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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Luglio 2009 |
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SUPPORTO PRECIOUS PER L´INTERVENTO NELLA PRIMA INFANZIA |
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Bruxelles, 13 luglio 2009 - I bambini che mostrano disabilità o ritardi evolutivi hanno bisogno di sistemi di supporto per aiutarli nel loro sviluppo. Gli esperti dicono che il supporto nella prima infanzia di questi bambini - 400. 000 nell´Ue - è un metodo olistico di intervento e prevenzione precoce delle disabilità sul lungo termine. L´intervento nella prima infanzia (early childhood intervention o Eci) aiuta a massimizzare le probabilità di un bambino di raggiungere traguardi normali nello sviluppo e di ridurre al minimo eventuali ritardi. Il progetto Precious ("Professional resources in early childhood intervention: online utilities and standards"), finanziato dall´Ue, promuove un quadro comune europeo di formazione nell´ambito dell´intervento nella prima infanzia nei paesi dove mancano modelli sistemici. Precious è sostenuto attraverso il programma per l´apprendimento permanente del meccanismo Leonardo da Vinci, che collega politica e pratica nel campo dell´istruzione e della formazione professionale. Come modello di riferimento e per dare inizio ai corsi di formazione, i partner useranno il curriculum Ebiff (European Education Passport on Professional "Early Intervention"), che è un progetto pilota anch´esso finanziato nell´ambito del programma Leonardo da Vinci. Secondo i partner del progetto Precious, il trasferimento del curriculum include possibiltà di formazione in competenze chiave, tra le quali "unirsi alla famiglia", "comunicare in situazioni di stress" e "progettare piani interdisciplinari". Hanno anche sottolineato quanto siano importanti lo sviluppo di competenze e il trasferimento di conoscenze acquisite nel caso di famiglie vulnerabili. Coordinato dal S. I. N. N. (Social Innovative Network in Austria) il consorzio Precious include 12 università, organizzazioni non governative (Ong) e istituti di 9 paesi europei tra cui Belgio, Germania, Lituania, Slovacchia, Turchia e Regno Unito. I partner collaborano allo sviluppo di uno strumento di auto-valutazione e del relativo materiale di supporto, che verrebbero usati dai professionisti Eci in tutto il mondo. Il professor Chris Robertson dell´Institute of Education presso la University of Worcester nel Regno Unito, che collabora allo sviluppo dello strumento per supportare i professionisti Eci, ha detto: "È molto importante - in tutti i paesi - individuare i bambini con difficoltà a uno stadio iniziale e dare ai loro familiari/tutori la possibilità di sostenerli in maniera efficace. " Precious cerca di fornire una risorsa paneuropea utile per la formazione di professionisti in tutti i paesi europei, "offrendo un livello notevole di attenzione e sostegno e fornendo ai vari paesi l´opportunità di condividere attraverso il sito web le loro buone pratiche esistenti ", ha detto. Il materiale principale - come il Cd-rom, i metodi di valutazione, il sito web, la trasparenza e la certificazione, e l´apprendimento aperto e a distanza - offrirà ai professionisti di un´ampia gamma di discipline l´appoggio di cui hanno bisogno per lavorare in maniera più efficace con i bambini piccoli - che hanno bisogno di particolare sostegno - nonché con le loro famiglie e tutori. Secondo i partner, nell´ambito di Precious si potrebbe istituire un nuovo master europeo internazionale di Intervento nella prima infanzia. "Si tratta di un´ipotesi che al momento stiamo valutando, ma che riteniamo possa costituire un requisito importante per i professionisti impegnati in questo campo," ha commentato il professor Robertson. Per maggiori informazioni, visitare: Precious http://www. Precious. At/ Ebiff http://www. Eqm-pd. Com/ebiff/ Programma Leonardo da Vinci http://ec. Europa. Eu/education/lifelong-learning-programme/doc82_en. Htm . |
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SAN ROSSORE : LUZZATTO: «C´È LA CRISI, IN ITALIA SI TAGLIA NEGLI USA SI INVESTE» «STAMINALI EMBRIONALI E ADULTE, FONDAMENTALE CONTINUARE LA RICERCA» |
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San Rossore , 13 luglio 2009 - «In tutto il mondo, fra i compiti di uno scienziato, c´è quello di lamentarsi che i fondi destinati alla ricerca sono pochi. In Italia questo compito è più facile che altrove». Lucio Luzzatto, direttore scientifico dell´Istituto Toscano Tumori, inizia in questo modo la sua articolata risposta alle domande del moderatore Germano Garganico sui problemi della ricerca in Italia. Poi Luzzatto, giovedì 09 luglio, entra nel merito della ricerca applicata alla medicina. Nel rapporto fra biologia e medicina e fra tecnologia e medicina, il ruolo guida – sottolinea – deve andare alla biologia. Nel dilemma: meglio la ricerca in università o negli ospedali, risponde: dove si fa bene ricerca e dove ci sono le giuste motivazioni. Sul tema dei fondi: pubblici o privati? Si domanda: perché dobbiamo scegliere? Sarebbe automutilante. E sfata un luogo comune: non è vero che negli Usa il grosso dei finanziamenti per la ricerca è privato, la parte fondamentale, di 30 miliardi di dollari viene dalle casse governative. A giudizio del direttore dell´istituto Toscano Tumori «l´elemento chiave in tema di ricerca sono le persone e in Italia uno dei fattori maggiormente limitanti è dato dalla struttura delle carriere e dalla scarsa possibilità di mobilità». Quanto alla Toscana, Luzzatto ne sottolinea positivamente la scelta di puntare alla massima integrazione, sia del sistema sanitario e della ricerca sia delle reti. Infine due tematiche di attualità. La prima riguarda le staminali. Sul punto Luzzatto si sofferma sulle ultime scoperte, illustrandone le potenzialità, e coglie l´occasione per un auspicio: che la ricerca possa continuare, anche in Italia e in Toscana, sia sulle cellule staminali adulte sia su quelle embrionali. La seconda temat ica riguarda i farmaci orfani e le malattie rare. Luzzatto coglie l´occasione per sottolineare come, mentre in Italia si tagliano i fondi alla ricerca, portandoli all´1,6% del Pil, contro una media europea del 2,6, gli Usa di Obama aumentano di 2 miliardi di dollari il fondo che era di 30 miliardi di dollari, con la motivazione «c´è la crisi, investiamo in ricerca». In particolare sul tema delle malattie rare, Luzzatto ha sottolineato che spesso tali malattie investono un numero significativo di persone. «Se la definizione corrente – ha detto - classifica malattia rara quella che colpisce 1 persona su 5000, può accadere in un paese come l´Italia che questa malattia colpisca 50 mila persone. Altre volte invece – ha detto – la malattia colpisce un numero molto limitato di persone. E´ il caso della “emoglobinuria parossistica notturna” sulla quale io stesso sto lavorando da tempo. Purtroppo & ndash; ha concluso – in casi come questo le terapie sono molto costose e molto lunghe». . |
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SAN ROSSORE: LA PRIMA GIORNATA DEL MEETING DEDICATA A SCIENZA E PACE SCELTE DI FINE VITA, PIÙ PARTECIPAZIONE PER PAZIENTI E FAMILIARI |
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San Rossore, 13 luglio 2009 - Partecipazione dei cittadini nelle scelte di vita. Soprattutto in quelle di fine vita. Momenti delicatissimi in cui soltanto un pieno coinvolgimento del paziente (quando è in grado di farlo) e dei familiari può, in un certo senso, facilitare le cose e rendere meno difficili determinate scelte. La tavola rotonda moderata dalla sociologa Mariella Orsi e alla quale hanno preso parte, tra gli altri, l´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai, la dottoressa Paola Innocenti e lo psicologo Gaetano Trabucco, il 9 luglio, ha affrontato questo tema. “In medicina – ha spiegato Trabucco, che è il responsabile del servizio di psicologia clinica presso l´Ospedale di Verona – è cambiata la comunicazione e la conoscenza dei cittadini. Occorre cambiare il sistema di fare medicina. Da un approccio su delega, paternalistico da parte del medico, bisogna migliorare la concordanza col paziente che non può restare solo soggetto passivo, ma deve diventare attivo. La qualità degli esiti di una cura, di un ricovero, di un decesso, dipende proprio dalla capacità di far partecipare e coinvolgere. Il paziente, quando è in grado di farlo. Altrimenti i familiari. Un dato deve far riflettere in tal senso: il 75% delle cause pendenti verso il servizio sanitario riguardano proprio il livello di partecipazione. E soprattutto in terapia intensiva, quando si pone la possibilità di donare gli organi, questi elementi diventano fondamentali”. L´esperienza quotidiana condotta da Paola Innocenti, direttore dell´unità di neuro rianimazione di Careggi, conferma le tesi di Tabucco. “Il rapporto tra i medici e i familiari o gli ´affetti´ della persona ricoverata in rianimazione, spesso attaccata a macchinari e priva di coscienza, deve migliorare. Devono essere più semplici i linguaggi, la comunicazione. I medici devono avere più capacità d´ascolto. Ma soprattutto vanno aperte le rianimazioni e gli ospedali, non bisogna allontanare i familiari. L´isolamento è la cosa più terribile in queste drammatiche situazioni”. Secondo Trabucco la comunicazione sistematica e quotidiana tra medici e familiari è un aspetto importantissimo, al quale dedicare risorse. “A Verona gli operatori seguono un percorso formativo. In tal modo puntiamo a tutelarli e a prepararli ad affrontare in modo ottimale determinate situazioni. Qualità ed efficacia ovviamente sono elementi basilari. Ma occorrono anche tanta umanità e partecipazione”. Ed in tema di partecipazione è stato l´assessore Fragai a ricordare l´esperienza toscana del town meeting sul testamento biologico. “Soprattutto nei temi legati alla salute il coinvolgimento dei cittadini ha prodotto risultati interes santi. Attraverso il town meeting si mettono i cittadini in condizione di sentirsi responsabili non solo per se stessi ma anche per gli altri. Lo spaccato di società che ne scaturisce è molto più maturo di quel che si pensa. Credo che se questa modalità potesse essere allargata a un numero maggiore di persone ci sarebbe molta più convinzione delle proprie scelte. Non un modello alternativo di rappresentanza ma uno strumento in grado di influire sulle decisioni politiche. ” Sulle scelte di vita Mariella Orsi ha effettuato tra i partecipanti alla tavola rotonda un questionario a cui hanno risposto 35 uomini e 65 donne, tutti di età superiore ai 25 anni. Tutti meno cinque persone si sono posti il problema del testamento biologico e il 33% lo ha fatto. Tra gli altri quesiti uno riguardava la comprensibilità delle informazioni ricevute dai medici: per il 74% lo era, per il 26% no, però l´89% ha ricevuto informazioni diffor mi da medici diversi. Quanto alla disponibilità alla donazione di organi l´86% è a favore e il 69% ha già dichiarato di volerli donare. . |
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SANITA’, MEDUSE: AL VIA PROGETTO DI PREVENZIONE DELL’ASSESSORATO IN SICILIA |
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Palermo, 13 luglio 2009 – Un progetto pilota per prevenire e mitigare le possibili conseguenze sanitarie causate dalla presenza delle meduse nei mari della Sicilia: lo promuove l’assessorato regionale alla Sanità che, su precise indicazioni dell’assessore Massimo Russo, sta mettendo a punto alcune importanti misure per contenere i danni per la salute dei bagnanti, per suggerire comportamenti adeguati nella balneazione, ridurre i rischi di esposizione e minimizzarne le conseguenze. La sperimentazione partirà nelle zone balneari a più alta densità, dove sarà valutata la sostenibilità dell’intervento che sarà articolato in due fasi principali. La prima prevede un momento formativo che coinvolgerà figure chiave come gestori dei lidi, assistenti bagnanti e soccorritori ai quali verranno illustrati alcuni aspetti riguardanti la caratterizzazione delle specie di meduse a maggiore rischio e i relativi suggerimenti su come comportarsi e su quali medicinali sarà necessario avere a disposizione per un efficace intervento immediato; la seconda fase punterà alla informazione dei bagnanti attraverso la predisposizione di opuscoli e di manifesti che indicano con estrema semplicità cosa fare in caso di contatto con le meduse. Informazioni dettagliate saranno anche contenute, a partire da lunedì prossimo, sul sito internet dell’assessorato regionale alla Sanità (www. Regione. Sicilia/sanita) con le immagini delle principali specie di meduse e con la specificazione dei rischi per la salute che ciascuna specie può causare ai bagnanti. “E’ un importante momento di prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo – che serve a circoscrivere un fenomeno che soprattutto negli ultimi anni ha preoccupato i bagnanti. Promuovere una corretta consapevolezza della reale portata del problema significa preoccuparsi concretamente della salute dei cittadini e scongiurare il pericolo di ingiustificati allarmismi. In questi due mesi valuteremo gli effetti della nostra azione di prevenzione per poter poi affrontare la situazione in modo omogeneo per tutta la Sicilia a partire dall’inizio della prossima estate”. Il progetto pilota viene portato avanti in collaborazione con il dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) e con l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). L’invasione delle meduse nei mari italiani è un fenomeno che si è sviluppato negli ultimi anni per una serie di concause (ecologiche, biologiche, ambientali) e sulle quali è possibile intervenire solo a medio e lungo termine. La maggior parte delle meduse che popolano i mari siciliani non è particolarmente pericolosa e la loro presenza, anzi, è indice di un mare pulito e pescoso: il contatto con la medusa può provocare dolore, bruciore intenso, pomfi ma senza effetti sistemici. Negli ultimi tempi però sono state avvistate nel mediterraneo alcuni esemplari di meduse più pericolose, tra cui la “caravella portoghese” e la “pelagia noctiluca”, che a seconda della quantità di tossina, della durata e della intensità del contatto e anche della sensibilità personale, può provocare conseguenze più serie che richiedono appunto un intervento sanitario più accurato. “Dopo il contatto con le meduse – suggerisce il prof. Mario Aricò, ordinario alla clinica dermatologica dell’Università di Palermo che ha collaborato al progetto – occorre uscire dall’acqua e neutralizzare la parte interessata con una soluzione di solfato di magnesio o con soluzione di acido acetico o ammoniaca. E’ indispensabile essere nelle migliori condizioni di intervento terapeutico per una eventuale reazione anafilattica che può sopraggiungere all’improvviso: nei casi gravi è necessario l’uso di corticosteroidi, antistaminici ed eventuale terapia specifica”. . |
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PRESENTATO, IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO DEL MOLISE |
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Campobasso, 13 luglio 2009 - "Abbiamo messo a punto un Piano, che presto la Giunta provvederà ad approvare definitivamente, che riveda l´intera strutturazione del Sistema Sanitario regionale. Un nuovo Sistema Sanitario che garantisca il diritto dei molisani ad avere delle prestazioni e dei servizi di qualità. Il tutto, mantenendo dei livelli e dei costi sostenibili. È questa l´idea politica che abbiamo della nostra Sanità con obiettivi chiari e scadenzati nel tempo. Questo Piano lo trasmetteremo al Governo centrale per chiarire e ribadire la nostra posizione rispetto ad ogni decisione che vorrà prendere riguardo al Molise e alle altre regioni, anche in relazione al nuovo patto sulla salute, al Fondo Sanitario Nazionale e ad eventuali misure correlate". Lo ha detto il 9 luglio il Presidente della Regione, Michele Iorio, presentando, in una conferenza stampa, il Piano di ristrutturazione del Sistema Sanitario del Molise. Iorio ha evidenziato ancora che per quanto riguarda alcune prescrizioni riferite ai posti letto per acuti, il Molise è già in regola con gli standard, ma si presta a rimodularne la distribuzione sull´intero territorio regionale. Stessa impostazione sarà data ai vari posti per non acuti, che dovranno avere una ramificazione nelle varie aree del Molise per meglio servire la popolazione. "In questa ottica –ha continuato Iorio- si inserisce l´idea di realizzare un nuovo ospedale che assorba l´utenza di Isernia e di Venafro. Una nuova struttura con le più moderne tecnologie costruttive e prestazioni medico-diagnostiche da realizzare con un project financing in tempi brevissimi e da posizionare in un area baricentrica tra Isernia e Venafro. In questo modo miglioreremo il servizio e vedremo una sola struttura servire il 90% della provincia di Isernia. Caso a parte resterebbe l´ospedale di Agnone che si porrebbe a disposizione di un´area problematica quale è quella l´altissimo Molise. Per quel che concerne, invece, la provincia di Campobasso, ci avviamo a strutturare meglio gli ospedali di Termoli e di Larino, con una più funzionale logica riferita alla presenza di specifici reparti nei due nosocomi. Questo per dare un´offerta coerente con la richiesta di sanità di un´area di oltre 120 mila abitanti. Un´area che, ad ogni modo, non sarebbe sufficientemente servita da una sola di queste due strutture, così come ipotizzato, se si chiudesse, ad esempio, il nosocomio di Larino. Ipotesi che noi rifiutiamo pregiudizialmente. Per il Cardarelli poi ci avviamo ad una sua ristrutturazione funzionale per la migliore integrazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia e con gli altri Istituti preseti sul territorio. A tutto questo si aggiunge un nuovo ruolo da affidare alla sanità privata che dovrà, nell´ambito del Sistema Sanitario regionale, essere capace di dare altri servizi e sopperire alle mancanze di offerte specifiche della parte pubblica. Tutto questo consentirà di guardare al futuro con tranquillità fornendo al Molise e ai suoi abitanti una sanità sostenibile". Iorio ha anche riferito di continuare a sostenere, insieme alle altre Regioni, presso il Governo centrale, la necessità che il Fondo Sanitario Nazionale sia rivisto e che al Molise, coerentemente con quanto già stabilito dalla legge sul federalismo fiscale, siano riservate le opportune risorse per dare ad un territorio, ad una popolazione e ad una morfologia particolari i servizi necessari a soddisfare il diritto di cittadinanza ad ogni suo abitante. "La recente legge sul federalismo fiscale – ha detto ancora Iorio- prevede infatti che i Fondi perequativi vengano assegnati in senso inversamente proporzionale alla dimensione demografica e territoriale delle varie regioni. Il Molise, essendo la regione più piccola a Statuto ordinario, potrà giustamente reclamare l´assegnazione di fondi necessari a gestire i servizi (tra cui la sanità) in un´area caratterizzata da un territorio con 320 mila abitanti (dei quali il 22% composto da una popolazione anziana), spalmati in 136 Comuni e con vaste zone montuose. Sono queste le problematiche che poniamo al Governo e per le quali ci aspettiamo delle risposte soddisfacenti". . |
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SANITA’ IN SICILIA, OLTRE 150 MILIONI DI EURO RISPARMIATI CON LA GARA CENTRALIZZATA |
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Palermo, 13 luglio 2009 – Ammonta a oltre 150 milioni di euro il risparmio, nel triennio, per il sistema sanitario regionale dopo la gara centralizzata telematica per l’acquisto di prodotti farmaceutici destinati alle aziende ospedaliere siciliane. Lo straordinario risultato è stato quantificato dopo la conclusione delle procedure di aggiudicazione dei lotti in gara che si sono svolte il 7 ed 8 luglio. Centodue milioni di euro costituiscono il risparmio conseguito dopo gli esiti della gara. Infatti i lotti negoziati, per un valore a base d’asta di 732 milioni di euro, sono stati aggiudicati a complessivi 630 milioni di euro, con un risparmio percentuale del 14%. Il risparmio sale a oltre 150 milioni di euro circa se si considera che i prezzi a base d’asta di molti prodotti messi a gara erano già inferiori a quelli che le aziende sanitarie pagavano fino a pochi mesi fa. Il valore complessivo della gara telematica centralizzata - finora la più grossa gara per farmaci in ambito europeo per valore economico - era di 932 milioni di euro + Iva del 10%, per un totale di 2. 035 lotti da aggiudicare. La gara riguardava il fabbisogno delle aziende ospedaliere siciliane relativamente a specialità medicinali e mezzi di contrasto. Non erano compresi nei lotti i prodotti emoderivati, le soluzioni galeniche e i vaccini. Da segnalare che i lotti che non sono stati aggiudicati per mancanza di offerte rappresentano soltanto il 21% del valore complessivo della gara, una cifra ritenuta assolutamente fisiologica. Questi lotti saranno rinegoziati entro poche settimane con la stessa procedura telematica che probabilmente interesserà anche altre categorie di prodotto. Le procedure per la realizzazione della gara erano state avviate lo scorso anno su forte input dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, subito dopo che era esploso lo scandalo dei vaccini contro il papilloma virus. Il bando di gara è stato pubblicato nel mese di maggio. Alla gara sono state prodotte offerte da ben 102 aziende farmaceutiche. Attraverso la stessa procedura telematica di Consip tutte le aziende farmaceutiche sono già state messe a conoscenza degli esiti provvisori della gara. Contestualmente sono state richieste le schede tecniche a tutti gli aggiudicatari per verificare la conformità tecnica dei prodotti offerti. Al termine di questa verifica verrà decisa l’aggiudicazione definitiva, che dovrebbe avvenire entro il mese di luglio. Successivamente i dati di aggiudicazione saranno trasferiti alle nuove aziende che già da settembre potranno procedere a stipulare i nuovi contratti. La gara centralizzata telematica è stata realizzata con la collaborazione della Consip, la società del ministero dell’economia, costituita per gli acquisti in rete, che ha messo a disposizione gratuitamente la piattaforma telematica. Il responsabile unico del procedimento (Rup) è stata Antonella Lupo, dell’azienda ospedaliera Cervello di Palermo che ha fatto da capofila. . |
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PUGLIA: ARRIVA L´ASSEGNO DI CURA PER I MALATI DI SLA |
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Bari, 13 luglio 2009 - La Regione Puglia ha adottato il proprio Piano regionale per le Non Autosufficienze nell’ottobre 2008 per l’insieme delle azioni da realizzare nel triennio 2009-2011 e tra queste, di concerto tra l’Assessorato alla Solidarietà e l’Assessorato alle Politiche della Salute, è stata prevista l’introduzione dell’Assegno di cura ai pazienti affetti da Sla – Sclerosi Laterale amiotrofica e ai rispettivi nuclei familiari, per sostenere il carico di cura connesso alla permanenza a domicilio degli stessi pazienti, che si trovino in una situazione di grave non autosufficienza, connessa ad uno stadio avanzato della malattia. La misura è stata finanziata per un ammontare di Euro 2. 000. 000,00 per la prima annualità. L’assegno di cura ai nuclei familiari di malati di Sla in condizioni di non autosufficienza comunque assistiti a domicilio ha la dimensione di un assegno mensile di Euro 500,00 fino a un massimo di Euro 6. 000,00 annui. La raccolta delle domande e la istruttoria delle stesse rispetto alla sussistenza delle condizioni di gravità della malattia e di non autosufficienza del paziente è stata affidata alle Asl, alle quali sono state trasmesse nel febbraio scorso specifiche direttive che ne hanno guidato i passi fino al 15 maggio scorso, data entro la quale ciascuna Asl doveva trasmettere in Regione l’elenco delle domande ritenute ammissibili e finanziabili. Sulla base della istruttoria condotta dalle Asl pugliesi, il Servizio Programmazione Sociale e Integrazione Sociosanitaria ha disposto nei giorni scorsi la liquidazione della somma di Euro 937. 500,00 per un totale di 159 pazienti per i quali è stato accertato il possesso di tutti i requisiti richiesti. In particolare da ciascuna Asl sono pervenute le seguenti richieste di contributi: - per la Asl Ba sono stati richiesti Euro 366. 000,00 per 61 pazienti affetti da Sla in condizioni di grave non autosufficienza - per la Asl Bat sono stati richiesti Euro 72. 000,00 per 12 pazienti nelle medesime condizioni; - per la Asl Br sono stati richiesti Euro 102. 000,00 per 17 pazienti nelle medesime condizioni; - per la Asl Fg sono stati richiesti Euro 78. 000,00 per 13 pazienti nelle medesime condizioni; - per la Asl Le sono stati richiesti Euro 193. 500,00 per 33 pazienti nelle medesime condizioni; - per la Asl Ta sono stati richiesti Euro 126. 000,00 per 23 pazienti nelle medesime condizioni. Le somme richieste da ciascuna Asl tengono conto dei periodi superiori a 30 gg. Già trascorsi eventualmente in ricoveri ospedalieri da parte di alcuni pazienti. E’ importante considerare che i beneficiari dell’Assegno di cura lo riceveranno con validità retroattiva, e cioè a partire da gennaio 2009, proprio perché l’Assessorato alla Solidarietà ha inteso neutralizzare gli effetti a carico dei pazienti derivanti da ogni possibile ritardo della struttura burocratica delle Asl che sono incaricate delle erogazioni finali agli utenti. La prima sperimentazione dell’assegno di cura per tutti gli anziani non autosufficienti ha, infatti, fatto rilevare velocità assai diverse da parte dei Comuni e questo ha inevitabilmente generato discriminazioni tra gli aventi diritto. L’assegno di cura per i malati di Sla supera questo rischio proprio per effetto della retroattività da gennaio 2009 che è stata disposta dall’Assessorato alla Solidarietà. Le economie che si sono generate – circa 1 Meuro – dopo l’istruttoria delle domande da parte delle Asl, secondo quanto comunicato alla Regione consentirà sia di assicurare sin d’ora il finanziamento della seconda annualità, e quindi la continuità per gli stessi pazienti, oltre che la possibilità di inserire nel percorso assistenziale ulteriori pazienti e nuclei familiari, non appena le Asl saranno chiamate ad aggiornare gli elenchi. “Con l’introduzione dell’Assegno di cura per i malati di Sla e a supporto dei loro nuclei familiari– hanno dichiarato con soddisfazione l’Assessore Elena Gentile e l’Assessore Tommaso Fiore – anche la Puglia entra nel piccolissimo gruppo di regioni che presta una concreta attenzione ai malati di Sla. Ed abbiamo voluto dare questo segnale anticipando l’introduzione della misura rispetto alla attuazione complessiva del Piano per le Non autosufficienze, proprio perché abbiamo ritenuto che questa fosse una priorità. Ora ci auguriamo di poter dare continuità e di consolidare questa ed altre misure che stiamo mettendo a punto per le persone non autosufficienti, anche se le scelte sciagurate del Governo nazionale, che non trova niente di meglio da fare che azzerare a partire dal 2010 gli stanziamenti del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (Fna), non sono per nulla rassicuranti”. L’assessore Elena Gentile guarda, infatti, con preoccupazione, insieme ai suoi colleghi assessori delle altre Regioni italiane, alle decisioni in merito all’azzeramento del Fna – che per un triennio ha dato alla Puglia oltre 53 Meuro – che non a caso è uno dei punti prioritari messi all’ordine del giorno dell’incontro urgente che la Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha richiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri. Ma allo stato attuale la popolazione pugliese potrà beneficiare, a partire dall’assegno di cura per la Sla, della attuazione delle misure per le non autosufficienze disposte con il Piano che produrrà i suoi effetti ed è già finanziato per il 2009-2011. A breve partirà anche la misura del tutto riveduta dell’Assegno di Cura per anziani e disabili e la nuova misura dell’Assistenza indiretta personalizzata per non autosufficienti gravissimi e persone in stato vegetativo. L’assessore Fiore sottolinea, inoltre, che “le iniziative per i pazienti affetti da Sla devono essere viste nel quadro dell’integrazione sociosanitaria e del potenziamento delle cure e delle strutture del distretto, del quale finalmente stiamo per adottare il regolamento di organizzazione. Il “territorio” come luogo metafisico, che nel corso degli ultimi venti anni è stato declinato in sostituzione di altro di cui di perdeva il senso, tende ad esistere concretamente”. . |
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CELIACHIA: RADDOPPIATA LA RETE DEI PRESIDI NELLE ASL DEL LAZIO |
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Roma, 13 luglio 2009 - - Su proposta del vicepresidente Esterino Montino, la Giunta della Regione Lazio ha dato il via libera, durante la sua ultima riunione, all´inserimento di 11 centri nel´elenco dei presidi di rete per la celiachia, che passano così a 22 e, presenti in tutte le Asl, coprono ora l´intero territorio regionale. Il provvedimento è il risultato del gruppo di lavoro sulla celiachia presso la Direzione tutela della salute e sistema sanitario regionale, tra Regione, Asl e Associazioni che in questi mesi ha esaminato le domande pervenute dalle Asl. "I presidi di rete per la celiachia - spiega Esterino Montino, vicepresidente della Giunta della Regione Lazio - sono stati individuati secondo criteri precisi, definiti ed omogenei, con l´obiettivo di rendere capillare sull´intero territorio regionale l´offerta dei servizi sanitari specificamente rivolti ai cittadini con celiachia. Questo consente di offrire un migliore servizio di diagnosi, cura e monitoraggio della malattia. Raddoppiare la Rete dei presidi significa dare una migliore e più adeguata attenzione alla valutazione dei sintomi e quindi maggiore possibilità di diagnosi precoce. Inoltre, nel quadro delle azioni regionali per favorire una migliore qualità della vita delle persone con celiachia, la Regione Lazio ha recentemente allargato, con modalità a carico del servizio sanitario regionale, la possibilità di erogazione alle persone celiache di prodotti senza glutine nei negozi, nei centri commerciali e nelle parafamacie già autorizzati alla vendita di alimenti per la celiachia. A tale proposito è stato necessario da parte regionale predisporre l´iter per il rimborso agli esercizi commerciali che ora, previa richiesta, possono essere autorizzati". Nel Lazio nel 2008 sono stati censiti 10. 225 cittadini celiaci, di cui circa il 70% femmine e il 30% maschi. In particolare risultano 1. 543 i bambini fino a 10 anni d´età. (12 fino a un anno di vita, 220 fino a 3,5 anni e 1. 311 fino a 10 anni). Ma secondo stime epidemiologiche è noto che su cento persone 1 è ciliaco. In Italia però a 9 persone su 10 la diagnosi di celiachia non viene tempestivamente formulata. Raddoppiare la Rete dei presidi significa dare una migliore e più adeguata attenzione nella valutazione dei sintomi e della diagnosi precoce. Fonte: Regione Lazio. . |
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SALUTE FVG: SCREENING MALATTIE ONCOLOGICHE |
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Udine, 13 luglio 2009 - I risultati positivi raggiunti dalla Regione nella prevenzione delle malattie oncologiche sono stati evidenziati dall´assessore alla Salute e Protezione Sociale, Vladimiro Kosic, in occasione del convegno "Focus sul carcinoma colon rettale 2009", svoltosi il 10 luglio ad Udine. E´ stato infatti valutato che grazie alla prevenzione, nel Friuli Venezia Giulia sono state e saranno salvate dalle 130 alle 260 vite l´anno di persone interessate da tale patologia. "Sono dati straordinari - ha infatti detto Kosic - in quanto rappresentano l´esito dell´impegno del sistema sanitario regionale nello screening, nella prevenzione e nella cura del carcinoma del colon retto". "Negli ultimi anni infatti - ha aggiunto l´assessore - la vita media degli abitanti del Friuli Venezia Giulia si è prolungata anche grazie a un percorso di cura e assistenziale valido, a conferma delle scelte adottate dall´Amministrazione regionale". "Non solo - ha concluso - ma ancora più confortanti sono i dati relativi alla dimissione dei malati dalle strutture ospedaliere del Friuli Venezia Giulia: evidenziano un numero di guarigioni dalle patologie oncologiche che è maggiore rispetto a quelle dei malati cardiovascolari". Il convegno è stato organizzato dall´Associazione italiana Oncologia medica del Friuli Venezia Giulia e dal dipartimento di Oncologia dell´Azienda ospedaliero universitaria di Udine, retto da Gianpiero Fasola. Le assise godevano del patrocinio della Regione, dell´Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Udine e della sezione di Udine della Lega italiana contro i tumori. Nel corso dei lavori, ai quali hanno partecipato specialisti di fama internazionale, è stato tracciato il bilancio della campagna avviata dall´Amministrazione regionale per lo screening della popolazione rispetto alle patologie oncologiche. E´ stato rilevato che, nel 2007, 93 mila abitanti della regione sono stati colpiti dalle malattie oncologiche, mentre lo screening per il carcinoma del colon retto interesserà 230 mila persone - ovvero il 28 per cento della popolazione - compresa tra i 50 e i 69 anni d´età. E´ infine stato illustrato il modello organizzativo prescelto per la prevenzione, ma anche per la cura del carcinoma colonrettale. La prevenzione di tale patologia, com´è stato rilevato, considerati i costi delle terapie oncologiche, consente un ingente risparmio di risorse al sistema sanitario regionale. Ciò, nonostante che per la campagna di sensibilizzazione sullo screening rispetto alle patologie del colon retto la Regione preveda di spendere da 2 milioni e 800 mila euro a 3 milioni e 400 mila euro, a seconda della "risposta" della popolazione, a a seconda della disponibilità di un numero più o meno elevato dei cittadini a sottoporsi all´indagine. . |
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INAUGURATO A PALERMO IL LABORATORIO DI DIAGNOSTICA INTEGRATA ONCOEMATOLOGICA E MANIPOLAZIONE CELLULARE |
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Palermo, 13 luglio 2009 – Il viceministro alla Sanità, Ferruccio Fazio, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, hanno inaugurato il 9 luglio il nuovo laboratorio di diagnostica integrata oncoematologica e manipolazione cellulare i cui locali si trovano all’interno del padiglione B dell’azienda ospedaliera Vincenzo Cervello di Palermo. Il laboratorio, diretto dalla biotecnologa Alessandra Santoro e molto attivo anche nell’attività di ricerca, si avvale dell’integrazione di differenti tecnologie per offrire una caratterizzazione biologica quanto più completa delle patologie oncoematologiche. I moduli del laboratorio sono innovativi per tecnologia applicata e ricerca sperimentale che al loro interno viene condotta. La struttura comprende laboratori di: manipolazione cellulare, operanti secondo le linee guida internazionali (Fact-jacie), interamente dedicati alla terapia cellulare per i trapianti di cellule staminali, genetica molecolare per la diagnosi ed il monitoraggio di marcatori molecolari associati alle leucemie, immunologia cellulare per l’identificazione del “lineage” dei blasti leucemici e per la caratterizzazione delle cellule staminali. Con il trasferimento nei nuovi locali, il laboratorio ottiene il riconoscimento di 20 anni di attività di supporto diagnostico alla divisione di ematologia e al centro trapianti di midollo osseo dell’azienda ospedaliera Vincenzo Cervello e di contributo dato allo sviluppo dell’attività scientifica del gruppo. La nuova struttura consentirà di sviluppare nuove applicazioni nel campo della medicina moderna quali la terapia “molecolare” personalizzata e l’impiego di terapie cellulari nell’ambito della medicina rigenerativa. Significative ed avanzate sperimentazioni sono condotte in tal senso nella cura delle affezioni cardiologiche mediante il reimpianto di cellule staminali a pazienti infartuati, e nell’ambito delle problematiche legate alla resezione polmonare. . |
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L’AUSL 9 DI TRAPANI POTRA’ ASSUMERE 72 INFERMIERI A TEMPO INDETERMINATO |
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Palermo, 13 luglio 2009 – “Saranno assunti a tempo indeterminato dalla Ausl 9 di Trapani, i 72 vincitori di concorso pubblico di infermiere che aspettavano da tempo questo provvedimento”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo che il 10 luglio ha ricevuto una delegazione degli infermieri per trovare una soluzione a un problema che si trascinava da anni e al quale non era stato possibile dare positiva risposta a causa del blocco del turn over previsto dal piano di rientro della regione Siciliana. Il personale vincitore del concorso non rientrante nella percentuale del turn over potrà infatti essere comunque assunto dalla Ausl 9 tramite l’istituto della mobilità regionale, in quanto negli ultimi giorni si sono verificati tutti i presupposti per la concretizzazione di tale opportunità, tra cui anche quello del rispetto dei limiti di spesa, da parte dell’azienda sanitaria trapanese, imposti dal piano di rientro e accertati in settimana dal servizio personale dell’assessorato con la verifica del consuntivo 2008. “Abbiamo sbloccato una situazione complessa nel pieno rispetto delle norme di legge. – ha aggiunto Russo - E’ un’ulteriore conferma che la legge di riforma del sistema sanitario non solo non inciderà sui livelli occupazionali ma può offrire nuove opportunità di lavoro per garantire un corretto e più efficace funzionamento della macchina sanitaria”. . |
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SANITA´ IN ABRUZZO: VILLA PINI HA FIRMATO CONTRATTI PER 2009 10 MLN DI EURO DESTINATI AL PAGAMENTO STIPENDI DIPENDENTI |
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Pescara, 13 luglio 2009 - Accordo raggiunto per la vicenda del Gruppo Villa Pini. L´annuncio è stato dato il 9 luglio dall´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, che ha ufficializzato la firma dei contratti da parte dei rappresentanti del Gruppo Villa Pini. La firma dei contratti permette in questo modo di sbloccare le deleghe per il pagamento degli stipendi dei dipendenti del gruppo, sospesi da oltre sette mesi. Di fatto l´intesa raggiunta questa sera chiude la delicata vicenda di centinaia di lavoratori da mesi senza stipendio. I contratti firmati riguardano l´erogazione delle prestazioni sanitarie per tutto il 2009 in tutti i settori nei quali opera il Gruppo su tutto il territorio regionale: ospedalità privata, riabilitazione, ambulatoriale. "L´intesa di questa sera - ha spiegato Lanfranco Venturoni - avrà nell´immediato riflessi sulle strutture del Gruppo facenti parte della Asl di Chieti, ma lo stesso procedimento di sblocco riguarderà anche le altre Asl, a cominciare da prossimi giorni con Avezzano-sulmona". Nello specifico l´accordo di questa sera prevede il pagamento pari all´85% delle fatture su prestazioni già erogate dal primo gennaio al 30 giugno 2009, per una somma che si aggira sui 16-17 milioni di euro, 10 dei quali serviranno unicamente per pagare gli stipendi dei dipendenti. "Ci troviamo di fronte ad un punto di svolta nei rapporti tra Regione e cliniche private e questo lo si deve al lavoro della Giunta regionale. A cominciare dal presidente Chiodi che ha chiesto al commissario Redigolo, di fronte alla situazione salariale di molti dipendenti, di chiedere a sua volta alla Asl di Chieti la delega di pagamento per gli stipendi dei dipendenti di Villa Pini. Il Gruppo ha dato la delega firmando tutti i contratti in essere. Un percorso chiaro che ci ha permesso di venire incontro alle richieste di numerosi lavoratori". Ma l´accordo Regione-villa Pini "segna una pietra miliare nei rapporti con i gruppi privati della sanità, perché per la prima volta vengono firmati contratti di prestazioni sanitarie per l´anno in corso con i tetti di budget fissati a monte dalla Regione. Mi sembra ? ha concluso Venturoni ? che questa sia l´unica strada percorribile per risanare i conti della sanità abruzzese". . |
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ASP-OCULISTICA, IL “CROSS LINKING” CONTRO IL CHERATOCONO |
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Potenza, 13 luglio 2009 - Risolto il proprio problema, ha avvertito l’esigenza di comunicare agli altri cosa fare per curare la patologia da cui era affetto. E, così, ha contattato gli organi di stampa per informare l’opinione pubblica sulle condizioni di salute antecedenti e successive all’intervento oculistico. “Ho vinto la guerra contro la cecità e sento il dovere civico e morale di condividere la mia storia con chi potrebbe avere lo stesso mio problema”. Così si rivolge alla pubblica opinione B. C. , proveniente da un grosso centro pugliese, dopo essersi sottoposto a un intervento presso l’ospedale di Venosa per rimuovere la patologia del cheratocono. “Si tratta di una malattia degenerativa e non infiammatoria della cornea, caratterizzata da un progressivo assottigliamento della cornea stessa- spiega Domenico Lacerenza, Direttore del Dipartimento Interaziendale regionale di oculistica, allocato presso l’ ospedale di Venosa- Il cheratocono provoca un peggioramento progressivo della funzione visiva e determina una sbavatura o una distorsione delle immagini, soprattutto la notte, con alone delle luci”. Una patologia che ha, quindi, effetti devastanti nella vita di relazione del cittadino, che rischia di perdere i punti di riferimento. E, così, B. C. , - spiega una nota dell´Asp - ha deciso di fare ricorso alle prestazioni del Centro di patologia corneale della Unità Operativa di Oculistica dell’ ospedale di Venosa, che, utilizzando tecnologie specifiche e di ultima generazione ( come tomografia, pentacam, aberrometria) è in grado di fare diagnosi precoce e di trattare il cheratocono. Queste prestazioni si inseriscono all’interno di attività altamente qualificate realizzate dall’U. O. Di oculstica che in un anno fa registrare oltre 2000 interventi chirurgici che riguardano: cataratta, glaucoma, strabismo, patologie retiniche, vie lacrimali, correzioni dei difetti della vista, trapianto di cornea “Il cheratocono rappresenta una delle patologie più insidiose, che oggi può essere debellata grazie a una tecnica operatoria innovativa chiamata “Cross Linking”-spiega Domenico Lacerenza- Viene utilizzata una sostanza innocua, come la vitamina B2 e la luce ultravioletta, che determinano una stabilizzazione della cornea e il conseguente arresto del suo deterioramento e la guarigione”. Da sottolineare che questa metodica, applicabile a pazienti di età compresa fra 12 e 40 anni, non ha complicanze e consente di avere recuperi funzionali rapidissimi e risolutivi. . |
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LE BADANTI IMPARANO A "PRENDERSI CURA" DEGLI ANZIANI UN PARTENARIATO TRA CONFERENZA DEI SINDACI DEL VENETO ORIENTALE, SERVIZI SOCIALI E ITACA |
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San Donà di Piave, 13 luglio 2009 - La diffusione sempre più capillare di badanti di origine straniera per l´assistenza a domicilio alle persone non autosufficienti è all’origine di un progetto pensato dalla Conferenza dei sindaci del Veneto Orientale. “Prendersicura”, questo il nome del progetto, consta di otto percorsi formativi (della durata di 12 ore ciascuno) che si stanno svolgendo in accordo con i Comuni di San Donà di Piave e Portogruaro (che è anche ente capofila) in questi giorni in altrettante sedi della regione. Il presupposto dell’esperienza non è poi così scontato: affinché l’avventura abbia un risvolto positivo per i 160 corsisti previsti – non solo le badanti ma anche familiari, volontari e caregiver (ovvero, proprio letteralmente, datori di cure) più in generale – e, in una fase successiva, per gli utenti -, è necessario passare attraverso un percorso formativo che aiuti badanti e familiari coinvolti emotivamente nell’attività di assistenza e di cura. L’ufficio formazione della Cooperativa sociale Itaca, in strettissima collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni interessati, ha progettato ogni interventi coinvolgendo operatori di Itaca, assistenti domiciliari, addetti all’assistenza, Oss, psicologi. La proposta di prevedere in aula la presenza di mediatori linguistici e culturali è stata accolta con interesse ed entusiasmo dai corsisti, proprio per il ruolo di facilitazione nell’acquisizione dei contenuti trattati da parte degli oltre 80 partecipanti stranieri provenienti per lo più dall’Est Europa, Marocco, Nigeria, Brasile, Albania, in prevalenza donne. E donne sono anche le quattro mediatrici messe a disposizione dalla Cooperativa pordenonese, peraltro già impiegate in servizi educativi o assistenziali. Indovinato, peraltro, il nome dell’iniziativa: “Prendersi cura” è l’atteggiamento di fondo proposto a chi desidera svolgere - e a chi si trova a fare - un lavoro assistenziale di base. Prendersi cura come “pre-occuparsi”, “aver cura di”, interessarsi in modo sollecito all’altro e al contesto in cui si svolge la relazione di aiuto. Venti i Comuni coinvolti nel progetto con i rispettivi Servizi sociali: San Michele al Tagliamento, Fossalta di Portogruaro, Teglio Veneto, Gruaro, San Stino di Livenza, Torre di Mosto, Caorle, Jesolo, Eraclea, Pramaggiore, Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Portogruaro, Concordia Sagittaria, San Donà di Piave, Noventa di Piave, Ceggia, Fossalta di Piave, Meolo e Musile. Durante gli incontri alcuni formatori forniscono semplici accorgimenti da utilizzare per aiutare efficacemente i caregiver familiari e non, in caso l’anziano, come spesso accade, sia affetto da Alzheimer, per permettere di avere le informazioni basilari sulla malattia e sulle conseguenze che ha nel comportamento delle persone. Ma particolare attenzione si è voluta dare alle emozioni, che rivestono un ruolo fondamentale nelle relazioni. Quanto ai contenuti affrontati, vengono trattati dal punto di vista dell’operatività tenendo presente cosa significhi, nel concreto, lavorare in ambito assistenziale a domicilio, quali i problemi che si incontrano, quali le difficoltà da affrontare. Diversi gli elementi caratterizzanti del progetto: un linguaggio il più possibile semplice con presentazioni ricche di immagini, la progressiva introduzione delle questioni connesse al lavoro, il fornire contemporaneamente concetti teorici e strumenti operativi, la continua integrazione fra i diversi aspetti (relazionali e tecnico-operativi) che connotano il lavoro a domicilio; infine, lo sviluppo parallelo, con pari attenzione e approfondimento, delle questioni di carattere trasversale e di carattere più specifico, riferite ai luoghi di cura nonché alle tipologie di utenti. E ancora gli aspetti culturali, relazionali e di comunicazione tra la badante, spesso straniera, e la famiglia italiana. Il progetto, partito il 15 giugno si concluderà il 24 luglio, si indirizza verso quella che vuole essere una trasmissione di esperienze e buone pratiche, che possa essere d’aiuto nel lavoro di assistenza e cura a domicilio. Ma altresì vuole essere veicolo di messaggi quali il rispetto, il riconoscimento e il dialogo, requisiti indispensabili per un’accoglienza e un ascolto che permettano di entrare in contatto con il mondo dell´altro. . |
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LA GIUNTA TRENTINA APPROVA I MEDICINALI EROGABILI A CARICO DEL SERVIZIO PROVINCIALE VERRÀ RAZIONALIZZATA L’ESENZIONE AI FARMACI PER LE MALATTIE RARE NEUROLOGICHE |
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Trento, 13 luglio 2009 - Meno discrezionalità nell’assegnazione delle esenzioni a favore dei soggetti affetti da malattie rare neurologiche, secondo il percorso intrapreso dal 2004 nell´ambito della realizzazione di un´area vasta interregionale per le malatte rare (Nord-est). È questo in sintesi il contenuto della delibera approvata oggi dalla Giunta, su proposta dell´assessore alla sanità e alle politiche sociali Ugo Rossi. Si tratta di un livello assistenziale aggiuntivo, rispetto a livelli essenziali di assistenza - per il quale la Provincia ha stanziato 150. 000 euro annui – e al quale avranno diritto i cittadini residenti in Trentino e iscritti al Servizio sanitario provinciale. Il provvedimento della Giunta provinciale - pari a una spesa di 150. 000 euro annui e quindi a 75. 000 euro per questo secondo semestre del 2009 - concede, con completo onere a carico del Servizio sanitario provinciale, i trattamenti farmacologici proposti dal Tavolo tecnico per i soggetti affetti da malattia rara neurologica e metabolica ad interessamento neurologico. I medicinali saranno erogati attraverso le farmacie convenzionate del territorio, ai soli cittadini residenti nella Provincia e iscritti al Servizio sanitario provinciale. Ormai da tempo l’Amministrazione provinciale ha messo in atto un percorso finalizzato a definire i protocolli di trattamento farmacologico, che comprendono i farmaci ritenuti efficaci ed essenziali per il trattamento, con l’obiettivo di garantirne l’accesso a carico del Servizio sanitario provinciale, in base al principio di equità e di omogeneità assistenziale in tutto il territorio provinciale. Nel 2004, è stato sottoscritto, tra la Provincia autonoma di Trento, la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione del Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia, uno specifico Accordo riguardante la realizzazione di un’area vasta interregionale per le malattie rare, allo scopo di qualificare l’area del Nord-est quale contesto territoriale omogeneo nel quale realizzare una politica unitaria in tema di malattie rare. Tra gli obiettivi di questa politica sanitaria unitaria - perseguita attraverso l’istituzione di uno specifico Gruppo tecnico interregionale dell’area vasta, costituito da rappresentati delle 4 amministrazioni - vi sono: - la produzione di linee guida assistenziali concordate; - la definizione dell’estensione delle esenzioni e dei benefici ai quali i pazienti hanno diritto; - l’erogazione di prestazioni diagnostiche in modo semplice e trasparente per la persona e il più vicino possibile al suo luogo di vita. Dopo avere creato la “Rete interregionale dei Centri di riferimento per le malattie rare” e individuato un Centro provinciale di coordinamento per l’accesso alla rete interregionale delle malattie rare - operativo dal mese di aprile 2009 presso il presidio ospedaliero di Villa Igea a Trento - si è avviato il percorso d’analisi e proposta tecnica, finalizzato a perseguire gli obiettivi sopra descritti, stabilendo di procedere attraverso la costituzione di gruppi di lavoro con specialisti per gruppi di patologie: il primo gruppo, appunto, riguardante le malattie neurologiche rare, ha elaborato la proposta inerente i farmaci adottata con il provvedimento odierno, già licenziata dalla Regione del Veneto, che sarà tempestivamente approvata anche dalla Regione Friuli Venezia-giulia e dalla Provincia autonoma di Bolzano. Vale la pena di ricordare che, sebbene sia esiguo il numero di soggetti affetti da una patologia rara (secondo l’accezione riconosciuta nell’Unione Europea le malattie rare colpiscono 5 persone su 10. 000), le malattie rare non sono, per converso, poche, perché si stima che esse siano circa 8. 000. Sono malattie definite anche “orfane”, perché penalizzate dalla scarsa disponibilità di farmaci per il loro trattamento e se nel corso degli ultimi anni sono stati autorizzati al commercio diversi farmaci “orfani”, la risposta alle necessità terapeutiche delle malattie rare è tuttora insufficiente. Per questo l’amministrazione provinciale si sta muovendo con decisione per supportare i pazienti affetti da queste patologie, attraverso una rete di interventi volti da un lato a migliorare gli interventi di diagnosi e prevenzione, dall’altro a razionalizzare il campo dei medicinali erogabili gratuitamente. . |
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ISTITUITA IN CALABRIA LA COMMISSIONE TECNICA INTERNA SUI COSTI STANDARD |
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Reggio Calabria, 13 luglio 2009 - Si è riunita, il 9 luglio, presieduta dal Presidente Agazio Loiero la Giunta regionale per discutere su alcuni provvedimenti di particolare importanza amministrativa. Su proposta del Presidente Agazio Loiero è stato sostituito Gianfranco Luzzo, componente della Commissione di esperti in materia sanitaria, con il commercialista Pasquale Vetere di Cosenza. E’ stato approvato, inoltre, un ulteriore impegno di spesa di cinquecentomila euro per l’esecuzione di interventi di somma urgenza, finalizzati al ripristino di opere pubbliche di bonifica dei territori del crotonese, cosentino, vibonese, lamentino, jonico catanzarese, e delle zone del bergamotto, colpiti dai nubifragi dello scorso mese di gennaio. Sempre su proposta del Presidente, è stato deliberato, al fine di aggiornare anche la “rete” già esistente in materia, di istituire, presso il Dipartimento “Tutela della salute” il “Registro regionale delle malattie rare”. L’esecutivo ha, inoltre, approvato, su proposta del Presidente, la costituzione, nell’ambito del Dipartimento “Tutela della salute”, di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico, che avrà il compito di predisporre un piano di rientro, in relazione alla diffida del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia sanitaria. Il piano sarà, poi, discusso in una prossima riunione di Giunta. Su proposta dell’Assessore al Bilancio Demetrio Naccari Carlizzi, è stata istituita la commissione tecnica interna sui costi standard che dovrà, senza oneri per il bilancio regionale, indicare i costi standard e stabilire gli obiettivi di riallineamento in materia di sanità, assistenza, istruzione, trasporto pubblico locale. Su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Mario Pirillo, è stato approvato il calendario venatorio 2009-2010, mentre su proposta dell’Assessore al Personale Liliana Frascà è stato approvato il contratto decentrato integrativo dell’area della dirigenza relativo al 2008. . |
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SANITÀ: SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO D´INTESA CON POLICLINICI UNIVERSITARI DELLA CAMPANIA |
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Napoli, 13 luglio 2009 - Il rettore della Università Federico Ii ed il rettore della Seconda Università di Napoli, hanno sottoscritto, il 10 luglio, il protocollo di intesa per le rispettive aziende ospedaliere universitarie con la Regione Campania. I Rettori hanno ritenuto di accettare la proposta finanziaria della Regione, anche se non corrispondente alle richieste avanzate, per dare un contributo importante al risanamento della sanità campana. Nella parte normativa il protocollo sottoscritto salvaguarda appieno il ruolo e l’autonomia delle Università ed i diritti dei pazienti e dei lavoratori . |
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TUTTI I SERVIZI PER LA SALUTE: DOVE, COME E QUANDO DISTRIBUITA IN TUTTO IL PIEMONTE LA GUIDA PRATICA DEL CITTADINO ALL´OFFERTA SANITARIA SUL PROPRIO TERRITORIO |
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Torino, 13 luglio 2009 - Sta terminando in questi giorni la distribuzione, in allegato alle Paginegialle Casa di Seat Pagine Gialle, della Guida pratica per il cittadino ai servizi sanitari delle Asl e delle aziende ospedaliere di Torino. L’iniziativa, promossa dalla Regione Piemonte in collaborazione con le aziende sanitarie e con il contributo della Fondazione Crt e dell’Associazione delle Fondazioni delle casse di risparmio piemontesi, ha come obiettivo quello di fare arrivare direttamente a casa delle famiglie uno strumento che contenga tutte le informazioni indispensabili per conoscere ciò che il sistema sanitario regionale offre sul territorio, con la descrizione delle prestazioni, delle modalità di accesso e dei recapiti. Come spiega la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, nell’introduzione all’opuscolo: «Una pubblica amministrazione ha il dovere di tutelare la salute della collettività non solo assicurando un affidabile e sicuro sistema di prevenzione, di cura e di riabilitazione, ma anche garantendo a tutti la possibilità di usufruire pienamente delle opportunità e dei servizi disponibili». Per questo, tra le altre iniziative, la Regione ha ritenuto opportuno «realizzare in tutte le aziende una Guida pratica, che aiuti i piemontesi a orientarsi meglio, a essere consapevoli dei propri diritti e a trovare rapidamente una prima risposta ai loro bisogni di salute». «Collaborare con la Regione Piemonte alla realizzazione di un progetto che, unico in Italia, coinvolge tutte le aziende sanitarie del territorio – ha affermato Alberto Cappellini, Amministratore Delegato di Seat Pagine Gialle - è per noi motivo di orgoglio e un’importante conferma della capacità di Seat di essere un partner affidabile e competitivo per le Istituzioni e una fonte di informazioni efficace e attendibile per i Cittadini». L’opuscolo offre un percorso ragionato ai servizi delle aziende sanitarie a partire dalla medicina di famiglia, che rappresenta il primo riferimento per i cittadini. Seguono poi le indicazioni su cosa fare in caso di emergenza, quindi la prevenzione, l’assistenza territoriale e quella ospedaliera. Una sezione particolare, infine, è dedicata a quei soggetti che presentano problematiche specifiche e hanno quindi bisogno di «qualche attenzione in più», come le donne, i bambini, gli anziani o i disabili. Nel territorio della città di Torino la Guida pratica tramite le Paginegialle Casa sarà distribuita in oltre 386 mila copie, mentre altre 9. 000 saranno disponibili presso i punti informativi delle aziende sanitarie e presso l’Urp della Regione Piemonte, in piazza Castello 165. Nel resto delle province piemontesi, la diffusione dell’opuscolo, in undici diverse edizioni (una per ciascuna Asl) è già avvenuta nei mesi scorsi, per un totale di due milioni di copie. . |
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ARTE, COLLEZIONE TALAMONI PRESTO AFFIDATA A REGIONE LETTERA D´INTENTI A FORMIGONI CHE PROPONE VILLA REALE DI MONZA |
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Milano, 13 luglio 2009 - Sarà con tutta probabilità affidata a Regione Lombardia la collezione Talamoni, straordinaria raccolta di oltre 1. 000 opere d´arte del Novecento. Il progetto ha preso corpo con un colloquio a casa Talamoni tra il presidente Roberto Formigoni e l´imprenditore-collezionista, due giorni fa. Domenico Talamoni ha consegnato, il 10 luglio, al presidente Formigoni una lettera d´intenti, nella quale esprime la convinzione che "la Regione Lombardia possa essere il soggetto più adatto" a concretizzare "l´idea di rendere fruibile al pubblico" una collazione d´arte che, si legge sempre nella lettera "oltre a rivestire un valore immenso per me che l´ho nel tempo creata, credo rappresenti un valore storico e culturale di interesse generale". Si tratta di una raccolta costruita con decenni di ricerche ed acquisti, che annovera oltre un migliaio di opere di maestri del Novecento come Sironi, Fontana, Crippa, Dova, Licini, Burri, Guidi, Dorazio, Christo, De Chirico, Usellini, Savinio, Klee, Kandinsky, Mirò, Sutherland, Afro, Morlotti, Santomaso, Scanavino, Vedova, Capogrossi, Turcato, Tancredi, Manzoni, Pistoletto, Tàpies, Schifano. Particolarmente ampia è la sezione di sculture di Fausto Melotti. Una piccola selezione relativa ai protagonisti italiani della pittura e della scultura degli anni Cinquanta è stata esposta nel grattacielo Pirelli negli scorsi mesi, mentre una selezione più ampia è depositata sino al luglio 2010 presso il Mart di Rovereto. "Domenico Talamoni - spiega Formigoni - mi ha chiesto di garantire l´integrità della collezione, la sua manutenzione nel tempo e la sua collocazione all´interno dell´area monzese e brianzola nella quale vive e dove ha sviluppato a lungo la sua attività imprenditoriale. Ho proposto come luogo ideale la Villa Reale di Monza, per la quale, dopo quasi un secolo di abbandono, abbiamo avviato un percorso di restauro e di restituzione alla fruibilità pubblica". "Non c´è dubbio - prosegue Formigoni - che la donazione di una collezione di così grande pregio sarebbe un esempio di grandissima generosità, ma anche il segno tangibile e prezioso della partecipazione e del consenso che sta crescendo attorno al recupero della Villa Reale di Monza, che peraltro si avvia all´unisono con la nascita della nuova Provincia: un gesto di eccezionale valore morale e culturale ad un tempo, che vede il Comune di Seveso, e in particolare il sindaco Donati, partner discreto ma molto efficace nel sostenere il progetto di Domenico Talamoni". . |
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CAPOLAVORI DELLA MODERNITÀ AL MART DI ROVERETO PER SCOPRIRE LA COLLEZIONE DEL KUNSTMUSEUM WINTERTHUR |
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Rovereto, 13 luglio 2009 - Monet, Pissarro, Rodin, Bonnard, Sisley, van Gogh, Cézanne, Picasso, Kandinsky, Klee, Magritte, Brancusi, Mondrian, Gerhard Richter, e molti altri, sono i protagonisti di “Capolavori della modernità. Opere dalla collezione del Kunstmuseum Winterthur”. Dopo aver ospitato le straordinarie opere della Phillips Collection di Washington, della Österreichische Galerie Belvedere e dell’Israel Museum di Gerusalemme, al Mart è ora la volta delle ricchissime raccolte del Kunstmuseum Winterthur. 240 capolavori assoluti della storia dell’arte del Xx secolo dalle collezioni del museo svizzero, saranno nelle sale del Mart di Rovereto dal 19 settembre al 10 gennaio 2010. L’esposizione si articola in un ricco percorso cronologico e tematico che attraversa l’impressionismo, il cubismo, il surrealismo e le ricerche astratte, per giungere ad una apertura di altissima qualità sulle ricerche internazionali del secondo dopoguerra. La Mostra La collezione del Kunstmuseum Winterthur ha origine grazie ad una sapiente campagna di acquisti avviata alla fine dell’Ottocento dalla Società di Belle Arti della città svizzera, e sostenuta in seguito da generosi donatori, la raccolta si è concentrata fin dall’inizio su capolavori impressionisti di Degas, Sisley, Pissarro, Monet e post-impressionisti. La mostra si apre proprio con una sezione dedicata alla pittura francese agli albori della modernità, con alcuni suggestivi paesaggi di Corot e Boudin che anticipano le ricerche pittoriche degli impressionisti, qui rappresentati da un nucleo di opere di alta qualità, tra cui una serie di paesaggi di Monet en plein air come Bassa marea (Varengeville) del 1882, alcuni studi di luce di Sisley, Sotto il ponte di Hampton Court, 1874 e La chiesa di Moret al sole del mattino, 1893, e nelle vedute affollate di Pissarro. Dall’impressionismo muove anche la ricerca di Cézanne, rappresentata da Gli ippocastani del Jas de Bouffan (1885). All’affermazione di una pittura assolutamente libera nell’impianto e nella pennellata giunge Vincent van Gogh con due capolavori che documentano la straordinaria evoluzione della sua ricerca in un brevissimo arco di tempo: Soffioni del 1889 e Ritratto del postino Roulin (1888), interamente costruito sulle gamme del giallo e del blu. La pennellata di van Gogh e il suo cromatismo emancipato da vincoli naturalistici saranno ripresi due decenni dopo da giovani artisti come Maurice de Vlaminck e Albert Marquet, protagonisti della stagione fauve. Un altro affascinante capitolo è dedicato alla pittura romantica-simbolista dove, come scrive Schwarz “il colore è inteso come fenomeno materiale ma anche come esperienza soggettiva”, con opere di Eugène Delacroix, Odilon Redon e Ferdinand Hodler, fino ai nabis Maurice Denis, Édouard Vuillard e Pierre Bonnard, cui si affianca lo svizzero Félix Vallotton. Una sezione è dedicata alla scultura e all´evoluzione del linguaggio plastico, a partire da Medardo Rosso, che alla fine del Xix secolo supera il concetto tradizionale di scultura per accogliere nella materia le vibrazioni atmosferiche e luminose (Henri Rouart, 1889), fino alle radicali sperimentazioni formali di Pevsner, Duchamp-villon e Lipchitz e all’estrema sintesi di Brancusi (Danaide, 1913) e Giacometti presente in mostra con il bellissimo marmo Testa che guarda (1927-1929). La stagione delle avanguardie si apre con un capitolo che sottolinea il passaggio della pittura verso l’astrazione, con opere di artisti che abbandonano ogni riferimento oggettivo, dal cubismo orfico di Delaunay all’astrattismo lirico di Kandinsky e Klee. Un nucleo particolarmente importante di opere illustra le ricerche di quegli artisti che, a partire dal primo dopoguerra, rivolsero il loro sguardo oltre “le cose sensibili” per indagare il lato più nascosto e profondo della realtà, fino alla dimensione del sogno e dell’inconscio, partendo da Giorgio de Chirico che apre la strada ai surrealisti come Max Ernst, René Magritte e Yves Tanguy. A questi pittori si affiancano alcuni artisti che rivolsero al mondo reale uno sguardo lucido, ma dagli effetti talora non meno stranianti: Niklaus Stoecklin, Adolf Dietrich e il più noto Alexander Kanoldt, che trasfigura i paesaggi italiani in immagini composte da volumi squadrati, sospesi in un’atmosfera senza tempo, privi di ogni dettaglio narrativo. Un’importante sezione è dedicata al cubismo rappresentato nei suoi diversi sviluppi da un ricco gruppo di opere di Picasso, Gris e Léger, artista di cui il museo Winterthur possiede una delle più importanti raccolte d’Europa. Sono invece documentate dall’opera di Van Doesburg e Mondrian, presente in mostra con due capolavori, Composizione I, (1930) e Composizione A, (1932) le ricerche che dalla scomposizione cubista giungono all’affermazione di una pittura non oggettiva. Agli studi sulla forma rimandano anche i rilievi polimaterici di Kurt Schwitters, le strutture aeree di Alexander Calder e le opere di Hans Arp. Il sottilissimo fil rouge che dalle ricerche surrealiste conduce fino alla nascita dell’informale è rappresentato dalle opere di Asger Jorn e Karel Appel, e Antoni Tàpies che verso la metà degli anni Cinquanta abbandona le rappresentazioni fantastiche e grottesche per dedicarsi a rilievi in cui ricerca l’espressività di materiali poveri ed essenziali. Dall’espressionismo astratto, con Mark Tobey, Philip Guston, Richard Chamberlain, si arriva a una serie di opere che illustrano le tendenze minimaliste dell’arte americana più recente, da Richard Tuttle a Robert Mangold, da Ellsworth Kelly fino a Brice Marden. La collezione del Museo di Winthertur, grazie ad importanti donazioni, presenta anche le ultime ricerche artistiche figurative con opere di Richard Hamilton, protagonista della cultura pop, Richard Artschwager e Gerhard Richter fino agli esiti della cultura artistica contemporanea. . |
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“OMAR GALLIANI: SGUARDI” A CURA DI GIOVANNI GAZZANEO AL MUSEO MICHETTI DI FRANCAVILLA AL MARE (CHIETI) |
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Francavilla Al Mare (Chieti), 13 luglio 2009 - Omar Galliani ritorna al Museo Michetti di Francavilla al Mare con una grande personale. Dal 31 luglio, l’artista emiliano presenta cinquanta opere, molte delle quali inedite, come alcune grandi tavole, tra cui un “Ulivo” di due metri per due, corredato da una ventina di disegni preparatori. L’opera, grafite su pioppo, sarà donata agli aquilani come augurio di rinascita. Inediti anche i dodici disegni dedicati a “I Promessi Sposi” che Omar Galliani ha realizzato per illustrare l’Agenda Manzoniana 2010 edita dalla Fondazione Carichieti. La rassegna, curata da Giovanni Gazzaneo, è promossa dalla Fondazione Crocevia di Milano, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Francavilla al Mare con la partecipazione della Provincia di Chieti, della Regione Abruzzo e della Fondazione Carichieti. La mostra riporta al centro dell’attenzione la bellezza dell’uomo e della natura, quella bellezza che ha nel volto il luogo privilegiato della sua manifestazione. “Omar Galliani è oggi il grande maestro del disegno italiano - scrive il curatore Giovanni Gazzaneo - e lo è perché ha saputo opporsi con coraggio a quell’arte moderna e contemporanea che ha negato l’uomo distruggendone il volto: Picasso l’ha ridotto a maschera, de Chirico a testa di fantoccio senza occhi né bocca, Bacon a macchia deforme. Con Galliani la bellezza del volto riacquista spessore e dignità perché sa coniugare l’uomo di oggi e l’uomo di sempre. ” La mostra si colloca in un momento particolarmente felice dell’attività dell’artista: nato nel 1954 a Montecchio (Reggio Emilia) Omar Galliani è tra i maestri del disegno internazionale. Negli ultimi anni è stato protagonista di una serie di personali nei più importanti musei di arte contemporanea cinesi da Shangai a Pechino (nella capitale, nel 2003, ha vinto tra l’altro il primo premio alla Prima Biennale internazionale). La Cina è tornata anche nella mostra del 2007 “Tra Oriente e Occidente” alla Fondazione Querini Stampalia, evento collaterale della 52ª Biennale di Venezia. E con la partecipazione quest’anno a “Detournement Venice” salgono a cinque le Biennali dell’artista. Nel 2008 una sua personale è stata allestita alla Galleria degli Uffizi, con l’acquisizione da parte del museo fiorentino del trittico “Notturno”. Il suo è un cammino che nasce da lontano, quando nel 1978, anno del diploma all’Accademia di Bologna, su invito di Enrico Crispolti, presenta proprio al Premio Michetti di Francavilla “Riannunciazione”, grande disegno che rielabora un particolare da Leonardo. Gli esordi mostrano tra l’altro una notevole vicinanza all’arte di Francesco Michetti: la tesi con cui l’artista concluse gli studi verteva sul rapporto tra fotografia e disegno, rapporto centrale nell’arte del maestro abruzzese, da alcuni indicato come anticipatore dell’iperrealismo e che, con Galliani, ha in comune un certo uso del chiaro scuro e la capacità di proporre “tagli” sempre originali. All’abruzzo Galliani è legato anche per la sua presenza alle Biennali di arte Sacra di San Gabriele e per le due grandi tavole della Crocifissione e della Resurrezione poste nel santuario di Isola del Gran Sasso. Il catalogo, edito da Vallecchi, presenta un testo critico di Elena Pontiggia e poesie inedite di Alda Merini e Roberto Mussapi. . |
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BASILICATA: ARTE, CONCORSO NAZIONALE "I TRANSITI" |
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Potenza, 13 luglio 2009 - Amnesiac arts presenta Pubblicinvasioni “I Transiti”, concorso nazionale per per artisti/creativi residenti e/o nati in Italia, con esperienza nel campo delle arti, per la realizzazione di 18 interventi pubblici temporanei, che saranno visibili nel capoluogo lucano dal 4 al 13 settembre 2009. Pubblicinvasioni è un concorso ideato e proposto dall´associazione culturale Amnesiac Arts per la sezione Attenzioni nel progetto Arte in Transito. Paesaggio Urbano e Arte Contemporanea, finanziato dalla Regione Basilicata nell’ambito in un Accordo di Programma Quadro ed attuato insieme al Ministero dei Beni Culturali, ideato e curato dall’Associazione Basilicata 1799, con svolgimento a Potenza da Maggio a Settembre 2009 Si tratta di un evento artistico dal carattere fortemente invasivo di appropriazione di spazi pubblici con le metodologie tipiche della pubblicità. Come da migliore tradizione pop, l’arte e la pubblicità viaggiano sempre allo stesso ritmo. Ma se negli anni sessanta il vettore si muoveva dalla pubblicità verso l’arte, ora la distinzione è meno netta: arte e pubblicità si nutrono l’una del linguaggio dell’altra. Pubblicinvasioni muovendo da questo assunto, propone una vera e propria mostra collettiva d’arte contemporanea di opere eseguite esclusivamente con tecniche pubblicitarie collegata ad un concorso a livello nazionale. Il tema del concorso ‘Pubblicinvasioni’ sul quale gli artisti sono chiamati ad esprimere la loro creatività è ‘I Transiti’ Il transito inteso come movimento «che va dal presente al presente» (M. Perniola), non è il fluire inarrestabile che vede ogni istante succedersi al successivo, al contrario l’istante si è enormemente dilatato fino a comprendere la simultanea presenza di molti presenti, la loro coesistenza. Il senso dell’esistenza non sembra più essere il raggiungimento di una meta ma il processo stesso dell’attraversare, del transitare, la capacità di vivere il presente nella sua flagranza e nella sua ricchezza. Se non c’è più un origine né una meta, il mondo non ha più un centro né una periferia, ogni luogo è un luogo-soglia, un luogo di ‘attraversamenti’ e al tempo stesso ogni punto del mondo è storico, è essenziale per lo svolgimento della storia. E ogni transito ci permette di arricchire la nostra esperienza del mondo. Gli artisti, in virtù del loro ruolo di interpreti e decifratori del mondo contemporaneo, sono chiamati a riflettere liberamente su questa concezione dinamica dell’esperienza. Sui transiti intesi come continua attività di dislocamento, spostamento, metamorfosi, trasformazione che caratterizzano la nostra società e/o riguardano la nostra esperienza intima, la nostra percezione del mondo. . |
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IL NUOVO DOPO LA MACCHIA: ORIGINI E AFFERMAZIONE DEL NATURALISMO TOSCANO. IN MOSTRA A MONTECATINI TERME (PT) |
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Montecatini, 13 luglio 2009 - Nelle sale del Polo Espositivo Terme Tamerici, 100 opere, fra quelle celebri e le moltissime mai viste, ricostruiranno l’itinerario creativo, di una particolare fase, del celebre gruppo di artisti italiani dell’800, da Giovanni Fattori a Silvestro Lega, da Telemaco Signorini a Cristiano Banti, ad altri che, nell’ultimo quarto del Xix secolo, superando le istanze macchiaiole della prima ora, produssero una vera e propria rivoluzione estetica. Dal 16 luglio 2009 al 18 gennaio 2010, le storiche sale del Polo Espositivo Terme Tamerici di Montecatini Terme ospiteranno la mostra Il Nuovo Dopo La Macchia. Origini e affermazione del Naturalismo toscano. L’esposizione, curata da Tiziano Panconi, fra i massimi esperti della pittura italiana dell’800 e dei pittori macchaioli, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promossa dal Comune di Montecatini Terme, dalle Terme di Montecatini, dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato di Pistoia, dalla Regione Toscana, presenterà 100 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, di artisti quali Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Cristiano Banti, e altri che, a partire dalla metà degli anni Cinquanta fino all’ultimo decennio del secolo Xix, presero parte al processo di riforma intellettuale e artistica dell’epoca, dando luogo a una vera rivoluzione estetica. L’iniziativa si propone di rappresentare quanto avvenne in ambito artistico, in Toscana, dopo la ‘macchia’ che ruppe gli schemi compositivi preconcetti e immobilisti dell’Accademia, operando una rigenerazione nel modo di fare e di intendere l’arte, portando un contributo stilistico e filosofico attraverso il quale l’artista assumeva coscienza del suo ruolo nella società. Il progetto scientifico si prefigge quindi di addurre un nuovo contributo alla conoscenza della pittura toscana (nazionale e internazionale) del Xix secolo esibendo i tratti, non del tutto conosciuti, di una sensibilità espressiva di assoluto valore, distinta e fortemente caratterizzata. Il progressivo degradare di una espressività che si misurava sulle formule cognitive dettate dai canoni classici, la ripresa delle maggiori opere del passato e il lento studio sugli antichi, costituirono alcune tappe fondamentali della formazione dei giovani artisti che, in numero sempre crescente, uscirono dal buio degli studi per applicarsi alla rappresentazione del paesaggio, avvalendosi di un inedito procedimento didattico, rivolto - fenomeno assolutamente innovativo - all’analisi del repertorio naturalistico, della luce solare e dell’ambiente della civiltà contemporanea. Sviluppando una ricerca estetico-artistica che, sorta nel solco delle prime sperimentazioni macchiaiole, fu destinata a acquisire una propria peculiare autonomia, sul finire degli anni Sessanta del Xix secolo, questi stessi artisti intrapresero strade diverse ma fra loro consapevolmente unite da un comune denominatore: la ripresa diretta dei temi naturalistici. Inaugurando una nuova stagione creativa, questi maestri avviarono un’opera di modificazione dei principi e dei riferimenti culturali autoctoni che avevano animato la ben nota riforma macchiaiola. Nella ricerca, non più esasperata né dai violenti contrasti luminosi né dalle abbreviazioni formali neo-quattrocentesche della prima ora, i pittori toscani si mostrarono unitamente aperti alle innovazioni prodotte in ambito europeo dal Réalisme e, in parte, incoraggiati dal critico e mecenate Diego Martelli, anche dal contemporaneo Impressionismo, formando una vera e propria scuola di pensiero che forgiarono una cifra stilistica del tutto originale e immediatamente riconoscibile, fondata sulla tenuta dell’impianto disegnativo e sulla puntuale ripresa dal vero dell’impaginato luministico del soggetto, solitamente a sfondo sociale, attinente alla contemporaneità e alla vita in campagna. Albo dei prestatori pubblici: Galleria d’Arte Modena di Palazzo Pitti, Firenze; Fondazione Carlo Marchi, Firenze; Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Firenze; Accademia Antinori, Firenze; Museo di San Matteo, Pisa; Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno; Museo Civico Don Giovanni Verità,, Modigliana; Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, Milano; Terme di Montecatini, Montecatini; Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti, Verona; Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano; Pinacoteca Provinciale di Bari, Bari; Pinacoteca Nazionale di Bologna, Bologna; Banca di Credito Cooperativo della Versilia, Pietrasanta Accompagna la mostra un catalogo Pacini editore, con testi del curatore, Tiziano Panconi, contributi critici di Loredana Angiolino e presentazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, sen. Sandro Bondi. . |
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REGIONE PIEMONTE, PROVINCIA DI TORINO E CITTA’ DI PINEROLO HANNO SIGLANO L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER LE OPERE DI COMPLETAMENTO DELLA SCUOLA NAZIONALE FEDERALE DI EQUITAZIONE |
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Torino, 13 luglio 2009 - “Potrebbe nascere unendo le energie di tutti, una Fondazione, intitolata a Caprilli che possa gestire la Scuola nazionale federale di equitazione insieme al Centro per il cavallo di Druento” Con queste parole l’assessore regionale alla cultura, Gianni Oliva è intervenuto il 9 luglio a Pinerolo alla firma per le opere di completamento della Scuola nazionale federale di equitazione, scuola sta diventando una realtà grazie ai lavori nella sede che sorge nei pressi della località Abbadia Alpina , iniziati da tempo. La Regione Piemonte , la Provincia di Torino ed la Città di Pinerolo hanno siglato oggi in Municipio a Pinerolo un Accordo di programma per la progettazione e la realizzazione delle opere connesse alla Scuola Federale . A firmare il documento l’Assessore regionale alla Cultura Giovanni Oliva , il Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta ed il Sindaco di Pinerolo Paolo Covato . Nel dicembre del 2006 la Regione Piemonte e la Provincia di Torino avevano definito, attraverso un’Intesa Istituzionale di Programma gli obiettivi di comune interesse da conseguire attraverso il coordinamento delle rispettive azioni. ”La Scuola Nazionale di Equitazione- ha detto l’assessore regionale alla cultura, Gianni Oliva- rilancerà l’immagine di Pinerolo come “Città della Cavalleria” , nota in tutto il mondo per essere stata sede della Scuola Militare di Cavalleria . La nuova struttura consentirà di valorizzare il patrimonio di uomini, competenze professionali ed attrezzature tuttora presenti a Pinerolo, affiancandosi al Museo dell´Arma di Cavalleria, alla Cavallerizza Caprilli, all’area di Baudenasca ed a quella dell’ex- Scuola di Veterinaria. ” La Federazione Italiana Sport Equestri ha conferito alla nuova struttura la qualifica di “Federale”, che presuppone l’organizzazione di attività di carattere agonistico, tecnico e formativo. Le attività principali saranno dedicate alla formazione delle figure professionali che vanno dagli istruttori delle varie discipline ai preparatori di cavalli, dai maniscalchi ai veterinari, dai capi scuderie agli artieri; senza dimenticare gli ufficiali di gara, i direttori di campo, i disegnatori di percorsi. Sono previsti anche stage tecnici di specializzazione per gli atleti, raduni collegiali di atleti, operatori e quadri tecnici, la preparazione di cavalli giovani appartenenti a privati o ad Enti. I lavori attualmente in corso prevedono una spesa complessiva di 6. 332. 448,37 euro per la parziale ristrutturazione del maneggio coperto, il recupero delle foresterie (ex caserma Botta), la realizzazione di parte del piazzale delle scuderie e delle sistemazioni esterne ed urbanizzazioni, comprensive dell’accesso dalla Strada Regionale 23 del Sestriere. A seguito dell’Intesa del 13 dicembre 2006, nel corso di un triennio le risorse stanziate dalla Regione Piemonte sono state di 4 milioni di euro finalizzate al completamento degli interventi infrastrutturali. L’intesa e l’Accordo di programma firmati oggi prevedono che il Comune di Pinerolo curi la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva per l’affidamento (mediante appalto) della realizzazione delle opere. Il secondo lotto dei lavori comprende il completamento del maneggio coperto e la realizzazione di quello coperto per gli allenamenti, il completamento del piazzale delle scuderie, la realizzazione dell’area parcheggio per i van e di un nuovo parcheggio per le auto, il completamento della viabilità e degli accessi, il completamento e arredi degli uffici, delle aule e degli alloggiamenti della scuola. . |
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GOLF - US WOMENS OPEN: TIENE GIULIA SERGAS |
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Roma, 13 luglio 2009 - Pur dovendo pagare un tributo di sette posizioni a un terzo giro in 76 colpi, Giulia Sergas. 11ª con 218 (75 67 76), è rimasta in alta classifica nell´Us Womens Open, il terzo major stagionale femminile che si sta disputando sul percorso del Saucon Valley Cc (par 71) a Bethlehen in Pennsylvania. Ha consolidato la propria leadership la statunitense Cristie Kerr (211 - 69 70 72), che inizierà il giro finale con due colpi di vantaggio sulla coreana Eun Hee Ji e con quattro sulla taiwanese Teresa Lu e su Jean Reynolds. Ha ridotte chances di lottare per il titolo il trio in quinta posizione con 216 composto da Candie Kung, Hee Young Park e In-kyung Kim e probabilmente sono già fuori gioco Kyeong Bae, Suzann Pettersen e Brittany Lincicome, ottave con 217. E´ crollata di schianto Paula Creamer, da seconda a 17ª con 219, e sono più attardate Lorena Ochoa e Karrie Webb, 27. E con 221, Jiyai Shin e la campionessa uscente Inbee Park, 42. E con 223. La Sergas, ben lontana dal gioco che le aveva permesso di realizzare il miglior score assoluto del secondo giro (67 colpi), ha segnato due birdie e sette bogey. Il montepremi è di 3. 250. 000 dollari, tra i più alti del circuito. European Tour: Vince Ancora Martin Kaymer, 35° Francesco Molinari - Francesco Molinari, dopo una serie di alti e bassi, ha concluso al 35° posto con 282 colpi (67 73 68 74) il Barclays Scottish Open, sul percorso del Loch Lomond Gc a Glasgow, in Scozia. Con un 74 (1 birdie, 2 bogey, 1 doppio bogey) il torinese ha perso dodici posizioni nel giro finale. Prodezza del ventiquattrenne tedesco di Dusseldorf Martin Kaymer (269 - 69 65 66 69), che si è imposto per la seconda settimana consecutiva, dopo aver vinto domenica scorsa l´Open di Francia. Per il quarto titolo in carriera ha percepito un assegno di 579. 340 euro, sul ricco montepremi di 3. 500. 000 euro. Nell´ultimo turno il tedesco ha superato lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, leader dopo 54 buche e piazzatosi al secondo posto con 271 alla pari con il francese Raphael Jacquelin. Al quarto con 272 il danese Soren Kjeldsen e l´australiano Adam Scott, al sesto lo statunitense Nick Watney e il sudafricano Retief Goosen, che ha nettamente ceduto. Luci e ombre nelle prestazioni del sudafricano Ernie Els e dell´australiano Geoff Ogilvy, 13. I con 277, dell´argentino Angel Cabrera e del colombiano Camilo Villegas, 20. I con 279, e dell´irlandese Darren Clarke, 41° con 283. E´ uscito al taglio il sedicenne dilettante Matteo Manassero, 144° con 150 (74 76), che ha fatto una gratificante esperienza tra i pro in attesa di partecipare la prossima settimana insieme a Francesco Molinari all´Open Championship, il terzo major stagionale. Challenge Tour: Edoardo Molinari 11°, Titolo A Kaleka - Il ventunenne transalpino Alexandre Kaleka (268 - 63 67 70 68) ha vinto sul percorso del Golf du Gouverneur, a Monthieux in Francia, l´Allianz Europen de Lyon. Ha ottenuto il primo titolo nel Challenge Tour piegando la resistenza del danese Anders Schmidt Hansen (269 - 64 67 69 69) con il quale aveva iniziato alla pari il giro finale. Al terzo posto con 273 l´inglese Marcus Higley, l´austriaco Florian Praegant e il forte dilettante francese Victor Dubuisson, al sesto con 274 ancora un transalpino, François Calmels. Con un bel recupero Edoardo Molinari si è classificato all´11° posto (277 - 68 71 72 66) risalendo dal 38° grazie a un ottimo 66 (cinque birdie). Hanno recupero anche Andrea Zanini, da 71° a 49° con 284 (67 74 75 68) dopo un 68 (4 birdie e un bogey), e Lorenzo Gagli, da 65° a 62° con 286 (70 71 74 71) con un 71 (3 birdie e altrettanti bogey). Non hanno superato il taglio gli altri italiani, così classificati: 88. I con 144 Alessio Bruschi (71 73) e Gregory Molteni (71 73), 105° con 146 Marco Crespi (74 72), 133° con 150 Michele Reale (76 74), 142° con 153 Federico Colombo (75 78). Kaleka ha ricevuto 24. 000 euro su un montepremi di 150. 000. Pga Tour: Darron Stiles Leader Solitario - Darron Stiles (129 - 64 65) è rimasto da solo al comando del John Deere Classic (Us Pga Tour), che viaggia con un giorno di ritardo a causa di uno stop per maltempo sul percorso del Tpc Deere Run a Silvis, nell´Illinois. Stiles è seguito con 132 da Steve Stricker e con 133 da Tim Petrovic e Jerry Kelly, mentre Lee Janzen, che era in vetta con lui dopo un giro, è ora nel gruppo di nove concorrenti al quinto posto con 134. Al 21° con 136 Kenny Perry, al 30° con 137 Zach Johnson. Il montepremi è di 4,3 milioni di dollari con prima moneta di 774. 000 dollari. . |
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TENNIS FEMMINILE, FED CUP: REGIONE CALABRIA DISPONIBILE SOSTENERE ORGANIZZAZIONE |
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Reggio Calabria, 13 luglio 2009 - La Calabria si prepara ad ospitare la finale di Fed Cup fra Italia e Stati Uniti d´America che si giocherà a Reggio Calabria il 7 e l´8 novembre prossimi e tale scopo il presidente della Regione Agazio Loiero questa mattina ha incontrato una delegazione del Circolo "Rocco Polimeni", guidata dal segretario generale Antonino Romeo, a cui la International Tennis Federation (Itf) su designazione della Fit ha assegnato l´incarico di organizzare l´incontro che assegnerà il titolo mondiale femminile per squadre nazionali. All´incontro, con Loiero, hanno preso parte gli assessori regionali Liliana Frascà e Michelangelo Tripodi, anche loro impegnati per la migliore riuscita dell´appuntamento sportivo che metterà la Calabria sotto i riflettori internazionali. "Si è trattato di una prima riunione - ha spiegato il presidente Loiero - nella quale la Regione ha intenso conoscere a fondo tutti i temi da affrontare per l´organizzazione dell´importante evento sportivo. Si tratta di un appuntamento senza precedenti per il Sud Italia, che si giocherà all´aperto e su terra battuta, che è stato assegnato alla Calabria per la tradizione del Circolo Polimeni che vanta più soci nel nostro Paese, ha una scuola sportiva di elevato livello e in altre occasioni ha mostrato di possedere forte capacità organizzativa che bisogna sostenere". "E´ interesse di noi tutti che la manifestazione si svolga in maniera impeccabile per offrire agli sportivi che arriveranno in riva allo Stretto l´immagine migliore della Calabria - ha aggiunto Loiero - e per tale motivo la Regione si è dichiarata disponibile ad affrontare il problema sul piano tecnico e politico. Ci saranno altri incontri e si vedrà cosa in concreto fare per fare in modo che l´evento sportivo si traduca anche in un biglietto da visita per la Calabria che è orgogliosa di ospitarlo". . |
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