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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Ottobre 2009
EDISON: DICHIARAZIONE CONGIUNTA ITALIA-TURCHIA ACCELERA GASDOTTO ITGI  
 
Milano, 20 ottobre 2009 – Il Ministro italiano per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola e il Ministro turco per l’Energia Taner Yildiz hanno firmato ieri una dichiarazione congiunta relativa al progetto Itgi (Interconnector Turkey-greece-italy) promosso da Edison insieme alla società energetica greca Depa, in collaborazione con la società turca Botas. La dichiarazione conferma la valenza strategica del progetto come rapido strumento per lo sviluppo del Corridoio Sud di approvvigionamento di gas dall’area del Mar Caspio verso l’Europa attraverso la Turchia. Facendo seguito all’accordo intergovernativo del luglio 2007, i ministri hanno ribadito l’impegno a supportare la finalizzazione, entro la fine dell’anno, degli accordi tra Edison e Botas necessari per l’avvio della realizzazione del gasdotto. Inoltre, il governo della Turchia conferma l’impegno a garantire al progetto Itgi condizioni di transito tali da assicurarne la competitività. “La firma di oggi conferma il sostegno politico al progetto Itgi e il suo ruolo di apripista del Corridoio Sud”, ha dichiarato Umberto Quadrino, Amministratore Delegato di Edison. “Il progetto rappresenta l’opzione più avanzata e concreta per assicurare all’Europa l’accesso alle risorse del Mar Caspio e in particolare quelle di Shah Deniz 2 dell’Azerbaigian. Il gasdotto Itgi consentirà al nostro Paese e all’Europa di importare 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dalle aree del Mar Caspio e del Medio Oriente attraverso la Turchia e la Grecia. Il progetto Turchia-grecia-italia si articola in tre sezioni: la rete nazionale dei gasdotti turca, che sarà potenziata al fine di consentire il transito dei volumi destinati ai mercati greco e italiano; l’interconnessione Turchia-grecia (Itg), operativa già dal novembre 2007 e il gasdotto Grecia-italia (Igi). Il gasdotto Igi sarà lungo circa 800 chilometri, di cui circa 600 saranno realizzati da Desfa (società controllata da Depa e proprietaria delle rete di trasporto in Grecia) in territorio greco e circa 200 da Edison e Depa, tramite la joint venture paritetica Poseidon, nel tratto marino tra la costa greca e quella pugliese. L’itgi comprenderà inoltre una bretella tra la Grecia e la Bulgaria (Igb - Interconnector Greece-bulgary) con una capacità di trasporto dai 3 ai 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. L’unione Europea ha riconosciuto la rilevanza strategica di Itgi come Progetto d’Interesse Europeo inserendolo nei progetti per lo sviluppo del Corridoio Sud dell’European Recovery Plan con una proposta di finanziamento di 100 milioni di Euro. Itgi (Interconnector Turkey-greece-italy) Itgi è la nuova infrastruttura di rilievo europeo che collegherà le aree del Mar Caspio e del Medio Oriente dove si trova oltre il 20% delle riserve mondiali con l’Italia attraverso la Turchia e la Grecia. Il gasdotto, che si prevede entri in funzione a partire dal 2015, consentirà all’Italia e all’Europa di importare circa 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. Il corridoio di transito Turchia-grecia-italia si articola in tre sezioni: la rete nazionale dei gasdotti turca (Turkish grid), che sarà potenziata al fine di consentire il transito dei volumi destinati ai mercati greco e italiano • l’interconnessione Turchia-grecia (Itg), completata nel 2007, con una capacità di trasporto di circa 11,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno • il progetto di interconnessione Grecia-italia (Igi) con una capacità di trasporto di circa 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il gasdotto Igi sarà lungo circa 800 chilometri è si compone di: Igi Poseidon (200 km, nel tratto marino tra la costa greca e quella pugliese, sarà costruito da Edison e Depa, tramite la joint venture paritetica Poseidon) ; Igi Onshore (600 km, da realizzare in territorio greco a cura di Desfa, società controllata da Depa e proprietaria delle rete di trasporto in Grecia) . L’itgi comprenderà inoltre una bretella tra la Grecia e la Bulgaria chiamata Igb (Interconnector Greece-bulgary) con una capacità di trasporto dai 3 ai 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. L’unione Europea ha riconosciuto la rilevanza strategica di Itgi come Progetto d’Interesse Europeo inserendolo nei progetti per lo sviluppo del Corridoio Sud dell’European Recovery Plan con una proposta di finanziamento di 100 milioni di Euro. Un progetto strategico per l’Italia e l’Europa La realizzazione del metanodotto Itgi consentirà: di migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento del gas al mercato italiano e europeo attraverso l’accesso a fonti multiple e diversificate • di ridurre la dipendenza da un singolo fornitore principale e da un singolo paese di transito • di ridurre l’import dalla Russia e dal Mar del Nord aumentando così la disponibilità per i consumatori dell’Europa Centro Orientale • permettere l’implementazione di meccanismi di solidarietà in caso di interruzione delle forniture in Grecia o Europa dell’Est attraverso la connessione alle molteplici rotte di importazione gas dell’Italia e all’ampia capacità di stoccaggio verso questi mercati Edison e Depa hanno ottenuto per conto di Poseidon da parte del governo italiano e a seguito del parere positivo espresso dall’Ue nel 2007, il diritto di poter utilizzare interamente la capacità iniziale di trasporto della sezione offshore del metanodotto Igi, ottenendo l’esonero per un periodo di 25 anni dall’obbligo di consentire l’accesso all’infrastruttura da parte di operatori terzi. Le due società si sono inoltre impegnate ad aumentare la capacità di trasporto del gasdotto, rendendola disponibile per l’accesso a terzi attraverso una procedura di open season, e a incrementare i volumi di gas offerti al Punto di Scambio Virtuale italiano, contribuendo così allo sviluppo della Borsa del gas. Edison e Depa hanno già avviato negoziati con alcuni Paesi produttori dell’area del Mar Caspio, e con quelli interessati dal transito del gasdotto, volti ad assicurare le forniture di gas naturale al nuovo metanodotto. Accordi intergovernativi 2005 - Accordo Intergovernativo tra Italia e Grecia per lo sviluppo del gasdotto Igi fra i due paesi che sarà realizzato da Edison e dalla greca Depa. 2007 - Accordo intergovernativo tra Italia, Grecia e Turchia per supportare l’attività dei soggetti industriali coinvolti nella realizzazione delle infrastrutture, costituendo un comitato di coordinamento intergovernativo con il compito specifico di monitorare e facilitare la realizzazione delle diverse tratte del corridoio Turchia-grecia-italia, anche al fine di accelerarne i tempi di realizzazione. 2007 - Protocollo di intesa tra Italia e Azerbaijan che prevede la costituzione di un comitato di coordinamento intergovernativo con il compito specifico di monitorare e supportare la definizione dei contratti commerciali per la fornitura del gas tra Socar e Edison. .  
   
   
SORGENIA (GRUPPO CIR): RICAVI 1,73 MILIARDI, MARGINE OPERATIVO LORDO A 96,4 MILIONI IN UN MERCATO CARATTERIZZATO DA UN FORTE CALO DELLA DOMANDA, SI REGISTRA UNA BUONA TENUTA DELL’ATTIVITÀ ELETTRICA GRAZIE ALL’AUMENTO DI VOLUMI DI VENDITA (+10%) E CLIENTI (A QUOTA 560MILA).  
 
Milano, 20 ottobre 2009 - Il Consiglio di Amministrazione di Sorgenia Spa, società controllata dal gruppo Cir e partecipata dall’operatore austriaco Verbund, si è riunito ieri sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti per esaminare i risultati dei primi nove mesi del 2009. Andamento della gestione - Nel periodo gennaio-settembre, in un contesto di mercato estremamente difficile a causa della recessione economica e del conseguente calo della domanda di energia, Sorgenia ha registrato una sostanziale tenuta dei ricavi rispetto allo scorso anno. La società, in particolare, ha beneficiato del buon risultato dell’attività elettrica, dovuto alla crescita del numero dei clienti (ora a quota 560mila) e dei volumi di vendita (+10%), mentre risultano in significativo calo, in linea con il mercato, le vendite di gas. Le ripercussioni del negativo andamento dell’economia hanno influenzato soprattutto i margini, che nel confronto con l’anno precedente risultano penalizzati principalmente da maggiori accantonamenti effettuati su crediti verso clienti, oltre che dalla forte contrazione della domanda e dei prezzi del gas. Per quanto riguarda il piano industriale, sono partite le attività del parco eolico di San Gregorio Magno (Sa), il più grande di Sorgenia in Italia per capacità (39 Mw). Il nuovo impianto campano rafforza la presenza della società nel settore eolico nazionale, con una capacità installata di circa 70 Mw. È prossima anche la messa in esercizio della centrale a ciclo combinato (Ccgt) di Modugno (Ba), attualmente in fase di collaudo. Risultati consolidati - Lo scenario di mercato dei primi nove mesi del 2009 è risultato particolarmente negativo nel confronto con l’anno precedente. A livello nazionale, si è registrato un rilevante calo dei consumi di elettricità (-7,4% rispetto all’analogo periodo del 2008), in particolare nella generazione termoelettrica (-16,8%), e di gas (-12% nel periodo gennaio-agosto). In questo contesto il gruppo Sorgenia ha chiuso il periodo con ricavi di vendita a 1. 733,7 milioni di euro, in lieve flessione (-2,4%) rispetto allo stesso periodo del 2008 (1. 777,3 milioni di euro). I ricavi dell’attività elettrica risultano invece in crescita del 5,5%. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 96,4 milioni di euro, in calo del 18,8% rispetto ai 118,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2008. Il risultato, nonostante la tenuta dell’attività elettrica e in particolare il contributo della generazione da fonti rinnovabili, è stato penalizzato da tre fattori: la contrazione dei margini di commercializzazione del gas naturale, per via dei minori volumi di vendita e dei minori prezzi; i maggiori accantonamenti effettuati sui crediti vantati nei confronti dei clienti, in relazione alla pesante situazione economica manifestatasi nel corso dell’anno; l’impatto negativo dell’adeguamento a fair value di contratti sottoscritti nell’esercizio precedente. Al netto di quest’ultimo effetto, la riduzione dell’Ebitda rispetto ai primi nove mesi del 2008 sarebbe stata di circa il 12%. Nonostante il forte calo della domanda e dei prezzi all’ingrosso, i margini dell’attività elettrica di Sorgenia hanno registrato una sostanziale tenuta grazie alla forte integrazione tra produzione e vendita, che limita l’esposizione della società alle fluttuazioni della borsa elettrica. L’utile netto consolidato è stato di 21,1 milioni di euro, rispetto a 39,8 milioni dell’analogo periodo del 2008. La variazione di tale indicatore, oltre che dei motivi sopra citati, ha risentito anche del maggiore carico fiscale dovuto all’innalzamento dell’aliquota dell’addizionale Ires (Robin Hood Tax) dal 5,5% al 6,5%. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 settembre 2009 ammontava a 1. 183,5 milioni di euro, rispetto a 1. 091,1 milioni di euro al 30 giugno 2009. La variazione è riconducibile ai consistenti investimenti in nuova capacità produttiva. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Sorgenia al 31 dicembre 2008 era pari a 1. 013,9 milioni di euro. I dipendenti del gruppo al 30 settembre 2009 erano 369 (339 al 31 dicembre 2008). Avanzamento del piano industriale - Nel corso dei primi nove mesi del 2009 è proseguita la realizzazione del piano industriale del gruppo Sorgenia. Nell’ambito della generazione termoelettrica, sono terminati i lavori di realizzazione dell’impianto a ciclo combinato di Modugno (Ba), per il quale sono in fase di completamento le prove di funzionamento propedeutiche al prossimo avvio della marcia commerciale. Procede anche la costruzione della centrale Ccgt (Combined Cycle Gas Turbine) di Bertonico-turano Lodigiano (Lo). Nel mese di luglio, inoltre, è stata data la notice to proceed al contractor Ansaldo Energia per la costruzione della centrale di Aprilia (Lt). Sempre nel mese di luglio, Sorgenia ha sottoscritto con un pool di primarie banche un finanziamento decennale da 600 milioni di euro a supporto degli investimenti per la realizzazione delle centrali termoelettriche di Bertonico-turano Lodigiano e di Aprilia. Per quanto riguarda lo sviluppo della generazione da fonti rinnovabili, è stata avviata l’attività dell’impianto eolico da 39 Mw localizzato a San Gregorio Magno (Sa). In Francia, la controllata Société Française d’Eoliennes ha completato i lavori di costruzione dell’impianto da 12 Mw situato a Plainchamp (Meuse). Procedono secondo i programmi le attività di sviluppo di Sorgenia Romania, finalizzate alla realizzazione, gestione e manutenzione di parchi eolici. Nell’ambito delle energie rinnovabili da biomasse e da derivati di combustibile vegetale, la società Sorgenia Bioenergy ha proseguito i lavori di costruzione di un impianto a biomasse da circa 1 Mw sito nel comune di Gallina (Si). .  
   
   
DELEGAZIONE INTERNAZIONALE IN VISITA AL DISTRETTO TECNOLOGICO TRENTINO PER L’ENERGIA E L’AMBIENTE  
 
Trento, 20 ottobre 2009 - Nell’ambito del seminario “Sostenere le Pmi durante la crisi: come scegliere le politiche più adatte” organizzato dall’Ocse e dal Centro per la formazione alla solidarietà internazionale di Trento (Tcic), un gruppo di esperti, manager, decisori politici e docenti universitari di tutto il mondo hanno scelto Habitech come esempio internazionale di buona pratica per lo sviluppo del territorio. Durante la giornata di giovedì 15 ottobre, la delegazione internazionale ha visitato la sede di Rovereto dimostrando un forte interesse verso la realtà del Distretto e instaurando un felice confronto con i relatori. Durante l’incontro sono intervenuti il Direttore dell’Area Imprenditorialità e Sviluppo di Trentino Sviluppo Luca Capra e il Presidente di Habitech - Distretto Tecnologico Trentino Paolo Gurisatti. .  
   
   
EDILIZIA RESIDENZIALE: REGIONE UMBRIA ANTICIPA AVVIO “POA” 2010, RISPOSTE PIÙ RAPIDE A CHI VIVE NEL DISAGIO ABITATIVO  
 
Perugia, 20 ottobre 2009 – “La Regione Umbria è fortemente impegnata nel dare una risposta al bisogno abitativo delle famiglie. Entro la fine dell’anno si procederà all’approvazione del ‘Programma operativo annuale’ definitivo 2008/2009 e ora si è deciso di dare avvio alla programmazione relativa al 2010, anticipando e accelerando le procedure per mettere più rapidamente un alloggio a disposizione di chi vive nel disagio abitativo”. Lo sottolinea l’assessore alle Politiche abitative e all’Edilizia pubblica Damiano Stufara. La Giunta regionale dell’Umbria, su sua proposta, ha approvato le procedure per l’individuazione dei Comuni nel cui territorio dovranno essere attuati gli interventi di edilizia residenziale, volti alla realizzazione di alloggi da destinare alla locazione a canone sociale e concordato nell’ambito del Programma operativo annuale (“Poa”) 2010. “In questo modo, verranno uniformate le segnalazioni da parte dei Comuni – rileva l’assessore regionale – consentendo alla Regione di effettuare le proprie valutazioni su dati omogenei e, allo stesso tempo, di ridurre i tempi per l’individuazione degli interventi necessari”. Come negli anni precedenti, per la programmazione 2010 sono previste tre fasi: la predisposizione di un documento preliminare nel quale, in base alle segnalazioni dei Comuni interessati, saranno indicate le linee guida per la formazione del “Poa” definitivo e individuati i Comuni sede degli interventi; la raccolta e la selezione delle proposte d’intervento da parte dei Comuni e il loro invio alla Regione; l’elaborazione del documento definitivo in cui saranno individuati gli interventi ammessi a finanziamento. I Comuni che intendono realizzare alloggi da destinare alla locazione a canone sociale e concordato nell’ambito del “Poa” 2010 dovranno presentare la richiesta di inserimento nel “Poa” preliminare attenendosi alle tipologie e alle destinazioni degli alloggi stabiliti dalla Regione. Prima di presentare la domanda, devono rilevare il fabbisogno abitativo nel proprio territorio, anche attraverso forme partecipative con gli operatori del settore e le associazioni di categoria dei possibili utenti, e verificare attentamente la presenza di alloggi “invenduti”, immobili da recuperare e aree edificabili sia pubbliche che private disponibili per la realizzazione degli interventi. Nel caso della locazione a canone sociale, di concerto con le “Ater” (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) cui compete la realizzazione degli interventi, i Comuni possono individuare l’area o l’immobile in cui fare nuove costruzioni o recupero di immobili. Per la locazione a canone concordato, i soggetti attuatori sono le “Ater” provinciali, le cooperative di abitazione e le imprese di costruzione che devono essere individuati dal Comune esclusivamente con bando di concorso, successivo alla formazione del “Poa” preliminare. Le richieste dei Comuni, corredate delle schede descrittive degli interventi, devono pervenire alla Regione entro il 30 novembre prossimo. .  
   
   
FVG: INAUGURATO CENTRO SU BARRIERE ARCHITETTONICHE  
 
Udine,20 ottobre 2009 - Inaugurato il 16 ottobre , alla presenza dell´assessore regionale alla Protezione sociale Vladimir Kosic, il Criba Fvg, il Centro regionale di Informazione sulle barriere architettoniche del Friuli Venezia Giulia, la seconda struttura che viene aperta in Italia dopo la fruttuosa esperienza attivata nove anni fa in Emilia- Romagna. Promosso dalla Consulta regionale delle Associazioni dei disabili del Friuli Venezia Giulia grazie al finanziamento della Regione, il Criba è attivo da due mesi nella sede di via Uccellis 12 a Udine e si propone come un centro di riferimento per l´informazione, la consulenza, la formazione, la ricerca sui temi dell´accessibilità, la sicurezza, l´inclusione delle persone sul territorio e i luoghi costruiti. Diretto dalla onlus Cerpa, Centro europeo di Ricerca e Promozione dell´accessibilità, il Criba è a disposizione per consulenze ad uffici che controllano la sicurezza e l´edilizia pubblica, alle Associazioni di disabili, ai disabili stessi e alle loro famiglie, alle Amministrazioni pubbliche, alle Aziende di trasporto, alle Università e istituti tecnici, alle associazioni professionali e imprenditoriali, alle Aziende sanitarie. "Ancora oggi il 70 per cento degli edifici che si costruiscono hanno barriere architettoniche che impediscono l´accessibilità degli spazi ai disabili. Promuovere politiche congiunte nei settori della salute, dell´urbanistica, dei trasporti, dei lavori pubblici e degli Enti locali che abbiano come obiettivo l´abbattimento di questi ostacoli non è solo un dovere per combattere la discriminazione sociale ma è anche un passo avanti verso la sostenibilità economica per tutta la società regionale", ha commentato Kosic. Distruggere le barriere, infatti, costa molto, "soprattutto - ha fatto notare l´assessore - in un sistema di assistenza che mira ad aumentare la domiciliarietà delle cure. Occorre dunque promuovere a tutti i settori la prevenzione, tenendo conto che questa cultura è un valore aggiunto che i disabili portano alla società, un contributo per raggiungere qualità della vita e fruibilità dei servizi per tutti, non solo una doverosa conquista per il diritto alla parità". Finalità e servizi del nuovo centro sono stati illustrati nei dettagli dal presidente della Consulta regionale delle Associazioni dei disabili, Mario Brancati, e dal responsabile della rete dei Criba, Loris Fantini. .  
   
   
TOSCANA: CASE A CANONE CALMIERATO, SBAGLIATO CRITICARE LA REGIONE E´ IL COMUNE CHE PRESENTA I PROGETTI E SCEGLIE CHI COSTRUISCE  
 
 Firenze 20 ottobre 2009 - «Sono i Comuni che presentano i progetti alla Regione e scelgono i soggetti che attuano gli interventi per le case da destinare in affitto a canone calmierato. Non capisco perchè la Spa “Affitto Firenze” abbia chiamato in causa la Regione, semmai avrebbe dovuto rivolgersi al Comune». L´assessore alla casa Eugenio Baronti interviene sul tema sollevato nei giorni scorsi dalla società fiorentina che ha come soci vari soggetti imprenditoriali. «E´ una polemica che non ha ragione di esistere – spiega Baronti – sia per i criteri contenuti nei bandi che stanno per uscire sia per il soggetto a cui ci si è riferiti, cioè la Regione». La delibera adottata dal Consiglio regionale nel luglio scorso (la n. 43 del 29 luglio) prevede varie misure. Relativamente alla prima misura, la A, rivolta ai soggetti gestori di case popolari per la ristrutturazione e riqualificazione degli alloggi, il bando per 25 milioni di euro, è stato già chiuso senza problemi. Ora stanno per uscire i bandi relativi alle misure B e C, per 50 milioni di euro ciascuna, in totale 100 milioni di euro da destinare a case in affitto a canone sociale e a canone sostenibile. «I decreti prevedono criteri più ampi del passato – spiega l´assessore regionale – cioè potranno partecipare un maggior numero di soggetti di quanto sia avvenuto in precedenza. Nel caso di “Affitto Firenze”, si tratta di una società per azioni, quindi di un soggetto privato e siccome la norma prevede la possibilità, fra i soggetti che possono partecipare, anche per “consorzi” e “soggetti privati”, davvero non capisco quale sia la ragione della polemica. Inoltre – aggiunge &nd ash; siccome in passato ci risulta che questa società abbia potuto partecipare, non vedo per quale ragione oggi, che addirittura facciamo un bando con criteri più ampi, debbano accusare la Regione di volerli escludere. In ogni caso – conclude Baronti – ribadisco che è il Comune che presenta il progetto su queste misure e sceglie quale sia il soggetto che le deve attuare. » .  
   
   
ANALISI DELLE COMPRAVENDITE REALIZZATE DALLE AGENZIE DEL GRUPPO TECNOCASA  
 
Milano, 20 ottobre 2009 - Nel corso del primo semestre del 2009 il 77,9% delle compravendite realizzate tramite le agenzie del Gruppo Tecnocasa hanno riguardato l’abitazione principale e quindi prima casa e casa di sostituzione. Il 22,1% delle compravendite ha avuto per oggetto la seconda casa/casa per investimento. Per quanto riguarda la fascia di età degli acquirenti, il 71,5% ricade in quella compresa tra 18 e 44 anni, con una concentrazione maggiore nella fascia tra 18 e 34 anni. Come si può vedere nella fascia di età compresa tra 18 e 44 anni la maggioranza degli acquisti sono destinati all’abitazione principale. La percentuale di acquisto di casa investimento/seconda casa aumenta al crescere dell’età, quando la situazione finanziaria è più stabile. Nella fascia compresa tra 55 e 64 anni le percentuali di chi acquista l’abitazione principale e la seconda casa sono molto vicine tra loro. La divisione degli acquirenti in base alla professione registra una netta prevalenza di lavoratori dipendenti, a seguire gli imprenditori/dirigenti/liberi professionisti ed i pensionati con il 10,1% e i commercianti/artigiani con il 7,3%. In base alla destinazione dell’acquisto si può vedere come l’abitazione principale sia quella che raccoglie una netta maggioranza tra i lavoratori dipendenti, mentre nella classe degli imprenditori/ liberi professionisti/ dirigenti e nella classe dei pensionati lo scarto tra la percentuale di acquisto della casa principale e quella della seconda casa/investimento è molto più bassa. .  
   
   
CONVEGNO SULLE COSTRUZIONI ECOSOSTENIBILI IN LEGNO  
 
Bolzano,20 ottobre 2009 - Sono aperte fino al 20 ottobre le iscrizioni al convegno in programma il 27 ottobre dal titolo "Costruzioni ecosostenibili in legno", organizzato dalle Ripartizioni edilizia, servizio tecnico e foreste della Provincia. Si parlerà tra l´altro di come sfruttare il legno nelle costruzioni, e come gestire in maniera sostenibile le foreste. Le due Ripartizioni provinciali, che coordinano l´organizzazione del convegno assieme all´associazione provinciale degli artigiani (Apa) e al Tis, puntano a mettere le costruzioni in legno al centro dell´attenzione: dai vantaggi dell´utilizzo di questa materia prima ad una gestione sostenibile delle foreste, dalle più recenti disposizioni tecniche alle possibilità di smaltire e riutilizzare il legno da costruzione. Il convegno "Costruzioni ecosostenibili in legno" è in programma martedì 27 ottobre nella scuola forestale Latemar di Nova Levante. I lavori verranno aperti alle ore 9 con gli interventi del presidente della Provincia Luis Durnwalder, dell´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner e del presidente del gruppo di mestiere legno dell´Apa, Kurt Egger. Gli interessati possono iscriversi entro domani (20 ottobre) compilando il modulo bilingue (vedi allegato) e inviandolo a Siegrid Apollonio dell´Apa (fax 0471 323210). La quota di partecipazione è stata fissata in 60 euro. Durante lo svolgimento del convegno sarà a disposizione un servizio di bus navetta tra la scuola forestale di Nova Levante e Bolzano. .  
   
   
PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE FEDERMACCHINE IN AUDIZIONE A MONTECITORIO LA RICETTA PER SUPERARE LA CRISI: COORDINAMENTO CENTRALE PER LE FIERE INTERNAZIONALI, ROTTAMAZIONE MACCHINARI OBSOLETI E MOMENTANEA SOSPENSIONE DI BASILEA 2  
 
Cinisello Balsamo, 20  ottobre 2009 – La X Commissione parlamentare Attività Produttive ha convocato, il 15 ottobre in audizione Alberto Maria Sacchi e Giancarlo Losma, rispettivamente presidente e vicepresidente Federmacchine, nell’ambito dell’indagine conoscitiva “Situazione e prospettive del sistema industriale e manifatturiero italiano in relazione alla crisi dell´economia internazionale”. I rappresentanti Federmacchine, la federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali, hanno illustrato alla commissione gli effetti prodotti dalla crisi economica sul comparto e richiesto l’attuazione di misure finalizzate a sostenere le imprese e tutelare l’intero sistema industriale, in particolare: incentivi alla rottamazione dei macchinari obsoleti, momentanea sospensione dei parametri di Basilea 2 e introduzione di un sistema di coordinamento nazionale volto a regolamentare l’attività fieristica delle manifestazioni internazionali che si svolgono in Italia. Colonna portante del manifatturiero fiore all’occhiello dell’economia nazionale, il comparto dei beni strumentali riveste un ruolo strategico per garantire competitività al sistema industriale nazionale e, con un saldo positivo che nel 2008 ha sfiorato i 20 miliardi di euro, è uno dei pochi in grado di apportare un contributo positivo alla bilancia commerciale del paese. Le stime relative all’impatto della crisi economica sull’industria dei beni strumentali delineano, però, un quadro allarmante per il 2009. Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno, nonostante l’importante contributo alla ripresa dei consumi imputabile alla Tremonti-ter, registreranno infatti una contrazione del 42,5% rispetto all’anno precedente, una diminuzione mai registrata prima d’ora che trova parziale riscontro nei dati relativi alle esportazioni, che hanno subito però un crollo meno violento. Eccezionalità e violenza della crisi rendono imprescindibile l’adozione di misure in grado di sostenere il comparto, senza il cui apporto l’Italia perderebbe competitività proprio nei settori fondanti dell’economia nazionale. In primo luogo, per consentire alle banche di erogare il credito indispensabile a dare nuova linfa al sistema economico, è necessario allentare o sospendere temporaneamente il sistema di valutazione del rating imposto da Basilea 2. Federmacchine non intende assolutamente mettere in discussione il sistema proposto da Basilea 2, chiede piuttosto che il metodo di valutazione integri le risultanze dei modelli di rating con le informazioni qualitative relative a impresa e settore di appartenenza, abbinando così alla pura valutazione dei dati di bilancio quella relativa alla capacità di business. Per sostenere gli investimenti in mezzi in mezzi di produzione, al momento congelati dalla crisi, Federmacchine ha inoltre chiesto alle istituzioni di intervenire con provvedimenti a sostegno della domanda. L’introduzione di un sistema di incentivi alla rottamazione, in particolare, innescherebbe un circolo virtuoso, incentivando le imprese a rinnovare i propri impianti e garantendo al sistema industriale un livello di aggiornamento tecnologico adeguato a competere e sul panorama internazionale. I rappresentanti di Federmacchine hanno infine presentato alla Commissione una proposta di regolamentazione delle manifestazioni espositive di settore, la cui proliferazione sul territorio nazionale sta danneggiando le imprese, costrette a disperdere le risorse o a sostenere costi aggiuntivi, e compromettendo il valore dello strumento fiera, la cui efficacia diminuisce a causa di una eccessiva frammentazione delle manifestazioni. Un simile contesto rende indispensabile la stesura di un regolamento uniforme per le fiere internazionali, iniziando col definire i requisiti necessari per avere tale qualifica e, di conseguenza, per beneficiare del finanziamento per la promozione all’estero degli eventi. È inoltre necessaria l’adozione di un coordinamento nazionale delle manifestazioni fieristiche internazionali: ogni settore dovrebbe individuare la fiera internazionale di riferimento, inserendola nell’accordo di settore stipulato tra ministero dello Sviluppo economico e associazione di categoria. In seguito, una regia centralizzata dovrebbe definire il calendario delle mostre, evitando sovrapposizioni e tutelando le fiere di riferimento per ciascun settore, impedendo la programmazione di manifestazioni locali concorrenti nei mesi precedenti e successivi l’evento. Nel corso dell’audizione sono state inoltre trattate le tematiche connesse alla globalizzazione dei mercati. Revisione dei parametri di Basilea 2 e rottamazione dei macchinari obsoleti, in particolare, sono provvedimenti che dovrebbero essere adottati su base comunitaria per incrementare la loro efficacia. Allo stesso modo, la scarsa presenza delle banche italiane sui mercati esteri non facilita certo la vendita di macchinari oltre i confini nazionali, le imprese si vedono infatti costrette a rivolgersi a istituti di credito stranieri, con forte aggravio di costi e difficoltà. Federmacchine ha infine chiesto alle istituzioni un ulteriore sforzo a sostegno dell’attività di export: il sistema paese deve attrezzarsi per seguire le imprese italiane che, mediante l’adozione di una strategia di vendita ben strutturata e pianificata, esprimano il desiderio di aprire a mercati lontani e difficili. .  
   
   
OGGI A VENEZIA CONVEGNO SU : “IN REGOLA”  
 
Venezia 20 ottobre 2009 - L´azione di contrasto al lavoro sommerso, l’affermazione della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sono i temi principali del progetto "In Regola". Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha promosso il progetto, realizzato dalla Università Link Campus con il contributo dell´Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) e della Elea Spa, al fine di diffondere nel Paese una maggiore consapevolezza dei tre fenomeni in esame e una più solida cultura della sicurezza sul lavoro. La ricerca ha avuto come finalità l’individuazione delle buone pratiche messe in atto dalle aziende, e la produzione di rapporti di ricerca sia a livello nazionale che provinciale, corredati da studi di caso selezionati nelle cinque province. Per le attività di formazione sono stati attivati dei moduli formativi con specifici ed articolati programmi sulle tematiche individuate dal progetto. La campagna di informazione si articola attraverso una serie di eventi territoriali promossi nei cinque capoluoghi. Il territorio di riferimento è rappresentato dalle regioni: Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Puglia, coinvolgendo nello specifico le province di Milano, Venezia, Roma, Napoli e Bari. Martedì 20 ottobre, è la volta di Venezia. Alle ore 10,00, presso il Centro Culturale Candiani di Mestre –Piazzale Candiani, 7 - è prevista la presentazione del Rapporto Nazionale, a cura di Mauro Di Giacomo e del Rapporto Provinciale di Milano, a cura di Mario Giaccone, ricercatori Ires. Il Progetto “In Regola” sarà presentato da: Marco Emanule Assistente Prof. Vincenzo Scotti, Presidente Link Campus University e da Domenico Temperini, Amministratore Delegato – Elea. Alle ore 15,45 si svolgerà una Tavola rotonda dal titolo “Sicurezza sul lavoro e legalità. Le sfide per superare la crisi attuale”, coordinata da Beppe Gioia, inviato di Raidue. Discuteranno, insieme a rappresentanti delle Istituzioni e del mondo del lavoro: Sergio Chiloiro, Segretario Generale della Camera del Lavoro di Venezia; Michele Monaco, Direttore Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia; Bruno Anastasia, Osservatorio regionale Veneto Lavoro; Saverio Di Martiis, Ispettore Inail Venezia, Enzo Merier, Spisal di Padova e responsabile Registro regionale Mesoteliomi; Giuseppe Bortolussi, Assessore alle Attività Produttive del Comune di Venezia e Segretario Cgia Mestre. Il convegno sarà preceduto, alle ore 17 di lunedì 19 ottobre, presso il Centro Culturale Candiani di Mestre, dalla visione del film “Lavoro Brado” di Nevio Casadio. Un reportage in cinque città italiane, con storie imperniate sul mondo del lavoro, nelle sue forme di precarietà, vessazioni, ingiustizie, che si inserisce all’interno delle iniziative della campagna di comunicazione relative al Progetto “In Regola”. Presentano il film, insieme al regista: Sergio Chiloiro Segretario Generale Camera del Lavoro Venezia, Giuliano Gargano, giornalista de “Il Corriere del Veneto”. L’ingresso è gratuito. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARTINI COMMENTA L’ACCORDO CON ROSSIGNOLO «UNA SCELTA CHE RIMETTE IN GIOCO LIVORNO E LA TOSCANA»  
 
Firenze, 20 ottobre 2009 - «L´accordo con l´imprenditore piemontese Rossignolo è un grande risultato sul piano nazionale ma costituisce un traguardo importante anche per la Toscana. Quello che ci viene da Livorno e Torino è un segnale positivo, che apre uno spiraglio sulle possibilità di una ripresa, rimettendo in gioco una città come Livorno, duramente provata dalla crisi di questi mesi. Oltre a dare certezze ai 170 lavoratori della ex Delphi, infatti, il progetto Rossignolo contribuirà al rilancio dell´intero settore della componentistica auto che ha nel territorio livornese una sua peculiare vocazione produttiva e nell´economia toscana un grosso peso specifico». Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha commentato la notizia dell´accordo preliminare per l´acquisizione delle attrezzature e dello stabilimento Pininfarina da parte dell´imprenditore Gian Mario Rossignolo. Il progetto industriale prevede anche il coinvolgimento della ex Delphi di Livorno, un´azienda specializzata in componentistica per auto, settore complementare a quello dello stabilimento piemontese. «E´ un risultato significativo – ha spiegato Martini – proprio perchè è stato raggiunto grazie a un gioco di squadra che ha visto in prima linea due Regioni e, a livello toscano, il coinvolgimento attivo del Comune di Livorno, che ha saputo mobilitare sulla vicenda molti soggetti, politici, istituzionali, tecnici e della società civile. Il tutto con l´apporto concreto della finanziaria regionale Fidi Toscana, che ha messo in campo strumenti e prospettato soluzioni per superare la crisi». In particolare il presidente ricorda la decisione di entrare direttamente nel capitale di rischio della nuova società, da parte di Fidi Toscana e di finanziare il progetto da parte di Sici, per favorire la fase di avvio delle produzioni. «In questo senso - ha spiegato ancora il presidente della Toscana - il mantenimento dell´attività produttiva e il rilancio dello stabilimento di Livorno sono da considerare come il frutto di una sorta di laboratorio, capace anche di idee originali e innovative, di un´esperienza resa possibile da una visione d´insieme e una unità di intenti che hanno ricevuto un forte e costante impulso da un tessuto sociale coeso e solidale come quello livornese e toscano». .  
   
   
AREE CRISI “MERLONI” REGIONI UMBRIA E MARCHE: FARE PRESTO PER ACCORDO DI PROGRAMMA E DARE CERTEZZE A LAVORATORI E PICCOLE IMPRESE  
 
 Perugia, 20 ottobre 2009 - Si è svolta il 16 ottobre a Fabriano la riunione del Tavolo tecnico per le aree di crisi della “Antonio Merloni” in amministrazione straordinaria. All’incontro hanno preso parte, per la Regione Umbria, l’assessore allo Sviluppo economico Mario Giovannetti e, per la Regione Marche, il presidente Gian Mario Spacca. Sono stati passati in rassegna alcuni degli interventi principali attivati per l’indotto e i territori interessati e si è fatto il punto sulle procedure di vendita che interessano l’azienda. Circa l’evoluzione della vicenda aziendale, il Tavolo tecnico ha espresso una raccomandazione ai Commissari (assenti per obblighi di riservatezza) di accelerare la verifica delle manifestazioni di interesse su cessione e riorganizzazione del gruppo “A. Merloni”. Per quanto riguarda le azioni di accompagnamento per il territorio, per offrire quanto prima garanzie e certezze per il futuro di centinaia di lavoratori e famiglie, oltre che per l’indotto di piccole imprese, il Tavolo tecnico ha condiviso la necessità di attuare velocemente l’Accordo di programma, in considerazione della disponibilità di risorse della nuova normativa nazionale per le aree in crisi. È stato istituito un gruppo di lavoro per la definizione dell’Accordo di programma composto dai dirigenti Luigi Rossetti della Regione Umbria, Costa della Regione Marche, Salatti dell’Emilia-romagna, Felici del Ministero dello Sviluppo economico, con l’impegno alla verifica periodica dell’avanzamento dei lavori. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore regionale alle Attività produttive delle Marche, Fabio Badiali, il direttore generale “Produzione industriale” del Ministero dello Sviluppo Economico Andrea Bianchi e rappresentanti delle organizzazioni di categoria e sindacali. .  
   
   
TENARIS-DALMINE, SI RIAPRE IL CONFRONTO SUL FUTURO DEL SITO LA REGIONE TOSCANA SI IMPEGNA A SVOLGERE UN RUOLO DI SALVAGUARDIA  
 
 Firenze 20 ottobre 2009 - «Dobbiamo registrare una disponibilità della Tenaris Dalmine a ripensare e a trattare le sue intenzioni di chiusura del sito produttivo di Piombino se cambieranno alcune condizioni su cui possiamo lavorare come Enti locali». Lo ha dichiarato l´assessore alle politiche del lavoro, Gianfranco Simoncini, al termine dell´incontro di stamani con il vicepresidente e amministratore delegato della società, ingegner Vincenzo Crapanzano, cui hanno partecipato il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, e il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà. «Mi riferisco – ha proseguito - all´intervento sulle infrastrutture, porto e viabilità in particolare, su cui esistono progetti in stato di avanzamento. E alla questione ambientale, per la quale già domani invierò, di concerto con l´assessore all´ambiente, Anna Rita Bramerini, una richiesta urgente ai Mi nisteri dell´ambiente e dello sviluppo per riavviare il confronto sui piani di messa in sicurezza e bonifiche, importante anche per l´insieme della struttura produttiva di area». Simoncini ha detto di comprendere le difficoltà del quadro economico globale illustrate dai manager della società, ma anche che la collocazione dello stabilimento di Piombino gli affida un ruolo importante nell´ambito della logistica di tutto il gruppo. E la Regione intende svolgere fino in fondo un ruolo di salvaguardia della presenza e di valorizzazione di un insediamento con un ruolo storico per l´area e per l´intero sistema produttivo regionale. «Certo siamo di fronte ad una situazione economica pesante con un aumento esponenziale della cassa integrazione, ma la Toscana non sta peggio di altre regioni – ha sottolineato l´assessore – come il Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Non è condivisibile l´ottimismo che si mostra a livello nazionale, anche se per fortuna arriva qualche novità positiva, come si è visto per la Delphi di Livorno. Noi continuiamo a lavorare per salvaguardare i lavoratori, come stiamo facendo per la Tenaris Dalmine, e magari invertire la tendenza. Proprio domani andiamo firmare l´accordo con il governo che porterà altri 50 milioni a copertura della cassa integrazione in deroga. Poi chiederemo altre risorse per arrivare alla fine dell´anno e ribadiremo la richiesta di una riflessione sulle modalità e tempi della Cig ordinaria. In pratica si tratta di raddoppiare le attuali 52 settimane, perché cresce il numero delle aziende che si stanno avvicinando a questo termine rischiando di transitare sulla Cig straordinaria o addirittura che stanno per esaurire anche questo strumento, trovandosi quindi nella condizione di dover pensare all´attivazione delle procedure di mobilità». .  
   
   
TAVOLO TECNICO AREE DI CRISI ENTROTERRA MARCHIGIANO: FARE PRESTO PER L´ACCORDO DI PROGRAMMA E DARE CERTEZZE A LAVORATORI E PICCOLE IMPRESE.  
 
 Ancona, 20 Ottobre 2009 13:26Si e` svolta il 16 ottobre a Fabriano la riunione del Tavolo tecnico per le aree di crisi dell´Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. Nel corso della riunione sono stati passati in rassegna alcuni degli interventi principali attivati per l´indotto ed i territori interessati, e si e` fatto il punto sulle procedure di vendita che interessano l´Azienda. Circa l´evoluzione della vicenda aziendale, il Tavolo tecnico ha espresso una raccomandazione ai Commissari (assenti per obblighi di riservatezza) di accelerare la verifica delle manifestazioni di interesse su cessione e riorganizzazione del gruppo A. Merloni. Per quanto riguarda le azioni di accompagnamento per il territorio, per offrire quanto prima garanzie e certezze per il futuro di centinaia di lavoratori e famiglie, oltre che per l´indotto di piccole imprese, il Tavolo tecnico ha condiviso la necessita` di attuare velocemente l´accordo di programma, in considerazione della disponibilita` di risorse della nuova normativa nazionale per le aree in crisi. E´ stato istituito un gruppo di lavoro per la definizione dell´accordo di programma composto dai dirigenti Costa della Regione Marche, Rossetti dell´Umbria, Salatti dell´Emilia-romagna, Felici del Ministero dello sviluppo, con l´impegno alla verifica periodica dell´avanzamento dei lavori. Il Presidente Spacca ha anche illustrato gli interventi specifici della Regione per il territorio. ´Abbiamo attivato da un anno ´ ha detto Spacca - una strategia di ´resistenza´ per la difesa del lavoro, del reddito e dell´indotto di piccole imprese dell´entroterra appenninico. Gli interventi della Regione hanno riguardato aiuti alle assunzioni, formazione e orientamento per 4 milioni di euro ed hanno interessato oltre 1000 lavoratori; contratti di solidarieta` per oltre 600 lavoratori, per difendere le competenze all´interno delle aziende; contributi sociali per circa 300 famiglie in difficolta`; fondi di garanzia per 400 piccole imprese, sostenute nell´accesso di credito. Senza dimenticare lo stimolo fornito ai progetti infrastrutturali: la Regione ha anticipato ben 22 milioni di euro per far partire i lavori della Pedemontana, ha destinato 3 milioni per la piastra logistica; sulla Ss76 i lavori sono iniziati sulla Galleria di Borgo Tufico per un importo di 12 milioni; la Regione ha anche attivato circa 3 milioni di euro per la copertura a banda larga con 53 km di reti in fibra ottica. Senza dimenticare i progetti di sviluppo culturale-turistico (nuova Biblioteca, Eremo Val di Sasso, altri) e gli investimenti sanitari, tutti indispensabili per una reale diversificazione del territorio. ´ All´incontro hanno partecipato, oltre al Presidente Gian Mario Spacca, gli Assessori regionali alle attivita` produttive Fabio Badiali delle Marche e Mario Giovanetti dell´Umbria; Vanni Salatti per Regione Emilia-romagna; il Direttore generale ´Produzione industriale´ del Ministero Sviluppo Economico Andrea Bianchi; il segretario regionale Confartigianato Giorgio Cippitelli ed il responsabile locale Simone Clementi; Massimiliano Santini di Cna; Anna Trovo` Cisl nazionale; Gianni Venturi segretario regionale Cgil; Guanito Morici e Adolfo Pienotti di Cisl; Vincenzo Gentilucci di Uil; Valentia Cerroni di Ugl; Nello Baldoni di Confcommercio; Chiara Cataluci di Confindustria; Andrea Pesaresi di Confapi. Scheda: Report Di Alcuni Interventi Della Regione Marche Per L´entroterra Appenninico: -Politiche Attive Per Il Lavoro: 4 milioni di euro per aiuti alle assunzioni, creazione d´impresa, progetti di formazione, tirocinio e orientamento, che hanno interessato oltre 1000 lavoratori. -Contratti Di Solidarieta´: coinvolti 450 lavoratori ed evitati 190 licenziamenti. -Contributi Di Solidarieta´: oltre 200 famiglie beneficiarie nei Comuni dell´entroterra. -Garanzie Per Le Pmi: 396 operazioni di piccole imprese specifiche nel distretto di Fabriano e nell´indotto A. Merloni, con finanziamenti attivati e garantiti per oltre 16 milioni di euro (finanziamento medio di 41 mila euro). -Ammortizzatori In Deroga: oltre 2 milioni di euro di ammortizzatori in deroga per le piccole imprese utilizzati nel distretto dell´entroterra. -Accordi Con Le Banche Per Anticipi Cig E Sospensione Mutui: Estesi anche nel distretto appenninico a favore dei lavoratori in difficolta`. .  
   
   
EMICOM: INCONTRO A PERUGIA TRA ISTITUZIONI,”SOLLECITATA PRESENTAZIONE PIANO INDUSTRIALE  
 
Perugia, 20 ottobre 2009 - La grave situazione e le prospettive future dell’azienda Emicom sono stati oggetto di un incontro avvenuto ieri a Perugia, nella sede dell’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Umbria, tra l’assessore regionale Mario Giovannetti, le Organizzazioni sindacali (Fim, Fiom, Uilm), la “Rsu”, il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti e l’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Terni, Sandro Piermatti. Durante l’incontro le istituzioni hanno espresso forte preoccupazione sulle prospettive produttive e occupazionali di Emicom in riferimento ai siti di Massa Martana e di Terni che rischiano, in assenza di un piano industriale credibile, un forte ridimensionamento. A fronte di questa situazione, unitariamente le istituzioni “sollecitano alla proprietà di Emicom la presentazione di un piano industriale che, partendo dalla situazione attuale, indichi tempi e modalità per uscire da questa grave condizione”. “Questo riteniamo debba essere il principale lavoro su cui la proprietà si deve impegnare – è stato detto - evitando comportamenti arroganti e offensivi nei confronti delle istituzioni umbre”. In relazione alla presentazione di questo piano industriale le istituzioni hanno riconfermato alle Organizzazioni sindacali il loro impegno a sostenerlo con misure idonee e compatibili. .  
   
   
PARTITO PROGETTO FEDERLAZIO-CCIAA ROMA SU DISTRIBUZIONE URBANA DELLE MERCI  
 
Roma, 20 ottobre 2009 - Le difficoltà che quotidianamente incontrano le imprese impegnate nella distribuzione urbana delle merci nella città di Roma, sono alla base dei motivi che hanno spinto la Federlazio ad avviare uno studio, cofinanziato dalla Camera di Commercio di Roma, sulla logistica distributiva nella capitale, partendo dalla filiera agroalimentare. L’obiettivo dello studio, denominato M. I. Mo. (Merci In Movimento), è quello di fornire un quadro di riferimento per una distribuzione urbana delle merci sostenibile, innovativa ed efficiente. Le movimentazioni delle merci effettuate in larga misura in conto proprio, l’utilizzo di veicoli alimentati a gasolio, l’elevata frequenza degli spostamenti, gli inadeguati coefficienti di riempimento dei veicoli, la carenza di spazi specificatamente predisposti per le operazioni di carico/scarico delle merci e la difficoltà a trovarli liberi (occupazione illecita), sono le molte variabili che dimostrano l’inefficienza dell’attuale sistema di distribuzione urbana delle merci a Roma. Questa inefficienza si traduce, oltre che ad un crescente aumento del traffico con problemi di congestione ed inquinamento, anche in un consistente incremento dei costi del trasporto, che secondo alcune stime incidono per il 6 - 7% sul prezzo finale, raggiungendo un onere del 25% se si considera l’intero processo logistico. Dai dati dell’ultimo studio sulla mobilità delle merci realizzato dal Comune di Roma (2008), risulta che ogni giorno entrano all’interno delle mura Aureliane 15. 418 veicoli commerciali di cui 8. 788 fino a 15 q. Li, 5. 088 fino a 35 q. Li ed i restanti 1. 542 fino a 85 q. Li e costituiscono il 6% circa del traffico totale. Ogni giorno vengono consegnate 15. 000 q. Li di merce, di cui oltre il 70% destinata agli esercizi Hoteleria, ristoranti, bar e catering. L’individuazione delle azioni da intraprendere sul sistema della distribuzione urbana delle merci risulta complessa e difficoltosa, poiché una qualsiasi soluzione volta alla riorganizzazione e razionalizzazione interferisce con molteplici e differenti esigenze di una pluralità di attori coinvolti. Proprio per questo motivo nello studio avviato dalla Federlazio è prevista la costituzione di un “Gruppo di Riferimento”, composto dalle Associazioni degli imprenditori, dagli attori chiave del settore e dai soggetti pubblici interessati. Tale Gruppo si è riunito presso la Federlazio allo scopo di elaborare proposte condivise, che verranno raccolte nello studio, per migliorare il sistema distributivo romano. All’incontro erano presenti l’Assessore alla Mobilità e ai Trasporti del Comune di Roma Sergio Marchi, l’Assessore alla Mobilità del I Municipio Salvatore Alfano, il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci, e alcuni rappresentanti di varie Associazioni di categoria. “Questo gruppo di lavoro nasce con il compito di trovare finalmente una soluzione al problema creato dalla logistica in una città come Roma, dove traffico, posteggi ed inquinamento sono già un peso enorme – ha dichiarato il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci -. Operatori pubblici e privati insieme potranno ora trovare un tavolo dove riunirsi e quindi realizzare concretamente soluzioni utili a regolamentare la logistica nel centro storico”. .