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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2009
LA PROVOCAZIONE DI "ENTROPA, GLI STEREOTIPI SONO BARRIERE DA DEMOLIRE"  
 
 Bruxelles, 16 febbraio 2009 - L´atrio del Justus Lipsius, l´edificio del Consiglio Europeo, non è mai stato così affollato in giorni non di vertice europeo, come dal 12 gennaio scorso. Ad attirare l´attenzione di molti curiosi, la sarcastica gigantesca installazione in acciaio, di circa otto tonnellate, del ceco David Černý che rappresenta i 27 Stati membri in modo a dir poco provocatorio. L´opera d´arte di Černý ha inaugurato i sei mesi della Presidenza ceca dell´Unione europea. L´installazione è un enorme modellino d´Europa da comporre, formato da 26 pezzi da staccare e ricomporre - manca "l´euroscettica Inghilterra" - che rappresentano gli stereotipi, secondo la visione del suo autore, dei paesi membri dell´Ue. Il nostro amato stivale, ad esempio, è ricoperto da un campo da calcio in cui gli azzurri si masturbano con il pallone in un´ola collettiva! A noi italiani riderci sopra, ma a molti altri paesi non è andata così bene ed alcuni non hanno trovato proprio niente su cui ridere: uno tra tutti la Germania che vede delle autostrade giocattolo girevoli a formare una stilizzata svastica o la Bulgaria, che si vedeva (dato che ad oggi il pezzo bulgaro è coperto con un telo nero a causa delle proteste ufficiali) rappresentata con tanti cessi alla turca. "Abbiamo lasciato all´autore di Entropa tutta la libertà di espressione possibile, senza alcuna censura. Černý è un artista massimalista che con le sue opere d´arte ha fatto sempre parlare di sé", ha spiegato il Vice Primo Ministro ceco Alexandr Vondra in una recente intervista. La deputata socialista Katerina Batzeli, presidente della commissione parlamentare Cult (Cultura e istruzione), ha ammesso che il suo giudizio su Entropa è stato influenzato dai media: "La mia prima impressione è stata negativa, ma dopo aver visto l´opera, mi sono resa conto che invece l´arte deve essere provocatoria e smuovere le convenzioni". "Ho sempre rispettato la libertà di espressione degli artisti", ha dichiarato il deputato polacco Tadeusz Zwiefka (Ppe/de). "Černý ha riprodotto gli stereotipi nazionali andando però un po´ al limite del cattivo gusto". L´ironia e l´umorismo sembrano essere le qualità di questa nuova presidenza. Lo slogan "L´europa senza barriere", adottato dalla presidenza ceca per questi sei mesi di lavoro europeo, ha ispirato il sottotitolo provocatorio dell´opera di Černý: "Gli stereotipi sono barriere da demolire". Si tratta chiaramente di un´ironica frecciatina ai problemi d´integrazione europea e agli stereotipi associati a ogni stato membro. "Non ho visto nessuna provocazione nell´opera di Černý", ha affermato la deputata austriaca Karin Resetarits (Alde), "piuttosto un riflesso di quello che succede oggi in Europa. Gli stereotipi sono dei modi antiquati di trasmettere i messaggi, soprattutto ai giovani". "Dopo la crisi economica avevamo bisogno di una nota di umorismo", ha affermato la deputata greca Batzeli. Un´europa senza un po´ di umorismo sarebbe un luogo davvero triste: " L´arte non deve avere limiti e paura di urtare la sensibilità, ha spiegato la deputata Karin Resetarits (. ) Anche il Parlamento europeo dovrebbe diventare un centro d´arte contemporanea. Questo grande edificio ha bisogno di vita. Noi rappresentiamo l´istituzione più democratica al mondo, ma abbiamo il dovere di assicurarci che l´arte, anche quella più provocatoria, possa avere la possibilità di esprimersi". Il dibattito su Entropa ha messo in evidenza fino a che punto l´Unione Europea - ed i suoi paesi membri - sia capace di ironizzare su se stessa. Mai, sino ad oggi, ci si sarebbe aspettati di vedere un´opera d´arte di tale provocazione in un edificio istituzionale, luoghi che si pensano essere altamente conservatori. Un´altro stereotipo è caduto, cadranno anche gli altri? . .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEO RILANCIA LA RETE D´INFORMAZIONE EUROPE DIRECT  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2009 In data 12 febbraio è stata inaugurata una seconda generazione della rete europea di centri d´informazione Europe Direct per il periodo 2009—2012. La nuova rete aumenta le possibilità per i cittadini di ricevere informazioni pratiche e consigli su come far valere i loro diritti nell´Unione europea. Il pubblico potrà rivolgersi a uno dei 500 centri d´informazione per ottenere risposta ai propri quesiti specifici in materia di Ue. I centri Europe Direct forniscono inoltre alle istituzioni dell´Ue il feedback dei cittadini e promuovono attivamente il dibattito locale e regionale sulle tematiche dell´Ue. “Negli ultimi quattro anni i centri d´informazione Europe Direct hanno colmato il vuoto d´informazione tra le istituzioni dell´Ue e il pubblico. In vista delle imminenti elezioni europee l´avvio, in data odierna, della nuova rete Europe Direct costituisce un´importante iniziativa nell´ambito dei nostri sforzi per assicurare una comunicazione più efficace sulle questioni legate all´Ue” ha affermato Margot Wallström, vicepresidente della Commissione responsabile della strategia della comunicazione. Hans-gert Pöttering, presidente del Parlamento europeo, ha affermato: "A giugno i cittadini europei decideranno chi li rappresenterà in seno al Parlamento europeo nel prossimo quinquennio. I parlamentari europei votano su questioni che interessano noi tutti – dalla tutela dei consumatori alla regolamentazione dei mercati finanziari. Ma molti cittadini sanno poco sul loro ruolo. I centri d´informazione Europe Direct possono aiutare i cittadini a saperne di più e in tal modo motivarli a votare. " I centri d´informazione Europe Direct negli Stati membri sono uno degli strumenti di cui la Commissione europea si avvale per raggiungere il pubblico a livello locale. I servizi di questi centri sono aperti al pubblico a titolo gratuito. La rete d´informazione Europe Direct è stata inaugurata nel 2005. I centri riceveranno annualmente dalla Commissione una sovvenzione pari al massimo a 25 000 Eur per le loro attività d´informazione relative all´Ue e devono contribuire con un cofinanziamento pari ad almeno il 50%. Ulteriori informazioni: http://ec. Europa. Eu/dgs/communication/pdf/decision-de-la-commission-en. Pdf http://ec. Europa. Eu/europedirect/index_it. Htm .  
   
   
ALEXANDER VONDRA E L´UMORISMO CECO  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2009 - Alexandr "Saša" Vondra è nato a Praga nel 1961. Abbiamo incontrato Alexandr "Saša" Vondra, Vice Primo Ministro per gli Affari europei del governo di Topolanek dal 2007. Il suo movimentato esordio in politica risale al 1987 con la firma della Carta 77, una petizione di dissidenti contro il processo di normalizzazione dell´allora Cecoslovacchia. Nel 1989, in seguito ad una dimostrazione, fu arrestato e trascorse due mesi in prigione. Durante la "Rivoluzione di velluto" è stato uno dei co-fondatori del Forum civico, un movimento contestatario formato dai principali dissidenti cecoslovacchi tra cui il Presidente della Repubblica federale della Cecoslovacchia, divenuta poi Repubblica Ceca, Václav Havel (1989-2003). Dal 1990 al 1992 assunse la carica di consigliere per la politica estera del Presidente Václav Havel. Nel 1996 fu il principale negoziatore della dichiarazione ceco-tedesca e un anno dopo divenne Ambasciatore della Repubblica Ceca negli Stati Uniti, carica che ricoprì fino al 2001 prima di essere nominato responsabile per la preparazione del vertice Nato a Praga. Lei è una figura importante della politica ceca degli ultimi venti anni, ora si trova al timore dell´Unione europea. Come ci si sente? Molto bene, è divertente, noi siamo davvero entusiasti. Naturalmente all´inizio tutto è stato molto rapido, come in un vortice. La gestione della crisi del gas e quella di Gaza non ci hanno dato neanche il tempo di realizzare cosa ci stava succedendo. In ogni caso io preferisco questi "battesimi di fuoco" piuttosto che un inizio lento. Mi annoierei altrimenti. Le relazioni tra le presidenze del Consiglio e il Parlamento europeo non sono sempre facili e armoniose. Come sta andando finora con i deputati europei? Penso che tutto stia andando bene. Per me poi non è la prima volta al Parlamento europeo. Quest´autunno ho partecipato alle sessioni plenarie e ho sviluppato contatti con i principali attori. Credo che la comunicazione sia un elemento importante e un arricchimento per entrambe le parti. I deputati non sono troppo severi con voi? Il Parlamento europeo è un parlamento come un altro. Ogni membro vuole attenzione, soprattutto in questo periodo a pochi mesi delle elezioni. Per noi non c´è niente di nuovo. I media francesi hanno criticato la Repubblica Ceca per la sua impreparazione ad affrontare la crisi finanziaria mondiale e per la sua poca implicazione "europea". Il suo paese non fa parte, per esempio, della zona euro. Per quanto riguarda le critiche francesi, la scorsa settimana il Presidente Sarkozy ha dovuto affrontare le manifestazioni e gli scioperi di più di un milione di persone. Ha avuto quindi bisogno di raccontare qualcosa ai giornalisti, in politica funziona così. Noi non abbiamo nessun motivo per innervosirci. La Presidenza Ceca sta lavorando molto per portare a termine i suoi progetti e questo senza rovinare le finanze pubbliche dell´Europa. Non dobbiamo soccombere alle emozioni ma seguire in modo razionale il sentimento comune. Per quanto riguarda l´euro, tra un anno e mezzo ne potremo riparlare. Non siamo stati comunque i soli a essere alla testa della Presidenza del Consiglio pur non avendo adottato l´euro. Entropa, la controversa installazione dell´artista ceco David Cerny, ha attirato molta attenzione e molte reazioni. L´umorismo sembra far parte della Presidenza Ceca. L´umorismo fa parte della mentalità ceca e non solo della presidenza e poi un po´ d´umorismo non fa male a nessuno. Entropa è un´opera d´arte e come tale abbiamo voluto garantirne la libertà di espressione, senza apporre alcun limite. David Černý, l´autore, ha utilizzato questa libertà al 120%. Lui è un "massimalista" e non è la prima volta che con la sua opera lascia un segno. Ogni volta che vado al Consiglio, sono contento di vedere gruppi di persone fermi a guardare la nostra opera d´arte. Ridono, scherzano, reagiscono. Lo scopo di Entropa è proprio quello di provocare una reazione, si tratta di un lavoro artistico satirico e come tale fa parlare. In qualche modo quindi facilita la comunicazione. Può piacere come non piacere, l´arte è soggettiva. Sono sicuro che l´Europa é abbastanza forte da resistere ad Entropa. .  
   
   
CONFERENZA SUL RUOLO DELLA COOPERAZIONE SCIENTIFICA TRA L´UE E I PAESI IN VIA DI SVILUPPO,  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2009 - Il 4 marzo la commissione per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (Stoa) del Parlamento europeo e l´Istituto francese della ricerca scientifica per lo sviluppo (Ird) terranno una conferenza congiunta a Bruxelles, in Belgio. La conferenza sarà incentrata sul ruolo della cooperazione tra l´Ue e i paesi in via di sviluppo nel campo della scienza e della tecnologia e lo sviluppo socio-economico dei paesi in via di sviluppo. Scienza, tecnologia e innovazione rivestono un ruolo fondamentale se si vuole raggiungere uno sviluppo sostenibile e combattere la povertà. Questa conferenza è volta ad analizzare i partenariati dell´Ue con i paesi in via di sviluppo e vedere come questi partenariati possono essere ulteriormente sviluppati. .  
   
   
PUBBLICITA’ - SETTIMANA CARAIBICA OFFERTE VALIDE PER PRENOTAZIONI ENTRO IL 20 FEBBRAIO 2009 PER PRENOTARE VAI SU “CERCA VACANZE” IN HOME PAGE DI MARKETPRESS  
 

FEBBRAIO
Giorno

Da A One way Andata 1 Sett. 2 Sett. One way Ritorno
26 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
26 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
27 Mxp Hav-mbj 180 490 540
MARZO
Giorno
Da A One way Andata 1 Sett. 2 Sett. One way Ritorno
05 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
05 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
06 Mxp Hav 180 490 490 210
06 Mxp Mbj 180 525 210
08 Mxp Bgi-lrm 225 580 580
11 Fco-mxp Lrm 260 655 655
12 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
12 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
14 Mxp Hog-hav 235 600
15 Mxp Bgi-lrm 255 580 580 265
15 Mxp Hav-mbj 600
18 Fco-mxp Lrm 260 655 680 270
19 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
19 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
21 Mxp Hog-hav 235 600 625
22 Mxp Bgi-lrm 225 580 620 235
22 Mxp Hav-mbj 600
25 Fco-mxp Lrm 260 680 680 270
26 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
26 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
28 Mxp Hog-hav 235 620 650 245
29 Mxp-fco Cun 260 680 680 270
29 Mxp Hav-mbj 235 620 620
29 Mxp Bgi-lrm 225 620 620 235
APRILE
Giorno
Da A One way Andata 1 Sett. 2 Sett. One way Ritorno
01 Fco-mxp Lrm 280 700 290
02 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
02 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
04 Mxp Hog-hav 255 650 850 265
05 Mxp-fco Cun 280 700 290
05 Mxp Mbj 255 650 650 265
05 Mxp Lrm-mbj 255 650 650 265
09 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
09 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
11 Mxp Hog-hav 750 790 265
12 Mxp Lrm-mbj 255 650 650 265
12 Mxp-fco Cun 290
15 Fco-mxp Lrm 280 700 290
16 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
16 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
19 Mxp Lrm-mbj 255 650 650 265
23 Mxp Cyo-cun 190 510 510 200
23 Mxp Hav-sal 190 510 510 200
26 Mxp Lrm-mbj 255 650 265
30 Mxp Cyo-cun 190 510 200
30 Mxp Hav-sal 190 510 200
MAGGIO
Giorno
Da A One way Andata 1 Sett. 2 Sett. One way Ritor
02 Mxp Hog-hav 255 690 750
03 Mxp-fco Cun 280
03 Mxp Hav-mbj 255
03 Mxp Lrm-mbj 255
06 Fco-mxp Lrm 280
07 Mxp Cyo-cun 190
07 Mxp Hav-sal 190
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ROMANIA, NUOVO PARCO INDUSTRIALE AD ORADEA  
 
Bucarest, 16 febbraio 2009 - Il Comune di Oradea (Romania) ha pubblicato il regolamento del parco industriale denominato Eurobusiness Parc, progetto sostenuto dalla Federazione dei Proprietari del Consiglio Locale delle Pmi, da diverse società di consulenza e da tre investitori diretti, comunica l´Ice. Per Delia Ungur - manager dell´ente gestore del parco - la costruzione del nuovo parco industriale potrebbe portare circa 10 mila nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi e dell´industria. Al momento il comune offre solo il terreno su cui realizzare gli investimenti. Il Parco Industriale Eurobusiness Oradea avrà una superficie di oltre 121 ettari. Il terreno è situato nel circondario di proprietà della città di Oradea. Le aree del parco saranno date in concessione con possibilità di acquisizione dopo la realizzazione del 100 per cento degli investimenti previsti nel contratto e la concessione avverrà tramite asta pubblica. Il prezzo della concessione del terreno è di 0,32 centesimi di euro per metro quadrato per anno per la zona industriale e di 0,38 euro per metro quadrato per anno per la zona servizi. Nel caso in cui un investitore si impegni a realizzare un investimento minimo di 10 milioni di euro il terreno potrà essere venduto anche in un secondo tempo per consentire il rientro di una parte (il 15 per cento) degli investimenti. La tassa di amministrazione è di 1,5 euro/mq/anno, che potrà essere pagata anche dopo all´acquisto del terreno. Il prezzo di vendita sarà stabilito in base ad una perizia di un esperto indipendente, che sarà sottoposta all´approvazione del Consiglio locale della città di Oradea, secondo quanto affermato dal manager del parco Delia Ungur. .  
   
   
SLOVACCHIA, EFFETTI POSITIVI DA ADOZIONE EURO  
 
Bratislava, 16 febbraio 2009 - Secondo il Governatore della Banca Nazionale Slovacca (Nbs), Ivan Sramko, l´adozione dell´euro ha sicuramente attenuato l´impatto della presente situazione finanziaria sull´economia slovacca, soprattutto grazie all´eliminazione del rischio di cambio, variabile molto importante per la stabilità. Lo rende noto l´Ice. È evidente, ha affermato il governatore, che nei Paesi che non fanno parte dell´eurozona gli impatti sono più gravi e le soluzioni sono molto più complicate e costose. Il Governatore non ha voluto fare commenti sull´influsso che la situazione economica globale avrà quest´anno sulla crescita economica della Slovacchia. La Nbs pubblicherà la sua nuova previsione ufficiale sullo sviluppo del Pil a marzo. .  
   
   
BANCHE: ABI FIRMA ACCORDO QUADRO SU RIFORMA ASSETTI CONTRATTUALI  
 
Roma, 16 febbraio 2009 - L’associazione bancaria italiana ha firmato il 12 febraio a Palazzo Chigi l’accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali. L’adesione all’accordo, che ricalca nei contenuti larga parte di soluzioni già adottate nel settore del credito, è stata possibile dopo gli approfondimenti che l’Associazione si era riservata di effettuare sulla complessa situazione delle relazioni sindacali di settore. Gli approfondimenti hanno infatti accertato l’esistenza di un contesto sindacale che conserva l’unitarietà del tavolo di confronto, quale valore prioritario. Entro febbraio Abi e Sindacati si incontreranno per valutare insieme la situazione attuale. .  
   
   
OSSERVATORIO SULLE SOFFERENZE BANCARIE: (UN CALO DEL 10%) E GLI IMPIEGHI (AUMENTO+6%) IN VALORI ASSOLUTI GLI IMPIEGHI SONO STATI PARI A 1.545 MILIARDI E LE SOFFERENZE 43 MILIARDI DI EURO  
 
Milano, 16 febbraio 2009 - Lince presenta l’osservatorio sulle sofferenze bancarie e gli impieghi, realizzato attraverso proprie elaborazioni sui dati più aggiornati pubblicati dalla Centrale dei Rischi e sulle Segnalazioni di Vigilanza, con riferimento a settembre 2008. Il primo dato che emerge è una diminuzione delle sofferenze bancarie rispetto all’anno precedente, pari al 6,1%, e un incremento degli impieghi. In valori assoluti, al 31 settembre 2008 gli impieghi sono stati pari a 1. 544. 806 milioni di euro e le sofferenze a 43. 775 milioni di euro. Dal punto di vista geografico si osserva che la regione più sofferente dell’Italia Nord Orientale è la Lombardia (+63%); il Veneto per l’Italia nord Orientale ( +43%); il Lazio (+65%) per l’Italia centrale e la Campania (+36%) per il Meridione. La Sicilia (+71%) invece è la più sofferente per quanto riguarda l’Italia insulare. Dal rapporto sofferenze impieghi relativi a settembre 2008 emerge che la situazione più critica si registra nell’Italia insulare con un’incidenza delle sofferenze sugli impieghi del 6,3% seguita dall’Italia meridionale con un tasso del 5,2%. L’italia nord occidentale e quella nord orientale presentano invece un tasso dell’1,9% e del 2,5%. Dall’analisi dell’incidenza per settore emerge che i settori più sofferenti sono le “famiglie produttrici”, ossia imprese medie e piccole con un tasso del 6,87%. Al secondo posto risultano le società edili, che evidenziano un tasso di sofferenza del 3,69%. Le Pmi italiane sono strutturalmente sottocapitalizzate e l’abbattimento delle barriere di mercato ha aumentato la loro penalizzazione. “Il fenomeno delle sofferenze bancarie si riflette sempre di più sui rapporti tra banche e imprese, influenzando in maniera chiara domanda e offerta del credito bancario”, ha dichiarato Francesca Negri, Responsabile dell’Ufficio Studi Lince. “Per il credito erogato alle imprese si registra un netto peggioramento delle condizioni di accesso rispetto a settembre 2007, soprattutto tra le Pmi che hanno richiesto un nuovo affidamento o l’ampliamento di uno esistente. I dati preliminari del quarto trimestre 2008 indicano un ulteriore peggioramento, con un aumento del flusso delle sofferenze in rapporto ai prestiti. Il Mezzogiorno registrerà la crescita più forte, mentre a livello settoriale le imprese di costruzioni saranno le più sofferenti. .  
   
   
UBS RIPORTA UNA PERDITA PER IL QUARTO TRIMESTRE PARI A CHF 8,1 MILIARDI; ESCLUDENDO ALCUNI ELEMENTI SIGNIFICATIVI I RISULTATI OPERATIVI NETTI RETTIFICATI (AL LORDO DELLE IMPOSTE) EVIDENZIANO UN SALDO NEGATIVO DI CHF 2,8 MILIARDI COEFFICIENTE DI CAPITALE TIER 1 PARI ALL´11,5% A FINE 2008  
 
Zurigo / Basilea, 16 febbraio - Risultati del quarto trimestre 2008 - Perdita netta di competenza degli azionisti Ubs nel quarto trimestre pari a Chf 8100 milioni, incluso un credito netto d’imposta di Chf 1727 milioni. Senza considerare alcuni elementi significativi che hanno inciso sui risultati del quarto trimestre, i risultati operativi netti rettificati (al lordo delle imposte) hanno evidenziato un saldo negativo di Chf 2806 milioni. Deflussi netti nel quarto trimestre pari rispettivamente a Chf 58,2 miliardi e Chf 27,6 miliardi per Wealth Management & Business Banking e Global Asset Management; l´andamento della raccolta netta è migliorato progressivamente nel corso del quarto trimestre e in gennaio l’afflusso di nuovi fondi è stato positivo per entrambe le attività operative. Risultati dell’intero esercizio 2008 - Perdita netta di Gruppo di competenza degli azionisti Ubs per l’intero 2008 pari a Chf 19 697 milioni, riconducibile principalmente a perdite sulle posizioni di rischio in Investment Bank Calo di ricavi e di utili nel 2008 per Global Wealth Management & Business Banking e Global Asset Management determinato dalla contrazione del livello dei patrimoni in gestione. Significativa diminuzione dei compensi correlati alla performance per l´esercizio 2008 con conseguente flessione dei costi in tutte le Divisioni operative. Posizioni di rischio - Riduzione sostanziale delle posizioni di rischio nel corso del quarto trimestre a complemento della transazione con la Banca Nazionale Svizzera; nel dicembre 2008 è stato perfezionato il primo trasferimento di titoli al fondo di proprietà e controllato dalla Bns. Le restanti concentrazioni di rischio in leveraged finance e nelle compagnie assicurative monoline hanno contribuito a determinare perdite per Chf 3,7 miliardi (Usd 3,2 miliardi) negli ultimi tre mesi dell’anno. La riclassificazione di alcuni attivi nel corso del quarto trimestre ha determinato un calo nelle perdite da negoziazione ma maggiori costi di svalutazione. Base patrimoniale e bilancio - Solido coefficiente patrimoniale a fine 2008, con un coefficiente Tier 1 dell’11,5% e un coefficiente totale di adeguatezza patrimoniale pari al 15,5%. Attivi ponderati in funzione del rischio secondo Basilea Ii diminuiti complessivamente del 9% attestandosi a Chf 302 miliardi nel quarto trimestre. Riduzione dei costi - Contrazione pari al 41% delle spese per il personale negli ultimi tre mesi del 2008 rispetto al trimestre precedente; per l’intero esercizio 2008 il calo si è attestato al 36%, se raffrontato con il 2007. Contrazione dell’organico di 1782 unità nel quarto trimestre. Prospettive - Ubs ha avuto un avvio incoraggiante all’inizio dell’anno e in gennaio l’afflusso di nuovi fondi è stato positivo sia in seno all´attività di wealth management sia per il business di asset management. La situazione sui mercati finanziari permane tuttavia delicata in quanto i flussi di cassa disponibili per le aziende e le famiglie continuano a deteriorarsi. Dall´altra parte i governi stanno adottando misure sostanziali per allentare le condizioni fiscali e monetarie. Le previsioni a breve termine restano caute e Ubs persisterà nel programma di rafforzamento della propria posizione finanziaria mediante la riduzione delle esposizioni al rischio, degli attivi ponderati in funzione del rischio, degli attivi complessivi e dei costi operativi. In questo modo sarà possibile concentrare il nostro management e le altre risorse verso il consolidamento e lo sviluppo delle attività principali della banca con la clientela. Strategia - Ubs ha creato due nuove divisioni operative: Wealth Management & Swiss Bank, guidata da Franco Morra e Juerg Zeltner, e Wealth Management Americas, diretta da Marten Hoekstra. Questi dirigenti sono tutti membri del Direttorio del Gruppo. La nuova struttura di Ubs si focalizza sulle attività di base della banca in Svizzera, sulle ampie e solide attività di gestione patrimoniale internazionale in Svizzera e sul potenziale di crescita delle attività nazionali su scala globale. Investment Bank ha compiuto notevoli progressi per quanto riguarda la riduzione del rischio e dell´indebitamento del proprio bilancio, e la sua struttura complessiva è stata considerevolmente semplificata. Gli obiettivi per il 2009 prevedono un’ulteriore riduzione di personale e una limitazione nell’utilizzazione del bilancio e nell’esposizione complessiva al rischio. Ubs ha ribadito il sostegno del Consiglio di amministrazione e del Direttorio del Gruppo alla strategia di ogni divisione. Malgrado le difficili condizioni di mercato, Ubs ha compiuto notevoli progressi nell´adeguare le proprie attività e si è preparata a far fronte alle nuove condizioni di mercato. Per maggiori informazioni sugli annunci concernenti la strategia di Ubs ci si riferisca ai comunicati stampa distinti pubblicati martedì 10 febbraio 2009. Ubs archivia il 2008 con una perdita di Chf 19 697 milioni accusando una perdita per il quarto trimestre pari a Chf 8100 milioni. Risultati dell’intero esercizio 2008 - Nel 2008 la perdita netta di competenza degli azionisti Ubs si è attestata a Chf 19 697 milioni, rispetto alla minusvalenza di Chf 5247 milioni sostenuta l’anno precedente. Le perdite nette da attività continuative si sono collocate complessivamente a Chf 19 327 milioni, a fronte della minusvalenza di Chf 5111 milioni del 2008. Le perdite sono riconducibili prevalentemente ai ricavi negativi prodotti dalle attività di Fixed Income, Currencies and Commodities (Ficc) in seno a Investment Bank. Nel 2008 Investment Bank ha ridotto in modo sostanziale le proprie esposizioni al rischio. A fronte di una flessione nel livello dei patrimoni in gestione, Global Wealth Management & Business Banking e Global Asset Management hanno evidenziato nell’esercizio un calo di ricavi e di utili. I costi operativi complessivi sono diminuiti del 22% in virtù di una diminuzione pari al 36% delle spese per il personale, calate da Chf 25 515 milioni a Chf 16 262 milioni soprattutto per effetto dei minori compensi correlati alla performance, soprattutto in Investment Bank. Risultati del quarto trimestre 2008 - La perdita netta di competenza degli azionisti Ubs si è attestata a Chf 8100 milioni, in flessione rispetto all’utile netto di Chf 296 milioni. La perdita netta da attività continuative è stata pari a Chf 7997 milioni rispetto a un utile di Chf 433 milioni. Investment Bank ha registrato una perdita al lordo delle imposte di Chf 7483 milioni in rapporto alla minusvalenza ante imposte di Chf 2748 milioni del trimestre precedente. Questo risultato è innanzi tutto imputabile a perdite da negoziazione, perdite su esposizioni a compagnie assicurative monoline e a oneri da svalutazione nei confronti di impegni di leveraged finance. Nel quarto trimestre Investment Bank ha registrato un onere sul credito proprio pari a Chf 1616 milioni, principalmente a causa dei rimborsi e dei riacquisti del debito di Ubs in questo periodo. Global Wealth Management & Business Banking ha evidenziato un calo degli utili ante imposte, ridottisi da Chf 1861 milioni a Chf 1133 milioni, dovuto prevalentemente a perdite su crediti lombard, alla flessione delle commissioni di portafoglio e a un costo complessivo di Chf 605 milioni in relazione alle auction rate securities (Ars). L’onere per le Ars comprende spese generali e amministrative di Chf 545 milioni e perdite da negoziazione pari a Chf 60 milioni ed è stato contabilizzato da Wealth Management Us in aggiunta agli accantonamenti effettuati nel secondo trimestre 2008. L’utile netto ante imposte di Global Asset Management è sceso da Chf 415 milioni a Chf 236 milioni, principalmente a seguito del calo nelle commissioni di portafoglio e a una plusvalenza di Chf 168 milioni, realizzata nel terzo trimestre, derivante dalla vendita della partecipazione di minoranza di Ubs in Adams Street Partners. La transazione con la Banca Nazionale Svizzera (Bns) e la congrua valutazione delle obbligazioni a conversione obbligatoria (Mnc) collocate presso la Confederazione Svizzera hanno gravato sul conto economico di Ubs complessivamente per Chf 4,2 miliardi netti, onere attribuito per la maggior parte al Corporate Center. Sui risultati del quarto trimestre hanno inciso spese di ristrutturazione per Chf 737 milioni mentre i disinvestimenti hanno fruttato una plusvalenza netta di Chf 227 milioni, generata dalla vendita della partecipazione di Ubs in Bank of China, in parte neutralizzata dalle perdite relative all´uscita da alcune attività in materie prime di Investment Bank. Escludendo la spesa complessiva netta connessa alla transazione con la Bns e all’emissione delle Mcn, l’onere sul credito proprio, i costi relativi alle Ars, le spese di ristrutturazione e i disinvestimenti sopra menzionati, i risultati operativi rettificati (ante imposte) sono stati negativi per Chf 2806 milioni. A livello di Gruppo nel quarto trimestre 2008 è stata contabilizzata una rettifica di valore per perdite su crediti pari a Chf 2310 milioni, dei quali Chf 1329 milioni sono imputabili a oneri da svalutazione su strumenti finanziari riclassificati, in particolare posizioni di leveraged finance. I costi operativi sono diminuiti in modo marcato rispetto al trimestre precedente, dato che negli ultimi tre mesi dell’anno le spese per il personale sono calate del 41% a Chf 2378 milioni soprattutto per effetto dei minori compensi correlati alla performance. Alcuni accantonamenti effettuati nei primi nove mesi del 2008 sono stati revocati, soprattutto in Investment Bank. Negli ultimi tre mesi del 2008 Ubs ha evidenziato un credito d’imposta di Chf 1727 milioni. Global Wealth Management & Business Banking ha registrato un deflusso netto di Chf 58,2 miliardi, cifra che comprende deflussi netti pari a Chf 58,3 miliardi per Wealth Management International & Switzerland, afflussi netti di Chf 4,1 miliardi da parte di Wealth Management Us e deflussi netti di Chf 4,0 miliardi relativi a Business Banking Switzerland. Global Asset Management ha osservato deflussi netti pari a Chf 27,6 miliardi nel quarto trimestre, dei quali Chf 16,7 miliardi in seno al segmento clientela istituzionale, Chf 10. 9 miliardi in seno a Wholesale Intermediary. Elementi significativi che hanno inciso sui risultati operativi del quarto trimestre - Escludendo le spese complessive nette connesse alla transazione con la Bns e all’emissione delle Mcn, l’onere sul credito proprio, i costi relativi alle Ars, le spese di ristrutturazione e i disinvestimenti sopra menzionati, i risultati operativi netti rettificati (ante imposte) di Ubs sono stati negativi per Chf 2806 milioni. La transazione con la Banca Nazionale Svizzera (Bns) e l’emissione delle obbligazioni a conversione obbligatoria (Mcn) collocate presso la Confederazione Svizzera hanno comportato spese complessive nette pari a Chf 4,2 miliardi nel conto economico di Ubs. Questo risultato riflette i costi dell’opzione di acquisto di azioni, in parte compensati dal valore a fine anno di questa opzione, la perdita generata dalle differenze di valutazione degli attivi alienati al Snb Stabfund, le minusvalenze sulle coperture oggetto di restrizioni di negoziazione in seguito alla transazione con la Bns e l´impatto dell´emissione contingente di azioni Ubs in relazione a tale operazione. Nel totale è altresì inclusa la congrua valutazione dell’impatto dell’emissione delle Mcn. Nel quarto trimestre Investment Bank ha registrato un onere sul credito proprio pari a Chf 1616 milioni, principalmente a causa dei rimborsi e dei riacquisti del debito di Ubs in questo periodo. I costi complessi connessi alle auction rate securities (Ars) si sono attestati a Chf 605 milioni negli ultimi tre mesi dell´anno e comprendono spese generali e amministrative pari a Chf 545 milioni e perdite da negoziazione di Chf 60 milioni. Wealth Management Us ha contabilizzato tali oneri in aggiunta agli accantonamenti effettuati nel secondo trimestre. Nell’ultimo trimestre Investment Bank ha sostenuto spese di ristrutturazione per Chf 737 milioni. Disinvestimenti hanno contribuito al guadagno netto di Chf 227 milioni per Investment Bank, riflettendo la plusvalenza derivante dalla vendita della partecipazione di Ubs in Bank of China, in parte neutralizzata dalle perdite relative all´uscita da alcune attività in materie prime di Investment Bank. Significativa riduzione delle posizioni di rischio - Il 16 dicembre, l´Snb Stabfund ha acquistato una prima tranche di 2042 posizioni in titoli da Ubs per un importo pari a Usd 16,4 miliardi. Ubs e la Banca Nazionale Svizzera hanno concordato che le auction rate securities (Ars) legate a prestiti concessi agli studenti e i titoli attualmente assicurati dalla compagnie monoline non saranno alienati al fondo. Pertanto, l’ammontare complessivo delle posizioni già trasferite o in attesa di trasferimento al Snb Stabfund è stato ridotto a Usd 39,1 miliardi. In seguito alla transazione con la Bns e all´impegno costante di Ubs nella riduzione del rischio, le esposizioni al rischio sono state ridimensionate in modo significativo nel trimestre. Leverage finance e compagnie assicurative monoline continuano a rappresentare concentrazioni di rischio. Esposizioni a queste due categorie hanno contribuito a determinare perdite per Chf 3,7 miliardi (Usd 3,2 miliardi) negli ultimi tre mesi dell’anno. Con effetto 1 ottobre 2008, Ubs ha riclassificato tutti gli attivi idonei che intende detenere per il prossimo futuro per un congruo valore di Chf 17,2 miliardi in tale data, dalla categoria «held for trading» (attività detenute a scopo di negoziazione) a quella «loans and receivables» (prestiti e crediti). Inoltre, le Ars legate a prestiti concessi agli studenti per un congruo valore di Chf 8,4 miliardi sono state riclassificate al 31 dicembre 2008. Nel quarto trimestre 2008, un onere di svalutazione pari a Chf 1,3 miliardi è stato iscritto a bilancio come rettifica di valore per perdite su crediti relativi a strumenti finanziari riclassificati. Senza tale riclassificazione, l´onere di svalutazione non sarebbe stato contabilizzato, ma si sarebbe dovuta registrare una perdita da negoziazione pari a Chf 4,2 miliardi nel conto economico dell’ultimo periodo dell’anno. I proventi netti da interesse dopo tale riclassificazione ammontano a Chf 0,3 miliardi. Nell´ultimo trimestre del 2008, l´utile operativo ante imposte sarebbe stato di Chf 3,4 miliardi più basso se non fosse stata fatta la riclassificazione. Base patrimoniale e bilancio - Il coefficiente patrimoniale di Ubs resta solido, con un coefficiente Tier 1 dell’11,5% e un coefficiente totale di adeguatezza patrimoniale pari al 15,5% a fine anno. Nel quarto trimestre Ubs ha proseguito nella propria strategia di riduzione del bilancio, ridimensionando il proprio portafoglio di negoziazione e le posizioni di collateral trading per un ulteriore importo di Chf 269 miliardi (la maggior parte in Investment Bank). Tale importante operazione è stata tuttavia celata da un significativo incremento dei valori di rimpiazzo (aumentati in misura simile in entrambi i lati del bilancio), nella misura in cui l’andamento dei mercati ha spinto al rialzo i valori di rimpiazzo per un 51%, ossia per Chf 290 miliardi soltanto nel quarto trimestre, portandoli a Chf 854 miliardi alla fine del 2008. Il totale degli attivi ponderati in funzione del rischio secondo Basilea Ii è diminuito del 9% rispetto ai tre mesi precedenti, attestandosi a Chf 302 miliardi. Ciò riflette l´impegno costante di Ubs nella riduzione del rischio e la transazione con la Bns. Riduzione dei costi - Le spese per il personale sono scese del 41% a Chf 2378 milioni da Chf 3997 milioni, principalmente in virtù dei minori compensi correlati alla performance. Alcuni degli accantonamenti effettuati nei primi nove mesi dell’anno sono stati revocati, in particolare in Investment Bank. Al 31 dicembre 2008 l’organico è stato ridimensionato a 77 783 unità, in flessione di 1782 dipendenti rispetto al 30 settembre 2008, di cui la maggior parte in seno a Investment Bank. Prospettive - Ubs ha avuto un avvio incoraggiante all’inizio dell’anno e in gennaio l’afflusso di nuovi fondi è stato positivo sia in seno all´attività di wealth management sia per il business di asset management. La situazione sui mercati finanziari permane tuttavia delicata in quanto i flussi di cassa disponibili per le aziende e le famiglie continuano a deteriorarsi. Dall´altra parte i governi stanno adottando misure sostanziali per allentare le condizioni fiscali e monetarie. Le previsioni a breve termine restano caute e Ubs persisterà nel programma di rafforzamento della propria posizione finanziaria mediante la riduzione delle esposizioni al rischio, degli attivi ponderati in funzione del rischio, degli attivi complessivi e dei costi operativi. In questo modo sarà possibile concentrare il nostro management e le altre risorse verso il consolidamento e lo sviluppo delle attività principali della banca con la clientela. Risultato della Divisione operativa: Global Wealth Management & Business Banking Risultati del quarto trimestre 2008 e del terzo trimestre 2008 a confronto Negli ultimi tre mesi dell’anno, l’utile ante imposte di Global Wealth Management & Business Banking si è attestato a Chf 1133 milioni, in calo del 39% rispetto al trimestre precedente. Wealth Management International & Switzerland ha registrato una contrazione dell’utile ante imposte del 36% a Chf 712 milioni dai Chf 1100 milioni, principalmente a causa delle perdite su crediti lombard (prestiti concessi contro pegni, per la maggior parte nella forma di titoli) e della diminuzione dei proventi, dovuta a sua volta al livello significativamente più contenuto della base di patrimoni in gestione. Tali minusvalenze sono state in parte compensate dalla riduzione delle spese per il personale, dato che gli accantonamenti per compensi variabili sono scesi in misura consistente. Wealth Management Us ha registrato una perdita ante imposte di Chf 341 milioni, contro un utile ante imposte di Chf 203 milioni per il trimestre precedente. Escludendo i costi connessi alle Ars, l’utile ante imposte sarebbe cresciuto del 30% a Chf 264 milioni. Tale risultato riflette la contrazione delle spese per il personale, compresi i minori accantonamenti dei compensi correlati alla performance, mentre i ricavi hanno esibito una buona tenuta nel trimestre in rassegna. L’utile ante imposte di Business Banking Switzerland è migliorato del 39% a Chf 762 milioni, soprattutto in seguito alla rivalutazione della partecipazione di Ubs al Six Swiss Exchange. Inoltre, le spese operative si sono ridotte per effetto dei maggiori oneri attribuiti alle altre attività e delle minori spese per il personale, a loro volta riconducibili alla flessione dei compensi variabili. Esercizio 2008 ed esercizio 2007 a confronto - Wealth Management International & Switzerland ha conseguito un utile ante imposte per l’intero esercizio finanziario pari a Chf 4518 milioni, in flessione del 28% da Chf 6310 milioni nel 2007, per effetto di un calo dei proventi del 16% dovuto alla diminuzione delle commissioni di portafoglio e dei ricavi da transazioni, mentre gli oneri per perdite su crediti si sono attestati a Chf 389 milioni, se confrontati ai Chf 1 milione del 2007. Nello stesso periodo le spese operative si sono ridotte del 10%, grazie soprattutto al ridimensionamento delle spese per il personale. Per l’intero esercizio 2008, Wealth Management Us ha accusato una perdita ante imposte pari a Chf 698 milioni contro un utile ante imposte di Chf 674 milioni nel 2007. La flessione è stata causata dalle spese connesse alle Ars e dalle minusvalenze complessive da negoziazione per Chf 1524 milioni nel corso del 2008. Escludendo queste spese e le perdite da negoziazione, il risultato ante imposte sarebbe cresciuto del 23%. L’utile ante imposte per l’intero esercizio 2008 di Business Banking Switzerland è aumentato dell’8% collocandosi a Chf 2449 milioni. Risultato della Divisione operativa: Global Asset Management Risultati del quarto trimestre 2008 e del terzo trimestre 2008 a confronto L’utile ante imposte è diminuito del 43%, ossia di Chf 179 milioni, a Chf 236 milioni. Escludendo la plusvalenza proveniente dalla cessione di una quota minoritaria in Adams Street Partners nel terzo trimestre, l’utile ante imposte si sarebbe contratto di Chf 11 milioni. La flessione dell’utile ante imposte sottostante è principalmente riconducibile al calo delle commissioni di gestione, derivante a sua volta dal minore livello di patrimoni in gestione, imputabile all’impatto negativo degli sviluppi sui mercati finanziari, delle fluttuazioni valutarie, dei deflussi netti e delle maggiori perdite operative. Tali risultati sono stati in parte compensati dalla riduzione delle spese per il personale, in virtù dei minori compensi d´incentivo e dei costanti tagli alle spese. Esercizio 2008 ed esercizio 2007 a confronto - L’utile ante imposte per l’intero esercizio 2008 si è collocato a Chf 1333 milioni, in diminuzione dell’8% da Chf 1454 milioni nel 2007. Escludendo i costi relativi alla chiusura di Dillon Read Capital Management nel 2007 e la plusvalenza derivante dalla cessione della quota minoritaria in Adams Street Partners nel terzo trimestre 2008, l’utile ante imposte sarebbe sceso di Chf 501 milioni. Risultato della Divisione operativa: Investment Bank Risultati del quarto trimestre 2008 e del terzo trimestre 2008 a confronto - Il risultato ante imposte è stato negativo di Chf 7483 milioni rispetto a un saldo negativo di Chf 2748 milioni. Questa flessione è innanzi tutto imputabile a perdite di negoziazione e a perdite su esposizioni a compagnie assicurative monoline all’interno dell’attività Fixed Income, Currencies and Commodities (Ficc). Nel quarto trimestre 2008 i ricavi da titoli azionari hanno accusato una contrazione, soprattutto a causa di proventi negativi nell’area dei derivati; le spese operative complessive sono scese significativamente a Chf 1580 milioni in virtù della consistente riduzione dei costi del personale mentre le spese amministrative sono incrementate a causa di oneri di ristrutturazione. Una rettifica di valore per perdite su crediti pari a Chf 1939 milioni è stata contabilizzata nell’ultimo trimestre 2008, per lo più per effetto dei costi da svalutazione in relazione a impegni di leveraged finance. In aggiunta, nel quarto trimestre Investment Bank ha registrato un onere sul credito proprio di Chf 1616 milioni, per la gran parte riconducibile ai rimborsi e ai riacquisti del debito di Ubs in questo periodo. I ricavi di Investment banking hanno registrato una flessione del 33%, scendendo dai Chf 786 milioni del terzo trimestre ai Chf 528 milioni degli ultimi tre mesi dell’anno. Nell’unità Equities i proventi sono calati da Chf 1225 milioni a Chf 231 milioni, innanzitutto a causa dei ricavi negativi nei derivati. I ricavi del segmento Fixed Income, Currencies and Commodities (Ficc) sono stati negativi per Chf 3107 milioni, contro il saldo negativo di Chf 4 514 milioni. Questo andamento è riconducibile in primis a perdite da negoziazione, perdite su esposizioni a compagnie assicurative monoline e costi da svalutazione nei confronti di impegni di leveraged finance. Esercizio 2008 ed esercizio 2007 a confronto - Nell’esercizio 2008 Investment Bank ha registrato una perdita netta ante imposte di Chf 33 694 milioni rispetto alla minusvalenza, al lordo delle imposte, di Chf 16 669 milioni dell’anno precedente. I proventi operativi complessivi sono stati negativi di Chf 23 769 milioni, per effetto dei ricavi negativi nell’area Fixed Income, Currencies and Commodities. I costi operativi complessivi si sono contratti a Chf 9925 milioni da Chf 15 865 milioni. Le spese per il personale sono calate da Chf 11 286 milioni a Chf 4882 milioni, in seguito alla marcata flessione dei compensi correlati alla performance e dai minori costi salariali. Risultati del Corporate Center - Risultati del quarto trimestre 2008 e del terzo trimestre 2008 a confronto - Nell’ultimo trimestre 2008 il Corporate Center ha registrato una perdita da attività continuative al lordo delle imposte pari a Chf 3610 milioni, contro una minusvalenza di Chf 7 milioni nel periodo precedente. La differenza è riconducibile prevalentemente alla transazione con la Banca nazionale svizzera e all’impatto della congrua valutazione delle obbligazioni a conversione obbligatoria (Mcn) collocate presso la Confederazione Svizzera. Esercizio 2008 ed esercizio 2007 a confronto - L’utile ante imposte da operazioni continuative generato nel 2008 è stato pari a Chf 0 milioni, in calo dai Chf 2222 milioni del 2007. Nell’esercizio in rassegna i proventi operativi complessivi sono diminuiti del 71% a Chf 1029 milioni, essenzialmente in quanto la plusvalenza contabile di Chf 3860 milioni correlata alle Mcn emesse il 5 marzo 2008 è stata neutralizzata dall’impatto della transazione con la Bns e della congura valutazione delle Mcn emesse il 9 dicembre 2008. Inoltre i proventi operativi complessivi del 2007 includevano la plusvalenza sulla vendita della partecipazione di Ubs in Julius Baer, perfezionata nel secondo trimestre 2007. .  
   
   
PREPARARE UBS PER LE NUOVE CONDIZIONI DI MERCATO  
 
 Zurigo / Basilea, 16 febbraio 2009 - Ubs ha annunciato il 10 febbraio modifiche organizzative per adeguarsi alle nuove condizioni di mercato e ai cambiamenti in atto nel settore. Ubs ha creato due nuove divisioni operative: Wealth Management & Swiss Bank, guidata da Franco Morra e Jürg Zeltner, e Wealth Management Americas, diretta da Marten Hoekstra. Questi tre dirigenti sono membri del Direttorio del Gruppo. La nuova struttura di Ubs si focalizza sulle attività di base della banca in Svizzera, sulle ampie e solide attività di gestione patrimoniale internazionale in Svizzera e sul potenziale di crescita delle attività onshore su scala globale. Investment Bank ha compiuto notevoli progressi per quanto riguarda la riduzione del rischio e dell´indebitamento del proprio bilancio, e la sua struttura complessiva è stata considerevolmente semplificata. Gli obiettivi per il 2009 prevedono un’ulteriore riduzione di personale e una limitazione nell’utilizzazione del bilancio e nell’esposizione complessiva al rischio. Ubs ha ribadito il sostegno del Consiglio di amministrazione e del Direttorio del Gruppo alla strategia di ogni divisione. Malgrado le difficili condizioni di mercato, Ubs ha compiuto notevoli progressi nell´adeguare le proprie attività e si è preparata a far fronte alle nuove condizioni di mercato. Il Consiglio di amministrazione e il Direttorio del Gruppo di Ubs hanno accelerato il processo di focalizzazione della banca sulle attività con la clientela per garantire una redditività sostenibile nel lungo termine. Peter Kurer, Presidente di Ubs, ha commentato: «Con gli annunci di oggi sottolineiamo l´importanza delle nostre attività di base in Svizzera che saranno ancora meglio espresse nel management e nella governance della nostra banca. Dimostriamo inoltre la volontà di continuare a investire nella nostra attività di gestione patrimoniale internazionale che ci annovera tra i leader del settore. Il Consiglio di amministrazione e il Direttorio del Gruppo hanno altresì rinnovato il loro impegno nei confronti d´Investment Bank. In questi ultimi mesi il modello d´affari di questa divisione è stato completamente rivisto con l´obiettivo di adeguarlo alle nuove esigenze del settore bancario. La divisione Global Asset Management dispone inoltre di un buon posizionamento per rispondere all´evoluzione del mercato. » Negli ultimi 18 mesi Ubs ha affrontato con dinamismo le sfide poste dalla crisi finanziaria: l’azienda ha raccolto capitale da investitori privati e dalla Confederazione elvetica, ha ridimensionato la propria base di costi e ridotto costantemente il proprio bilancio, decurtando sensibilmente le posizioni su attivi in difficoltà, anche mediante la transazione con la Banca Nazionale Svizzera (Bns). Inoltre, Ubs ha potenziato la propria governance, migliorato i controlli del rischio, snellito la struttura del management e introdotto un modello di remunerazione innovativo e lungimirante. Marcel Rohner, Ceo del Gruppo, ha dichiarato: «Le condizioni di mercato nel settore finanziario sono cambiate e rimarranno tali nel futuro prossimo. Abbiamo adeguato le nostre attività affinché siano ben posizionate per essere redditizie e per generare utili in questo nuovo contesto di mercato. » Cambiamenti in seno a Global Wealth Management e Swiss banking - Ubs crea con effetto immediato due nuove divisioni operative: Wealth Management & Swiss Bank, comprendente tutte le attività di gestione patrimoniale non statunitensi oltre alle attività con la clientela privata e aziendale in Svizzera, e Wealth Management Americas. «La creazione di queste due nuove divisioni ci aiuterà a ripristinare la nostra reputazione e il riconoscimento della nostra banca. Il management potrà focalizzarsi sulle proprie specifiche sfide strategiche che, tra l´altro, comprendono il mutato comportamento della clientela, le nuove dinamiche di mercato e il rigido contesto normativo», ha dichiarato Marcel Rohner. «Amplieremo la rappresentanza delle attività di gestione patrimoniale in seno al Direttorio del Gruppo e assumerà maggiore rilievo il profilo delle attività core svizzere, molto redditizie e affidabili. » Alla guida di Wealth Management & Swiss Bank sono stati chiamati due nuovi membri del Direttorio del Gruppo, Franco Morra e Jürg Zeltner. In veste di Ceo Switzerland, Franco Morra dirigerà le attività di gestione patrimoniale per la clientela privata e di wealth management sulla piazza nazionale svizzera e rappresenterà Ubs dinanzi ai propri stakeholder elvetici. Nelle sue precedenti funzioni e posizioni nell’ambito del senior management di Ubs, Franco Morra ha acquisito un bagaglio di esperienze in numerosi e differenti mercati di gestione patrimoniale. Questo background gli consentirà di accrescere il profilo di Ubs quale banca leader nella gestione patrimoniale, nel retail e nelle operazioni con la clientela aziendale e istituzionale in Svizzera. Il Ceo di Wealth Management Global, Jürg Zeltner dirigerà invece tutte le attività di gestione patrimoniale locali di Ubs al di fuori della Svizzera e delle Americhe. Jürg Zeltner è in Ubs dal 1987 e, nel corso degli anni, ha ricoperto diverse posizioni nel senior management all’interno della divisione Private Banking in Svizzera, negli Stati Uniti e in Germania. La sua grande esperienza, abbinata alle competenze maturate in seno ad un´azienda delle dimensioni di Ubs, rappresenta la solida base su cui sviluppare ulteriormente la nostra posizione di leader mondiale nel campo della gestione patrimoniale. Sotto la guida di Marten Hoekstra, Wealth Management Americas continuerà a focalizzarsi sull’acquisizione di nuove quote di mercato nell´ambito della gestione patrimoniale nazionale negli Stati Uniti e sull´ulteriore sviluppo del mercato canadese e di quello dell’America Latina. Investment Bank - Investment Bank rimarrà una delle attività principali di Ubs. Sono stati notevolmente ridotti il rischio e l´indebitamento e la struttura complessiva è stata semplificata considerevolmente. Per il 2009 sono stati fissati ulteriori obiettivi che prevedono una riduzione dell’utilizzo del bilancio e dell’esposizione complessiva al rischio. Entro fine anno Investment Bank ridurrà ulteriormente il suo organico a 15 000 unità (questa cifra non comprende i collaboratori incaricati di gestire le posizioni relative alle attività che Ubs abbandonerà). Ubs ha già implementato cambiamenti di ampia portata nelle proprie attività di Fixed Income. La strategia prioritaria è orientata a semplificare la struttura, enfatizzare le attività con la clientela e ridurre rischio e utilizzo del bilancio. Di conseguenza, Investment Bank ha dismesso l´attività Institutional Municipals Securities, la negoziazione in conto proprio, le materie prime (eccetto metalli preziosi, derivati negoziati in Borsa e indici), le attività immobiliari e di cartolarizzazione così come i prodotti strutturati esotici. «Ci stiamo concentrando sulle nostre tre attività principali: l´area Investment Banking e l’ambito Equities, con la loro consolidata base clienti globale, così come le aree Fixed Income di contatto con la clientela, tra cui la nostra attività Foreign Exchange (Fx) di portata mondiale», spiega Jerker Johansson, Ceo di Investment Bank. «Nel 2009 il nostro obiettivo assoluto è la redditività. In futuro, l’attività di Investment Bank sarà orientata alla clientela, saprà autofinanziarsi e sarà meno complessa da gestire. » Peter Kurer aggiunge: «Il Consiglio di amministrazione ha appena concluso la propria revisione strategica ed è impegnato a favore della nuova Investment Bank quale componente fondamentale di una Ubs forte. » Global Asset Management - Ubs Global Asset Management continua a essere una parte chiave della strategia e della base clienti di Ubs. La maggior autonomia di cui dispongono tutte le divisioni, tra cui Global Asset Management, le fornisce una maggiore flessibilità nell’adottare strategie a favore della clientela. Prospettive - Ubs ha avuto un avvio incoraggiante all’inizio dell’anno e in gennaio l’afflusso di nuovi fondi è stato positivo sia in seno all´attività di wealth management sia per il business di asset management. La situazione sui mercati finanziari permane tuttavia delicata in quanto i flussi di cassa disponibili per le aziende e le famiglie continuano a deteriorarsi. Dall´altra parte i governi stanno adottando misure sostanziali per allentare le condizioni fiscali e monetarie. Le previsioni a breve termine restano caute e Ubs persisterà nel programma di rafforzamento della propria posizione finanziaria mediante la riduzione delle esposizioni al rischio, degli attivi ponderati in funzione del rischio, degli attivi complessivi e dei costi operativi. In questo modo sarà possibile concentrare il nostro management e le altre risorse verso il consolidamento e lo sviluppo delle attività principali della banca con la clientela. .  
   
   
ASTA TITOLI A MEDIO LUNGO TERMINE DI META´ FEBBRAIO  
 
Aste Titoli Di Stato A Medio/lungo Termine Del 13 Febbraio 2009
Btp 3,75% Btp 4,75% Btp 3,75% Btp 5,25%
Scadenza 15. 12. 2013 01. 08. 2023 01. 08. 2021 01. 11. 2029
Cod. /tranche It0004448863/03 It0004356843/8 It0004009673/14 It0001278511/34
Imp. Offerto 3381 2182 800 869
Regolamento 17. 02. 2009 17. 02. 2009 17. 02. 2009 17. 02. 2009
Imp. Domandato 4203 2853 1471 1345
Imp. Assegnato 3381 2182 800 869
Prezzo aggiudicazione 101,23 97,35 90,50 99,30
Prezzo esclusione (**) (**) (**) (**)
Rendimento lordo 3,50 5,07 4,82 5,37
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,370 0,050 (**) (**)
Rendimento netto 3,02 4,45 4,31 4,70
Riparto (**) (**) (**) (**)
Importo in circolazione (mln) 8381 11279 21166 25812
Riapertura (mln) (**) (**) (**) (**)
Prezzo nettisti 101,22842300 97,34270300 90,45726900 99,28754400
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom - Fonte calcoli Skipper Informatica
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INTERNAZIONALIZZARE IL SISTEMA VENETO SEMPLIFICANDO. IL PROGETTO DOING BUSINESS CON UNIONCAMERE DEL VENETO E LA BANCA MONDIALE”  
 
Venezia, 16 febbraio 2009 - Per affrontare al meglio le sfide dell’internazionalizzazione, il sistema economico veneto non deve solamente rendersi più competitivo, ma anche creare un ambiente più favorevole per lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali. Federalismo fiscale e semplificazione amministrativa sono, per l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, due temi interconnessi che si pongono nella prospettiva di favorire una più efficace ed efficiente allocazione delle risorse pubbliche, oltre che di attuare politiche mirate a facilitare la competitività del nostro sistema socio economico. Per individuare e per misurare le criticità della nostra rete produttiva, e soprattutto per guidare l’investitore estero attraverso le procedure necessarie alla vita d’impresa, la Regione del Veneto ed Unioncamere del Veneto hanno recentemente avviato, in collaborazione con la Banca Mondiale, il progetto Doing Business. In un clima di grande incertezza globale, la qualificazione delle condizioni di contesto e la riduzione della burocrazia possono, davvero, rappresentare atti concreti per aumentare l’attività internazionale della nostra regione. I risultati dell’iniziativa saranno illustrati lunedì, 16 febbario, dalle ore 9. 15 e sino alle 13, nella sala Europa della sede di Unioncamere a Marghera, Venezia, dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, dal presidente di Unioncamere, Federico Tessari, dal vicepresidente di Banca Mondiale, Maicael Klein. .  
   
   
MARCHE: COMUNICARE LE OPPORTUNITA´ EUROPEE  
 
Ancona, 16 Febbraio 2009 - Si e` tenuta, il 13 febbraio in Regione Marche una conferenza stampa sulle attivita` di informazione e comunicazione legate alle opportunita` previste dai fondi europei. Hanno partecipato Sergio Bozzi, responsabile dell´Autorita` di gestione regionale per il fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), Vilberto Stocchi, pro rettore dell´Universita` di Urbino e presidente di Europedirect, Graziano Di Battista, presidente di Enterprise Europe Network, azienda speciale della Camera di commercio di Ascoli Piceno, esperti e operatori del settore. Europedirect e Enterprise Network sono le realta` con cui l´Autorita` di gestione del Fesr stipulera` convenzioni per realizzare il piano di comunicazione legato alle opportunita` offerte nelle Marche dai fondi europei. Per utilizzare al meglio risorse indispensabili per lo sviluppo locale, soprattutto in tempi di crisi, verra` messa a frutto l´esperienza delle due strutture, soprattutto verso piccole e medie imprese ed enti locali. ´I fondi europei sono oggi determinanti per lo sviluppo locale. Per questo prevediamo il coinvolgimento stretto di associazioni di categoria ed enti locali, il coordinamento con l´Autorita` di gestione della Regione, il coinvolgimento dei beneficiari, anche attraverso canali informativi innovativi, saranno le caratteristiche della comunicazione sui fondi europei. Per divulgare al massimo le opportunita` legate a queste risorse, prevediamo anche la collaborazione con universita`, insegnanti, studenti e associazioni no profit´ commenta il vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, impegnato all´apertura dell´anno giudiziario presso la Corte dei Conti in rappresentanza della Regione Marche. Nel corso del 2009 verranno realizzate diverse iniziative divulgative e informative, tra cui il secondo convegno sul tema ricerca e innovazione, incontri didattici rivolti a docenti e studenti, seminari dedicati ad associazioni di categoria, in particolare dell´imprenditoria femminile. E poi, mailing list e newsletter per un costante aggiornamento di tutti i potenziali beneficiari delle agevolazioni europee. ´L´esperienza pluriennale di Europedirect nel mondo accademico e nei rapporti con gli enti locali e di Enterprise Network con le piccole e medie imprese, sara` utile, assieme alle attivita` informative che attueremo noi, a dare la massima diffusione alle tante opportunita` legate all´Europa´ ha detto Bozzi, che ha concluso ricordando come ´nelle Marche le risorse europee gestite dalla Regione hanno sempre visto una percentuale di utilizzazione pari al cento per cento´. .  
   
   
BRUXELLES: CONCLUSA MISSIONE V COMMISSIONE FVG A UE  
 
Bruxelles, 16 febbraio 2009 - E´ un giudizio totalmente positivo quello che viene espresso dal presidente Roberto Marin (Pdl) il 12 febbraio al termine della missione della V Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia a Bruxelles, dove ha avuto una serie di incontri con istituzioni comunitarie. Grazie a questi confronti, ha affermato Marin, i componenti della Commissione sono stati aggiornati sulle novità degli indirizzi comunitari, preziose informazioni grazie alle quali potremo essere in una posizione più avanzata rispetto alle Regioni limitrofe e ai Paesi contermini. Nasce quindi la consapevolezza che il Friuli Venezia Giulia potrà diventare regione trainante verso una maggiore integrazione europea, ma soprattutto viene consolidata la volontà di diventare una realtà che lavora attraverso nuovi strumenti, di cui ci doteremo in perfetta sintonia con le linee di sviluppo europee, senza dimenticare peraltro i localismi territoriali che saranno parte integrante di questa nuova stagione di sviluppo. Tra gli argomenti che più hanno interessato la delegazione del Consiglio regionale vi sono quelli relativi alle infrastrutture di trasporto. Nella sede del Parlamento, in Place de Luxembourg, l´europarlamentare Paolo Costa, presidente della Commissione trasporti, ha parlato del corridoio Adriatico-baltico e ha precisato, su sollecitazione di alcuni consiglieri, che per quanto riguarda la prosecuzione della tratta del Corridoio V dal Friuli Venezia Giulia, a livello comunitario si ribadisce che è Divaccia il punto di passaggio in Slovenia. A completamento del programma a Bruxelles, la V Commissione è stata aggiornata sulla cooperazione internazionale, con Giovanni Curtopassi dell´Agenzia per la ricostruzione dei Balcani che ha posto l´accento sulle fasi che ne hanno caratterizzato l´attività. La prima è stata dedicata a fronteggiare l´emergenza della ricostruzione, cui è seguita quella - difficile - del rafforzamento istituzionale, mentre oggi l´impegno è verso la gestione della delicata fase dell´allargamento. Al Comitato delle Regioni, infine, la V Commissione - assieme all´assessore Federica Seganti - è stata ricevuta dall´on. Isidoro Gottardo, capogruppo Ppe proprio al Comitato, ed è stata aggiornata sulla questione dei Gect, i gruppi europei di cooperazione territoriale, i primi tre dei quali sono stati costituiti proprio nel 2008 tra Francia-belgio, Ungheria-slovacchia e Portogallo-spagna. .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER A BRUXELLES: INCONTRI CON I COMMISSARI UE BARROT E PIEBALGS  
 
Bolzano, 16 febbraio 2009 - Dopo l´audizione alla Camera a Roma, il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha partecipato il 13 febbraio a Bruxelles alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue, di cui è membro effettivo. A margine ha avuto due incontri con i commissari Ue Jacques Barrot, per discutere di prestazioni sociali e residenza, e Andris Piebalgs, con cui ha discusso di fonti rinnovabili e progetti in tema di risparmio energetico. Con il commissario Ue Barrot, competente su Giustizia, libertà e sicurezza, il presidente Durnwalder ha approfondito in particolare il quadro giuridico per l´erogazione delle prestazioni sociali e l´equiparazione dei cittadini comunitari. "Abbiamo analizzato gli aspetti collegati alla clausola dei cinque anni di residenza, che in Alto Adige è precondizione per beneficiare di una serie di prestazioni sociali", riferisce Durnwalder. Al vicepresidente Ue Durnwalder ha illustrato la situazione locale, che non configura una disparità di trattamento dei cittadini comunitari. Barrot ha confermato al Governatore che in materia di prestazioni sociali la normativa consente di prevedere disposizioni diverse per i cittadini extracomunitari rispetto ai comunitari. "Il commissario Barrot ha ribadito che standard minimi di assistenza sociosanitaria vanno garantiti a tutti i cittadini, cosa che in Alto Adige è ovviamente data - spiega Durnwalder - ma che allo stesso tempo è ammessa la distinzione tra ulteriori prestazioni sociali. " Barrot invierà nelle prossime settimane alla Provincia una documentazione dettagliata relativamente agli standard di assistenza da assicurare a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro provenienza. Il commissario Ue, che in passato si era occupato del tunnel di base del Brennero e aveva nominato coordinatore van Miert, si è informato anche sugli sviluppi del progetto viario e ha ribadito la necessità di potenziare una delle fondamentali direttrici di traffico europee. Nella sua trasferta a Bruxelles il presidente Durnwalder ha incontrato oggi (13 febbraio) anche il commissario Ue all´energia Andris Piebalgs. Si è parlato delle iniziative della Provincia in tema di energie rinnovabili e Durnwalder ha illustrato il progetto per la produzione di idrogeno "verde" a Bolzano e sulla realizzazione di una direttrice dell´idrogeno tra Monaco e Modena. "Il commissario ha definito questo progetto il primo concreto modello del genere in Europa", riferisce Durnwalder. Piebalgs ha poi assicurato il suo patrocinio a Bruxelles, nel palazzo del Parlamento, a una esposizione dedicata alle buone pratiche dell´Alto Adige in materia di approvvigionamento energetico. Verrà organizzata entro l´anno, e nel secondo semestre del 2009, su invito di Durnwalder, il commissario Ue sarà in visita in Alto Adige. Infine il Presidente della Provincia ha incontrato a Bruxelles il responsabile del Servizio Fondo sociale europeo, Philippe Hatt. "Mi ha formulato i timori che i governi facciano sempre più ricorso ai fondi Fse per sostenere le misure contro l´attuale crisi economica - riferisce Durnwalder - un utilizzo legittimo ma che non deve far trascurare gli interventi del Fse per qualificazione e aggiornamento. E sull´argomento ho fornito adeguate assicurazioni. " .  
   
   
PROGRAMMAZIONI 2000-2006 E 2007-2013, INCONTRO REGIONE CAMPANIA-DELEGAZIONE COMMISSIONE EUROPEA.  
 
Napoli 16 febbraio 2009 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha incontrato a palazzo S. Lucia il direttore della Direzione Generale Politica Regionale della Commissione Europea Raoul Prado per fare il punto sui programmi regionali finanziati con i fondi Ue. E’ stato assieme verificato l’avanzamento positivo del Por Campania Fesr 2000-2006, la cui chiusura è prevista per giugno 2009. Si è rilevato inoltre che le spese pianificate dalla Regione garantiscono il pieno ed effettivo assorbimento delle risorse stanziate sul Programma, pari a circa 5,5 miliardi di euro. Si è quindi proceduto successivamente ad illustrare il quadro gestionale ed operativo del nuovo programma del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il 2007-2013, che prevede investimenti per 6,8 miliardi di euro. La Regione ha evidenziato le attività già realizzate e quelle finalizzate ad avviare la concreta attuazione del programma. In particolare, sono stati illustrati i grandi progetti previsti nei settori dei trasporti, dell’ambiente, delle attività produttive, turistiche e della ricerca, i programmi di sviluppo urbano relativi a Napoli e alle città medie della Campania, e lo stato di avanzamento del Parco Progetti regionale. "Ci aspettano settimane di intenso lavoro per la gestione dei fondi" ha dichiarato il presidente della giunta regionale Antonio Bassolino. "Siamo impegnati – ha continuato Bassolino - per chiudere la programmazione 2000-2006 entro la fine di giugno. Nello stesso tempo, lavoriamo per rendere pienamente operativi i fondi del nuovo ciclo. E’ questa una delle partite più importanti che vogliamo affrontare in questi mesi, per contrastare gli effetti della crisi e, allo stesso tempo, garantire lo sviluppo e la modernizzazione della nostra Regione" ha concluso Bassolino. Il direttore Prado si è dichiarato “soddisfatto” delle prospettive di chiusura della programmazione 2000 – 2006 e dell’avvio di quella 2007 – 2013 che, allo stato attuale, vede l’Amministrazione regionale impegnata nella selezione delle operazioni e nella pubblicazione dei bandi per l’avviamento concreto delle attività. "Le previsioni di spesa per il 2009 – ha dichiarato Prado - non destano particolari preoccupazioni sul versante della spesa. Si tratta di risultati importanti e positivi e su questa strada è importante che tutti gli enti istituzionali e i soggetti destinatari dei fondi compiano un ulteriore sforzo per mantenere su livelli ancora più alti la qualità della stessa", ha concluso Prado. La delegazione della Direzione Generale Politica Regionale, nel corso della sua venuta a Napoli, ha visitato, tra gli altri, i cantieri della metropolitana di Napoli e quelli di Bagnoli. .  
   
   
VENETO LEADER IN TREDICI PROGETTI INTERREGIONALI CON L’AUSTRIA. A BELLUNO IL COORDINAMENTO DEL 90% DEI PROGRAMMI  
 
Belluno 16 febbraio 2009 - Per la presentazione di proposte progettuali nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia - Austria, la Regione del Veneto, in collaborazione con le Autorità di gestione interregionale, ha organizzato il 12 febbraio all’Istituto Segato di Belluno un incontro che vuole essere l’occasione per approfondimenti e per domande sulle modalità di presentazione e lo sviluppo delle iniziative. “Nel periodo 2007 - 2013 Interreg – ha detto Vendemiano Sartor, assessore all’Economia- passa da iniziativa comunitaria a obiettivo dei fondi strutturali dell’Unione europea per cui si rafforza e si concretizza in un vero e proprio strumento della strategia europea verso la coesione. ” Nel caso di Interreg Italia -Austria la cooperazione è transfrontaliera e coinvolge soprattutto la provincia di Belluno. L’obiettivo è creare sviluppo sostenibile e ridurre le barriere amministrative e naturali esistenti. Nel dettaglio -come ricorda l’assessore- si lavorerà per il miglioramento delle relazioni economiche e della competitività e per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo ecosostenibile del territorio. “E’ con grande soddisfazione – ha spiegato Sartor – che il Veneto e in particolare Belluno si confermano leader in Europa. ” C’è da ricordare che i progetti già finanziati con 30 milioni di euro sono 13. Il nuovo bando si concluderà a marzo con 10 milioni di euro. “Mi auguro – ha concluso l’assessore- che i progetti veneti dimostrino il salto di qualità richiesto dalla cooperazione transfrontaliera e cioè un sempre maggiore lavoro di squadra. ” .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: AUDIZIONE DI DURNWALDER ALLA CAMERA  
 
Bolzano,16 febbraio 2009 - Sì all´assunzione e alla gestione di nuove competenze delegate, no al rispetto dei criteri di convergenza per le autonomie speciali come attualmente formulati nel ddl in materia di federalismo fiscale: è quanto ha ribadito il presidente della Provincia Luis Durnwalder il 12 febbraio a Roma all´audizione davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Contro il patto di convergenza come attualmente previsto nell´articolo 25 del ddl in materia di federalismo fiscale e contro una regolamentazione omogenea per tutte le Regioni in materia di federalismo fiscale si è espresso oggi a Roma il presidente Durnwalder nell´audizione davanti alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, assieme al collega trentino Lorenzo Dellai. "Ho ribadito - spiega Durnwalder - che i cosiddetti criteri di convergenza nella spesa, ai quali dovranno attenersi tutte le Regioni, non possono essere applicati in maniera uniforme anche alle autonomie speciali. Le premesse non sono uguali per tutti. " Durnwalder ha argomentato davanti alle Commissioni parlamentari che "le risorse finanziarie alla Provincia autonoma di Bolzano vengono assegnate in base alle competenze effettivamente esercitate e la Provincia deve poter conservare l`´autonomia gestionale per impiegarle secondo le proprie direttive. " Durnwalder ha quindi chiesto lo stralcio del comma dell´articolo 25 riferito al patto di convergenza, "perchè introdurrebbe per tutte le Regioni, nell´esercizio della spesa pubblica, l´obbligo del vincolo alle direttive prescritte annualmente dallo Stato nella Legge finanziaria. " Alla Camera Durnwalder ha osservato che il finanziamento delle Regioni a statuto ordinario non può essere equiparato a quello delle autonomie speciali, chiamate a gestire molte competenze e quindi a finanziarle con mezzi adeguati. "Vanno rispettate e tenute nel dovuto conto - ha detto Durnwalder - le esigenze dei territori e le loro peculiarità. " Allo stesso modo la Provincia deve mantenere la possibilità di impiegare tali risorse secondo le proprie direttive, sempre nel rispetto del Patto di stabilità concordato con lo Stato. In tale contesto Durnwalder ha ribadito che la Provincia intende compartecipare al risanamento del deficit statale attraverso l´assunzione di nuove competenze delegate. Durnwalder ha sottolineato quindi l´esigenza di rivedere l´articolo 25 del ddl ed eventualmente di prevedere l´introduzione di una regolamentazione specifica per le Regioni e Province autonome. Il coordinamento finanziario Stato-provincia, secondo Durnwalder, deve pertanto svilupparsi nella cornice dello statuto speciale e delle norme di attuazione approvate attraverso un accordo con il Governo. .  
   
   
FEDERALISMO, LOIERO: “LA CAMERA REINSERISCA NEL TESTO IL MEZZOGIORNO E L’INTESA FORTE CON LE REGIONI”  
 
Reggio Calabria, 16 febbraio 2009 - Il presidente della Regione Agazio Loiero si rivolge ai deputati affinché ristabiliscano due principi fondamentali nel testo della legge delega sul federalismo fiscale: il vincolo perequativo per il Mezzogiorno e l’intesa forte con le Regioni per l’approvazione dei decreti legislativi di attuazione. Il 12 febbraio si è tenuta la prima audizione dei rappresentanti regionali presso le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, a cui ha partecipato il vicepresidente Domenico Cersosimo. Per questo il presidente Loiero ha voluto mandare un messaggio al legislatore affinché il federalismo fiscale significhi sviluppo del Paese, giustizia economica e sociale tra le sue parti, contributo alla ripresa e al rilancio economico, perequazione e superamento dello squilibrio Nord-sud. “Il federalismo – ha detto Loiero - può essere una molla di consensi e di impegno se la collettività nazionale comprende che non si tratta di ripartire le risorse esistenti, con inevitabili danni e conflitti tra chi perde e chi guadagna, ma serve a creare le condizioni per lo sviluppo e la crescita. In America Barak Obama lancia il tema della difesa dell’ambiente e di grandi opere pubbliche. I drammatici eventi calabresi, che ripropongono un disastro ambientale frutto di decenni di mancati interventi, impongono di inserire nel progetto di federalismo fiscale una chiara normativa che preveda un’altrettanto chiara individuazione delle risorse. Il testo approvato dal Senato è insufficiente: una nota spese generica dei bisogni senza nessuna indicazione di quali siano le parti del Paese in sofferenza di quali siano gli squilibri. Soprattutto –ha continuato il presidente della Regione- non riafferma il parametro di spesa per gli investimenti: indirizzare l’85% al Mezzogiorno ed il 15% al Centro-nord, un rapporto finora inserito in varie norme”. “Inoltre, anche dal punto di vista della parità istituzionale - ha concluso Loiero - il testo licenziato al Senato contiene un grave arretramento rispetto a quanto scaturito dal confronto Regioni-governo e sempre confermato fino alla relazione in Aula. Si tratta della cosiddetta intesa forte, introdotta dalla legge La Loggia e che non consente atti unilaterali del Governo nel formulare i decreti legislativi. Perché è caduto questo principio fondamentale dell’accordo sottoscritto tra Governo e Regioni? Bisogna certo essere rispettosi sempre della volontà del Parlamento ma questioni così rilevanti non possono essere cambiate alla ‘chetichella’, senza una motivazione, un confronto, una spiegazione”. .  
   
   
AMMORTIZZATORI, FORMIGONI: IN LOMBARDIA FINO A 2000 EURO/MESE L´ACCORDO NAZIONALE BASATO SUL MODELLO LOMBARDO DI DOTE LAVORO SOSTEGNO AL REDDITO UNITO A PERCORSO FORTE DI RIQUALIFICAZIONE  
 
 Milano, 16 febbraio 2009 - "Un lavoratore lombardo in cassa integrazione potrà beneficiare mensilmente, tra ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione, anche di 2000 euro al mese". Ne dà l´annuncio il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando l´intesa raggiunta la scorsa notte a Roma. Al lavoratore potrebbero andare, da parte della Regione, fino a 400 euro in servizi formativi e 400 di sostegno al reddito; e dallo Stato altri 400 di integrazione al reddito e 800 di contributi figurativi. "Un accordo forte, innovativo - commenta il presidente Formigoni, insieme all´assessore all´Istruzione Formazione e Lavoro e vicepresidente, Gianni Rossoni - all´altezza della gravità della crisi, perché integra un consistente pacchetto di risorse per gli ammortizzatori sociali con la riqualificazione dei lavoratori per il loro rilancio nel mercato". "Un´intesa di grande importanza per la nostra Regione (che impegna subito 228 milioni di sue risorse) - continua Formigoni - che dà buone garanzie ai nostri lavoratori e che metterà a disposizione un pacchetto di risorse statali (da definire nei prossimi giorni, ndr. ) raggiungendo complessivamente, ci aspettiamo, una dimensione assolutamente inedita". "Potremo dunque puntare - aggiunge il presidente lombardo - a trarre il bene anche dal male affinché, passata l´acme della crisi, i nostri lavoratori possano essere reinseriti nel ciclo produttivo con una specializzazione più alta". Per Formigoni è molto significativo che "sia stato sostanzialmente adottato il modello lombardo della Dote lavoro, sostenuto anche da altre Regioni, appunto basato sull´ integrazione tra gli ammortizzatori sociali e i fondi per la formazione. Un grazie al nostro assessore al Bilancio, Romano Colozzi, per l´eccellente lavoro che ha svolto nelle sedi romane". "I contenuti della Dote lavoro che viene assunta a modello nazionale - spiega l´assessore e vicepresidente Rossoni - sono gli stessi che la Giunta Regionale lombarda ha definito con la sua delibera dello scorso 14 gennaio: ogni lavoratore interessato dalla crisi potrà beneficiare di una dote con la quale acquistare servizi di formazione e reinserimento lavorativo offerti dai 320 sportelli della rete regionale degli operatori pubblici e privati accreditati". Per consentire la partecipazione a tali servizi anche ai soggetti più in difficoltà, a ciascuno sarà garantito dalla Regione anche un contributo di integrazione al reddito. Per questi servizi e questi contributi la Regione mette da subito in campo 228 milioni di euro per il prossimo biennio. "Attraverso l´accordo siglato - spiega ancora Rossoni - si è scelta con chiarezza la strada dell´integrazione: integrazione tra fondi diversi (regionali, nazionali ed europei) e integrazione tra politiche passive ed attive al lavoro". Gli ammortizzatori sociali, come aiuto dal punto di vista del reddito, si integreranno con percorsi di ritorno al lavoro per i lavoratori a rischio espulsione dal sistema produttivo, accompagnando le persone e migliorando il livello qualitativo delle risorse umane. "Stiamo inoltre ampliando - aggiunge Rossoni - la platea delle persone destinatarie delle risorse di cassa in deroga ai lavoratori con contratto a tempo determinato, ai collaboratori a progetto, agli apprendisti e ai lavoratori somministrati. Attiveremo strumenti ed azioni di natura diversa al fine di creare risposte flessibili ai diversi fabbisogni: tra le leve che riteniamo importanti per accrescere la coesione tra imprese e lavoratori c´è anche il contratto di solidarietà, che vogliamo incentivare e favorire". In questo modello svolgono un ruolo importante gli enti bilaterali: Regione Lombardia, in una logica di sussidiarietà e cooperazione, punta a sviluppare la collaborazione con questi enti per integrare, nell´immediato, le risorse a disposizione dei lavoratori in difficoltà e per rendere stabile, nel lungo periodo, questo sistema di cooperazione. "In questo disegno complessivo - conclude Rossoni - diventa centrale il ruolo di governance svolto dalla Regione, che segue le situazioni di crisi aziendale, anche di rilevanza nazionale, definendo percorsi condivisi di soluzione o contenimento delle stesse". .  
   
   
LAVORO. DONAZZAN: “SODDISFAZIONE PER L’INTESA A ROMA TRA REGIONI E GOVERNO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI”  
 
Venezia, 16 febbraio 2009 - L’accordo raggiunto dalle Regioni con il Governo sugli ammortizzatori sociali ha visto una partecipazione attiva del Veneto sia durante i tavoli della Conferenza degli assessori al Lavoro, con l’assessore Elena Donazzan, sia in occasione degli incontri con la Conferenza dei presidenti, con l’assessore al Bilancio, Isi Coppola. “L’accordo quadro nazionale - sottolinea Elena Donazzan - soddisfa pienamente le richieste che, come Regione del Veneto, avevamo posto, e cioè cambiamento delle procedure e apertura sulla questione del patto di stabilità per l’utilizzo dei fondi comunitari. ” “Ma - aggiunge l’assessore Donazzan - il dato rilevante è che vi è una forte corresponsabilità delle Regioni su un tema, quello degli ammortizzatori sociali, fino a oggi di esclusiva competenza dello Stato. ” “La soddisfazione - prosegue Donazzan - è anche quella di avere già in qualche modo anticipato tali indirizzi con l’adozione di linee guida per la gestione dello stato di crisi in Veneto, condivise tra le parti sociali. ” “Nel frattempo - conclude Elena Donazzan - la votazione della Legge veneta sul lavoro permetterà di usare risorse regionali per le quali abbiamo chiesto al Bilancio di anticipare 65 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo e ulteriori 40 milioni di euro dai Fondi regionali che saranno sbloccati nell’immediato. ” . .  
   
   
ACCORDO STATO-REGIONI, UNA DICHIARAZIONE DELL´ASSESSORE PUGLIESE BARBIERI  
 
Bari, 16 Febbraio 2009 - Una dichiarazione dell’Assessore Regionale al Lavoro Marco Barbieri sull’accordo fra Stato e Regioni in materia di ammortizzatori sociali. "La natura altamente tecnica della materia degli ammortizzatori sociali ha determinato dichiarazioni e ricostruzioni imprecise sull’accordo fra Stato e Regioni raggiunto l’altra notte. Poiché ho rappresentato la Puglia nella trattativa, in continuo contatto con il Presidente Vendola, debbo fare alcune precisazioni". 1)La Puglia, come tutte le altre Regioni, ha messo a disposizione una somma ancora non quantificata, ma che ho valutato intorno ai 150 milioni di euro. Non “avrà” dunque 150 milioni, ma “darà” 150 milioni. È la prima volta, infatti, che incontriamo il Governo non per discutere quanto spetti alle Regioni, ma quanto le Regioni possono contribuire a uno sforzo economico che il Governo dichiara di non poter sopportare. E la cifra massima che le Regioni nel loro insieme metteranno a disposizione è di 2,7 miliardi. 2)Il Governo invece spenderà 5,35 miliardi di euro: ma di questi ben 4 sono tolti al Fas (fondo aree sottutilizzate), che dunque avrebbero dovuto andare per l’85% al Sud. È stato accolto il mio emendamento che impone per 2,4 miliardi di questi il rispetto della territorialità, ossia le indennità che saranno versate alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno perso il lavoro dovranno essere riservate per l’85% al Sud, e dentro questo per il 18% alla Puglia. Abbiamo insomma limitato, anche se non del tutto impedito, che l’emergenza sociale del Paese, e le indennità che dunque bisogna versare a chi rimane senza reddito, sia pagata con i soldi del Sud, come invece voleva il Governo. 3)La restante quota indicata dal Governo (1,4 miliardi) abbiamo chiesto che non fosse sottratta ad altri fondi statali che vengono versati da anni alle Regioni, e adoperati per l’obbligo formativo dei ragazzi che escono dalla scuola media, per l’apprendistato, per la formazione continua dei lavoratori. Su questo vi sono state rassicurazioni verbali, però non contenute nel testo dell’accordo. 4)L’accordo riguarda solo gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità) in deroga, e non quelli ordinariamente previste dalle leggi dello Stato (per esempio, la cassa integrazione dell’Ilva, della Sofim, ecc. ), che continueranno ad essere pagati unicamente con fondi nazionali: né potrebbe essere diversamente, per norme della Comunità Europea. Non è, insomma, una riforma degli ammortizzatori sociali, che il Governo si conferma non in grado di varare. 5)Nella legge 2/2009, all’art. 19, comma 9-bis, è previsto che il Governo, nell’attesa di accordi con le Regioni, anticipi una parte delle somme per la mobilità in deroga. Il Ministro Sacconi ha dichiarato al tavolo delle trattative che i decreti erano pronti, ma non li avrebbe firmati – violando la legge – se le Regioni non avessero firmato l’accordo. Nell’accordo abbiamo preteso che fosse prevista l’immediata emanazione di questi atti, per dare una risposta ai lavoratrici e alle lavoratrici interessati (in Puglia circa diecimila: emergenza Taranto, Tac salentino, ex Ccr di Bari, ecc. ). Mi aspetto che Sacconi abbia firmato nella giornata di ieri, mettendosi finalmente nella logica della responsabilità di fronte alle persone colpite dalla crisi, e della collaborazione fra le istituzioni, come hanno fatto le Regioni. 6)Non è vero, come ha dichiarato a un giornale - credo per una svista - il Ministro Fitto, che la parte di sostegno al reddito sia in capo al Governo (con i fondi di cui ho parlato prima). La parte di sostegno al reddito delle lavoratrici e dei lavoratori è a carico anche delle Regioni. 7)Infine abbiamo chiesto al Governo quanto meno di non guadagnarci, evitando di tassare le somme che le Regioni verseranno agli interessati: abbiamo ottenuto solo “il Governo si impegna ad esaminare” la questione. In definitiva, un accordo equilibrato perché, di fronte ad un Governo che non ha e non sa dove prendere i soldi, si viene incontro – per senso di responsabilità istituzionale delle Regioni – ad un’emergenza sociale di persone rimaste senza lavoro e senza reddito, e perché i danni per il Mezzogiorno sono stati molto limitati. Per funzionare questo accordo richiederebbe quanto meno alcune modifiche tecniche alla legge 2/2009: ma su questo, durante la trattativa, il Governo ha rifiutato il confronto; e richiederebbe molto spirito di collaborazione, che purtroppo ripetute dichiarazioni di questi giorni del Ministro Sacconi hanno dimostrato non esserci. La Puglia farà la propria parte, nella convinzione – del Presidente Vendola, mia, della Giunta – che la collaborazione istituzionale per provare a risolvere i problemi drammatici che la crisi provoca nella vita delle persone venga molto prima delle polemiche politiche e della corsa all’appropriazione di meriti inesistenti". . .  
   
   
OGGI SI RIUNISCE IN LIGURIA IL TAVOLO DI MONITORAGGIO SULLA CRISI ECONOMICA  
 
 Genova, 16 febbraio 2009 – Oggo alle ore 10 si riunisce3 nella sede della Regione Liguria il "tavolo di monitoraggio" sulla situazione del sistema economico e produttivo della regione costituito in seguito alla firma del "Patto per lo sviluppo" tra la Regione e le forze istituzionali, economiche e sociali della Liguria nello scorso dicembre. Di fronte alla crisi economica internazionale il "tavolo" ne esaminerà i riflessi sulla situazione ligure definendo gli interventi possibili e affrontando anche il tema della semplificazione delle procedure. Al patto avevano aderito 22 sigle oltre alla Regione Liguria: Confindustria ligure, Confapi, Cna, Confartigianato, Ascom, Confesercenti, Lega Coop, Confcooperative, Compagnia delle opere, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Terzo Settore, Unci, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Agci-agrital, Confcooperative Federcoopesca, Lega Cooperative Lega pesca. Alla riunione di lunedì 16 è stata invitata anche l´Abi. .  
   
   
CRISI LIGURE MENO FORTE GRAZIE A TESSUTO PRODUTTIVO, NECESSARIO PROCEDERE CON LA CABINA DI REGIA PER INDIVIDUARE PROVVEDIMENTI CONDIVISI  
 
Genova, 17 Febbraio 2009 - Dare continuità alla cabina di regia per individuare le azioni per far fronte alla crisi economica; proseguire con il monitoraggio delle opere pubbliche, aggiungendo alle 10 già individuate nuove opere, oltre ai grandi investimenti delle imprese private; fare il punto sui finanziamenti pubblici che si mettono in circolo, 1,3 miliardi derivanti dai fondi europei oltre ai 150 milioni di euro individuati dalla Regione per aiutare il sistema Liguria, accanto alle risorse derivanti dai de - finanziamenti delle opere ferme ormai da molti anni che potranno essere rimesse in circolo, il tavolo per l´accesso al credito per le imprese che si avvale, al momento dei 60 milioni di euro attivati dalla Regione Liguria e da Unioncamere, controllo dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e delle grandi imprese nei confronti delle piccole, con particolare riferimento ai ritardi di pagamento nel settore sanitario e semplificazione amministrativa per ottenere una velocizzazione delle procedure e consentire l´arrivo dei finanziamenti. Sono questi i cinque punti individuati dal tavolo di monitoraggio riunito questa mattina in Regione dopo la firma del patto per lo sviluppo avvenuta a dicembre, alla presenza del presidente, Claudio Burlando, del vicepresidente, Massimiliano Costa, degli assessori alle Finanze, Giovanni Battista Pittaluga, all´Ambiente, Franco Zunino, al Lavoro, Enrico Vesco, alle Infrastrutture, Carlo Ruggeri, del presidente di Filse, Edo Bozzo, accanto a Abi Liguria, Confindustria ligure, Confapi, Cna, Confartigianato, Ascom, Confesercenti, Lega Coop, Confcooperative, Compagnia delle Opere, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, terzo settore, Unci, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Agci-agrital, Confcooperative Federcoopesca e Lega Cooperative lega pesca, dopo la firma del patto per lo sviluppo avvenuta a dicembre. Un protocollo d´intesa sottoscritto con le forze economiche e sociali che definisce un sistema di azioni strategiche per far fronte alla gravità della crisi economica finanziaria. Una crisi che in Liguria, come è stato sottolineato questa mattina nel corso dell´incontro con le 22 sigle che hanno aderito al patto, ha un effetto attenuato rispetto ad altre regioni. "Sia perché - ha ribadito il presidente Burlando - le nostre imprese producono meno per la famiglia e di più per altri soggetti, sia per la mole di misure messe in campo in questi mesi dalla Regione Liguria". In un documento presentato da Confartigianato Liguria e frutto di dati Censis si evince infatti che la Liguria risulta al primo posto in Italia per il peso della manovra regionale con 495 milioni di euro e al secondo posto, dopo il Molise, rispetto al Pil, con l´1,4%. "Un´ancora di salvataggio alla crisi economica - ha sottolineato il presidente della Regione, Burlando - è rappresentata dall´economia sociale alimentata per la maggior parte da soldi pubblici". Da qui la necessità - ha ribadito Burlando - di procedere con la "patrimonializzazione delle cooperative sociali, facilitando il loro accesso al credito, visto che rappresentano una parte importante dell´economia, che dà lavoro a 8. 000 addetti". Ma è soprattutto su tre punti in particolare che la Regione Liguria intende lavorare per arginare la crisi economica, coinvolgendo oltre alle 22 sigle aderenti al Patto, Province e Comuni liguri: sulla semplificazione amministrativa per ottenere un risparmio di soldi, sull´ accesso al credito e sull´accelerazione dei pagamenti del pubblico e delle grandi aziende private. "Questa mattina - ha detto Burlando - abbiamo ricevuto molti pareri positivi sull´avvio del tavolo di monitoraggio per le grandi opere, ed è per questo che andremo avanti per far diventare 20 le prime 10 grandi opere". A marzo è prevista la seconda tappa del tavolo di monitoraggio sulle grandi opere che avrà come capofila l´assessore alle Infrastrutture, Carlo Ruggeri. E lunedì 2 marzo è prevista la riunione del tavolo sulla semplificazione amministrativa che dovrà raccogliere le indicazioni delle associazioni e dei sindacati che approderanno in provvedimenti regionali legislativi. .  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, LORENZETTI SU ACCORDO REGIONI GOVERNO  
 
 Perugia, 16 febbraio 2009 – “Questo accordo è frutto del grande senso di responsabilità dimostrato dalle Regioni italiane che, sin dallo scorso mese di ottobre, quando già era evidente che la crisi economica si presentava con eccezionale gravità, hanno costantemente sollecitato il Governo ad una risposta comune”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, commentando l’intesa sugli ammortizzatori sociali in deroga, sottoscritta al termine dell’incontro Governo Regioni di ieri sera a Roma, al quale l’esponente umbro ha partecipato. Lorenzetti ha così proseguito: “Il sistema delle Regioni ha dichiarato con esattezza quante risorse è in grado di mettere in campo. Ci aspettiamo che altrettanta chiarezza e certezza siano assicurate dal Governo. In questi mesi abbiamo dato ampia prova di volere e sapere lavorare con il governo in una logica di comune responsabilità istituzionale di fronte al Paese e a tutela degli interessi dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese. Lo abbiamo fatto, per la verità con uno “stile” diverso da quello ministeriale, con determinazione e riservatezza, mettendo al bando la politica degli annunci e delle mirabolanti promesse, assumendoci le nostre responsabilità e rifiutando ogni tentativo di scaricarle su altri “pezzi” del sistema istituzionale italiano. Abbiamo saputo dimostrare con i fatti che le Regioni sott’altro che quei centri di spreco e sperpero del denaro pubblico, come in alcune circostanze ha voluto insinuare il Ministro Sacconi, mettendo, con le sue affermazioni, a repentaglio il raggiungimento dell’intesa. Le risorse che le Regioni hanno assicurato sono frutto di loro scelte consapevoli e coraggiose, nonostante il sistema delle autonomie locali si trovi di fronte a pesanti “tagli” della finanza pubblica, decisi proprio dal governo e rivolti, in particolar modo, ai settori della sanità, delle politiche sociali e di quella per la casa. Ovviamente, come recitano le prime righe dell’accordo, “il sistema degli ammortizzatori in deroga non rappresenta una riforma degli ammortizzatori sociali, né una devoluzione della funzione, ma costituisce uno sforzo congiunto tra Stato e Regioni collegato all’eccezionalità dell’attuale situazione economica”. Va inoltre sottolineato come questo sia un accordo “politico”, che soltanto dopo i passaggi in sede di Commissione europea e dopo la sottoscrizione delle intese regione per regione, sarà operativo. Questa intesa va ad aggiungersi, in Umbria, al pacchetto anticrisi già approvato dalla Regione. La situazione è grave. Ci auguriamo che il governo faccia anche dell’altro, soprattutto sul piano del sostegno all’economia”. .  
   
   
UN RUOLO DI PRIMO PIANO QUELLO DELLA CALABRIA NELLA RIUNIONE CON IL GOVERNO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.  
 
Reggio Calabria, 16 febbraio 2009 - Nella trattativa notturna tra Governo e Regioni per decidere come finanziare gli ammortizzatori sociali la Calabria ha giocato un ruolo di primo piano e nell´ accordo ha ottenuto che si possano riutilizzare le risorse del Fas ´congelate´ con la manovra economica estiva. Sono circa 300 milioni di Euro del Fondo Aree Sottoutilizzate che potranno essere riprogrammati per le emergenze del territori e che rischiavano di essere spostati dal Governo per altri impieghi. Per oltre un mese le Regioni ed il Governo si sono confrontati per trovare 8 miliardi di Euro necessari a finanziare la cassa integrazione in deroga, la cui richiesta è cresciuta là dove la crisi colpisce con maggiore pesantezza. La delegazione della Calabria, guidata dal vicepresidente Domenico Cersosimo, anche in rappresentanza delle altre Regioni del Mezzogiorno, ha saputo difendere i propri interessi in un´ottica di aiuto concreto ai lavoratori italiani che vedono chiudere fabbriche ed uffici. In piena notte si è chiuso il ´tavolo´ con il Ministro Raffaele Fitto con la sottoscrizione di un accordo che permette la solidarietà interregionale ma anche di evitare lo scippo dei fondi regionali destinati alla formazione (Fse) ed al Fas, ottenendo sia la riassegnazione alle Regioni delle risorse bloccate per colpa della legge 133/2008 (con vincolo di territorialità sia la nettizzazione dei fondi comunitari per il 2008 (cioè evitando le sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno). “L´accordo consentirà finalmente di utilizzare 8 miliardi di euro, di cui 2,65 direttamente di parte regionale, per fare fronte alla cassa integrazione in deroga. Le Regioni, in realtà, si impegnano molto di più per gli aiuti ai lavoratori, in quanto anche la quota nazionale aveva come destinazione interventi territoriali. Ma siamo molto soddisfatti -ha affermato Cersosimo in quanto abbiamo rimesso sul binario corretto la proposta iniziale del Governo che non teneva conto degli obblighi europei, del mix tra politiche attive e passive del lavoro, della provenienza territoriale delle risorse, dei precedenti interventi normativi del tutto illegittimi sui Fondi per le Aree Sottoutilizzate verso cui la Regione Calabria aveva ricorso alla Consulta". "Ci siamo battuti per introdurre nell´accordo un meccanismo che consenta alla Calabria di riavere le risorse bloccate al 31 maggio 2008, che il Cipe ci aveva assegnato per la programmazione 2000/2006 del Fondo aree sottoutilizzate, circa 300 milioni di euro di investimenti per la Calabria. Visto che con una nuova delibera Cipe il Governo intendeva riprogrammare 1. 200 milioni non impegnati finora dalle Amministrazioni centrali -ha sottolineato Cersosimo- abbiamo chiesto parità di trattamento. Richiesta che è stata accettata ed inserita nel testo dell´ accordo". Infatti, l´articolo 6-quater ella legge . 13312008 aveva bloccato al 31 maggio le risorse regionali per il Fas della programmazione 2000-2006, mentre la legge è entrata in vigore il 2l agosto. Al di là dell´illegittimità giuridica della norma, contestata dalla Calabria con un ricorso alla Corte Costituzionale, anche dal punto di vista tecnico la ´vacatio´ ha creato enorme confusione. Infatti, nel corso dei mese di giugno, luglio e agosto la Giunta regionale della Calabria aveva approvato 14 proposte di Accordo di programma quadro per un valore complessivo di circa 332 milioni dì euro a valere, principalmente, sulle risorse delle delibere Cipe n. 35/2005 e n. 3/2006, da stipulare con il ministero dello Sviluppo Economico ed altre amministrazioni centrali competenti per settore. Quattro di queste hanno anche finito l’iter dell´ Apq prima del 21 agosto 2008. "Devo dire che l´assidua partecipazione della Calabria a tutti i tavoli tecnici e politici di questo confronto ha contribuito attivamente ad arrivare alla proposta unitaria delle Regioni -ha sottolineato Cersosimo-, rafforzandone la posizione durante la trattativa con il Governo, senza divisioni tra Sud e Nord. Nonostante le diversità dei bisogni imposti dalla crisi economica ai sistemi produttivi locali abbiamo contrastato in maniera unitaria ed equilibrata, secondo una giusta strategia di solidarietà, l´assalto del Governo alle risorse destinate agli investimenti ed allo sviluppo del territorio. E´ così che abbiamo potuto rimettere in discussione anche lo ´scippo´ di una parte delle risorse regionali del Fas e la corretta ripartizione dell´ 85% e del 15% al Centro-nord". Un altro positivo risultato ottenuto nella notte dal ´tavolo´ di confronto con il Ministro stato l´impegno del Fondo Sociale Europeo per azioni combinate di politica attiva e di completamento del sostegno al reddito per le persone beneficiarie dei trattamenti in deroga, attraverso programmi formativi gestiti dalle Regioni. "Il ruolo della Regione Calabria, in difesa delle prerogative istituzionali del Fse è stato importantissimo. Infatti, l´obiettivo comunitario della formazione è senza dubbio ancora più necessario da raggiungere proprio nei momenti di crisi economica quando la manodopera deve quali-ficarsi e riconvertirsi per essere pronta all’impiego nel momento della ripresa, che dovrebbe ripartire a fine 2010". Infine, anche la quota di spesa corrente del Fse nel 2009 sarà esclusa dal patto di stabilità interno che le Regioni sono obbligate ad osservare. . .  
   
   
ACCORDO GOVERNO-REGIONI SU AMMORTIZZATORI IN DEROGA, DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE SPACCA.  
 
Ancona, 16 Febbraio 2009 - ´L´intesa Governo-regioni sugli ammortizzatori sociali in deroga dimostra che una collaborazione istituzionale responsabile garantisce risposte alla crisi veloci, concrete e integrate per la difesa di lavoratori e imprese. Diviene cosi` prioritaria anche su scala nazionale una misura anti-crisi che le Marche da tempo hanno gia` utilizzato con successo: la difesa con ammortizzatori in deroga delle categorie di tutti i lavoratori delle piccole imprese al di sotto di 15 dipendenti che sono esclusi dagli strumenti ordinari di protezione. Tali sostegni sono fondamentali per attutire gli effetti della crisi e salvaguardare la coesione sociale. Il Governo dovra` ora onorare una serie di impegni assunti con le Regioni, come l´assenso dell´Ue, il rispetto delle programmazioni regionali Fas e Fse, la territorializzazione degli interventi. Gli ammortizzatori in deroga per le politiche attive del lavoro oggetto dell´intesa opereranno in sinergia e potranno moltiplicare l´effetto del pacchetto anti-crisi gia` varato dalla Regione: contratti di solidarieta`; aiuti alle famiglie in difficolta`; sostegni agli enti locali per le politiche sociali; fondi di garanzia per dare liquidita` alle piccole imprese; finanziamenti europei (Bei) per nuovi investimenti; accelerazione dei lavori infrastrutturali programmati; velocizzazione di spesa della pubblica amministrazione. Per affrontare una crisi sempre piu` profonda e intensa e` comunque indispensabile un´azione di accompagnamento dell´intero sistema del credito, su scala nazionale e territoriale, per evitare fenomeni di razionamento della liquidita` difficilmente compensabili da parte delle istituzioni. Emerge sempre di piu` che a fare la differenza in questa crisi sara` soprattutto il comportamento lungimirante delle banche. ´ . .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VAL D’AOSTA HA INCONTRATO POSTE ITALIANE  
 
 Aosta, 16 febbraio 2009 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha incontrato, giovedì 12 febbraio, alcuni rappresentanti di Poste Italiane tra cui il Direttore della Filiale di Aosta Gianluigi Picollo e i responsabili per la Valle d’Aosta del Servizio recapito e del Servizio commerciale, Flavio Barotto e Massimo Di Francesco. All’ordine del giorno della riunione, la situazione del servizio postale in Valle d’Aosta, con particolare riferimento al recapito della corrispondenza e alla funzionalità degli uffici postali presenti sul territorio regionale, nonché i rapporti tra Poste italiane, Regione e enti locali. A seguito dell’incontro odierno è stato concordato di procedere all’aggiornamento del protocollo d’intesa tra le parti, scaduto nel marzo del 2008, con l’obiettivo di individuare nuove forme di collaborazione tra Poste, Regione e enti locali finalizzate al miglioramento dei servizi erogati alla comunità valdostana. Il Presidente Rollandin ha poi sottolineato la necessità che Poste Italiane risolva i disservizi che interessano il recapito della corrispondenza, ponendo la massima attenzione alle specificità della Valle d’Aosta. «Poste Italiane – ha detto il Presidente alla fine dell’incontro – ha assicurato che a breve saranno riavviate le relazioni sindacali per pervenire nel più breve tempo possibile ad una soluzione concreta dei problemi sorti relativamente al recapito della corrispondenza». .  
   
   
AD POSTE ITALIANE SCRIVE AL PRESIDENTE BASILICATA DE FILIPPO  
 
Potenza, 16 febbraio 2009 - In seguito alle sollecitazioni del presidente della Regione, Vito De Filippo, di evitare disagi ai lucani nella erogazione dei servizi postali, con la chiusura e la riduzione degli sportelli nei Comuni della Basilicata, l’amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, ha inviato al Governatore la seguente lettera: Gentile Presidente, la nostra società è consapevole dell’importanza della presenza sul territorio degli uffici postali, che svolgono un ruolo fondamentale nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Nella regione Basilicata, dove operano n188 uffici postali, solo nell’ultimo triennio sono stati effettuati importanti investimenti per potenziare ed ammodernare la rete degli uffici; in particolare sono stati completamente ristrutturati 19 uffici postali; resi più accoglienti e funzionali e sono stati installati ulteriori 44 cash dispenser, che consentono di prelevare denaro contante nell’arco delle 24h. Sono lieto, inoltre, di informarLa che il 10/02/2009 sarà aperto un nuovo ufficio nel Comune di Matera, ubicato nel palazzo direzionale, e che dal 02/01 è stato attivato anche il turno pomeridiano nell’ufficio di Potenza 5. Solo in otto uffici postali, tra cui anche Maratea Porto e Scalera, caratterizzati da ridotti flussi di clientela e da una scarsa domanda di servizi, sono stati adottati provvedimenti di rimodulazione oraria. A dimostrazione della disponibilità dell’Azienda, dall’inizio dell’anno è stato inoltre ripristinato il tavolo tecnico istituzionale con Anci Basilicata, finalizzato ad affrontare in maniera unitaria le situazioni inerenti gli uffici postali del territorio lucano. .  
   
   
PTRC: INCONTRO IN REGIONE SU AREE MONTANE BELLUNESI  
 
Venezia, 16 febbraio 2009 - Rispetto alla formulazione iniziale con cui era stato presentato, il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc) sta cambiando “pelle” e in questa fase di rimodulazione molte delle problematiche relative alle aree montane stanno trovando soluzione. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche per il territorio Renzo Marangon che, insieme all’assessore agli impianti a fune Oscar De Bona, si è incontrato il 13 febbraio a Palazzo Balbi con il presidente del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano (Bim) del Piave, Giovanni Piccoli su richiesta e in rappresentanza di diversi sindaci della provincia bellunese. Piccoli ha infatti sottoposto alcune osservazioni degli amministratori relativamente al Ptrc e alla sua correlazione con la pianificazione di livello provinciale. Uno dei temi più sentiti è quello dell’utilizzo delle risorse idroelettriche del territorio montano (che costituiscono il 75% delle energie rinnovabili) per un miglioramento della qualità della vita. L’assessore Marangon ha manifestato la sua totale disponibilità sulle questioni poste e ha informato che si sta lavorando ad un Ptrc molto asciutto ed essenziale. Il testo sarà portato quanto prima alla Valutazione Tecnica Regionale per poi essere adottato formalmente dalla giunta regionale. Seguirà la sua pubblicazione e la fase della raccolta delle osservazioni, durante la quale – è stato detto – potranno essere affrontate eventuali residue problematiche sollevate dai comuni bellunesi. L’assessore De Bona ha concluso sottolineando che quello di oggi è l’ultimo in ordine di tempo di molti incontri sul Ptrc, anche per garantirne l’omogeneità con i piani di settore come il Piano Neve. .  
   
   
DUE NUOVI BANDI PER AGEVOLARE E SOSTENERE L’INNOVAZIONE, LA RICERCA E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO NEL VENETO  
 
Venezia, 16 febbraio 2009 - La Regione del Veneto ha recentemente approvato il bando per i contributi a fondo perduto per la diffusione della qualità nelle piccole e nelle medie imprese e il bando per le sovvenzioni a sostegno di attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione e diffusione del trasferimento tecnologico, mettendo a disposizione più di 20 milioni di euro. Per l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, si tratta in entrambi i casi di agevolazioni molto utili per supportare la competitività del sistema produttivo veneto in quanto da un lato mirano a elevare la cultura e l’innovazione d’impresa in termini di ricerca e di sviluppo, dall’altro favoriscono iniziative volte a garantire la qualità dei processi e dei prodotti. Per presentare i due bandi regionali e soprattutto per spiegare i criteri di accesso alle risorse, l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, e il direttore di Veneto Innovazione, Enzo Moi, incontrano tutti i soggetti pubblici e privati interessati in tre diversi appuntamenti: lunedì, 16 febbraio, alle 16. 30, alla Fornace dell’Innovazione di Asolo (Treviso), martedì, 17 febbraio, alle 16. 30, al Vega di Marghera (Venezia) e mercoledì, 18 febbraio, alle 16. 30, al Centro Servizi Interporto Quadrante di Verona. .  
   
   
IN SICILIA PUBBLICATO BANDO PER AIUTI ALLE IMPRESE  
 
Palermo, 16 febbraio 2009 - L’assessore regionale all’Industria, Pippo Gianni, ha inviato per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Regione siciliana il decreto ed il bando per l’attivazione degli aiuti alle imprese di qualità, in attuazione all’articolo 1 “Aiuti agli investimenti” della legge 6 dicembre 2008 n. 23, ”Disposizioni per favorire lo sviluppo del settore industriale in Sicilia in attuazione del programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale (P. O. Fesr 2007/2013)”. L’obiettivo che si prefigge il sistema agevolativo è quello di consolidare e potenziare l’apparato produttivo siciliano maggiormente competitivo e di qualità. L’intervento si rivolge, infatti, solamente ai soggetti che dimostrano di possedere buone capacità imprenditoriali e che potenzialmente siano in grado di assicurare un effetto moltiplicatore, in termini di ricadute socioeconomiche sul territorio, di risorse pubbliche messe a disposizione per gli interventi oggetto di agevolazione. Al fine di raggiungere questo obiettivo con la massima efficienza ed imparzialità, l’Assessorato ha scelto regole chiare e automatismi trasparenti, inclusa la previsione di termini e modalità rigorosi da osservare per gli adempimenti delle imprese, pena il rigetto della domanda. Tutto ciò, per assicurare tempi brevi all’ individuazione dei beneficiari, all’ assegnazione - ed eventuale riassegnazione - dei fondi stanziati, nell’interesse delle imprese concorrenti e in vista della migliore allocazione delle risorse. Per la gestione degli interventi il dipartimento Industria e Miniere si avvale di un gestore concessionario, determinato con una convenzione tesa ad evitare duplicazioni dell’attività istruttoria e ad assicurare snellezza e rapidità procedurali. La domanda di agevolazioni deve essere redatta su un apposito modulo esclusivamente tramite lo specifico software predisposto dalla Regione, sottoscritta con firma digitale e presentata in forma elettronica al dipartimento Industria e Miniere e al gestore concessionario. Possono usufruire delle agevolazioni le micro, piccole o medie imprese che hanno operato negli ultimi tre anni, iscritte nel Registro delle imprese e, quelle di servizi, costituite sotto forma di società regolari, e non sottoposte a procedure concorsuali né ad amministrazione controllata. Le agevolazioni possono essere richieste, anche in combinazione fra loro, nelle seguenti tipologie: a) contributo in conto impianti; b) contributo in conto interessi; c) finanziamento agevolato. Le spese ammissibili, riguardano in generale: a) progettazioni ingegneristiche riguardanti le strutture dei fabbricati e gli impianti, sia generali che specifici, direzione dei lavori, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie, collaudi di legge, prestazioni di terzi per l’ottenimento delle certificazioni ambientali secondo standard e metodologie internazionalmente riconosciuti; b) suolo aziendale, sue sistemazioni e indagini geognostiche; c) immobili, opere murarie e assimilate, impianti generali e infrastrutture specifiche aziendali; d) macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all´attività amministrativa dell´impresa, ed esclusi quelli relativi all´attività di rappresentanza; mezzi mobili strettamente necessari al ciclo di produzione purché dimensionati alla effettiva produzione, identificabili singolarmente ed a servizio esclusivo dell´impianto oggetto delle agevolazioni; e) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; f) brevetti concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. I settori ammessi a finanziamento vanno dalle attività di estrazione di minerali da cave e miniere, alla lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi mediante surgelamento, salatura; lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi; produzione di oli e grassi vegetali e animali; produzione di piatti pronti a base di pesce, inclusi fish and chips; industria delle bevande; industrie tessili; confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia; preparazione e concia del cuoio e pelle; preparazione e tintura di pellicce; industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio; fabbricazione di carta e cartone; fabbricazione di prodotti chimici; fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici; fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche; fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi; fabbricazione di cavi a fibra ottica; fabbricazione di apparecchi per uso domestico o di altre apparecchiature elettriche; fabbricazione di apparecchi per istituti di bellezza e centri di benessere; recupero dei materiali; edizione di software, produzione di software, consulenza informatica e attività connesse; attività dei servizi d´informazione e altri servizi informatici; ricerca scientifica e sviluppo. .  
   
   
API MATERA: IN FORTE RITARDO LA PA NEI PAGAMENTI ALLE IMPRESE  
 
 Matera, 16 febbraio 2009 - "La burocrazia della Regione ritarda il trasferimento dei fondi agli enti locali e le imprese ricevono i pagamenti con enorme ritardo". Questa situazione è stata evidenziata dal presidente dell’Api di Matera, Nunzio Olivieri, in una lettera inviata al presidente e agli assessori della giunta regionale e ai dirigenti generali dei vari Dipartimenti. “Raccogliendo il malessere diffuso tra le imprese lucane – scrive Olivieri ai massimi rappresentanti della Regione - segnaliamo la situazione di gravissimo disagio in cui versano numerosi operatori che vantano crediti verso gli enti locali per lavori eseguiti e forniture effettuate”. “Il problema deriva dal fatto che la Regione trasferisce con enorme ritardo le risorse finanziarie, a causa di problemi burocratici che attengono alla farraginosità e alla complessità eccessiva degli itinera amministrativi dei vari Dipartimenti”. “Ciò comporta gli enti e le pubbliche amministrazioni destinatari delle somme siano impossibilitati a pagare gli stati di avanzamento e gli stati finali di prestazioni eseguite anche diversi mesi fa e per le quali le imprese hanno già versato tasse e contributi e pagato lavoratori e fornitori”. Il presidente dell’Api ricorda che le aziende che operano nel mercato degli appalti pubblici hanno equilibri economici e finanziari fortemente soggetti alla riscossione dei Sal, con il rischio concreto – che spesso purtroppo si concretizza – di rilevanti esposizioni debitorie al limite dell’insolvenza se non del fallimento. “E’ stridente la contraddizione – conclude Olivieri - tra la “legge regionale sullo sviluppo e la competitività”, approvata nei giorni scorsi con grande impegno del Presidente De Filippo, e una pubblica amministrazione che rallenta lo sviluppo imprenditoriale”. Di qui l’invito ad intervenire al fine di accelerare al massimo le procedure per il trasferimento dei fondi. .  
   
   
CRISI FISIA ITALIMPIANTI. BURLANDO SCRIVE A SCAJOLA: "IL GOVERNO PUÒ ATTIVARSI PER SUPERARE LA CRISI FINANZIARIA DELL´AZIENDA. LA REGIONE FARÀ LA SUA PARTE"  
 
Genova, 16 Febbraio 2009 - Il presidente della Regione Liguria ha scritto una lettera al ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola a proposito della grave crisi che sta vivendo la società Fisia Italimpianti, che ha avviato le procedure di mobilità per 136 dipendenti, di cui 78 nella sede di Genova, dove l´azienda opera con 250 lavoratori su un totale di 348. Nella lettera Burlando descrive le difficoltà finanziarie di Fisia, dovute ai mancati introiti per ingenti lavori effettuati in Campania sul fronte dell´emergenza rifiuti. L´azienda ha quantificato in 200 milioni questi crediti , che pesano negativamente sul resto dell´attività internazionale dell´azienda, specializzata nella realizzazione di impianti di dissalazione. "L´esigenza di salvaguardare e rilanciare una società che rappresenta un punto di eccellenza nella tradizione Italimpianti e nel paese - scrive tra l´altro Burlando - potrebbe trovare soluzione in iniziative, anche da parte del governo, volte a certificare e garantire, almeno in buona parte, i crediti di Fisia". Ciò potrebbe attivare un intervento del credito, con il quale sono già intervenuti contatti positivi. Tra l´altro è già previsto presso il ministero dello sviluppo economico un incontro sul problema Fisia, chiesto per iniziativa sindacale, il 19 febbraio prossimo. Burlando scrive inoltre al ministero che se si ritiene che la Regione Liguria "possa svolgere un ruolo costruttivo, siamo ovviamente disposti a impegnarci per quanto ci può competere". .  
   
   
CHIMICA SARDA: VIGILIAMO PER IL FUTURO  
 
Cagliari, 16 Febbraio 2009 - "La salvaguardia di un settore chimico così importante, com’è quello della filiera sarda del cloro, viene assicurata quando c’è un piano industriale che dia certezza sulle produzioni sarde (e non solo quelle di altri siti italiani) e quando viene dimostrata l’affidabilità finanziaria dell’investitore". Lo scrive l´Assessore regionale dell´Industria, Concetta Rau, in riferimento alle dichiarazioni rilasciate il 13 febbraio dal Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. "La discussione su questi punti - precisa Rau - è stata totalmente assente, nonostante le ripetute richieste avanzate al Ministro Scajola da parte delle istituzioni sarde e delle organizzazioni sindacali. Non si capiscono, dunque i toni trionfalistici usati dallo stesso Ministro". "L’impegno di un Governo regionale autorevole - conclude l´Assessore Rau - sarà quello di vigilare su questi punti fondamentali per non incorrere nuovamente nelle esperienze negative già vissute nella nostra regione, come quelle del sito di Ottana, dove le cessioni fatte dai Governi di centrodestra si sono poi rivelate catastrofiche proprio per la salvaguardia dei nostri settori strategici. Un esempio per tutti, la cessione della centrale da parte di Eni alla società Aes costituita con un capitale di appena 10mila euro: è serietà, questa? E dopo soli due anni sono venuti con le chiavi in mano per restituire l’impianto alla Regione". .  
   
   
VENETO LAVORO ESISTE E CONTINUERA´ AD ESISTERE. SI CONFERMA STRUMENTO INSOSTITUIBILE  
 
Venezia, 16 febbraio 2009 - Veneto Lavoro esiste ed esisterà ancora a lungo perché rappresenta un insostituibile strumento per le politiche della nostra regione e come tale è stato riconosciuto da maggioranza ed opposizione anche in questi giorni in aula. ” Lo dicono, in maniera congiunta, Elena Donazzan assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, e Giuliana Fontanella, presidente della terza commissione consiliare e relatrice in aula della legge sul lavoro. “L’incidente di percorso di ieri - proseguono Donazzan e Fontanella - non può precludere l’esistenza di quest’ente, punto di riferimento per l’osservatorio del mercato del lavoro, per l’assistenza tecnica al fondo sociale europeo, per l’apporto scientifico alle amministrazioni locali del Veneto e alle altre regioni italiane. ” “A tarda ora, - confermano assessore e presidente - dopo aver verificato il superamento di un vincolo del regolamento dell’aula, si è trovata la soluzione per mantenere all’interno del testo in discussione gli articoli relativi a Veneto Lavoro. Veneto Lavoro rimarrà, pertanto, in vigore se non altro perchè è stato istituito con apposita legge regionale. ” .  
   
   
TRENTO: ILLUSTRATA AI SINDACI LA MANOVRA FINANZIARIA  
 
Trento, 16 febbraio 2009 – Stracolmo, il 12 febbraio , il teatro Cuminetti del Centro S. Chiara, a Trento, dove non solo i sindaci di tutto il Trentino, ma anche molti amministratori, hanno risposto all’invito di Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica e agli enti locali della Provincia autonoma di Trento. Un appuntamento organizzato per illustrare i contenuti della manovra finanziaria per il 2009, con particolare riferimento alle politiche di investimento dei Comuni connesse al Fondo per gli interventi anticongiunturali dei Comuni stessi e agli strumenti di semplificazione delle procedure proposte dalla Legge finanziaria. “Una risposta così massiccia al nostro invito – ha esordito l’assessore Gilmozzi – conferma la bontà della nostra intuizione. Anziché girare, necessariamente in più tappe e in più giorni, le valli del Trentino, abbiamo ritenuto opportuno concentrare in un unico momento il necessario confronto su un tema tanto importante e che sappiamo quanto stia a cuore a chi é chiamato ad amministrare i Comuni del Trentino. Tra l’altro questo ci permette, nello spirito con cui il governo provinciale ha messo in campo ingenti risorse finanziarie chiamando all’impegno tutte le forze vive della nostra comunità, di accelerare ulteriormente gli interventi, in un momento nel quale occorre affrontare questo momento di crisi con la massima consapevolezza”. Momento quindi squisitamente tecnico, quello proposto al Cuminetti. Al fianco dell’assessore il presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Marino Simoni; il nuovo segretario generale della Provincia, Ivano Dalmonego (che ha l’incarico di coordinare le misure anticrisi varate per fronteggiare la difficile congiuntura internazionale); il nuovo dirigente del Servizio Autonomie locali, Giovanni Gardelli e Marina Gasperetti, del Dipartimento lavori pubblici. Nel suo intervento l’assessore Gilmozzi ha ricordato e ribadito i termini della proposta di bilancio 2009: “Un segnale preciso di sostegno al welfare e al reddito delle famiglie attraverso un Fondo speciale aggiuntivo di 850 milioni di euro, una manovra che da sola rappresenta il 5 per cento del Pil del Trentino. Abbiamo introdotto forme e metodologie innovative, che stanno suscitando anche l’interesse di altri territori e di altre regioni, perché siamo convinti che all’eccezionalità del momento si deve rispondere con tempestività e con grande fiducia”. “In questo quadro – ha aggiunto Gilmozzi rivolgendosi ai sindaci di tutto il Trentino – diventa dunque importante il Fondo, 120 milioni di euro complessivi, messo in campo per le comunità locali. La gran parte delle amministrazioni ha davanti ancora un anno di attività e diventa dunque decisivo che i Comuni riprogrammino le loro azioni di investimento e i loro progetti a favore di interventi immediati, che diventino occasione e risorsa anche e soprattutto per le imprese trentine. Queste risorse devono quindi essere subito messe in circolazione, privilegiando ovviamente interventi sul territorio che siano realizzabili con la rapidità e la tempestività necessari. Ci rendiamo conto che questo può suscitare dubbi, domande, necessità di chiarimenti tecnici. Per questo abbiamo voluto questo momento di illustrazione da una parte e di confronto dall’altra. Perché è dall’impegno congiunto di Provincia ed enti locali che gli investimenti per le nostre imprese – e qui si parla di una manovra capace di sostenere il 2-3 per cento del Pil trentino – potranno dare i frutti attesi”. Così gli interventi che hanno poi fatto seguito a quello dell’assessore Gilmozzi hanno ribadito, anche con semplificazioni pratiche, lo spirito che questa manovra vuole perseguire. Con la capacità di rapida programmazione, (con schede veloci per permettere screening altrettanto rapidi) e con una decisa semplificazione normativa in grado di togliere di mezzo talune incrostazioni burocratiche. .  
   
   
BUONO FAMIGLIA IN LOMBARDIA: DA OGGI VIA ALLE DOMANDE 20 MLN PER QUELLE CON REDDITI BASSI E 3 FIGLI MINORI  
 
Milano, 16 febbraio 2009 – Da oggi e fino a venerdì 13 marzo si potranno presentare alle Asl le domande per ottenere il "Buono Famiglia", il contributo di 1. 500 euro che verrà corrisposto, in tre trance di 500 euro, alle famiglie a basso reddito che hanno almeno tre figli minorenni. Si entra così nella fase operativa di un provvedimento straordinario istituito dalla Regione Lombardia "a favore delle famiglie - come spiega il presidente Roberto Formigoni - per aiutarle ad affrontare una situazione economica che si prospetta più difficile di quelle degli anni passati. Un provvedimento che si affianca agli altri adottati con le stesse finalità: sostegno alle piccole e medie imprese, garanzie ai crediti che queste stesse imprese hanno verso il sistema bancario, rifinanziamento del sostegno agli affitti, ecc". Secondo l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, saranno circa 15. 000 le famiglie interessate: "Si tratta di nuclei dal reddito medio basso - spiega - che devono proseguire senza incertezze il compito di accudire i figli, accogliere gli anziani, assistere i disabili". Questo nuovo bonus regionale, che viene ad aggiungersi ad analoghi interventi messi in campo dal Governo in queste settimane, interviene sulle famiglie più bisognose, sostenendo in particolare quelle più numerose. Una decisione che cerca di coniugare le limitate risorse disponibili (circa 20 milioni di euro) con gli impegni della Regione anche su altri fronti. "Per le famiglie di ceto medio - spiega ancora l´assessore Boscagli - esiste da tempo una politica regionale che incide positivamente sull´assistenza e sull´educazione. Questo bonus si occupa invece della fascia più a rischio nell´attuale contesto economico. Potrà essere richiesto infatti dalle famiglie con almeno tre figli (compresi quelli in affido) minorenni, uno dei quali deve avere meno di sei anni. Abbiamo voluto includere la fascia di età 0-6 anni perché è quella nella quale l´onere della cura è più elevato e per la quale invece non sono previsti altri sostegni". Per poter essere ammessi alla misura è necessario avere un Isr (Indicatore della Situazione Reddituale), riferito ai redditi percepiti da tutti i componenti della famiglia nel 2007, non superiore a 10. 000 euro. Al calcolo dell´Isr concorrono il numero dei componenti della famiglia, il reddito complessivo (eventualmente ridotto del canone annuale di locazione dell´abitazione di residenza) e altre caratteristiche strutturali (famiglie con un solo genitore e con due genitori lavoratori; presenza di persone con handicap o invalidità). Una scelta che viene così motivata da Boscagli: "L´utilizzo dell´Isr, preferita al più utilizzato (e discusso) Isee (Indicatore di Situazione Economica Equivalente), permette di valorizzare elementi qualitativi particolarmente interessanti ai fini di una equa ripartizione dello stanziamento complessivo di 20 milioni di euro previsto dalla Giunta regionale per questo provvedimento. Uno stanziamento che riteniamo ´iniziale´: se si ripresentasse la necessità si cercherà di ricavare dal bilancio regionale ulteriori disponibilità". Anche per questo motivo il bonus ha un carattere sperimentale e verrà sottoposto ad una valutazione rispetto all´applicazione dei nuovi criteri della ripartizione. "In un prossimo futuro - conclude Boscagli - gli stessi nuovi criteri introdotti dal bonus potrebbero allora essere riproposti per interventi a beneficio di una fascia più ampia di popolazione, includendo anche le famiglie di ceto medio. Privilegiare chi ha tre figli, chi deve pensare a disabili e a anziani, significa prevedere un principio di equità che dovrebbe informare tutte le politiche pubbliche". La domanda va presentata agli sportelli appositamente predisposti presso i distretti delle Asl, alle quali spetta anche la raccolta delle domande, la verifica della loro ammissibilità, la predisposizione delle graduatorie degli aventi diritto in base al reddito, l´erogazione dei contributi e la verifica della veridicità dei dati che i richiedenti hanno fornito. L´asl ha anche il compito di fornire informazioni, di comunicare alle famiglie l´assegnazione del contributo e di disporre per il bonifico o per l´invio del vaglia postale. .  
   
   
FAMIGLIE NUMEROSE: SCADE OGGI NEL VENETO IL BANDO RIVOLTO A COMUNI PER RIDURRE TARIFFE A FAVORE FAMIGLIE; BUDGET DI 3 MILIONI EURO  
 
 Venezia, 16 febbraio 2009 - E’ di 3 milioni di euro il budget messo a disposizione dalla Regione Veneto-assessorato alle politiche sociali per il 2008 e relativo a un bando rivolto ai Comuni che scade lunedì prossimo 16 febbraio e che assegnerà contributi regionali per abbattere i costi dei servizi per le famiglie numerose del Veneto, in particolare per quelle con quattro o più figli. Lo ricorda Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, precisando che “poiché la scadenza del 15 febbraio è giorno festivo viene rimandata al giorno successivo e cioè lunedì 16 febbraio. Mi stupisce perciò, lo dico con simpatia, che alcune amministrazioni comunali, ad esempio quella di Treviso, diano già per certa l’erogazione del contributo regionale, quando i termini non sono ancora scaduti e deve ancora iniziare l’iter istruttorio della Regione di verifica dei progetti inviati. Tornando al merito del bando, ricordo che esso prevede che le amministrazioni comunali possano attuare iniziative sperimentali nel campo delle politiche tariffarie a beneficio delle famiglie numerose, perché – spiega Valdegamberi – vogliamo dare un segnale forte di riconoscimento della centralità della famiglia. Tra i criteri che seguiremo quello del numero di famiglie numerose presenti nei territori comunali e quello degli indicatori di qualità tra cui la capacità e la sensibilità delle Amministrazioni comunali di aggiungere proprie risorse a quelle regionali per la realizzazione dei progetti. Non si tratta di un’iniziativa di tipo assistenziale ma promozionale. La logica che vogliamo affermare - aggiunge l’Assessore - è di considerare la famiglia una risorsa sociale di primaria, imprescindibile importanza, che va sostenuta e riconosciuta perché investire sulla famiglia significa determinare un effetto moltiplicatore delle risorse impiegate che è tanto più fondamentale oggi con la crisi economica diffusa”. Le tariffe di favore per le famiglie numerose - informa l’Assessore - potranno essere sperimentate dalle amministrazioni comunali in relazione a diversi settori dal trasporto scolastico agli asili nido, libri scolastici, borse di studio, dall’Ici alle mense scolastiche, dal trasporto pubblico alle attività culturali e a quelle sportive, alle abitazioni adeguate. Etc. Gli enti locali, inoltre, anche in forma associata, per esempio le conferenze dei sindaci, potranno sperimentare creazione di forme di microcredito per le fasi evolutive delle famiglie numerose e in ciò la Regione Veneto si farà promotrice di particolari favorevoli convenzioni con gli istituti di credito anche attraverso l’assegnazione del “Marchio Famiglia”. .  
   
   
CONVEGNO: L’ETÀ PENSIONABILE DELLE DONNE  
 
Catanzaro, 16 febbraio 2009 - Si è svolto il 13 febbraio a Catanzaro, nella sala consiliare del Comune, il convegno “Non ho l’età… Donne, lavoro ed età pensionabile” promosso dalla consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta in collaborazione con il dipartimento Dopes dell’Università “Magna Graecia”. I lavori, sono stati introdotti dall’assessore regionale al Lavoro Mario Maiolo e conclusi dal presidente della Regione Agazio Loiero. Le relazioni sono state tenute dai professori Antonio Viscomi, docente di Diritto del Lavoro nell’Ateneo di Catanzaro, e Valeria Maione, docente di Economia nell’Università di Genova. E Genova. Al convegno hanno partecipato tra gli altri, Giuseppe Fragomeni, dirigente generale del dipartimento Presidenza della Regione, Antonio Carnevale, dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Antonia Lanucara, presidente della commissione regionale Pari Opportunità, Benedetto Di Iacovo, presidente della commissione calabrese per l’Emersione del lavoro non regolare. “La recente sentenza della Corte di Giustizia europea che ha condannato l’Italia per non avere ancora adeguato il sistema pensionistico in relazione all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne – ha affermato la consigliera Stella Ciarletta – ha acceso un dibattito a livello nazionale sul tema e sulle possibili conseguenze sia in termini di impatto economico che sociale”. .  
   
   
CENTRO PARI OPPORTUNITÀ: PRESENTATA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA DAL TITOLO “A PROPOSITO DI DONNE”  
 
Perugia, 16 febbraio 2009 – Cinque film, tutti al femminile, per riflettere sulla differenza di genere. E’ quanto si propone la rassegna cinematografica dal titolo “A proposito di donne. ”, organizzata dal Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia e il cinema Zenith. L’iniziativa, presentata il 13 febbraio a Perugia dalla presidente del Centro, Daniela Albanesi, Riccardo Bizzarri del cinema Zenith di Perugia e dal direttore del centro di attività culturali e ricreative dell’Università per Stranieri, Rosella Vinerba, rientra nelle proposte organizzate dal Centro in occasione dell’8 marzo e prevede film e documentari in cui autori e autrici propongono storie ed esperienze di vita. Il primo appuntamento è in programma per lunedì 16 febbraio, alle ore 21, con il film Ossidiana di Silvana Maya, il lunedì successivo (23 febbraio) sarà la volta di “Se chiudi gli occhi” di Lisa Romani, il 3 marzo sarà proiettata la pellicola “Bellissime” di Giovanna Gagliardo, il 9 marzo “Semplicemente Anna. ”, film documentario sulla figura di Anna Magnani, di Carlo Cotti (ore 21), e “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini (22,30), lunedì 16 marzo, alle ore 21, “Vogliamo anche le rose”, di Alina Marazzi. Seguiranno dibattiti aperti ai quali interverranno anche i registi di tre pellicole. “Il Centro per le Pari Opportunità, fin dal momento della sua istituzione, ha stabilito tra le sue finalità di diffondere e valorizzare i saperi delle donne e la produzione letteraria, scientifica e artistica femminile nelle sue forme più diverse – ha detto la presidente del Centro – In questa direzione abbiamo scelto di organizzare ‘A proposito di donne. ’ che prevede la proiezione di film e documentari che hanno come protagoniste donne diverse che raccontano e si raccontano. Le loro storie offriranno al pubblico una preziosa occasione di confronto sui mille significati dell’essere donna oggi, anche alla luce delle trasformazioni avvenute nei processi di costruzione dell’identità femminile. Il cinema – ha aggiunto – può essere rivelatore di un cambiamento in atto, ma anche un laboratorio attivo rispetto alle trasformazioni sociali. Per questo abbiamo deciso di affiancare alle proiezioni l’incontro con le registe che potranno testimoniare il loro lavoro di donne di una nuova generazione, attrici, sceneggiatrici, autrici, che decidono di proporre il proprio sguardo autonomo e la propria sensibilità”. Il curatore della rassegna cinematografica, Riccardo Bizzarri, ha ricordato che la visione dei film è gratuita ed ha annunciato la presenza in sala di tre registi, Silvana Mayo, Lisa Romano e Carlo Cotti. “Ci faranno conoscere – ha riferito – il ruolo delle donne nel cinema. Un ruolo sicuramente complesso nel quale oggi lavorano molte giovani registe. Da segnalare – ha detto – il film documentario su Anna Magnani che ripercorre la carriera dell’attrice romana e offre uno sguardo intenso su una donna delle donne di spettacolo più importanti del Novecento”. La professoressa Vinerba dell’Università per Stranieri ha evidenziato che “la rassegna è un’occasione per diffondere tra gli studenti la cultura di un cinema di qualità e un modo per approfondire in modo piacevole tematiche di grande interesse”. L’incontro si è svolto nella nuova sede del Centro per le Pari Opportunità, Largo Cacciatori delle Alpi 5, “che risponde meglio – ha detto Daniela Albanesi – alle esigenze delle donne che usufruiscono dei nostri servizi. In particolare, ciò vale per coloro che si rivolgono al ‘Telefono Donna’ che potranno essere accolte in un luogo più discreto e con un ingresso riservato. Inoltre, la nuova sede permetterà un più facile accesso alla Biblioteca delle Donne, intitolata a Laura Cipollone, che dispone di un vasto patrimonio librario suddiviso in fasce tematiche e aperta al pubblico tutti i giorni”. .