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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Giugno 2012
UE: PRESIDENZA CIPRIOTA: PRIORITÀ AL BUDGET E UN´EUROPA PIÙ SOCIALE  
 
 Bruxelles, 28 giugno 2012 - L´ 1 Luglio la Danimarca passa il turno della presidenza dell´Unione europea a Cipro. Nuova presidenza, nuove priorità. Una strategia per i prossimi sei mesi intitolata "Verso un´Europa migliore" che intende focalizzarsi sulle negoziazioni del budget 2014-2020 e sul rafforzamento di un´Europa più sociale. Abbiamo incontrato alcuni deputati ciprioti. Il nuovo budget dell´Unione europea 2014-2020 sarà la priorità principale dei deputati ciprioti. La deputata di centro destra Eleni Theocharous ha dichiarato: "So che non è una missione facile. Ma sarà la sfida della presidenza cipriota: terminare le negoziazioni con successo entro la fine della presidenza". Ha inoltre sottolineato che la strategia "Verso un´Europa migliore" si concentrerà anche su un´Europa solidale e più sociale. Il deputato di centro sinistra Antigoni Papadopoulou concorda sulle priorità della presidenza cipriota. Ma ha anche sottolineato l´importanza delle politiche di sviluppo sostenibile e mirare, della crescita e della governance economica, e di un´Europa più vicina ai cittadini e ai paesi vicini. Il deputato della Sinistra Unita Kyriacos Triantaphyllides ha indicato che la presidenza cipriota deve fare la differenza durante i negoziati sul bilancio giocando "un ruolo d´onesto intermediario tra i diversi interessi espressi dagli Stati membri. Questo approccio dovrebbe contribuire a costruire un consenso tra gli Stati membri, che dovrebbero anche avere un effetto positivo nel trovare delle soluzioni alle crisi". Relazioni internazionali - Ioannis Kasoulides, vicepresidente del gruppo di centro destra del Pe, ha richiamato l´attenzione sulla politica estera dell´Unione: "La presidenza di Cipro dovrebbe concentrarsi sulla politica europea di vicinato. Soprattutto nelle regioni meridionali, contribuendo al processo democratico dei paesi della Rivoluzione araba". Il socialista Kyriakos Mavronikolas ha aggiunto: "In vista dell´importante ruolo che l´Unione europea giocherà sulla scena internazionale, anche Cipro, come paese alla presidenza, rafforzerà la sua posizione". Un´europa più sociale - Takis Hadjigeorgiou, vicepresidente della Sinistra Unita, ha indicato che Cipro è uno degli Stati membri più piccoli dell´Unione, e questa presidenza rappresenta sia una sfida sia un´opportunità. "Attraversando una forte crisi economica, la presidenza dell´Unione europea ha come obiettivo quello di promuovere un´Europa più sociale, capace di agire secondo i principi di solidarietà. Un´europa più amichevole, umana e vicina ai cittadini".  
   
   
LOTTA CONTRO LA FRODE FISCALE E L´EVASIONE FISCALE: LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA MISURE CONCRETE  
 
 Bruxelles, 28 giugno 2012 - Sanzioni minime per i reati fiscali, un numero di identificazione fiscale transfrontaliera, una carta del contribuente dell’Ue e misure più radicali contro i paradisi fiscali: queste sono solo alcune delle proposte concrete avanzate ieri dalla Commissione al fine di migliorare la lotta contro la frode e l´evasione fiscali nell´Ue. Sulla base di un approccio globale, la comunicazione oggi adottata esplora le modalità per rafforzare le misure in vigore e prevede possibili nuove iniziative al fine di eliminare la frode e l´evasione in Europa. Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: “Occorre essere chiari: gli evasori fiscali depredano i comuni cittadini e privano gli Stati membri di risorse preziose. Questa pratica deve essere eliminata se vogliamo sistemi fiscali equi ed efficaci. La volontà politica di condurre con maggiore energia questa battaglia esiste ed è giunta l’ora di passare all’azione. Come Unione di 27 Stati abbiamo un notevole vantaggio: la forza del numero. Se agiamo insieme e attuiamo una strategia comune, possiamo sconfiggere gli autori delle frodi e delle evasioni e recuperare ingenti somme di denaro che ci sono legittimamente dovute.” Dalle stime risulta che la dimensione dell´economia sommersa in tutti gli Stati membri è pari a circa un quinto del Pil in media e quindi a un importo dell’ordine di 2 000 miliardi di Eur. Tenendo conto della globalizzazione dell´economia e dei progressi tecnologici, è evidente che iniziative nazionali isolate non permettono di risolvere questo problema. Pertanto, la comunicazione definisce una iniziativa a tre livelli intesa a combattere l´evasione e la frode da qualsiasi punto di vista. Livello nazionale - Gli Stati membri devono cercare di migliorare le loro capacità amministrative a livello di riscossione delle imposte, come è stato chiaramente indicato nelle raccomandazioni specifiche per paese (cfr. Ip/12/513). La Commissione intende seguire con attenzione i progressi in questo settore, oltre a fornire l’assistenza tecnica eventualmente necessaria. Le autorità nazionali devono inoltre facilitare la possibilità di mettersi in regola per chi voglia farlo, ad esempio prevedendo programmi di denuncia volontaria. Un contributo per migliorare il rispetto delle norme in materia può venire anche da strumenti dell´Ue, come lo "sportello unico" (cfr. Ip/12/17) e un eventuale portale Internet in materia fiscale. Livello dell’Ue - Le iniziative attuate per combattere la frode fiscale a livello europeo sono risultate efficaci. Ad esempio, grazie alla direttiva dell´Unione europea sulla tassazione dei redditi da risparmio, lo scambio di informazioni tra gli Stati membri sui contribuenti non residenti riguarda un importo dell’ordine di 20 miliardi di Eur. Ora la sfida consiste nell’approfondire tale cooperazione e nel rafforzare gli strumenti comuni. A questo proposito è essenziale un accordo tra gli Stati membri riguardo alla modifica della direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio. Inoltre viene presentato un certo numero di nuove proposte, fra cui un eventuale numero europeo di identificazione fiscale transfrontaliera, un meccanismo di reazione rapida in caso di frode sull’Iva nonché norme e sanzioni comunitarie minime per la frode e l´evasione. Livello internazionale - Per rendere la lotta contro l´evasione fiscale realmente efficace, i partner internazionali devono applicare norme di buon governo equivalenti a quelle dell´Ue. In questa prospettiva sono di fondamentale importanza i mandati chiesti dalla Commissione al fine di negoziare con i principali paesi limitrofi accordi più incisivi in materia di tassazione dei risparmi. Entro la fine del 2012, la Commissione stabilirà inoltre un sistema basato su incentivi e penalizzazioni per trattare con i paradisi fiscali, nonché misure per affrontare i responsabili di pianificazioni fiscali aggressive. Contesto - In occasione del Consiglio europeo del marzo 2012, gli Stati membri hanno invitato la Commissione “a elaborare rapidamente soluzioni concrete per combattere meglio frode ed evasione fiscali, anche in relazione ai paesi terzi, e a riferire in merito entro giugno 2012”. La comunicazione odierna sarà presentata al vertice dell´Unione europea di fine giugno. Prossime tappe - La Commissione inizierà a sviluppare le idee esposte nella comunicazione oggi adottata. Entro la fine dell’anno essa presenterà un Piano d´azione per la lotta contro la frode e l´evasione fiscali, contenente misure specifiche che è possibile sviluppare rapidamente. Parallelamente, la Commissione presenterà anche la sua iniziativa sui paradisi fiscali e sulle pianificazioni fiscali aggressive.  
   
   
REGOLAMENTO FINANZIARIO: COSA C´È DI NUOVO PER I BENEFICIARI DEI FONDI UE?  
 
 Bruxelles, 28 giugno 2012 - Perché è stato necessario cambiare le regole di bilancio e di spesa nel regolamento finanziario? La Commissione esegue una valutazione continua del modo in cui gestisce i fondi Ue, tenendo conto delle lezioni apprese dal passato, feedback dagli utenti finali e le parti interessate, così come la necessità di modernizzare le regole finanziarie. Vi è anche un obbligo formale di revisione del regolamento finanziario e alle sue modalità di esecuzione almeno una volta ogni tre anni. Inoltre, la sfida di superare la crisi economica include considerazioni su come i fondi comunitari possono essere utilizzati in un modo più semplice, più responsabile, efficace ed efficiente. Infine, le modifiche introdotte sono ben in tempo per entrambi i beneficiari e le autorità di finanziamento prima del lancio dei programmi di spesa nell´ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020, che è attualmente in discussione. Quali sono gli obiettivi di questa revisione? L´ue sta modernizzando le sue procedure finanziarie al fine di servire al meglio il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020. In generale, le modifiche si concentrano su tre aree: 1. Semplificazione: ridurre la burocrazia, velocizzando le procedure e spostando l´attenzione dal lavoro di ufficio per le prestazioni; 2. Responsabilità: garantire una migliore gestione finanziaria sana e la tutela degli interessi finanziari dell´Ue; 3. Innovazione: introduzione di meccanismi finanziari che consentano la mobilitazione di fondi di terzi come leva sui fondi Ue. Alcune delle novità ... Spostando l´enfasi del sistema di concessione di crediti a rimborso dei costi per i pagamenti per la consegna dei risultati: somme forfettarie, tassi forfettari, i costi unitari Nella maggior parte dei casi, le sovvenzioni dell´Ue sono rimborsi di una quota dei costi effettivi sostenuti dal beneficiario, il che implica pratiche burocratiche in termini di tempo sia per il beneficiario, che deve specificare tutte le spese, e la Commissione, che deve poi controllare il progetto non solo contro la consegna dei risultati, ma anche contro l´ammissibilità di tutti i costi dichiarati. La semplificazione riguarda principalmente le alternative ai costi effettivi, vale a dire somme forfettarie (pagamenti a fronte di consegna), i tassi forfettari (percentuali per coprire alcune categorie di costi) e dei costi unitari (tariffe per unità, come ad esempio per persona / giorno): la soglia massima per somma forfettaria (attualmente 25.000 euro) sarà abolita, invece, la Commissione fisserà gli importi a seconda della natura del programma; sarà possibile concordare con i beneficiari che gli importi forfetari, i tassi forfettari e dei costi unitari sono calcolati sulla base dei propri dati storici dei beneficiari o pratiche contabili abituali. Questo è in particolare l´approccio ai costi medi cosiddetti personale nel finanziamento della ricerca; per gli enti, quali i proprietari di piccole e medie imprese (Pmi) o lavoratori autonomi, che non ricevono un regolare stipendio, i costi unitari possono essere stabiliti (per esempio un tasso al giorno) come base per il pagamento. Il maggior uso di queste forme più semplici si sposterà l´attenzione dal giustificare i costi per la dimostrazione dei risultati concordati dell´attività su cui vengono utilizzati i contributi provenienti dal bilancio dell´Ue. Termini di pagamento più brevi - I beneficiari avranno diritto a ricevere il denaro loro dovuto entro i termini di 30, 60 o 90 giorni a seconda di come impegnativo è quello di testare gli elaborati nei confronti degli obblighi contrattuali. Mentre allo stato attuale la Commissione applica volontariamente scadenze simili, le nuove disposizioni vorrà dire che manca un termine creerà un diritto a interessi di mora per il beneficiario. Time-to-grant target e termine indicativo - Inviti a presentare proposte indicare la data prevista in cui i risultati della valutazione saranno comunicati ai candidati. Normalmente questo giorno deve essere compreso entro sei mesi dalla chiusura della chiamata. La chiamata sarà inoltre indicare la data prevista per la conclusione delle convenzioni di sovvenzione (o la notifica delle decisioni di sovvenzione) per candidati. Normalmente questa data deve rientrare entro tre mesi dalla comunicazione dei risultati della valutazione. Il funzionario della Commissione in carica (descritto nel regolamento finanziario come il "delegato", in genere il direttore generale) deve giustificare il motivo per cui i termini massimi indicativi non sono stati rispettati e, se necessario, proporre rimedi nel suo / sua attività annuale segnalare. Questa disposizione dovrebbe accelerare la valutazione e le fasi di conclusione del contratto dei progetti. Eliminare l´obbligo di produrre interessi su ´pre-finanziamento´ e per tornare l´interesse - I beneficiari di fondi Ue non saranno più obbligati ad aprire conti bancari separati interesse dei cuscinetti. Inoltre, anche se l´interesse è generato, non dovrà tornare alla Commissione europea, né sarà contato come entrate del progetto. Con questo, un onere amministrativo svaniranno che è stato spesso criticato dai beneficiari delle sovvenzioni e le parti interessate nel corso della consultazione pubblica condotta nel 2009 che precede la proposta della Commissione del 2010, in particolare attraverso la ricerca (ad esempio Earto, Ffg) e Ong (ad esempio Euclid Network, Zeni, Voice) comunità. Accendini requisiti amministrativi per un gruppo più ampio di sovvenzioni di valore limitato - I beneficiari che chiedono sovvenzioni fino a 25.000 euro sono già esenti dal presentare determinati documenti. Tale soglia verrà portata a Eur 60.000. Non ci sono garanzie sui pre-finanziamento può essere richiesto per tali sovvenzioni; status giuridico del beneficiario, nonché la capacità finanziaria e operativa sarà dimostrato da una dichiarazione d´onore senza la necessità di fornire documenti giustificativi, e nessun certificazione sarà necessario che il beneficiario non è in una situazione di esclusione. Inoltre, per tali sovvenzioni, il non-profit principio non si applica. Tali importi si applicano per ciascun beneficiario, che possono essere rilevanti per azioni con più beneficiari di lavoro per mezzo di un consorzio. Ulteriore semplificazione e flessibilità nelle regole di concessione - Al momento le cosiddette sovvenzioni a cascata (sub-concessione), quando un beneficiario della sovvenzione sceglie in seguito di ulteriori beneficiari nel suo appello proprio a presentare proposte, sono ricoperti da una soglia massima per l´importo complessivo assegnato di essere sub-concesso, limitando così la possibilità di portare a bordo il partner con competenze specifiche che non erano stati identificati all´inizio. Questo tappo verrà abolita. Iva e fondi Ue - La regola attuale che l´Iva può essere ammissibile qualora non sia recuperabile ai sensi della normativa Iva, in linea di principio, tenuto. In aggiunta, però, gli enti pubblici potranno comprensivi di Iva idoneo nelle azioni in cui essi non esercitano in quanto pubbliche autorità. La definizione di profitto in una borsa di studio viene meglio spiegata tenendo conto delle discussioni con le parti interessate. Il profitto è l´eccedenza delle entrate di un´azione rispetto ai suoi costi ammissibili. La Commissione si limiterà a recuperare una quota dei profitti corrispondente alla quota Ue nel finanziamento l´azione. Le norme in materia di contributi in natura, che possono essere utilizzati per dimostrare co-finanziamento, sono resi più utilizzabili, in particolare per le sovvenzioni di importo inferiore a 60.000. Per quanto riguarda le sovvenzioni di funzionamento, che non dovranno più essere gradualmente ridotta. Inoltre, costruendo una riserva da un beneficiario di una sovvenzione di funzionamento non saranno conteggiati per il calcolo del profitto. Procurement - Le norme sugli appalti sono generalmente basate su direttive sugli appalti dell´Ue. Pertanto, la possibilità di apportare modifiche è piuttosto limitato: Le garanzie non sarà necessaria tutta la linea, invece, dipenderà da una valutazione dei rischi; Le procedure di importo inferiore alle soglie delle direttive sugli appalti dell´Ue sono state semplificate; Appalto misto non sarà possibile solo con gli Stati membri, ma anche con l´Efta e dei paesi candidati ove previsto in un accordo internazionale. Strumenti informatici - La comunicazione con i beneficiari e le altre autorità devono sempre avvenire tramite mezzi elettronici. Un certo numero di disposizioni concrete sono state aggiunte, per esempio nel contesto delle sovvenzioni e degli appalti, per promuovere la comunicazione più veloce e privo di supporti cartacei. La buona amministrazione e di ricorso - In futuro, le proposte o delle offerte in cui i documenti sono incompleti o poco chiari non saranno più respinta. I candidati avranno la possibilità di fornire le informazioni mancanti o fornire chiarimenti finché queste non alterano la proposta o l´offerta. Inoltre, un atto di autorità di finanziamento che colpisce negativamente il cittadino dovrà contenere le informazioni sulle possibilità di rimedi legali per impugnare tale atto. Come rendere il sistema di controllo dei fondi Ue più efficace ed efficiente? Gli Stati membri ad assumersi maggiori responsabilità per la loro gestione dei fondi Ue - Dell´articolo 317 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea obbliga gli Stati membri a cooperare con la Commissione nell´attuazione del bilancio dell´Ue. Fino al 80% della spesa di bilancio dell´Ue è gestito dagli Stati membri ai sensi cosiddetta gestione condivisa in settori quali l´agricoltura, la crescita e l´occupazione per le regioni dell´Ue (Fondi strutturali). In agricoltura, gli organismi pagatori nazionali diano garanzie formali per i soldi che spendono Ue. Ciò ha contribuito a ridurre il margine di errore. Secondo le nuove regole, i gestori dei fondi strutturali e nazionali per gli altri fondi Ue nell´ambito della gestione concorrente anche rilasciare dichiarazioni annuali di gestione che saranno sottoposti a revisione contabile indipendente. Ulteriori misure per rafforzare la responsabilità, la sana gestione finanziaria e la tutela degli interessi finanziari dell´Ue Disposizioni in materia di gestione indiretta, dove le agenzie nazionali degli Stati membri ´, paesi terzi, organizzazioni internazionali o altri organismi riconosciuti attuino i fondi comunitari saranno armonizzate e semplificate. Quando si prevede che gli errori rilevati attraverso i controlli di certe azioni eseguite da un beneficiario può essere trovato in altre azioni simili da parte di uno stesso beneficiario, le conclusioni sul tipo di errori può essere applicato a queste azioni analoghe. Questo può portare a ulteriori recuperi e fornisce un forte incentivo a rispettare le norme di finanziamento dell´Ue. Richieste dell´Ue riceveranno lo stesso trattamento degli Stati membri crediti equivalenti nei procedimenti fallimentari. Al fine di scoraggiare ulteriormente l´uso improprio dei fondi comunitari, le decisioni in materia di sanzioni per l´abuso di tali possono d´ora in poi essere pubblicato. Meccanismi finanziari innovativi che consentono la leva dei fondi Ue - Sfruttando i fondi Ue da strumenti finanziari - Gli strumenti finanziari, ossia misure di sostegno sotto forma di prestiti, partecipazioni compreso il capitale di rischio o garanzie, esistono e contribuire in modo significativo agli obiettivi politici dell´Ue. Il nuovo regolamento finanziario fornisce un solido quadro armonizzato per loro. Il loro utilizzo è aumentato darà anche i fondi comunitari un effetto moltiplicatore al fine di renderli più efficaci. Le nuove disposizioni serviranno infine facilitare la collaborazione con il gruppo Banca europea per gli investimenti. Premi - I premi, fino ad ora trattati come contributi sui generis, riceveranno maggiore attenzione. Essi saranno assegnati dalla Commissione in seguito alla valutazione delle voci in un concorso. I premi possono premiare i contributi alle politiche che sono già state fatte. Premi incentivo possono stimolare, dopo il loro lancio di soluzioni, la creatività e innovative ai problemi esistenti da un folto gruppo di aspiranti vincitori. Partenariati pubblico-privati ​​(Ppp) - Due novità su Ppp: Ppp speciali corpi disciplinati da norme finanziarie sulla base del modello di regolamentazione finanziaria può essere istituito, e Ppp può essere implementata da organismi di diritto privato in gestione indiretta. Ue fondi fiduciari - Fondi fiduciari in azione esterna sono fondi messi in comune da un certo numero di donatori, in particolare l´Ue, i suoi Stati membri, i paesi terzi, organizzazioni internazionali o donatori privati ​​come cittadini per fornire supporto agli obiettivi concordati. Questi possono riguardare la lotta contro una certa malattia, per esempio, oppure possono concentrarsi sulla fornitura di sollievo in casi come calamità naturali. Il nuovo regolamento finanziario consentirà all´Ue di stabilire tali fondi fiduciari. Essi saranno gestiti dalla Commissione e attuati a standard di responsabilità alte come quelle applicabili al bilancio dell´Ue. Essi saranno disciplinati da un atto costitutivo che riflette il consenso dei donatori sugli obiettivi e la gestione del fondo fiduciario dell´Ue. La nuova possibilità di Fondi fiduciari aumenterà coordinamento europeo di sostegno finanziario in azioni esterne e consentirà inoltre di migliorare la visibilità dell´Ue e degli Stati membri degli aiuti esterni. Quali sono i prossimi passi? Il regolamento finanziario prevede i principi del bilancio Ue e governa il modo in cui viene speso il bilancio dell´Ue. Dopo questo accordo politico, il regolamento finanziario sarà formalmente adottato dopo la pausa estiva. Parallelamente, la Commissione adotterà le modalità di applicazione, un atto delegato ai sensi dell´articolo 290 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea, che fornisce i dettagli e contribuisce ulteriormente al raggiungimento degli obiettivi della revisione. La maggior parte delle regole in questo pacchetto si applica a decorrere dal 1 ° gennaio 2013. La procedura legislativa è stata avviata dalla proposta della Commissione Com (2010) 815final del 22 dicembre 2010.  
   
   
UE, OCCUPAZIONE: I COMMISSARI MALMSTRöM E ANDOR DANNO BENVENUTO AL NUOVO RAPPORTO DELL´OCSE SULLE TENDENZE MIGRATORIE INTERNAZIONALI  
 
Bruxelles, 28 giugno 2012 – Il Commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmström e László Andor, commissario europeo per Occupazione, affari sociali e l´integrazione, hanno accolto con favore la relazione Ocse International Migration Outlook 2012, pubblicata ieri. Cecilia Malmström ha detto: "Se vogliamo beneficiare appieno delle potenzialità della migrazione, dobbiamo continuare a lavorare con determinazione a lungo termine, ben gestiti politica di migrazione legale e politiche di integrazione efficaci Europa sta affrontando una lunga durata demografico. Sfida e un mercato del lavoro in rapida evoluzione. Per per noi rimanere economicamente competitivi, abbiamo bisogno di attirare lavoratori, in particolare i lavoratori altamente qualificati, provenienti da paesi terzi. " Commissario Andor ha dichiarato: "Il rapporto Ocse ci dà un quadro completo sull´impatto della crisi economica in materia di migrazione In un momento di intensa incertezza economica globale, sottolinea in diversi modi come i governi possono soddisfare meglio le esigenze del lavoro attraverso politiche di immigrazione e integrazione Il.. Relazione stabilisce anche una chiara correlazione tra occupazione e la migrazione. I lavoratori mobili vanno dove i posti di lavoro. È per questo che voglio sottolineare il potenziale di mobilità del lavoro per contribuire a riequilibrare domanda e offerta sui mercati del lavoro diversi paesi della Ue .. " Il rapporto Oecd analizza i recenti sviluppi dei movimenti migratori e le politiche dei paesi Ocse. Sottolinea il ruolo centrale del lavoro nel processo di integrazione degli immigrati nella società di accoglienza e la necessità di politiche di integrazione in calcestruzzo con particolare attenzione in materia di istruzione, compresa la formazione linguistica, e le azioni che promuovono l´integrazione nel mercato del lavoro. La relazione sottolinea inoltre il legame tra occupazione e la migrazione notando segni di crescente deflussi provenienti dai paesi colpiti dalla crisi economica. La necessità di una maggiore mobilità del lavoro in Europa è evidenziata anche dal pacchetto per l´occupazione pubblicato dalla Commissione europea nel mese di aprile (cfr. Ip/12/380 e Memo/12/256 ). La relazione presentata oggi contiene alcune indicazioni di un crescente interesse per la mobilità tra i cittadini dell´Ue. Per facilitare ulteriormente la mobilità all´interno dell´Ue, la Commissione propone di trasformare Eures in un vero e proprio strumento per la corrispondenza di lavoro e disoccupati di là delle frontiere. Come la relazione rileva l´Europa sembra mancare le risorse necessarie per la necessaria riqualificazione in particolare nei settori più promettenti e più rapida crescita. Il mantenimento di percorsi aperti in materia di migrazione economica è necessaria per contrastare questa sfida. Per quanto riguarda il lato della domanda, il pacchetto occupazione delineato le opportunità per l´occupazione nei prossimi anni, nel settore delle Tic, la green economy e del settore sanitario. La Commissione sottolinea la necessità di investire in competenze per assicurarsi che i lavoratori possono entrare o rimanere in un mercato del lavoro competitivo, e il Fondo sociale europeo (Fse) possono svolgere un ruolo utile in questo senso Link al rapporto dell´Ocse "International Migration Outlook 2012": www.Oecd.org/migration/imo  
   
   
UE, ESPLOSIVI FATTO IN CASA: NUOVE REGOLE PER LIMITARE LE VENDITE DELLA CHIMICA AD ALTO RISCHIO  
 
 Bruxelles, 28 giugno 2012 - Un progetto di legge per limitare l´accesso del pubblico in generale a sostanze chimiche che possono essere utilizzati per la fabbricazione di esplosivi fatti in casa è stato approvato dal Parlamento europeo e rappresentanti del Consiglio il Lunedi e approvata dai gruppi politici del Pe il Mercoledì. Come regola generale, i consumatori dovrebbero ottenere una licenza per comprare questi prodotti, anche se alcune esenzioni sarebbe possibile. Esplosivi fatti in casa sono stati usati in molti attacchi terroristici, come gli attentati in Norvegia l´anno scorso. Maggior parte degli attacchi terroristici negli ultimi anni hanno usato ordigni esplosivi, molti dei quali sono stati fatti in casa dai prodotti chimici, come i fertilizzanti pastiglie per la pulizia o il nuoto in piscina, che sono attualmente ampiamente disponibili al pubblico. Alcuni Stati membri dell´Unione europea già limitare la disponibilità di tali precursori chimici. Tuttavia, a causa delle diverse norme nazionali, che può essere limitata o controllata in un paese, ma disponibile gratuitamente in un altro. Il progetto di regolamento Ue garantire che gli Stati membri hanno lo stesso grado di controllo per l´accesso a determinati prodotti chimici in tutta l´Ue. "Con questo nuovo regolamento, l´accesso del pubblico ai precursori di esplosivi sarà notevolmente ridotto. Si tratta di un enorme passo avanti nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata", ha affermato il relatore Jan Mulder (Alde, Nl) in seguito all´accordo. A livello Ue le restrizioni sulle vendite a utenti privati - L´obiettivo principale delle norme concordate è quello di limitare l´accesso del pubblico in generale (cioè gli utenti privati), ad alto rischio nelle concentrazioni di sostanze chimiche che li rendono facili da usare per fare esplosivi fatti in casa. Le vendite di prodotti contenenti sostanze chimiche elencate nell´allegato I del regolamento sarebbe vietato se queste sostanze superano una certa concentrazione. La maggior parte dei consumatori sarebbero in grado di utilizzare prodotti alternativi che sono già ampiamente disponibili. Prodotti chimici in concentrazioni più elevate potrebbero essere venduti solo ai consumatori che possono documentare la legittima necessità di usarli, e gli eurodeputati garantito che questi consumatori sarebbero in grado di ottenere una licenza per comprarli. Nessuna licenza necessaria per detergenti comuni o fertilizzanti - I consumatori non avrebbe bisogno di una licenza da acquistare, in determinate concentrazioni, tre sostanze chimiche comunemente utilizzate come Argents piscina per la pulizia o fertilizzanti - perossido di idrogeno, acido nitrico e nitrometano. Tuttavia, i venditori saranno tenuti a registrare tutte le vendite di loro. Paesi dell´Ue come la Germania, che già registrano le vendite, ma non obbliga gli utenti ad avere una licenza per l´acquisto di prodotti chimici ad alto rischio, sarebbero in grado di mantenere i propri sistemi. In tre anni la Commissione dovrebbe riferire se tali norme dovrebbero essere rafforzati o armonizzare ulteriormente. "Sospette" le operazioni - Alcuni prodotti contengono sostanze chimiche di preoccupazione per i quali soglie di concentrazione non può essere impostato (allegato Ii del regolamento), continuerebbe ad essere venduti senza alcuna restrizione per i consumatori, ma le loro vendite sarebbe meglio controllata come grossisti e dettaglianti sarebbero obbligati a segnalare qualsiasi " operazioni sospette ". Un operazioni sospette potrebbe essere definita come "qualsiasi acquisto in cui vi siano ragionevoli motivi per sospettare che la sostanza è destinata alla produzione di esplosivi fatti in casa", ad esempio se un cliente dovesse acquistare un quantitativo sospetto di grandi dimensioni per il normale uso domestico. Le prossime tappe - Il testo negoziato con la presidenza danese del Consiglio deve essere approvata da tutti i paesi dell´Ue nella prima settimana di luglio. La commissione per le libertà civili e del Parlamento nel suo insieme dovrebbe votare il testo concordato in autunno. Una volta che il regolamento è approvato dal Parlamento e dal Consiglio, gli Stati membri hanno 18 mesi di tempo per metterlo in atto. Restrizioni in generale l´accesso del pubblico alle sostanze chimiche elencate nell´allegato I entrerebbe in vigore entro tre tre anni dalla data di adozione del regolamento.  
   
   
UE-COREA ACCORDO COMMERCIALE: UN ANNO DOPO  
 
Bruxelles, 28 giugno 2012 - L´ue e la Corea del Sud segnano il primo anniversario di attuazione dell´accordo Ue-corea del Sud Trade Agreement libero il 1 ° luglio 2012. L´accordo è il primo di una nuova generazione di accordi di libero scambio che è andato più che mai a eliminare le barriere commerciali e rendendo più facile per le imprese europee e coreane per fare affari insieme. Come il Fta ha abbassato le tariffe di importazione per i prodotti europei alla frontiera coreana, si stima che le imprese dell´Ue hanno già fatto un risparmio in denaro di € 350 milioni nel doveri dopo soli 9 mesi. "Il successo dell´attuazione Ue-sud Accordo commerciale Corea del libero dimostra che la politica commerciale della Ue è sulla strada giusta. Questo accordo sta già dimostrando il suo valore come un passo significativo sul cammino dell´Europa alla ripresa economica", ha detto commissario Ue al commercio Karel De Gucht. "Questa nuova generazione accordo commerciale, insieme ad altri in pipe-line, è un elemento chiave della strategia di crescita in Europa". L´ue-corea del Sud Fta è in vigore dal 1 ° luglio 2011. L´accordo elimina le tariffe per i beni industriali e agricoli in un progressivo, step-by-step approccio. I primi tagli tariffe entrato in vigore il 1 ° luglio 2011. Entro il 1 ° luglio 2016, il 98,7% dei dazi all´importazione di Ue e la Corea del Sud in termini di valore d´impresa per prodotti industriali e agricoli saranno eliminati. Nel luglio del 2031, il 99,9% delle relazioni Ue-corea del Sud per il commercio bilaterale esenti da dazio. Nel complesso, solo un numero limitato di prodotti agricoli è escluso dal smantellamento tariffario. Poiché la maggior parte dei benefici tariffari si faranno sentire solo dopo un periodo di tempo più lungo e la maggior parte delle modifiche normative devono ancora essere attuate, i benefici commerciali dell´accordo può essere valutata solo con certezza dopo cinque o dieci anni. Quindi, un anno dopo l´applicazione del contratto, è possibile solo per avere un quadro molto prima dell´impatto. Per questa valutazione, dato il pieno al primo anno di dati saranno disponibili solo in autunno 2012, abbiamo confrontato i dati relativi al commercio con la Corea - oltre nove mesi dalla data di entrata in vigore nel luglio 2011 fino al marzo di quest´anno - con una media dei dati dagli stessi mesi nel corso dei quattro anni precedenti, in modo da riflettere la fluttuazione degli scambi a causa della crisi 1 . Di conseguenza, nei primi 9 mesi di attuazione esportazioni dell´Ue verso la Corea del Sud aumentato di € 6,7 miliardi o 35% rispetto allo stesso periodo dal 2007 . Esportazioni dell´Ue verso anche altri paesi è cresciuto durante questo lasso di tempo (25%), ma il livello di aumento delle esportazioni verso la Corea (35%) indica che le eliminazioni tariffarie primi stanno già facendo effetto. Ciò è supportato anche dal fatto che le esportazioni dell´Ue verso la Corea sono cresciute più rapidamente in quanto la tariffa è stata eliminata o parzialmente rimosso nel quadro dell´accordo: Le esportazioni di prodotti in cui la tariffa è stato eliminato il 1 ° luglio 2011 (come il vino, alcuni prodotti chimici, prodotti tessili e dell´abbigliamento, del ferro e dell´acciaio, macchine e apparecchi, che rappresentano il 34% delle esportazioni dell´Ue verso la Corea del Sud) sono aumentati di € 2,7 miliardi o 46%. Per i prodotti che sono stati solo parzialmente liberalizzati il 1 ° luglio 2011 (come le automobili e prodotti agricoli, che rappresentano il 44% delle esportazioni dell´Ue verso la Corea), l´aumento è di € 3 miliardi o 36%. Per i prodotti cui non vi era alcun cambiamento alla tariffa (come alcuni prodotti agricoli, che rappresentano il 18% delle esportazioni dell´Ue), l´aumento è di € 1.000 milioni o 23%. Ciò significa che le esportazioni dei prodotti interessati dalla liberalizzazione tariffaria della Corea nel contratto è cresciuto 1700000000 € più di quanto avrebbero fatto altrimenti. Le esportazioni di alcuni prodotti specifici sono cresciuti più velocemente della media, ad esempio: Le esportazioni di carne di maiale sono di quasi il 120%, che si traduce in nuovi scambi di quasi € 200 milioni. Borse in pelle e le esportazioni bagagli è aumentato di oltre il 90% del valore di € 150 milioni di scambi commerciali extra. Macchine Ue ha usato per la produzione di semiconduttori si è rivelata un grande successo e si importa in Corea è salito del 75% e rappresentano € 650 milioni di esportazioni supplementari. Auto Ue le esportazioni sono aumentate di oltre il 70% - che si traduce in € 670 milioni di auto nuove vendite in Corea. Oltre ad eliminare i dazi su quasi tutti gli scambi di merci, l´accordo riguarda le barriere non tariffarie al commercio, molti dei quali sono stati identificati come ostacoli particolari. Esso comprende anche disposizioni in materia di questioni che vanno dai servizi e investimenti, concorrenza, appalti pubblici, diritti di proprietà intellettuale, la trasparenza nella regolazione dello sviluppo sostenibile. Al fine di garantire l´applicabilità degli impegni efficaci meccanismi di risoluzione delle controversie e di mediazione sono stati istituiti. L´accordo inoltre stabilito diversi soggetti istituzionali organi di monitorare l´attuazione, come l´accordo di libero scambio Ue-corea del Commercio comitato, co-presieduto dal Commissario De Gucht e il ministro coreano del Commercio, così come diversi sottocomitati e gruppi di lavoro quali il comitato doganale, l´Automotive, farmaceutico e Gruppi di lavoro chimici che lavorano sull´attuazione della transazione. Background - Ue-corea del Sud flussi commerciali - L´economia della Corea del Sud rappresenta il sesto partner commerciale dell´Ue più importante al di fuori dell´Europa (dietro Stati Uniti, Cina, Giappone, India e Brasile) e decimo assoluto. L´ue è tra Corea del Sud quattro principali destinazioni delle esportazioni più grandi insieme alla Cina, Giappone e Stati Uniti. Nel 2010 il valore delle esportazioni Ue di servizi in Corea del Sud ha raggiunto € 7,5 miliardi, mentre la Ue assorbita 4500000000 € di servizi coreani. Le imprese europee sono sempre i maggiori investitori in Corea del Sud, che rappresentano secondo i dati del 2010 un totale complessivo di quasi a € 40 miliardi di euro dal 1962 (quando i record si sono resi disponibili).  
   
   
UE: BANDO DI GARA PER UN OSSERVATORIO DELL´INNOVAZIONE NELLE IMPRESE  
 
Bruxelles, 28 giugno 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per un osservatorio dell´innovazione nelle imprese. L´osservatorio sarà un progetto triennale avente lo scopo di fornire regolarmente ai responsabili politici europei analisi e informazioni riguardanti le più recenti e nuove tendenze, attività e modelli nell´ambito dell´innovazione nelle imprese. Il lavoro da fare nell´ambito del contratto è suddiviso in quattro sezioni: - la preparazione di 60-72 casi di studio originali sulle più recenti e nuove tendenze, attività e modelli nell´ambito dell´innovazione nelle imprese, consegnati in lotti di 10-12 casi di studio ognuno; - la compilazione di relazioni semi-annuali analitiche delle tendenze sulla base delle prove dei casi di studio, altre fonti analitiche e workshop di innovazione nelle imprese, con conclusioni formulate in modo chiaro e raccomandazioni politiche; - l´organizzazione di 6 workshop di innovazione nelle imprese in tutta Europa; - la regolare presentazione dei risultati su pagine web dedicate e la divulgazione dei risultati. Per leggere l´annuncio ufficiale del bando, consultare: Gu S 119 del 23 giugno 2012 http://ted.Europa.eu/udl?uri=ted:notice:195890-2012:text:it:html&src=0    
   
   
EUROPA, PIÙ INTEGRAZIONE E PIÙ COMPETITIVITÀ NELL´AREA SUD-ORIENTALE. A BOLOGNA VENERDÌ 29 GIUGNO SEE (SOUTH EAST EUROPE), IL PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE CUI PARTECIPANO 16 PAESI EUROPEI.  
 
 Bologna, 28 giugno 2012 - Rafforzare il processo di integrazione economica e sociale e aumentare la competitività dell’Europa sud-orientale, attraverso progetti comuni nei settori dell’innovazione, dell’ambiente e dello sviluppo urbano sostenibile. Sono gli obiettivi di See (South East Europe), il Programma di cooperazione transnazionale che coinvolge partner di 16 nazioni, in una delle aree più articolate e complesse del continente europeo. Venerdì 29 giugno a Bologna (Hotel Carlton, via Montebello, 8 – ore 10) si svolgerà l’appuntamento annuale tra tutti i paesi partner del programma, sul tema “Il futuro costruito sul presente”. Per la Regione Emilia-romagna (che presiede il comitato italiano) interverrà la vicepresidente e assessore al Bilancio, Europa, Autonomie Simonetta Saliera. A See partecipano oltre all’Italia (che aderisce con 11 Regioni), Austria, Bulgaria,grecia, Ungheria, Romania, Slovenia, Slovacchia, Albania, Bosnia Herzegovina, Serbia, Croazia, Repubblica di Macedonia, Montenegro, Moldova e Ucraina. Si tratta di 8 paesi membri della Ue , 3 paesi candidati, 3 paesi potenziali candidati e 2 paesi terzi. Nel periodo 2007-2013 la Regione Emilia-romagna ha sviluppato nell’ambito di questo programma di cooperazione 148 progetti, con 140 partner in rappresentanza di 14 diversi Stati. “The Future Built on the Present” See Annual Event 2012 Bologna, Hotel Carlton 29 June 2012
9.00- 09.50 Registration
10.00-10.15 Introductory speeches Opening - Mr. Balázs Simó, Director, National Development Agency, Hungary; Head of Managing Authority of the See Programme Welcome - Mr. Matteo Lepore, Deputy Mayor of the City of Bologna
Session one 10.15 -12.00 Future: This session will focus on the South East Europe Region in future regional policies: the policy dimension, the institutional and regulatory framework, challenges and opportunities Moderator: Mr. Lodovico Gherardi, President of Italian South East Europe National Committee
Mr Vicente Rodríguez Sáez, Deputy Head of Unit, Transnational and Interregional Cooperation Unit
Ms. Simonetta Saliera, Vice-president of Regione Emilia Romagna
Ms. Maria Ludovica Agrò, General Director, Directorate General for Community Regional Policy, Department for Development and Economic Cohesion, Ministry of Economic Development, Italy
Mr. Salvatore Caronna, Italian Member of Regional development Committee of the European Parliament
Mr. Iuliu Bara, General Director, Ministry of Regional Development and Tourism, Romania
Ms. Helga BubanoviĆ DevČiĆ, Assistant Minister, Ministry of Regional Development and Eu funds, Republic of Croatia
12.00-12.30 Opening of the projects fair (all participants; networking opportunities, open until 18.00)
12.30-14.00 Lunch break
Session two 14.00 – 16.00 Voices from the Programme: evidence and achievements This session will focus on the projects’ results as perceived from target groups / stakeholders – results for real people in real time Moderator: Mr. Walther Stoeckl
Techfood Iprforsee See Hydropower Bioregio Carpathians Newada See Digi.tv Atrium Videos and Interviews
16.00 – 16.30 Coffee break
Session three 16.30- 18.00 Present: paving the way to the next programming period This panel discussion will elaborate the current results with the focus to the future of the Programme Moderator: Ms. Margarita JanČiČ, Secretary, Ministry of Infrastructure and Spatial Planning, Slovenia
Ms. Margarita JanČiČ – Secretary, Ministry of Infrastructure and Spatial Planning, Slovenia
Mr. Marius Mladenov, Head of “European Territorial Cooperation and Neighbourhood Programmes” Department, “Territorial Cooperation Management” Dg, Ministry of Regional Development and Public Works, Republic of Bulgaria
Mr. Roland Arbter, Director for territorial cooperation, Federal Chancellery, Austria
Mr. Balázs Simó, Director, National Development Agency, Hungary; Head of Managing Authority of the See Programme
Mr. Salvatore Caronna, Italian Member of Regional development Committee of the European Parliament
Question time
18.00 – 18.30 Conclusions Rossella Rusca, Head of Division Viii, Directorate General for Community Regional Policy, Department for Development and Economic Cohesion, Ministry of Economic Development, Italy
20.00-22.00 Networking cocktail Evening Programme / all participants
 
   
   
TRENTO, DELLAI: "MACROREGIONE SI´, MA CHE SIA VERAMENTE TALE"  
 
Trento, 28 giugno 2012 - "Macroregione alpina sì, ma che sia veramente tale e che veda come protagoniste le genti di montagna, che hanno in comune storia, esperienze, esigenze, aspirazioni, problemi". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, commenta così il senso della partecipazione all´incontro delle regioni alpine europee previsto il 29 giugno a San Gallo (Svizzera). L´incontro, al quale parteciperanno i presidenti delle altre Regioni e delle Province autonome dell´arco alpino italiano accenderà i riflettori sul tema della "strategia macroregionale europea per le Alpi". "Ma occorre precisare bene cosa ci convince e cosa invece no - aggiunge Dellai - perché gli obiettivi che i governi delle regioni di montagna si pongono sono molto chiari e non vanno confusi con quelli di chi spesso la montagna l´ha disinvoltamente ignorata. Ambiente, cultura, agricoltura di montagna e produzioni tipiche, turismo, ma anche urbanistica, trasporti, energia, ricerca: i terreni su cui costruire questa macroregione sono molti, ed infatti già adesso sono molte le forme di collaborazione che singoli gruppi di regioni stanno sperimentando, basti pensare all´Euregio Trentino-alto Adige-tirolo. E´ proprio su queste esperienze che vogliamo fondare un´alleanza più grande, più solida, più forte." Il Trentino parteciperà dunque all´incontro di venerdì nella convinzione che la costituzione di una macroregione alpina, anche sul modello delle strategie macroregionali del Baltico e del Danubio, oggi pienamente operative, sia assolutamente condivisibile, purché essa abbia come protagonisti i territori di montagna e non altri, coinvolgendo amministrazioni e governi regionali che ogni giorno hanno a che fare con problematiche molto peculiari e molto diverse rispetto a quelle che interessano le grandi aree metropolitane di pianura. Il tutto in un´ottica tesa alla valorizzazione delle secolari esperienze di autogoverno maturate proprio nell´arco alpino. Una visione condivisa anche dall´assessore provinciale all´urbanistica ed enti locali Mauro Gilmozzi. "Le Alpi sono terra di autonomia, dei ´liberi homines´ citati negli antichi Statuti delle Comunità o delle Regole feudali, di comunità a cui e´ stata garantita la possibilità di fare da se´ in cambio della custodia delle ´terre alte´, delle montagne, mentre in pianura vigeva un sistema feudale completamente differente. Da queste radici storiche scaturiscono le diverse forme di gestione democratica e collettiva dei beni e delle risorse che caratterizzano anche le moderne Autonomie, a torto etichettate come forme di privilegio da chi non le conosce. Le Alpi, al contrario, sono uno spazio di vita, sono espressione di una comune cultura che si fonda su modelli economici ed istituzionali a rete, su principi di decentramento, su rapporti cooperativi e di solidarietà tra valli e città. Non si tratta solo di difendere le proprie prerogative autonomistiche su presupposti squisitamente etnico-linguistici: noi ci sentiamo in dovere di rilanciare il tema dell´Autonomia come paradigma di buon governo delle aree di montagna. Saranno questi i punti che il Trentino andrà a ribadire a San Gallo, nella consapevolezza che essi possano rappresentare un utile riferimento per l´intera Europa."  
   
   
EUROPA: OGGI CHIODI A BRUXELLES PER COMITATO DELLE REGIONI FISSATA A SETTEMBRE IN ABRUZZO RIUNIONE COMMISSIONE ENVE  
 
L´aquila, 28 giugno 2012 - Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, oggi è a Bruxelles per partecipare alla riunione del Comitato delle Regioni, dove è previsto un suo intervento. La presenza del presidente Chiodi a Bruxelles è legata all´evento europeo che il Comitato delle Regioni si appresta ad organizzare in Abruzzo e l´intervento all´interno del Comitato è strettamente legato a questo evento. La regione Abruzzo è stata infatti indicata quale sede di una riunione della Commissione Enve (ambiente, cambiamenti climatici e energia) fissata per il 20 e 21 settembre prossimi a Pescara e Penne. Si tratta di un evento eccezionale perché per la prima volta l´Abruzzo ospita una riunione ufficiale di un´istituzione dell´Unione europea. "Un´occasione unica - ha detto il presidente Chiodi - che collocherà la regione su un palcoscenico privilegiato delle istituzioni europee. Ma la riunione dell´Enve è soprattutto un esplicito riconoscimento alle peculiarità del nostro territorio da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, a cui si aggiunge il riconoscimento per le spiccate capacità propositive e realizzative che la Regione è stata in grado di mettere in campo a livello internazionale ed europeo. L´iniziativa ruoterà intorno alla tutela della biodiversità, ai Parchi ed allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento al turismo sostenibile. In Europa - conclude il presidente Chiodi- stiamo lavorando bene e ora iniziamo a raccogliere i frutti soprattutto sul fronte della credibilità politica e istituzionale". In occasione della riunione dell´Enve sono infatti previsti in Abruzzo esponenti di primissimo piano dell´Unione europea: dal presidente del Comitato delle Regione al Commissario europeo all´Ambiente, dal presidente della Regione della Murcia al ministro italiano dell´Ambiente, oltre a numerosi sindaci e presidenti provenienti dai Paesi dell´Ue facenti parte del Comitato delle Regioni e ai rappresentanti delle maggiori associazioni non governative di settore.  
   
   
QUALITÀ DELL´ARIA, A BRUXELLES IL SECONDO INCONTRO DELLA RETE DELLE REGIONI AIR  
 
Bologna, 28 giugno 2012 – Più integrazione tra le politiche settoriali, ma, anche, risorse specifiche per quei territori che hanno condizioni più favorevoli all’accumulo di inquinanti. Sono le richieste che le Regioni europee della rete “Air” hanno rivolto ieri a Bruxelles al Parlamento e alla Commissione europea, in occasione di una conferenza cui ha partecipato anche il commissario europeo per l’ambiente Janez Potocnik. “Gli obiettivi di qualità dell’aria fissati dall’Europa sono fuori discussione. La salute dei cittadini, di tutti i cittadini europei, viene prima di tutto – ha detto l’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda - è indubbio però che esistono regioni, quali quelle del bacino padano, che, per particolari condizioni meteo climatiche e orografiche, si trovano in una condizione di maggiore favore all’accumulo di inquinanti. Per queste realtà è necessario che tutte le Istituzioni compiano uno sforzo aggiuntivo, anche sul piano finanziario. E’ un impegno che chiediamo, assieme a quello per una maggiore integrazione tra le singole politiche settoriali, ai singoli Stati, ma anche all’Europa.” Alla rete “Air” aderiscono 12 regioni europee in rappresentanza di quasi 90 milioni di cittadini europei e oltre un quinto del Pil dell’Unione. Tra di esse, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-romagna per l’Italia, le tedesche Baden Wurttemberg, Nord-reno Vestfalia e Assia; Londra, le Fiandre, la regione olandese di Randstad, l’austriaca Stiria e la spagnola Catalogna.  
   
   
DIESEL,LOMBARDIA: UN COMBUSTIBILE MOLTO NOCIVO  
 
Milano, 27 giugno 2012 - Dopo l´incontro al Parlamento europeo con il commissario all´Ambiente Janez Potocnick l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi torna a parlare dei diesel come "di combustibile pericoloso per l´uomo". "Anche alla luce di quanto recentemente sancito dall´Oms - spiega l´assessore - e anticipato dalla Lombardia e dalle ricerche da noi finanziate negli anni e cioè che le emissioni da diesel sono nocive per l´uomo, confermo che il suo uso va ridotto progressivamente nel tempo". Gli Auspici Di Potocnick - Lo stesso commissario Potocnick ha suggerito di accelerare verso la definizione dei parametri standard per i diesel Euro6, che sono molto più puliti e meno dannosi per la salute rispetto a quelli che circolano ancora oggi. Insomma, il fronte di azione si allarga verso tecnologie sempre più pulite. Il Nuovo Piano Aria - E a questo mira Regione Lombardia nel redigere il nuovo Piano Aria, che vedrà la luce dopo un confronto approfondito con Enti, categorie, cittadini e associazioni ambientaliste. "La Lombardia - aggiunge Raimondi - ha fatto da apripista nella lotta al diesel, quando l´Unione europea non aveva ancora assunto alcuna posizione in merito, arrivando, ad esempio, a bloccare per sei mesi all´anno i veicoli diesel fino all´Euro2. Stiamo studiando una serie di provvedimenti ancora più restrittivi, che andranno valutati apertamente, ma con un occhio molto vigile sulla situazione economica che stiamo attraversando. Dobbiamo fare attente valutazioni sui costi e sui benefici di ogni ulteriore limitazione al diesel, che è stato venduto, ad esempio nella sua versione Euro3, fino a pochi anni fa". Da Ue Plausi A Nostre Politiche - "L´unione europea - conclude Raimondi - ha accolto positivamente gran parte dei nostri spunti di riflessione. Continueremo a chiedere un sostegno sempre più concreto all´Ue, consapevoli che la battaglia è difficile, e, solo se affrontata con le forze di tutti, si potrà garantire un risultato soddisfacente per i nostri cittadini".  
   
   
VENETO PROTAGONISTA A BRUXELLES SU QUALITA’ DELL’ARIA E MOBILITA’ SOSTENIBILE  
 
Venezia, 28 giugno 2012 - Il Gruppo di lavoro “Air” ha presentato al Parlamento Europeo un documento condiviso che mira a contribuire all’attuale revisione della direttiva sulla qualità dell´aria (2008/50/Ce). Lo sottolinea l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte che, in rappresentanza del Veneto, ha partecipato ai lavori a Bruxelles. Il gruppo “Air” è infatti costituito da 12 Regioni di sette Stati membri dell´Unione Europea: Baden-wurttemberg, Catalunya, Emilia-romagna, Fiandre, Greater London Authority, Hessen, Lombardia, Nord Rhein Westfalia, Piemonte, Randstadt, Steiermark e Veneto. Le aree rappresentano collettivamente il 22 percento del Pil dell´Ue e il 18 percento della popolazione europea (circa 90 milioni di abitanti). Alla conferenza erano presenti i rappresentanti delle regioni coinvolte, con la partecipazione del Commissario europeo per l´Ambiente Janez Potocnik, del Gabinetto del Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani e di rappresentanti della Direzione Generale Energia della Commissione Europea. L’assessore Conte ha ribadito la particolarità della situazione veneta e della Pianura padana che richiede, pur nel rispetto della tutela ambientale, di salvaguardare il tessuto economico caratterizzato dalla presenza diffusa di piccole medie imprese, impegnate sul fronte dell’innovazione per uno sviluppo sostenibile. E la “mobilità sostenibile” è stato il tema anche del seminario, organizzato dall´eurodeputato Antonio Cancian e dalla Regione del Veneto, che si è svolto al Parlamento Europeo, durante il quale è stato presentato il progetto Transitects la cui finalità è riequilibrare ed integrare il trasporto alpino e prealpino in modo da ridurre l´impatto ambientale ma incrementando al tempo stesso gli scambi economici. L’assessore Conte ha parlato di Transitects come di un’opportunità, dal momento che il progetto punta ad offrire al tessuto economico e produttivo nuove soluzioni di trasporto più efficienti e sostenibili favorendo così la competitività dei corridoi est-ovest e nord-sud. Con riferimento alle direttrici di traffico, Conte ha messo in risalto anche l´importanza per il Veneto degli assi navigabili come il Po.  
   
   
SPENDING REVIEW, FORMIGONI: DELUDENTE L´INCONTRO CON IL GOVERNO  
 
 Milano, 28 giugno 2012 - "L´incontro con il Governo è stato deludente". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni all´indomani del vertice con il premier Mario Monti e con alcuni ministri, che si è svolto a Palazzo Chigi per discutere del riparto dei fondi nazionali legati alla sanità e al trasporto pubblico locale. "Avevamo chiesto questo importante momento di verifica - ha aggiunto Formigoni - diversi mesi fa, per avere risposte chiare dall´Esecutivo. Risposte che finora non ci sono state fornite. Abbiamo posto problemi fondamentali per la vita dei cittadini, che riguardano soprattutto sanità e trasporti, due riparti sui quali sarebbe del tutto insostenibile pensare a nuovi tagli". Sanità - "Ho evidenziato - ha spiegato Formigoni - che, a seguito delle ultime manovre finanziarie dal 2010 in poi, le Regioni, che costituiscono il 20 per cento del comparto della spesa pubblica, hanno contribuito per circa il 40 per cento dei tagli. Ho fatto presente che tagliare la sanità, ora che siamo a luglio e che i bilanci sono stati impostati a gennaio, è assolutamente impossibile e fuori di ogni ragionevolezza". Trasporto Pubblico Locale - "Per quanto riguarda questo settore - ha sottolineato il presidente - il Governo non ha ancora stanziato le risorse che si era impegnato a versare nell´accordo del dicembre scorso. Noi Regioni siamo responsabili e la Lombardia lo è sommamente oltre, a essere sommamente virtuosa. Ci rendiamo conto delle difficoltà economiche che il Paese attraversa ma nuovi tagli alle Regioni, in settori cruciali quali sanità e trasporti, sarebbero del tutto insostenibili, morderebbero in maniera feroce nella carne dei cittadini, specie dei meno abbienti". "Il Governo - ha concluso Formigoni - non ha fornito risposte e questo non ci tranquillizza, ma ci inquieta, soprattutto alla vigilia di importanti vertici a livelli europeo. Non potremmo rimanere fermi di fronte ad annunci di tagli piovuti dall´alto senza alcuna negoziazione".  
   
   
FVG: VISITA DI COMMIATO CONSOLE SLOVENIA VALENCIC PELIKAN  
 
Trieste, 28 giugno 2012 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha ricevuto ieri a Trieste, in visita di commiato, il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Signora Vlasta Valencic Pelikan, in procinto di lasciare l´incarico dopo quasi tre anni per rientrare a Lubiana, al ministero degli Esteri. Il presidente Tondo ha voluto esprimere al console generale l´apprezzamento per lo spirito di collaborazione a cui ha saputo improntare i rapporti con l´istituzione regionale, per l´impegno costante e l´assidua presenza, in particolare per la sensibilità su temi quali la cooperazione transfrontaliera e il progetto di Euroregione. Tondo ha ricordato a questo proposito la presenza della Signora Vlasta Valencic Pelikan alla riunione tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia del 16 marzo scorso per l´approvazione dello Statuto del Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) "Euregio Senza Confini". Il console generale Vlasta Valencic Pelikan ha sottolineato l´ottimo e leale rapporto di collaborazione che ha avuto, durante il suo mandato, con il presidente Tondo e con i diversi assessori del Friuli Venezia Giulia. In occasione della riunione prevista domani, Tondo trasmetterà queste parole di apprezzamento alla Giunta. Nuovo console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste sarà Dimitrij Rupel, già ministro degli Esteri, ambasciatore negli Stati Uniti e sindaco di Lubiana.  
   
   
LOMBARDIA: IL FONDO SOCIALE TORNA A 70 MILIONI  
 
Milano, 28 giugno 2012 - "Anche quest´anno, nonostante un´ulteriore riduzione delle risorse provenienti da Roma, riusciamo a stanziare altri 30 milioni di euro per le politiche sociali e molto presto saremo in grado di ufficializzare il ripristino della cifra dell´anno scorso di 70 milioni di euro". L´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli commenta così il via libera, in commissione Programmazione e Bilancio del Consiglio regionale, dell´assestamento di bilancio, che contiene i fondi in più per il welfare. Le risorse verranno utilizzate per sostenere gli interventi per le persone con disabilità. Interventi Per Persone Con Disabilità - "Lo sforzo che abbiamo compiuto per garantire queste risorse - prosegue Boscagli - rappresenta un risultato ancor più significativo, considerando che il Governo ha stanziato solamente 50 milioni di euro per tutto il Paese. Ora manca solo l´ultimo passaggio in Aula per l´approvazione definitiva dell´assestamento di bilancio da parte del Consiglio Regionale, dopo di che potremo decidere come usare al meglio questi fondi, così da garantire il sostegno più adeguato alle persone che hanno bisogno".  
   
   
ROMA, CONFRONTO A PALAZZO CHIGI TRA GOVERNO E REGIONI  
 
 Campobasso, 28 giugno 2012 - Il Vicepresidente della Conferenza della Regioni, Michele Iorio, ha presieduto nel pomeriggio del 26 giugno a Roma una riunione con gli altri Presidenti delle Regioni per preparare il successivo confronto con il Presidente Monti e i Ministri. Immediatamente dopo, Iorio ha guidato la delegazione delle Regioni all´incontro svoltosi a Palazzo Chigi con il Governo sui temi ritenuti, dalle stesse autonomie regionali, strategici e di fondamentale importanza quali la sanità, il trasporto pubblico locale e il riordino dei vari livelli istituzionali. Presente al Tavolo il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, e i Ministri Cancellieri, Passera, Patroni Griffi, Balduzzi, Gnudi, oltre al Sottosegretario Catricalà e al Consigliere del Ministero dell´Economia, Italo Volpe. Il Vicepresidente Iorio ha quindi chiesto a Monti e ai Ministri di riallacciare un dialogo interistituzionale in parte interrotto o rallentato, ma ritenuto fondamentale su questioni quali appunto la sanità, i trasporti e il riordino istituzionale. «Le Regioni - ha detto - su ciascuno di questi temi, hanno un ruolo costituzionalmente garantito che intendono far valere in un clima di collaborazione e di piena consapevolezza delle problematiche che il Paese sta affrontando. Non siamo quindi pregiudizialmente contrari ad interventi e cambiamenti, ma intendiamo essere consultati e ascoltati, vedendoci così concretamente riconosciuto il nostro ruolo nella progettazione dell´Italia dei prossimi anni». Il Presidente Monti, ringraziando Iorio per il garbo e la fermezza con cui ha espresso le istanze e le perplessità delle Regioni, si è detto concorde con questo tipo di "impianto" per affrontare le varie problematiche. Monti ha dunque riconosciuto per il passato qualche ritardo nel mantenimento con le Regioni di un rapporto di dialogo e di condivisione. Proprio in tale ottica, il Premier si è impegnato a cambiare impostazione. A tal proposito, il Ministro Passera, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, ha già fissato un incontro per la prossima settimana; stessa cosa avverrà con il Ministro della Salute Balduzzi e con il Ministro dell´Interno Cancellieri per le altre tematiche di loro rispettiva competenza ed interesse. Iorio ha espresso soddisfazione per l´esito dell´incontro che «ha aperto ad un nuovo e più franco rapporto con il Governo per disegnare il domani dell´Italia attraverso la riforma e la riorganizzazione di settori importanti e strategici dal punto di vista sociale, economico e democratico». «Le premesse - ha concluso - ci sono tutte, aspettiamo che si passi ai fatti».  
   
   
LOMBARDIA/SVIZZERA: RISTORNI FRONTALIERI  
 
Milano, 28 giugno 2012 - "Accogliamo positivamente la decisione del Consiglio di Stato del Cantone Ticino, che ha dato ufficialmente il via libera al pagamento dei ristorni per i Comuni italiani di confine". Lo dichiara l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, sottolineando che "in un momento economico difficile come quello che stiamo vivendo, in cui i Comuni faticano a rispettare il patto di stabilità e hanno casse sempre più vuote, è importante la conferma di queste risorse preziose. L´approvazione conferma che i rapporti tra Svizzera e Italia sono distesi e che la buona diplomazia ha permesso di sbloccare una situazione che si preannunciava molto critica. In futuro ci auguriamo di potere contare ancora su questi buoni rapporti".  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: CITTÀ DELLA SALUTE DI TORINO, COOPERATIVE SOCIALI E ARTIGIANATO  
 
 Torino, 29 giugno 2012 - Di seguito i principali argomenti esaminati il 27 giugno dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Città della Salute e della Scienza di Torino. L’entrata in esercizio dal 1° luglio della nuova azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino e la conseguente cessazione delle aziende ospedaliere San Giovanni Battista, Cto/maria Adelaide e Regina Margherita/sant’anna comportano, come proposto dall’assessore Paolo Monferino, l’adozione di alcuni atti amministrativi, come la stipula con Angelo Del Favero di un nuovo contratto come direttore generale ed i criteri di organizzazione della nuova struttura e di operatività degli organismi aziendali. Cooperative sociali. Un disegno di legge presentato dall’assessore Paolo Monferino, che passa ora all’esame del Consiglio regionale, stabilisce che la Giunta può concedere alle cooperative sociali ed ai loro consorzi finanziamenti a tasso agevolato con il concorso delle banche convenzionate. A tale scopo verrà istituito un apposito fondo di rotazione. Viene così sostituito l’art.16 della l.R. N.18/1994 sulle cooperative sociali, che disciplina l’accesso ai fondi in maniera troppo rigida e non adeguata alla realtà socio-economica e di mercato attuale. Artigianato. Il documento triennale di indirizzi 2012-2014 per l’artigianato, proposto dall’assessore Massimo Giordano, si propone come obiettivo strategico il sostegno alle imprese durante e oltre la crisi e convoglia azioni e risorse sui reali fattori di competitività, per rendere il comparto qualificato e flessibile ai cambiamenti e alle sfide posti dal mercato. Per questo motivo, si concentra sull’accesso al credito, sulla valorizzazione delle professioni artigiane e del marchio dell’Eccellenza, sulla creazione della figura del maestro artigiano che ha svolto con successo l’esperienza della bottega scuola, sull’accesso ai mercati, sulla diffusione delle certificazioni e dell’innovazione, sullo sviluppo dell’associazionismo, sulla semplificazione burocratica. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, la variante al piano regolatore generale di Vesime (At); - su proposta dell’assessore Paolo Monferino, il completamento del progetto della Colonna mobile della Protezione civile con la dotazione al sistema di Maxiemergenza 118 ubicato presso l’Asl Cn1 di un camion allestito con gru per il trasporto delle tende del modulo sanitario, un camion allestito per il trasporto del materiale elettromedicale e sanitario, un mezzo polivalente per l’autosufficienza logistica del personale per le prime 72 ore e dotato di area per le telecomunicazioni; - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, le disposizioni che i Comuni dovranno seguire, adeguando i propri regolamenti, per il rilascio delle autorizzazioni in deroga le attività temporanee che utilizzano macchinari o impianti rumorosi; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, l’assegnazione di 2 milioni di euro per l’indennizzo alle aziende agricole interessate dei danni causati dalle avversità verificatesi nel corso del 2010, i criteri generali per l’esclusione per inadempienza dei beneficiari delle diverse misure del Piano di sviluppo rurale, l’avvio della gestione informatizzata della notifica di attività con metodo biologico e dell’iscrizione nell’elenco degli operatori di agricoltura biologica. Nella riunione del 26 giugno è stato espresso, su proposta dell’assessore Barbara Bonino, il parere unico regionale favorevole sul progetto definitivo “Nodo ferroviario di Torino - Collegamento della linea Torino-ceres con la rete Rfi (Passante ferroviario) lungo la direttrice di corso Grosseto”, presentato da Gtt S.p.a, e la favorevole volontà d’intesa con lo Stato sulla localizzazione dell’intervento. L’efficacia dell’assenso è subordinata all’attuazione di una serie di prescrizioni, quali il recupero di ulteriore sosta a raso, la mobilità ciclabile, una cantierizzazione che tenga conto della situazione viabile, il risanamento delle carreggiate laterali per consentirvi il trasferimento della viabilità per la durata dei lavori, la salvaguardia del maggior numero possibile di alberi, una campagna informativa alla cittadinanza sulle varie fasi di cantierizzazione e per il contenimento dei flussi di traffico, un piano di monitoraggio ambientale sul rumore, le vibrazioni e la qualità dell’aria.  
   
   
MARCHE: INNOVAZIONE E SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Ancona, 28 giugno 2012 - Burocrazia più snella, pubblica amministrazione più efficiente per agevolare le attività delle imprese e facilitare i rapporti dei cittadini con l’ente pubblico. Sono gli obiettivi di una proposta di legge che la Giunta regionale ha inviato all’Assemblea legislativa per l’approvazione. Il testo è stato predisposto con il contributo di Confindustria Marche che ha segnalato le norme regionali da modificare e le nuove diposizioni da prevedere. Nei mesi scorsi la Giunta regionale aveva insediato un tavolo con la stessa associazione e le altre categorie economiche e sociali per recepire indicazione e concordare un testo rispondente alle esigenze manifestate. “La semplificazione dei vincoli burocratici e l’ammodernamento della pubblica amministrazione sono una priorità del Governo regionale – afferma il presidente Gian Mario Spacca – Rappresentano uno strumento efficace per rafforzare le politiche anticrisi e di resistenza del nostro sistema economico e occupazionale. È un impegno che avevamo assunto e che portiamo a compimento, per dare una risposta al mondo delle imprese in questa difficilissima fase della congiuntura economica. La semplificazione amministrativa, infatti, costituisce un fattore di sviluppo fondamentale. È un esempio concreto che testimonia la volontà della Regione di consolidare la centralità dell’impresa nei processi di crescita delle Marche. In particolare gli imprenditori vanno aiutati a svolgere il proprio lavoro senza adempimenti inutili, perché magari ripetitivi o i cui dati sono già in possesso della pubblica amministrazione. Ugualmente i cittadini vanno agevolati, favorendo un rapporto più diretto e immediato quando devono interloquire con l’ente pubblico”. La proposta di legge delinea un processo di semplificazione da svolgere, in ambito regionale, con il coinvolgimento degli enti locali. Per assicurare l’aggiornamento del quadro normativo regionale, viene prevista l’adozione annuale di una legge di semplificazione recependo anche le segnalazioni inviate dai cittadini e dalle imprese attraverso uno specifico Sportello per la semplificazione. Riguardo ai contenuti, la proposta di legge contiene norme dirette a migliorare la qualità della normativa regionale, a estendere e potenziare l’uso della telematica, a semplificare l’attività amministrativa. Particolare rilievo assume la parte dedicata alla telematica, dove si punta a massimizzare l’utilizzo degli strumenti telematici e informatici sia all’interno dell’amministrazione regionale, sia nei rapporti tra questa e gli enti locali, sia nei rapporti tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione regionale e locale. Alcune norme, in particolare, disciplinano l’utilizzo degli strumenti telematici per facilitare la trasmissione dei documenti, per velocizzare la comunicazione tra gli uffici e per favorire i pagamenti elettronici. Altre mirano a rendere più efficiente lo svolgimento dei procedimenti amministrativi mediante il riconoscimento del valore giuridico del domicilio digitale, della partecipazione telematica dei soggetti all’attività amministrativa e della conferenza dei servizi telematica. Sono previste anche misure di semplificazione a favore delle imprese certificate e accordi tra Regione ed enti locali per rendere uniformi le procedure e per verificare l’esistenza di problemi nello svolgimento dei procedimenti amministrativi. La proposta di legge prevede la riduzione dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi (trenta giorni, con possibile deroga fino a un massimo, comunque, di 90 giorni). In caso di ritardo nella conclusione, gli interessati possono richiedere un indennizzo . Viene sancito il divieto, nei procedimenti amministrativi, di acquisire documenti già presentati alle strutture della Giunta regionale o comunque direttamente reperibili presso altre pubbliche amministrazioni. Altre disposizioni semplificano settori specifici di intervento, quali l’ambiente e il territorio, i controlli igienico sanitari, le acque minerali e termali.  
   
   
MARCHE, FONDO UNICO POLITICHE SOCIALI: NUOVI CRITERI DI RIPARTO DELLE RISORSE.  
 
Ancona, 28 giugno 2012 - La Giunta regionale ha stabilito nuovi criteri di riparto agli enti locali e agli Ambiti territoriali sociali del Fondo unico per le Politiche sociali, sui quali è stato ora chiesto il parere al Consiglio per le autonomie locali. Le risorse disponibili per il 2012 sono pari a 9 mln di euro a cui si aggiungerà un milione di euro prima destinato alla premialità per la gestione associata e che verrà invece gestito direttamente dagli ambiti. Il Fondo unico era composto da una quota regionale e da una nazionale ma con la progressiva scomparsa del trasferimento nazionale alla Regione, questa ha dovuto progressivamente incrementare la propria quota di finanziamento, quindi i dieci milioni di euro per il 2012 sono tutte risorse regionali, mentre lo scorso anno si disponeva di circa 5 milioni di euro da parte del governo nazionale. “Con i nuovi criteri adottati dalla Giunta – continua Marconi – si intende dare attuazione alle linee previste dal Piano socio-sanitario, potenziando il ruolo degli Ats, e quindi trasferendo le risorse direttamente agli Ats e, più in particolare agli enti capofila dei vari Ambiti, demandando ai rispettivi Comitati dei sindaci ampia autonomia decisionale circa le modalità di utilizzo”. Viene così superata la precedente impostazione con criteri di riparto matematici, a favore di un tipo di programmazione stabilita dal Comitato dei sindaci istituiti all’interno dei rispettivi Ats. “Gli enti locali – afferma Marconi - rappresentano un tassello importante nella programmazione socio-sanitaria il cui livello decisionale spetta però alla Regione nell’ambito delle proprie prerogative. In ambito socio-sanitario la concertazione non può quindi essere vista come uno strumento per condizionare le scelte o dilatare i tempi ma va vissuta come collaborazione proficua con la Regione, che è competente in materia, in modo da garantire l’approvazione del Piano socio-sanitario nei tempi previsti, entro l’estate”. A gestire le risorse sarà l’ente capofila dell’Ats e, a partire dal 2013, lo farà in maniera diretta evitando trasferimenti agli enti locali ricadenti nell’Ats. Dal prossimo anno le risorse saranno impegnate e liquidate solo a condizione che sia nominato il coordinatore di Ats; che sia stato istituito l’Ufficio di promozione sociale di Ats in cui l’utente manifesta il proprio bisogno; che sia adottato da parte di tutti i Comuni il trasferimento formale di funzioni sociali all’Ats; che sia deliberato dal Comitato dei sindaci l’utilizzo dell’Isee quale unico strumento del calcolo del reddito per l’accesso ai servizi e interventi che richiedono la compartecipazione dell’utente; che sia regolamentato in modo omogeneo l’accesso ai servizi; che siano infine adempiuti correttamente gli obblighi informativi circa la spesa sociale dei Comuni. Delle risorse disponibili, ad ogni Ats andrà una quota fissa di 40 mila euro; 750 mila euro sarà destinata, quale quota di riserva, per i Comuni che fanno parte delle Comunità montane da ripartirsi in proporzione alla loro popolazione comunale residente; della quota restante, il 25% sarà assegnato in proporzione alla superficie del territorio dell’Ambito, il 75% con riferimento alla popolazione in proporzione a quella residente nell’Ambito.  
   
   
BOLZANO, BERGER : "IL CAMBIAMENTO DEMOGRAFICO RICHIEDE NUOVE STRATEGIE"  
 
 Bolzano, 28 giugno 2012 - Il cambiamento demografico e i suoi effetti sulla società. Questo il tema di un congresso che si è tenuto nei giorni scorsi a Salisburgo e al quale hanno partecipato il vicepresidente della Giunta provinciale Hans Berger e un gruppo di esperti della Lub. Secondo Berger "il cambiamento interessa anche la società altoatesina, dobbiamo essere pronti ad elaborare nuove strategie valide per le infrastrutture di tutti i settori". Quali effetti hanno il cambiamento demografico, il progressivo invecchiamento della popolazione, e la tendenza allo spopolamento delle zone periferiche sulle regioni alpine? E come si modificherà il rapporto tra centri urbani e zone rurali nei prossimi anni? A queste domande, nel corso di un congresso che si è tenuto a Salisburgo, hanno cercato di dare delle risposte i 54 esperti che partecipano al progetto internazionale "Demochange", che può contare su 13 partner provenienti da Austria, Svizzera, Germania e Slovenia, oltre che dall´Alto Adige. A rappresentare la nostra Provincia c´erano l´assessore Hans Berger, e il team della Libera Università di Bolzano, che ha presentato come progetto pilota un modello regionale composto dai comuni di Rio Pusteria, Naz-sciaves, Rodengo e Varna. "Il cambiamento demografico, accoppiato ad una tendenza allo spopolamento delle zone periferiche, riguarda anche l´Alto Adige - ha sottolineato Berger - e non dobbiamo farci trovare impreparati: abbiamo bisogno di elaborare nuove strategie per lo sviluppo territoriale e la pianificazione urbanistica. Una popolazione più anziana, o lo spopolamento di alcuni paesi, può avere grandi effetti su molti settori, tra cui anche il turismo e l´agricoltura. Ecco perchè ritengo necessario ragionare in un ottica provinciale, senza però dimenticare l´importanza di avere un collegamento diretto con il territorio interessato, perchè è da lì che devono arrivare i segnali del cambiamento". Il progetto pilota altoatesino presentato a Salisburgo prevede la creazione di un gruppo di lavoro, un´attenta analisi della popolazione, e l´elaborazione di una prima serie di strategie future. "Se valutiamo la sempre più massiccia presenza di persone anziane in un´ottica di sviluppo turistico - ha proseguito l´assessore Hans Berger - dobbiamo anche mettere in conto la necessità di adeguare le infrastrutture. Penso, ad esempio, alla creazione di sentieri che possano garantire a persone di ogni fascia di età la possibilità di effettuare delle escursioni". Dopo l´appuntamento di Salisburgo, la serie di incontri fra i partner del progetto "Demochange" proseguirà nelle prossime settimane a Lindau (28 giugno) e si concluderà a Kranj, in Slovenia, il 5 luglio.  
   
   
MILANO, BILANCIO: GIUNTA APPROVA DELIBERA DI MODIFICA REVISIONE DI SPESA PER 20MILIONI DI EURO. DA PARTECIPATE 10 MILIONI  
 
Milano, 28 giugno 2012 - E’ stata approvata ieri mattina dalla Giunta la delibera relative al Bilancio previsionale 2012 e pluriennale 2012-2014. Il provvedimento sarà subito esaminato dal Consiglio comunale. La delibera riguarda una riduzione del gettito complessivo pari a 30 milioni euro derivante dai principali tributi locali: -28,3 milioni di euro per l’Imu (l’imposta municipale propria) e 1,7 per la Tarsu (la tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani). Tale operazione si traduce in uno sgravio per i contribuenti. I 30 milioni di minori entrate saranno compensati per un terzo, ossia 10 milioni di euro, da un incremento di entrate provenienti dalle società partecipate: in dettaglio, 5 milioni di euro saranno acquisiti da dividendi straordinari di Atm Spa e 5 milioni dai dividendi di Mm Spa (2,5 ordinari e 2,5 straordinari). La Giunta ha inoltre individuato 20 milioni con un’opera di revisione di spesa in diversi capitoli di bilancio. Tra queste 2,5 milioni provengono da una riorganizzazione delle spese postali, ottenuta in particolare grazie a nuovi sistemi di notifica delle contravvenzioni. Altri 2 milioni sono ottenuti dai risparmi nelle spese per l’illuminazione pubblica, grazie al ricorso a tecnologie di efficienza energetica e politiche antispreco. Un milione attraverso una ridefinizione delle polizze assicurative del Comune. 500 mila euro derivanti dall’ottimizzazione dei sistemi informatici. 1,5milioni sono provenienti dalla riduzione delle spese per le attività di riscossione di imposte e tributi. Tre milioni derivanti dallo sblocco di fondi destinati inizialmente a oneri diversi (rimborsi e risarcimenti). 400mila di riduzione delle spese per manifestazioni a rilevanza internazionale. 2,6 milioni derivanti da minori trasferimenti a enti pubblici e privati. La cifra rimanente è composta da numerose voci di minore entità.  
   
   
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI AL CONSIGLIO REGIONALE SULL’ASSESTAMENTO DI BILANCIO  
 
Catanzaro, 28 giugno 2012 -Il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti è intervenuto nel corso del dibattito in Consiglio regionale sulla manovra di assestamento del bilancio 2012. "Abbiamo scelto di impegnare i 19,2 milioni di euro disponibili in spese prioritarie per garantire lo stipendio ai lavoratori, ai precari, nonché per il settore dei servizi sociali ed i trasporti´´. ´´Uno sforzo opportuno - ha aggiunto Scopelliti – che deve essere compreso e che tiene in considerazione il richiamo della Conferenza episcopale calabrese sulle politiche sociali. Ma qui ragioniamo e dobbiamo confrontarci sull’assenza di risorse. Il vero problema e´ che oggi non ci sono soldi e tutto quello di cui disponiamo sono 19 milioni di euro. Sul fronte sanità abbiamo ereditato, nel 2009, un disavanzo di 259 milioni di euro. Puntiamo ad una riduzione del deficit dell’ordine del 60%. È nostra volontà recuperare risorse per dare risposte e garantire serenità alle famiglie calabresi. Inoltre, avvieremo presto la stagione delle riforme con tagli alle società partecipate ed agli enti sub regionali. Mettiamo al centro del nostro impegno – ha concluso Scopelliti - il cittadino e non i privilegi di pochi, offrendo riscontri reali alle problematiche quotidiane e puntando alla programmazione. Con questo assestamento garantiamo gli stipendi e al passaggio successivo ci occuperemo con sempre maggiore incisività delle politiche sociali”.  
   
   
FIRENZE: CITTÀ METROPOLITANA, IL 23 LUGLIO IN PALAZZO VECCHIO CONSIGLIO COMUNALE CONGIUNTO CON LA PROVINCIA  
 
Firenze, 28 giugno 2012 - Città metropolitana. Il 23 luglio in Palazzo Vecchio si svolgerà il Consiglio comunale congiunto con la Provincia. Lo ha annunciato il presidente Eugenio Giani dopo essersi confrontato con il presidente del Consiglio provinciale David Ermini con il quale ieri ha definitivamente concordato la data. "Alla luce della decisione del governo sulle Province e città metropolitane - ha detto Giani- occorre che le massime assemblee a livello comunale e provinciale si confrontino sulla nuova prospettiva. La stesse legge regionale sugli enti locali approvata il 22 dicembre 2011 prevede la costituzione di un comitato paritetico fra Regione ed enti locali per definire assetti e competenze delle Province e per il capoluogo di Regione, Firenze il nuovo ente costituito dalla Città metropolitana. Occorre procedere – ha concluso Giani- facendo di Firenze un’esperienza di riferimento anche per altre città italiane". Il Consiglio si svolgerà, come di consueto, alle 14,30 nel Salone dei Duecento.  
   
   
FIRENZE: A PALAZZO MEDICI L’INNOVAZIONE PENSA GIá… METROPOLITANO  
 
Firenze, 28 giugno 2012 - A due giorni dalla riunione con il governo per accelerare la nascita delle città metropolitane, un convegno con le eccellenze del territorio impegnate nell’innovazione tecnologica. Presentazione di due ricerche Irpet sul sistema economico locale. Le Province di Firenze, Prato, Pistoia ed il Circondario Empolese Valdelsa insieme per avviare un percorso condiviso nel settore dell’innovazione, per valorizzare al meglio la grandissima concentrazione di attività di natura intellettuale ed economico (un grande Ateneo nazionale e alcuni principali centri del Cnr, istituti di ricerca, società di ingegneria e studi associati, aziende informatiche, finanziarie ecc). Per questo giovedì 28 giugno, nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze (dalle ore 14.30), si terrà il convegno “Innovazione poli-centrica. Le politiche dell’Innovazione del territorio nell’area metropolitana”. I lavori, che saranno introdotti dal Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e dal Presidente Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione Marco Bellandi, vedranno la presenza delle massime rappresentanze istituzionali ed imprenditoriali. Saranno inoltre presentate due ricerche Irpet: l´indagine 2011 sulle relazioni fra Università e Imprese nella Provincia di Firenze quale sostegno alla competitività del sistema locale, illustrata da Annalisa Caloffi e Sandrine Labory; e uno studio sulle caratteristiche strutturali, la dinamica e le prospettive future dell’Area Firenze Prato Pistoia, con una proiezione video sul sistema dell’innovazione e su alcuni centri di ricerca coordinato da Simone Bertini. Questo il programma degli interventi: Ore 14.30 Saluti di - Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze; - Marco Bellandi, Presidente Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione. Ore 15.00 Introduce e coordina: Stefano Fantoni, Provincia di Firenze Direzione Sviluppo Economico, Programmazione e Turismo. Presentazione ricerche di Irpet su: - Annalisa Caloffi e Sandrine Labory Indagine 2011 sulle relazioni fra Università e Imprese nella Provincia di Firenze quale sostegno alla competitività del sistema locale. - Simone Bertini Le caratteristiche strutturali, la dinamica e le prospettive future dell’ Area Firenze Prato Pistoia. Proiezione video sul sistema dell’innovazione e su alcuni centri di ricerca. ´´´ Tavola rotonda´´´: Conduce Stefano Casini Benvenuti: Direttore Irpet I motori di sviluppo dell’innovazione - Giacomo Billi, Assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Firenze - Lamberto Nazzareno Gestri, Presidente della Provincia di Prato - Paolo Magnanensi, Assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Pistoia - Luciana Cappelli, Presidente Circondario Empolese Valdelsa - Marco Bellandi, Prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Firenze - Renzo Salimbeni, Responsabile Area Cnr Firenze - Leonardo Bassilichi, Vicepresidente Confindustria Conclusioni: - Gianfranco Simoncini, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Toscana.  
   
   
FIDI TOSCANA: SARANNO DISMESSE LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE  
 
 Firenze, 28 giugno 2012 - La nuova legge regionale prevede che la società finanziaria della Regione concentri la sua attività sulle garanzie al credito. Il testo è stato illustrato in aula dal presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi (Idv) Fidi Toscana cambia volto. L’attività della società finanziaria a prevalente partecipazione regionale sarà incentrata sul credito e sul rilascio delle garanzie, mentre saranno dismesse le partecipazioni in società non strumentali all’attività finanziaria. Nelle situazioni di grave crisi industriale, sarà direttamente la Regione Toscana con una propria struttura operativa a gestire gli interventi necessari, compresa la possibile acquisizione di aree. Lo ha spiegato il presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Manneschi (Idv), illustrando al Consiglio regionale la proposta di legge sulla trasformazione di Fidi Spa. “La nuova normativa”, ha sottolineato Manneschi, “che in parte abroga precedenti leggi in materia, risponde all’esigenza di dare seguito ai rilievi mossi da Banca d’Italia durante l’attività ispettiva del maggio scorso”. Gli ispettori di Bankitalia, ha ricordato ancora Manneschi, “hanno evidenziato una serie di criticità legate alla governance della società ed alla mission aziendale di Fidi Toscana”. Da qui l’esigenza di intervenire sul piano legislativo per giungere ad una modifica dello statuto in grado di superare i rilievi. Le nomine dei vertici della società saranno effettuate dopo i cambiamenti statutari  
   
   
L´ASSEMBLEA NAZIONALE RILANCIA LA PROPOSTA UPI MA LA PROPOSTA TIENE SE INSIEME AD ACCORPAMENTO CI SONO FUNZIONI CERTE E ELEZIONI DEMOCRATICHE  
 
 Roma, 28 giugno 2012 - "Ridurre il numero delle Province, istituire le Città metropolitane, tagliare gli enti strumentali delle Regioni e riorganizzare gli uffici periferici dello Stato intorno alle nuove realtà provinciali. Attenzione, non è con uno solo di questi interventi che si può procedere: la proposta regge e consegna al Paese i risultati voluti se viene attuata nel suo insieme e in tutto il territorio nazionale. Nelle Regioni a statuto ordinario come in quelle a Statuto speciale". Lo ha ribadito il Presidente dell´Upi, Giuseppe Castiglione, aprendo il 26 giugno i lavori dell´Assemblea nazionale delle Province d´Italia a Roma: la proposta dell´Upi, dunque, tiene se vienne accolta nel suo insieme. "La questione vera - ha detto poi - è che le Province vanno riformate e accorpate, seguendo però un percorso che non può che essere coerente con le norme costituzionali. Come Province, siamo passati dalle parole ai fatti e abbiamo avanzato una proposta concreta, che riteniamo sensata, e che è in grado di portare in poco tempo, senza attardarsi in inutili quanto improbabili riforme della Costituzione, ad una vera modernizzazione dell’amministrazione locale, con risparmi immediati di almeno 5 miliardi di euro". Il Presdiente ha poi puntato l´attenzione sulla necessità che le riforme dei governi locali interessino tutte le istituzioni "C’è da dire però che ad oggi l’unica proposta di autoriforma depositata in conferenza unificata è quella dell’Upi - ha detto - perché se è vero, e noi ne siamo consapevoli, che c’è un problema di dimensioni di province, non si capisce perché non ci si debba interrogare con lo stesso ardore sul fatto che mentre in Italia ci sono ben 10 Province con oltre 1 milione di abitanti, ci sono anche 6 Regioni che non raggiungono la stessa popolazione. Dobbiamo tenere presente che, dopo avere razionalizzato le Province, avremo sempre Regioni di 300 mila e Regioni di 10 milioni abitanti, comuni di 40 abitanti e Comuni di 4 milioni di abitanti. A nostro avviso, quindi, prima o poi il tema del dimensionamento ottimale, dovrà riguardare anche Regioni e Comuni".  
   
   
BANDO PER GIOVANI IDEE CREATIVE "CREARTIVAMENTE IMPRESANDO" «FINANZIATO DA UNIONE DELLE PROVINCE D´ITALIA E DIPARTIMENTO DELLA GIOVENTÙ DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI»  
 
Belluno, 28 giugno 2012 - L´iniziativa è proposta dall´Unione delle Province del Veneto e dalla Regione Veneto. Possono partecipare i giovani residenti nel Veneto dai 18 ai 29 anni. Le adesioni dovranno essere inoltrate on-line e in modalità cartacea entro il 31 luglio 2012 “Creativamente Impresando” è un progetto rivolto ai giovani tra i 18 e 29 anni residenti in Veneto, che punta a favorire lo sviluppo della cultura imprenditoriale fra i giovani attraverso occasioni di scambio e confronto sulle idee d´impresa dagli stessi proposte. L´iniziativa è promossa dall´Unione delle Province del Veneto in collaborazione con tutte le Province e la Regione Veneto e finanziato nell´ambito di "Azioneprovincegiovani" lanciata da Unione delle Province d´Italia e Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. I giovani che vorranno partecipare al progetto, utilizzando la propria creatività, talento ed intuito, dovranno presentare un´idea progettuale innovativa, che affronti una tematica di rilievo nel mercato ed in particolare per il territorio in cui risiedono. Le idee dovranno essere presentate nelle seguenti aree di sviluppo: green economy e risparmio energetico; nuove tecnologie; arti e mestieri locali; arte e cultura; turismo; aggregazione giovanile; collaborazioni intergenerazionali; inclusione sociale e integrazione. Le candidature verranno esaminate da un Comitato di Valutazione che selezionerà le migliori 15 idee presentate per ciascun territorio provinciale coinvolto. Queste idee saranno infine presentate dagli stessi giovani durante le due Open Space Conference Interprovinciali (una per le province di Belluno, Treviso, Vicenza, l´altra per Padova, Rovigo e Venezia), articolate in 2 giornate, che saranno organizzate nell´autunno 2012 ed il cui obiettivo sarà quello di sviluppare e perfezionare l´idea d´impresa attraverso il contributo di esperti e la discussione costruttiva tra i giovani. Nelle Open Space Interprovinciali, una Commissione composta da esperti di creazione d´impresa, individuerà le 14 idee (7 per ogni Open Space Conference Interprovinciale) più meritorie e che saranno infine presentate durante l´Open Space Regionale che si terrà a Padova ed in cui i giovani che hanno proposto queste idee avranno l´opportunità di presentarle ad aziende ed investitori. Inoltre i 14 giovani così selezionati avranno come premio un servizio di consulenza gratuito per sviluppare l´idea in una proposta di investimento o un business plan erogato dagli incubatori di impresa “La Fornace” di Asolo e “Start Cube” dell´Università di Padova. Infine parteciperanno ad un viaggio premio di 4 giorni presso le Istituzioni Europee a Bruxelles. Le spese per partecipare alle varie fasi del progetto dei giovani selezionati saranno interamente a carico dei soggetti promotori del progetto. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata entro le ore 12.00 di martedì 31 luglio 2012, nelle modalità indicate sul bando e sul sito www.Creartivamenteimpresando.it    
   
   
APPRENDISTATO - SARDEGNA: STRUMENT​O IMPORTANTE PER INSERIMENT​O DEI GIOVANI NEL MONDO DEL LAVORO  
 
Cagliari, 28 Giugno 2012 – "Uno strumento importante, che si inserisce nella programmazione delle politiche attive per il lavoro, insieme ai tirocini e ad altre iniziative per l’autoimprenditorialità, con l’obiettivo di agevolare l´inserimento dei giovani nel mondo del lavoro." Lo ha detto l’assessore del Lavoro, Antonello Liori, durante la presentazione del Programma regionale dell’Apprendistato. "Le recenti scelte fatte dal Governo nazionale dimostrano che abbiamo imboccato una strada giusta – ha aggiunto l’assessore Liori - Siamo tra le Regioni all’avanguardia in Italia, avendo compiuto un importante sforzo di elaborazione e programmazione, grazie anche ad un´intensa concertazione con le parti sociali, per ridare vitalità all´offerta formativa pubblica. L’apprendistato, oltre al rafforzamento delle competenze ed al sostegno della competitività delle imprese, è utile anche per contrastare precariato e lavoro nero. Stiamo realizzando un modello Sardegna: fare sistema per fare formazione, in stretto rapporto di collaborazione con le agenzie formative e le associazioni di categoria, affinché anche questo strumento sia una componente essenziale dello sviluppo." "Con un bando da 615.000 euro finanziamo 1.500 domande di giovani tra 18 e i 29 anni, con la certezza che le aziende che accedono al contratto di apprendistato assumeranno almeno il 50% del personale formato. Comunque, considerata l’elevata richiesta, è prevedibile che entro l’anno verrà pubblicato un altro bando. Al momento l’offerta regionale è quella dell’apprendistato ´professionalizzante´, ma presto partiranno i programmi di apprendistato ´qualificante´ e di ´alta formazione´. Infine, in autunno verrà organizzato il ´Salone dell´apprendistato´, con alcune giornate di confronto e di incontro tra domanda ed offerta", ha concluso Liori.  
   
   
ABRUZZO, CICAS: NEL I° TRIMESTRE 21 MLN DI AMMORTIZZATORI IN DEROGA 6700 I LAVORATORI COINVOLTI DALLE MISURE DI SOSTEGNO  
 
 Pescara, 28 giugno 2012 - Si è riunito, ieri mattina, presieduto dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il Cicas (Comitato d´intervento per crisi aziendali e di settore) che ha approvato il monitoraggio della spesa dei fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga, riferiti al primo semestre 2012. Il Cicas ha deliberato anche nuove misure di sostegno per i lavoratori abruzzesi. Per quanto concerne il monitoraggio gli interventi di ammortizzatori sociali in deroga hanno interessato nel primo semestre dell´anno circa 6.700 lavoratori nell´intero territorio regionale, con una spesa totale ad oggi rilevata di 21,15 milioni di euro di cui 8,85 milioni di euro per Cig in deroga per l´intera Regione Abruzzo; 1,9 milioni di euro per la sola Area Sisma e 6,5 milioni di euro per la Mobilità in deroga dell´intera Regione. Per quanto concerne le nuove misure il Cicas ha, tra la altre scelte, deciso di rinnovare per ulteriori 26 settimane la Cig in deroga e la mobilità in deroga per i lavoratori aventi diritto. "La Regione - ha commentato l´assesore Gatti - sul versante delle politiche passive del lavoro continua, in perfetta sintonia con i sindacati e tutte le parti sociali, a fornire il sostegno economico necessario per fronteggiare la grave crisi che sta colpendo tutto il tessuto imprenditoriale della Nazione. Nell´ultimo semestre abbiamo sostenuto oltre 6.700 lavoratori e le loro famiglie con più di 21 milioni di euro. Altrettanti fondi mettiamo a disposizione per il futuro. La situazione non è semplice, ma proseguiamo la nostra azione politica sostenendo l´occupazione attraverso un attento mix di risorse destinate sia ai lavoratori le cui aziende sono entrate in difficoltà e sia incoraggiando quelle imprese che vogliono imboccare la via della ripresa attraverso la riqualificazione del proprio capitale umano, la lotta al precariato del lavoro giovanile e l´ingresso delle donne nel mercato del lavoro".  
   
   
STATI GENERALI SOCIALE E FAMIGLIA, OLTRE 1 MILIONE I CONTATTI STREAMING  
 
Roma, 27 giugno 2012 - La diretta streaming degli Stati Generali del Sociale e della Famiglia di Roma Capitale è stata seguita da oltre 1 milione di utenti. Il video dell’evento, che si è tenuto da lunedì a martedì all’Auditorium Antonianum di viale Manzoni a Roma, è stato seguito dal blog ufficiale di Gianni Alemanno ( http://duepuntozero.Alemanno.it ) e dal suo video-blog ( http://www.Alemanno.tv ), dal sito di Roma Capitale News ( http://www.Romacapitalenews.com ) e di Affari Italiani ( http://affaritaliani.Libero.it ).  
   
   
UMBRIA: POLITICHE DI GENERE; ‘DDL’ REGIONALE, ”NORME PER LE POLITICHE DI GENERE E PER UNA NUOVA CIVILTÀ DELLE RELAZIONI TRA DONNE E UOMINI”  
 
Perugia, 28 giugno 2012 - Sono espresse in 45 articoli suddivisi in Vii titoli le linee della Regione Umbria relative alle politiche di genere: in proposito la Giunta regionale, su proposta della presidente Catiuscia Marini, ha approvato una proposta di disegno di legge quadro dal titolo, "Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini", i cui contenuti saranno illustrati nel pomeriggio di ieri a Foligno nel corso di un incontro - confronto sul tema con le conclusioni della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Il disegno di legge quadro rientra nell´ambito delle linee programmatiche per il periodo 2010-215, periodo in cui la Regione Umbria ha attribuito al perseguimento della piena parità tra uomo e donna un ruolo centrale della politica regionale da realizzare attraverso la rimozione di ogni ostacolo che si frappone al raggiungimento di una piena parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica, assumendo la prospettiva del "mainstreaming" di genere. Questo significa che il principio delle pari opportunità deve essere integrato in tutte le politiche e le azioni della Regione e che tutte le decisioni dovranno essere valutate anche nel loro impatto differenziato sulla vita delle donne e degli uomini. Tutte queste finalità sono confluite in un disegno di legge quadro che vuole mettere al centro dell´attenzione politica, sociale ed economica la dimensione della relazionalità e dell´interdipendenza, che esclude la violenza e il senso individualistico e proprietario dei rapporti umani e dei rapporti con il vivente, che lega tra di loro gli esseri umani e questi agli altri esseri viventi, alle risorse naturali, produttive e culturali in un´ottica di condivisione delle responsabilità. Tra gli obiettivi della Regione c´è quello di sollecitare l´impegno di tutti, del pubblico e del privato, in una rinnovata, trasparente e fertile alleanza, per un modello di sviluppo giusto e solidale che, superando lo sperpero delle risorse comuni e l´appropriazione di pochi, metta al centro la soddisfazione dei bisogni materiali, culturali e spirituali delle donne e degli uomini di tutte le età nelle loro differenze. Uno sviluppo umano basato sul valore della sobrietà, sul saggio utilizzo delle risorse ambientali, della conoscenza e della ricerca e del patrimonio artistico e culturale della regione. Basato su un´idea ricca della "persona", colta nella sua complessità multidimensionale e nelle sue differenze, di cui diritti, lavoro e cittadinanza si ripropongono come coordinate decisive. In questo contesto si inseriscono i contenuti del disegno di legge che, nelle sue disposizioni generali, riconosce il valore della differenza e della libertà femminile e si propone di promuovere nuove forme di convivenza più giuste e rispettose delle differenze. Ciò è possibile favorendo la partecipazione alla fruizione dei beni comuni e promuovendo un modello di sviluppo giusto e solidale. La Regione adotta quindi, il principio della trasversalità delle politiche di genere in tutte le politiche pubbliche regionali con particolare riferimento ai settori dell´istruzione, del lavoro, della formazione, delle attività economiche, del welfare e della sanità. Questi i principali obiettivi del disegno di legge quadro: promuovere azioni volte ad affermare la libertà e l´autoderminazione delle donne, così come la partecipazione paritaria delle donne e degli uomini nei luoghi di lavoro, l´equilibrio tra l´attività lavorativa e la vita privata e familiare attraverso politiche di conciliazione, promuovere l´occupazione femminile sostenendo anche l´imprenditorialità. Favoriti anche gli interventi per la promozione della salute, per il contrasto alla violenza, le iniziative di valorizzazione e sostegno alle donne migranti. In questo contesto la Regione Umbria coordina le risorse e mette a sistema un programma per promuovere la condivisione e l´attuazione di tale prospettiva presso tutte le amministrazioni locali dell´Umbria, coinvolgendo in tutte le sue articolazioni la società civile, il mondo del lavoro e della cultura per una nuova civiltà di rapporti e di relazioni. Il titolo Iii del disegno di legge è particolarmente detagliato e suddiviso in cinque sottotitoli relativi all´istruzione, al lavoro, alla formazione e all´impresa, alla conciliazione e condivisione dei tempi, al diritto alla salute e ai servizi di contrasto alla violenza degli uomini e delle donne. Relativamente alla conciliazione dei tempi si prevede che la Regioni stipuli accordi territoriali per sperimentare nuovi modelli di organizzazione del lavoro nelle amministrazioni pubbliche e nelle imprese private per favorire la conciliazione tra vita privata e lavoro e promuovere un´equa distribuzione del lavoro di cura tra i sessi. Prevista anche l´istituzione di un Comitato tecnico composto da esperti in materia di progettazione urbana, di analisi e comunicazione sociale e di gestione organizzativa, con compiti consultivi e per la valutazione degli effetti sulle comunità dei piani territoriali degli orari. Tra le novità anche l´istituzione di un fondo regionale per la conciliazione per finanziare vari interventi e per erogare contributi alla realizzazione di asili nido interaziendali e territoriali, per garantire specifiche forme di sostegno alla maternità per le donne lavoratrici e per il ricorso ai congedi parentali da parte dei padri promossi in sede di accordi contrattuali. Il capo Iv del Iii titolo è dedicato ai servizi di contrasto alla violenza degli uomini contro le donne anche attraverso la promozione della costituzione di Centri antiviolenza nel territorio di ciascuna provincia la cui istituzione e la localizzazione sarà disposta dai Comuni o le loro forme associative che ne assicureranno anche la gestione in forma singola o mediante convenzioni con altri Enti o Associazioni, cooperative e onlus. Promossa anche la costituzione di almeno una casa rifugio nel territorio regionale: si tratta di un luogo protetto gestito dai Centri antiviolenza dove le donne vittime della violenza maschile sole o con figli minori, sono accolte e protette. Gli interventi delle Regione Umbria non si limitano però solo alle donne, ma sono previsti anche centri di ascolto per uomini maltrattanti con la finalità di individuare gli ambiti del disagio che danno origine ai comportamenti violenti. Per effettuare un monitoraggio del fenomeno verrà infine istituito presso il centro per le pari opportunità della Regione un osservatorio. La Regione nelle disposizioni del Titolo Iv del "ddl", promuove e favorisce la presenza delle donne nei luoghi di decisione quindi nella vita politica ed economica, nelle assemblee elettive e nei luoghi di governo, negli enti, negli organismi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio regionale e della giunta. Inoltre, la Regione nelle nomine di propria competenza, ivi compreso l´affidamento degli incarichi- cita il testo - destina il 50 per cento di presenze alle donne. Prevista anche l´istituzione della rete regionale delle elette quale organismo di promozione e valorizzazione della presenza delle donne nelle istituzioni elettive e nella vita politica regionale. Per monitorare la condizione economica, sociale e culturale delle donne che vivono e risiedono in Umbria la Regione attraverso l´Agenzia Umbria Ricerche predisporrà annualmente un rapporto annuale che dovrà costituire un supporto per la programmazione delle politiche regionali che saranno supportate anche attraverso l´istituzione di un Comitato tecnico per le politiche di genere.  
   
   
ADOZIONE: ESPERTI A CONFRONTO A PARMA  
 
Parma, 28 giugno 2012 – È un percorso lungo e difficile, l’adozione. Un mosaico fatto di tante tessere diverse, tutte da collocare al loro posto. C’è il desiderio di una coppia, ci sono i bisogni e le fragilità di un bimbo: la scommessa sta tutta nel farli incontrare al meglio, e non è né semplice né breve. Partendo da un assunto imprescindibile: “L’adozione è un desiderio, non un diritto”. Lo dice con chiarezza il giudice onorario Rita Pruccoli a margine dell’appuntamento che questa mattina nella sede della Provincia di Parma ha messo a confronto i giudici e il personale amministrativo del Tribunale per i minorenni di Bologna con gli assistenti sociali e agli psicologi delle équipe adozioni di tutti i distretti dell’Emilia Romagna. Un appuntamento promosso dalla Provincia di Parma con la collaborazione delle Province di Reggio Emilia e Piacenza e il sostegno della Regione Emilia Romagna, e “volto a migliorare e ottimizzare il percorso verso l’adozione, che è un percorso lungo e complesso. I numeri ci dicono che non si tratta di un approccio confortante, soprattutto a livello di adozioni nazionali: spesso tante coppie avviano un iter che non avrà una conclusione. Con quest’incontro - ha detto l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani nella conferenza stampa tenutasi a margine del convegno - vogliamo anche capire come e dove possiamo migliorare, per creare le condizioni perché l’approccio, pur mantenendo il rigore necessario, possa dare risultati meno frustranti per chi ci prova. Siamo onorati e orgogliosi che come sede di questo confronto sia stata scelta Parma, dove su questi temi c’è da sempre grande interesse”. “Questo incontro vuole anche presentarci come qualcosa di trasparente: dire agli operatori chi siamo e come siamo, spiegando loro che ci sono cose che possiamo fare e altre che non possiamo fare perché siamo vincolati dalla normativa. Con l’autocertificazione s’è agito, ad esempio, sul fronte della semplificazione, ma i tempi tecnici non è in nostro potere accorciarli”, ha spiegato la dirigente amministrativa del Tribunale dei minori di Bologna Rosalba Di Francesco. Due le sessioni in cui si è sviluppato l’incontro (parte di una serie di azioni di sensibilizzazione e formazione promosse dal Gruppo tecnico provinciale Adozione della Provincia di Parma). Nella prima i giudici onorari Emanuele Grandi e Rita Pruccoli hanno risposto alle domande del Gruppo tecnico provinciale Adozione, coordinato dalla Provincia di Parma, incentrate soprattutto sugli abbinamenti nelle adozioni nazionali e sul modo in cui il Tribunale dei minori valuti le coppie che presentano domanda di adozione o di disponibilità all’adozione, dopo aver compiuto il percorso di istruttoria con i Servizi. Nella seconda sessione la dirigente amministrativa del Tribunale dei minori di Bologna Rosalba Di Francesco e la cancelliera referente dell’ufficio adozione Anna Russo hanno invece approfondito gli aspetti tecnico-burocratici della procedura adottiva, anche alla luce delle nuove procedure e delle recenti modifiche legislative, come quelle sulle autocertificazioni. “L’elemento che più risalta, nel tema adozione, è la grande quantità di coppie che si dichiarano disponibili all’adozione e la piccola quantità di bambini che vengono dichiarati giuridicamente adottabili. E su questo – ha osservato Rita Pruccoli - non si può far nulla, sono i tre gradi di giudizio che determinano la lunghezza del procedimento”. E tre gradi di giudizio perché un bambino sia dichiarato adottabile vogliono dire anni. “Proprio per questo – ha aggiunto - non si può fare alcuna previsione di tempi”. Almeno non per le adozioni nazionali, poiché per quelle internazionali il percorso è in genere più breve. Anche in quel caso, però, il tempo è variabile meno importante rispetto ad altre: “Alle famiglie si chiedono risorse per riparare danni soprattutto emotivi, anche perché si tratta spesso di bimbi che portano con sé un vissuto difficile – ha continuato Rita Pruccoli - e per i quali si apre spesso una fase di disagi post adozione, in un contesto caratterizzato da aspettative di adeguatezza e di autonomia che non rispondono a quelle dei loro paesi d’origine: tutto questo apre vere e proprie voragini, e si sana in tempi molto lunghi”. Per questo le famiglie devono essere pronte, arrivare preparate: “Perché un figlio è per la vita, e un figlio disagiato lo è ancora di più”. Adozione: i dati dal 2003 al 2011 - Negli ultimi 9 anni, dal 2003 al 2011, sono 899 le coppie che hanno chiesto informazioni tramite almeno un colloquio ai Servizi adozione. Di queste, 615 hanno iniziato il percorso dell’istruttoria e solo 284 hanno adottato un bambino. Delle 284 adozioni effettuate nella nostra provincia, oltre metà (155) sono state realizzate nel Distretto di Parma, quindi Fidenza (59), Sud Est (54) ed infine nel Distretto Valli Taro e Ceno (16). Inoltre, la maggior parte (206) sono internazionali. Le adozioni nel 2011 - Sono state 20 le adozioni in provincia di Parma, di cui 2 nazionali e 18 internazionali. Per quanto riguarda le adozioni nazionali, un bambino è di un’età tra 0 e 2 anni, l’altro tra i 6 i 10. Per quanto riguarda, invece, le adozioni internazionali, l’età dei bambini si concentra quasi totalmente (94.5%) nella fascia tra 0 e 10 anni: il 16.5% ha un’età compresa tra 0 e 2, quasi il 28% si colloca nella fascia 3-5 e ben il 50% in quella 6-10. I Paesi di provenienza sono soprattutto dell’Est Europa (44.5% del totale), del Sud America (33.5% del totale), di Asia (11%) e Africa (11%). Caratteristiche delle coppie che hanno intrapreso il percorso d’istruttoria nel 2011 - Il 92% degli aspiranti genitori adottivi è compreso nella fascia di età tra i 31 e i 50 anni: Oltre l’85% delle coppie ha un titolo di studio medio-alto (diploma di scuola media superiore o laurea), neanche il 15% ha un diploma di scuola media inferiore, mentre nessuno ha un diploma di scuola professionale. La quasi totalità delle coppie, inoltre, ha una buona posizione lavorativa, in particolare la professione maggiormente svolta in assoluto risulta essere quella di impiegato/insegnante (41%), seguita da ruoli dirigenziali (26%), artigiani/commercianti (15%) operaio/tecnico (oltre il 9%). Non vi sono studenti o pensionati, né persone in cerca di lavoro o agricoltori.  
   
   
L´ASILO ´PICCOLO PRINCIPE´ DELLA PROVINCIA IN GESTIONE AL COMUNE DI FIRENZE  
 
Firenze, 28 giugno 2012 - Approvata dal Consiglio provinciale di Firenze la gestione da parte del Comune di Firenze dell´asilo nido ´Il Piccolo Principe´ della Provincia, in via Cavour, per gli anni 2012-2013 e 203-2014. La delibera, illustrata dall´assessore provinciale alla Pubblica istruzione Giovanni Di Fede, è stata approvata con i voti favorevoli di Pd, Idv, Sel, Udc e Lega Nord, l´astensione di Pdl e Rifondazione comunista. In considerazione della particolarità e della tipologia del servizio, la gestione dell´asilo risulta essere troppo onerosa per le dotazioni di bilancio dell´Amministrazione provinciale, perché nel corso di questi anni il personale dipendente che ha usufruito del servizio ha raggiunto il 50 per cento dei 20 posti disponibili solo nell´anno 2009-2010 (sostanzialmente 5 dipendenti nel 2008, 9 nel 2010 e 6 nel 2011). D´altra parte il Comune di Firenze registra annualmente la carenza dei posti nido sulla città e quindi la struttura della Provincia potrebbe garantire una maggiore risposta alle esigenze delle famiglie fiorentine. Il Comune si è reso disponibile ad assumere la gestione dell´asilo riservandone una quota di 5 posti ai figli dei dipendenti della Provincia e di 1 alla Regione Toscana. La spesa per la copertura della frequenza verrà sostenuta nella misura della differenza tra la retta pagata dalle famiglie e il costo di gestione, pari a 30 mila euro per anno educativo. Si ipotizza la possibilità di utilizzo dell´asilo da parte dei figli dei consiglieri comunali e provinciali. Nel dibattito, Andrea Calò (Rifondazione comunista) ha osservato che "il nido torna al legittimo proprietario, Renzi. Al di là della battuta, questa è l´occasione per ragionare e magari elaborare più avanti un ordine del giorno che impegni il Comune di Firenze a rivedere il sistema delle tariffe aggiornandolo ai costi reali sostenuti dalle famiglie". Per Loretta Lazzeri (Pd) "l´asilo nido è nato da una battaglia di anni per dare possibilità alle dipendenti di avere questo la possibilità di questo tipo di supporto. Si mantiene un importante servizio acquisito". Samuele Baldini (Gruppo Misto) ha colto "il ritorno a una normalità rispetto al passato. Quando un ente come il nostro fa un servizio senza averne la legittimità è un problema, ma oggi lo si riporta in capo all´amministrazione di riferimento". Concorde Riccardo Lazzerini (Sel): "Si porta il tutto in un contesto di totale legittimità". Marco Cordone (Lega Nord) vede nella delibera "l´attuazione di quelli che sono gli asili aziendali voluti dall´ex ministro al Welfare Maroni. Mi rimane un dubbio sul nome. L´avrei chiamato ´Ciondolino´, personaggio di un libro di Vamba, o Giamburrasca, a nomi che fanno più riferimento alla nostra Firenze e alla Toscana". "Credo che l´iniziativa presa dall´assessorato meriti fiducia - ha spiegato Federico Tondi (Udc) - Si centrano obiettivi giusti". La delibera, secondo Alessandro Cresci (Idv), "è frutto di un impegno per le famiglie ed è giusto e corretto che l´asilo torni al Comune". Massimo Lensi (Pdl) ha rilevato che "l´asilo è una delle tante eredità di Renzi che avevano valenza di comunicazione esterna, gingilli che costano. A cento metri da noi ci sono gli Innocenti. Sarebbe bastata una convenzione. Dunque ci sono criticità e d´altra parte un servizio che esiste, che poteva essere fatto e strutturato meglio". Investire in un asilo nido "è strategico nella società di oggi - ha osservato Silvia Melani (Pd) - Non importa se sarà interamente coperto da bambini di genitori che lavorano nella struttura. Esistono liste d´attesa e questo asilo aiuta a fornire".