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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Gennaio 2010 |
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VIAGGIO A LISBONA: PERCORSO FORMATIVO PER CONOSCERE IL TRATTATO DI RIFORMA DELL’UNIONE EUROPEA SEMINARIO PER GIORNALISTI – FEBBRAIO-MARZO 2010, ROMA |
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Roma, 26 gennaio 2010 - L’ufficio d’informazione del Parlamento europeo per l’Italia e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e il Dipartimento Politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri organizzano, in collaborazione con l’Associazione Stampa Romana e l’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia, un seminario formativo sul Trattato di Lisbona dal titolo “Viaggio a Lisbona: percorso formativo per conoscere il Trattato di riforma dell’Unione europea”. L’obiettivo è quello di creare, espandere e approfondire la conoscenzae l’interesse dei rappresentanti della stampa nazionale e locale sulle novità introdotte dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Il seminario è articolato in otto appuntamenti che si svolgeranno ogni lunedì durante i prossimi mesi di febbraio e marzo a Roma, presso la Sala delle Bandiere del Parlamento europeo in via Quattro Novembre 149. Il seminario sarà inaugurato il prossimo 1° febbraio alle ore 16. 00 alla presenza del Ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi, il Vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella, il Vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli e il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. Ecco i temi trattati: 1. L’unione europea per il ventunesimo secolo – 1° febbraio 2010, ore 16. 00; 2. Più democrazia, più partecipazione, più trasparenza – 8 febbraio 2010, ore 10. 00; 3. Decidiamo meglio, decidiamo più velocemente – 15 febbraio 2010, ore 10. 00; 4. L’unione europea e la crisi – 22 febbraio 2010, ore 10. 00; 5. Chi risponde dall’altra parte del telefono? – 1° marzo 2010, ore 10. 00; 6. Lo spazio di giustizia, libertà e sicurezza – 8 marzo 2010, ore 10. 00; 7. Il clima dopo Lisbona e Copenaghen – 15 marzo 2010, ore 10. 00; 8. Conclusioni: Lisbona, punto di arrivo o di partenza? – 22 marzo 2010, ore 10. 00. Si ricorda inoltre che la partecipazione è riservata ai soli giornalisti. È gradita la conferma della propria partecipazione, da inviare entro il 28 gennaio p. V. All’indirizzo Alessandra. Bacchetti@ec. Europa. Eu oppure al numero di fax 06 6791658. Per informazioni, chiamare lo 06. 69999208 . . |
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PREMIO EUROPEO PER IL GIORNALISMO 2010, ISCRIZIONI APERTE! |
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Bruxelles, 26 gennaio 2010 - Nel 2010 verrà assegnato il Premio europeo per il giornalismo, giunto alla sua terza edizione. Potranno concorrere per il premio i giornalisti che si saranno occupati di tematiche europee o che promuoveranno la comprensione delle Istituzioni e delle politiche della Unione europea. È previsto un vincitore per ogni categoria: stampa scritta, radio, Tv, internet. Il premio per ogni vincitore sarà di 5. 000 euro. Al concorso potranno partecipare singoli o gruppi di giornalisti (fino a un massimo di cinque), autori di articoli o reportage pubblicati in una delle lingue ufficiali dell´Unione europea tra il 1° maggio 2009 e il 31 marzo 2010. Saranno ammessi solo i giornalisti iscritti all´Albo e provenienti da uno dei 27 Paesi membri o ivi residenti. Le candidature potranno essere presentate tra il 15 gennaio 2010 e il 31 marzo 2010. Il premio sarà assegnato nell´ottobre 2010. Http://www. Eppj. Eu/view/it/introduction. Html . |
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RAPPRESENTANZA IN ITALIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA: CONCORSO PER IL MIGLIOR VIDEOCLIP AL MIP TV 2010 IL PREMIO DI 10.000 EURO SARÀ CONSEGNATO A CANNES NELL´APRILE 2010 |
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Roma, 26 gennaio 2010 - Il Servizio audiovisivi della Commissione europea bandisce, nell´ambito del programma annuale "Content 360" al Mip Tv, un concorso per la produzione del miglior videoclip. Il concorso è aperto sia ai professionisti dell´audiovisivo sia ai non professionisti. Il video, della durata massima di 3 minuti, dovrà rispecchiare la personale visione dell´Europa del suo autore. In occasione del Mip Tv 2010, che si svolgerà a Cannes nell´aprile prossimo, sarà consegnato al vincitore un premio di 10. 000 euro. Scadenza di partecipazione: 15 marzo 2010. I video partecipanti saranno pubblicati sul sito Dailymotion: http://www. Dailymotion. Com/sas/eucontent360 Il regolamento del concorso si trova in: http://ec. Europa. Eu/avservices/content360/rules. Cfm Gli archivi sono disponibili nel sito: http://ec. Europa. Eu/avservices/content360/index . Cfm . . |
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FILM COMMISSION, BASILICATA ANCORA IN RITARDO |
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Potenza, 26 gennaio 2010 - “La Regione Basilicata ancora in ritardo rispetto alle altre Regioni che da tempo hanno compreso l‘importanza di puntare su cinema e fiction per creare nuove professionalità, posti di lavoro e soprattutto veicolare turisticamente i propri territori facendo contestualmente cultura attraverso la valorizzazione e la produzione di progetti cinematografici”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (An-pdl). “Secondo uno studio condotto dalla Fondazione Rosselli per il Corriere della Sera – aggiunge l’esponente politico - tra il 2006 e il 2008 son state 2766 le produzioni ospitate dalle Film Commission regionali con stanziamenti pari a 13,5 milioni di euro dal 2001 al 2009. Solo per dare qualche numero la Commission Piemonte, l’antesignana e la più avanzata, dal 2001 al 2009 ha sostenuto 350 produzioni ma anche le altre Regioni con le loro Film Commission hanno ben compreso l’importanza di concedere contributi per questo settore: la Toscana ha stanziato nel 2009 4 milioni di euro e 5 milioni per il 2010, la Sardegna 1. 300. 000 euro nel 2008, la Sicilia 750. 000 euro negli ultimi due anni, e da ultima la Puglia con la sua attivissima Apulia Commission 1,5 milioni di euro nel 2009. In Friuli esiste addirittura un fondo regionale per l’ audiovisivo cosi come in Lazio dove vengono stabilite anche esenzioni sull’iva per le produzioni che scelgono il Lazio”. “Il rammarico è constatare l’anno zero in Basilicata – afferma ancora Di Lorenzo - nonostante esiste da tempo nei cassetti della Regione una proposta di legge regionale sul cinema che mira proprio a recuperare il tempo perduto attraverso la costituzione di un fondo regionale per produrre e coprodurre opere cinematografiche, televisive e di animazione e nonostante un timido, ma ancora vuoto, passo in avanti rappresentato da un articolo di legge presente nell’ultima finanziaria regionale con il quale si stabilisce la costituzione di un unità interdipartimentale chiamata Film Commission ma si rinvia ad un provvedimento di Giunta regionale di là da venire per riempire di contenuti e stanziamenti tale impegno legislativo”. “Ancora una volta – conclude Di Lorenzo - dobbiamo registrare il ritardo con cui la politica regionale del governo non riesce a comprendere e cogliere per tempo opportunità e prospettive dei nuovi settori di sviluppo e progresso, rimanendo ferma a proclami sterili e politiche fatte di soli annunci”. . |
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PETER GREENAWAY PRESENTA IL SUO LEONARDO DA VINCI A LOCARNO IL REGISTA INGLESE HA COMPIUTO UN SOPRALLUOGO NELLO STORICO BASTIONE VISCONTEO |
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Locarno, (Svizzera) 26 gennaio 2010 - In questi giorni Peter Greenaway, uno dei più significativi cineasti della cinematografia britannica contemporanea, con un posto centrale nel dibattito sul cinema d´autore, noto anche come artista multimediale, ha compiuto un sopralluogo a Locarno in vista di una sua grande mostra ispirata a Leonardo da Vinci che sarà ospitata al Rivellino di Locarno, il bastione rinascimentale che recenti studi attribuiscono al genio universale toscano. Le citazioni leonardesche non sono estranee a Greenaway, basti ricordare il suo L´ultima Cena di Leonardo del 2008, mentre sembra che a Locarno presenti un’edizione dell’opera Le valigie di Tulse Luper-la storia di Moab, articolata su oggetti, musica, video ed effetti speciali, che si impernia attorno al numero 92, il numero atomico dell´uranio, date, eventi e personaggi sono legati a questa cifra. Le 92 valigie che Luper dissemina in giro per il mondo si riempiono durante la sua vita degli oggetti più disparati, ogni valigia ha un numero, e ognuna è un contenitore di ricordi e eventi. Da ognuno degli oggetti contenuti nelle valigie si potrebbe ricostruire la vita del protagonista, durante la quale egli persegue ciò che è il suo maggiore interesse; cercare e catalogare le cose perse, siano esse oggetti, città o persone. All’intervento di Peter Greenaway si accompagneranno opere originali di Leonardo da Vinci, tra cui probabilmente il Foglio del Teatro di Leonardo con i suoi due frammenti, una messinscena riferibile a una committenza di Charles d’Amboise intorno al 1506-1508. L’istallazione di Greenaway e le opere di Leonardo dovrebbero coinvolgere Rivellino, museo di Casorella, e Festival del Cinema. Con questo work in progress e la mostra dedicata a Bob Wilson, regista e video artista statunitense, noto per la collaborazioni con Philip Glass e con numerosi altri artisti, tra i quali William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits e David Byrne, il Rivellino sta dando uno scossone al placido e francamente noioso e convenzionale panorama espositivo ticinese. Più che trattarsi di mostre, si è piuttosto assistito alla nascita di un punto d´irradiazione, che si distingue nello spesso deludente panorama museale d’oggi, dimostrando che privilegiare la qualità delle opere, la selezione di nomi importanti e dinamici, e non di mummie sia pur sacre, e mettere in evidenza il ruolo del team di curatori, studiosi e comunicatori che converge sul Rivellino è una scelta strategica e di successo. Ospitare colossi non è troppo difficile se si dispone di mezzi finanziari adeguati e del massiccio appoggio delle istituzioni, cosa che il Rivellino non ha, ma questa squadra d’intervento rapido della cultura dispone indubbiamente di competenza specifica nell’arte d’avanguardia, visioni ad ampio raggio, professionalità, voglia di fare, saper fare e saper far fare. A Locarno il team del Rivellino spicca per la sua capacità di mettere in atto attitudini che sanno prendere forma, volendo parafrasare un titolo di quel gigante di Harald Szeemann, lo svizzero che ha inventato il modello del "curatore indipendente", cioè un organizzatore di mostre slegato dalle istituzioni museali, un colosso per competenza, innovazione e fervore pionieristico, e per questo Lugano e il Ticino, abitava a Tegna, non gli hanno mai consentito di fare assolutamente nulla. Il Rivellino sta dimostrando di voler produrre un metodo, costruire e sviluppare un progetto pilota che è già di riferimento internazionale. Dal canto suo, Peter Greenaway ha voluto lanciare un suo messaggio a Locarno: “il cinema è la mostra, la mostra è il cinema”. . |
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MONZA,1200 DISEGNI PER RACCONTARE LA VILLA REALE TUTTA L´ICONOGRAFIA RIUNITA PER LA PRIMA VOLTA IN UN VOLUME FORMIGONI: PATRIMONIO DI CONOSCENZE DA RESTITUIRE AI LOMBARDI |
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Milano, 26 gennaio 2010 - Per la prima volta la straordinaria mole di disegni e documenti con cui sono state ricostruite le vicende storiche della Villa Reale di Monza - con i Giardini e il parco - è stata racchiusa in una pubblicazione, a vent´anni di stanza dal primo studio sistematico sul complesso architettonico monzese. Oltre 1200 tra piante, iconografie e bozzetti architettonici, riordinati in periodi differenti, risalenti a un periodo compreso tra i primi dell´Ottocento sino al 1921, nei quali rileggere l´evoluzione della reggia estiva delle corti asburgica, francese e sabauda. Il volume "La Villa, i Giardini e il Parco di Monza nel Fondo Disegni delle Residenze Reali Lombarde", promosso dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Primo Regno d´Italia, insieme a Regione Lombardia e Comune di Monza, è stato presentato oggi in Regione, alla presenza del presidente Roberto Formigoni, da Marina Rosa, curatrice e presidente del Centro documentazione Residenze Reali Lombarde, e Annalisa Maniglio Calcagno, ordinario di Architettura del paesaggio. "Il volume - ha ricordato il presidente Formigoni -, vede per la prima volta la pubblicazione del cosiddetto Fondo disegni delle Residenze Reali lombarde, ovvero di tutta la produzione grafica ottocentesca riguardante la reggia e in particolare il parco napoleonico". "Si tratta - ha aggiunto Formigoni - del frutto di un lavoro paziente e tenace di recupero, restauro, catalogazione e studio grazie a cui ora è possibile accedere a una ricca risorsa documentale di alto valore storico-artistico, con disegni di autentica bellezza". Si possono ammirare, ad esempio, i progetti degli interni della Villa e del Parco con le sue serre, caselli, giardini, boschetti, percorsi fluviali, ponti , mulini e cascine. "Un compendio ricco di immagini affascinanti - ha osservato Formigoni - che ci danno il senso completo del valore della Villa Reale, un autentico gioiello che, sarà presto riportato all´antico splendore e riconsegnato totalmente al pubblico". Una pubblicazione molto importante non solo perché consente per la prima volta di offrire al pubblico un patrimonio di conoscenza fino ad ora accessibile solo a pochi studiosi, ma soprattutto perché si inserisce nella prospettiva della valorizzazione dell´intero complesso della Villa voluto da Regione Lombardia insieme al Ministero dei Beni culturali e ai Comuni di Monza e Milano. L´imponente opera editoriale si pone, inoltre, come la perfetta sintesi di ciò che la Villa Reale rappresenta. "Un luogo - ha detto Formigoni - che ci sta nel cuore e che ci consente di studiare la storia italiana attraverso le bellezza neoclassiche e neobarocche lasciateci in eredità dalla presenza austriaca e francese. Un´occasione per rileggere la storia della Lombardia e della ricchezza di significati di questo monumento e per riaffermare il valore sociale, collettivo e culturale della Villa Reale". "Ci siamo presi carico da tempo del recupero della Villa - ha aggiunto il presidente - che vogliamo diventi la "reggia" di tutti i cittadini lombardi. Per questo stiamo lavorando affinché la Villa Reale ritorni agli antichi fasti, non solo restituendo alla pubblica fruizione i prodotti della creatività e genialità di Piermarini, Canonica, Majnoni, Tarantola e Villamarina, ma diventando un luogo di partecipazione per tutti coloro che hanno a cuore la cultura e l´arte. Un luogo capace di esercitare in pieno un forte richiamo, a livello nazionale e internazionale, che sentiamo radicato profondamente nella nostra storia". . |
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SARDEGNA: BIBLIOTECHE E ARCHIVI LE DOMANDE PER GLI INTERVENTI DI TUTELA DEI BENI LIBRARI E DOCUMENTARI |
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Cagliari, 26 gennaio 2010 - Cagliari, - L´assessorato regionale competente in materia di cultura informa che entro lunedì 1° febbraio potranno essere presentate le domande relative ai contributi e agli interventi per la tutela dei beni librari e documentari: 1. Spolveratura, disinfezione, disinfestazione; 2. Restauro e conservazione; 3. Censimento, catalogazione, inventariazione; 4. Digitalizzazione; 5. Acquisto di attrezzature; 6. Attività di valorizzazione e fruizione del patrimonio librario e documentario antico, raro e/o di notevole interesse storico. Possono beneficiare degli interventi: - le biblioteche e gli archivi di enti pubblici; - le biblioteche e gli archivi di enti privati; - le biblioteche e gli archivi ecclesiastici; - le biblioteche e gli archivi di privati cittadini. Le domande dovranno essere presentate all´Assessorato della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Servizio beni librari, biblioteca e archivio storico regionali, in Viale Trieste n. 137 – 09123 Cagliari. Per quanto riguarda gli interventi sul materiale archivistico, le domande dovranno essere trasmesse anche alla Soprintendenza Archivistica per la Sardegna in Via Marche n. 15/17, 09127 Cagliari, che rilascerà la prevista autorizzazione. L´assessorato ricorda agli interessati che qualora intendano richiedere un contributo sia per la biblioteca che per l´archivio, è necessario inviare una domanda separata. Ulteriori richieste di informazioni potranno essere inoltrate all´indirizzo di posta elettronica del Servizio beni librari, biblioteca e archivio storico regionali pi. Biblioteca. Regionale@regione. Sardegna. It ; o al coordinatore del settore beni librari di Cagliari, dott. Ssa Margherita Usai 070 606 6836. . |
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LE COINCIDENZE SIGNIFICATIVE DA LOVECRAFT A JUNG, DA MUSSOLINI A MORO LA SINCRONICITÀ E LA POLITICA IL NUOVO LIBRO DI GIORGIO GALLI |
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Torino, 26 gennaio 2010 - Tornano finalmente in libreria, in una versione completamente rivista e aggiornata dall´Autore, «Le coincidenze significative» di Giorgio Galli. Galli ci offre l´occasione per rileggere eventi storici, vicini e lontani, con un suggestivo, curioso, intrigante pamphlet in equilibrio tra cronaca, politica, storia d´Italia e costume. Partendo da un concetto definito da Jung nel 1950, quello di sincronicità, Giorgio Galli propone un’analisi della realtà politica italiana e internazionale dell’ultimo secolo, attraverso l’individuazione di «coincidenze significative» fra gli eventi della storia. Esse, secondo lo psicoanalista svizzero, riguarderebbero fatti non vincolati da un rapporto di causa ed effetto (l’uno non è la conseguenza dell’altro) ma caratterizzati appunto da sincronicità (avvengono nello stesso tempo), e che presenterebbero un’evidente comunanza di significato. Muovendo dalla suggestiva intuizione junghiana, Galli individua nelle coincidenze significative il prodotto di un «gruppo di eventi schierati attorno a un centro», la cui decifrazione coincide con il tentativo di mettere ordine in una realtà sempre più difficile da decodificare secondo i canoni tradizionali della causalità. La storia e la cronaca offrono numerosi e sorprendenti esempi di «coincidenze» – quelle che legano Matteotti, Mussolini e Moro, ma anche la strage di piazza Fontana, gli Ufo e il caso Calvi; oppure quelle che caratterizzano la politica estera statunitense da Reagan a Obama, passando per l’attacco alle Twin Towers –, che l’occhio esperto di Galli individua facendo emergere relazioni inattese e «misteriose», ma proprio per questo intriganti. Al lettore l’invito e la sfida a coglierne altre. Dal libro - La vicenda del Banco Ambrosiano ha portato all’attenzione di una sorpresa opinione pubblica rapporti assai stretti tra due istituzioni ritenute in permanente contrapposizione quali il Vaticano e la Massoneria. Forse la sorpresa sarebbe minore se si risalisse ad alcune vicende e connessioni culturali del tempo della Riforma: penso agli studi di Frances Yates sull’Illuminismo dei Rosacroce. Per stare al tema delle coincidenze, partirò dalla prefazione a una piccola antologia preparata due anni fa per un corso all’università di Milano (La ragione di Stato. L’inghilterra e le streghe) su possibili collegamenti tra le radici culturali e le esperienze della «caccia alle streghe», e il pensiero che ha dato origine alla moderna democrazia rappresentativa. Nella conclusione mi ponevo una domanda che poteva sembrare bizzarra e direttamente non attinente al tema: Il papa che con la sua costituzione del 1326 Super illius specula autorizza l’adozione della procedura inquisitiva contro le streghe che egli grandemente temeva, aveva assunto il nome di Giovanni Xxii. Perché il papa più buono e più amato del recente periodo della Chiesa (Giovanni Xxiii) ha voluto ricollegarsi a un predecessore che temeva le streghe e che decretò di inquisirle? Stavo concludendo il corso per il quale era stata preparata l’antologia, allorché si delineò il successo del libro di Umberto Eco Il nome della rosa (che si sarebbe affermato al premio Strega: coincidenza). Il protagonista-narratore inventato da Eco (il monaco Adso di Melk) parla appunto di Giovanni Xxii per dire che egli fu tanto funesto che il suo nome non avrebbe più dovuto essere adottato da nessun pontefice. E infatti non lo fu, fino ad Angelo Roncalli. Se, al di là dell’interpretazione ufficiale della scelta, torniamo alla domanda che mi ero posta, troviamo una tentata risposta («molto dubbia», come si vedrà) in un testo di quello stesso Pier Carpi rimasto amico di Licio Gelli e che lo ha intervistato per conto di «Panorama»: e compare la P2. Nel libro Le profezie di Papa Giovanni. La storia dell’umanità dal 1935 al 2033, pubblicato in quel 1976 che vede al contempo la «solidarietà nazionale» e l’ascesa della P2, Pier Carpi, basandosi sulla testimonianza di un Rosacroce, sostiene che nel 1935, mentre era nunzio in Turchia, Angelo Roncalli fu iniziato a una non meglio definita società segreta. Entrandovi, il futuro papa avrebbe preso il nome di Johannes, Giovanni. Pier Carpi sostiene che il Rosacroce gli fornì i verbali di tre riunioni della società alla quale Johannes avrebbe partecipato e nelle quali formulò, appunto, le sue profezie. Ogni foglio del verbale recava l’intestazione del tempo nel quale si sarebbero svolte le riunioni: «Il cavaliere e la rosa» (mi chiedo se Umberto Eco conosceva questo testo quando pensò alla «rosa» che figura nel titolo del suo libro; se non lo conosceva sarebbe una coincidenza). Nel suo libro Fascismo, massoneria e Chiesa cattolica Gianni Vannoni, che cita quanto narrato da Pier Carpi, osserva: «L’autenticità dell’insieme è molto dubbia, ma riteniamo comunque opportuno segnalare il caso». Si può condividere: dubbio, ma il caso va segnalato, tanto più che quando mi ero posto la domanda su Giovanni Xxiii non conoscevo l’episodio, indicatomi da un mio collaboratore all’università che in precedenza mi aveva sconsigliato di introdurre nella prefazione dell’antologia qual tema apparentemente fuori luogo. Continuo con le coincidenze. Proprio a Giovanni Xxiii si rivolge, nel 1962, Aldo Moro per difendere la sua strategia del centro-sinistra dall’ostilità della gerarchia cattolica. Quando tenterà una strategia analoga nei confronti del Pci, lo stesso Moro incontrerà un’ostilità che, secondo i familiari, ha concorso alla sua tragica fine. A proposito della quale un magistrato a quanto si dice piduista (il procuratore De Matteo) incarica un ufficiale dei carabinieri anch’egli, si dice, piduista (il colonnello Cornacchia) di indagare su Licio Gelli. E sempre secondo i familiari, fu impedito a un pontefice (Paolo Vi) di intervenire più efficacemente per la salvezza di Moro. Vaticano e Massoneria si profilano dunque dietro la vicenda. Se un papa non riuscì a salvare Moro, il suo predecessore (Giovanni Xxiii) lo agevolò nella sua azione politica: è quanto risulta da un’inchiesta di Giancarlo Zizola pubblicata nello scorso maggio da «Panorama». Vi viene citata una lettera di Aldo Moro (3 febbraio 1962) il quale ringraziando il papa conclude: «Chino al bacio del S. Piede, prego voler gradire, Beatissimo Padre, i miei devoti ossequi». Un laico è senza dubbio colpito dall’espressione «Chino al bacio del S. Piede». Tanto più per l’analogia (coincidenza) con un episodio narrato nel libro dell’ex-segretario del partito fascista, Giovanni Giuriati, La parabola di Mussolini nel ricordo di un gerarca. D’intesa col patriarca di Venezia (ruolo che sarà poi di Giovanni Xxiii) cardinal La Fontaine («considerato un santo», scrive Giuriati: come appunto il suo successore), lo stesso Giuriati organizza un incontro tra don Sturzo e Mussolini per tentare «di fondare in Italia una stabile concentrazione antisocialista». L’incontro avviene nell’estate 1921 e la rievocazione inizia così: «Fu introdotto don Sturzo che s’inginocchiò davanti al cardinale (La Fontaine) e fece l’atto di baciargli la pantofola. Fece l’atto: ché il cardinale, con amorevole gesto paterno, lo aiutò a rialzarsi». Questa coincidenza del bacio (per lettera e per tentativo) del piede e della pantofola di due patriarchi di Venezia, in due fasi cruciali a quarant’anni di distanza della politica italiana, è una coincidenza tanto più significativa se si pensa che Moro e Sturzo sono considerati due campioni dell’autonomia politica dei cattolici nei confronti della gerarchia ecclesiastica. Nel libro di Giuriati si insiste particolarmente sulla Massoneria come organizzatrice di complotti contro il fascismo. L’argomento (coincidenza) si ritrova nel recente libro del dirigente dell’Archivio centrale dello stato, Gaetano Contini, La valigia di Mussolini. Egli sostiene che il duce portava con sé verso la Svizzera non già documenti misteriosi e compromettenti per altri, ma semplicemente quelli che giustificavano la sua azione politica dal primo dopoguerra in poi. Tra questi, significativi testi concernenti una supposta congiura antifascista a cavallo del delitto Matteotti, nella quale avrebbe avuto un ruolo di primo piano la Massoneria. Proprio sul paragone tra «delitto Matteotti» e «delitto Moro» insiste il «Corriere della Sera» del periodo piduista. Un paragone strano, se si pensa che il «delitto Matteotti» è per la storiografia un delitto di Stato, coinvolgente responsabilità dell’esecutivo, mentre il «delitto Moro» è diretto contro «il cuore dello stato», per usare l’espressione del partito armato. Che Moro sia rimasto vittima di un complotto per connivenze al vertice del potere è la tesi adombrata dalla famiglia. L’apparentemente incongrua analogia del «Corriere» può acquistare significato diverso ora che si legge che la P2 può essere collegata alla vicenda. E proprio la lista della P2 suscita il primo stupore quando si apprende che sono massoni non pochi uomini politici cattolici. E massone – anche se, sosteneva, non della P2, nella quale figurava – era, per sua ammissione, Roberto Calvi. Chi poteva pensare che lo fosse il presidente del Banco Ambrosiano, la «banca dei preti» per definizione, la banca del Vaticano e del culturalmente vivo cattolicesimo lombardo? Le coincidenze portano dunque lontano. Dalla persecuzione contro le «streghe», dalla scelta del nome di un pontefice, sono arrivato alla sequenza Giovanni Xxiii, Moro, P2, Massoneria, Matteotti, complotti. Si può aggiungere che il Mussolini socialista si batte per l’incompatibilità tra iscrizione al partito e appartenenza alla Massoneria. Il Mussolini fascista attribuirà a questa organizzazione i complotti contro di lui, da quello dell’uccisione di Matteotti (che affermò sempre di non aver voluto) a quello del 25 luglio (Badoglio era massone; come, forse, Vittorio Emanuele Iii). Matteotti, Mussolini, Moro: i tre leader politici italiani uccisi in questo secolo. Tre iniziali in «Emme»: come Morte, come Mistero. E come Massoneria. Forse vale la pena di riflettere su altre possibili coincidenze di tre determinanti momenti politici: 1924, 1945, 1978. L´autore - Giorgio Galli è stato docente di storia delle dottrine politiche presso l’Università degli Studi di Milano. Tra le sue numerose opere ricordiamo: Il decennio Moro-berlinguer. Una rilettura attuale (2006), Enrico Mattei: petrolio e complotto italiano (2005), Hitler e il nazismo magico (2005), Piombo rosso. La storia completa della lotta armata in Italia dal 1970 a oggi (2005), I partiti politici italiani (1943-2004). Presso le Edizioni Lindau ha pubblicato La magia e il potere (2004) e La venerabile trama (2007). Edizioni Lindau pp. 200, euro 18. . |
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LA GLORIA È IL SOLE DEI MORTI DI MASSIMO NAVA IN VISTA DEI FESTEGGIAMENTI PER L’UNITÀ D’ITALIA, LE VICENDE DEL RISORGIMENTO RACCONTATE DA UNA PROSPETTIVA INEDITO |
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Torino, 26 gennaio 2010 - Il Romanzo - Parigi, autunno 1872. Un anziano generale bussa alla porta di un appartamento borghese, al 26 di rue Jacob. È la casa di suo nipote, Maurice, figlio del fratello Alexandre, morto sette anni prima. Il generale è un uomo stanco, viene da lontano. È stato soldato e marinaio, ha combattuto le guerre di Indipendenza e a fianco di Garibaldi, con i Mille; ha navigato gli oceani fin dall’adolescenza. Prima di morire, vuole lanciarsi in un’ultima impresa: costruire una nave mercantile, attraversare il canale di Suez appena inaugurato e avviare commerci nelle Indie olandesi. Per questo, lascia la famiglia e volta le spalle agli onori militari. Per inseguire il suo sogno, ha bisogno dell’aiuto di Maurice. Zio e nipote quasi non si conoscono, si osservano con distacco. Ma la forza del sangue avrà la meglio. Perché il generale non è un uomo qualunque: è Nino Bixio. Porta addosso le cicatrici delle grandi battaglie dell’Ottocento e combatterà ancora dall’altra parte del mondo. Dalla rievocazione dell’impresa dei Mille alla descrizione della Francia di Napoleone Iii, rivoluzionaria e imperiale, eccitante e mondana; dalla leggendaria America dei primi pionieri fino alle drammatiche avventure di Nino nei mari del Sud, La gloria è il sole dei morti tratteggia un affresco che abbraccia mezzo secolo e cinque continenti. Raccontando le donne e le guerre, le rivoluzioni e i sogni di Nino e dei suoi due fratelli - l’importante e raffinato Alexandre, amico di Dumas, e il coraggioso gesuita Joseph, emigrato in California, distanti nello spazio e negli ideali ma a lui accomunati da un segreto afflato - Massimo Nava li trasforma negli indimenticabili protagonisti di un romanzo vivissimo e appassionante. Che parla al lettore di oggi la lingua universale dell’ambizione e del fallimento, parla della guerra fra speranza e destino, del desiderio sempre risorgente di cambiare le proprie sorti e quelle del mondo. Ponte Alle Grazie editore. L’autore - Massimo Nava è editorialista e corrispondente per il Corriere della Sera da Parigi. È stato inviato in Italia e corrispondente di guerra. Ha seguito importanti avvenimenti internazionali: la caduta del Muro di Berlino, il genocidio in Ruanda, i conflitti in Jugoslavia, Kosovo, Irak, Indonesia, Filippine,timor Est. È autore di Germania/germania (1990), Carovane d’Europa (1992), Kosovo c’ero anch’io (1999), Milosevic, la tragedia di un popolo (2001), Imputato Milosevic (2003), Vittime. Storie di guerra sul fronte della pace (2004), Sarkozy, l’uomo di ferro (2007), Désir de France (Michalon, 2007). Da Vittime è stato tratto in Francia lo spettacolo teatrale Mir Mir. . |
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DIMENTICA I DUE DI PICCHE DIVENTA UN ASSO DI CUORI MAI PIÙ SOLI IN AMORE! / I CONSIGLI DEL TRAINER DELLA SEDUZIONE ANDREA FAVARETTO |
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Torino, 26 gennaio 2010 - «Se saprete leggere tra le righe di questo libro potrete imparare non solo a conquistare una donna, ma a conquistare un interlocutore in genere, di qualsiasi sesso, età o livello sociale e in qualsiasi contesto. Le abilità di un seduttore, d’altra parte, altro non sono che le abilità che rendono attraente chiunque nei confronti di chiunque! La seduzione è un gioco e in quanto tale divertente. Divertitevi con Andrea a scoprire tutte le armi che avete a disposizione, capendo meglio voi stessi e la natura umana. » Roberto Re . Se pensi che per sedurre servano il phisique du rôle, l’abbronzatura, i soldi, gli abiti firmati, la carriera, le amicizie giuste, un certo tipo di macchina, magari una grande fortuna… ti sbagli!!! A tutti è capitato nella vita di attirare qualcuno. È una caratteristica innata, che ogni bambino possiede, e che nel corso dell’esistenza viene sviluppata da alcuni e trascurata da altri. Ci sono persone che sembrano istintivamente seduttive. Le guardi e qualcosa ti colpisce, ti prende. Entrano in una stanza affollata e, nel giro di poco, qualcuno si sente attratto da loro. Sono dotate di un carisma e di un’energia particolari, sembrano emanare un fluido magnetico che affascina chi sta loro accanto. Possono essere uomini o donne, le si incontra per lavoro o per piacere, ne può nascere un semplice scambio di battute, una passione incontrollabile o la storia della vita. E tutto ciò è indipendente dal sesso, dall’età, dalla professione o dalla posizione sociale. Anche dentro di te c’è un enorme potenziale di seduzione, devi soltanto scoprire e utilizzare le risorse che già possiedi e che non hai ancora saputo sfruttare completamente. In questo libro troverai quanto serve per far emergere le tue qualità e per scegliere e attuare le strategie grazie alle quali potrai conquistare le persone che desideri. Con Andrea Favaretto riuscirai a diventare un vero Asso di cuori! «Tutti gli errori che si potevano commettere con le donne io li ho commessi. Di due di picche ne ho collezionati tanti in passato! Per questo so cosa si prova e so descriverlo molto bene. Poi, un giorno, nel momento in cui ho avuto la possibilità di capire come funziona il gioco della seduzione, tutto è cambiato! Io sono cambiato. » Andrea Favaretto. E le donne? Perché dovrebbero leggere questo libro? Uno degli aspetti più interessanti e affascinanti del lavoro di trainer di Andrea Favaretto è aiutare le donne a scoprire il mondo maschile. L’esigenza che spinge molte a rivolgersi a questo brillante trainer è quella di comprendere come ragiona, pensa e vive un uomo. E anche quella di capire come comportarsi in sua presenza, come mandargli i messaggi giusti, senza spaventarlo da un lato e senza suscitare equivoci fraintendimenti dall’altro. Questo libro offre una ricca serie di spunti riguardo al mondo maschile grazie ai quali ogni donna potrà diventare un’autentica Regina di cuori, oppure la preda preferita del proprio Lui. Il gioco della Seduzione tra Marte e Venere non è mai stato così intrigante! Andrea Favaretto, nato a Pavia nel 1973, trainer di corsi di motivazione, comunicazione persuasiva, vendita e Pnl, da 14 anni si occupa di formazione e sviluppo personale e si è affermato come uno tra i massimi esperti nel campo della Seduzione in Italia. Per anni senior trainer e head coach di Hrd Training Group, la società di Roberto Re, è fondatore e master trainer di Nlp Results. Nel corso degli anni decine di migliaia di persone hanno partecipato ai suoi corsi. Ha formato le risorse di svariate aziende tra le quali Mcdonald’s, Omnitel, Kerastase, Xerox, Ina Assitalia, Lancôme, Fondocasa, Esprinet, Fastweb, Silverstar, Saunier Duval, Re/max, Prumerica, Tecnocasa, Gruppo Marcegaglia, Bmw, Veratour, Euler Hermes, Numerica. È stato ed è attualmente coach di imprenditori, dirigenti, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport. Ha svolto interventi in svariate convention aziendali e in numerosi istituti scolastici. Le competenze e l’esperienza sviluppate in questi anni e la sua versatilità, unite a capacità comunicative non comuni, fanno di Andrea uno dei professionisti più ricercati nel mondo della formazione. Andrea Favaretto è anche autore di otto Dvd sulla Pnl. Edizioni Anteprima, Pagine 200 / euro 14,00. . |
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MATERA: GUIDA AGLI INSETTI DEL PARCOMURGIA |
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Matera, 26 gennaio 2010 - Giovedì 28 gennaio, alle ore 18, a Matera, nella sede del Circolo “La Scaletta”, in via Sette Dolori, si terrà la presentazione dei volumi la “Guida agli insetti del Parco della Murgia Materana” di Eustachio Tarasco e Oreste Triggiani dell’Università di Bari e “Gli insetti e gli altri animali nella tradizione popolare materana” di Giuseppe Gambetta. I due volumi sono inseriti nella collana “Parcomurgia” edita dall’Ente Parco della Murgia materana. “La Guida agli insetti del parco impreziosisce la “Collana Parcomurgia” e va ad arricchire quel patrimonio di conoscenza indispensabile per attuare corrette politiche di tutela e conservazione della natura”, scrive nell’introduzione Roberto Cifarelli, presidente dell’Ente Parco. E aggiunge: “Non nascondo l’emozione nel ricordare Biagio Mattatelli, cara persona, amica del Parco e amico della terra e della natura, che ha volontariamente animato questo lavoro fin quando gli è stato concesso. Senza il necessario contributo di passione che ha accompagnato la competenza in tutto il percorso di studio, questa Guida alla entomofauna non avrebbe mai visto la luce; di questo sono grato agli Autori ed in particolare a Eustachio Tarasco, materano amante della propria terra e delle proprie radici. L’ente decise di promuovere l’indagine sugli insetti del parco nel mentre portava a compimento il lungo iter approvativo del Piano del Parco, eredità del lavoro guidato dall’architetto Lorenzo Rota e svolto negli anni su impulso dei comuni di Matera e Montescaglioso. Lo fece nella consapevolezza che occorreva aggiungere ai già ottimi studi alla base del Piano quegli approfondimenti scientifici, tecnici e storici, relativi alle “emergenze” naturalistiche e storiche, per migliorarne l’impostazione. Ecco quindi che nasce la “Collana Parcomurgia” di cui fanno già parte importanti testi quali la Guida alla flora di Gambetta e Medagli e Il patrimonio rurale del materano di Mario Tommaselli”. . |
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BOLZANO: ORCHESTRA SINFONICA GIOVANILE: STEPHEN LLYOD CONFERMATO DIRETTORE ARTISTICO |
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Bolzano, 26 gennaio 2010 - Stephen Lloyd fino al 2013 resterà direttore artistico dell´Orchestra sinfonica giovanile. `Il direttore originario dell´Australia e residente a Bressanone è uscito vincitore dal concorso al quale erano state presentate undici candidature. Lloyd guiderà pertanto l´orchestra di 80 elementigiovanile anche per i prossimi tre anni di lavoro, ovvero per il periodo 2010/11 - 2012/13. Fondata nel 2006 in via sperimentale con sede a Bressanone per sostenere giovani talenti musicali l´Orchestra sinfonica giovanile dell´Alto Adige è divenuta una realtà consolidata in cui suonano fino a 90 giovani musicisti di età compresa fra i 14 ed i 24 anni. Le prove si svolgono nei fine settimana e nelle ore libere da lezioni durante l´anno scolastico; ogni anno si tengono dai due ai cinque concerti conclusivi, un concerto di musica da camera ed un concerto per studenti. Dall´avvio dell´attività e fino al prossimo anno 2009/10 l´orchestra è diretta dal punto di vista artistico da Stephen Lloyd ed Irene Troi. L´orchestra viene finanziata tramite la Ripartizione cultura tedesca della Provincia; la direzione organizzativa spetta all´Istituto per l´educazione musicale in lingua tedesca e ladina che è responsabile per l´orchestra assieme all´Istituto per l´educazione musicale in lingua italiana, il Conservatorio, le tre Intendenze scolastiche, la Libera Università di Bolzano e la stessa Ripartizione cultura tedesca. Dopo la fase sperimentale gli enti gestori dell´orchestra avevano deciso di mettere a concorso la direzione artistica per tre anni, ovvero dal 2010/11 al 2012/13. Undici le candidature pervenute; tre dei candidati erano stati chiamati per un colloquio ed una prova pratica di direzione orchestrale. La decisione della commissione esaminatrice, avvenuta a fine anno, è caduta in favore di Stephen Lloyd, che dirige l´orchestra assieme ad Irene Troi fin dall´inizio. Attualmente i giovani orchestrali stanno preparando la stagione privamerile di concerti che si svolgeranno venerdì 19 febbraio 2010 alle ore 20. 00 presso il Forum a Bressanone, sabato 20 febbraio 2010 all´Auditorium Haydn a Bolzano e domenica 21 febbraio 2010, alle ore 18. 00 presso il Kurhaus a Merano. . |
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MILANO, TAVOLA ROTONDA: LA PRODUZIONE SERICA ALL’EPOCA DEI VISCONTI E DEGLI SFORZA: UN MODELLO DI TECNOLOGIA E IMPRENDITORIALITÀ A CONFRONTO CON LA REALTÀ CONTEMPORANEA |
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Milano, 26 gennaio 2010 - In occasione della mostra Seta Oro Cremisi. Segreti e tecnologia alla corte dei Visconti e degli Sforza, in corso al Poldi Pezzoli fino al 21 febbraio, l’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda e la casa-museo di via Manzoni, in collaborazione e con il sostegno di Camera di Commercio di Milano, organizzano una tavola rotonda per approfondire alcuni tra i temi più significativi legati alla produzione serica. Martedì 26 gennaio, dalle 14. 30 alle 18. 00, nella Sala delle Colonne di Palazzo dei Giureconsulti, studiosi di storia economica, dell’arte e del tessuto ed esponenti del mondo tessile contemporaneo si confrontano sui meccanismi che hanno spinto i Visconti e gli Sforza a creare un nuovo settore produttivo, cogliendo dall’esterno gli elementi utili per innovarsi. Un parallelismo con l’attuale periodo storico – economico: anche oggi, come allora, Milano si pone come una città in forte dialogo con l’innovazione e la sperimentazione, capace di attrarre competenze tecniche specializzate e di sviluppare tecnologie sofisticate. Un modello imprenditoriale positivo che dal Quattrocento arriva ai giorni nostri, ponendo le basi per una riflessione sul futuro del settore tessile lombardo, italiano ed europeo. Studiosi ed esperti discutono di tecnologia, dell’apparato organizzativo e commerciale e dell’imprenditoria femminile per aprire un interessante dibattito e offrire l’occasione di riflettere sulla situazione contemporanea messa a confronto con il prestigioso passato, dal Quattrocento ad oggi. . |
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BENI CULTURALI GESUITI IN SARDEGNA: CONCORSO FOTOGRAFICO PER CELEBRARE 450° ANNIVERSARIO |
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Cagliari, 26 Gennaio 2010 - Nell´ambito delle manifestazioni celebrative per il 450° anniversario della presenza dei Gesuiti in Sardegna, l´assessorato dei Beni culturali e la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, promuovono il concorso fotografico "Spazio/spirito" destinato, in particolare, a giovani fotografi under 35. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Cvx (Comunità di vita cristiana) di Cagliari, punta alla valorizzazione del messaggio di Sant’ignazio di Loyola attraverso la rappresentazione dei luoghi e forme dell’Ordine dei Gesuiti in Sardegna. Il concorso, che scadrà il prossimo 15 marzo, prevede le due sezioni “Luoghi di preghiere” e “Luoghi di memorie”, intesi quali spazi interiori e contemplativi. Una giuria apposita selezionerà il materiale fotografico e i nominativi dei 12 finalisti saranno comunicati entro il 15 aprile 2010. Alle opere sarà dedicata una mostra allestita nella Chiesa di San Saturnino, a Cagliari, e in occasione dell’inaugurazione del percorso espositivo, il 15 maggio, verrà proclamato il vincitore del concorso che avrà diritto ad un premio di 2. 500 euro. La segreteria organizzativa del concorso, che ha sede nella Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna in via Enrico Sanjust a Cagliari, è a disposizione per le informazioni sui termini e sulle modalità del concorso. Le manifestazioni “ignaziane”, che rientrano tra le attività finanziate dall’assessorato dei Beni culturali per celebrare le figure dei protagonisti della storia e della cultura della Sardegna, proseguiranno nei prossimi mesi con l’organizzazione di un “percorso culturale” tra i principali siti gesuitici (Sassari, Alghero, Bosa, Nuoro, Oliena, Iglesias, Musei e Cagliari) accompagnato da una mostra itinerante allestita con fotografie antiche e storiche di persone, gruppi e luoghi legati alla presenza dei gesuiti nell’isola. “E’ un’iniziativa – ha spiegato l’assessore dei Beni culturali Maria Lucia Baire - che coinvolge anche i piccoli centri della Sardegna dove la formazione e l’educazione gesuitica hanno lasciato un segno”. Http://www. Regione. Sardegna. It/documenti/1_46_20100125142244. Pdf . |
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BARI: MOSTRA DARWIN.POSITIVO IL BILANCIO |
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Bari, 26 gennaio 2010 - E’ molto positivo il bilancio della mostra Darwin in corso al Castello svevo di Bari promossa dalla Regione Puglia. Oltre 30mila i visitatori, 700 le classi intervenute, 18mila gli studenti coinvolti, senza contare il tutto esaurito delle prenotazioni per le attività didattiche rivolte alle scuole e i contatti registrati sul portale della mostra che superano i 1500 giornalieri. “La mostra su Darwin si è rivelata un evento culturale in grado di accrescere l’appeal della nostra regione e mi piace pensare che, soprattutto, ai ragazzi sia arrivato il messaggio del ‘viaggio’ quale mezzo fondamentale di conoscenza e di crescita”, dichiara Magda Terrevoli, assessore regionale al Turismo facendo un bilancio a due mesi dall’apertura dell’esposizione che si concluderà il prossimo 15 febbraio. “Abbiamo deciso di sostenere la mostra perché le politiche turistiche del governo Vendola da tempo hanno puntato ad un’offerta innovativa e diversificata orientata a destagionalizzare i flussi dei vaggiatori”. “E’ nostra convinzione che la cultura è in grado di accrescere il successo delle destinazioni turistiche, e per scelta fatta ci danno ragione le decine di migliaia di visitatori che - sono certa - oltre ad apprezzare la mostra dei fenomeni naturali sull’evoluzione della specie, hanno sicuramente visitato Bari e il territorio circostante e apprezzato le bellezze naturalistiche, architettoniche ed enogastronomiche che rendono l’offerta pugliese unica”, ha concluso l’assessore Terrevoli. . |
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XIII° CHIASSO JAZZ FESTIVAL COMO, SALA BIANCA TEATRO SOCIALE – 30 GENNAIO 2010, CHIASSO, SPAZIO OFFICINA - 4, 5, 6 FEBBRAIO 2010 FUEGO! |
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Chiasso, 26 gennaio 2010 - Si svolgerà nei giorni 4, 5, 6 febbraio 2010 il tredicesimo Festival Jazz di Chiasso, con un’anteprima a Como il 30 gennaio: quattro serate e una decina di concerti, a Chiasso nello Spazio Officina appositamente allestito per l’occasione, a Como presso la Sala Bianca del Teatro Sociale. Dopo le edizioni degli scorsi anni dedicate al jazz del nord, al jazz ‘freddo’ e ‘free’, espressione della ricerca ‘black’ tra gli anni Sessanta e Settanta, e alle alchimie tra musica e scienza dei ‘Buchi neri’ dell’ultima edizione, il tredicesimo Chiasso Jazz Festival – non a caso intitolato “Fuego!” - è orientato verso un jazz meno cerebrale, più ‘caldo’, latineggiante. Lo sguardo del comitato organizzatore è virato verso quelle forme e contaminazioni musicali provenienti dall´America latina, dall’Africa e da paesi come l´Argentina, il Brasile, Cuba, ovvero verso quelle regioni e popolazioni che hanno offerto un importantissimo contributo alla storia del jazz e alle sue evoluzioni contemporanee. “Fuego!”, annuncia dunque il jazz più ‘caliente’, emozionante e passionale, interpretato, come forse direbbe Nietzsche, ‘con il cuore e il sangue’. Il jazz nasce ‘caldo’. Il blues, radice primaria del jazz, è un canto di sentimenti. Le improvvisazioni afro-americane dei primi periodi sono vibranti e appassionate. Ma quelle sonorità ormai lontane riverberano ancora nel nostro tempo. Le quattro serate di intenso jazz annoverano una decina di concerti, un flusso di musica che trasforma ogni nota in un’espressione di vibrante canto dell’anima, ‘fuoco’ purificatore e rigeneratore che scaturisce dall’irriducibile crogiuolo di culture e sensibilità, di vita vissuta e di esperienze che si fondono nell’istante della performance. Tra gli astri che figurano nel programma della tredicesima edizione spicca il leggendario Gato Barbieri, l’irruente sassofonista divenuto celeberrimo in ogni parte del mondo per la colonna sonora del film Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, che gli valse un Grammy Award. Nelle tre serate del Festival, accanto a lui figureranno altre vette della scena musicale contemporanea, come i percussionisti Hamid Drake, Manu Katché, Tony Allen con le loro rispettive formazioni. Una significativa presenza del jazz rossocrociato, com’è di consuetudine del Festival, è marcata dall’orchestra Imperial Tiger e dagli Scope. Mentre gli italiani pluripremiati Quintorigo offriranno un appassionato omaggio a Charles Mingus, forti della voce di Maria Pia De Vito, l’unica musicista ad aver ottenuto per due anni consecutivi il prestigioso riconoscimento Top Jazz della rivista Musica Jazz. Conclude al lunga kermesse musicale la più impetuosa voce soul del momento, l’inglese Alice Russell. Non mancherà, ancora una volta, l’importante prologo al Teatro Sociale di Como dove, nella Sala Bianca, potremo ascoltare il duo Luciano Biondini & Javier Girotto, una simbiosi musicale densa di calore latino e di poesia. In occasione del Festival sarà allestita una ‘tensostruttura’ esterna collegata allo Spazio Officina, che conterrà la sala ristorante e bar. Gli spazi interni saranno curati nella scenografia e nell’arredamento da un gruppo di giovani studenti dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, in collaborazione con l’artista visivo Curt Walter. Come è ormai tradizione, particolarmente raffinato sarà il connubio tra jazz e cucina, tra musica ed enologia; in un clima avvolgente, da jazz club, saranno serviti fino a tarda ora piatti curati, menu accattivanti a tema e prelibatezze eno-gastronomiche che si accompagneranno piacevolmente alla ricca offerta musicale. . |
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MILANO COME BROADWAY. PER LA PRIMA VOLTA IN CITTÀ IL MUSICAL “CATS” IN ITALIANO |
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Milano, 26 gennaio 2010 - Milano come Broadway. La versione italiana del celebre musical “Cats” arriva per la prima volta in città con il patrocinio del Comune. Il capolavoro di Andrew Lloyd Webber su testi di Thomas Stearns Eliot, in scena all’Allianz Teatro dal 27 gennaio al 14 febbraio, è stato presentato a Palazzo Marino dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dall’assessore agli Eventi Giovanni Terzi e dall’assessore all’Arredo, Decoro urbano e Verde Maurizio Cadeo. “I più piccoli potranno conoscere da vicino i personaggi di Cats - ha annunciato il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri - alla presentazione del libro ‘Musical, che passione’ in due diversi appuntamenti aperti alla città. Per l’occasione, abbiamo reso disponibile una cartolina-sconto del 40% sul biglietto d’ingresso nelle recite del 4 e 11 febbraio”. “Dopo il successo di musical come La Bella e la Bestia e We Will Rock You - ha commentato l’assessore agli Eventi Giovanni Terzi - Milano ospita Cats, un’altra grande produzione che ha segnato la storia della musica mondiale con numeri da record per quanto riguarda repliche, spettatori e incassi. Uno spettacolo per tutti, che cattura la fantasia dei più piccoli e riesce a far riflettere gli adulti”. “Dopo aver incantato milioni di spettatori in 250 città del mondo ed essere stato tradotto in ben dieci lingue, il musical Cats approda finalmente all’Allianz Teatro di Assago in italiano – ha detto l’assessore ad Arredo, Verde e Decoro urbano Maurizio Cadeo -. Un’occasione unica per permettere a tanti milanesi di assistere a uno spettacolo emozionante e far conoscere il prezioso lavoro che ogni giorno compie il nostro Parco Canile-rifugio per proteggere e curare moltissimi gatti randagi raccolti nelle vie della città”. . |
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“LE STRADE DEL TEMPO” IL NUOVO DISCO DE “LE VIBRAZIONI” |
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Milano, 26 Gennaio 2010 - A tre anni di distanza da “Officine Meccaniche”, il 22 gennaio 2010 è uscito “Le strade del tempo”, il nuovo album di inediti de Le Vibrazioni, pubblicato su etichetta Rca - distribuzione Sony Music. Anticipato dal singolo “Respiro”, dall’11 dicembre in vetta alle classifiche radiofoniche, “Le strade del tempo” è il quarto lavoro della band milanese partorito dalla lucida follia di Francesco Sàrcina (voce e chitarra), Stefano Verderi (chitarra e piano), Alessandro Deidda (batteria e percussioni) e Emanuele Gardossi (basso), prodotto da Marco Trentacoste. Davide Rossi, già arrangiatore e orchestratore per i Coldpaly ha curato gli archi, sapore inusuale per i menu della band milanese, così come è originale l’intervento di Cecilia Chailly con la sinuosità della sua arpa (in “Le Sirene del mare” e “Come ieri”). Se si aggiunge l’apparizione furtiva del synth e del pianoforte si coglie il senso di una ricchezza che mai prima d’ora Le Vibrazioni avevano regalato al loro pubblico. Con questo lavoro Le Vibrazioni dimostrano ancora una volta di essere uno dei pochi casi in Italia di artisti in grado di conciliare il successo discografico al rock ricercato e allo stesso tempo alla profondità dei testi, capaci di offrire continui spunti di riflessione sull’esistenza dell’uomo, sull’amore, sulla natura, sul mondo, e, soprattutto, rispolverando la formula del “concept album”, sul valore del tempo. Un profilo piuttosto inedito per il panorama musicale italiano, tipico solo di poche, leggendarie, band internazionali: quelle che hanno scritto il rock degli anni ’70, quelle stesse che hanno costituito le radici musicali e artistiche del gruppo. “Le strade del tempo” ha infatti un suono che guarda lontano: è un percorso immaginifico, un sogno rock fatto di emozioni nette, precise, che colpiscono dritte alla gola. Il risultato è una nuova pagina di rock, quella degli anni ’10, fatto di sogno, forza e colori. Questa dimensione creativa e onirica del vivere e del fare musica che contraddistingue Le Vibrazioni trova la sua trasposizione visiva proprio nel videoclip di “Respiro”. Nato dalla collaborazione tra Roberta Maddalena (aka Biró), visual artist, e lo studio di animazione Alienatio, è un avventuroso viaggio animato, che, partendo da un gesto banale eppur vitale come il respiro, attraversa mondi interiori, il fluire del tempo, le sfide della natura, mettendo a dura prova il proprio coraggio e il volere degli Dei: quest’ultimi hanno i volti “marmorei” dei componenti del gruppo. Ma lo stretto rapporto che da sempre caratterizza Le Vibrazioni e il mondo dell’audiovisivo non si ferma qui. “Respiro”, ancor prima della sua uscita, è stato colonna sonora della campagna pubblicitaria internazionale dei profumi Dsquared² He Wood e She Wood, mentre “Va così” sarà il tema portante di “Laria”, film con protagonista Valeria Golino che uscirà nelle sale cinematografiche a metà 2010, per la regia di Valerio Jalongo. “Le strade del tempo” è il quarto disco di inediti della band che dal 2003 con i precedenti “Le Vibrazioni” e “Le Vibrazioni Ii” (2005), ha collezionato numerosi riconoscimenti e dischi d’oro e di platino. Stessa sorte ha avuto “Officine Meccaniche” (2006), mentre nel 2008 hanno pubblicato la raccolta live “En vivo” su cd e dvd che conteneva anche la hit “Insolita”, brano di punta della colonna sonora del film “Colpo d’occhio” di Sergio Rubini che per la prima volta ha firmato anche la regia del relativo videoclip. In cinque anni hanno collezionato circa 500 concerti, e nel 2010 il gruppo si appresta a festeggiare il decennale di attività live. Da marzo 2010 Le Vibrazioni saranno in tour con Barley Arts, l´agenzia che nel 2003 per prima ha creduto nell´indiscutibile talento live della band e li ha seguiti in una crescita artistica e di popolarità di proporzioni uniche. La serie di concerti nei club che sancisce il nuovo sodalizio di Barley Arts e Le Vibrazioni comincia il 18 marzo all´Hiroshima di Torino, seguito dal Live di Trezzo (Mi) il 19, per poi essere il 20 al Vidia di Cesena, al Vipers di Firenze il 25, al New Age di Roncade (Tv) il 26 e al Tunnel di Reggio Emilia il 2 aprile. . |
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