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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2011
PARLAMENTO EUROPEO, BILANCIO2012: CERCARE DI RISPARMIO MANTENENDO L´ECCELLENZA LEGISLATIVA  
 
 Strasburgo, 10 marzo 2011 - Il Parlamento europeo ha invitato Mercoledì a limitare il proprio bilancio per il 2012, tenuto conto dei vincoli economico, finanziario e sociale, gli Stati membri dell´Ue. I deputati sono impegnati a cercare di tagliare alcune spese e per giustificare il resto in dettaglio. Tuttavia, i progetti già in corso, come la Casa della storia europea, non dovrebbe essere messa a repentaglio, la relazione sulle linee guida per il bilancio 2012. José Manuel Fernandes (Ppe, Pt), che guida il Parlamento nell´elaborazione del bilancio 2012, ha sottolineato che questo dovrebbe essere un "bilancio di austerità" che rimane in linea con l´inflazione. Al tempo stesso ha avvertito che i tagli non devono avere un impatto negativo sulla qualità sul lavoro legislativo del Parlamento. Dal bilancio del 2012 può servire come riferimento per l´Ue il prossimo quadro finanziario pluriennale (Qfp), il Parlamento ritiene che i bilanci delle sue istituzioni dell´Ue e le altre ´per il 2012 dovrebbe cercare "consolidamento". Tuttavia, questo non deve impedire gli investimenti, che possa portare, in futuro, di risparmio a lungo termine, dice il rapporto. Esigenze connesse all´allargamento dell´Ue devono essere raggiunti tramite una lettera rettificativa al bilancio, o tramite un bilancio rettificativo qualora venga presa una decisione sull´adesione della Croazia all´Unione europea. Lo stesso vale per le implicazioni di bilancio per i 18 nuovi deputati a seguito del Trattato di Lisbona. Il Parlamento intende proseguire la sua politica immobiliare, che mira a razionalizzare l´allocazione di spazio e di realizzare risparmi sui costi ed economie di scala. Un esempio è la ristrutturazione e ampliamento dell´edificio Konrad Adenauer, che ospiterà tutto lo staff del Parlamento europeo a Lussemburgo e rendere gli altri edifici non ridondanti. La relazione è stata discussa il Martedì alla presenza del Commissario per il bilancio Janusz Lewandowski, che ha accolto i principi guida approvate dal Parlamento. Ha detto che la stessa Commissione europea mira a mantenere la crescita delle spese amministrative inferiore all´1%, tagliando la spesa per It, conferenze, viaggi di lavoro e pubblicazioni. Il Consiglio dovrebbe inoltre assumere un approccio restrittivo, ha aggiunto. Ha concordato con il Parlamento che i possibili costi di allargamento dell´Unione europea dovrebbero essere inclusi nel bilancio solo quando le decisioni sono prese. Il 2012 orientamenti di bilancio sono stati approvati con 574 voti a favore, 74 contrari e 29 astensioni. I prossimi passi - Ufficio di presidenza del Parlamento europeo (Pe Presidente e Vice-presidenti) ha approvato il progetto preliminare per il Parlamento di bilancio 2012 il Lunedi. Queste stime progetto sarà discusso in commissione per i bilanci il 15 marzo e posto in votazione plenaria del 4 aprile.  
   
   
UE, ALLARGAMENTO: PREOCCUPAZIONE PER RALLENTAMENTO RIFORME IN TURCHIA E SODDISFAZIONE PER CANDIDATURA MONTENEGRO  
 
 Strasburgo, 10 marzo 2011 - Il Parlamento europeo ha espresso preoccupazione per la "lentezza dei progressi nelle riforme" in Turchia per il 2010, e soddisfazione per la candidatura ufficiale per il Montenegro, nonostante i timori per il livello di corruzione, in due risoluzioni sui negoziati per l´adesione dei due paesi approvate mercoledì. Lo stallo nella situazione fra Turchia e Cipro, la mancanza di dialogo fra i partiti politici turchi e l´attacco alla libertà di stampa e altri diritti fondamentali sono fattori che rallentano i negoziati per l´adesione, ha spiegato la relatrice Rita Oomen Ruijten (Ppe, Nl). La risoluzione approvata accoglie con soddisfazione l´adozione di modifiche costituzionali, ma sottolinea anche che "una riforma costituzionale globale´ resta necessaria per trasformare la Turchia in una vera democrazia. I deputati plaudono alla recente conclusione dei negoziati sull´accordo di riammissione per gli emigrati e chiedono alla Commissione di cominciare discussioni per un regime di visti d´ingresso con particolare attenzione a studenti e imprenditori. Dialogo interreligioso ancora senza risultati - Fra le sfide principali che il governo turco deve ancora affrontare, i deputati segnalano il deterioramento della libertà di stampa, inclusa l´auto-censura dei media nazionali e dei siti d´informazione, la situazione delle donne e l´aumento dei delitti d´onore e matrimoni forzati e la mancanza di protezione per le minoranze. In particolare, i deputati sono preoccupati per i "progressi limitati" nel dialogo in corso tra il governo e le comunità religiose, incluse le cristiane, specialmente sulla questione della possibilità per tali comunità di ottenere personalità giuridica per aprire e gestire centri di culto. Nessuna menzione esplicita di "piena adesione" per la Turchia - La formulazione e i punti specifici del testo sono state oggetto di difficili negoziati tra i gruppi politici del Parlamento. Durante il processo di elaborazione del documento da parte della commissione per gli affari esteri, il gruppo Ppe ha accettato di ritirare un emendamento che invitava le istituzioni dell´Ue a "studiare la possibilità" di creare un "partenariato privilegiato" con la Turchia, in alternativa alla piena adesione all´Unione europea. In cambio, la commissione non ha fatto menzione "dell´obiettivo comune di piena adesione all´Unione europea" per la Turchia, come avrebbero voluto i socialisti. Il testo ha invece ha la stessa formulazione dello scorso anno e descrive l´apertura dei negoziati di adesione della Turchia nel 2005 come "punto di partenza per un processo di lunga durata e con un finale aperto. Montenegro: deputati favorevoli ai negoziati per l´adesione all´Ue, ma preoccupati per la corruzione Il Parlamento europeo ha accolto favorevolmente la decisione del Consiglio europeo di accordare al Montenegro lo status di paese candidato all´Ue, auspicando che i negoziati di adesione con il Montenegro possano iniziare quest´anno. I deputati, tuttavia, hanno espresso diverse preoccupazioni, soprattutto riguardo a corruzione, criminalità organizzata, discriminazioni e limitazioni alla libertà dei media. "Mi rammarico che la Commissione insista sul divario tra la concessione dello status di candidato e l´apertura di negoziati", ha affermato il relatore Charles Tannock (Ecr, Uk). "Il Montenegro dovrebbe essere giudicato solo in base al merito, i fatti e i risultati. Spetta ora al Montenegro soddisfare le aspettative dell´Unione europea, in particolare nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata. Comunque, il Montenegro resta una buona notizia per i Balcani". In una risoluzione approvata oggi a larga maggioranza, il Parlamento ha accolto con favore il "consenso generale sull´integrazione europea e l´alta priorità attribuita a tale questione dai partiti di governo e dell´opposizione", in particolare il lavoro svolto per l´instaurazione di un quadro giuridico e costituzionale del Montenegro e i "buoni risultati ottenuti nell´attuazione di riforme economiche". La risoluzione sottolinea che "la corruzione è ancora preponderante in numerosi settori, specialmente in quelli dell´edilizia, delle privatizzazioni e degli appalti pubblici" e che il crimine organizzato, soprattutto il riciclaggio di denaro sporco e il contrabbando, rimangono un problema. L´aula si è detta inoltre preoccupata "per il fatto che le donne continuano a essere sottorappresentate nell´ambito dei processi decisionali e nelle posizioni direttive". Pur accogliendo con favore "il buon livello complessivo delle relazioni interetniche e la tutela dei diritti delle minoranze nel paese, i deputati hanno invitato le autorità a migliorare le condizioni di vita di rom, ashkali ed egiziani. I deputati hanno anche chiesto "ulteriori misure per garantire l´indipendenza e la professionalità dei media", e hanno richiamato l´attenzione sulle eccessive ammende per diffamazione, che continuano a ostacolare la libertà e l´indipendenza del lavoro dei giornalisti. Si sono detti particolarmente preoccupati dei casi segnalati di intimidazione e di violenze fisiche nei confronti di giornalisti e di attivisti della società civile, chiedendo indagini approfondite e, se del caso, procedimenti giudiziari.  
   
   
ROM: STANDARD OBBLIGATORI PER INTEGRARE LA PIÙ GRANDE MINORANZA EUROPEA  
 
Strasburgo, 10 marzo 2011 - L´unione europea dovrebbe introdurre degli standard minimi obbligatori a livello europeo per promuovere l´integrazione sociale, economica e culturale dei 10-12 milioni di rom che vivono nel Continente, secondo quanto propongono i deputati in una risoluzione approvata mercoledì. Il testo rappresenta il contributo del Parlamento alla Strategia europea per l´inclusione dei rom che sarà presto presenta dalla Commissione. I rom soffrono una discriminazione sistematica e combattono contro "un livello intollerabile di esclusione" e violazioni dei diritti umani, afferma la risoluzione approvata adottata con 576 voti a favore,32 contrari e 60 astenioni. La relatrice per il Parlamento Lívia Járóka (Ppe, Hu), nel corso del dibattito che ha preceduto la votazione, ha detto: "Con l´adozione della presente relazione, abbiamo fatto un grande passo verso un impegno a livello Ue per alleviare la povertà e l´esclusione sociale della più grande minoranza etnica del nostro continente. Questa strategia Ue deve porre l´accento principale sul rispetto e la promozione dei diritti fondamentali al lavoro, all´alloggio, alla salute e all´istruzione". Occupazione, educazione e politica della casa - I deputati chiedo che la Commissione presenti una tabella di marcia che includa una serie di standard comunitari obbligatori e la possibilità di´imporre penalità ai governi nazionali che non li rispettano. Sull´occupazione, la strategia Ue dovrà assicurare un accesso effettivo al mercato del lavoro, insieme a misure per combattere il lavoro sommerso e favorire l´assunzione di rom nell´amministrazione pubblica. Per l´educazione, i deputati chiedono ai governi nazionali di impiegare un numero maggiore di mediatori e insegnanti rom nelle scuole per garantire l´educazione nella loro lingua. Le "discutibili operazioni di rimpatrio" - Il Parlamento denuncia le "discutibili operazioni di rimpatrio" di cittadini rom verificatesi in vari Stati membri che hanno creato un "clima di paura e inquietudine" fra la popolazione rom e hanno anche avuto l´effetto di aver portato preoccupanti livelli di razzismo e discriminazione". La Strategia europea dovrà pertanto combattere ogni forma di violazione dei diritti fondamentali, inclusi "la discriminazione, la segregazione, i discorsi d´incitazione all´odio, il profiling etnico, il rilevamento illegale delle impronte digitali, nonché lo sfratto e l´espulsione illegali". Un miglior uso dei fondi europei - Il Parlamento chiede la creazione di enti europei di sostegno, sotto la supervisione dell´esistente Task Force per i Rom, per assicurare un uso più mirato dei fondi europei a disposizione dei governi nazionali e locali, per controllarne l´uso e indicare eventuali sprechi. Gli Stati membri sono, infatti, invitati a utilizzare programmi come Progress, Cultura, Salute, e di apprendimento permanente in favore dei cittadini rom. Infine, i deputati chiedono alla Commissione di prevedere finanziamenti ad hoc, nel quadro della politica di coesione, per sostenere la Strategia dell´Ue relativa ai rom.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LE DATE DELLA SESSIONE PLENARIA PER IL 2012 E IL 2013  
 
Strasburgo, 10 marzo 2011 - I deputati europei hanno approvato, a scrutinio segreto, gli emendamenti alla proposta di calendari in modo tale che due sessioni di Strasburgo saranno ora svolte durante una settimana di calendario unico nel mese di ottobre 2012 e ottobre 2013. Gli emendamenti sono stati adottati da 357 a favore, 255 contrari e 41 astensioni (2012 calendario) e 356 a favore, 253 contrari e 35 astenuti (2013 calendario), rispettivamente. Calendario delle sessioni plenarie per il 2012: 16-19 gennaio (Strasburgo) · 01-02 febbraio (Bruxelles) · 13-16 febbraio (Strasburgo) · 12-15 marzo (Strasburgo) · 28-29 marzo (Bruxelles) · 17-20 Aprile (Strasburgo) · 9-10 Maggio (Bruxelles) · 21-24 maggio (Strasburgo) · 11-14 giugno (Strasburgo) · 2-05 Luglio (Strasburgo) · 10-13 Settembre (Strasburgo) · 22-23 ottobre (Strasburgo) · 25-26 ottobre (Strasburgo) · 07-08 Novembre (Bruxelles) · 19-22 Novembre (Strasburgo) · 10-13 Dicembre (Strasburgo). Calendario delle sessioni plenarie per il 2013: 14-17 gennaio (Strasburgo) · Febbraio 04-07 (Strasburgo) · 27-28 febbraio (Bruxelles) · 11-14 Marzo (Strasburgo) · 27-28 marzo (Bruxelles) · 15-18 aprile (Strasburgo) · 08-09 Maggio (Bruxelles) · 20-23 maggio (Strasburgo) · 10-13 Giugno (Strasburgo) · 01-04 Luglio (Strasburgo) · 9-12 Settembre (Strasburgo) · 21-22 ottobre (Strasburgo) · 24-25 ottobre (Strasburgo) · 6-07 Novembre (Bruxelles) · 18-21 novembre (Strasburgo) · 09-12 dicembre (Strasburgo).  
   
   
UE: UNA NUOVA STRATEGIA PER L´ATLANTICO È NECESSARIA  
 
 Strasburgo, 10 marzo 2011 - Un invito a migliore coordinamento delle politiche tra le regioni che si affacciano sull´Oceano Atlantico è l´asse principale di una risoluzione su una strategia europea per la regione atlantica approvata dal Parlamento il Mercoledì. I deputati invitano la Commissione a presentare entro giugno 2011 una strategia che tenga conto sia della politica marittima e la coesione territoriale. Entro giugno di quest´anno la Commissione dovrebbe presentare una strategia dell´Ue per l´Atlantico, sulla base dei risultati di una consultazione pubblica conclusa a ottobre 2010. In un dibattito con gli affari marittimi, il commissario Maria Damanaki il Lunedi, i deputati hanno chiesto che un approccio basato sulla cooperazione tra l´Ue ed i paesi, regioni e comunità sulle sponde dell ´Atlantico per affrontare i problemi che trascendono le frontiere. La strategia dovrebbe coprire una vasta gamma di settori come l´energia marina, ambiente, trasporti, inquinamento, sicurezza, sicurezza, ricerca, tempo libero e del turismo, secondo la risoluzione, che è stata adottata da 589 voti favorevoli, 26 con 54 astensioni. Si comprendono anche i servizi e la formazione nelle professioni marittime e della pesca e dell´acquacoltura. I deputati vogliono la strategia "di lavorare seguendo un approccio bottom-up, a partire dagli enti locali e coinvolgendo tutte le parti interessate". Essi sottolineano la necessità di "spendere meglio dei fondi Ue, non aumentando la spesa".  
   
   
COMMISSARIO UE AL COMMERCIO DE GUCHT: IN MALESIA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA E PAPUA NUOVA GUINEA PER DISCUTERE L´AGENDA COMMERCIALI BILATERALI E MULTILATERALI  
 
Bruxelles, 10 marzo 2011 - Il Commissario Ue al commercio Karel De Gucht effettuerà una visita in Malesia, Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, tra il 13 e il 21 marzo 2011. La sua prima tappa a Kuala Lumpur si concentrerà sui progressi compiuti nei negoziati di corrente di un accordo di libero scambio (Fta) con la Malaysia. In Australia e Nuova Zelanda il Commissario discutere questioni di interesse comune, come le regole del commercio di materie prime e in Nuova Zelanda commissario De Gucht rappresenterà l´Unione europea al servizio commemorativo nazionale a Christchurch dopo il recente terremoto. "La Malaysia è un importante partner commerciale per l´Ue" , ha dichiarato il commissario De Gucht prima di partire per Kuala Lumpur. "Sono contento di vedere i progressi compiuti nel recente accordo di libero scambio colloqui bilaterali. Un accordo globale consentirà di migliorare ulteriormente il nostro commercio e facilitare investimenti esteri in Malaysia. Ciò contribuirà a portare capitali, know-how e risorse umane dall´estero ". "Australia e Nuova Zelanda saranno fianco a fianco con l´Unione europea nelle prossime settimane e mesi, quando entriamo in ulteriori colloqui su Doha per lo sviluppo. Noi tutti siamo fortemente impegnati a trovare un accordo multilaterale nel 2011. Vorrei anche esprimere il mio cordoglio e la solidarietà presso la triste perdita di vite umane e danni al recente terremoto ha causato a Christchurch. L´unione europea ha attivato il suo meccanismo di protezione civile per fornire assistenza rapida ed efficace dove la maggior bisogno ". "L´accordo di partenariato economico che abbiamo concluso con la Papua Nuova Guinea e le Figi è un elemento chiave nella nostra collaborazione con la regione del Pacifico. Vedo l´ora di passi concreti per trasformare il contratto in realtà adesso. Questo porterà reali benefici alle piccole e rurali aree. Allo stesso tempo, e mentre noi negoziare un accordo globale con l´intera regione, la porta è aperta ad altri paesi ad aderire all´accordo ". In Kuala Lumpur il Commissario incontrerà il primo ministro Najib Razak e ministro del Commercio Mustapa Mohamed per esaminare i progressi fatti sul globale Ue-malaysia Fta dal negoziati avviati nel mese di ottobre 2010. Con un accordo di libero scambio con la Corea già in atto e colloqui con ben avviata Singapore, la Malesia è il terzo paese della regione con cui l´Ue ha avviato negoziati Fta. L´ue è uno dei maggiori investitori in Malesia. Insieme al piano di riforma economica della Malesia è un accordo di libero scambio garantirà un ambiente economico stabile e un cammino costante verso una maggiore apertura, trasparenza e liberalizzazione. In Australia e Nuova Zelanda il Commissario dovrà affrontare relazioni commerciali bilaterali e su come intensificare gli affari alle relazioni d´affari. Insieme con l´Unione europea entrambi i paesi sono fortemente impegnate a concludere il Doha per lo sviluppo nel 2011. In colloqui bilaterali con i suoi omologhi, l´australiano ministro del Commercio signor Craig Emerson e il ministro del Commercio della Nuova Zelanda, Tim Groser, il Commissario De Gucht è prevista per sollevare la questione della fornitura di materie prime che è diventato una preoccupazione comune negli scambi contesto internazionale di oggi . L´accordo di partenariato economico (Ape) con la regione del Pacifico, che copre anche la Papua Nuova Guinea , è, insieme con l´Epa con i Caraibi, l´unica Epa, che ha completato il processo di adozione e di oggi è dovuto per l´attuazione. Papa Nuova Guinea è ora di prendere le misure tecniche necessarie, come ad esempio lo smantellamento graduale delle tariffe e che istituisce sistemi di controllo delle sovvenzioni all´esportazione per le merci. Per questo Epa termini di benefici per le aree rurali e le piccole imprese sarà strettamente associato con l´assistenza allo sviluppo delle attività economiche nelle zone rurali.  
   
   
UE: NON C´È SVILUPPO SENZA EMANCIPAZIONE DELLE DONNE  
 
Bruxelles, 10 marzo 2011 - Per celebrare la giornata internazionale della donna, il commissario Ue per lo sviluppo Andris Piebalgs ha varato l’8 marzo un concorso di disegno sulla parità di genere, organizzato per la quinta volta consecutiva, per sensibilizzare il pubblico, coinvolgendo i bambini, sulle condizioni e sui diritti delle donne nei paesi in via di sviluppo. Ha inaugurato inoltre una mostra fotografica Ue/onu a Timor Est insieme alla rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ameerah Haq. Il commissario Piebalgs ha colto l´occasione per ribadire l´impegno costante della Commissione europea per promuovere i diritti e le opportunità delle donne, nonché la rappresentanza delle donne nei paesi in via di sviluppo, al fine di accelerare i progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio. Il commissario Ue per lo sviluppo ha dichiarato: "Timor Est rappresenta un caso notevole di emancipazione delle donne nel mondo in via di sviluppo: il 30% dei parlamentari sono donne e sono in vigore importanti misure legislative, ad esempio contro la violenza domestica. Ma il mondo ha ancora molto da fare per colmare il divario tra uomini e donne. Le donne costituiscono più della metà della popolazione mondiale, ma anche il 70% dei poveri e due terzi degli analfabeti. In qualità di commissario per lo sviluppo, cerco di tenere conto degli interessi delle donne in tutti gli aspetti delle politiche di sviluppo. Ogni progetto che portiamo avanti, che sia nel settore agricolo, sanitario o dell´istruzione, deve porsi chiaramente l´obiettivo di aumentare il coinvolgimento delle donne e conferire loro il potere di prendere ulteriori iniziative. Viaggiando in tutto il mondo mi sono reso conto che laddove le donne sono in buona salute e istruite, e laddove hanno l´opportunità di lavorare e di guadagnare partecipando pienamente e in modo paritario alla società, le comunità e le nazioni prosperano. È a partire da queste considerazioni che l´Ue ha avviato l´iniziativa sugli obiettivi di sviluppo del millennio (Osm), intesa da un lato a premiare i progressi conseguiti dai paesi che hanno elaborato le strategie più efficaci per raggiungere gli Osm, dall´altro a sostenere gli sforzi compiuti dagli altri paesi per superare i ritardi più gravi, in particolare per quanto riguarda gli Osm relativi alle donne. Infine, l´Ue sta moltiplicando i suoi sforzi per combattere la violenza contro le donne nelle situazioni di conflitto. Al momento, e già da diversi anni, tra gli abusi più inaccettabili nel mondo vi sono i ripetuti atti di violenza sessuale perpetrati nella zona di conflitto della Repubblica democratica del Congo. Ogni giorno, donne e ragazze sono vittime delle più crudeli brutalità. Dobbiamo mettere un freno all´impunità e sostenere le autorità congolesi impegnate a sensibilizzare la popolazione e perseguire i criminali. In questa giornata speciale, desidero affermare chiaramente che non può esistere sviluppo umano ed economico senza un autentico rispetto dei diritti e delle condizioni delle donne. È mia intenzione promuovere questo aspetto fondamentale della politica di sviluppo, garantendo i diritti e la sicurezza di queste donne: sarà una delle mie priorità nei mesi e negli anni a venire". Il concorso di disegno sulla parità di genere Per il quinto anno consecutivo è indetto il concorso di disegno sulla parità di genere sponsorizzato dalla Commissione europea, che invita i bambini di tutto il mondo a illustrare la loro visione della parità uomo-donna. Il concorso ha lo scopo di promuovere la creatività e la riflessione sul significato della parità e sensibilizzare sulle questioni di genere i bambini e gli adulti a loro vicini. Intende inoltre aprire un dibattito nella società civile e coinvolgere le autorità nazionali e locali dei paesi partecipanti. Il concorso è aperto ai bambini di età compresa tra 8 e 10 anni in sei regioni del mondo: Africa, Asia, Caraibi e Pacifico, America latina, Mediterraneo e Medio Oriente, e paesi europei non appartenenti all´Ue, compresi i paesi limitrofi della zona orientale. Nel 2010 hanno partecipato al concorso 61 paesi, 48 709 bambini e 1 641 scuole. I vincitori di ciascuna regione riceveranno un premio di 1 000 euro, che potrà essere destinato all´acquisto di libri, computer o altro materiale didattico. Iniziative della Commissione europea a favore delle donne e della parità di genere In tutte le sue forme di cooperazione con i governi e la società civile, la Commissione europea promuove costantemente i diritti delle donne, tanto nell´ambito del dialogo politico quanto tramite progetti sul terreno. La Commissione europea è il secondo donatore a livello mondiale e fornisce un sostegno particolare agli obiettivi di sviluppo del millennio relativi alle donne (salute materna e mortalità infantile) tramite svariati programmi in Africa, America latina, Asia e Asia centrale. Nella Repubblica democratica del Congo, la Commissione europea aiuta le autorità e i suoi partner a livello locale sia a far fronte agli effetti sociali e umani immediati della violenza sessuale, sia a combattere l´impunità a lungo termine. Nelle prossime settimane sarà varato un programma dotato di 18 milioni di euro, in collaborazione con la Svezia e il Belgio. Concorso di disegno sulla parità di genere: http://ec.Europa.eu/europeaid/what/gender/drawing-competition-2011_en.htm  Iniziative dell´Ue per la parità tra donne e uomini: http://ec.Europa.eu/europeaid/what/gender/index_en.htm    
   
   
UE, COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA: SBLOCCATO PROGRAMMA ITALIA-SLOVENIA  
 
Trieste, 10 marzo 2011 - A seguito di approfondite ed impegnative consultazioni con le Autorità italiane e slovene coinvolte, si è conclusa positivamente la diciannovesima procedura scritta del Comitato di Sorveglianza che consentirà di accelerare l´avanzamento fisico, finanziario e procedurale del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013, nonché di rispettare il target di spesa necessario per non incorrere nel disimpegno automatico dei fondi, così come previsto dalla normativa comunitaria in caso di ulteriori ritardi maturati nel processo decisionale. A darne notizia è l´assessore regionale alla cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna. Il successo dell´unica procedura scritta del Programma, conclusa con ampio anticipo sulla scadenza del termine, ha confermato l´impegno dei Partners nel processo di attuazione di un Programma che ha una dotazione finanziaria di oltre 136 milioni di euro: si tratta di un budget complessivo superiore a quello del periodo di programmazione 2000-2006, che viene assicurato per l´85% dalla quota comunitaria a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e per il restante 15% da fondi nazionali italiani (Fondo di Rotazione ex lege n. 183/1987) e sloveni. Mediante la procedura scritta il Comitato di Sorveglianza, quest´anno presieduto dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia quale organo responsabile dell´approvazione dei progetti da finanziare nell´ambito del Programma, ha assunto delle decisioni ufficiali in merito ad una serie di questioni che assicureranno una ripresa immediata del processo di attuazione del Programma e che, allo stesso tempo, avranno una ricaduta positiva non solo sui beneficiari diretti e sul territorio, ma sull´intera economia dell´area di cooperazione che, come è noto, riguarda la Slovenia, il Friuli Venezia Giulia, parte del Veneto e dell´Emilia-romagna. L´accordo raggiunto porterà al finanziamento (per un ammontare di circa 10 milioni di euro) di ulteriori tre progetti strategici (il primo degli esclusi per ciascun Asse prioritario di riferimento) presentati a valere sul bando pubblico n. 01/2009 ed utilmente collocati in graduatoria, ma inizialmente non ammessi a finanziamento per mancanza di fondi. Si tratta di una decisione assunta in considerazione del fatto che i progetti strategici - rispetto a quelli standard/ordinari e piccoli - assicurano una concentrazione delle risorse su temi rilevanti e dimostrano un impatto diretto sull´area ammissibile al Programma, intesa nella sua interezza. Riguardo al bando pubblico n. 02/2009, con la procedura scritta il Comitato di Sorveglianza ha proceduto all´approvazione delle liste delle proposte progettuali ammesse e non ammesse alla successiva fase di istruttoria, nota come valutazione di qualità. Tale esito comporterà una rapida ripresa del procedimento di valutazione, che potrebbe concludersi nei prossimi mesi con l´approvazione delle graduatorie finali per i tre Assi prioritari sui quali si apre il bando stesso. "Nella Giunta del 18 marzo porterò la delibera di presa d´atto del bando pubblico per la presentazione di progetti ´cross border´ - risorse dedicate alle aree di confine terrestre - n. 03/2011, con una dotazione finanziaria di oltre 17,5 milioni di euro. Successivamente potrà intervenire il lancio del bando per piccoli progetti", afferma l´assessore De Anna. Superata, pertanto, la situazione di empasse, emerge ora una forte volontà comune da parte di tutti i soggetti e Partner coinvolti nel voler rafforzare lo spirito di cooperazione ed imprimere maggiore velocità alle attività di attuazione del Programma, procedendo verso un maggiore dinamismo ed una maggiore efficienza delle strutture ed altresì dei processi decisionali. Si tratta, quindi, di un momento cruciale ed essenziale per il futuro della cooperazione transfrontaliera, del quale la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia è pronta a raccogliere le sfide per assicurare una buona riuscita e performance del Programma Italia-slovenia 2007-2013 e proiettarsi positivamente nel nuovo periodo di programmazione.  
   
   
LA CORTE DI GIUSTIZIA BLOCCA LA CREAZIONE DEL TRIBUNALE EUROPEO SUI BREVETTI  
 
Milano, 10 marzo 2011 - La Corte di giustizia europea ha dichiarato che la creazione di un tribunale europeo per i brevetti è incompatibile con il Trattato dell´Unione. Questa decisione impone ora alla Commissione europea di cercare delle soluzioni per la tutela dei brevetti a livello europeo, un tema sul quale si discute da decenni con molte difficoltà. Nel giugno 2009 era stato chiesto alla Corte di Lussemburgo di esprimere il proprio parere sulla proposta di istituire il Tribunale europeo per i brevetti, e oggi è arrivata la sentenza negativa sull´incompatibilità con il Trattato di Lisbona. Ma per le imprese, la tutela dei brevetti a livello europeo è una priorità. Se la creazione del Tribunale sui brevetti subisce una battuta d´arresto, secondo la Commissione la protezione del brevetto unitario attraverso lo strumento della cooperazione rafforzata può continuare. Ma l´Italia è esclusa (per sua volontà, insieme alla Spagna) da questo meccanismo. I negoziati sulla creazione del brevetto comunitario, infatti, sono falliti alla fine del 2010 perché gli Stati dell´Ue non sono stati in grado di approvare all´unanimità il regime linguistico applicabile. Italia e Spagna si erano opposte perché le loro lingue nazionali non erano tra quelle (inglese, francese e tedesco) ammesse per la registrazione dei brevetti. Quindi, dodici Stati si sono messi d´accordo per procedere con il metodo della cooperazione rafforzata, che consente di procedere senza l´accordo di tutti gli altri. Ad oggi, 25 Stati Ue (tutti tranne Italia e Spagna) hanno chiesto di partecipare alla cooperazione rafforzata. Il 15 febbraio scorso, il Parlamento europeo aveva autorizzato la procedura di cooperazione rafforzata in materia di protezione del brevetto unitario, e gli Stati dell´Ue che sono d´accordo sono pronti a prendere una decisione, nella riunione del Consiglio "Competitività" in calendario il 10 marzo. Secondo la Commissione, è importante mantenere lo slancio dato dalla posizione favorevole del Parlamento a una soluzione rapida ed efficace. Non c´è alcun motivo giuridico per non adottare la decisione tra gli Stati, quindi il Consiglio di giovedì potrà procedere su questo punto. Dopo il pronunciamento odierno della Corte, il lavoro sulle controversie brevettuali può riprendere con la stesso ritmo di quello in corso sul brevetto europeo stesso. L´obiettivo della prevista creazione della Corte europea dei brevetti è quello di istituire un sistema unificato per la risoluzione delle controversie sui brevetti, che riduca i costi e la complessità esistente derivanti da contenziosi in corso parallelamente in vari Stati Ue. Questo darebbe certezza al diritto in materia a livello europeo, evitando sentenze contraddittorie. Il Tribunale europeo dei brevetti, come previsto dal progetto, consisterebbe in un Tribunale di primo grado (con una divisione centrale e divisioni locali e regionali nei vari Stati) e una corte d´appello. Il tribunale avrebbe una competenza esclusiva per i procedimenti sui brevetti europei rilasciati dallo "European Patent Office" e per la protezione del brevetto unitario. La Corte europea di giustizia resterebbe competente in caso di dubbi sull´interpretazione del diritto comunitario. Il progetto di accordo sul Tribunale del brevetto comunitario è stato sviluppato dal Consiglio europeo, dopo il rilancio del dibattito sulla riforma dei brevetti nel 2007. Nel dicembre 2009 il Consiglio ha adottato all´unanimità le conclusioni su un sistema di brevetti rafforzato in Europa. Matteo Fornara e Bruna Pietracci Rappresentanza a Milano  
   
   
CONVENZIONE DELLE ALPI, RILANCIARE IL RUOLO DELLE REGIONI IN SLOVENIA L´ASSESSORE PANIZZA. AFFIDATO AL TRENTINO IL COORDINAMENTO DELLA “RETE DELLE REGIONI”  
 
Trento, 10 marzo 2011 - Rilanciare le politiche di sviluppo sostenibile per la regione alpina, rivendicare il ruolo delle regioni nella definizione delle politiche alpine, sottolineare l’importanza della collaborazione e del coordinamento fra le regioni nel quadro della Convenzione delle Alpi e chiedere una rappresentanza permanente all’interno della stessa: sono questi in sintesi i contenuti del documento approvato dalla Conferenza delle Regioni Alpine, riunita l’ 8 marzo a Brdo pri Kranju, in Slovenia. Appuntamento in concomitanza con l’Xi Conferenza delle Alpi, con la seduta del Comitato permanente della Convenzione delle Alpi e con la riunione dei ministri degli otto stati alpini che aderiscono alla Convenzione. Le regioni alpine insomma, come dirette rappresentanti delle popolazioni che vivono sulle Alpi, vogliono avere un ruolo primario nella definizione delle politiche alpine e si impegnano a collaborare e scambiarsi informazioni e buone pratiche. Ieri in Slovenia è stata formalizzata la creazione della “Rete delle Regioni” il cui coordinamento, nella fase di avvio, è stato assegnato alla Provincia autonoma di Trento con il supporto del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi. Ai lavori ha partecipato l’assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza, che è intervenuto anche all’Xi Conferenza delle Alpi in rappresentanza proprio della Rete delle Regioni alpine. L’assessore ha riferito sui risultati della Conferenza delle Regioni Alpine e ha presentato il documento approvato. La presidenza della Convenzione delle Alpi passa adesso alla Svizzera. L´assessore Panizza ha già avviato i primi contatti con la presidenza svizzera per definire i passaggi operativi della collaborazione. Dopo gli incontri di Chambery nel 2009 e di Trento nel 2010, la riunione slovena ha offerto l’occasione per rilanciare il dialogo fra le regioni alpine sulle questioni di interesse comune e per chiedere ai ministri degli otto stati che aderiscono alla Convenzione il riconoscimento dell’importanza delle Alpi e del ruolo delle regioni nel processo di attuazione e sviluppo della Convenzione. La Conferenza delle regioni alpine è stata organizzata per iniziativa della Provincia autonoma di Trento. “E’ importante – ha detto l’assessore Panizza durante la riunione con i rappresentanti delle regioni – che gli enti territoriali abbiano una posizione comune nell’ambito delle politiche di attuazione della Convenzione delle Alpi, che è un accordo tra Stati. Oggi gettiamo le basi per individuare un metodo di lavoro e un insieme di temi su cui lavorare per il futuro delle Alpi. C’è bisogno di una rappresentanza comune per rapportarsi con gli Stati in maniera autorevole e il più possibile unitaria. Oggi, per la prima volta, la Rete delle Regioni incontra ufficialmente la Conferenza delle Alpi e i ministri degli Stati che aderiscono alla Convenzione. E’ un passaggio importante che ci impegna ad allargare all’interno di tutte le regioni dell’arco alpino la condivisione di questo progetto di collaborazione”. Nel documento approvato dalle regioni si riconoscono le Alpi, di fronte alle sfide di un’economia globalizzata, delle trasformazioni sociali e demografiche e del cambiamento climatico, come un sistema unitario e si esprime l’intenzione di perseguire un comune sviluppo economico e sociale, salvaguardando il territorio alpino, inteso come spazio di vita, di lavoro e di ricreazione. Le regioni hanno condiviso poi il progetto della Rete delle Regioni delle Alpi, inteso come piattaforma di confronto e cooperazione, come un sistema permanente di relazioni e contatti, di scambio di informazioni e progetti. Non si tratta quindi di creare una nuova struttura. Sui temi più urgenti si costituiranno però gruppi di approfondimento. “La Convenzione delle Alpi – ha aggiunto l’assessore Panizza – è uno strumento fondamentale per definire le politiche che interessano l’arco alpino. Il Trentino, che si trova proprio nel mezzo di questo territorio, vuole avere un ruolo da protagonista in questo processo che consideriamo estremamente importante. Adesso ci metteremo al lavoro su temi molto concreti, come concreto è stato il dibattito oggi. Sono soddisfatto perché al di là del contenuto del documento è emersa oggi la volontà di operare per dare il nostro contributo alla traduzione nei fatti della Convenzione delle Alpi”. Nella prima conferenza delle regioni alpine, a Chambery nel 2009, si era auspicata la costruzione di una piattaforma regionale in relazione con la Conferenza delle Alpi. Le regioni avevano richiamato la necessità di uno sviluppo sostenibile dell’arco alpino e sottolineato la centralità dei trasporti e l’esigenza di mettere in comune riflessioni e studi, di coordinare i programmi, di favorire modalità di sviluppo rispettose dell’ambiente e puntare sull’intermodalità. Nella seconda conferenza delle regioni, che aveva un carattere tecnico e si è svolta a Trento nel 2010, si è sottolineato il ruolo delle regioni nell’attuazione della convenzione e si è puntato sulla cooperazione interregionale. Si è lanciata, inoltre, la proposta di costituire una piattaforma delle regioni alpine per la realizzazione di progetti comuni e lo scambio di esperienze e buone pratiche. Si è aperto infine alla collaborazione con i Gruppi Europei di Cooperazione Territoriale già esistenti o in fase di costituzione. In pratica si sono gettate le premesse per l’approvazione del documento ufficiale che è stato adottato oggi in Slovenia. Cambiamento demografico e climatico, turismo, biodiversità, trasporti e mobilità sono i temi prioritari contenuti nel programma pluriennale 2011-2016 della Convenzione delle Alpi la cui presidenza è passata dalla Slovenia alla Svizzera che la terrà fino alla fine del 2012. Se ne è parlato anche durante la riunione dei rappresentanti delle regioni. Il cambiamento climatico, è emerso, è più sensibile sulle Alpi che in altre regioni. Le Alpi sono un ambiente delicato per natura, in cui il paesaggio e l’ambiente sono elementi fondamentali per la qualità della vita e lo sviluppo legato all’attrattività del territorio. Green economy e turismo sostenibile sono settori fondamentali in un territorio che deve avere nel basso impatto energetico un elemento distintivo. Accessibilità e mobilità sostenibile sono altresì fattori irrinunciabili. Strategiche risultano per il territorio alpino le nuove tecnologie per la comunicazione e informazione in grado di ridurre le distanze e le differenze tra i territori e dare a tutti le stesse possibilità di sviluppo. Su questo specifico tema, ha precisato l’assessore Panizza, è notevole l’impegno del Trentino che in pochi anni vuole portare la larga banda su tutto il suo territorio. Quattordici milioni di persone abitano le Alpi stabilmente e circa cento milioni le visitano ogni anno: la partecipazione, la cooperazione, il confronto sono processi preziosi per lo sviluppo alpino e proprio nella Rete delle Regioni possono trovare nuova linfa. La Convenzione delle Alpi è stata sottoscritta nel 1991 a Salisburgo. E’ un accordo internazionale fra gli otto stati che hanno territorio nelle Alpi (Francia, Italia, Principato di Monaco, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Slovenia). Il trattato prevede dodici temi principali, per otto dei quali sono stati firmati appositi protocolli che prevedono la partecipazione degli enti locali quali rappresentanti della popolazione che vive nelle Alpi. I protocolli su agricoltura, energia, turismo e difesa del suolo sono stati ratificati dall’Unione Europea. Nel 2011 la Convenzione festeggia quindi i suoi primi venti anni. L’incontro in Slovenia ha offerto ai ministri dei diversi stati l’opportunità di fare il punto su quanto realizzato e sulle sfide per il futuro.  
   
   
UE. CAMBIO DI GUARDIA ALLA RAPPRESENTANZA DI MILANO  
 
Milano, 10 marzo 2011 - Dall´inizio del mese di marzo Carlo Corazza ha lasciato il ruolo di direttore della Rappresentanza a Milano per diventare portavoce del Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani. La direzione dell´ufficio di Milano è stata affidata, per il momento ad interim, al sottoscritto. Per questo, e per la fiducia accordatami, ringrazio Carlo e il suo predecessore Roberto Santaniello, con cui ho iniziato la mia avventura qui a Milano, così come i due Direttori della Rappresentanza in Italia con i quali ho lavorato: Virgilio Dastoli, che mi ha voluto qui, e Lucio Battistotti, che ha sostenuto la mia nomina ora. Negli ultimi due anni l´attività dell´Unione europea, e in particolare della Commissione, si è intensificata. La crisi, in particolare i rischi corsi dall´euro, e il sostegno alla ripresa e all´occupazione hanno evidenziato il ruolo sempre più cruciale delle istituzioni europee. Nel frattempo, il Trattato di Lisbona ha esteso le loro competenze, e quindi la capacità, effettiva o potenziale, di intervento su diversi fronti. L´ultimo che si è aperto è quello del Mediterraneo, che vede l´Unione europea in prima linea. Il consiglio immediato è quello di seguire il Summit di venerdì, sia sul fronte governance economica, sia su quello del Mediterraneo. Il nostro ruolo come Rappresentanza è quello di informare e comunicare, e di sensibilizzare l´opinione pubblica e il cittadino sulla comune appartenenza all´avventura europea, e sulla necessità di sviluppare una cittadinanza europea attiva. Il momento attuale chiama tutti a intensificare gli sforzi in questa direzione: noi, i colleghi del Parlamento europeo, le reti d´informazione sul territorio (in particolare gli Europe Direct e l´Europe Enterprise Network), insieme ai moltiplicatori, i media in particolare. La Rappresentanza intensificherà le sue attività, in particolare nei confronti di quest´ultima categoria. Matteo Fornara Direttore della Rappresentanza a Milano  
   
   
IL CONSIGLIERE VALDOSTANO CAVERI A BRUXELLES ALLA RIUNIONE CON I RAPPRESENTANTI PERMANENTI DEI 27 PAESI UE  
 
 Aosta, 10 marzo 2011 - Nella sua veste di Capo della delegazione al Comitato delle Regioni, il consigliere Luciano Caveri ha partecipato nel pomeriggio di martedì 8 marzo, a Bruxelles, alla riunione con i rappresentanti permanenti presso l´Unione europea dei 27 Paesi membri. Due gli argomenti in discussione: il partenariato con gli enti regionali e locali degli Stati sulla politica comunitaria e, di particolare attualità sul punto, la strategia Europa 2020. «Sappiamo oggi - ha esordito Caveri - quanto sia difficile la programmazione con tutte le variabili possibili che si esprimono d´improvviso e con forte imprevedibilità nel corso della storia. L´orizzonte 2020 fa tremare i polsi pensando proprio a come mettere insieme stabilità delle finanze pubbliche e politiche pubbliche». Caveri ha brevemente accennato alla speranza delle Regioni di un ruolo più incisivo, sulla base dei principi costituzionali in materia e delle leggi conseguenti, per quel che riguarda la fase ascendente per la definizione di documenti come il Piano Nazionale di Riforma (Pnr). Da questo punto di vista, il Capo della delegazione ha elencato alcune delle priorità regionali: innovazione tecnologica, risparmio energetico, sostegno finanziario per le piccole e medie imprese, misure per il mercato del lavoro. «Oggi l´attenzione - ha concluso Caveri - deve essere data in particolare alla riforma del patto di stabilità e di crescita, di imminente definizione da parte del Consiglio europeo nel quadro della "governance economica" a tutela dei conti pubblici. I rischi sono quelli di una stretta che ricada sull´insieme dei servizi pubblici e sulla reale possibilità di spesa delle Regioni».  
   
   
MSE: ON-LINE IL NUOVO PORTALE DEL MINISTERO ROMANI: “PIÙ TRASPARENZA E RAPPORTO DIRETTO CON GLI UTENTI. CON LE TECNOLOGIE DIGITALI RAFFORZIAMO IL SERVIZIO PUBBLICO PER CITTADINI E IMPRESE”  
 
 Roma, 10 marzo 2011 - Da ieri mattina è on-line il nuovo portale internet del Ministero dello Sviluppo Economico all’indirizzo: www.Svilupppoeconomico.gov.it/  Il sito internet, visibile anche su dispositivi di ultima generazione come I-phone ed I-pad, è stato realizzato con criteri che rispettano i parametri di accessibilità ed usabilità, nel rispetto della normativa vigente e in collaborazione con l’Iscom (Istituto superiore delle Comunicazioni). L’interfaccia è rinnovata non solo nella grafica, nella struttura e nei contenuti ma offre all’utente - sia esso un’impresa, un cittadino o un ente - sezioni in cui è possibile reperire le informazioni in modo rapido e semplice, con utilità e servizi interattivi (dal Monitoraggio del prezzi, compresi i carburanti, al confronto delle tariffe assicurative, agli sportelli telematici per le agevolazioni alle imprese). Ad aprire il sito internet, realizzato e aggiornato dall’ufficio stampa del Mise, un menù in cui è possibile consultare le principali notizie su Ministro, Sottosegretario e Dipartimenti. Nella parte sottostante, una copertina con le sei notizie principali della settimana; le altre notizie dipartimentali, invece, si possono reperire nella parte centrale dell’home-page. Sul portale, continuamente aggiornato, è inoltre possibile reperire anche notizie, dossier, link, attività, utilità e normative. Sono inoltre presenti dossier di approfondimento, un focus con concorsi, bandi di gara, pubblicazioni e campagne di comunicazione. “Con questo nuovo portale – ha affermato il ministro Paolo Romani – vogliamo aumentare fortemente la trasparenza del ministero e rafforzare il rapporto tra gli utenti e i nostri uffici. Attraverso le tecnologie digitali – ha aggiunto – potenziamo il servizio pubblico per moltissimi cittadini e imprese. Nella nuova piattaforma abbiamo infine unificato diversi siti preesistenti che facevano capo al ministero, migliorando la qualità della comunicazione e contenendo le spese” ha concluso Romani. Nel 2010 il sito è stato visitato da 2.000.000 di utenti unici provenienti da 161 paesi.  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE MARZO 2011  
 
Roma, 10 marzo 2011 - Il Me comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 11 marzo. Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza - scadenza: 1º novembre 2010/2015; settima tranche Isin: It0004656275 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.000 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro decorrenza - scadenza: 1º settembre 2010/1º marzo 2026; sesta tranche Isin: It0004644735 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 2.000 milioni di euro.  
   
   
CARO CARBURANTI, LIGURIA: NEUTRALIZZARE IVA SUI PROSSIMI AUMENTI. SERVE AZIONE DELLE REGIONI VERSO IL GOVERNO  
 
Genova, 10 marzo 2011 - Un’azione congiunta di tutte le regioni italiane in sede di conferenza Stato Regioni per contrastare ogni inerzia del Governo e spingerlo ad assumere iniziative contro il rincaro carburanti. La chiede l’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria, Renzo Guccinelli attraverso una lettera indirizzata ieri a Sara Giannini, assessore all’industria delle Marche e coordinatrice della commissione attività produttive della Conferenza delle Regioni. “Serve un’azione portata avanti come Regioni italiane sia verso il Governo – spiega Guccinelli – sia verso le associazioni di rappresentanza delle imprese petrolifere con l’obiettivo di riportare la dinamica dei prezzi dei carburanti entro margini compatibili con la tenuta del sistema produttivo e sociale”. “Le conseguenze della crisi libica – scrive Guccinelli – colpiscono infatti contemporaneamente famiglie e imprese del Paese, con l’effetto di aggravarne le condizioni di vita e di lavoro. L’aumento del carburante in particolare mette in moto un processo inflattivo in un Paese, come il nostro, già colpito dalla crisi, la cui ripresa risulta troppo lenta rispetto alle altre nazioni e può incidere in modo rilevante, sia sui costi della logistica, sia sulla determinazione del prezzo finale di vendita dei prodotti che per oltre l’80% sono trasportati merci su gomma”. “Tutto ciò – continua Guccinelli - avviene alla presenza di un governo nazionale che non sembra in grado di comprendere la gravità della situazione e che non ha messo in campo nessuna iniziativa minimamente efficace”. Secondo l’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria una prima azione da assumere potrebbe essere “la neutralizzazione dell’Iva sui prossimi aumenti, perché è assurdo che al rincaro dei carburanti contribuisca anche l’aumento del gettito fiscale”.  
   
   
RELIGIONI A CONFRONTO, IL DIALOGO POSSIBILE: TAVOLA ROTONDA OGGI IN REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 10 marzo 2011 – Un imam (Yahia Pallavicini), un esponente della chiesa cattolica (monsignor Stefano Ottani), un pastore della chiesa evangelica metodista (Sergio Ribet), un rabbino (rav Alberto Sermoneta). Saranno loro i protagonisti della tavola rotonda “La convivenza concorde” in programma giovedì 10 marzo alle 17, nella Sala polivalente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna (viale Aldo Moro 50), a cui interverranno l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi e il consigliere regionale Luciano Vecchi. L’appuntamento rappresenta il momento conclusivo del ciclo di incontri “Confronti. Pluralismo religioso oggi: identità e confronti”, promosso dal Museo ebraico di Bologna in collaborazione con Cral Regione Emilia-romagna. Introdurrà Franco Bonilauri, direttore del Museo. Esponenti delle tre principali religioni monoteiste – rav Sermoneta, monsignor Ottani, il pastore Ribet e l’imam Abd al Adhim Yusuf Pisano – hanno illustrato negli incontri precedenti, invitando il pubblico nelle proprie sedi di culto, le diverse identità e tradizioni, in un’ottica di reciproco riconoscimento e rispetto. Domani si riuniranno tutti insieme (al posto di Abd al Adhim Yusuf Pisano ci sarà Yahia Pallavicini), con Teresa Marzocchi e Luciano Vecchi, per discutere sul filo conduttore (la convivenza concorde) che ha unito tutti gli incontri. “Questo ciclo – spiega Bonilauri – è stato organizzato nell’ottica che solo attraverso il dialogo si possa procedere verso un cammino di cooperazione e di intesa sui principi fondamentali dell’azione comune, là dove il pluralismo religioso è la convinzione che sia possibile comprendere le differenze dottrinarie tra le religioni e superare i conflitti interpretativi”. “Il pluralismo religioso, dato ormai acquisito del nostro orizzonte sociale e culturale, invita tutti noi - istituzioni, cittadini, mondo della scuola e dell’associazionismo - a un confronto più serio e approfondito – sottolinea l’assessore Marzocchi – . Penso sia fondamentale superare luoghi comuni, ostacoli e false opinioni che vengono troppo spesso strumentalizzate, generando paure e chiusure. L’emilia-romagna è già una realtà multietnica, e come tale caratterizzata dalla presenza di religioni diverse: il nostro impegno, a partire dalle politiche regionali, è far sì che questa società non sia ‘escludente’, ma sappia realmente confrontarsi e mettersi in ascolto dell’altro, con le sue diverse identità religiose, etniche e culturali”. “In un’Europa e un Mediterraneo attraversati da rivolgimenti epocali – afferma Luciano Vecchi – la scelta del dialogo, della convivenza e della condivisione è fondamentale. Le stesse identità sono in divenire. Promuovere il dialogo e la cooperazione tra religioni è una delle condizioni per costruire società inclusive e sicure e per garantire le libertà degli individui e delle comunità. Anche da tante esperienze positive già in atto nella nostra Regione occorre trarre la forza per promuovere un´etica del confronto e della responsabilità comune”.  
   
   
UMBRIA, RAPPORTO “AUR” SU GIOVANI; PRESIDENTE MARINI: “SUPERARE LE ‘POLITICHE GIOVANILI’”  
 
Perugia, 10 marzo 2011 - "Penso sia giunto il momento di superare le cosiddette ´politiche giovanili´, più utili ad adulare i giovani che ad incidere concretamente sulle politiche vere, quelle che determinano davvero le condizioni per favorire le giovani generazioni". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo intervento a chiusura del convegno alla Sala dei Notari in cui è stato presentato il Rapporto sulla sfida della partecipazione giovanile. "Molto più importante, ed utile - ha aggiunto la presidente - è invece assumere azioni precise, all´interno delle politiche generali, che tengano conto di quanto esse possono essere concretamente a vantaggio dei giovani. Penso alle politiche attive per il lavoro, laddove come Giunta regionale abbiamo previsto precise norme a vantaggio dell´occupazione giovanile, dell´auto- imprenditorialità. Oppure le azioni per favorire ricerca ed innovazione, prevedendo borse e assegni di ricerca per i neo laureati, o ancora incentivi alle imprese che assumino giovani". La Presidente, raccogliendo anche i diversi spunti di riflessione offerti dal dibattito che ha preceduto il suo intervento, ha voluto sottolineare un aspetto particolarmente importante che riguarda "i giovani di questo tempo". "Quella dei giovani, oggi, è una generazione che potremmo definire ´digitale´ e di ´nativi digitali´. Una generazione che è crescita in una epoca di mutamenti di dimensioni totali e globali su scala planetaria. Un cambiamento tale che forse nessun´altra epoca ha conosciuto in queste dimensioni. Se consideriamo quanti luoghi virtuali di discussione offre il web e la rete, dobbiamo allora considerare che è come se si realizzasse una sorta di ´web democracy´. Una democrazia che, per certi versi, trova le sue ragioni più profonde proprio nei nuovi strumenti di partecipazione e discussione informatica. Questo - ha rilevato - è anche ciò che ci dicono i grandi movimenti che attraversano Stati che fino ad ora hanno visto al potere regimi totalitari ed anti democratici che vengono spazzati via in tempi che nessuno avrebbe mai potuto immaginare". "Dobbiamo tener conto di tutto ciò - ha detto ancora -, considerando vantaggi, ma anche rischi di una tale condizione. Come ad esempio quello che la rete non determina alcuna ´gerarchia´ né di valori né di temi, mettendo tutto sullo stesso piano. E questo può favorire il rischio di una pseudo democrazia". Infine, la presidente della Regione Umbria ha sottolineato la necessità di iniziative che tendano a ridurre il divario generazionale che si sta determinando: "Ad esempio - ha detto - vi sono nonni che non riescono più a giocare con i nipoti, tanto sono diverse le abilità di ciascuno. Ecco perché si deve favorire in ogni modo la continuità del dialogo tra le diverse generazioni. Così come la stessa politica, il mondo delle istituzioni, devono saper trovare la necessaria sintonia con i linguaggi dei giovani. La politica, si sa, fa fatica a trasformare se stessa con la velocità che impone invece il tempo presente. Ma non vi è alternativa a questo. Pena - ha concluso - un sempre più ampio e incolmabile divario generazione che aumenterebbe irrimediabilmente i giovani dalla politica e dalle istituzioni".  
   
   
IN CALABRIA AVVIATO IL CONFRONTO CON I SOTTOSCRITTORI DELL’INTESA SU “ECOEFFICIENZA, PRODUZIONI E CONSUMI SOSTENIBILI”  
 
Catanzaro, 10 marzo 2011 - L’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano, in riferimento al Protocollo d’Intesa su “ecoefficienza, produzioni e consumi sostenibili”, siglato nei mesi scorsi, ha presieduto ieri un incontro a cui hanno partecipato Confindustria, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confapi, Unioncamere, tutti sottoscrittori dell’intesa per garantire – riferisce una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale - la tutela dell’ambiente e migliorare l’ecoefficienza delle imprese che operano in Calabria. “È necessaria l’azione congiunta degli attori presenti sul territorio – ha sottolineato Pugliano - per intervenire sui consumatori e sui produttori affinché le loro scelte siano indirizzate verso opzioni più sostenibili. Com’è noto, il modello di produzione e consumo adottato dai paesi “ricchi” è basato su obiettivi di crescita economica che finora non hanno tenuto conto dei limiti di carico del sistema naturale, della scarsità delle risorse e dei loro tassi di rinnovo, spesso nemmeno del benessere e della salute dei cittadini”. “Il governo regionale ed il presidente Scopelliti – ha proseguito Pugliano - condividono appieno gli obiettivi e le strategie del Processo di Marrakech, in cui consumo e produzione vengono considerati come le due facce di una stessa moneta, da trattare parallelamente per accelerare il passaggio verso modelli di sviluppo sostenibile, in cui la crescita economica è sganciata dal degrado dell’ambiente. In tale prospettiva, la Regione Calabria ha promosso la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa e si è anche impegnata a fornire le risorse finanziarie per incoraggiare innovazioni sociali, culturali e tecnologiche delle imprese. Nell’attuale condizione socio – economica – ambientale del territorio calabrese risulta necessario mettere in atto azioni che influiscano sull’organizzazione del contesto sociale e produttivo al fine di coniugare efficacemente sviluppo, qualità della vita e ambiente”. “La Regione Calabria - ha spiegato ancora l’assessore Pugliano - tiene molto a questo Protocollo e per tale motivo ha organizzato un tavolo di confronto con i settori produttivi regionali. Il tema dell’integrazione ambientale è un tema chiave che necessita di politiche attuative sempre più incisive. Superare il ritardo dei processi di integrazione della dimensione ambientale nelle decisioni è, come afferma il Presidente Scopelliti, un obiettivo prioritario della nostra azione di governo su cui si lavora alacremente. Infatti, è evidente che il tema della sostenibilità ha penetrato molto modestamente le istituzioni e le imprese, restando sostanzialmente imprigionato in un dibattito tra specialisti. Il gruppo di lavoro che si è costituito oggi è indicativo del nuovo modo di intendere lo sviluppo della nostra regione che deve essere condiviso con tutti i portatori di interesse e deve scaturire da una progettazione partecipata. Tale gruppo tecnico, quindi, deve funzionare da supporto e da “alimentatore culturale” nella programmazione delle prossime azioni da intraprendere, in particolare in merito all’introduzione di sistemi organizzativi e di vendita che consentano una razionalizzazione del flusso dei rifiuti, all’implementazione di buone pratiche di sviluppo della filiera corta, con conseguente valorizzazione dei prodotti locali, anche attraverso nuovi canali di vendita, all’innovazione tecnologica dell’organizzazione strutturale e dei processi produttivi, sempre in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale”. “Da parte della Regione Calabria - ha concluso l’assessore Pugliano - ci sarà l’impegno per sviluppare ulteriormente una visione comune e a lungo termine di una Calabria sostenibile”.  
   
   
DE FILIPPO: PER REGIONE BASILICATA PRIORITARIA LOTTA A USURA E RACKET IL GOVERNATORE: “INTERVENTI PER CALIBRARE LA LEGGE DEL 2004 SULL’ESPERIENZA MATURATA E A SOSTEGNO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE VITTIME E FONDI DI GARANZIA PER LE IMPRESE"  
 
Potenza, 10 marzo 2011 - “La Regione Basilicata ha considerato prioritarie la lotta all’usura e al racket, che, soprattutto nel tempo di una crisi finanziaria che ha scosso i sistemi economici di tutto il mondo, sono un serio ostacolo allo sviluppo dell’economia”. Lo ha detto ieri mattina il presidente della Regione, Vito De Filippo, nel convegno “L’usura tra vecchi volti e nuovi affari”. “Nel 2004 la Regione, recependo le sollecitazioni delle Associazioni che operano sul territorio regionale, ha dato vita a una legge, una delle prime in Italia contro l’usura e di integrazione agli interventi dello Stato, con una dotazione finanziaria iniziale di 20mila euro del Fondo regionale antiusura, portato nel corso degli anni a 400mila euro. Tuttavia - ha continuato De Filippo - l’esperienza maturata nel corso di questi anni dal mondo del volontariato antiracket ed antiusura e dal Commissario regionale antiracket hanno convinto il governo regionale a intervenire con un nuovo disegno di legge, per favorire azioni ancora più efficaci a sostegno delle associazioni e delle vittime”. La Regione ha fatto anche altro, attivando “due fondi di garanzia regionali – ha aggiunto il governatore – per consentire ai sistemi produttivi locali di intessere relazioni più semplici con il mondo bancario. Oltre al primo di 35 milioni di euro, che incentiva gli investimenti, il secondo finanziato con 10 milioni di euro dei fondi delle royalties rappresenta una novità, poiché agisce sul circolante e cioè sulla vita quotidiana delle imprese, dando un aiuto concreto al tessuto produttivo locale”.  
   
   
ROMA, INFILTRAZIONI MAFIA: ALEMANNO; CONTROLLI INTENSIFICATI DEL 20% NEL 2010  
 
Roma, 10 marzo 2011 - «Di fronte al quadro delle indagini della Direzione nazionale Antimafia sulle infiltrazioni delle attività criminali nella Capitale è necessario adottare provvedimenti più incisivi. Il Prefetto e la Camera di Commercio devono costituire una task force per elaborare uno schema di controllo sulle attività economiche che metta in atto un effettivo monitoraggio di tutte le transazioni economiche e commerciali che possono risultare sospette». Lo dichiara il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Per quanto attiene le competenze a noi affidate, Roma Capitale dal 2008 ha intensificato e incrementato i controlli per il recupero dell’evasione fiscale dei tributi comunali, controlli che hanno l’effetto di aumentare la trasparenza delle attività economiche che si svolgono sul territorio. In particolare, nell’anno 2010 i controlli effettuati dalla società Aequa Roma sono stati intensificati di circa il 20% rispetto all’anno precedente». «È necessario però un più stretto coinvolgimento di tutte queste attività di controllo che non può non coinvolgere la Prefettura e la Camera di Commercio che hanno gli strumenti principali per monitorare le attività economiche».  
   
   
MILANO CINESI, DNA ACQUISTI IMMOBILI DA RICICLAGGIO; DE CORATO: “RELAZIONE METTE NERO SU BIANCO ANOMALIE DENUNCIATE DA TEMPO”. E ORA I CINESI FANNO PURE I PALAZZINARI PROPRIETÀ PAGATE IN CONTANTE DA DOVE VENGONO QUEI SOLDI?  
 
Milano, 10 marzo 2011 - “Il rapporto della Direzione nazionale antimafia mette nero su bianco anomalie che da tempo denuncio e che fanno ipotizzare fonti illecite di guadagno. Ed è importante che spunti anche la parola tabù riciclaggio. Perché appare strano che intere vie di Milano finiscano sotto controllo di proprietà cinesi grazie a pagamenti in contante. Da dove vengono quei soldi? E’ una domanda le cui risposte attendiamo dalla magistratura, anche se le indagini sono difficoltose vista la consueta omertà all’interno di quella comunità”. Lo afferma il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a commento della relazione annuale della Direzione nazionale antimafia. “Ufficialmente – spiega De Corato - a Milano risultano regolarmente residenti oltre 18 mila cinesi. Nel 1980 erano 152. Una crescita del 12.103%. Ma secondo l’Ismu, un terzo dei clandestini (oggi 31 mila) sono orientali. A Milano risultano poi in attività 362 centri massaggi. Nel 1995 erano solo 4. E nel 2010 si sono registrate 102 nuove aperture (circa una ogni due giorni). La maggior parte (77) sono gestiti da cittadini cinesi e impiegano ragazze cinesi. Attività che spesso sono un paravento per la prostituzione come dimostrano i 7 sequestri effettuati dalla Polizia Locale. Ma le anomalie abbondano. Come il gioco d’azzardo. Negli ultimi due anni e mezzo sono state inoltrate 154 richieste di aperture di sale giochi: 40 da cinesi. Anche se il Comune ha concesso l’autorizzazione solo a 4 attività”. “Nel 2010 – aggiunge De Corato - sono stati 202 i cinesi denunciati o arrestati per aver commesso reati che destano allarme sociale. E in molti casi sono volati coltelli, il che fa pensare a regolamenti di conti. Solo a Sarpi dal 2008 la Polizia Locale ha effettuato 76 operazioni per la sicurezza del quartiere. Un occhio di ingrandimento andrebbe poi puntato sulla nuova Chinatown di Milano, ovvero Villapizzone, dove i cinesi sono 1926 (più di Sarpi, dove sono 1578). Anche perché abbiamo scoperto che spuntano cinesi che fanno i palazzinari. E affittano in nero ad altri immigrati stipandoli in pochi metri quadri”.  
   
   
ALLUVIONE NELLE MARCHE, LE RICHIESTE DEL PRESIDENTE SPACCA AL GOVERNO. PRONTI DALLA REGIONE 74,5 MILIONI DI EURO.  
 
 Ancona, 10 Marzo 2011 - Richiesta dello stato di emergenza. Nomina del commissario delegato. Misure finanziarie utili a fronteggiare i danni stimati, per un importo di 462,7 milioni di euro nelle sole attivita` extra agricole; per quelle agricole la stima dei danni e` in corso di valutazione. Definita anche la priorita` degli interventi: attivita` di somma urgenza, concessione dei contributi per l´immediata ripresa delle attivita` produttive ed economiche, messa in sicurezza dei territori, azioni di riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico. E ancora, concessione di contributi per il ripristino o la ricostruzione delle abitazioni e per i beni mobili distrutti o danneggiati, sospensione per le aziende con fermo dell´attivita` degli adempimenti tributari e contributivi e delle rate dei mutui, costruzione di un Fondo di garanzia per l´accesso al credito alle imprese danneggiate, svincolo per Comuni e Province del patto di stabilita`. Sono alcune delle richieste avanzate dalla Regione al Governo nazionale per affrontare la grave emergenza che ha colpito le Marche i primi di marzo. Ad illustrarle, oggi pomeriggio al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. La Regione, da parte sua, e` gia` pronta a stanziare per l´emergenza 74,5 milioni di euro tra interventi per dissesto idrogeologico, interventi a favore delle imprese e interventi specifici per l´agricoltura. La prassi prevede che dopo la deliberazione dello stato di emergenza venga emanata, d´intesa con la Regione, l´ordinanza di protezione civile del Presidente del Consiglio dei ministri con i primi interventi urgenti per fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali, al fine di definire un piano per il superamento dell´emergenza. Il piano, secondo le indicazioni del presidente della Regione Spacca, dovra` riguardare: - gli interventi di somma urgenza effettuati dalle Amministrazioni locali nella prima fase e di assistenza alla popolazione, in particolare la concessione di contributi per l´autonoma sistemazione dei nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare la loro abitazione a seguito di provvedimento dell´autorita` competente; - l´individuazione di appositi siti di stoccaggio provvisorio dove depositare fanghi, detriti e materiali e le modalita` per il loro smaltimento; - la concessione di contributi per l´immediata ripresa delle attivita` produttive ed economiche. I contributi sono in rapporto ai danni subiti da impianti, strutture, macchinari e attrezzature, scorte di materia prime, semilavorati e prodotti finiti oltre che alla sospensione delle attivita`; - gli interventi necessari per la messa in sicurezza dei territori interessati mediante il ripristino della viabilita`, degli impianti e delle infrastrutture pubbliche, degli edifici pubblici strategici e dei beni monumentali, nonche` la stabilizzazione dei versanti, la pulizia e manutenzione straordinaria degli alvei, dei corsi d´acqua, delle opere di difesa idraulica e della costa; - l´individuazione di azioni ed interventi volti a ridurre il rischio idraulico e geologico, al fine di eliminare gli effetti negativi dei fenomeni alluvionali; - la concessione di contributi per il ripristino o la ricostruzione delle abitazioni principali danneggiate o distrutte o la loro delocalizzazione qualora insistano in aree ad elevato rischio idrogeologico; - la concessione di contributi per i beni mobili registrati e non registrati distrutti o danneggiati. Per i danni alle attivita` produttive del settore agricolo, sono state attivate inoltre le procedure per il riconoscimento del carattere di eccezionalita` della calamita` naturale. La richiesta consente di beneficiare degli interventi per favorire la ripresa dell´attivita` produttiva agricola mediante il Fondo di solidarieta` nazionale, con particolare riferimento agli interventi relativi alle strutture aziendali danneggiate e alle infrastrutture connesse con l´attivita` agricola. Puo` infine essere prevista la concessione di un supplemento di gasolio agricolo per le macchine utilizzate per il ripristino delle colture in atto e della coltivabilita` dei terreni alluvionati. Altre misure dovranno riguardare, sempre secondo la rappresentazione di Spacca: - la sospensione, solo per aziende che abbiano subito il fermo dell´attivita` e siano state oggetto di ordinanza di sgombero, degli adempimenti tributari e contributivi. In maniera analoga, la sospensione dovra` riguardare i cittadini con provvedimento di sgombero; - la sospensione, per i soggetti residenti nei Comuni alluvionati, dal pagamento delle rate dei mutui o dell´intera rata o della sola quota capitale per privati e aziende fino al 31 dicembre 2011; - la costituzione di un Fondo di garanzia per facilitare l´accesso al credito alle imprese danneggiate dagli eventi alluvionali e l´autorizzazione all´estensione dell´utilizzo del Fondo di garanzia costituito per l´alluvione delle Marche del 2006; - lo svincolo, per i Comuni e per le Province, dal patto di stabilita` e la possibilita` dello sforamento della soglia massima per la contrazione dei mutui necessari per gli interventi di manutenzione del territorio; - la semplificazione delle procedure amministrative e la riduzione dei termini, in particolare per la procedura di valutazione di impatto ambientale statale o regionale, nel rispetto della normativa europea. La Regione Marche, da parte sua, si e` impegnata a garantire la disponibilita` di risorse per 74,5 milioni di euro, per fronteggiare l´emergenza, qui di seguito elencate: Interventi per dissesti idrogeologici: 48,5 milioni di euro Interventi a favore delle imprese: 20 milioni di euro cosi` suddivisi: - 2.000.000 di euro del Fondo di garanzia e per il consolidamento delle passivita` a breve; - 18.000.000 di euro di contributo della Regione per la cassa integrazione in deroga per le imprese artigiane o industriali con meno di 15 dipendenti. Per le aziende con piu` di 15 dipendenti sono gia` disponibili i fondi per la cassa integrazione e mobilita`. A queste misure si aggiungono politiche per il ricollocamento e la riqualificazione dei lavoratori che a seguito degli eventi dovessero perdere il posto, finanziamenti a tassi agevolati per la ricostituzione delle scorte e la riparazione/riacquisto dei macchinari (convenzione Bei), moratoria dei muti attraverso un accordo con Abi. Interventi specifici per l´agricoltura: 6 milioni di euro .  
   
   
BASILICATA: DE FILIPPO A ROMA PER DANNI MALTEMPO E FEDERALISMO  
 
Potenza, 10 marzo 2011 - A distanza di una settimana dall’alluvione che ha provocato danni gravissimi alle strutture agricole e turistiche del Metapontino, oltre che alla viabilità delle province di Matera e Potenza, il presidente della Regione, Vito De Filippo, avrà una serie di incontri a Roma, tra ieri e oggi , con esponenti del Governo Berlusconi e con i colleghi della Conferenza dei Presidenti. In particolare, il governatore lucano avrà modo di discutere con il ministro delle Regioni, Raffaele Fitto, dei temi legati al Federalismo, da un lato, e alla Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (Opcm) sui danni del maltempo, dall’altro. Nella giornata di domani, inoltre, in sede di Conferenza delle Regioni, ci sarà un nuovo confronto sul lavoro già avviato in sede istruttoria in materia di Sanità, a proposito dei mancati trasferimenti statali che rischiano di rendere insostenibile per l’intero sistema-Regioni il costo dei Livelli essenziali di assistenza (Lea).  
   
   
SARDEGNA, CONVOCATA DALL´ASSESSORE DEI LAVORI PUBBLICI SANNITU LA CONFERENZA DEI SERVIZI FINALE SUL PROGETTO DI MESSA IN SICUREZZA DEL RIO SAN GIROLAMO PER IL 23 MARZO PROSSIMO A CAGLIARI.  
 
 Cagliari, 10 Marzo 2011 - La conferenza dei servizi finale sul progetto di messa in sicurezza del rio San Girolamo è stata convocata dall´assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu, il 23 marzo prossimo a Cagliari. Sannitu, in qualità di soggetto attuatore del presidente Cappellacci, Commissario delegato per l’emergenza alluvione di Capoterra, ha invitato alla conferenza tutti gli enti che a vario titolo devono esprimere un parere sul primo lotto dei lavori di sistemazione del territorio devastato dalle inondazioni del 2008. Si tratta del ministero per i Beni culturali, delle Soprintendenze, degli assessorati regionali degli Enti locali, dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici, del Distretto idrografico, Comune di Capoterra, nonché delle società che gestiscono impianti e sottoservizi. La conferenza dei servizi dovrà approvare il progetto del Consorzio Intecno-dhi di Torino, Hydrodata spa e Art Ambiente Risorse Territorio srl che prevede gli interventi di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua straripati nel 2008 e la ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate a Poggio dei Pini e frazioni vicine. L´importo complessivo dei lavori che, assieme alla progettazione definitiva ed esecutiva saranno affidati in seguito a gara pubblica, è pari a 11,317 milioni di euro. Il 24 febbraio scorso Sannitu aveva firmato anche l´avvio della procedura di esproprio dei terreni soggetti agli interventi di sistemazione.  
   
   
POLVERINI: "NEL LAZIO FAMILY DAY REGIONALE" PRESENTATO L’OSSERVATORIO REGIONALE SULLE FAMIGLIE E IL TAVOLO TECNICO FATTORE FAMIGLIA  
 
Roma, 10 marzo 2011 - Un Family Day regionale nel Lazio. Ad annunciarlo il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, durante la presentazione dell’ Osservatorio regionale permanente sulle Famiglie e del Tavolo Tecnico di attuazione del ´Fattore famiglia Lazio´. “Il Family Day sarà una giornata da dedicare interamente alle famiglie del Lazio- ha spiegato Polverini – una iniziativa per parlare di famiglie anche dal punto di vista scientifico, di salute e prevenzione, coinvolgendo degli esperti di prim’ ordine”. Il Family Day regionale sarà una delle prime iniziative dell’ Osservatorio regionale sulle famiglie. I componenti sono stati presentati dal presidente Polverini insieme all’assessore regionale alle politiche sociali, Aldo Forte e a Maria Rita Parsi, chiamata a dirigere l’organismo regionale. “Oggi parte un Osservatorio che è stato fermo per cinque anni, la precedente giunta non volle istituirlo perché non nominò mai i componenti” ha spiegato Polverini. “Abbiamo voluto costituirlo – ha aggiunto Polverini - con figure di primo piano che si occupano di politiche per la famiglia a livello nazionale, perché vogliamo che questa Regione si occupi di famiglia in modo professionale, guardando ai bisogni delle persone ed individuando le esigenze”. Tra gli altri compiti dell’ Osservatorio, studiare e analizzare le situazioni di disagio, di devianza, di violenza; valutare l’ efficacia degli interventi in favore delle famiglie realizzati dalla Regione e dagli enti sia pubblici sia privati; presentare agli organi regionali proposte a sostegno della famiglia; esprimere pareri in ordine ai provvedimenti di programmazione sociale e sanitaria della Regione. Avrà, inoltre, il compito, di concerto con l’Osservatorio nazionale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di studiare, attualizzare e proporre provvedimenti, anche normativi, volti a risolvere i problemi che le famiglie dovranno affrontare nei prossimi anni. Il Tavolo tecnico Fattore Famiglia, istituito dalla Giunta Polverini, invece nasce con il compito di elaborare entro sei mesi una proposta di rimodulazione della compartecipazione del cittadino alla spesa sociale tenendo conto della situazione socio-economica dell’ intero nucleo familiare. “Con il tavolo tecnico – ha spiegato l’assessore Forte - creeremo un modello che ricalcherà quello del quoziente familiare. Il costo di alcuni servizi, come le rette per il trasporto pubblico, le Rsa, o i servizi per la prima infanzia, saranno ricalcolati grazie ad una serie di fattori che non sono solo il reddito, ma anche la presenza, nel nucleo familiare, di figli a carico, di anziani che hanno bisogno di assistenza o disabili. Riteniamo infatti che in tempi di difficoltà economiche siano aspetti che vanno presi in considerazione ed è giusto che l’ amministrazione regionale ne tenga conto. Oltretutto è anche economicamente conveniente per la Regione aiutare le famiglie a sostenere i propri anziani”.  
   
   
PUGLIA, FAMIGLIE NUMEROSE. ASSESSORE GENTILE OGGI AL CINEPORTO  
 
Bari, 10 marzo 2011 - Piani Locali di Intervento per le Famiglie numerose: giovedì10 marzo 2011 alle ore 10, un incontro a Bari presso la Sala Cineporto, padiglione 168 della Fiera del Levante L’assessore al welfare, Elena Gentile, chiuderà domani i lavori del seminario organizzato per fare il punto sui programmi realizzati o in corso di realizzazione da parte degli Ambiti territoriali, a favore delle Famiglie Numerose, alla presenza anche della Consulta regionale pugliese delle associazioni familiari, istituita in attuazione della l.R. 19/2006. L’incontro, che si svolgerà a partire dalle ore 10.00 presso la Sala Cineporto, padiglione 168 della Fiera del Levante, svilupperà anche il tema del finanziamento, rivolto ai Comuni associati in Ambiti territoriali, per la realizzazione di Programmi Locali di Intervento a favore delle Famiglie Numerose per le quali la Regione Puglia vanta nel Mezzogiorno il primato della creazione di una rete estesa,qualificata e differenziata di servizi socio-educativi integrati. Il Programma Regionale di Interventi per le Famiglie Numerose, prevede la possibilità per i Comuni di attuare, con risorse in parte regionali ed in parte proprie, specifici interventi locali per il sostegno alle famiglie con quattro e più figli minori. Prevalentemente gli Ambiti territoriali, nel comporre i Piani locali di intervento, hanno scelto assegnazioni di bonus, riduzioni delle tariffe e delle rette per servizi di competenza comunale oppure agevolazioni e/o riduzioni delle imposte e tributi di competenza comunale. La disponibilità totale è di 5 milioni e mezzo di euro, di cui 4 milioni e 400mila assegnati agli Ambiti sulla base del numero di famiglie numerose presenti nel territorio e il restante milione e 100mila verrà assegnato come quota premiale agli Ambiti che parteciperanno al finanziamento dei Programmi locali con risorse proprie di bilancio pari ad almeno il 25% delle risorse assegnate dalla Regione.