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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Novembre 2010
UE: MISURE ENERGICHE PER UNA GOVERNANCE ECONOMICA PIÙ EFFICACE  
 
Bruxelles, 8 novembre 2010 - I capi di Stato o di governo dell´Ue hanno preso decisioni importanti per rafforzare l´euro nella riunione svoltasi a Bruxelles il 28 e 29 ottobre. Hanno approvato la relazione finale della task force sulla governance economica e hanno convenuto sulla necessità di istituire un meccanismo permanente di gestione delle crisi per la zona euro. "Con l´approvazione della relazione della task force e la decisione sulla via da seguire per istituire il meccanismo di gestione delle crisi per la zona euro, il Consiglio europeo ha stretto un solido patto per rafforzare l´euro. È una delle decisioni più importanti che abbiamo preso negli ultimi mesi," ha detto Herman Van Rompuy. L´innovazione più importante è l´istituzione di un nuovo quadro di sorveglianza macroeconomica che rilevi l´emergere di squilibri e di rischi, comprese divergenze nella competitività. La responsabilità di bilancio sarà a sua volta rafforzata nell´ambito di un patto di stabilità e crescita più incisivo. Stando alle nuove norme, sanzioni graduali potranno intervenire in una fase più precoce del processo di sorveglianza del bilancio. Si terrà conto anche del debito pubblico, oltre che del criterio del disavanzo. Inoltre, il Consiglio europeo ha approvato l´istituzione di un meccanismo permanente di gestione delle crisi per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro. Il presidente Herman Van Rompuy avvierà consultazioni con gli Stati membri su una modifica limitata del trattato necessaria per istituire tale meccanismo. Il Consiglio europeo ha inoltre stabilito le priorità dell´Ue per il prossimo vertice del G20 a Seoul. Alcuni dei temi in discussione sono la sostenibilità finanziaria, l´alto tasso di disoccupazione e l´imprevedibilità dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali. L´ue sottolineerà a Seoul l´esigenza di mantenere aperti i mercati e di adottare un´agenda per lo sviluppo orientata alla crescita. Sarà altresì sollevata la questione della riforma del Fondo monetario internazionale. Infine, i leader hanno discusso la preparazione della conferenza di Cancún sui cambiamenti climatici e i messaggi fondamentali dell´Ue destinati ai prossimi vertici con gli Stati Uniti, la Russia e l´Ucraina.  
   
   
MARCHIO DEL PATRIMONIO EUROPEO: RAFFORZARE IL SENSO DI APPARTENENZA  
 
Bruxelles, 8 novembre 2010 - La settimana scorsa la commissione Cultura del Parlamento ha dato il suo via libera al marchio europeo del patrimonio, un´iniziativa volta a promuovere il senso di appartenenza, la coesistenza nella diversità, l´educazione e i simboli della cultura europea. L´idea, proposta dalla Commissione il 9 marzo scorso, è di valorizzare i siti che hanno marcato la storia dell´Europa e la sua integrazione. Chrysoula Paliadeli, relatrice, socialista greca, ci spiega come funzionerà il nuovo marchio. Onorevole Paliadeli, quali sono gli obiettivi della proposta? Il primo obiettivo è una maggiore coesione fra cittadini di paesi diversi, specialmente i giovani. La cultura unisce le giovani generazioni - il programma Erasmus ne è un esempio - e fa sentire le persone parte di una comunità, pur con le proprie differenze. Inoltre il marchio darà l´occasione a diversi paesi di cooperare, per esempio se la Francia e la Germania vogliono proporre un sito che riflette una stessa idea, potranno farlo insieme. E´ un´iniziativa che mira a colmare il fossato fra cittadini e istituzioni Ue. Ma non è la stessa cosa che il Patrimonio dell´Umanità dell´Unesco? No, è diverso. L´unesco riconosce i monumenti e le idee per il loro valore architettonico, estetico o naturale. Il marchio europeo sarà una cosa più simbolica, in relazione a valori e idee come la democrazia, la libertà, la diversità, piuttosto che la bellezza. Come faranno certi siti a guadagnarsi il marchio? Verranno proposti dai governi, poi un panel di 13 esperti europei valuterà i candidati. Sarà un panel di studiosi, architetti, sociologi, storici...La partecipazione da parte degli Stati sarà volontaria, e le candidature dovranno rispettare i requisiti principali: simbolicità del sito, valore educativo, coesione, e possibilità di avvicinare i cittadini all´Europa.  
   
   
5° RAPPORTO EUROPEO SULLA COESIONE UE (POLITICA REGIONALE)  
 
Milano, 8 novembre 2010 - In occasione dell´adozione del 5° Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale, la Commissione europea invita giornalisti, autorità, stakeholders e pubblico a una sessione di informazione sul Rapporto, le cui conclusioni presentano la proposta comunitaria per la politica europea di coesione del periodo post 2013. Rappresentanza a Milano della Commissione europea 10 novembre 2010 - ore 11 Palazzo delle Stelline Corso Magenta 59. Nell´occasione sarà lanciata una vasta consultazione pubblica sulle proposte della Commissione, che continuerà fino al 31 gennaio 2011. Il rapporto comprende: un´analisi dettagliata delle disparità regionali nell´Unione europea; l´impatto della politica europea di coesione; le proposte della Commissione per la Politica di Coesione dopo il 2013. I rappresentanti della Direzione Generale Politica Regionale della Commissione Europea Vittoria Alliata, Direttrice e Alberto Piazzi dell´Unità Italia presenteranno il rapporto e risponderanno alle domande dei presenti. Il documento sarà disponibile a partire dal 10 novembre sul sito seguente: http://ec.Europa.eu/regional_policy/cohesion_report  La stessa iniziativa sarà presentata anche a Roma, giovedì 11 novembre alle ore 15.30 presso la Rappresentanza della Commissione europea, Sala Spazio Europa Via Iv Novembre 149 - Info Tel. 06 69999208 Si prega di confermare la propria partecipazione entro le ore 17 di martedì 9 novembre a: comm-rep-mil@ec.Europa.eu  La politica europea di coesione in Italia Nell’attuale periodo 2007-2013, i programmi operativi finanziati dai Fondi Strutturali in Italia mobilitano quasi 60 miliardi di euro, la metà finanziati dai Fondi Strutturali (Fesr e Fse) e l’altra metà dallo Stato italiano e dagli Enti locali. Gli interventi sono selezionati per attuare strategie in una logica di programmazione. Circa 44,5 miliardi di euro sono destinati a finanziare investimenti a titolo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e circa 15,3 miliardi a titolo del Fondo Sociale Europeo (Fse). La Commissione adotta i programmi operativi che stabiliscono obiettivi, strategie e risorse per attuare le politiche dell’Unione Europea. Nel Centro-nord, l’attuazione delle strategie é di competenza delle Amministrazioni Regionali, mentre nel Sud l’intervento delle Regioni si accompagna ad interventi di natura settoriale delle Amministrazioni centrali. Gli obiettivi generali della politica di coesione sono quelli di promuovere il rafforzamento della competitività dei territori e dei sistemi produttivi per metterli in grado di sostenere la competitività internazionale, creare occupazione, garantire lo sviluppo sostenibile. Il campo d’intervento dei Fondi strutturali concerne l’innovazione, la ricerca, l’ambiente e la prevenzione dei rischi, la produzione di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, le reti di trasporto, le telecomunicazioni, la valorizzazione dei beni naturali e culturali, le risorse umane.  
   
   
SI È SVOLTO IL COMITATO DI PILOTAGGIO DEL PROGETTO ALCOTRA RISKNAT, GESTIONE IN SICUREZZA DEI TERRITORI DI MONTAGNA TRANSFRONTALIERI.  
 
 Aosta, 8 novembre 2010 - L’assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica informa che si è svolto giovedì 4 novembre, a Sion, nel Canton du Valais, il secondo comitato di pilotaggio politico del progetto strategico Alcotra Risknat - gestione in sicurezza dei territori di montagna transfrontalieri. Il progetto, il cui impegno economico totale per il periodo 2009 – 2012 ammonta a 12 milioni 234 mila euro, prevede per la Regione Valle d’Aosta una quota di 2 milioni 998 mila euro, di cui 789 mila destinati alla Fondazione Montagna sicura, che svolge il compito di segretariato tecnico, 250 mila ad Arpa Valle d’Aosta e 1 milione 959 mila al Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche dell’Assessorato alle opere pubbliche, che ha assunto anche il compito di capofila. L’obiettivo del progetto è quello di costituire un polo di scambi e di risorse tanto sulle tecniche e sulle metodologie di gestione dei rischi idrogeologici quanto sullo stato della conoscenza in materia, facendone, in particolare, un luogo di condivisione delle informazioni e di armonizzazione dei vari progetti in corso. Il pilotaggio politico costituisce un elemento decisivo per coordinare le azioni all’interno del programma Risknat, ma anche per accompagnare le interazioni con le altre iniziative avviate in materia di rischi naturali in montagna nel territorio Alcotra, sostenendo politicamente la cooperazione transfrontaliera, anche al di fuori dello stesso progetto Risknat. La seduta è stata organizzata dal Canton du Valais, in collaborazione con l´Assessorato delle opere pubbliche e con la Fondazione Montagna sicura di Courmayeur e ha visto la partecipazione, oltre che dell’Assessore Marco Vierin, di Jacques Melly, Conseiller d´Etat du Valais che ha presieduto la seduta, di Roberto Ravello, Assessore alla difesa del suolo e protezione civile della Regione Piemonte, di Philippe Sionneau, della Dreal (Direction régionale de l´environnement, aménagement et du territoire) della Région Rhône-alpes, di Thibaud Normand, della Dreal Paca (Région Provence Alpes-côte-d´azur), di Michel Charlet, vice presidente del Conseil général di Haute-savoie, e di Jean-marc Peillex, sindaco di Saint-gervais Tutti i rappresentanti politici hanno espresso la necessità di dare un seguito alla cooperazione transfrontaliera in materia di rischi naturali, affrontando prioritariamente le tematiche relative alla zonizzazione di rischio del territorio, alle prescrizioni urbanistiche da applicare e alle esperienze sulla realizzazione di opere di protezione del territorio, incrementando al contempo gli interventi di sensibilizzazione, educazione e informazione sui rischi naturali, nell´intento di consolidare una cultura del rischio tra gli abitanti delle regioni alpine. L´assessore Marco Viérin, nell’illustrare quanto fatto dalla Regione in materia di salvaguardia della memoria attraverso le attività realizzate nell´ambito della recente manifestazione "Valluvione", ha evidenziato «l´importanza di educare i giovani alla conoscenza del territorio e dei pericoli presenti. La formazione e l’informazione dei cittadini sono, infatti, elementi necessari e fondamentali di una cultura del rischio, all’interno della quale è fondamentale sviluppare comportamenti responsabili del cittadino di fronte ai pericoli che derivano da un territorio fragile come quello montano». In conclusione, l´Assessore Viérin ha dato appuntamento ai suoi colleghi transfrontalieri alla prossima seduta del Comitato di pilotaggio, che si terrà in Valle d´Aosta nell’ottobre 2011.  
   
   
INVESTIRE IN CULTURA PER LA COSTRUZIONE DELL´EUROREGIONE A BRESSANONE L´ASSESSORE PANIZZA È INTERVENUTO ALLA GIORNATA DEI MUSEI DEL TIROLO STORICO  
 
 Trento, 8 novembre 2010 - "La cultura è uno strumento straordinario per dare sostanza e contenuti al progetto euroregionale nell´ambito della comune casa europea. E´ una responsabilità grande che ricade su tutti noi": l´assessore provinciale alla cultura Franco Panizza è intervenuto il 4 novembre alla "Giornata dei musei del Tirolo storico", appuntamento che ha richiamato all´Abbazia di Novacella, a Bressanone, decine di responsabili di strutture museali, funzionari pubblici e esperti in ambito culturale provenianti dal Trentino, dall´Alto Adige e dal Tirolo. In apertura dei lavori sono intervenute anche Sabina Kasslatter Mur, assessore all´istruzione e alla cultura tedesca della Provincia autonoma di Bolzano, e Beate Palfrader, assessore all´istruzione e alla cultura del Land Tirol. "Le nostre strutture museali - ha proseguito l´assessore Panizza - già collaborano molto ma sono chiamate a fare ancora di più. Possiamo confrontarci per arrivare alla realizzazione di card in comune da utilizzare nei diversi musei, per fare assieme promozione, per incentivare lo scambio di opere e la realizazione di mostre itineranti o progetti comuni, in particolare nell´ambito del recupero della memoria storica comune, come quella legata alla Grande Guerra. Possiamo, come abbiamo fatto in occasione delle celebrazioni hoferiane, lavorare ad eventi che diano chiaramente l´idea che i nostri tre territori vogliono ricscoprire e rivivere la loro storia per costruire assieme il futuro all´interno della comune casa europea". Questo impegno e questo investimento in cultura, ha aggiunto l´assessore Panizza, devono essere orientati in particolar modo ai giovani, risorsa fondamentale nel percorso di valorizzazione del patrimonio comune dei diversi territori e nel progetto di costruzione di nuove forme di collaborazione territoriale nell´ambito del grande disegno europeo. "La storia incontra il futuro", lo slogan scelto per le celebrazioni organizzate per i 200 anni dalla sollevazione tirolese guidata da Andreas Hofer, farà, ha spiegato l´assessore Panizza, da principio ispiratore anche per le iniziative che saranno realizzate per ricordare i 500 anni del "Landlibell", il documento promulgato nel 1511 che regolamentava la difesa territoriale del Tirolo. Creare reti e rinverdire collaborazioni è lo scopo dichiarato della giornata organizzata a Novacella, per secoli crocevia tra nord e sud e tra est e ovest, luogo di incontro e confronto tra uomini di cultura, potenti e semplici pellegrini provenienti da tutta Europa, ieri come oggi spazio di spiritualità, cultura e apprendimento. Partnership tra economia e cultura, cultura come fattore territoriale, il caso del Museo delle donne di Hittisau, offerta e cooperazione, sono solamente alcuni dei temi su cui si concentra il convegno a cui interviene anche il direttore del Castello del Buonconsiglio di Trento Franco Marzatico. In apertura l´assessore Kasslatter Mur ha ricordato il ruolo storicamente svolto dal museo "Ferdinandeum" di Innsbruck, che da 1823 ha raccolto ed esposto le migliori opere del Tirolo storico. L´assessore Palfrader ha evidenziato che gli oggetti e i documenti contenuti nei musei sono uno specchio per tutti e in particolare per le future generazioni.  
   
   
ALBANIA, ECONOMIA AIUTATA DA LIBERALIZZAZIONE VISTI UE  
 
Tirana, 8 novembre 2010 - L´albania, che nonostante i progressi compiuti resta la Nazione più povera dei Balcani, si aspetta che la liberalizzazione dei visti con la Ue dia la maggiore spinta degli ultimi vent´anni alla propria economia: ad affermarlo è stato nei giorni scorsi il governatore della Banca Centrale Ardian Fullani. Fullani ha affermato che la liberalizzazione sarà l´evento più importante degli ultimi vent´anni per l´Albania ed i suoi cittadini e non vi è dubbio che a beneficiarne positivamente sarà anche l´economia. Per il 2010 è prevista una crescita del Pil del 3,2 per cento: a guidare la ripresa saranno le esportazioni, ponendo buone premesse anche per il 2011. L´inflazione sarà compresa tra 2 e 4 per cento, l´inflazione resterà sotto controllo. Nel 2009 l´economia è cresciuta del 2,8 per cento, secondo i dati del Fondo monetario internazionale. L´albania, potenziale candidato alla membership Ue, beneficia in gran parte delle rimesse annuali inviate dagli emigrati, che attualmente rappresentano il 15 per cento del Pil, provenienti per la gran parte da cittadini che vivono in Italia e Grecia; entro la fine dell´anno è attesa la liberalizzazione di visti per gli spostamenti dei cittadini albanesi - e di quelli di Bosnia-erzegovina - sul territorio dell´Unione; si tratta del secondo grande passo del Paese sul piano internazionale, dopo l´ammissione alla Nato avvenuta nel 2009. Fullani ha sottolineato come l´economia albanese non abbia risentito più di tanto della crisi greca; il Pil pro capite nel 2009 è stato di 6.400 dollari, circa un quarto di quello della Slovenia - 24 mila dollari - il Paese più ricco della regione. L´albania ha accumulato un pesante ritardo nei confronti di altri Paesi dell´ex blocco comunista nell´adozione di riforme volte all´introduzione della concorrenza; attualmente sta lavorando duramente soprattutto nel miglioramento delle infrastrutture e dello scenario per le imprese al fine di accrescere il flusso di investimenti esteri. Il settore bancario è stabile e capitalizzato; tuttavia va crescendo il tasso delle sofferenze; se il Governo ridurrà significativamente le spese, si potrà evitare il ricorso all´assistenza del Fondo Monetario Internazionale, che lo scorso giugno ha previsto per il 2010 una crescita dell´economia albanese del 2,3 per cento, sensibilmente inferiore quindi alle stime del Governo.  
   
   
SLOVENIA, PREZZI INDUSTRIALI IN CRESCITA A SETTEMBRE  
 
Lubiana, 8 novembre 2010 - L´istituto nazionale di Statistica sloveno ha pubblicato gli ultimi dati ufficiali relativi all´andamento della produzione industriale della Slovenia. Il livello dei prezzi industriali è cresciuto di 3,2 punti percentuali a settembre rispetto allo scorso anno. Rispetto alla base mensile (agosto) i prezzi sono invece rimasti sostanzialmente invariati.  
   
   
EMISSIONE BOT DEL 10 NOVEMBRE 2010  
 
Roma, 9 novembre 2010 - Il Mef ha disposto per il giorno 10 novembre 2010, con regolamento 15 novembre 2010, un´asta di Bot:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Annuali 5.500 15.11.2011 365
Si comunica che, in seguito all´assenza di specifiche esigenze di cassa, il giorno 10 novembre 2010 non verrà offerto il Bot trimestrale.. È da tener presente che il 15 novembre 2010 vengono a scadere Bot per 6.050 milioni di euro, tutti relativi al titolo annuale.. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino ad un massimo di cinque richieste di acquisto.. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato.. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€).. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione.. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori.. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 novembre 2010, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax.. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto.. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione.. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 11 novembre 2010.. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo.. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 11 novembre 2010.. La circolazione dei Bot al 29 ottobre 2010 era pari a 143.917 milioni di euro, di cui 3.500 milioni di euro trimestrali, 55.945 milioni di euro semestrali e 84.472 milioni di euro annuali..
 
   
   
MEF: EMISSIONE DI BTP DEL 12 NOVEMBRE 2010  
 
Roma, 8 novembre 2010 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 12 novembre 2010, con regolamento 16 novembre 2010, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti:. - Buoni del Tesoro Poliennali:. Decorrenza : 1º novembre 2010; prima tranche. Scadenza : 1º novembre 2015;. Tasso d´interesse annuo lordo : 3%. Isin : da attribuire. Decorrenza : 1º settembre 2010; seconda tranche. Scadenza : 1º marzo 2026;. Tasso d´interesse annuo lordo : 4,50%. Isin : It0004644735. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 12 novembre 2010, con regolamento 16 novembre 2010, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dal seguente prestito non più in corso di emissione:. - Buoni del Tesoro Poliennali:. Decorrenza : 1º agosto 2003; undicesima tranche. Scadenza : 1º agosto 2034;. Tasso d´interesse annuo lordo : 5%. Isin : It0003535157. Il meccanismo di collocamento utilizzato per tutti i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa.. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli.. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi.. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo.. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro.. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori.. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti.. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste.. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo:. - 0,30% per i Btp 3% 1º.11.2010/2015,. - 0,40% per i Btp 4,50% 1º.9.2010/1º.3.2026,. - 0,40% per i Btp 5% 1º.8.2003/2034.. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato.. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta.. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 1º.11.2015 Btp scad. 1º.3.2026 Btp scad. 1º.8.2034
Prenotazione da parte del pubblico entro il 11 novembre 2010 11 novembre 2010 11 novembre 2010
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 12 novembre 2010 12 novembre 2010 12 novembre 2010
Regolamento sottoscrizioni 16 novembre 2010 16 novembre 2010 16 novembre 2010
Dietimi d´interesse da corrispondere 15 76 107
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione.. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore:. - al 25% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.11.2015,. - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.3.2026,. - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.8.2034.. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare.. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione.. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti.
 
   
   
FORMIGONI: FEDERALISMO NON SIA PARTITA DI POTERI VANNO TAGLIATI GLI SPRECHI GARANTENDO I SERVIZI AI CITTADINI  
 
Milano, 8 novembre 2010 - "Abbiamo l´obbligo di dire la verità: il federalismo porterà a un cambiamento positivo dell´organizzazione del nostro Stato a patto che sia un federalismo ben fatto e ben ragionato. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di misurare quale sarà il vantaggio per loro: se si risolvesse in una semplice partita di potere tra livelli di governo dello Stato, i cittadini avrebbero il diritto di mandarci a quel paese". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, interviene il 5 novembre a Milano al Vii seminario nazionale organizzato dal circolo culturale Ettore Calvi: il tema all´ordine del giorno è il federalismo, i relatori sono lo stesso Formigoni e il segretario Cisl, Raffaele Bonanni. Sì A Nuovo Accordo Su Ammortizzatori - Per Bonanni Formigoni è "uno dei migliori amministratori d´Italia". Per Formigoni "amministrare significa essere responsabili, soprattutto in un momento come questo in cui la crisi, che ci ha investito, sta prolungando la sua coda maligna. Sacconi ha annunciato che dovremo rifare l´accordo sugli ammortizzatori sociali: è un ottimo annuncio". Concretezza, dunque, è l´atteggiamento con cui il presidente della Formigoni guarda al presente e alla riforma federalista: "Io sono innamorato del federalismo e del suo progetto complessivo. Il federalismo fiscale è una prima parte a cui si dovrà accompagnare un federalismo istituzionale con l´istituzione del Senato federale e un federalismo per devoluzione di alcune competenze dal livello dello Stato ad altri livelli dell´organizzazione pubblica che meglio possono gestire quelle responsabilità". Criterio Di Virtuosità Per Tutti - Per Formigoni il cammino da compiere per il federalismo fiscale deve passare attraverso l´abbondo del criterio della spesa storica a favore del costo standard: "Il finanziamento a piè di lista premia gli spreconi e penalizza i virtuosi". E proprio a proposito della virtuosità e dei costi standard Formigoni nota come "all´inizio si parlava della regione più virtuosa. Siccome la Regione più virtuosa nel campo della sanità è una Regione che si conosce bene, si è poi passati all´idea che bisogna avere come riferimento le tre Regioni più virtuose. Adesso si sta ragionando sulle prime 5, scegliendone tre. Si tratta di tecnicalità purché alla fine non si arrivi al fatto che tutto viene cambiato perché nulla venga cambiato". È giusto - nota Formigoni - che tutti si efficientizzino: "Se i costi standard sono la misurazione della virtù, il periodo delle vacche grasse è finito per tutti: sindaci, presidenti di Provincia e Regioni, e ministri che non rispettino il patto con i cittadini, garantendo servizi di qualità senza sfondare, dovranno andarsene a casa. Il federalismo deve diventare il mondo in cui la viziosità delle amministrazioni siano punite". In quest´ottica - ricorda Formigoni - "ho proposto la creazione di una commissione mista che vada a esaminare tutti i capitoli del bilancio pubblico: abbiamo bisogno di razionalizzare la spesa dello Stato, individuando tutti i punti neri in cui si annidano diseconomie". I Nodi Dell´irap E Delle Risorse - Se la prospettiva del federalismo è quella di dare vita a un sistema efficiente, Formigoni pone la questione dell´Irap che, in prospettiva, potrebbe essere eliminata: "A cosa serve l´Irap? - chiede al pubblico - Serve a finanziaria la sanità. Quando sarà trasferita come gettito per finanziare la sanità, dovrà essere trasferita una quota di Irap tale che garantisca lo stesso gettito di oggi calcolato secondo i costi standard. Non ci vengano a dire che dobbiamo eliminare l´Irap: diversamente si fa il gioco di passare le grane alle Regioni". Altra questione delicata, poi, è quella relativa al bilancio regionale alla luce dei tagli imposti sul trasporto pubblico locale, sulle politiche per le imprese e sulle politiche per il sociale. "Non pretendiamo - nota Formigoni - che ci siano restituiti tutti i soldi, ma se il taglio resta quello annunciato, si rischia di mettere a repentaglio alcune politiche fondamentali per i cittadini. Dobbiamo economizzare e tagliare gli sprechi, ma i servizi essenziali devono essere realizzati. Questa è la linea su cui mi muovo". Per questo - dice Formigoni - "Regione Lombardia continuerà a lavorare con il Governo".  
   
   
PRESENTATATA LA FONDAZIONE ‘MILANO PER EXPO 2015’  
 
Milano, 8 novembre 2010 - “Oggi è un giorno importante che vede la nascita della Fondazione ‘Milano per Expo 2015’, il risultato dell’energia progettuale che l’Esposizione Universale di Milano ha generato fra le imprese lombarde. L’expo della solidarietà sarà una straordinaria opportunità per le imprese che hanno colto questa sfida e hanno deciso d’investire in progetti solidali e per la formazione. Ringrazio le imprese che hanno capito questa sfida e ringrazio Diana Bracco che porta questa bandiera”. Con queste parole il Sindaco e Commissario Straordinario del Governo per Expo Milano 2015 Letizia Moratti il 4 novembre è intervenuta, in Sala delle Colonne, a Palazzo Giureconsulti, alla presentazione della Fondazione ‘Milano per Expo 2015’. Presenti il Presidente della ‘Milano per Expo 2015’ Diana Bracco, la Ministra degli Affari Sociali del Togo Memounatou Ibrahima, il Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano Pier Andrea Chevallard, il Direttore Fondazione ‘Milano per Expo 2015’ Mariacristina Cedrini, l’Amministratore Delegato di Aon Spa Carlo Clavarino, il Presidente della Falck Spa Federico Falck, l’Amministratore Unico di Mapei Spa Giorgio Squinzi, il Presidente di Gapyear Alice Riva, il Presidente Ricerca e Cooperazione (Ong) Arturo Parolini e il Project Manager per il progetto “Jeunes Filles Pour L’agro” Marco Galligani. “Expo ha bisogno di tutti ed è una occasione per tutti. L’obiettivo – ha proseguito Letizia Moratti - è creare lavoro e ricchezza. Occorre che si diffonda sempre più nel nostro tessuto imprenditoriale la cultura dell’innovazione e dell’apertura internazionale. In questo senso Fondazione ‘Milano per Expo 2015’ agirà da propulsore al coinvolgimento delle imprese lombarde, portando benefici alla nostra città. L’esposizione Universale ridarà centralità a Milano, creerà sistema e porterà innovazione ”. La Fondazione ‘Milano per Expo 2015’ è nata per iniziativa di un gruppo di imprenditori, sostenuti da Camera di Commercio di Milano e Assolombarda, per gettare un ponte tra l’Expo Milano 2015, il mondo imprenditoriale e le economie dei Paesi emergenti, attraverso progetti di cooperazione ad alta valenza sociale. La Fondazione ha raccolto il testimone dall’omonima Associazione creata durante la campagna per la candidatura di Milano come città ospitante dell’Esposizione Universale del 2015. Durante la conferenza stampa è stata presentato il primo dei progetti di sviluppo messo in campo dalla Fondazione: Jeunes Filles pour l’Agro a favore di giovani donne del Togo, impegnate nella filiera della produzione e trasformazione del pomodoro. Un progetto che ha aiutato 750 donne e 1250 attori della filiera agroalimentare locale.  
   
   
PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI, RIUNIONE IN REGIONE EMILIA ROMAGNA : LA PRIORITÀ È RINNOVARE ACCORDO SU AMMORTIZZATORI  
 
Bologna, 8 novembre 2010 – L’emilia-romagna chiede con urgenza al Governo il rinnovo dell’Accordo Stato-regioni sugli ammortizzatori sociali ed anche la conferma di ulteriori 70 milioni di euro per il lavoro. «Ci attendiamo una reale collaborazione del Governo affinché questo accordo sia il più ampio possibile e sia affiancato da risorse per sostenere l’imprese e con esse il rilancio dell’economia». Lo ha evidenziato, il 5 novembre , il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani al termine dei lavori del ‘Tavolo istituzionale del Patto per attraversare la crisi’ di cui fanno parte la Regione Emilia-romagna, l’Upi, l’Anci e la Lega Autonomie regionali, l’Unioncamere, le associazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali regionali, l’Abi e i rappresentanti del terzo settore. L’incontro, il secondo del 2010 dopo quello del luglio scorso, è terminato con l’approvazione unanime di un documento in cui viene proprio sottolineata l’urgenza di rinnovare due accordi. Uno è l’accordo tra Stato e Regioni per gli interventi nei processi di crisi e ristrutturazioni, a salvaguardia dell’occupazione e per la gestione degli ammortizzatori in deroga del 12 febbraio 2009. L’altro è l’accordo tra la Regione ed il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 16 aprile 2009. Il rinnovo di questi due accordi dovrà essere l’occasione per accertare le economie finanziarie del biennio 2009/10 e concordare il loro impiego per il 2011; ma soprattutto per confermare all’Emilia-romagna l’ulteriore finanziamento di 70 milioni di euro di risorse nazionali ad integrazione del Por che possano essere utilizzate sia per le politiche attive che per le politiche passive. «Per il rilancio dell’occupazione e del sistema produttivo dell’Emilia-romagna – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - si è confermata la scelta strategica di puntare sulla green economy, la ricerca e l’innovazione tecnologica. Ciò tenendo conto che welfare e lavoro sono i due pilastri per combattere le disuguaglianze sociale». Dal tavolo è emersa anche la necessità di attivare, a livello nazionale, un confronto per estendere l’area dei possibili beneficiari delle protezioni degli ammortizzatori in deroga. Tra le strategie per il rilancio dell’occupazione e del sistema produttivo dell’Emilia-romagna si confermano il sostegno ai processi di ricerca industriale, all’innovazione e allo sviluppo delle imprese, anche attraverso nuove forme di aggregazione e di rete, nonché il sostegno ai distretti tecnologici per garantire competitività al sistema industriale. In questo quadro proseguono le politiche per l’internazionalizzazione del sistema produttivo, attraverso azioni per le imprese e le loro forme aggregate, lo sviluppo del credito e della finanza rafforzando il processo per ottenere efficaci consorzi fidi di valenza regionale, dei fondi di garanzia e co-garanzia, dei fondi rotativi e per il capitale di rischio delle imprese. Inoltre, sarà strategica la realizzazione dei grandi investimenti pubblici per migliorare la competitività del sistema territoriale regionale e sostenere - nello sviluppo della nuova programmazione energetica regionale - la diffusione delle fonti rinnovabili, dell’efficientamento energetico e lo sviluppo della green economy. I numeri della crisi in Emilia-romagna. I dati congiunturali relativi alla produzione e alla occupazione confermano le preoccupazioni già evidenziate nella prima parte del 2010. La ripresa economica, trainata in prevalenza dalle esportazioni, resta molto lenta, la disoccupazione aumenta e continua ad essere elevato il ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga. Secondo le previsioni di Prometeia-unioncamere il Pil nel 2010 è al 1,7% (nel secondo trimestre 2010 il Pil italiano cresce dell’1,1%, mentre nell’area Euro dell’ 1,9%.) mentre nel 2011 scenderà all’1,4%. La ripresa 2010 è trainata dalle esportazioni che segnano un 11% a prezzi correnti ma a prezzi costanti si fermano al 6,7%: secondo le stime per recuperare il livello 2007 ci vogliono almeno 4 o 5 anni. La domanda per consumi delle famiglie cresce appena dello 0,5%, quella pubblica per beni e servizi è in calo. Gli investimenti fissi lordi recuperano l’1,1%, forse il 2% l’anno prossimo. In Emilia-romagna il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2010 è al 5,8% (in Italia questo tasso è all’8,3%). In un anno si sono persi 33 mila posti di lavoro, tutti di lavoro dipendente. Le persone in cerca di occupazione sono 120 mila. Ad oggi i lavoratori potenzialmente interessati alla cassa integrazione straordinaria e in deroga sono 96 mila. Se non ci fossero coperture e le imprese dovessero licenziare, la perdita di posti di lavoro oscillerebbe tra 50 e 60 mila (solo quelli in deroga sono 25 mila). Le persone iscritte alle liste di mobilità sono 21 mila.  
   
   
REGIONE ABRUZZO: PRESIDENTE CHIODI PROMULGA CINQUE LEGGI ACQUE MINERALI, FIERE, AGRICOLTURA, RICERCA, UNIVERSITA´  
 
L´aquila, 9 novembre 2010 - Cinque le leggi promulgate dal presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. La prima, è la legge regionale n.43 del 27 ottobre 2010 recante "Intervento regionale in materia di acque minerali e termali. Modifiche all´articolo 33 della legge regionale 10 luglio 2002 n.15". La seconda, la n.44 del 27 ottobre 2010 reca: "Modifica alla legge regionale 20 luglio 2010 n.29 (Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 10 settembre 1993 n.58: Disciplina delle mostre, fiere ed esposizioni e delega delle relative funzioni amministrative). La terza è la legge regionale n.45 del 27 ottobre 2010 recante "Disposizioni per agevolare la trasformazione e la lavorazione di minimi quantitativi di prodotti agricoli. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 giugno 2008 (Disposizioni per agevolare la trasformazione e la lavorazione di minimi quantitativi di prodotti agricoli) ed alla legge regionale 23 dicembre 2004 n.50 (Macellazione per il consumo familiare di animali d´allevamento delle varie specie)". La legge regionale n.46 del 27 ottobre 2010, promulgata dal Presidente, riguarda la "Legge regionale per incoraggiare la partecipazione al Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico ed al Programma quadro sulla competitività ed innovazione dell´Unione europea". L´ultima legge passata alla firma è la n.47 del 27 ottobre 2010 recante "Disposizioni per favorire la candidatura della Città dell´Aquila e della regione Abruzzo ad ospitare la Xxix Università estiva del 2017". Tutte le leggi saranno pubblicate sul Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo.  
   
   
COMPARTECIPAZIONI FVG: TONDO, SEGUIAMO PERCORSO DA ACCORDO A LEGGE  
 
 Udine, 8 novembre 2010 - La Regione Friuli Venezia Giulia vuole vedere concretamente trasferito in legge il riconoscimento del suo diritto alla compartecipazione al gettito Irpef dei pensionati residenti sul suo territorio. E´ il punto finale del lungo percorso avviato già dalla precedente Amministrazione regionale che ha trovato una definizione nell´accordo sottoscritto lo scorso 29 ottobre dal presidente Renzo Tondo e dal ministro dell´Economia e delle Finanze Giulio Tremonti. L´invito rivolto ai parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia dal presidente della Regione è di seguire a tutti i livelli istituzionali la traduzione in legge dell´impegno assunto dal governo. All´incontro promosso oggi nella sede della Regione a Udine, dal presidente Tondo assieme all´assessore alle Finanze Sandra Savino, hanno partecipato nella quasi totalità i senatori, onorevoli, rappresentanti dei gruppi politici in consiglio regionale, parlamentari europei eletti in Friuli Venezia Giulia. L´assessore Savino ha illustrato i termini dell´accordo con il governo per quanto riguarda l´assegnazione alla Regione di 483 milioni di euro di compartecipazioni per il 2010 e di 910 milioni quale pregresso degli anni 2008 e 2009. Ha inoltre chiarito che sul versante della partecipazione al fondo di perequazione previsto dal federalismo fiscale la Regione si impegna per 370 milioni di euro all´anno. Pur nei distinguo delle diverse posizioni politiche, gli amministratori regionali ed i parlamentari hanno manifestato consapevolezza della difficile realtà finanziaria del Paese e della stessa Regione. Si tratta di un contesto che vedrà tutti impegnati a seguire la fase parlamentare dell´accordo istituzionale in modo che il diritto alle compartecipazioni, sancito anche dalla Corte costituzionale, diventi reale attraverso norme e cifre che si scrivono in una legge dello Stato.  
   
   
IN UMBRIA SOLDI PRODUTTIVITA’ NEGATI AI DIPENDENTI? COLPA MANOVRA DEL GOVERNO, SECONDO ASSESSORE TOMASSONI  
 
Perugia, 8 novembre 2010 – I soldi della produttività “negati” ai dipendenti? Colpa della manovra finanziaria correttiva varata dal governo. Così risponde il 5 novembre l’assessore al bilancio della Regione dell’Umbria Franco Tomassoni, chiamato in causa da un paio di articoli apparsi sulla stampa locale: la mancata erogazione della quota di “salario accessorio” – spiega - pari al 25 per cento delle risorse complessive, è stata giocoforza decisa per effetto delle disposizioni recate dal Dl n.78/2010 (ora Legge n.122/2010), oltreché – aggiunge “dai limiti inderogabili imposti a tutte le pubbliche amministrazioni, a far data dall’entrata in vigore del decreto stesso, per quanto riguarda l’erogazione di trattamenti economici superiori agli incrementi percentualmente fissati”. Della necessità di sospendere la corresponsione delle risorse aggiuntive alla parte variabile del fondo delle risorse decentrate per l’anno 2009, da erogare ai dipendenti a titolo di produttività, la Regione aveva già parlato con i sindacati a luglio e a settembre, così come della volontà di arrivare ad una soluzione unitaria e condivisa con le altre Regioni: una posizione – sottolinea Tomassoni -, che è già stata discussa in sede tecnica, il 22 settembre scorso, in seno alla Conferenza Stato-regioni. La manovra del governo – sottolinea l’assessore regionale al bilancio – ha avuto effetti immediati anche per quanto riguarda consulenze ed incarichi esterni: “In particolare – precisa -, fin dal maggio scorso la giunta regionale ha disposto (fatti salvi i rapporti in corso fino a scadenza naturale) il blocco di nuovi conferimenti, incluse le proroghe degli incarichi”. Risultato: a partire dal primo giugno, non sono stati attribuiti nuovi incarichi esterni, sia di “Co.co.co” (collaborazione coordinata e continuativa) sia di consulenza, con un risparmio di un milione di euro nella spesa 2010 per il personale. “Stiamo comunque esaminando – precisa Tomassoni - provvedimenti di definizione delle politiche occupazionali, che dal 2011 possano essere attuate, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ai quali le strutture regionali si sono adeguate già dal corrente esercizio”.  
   
   
REGIONE MARCHE INCONTRA I VERTICI DI UNIONCAMERE E DELLE CAMERE DI COMMERCIO REGIONALI: INSIEME PER RILANCIARE LA COMPETITIVITA` DELLE IMPRESE.  
 
Ancona, 8 Novembre 2010 - L´assessore Giannini ha incontrato in Regione il sistema camerale guidato da Alberto Drudi, presidente regionale di Unioncamere. ´Abbiamo fatto il punto della situazione ´ commenta Giannini - e individuato un programma di lavoro comune con linee di azione su cui e` opportuno lavorare intensamente per identificare soluzioni che diano delle risposte concrete alle imprese: la semplificazione delle procedure artigiane e una integrazione delle stesse con la Comunicazione unica, lo sportello unico per le attivita` produttive (Suap), l´accesso al credito. Sul primo aspetto abbiamo avviato una fase di sperimentazione della procedura integrata delle pratiche relative alle attivita` artigianali con la Comunicazione unica che, dal 20 ottobre, e` operativa su tutto il territorio regionale. Sul Suap si e` convenuto sulla necessita` di investire sia con un impegno diretto sia supportando le iniziative che i comuni, a cui spetta l´onere di adottare lo sportello unico, vorranno assumere al riguardo. A tal fine ho proposto di istituire un tavolo permanente di coordinamento Suap, composto da tutte le amministrazioni coinvolte nei procedimenti di competenza del Suap, per identificare le problematiche relative agli aspetti organizzativi e proporre soluzioni per una effettiva realizzazione degli sportelli sul territorio. La Regione Marche, grazie al coordinamento interregionale per le attivita` produttive potra` assicurare il collegamento con i lavori del Tavolo tecnico interistituzionale per la gestione del portale nazionale www.Impresainungiorno.gov.it . Infine, in materia di accesso al credito, si e` convenuto di rinnovare l´impegno congiunto per la costituzione di un nuovo fondo di garanzia di secondo livello destinato a facilitare il finanziamento dei progetti di investimento delle imprese. Questo strumento costituira` uno dei punti di riferimento della politica industriale regionale per sostenere la politica di sviluppo e di occupazione che la Giunta ha intenzione di mettere a punto nell´ambito della prossima legge di bilancio. In quest´ottica e tenuto conto dei numerosi tagli di bilancio da effettuare a seguito dei tagli ai trasferimenti statali, chiediamo, come in passato, alle camere di commercio e alle province e altri enti locali di far convergere le proprie risorse al fine di massimizzare le possibilita` operative sui diversi territori´.  
   
   
VALLE D´AOSTA: CONFERENZA A VERRÈS SUL TEMA INTERVENTI REGIONALI PER L’ACCESSO AL CREDITO SOCIALE  
 
Aosta, 8 novembre 2010 - L’assessore regionale alla sanità, salute e politiche Sociali, Albert Lanièce e l’Assessore alle Politiche sanitarie e sociali del Comune di Verrès, Nunzio Venturella informano che martedì 9 novembre 2010 alle ore 21.00 nel Salone comunale M. Bonomi, in piazza Europa a Verrès, si svolgerà l’incontro pubblico sul tema Interventi regionali per l’accesso al credito sociale. L’incontro ha l’obiettivo di informare la popolazione e gli amministratori locali, sulle iniziative volte a favorire l’accesso al credito sociale, per spese ancora da sostenere, ai sensi della legge regionale 23 dicembre 2009, n. 52 Interventi regionali per l’accesso al credito sociale. Il dispositivo normativo è stato concepito per supportare economicamente coloro che versano in situazioni di temporanea difficoltà economica, contingenti o legate a momenti di criticità del ciclo di vita familiare e personale attraverso programmi di Microcredito, Prestito sociale d’onore.  
   
   
FVG: POTENZIERÀ CONFIDI  
 
Trieste, 8 novembre 2010 - "La Regione ha fatto un´opera straordinaria nell´anticrisi" ma ora deve affiancare le piccole e medie imprese, incoraggiandone l´aggregazione. Un processo oggetto di uno studio dell´Università di Udine e finalizzato non al livellamento ed alla perdita dei valori rappresentati dalle aziende familiari ma alla conquista di nuovi mercati e alla definizione di un più moderno modello d´impresa che modifichi, migliorandolo, l´assetto industriale di questa regione. Sono le proposte dei vertici regionali (Marco Simeon) e provinciali (per Gorizia Giorgio Carlo Pecora, per Pordenone Gianluca Pinna, per l´Assindustria di Udine Massimo Paniccia) della Federazione Pmi del Friuli Venezia Giulia, che il 4 novembre l´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti ha incontrato a Trieste. Il potenziamento dei Confidi, affinché possano continuare ad essere un riferimento per i piccoli e piccolissimi imprenditori, ed un nuovo ruolo per Friulia, da trasformare in focus creditizio per tutto il sistema produttivo regionale, sono altri punti fermi per lo sviluppo delle Pmi, indirizzi condivisi, specialmente per quanto riguarda Friulia, dalla Confindustria regionale (il presidente, Alessandro Calligaris ed i rappresentanti delle sedi provinciali), che l´assessore aveva visto all´inizio della giornata di lavori. Il sostegno a Confidi, che l´assessore si è impegnata a valutare, ed agli altri strumenti finanziari di assistenza alle imprese, è stato chiesto anche da Confcommercio e Confesercenti (il rappresentante regionale di Confcommercio, Franco Rigutti, il presidente dell´Associazione commercianti di Gorizia, Pio Train, i presidenti di Confcommercio di Trieste, Antonio Paoletti e di Pordenone Alberto Marchiori, il vicepresidente di Confcommercio Udine, Carlo Andrea dell´Ava, il presidente regionale di Confesercenti, Giuseppe Giovarruscio ed il presdente dell´Unione economica slovena, Nicola Tenze), che hanno concluso la serie d´incontri odierni. Gli esponenti di terziario e turismo hanno inoltre evidenziato l´importanza dei canali di sostegno all´innovazione, l´urgenza di un adeguamento del tasso di interesse del Fondo di rotazione del commercio, la revisione della soglia minima di accesso ai bandi della legge regionale per l´innovazione, la necessità di una promozione concertata del territorio. Un argomento, quest´ultimo, su cui l´assessore si è soffermato, dichiarando che intende sottoporre alle categorie il prossimo piano di marketing strategico di Turismo Fvg. Ricordando che la prossima settimana sarà approvata la Finanziaria regionale, Federica Seganti ha rilevato che "i fondi a disposizione delle Attività produttive sono diminuiti del 40 per cento rispetto al 2009 e queste riunioni hanno l´obiettivo di stabilire, anche con il vostro aiuto, le priorità d´intervento, così da dare supporto concreto alle imprese e non deludere le aspettative". Confndustria, Federazione delle Pmi, Confcommercio e Confesercenti hanno espresso il loro apprezzamento per l´approccio operativo e la pragmaticità degli incontri e hanno consegnato all´assessore tre documenti che individuano le priorità d´intervento e che si possono riassumere in rapidità d´intervento e certezza dei tempi nelle azioni portate avanti dalla Regione a favore delle imprese. Un altro punto messo in risalto dalle categorie è l´opportunità di arrivare ad un più veloce e semplice accesso al credito, argomento che, ha confermato l´assessore, sarà oggetto nei prossimi mesi di una revisione normativa proprio per andare incontro a tale esigenza. L´assessore ha quindi confermato l´accelerazione dell´istruttoria sia per le domande relative al progetti di sviluppo competitivo e presentate in base alla legge regionale 4/2005 (complessivamente oltre 500 richieste), che per quelle (oltre 800, di cui 500 relative alle industrie) inerenti al bando a valere sul Por Fesr 2007-2013, un problema sollevato dagli esponenti di tutte le categorie. "Le imprese della Regione puntano all´innovazione e allo sviluppo ma è un processo costoso" ha fatto presente Calligaris, notando che, se si riscontrano segnali di ripresa, la crisi è tuttora in atto e da un lato bisogna riconfigurare le aziende per restituire loro competitività e dall´altro valutare come gestire in futuro forza lavoro ed ammortizzatori sociali. Fiscalità di vantaggio, nuovi parametri per la riduzione dell´Irap che premino le aziende virtuose e quelle che esportano all´estero ed un miglioramento dell´attrattività del territorio per nuovi imprenditori sono, secondo Confindustria, altrettanti obiettivi da cogliere a medio e lungo termine. In quest´ottica, è stato rilevato, sarebbe opportuno accelerare la certificazione dei siti inquinati. A Trieste è stata attuata per il 40 per cento ma il suo completamento è fondamentale allo sblocco di una situazione che non consente l´insediamento di nuove realtà produttive nel capoluogo giuliano.  
   
   
BASILICATA: PIANI DI SVILUPPO INDUSTRIALE, PRESENTATO IL REPORT MANIFESTAZIONI D’INTERESSE PER 600 MILIONI DI EURO E L’ATTIVAZIONE DI 1.751 POSTI DI LAVORO  
 
Potenza, 8 novembre 2010 - Cinquantasei manifestazioni d’interesse, per un investimento complessivo di circa 600 milioni di euro e l’attivazione di 1.751 posti di lavori, di cui 740 da mobilità. Sono solo alcuni dei numeri presenti all’interno del report riguardante l’avviso pubblico “Piani di sviluppo industriale” e presentato il 4 novembre dall’assessore regionale alle Attività produttive, Erminio Restaino, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali, con Confindustria e con un’ampia delegazione di lavoratori. In particolare, 35 istanze riguardano manifestazioni d’interesse su siti inattivi della provincia di Potenza, di cui 5 nel Senisese, e 21 su siti della provincia di Matera. “Rispetto a questo risultato – ha affermato l’assessore Restaino – abbiamo un approccio cautamente ottimistico soprattutto in considerazione delle nuove misure che stiamo per mettere in campo sul terreno della semplificazione e accelerazione delle procedure, sulla innovazione e del credito. Infatti, proprio nei giorni scorsi, la Giunta regionale ha dato il via libera definitivo al Fondo regionale di garanzia che darà una boccata di ossigeno alle imprese lucane. Un provvedimento di assoluta importanza e su cui si svolgerà un’intensa attività divulgativa”. Dopo l’intervento dell’assessore Restaino, Vito Laurenza, dell’ufficio Industria del dipartimento, ha illustrato la situazione che presenta situazioni positive e situazioni più complesse. Fra queste ultime rientrano i siti inattivi della Ex Filature di Vitalba, dove non si è registrata alcuna manifestazione d’interesse, della ex Mondial Piston, per la quale si è in attesa di sentenza per un ricorso al Tar, della Daramic, per la quale si è nella fase della documentazione esecutiva e dove, tuttavia, già lavorano una decina di unità e dove, da gennaio, verrà reclutato altro personale. Hanno avuto un certo successo, invece, i siti inattivi come, solo per citarne alcune, Ex Mister Day, Ex Standartela, e ex Panasonic. Appare molto interessante, ma va ovviamente valutata, la proposta relativa alla ex Mister Day dove è previsto un investimento di circa 25 meuro per la produzione di motori elettrici innovativi e l’occupazione di cierca 500 unità. Per la ex Standartela c’è la manifestazione d’interesse per trasformare il sito in un impianto di compostaggio con un’occupazione di 45 unità, mentre per la Panasonic è arrivata una manifestazione d’interesse per la produzione di arredamenti metallici e in legno con un investimento di circa 20 meuro e un’occupazione di 50 unità. Al termine del dibattito durante il quale sono intervenuti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di Confindustria, l’assessore Restaino si è detto d’accordo all’apertura di tavoli di verifica sui singoli siti e sulla necessità di costruire strumenti di sostegno al reddito per i lavoratori in mobilità in deroga.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER ALL´ECONOMIA: 5 PRIORITÀ NEL PROSSIMO FUTURO  
 
 Bolzano, 8 novembre 2010 - Formazione, ricerca, telecomunicazioni, mobilità, energia: sono queste le direttrici lungo cui la Giunta provinciale si muove nel prossimo futuro per consolidare la crescita economica. A tracciare la rotta è stato il presidente della Provincia Luis Durnwalder nel corso dell´assemblea generale annuale del Südtiroler Wirtschaftsring, svoltasi il 3 novembre. "Affrontiamo i problemi in modo pragmatico, cercando di dialogare per trovare soluzioni praticabili e buoni compromessi. Senza limitarsi a criticare tutto o a chiedersi solo cosa fa l´ente pubblico per le aziende": è quanto ha ribadito ieri sera il presidente Durnwalder rivolto ai rappresentanti dell´economia altoatesina rinuniti in Camera di commercio in occasione dell´assemblea generale 2010 del Swr. All´economia locale il Presidente ha delineato le cinque strade su cui si muoverà l´azione del governo provinciale nel prossimo futuro per consolidare la crescita economica dell´Alto Adige e lo sviluppo delle Pmi e dell´occupazione. I temi prioritari cominciano dall´ormai prossima riforma dell´istruzione superiore, per garantire alle nuove generazioni una formazione adeguata, con attenzione alla conoscenza di più lingue e delle moderne teconologie. "Dobbiamo avere il coraggio di riformare, ma salvaguardando l´autonomia dei diversi ambiti scolastici e della formazione professionale", ha ripetuto Durnwalder. La seconda linea di intervento riguarda un incremento degli investimenti in ricerca e innovazione, "per rispondere alle esigenze del mercato e restare competitivi nell´Europa dei 27", così Durnwalder. Gli attuali 10 milioni di euro di finanziamento pubblico dovranno essere almeno raddoppiati. "Ma non devono diventare un contributo per poche grandi aziende - ha precisato il Presidente - bensí favorire anche le Pmi che non hanno i mezzi necessari per investire in ricerca e innovazione." In tal senso Durnwalder ha ribadito la necessità di una struttura ad hoc a Bolzano sud, "non un palazzo faraonico, ma quanto serve per sviluppare attività di ricerca a livello locale." Le altre priorità toccano le telecomunicazioni ("il completamento della connessione a banda larga su tutto il territorio aiuta le piccole imprese, mantiene i posti di lavoro in periferia e evita l´esodo nei centri urbani"), la mobilità (Durnwalder ha citato l´adeguamento della rete stradale e ferroviaria, la prosecuzione dei lavori per il tunnel di base del Brennero, gli interventi all´aeroporto di Bolzano a seguito delle nuove prescrizioni in materia di sicurezza) e l´energia. Su questo punto il Governatore ha esortato le categorie economiche "ad essere più creative sul fronte delle energie rinnovabili, a proporre nuove idee per sfuttare le possibilità che si aprono sul mercato, a valutare sinergie con aziende elettriche locali."  
   
   
INFRASTRUTTURE: ARMAO, BENE APERTURA GOVERNO A PEREQUAZIONE  
 
Roma, 8 novembre 2010 - La perequazione infrastrutturale e´ divenuto tema prioritario nella trattativa sul federalismo fiscale tra le Regioni e lo Stato, e il 4 novembre se ne e´ parlato durante la Conferenza unificata alla quale ha partecipato l´assessore all´Economia, Gaetano Armao. "E´ un punto dal quale non possiamo prescindere - spiega l´assessore Armao - ed e´ per questo che abbiamo salutato con favore il sostegno della Conferenza delle Regioni e quello dell´Ars che sul punto ha votato un ordine del giorno all´unanimita´. I ministri Raffaele Fitto, per gli Affari regionali, e Roberto Calderoli, per la Semplificazione, hanno condiviso, su proposta del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, l´opportunita´ di dare riconoscimento alla perequazione infrastrutturale per la quale a breve verra´ aperto un tavolo di ricognizione. La Regione siciliana non puo´ che salutare con favore l´apertura del Governo che, di fatto, riconosce come fondamentale colmare il gap infrastrutturale tra le varie aree del Paese." Per quanto riguarda, invece, il federalismo fiscale regionale, da oggi decorrono i trenta giorni utili entro i quali si dovra´ giungere all´intesa. "Gli emendamenti che abbiamo proposto al testo, e che hanno trovato - conclude l´Assessore Armao - il sostegno delle altre regioni, verranno dunque presentati la prossima settimana." Altro argomento affrontato e´ stato il Programma infrastrutture strategiche, che e´ un allegato della Decisione di finanza pubblica. Su questo punto Stato, Regioni, Comuni e Province hanno trovato l´intesa. Il ministero delle infrastrutture, il 5 novembre, ha inviato lo schema di atto aggiuntivo di intesa generale quadro che potrebbe essere stipulato gia´ la prossima settimana tra il Presidente Berlusconi e il Presidente Lombardo.  
   
   
TRENTO, TAVOLO DEGLI APPALTI: UN FRENO AL MASSIMO RIBASSO FIRMATO UN ATTO DI INDIRIZZO CON CONSORZIO DEI COMUNI E PARTI SOCIALI  
 
Trento, 8 novembre 2010 - Siglato il 4 novemrbe in Provincia un atto di indirizzo fra Provincia, Consorzio dei Comuni e parti sociali per la definizione di criteri volti a contenere il ricorso all´aggiudicazione al massimo ribasso negli appalti di forniture di servizi. "Abbiamo sempre detto - ha affermato il presidente della Provincia Lorenzo Dellai - che il criterio del massimo ribasso non era soddisfacente, oggi facciamo un passo avanti". Soddisfazione, soprattutto per la convergenza che si è manifestata sui punti dell´accordo - è stata espressa anche dal vicepresidente e assessore ai lavori pubblici Alberto Pacher: "L´accordo punta ad inserire in un terreno così delicato degli elementi di solidità rispetto ad aspetti diversi, non solo per quanto l´esito finale di un appalto. Si tratta di un segnale forte nella logica di sistema". Si è riunito il Tavolo appalti, con la partecipazione anche del presidente Lorenzo Dellai e del vicepresidente Alberto Pacher e del presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Marino Simoni, per la sottoscrizione con le parti sociali che siedono al Tavolo di un protocollo di intesa concernente la definizione di criteri volti a contenere il ricorso all’aggiudicazione al massimo ribasso negli appalti di servizi. Appare, infatti, oggi quanto mai necessario contenere, anche nel settore degli appalti di servizi, il ricorso esasperato al massimo ribasso da parte delle imprese partecipanti alle gare, foriero di successive gravi disfunzioni per la qualità del servizio reso. Le garanzie normative e la condivisione generale di dichiarazioni di principio non hanno infatti impedito, nel tempo, che talvolta, nell’ambito degli appalti di servizi si manifestassero elementi negativi; in particolare che si verificasse che, dato l’alto valore specifico della manodopera, i servizi stessi non venissero resi secondo quanto previsto dal capitolato o si incidesse sul trattamento dei lavoratori al fine di massimizzare i profitti dopo l’aggiudicazione della gara. Il ricorso al massimo ribasso, pur non escluso dalla legislazione vigente dovrà pertanto diventare davvero un’eccezione e dovrà essere debitamente motivato nel bando di gara. L’obiettivo primario dell’accordo è quindi quello dettare linee guida per le stazioni appaltanti. Sinteticamente, l´accordo definisce i seguenti principali indirizzi. Nei bandi di gara, di norma, il rapporto prezzo/elementi qualitativi, su base 100, si configura nella proposizione di 30 punti attribuiti al prezzo e 70 attribuiti agli elementi qualitativi. Si utilizzeranno formule di valutazione dell’offerta che evitino l’attribuzione dei punteggi in funzione diretta dello sconto praticato. I bandi di gara dovranno rispettare alcuni principi fondamentali: evitare l’indicazione di parametri che facilitino eccessivamente il raggiungimento del massimo punteggio da parte di tutte le imprese partecipanti; privilegiare forme di riconoscimento di livelli quali-quantitativi obiettivamente rilevabili; prevedere punteggi proporzionali al rapporto fra la dotazione della forza lavoro strutturalmente presente negli organici dell’impresa e quella acquisita all’esterno. E, ancora, i bandi dovranno valorizzare la formazione del personale impiegato nello svolgimento dei servizi con particolare riferimento a quella sulla sicurezza sul lavoro e i modelli organizzativi dell’impresa adeguati ai fini della sicurezza. Le imprese dovranno applicare ai lavoratori condizioni economiche normative non inferiori a quelle previste dal Ccnl individuato nel bando di gara e eventualmente agli accordi integrativi territoriali applicabili a ciascun settore di attività; verrà favorita la partecipazione delle cooperative sociali e dei loro consorzi per l’inserimento delle persone svantaggiate. Saranno infine rafforzati i controlli, soprattutto per gli appalti aggiudicati con ribassi significativi. Atto di indirizzo tra la Provincia Autonoma di Trento, il Consorzio dei Comuni Trentini e le Parti Sociali concernente la definizione di criteri volti a contenere il ricorso all’aggiudicazione al massimo ribasso negli appalti di servizi Il giorno 4 novembre 2010, ad ore 17.00 nella sala Giunta, presso la sede della Provincia Autonoma di Trento, in Piazza Dante n. 15 tra Provincia Autonoma di Trento, rappresentata dal Presidente Lorenzo Dellai e dal Vicepresidente Alberto Pacher; Consorzio dei Comuni Trentini, rappresentato dal Presidente Marino Simoni; Associazione Artigiani e Piccole imprese della Provincia di Trento, rappresentata dal Presidente Roberto de Laurentis; Associazione Industriali della Provincia di Trento, rappresentata dal Presidente Ilaria Vescovi; Federazione Trentina della Cooperazione, rappresentata dal Presidente Diego Schelfi Unione Commercio Turismo Servizi Professioni e Piccole Medie Imprese, rappresentata dal Presidente Giovanni Bort; Confesercenti del Trentino, rappresentata dal Presidente Loris Lombardini; Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento, rappresentato dal Presidente Antonio Armani; Ordine degli Architetti della Provincia di Trento, rappresentato dal Presidente Vittoria Wolf Gerola; C.g.i.l. – Segreteria Provinciale di Trento, rappresentata dal Segretario Paolo Burli; C.i.s.l. – Segreteria Provinciale di Trento, rappresentata dal Segretario Lorenzo Pomini; U.i.l. – Segreteria Provinciale di Trento, rappresentata dal Segretario Ermanno Monari Premesse  già nelle premesse del protocollo di intesa del 26 luglio 1999, atto in base al quale la Giunta provinciale costituì l’organismo, si dichiarò che “in materia di appalti, in particolare di forniture e servizi, appare opportuno procedere alla definizione di criteri e procedure uniformi volti a contenere il ricorso all’aggiudicazione al massimo ribasso, a tutelare maggiormente i lavoratori ed a garantire condizioni di equa partecipazione delle imprese alle gare....”;  nel dispositivo del medesimo si determinò di creare un vincolo alla stazione appaltante, “ad adottare nell’esperimento delle gare d’appalto il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa ogni qualvolta detto criterio possa intendersi più adeguato per una maggiore qualità del servizio o della fornitura e non essendo, motivatamente, il ribasso sul prezzo, l’unico parametro di valutazione”;  visto l’articolo 18, comma 12, della legge provinciale 19 settembre 1990, n. 23, così come modificato dall’articolo 4 della legge provinciale 23 novembre 2004, n. 9, secondo il quale “l´aggiudicazione è disposta a favore dell´offerta economicamente più vantaggiosa, valutabile in base ad elementi diversi, variabili in relazione al tipo di contratto, quali il prezzo, il valore tecnico, la qualità, le caratteristiche estetiche e funzionali, il costo di utilizzazione, il rendimento, il servizio successivo alla vendita, l´assistenza tecnica, il termine di consegna o esecuzione. In alternativa, dove ciò risulti giustificato da ragioni di opportunità connesse all´oggetto del contratto, l´aggiudicazione è disposta facendo ricorso al criterio del prezzo più basso”;  considerato quindi che il ricorso al massimo ribasso deve costituire un’eccezione e deve essere pertanto debitamente motivato nel bando di gara;  valutato che costituisce obiettivo primario del Tavolo di Lavoro per gli Appalti dettare linee guida per le amministrazioni aggiudicatrici che consentano di rafforzare il ricorso al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nell’appalto di servizi, garantendo nel contempo la massima qualità dei servizi stessi nonché il rispetto dei diritti dei lavoratori;  ciò premesso e considerato, i componenti del Tavolo di Lavoro per gli appalti sottoscrivono il presente atto di indirizzo che impegna la Provincia autonoma di Trento, per sé e i suoi enti strumentali, i Comuni, le Comunità e le Aziende provinciali per i servizi alla persona, a seguire, nell’effettuazione delle gare d’appalto di servizi, le linee guida sotto specificate. Atto Di Indirizzo Sull’applicazione Del Criterio Dell’offerta Economicamente Piu’ Vantaggiosa Negli Appalti Di Servizi 1. Le amministrazioni aggiudicatrici confermano il ricorso, in via generale, alla modalità di aggiudicazione degli appalti di servizi utilizzando il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con un adeguato bilanciamento della componente economica/qualitativa che risulterà nella composizione ponderale 30/70; il punteggio massimo, pari a 100 punti, risulterà quindi dalla somma di massimo 30 punti attribuiti all’offerta economica e di minimo 70 punti attribuiti alla qualità dell’offerta. Questa configurazione limite del punteggio di gara è utilizzabile solo in presenza di elementi qualitativi della prestazione particolarmente qualificanti in parziale carenza dei quali la componente “prezzo” potrà oscillare fra il 30 e il 40 per cento e di conseguenza la componente qualitativa potrà variare fra il 60 e il 70 per cento. 2. Nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa saranno utilizzati strumenti di valorizzazione dei relativi punteggi adeguati al principio della corretta graduazione delle offerte, evitando l’attribuzione dei punteggi in funzione diretta dello sconto praticato e privilegiando invece metodi di calcolo bilanciati, metodi comunque finalizzati a consentire una ripartizione dei punteggi tra le singole offerte economiche che risulti connotata da non incongrui rapporti proporzionali. Conseguentemente può essere adottata una formula che consenta una distribuzione del punteggio per l’offerta secondo la formula sotto riportata. Ki = Bi*q + Ci*p dove: Ki è il punteggio totale attribuito al concorrente iesimo; Bi è il coefficiente compreso tra 0 ed 1, espressi in valore centesimali, attribuiti al concorrente iesimo; - il coefficiente è pari a zero in corrispondenza della prestazione minima possibile; - il coefficiente è pari ad uno in corrispondenza della prestazione massima offerta; - Q è il fattore ponderale attribuito all’elemento “qualità” (o agli elementi nel qual caso i fattori ponderali Q sono plurimi); - P è il fattore ponderale attribuito all’elemento “prezzo”. I coefficienti Bi e seguenti relativi agli elementi/subelementi indicati nel bando, sono determinati secondo quanto stabilito nel bando. Ai fini della determinazione dei coefficienti relativi all’elemento prezzo indicato nel bando di gara sono utilizzate le seguenti formule:
Ci (per Ai <= Asoglia) = X*ai / Asoglia
Ci (per Ai > Asoglia) = X + (1,00 - X)*[(ai - Asoglia) / (Amax - Asoglia)]
dove:
Ci = coefficiente attribuito al concorrente iesimo
Ai = valore dell’offerta (ribasso) del concorrente iesimo
Asoglia = media aritmetica dei valori delle offerte (ribasso sul prezzo) dei concorrenti
X = 0,80 oppure 0,85 oppure 0,90 (indicare nei documenti di gara quale delle tre percentuali va applicata)
3. Nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa negli appalti di servizi di pulizia si deve applicare il disposto del D.p.c.m. 13 marzo 1999, n. 117. 4. Nei bandi di gara, per la valutazione della componente qualitativa (cosiddetta offerta tecnica) dell’offerta economicamente più vantaggiosa, si dovranno elaborare criteri rispettosi dei seguenti principi: a) evitare l’indicazione di parametri che facilitino eccessivamente il raggiungimento del massimo punteggio da parte di tutte le imprese partecipanti; b) privilegiare forme di riconoscimento di livelli quali-quantitativi obiettivamente rilevabili, che valorizzino aspetti qualificanti della prestazione di servizio richiesta; per essi il bando dovrà prevedere una struttura della relazione tecnica di offerta basata su elementi, sub elementi e sub pesi ponderali qualificanti, sulla base dei quali le commissioni tecniche potranno determinare i punteggi nel modo più analitico ed obiettivo possibile; c) prevedere punteggi proporzionali al rapporto fra la dotazione della forza lavoro strutturalmente presente negli organici dell’impresa e quella acquisita all’esterno; d) valorizzare la formazione del personale impiegato nello svolgimento dei servizi con particolare riferimento a quella sulla sicurezza sul lavoro; e) valorizzare i modelli organizzativi dell’impresa adeguati ai fini della sicurezza nonché ai principi in materia di “buona occupazione” e “occupazione dei soggetti svantaggiati”, qualora individuati dalle parti sociali e dalla Provincia in apposito protocollo. 5. Sul territorio della Provincia, al fine di tutelare i livelli occupazionali, la sicurezza e la qualità del servizio reso agli utenti ed al fine di evitare una concorrenza sleale fra le imprese, i capitolati dovranno prevedere che l’appaltatore, il concessionario o il subappaltatore di servizi di pubblica utilità siano tenuti ad applicare al personale impiegato nell’appalto le condizioni economico-normative non inferiori a quelle previste dal contratto collettivo nazionale individuato fra i contratti collettivi nazionali e rispettivi accordi integrativi territoriali, ove esistenti, applicabili per il rispettivo settore di attività, che sia stato stipulato dalle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale e che sia applicato in via prevalente sul territorio provinciale. Le medesime condizioni devono essere garantite ai soci lavoratori dipendenti da società cooperative. Le parti sociali presenti al Tavolo Appalti individuano con protocollo con la Provincia e la rappresentanza dei Comuni, per ciascun settore di attività, il contratto collettivo nazionale di riferimento ai fini della verifica delle condizioni economico normative minime da applicare al personale coinvolto negli appalti. In ogni caso i bandi di gara per servizi precedentemente gestiti in appalto dovranno prevedere condizioni economico normative non inferiori a quelle previste dai contratti collettivi nazionali e integrativi territoriali applicati dal precedente appaltatore, ad eccezione di quelle negoziate a livello aziendale o attribuite ad personam. 6. Le amministrazioni aggiudicatrici, al fine di favorire la partecipazione delle cooperative sociali e dei loro consorzi che operano già fattivamente nell’ambito della gestione dei servizi alla persona e dell’inserimento delle persone svantaggiate, si impegnano: a) a stipulare convenzioni con le cooperative sociali di cui all’articolo 5, comma 1, della legge 8 novembre 1991, n. 381, per le forniture di servizi di valore inferiore alla soglia comunitaria; b) a valutare la possibilità di applicare il disposto dell’articolo 5, comma 4, della medesima legge, nelle gare di appalto inerenti la fornitura di servizi di valore pari o superiore alla soglia comunitaria, prevedendo l’inserimento nei bandi di gara e nei capitolati d’onere, delle condizioni di esecuzione ivi previste. 7. I bandi dovranno prevedere un sistema di controllo della qualità dei servizi resi dall’impresa che ne consentano un’effettiva verifica con particolare riferimento agli appalti aggiudicati con ribassi significativi. Si dovrà darne altresì adeguata evidenza allo scopo di valorizzare anche le funzioni di autocontrollo delle imprese nell’esecuzione dei servizi. 8. I capitolati di gara per servizi professionali di importo a base d’asta superiore a 100.000 € dovranno prevedere la presenza sul territorio provinciale di una sede/recapito da utilizzare per il supporto all’appalto; per gli altri servizi l’importo è di 400.000 €. 9. Questo atto di indirizzo si applica esclusivamente alle gare bandite dopo la pubblicazione sul sito internet della Provincia. Letto, approvato e sottoscritto. Trento, 4 novembre 2010
 
   
   
MALTEMPO IN VENETO. ZAIA: LE NOSTRE PRIORITÀ SONO I CITTADINI, I CITTADINI, I CITTADINI. RINVIARE PAGAMENTO DELLE TASSE. APPELLO ALLE BANCHE  
 
Verona, 8 novembre 2010 - “In questo momento le nostre priorità sono le seguenti: i cittadini, i cittadini, i cittadini”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia ai giornalisti che gli chiedevano quali fossero le urgenze del Veneto flagellato dalle alluvioni. “Abbiamo cittadini che hanno avuto danni ingenti, penso agli anziani, alle famiglie con il mutuo, alle tante attività commerciali, agli artigiani. Molte imprese hanno avuto non solo il danno dell’alluvione – ha aggiunto Zaia – ma hanno anche perso i loro magazzini: ricostituirli, magari con merci costose, significa davvero essere in ginocchio”. “Faccio un appello alle banche – ha ribadito il presidente del Veneto – che devono assolutamente essere della partita: ci diano una mano, dimostrino di essere venete fino in fondo creando dei fondi ad hoc a tassi agevolati e attivando subito una moratoria dei muti sulle case. Ci sono famiglie con l’acqua in casa e che stanno pensando a come pagare la rata a fine mese”. “Al governo dovremo chiedere non solo finanziamenti ma anche tutta una serie di interventi su imposte e facilitazioni alla ripresa: per i cittadini e le imprese. In Piemonte è stato posticipato di due anni il pagamento delle tasse – ha spiegato Zaia – e penso che chi ha avuto l’acqua in casa si meriti almeno questo. Qui non si risolve la situazione con l’apporto finanziario ma con un ventaglio di azioni”. Questa è un’ulteriore occasione – ha concluso Zaia – per richiedere la regionalizzazione del patto di stabilità: è vergognoso avere soldi e non poterli spendere mentre i cittadini hanno l’acqua alle ginocchia”.  
   
   
MALTEMPO, ZAIA: OLTRE MEZZO MILIARDO DI DANNI, IL VENETO IN GINOCCHIO  
 
 Verona, 8 novembre 2010 - “La stima iniziale dei danni – quantificata in 100 milioni di euro – non era corretta: le acque si stanno ritirando e abbiamo potuto valutare la distruzione degli argini. Quindi parliamo di un disastro di almeno mezzo miliardo di euro, forse di un miliardo. Cercheremo di fare chiarezza entro 24 ore, perché se queste stime si riveleranno esatte, il Veneto è in ginocchio”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia a margine di Fieracavalli, inaugurata oggi a Verona. “La pioggia – ha detto Zaia - tornerà: le previsioni fino al 14 novembre lo confermano, anche se non sembra sarà così abbondante come finora. I 50 centimetri al metro quadrato che hanno investito e travolto la regione nelle ultime quarantotto ore sono ben altra cosa rispetto ai 20 centimetri del ‘66 che pure sappiamo quali e quanti danni abbiano prodotto”. Rispondendo alla domanda di una giornalista, il Governatore si è detto certo che “il Governo non si chiamerà fuori dalla partita; servirebbe mutuare l’esperienza del Piemonte, potenziandola perché qui al momento abbiamo tre morti, 3000 sfollati, 500 mila persone colpite in diverso modo dall’alluvione, 131 comuni interessati e fra i 20 e i 30 argini distrutti. Dobbiamo muoverci – ha concluso - e farlo in fretta. E ringrazio quindi tutte le forze politiche, che stanno lavorando in questa direzione”.  
   
   
ARTIGIANI, GIBELLI: ISTITUZIONI LOMBARDE VICINE A IMPRESE L´ASSESSORE: RETI D´IMPRESE FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO  
 
Milano, 8 nvoembre 2010 - "Sovrappongo studi delle associazioni di categoria e mi accorgo che l´economia di questo Paese va da Biella a Novara fino a Vicenza: questo mi dice che è il momento di sostenere l´economia che c´è e non quella che si vorrebbe avere e questo è ancora più vero a Milano e nella sua provincia, che è un territorio sotto stress dal punto di vista della crisi". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente della Regione Lombardia, nel corso del suo intervento all´Unione Artigiani della Provincia di Milano alla presentazione di alcuni innovativi progetti che hanno ricevuto l´appoggio e il sostegno della Regione Lombardia. "Ogni misura per sostenere l´economia incide, sul nostro tessuto produttivo, in maniera più sottile rispetto ai nostri competitor. Il ruolo della politica è dunque di non lasciare le imprese da sole. Il capitolo delle reti di aggregazione è fondamentale: da soli non si può più fare mercato e impresa". L´assessore è tornato a parlare anche del grande capitale umano che ha Regione Lombardia, un capitale umano che fa la differenza con i concorrenti. "Gli strumenti che Regione Lombardia mette a disposizione degli artigiani per l´internazionalizzazione servono agli imprenditori per intercettare i mercati ancora lontani".  
   
   
MILANO: EXPO 2015. FIRMATO PROTOCOLLO CON LA PROVINCIA DI FOGGIA  
 
Milano, 8 novembre 2010 - “Una collaborazione concreta, pluriennale e vantaggiosa tra due grandi città italiane. Una collaborazione che realizza il senso più vero, più autentico di Expo: valorizzare il territorio per una crescita che sia al servizio delle persone. Un’intesa che, insieme agli accordi già sottoscritti, diffonda le opportunità dell’Esposizione Universale nel Sud come nel Nord Italia, rilanciando le potenzialità culturali, economiche, attrattive e di capitale umano come quelle della provincia di Foggia”. Così il Sindaco e Commissario Straordinario del Governo per Expo Milano 2015, Letizia Moratti, ha presentato l’accordo siglato il 4 novembre a Palazzo Marino, in Sala dell’Orologio, tra Expo 2015 e la provincia di Foggia. Un protocollo d’intesa sottoscritto, oltre che dal Commissario Straordinario Letizia Moratti, anche dall’amministratore delegato di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala e dal presidente della provincia di Foggia Antonio Pepe. “Con questo accordo – ha proseguito Letizia Moratti – Foggia si apre alle ricadute dell’Esposizione Universale, catalizzatore naturale di investimenti, di sviluppo e di crescita. Penso a un Mezzogiorno delle eccellenze che, da troppo tempo, attende di essere valorizzato. Dall’area garganica, ai cinque borghi del foggiano già inseriti nella rete dei più belli d’Italia per l’insigne patrimonio storico, archeologico, culturale e spirituale, al rilancio della ‘Via Francigena del Sud’, itinerario di fede e natura apprezzato da un numero sempre maggiore di turisti. Il foggiano, sede del Distretto agricolo regionale e dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza alimentare, vanta inoltre un’ampia offerta enogastronomica e una rapida espansione nella produzione energetica da fonti rinnovabili”. “L’expo 2015 – ha dichiarato il presidente della provincia di Foggia Antonio Pepe – sarà per la Capitanata una grande occasione per mettere in mostra le sue eccellenze culturali, agricole e gastronomiche. Una vetrina straordinaria che la Provincia di Foggia intende mettere a disposizione di un sistema produttivo che ha nel turismo e nell’agricoltura i suoi assi portanti. La firma di questa intesa è un traguardo che consideriamo strategico nell’ottica di una intelligente azione di marketing territoriale finalizzata a valorizzare le innumerevoli potenzialità della nostra provincia di Foggia. Spesso il nostro territorio si è interrogato su quali fossero le azioni più efficaci da mettere in campo per promuovere sul palcoscenico mondiale le potenzialità di una provincia meravigliosa. Noi abbiamo pensato che cogliere l’opportunità rappresentata dal salone dell’Expo 2015 significasse scommettere con intelligenza e lungimiranza sulla Capitanata, consentendo all’intero nostro tessuto produttivo ed economico di entrare a fare parte di un circuito di respiro internazionale. Siamo certi di aver operato un intervento che nel medio-lungo periodo saprà dare frutti importanti e che nel breve termine potrà offrire un insieme di attrattive dedicate a diverse tipologie di ospiti tale da essere un valore aggiunto per l’Expo Milano 2015 e per l’intero Paese”.  
   
   
VENTI MILIONI DI EURO PER I CONTRATTI DI INVESTIMENTO IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 8 Novembre 2010 - Fino all´esaurimento dei fondi disponibili, pari a 20 milioni di euro, piccole, medie e grandi imprese che operano nelle attività manifatturiere e nel trattamento e smaltimento dei rifiuti potranno presentare un piano di sviluppo capace di rafforzare e sostenere i sistemi produttivi locali e le filiere e di attrarre nuovi investimenti. Il contratto di investimento si articola in uno o più piani di sviluppo aziendale e/o in un piano di sviluppo interaziendale. Il contratto di investimento, presentato da gruppi di imprese, deve prevedere un piano di sviluppo interaziendale ed, eventualmente, uno o più piani di sviluppo aziendali. Questi ultimi saranno valutati singolarmente e dovranno essere organici e funzionali, cioè idonei a conseguire gli obiettivi produttivi ed economici prefissati dall´impresa proponente. Il contratto di investimento non può avere una durata superiore a 36 mesi. Il singolo piano di sviluppo è ammissibile all´agevolazione anche nel caso in cui preveda esclusivamente la realizzazione di investimenti produttivi e/o innovazione. Le agevolazioni sono concesse prevalentemente sotto forma di contributo a fondo perduto. Tanti i fattori presi in considerazione per la valutazione dei progetti: percentuale di cofinanziamento; grado di efficacia rispetto all´attuazione del principio di pari opportunità e di non discriminazione; livello di sostenibilità aziendale; localizzazione in aree dotate di infrastrutture ambientali; tipologia di investimento; innovatività del progetto; riutilizzo di strutture industriali e artigianali preesistenti, non utilizzate; fattibilità amministrativa e velocità della spesa; sostenibilità finanziaria del piano di sviluppo e capacità di perseguire l´obiettivo. Le domande e la documentazione necessaria devono essere presentate alla Sfirs Spa, via Santa Margherita, 4 - 09124 Cagliari. Per informazioni è possibile contattare: Sfirs Spa email: contrattoinvestimento@sfirs.It Tel. 070 679791, Fax 070 663213 - l´Ufficio Relazioni con il Pubblico del Centro regionale di programmazione, Via Mameli, 88 – 09123 Cagliari.  
   
   
CALABRIA: SEIMILA DOMANDE PER AIUTI ALLE IMPRESE DALL’ APERTURA DELLO SPORTELLO  
 
Catanzaro, 8 novembre 2010 - Il Dipartimento “Politiche del Lavoro”, guidato dal Dirigente generale Bruno Calvetta, ha avviato, lo scorso trenta ottobre, lo sportello per il ricevimento delle domande relative all’avviso pubblico per aiuti alle imprese, attraverso la concessione di borse lavoro, di incentivi occupazionali sotto forma di integrazione salariale e formazione continua come adattamento delle competenze. Dal primo giorno di ricevimento delle domande sono già pervenute circa seimila richieste, da parte di imprese che hanno ritenuto vantaggioso concorrere per incrementare la base occupazionale. Un successo dovuto, soprattutto, alla preliminare fase di pre-informazione istituzionale avviata dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dall’assessore al Lavoro Francescantonio Stillitani che hanno, di fatto, inaugurato un metodo di nuovo, basato sulla trasparenza e il dialogo diretto tra Regione ed utenti interessati. Un metodo rivolto a qualificare l’azione comunicativa secondo le direttrici auspicate dall’Unione Europea che pongono al centro delle politiche gli utenti ed i destinatari finali. In sostanza, i continui momenti di confronto e di approfondimento, svolti sul territorio, hanno contribuito a convincere le imprese che gli strumenti messi in atto dalla programmazione regionale possono contribuire al superamento delle difficoltà del mercato regionale del lavoro. Pertanto, il Dipartimento “Politiche del Lavoro” proseguirà sulla strada intrapresa allo scopo di favorire l’approccio integrato formazione iniziale-assunzione-formazione continua come garanzia di una buona occupabilità e per lo snellimento delle procedure valutative a vantaggio di una tempistica contenuta, comprese le fasi esecutive di erogazione dei benefici previsti e dei successivi controlli richiesti dalla normativa.  
   
   
FVG: AD OTTOBRE VENDUTI 82 MILA VOUCHER LAVORO OCCASIONALE  
 
Trieste, 8 novembre 2010 - Nel mese di ottobre 2010, i voucher venduti in Friuli Venezia Giulia sono stati 82.033, corrispondente al 13,9 per cento di quelli complessivamente venduti a livello nazionale. "Il dato del mese di ottobre 2010" - sottolinea l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi - "è dunque una conferma dell´efficacia dello strumento del lavoro occasionale accessorio: è il secondo mese che supera la soglia degli 80 mila voucher venduti, realizzando quasi un raddoppio rispetto al mese di ottobre 2009". Sul piano provinciale al primo posto si conferma la provincia di Udine con 56.235 voucher, seguita da Trieste con 8.805, da Gorizia con 8.572 voucher venduti ed infine da Pordenone con 8.421. Tra le diverse categorie di vendita dei voucher, al primo posto troviamo l´agricoltura con 35.758 voucher venduti (grazie al lavoro legato alla vendemmie), al secondo posto i giovani studenti sotto i 25 anni, i pensionati, i percettori di sostegno al reddito con 21.280 voucher venduti, seguiti dal comparto del commercio e turismo con 13.214 voucher venduti; al quarto posto si colloca il settore dei servizi con 8.940 voucher seguito, ad una certa distanza, dal lavoro domestico con 2.841 voucher venduti. Si segnala inoltre che 2.459 voucher sono stati venduti presso 53 tabaccherie regionali che hanno aderito fino ad oggi alla convenzione; "in questo senso - sottolinea l´assessore Brandi - il ruolo delle tabaccherie rappresenta un fattore di grande utilità per la diffusione sul territorio; un servizio questo che speriamo possa rafforzarsi ulteriormente in futuro". Negli ultimi 16 mesi in Friuli Venezia Giulia sono stati venduti 768.653 voucher, con una crescita particolarmente significativa negli ultimi sei mesi la cui vendita si colloca sempre al disopra dei 50 mila voucher venduti con gli ultimi tre mesi che superano abbondantemente il numero delle 75 mila unità; si tratta di un risultato conseguito anche grazie alla campagna di informazione svolta dall´Agenzia regionale del Lavoro e dall´Inps regionale.  
   
   
DA CICAS INTERVENTI PER 70 MLN;IL 2010 E´ SALVO 30 MLN PER AREA SISMA E 40 MLN PER IL RESTO DELLA REGIONE ABRUZZO  
 
 Pescara, 8 novembre 2010 - A Pescara, presieduto dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il 5 novembre si è riunito il Cicas (Comitato d´intervento per crisi aziendali e di settore) che all´unanimità ha disposto nuovi interventi di ammortizzatori sociali in deroga a favore dei lavoratori abruzzesi. Per gli interventi approvati sono a disposizione circa 70 milioni di euro, di cui 30 a favore dei lavoratori dell´area del sisma e 40 milioni per i lavoratori operanti nel resto della Regione. Gli interventi coinvolgeranno circa 7 mila lavoratori in quanto è stata ribadita la possibilità di inserire 8 mesi di cassa straordinaria in deroga a favore dei lavoratori a cui scade la cassa integrazione straordinaria, che può essere così successivamente riattivata evitando il licenziamento del lavoratore. Inoltre, e´ stata introdotta la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga anche ai lavoratori di quelle aziende che hanno ultimato il periodo spettante di cassa integrazione ordinaria. "Con le scelte odierne, - ha dichiarato l´assessore Gatti - abbiamo garantito per tutto il 2010 la tutela del reddito ad oltre 20 mila lavoratori, dando serenità economica ad altrettante famiglie abruzzesi. Per consentire questi interventi, - ha proseguito - sono state fondamentali le ultime risorse garantite dal Governo grazie all´accordo siglato con il Ministro Sacconi che ha rassicurato, inoltre, sulla volontà del Governo stesso di proseguire anche per il 2011 sulla linea degli ingenti finanziamenti per gli ammortizzatori sociali in deroga. Ribadisco come il Cicas, - ha sottolineato Gatti - con il contributo di tutti i suoi membri, stia dando risposte concrete a tante persone assicurando la tutela dei redditi e la pace sociale. Infine, oggi abbiamo presentato alle parti sociali le linee guida per il "Patto delle politiche attive del lavoro" a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi con l´introduzione della "dote" per la formazione liberamente scelta dal lavoratore. Sono lieto della condivisione dell´idea del Patto adottato dal Cicas - ha concluso - e siamo aperti ad eventuali contributi delle parti sociali"  
   
   
SICUREZZA A MILANO, FIRMATI DA LA RUSSA QUATTRO ACCORDI INTESE CON PROVINCIA MILANO E COMUNI DI ARESE, RHO E ROZZANO AUMENTANO CONTROLLI SU STRADE, QUARTIERI E AREE A RISCHIO  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Quattro Protocolli d´Intesa per potenziare la sicurezza del territorio milanese. Li ha sottoscritti questa mattina l´assessore regionale alla Protezione Civile, Sicurezza e Polizia locale, Romano La Russa, con l´assessore provinciale alla Sicurezza, Stefano Bolognini, il sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, il sindaco di Rho, Roberto Zucchetti e il comandante della Polizia locale di Rozzano, Vincenzo La Vecchia. Ogni Protocollo è stato ideato pensando alle criticità e problematicità specifiche di ciascuna delle realtà coinvolte. "Si tratta di un importante passo in avanti verso la sicurezza urbana e la vivibilità del nostro territorio - spiega La Russa -. Voglio sottolineare il grande spirito di collaborazione tra le istituzioni, pronte a raccogliere gli stimoli e le richieste di legalità espresse dai cittadini. La sinergia tra Enti pubblici è fondamentale per raggiungere risultati tangibili e concreti in un settore così delicato e importante come la sicurezza. Auspico dunque che si possano realizzare altre iniziative di questo tipo". In particolare, il Protocollo tra Regione Lombardia e Provincia di Milano prevede interventi in materia di Polizia stradale ed ambientale, come controlli serali, notturni e festivi su tutto il territorio. Il Protocollo con il comune di Rozzano verte invece su una serie di controlli capillari sul trasporto di merci pericolose (liquidi infiammabili, tossici), recependo le segnalazioni dei residenti. L´intesa con il Comune di Arese è incentrata sulla sorveglianza, effettuata dalla Polizia locale, delle aree di Edilizia residenziali pubblica (Erp), finalizzata a contenere i fenomeni di disagio e di degrado. Infine, il Protocollo con il Comune di Rho stabilisce interventi di prevenzione delle truffe e dei raggiri di cui sono vittime in maniera particolare gli anziani. "Dar vita ad atti di intesa mirati e strutturati sulle specifiche problematiche di ogni singolo territorio - conclude La Russa - permette di effettuare interventi efficaci senza dispersione di risorse professionali ed economiche".  
   
   
DONNA-FAMIGLIA-LAVORO, INSEDIATO COMITATO IN LOMBARDIA FORMIGONI: 6,7 MILIONI GIA´ DISPONIBILI PER LA CONCILIAZIONE CARFAGNA: DA QUESTA INIZIATIVA MODELLO PER TUTTE LE REGIONI  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Si è insediato il 5 novembre al trentunesimo piano del Palazzo Pirelli il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro, alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna e dell´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli. Erano presenti anche gli assessori regionali alla Sanità, Luciano Bresciani, ai Sistemi Verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci e all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. Il Comitato, di cui fanno parte 40 esponenti del mondo imprenditoriale, accademico, della Pubblica Amministrazione e del terzo settore, è stato istituito allo scopo di promuovere l´attenzione e la conoscenza in merito alla relazione famiglia-lavoro e individuare strategie coerenti che pongano il rapporto tra tempi familiari e lavorativi al centro dell´azione regionale. "Il nostro obiettivo - ha detto il presidente Formigoni - è che nessuna donna sia più costretta a scegliere forzatamente se dedicarsi alla famiglia o al lavoro. Attraverso il lavoro del Comitato Strategico vogliamo dare alle donne la possibilità di esprimere ancor di più la loro creatività nell´individuare nuove soluzioni per la sfida della conciliazione dei tempi". "Va comunque ricordato - ha aggiunto Formigoni - che in Lombardia, rispetto al resto del Paese, il tasso di occupazione femminile raggiunge quasi il 60%, realizzando di fatto gli obiettivi fissati dall´Unione europea nell´agenda di Lisbona". Apprezzamento per il lavoro svolto dalla Regione Lombardia e pieno sostegno del Governo alle iniziative presentate questa sera è stato espresso dal ministro Carfagna: "Seguiamo con attenzione il lavoro del Comitato Strategico e siamo convinti che la Lombardia sia un modello da prendere ad esempio per tutte le regioni, nonostante siamo consapevoli esistano differenze significative tra il Nord e il Mezzogiorno. La conciliazione è una sfida complessa ma urgente: non dobbiamo sprecare talenti femminili, vero e proprio capitale umano che purtroppo resta spesso ai margini del mondo del lavoro". "Per le iniziative da assumere in materia di conciliazione - ha aggiunto il presidente Formigoni - Regione Lombardia farà un´azione di riorientamento in chiave conciliativa delle risorse disponibili nel bilancio regionale destinate alle politiche per la famiglia e per le imprese e farà affidamento sulla positiva collaborazione con il Governo. La Lombardia comunque può già contare su 6,7 milioni destinati, in base all´Intesa siglata nell´aprile scorso, dal Ministero delle Pari opportunità". Altri fondi potranno essere utilizzati attivando risorse della Commissione Ue che potranno co-finanziare ulteriori politiche concrete e innovative proposte dal Comitato Strategico. L´assessore Boscagli ha invece evidenziato la necessità di introdurre il "fattore famiglia", in sostituzione o ad integrazione dell´Isee, da applicare tanto nella selezione dell´accesso a servizi quanto nella valutazione dell´idoneità a finanziamenti, titoli sociali (buoni, voucher) e contributi (come l´ applicazione al Fondo sostegno affitti). "Regione Lombardia, nel processo di riforma del sistema di welfare - ha detto Boscagli - ha infatti introdotto il quoziente familiare nel Piano Regionale di Sviluppo, che dovrà agire sia sull´accesso ai servizi sociali e socio sanitari sia sul sistema tariffario. Per la prima volta viene così preso in considerazione il carico familiare, attraverso la definizione di scale di equivalenza che garantiscano e tutelino le famiglie numerose, le famiglie con figli minori, la presenza di persone disabili o non autosufficienti". La scala di equivalenza, che costituisce in sostanza il Fattore famiglia lombardo (Ffl), fa riferimento al costo dei figli e del coniuge a carico, alle situazioni particolare quali la non autosufficienza, la disabilità, la monogenitorialità, la vedovanza e a eventuali parametri che si possono inserire per meglio quantificare il carico familiare. "Il sistema del Fattore famiglia - ha concluso Boscagli - agisce partendo dal basso favorendo la fascia di popolazione a reddito più basso". Dopo l´insediamento, il Comitato si metterà subito al lavoro e sarà riconvocato all´inizio del nuovo anno (metà gennaio) per valutare i contributi che nel frattempo i suoi componenti faranno pervenire. Durante l´incontro è stato presentato il Libro Verde sulla Conciliazione, frutto del lavoro unitario da parte delle diverse Direzioni Generali della Regione Lombardia che vuole dare risposta a un problema centrale delle famiglie, quello della conciliazione tra vita professionale e vita privata, tra lavoro remunerato e lavoro di cura. Una scelta - tra carriera e famiglia a volte forzata - il cui peso ricade prevalentemente sulle spalle delle donne, spesso discriminate sul mondo del lavoro a causa delle decisioni legate alla maternità. Tuttavia non bisogna commettere l´errore di pensare alla conciliazione come a un problema prettamente femminile: la "tensione" tra famiglia e lavoro riguarda padri e madri. Può essere superata solo attraverso un cambiamento culturale che riconosca il lavoro di cura prestato dalle donne in ambito familiare, favorisca una più equa distribuzione delle responsabilità di cura tra uomo e donna, riconosca il valore sociale ed economico della maternità e della partecipazione femminile al mercato del lavoro, da promuovere a livello di politiche pubbliche, di imprese, di società civile. Piu´ Lavoro, Maggiore Fertilita´ - Se è noto il problema dell´invecchiamento strutturale della popolazione e il fatto che il tasso di occupazione femminile è positivamente correlato alla ricchezza sia familiare, sia a livello Paese, forse è meno noto che, a livello europeo, il tasso di fertilità è maggiore nei paesi a più elevata partecipazione femminile al mercato del lavoro, mentre, a livello italiano, sono le regioni con maggiori servizi all´infanzia e maggior tasso di occupazione femminile che recentemente hanno visto l´inversione del trend - fin´ora decrescente - della fecondità. Conciliazione Fattore Di Competitivita´ - Nel Libro Verde si afferma che la promozione della conciliazione tra famiglia e lavoro è un fattore di competitività del territorio, può svolgere il ruolo di leva per superare i problemi connessi con l´invecchiamento della popolazione e rilanciare l´economia, contribuendo così all´aumento del "ben-essere" delle famiglie. Ecco allora che il Libro Verde sceglie di affrontare il problema della conciliazione in ottica globale lungo tutta la filiera: impresa - lavoro - famiglia - territorio. E lo fa seguendo alcune linee strategiche: l´integrazione della famiglia in tutti gli interventi e le politiche; il riconoscimento e la valorizzazione delle iniziative della società civile; la sostenibilità finanziaria da perseguire attraverso una logica di integrazione tra livelli di governo. Disabilita´ E Voucher Famiglia - Le diverse Direzioni Generali sono state coinvolte in un lavoro di definizione di un Piano d´Azione Regionale per la Disabilità, quale strumento operativo integrato e sinergico che delinei obiettivi e strumenti per una politica regionale unitaria della disabilità. Principale obiettivo alla base del Piano è il raggiungimento di una vita indipendente e l´inclusione nella società delle persone con disabilità. Il Piano d´Azione Regionale è stato concepito in maniera intersettoriale e interassessorile per aiutare a ideare e migliorare le politiche per la disabilità anche attraverso la valorizzazione delle esperienze virtuose già presenti sul territorio. Sul delicato fronte del sostegno alla famiglia nei compiti di cura è prevista l´introduzione di un Voucher Famiglia, finalizzato all´acquisto di prestazioni di sostegno nel lavoro di cura (badanti, baby sitter) e il miglioramento dell´accessibilità ai servizi con un crescente ricorso alle tecnologie informatiche. In base all´esito della sperimentazione condotta a Varese - che prevede assistenza nelle loro case alle persone non autosufficienti - si potrà ipotizzare una riforma delle cure domiciliari sul territorio regionale. Nello spirito interdisciplinare con cui Regione Lombardia ha gestito l´approccio al tema della Conciliazione, ricadute sono previste sul piano delle politiche abitative, con il potenziamento dell´offerta di edilizia residenziale sociale e del sostegno alla maternità, anche attraverso fondi mirati come il recente Fondo Nasko, rimodulazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, dei servizi sanitari e sociosanitari, dei trasporti, del calendario e degli orari scolastici. La Dote Conciliazione - Altra novità è l´introduzione di voucher formativi, destinati a lavoratori e lavoratrici che rientrano da un congedo parentale, voucher destinati a imprese e istituzioni, per promuovere innovazione nell´organizzazione del lavoro e della gestione del tempo, oltre a servizi di consulenza per la realizzazione del piano di congedo e per la costruzione di reti di imprese (in particolare Pmi) con l´obiettivo di realizzare economie di scala nell´offerta di servizi di welfare aziendale ai propri dipendenti. In questo ambito sono previsti anche il Premio Unico Conciliazione "Competitività - Famiglia - Lavoro", l´inserimento di punteggi premianti, in bandi e appalti per le imprese che adottano misure di conciliazione e analogamente l´inserimento dell´adozione di misure di responsabilità sociale e familiare di impresa tra i criteri premiali di valutazione delle domande di autorizzazione all´apertura di strutture di vendita. Concorso Di Idee Via Web - Nel Libro Verde sulla Conciliazione Famiglia-lavoro Regione Lombardia ha previsto un grande concorso di idee per costruire insieme politiche innovative e più avanzate prassi di conciliazione. La consultazione sarà effettuata attraverso un questionario on line all´interno di un minisito raggiungibile sia dal sito della Dg Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale sia da un dominio proprio: www.Conciliazione.regione.lombardia.it/  I cittadini e i rappresentanti delle realtà produttive e associative potranno esprimersi su alcune tematiche centrali per il tema della conciliazione. Privati e imprese (o rappresentanti di Enti e Associazioni) possono compilare i moduli, distinti per tipologia, fino al 31 gennaio 2011. Premio Famiglia Lavoro Altis - Il riconoscimento è stato ideato e promosso da Regione Lombardia e Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell´Università Cattolica di Milano) per valorizzare le realtà lombarde che si impegnano a garantire una reale conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative. Il bando di partecipazione, nel 2010, è stato esteso alle pubbliche amministrazioni. Il Premio Famiglia Lavoro fa parte del più ampio progetto Famiglia Lavoro, che ha preso avvio nel 2008, con l´obiettivo di coinvolgere le imprese interessate, e da quest´anno anche le pubbliche amministrazioni, in un percorso formativo di approfondimento sulle tematiche di conciliazione e work-life balance partendo dai progetti in fieri. Oltre a Regione Lombardia e Altis, al progetto collabora una fitta rete di centri di ricerca, istituzioni e professionisti.  
   
   
VALLE D’AOSTA : AVVIO DEL SERVIZIO SPERIMENTALE DI MEDIAZIONE FAMILIARE  
 
Aosta, 8 novembre 2010 - L’assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce comunica che giovedì 11 novembre, alle ore 11.30, nel Salone dell’Assessorato si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del Servizio sperimentale di mediazione familiare. Nel corso dell’incontro saranno presentati i servizi offerti dal Servizio sperimentale di mediazione familiare ed in particolare, saranno anticipati i temi trattati nella tavola rotonda Significato della mediazione familiare rispetto alla continuità dei legami genitori-figli nonostante l’evento separativo, aperta ai soli addetti ai lavori nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, all’Hostellerie du Cheval Blanc. La mediazione familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio. In un contesto strutturato, il mediatore familiare, come terzo neutrale e con una preparazione specifica, sollecitato dalle parti e nella garanzia del segreto professionale, si adopera affinché i partner elaborino in prima persona un programma di separazione soddisfacente per sé e per i figli, in cui possano esercitare la comune responsabilità genitoriale. Il servizio si rivolge alle coppie con figli minori, e nella fase di avvio, prevede due momenti: l’attività divulgativa e informativa del servizio e l’apertura della sede operativa ad Aosta. «La mediazione familiare, rivolta alle coppie con figli minori in procinto di separazione o di divorzio, – spiega l’assessore Lanièce – vuole offrire la possibilità di rivolgersi ai servizi socio-sanitari del territorio per ricevere un giusto supporto per facilitare la comunicazione tra i genitori e contenere la conflittualità supportandoli nella definizione di accordi soddisfacenti e tutelanti per i figli».  
   
   
 MINORI IN SICILIA: SI SBLOCCANO 37,833 MLN PER COMUNITA´ ALLOGGIO  
 
 Palermo, 8 novembre 2010 - Si sbloccano 37,833 milioni destinati ai Comuni siciliani per il rimborso dell´80% delle spese sostenute, dal 2008 al 2009, per i ricoveri di minori disposti dall´autorita´ giudiziaria. Il via libera e´ arrivato grazie a un emendamento presentato dall´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici e approvato  il 3 novembre  dal parlamento siciliano, nell´ambito del disegno di legge sull´assestamento del bilancio 2010. "Con l´approvazione dell´emendamento - spiega l´assessore Chinnici - si evita una disparita´ di trattamento tra i beneficiari degli anni 2008 e 2009 e quelli del 2010. Dopo la promulgazione della legge e la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale si potra´ procedere immediatamente al pagamento di 14 milioni relativi al 2008 e per i quali gli uffici del dipartimento regionale delle Autonomie locali hanno gia´ completato le relative istruttorie". La nuova normativa si e´ resa necessaria, perche´ a seguito dell´entrata in vigore dell´articolo 27 della legge regionale 11/2010, che ha modificato, dal 2010, le disposizioni in materia (trasferimento delle competenze all´assessorato della Famiglia, cambiamento delle modalita´ di assegnazione, con riferimento ai preventivi e non ai consuntivi, ed estensione a tutti i ricoveri disposti dall´autorita´ giudiziaria), le somme relative al 2008 e 2009 non potevano essere utilizzate.