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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Gennaio 2012
LA PLENARIA: STRASBURGO 16-19 GENNAIO 2012  
 
Strasburgo, 23 gennaio 2012 - Durante la prima sessione plenaria del 2012 a Strasburgo, Martin Schulz è stato eletto il nuovo presidente del Parlamento europeo. I deputati si sono confrontati sul programma della Presidenza danese, gli sviluppi della situazione in Ungheria e hanno richiesto un accordo per una maggiore coesione economica. I deputati si sono inoltre espressi sulla raccolta e il riciclaggio dei rifiuti elettrici ed elettronici, e sulla sicurezza legata dei pesticidi. Martin Schulz è diventato il nuovo presidente del Parlamento europeo con 387 voti su 670. Durante il suo primo discordo da presidente, ha dichiarato che nell´affrontare il difficile periodo che l´Unione sta affrontando bisogna rimanere uniti sapendo che saremo "tutti perdenti o tutti vincitori". I deputati hanno votato anche un nuovo Ufficio di Presidenza composto da 14 Vicepresidenti, in funzione in Aula in caso di assenza del presidente. E cinque questori responsabili degli affari amministrativi e finanziari dei deputati. Il primo ministro danese Helle Thorning Schmidt ha presentato mercoledì il programma del prossimo semestre. Le priorità sono: disciplina budgetaria, crescita economica e un rilancio delle politiche ambientali e la sicurezza per i cittadini europei. Mercoledì ha avuto luogo un dibattito molto acceso sulla situazione politica dell´Ungheria. I capigruppo politici hanno sottolineato le loro preoccupazioni rispetto alle riforme intraprese dal governo ungherese, oltre ad una più ampia crisi dei valori democratici nel paese. Altri deputati si sono opposti a questa visione. Il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione sull´accordo intergovernativo per una maggiore coesione economica. I deputati hanno sottolineato il bisogno di maggiore trasparenza e l´obiettivo dell´accordo rimane una maggiore crescita, e non solamente austerità. È stata inoltre discussa e votata la riforma sulla legislazione sui biocidi. Questa sostanza chimica utilizzata contro i batteri è un rischio per la salute umana e l´ambiente. Delle nuove misure faciliteranno le autorizzazioni tra gli Stati membri e incoraggeranno la ricerca di metodi alternativi. I rifiuti elettrici e elettronici sono un problema sempre più europeo. Mercoledì, i deputati si sono espressi su come migliorare la raccolta e il riciclaggio del cosiddetto e-waste (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). Almeno il 5O% dei rifiuti alimentari in Unione europea è evitabile. Giovedì, il Parlamento europeo ha votato una risoluzione di urgenza per evitare lo spreco di cibo in Europa proponendo delle campagne di sensibilizzazione, corsi di educazione alimentari e un migliore utilizzo delle confezioni. I deputati si sono inoltre espressi sulla riduzione dei costi di riduzione per gli agricoltori sostenendoli nella competitività con gli altri mercati e le grandi compagnie di distribuzione.  
   
   
AUSTERITÀ E CRESCITA: "DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA" UNA DELLE PIÙ GRANDI SFIDE DEL SEMESTRE DANESE SARÀ QUELLA DI AFFRONTARE I NEGOZIATI SUL PROSSIMO QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE.  
 
 Strasburgo, 23 gennaio 2012 - Il premier danese Helle Thorning-schmidt ha presentato mercoledì il programma del semestre danese. L´abbiamo incontrata per chiederle quali saranno le sue priorità e come intende uscire dalla crisi economica. Una delle grandi sfide dell´Unione europea di quest´anno sarà la stabilizzazione dell´euro. Il premier danese ha indicato l´Accordo internazionale per un´Unione economica rinforzata come il migliore strumento per rassicurare i mercati e rilanciare la fiducia nell´euro. Si è mostrata fiduciosa sul ruolo che può giocare la presidenza danese, nonostante il suo paese non faccia parte della zona euro. "La Danimarca parteciperà per quanto può al processo di armonizzazione fiscale e contribuirà all´avvicinamento tra i paesi dell´Eurozona e quelli esterni". I tre relatori del Parlamento europeo che hanno lavorato sul rapporto relativo alla coesione fiscale hanno espresso alcuni dubbi sul rispetto del "metodo decisionale comunitario". Il premier danese ha affermato: "Avrei preferito che fosse avvenuto nel rispetto delle misure comunitarie e dei trattati. Non è stato possibile, ma è stato un bene fare un passo in avanti per salvare l´euro includendo Stati membri e Parlamento nel processo decisionale". Austerità e crescita economica - Il premier danese Thorning-schmidt pensa che "austerità e crescita siano due facce della stessa medaglia", e che siano necessarie al rilancio della crescita e del mercato del lavoro. "Allo stesso tempo dobbiamo fare tutto quello che possiamo per rinforzare il budget comunitario, attraverso i fondi strutturali nei singoli paesi. Rilanciando così la crescita e nuovi posti di lavoro". Un´economia verde - Una delle priorità della Presidenza danese è la "crescita verde". "Numerosi Stati membri si interessano all´efficienza e alla sicurezza energetica. E ovviamente a trovare una soluzione per far adottare la direttiva sull´efficienza energetica. Abbiamo bisogno di nuove tecnologie verdi... E non bisogno scordare che ci sono 20 milioni di posti di lavoro legati all´industria "verde". Credo che dovremmo essere fieri, in quanto europei, di avere un ruolo di primo piano in questo settore". Una delle più grandi sfide del semestre danese sarà quella di affrontare i negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale, caratterizzato tradizionalmente da lunghe discussioni su in che misura i diversi Stati membri dovranno contribuire al budget europeo. "Il nostro obiettivo è di trovare una soluzione. Lavoreremo duramente e penso che attraverso i prossimo cinque incontri del Consiglio riusciremo a modernizzare il nostro budget e rilanciare così la crescita e nuovi posti di lavoro".  
   
   
NUOVO SERVIZIO PER SBLOCCARE LE INFORMAZIONI RELATIVE AI PROGETTI SU CORDIS  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2012 - L´unione europea possiede alcune delle migliori strutture di ricerca del mondo e numerosi ricercatori affermati. Sfruttare in pieno il loro potenziale aiuterà a trasformare nuove idee in posti di lavoro e a promuovere lo sviluppo ecologico e il progresso sociale. A tal fine, la Commissione europea finanzia, complessivamente o in parte, una vasta gamma di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico individuali. Informazioni su molti di questi progetti sono reperibili su Cordis, il servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo, che è la fonte di informazione principale per i progetti finanziati dall´Ue. Il nuovo servizio Progetti, lanciato il 16 gennaio 2012, rafforzerà il ruolo di Cordis. Il servizio, progettato non solo per essere un punto di riferimento completo per i partecipanti, i coordinatori e le parti coinvolte nei progetti, renderà le informazioni e i dati disponibili anche per un pubblico più ampio. Cordis contiene i registri di progetti che coprono una miriade di campi e temi riguardanti la scienza, la tecnologia e la ricerca. Essi sono datati da prima del 1986 fino ad oggi e si riferiscono non solo al Settimo programma quadro (7° Pq ), ma anche ai programmi quadro precedenti. Il nuovo servizio utilizzerà l´ampiezza dell´archivio Cordis come base per riunire una vasta gamma di informazioni relative ai singoli progetti, tra cui: dettagli dei progetti quali descrizione, finanziamento, programma; risultati dei progetti, come documenti, relazioni, riassunti; collegamenti; pubblicazioni; multimedia; informazioni e dettagli dei partecipanti al progetto. Il nuovo servizio Progetti sbloccherà contenuti, standardizzerà la presentazione delle informazioni sui progetti e aiuterà gli utenti a saperne di più. I registri dei progetti vengono aggiunti al database una volta messi a disposizione di Cordis da parte del servizio della Commissione responsabile. Il nuovo servizio Progetti mette a disposizione strumenti e puntatori che possono contribuire a filtrare e facilitare le ricerche. Anche quando un progetto è concluso, le informazioni specifiche sul progetto possono contribuire a sviluppare ulteriormente i risultati, a pianificare nuove iniziative, a indicare nuovi percorsi di ricerca e altro ancora. Per maggiori informazioni, consultare http://cordis.Europa.eu/projects/home_it.html    
   
   
INDUSTRIA GIÙ 1%: LA FIDUCIA NECESSARIA PER RIACCENDERE PRODUZIONE UE  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2011 - Le prospettive economiche per l´industria europea si è deteriorata. Secondo il rapporto di gennaio 2012 pubblicato il 19 gennaio dalla Commissione europea, i n ultimi tre mesi a novembre 2011, la produzione manifatturiera era circa l´1% in più di un anno fa, ma anche l´1% al di sotto del livello registrato negli ultimi tre mesi. Produzione manifatturiera è ancora del 13% superiore rispetto alla depressione nei primi mesi del 2009 e circa il 9% rispetto al picco precedente all´inizio del 2008. Uscita ha superato il suo picco prima in prodotti farmaceutici, altri mezzi di trasporto, bevande e cibo. Tuttavia, la maggior parte dei settori sono di nuovo in calo con t ha maggiori contrazioni nella produzione che si verificano nel settore tessile, industria del mobile, in pelle, stampa e computer. I dati recenti e le previsioni per i servizi, compreso il turismo, rimangono positive, ma le loro prestazioni dipenderà dalla situazione economica generale. Dopo un recupero molto veloce iniziale dalla crisi economica, produzione manifatturiera si è stabilizzata e persino ricaduto negli ultimi mesi. La fiducia delle imprese è diminuita, ma rimane ancora ampiamente alla sua media a lungo termine. Continua alti prezzi dell´energia, consolidamento fiscale e persistenti difficoltà di accesso ai finanziamenti continuano a influenzare negativamente la dinamica della ripresa. Le incertezze sulle prospettive per l´economia europea alla luce della crisi del debito dell´area dell´euro hanno influenzato negativamente gli investimenti, le imprese, mentre hanno tagliato di uscita per evitare accumulo di scorte. Uscita nel settore delle costruzioni resta vicino al suo minimo ciclico: un recupero limitato a opere di ingegneria civile (strade e ponti, ecc) è stata compensata dalla perdurante debolezza nella costruzione di casa. Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, commissario per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: " Queste cifre sono deludenti, anzi, ma quello che mi preoccupa di più è che si poteva guardare meglio. I nostri dati confermano che la competitività industriale dell´Europa è migliorata, ma è mancanza di fiducia, che trattiene l´industria a investire. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a segnali incoraggianti, come ad esempio nel settore degli Stati Uniti. Se la fiducia torna a dell´industria europea e in particolare ai milioni di piccole e medie imprese in questo settore, avremo la capacità di ottenere agevolmente uscire dalla crisi. Facciamo cogliere questa opportunità! " Extra-ue le esportazioni hanno già recuperato il loro picco precedente e anche se sono stabilizzati negli ultimi mesi continuano a sostenere la domanda nel settore industriale. Crescita nel commercio intra-Ue, la domanda interna e dei consumi privati ​​continuano ad essere sottomesso e restare indietro, riflettendo una crescita più lenta uscita generale in Europa rispetto al resto del mondo, in particolare paesi emergenti dell´Asia. I dati sulla occupazione manifatturiera nel terzo trimestre del 2011 mostra che il numero di occupati è rimasto sostanzialmente stabile. I lavori di produzione complessivo hanno perso quasi il 11% rispetto al loro picco ciclico nel 2008. Il tasso di disoccupazione, invece, è rimasta stabile nel mese di novembre ad un livello record, ma la situazione è molto diversa da paese a paese. Attese sull´occupazione deterioramento suggeriscono poco spazio per ulteriori miglioramenti. I dati forniti dalla Commissione europea nel rapporto di gennaio 2012 che mostra un decremento dell´1% della produzione manifatturiera non contraddicono i dati forniti da Eurostat che indicano una diminuzione del 0,1% nella produzione industriale. Lo studio della Commissione europea si basa su un cambio tre mesi di produzione manifatturiera, mentre l´Eurostat prende in esame una evoluzione mensile nel settore industriale, che copre manifatturiero e settore energetico. L´approccio della Commissione aiuta a limitare in qualche misura la volatilità mensile nell´analisi.  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE DELLA COOPERAZIONE EUROPEA NEI SETTORI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte della Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica (Cost). La Cost è un quadro intergovernativo per la cooperazione europea nel campo della scienza e della tecnologia che permette il coordinamento a livello europeo della ricerca finanziata a livello nazionale. Contribuisce inoltre a ridurre la frammentazione degli investimenti di ricerca europei e l´apertura dello Spazio europeo della ricerca alla cooperazione in tutto il mondo. La Cost invita a presentare proposte per azioni che contribuiscano allo sviluppo scientifico, tecnologico, economico, culturale e societale dell´Europa. Le proposte che svolgono un ruolo di precursore per altri programmi europei e/o che implicano le idee di ricercatori nella fase iniziale di ricerca sono particolarmente gradite. La Cost è strutturata in nove vasti settori (biomedicina e scienze biologiche molecolari; chimica e scienze e tecnologie molecolari; scienza del sistema terrestre e gestione dell´ambiente; prodotti alimentari e agricoltura; foreste e relativi prodotti e servizi; persone, società, culture e salute; tecnologie dell´informazione e della comunicazione; materiali, fisica e nanoscienze; trasporti e sviluppo urbano). I candidati sono invitati a collocare il loro tema all´interno di un settore. Tuttavia, le proposte interdisciplinari che non corrispondono chiaramente ad un unico settore sono particolarmente gradite e saranno valutate separatamente. Le proposte dovrebbero includere ricercatori provenienti da almeno cinque paesi della Cost. Per consultare l´annuncio ufficiale dell´invito: Gu C 15 del 18 gennaio 2012 http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2012:015:0006:0007:it:pdf    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL DIALOGO CON IL KOSOVO IN UN REGIME SENZA VISTI  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2012 - Il commissario europeo per gli Affari Interni, M mi Cecilia Malmström, ha inaugurato 19 gennaio un dialogo con Pristina in Kosovo sulla liberalizzazione del regime dei visti. Il dialogo è, in definitiva fino al visto per i cittadini del Kosovo. Tuttavia, l´eliminazione è possibile solo quando il Governo del Kosovo ha fatto riforme sostanziali in vari settori prioritari quali la sicurezza dei documenti di viaggio, la gestione delle frontiere, la migrazione e l´asilo, l´ordine pubblico e sicurezza (in particolare la lotta contro la criminalità organizzata e corruzione) e le questioni relative ai diritti fondamentali relativi alla libertà di movimento. Malmström ha dichiarato: "La liberalizzazione del regime dei visti per i cittadini del Kosovo è un impegno che ci tiene veramente a cuore e sono lieto che ora possiamo iniziare a fare progressi concreti in questa direzione. So quanto il introduzione di un regime di esenzione dal visto è importante per i cittadini del Kosovo e sono lieto che si possa avviare questo processo. Ma di concedere ai cittadini del Kosovo il privilegio di viaggiare senza visto, e quando che riceveranno, dipende interamente i continui sforzi del governo del Kosovo ad attuare le riforme nel settore dello stato di diritto e progressi concreti sul campo. " In precedenza l´Unione europea era iniziata con cinque paesi dei Balcani occidentali il dialogo sulla liberalizzazione del regime dei visti per permettere ai loro cittadini di viaggiare all´interno dell´Ue senza visto. A seguito di una valutazione dei progressi compiuti da questi paesi nella realizzazione di importanti riforme, l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia da beneficiare regime senza visti nel mese di dicembre 2009 ( Ip/09/1852 ), e l´Albania Bosnia-erzegovina nel mese di novembre 2010 ( Memo/10/548 ).  
   
   
ROSSI A BRUXELLES: “RADDOPPIARE I FONDI EUROPEI PER LE POLITICHE SOCIALI”  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2012 - “Raddoppiare i fondi europei – da 90 a 190 milioni di euro – per la sperimentazione e l’innovazione sociale”. Questo ha proposto il 19 gennaio il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al Commissario europeo Laszlo Andor, responsabile degli affari sociali, nel corso dell’incontro durato oltre un’ora a Bruxelles. Su questo punto Rossi sta predisponendo un emendamento specifico che presenterà alla Commissione, a nome del Comitato delle Regioni, il prossimo 8 febbraio. “La pesante crisi sociale che colpisce soprattutto i giovani di tutta Europa – ha sottolineato il presidente toscano al commissario – richiede uno sforzo straordinario dell’Ue e degli Stati. Le Regioni da sole non potranno mettere in campo iniziative efficaci di sostegno, in difesa del lavoro e dei diritti. In Europa ci sono ben 5 milioni di giovani disoccupati, con punte del 29% come in Italia, dove un giovane su tre non lavora. Siamo quindi chiamati a sforzi consistenti e innovativi per evitare che a pagare i costi della crisi siano i più deboli”. Il commissario Andor ha mostrato interesse ad apprezzamento per la proposta di aumentare i finanziamenti finalizzati alle politiche giovanili e con il presidente Rossi ha concordato di incaricare i rispettivi uffici di mettere a punto una proposta operativa. Rossi ha poi annunciato al commissario l’intenzione di sperimentare in Toscana un progetto nel campo dell’inclusione sociale nella città di Prato. L’idea centrale del progetto è quella della legalità, dell’emersione del sommerso, dell’integrazione con la comunità dei lavoratori cinesi e dei giovani cinesi di seconda generazione. Una sperimentazione che oltre a produrre fatti concreti nelle realtà pratese, possa anche anticipare una metodologia attraverso l’individuazione di indicatori sociali utili per affrontare, in altre realtà europee, analoghi problemi. Il rinnovo dei fondi comunitari per gli anni 2014-2020 dev’essere comunque un’occasione, ha insistito Rossi, per trovare risposte alla crisi sociale. In particolare, dev’essere affrontato il drammatico problema della condizione giovanile, rispetto alla quale si deve investire il più possibile. La Toscana ha fatto un grande sforzo in questo senso, se è vero che ha impiegato oltre il 49% del Fondo sociale per affrontare i temi della condizione giovanile. Rossi al riguardo ha segnalato al commissario Andor i risultati del progetto Giovanisì che dal giungo 2001 ha coinvolto oltre 35mila giovani toscani, avviato più di 1000 tirocini retribuiti con 700 aziende aderenti e altre 400 di prossimo inserimento. Per il contributo sugli affitti sono arrivate 400 richieste e altri mille giovani sono già inseriti nel servizio civile regionale e altri 1000 partiranno ad aprile. Anche l’ultima iniziativa, che prevede aiuti per fare nascere nuove e imprese, partita da poco più di una settimana ha già ricevuto 36 domande per una richiesta complessiva di 2,9 milioni di finanziamento. Il presidente toscano, che ha invitato il commissario Andor a compiere una visita in Toscana, ha infine ricordato le principali richieste delle Regioni italiane e del Comitato delle Regioni sul rinnovo per il 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo.  
   
   
EUROPA: VDA AL COMITATO DELLE REGIONI PER I FONDI STRUTTURALI POST 2014  
 
 Aosta, 23 gennaio 2012 - Duplice appuntamento, mercoledì 18 gennaio, a Roma per Luciano Caveri,capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni e consigliere regionale valdostano. Nell’ambito della Conferenza delle Regioni si è svolta, infatti, una riunione tecnico-politica sulla strategia comune che le Regioni, anche attraverso il Comitato delle Regioni, dovranno avere in vista del nuovo periodo di programmazione dei fondi strutturali dopo il 2014. «E´ quanto mai interessane e opportuno- spiega Caveri - scegliere un metodo di lavoro che consenta di fare fronte comune nelle diverse istituzioni, come il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni e il Consiglio europeo, per evitare che si inneschino meccanismi rischiosi per il futuro della politica regionale. Penso alla "spada di Damocle" dei deficit degli Stati, che potrebbero far scattare una clausola di esclusione dai finanziamenti europei o all´applicazione eccessiva di politiche come quelle della Governance economica, già patto di stabilità, o eccessive regole di concorrenza, che potrebbero impedire al sistema regionale di adoperare la politica europea, come volano per lo sviluppo in un momento difficile per l´economia. Questo prevede che l´Italia coinvolga nelle proprie delegazioni che trattano del futuro della politica di coesione anche rappresentati politici delle Regioni». Nei diversi documenti ieri all’ordine del giorno, figura anche la tutela della particolarità dei territori di montagna nel quadro della politica di coesione territoriale: «Essendo il Presidente della Regione Augusto Rollandin a capo della Commissione che si occupa delle questioni legate alla montagna, esiste oggi la grande e reale opportunità di fare un lavoro decisivo per fare in modo che le politiche europee, anche su proposta dell´Italia, tengano in considerazione le particolarità delle zone montane». Sempre ieri, il consigliere Caveri ha partecipato alla Camera dei deputati, presso la Commissione politiche dell´Unione europea, ad un´audizione sui problemi della legislazione europea nella logica del rispetto del principio di sussidiarietà. «Si tratta - sottolinea Caveri - di ribadire che, partendo dal presupposto che i Parlamenti nazionali contestino all´Europa periodiche "invasioni di campo”, le Regioni, nella materie di loro competenza, devono poter operare - con propria legislazione - alla fase "discendente" della politica comunitaria, ma anche essere realmente partecipi alla fase ascendente, nota oggi come pre-legislativa, per evitare normative europee che comprimano i poteri regionali, imponendo dall´alto la volontà europea. E proprio nella riunione di ieri ho ricordato come questa preoccupazione sia ancora maggiore per le autonomie speciali, che godono un più ampio spazio nell´attività legislativa e amministrativa».  
   
   
DUBROVNIK, COMITATO ESECUTIVO EUROREGIONE  
 
Campobasso, 23 gennaio 2012 - Il Presidente dell´Euroregione Adriatica, Michele Iorio (Presidente Regione Molise - Italia), presiede lunedì 23 gennaio, a Dubrovnik, il Comitato esecutivo della stessa Euroregione. All´ordine del giorno le Linee guida programmatiche 2011-2013; la Strategia Macroregione Adriatico-ionica; il Programma Ipa Cbc: Ii Call - Progetti Ordinari e Strategici.  
   
   
UNA LEGGE PER RIAVVIARE MOTORI DELLA CRESCITA PRESENTATE DA FORMIGONI E GIBELLI LE LINEE VARATE IN GIUNTA 100 AZIONI, DALLA BANDA ULTRALARGA AI CONTRATTI DI PROSSIMITÀ PROPOSTE AL GOVERNO SU SCONTO BENZINA-GSOLIO E NORME CANTIERI  
 
Milano, 23 gennaio 2012 - Regione Lombardia punta a riaccendere i motori della crescita economica. Il presidente Roberto Formigoni ha fatto mettere in cantiere una legge per incentivare lo sviluppo. Secondo grande passo del 2012, dopo la messa in campo, con la Banca Europa di Investimenti, di 500 milioni per sostenere il bisogno di liquidità delle imprese. La Giunta ha esaminato il 18 gennaio e condiviso un primo testo del progetto di legge, frutto del lavoro cui si sono dedicati da mesi la Presidenza e tutti gli Assessorati. Un testo che individua un centinaio di azioni, e soprattutto le leve strategiche su cui agire: nuovi percorsi di crescita del capitale umano e di riqualificazione, nuove forme di contrattazione; semplificazione, informatizzazione e sviluppo della banda ultra larga; un piano di risanamento ambientale connesso alla green economy e all´uso razionale dell´energia; interventi in materia di infrastrutture e territorio. Misure Eccezionali - ´Una serie di misure eccezionali - le ha definite il presidente Roberto Formigoni, nella conferenza stampa tenuta insieme al vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato, Andrea Gibelli - come richiesto dal momento eccezionale´. Perché ´il tema dominante del governo lombardo è lo sviluppo, la non rassegnazione alla crisi´, ha aggiunto il presidente. Gli obiettivi? ´Rilanciare gli investimenti, aiutare la crescita, tutelare e far crescere l´occupazione, favorire l´innovazione diffusa e il sostegno del capitale umano, attuare pienamente la semplificazione e la digitalizzazione´. Small Businness Act - ´E´ importante sottolineare - ha aggiunto Gibelli - due aspetti decisivi per la valorizzazione delle nostre Pmi. Il primo riguarda la piena attuazione dello Small Business Act, proprio per la tutela delle micro, piccole e medie imprese lombarde, che rappresentano il tessuto produttivo lombardo. Un esempio concreto è dato dalla decisione di Regione Lombardia di digitalizzare il 100% dei bandi, nella logica di lasciare gli imprenditori nel loro posto di lavoro senza inutili perdite di tempo´. ´Il secondo, sempre sul fronte della digitalizzazione - ha spiegato il vicepresidente - è la scelta della Regione di costituire piattaforme che consentono una facilitazione del trasferimento tecnologico secondo la dimensione digitale definita ´wiki-economia´, cioè la capacità di trasferimento tecnologico attraverso supporti che favoriscano la scambio di conoscenze. Misure concrete che testimoniano ancora una volta l´unicità di Regione Lombardia´. Costo Zero - ´L´intero pacchetto di norme - ha rimarcato Formigoni - non prevede alcun tipo di onere né di tasse per i cittadini e per le imprese´. Si profila un provvedimento coraggioso e innovativo, che mira a liberare la Lombardia da tutti quegli ostacoli e quelle zavorre che ne rallentano la crescita. Un progetto di legge che interverrà non solo sulle competenze regionali, ma anche su temi dove la potestà legislativa della Regione è concorrente con quella dello Stato. Questo pacchetto di norme non solo spingerà sull´acceleratore dello sviluppo regionale, ma ha l´ambizione, dato il peso e il potenziale della Lombardia, di contribuire alla ripresa dell´intero Paese. Proposte Al Governo - E´ per questo in fase di elaborazione un pacchetto di proposte a livello nazionale. Due sono già state avanzate. La prima riguarda lo sconto sui carburanti nelle aree di confine con la Svizzera: si chiede di estendere l´agevolazione anche al gasolio e di aumentare lo sconto praticabile alla pompa, in modo da frenare la corsa oltre confine, ridare lavoro ai nostri benzinai, e recuperare dunque all´erario entrate altrimenti perse. ´Ho sottoposto il nostro progetto - ha fatto sapere Formigoni - al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Catricalà e mi attendo che questo punto sia inserito nel prossimo provvedimento economico del Governo´. L´altra proposta riguarda una revisione delle normative sui cosiddetti ´materiali di riporto´ a beneficio dei cantieri. Ecco i capitoli principali del provvedimento esaminato dalla Giunta regionale. 1) Sostegno Del Capitale Umano - - Sostegno e rilancio del sistema di formazione continua: favorendo le politiche attive del lavoro (ma sempre tutelando quelli tradizionali) con percorsi di riqualificazione e reimpiego dei lavoratori che percepiscono sussidi; promuovendo una contrattazione di prossimità - sempre d´intesa con le parti sociali e secondo un principio di volontarietà - che, prevedendo forme di flessibilità, garantiscano però ai lavoratori coinvolti dalle crisi percorsi di riqualificazione e di reintegro. - Misure per favorire la crescita e la valorizzazione degli insegnanti lombardi, con interventi sul versante di una maggiore libertà da parte degli istituti nelle individuazione dei docenti. - Azioni per favorire il riconoscimento delle qualifiche professionali in Lombardia e il monitoraggio dei tempi di inserimento lavorativi. - Promozione di accordi e sostegno per favorire le iniziative e gli investimenti in campo culturale. 2) Sviluppo Del Territorio - Norme per la semplificazione - sempre senza nulla togliere alla sicurezza - negli ambiti più diversi, dall´utilizzo dei fanghi in agricoltura all´incentivo per l´apertura di cinema nei centri urbani, da una maggior facilitazione in campo urbanistico-edilizio alla valorizzazione delle aree regionali per investimenti infrastrutturali strategici. 3) Ambiente - - Adozione di un programma energetico regionale che aumenterà per Regione Lombardia al 50% la quota di energia da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2020 e l´istituzione di un Registro regionale delle fonti energetiche rinnovabili (Refer), destinato al sostegno finanziario delle iniziative pubbliche per il miglioramento dell´efficienza energetica e per l´incentivazione delle reti intelligenti. - Misure per semplificare e incentivare ancora più i sistemi geotermici a bassa entalpia a circuito aperto con prelievo di acqua dal sottosuolo o corpi idrici superficiali). - Incentivi per la bonifica dei siti contaminati e interventi per favorire gli impianti alimentati a biomassa a scapito degli apparecchi meno efficienti. - Azioni per la revisione, la semplificazione e lo snellimento dei procedimenti, delle procedure e degli oneri istruttori in materia ambientale. 4) Infrastrutture - Quadro normativo variegato con snellimenti procedurali per abbreviare e semplificare ulteriormente i tempi di realizzazione delle opere e nuovi regolamenti per meglio disciplinare i trasporti eccezionali. 5) Governo Del Sottosuolo E Banda Ultralarga Un pacchetto di azioni che, oltre a semplificare la disciplina del sottosuolo, mira a diffondere la banda ultra larga nell´intera regione facendo della Lombardia una regione ancora più competitiva e dinamica. 6) Interventi In Materia Di Semplificazione - - Un set di azioni che operano una radicale semplificazione e snellimento procedurale a 360°, mirando inoltre a far evolvere la Pubblica Amministrazione lombarda, già mediamente avanzata, a un livello ancora più alto di prestazioni e di servizi. - Riduzione proporzionale e semplificazione degli adempimenti amministrativi per le micro e piccole imprese. - Importante programma di formazione, informatizzazione delle comunicazioni e di valorizzazione del patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione, oltre all´introduzione di standard più elevati per i servizi erogati. - Piano regionale di digitalizzazione di servizi pubblici che sarà esso stesso volano per la diffusione della banda ultralarga e dei servizi informativi più avanzati. Programma che prevede nuove funzionalità, come la firma digitale, per la Carta regionale dei servizi.  
   
   
PROCESSI PROSPERINI: REGIONE LOMBARDIA PARTE CIVILE NEI VARI PROCEDIMENTI HA GIÀ AVUTO RISARCIMENTI PER 1,7 MIL.  
 
 Milano, 23 gennaio 2012 - Nel procedimento a carico dell´ex assessore regionale Piergianni Prosperini (e altri) per appalti per la promozione del turismo Regione Lombardia si è già costituita come parte civile. Nel procedimento ´stralcio´ del 19 gennaio, Regione Lombardia era presente come parte offesa. Lo precisa una Nota di Regione Lombardia, la quale aggiunge: ´Non solo: a favore della Regione sono stati già riconosciuti risarcimenti per complessivi 1,7 milioni di euro. E precisamente: - in sede di patteggiamento della pena sono state riconosciute somme a favore della Regione per 80.000 euro (Prosperini) e 40.000 euro (Saini Massimo, consulente di Rti Profit/publicis), regolarmente introitate; - a seguito del contestuale procedimento avviato dalla Corte dei Conti, sono stati sequestrati a favore di Regione Lombardia beni immobili di Prosperini per 906.000 euro; - infine, in sede di contenzioso civile con le società appaltatrici la Regione ha conseguito un´economia di spesa di 720.000 euro´. L´udienza Di Oggi - ´La Procura - prosegue la Nota - ha avviato un procedimento a stralcio, in cui si contesta a Prosperini di avere ricevuto 10.000 euro da Luca Spagnolatti per la realizzazione di manifestazioni fieristiche. Ora, nel procedimento principale della Procura della Repubblica di Sondrio relativo all´attività di Eventi Valtellinesi, la Regione si è regolarmente costituita parte civile nei confronti dello stesso Spagnolatti e altri soggetti. Per il nuovo procedimento stralcio si è convenuto di confermare la nomina del difensore della Regione come parte offesa´.  
   
   
MILANO: IL SINDACO PISAPIA INCONTRA IL MINISTRO DEL COMMERCIO E DEGLI INVESTIMENTI DEL REGNO UNITO, LORD GREEN  
 
Milano, 23 gennaio 2012 - Il Sindaco Giuliano Pisapia ha incontrato il 19 gennaio a Palazzo Marino il Ministro per il Commercio e gli Investimenti del Regno Unito Lord Stephen Green of Hurstpierpoint. Il rafforzamento della cooperazione tecnologia tra imprese italiane e britanniche ed Expo 2015 sono stati i temi al centro dei colloqui. “Londra è alla vigilia del grande appuntamento con le Olimpiadi 2012 e Milano lavora alla sua Expo 2015. Per entrambe le città una sfida di efficienza e una fonte di futuro sviluppo. Nella costruzione dell’Esposizione Universale Milano guarderà anche alle misure più innovative messe a punto da Londra per la gestione del traffico, della mobilità e della sicurezza per i grandi eventi. Puntiamo al rafforzamento della cooperazione tecnologica con le imprese britanniche per la preparazione di Expo 2015 e, più in generale al rafforzamento delle partnership innovative nei campi della green economy e delle tecnologie più avanzate, forti dei poli di eccellenza che fanno di Milano un punto di riferimento per le imprese di tutto il mondo”, ha dichiarato il Sindaco Pisapia. “La cerimonia degli Awards cui ho partecipato ieri sera - ha dichiarato Lord Green - è una splendida occasione per celebrare il contributo che le imprese italiane danno alla vita del Regno Unito. L’ampiezza dei loro investimenti è davvero notevole e riguarda molteplici settori, a dimostrazione del successo dei nostri legami commerciali. Regno Unito e Italia hanno un forte interscambio commerciale. Lo scorso anno ha superato i 32 miliardi di sterline, cifra che evidenzia la solidità delle nostre relazioni economiche. È stato per me un vero piacere incontrare il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per discutere in quali modi possiamo dare impulso alle attività economiche tra Milano e il Regno Unito. L’expo Milano 2015 sarà una fantastica opportunità per promuovere Milano, e l’Italia, nel mondo. Sarà un evento davvero speciale e sono certo che potrà tradursi in una crescita dell’economia e della prosperità”.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, LE PRIORITA´ DEL PATTO PER LO SVILUPPO  
 
 Pescara, 23 gennaio 2012 - Chiarimenti relativi al Piano di dismissione degli immobili a copertura del cofinanziamento Fas, aggiornamenti in merito all´avanzamento della spesa relativa al Por-fesr e al Po Fse ed alla rimodulazione dei residui derivanti da alcune misure del Por Fesr e dei rientri del Fondo Unico 2010. Infine, lo stato delle riforme Confidi e Consorzi Industriali. Questi i punti dibattuti, questo pomeriggio, a Pescara, nel corso della sessione straordinaria della Consulta regionale per lo Sviluppo. Nel corso dell´incontro con le parti sociali, presieduto dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, in particolare, è stata espressa una valutazione positiva in merito al raggiungimento dei limiti di spesa dei Fondi Por-fesr. Tra le priorità illustrate da Chiodi figurano i risultati dell´indagine conoscitiva "Fabbrica Abruzzo", come strumento decisionale per l´utilizzo delle risorse Fas-linea d´Azione 1.2.1, per i processi di costituzione, riorganizzazione e diversificazione delle imprese per 17 milioni di euro. In questo caso, bisognerà poi decidere se utilizzare queste risorse per cofinanziare i Contratti di Sviluppo Nazionale o i progetti di investimento. Nel corso della seduta odierna si è parlato anche delle quattro Aree di Crisi individuate dalla Giunta (e in attesa di riconoscimento al Ministero per lo Sviluppo economico per poter usufruire della Legge 181): Valle Peligna (l´unica già con una dotazione di 18 milioni 650 mila euro); Val Pescara, Val Vibrata e Val Sinello. "Per l´economia abruzzese stanno emergendo dati positivi e non solo riguardo al 2010 - afferma Chiodi - infatti, siamo stati la seconda regione per Pil, ma anche nel secondo e terzo semestre del 2011 registriamo buone performance anche se il 2012 sarà durissimo per contingenze internazionali". E´ il commento del presidente della Regione, Gianni Chiodi, al termine della seduta del Patto per lo Sviluppo che ha visto anche le presenze del vice presidente, Alfredo Castiglione, e degli assessori Di Dalmazio, Gatti e Febbo. "Ci confronteremo con le altre Regioni e vedremo se saremo stati capaci di competere in termini economici, confermando i progressi degli ultimi due anni - ha proseguito il Presidente - oggi, purtroppo, il problema è l´emergenza economica con cui tutti saremo chiamati a fare i conti. Il nostro obiettivo - ha sottolineato Chiodi - è quello di sostenere l´economia e per fare questo stiamo cercando di mettere in atto strumenti come il Patto per lo Sviluppo. Riguardo, per esempio, al porto di Ortona ed al sistema ferroviario, oltre all´intero comparto infrastrutturale, l´emergenza rende tutto più difficile, ma come Regione dovremo farci trovare pronti con i progetti, quando ci sarà lo sblocco delle risorse. Siamo, peraltro, l´unica regione italiana ad aver visto deliberati i Fondi Fas". Ora bisognerà attendere la registrazione della Corte dei Conti dopo i ritardi nella trasmissione della relativa delibera da parte del Cipe ma sul punto il presidente della Regione ha rassicurato i componenti del Patto per lo Sviluppo. In merito alla riduzione del debito Chiodi ricorda di aver "ricevuto elogi anche dal Presidente del Consiglio Monti. Siamo stati degli antesignani. Nel 2007 eravamo i più indebitati. Oggi invece abbiamo rimesso in ordine i conti della Sanità. L´abruzzo non è più la regione canaglia, e soprattutto non è più la regione tartassata. Le ultime vicende giudiziarie ci hanno messo in difficoltà con l´Unione Europea. Per questo, dovremo andare a Bruxelles e lavorare molto per rassicurare l´Ue sulla bontà del nostro lavoro ma le buone notizie non mancano. Riguardo i Fondi Por Fesr ci è stato certificato il 30 per cento in più della soglia minima necessaria per evitare il disimpegno così come lo abbiamo evitato per il Fondo sociale europeo"  
   
   
CONFERENZA REGIONI: SÌ A LINEA LUCANA SU "REGIME TRANSITORIO" DE FILIPPO: "IL NOSTRO PUNTO DI VISTA SI È SALDATO CON QUELLO DI ALTRE REALTÀ IN EUROPA E ABBIAMO OTTENUTO L´APPROVAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE"  
 
 Roma, 23 gennaio 2012 - Sì dalla conferenza delle Regioni alla posizione Marini sulla politica di coesione 2014-2020 che prevede, tra l´altro, la categoria delle Regioni in regime transitorio (nelle quali si colloca la Basilicata) come forma intermedia tra le regioni meno sviluppate del così detto "obiettivo convergenza" e quelle più sviluppate dell´"obiettivo competitività". "Si tratta di una decisione - ha commentato il 19 gennaio il presidente della Regione Vito De Filippo - che consacra come la battaglia in tal senso condotta dalla Regione Basilicata sia giusta al punto da essere condivisa da tutte le regioni". La Regione Basilicata, infatti, insieme alle regioni Abruzzo, Molise e Sardegna, rientra tra le regioni italiane interessate dalla proposta della Commissione europea che prevede l’introduzione della categoria delle cosiddette regioni in transizione (con un reddito medio compreso tra il 75 % e il 90% della media europea) che, nella futura programmazione dei fondi strutturali, dovrebbero collocarsi in una fascia intermedia fra le regioni meno sviluppate (quelle attualmente inserite nel cosiddetto obiettivo convergenza con reddito fino al 75% della media) e le regioni più sviluppate (quelle dell’attuale obiettivo competitività il cui reddito è superiore al 90% della media). Rispetto a tale proposta di istituzione si era registrata una posizione comune favorevole da parte di tutte le regioni italiane interessate, espressa nel maggio scorso a Matera proprio su iniziativa lucana durante la prima edizione della “Settimana dell’Europa in Basilicata”. "Il nostro punto di vista - ha commentato De Filippo - si è già saldato con altre visioni analoghe in altri Paesi d´Europa, e ora il voto della Conferenza dà forza ad una posizione che abbiamo sostenuto con convinzione e competenza sia sul livello politico che su quello tecnico, con l´Autorità di gestione Fesr della Basilicata che ha portato la battuta all´interno dei gruppi di lavoro. E, ora, questo risultato ci consente di potere continuare a programmare iniziative per colmare il ritardo di sviluppo dei nostri territori".  
   
   
FVG, STATO-REGIONE: APERTURA GOVERNO SU ENERGIA E IMU  
 
Trieste, 23 gennaio 2012 - "Il governo, pur in una situazione veramente difficile, non si è limitato a prendere atto, ma dimostra di voler affrontare i problemi che la Regione Friuli Venezia Giulia ha posto sul tavolo con forti motivazioni". Lo afferma l´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino che, dopo l´incontro del 18 gennaio a Roma con il ministro Piero Giarda per illustrare il quadro delle criticità emerse dopo i recenti provvedimenti nazionali, questa mattina ha incontrato il sottosegretario ad Economia e Finanze Vieri Ceriani sui temi di carattere finanziario. Sulla doppia imposizione di accisa sull´energia elettrica in Friuli Venezia Giulia e i problemi emergenti in merito all´applicazione della nuova Imposta Municipale Unica (Imu), il Governo ha espresso, attraverso il sottosegretario Ceriani, la consapevolezza delle criticità segnalate impegnandosi a porre rimedio, tenendo conto del necessario iter parlamentare dei provvedimenti da adottare. Le conseguenze finanziarie pesantemente negative dell´aumento delle accise sui carburanti in Friuli Venezia Giulia, illustrate nel dettaglio anche a Ceriani dall´assessore Savino, sono all´attenzione del governo che intende avviare un percorso che porti a trovare un punto di equilibrio in grado di rispondere positivamente alla richiesta della Regione. Governo e Regione hanno infine manifestato reciproco riconoscimento della necessità di aprire un tavolo di approfondimento per ridefinire il quadro dei rapporti e delle funzioni nell´ambito della mutata e preoccupante situazione economico- finanziaria europea e nazionale, anche relativamente al patto siglato nell´ottobre 2010.  
   
   
40 ANNI DEL SECONDO STATUTO D´AUTONOMIA: "LA BASE DELL´ALTO ADIGE DI OGGI"  
 
Bolzano, 23 gennaio 2012 - Si sono celebrati il 20 gennaio i 40 anni dall´entrata in vigore del secondo Statuto di Autonomia. "Non è solo un pezzo di carta, o una legge come tutte le altre - sottolinea il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder - ma rappresenta la base su cui è stato costruito l´Alto Adige che conosciamo oggi: una terra dove abbiamo raggiunto pace, sicurezza e benessere". Proprio in un periodo nel quale i provvedimenti straordinari del governo nazionale per risanare i conti pubblici mettono in discussione alcuni principi dell´autonomia, il presidente Durnwalder vuole sottolineare il valore di ciò che rappresenta il vero e proprio ancoraggio costituzionale della specialità altoatesina. "Senza il secondo Statuto di Autonomia - spiega Luis Durnwalder - non ci sarebbe l´Alto Adige che conosciamo oggi. Siamo una terra particolare, diversa dalle altre regioni italiane per lingua, cultura, geografia ed economia, e ciò che può funzionare a Roma o a Milano non è detto che funzioni anche da noi. Anche se dall´entrata in vigore del secondo Statuto sono passati ormai 40 anni, non dobbiamo dimenticarci di sottolineare l´importanza di quel passaggio legislativo: il 20 gennaio del 1972 si sono poste le basi dell´Alto Adige che conosciamo oggi". Dalla prima alla seconda guerra mondiale, dall´Accordo di Parigi al Pacchetto: il percorso intrapreso nel ´900 dall´Alto Adige può sembrare lineare solo ad un osservatore poco attento. "Chi conosce davvero la storia - commenta Durnwalder - e chi l´ha vissuta in prima persona, sa benissimo che la strada che ha portato al secondo Statuto di Autonomia è stata lunga, ripida, piena di ostacoli". E anche il riconoscimento formale della specialità altoatesina nel 1972 non ha rappresentato un punto di arrivo, ma piuttosto un punto di partenza. "Nei successivi 20 anni - prosegue il presidente della Giunta provinciale - abbiamo dovuto tradurre in fatti concreti ciò che era solo sulla carta. Lo Statuto di Autonomia e le sue norme di attuazione non sono stati solo degli accordi, dei compromessi o dei passaggi legislativi, ma i veri e propri pilastri portanti sui quali abbiamo costruito lo sviluppo della nostra terra". Il presidente Luis Durnwalder conclude ricordando che "se oggi viviamo in una provincia dove sono stati raggiunti la pace, la sicurezza e il benessere, lo dobbiamo agli sforzi compiuti da chi in questi anni ha governato l´Alto Adige e dalla volontà dei tre gruppi linguistici che vi convivono. Senza il secondo Statuto di Autonomia tutto ciò non sarebbe stato possibile".  
   
   
DELLAI SCRIVE A NAPOLITANO NEL QUARANTENNALE DEL VARO DEL SECONDO STATUTO  
 
Trento, 23 gennaio 2012 - Nel quarantesimo anniversario del varo del Secondo Statuto di Autonomia, il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella lettera aperta - che alleghiamo - una riflessione dedicata al lungo cammino dell´esperienza autonomistica, un´esperienza al servizio anche del resto del Paese, ed insieme la consapevolezza del difficile momento che l´Italia, assieme al resto dell´Europa, sta attraversando. Nella lettera aperta il presidente Dellai sottolinea i passaggi fondamentali che hanno fatto di una terra un tempo povera e dalla quale si emigrava una realtà costantemente ai primi posti non solo in Italia ma nello stesso panorama europeo per benessere e qualità della vita. Una realtà ammirata per le sue virtù - compresa la sua capacità di mettersi al servizio degli altri nei momenti di difficoltà, fra cui ad esempio il terremoto in Abruzzo - ma a volte criticata per i suoi presunti privilegi, a causa di cui ignora la sua storia e le sue peculiarità. In allegato: il testo della lettera inviata dal presidente Dellai al presidente Napolitano che qui comunque riportiamo. Signor Presidente, Le scrivo in un giorno di grande valenza simbolica per il Trentino: quarant’anni fa entrava in vigore il Secondo Statuto di Autonomia, con il quale si è definito il nostro attuale assetto istituzionale. Nel porgerLe il caloroso saluto di tutti i trentini, voglio anche consegnarLe alcune considerazioni per noi molto importanti. Il dibattito mediatico si è interessato più volte della nostra Autonomia Speciale in questi ultimi mesi e di sicuro continuerà a farlo in futuro. Siamo naturalmente molto felici quando, al di fuori dei nostri confini, discutono di noi. Non siamo gelosi della nostra esperienza autonomistica, se per gelosia intendiamo un sentimento di timore misto ad irrazionale possessività: vogliamo invece che la nostra Autonomia venga conosciuta e giudicata, anche con rigore, per quanto ha prodotto e per quanto può dare di utile a tutto il nostro Paese. Il nostro rammarico è che spesso emerge una sostanziale ignoranza di fondo della nostra storia e delle nostre peculiari istituzioni di “Comunità Autonoma”. Un’ignoranza che dipende certo anche da nostre responsabilità e che si mescola, talvolta, ad un sentimento di “rivalità” da parte di molti. Purtroppo, più si inasprisce la crisi economica, più si rafforzano – accanto ai comportamenti migliori e più innovativi – le tendenze regressive, con la cifra della chiusura e dell’antagonismo con presunti “nemici”. E quando, come per quanto ci riguarda, i nemici non esistono, si inventano, perché ciò fa comodo. Oggi, Signor Presidente, noi festeggiamo una tappa fondamentale di un lungo cammino che continua. Perciò, noi ringraziamo chi ci ha preceduto e tutte le autorità politiche ed istituzionali che, all’epoca, hanno dimostrato lungimiranza e autentico senso dello Stato. Vogliamo vivere questa occasione, come molte altre, per riflettere su noi stessi, per migliorare, per essere sempre più responsabili verso la nostra comunità, verso il Paese e verso l’Europa. E vogliamo portare le nostre riflessioni anche fuori del Trentino: oggi più che mai, è indispensabile che tutti i trentini si sentano “ambasciatori” della loro Autonomia. Lei sa benissimo come si è arrivati al varo del Secondo Statuto: ricorda perfettamente quel percorso difficile, ma entusiasmante. Ricorda le tensioni che precedettero questo passaggio fondamentale, la stagione delle bombe, il rischio di veder ricomparire i fantasmi del passato, quegli opposti nazionalismi che provocarono la lacerazione di un tessuto prima unitario. Ricorderà anche senz’altro i protagonisti trentini e sud tirolesi di questa difficile intesa, che ha ripristinato il vero spirito dell’Accordo di Parigi, opera del grande Alcide Degasperi: in modo particolare, Bruno Kessler, Silvius Magnago, Alcide Berloffa. Questo percorso, che ha portato alla pacificazione e poi allo sviluppo armonico di una area strategica come quella attorno al Brennero, dovrebbe essere parte di un patrimonio di memorie collettivo, che si tramanda di generazione in generazione. Niente invece è meno scontato: spesso le conquiste vissute nel presente non vengono ricondotte alle fatiche del passato. Per questa ragione, noi da tempo abbiamo avvertito la necessità di riscoprire i valori dell’autonomia, contro il rischio di una sua visione solo “amministrativa”; abbiamo deciso di rafforzare la conoscenza della nostra storia, pensando ai nostri padri che, con il sacrificio dell’emigrazione e della lotta contro la storica povertà, hanno impresso nel nostro codice genetico il carattere della solidarietà e della tenacia; abbiamo scelto di accrescere l’attenzione verso i ragazzi ed i giovani, portatori di un diritto inalienabile a poter conoscere ed interpretare, con i loro linguaggi, questi valori e questa storia. Sì, perché l’impianto istituzionale e giuridico della nostra Autonomia si è innestato su una costituzione materiale fatta di solidarietà, volontariato, cooperazione, attitudine a “fare da sé”, legame con il territorio, anche nelle piccole comunità di montagna. Tutto ciò si è certamente modificato nei decenni dello sviluppo, ma per nostra fortuna non ha perso la sua natura di vero e proprio elemento unificante e identitario di queste nostre “terre tra i monti”. È l’aspetto più importante della nostra peculiare realtà ed è anche ciò che più si apprezza di noi all’esterno. Questa costituzione materiale è all’origine sia della nostra fortissima coesione sociale sia della nostra presenza spontanea e volontaria lì dove possiamo essere utili. Dal terremoto in Abruzzo fino ai molti Paesi del Terzo Mondo ove operano i nostri cinquecento missionari e le nostre duecentosessanta associazioni per la cooperazione allo sviluppo. Signor Presidente, sappiamo che l’Autonomia, così concepita, non è solamente un nostro diritto consolidato: essa ci carica di enormi responsabilità. Per questo non abbiamo paura del futuro ma siamo impegnati per essere all’altezza di queste responsabilità. La stagione, per noi relativamente recente, della ricchezza diffusa ha portato con sé anche qualche accenno di pigrizia e qualche pesantezza, anche istituzionale. Ma sappiamo già come operare per dare il buon esempio in queste direzioni, stimolando spirito di iniziativa, valorizzazione dei talenti, sobrietà ad ogni livello. Vogliamo essere una terra che valorizza sempre di più la democrazia e la partecipazione; che rispetta l’ambiente, anche in forza della responsabilità attribuitaci dall’Unesco quando le nostre Dolomiti sono diventate “Patrimonio dell’Umanità”; una terra che rafforza i propri legami di amicizia e di collaborazione con Bolzano ed Innsbruck. Vogliamo crescere come Regione europea della conoscenza, mettendo al centro dei nostri investimenti la formazione, la ricerca scientifica, l’innovazione, quali condizioni fondamentali per valorizzare i nostri giovani ed offrire ad essi occasioni di lavoro stabile e qualificato. Quando dico “nostri” giovani, intendo dire anche i giovani che da ogni parte d’Italia e del mondo vengono o vorranno venire a Trento per studiare e per dare il proprio contributo al futuro. In un momento di grande difficoltà e di fronte ai rischi di una regressione che rischia di essere non solo economica ma anche civile e culturale, noi vogliamo far crescere fiducia nel futuro e coltivare visioni di lungo periodo. Lo vogliamo fare e lo facciamo per noi e per tutto il nostro Paese, quel Paese “unito e plurale” che Lei, Signor Presidente, egregiamente oggi rappresenta.  
   
   
REGIONE SICILIA: ARMAO DESIGNATO CONFERENZA COORDINAMENTO FINANZA PUBBLICA  
 
Palermo, 23 gennaio 2012 - La Conferenza unificata nella seduta del 19 gennaio ha acquisito la designazione dell´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, in rappresentanza della Regione siciliana, per la partecipazione alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica. La Conferenza e´ un organismo stabile di cui fanno parte i rappresentati dei diversi livelli istituzionali di Governo: il presidente del Consiglio, numerosi ministri, sei presidenti o assessori di regioni, quattro sindaci e due presidenti di provincia. La Conferenza, cosi´ come previsto dall´art. 36 del decreto legislativo 12 maggio 2011 n. 68,concorre alla ripartizione degli obiettivi di finanza pubblica per settore istituzionale; avanza proposte per la determinazione degli indici di virtuosita´ e dei relativi incentivi e per la fissazione dei criteri del corretto utilizzo dei fondi perequativi; verifica l´utilizzo dei fondi stanziati; assicura la verifica periodica del funzionamento del nuovo ordinamento finanziario di Comuni, Province, Citta´ metropolitane e Regioni, delle relazioni finanziarie tra i diversi livelli di governo, della congruita´ dei dati e delle basi informative, finanziarie e tributarie fornite dalle amministrazioni territoriali, della realizzazione del percorso di convergenza ai costi e ai fabbisogni standard; mette a disposizione del Senato, della Camera, dei Consigli regionali e provinciali gli elementi informativi raccolti; promuove la conciliazione degli interessi fra i diversi livelli di governo interessati all´attuazione del Federalismo fiscale; vigila sull´applicazione dei meccanismi di premialita´, sul rispetto dei meccanismi sanzionatori e sul loro funzionamento.  
   
   
UNIONE DEI COMUNI, LIGURIA: SERVE INCONTRO CON IL MINISTRO CANCELLIERI PER CHIARIRE TUTTI GLI ASPETTI  
 
Genova, 23 Gennaio 2012 - “Chiederemo al più presto un incontro con il Ministro Cancellieri per chiarire il tema dell’associazionismo tra i Comuni ed essere aggiornati su tutti gli aspetti ancora da definire, in vista di una fase costituente che rafforzi la regia regionale, semplifichi e velocizzi i procedimenti, rendendo la Liguria sempre più competitiva”. Lo ha comunicato il 19 gennaio l’assessore regionale alle infrastrutture, Raffaella Paita, al termine dell’incontro con i Comuni dell’imperiese insieme all’assessore regionale all’agricoltura, Giovanni Barbagallo e ai rappresentanti di Anci per dare una panoramica preliminare sugli adempimenti e le scadenze da rispettare, concordare l’impostazione metodologica del lavoro da svolgere e raccogliere domande e istanze da parte dei sindaci del territorio. L’incontro di oggi segue quello di alcune settimane prima con i sindaci dello spezzino. “La riunione – ha detto l’assessore Paita – è stato molto partecipata. Abbiamo fatto il punto sulle associazioni tra i Comuni e ribadito l’inevitabile legame tra il prossimo riordino delle province e l’unione dei Comuni”. “Gli obiettivi che ci siamo posti – ha concluso Paita – sono quelli di salvaguardare l’identità dei Municipi, mantenere e migliorare l’efficienza del sistema e valorizzare il legame tra entroterra e costa”.  
   
   
EFFETTUATI IMPORTANTI PAGAMENTI DALLA RAGIONERIA REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 23 gennaio 2012 - La Ragioneria Generale della Regione ha effettuato pagamenti in favore di Afor, Arssa, Comunità Montane e Consorzi di Bonifica. Sono stati trasferiti 10.500.000 euro all’Afor, ente attuatore dei lavori di forestazione. A favore degli Enti montani sono stati trasferiti 800.000 euro, mentre all’Arssa viene liquidata la somma di 12.360.000 e ai Consorzi di Bonifica sono stati trasferiti 20.225.028, 83 euro. “La Ragioneria lavora a pieno regime e contribuisce a dare un bel segnale di efficienza, tratto distintivo dell´amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti” è il commento dell’Assessore al Bilancio e Programmazione Nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini.  
   
   
L’OCSE VALUTERÀ L´EFFICACIA DELLE POLITICHE DEL LAVORO IN TRENTINO L´AGENZIA DEL LAVORO HA PRESENTATO UNO STUDIO DI ANALISI PER IL RILANCIO ECONOMICO ED OCCUPAZIONALE IN PROVINCIA  
 
 Trento, 23 gennaio 2012 - Presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento, il 19 gennaio, il presidente dell´Agenzia del lavoro, Michele Colasanto e la dirigente, Antonella Chiusole hanno illustrato lo studio che esperti dell’Ocse condurranno tramite il loro Centro Leed di Trento in stretta sinergia con Agenzia del lavoro. L´obiettivo è quello di analizzare il sistema delle politiche del lavoro messe in campo in Trentino in questi ultimi anni di crisi del mercato del lavoro, per valutarne l´efficacia nel medio e lungo periodo in termini di ripresa economica e di incremento dell’occupazione. Presenti gli esperti dell’Ocse: Sergio Arzeni, direttore del Dipartimento per l’imprenditorialità, le Pmi e lo sviluppo locale e direttore del Programma Leed; Jan Hendeliowitz, senior advisor del Ministero del lavoro della Danimarca, autorità del Danish National Labour Market e presidente del Comitato di direzione del Programma Leed; Michele Dau, vice segretario generale del Consiglio Nazionale dell´Economia e del Lavoro (Cnel) e vice presidente del Comitato di Direzione del programma Leed; Emma Clarence, coordinatrice del Progetto Leed presso il Centro di Trento. Ad aprire i lavori, il presidente Michele Colasanto che ha commentato i motivi dell´indagine: "Il dato relativo alla disoccupazione giovanile è quello su cui concentrare maggiormente l´attenzione, perché i segnali per il prossimo futuro non sono incoraggianti. Il Trentino rappresenta sicuramente un contesto più favorevole rispetto alla situazione nazionale e anzi un modello per il contesto nazionale, ma proprio per non abbassare la guardia abbiamo ritenuto importante fare riferimento all´esempio di altri paesi, in particolare la Danimarca che negli ultimi anni ha gestito le politiche del lavoro con grande successo, per capire davvero quanto le nostre politiche siano in linea con quelle di altre aree, soprattutto nel Nord Europa". Il presidente Colasanto ha poi illustrato il contesto delle politiche del lavoro in Trentino, a partire dalla futura delega in materia di ammortizzatori sociali e dal nuovo piano di politica del lavoro, che ha consentito di costruire un sistema efficiente nel quale si uniscono politiche passive, di sostegno al reddito per i lavoratori, con politiche attive, quali la formazione e la riqualificazione professionale. Le azioni anticrisi messe in campo dalla Provincia autonoma di Trento ci pongono infatti ai primi posti in Italia in questo campo: "Abbiamo un piano di politica del lavoro con interventi che favoriscono l´occupazione - ha aggiunto Colasanto - e recentemente ci siamo concentrati in particolare sull´ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, valorizzando gli strumenti a disposizione, come l´apprendistato". Trento in questo senso è antesignano: "Il tasso di occupazione - sono state le parole di Michele Dau - in Trentino è del 66%, ovvero sono già stati raggiunti gli obiettivi fissati a livello europeo per il 2020, rispetto a un tasso italiano pari a 10 punti percentuali in meno. Gli stessi paesi dell´Ocse in media raggiungono il 64%. Però vi sono alcune problematiche come la disoccupazione, soprattutto giovanile, in aumento, nonché l´invecchiamento della popolazione, criticità strutturali che sono diffuse in tutto il mondo. Il caso di Trento può essere interessante in questo senso, perché un´economia così avanzata che presenta criticità analoghe al resto dell´Europa può essere presa a modello per trarre insegnamenti utili alla comunità nazionale ed internazionale". Jan Hendeliowitz ha infine ripercorso la situazione europea: "Uno dei problemi strutturali dei paesi dell´Ocse è l´invecchiamento del mercato del lavoro, con sempre più persone che lasciano il lavoro per limiti di età ma non vengono sostituiti dai giovani". La Danimarca in questo senso è un´isola felice: "Investiamo il 4,5% del Pil nelle politiche del lavoro e nonostante il 30% dei danesi cambi lavoro ogni anno, il grado di ´sicurezza lavorativa´ percepito è fra i più elevati in Europa". Lo studio, che sarà realizzato dal Centro Leed di Trento dell’Ocse fra gennaio e agosto 2012, intende verificare le strategie e le politiche del lavoro poste in essere in Trentino dall´Agenzia del lavoro, prendendo ad esempio parametri europei che fanno riferimento ad esperienze di alto livello, quali quelle di paesi come la Danimarca. L´indagine fa parte di un progetto più ampio che coinvolge governi di molti paesi membri a livello europeo e mondiale. L’intenzione è quella di fornire una guida ai governi nazionali e locali per l’attuazione di politiche del lavoro innovative, flessibili ed efficaci per la creazione ed il mantenimento di nuovi posti di lavoro di qualità, favorendo nel contempo l’inclusione e la coesione sociale e la competitività dei sistemi economici. L’analisi dell’Ocse fornirà ad Agenzia del lavoro una valutazione degli strumenti in essere e una proposta di miglioramento delle politiche del lavoro in termini di formazione permanente, riqualificazione lavorativa e affinamento del sistema di incontro domanda-offerta. L’aumento del livello delle competenze dei lavoratori meno qualificati, l’integrazione dei lavoratori immigrati, il mantenimento sul territorio dei talenti e le modalità di inserimento occupazionale dei soggetti sottorappresentati quali donne e giovani, costituisce infatti una sfida che Agenzia del lavoro vuole portare avanti con strumenti e modalità sempre più flessibili, integrate ed innovative. Le fasi dello studio riguarderanno la raccolta di dati relativi alle politiche del lavoro attuali e la loro mappatura secondo i modelli europei dell’Ocse, l’analisi delle metodologie di applicazione anche sul campo e una fase finale propositiva. Il rapporto Ocse finale evidenzierà punti di forza e criticità delle politiche per il mercato del lavoro trentine e proporrà buone prassi di livello internazionale che potranno contribuire a migliorare le già buone performance fin qui raggiunte. L’istat rileva infatti come nel 2010 il numero degli occupati fra i 15 ed i 64 anni in provincia di Trento abbia subito un leggero ripiegamento ed il tasso di occupazione sia passato dal 66,6 al 66,0%, rapportato al tasso italiano del 56,9 e ad una media Ocse del 64,6%, mentre si registra un aumento delle forze lavoro dello 0,8% per un tasso di attività del 69% contro la media nazionale del 62,2 % e la media Ocse del 70,7%. Il tasso di disoccupazione del 2010 ha segnato in Trentino un 4,3 % rispetto al 7,6 della Danimarca e l’8,5 della media Ocse.  
   
   
AUTONOMIA SICILIANA, NASCE LA FONDAZIONE "GIUSEPPE ALESSI"  
 
Palermo, 23 gennaio 2012 - Nasce a Palermo la Fondazione "Giuseppe Alessi. I valori dell´Autonomia siciliana". L´atto costitutivo e´ stato firmato il 29 gennaio, nella sala degli specchi di Palazzo d´orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, dai soci fondatori ovvero: il Presidente Raffaele Lombardo e il segretario generale Giovanni Carapezza Figlia, per la Regione, i figli del primo presidente della Regione, Alberto e Domitilla Alessi, e da Guido Lo Porto, Marcello Candela, Umberto Di Cristina, Andrea Correnti, Cosimo Aiello, Giuseppe Palmieri e Arturo Scarpello. La Regione partecipa al capitale della Fondazione con centomila euro. L´obiettivo della Fondazione, dedicata al primo presidente della Regione siciliana, e´ promuovere lo studio sulle origini e sui valori dell´autonomia della nostra Regione, autonomia di cui Alessi fu grande interprete. La Fondazione dovra´ anche occuparsi della conservazione dell´archivio storico di Alessi e dei documenti che perverranno in futuro, non soltanto per ordinarne i contenuti da mettere a disposizione degli studiosi, ma anche per utilizzarli per la diffusione dei principi morali e sociali di cui Alessi era portatore. La Fondazione dovra´ promuovere una attivita´ nel mondo culturale di oggi, nella politica, nel mondo della ricerca scientifica e storica, nella letteratura e nell´arte per tener viva la memoria e muovere le giovani coscienze proprio sui valori dell´autonomia. Padre fondatore della "specialita´" siciliana, insieme a Salvatore Aldisio, Alessi ha rappresentato la Sicilia come presidente negli anni Quaranta, quando il parlamento regionale inizio´ la sua attivita´ legislativa. "Alessi - dice il Presidente Lombardo - fu l´uomo che guido´ la prima esperienza di governo autonomistico nella fase in cui si ricostruiva la democrazia nel nostro Paese e in Sicilia, dopo la guerra. Io ebbi la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo gia´ tantissimi anni fa. Era un uomo attento ai giovani e alla trasmissione dei valori dell´autonomia. Non e´ mai mancato a un corso di formazione per le giovani leve o a un incontro sulla storia di una qualsiasi parte di questa nostra isola. Al centro della sua attenzione c´era sempre l´autonomia e la sua importanza. Fu un uomo straordinario del quale non si puo´ disperdere il patrimonio umano, politico, storico e personale e per questo sono lieto di aver partecipato alla nascita di questa Fondazione insieme ai figli di Alessi e a personalita´ di altissimo rilievo. La Fondazione permettera´ di conservare e studiare le sue opere, dunque di non disperdere un patrimonio importante per la Sicilia e per i siciliani e di poterlo ricordare cosi´ come questo uomo straordinario merita".  
   
   
CARCERI, CASTIGLIONE MODELLO CURE PSICHIATRICHE FORMIGONI: STRUTTURA MANTOVANA ESEMPIO PER RIFORMA NAZIONALE  
 
Milano, 23 gennaio 2012 - In occasione della discussione che si è svolta il 19 gennaio al Senato sul decreto ´svuota carceri´, nel quale è prevista anche la chiusura degli Opg (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), Regione Lombardia Lombardia ribadisce il parere contrario, già espresso martedì da tutte le Regioni, al testo del provvedimento, auspica che vengano introdotti i necessari correttivi in grado di risolvere i problemi legati sia alla tempistica troppo stringente sia ai costi, e ricorda come la struttura di Castiglione delle Stiviere/mn sia un modello all´avanguardia di cura, riabilitazione e gestione dei pazienti. Le strutture interessate dal provvedimento sono sei in tutta Italia e detengono 1.500 persone. La Commissione Sul Servizio Sanitario - ´Per quanto riguarda la Lombardia - afferma il presidente Roberto Formigoni - come hanno anche certificato i lavori della Commissione d´inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, la struttura di Castiglione delle Stiviere risulta l´unica a non essere un carcere ma una struttura sanitaria; in questo senso rappresenta un esempio da seguire a livello nazionale´. In un monitoraggio effettuato sulla dimissibilità dei pazienti ricoverati in queste strutture effettuato su scala nazionale tra gennaio 2010 e maggio 2011 la Lombardia è in testa alla classifica, con un indice di dimissione pari al 93 per cento dei pazienti, a fronte di una media nazionale del 40 per cento. ´Questo testimonia - dice ancora Formigoni - l´efficacia delle scelte gestionali e dei percorsi di cura attivati in Lombardia a seguito del Dpcm del 2008, in cui la medicina penitenziaria viene trasferita dal Ministero della Giustizia a quello della Salute, con conseguente passaggio alle competenze regionali in ambito di materia concorrente´. 38 Posti Di Eccellenza - ´Regione Lombardia, inoltre - aggiunge Formigoni - per prima ha inaugurato, nell´aprile 2011, una struttura all´avanguardia di 38 posti letto per le ´licenze finali esperimento´ e la libertà vigilata a Castiglione delle Stiviere. Si tratta di una struttura intermedia indispensabile nel percorso di riabilitazione e messa in libertà di questi pazienti´. La ´Relazione sulle condizioni di vita e di cura all´interno degli ospedali psichiatrici giudiziari´, comunicata in Senato il 27 settembre scorso invita le istituzioni competenti a ´stipulare convenzioni con le Regioni sede di Opg, al fine di individuare strutture idonee ove realizzare una gestione interamente sanitaria dei ricoverati, secondo le esperienze rappresentate da Castiglione delle Stiviere e dalle strutture e dalle comunità assistenziali esterne agli Opg´. Per il 2012 Regione Lombardia sta predisponendo prima in Italia un bando di gara per la realizzazione di due strutture, di 20 posti letto ciascuna, in regime privato accreditato denominate ´Comunità riabilitative sperimentali per ex internati Opg´. Si tratta di un ulteriore anello intermedio (dopo quello già esistente a Castiglione di 38 posti letto) della catena, che accompagna gli internati dalla detenzione psichiatrica a un regime di riabilitazione in libertà.  
   
   
BOLZANO: PREMIATE TRE TESI DI LAUREA SULLA PARITÀ DI GENERE  
 
Bolzano, 23 gennaio 2012 - A Palazzo Widmann a Bolzano, venerdì 20 gennaio 2012, sono stati premiati i lavori risultati vincitori nell´edizione 2011 del Premio per tesi di laurea sulle pari opportunità. A premiare le tre dottoresse l´assessore provinciale competente, Roberto Bizzo, la presidente e la vicepresidente del Comitato pari opportunità, Ulrike Oberhammer e Franca Toffol, le componenti della giuria esaminatrice ed Helmuth Sinn, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia. Il 1° premio (2.500 Euro) è andato a Isabella Reichhalter (studi in Scienze politiche e sociologia all´Università di Innsbruck) per la tesi:“Geschlechter(un)gleichheit in der informellen Pflege. Ein qualitativer Vergleich peripherer Räume in Nord- und Südtirol“ Partendo dall’assunto che la cura domiciliare degli anziani sia intesa quel compito delle donne della famiglia (moglie, figlia, nuora) la tesi fa luce su questa realtà nelle aree periferiche della provincia di Bolzano e del Tirolo del Nord tracciando un confronto sulle prestazioni ( ad es. Assegno di cura). Ne emerge un suggerimento alla politica di prevedere l´assegnazione di una parte dell´assegno di cura alle persone della famiglia che si occupano direttamente di essa in modo da garantire una retribuzione minima, di predisporre, inoltre, strumenti e misure per una migliore conciliabilità fra lavoro e cura e per indurre il maggiore coinvolgimento degli uomini in questo compito. La Commissione provinciale per le pari opportunità, come ha sottolineato Helga Innerhofer nella laudatio, l´ha premiata per per la completezza delle informazioni e per la coerenza dell´analisi delle pari opportunità. È stata, inoltre, suggerita la pubblicazione della tesi. Il 2° premio (2.000 Euro) è stato assegnato a Julia Psenner (studi in Scienze della formazione - Lub Bolzano) per la tesi:“Mädchenarbeit – Konzepte und theoretische Grundlagen – Geschichtliche Entwicklung und Ziele – Beispiele aus der Praxis in Südtirol“ L’obiettivo della tesi è quello di mostrare la necessità di un’attività pedagogica specifica rivolta alle ragazze per superare le discriminazioni ancora esistenti presentanto la situazione e lo sviluppo storico dell’educazione al femminile in provincia di Bolzano. Inoltre viene preso in esame il progetto “Girl’s Power” posto in essere a Bolzano. La Commissione provinciale pari opportunità ha premiato la tesi, come ha detto la sua presidente Ulrike Oberhammer nella laudatio, perché l´autrice nella sua analisi scientifica fa emergere l´importanza ed il senso di un´attività pedagogica specifica per le ragazze offrendo con il suo lavoro sugerimenti per ulteriori riflessioni e discussioni. È stata premiata sia per l´attualità del tema che per l´approccio originale ed anche per la scelta lingusitca operata. Il 3° premio è stato attribuito a Marina Della Rocca (studi Facoltà: Lettere di Filosofia – Laurea specialistica in Antropologia Culturale, Etnologia e Etnolinguistica) per la tesi: “Le artigiane di Aj Quen. L’esperienza di donne indigene kaqchiquel in un’associazione di commercio equo-solidale in Guatemala”. La tesi verte su una ricerca condotta sugli altipiani guatemaltechi fra un gruppo di donne di etnia kachiquel socie dell’associazione “Aj Quen” partner del consorzio di commercio equo-solidale Ctm Altromercato. In particolare si concentra sul processo di empowerment femminile favorito dalla partecipazione delle donne a programmi di commercio e formazione che hanno comportato effetti sulle loro vite personali e sul contesto sociale in cui sono inserite favorendo un effetto di contaminazione. La Commissione provinciale per le pari opportunità ha premiato la tesi, come ha sottolineato la sua vicepresidente Franca Toffol nella laudatio, perché ben strutturata nei contenuti e negli aspetti formali e connotata da una chiave interpretativa coerente ed approfondita che fonda su una seria indagine antropologica. Quali aspetti caratterizzanti la vicepresidente Toffol ha posto in evidenza la "passione" ed il "rigore" che traspirano dalla tesi. I tre lavori sono stati selezionati fra dodici complessivamente presentati per l´edizione 2011 del Premio dalla giuria composta da Helga Innerhofer, Helga Pedrotti, Ulrike Oberhammer, Patrizia Trincanato e Franca Toffol. L´assessore provinciale competente Roberto Bizzo, impossibilitato a parlare per assenza di voce, è stato rappresentato da Helmuth Sinn, direttore della Ripartizione lavoro della Provincia. Come ha detto Sinn i temi trattati sono attuali ed importanti; nel settore delle pari opportunità resta ancora molto da fare perché esse vengano realizzate. Con le tesi esse vengono poste in evidenza affinché la società ed il mondo del lavro ne prenda coscienza. Invitando a partecipare alla premiazione l´assessore Bizzo aveva affermato che: "E´ importante - così l´assessoore provinciale alle pari opportunità Roberto Bizzo - che la politica sostenga studi e ricerche che riguardano un tema così importante, come quello delle pari opportunità tra uomo e donna, contribuendo, in tal modo, anche a mantenere sempre alto il livello di attenzione verso queste tematiche di disuguaglianza che, anche nella nostra società cosiddetta evoluta, ostacolano o, comunque rendono più difficoltosa, la libera scelta e la piena realizzazione del genere femminile." La presidente della Commissione provinciale pari opportunità, Ulrike Oberhammer, ricordando che la Giunta provinciale fissò i criteri di premiazione nel 1999, ha detto che la Comissione provinciale per le pari opportunità con il Premio, giunto alla 13a edizione, premia tesi di laurea su argomenti legati alle pari opportunità fra uomo e donna o tematiche incentrate sulla condizione femminile con l’obiettivo di indurre miglioramenti nella situazione delle donne. Oltre a studentesse, sarebbe bene che anche studenti uomini si occupassero della tematica. Anche per il 2012 saranno premiate tesi di laurea su tematiche di genere. Il termine per presentare i lavori è il 15 aprile 2012 presso il Servizio donna, in via Dante 11 a Bolzano, tel. 0471 416950, fax 0471 416959, e-mail: serviziodonna@provincia.Bz.it    
   
   
PER LA STORIA DELLE DONNE, IL PREMIO DANIELA MAZZA ALLE TESI DI ALICE BALLANTE E LORENZA PERINI IL RICONOSCIMENTO PER RICORDARE LA CONSIGLIERA PROVINCIALE E DIRIGENTE D’IMPRESA SCOMPARSA NEL 1993.  
 
 Parma, 23 gennaio 2012 – Daniela Mazza il 19 gennaio avrebbe compiuto 59 anni, in questo giorno caro a tutti quelli che l’hanno conosciuta, in Provincia si è svolta la cerimonia del premio a lei intitolato, un riconoscimento per due tesi di laurea discusse negli atenei della Regione Emilia-romagna, sulla condizione e il ruolo delle donne nelle società passate e contemporanee o che approfondiscano il contributo innovativo apportato dal genere femminile alle trasformazioni culturali e sociali. A vincere quest’anno sono state Alice Ballante e Lorenza Perini (assente a causa di una contusione) mentre un altro riconoscimento speciale è andato a Elisabetta Salvini. La consegna si è svolta nella sala Savani alla presenza del presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli insieme all’assessore alle Politiche Sociali Marcella Saccani, Roberto Greci, preside di Lettere e Filosofia, il consigliere regionale Gabriele Ferrari con la collega Gabriella Meo, Michela Bolondi, vicepresidente di Proges. Tutti gli interventi hanno teso a sottolineare il significato del Premio istituito nel 1997, promosso dalla Provincia di Parma in collaborazione con l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-romagna, il sostegno della Società Cooperativa Ge.s.in. Di Parma e bandito dall’Università degli Studi di Parma. “Sono contento di poter ricordare Daniela Mazza ogni anno in occasione di questo premio – ha sottolineato il presidente Bernazzoli aprendo l’incontro - In momenti di crisi epocali come questo, dove tutto è messo in discussione, è ancor più importante valorizzare l’esperienza e la storia delle donne, incentivando la ricerca e lo studio. In questo modo crediamo di cogliere a pieno l’impegno che Daniela ha messo nella sua vita”. “Noi non celebriamo una persona che non c’è più, la ricordiamo per quello che ha fatto, per la sua forza e tenacia, per la sua grande capacità di gesti di amicizia e generosità - ha ricordato Saccani – Una donna che ha dato molto alla politica, conquistando anche ruoli tipicamente maschili e della quale ci piace raccogliere la testimonianza di vita”.. “Lo scopo di questo premio è quello di indagare la storia e la posizione delle donne nelle società passate e contemporanee ma anche quello di prendere questa occasione per incentivare l’interesse per i temi di genere in ambiente universitario”. – ha detto il preside Greci che ha presieduto la commissione ricordando la buona partecipazione ottenuta nell’edizione 2011. Gabriele Ferrari ha in particolare sottolineato l’importanza di questa iniziativa. “Faremo in modo che l’impegno della Regione possa proseguire a partire dal valore di questo premio non solo affettivo ma anche simbolico”. “Le socie che l’hanno conosciuta e che hanno lavorato con lei la ricordano come una donna forte ma anche molto vicina, capace di grandi slanci – ha spiegato Bolondi – poter partecipare a questa iniziativa premiando il lavoro di queste tesi è fonte di orgoglio per il nostro gruppo, lo facciamo con l’auspicio che il valore delle donne sia sempre più riconosciuto nella società.”. Tra i lavori che hanno partecipato sono stati scelti dunque quelli di Alice Bellante, “Quando è di scena la prostituzione: di alcune drammaturgie e spettacoli contemporanei”, presentato al Corso di Laurea in Beni artistici, teatrali, cinematografici e dei nuovi media dell’Università di Parma, e quello di Lorenza Perini, “Il corpo della cittadina. La costruzione del discorso pubblico sulla legge n. 194/1978 in Italia negli anni settanta” presentato al Dottorato di ricerca in Storia e geografia d’Europa dell’Università di Bologna. Inoltre, la commissione ha assegnato un riconoscimento a Elisabetta Salvini, nonostante la sua tesi “Ada e le altre. Donne cattoliche tra fascismo e democrazia”, presentata all’Università di Parma, non fosse stata discussa negli anni previsti dal bando. Salvini, in collaborazione con l’Anpi, rappresentato nell’incontro di oggi dalla presidente Gabriellla Manelli, terrà un seminario di studi sul tema. Gli estratti delle tesi vincitrici saranno pubblicati nella collana di studi storici Sd&s, Società Donne & Storia, diretta da Roberto Greci dell’Università di Parma per le edizioni Diabasis. Durante la cerimonia è stato consegnato il V volume della collana Sd&s che raccoglie gli estratti delle tesi vincitrici della scorsa edizione: “Beni fiscali e potere delle donne nel regno Italico: l’imperatrice Angelberga” di Roberta Cimino, e “Vita vinum est. Il controverso rapporto donna-vino a Roma tra 1° secolo a.C. E 1° secolo d.C.” di Irene Sandei.  
   
   
SERVIZIO DI PSICOLOGIA DI VERCELLI PER GENITORI DI ADOLESCENTI  
 
Vercelli, 23 gennaio 2012 à Il 10 febbraio alle ore 17:30 avrà luogo il primo appuntamento rivolto ai genitori di ragazzi pre-adolescenti ed adolescenti, di età tra gli 11 e 19 anni, per offrire uno spazio di confronto e di condivisione sulle difficoltà che spesso si incontrano nel crescere i figli che in questa età possono esprimere un disagio psicologico. Il ciclo di dieci incontri sono organizzati dal Servizio di Psicologia dell´ Asl Vc e si terranno in sede a Vercelli, in via Crosa 4, al Ii piano. L´esperienza in gruppo sarà condotta da due psicologi. Per partecipare occorre iscriversi compilando il modulo scaricabile dal sito web o telefonando al numero 0161 – 593.676 il lunedì mattina dalle ore 9.00 alle ore 11.00. Www.asl11.piemonte.it/dwd/volantino%203ante.pdf  
   
   
UN BLOG PER NEOMAMME  
 
Torino, 23 gennaio 2012 - Debutta un blog rivolto alle neomamme. Un progetto curato dall´Epidemiologia ed Educazione Sanitaria dell´Asl To1 con le Circoscrizioni 1 e 9 , per mettere in rete preoccupazioni, e problemi da condividere, ma anche per aiutarsi e far circolare informazioni utili. Il blog si chiama "M´ami - il luogo delle mamme". Lo scopo è offrire alle neomamme che part ecipano all´iniziativa un´ulteriore opportunità di interazione attraverso la pubblicazione di testi, materiale, foto, coinvolgendo consultori familiari e pediatrici e i pediatri di libera scelta dell´Asl To1. Www.mamiluogodellemamme.it    
   
   
ABRUZZO: PER INFANZIA SOLO EDUCATRICI ALTO PROFILO  
 
 L´aquila, 23 gennaio 2012 - "Il consigliere Cesare D´alessandro è permaloso; ho solo detto, sul piano politico, una cosa evidente. Ovvero, che di asili nido sa poco, forse per non aver studiato la materia". L´assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo, Paolo Gatti, difende ancora le scelte della Giunta in materia di gestione dei servizi per la prima infanzia. Premette di non aver dato "giudizi personali offensivi nei confronti del Consigliere, come d´abitudine", a differenza di quanto fa lui "dimenticando che in politica il giudizio lo danno gli elettori". "Con molta pazienza, nonostante le sue intemperanze verbali", l´assessore Gatti fornisce tutte le risposte ai dubbi sollevati da D´alessandro. Per quanto riguarda le competenze del Consiglio regionale in materia di servizi educativi "il quesito può porlo nella sede deputata, ossia in Consiglio regionale; per parte mia mi fido della mia struttura, che ha attestato la perfezione della procedura dal punto di vista tecnico". Sul riconoscimento delle professionalità, Gatti precisa di aver "condiviso la posizione del Nucleo di coordinamento pedagogico regionale, che ha inteso non espellere dai servizi le educatrici che avessero maturato almeno due anni di esperienza; vale per il pubblico e per il privato". Terzo chiarimento: "Non mi risulta affatto che, da quando ci sono io, la Regione abbia organizzato corsi e speso risorse per attività di questo genere; ne sono certo, in particolare, per la programmazione di cui sono responsabile". "Anche la quarta domanda (giovani cui la Regione non dà chance) è frutto di disinformazione - è sempre l´Assessore - Gli uffici stanno lavorando affinché le cosiddette assistenti all´infanzia possano avere un diverso percorso. Ma è certo che nessuno può diventare educatrice di bambini zero/tre anni per il solo fatto di aver svolto un corso. Mi inquieta il solo fatto che qualcuno possa pensarlo". Gatti suggerisce, quindi, a D´alessandro "una visita agli asili comunali di Teramo, che ho avuto il piacere di guidare quando ero assessore comunale, e una interlocuzione con il Nucleo di coordinamento pedagogico regionale, che ho istituito e che racchiude le migliori competenze abruzzesi nel settore". "Se ciò non bastasse - conclude - lo invito a confrontarsi con uno dei massimi esperti italiani in tema di asili nido: Lorenzo Campioni. Sono certo che al termine di questo percorso capirà che i bambini e le famiglie devono avere la certezza, e la completa fiducia, di educatrici perfettamente preparate e non improvvisate, per evitare i fatti spacevoli che purtroppo, con sempre maggiore frequenza, le cronache ci consegnano".  
   
   
PARMA: PIÙ DI 1 MILIONE E 300MILA EURO PER LA PRIMA INFANZIA PER COSTRUIRE O RISTRUTTURARE NIDI, CENTRI BIMBI-GENITORI E ALTRI SPAZI PER LA FASCIA 0-3 ANNI. DOMANDE FINO AL 22 FEBBRAIO.  
 
Parma, 23 gennaio 2012 – Dalla Provincia arrivano più di 1 milione e 300mila euro per la costruzione e la ristrutturazione di servizi per la prima infanzia. Fondi di derivazione regionale per la realizzazione e la sistemazione di nidi, micronidi, centri bambini genitori, spazi bambini a Parma e nel Parmense: servizi che nella nostra provincia si sono consolidati e diffusi in modo crescente negli anni, e che sono caratterizzati da un livello quali-quantitativo che ci colloca ai primi posti nelle classifiche nazionali. I contributi saranno assegnati a progetti presentati da soggetti pubblici e privati. La graduatoria sarà stilata da un’apposita commissione sulla base dei punteggi che saranno attribuiti ai singoli progetti. La somma complessiva è di 1.342.506 euro, di cui 665.674 destinati ai soli enti locali. “I servizi per la prima infanzia rappresentano un segmento fondamentale nell’ambito del percorso di vita delle famiglie e delle comunità. Rappresentano anche un importante fattore di crescita e sviluppo economico: quello sull’infanzia – spiega l’assessore provinciale alle politiche scolastiche Giuseppe Romanini - è un investimento significativo anche in questa chiave, perché favorisce l’occupazione femminile, la natalità e lo sviluppo armonico degli individui che saranno i cittadini di domani”. Il bando della Giunta provinciale prevede percentuali di contribuzione particolarmente favorevoli per i comuni montani o per i piccoli comuni (5mila abitanti): per questi soggetti la percentuale di contribuzione potrà essere pari all’85% della spesa da sostenere, mentre per gli altri Comuni potrà arrivare al 75%. “Inoltre – aggiunge Romanini - proprio per favorire la qualità dei servizi esistenti, i criteri del bando considerano non solo l’ampliamento dei servizi, ma anche il loro mantenimento. Molti nidi della nostra Provincia infatti sono ormai “datati” e richiedono interventi di ristrutturazione anche molto onerosi”. Il termine per la presentazione delle domande è fissato alle 12 del 22 febbraio 2012. La modulistica è disponibile sul sito della Provincia (www.Provincia.parma.it) alla sezione “Avvisi”.  
   
   
PROSTITUZIONE: NEL MONDO 42 MILIONI DI PROSTITUTE, UNA OGNI 60 UOMINI DI CUI 2 MILIONI DI BAMBINI. LO INDICA IL RAPPORTO DELLA FONDAZIONE SCELLES  
 
“A healthy eye with full visual capacities is of no use in a dead body,” he said.Lecce, 23 gennaio 2012 - È a dir poco sconcertante il rapporto mondiale sullo sfruttamento sessuale pubblicato dalla Fondazione Scelles, impegnata contro questa piaga sociale. Sono, infatti, da capogiro le cifre relative, per Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, se si pensa che sul nostro pianeta sono tra 40 e 42 i milioni di persone che si prostituiscono. Ma ancora più raccapricciante è il numero di quelle di età compresa tra i 13 e i 25 anni che sarebbero addirittura i tre quarti del totale. Se con il rapporto in commento l’intento della Fondazione Scelles, era quello di dimostrare, cifre alla mano, il dilagare di un fenomeno negativo per la società e per i singoli cittadini coinvolti, l’obiettivo è stato raggiunto perché a fronte di una popolazione mondiale di 7 miliardi d’individui ben 40-42 milioni ne sono coinvolti con una diffusione che tocca inevitabilmente ogni continente. Basti pensare che nella sola Europa occidentale sono tra 1 e 2 i milioni di persone coinvolte, con ben nove su dieci che dipenderebbero da un protettore e con una percentuale di donne vicina all’80%. Il continente asiatico farebbe la parte da leone nella drammatica classifica della diffusione della piaga sociale, con una percentuale pari al 56 % del totale, mentre la metà delle persone sfruttate sarebbero minorenni. Ancora più raccapriccianti il dato fornito sul numero di bambini che cadono nella malvagia spirale degli sfruttatori: sarebbero ben due milioni, anche se non sarebbe dato sapere se sia un fenomeno in crescita o meno, per come sostiene il presidente della Fondazione Yves Charpenel. Una curiosità in negativo è data anche da un dato preoccupante affrontato dal rapporto in merito alla crescita della diffusione del fenomeno in occasione di eventi sportivi internazionali di particolare rilevanza. Basti riportare la memoria ad un evento europeo, i Mondiali di Germania del 2006 quando i media comunicarono le polemiche sorte in conseguenza della nascita di veri e propri sex-center nei pressi degli stadi. Mentre più recentemente, durante il 2010, è stato segnalata dalle cronache un aumento impressionante delle reti che gestiscono la prostituzione proprio in occasione dei Giochi Olimpici di Vancouver e dei Mondiali di calcio in Sudafrica, dove secondo stime alle 100.000 prostitute già residenti nello stato africano se ne aggiunsero altre 40.000. Se il mondo del calcio e quello dei Giochi Olimpici sono identificati come i teatri più conosciuti dello sfruttamento sessuale, non sarebbero da meno le gare del circus della Formula 1. Ma gli autori della ricerca si stanno già preparando per comprendere quale sarà la dimensione del fenomeno già alle prossime Olimpiadi di Londra. Per Giovanni D’agata, i dati illustrati nel citato rapporto, dimostrano la globalità di una piaga che per tale ragione deve essere affrontata globalmente, poiché ancora in troppi paesi, la prostituzione, specie quella minorile, continua ad essere tollerata. Ma è da dire che al di là della legislazione dei singoli stati, alla luce di tali cifre è giunto il momento di una profonda revisione della legislazione internazionale, che dovrebbe imporre sanzioni certe e pesanti per i reati commessi all’estero da parte di migliaia, per non dire milioni di individui che da paesi che si dicono civilizzati si spostano in note località del mondo per essere impunemente coinvolti nello scandalo, mai sopito del turismo sessuale.