Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Dicembre 2009
Politica
UNIONE EUROPEA: BERLUSCONI INCONTRA IL NEO PRESIDENTE VAN ROMPUY  
 
Milano, 2 Dicembre 2009 - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto ieri a Milano un incontro con il neo presidente della Unione Europea, Herman Van Rompuy. Prima della colazione di lavoro Berlusconi e Van Rompuy hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa. "Ci troviamo a Milano, la capitale del lavoro in Italia, e approfitto di questa città per farti tanti auguri di buon lavoro" ha detto Berlusconi rivolgendosi al nuovo presidente permanente dell´Ue che ha aggiunto "Sono stato eletto presidente del Consiglio Ue in modo inatteso, ma lo farò con convinzione ed entusiasmo". "Voglio sottoporre a Van Rompuy - ha affermato Berlusconi - il problema antico ma non risolto della Difesa comune europea". Una struttura militare unica, secondo Berlusconi, porterebbe non solo una “funzionalità maggiore per l´Europa, ma anche un grande risparmio per tutti i paesi europei". Quella di Van Rompuy è la prima visita in un paese fondatore dell´Europa, come l´Italia, da quando è stato nominato presidente dell´Unione Europea. Van Rompuy – che formalmente entrerà in carica il primo gennaio 2010 – ha dichiarato che “intende stabilire con i colleghi relazioni strette e personali" ed è convinto che "la presidenza permanente possa dare continuità e più coerenza". L´ex primo ministro belga ha scelto di avviare il proprio lavoro fin da oggi, giornata simbolo per l´Europa visto che dal primo dicembre entra in vigore il Trattato di Lisbona. Durante l´incontro sono stati affrontati temi riguardanti la crisi finanziaria e l’impatto sull´economia e sulla finanza pubblica, il rilancio dell´economia, la questione del clima, la politica sull´immigrazione e la giustizia. Riguardo il clima, Van Rompuy auspica una “Unione europea che sia motore per arrivare ad un accordo globale ambizioso". Mentre Berlusconi ha confermato che sarà presente ai lavori del summit di Copenaghen il prossimo 17-18 dicembre. .  
   
   
UE: LE TECNOLOGIE DI SIMULAZIONE POTREBBERO AIUTARE IN FUTURO A PREVENIRE LE CRISI FINANZIARIE  
 
Bruxelles, 2 dicembre 2009 - In che modo dovremo adattare le politiche economiche nel 2020, quando 1/4 della popolazione dell´Ue avrà superato i 65 anni? L´economia saprà predire meglio in futuro la reazione delle banche di fronte alla stretta creditizia e le ripercussioni sull´economia in generale? Come si comporterà l´economia quando, a causa della progressiva riduzione delle risorse naturali, sarà più difficile soddisfare i nostri bisogni energetici? La Commissione europea ha presentato oggi un lavoro di ricerca di punta che potrebbe aiutare gli economisti a dare risposte a domande come queste facendo uso di un software di simulazione economica. Frutto di un progetto di ricerca che, sostenuto dall´Unione europea e finanziato con 2,5 milioni di euro, si è concluso con successo oggi, il software usa la stessa tecnologia di simulazione impiegata nel cinema per creare immagini di sintesi al computer. Questo strumento è capace di predire le interazioni tra larghe fasce di popolazione di diversi operatori economici, quali le famiglie e le imprese, le banche e i mutuatari, o ancora i datori di lavoro e chi cerca un´occupazione, che effettuano operazioni commerciali e si fanno concorrenza come fossero persone reali. Attribuendo a ciascun operatore simulato un comportamento individuale e realistico e presentando interazioni che mostrano il modo in cui si evolveranno i mercati, queste simulazioni su larga scala costituiscono un banco di prova migliore per le nuove politiche destinate ad affrontare le future sfide della nostra società. Secondo Viviane Reding, commissario europeo per la società dell´informazione e i media, " questo lavoro di ricerca europeo di prima classe ci può aiutare a passare dall´economia su carta all´economia dei supercalcolatori ". "Consentendo di testare l´impatto di una politica sulle persone mentre è ancora in fase di elaborazione, i risultati di questo progetto di ricerca integreranno le tradizionali statistiche e ipotesi economiche in merito al comportamento degli attori economici . Mi auguro che i ricercatori del settore pubblico e gli istituti nazionali di ricerca si diano presto da fare per mettere il prima possibile tale strumento a disposizione dei responsabili politici " . Questa tecnologia di simulazione, sviluppata grazie ad attività di ricerca sostenute dall´Ue, usa esperimenti informatici per concentrarsi sulla relazione tra larghe fasce di popolazione di diversi attori economici in un gran numero di mercati interconnessi. È la prima volta che questa tecnologia viene applicata su così larga scala facendo uso di un sistema informatico ad alta potenza. Ognuna delle famiglie (o delle imprese, o delle banche) simulate prenderà decisioni diverse a seconda delle diverse politiche monetarie, di bilancio o a sostegno dell´innovazione. Le decisioni riguarderanno, ad esempio, la ricerca, o meno, di un nuovo lavoro o la parte di stipendio che verrà spesa, investita o risparmiata. Ciò significa che gli effetti di una politica su un singolo mercato in un momento prestabilito non saranno più valutati indipendentemente da altri fattori. L ´economia tradizionale non è riuscita a predire la portata dell´effetto a catena della stretta creditizia sull´economia mondiale. Il nuovo software mostra come le banche reagiscono in modi diversi prendendo in considerazione un´ampia gamma di fattori quali le riserve che devono mantenere a fronte degli investimenti, il consumo, gli investimenti e il profilo di risparmio dei loro clienti, nonché i fattori psicologici come la fiducia nei mercati e consentirà di meglio mettere in guardia i responsabili politici – desiderosi di conoscere che effetto avranno le riforme monetarie e di bilancio sulle banche e sui consumatori – sulla portata delle conseguenze di una crisi finanziaria sull´economia reale. Il software permette inoltre di simulare lo stesso scenario con una popolazione più anziana (in modo da aiutare a elaborare le politiche per un´Europa che invecchia) o con fonti energetiche limitate. Sviluppato per funzionare su supercalcolatori che permettono di effettuare simulazioni su larga scala, ma accessibile da qualsiasi computer connesso in rete, il software può essere usato da economisti e da responsabili politici che non hanno alcuna conoscenza di programmazione informatica. Mettendo in relazione centinaia di migliaia di mini azioni e reazioni simulate nell´insieme del contesto economico, il software fornisce ai responsabili politici un quadro più chiaro e più ampio dell´impatto delle loro politiche sulla vita e sul lavoro delle persone. Il progetto, durato tre anni, è stato portato a termine da economisti e informatici di otto università (d´Italia, Germania, Turchia e Gran Bretagna) riuniti dall´Unione europea e finanziati dal bilancio della Commissione per la ricerca tecnologica. .  
   
   
UN IMPORTANTE FINANZIAMENTO DELLA UE AIUTERÀ L’ITALIA NELLA LOTTA AL CRIMINE ORGANIZZATO NELL’ITALIA MERIDIONALE  
 
Bruxelles, 2 dicembre 2009 - Paweł Samecki, commissario europeo alla politica regionale, ha annunciato ieri i particolari relativi a un importante contributo finanziario dell’Ue a sostegno della lotta contro la criminalità organizzata nell’Italia meridionale. La politica di coesione dell’Ue investirà 64 milioni di euro nello sviluppo delle proprietà sequestrate alla mafia nel periodo 2007-2013. Ciò fa seguito a un progetto pilota finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che ha contribuito con 11 milioni di euro a convertire 50 ex proprietà della mafia in attività legate all’insegnamento, all’agriturismo o ad altri attività legali. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RISERVA DEI NUMERI TELEFONICI ALLE VITTIME DI REATI E A UN SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA PER CURE NON URGENTI IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 2 dicembre 2009 - Come possono chiedere assistenza le vittime di un reato nell´Ue? Chi dovrebbero chiamare i cittadini dell´Ue se avessero bisogno di cure o consulenze mediche non urgenti? Grazie a una decisione adottata il 30 novembre dalla Commissione europea, tra breve in tutta l´Ue saranno disponibili linee telefoniche dirette come queste. La decisione riserva due nuovi numeri "116" per servizi di importanza sociale. In particolare, le linee dirette 116 006 e 116 117 saranno dedicate alle vittime di reati e ai cittadini che richiedono servizi medici non urgenti in tutta l´Ue. " Le persone sono più vulnerabili quando sono lontane da casa e dei numeri validi in tutta Europa possono veramente fare la differenza in caso di problemi. Quando saranno operativi in tutti i paesi dell´Ue, i due numeri oggi riservati offriranno aiuto alle persone in difficoltà perché vittime di reati o bisognose di assistenza medica non urgente. " Così si è espressa la commissaria Ue alle telecomunicazioni, Viviane Reding, che ha aggiunto: " Sollecito gli Stati membri a rendere disponibili quanto prima questi nuovi numeri e a fare il possibile per incoraggiare le organizzazioni in grado di offrire tali servizi in maniera efficiente a farne buon uso ". Il 116 006 aiuterà le vittime di reati informandole dei loro diritti e di come esercitarli, offrendo loro sostegno morale ma anche rinviandole agli organismi del caso. Questo numero rappresenterà un punto di accesso unico e fornirà informazioni sulla polizia locale e sulle procedure penali, sulle possibilità di indennizzo e gli aspetti assicurativi nonché informazioni su altre possibili fonti di aiuto per le vittime del crimine. Il numero per servizi di assistenza medica non urgenti (116 117) indirizzerà i chiamanti ad un servizio di assistenza medica in situazioni critiche ma non di emergenza, in particolare al di fuori delle ore di lavoro, nei fine settimana e nei giorni festivi. L´obiettivo è mettere in contatto il chiamante con un operatore competente oppure direttamente con un medico qualificato che possa fornire assistenza o consulenza medica, soprattutto se la persona cui si rivolge normalmente il chiamante non è disponibile. La decisione adottata oggi dalla Commissione si fonda sulla decisione dell ´Ue del 2007 sui numeri 116 ( Ip/07/346 ), che destina altri tre numeri validi in tutta l´Ue a servizi di valore sociale, cioè: 116 000 per i bambini scomparsi , 116 111 per l´assistenza ai minori e 116 123 per un sostegno emotivo ( Ip/09/276 ). Con la decisione odierna gli Stati membri devono garantire che que sti due nuovi numeri vengano assegnati dalle rispettive autorità di regolazione in materia di telecomunicazioni a partire dal 15 aprile 2010. Sarà compito delle organizzazioni nazionali pertinenti chiedere i numeri e renderli operativi. . .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLE MARCHE A BRUXELLES PER L``ASSEMBLEA EUROMEDITERRANEA.  
 
Ancona, 2 Dicembre 2009 - Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e` a Bruxelles per l´Assemblea euromediterranea. E` il progetto di unione per il Mediterraneo che mira a creare, in quest´area, condizioni di pace, sicurezza ed equilibrio ambientale. Sei i temi fondamentali di impegno gia` individuati: disinquinamento del mare, approvvigionamento idrico, protezione civile, energie rinnovabili, reti transeuropee/autostrade del mare, diritti dei cittadini. ´In questo processo ´ afferma Spacca ´ anche l´area adriatica svolgera` un ruolo da protagonista´. .  
   
   
PROGRAMMA EUROPEO SOLIDARIETÀ E GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI: GLI AVVISI PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI  
 
Roma, 2 dicembre 2009 -. Sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 274 del 24 novembre 2009, a cura del dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, gli avvisi pubblici per la presentazione di progetti da finanziare, nell’ambito del Programma europeo solidarietà e gestione dei flussi migratori, con il Fondo europeo per i rimpatri (Fr) per un totale di 2. 493. 171 euro, il Fondo europeo per i rifugiati (Fer) per un totale di 6. 168. 000 di euro e il Fondo europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi (Fei) per un totale di 4. 766. 666 euro. Il 30 novembre 2009 parte la procedura telematica per inoltrare i progetti, che riguardano azioni da realizzare sul territorio in favore dei cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea, regolarmente soggiornanti, richiedenti asilo e rifugiati. I progetti dovranno essere presentati mediante procedura telematica, tramite il sito del ministero dell’Interno - Fondi unione europea, a partire dal 30 novembre 2009. A tal fine dotarsi di casella di posta elettronica certificata (Pec) e firma digitale. Fondo europeo per i rimpatri Cinque gli avvisi pubblici con i quali saranno finanziati progetti, a carattere di sistema e/o a valenza territoriale, con le risorse del Fondo Fondo europeo per i rimpatri (periodo 2008-2013). Queste le azioni da realizzare: 1. Prosecuzione della mappatura delle principali comunità migranti in Italia per mettere a punto modalità comunicative e divulgative del rimpatrio volontario assistito e della reintegrazione. 2. Programmi di rimpatrio volontario assistito e reintegrazione nei paesi di origine per gruppi vulnerabili specifici. 3. Istituzione di un sistema di informazione per gli immigrati con supporti cartacei e multimediali multilingue. 4. Consolidamento della rete di riferimento nazionale di operatori e autorità locali, nonché rafforzamento della collaborazione e dello scambio di informazioni tra tutti gli stakeholders coinvolti nella gestione del processo di rimpatrio. 5. Scambio di esperienze e formazione degli operatori competenti in materia di rimpatri volontari. Termine per presentare le proposte: 15 gennaio 2010 per le ´Azioni a carattere di sistema´; 25 gennaio 2010 per le ´Azioni a valenza territoriale´. Fondo europeo per i rifugiati Nove gli avvisi pubblici per finanziare progetti, a carattere di sistema´ e/o ´a valenza territoriale´, con le risorse del Fondo europeo per i rifugiati (programma annuale 2009), nell´ambito del programma generale ´Solidarietà e gestione dei flussi migratori 2007-2013´. Queste le azioni da realizzare: 1. Realizzazione ed avvio sperimentale di un programma pilota per le procedure di riconoscimento dei titoli di studio dei beneficiari di protezione internazionale, con il coinvolgimento dei Ministeri interessati. 2. Realizzazione di uno studio di fattibilità sulle opportunità di micro-credito in favore di titolari di protezione internazionale che abbiano un progetto personale di istruzione secondaria o universitaria, ovvero di imprenditorialità. Lo studio dovrà prevedere una sezione dedicata a donne titolari di protezione internazionale. 3. Elaborazione di un manuale operativo, per favorire tra i richiedenti protezione internazionale l’emersione di specifiche vulnerabilità e destinato in via prioritaria agli operatori attivi nei centri di accoglienza (Cara - Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo; Cspa - Centri di Soccorso e Prima Accoglienza; Cda - Centri di Accoglienza). 4. Pubblicazione e diffusione di linee guida, che prevedano un approccio alla “accoglienza integrata”, particolarmente rivolte all’accoglienza di richiedenti/titolari di protezione internazionale, appartenenti a categorie vulnerabili. 5. Attuazione di progetti in prossimità dei Cara e/o dei centri Sprar, che prevedano misure riabilitative, anche di tipo residenziale, di vittime di violenza e torture e di portatori di disagio mentale. Tali misure possono includere interventi di carattere psicosociale e attività (culturali, sportive, sociali ecc) funzionali al percorso integrativo. 6. Attuazione di progetti per sostenere i percorsi socio-economici di soggetti appartenenti alle categorie vulnerabili, con particolare attenzione ai minori non accompagnati. 7. Azione di inserimento abitativo, mediante servizi di orientamento, intermediazione e supporto, rivolti a nuclei familiari monoparentali. 8. Allestimento presso i centri di accoglienza o nelle aree di riferimento del centro di “Uffici di contatto - sportelli operativi”. 9. Realizzazione di uno studio di fattibilità, per definire le prospettive di sviluppo delle politiche di asilo in Italia, compresa un’analisi per individuare il bisogno di accoglienza insoddisfatto. Termine per presentare le proposte: 15 gennaio 2010 per le ´Azioni a carattere di sistema´; 25 gennaio 2010 per le ´Azioni a valenza territoriale´. Fondo Europeo per l´Integrazione di cittadini di Paesi terzi Tre gli avvisi pubblici con i quali saranno finanziati progetti, a valenza territoriale, con le risorse del Fondo europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi, nell´ambito del programma generale ´Solidarietà e gestione dei flussi migratori´. Queste le azioni da realizzare, individuate dal programma annuale Fei 2009: 1. Progetti giovanili. 2. Iniziative di mediazione culturale. 3. Iniziative di mediazione sociale e promozione del dialogo interculturale. Termine per presentare le proposte: 15 gennaio 2010. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI NOVEMBRE 2009  
 
 Roma, 2 dicembre 2009 - Nel mese di novembre 2009 si è registrato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 5. 200 milioni, superiore di circa 800 milioni a quello realizzato nel mese di novembre 2008, pari a 4. 363 milioni. Nei primi undici mesi del 2009 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 88. 400 milioni, superiore di circa 31. 300 milioni a quello dell´analogo periodo 2008, pari a 57. 048 milioni. Commento - Il fabbisogno del settore statale del mese di novembre 2009, rispetto allo stesso mese del 2008, sconta soprattutto l´andamento sostenuto dei prelievi, da parte delle Regioni, dai conti della tesoreria statale. Tali partite sono state parzialmente compensate da un minore onere relativo agli interessi sui titoli di Stato e dal versamento del contributo di solidarietà da parte dell´Unione Europea per riparare i danni causati dal terremoto d´Abruzzo. .  
   
   
SMALL BUSINESS ACT: UNA DIRETTIVA PER LE PICCOLE MEDIE E MICRO IMPRESE  
 
Roma, 2 dicembre 2009 - Una Direttiva per valorizzare le potenzialità di crescita di piccole e medie imprese, questo l´obiettivo del cosiddetto Small Business Act: un progetto generato a livello europeo che si ispira alla filosofia del "pensare innanzitutto in piccolo", da interpretare ed avviare in ogni Stato membro. La direttiva approvata dal Consiglio dei Ministri del 27 novembre scorso, interesserà circa 6 milioni di imprese, società, cooperative e ditte individuali che raccolgono circa 9 milioni di occupati. L´applicazione delle linee guida individuate nel provvedimento si stima possa avere un impatto aggiuntivo sul Pil valutabile nello 0,3% annuo e un potenziale di aumento di occupazione di 10 mila unità all’anno. Nei lavori del Consiglio, il Presidente Berlusconi ha illustrato il provvedimento formulato in attuazione ai principi previsti dalla Comunicazione della Commissione dell’Unione europea, adottata il 25 giugno 2008, con lo Small Business Act per l´Europa. Un "atto - quello della Commissione - basato su orientamenti e proposte di azioni politiche da attuare sia a livello europeo si degli Stati membri mirato a dare nuovo impulso alle Piccole e Medie imprese (Pmi) valorizzando le loro potenzialità di crescita sostenibile nel medio - lungo periodo", con un esplicito riferimento alle micro imprese, cui anche si rivolge la Direttiva italiana. Queste, in sintesi, le linee direttrici di azione individuate nel documento approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri: Istituzione di una legge annuale sulle Piccole e medie imprese; semplificazioni amministrative, per ridurre significativamente gli oneri amministrativi che gravano sulle aziende; sportello unico e telematizzazione dei rapporti con la Pubblica amministrazione; rafforzamento del Fondo di Garanzia e creazione di nuovi strumenti finanziari per il credito e la capitalizzazione delle piccole imprese. Ed ancora, programmi di sostegno all’innovazione e all’internazionalizzazione; norme che favoriscano la partecipazione delle Pmi agli incentivi statali e regionali attraverso l’utilizzo del “Contratto di rete” istituito dalla Legge Sviluppo; valutazione dell’impatto economico di leggi e regolamenti sulle Pmi, anche attraverso specifiche consultazioni con le associazioni di categoria; misure per favorire l’accesso delle Pmi agli appalti pubblici. La Direttiva, proposta dal Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, passa ora all’esame della Conferenza Unificata Stato-regioni- Enti locali per arrivare poi alla definitiva approvazione del Consiglio dei Ministri. “L’approvazione della Direttiva – ha commentato il Ministro Scajola – è il frutto del Tavolo di iniziativa per le Pmi istituito presso il mio Ministero in applicazione dello Small Business Act europeo. Siamo il primo Paese della Ue ad approvare norme e direttive alla Pubblica amministrazione per favorire l’attività delle Pmi in questa fase di difficoltà dell’economia. La Direttiva approvata oggi avrà un effetto positivo sulla ripresa: interesserà circa 6 milioni di imprese, società, cooperative e ditte individuali, con oltre 9 milioni di occupati, con un impatto aggiuntivo sul Pil valutabile nello 0,3% annuo e un potenziale di aumento di occupazione di 10 mila unità all’anno. E’ la conferma che il Governo Berlusconi è fortemente impegnato a favore delle Pmi, che debbono essere messe in grado di crescere e rafforzarsi”. .  
   
   
A MILANO OGNI FAMIGLIA SPENDE 2.871 EURO AL MESE 17,5% PER LA CASA, 16% PER GLI ALIMENTARI, 9% PER I TRASPORTI SI RISPARMIA SULL’AUTO MA NON SU TELEFONINI, VIAGGI E SPORT CRESCONO LE SPESE PER IL MUTUO (+79%) E PER LA SALUTE (+5,5%) È LA MILANO DELLE DIFFERENZE TRA CENTRO E PERIFERIA  
 
Milano, 2 dicembre 2009 - Alti i consumi dei milanesi: la spesa media mensile totale delle famiglie di Milano nel 2008 è stata di 2. 871 euro, +15,5% rispetto ai consumi medi della famiglia italiana, 2. 485 euro al mese, e +2,2% rispetto a quella del nord, anche se in leggera diminuzione rispetto al 2007, -0,1%. Ma nell’anno di inizio della crisi si modificano le abitudini di consumo: a seguito dei rincari dei prezzi al consumo del primo semestre, riconducibili in buona parte all’incremento dei prezzi delle materie prime cerealicole ed energetiche, aumenta la spesa per i beni alimentari, dai 442 euro mensili in media nel 2007 ai 466 nel 2008, +5,4%, mentre rallenta, di conseguenza, quella per i consumi non alimentari, da 2. 433 nel 2007 a 2. 405, -1,1%, che riduce il suo peso sul totale della spesa media mensile delle famiglie milanesi, dall’84,6% all’83,8%. La voce più importante è per la casa, 17,5% (tra costi per l’abitazione, 14,2% incluso il canone mensile per l’affitto, e luce e gas, 3,3%), seguita da alimentari (16%), trasporti (9%) e sanità (6%). E in tempi difficili i milanesi risparmiano sui mezzi di trasporto (-22,3%), soprattutto per l’acquisto dell’auto, e consumazioni e pasti fuori casa (-44,3%), ma non su telefonini (+20,3%), viaggi (+25,9%) e sport (+15,6%). Con la rata del mutuo che per l’andamento dei tassi di interesse in un anno cresce del 79%, le spese per la salute che salgono del 5,5% per via di dentista (+10,7%) e vista (+15,5%). È la Milano delle differenze, tra centro e periferia (4. 000 euro e 2. 700), dirigenti e operai (4. 900 e 2. 200), dove si riducono i consumi dei pensionati (-3%) mentre aumenta la spesa dei più giovani (+9%), risparmia chi vive con qualcuno rispetto ai single (le coppie risparmiano dal 7 al 20% rispetto ai single secondo la tipologia di spesa) e dove oltre 65 mila famiglie possono spendere solo 992 euro al mese contro gli 11. 000 euro dei “super-ricchi” (10% delle famiglie milanesi). Emerge dall’indagine della Camera di commercio di Milano e del Comune di Milano sui consumi delle famiglie milanesi, rilevazione consumi effettuati nel 2008 su 802 famiglie milanesi. I dati dell’indagine sono consultabili online all’indirizzo web www. Milano. Consumi. Info. “La Camera di commercio di Milano - ha dichiarato Renato Borghi, membro di giunta della Camera di commercio di Milano – è impegnata con un osservatorio sui prezzi e consumi insieme al Comune e al mondo associazionistico e dei consumatori. Con questa indagine, giunta alla terza edizione, rendiamo disponibile uno strumento conoscitivo che, soprattutto in questa fase economica ancora difficile per le famiglie e il sistema imprenditoriale, può rappresentare una base utile per interventi condivisi. Per rilanciare Milano, è necessario ripartire dai consumi e da una migliore qualità della vita, nel rispetto delle esigenze dei cittadini e delle imprese”. “Conoscere come vivono le nostre famiglie, sapere dove sono le criticità maggiori - ha commentato l´assessore alle Attività Produttive del Comune di Milano Giovanni Terzi - è solo il punto di partenza per un´azione congiunta che sia in grado di operare concretamente nella ricerca di soluzioni. Dai dati, provando ad esempio una lettura più allargata, potrebbe emergere la necessità di ripensare la vita della città con un´attenzione particolare nei confronti dei giovani che già costituiscono un nucleo familiare a sé”. Alimentari. Le voci più importanti carne (21,3%) e frutta e verdure (20,2%). Seguono latte, formaggi e uova (12%), pane e cereali (11,9%), zucchero, caffè (10,1%), bevande (9,7%). Solo dopo arriva il pesce (6,5%) il cui consumo si è anche ridotto del 3,5% . In un anno cresce soprattutto la spesa per gli altri generi alimentari (come i piatti pronti, la gastronomia o il cibo da asporto), +35,1% da 20 a 27 euro mensili a famiglia, e per olii e grassi (+19%) e carne (+12,1%). Chi vive con un’altra persona risparmia il 7% rispetto al single. Chi vive con due persone il 22%, con tre il 37%, meno rispetto all’anno precedente quando i risparmi erano rispettivamente del 18%, 31% e 43%. Non alimentari. Crescono le spese per l’abitazione, che passano da 370,7 euro a 408,4, +10,2%. Diminuiscono quelle per i trasporti, da 339 a 263 euro, -22,3%, soprattutto per la forte contrazione delle spese per l’acquisto di auto e motocicli da 155 a 73 euro a famiglia al mese a fronte di maggiori costi di esercizio e manutenzione dei mezzi già posseduti, da 82 a 93 euro. Mentre aumentano le spese per telefonini, tra cellulari, abbonamento e ricariche, +20,3%, e per la salute, +5,5%, grazie a spese per dentista (+10,7%), occhiali da vista e protesi (+15,5%). Chi vive con un’altra persona risparmia il 20% rispetto al single. Con due il 43%, con tre il 44%. Risparmi complessivamente costanti rispetto all’anno precedente. Casa. Fitto figurativo a parte (19,3% calcolato sulla stima delle famiglie che vivono in casa di proprietà o ad uso gratuito), sono affitto reale e mutuo le spese per la casa prevalenti, affitto 5,3%, (canone medio di chi ha la casa in affitto, 151 euro medi mensili, che salgono a 518 euro se si prendono in considerazione solo le famiglie che sostengono effettivamente la spesa) e mutuo 4,3% (in media 125 euro, cresciuto del +79% sulla spinta dell’andamento dei tassi di interesse rispetto ai 70 euro medi del 2007, che, per le sole famiglie che hanno un mutuo acceso pesa in realtà per 818 euro medie mensili); tra le spese della voce abitazione incidono particolarmente acqua e condominio (37,7%) e la manutenzione ordinaria e straordinaria (16,8%). E le spese per la casa incidono per quasi la metà (49,4%) sui consumi mensili di chi vive da solo. Viaggi, cultura e tempo libero. Scende in media la spesa per altri beni e servizi, si spendono 294 euro al mese nel 2008 contro 328 nel 2007, -10,3%. Per il 44,6% si tratta di beni riguardanti le vacanze tra alberghi, pensioni e viaggi organizzati (131 euro, +25,9% in un anno) mentre diminuiscono i pasti e le consumazioni fuori casa, da 44,3 euro al mese a 30,9 (-44,3%), e i beni legati alla protezione sociale personale (assicurazione vita e malattia), -19,3%. In diminuzione anche le spese per tempo libero, cultura e giochi, da 118,2 euro a 109. 7, ma non tutte: se si spende meno per radio, hi-fi e pc, -34%, aumenta la spesa per sport ed articoli sportivi, +15,6% e per libri non scolastici, quasi il 200%, da 2,8 a 8,3 euro mensili. Per zona. Centro 3. 970 euro al mese in media, semicentro 2. 900, periferia 2. 731, consumo medio più elevato in centro in quanto è la zona con famiglie a più alto reddito. Il 20% degli intervistati in centro dichiara di avere un reddito familiare di oltre 60. 000 euro, contro il 7% del semicentro e il 4% della periferia. Per numerosità famiglia. Single 1. 810 euro, coppia 2. 951, tre persone circa 3. 242, quattro persone oltre 4. 124, cinque persone e più 4. 989. La spesa aumenta all’aumentare della dimensione ma in modo meno che proporzionale. Vengono rispettate le economie di scala dovute alla dimensioni del nucleo. Per monogenitore 2. 460 euro, coppia con figli 3. 849, senza figli 3. 135, persona sola 1. 810 euro. Per età. Fino a 34 anni 2. 919 euro, da 35 a 49 anni 3. 039, da 50 a 64 anni 3. 078, oltre 65 anni 2. 640. Il ciclo d’entrata, permanenza e uscita dal mercato del lavoro condiziona l’ammontare dei consumi che segue l’evoluzione del “ciclo di vita della famiglia. Calano rispetto al 2007 soprattutto i consumi dei pensionati, -3%, mentre cresce la spesa dei giovani fino a 35 anni, +9%. Per professione. Dal più elevato, professioni a più alto reddito (imprenditore e dirigente) e con consumi elevati superiori ai 4. 000 euro (4. 843 per l’imprenditore e 3. 652 per dirigente o quadro). Professioni a reddito medio (impiegato e ritirati dal lavoro) con consumi poco superiori ai 2. 500 euro, 2. 600 per il lavoratore in proprio). Altre condizioni professionali (operaio, 2. 191) e non professionali (1. 826) con consumi bassi. Disuguaglianze e concentrazione dei consumi. Il 10% delle famiglie milanesi, quelle meno ricche ha una capacità di spesa pari al 2,4% del totale spese (992 euro al mese per oltre 65 mila famiglie) e il 25% delle famiglie meno abbienti ha un livello di consumo medio di circa 1. 439 euro, il 50% delle famiglie non raggiunge il 25% delle spese, con un consumo medio di 2. 595 euro mensili. Il 75% delle famiglie ha a propria disposizione un consumo che è intorno alla metà di quello totale ed una capacità di consumo media di 4. 076 euro. L´ultimo "quarto" di famiglie (cioè il 25% con consumi più elevati) va in due classi: i "ricchi" (15%) e i "super-ricchi" (cioè l´ultimo 10% della distribuzione), questi ultimi realizzano un po’ meno del 30% della spesa totale, con un consumo medio di 11. 000 euro mensili. Inflazione stimata per tipologia di famiglia. In relazione al paniere di beni e servizi consumati dalle famiglie milanesi, diverso per zona di residenza, tipologia familiare, reddito, condizione professionale, l´inflazione ha inciso in maniera diversa a seconda delle caratteristiche familiari considerate. La variazione totale stimata dei prezzi, incluso i tabacchi, ottenuta ponderando i prezzi rilevati nel Comune di Milano con i consumi rilevati attraverso questa indagine, è pari a 3,3%, (di cui 4,1% per i beni alimentari e 3,1% per i beni non alimentari). La stessa è più ridotta in centro (3,2%) e per le famiglie con redditi più elevati (2,9%) e aumenta man mano che il reddito dichiarato è più basso (3,4%). Più le spese sono essenziali e non c´è margine per contrarle, più le famiglie avvertono il “peso” della dinamica dei prezzi relativi al proprio paniere nel momento in cui questa tende al rialzo. Per chi vive da solo, la spesa per la casa incide così tanto sul suo paniere da fargli avvertire, più che per le famiglie numerose, il rialzo dei prezzi riconducibili all´abitare e dunque l´inflazione per beni non alimentari (3,3% pari al 6,6% in più rispetto a quella media di 3,1% ). Al contrario, nelle famiglie più numerose, la funzione del “nutrirsi” comporta una spesa molto consistente che determina un maggior peso dell´inflazione alimentare (4,4% pari al 7,7% in più rispetto a quella media del 4,1%). Per le stesse famiglie, intervengono invece maggiori economie di scala per i beni non alimentari (in particolare sulla casa, meno sui trasporti e visite specialistiche) facendo avvertire meno (2,6% pari al -19,9% rispetto a quella media di 3,1%) l´incidenza del rincaro dei prezzi. Per ragioni analoghe, la necessità di acquistare alimenti con proprietà nutrizionali più ricche (pane e cereali, carne e latte, formaggio e uova, pesce, che sono anche le categorie di beni che nel corso dell´anno hanno registrato una variazione dei prezzi mediamente più elevata) nelle famiglie con figli e in quelle con monogenitore, fa aumentare l´incidenza dell´inflazione alimentare (rispettivamente, 4,2% pari al 3,1% in più rispetto a quella media di 4,1%, e, per le famiglie con monogenitore, 4,4% pari al 7,9% in più rispetto al dato medio stimato). Le famiglie di imprenditori, liberi professionisti e dirigenti sono quelle che, in generale, hanno risentito meno dell´inflazione (3% pari al – 10,3% rispetto alla media totale stimata del 3. 3%). Peggio è andata per le famiglie di lavoratori in proprio e operai (3,4% pari rispettivamente al + 4,7% e +2,9% rispetto alla media totale stimata), mentre per i pensionati e le loro famiglie ha pesato meno (4% pari al – 2% rispetto alla media di 4,1%) l´inflazione per beni alimentari e di più (3,2% pari al +5,6% rispetto al 3,1% medio) quella per beni non alimentari, per via della maggiore incidenza sul proprio paniere delle spese per casa e salute.
Dinamica dei prezzi per tipologia di famiglia: stima per l’anno 2008
Alimentari e bevande non alcoliche Non alimentari Totale
Zona di residenza Centro 3,8 3,1 3,2
Semicentro 4,0 2,9 3,2
Periferia 4,2 3,1 3,3
Tipologia di famiglia Persona sola 3,9 3,3 3,4
Coppia o altra conviv. No figli 3,9 3,2 3,4
Coppia o altra conviv. Con figli 4,2 2,9 3,2
Monogenitore 4,4 3,0 3,3
Classe di reddito (dichiarata) <15. 000 4,1 3,2 3,4
da 15. 000 a 30. 000 4,1 3,2 3,4
da 30. 000 a 50. 000 4,1 3,1 3,3
da 50. 000 a 70. 000 4,1 2,9 3,1
>70. 000 3,8 2,8 2,9
Professione persona di riferimento Imprenditori e liberi professionisti 4,0 2,8 3,0
Dirigenti, direttivi e quadri 3,9 2,9 3,0
Lavavoratori in proprio 4,2 3,3 3,4
Impiegati 4,2 2,9 3,2
Operai, apprendisti, soci lavoratori coop. 4,4 3,0 3,4
Ritirati dal lavoro 4,0 3,2 3,4
Totale 4,1 3,1 3,3
.
 
   
   
LOMBARDIA, FORMIGONI: IO "AVVISATO" PER... GETTO PERICOLOSO DI COSE L´IRONIA DEL PRESIDENTE PER UN ESPOSTO DA CESTINO DELLA CARTA IN PASSATO ARCHIVIATE DENUNCE PER LO SMOG, MA ORA SI VOTA...  
 
Milano, 2 dicembre 2009 - "Eccolo finalmente. Il tanto desiderato, invocato avviso di garanzia al presidente Formigoni, è arrivato. E´ stato consegnato ieri mattina. Su quale base? Di una presunta violazione dell´articolo 674 del codice penale, intitolato ´Getto pericoloso di cose´". Usa l´ironia, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, nel dare la notizia, in una conferenza stampa al Palazzo Pirelli, dell´informazione di garanzia ricevuta, e che appare "del tutto inconsistente". "Avrei dunque violato - ha proseguito Formigoni - questo articolo che sanziona, cito testualmente, ´chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti". "Dunque - ha ironizzato ancora Formigoni - hanno finalmente trovato il modo di incastrare il presidente della Lombardia, sulla base di una denuncia presentata da non si sa chi. Tutto ciò è la ripetizione esatta di qualcosa già avvenuto negli anni scorsi, ma che allora aveva visto i pubblici ministeri archiviare le denunce presentate" In effetti il caso è analogo a quanto accaduto nel 2006 quando il presidente della Regione (Formigoni) e il sindaco di Milano (Albertini) furono destinatari di una denuncia in tema di lotta all´inquinamento atmosferico, che il pm Grazia Colacicco archiviò rilevando che "non solo Formigoni non ha commesso nessuna inadempienza o omissione" ma, al contrario, "dalla documentazione in atti risulta che la Regione Lombardia abbia adottato, in conformità a quanto previsto dall´art. 7 D. L. Vo 351/1999, un Piano di azione per il contenimento e la prevenzione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico, prevedendo misure di controllo e di sospensione delle attività, compreso il traffico veicolare". Nello stesso documento, il Pubblico Ministero elencava ben 9 provvedimenti - delibere, ordinanze, leggi - emanati dal Governo regionale nel 2005 "inerenti la qualità dell´aria". "Segnalo - ha insistito Formigoni nella conferenza stampa di oggi - che i provvedimenti in vigore nel 2005 e che hanno determinato l´archiviazione di allora son in vigore anche oggi, anzi sono stati significativamente rafforzati e con il piano d´azione ulteriormente migliorati: eppure il pm non ha ritenuto di seguire il luminoso esempio dei suoi predecessori". In effetti, non solo gli esposti nei confronti degli amministratori lombardi e milanesi sono finiti nel nulla, ma anche quelli nei confronti di altri sindaci e presidenti di Regione. "Al cittadino - ha proseguito Formigoni - sorge a questo punto una domanda: come si spiega su fattispecie del tutto identiche una così radicale differenza di comportamento, l´archiviazione allora, l´avviso di garanzia oggi? Vuoi mai vedere che il pm di oggi abbia, in questo caso sì, rinnovato la tradizione di suoi predecessori che sempre hanno accompagnato le campagne elettorali di Formigoni con avvisi di garanzia?". "Ho affrontato 10 processi - ha ricordato Formigoni - che si sono conclusi con 10 assoluzioni. Tutti gli avvisi di garanzia che ho ricevuto, anche quando associati a rinvio giudizio, sono finiti in nulla". Formigoni ha anche fatto rimarcare che "Regione Lombardia è un luogo aperto: ho fatto della trasparenza uno dei punti forti del mio governo. Si può dire che quasi quotidianamente vengono prelevati, da parte di ufficiali incaricati, documenti o copie per essere sottoposti, come è normale e giusto che sia, all´attività ispettiva e di controllo. Ora sembrerebbe strano e del tutto inutile che per prelevare dei documenti si sia scelto ritenuto di mandarmi un avviso di garanzia. E´ un falso garantismo, questo. Evidentemente viviamo in tempi in cui tutti dobbiamo permanentemente ritenerci iscritti nel registro degli indagati, anzi converrebbe chiederne l´iscrizione preventiva in tutte le materie". Alla fine Formigoni ha detto, sempre ironizzando, di attendersi "un altro avviso di garanzia, questa volta dall´Aquila, per una ´colpa´ in questo caso più chiara: di aver realizzato una Casa dello Studente da 128 posti nel tempo record di 87 giorni. Un´azione della quale sono e sarò sempre orgoglioso. Casa dello Studente costruita sul terreno messo a disposizione (gratuitamente per 30 anni) dalla Curia, e da noi consegnata al Comune di L´aquila. Il terreno tornerà alla Curia, che ne è proprietaria, fra 30 anni, quando la residenza, costruita in legno, avrà terminato di essere agibile e dovrà essere rimossa ed eventualmente ricostruita". "Se qualcuno conoscesse davvero le leggi - ha concluso Formigoni - manderebbe certi esposti direttamente nel cestino della carta straccia. Ahimè, sono tempi in cui non sempre le leggi sono adeguatamente conosciute". .  
   
   
GALAN AGLI INDUSTRIALI: IL FUTURO DEL VENETO E’ NELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE, CHI GOVERNERA’ DEVE SAPERLO  
 
 Quinto di Treviso, 2 dicembre 2009 - Un duro attacco alla “politica dei no” e un preciso piano per la competitività regionale: questi i temi centrali dell’intervento che il presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan ha rivolto ai rappresentati di Confindustria del Veneto riuniti a Quinto di Treviso per il Consiglio regionale dell’associazione. “Vado incontro con serenità - ha detto Giancarlo Galan - alle prossime elezioni regionali. Una serenità che mi deriva dalla consapevolezza della bontà del lavoro svolto, anche quando la mia determinazione veniva interpretata come manifestazione di velleitarismo impotente. Impotenti, velleitari, inconcludenti sono stati, invece, tutti coloro che in questi quindici anni hanno predicato la politica del “no” (no al passante, no al Mose, no al rigassificatore, no agli inceneritori) oppure la politica del “benaltrismo”, del “ci vuole ben altro”, come la “Padania libera” e altre amenità del genere”. “Non vi nascondo - ha proseguito Galan – la mia preoccupazione sul futuro di questa regione, sulla disponibilità delle nuove classi dirigenti a farsi carico delle cose da fare per il Veneto del 2020, senza preoccuparsi del consenso facile e delle illusioni della popolarità a buon mercato. La dimensione a cui il Veneto deve guardare per definire le proprie strategie è quella internazionale, mentre a nulla serve la nostalgia del nostro “piccolo mondo antico”, pur portandogli, io per primo, un doveroso rispetto e una sacrosanta tutela”. “Nei prossimi anni sarà necessario varare un piano straordinario per aumentare la competitività della nostra regione, sfruttando prima di tutto le opportunità derivanti dai nuovi corridoi europei. A questo proposito va detto che il Ptrc individua due poli di primaria importanza: da un lato quello di Verona, dall’altro quello del sistema bi-polare Padova-venezia. A ciò si aggiunge lo sviluppo contestuale del Porto e dell’Aeroporto di Venezia. Chi governerà questa regione dovrà sciogliere il nodo del destino di Porto Marghera e realizzare altri interventi: il Grande Raccordo Anulare di Padova; il sistema di collegamento Padova-venezia; il sistema della tangenziali Venete; gli allacciamenti plurimodali al Porto di Venezia; il Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale (Sfmr); la Sublagunare di Venezia; i collegamenti ferroviari con gli Aeroporti Veneti (Ve – Vr)”. “Tutto ciò - ha spiegato il Presidente - richiede anche di creare le connessioni tra il territorio e i corridoi e di accrescere la capacità delle reti. Passante di Mestre, Pedemontana, Romea Commerciale, Nogara - Mare, Av/ac, terza corsia della A4 in direzione Trieste, Valdastico sud, Valsugana sono tasselli di un quadro unitario. Una partita fondamentale si gioca sul fronte ferroviario, verso Milano e verso l’Austria e la Slovenia. E’ facendo leva sul trasporto merci su ferrovia che è possibile, a mio vedere, proiettare a livello internazionale il Veneto di domani”. Galan ha anche ribadito la propria convinzione che per il futuro del Veneto sia necessaria la costruzione di due nuovi termovalorizzatori. “Sono sempre stato favorevole – ha detto – lo sono anche in periodo pre-elettorale. La gente alla fine capirà”. “Chi sarà il prossimo presidente della Regione – ha concluso Galan - non dipende da me. Ma non tutto dipende dalle scelte che si fanno a Roma e a Milano, dipende anche da noi”. All’incontro con il Consiglio regionale di Confindustria hanno partecipato anche gli assessori regionali al Bilancio Isi Coppola, al Lavoro Elena Donazzan e all’Economia Vendemiano Sartor. .  
   
   
TOSCANA 2030, POSSIBILI VIE PER TORNARE A CRESCERE LAVORO, AMBIENTE, WELFARE. MARTINI: «AFFRONTARE LE SFIDE CON LUCIDITÀ»  
 
Firenze, 2 dicembre 2009 - Come sarà la Toscana del 2030 neppure i ricercatori dell´Irpet, l´istituto regionale di programmazione economica della Toscana, lo sanno. Ccerto le strade che la Toscana ha davanti già oggi sono diverse e alternative. E anche da quale strada sarà percorsa dipenderà come sarà la Toscana del 2030. E´ il punto di approdo (e di partenza) del rapporto “Toscana 2030”, presentato ieri pomeriggio all´auditorium del Duomo a Firenze e anticipato stamani, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, dal direttore dell´Irpet Nicola Bellini e dal presidente della Toscana Claudio Martini. Un dato è evidente. Ci sono certezze che finora sembravano acquisite ed ora messe in discussione e se la Toscana, una volta che la crisi sarà alle spalle, continuerà a ragionare come d ieci o quindici anni fa, molti problemi si acuiranno anziché risolversi. Serve discontinuità, che nel breve periodo – avverte l´irpet – potrà avere anche un costo non indolore. «La Regione dovrà affrontare con grande lucidità le questioni che si vanno aprendo e che, prima che la crisi irrompesse sullo scenario mondiale, già in parte erano state individuate – sottolinea Martini - Ma non solo la politica è chiamata a rispondere ai cambiamenti che il rapporto di globalizzazione sempre più intenso provocherà. E tutti quanti dovremo evitare di essere troppo miopi o troppo presbiti: occorre infatti avere la capacità di guardare lontano ma anche rispondere con prontezza ai problemi immediati, come abbiamo fatto durante la crisi cercando di non far mancare il credito alle imprese e mettendo prontamente a disposizione tutte le risorse europee per progetti di innovazione» I fantasmi da combattere riguardano il livello di benessere, in una regione che non è mai stata povera e da sempre con un solido sistema di welfare, la qualità del territorio, la coesione sociale, l´incapacità delle imprese ad innovarsi ma anche a scommettere su prodotti di fascia più alta e su lavoratori più qualificati. «Un terzo degli occupati toscani – annota il direttore dell´Irpet, Nicola Bellini – svolge già oggi mansioni più basse rispetto alla sua qualifica». Le sfide riguardano i nuovi equilibri da trovare. «Il forte invecchiamento che avremo nei prossimi venti anni provocherà una crescita della spesa sanitaria e assistenziale che rischia di non essere sostenibile se non con lo studio di soluzioni anche nuove – ammette Martini - La questione industriale è invece la più drammatica e servirà davvero una grande collaborazione tra mondo delle imprese e mondo delle istituzioni per mettere in campo iniziative che possano contrastare i cambiamenti che già ci sono stati» Con la consapevolezza, annota il presidente, che nella riorganizzazione dei sistemi produttivi le Regioni non hanno grandi competenze: «Al massimo – spiega - possono fare sponda, mettendo a disposizione risorse per infrastrutture e formazione, ma le grandi scelte si fanno a livello europeo, di governo e imprenditoriale». Quanto all´ambiente, da molti percepito come sempre più a rischio, per Martini occorrerà trovare il giusto equilibrio tra la tutela della natura e il dinamismo essenziale in ogni settore. «Sono convinto - confida – che la Toscana non perderà la sua caratteristica di territorio ben governato, protetto e valorizzato. Ma dobbiamo fare in modo che questa tradizionale scelta non significhi immobilismo». «Il lavoro dell´Irpet sarà utile a tutti per tracciare la rotta – conclude Martini -. Peccato che non esista un´Italia 2030 o un´Europa 2030: anche solo per capire se i nostri problemi sono gli stessi di altri». .  
   
   
LA REGIONE TOSCANA PAGA GLI INTERESSI SUI PRESTITI DELLE BANCHE PER DARE LO STIPENDIO AI LAVORATORI CHE NON RISCUOTONO DA 2 MESI  
 
Firenze, 2 dicembre 2009 - La Regione pagherà gli interessi per gli stipendi anticipati dalle banche ai lavoratori che sono senza retribuzione da almeno due mesi e non possono accedere agli ammortizzatori sociali. Lo ha deciso la giunta che, su proposta dell´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini, ha approvato ieri una delibera per ampliare l´operatività del Fondo grazie al quale la Regione anticipa la Cassa integrazione straordinaria per sostenere i lavoratori nel periodo di tempo che intercorre fra l´autorizzazione della Cassa integrazione straordinaria da parte del ministero e l´effettiva erogazione dell´assegno. «Grazie alla disponibilità del sistema bancario che, in alcuni casi, si è attivato autonomamente – spiega l´assessore Simoncini – abbiamo pensato di fare ricorso al fondo istituito anni fa, alle prime avvisaglie de lla crisi, per dare un aiuto concreto a tanti lavoratori di aziende che, per le difficoltà finanziarie legate alla crisi in atto, fanno fronte con forti ritardi al pagamento degli stipendi. Il fondo verrà così utilizzato, oltre che per l´anticipo della Cigs, per il pagamento degli interessi sui prestiti concessi dalle banche ai lavoratori che sono senza stipendio, pur continuando ad essere legati all´azienda da un rapporto di lavoro e che quindi, per questo motivo, non hanno diritto agli ammortizzatori sociali». Si tratta, come ricorda l´assessore, di un fenomeno sempre più presente nello scenario economico toscano. L´esempio più drammatico è quello dei lavoratori dell´azienda Answers di Pistoia che, da agosto, non percepiscono lo stipendio ma che, non essendo sospesi dal lavoro, non possono usufruire della cassa integrazione. «Abbiamo pensato di affrontare anche questo aspetto – prosegue Simoncini; che ha pesantissime ripercussioni sul piano sociale, per dare un segnale a tante famiglie duramente colpite. Abbiamo lavorato in sinergia con il sistema bancario, cogliendo la disponibilità manifestata dagli istituti ad anticipare gli stipendi a fronte di garanzia di pagamento degli interessi passivi. E´ un risultato importante che dimostra ancora una volta la coesione del sistema toscano». Il fondo, gestito da Fidi Toscana, viene alimentato dalla Regione con 380 mila euro l´anno. L´anticipazione degli stipendi avverrà a seguito di specifici accordi fra le organizzazioni sindacali, gli enti locali, le banche tesoriere e può essere attivata per i lavoratori senza stipendio da almeno due mesi, fino ad un massimo di sei mesi. .  
   
   
BILANCIO REGIONE MARCHE 2010, SPACCA REPLICA A CONFINDUSTRIA.  
 
Ancona, 2 Dicembre 2009 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, replica al presidente degli industriali marchigiani Paolo Andreani, in merito al Bilancio di previsione 2010. ´Confindustria, al pari delle altre organizzazioni di settore, ha avuto sul bilancio di previsione 2010, diverse occasioni di confronto. Il 28 settembre scorso si e` svolto un incontro tra la Giunta regionale e l´esecutivo di Confindustria presieduto dallo stesso Andreani dove sono stati fissati i punti d´Intesa necessari a tutelare il lavoro e favorire il rilancio della ripresa economica con una strategia di attacco al mercato. Successivamente, proprio per concertare il bilancio, si e` riunito il Crel, di cui gli industriali fanno parte. La Giunta ha sempre ritenuto fondamentale il contributo delle parti sociali e delle associazioni di categoria nel corso della stesura delle manovre di bilancio che si sono susseguite in questi anni. La concertazione e`, per noi, un valore ancor piu` necessario in questo periodo caratterizzato da una crisi economica che morde e che va affrontata tutti insieme per poter resistere e poi attaccare in una prospettiva di nuovo sviluppo. In questa direzione va il provvedimento in questione che, tra l´altro prevede, l´azzeramento dell´Irap per le aziende che assumono. Il bilancio e` infatti fortemente orientato a cogliere la ripresa attraverso il sostegno dell´occupazione e a proteggere i lavoratori e le famiglie in difficolta`. Su questi temi siamo pronti a confrontarci e a firmare un accordo con Confindustria, cosi` come avvenuto con gli artigiani, le piccole e medie imprese e i sindacati´. .  
   
   
PROVINCIA DI MILANO, DIALOGO APERTO CON I CITTADINI: IL PRESIDENTE PODESTÀ È ONLINE  
 
Milano, 2 dicembre 2009 - Da ieri sul sito della Provincia di Milano sono online le pagine dedicate alla comunicazione tra il presidente On. Guido Podestà ed i cittadini. Nella prima pagina si trovano le comunicazioni istituzionali, gli appuntamenti del presidente e gli aggiornamenti sulle attività che riguardano le linee di programma prioritarie annunciate in occasione dell’insediamento e tutte le iniziative dell’On. Podestà. Ampio spazio all’interattività ed alla comunicazione con i cittadini attraverso un indirizzo e-mail diretto, uno spazio dedicato ai sondaggi e soprattutto il forum di discussione realizzato in collaborazione con Rete Civica di Milano. Ma non c’è solo la comunicazione virtuale: “Una giornata col presidente” è la rubrica che dà conto delle numerose occasioni d’incontro personale del presidente Podestà con i cittadini, sia nelle diverse occasioni pubbliche, sia a Palazzo Isimbardi. Palazzo Isimbardi in particolare sarà aperto nei pomeriggi delle seconde domeniche di ogni mese quando il presidente e la giunta incontreranno i cittadini per un’iniziativa continua denominata “Un pomeriggio a Palazzo Isimbardi - Dialogo aperto” ed offriranno un caffè musicale, dando spazio e visibilità, di volta in volta, man mano a tutte le bande musicali dei Comuni. Particolare attenzione agli obbiettivi definiti nelle linee programmatiche, che saranno verificati in costante confronto con il territorio attraverso l’iniziativa denominata “Giunta aperta itinerante”, che vedrà Podestà ed i suoi assessori presenti nei 45 collegi elettorali e nei Comuni della Provincia che ne fanno parte. Giuntaperta è una piattaforma multimediale che consente ai cittadini di interagire con la politica, presentare le proprie istanze, proposte, problemi. E’ uno strumento di confronto; un supporto ed uno strumento innovativo di e-partecipation che consente ai cittadini di contribuire al dibattito politico delle soluzioni sul proprio territorio in modo diretto, concreto, informato e consapevole. Le Giunte itineranti porteranno la Provincia in Comune e le domeniche a Palazzo porteranno i Comuni in Provincia. Nelle nuove pagine del sito istituzionale della Provincia dedicate al Presidente non mancano infine i contributi multimediali (foto e video) e la rassegna stampa dei servizi giornalistici più significativi delle attività svolte. Le pagine del Presidente sul sito istituzionale della Provincia di Milano confermano l’attenzione ai nuovi strumenti multimediali per incrementare il contatto con le famiglie, le imprese, le associazioni, gli enti pubblici, a cui saranno affiancati negli anni anche altri strumenti quali postazioni totem e supporti audiovisual, quali ad esempio touchscreen, sul territorio, con un obiettivo univoco: dare trasparenza alla Politica del Fare della nuova Giunta e favorire occasioni di incontro e di confronto costruttivo continuo con la cittadinanza. Si tratta di una svolta di impostazione delle campagne di comunicazione istituzionale della Provincia che sono innovative, pragmatiche, al Servizio del cittadino, puntano all’ascolto dei bisogni reali del territorio e forniscono strumenti di dialogo diretto. .  
   
   
BOLZANO, FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA PROVINCIALE DI LUNEDÌ 30 NOVEMBRE: TRENI PROBLEMATICI - EXTRACOMUNITARI E SUSSIDIO CASA  
 
 Bolzano, 2 dicembre 2009 - Accanto a decisioni di carattere amministrativo, la Giunta oggi ha parlato del nuovo sistema finanziario che sarà al centro delle trattative che il presidente Durnwalder condurrà nel pomeriggio a Milano con il ministro all´economia e finanze Giuliotremonti. Accordo finanze - La proposta di trattativa che la Provincia di Bolzano presenterà nel pomeriggio a Milano al ministro all’economia e finanze Giulio Tremonti in vista del nuovo sistema di finanziamento è stata approvata all’unanimità dalla Giunta provinciale, che ha autorizzato il presidente Durnwalder a proseguire la trattativa. L’obiettivo è quello di giungere ad un sistema più sicuro che consenta un finanziamento sicuro delle competenze senza dover ricorrere costantemente alla trattazione. Come ha detto il presidente Durnwalder secondo quanto prospettato dallo Stato la Provincia in futuro dovrebbe percepire i nove decimi su tutte le entrate, anche per quelle dove finora percepiva solo i sette decimi o nulla (con un introito maggiore di circa 300 milioni di Euro), compensando così in parte un minor introito (di circa 700 milioni di Euro) per il venir meno delle entrate dall’Iva sostitutiva in riferimento a quelle precedentemente percepite sulle importazioni, da leggi di settore e dalla quota variabile. Inoltre, si dovrebbe fissare le modalità relative ai rimborsi per le competenze delegate (strade statali, motorizzazione, ecc. ). Nell’ambito dell’incontro si definirà anche le competenze accessorie che la Provincia dovrebbe assumersi (a tal fine è preventivato un impegno di 100 milioni di Euro). Soccorso alpino - A 1,2 milioni di Euro ammonta il finanziamento che nel 2010 la Provincia concede, sotto forma di rimborso spese, per l’esecuzione del Servizio di soccorso alpino a cura del Brd “Bergrettungsdienst im Alpenverein Südtirol” e al Cnsas “Soccorso Alpino e Speleologico Alto Adige”. La Giunta provinciale oggi ha approvato il relativo schema di convenzione che avrá validità dal 1. Gennaio 2010 al 31 dicembre 2010; la convenzione attualmente in vigore è in scadenza il 31 dicembre 2009. In base al numero delle stazioni di soccorso (34 del Brd e 22 del Cnsas) al Brd spetteranno 720. 000 Euro, mentre al Cnsas 480. 000 Euro. Treni problematici - La Giunta ha incaricato il suo presidente Luis Durnwalder di avviare una trattativa con le Ferrovie per trovare una soluzione in merito al trasporto combinato di vetture e persone nel tratto fra Amburgo e Verona. A fronte di aumenti nel tratto italiano a cura di Trenitalia nell’ordine compreso fra il 17 ed il 31 per cento le Ferrovie tedesche Db non intenderebbero più garantire tali trasporti che ogni anno vedono una movimentazione di 22. 000 auto e 50. 000 turisti. La richiesta di cofinanziamento da parte della provincia avanzata da Trenitalia per la reintroduzione del treno Bolzano-roma, è stata definita inaccettabile dalla Giunta che non intende dar vita ad un precedente. Come ha sottolineato il presidente Durnwalder spetta a Trenitalia garantire un servizio. Extracomunitari e sussidio casa - La Giunta si è occupata anche di questo tema sottolineando come i residui riferiti al 2008 (circa 2,5 milioni di Euro) saranno pagati in modo dilazionato per non aggravare il bilancio 2009. Ai cittadini extracomunitari, a fronte di una consistenza numerica del 4,4 per cento riferita alla popolazione altoatesina, è riservata la percentuale del 7,8 per cento dell’importo previsto per l’integrazione del canone d’affitto, o sussidio casa, ovvero il doppio. Per il 2009 l’importo fissato a tal fine ammonta a 10,851 milioni di Euro. Il 34 per cento delle domande di sussidio casa è presentato da cittadini extracomunitari. Affitto e associazione estremista - La Giunta provinciale ha invitato l’Istituto per l’edilizia sociale Ipes a verificare la fondatezza delle informazioni secondo cui l’associazione “Casaitalia” sia un’associazione estremista di destra ed in caso affermativo di disdettare il contratto d’affitto in atto. Come ha posto in evidenza il presidente Durnwalder, infatti, l’amministrazione pubblica non può appoggiare in alcun modo organizzazioni estremiste di alcuna estrazione. In tal senso la Giunta ha invitato gli enti della Provincia a fare molta attenzione prima di affittare locali a terzi. Apertura negozi domenicale e festiva - Di domenica e nei giorni festivi, previa concessione da parte dei rispettivi sindaci, possono restare aperti, soprattutto nelle località a vocazione turistica, i negozi che propongono “articoli per turisti”. La Giunta provinciale, in seguito ad una specifica nota pervenuta da parte dell’Unione commercio turismo e servizi Alto Adige ha ampliato la tipologia di articoli prevista alla voce merceologica “articoli per turisti” dai criteri provinciali in materia di orari per la vendita al dettaglio, in modo da consentire l’apertura domenicale e festiva a più esercizi. Potranno così osservare l’apertura i negozi che pongono in vendita fazzoletti, sciarpe, scialli, ricami, confezioni tipiche artigiane, locali e orientali, articoli in pelle e similpelle con fregi o disegni ricordo per ornamento e regalo e piccoli articoli di ornamento personale, cartoline, riproduzioni ricordo delle località turistiche, album, quadretti, carte stradali, carte turistiche, matite, penne, album per francobolli e francobolli per collezione, fiori secchi e confezionati, cappelli, borse e cinture di non elevato valore, oggetti in paglia e vimini, ombrellini da sole, occhiali da sole, ventagli, soprammobili, sottobicchieri, scatole e servizi decorati prodotti in qualsiasi materiale, pellicole ed accessori per foto, incluso materiale da sviluppo, prodotti dell’artigianato artistico. Destination Card - Le tessere turistiche, in uso in alcune aree turistiche altoatesine, consentono l’accesso a diversi servizi, quali mezzi di trasporto pubblico, impianti di risalita, musei, infrastrutture per il tempo libero ecc. Per rendere compatibili i vari supporti dati (contactless e magnetici) ed ottimizzare l’uso delle cosiddette tessere turistiche la Provincia intende acquisire il sistema sofware “Destination Card” che tramite l’utilizzo di un codice a barre bidimensionale consente di rendere il sistema di gestione autonomo dal supporto dati da impiegare. A tal fine la Giunta provinciale ha autorizzato l’indizione a livello europeo di un bando a procedura aperta (con il criterio dell’offerta più vantaggiosa) al fine di garantire la fornitura e la gestione del sistema “Destination Card”. L’importo previsto a tal fine è stato fissato in 288. 000 Euro. Come sottolineano gli assessori provinciali Thomas Widmann e Hans Berger un sistema unico delle tessere turistiche consente un risparmio gestionale, arricchisce l´offerta turistica e costituisce un salto di qualità per una destinazione turistica. .  
   
   
TRENTO, DELLAI: GIA´ ESPRESSA LA DISPONIBILITA´ AL CONFRONTO IN CONSIGLIO UNA NOTA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA SULL´ACCORDO CON IL GOVERNO PER L´ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO FISCALE  
 
Trento 2 dicembre 2009 - "Apprendo con stupore - dice Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento - della nota del presidente del Consiglio provinciale che sottolinea un presunto mancato coinvolgimento del Consiglio stesso nella definizione dell’Accordo con il Governo finalizzato all’attuazione del federalismo fiscale, in particolare di quanto previsto sulla modificazione del Titolo Vi dello Statuto". "Non posso - continua Dellai - che dare una doppia risposta. Tecnica, prima di tutto. La previsione dell’articolo 104 dello Statuto stabilisce infatti che il Titolo Vi sia modificabile attraverso una legge ordinaria dello Stato, su proposta concorde della Provincia e del Governo; a tal fine l’articolo 54 dello Statuto stabilisce che spetta alla Giunta provinciale ogni attribuzione demandata alla Provincia non attribuita espressamente ad altri organi. Dall´altra comprendo bene la forte rilevanza politica della revisione dell’ordinamento finanziario della Provincia, che costituisce un passaggio fondamentale per l’autonomia trentina. E’ proprio per questo motivo che, nonostante il rapido evolversi delle condizioni per la conclusione della trattativa con il Governo intenzionato a realizzare l’accordo nell’ambito della approvazione del disegno di legge finanziaria dello Stato, mi sono premurato di informare il Presidente del Consiglio alle 7,45 di ieri (prima della seduta della Giunta provinciale convocata per l’approvazione dello schema di articolato e per il rilascio della prevista intesa). In quell´occasione ho manifestato la piena disponibilità a informare il Consiglio dei contenuti del nuovo modello della finanza provinciale. Oggi, poi, ho provveduto a trasmettere formalmente l’Accordo con il Governo e lo schema di articolato sottoscritti dal Ministro Tremonti e dal Presidente Durnwalder, rendendomi pienamente disponibile a partecipare ad ogni occasione per illustrarli al Consiglio". .  
   
   
SERVIZI AL CITTADINO. FIRMATO PROTOCOLLO COMUNE DI MILANO - ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI  
 
Milano, 2 dicembre 2009 - Comune e associazioni dei consumatori hanno siglato un protocollo d’intesa che punta a tutelare maggiormente i diritti dei cittadini milanesi. In base all’accordo, Comune e associazioni si impegnano innanzitutto a svolgere un monitoraggio sul rispetto delle Carte dei Servizi adottate dal Comune e dalle aziende municipalizzate (come prevede la Finanziaria 2007); a esaminare insieme le segnalazioni di disservizio che giungono allo Sportello Reclami del Comune per trovare una soluzione alle problematiche evidenziate e infine a individuare, in caso di contenzioso, strumenti che privilegino le vie conciliative. Il protocollo d’intesa prevede inoltre l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente attorno al quale siederanno rappresentanti del Comune e delle associazioni dei consumatori che assieme predisporranno una serie di attività e iniziative a vantaggio di cittadini e utenti. Il tavolo potrà essere convocato anche su argomenti quali Km0, Gruppi di Acquisto Solidali, Carte dei Servizi, Expo 2015. “È un passo importante – ha detto l’assessore ai Servizi civici e Semplificazione Stefano Pillitteri - che conferisce ulteriore sostanza a una proficua collaborazione avviata nel 2006”. “Il Protocollo rappresenta per le Associazioni dei Consumatori un momento di forte significato - ha aggiunto uno dei rappresentanti - quale primo vero impegno nel panorama nazionale dell’intesa con una grande amministrazione per la tutela degli utenti dei servizi pubblici. La sua valorizzazione sarà tanto più ampia quanto più si saprà mantenere lo spirito che ha portato alla condivisione e alla firma del Protocollo stesso, per un approdo analogo nei servizi erogati direttamente dall’Amministrazione, dalle partecipate e dalle controllate fino alla definizione di procedure di gestione dei reclami e risoluzione extragiudiziale delle controversie”. .  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME CRISI D´IMPRESA ´ IL CASO EX EUTELIA  
 
 Ancona, 2 Dicembre 2009 - Nell´ambito della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e` emersa, nei giorni scorsi, la necessita` di un intervento delle Regioni e del Governo nazionale a supporto dei lavoratori dell´azienda ex Eutelia, ora Agile. In particolare sono state avanzate ipotesi di iniziative per la stabilita` occupazionale e a sostegno dell´indotto. Una crisi, quella della ex Eutelia, che coinvolge 12 regioni. La Commissione attivita` produttive della Conferenza se ne sta occupando coinvolgendo sia le 12 Regioni interessate (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto), sia l´osservatorio per le crisi di impresa, per il tramite del rappresentante della Conferenza delle Regioni, Fabrizio Costa (dirigente del servizio Industria Artigianato Energia della Regione Marche). La situazione e` comunque tale da richiedere un intervento di Roma. Il Governo, infatti, tramite il sottosegretario Gianni Letta, ha convocato il 30 novembre scorso un incontro con le organizzazioni sindacali. ´Al riguardo ´ sottolinea l´assessore al Lavoro Fabio Badiali - occorre evidenziare che nell´affrontare tali tematiche che riguardano anche altre importanti aziende con rilevanti ricadute negative in termini occupazionali nonche` di indotto di pmi sui nostri territori, come l´Itierre e la Fincantieri ad esempio, andrebbe fatta una riflessione sulla carenza di strumenti per affrontare le situazioni di crisi. Si potrebbe agire anche per tali situazioni, sollecitando il Ministero per lo Sviluppo economico ad attivare l´articolo 2 della legge 99 del 2009, che prevede accordi di programma per affrontare tali situazioni di crisi complesse che riguardano piu` Regioni, con lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie. A questo fine ho inviato una nota specifica al Ministero, per promuovere questa soluzione´. Badiali, nei giorni scorsi ha incontrato i lavoratori marchigiani coinvolti nella crisi Eutelia. Una vicenda che recentemente e` stata al centro delle cronache nazionali, a seguito dell´irruzione nello stabilimento romano occupato dai lavoratori, da parte di finti poliziotti che hanno intimato loro di smobilitare. Una quindicina le professionalita` coinvolte nella crisi nelle Marche, persone senza stipendio da quattro mesi, senza trattamento di fine rapporto e, cio` che e` peggio, senza notizie sul futuro. Secondo quanto riportato dai lavoratori, in tutta la Penisola sono invece 1200 i dipendenti, su 1900 totali, per i quali sono state avviate le procedure per il licenziamento. Sempre secondo quanto riportato dai lavoratori, Eutelia Spa, azienda informatica, fino allo scorso giugno aveva circa 2500 dipendenti e importanti contratti con grandi clienti come Banca d´Italia, Inps, Ministeri. A meta` di quel mese 1900 di questi sono stati ceduti alla Agile Srl, controllata da Eutelia. Agile quindi viene ceduta al gruppo Omega, societa` con sede in Gran Bretagna, che avvia la procedura di licenziamento per 1200 dipendenti. .  
   
   
PUGLIA: SCORRIMENTO GRADUATORIA DIRIGENTI E NUOVI CONCORSI PER FUNZIONARI  
 
Bari, 2 dicembre 2009 - “Stiamo uscendo dall’emergenza per quanto riguarda il fabbisogno di personale regionale”. Lo ha detto l’assessore al Personale, Guglielmo Minervini commentando la delibera di giunta di ieri che prevede lo scorrimento della graduatoria del concorso per dirigenti regionali per altri trenta posti. Entreranno così in servizio altri trenta dirigenti, attingendo dalla graduatoria del concorso che si è appena concluso. “La Regione – ha spiegato Minervini – durante questo mandato si è mossa in controtendenza rispetto ad altre realtà, creando 540 nuovi posti di lavoro, di cui 355 per esterni. La nostra è una realtà che dopo anni di blocco delle assunzioni è un esempio per il sistema pubblico, con i nuovi concorsi che sono al via, portando a copertura parziale l’intero piano assunzionale” Minervini infatti ha anche annunciato l’imminente pubblicazione di un nuovo bando per 200 funzionari di categoria “D”: “Saranno – precisa l’assessore - 100 posti per esterni, di cui 20 con le procedure di mobilità tra enti e 100 per il personale interno che parteciperà alle procedure di progressione verticale”. I concorsi saranno affidati al Formez attraverso le procedure Ripam. La conferenza dei direttori di area provvederà a stabilire in quali settori i nuovi dirigenti e i prossimi funzionari prenderanno servizio. .  
   
   
BOLZANO: FINANZIAMENTO DELL´AUTONOMIA, C´È L´ACCORDO STATO-PROVINCIA  
 
Bolzano, 2 dicembre 2009 - Il sistema di finanziamento dell´autonomia altoatesina poggia su nuove basi. Accordo raggiunto il 30 novembre a Milano, tra il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, il Ministro dell´economia Giulio Tremonti e quello della semplificazione Roberto Calderoli. Via libera ad un modello di finanziamento solido, duraturo e orientato al futuro, che limita le estenuanti trattative annuali. Le trattative per il nuovo sistema di finanziamento dell´autonomia altoatesina sono durate circa tre ore, poi l´accordo è stato messo nero su bianco. "Il risultato può considerarsi positivo per entrambe le parti - ha commentato Durnwalder al termine dell´incontro di Milano - da un lato lo Stato potrà contare su entrate aggiuntive, dall´altro la Provincia avrà a disposizione un sistema di finanziamento più sicuro". L´accordo, che non potrà essere modificato per decisione unilaterale, prevede che d´ora in avanti l´amministrazione locale trattenga i nove decimi di tutte le imposte pagate in Alto Adige, comprese l´Ires, ovvero l´imposta sul reddito delle società, e le imposte sui giochi. "Con questa modifica - sottolinea Durnwalder - otteniamo maggiori entrate per circa 300 milioni". Inoltre, lo Stato a disposizione i mezzi necessari per il finanziamento delle competenze su scuola, strade e motorizzazione, passati alla Provincia. Anche qui si parla di una cifra che si aggira attorno ai 300 milioni di euro. Inoltre è stato deciso che l´amministrazione di Roma accantonerà una somma pari a 100 milioni ogni anno per ammortizzare i debiti accumulati con la Provincia. Provincia di Bolzano che, d´altro canto, rinuncia all´imposta sul valore aggiunto derivante dalle importazioni (337 milioni di euro), e alla quota variabile del bilancio, che comprende i mezzi finanziari per scuola, strade e motorizzazione (301 milioni di euro), oltre che alle cosiddette leggi di settore, che riguardano programmi e fondi particolari riservati a singoli ambiti, per un totale di 702 milioni di euro di minori entrate. Nel corso dell´incontro tra i presidenti Durnwalder e Dellai, e i ministri Tremonti e Calderoli, si è discusso anche delle nuove competenze che la Provincia di Bolzano vorrebbe vedersi assegnate, in cambio di ulteriori fondi pari a 100 milioni. Questi mezzi, in futuro, potranno essere destinati alle misure di sostegno al reddito per lavoratori in cassa integrazione o mobilità, alle attività di Università e Conservatorio musicale, nonchè per il passaggio a Bolzano delle Poste o della programmazione della Rai tedesca e ladina. Inoltre, ci potrebbe essere spazio per un fondo speciale creato appositamente per il sostegno ai comuni confinanti delle Province di Belluno e Sondrio. "Questi 100 milioni - precisa Durnwalder - rappresentano sostanzialmente una soluzione di equilibrio tra le minori spese dello Stato e le nostre maggiori competenze". Per quanto riguarda un giudizio più generale sull´accordo Stato-provincia, il presidente della giunta altoatesina si dice certo che "tenendo conto di tutte le modifiche introdotte da una parte e dall´altra, il bilancio provinciale continuerà a mantenersi ai livelli di quest´anno, dunque attorno ai 5 miliardi di euro". L´accordo raggiunto a Milano verrà inserito nella legge finanziaria dello Stato, e solo dopo la sua approvazione da parte dei due rami del Parlamento potranno essere preparate le necessarie norme di attuazione dello Statuto di Autonomia. .  
   
   
VENDITA BENI CONFISCATI, I PARLAMENTARI CAMPANI AL FIANCO DELLA FONDAZIONE POLIS: "OCCORRE METTERE IN ATTO AZIONI CONCRETE ED ECLATANTI"  
 
Napoli, 2 dicembre 2009 - La Fondazione Polis della Regione Campania, insieme agli esponenti del Coordinamento dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, ha incontrato i parlamentari della Campania per sensibilizzarli nella iniziativa che si sta portando avanti per non far approvare in Senato l´emendamento che prevede la vendita dei beni confiscati alle mafie e non ancora assegnati agli enti locali. Ai lavori, aperti dal vicepresidente della Regione Campania con delega alla Sicurezza delle Città Antonio Valiante e dal presidente della Fondazione Polis Paolo Siani, hanno preso parte i parlamentari Luisa Bossa, Pina Picierno, Francesco Barbato e Aniello Formisano, i familiari del Coordinamento Alfredo Avella e Lorenzo Clemente. Hanno dato la loro adesione all´iniziativa, altresì, i parlamentari Andrea Sarubbi e Olga D´antona. "Vanno coinvolti - ha detto il vicepresidente Antonio Valiante - i presidenti dei gruppi parlamentari affinchè i partiti assumano sulla questione della vendita dei beni confiscati alle mafie una posizione netta e chiara. La Giunta regionale chiede che l’intero Parlamento sostenga con forza la proposta di legge con cui prevediamo l´istituzione di un Alto Commissariato ai beni confiscati, che si occupi della gestione degli stessi, e li riutilizzi a fini sociali e collettivi", ha concluso Valiante. "Come familiari delle vittime - ha affermato Paolo Siani - abbiamo la preoccupazione che la previsione di mettere in vendita i beni confiscati possa trasformarsi in un grande regalo alle mafie. Se tale proposta dovesse trovare l´approvazione della Camera dei Deputati , magari con un voto di fiducia, per noi sarebbe come far morire una seconda volta i nostri cari". "Davanti a scelte come questa che prevedono la messa in vendita dei beni confiscati alle mafie - ha affermato Luisa Bossa, del Pd - dobbiamo avere il coraggio di mettere in campo azioni eclatanti. Come parlamentari abbiamo il dovere di farci carico delle vostre sofferenze". "E´ inquietante che dal legislatore giungano proposte che vanno nella direzione opposta alla reale e concreta lotta alla mafia. Occorre mettere in atto delle azioni concrete", hanno aggiunto Francesco Barbato ed Aniello Formisano dell´Italia dei Valori, sostenendo la necessità di coinvolgere anche i parlamentari della maggioranza, mentre Pina Picierno (Pd) ha evidenziato che "tra i motivi di scioglimento di alcuni comuni, si registra la capacità delle organizzazioni mafiose di infiltrarsi nella gestione dei beni confiscati". .  
   
   
CRISI: CHIODI, PER VALLE PELIGNA SERVONO PROGETTI STRATEGICI AI SINDACATI: I FONDI CI SONO  
 
L´aquila, 2 dicembre 2009 - Mantenere fede all´impegno della sottoscrizione dell´Accordo di programma con il Ministero per lo Sviluppo economico, pieno appoggio alle iniziative di ripresa economica dell´area di crisi Valle Peligna e Alto Sangro e possibilità di utilizzo di una parte di fondi Cipe che dovessero rendersi disponibili dopo la priorità del post-terremoto". Su questi punti si è confrontato ieriil presidente della Regione, Gianni Chiodi, con rappresentanti sindacali, della Provincia dell´Aquila e della comunità montana. Presenti consiglieri regionali, l? assessore per lo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, e il vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis. Chiodi ha sollecitato la presentazione di progetti di valenza strategica da poter finanziare attraverso i fondi Fas il cui stanziamento ammonta a 20 milioni di euro esclusivamente destinati alla Valle peligna. "Chiediamo ai sindaci - ha detto Chiodi - indicatori strategici condivisi per poter sostenere una capacità di spesa per lo sviluppo dell´area di crisi da finanziare attraverso i Fas. La Valle Peligna rappresenta l´area della regione Abruzzo con maggiori difficoltà dal punto di vista economico, già prima dell´evento sismico del 6 aprile 2009, in una situazione di crisi gravissima". Il Presidente ha assicurato che la Giunta appoggerà e solleciterà l´Accordo di programma ministeriale ritenuto condizione strategica di sviluppo essenziale. "Voglio ricordare - ha aggiunto l´assessore Castiglione - che i Pit per Sulmona torneranno entro l´anno all´originaria definizione di 11 milioni e 140mila euro, somme destinate all´intera Valle Peligna. C´è poi il riottenimento dei fondi Docup 2000-2006 per 16 milioni di euro circa con i quali, in parte, si andranno a reintegrare le risorse per i trasporti integrati verso l´Alto Sangro. Dal vecchio Docup, infine, vi sono ancora da utilizzare circa 17 milioni di euro per i Pit". .  
   
   
PRIMA GIORNATA DELLA CONFERENZA REGIONALE CALABRESE SUI MIGRANTI: UN MOMENTO DI CONFRONTO SULLA VERA INTEGRAZIONE  
 
Cosenza, 2 dicembre 2009 - Si è svolta ieri, nel Salone del Palazzo della Provincia di Cosenza, la prima giornata di “Migranti”, la conferenza regionale sull’immigrazione promossa dalla Regione Calabria. A seguire i lavori della conferenza amministratori, politici, rappresentanti dell’associazionismo e delle forze sociali, ma anche gente comune e un gruppo di testimoni d’eccezione: una ventina di bambini ucraini, filippini, romeni, brasiliani, cresciuti, o addirittura nati in Calabria, a rappresentare un multiculturalismo che già esiste e attende solo di essere “notato”, promosso, salvaguardato. Ed è proprio questa l’intenzione dichiarata della due giorni di incontri organizzata dalla Regione e fortemente voluta dal presidente, Agazio Loiero, e dall’assessore alle Politiche sociali, Mario Maiolo: parlare di immigrazione, discutere su come gestire al meglio un fenomeno in crescita, che è destinato a cambiare il volto delle nostre comunità. “Cambiare in meglio”, come hanno tenuto a precisare i relatori al tavolo della conferenza nella prima giorno di incontri. “La Regione - ha detto l’assessore Maiolo - deve non solo garantire agli immigrati il rifugio e l’accoglienza, ma anche consentire pari opportunità di accesso alla casa, al lavoro (quello regolare) e creare le condizioni di mediazione ed integrazione culturale”. “Proprio per questo - ha continuato Maiolo - abbiamo voluto questa conferenza regionale, per promuovere una conoscenza vera del fenomeno migratorio, scevra da pregiudizi e aperta alla diversità intesa come ricchezza e risorsa. La legge sull’accoglienza, voluta da questa Giunta e dal suo Presidente, ha posto le basi per attuare una politica di accoglienza vera, fatta non di proclami, ma di azioni concrete. Adesso, sulla base solida di questa legge apprezzata anche in campo internazionale, possiamo fare qualcosa di tangibile che faccia bene ai migranti, che da tutto il mondo vengono in Calabria e scelgono di vivere nella nostra regione, e ai calabresi stessi”. “È un progetto ambizioso - ha concluso l’assessore - ma realizzabile, con gli strumenti propri dell’amministrazione pubblica, e attraverso la creazione di una rete di soggetti attivi nel volontariato che contribuiscano a creare un sistema che, a partire dal Piano dei servizi sociali, fornisca a queste persone le pari opportunità alle quali aspirano e la medesima possibilità di accedere ai servizi che è garantita ai loro concittadini calabresi di nascita. ” Insieme a Mario Maiolo, al tavolo della conferenza, erano presenti la dirigente generale del dipartimento Politiche Sociali, Marinella Marino e l’arcivescovo Graziani, che ha parlato del valore etico dell’accoglienza. Sono poi intervenuti, nel corso della giornata, rappresentanti del Cnr, della Fondazione Field, del Consiglio italiano dei rifugiati, dell’Onc; e ancora, amministratori e rappresentanti delle istituzioni provenienti dall’Italia (dalla Regione Sicilia, ad esempio), ma anche dalla Spagna (da Madrid e Valencia) e Mimmo Lucano, sindaco di Riace, protagonista della straordinaria storia di integrazione che il maestro Wim Wenders ha voluto raccontare nel suo ultimo lavoro, il cortometraggio “Il Volo”, opera cofinanziata dalla Regione Calabria. “La legge 18 del 2009, la legge sull’accoglienza, è un punto di partenza importantissimo - ha detto la dirigente generale Marinella Marino - un’iniziativa legislativa unica in Italia su questo argomento. Oggi ci confrontiamo anche con altre esperienze per imparare ancora qualcosa su questo argomento complesso ed essere così certi di sfruttare al meglio le grandi opportunità che a queste tematiche vengono offerte dal Fondo sociale europeo. È importante che oggi si capisca che rendere i migranti visibili vuol dire fare del bene a noi stessi, mettendoci in gioco, eliminando quel muro artificiale che spesso interponiamo fra noi e questi cittadini per affrontare a viso aperto una tematica che nei prossimi anni diventerà sempre più importante”. Domani è prevista un’altra giornata di incontri e confronti, nella Sala Gullo della Casa delle Culture. .  
   
   
LA "CAMPAGNA PER LA CAMPAGNA" DELLE DONNE TRENTINE  
 
Trento, 2 dicembre 2009 - Sono ben 35, ad un primo censimento ancora in corso, le associazioni trentine attive per le pari opportunità, che hanno cioè tra i propri fini statutari il principio delle pari opportunità tra uomini e donne, espresso anche come attenzione e consapevolezza della differenza tra i generi. Ad esse si aggiungono altre dieci realtà segnalate per le loro “buone prassi” ed i soggetti pubblici che istituzionalmente si occupano di pari opportunità. Sono le associazioni “che fanno la differenza” e che, insieme, costituiscono una rete (in Trentino non esiste un albo delle associazioni per le pari opportunità o delle associazioni femminili) che vuole impegnarsi su temi concreti, quali ad esempio il sostegno dell’imprenditoria agricola femminile e la promozione dell’uso dei prodotti trentini. E proprio di questo si è parlato oggi pomeriggio al secondo incontro delle associazioni, presieduto dall’assessore alle pari opportunità Lia Giovanazzi Beltrami. Non è solo il fatto che molte sono le donne che lavorano nei campi, nelle aziende frutticole o zootecniche, nei mercati, negli agritur, nelle imprese di trasformazione dei prodotti a spiegare il perché di questa scelta. Le donne, più degli uomini, hanno un´attenzione maggiore nei riguardi dell´alimentazione, non fosse altro perché sono soprattutto loro a fare la spesa; e sono più sensibili rispetto alla salubrità dei prodotti ed a quella che oggi viene definita la "sostenibilità" delle produzioni. Vogliono però contare di più, esserci, essere ascoltate e dare il loro contributo di idee e proposte. Nasce da questo intento "Una campagna per la campagna", iniziativa delle associazioni di donne del Trentino, sostenuta dagli assessorati alla solidarietà internazionale e convivenza e all´agricoltura, foreste, turismo e promozione, che ha un doppio obiettivo: sostenere l´imprenditoria agricola femminile e promuovere l´uso dei prodotti trentini. “In questo tempo di crisi economica – ha spiegato oggi l’assessore Lia Giovanazzi Beltrami alla sede della Federazione provinciale allevatori, dove si è tenuto l´incontro - vogliamo camminare al fianco degli agricoltori, uomini e donne, trentini, mettendo a disposizione le proposte e le idee delle associazioni femminili. La risposta che stiamo dando alle difficoltà che riguardano la vita delle donne è quella dei piccoli passi concreti, quali il rinforzo della rete delle donne elette per avere più donne sindaco, ad esempio, ma anche iniziative come questa". E la risposta delle associazioni femminili, dopo il primo incontro del 23 luglio scorso a Cei, è stata notevole: una cinquantina le donne che hanno partecipato all´incontro di oggi, discutendo con l´assessore di alcune iniziative che potrebbero vedere la luce nei prossimi mesi. Iniziative che potrebbero trovare, anche, una cornice più strutturata ora che c´è il nuovo marchio Qualità Trentino per i prodotti agricoli trentini di qualità. La difficoltà, come è stato fatto rilevare, è allargare il mercato (anche quello interno e della ristorazione alberghiera locale), far capire che se il prodotto trentino costa di più è perché è di qualità, promuovere un più largo consumo dei prodotti trentini, ampliare le opportunità di vendita nei mercati contadini. E in questo le donne e le loro associazioni possono fare la differenza. .  
   
   
CRPO,"DONNE E POLITICA IN BASILICATA NEL DOPOGUERRA"  
 
Potenza, 2 dicembre 2009 - Sabato 5 dicembre, alle ore 18. 00, a Lavello, presso il Centro Sociale “M. Di Gilio”, sarà presentato con il patrocinio del Consiglio regionale della Basilicata, della Città di Lavello e del locale Centro Italiano Femminile, il libro di Michele Strazza “Amiche e compagne. Donne e politica in Basilicata nel dopoguerra (1943-1950)”. All’iniziativa, organizzata dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità della Basilicata (Crpo) e dal Centro Italiano Femminile (Cif) di Lavello, parteciperanno il sindaco della Città di Lavello, Antonio Annale, la presidente della Crpo, Antonietta Botta, la presidente del Cif di Lavello, Marilena Tomaiolo, e l’autore del testo, Michele Strazza. A coordinare i lavori sarà la componente della Crpo, Giovanna Pisicchio. La serata sarà accompagnata dal gruppo musicale “Lucania”. “La rinascita dei partiti lucani e della vita democratica nel dopoguerra non fu solo dovuta all’iniziativa di indimenticabili uomini politici. Essa si realizzò grazie al contributo di tante donne che, vincendo ostacoli e pregiudizi duri a morire, cercarono di cimentarsi con le sfide che la nuova Italia imponeva loro. Un contributo, questo - ha sottolineato Antonietta Botta - spesso ‘dietro le quinte’, non ancora del tutto conosciuto e studiato, ma forte di speranze e capacità che affiorarono, in tutta la loro forza, nelle lotte sociali della fine degli anni ’40 quando importanti figure femminili entrarono prepotentemente sul palcoscenico della Storia. Dalle prime donne impegnate in politica nel 1944 alla nascita dell’Udi e del Cif, sino alle elezioni amministrative e politiche del 1946 e poi a quelle del 1948, vengono ripercorsi episodi e figure dell’impegno femminile in Basilicata. Iniziò così – ricorda la Presidente della Crpo – l’esaltante, impervio e lungo cammino sulla strada della parità dei diritti e delle pari opportunità tra uomo e donna. Un percorso che dopo oltre 60 anni non è ancora completato. La meta è ancora lontana ed il suo mancato raggiungimento ci restituisce una ‘democrazia incompiuta’. La ricerca – conclude Botta - è significativamente dedicata “alle fatiche, alle difficoltà, al coraggio delle donne lucane che hanno potuto lasciare testimonianza; alla loro storia e a quella di tante altre, sorelle, madri, amiche, che invece non hanno potuto”. .