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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Maggio 2011
Politica
PARLAMENTARI EUROPEI E LATINO-AMERICANI INSIEME PER SUPERARE LA CRISI  
 
Bruxelles, 18 maggio 2011 - Sicurezza e difesa, immigrazione, crisi finanziaria e cambiamento climatico. Questi alcuni dei temi di discussione della quinta Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (Eurolat). Punto chiave all´ordine del giorno sarà il negoziato per un accordo commerciale Ue con gli Stati del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). L´incontro si tiene dal 17 al 19 maggio a Montevideo, Uruguay. L´obiettivo dei negoziati economici della prossima sessione plenaria di Eurolat è il raggiungimento di un accordo di libero scambio tra l´Unione europea e i paesi membri del Mercosur, acronimo per il mercato comune dell´America meridionale. "Questo incontro è il segno di una sana relazione bilaterale: siamo in grado di andare avanti con gli accordi durante i periodi economici positivi per l´Europa, così come nel mezzo della crisi finanziaria quando sono i paesi dell´America latina a guidare la crescita economica mondiale" ha commentato il co-presidente europeo dell´Eurolat, lo spagnolo del Ppe Jose Ignacio Salafranca. Ma alcuni governi europei hanno espresso preoccupazione all´idea dell´apertura del mercato alle importazioni agricole sudamericane, sostenendo che il loro aumento potrebbe rappresentare un grave problema per molti produttori europei: una questione che verrà trattata durante le riunioni di questa settimana. Tre risoluzioni su vari aspetti delle relazioni tra Ue e America Latina (accordi commerciali, migliore cooperazione politica per rafforzare la sicurezza e combattere il traffico di droga, e iniziative per promuovere l´occupazione) saranno discusse dalle tre commissioni permanenti di Eurolat e votate il 19 maggio.  
   
   
TSUNAMI E RICERCA SUI TERREMOTI: RIUNIONE DI ESPERTI IL 20 MAGGIO A BRUXELLES PER SCAMBIARE ESPERIENZE E RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE  
 
Bruxelles, 18 maggio 2011 - Nell’ambito del progetto di ricerca Safer finanziato dall’Ue è stato sviluppato un sistema di allerta precoce innovativo, basato sulla tecnologia dei sensori a basso costo utilizzata negli air-bag delle automobili. Un altro progetto, Dews, ha spianato la strada a un nuovo sistema di allerta che ha ridotto di due terzi i tempi di rilevamento di un evento sismico con potenziale rischio tsunami nella regione dell’Oceano Indiano, seriamente colpita dagli eventi del 2004. Nell’ambito di Dews è stato inoltre sviluppato un sistema di messaggi di allerta per consentire il maggior tempo di fuga possibile alla popolazione coinvolta. I promotori di questi ed altri 5 progetti innovativi finanziati dall’Ue e volti a salvare vite umane in caso di terremoti e tsunami si riuniranno il 20 maggio a Bruxelles nel workshop della Commissione europea “Tsunami risk in Europe – Research Achievements and Future Perspectives” (Il rischio tsunami in Europa - progressi nella ricerca e prospettive future). Il Centro comune di ricerca della Commissione svolgerà un ruolo chiave nell’incontro, vista la sua funzione di coordinamento del Gdac, il sistema mondiale di allarme e coordinamento delle catastrofi. All’evento sarà rappresentato anche l’Emergency Response Service, ovvero il servizio di emergenza in fase di realizzazione concepito nel quadro del programma Ue che istituisce un sistema globale di osservazione per l’ambiente e la sicurezza (Gmes). Nel workshop saranno trattati, tra l’altro, i seguenti temi: l’esperienza del recente disastro in Giappone (con una presentazione di Masahiro Yamamoto, della Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco), i rischi concreti per l’Europa e le misure per ridurli, le sfide future della ricerca scientifica su terremoti e tsunami nonché le aree specifiche su cui concentrare l’attività di ricerca. Per l’elenco completo dei progetti e delle istituzioni partecipanti si prega di consultare il seguente link: Memo/11/304. “La ricerca Ue sui terremoti e sugli tsunami ha già raggiunto traguardi importanti nell’individuazione di metodi alternativi per ottimizzare la valutazione del rischio e sviluppare sistemi di allerta precoce. I drammatici eventi che hanno investito il Giappone e, più recentemente, la Spagna, dimostrano quanto sia necessario migliorare la nostra capacità di anticipare e affrontare queste calamità naturali per ridurre al minimo la perdita di vite umane e i danni materiali”, ha dichiarato Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la ricerca, l’innovazione e la scienza. Il workshop di Bruxelles darà modo ai ricercatori di confrontare le proprie esperienze e individuare aree tematiche prioritarie. Nell’arco della giornata saranno inoltre presentati i risultati di sei progetti finanziati dall’Ue (16,5 milioni di euro) recentemente conclusi e dedicati alla valutazione del rischio, ai nuovi sistemi di allerta precoce e ai protocolli di intervento rapido. Nell’ambito del progetto Safer è stato invece possibile testare, in un’area urbana, una fitta rete di centinaia di sensori che comunicano in frazioni di secondo, anticipando la portata, la posizione e i potenziali danni di un terremoto e diffondendo messaggi di allarme alla popolazione. L’obiettivo consiste nell’espandere l’interconnessione a migliaia di sensori, tra l’altro tramite Reakt, il progetto in via di negoziazione che subentrerà a Safer e che, analogamente a quest’ultimo, dovrebbe coinvolgere partner giapponesi e di altri paesi (cfr. Memo/11/304). È poco probabile che i mari europei siano scossi da terremoti capaci di provocare uno tsunami così violento come quello in Giappone. Tuttavia, nell’eventualità di un sisma in prossimità delle coste è opportuno istituire un sistema di allerta precoce e di evacuazione. Per questa ragione uno degli obiettivi principali della ricerca finanziata dall’Ue sarà la riduzione della vulnerabilità della popolazione costiera. I primi interventi promossi dall’Ue a sostegno della ricerca sul rischio di terremoti e tsunami risalgono alla fine degli anni ‘80, ma è grazie al Sesto programma quadro di ricerca (2003-2007) che è stato possibile sviluppare nuovi e più rapidi meccanismi di allerta e tracciare in maniera più precisa i pericoli e le mappe dei rischi. Informazioni pratiche - Il workshop è aperto ai media, tuttavia i posti sono limitati. Il luogo di incontro è: Commissione europea, edificio Cdma, Rue du Champ de Mars 21, 1050 Bruxelles, Sala 2 (piano -1) Per ulteriori informazioni sull’evento e per le registrazioni si prega di rivolgersi a: Denis Peter, funzionario responsabile del programma di ricerca, Rischi naturali) Tel.: +32 (0)2 2958446 Denis.peter@ec.europa.eu  I giornalisti interessati possono inoltre mettersi in contatto direttamente con i promotori dei progetti. Per l’ordine del giorno si prega di consultare: http://ec.Europa.eu/research/press/2011/pdf/tsunami-workshop-agenda.pdf  I link alle pagine web dei singoli progetti sono reperibili sul seguente sito: Memo/11/304 http://europa.Eu/rapid/pressreleasesaction.do?reference=memo/11/304&format=html&aged=0&language=en&guilanguage=en    
   
   
UE: SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONI: NEL 2010 LE EMISSIONI NELL’AMBITO DEL SISTEMA ETS DELL’UE SONO AUMENTATE PUR RIMANENDO AMPIAMENTE AL DISOTTO DEL LIVELLO PRE-CRISI  
 
 Bruxelles, 18 maggio 2011 - La commissaria responsabile dell’Azione per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: “L’aumento delle emissioni nel 2010 è legato alla ripresa economica, ma anche con il ritorno ad una situazione di normalità dell’economia, le emissioni nell’ambito del sistema Ets rimangono ampiamente al di sotto del massimale fissato per il periodo 2008-2012. Le cifre indicano anche che alcuni settori industriali continuano ad accumulare eccedenze di quote che potranno scambiare nell’ambito del terzo periodo di scambio che inizia nel 2013. Questa situazione evidenzia la flessibilità garantita alle imprese da questo sistema e conferma che, a costi economici ragionevoli, si potrà fare di più per ridurre le emissioni nel corso della prossima fase”. Dati relativi alle emissioni del 2010 - Al sistema Ets dell’Ue aderiscono più di 12 000 centrali e impianti di produzione nei 27 Stati membri dell’Ue, in Norvegia e nel Liechtenstein. Le emissioni verificate di gas serra provenienti da questi impianti1 ammontavano l’anno scorso a 1,932 miliardi di tonnellate di Co2 equivalenti, con un aumento di circa il 3% rispetto al 2009. L’aumento delle emissioni è conforme alle aspettative generali e alle previsioni degli esperti espresse prima della diffusione dei dati. Tale aumento può essere attribuito alla ripresa economica seguita alla recessione che nel 2009 ha provocato una riduzione eccezionale dell’11,6% delle emissioni. Questo aumento, tuttavia, sarà probabilmente notevolmente inferiore alla ripresa della produzione degli impianti corrispondenti dato che l’indice medio di produzione industriale nell’Ue 27 è aumentato del 6,7% nel 2010 rispetto al 20092. Livello elevato di rispetto delle regole - Le imprese hanno in larga misura rispettato le norme stabilite dal sistema Ets. Solo il 2% degli impianti aderenti non ha restituito le quote relative al totale delle loro emissioni del 2010 entro il termine ultimo del 30 aprile 2011. Questi impianti sono in generale di piccole dimensioni e nell’insieme rappresentano meno del 2% delle emissioni rientranti nel sistema Ets dell’Ue. Il 3% degli impianti non ha trasmesso le emissioni verificate per il 2010 entro lo stesso termine ultimo. Maggiore ricorso ai crediti internazionali - Dal 2008 gli impianti hanno la possibilità di restituire crediti internazionali di riduzione delle emissioni ottenuti nell’ambito dei meccanismi di flessibilità del protocollo di Kyoto al fine di compensare parte delle loro emissioni. I Cer3 costituiscono il 4,7% di tutte le restituzioni nel periodo 2008-2010. Circa il 51% di queste restituzioni proviene dalla Cina, 20% dall’India, 16% dalla Corea del Sud e 7% dal Brasile, mentre il rimanente 6% proviene da 20 altri paesi. Gli Eru4 rappresentano dal 2008 solo lo 0,4% di tutte le restituzioni. Dal 2008 le restituzioni cumulate di Cer e Eru hanno utilizzato circa il 21% dell’1,4 miliardi di crediti messi a disposizione nel periodo di scambio 2008-2012.  
   
   
EUROPA: CHIODI, MISSIONE TUNISIA NESSUN COSTO PER REGIONE GRANDE RISULTATO PER ABRUZZO: A PESCARA FORUM INTERNAZIONALE  
 
L´aquila, 18 maggio 2011 - "La missione in Tunisia non ha comportato nessun costo a carico del bilancio regionale. Si è trattato di un incontro preparatorio di altissimo livello politico, in cui l´Abruzzo e il suo Presidente hanno affermato la propria leadeship, riconosciuta da oltre 270 regioni appartenenti a 33 paesi e 16 organizzazioni interregionali. Ma dirò di più. Il risultato straordinario è che la città di Pescara, nel mese di luglio, ospiterà un forum internazionale per un dibattito tra esperti, a livello europeo, per favorire quel processo di democratizzazione in atto in Tunisia, conseguente al movimento rivoluzionario". Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nella sua veste di vicepresidente dell´Aer (Assemblea delle Regioni europee) risponde così all´opposizione che, in una interrogazione, metteva in dubbio l´opportunità della missione a Tunisi di una delegazione regionale di cui facevano parte, tra gli altri, oltre al Presidente, il direttore Affari della Presidenza, Antonio Sorgi, come vice Presidente Fedarene e un rappresentante del ministero degli Esteri. "L´ultima esternazione dei consiglieri regionali dei Comunisti italiani è farneticante. Sono critiche strumentali, fuori luogo e per nulla documentate. La missione a Tunisi è a costo zero per il bilancio regionale". Chiodi il 19 e 20 aprile scorso ha incontrato a Tunisi rappresentanti del governo per illustrare un progetto pilota di cooperazione internazionale. In questi due giorni di permanenza il Presidente ha tenuto consultazioni di alto livello politico nella capitale tunisina dove vi è un forte interesse all´ulteriore consolidamento dei rapporti con l´Europa e con l´Aer. Dopodichè il 13 maggio è stato firmato un accordo per una collaborazione che, in una prima fase, prevederà l´accoglienza, a tempo determinato, dei giovani tunisini nelle regioni europee per stage formativi, mentre la seconda fase sarà caratterizzata dal ritorno dei giovani in Tunisia con il supporto di crediti d´aiuto concessi dalle regioni europee coinvolte nel progetto. Una intesa firmata dalla Presidente dell´Aer Michele Sabban, dal ministro dello sviluppo regionale Bderrazek Zouari, alla presenza del ministro del Lavoro, Said Aydi.  
   
   
ROSSI: IL “MODELLO TOSCANO” PER UN MEDITERRANEO PIÙ SOLIDALE  
 
Firenze, 18 maggio 2011 – “Prima si accoglie chi ha bisogno, poi gli si dà da mangiare e solo dopo gli si domanda gli è”. Intervenendo al convegno fiorentino della Fondazione Giovanni Paolo Ii (“Il Mediterraneo e le città“), il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha così sintetizzato, lodandolo, il comportamento avuto in Toscana dalle forze dell’Ordine nei giorni dell’accoglienza degli immigrati tunisini. “Sbarcati gli immigrati dalla nave – ha spiegato Rossi – c’era da procedere alle pratiche di identificazione: con grande saggezza è stato evitato di concentrare in un solo luogo centinaia di uomini che, invece, sono stati inseriti in tante piccole comunità; è stata data loro una immediata accoglienza e solo dopo si è proceduto alle pratiche di riconoscimento”. In una iniziativa, sostenuta dalla Regione Toscana, che in modo inevitabile ha rinviato agli storici colloqui euromediterranei di Giorgio La Pira (una trentina gli ambasciatori presenti da molti Paesi delle rive mediterranee, quasi 80 giovani borsisti da 26 Paesi, esponenti qualificati delle tre religioni monoteiste, molti docenti universitari) Enrico Rossi ha sottolineato come sia impossibile, e inutile, “ripetere meccanicamente La Pira ma è necessario andare oltre per essere davvero fedeli al suo insegnamento”. A tale scopo Rossi ha espresso parole positive sulla necessità di ripetere, con periodicità, questo tipo di appuntamento (“accompagnando il dialogo tra le culture e le religioni nate dal ceppo di Abramo”). Riferendosi alla visita del capo di Stato, Giorgio Napolitano, in Israele e nei territori palestinesi, Enrico Rossi (“non avanziamo pretese, ma noi ci siamo”) ha rilanciato la possibilità di “offrire Firenze e l’intera Toscana come luogo di incontro fra palestinesi e israeliani”. E sempre a proposito del rapporto fra Toscana e Mediterraneo, Rossi ha confermato la volontà di istituire, nella struttura regionale, uno specifico ufficio per il Mediterraneo (“in modo da sviluppare efficaci dispositivi di cooperazione economica coinvolgendo il sistema Toscana nella sua interezza”). Altre quattro le proposte da Rossi (“perchè non ci possiamo sottrarre alla costruzione di una politica della unità del Mediterraneo: ce lo domanda il nostro futuro, non il nostro passato”): “contribuire a una rete forte fra Regioni e enti locali delle due rive mediterranee, nord e sud, in modo da sostenere processi di democrazia; sviluppare una rete di università fra nord e sud con programmi di mobilità studentesca da e verso la Toscana; sostenere il dialogo fra culture; fare dell’accoglienza degli immigrati un grande strumento per l’unità del Mediterraneo”. Su quest’ultimo punto, Enrico Rossi è tornato più volte per ribadire la novità e l’efficacia del “modello toscano di accoglienza”: dislocare gli immigrati, in piccoli gruppi, in case di ospitalità gestite dal volontariato religioso e laico e in accordo con gli enti locali; abbattere i muri della paura, in rapporto al territorio, con un governo intelligente e solidale del fenomeno; rifiutare il modello delle tendopoli e dei grandi concentramenti; coordinare tutte le istituzioni locali, le prefetture, le associazioni; rassicurare i cittadini, sconfiggendone i timori (“dalla paura alla politica”). Ed è così – ha sintetizzato Rossi – che, in un mese, sono stati accolti circa 800 immigrati. Insieme al presidente di Regione Toscana erano presenti al tavolo di “Colloquia Mediterranea“, coordinati dal consigliere regionale Nicola Danti, l’on Rocco Buttiglione, il sindaco di Bari Michele Emiliano, la portavoce Nazioni Unite per i rifugiati Laura Boldrini gli ambasciatori dell’Albania presso lo Stato italiano e del Montenegro presso la Santa Sede, Lesh Kola e Antun Sbutega. Nella sessione precedente (“Uomini e donne del Mediterraneo“), sempre ospitata nel salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti, era intervenuto il segretario emerito del Pontificio Consiglio per i Migrantes, mons. Agostino Marchetto con un appello “affinché in Libia si creino corridoi umanitari per quanti vi sono rimasti intrappolati e che sono rifugiati, seppur mai riconosciuti, per principio ideologico, dal Governo libico o addirittura respinti a suo tempo dall’Italia”. Il presule (“Non perdiamo il treno della storia, non pensiamo di fermare il mare con un pettine”) ha auspicato “l’assunzione da parte dell’Europa di una strategia africana, poichè l’Africa è il nostro alleato naturale”. E un invito esplicito, da Marchetto, ai politici (“inchiodati, in genere, sul tempo del loro corto mandato elettorale”) affinchè non siano “miopi” e guardino lontano (“più che del microscopio ci occorre il cannocchiale”). Fra i relatori della mattina anche l’ambasciatore del Marocco in Italia Hassan Abouyoub (“Il dialogo nasce solo se accettiamo gli altri per ciò che essi sono”), il direttore di “Limes” Lucio Caracciolo (ha proposto “un’area di libero scambio fra alcuni Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”), il rabbino della comunità ebraica fiorentina Joseph Levi (ha chiesto “un comitato permanente, a Firenze, su progetti comuni fra ebrei, cristiani, musulmani”), il presidente della Conferenza fra le Chiese europee metropolita Emmanuel De France (“Qualsiasi atto razzistico è negazione della dignità umana e delitto contro lo Spirito Santo”). “Colloquia Mediterranea” si è sviluppata in tre giorni alternando 60 relazioni. E’ stata presentata una rivista, con lo stesso nome dell’iniziativa. Due strumenti – sottolinea mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole e presidente della Fondazione organizzatrice – per “contribuire ad approfondire la dimensione del dialogo, fondato sulla conoscenza dell’altro, così da sconfiggere i vari pregiudizi”.  
   
   
SLOVACCHIA, SOVVENZIONI IN FORMA DI AGEVOLAZIONI FISCALI  
 
Bratislava, 18 maggio 2011 - A partire dal I giugno 2011, in Slovacchia le sovvenzioni agli investimenti verrano concesse preferenzialmente in forma di agevolazioni fiscali. Il Ministero dell´Economia di quel Paese propone pertanto di prolungare il periodo di agevolazioni fiscali ai beneficiari dai 5 ai 10 anni. La proposta fa parte dell´emendamento della Legge sugli incentivi per gli investimenti, presentata dal Ministero dell´Economia per il suo esame. Il conferimento delle sovvenzioni per l´acquisto dei beni materiali e immateriali a lungo termine sarà possibile solo in casi eccezionali, per progetti di importanza strategica. Il Ministero dell´Economia sta proponendo anche una bozza delle Regole di conferimento delle sovvenzioni agli investimenti per il sostegno della creazione di nuovi posti di lavoro nelle regioni con alto tasso di disoccupazione, per l´aumento del valore aggiunto nel settore industriale e per il trasferimento delle informazioni attuali nella prassi.  
   
   
ITALIA-ETIOPIA: POLIDORI, GARANZIE CERTE PER LE PMI ITALIANE  
 
Roma, 18 Maggio, 2011 – Garanzie per gli investimenti delle imprese italiane in Etiopia, soprattutto per quelle piccole e medie, che hanno maggiormente bisogno di muoversi in un quadro geo politico certo e stabile. È stata questa la principale richiesta posta dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Catia Polidori, sul tavolo del bilaterale con il vice Ministro etiope degli Affari Esteri, Gebre Christos. L’incontro si è svolto ieri mattina nella sede del dicastero di Via Veneto, alla presenza delle delegazioni di entrambi i paesi. Più in particolare, il sottosegretario ha rimarcato l’apprezzamento per il forte tasso di crescita del paese africano e l’impegno di Addis Abebaa a garantire una maggiore democrazia, condizioni altrettanto fondamentali per incoraggiare investimenti e cooperazione economica. “L’italia è il primo fornitore europeo dell’Etiopia, con un interscambio di circa 200 milioni di euro”, ha dichiarato Polidori, “ma molto di più può essere fatto per rinforzare le relazioni bilaterali: penso a settori attrattivi per le imprese italiane come l’agricoltura, l’agro industria, il tessile e la pelle. Affinché questo si avveri è tuttavia fondamentale garantire ai nostri imprenditori facilità e certezza dell’investimento”. Il sottosegretario Polidori ha affrontato anche il problema delle controversie di carattere economico ancora aperte che riguardano le imprese italiane, auspicandone una rapida soluzione. Attualmente diverse aziende italiane sono interessate a nuovi investimenti in Etiopia, in settori che vanno dalle perforazioni al tessile-abbigliamento, dalla siderurgia all´alimentare.  
   
   
SARDEGNA: A MSE AVVIATO TAVOLO SU SITUAZIONE ECONOMICO PRODUTTIVA  
 
Roma, 18 maggio 2011 - Si è tenuta ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico la prima riunione del “Tavolo Sardegna”, per analizzare la situazione economico produttiva dell’isola e definirne le linee operative. L’incontro, presieduto dal ministro Paolo Romani, ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, dell’assessore regionale dell’industria, Oscar Cherchi, del rappresentante di Confindustria Sardegna e delle organizzazioni sindacali a livello regionale. Nel corso del tavolo le parti sociali hanno richiamato le principali ragioni alla base della crisi produttiva ed occupazionale dell´isola e sono state delineate le principali questioni da affrontare: un nuovo piano di politica industriale, la realizzazione delle infrastrutture materiali ed immateriali, la valorizzazione delle grandi potenzialità presenti nell’isola attraverso progetti di ricerca e innovazione e la questione energetica. La regione Sardegna ha infine consegnato un documento sulla base del quale il Ministero dello Sviluppo Economico si è impegnato ad analizzare le problematiche di propria competenza e definire quindi il calendario dei prossimi appuntamenti.  
   
   
LOMBARDIA PREPARA COLLABORAZIONE CON I PAESI BASCHI  
 
Milano, 18 maggio 2011 - L´assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Stefano Maullu ha incontrato ieri, a Palazzo Lombardia, una delegazione del Governo dei Paesi Baschi guidata dall´assessore al Commercio e Turismo Pilar Zorrilla. "Ai rappresentanti del Governo dei Paesi Baschi - ha detto l´assessore Maullu - ho espresso tutto il desiderio della Regione Lombardia di proseguire con i rapporti di collaborazione con le regioni della Spagna sia nel turismo sia nel commercio". In particolare, Maullu ha citato i dati del turismo spagnolo in Lombardia, che è in costante crescita. "Regione Lombardia - ha ricordato l´assessore - sotto la presidenza Formigoni ha particolarmente curato le relazioni con le altre regioni d´Europa e del mondo con un crescente dinamismo e con il coinvolgimento delle imprese lombarde del settore". "Moda, design, commercio, ma anche le numerose bellezze artistiche del territorio della Lombardia - ha concluso Maullu - possono rappresentare le basi per la futura collaborazione tra la nostra Regione e quella dei Paesi Baschi". La delegazione basca, che ha notato un´analogia tra la rosa camuna della Lombardia e uno dei simboli dei Paesi Baschi, ha invitato l´assessore Maullu e rappresentanti della Regione Lombardia a visitare i loro luoghi.  
   
   
P.A.: LEGGE TRASPARENZA IN SICILIA; NUOVO STEP IN PERCORSO ATTUAZIONE  
 
Palermo, 18 maggio 2011 - Proseguono a ritmo spedito le fasi di attuazione della legge regionale 5/2011 sulla semplificazione e trasparenza amministrativa, entrata in vigore lo scorso 26 aprile. Dopo il primo step - con la circolare dell´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, che contiene le linee guida per la definizione dei termini dei procedimenti amministrativi, cosi´ come previsto dall´articolo 2 della legge - adesso e´ la volta della costituzione della cabina di regia per la stesura dello schema di regolamento sulla misurazione e valutazione della performance dei dirigenti regionali. L´articolo 11 della legge prevede infatti che il presidente della Regione, entro 6 mesi dall´entrata in vigore della stessa, previa deliberazione della giunta regionale su proposta dell´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, adotti un apposito regolamento con il quale recepisca, all´interno dell´ordinamento regionale, i principi e i criteri di valutazione della performance, introdotti a livello nazionale dal decreto Brunetta (150/2009). A fornire gli indirizzi e le direttive propedeutiche alla predisposizione dello schema di regolamento sara´ una cabina di regia, istituita e presieduta dall´assessore Chinnici. A farne parte il segretario generale di palazzo d´Orleans, l´avvocato generale dell´Ufficio legislativo e legale della Regione, il ragioniere generale della Regione, il dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica e del personale, il responsabile del Sepicos (il Servizio di pianificazione e controllo strategico) del presidente della Regione e il capo di gabinetto dell´assessorato delle Autonomie locali e la Funzione pubblica. Del gruppo di lavoro fanno parte anche, come consulenti a titolo gratuito, due docenti universitari competenti in materia: Antonino La Spina e Carmine Bianchi, gia´ esperto del Sepicos dell´assessore Chinnici. Nessun componente della cabina di regia percepira´ compensi o avra´ diritto a rimborso spese. "Il gruppo di lavoro - spiega l´assessore Chinnici - entro 90 giorni dovra´ fornire uno schema di regolamento che sara´ successivamente sottoposto alla valutazione della giunta. Vogliamo procedere in maniera spedita, tanto che ho gia´ provveduto a convocare la prima riunione della cabina di regia per giovedi´, in modo tale da procedere senza indugio all´insediamento e all´avvio dei lavori".  
   
   
ELEZIONI AMMINISTRATIVE; PER PRESIDENTE REGIONE UMBRIA VOTO CONSOLIDA CENTROSINISTRA  
 
Perugia, 18 maggio 2011 - Il voto amministrativo in Umbria del 15 e 16 maggio consolida la forza del centrosinistra in Umbria; in particolare a Città di Castello con l´elezione al primo turno di Luciano Bacchetta, ad Amelia con il giovane Riccardo Maraga, a Trevi con Dino Sperandio, a Bevagna con Analita Polticchia, ad Avigliano Umbro con il grande successo di Giuseppe Chianella è stata premiata l´azione di governo svolta e la capacità di prospettare un futuro e qualificato sviluppo delle città: questo il commento della presidente della Regione Umbria sull´esito delle elezioni amministrative in Umbria. Secondo la presidente nuovi sindaci e nuovi progetti amministrativi hanno raccolto il consenso dei cittadini per il dichiarato impegno a far crescere e modernizzare le diverse comunità in un momento di particolare crisi economica e finanziaria. Giovani sindaci - sottolinea la presidente - sono chiamati alla prova in città importanti, come ad esempio ad Amelia dove il successo politico e personale di Riccardo Maraga è più significativo, proprio perché il confronto elettorale è stato particolarmente conflittuale. Da questo risultato elettorale viene comunque una sollecitazione a superare conflitti e contrapposizioni all´interno della coalizione di centrosinistra e a condurre l´attività amministrativa in un rapporto diretto e continuo con i cittadini per cercare di interpretare i loro bisogni e le loro esigenze e non quello di ristretti gruppi di cittadini. Nell´azione amministrativa - conclude la presidente - devono diventare sempre di più solidi punti di riferimento i più recenti richiami del Capo dello Stato verso la trasparenza, la partecipazione democratica e la correttezza amministrativa che devono sempre orientare il nostro lavoro nelle Istituzioni.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: PROTOCOLLO PER CERTIFICAZIONE CREDITI TAVOLO DI MONITORAGGIO PERMANETE VIGILERÀ SULL’APPLICABILITÀ DELLE CONDIZIONI FISSATE NEL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO IN REGIONE BASILICATA  
 
Potenza, 18 maggio 2011 - Un protocollo d’intesa disciplinerà la certificazione dei crediti del sistema regionale e consentirà alle imprese private di ottenere la liquidazione delle spettanze direttamente dal sistema bancario; un tavolo di monitoraggio permanete vigilerà sull’applicabilità del protocollo stesso. E’ quanto è stato deciso ieri mattina in Regione nel corso di una riunione, presieduta dal Presidente Vito De Filippo, nel quale è stato sottoscritto il Protocollo d’intesa per la per la certificazione e la cessione dei crediti del sistema regionale. Il documento, che prevede la possibilità di applicare i sistemi del pro-soluto o del pro solvendo, è stato sottoscritto, oltre che dalla Regione Basilicata, dalle Province di Potenza e Matera, dall’Anci regionale, dall’Api Potenza, dalla Confapi Matera, da Confindustria regionale, da Confcooperative, dalla Lega Coop di Basilicata e dall’Associazione Generale Cooperative Italiane . Per il predidente della Regione Basilicata , Vito De Filippo, “prosegue in questo modo l’impegno della Regione per mitigare gli effetti del Patto di stabilità sul sistema delle imprese. Questo Protocollo rappresenta inoltre per il sistema bancario un banco di prova interessante per contribuire a limitare l’impatto sugli operatori economici delle conseguenze, in termini di liquidità, dovute al differimento del pagamento da parte della regione. Il tutto – evidenzia infine De Filippo - attraverso la semplificazione delle procedure connesse alle operazioni di cessione del credito certificato, secondo un processo operativo ben individuato che potrà comunque essere affinato al tavolo di monitoraggio permanete che vigilerà sull’applicabilità del protocollo stesso”. “Al fine di regolare il processo – ha spiegato nel corso dell’incontro il direttore generale della Giunta regionale Angelo Nardozza - la Regione ha condiviso con le Parti uno schema di convenzione da stipularsi tra l’Ente e una o più Banche o Intermediari finanziari, contenente tra l’altro le modalità operative da adottarsi per il perfezionamento delle operazioni di cessione dei crediti e per il rilascio delle certificazioni, nonché le condizioni economiche applicate. Grazie al Protocollo le imprese potranno monetizzare i crediti vantati, non vedranno aumentare la propria massa debitoria e potranno così accedere al credito per eventuali altre necessità. Potranno inoltre accedere allo cessione del credito con costi certi e notevolmente inferiori tanto a quelli dell’anticipazione bancaria che delle normali condizioni di cessione del credito”.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: STRADE, NUCLEARE  
 
 Torino, 18 maggio 2011 - Gestione dell’attività di richiamo per visite ed esami, fondi per la sicurezza stradale, istituzionalizzazione dei tavoli nucleari e nomine sono i principali argomenti esaminati ieri mattina dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente. Richiami per visite ed esami . Le aziende sanitarie, su iniziativa dell’assessore alla Sanità, dovranno dotarsi nel più breve tempo possibile, e comunque entro e non oltre il prossimo mese di giugno, di un efficiente sistema automatizzato per gestire in automatico il richiamo delle prenotazioni effettuate dai cittadini per visite ed esami. L’attività, che intende favorire la “pulizia” e il conseguente contenimento delle liste di attesa, andrà svolta tramite il contatto telefonico e/o l’invio di sms o di messaggi di posta elettronica ai numeri e agli indirizzi richiesti all’atto della prenotazione. Ogni sistema dovrà essere adattato alle esigenze organizzative delle singole aziende e gli eventuali costi dovranno essere imputati sul bilancio delle stesse, in quanto la spesa potrà essere facilmente recuperata con il miglior utilizzo delle risorse disponibili. Sicurezza stradale . Individuate, su proposta dell’assessore ai Trasporti, le proposte ammesse ai finanziamenti (3.212.000 euro di risorse statali e 1.860.000 di fondi regionali) previsti dal terzo programma di attuazione dei Piano nazionale della sicurezza stradale: riqualificazione di via Veveri a Novara, rotatoria tra le sp11 Padana superiore e 6 del basso Novarese, incrocio a Ceva tra le ss 20 e 54 e via Doria, miglioramento della sp142 del Biellese a rosaio, Lozzolo e Gattinara, rotatoria tra le sp 82 e 248 a Castelceriolo (Al), messa in sicurezza delle strade astigiane, interventi sulla sp564 Cuneo-mondovì, riqualificazione della frazione Confreria a Cuneo, miglioramento della sp 10 a Villafranca d’Asti, adeguamento del tratto Rivarolo-lombardore sulla sp460, percorsi pedonali a Ovada, interventi vari a Torino, Pinerolo, Trofarello, Morozzo, Carignano, Borgone di Susa e Savigliano. Tavolo nucleare . Istituzionalizzate, su proposta dell’assessore all’Ambiente, le modalità di svolgimento e la composizione del tavolo tecnico nucleare e del tavolo di confronto e partecipazione nucleare, inerenti le attività di messa in sicurezza e disattivazione degli impianti del ciclo del nucleare, sull’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti e sul trasporto di materie radioattive e fissili. Il primo sarà composto da esperti designati dai soggetti interessati, il secondo dalle Prefetture, dagli enti locali, dai gestori degli impianti e dalle associazioni di tutela ambientale, dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura e sindacali maggiormente rappresentative a livello piemontese. Nomine. Su proposta dell’assessore agli Affari istituzionali, si è provveduto al rinnovo di alcune cariche dell’Ipla: Giancarlo Robilotta è stato designato presidente, Stefano Monteggia vicepresidente, Maria Carla Chiapello amministratore. Inoltre, Paolo Vernero è stato nominato nel consiglio di amministrazione della Sagat e Carlo Pestarino è stato designato amministratore unico della Tenuta Cannona, il centro sperimentale vitivinicolo della Regione con sede a Carpeneto (Al). Sono stati inoltre approvati: - su proposta del vicepresidente e assessore all’Edilizia ed Urbanistica, il piano particolareggiato dell’area Mauriziano a Chivasso, le varianti ai piani regolatori di Piea (At) e Chiaverano (To), l’autorizzazione all’Atc di Biella di utilizzare 280.000 euro per un intervento di manutenzione straordinaria in via Pistino 13-15 a Mongrando; su proposta degli assessori all’Urbanistica e all’Ambiente la proposta al Consiglio regionale di approvare il Piano delle attività estrattive della Provincia di Novara; su proposta dell’assessore alla Sanità. L’istituzione del gruppo di coordinamento sulla sicurezza alimentare; su proposta degli assessori alla Sanità e all’Università, lo schema di convenzione con l’Università di Torino per la definizione degli impegni nell’ambito della realizzazione del corso di laurea interfacoltà in Educazione professionale, che comporta per la Regione l’erogazione di un contributo di 337.000 euro; su proposta dell’assessore al Commercio, il recepimento del documento della Conferenza delle Regioni sulle turnazioni degli impianti autostradali di distribuzione del carburante in caso di sciopero; su proposta dell’assessore ai Trasporti, l’erogazione alla Provincia di Novara di 841.000 euro di risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale essendo avvenuta la pubblicazione di un bando di gara per l’affidamento dei servizi mediante procedura concorsuale; su proposta dell’assessore all’Agricoltura, l’assenso al Piano faunistico-venatorio della Provincia di Novara, la modifica dei criteri di istituzione, rinnovo, revoca, dimensioni e gestione delle aziende faunistico-venatorie e agrituristico-venatorie in modo da semplificare le procedure e migliorare la garanzia di partecipazione dei consortisti, il protocollo d’intesa tra Regione e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) per la stesura di documenti in materia di gestione faunistica mediante procedura semplificata; su proposta degli assessori all’Agricoltura e all’Ambiente, il parere positivo sulla compatibilità ambientale del rinnovo del Piano faunistico-venatorio della Provincia di Vercelli, subordinatamente all’osservanza di alcune prescrizioni ed indicazioni; su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, lo schema di protocollo d’intesa tra Regione, Provincia di Novara e Csi-piemonte per l’innovazione tecnologica e l’ottimizzazione delle attività amministrative ed istituzionale, nonché lo schema di protocollo di collaborazione tra Regione, Finpiemonte, Università di Torino e Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili per lo studio e la diffusione delle politiche di finanza regionale.  
   
   
FVG: TAVOLO TECNICO PER RIDEFINIZIONE PARAMETRI IRAP  
 
 Trieste, 18 maggio 2011 - Il primo Tavolo tecnico regionale relativo ad un´eventuale ridefinizione dei parametri Irap in favore delle imprese virtuose si è riunito il 16 maggio a Trieste, su iniziativa dell´assessore a Finanze e Programmazione del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino. Sono considerate virtuose quelle imprese che conseguono incrementi della produzione e del costo del personale di almeno cinque punti percentuali rispetto alla media registrata nel triennio precedente. A causa della congiuntura che ha colpito il territorio in questi ultimi anni, ha spiegato Savino, il gettito Irap ha subito una contrazione del 30 per cento che si è riflessa in una sensibile diminuzione delle entrate nelle casse regionali. C´è quindi preoccupazione rispetto ad un cambiamento nella manovra sull´aliquota Irap che produca effetti imprevedibili in termini di equilibrio di bilancio. Sarebbe quindi preferibile introdurre criteri diversi di premialità caratterizzati da maggior determinatezza in termini di ripercussioni positive sulle finanze regionali. I rilievi statistici così analizzati, è stato detto, possono fornire una valida base di partenza per ragionare in termini futuri tenendo d´occhio i delicati equilibri di bilancio. Tuttavia, solo partendo da dati certi si può porre le basi per un ragionato intervento programmatico territorialmente condiviso. Il tutto deve essere fatto garantendo al contempo l´erogazione dei servizi essenziali ai cittadini. All´incontro sono intervenuti numerosi rappresentanti regionali delle categorie economiche e sindacali che hanno condiviso la metodologia e l´approccio adottati dalla Regione. La prossima riunione tecnica è in programma il 4 luglio.  
   
   
BOLZANO: IL PATRIMONIO PROVINCIALE SUPERA I QUATTRO MILIARDI DI EURO  
 
Bolzano, 18 maggio 2011 - Sono oltre 142.000 i beni di proprietà della Provincia per un valore complessivo che supera i quattro miliardi di euro (4,097). L’assessore provinciale competente per il settore patrimonio, Florian Mussner, sottolinea che questo patrimonio è di proprietà di tutti i cittadini e la Provincia ha il compito di amministrarlo nel migliore dei modi. Il direttore della Ripartizione amministrazione del patrimonio, Josef Urthaler, sottolinea che “3056 di questi beni provinciali sono rappresentati da terreni ed edifici per un valore complessivo di 3,96 miliardi di euro”. Gli edifici che registrano i maggiori valori sono, secondo Urthaler, l’Ospedale di Merano con 130 milioni di euro, la sede della Lub di Bolzano con 122,3 milioni di euro e l’Ospedale di Bolzano con 101,9 milioni, segue la scuola professionale di lingua tedesca di via Roma a Bolzano, valutata 88,3 milioni di euro. I beni mobili di proprietà della Provincia alla fine del 2010 erano complessivamente 139.313 per un valore di 136,2 milioni di euro, afferma Max Sparer, del Servizio per l’inventario generale dell’Ufficio patrimonio. Tra questi beni mobili vi sono ad esempio 8500 computer, 1482 veicoli, 1020 strumenti di misurazione meteorologica e 961 strumenti di laboratorio. Notevole anche il numero dei quadri e delle sculture di proprietà provinciale che sono complessivamente 3.862. Tra queste opere vi sono l’altare di S. Barbara di Hans Klocker, una pala d’altare del Guercino e dipinti di Albin Egger Lienz, Franz von Defregger, Alexander Köster ed opere di Rudolf Stingl, il cui valore oscilla tra i 100.000 ed i 500.000 euro. Le raccolte conservate nei musei provinciali hanno un valore stimato intorno ai 49,3 milioni di euro. La Ripartizione strade, che fa parte del Dipartimento lavori pubblici e patrimonio, amministra gli immobili del demanio stradale che hanno un valore di 2,79 miliardi di euro, nell’ambito del quale il valore più elevato è appannaggio delle strade con 2,65 miliardi di euro. Gli immobili hanno un valore di 65,2 milioni, mentre i terreni vengono valutati 12,69 milioni di euro.  
   
   
BOLZANO: FIRMATO IL PATTO DI STABILITÀ TRA PROVINCIA E CAMERA DI COMMERCIO  
 
Bolzano, 18 maggio 2011 - La fissazione del saldo di esercizio da raggiungere a fine 2011, l´organico invariato rispetto al 2010, l´opzione per ulteriori trattative su personale e budget nel caso di assunzione di nuove competenze: sono i punti centrali dell´intesa sul patto di stabilità provinciale per il 2011 siglato il 16 maggio a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dal presidente della Camera di commercio Michl Ebner. Al patto di stabilità statale che la Provincia stipula di anno in anno con il Governo in tema di contenimento della spesa pubblica e di rispetto dei parametri europei, fa da corollario il patto di stabilità provinciale che la stessa Provincia sigla con i maggiori enti pubblici locali: il Consorzio dei Comuni, la Camera di commercio, la Libera università di Bolzano e l´Ipes. La Finanziaria 2010 ha previsto che spetta alla Provincia stabilire gli obblighi relativi al patto di stabilità interno provvedendo alle funzioni di coordinamento. A Palazzo Widmann è stato siglato ieri sera (16 maggio), con la firma del presidente Luis Durnwalder e del presidente Michl Ebner, il patto di stabilità tra la Provincia e la Camera di Commercio, secondo lo schema predisposto dalle Ripartizioni provinciali Finanze e Enti locali. La Camera di commercio si impegna a contenere le spese mediante la razionalizzazione della struttura organizzativa, la promozione di soluzioni di e-government e l’eventuale esternalizzazione di servizi non ritenuti strategici. Il sistema di calcolo del patto prevede che a fine 2011 la Camera di commercio dovrà raggiungere un saldo di esercizio di 1,773 milioni di euro, circa 250mila in più del 2010. La spesa sostenuta per consulenti ed esperti viene ridotta del 5% rispetto al 2010. Sono invece esclusi dal patto di stabilità i costi sostenuti per le aziende speciali Eos, l´organizzazione che promuove l´export, e Ipse, l´istituto che promuove lo sviluppo economico. Non ricadono nel patto anche le spese di investimento per aumentare il fondo in dotazione delle aziende speciali e le spese connesse con le funzioni delegate. Con il nuovo patto di stabilità la Camera di commercio si impegna a non aumentare l´organico – 133 unità, tra persone con contratto a tempo determinato e indeterminato e collaboratori continuativi – nel corso del 2011. Un’eccezione, sia riguardo ai costi che al personale, è prevista sono in caso di trasferimento di nuove competenze alla Camera di commercio: "In questa eventualità sarà una commissione a decidere se e come potranno essere modificati i parametri delle spese e dell´organico", sottolinea il presidente Durnwalder.  
   
   
LAVORO: WELFARE TO WORK, 450 EURO AL MESE PER DISOCCUPATI IN FVG  
 
Trieste, 18 maggio 201 1- La Regione Friuli Venezia Giulia ha aderito al Programma Welfare to Work promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Lo rende noto l´assessore regionale a Lavoro, Commercio, Formazione e Pari Opportunità, Angela Brandi, che spiega come Welfare to Work preveda la gestione di azioni di reimpiego rivolte a specifici target di lavoratori accompagnate dall´erogazione di un sostegno al reddito. I destinatari dell´intervento saranno i lavoratori iscritti ai centri per l´impiego che hanno compiuto 45 anni e sono disoccupati da un minimo di 8 a un massimo di 18 mesi. Nel caso siano over 50, il periodo di disoccupazione dovrà essere compreso tra i 12 e i 18 mesi. Si prevede di intervenire complessivamente nei confronti di 287 lavoratori, che riceveranno un sostegno al reddito pari a 450 euro per 6 mesi e verranno accompagnati in percorsi di reinserimento lavorativo, anche in collegamento con possibili altri programmi attivati dalla Regione. Il medesimo trattamento sarà destinato a lavoratori disoccupati licenziati da imprese del settore delle spedizioni doganali e da imprese di autotrasporto in conto terzi decaduti dal trattamento di mobilità in deroga nel corso del triennio 2008-100 Oltre a questi lavoratori saranno coinvolte ulteriori 50 persone disoccupate con gli stessi requisiti di anzianità e iscritte alle liste contemplate dalla Legge 68/99 che potranno usufruire del sostegno al reddito per un periodo di 10 mesi. Con la firma della Convenzione tra Regione e Inps prende avvio il programma e ora seguirà la pubblicazione da parte delle Province degli avvisi nei quali saranno ulteriormente declinate, nel rispetto delle particolarità dei singoli bacini d´impiego, le caratteristiche dei destinatari dell´intervento e le modalità di adesione al Programma. Welfare to Work, in continuità con le azioni del precedente progetto Pari (Programma di Azioni di Re-impiego), è finanziato con risorse a valere sul Fondo Sociale Europeo integrate dal Fondo per l´occupazione e prevede per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia una prima tranche di risorse pari a un milione di euro. In tutti casi, se il lavoratore verrà assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato superiore ai 12 mesi prima dell´esaurimento del periodo previsto, la quota residua del sostegno al reddito potrà essere devoluta all´impresa come bonus assunzionale.  
   
   
TRENTO: LAVORI SOCIALMENTE UTILI PROVINCIALI, SIGLATI DUE ACCORDI  
 
 Trento, 18 maggio 2011 - Per il settore dei lavori di utilità collettiva previsti dal Documento degli interventi di politica del lavoro sono stati sottoscritti oggi contratti collettivi, uno per il 2010 e l’altro per il triennio 2011-2013. I due accordi, che interessano circa 1200 lavoratori, stabiliscono la nuova disciplina complessiva del loro trattamento normativo ed economico, che rivede parzialmente il regime degli orari di lavoro e del lavoro festivo. Per la parte economica, gli aumenti previsti corrispondono al recupero dell’inflazione programmata. Per il 2010 si prevede la corresponsione di un assegno “una tantum” di 16 euro lordi al mese. Per gli anni 2011-2013, l’aumento complessivo a regime sarà di 54 euro lordi al mese. Gli accordi sono stati sottoscritti alla presenza, oltre che dei rappresentanti sindacali, del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, coadiuvato dal dirigente del Servizio Lavoro Sergio Vergari, dei rappresentanti del Consorzio dei Comuni Trentini, della Federazione Trentina della Cooperazione e delle principali società cooperative coinvolte. Il contratto firmato oggi è il primo riservato esclusivamente a questa categoria di lavoratori, con contenuti normativi ed economici originali. Prima, il contratto collettivo di riferimento era quello nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti. Tra i nuovi contenuti promossi dagli accordi vi è l’innovativo abbinamento tra disciplina dei rapporti di lavoro e promozione di iniziative, come la formazione, per favorire e sostenere l´occupabilità dei lavoratori in settori di mercato ordinari. "Sono molto soddisfatto - ha detto il presidente Dellai – perché i contratti sottoscritti pongono le premesse per una gestione serena e proficua delle molte iniziative di utilità collettiva disseminate sul territorio e perché si offrono certezze contrattuali a lavoratori che, pur proveniendo da esperienze personali a volte difficili, costituiscono per la comunità trentina un’importante risorsa". "Sono soddisfatto - ha sottolineato Tiziano Faes della Fai-cisl - per la conclusione di una trattativa che garantisce a molte persone svantaggiate nuovi ed importanti trattamenti normativi ed economici". Per Mariano Campana della Flai-cgil si tratta " della prima risposta importante che diamo a questi lavoratori in difficoltà, sia per la parte normativa concordata che per le misure di carattere formativo ". " Auspico - ha aggiunto Giovanni Galluccio della Uila-uil - che quello di oggi sia un viatico per un rinnovo celere del contratto collettivo per i lavoratori del cosiddetto Progettone e per la soluzione del problema degli stagionali". Con la firma di questi accordi, come detto, si sana, con un accordo ponte per il solo 2010, la carenza contrattuale derivante dalla scadenza al 31 dicembre 2009 dell´ultima intesa quadriennale). Ai lavoratori in forza nel 2011 verrà corrisposto, come riconoscimento del periodo di vacanza contrattuale lavorato nel 2010, un importo pari ad 16 euro lordi mensili per gli operai e 20 euro mensili per i capi squadra. L´importo verrà corrisposto in unica soluzione con le competenze del mese di giugno 2011. L’importo “una tantum” viene riconosciuto ai lavoratori riassunti, a titolo premiale ed incentivante, quale apporto all’incremento della qualità dei progetti e delle attività del comparto in genere. Potrà in proposito essere attivato il regime di defiscalizzazione. Per il triennio 2011-2013 è stato sottoscritto un rinnovo triennale, sia normativo che economico, che interesserà, già quest´anno, le lavoratrici ed lavoratori socialmente utili distribuiti in tutti i Comuni della Provincia Autonoma di Trento, che operano in regime di convenzione con soggetti attuatori. Si tratta delle cooperative consorziate al Consorzio Lavoro Ambiente e Con.solida, la cui collaborazione garantisce un´occupazione stagionale a disoccupati di lunga durata e soggetti variamente svantaggiati e fasce d´utenza disagiate.  
   
   
PROFUGHI, IN LIGURIA : ”IN DIFFICOLTÀ AD ASSORBIRE FLUSSO DEGLI ARRIVI. APPELLO AGLI ENTI E ALLE COMUNITÀ LOCALI” MERCOLEDÌ 18 ARRIVANO ALTRI 50 PROFUGHI  
 
Genova, 18 maggio 2011 - Un appello agli Enti e alle comunità locali affinché si rendano disponibili ad accogliere, nelle strutture sul territorio, una nuova tornata di profughi in arrivo dal centro Africa. A lanciarlo è l’assessore regionale alle politiche sociali e coordinatrice del piano profughi per la Liguria, Lorena Rambaudi che sottolinea “la crescente difficoltà ad assorbire i flussi in arrivo, a causa delle mancate autorizzazioni nazionali a procedere con le ristrutturazioni dei siti di accoglienza”. I prossimi profughi arriveranno mercoledì 18 maggio alle 8 con la motonave Excelsior che da Lampedusa sbarcherà a Genova con 757 immigrati per il trasferimento verso le altre regioni. Di questi 50 resteranno in Liguria facendo salire a 171 la quota dei profughi in arrivo nella nostra regione. “Nonostante le nostre ripetute denunce – dice l’assessore Rambaudi – il Ministero non ci ha ancora riconosciuto la realtà di Ventimiglia e ha fissato in 1.300 la quota dei profughi per la Liguria”. “Già ora – dice Rambaudi – in questa prima fase di accoglienza iniziamo ad accusare pesanti difficoltà, sia per le comunicazioni poco tempestive che rendono difficile l’organizzazione, sia per la difficoltà ad individuare nuovi siti di accoglienza”. E intanto i 76 immigrati ospitati in una struttura alberghiera di Deiva Marina, giunti in Liguria il 12 maggio, saranno tra il 17 e il 18 maggio ricollocati in strutture di secondo livello nelle province di Genova, Savona e La Spezia. E proprio in Regione si è svolta una riunione organizzativa per rafforzare la struttura operativa delegata ad occuparsi del piano profughi e composta dalla protezione civile regionale, dai servizi sociali, dal dipartimento immigrazione e dai servizi sanitari “perché – ha concluso Rambuadi – gli arrivi dei profughi ci pongono di fronte a nuove esigenze, anche di tipo burocratico, per i richiedenti asilo”.  
   
   
PROFUGHI. ZAIA: ITALIA UNICO PAESE EUROPEO CHE STA PAGANDO I DANNI DELLA GUERRA IN LIBIA  
 
 Venezia, 18 maggio 2011 - “I prossimi mesi saranno durissimi sul tema dei profughi. La demagogia oggi ti inviterebbe a nozze, ma è altrettanto vero che questo è un problema nazionale: in Italia sono già sbarcate 30 mila persone, mentre altre 450 mila si spostano in Tunisia per andare altrove. Su questo fronte ci ritroviamo sostanzialmente da soli: siamo l’unico Stato europeo che sta pagando i danni di guerra veri, quelli dell’invasione da parte di questi immigrati”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo sull’argomento in occasione del consueto “Punto Stampa” al termine della seduta della Giunta regionale. “Il Veneto ha pochi ragionamenti da fare sulla questione: o sceglie la strada dei campi profughi, delle tendopoli e dei casermoni – ha ricordato Zaia – oppure sceglie la strada dell’ospitalità diffusa, della quale ho parlato qualche giorno fa al telefono anche con il Patriarca Angelo Scola. L’ospitalità diffusa ci dovrebbe permetterebbe, in teoria, di avere meno tensioni e, in un piano prudenziale, potrebbe riguardare circa 2 mila profughi, ovvero uno ogni 2 mila abitanti”. “Siamo di fronte ad un problema reale e i problemi si affrontano con le soluzioni: tutto il resto è acqua che non macina. Se la nostra idea non decolla – ha aggiunto Zaia –immagino che i prefetti, non trovando un substrato consono nelle loro province, sceglieranno la via breve, affittando una struttura o un albergo. In questo periodo abbiamo dato ospitalità a circa 600 persone, molte delle quali se ne sono andate”. “Intanto tutti abbiamo saputo che a Roana, nell’Altopiano di Asiago, esiste una struttura di tipo ospedaliero, vuota e in buono stato, sulla quale si vuole realizzare un primo punto di appoggio per chi arriva. Teniamo conto che il pullman non arriva direttamente alle singole famiglie, che pure chiamano per dare disponibilità. Serve un punto di prima accoglienza – ha concluso il presidente del Veneto – per eseguire visite mediche e quant’altro. Poi da qui ci si muoverà verso le soluzioni territoriali”.  
   
   
CONVIVENZA MORE UXORIO - CONFERENZA IL 19 MAGGIO AD ANDRIANO  
 
 Bolzano, 18 maggio 2011 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Giovedì 19 maggio 2011, alle ore 20.00, ad Andriano, con la presidente della Commissione Ulrike Oberhammer si parlerà dei rischi della convivenza more uxorio. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Giovedì prossimo, 19 maggio 2011, alle ore 20.00, presso la Sala parrocchiale ad Andriano, Ulrike Oberhammer, avvocato e presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità, nella conferenza, in lingua tedesca, proporrà la questione della convivenza more uxorio al di fuori del matrimonio e degli aspetti giuridici ai quali comunque la donna deve porre attenzione. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it    
   
   
CONFERENZA SULLE DIFFERENZE FRA UOMO E DONNA GIOVEDÌ 19 MAGGIO A BRUNICO  
 
Bolzano, 18 maggio 2011 - La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Giovedì prossimo, 19 maggio 2011, alle ore 15.00, a Brunico, con la giornalista Nina Schröder, si parlerà delle reali differenze fra uomo e donna e di frequenti stereotipi in uso. La Commissione provinciale per le pari opportunità e l´Ufficio donna della Provincia propongono nuovamente in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Giovedì prossimo, 19 maggio 2011, alle ore 15.00, presso il punto d´incontro "Frauen helfen Frauen" a Brunico, con la giornalista Nina Schröder, si parlerà (in lingua tedesca)delle reali differenze fra uomo e donna e di frequenti stereotipi in uso, ad esempipo che le donne non sono capaci di parcheggiare. Le riflessioni partono dal dato di fatto che il mondo ha subito profonde modificazioni negli ulti decenni e che uomini e donne si avvinano sempre più in tutti i campi. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it