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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Luglio 2008
CRISI ALIMENTARE: COME NUTRIRE IL MONDO INTERO?  
 
Nei prossimi quarant´anni la popolazione mondiale raggiungerà quota nove miliardi. Il prezzo dei generi alimentari di prima necessità, come riso e mais, continua a crescere ogni anno, con punte che arrivano al 70%. Gli europarlamentari e il governo francese, riuniti al Parlamento europeo si sono chiesti: "Chi nutrirà il mondo?". Questo infatti il titolo che ha marcato il seminario del 3 luglio a Bruxelles, a cui hanno partecipato anche rappresentati accademici e figure politiche africane. Le cifre della crisi - Il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering ha aperto l´incontro ricordando che "a soffrire di sete e malnutrizione sono 850 milioni di persone nel mondo", fra i quali 170 milioni bambini e ogni anno "5,6 milioni di bambini muoiono di fame". Pöttering ha ricordato come l´obiettivo sia quello di adempiere agli "Obiettivi del Millennio", cioè ridurre drasticamente i prezzi delle derrate e garantire un sostentamento alle popolazioni in crescita entro il 2015. Secondo i dati della Banca Mondiale, nei paesi in via di sviluppo sono 100 milioni le persone che cadranno oltre la soglia della povertà. "A causa del costo dei prodotti alimentari, nel 2007, sono 50 milioni in più le persone che soffrono la denutrizione", questi i dati forniti da Jaques Diouf, direttore generale della Fao. Il punto di vista europeo - Il deputato spagnolo Josep Borrell del gruppo socialista (Pse) e presidente della commissione parlamentare per lo sviluppo, sostiene che per aumentare la produzione alimentare siano necessari ulteriori investimenti. Nei paesi in via di sviluppo, infatti, "solo il 4% delle spese pubbliche sono riservate al settore primario. È sull´industria che si ha la tendenza a investire e questo rende le nostre città mostruose", ha dichiarato. La commissaria europea per l´Agricoltura, Mariann Fisher Boel, sostiene che l´Europa abbia già adottato delle misure per incoraggiare la produzione di latte, per disporre più terre da coltivare e abolire i dazi all´importazione. "Non escludo, ha affermato, che per risolvere questo problema si debba ricorrere agli Ogm, d´altronde, la soia importata in Europa é per l´80% geneticamente modificata". Ma l´impegno dei politici europei é volto soprattutto all´Africa: "Aiuti per avviare l´agricoltura tramite sementi e fertilizzanti e una politica anti-protezionista", è quello che si dovrebbe fare per commissario europeo allo sviluppo Louis Michel. "1 dollaro o 1 euro investito in agricoltura é il modo più efficiente per contrastare la povertà", ha proposto il ministro dell´agricoltura francese Michel Barnier. La mietitura di una nuova agricoltura - Secondo Neil Parish, eurodeputato britannico e presidente della commissione parlamentare per l´agricoltura del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de), "é necessario liberare gli agricoltori europei dai lacciuoli della burocrazia, sostenere il mercato attraverso sovvenzioni e permettere loro di poter finalmente nutrire il mondo". "Giocano un ruolo cruciale i giovani agricoltori", gli ha fatto eco Keti Partanen presidente della federazione internazionale dei produttori agricoli (Ifap), che ha ricordato come "bisogna puntare su di loro perché attenti alla qualità dei prodotti, allo sviluppo a livello locale e all´innovazione del settore". Una visione pessimistica invece quella avanzata da Michel Griffon, direttore generale dell´agenzia nazionale francese per la ricerca: "Non ci sarà abbastanza spazio sulla Tterra nei prossimi 40 anni se la domanda alimentare dovesse rimanere su questi standard". Poi si è chiesto: "Le sfide future? Bisogna per forza partire dai cambiamenti climatici, ridurre l´emissione di Co2, risolvere il problema della desertificazione e della scarsità d´acqua". Mal d´Africa - Circa 450 milioni di agricoltori coltivano meno di due ettari di terra, e questa cifra rappresenta un terzo dei coltivatori mondiali. Il ministro dell´agricoltura del Marocco Aziz Akhannouch, ha spiegato che il 45% della popolazione marocchina è impiegata nel settore rurale, ma la siccità rappresenta un problema che incrementa la povertà. Questa crisi, sostiene Akhannouch, può essere risolta soltanto attraverso aiuti, investimenti e scambi commerciali. Ousseni Salifou, commissario per l´agricoltura della comunità economica degli Stati dell´Africa occidentale, lancia l´allarme sulla necessità di aiuti contro la povertà estrema nei suoi territori, e con orgoglio dichiara: "Il potenziale é qui in Africa". .  
   
   
RAGGIUNTO UN ACCORDO PER LIBERALIZZARE IL COMMERCIO DEI PRODOTTI DELL´AGRICOLTURA E DELLA PESCA TRA L´UNIONE EUROPEA E LA REPUBBLICA ARABA D´EGITTO  
 
I negoziatori hanno raggiunto un accordo preliminare per liberalizzare ulteriormente il commercio di prodotti agricoli freschi e trasformati e di prodotti della pesca fra l´Unione europea e la Repubblica araba d´Egitto. Esso costituirà la base di un accordo futuro, una volta che le procedure interne di entrambe le parti saranno completate. L´accordo garantirà all´Unione europea accesso libero e immediato al mercato egiziano per il 90% circa delle esportazioni di prodotti agricoli e della pesca. La liberalizzazione completa riguarderà tutti i prodotti, ad eccezione di tabacco, vini e bevande alcoliche e carni suine, per i quali resteranno in vigore i regimi esistenti. I dazi doganali saranno dimezzati per i prodotti a base di zuccheri, la cioccolata, le paste alimentari e i prodotti della panetteria e della pasticceria. In cambio il mercato dell´Ue sarà liberalizzato per tutti i prodotti, ad eccezione di pomodori, cetrioli, carciofi, zucchine, uve da tavola, aglio, fragole, riso, zucchero, prodotti trasformati ad alto tenore di zucchero e tonno e sardine trasformati, per i quali continueranno ad applicarsi i regimi esistenti. Mariann Fischer Boel, Commissaria all’agricoltura e allo sviluppo rurale, si è così espressa: "Sono contenta che siamo riusciti a negoziare questo accordo, che rafforzerà la posizione degli esportatori europei su quello che è il nostro mercato più importante nel Medio Oriente. È l´ultimo successo nella nostra tabella di marcia di Rabat per gli scambi agricoli bilaterali con i nostri vicini del Mediterraneo. " Nell´ambito del processo di Barcellona e in linea con la tabella di marcia euromediterranea per l´agricoltura (tabella di marcia di Rabat), adottata il 28 novembre 2005, la Commissione europea ha avviato negoziati con la Repubblica araba d´Egitto per liberalizzare ulteriormente gli scambi di prodotti agricoli freschi e trasformati e di prodotti della pesca. L´egitto offre accesso libero e immediato a tutti i prodotti dell´agricoltura e della pesca, ad eccezione di tabacco, vino e bevande alcoliche e carni suine, che non fruiscono di concessioni supplementari rispetto all´accordo precedente. I capitoli 1704 (prodotti a base di zuccheri), 1806 (cioccolata), 1902 (paste alimentari) e 1905 (prodotti della panetteria, della pasticceria e della biscotteria) beneficeranno per quantitativi illimitati di una riduzione del 50% dei dazi doganali, pari a una riduzione media del 12,5%. Questo accordo dovrebbe consentire di rafforzare la posizione degli esportatori europei sul mercato egiziano, il più importante del Medio Oriente. Nel triennio 2005 -2007 le esportazioni comunitarie nei settori interessati hanno raggiunto quasi 600 milioni di euro, con un saldo positivo per l´Ue rispetto al valore delle esportazioni egiziane nello stesso periodo (540 milioni di euro). Il 90% circa dei prodotti europei esportati beneficerà di un accesso totalmente libero al mercato egiziano, che è in espansione a causa di una forte crescita demografica. In cambio si propone di liberalizzare completamente il mercato dell´Ue per le importazioni egiziane, fatta eccezione per alcuni prodotti considerati più sensibili per i quali vengono mantenute alcune misure di protezione (pomodori, cetrioli, carciofi, zucchine, uve da tavola, aglio, fragole, riso, zucchero, prodotti trasformati ad alto tenore di zucchero e tonno e sardine trasformati). Per questi prodotti il mantenimento di calendari e/o contingenti tariffari e il rispetto del sistema del prezzo di entrata, senza modifiche rispetto alla situazione esistente, dovrebbe consentire l´integrazione delle esportazioni egiziane nel mercato europeo, incoraggiando nel contempo le complementarietà fra i due sistemi produttivi. L´accordo dovrebbe essere un segnale positivo per i negoziati in corso con l´Egitto sull´accesso al mercato (in particolare, al mercato dei servizi). .  
   
   
PESTICIDI: LA DECONTAMINAZIONE COL BATTERIO GIUSTO  
 
Uno studio dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr evidenzia l’importante funzione di alcuni microrganismi, in grado di metabolizzare i prodotti tossici utilizzati in agricoltura e risanare il suolo e le acque. Una risorsa naturale contro i residui velenosi degli erbicidi Sono microscopici e difficili da identificare. Ma grazie ad uno studio realizzato dall’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Irsa-cnr), è stato possibile individuare alcuni gruppi di batteri in grado di eliminare dal suolo i residui velenosi dei pesticidi. “In particolare degli erbicidi triazinici, che sono tra i più utilizzati in Italia e nel mondo per il controllo selettivo delle erbe infestanti in diversi tipi di colture”, precisa Anna Barra Caracciolo, ricercatrice Irsa-cnr. “Queste sostanze però tendono a persistere nell’ambiente ed il loro utilizzo in agricoltura costituisce uno dei principali fattori di contaminazione del suolo e delle acque sotterranee, destando preoccupazione per la salute dell’uomo e degli ecosistemi”. Grazie a questi microrganismi, i ‘veleni’ possono essere rimossi dall’ambiente: “Le capacità omeostatiche degli ecosistemi, infatti, sono legate alla presenza o meno di comunità microbiche adattate, in grado di utilizzare i pesticidi come fonte energetica”, spiega la ricercatrice. “Un erbicida potrà essere definitivamente rimosso dall’ambiente grazie a una o più specie batteriche in grado di utilizzarlo come fonte di carbonio utile per la crescita”. Il Rhodococcus wratislaviensis, questo il nome del ceppo batterico individuato sia nel suolo sia nelle acque sotterranee, è risultato particolarmente interessante per le sue capacità di degradare e di mineralizzare l’erbicida terbutilazina e composti simili (terbutilazina, simazina e metaboliti). “Si tratta di uno dei primi lavori in cui si descrive un ceppo batterico in grado di degradare i composti triazinici in un acquifero”, sottolinea Barra Caracciolo, “che sono tra quelli più frequentemente riscontrati nelle acque a concentrazioni superiori ai limiti di legge (0. 1 mg L-1). L’identificazione di tale batterio in suoli ed acque può quindi essere un indicatore utile per la valutazione del potenziale di attenuazione naturale presente negli ecosistemi contaminati da questo erbicida. Inoltre, ceppi batterici con tali capacità potrebbero essere utilizzati per un eventuale bio-risanamento di siti contaminati”. Lo studio dei microrganismi, in particolare della componente batterica, è stato per molto tempo limitato dall’esiguità delle tecniche per individuarne la presenza. “I cosiddetti metodi colturali indiretti, basati sulla crescita di batteri su terreni preparati in laboratorio, hanno permesso l’identificazione di circa 3. 000 specie che rappresentano soltanto l’1-10 % circa di quelle esistenti”, spiega la ricercatrice del Cnr. “Le potenzialità di utilizzo dei batteri in campo ambientale sono praticamente illimitate e grazie a nuove tecniche molecolari basate sull’identificazione del Dna batterico che codifica l’acido ribonucleico ribosomiale (rRna 16S) è oggi possibile individuare, riconoscere e classificare inequivocabilmente le comunità batteriche”. In particolare, la tecnica utilizzata dall’Irsa-cnr si basa sull’identificazione dei batteri attraverso la cosiddetta ‘tecnica di ibridazione in situ’ con sonde molecolari fluorescenti. “Il principio si basa sull’utilizzo di brevi sequenze (oligonucletidi) di Dna batterico ribosomiale, altamente specifico per il riconoscimento del gruppo di appartenenza, che vengono legate ad un marcatore fluorescente”, prosegue la ricercatrice. “Il campione da analizzare viene trattato in modo da permettere alle sonde di entrare nelle cellule batteriche e di ibridarsi con le corrispondenti sequenze di Rna ribosomiale, se presenti. Se avviene l’ibridizzazione all’interno delle cellule batteriche, sarà visualizzabile con un segnale luminoso al microscopio a fluorescenza, indicando, inequivocabilmente, la presenza della specie o del gruppo batterico cercato”. . .  
   
   
BANDO SELEZIONE PANIFICATORI PER CERTIFICAZIONE IGP  
 
Matera: Certificazione di qualità lungo la filiera della panificazione per promuovere il “Pane di Matera I. G. P’’, quella Indicazione geografica protetta -attribuita dall’Unione Europea il 21 febbraio 2008- che può portare valore aggiunto al settore agroalimentare del Materano. La Camera di commercio di Matera attraverso il Cesp- Azienda speciale dell’Ente camerale, nell’ambito delle attività di valorizzazione dei prodotti tipici della provincia di Matera svolte in collaborazione con l’Alsia, (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) ha pubblicato un bando per promuovere la tracciabilità e la certificazione del buon pane locale, sostenendo i panificatori del Materano nella fase di avvio della certificazione Igp. “ Il bando –ha detto il presidente della Camera di Commercio di Matera e del Cesp, Domenico G. Bronzino- rappresenta una tappa importante per valorizzare, attraverso una certificazione di filiera, le peculiarità che hanno portato al riconoscimento del Pane di Matera Igp. L’azione di sostegno che la Camera di commercio, attraverso il Cesp, mette in campo per gli operatori della panificazione intende qualificare e certificare una componente importante del settore agroalimentare, rafforzandone strumenti operativi in grado di accrescere la presenza sui mercati e il consenso dei consumatori. Il pane di Matera rappresenta,inoltre, uno dei prodotti più interessanti del paniere dei sapori locali che contribuisce ad accrescere l’offerta del turismo materano’’. Per gli operatori economici selezionati l’Azienda Speciale Cesp attiverà interventi finalizzati a sostenere i costi per l’ingresso nel sistema di certificazione dell’I. G. P e per la certificazione di un quantitativo minimo di prodotto, in funzione delle risorse disponibili e del numero di panificatori selezionati. Sarà garantita l’assistenza ai panificatori nei rapporti con l’ente di certificazione . Si tratta dell’ Is. Me. Cert. - Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare, con sede in Napoli, autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ad espletare le funzioni di controllo previste dagli articoli 10 e 11 del regolamento dell’Unione europea n. 510/2006 relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli ed alimentari. Il Cesp supporterà i processi di commercializzazione e promozione del prodotto certificato e sosterrà la costituzione del Consorzio di tutela ai sensi della normativa vigente sulle denominazioni comunitarie. All’avvio della certificazione possono partecipare i panifici che svolgono attività di fabbricazione di prodotti di panetteria rientrante nella sezione D 15. 81. 1 della classificazione Ateco 2002, ovvero attività di produzione di prodotti di panetteria freschi rientranti nella sezione C 10. 71. 1 della classificazione Ateco 2007, che rientrano nella definizione di piccola e media impresa manifatturiera secondo la normativa comunitaria recepita a livello nazionale. Devono, inoltre, avere sede nella provincia di Matera ed essere produttori di pane secondo il disciplinare del “Pane di Matera Igp” e iscritti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Matera, attive alla data del bando e in regola con i pagamenti dei diritti annuali camerali. Le attività di controllo relative alla certificazione del Pane di Matera Igp saranno realizzate, per ciascun panificio selezionato, da Is. Me. Cert . I panificatori selezionati dovranno produrre, nel rispetto del disciplinare, un quantitativo di pane da certificare che per ognuno non potrà superare i 100 qunitali settimanali. Le quantità saranno definite,comunque, in funzione del numero di strutture selezionate e del budget a disposizione. I costi relativi al processo di certificazione, compreso confezionamento ed etichettatura, saranno a carico del Cesp, fino alla concorrenza dell’importo stimato dell’intervento derivante dai risultati della selezione (numero di panifici e quantità certificate da produrre) Per partecipare alla selezione, le imprese interessate, appartenenti ai settori indicati all’art. 2, devono presentare modulo di domanda scaricabile dal sito www. Cesp. It e la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi degli artt. 19, 46 e 47 del D. P. R. 445/2000 relativa ai punti a) – g) di cui al modulo allegato al presente bando, scaricabile dal sito www. Cesp. It corredata dalla fotocopia di un valido documento d’identità del legale rappresentante Le domande devono essere spedite per posta tramite raccomandata A/r o consegnate a mano, entro le ore 14. 00 del 25 luglio 2008, all’ Azienda Speciale Cesp - Via Lucana, 82 – 75100 Matera. All’esterno della busta occorre riportata la dicitura “Selezione Pane di Matera Igp”. La formazione della graduatoria finale avverrà in base alla data cronologica di spedizione della domanda come desunta dal timbro postale o alla data di presentazione. Il Cesp garantisce l’accesso al percorso di certificazione, senza costi per le imprese, fino ad un massimo di 9 panificatori e fino ad un totale complessivo di kg. 250. 000 di prodotto finito. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Cesp, via Lucana 82, Matera – tel. 0835/337360 o consultare il sito www. Cesp. It . . .  
   
   
A MATERA BANDO PER PROMUOVERE CERTIFICAZIONE PANE  
 
Certificazione di qualità lungo la filiera della panificazione per promuovere il “Pane di Matera I. G. P’’, che può portare valore aggiunto al settore agroalimentare del Materano. Lo rende noto in un comunicato, la Camera di commercio di Matera. La Camera di commercio attraverso il Cesp (Azienda speciale dell’Ente camerale) nell’ambito delle attività di valorizzazione dei prodotti tipici della provincia di Matera svolte in collaborazione con l’Alsia, (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) ha pubblicato un bando per promuovere la tracciabilità e la certificazione del buon pane locale, sostenendo i panificatori del Materano nella fase di avvio della certificazione Igp. “ Il bando –ha detto il presidente della Camera di Commercio di Matera e del Cesp, Domenico Bronzino- rappresenta una tappa importante per valorizzare, attraverso una certificazione di filiera, le peculiarità del Pane di Matera Igp. L’azione di sostegno che la Camera di commercio, attraverso il Cesp, mette in campo per gli operatori della panificazione intende qualificare e certificare una componente importante del settore agroalimentare, rafforzandone strumenti operativi in grado di accrescere la presenza sui mercati e il consenso dei consumatori. Il pane di Matera rappresenta,inoltre, uno dei prodotti che contribuisce ad accrescere l’offerta del turismo materano’’. Per gli operatori economici selezionati l’Azienda Speciale Cesp attiverà interventi finalizzati a sostenere i costi per l’ingresso nel sistema di certificazione dell’I. G. P e per la certificazione di un quantitativo minimo di prodotto, in funzione delle risorse disponibili e del numero di panificatori selezionati. Sarà garantita l’assistenza ai panificatori nei rapporti con l’ente di certificazione . Si tratta dell’ Is. Me. Cert. - Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare, con sede a Napoli. Il Cesp supporterà i processi di commercializzazione e promozione del prodotto certificato e sosterrà la costituzione del Consorzio di tutela. All’avvio della certificazione possono partecipare i panifici che svolgono attività di fabbricazione di prodotti di panetteria rientrante nella sezione D 15. 81. 1 della classificazione Ateco 2002, ovvero attività di produzione di prodotti di panetteria freschi rientranti nella sezione C 10. 71. 1 della classificazione Ateco 2007, che rientrano nella definizione di piccola e media impresa manifatturiera secondo la normativa comunitaria recepita a livello nazionale. Devono, inoltre, avere sede nella provincia di Matera ed essere produttori di pane secondo il disciplinare del “Pane di Matera Igp” e iscritti al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Matera, attive alla data del bando e in regola con i pagamenti dei diritti annuali camerali. Le attività di controllo relative alla certificazione del Pane di Matera Igp saranno realizzate, per ciascun panificio selezionato, da Is. Me. Cert. I panificatori selezionati dovranno produrre, nel rispetto del disciplinare, un quantitativo di pane da certificare che per ognuno non potrà superare i 100 quintali settimanali. Le quantità saranno definite,comunque, in funzione del numero di strutture selezionate e del budget a disposizione. I costi relativi al processo di certificazione, compreso confezionamento ed etichettatura, saranno a carico del Cesp, fino alla concorrenza dell’importo stimato dell’intervento derivante dai risultati della selezione (numero di panifici e quantità certificate da produrre). Per partecipare alla selezione, le imprese interessate, appartenenti ai settori indicati all’art. 2, devono presentare modulo di domanda scaricabile dal sito www. Cesp. It e la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi degli artt. 19, 46 e 47 del D. P. R. 445/2000 relativa ai punti a) – g) di cui al modulo allegato al presente bando, scaricabile dal sito www. Cesp. It corredata dalla fotocopia di un valido documento d’identità del legale rappresentante Le domande devono essere spedite per posta tramite raccomandata A/r o consegnate a mano, entro le ore 14. 00 del 25 luglio 2008, all’ Azienda Speciale Cesp - Via Lucana, 82 – 75100 Matera. All’esterno della busta occorre riportata la dicitura “Selezione Pane di Matera Igp”. La formazione della graduatoria finale avverrà in base alla data cronologica di spedizione della domanda come desunta dal timbro postale o alla data di presentazione. Il Cesp garantisce l’accesso al percorso di certificazione, senza costi per le imprese, fino ad un massimo di 9 panificatori e fino ad un totale complessivo di kg. 250. 000 di prodotto finito. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Cesp, via Lucana 82, Matera – tel. 0835/337360 o consultare il sito www. Cesp. It .  
   
   
ALIMENTAZIONE. FORMAGGI AVARIATI: OCCORRONO PIÙ CONTROLLI  
 
Roma - “Dalle cronache dei giornali risultano particolari preoccupanti su ciò che era contenuto nei formaggi avariati”, dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori. “Era tutta merce che invece di essere smaltita, veniva riciclata con l’appoggio di grandi aziende multinazionali e grosse centrali del latte, che la lavoravano come prodotto buono e di prima qualità, con un giro d’affari per decine di milioni di euro. Un cocktail quanto meno insalubre per la salute dei consumatori”. “Chiediamo una spiegazione plausibile di quanto accaduto, aggiunge Dona, perché lascia sconcertati sapere che, se è vero ciò che è stato scritto, alcune grandi aziende, anziché smaltire regolarmente i prodotti ormai immangiabili, li piazzavano alle 4 imprese di un fantomatico imprenditore siciliano, senza spendere un centesimo ma addirittura guadagnandoci. Se quanto scritto sarà confermato – conclude Dona - vogliamo sia una immediata intensificazione dei controlli, sia che i responsabili che si sono macchiati di questo crimine vengano assicurati alla giustizia con pene severissime, senza sconti a nessuno”. .  
   
   
AGRICOLTURA:SUL BUR BASILICATA BANDO SOSTEGNO IMPRENDITORIA GIOVANILE  
 
E’ stato pubblicato sul Bur n 27 del 1° luglio 2008 il bando a sostegno dell’imprenditoria giovanile in agricoltura. Da oggi è aperta la possibilità, a tutti i giovani tra i 18 e i 40 anni che volessero presentare domanda, di ricevere, avendone i requisiti, un contributo pari a 20. 000 euro. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura Roberto Falotico ribadendo che “gli obiettivi essenziali di questa iniziativa sono quelli di sostenere nuove imprese in campo agricolo, forestale ed agroalimentare attraverso l’inserimento delle nuove generazioni. Questo bando – ha continuato l’assessore all’Agricoltura - è solo una delle tante azioni che il Dipartimento sta attivando per dare linfa a un settore che, ora più che mai, ha bisogno di essere rilanciato attraverso un ricambio generazionale che produca forti processi di modernizzazione. In una regione nella quale la ricaduta economica determinata dal comparto agricolo è basilare – ha concluso Falotico – i giovani possono e devono diventare protagonisti anche dell’economia per dare vita ad un’agricoltura moderna, specializzata e proiettata verso il futuro”. Il bando è “a sportello”, vale a dire che manterrà la propria validità fino all’esaurimento dei fondi, che al momento sono pari a 2. 125. 170,00 euro ma che, in futuro, potrebbero essere incrementati. La scadenza, comunque, non andrà oltre il 30 settembre 2008. Per qualsiasi informazione rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Dipartimento Agricoltura, dal lunedì al venerdì dalle 10. 00 alle 13. 00 e il martedì e il giovedì dalle 16. 00 alle 17. 30. Tel. 0971-668735 – 66 8703. . .  
   
   
SANITA’: “IN CALABRIA ONDATA DI VETERINARI STABILIZZATI, IN VENETO…27!”  
 
Venezia - “Dalla Calabria ci arriva un altro limpido esempio del fatto che, fino a quando in Italia non si realizzerà il federalismo fiscale, inteso anche come responsabilizzazione dei centri di spesa, gli sprechi si…sprecano!”. Lo sottolinea l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Sandro Sandri, ricevuta la notizia che in Calabria “con una sola delibera sono stati stabilizzati la bellezza di 220 veterinari. Motivo: la necessità di accelerare la profilassi contro la brucellosi ovi caprina, un’urgenza che non dovrebbe essere tale perché trattasi di attività che, ad esempio in Veneto, viene gestita tranquillamente con le forze ordinarie, con il risultato che in Veneto questa malattia non c’è!”. Sandri rileva che “nella Regione del Veneto i veterinari convenzionati con le Ullss che hanno fatto domanda di stabilizzazione sono in tutto 70 e le domande accettate sono 27. I numeri parlano chiaro – aggiunge l’Assessore - 27 contro 220 per fornire lo stesso servizio, anzi probabilmente migliore! Roba da segnalazione al Ministro Brunetta!”. Sandri pone l’accento anche sulla diversità di approccio in materia di garanzia di professionalità: “da noi – sottolinea – per accedere alla stabilizzazione è comunque necessario che il veterinario interessato disponga della specializzazione, non prevista invece nella delibera della Calabria. Non intendo in alcun modo – conclude Sandri – mettere in discussione la legittimità degli atti intrapresi da quella Regione, che sicuramente avranno ampio supporto giuridico, ma segnalo questa vicenda come emblematica di un modo di amministrare che, se vogliamo migliorare il nostro Paese, deve cambiare in fretta”. .  
   
   
NEL POTENTINO RISCONTRATO VIRUS “MALATTIA VESCICOLARE”  
 
A seguito delle normali attività di controllo svolte dai Servizi Veterinari negli allevamenti suini di Basilicata, è stata riscontrata in un allevamento del potentino, presenza di virus di “ malattia vescicolare”. Tale episodio, confermato in data 4 luglio dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia, ha determinato l’attivazione immediata dei competenti uffici veterinari, regionali e territoriali. Infatti, appena ricevuta la comunicazione, la Asl ha adottato una serie di una serie di provvedimenti tesi ad arginare la propagazione del virus (conferma del sequestro dell’allevamento tramite ordinanza sindacale, divieto di movimentazione di animali, mezzi e persone estranee). Nel contempo si stanno predisponendo tutti gli atti necessari per l’abbattimento e la successiva distruzione dei suini infetti. Tra le altre attività poste in essere dal Dipartimento Salute, di concerto con il Servizio Veterinario e l’Osservatorio Epidemiologico Regionale, bisogna ricordare la predisposizione di un cordone sanitario del raggio di km 3 (zona di protezione) e di km 10 (zona di sorveglianza) a partire dall’allevamento infetto. In tali aree, come previsto dalla normativa vigente, si sta procedendo al controllo di tutte le aziende suinicole attraverso visite degli animali per evidenziare segni clinici di malattia e, qualora la situazione epidemiologica lo rendesse necessario, anche a prelievi di campioni (sangue e/o feci). Le azioni poste in essere, il contatto continuo sia con i competenti uffici ministeriali che con il comando Carabinieri Nas e l’esperienza da tempo acquisita permettono di affermare che la situazione è sotto controllo. Infine, è doveroso sottolineare che la malattia vescicolare dei suini non si trasmette all’uomo e che gli unici danni riguardano il comparto zootecnico. .  
   
   
COOPERAZIONE AGRICOLA: LAVORIAMO ASSIEME PER AGGREDIRE IL MERCATO  
 
“Non vogliamo solo difenderci dal mercato, ma aggredirlo, e con la cooperazione potremo fare molto lavoro assieme in questa direzione”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Franco Manzato, intervenuto ieri mattina a Lonigo, in provincia di Vicenza, al convegno regionale sul tema “Il ruolo della cooperazione agro – alimentare nello sviluppo del territorio veneto”, promosso da Confcooperative e Fedagri Veneto. Ai lavori hanno preso parte anche il Ministro delle politiche agricole Luca Zaia, il presidente di Fedagri nazionale Paolo Bruni, il presidente regionale di Confcooperative Bruno Nestori e quello di Fedagri Veneto Antonio Melato, presenti tra gli altri i consiglieri regionali Mara Bizzotto, Roberto Ciambetti e Vittorino Cenci. Nell’occasione Manzato ha richiamato il ruolo centrale dell’impresa e della sua redditività nell’azione regionale e degli enti strumentali, “a servizio dell’agricoltura e non viceversa”. Un’affermazione, quest’ultima, che si sta traducendo nella creazione dello sportello unico per le imprese e in una cabina di regia per governare e monitorare il rapporto tra azienda e pubblica amministrazione. “Ho già preso contatti con le amministrazioni provinciali – ha annunciato il vicepresidente della giunta veneta – per far convergere nello stesso sportello anche le materie di loro competenza come l’agriturismo”. A proposito di quest’ultimo, Manzato ha annunciato un prossimo disegno di legge di riforma, che si affianca al disegno di legge in materia di turismo: “vogliamo che la qualità sia una costante certificata, ma soprattutto – ha aggiunto – dobbiamo fare in modo che il territorio parli con una sola voce: di agroalimentare, prodotti tipici, ospitalità, cultura e identità. E questo deve diventare un valore aggiunto per l’impresa”. Manzato ha pure comunicato l’avvio di una verifica sul Programma di Sviluppo Rurale, alla luce dell’andamento del primo bando, “per valutare se non sia più opportuno indirizzare più risorse ad un numero minore di misure, le più strategiche per l’impresa”. Il vicepresidente ha infine confermato che entro l’anno promuoverà un’assise delle imprese del territorio, per elaborare assieme una strategia di lungo periodo, che possa fare pesare di più il Veneto, le sue produzioni e la sua offerta, proposte con un’unica immagine, sia nel mercato nazionale sia sui mercato esteri. .  
   
   
AGRICOLTURA: “PROGRAMMA SVILUPPO RURALE” 2007/2013, 900MILA EURO DA GIUNTA REGIONALE UMBRA PER PRODUZIONI DI QUALITÀ  
 
Perugia – Un sostegno a chi promuove e tutela i prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare. La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Carlo Liviantoni, l’elenco delle “domande di aiuto” relative al primo semestre 2008, finanziate con i fondi del Programma di sviluppo rurale dell’Umbria (misura 1. 3. 3). Si tratta di un canale di risorse comunitarie rivolto a sostenere progetti di associazioni di produttori per attività di informazione e promozione di prodotti di qualità. Sono stati finanziati nove progetti, su un totale di 14, dopo la rinuncia di alcuni consorzi e associazioni, per complessivi 904. 141,74 euro. Ecco, nel dettaglio, l’elenco e i relativi contributi: Associazione grandi uve, attività di promozione di vari vitigni, 25. 048,10 euro; attività di promozione dei vini di qualità certificata dei seguenti Consorzi: vini di Montefalco, 195. 261,80 euro, Colli Martani, 17. 140,17, Orvieto, 37. 389,57, Torgiano, 7. 682,78, Colli Amerini, 18. 881,61, viticoltori associati, 15. 734,68; Associazione Umbria biologica, prodotti certificati, 32. 956 euro; Associazione Pro-bio, 26. 560. 80; Associazione produttori Grechetto di Todi, 211. 150; Umbria doc, 53. 076,87; Consorzio di tutela del vitellone bianco dell’Appennino centrale, 87. 465; Consorzio di tutela olio extravergine di oliva Dop Umbria, 20. 061,85; Consorzio tutela vini di Montefalco, promozione vini Doc e Docg, 155. 732,51 euro. .  
   
   
AGRICOLTURA IN CAMPANIA: "PER TORNARE A CRESCERE È NECESSARIO CHE I FONDI NAZIONALI SOSTENGANO LA PROGRAMMAZIONE 2007-2013"  
 
"Lo sviluppo e la crescita nel Mezzogiorno possono ripartire soltanto se c´è una forte azione di convergenza tra fondi europei e risorse nazionali, altrimenti c´è il rischio che anche nel ciclo 2007-2013 si ripropongano i limiti della precedente programmazione", ha dichiarato l´assessore regionale all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, intervenendo il 4 luglio a Napoli al convegno ´L´esperienza della programmazione integrata in ambito rurale´. "La Campania - ha detto Cozzolino - è stata la prima regione dell´obiettivo convergenza ad aver ottenuto da Bruxelles l´approvazione del Piano Strategico Rurale 2007-2013, a testimonianza del grande e proficuo lavoro svolto in sede di programmazione e organizzazione da parte delle nostre strutture tecniche. Entro poche settimane partiranno i primi bandi per l´erogazione dei fondi del nuovo ciclo. E´ necessario che i nuovi progetti siano cofinanziati da risorse nazionali se vogliamo fare in modo che l´economia riparta in maniera vigorosa, confermando quanto di positivo è già stato fatto nel periodo 2000-2006, in particolare nel settore dell´agricoltura". "Nonostante, infatti, la crisi dei rifiuti - ha ricordato Cozzolino - e la bolla mediatica sulla mozzarella di bufala, nei primi tre mesi di quest´anno, l´export agroalimentare campano è cresciuto come in nessun´altra regione italiana. Dobbiamo ripartire proprio da questo grande bagaglio di competenze, capacità ed esperienze, valorizzando i risultati ottenuti dai Gruppi d´Azione Locale (Gal) e il lavoro di programmazione fatto sui parchi per tornare a crescere. Per questo motivo, abbiamo scommesso sul grande progetto di promozione della ruralità mediterranea che vede le realtà agricole campane protagoniste indiscusse. Il nostro obiettivo è far convergere le politiche rurali con gli altri settori strategici dell´economia, a partire dall´industria e dall´energia. Su questo terreno, possiamo realizzare un nuovo e originale modello di sviluppo", ha concluso Cozzolino. .  
   
   
BOLZANO, BERGER INCONTRA IL MINISTRO ZAIA: IN DISCUSSIONE OGM, QUOTE LATTE E MERCATO DEL VINO  
 
 Il futuro delle quote latte, la coltivazione di prodotti ogm, il nuovo ordinamento del mercato del vino: di questi temi cruciali per l´agricoltura altoatesina ha discusso l´assessore provinciale Hans Berger con il ministro alle Politiche agricole Luca Zaia nell´incontro del 3 luglio a Roma. "Ho spiegato al ministro la situazione degli agricoltori di montagna e ho trovato un interlocutore attento alle esigenze dell´Alto Adige. Su diverse richieste c´è sintonia", sottolinea Berger. Nel primo incontro tra la Provincia e un ministro del nuovo governo, l´assessore Berger ha voluto conoscere la posizione del ministro Zaia su temi cruciali per l´agricoltura altoatesina: la coltivazione di prodotti ogm, il futuro delle quote latte e la riforma dell´ordinamento del mercato del vino. "È stato un colloquio cordiale, conosco il ministro dai tempi delle riunioni tra assessori regionali, la sua capacità di gestione chiara e concreta potrà contribuire a risolvere alcuni punti", sottolinea Berger. In particolare l´assessore ha avuto conferma che il Ministro, in tema di coltivazione di prodotti con organismi geneticamente modificati, intende ammettere la ricerca ma anche disciplinare in modo chiaro la coesistenza con le coltivazioni tradizionali: "Ho illustrato la posizione del gruppo di Regioni di cui la Provincia di Bolzano è capofila, che prevedono un regolamento severo sulla coesistenza. Il ministro comprende la nostra posizione e la necessità di agire con grande prudenza e le farà presenti sia nella Conferenza Stato-regioni che nel Consiglio dei ministri, prima di notificare la posizione italiana a Bruxelles", spiega Berger. A Roma Berger ha discusso con Zaia anche del futuro delle aziende agricole di montagna: "Ho chiesto la giusta sensibilità per le piccole strutture e il ministro ha assicurato di voler agire anche a favore dei contadini che producono meno di 150 kg di latte al giorno. " Sono invece divergenti le posizione sulle quote latte: Zaia è per la loro abolizione e l´assessore Berger ha comunque fatto presente l´opportunità "che nella presa di posizione del governo italiano vengano inserite anche misure speciali a tutela delle zone di montagna per salvaguardare la produzione lattiero-casearia. " Il ministro Zaia si adopererà in tal senso. Berger ha auspicato che qualcosa di analogo avvenga anche per la riforma dell´ordinamento del mercato del vino: "La riconversione dovrebbe tenere conto delle specificità delle regioni di montagna, che presentano aziende piccole e frazionate, con difficoltà di lavorazione sui pendii. Ho chiesto al ministro di considerare le piccole superfici con i fattori di costo reali e non standardizzati. " Infine l´assessore ha invitato Zaia a una visita in Alto Adige: "Mi ha assicurato che lo farà, possibilmente entro l´anno, perchè la nostra è una realtà che lo interessa molto", conclude Berger. .  
   
   
FRUTTI ANTICHI RASSEGNA DI PIANTE FIORI FRUTTI E ORTAGGI DIMENTICATI. PRODOTTI DELLA AGRICOLTURA BIOLOGICA. XIII EDIZIONE 4 E 5 OTTOBRE 2008 CASTELLO DI PADERNA – PONTENURE PC  
 
 Al castello di Paderna la natura è protagonista di una mostra che, arrivata ormai alla tredicesima edizione, coinvolge organizzatori e partecipanti in un avvincente viaggio alla scoperta di frammenti di natura, a rischio di estinzione, che testimoniano la ricchezza delle varietà delle essenze autoctone italiane. Iniziata con la riscoperta delle particolarità locali, la ricerca degli organizzatori si è in seguito estesa a tutte le regioni, puntando l’attenzione sui presidi slow food, sulle vecchie varietà di fagioli, sulla patata quarantina e le zucche oltre che sui vitigni autoctoni del piacentino. Tuttavia “Frutti Antichi” è principalmente la “mostra delle mele”, sempre più ricco è il settore ad esse dedicato, con le antiche varietà autoctone delle valli piacentine del Trebbia e del Tidone , l’Associazione Spadona di Ronzone, l’Associazione Mela Annurca di Moiano, ed inoltre produttori cremonesi e mantovani che arricchiscono ulteriormente la scelta di varietà quasi scomparse. L’associazione Civiltà Contadina invece organizzerà un’area scambio di semi e marze per favorire la conoscenza e la diffusione delle tipicità locali e non mancheranno conversazioni di esperti sia presso gli stand che nell’area dedicata. Il parco è quasi completamente destinato ai florovivaisti, fra i migliori produttori italiani, con infinite varietà di piante e fiori ed inoltre collezioni di rose, bulbi, erbacee perenni, clematidi, ortensie ed aromatiche. Ma “Frutti Antichi” non è solo una mostra “scientifica” è soprattutto una grande festa dove si possono incontrare artigiani con tessuti, cesti, creazioni uniche in vetro, pietra o cuoio; dove colori e profumi si uniscono alle risate dei bambini impegnati in istruttivi ma divertenti laboratori. Nell’incanto del Castello di Paderna, con i suoi cortili porticati, le torri ed il fossato popolato da pesci ed anatre, è possibile passare un’intera giornata con tutta la famiglia passeggiando fra gli stand e gustando le specialità preparate nei punti di ristoro allestiti nei fienili e nel parco. In occasione della manifestazione il Comitato Fai di Piacenza organizza una raccolta fondi per cui i proventi della biglietteria contribuiranno al restauro di Villa Necchi a Milano, capolavoro razionalista del Portaluppi. E poiché il Fai non dimentica la propria finalità di tutela e valorizzazione, la Delegazione di Piacenza curerà come sempre l’apertura straordinaria di un edificio poco noto al quale si potrà accedere con il biglietto della mostra; per l’occasione apre i battenti “Colombara Banchero” complesso edificato nel Xvi e Xvii secolo, con una torre quadrata, originariamente destinata a guardia della via Emilia, arricchita da stilemi architettonici particolarmente pregiati. La manifestazione si terrà il 4 e 5 ottobre, promossa dal Comitato Fai di Piacenza, e da Cristina e Pierluigi Pettorelli del Castello di Paderna e sarà come sempre patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, dall´Amministrazione Provinciale di Piacenza, dal Comune di Pontenure e dall’Ass. Ne dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Www. Castellodipaderna. It .  
   
   
IL 26 SETTEMBRE AL VIA FESTIVAL DEL GUSTO IN BASILICATA  
 
10 tappe in tutto il territorio lucano, per la promozione e la valorizzazione dei prodotti enogastronomici della regione. Arriva in Basilicata il festival del gusto. Lo rende noto, in un comunicato, l’ufficio stampa del festival. L’iniziativa, sostenuta da Assoimpero, e dal presidente nazionale Ciro di Dato, ed ideata dal patron Edoardo Lanza, prende il via in Basilicata grazie alla presidente dell’Assoimpero Basilicata, Carmen Cafaro. L’obiettivo del Festival del gusto è non solo valorizzare le risorse della Lucania, ma anche sostenerle ed incoraggiarle. Con un lavoro certosino di ricerca dei più prestigiosi e genuini di imprenditori di prodotti enogastronomici, si sta realizzando in questi giorni un percorso che prediliga il momento dell’incontro, attraverso cene-spettacolo. La prima tappa del Festival è prevista per il 26 settembre, a Potenza, dove la serata inaugurale si terrà presso il Wine bar Singapore Sling. La seconda tappa del festival del gusto si svolgerà il 24 ottobre in quel di Muro Lucano, presso l’Hotel ristorante Miramonti. Anche a Muro Lucano saranno presenti illustri ospiti, oltre al momento di spettacolo che sarà garantito da gruppi folcloristici del posto, artisti del teatro, della pittura, della poesia e quant’altro. Le strutture sono state scelte, seguendo un criterio di qualità e di prestigio, essendo esse al vaglio di una giuria tecnica, costituita dalle più significative Associazioni di settore: l’A. M. I. R. A. ( associazione nazionale degli chef e dei ristoratori), l’A. D. A. ( Associazione Direttori d’Albergo), la Federazione Italiana Cuochi, l’Associazione italiana somelier ed esperti del settore che valuteranno i menù proposti secondo i criteri della: accoglienza, servizio, cucina, abbinamento vini. Le altre date previste, per le prossime tappe sono: 14 Novembre 28 Novembre 19 Dicembre 16 Gennaio 6 Febbraio 27 Febbraio 20 Marzo 17 Aprile. .  
   
   
TRIONFO AL TIMONE E SUL PIATTO PER "FIRST OF ALL” CHE SI E´ IMPOSTO NELLA CLASSIFICA COMBINATA VELICA E GASTRONOMICA, AGGIUDICANDOSI L’AMBITA PADELLA D’ARGENTO DEL TROFEO CHALLANGER S.PELLEGRINO COOKING CUP.  
 
E’ ‘First of All’, del Circolo Velico Four Winds, l’imbarcazione vincitrice dell’ottava edizione della S. Pellegrino Cooking Cup disputatasi sabato 28 giugno, tra le acque del Lido di Venezia e quelle della Laguna. Primo in classifica combinata per i risultati ottenuti grazie alla performance gastronomica e l’ottima posizione nella prova velica, l’equipaggio si è aggiudicato il Trofeo Challenger Cooking Cup 2008. Quarantuno equipaggi provenienti dall’Italia e dall’estero, composti da esperti velisti e chef, si sono ritrovati a mezzogiorno sulla linea di partenza del campo di regata dando vita a una competizione avvincente, sopra e sottocoperta, con una sfida gastronomica che ha registrato il netto prevalere del talento gastronomico femminile . Come vuole l’originale formula della S. Pellegrino Cooking Cup, gli equipaggi sono tenuti a dimostrare la loro abilità tanto nel manovrare il timone e nell’andare di bolina quanto in cambusa, dove gli chef offrono il loro contributo preparando golose creazioni "in tempo reale" . Anche quest’anno la regata, organizzata dalla Compagnia della Vela, è riuscita a mixare con sapienza l’aspetto squisitamente nautico con la bravura – questa sì ancora più squisita – di blasonati chef e abili cambusieri. Alla partenza si sono fatti subito notare gli scafi di più grandi dimensioni come Fanatic di Enrico Biaggini (Sc Ausonia) e Capricci Ricci di Gianluigi Dubbini (Cv Toscolano Maderno), che hanno dettato il passo sgranando immediatamente il gruppo. La brezza leggera proveniente da levante, che ha sostenuto le imbarcazioni alla partenza, ha lasciato successivamente il passo ad un vento calante, motivo per cui il Comitato Organizzatore ha deciso di accorciare il percorso, lasciando così il tempo alla giuria gastronomica per valutare la prova culinaria. Oltre al Trofeo Challenger S. Pellegrino Cooking Cup (l’ambita padella d’argento), numerosi sono stati i riconoscimenti speciali che hanno premiato le abilità veliche, culinarie e stilistiche : - Premio ai primi tre classificati in ogni classe, per la classifica combinata regata-cucina (segnaliamo qui solo il primo classificato) Classe 1 - Fanatic - Società Canottieri Ausonia con il piatto “Medaglioni di aragosta”, chef Andrea Spina Classe 2 - Frizzantina 6 una Diva - Circolo Velico Ravennate con il piatto “Mi-to”, chef Yoji Aga Classe 3 - First of All - Circolo Velico Four Winds con il piatto “Fegato di vitello alla veneziana con Porcini “, chef Daniele Ros Classe 4 - Sogno 2 - Compagnia della Vela con il piatto “Toast di polenta e scampi” , chef (non professionista) Daniele Battois - Trofeo Missoni all´equipaggio più originale nell´abbigliamento. Alisea Zapi - Yacht Club Padova, per l’originale divisa di ispirazione giamaicana - Trofeo Diadora all’imbarcazione prima assoluta in tempo reale nella classifica regata. Fanatic - Società Canottieri Ausonia - “Trofeo Compagnia della Vela” all’imbarcazione prima assoluta in tempo compensato nella classifica regata. Fanatic - Società Canottieri Ausonia - “Trofeo S. Pellegrino” al miglior piatto preparato da un cuoco professionista. Melanie Gowers sulla barca “Inside the cooking – Australia” con il piatto : Aragosta bollita con salsa di peperoni e rouille allo zafferano. - “Trofeo Acqua Panna” al miglior piatto preparato da cuoco non professionista. Anna Bright - sulla barca Liebling con il piatto : Scampi in pancetta su crema di cannellini lucchesi. - “Trofeo Challenge Perpetuo Scolapasta d’Argento”, al Circolo che ha conseguito il miglior punteggio con una squadra di tre imbarcazioni battenti il proprio guidone sociale. Compagnia della Vela - Premio al primo equipaggio tra quelli partecipanti alla manifestazione “Inside the Cooking”. Giappone, con a bordo lo chef Arima Kuniaki (giunto secondo nella classifica “Trofeo S. Pellegrino” per il miglior piatto) Dal punto di vista gastronomico è da notare come sia prevalsa l’abilità dei più grandi chef partecipanti alla competizione in un’occasione particolare che richiedeva capacità nell’assecondare i capricci delle onde. Le prime tre posizioni del Trofeo S. Pellegrino sono state conquistate rispettivamente dall’australiana Melanie Gowers chef all’Adelaide Convention Centre di Adelaide (e miglior giovane chef d’Australia 2007), dal giapponese Arima Kuniaki chef del ristorante Passo a Passo di Tokyo e dal francese Jean-yves Drevet chef alla Maison du Prussien di Neuchâtel in Svizzera. I tre chef gareggiavano sulle imbarcazioni “Inside the cooking” rappresentanti i mercati internazionali S. Pellegrino invitati quest’anno alla regata : Italia, Svizzera, Inghilterra, Europa, Dubai, Giappone e Australia. Dal punto di vista gastronomico 10 donne (fra cui chef professioniste e non) hanno sfidato 31 avversari uomini prevalendo nettamente in classifica e aggiungicandosi i Trofei S. Pellegrino e Acqua Panna. Il Presidente della giuria stampa, Paolo Marchi, giornalista del quotidiano il Giornale e ideatore del congresso gastronomico Identita Golose, ha cosi commentato la degustazione dei piatti sbarcati sul Timoteo, il burcio d’epoca della famiglia Missoni che tradizionalmente ospita i lavori della giuria : “41 i piatti degustati di cui 4 o 5 che gridavano vendetta e altrettanti per i quali avrei pagato regolarmente al ristorante. Molti i piatti fuori luogo ovvero troppo complessi o concepiti senza considerare la praticità del servizio, regola fondamentale in navigazione. Fra i piatti piu “barcaioli”, un insieme di conchiglie grosse come palle da baseball farcite di appetitosissimo sugo al pomodoro e olive e contorno di tonno in tartara e scottato. Chi lo ha fatto ha saputo cogliere in pieno lo spirito della S. Pellegrino Cooking Cup“. Spirito e valori di una competizione che, negli anni, ha saputo affermarsi - ha esordito Stefano Agostini Ceo Sanpellegrino, nel corso della serata di premiazione ospitata alla Fondazione Giorgio Cini - come il piu importante appuntamento annuale durante il quale evidenziare la forza di un brand che ha scelto Venezia, la competizione sportiva e l’esaltazione del gusto come elementi vincenti. Un‘occasione per coinvolgere il team internazionale, la stampa e i numerosi ospiti vip accorsi per celebrare S. Pellegrino come uno dei brand italiani a piu forte vocazione internazionale, riconosciuto nel mondo come indiscusso simbolo del Made in Italy. .  
   
   
UN FRESCO PER L´ESTATE TAI ROSSO: È L´ANNO DEL LAMPONE  
 
Finalmente è arrivato il caldo, ma non c’è da preoccuparsi perché nei Colli Berici ci sono il paesaggio ed i vini che mettono d’accordo tutti: sia bianchi che rossi. E il “fresco” per eccellenza è il Tai Rosso Doc Colli Berici: questo è l´anno del lampone, poiché nell’annata 2007 il sentore del gustoso frutto del sottobosco è infatti particolarmente evidente nella degustazione e spiccatamente presente nelle componenti che hanno portato alla maturazione dell´uva, con un buon profumo di rosa canina. Il tutto accompagnato alla consueta freschezza e bevibilità, che sono caratteristiche del Tai Rosso, il vino Doc dei Colli Berici dal bel color rubino. Il 2007 del “fu Tocai Rosso” ha esaltato le caratteristiche organolettiche del prodotto: la versione tradizionale, di poco corpo e buona acidità, è particolarmente adatta alla stagione estiva ormai iniziata. Nei mesi caldi molteplici sono gli abbinamenti possibili per questo vino rosso da tenere in frigo: il Tai Rosso infatti si “sposa” bene con prosciutto e melone, Formaggio Asiago Dop, Sopressa Vicentina Dop e Prosciutto Veneto Dop Berico-euganeo, tipici della provincia berica. La temperatura ideale di degustazione del Tai Rosso è vicina al momento di massima colliquazione della condensa sulla bottiglia. Il Tai è ottimo anche accompagnato a uno stuzzichino a qualsiasi ora del giorno e sta molto bene con il pesce (purché non crudo). L’andamento stagionale del 2007 ha favorito nel Tai Rosso la totale assenza di peronospora e una maturazione fenolica ottimale dell´uva, che hanno regalato anche al Tai Rosso, fra gli altri vini vicentini, un’annata eccezionale per ottima qualità con buone quantità. Anche quest’anno il Colli Berici Doc Tai Rosso ha mantenuto il suo mercato di riferimento, in particolare il Vicentino ed il Nord Italia, con buone esportazioni in Nord Europa, in particolare Germania, Olanda, Danimarca, Belgio e Gran Bretagna. .  
   
   
LA GRAPPA RILANCIA IL SUD! LA TECNOLOGIA DEL VENETO E LA PASSIONE MERIDIONALE INSIEME PER PRODURRE DISTILLATI DI QUALITÀ  
 
Nasce un nuovo progetto di Roberto Castagner dedicato questa volta alla Campania. Venerdì 11 luglio, alle ore 18. 00, si svolgerà infatti l´inaugurazione del nuovo Centro di Distillazione Campania Acquaviti in località Monticelli di Mercato San Severino (Sa). Il nuovo Centro di Distillazione nasce grazie al “Progetto Acquaviti Campane”, che mette insieme Acquavite Spa di Visnà di Vazzola (Tv) e Materdomini Srl di Nocera Sup. (Sa). Campania Acquaviti è un vero e proprio centro di produzione di grappe ed acquaviti, un moderno stabilimento in cui verranno prodotti distillati di qualità con materie prime autoctone. A Campania Acquaviti verranno infatti distillate vinacce delle migliori produzioni vinicole della regione provenienti dalle più importanti aziende vitivinicole del territorio. L´impianto di Mercato San Severino è stato realizzato grazie alla joint-venture tra Acquavite Spa e Materdomini Srl: al know-how veneto, che ha garantito la migliore impiantistica ed i migliori tecnici, si è unita quindi la conoscenza del territorio e della materia prima che solo una realtà campana poteva garantire. Il progetto Campania Acquaviti è infatti frutto della collaborazione tra Franco Castaldo, distillatore di Pomigliano d’Arco, e Guglielmo Russo, la cui famiglia aveva un importante centro di distillazione a Nocera Superiore. Per affrontare questa nuova sfida era necessario però avere a disposizione la tecnologia più avanzata, per garantire al consumatore finale un prodotto di qualità. Roberto Castagner si è dimostrato essere l’uomo giusto con cui condividere un progetto così ambizioso: produrre grappe da vitigni autoctoni campani per replicare la qualità ed il successo ottenuto dai vini della regione sul mercato italiano ed internazionale. L’inaugurazione dell’intero complesso sarà dunque l´occasione per tutti di visitare uno stabilimento molto innovativo. Già dall´ultima vendemmia, infatti, sono cominciate le produzioni che potranno essere degustate in anteprima durante l´inaugurazione. Ma perchè investire nella produzione di grappa proprio nel Sud Italia? “Il mercato della grappa si mantiene costante al Nord” racconta Roberto Castagner, A. D. Di Acquavite Spa “mentre è in forte crescita al Centro ed al Sud. Inoltre, fruendo delle proprie uve e vinacce, il sud Italia può offrire prodotti inimitabili, espressione non solo del vitigno ma anche del territorio. In particolare, la Campania offre vitigni doc e docg che una volta distillati mantengono e sanno esprimere al meglio il carattere, la solarità e la forza di questa terra. Partendo da questi dati e dalla mia esperienza nella produzione di grappe varietali ho capito che era giunto il momento di raccogliere anche questa nuova ed emozionante sfida che, ne sono convinto, darà nuovo impulso all’intero comparto vitivicolo campano”. .  
   
   
MAXI WOMB, IL BICCHIERE IDEATO DA AVERNA PER REALIZZARE CON FACILITÀ ROSSO SICILIANO, IL LONG DRINK DELL’ESTATE A BASE DELLO STORICO AMARO  
 
Forma avvolgente per racchiudere ed esaltare appieno gli aromi e il gusto, curve sinuose per abbracciarne la corposità. Sono solo alcune delle caratteristiche del Maxi Womb, il bicchiere ideato da Averna per realizzare con facilità Rosso Siciliano, il long drink dell’estate a base dello storico amaro. Le peculiarità del nuovo bicchiere dal design ricercato e raffinato, unite all’estrema precisione dei gesti preparatori, accentuano la percezione sensoriale e la ricerca estetica che da sempre distinguono Averna. Parola d’ordine Mixability! Una ricetta semplice, veloce da preparare e di grande carattere: una parte di Amaro Averna, 2 parti di succo di arancia rossa e ghiaccio. Il risultato? Un accostamento elementare e allo stesso tempo intrigante. Impossibile sbagliare. Grazie alla serigrafia che percorre le curve del Maxi Womb si potrà preparare Rosso Siciliano con le giuste dosi, senza mai sbagliare. Più stile all’estate, quindi, con un mix dal gusto pieno a base di Amaro Averna: il long drink che solletica il palato di tanti intenditori ed entusiasma anche i più giovani, riscuotendo grande successo sia nei locali, che sempre più spesso vogliono offrire ai propri clienti nuove esperienze sensoriali, e a casa propria, grazie alla semplicità di preparazione. Una proposta stuzzicante che dà nuovi spunti e crea nuove occasioni per sorseggiare un aperitivo diverso dal solito, assaporando il piacere e l’autenticità della tradizione, uniti all’intensità e al sentimento della sicilianità viva e attuale, con un tocco di giovane brio e creatività. Rosso Siciliano è un po’ quello che i trendsetter di oggi aspettavano! L’antica ricetta segreta, donata da Fra Girolamo a Salvatore Averna nella seconda metà dell’800 e custodita gelosamente fino ai giorni nostri passando di generazione in generazione, ben si fonde con il gusto agrumato del fresco frutto mediterraneo, già presente in qualità di ingrediente nella ricetta del prodotto. Un mix irresistibile e rinfrescante che, stimolando i sensi, riporta alla mente il profumo e l’energia di una calda estate siciliana. Rosso Siciliano è la risposta di Averna ai giovani che ricercano un aperitivo dal gusto fresco, dissetante e dall’aroma intenso. Per chi vuole un aperitivo che regali piacevoli sensazioni di freschezza, che offra nuovi accostamenti di sapore e allo stesso tempo ricordi il gusto della tradizione. I giovani infatti, seppur legati e attenti alle proprie abitudini, desiderano innovare le tradizioni e rinnovarsi ogni giorno grazie a nuove ed emozionanti esperienze. Alla ricerca e alla scoperta di un nuovo concetto di lifestyle. I valori in gioco sono rigorosamente quelli di sempre: l’amicizia, la convivialità, la condivisione di esperienze e il gusto. Da sempre Averna, grazie alle sue caratteristiche uniche ed inimitabili, riesce a regalare piacevoli sorprese, emozionare, far quindi assaporare il Gusto pieno della vita. Stupisce proponendo nuove e gratificanti modalità di degustazione, sempre al passo coi tempi e con le richieste di un pubblico che sa apprezzare la vita e godere dei suoi piccoli e grandi piaceri, dando valore ai legami con la propria terra, con la natura e con il passato, senza mai perdere di vista l’innovazione e il giusto trend. Anziché semplicemente seguire una moda, con Rosso Siciliano si può scegliere uno stile nuovo, su misura. Amaro Averna grazie alle sue peculiarità permette infatti di dare spazio alla fantasia e alla creatività di ogni persona, perché si può mixare con tanti altri prodotti, basta solo sperimentare. Ad esempio Averna può essere accostato all’acqua tonica oppure alla cola. Ma per chi gradisce freschezza e leggerezza, i mix si moltiplicano. .  
   
   
BIALETTI MOKA ELETTRIKA PER FIAT 500: UN NUOVO CAPOLAVORO QUOTIDIANO  
 
Dall’incontro tra due icone dell’industrial design e dell’Italian Lifestyle come Moka Express e Fiat 500 nasce un nuovo gioiello di casa Bialetti: l’esclusiva versione “500” di Moka Elettrika. Personalizzata da Bialetti in collaborazione con Roberto Giolito, Head Designer del Centro Stile Fiat, l’originale Moka Elettrika 500 incarna lo spirito giovane e dinamico della memorabile vettura torinese Fiat coniugando design e funzionalità targati Bialetti. Esteticamente il prodotto si presenta nelle versioni nero, bianco e rosso, colori che hanno già reso la Fiat 500 un vero e proprio mito italiano, mentre una fascetta tricolore abbraccia idealmente l’apparecchio richiamando l’identità tutta italiana. Il tutto è impreziosito dai loghi Fiat e 500 che decorano il pomolo del coperchio e il raccoglitore del prodotto. Moka Elettrika 500 rimane fedele alla linea che ha reso Moka Express un prodotto assolutamente inconfondibile. La base elettrica, che ospita la piastra radiante e la spia luminosa di accensione, fa corpo con la caldaietta seguendo la classica silhouette ottagonale della celebre caffettiera mentre l’Omino coi baffi, simbolo di Bialetti, decora e personalizza l’apparecchio con classe. Disponibile in due differenti modelli, con voltaggio universale 100/230 V e con adattatore auto, Moka Elettrika 500 è nata per essere la perfetta compagna di viaggio di chi, in qualsiasi situazione, vuole ritrovare nella tazzina il gusto del caffè fatto in casa. La sua vivacità e tecnologia la rendono un prodotto esclusivo che mette d’accordo cultori del design, amanti del caffè e appassionati di motori coniugando brillantemente l’identità e l’innovazione di due realtà tutte italiane. Indirizzo: Bialetti Industrie – Tel 030. 7720011 Numero Verde 800. 014407 www. Bialettiindustrie. It .  
   
   
LA PENTOLA MY POT TRA LE ECCELLENZE DEL DESIGN “MADE IN PIEMONTE” L’ULTIMO “GIOIELLO” DI CASA BARAZZONI, SELEZIONATO DA “PIEMONTE TORINO DESIGN” 2008  
 
Barazzoni, azienda piemontese leader nella produzione di pentole di alta qualità, ha raggiunto un altro prestigioso traguardo: la linea My Pot, firmata da Claudio Bellini, è stata selezionata per la mostra “Piemonte Torino Design”, curata dall’Architetto Giorgio De Ferrari. L’esposizione ha lo scopo di documentare l’eccellenza del design “made in Piemonte” e si terrà a Torino nel Palazzo della Regione, dal 20 giugno al 21 settembre 2008. L’edizione Piemonte Torino Design 2008, ha selezionato più di 200 prodotti industriali, progettati e realizzati nel territorio. I prodotti accompagnati da brevi storie introduttive, sono organizzati in sezioni e ognuno affronta tematiche differenti: dai valori progettuali e industriali radicati sul territorio, alle nuove tendenze e alle potenzialità del l’innovazione attraverso il design. My Pot di Barazzoni è stata selezionata per questa importante occasione perché sintetizza innovazione tecnologica, qualità dei materiali e alto livello di design. E’ un prodotto altamente professionale e innovativo, caratterizzato dallo speciale pomolo situato sul coperchio, che permette di agganciarlo comodamente alle maniglie della pentola o alla rastrelliera da parete. Interamente in acciaio inox, ha un fondo termodiffusore in grado di garantire un’ottimale distribuzione della temperatura e assicurare un risparmio di energia. Barazzoni sviluppa la sua intera produzione coniugando con successo funzionalità, tecnologia e gusto estetico con particolare attenzione al design: infatti ogni prodotto è pensato, studiato e testato per diventare un oggetto funzionale e di design. Ogni prodotto Barazzoni è pensato, studiato e testato per garantire massima funzionalità, elevata tecnologia e gran gusto estetico con particolare attenzione al design. A confermare la mission vincente dell’azienda, i numerosi riconoscimenti nelle più importanti competizioni di settore: 1970 Premio Macef, 1971 Premio Vienna, 1972 Premio Macef, 1975 Premio Miglior Design Italiano, 1979 Compasso D’oro Dell’adi con la Tummy. Nel 1988 Linea Luci & Ombre, disegnata Da F. Alexander Porsche, esposta al Philadelphia Museum Of Art, e l’anno dopo 1989 Linea Luci & Ombre viene esposta al Chicago Athenaeum. Nel 1998 riceve Premio Macef “I Nuovissimi Trend”, con la linea My Lady nel 2004 il Red Dot Design Award, Good Design Award, nel 2005 ha la nomination per il Designpreis e viene selezionata per la Mostra Piemonte Torino Design 2006 curata dall’ architetto Giorgio De Ferrari. Il Premio If Product Design Award è assegnato nel 2007 alla linea Butterfly. .  
   
   
BUONI VENDEMMIA: LA REGIONE PIEMONTE CHIEDE CHIARIMENTI APPLICATIVI AL MINISTERO DOPO IL DECRETO LEGGE CHE INTRODUCE NOVITA´ SUL LAVORO ACCESSORIO  
 
 Nel corso della Commissione Politiche Agricole, svoltasi il 3 lgulio a Roma, l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco ha sollecitato la rapida emanazione delle circolari ministeriali che dovranno chiarire l’applicabilità dei buoni vendemmia, in seguito alle novità introdotte dal recentissimo Decreto legge 112 del 25 giugno 2008 (la cosiddetta “manovra d’estate”) che contiene disposizioni urgenti per lo sviluppo economico. Il Decreto in questione prevede tra l’altro, all’articolo 22, “modifiche alla disciplina dei contratti occasionali di tipo accessorio”: l’utilizzo di prestazioni occasionali, analoghe a quelle previste per la vendemmia, viene esteso ad altre campagne di raccolta e a numerose altre attività, e la tipologia di soggetti interessati non è più limitata a studenti e pensionati; inoltre viene superato il carattere sperimentale del provvedimento. Per poter verificare la concreta applicabilità delle nuove norme, e non bloccare l’iter di attuazione, in fase già avanzata in Piemonte, la Commissione Politiche Agricole, su iniziativa dell’Assessore Taricco, ha dunque sollecitato il Ministero delle Politiche Agricole perché richieda al competente Ministero del Lavoro la pronta emanazione delle circolari attuative del Decreto Legge. “Le novità introdotte dal Decreto – afferma l’Assessore Taricco – per quello che ad oggi si può prevedere, sono in sè positive, dall’estensione dei buoni a tutte le campagne di raccolta e a diverse tipologie di soggetti, alla strutturazione del provvedimento in forma non solo sperimentale. Occorre tuttavia che questa accresciuta potenzialità non diventi ora un freno all’applicazione del provvedimento stesso, in particolare per la vendemmia imminente: serve in tempi brevissimi la Circolare Ministeriale per un chiarimento sull’applicabilità delle nuove norme, per metterci in condizione, nei prossimi giorni, di convocare il tavolo regionale di concertazione, che ha lavorato proficuamente nelle scorse settimane, e definire le modalità concrete di attuazione di questo importante strumento per l’agricoltura piemontese. ” Che cosa sono i “buoni vendemmia”. I “buoni vendemmia” sono previsti dal Decreto Ministeriale sul lavoro accessorio in agricoltura varato nel marzo 2008, che prevede l’applicazione anche in campo agricolo di disposizioni presenti nella legge Biagi (legge 30/2003) per permettere l’assunzione in modo regolare di studenti e pensionati, che tradizionalmente contribuiscono alla raccolta delle uve con prestazioni occasionali e limitate nel tempo. L’obiettivo è quello di semplificare le procedure burocratiche, contribuire alla riduzione del lavoro nero e offrire occasioni di reddito regolare a categorie sociali spesso collocate ai margini del mercato del lavoro. La Regione Piemonte si è immediatamente attivata per l’applicazione dei voucher, costituendo un tavolo di lavoro che comprende, oltre agli enti istituzionali, le organizzazioni professionali agricole e le organizzazioni sindacali e lo scorso 7 aprile, a Torino, è stata firmata la convenzione tra Regione Piemonte, Inps e Inail, alla presenza del Ministro del Lavoro, cui hanno successivamente aderito tutte le Province piemontesi. I “buoni” o “voucher” vendemmia sono buoni nominali del valore di 10 euro, di cui 7,50 euro costituiscono la retribuzione netta del lavoratore; non corrispondono a una paga oraria, ma costituiscono ticket unitari di pagamento, che saranno erogati tramite card virtuali. La funzione di concessionario della procedura verrà svolta da Inps attraverso una convenzione con Poste Italiane. .  
   
   
DA SHANGAI IL VINO TOSCANO ALLA CONQUISTA DELLA CINA I CONSUMI CINESI IN CRESCITA, NEL 2007 L’EXPORT TOSCANO AL +71%  
 
 Il vino toscano alla conquista del mercato cinese. Lo sbarco è previsto per martedì 8 luglio a Shangai, dove verrà inaugurata la sede dell’ Yishang wine business consulting un centro interamente dedicato alla promozione e alla diffusione del nostro prodotto d’eccellenza. L’iniziativa è stata presentata oggi a Firenze dall’assessore regionale alle attività produttive e all’internazionalizzazione del sistema produttivo Ambrogio Brenna, nel corso di una conferenza stampa in cui sono stati illustrati natura e finalità della nuova sede, voluta dalla Regione e realizzata dall’Enoteca italiana di Siena. “Yishang – ha spiegato Brenna – nasce dall’idea di creare in Cina una porta d’accesso privilegiata per la cultura del vino e per tutti quegli operatori toscani di settore che intendono promuovere il suo consumo! e che vogliono incontrare i protagonisti del mercato cinese (! importat ori, distributori, giornalisti, sommelier). L’obiettivo è quello di accreditare la sede di Yishang come centro di eccellenza per occasioni di presentazione dei vini toscani, per seminari, degustazioni, eventi culturali ma anche come punto d’appoggio per gli operatori che intendono proporsi sul mercato cinese”. Contenuti e obiettivi della nuova sede, oltreché dall’assessore Brenna sono stati illustrati dall’assessore alle attività produttive della Provincia di Siena Mauro Mariotti, dal vicepresidente dell’Enoteca Italiana e Presidente Yishang Camilla Dei e dal commissario di Toscana Promozione Silvia Burzagli. Il mercato del vino è in fortissima espansione in tutta l’area asiatica, in quella cinese in particolare: secondo l’Istituto per il commercio estero, la crescita nei prossimi cinque anni oscillerà tra il 10 e il 20%. Gli attuali consumatori cinesi (circa 10 milioni ) aumenteran! no notevolmente e dunque si incrementeranno le potenzialità di accesso per i nostri produttori. Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina vini rossi di qualità per una valore di oltre 1 milione e 670 mila euro con un +71,1 rispetto al 2006; trend positivo anche per i bianchi: +30%. In questo modo la nostra regione ha contributo alla crescita complessiva delle esportazioni italiane di vino sul mercato cinese: l’Italia è al quarto posto tra i Paesi esportatori dopo Francia, Cile e Australia. Il consumatore tipo fa parte del ceto medio alto, ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni, abita in città e concepisce il vino sopratutto come status symbol. A questo tipo di target, oltrechè al mondo commerciale cinese si rivolgeranno molte delle iniziative in programma presso la sede cinese del vino toscano a partire dalla inaugurazione, che si svolgerà martedì e che avrà per protagonisti la stampa spec! ializzata, gli importatori asiatici, il mondo della ristorazio! ne. La sede di Shangai, diventerà poi vetrina e punto di coordinamento di tutte le attività promozionali legate al vino , ma sarà allo stesso tempo a disposizione di ciascuna azienda toscana che vorrà effettuare iniziative promozionali e degustazioni. L’enoteca di Shangai, avamposto del vino toscano in Cina Sarà un autentico “avamposto” del vino toscano in Cina. Una sorta di enoteca poli-funzionale, nel cuore della super potenza d’Asia, per affermare e diffondere la cultura enologica della nostra regione. La nuova sede del vino toscano a Shangai, Shanghai Yishang Wine Businness Consulting, occuperà una superficie di 380 metri quadrati a Luwan, distretto centrale della vitalissima capitale economica della Cina moderna. Nata da un progetto della Regione Toscana, la nuova sede è gestita da una società costituita dall’Enoteca Italiana di Siena e! promossa e sostenuta finanziariamente, oltrechè dalla Regione, dal Monte dei Paschi di Siena, dalla Fondazione del Monte dei Paschi di Siena, dalla Provincia di Siena, dalla Camera di Commercio di Siena. Al progetto partecipano anche alcune Province toscane (Firenze, Grosseto, Arezzo) e alcuni Consorzi di tutela (Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Giminiano). La struttura, dotata di tutte le attrezzature necessarie per lo svolgimento di degustazioni e di corsi di formazione rivolti a quanti in Cina si avvicinano al vino per motivi professionali, ma non solo, dispone inoltre di ambienti e di strumenti della comunicazione, a disposizione di tutti i soggetti toscani interessati (aziende, ristoratori, sommelier ecc. ), per l’attuazione di progetti di marketing, commerciali e tecnici, a supporto delle attività di promozione dei vini toscani in Cina. La Shanghai Yishang Wine Business Co! nsulting Co. Si propone come vetrina importantissima della cul! tura eno logica della nostra regione, con l’obiettivo strategico di creare un punto di coordinamento delle attività promozionali legate al vino, che fino ad oggi si sono dispiegate in Cina ma senza il necessario coordinamento. Oltre ad ospitare iniziative di carattere collettivo, la struttura sarà a disposizione di ciascuna azienda toscana che tramite la Shanghai Yishang - all’interno della quale non verrà effettuata attività di vendita di vino -, avrà la possibilità di organizzare attività promozionali, di show case della propria produzione e di effettuare degustazioni dei propri prodotti a Shanghai. La Shanghai Yishang, dispone di una licenza di consulenza nel settore del vino, ma potrà ricevere i prodotti spediti dalle imprese toscane e diffondere qualsiasi materiale promozionale inviato e predisporlo in lingua cinese. Le potenzialità del mercato cinese per il vino to! scano L’italia e il mercato cinese del vino Nel 2007, l’Italia ha esportato vino sul mercato cinese per un valore complessivo di oltre 20milioni di dollari, il 68,3% in più rispetto al 2006. L’italia è così arrivata al 4° posto tra i paesi esportatori di vino in Cina, dopo Francia, Cile e Australia e al 3° tra i paesi esportatori di vino imbottigliato, dopo Francia e Australia, ma con un trend di crescita migliore. L’export toscano Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina vini rossi di qualità per un valore di oltre 1 milione e 670 mila euro facendo registrare un +71,1% rispetto al 2006. Cresciute anche le esportazioni di vini bianchi di qualità: +30%. Il profilo del consumatore cinese Si calcola che in Cina il numero dei consumatori di vino superi i 10 milioni e che questa cifra tenderà ad aumentare. ! Il consumatore tipo fa parte del ceto medio-alto, ha un et&ag! rave; co mpresa tra i 30 e i 45 anni ed un alto livello di scolarizzazione, abita in città e concepisce il vino soprattutto come status symbol. Secondo un dossier apparso su Vitisphere i criteri che determinano la scelta d’acquisto sono dettati soprattutto dalla marca (44%), dal gusto (28%), dal prezzo (16%), dall’origine (8%) e dall’imballaggio (4%). I prezzi si aggirano tra 2-3 euro per il vino cinese in bottiglia e 8-18 euro per i vini d’importazione. Questi ultimi hanno conquistato l’80% del mercato del vino a Shangai, città da sempre sensibile all’influenza di gusti e mode occidentali. Riguardo alla tipologia di vino, il consumatore tipo preferisce vini giovani, invitanti e di prezzo medio. Interscambio Italia-cina: la Toscana è al 5° posto Tra i mercati di destinazione del made in Tuscany, la Cina si colloca al 9° posto. Per quanto riguarda l’import, invece, il mercato cinese &egra! ve; al 3° posto tra le aree di provenienza delle merci acquistate dalla nostra regione. Dando uno sguardo agli scambi commerciali Italia-cina, la Toscana si colloca al 5° posto tra le regioni italiane sia per quanto riguarda l’export che l’import con quote che corrispondono, rispettivamente, al 6,3% e al 7,1% delle esportazioni ed importazioni italiane su questo mercato Interscambio Toscana-cina: un po’ di dati Nel 2007 la Toscana ha esportato in Cina merci per un valore complessivo di circa 400 milioni di euro, pari all’1,5% dell’export toscano nel mondo. Questi i settori principali dell’export toscano in Cina: macchine ed apparecchi meccanici (quota 27,4%), cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari (quota 20,9% con incidenza su totale Italia-cina del 24,9%), prodotti delle industrie tessili e dell´abbigliamento (quota 15,9% con incidenza su totale Italia-cina del 17,7%), prodotti chimici e! fibre sintetiche e artificiali (quota 10,8%), gioielli e arti! coli di oreficeria (quota 4,8% con incidenza su totale Italia-cina del 17,2%). .  
   
   
BRUNELLO, LA MIGLIORE GARANZIA SONO I NOSTRI CONTROLLI»  
 
Firenze - Apprezzamento per le novità che hanno consentito di scongiurare il blocco delle esportazioni negli Stati Uniti, a conferma che la bufera che si è abbattuta sul Brunello di Montalcino non doveva e non poteva mettere in discussione il lavoro serio e scrupoloso della stragrande maggioranza dei produttori; piena rassicurazione sulla qualità di una produzione garantita proprio dall’estensione e dal rigore dei controlli; impegno, a nome di tutto il governo regionale, a promuovere e sostenere qualsiasi iniziativa di informazione e promozione si potesse rendere necessaria su mercati internazionali per superare le difficoltà degli ultimi mesi. Questi i punti che ha voluto sottolineare il 3 luglio il vicepresidente della Regione Federico Gelli, intervenendo assieme al ministro dell’agricoltura e all’ambasciatore Usa alla conferenza stampa che ha illustrato le novità relative al presti! gioso ma rchio toscano. «Bisogna dare atto al ministero di avere agito con grande tempestività e sensibilità – ha ricordato Gelli – Ora più che mai i clienti, americani e non solo, non avranno ragione di preoccuparsi. Già in passato, del resto, l’eccezionale qualità di questo vino era garantita proprio dai controlli capillari, controlli che interessano tutti i produttori, controlli senza i quali non sarebbero emersi nemmeno i pochi casi di infrazione del disciplinare. E quanto a questo va ricordato che il consorzio del Brunello ha molto da insegnare, con la sua esperienza di avanguardia e la sua decisione di partecipare ai sistemi di controlli prima addirittura che essi fossero obbligatori. Ora le novità arrivate dal ministero offrono ulteriori elementi di garanzia». Il vicepresidente ricorda comunque che nel 2007 le visite ispettive hanno riguardato 1. 667 ettari di vigneto, cioè l’82! per cento circa dei vigneti iscritti all’albo, mentre i pareri di non conformità hanno interessato circa 17 ettari, cioè solo l’1 per cento dei vigneti controllati. «È chiara l’importanza dei controlli ed è chiaro che solo laddove i controlli sono fatti e sono fatti bene possono emergere delle irregolarità. In ogni caso – aggiunge il vicepresidente – riterrei doveroso non solo evitare ogni generalizzazione ma tenere conto di quanti sono i produttori che in tutti questi anni hanno dimostrato capacità e correttezza ampiamente riconosciute a livello internazionale». «Credo che tutto questo non sia stato affatto pregiudicato. In ogni caso - così conclude Gelli - il governo regionale farà uno sforzo straordinario per promuovere, nell’ambito dei suoi programmi di comunicazione e promozione, qualsiasi iniziativa si renderà necessaria su mercati internazi! onali per superare le difficoltà degli ultimi mesi. Con! la cons apevolezza che con il Brunello è in palio una parte importante non solo dell’economia ma anche dell’immagine della Toscana». .