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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Marzo 2009
SVOLTA DEGLI ANTICORPI NELLA RICERCA SULLA "MALATTIA DELLA MUCCA PAZZA"  
 
 Bruxelles, 9 marzo 2009 - Ricercatori dell´università di Liverpool (Regno Unito) hanno scoperto la struttura atomica del "legame" tra una proteina del cervello e un anticorpo che potrebbe essere essenziale per la scoperta di una cura per le malattie neurodegenerative come la variante Cjd (Creutzfeldt-jakob Disease, ovvero malattia di Creutzfeldt-jakob). Le loro scoperte sono pubblicate nei Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). Nel corso degli ultimi vent´anni la variante Cjd è stata sui titoli di tutti i giornali, a causa della sua capacità di propagarsi nell´uomo partendo dai bovini, in cui provoca l´encefalopatia spongiforme bovina (Bse), anche conosciuta come "malattia della mucca pazza". Si tratta di una patologia neurodegenerativa progressiva che nell´uomo si può sviluppare dopo aver ingerito alimenti a base di carne bovina infettata dal Bse. Il prione, un tipo particolare di proteina, è responsabile dello sviluppo della variante Cjd. I prioni possono causare una serie di malattie conosciute come Tse (Encefalopatiti spongiformi trasmissibili) che includono la malattia della mucca pazza nei bovini e la scrapie nelle pecore. Le malattie prioniche sono disturbi neurodegenerativi che colpiscono sia l´uomo che gli animali, e si sviluppano quando una proteina cerebrale naturale chiamata Prp entra in contatto con i prioni infettati. I prioni poi trasformano le proteine Prp cambiandone le caratteristiche e questo porta ad un accumulo della proteina nel cervello, provocando la morte delle cellule cerebrali. Gli scienziati di Liverpool stanno esaminando se l´immunizzazione attraverso determinati anticorpi che si "attaccano" alle Prp potrebbe curare la malattia e possibilmente prevenirne lo sviluppo. Per avere un quadro più chiaro del collegamento tra Prp e anticorpi, gli scienziati hanno usato la tecnologia della cristallografia a raggi X, creando un´immagine tridimensionale di come un anticorpo chiamato Icsm18 si legherebbe alle proteine prione e alle cellule proteiche Prp. Samar Hasnain, professore di biofisica molecolare alla University of Liverpool, ha detto: "Per indicare il punto dove l´anticorpo si "attacca" alla proteina, abbiamo usato la cristallografia a raggi X, diffusa dal vincitore del premio Nobel Max Perutz. Cosa importante, abbiamo scoperto che il punto in cui si incontrano la proteina e l´anticorpo, è lo stesso in cui gli scienziati del Prion Unit del Mrc (Medical Research Council) hanno individuato un aminoacido singolo, di cui ora sappiamo che ha un impatto importante sulla suscettibilità del paziente verso il prione della malattia. " Gli scienziati del Mrc Prion Unit presso la University College London (Regno Unito), hanno collaborato con i ricercatori dell´università di Liverpool, e hanno scoperto che l´anticorpo Icsm18 non soltanto potrebbe aiutare a prevenire l´infezione delle cellule cerebrali da parte dei prioni, ma potrebbe anche invertire il danno già causato dalla malattia. Il professor John Collinge, direttore della Mrc Prion Unit, ha detto: "Abbiamo dimostrato che l´Icsm18 ha il suo potenziale terapeutico più alto negli studi basati sugli animali e sulle cellule, dobbiamo però ancora stabilire il suo impatto sulle persone con una variante Cjd o altre malattie prioniche. Stiamo, perciò, attualmente lavorando alla produzione di versioni umane degli anticorpi per compiere test sugli umani in futuro. " Per ulteriori informazioni, visitare: University of Liverpool: http://www. Liv. Ac. Uk/ Medical Research Council (Mrc): http://www. Mrc. Ac. Uk/ .  
   
   
MALATTIE CARDIOVASCOLARI: MENO RISCHI GRAZIE ALLA GENETICA INDIVIDUATO UN NUOVO GENE RITENUTO RESPONSABILE DELLA REGOLAZIONE DELLA RIGIDITÀ ARTERIOSA, PATOLOGIA TRA LE PIÙ PERICOLOSE PER IL NOSTRO SISTEMA.  
 
Roma, 9 marzo 2009 - Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di mortalità nel mondo occidentale e, in particolare, le patologie delle grandi arterie giocano un ruolo fondamentale nella loro patogenesi. In questo senso la rigidità arteriosa, di cui si tende a soffrire in età avanzata o per errati stili di vita, è considerata ad alto rischio per l’insorgenza di malattie come l’aterosclerosi o l’ipertensione. Ma uno studio condotto dall’Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia (Inn) del Consiglio nazionale delle ricerche di Cagliari, in collaborazione con vari gruppi internazionali, ha ora evidenziato che un gene, il Col4a1, è implicato in questa patologia, aprendo così la strada a nuove strategie di trattamento e prevenzione delle malattie cardiovascolari. “Nell’ambito del progetto Progenia, nato per ricerche legate ai processi di invecchiamento e completamente finanziato dal National Institutes of Health americano, abbiamo condotto uno studio di associazione sul genoma di oltre 4. 000 individui sardi, constatando che il Col4a1 svolgeva un ruolo determinante nello sviluppo della rigidità arteriosa”, spiega Manuela Uda, ricercatrice dell’Inn-cnr e responsabile scientifico del progetto. “Tra i vari metodi di valutazione arteriosa, abbiamo scelto di sottoporre i volontari alla misurazione della velocità dell’onda di polso (Pulse wave velocity, Pwv) che rappresenta senza dubbio uno dei parametri più utili per approfondire lo studio della rigidità o elasticità arteriosa”, prosegue Serena Sanna, ricercatrice Inn-cnr. “Si tratta di una metodologia non invasiva che permette di calcolare una serie di indici di struttura e di funzione vascolare”. “Grazie all’applicazione di nuovi metodi di bio-informatica e statistica è stato possibile analizzare in un breve periodo di tempo oltre 360 mila variazioni nucleotidiche in 4. 221 individui”, prosegue la ricercatrice. “Questo ci ha permesso di identificare varianti del gene Col4a1 in associazione con la Pwv suggerendo, per la prima volta, che l’interazione tra cellula e matrice cellulare possa esercitare un ruolo importante nella regolazione della rigidità arteriosa”. “Questo risultato è stato confermato in un gruppo indipendente di 1. 828 sardi e 813 volontari appartenenti allo studio degli Old Order Amish in Pensilvenia, Stati Uniti”, precisa Manuela Uda. “Ulteriori ed approfonditi studi saranno necessari per comprendere il meccanismo d’azione di questo gene e poter così sviluppare nuovi interventi atti a ritardare o prevenire i rischi associati ad un’ accelerata rigidità delle arterie”. “Progenia studia il Dna di 6000 abitanti di quattro paesi dell’Ogliastra: Lanusei, Ilbono Elini ed Arzana. Questa popolazione è rimasta isolata per millenni e probabilmente deriva da un numero ristretto di individui fondatori”, conclude il professor Antonio Cao, membro del progetto Cnr. “La popolazione locale, che attivamente e volontariamente partecipa al progetto, si conferma ancora una volta come ottimale per gli studi volti a identificare basi genetiche che sono comuni non solo ai sardi, ma anche a popolazioni europee e americane”. La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale Circulation: Cardiovascular Genetics, è stata condotta principalmente dal gruppo di ricerca dell’Inn-cnr nella sezione staccata di Lanusei in collaborazione con il gruppo scientifico americano del National Institute of Aging (Nia) coordinato da David Schlessinger e con Alan Shuldiner del Dipartimento di medicina dell’Università del Maryland di Baltimora, Usa. .  
   
   
FORUM INTERNAZIONALE GRECO DI BIOTECNOLOGIA  
 
Atene, Grecia, 9 marzo 2009 - L´8 e 9 maggio si terrà ad Atene (Grecia) il Forum internazionale greco di biotecnologia. L´evento di due giorni presenterà alcuni degli ultimi sviluppi nella ricerca e nella scienza riguardanti la bio-medica, l´agro-biotecnologia, i biocarburanti, la biotecnologia ambientale e le loro applicazioni commerciali. La quinta edizione del forum è sostenuto dall´Associazione europea per le bio-industrie (Europabio), la federazione europea di biotecnologie (Efb), l´Associazione ellenica di biotecnologie, l´Associazione farmacologica greca, la camera greca per il commercio e l´industria, l´Associazione europea per le industrie della biomassa (Eubia) e i ministeri di governo relativi alla scienza e allo sviluppo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Igbf. Gr/ .  
   
   
L’AZIONE REGIONALE VENETA PER L’IPOVISIONE  
 
Padova, 9 marzo 2009 - Nel Veneto sono stati attivati alcuni centri regionali di riferimento per la prevenzione, l’assistenza e la riabilitazione degli ipovedenti ma occorre ancora lavorare per realizzare una vera rete che li metta in relazione sinergica fra loro e con i restanti servizi sanitari della regione. Inoltre questa rete andrà collegata ad altri soggetti operanti nel sociale, nel mondo del lavoro, nella scuola per permettere la prevenzione di queste patologie ma anche la socializzazione degli ipovedenti. Lo ha detto l’assessore alla sanità Sandro Sandri il 5 marzo a Padova, in località La Mandria, in apertura di un corso di formazione sulle nuove tecniche di diagnosi delle malattie retiniche, destinato ai medici specialisti in oftalmologia e agli altri operatori sanitari impegnati in questo settore. Il presidente del Centro polifunzionale regionale per la promozione della salute e della vita sociale dei ciechi e degli ipovedenti di Padova, Giuseppe Scalise, ha ricordato che nel Veneto ci sono circa 8 mila ciechi e molti ipovedenti (si stima siano circa 100 mila) che non devono essere lasciati soli. Per questo gli aspetti sanitari non possono essere disgiunti da quelli di inserimento sociale. L’assessore Sandri ha brevemente ricordato le attività di prevenzione messe in atto dalla Regione, relative sia alla popolazione in età evolutiva, sia a quella in età adulta e anziana. L’esperienza finora condotta ha messo in rilievo alcuni punti critici che dovranno essere oggetto di un intervento mirato. In particolare l’assessore ha indicato come linee programmatiche una migliore standardizzazione dei metodi, tempi, modalità e valutazione degli screening che vengono eseguiti; la concentrazione di risorse da riservare a tutti i gruppi a rischio della popolazione, non solo i neonati e i soggetti diabetici; il potenziamento dell’offerta di attività di prevenzione primaria e il supporto alle azioni di ricerca finalizzate a favorire l’utilizzo delle nuove tecnologie per una diagnosi precoce dell’ipovisione. Sandri ha concluso assicurando anche un impegno specifico perché sia rinnovellata la legge nazionale n. 294/1997 che contiene le disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l´integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati. .  
   
   
II° CONGRESSO NAZIONALE DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE, L’A.I.I.S.G. (ASSOCIAZIONE ITALIANA INFERMIERI DI SALA GESSI).  
 
Riccione, 9 marzo 2009 - Al Palazzo dei Congressi di Riccione, il 29 e 30 maggio p. V. Si terrà il Ii° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Infermieri Sala Gessi (A. I. I. S. G. ). Il I° Congresso, attraverso il confronto tra gli operatori del settore (più di 500 i partecipanti pervenuti da tutta Italia), è stata l’occasione per evidenziare il ruolo dell’infermiere di sala gessi e di ciò che questa particolare branca dell’infermieristica è capace di esprimere e rappresentare. Riallacciandosi all’ultimo intervento del I° Congresso, tenuto dal Prof. Faldini - decano dell’ortopedia Pisana - che sottolineò quanto il “gesso ed il gessista siano ancora indispensabili in ortopedia e traumatologia”, il Ii° Congresso offrirà un ampio spettro di argomenti scientifici e legislativi aventi come obiettivo quello di fornire un aggiornamento professionale quanto più completo ed approfondito possibile. I temi trattati comprenderanno gli aspetti specialistici della professione infermieristica analizzando le procedure, i protocolli operativi specifici ed il perfezionamento della comunicazione e del passaggio di informazioni tra il personale infermieristico di sala gessi - pronto soccorso ortopedico e quello operante nelle strutture ad esso connesse: il tutto al fine di garantire una migliore assistenza al paziente. Farà il suo ingresso, quest’anno, il tema medico-legale: si affronteranno le competenze, le metodiche e le responsabilità degli infermieri che operano nelle sale gessi - pronto soccorso ortopedico d’Italia. Ulteriore tematica sarà quella legata ai traumi dello sport: l’impegno dell’infermiere nel trattamento incruento delle patologie traumatiche riguardo i diversi quadri anatomo-patologici ed alle sedi interessate. Infine, ampio spazio sarà dato alla tecnica degli apparecchi gessati con specifico riferimento all’utilizzo di metodiche riguardanti il confezionamento di apparecchi gessati particolari ed alla tematica dei disturbi e complicanze legati al loro uso. Il Congresso sarà anche l’occasione per ribadire la richiesta, proveniente dagli infermieri e fatta propria dall’Associazione, di veder riconosciuto all’infermiere di sala gessi il ruolo di “Infermiere specialistico di Sala Gessi”. Un cordiale saluto e arrivederci a Riccione! Ulteriori informazioni e modalità di iscrizione su: www. Aiisg. It http://www. Gecoeventi. It/congressoaiisg2009/ .  
   
   
VENETO: LEGGE SU CURE PALLIATIVE  
 
Venezia, 5 marzo 2009 - Il suo personale impegno perché la giunta regionale dia rapida attuazione alla legge per garantire cure palliative ai malati inguaribili o terminali, approvata il 5 marzo in Consiglio regionale, è stato assicurato dall’assessore alle politiche sanitarie Sandro Sandri intervenuto al termine del dibattito a Palazzo Ferro Fini. La legge, di cui è stata relatrice in aula Regina Bertipaglia, prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro l´anno per incrementare la rete attuale. L’assessore ha espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal Consiglio veneto su un tema così sentito come quello delle cure palliative destinate tanto a pazienti oncologici, quanto ad altre gravi patologie. Con una legge del 1999 a livello nazionale era stata prevista la costituzione di reti di cure palliative nelle aziende sanitarie, articolate in ambulatori, assistenza domiciliare e residenze specifiche (hospice). Il Veneto ha adottato i provvedimenti per dare attuazione a questa normativa e nel 2003 è stato approvato anche un programma finalizzato alla lotta al dolore. Nonostante questo e il buon impegno dimostrato dalle Ulss, non sono tuttavia ancora stati raggiunti i livelli organizzativi adeguati per dare risposta alle esigenze del territorio. In questo senso Sandri ha sottolineato l’opportunità di questa legge, che è innovativa nel panorama nazionale, per consolidare e razionalizzare l’offerta di cure palliative, puntando più sulla domiciliarità che sulla ospedalizzazione dei malati. In conclusione, l’assessore ha detto che la nuova normativa, che vede il Veneto prima regione a regolamentare la materia, dà maggior rango a quanto previsto dalla programmazione regionale, raccogliendo le spinte per un sistema migliore, più efficiente ed omogeneo dell’organizzazione delle cure palliative e della lotta al dolore che devono diventare sempre più un’espressione del grado di civiltà della nostra regione nei confronti della sofferenza. .  
   
   
SANITA’, ISTITUITO L’ALBO DEI COLLAUDATORI IN SICILIA  
 
Palermo, 9 marzo 2009 - E’ stato istituito l’Albo dei collaudatori delle opere pubbliche finanziate dal Dipartimento regionale per le infrastrutture, lo sviluppo e l’innovazione, per la comunicazione e per l’informatizzazione del settore sanitario: sarà suddiviso in due sezioni, quella dei componenti tecnici e quella dei pubblici dipendenti con professionalità amministrativa. L’albo verrà utilizzato per l’affidamento degli incarichi il cui importo risulta inferiore a 100. 000 euro e sarà continuamente aggiornato. L’elenco degli iscritti sarà consultabile in ordine alfabetico sul sito dell’assessorato regionale della sanità www. Regione. Sicilia. It/sanita/. “E’ un altro atto che va nella direzione della trasparenza amministrativa – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo –. L’albo non prevede alcuna graduatoria di merito ma permetterà, tutte le volte che dovrà essere affidato un incarico, una selezione comparativa dei curricula dei professionisti iscritti con l’obiettivo di operare la scelta migliore e di fare ruotare gli incarichi”. .  
   
   
IN RISPOSTA ALLE DICHIARAZIONI DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE FAZIO BANDO STAMINALI: «DA REGIONI NESSUNA RICHIESTA DI MODIFICA» INTERVENTO DEL COORDINATORE DELLA COMMISSIONE SALUTE ENRICO ROSSI  
 
Firenze, 9 marzo 2009 - Il coordinatore della Commissione salute della Conferenza Stato-regioni, Enrico Rossi, interviene in merito alle dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio sul bando di ricerca sulle cellule staminali. «Nella riunione della Conferenza Stato-regioni del 26 febbraio – afferma Enrico Rossi - è stato ratificato in modo unanime “l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulla proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali di bando di ricerca sanitaria per l’anno 2008 finalizzata per progetti di ricerca sulle cellule staminali” e in quella sede non è stata richiesta alcuna modifica al testo concordato in sede tecnica tra le Regioni e il Ministero del lavoro, salute e politiche». «Peraltro – conclude Enrico Rossi - l’utilizzo di cellule staminali di origine umana risulta precluso da quanto disposto dalla legge n. 40 del 2004». .  
   
   
SANITÀ IN PUGLIA: BILANCIO TRASPARENTE  
 
Bari, 9 marzo 2009 - Una grande operazione di trasparenza e di chiarezza quella che gli assessori alla Sanità e al Bilancio della regione Puglia, Tommaso Fiore e Michele Pelillo, hanno operato il 5 marzo, nel corso di una conferenza stampa convocata a margine della seduta del consiglio regionale, presentando i conti della sanità pugliese. Rinviata a mercoledì prossimo la discussione sia sui conti della sanità sia sul nucleare per consentire al Governatore Nichi Vendola di partecipare ad un dibattito così importante, i due Assessori hanno ritenuto utile commentare con la stampa i dati, ma soprattutto il grande lavoro in termini di accessibilità e di trasparenza, realizzato dallo staff tecnico della Regione per enucleare numeri, dati, costi, investimenti che caratterizzano l’80% del bilancio regionale. “Bisogna riconoscere che questo lavoro non era mai stato fatto - ha dichiarato l’assessore Pelillo - oggi, invece, chiunque può entrare nelle pieghe del bilancio. Negli ultimi anni il trend di deficit è stato sostanzialmente inalterato. Lievi le oscillazioni che si ripetono nei consuntivi presi in considerazione a partire dal 2005 ad oggi. Quello che a detta degli Assessori è cambiato è il metodo di intendere la sanità pugliese. Il precedente Governo regionale – ha detto Pelillo – ha chiuso i rubinetti. Attraverso due leggi è stato previsto il blocco delle assunzioni e non sono stati realizzati investimenti in termini di modernizzazione e di tecnologie. Noi abbiamo invertito la tendenza. Abbiamo ridotto gli sprechi, sebbene ci siano ancora oggi delle sacche di sperpero che si possono aggredire, ma abbiamo avuto una gestione sostanzialmente più dinamica, poiché abbiamo sbloccato le assunzioni e investito in tecnologie. Il vero problema della nostra sanità – ha proseguito l’assessore al Bilancio – è che la Puglia paga uno scotto meramente tecnico; in base ad un semplice principio di ripartizione fondi che ha come elemento discriminante l’età della popolazione, la Puglia si trova a ricevere meno fondi di quelli di cui avrebbe bisogno. Abbiamo cercato di introdurre nella concertazione per il 2009 un elemento più equo – ha riferito l’assessore Fiore – puntando sul criterio di deprivazione, ma oltre alla Sicilia nessun’altra Regione ha sostenuto la nostra proposta; quindi oggi come ieri facciamo i conti con risorse ridotte rispetto al fabbisogno reale. Il nostro fabbisogno, sin dagli anni ’90, è stato sottostimato perché legato principalmente ad un parametro come quello dell’età della popolazione. Una Regione a noi vicina in termini di popolazione è l’Emilia Romagna – ha proseguito Pelillo – che nel 2009 riceverà circa 750milioni di euro in più rispetto a noi. Questo dato la dice tutta sulla possibilità di risanare facilmente un bilancio a prescindere dalle oggettive capacità amministrative di chi gestisce e governa i processi sanitari. Non si tratta di individuare le migliori capacità ma c’è bisogno di uno sforzo politico, uno scatto di reni che veda al nostro fianco anche il Ministro pugliese per poter contare, nell’ambito della programmazione dei fondi 20010-2011, su risorse più adeguate alle effettive esigenze del territorio in termini di età della popolazione, di indici di povertà e di una crisi generale che inevitabilmente si ripercuoterà sulle spese sanitarie. Lo sforzo prioritario deve essere quello di riallineare la Puglia agli standard nazionali - ha concluso l’Assessore alla Sanità - per poter recuperare uno svantaggio oggettivo e per rendere la nostra Regione realmente competitiva. .  
   
   
FERMA PRESA DI POSIZIONE DEI MEDICI BRESCIANI CONTRO LA DENUNCIA DEGLI IMMIGRATI CLANDESTINI SUL TEMA DEL TESTAMENTO BIOLOGICO E FINE VITA L’ORDINE SI RIFÀ SPECIFICATAMENTE AD ALCUNI ARTICOLI DEL CODICE DEONTOLOGICO  
 
Brescia, 9 marzo 2009 - Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Brescia, alla luce dei recenti fatti di attualità che hanno un impatto particolare sulla attività dei medici e sulla salute dei pazienti, ha deciso di prendere ufficialmente posizione e far sentire la propria voce con decisione a supporto non solo degli iscritti all’Ordine, ma anche dei cittadini, a cui è posta l’attenzione principale dell’organismo provinciale. Il Decreto Sicurezza approvato dal Senato che chiede ai medici di denunciare i clandestini - attualmente all’esame della Camera dei Deputati - e le problematiche connesse al Testamento Biologico e alle cure di fine vita sono i temi più scottanti e l’Ordine di Brescia, in qualità di organo rappresentativo di tutti i medici bresciani, ha atteso che il clamore scomposto e spesso contraddittorio si attenuasse per proporre con semplicità e fermezza la propria posizione, rifacendosi ad indirizzi etici e professionali di validità universale. “A tutti i medici bresciani si chiede l’unità e il rispetto dei canoni etici sui quali vive e si fonda la nostra Professione” è in sintesi il messaggio che proviene dall’Ordine. “Il Consiglio Direttivo dell’Ordine di Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Brescia vede come improponibile e dannosa la possibile denuncia degli immigrati clandestini da parte dei medici ai quali si sono rivolti per chiedere assistenza. ” – afferma la nota del consiglio direttivo dell’Ordine – “Improponibile in quanto un medico non potrà mai violare l’essenza stessa della sua professione, per precise disposizioni del Codice Deontologico (articoli 2 - 3 - 4 -10 – 11) che ha sempre posto come base etica dell’attività medica il rispetto assoluto del segreto professionale e la difesa della fiducia accordata dal paziente, che si fida del giuramento fatto. Una denuncia dannosa per il rischio di non assistere malati clandestini permettendo così la diffusione di malattie infettive contagiose, che in tal modo non sarebbero adeguatamente curate presso strutture sanitarie”. In riferimento ai problemi relativi al Testamento Biologico e alle cure di fine vita, la risposta dell’Ordine si rifà alla rilettura attenta e meditata degli articoli del Codice Deontologico. Sostiene in proposito il Presidente dell’Ordine dei medici bresciani, Raffaello Mancini, che: “Poco possiamo avere da giudici e legislatori, ma molto possiamo dare se sapremo capire in ogni singola situazione nella quale verremo a trovarci cosa veramente ci chiede o può giovare a quell’uomo che più o meno consciamente ci si affida in momenti critici e drammatici”. Mancini prosegue: “Sostenerlo in una lotta per la vita ancora possibile, oppure accompagnarlo verso una fine ineludibile, non più giustificante, un accanimento divenuto inutile e forse dannoso”. Ecco dunque la raccomandazione ad una attenta rilettura degli articoli del Codice Deontologico. Essi sono: Art. 3 - Doveri del medico - Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. La salute è intesa nell´accezione più ampia del termine, come condizione cioè di benessere fisico e psichico della persona. Art. 16 - Accanimento diagnostico-terapeutico - Il medico, anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita. Art. 17 - Eutanasia - Il medico, anche su richiesta del malato, non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte. Art. 53 - Rifiuto consapevole di nutrirsi - Quando una persona rifiuta volontariamente di nutrirsi, il medico ha il dovere di informarla sulle gravi conseguenze che un digiuno protratto può comportare sulle sue condizioni di salute. Se la persona è consapevole delle possibili conseguenze della propria decisione, il medico non deve assumere iniziative costrittive né collaborare a manovre coattive di nutrizione artificiale nei confronti della medesima, pur continuando ad assisterla. .  
   
   
SANITA’, RUSSO A SACCONI: “NON SPEZZATE IL PERCORSO VIRTUOSO DELLA SICILIA”  
 
Palermo, 9 marzo 2009 – “Il Ministero del Welfare è a conoscenza dello sforzo che il governo della Sicilia sta producendo, fin dal giorno del suo insediamento, per rispettare puntualmente e rigorosamente le prescrizioni previste dal “Piano di rientro”, non solo con l’obiettivo di azzerare l’enorme deficit ereditato, ma anche di riqualificare e riorganizzare il sistema. Proprio per questo motivo non possiamo che condividere la necessità ribadita dal ministro Sacconi di perseguire quest’obiettivo, cosa che probabilmente stanno facendo anche le altre regioni meridionali. E’ sotto gli occhi di tutti che la Sicilia, nonostante il poco tempo a disposizione, ha ottenuto risultati importantissimi che saranno apprezzati, sostenuti e valorizzati in occasione della verifica col “tavolo ministeriale” in programma alla fine del mese di marzo”. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, commenta così le dichiarazioni rilasciate oggi alla stampa dal ministro Sacconi. “Non è certo con la minaccia del commissariamento - aggiunge Russo - che si ottiene l’obiettivo di offrire ai cittadini siciliani una sanità migliore. Anzi, mi permetto di dire che difficilmente, in una Regione a statuto speciale come la Sicilia, un commissario potrebbe fare di più rispetto a quanto finora è stato fatto in appena otto mesi. Cosa che, peraltro, il ministro Sacconi sa e ha più volte riconosciuto pubblicamente, apprezzando il cambio di direzione che questo governo regionale è riuscito a imprimere al sistema sanitario. Non penso, dunque, che il Governo nazionale possa essere animato da una improvvisa voglia di distruggere quanto costruito, spezzando un percorso virtuoso ben avviato e che ha prodotto frutti tangibili: penso, ad esempio, al provvedimento con cui sono stati contenuti i budget per le strutture convenzionate esterne e le case di cura; al decreto di rimodulazione della rete ospedaliera con il quale abbiamo ridotto i posti letto in Sicilia di 2. 571 unità secondo un programma di dismissione e riconversione già validato dal “tavolo ministeriale” con l’allegato cronoprogramma; alla riorganizzazione dei dipartimenti che da cinque sono diventati due; alla nomina di dirigenti generali capaci e ben apprezzati in tutta Italia; ai provvedimenti relativi alla riorganizzazione del 118, che a giorni vedranno la luce dopo una complessa fase di gestazione. Più in generale, penso ai tanti provvedimenti di riorganizzazione che rispondono alla necessità di un’azione di profondo risanamento contro gli sprechi e anche contro il malaffare. Di fronte a tutto ciò, mi rifiuto di pensare che il Governo possa limitarsi a giudicare il nostro lavoro con asettiche valutazioni da ragionieri, senza un attento e doveroso apprezzamento degli sforzi compiuti ed è per questo che sono fiducioso sul futuro della sanità siciliana”. .  
   
   
SANITA’, DUE CIRCOLARI DI RUSSO SU ASSISTENZA A STRANIERI E COMUNITARI  
 
Palermo, 9 marzo 2009 - “A tutela della salute individuale e collettiva va garantito l’accesso alle strutture sanitarie a tutti i cittadini stranieri non in regola con le norme di soggiorno e vige l’assoluto divieto di effettuare alcun tipo di segnalazioni all’autorità, salvo i casi in cui - a parità di condizioni con il cittadino italiano - sia obbligatorio il referto medico”. Lo precisa una circolare inviata dall’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ai manager delle aziende con la quale si ribadisce che è ancora vigente la normativa approvata nel 1998, in attesa che il Senato completi l’esame di un apposito disegno di legge che regoli la materia. Nei giorni scorsi, infatti, il Senato aveva approvato un emendamento secondo cui è attribuita al personale operante nelle strutture sanitarie la possibilità di segnalare gli immigrati che si sottopongono a cure mediche non in regola con il permesso di soggiorno, non iscritti al servizio sanitario nazionale e privi di risorse economiche. L’assessore Russo ha poi emanato un’altra circolare, con cui fornisce ai manager le indicazioni per l’accesso alle cure per prestazioni urgenti ed essenziali. Essa ha l’obiettivo di uniformare l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, non iscrivibili al servizio sanitario e in condizioni d’indigenza. Viene riconosciuto così a questi soggetti “il diritto alle cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative per malattie e infortunio, compresi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva”. In particolare, viene garantita la tutela della gravidanza e della maternità, la tutela della salute del minore, la vaccinazione secondo norma e nell’ambito di interventi di prevenzione collettiva autorizzata dalla regione, la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive con l’eventuale bonifica dei relativi focolai. Le aziende sanitarie dovranno rilasciare ai cittadini comunitari un codice Eni (europeo non iscritto) che servirà per l’erogazione delle cure, la valorizzazione delle stesse e l’eventuale azione di recupero delle somme con i paesi di provenienza. .  
   
   
VDA: ILLUSTRATI I RISULTATI DEL PROGETTO D7 SULLA RIDUZIONE DEI TEMPI DI ATTESA E DI STADIAZIONE PER LA DIAGNOSTICA ONCOLOGICA  
 
 Aosta, 9 marzo 2009 - L’assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce ha incontrato giovedì 5 marzo, l’Assessore alla tutela della salute e sanità della Regione Piemonte, Eleonora Artesio. Nel corso dell’incontro, oltre ai temi sanitari di carattere nazionale tra cui l’imminente definizione dei livelli essenziali di assistenza, i due amministratori hanno avuto modo di affrontare altre tematiche di interesse comune. Sono stati infatti analizzati alcuni aspetti organizzativi concernenti la mobilità dei pazienti vadostani verso le strutture piemontesi e viceversa, con particolare attenzione all’attuazione del protocollo e della Convenzione in essere tra l’Azienda Usl Valle d’Aosta e quella n. 9 di Ivrea per le attività di consulenza radiologica, diagnostica e interventistica. L’assessore Lanièce ha portato inoltre all’attenzione della sua collega la prospettiva di ampliare le future collaborazioni con la sanità piemontese in tema di cure oncologiche radioterapiche, pensando, in particolar modo, al bacino d’utenza del vicino Canavese, in vista della prossima futura attivazione del servizio di radioterapia presso il nostro Ospedale regionale Umberto Parini. In conclusione dell’incontro, si è fatto il punto della situazione in merito ad alcune tematiche riguardanti l’ambito della sanità animale con particolare riferimento alla movimentazione dei capi di bestiame tra le due regioni e l’uso del gamma interferon. In tarda mattinata, sempre a Torino, al Salone d’Onore della Fondazione Crt si è svolta la presentazione dei risultati del Progetto Dì 7. All’inizio del suo intervento l’Assessore Albert Lanièce ha ricordato che la presentazione dei risultati del Progetto Dì 7 è la conclusione di un percorso iniziato nel giugno del 2002 quando fu siglato un protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e la Regione Autonoma Valle d´Aosta per la realizzazione di una rete sanitaria interaziendale ed interregionale che prevedeva prioritariamente la stipula di convenzioni riguardanti il settore di attività connesse all’oncologia allo scopo di evitare sovrapposizioni di offerta assistenziale, migliorare la qualità tecnica degli interventi assistenziali e razionalizzare l’impiego delle risorse. Nell’ambito del suddetto protocollo d’intesa fu poi sottoscritta nel febbraio 2003, una convenzione, a tutt’oggi in essere, tra la Regione Piemonte e la Regione Autonoma Valle d’Aosta per la costituzione della rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta che tra le altre cose ha permesso non solo l’attuazione della riduzione dei temi di attesa, ma anche l’implementazione della rete di telepatologia tra i servizi di anatomia patologica, nell’ambito della rete oncologica Piemonte-valle d’Aosta. L’assessore Lanièce ha inoltre evidenziato come la partecipazione alla Rete oncologica è stata ed è attiva e produttiva ed ha consentito alla nostra Regione di non essere autoreferenziale, ma ben integrata in un contesto di rete interregionale ed interaziendale, tutto ciò a prescindere dall’obiettivo di attuare le diagnostica oncologica entro 7 giorni in quanto la Regione Valle d’Aosta è sempre rimasta in quell’arco temporale. Nel corso del suo intervento, l’assessore Albert Lanièce si è soffermato anche sui primi risultati di un progetto valdostano di prevenzione oncologica, che si lega molto alle nostre peculiarità montane. Il Progetto Sole - Indagine mirata per la diagnosi precoce dei tumori cutanei rivolta a categorie di lavoratori esposti a rischio professionale a causa dell’esposizione cronica a raggi solari che, tenuto conto dei fattori ambientali tipici della nostra regione, si rivolge a tre categorie lavorative, quali le Guardie Forestali, i Maestri di sci e le Guide Alpine che sono particolarmente soggette alla vita all’aperto ad alte quote, che comporta una eccezionale esposizione ai raggi ultravioletti. Il progetto ha preso il via nella seconda metà dell’anno 2008 con una serie di incontri divulgativi tenuti dai clinici responsabili sia con i vertici delle organizzazioni professionali coinvolte sia con le rappresentanze dei operatori interessati. I primi risultati si possono riassumere così: professionisti della montagna coinvolti: 1486; sedute calendarizzate: sino a tutto il dicembre 2009; visite effettuate a dicembre 2008: 247; lesioni tumorali maligne 1; lesioni precancerose 18; utenti avviati a follow up: 29. «Questi dati - ha spiegato l’Assessore Lanièce, a conclusione del suo intervento - non ci autorizzano ancora a fare valutazioni significative, ma è opportuno sottolineare come l’inserimento in follow up permetterà di elevare la sorveglianza clinica su un alto numero di operatori esposti a radiazioni ultraviolette ed inoltre consentirà di richiamare costantemente e ripetutamente le norme di prevenzione primaria utili al contenimento del rischio». .  
   
   
CAMBIO DELLA GUARDIA AL VERTICE DELL´AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA AOU PISA  
 
Pisa, 9 marzo 2009 - «Desidero prima di tutto e soprattutto rivolgere a Vairo Contini il mio più sincero e profondo ringraziamento. E´ a persone come lui, competenti, appassionate, umanamente ricche che la sanità toscana deve tutto». L´assessore al diritto alla salute Enrico Rossi ha preso atto della decisione del direttore generale dell´Azienda Ospedaliera universitaria di Pisa Vairo Contini di lasciare l´incarico per motivi di salute. «Contini si è assunto la responsabilità di dirigere una delle più importanti Aziende ospedaliere della Toscana e del nostro paese in un momento difficile e decisivo - prosegue l´assessore - Ha svolto il suo incarico con impegno e dedizione, nonostante le difficoltà personali che progressivamente si sono aggravate, e ha dimostrato ancora una volta la straordinaria capacità di attrazione che la nostra sanità pubblica esercita sui tanti manager che, da qualsiasi esperienza provengano, non esitano a rispondere a una sfida così importante per la Toscana. C´è da essere orgogliosi di poter disporre di simili professionalità, e quindi fiduciosi per il futuro». Per il cambio della guarda ai vertici dell´Azienda occorrerà attendere l´iter previsto dalle normative e i relativi passaggi istituzionali che sfoceranno nella nomina del nuovo direttore generale da parte del presidente della Regione. «Non è il momento per anticipazioni o indiscrezioni – prosegue l´assessore Rossi - perché ogni componente istituzionale deve avere piena disponibilità e libertà di valutare ed esprimersi. E´ un atteggiamento di rispetto che intendo onorare. In ogni caso, in questa come nelle precedenti occasioni di rinnovo degli incarichi, solo la capacità, la competenza e l´esperienza saranno i criteri a cui ci atterremo. E´ questa l´unica cosa veramente importante che i cittadini si aspettano da noi, che vinca il merito, che vengano premiati i risultati e la capacità di migliorare i servizi. Questo è sempre avvenuto e i risultati che abbiamo raggiunto, pur con gli inevitabili limiti, lo dimostrano». .  
   
   
INPS BASILICATA, PARTE LA VERIFICA DELLE INVALIDITA’ CIVILI  
 
Potenza, 9 marzo 2009 - “È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2009, il decreto interministeriale di attuazione del piano straordinario di verifica delle invalidità civili, previsto dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”. Lo rende noto, in un comunicato stampa, l’Inps che, pertanto, “si appresta ad effettuare, così come indicato dalla legge, 200 mila accertamenti nei confronti di titolari di benefici economici di invalidità civile, cecità civile e sordità civile. Il piano è stato predisposto e reso operativo con la circolare n. 26/2009 dell’Inps. I controlli saranno eseguiti entro il 31 dicembre 2009. Le posizioni da sottoporre a verifica verranno individuate sulla base dei criteri stabiliti dal decreto. Oltre ai controlli di carattere sanitario, compiuti dalle sottocommissioni mediche decentrate della Commissione medica superiore, saranno sottoposti a verifica anche i requisiti reddituali, attraverso l’incrocio con le informazioni contenute negli archivi del Ministero dell’economia e delle finanze. Inoltre, l’Inps, al fine di accertare eventuali incompatibilità, acquisirà dalla Motorizzazione civile anche tutte le informazioni utili ad individuare i titolari di prestazioni di invalidità civile in possesso di valida patente di guida”. .  
   
   
CRPO, PARITA’ ANCHE NELLA ORGANIZZAZIONE SANITARIA REGIONALE DELLA BASILICATA  
 
Potenza, 9 marzo 2009 - La Commissione per la Parità e le Pari Opportunità tra uomo e donna della Basilicata, in seguito alle sollecitazioni provenienti dalle rappresentanti il mondo sindacale, lancia un appello affinché i neo Direttori generali dell’Asp, dell’Asm, della Azienda Sanitaria Regionale San Carlo e dell’ Irccs, recepiscano il contenuto dell’articolo 6 della Legge regionale n 12 del 2008 che prevede la nomina, nelle proprie Aziende sanitarie, di un consistente numero di donne ai livelli manageriali. “La nostra Regione - dichiarano Lella Romagno (Cgil), Giuseppina D’alessandro (Cisl), Libera Russo (Uil) - deve sostenere azioni positive che passano anche attraverso l’incremento del numero di donne che occupano posizioni apicali in strutture sanitarie importanti. E’ necessario - proseguono le componenti la Commissione - ingenerare comportamenti ed atteggiamenti che facciano diventare le donne protagoniste di cambiamenti all’interno del Sistema sanitario regionale, al fine di renderlo più efficiente, più equo, più umano. Il riconoscimento della ‘risorsa femminile’ deve potersi coniugare con le possibilità da offrire alle donne affinché diventino fautrici di solide relazioni umane e sociali, di reali cambiamenti, di novità, ma anche propugnatrici del rispetto delle regole di convivenza e di tolleranza verso le diversità”. Le componenti la Crpo “auspicano vivamente che i Direttori generali e il Presidente della Regione Basilicata garantiscano, in ottemperanza ai dettami costituzionali, una significativa rappresentanza femminile negli Esecutivi di questa riorganizzazione sanitaria, finora del tutto assente”. . .  
   
   
REGIONE VENETO LEADER DI UN PROGETTO EUROPEO PER MIGLIORARE CONDIZIONE ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E QUALITA’ E ACCESSIBILITA’ SERVIZI  
 
Venezia, 9 marzo 2009 - La Commissione Europea ha approvato il progetto dal titolo “Quality Care for Quality Aging: European Indicators for Home Health Care (Hhc)” che si dovrà occupare degli indicatori di qualità per gli anziani non autosufficienti assistiti a domicilio in Europa e che vede la Regione Veneto come regione capofila di un gruppo di partner italiani, finlandesi, francesi, tedeschi, greci, spagnoli. “Non è un caso che l’Europa ci abbia affidato questo importante compito - spiega l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi – perché le nostre politiche a favore degli anziani non autosufficienti sono all’avanguardia in relazione alla centralità della persona, alla sua dignità, al sostegno ai membri della famiglia. Il progetto fa parte del programma europeo ‘Progress’ ed è dotato di un budget complessivo di 396. 470 euro di cui 300 mila a carico della Commissione Europea e 96. 470 euro come cofinanziamento degli enti partecipanti”. L’iniziativa europea si pone i seguenti obiettivi: sviluppare un set di indicatori di monitoraggio e valutazione della qualità erogata all’interno del sistema di Hhc (Home Health Care) in particolare per quanto riguarda l’efficacia della cura e la soddisfazione degli utenti e degli attori che interagiscono entro il sistema dell’assistenza; implementare e migliorare gli interventi innovativi indirizzati agli anziani non autosufficienti assistiti in casa,; condividere tra i paesi partecipanti le buone pratiche esistenti sia in riferimento alla legislazione sia alle politiche; migliorare la qualità e l’accessibilità alla Hhc erogata agli anziani non autosufficienti; migliorare la capacità del sistema di supportare le famiglie con componenti fragili e problemi di non autosufficienza, per alleggerirne il carico, visto anche e soprattutto che grava prevalentemente sulle spalle delle donne, per aiutare anche la conciliazione tra ruolo familiare e ruolo lavorativo. “L’esecuzione delle attività previste dal progetto europeo – spiega Valdegamberi – è stato affidato all’Azienda Ulss n. 10 di San Donà di Piave che ha maturato competenze specifiche in quest’ambito”. .  
   
   
BULGARIA, PRIVATIZZAZIONE NOVE OSPEDALI A PLOVDIV  
 
Sofia, 9 marzo 2009 - Il Consiglio comunale di Plovdiv ha votato la privatizzazione di tutti e nove gli ospedali comunali nella città, afferma l´Ice. Inizialmente, il piano dell´Agenzia di privatizzazione prevedeva che solo sei ospedali venissero privatizzati, mentre gli altri tre sarebbero dovuti rimanere di proprietà del Comune. Prima della vendita degli ospedali, l´Agenzia di privatizzazione di Plovdiv eseguirà un´analisi economica delle strutture ospedaliere. Nel 2008 il Parlamento bulgaro ha consentito la privatizzazione di alcuni ospedali comunali e statali, approvando gli emendamenti della Legge per la Privatizzazione e il controllo post-privatizzazione. Le strutture privatizzate dovranno continuare a sviluppare l´attività ospedaliera, in conformità ai servizi indicati nella Carta sanitaria nazionale. .  
   
   
BOLZANO.IMPULSI DAL SEMINARIO SULL´EDILIZIA OSPEDALIERA  
 
 Costruzioni, 9 marzo 2009 - Buona partecipazione di pubblico al seminario sull´edilizia ospedaliera promosso il 5 marzo a Bressanone dall´Assessorato provinciale ai Lavori pubblici. Si è discusso in particolare del concetto di "ospedale a musura di paziente", che metta in primo piano la persona. "Un obiettivo che richiede particolare impegno sugli aspetti architettonici", ha sottolineato il direttore di Dipartimento Josef March. Nell´edilizia ospedaliera assume un ruolo rilevante un´architettura moderna, funzionale ed esteticamente gradevole che consenta di alleviare il ricovero ai pazienti. Esperti locali, di Genova e Stoccarda ne hanno discusso nel seminario di Bressanone prendendo ad esempio strutture ospedaliere realizzate in Alto Adige, quali quella di Silandro e Bressanone. Nel suo intervento il direttore di Dipartimento Josef March ha sottolineato gli sforzi dell´Assessorato ai lavori pubblici szul piano degli aggiornamenti professionali nei diversi settori tecnici, del management di progetto, nel campo giuridico e ovviamente architettonico. "Aspetti tecnici, funzionali, costi e scadenze sono cruciali nelle fasi di pianificazione e costruzione, ma prioritaria resta sempre la qualità architettonica. Alle carenze nella costruzione si può rimediare, ai deficit architettonici no. " In tal senso il seminario di aggiornamento di Bressanone con diversi professionisti è stato importante perchè ha illustrato tutti gli aspetti collegati alla realizzazione di una struttura ospedaliera, dal progetto allo sviluppo modulare, e al suo inserimento il più armonico possibile nel contesto cittadino. .  
   
   
MOSTRA “GIOTTO E IL TRECENTO" UN OPPORTUNITÀ PER CONOSCERE UMBRIA, MUSEO NATURALE  
 
 Roma, 9 marzo 2009 – La presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, ha partecipato il 5 marzo a Roma, al Vittoriano, alla visita in anteprima della mostra “Giotto e il Trecento”, alla quale è intervenuto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella mostra aperta dal 6 marzo, al 29 giugno 2009 l’Umbria è presente insieme ad altre cinque regioni nella sezione “L’altro Giotto”. La presidente Lorenzetti ha accolto il Capo dello Stato nello spazio dedicato all’Umbria e gli ha illustrato il significato della presenza di Giotto in Umbria e il suo legame con il territorio. Successivamente, incontrando i giornalisti presenti all’anteprima, “abbiamo condiviso da subito – ha sottolineato la presidente Lorenzetti - l’impostazione di questa mostra perché, oltre a raccontare di Giotto e del Trecento, offre una concreta opportunità di conoscere l’Umbria e i territori in cui Giotto ha operato e di rapportarsi con essi”. La presenza di Giotto in Umbria “è strettamente legata – ha ricordato - alla Basilica di San Francesco di Assisi, al ciclo degli affreschi in cui ha narrato la vita del Santo. C’è un legame stretto ed intimo tra l’Umbria, Giotto e San Francesco - ha detto ancora - Questa mostra ci racconta di Giotto e del Trecento, ma anche dell’altro Giotto, quello della sua influenza sul territorio e dell’influenza da lui ricevuta da questi territori e da chi vi operava”. “Attraverso le opere esposte in questa mostra – ha proseguito – l’Umbria propone il suo patrimonio culturale diffuso nei grandi e nei piccoli centri, in un continuo dialogo fra opere dell’uomo e paesaggi. Un inesauribile giacimento culturale che, grazie ad investimenti effettuati ormai da decenni, vorremmo che sempre di più possa essere conosciuto ed apprezzato attraverso quello che noi abbiamo ormai definito come un ‘modello’ che si realizza anche con i ‘grandi eventi espositivi’. Un modello sperimentato ed apprezzato, visto il successo che le grandi mostre, da Benozzo Gozzoli, al Perugino, dal Pinturicchio al contemporaneo Burri hanno sempre ottenuto successi straordinari”. “L’umbria – ha detto ancora la presidente Lorenzetti - appare come un ‘museo naturale’, dove ogni mostra è già nella regione, perché questo patrimonio diffuso sul territorio permette un allestimento continuo e costante nel tempo. Nella sezione dedicata all’Umbria – ha rilevato – si può tra l’altro ammirare, grazie ad un pregevole supporto video, il ‘cammino della riconciliazione con il Creato di San Francesco’. Si tratta del ‘sentiero’ che attraversa tutta l’Umbria e che San Francesco usava percorrere nei suoi viaggi umbri. Uno dei tanti motivi per conoscere l’Umbria, una regione nella quale è bello tornare, dove chiuso un evento c’è sempre qualcosa da vedere, da fare, da gustare”. .  
   
   
AL CASTELLO DI RIVOLI “THOMAS RUFF” A CURA DI CAROLYN CHRISTOV-BAKARGIEV  
 
Milano, 9 marzo 2009 - La mostra personale dedicata all’artista Thomas Ruff (nato nel 1958, vive a lavora a Düsseldorf) al Castello di Rivoli presenta più di ottanta opere dell’artista tedesco che dall’inizio degli anni Ottanta crea opere fotografiche che indagano con oggettività e riflessione il mezzo fotografico, l’uso che ne viene fatto nella società e l’universo della cultura visiva contemporanea. Ruff ha studiato arte e fotografia all’Accademia di Düsseldorf nei tardi anni Settanta. Ha creato una successione di serie di opere tra cui Porträts (Ritratti); Interieurs (Interni); fotografie di architettura come Häuser (Case), Herzog & de Meuron e il ciclo l. M. V. D. R. Dedicato a Ludwig Mies van der Rohe; Sterne (Stelle); Nächte (Notti), fino ai recenti Substrat (Substrato), jpegs e nudes (Nudi) tratti da immagini trovate dall’artista su siti pornografici in Internet. Pur con la presenza di alcune tra le prime opere realizzate dall’artista, la mostra si concentra sui lavori più recenti, indagando in particolare il rapporto con la produzione visiva dell’era digitale, le forme di manipolazione dell’immagine e la costituzione della soggettività in questa epoca, temi sui quali Ruff ha iniziato a riflettere a partire dagli anni Novanta. La problematica della manipolazione è infatti presente già nella serie Retuschen (Ritocchi), opere basate su fotografie trovate e ritoccate a mano. La mostra si conclude con l’ultima serie di opere intitolate zycles (Cicli). Queste astrazioni stampate a getto d’inchiostro su tela sono basate sulla rappresentazione dello spazio e la costruzione di volumi usando programmi di ‘3-D modeling’, suggerendo che la pittura e la fotografia non sono più due mezzi distinti. Parte delle opere vengono esposte per la prima volta in occasione della mostra al Castello di Rivoli. La mostra è accompagnata da un catalogo di 300 pagine edito da Skira con saggi del curatore, di Daniel Birnbaum e di Giorgio Verzotti; un’antologia di testi critici; la prima cronologia completa delle mostre e le immagini di tutte le opere presentate in mostra corredate da schede critiche. .  
   
   
“VIAGGIATORI PERMANENTI”ALESSANDRA RAGIONIERI ESPONE NEL MUSEO CASA SIVIERO, LO “007 DELL´ARTE”  
 
Firenze, 9 marzo 2009 - Una artista fiorentina si confronta con le opere e la storia della casa museo intitolata allo “007 dell´arte”. E´ Alessandra Ragionieri: prendendo spunto dai continui viaggi di Rodolfo Siviero per recuperare opere d´arte che, a loro volta, “si muovevano” in seguito a eventi bellici e trafugamenti, Alessandra Ragionieri espone “Viaggiatori Permanenti”. Installazioni artistiche con carte geografiche, oggetti, garze, acquarelli, incisioni. «Un modo – sottolinea l´assessore toscano alla Cultura, Paolo Cocchi – per riflettere sulla suggestione, oggi attuale, derivante dai possibili spostamenti di opere d´arte voluti per avvicinare uomini, idee e culture non dimenticando mai quando i beni artistici venivano rubati nella follia della guerra». La mostra, voluta da Regione Toscana e Amici dei Musei fiorentini, inaugurata al museo di Lungarno Serristori resterà aperta fino al 27 aprile. Fra le centinaia di opere d´arte salvate e recuperate da Siviero (agente segreto e storico dell´arte scomparso nel 1983 donando la sua casa fiorentina alla Regione Toscana che ne ha fatto un museo) un posto di rilievo spetta alla “Annunciazione” del Beato Angelico: il dipinto era stato preteso, nel 1944, da Hermann Goering; con l´aiuto di due frati del convento di Piazza Savonarola, Siviero riuscì a nasconderlo impedendo il trafugamento. Fra i quadri recuperati, nel 1947, anche la “Madonna con Bambino” del Masaccio oggi agli Uffizi e oltre 200 dipinti trafugati, dagli Uffizi, nel luglio 1944 dai nazisti in fuga. .  
   
   
"LUCI ED OMBRE DEL LEGNO", PRIMA TAPPA A CERVIA PRESENTATA LA MOSTRA ITINERANTE DELLE OPERE D´ARTE LIGNEE DEL SIMPOSIO INTERNAZIONALE DI SCULTURA DEL TESINO  
 
Trento, 9 marzo 2009 - La Galleria d´arte Atrebas di Dozza, in provincia di Bologna, la Vecchia Pescheria di Cervia, Palazzo dei Diamanti a Ferrara, il chiostro del Policlinico S. Orsola-malpighi a Bologna, e poi Borgo Valsugana e Castello Tesino: sono queste le sedi che ospiteranno dal 21 febbraio al 25 luglio 2009 "Luci ed ombre del legno. Una mostra che viaggia", la rassegna itinerante delle opere d´arte vincitrici del Simposio internazionale di scultura lignea che si tiene da sette anni nel Tesino. La mostra - una delle poche manifestazioni che "esportano" cultura dal Trentino - è stata presentata in Provincia dai promotori, il Centro di documentazione del lavoro nei boschi, dall´assessore alla cultura Franco Panizza e dallo scrittore e critico d´arte Renzo Francescotti, presenti alcuni amministratori dei Comuni del Tesino che aderiscono all´iniziativa. "Il Simposio - ha affermato Remo Tomasetti, presidente del Centro di documentazione del lavoro nei boschi - si distingue tra gli altri analoghi perché coinvolge più comunità del Tesino, Bieno, Castello, Cinte e Pieve, per il premio previsto per i vincitori, una mostra d´arte itinerante e per la presenza, accanto ai vincitori che espongono le proprie opere d´arte, di un "padrino", un artista affermato che quest´anno, dopo Livio Conta nel 2007 e Renato Ischia nel 2008, sarà il gardenese Adolf Vallazza", alcune delle cui opere saranno presenti in mostra accanto a quelle dei più giovani colleghi". "Saluto sempre con grande soddisfazione - ha aggiunto l´assessore alla cultura Franco Panizza - tutti gli eventi che coniugano arte e legno e che promuovono sia le espressioni artistiche locali, in questo caso espressione di ricerca e sperimentazione estetica, sia il territorio e le comunità. Nel caso del Simposio del Tesino l´arte diventa partecipazione e condivisione nelle piazze, ma va sottolineato anche l´alto livello artistico della manifestazione ospitata dal Tesino". Altra particolarità del Simposio internazionale di scultura "Luci ed ombre del legno" e della mostra collegata è quella di presentare ben due cataloghi (uno per tutti gli artisti partecipanti, una trentina, ed uno per le opere vincitrici). Significativo è però, in particolare, il fatto - messo in luce dal presidente della giuria del Simposio, lo scrittore Renzo Francescotti - che la mostra itinerante è una delle rare manifestazioni che esportano le valenze culturali di una comunità trentina, quella del Tesino appunto, oltre i confini regionali. Così, ad esempio, il 14 marzo prossimo a Cervia, in occasione dell´inaugurazione della mostra nella città ravennate, sarà presente anche la Banda di Castello Tesino in costume tipico. E che la mostra itinerante (la seconda più visitata lo scorso anno a Ferrara!) sia diventata "un veicolo di promozione" del Tesino è confermato anche da Giorgio Dorigato, sindaco di Castello Tesino: "Durante la settimana in cui, nei vari paesi, gli artisti lavorano alla creazione della propria opera d´arte all´aperto, di fronte al pubblico, vediamo una grande partecipazione dei turisti, che si spostano da una sede all´altra per ammirare il lavoro degli artisti". Ora, la scommessa - ne ha parlato Luca Guerri, vice sindaco di Bieno - è quella di allargare la partecipazione al Simposio anche agli altri comuni del Tesino, che già collaborano da anni ad iniziative culturali comuni, a partire dal nascente Ecomuseo". .  
   
   
IL “VIAGGIO IN EUROPA” DI RUDOLF HAAS DAL 10 AL 26 MARZO A TRENTO UNA PERSONALE DELL’ARTISTA AUSTRIACO CHE HA DONATO ALCUNE OPERE ALLA REGIONE  
 
Trento, 9 marzo 2009 - Si intitola “Viaggio in Europa”, la mostra dell’artista austriaco Rudolf Haas, che dal 10 al 26 marzo 2009 sarà ospitata presso la Sala di Rappresentanza del Palazzo della Regione a Trento. Haas, che vive e lavora tra Ginevra e Parigi, ma che ha un particolare legame con la nostra terra, ha recentemente donato alcune delle sue opere alla Regione Autonoma Trentino-alto Adige. Da questa donazione nasce l’idea di realizzare un’esposizione che vedrà riunite una quarantina di opere che fanno parte del vasto territorio di possibilità espressive che l´artista austriaco sta percorrendo già da molti anni. Soffusi di mistero, i suoi collages e le sue tecniche miste rimandano ad un volto ormai evidente della società contemporanea; lo spezzarsi della costruzione determina una nuova realtà del tutto diversa dal passato, caratterizzata da una nuova identità espressiva. L´inquietudine si accompagna a questa destrutturazione del mondo già consegnato alla storia e nelle opere si coglie quell´ambiguità e quella duplicità che appartengono, quasi costitutivamente, ad ogni evento prodotto dall´uomo. In questa esposizione, come in altre, lo spettatore è sollecitato a ritrovare nel magma dei materiali i frammenti di una unitarietà stilistica, un equilibrio in cui lo spazio e la materia fanno trasparire un´armonia nascosta. Elevatissimo il numero di esposizioni personali e collettive in gallerie private e musei realizzato da Rudolf Haas. Fra le più importanti vanno ricordate: le esposizioni alla Galleria “Il Traghetto” (Venezia, 1989), alle Gallerie Ruchti di Colonia e Athisma di Lione (1990), al Museo Epper di Ascona (1992); presso il Museo di Arte contemporanea di Genova “Villa Croce” (1995), all´Österreichisce Galerie (Vienna, 1998) e alla Galleria “L´originale” di Milano (1999) e anche a Trento presso il Palazzo delle Albere - Mart (2003). .  
   
   
GOLF – LPGA TOUR: A SINGAPORE VINCE JIYAI SHIN, 39ª GIULIA SERGAS  
 
Roma, 9 marzo 2009 - Giulia Sergas ha concluso al 39° posto con 292 colpi (77 71 68 76) l’Hsbc Women’s Champions, torneo del Lpga Tour disputato sul percorso del Tanah Merah Cc, a Singapore. Ha vinto la ventenne coreana Jiyai Shin (277 - 72 73 66 66), che con un 66 conclusivo ha bruciato le avversarie risalendo dalla sesta piazza. Al secondo posto con 279 l’australiana Katherine Hull, che aveva iniziato in vetta il giro finale, al terzo con 280 Paula Creamer, Angela Stanford e la brasiliana Angela Park, al sesto con 281 la messicana Lorena Ochoa, numero uno mondiale, Jane Park e la coreana Sun Young Yoo, al nono con 282 l’australiana Karrie Webb e la coreana Mi Hyun Kim, al 14° con 285 la norvegese Suzann Pettersen. La Sergas, dopo due buoni giri centrali che l’avevano portata dalle retrovie al 26° posto, ha ceduto nel turno finale con 76 dovuto a cinque bogey contro un solo birdie. Ha ricevuto un premio di 9. 816 dollari. Ne sono andati invece 300. 000 alla Shin (su un montepremi di due milioni di dollari) che è al quarto titolo nel Lpga Tour, compreso un major (British Open 2008), pur non essendone membro. La giovanissima coreana ha un palmares rimarchevole: oltre a queste quattro vittorie ne ha ottenute 19 nel circuito coreano, due in quello asiatico e una in quello giapponese. Asian Tour: Successo Di Jyoti Randhawa, Fuori Al Taglio Canonica – L’indiano Jyoti Randhawa ha vinto con 263 colpi (68 68 62 65 il Singha Thailand Open, torneo dell’Asian Tour svoltosi al Laguna Phuket Cc, nell’isola thailandese di Phuket. Vi ha preso parte anche Emanuele Canonica, che ha la ‘carta’ per il circuito, ma non ha superato il taglio (125° con 146 - 71 75). Randhawa, trentasettenne di Nuova Delhi, ha firmato il settimo titolo nell’Asian Tour superando di due colpi il gallese Rhys Davies e di tre Wei-chih Lu di Taipei. Al quarto posto con 267 l’indiano S. S. P. Chowrasia e il cinese Ashun Wu, al sesto con 268 lo svedese Daniel Chopra e l’inglese Yasin Ali. Al vincitore sono andati 79. 250 dollari su un montepremi complessivo di 500. 000. Us Pga Tour: Insiste Y. E. Yang – Il 37enne coreano Y. E. Yang (203 – 68 65 70) ha mantenuto la leadership anche nel terzo giro dell’Honda Classic (Us Pga Tour) in svolgimento sul percorso del Pga National Resort & Spa a Palm Beach Gardens in Florida. Lo seguono con 204 Jeff Klauk e Jeff Overton e con 205 Charlie Wi e John Rollins. Si mantiene in buona classifica il diciannovenne irlandese Rory Mcilroy, 19° con 209, mentre stanno deludendo i bigs tutti fuori dalla corsa per il titolo: lo spagnolo Sergio Garcia, 27° con 210, l’argentino Angel Cabrera e il sudafricano Ernie Els, 47. I con 213. E’ uscito al taglio il colombiano Camilo Villegas (147, quattro colpi oltre il limite di qualifica). Il montepremi è di 5,5 milioni di dollari dei quali 990. 000 andranno al vincitore. .