo che la loro lezione insegni a portare in scena la propria personalità e unicità. Calaf è un personaggio ad altissima temperatura drammatica, che brucia d´amore per la bellissima e irragiungibile Turandot. Quindi Ë un ruolo ad alto impatto emotivo. La Turandot è una partitura moderna e la sua ambientazione fiabesca apre il campo a svariate possibilità interpretative. La stessa ambientazione esotica offre alla regia spunti per una interpretazione che puÚ essere spinta in varie direzioni. A volte ci chiediamo quanto durerà l´opera proprio per la difficoltà di rinnovarsi, ma è un problema relativo. Anche nella sua forma più tradizionale l’opera continua a raccontare i grandi sentimenti, le passioni, le vicissitudine dell’anima. Ecco perchè è una forma d’arte così longeva. Su cosa si concentra nella fase preparatoria? Amo la parte drammaturgica e scenica almeno quanto quella musicale: scompongo spartito e libretto fino a trovare lo spunto per dare forma al personaggio. A volte una minima cosa offerta dalla quotidianità, un gesto, un espressione, un ambiente particolare, fa scaturire un´idea da rielaborare e riproporre in scena. A volte funziona, altre volte si accantona momentaneamente per trovare una sponanea collocazione per un momento successivo. Se proviamo un´emozione, prima o poi tenteremo di renderla al pubblico, anche a livello inconscio. Ogni interprete ha il proprio gusto della frase: io propongo il mio. Poi durante le prove e l´incontro con i colleghi del cast , dalla solitudine del proprio studio ci si confronta con gli altri e ogni volta il personaggio prende colori e connotazioni diverse. Da tenore ex-baritono com’è il rapporto con il collega-baritono che lo affianca? In generale è un rapporto di complementarità. Però non è il caso di Turandot, dove il baritono Ë una delle maschere e quindi non è l´antagonista diretto. Ma essere stato l’altro, il baritono, mi consente oggi di calibrare il rapporto e cogliere la compenetrazione dei personaggi; fra tanti, il binomio Jago - Otello è uno dei più interessanti. Dopo le date a Fidenza, sarà possibile riapplaudire il tenore Medda il 13 aprile a Carpi (Modena)il 17 e il 19 e il 3 maggio a Teatro Verdi di Fiorenzuola (Piacenza). Turandot Cast – Fidenza e Carpi La “Turandot” delle Terre Verdiane e di Carpi Ë una nuova produzione del Comune di Fidenza, del Gruppo Promozione Musicale “Tullio Marchetti” e dell’Associazione culturale “Rino Viani” di Carpi. La coproduzione con l’Associazione “Rino Viani” Ë la novità di questo allestimento e, al tempo stesso, un forte segnale di crescita. Il direttore d’orchestra e maestro concertatore è Pietro Mianiti. La nuova produzione, oltre la presenza di Francesco Medda nel ruolo del Principe Calaf, vanta la partecipazione di Cristina Piperno nei panni della principessa Turandot e di Romano Franceschetto (Mandarino), Vincenzo Di Nocera (Imperatore Altoum), Pietro Simone (Timur), Alice Quintavalla (Liù), Luciano Miotto (Ping), Romolo Tisano (Pong), Stefano Osbat (Pang). Le musiche saranno eseguite dall’Orchestra Filarmonica del Teatro Magnani e i cori dal Coro dell’Opera di Parma. Maestro concertatore e direttore d’orchestra: Pietro Mianiti. Maestro del coro: Emiliano Esposito. La regia e le scene sono di Paolo Panizza, i costumi di Artemio Cabassi. . |
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IL SESTETTO CHIRIKE’ AL TEATRO MIELA DI TRIESTE E ALLA SCUOLA P. P. PASOLINI DI PORDENONE |
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Trieste, 11 marzo 2008 - Giovedì 13 marzo 2008 alle ore 10. 30 avrà luogo a Trieste al Teatro Miela un concerto di ritmi e suoni latino-americani interpretato dal sestetto Chirikè composto da Barbara Dall’armi (voce), Romano Baldassi (basso), Jacques Centonze (percussioni), Eduardo Contizanetti (chitarra), Zinajda Kodric’ (flauto), Juan Vladilo (cuatro e chitarra). La rappresentazione costituisce il quarto appuntamento della manifestazione Musicaèvita 2007/2008 che, sottotitolata quest’anno Musikò, è volta alla sensibilizzazione culturale e musicale dei giovanissimi secondo il progetto promosso dall’associazione amici Gioventù Musicale di Trieste, presieduta da Silvana Alessio Martinelli: un’iniziativa che vedrà coinvolti fino al prossimo maggio 360 alunni delle elementari e delle medie della Regione in 250 ore di laboratori sperimentali. A conclusione della manifestazione, una mostra ne esporrà gli elaborati. Venerdì 14 marzo alle ore 11. 30 lo spettacolo sarà replicato a Pordenone alla Scuola P. P. Pasolini (via Montemaggiore). Tali manifestazioni fanno seguito all’entusiasmente concerto proposto di recente dalla formazione Chirikè al M. I. B. (Ferdinandeo) di Trieste in occasione della serata culturale organizzata, assieme ad altre istituzioni, dall’Associazione per la cooperazione italo-peruviana. Si tratta di un appuntamento davvero particolare, unico nel suo genere e di grande qualità, in cui il sestetto Chirikè esplora e propone stili di musica latino americana originali, interpretati mediante strumenti tipici. Il programma comprende musiche caratteristiche delle pianure del Venezuela (stile joropo), il cui strumento caratterizzante è la chitarra cuatro, musiche di origine africana della costa del Perù (stile festejo e landò), il cui strumento di riferimento è il cajón, e musica cubana (stile bolero e son). I musicisti che collaborano al progetto Chiriké provengono da diversi paesi (Venezuela, Argentina, Italia, Tunisia, Slovenia), abitano principalmente a Trieste e hanno in comune una lunga esperienza nella musica popolare latino-americana. Non solo, ma parte della formazione proviene dall´orchestra Ocho Rios, uno dei primissimi gruppi di salsa e latin-jazz italiani, mentre tutti i componenti del Sestetto hanno partecipato a registrazioni pubblicate da diverse case discografiche e a trasmissioni radiofoniche e televisive. I musicisti fondatori del gruppo Chirikè sono Juan Vladilo e Jacques Centonze e saranno proprio loro a visitare le scuole e a far conoscere ai ragazzi alcuni degli strumenti tipici. Juan Vladilo è il chitarrista e il cantante della formazione. Nato in Venezuela, è uno dei fondatori dell´orchestra Ocho Rios, dove ha lavorato come pianista, compositore e arrangiatore. Coltiva da sempre lo studio delle musiche popolari latino-americane (in particolare del Venezuela, di Cuba e del Perù). Ha studiato con il pianista cubano Alfredito Rodriguez, ha collaborato con l´orchesta europea di salsa La Pandilla e in passato ha lavorato attivamente con il gruppo folk sudamericano Ucayali. Jacques Centonze è il percussionista della formazione. Nato in Tunisia, è uno dei fondatori e degli organizzatori dell´orchestra Ocho Rios. Ha una lunghissima esperienza musicale nel campo delle percussioni latine, anche come costruttore di strumenti. Collabora attivamente con diverse formazioni musicali, che spaziano dalla musica afro-cubana a quella afro-peruviana, al flamenco. In passato ha collaborato con il gruppo folk sudamericano Ucayali. . . |
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STRASBURGO – BADEN BADEN 1 – 4 MAGGIO 2008 (PONTE DEL 1 MAGGIO) DOPO IL FORZATO RIPOSO CHE LO HA COSTRETTO AD ANNULLARE ALCUNI IMPEGNI IL RITORNO DEL MAESTRO CLAUDIO ABBADO NEL CAPOLAVORO OPERISTICO DI BEETHOVEN, IL FIDELIO. |
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Milano, 11 marzo 2008 - Una felice notizia per tutti gli amanti della Grande Musica in generale e per i tanti estimatori di uno dei più grandi e eclettici direttori del ‘900. Dopo un lungo e forzato riposo che lo hanno costretto a rinunciare ad alcuni suoi appuntamenti tra cui l’attesissima tournèe negli Stati Uniti con l’Orchestra del Festival di Lucerna, torna sul podio il Maestro Claudio Abbado. Con l’orchestra da lui creata e che maggiormente segue e che proprio in questi giorni festeggia il suo decimo anniversario, la Mahler Chamber Orchestra, il Maestro, ormai passato il momento di malattia che lo ha costretto questo autunno ad annullare alcuni appuntamenti, ha riconfermato tutti i suoi prossimi appuntamenti: Reggio Emilia (6, e 9 aprile), Madrid (19 e 21 aprile) e Baden Baden (3 e 5 maggio). L’evento in programma è il capolavoro operistico di Beethoven, sua unica composizione lirica e capolavoro assoluto di perfezione musicale, il Fidelio. Proprio in occasione con la sua ultima data che coincide con il ponte per il 1 maggio, il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) in collaborazione con Il Sipario Musicale, il primo tour operator italiano specializzato in viaggi musicali, organizza un viaggio che permette di assistere comodamente all’opera senza l’affanno dell’estenuante ricerca dei biglietti. Il viaggio comprende, oltre alla sistemazione alberghiera nella splendida cittadina ricca d’arte e di storia di Strasburgo e i biglietti d’ingresso per il Fidelio una visita guidata della città di Strasburgo stessa e l’escursione lungo il fiume Reno sulla “strada dei vini” con degustazione dei prodotti tipici alsaziani. Su richiesta sarà anche possibile assistere all’opera wagneriana Die Walküre che si tiene all’ Opéra national du Rhin di Strasburgo Questo il programma in dettaglio: giovedì 1 maggio 2008 Arrivo indipendente a Strasburgo e sistemazione presso l’Hotel Hilton***** Cena di benvenuto presso il ristorante Maison Kammerzell. Venerdì 2 maggio 2008 Escursione sulla “Strada dei Vini” con sosta per la degustazione in una cantina Pranzo al Ristorante Le Sarment d’Or a Riquewihr Pomeriggio libero Ore 18. 30: Die Walküre (su richiesta). Sabato 3 maggio 2008 Mattina: visita guidata del centro storico di Strasburgo Pranzo libero Transfer in bus a Baden Baden. Aperitivo pre-teatro Ore 19. 00: Opera Fidelio. Transfer di ritorno a Strasburgo . Domenica 4 maggio 2008 Fine del viaggio e partenze individuali. . |
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EXPO 2015. LA SCALA A PARIGI. MORATTI: “IL LINGUAGGIO UNIVERSALE DELLA MUSICA VERO STRUMENTO DI CONFRONTO E DI PACE” |
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Milano, 11 marzo 2008 - L’expo come grande occasione di cultura, di confronto e di conoscenza tra i popoli e le persone, tra storie, esperienze e sensibilità differenti. È questo il senso della serata che il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha introdotto a Parigi, presentando ai delegati del Bureau Internationale des Expositions (e a tutti gli altri ospiti rappresentanti della cultura e dell’arte francesi presenti per l’occasione) il concerto che i “Cameristi” della Scala hanno tenuto nella cornice della Salle Gaveau, alla presenza del Presidente e del Segretario Generale del Bie, Jeanpierre Lafon e Vicente Loscertales. Un programma, quello offerto dalla Scala, che ha attraversato quattro secoli di storia. Da Mozart, il genio per eccellenza, un compositore cosmopolita e Internazionale a Rossini, uno dei più grandi compositori d’Opera di tutti i tempi. Da Respighi, che nel Xx secolo riesce a convergere reminescenze antiche grazie alla sua sensibilità e alla sua cultura fino a Sollima, un compositore che con la sua curiosità creativa si è spinto ad esplorare nuovi mondi nel campo della composizione grazie a influenze di generi diversi e raccogliendo spunti di musica etnica da tutto il bacino mediterraneo. “La Scala – ha sottolineato Letizia Moratti – è un’ambasciatrice della cultura nel mondo, e offrendo il meglio della musica, della cultura e dell’arte italiana porta un messaggio di pace. Un messaggio che si alimenta nel confronto tra storie, popoli e culture diverse. Questo è lo spirito con il quale questa sera vogliamo aprirci al mondo attraverso il linguaggio universale della musica. La musica, infatti, riflette la ricchezza culturale di un popolo e si nutre del confronto tra culture diverse ed epoche anche profondamente lontane”. Il Sindaco ha anche ricordato come Milano abbia già aperto la porta agli altri Paesi, attraverso le produzioni internazionali della Scala con Parigi, Londra, Berlino e San Pietroburgo, e con le 200 partecipazioni di Paesi stranieri al festival musicale Mito. Un’apertura, questa, che si alimenterà anche attraverso il palcoscenico dei 7mila eventi che animeranno i 6 mesi di manifestazione nei quali è previsto lo svolgimento di Expo. “La strada verso l’Expo – è la conclusione del Sindaco di Milano – ci porta ad offrire il nostro contributo perché tutti i Paesi possano comporre assieme un inno di pace e di fratellanza, raccogliendo così il più autentico spirito delle Esposizioni Universali”. . |
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AL MEAZZA IL TEATRO PIU’ GRANDE DEL MONDO PER IL CONCERTO DI ZUCCHERO |
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Milano, 11 marzo 2008 - Il 14 giugno, per una sola notte, lo stadio milanese di san Siro si trasformerà nel teatro più grande del mondo per ospitare l’unica data italiana dell’“All the Best World Tour 2008” di Zucchero “Sugar” Fornaciari. La novità è stata annunciata questa mattina a Palazzo Marino dall’assessore allo Sport e Tempo libero Giovanni Terzi alla presenza dell’artista, di Ferdinando Salzano di Friends&partners, Pierfrancesco Barletta e Alfonso Cefaliello del Consorzio San Siro e Vichi De Marchi di “Fill the cup”. “Milano – ha detto l’assessore Terzi – è una città che ama la musica. E anche se troppo spesso è difficile organizzare eventi musicali sul territorio, la collaborazione tra il Comune e un grande artista come Zucchero e il suo staff, ha reso possibile la realizzazione di una serata unica nel suo genere. Un nuovo progetto che, per una notte, farà di San Siro il teatro più grande del mondo”. “Stiamo lavorando nell’assoluto rispetto della cittadinanza e in accordo con Arpa e Assomusica – ha aggiunto – per garantire una musica di qualità, ponendo attenzione, al tempo stesso, alle esigenze degli abitanti del quartiere. Questo grazie a un lavoro di insonorizzazione della struttura, partendo comunque dal presupposto che la musica non è rumore ma una festa. Una festa a cui, replicando quanto avvenne per la prima edizione del Milano Jazzin’ Festival all’Arena Civica lo scorso anno, saranno invitati i residenti di via Dessié”. “L’obiettivo – spiega l’assessore – è quello di permettere a un simbolo di Milano come San Siro di rinnovarsi con un grande artista e con un evento che possa sensibilizzare il pubblico al progetto Fill the cup del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite”. Parte del ricavato del concerto sarà infatti devoluto a “Fill the Cup”, impegnato nella lotta contro la fame che colpisce 59 milioni di bambini in età scolare. “Grazie quindi a Zucchero - ha concluso Terzi – a Friends&partners, al Consorzio San Siro e a Fill the Cup per aver collaborato con il Comune a rendere possibile questo grande evento”. Per informazioni: www. Friendsandpartners. It, www. Zucchero. It, www. Universalmusic. It, . |
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FUORI TARGET - LE NUOVE GENERAZIONI SI RACCONTANO IN VIDEO MILANO, MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA - TIMTRIBÙ VILLAGE DAL 28 AL 30 MARZO |
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Milano, 11 marzo 2008 - Apre la seconda edizione di Fuori Target - le nuove generazioni si raccontano in video. Il festival dedicato alle opere video di giovani dai 14 ai 20 anni si terrà a Milano, dal 28 al 30 marzo, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e il Timtribù Village: un museo e uno skate park in zona Bovisa saranno i due luoghi dove, per 3 giorni, i ragazzi potranno assistere a proiezioni, workshop, incontri e momenti di festa. Il festival I giovani, il loro mondo, le abitudini, le passioni. Argomenti spesso utilizzati con demagogia dal mondo dei media che tendono a banalizzarne l´autenticità e a dare un´immagine statica, stereotipata, vuota di un universo che invece è in continua evoluzione. Spesso le nuove generazioni subiscono passivamente senza sapere come reagire. Manca un momento in cui la parola passa ai giovani, in cui possono esprimere e raccontare in prima persona i propri pensieri, le proprie emozioni, senza vincoli o fini commerciali. Fuori Target nasce da questa mancanza, con queste esigenze. Un momento liberatorio e provocatorio, rivolto a tutti quei giovani che non vogliono sentirsi ingabbiati, che sentono l´esigenza di esprimersi e di raccontarsi attraverso le immagini, anche utilizzando nuovi linguaggi e nuovi mezzi di comunicazione. Fuori Target offre la possibilità di maturare critica e autonomia, li incoraggia a non accettare passivamente orientamenti e modelli, a porsi come soggetti. Non solo, li spinge a sviluppare la creatività, a sperimentare e a mettersi in gioco, ma anche a porsi in modo critico nei confronti della dilagante cultura contemporanea delle immagini. Con questi presupposti e in questa direzione Fuori Target ha trovato in Timtribù e nel Comune di Milano, in particolare nell´assessore al Tempo Libero Giovanni Terzi, due partner importanti, vicini ai giovani e alla loro voglia di raccontarsi in prima persona, esprimendo il proprio punto di vista, le proprie idee, emozioni e sentimenti, anche attraverso un mezzo, come il telefonino, le cui potenzialità artistiche sono ancora tutte da esplorare. Le opere pervenute Sono quasi 200 le opere pervenute a Fuori Target, da oltre 50 città italiane. Primi amori, storie di amicizia, di solidarietà e di passioni, ma anche bullismo, ecologia e droga. Alcuni sono il risultato di lavori scolastici, coordinati da un docente, altri sono invece produzioni indipendenti, nate semplicemente dalla volontà e dalla passione di un gruppo di amici. Come L´odore della morte di due diciassettenni siciliani che vogliono mettere in guardia i propri coetanei dalla droga; o Three pages of my diary che racconta la vita semplice di una ragazza marchigiana; numerosi lavori affrontano il problema del bullismo (Continuo o smetto, Cambiare ancora o Un sacco bullo per citarne qualcuno) o il dilemma di scelte difficili (2 in 1, Parto con te , Ho perso la testa ma l´ho ritrovata); alcuni film invece sono scherzose parodie di generi classici del cinema, come l´horror e il poliziesco, come Operazione Boss - Il ritorno o The Good Neighborhood. I luoghi del festival Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, in via San Vittore 21 a Milano, ospiterà il cuore della manifestazione. Negli spazi del più grande museo tecnico-scientifico d´Italia (l´Auditorium, la Sala Leonardo e il Chiostro principale) si terranno le proiezioni delle opere partecipanti, gli incontri e workshop. L´ingresso al museo, nella piazza antistante la Chiesa di San Vittore, diverrà una piazza d´accoglienza per il pubblico del festival: una zona relax allestita con amache, panchine circolari e speciali carrelli-albero sarà luogo d´incontro per i cittadini e i giovani "fuori target". Il Timtribù Village, location in cui si svolgerà la grande festa di sabato 29 marzo. Lo spazio sorge a Milano, presso il quartiere Bovisa, in via Cevedale 5, intorno al celebre Trinity Skatepark, e comprende uno degli skatepark al coperto più grandi d´Europa. Inoltre all´interno del Village si trovano un palco per concerti, un campo da basket acrobatico munito di trampolini, un´area parkour, un´area di creazione ed esposizione artistica, un´area teatro ed uno studio di registrazione. Tutto in linea con lo spirito aggregativo e creativo tipico della Timtribù. Il programma Il programma si sviluppa in più direzioni, con l´obiettivo di indagare il mondo dei giovani attraverso il linguaggio delle immagini, di conoscere le loro passioni attraverso incontri e approfondimenti e di offrire anche una panoramica sulle professioni e sulle esperienze con cui un giovane può trovarsi a contatto. I ragazzi avranno la possibilità di sperimentare e di avere i primi strumenti per diventare "soggetto attivo", nell´utilizzo del video e nelle infinite modalità con cui si comunica. Proiezioni Momenti di visione collettiva delle opere iscritte: non un concorso, ma un´arena dove ognuno ha la possibilità di presentare il proprio lavoro, senza competizione o rivalità. Ogni proiezione sarà seguita da un momento di confronto: i giovani registi e il pubblico dibatteranno, agevolati da un moderatore, sui temi affrontati nei video e sulle tecniche utilizzate. Un concorso speciale raccoglie le opere video realizzate col proprio telefonino. Con gli stessi intenti, con la stessa voglia di promuovere autonomia e critica nei ragazzi, spingendoli ad esprimersi e raccontarsi utilizzando linguaggi e mezzi non convenzionali, Fuori Target e Timtribù organizzano un Video Mobile Contest, dove il telefonino diventa lo strumento di comunicazione, il mezzo attraverso il quale raccontare se stessi e il proprio mondo. I filmati, della durata massima di 3 minuti, dovranno basarsi sui temi di "fuori target": cos´è fuori target? Cosa i mezzi di comunicazione omettono e non raccontano, decidendo cosa fa notizia e cosa no, influenzando in qualche modo l´opinione pubblica? Entro il 21 marzo è possibile caricare il proprio video sul sito www. Fuoritarget. It. I lavori migliori saranno proiettati in un momento speciale della festa in programma il 29 marzo al Timtribù Village. Il vincitore assoluto si aggiudicherà un viaggio per Pechino portando in spalla lo Special pack 5inDesign (limited edition zaino+cellulare personalizzato) powered by Timtribù e Eastpak. Incontri Incontri con personaggi di rilievo, interessanti o che possano servire da esempio per il pubblico di Fuori Target, che raccontino i loro esordi o le diverse professioni che sono possibili nel mondo del cinema, ma non solo. Per ora hanno confermato Morando Morandini, critico cinematografico, autore del Dizionario dei film, che con Luisa Morandini, coautrice del famoso volume, organizzeranno un quiz sul cinema e offriranno una testimonianza unica di una vita trascorsa nel cinema, il musicista Roy Paci, l´attore-sceneggiatore Carlo Giuseppe Gabardini, il regista di videoclip Lorenzo Vignolo. Due dei migliori componenti della new wave del fumetto italiano, Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli, presentano il fumetto tratto dal romanzo di Luciano Ligabue La neve se ne frega, pubblicato recentemente da Feltrinelli. Workshop Durante le tre giornate sono in programma una serie di workshop e laboratori per dare una breve e intensa panoramica sui mezzi, sulle tecniche e sulle professioni legate alla comunicazione visiva e alle passioni dei giovani. Workshop sul montaggio, post produzione e sugli effetti speciali, tenuti dai professori del Sae Institute, il network di scuole per il multimedia e l´audiovisivo più grande al mondo (venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 marzo - dalle 10 al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia); laboratori sul fumetto, curati dalla "Scuola di Fumetto" di Milano con Maurizio Rosenzweig e incentrati sullo sviluppo di un personaggio (venerdì 28 marzo - ore 14. 30 al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia), sulla street art, sull´arte del videoclip, su come si organizza e materialmente si crea e si gestisce una radio, sul cinema d´animazione tenuto dal regista, fotografo e pittore serbo Milos Tomic. Momenti musicali Ogni sera, dalle 19, aperitivi con dj set nel Chiostro del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. La giornata di sabato 29 marzo, presso il Timtribù Village, sarà dedicata alla musica, con l´esibizione di band studentesche selezionate attraverso il City Music Lab, un concorso musicale lanciato in quattro città italiane dal free press City, e un grande concerto finale. Durante la giornata saranno organizzati laboratori creativi sulla street art: ognuno avrà la possibilità di cimentarsi nella creazione di un murales o nell´arte dei graffiti. Informazioni utili Prezzi Le proiezioni, gli incontri, i workshop, i concerti e gli aperitivi sono tutti gratuiti. I workshop sono su prenotazione inviando una mail a info@esterni. Org, fino ad esaurimento posti Indirizzi Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo Da Vinci" Via S. Vittore 21 - 20123 Milano . |
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AL VIA “EDISON - CHANGE THE MUSIC”, IL PRIMO PROGETTO ITALIANO PER LA CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ E DEL RISPARMIO ENERGETICO NELLA MUSICA |
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Milano, 11 marzo 2008 – Ogni anno in Italia si svolgono circa 50. 000 manifestazioni musicali (esibizioni nei grandi Club, concerti nei palazzetti, festival all’aperto), producendo circa 45. 000 tonnellate di Co2. Queste emissioni sono equivalenti a quelle generate da 6. 000 famiglie medie italiane (prendendo in esame una famiglia composta da 3 persone) con i suoi consumi (7,5 tonnellate di Co2 annue a famiglia), ovvero alle emissioni di 22. 500 auto che percorrono ciascuna 10. 000 km (stime Direzione Ricerca&innovazione, Edison). Per ogni evento musicale di piccole-medie dimensioni (circa 5. 000 persone), un approccio sostenibile che preveda ad esempio l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili per gli impianti elettrici e di illuminazione, mobilità collettiva e car pooling invece dello spostamento in autovettura personale, materiale promozionale stampato su carta riciclata, può ridurre le emissioni di Co2 di circa il 75% passando da emissioni medie di oltre 100 tonnellate di Co2 a circa 26. E’ questo lo scenario in cui Edison, operatore leader nel settore dell´energia elettrica e del gas, lancia “Edison – Change the music”, il primo progetto italiano per sviluppare la cultura della sostenibilità e del risparmio energetico nella musica. Attraverso tre iniziative - Community, Green Music Book e Contest - coinvolge tutti gli ambiti di attività nel settore musicale dalla organizzazione e promozione degli eventi, agli studi di registrazione, alla logistica e mobilità nei luoghi di esibizione, alla gestione dei rifiuti. Attraverso questo progetto, Edison, intende rafforzare il proprio impegno nella sostenibilità ambientale estendendo la propria esperienza nelle iniziative in questo campo a settori particolarmente sensibili come quello musicale. L’obiettivo di Edison, supportato dall’adesione di importanti artisti, case discografiche, organizzatori di eventi, promoter musicali e media, è quello di ottenere risultati concreti e misurabili in termini di risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale attraverso la musica e tutte le sue manifestazioni. Edison - Change The Music intende raccogliere, diffondere e moltiplicare le testimonianze e i consigli degli artisti, degli operatori, dei consumatori e dei fruitori di musica che intendono minimizzare i consumi energetici e dunque i relativi impatti ambientali ma anche economici della musica. “Il risparmio e l’efficienza energetica sono leve fondamentali su cui agire per la lotta ai cambiamenti climatici”, ha dichiarato Andrea Prandi, Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione di Edison. “Edison ha deciso di passare dalle parole ai fatti e questo progetto ne è la dimostrazione: è necessario agire in tutti gli ambiti della vita quotidiana per dare un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi che anche l’Europa si è prefissata in questo campo. Abbiamo scelto la musica perché è un canale universalmente riconosciuto come capace di aggregare e diffondere, grazie anche alla potenza di Internet, messaggi positivi come il risparmio energetico”. Il progetto si sviluppa attraverso tre iniziative: Community: uno spazio dedicato su Internet (www. Myspace. Com/edisonchangethemusic) dove chiunque può aderire ai principi del progetto e trovare consigli e informazioni tecniche sul risparmio energetico nella musica. I partecipanti possono arricchire il programma con i propri spunti e suggerimenti per ridurre l’impatto ambientale mentre si fa musica o la si ascolta. Le proposte ricevute verranno valutate negli aspetti tecnico/scientifici dagli esperti della Direzione Ricerca e Innovazione di Edison. Green Music Book: una guida “in divenire” sul risparmio energetico e la riduzione delle emissioni nella musica. Nella fase iniziale, “Edison - Change The Music” propone alcuni suggerimenti di base che poi saranno alimentati dai partecipanti della Community. La guida sarà aggiornata in tempo reale sul sito Internet, per poi essere raccolta in un vero e proprio book al termine della prima stagione del progetto. Contest: un concorso dedicato ai giovani musicisti, ovvero gli artisti emergenti non ancora impegnati da un contratto discografico. Chiunque, band o singoli, potrà inviare attraverso www. Edisonchangethemusic. It (attivo dal 21 marzo) la propria candidatura insieme all’adesione ai principi del progetto e ai suggerimenti per lo sviluppo del Green Music Book. I brani saranno selezionati da una Giuria guidata da Roy Paci e composta da alcuni dei più rappresentativi artisti ed operatori del settore musicale italiani. Tra tutti i partecipanti al Contest, verranno preselezionati 9 artisti emergenti che potranno esibirsi live all’interno della manifestazione “Edison – Change The Music” durante l’estate 2008 in tutta Italia. Gli artisti emergenti prescelti si esibiranno, a gruppi di 3, presso le località dove Edison è storicamente presente. Il calendario, in via di definizione, coinciderà con la tradizionale manifestazione “Centrali Aperte” con la quale ogni anno Edison invita le comunità locali a visitare i propri siti produttivi. A fine estate, i 3 finalisti di ogni live si esibiranno a Milano in un concerto organizzato da Edison insieme a special guest. In quest’occasione, l’organizzazione dell’evento musicale adotterà il maggior numero possibile di comportamenti e di soluzioni tecniche a favore del risparmio energetico e del rispetto ambientale emersi dalla Community su Myspace e dallo sviluppo del Green Music Book. Ad oggi il progetto ha già raccolto l’adesione di un ampio gruppo di artisti e operatori del settore musicale tra cui: Marco Alboni (Deputy Managing Director Emi Music Italy Spa – General Manager Capitol Music), Giuseppe Bergamini (Discografico Universal), Alioscia Bisceglia (Voce dei Casino Royale e Responsabile Area Musica di All Music), Pietro Camonchia (Metatrongroup, Management Linea 77, Casino Royale, Negramaro), Max Cantù (Bagana Records S. R. L. ), Roberto Ciucci ( Live S. R. L. ), Carlo Croci (Coordinatore Editoriale ed Area Web di Maxim), Andrea “Briegel” Filipazzi (Ritmo Tribale), Barbara Giovinazzo (Mallory Management), Dino Lupelli (Fondazione Arezzo Wave, Associazione Culturale Elita), Mondo Marcio, Daniel C. Marcoccia (Direttore di Rock Sound, Rock Star, Groove), Nick “Thenightfly” (Radio Monte Carlo), Roy Paci, Gianluca Perrelli (Kiver S. R. L. ), Red Ronnie. . |
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BARBARA BERTA PRESENTA ALCUNI BRANI DEL NUOVO ALBUM: CHI SEI? |
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Milano, 11 marzo 2008 - Nuova uscita della talentosa cantautrice che tutti ricordano come l’unica ticinese dopo Anita Traversi a rappresentare la Svizzera all’Eurosong. Non solo un ritorno ma un salto di qualità, un disco interamente suonato, vibrante e senza ricorso a facili tecnologie. Barbara cambia, cresce e cambia anche la sua musica. L’album “Chi sei?, prodotto tra Lugano e Milano da Third Swiss Records di Nicola Calgari (già collaboratore di Prozac+, Sottotono, Afterhours, Matia Bazar…) in collaborazione con l’etichetta Terzo Millennio di Francesco Caprini (Timoria, Marlene Kuntz, Soon, Scisma, Rock Targato Italia, Radiofiera. ) è distribuito dal maggior distributore indipendente italiano, la Self,. Contiene 10 brani originali e la cover di “America” di Gianna Nannini, archetipo del rock al femminile che ne fa quasi l’emblema del disco. Il nuovo album di Barbara Berta sprizza energia e vitalità, voglia di muoversi e di cambiare orientamento. Suono ruvido, chitarre e drumming energico; la voce, aggressiva, a tratti suadente, si muove tra il lirismo di “Prima o poi“ e la potenza evocativa dei singoli “Non lo faro’” e “Al centro dello spazio”. Nelle liriche Barbara torna ad esplorare il tema dell´amore, delle difficili relazioni con gli uomini e dell’ indipendenza femminile. La title-track “Chi sei” è scritta a due mani con Agostino Guarino, già autore di Mina, e con lui interpretata in duetto. Spicca la qualità dei musicisti: alcuni tra i più considerati strumentisti del panorama ticinese, Marco Cases su tutti alla chitarra, e lo staff del mitico studio Bips di Milano, con gli arrangiamenti di Maurizio Giannotti; con in più il tocco di un ospite come il grande Neil Otupacca all’ Hammond. Accattivanti anche le parti grafiche, a cura di Argonautica. Ch, con una Barbara stile Cat-woman/emma Peel. Un disco di qualità: di presa immediata ma con una ricchezza di arrangiamenti strumentali e vocali che invoglia ad un ascolto più attento. 11 marzo alle ore 22,Oo Rock club Legend 54 - Via E. Fermi 2/6 Milano Ospite della rassegna Rock Targato Italia . |
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