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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2012
PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE DEL 10-13 DICEMBRE 2012: PREMIO SACHAROV, BILANCI 2012 – 2013, CONSIGLIO EUROPEO, NOBEL, BREVETTO EUROPEO, ACCORDO RUSSIA  
 
Strasburgo, 10 dicembre 2012 - Mercoledì sarà consegnato il premio Sacharov 2012 - Il premio Sacharov 2012 per la libertà di pensiero sarà consegnato mercoledì 12 dicembre dal Presidente Martin Schulz a due attivisti iraniani per i diritti umani: l´avvocatessa Nasrin Sotoudeh e il regista Jafar Panahi. I vincitori hanno scelto cinque rappresentanti per ritirare il premio, perché al momento non possono lasciare l´Iran. I deputati voteranno i bilanci 2012 e 2013 - Lunedì sera la commissione per i bilanci voterà un bilancio rettificativo di 6 miliardi di euro per il 2012, il bilancio per il 2013 (132,8 miliardi di euro in pagamenti e 150,9 miliardi di euro in impegni), nonché tre dichiarazioni per evitare future mancanze di fondi. Il dibattito in Plenaria è previsto per martedì e il voto per mercoledì. Preparazione del Consiglio europeo - Il progetto per la futura Unione economica e monetaria sarà al centro del prossimo Consiglio europeo, che si terrà il 13 e 14 dicembre. Mercoledì, il Parlamento discuterà e presenterà le sue priorità in vista del vertice che dovrebbe anche occuparsi del meccanismo unico di vigilanza e di altre importanti proposte legislative per il sistema bancario. Premio Nobel: “La vostra pace, il vostro premio” Mercoledì 12 dicembre, il Parlamento consegnerà idealmente a tutti i cittadini europei il premio Nobel per la pace, nel corso di una cerimonia che inizierà alle 9.00 durante la sessione plenaria a Strasburgo, alla presenza dei Presidenti Schulz, Barroso e Van Rompuy. Stretta finale sul brevetto europeo? - L´ue potrebbe finalmente avere un sistema di brevetto europeo unico, dopo trent´anni di negoziazioni, se il Parlamento approverà martedì in Plenaria il nuovo compromesso proposto dalla Presidenza del Consiglio. Un nuovo brevetto paneuropeo consentirebbe di portare i costi a 980 €, contro i 1.850 € necessari negli Usa. Decongestionare gli aeroporti, ma non a discapito dello staff di terra - Nuove regole per assicurare che gli slot di decollo e atterraggio degli aerei siano usati in modo più efficiente, proteggendo i residenti dai rumori e migliorando la concorrenza tra i servizi di assistenza a terra, saranno votate mercoledì. I deputati sono divisi tra chi vuole liberalizzare ulteriormente i servizi di assistenza a terra e chi intende bocciare questa parte del pacchetto legislativo. Nuove regole per il trasporto di bestiame - Alcune proposte per migliorare la condizione di trasporto del bestiame destinato alla macellazione, tra cui un limite di otto ore alla durata del viaggio, saranno discusse martedì e votate mercoledì, nell´ambito di una risoluzione non legislativa. Diritti dei migranti e dei bambini: ecco le violazioni - Le violazioni nell´Ue ai diritti dei bambini, alle minoranze, ai Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) e altre tipologie saranno oggetto di una risoluzione che sarà approvata giovedì. I deputati chiederanno agli Stati membri e alla Commissione di aumentare gli sforzi per garantire il pieno rispetto dei diritti di base in Europa. Contrastare la resistenza agli antibiotici - Un uso massiccio dei farmaci antibiotici, in particolare sul bestiame, causa una resistenza agli stessi, riducendo cosi la loro efficacia anche sugli umani. La crescente resistenza potrebbe addirittura riportarci a un´epoca pre-antibiotici, secondo quanto ha affermato l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Acciaierie in Europa: tra problemi ambientali e competitività - Giovedì il Parlamento voterà una risoluzione della commissione petizioni sul rispetto delle leggi europee in materia ambientale per le industrie siderurgiche. Il caso dell´Ilva di Taranto ha infatti riportato l´attenzione sulla situazione delle acciaierie europee, schiacciate dalla concorrenza con l´Asia e sempre più spesso al centro del dibattito sulle alte emissioni di diossina. Situazione in Egitto e in Cisgordania - I deputati discuteranno i recenti drammatici sviluppi in Egitto e i piani israeliani di ampliamento degli insediamenti durante un dibattito con la Presidenza del Consiglio mercoledì pomeriggio. Il Parlamento chiederà di concedere all´Albania lo status di paese candidato - I deputati dovrebbero affermare che l´Albania ha completato riforme essenziali delle sue amministrazioni pubbliche e giuridiche e pertanto deve esserle riconosciuto lo status di paese candidato all´ingresso nell´Ue. Il progetto di risoluzione sui progressi del paese verso l´ingresso nell´Unione sarà votato giovedì, dopo il dibattito con Consiglio e Commissione di mercoledì. L´accordo Ue-russia includa le libertà civili e democratiche - I negoziati sul nuovo accordo Ue-russia devono procedere gradualmente: è quanto affermano i deputati in un progetto di risoluzione che sarà votato giovedì. Il sostegno del Parlamento al partenariato strategico, proseguono i deputati, sarà concesso solo se entrambe le parti concordano nel rispettare i principi democratici universali.  
   
   
PREMIO NOBEL PER LA PACE 2012 ALL´UNIONE EUROPEA: OGGI LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2012 - Il presidente del comitato norvegese per il Nobel consegna il Premio all´Unione europea lunedì 10 dicembre a Oslo. L´ue sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, dal presidente della Commissione europea e dal presidente del Parlamento europeo. Il premio - Quest´anno il comitato norvegese promotore ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la pace all´Unione europea, per aver contribuito all´avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa. Nell´annuncio, dato lo scorso 12 ottobre, è stata sottolineata la funzione di stabilizzazione svolta dall´Ue nel contribuire a rendere l´Europa un continente di pace. L´impegno dell´Ue, finalizzato alla "fratellanza tra le nazioni", risponde ai criteri per l´assegnazione del premio menzionati da Alfred Nobel nel suo testamento del 1895. Cerimonia di premiazione - Il presidente del comitato norvegese per il Nobel consegnerà il Premio all´Unione europea lunedì 10 dicembre a Oslo. L´ue sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo, dal presidente della Commissione europea e dal presidente del Parlamento europeo. La tradizionale "Nobel lecture" sarà pronunciata a nome dell´Unione dai presidenti Van Rompuy e Barroso. Alla delegazione ufficiale che si recherà a Oslo per ricevere il premio parteciperanno anche i quattro giovani vincitori del concorso online organizzato dall´Ue. Il premio in denaro (930.000 euro circa) verrà investito in progetti che sostengono i bambini vittime della guerra e dei conflitti. Le celebrazioni a Roma e in Italia - Premio Nobel per la Pace all´Ue: festeggiate insieme a noi lunedì 10 dicembre dalle ore 12.30 nello Spazio Europa di via Iv novembre 149 a Roma . Un premio Nobel dedicato a tutti i cittadini dell´Unione europea: è con questo intento che la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, insieme all´Ufficio d´Informazione del Parlamento europeo, organizza la visione in diretta da Oslo della cerimonia di consegna del premio. L´incontro vuole essere un momento festoso: per questo motivo il programma della giornata prevede anche l´esibizione di un gruppo di attori che reciteranno alcune delle più belle parole sulle pace pronunciate da scrittori, poeti e padri fondatori dell’Ue. "Il Nobel per la Pace all’Ue: uno stimolo verso l’unione politica europea" lunedì 10 dicembre, Istituto Affari Internazionali, via Brunetti 9, Roma. L´istituto Affari Internazionali, in collaborazione con il Movimento federalista europeo-sezione di Roma, lo European Press Club e alcuni docenti dell´Università La Sapienza, organizza un incontro-dibattito in occasione del conferimento del Nobel per la pace all´Ue. Obiettivo dell’iniziativa: sottolineare l’importanza dell’attribuzione del premio all’Ue e intrecciare idee e punti di vista sulle prospettive dell’integrazione verso l’unione politica europea. L’incontro sarà aperto da Gianni Bonvicini, vice-presidente Iai. Dopo una relazione di Riccardo Perissich, già direttore generale della Commissione europea, sono previsti interventi, fra gli altri, di Ettore Greco, direttore Iai, Paolo Acunzo, vice-segretario nazionale Mfe, i professori Maurizio Franzini e Francesco Gui. In conclusione, Maria Paola Gargiulo, vice-segretario Mfe Roma, darà informazioni sul 2013 “anno della cittadinanza europea” e sulle iniziative previste in merito. Infine, alla Deutsche Schule sarà organizzato un evento che vedrà riunirsi diverse scuole straniere di Roma all´insegna del Premio Nobel.  
   
   
CORRUZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA NUOVI ORIENTAMENTI PER RICORDARE AL PERSONALE GLI OBBLIGHI IN MATERIA DI DENUNCIA DELLE IRREGOLARITÀ  
 
 Bruxelles, 10 dicembre 2012 - Lo scorso 6 dicembre la Commissione europea ha adottato nuovi orientamenti in materia di denuncia delle irregolarità per incoraggiare il personale a farsi avanti e a comunicare qualsiasi informazione riguardante la corruzione, la frode e altre irregolarità gravi acquisita nell’esercizio delle proprie funzioni. Le norme dell’Ue in materia di denuncia delle irregolarità sono già fra le più severe al mondo. Tali regole sono state adottate nel 2004 e integrate nello statuto del personale, che ha valore di legge. I nuovi orientamenti, elaborati sulla base di tali norme, coniugano giurisprudenza ed esperienza pratica. Essi vogliono altresì ricordare al personale che mentre in molti ordinamenti giuridici la denuncia delle irregolarità è un diritto, per il personale dell’Ue è un obbligo. Il vicepresidente Maroš Šefčovič ha dichiarato: "La denuncia delle irregolarità è tra le armi più potenti di cui dispone la Commissione per combattere la corruzione e la frode. La Commissione non si limita a consentire al personale di denunciare eventuali irregolarità gravi, ma lo obbliga a farlo. Gli orientamenti in questione chiariscono al personale come e quando denunciare le irregolarità e gli garantiscono protezione e, se lo desidera, anonimato". Sebbene queste regole abbiano permesso di avviare alcune importanti indagini dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), il numero di casi di denuncia resta modesto. Secondo le statistiche dell’Olaf, vengono denunciati in media circa cinque casi l’anno. Tale situazione è dovuta al fatto che, nei rari casi in cui si imbatte in irregolarità gravi nel normale esercizio delle proprie funzioni, il personale si rivolge prevalentemente ai propri superiori gerarchici, senza fare espressamente riferimento alle norme in materia di denuncia. È importante, tuttavia, disporre di canali di comunicazione e di disposizioni in materia di denuncia chiari, ben noti e fidati. Nell’ambito della sua strategia antifrode, la Commissione ha deciso di spiegare più chiaramente al personale come e quando denunciare le irregolarità. Per elaborare questi orientamenti, essa si è ispirata alle migliori pratiche a livello mondiale e ha discusso la questione con due delle principali organizzazioni internazionali del settore, Transparency International e Public Concern at Work. Ecco alcuni elementi salienti dei nuovi orientamenti: la segnalazione di irregolarità gravi è un dovere, il cui adempimento permette alla Commissione e all’Ufficio europeo per la lotta antifrode di individuarle e di svolgere indagini al riguardo; tale obbligo è controbilanciato dalla salda protezione offerta a coloro che denunciano irregolarità in buona fede; il personale può scegliere tra una serie di canali di comunicazione per denunciare le irregolarità riscontrate e può scavalcare completamente i propri superiori gerarchici; come ultima risorsa e a determinate condizioni, il personale può anche rivolgersi a un’altra istituzione dell’Unione europea; eventuali ritorsioni contro gli autori di denunce non sono tollerate; i denuncianti devono essere protetti e, se lo desiderano, la loro identità non dev’essere rivelata; nel corso delle procedure di valutazione e promozione del personale si presta particolare attenzione a garantire che i denuncianti non siano penalizzati; la Commissione sostiene i denuncianti che desiderano cambiare posto di lavoro poiché hanno ragione di temere le reazioni ostili nel proprio ambiente di lavoro; per aiutare quanti si chiedono se determinate informazioni debbano essere comunicate o no, la Commissione offre ai (potenziali) denuncianti orientamenti e sostegno riservati e imparziali; i denuncianti hanno il diritto di ricevere un riscontro in merito all’azione avviata a seguito delle loro segnalazioni; denunce premeditate volte a compromettere l’integrità o la reputazione di un’altra persona sono vietate e passibili di azioni disciplinari; naturalmente, gli orientamenti sottolineano la necessità di rispettare i diritti alla difesa delle persone interessate da eventuali segnalazioni. Gli orientamenti saranno comunicati a tutto il personale e saranno seguiti da una serie di domande ricorrenti per fornire al personale esempi e ulteriori dettagli.  
   
   
MISURE RIGOROSE PER CONTRASTARE L’EVASIONE E L’ELUSIONE FISCALI: LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA LE PROPOSTE PER IL FUTURO  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2012 - “Ogni anno nell’Ue si perdono mille miliardi di euro a causa dell’evasione e dell’elusione fiscali. Non si tratta soltanto di una scandalosa perdita di entrate estremamente necessarie, ma di una minaccia per la giustizia fiscale. Sebbene gli Stati membri debbano potenziare le misure nazionali per la lotta all’evasione fiscale, le soluzioni unilaterali non saranno sufficienti. In un mercato unico, nel contesto di un’economia globalizzata, le incoerenze e le lacune nazionali diventano il terreno di gioco per chi cerca di eludere la tassazione. Una posizione forte e coesa dell’Unione nei confronti degli evasori fiscali, e di coloro che li agevolano, è quindi fondamentale”, afferma Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit e la lotta antifrode. Partendo da queste premesse, la Commissione ha presentato oggi un piano d’azione per una risposta più efficace dell’Europa all’evasione e all’elusione fiscali. Il piano d’azione prospetta un insieme globale di misure, da attuare ora o in futuro, per aiutare gli Stati membri a tutelare la propria base imponibile e a recuperare i miliardi di euro che sono loro legittimamente dovuti. Come primo risultato immediato, la Commissione ha adottato oggi anche due raccomandazioni per esortare gli Stati membri a intraprendere azioni immediate e coordinate su specifici problemi urgenti. La prima raccomandazione prevede una forte presa di posizione dell’Unione contro i paradisi fiscali, che vada oltre le attuali misure internazionali. Utilizzando criteri comuni, gli Stati membri sono incoraggiati a individuare i paradisi fiscali e a inserirli in “liste nere” nazionali. Vengono stabilite inoltre misure specifiche per convincere i paesi terzi ad applicare le norme di governance dell’Unione. La seconda raccomandazione riguarda la pianificazione fiscale aggressiva. Essa suggerisce le modalità con cui affrontare i tecnicismi e le lacune giuridiche che alcune aziende sfruttano per evitare di pagare il loro giusto contributo. Gli Stati membri sono incoraggiati a rafforzare le proprie convenzioni contro la doppia imposizione, per evitare che esse si traducano in un’assenza totale di imposizione. È opportuno inoltre che essi adottino una comune norma generale antiabuso grazie alla quale potrebbero ignorare qualsiasi artificio escogitato ai fini dell’elusione fiscale e tassare invece in base all’effettiva sostanza economica. Altre iniziative previste nel piano d’azione odierno includono un codice dei contribuenti, un codice di identificazione fiscale dell’Ue, un riesame delle disposizioni antiabuso contenute nelle principali direttive dell’Unione e gli orientamenti comuni per la tracciabilità dei flussi di denaro. Per migliorare ulteriormente il lavoro svolto all’interno dell’Ue in materia di concorrenza fiscale dannosa, si raccomanda agli Stati membri di potenziare l’azione del codice di condotta dell’Ue sulla tassazione delle imprese. Se le soluzioni volte a eliminare alcune incoerenze specifiche non sono adottate e attuate in tempi utili e in modo efficace, la Commissione presenterà, ove opportuno, proposte legislative d’azione. Si raccomanda inoltre di estendere l’ambito di applicazione del codice di condotta ai regimi fiscali speciali per i soggetti privati facoltosi. Il piano d’azione presentato oggi rappresenterà il solido contributo dell’Ue al dibattito internazionale in materia di evasione ed elusione fiscali, in particolare in seno all’Ocse e al G20. In quanto tale, il piano sosterrà la posizione dell’Ue nel chiedere norme più rigorose di buona governance fiscale a livello mondiale. Prossime fasi Al fine di garantire la realizzazione del piano d’azione odierno, la Commissione istituirà nuovi strumenti e parametri attivi di monitoraggio per mantenere lo slancio nella lotta all’evasione e all’elusione fiscali. Una nuova piattaforma per la buona governance fiscale monitorerà l’applicazione delle raccomandazioni da parte degli Stati membri e presenterà una relazione al riguardo. Il piano d’azione e le raccomandazioni saranno presentati al Consiglio dei ministri delle finanze dell’Ue e al Parlamento europeo. Contesto In occasione del Consiglio europeo del marzo 2012, gli Stati membri hanno invitato la Commissione “a elaborare rapidamente soluzioni concrete per combattere meglio frode ed evasione fiscali, anche in relazione ai paesi terzi”. Come prima risposta a tale richiesta, a giugno la Commissione ha adottato una comunicazione che stabilisce le sfide cruciali legate alla frode e all’evasione fiscali, nonché le misure concrete per affrontarle (cfr. Ip/12/697). La comunicazione annunciava inoltre la presentazione da parte della Commissione di un piano d’azione entro la fine dell’anno, nonché di idee specifiche su come affrontare meglio la questione dei paradisi fiscali e della pianificazione fiscale aggressiva. Ed è proprio quello che la Commissione ha presentato oggi. Oltre all’azione a livello unionale, la Commissione ha sottolineato inoltre la necessità che gli Stati membri migliorino il rispetto degli obblighi fiscali e la lotta all’evasione fiscale a livello nazionale. A questo scopo dieci Stati membri hanno ricevuto raccomandazioni specifiche nell’ambito del semestre europeo 2012. Link utili Sito web di Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit e la lotta antifrode: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/semeta/index_en.htm  Il piano d’azione e le raccomandazioni della Commissione possono essere consultati al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/common/publications/
com_reports/taxation/index_en.htm
 Nuovo sito internet sull’evasione e sull’elusione fiscali: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/taxation/tax_fraud_evasion/index_en.htm  
 
   
   
MENO BUROCRAZIA NELLE CONTROVERSIE TRANSFRONTALIERE: SÌ DEI MINISTRI ALLA RIFORMA DELLA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2012 - Imprese e consumatori potranno risolvere più facilmente le controversie transfrontaliere grazie alla riforma adottata il 6 dicembre dai ministri europei della Giustizia. Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione e Commissaria europea per la Giustizia, si è felicitata per l’adozione da parte del Consiglio delle nuove norme sull’individuazione del giudice competente nelle controversie transfrontaliere e sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze tra Stati membri. La riforma adottata dal Consiglio era stata proposta dalla Commissione europea nel 2010 (vedi Ip/10/1705 e Memo/10/677). “La riforma adottata oggi eviterà formalità burocratiche a migliaia di consumatori e imprese in tutta Europa, ridurrà i rompicapo giuridici e agevolerà l’attività commerciale nel mercato unico", ha dichiarato Viviane Reding. "Ringrazio la presidenza cipriota per aver contribuito alla sua adozione prima della fine dell’anno." La normativa proposta dalla Commissione a dicembre 2010 mira a rafforzare il mercato unico e a snellire la burocrazia. Le nuove norme aboliscono l’exequatur, procedura lunga e onerosa che costringe le imprese a rivolgersi al giudice per ottenere il riconoscimento delle sentenze civili e commerciali in un altro paese dell´Unione. La soppressione della procedura di exequatur permetterà a imprese e consumatori di risparmiare fino a 48 milioni di euro l’anno. Il testo adottato  dai ministri della Giustizia, riuniti in sede di Consiglio, aveva già ricevuto il voto favorevole del Parlamento europeo il 20 novembre 2012 (Memo/12/875). Il regolamento entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione nelle prossime settimane e sarà applicabile due anni dopo. Per ulteriori informazioni Commissione europea – Riconoscimento e esecuzione delle sentenze (in inglese) http://ec.Europa.eu/justice/civil/commercial/judgements/index_en.htm    
   
   
UE: UN PIANO SOCIALE PUÒ PREVEDERE LA RIDUZIONE DELL´INDENNITÀ DI LICENZIAMENTO PER I LAVORATORI PROSSIMI ALL´ETÀ PENSIONABILE  
 
Lussemburgo, 10 dicembre 2012 - Il piano sociale concluso tra l´impresa tedesca Baxter e il suo consiglio aziendale prevede che l´importo dell´indennità di licenziamento per motivi economici dei lavoratori dipende, segnatamente, dalla loro anzianità nell´impresa (metodo di calcolo regolare). Tale piano prevede, tuttavia, per i lavoratori che abbiano superato i 54 anni di età, che l´importo dell´indennità sia calcolato in funzione della prima data utile per il pensionamento (metodo alternativo). L´indennità da versare a detti lavoratori è inferiore all´importo di quella che risulterebbe dal metodo regolare, fermo restando che essa deve corrispondere ad almeno metà di quest´ultima. Il sig. Odar, dipendente della Baxter per oltre trent´anni, è stato riconosciuto disabile grave. Alla cessazione del suo rapporto di lavoro con l´impresa ha percepito, conformemente al piano sociale, un´indennità di licenziamento. La circostanza di aver superato i 54 anni ha comportato il versamento di un importo inferiore a quello che avrebbe potuto legittimamente pretendere se non avesse superato tale età. Il metodo di calcolo previsto dal piano sociale in caso di licenziamento per motivi economici produce, quindi, una disparità di trattamento direttamente fondata sull’età. Il piano sociale prevede, inoltre, che, quando il lavoratore abbia la possibilità di percepire una pensione di vecchiaia anticipata in forza di un handicap, è questa la data che viene presa in considerazione per il calcolo secondo il metodo alternativo. Ritenendo che il calcolo dell´indennità lo svantaggi a causa dell´età e del suo handicap, il sig. Odar ha citato in giudizio la Baxter dinanzi all’Arbeitsgericht München (Giudice del lavoro di Monaco, Germania). Detto giudice ha deciso di interrogare la Corte di giustizia sulla compatibilità con il diritto dell´Unione1, che vieta qualsiasi discriminazione basata su età e handicap, dell´eventuale disparità di trattamento derivante dal piano sociale. Con la sua sentenza odierna, la Corte rileva che il divietodi qualsiasi discriminazione basata sull´età, previsto dal diritto dell´Unione, non osta alla disciplina istituita da un piano sociale che, come nella fattispecie, differenzi il calcolo dell´indennità di licenziamento secondo l´età. Infatti, una tale disparità di trattamento può risultare giustificata dall´obiettivo di concedere una compensazione futura, di tutelare i lavoratori più giovani e di sostenere il loro reinserimento nel lavoro, tenendo conto della necessità di una giusta ripartizione delle limitate risorse finanziarie di un piano sociale. Inoltre, è legittimo l’obiettivo di evitare che di un’indennità di licenziamento possano beneficiare soggetti che non cerchino una nuova occupazione, ma stiano per percepire un reddito sostitutivo sotto forma di una pensione di vecchiaia. La normativa, come quella controversa, non appare manifestamente inappropriata e non eccede quanto necessario per raggiungere tali obiettivi. La Corte sottolinea che il piano sociale prevede la riduzione dell´importo dell´indennità di licenziamento, ma che tale importo varia progressivamente secondo l´età e deve corrispondere ad almeno la metà di quello ottenuto in applicazione del metodo regolare. La Corte rileva, inoltre, che detta normativa è il frutto di un accordo negoziato tra i rappresentanti dei lavoratori e quello dei datori di lavoro, che hanno esercitato il loro diritto di contrattazione collettiva riconosciuto quale diritto fondamentale. Il fatto di lasciare alle parti sociali il compito di definire un equilibrio tra i loro rispettivi interessi offre una flessibilità non trascurabile, considerato che ciascuna delle parti può eventualmente recedere dall´accordo. Tuttavia, la Corte rileva che il divieto, previsto dal diritto dell´Unione, di qualsiasi discriminazione basata su handicap osta alla normativa di cui trattasi nella parte in cui prende in considerazione, nell´attuazione del metodo alternativo, la possibilità di percepire una pensione di vecchiaia anticipata in forza di un handicap. Infatti, tale disparità di trattamento tra i lavoratori non disabili e i lavoratori disabili non tiene conto né del rischio cui sono soggette le persone gravemente disabili, le quali, in generale, incontrano maggiori difficoltà rispetto ai lavoratori non disabili a reinserirsi nel mercato del lavoro, né il fatto che tale rischio cresce man mano che esse si avvicinano all’età di pensionamento. Orbene, queste persone hanno esigenze specifiche connesse tanto alla tutela richiesta dalle loro condizioni quanto alla necessità di prevederne l´eventuale aggravamento. Occorre, quindi, tener conto del rischio che le persone gravemente disabili si trovino esposte ad esigenze economiche incomprimibili connesse al loro handicap e/o che, con l’avanzare degli anni, tali esigenze economiche aumentino. Ne consegue che la normativa tedesca, che prevede il versamento ad un lavoratore gravemente disabile di un’indennità di licenziamento per motivi economici di importo inferiore a quello percepito da un lavoratore non disabile, produce l´effetto di arrecare un eccessivo pregiudizio ai legittimi interessi dei lavoratori gravemente disabili. La normativa va quindi oltre quanto necessario per la realizzazione degli obiettivi di politica sociale da essa perseguiti. Importante: Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell´ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all’interpretazione del diritto dell’Unione o alla validità di un atto dell’Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile.  
   
   
QUADRO DI VALUTAZIONE R&S: NONOSTANTE LA CRISI LE PRINCIPALI IMPRESE UE CONTINUANO A INVESTIRE IN INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2012 - Nonostante il perdurare della crisi economica e finanziaria, le grandi imprese con sede nell’Ue continuano a ricorrere alla R&s per mantenere il loro vantaggio concorrenziale. Gli investimenti in R&s sono aumentati del 9% nel 2011, rispetto al 6,1% del 2010. Questo incremento corrisponde quasi al risultato raggiunto dalle aziende statunitensi (9%), è superiore alla media mondiale (7,6%) e supera di gran lunga il dato relativo alle imprese giapponesi (1,7%). I settori ad alta intensità di R&s hanno evidenziato una crescita occupazionale superiore alla media. Questi sono i risultati principali del “Quadro di valutazione 2012 degli investimenti industriali in R&s” della Commissione europea relativo ai 1500 principali investitori in R&s. I primi 50 investitori mondiali comprendono 15 imprese dell’Ue, 18 aziende statunitensi e 12 giapponesi. La casa automobilistica giapponese Toyota è in testa alla classifica, mentre la Volkswagen, che è la prima azienda dell’Ue, è al terzo posto (con 7,2 miliardi di Eur investiti). Secondo recenti dati pubblicati dall’Eurostat, nel 2011 la spesa complessiva per la ricerca nel settore pubblico e privato nell’Ue ha raggiunto il 2,03% del Pil, rispetto al 2,01% del 2010. Ciò è dovuto principalmente ad un aumento della spesa nel settore privato. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “La conoscenza è la linfa della competitività europea, quindi l’aumento degli investimenti in R&s da parte delle imprese dell’Ue rappresenta una chiamata alle armi nella nostra battaglia per la crescita e l’occupazione. Ora dobbiamo combinare l’ambizione del settore privato con un aumento degli investimenti in R&s a livello nazionale ed europeo. I leader dell’Ue dovrebbero inviare un segnale forte attraverso l’approvazione di un bilancio ambizioso per il progetto ‘Orizzonte 2020’, il nostro futuro programma di ricerca e innovazione.” Gli investimenti complessivi delle imprese contenute all’interno del quadro di valutazione mostrano che gli Stati Uniti sono ancora davanti all’Ue, e ciò è dovuto al numero maggiore di imprese ad alta tecnologia presenti negli Stati Uniti (178,4 miliardi di Eur contro 144,6 miliardi di Eur). Tra le prime 100, le imprese con gli aumenti maggiori della spesa di R&s sono quelle del settore delle Tic, come ad esempio Huawei (48,4%), Apple (36,3%) e Stmicroeleectronics (34,5%). Altre aziende tra le prime 100 che hanno registrato impennate nei livelli di investimento in R&s appartengono al settore automobilistico e dei pezzi di ricambio, alcune delle quali con sede nell’Unione europea, come ad esempio la Bmw (21,6%) e la Renault (19,4%). Nell’unione europea le cifre relative all’aumento della R&s nel 2011 sono in larga misura legate al settore automobilistico (crescita pari a 16,2%), che rappresenta la quota più consistente di investimenti in R&s nell’Ue (25%). Le imprese con sede in Germania, che rappresentano circa un terzo degli investimenti complessivi in R&s nel settore privato nell’Ue, hanno registrato un aumento degli investimenti in R&s pari al 9,5%. Le aziende nel Regno Unito e in Francia, che rappresentano anch’esse una larga fetta della ricerca nel settore privato, hanno registrato una crescita rispettivamente del 13,1% e del 7,6%. Contesto Il quadro di valutazione 2012 è basato su un campione di 1500 imprese, i maggiori investitori in R&s a livello mondiale, che rappresentano quasi il 90% delle spese complessive per la R&s da parte delle imprese di tutto il mondo. Esso misura il valore totale degli investimenti complessivi in R&s finanziati con fondi propri, indipendentemente dal luogo in cui si svolge la relativa R&s. Delle 1500 imprese, 405 hanno sede nell’Ue, 503 negli Usa, 296 in Giappone e 296 nel resto del mondo, compresi Svizzera, Corea del Sud, Cina, India e altri 23 paesi. Ciascuno dei paesi contenuti nel quadro di valutazione ha investito 35 milioni di Eur o più in R&s nel 2011. I dati relativi al quadro di valutazione indicano che la crescita dell’occupazione è generalmente più alta nei settori ad alta intensità di R&s. I dati riguardanti l’occupazione in generale relativi a un campione di 815 imprese presenti nel quadro di valutazione sono aumentati del 22,3% nel periodo 2003-2011, guidati dagli aumenti nei settori ad alta intensità di R&s (36,1%). Per quanto riguarda il campione relativo all’Ue, la crescita dell’occupazione è stata molto forte nei settori ad alta tecnologia (38%), con una crescita del 20% nei settori a medio-alta intensità e del 19% in quelli a bassa intensità. Un nuovo studio evidenzia che l’Unione europea è un polo di attrazione per le imprese extra Ue nell’ambito R&s e che gli investimenti stranieri in R&s costituiscono un’importante fonte di occupazione e competitività in Europa. In particolare, le aziende statunitensi hanno registrato un aumento della spesa per la R&s nell’Ue da 12 miliardi di Usd nel 2000 a 23 miliardi di Usd nel 2008. Le aziende statunitensi spendono dieci volte di più in R&s nell’Unione europea rispetto a quanto spendano complessivamente in Cina e in India. Una recente indagine (Ip/12/905) relativa alle principali imprese dell’Ue ha presentato i forti effetti positivi degli investimenti pubblici in R&s sulla R&s nel settore privato, compresi gli incentivi fiscali, le borse di studio nazionali, il sostegno finanziario dell’Ue e partenariati pubblico-privato, sia a livello nazionale che europeo. Orizzonte 2020 è il nuovo programma di ricerca e innovazione dell’Ue, presentato dalla Commissione nell’ambito della proposta di bilancio dell’Ue per il periodo 2014-2020. Al fine di dare impulso alla ricerca e all’innovazione, come motore per la crescita e l’occupazione, la Commissione ha proposto un bilancio pari a 80 miliardi di Eur, rispetto ai 55 miliardi di Eur dell’attuale programma quadro (7° Pq). L’unione europea ha fissato l’obiettivo che la spesa complessiva per la ricerca nel settore pubblico e privato raggiunga il 3% del Pil entro il 2020. Questo indicatore principale Europa 2020 andrebbe rapidamente integrato con un indicatore principale per l’innovazione, attualmente in fase di sviluppo. Per ulteriori informazioni e per una visualizzazione completa delle 50 imprese principali, si veda il Memo/12/948. Per ulteriori dettagli si veda il “Quadro di valutazione 2012 degli investimenti industriali in R&s”, la “Indagine Ue relativa ai trend di investimento delle imprese nella R&s” e le altre relazioni Irma (Monitoraggio e analisi degli investimenti della ricerca industriale): http://iri.Jrc.ec.europa.eu/reports.htm  Studio sull’internazionalizzazione degli investimenti delle imprese nella R&s e analisi del loro impatto economico: http://ec.Europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm?pg=other-studies  Per maggiori informazioni su Orizzonte 2020: http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/  Per ulteriori informazioni sull’Unione dell’innovazione: http://ec.Europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm    
   
   
IL NUOVO SUPPORTO DELL´UE PER LA COOPERAZIONE REGIONALE NEL MEDITERRANEO MERIDIONALE  
 
Bruxelles, 10 Dicembre 2012 - L´unione europea ha annunciato il 6 dicembre il nuovo supporto per i progetti regionali nel Mediterraneo meridionale. Questo finanziamento fornirà un sostegno regionale in tre aree chiave di investimento: l´empowerment delle donne e per l´ambiente, oltre che per aiutare a proteggere i cittadini contro le catastrofi naturali e di origine umana. Annunciando il finanziamento, il commissario per l´allargamento dell´Ue, Štefan Füle, ha detto: ´Sono lieto di annunciare questo nuovo supporto per il vicinato del Mediterraneo, che farà la differenza in settori chiave - l´emancipazione delle donne, promuovere la crescita e la tutela dell´ambiente per le generazioni future. Nord Africa ha subito un massiccio cambiamento nel corso degli ultimi anni, grazie alla primavera araba, e con questo sostegno continuo alle aree che più importa al suo popolo, che ancora una volta dimostrano che ci stiamo adattando il nostro sostegno per rispondere a questi cambiamenti. ´ Il nuovo pacchetto sosterrà il programma Euromed (prevenzione, preparazione e risposta del Sud Ii), che aiuta i paesi della regione per preparare, prevenire e rispondere ai disastri naturali attraverso la formazione, la condivisione delle competenze e la sensibilizzazione delle minacce affrontate. Nonostante i significativi progressi in materia di democrazia e diritti umani, grazie alla primavera araba, troppo spesso, le donne sono stati lasciati indietro. Un nuovo progetto che aiuta a empowerment delle donne in tutta la regione, e consente emarginati alle donne di partecipare alla vita economica e pubblica, ad esempio per mezzo di borse di studio per aiutarli ad avviare una propria attività, riceveranno il sostegno del finanziamento. Il programma Greenmed, che è stato istituito per porre in essere un´economia verde, così come un ambiente sano per la gente della regione di vivere in, consentirà alle imprese di integrare le misure di tutela dell´ambiente nella loro operazioni commerciali e prevenire l´inquinamento del mare Mediterraneo , proteggendo le risorse marittime. Il Fondo euromediterraneo di investimenti e partenariato (Femip) riceveranno un sostegno per aiutare le aziende nella regione, attraverso l´assistenza tecnica. Le vicende storiche della primavera araba che colpisce immediate vicinanze hanno avuto una grande importanza per il lavoro dell´Ue con la regione.Le sfide economiche sono scoraggianti, con alto tasso di disoccupazione e redditi stagnanti, mentre la regione si trova ad affrontare notevoli problemi ambientali, tra cui l´impatto maggiore dei cambiamenti climatici. La situazione è aggravata dalla mancanza di empowerment per le donne e scarso accesso alla conoscenza e all´istruzione. Questi nuovi progetti sono in aggiunta alle attività in corso nella regione per la quale l´Unione europea assegnerà € 84 milioni. Il nuovo finanziamento integra la risposta bilaterale agli sviluppi del sud. Sfondo I seguenti programmi e progetti saranno finanziati dalla prima parte del Programma regionale di azione annuale 2012. · Il programma Euromed, ​​Prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi naturali e di origine umana - (Pprd) Sud Ii (€ 5 milioni) sarà aiutare i paesi partner a migliorare la qualità dei propri servizi di protezione civile. Esso aumenterà la capacità e la cooperazione regionale al fine di ridurre la vulnerabilità ei costi delle catastrofi naturali e di origine umana nella regione del Mediterraneo. · Politica e l´empowerment economico delle donne nella regione del Mediterraneo meridionale (€ 7 milioni) consentirà la partecipazione delle donne emarginate nella vita economica e pubblica, affrontando gli ostacoli che impediscono il loro accesso e l´impegno. Sarà progredire i diritti delle donne nei quadri costituzionali e legali e migliorerà l´accesso alle opportunità economiche attraverso il sostegno al lavoro autonomo. · Green Med: Verso un´economia verde e un ambiente sano (€ 7 milioni nel 2012, € 17 milioni nel 2013) ha due parti. Essa aiuterà le imprese del Mediterraneo per integrare la tutela ambientale nelle proprie attività, e sarà sviluppare le capacità per la protezione del Mar Mediterraneo attraverso azioni relative alle aree protette, l´uso delle risorse marine, la prevenzione e l´inquinamento. · Sostegno al Fondo euromediterraneo di investimenti e partenariato (Femip) (2012) (€ 32 milioni) fornirà, attraverso la Banca europea per gli investimenti, il capitale al settore privato. Sosterrà iniziative del settore privato e rafforzare il ruolo del settore finanziario locale attraverso l´assistenza tecnica. · Euromediterraneo assegnazione partenariato globale per il 2012-2013 (€ 16 milioni) Questo strumento finanziario permette un approccio più flessibile verso la preparazione di azioni e progetti in risposta alle circostanze in evoluzione e imprevisti sviluppi politici ed economici della regione. Questo finanziamento sarà impiegato per i dieci partner meridionali della Pev: vale a dire Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Territori palestinesi occupati, Siria (cooperazione con la Siria di essere temporaneamente sospeso) e la Tunisia. Questo programma regionale completa le azioni bilaterali nei settori politici connessi. Essa si basa sugli obiettivi ei principi descritti nel documento di strategia regionale (il programma indicativo regionale) e la politica tracciata nelle due comunicazioni congiunte della Commissione europea e dell´Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Per ulteriori informazioni Del sito web di Europeaid Sviluppo e della Cooperazione della Dg: http://ec.Europa.eu/europeaid/index_en.htm    
   
   
L’UE ANNUNCIA UN ULTERIORE SOSTEGNO PER LA RIFORMA IN LIBANO  
 
Bruxelles, 10 Dicembre 2012 - La Commissione europea ha messo a disposizione finanziamenti supplementari per aiutare ulteriormente il governo del Libano. Tre nuovi programmi si concentrerà sul miglioramento della qualità del servizio pubblico e fornendo le basi per una crescita economica a beneficio di tutti coloro che vivono in Libano e migliorare l´istruzione pubblica sia a livello scolastico e professionale centro di formazione, nonché di promuovere la giustizia sociale, contribuendo a creare posti di lavoro. Commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle, ha dichiarato: "Il nostro nuovo supporto al Libano sottolinea il nostro impegno per la prosecuzione della cooperazione con il paese, come pure per aiutare il governo a raggiungere il suo ambizioso programma di riforme di mira aree strategiche del genere. L´istruzione, la giustizia sociale e la sostenibilità economica che stiamo contribuendo a migliorare sensibilmente le condizioni di vita per l´intera popolazione in Libano. " Il programma di azione annuale 2012, parte Ii per il Libano si basa su impegni presi in passato per il paese e gli importi di € 32 milioni. Sarà diviso di conseguenza: Stimolare la crescita sostenibile e opportunità di lavoro in Libano (€ 12 milioni) - Promuovere inclusiva e sostenibile crescita economica e posti di lavoro decenti è l´obiettivo generale di questo programma. Le attività previste in questo programma contribuirà al progressivo spostamento dell´economia libanese verso un modello più sostenibile e inclusiva. Progetti pilota per diffondere le buone pratiche, l´accesso ai finanziamenti e bancari innovativi, campagne di sensibilizzazione e il sostegno di elaborare un quadro politico sono le principali aree di attività. Closer: Comunità e del lavoro Schema Oriented per la riforma didattica (€ 8 milioni) - Questo progetto mira a migliorare la qualità e la pertinenza dell´insegnamento e dell´apprendimento a libanesi scuole pubbliche e istituti di formazione professionale. In quanto tale, sostiene la strategia nazionale di istruzione e il Settore Piano di Educazione allo Sviluppo 2010-2015 e contribuirà a colmare il divario tra i decisori e gli operatori. Di sostegno di cui si concentrerà sul rafforzamento del tasso di successo a livello di scuola, garantendo nel contempo una maggiore trasparenza e responsabilità attraverso una maggiore partecipazione della società civile nel processo di riforma. La seconda componente si concentrerà sul miglioramento della qualità a livello di centri di formazione professionale e tecnica. Promozione della giustizia sociale (€ 12 milioni) - La promozione della democrazia, dei diritti umani e il dialogo sociale sono gli obiettivi principali di questo programma. Sosterrà il Libano nelle sue ambizioni di rispettare gli obblighi internazionali in materia di diritti umani, e al tempo stesso rafforzare la governance democratica e contribuendo a plasmare una società più giusta, con un focus particolare sui giovani, il sesso e la protezione sociale. Il programma svilupperà attività di capacity building a favore del parlamento, promuovere e contribuire alla tutela dei diritti umani, la protezione sociale per la popolazione più vulnerabili e migliorare il dialogo sociale tra le parti sociali. Sfondo - L´insieme dei programmi di cui al presente programma annuale di azione a favore del Libano integrare altri progetti in corso e sono in linea con le priorità delle comunicazioni pertinenti dell´Ue quali "Potenziare l´impatto della politica di sviluppo dell´Unione europea: un programma di cambiamento" e "Un nuovo risposta ad un vicinato in mutamento ". In tal modo, i programmi di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita affrontando nello stesso tempo ha bisogno di riforme urgenti individuati dalle autorità libanesi come la creazione di posti di lavoro e la riforma dell´istruzione. Per ulteriori informazioni Sito web della Dg Sviluppo e cooperazione - Europeaid: http://ec.Europa.eu/europeaid/index_en.htm    
   
   
LAVORO: LA RETE EURES PROCEDE A NUOVE SELEZIONI  
 
Roma, 10 dicembre 2012 - Eures (European Employment Services) è una rete di cooperazione, informazione e orientamento sul mercato del lavoro promossa dalla Commissione Europea a cui partecipano oltre ai Servizi Pubblici per l’Impiego di tutti i Paesi Ue anche l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein e la Svizzera. In Italia è coordinata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Servizio Eures è rivolto a disoccupati, giovani in cerca di prima occupazione e occupati che intendano modificare la propria condizione attraverso una esperienza di lavoro all’estero ed anche alle imprese interessate a selezionare personale oltre il territorio nazionale. Lo scopo è favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro, la mobilità territoriale e la libera circolazione dei lavoratori nei paesi che fanno parte dell’Unione Europea. In tale ambito si evidenzia che Disneyland Paris in collaborazione con la rete Eures e con i Centri per l’Impiego della Provincia di Roma, ricerca giovani interessati a lavorare nel parco divertimenti nei pressi di Parigi nel settori ristorazione, vendita, attrazioni e accoglienza. Per maggiori informazioni e per eventuali candidature consultare il Percorso “Lavoro e Centri per l’Impiego”, sezioneEures - European Employment Services - Offerte di Lavoro Le selezioni si svolgeranno a Roma l´11 e 12 dicembre 2012. La rete Eures, poi, ricerca per la società Jvr Consult International 20 tecnici e ingegneri interessati a lavorare in Olanda. Infine, in collaborazione con Best Personnel Ltd e con il Nhl Trust, la rete Eures in ricerca 30 Infermieri professionali con diverse specializzazioni e 101 Medici specializzati in diverse discipline interessati a lavorare nel Regno Unito. Per informazioni consultare i dati presenti all’interno del Percorso “Lavoro e Centri per l’Impiego”,sezione Eures - European Employment Services - Offerte di Lavoro  
   
   
UE: CONSIGLIO COMPETITIVITÀ - 10-11 DICEMBRE 2012  
 
Bruxelles, 10 dicembre 2012 - Ultimo Consiglio di Competitività sotto la presidenza cipriota dell´Unione europea, il Consiglio dei ministri si riunirà a Bruxelles il Lunedi e Martedì, 10 e 11 dicembre 2012. Neoklis Sykikiotis, Ministro di Commercio, Industria e Turismo, presiederà il Consiglio. La Commissione europea sarà rappresentata dal vicepresidente Antonio Tajani, commissario per l´industria e l´imprenditoria, Vice-presidente Joaquín Almunia, Commissario per la politica di concorrenza, il commissario Michel Barnier, responsabile del Mercato interno e dei servizi, il Commissario Algirdas Šemeta, responsabile per la fiscalità, il Commissario Tonio Borg, responsabile della politica sanitaria e dei consumatori, il Commissario Máire Geoghegan-quinn, responsabile per la ricerca e l´innovazione, e Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Lunedi, 10 December Mercato Interno Mercato unico Atto Ii: adozione delle conclusioni del Consiglio - Il mercato unico può fare di più per realizzare una nuova crescita e posti di lavoro, a rafforzare la fiducia dei cittadini ´e delle imprese´ e per fornire concreti giorno per giorno le loro dei benefici. Modernizzare e approfondire il mercato unico è un esercizio continuo. Il mercato unico deve rispondere a un mondo in continua evoluzione, dove le sfide sociali e demografici, le nuove tecnologie e gli imperativi, quali il cambiamento climatico, devono essere inseriti nella riflessione politica. Questo è il motivo per il mercato unico Atto Ii, adottata il 3 ottobre 2012 (Ip/12/1054 ), propone una seconda serie di azioni prioritarie per una nuova crescita progettata per generare effetti reali sul terreno e rendere i cittadini e le imprese sicuri di utilizzare il mercato unico loro vantaggio. Il Consiglio adotterà conclusioni favorevoli del mercato unico secondo atto e chiede un rapido esame delle proposte per le dodici azioni chiave del Ii Sma. Commissario Barnier con favore le conclusioni del Consiglio e coglierà l´occasione per ricordare che la prima priorità è quella di adottare le azioni chiave del Sma I. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/smact/index_en.htm  Brevetto unitario e accordo internazionale sul Tribunale del brevetto unificato 1 : relazione della Presidenza sullo stato dei lavori e l´approvazione del pacchetto finale - Oggi, i brevetti europei devono essere convalidati in ciascuno Stato membro singolarmente e può essere impugnato separatamente nei tribunali nazionali di ciascuno Stato membro. Ottenere la protezione brevettuale in 25 Stati membri, costa oggi circa € 32 000 (rispetto a € 2000 in Usa e € 600 in Cina). Al Consiglio Competitività, la Commissione si attende che il Consiglio ad approvare il pacchetto finale sulla riforma dei brevetti, vale a dire i due regolamenti per la creazione di una tutela brevettuale unitaria (uno su come detentori di brevetti possono ottenere brevetti europei con effetto unitario che garantisce una protezione uniforme per la loro invenzione nei 25 Stati membri partecipanti, e l´altra sul regime di traduzione) e il progetto di accordo sul Tribunale del brevetto unificato. Il Parlamento europeo voterà il pacchetto l´11 dicembre in modo che la procedura legislativa sulla normativa per la creazione di una tutela brevettuale unitaria potrebbe essere concluso entro la fine di quest´anno. La firma del progetto di accordo potrebbe avvenire all´inizio del 2013. La Commissione si augura che il primo brevetto unitario sarà concesso nel 2014. Il pacchetto finale comprende un compromesso sulla ultima questione in sospeso, vale a dire la questione della soppressione degli articoli 6-8 del regolamento (diritto dei brevetti). Sulla base del compromesso, articoli 6-8 sarà sostituito da un nuovo articolo 5 che stabilisce i principi di base del brevetto unitario, tra cui l´uniformità del campo di applicazione e le limitazioni, e si riferisce al diritto nazionale per tutto il resto. Allo stesso tempo, il contenuto degli articoli precedenti 6-8 saranno integrati nel progetto di accordo sul Tribunale del brevetto unificato. Ulteriori negoziati si è resa necessaria dopo che il Consiglio europeo ha deciso nel mese di giugno per cancellare articoli 6-8 del regolamento di tutela brevettuale unitaria.Questo aveva riaperto le discussioni tra i co-legislatori. Il pacchetto di riforma dei brevetti consentirà inventori di ottenere un brevetto europeo con effetto unitario per 25 Stati membri (tutti gli Stati membri, ma Italia e Spagna). Questo brevetto unitario sarà concesso dall´Ufficio europeo dei brevetti (Epo) sulla base di una singola applicazione, con requisiti di traduzione molto limitati e ad un costo notevolmente ridotto. Una giurisdizione unica e specializzata, il Tribunale del brevetto unificato, sarà allestita come una corte comune per gli Stati membri che forniscono la certezza del diritto per le imprese. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/indprop/patent/index_en.htm  La revisione delle norme europee in materia di appalti pubblici: proposta di direttiva sugli appalti pubblici e la proposta di direttiva sugli appalti banditi dagli enti che operano nei settori dei servizi di acqua, energia, trasporto e servizi postali (prima lettura) - Nell´ambito del mercato unico ( Ip/11/469 ), presentata il 13 aprile 2011 la Commissione europea ha presentato il 20 dicembre 2011 le sue proposte legislative ( Ip/11/1580 ) in materia di appalti pubblici. L´obiettivo è quello di creare strumenti più flessibili ed efficienti per la conclusione di contratti pubblici e di garantire l´uso ottimale del denaro dei contribuenti, al fine di favorire la crescita e la creazione di posti di lavoro, contribuendo così agli obiettivi della strategia Europa 2020. L´efficienza degli appalti pubblici è diventata una priorità per tutti gli Stati membri in vista degli attuali vincoli di bilancio. Il 20 febbraio 2012 il Consiglio Competitività ha discusso le condizioni di accesso alla procedura competitiva con negoziato e, il 30 maggio 2012, il termine e le condizioni per la piena transizione alla comunicazione elettronica per gli appalti pubblici e la governance le azioni necessarie per gli appalti pubblici . Sarà ora discussa e puntare ad un accordo su un approccio generale da seguire nei negoziati con il Parlamento europeo. Commissario Barnier riconoscerà i progressi compiuti su questo elemento importante per il mercato unico e si attende l´avvio dei negoziati di trilogo il più presto possibile. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/publicprocurement/index_en.htm  Proposta di direttiva relativa all´aggiudicazione dei contratti di concessione (prima lettura) - L´obiettivo principale della proposta è quello di garantire la certezza del diritto per le autorità pubbliche e gli offerenti per quanto riguarda l´aggiudicazione dei contratti di concessione. Esso stabilisce norme semplici ma fondamentali che garantiscono la trasparenza delle concessioni per garantire che le autorità pubbliche e di ottenere il miglior valore per il denaro dei contribuenti e che le imprese europee, e in particolare per le Pmi, hanno accesso a opportunità di business in tutto il mercato interno. La Commissione si attende che il Consiglio ad adottare un approccio generale e il mandato di avviare negoziati con il Parlamento europeo sulla proposta di direttiva relativa all´aggiudicazione dei contratti di concessione. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/publicprocurement/
partnerships/concessions/index_en.htm
 Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2005/36/Ce relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento sulla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno (prima lettura) - La Presidenza Cipro dovrà presentare una relazione sulla modernizzazione della direttiva sulle qualifiche professionali. La presente proposta è una delle dodici livelli del mercato I unico ( Ip/11/469 ), che punta a semplificare la mobilità dei professionisti qualificati all´interno dell´Ue. Commissario Barnier con favore i progressi delle discussioni, in particolare sulla tessera professionale europea, la trasparenza delle professioni regolamentate e l´ammodernamento dei requisiti minimi di formazione per le professioni settoriali. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/qualifications/index_en.htm  Industria Conclusioni del Consiglio sulla politica industriale - Alla presenza del Vice-presidente Tajani il Consiglio sarà invitato ad adottare conclusioni sulla nuova politica industriale della Commissione. Il testo sarà anche mettere in evidenza una serie di illustrazioni settoriali di questo nuovo approccio. L´europa ha bisogno la sua economia reale ora più che mai a sostenere la ripresa della crescita economica e posti di lavoro e ha bisogno di reindustrialise per il 21 ° secolo. Azione immediata dovrebbe contribuire a ripristinare l´attuale tendenza verso il basso e per promuovere la re-industrializzazione dell´Europa. Attualmente industria rappresenta il 16% circa del Pil dell´Ue. Pertanto, la Commissione europea ha fissato l´obiettivo che la quota dell´industria del Pil dovrebbe essere di circa il 20% entro il 2020. L´industria europea è in buona posizione per assumere questo ruolo: l´Europa è leader mondiale in molti settori strategici come l´automotive, aeronautica, ingegneria, spazio, chimica e farmaceutica. Industria rappresenta ancora per 4/5 delle esportazioni in Europa e l´80% del settore privato in R & S proviene dalla produzione. Se la fiducia torna, e con essa nuovi investimenti, l´industria europea in grado di eseguire meglio e tornare a crescere. Il 10 ottobre, la Commissione europea ha adottato la strategia proposta Vp Tajani per portare l´industria tornare in Europa. Questa strategia si basa su quattro pilastri fondamentali, vale a dire il rafforzamento degli investimenti in innovazione (in particolare in 6 aree prioritarie), favorire migliori condizioni di mercato, facilitando l´accesso ai finanziamenti e riconoscere il ruolo fondamentale del capitale umano e delle competenze. Il Consiglio dovrebbe accogliere questa strategia e incoraggiare la sua attuazione concreta da parte della Commissione. Parallelamente, il Consiglio dovrebbe riconoscere quattro recenti comunicazioni settoriali, nei settori dell´edilizia e dell´industria automobilistica e di sicurezza, nonché i settori culturali e creativi. Il vicepresidente Tajani fornirà le sue opinioni sulle conclusioni del Consiglio progetto presentato dalla Presidenza Cipro e accogliere il forte segnale dato dagli Stati membri l´importanza dell´industria nel percorso di ripresa dell´Europa e la necessità di promuovere le condizioni per l´Europa a raccogliere i frutti del terzo rivoluzione industriale. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/initiatives/mission-growth/index_en.htm  Auto 2020 - Nel contesto di gravi difficoltà, vicepresidente Tajani e il Consiglio sono tenuti a esprimere la loro preoccupazione per la situazione attuale del settore automobilistico in Europa. I livelli depressi delle vendite si stanno manifestando in quasi tutti i mercati europei hanno aggravato il problema della sovraccapacità strutturale nel settore automobilistico europeo. Il Consiglio esaminerà le azioni in materia di controllo degli aiuti pubblici e la ristrutturazione e la Commissione si prevede di fare un forte richiamo per la coerenza europea delle misure nazionali a sostegno del settore automobilistico. Con 12 milioni di posti di lavoro legati settore l´industria automobilistica è vitale per la prosperità dell´Europa e la creazione di posti di lavoro.L´unione europea deve mantenere un mondo di classe industria automobilistica, produzione di veicoli più efficienti e sicuri a livello globale e di fornire posti di lavoro altamente qualificati a milioni. Perché ciò avvenga, la Commissione europea ha presentato in data 8 novembre 2020 Cars piano d´azione volto a rafforzare la competitività di questa industria e la sostenibilità direzione verso il 2020. La Commissione propone una spinta massiccia innovativa, semplificando la ricerca e l´innovazione nel quadro dell´Iniziativa europea veicolo verde.La cooperazione con la Banca europea per gli investimenti sarà rafforzata per finanziare una spinta di innovazione e facilitare l´accesso delle Pmi al credito. Un´interfaccia standard Ue ricarica fornirà la certezza normativa necessaria per facilitare una svolta per la produzione su larga scala di auto elettriche. L´innovazione nel settore automobilistico Verrà incentivata anche attraverso un pacchetto completo di misure per ridurre le emissioni di Co2, inquinanti e sonore, di guidare il miglioramento della sicurezza stradale e sviluppare tecnologicamente avanzati sistemi di trasporto intelligenti (Its). Parallelamente, la Commissione propone anche di affrontare i problemi immediati nel settore automobilistico. In risposta a un calo della domanda sui mercati automobilistici europei e gli annunci di chiusura degli impianti, la Commissione, nel novembre riunirà produttori di automobili ei rappresentanti sindacali e Ministri dell´industria in vista del prossimo Consiglio Competitività a controllare le misure per affrontare la crisi in modo coordinato modo coordinato. L´industria automobilistica è importante per tutta l´Europa e di una risposta europea è necessaria. Questa risposta dovrebbe concentrarsi sulla sovraccapacità affrontare, gli investimenti sociali e tecnologici, nonché le misure di aiuti di Stato e sul lato della domanda, seguita da una discussione a livello politico. Molti ministri e la Commissione sono tenuti a chiedere alla prossima Presidenza irlandese di proseguire la discussione e monitorare l´attuazione del piano d´azione Cars 2020. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/sectors/automotive/competitiveness-cars21/cars21/index_en.htm  Concorso Modernizzazione delle norme sugli aiuti di Stato - effetti sulla competitività - Vice Presidente Joaquín Almunia presenterà la proposta della Commissione europea sulla modernizzazione aiuti di Stato dell´Ue, che sarà seguita da un dibattito politico. La riforma della politica degli aiuti di Stato dovrebbe essere completato nel corso del 2013. L´8 maggio 2012, la Commissione ha presentato la strategia integrata ( Ip/12/458 ). Gli obiettivi principali sono i seguenti: (1) promuovere la crescita sostenibile, intelligente e inclusiva in un mercato interno competitivo, con misure di aiuto efficienti ed efficaci che contribuiscono alla qualità delle finanze pubbliche, (2), incentrato su casi con il maggiore impatto sul mercato interno; e (3) Le norme di razionalizzazione e modalità di decisioni più rapide. Nel quadro della modernizzazione aiuti di Stato, la Commissione ha presentato le 5 dicembre 2012 proposte di modifica due principali strumenti di aiuto di Stato: il regolamento di autorizzazione e del regolamento di procedura. Il regolamento di autorizzazione consente alla Commissione di dichiarare alcune categorie di aiuti compatibili ed esenti dall´obbligo di notifica alla Commissione. In questo contesto, l´emendamento consentirebbe di esentare nuove categorie di aiuti, come gli aiuti per la cultura, l´innovazione o l´aiuto in caso di calamità naturali. Il regolamento di procedura stabilisce le norme che disciplinano le indagini sugli aiuti di Stato e si concentra principalmente su due aree: migliorare il trattamento dei reclami e garantire alla Commissione di ottenere informazioni complete e corrette dal mercato. Entrambe le proposte consentirebbe maggiore rapidità delle decisioni e alla Commissione di concentrare la sua applicazione su ciò che conta di più a livello di Ue. Sono quindi elementi cruciali del pacchetto modernizzazione degli aiuti di Stato. Doganale Tutela dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) - Il Consiglio dovrebbe adottare un piano d´azione di lotta contro le violazioni dei Dpi per il periodo 2013-2017. Questo si baserà sulla precedentepiano d´azione (2009-2012) proposto dalla Commissione, che mira ad affrontare il problema globale di massicce violazioni dei diritti di proprietà intellettuale negli scambi di merci. Nel solo 2011, l´applicazione della normativa doganale di diritti di proprietà intellettuale in Europa ha portato in quasi 115 milioni di articoli detenuti ( Ip/12/823 ). In un contesto in cui la competitività delle economie si basa sempre più sulla creatività e l´innovazione, è fondamentale per proteggere i diritti di proprietà intellettuale in modo corretto. Gli obiettivi strategici del nuovo piano d´azione sono quindi i seguenti: · Efficace attuazione e il monitoraggio della nuova normativa dell´Ue in materia di applicazione della normativa doganale dei diritti di proprietà intellettuale. · Affrontare commercio di beni che violano i Dpi in tutta la catena di approvvigionamento internazionale. · Rafforzare la cooperazione con l´ Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e delle autorità incaricate dell´applicazione della legge. Dogana 2020 - Il Consiglio dovrebbe raggiungere un accordo parziale sulla proposta della Commissione relativa a un programma Dogana . Amministrazioni doganali nazionali di apportare un contributo sostanziale per contribuire a aumentare le entrate per l´Unione europea e dei bilanci degli Stati membri ogni anno ´e fornire notevoli benefici per i cittadini e delle imprese europee, sia attraverso il blocco delle importazioni non sicure o illegale o agevolare gli scambi commerciali. Al fine di costruire su questo lavoro e consentire alle amministrazioni doganali degli Stati membri di essere ancora maggiormente in grado di affrontare le sfide future in questi settori, la Commissione europea il 29 agosto 2012 ha adottato una proposta per il programma 2020 doganale. Il programma sarebbe per 7 anni dal 1 ° gennaio 2014. 2020 doganali sarebbe sostenere la cooperazione tra le autorità doganali dell´Unione europea per contribuire a massimizzare l´efficienza e facilitare il funzionamento dell´unione doganale. Sarebbe facilitare networking, azioni congiunte e formazione tra il personale doganale, ma anche di finanziamenti sistemi It per consentire lo sviluppo di una dogana elettronica a pieno titolo in Europa. Unione codice doganale - Il Consiglio dovrebbe tenere un dibattito orientativo sulla proposta della Commissione per un codice dell´Unione doganale. La proposta della Commissione mira a rifondere il codice doganale ha adottato nel 2008 ( Memo/08/101 ), al fine di: · rinvio della sua data di applicazione oltre il termine ultimo del 24 giugno 2013, stabilisce; · allineare il Codice in materia di requisiti del Trattato di Lisbona, per quanto riguarda l´uso da parte della Commissione dei poteri o delegati o di esecuzione; · modificando alcune disposizioni che si sono rivelate di difficile applicazione o che non sono stati adattati all´evoluzione dal 2008 della legislazione in altri settori politici. Così, questa rifusione creerebbe le condizioni legali per la razionalizzazione e la semplificazione delle norme e delle procedure doganali e facilita il monitoraggio delle operazioni doganali. La sua rapida adozione è necessaria per consentire la modernizzazione e il buon funzionamento dell´unione doganale. Martedì 11 dicembre Spazio Le relazioni tra l´Unione europea e l´Agenzia spaziale europea - Il Consiglio Competitività avrà un dibattito politico sul futuro delle relazioni tra l´Unione europea e l´Agenzia spaziale europea (Esa). Questa discussione segue una comunicazione adottata dalla Commissione il 14 novembre 2012. La presente comunicazione difende l´idea di un "riavvicinamento" del Sec nei confronti dell´ambiente Ue, l´Esa senza perdere le sue caratteristiche distintive che ne hanno fatto un´organizzazione di successo. Gli Stati membri sono tenuti a esprimere la loro opinione sul futuro della Ue-esa relazione e fornire un feedback sulle idee iniziali presentate dalla Commissione e la via da seguire. Il dibattito deve alimentare il lavoro della presidenza irlandese, che dovrebbe portarlo avanti nella prima metà del 2013. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/space/esp/index_en.htm  Ricerca Spazio europeo della ricerca - Il Consiglio dovrebbe adottare conclusioni sull´ulteriore sviluppo dello Spazio europeo della ricerca (Ser) a seguito della presentazione da parte della Commissione nel luglio della comunicazione: ´Un rinforzata partenariato europeo della ricerca per l´eccellenza e la crescita " . La comunicazione di cui cinque priorità e gli Stati membri i passi da intraprendere per rendere il Ser diventi una realtà entro il 2014, come richiesto dai leader europei. Il Consiglio dovrebbe accogliere le priorità e le azioni proposte, così come l´approccio della Commissione, tra cui l´approfondimento attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni delle parti interessate di ricerca. Gli Stati membri devono essere invitati a individuare le misure nazionali necessarie per contribuire al Ser e di presentare nei propri programmi nazionali di riforma a partire dal 2013 il semestre europeo. La Commissione è invitata a sviluppare un meccanismo di controllo, evitando onerosi di raccolta di dati aggiuntivi. Commissario Geoghegan-quinn accoglierà il riconoscimento del Consiglio del collegamento tra il completamento del Ser e l´Europa 2020 strategia di crescita e occupazione. Lei si invitano gli Stati membri ad avviare l´attuazione di riforme necessarie senza indugio, tenendo conto delle circostanze nazionali. Lei sarà inoltre sottolineare che il monitoraggio e la comunicazione sarà fondamentale e, a tale proposito, la Commissione intende presentare una prima relazione Ser entro la fine del 2013. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/research/ era Horizon 2020 - Il Consiglio riesaminerà i pezzi finali della legislazione in materia di Orizzonte 2020 , il programma quadro futuro per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione da 2014 al 2020. Il primo riguarda il programma specifico, che stabilisce le modalità di attuazione e gli obiettivi principali del programma: promuovere l´eccellenza scientifica, leadership industriale e affrontare le sfide della società. In secondo luogo, il Consiglio prende atto di una relazione sui progressi compiuti per quanto riguarda la proposta Euratom, che integra Orizzonte 2020 nel settore della ricerca nucleare. Nelle riunioni di maggio e ottobre, il Consiglio ha già raggiunto un cosiddetto orientamento generale parziale (accordo preliminare in attesa della prima lettura del Parlamento europeo) sulle parti del pacchetto Horizon 2020 relativo agli obiettivi del programma e le regole di partecipazione. Il Parlamento ha in seguito adottato relazioni sulla legislazione a livello di commissione, ma non ha intenzione di votare su di essi in Aula fino al risultato della pluriennale quadro finanziario (Qfp) è noto negoziati. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/research/horizon2020 La cooperazione internazionale nella ricerca e nell´innovazione - Il Consiglio si confronteranno sulle ´rafforzamento e la focalizzazione Ue cooperazione internazionale nel campo della ricerca e innovazione: un approccio strategico´ la comunicazione della Commissione ( Ip/12/967 ). La comunicazione è stata adottata il 14 settembre e lancia una nuova strategia per lo sviluppo internazionale dell´Unione azioni di cooperazione nel campo della ricerca e dell´innovazione, in particolare al fine di preparare l´Orizzonte 2020. Commissario Geoghegan-quinn sottolineare che, pur continuando con la tradizione di apertura alla partecipazione dei paesi terzi, la nuova strategia propone di concentrare le attività di cooperazione internazionale con più forza sulle priorità strategiche dell´Unione. Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/research/internationalstrategy  Istituto europeo di innovazione e tecnologia - Il Consiglio cercherà di raggiungere un ´orientamento generale parziale´ (adozione accordo in attesa del parere del Parlamento europeo), sulla strategica per l´innovazione per l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit). Ciò fa seguito un accordo analogo (in occasione del Consiglio Competitività in ottobre) sul regolamento Iet. L´eit è stata fondata nel 2008 per promuovere la competitività degli Stati membri, riunendo istituti di istruzione superiore, eccellenti centri di ricerca e le imprese a concentrarsi sulle grandi sfide della società. L´iet opera attraverso comunità della conoscenza e dell´innovazione (Cci), che riuniscono ogni 80-100 partner provenienti da tutta Europa. Ad oggi, tre Cci sono stati creati, concentrandosi sui cambiamenti climatici (Climate Kic), tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Eit Ict Labs) e l´energia sostenibile (Cci Innoenergy). La Commissione ha presentato due proposte concernenti l´Iet: l´Agenda strategica per l´innovazione, che delinea le sue priorità per il futuro, e un regolamento di modifica, aprendo la strada per la sua espansione. Come parte della sua proposta Orizzonte 2020, la Commissione prevede in modo significativo rafforzamento finanziamenti per l´Iet (cfr. Ip/11/1479 e Memo/12/839 ). Il 28 novembre, l´ industria del Parlamento europeo, la ricerca e l´energia (Itre) Vot ed a favore di destinare una quota del 3,3% del bilancio totale Orizzonte 2020 per l´Iet nel 2014-2020. Il deputati hanno chiesto la creazione di un massimo di quattro nuove Cci nel 2014 dalla seguente lista: una vita sana e invecchiamento attivo, materie prime, la mobilità urbana, il cibo per il futuro, il valore aggiunto di produzione. Marie Sklodowska-curie Actions - Il Consiglio dovrebbe inoltre giungere ad un orientamento generale parziale sui ri-nome Marie Sklodowska-curie Actions (Msca), che sosterranno ricercatori eccellenti e la formazione di dottorato ( Memo/12/830 ), compresi i finanziamenti per i dottorati industriali, dottorati congiunti e altra formazione alla ricerca innovativa. Il Msca sosterrà gli scambi di ricerca e innovazione nell´ambito dei partenariati personale di università, istituti di ricerca, infrastrutture di ricerca, le imprese, le Pmi e altri soggetti in tutta Europa, oltre che con i paesi terzi per rafforzare la cooperazione internazionale. Il 28 novembre la commissione Itre del Parlamento europeo ha votato a favore di un aumento della quota di bilancio del Msca in Orizzonte 2020 dal 7,4% al 8,3% e ha approvato i principali elementi delle proposte della Commissione. Tra le altre cose, questo significa un aumento della disponibilità di programmi di dottorato e una estensione del meccanismo Cofund, che fornisce un collegamento con i fondi di coesione. Consumatori Proposta di direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversie e la proposta di regolamento sulla risoluzione delle controversie online - Informazioni della Presidenza - La presidenza di Cipro informa il Consiglio sullo stato dei lavori sul Adr e Odr proposte. I co-legislatori, con la partecipazione della Commissione, ha negoziato le due proposte con una procedura accelerata. Il trilogo ultima ha avuto luogo il 5 dicembre, durante la quale tutti i punti in sospeso sono state concordate e l´accordo finale è stato raggiunto. Commissario Borg informare i ministri l´accordo raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo sulla Adr e Odr proposte. Borg si riferisce anche a l´importanza delle Adr / Odr proposte ed evidenziare che la Commissione continuerà a lavorare a stretto contatto con gli Stati membri per garantire l´attuazione corretta e tempestiva della direttiva. Proposta di regolamento relativo ad un programma per i consumatori 2014-2020 - Informazioni della Presidenza - La Presidenza Cipro informerà il Consiglio dei progressi compiuti sul programma dei consumatori. Il commissario Borg si prevede di accogliere i progressi compiuti finora, e lo stato di visualizzazione della Commissione sulle questioni in sospeso. 8 Consumer Markets Scoreboard - Informazioni della Commissione - Il commissario Borg avranno la possibilità di presentare i risultati del quadro di valutazione 8 mercati di consumo. Il quadro di valutazione è pubblicato in primavera e in autunno ogni anno, e l´edizione autunnale si colloca a circa 50 mercati di consumo che utilizzano indicatori quali comparabilità delle offerte, la fiducia nei rivenditori, problemi, reclami, soddisfazione, di commutazione, i prezzi e la sicurezza. Borg metterà in evidenza il legame tra il funzionamento del mercato dei consumatori e la crescita economica e promuovere l´utilizzo dei dati del Quadro di valutazione nazionale e in tutte le fasi del processo di semestre europeo. Commissario Borg inoltre informare il Consiglio circa i principali risultati del più recente quadro di valutazione ed esprimere preoccupazione per la sottoperformance continuo di alcuni mercati chiave dei servizi.
 
   
   
IL PROSSIMO GIUGNO SEDUTA A BOLZANO DEL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI  
 
Bolzano, 10 dicembre 2012 - Si svolgerà a Bolzano nel giugno del prossimo anno una seduta della Commissione Civex del Comitato Europeo delle Regioni. Al centro dell’incontro, organizzato dal Gruppo europeo di cooperazione territoriale tra Alto Adige, Trentino e Tirolo (Gect), vi saranno la gestione del governo a livello regionale e la cooperazione a livello territoriale. "Multilevel governance nella pratica regionale" sarà questo il tema al centro della seduta della Commissione Civex del Comitato Europeo delle Regioni organizzata dal Gruppo europeo di cooperazione territoriale tra Alto Adige, Trentino e Tirolo (Gect) presieduto dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, che si svolgerà a Bolzano il 24 e 25 giugno del 2013. "La presenza della Commissione del Consiglio Europeo delle Regioni nelle varie realtà territoriali dell´Unione Europea, proprio nell´Anno Europeo dedicato ai cittadini, vuole essere una testimonianza dell´importanza dei cittadini per il funzionamento degli organismi europei ed evidenziare nel contempo il loro ruolo nei processi decisionali nell´ambito dell´Unione" afferma Luis Durnwalder. La manifestazione si svolgerà presso la sede dell´Eurac di Bolzano nella quale è ospitato anche il Gruppo europeo di cooperazione territoriale tra Alto Adige, Trentino e Tirolo (Gect) e sono attesi una cinquantina di partecipanti.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER AL FORUM ECONOMIA, INCONTRO CON L´EX CANCELLIERE SCHRöDER  
 
Bolzano, 10 dicembre 2012 - Presentare l´Alto Adige al mondo imprenditoriale germanico come il territorio ideale in cui insediare un´azienda. Questo il compito del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, che ha partecipato il 7 dicembre al Forum economia di Francoforte. A margine della manifestazione, Durnwalder ha anche incontrato l´ex Cancelliere tedesco Gerhard Schröder. Schröder e Durnwalder si sono incontrati a pranzo, discutendo principalmente della situazione politica italiana e delle prospettive di sviluppo per l´Alto Adige. "L´ex Cancelliere - ha spiegato Durnwalder - è naturalmente consapevole del difficile momento che sta vivendo il paese. Personalmente l´ho rassicurato sul fatto che la Provincia di Bolzano è disposta a fare la propria parte per risanare i conti pubblici nonostante la nostra amministrazione non abbia accumulato debiti e non sia, in sostanza, una delle fonti del problema". Il presidente della Provincia ha poi illustrato a Gerhard Schröder gli effetti sull´Autonomia altoatesina delle misure restrittive imposte dal governo centrale, e lo ha quindi aggiornato sull´attuale situazione politica locale. In precedenza, Durnwalder aveva avuto l´opportunità di rappresentare l´Alto Adige al più importante Forum sull´economia dell´area germanica: tutto ciò grazie all´impegno della Bls (Business Location Südtirol), partner della manifestazione. "Quella di Francoforte - ha sottolineato Luis Durnwalder - è la piattaforma ideale per rafforzare l´immagine del nostro territorio di fronte agli occhi di quegli imprenditori germanici interessati ad una presenza sul mercato italiano. L´alto Adige è noto principalmente come destinazione turistica, e molte aziende importanti non conoscono i nostri punti di forza in campo economico". Durante il suo intervento, il presidente della Giunta provinciale ha posto l´accento soprattutto sull´Autonomia, sul basso tasso di disoccupazione e sul prodotto interno lordo pro-capite, uno dei più alti d´Europa. A livello strategico, Durnwalder ha ribadito l´importanza di una competività basata non sul fattore-costo, ma sulla qualità. "Chi è piccolo come noi - ha spiegato - può diventare grande solo sfruttando le nicchie di mercato". Chiaro il riferimento a quei settori in cui l´Alto Adige è già all´avanguardia a livello italiano ed internazionale: "Per uno sviluppo equilibrato del territorio e per mantenere l´attuale livello di benessere - ha ribadito il presidente della Provincia di Bolzano - dobbiamo puntare sull´energia verde, le tecnologie alpine e quelle applicate alla produzione alimentare, nonchè sulla mobilità sostenibile. In questi settori dobbiamo concentrare investimenti, misure di sostegno e opportunità di sviluppo, con un occhio di riguardo al nascente Parco Tecnologico, struttura-chiave da questo punto di vista". L´attrattività dell´Alto Adige come luogo in cui insediare un´attività economica o effettuare investimenti produttivi, è rafforzata dal fatto di essere un´area a cavallo tra due culture e due mercati, di poter mettere a disposizione una forza-lavoro bilingue e altamente qualificata, e di poter mettere sul piatto una politica fiscale meno stringente e un programma di sostegno alle aziende più solido rispetto al resto del paese . "Non è un caso - ha concluso Durnwalder - che uno studio dell´associazione nazionale degli artigiani abbia eletto la Provincia di Bolzano come sito economico ideale a livello italiano".  
   
   
FVG, PRESIDENZA: TONDO RICEVE AMBASCIATORE COREA DEL SUD  
 
Trieste, 10 dicembre 2012 - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha ricevuto il 6 dicembre a Trieste, nella palazzo di piazza dell´Unità d´Italia, l´ambasciatore della Corea del Sud in Italia, Kim Young Seok. Al centro del cordiale colloquio, le opportunità di collaborazione in campo economico tra il Friuli Venezia Giulia e il Paese dell´estremo oriente. Dicendosi convinto che possano essere diverse le aziende della regione interessate a operare sui mercati sudcoreani, il presidente Tondo si è detto disponibile a fare da facilitatore a iniziative di interscambio, sulla scia di quella già avviata qualche tempo fa dalla Camera di Commercio di Udine, eventualmente anche supportando un evento di presentazione delle opportunità di investimenti in Corea. Al termine dell´incontro, nel corso del quale si è parlato anche delle vicende storiche delle due realtà, il presidente Tondo ha donato all´ospite un bel volume che illustra i palazzi istituzionali della Regione in Friuli Venezia Giulia, ricevendo in cambio un libro su costume e tradizioni della Corea del Sud. La Repubblica di Corea, comunemente nota come Corea del Sud, è un Paese di 48 milioni di abitanti che ha conosciuto un rapido processo di crescita e sviluppo, tanto da essere indicato verso la fine degli anni ´90 quale una delle quattro "Tigri asiatiche".  
   
   
COSTI POLITICA, REGIONI: DECISI RISPARMI SU EMOLUMENTI IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA, VITO DE FILIPPO, ILLUSTRA IL DOCUMENTO SUI COSTI DELLA POLITICA PREDISPOSTO DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
Roma, 10 dicembre 2012 - Al termine della riunione del 6 dicembre il presidente della Regione Basilicata, Vito Defilippo, ha illustrato il documento predisposto dalla Conferenza delle Regioni sui costi della politica. “Oggi la Conferenza delle Regioni – ha spiegato De Filippo - ha deliberato un buon documento sui costi della politica. Siamo arrivati a conclusione di un percorso lungo ma sicuramente incisivo, che produrrà risparmi consistenti sia sugli emolumenti degli amministratori regionali, sia sui costi dei gruppi. Abbiamo reso ancor più virtuosi alcuni elementi in capo alle legislazioni regionali – ha aggiunto De Filippo - come ad esempio il rapporto di fine mandato. Proposte anche norme rigide sulla rendicontazione dei costi dei gruppi consiliari. Le Regioni hanno proposto un documento che va ben oltre i dettami della legge 174. Sul fronte del personale dei gruppi e della regolamentazione – ha concluso De Filippo - abbiamo ipotizzato strumenti e metodi uniformi per tutto il Paese”. “Sui diritti e le autorizzazioni demaniali – ha spiegato De Filippo - abbiamo chiesto che il Governo assuma un’iniziativa europea e includa nella rappresentanza di questo importante problema a livello comunitario anche le Regioni”. “Abbiamo inoltre chiesto al Governo – ha detto ancora De Filippo - il riparto del Fondo Sanitario 2013. Negli anni precedenti – ha spiegato De Filippo- la proposta veniva effettuata nel mese di novembre. Siamo ormai a dicembre e i termini per il decreto sull´individuazione dei costi standard delle regioni benchmark in sanità sono già scaduti il 30 novembre" .  
   
   
COSTI DELLA POLITICA: PASSATA LA PROPOSTA TOSCANA  
 
Firenze, 10 dicembre 2012 – Tagli ai costi della politica. E l’Italia si adegua di fatto alla Toscana, già oggi tra le regioni più virtuose e che spendono meno da questo punto di vista. “La conferenza delle Regioni ha varato il 5 dicembre la nuova intesa sul taglio alle spese della politica ed è passata interamente quella che era stata la proposta Toscana” commenta l’assessore al bilancio e alle riforme Riccardo Nencini, che ricorda l’energia spesa da lui e dal presidente della giunta Enrico Rossi in questa battaglia. “Per presidenti, assessori e consiglieri regionali siamo sempre stati tra le regioni che spendono di meno: per alcune voci quella in assoluto con la spesa più bassa. E i fatti lo dimostrano” dice Nencini. Sui costi della politica tra l’altro oggi si vota alla Camera il decreto legge del governo, che sul provvedimento, modificato in Senato, ha posto la fiducia. “L’intesa e le nuove regole – prosegue l’assessore – prevedono l’eliminazione del vitalizio, e in Toscana l’abbiamo già fatto, e un riduzione dei consiglieri: già deciso anche questo a partire dalla prossima legislatura”.  
   
   
UPI TOSCANA, ASSEMBLEA SUL RIORDINO DELLE PROVINCE. IL PRESIDENTE SAITTA: “OCCORRE UNA MOBILITAZIONE”  
 
Firenze, 10 dicembre 2012 - “È finito il tempo delle testimonianze e come già avvenuto per la questione dei riscaldamenti scolastici è giunto il momento di agire duramente per mettere a conoscenza l’opinione pubblica dell’effetto che i tagli avranno sulle strade, la difesa del suolo, la formazione/lavoro ed il personale”. Una presa di posizione netta quella espressa dal Presidente dell’Unione delle Province italiane, Antonio Saitta, intervenuto il 7 dicembre all’Assemblea generale di Upi Toscana, riunitasi a Firenze. Durante la riunione svoltasi a Palazzo Medici Riccardi, oltre al presidente di Upi Toscana Andrea Pieroni, sono intervenuti numerosi presidenti, assessori e consiglieri provinciali. “È giunto il momento di fare iniziative chiare ed eclatanti mettendo al centro la questione dei servizi – ha aggiunto Saitta rivolgendosi al pubblico di rappresentanti politici presenti – Ciò che conta di più è far capire la gravità del problema, i rischi reali che gli interventi della spending review avranno sulla vita dei cittadini”. Saitta ha precisato che al Ministro Grilli e alla Corte dei Conti è stata descritta una situazione chiara: “chiediamo di dimezzare il taglio di 1,2 miliardi alle province in modo da consentire a 70 enti di non sforare il patto di stabilità, tanto più che ciò comporterebbe un aumento delle spese a carico del sistema pubblico visti gli interessi, i danni richiesti e le opere incomplete”. Il tema dei tagli e dell’impossibilità di garantire un equilibrio finanziario nel prossimo anno è stato infatti un punto centrale della giornata e dell’argomentazione del Presidente Pieroni che ha ufficializzato la presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro il decreto del Ministro dell’Interno che ripartisce i tagli della spending review. “La Toscana - ha affermato Pieroni - è il territorio più penalizzato perché il criterio irragionevole di ripartizione dei tagli è basato sui consumi intermedi, una misura che contiene in sé anche i consumi necessari allo svolgimento delle funzioni delegate dalla Regione, come noto numerose e importanti. È per questo motivo, oltre che per lo squilibrio inaccettabile rispetto ai comuni, che abbiamo promosso il ricorso”.  
   
   
TAGLI AI BILANCI DELLE PROVINCE: LE DECISIONI DELL’ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI DI PROVINCIA SAITTA “CONTRO I TAGLI AI BILANCI TUTTE LE PROVINCE RICORRONO AL TAR. INGIUNZIONI ALLO STATO PER I 2,8 MILIARDI CHE CI DEVE”  
 
Roma, 10 dicembre 2012 - Ricorso al Tar contro i tagli ai bilanci previsti dalla spending review, che ammontano a 500 milioni di euro per il 2012 e decreti ingiuntivi per ottenere i 2, 8 miliardi di crediti le Province devono avere dallo Stato. Saranno queste le azioni che tutte le Province italiane porteranno avanti per intervenire contro i drammatici tagli ai bilanci operati dal Governo con le manovre economiche. A deciderlo è stata una assemblea straordinaria dei Presidenti di Provincia convocata il 7 dicembre a Roma dall’Upi per definire le iniziative che, da qui ai prossimi giorni, saranno messe in campo per chiedere modiche sulla Legge di stabilità. “Abbiamo cercato fino ad oggi un confronto franco con il Governo – sottolinea il Presidente dell’Upi Antonio Saitta - facendo valere le ragioni che emergono chiaramente dai dati reali e che dimostrano come queste manovre non ci permettano di garantire i servizi essenziali. Con i 500 milioni di euro di tagli previsti dalla spending review – ha aggiunto Saitta - le Province non hanno più i soldi nemmeno per pagare le bollette, e la legge di stabilità che si sta discutendo, che ci impone 1,2 miliardi di tagli¸ ci porterà al dissesto. Dobbiamo tutelare le nostre comunità, dobbiamo continuare a garantire i servizi ai cittadini e vogliamo potere pagare le imprese che lavorano per le nostre amministrazioni. Non abbiamo altra strada che rivolgerci ai giudici – conclude Saitta - perché sia dimostrata l’iniquità di questi provvedimenti e per riavere quei 2,8 miliardi di euro che lo Stato ci deve e che sono delle Province”.  
   
   
BOLZANO, RELAZIONE AL BILANCIO DI DURNWALDER: PIÙ SPAZI DI MANOVRA PER PROVINCIA, CITTADINI, IMPRESE  
 
 Bolzano, 10 dicembre 2012 - Aumentare il margine di manovra dei cittadini, delle imprese e dell’ente pubblico: questo l’obiettivo principale che la Giunta provinciale persegue con la bozza del bilancio di previsione 2013 e che intende raggiungere attraverso la diminuzione della pressione fiscale, riorganizzazione e risparmi mirati, la riduzione della burocrazia. Lo ha spiegato oggi (6 dicembre) il presidente Luis Durnwalder illustrando la relazione programmatica al bilancio 2013. E facendo anche autocritica. Nella relazione al bilancio letta nell´aula del Consiglio provinciale a Bolzano il presidente Durnwalder ha esordito con una rivisitazione dell´anno segnato dalle date 72:92:12 e che ha celebrato due tappe storiche dell´autonomia altoatesina: i 40 anni del secondo Statuto di autonomia e i 20 della chiusura della controversia tra Italia e Austria: "Ma diciamoci la verità: in quest´anno non ci è rimasto molto tempo per festeggiare e anche lo stato d´animo non è stato sempre di festa", ha osservato Durnwalder. A rovinare il clima sono sopraggiunti i diktat sul risparmio e gli attacchi profondi all´autonomia speciale del governo Monti, ma Durnwalder ha precisato: "Anche noi - e va detto con estrema chiarezza - abbiamo contribuito in maniera sostanziale a un clima dimesso anziché festoso. In queste settimane e mesi purtroppo raramente abbiamo attirato l´attenzione della pubblica opinione con notizie positive." Come esempio eclatante Durnwalder ha citato la vicenda dell´energia elettrica: "Se il cittadino non può più confidare in una gestione secondo tutte le regole delle questioni importanti per lui e per la società, se non può più confidare che la legge venga rispettata e tutti i dubbi eliminati, ha ogni buon diritto di chiederne conto ai responsabili politici e di essere insoddisfatto dei suoi rappresentanti." Dal 2012 quindi l´autonomia non esce rinvigorita bensì ammaccata, e anche questo risultato non va ascritto solo al governo Monti: "In Alto Adige non abbiamo mostrato il necessario rispetto della nostra autonomia: l´abbiamo difesa verso l´esterno con le unghie e con i denti, ma l´abbiamo danneggiata dall´interno, scuotendone le fondamenta. Perché queste fondamenta non si chiamano - non si chiamano solo - Trattato di Parigi e Statuto di autonomia, ma anche onestà, Stato di diritto, morale, trasparenza, apertura, impegno e abnegazione", ha scandito il Presidente della Provincia. Dopo questo excursus Durnwalder è entrato nel dettaglio della bozza del bilancio provinciale 2013, in calo di "solo" il 2,2% malgrado la crisi e il quadro generale negativo. Con questo bilancio la Giunta vuole garantire nuovi stimoli per rilanciare l´economia, "con investimenti pubblici, certamente, ma soprattutto aumentando i margini di manovra finanziari delle imprese e delle famiglie. E ciò comporta una riduzione della pressione fiscale che oggi pesa in misura quasi insostenibile sulle spalle di tutti", ha spiegato Luis Durnwalder. In concreto: agevolazioni e esenzioni su Irpef e Irap, ad esempio per le start up che possono creare nuova occupazione in Alto Adige. Oltre a quello di imprese e famiglie, va ampliato anche lo spazio di manovra dell´ente pubblico: a tale proposito Durnwalder ha illustrato le misure per la riorganizzazione dell´amministrazione e i progetti per una semplificazione complessiva della burocrazia, che consentiranno di recuperare risorse preziose da investire in altre priorità, che sono il sostegno all´istruzione, alla ricerca e innovazione, all´export. La parte finale della relazione 2013, l´ultima della legislatura, ha lasciato spazio a un personale bilancio del Presidente: "Con quella attuale ho quasi raggiunto la cifra della doppia dozzina di relazioni al bilancio davanti a questo plenum. È contemporaneamente anche l´ultima, come tutti sapete, motivo per cui permettetemi di rivolgere uno sguardo all´indietro." Il suo impegno da Presidente della Provincia dal 1989, ha ricordato Durnwalder, è stato quello di "far recuperare terreno all´Alto Adige in tutti i settori. Per questo agli inizi degli anni 90 abbiamo trasformato l´Alto Adige in un grande cantiere, in senso letterale ma anche traslato." Un laboratorio diventato visibile nello sviluppo dell´autonomia come nell´istruzione, nel sociale e nella sanità, nell´ambiente e nelle infrastrutture, nella cultura e nella mobilità. E in tutti i settori oggi non solo l´Alto Adige ha agganciato le altre Regioni, ma è salito fino ai vertici tra le aree europee. "Ciò che più mi stava a cuore, però, era la pacificazione tra i gruppi linguistici", ha precisato il Landeshauptmann. "Sono quindi particolarmente soddisfatto di vivere oggi, giorno dopo giorno, in una terra in cui i miei figli e nipoti possono crescere senza restrizioni etniche, in cui non si registra più la formazione di gruppuscoli etnici, in cui gli scontri di matrice etnica sono diventati l´eccezione." Questa pacificazione stabile, secondo Durnwalder, è cresciuta dal basso e non è stata imposta dall´alto: "Non dovermi più preoccupare per questa convivenza è la cosa più bella che porterò con me di questa carriera politica", ha dichiarato il Presidente. Una confessione che però non mette la parola fine alla sua relazione al bilancio né al suo impegno politico, ha voluto chiarire Luis Durnwalder: "Non devo ancora occuparmi di questa eredità. Io sono ancora qui e abbiamo davanti a noi un anno di duro lavoro, che inizierà al più tardi la prossima settimana con la discussione sul bilancio."  
   
   
NESSUN RITARDO SU RIORDINO PROVINCE  
 
Bari, 10 dicembre 2012 - L’assessore al decentramento, Marida Dentamaro, ha diffuso la seguente nota sul riordino delle province: “il Sindaco di Brindisi Consales non perde occasione per attribuire alla Regione Puglia o a non meglio identificati poteri occulti individuabili in “esponenti politici jonici esercitanti gran peso all’interno del governo regionale pugliese”, le colpe dei tentennamenti e dei ritardi con cui il “suo” Consiglio Comunale si è espresso in merito al ridisegno dei nuovi assetti territoriali”. “L’amministrazione regionale – prosegue - dal canto suo, ha sempre sostenuto l’importanza di un confronto che fosse quanto più partecipato tra i diversi livelli istituzionali per decidere insieme sul riordino delle Province, conscia della necessità di rispettare la volontà e le iniziative dei Comuni, sia pure nell’ambito delle possibilità concesse dalla legge nazionale e nel rispetto dei tempi imposti da quest’ultima”. “Ne sono testimonianza – continua - i numerosissimi incontri con le comunità e le istituzioni locali da me tenuti proprio per attestare, con la mia presenza, piena condivisione con il diritto rivendicato dai Sindaci sulla competenza delle scelte, in attuazione di una riforma che, discutibile sotto molti aspetti, potesse dare un impulso all’azione e all’autonomia dei Comuni e, perché no, a quell’associazionismo in grado di portare tanti benefici in termini di efficienza e di qualità dei servizi, rispettando al tempo stesso le specificità dei territori e il contenimento dei costi nello spirito della “spending review”. “Evidentemente - ribadisce l’assessore Dentamaro - alcuni Comuni, o meglio i loro rappresentanti, dopo un brusco quanto tardivo risveglio, non sono riusciti a trovare una intesa nell’ambito dei propri organismi arenandosi su sterili dispute di campanile, perseguendo una linea ondivaga o quanto meno tentennante, che ha prodotto scelte tardive e per questo difficilmente praticabili”. “La Regione, comunque – conclude - ha ancora una volta fatto ciò che doveva, e qualcuno dovrebbe tempestivamente informarsi delle attività che riguardano il proprio territorio, inoltrando al Consiglio Regionale e al Governo le proposte formulate dai Comuni, sia pure oltre i termini temporali previsti. Tacciare l’Ente di inerzia allo scopo di arrecare danno ai cittadini di alcune comunità, appare, quindi, quanto meno pretestuoso e strumentale a coprire colpevoli ritardi che sono da ricercare in altre sedi”.  
   
   
IL REGIME DEI CONTROLLI NEGLI ENTI LOCALI E DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE SEMINARIO IN PROVINCIA LUNEDÌ 17 DICEMBRE  
 
Firenze, 10 dicembre 2012 - “Il Regime Dei Controlli Negli Enti Locali E Delle Società Partecipate Alla Luce Del D.l.174/2012” Il seminario affronterà le novità della riforma, le nuove tecniche e i livelli di controllo introdotti dal D.l. 10/10/2012 n. 174 per la programmazione e il controllo dell’azione amministrativa degli enti locali, anche attraverso le società partecipate nonché i ruoli rinnovati del Segretario Generale, del Ragioniere Capo, dei Revisori e della Corte dei Conti Lunedi’ 17 Dicembre ore 9,30 Provincia di Firenze - Sala Luca Giordano Via Cavour, 1 Firenze. Presiede Tiziano Lepri Assessore al Bilancio della Provincia di Firenze Presidente Iv Commissione Upi Toscana; Relatori: Vittorio Giuseppone Presidente Sezione Regionale di Controllo della Toscana Corte dei Conti “Il ruolo rinnovato della Corte dei conti alla luce del D.l. 174/2012”; Francesco Delfino Consulente Upi nazionale Componente dell’Osservatorio per la Finanza e la Contabilità degli Enti Locali Consulente Corte dei Conti “ I nuovi controlli per gli enti territoriali” ; Stefano Pozzoli Professore Ordinario di Economia Aziendale, Università di Napoli Parthenope Presidente Commissione Enti locali del C.n.d.c.e.c, “i controlli interni dopo il dl 174” ; Emilia Trisciuoglio Segretario Generale della Provincia di Firenze, “il sistema dei controlli e l´organizzazione interna. Responsabilità e criticità”; Cesare Cava, Commercialista Esperto di Finanza Locale sindaco revisore Provincia di Firenze “Ruolo e responsabilità dei sindaci revisori: le nuove norma del D.l.174”; Conclusioni Rocco Conte Dirigente Direzione Servizi Finanziari della Provincia di Firenze. Il seminario è gratuito e terminerà alle ore 13 ca. Segreteria del Seminario: Provincia di Firenze Assessorato Bilancio Personale Economato Tel. 0552760491 0552760459e mail l.Lanzoni@provincia.fi.i  d.Cubattoli@provincia.fi.it    
   
   
SUPERARE LA CRISI DA SARDI CHE VOGLIONO COOPERARE  
 
Cagliari, 10 Dicembre 2012 - "A causa del Patto di stabilità, meccanismo che deve essere corretto, il prossimo anno la nostra regione sarà portata a poter spendere ottocento milioni in meno. Per questo dobbiamo pensare a politiche che non siano basate sulla spesa ma che utilizzino la cooperazione come strumento importantissimo come ad esempio sul welfare. In Sardegna abbiamo avviato nuovi strumenti per facilitare l’accesso al credito e stiamo portando avanti azioni importanti per rilanciare le aree di crisi con nuove opportunità per le imprese. Possiamo superare la crisi solo da sardi che vogliono mettersi insieme e cooperare". E’ quanto affermato il 6 dicembre dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, intervenendo al convegno organizzato da Acgi, Confcooperative e Legacoop, per celebare l’anno internazionale delle cooperative. "Accogliamo con favore l´iniziativa odierna perché oggi più che mai il modello cooperativo può e deve essere decisivo - ha sottolineato La Spisa - cattolici e laici che hanno cooperato insieme, storicamente hanno creato uno sviluppo economico e sociale di cui oggi godiamo i risultati ma che rischiamo di perdere se non si recuperano quelle radici del rapporto sociale. Su questo oggi la cooperazione può dare un grande risultato. Liberismo e statalismo hanno fallito perché si sono messi insieme creando un accordo fraudolento. In questo momento di sconvolgimenti politici dobbiamo abbattere le barriere ideologiche che destra e sinistra hanno creato e pensare a nuovi progetti di governo per il bene del paese".  
   
   
ENTI LOCALI: DA REGIONE 6,481 MLN ALLE NOVE PROVINCE SICILIANE  
 
Palermo, 10 dicembre 2012 - In arrivo 6,481 milioni di euro per le nove province siciliane, quale saldo delle prime 3 trimestralita´ per il 2012. Lo prevede un decreto del dipartimento regionale delle Autonomie locali, gia´ trasmesso alla Ragioneria centrale dell´assessorato per la registrazione. La somma si aggiunge ai 2,909 milioni gia´ erogati come anticipazione nel giugno di quest´anno. La parte restante, relativa alla quarta trimestralita´ e pari a 3,130 milioni, sara´ erogata nel prossimo anno. Nel dettaglio queste le somme assegnate: Agrigento, 1,669 mln; Caltanissetta, 939mila; Catania, 466mila; Enna, 1,449 mln; Messina, 258mila; Palermo, 467mila; Ragusa, 252mila; Siracusa, 441mila; Trapani, 535mila.  
   
   
FVG, SPECIALITÀ: AUTONOMIA RESPONSABILE, LO CONFERMANO I NUMERI  
 
Trieste, 10 dicembre 2012 - Una Regione che ha saputo sempre declinare l´autonomia speciale in modo responsabile, che restituisce ai propri cittadini e alle proprie imprese le risorse fiscali generate sul territorio sotto forma di infrastrutture e di servizi per promuovere la crescita e la coesione sociale. A dirlo sono i numeri. In vista del cinquantenario dello Statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia (13 gennaio 2013), la Regione ha voluto pubblicare quattro volumi sui "Numeri della specialità. Protagonisti del cambiamento nei fatti", analisi statistiche dedicate rispettivamente a economia e investimenti; famiglia e lavoro; infrastrutture e trasporti; pubblica amministrazione. I volumi, disponibili anche sul sito internet della Regione ( www.Regione.fvg.it ) sono stati presentati oggi a Trieste dal presidente, Renzo Tondo, affiancato dall´assessore alle Finanze e Programmazione, Sandra Savino, che ha promosso all´interno dell´Amministrazione un gruppo di lavoro per elaborare i dati statistici su come la Regione Autonoma ricava le risorse e su come le spende, e con quali risultati. Insomma, un´operazione di "trasparenza" rivolta a tutti i cittadini. "Stiamo attraversando una fase politica - ha detto Tondo - nella quale vi è un tentativo abbastanza chiaro, da parte dei poteri centrali, di ridurre le autonomie locali e regionali. È diffuso il pregiudizio che le Regioni a Statuto speciale costituiscano un privilegio. Questi numeri dimostrano il contrario: poter contare solo sulle proprie risorse fiscali significa prima di tutto responsabilità: nelle spese, nelle scelte, nella allocazione delle risorse". La pubblicazione, secondo il presidente, ha un duplice scopo: far conoscere meglio il funzionamento e i risultati dell´Autonomia speciale al nostro interno, tra cittadini, che spesso non sono consapevoli di come in Friuli Venezia Giulia, a differenza delle Regioni ordinarie, la ricchezza prodotta resti sul territorio; ma anche far capire all´esterno che cosa significa in concreto l´Autonomia speciale: gestire con le proprie risorse, senza contare su trasferimenti dello Stato, la Sanità, il Trasporto pubblico locale, gli Enti locali. Le entrate della Regione derivano per l´80 per cento da compartecipazioni percentuali sui tributi statali, per il resto da tributi propri. Al netto dei trasferimenti agli Enti locali, buona parte di queste risorse viene destinata a "finalità a valenza esterna", ai servizi e al sostegno allo sviluppo. Il peso maggiore va al capitolo sanità e protezione sociale (70 per cento), ma poi ci sono trasporti, infrastrutture, tutela dell´ambiente, istruzione, cultura.  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA CON LA REGIONE TOSCANA FIRMATO DALL´UNIONE DEI COMUNI CIRCONDARIO  
 
 Firenze, 10 dicembre 2012 - Il Direttore dell’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa, dichiara: “Il tracciato della Via Francigena, da Canterbury a Roma, interessa la Toscana per ben 480 chilometri, di cui 40 attraversano i quattro comuni della Provincia di Firenze, tutti quanti nel territorio dell’Unione dei Comuni Circondario dell’Empolese Valdelsa (Fucecchio, Castelfiorentino, Montaione, Gambassi Terme). Come abbiamo già avuto modo di comunicare all’inizio del luglio scorso, La Regione Toscana ha assunto come strategico e, quindi, prioritario, il progetto della sua sistemazione al fine di aprire, entro l’estate del 2014, l’intero tracciato toscano: segnaletica, sicurezza, promozione. La Regione ha messo a disposizione risorse, con un investimento intelligente e variamente apprezzato, proprio allo scopo di finanziare progetti per la messa in sicurezza del tracciato e per interventi di recupero e/o manutenzione degli immobili destinati all’ospitalità. Ieri, 4 dicembre, ho sottoscritto con la Regione Toscana l’Accordo di programma per il progetto predisposto e presentato ad ottobre dal Circondario che riguarda l´intervento per la realizzazione di un marciapiede in banchina stradale lungo la S.p.4 "Volterrana" fra la Chiesa di S.m. A Chianni e il distributore di carburanti posto all´inizio del centro abitato di Gambassi Terme e la realizzazione di un marciapiede con relativo muro di sostegno lungo la S.p. 64 "Certaldese" in prossimità con l´incrocio con la strada comunale dei Casciani ancora nel Comune di Gambassi Terme; ambedue gli interventi potranno garantire una migliore e più sicura fruizione per i tanti pellegrini, in costante aumento, che, provenienti dall’intera Europa, scelgono di interloquire con l’insieme delle risorse di cui il nostro territorio dispone. Per questi due interventi è stato concesso l’intero contributo richiesto, pari a 146.000 euro e, pertanto, rilevo la nostra soddisfazione per l’impegno profuso della Regione. L’altro importante intervento, finanziato per 30.000 euro a fronte dei 50.000 occorrenti, è relativo al recupero e messa a norma dell’impianto termico dell’Ostello di Castelfiorentino, per cui il Comune aveva fatto specifica richiesta di contributo, era infatti presente ieri per firmare l’Accordo di programma anche l’Assessore al turismo del Comune di Castelfiorentino, Claudia Firenze. Anche in questo caso, sottolineo l’importanza di questo intervento, volto a mettere a disposizione di un turismo low cost ambienti sempre più accoglienti e gradevoli”  
   
   
P.A.: PROSEGUE PER TUTTO DICEMBRE ATTIVITÀ FORMATIVA VILLA UMBRA  
 
Perugia, 10 dicembre 2012 - Fino alla fine di dicembre prosegue il ricco programma di attività di formazione della Scuola umbra di amministrazione pubblica Villa Umbra sulle più recenti novità che interessano la pubblica amministrazione. L´11 dicembre si terrà il corso su "Progettazione e gestione dei siti web per le amministrazioni aperte" tenuto da Antonio Limone, ordinario di informatica giuridica e docente di scienza dell´amministrazione digitale. Il corso si propone di illustrare le linee guida per la progettazione e la gestione dei siti informatici delle pubbliche amministrazioni secondo il Codice dell´amministrazione digitale, dalla legge 138/2011 (decertificazione totale) e le più recenti normative in materia di semplificazione e agenda digitale, amministrazione aperta, crescita e agenda digitale, e le linee guida definite dal Dipartimento della funzione pubblica . Si proseguirà il 17 dicembre con il corso su "Appalti pubblici: cause di esclusione e bandi-tipo" con Antonio Bartolini, avvocato, ordinario di diritto amministrativo, Università di Perugia, e Laura Cesarini, vice-segretario del Comune di Perugia. Il 18 dicembre si parlerà di "La gestione delle presenze e delle assenze dal lavoro nei comparti Regioni, Enti Locali e Sanità" con Riccardo Lasca, esperto ed autore di pubblicazioni in materia di pubblico impiego. "Il nuovo sistema delle responsabilità e dei controlli del D.l. 174/2012 e le modifiche al D.lgs.267/2000" è invece il tema dell´appuntamento del 19 dicembre. I docenti saranno Alberto Scheda, dirigente finanziario ente locale, consulente Anci Emilia-romagna, nominato consulente dal Consiglio delle autonomie locali presso la Sezione di controllo della Corte dei Conti Emilia Romagna, componente Oiv di enti locali, e Francesco Grilli, segretario generale della Provincia di Perugia. Le attività di quest´anno si concluderanno il 20 dicembre sul tema "Esuberi, mobilità, collocamento in disponibilità e regime delle assunzioni residuali dopo le recenti novità normative". Il docente sarà Marco Rossi, dirigente Dipartimento funzione pubblica.  
   
   
POSTE, RIDOTTE IN TOSCANA LE CHIUSURE, ARRIVA SPORTELLO “ECCO FATTO”  
 
Firenze, 10 dicembre 2012 - “Dopo mesi di battaglia sulla chiusura degli uffici postali nei territori minori e marginali della Toscana, giungiamo, insieme alla Regione, ad un ad un risultato più roseo rispetto a quanto era previsto, frutto di un grande lavoro svolto sinergicamente in questi mesi”. È il commento del Presidente di Uncem Toscana (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) Oreste Giurlani dopo l’annuncio dell’evitata chiusura di cento uffici postali. L’intervento della Regione ha scongiurato i tagli degli uffici postali nei paesi e nelle zone disagiate della Toscana che erano stati annunciati in estate. Dovevano essere 198 gli uffici interessati, 172 da chiudere. Alla fine le chiusure si sono ridotte a sole 74. In altri 58 ci sarà una riorganizzazione (ovvero una riduzione nell’orario di apertura), ma gli sportelli resteranno aperti e funzionanti. “Ed è rilevante – ha aggiunto Giurlani – che al posto dei 74 uffici postali che entro la fine dell’anno Poste ha confermato di voler chiudere, arriverà il cosiddetto sportello “Ecco Fatto”, un servizio creato da Uncem con la Regione, che, utilizzando i ragazzi del servizio civile, andrà gradualmente a coprire ciò che erogava fino ad oggi Poste. Il tutto a salvaguardia delle popolazioni che vivono nei Comuni isolati, marginali e montani che altrimenti avrebbero avuto grossi disagi a causa della mancanza del servizio. Gli sportelli Ecco Fatto, aperti da Uncem e Regione fino ad oggi in soli 10 Comuni per ridurre al massimo gli impedimenti burocratici, semplificare i servizi ai cittadini, e dare una piccola opportunità in più alle giovani generazioni per non abbandonare le località di origine, verranno dunque estesi per mantenere attivi i servizi alla comunità locale. In ogni caso – conclude Giurlani – non è assolutamente condivisibile un piano tale di restrutturazione da parte di Poste, che visto il comportamento degli ultimi tempi, non è escluso preveda ulteriori piani di riordino”.  
   
   
TRENTO: NEGARE IL CREDITO A IMPRESE E FAMIGLIE PUÒ DIVENTARE UN´INGIUSTIZIA  
 
Trento, 10 dicembre 2012 - "A volte negare credito, sulla base di valutazioni meramente astratte e troppo rigide, può determinare situazioni di ingiustizia; si può creare asimmetria e disuguaglianza concedendo credito facile, ma anche lesioni ai diritti collettivi e individuali quando si nega credito a sostegno degli investimenti delle imprese e delle famiglie". E´ quanto sostiene l´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, intervenuto il 7 dicembre alla Facoltà di Giurisprudenza al convegno "La disciplina del credito al consumo" organizzato dalla stessa Facoltà e dal Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti. Il tema è di grandissima attualità: non passa giorno, infatti, che la parola "crisi" non sia coniugata alla difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, ma anche delle famiglie. Di due giorni fa è la firma del protocollo d´intesa sulla produttività, che prevede tra l´altro nuove misure per favorire l´accesso al credito da parte delle imprese locali. E di oggi è l´uscita del Rapporto Censis che registra un crollo nelle spese delle famiglie italiane, in particolare quelle del ceto medio, sempre più orientate nelle proprie scelte dalla legge delle "3 erre": risparmio, rinuncio, rinvio. In un momento di recessione dove sempre più si avvertono problemi non solo di ordine giudico ma anche sociale, il credito al consumo sale dunque sul banco degli imputati. La Provincia autonoma di Trento, per altro - come ha ricordato Olivi aprendo il convegno - da molto tempo ha investito in un centro di competenze con il quale si vuole accompagnare le imprese nell´acquisto di beni e servizi, al quale si aggiunge, realtà ormai radicata, il Centro tutela consumatori. A proposito di quest´ultimo, l´assessore ha fornito tre dati interessanti: 8000 all´anno sono i trentini che si rivolgono al centro, 300.000 euro il contributo della Provincia al Centro tutela consumatori, quasi 800.000 euro la somma che viene restituita ai cittadini in seguito a pratiche di rivalsa promosse dal Centro consumatori. "La giunta provinciale - ha concluso Olivi - è molto impegnata nel costruire un sistema di cooperazione tra istituzioni e credito: i dati che monitoriamo attraverso il Tavolo del credito ci consegnano un quadro un po´ diverso rispetto a quello nazionale, ma è vero che l´accesso al credito si è fatto sempre più difficile anche in Trentino. In una crisi che acuisce i problemi, il presidio delle regole diventa fondamentale per evitare abusi e irregolarità. Negare credito, a volte, sulla base di valutazioni meramente astratte e troppo rigide che prescindono dalle reali capacità e affidabilità degli attori economici può creare anche situazioni di ingiustizia; si può creare asimmetria e disuguaglianza concedendo credito facile ma si possono anche ledere i diritti collettivi e individuali quando si nega credito a sostegno dei percorsi di investimento e sviluppo di imprese e famiglie. Se in passato si è concesso troppo facilmente credito, contribuendo in tal modo a determinare questa crisi, non dobbiamo oggi commettere l´errore opposto, perché stringere oggi i cordoni del credito significa contribuire non solo al permanere della crisi ma anche a limitare fortemente le opportunità di uscita dalla crisi stessa".  
   
   
I POSSIBILI SBOCCHI PER LA PRIMAVERA ARABA AL CENTRO DI UN RECENTE CONVEGNO  
 
 Bolzano, 10 dicembre 2012 - Le popolazioni dei paesi arabi non sono più disposte a sopportare né le condizioni economiche né le condizioni politiche in cui vivevano da anni. Un ruolo centrale nei recenti accadimenti viene svolto dalla generazione giovane anche attraverso i social network e in particolare dalle giovani donne. Il punto sulla situazione è stato fatto nell´ambito del convegno dal titolo "Rivolte, cambiamenti e modelli culturali nel mondo arabo" organizzato dal´Ufficio Affari del Gabinetto della Presidenza, il 5 dicembre a Bolzano. A circa due anni dall´inizio delle rivolte arabe i partecipanti al convegno si sono interrogati sui possibili sbocchi futuri. La rappresentante dell´Ufficio Affari del Gabinetto Alexandra Pöder ha presentato il tema prioritario per le attività di educazione allo sviluppo e alla mondialità per il 2013-2014 sostenute dalla Provincia cioé "Il diritto ad una informazione critica ed il ruolo dei media nel dialogo tra culture". Molte sono le iniziative di cooperazione sostenute dalla Provincia nei paesi nel Nord Africa e nel Medio Oriente, soprattutto in Palestina, in Libano, in Iran ed in Marocco. Il sociologo Adel Jabbar ha tracciato gli scenari attuali sottolineando il ruolo dello spazio pubblico come luogo di dibattito, confronto e scambio di idee che per molti anni era rimasto monopolio dei regimi dispotici e quindi precluso alla maggioranza delle popolazioni. "È cambiato il clima di paura. La paura negli ultimi 50 anni ha paralizzato completamente le persone e la società. Questi movimenti hanno dimostrato che è possibile superare ed anche abbattere la paura. Questo è un dato straordinario. Un altro dato importante è che la piazza, i luoghi pubblici hanno ripreso a svolgere il ruolo di spazio pubblico di cui persone con idee politiche, sociali, economiche diverse usufruiscono e dove sono legittimati a reclamare pubblicamente i propri convincimenti." Gianfranco Belgrano, giornalista presso l´agenzia di stampa Misna, si è soffermato sul funzionamento dei media in Europa evidenziando l´importanza della verifica delle fonti per evitare la disinformazione che può anche determinare scelte sbagliate. Oujdane Mejri, un´attivista tunisina ha spiegato che persone come lei sentono finalmente il peso della propria soggettività e sono consapevoli del ruolo anche politico che possono assumere nella nuova scena politica. L´esperienza democratica dei paesi europei può ispirare la nuova classe politica nel suo paese - è quindi importante costruire dei ponti tra i paesi del Nord Africa e l´Europa. Aya Homsi, una giovane blogger, nata da genitori siriani, ha spiegato l´importanza dei social network che hanno permesso ai giovani come lei ad esprimere la sua opinione ed insieme a tanti altri diffondere notizie di prima mano sulla situazione molto critica in Siria, altrimenti difficilmente reperibili. Il suo è stato un appello a rompere il silenzio ed ad agire. Infine, Rassmea Salah, una giovane italo-egiziana, si è soffermata sugli eventi recenti in Egitto e sulle prospettive per il futuro esprimendo le sue preoccupazioni per gli sviluppi nelle ultime settimane ma anche il suo ottimismo perche´ un ritorno al passato ormai è impensabile. A colpire il pubblico è stato sicuramente l´entusiasmo e il forte impegno di queste tre donne per il rispetto dei diritti fondamentali da quello più elementare del diritto alla vita a quello della libertà di espressione o della parità dei sessi.  
   
   
ANTIRACKET E ANTIUSURA, LA REGIONE CAMPANIA STANZIA UN MILIONE DI EURO. SOSTENIAMO GLI ENTI LOCALI PER PROGETTI DI PREVENZIONE E CONTRASTO  
 
 Napoli, 10 dicembre 2012 - Il commissario regionale antiracket ed antiusura Franco Malvano ha presentato il 6 dicembre in sala Giunta le iniziative messe a punto dal Coordinamento per la prevenzione ed il contrasto all’estorsione e all’usura. Alla riunione hanno partecipato le associazioni e le fondazioni del settore. Erano presenti tra gli altri i rappresentanti appartenenti alla Fai, Federazione antiusura ed estorsione, alla Rete per la Legalità, ad Alilacco Sos Campania, ed altre strutture iscritte agli albi prefettizi. Due le iniziative, adottate in attuazione della legge 11 del 2004: uno spot realizzato nell’ambito del progetto "Sentirsi Campani", e un avviso pubblico, con un fondo di un milione di euro, per la selezione di progetti volti ad attuare servizi di prevenzione e contrasto ai reati di usura ed estorsione. Il bando scade il 25 gennaio 2013. E’ rivolto ai Comuni con popolazione pari o superiore a 20 mila abitanti, e alle Unioni di Comuni, Comunità Montane o raggruppamenti di Enti locali associati che raggiungano almeno i 20mila abitanti. Ogni progetto potrà avere un valore massimo di 40 mila euro. Gli Enti proponenti parteciperanno con una quota del 30 per cento al costo totale, che potrà essere coperta anche attraverso la messa a disposizione di beni e servizi o personale. Le tipologie di intervento ammesse vanno dalla tutela della vittima nella fase di denuncia, all´assistenza nell´iter processuale, alla realizzazione di una mappatura della fenomenologia dell´estorsione e dell´usura sia per aree geografiche che per categorie socio-economiche. Per beneficiare dei contributi regionali, gli enti locali devono avvalersi, nella realizzazione delle attività, delle associazioni e delle fondazioni antiracket e antiusura iscritte nell’elenco provinciale delle prefetture. "Sosteniamo - sottolinea Malvano - gli enti locali per progetti di prevenzione e contrasto all´estorsione e all´usura, destinando a questo obiettivo un milione di euro. Una somma importante, soprattutto in questa fase di crisi, che conferma la decisa volontà della Giunta Caldoro di realizzare azioni ed iniziative di legalità sui territori della Campania."  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE INFANZIA; A PERUGIA CONVEGNO SUL TEMA DELL´ADOZIONE  
 
Perugia, 10 dicembre 2012 - Dal 2006 al 2011 i Servizi territoriali per le adozioni in Umbria hanno ricevuto 611 istanze di adozione presentate da coppie residenti su tutto il territorio regionale, sempre nello stesso periodo, le adozioni nazionali ed internazionali sono state 295. Il dato colloca l´Umbria al terzo posto tra le regioni italiane per numero di adozioni, dietro la Toscana e la Liguria. E´ quanto emerso da uno studio curato da Paolo Montesperelli dell´Università di Roma, sulla base dei dati relativi all´adozione forniti dai servizi territoriali umbri e presentato il 6 dicembre a Perugia nel corso del convegno dal titolo "Tutti hanno diritto ad una famiglia", organizzato dalla Regione Umbria nell´ambito delle iniziative programmate per celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti dell´Infanzia, quest´anno dedicate alle tematiche relative all´adozione. Nel corso della mattinata sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, il direttore generale dell´Asl 4, Vincenzo Panella, il presidente del Tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, lo psicoterapeuta Marco Chistolini, l´assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi, il dirigente regionale, Marcello Catanelli. "Nella maggior parte delle istanze presentate - ha detto Montesperelli - le coppie hanno espresso la volontà di adottare un solo bambino, ma ci sono state anche richieste per due, fino ad un massimo di tre bimbi. A fare domanda di adozione sono state prevalentemente coppie di età compresa tra i 40 e 41 anni con entrambi i richiedenti occupati a tempo pieno e con un titolo di studio medio alto. Per quanto riguarda le adozioni internazionali, la maggior parte dei bambini adottati provengono dall´Europa dell´Est, altri sono italiani, asiatici, dell´America Latina e dell´Africa". Montesperelli ha anche segnalato che nell´ultimo periodo i servizi hanno registrato una lieve flessione delle richieste "da attribuire con alta probabilità - ha detto - alla crisi economica e quindi alla precarizzazione del lavoro e al grande stress che comporta l´impegno di cura che, attualmente, ricade in modo profondo sulle famiglie e sulle donne". "Oggi, a causa della crisi economica, - ha detto la vicepresidente Casciari - si rischia di trascurare i diritti dei minori perché si tende a lasciare indietro tutto ciò che non è emergenza. Al contrario, la Regione Umbria ha voluto confermare l´attenzione verso la famiglia impegnando risorse proprie per sostenere i nuclei familiari in particolare quelli che, per eventi e spese improvvise, rischiano di scivolare nella povertà". "La Giunta regionale - ha aggiunto Casciari - ha preadottato le linee guida per l´affidamento familiare per le quali è stato avviato l´iter partecipativo, ed ha promosso un Bando di concorso rivolto alle scuole statali e paritarie, primarie e secondarie di primo grado per l´anno scolastico 2012/2013, sull´ideazione e la realizzazione di un´immagine e di uno slogan da adottare come logo ufficiale per l´attuazione della campagna di comunicazione regionale sull´affidamento familiare". Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, ha posto l´accento "sull´importanza di aprire il 2013 con la convinzione che il ruolo dei Comuni dovrà contare di più nella programmazione delle politiche regionali che dovranno essere sempre più flessibili e adeguate alle richieste che cambiano" "Ci siamo trovati a dover far conto con i tagli delle risorse - ha detto l´assessore Andrea Cernicchi - senza aver avuto il tempo di riflettere e adeguarci a questi cambiamenti. In questo momento si rinnova l´esigenza della collaborazione a tutti i livelli". E proprio sull´importanza dell´integrazione dei Piani e dei Programmi regionali ha insistito il direttore dell´Asl 4, Vincenzo Panella, sottolineando che "partendo dal presupposto che esiste una reale esigenza di contenimento della spesa pubblica, bisogna riflettere ed attivare nuove risorse per resistere all´ambiente che cambia". Panella ha anche segnalato che, per tutelare i minori, è fondamentale il ruolo della prevenzione e il sostegno alla genitorialità. "L´adozione è una risposta di solidarietà sociale sancita dalla Costituzione" - ha ricordato la presidente del Tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, tracciando il percorso relativo alle adozioni a partire dal ´67. "Nel mondo delle adozioni - ha detto il dirigente regionale, Marcello Catanelli - c´è un prima, caratterizzato dal fatto che i bambini abbandonati erano accolti sulla spinta della carità delle famiglie più abbienti, e un dopo segnato dal riconoscimento che avere una famiglia è un diritto. Ora, per mantenere lo stato dei diritti, bisogna rafforzare le integrazioni e la concertazione delle politiche coinvolgendo il terzo settore e il privato sociale". Il convegno prosegue nel pomeriggio con una tavola rotonda sul "sistema dell´adozione nazionale ed internazionale in Umbria", nel corso della quale i servizi territoriali si confronteranno sui punti di forza e le difficoltà riscontrate nel corso di dieci anni di lavoro.  
   
   
FVG, PRIMA INFANZIA: A RETE DEI SERVIZI CONTRIBUTI PER 6,1 MILIONI DI EURO  
 
Trieste, 10 dicembre 2012 - Nuovi finanziamenti ai servizi rivolti alla prima infanzia. La Regione ha infatti approvato il riparto del Fondo 2012 per le spese di investimento nelle strutture che ospitano bambini da 0 a 3 anni. L´importo complessivo, pari 6,1 milioni di euro, sostiene la realizzazione di 55 interventi, riferiti sia nuove costruzioni (14) sia al potenziamento di strutture esistenti (41), con l´obiettivo di accrescere e migliorare l´articolazione della rete educativa nel territorio. I beneficiari sono soggetti pubblici, privati e del privato sociale che gestiscono (o intendono gestire) asili nido o altri servizi integrativi previsti dalla legge regionale 20 del 2005. Il riparto, spiega l´assessore alla Famiglia, Roberto Molinaro, riguarda 8 interventi in provincia di Trieste (1,1 milioni di euro), 9 in provincia di Gorizia (651.000 euro), 29 in provincia di Udine (3,2 milioni di euro) e 9 in provincia di Pordenone (1,2 milioni di euro), proposti da soggetti pubblici (26 interventi) e privati (29 interventi), individuati a seguito di specifico bando. "La nuova azione regionale - chiarisce ancora l´assessore - si inquadra all´interno della politiche familiari ed è prioritariamente orientata a rispondere a tre ordini di esigenze: promuovere il benessere e lo sviluppo dei bambini, favorire la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, offrire ai genitori un sostegno nel loro ruolo educativo. La contribuzione regionale infatti riguarda strutture che ospitano diverse tipologie di servizi, da quelli tradizionali, come i nidi, a quelli innovativi, come gli spazi gioco e i centri per bambini e genitori. Tuttavia si è dovuto tener conto della natura economica dei servizi stessi, prevedendo necessariamente l´applicazione della regola comunitaria del de minimis a tutti i procedimenti contributivi, indipendentemente dal fatto che i gestori, e quindi i destinatari della sovvenzione, fossero soggetti privati o enti pubblici, come nel caso dei comuni".  
   
   
MARCHE: 3MLN PER L´INCLUSIONE LAVORATIVA DELLE DONNE PUBBLICATO BANDO "LA CRESCITA E´ DONNA"  
 
 Pescara, 10 dicembre 2012 - L´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, ha presentato il 6 dicembre la seconda edizione del progetto "La crescita è donna", finanziato con 3 milioni di euro. L´avviso pubblicato sul Burat e sul sito della Regione Abruzzo, rientra nel programma di inclusione sociale del Piano Operativo 20012/13 del Fondo Sociale Europeo 2007/13 che prevede interventi in favore dell´occupazione e della conciliazione vita/lavoro per le donne. Le linee di intervento si confermano tre, ciascuna finanziata per un importo di un milione di euro. La prima linea denominata "Più imprenditrici" prevede incentivi per la creazione di nuove imprese con un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 25mila euro per le spese di avvio attività e di gestione; le domande potranno essere presentate dalle maggiorenni, residenti in Abruzzo da almeno 6 mesi. La seconda linea denominata "Più professioniste" prevede incentivi alle imprese che attivano rapporti di consulenza in favore di giovani professioniste con età non superiore ai 40 anni e con residenza in Abruzzo. La terza linea denominata "Voucher Family" prevede un sostegno fino a 2mila euro alle donne con carichi familiari per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro finalizzati all´inserimento nel mercato del lavoro. "Puntiamo ancora sulle donne e lo facciamo attraverso un progetto che si è dimostrato un ottimo strumento per includere nel mondo lavorativo professioniste e nuove imprenditrici",ha dicharato l´assessore Gatti. "Nella scorsa edizione - prosegue Gatti - abbiamo favorito la nascita di 44 imprese, consentito di attivare 466 consulenze professionali al femminile e dato un supporto alla conciliazione a 500 lavoratrici". Il nuovo bando, come spiega l´Assessore, è stato ulteriormente migliorato con poche modifiche che lo rendono più semplice per chi vuole partecipare e capace di valorizzare ancora di più il merito delle partecipanti. "La crescita del Pil in Italia, lo ripetiamo in ogni occasione, può essere un obiettivo possibile solo se il sistema Italia sarà capace di portare la professionalità e l´entusiasmo delle donne nel perimetro del mercato del lavoro, della produzione, delle professioni. L´abruzzo in questi anni ha dimostrato di essere la Regione maggiormente capace di includere le donne nel mercato del lavoro con dati di incremento occupazionale che spiegano molto anche della resistenza stabile ampiamente sopra le 500mila unità al lavoro". L´assessore, Gatti, nel corso della presentazione del bando "La crescita è donna" ha fornito un report sull´esito del primo bando. Ben 1.010 donne hanno colto le opportunità offerta: 44 le nuove imprese femminili finanziate, 466 le consulenze attivate da 236 aziende a favore di professioniste abruzzesi e 500 le donne con carichi familiari assegnatarie di voucher per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Questi i numeri finali del progetto "La crescita è donna", finanziato con le risorse del programma di inclusione sociale del Piano Operativo 2009/10/11 del Fondo Sociale Europeo 2007/13. Tre le linee di intervento previste dall´avviso pubblicato lo scorso 8 marzo nella ricorrenza della festa della donna. La prima linea, denominata "Più imprenditrici", prevedeva incentivi per la creazione di nuove imprese. Su 190 istanze pervenute, 44 sono state le nuove imprenditrici finanziate con un incentivo massimo di 25mila euro. La seconda linea, denominata "Più professioniste", prevedeva incentivi alle imprese per l´attivazione di rapporti di consulenza in favore di giovani professioniste operanti in Abruzzo. Su 479 istanze pervenute sono state 236 le aziende finanziate per un importo complessivo di 5 milioni di euro con i quali sono state attivate 466 consulenze con giovani professioniste abruzzesi. La terza linea, denominata "Voucher Family", prevedeva incentivi alle donne con carichi familiari per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, finalizzati all´inserimento o alla permanenza nel mercato del lavoro. Ben 1.007 le richieste pervenute, delle quali 500 finanziate. (Regflash9 Us121206