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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Febbraio 2009 |
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PARLAMENTO EUROPEO: NUOVE NORME SUI MANGIMI ANIMALI |
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Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento che aggiorna e semplifica le condizioni di vendita dei mangimi al fine di garantire un livello elevato di protezione della salute e un´informazione adeguata. Dispone quindi le prescrizioni in materia di etichettatura, tra cui l´obbligo di indicare in ordine decrescente l´elenco delle materie prime impiegate, tutelando però il segreto delle "ricette". Indica poi il tipo di materie prime vietate e prevede l´istituzione di un catalogo di quelle autorizzate. Approvando un maxi-emendamento di compromesso negoziato dal relatore Friedrich-wilhelm Graefe zu Baringdorf (Verdi/ale, De) con il Consiglio, il Parlamento ha adottato con 543 voti favorevoli, 8 contrari e 26 astensioni un regolamento volto a consolidare, rivedere e aggiornare le condizioni per l´immissione sul mercato e l´uso degli alimenti per animali (destinati o meno alla produzione di alimenti nella Comunità), in particolare per quanto riguarda le prescrizioni relative all´etichettatura, all´imballaggio e alla presentazione. Allineando le norme su quelle disposte per i prodotti alimentari destinati al consumo umano, l´obiettivo è di garantire un livello elevato di protezione della salute pubblica, un´informazione adeguata agli utilizzatori e ai consumatori, e di rafforzare il buon funzionamento del mercato interno. Se l´Aula sottoscrive l´accordo, il regolamento sarà applicabile un anno dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il fatturato annuo dell´industria comunitaria dei mangimi composti (inclusi gli alimenti per animali da compagnia) ammonta a circa 50 miliardi di euro, senza contare le imprese produttrici di materie prime per mangimi. La produzione zootecnica rappresenta il 50% circa della produzione agricola nell´Ue e l´alimentazione animale costituisce il principale fattore di costo per i cinque milioni di allevatori di bestiame della Comunità. Mangimi sul mercato, ma solo se sicuri e rintracciabili I mangimi potranno essere immessi sul mercato ed utilizzati unicamente «se sono sicuri» e «se non hanno effetti nocivi diretti sull´ambiente o sul benessere degli animali». Inoltre, gli operatori del settore dovranno garantire che i loro mangimi siano «sani, genuini, di qualità leale, adatti all´impiego previsto e di natura commerciabile», nonché «etichettati, imballati e presentati» conformemente alle disposizioni del regolamento e degli altri pertinenti atti della legislazione comunitaria. I mangimi dovranno inoltre essere conformi alle riserve tecniche relative ad impurità e ad altri determinanti chimici indicati in un allegato del regolamento. Non dovranno, invece, contenere o essere costituiti di materie prime - indicate in un altro allegato - la cui immissione sul mercato o il cui uso ai fini dell´alimentazione animale «sono limitati o vietati». Come per i prodotti alimentari, poi, gli operatori del settore saranno responsabili della rintracciabilità dei mangimi, essendo in grado di individuare chi abbia fornito loro un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un mangime. Etichettatura più chiara In generale, l´etichettatura e la presentazione dei mangimi non dovranno indurre l´utilizzatore in errore riguardo all´uso previsto o alle caratteristiche dei mangimi, in particolare, alla loro natura, al metodo di fabbricazione o di produzione, alle proprietà, alla composizione, alla quantità, alla durata, alle specie o alle categorie di animali cui sono destinati. Oppure attribuendo ai mangimi effetti o proprietà che non possiedono. Tuttavia, l´etichettatura e la presentazione delle materie prime dei mangimi e dei mangimi composti potranno richiamare l´attenzione, in particolare, sulla presenza o sull´assenza di una data sostanza nei mangimi, su una caratteristica o su un processo nutrizionale specifico o su una funzione specifica correlata con uno di questi aspetti. Ciò, però, sarà possibile unicamente se «l´indicazione è oggettiva, verificabile dalle autorità competenti, e comprensibile per l´utilizzatore dei mangimi» e se la persona responsabile dell´etichettatura fornisce, su richiesta, «una prova scientifica della veridicità dell´indicazione». Gli acquirenti, d´altra parte, avranno il diritto di portare all´attenzione delle autorità competenti i loro dubbi quanto alla veridicità dell’indicazione. Le materie prime per mangimi o i mangimi composti potranno essere immessi sul mercato solo se l´etichetta riporta il tipo di mangime ("materia prima per mangimi", "mangime completo" o "mangime complementare"), il nome o la ragione sociale e l´indirizzo dell´operatore del settore dei mangimi responsabile dell´etichettatura, il numero di riconoscimento, se noto, dello stabilimento della persona responsabile per l’etichettatura, il numero di riferimento della partita o del lotto, il quantitativo netto, l´elenco degli additivi per mangimi preceduti dalla dicitura “additivi” e il tenore d´acqua. Indicazione degli ingredienti dei mangimi composti, tutelando il segreto della "ricetta" Il regolamento, d´altra parte, prevede prescrizioni supplementari obbligatorie per l´etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti. Per questi ultimi, dovrà essere indicata anche la specie animale o la categoria di animali cui sono destinati, le istruzioni per un loro uso corretto che indichino l´esatta destinazione e l´indicazione della data di conservazione minima. Inoltre, sull´etichetta dovrà figurare l´elenco delle materie prime che compongono il mangime, recante la dicitura "composizione" e il nome di ogni materia prima, «enumerandole nell´ordine decrescente di importanza ponderale, calcolata in base al tenore di umidità del mangime composto». Potrà anche essere indicato il tenore in peso. Più precisamente, dovranno essere indicati il nome e la percentuale in peso di una materia prima per mangimi se la sua presenza è sottolineata sull´etichetta in parole, immagini o grafici. Se le percentuali in peso delle materie prime incorporate nei mangimi composti per animali destinati alla produzione di alimenti non sono indicate sull´etichetta, la persona responsabile dell´etichettatura, dovrà inoltre mettere a disposizione dell´acquirente, «su richiesta», informazioni sui dati quantitativi relativi alla composizione del prodotto, «in una gamma +/- del 15 % del valore, secondo la formulazione dell’alimento». Si tratta questo di un punto sul quale i deputati hanno particolarmente insistito: appoggiandosi anche a una sentenza della Corte di giustizia hanno infatti rifiutato di concedere la facoltà, come richiesto dal Consiglio, di rifiutarsi di divulgare tali informazioni. Dando soddisfazione alla richiesta dei deputati, l´accordo raggiunto precisa tuttavia che la diffusione delle informazioni lascia impregiudicate le norme stabilite da una direttiva del 2004 sul rispetto delle proprietà intellettuali. Questo principio vale anche nei casi in cui, per qualsiasi emergenza relativa alla salute umana e animale o all´ambiente, l´autorità competente potrà fornire all´acquirente questo tipo di informazione, «dopo aver valutato i rispettivi legittimi interessi dei produttori e degli acquirenti» e «previa sottoscrizione di una clausola di riservatezza» da parte di questi ultimi. Nel caso dei mangimi composti per animali non destinati alla produzione di alimenti, eccetto per gli animali da pelliccia, l´indicazione del nome specifico della materia prima potrà essere sostituita da quello della categoria cui detta materia prima appartiene. A tal fine la Commissione dovrà stabilire un elenco delle materie prime che potranno essere indicate. Il regolamento, inoltre, prevede prescrizioni supplementari obbligatorie per le etichette degli alimenti destinati ad animali da compagnia. Tra queste figura l´indicazione di un numero di telefono gratuito per consentire all´acquirente di ottenere altre informazioni sugli additivi addizionati e sulla materie prime aggiunte. Etichettatura volontaria e codici di buona pratica Oltre alle disposizioni obbligatorie in materia di etichettatura, l´etichetta delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti potrà comprendere anche indicazioni a carattere facoltativo, purché siano rispettati i principi generali stabiliti dal regolamento. Ulteriori condizioni relative all’etichettatura su base volontaria potranno essere fornite nei codici comunitari di buona pratica per gli alimenti degli animali da compagnia e per i mangimi composti per animali destinati alla produzione di alimenti, la cui messa a punto sarà incoraggiata dalla Commissione. Un catalogo comunitario delle materie prime per mangimi Un allegato del regolamento indica un elenco di materie prime di cui sarà limitata o vietata la commercializzazione o l´impiego per l´alimentazione animale. Tra le materie prime vietate figurano feci, urine nonché il contenuto del tubo digerente, pelli trattate con sostanze concianti, semi e altri materiali di moltiplicazione dei vegetali che, dopo la raccolta, hanno subito un trattamento particolare con prodotti fitofarmaceutici e prodotti derivati, legno, compresa la segatura o altri materiali derivati dal legno, trattato con prodotti di preservazione, tutti i rifiuti ottenuti nel corso delle diverse fasi del processo di trattamento delle acque reflue urbane, domestiche e industriali, rifiuti urbani solidi (come quelli domestici) e, infine, imballaggi e parti d´imballaggio provenienti dall´utilizzazione di prodotti dell´industria agroalimentare. Il regolamento istituisce inoltre il catalogo comunitario delle materie prime per mangimi «quale strumento per migliorare l´etichettatura dei mangimi e dei mangimi composti». Il catalogo dovrà facilitare lo scambio di informazioni sulle proprietà del prodotto ed elencare le materie prime per mangimi in modo non esaustivo. Per ciascuna voce figurante nell´elenco includerà almeno la denominazione, il numero di identificazione, una descrizione delle materie prime e, se del caso, informazioni riguardanti il processo di produzione e un glossario con la definizione dei diversi processi e delle espressioni tecniche utilizzate. La prima versione del catalogo comunitario dovrà essere adottata entro sei mesi dall´entrata in vigore del regolamento e riprenderà le voci già presenti in due direttive Ue. L´uso del catalogo da parte degli operatori del settore dei mangimi, è precisato, sarà facoltativo. Tuttavia, la denominazione di una materia prima per mangimi figurante nel catalogo potrà essere utilizzata soltanto a condizione che siano rispettate tutte le pertinenti disposizioni del catalogo. . |
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SCIENZIATI FINANZIATI DALL´UE SVILUPPANO UN NUOVO TEST PER RILEVARE L´ABUSO DI STEROIDI NEI BOVINI |
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Un team di ricercatori di Regno Unito e Irlanda, finanziati dall´Ue, ha presentato un nuovo test per rilevare l´uso illegale di steroidi nei bovini. Il progetto Biocop ("Nuove tecnologie per rilevare sostanze contaminanti multiple negli alimenti"), finanziato con 9,6 Mio Eur nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq), ha sviluppato una tecnica di screening innovativa che è economicamente conveniente, precisa e pratica. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Analytical Chemistry. Secondo le stime, circa il 10% dei bovini europei vengono illegalmente trattati con potenziatori della crescita come steroidi anabolizzanti; gli attuali metodi di rilevazione di tali abusi hanno però un ritorno positivo di appena lo 0,02%. Secondo questo studio, condotto dal professor Chris Elliot della Queen´s University di Belfast, questo implica che "i sistemi di controllo esistenti presentano problemi seri, uno dei quali è la poca frequenza con cui si conducono i test. " Nonostante l´Ue abbia posto un bando sull´uso di steroidi anabolizzanti negli animali, il loro diffusissimo abuso è un problema costante. È facilmente occultabile visto che il bestiame viene testato, tra le altre cose, per composti presenti in natura. L´uso di tali agenti solleva serie preoccupazioni per la salute; numerosi studi hanno dimostrato un potenziale legame tra alcuni steroidi potenziatori della crescita e il cancro. "Negli ultimi anni," ha spiegato il professor Elliot, "la tendenza a somministrare una dose molto piccola di cocktail contenenti ormoni presenti in natura ha reso le forme convenzionali di analisi ancora più problematiche. Anche se è possibile rilevare tracce molto piccole di steroidi, in queste circostanze è quasi impossibile provarne in modo inoppugnabile la somministrazione illegale. " In questo recente studio, gli scienziati hanno usato un analizzatore chimico del sangue, reperibile sul mercato, per rilevare i cambiamenti metabolici che avvengono normalmente in conseguenza all´uso di agenti di crescita. Hanno misurato 20 composti diversi (come creatinina, proteine, colesterolo ed enzimi) nel sangue di manzi cui era stato iniettato nortestosterone e di vitelli cui erano stati iniettati estrogeni nel corso di 42 giorni, confrontando poi i risultati con un gruppo di controllo. Misurare gli indicatori metabolici (per es. Proteine e colesterolo), invece che ricercare gli specifici agenti dopanti, ha permesso ai ricercatori di generare "profili metabolici" degli animali trattati e di quelli non trattati. Nessuno degli indicatori esaminati poteva essere usato singolarmente per identificare un animale dopato, una particolare combinazione di indicatori riuniti in un profilo avrebbe però potuto distinguere tra i due gruppi di animali. Questo metodo ha permesso la corretta identificazione di bovini trattati con steroidi tra il 91% (nortestosterone) e il 96% (estrogeni) delle volte. A parte l´alta precisione dei test, adottando questo metodo il costo per ogni analisi è piuttosto basso. Gli strumenti necessari sono già disponibili sul mercato e si possono trattare molti più campioni ed in minor tempo rispetto a quanto sia possibile con i metodi attuali. In attesa di ulteriori studi, i ricercatori credono che i test per gli steroidi sul posto con strumenti portatili (ed accessibili) dovrebbero essere fattibili. Lo studio fa però presente che poiché la normativa Ue richiede prove inequivocabili della somministrazione di steroidi, la loro tecnica dovrebbe essere applicata su larga scala, per identificare casi sospetti da sottoporre ad ulteriori esami. I ricercatori si sono concentrati su uno steroide alla volta, il che risulterebbe in una risposta minore rispetto a quanto si possa vedere in un animale cui è stato somministrato un cocktail di trattamenti con ormoni. Il prossimo passo per i ricercatori del Biocop sarebbe quindi quello di creare un database completo di componenti metabolici che circolano nel sangue degli animali trattati con steroidi illegali. "Sarebbe importante creare una biblioteca di dati metabolici provenienti da animali trattati con una gamma di agenti anabolizzanti per ottenere un quadro di riferimento più completo sulla base del quale testare il bestiame sospetto," ha detto il professor Elliot, aggiungendo che tale impegno dovrebbe essere assunto a livello europeo. "L´introduzione di un profiling chimico clinico a costi contenuti, in base alla mandria, potrebbe rivelarsi un´arma molto preziosa nell´arsenale di coloro che desiderano sopprimere l´abuso di ormoni in Europa," conclude lo studio. Il progetto Biocop è finanziato nell´ambito dell´Area tematica "Qualità e sicurezza degli alimenti" del 6°Pq. Scopo del progetto è di offrire tecnologie nuove o migliorate per testare la qualità e la sicurezza degli alimenti, e di fornire a legislatori, consumatori e industria soluzioni a lungo termine per i complessi problemi legati agli agenti contaminanti chimici. Per ulteriori informazioni, visitare: Queens University Belfast: http://www. Qub. Ac. Uk/ Analytical Chemistry: http://pubs. Acs. Org/ . |
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DOCUMENTO ASSESSORI REGIONALI AGRICOLTURA APPROVATO IERI A ROMA |
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Di seguito, il documento approvato ieri a Roma nel corso di una riunione presso la Delegazione romana della Regione Puglia della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta dall’assessore alle Risorse Agroalimentari Enzo Russo. Illustrissimo Signor Ministro Premesso • Che il titolo V della nostra Costituzione trasferisce alle Regioni le competenze in materia di agricoltura; • Che già in occasione dell’incontro del 19 giugno u. S. Gli Assessori componenti la Commissione Politiche Agricole hanno chiesto di proseguire sulla linea di una reale pre – concertazione politica con le Regioni, linea che Lei ha espressamente condiviso; • Che tale concertazione è diventata sempre meno sostanziale, spesso la consultazione è simbolica e conseguentemente il ruolo assegnato alle Regioni è sempre più marginale e non rispondente al ruolo ed alle funzioni a loro assegnati dal titolo V della Costituzione; Considerato Che alcune tematiche di particolare importanza per lo sviluppo della nostra agricoltura non sono in agenda o addirittura neanche alla Sua attenzione come il: a) Mancato coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome nella definizione dei criteri di ripartizione dell’aumento comunitario di quote latte derivanti dal negoziato sull’Health check. Le Regioni da notizie di stampa apprendono dell’emanazione del provvedimento di cui trattasi. Qualora le indiscrezioni sui contenuti del decreto dovessero essere confermate le Regioni sarebbero costrette a tutelare le proprie prerogative nelle sedi opportune. B) Mancato stanziamento in finanziaria 2009 di adeguate risorse per il funzionamento del sistema complessivo di gestione e controllo delle erogazioni in agricoltura con particolare riguardo al finanziamento dei controlli obbligatori previsti da specifici regolamenti comunitari e al pagamento ai Caa per la tenuta dei fascicoli aziendali. La mancata previsione di congrui stanziamenti espone il sistema al rischio di non corrispondere alla corretta gestione delle politiche comunitarie con la conseguenza di bloccare gli aiuti che devono essere erogati alle imprese e di poter incorrere in eventuali correzioni finanziari. C) Mancato finanziamento con la Finanziaria 2009 del Fondo di solidarietà nazionale sia per quanto attiene all’anno in corso che per quanto attiene alla integrale copertura dell’annualità 2008. In una situazione di generale crisi economica, ciò comporta l’aumento del fattore di rischio per la redditività dell’impresa agricola. D) Mancato coinvolgimento delle regioni su provvedimenti che hanno proposto lo scioglimento degli Organi di Enti importanti quali (Agea – Cra – Unire – Inea – Ense). Le Regioni e le Province autonome accolgono con plauso l’iniziativa del Ministro di procedere con sollecitudine alla riduzione dei consiglieri di amministrazione degli enti vigilati ma sottolineano la non condivisione del principio che la riduzione dei componenti debba gravare prevalentemente sulla rappresentanza regionale, anche perché si tratta di Enti che svolgono la propria attività in ambiti per i quali alle Regioni è riconosciuta una esclusiva competenza. Le Regioni chiedono al Governo l’apertura in tempi rapidi di un confronto a livello politico al fine di pervenire ad una modifica della disposizione recata dalla legge 205/2008 in modo da assicurare alle Regioni adeguata partecipazione agli organi di indirizzo e decisione degli enti in questione. E) Proroga di agevolazioni previdenziali. La legge n. 205 del 30 dicembre 2008 recante “ Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare“ all’articolo 1-ter recita testualmente: Le agevolazioni contributive previste dall’articolo 9, commi 5, 5 bis e 5 ter della legge 11 marzo 1988, n. 67 si applicano fino al 31 marzo 2009, nei territori montani particolarmente svantaggiati e nelle zone agricole svantaggiate. Ciò comporterà ricadute negative per gli agricoltori. Le Regioni chiedono al Ministro di voler intervenire per assicurare una proroga delle misure di agevolazione. F) Recupero Iva per gli Enti Pubblici. Le Regioni chiedono di ricondurre in seno al Governo l’individuazione di una adeguata soluzione del problema della non eleggibilità dell’Iva a carico degli Enti Pubblici per le opere finanziate nell’ambito di Feasr e Fep g) Health Check - Modalità attuative per l’applicazione dei pagamenti. Le Regioni attraverso la Commissione Politiche Agricole hanno ritenuto opportuno procedere all’approvazione dei decreti ministeriali che modifichino quelli attualmente in vigore (vedi elenco) al fine di chiarire nei dettagli le modalità di applicazione dell’health check della Pac a livello nazionale nel prossimo anno. H) Tagli ai finanziamenti per il Settore agricolo e zootecnico. In relazione alla prossima riorganizzazione dello Stato federalista occorre che siano introdotte nell’ordinamento norme che assicurino la finalizzazione delle risorse per il miglioramento e che garantiscano e rafforzino il ruolo di coordinamento nazionale dell’Associazione Italiana Allevatori. I) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001: assegnazione alle Regioni delle risorse finanziarie annualità 2008. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001 prevede il riparto ed il trasferimento annuale alle regioni e province autonome di risorse finanziarie per l’esercizio delle funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca. Ad oggi non si hanno informazioni circa i provvedimenti di trasferimento ne elementi in ordine al riparto 2009. J) Disegno di Legge n. 276 “Legge quadro per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatori”, tesa ad introdurre modifiche all’attuale normativa vigente – legge n. 157/92. Si condividono le motivazioni che stanno portando al nuovo impianto normativo per la protezione della fauna selvatica e la regolamentazione del prelievo venatorio in Italia. Condizione essenziale, però, è quella di lasciare inalterati i principi fondamentali della normativa della legge 157/92 riguardanti la pianificazione del territorio agro – silvo – pastorale e della gestione programma della caccia e la depenalizzazione di alcuni reati venatori, nonché l’inclusione tra le specie cacciabili dello “Storno”. K) Ripartizione risorse relative al Reg. Ce 320/2006 “Riforma Ocm zucchero – aiuti alla diversificazione”, articolo 6 e attribuzione delle risorse previste dall’articolo 7. Le Regioni chiedono di voler procedere in tempi rapidi sia alla ripartizione di cui all’articolo 6 che all’assegnazione di cui all’articolo 7, anche in considerazione dei ristretti tempi previsti dalle vigenti normative. L) Piano irriguo nazionale – Confermare la dotazione del piano irriguo. La finanziaria del 2008 aveva stanziato 150 milioni per il 2008 ed il 2009 (era prevista, inoltre una dotazione aggiuntiva di 100 milioni per 15 anni a partire dal 2011). Nel complesso, il piano irriguo disporrebbe di 920 milioni fino al 2010 e di 100 milioni l’anno per 15 anni a partire dal 2011. I tagli proposti ammontano a 300 milioni per il triennio 2009 – 2011. M) Problematiche settore Tabacco. Le regioni chiedono di riconsiderare le problematiche del settore tabacco alla luce della crisi economica generale intervenendo a livello di presidenza Ue. Tutto ciò premesso e considerato Le Regioni rivendicano, pertanto, il ruolo primario loro spettante e la leale collaborazione istituzionale che da sempre ha caratterizzato l’operato dei due livelli di Governo. Dalla stampa e da notizie informali, le Regioni e le Province autonome apprendono di iniziative legislative del Ministro su tematiche di interesse e particolare rilevanza per le Regioni senza che le stesse siano state preventivamente coinvolte nella definizione degli atti. Lei Signor Ministro ha il dovere di provvedere a un maggior raccordo con tutte le Regioni e Province Autonome, tenuto conto di alcune importanti decisioni che sono state prese e che a breve saranno assunte a livello nazionale e comunitario E’ quanto mai urgente ripristinare il ruolo affidato alle Regioni, come è sempre accaduto in passato con i Suoi predecessori. . |
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PESCA. IL VENETO AL SALONE DI RIMINI |
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Anche quest’anno la Regione del Veneto sarà presente con uno stand istituzionale al prossimo Salone Internazionale delle Tecnologie e dei Prodotti della Pesca per il Mediterraneo, in programma a Rimini dal 14 al 17 febbraio. Alla manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, sarà presente l’assessore veneto alla pesca Isi Coppola. Il salone è dedicato alle produzioni ittiche in tutte le modalità di consumo, dal fresco al conservato, alla gastronomia ittica nonché alla tecnologia per la trasformazione, conservazione, commercializzazione e trasporto del prodotto. Lo stand veneto, oltre agli aspetti promozionali e informativi, accoglierà una zona con cucina per la degustazione dei prodotti tipici. E’ prevista la presenza di aziende, cooperative ed associazioni di produttori in grado di offrire al grande pubblico un esempio concreto della qualità dei prodotti freschi e conservati del comparto ittico veneto. Il Veneto è ai primi posti, non solo in Italia, per la produzione di vongole da allevamento. Secondo i dati dell’Osservatorio socio-economico della pesca dell’Alto Adriatico, nel 2007 c’è stato in Veneto un aumento del numero complessivo delle imprese attive nel comparto pesca e piscicoltura rispetto al 2006 (da 2686 a 2852). In particolare sono aumentate le imprese che fanno allevamento e in leggero calo quelle che esercitano la pesca professionale. In provincia di Rovigo sono 1686 le unità produttive di cui 1082 praticano l’allevamento ittico; in provincia di Venezia sono 1015 gli insediamenti, dediti soprattutto alla pesca. La flotta veneta è di 773 pescherecci (erano 1076 nel 2002) e ha operato catture per 32 mila tonnellate (+19%) facendo registrare un ricavo di 85,4 milioni di euro (+6%). Nel 2007 in Veneto risultano presenti 49 imprese di trasformazione, 93 aziende che praticano commercio all’ingrosso e 211 esercizi commerciali al dettaglio dove si tratta prodotto ittico . . |
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POLITICHE AGRICOLE REGIONALI 2009 - OTTIMA RISPOSTA DELLE AZIENDE AI BANDI. L´IMPEGNO DELLA REGIONE PIEMONTE |
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L’assessore all’Agricoltura Mino Taricco ha tenuto il 5 febraio a Torino una conferenza stampa per fare il punto sulle politiche agricole regionali realizzate nel 2008, fornendo dati su pagamenti e esiti dei bandi aperti, e su alcune iniziative in programma per il 2009. Programma di Sviluppo Rurale. In merito al Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, l’Assessore ha sottolineato l’entità delle domande ricevute dalle aziende, ben al di sopra delle aspettative: 1900 per i giovani che intendono avviare un’attività agricola (misura 112), oltre 5600 per l’ammodernamento delle imprese (mis. 121) e oltre 670 per la diversificazione delle attività produttive (mis. 311). Di notevole rilievo anche le richieste sulla misura 123 destinata all’agroindustria: oltre 200 domande per uno sviluppo di investimenti pari a 412 milioni di euro. “A fronte di tali richieste – ha sottolineato l’Assessore – la Regione ha deciso un incremento di risorse, per poter finanziare il maggior numero possibile di aziende, stanziando 27 milioni di euro aggiuntivi sulle varie misure. Inoltre, abbiamo adottato una metodologia nella elaborazione delle graduatorie, che ha reso più snello e veloce il processo di autorizzazione ai pagamenti. La graduatoria provvisoria si costruisce sulla base dei punteggi auto-attribuiti dalle imprese stesse al momento della presentazione della domanda e l’istruttoria, che attribuirà il punteggio definitivo, viene effettuata a partire dalle domande che hanno punteggio più alto, in base a criteri oggettivi. In questo modo, riusciremo a finanziare tutte le domande dei giovani che hanno i requisiti e almeno il 40% delle domande sugli altri bandi. Tra marzo e aprile, faremo un’ulteriore valutazione per stabilire se procedere a far scorrere le graduatorie aggiungendo altre risorse o aprire nuovi bandi. ” Sistema e tempistiche dei pagamenti. Il sistema di controllo e autorizzazione al pagamento delle domande Psr, sul quale nei mesi scorsi si sono verificate anomalie bloccanti, è stato oggetto di ampia illustrazione da parte dell’Assessore Taricco, che ha descritto le fasi del processo, legate ai regolamenti comunitari e ai criteri fissati da Agea e Ministero a livello nazionale. “Purtroppo, il sistema introdotto con questa programmazione – ha affermato Taricco – basato sulle fotografie aeree e sulla loro interpretazione, si è rivelato molto complicato. Ogni discrepanza tra dichiarazioni delle aziende e rilevazione aerea fa sì che si blocchi il processo e non venga autorizzato il pagamento. A oggi, Regione, Arpea e centri di assistenza agricola sul territorio hanno risolto numerosissime anomalie: ne restano 85. 000, di cui quasi 40 mila già sistemate dai Caa e presto abilitate al pagamento, sulle 265. 000 iniziali. Oltre 12 mila domande sono state già liquidate o sono in via di liquidazione. ” I premi Pac (premio unico a superficie), già pagati per quasi 160 milioni di euro, sono stati erogati agli interessati grazie all’anticipo di fondi regionali, in quanto dal Ministero e da Agea sono sinora arrivati solo 73 milioni di euro sui 340 previsti. Acquisto e sostituzione macchine agricole. Notevolissima la risposta delle aziende agricole piemontesi al bando sulla meccanizzazione, che permette di ottenere un contributo sugli interessi per prestiti bancari finalizzati ad acquistare o sostituire macchine agricole. “Una misura – sottolinea Taricco – che è partita in sordina ma che si è rivelata di grande importanza per le imprese, che hanno presentato 370 domande e riceveranno oltre 1 milione di euro dalla Regione. Sottolineo oltretutto che l’istruttoria è ancora in corso e il programma è triennale, quindi sono aperte ulteriori possibilità. E’ un provvedimento importante per la modernizzazione e la messa in sicurezza dei principali strumenti di lavoro dell’agricoltore. ” Bandi per cooperazione settore vino e frutta. “Nel 2007 la Regione ha varato un bando sulla legge 95/95 – ha spiegato Taricco - a favore di cantine e cooperative del settore vitivinicolo, per il quale sono stati erogati poco meno di 8 milioni di euro; analogo provvedimento è stato preso nel 2008 per il comparto della frutta, e, dati i buoni risultati, faremo altrettanto per la zootecnia da carne. Si tratta di un sostegno alla competitività di questi settori, che incentiva le aggregazioni e l’integrazione di filiera, in un momento in cui la congiuntura economica richiede un forte supporto nell’approccio coi mercati globali. ” Opere irrigue. Un piano irriguo triennale è stato avviato dalla Regione nel dicembre 2007, con uno stanziamento complessivo di 27 milioni di euro, che ha permesso di intervenire sia sui canali demaniali sia di sostenere i consorzi irrigui per la realizzazione di infrastrutture strategiche. “L’irrigazione è da sempre un’esigenza cruciale per l’agricoltura. Oltre alle grandi opere che partiranno, abbiamo deciso di finanziare anche interventi strategici di medie dimensioni che possono risolvere problemi di approvvigionamento per centinaia di ettari in zone limitate del territorio. ” Filiera corta. Sono inoltre aperti i termini per il bando di finanziamento destinato a Comuni e Comunità montane per la realizzazione di mercati di vendita diretta, legati alla filiera corta, con scadenza 30 marzo 2009: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/index. Htm. Concorso Campus. In occasione di Campus, il Salone della Nuova Agricoltura che si svolgerà dal 26 al 29 marzo al Lingotto fiere, la Regione bandisce il concorso “Fiori di Campus” destinato ad aziende e organizzazioni che abbiano sviluppato idee innovative per l’agricoltura. La scadenza è il 28 febbraio: www. Campus-agricoltura. It . . |
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DODICI IMPRESE AGROALIMENTARI DELL’EMILIA-ROMAGNA A MOSCA PER PRODEXPO |
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Bologna - Saranno 12 le imprese agroalimentari dell’Emilia-romagna che parteciperanno - dal 9 al 13 febbraio a Mosca - a Prodexpo, la più grande manifestazione fieristica alimentare per i mercati dell’Est Europa e dei paesi balcanici, che nell’edizione 2008 ha ospitato oltre 2. 000 espositori e 45. 000 visitatori provenienti da tutto il mondo. Una vetrina d’eccezione, dunque, ma anche una concreta opportunità commerciale, resa possibile da “Deliziando” il progetto sostenuto da Regione, Unioncamere e Ice per offrire anche alle piccole imprese del “made in Emilia-romagna” l’opportunità di andare all’estero con i loro prodotti d’eccellenza: dal Parmigiano-reggiano al Prosciutto di Parma, dal Lambrusco al Pignoletto. “L’emilia-romagna detiene il record europeo di Dop e Igp - ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni - ma spesso le piccole e medie imprese non sono in grado di sostenere singolarmente gli investimenti che l’export richiede. Con ‘Deliziando’ mettiamo a disposizione una struttura organizzativa unitaria che offre alle aziende reali opportunità di esportare nel mondo i propri prodotti d’eccellenza”. “Deliziando” prevede per quest’anno la partecipazione a fiere e workshop anche nel Regno Unito e in Irlanda, in Austria e nel Nord Europa. Complessivamente le adesioni da parte delle imprese sono state oltre 150, mentre il budget messo a disposizione per il 2009 è di 1 milione e 200. 000 euro, di cui 400. 000 del Ministero per lo Sviluppo economico, partner del progetto, e 800. 000 della Regione, affiancata dai principali Consorzi di tutela dei prodotti, dal Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, dall’Enoteca regionale di Dozza Imolese e dalle Camere di commercio provinciali. Il contributo delle aziende che hanno deciso di partecipare al Prodexpo è di 1. 000 euro per le spese di spedizione, l’allestimento e i servizi fieristici. . |
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CAGLIARI: LINGUA BLU, SBLOCCATA LA MOVIMENTAZIONE BOVINA, OVINA E CAPRINA |
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Con una circolare dell´Assessorato della Sanità è stata sbloccata 5 Febbraio la movimentazione bovina, ovina e caprina dalla Gallura verso le regioni del Nord Italia stagionalmente libere (Valle d´Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento e Bolzano, Veneto). Rimane la restrizione per le zone entro i 20 chilometri dai due focolai scoperti (a Sant´antonio e Santa Teresa di Gallura). Nel corso di una riunione dell´Unità di crisi nazionale, convocata a Roma il 3 febbraio, sono state tecnicamente argomentate dai rappresentanti dell´Assessorato le istanze formulate nella lettera che gli assessori Dirindin e Foddis hanno inviato il 30 gennaio scorso ai ministri Zaia e Sacconi. Tra queste, proprio l´alleggerimento delle restrizioni alla movimentazione in ambito nazionale come riconoscimento dell´affidabilità dei controlli veterinari regionali. L´unità di crisi nazionale ha preso atto del lavoro fatto in questi anni dai veterinari regionali per far fronte alla blue tongue e riconosciuto che il sistema di sorveglianza nazionale risulta più severo di quello comunitario. Nella lettera ai due rappresentanti del Governo, Dirindin e Foddis avevano anche chiesto parità di trattamento tra gli allevatori sardi e quelli comunitari, oltre a sollecitare il Governo ad una maggiore attenzione nella stipula di accordi unilaterali con Paesi europei, in deroga alle restrizioni della movimentazione attualmente vigenti: a iniziare dall´accordo firmato a fine dicembre 2008 con la Francia. . |
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AGRICOLTURA FVG: RILANCIO DEL SETTORE PRIMARIO |
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Udine - L´agricoltura regionale può uscire dalla crisi che si riverbera anche in altri settori solo attraverso la ristrutturazione del comparto, l´apporto di tutte le componenti interessate a un dibattito partecipato volto alla ridefinizione dei percorsi da seguire verso la ripresa, purché le venga riconosciuto il suo antico ruolo di settore primario per la nostra società. Così l´assessore regionale alle risorse agricole Claudio Violino si è rivolto al mondo produttivo regionale e ai rappresentanti delle istituzioni partecipanti al tavolo convocato sulla crisi economica dal governatore Renzo Tondo. Secondo Violino "l´agricoltura è stata storicamente un serbatoio per la manodopera quando altri settori erano in crisi, ma in questo momento non è in grado di assolvere a questo compito un tempo consolidato in quanto a sua volta risente del mondo difficile". Questa crisi del mondo rurale colpisce anche altri ambiti economici che sono direttamente legati, come quello turistico, delle produzioni legate al settore igienico e sanitario e agroalimentare". Violino ha poi ricordato come anche le direttive comunitarie abbiano inciso negativamente sull´attuale situazione negativa. "La direttiva nitrati, per esempio - ha spiegato- ha creato ulteriori difficoltà soprattutto nella zootecnia. In questa fase stiamo procedendo alla ristrutturazione della direzione e dell´Ersa, e siamo in dirittura d´arrivo con le disposizioni del piano di sviluppo rurale, strumento su cui stiamo lavorando per adeguarlo alle nuove contingenze che si sono venute a creare e per attualizzarlo". "Non dimentichiamo - ha aggiunto l´assessore - che la legislatura passata ha dovuto approvare il Piano di sviluppo rurale d´urgenza, a seguito delle dimissioni dell´allora Governatore". "È inoltre all´attenzione dei nostri uffici - ha puntualizzato Violino - la situazione che si viene a creare con i nuovi adempimenti della Ocm (organizzazione comunitaria di mercato) Vino, la quale sembra penalizzare le produzioni vitinicole di nicchia che sono un vanto per la nostra terra premiando quei prodotti di qualità meno ricercata, che sono i cosiddetti vini da tavola (Igt)". L´assessore ha concluso ribadendo la necessità di rafforzare la struttura del mondo agricolo, che attualmente è basata soprattutto su una miriade di aziende di piccola dimensione, che sono le prime a risentire delle crisi. . |
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SUCCESSO PER L´ORTOFRUTTICOLO VERONESE AL FRUITLOGISTICA |
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Tutto il mondo del mercato ortofrutticolo internazionale si è dato appuntamento nel quartiere fieristico di Berlino dal 4 al 6 febbraio 2009. Al Salone internazionale Fruitlogistica di Berlino hanno partecipato oltre 2. 200 espositori, provenienti da 79 Paesi; le partecipazioni più numerose all´evento si registrano tra i Paesi Europei, con Italia, Spagna, Germania, Francia e Olanda in cima alla lista. Verona, terra di eccellenze ortofrutticole, era presente all’iniziativa con un grande stand di Veronamercato, nel quale la Camera di Commercio ha avuto uno spazio espositivo per distribuire il materiale promozionale del settore, il catalogo ed il Dvd dedicati all’Ortofrutta. Verona è stata, inoltre, presente nell’area della Regione Veneto con uno spazio riservato al Consorzio del Radicchio rosso veronese che proprio in questi giorni vede ufficializzato il marchio Igp (Indicazione Geografica Protetta) venendo così a completare il poker dei radicchi veneti Igp assieme al Radicchio di Treviso, al Variegato di Castelfranco e a quello di Chioggia. Quella di Berlino è stata anche un’occasione per incontri con i principali attori del settore: con il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, che ha partecipato alla giornata inaugurale della Fiera e con il Vicepresidente della Giunta Regionale Franco Manzato, che ha inaugurato lo spazio espositivo Veneto. Il Presidente di Coldiretti di Verona e membro del Consiglio della Camera di Commercio di Verona, Damiano Berzacola, ha apprezzato la partecipazione veronese e la forte caratterizzazione d’immagine voluta da Veronamercato. L’area di oltre 200 mq rappresentava, infatti, la facciata della casa di Giulietta e davanti alla riproduzione della famosa statua numerosi operatori e visitatori si sono fermati per una foto ricordo. Ad accrescere i riferimenti territoriali l’utilizzo dei cuochi della Fiera di Isola della Scala per la preparazione dei risotti a base di verdure e la possibilità di degustare i vini tipici veronesi. . |
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VAL D’AOSTA: APPROVATO IL PIANO DI CONTROLLO DEL CORMORANO |
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L’assessore all’agricoltura e risorse naturali, Giuseppe Isabellon, comunica che la Giunta regionale ha approvato venerdì 6 febbraio il Piano di controllo della specie Cormorano. Il Piano è finalizzato al contenimento dell’impatto causato da tale specie sull’ittiofauna locale. Dai dati in possesso, infatti, si stima che la popolazione dei cormorani che ormai da diversi anni sverna con regolarità in Valle d’Aosta sia di circa cento esemplari, con punte che arrivano fino a centosettanta nel mese di dicembre, concentrati in prevalenza lungo il corso della Dora Baltea e in particolare nei tratti della media e della bassa valle. La predazione di questi animali influisce pesantemente sull’ittiofauna: si calcola che, ogni inverno, i cormorani si nutrano, mediamente, di quaranta quintali di pesce. Il Piano di controllo è stato preventivamente sottoposto all’attenzione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che si è espresso favorevolmente in merito, e avrà durata quadriennale (2009-2012), a conclusione di un percorso che ha previsto, tra l’altro, il censimento della specie Cormorano sul territorio regionale e l’analisi della pressione predatoria. Gli studi, coordinati dalla Direzione flora, fauna caccia e pesca con il supporto del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, sono stati condotti da tecnici ed esperti del settore e realizzati anche grazie alla preziosa collaborazione dei pescatori volontari del Consorzio regionale per la tutela, l’incremento e l’esercizio della pesca in Valle d’Aosta. «Il Piano – ha sottolineato l’Assessore Isabellon - è stato elaborato con l’obiettivo di limitare l’impatto della predazione dei cormorani, sia attraverso la possibilità di intervento sulla loro consistenza numerica, sia attraverso azioni di disturbo e abbattimento che saranno realizzate solo in aree di comprovato pregio ittiofaunistico e compiute esclusivamente dal personale del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, in stretta collaborazione con i competenti uffici regionali». I dati relativi a tali azioni, unitamente al monitoraggio sulla loro efficacia, saranno inviati annualmente all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. . |
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DECRETO SULLE QUOTE LATTE FORTE PREOCCUPAZIONI DAL MONDO AGRICOLO. |
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A seguito della divulgazione del decreto legge 5 febbraio 2009 n. 4 sulle quote latte, pubblicato il 4 febbraio in Gazzetta Ufficiale, l’Assessore piemontese all’Agricoltura si è confrontato il 6 febbraio stesso sul testo con i rappresentanti del comparto per un primo scambio di idee su un decreto tanto atteso quanto oggetto di preoccupazione. “Da una prima analisi sul testo firmato, pervenutoci in queste ore – afferma Taricco - sono emerse forti perplessità sui contenuti del decreto del Ministro Luca Zaia. Il decreto è assolutamente difforme da quanto era stato più volte richiesto dalle rappresentanze agricole e dalle Regioni a vocazione lattiero-casearia. I rappresentanti della filiera agricola hanno espresso una profonda preoccupazione per il futuro dei produttori di latte che, come è noto, per la stragrande maggioranza hanno rispettato le regole in questi anni, e che oggi si trovano di fronte una norma che non richiede, alle aziende non in regola, la rinuncia al contenzioso; non destina, di fatto, risorse compensative alle aziende che negli anni si sono sobbarcate il costo della legalità; non definisce in modo chiaro le regole per le rateizzazioni dei debiti in essere, con un ruolo abnorme del “commissario”. Il tutto con una modalità che può aprire a rischi devastanti per il settore. ” La settimana prossima verrà riunito un tavolo di lavoro tecnico con le rappresentanze agricole per mettere a punto le proposte di emendamento che la Regione Piemonte presenterà al Governo in sede di Conferenza Stato-regioni. “Raccogliendo la rabbia, la preoccupazione e le sollecitazioni provenienti dal mondo agricolo – sottolinea l’Assessore – e ribadendo ciò che più volte come Regione abbiamo affermato, ci faremo portatori, nei confronti del Ministero e del Parlamento in fase di conversione, delle istanze del territorio. Inoltre, stiamo verificando la possibilità con gli uffici legali di impugnare il provvedimento presso la Corte Costituzionale. Ricordo tra l’altro che il decreto, approvato in Consiglio dei Ministri una settimana fa, è stato reso noto solo al momento della pubblicazione, al di fuori di ogni confronto, previsto dalla legge, con le Regioni e le parti economico- sociali. ” . . |
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GRANA PADANO TAGLIO SARTORIALE LA TRADIZIONE MILLENARIA “VESTE” SU MISURA |
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Grana Padano, uno dei formaggi Dop più prestigiosi e imitati al mondo ha scelto la cornice di Identità Golose, kermesse internazionale della cucina d’autore per presentare il suo nuovo progetto. Nel desiderio di intensificare il sodalizio con la ristorazione d’élite e i suoi interpreti più vivaci, il Consorzio Grana Padano sceglie di porsi al servizio della creatività e della fantasia degli chef, offrendo la stagionatura su misura per i loro piatti. La volontà del Consorzio è quella di mettere a disposizione degli ambasciatori della cultura enogastronomica italiana un servizio unico: la possibilità di selezionare la qualità di Grana Padano che meglio sposa la filosofia delle loro creazioni. Il Consorzio sarà in grado di offrire agli chef che aderiranno al progetto Grana Padano Taglio Sartoriale una stagionatura ad hoc per le loro esigenze e le loro ricette. Un’operazione studiata nei minimi particolari che permetterà ai ristoratori di scegliere la stagionatura di Grana Padano favorita, con la possibilità di esprimere preferenze anche in merito alla zona di provenienza e produzione della forma. Grana Padano vuole, così, diventare un ingrediente indispensabile per dar vita alle ricette della vera cucina d’autore, come il tessuto pregiato per uno stilista d’alta moda. Il formaggio Dop dalla ricetta millenaria dimostra di saper anticipare le tendenze e soddisfare le richieste di un pubblico di professionisti di grande livello che amano trovare ispirazioni sempre nuove ed uniche per le loro performance. Identità Golose rappresenta un punto di partenza per dialogare con gli interpreti della cucina italiana, un importante palcoscenico per un grande progetto che vedrà il Consorzio sempre più indissolubilmente legato all’arte culinaria. . |
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LE PIÙ ANTICHE CONFRATERNITE ENOGASTRONOMICHE PROVENIENTI DA TUTTA EUROPA SI SONO DATE APPUNTAMENTO NELLA MAGNIFICA SEDE DEL CASTELLO DI SAN SALVATORE A COLLALTO |
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L’ Azienda Agricola Conte Collalto di Isabella Collalto ha aperto il 2009 con un triplice importante riconoscimento, ottenuto in occasione del decennale della “Congrega dei Radici e Fasioi” di Susegana. A questa prestigiosa manifestazione sono intervenute le più antiche confraternite enogastronomiche provenienti da tutta Europa dandosi appuntamento nella magnifica sede del Castello di San Salvatore, accolte da Antonio Roccon, Gran Maestro della “Congrega dei Radici e Fasioi”, organizzatore ed abile regista della manifestazione. Prestigiosa è stata l’investitura a confratello del giovane principe Emmanuel de Croÿ Collalto, figlio del Principe Guillaume de Croÿ e della Principessa Isabella Collalto. Nella mattinata di domenica, le numerose confraternite provenienti dall’ Italia e dall’ Estero, con i loro abiti sgargianti carichi di insegne, hanno assistito alla cerimonia di investitura del giovane Principe Emmanuel da poco maggiorenne, erede del Castello di San Salvatore per volontà del nonno Manfredo. Segnato da sincera emozione il suo breve intervento di saluto e di ringraziamento con il quale si è impegnato a svolgere il ruolo di testimone dei valori della sua terra, il Veneto. “Sono molto commosso per l’importante onorificenza che m viene conferita oggi, per la fiducia che riponete nella mia giovane età e per il luogo nel quale la cerimonia avviene, il Castello di San Salvatore, indissolubilmente legato alla figura di un grande uomo, che mi manca moltissimo, mio nonno il Principe Manfredo di Collalto, che sarebbe orgoglioso di me in questo momento, e di riceverlo in presenza di mia madre Isabella di Collalto, attraverso la quale ho imparato ad amare questo incantevole luogo. Il mio cuore è anche profondamente Veneto nonostante sia cresciuto all’estero, ogni mio momento libero è dedicato a questo magnifico territorio. “ Il presidente del C. Eu. Co. , Carlos Martin Cosme ha inoltre conferito al giovane Principe e alla madre Isabella Collalto la carica di Ambasciatore Europeo delle Confraternite Enogastronomiche. La principessa Isabella, ha espresso il suo “fermo impegno a promuovere la tradizione veneta nel mondo e a valorizzare l’identità di Susegana attraverso la qualità dei vini Collalto, che portano nei vari paesi del mondo un nome fortemente legato alla cultura e al fascino del territorio da cui provengono. ” La congrega suseganese ha creato per questo evento, il premio quinquennale “Arte Culinaria Veneta” conferito ad alcune realtà della zona che promuovono i prodotti enogastronomici tipici locali: un ristorante, una cantina, un giornale e una rete televisiva. Una delle primissime aziende del trevigiano nella categoria cantine a ricevere l’ ambito premio è stata proprio l’ Azienda Collalto che con i suoi 150 ettari di vigneto e le sue oltre 800. 000 bottiglie a marchio Collalto fa conoscere tradizione cultura e innovazione del Veneto nel mondo. Il presidente delle confraternite Carlos Martin Cosme dopo il successo della manifestazione ha espresso al Gran Maestro Antonio Roccon la Sua intenzione di far diventare il Castello di San Salvatore il luogo di altri congressi europei. Grande assente per improrogabili impegni il Ministro Luca Zaia che a breve verrà insignito sia dell’onorificenza di ambasciatore che dell’investitura a confratello della “Congrega dei Radici e Fasioi”. . |
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PALAZZO DEL VINO PRESENTA IL PIANO D’AZIONE PER I PRODOTTI VICENTINI |
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Nell’incontro col presidente della Camera di Commercio, Vittorio Mincato, Palazzo del Vino ha presentato un piano unico: coordinare tutti gli attori della produzione agricola e vitivinicola del Vicentino, con l’obbiettivo di valorizzarne il lavoro nel mondo. In arrivo un portale web, un centro di formazione per gli operatori e la partecipazione collettiva delle sei Doc vicentine a Vinitaly. 3mila vitivinicoltori, 5mila addetti, 110 imprese imbottigliatrici, 30 milioni di bottiglie Doc, 120 milioni di euro di giro d´affari per sei consorzi di tutela: Arcole, Breganze, Colli Berici, Gambellara, Lessini-durello e Vicenza. E´ la fotografia del settore vitivinicolo vicentino: la prima realtà di questo tipo, a livello nazionale, che ha saputo riunirsi in un unico coordinamento, il Consorzio Vini Vicentini. Vittorio Mincato, presidente della Camera di Commercio di Vicenza, oggi in visita ufficiale alla sede del Co. Vi. Vi. , Palazzo del Vino a Lonigo, ha premiato le nuove progettualità del coordinamento provinciale: «Se nel 2009 non avremo molte risorse da investire, causa alcune vecchie cose rimaste dal passato che abbiamo dovuto sistemare, come l´Aeroporto di Vicenza, nel 2010 dobbiamo assolutamente fare uno sforzo economico per queste imprese». Per i prossimi mesi Palazzo del Vino – che sotto l´egida del Co. Vi. Vi. Coordina l’attività delle sei Doc e di due Strade del Vino, Colli Berici ed Arcole, in iniziative promozionali, enogastronomiche, turistiche ed istituzionali - ha in cantiere numerose iniziative. Oltre alla rassegna internazionale “Dolcevi”, in programma in autunno, sarà realizzato un portale web del Consorzio Vini Vicentini a Doc, correlato sia in termini di link che di informazioni con tutte le produzioni tipiche del paniere agroalimentare vicentino: sempre più, infatti, i vini rappresentano gli “ambasciatori” ideali dei propri territori e ad essi sono legate tutte le produzioni caratteristiche. Tra le altre iniziative, inoltre, spicca il progetto di realizzare a Palazzo del Vino un centro per la formazione di operatori e appassionati nel settore enogastronomico ed enoturistico, con l´organizzazione di specifici corsi. L´incontro di mercoledì mattina, a palazzo Pisani a Lonigo, ha visto alternarsi gli interventi di Fabio Piccoli, coordinatore di Palazzo del Vino, Roberto Muraro, presidente del Co. Vi. Vi. , Diego Meggiolaro, presidente di Coldiretti Vicenza e assessore camerale all´Agricoltura, Angelo De Pieri, presidente della Doc Vicenza, Silvano Marchetto, sindaco di Lonigo, Paolo Sordo, dell´Unione Agricoltori di Vicenza, Giuseppe Zonin, presidente del Consorzio Vini Doc Gambellara, Piergiorgio Laverda, presidente della Cantina Beato Bartolomeo di Breganze, Teresa Spina, presidente della Cantina Colli Vicentini, Lara Cristoferi, presidente della Strada dei Vini dei Colli Berici, e Luigino Vascon, assessore provinciale all´Agricoltura. Presenti all´appuntamento i consorzi dell´Asiago Dop, della Sopressa Vicentina Dop, la Ciliegia di Marostica Igt, del Prosciutto Crudo Berico-euganeo Dop e dell´Asparago Bianco di Bassano. «Spesso si sottovaluta il peso economico della produzione enologica della nostra provincia – ha esordito Piccoli – Ma stare insieme non è più un´opzione. Il prodotto tipico da solo non è più in grado di comunicare a sufficienza, dobbiamo mettere insieme le produzioni tipiche, i siti archeologici, il tessuto turistico, i simboli della cultura come sono nel Vicentino le ville palladiane: sono piazze strategiche per comunicare il prodotto-vino, che oggi è il primo prodotto tipico del made in Italy all´estero: abbiamo superato la Francia del 12%. Realizzare un centro permanente per la promozione dei vini e per la formazione, come quello in progetto qui a Lonigo, è essenziale. Siamo convinti che la crescita dell´economia di questo territorio e di queste imprese passa per la formazione delle risorse umane. Il vino oggi sta pagando un deficit di consumo preoccupante: i 46 litri pro capite, media nazionale, nel 2008 sono sotto la soglia considerata limite e ci spingono ancora di più ad incoraggiare le produzioni di qualità e la loro promozione. L´obiettivo, quindi, è comunicare meglio e in forma semplificata questo straordinario prodotto». «Avere la capacità di mettere assieme i consorzi vicentini – ha aggiunto Diego Meggiolaro - attorno a un palazzo, in cosi breve tempo, è già un punto di partenza importantissimo. Da questo momento bisogna partire da questo, per creare economia per le nostre imprese». Giuseppe Zonin ha espresso «forte preoccupazione per la tempesta mediatica su “spritz”, “happy hour” e simili: sono molto preoccupato per il vino, nessuno riesce a far capire che le stragi del sabato sera non dipendono da noi. Bisogna insegnare ai giovani che non va bene il ragionamento “uno sta senza bere e gli altri sballano”, bisogna insegnare a bere un bicchiere di vino a tavola con gli amici, in compagnia e in amicizia, senza sballare. Abbiamo superato la Francia nelle nostre vendite all´estero e stiamo crescendo in qualità di anno in anno. Ma se non riusciamo a dare il giusto reddito ai nostri produttori, si tornerà indietro». Il presidente della Camera di Commercio, Vittorio Mincato, ha apprezzato gli interventi. «Ho visto orgoglio fra questi produttori per quello che fanno e portano avanti, per l´unità raggiunta con questo progetto. Sono stato nominato da pochi mesi, e ho trovato molto lavoro arretrato. Molte vecchie questioni lasciate a “marcire”, come la vicenda dell´Aeroporto di Vicenza. Finalmente, ieri, le ruspe hanno cancellato quella pista: era una struttura da tempo non più funzionale, un progetto fallimentare perché l´area era destinata da tempo ad altro. La Camera di Commercio ha dovuto chiudere la questione con due milioni di euro, soldi persi che avrebbero potuto essere spesi per le imprese vicentine. Prima del mio arrivo si è forse ecceduto in progetti di piccolo cabotaggio, probabilmente per motivi di necessità. Si era persa forse la nozione che la Camera di Commercio è al servizio delle imprese. Questo progetto è ben diverso, mi è estremamente chiaro e avrà la massima attenzione in Camera di Commercio». . |
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L’AMARONE NON TEME LA CRISI, ANZI RADDOPPIA. IL VINO DI PUNTA DELLA VALPOLICELLA NON SENTE LA CRISI, ANZI NEL 2008 LE UVE MESSE A RIPOSO PER PRODURLO SONO RADDOPPIATE RISPETTO AL 2005, MILLESIMO CHE ENTRA IN COMMERCIO. |
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In un anno, il 2008, non facile per il vino italiano - con una crisi economica internazionale tuttora in atto, alcuni disciplinari di importanti denominazioni italiane messi in discussione, una nuova organizzazione comune di mercato alle porte che inquieta il settore, l’Amarone della Valpolicella non sente la crisi, anzi raddoppia. E’ raddoppiata la quantità di uve messe in appassimento per produrlo rispetto al 2005 (da 15,9 a 29,8 milioni di kg) e l’Amarone continua a trainare i vini dalla doc, Valpolicella Ripasso in testa. I numeri della denominazione dei vini Valpolicella sono stati resi noti - come ormai accade da sei anni - all’Anteprima Amarone 2005 (dal 31 gennaio al 1° febbraio scorsi a Verona), occasione di presentazione alla stampa e al pubblico millesimo che entra in commercio, in un esercizio di trasparenza raro, se non unico nel Paese. Su una superficie vitata di 6. 022 ha iscritti all’albo del Valpolicella insistono 2. 478 aziende, di cui più della metà (1. 635) producono uva per l’Amarone mettendola a riposo in 395 fruttai, per un valore totale delle uve di 90 milioni di euro e di 205 milioni di euro di fatturato all’uscita dalle cantine della doc Valpolicella. Un sistema quello del vino Valpolicella - come aveva evidenziato lo studio del 2007 sulla sua filiera commissionato dal Consorzio a Eugenio Pomarici dell’Università Federico Ii di Napoli – che per dinamicità e complessità si propone come modello vincente, da completarsi con un maturo orientamento al mercato di tutte le imprese. A questo proposito, due sono i dati sorprendenti: le 26 nuove aziende nate negli ultimi 7 anni, in un panorama di 168 aziende (5 sono cantine sociali) e l’elevato prezzo medio riconosciuto alle uve destinate all’appassimento (1,80 euro/kg nel 2008). Amarone, antidoto alla crisi. «L´amarone ha potuto vincere perché ha saputo convincere» ha detto Luca Sartori durante la conferenza stampa di apertura dell’Anteprima Amarone 2005. «L´indiscusso successo è dovuto alla capacità di un territorio e della sua gente che ha fortemente creduto nelle potenzialità di un grande vino, investendo in nuovi vigneti (dal 2001 al 2008 il rinnovo ha coinvolto il 36% della superficie vitata) e in strutture adatte all´appassimento, in tecnologia, nella riscoperta e reintroduzione di antichi vitigni per sottolineare sempre più il legame tra la terra e il vino, oggi indiscutibilmente in grado di competere senza complessi di inferiorità con i più grandi vini nel mondo, non ultimo grazie ad un rapporto qualità/prezzo di assoluto interesse». E con il successo consolidato negli ultimi anni - le bottiglie vendute sono cresciute di circa il 60% dal 2005 (5,412 milioni di bottiglie) al 2008 (8,570 milioni) – per l’Amarone della Valpolicella sono aumentate anche le falsificazioni. «Si va – racconta Luca Sartori - da casi di falsificazione completa di alcune partite di bottiglie bloccate dagli organi di controllo prima di essere immesse sul mercato alla ricerca furbesca di nomi che ricordano per assonanza il nome “Amarone” (ma anche il Ripasso) per confondere il consumatore e fuorviarlo nelle scelte. Ecco perché abbiamo introdotto il Contrassegno di Stato obbligatorio su tutta la produzione imbottigliata dopo il 1° luglio 2008 e siamo impegnati a fianco della Camera di Commercio di Verona nella difesa dei marchi attraverso azioni legali». I numeri danno la misura dell’attività di controllo svolta dal Consorzio nel 2008: 1. 201 ha di vigneto (albo vigneti e rese/ha); il 100% delle uve destinate ad Amarone e Recioto; 400. 697 hL di vino (verifica documentale e analisi chimica-organolettica); 50,55 milioni di bottiglie pronte per la vendita (verifica documentale filiera e analisi chimica-organolettica di confronto). Dal primo luglio ad oggi sono state consegnate 4. 400. 192, strumento di tracciabilità fruibile dai consumatori che, dall’area dedicata alla tracciabilità sul sito del Consorzio www. Consorziovalpolicella. It digitando i numeri del contrassegno possono risalire all’origine della bottiglia. Verso nuovi obiettivi. Dunque la produzione di Amarone continuerà a crescere. Partendo dalle uve messe a riposo nel 2008, nel 2012 si dovrebbero sfiorare gli 11 milioni di bottiglie prodotte! Alcuni sono critici rispetto a questa direzione imboccata anni fa dalla denominazione, temendo gli effetti di un possibile eccesso di offerta. «Crediamo – sostiene Luca Sartori a questo proposito- che l’Amarone sia pronto a perseguire nuovi obiettivi: il prodotto c´è nella qualità e nella quantità. La convinzione diffusa che l’Amarone possa recuperare un anno in più di invecchiamento, l’obbligo del Contrassegno di Stato e, soprattutto le ultime annate con ottime caratteristiche e quindi meritevoli, hanno portato a questa scelta decisamente coraggiosa e controcorrente. Certo i quantitativi molto importanti di Amarone saranno già dal prossimo anno disponibili sul mercato, impongono l’accettazione di nuove sfide che si spostano ora sul fronte della comunicazione e del marketing». Nonostante l’andamento climatico non facile nella stagione vegetativa 2005 per i repentini sbalzi di temperatura e sommatorie termiche sotto la media, un settembre asciutto con temperature elevate ha garantito un recupero della qualità grazie a un carico produttivo sotto la media, con buone concentrazioni di sostanze zuccherine e fenoliche a fronte di un’acidità superiore alla media poliennale. Gli Amaroni della vendemmia 2005, analizzati da un panel di esperti, pur dimostrando una maggiore variabilità produttiva rispetto al 2004 evidenziata anche dal quadro analitico, hanno molti caratteri distintivi comuni dell’annata. Il millesimo 2005 risulta di colore molto intenso, con note che vanno dal rosso rubino al rosso porpora. Al naso presenta note speziate di cannella e zenzero e note dominanti di frutta matura prugna e ciliegia. In bocca ottimo equilibrio fra zuccheri, acidità, tannino e alcool. Questi caratteri assieme donano all’Amarone 2005 eleganza, finezza e ottima bevibilità, ma soprattutto descrivono un’annata di eccellente piacevolezza e di promettente longevità. . |
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1^ BEVILONGA DI VILLA ANGARANO DOMENICA 22 MARZO 2009 |
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Il 22 marzo 2009 parte la prima Bevilonga di Villa Angarano, una manifestazione dedicata a chi ama scoprire vini e prodotti tipici in scenari incantevoli: cornice di questa edizione saranno le sponde del fiume Brenta e, in particolare, Villa Angarano Bianchi Michiel a Bassano del Grappa (Vi). L’idea di Bevilonga nasce dall’intuizione di Manrico Bersani, che ha pensato di promuovere direttamente all’interno di selezionate aziende vitivinicole i vini e le tipicità del territorio, valorizzando le risorse legate alla storia e alla tradizione enologica delle regioni dove le tenute sono localizzate. Bevilonga è un movimento di appassionati di enogastronomia, che si spostano lungo percorsi predisposti all’interno di prestigiose aziende vitivinicole, per poter godere al meglio di queste splendide ambientazioni completamente immerse nella natura. L’appuntamento per la prima edizione di Bevilonga a Villa Angarano è per domenica 22 marzo 2009 in Villa Angarano a Bassano del Grappa. Qui, lungo un percorso di circa 4 km, sarà possibile degustare gli straordinari vini dell’azienda vitivinicola Bianchi Michiel. L’evento inizierà alle ore 11. 30 e il percorso dovrà essere completato entro le ore 16. 00. Www. Villaangarano. Com . . |
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