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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Marzo 2009
PARLAMENTO EUROPEO: PANORAMICA SULLA SESSIONE PLENARIA: G. BROWN E CRISI ECONOMICA  
 
Strasburgo, 31 marzo 2009 - Settimana intensa a Strasburgo: approvate nuove misure di sicurezza per l´aviazione, regole per cosmetici più sicuri e tassa minima sulle sigarette. Il Premier britannico Gordon Brown e quello ceco Mirek Topolanek hanno espresso punti di vista diversi sulla crisi finanziaria. Sostegno al mercato dell´auto e tutela dei lavoratori. Lunedì: Obiettivo di Sviluppo del Millennio, cosmetici più sicuri Ad aprire la sessione è stato il presidente del Parlamento Europeo, Hans-gert Pöttering, commemorando le vittime delle deportazioni di massa fatte in Unione Sovietica in occasione del 60esimo anniversario. Il ricordo è andato alle migliaia di cittadini innocenti deportati dalla Lettonia, Lituania ed Estonia nei Gulag, i famigerati campi di concentramento sovietici. A seguire un invito a fare di più sull´Obiettivo di Sviluppo del Millennio rivolto all´Europa intera. L´obiettivo resta dimezzare la povertà estrema entro il 2015. Cosmetici più sicuri: un nuovo set di regole per assicurare che solo i reali effetti di un prodotto cosmetico vengano menzionati nelle pubblicità e scritti sulle etichette. Martedì: Lotta al fumo e sviluppo regionale - Per lottare contro il fumo il Parlamento ha proposto di alzare le tasse su sigarette e tabacco. Questo porterebbe le accise minime a 1,50 euro a pacchetto entro il 2014. Politica regionale: richiesta una maggiore chiarezza sulla divisione delle competenze e responsabilità sulle politiche regionali tra i governi centrali dei Paesi membri e le realtà locali. Nel pomeriggio il Premier britannico Gordon Brown è intervenuto in Aula sulla riunione del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile. Gordon Brown ha dichiarato che il Regno Unito dovrebbe essere "non al seguito dell´Europa ma al centro dell´Europa". Ha poi aggiunto che l´Ue deve assumere un ruolo da leader nel riformare globalmente il mondo finanziario. "Non c´è una vecchia Europa, né una nuova Europa, nessun est né Ovest. C´è solo un´Europa. L´europa in cui viviamo". Diverse reazioni dai leader politici dei vari gruppi. Joseph Daul, presidente del Ppe, ha accolto con favore lo spirito pro-europeo del discorso, ma non ha apprezzato una dichiarazione del leader britannico fatta nel suo Paese: "Lavoro britannico per cittadini brtannici". I socialisti hanno accolto calorosamente le parole di Gordon Brown. Il leader liberale Graham Watson gli ha chiesto se, in questo periodo di crisi, stesse rimpiangendo la sua avversione a far entrare la sterlina nella zona euro. Duro, invece, il commento di Monica Frassoni, copresidente dei Verdi, che ha dato la colpa della crisi economica alla politica promossa dal governo Brown. In serata è stata affrontata la crisi del mercato automobilistico. Nel settore sono impiegati 12 milioni di lavoratori europei. I deputati sono favorevoli ad aiutare il settore esorcizzando ogni forma di protezionismo. Le case poduttrici dovranno però ad investire e costruire auto più verdi ed efficienti. Mercoledì: dibattito con Topolánek - A tener banco il dibattito con il Primo Ministro ceco Topolanek intervenuto in Aula il giorno dopo la mozione di sfiducia del Parlamento ceco contro il suo Governo. Topolanek si è impegnato ad onorare il turno di presidenza ceca al Consiglio dell´Unione Europea nonostante la crisi interna. Nel suo discorso ha lodato il pacchetto di rilancio di 400 miliardi di euro stanziato dall´Ue ed i 75 miliardi per dare solidità al Fondo Monetario Internazionale decisi dai leader dei 27 Stati europei al vertice di Primavera. Bene anche i 5 miliardi destinati all´energia, infrastrutture e trasporti. Controversa la posizione di Topolanek sugli Stati Uniti che, secondo lui, "stanno ripetendo gli errori degli anni Trenta, come stimolare l´economia in modo troppo esteso e tendere al protezionismo. Si tratta di passi che, combinati nel tempo, non possono che portare ad effetti negativi". Joseph Daul, presidente del Ppe, ha commentato che "non ci saranno soluzioni nazionali", mentre Martin Schulz dei socialisti ha messo in dubbio la capacità di Topolanek di essere all´altezza della situazione. L´ue non dovrebbe "intervenire a questo livello". Sempre mercoledì gli eurodeputati hanno approvato il "Cielo unico europeo", un pacchetto che, tramite blocchi funzionali dello spazio aereo, permetterà di percorrere rotte più brevi e a minor costo migliorando anche la sicurezza dei voli. Inoltre è stata modifica la normativa sulla rilevazione degli identificatori biometrici obbligatori – immagine del volto e impronte delle dieci dita – dei richiedenti il visto: solo per chi ha più di 12 anni. Giovedì: relazioni Ue-usa nell´era Obama, aiuti alimentari per i poveri Nell´ultimo giorno di plenaria i parlamentari hanno parlato di relazioni con gli Stati Uniti in nome di una "nuova alleanza transatlantica per rafforzare i legami tra Europa e America con la nuova amministrazione Obama". Infine l´appello per un maggior aiuto alimentare ai poveri in Europa da parte delle istituzioni. .  
   
   
A ROMA IL VERTICE SOCIALE DEL G8 2009  
 
Roma, 31 marzo 2009 - La Commissione europea discute la dimensione sociale della crisi con i ministri del lavoro del G8 e delle economie emergenti riuniti a Roma. Il commissario europeo per l’occupazione e gli affari sociali Vladimír Špidla incontra i ministri del lavoro delle otto maggiori economie mondiali e delle principali economie emergenti per discutere la dimensione sociale della crisi economica. Il vertice sociale del G8 2009 si svolge a Roma dal 29 al 31 marzo e le discussioni alimenteranno il dibattito della riunione dei leader mondiali del G20 che si terrà il 2 aprile a Londra. Il commissario Špidla ha dichiarato: “La crisi economica è una crisi globale e colpisce i mercati del lavoro di tutto il mondo. Dobbiamo trovare soluzioni globali per affrontare i suoi impatti sociali e sostenere le persone che perdono il lavoro. La nostra priorità è quella di salvaguardare, ove possibile, i livelli occupazionali e di mantenere e migliorare le competenze dei lavoratori affinché possano trovare nuovi posti di lavoro. Coordinando la nostra azione a livello mondiale possiamo assicurare che la dimensione umana sia al centro delle discussioni volte al miglioramento della governance internazionale. ” Il vertice sociale 2009 riunisce i ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 (Usa, Canada, Giappone, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Russia), del G5 (India, Cina, Sud Africa, Brasile e Messico) e dell’Egitto. La Commissione europea partecipa a nome dell’Unione europea. È prevista anche la partecipazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (Ocse) e del Fondo monetario internazionale (Fmi). Il vertice di quest’anno si concentra sul tema della dimensione umana della crisi economica. Le conclusioni del vertice alimenteranno sia le discussioni del G20 di Londra, dedicato a come migliorare la governance globale, sia le discussioni del G8 che si terrà a luglio in Italia, alla Maddalena. I ministri discuteranno ed esamineranno le misure per affrontare il problema della disoccupazione, in particolare il sostegno ai redditi delle famiglie e il rientro nel mercato del lavoro di chi è stato licenziato. I lavori del vertice sociale sono iniziati con una riunione delle organizzazioni internazionali delle parti sociali. I ministri del lavoro e degli affari sociali del G8 si incontrano ogni anno dal 1994 per discutere i problemi comuni nel campo dell’occupazione e per dare un contributo al successivo vertice dei leader del G8. .  
   
   
RADIOEUROPA, È ON LINE IL NUOVO SITO CON UN´INTERFACCIA INEDITA E INTERVISTE ESCLUSIVE  
 
Bruxelles, 31 marzo 2009 - Da ieri Radio Rai offrirà agli internauti notizie sugli eventi, sui protagonisti dello spazio europeo oltre alle analisi di temi d´attualità come le elezioni di giugno per il Parlamento Europeo. Da questa settimana il programma di Radio Rai dedicato all’attualità europea, è approdato su internet con una nuova veste grafica del suo sito web. Per visitarlo clicca su questo link. La trasmissione radiofonica, a cura di Radio Rai, ha adottato la tecnologia del podcasting per la distribuzione delle notizie con tematica europea. Tra le novità, una grafica rinnovata e più chiara, con una pagina iniziale che presenta un’apertura del giorno e quattro approfondimenti diversi. Delle note introduttive che accompagnano i podcast stimolano la curiosità dei visitatori. Ma ancora più interessante è l´idea di fondo del nuovo sito che applica il modello produttivo già collaudato nei paesi scandinavi, quello della "prima rotativa disponibile". In pratica, oltre alle interviste fatte in esclusiva per il sito, nell’home page di Radio Europa sono presentate in anteprima le interviste integrali raccolte per confezionare i servizi che andranno in onda via etere. Da tempo Radio Rai distribuisce i propri programmi radiofonici attraverso la tecnologia streaming e podcasting, seguendo il successo di siti quali iTunes e youTube. Una scelta di evidente successo che è stata adottata anche da altre emittenti radiofoniche nazionali e internazionali. La redazione di Radio Europa è stata guidata con successo da Massimo Cerofolini. In questi giorni, oltre allo speciale sulle elezioni europee, sono pubblicate sul sito le interviste sull’Anno europeo della Creatività e dell’Innovazione, sul futuro delle università europee e sui 20 anni dal crollo del muro di Berlino. .  
   
   
AL VIA PROGETTO ‘DO EU KNOW?’ DI COMUNE DI MILANO E CARITAS: CERCHIAMO 60 MILANESI AMBASCIATORI D’EUROPA  
 
 Milano, 31 marzo 2009 - Sessanta milanesi diventeranno protagonisti delle decisioni dell’Unione europea grazie al progetto “Do Eu know?”, promosso da una rete di soggetti internazionali guidati dalla Caritas delle Diocesi della Lombardia in partnership con la Presidenza del Consiglio comunale, nell’ambito del programma comunitario ‘L’europa per i cittadini’ (azione 1: Cittadini attivi per l’Europa – misura 2. 1: Progetti di cittadini). L’iniziativa, che interessa altre 5 città europee (Atene, Valladolid, Varsavia, Linkoping in Svezia e Veliko Turnovo in Bulgaria), partirà ufficialmente il 31 marzo da Milano con il convegno inaugurale a Palazzo Marino “Il ruolo delle istituzioni e dei cittadini per un’Europa più democratica”. “Do Eu know?” è stato presentato dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dal Direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo, dal consigliere comunale Andrea Fanzago e dall’esponente della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Matteo Fornara. “Cerchiamo 60 ambasciatori d’Europa – ha spiegato il Presidente Manfredi Palmeri – capaci di arricchire le istituzioni comunitarie attraverso la voce dei cittadini su temi vicini alla propria comunità territoriale. Il previsto coinvolgimento delle 9 Zone di decentramento e la possibile creazione di una comunità virtuale su Facebook contribuiranno ad aumentare la sensibilità dei milanesi verso la Ue: potremmo dire che, fatta l’Europa, bisogna fare gli europei”. “La platea dei soggetti interessati – ha proseguito Manfredi Palmeri – sarà estesa alla città attraverso l’elaborazione di questionari, le conferenze pubbliche sul Trattato di Lisbona, la diffusione dei risultati del progetto e il convegno finale a Palazzo Marino con le proposte da inviare alle istituzioni comunitarie”. “è importante colmare l’attuale deficit informativo e democratico della Ue – ha detto don Roberto Davanzo – realizzando un’integrazione non solo dei mercati ma anche dei cittadini che possono riconoscersi in una comune visione antropologica dell’uomo basata su valori condivisi”. “I contenuti del progetto, che sono i contenuti dell’Europa – ha dichiarato Andrea Fanzago – vanno portati direttamente nelle Zone di Milano perché diventino patrimonio comune”. Tre gruppi milanesi di lavoro (giovani, adulti e operatori sociali), ciascuno sotto la guida di un tutor, seguiranno un corso di formazione sulle opportunità offerte ai cittadini dalla nuova Costituzione europea (il Trattato di Lisbona), con l’elaborazione di raccomandazioni, in particolare sui temi delle politiche giovanili, dell’immigrazione e dell’istruzione, da consegnare ai rappresentanti della Commissione e del Parlamento europeo che si riuniranno a novembre Palazzo Marino. Una scheda di iscrizione al progetto, con un mini-sondaggio sul grado di conoscenza dell’Europa (da inviare entro il 15 aprile via mail a europa. Ambrosiana@caritas. It o via fax allo 02/76021676) è disponibile sui siti del Comune di Milano e di Caritas Ambrosiana. .  
   
   
CORRADO CLINI ELETTO PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA GENERALE DEL REC DI BUDAPEST  
 
Budapest, 31 marzo 2009 - I rappresentanti dei 27 paesi che ne fanno parte e della Commissione Europea hanno eletto il 24 marzo Corrado Clini presidente dell’Assemblea generale del Regional Environment Center di Budapest (Rec). Il Rec è un’organizzazione internazionale istituita nel 1990 dalla Commissione Europea, dal Giappone e dagli Usa, per promuovere e coordinare la riqualificazione ambientale dei paesi dell’Europa Centrale e Orientale, e dell’Asia centrale. Corrado Clini, che è direttore generale del Ministero dell’Ambiente dell’Italia, è stato dal 2003 chairman del Board del Rec ed ha curato direttamente la realizzazione di decine di progetti nei Paesi che hanno aderito recentemente alla Ue, nei Balcani e in Turchia. Fanno parte del Rec, oltre a Usa, Giappone e Commissione Europea, Albania, Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Turchia. .  
   
   
"OBAMA IN EUROPA: I PRIMI PASSI IN POLITICA ESTERA"  
 
Milano, 31 marzo 2009 - l´Ispi, nell´ambito dell´Osservatorio Sicurezza e Studi strategici, promuoverà il 6 aprile prossimo, alle ore 18. 00, una Tavola Rotonda dal titolo: "Obama in Europa: i primi passi in politica estera" L´incontro, che si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Segreteria (tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi. Eventi@ispionline. It, sito: www. Ispionline. It) .  
   
   
BOLZANO: MISURE ANTICRISI E BANDO FSE: SCADENZA IL 15 APRILE  
 
Bolzano, 31 marzo 2009 - Scadono il 15 aprile i termini di presentazione dei progetti del nuovo bando del Fondo sociale europeo da utilizzare per misure anticrisi. Con un investimento di 13 milioni di euro la Provincia intende finanziare, attraverso le azioni formative del nuovo bando Fse 2009-2010, un pacchetto di interventi a favore di lavoratori e aziende. Sul sito internet www. Provincia. Bz. It/fse è pubblicato il nuovo bando Fse di finanziamento di progetti formativi per il biennio 2009-2010. Le azioni formative sono prevalentemente concentrate sugli assi Adattabilità (6,7 milioni €) e Occupabilità (3,6 milioni) del programma operativo provinciale. "I destinatari degli interventi - ricorda l´assessore provinciale Barbara Repetto - sono i lavoratori sospesi o a rischio di espulsione dai processi produttivi (ancora in costanza di rapporto di lavoro) e i lavoratori già espulsi dai processi produttivi. " Gli interventi, a seconda della tipologia dei lavoratori sono differenziati in due macrotipologie: per i lavoratori sospesi è importante utilizzare il periodo di sospensione per attivare percorsi di riqualificazione e aggiornamento delle competenze professionali in coerenza con l’evoluzione del profilo aziendale; per i lavoratori espulsi dai processi produttivi è importante attivare percorsi integrati di formazione e accompagnamento per la ricollocazione al lavoro. "I lavoratori colpiti dalla crisi non devono perdere contatto con la realtà aziendale", sottolinea Repetto. Parallelamente alle priorità anticrisi, verranno favoriti i progetti formativi in imprese coinvolte in processi di riorganizzazione della filiera produttiva, della struttura aziendale, di innovazione tecnologica, di riconversione per il risparmio energetico, e in progetti di ricerca e sviluppo. Le proposte di progetto vanno presentate entro le 12 del 15 aprile 2009. Per informazioni: Segreteria servizio Fse, tel. 0471 413130, Daniele Mori, tel. 0471-413154 daniele. Mori@provincia. Bz. It, Sandra Favetta, tel. 0471 413143 sandra. Favetta@provincia. Bz. It .  
   
   
PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE II TRIMESTRE 2009  
 
 Roma, 31 marzo 2009 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica l´emissione dei seguenti nuovi titoli per il secondo trimestre del 2009: Btp 01/06/2009 - 01/06/2014 Ammontare minimo dell´intera emissione: 10 miliardi di Euro - Btp 01/03/2009 - 01/09/2019 Ammontare minimo dell´intera emissione: 12 miliardi di Euro - Ctz 30/06/2009 - 30/06/2011 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro. L´ammontare minimo si riferisce all´intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche. Oltre a quelli summenzionati, durante il secondo trimestre, potranno essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari. Saranno altresì offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione: Btp 01/03/2009 - 01/03/2012 cedola 3,00% - Btp 15/12/2008 - 15/12/2013 cedola 3,75% - Cct 01/09/2008 - 01/09/2015 - Ctz 31/03/2009 - 31/03/2011 - Inoltre, in relazione alle condizioni di mercato, il Mef si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli a lungo termine nonché titoli a medio e lungo termine non più in corso di emissione, al fine di garantire l´efficienza del mercato secondario. Si ricorda che per tutte le aste Btp e Cct il Tesoro utilizzerà la consueta procedura d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. Titoli reali - In base alle condizioni di mercato, i Btp€i saranno offerti in asta il giorno lavorativo antecedente l´asta di medio lungo termine di fine mese. Il Mef darà comunicazione dei titoli in emissione e dei quantitativi massimi che saranno offerti quattro giorni lavorativi prima dell´asta, contestualmente al primo comunicato delle aste di fine mese dei titoli a medio-lungo termine. Avvio delle aste Bot in termini di rendimento - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze annuncia inoltre, che a partire dal mese di aprile, agli operatori partecipanti alle aste dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) sarà richiesto di inserire le loro offerte in termini di rendimento, anziché di prezzo. Tale innovazione, che riflette la prassi prevalente sui mercati monetari dell´area euro, non avrà alcun impatto per i risparmiatori. Nei risultati d´asta pubblicati dal Dipartimento del Tesoro e dalla Banca d´Italia continuerà, infatti, ad essere presente il prezzo medio ponderato, che costituisce il prezzo di riferimento per la clientela che prenota i Bot in asta. La nuova procedura d´asta sarà accompagnata da un analogo avvio delle quotazioni dei Bot in termini di rendimento sul mercato secondario regolamentato all´ingrosso. Si sottolinea che le nuove aste in termini di rendimento riguardano esclusivamente i Buoni Ordinari del Tesoro e, pertanto, non coinvolgono in nessun modo le emissioni degli altri titoli di Stato (Btp, Cct, Ctz e Btp€i). .  
   
   
BPM: AVVIATE LE TRATTATIVE PER L’ADESIONE AL FONDO DI SOLIDARIETÀ  
 
Milano, 30 marzo 2009 - In data 26 marzo la Direzione Generale della Banca Popolare di Milano, ha avviato la procedura sindacale inerente l´applicazione e l´attuazione del Dm 158/2000 relativo al "Fondo di Solidarietà" dei lavoratori dipendenti delle aziende di credito, per i lavoratori di 3 Banche del Gruppo Bpm (Banca Popolare di Milano, Cassa di Risparmio di Alessandria, Banca di Legnano), attraverso un incontro con le Oo. Ss. Aziendali e nazionali durante il quale è stato presentato il programma di interventi di riorganizzazione del Gruppo. L´azienda stima di poter operare una riduzione complessiva di organico delle 3 Banche, da conseguire nel triennio 2009-2011, di circa 500 unità. L´adesione al Fondo di Solidarietà, alle condizioni che saranno negoziate tra le parti sociali, avverrà su base volontaria. .  
   
   
GRUPPO MONTEPASCHI RISULTATI DEL 2008: UTILE NETTO (GRUPPO) A 953 MLN€  
 
Siena, 31 Marzo 2009 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa ha approvato il 26 marzo i risultati al 31 dicembre 2008 del Gruppo Montepaschi. Il 2008 è stato caratterizzato da una pronunciata flessione dell’economia reale, da una crisi sempre più profonda del risparmio gestito, da un aumento dei tassi di default aziendali, fenomeni questi di intensità crescente nel corso dell’esercizio. Nonostante il difficile contesto, il Gruppo Montepaschi ha rafforzato la relazione con la clientela, concentrandosi sulla tradizionale attività di intermediazione creditizia, adeguando l’offerta dei servizi e dei prodotti alle esigenze dei clienti e realizzando importanti interventi di riassetto organizzativo e commerciale in coerenza con le linee tracciate dal Piano Industriale 2008-2011 (tra cui la fusione per incorporazione di Banca Antonveneta e Banca Agricola Mantovana nella Capogruppo Bancaria Bmps). L’utile netto consolidato del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (Ppa) è di circa 1. 020 milioni e di 953 milioni di euro post Ppa. Il buon risultato è stato ottenuto anche in presenza di una politica rigorosa che ha privilegiato rettifiche ed accantonamenti. Il patrimonio netto al netto degli avviamenti si è attestato a 8. 115 milioni di euro (+24% rispetto a Settembre 2008). Il Tier I ratio raggiunge il 5,6%. Prosegue in parallelo l’asset disposal da parte del Gruppo, attività che dovrebbe consentire il rimborso del prestito subordinato nel più breve tempo possibile. Gli aggregati patrimoniali e commerciali registrano incrementi dei volumi intermediati con la clientela anche in termini di quote di mercato. I ricavi “core” (margine di intermediazione primario) riportano una crescita del +2,5%. In particolare, l’analisi del margine della gestione finanziaria ed assicurativa consolidato evidenzia, nel confronto “a perimetro omogeneo”: un margine di interesse in aumento dell’8,2% rispetto al 2007 ed un livello trimestrale in crescita del 3,8% rispetto al terzo trimestre 2008 e del 3,9% in confronto al quarto trimestre 2007. In tale ambito i valori degli ultimi 3 mesi del 2008 hanno beneficiato del positivo apporto degli aggregati commerciali e della componente semestrale di circa 25 milioni di euro legata alle junior notes, come peraltro nel quarto trimestre del 2007 e nel primo semestre 2008. Commissioni in calo del 9% rispetto al 2007. Queste scontano l’andamento negativo dei proventi correlati alla gestione del risparmio, dovuto al calo degli asset under management, penalizzati sia dalla performance negativa dei mercati, sia dai deflussi che hanno interessato tutto il sistema. Il risultato dell’ultimo trimestre dell’anno risente inoltre della contabilizzazione definitiva successiva alle operazioni di riorganizzazione che ha determinato un impatto one off negativo per circa 21 milioni di euro, al netto del quale l’apporto commissionale strutturale del trimestre sarebbe stato 418 milioni di euro. Un risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie che evidenzia un saldo negativo di circa 113 milioni di euro, di cui un valore negativo di circa 167 milioni nel quarto trimestre per effetto dell’adeguamento delle valutazioni dei portafogli titoli e derivati alle correnti valutazioni di mercato, fortemente penalizzate dall’acuirsi della crisi nell’ultima parte dell’anno. Al riguardo ricordiamo che il Gruppo Montepaschi si è avvalso dell’emendamento emesso in data 13/10/08 dallo Iasb relativo allo Ias 39 e all’Irs 7 che consente, in particolari circostanze, di riclassificare certe attività finanziarie diverse dai derivati dalle categorie contabili “valutate a fair value” ad altre categorie[1]. Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine della gestione finanziaria ed assicurativa si segnalano dividendi, proventi simili e utili/perdite delle partecipazioni per un saldo di circa 15 milioni e che registrano una contribuzione in flessione rispetto ai circa 151 milioni del 2007 (che aveva beneficiato però del contributo positivo di circa 98 milioni delle società assicurative che nel 2008 è stato negativo per circa 30 milioni di euro). Complessivamente il margine consolidato della gestione finanziaria ed assicurativa si attesta a 5. 952,5 milioni di euro. Per quanto riguarda il costo del credito e delle attività finanziarie si evidenziano: “rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti” pari a 1. 065,2 milioni di euro in crescita del 20,4% su basi omogenee, comprese le svalutazioni connesse al Gruppo Fingruppo/hopa, per un importo di 54 mln€, che esprimono un tasso di provisioning pari a circa 73 b. P. Sugli impieghi puntuali di fine anno, ma pari a circa 70 bps al netto delle svalutazioni Hopa/fingruppo. Le “rettifiche nette di valore per deterioramento di attività finanziarie” presentano un saldo positivo di circa 5 milioni di euro. A fronte delle criticità del contesto esterno, cresciute notevolmente nel corso dell’anno, si sono intensificate le azioni di riduzione e di contenimento strutturale della spesa in continuità con i passati esercizi. Gli oneri operativi flettono dello 0,8% su basi omogenee grazie anche ai primi effetti delle sinergie di costi amministrativi per circa 55 milioni di euro (rispetto ai 48 milioni previsti dal Piano) e dai benefici strutturali delle manovre di contenimento e ricomposizione degli organici realizzate nella seconda metà del precedente esercizio e nel corso del 2008. Nel corso del 2008, in particolare, sono state contabilizzate uscite nette per circa 1. 100 unità (a cui si aggiungono le circa 300 da realizzarsi nel 2009), pari al 92% dell’obiettivo di Piano Industriale. Nel dettaglio le manovre di uscita agevolata (Esodo Incentivato e Fondo di Solidarietà) hanno interessato 1. 426 risorse (di cui 1. 119 già uscite nel corso dell’anno e 307 previste per il 2009, adesioni acquisite), 690 risorse sono uscite per naturale turnover, 710 sono stati i nuovi ingressi nella rete. In tal senso, in funzione delle dinamiche dei flussi programmate per il 2009, si prevede, al 2011, una diminuzione del personale “ante asset disposal” di circa 2. 000 unità (ben superiore all’obiettivo di Piano di 1. 200) con ulteriori economie strutturali rispetto alle previsioni di Piano al 2011. In forte vantaggio rispetto agli obiettivi è anche anche il rafforzamento della rete distributiva con la riconversione di 700 risorse da back office a front office (il 93% del target di Piano Industriale). In particolare: le “spese per il personale”, pari a circa 2. 449 milioni di euro, pur assorbendo l’incremento previsto nel rinnovo del Ccnl (applicazione delle nuove tabelle salariali con decorrenza 1/1/2008), evidenziano un trend in calo (-0,6%) le “altre spese amministrative”, pari a circa 1. 326 milioni di euro, pur assorbendo gli oneri relativi alle attività progettuali connesse alla predisposizione del Nuovo Piano Industriale di Gruppo, presentano una riduzione dello 0,7% per effetto principalmente delle incisive azioni di cost management. Le “ rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali” flettono del 4,1% e si attestano a circa 157 milioni. Il risultato operativo netto, quindi, è di circa 961 milioni di euro. Come evidenziato, tale importo assorbe gli effetti dell’eccezionale crisi dei mercati finanziari, che ha portato rettifiche complessive di valore su titoli (detenuti a portafoglio di trading) e partecipazioni per circa 300 milioni. Al netto di questi effetti e dei proventi “una tantum” invece registrati nel 2007 (principalmente Borsa Italiana per circa 160 milioni), il risultato operativo “strutturale” risulterebbe sostanzialmente stabile anno su anno. Alla formazione dell’utile netto concorrono infine alcune componenti non prettamente gestionali, il cui saldo complessivo è negativo per circa 847 milioni di euro. In particolare si segnalano tra gli elementi positivi: utili da cessione di investimenti per circa 28 milioni di euro relativi alla cessione di immobili effettuata da parte di Mp Banque e Banca Toscana e utili da partecipazioni di circa 176 milioni relativi principalmente all’operazione di cessione di Banca Depositaria al Gruppo Intesa-san Paolo Spa il 14 maggio 2008 (plusvalenza di circa 198 milioni) nonché a quella di Fontanafredda (plusvalenza di circa 30 milioni) e Finsoe (minusvalenza di circa 35 milioni). Tra gli altri elementi negativi: accantonamenti netti ai fondi per rischi/oneri e altri proventi/oneri di gestione pari a circa -187 milioni di euro, rettifiche di valore dell’avviamento[2] e di altre attività finanziarie per circa 542 milioni di euro (di cui 151 milioni di euro conseguenti al “test impairment Ias 36”) e oneri per circa 322 milioni di euro (162 mnl€ nel solo quarto trimestre) connessi all’integrazione di Banca Antonveneta nel Gruppo Montepaschi e alle correlate iniziative di riassetto deliberate nell’ambito del Piano Industriale e che rappresentano il 56% del totale pianificato nel triennio. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a circa 114 milioni di euro. A completare il quadro reddituale concorrono infine imposte sul reddito dell’esercizio con un valore positivo di circa 845 milioni di euro, quale saldo tra l’effetto positivo riferibile principalmente all’affrancamento dell’avviamento (ex art. 15 dl 185/08) di circa 1. 190 milioni e un valore negativo di circa 345 milioni di imposte sul reddito dell’esercizio e utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte pari a circa +71 milioni di euro riconducibili principalmente a Mps Asset Management Sgr Spa e sue controllate, a Banca Monte Parma e Quadrifoglio Vita. L’utile netto consolidato del Gruppo Montepaschi ante effetti della Purchase Price Allocation (Ppa) è di circa 1. 020 milioni e a 953 milioni di euro post Ppa. A livello di singole Unità di business del Gruppo, si segnalano infine soddisfacenti risultati sia per Banca Mps che per Banca Toscana. Banca Mps Utile Netto: 1. 223 milioni di euro; Banca Toscana Utile Netto: 145 milioni di euro; Con riferimento al Segment Reporting previsto dalla normativa Ias 14, queste le principali evidenze: Commercial Banking/distribution Network: margine della gestione finanziaria e assicurativa: -2,2% anno su anno; risultato operativo netto: -11,6% anno su anno; impieghi verso clientela: +5,7% anno su anno. Private Banking/wealth Management: margine della gestione finanziaria e assicurativa: -17,6% anno su anno; risultato operativo netto: -54,5% anno su anno; raccolta diretta: +25,8% anno su anno. Corporate Banking/capital Markets: margine della gestione finanziaria e assicurativa: +4,0% anno su anno; risultato operativo netto: -11,2% anno su anno; impieghi vs clientela: +4,0% anno su anno. Aggregati Patrimoniali - L’operatività commerciale del 2008 per il Gruppo Montepaschi, in termini di gestione del risparmio e del credito, si è tradotta in un apprezzabile sviluppo dei principali aggregati patrimoniali e delle rispettive quote di mercato. La raccolta diretta è di 142,5 miliardi di euro (+3,6% a/a), la raccolta indiretta è vicina ai 130 miliardi. Per quanto riguarda la raccolta complessiva si segnala che gli stock totali, al netto degli effetti legati alla flessione dei prezzi delle attività finanziarie dovuta alla crisi dei mercati, sono in crescita di circa 8 miliardi di euro. In particolare, per il Gruppo Montepaschi (inclusa la produzione di Biverbanca e di Antonveneta), nel 2008, sono stati collocati circa 11 miliardi di euro di prodotti di risparmio, fra cui 3,3 miliardi di euro di raccolta premi assicurativi, 16,5 miliardi di euro di obbligazioni lineari/strutturate e circa -8,8 miliardi di euro di fondi comuni/sicav. I crediti verso la clientela superano i 145 miliardi di euro (+6,9% a/a). - Si segnalano ancora, per il solo Gruppo Montepaschi (inclusa la produzione di Biverbanca e di Antonveneta), importanti risultati sia in termini di erogazioni di credito sia di crescita di quote di mercato. I mutui collocati dalle reti commerciali del Gruppo si attestano a circa 8,9 miliardi di euro, il credito al consumo a circa 3 miliardi, le erogazioni di Mps Capital Services Banca per le imprese sopra i 3,6 miliardi di euro. Con riferimento alla qualità del credito, il Gruppo Montepaschi chiude il 2008 con un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati di 7,3 miliardi. Su basi omogenee, l’incidenza sugli impieghi complessivi verso clientela è di circa il 5% e quella dei crediti in sofferenza e ad incaglio, al netto delle rettifiche di valore, è di circa il 4%. I presidi a copertura dei crediti deteriorati sono in crescita rispetto a fine anno con un’incidenza sull’esposizione complessiva lorda pari al 43,0%. In particolare, è del 56,8% (51,6% al 31 dicembre 2007) per le sole sofferenze lorde, che a livello di banche commerciali esprimono coperture mediamente intorno al 60%. A seguito dell’allocazione del prezzo pagato per Antonveneta alle varie attività (Ppa), l’avviamento è diminuito di 981 milioni di euro (anche per effetto delle rettifiche di valore effettuate in coerenza con lo Ias 36). Il patrimonio netto al netto degli avviamenti si è attestato a 8. 115 milioni di euro (+24% rispetto a Settembre 2008). Il Tier I ratio raggiunge il 5,6%; il Cda della Capogruppo Bancaria ha in tal senso conferito la delega alla Direzione Generale di valutare la tipologia dei “Tremonti Bond” per un importo di 1,9 miliardi di euro, con l’obiettivo di determinare un impatto positivo sul Tier I di 150 bps. Prosegue in parallelo l’attività di asset disposal da parte del Gruppo, attività che dovrebbe consentire il rimborso del prestito subordinato nel più breve tempo possibile. Prospettive economiche per l’esercizio in corso - Nei primi due mesi del 2009 lo scenario di crisi si è ulteriormente intensificato e la fiducia sulle prospettive dell’economia globale sono peggiorate. In termini di redditività, la discesa dei tassi di mercato ha determinato una flessione (seppur al momento abbastanza contenuta) dei margini, a cui si è contrapposta una moderata crescita dell’attività creditizia rispetto al 2008 (in particolare su forme a medio-lungo termine). Le politiche commerciali del 2009 rimarranno in tal senso focalizzate su una gestione rigorosa dello spread e sulla selettività delle forme di impiego. Sopra le previsioni di budget, invece, il contributo della finanza. Per quanto riguarda la qualità del credito a fine febbraio, i flussi di nuovo contenzioso delle Reti Commerciali e di Mps Capital Services sono in crescita sull’analogo periodo del 2008 del 4,3%. Allo stesso tempo, si configura, in positivo, una dinamica della spesa più favorevole, che (come detto in precedenza) risente positivamente delle azioni di contenimento strutturale dei costi correlata agli interventi di Piano Industriale, su cui si rileva una execution accelerata, specie sul fronte personale. Per il 2009 è attesa una riduzione del totale dei costi operativi almeno del 3%. Il Cda, nell’approvare il test d’impairment sugli attivi del Gruppo ai sensi dello Ias 36, ha considerato, alla luce del mutato scenario macroeconomico, l’aggiornamento delle proiezioni economiche finanziarie che tengono conto della variazione di talune delle variabili esogene del Piano Industriale. Nel contesto odierno, e prevedendo che lo stesso mantenga immutate caratteristiche sino alla fine del 2010, il Consiglio ha verificato la sostenibilità del test di impairment sugli avviamenti tenendo in considerazione l’arco temporale previsto dalle disposizioni Ias che corre tra il 2009 e il 2013. Il Consiglio ha dato quindi mandato alla Direzione Generale di porre in essere tutte le iniziative ed avanzare le conseguenti proposte utili a contrastare efficacemente il peggiorato contesto di riferimento, ritenendo comunque che la portata della crisi non abbia modificato le linee e le decisioni strategiche e strutturali di natura endogena del Piano, in corso di puntuale esecuzione. .  
   
   
ASTA BOT E CTZ FINE MARZO 2009  
 
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese
Ctz
Scadenza 31. 03. 2009
Cod. /tranche It0004480858/1
Imp. Offerto 4000
Regolamento 31. 03. 09
Imp. Domandato 7031
Imp. Assegnato 4000
Prezzo aggiudicazione 95,960
Prezzo esclusione 94,077
Rendimento lordo 2,08
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,250
Rendimento netto 1,83
Riparto 86,750
Importo in circolazione (mln) 4000
Riapertura (mln) (**)
Prezzo nettisti 95,960000
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 31/03/2009 Durata gg. 106* 183
Prezzo medio ponderato 99,664 99,41
Ritenuta fiscale 12,5% 0,54900 0,07375
Arrotondamento -0,00300 -0,00375
Prezzo netto d´aggiudicazione 100,21 99,48
Rendimento semplice netto -0,71 1,03
Rendimento composto netto -0,71 1,03
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 100,31 99,68
Rendimento semplice (minimo) -1,05 0,63
Rendimento composto netto (minimo) -1,05 0,63
* durata residua Fonte Assiom
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ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 30 MARZO 2009  
 
cct T. V. cct T. V. btp 3,00% btp 4,50%
scadenza 01. 09. 2015 01. 12. 2014 01. 03. 2012 01. 03. 2019
cod. /tranche it0004404965/13 it0004321813/13 it0004467483/3 it0004423957/11
imp. Offerto 1500 1000 3175 4000
regolamento 01. 04. 2009 01. 04. 2009 01. 04. 2009 01. 04. 2009
ced. God. 0,77 1,38
imp. Domandato 2081 1540 4462 4654
imp. Assegnato 1500 1000 3175 4000
prezzo aggiudicazione 96,3 97,28 101,33 101,28
prezzo esclusione (**) (**) (**) (**)
rendimento lordo 2,09 2,02 2,54 4,38
variazione Rend. Asta prec. (*) -0,28 (**) -0,4 -0,18
rendimento netto 1,89 1,83 2,16 3,76
riparto 0,431 15,041 (**) 66,212
importo in circolazione (mln) 8990 11202 9425 22245
riapertura (mln) (**) (**) (**) (**)
prezzo nettisti 96,28973600 97,28000000 101,33000000 101,24093800
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) dato non pervenuto
elaborazione Assiom -
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, GIU’ EXPORT ITALIANO EXTRA-UE, MA SEGNALI INCORAGGIANTI NELL’ULTIMO MESE  
 
Roma, 31 marzo 2009 - A febbraio 2009 si registra un calo del 22% dell’export italiano sui mercati extra-europei rispetto allo stesso periodo del 2008; ma il dato di febbraio 2009 segna però una rimonta dell’8,8% sul mese di gennaio, che aveva visto le esportazioni ridursi di circa il 30%. Questo il commento di Assocamerestero ai dati Istat diffusi. Il recupero è reso evidente dalla forte riduzione (pari a 3,2 miliardi di euro) del deficit della bilancia commerciale italiana con i Paesi extra-Ue, passato dai 3,9 miliardi di euro del mese di gennaio agli attuali 722 milioni, attribuibile soprattutto ad un rallentamento delle importazioni. “Queste stime congiunturali danno il segno comunque di una capacità di tenuta e di reazione da parte delle imprese italiane, anche su mercati di più difficile presidio come quelli extra-europei”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero. Del resto, negli ultimi quattro anni, l’Area extra-Ue è diventata sempre più un mercato di riferimento per i prodotti italiani, con un aumento delle vendite pari al 40%, per un valore complessivo che nel 2008 ha raggiunto circa i 152 miliardi di euro, superiore al 39,3% della Germania e secondo solo al 54,2% della Spagna, che però con 58 miliardi di euro, presenta un valore dell’export quasi tre volte inferiore a quello del nostro Paese. Questo– prosegue Esposito –non autorizza a ritenere che non ci saranno difficoltà nei mesi a venire, anche in quei settori che producono beni strumentali, che potrebbero risentire di più della sfavorevole congiuntura internazionale soprattutto su alcuni mercati diventati partner strategici per l’Italia, come quello russo”. A febbraio, le esportazioni italiane in Russia, il nostro secondo mercato di sbocco in ambito extra-europeo, si riducono, infatti, del 57,6% rispetto a gennaio, mentre la situazione negli Stati Uniti, primo partner commerciale dell’Italia al di fuori dell’Ue a 27, appare in sensibile miglioramento rispetto allo scorso mese:+47% le vendite nel mercato statunitense, per un valore pari a circa 2 miliardi di euro. .  
   
   
LOMBARDIA. 800.318.318, DAL 1 APRILE NUMERO UNICO REGIONE GRATUITO DA TELEFONO FISSO, DA CELLULARE E DA FUORI REGIONE.  
 
Milano, 31 marzo 2009 - Dal prossimo 1 aprile Regione Lombardia sarà raggiungibile con un unico numero verde 800. 318. 318 che consentirà a tutti i cittadini di chiamare gratuitamente da telefono fisso, da cellulare e da fuori regione. A questo numero possono essere richieste tutte le informazioni sulle materie e le iniziative di competenza regionale. L´iniziativa costituisce un evidente vantaggio in termini economici (perché si tratta di un numero verde gratuito) e di semplicità (perché sostituisce tutti i precedenti numeri dedicati a singoli settori) per tutti i cittadini, ma anche per le istituzioni, gli enti locali, le associazione e le imprese della nostra Regione. .  
   
   
DA REGIONE 90 MILIONI PER GARANTIRE PAGAMENTI DI TUTTI I COMUNI DEL LAZIO  
 
Roma, 31 marzo 2009 - La giunta regionale mette a disposizione di tutti i 378 comuni del Lazio e delle imprese fornitrici del sistema delle pubbliche amministrazioni un fondo di garanzia di 90 milioni in tre anni. 60 di questi saranno utilizzati per permettere a tutti gli enti locali della regione di pagare entro 180 giorni le fatture dei fornitori. Il meccanismo è semplice: comuni e pubbliche amministrazioni, una volta certificati i loro crediti, li cederanno ad una banca convenzionata che pagherà le fatture. La restituzione dell’anticipazione dovrà essere fatta dai comuni entro i successivi 6 mesi. In questo modo gli enti locali avranno di fatto 14 mesi di tempo per pagare le forniture ma senza far ricadere i ritardi sulle aziende. Le anticipazione delle banche vengono garantite dalla Regione attraverso Banca Impresa Lazio. “Quello approvato in Giunta - spiega l’assessore al bilancio Luiginieri - rappresenta una vera e propria rivoluzione nel rapporto fra Pa e imprese. Si tratta di un complesso di provvedimenti pensato per governare la crisi e sostenere il sistema socio-economico della nostra regione. Tali provvedimenti hanno l’obiettivo di far accrescere l’efficienza della spesa e, allo stesso tempo, di immettere liquidità nel mercato in modo sano e virtuoso”. Le due delibere costruiscono uno strumento che aiuta le Pmi del Lazio a riscuotere quanto dovuto loro dalla Pa attraverso il sistema bancario. Il sistema, determina peraltro 3 processi virtuosi: costringe gli Enti Locali a certificare i crediti, cosi avranno sempre sotto controllo le proprie finanze; permette alle imprese di vendere i propri crediti e incassare entro 180 giorni le spettanze e non rischiare più di entrare mai in sofferenza finanziaria. Nel momento in cui gli Enti Locali si dovessero trovare in una situazione di dissesto tale da non poter far fronte ai mandati irrevocabili cui devono provvedere, entra in campo il Fondo di Garanzia, coperto dalla Regione, cui le banche possono attingere per chiudere il credito. Oggi il Fondo di Garanzia è coperto integralmente dalla Regione Lazio, ma in futuro tutti gli Enti Locali che vorranno, e che saranno nelle condizioni economiche per farlo, potranno apportare al Fondo proprie risorse. Si può quindi parlare di un ‘Confidi dei Comuni’, che rappresenta una rete di salvaguardia per tutti gli Enti Locali, ma soprattutto per i piccoli e piccolissimi comuni, nonché per l’intero sistema socio-economico del Lazio. Il meccanismo per altro permette di avviare i pagamenti per le imprese che operano nel ciclo dei rifiuti. Il secondo intervento, finanziato con 30 milioni sull’arco del triennio 2009/2011, punta a sostenere l’acceso al credito di quelle Pmi del Lazio che sono beneficiarie di fondi europei. Oggi accade spesso che le risorse a fondo perduto, in genere il 50% del progetto finanziato dalla Ue, vadano perse perche le imprese chiedono alle banche il restante 50% necessario alla realizzazione del progetto stesso. In un periodo di crisi come quello attuale, però, con la stretta del credito, le banche malvolentieri concedono alle imprese i fondi necessari e cosi le imprese rinunciano. Questo strumento, quindi, non solo dà respiro alle Pmi, ma fa in modo che i fondi europei non vadano sprecati, garantendo, quindi, un uso virtuoso dei fondi comunitari. .  
   
   
PIANIFICAZIONE FVG: UNA LEGGE CHE CREI CERTEZZA DIRITTO  
 
Trieste, 31 marzo 2009 - In tema di pianificazione, l´obiettivo della Regione è fare un articolato di legge che crei certezza del diritto in una materia complessa, garantisca procedure semplici ai tecnici e tempi certi ai cittadini. Una norma, quindi, in grado di fornire ai Comuni strumenti utili allo sviluppo economico ed a quelle attività che servono ad aumentare la vivibilità e la fruibilità del territorio e sia in grado di considerare necessità più specifiche, come il recupero di certe periferie, il monitoraggio delle aree industriali e produttive, l´utilizzo di beni abbandonati e di aree militari dismesse. Lo ha spiegato l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Federica Seganti nel suo intervento a conclusione dell´odierno convegno "Le proposte degli ingegneri per l´urbanistica" organizzato nella sede del Mib Trieste dall´Ordine degli ingegneri di Trieste e coordinato dal suo presidente Mario Vinelli. "L´urbanistica del Friuli Venezia Giulia può certamente prendere spunto da ciò che accade nelle altre Regioni italiane ed in altri Paesi europei - ha detto l´assessore - ma non può non tenere in considerazione la storia della pianificazione di questa regione, del bagaglio di esperienze, cultura e attività che costituiscono la base su cui ci dobbiamo muovere per guardare al futuro". La dimensione dei Comuni e l´inevitabile complessità dell´attività pianificatoria per tutti quelli più piccoli (la stragrande maggioranza), ma anche la difficoltà di arrivare a rapide decisioni nella pianificazione d´area vasta, sono stati altri temi affrontati dall´assessore, che ad esempio ha citato l´inserimento nella finanziaria regionale del ´98 della pianificazione intercomunale su richiesta del Monfalconese: "nonostante il territorio fosse e sia politicamente coeso - ha rilevato l´assessore - il piano intercomunale di quell´area non è mai decollato". Ben gestito, il Friuli Venezia Giulia ha saputo, secondo l´assessore, cogliere sin qui le sue opportunità e deve guardare con pragmatismo al futuro. Anche in quest´ottica il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha richiamato l´attenzione dei presenti sull´opportunità di arrivare ad una reale chiarezza amministrativa ed alla semplificazione dell´impianto burocratico, indicando nell´urbanistica e nell´edilizia "un motore per lo sviluppo economico di Trieste". A sua volta l´ingegner Flavio Pira, presidente regionale del Censu-centro nazionale di studi urbanistici, ha fatto proposte inerenti alla semplificazione, alla sovracomunalità ed alla pianificazione partecipata, mentre il presidente dell´Associazione nazionale Costruttori edili del Friuli Venezia Giulia Donato Riccesi ha chiesto che alla semplificazione si aggiunga una flessibilità di strumenti che tengano conto "della velocità in cui si muovono società e mercato". Un tracciato delle esperienze maturato dalle altre Regioni sui temi dell´urbanistica e della pianificazione è stato tracciato dall´ingegner Maurizio Tira, presidente del Cipu di Brescia. A sua volta Dionisio Vianello, presidente nazionale del Censu, ha riassunto i contenuti di un documento che il Centro studi ha elaborato in vista della riforma nazionale del settore. "Analizzando le tendenze in atto sia in Italia che a livello europeo - ha detto Vianello - appare convincente l´ipotesi che, almeno in un futuro prossimo, il focus della pianificazione rimarrà centrato sui temi del rinnovo urbano e della riqualificazione del territorio". . .  
   
   
GIUNTA ABRUZZESE: APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE 2009 PER SOCIALE. FONDI FAS E FESR PER SVILUPPO  
 
 Pescara, 31 marzo 2009 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore competente Carlo Masci, ha approvato il Bilancio di previsione 2009. L´iter prevede ora il passaggio immediato del provvedimento alle Commissioni consiliari prima della approvazione definitiva in Consiglio regionale. Sono pari a 2 miliardi 807 milioni di euro le entrate complessive. Alle spesa sanitaria vengono destinati 2 miliardi 212 milioni di euro. Il totale delle spese dei settori della Regione ammonta, invece, a 460 milioni di euro, di cui 31 milioni sono relativi agli enti strumentali della Regione. Per le funzioni delegate agli Enti Locali la spesa è di 12 milioni di euro. "E´ un Bilancio rigoroso e fortemente condizionato dalla pesante situazione ereditata. Per questo - ha dichiarato il Presidente della Regione, Gianni Chiodi - abbiamo fatto il massimo possibile cercando di salvaguardare gli aspetti sociali ed in particolare le esigenze di categorie svantaggiate come gli anziani, i diversamente abili e coloro che sono sulla soglia della povertà. Inoltre, è stato ridotto l´utilizzo delle economie vincolate senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini abruzzesi. Le politiche si sviluppo ? ha continuato Chiodi ? sono assicurate dai fondi nazionali e da quelli comunitari". Il totale complessivo degli importi relativi a tali fondi che, non sono iscritti nel Bilancio ma che nei prossimi cinque anni potranno essere intercettati dal territorio abruzzese, è di circa 2 miliardi 400 milioni di euro. "Per la prima volta - ha sottolineato l´assessore Masci - si è determinata un´autentica armonizzazione del Bilancio regionale con i fondi strutturali comunitari e con quello nazionale relativo alle aree sottoutilizzate. Inoltre, siamo intervenuti in maniera massiccia su settori come quelli della Cultura, del Sociale e dello Sport, che erano stati totalmente trascurati dal Bilancio approvato a dicembre dalla precedente Giunta. Si tratta, quindi, di un Bilancio equilibrato soprattutto alla luce della situazione di oggettiva difficoltà che vive oggi la regione. Uno strumento finanziario che introduce misure di contenimento e di razionalizzazione della spesa ma che, al tempo stesso, eliminando sacche di inefficienza ed uscite improduttive e puntando su innovazione e sulla valorizzazione di diverse eccellenze, - ha proseguito Masci - può davvero trasformarsi in un nuovo volano per la nostra economia attraverso un utilizzo oculato delle risorse. In particolare, attraverso un lavoro serio e meticoloso ? ha aggiunto ? che ha visto collaborare a stretto contatto la Giunta con il presidente della Commissione Bilancio, Emilio Nasuti, e con i consiglieri di maggioranza, si è operato in modo tale da evitare, da qui alla definitiva approvazione del Bilancio, gli abituali e deprecabili sforamenti di spesa come avvenuto in passato. Sono fiducioso - ha concluso - che il lavoro della Commissione Bilancio si rivelerà più rapido e snello". Tra le novità introdotte, la riapertura dei termini per la sanatoria dei sottotetti con l´inserimento di agevolazioni per le Onlus che utilizzano immobili per il ricovero degli anziani, delle famiglie in gravi difficoltà economiche e delle persone diversamente abili. Si sottolinea che nel provvedimento è inserita per la prima volta la norma che impedisce agli Enti strumentali ed alle agenzie regionali di assumere personale senza il preventivo parere della Giunta regionale. Infine, tra le norme aventi rilevanza sociale, sono previste l´erogazione di contributi a beneficio di associazioni di volontariato che forniscono beni alimentari gratuiti a persone in stato di povertà e la gratutità della mobilità delle persone diversamente abili. .  
   
   
PARITETICA: TONDO-BALLAMAN, PRIORITA´´ GETTITO SU PENSIONI  
 
Trieste, 31 marzo 2009 - Il recupero della quota Irpef sulle pensioni Inps sarà una delle priorità di cui si dovrà occupare la Commissione Paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia, l´organo misto Stato-regione presieduto da Giovanni Collino. Linee strategiche e modalità di lavoro, infatti, sono state individuate e discusse oggi a Udine nell´incontro tra il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, il presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman, ed i componenti regionali della Commissione, Adriano Biasutti, Pietro Fontanini e Leopoldo Coen. Non è potuto essere presente Collino, invece, trattenuto da impegni personali. "La partita più importante - ha affermato Tondo - si giocherà sul completamento del percorso aperto da Illy sulle pensioni, un tema rilevante dove andrà messa in campo tutta la capacità di acquisire e garantire nuove responsabilità a fronte del trasferimento di rilevanti risorse". Ma la Paritetica è attesa, hanno concordato Tondo e Ballaman, anche su altri argomenti considerati fondamentali per il Friuli Venezia Giulia, primi fra tutti l´Euroregione e la Fiscalità di Sviluppo. Oltre a questi, il confronto sarà aperto pure a sanità penitenziale, viabilità, beni demaniali e formazione. "Serve un cronoprogramma adeguato e ben definito, costruito all´insegna della concretezza", ha sottolineato Ballaman, valutando "molto positivamente" la scelta dei membri della Commissione che, ha evidenziato Tondo, avrà "un compito fondamentale in un momento di avvicinamento al federalismo che richiede un monitoraggio costante ed autorevole". .  
   
   
CALABRIA: IL VICEPRESIDENTE CERSOSIMO ALLA RIUNIONE A BARI DELLE REGIONI MERIDIONALI  
 
Bari, 31 marzo 2009 - Il Vicepresidente della Regione Domenico Cersosimo è intervenuto, a Bari, alla Conferenza straordinaria delle Regioni del Sud, in rappresentanza del Presidente Loiero, impegnato a Roma per incontri istituzionali. “Si è trattato di una riunione importante perché ci ha consentito di far valere la nostra posizione di regioni del sud rispetto all’intonazione politica e culturale, spesso antimeridionale, dominate nel Paese negli ultimi tempi. Vogliamo riprendere un cammino interrotto sulla programmazione comunitaria, che ci ha visto, in passato, in una posizione strategica ed unitaria particolarmente apprezzata anche in sede di Conferenza dei Presidenti. La seconda partita che avevamo giocato in termini positivi è stata quella relativa all’accordo tra la confindustria e le Regioni del Mezzogiorno per dare un’ossatura più robusta al sistema infrastrutturale meridionale. A tutto ciò – prosegue Cersosimo – è seguita una fase di stasi dovuta alle elezioni per il rinnovo dei consigli regionali di Sicilia, Sardegna ed Abruzzo che hanno, di fatto, bloccato la discussione unitaria. Oggi, a Bari, abbiamo ripreso un percorso comune perché solo l’unità delle regioni meridionali può consentirci di sottoporre tematiche essenziali anche al resto del Paese. Perciò, abbiamo deciso di istituzionalizzare questo coordinamento che avrà due sedi. Una sarà nazionale e l’altra a Bruxelles per meglio vigilare sull’utilizzo dei fondi, sia a livello romano che a livello comunitario”. .  
   
   
TONDO-ROSOLEN, SERVE FVG UNITO PER COMBATTERE CRISI  
 
Trieste, 3e1 marzo 2009 - - "Il Friuli Venezia Giulia deve presentarsi unito e coeso per affrontare con la necessaria compattezza gli effetti della crisi economica globale e, al contempo, preparare nel migliore dei modi la fase del rilancio". Tondo, Basta Divisioni Fra Ud E Ts - "Non è più tempo di malinconie - ha infatti affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenendo a Trieste alla celebrazione del San Giuseppe Artigiano - e non c´è più spazio per divisioni tra Udine e Trieste. Siamo un corpo unico con tante diversità che vanno utilizzate per la valorizzazione complessiva del territorio e delle sue potenzialità". Eliminare I Privilegi - "Un sistema regionale che scommette sul futuro - ha aggiunto il governatore - deve eliminare rendite di posizione e sacche di privilegio. Solo in questo modo saremo in grado di essere vincenti e propositivi". P. A. Deve Agire Come Famiglia - Al cospetto di una parte importante del Friuli Venezia Giulia "che reagisce" alla crisi, quegli artigiani che, secondo le stime dell´associazione di categoria, rappresentano una forza-lavoro di 85mila persone, un valore aggiunto di 4 miliardi di euro ed il 13 p. C. Del pil regionale, Tondo ha richiamato l´attenzione sul senso di responsabilità, "fondamentale per individuare le giuste opportunità su cui investire perché - ha insistito - la Pubblica Amministrazione ha il dovere di agire come una famiglia, destinando le risorse a disposizione in funzione delle priorità contingenti". Pragmatismo E Non Ideologia - Ribadendo che "questo Governo regionale affronta i problemi senza posizioni ideologiche ma con il solo obiettivo di gestirli nel modo migliore", Tondo ha definito il disegno di legge anti-crisi appena varato dalla Giunta come uno strumento che punta a difendere i lavoratori e salvaguardare le aziende virtuose, garantendo inoltre una semplificazione generale "necessaria quanto difficile da realizzare". Rosolen, Risorse A Micro Imprese - La Regione è molto vicina a chi ha bisogno di risorse immediate, ha assicurato l´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, citando l´estensione del sostegno al reddito anche a tutte le imprese artigiane, con gli ammortizzatori in deroga concessi pure agli apprendisti "per sostenere le piccole e micro imprese che sono la base portante del Friuli Venezia Giulia". Rilanciare Consumi E Iniziativa - Immettendo liquidità per le realtà produttive soprattutto attraverso Friulia, ponendo in sicurezza il sistema bancario affinché supporti l´economia, il disegno di legge anti-crisi, ha spiegato la Rosolen, punta anche al rilancio dei consumi e dell´iniziativa privata. "La crisi non deve portare involuzione - ha concluso l´assessore - ma provocare una reazione forte, decisa e lungimirante". .  
   
   
POLITICHE SOCIALI ABRUZZESI: SUBITO 2,3 MLN EURO ALLE FAMIGLIE FONDI PER FAMIGLIE NUMEROSE,OVER 75 E CONSULTORI FAMILIARI  
 
Pescara, 31 marzo 2009 - Fondi a sostegno delle famiglie numerose, degli anziani ultrasettantacinquenni e dei consultori familiari, per 2 milioni e 300. 000 euro, sono stati approvati stamane con delibera della Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti. La delibera della Giunta dà attuazione alla legge 296/2006 e all´intesa della Conferenza unificata del settembre 2007 che detta le linee di intervento per l´utilizzo del Fondo delle politiche per la famiglia. Tre sono gli ambiti di intervento previsti. All´abbattimento dei costi di servizi per le famiglie con quattro o più figli saranno destinati 500. 000 euro. Alle famiglie nelle quali vivono soggetti che hanno superato il 75° anno di età sarà destinato un milione e 200. 000 euro per la qualificazione del lavoro e l´utilizzo di assistenti familiari. Alla riorganizzazione dei consultori familiari, per potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie, saranno destinati 600. 000 euro. "Subito soldi veri per le famiglie abruzzesi per sostenerle in questo delicato momento. Stiamo individuando tutti i fondi a disposizione della Regione da poter mettere in circolo con celerità - ha commentato l´assessore Gatti - oggi attuiamo scelte non nostre, frutto di intese della vecchia Giunta e del precedente Governo nazionale ma in questa fase non c´è il tempo di sindacare sulla piena condivisione degli interventi previsti. Quello che ci preme è integrare con la massima rapidità il reddito delle famiglie con risorse reali, che abbattano i costi di servizi per loro essenziali". Una volta pubblicati sul Bura i criteri di attuazione e relativi bandi gli Ambiti Territoriali Sociali avranno tempo 30 giorni per presentare i progetti, ai quali comparteciperanno sul piano finanziario con risorse proprie pari al 20% complessivo degli interventi. .  
   
   
FIRMATO ACCORDO CON ORDINI CONSULENTI FVG  
 
Trieste, 31 marzo 2009 - L´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen ha firmato ieri a Trieste un Accordo di collaborazione con gli Ordini provinciali dei consulenti del lavoro del Friuli Venezia Giulia. Con questa intesa ci si propone di promuovere uno scambio di dati e di informazioni, ma anche di elaborare progetti e interventi in materia di politiche del lavoro, avvalendosi di una rete di circa 500 professionisti distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio regionale e a diretto contatto con le piccole e piccolissime imprese. "In questo momento di crisi - ha commentato l´assessore - è di fondamentale importanza la tempestività degli interventi, e quindi la diffusione delle informazioni sugli strumenti adottati dal Governo e dalla Regione, a cominciare dagli ammortizzatori sociali in deroga, a favore delle piccole imprese e soprattutto dei loro addetti, che rappresentano in regione la quota maggioritaria di lavoratori dipendenti e indipendenti". L´accordo con la Regione, che fa parte di una più ampia strategia che mira a valorizzare tutti gli intermediari del mercato del lavoro, è sottoscritto dai presidenti dei quattro Ordini provinciali: Mario Costa (Trieste), Stefano Sassara (Udine), Sandro Benigni (Gorizia) e Pierluigi Giol (Pordenone), presenti anche Massimo Iesu, in rappresentanza del Consiglio nazionale dell´Ordine dei consulenti del lavoro, e il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro Domenico Tranquilli. Attraverso gli studi dei consulenti, è stato sottolineato, viene compilato non meno del 60 per cento di tutte le pratiche di assunzione e licenziamento in Friuli Venezia Giulia. Da ciò l´importanza della collaborazione della Regione con gli Ordini provinciali, non solo per informare imprese e lavoratori sulle varie forme di sostegno, ma anche per ottenere dati e indicazioni sul "polso" del mercato del lavoro. "Questo Accordo - ha detto Mario Costa, presidente dell´Ordine di Trieste - non fa che confermare, sviluppandolo ulteriormente, il positivo rapporto che da tempo esiste tra i consulenti e la Regione. Come professionisti siamo da sempre attenti al sociale. Crediamo, con le nostre competenze e con la nostra rete, di poter essere utili ai cittadini, per individuare criticità ma anche opportunità". Il documento firmato oggi prevede anche, come ha sottolineato l´assessore Rosolen, l´avvio di progetti per migliorare i meccanismi di incontro fra domanda e offerta di lavoro, per promuovere la cultura della sicurezza e della legalità, riducendo così gli infortuni, per diffondere le informazioni sugli incentivi regionali, soprattutto per quanto riguarda il lavoro femminile. È prevista l´istituzione di un Comitato di indirizzo, presso la direzione regionale Lavoro, per dare alla collaborazione un carattere permanente. Del Comitato entreranno a far parte, accanto ad alcuni dirigenti dell´Amministrazione regionale, i rappresentanti dei quattro Ordini provinciali dei consulenti del lavoro. .  
   
   
PRESENTATO IL PRIMO CONCORSO GLOBAL ENTREPRENEURSHIP COMPETITION DI HIT BARCELONA 2009 PER GIOVANI IMPRESE INNOVATIVE. AREA SCIENCE PARK MEMBRO ITALIANO DEL WORLD NOMINATING COMMITTEE  
 
Barcellona, 30 marzo 2009 – Area Science Park è uno dei 28 Entrepreneurship Centre nel mondo (Business School, Incubatori, Parchi Tecnologici e Università) chiamati a far parte di World Nominating Committee, la commissione incaricata di selezionare i 100 progetti ammessi alle fasi finali della prima edizione del Global Entrepreneurship Competition, in programma a Barcellona. L´evento, primo nel suo genere, presenterà iniziative imprenditoriali provenienti da tutto il mondo, e consentirà a giovani imprenditori e investitori di usufruire di un nuovo networking globale. World Nominating Committee è presieduta dal professor Jerome S. Engel, Direttore Esecutivo del Lester Centre for Entrepreneurship and Innovation dell’Università della California (Berkeley), ed è costituita dai seguenti membri: Le fasi finali del concorso si terranno in occasione di Hit Barcellona, il nuovo Summit mondiale sull’Innovazione che, dal 17 al 19 giugno 2009, riunirà 2. 500 top executive da tutto il mondo presso il Centro Congressi della Fiera di Barcellona a Montjuic. Global Entrepreneurship Competition è un’opportunità unica per aziende giovani e innovative di promuovere il proprio progetto imprenditoriale e trovare capitali da investire nella crescita dell’attività. I criteri di selezione sono legati ad aspetti quali innovazione, impatto, crescita e profitti previsti e attinenza con l’attuale situazione globale. “La prima cernita delle imprese e gruppi di sviluppo ammessi – spiega il direttore generale di Area Science Park, Giuseppe Colpani, membro del World Nominating Committee - si è basata in particolare sull’innovatività del prodotto/servizio e del modello di business, dimostrabile nei fatti con dati ed elementi di raffronto con i competitors al livello internazionale. Il secondo requisito importante è costituito dal potenziale di crescita e di impatto sui mercati internazionali, tenuto conto che una parte rilevante della valutazione verrà data dagli investitori e sarà finalizzata alla effettiva possibilità di investimento e crescita. In questo caso un’analisi del mercato approfondita è stato un requisito basilare. Per queste ragioni non sono state prese in esame iniziative anche interessanti nei singoli contesti locali ma non caratterizzate per gli elementi sopraccitati”. Aleix Planas, responsabile di Hit Barcellona, ritiene Global Entrepreneurship Competition “un’opportunità unica per scoprire le iniziative imprenditoriali a più alto indice di innovazione e potenzialità di crescita in settori chiave per il futuro”. A partire da una rosa iniziale di 100 candidati, la commissione selezionerà, dopo attenta valutazione, 26 concorrenti, che saranno invitati a presentare di persona i propri progetti alle fasi finali del Global Entrepreneurship Competition, in calendario a giugno a Barcellona. Tra le iniziative giunte in finale, quattro progetti saranno i vincitori di programmi imprenditoriali già avviati in Spagna: il Premio Emprendedores Xxi (Xxi Premio dell’Imprenditoria), finanziato da La Caixa e dal Ministero dell’Industria spagnolo, nominerà tre vincitori, mentre il quarto e ultimo candidato sarà il vincitore di Investment Forum (Fòrum de Inversió), organizzato da Acc1ó e da Catalonia Investment Agency (Dipartimento per l’Innovazione – Governo Autonomo della Catalogna). I candidati illustreranno i propri progetti imprenditoriali ai membri della comunità internazionale degli investitori presenti all´evento (venture capitalist, investitori privati, business angel, family office, banche d’affari, senior executive, esponenti di importanti aziende). I vincitori saranno scelti mediante un innovativo sistema di votazione. I partecipanti avranno a disposizione un certo budget in "Hit Euro" da investire nei progetti dei candidati. I premi sono i seguenti: complessivi 90. 000 euro ripartiti tra 5 premi: Primo premio: 50. 000 euro; Secondo premio: 20. 000 euro; Terzo premio: 10. 000 euro; Premio “Best Presentation Award”: 5. 000 euro; Premio “Best Social Value Award”: 5. 000 Euro; Possibilità di stabilire la propria sede aziendale a Barcellona, in locali concessi in comodato gratuito per un anno. Partecipazione ai programmi di sviluppo aziendale promossi da Barcelona Activa e 22@ de Barcelona. Le fasi finali del concorso si svolgeranno nell’ambito di Hit Barcelona, il Summit globale sull’Innovazione che, dal 17 al 19 giugno 2009, richiamerà 2. 500 top executive da tutto il mondo presso il Centro Congressi della Fiera di Barcellona a Montjuic. .  
   
   
ORGANIZZATO DALL´ANCI PIEMONTE , II SALONE DEI COMUNI: IMPORTANTE DEFINIRE LE FUNZIONI LEGISLATIVE E AMMINISTRATIVE STATO-REGIONI-ENTI LOCALI  
 
 Torino, 31 marzo 2009 - E’ stato inaugurato ieri, a Torino, il “2° Salone dei Comuni del Piemonte, organizzato da Anci Piemonte al Centro Congressi Torino Incontra, durante il quale sono intervenuti la presidente della Regione Mercedes Bresso e l’assessore regionale agli Enti Locali Sergio Deorsola. Il Salone è dedicato agli amministratori comunali per approfondire le problematiche più vicine alle piccole realtà locali, anche in relazione delle importanti riforme istituzionali che si stanno prospettando a livello nazionale e regionale. La presidente regionale Mercedes Bresso, che è intervenuta durante la sessione “Piccoli Comuni, Unioni di Comuni, Associazionismo e Semplificazione Amministrativa ha sottolineato: “Per migliorare il funzionamento dei piccoli comuni, in questi anni la Regione ha varato norme riguardanti i Comuni e le Comunità montane, grazie anche ad un sistema Regione-enti locali caratterizzato da una continua collaborazione. Oggi il tema da affrontare è l’applicazione del federalismo fiscale e affinché si traduca in realtà è necessario definire sia le norme di principio per le materie concorrenti nel rapporto Regioni – Stato sia le funzioni legislative ed amministrative, per questo chiediamo che a livello nazionale si chiuda al più presto la Stagione delle Riforme. Il patto di stabilità - ha proseguito Bresso - in particolare in una situazione di crisi come quella attuale ma non soltanto in momenti simili, sarebbe governabile in maniera più logica e utile calcolandolo su base regionale, comprendendo tutte le amministrazioni dai Comuni alla Regione, con la possibilità di ´compensare´ le amministrazioni che - avendo i fondi - sforano dal patto, senza tagliare gli investimenti a favore dell´economia e del territorio a fronte”. “La Regione Piemonte - ha dichiarato l’assessore regionale agli Enti locali Deorsola –sostiene i piccoli comuni attraverso la legge regionale n. 15/2007 che semplificando le procedure burocratiche assegna i fondi in modo più diretto, invece di ricorrere ad un bando regionale che non assicura il finanziamento o comunque richiede tempi più lunghi di attuazione. La normativa regionale inoltre favorisce l’associazionismo dei piccoli comuni, che ha ritrovato un buon riscontro da parte degli amministratori locali piemontesi”. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: DAI COMUNI DEL NORD UN APPELLO “SALVA CRISI” ANCI DEL VENETO, PIEMONTE, LOMBARDIA E FRIULI VENEZIA GIULIA HANNO FIRMATO STAMATTINA A ROMA UN DOCUMENTO CONGIUNTO. SI CHIEDONO RISORSE CERTE PER I MUNICIPI  
 
Roma, 31 marzo 2009 - Certezza di risorse. E il 20 per cento dell´Irpef ai Comuni. Gli Uffici di presidenza delle Anci delle Regioni del Nord - Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia – hanno firmato questa mattina a Roma un documento congiunto “salva crisi economica”. Questi i passaggi più importanti: “Il nostro Paese ha bisogno di risposte certe e forti, di istituzioni in grado di rilanciare investimenti, efficaci e rapide nei pagamenti, di interventi che rafforzino la coesione sociale sostenendo le persone e le famiglie in difficoltà. A questo proposito sottolineiamo l’esigenza di modificare le regole del patto di stabilità traducendo con atti concreti e coerenti quanto è contenuto nella mozione recentemente approvata dalla Camera dei Deputati le iniziative in merito assunte da Anci. Ribadiamo la necessità per i Comuni e per l’intero Paese di una profonda modifica del patto di stabilità e delle sue regole che permetta di premiare gli Enti virtuosi e rilanciare gli investimenti; di una profonda riforma istituzionale che recepisca quanto contenuto nel Titolo Quinto della Costituzione realizzando la pari dignità istituzionale e l’autonomia finanziaria dei singoli livelli di governo che insieme e di pari passo al federalismo fiscale si definisca un federalismo istituzionale che produca una riforma complessiva delle Istituzioni prevedendo il superamento del bicameralismo e l’istituzione della Camera delle Autonomie. Auspichiamo che il federalismo fiscale coniughi autonomia e responsabilità degli amministratori superando il criterio della spesa storica per affermare la logica dei costi standard nella produzione di servizi, prevedendo forme incentivanti per le Unioni dei Comuni e forme di perequazione che assicurino le risorse a tutte le diverse zone del Paese per garantire lo svolgimento delle funzioni fondamentali”. Infine la richiesta formale: “Chiediamo che il primo provvedimento successivo all’approvazione della legge delega sul Federalismo Fiscale sia l’individuazione da subito dell’autonomia finanziaria dei Comuni per permettere loro di svolgere appieno le loro funzioni ed avere un quadro certo e stabile della finanza locale con l’individuazione di un tributo proprio per i Comuni a partire dalla razionalizzazione e unificazione delle diverse imposizioni oggi esistenti sugli immobili oltre ad una loro compartecipazione ai tributi erariali. Facciamo nostra la proposta di destinare il 20 per cento dell’Irpef ai Comuni, in sostituzione dell’insieme dei trasferimenti erariali, nell’attesa della realizzazione ed entrata a regime del federalismo fiscale e dell’autonomia impositiva dei Comuni. “Non possiamo aspettare ancora in queste condizioni - commenta Vanni Mengotto presidente di Anciveneto -. Nella nostra Regione è partito un forte movimento di sindaci che hanno proposto che ai Comuni resti il 20% dell’Irpef prodotta sul proprio territorio con una legge di iniziativa popolare. Ora questa richiesta è fatta propria dalle stesse Anci regionali oggi presenti. Siamo convinti che il federalismo fiscale sia importante per il paese intero e per i Comuni, per coniugare autonomia e responsabilità. Insieme chiediamo che ci sia la costruzione di un vero federalismo istituzionale che completi la transizione italiana definendo compiti e funzioni dei diversi livelli di governo. Va eliminata quella sovrapposizione di compiti e funzioni che allunga tempi di decisione e di realizzazione con un conseguente aumento dei costi”. .  
   
   
I BALCANI SONO LA PORTA PER LA CONQUISTA DELL’EST EUROPA. IL VENETO STA GIOCANDO UNA PARTITA DI PRIMO PIANO  
 
Treviso, 31 marzo 2009 - Le statistiche relative all’interscambio commerciale tra Veneto e Balcani e i dati sul numero di imprese che investono nell’Europa sud orientale dimostrano con chiarezza che la nostra regione rappresenta l’attore più dinamico e attivo in questa area geografica che è un crocevia di processi di ricostruzione, di sviluppo e di integrazione. Delle progettualità future e delle possibili azioni si è parlato ieri mattina nella sede dell’Ance di Treviso in occasione del Tavolo per i Balcani convocato dal ministero per lo Sviluppo economico e dall’Istituto per il commercio estero e introdotto dall’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor. Dopo il decennio della conflittualità, l’area balcanica è definitivamente avviata verso una consolidata pacificazione e una progressiva integrazione nelle istituzioni europee ed internazionali e nel mercato del libero scambio. Le imprese venete hanno eletto il teatro balcanico come zona preferenziale per la propria proiezione estera. “La Regione del Veneto - ha detto l’assessore - crede nell’urgenza dell’internazionalizzazione del sistema produttivo delle nostre sette province. Pensa che rafforzare l’export sia la via privilegiata da seguire nell’attuale momento di difficile congiuntura globale. Crede inoltre che si debba puntare di più sulla qualità e sull’eccellenza dei nostri prodotti. ” Nel 2008 l’export con i Balcani è cresciuto del 20 % contro il 2 % dell’incremento dell’import. Come cliente il Veneto ha soprattutto la Romania, la Serbia, la Croazia, l’Albania e il Montenegro. Come fornitore invece al primo posto ci sono Croazia e Albania, poi Romania, di seguito Bosnia e Montenegro. Si confermano quali paesi da esplorare la Macedonia e soprattutto la Bulgaria. “Il flusso di investimenti - ha ricordato l’assessore - risulta in stabile crescita: il settore di punta appare quello bancario. ” Per l’assessore è necessario lavorare di più rispetto al passato per concentrare le risorse su obiettivi precisi e concreti, per coordinare gli interventi di tutti i protagonisti, per dare continuità nello sforzo promozionale. L’impegno della Regione del Veneto sarà nei prossimi mesi rivolto a mettere in rete tutti i soggetti pubblici e privati che intendono vincere la sfida dei Balcani. .  
   
   
AD UN ANNO DALLA VITTORIA DI MILANO, L’EXPO UN’OCCASIONE DI CRESCITA PER IL TERRITORIO. A PARTIRE DALLA NASCITA DI UN MUSEO DEI MUSEI  
 
Milano, 31 marzo 2009 - Ieri il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, ha fatto un sopralluogo sulla futura area che ospiterà i padiglioni dell’Expo 2015 per fare il punto della situazione, a un anno esatto dall’assegnazione dell’evento a Milano. Il primo problema affrontato è la permanenza del Centro di smistamento postale di Roserio nella sede attuale o in un’area attigua, che determina il continuo passaggio di tir proprio all’intersezione tra la fiera di Rho Pero e il sito espositivo di Expo 2015. “La sua permanenza nella sede attuale – ha dichiarato Penati - e il traffico che produce mal si concilia con un evento che porterà milioni di persone su quella porzione di territorio, che si trova di fatto schiacciato tra la nuova fiera e il carcere immediatamente a ridosso. Per questo la Provincia chiede al Comune di Milano e ai Sindaci che hanno promosso il Patto per il territorio del Nord Ovest Milano, di valutare con Poste Italiane la possibilità di trasferire il Centro di smistamento nell’Area ex Alfa di Arese”. Altro punto emerso durante il sopralluogo è quello dei ritardi accumulati sulla tabella di marcia, con il mancato avvio dei concorsi per le gare e i tempi sempre più stringenti per la registrazione dell’Expo 2015, il cui termine ultimo è il 30 aprile 2010. “Allo stato attuale – ha proseguito Penati - manca una riflessione seria sull’utilizzo di quell’area dopo l’Expo. La rivalutazione complessiva dell’area, sia in termini di valore che di infrastrutture, deve perseguire un interesse pubblico e per questo propongo la creazione di un Museo dei Musei, un luogo dinamico, aperto ai saperi del mondo, in cui unire innovazione e cultura”. “Infine- ha concluso Penati - l’Expo 2015 deve essere l’occasione anche per colmare il deficit infrastrutturale del territorio, che sarà interessato dalla preparazione e dalla gestione dell’evento. La mancanza di risorse sulle opere connesse non deve danneggiare quest’area. La priorità va data al triplicamento della Rho Gallarate, decisiva non solo per l’accesso all’Expo ma soprattutto per la qualità della vita dei pendolari del territorio”. .  
   
   
BOLZANO.TAVOLO TECNICO ANTI-CRISI: FIRMATO ACCORDO QUADRO SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Bolzano, 31 marzo 2009 - Si è riunito ieri, per la seconda volta, il tavolo tecnico anti-crisi che riunisce istituzioni e parti sociali con l´obiettivo di elaborare misure di sostegno al lavoro e all´economia. Durante l´incontro odierno è stato sottoscritto l´accordo sul primo pacchetto di provvedimenti riservato a chi non può beneficiare di mobilità o cassa integrazione. L´accordo quadro tra Provincia, sindacati e associazioni di categoria, elaborato con la regia dell´assessore al lavoro Barbara Repetto, prevede una serie d’interventi a sostegno dei lavoratori delle piccole e medie aziende (con meno di 15 dipendenti), i quali non hanno diritto di accedere a risorse quali la cassa integrazione o la mobilità. L’accordo quadro sulle misure anticrisi e gli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2009 è stato sottoscritto, oltre che dall’assessore Barbara Repetto, dai rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali: Assoimprenditori, Unione albergatori e pubblici esercenti, Unione agricoltori, Legacoopbund, Agci, Apa, Cna, Commercio, turismo e servizi Alto Adige, federazione delle cooperative Raiffeisen, Confcooperative e Confesercenti. Hanno altresì aderito all’accordo le organizzazioni sindacali Cgil/agb. Cisl/sgb, Asgb, Uil/sgk. Il fabbisogno stimato dall’accordo per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga è pari a 21 milioni di euro, calcolati sulla base dei dati attualmente disponibili presso gli Uffici provinciali competenti dei quali si prevede che il 30% dovrebbe essere a carico della Provincia ed il restante 70% a carico dello Stato. Il computo dei 21 milioni di euro deriva da una stima di 14 milioni di euro riguardanti la Cigs in deroga per 2000 destinatari nell’arco di 8 mesi e 7 milioni di euro riguardanti la mobilità in deroga per 1000 lavoratori nell’arco di 8 mesi. I destinatari degli interventi sono, in sostanza, lavoratori sospesi o a rischio di espulsione dai processi produttivi (ancora in costanza di rapporto di lavoro) e disoccupati. L’intesa territoriale sottoscritta oggi sarà quindi presentata in sede governativa per la concessione degli ammortizzatori sociali ed il Governo è tenuto a dare una risposta in merito entro il prossimo 15 giugno. L’assessore Barbara Repetto sarà incaricata dalla Giunta, probabilmente nel corso della prossima seduta, di condurre le relative trattative con il Governo al fine di giungere ad una rapida approvazione di quanto previsto dall’accordo territoriale sottoscritto oggi dalla Provincia e dalle parti sociali. L’accordo prevede una serie d’iniziative di politiche attive del lavoro che spaziano dall’azione formativa agli interventi del Fondo Sociale Europeo. Per quanto riguarda l’azione formativa l’accordo prevede l’organizzazione di corsi di formazione professionale di breve durata e la promozione di azioni di formazione, aggiornamento e riqualificazione professionale rivolte a lavoratori in disagio occupazionale e ad imprese in difficoltà a causa della crisi economico/produttiva. Per tali azioni la Provincia Autonoma ha stanziato in sede di bilancio di previsione 2009 adeguati fondi aggiuntivi per ulteriori misure per la promozione ed il finanziamento della formazione. Queste risorse aggiuntive si sommano a quelle ordinarie che la Provincia mette a disposizione per l’organizzazione di corsi di aggiornamento e riqualificazione professionale, tirocini formativi, azioni di orientamento e consulenza formativa realizzate da scuole professionali provinciali e/o enti di formazione privati, per piani formativi e “voucher” per la formazione a domanda individuale. Per quanto riguarda le politiche attive il Fondo Sociale Europeo della Provincia intende intervenire, coerentemente con il proprio programma operativo, a sostegno delle imprese, dell’occupazione e dell’occupabiltià dei lavoratori in esubero. In questo ambito il Fse intende mettere a disposizione interventi che attenuino l’impatto negativo dell’attuale fase recessiva sui soggetti più a rischio rispetto alla permanenza ed all’accesso al mercato del lavoro. Nel contempo il Fse intende sostenere la promozione della competitività provinciale, della piena occupazione d ella coesione sociale, attraverso politiche finalizzate all’innovazione del sistema economico e dei sistemi dell’istruzione, della formazione e del mercato del lavoro; promuovere l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese ed innalzare le conoscenze e le competenze del capitale umano. .  
   
   
INDUSTRIA LIGURE, FONDO DI GARANZIA "ANTICRISI" PER IL FINANZIAMENTO DELLE PICCOLE IMPRESE  
 
Genova, 31 Marzo 2009 - La Regione e il sistema camerale ligure lanciano un nuovo intervento coordinato per affrontare i problemi di finanziamento delle piccole imprese colpite dagli effetti della congiuntura e dalle difficoltà che le banche incontrano ad aumentare il finanziamento ordinario. L´iniziativa coinvolge i Confidi delle liguri in uno sforzo comune verso la creazione di un canale preferenziale di finanziamento delle aziende, attraverso il quale le banche ottengono una garanzia in cambio di un allungamento delle scadenze del debito delle imprese e di nuovi finanziamenti per soddisfare le maggiori esigenze di liquidità per i prossimi mesi. L´assessore regionale alle Attività Produttive Renzo Guccinelli, il Presidente di Unioncamere Liguria Paolo Odone e il Presidente di Fi. L. S. E. Edoardo Bozzo hanno presentato il nuovo strumento, sottolineando gli effetti positivi di un intervento concertato che vede lo stanziamento complessivo di 3,2 milioni di euro, (2,2 milioni da parte di Regione e un milione da parte delle Camere di Commercio) in grado di movimentare finanziamenti alle imprese per 64 milioni di euro, che potrà essere integrato in relazione alla effettiva domanda delle imprese. In considerazione dell´urgenza delle problematiche e dell´eccezionale situazione di crisi, per la prima volta soggetti pubblici intervengono alimentando un fondo di garanzia in grado di soddisfare le maggiori esigenze di liquidità delle imprese rispetto a quelle di copertura degli investimenti, a sostegno dei quali continuano ad operare fondi di garanzia regionali e camerali già in essere. Questa iniziativa dimostra, ancora una volta, la particolare attenzione dei soggetti pubblici nell´individuare le difficoltà delle imprese e nell´andare incontro alle loro necessità anche assumendo qualche maggiore rischio. L´iniziativa è attuata dalla Finanziaria regionale Fi. L. S. E. E da Unioncamere Liguria, in rappresentanza delle quatto Camere di Commercio, in convenzione con i Confidi che presteranno garanzie assumendo in proprio una quota di rischio, e con le banche che hanno aderito all´iniziativa, ovvero Banca Carige (e altre banche del gruppo Carisa e Caricarrara), Banca San Giorgio, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi, Cassa di Risparmio della Spezia ed Unicredit Banca. Queste banche hanno messo a disposizione delle imprese liguri un plafond di finanziamenti fino ad un massimo di ben 105 milioni di euro, a condizioni di tasso a partire da un margine di un punto percentuale sull´Euribor, concordate con Regione e Unioncamere e disponibili sui siti internet. "Il fondo - spiega l´assessore regionale Guccinelli - si prefigge di mettere in moto risorse di nuovo credito per 64 milioni di euro per essere utilizzate dalle imprese non per nuovi investimenti, ma per le spese di gestione e funzionamento, come ci stanno chiedendo le associazioni di categoria". L´assessore Guccinelli ha inoltre sottolineato l´importanza dell´iniziativa per il finanziamento delle imprese di fronte alle difficoltà della congiuntura, a condizioni di tasso decisamente favorevoli grazie alla riduzione del rischio procurata alle banche partner dell´iniziativa. Inoltre, il coinvolgimento nell´iniziativa dei confidi attiva concretamente una collaborazione che anticipa gli effetti a favore delle imprese del progetto in corso di unificazione dei confidi stessi in un unico organismo di garanzia, che potrà ottenere la qualifica di intermediario finanziario vigilato dalla Banca d´Italia. Il Presidente di Unioncamere Odone ha richiamato la validità della nuova iniziativa rispetto alle concrete esigenze di liquidità che emergono dal sistema delle imprese, ed ha anche valorizzato la continuità di questo intervento con il complesso di altre misure attivate dalle Camere di Commercio per il sostegno dell´offerta di garanzie da parte dei confidi locali. .  
   
   
ISTITUITO NEL LAZIO IL COORDINAMENTO REGIONALE DELLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E VIGILANZA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO  
 
Roma, 31 marzo 2009 - Su proposta del vicepresidente Esterino Montino, la Giunta della Regione Lazio ha istituito il Comitato di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sull’intero territorio del Lazio. Il provvedimento è in attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo 81/2008 e dal decreto del presidente del consiglio dei ministri del 21 dicembre 2007. Al Comitato di coordinamento partecipano tutti. Al Coordinamento partecipano i rappresentanti di tutti i soggetti istituzionali e non che, con le diverse competenze, hanno un ruolo in tema di salute e sicurezza dei lavoratori. (La Regione Lazio, le Drl, gli Spresal, Arpa, Ispesl, Inail, Ipsema, Inps, Anci, Upi, Uffici sanità aerea e marittima del Ministero della Salute, Autorità marittime portuali ed aeroportuali. Inoltre, al coordinamento prendono parte 4 rappresentanti dei lavoratori designati dalle organizzazioni sindacali e 4 delle organizzazioni dei datori di lavoro). “Obiettivi principali del Comitato di coordinamento sono la programmazione, l’indirizzo e la valutazione delle attività in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nell’intero territorio regionale – spiega Esterino Montino, vicepresidente della Giunta della Regione Lazio – L’ufficio operativo del coordinamento avrà il compito di definire le modalità concrete di attuazione dei piani operativi nei singoli territori. Attraverso l’individuazione delle aree e dei comparti produttivi più a rischio, saranno definite le priorità d’intervento. La collaborazione interistituzionale, con i sindacati e le aziende, faciliterà la buona integrazione di tutte le attività in tema di salute e sicurezza dei lavoratori, evitando inutili sprechi di risorse e sovrapposizioni di competenze. Lo scopo è di arrivare ad un’omogeneità dei criteri d’intervento e, attraverso azioni mirate alle specifiche situazioni di rischio, di garantire una maggiore efficacia dei risultati” In tema di salute e sicurezza sul lavoro, il Comitato di coordinamento promuove anche le attività di comunicazione, di informazione, e assistenza alle imprese ed ai lavoratori. .  
   
   
PENA DI MORTE, L´IMPEGNO SI RINNOVA IN TOSCANA  
 
Firenze, 31 marzo 2009 - «Sono felice che siate qui, in questa sala “Pegaso”, il cavallo alato simbolo della Toscana e della sua storia come terra di diritti. La Toscana è fortemente impegnata contro la pena di morte e lo è da molto tempo. E´ vero che in questi anni sono stati ottenuti importanti risultati in molte parti del mondo, ma non dovunque, e noi vogliamo e speriamo di ottenerne di nuovi in futuro». Così il presidende della Regione Toscana, Claudio Martini, si è rivolto ai delegati dello Stearing Committee (il comitato direttivo) della Coalizione Mondiale contro la pena di morte, riunito ieri e oggi a palazzo Strozzi-sacrati. Il lavoro dei 20 delegati che fanno parte del Direttivo, in rappresentanza di enti pubblici e organizzazioni non governative (fra le più famose Amnesty International, Ensemble contre la peine de mort, Comunità di Sant´egidio) di tutto il mondo, è cominciato stamani, proseguirà nel pomeriggio per concludersi domani. L´apertura dei lavori è stata dell´assessore alla cooperazione internazionale Massimo Toschi. Toschi ha sottolineato l´importanza del lavoro svolto dalla Coalizione, che ha portato all´approvazione della moratoria sulla pena di morte da parte dell´Onu, ed ha ribadito l´obiettivo della definitiva abolizione della pena capitale. In questo ambito Toschi ha osservato come «l´impegno della Coalizione debba concentrarsi particolarmente nel convertire le grandi religioni monoteiste, Cristianesimo, Islam ed Ebraismo, ad una condanna netta della pena di morte e all´impegno per la sua abolizione. Ancora le grandi religioni mostrano troppe incertezze – ha continuato Toschi – nei confronti di un rifiuto netto verso questo che è uno dei tre pilastri della cultura della morte e della violenza: la guerra, la tortura e, appunto, la pena di morte. E sono proprio questi che devono essere banditi dalla cultura giuridica dell´umanità, che deve avere al centro la vita e non la morte. » Toschi ha aggiunto inoltre che l´impegno per la messa al bando della pena di morte «non deve servire per la scomunica di Paesi come la Cina, ma per portare avanti la ragione universale nella strada del dialogo e non del conflitto. » L´assessore ha ricordato come la Toscana sia stato, fin dal 1786, il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte ed ha ringraziato la Coalizione per la scelta di tenere in Toscana la riunione del proprio Stearing Committee e il professor Angelo Passaleva, che rappresenta la Regione Toscana, all´interno del Direttivo per «l´impegno che profonde, instancabilmente e gratuitamente, in questo lavoro. » La mattinata di ieri è stata poi occupata per fare il punto della situazione sulle azioni intraprese nei Paesi nei quali la pena di morte è vigente. «Passi avanti si registrano – ha riferito Angelo Passaleva- ad esempio in Bielorussa, Libano e Ghana. Ma anche l´India ha dimostrato sensibilità. » Dopo la proiezione di un film sulla vicenda di Rocco Derek Bernabei, il giovane di origine toscana giustiziato negli Usa nonostante si sia sempre proclamato innocente, i lavori sono proseguiti nel pomeriggio e si concluderanno domani. Fra i temi affrontati: la prossima Assemblea Generale della Coalizione, che si terrà a Londra il prossimo 13 giugno e la Giornata Mondiale contro la pena di morte, che si tiene ogni anno il 10 ottobre. Infine si è discusso del Congresso Mondiale della Coalizione che si terrà a Ginevra nel febbraio del prossimo anno. .  
   
   
FIRMATO L’ATTO DI CONCESSIONE PER L’ALLESTIMENTO DI SEI SALE PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE TRA LA REGIONE CALABRIA E IL COMANDO REGIONALE DELLA GUARDIA DI FINANZA  
 
Reggio Calabria, 31 marzo 2009 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha presenziato, a Catanzaro, alla firma dell’atto di concessione per l’allestimento di sei sale per la formazione del personale tra la Regione e il Comando regionale della Guardia di Finanza. Il progetto, finanziato con risorse del Fondo sociale Europeo (Fse) e sottoscritto dalla dirigente generale del Dipartimento “Lavoro e Formazione” Marinella Marino e dal comandante regionale del Corpo, generale Gaetano Giancane rientra tra le iniziative previste dal protocollo d’intesa, siglato dal Presidente della Giunta e dal Comandante regionale della Guardia di Finanza il venticinque giugno scorso per il coordinamento dei controlli e lo scambio di informazioni sui finanziamenti dei fondi strutturali 2006-2013. Presente alla firma anche il Capo di stato maggiore del Comando regionale Antonino Spampanato. “Questa - ha affermato il presidente Loiero - è un’ulteriore tappa della sinergia positiva avviata dalla Regione con la Guardia di Finanza e più in generale con le Forze dell’ordine che, non solo è feconda, ma che deve proseguire ed essere incentivata per ciò che rappresenta in termini di beneficio per i nostri territori. Un intervento importante in un ambito, quello della formazione del personale, che è uno dei più onerosi per le amministrazioni. Abbiamo lavorato per ottenere questo costo in sede europea allo scopo di avere una formazione più snella e adeguata ai tempi. Tutto - ha concluso Loiero - nell’ottica del rapporto sempre crescente con le forze dell’ordine e con la Guardia di Finanza in particolare”. “Il sostegno offertoci attraverso quest’ atto di concessione - ha sostenuto Giancane - ci consentirà di realizzare un grande risparmio in termini di risorse economiche che si riverserà nell’attività operativa. Con la centralizzazione dei corsi si avranno meno spostamenti del personale e si potranno, pertanto, realizzare economie importanti”. L’intesa, nello specifico, prevede la realizzazione di cinque sale tecnologicamente attrezzate per videoconferenza che si interfacceranno con quella regionale. L’avvio delle attività formative per gli operatori è prevista già dal prossimo mese di aprile. .  
   
   
A JESOLO PER 1° FORUM INTERNAZIONALE SU SICUREZZA  
 
Jesolo (Venezia), 31 marzo 2009 - Che il senso di insicurezza del cittadino sia solo percepito o reale è comunque un tema che riguarda direttamente chi amministra il territorio. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche per la sicurezza Massimo Giorgetti intervenendo ieri mattina a Jesolo (Venezia) nell’ambito di una tavola rotonda su questo tema, in occasione del primo Forum internazionale sulla sicurezza promosso dal comune con il patrocinio della Regone, dell’Anci, del Ministero dell’interno e quello delle politiche giovanili. Insieme a Giorgetti c’erano anche il sindaco di Jesolo Francesco Calzavara con l’assessore Andrea Boccato, i parlamentari Achille Serra, Filippo Ascierto e Luciano Dussin, la dirigente reggente del Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Daniela Stradiotto, l’assessore del comune di Padova Marco Carrai. Rispondendo al quesito di fondo della tavola rotonda, l’assessore Giorgetti ha sostenuto che la politica deve interessarsi di sicurezza avendo ben chiara la distinzione dei ruoli. Nel Veneto – ha aggiunto – abbiamo circa 5 mila agenti di polizia locale; ferme restando le competenze classiche, come il controllo stradale, a fronte di un cambiamento dei termini del problema rispetto al passato, possono svolgere un ruolo complementare importantissimo con le altre forze dell’ordine. Per poterlo fare – ha detto Giorgetti – la polizia locale va comunque formata e deve essere organizzata. Da questa esigenza è nata la proposta del Veneto di dar vita ad una scuola regionale per la polizia locale, con l’obiettivo di supportare in modo concreto i comuni che devono essere messi in grado di dare risposte alla domanda di sicurezza che proviene dai cittadini. L’assessore ha poi ricordato che la Regione del Veneto già contribuisce in maniera sostanziosa ai bisogni delle forze dell’ordine, come ad esempio la realizzazione dei presidi sul territorio. E’ disponibile a continuare a farlo, ma solo di recente è stato rinnovato con il Ministero dell’interno un protocollo di collaborazione su questi temi, scaduto dal 2005. L’utilizzo coordinato della polizia locale per alcune tipologie di servizi, anche attraverso i consorzi tra comuni, potrà consentire una diversa distribuzione sul territorio delle altre forze dell’ordine. Il protocollo consentirà tra l’altro l’utilizzo delle banche dati del Ministero dell’interno e il Veneto è stato scelto anche per la sperimentazione del numero unico europeo, il 112, per le emergenze. Infine, sulla questione delle “ronde” dei cittadini Giorgetti ha detto che occorreva fare chiarezza, mettendo fine al “fai da te” e dando indicazioni precise – come ora è stato fatto – per affrontare il problema nel modo giusto. .  
   
   
CNA MILANO DÀ IL VIA A “FONDAZIONE 2015” UNA CERNIERA TRA LE PICCOLE IMPRESE E IL SISTEMA POLITICO  
 
 Milano, 31 marzo 2009 - Con il riconoscimento giuridico della Regione Lombardia è ufficialmente operativa la “Fondazione 2015 – Centro Studi sulle aree metropolitane e il mercato” realizzata da Cna Milano. Uno strumento a disposizione del sistema artigiano, delle pmi e di quanti vogliono conoscere la realtà di questo mondo, nato dall’esigenza non solo di mettere a fuoco le problematiche che caratterizzano il comparto ma anche di fornire soluzioni efficaci attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di un mondo più ampio: quello accademico, del giornalismo, della politica e delle istituzioni. Una pluralità di attori che si rifletta nella pluralità degli indirizzi della ricerca e degli interventi: dalle tematiche della governance di sistema (pubblico, finanziario, tecnologico) a quelle dell’uso razionale delle risorse energetiche, dal mercato del lavoro e della formazione agli strumenti evolutivi di impresa e al riconoscimento della Qualità di Impresa. Altro obiettivo è l’approfondimento di tematiche economiche e sociali che interessano le interazioni tra i sistemi di impresa e il contesto delle grandi aree metropolitane, con una prima proiezione all’orizzonte Expo 2015. A cui si aggiunge la volontà di promuovere una maggiore consapevolezza dei bisogni e potenzialità del territorio, anche attraverso ricerche, studi, convegni, seminari, pubblicazioni ed eventi formativi. Un’iniziativa di assoluta rilevanza che vuole rappresentare l’inizio di una attiva collaborazione, di un’unione di forze, per supportare il mondo della micro, piccola e media impresa, ovvero quel 99,4% del tessuto produttivo italiano, in un momento difficile, in cui il rilancio del mercato locale viene sempre più spesso proposto come l’unica via percorribile per uscire dalla crisi. Le dichiarazioni di due componenti del Comitato Scientifico di “Fondazione 2015”: Sen. Giuseppe Valditara “La Fondazione può contribuire a suggerire soluzioni al mondo politico per arrivare a incentivare interventi e riforme per la tenuta e lo sviluppo della piccola impresa. Dall’altra parte può promuovere proposte strategiche finalizzate a tale obiettivo, anche attraverso momenti di raccordo con il mondo della ricerca, della formazione e le altre ricerche previste dalla società civile”. Prof. Sergio Zucchetti - Direttore Cerst Centro di Ricerca per lo Sviluppo del territorio dell’Università di Castellanza - “La Fondazione 2015 innanzitutto può divenire un osservatorio del contesto economico che arrivi a rivestire un ruolo di cerniera tra proposte progettuali, imprese e territorio. In secondo luogo può determinare la riscrittura delle regole del gioco legate a processi di cooperazione e collaborazione dei sistemi produttivi, anche attraverso l’individuazione di nuove forme di sostegno. Infine può ricostruire un reale sistema di relazioni tra imprese, territorio e sistemi produttivi. Tre funzioni che insieme rappresentano un intervento di ricostruzione di uno scenario sostenibile nel processo di avvicinamento all’Expo”. .  
   
   
LA REGIONE PUGLIA SOSTIENE PROPOSTA FIAB DI MODIFICA DECRETO SUGLI INFORTUNI SUL LAVORO - OCCORRE TUTELARE L´INFORTUNIO IN BICICLETTA NEL PERCORSO CASA-LAVORO  
 
Bari, 31 marzo 2009 - La Giunta regionale pugliese, su proposta dell´Assessore ai Trasporti Mario Loizzo, ha approvato la delibera n. 466 del 24 marzo 2009 di adesione e sostegno alla petizione promossa dalla Fiab per chiedere che la legge sull´assicurazione contro gli infortuni sul lavoro venga integrata con il riconoscimento dell´infortunio in itinere anche per chi si reca al lavoro in bicicletta. L´art. 12 del Decreto Legislativo n. 38 del 2000 ha introdotto nella legislazione riguardante l´assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, anche l´infortunio in itinere, già precedentemente riconosciuto sulla base di interpretazioni giurisprudenziali. L´infortunio subito dal lavoratore regolarmente assunto e assicurato, nel normale percorso casa-lavoro e viceversa, è tutelato dalla norma, sia che lo spostamento avvenga a piedi sia che avvenga con i mezzi pubblici. Nel caso in cui usi il mezzo privato, tale utilizzo deve essere "necessitato", vale a dire, occorre dimostrare che non esistono mezzi pubblici, o che se ci sono non coprono l´intero tragitto, oppure che gli orari di transito non coincidono con quelli di lavoro. Se però il lavoratore utilizza la bicicletta nel percorso casa-lavoro e viceversa, l´infortunio in itinere non viene assolutamente riconosciuto. L´assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Mario Loizzo, intervenuto sabato scorso 27 marzo nel capoluogo lombardo, su invito dell´Assessore al Territorio e alla Mobilità ciclistica della Provincia di Milano, per illustrare nel corso del convegno internazionale "In bici nella Grande Città" le politiche attivate dalla Puglia in materia di ciclabilità, ha così dichiarato: "Mi è sembrato doveroso e necessario proporre alla Giunta regionale di aderire alla petizione promossa dalla Fiab, la principale organizzazione italiana no-profit che si occupa di mobilità in bicicletta, per chiedere che la normativa italiana sugli infortuni sul lavoro riconosca anche l´infortunio in itinere che dovesse capitare a chi si sposta in bicicletta nel percorso casa-lavoro. Non è possibile, da un lato chiedere ai nostri concittadini di usare la bicicletta come mezzo di trasporto utile a decongestionare le strade, ridurre l´inquinamento atmosferico e acustico, combattere i consumi energetici e la dipendenza dai combustibili fossili, e dall´altro essere insensibili alle carenze del legislatore che, risentendo di una mentalità diffusa, non ritiene la bicicletta un mezzo di trasporto a tutti gli effetti, utile invece sempre più, specie in questo momento di crisi economica, anche a riconsiderare la bicicletta come veicolo che fa risparmiare". L´assessore Loizzo ha poi colto favorevolmente l´invito della Provincia di Milano affinché la Regione Puglia, prima tra le Amministrazioni regionali in Italia ad aver assunto l´iniziativa, si faccia promotrice presso le altre Regioni nel voler sostenere la petizione Fiab con analogo provvedimento. .  
   
   
SETTIMA CONFERENZA EUROPEA DI RICERCA FEMMINISTA  
 
 Utrecht, Paesi Bassi, 31 marzo 2009 - Dal 4 al 7 giugno si terrà a Utrecht (Paesi Bassi) la settima conferenza europea sulla ricerca femminista. La conferenza riflette la diversità dei generi e gli studi delle donne, inglobando prospettive interdisciplinari sull´immaginazione, la conoscenza e le politiche. Sarà posta particolare attenzione sul modo in cui l´immaginazione, la conoscenza e le politiche informano la cultura dei generi nell´Europa contemporanea. Saranno affrontati i seguenti temi che abbracceranno: "Immaginazione: arte e politica"; "Il femminismo nell´Europa secolo post-secolare"; "Collegamenti mondiali: migrazione, consumi e politica"; "Sessualità: pubblico, privato e oltre"; "Guerra e violenza"; "Media e tecnologia: le politiche della rappresentanza"; "Europa multietnica: identità, confini e comunità"; "Storie da raccontare: finzione, storia e memoria"; "Generazioni di femminismo: movimenti femminili del passato, presente e futuro"; "Culture e conoscenza: scienze, umanistica e genere"; "Europa sociale e economica: geografia del lavoro e della cura". Gli organizzatori aspettano oltre 500 partecipanti dall´Europa e da altri paesi. Per ulteriori informazioni: http://www. Genderstudies. Nl/efrc/index. Php?pageid=171 .  
   
   
BASILICATA: OCCUPAZIONE FEMMINILE, FANELLI: URGE PIANO LAVORO  
 
Potenza, 31 marzo 2009 - In Basilicata, regione a forte rischio di spopolamento, il lavoro femminile è questione strategica. A fronte della crisi e per tutte le emergenze dei nostri giorni, a parere dell’Ufficio della Consigliera di parità, è più che mai necessario un Piano regionale del Lavoro, peraltro previsto da legge regionale, che ponga come centrale la questione femminile da affrontare con forti azioni di governance secondo i parametri europei. Partendo dalla “valutazione dell´impatto di genere”, si dovrà ancor più concretamente dare attuazione ai principi dell’eguaglianza e di pari opportunità e assicurare la specificità di genere, di età, di diverse abilità con l’obiettivo di aumentare il tasso di occupazione, contrastando gli squilibri tra domanda e offerta di lavoro, migliorando l’occupabilità e sviluppando l’imprenditorialità. Una strada di ricerca e programmazione da percorrere in accordo con le parti sociali per la crescita professionale e la valorizzazione delle risorse umane, realizzando misure di flessibilità sostenibile. Le misure anticrisi per le donne lucane dovranno contenere ancor più significativi interventi integrati di formazione, finalizzati all’occupazione e alla formazione anche con vincolo di assunzione per le imprese di una certa quota femminile, di sostegno delle rette di asili e dei trasporti alle famiglie in difficoltà. E, ancora, è necessario pensare a istituire nuove premialità per le donne che abbiano figli minori o figli disabili, così come sarebbe opportuno e necessario offrire incentivi alle imprese lucane per assunzioni a tempo indeterminato in favore di ex precarie. Le misure anticrisi dovranno, ulteriormente, incentivare e sostenere la flessibilità oraria ed il part-time; la conciliazione familiare con il potenziamento dell’istituto del congedo parentale; l’obbligo di una equilibrata rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione delle società a controllo pubblico; l’istituzione di un “Certificato di qualità delle politiche di genere” per quelle realtà che hanno adottato piani triennali volti al raggiungimento di un’equilibrata rappresentanza femminile nei vari livelli lavorativi, ad importanti misure di conciliazione vita-lavoro nonché di garanzie per il buon clima e il benessere lavorativo. La grande esigenza di misure anticrisi nasce dal fatto che la disoccupazione in Basilicata si caratterizza per una forte diversità di genere: le donne registrano un tasso di disoccupazione più che doppio sia rispetto ai maschi che alla realtà nazionale. Le difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro non risparmiano neanche le donne in possesso di un elevato titolo di studio. Dalle analisi dell’Ufficio della Consigliera regionale di parità, il mercato del lavoro locale, infatti, rimane caratterizzato dalla presenza di situazioni di marginalità, dove convivono basse qualifiche professionali, bassi livelli di reddito ed una quota elevata di lavoro sommerso, escludendo soprattutto le componenti più deboli, i giovani e le donne. Le maggiori criticità del mercato del lavoro regionale che riguardano la disoccupazione intellettuale, le fasce deboli, la disoccupazione giovanile, hanno, quindi, nella donna la componente più significativa. Come sottolinea l’economista lucano Nino D’agostino, le donne presenti all’interno delle forze di lavoro vantano un livello d’istruzione nettamente superiore a quello della componente maschile, eppure registrano tassi di disoccupazione in base al titolo di studio pressoché doppi rispetto ai maschi: come dire, più studi e meno lavori. La conseguenza è che il livello di disoccupazione delle giovani donne lucane è elevatissimo: in Basilicata le donne sono ben lontane da una condizione di pari opportunità e non è dato vedere dinamiche positive in termini di riduzione del divario di genere, sia sul fronte occupazionale che reddituale. Siamo di fronte, dunque, ad un quadro complessivo della condizione lavorativa della donna lucana non certo esaltante che finisce col rappresentare la più importante emergenza regionale, in termini non soltanto di crescita economica, ma anche di tenuta demografica. La correlazione tra bassi livelli di natalità e fecondità delle donne lucane e scarsa occupazione delle stesse è evidente e rappresenta un nodo che occorrerà recidere al più presto se vogliamo aprire la regione ad una prospettiva di sviluppo. Non è pensabile avere “culle piene e tasche vuote”. Che fare? Occorre in realtà fare più di ciò che pure si sta facendo con difficoltà e cioè accelerare i processi di sviluppo in atto, nella consapevolezza che il fattore tempo è decisivo per non innescare derive negative irreversibili, anche in considerazione della crisi economica e finanziaria che sta attraversando la globalità dei Paesi. Non è peregrino affermare che le lavoratrici corrono il rischio reale di essere espulse, per prime, dal mercato del lavoro a seguito di riduzioni o licenziamenti. Tali fenomeni si sono già verificati in passato, nel dopoguerra e alla fine del boom economico italiano, e si stanno riaffacciando. Solo ora ci si sta accorgendo che la flexicurity, che avrebbe dovuto costituire un’opportunità per entrare nel mondo del lavoro, si è tradotta in un precariato selvaggio dal quale è impossibile uscire e, cosa ancor più grave, del tutto privo delle tutele degli ammortizzatori sociali. Davanti a questa situazione necessitano più incisivi provvedimenti in favore della famiglia, in raccordo con programmi, azioni e risorse di portata nazionale, regionale e locale, che incentivino con decisione il rilancio della natalità. In Italia, come altrove, non si riesce a garantire contemporaneamente maternità e lavoro, la doppia presenza e su questa base viene meno come fatto tendenziale la maternità. La donna può essere al centro di tutto questo, i suoi saperi ed i suoi talenti sono necessari alla crescita e allo sviluppo generale. Per dirla ancora con D’agostino, la condizione femminile è il parametro più importante per misurare la qualità di vita di una regione, come dimostrano infatti esperienze di altri paesi, dove la maggiore occupazione femminile significa maggiore serenità nelle famiglie, più nascite, investimenti in servizi, perché crescono domanda e bisogno, diminuzione del numero di bambini che vivono in povertà. Dal Piano regionale del lavoro dovrà scaturire una “women economics”, l’economia delle donne, attraverso un circuito virtuoso tra lavoro femminile, consumi e investimenti che produca ricchezza per tutti. .  
   
   
DONNE: "TEMPO PERMETTENDO": MERCOLEDI’ 1 APRILE, A PERUGIA, SEMINARIO SU CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E LAVORO  
 
Perugia, 31 marzo 2009 - Approfondire le questioni legate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne, favorire lo scambio delle buone prassi ed aumentare l’utilizzo degli istituti previsti al riguardo dalla legislazione vigente: sono gli obiettivi del seminario dal titolo: “Tempo permettendo…”, organizzato dal Centro per le pari opportunità (Cpo) della Regione Umbria, che si terrà mercoledì 1 aprile (ore 15,30) nella Sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia. Si tratta del secondo dei tre incontri promossi dal Centro regionale sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne. Partendo da un’analisi critica dei processi sociali entro cui inscrivere le pratiche possibili della conciliazione, con l’iniziativa – affermano al Centro - si vogliono definire azioni per favorire pari opportunità lavorative e di realizzazione personale a donne e uomini. Al seminario, accanto a Daniela Albanesi, Presidente del Cpo, e ad Emanuela Arcaleni, coordinatrice della Commissione “Tempi e spazi” dell’Assemblea dello stesso Centro, interverranno Laura Gammelli (Confindustria–umbria), Gianluca Mannucci (Cooperativa Borgo Rete), Serena Moriondo (Cgil regionale), Lorena Ragnoni (Confcommercio), Marina Toschi (Consigliera regionale di parità) e l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Maria Prodi. .  
   
   
BOLZANO: DIRITTO EREDITARIO SPIEGATO DA DONNA A DONNA IL 2 APRILE A CORNAIANO  
 
Bolzano, 31 marzo 2009 - "Diritto ereditario spiegato da donna a donna" è il titolo della relazione, in lingua tedesca, che sarà tenuta dall´avvocatessa Marion Brugnara giovedì prossimo, 2 aprile 2009, alle ore 20. 00, presso il Tannerhof a Cornaiano. È il primo di una serie di incontri di sensibilizzazione che il Comitato provinciale per le pari opportunità ed il Servizio Donna della Provincia propongono in varie località altoatesine in collaborazione con rappresentanti politici, enti ed organizzazioni locali. Nell´ambito della serata l´avvocatessa Marion Brugnara spiegherà i principali concetti di diritto ereditario, regolato dalle disposizioni di legge e dal testamento; inoltre saranno presentati esempi in riferimento a che cosa le donne devono fare particolare attenzione in casi concreti. L´incontro dal titolo "Diritto ereditario spiegato da donna a donna" è in programma per giovedì prossimo 2 aprile 2009, alle ore 20. 00, presso il Tannerhof a Cornaniano. L´intervento sarà proposto in lingua tedesca. L´ingresso è aperto a tutte le persone interessate. L´iniziativa è la prima della serie di incontri che il Comitato provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine per illustrare temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze sono tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. .