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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Maggio 2013
PIÙ CONTROLLI E ATTIVITÀ FORMATIVE PER UN USO CORRETTO DEI FONDI UE  
 
Firenze, 14 maggio 2013 – Più controlli sulla qualità, ma anche sull’efficacia dei progetti finanziati con risorse europee. Questo il traguardo che la Toscana ha già realizzato e che punta a migliorare ulteriormente, in vista della prossima programmazione dei fondi strutturali. Se n’è parlato a Firenze nel corso del convegno “La governance del sistema dei controlli per promuovere la lotta contro le frodi ai fondi strutturali dell’Unione Europea”: una due giorni formativa organizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il convegno è stata l’occasione per fare il punto sul sistema dei controlli per la gestione dei programmi toscani: Fesr (Por Creo 2007-13), Fse (Por 2007-13),Po Marittimo Italia-francia. Fra i partecipanti, tutti coloro che sono interessati alla gestione dei fondi europei e al controllo: autorità di gestione, amministratori pubblici, operatori privati, consulenti, organizzazioni di categoria, associazioni. E ancora rappresentanti ai massimi livelli del Nucleo repressione frodi della Guardia di Finanza, della Corte dei Conti europea e delle autorità di gestione e controllo di altri paesi Ue. La prima sessione, il 10 maggio, è stata dedicata al ruolo delle Istituzioni nazionali e internazionali coinvolte nella lotta alle frodi lesive degli interessi finanziari dell’Ue. E’ seguita la presentazione di buone pratiche e strumenti innovativi nell’ambito dei controlli dei fondi e della rilevazione delle frodi finanziarie. Infine uno sguardo alle iniziativa che mirano a consolidare il rapporto di cooperazione con paesi non ancora comunitari. Il secondo giorno di lavori è stato dedicato alle esperienze dei paesi in via di adesione e alle prospettive di collaborazione internazionale. “La Toscana si è da sempre caratterizzata per la capacità di spendere i fondi comunitari – ha detto l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini in apertura del convegno – per questo siamo stati fra i primi a impegnarci per favorire iniziative che consentono lo scambio delle buone pratiche tra i soggetti che gestiscono i fondi comunitari, occasioni formative volte a diffondere al massimo indicazioni per un uso corretto dei fondi, prevenendo errori amministrativi legati ad una scarsa conoscenza delle norme e attivando nuove metodologie di controllo. Per questo la nostra regione è impegnata nelle attività di controllo formale per prevenire e combattere l’uso distorto dei fondi ma sta anche tentando di semplificare ed alleggerire il carico burocratico che tali attività di norma comportano e concentrare maggiormente l’attenzione sull’effettiva efficacia degli interventi, sul raggiungimento degli obiettivi previsti. La possibilità di attingere ai fondi comunitari non si è mai rivelata così importante come in questa fase di crisi e lo sarà sempre di più nei prossimi anni, imprescindibile diventa pertanto non disperdere risorse con un uso illeggitimo”.  
   
   
UE, CONSIGLIO DEI GIOVANI SPAGNOLO: LA GARANZIA PER I GIOVANI DEVE ESSERE LA PRIORITÀ ASSOLUTA  
 
Madrid, 14 Maggio 2013 – Di seguito l’intervento di ieri László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione: “ Signore e signori, Noi tutti seguiamo con grande preoccupazione gli altissimi tassi di disoccupazione giovanile, non solo in Spagna, ma in molti paesi dell´Ue. I giovani stanno pagando un prezzo elevato a causa della situazione economica attuale, con tassi di disoccupazione giovanile a livelli senza precedenti. In tutta l´Ue, il 23,5% dei giovani fino a 25 anni sono senza lavoro. Sono più di due volte più probabilità di essere disoccupati come la popolazione adulta. Un anno fa, squadre d´azione sono stati creati per aiutare gli 8 paesi con i più alti tassi di disoccupazione giovanile. Entro la fine del 2012, il tasso di disoccupazione giovanile è diminuita di 0,8 punti percentuali in Irlanda e di 4,3 punti percentuali, in Lituania. Ma aveva continuato a salire in altri Stati membri, come l´Italia e il Portogallo (con tasso di circa il 38%), Grecia (oltre il 58%) e la Spagna (quasi il 56%). In generale, esistono grandi disparità tra gli Stati membri e il divario si allarga tra ciò che potremmo genericamente chiamare il nord e il sud, o il centro e la periferia. La nostra sfida è quella di affrontare insieme i fallimenti nei nostri mercati del lavoro in modo che i paesi in ritardo può raggiungere con l´apripista. Soprattutto, non possiamo stare a guardare quando 7,5 milioni di cittadini europei sotto i 25 anni di età non sono né occupati né in materia di istruzione o di formazione. Abbiamo bisogno dei loro talenti, le competenze e l´esperienza, la loro capacità di inventare, innovare e creare. Queste sono tutte le forze trainanti per la nostra prosperità collettiva. Processo sul raggiungimento di un accordo sulla garanzia per i giovani La Commissione ha fatto della lotta contro la disoccupazione giovanile una priorità assoluta, e molto è accaduto negli ultimi mesi. Ultima volta che ho parlato di fronte al Consiglio dei Giovani di dicembre, la nostra proposta su una garanzia per i giovani era ancora in divenire. Oggi, sono molto contento di riferire sulla reazione molto veloce e positiva dei politici alla nostra proposta. Presentato dalla Commissione nel mese di dicembre, gli Stati membri hanno concordato una raccomandazione del Consiglio relativa alla creazione di una garanzia per i giovani per la fine di febbraio. Questo è tempo di record. La raccomandazione è stata poi adottata formalmente il 22 aprile. Con la garanzia per i giovani, gli Stati membri si sono impegnati a garantire che entro quattro mesi di disoccupazione o di lasciare l´istruzione formale a tutti i giovani fino all´età di 25 riceve un´offerta di qualità di un lavoro, un apprendistato o un tirocinio, o la possibilità di continuare la loro istruzione o formazione. Tra dicembre e febbraio, abbiamo avuto molte riunioni con gli Stati membri sul testo finale della raccomandazione garanzia per i giovani. Stati membri hanno sollevato molte domande, ad esempio: Perché si fa a proporre il termine di quattro mesi? Sarebbe Cv consulenza contare come misura sotto la "garanzia per i giovani"? Dovrebbero solo quei giovani ufficialmente registrate come "disoccupati" avere accesso a un´offerta? E, infine, chi sta andando a finanziare tutto questo, soprattutto nel contesto di limitato margine di manovra fiscale? Sono lieto che, nel corso dei negoziati, siamo stati in grado di convincere gli Stati membri a essere ambiziosi - come necessario in questa crisi dell´occupazione giovanile. Abbiamo mantenuto i quattro mesi per un offerta sotto la garanzia per i giovani. Questo perché ogni mese conta: volto giovane disoccupato maggiori rischi di disoccupazione futuro, guadagni più bassi, e problemi di salute. Questo lungo effetto negativo duraturo è chiamato ´effetto spaventare´. Inoltre, non agire ha enormi costi economici per gli Stati Uniti. I costi di avere 14 milioni di giovani (15-29 anni), né nel lavoro, né in materia di istruzione o di formazione sono stimati essere l´equivalente del 1,21% del Pil dell´Ue. Questa è una perdita collettiva annuale di € 153.000.000.000 agli Stati membri, o di quasi € 16000000000 in Spagna solo. E ´stato anche importante non diluire l´elenco delle possibili misure di garanzia per i giovani. Abbiamo tenuto limitato a quattro: Un offerta buona qualità di un lavoro, un apprendistato, un tirocinio o di formazione continua. Un sistema di garanzia per i giovani è molto più di una semplice consulenza o consigli sulla scrittura Cv. Abbiamo anche insistito sul fatto che una garanzia per i giovani si applica a tutti i giovani, non solo quelli che registrano i servizi per l´impiego. I giovani più vulnerabili saranno raggiunti solo con il lavoro proattivo da operatori sociali e le organizzazioni giovanili. Le Raccomandazioni chiede dunque di forti partnership con tutti gli interessati, in particolare i servizi per l´impiego, le istituzioni di istruzione e formazione, servizi di orientamento e di altri servizi per i giovani specializzati (organizzazioni non governative, centri giovanili e associazioni). Gli Stati membri possono decidere con la Commissione l´esatta messa a punto di schemi e partnership, in modo che riflettano le esigenze delle diverse regioni e rispettare la diversità dei giovani. Le misure potrebbero includere il supporto diretto per stage e tirocini di alta qualità, che fornisce la prima esperienza di lavoro e la riduzione dei costi non salariali del lavoro, nonché misure per incrementare la mobilità, al fine di una migliore capacità di partita e posti di lavoro. Ciò che conta è quello di attuare un "programma di garanzia della Gioventù", tra cui nuove partnership, l´intervento precoce e l´integrazione attiva del mercato del lavoro. Come una vera riforma strutturale, si farà in modo che nessun giovane è lasciato alle spalle. Occupazione giovanile Iniziativa e Fse Infine, gli Stati membri giustamente chiesto di finanziamento: Saranno gli Stati membri con forti vincoli di bilancio in grado di attuare una tale garanzia? Finanziamenti Ue può contribuire attraverso i fondi strutturali europei. Ci sarà una priorità di investimenti mirati nel futuro del Fondo sociale europeo per l´integrazione sostenibile del mercato del lavoro dei giovani che non svolgono attività lavorative, di istruzione o di formazione. Ci aspettiamo che tutti gli Stati membri con elevati tassi di disoccupazione giovanile di destinare una parte dei loro finanziamenti del Fse per il 2014-20 a schemi di garanzia per i giovani. Inoltre, il Consiglio europeo nel mese di febbraio ha deciso di sostenere l´attuazione della garanzia per i giovani destinando € 6 miliardi per una nuova iniziativa per l´occupazione giovanile. Dal 2014 questo sarà disponibile per le regioni con elevati tassi di disoccupazione giovanile. Questo ha certamente contribuito a convincere gli Stati membri che erano ancora in dubbio. Tuttavia, sarebbe sbagliato pensare che l´Ue può finanziare tali regimi del tutto. I bilanci nazionali devono dare la priorità misure garanzia per i giovani al fine di evitare un aumento dei costi in futuro. La Commissione ritiene che una garanzia per i giovani generare rendimenti positivi sulla situazione economica ´Stati membri nel lungo periodo e quindi costituire un investimento, allo stesso modo come l´istruzione. Nel suo 2013 Analisi annuale della crescita , la Commissione ritiene che gli investimenti in istruzione dovrebbero essere la priorità e rafforzate, e che gli Stati membri dovrebbero mantenere o rafforzare la copertura e l´efficacia dei servizi per l´impiego e delle politiche attive del mercato del lavoro, quali i sistemi di garanzia per i giovani. Ma alla fine, non tutte le misure sono costose: per esempio, la costruzione di partenariati tra scuole, imprese e servizi per l´impiego non richiede grandi budget, ma contribuirà in modo significativo al successo della garanzia per i giovani. Prossimi passi L´efficace attuazione della garanzia europea per la gioventù è quello che ora dobbiamo concentrarci. Accolgo con favore l´adozione della imprenditorialità spagnolo e strategia per l´occupazione giovanile. A nostro avviso, questo è un passo avanti fondamentale per fornire un sistema di garanzia per i giovani in Spagna. In attuazione della strategia, è ovviamente cruciale per garantire il coordinamento e la chiara ripartizione dei compiti e delle responsabilità tra le autorità centrali e regionali. A livello europeo, saremo in grado di aiutare con lo scambio di buone pratiche. La Commissione si avvarrà del nuovo programma sul cambiamento e l´innovazione sociale e di promuovere le attività di apprendimento reciproco a tutti i livelli. Schemi di garanzia per i giovani esistono già in alcuni Stati membri, tra cui la Finlandia, Austria e Svezia. Questo può aiutare a capire meglio ciò che esiste e funziona. Il monitoraggio e il miglioramento continuo dei sistemi sarà anche necessario: Una garanzia per i giovani è risultato fonda e sarà considerato di successo nel lungo periodo, se i giovani rimangono impiegate. La garanzia per i giovani non è solo una raccomandazione del Consiglio, ma anche parte del cosiddetto semestre europeo. Quindi, il monitoraggio verrà effettuato su base regolare sotto sorveglianza multilaterale con Raccomandazioni per paese di essere rilasciato per gli Stati membri, se del caso. Conclusione Signore e Signori, la garanzia per i giovani è un investimento. Investire in occupabilità dei giovani è fondamentale al fine di preservare le nostre economie e il benessere. La garanzia per i giovani genererà un ritorno positivo per migliorare la situazione economica, il miglioramento del tasso di occupazione e la competitività della nostra economia nel lungo periodo. In questo senso essa dovrebbe essere considerata come una priorità assoluta nell´agenda dell´Ue per le riforme strutturali. È molto incoraggiante che sempre più capi di Stato e di governo stanno prendendo in considerazione l´occupazione, e in particolare l´occupazione giovanile, una priorità assoluta, e che il Consiglio europeo di giugno sarà probabilmente di nuovo tornare a questo argomento. La garanzia per i giovani dovrebbe essere considerata complementare alle altre misure che affrontano i diversi problemi connessi alla crisi e strutturali alla base della situazione occupazionale dei giovani. Un anno fa, la Commissione ha presentato un pacchetto per l´occupazione che ha sostenuto per misure incisive per promuovere la creazione di posti di lavoro e la domanda di lavoro, anche spostando la tassazione dal lavoro a bassa retribuzione di inquinamento, di proprietà o di consumo tasse. Abbiamo anche chiesto maggiore sostegno pubblico per riempire posti vacanti nelle zone che hanno un grande potenziale di creazione di posti di lavoro, come l´economia verde, la salute e la cura o l´economia digitale. Entro la fine del 2013 ci sarà una proposta relativa a un quadro di qualità per i tirocini. Ciò dovrebbe garantire che i tirocini non si limitano a sostituire posti di lavoro, ma di fornire ai giovani con esperienza di lavoro di alta qualità in buone condizioni. La Commissione lancerà inoltre una Alleanza europea per apprendistato nel luglio 2013. L´evidenza mostra che in paesi con sistemi di apprendimento a doppio affermati, la posizione dei giovani nel mercato del lavoro è di gran lunga migliore rispetto alla media Ue. Pertanto, una Alleanza europea per Apprendistato contribuirà a migliorare la qualità e l´offerta di posti di tirocinio e di promuovere partenariati nazionali per i doppi sistemi di formazione professionale. E ´nostra responsabilità comune per creare migliori opportunità per i giovani. Non vedo l´ora per la nostra discussione e vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
CRISI SIRIANA: L´UE RISPONDE CON PIÙ URGENZA ALLE ESIGENZE DI AIUTI UMANITARI  
 
Bruxelles, 14 maggio, 2013 - La Commissione europea ha annunciato il 12 maggio un supplemento di € 65.000.000, in risposta alla rapida crescita portata della crisi umanitaria derivante dal conflitto in Siria. Con più intensi combattimenti in Siria e in soli tre mesi dopo la costituzione in pegno di € 100.000.000 alla conferenza dei donatori Kuwait, la Commissione sta intensificando i suoi sforzi per finanziare le agenzie di aiuto a causa della scala di emergenza. "Il dolore e la sofferenza del popolo siriano è quasi oltre ogni immaginazione", ha detto Kristalina Georgieva, commissario per gli aiuti umanitari . "La situazione peggiora di giorno in giorno. Così molti hanno ormai perso le loro case, le loro famiglie e sopportato immenso disagio fisico ed emotivo. E ci sembra essere senza fine in vista. "La violenza, l´insicurezza e la lotta per la sopravvivenza ora travolgere la vita quotidiana di milioni di persone. L´europa è e continuerà ad aiutare le popolazioni colpite, e questo nuovo finanziamento fornirà almeno qualche sollievo alle vittime di questo terribile conflitto. Ma a meno che tutte le coloro che sono coinvolti nei combattimenti, così come la comunità internazionale trovare una soluzione politica alla violenza molto presto la comunità umanitaria sarà semplicemente in grado di affrontare la scala senza precedenti delle esigenze - siamo già al punto di rottura ". Il finanziamento aggiuntivo sarà speso all´interno della Siria, per assistere gli oltre quattro milioni di persone che sono state costrette ad abbandonare le loro case, e nei paesi vicini, che hanno generosamente accolto circa 1,4 milioni di profughi. Servizi di assistenza sanitaria di emergenza saranno forniti così come riparo, cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e articoli per la casa base. Questi servizi saranno forniti dal partner umanitari della Commissione, comprese le agenzie delle Nazioni Unite, la Croce Rossa / Mezzaluna Rossa familiari e le organizzazioni non governative internazionali. Mentre la Commissione è determinata a fare il possibile per continuare a soddisfare le esigenze spirale della crisi che chiede a tutti i paesi che hanno fatto promesse di aiuti finanziari al urgentemente loro onore. Inoltre è richiesto che tutte le parti in conflitto cessino gli attacchi su umanitari che cercano di servire la popolazione civile siriana e di rispettare pienamente il diritto internazionale umanitario. Gli attacchi contro i civili, tra cui gli operatori umanitari, sono del tutto inaccettabili e devono cessare.  
   
   
TOSCANA: “L’EUROPA SIA DEI CITTADINI, NON DELLE BUROCRAZIE”  
 
 Firenze, 14 maggio 2013 – “Solo un’Europa unita, libera e convinta di essere unita sarà l’Europa dei cittadini e non delle burocrazie”. Lo ha detto la vicepresidente della Regione Stella Targetti intervenendo l’ 11 maggio al termine della marcia cittadina “Gli Stati Uniti d’Europa per superare la crisi“ organizzata dal Movimento Federalista Europeo (Mfe) nell’ambito del Festival d’Europa. “Ci vuole tanta passione, oltre che intelligenza – ha continuato Targetti – per scrivere un manifesto all’avanguardia come quello che Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, fondatore del Movimento Federalista Europeo, iniziarono a scrivere oltre 70 anni fa durante il confino a cui erano stati costretti dal regime fascista. Quella passione che dobbiamo recuperare oggi quando diciamo che bisogna finalmente costruire gli Stati Uniti d’Europa, trasformare la Commissione Europea in un vero organo di governo, dare ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente – attraverso le elezioni europee – chi guiderà l’Ue e abolire completamente il diritto di veto che oggi ogni singolo Paese ha di fatto nel Consiglio dell’Unione Europea”. Facendo poi riferimento al momento difficile e alla pesante crisi economica che stanno vivendo i cittadini ma anche le istituzioni, la vicepresidente ha ricordato “che non c’è più tempo per le ipocrisie e i finti unanimismi” dentro la Ue, e poi ha voluto ricordare direttamente le parole di Spinelli e Rossi. “Oggi è il momento – ha detto Stella Targetti citando un passaggio scritto dai due antifascisti nel 1941- in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge, così diverso da tutto quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare nuove energie fra i giovani. La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà”.  
   
   
LA RENANIA PALATINATO INCONTRA LA PROVINCIA DI TORINO  
 
Torino, 14 maggio 2013 - Una delegazione del Land Renania Palatinato ha incontrato ieri pomeriggio a Palazzo Cisterna gli assessori provinciali Marco D’acri (relazioni internazionali), Roberto Ronco (ambiente) e Ida Vana (attività produttive). La delegazione, composta da rappresentanti del governo e da forze economiche e imprenditoriali del Land, sta effettuando una serie di incontri in Piemonte per rafforzare la conoscenza e le possibilità di interazione economica, in particolare per quanto riguarda il mondo delle piccole e medie imprese. La delegazione era guidata dal Presidente del Consiglio del Land Renania Palatinato Joachim Mertes, che ha spiegato che il Land ha fra i suoi obiettivi prioritari l’autonomia energetica grazie alle energie rinnovabili entro il 2030, e dal Segretario di Stato per l’economia, la protezione climatica, l’energia e la pianificazione regionale Uwe Hueser, che ha messo in rilievo le affinità economico e strutturali che avvicinano la Renania Palatinato e la Provincia di Torino. Gli assessori provinciali hanno illustrato a loro volta le competenze della Provincia e in particolare le attività legate a energia, attività imprenditoriali e lavoro su cui confrontarsi e scambiare opportunità con la Renania Palatinato.  
   
   
LEGGE ANTI-CORRUZIONE, LIGURIA APPROVA PIANO DOPO LA LEGGE CONTRO MAFIA E CRIMINALITÀ DELLO SCORSO ANNO  
 
Genova, 14 Maggio 2013 - La Regione Liguria, fra le prime regioni italiane, ha approvato il Piano anticorruzione e il programma per la trasparenza e l’integrità. Il provvedimento, varato ieri in mattinata dalla giunta Burlando, su proposta dell’assessore all’organizzazione del Personale Matteo Rossi, contiene le prime misure di contrasto all’illegalità, in attuazione della legge nazionale approvata a novembre e dei successivi decreti legislativi del governo. La Regione Liguria, lo scorso anno aveva già approvato una propria legge per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e la promozione della cultura della legalità. “Un atto che tutela maggiormente i cittadini e la Pa che dà più sicurezza anche i dirigenti e funzionari regionali che nel loro lavoro devono confrontarsi con normative sempre più complesse”, ha spiegato Rossi illustrando il provvedimento. Si tratta di un piano ancora provvisorio con le prime misure, in attesa che la conferenza unificata Regioni-governo adotti le intese per la completa applicazione della legge anticorruzione, che tuttavia la giunta ligure ha voluto approvare. Un primo passo per individuare attraverso la prevenzione, le attività dell’ente a più elevato rischio di corruzione per le quali sono previste diverse azioni. In particolare, i controlli riguardano le attività svolte dalle direzione e dai dipartimenti regionali, dall’Urbanistica e Edilizia all’Agricoltura, alla Sanità e Servizi Sociali. Turismo, Ambiente, Formazione e Lavoro, Sviluppo Economico, considerate a elevato rischio corruzione come la scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, la concessione e l’erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone, enti pubblici e privati, concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale e progressioni di carriera. La giunta ha nominato responsabile delle azioni della prevenzione della corruzione il segretario generale della Regione Liguria Roberto Murgia.  
   
   
FVG: FRANCO IACOP ELETTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE  
 
Trieste, 14 maggio 2013 - Franco Iacop è il nuovo presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. È stato eletto nella seduta inaugurale di ieri che ha dato l´avvio all´Xi legislatura, ottenendo subito, alla prima votazione, 30 voti. I votanti sono stati 49: nessun astenuto e nessuna scheda nulla, 18 le schede bianche. Dei 31 voti validi uno è andato a Debora Serracchiani. La seduta era stata aperta da Franco Rotelli che, come consigliere più anziano d´età, aveva assunto la presidenza provvisoria. Alessio Gratton e Roberto Revelant, i due neoeletti più giovani, erano stati invitati a svolgere le prime operazioni di voto. Rotelli, prima di iniziare con il giuramento dei 49 consiglieri, aveva brevemente ricordato che proprio il 13 maggio del 1978 era stata promulgata la legge 180, conosciuta come legge Basaglia, destinata a riformare l´assistenza psichiatrica ospedaliera e territoriale con il superamento della logica manicomiale. I 49 consiglieri avevano quindi giurato pronunciando la formula di rito: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione". Taluni avevano ripetuto il giuramento in lingua slovena o friulana. Franco Iacop ha quindi assunto la presidenza. Per le successive operazioni di voto, ha sostituito i due consiglieri/segretari con altri tre estratti a sorte e ha indetto la votazione per l´elezione dei due vicepresidenti del Consiglio regionale. Il Consiglio regionale ha quindi eletto i due vicepresidenti: Igor Gabrovec, esponente della Slovenska skupnost nel gruppo del Pd, e Paride Cargnelutti, del gruppo del Pdl. Gabrovec ha ottenuto 25 dei 48 voti espressi (di cui una scheda bianca), mentre a Cargnelutti sono andate 17 preferenze, e 5 a Eleonora Frattolin, del Movimento 5 Stelle. I due vicepresidenti sono nomi già noti al Consiglio regionale. Entrambi, infatti, hanno già seduto sugli scranni dell´Aula nella passata legislatura. Igor Gabrovec è nato a Monfalcone il 3 febbraio 1972, da madre italiana d´Istria e padre sloveno del Carso triestino. Giornalista professionista, nel 1996 è stato eletto nel Consiglio provinciale di Trieste, dove ha ricoperto l´incarico fino al decorrere del mandato, e nel 2007 è stato eletto consigliere comunale a Duino-aurisina. Candidato nella lista della Slovenska skupnost (apparentata con il Partito democratico), nel 2008 è stato eletto Consigliere regionale. Paride Cargnelutti è nato a San Giorgio di Nogaro il 20 maggio 1951. Insegnante di scuola media, dal 1980 al 1992 ha ricoperto incarichi amministrativi nel suo Comune fino a raggiungere la carica di sindaco. Formatosi nel Partito della Democrazia Cristiana, nel 2000 si è iscritto a Forza Italia. Nel 1999 ha fatto parte della Giunta provinciale di Udine; nel 2001 è stato eletto consigliere provinciale, diventando poi assessore alla Pubblica istruzione e all´Edilizia scolastica. Nel 2006 è rieletto nella seconda Giunta Strassoldo, dove ricopre la carica di vicepresidente e assessore a Istruzione, Edilizia scolastica, Personale, Avvocatura e Affari generali. Nel 2008 entra in Consiglio regionale. Gli altri quattro componenti l´Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sono: Davide Gerolin del Pd, che ha avuto 26 preferenze; Emiliano Edera dei Cittadini, 23; Claudio Violino di Ln, 20; Bruno Marini del Pdl, 17. Cinque dei 48 voti espressi sono andati anche a Eleonora Frattolin, del M5s. Davide Gerolin è nato il 14 ottobre 1953 a Sesto al Reghena, di cui è stato sindaco dal 1993 al 2004. Nel 2003 viene eletto consigliere regionale con La Margherita, così come nel 2008 con il Pd. Nel 2009 è rieletto in Consiglio comunale di Sesto al Reghena. Emiliano Edera è nato a Trieste il primo settembre 1977. Dal 2006 al 2011 consigliere di opposizione del centro-sinistra al Comune di Trieste, è poi diventato assessore comunale a Sport, Decentramento, Servizi demografici, Servizi informativi e Innovazione tecnologica come esponente di Italia dei Valori. Per le elezioni regionali 2013, il suo simbolo è stato Cittadini per Debora Serracchiani Presidente. Claudio Violino è nato a Mereto di Tomba il 9 novembre 1960. Laureato in scienze agrarie, nella scorsa legislatura è stato assessore alle risorse rurali, agroalimentari e forestali. Già consigliere regionale della Lega Nord nella Viii e nella Ix legislatura. Bruno Marini è nato a Trieste il 18 giugno 1960. Nel 1992 è eletto nel Consiglio comunale del capoluogo giuliano nelle liste della Democrazia Cristiana, un anno dopo è tra i fondatori dei Cristiano Popolari per Trieste, nel cui gruppo è rieletto al Consiglio comunale. Consigliere regionale dal 1998, è stato rieletto nel 2008 nelle liste del Popolo della Libertà.  
   
   
M5S: GRAVE ESCLUDERCI DALL´UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEL FVG  
 
Trieste, 14 maggio 2013 - I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Elena Bianchi, Andrea Ussai, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Frattolin e Cristian Sergo così commentano la prima seduta d´Aula dell´Xi legislatura del Friuli Venezia Giulia: "Amarezza e consapevolezza. Queste le sensazioni che proviamo dopo le votazioni del presidente, del vicepresidente e dell´Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che si sono tenute questa mattina. "Amarezza perché il Consiglio regionale oggi aveva la concreta possibilità di dare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia un forte segnale di cambiamento. Come era facile prevedere, i partiti hanno preferito invece la continuità, affidando la guida del Consiglio a persone che sono, in gran parte, ancora sotto indagine da parte della magistratura per l´utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari. "Inoltre, pur essendo la terza forza politica di questa regione e la seconda fra le opposizioni, il Movimento 5 Stelle è stato volutamente tenuto fuori in particolare dall´Ufficio di Presidenza dove, invece, hanno trovato posto forze politiche come la Lega Nord, i Cittadini e la Slovenska skupnost che hanno ottenuto un risultato elettorale di gran lunga inferiore al nostro. "In questo modo, i partiti hanno commesso il grave errore di escludere dall´Ufficio di Presidenza i rappresentanti degli oltre 100mila cittadini del Friuli Venezia Giulia che hanno votato M5s. "Il nostro primo giorno dentro la macchina amministrativa della Regione ci ha dato, però, la consapevolezza del ruolo importante che il Movimento 5 Stelle andrà a svolgere nei prossimi 5 anni tanto in piazza Oberdan quanto sul territorio: faremo diventare il Consiglio regionale un palazzo di vetro, lotteremo contro tutti gli inciuci, daremo vita e appoggeremo solo proposte di legge in grado di migliorare la vita e la condizione lavorativa dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. "Oggi, comunque, è stato un piacere conoscere da vicino la casta che da anni governa la Regione".  
   
   
TOSCANA: RENDICONTO 2012, OPERE FATTE RISPARMIANDO SUGLI INTERESSI  
 
Firenze, 14 maggio 2013 – La Toscana risparmia sugli interessi dei mutui destinati a finanziare diverse opere. Lo fa pagandoli con i soldi in cassa: senza ricorrere ai prestiti che erano stati autorizzati o comunque ritardandone l’avvio per un po’ di tempo, frugandosi nel portafoglio e giocando sugli anticipi utilizzando soldi magari destinati altri progetti che partiranno nei prossimi mesi o che sono stati per il momento rinviati. Poi al momento opportuno, se il prestito servirà, sarà attivato. E’ una delle buone notizie che accompagnano il rendiconto 2012, ovvero il consuntivo di un bilancio che sfiora i 10 miliardi e che la giunta ha esaminato ed approvato stamani. “L’ennesima testimonianza – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – del rigore e della virtuosità dei conti della Regione”. Una buona notizia magari un po’ nascosta per i non addetti ai lavori. Gli interessi risparmiati sono infatti quelli, per gran parte, relativi a 2 miliardi e 590 milioni di anticipi che ‘tecnicamente’ sono un disavanzo: disavanzo ‘tecnico’ ma risparmio di fatto, di certo niente a che vedere con un debito o un buco di bilancio non coperto come invece l’accezione comune del termine, sbagliando, potrebbe suggerire. Più nel dettaglio il rendiconto 2012 spiega che l’anno scorso si è chiuso con un avanzo finanziario di 1 miliardo e 533 milioni e un avanzo vincolato di 4 miliardi e 124 milioni, risorse che dovranno essere riportate nel bilancio 2013 per il finanziamento della stessa tipologia di spese a cui erano destinate. Dal saldo tra i due dati esce fuori il disavanzo ‘tecnico’ di 2 miliardi e 590 milioni euro la spiegazione è semplice: si sono fatti investimenti da finanziare con un muto senza contrarre il mutuo stesso, per cui nel bilancio è stata impegnata la spesa ma non è stata accertata l’entrata corrispondente. E’ cresciuto così il disavanzo, ma si sono risparmiate risorse per pagare i debiti e con quei soldi si è potuto fare altro. Una politica portata avanti già da qualche anno, tant’è che era già successo l’anno scorso e quelli prima ancora. Il 2012 si chiude anche con il rispetto del tetti imposto dal patto di stabilità, con una sostanziale tenuta del gettito derivante dalle entrate tributarie e con un miglioramento della capacità di impegno sia per la parte corrente sia per quella di investimento. L’ultimo numero riguarda il fondo di cassa, che si è ridotto: alla fine dell’anno, anziché 401 milioni come nel 2011, a disposizione c’erano 106 milioni.  
   
   
ROMA, LA REGIONE MOLISE CONFERMATA NEL COMITATO DELLA REGIONI E DELLE AUTONOMIE  
 
Campobasso, 14 maggio 2013 - La Regione Molise membro del Comitato delle Regioni e delle Autonomie locali. Lo ha deliberato oggi la Conferenza delle Regioni nell´ambito delle nomine regionali iscritte all´ordine del giorno. Con la titolarità riconosciuta al presidente Paolo di Laura Frattura, il Molise viene confermato all´interno dell´organismo che dà voce agli enti regionali e locali nelle più importanti trattative con l´Europa. Si tratta di una presenza e di un ruolo di assoluta importanza. Il Comitato è un organo strategico per le realtà territoriali nelle trattative con Bruxelles. Commissione, Consiglio e Parlamento devono consultare il Comitato delle Regioni prima di intervenire su materie di competenza delle amministrazioni locali e regionali. «Siamo davvero soddisfatti - ha commentato da Roma il governatore Frattura -, di vedere confermate la nostra presenza e la nostra partecipazione all´interno del Comitato delle Regioni e delle Autonomie locali. È per tutti noi un´occasione straordinaria, questa che ci viene riconosciuta dalla Conferenza delle Regioni, cui diciamo grazie per la fiducia che hanno voluto rinnovarci con la titolarità assegnata alla nostra Regione. Questo riconoscimento ci incoraggia per le prospettive strategiche che abbiamo davanti, a cominciare dalla prossima programmazione dei fondi europei. Il Comitato, competente in ambiente, occupazione, sanità, istruzione, ci offrirà la possibilità di batterci per i settori più importanti delle Autonomie locali. Siamo contenti - ha concluso Frattura -, di poter portare la voce, i bisogni e le istanze del Molise in Europa».  
   
   
LAZIO, DAL GOVERNO 5 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE DEL LAZIO. ZINGARETTI: "SUCCESSO STORICO"  
 
Roma, 14 maggio 2013 - Il Governo ha riconosciuto alla Regione Lazio 2 miliardi e 542 milioni di euro per onorare i debiti non sanitari, più del 40% delle risorse ripartite il 9 maggio nella seduta della Conferenza delle Regioni. "Un successo storico per il Lazio, di cui sono particolarmente soddisfatto perché ci permette di offrire alle famiglie e alle imprese una boccata di ossigeno", ha commentato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Utilizzeremo questa somma - ha aggiunto Zingaretti - come previsto dal decreto 35/2013, per onorare i debiti certi, liquidi ed esigibili non sanitari della Regione verso enti locali e fornitori. Queste risorse, unite ai 786 milioni di euro che ci sono già stati riconosciuti per la sanità - continua Zingaretti - e soprattutto alla ben più consistente quota che dovremmo ottenere nelle prossime settimane per il 2014, sempre riferita ai debiti della Sanità, ci porterà a vederci riconoscere dal Governo un totale di oltre 5 miliardi di euro". Un risultato reso possibile dal grande impegno istituzionale e tecnico degli uffici della Regione, che in poco tempo sono riusciti a predisporre tutti gli adempimenti del caso. Le risorse accordate in queste ore ci verranno liquidate entro il mese di giugno. Un´iniezione di liquidità che servirà a dare respiro alle aziende in difficoltà, mettendole nelle condizioni di programmare con più serenità il proprio futuro e di pensare a prospettive di sviluppo che aiutino a portare il Lazio fuori dalla crisi.  
   
   
LA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA DEL 13 MAGGIO  
 
 Firenze, 14 maggio 2013 – Si è tenuta ieri nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati la seduta di Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati oggi segnaliamo: L’approvazione della delibera con la quale il presidente della Regione, commissario delegato per gli eventi alluvionali del novembre 2012, decide di anticipare i 110 milioni e 900 mila euro assegnati alla Toscana per le Province di Grosseto, Massa Carrara, Lucca, Pisa, Pistoia e Siena. L’anticipo, in attesa dell’effettiva riscossione, consentirà i pagamenti indifferibili per gli interventi legati al piano degli interventi pubblici di ripristino e messa in sicurezza. (dal minuto 1.02 al minuto 1.09) L’approvazione della proposta di legge che da il via libera definitivo al rendiconto generale per l’anno finanziario 2012, dopo aver acquisito il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Collegata a questa, anche l’altra proposta di legge approvata, a contenuto prettamente tecnico, necessaria per l’approvazione definitiva del bilancio di previsione 2013 e pluriennale 2014-2015. (dal minuto 1.24 al minuto 6.21) L’approvazione della delibera che estende il progetto “Codice rosa” a cinque nuove aziende sanitarie: Asl 5 di Pisa, Asl 6 di Livorno, Asl 11 di Empoli, ‘Azienda ospedaliero universitaria di Careggi e Azienda Meyer. Il progetto “codice rosa”, colore che si aggiunge a quelli in uso al pronto soccorso (bianco, giallo, rosso, ecc.) e che serve a identificare le vittime di violenza e ad avviare immediatamente un percorso di tutela, gestito da personale socio-sanitario, magistrati, forze dell’ordine. Per interventi di sostegno e prevenzione delle donne e dei minori vittime di violenza. (dal minuto 16.30 al minuto 25.01) Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
BOLZANO: IN VIGORE DAL 15 MAGGIO LA NUOVA LEGGE ELETTORALE PROVINCIALE  
 
Bolzano, 14 maggio 2013 - Viene pubblicata martedì 14 maggio sul Bollettino ufficiale della Regione la legge che disciplina le elezioni del Consiglio provinciale. La nuova legge entra in vigore il giorno dopo, mercoledì 15. La legge provinciale n. 5 dell´8 maggio si riferisce alle "´Disposizioni sull´elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano per l´anno 2013 e sulla composizione e formazione della Giunta provinciale´´. Non essendo state presentate richieste di referendum nel termine di tre mesi dalla prima pubblicazione del testo, la nuiova legge elettorale provinciale viene pubblicata martedì 14 maggio sul Bollettino Ufficiale n. 20 della Regione ed entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione, quindi mercoledì 15. Tra le principali novità introdotte sin dalle prossime elezioni provinciali dell´autunno 2013 figurano il voto per corrispondenza per gli altoatesini che vivono all´estero, la limitazione dei tre mandati per i componenti dela Giunta provinciale e un obbligo di contenimento a un massimo di 40mila euro pro candidato dei costi per la campagna elettorale. Per legge è stata poi prevista una quota di genere che prescrive il limite di lista dei due terzi per i candidati di uno stesso genere. Infine in futuro la Giunta provinciale non potrà superare i 9 componenti (il Presidente della Provincia e al massimo 8 Assessori). Per il rinnovo del Consiglio provinciale gli altoatesini saranno chiamati alle urne domenica 27 ottobre 2013.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: BILANCIO, FILM COMMISSION  
 
Torino, 14 maggio 2013 - La Giunta regionale si è riunita ieri mattina per esaminare l’ordine del giorno. La seduta è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Tra le misure approvate si segnalano: su proposta dell’assessore Gilberto Pichetto, una delibera che prende atto della rimodulazione del Fondo di sviluppo e coesione, così come definito dalle riduzioni di spesa disposte a carico delle Regioni dalla legge n.135/2012, e destina 150 milioni di euro per consentire la rimozione dello squilibrio finanziario derivante da debiti pregressi a carico del bilancio regionale riguardanti il trasporto pubblico locale, come previsto dall’art.11 del decreto legge n.35/2013, e 50 milioni per l’edilizia sanitaria; su proposta dell’assessore Michele Coppola, la nomina quali componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione Film Commission Torino-piemonte di Paolo Damilano, per la consolidata e articolata attività imprenditoriale e gestionale, e Paolo Stefano Tenna, per la consolidata attività manageriale nel settore dell’industria audiovisiva e cinematografica e per la sua profonda conoscenza del settore cinematografico piemontese e nazionale; su proposta dell’assessore Roberto Ravello, il programma generale di gestione dei sedimenti del torrente Maira; su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, il piano forestale aziendale 2011-2021 del Consorzio forestale del Canavese.  
   
   
SARDEGNA: POLITICHE SOCIALI, PIÙ FONDI PER PROGETTI ASSISTENZIALI: VIA LIBERA A EMENDAMENTO GIUNTA  
 
 Cagliari, 14 maggio 2013 - Via libera dal Consiglio regionale all´emendamento alla manovra Finanziaria (proposto dalla Giunta) che prevede la destinazione di ulteriori risorse agli interventi finanziati con il fondo regionale per la non autosufficienza finalizzati all´incremento dell´attività assistenziale. I fondi potranno essere utilizzati dalle economie delle rivisitazioni dei progetti e dei piani assistenziali individualizzati rivolti ai malati in cure domiciliari di terzo livello e cure palliative e malati terminali. Si tratta del provvedimento che l´assessore della Sanità Simona De Francisci si era impegnata a portare in Consiglio dopo l´incontro, dieci giorni fa circa, con Salvatore Usala, segretario dell´associazione Viva la vita Sardegna onlus. Gli Obiettivi. La norma intende favorire una gestione più uniforme e omogenea dell´assistenza di base rivolta ai pazienti con una maggiore flessibilità delle prestazioni. Una successiva delibera di Giunta stabilirà le procedure organizzative e il calcolo annuale degli eventuali risparmi da effettuarsi tramite un raccordo delle Uvt (unità territoriali di valutazione), con la conseguente determinazione di un plafond equivalente da assegnare ai programmi socio-assistenziali (ad esempio "Ritornare a casa"). Bene Altro Emendamento. Soddisfazione dell´assessore De Francisci anche per l´approvazione di un altro e attinente emendamento, firmato da tutti i capigruppo in Consiglio, sugli ulteriori 10 milioni aggiuntivi per il fondo della non autosufficienza.  
   
   
IN TOSCANA SPORTELLI ‘ECCO FATTO!’, ROSSI: “GARANTIAMO RISPOSTE AI CITTADINI CON I GIOVANI DEL SERVIZIO CIVILE”  
 
Firenze 14 maggio 2013 – 10 sono già aperti e funzionano grazie a giovani del servizio civile regionale, altri 35 apriranno entro luglio sempre grazie ai giovani del servizio civile. Sono i punti “Ecco Fatto!” la nuova frontiera della pubblica amministrazione che vuole essere vicina ai cittadini. Il 10 maggio in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze è stato firmato il protocollo d’intesa fra Regione Toscana, Anci e Uncem che sancisce il “varo” ufficiale dell’iniziativa. Presenti il presidente della Regione, Enrico Rossi, l’assessore all’agricoltura e foreste che ha anche la delega alla montagna, Gianni Salvadori, il presidente di Uncem Oreste Giurlani, il coordinatore dei piccoli comuni dell’Anci, Pierandrea Vanni. Presenti in sala anche i sindaci o i rappresentanti dei 10 comuni che da alcuni mesi hanno già varato l’iniziativa “Ecco Fatto!” in termini sperimentali, mentre in collegamento streaming hanno potuto intervenire anche i giovani del servizio civile dei punti già attivi. I 10 comuni dove è stata varata l’esperienza pilota. Giurlani “Altri 74 hanno fatto domanda” - I 10 comuni nei quali i punti “Ecco Fatto!” sono già attivi sono: Abbadia San Salvatore, Bagnone, Fabbriche di Vallico, Massa, Montemignaio, Monterotondo Marittimo, Pienza, Sestino, Vernio e Sambuca Pistoiese. Il comune denominatore è quello di offrire servizi della pubblica amministrazione ai cittadini: dalle funzioni di Urp (ufficio relazioni con il pubblico), alle funzioni di informazione ai turisti, all’attivazione della carta sanitaria elettronica al futuro servizio Cup (sportelli di prenotazione sanitaria che presto verranno attivati in diversi punti Ecco Fatto!) ad una serie di servizi postali (es. Spedizione e ricezione pacchi e raccomandate, pagamento bollettini attraverso internet) alla disponibilità annunciata di ospitare i bancomat di banche del territorio per ovviare, almeno in parte, al servizio di riscossione delle pensioni e degli stipendi, al servizio di accompagnamento degli anziani agli uffici postali o alle banche per poter riscuotere la pensione. “E’ un progetto in progress – ha detto fra l’altro il presidente dell’Uncem, Oreste Giurlani, che lo ha presentato – che riceve ora un grosso impulso e diventa regionale grazie all’accordo con la Regione e con l’Anci. Entro poche settimane decolleranno 35 nuovi punti “Ecco Fatto!”, ma complessivamente al momento le richieste sono 74. Quelli che oggi rimangono fuori partiranno successivamente mano a mano che ci sarà disponibilità di giovani che aderiscono ai bandi del servizio civile della Regione” L’intesa odierna nasce dalla necessità di fornire servizi ai cittadini in particolar modo nelle zone disagiate e di montagna e sopratutto dopo che lo scorso anno Poste Spa aveva annunciato la decisione di chiudere 74 uffici postali. “Stiamo lavorando nell’ottica di rispondere ai bisogni dei cittadini e per ridurre i disagi laddove sono stati chiusi gli sportelli delle Poste. Proprio con Poste – ha concluso Giurlani – stiamo lavorando perchè dentro Ecco Fatto! Si possano offrire quasi tutti i servizi postali”. “Ci sono momenti per protestare e momenti per fare “– ha detto in proposito il presidente della Regione, Enrico Rossi. “Noi – ha ricordatoRossi – abbiamo protestato a voce alta quando le Poste hanno annunciato la decisione di chiudere 74 uffici sul territorio, ma siamo istituzioni e dobbiamo fare quanto nelle nostre possibilità per attivarci e dare comunque risposte ai cittadini. Di fronte all’abbandono di Poste italiane abbiamo prima protestato e poi cercato di trovare delle soluzioni.” Rossi ha poi sottolineato l’importanza di svolgere il servizio attraverso i giovani e ha annunciato che l’obiettivo è quello di allargarlo ulteriormente. Salvadori: “Un modello per la Toscana e per l’Italia. Fondamentale il presidio della montagna” - L’assessore Salvadori, che da poche settimane ha ricevuto la delega alla montagna, ha sottolineato l’importanza di dare risposte che lo Stato non dà più e di mantenere il presidio del territorio nelle aree svantaggiate e di montagna. “L’attenzione alla montagna – ha detto – per noi è importante come è importante mantenere il presidio umano in questi territori che hanno un’estensione di 1 milione e 200 mila ettari con una popolazione di 500 mila persone. La Regione è impegnata su vari fronti, con questo servizio che è pagato dalla Regione attraverso il servizio civile dei giovani, con l’impegno sulla filiera bosco-legno-energia e con molte altre azioni che hanno l’obiettivo di mantenere la presenza umana sul territorio, perchè questo è garanzia per proteggersi dalle frane e dalle alluvioni e perchè è fondamentale per salvaguardare il bene comune della Toscana per il futuro.” Salvadori ha inoltre espresso l’aupicio che “Ecco fatto!” diventi un modello per la Toscana e per l’Italia in termini di risposte e di servizi ai citadini. Vanni: “L’anci convinto sostenitore di Ecco Fatto!. Dà risposte dove lo Stato arretra” - Infine Pierandrea Vanni, coordinatore dei piccoli comuni dell’Anci, ha ribadito come l’Anci sostenga convintamente il progetto. “Questo progetto – ha detto – è una risposta contro l’arretramento dei servizi da parte dello Stato centrale, arretramento che causa disagi forti ai cittadini sia sul piano economico che su quello sociale.” Infine i sindaci dei comuni presenti in sala hanno indossato la fascia tricolore e riassunto le loro esperienze con i punti “Ecco Fatto!” già aperti. Tutti i 35 comuni che presto attiveranno nuovi sportelli di “Ecco fatto!” - I 35 comuni che presto attiveranno ulteriori punti “Ecco fatto!” sono: Cutigliano, Marliana, Montale, Piteglio, Sambuca Pistoiese, Bagni di Lucca, Capannori, Minucciano, Seravezza, Carrara, Fivizzano, Massa, Massa e Cozzile, Monsummano, Montecatini, Pescia, Bucine, Cortona, Castiglion d’Orcia, San Casciano Bagni, Rignano sull’Arno, Pelago, Carmignano, Borgo San Lorenzo, Greve in Chianti, Sorano, Castagneto Carducci, Collesalvetti, Rosignano Marittimo, Massa Marittima, Castelnuovo Berardenga, Chiusdino, Colle Val d’Elsa, Cinigiano e Castel del Piano.  
   
   
BOLZANO, WIDMANN: "L´INASPRIMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE UCCIDE L´ECONOMIA"  
 
Bolzano, 14 maggio 2013 - - Nel suo discorso di insediamento, Enrico Letta aveva annunciato l´abolizione dell´Imu sulla prima casa, ma stando alle ultime notizie la sospensione dell´imposta sarebbe solo temporanea. L´assessore Thomas Widmann segue con preoccupazione la vicenda. "In questo momento è impossibile non ridurre la pressione fiscale – sottolineava il 9 maggio Widmann - se non si vogliono uccidere piccole e medie imprese". Se il governo Monti, con i propri drastici interventi in materia economica, ha salvato l´Italia da una probabile bancarotta, i risultati a medio e lungo termine non sono stati positivi sull´economia e sulla società in generale. Ne è convinto l´assessore provinciale Thomas Widmann, secondo il quale "dopo la radicale cura-Monti, il paese ha bisogno di rialzare la testa: la pressione fiscale su famiglie e imprese deve ridursi se si vuole seriamente pensare ad una ripresa". A tale proposito, lo stesso Widmann, che in Giunta provinciale ha molte delle competenze in materia economica, sta seguendo con particolare attenzione la vicenda legata all´Imu: dall´annuncio di abolizione dell´imposta fatto dal premier Enrico Letta, sino alle voci di una sospensione solamente temporanea circolate negli ultimi giorni. "Al momento del suo insediamento - commenta Widmann - il nuovo governo aveva dimostrato comprensione per i problemi che affliggono il mondo dell´economia, tanto da far sperare in una vera ripartenza del sistema-paese. Affinchè ciò accada è però necessario ridurre la pressione fiscale non solo sulle famiglie, ma anche sulle imprese. Soprattutto le aziende di piccole e medie dimensioni, che rappresentano l´asse portante del tessuto economico italiano, hanno il vitale bisogno di avere a disposizione maggiori risorse finanziarie".  
   
   
AL VIA I LAVORI DEL FORUM TERRITORIALE PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA PRIMA ASSEMBLEA A PALAZZO MEDICI RICCARDI. IL 17 E 18 MAGGIO LE PRIME DUE INIZIATIVE NELL’AMBITO DI TERRA FUTURA  
 
 Firenze, 14 maggio 2013 - Sono ufficialmente partiti i lavori del Forum territoriale per la cooperazione internazionale promosso dalla Provincia di Firenze, al quale aderiscono al momento 24 Amministrazioni Comunali e 45 associazioni, Ong, università, aziende pubbliche e private, fondazioni. I soggetti partecipanti si sono riuniti in gran numero per la prima assemblea che si è tenuta l’ 8 maggio a Palazzo Medici Riccardi. Il Forum è stato costituito per creare un’arena allargata in cui molteplici attori della cooperazione internazionale, attivi sul territorio nella tutela dei diritti umani e della pace, possano migliorare il proprio coordinamento. Una rete territoriale di partenariati, uno scambio reciproco di conoscenze, buone pratiche e competenze tecnico/ professionali al fine di fronteggiare insieme le sfide globali per lo sviluppo sostenibile. Dopo mesi di lavoro e concertazione, nell’incontro di mercoledì è stato istituito il Comitato di coordinamento composto dai Comuni di Scandicci, Fiesole, Tavarnelle, Calenzano, Pontassieve e Rignano, per il lato istituzionale e da nove associazioni: Arci Firenze, Nosotras, Aibi, Movimento Shalom, Anolf, Comitato Primo Marzo, Associazione Assiene e Associazione Njinga Mbande. Tra gli argomenti discussi dai sindaci, assessori e rappresentanti di enti pubblici e privati presenti, anche l’organizzazione di un seminario di lavoro a giugno per decidere i temi e il piano di lavoro per il futuro. Le prime iniziative promosse dal Forum saranno all’interno della manifestazione “Terra Futura”, in programma alla Fortezza da Basso di Firenze dal 17 al 19 maggio prossimi. Lo stand della Provincia di Firenze, nel Padiglione Spadolini al piano terra, ospiterà la presentazione dell’Atlante dei conflitti e delle guerre (venerdì 17 maggio ore 16.30) con un focus su conflitti ambientali e landgrabbing, e il seminario “Sahelistan: dalla Libia al Mali. Guerre e stati falliti sotto casa” (sabato 18 maggio ore 10.30) per costruire un futuro comune di pace, sviluppo, democrazia e sicurezza tra Europa e Africa. Con un approfondimento sul ruolo dell’Italia e della cooperazione tra i territori.  
   
   
PIEMONTE: TARES NEI COMUNI MONTANI, VIGNALE: CENSIMENTO DELL´APPLICAZIONE E RICHIESTA DI ABROGAZIONE DEL TRIBUTO SE NON SI OTTERR IL FONDO DI SOSTEGNO PER L´ECONOMIA MONTANA  
 
Torino, 14 maggio 2013 - Attivazione di un censimento in tutti i Comuni montani piemontesi sulle esperienze locali della Tares e richiesta al Governo di farsi parte attiva per l’abrogazione della Tares. In caso contrario, previsione di un Fondo regionale per sostenere l’economia montana in difficoltà nei pagamenti. E’ quanto annunciato il 10 maggio dall’assessore regionale all’Economia montana, Gian Luca Vignale, intervenendo al convegno sull’applicazione della Tares e le sue ripercussioni sull’economia locale tenutosi questa mattina nella sala consiliare del Comune di Valstrona (Vb). “La Tares (tributo per i rifiuti e servizi indivisibili, che sostituisce la Tarsu e la Tia ed è stato introdotto con il Dl 201/2011 art. 14 convertito con legge 228 del 2012) – spiega Vignale - rischia di diventare un vero e proprio boomerang per l’economia montana”. Secondo le prime stime i cittadini pagheranno in media il 40% in più, mentre la maggior parte dei negozi al dettaglio addirittura il 60% in più, i bar il 70% in più e addirittura il 550% in più i ristoranti. L’aumento della Tares è quindi molto incisivo per le attività commerciali, rischiando di divenire un vero e proprio freno per le attività a carattere stagionale, numerose nei Comuni montani piemontesi. “Il nuovo sistema di determinazione della Tares – prosegue l’assessore – evidenzia le necessità di approfondire e modificare i meccanismi di calcolo, per evitare disparità e incongruenze tra le diverse utenze, rischiando in questo modo di penalizzare eccessivamente alcune categorie. Nei Comuni montani l’economia si regge su piccoli artigiani, commercianti o ristoranti che, considerato anche l’attuale momento di crisi, difficilmente riusciranno a far fronte a questi aumenti. Le conseguenze dell’applicazione della Tares sono quindi presumibili: o chiusura o perdita di occupazione”. Un’altra difficoltà sorge dallo slittamento a luglio 2013 del pagamento della Tares, stabilito dal Decreto Legge n. 1 del 2013, convertito con modifiche nella legge 11 del 2013, che potrebbe creare problemi di natura finanziaria per gli Enti Locali preposti alla gestione integrata dei rifiuti solidi urbani, con possibili disservizi nelle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Proprio relativamente a queste criticità la conferenza Stato-regioni del 13 marzo scorso ha richiesto lo slittamento al 1° gennaio 2014 dell’entrata in vigore della Tares, aprendo un tavolo di confronto per eventuali rimodulazioni del tributo. “Chiederemo al Governo di abrogare la Tares - aggiunge l’assessore Vignale – o per lo meno di sostenere in Parlamento la proposta della Conferenza Stato Regioni. Nel frattempo abbiamo avviato un censimento nei 550 comuni montani finalizzati a fotografare le reali conseguenze per i bilanci comunali e per famiglie, attività e piccole imprese dell’applicazione della Tares. Se il Governo non recepirà la richiesta delle Regioni, individuerò, di concerto con i sindaci montani, la più corretta formulazione per sostenere economicamente le imprese che rischierebbero la chiusura a causa dell’eccessiva pressione della Tares”.  
   
   
VILLAFRANCA E BAGNONE COMUNE UNICO, LA GIUNTA REGIONALE TOSCANA DICE SÌ  
 
Firenze, 14 maggio 2013 – Si allunga la lista dei comuni toscani che scelgono e chiedono di fondersi. Stamani la giunta regionale ha approvato la proposta di legge, presentata dall’assessore Bugli, che dà il via libera a Villafranca in Lunigiana e Bagnone. La proposta di legge dovrà ora essere discussa dal Consiglio regionale, che fisserà anche la data del referendum consultivo (forse a settembre) a cui saranno chiamati i cittadini dei due comuni in provincia di Massa Carrara. Una scelta, quella di mettersi insieme, per contare di più e gestire meglio alcuni servizi. Una paio di settimane fa la giunta aveva detto sì a Crespina e Lorenza in provincia di Pisa. Anche a Scarperia e San Piero a Sieve nel Mugello, a Campiglia Marittima e Suvereto in provincia di Livorno e a Casciana Terme e Lari, di nuovo in provincia di Pisa, attendono che il Consiglio regionale discuta la proposta di legge approvata dalla giunta e fissi la data del referendum. Per la montagna pistoiese, ovvero i Comuni di San Marcello, Abetone, Piteglio e Cutigliano, e la Valbisenzio a Prato ci sono invece due iniziative portate avanti direttamente da alcuni consiglieri regionali. Il 16 giugno saranno chiamati alle urne i cittadini di Castel San Niccolò e Montemignaio in provincia di Arezzo. Referendum con esito positivo si sono già svolti ad aprile a Figline e Incisa Valdarno in provincia di Firenze (100 chilometri quadrati e 24 mila abitanti), a Fabbriche di Vallico e Vergemoli (75 kmq e 961 abitanti) in provincia di Lucca e a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò in provincia di Arezzo (56 kmq per circa diecimila abitanti). I vantaggi sul bilancio – Ogni Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l’anno di maggiori contributi regionali, per cinque anni, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti.  
   
   
TRENTO: PROSEGUONO LE ATTIVITÀ DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE  
 
Trento, 14 maggio 2013 - Prosegue il percorso di razionalizzazione delle procedure gestite dagli uffici provinciali, per ottimizzare lo svolgimento dei processi interni e ridurre ancora i tempi di risposta dell’amministrazione. Con una decisione assunta oggi su proposta del Presidente Alberto Pacher, è stato ulteriormente aggiornato l’elenco complessivo dei procedimenti amministrativi di competenza della Provincia, in attuazione del nuovo intervento straordinario di razionalizzazione e accelerazione dell´attività avviato nel 2013 e previsto nel Piano di miglioramento. Esso prevede la riduzione del numero complessivo dei procedimenti e la riduzione dei tempi massimi di risposta a cittadini e imprese. Se alla fine del 2012 i procedimenti dell´amministrazione provinciale erano 1.230, con il provvedimento approvato oggi gli stessi sono scesi a 1.040, con una riduzione di circa 200 procedimenti. In linea con quanto già fatto con analoghi provvedimenti adottati nelle scorse settimane, con la deliberazione di oggi sono state eliminate tipologie procedurali desuete e accorpati procedimenti omogenei tra loro per tipologia o per materia, anche per favorire la standardizzazione nella gestione dei processi di erogazione del servizio e l’uniformità dei tempi di evasione delle pratiche; sono stati altresì unificati procedimenti oggetto di maggior coordinamento istruttorio da parte degli uffici competenti in quanto riguardanti la medesima attività. L’obiettivo della razionalizzazione in corso è quello di ridurre - entro il 2013 - di almeno il 20% il numero complessivo delle tipologie dei procedimenti e mediamente del 25% tutti i termini di conclusione attualmente previsti. I settori principalmente interessati dall´intervento di razionalizzazione delle procedure oggetto del provvedimento odierno sono: - le politiche sanitarie: vengono eliminati dalla mappatura complessiva alcuni procedimenti desueti e ridotti i termini massimi di conclusione di dieci procedimenti (mediamente del 25%); sono state inoltre accorpate alcune procedure riferite alle aziende pubbliche di servizi alla persona; - le politiche sociali: vengono eliminati dalla mappatura complessiva circa trenta procedimenti (accorpati tra loro in quanto attinenti la medesima attività o materia o eliminati in quanto desueti); sono stati inoltre ridotti - mediamente del 30% - i termini massimi di conclusione di altri trenta procedimenti, per quel che riguarda sia le agevolazioni, sia le autorizzazioni; - l´assistenza e la previdenza integrativa: vengono eliminati una ventina di procedimenti desueti o la cui normativa risulta disapplicata.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA NOMINATO TRE DIRIGENTI GENERALI DEI DIPARTIMENTI REGIONALI  
 
Catanzaro, 14 maggio 2013 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti. Su proposta del Presidente Giuseppe Scopelliti la Giunta ha approvato il Regolamento regionale sulle procedure ed i criteri per la nomina e le designazioni di competenza della Giunta regionale nelle società e fondazioni a partecipazione regionale, con esclusione di quelle afferenti il Servizio sanitario. Su proposta dell’Assessore al Personale Domenico Tallini, in prossimità delle relative scadenze contrattuali, sono stati nominati tre Dirigenti generali: al Dipartimento “Presidenza” Francesco Zoccali, al Dipartimento “Personale” Umberto Nucara ed al Dipartimento “Urbanistica” Saverio Putortì.  
   
   
TRENTO: UN MILIONE DI EURO PER IL PROGETTONE PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA PER GARANTIRE IL LAVORO PER SEI MESI A 50 LAVORATORI STAGIONALI  
 
Trento, 14 maggio 2013 - Da anni il cosiddetto Progettone si conferma - nelle politiche del lavoro della Provincia autonoma di Trento - come strumento altamente funzionale a fornire risposte e soluzioni a problemi sociali che derivano da problematiche occupazionali e a contribuire nel contempo alla conservazione ed al miglioramento ambientale, fattori essenziali per la qualità della vita. Ed anche nel delineare gli impegni che la Giunta ha indicato come prioritari fino al termine della legislatura - con la "road map" di febbraio - era stato ribadito l´impegno a sostenere lo strumento del "Progettone", per garantirne la sostenibilità finanziaria e l’efficacia come ammortizzatore sociale. Va in questa direzione dunque la decisione presa oggi dalla Giunta - su proposta del presidente Alberto Pacher - di prelevare dal fondo di riserva un milione di euro da destinare alla realizzazione di interventi di ripristino e valorizzazione ambientale con finalità di sostegno occupazionale. Questo permetterà di confermare l´assunzione per sei mesi, nell´ambito del Progettone, di 50 lavoratori stagionali con più di 50 anni, altrimenti disoccupati.  
   
   
PARMA, CONTRO LA CRISI L’ACCORDO CHE UNISCE: MISURE E INTERVENTI A SOSTEGNO DELLE PERSONE IN DIFFICOLTÀ, DEL LAVORO E LO SVILUPPO. UN PACCHETTO DI AZIONI PER COMPLESSIVI 3,1 MILIONI DI EURO MIRATE.  
 
Parma 14 maggio 2013 – Continua la crisi e continua l’azione congiunta di istituzioni, enti, forze economiche e sindacali per contrastarla. Un braccio di ferro che, pur a fronte di una situazione certamente difficile anche nel Parmense, ha permesso almeno di contenere gli effetti di una congiuntura che resta negativa. In questa terra, nel 2012, si sono persi 700 posti di lavoro e l’Istat stima per lo stesso anno 14mila disoccupati, un tasso provinciale del 6,3% (7,1 in Emilia Romagna 10,7 in Italia) con quella giovanile che si attesta sul 19,2 % che è pur sempre la metà di quella nazionale e 8 punti in meno di quella regionale. I pacchetti anticrisi promossi dalla Provincia di Parma e condivisi dal tavolo di concertazione, attivati dal 2009 ogni anno, hanno avuto alcuni risultati: dei 2326 percorsi di formazione individuale in azienda il 64% (cioè 1482) sono diventati rapporto di lavoro; 570 hanno imparato un nuovo lavoro e la metà di questi a sei mesi dalla conclusione della riqualificazione ha ritrovato lavoro; 1872 lavoratori di 154 aziende hanno aggiornato la loro professionalità e sono tutte al lavoro e le aziende non sono in crisi. Ora nell’accordo 2013 le misure vengono ulteriormente potenziate con un investimento complessivo, a cui contribuisce anche Camera di Commercio di Parma, del valore di 3,1 milioni di euro. “ Ci muoviamo con determinazione e la volontà di fare fino in fondo la nostra parte – ha detto questa mattina alla cerimonia di sottoscrizione il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari – oggi in piena sintonia con la Camera di Commercio rinnoviamo un impegno finanziario finalizzato a sostenere le persone e le imprese, in questo modo riteniamo di dare supporto all’economia del territorio”. Due gli obiettivi fondamentali dell’accordo, come ha spiegato l’assessore alla Formazione e Lavoro della Provincia Manuela Amoretti. “Dare una mano alle imprese che stanno cercando di resistere alla crisi, aiutando gli imprenditori a cercare sempre meglio i nuovi mercati. Poi aiutiamo le persone che sono alla ricerca del primo lavoro, fra cui tanti giovani, a costruirsi delle competenze attraverso cui trovare uno sbocco anche in un momento così difficile nel mondo del lavoro”. Diverse le novità del pacchetto 2013. E’ più grande la platea dei soggetti coinvolti: 1500 persone alla ricerca di lavoro a cui si aggiungono altre 500 persone fra imprenditori e lavoratori già occupati. Più consistenti e articolate le risposte: si agisce con la formazione e soprattutto in impresa perché si è rivelata essere lo strumento che ha dato i risultati migliori. Più forte anche l’investimento nei progetti che sostengono l’internazionalizzazione delle imprese. E più stretto il coordinamento fra queste azioni e le iniziative promosse da Camera di Commercio. 1) Formazione individuale in impresa (dal 20 maggio) - Tirocini formativi e di orientamento o work experiences in azienda, per persone alla ricerca di lavoro: queste le iniziative che si sono dimostrate più efficaci per agevolare l’ingresso o il rientro nel mercato del lavoro. Nel corso del 2013 queste azioni coinvolgeranno 300 persone grazie a un finanziamento di 600.000 euro (Fondo Sociale Europeo). I progetti verranno presentati dagli enti di formazione professionale accreditati. Le work experiences - percorsi individuali con accompagnamento personalizzato e formazione in azienda - saranno rivolte a disoccupati, inoccupati, persone iscritte alle liste di mobilità e prevedono l’indennità di frequenza. I tirocini formativi sono invece promossi dai Centri per l’impiego. 2) Progetto “Help for Job” (a ottobre la raccolta delle candidature, a novembre la partenza delle attività formative) - Giunto alla sua quarta edizione, questo progetto si propone di dare, attraverso una formazione mirata svolta in parte in impresa, una specializzazione a disoccupati (giovani e adulti) che hanno perso il lavoro. Le attività formative sono finalizzate al conseguimento di una certificazione di competenze in aree professionali prioritarie per il mercato del lavoro locale, individuate con le parti sociali nel Tavolo operativo. La progettazione viene eseguita dagli enti di formazione in stretto raccordo con le aziende partner del progetto. L’investimento di 500.000 euro (Fondo Sociale Europeo) comprensivo dell’indennità di frequenza permetterà di coinvolgere circa 200 disoccupati. 3) Formazione superiore per giovani (a fine ottobre la raccolta delle candidature, a fine anno l’inizio dei corsi) - Il progetto, alla sua seconda edizione, prevede percorsi di formazione superiore per giovani alla ricerca della prima occupazione. Essi verranno realizzati, in tutte le diverse fasi, con il contributo fattivo delle aziende e saranno dedicati a competenze funzionali ai progetti di innovazione e internazionalizzazione delle imprese coinvolte. I percorsi prevedono sia formazione dedicata ai contenuti professionali essenziali sia un periodo di formazione in azienda, per permettere ai partecipanti di acquisire ulteriori competenze specialistiche. Si prevede il coinvolgimento di circa 80 giovani con un investimento di 300.000 euro (Fondo Sociale Europeo) inclusivo dell’indennità di frequenza per i partecipanti. 4) Internazionalizzazione e innovazione contro la crisi - L’internazionalizzazione e l’innovazione delle imprese hanno permesso di contrastare in modo significativo gli effetti della recessione sul nostro territorio. In questa fase, di ulteriore calo dei consumi interni, si avverte con rinnovata urgenza l’esigenza di mettere a disposizione strumenti concreti che sostengano le aziende nella loro affermazione in nuovi mercati e nel mercato mondiale. Per interventi rivolti a questo scopo si prevede un finanziamento di 1.050.000 euro (Fondo Sociale Europeo ed economie relative a risorse L. 53/2000 e L. 236/93), diretti ad aziende che manifestano propensione alla crescita, pur in un momento di particolare e perdurante crisi. Verranno finanziate le seguenti attività: a) Servizi integrati di formazione e di accompagnamento rivolti ad aziende che esprimono fabbisogni di internazionalizzazione (dalla seconda metà di luglio) Si prevede la realizzazione di una sesta e settima edizione di Esp per una platea di 40 aziende. I progetti verranno realizzati in coordinamento con la Camera di Commercio, per favorire il raccordo e l’integrazione tra le diverse azioni, creando cosi maggiori opportunità per le imprese che vogliono sviluppare le loro relazioni commerciali con l’estero. B) Attività formative corsuali (dal 27 maggio) - Percorsi per imprese che intendono realizzare processi di internazionalizzazione oltre che interventi di aggiornamento tecnico dei lavoratori, per favorire la gestione dei cambiamenti. I progetti formativi potranno essere finalizzati anche al riallineamento delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici di imprese in crisi da reintegrare in nuovi processi produttivi, promuovendo così il contributo di lavoratori colpiti dalla recessione nei processi di innovazione e rilancio all’estero del sistema produttivo locale. C) Servizi integrati formazione e accompagnamento per supportare processi di innovazione aziendale(dalla seconda metà di luglio) - Prosecuzione del progetto “Piattaforme per l’innovazione”. Si prevede la realizzazione di una terza edizione con 20 aziende partecipanti. 6) Servizi specialisti di ricollocazione per disoccupati di lunga durata(da settembre) - Un servizio di supporto specialistico agli utenti con maggiori difficoltà di integrazione lavorativa, verrà messo a disposizione dei Centri per l’impiego della Provincia. Il finanziamento di 400.000 euro (Fondo Sociale Europeo) comprenderà servizi di ricollocazione specialistici, di informazione sulle tecniche di ricerca attiva del lavoro, di orientamento individuale e collettivo, di promozione finalizzati a promuovere ulteriori 500 tirocini formativi e di orientamento presso le aziende aggiuntivi rispetto ai 400 già assicurati dai Centri per l’impiego, servizi di rilevazione delle posizioni vacanti espresse da parte del sistema produttivo locale, ecc. 7) Servizio di anticipazione sociale - Si tratta di un versamento anticipato (in attesa che arrivi quello dell’Inps) al lavoratore a cura della Provincia, delle indennità di Cigs, mobilità, disoccupazione, anche in deroga. E’ una misura già sperimentata nei pacchetti anticrisi degli anni precedenti e utile per evitare che i lavoratori colpiti da crisi aziendali e in condizione di disoccupazione, non abbiano alcuna fonte di sostegno economico. Le somme a disposizione per il presente servizio derivano da contributi della Camera di Commercio di Parma, e precisamente: - dal riutilizzo delle restituzioni progressivamente effettuate dai destinatari finali del servizio di anticipazione attivato nel 2012, realizzato attraverso un primo contributo da parte della Camera di Commercio di 100.000 euro -dall’erogazione e utilizzo di un nuovo contributo da parte della Camera di Commercio, sempre di 100.000 euro, da porre a disposizione in base ai regolamenti di gestione già in uso. Le risorse sono attualmente tutte impegnate e c’è una lista d’attesa. Nei prossimi giorni si svolgerà un incontro con gli Istituti bancari per promuovere un accordo con le banche che consenta di dare risposta a tutte le necessità. La Provincia continuerà inoltre ad assicurare gli strumenti di analisi e diffusione dei dati congiunturali sull’andamento del mercato del lavoro (in termini di ingressi ed esuberi) che la crisi economica globale ha determinato e dei fenomeni di ripresa nei diversi settori produttivi, al fine di aumentare la capacità di prevenzione e di programmazione dei decisori locali. L’accordo sarà sottoposto a una verifica periodica. Alcuni risultati raggiunti con le misure attivate dagli accordi anticrisi 2009-2010-2011-2012 - 2326 percorsi di formazione individuale in azienda promossi dai Centri per l’Impiego di cui il 64% (cioè 1482) si sono trasformati in rapporto di lavoro - 570 persone riqualificate che hanno imparato un nuovo lavoro, oltre il 50 % a sei mesi dalla conclusione ha ritrovato lavoro - 989 Persone che hanno ricevuto indennità di frequenza durante la partecipazione a percorsi di riqualificazione o tirocini formativi in azienda - 1872 lavoratori di 154 aziende hanno aggiornato la loro professionalità e sono tutte al lavoro e le aziende non sono in crisi - 291 persone che hanno ricevuto prestiti d’onore o microcredito - 165 persone che hanno ricevuto anticipazione sociale - 649 persone che hanno beneficiato del servizio di outplacement - 51 lavoratori che hanno partecipato a progetti di lavori socialmente utili - 5.300 persone ricollocate dai Centri per l’Impiego a seguito di intervento diretto dei servizi per il lavoro della Provincia.  
   
   
LA GIUNTA HA APPROVATO IL PIANO PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA LAVORO IN CALABRIA  
 
Catanzaro, 14 maggio 2013 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta del Presidente Scopelliti è stato approvato il programma per la realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Su proposta dell’Assessore al Lavoro Nazzareno Salerno è stato approvato l’atto di indirizzo per la definizione di linee d’intervento sulla situazione dei bacini del precariato istituzionalizzato e sull’emergenza lavoro in Calabria. Si tratta di promuovere, in sinergia con le politiche messe in atto dall’Unione Europea, dal Governo e dal Parlamento, misure di contrasto alla crisi occupazionale in atto e ridurne l’impatto sulle condizioni di vita dei lavoratori. La Regione intende, così, creare occupazione stabile e duratura con l’eliminazione e la lotta alla povertà attraverso un nuovo modo di intendere le politiche di promozione del welfare; la creazione di sviluppo attraverso l’allargamento della base produttiva. L’esigenza regionale è quella di attuare una politica economica che cerchi di conciliare le richieste di flessibilità provenienti dal lato delle imprese con un’elevata protezione dei lavoratori, da realizzarsi, da un lato con il rafforzamento dell’apparato degli ammortizzatori sociali e, dall’altro, la realizzazione di politiche attive che supportino le transazioni nel mercato del lavoro.A tal proposito la Giunta ha deliberato di chiedere al Governo un Tavolo tecnico, che sarà seguito dall’Assessore Salerno, sull’Emergenza Calabria, relativamente ai temi degli ammortizzatori sociali e del lavoro. E’ stata fatta, poi, la presa d’atto del parere positivo, da parte della terza Commissione consiliare, relativo alla deliberazione della Giunta relativa avente ad oggetto il “Piano di reinserimento occupazionale 2013 Su proposta dell’Assessore ai Ll. Pp. Giuseppe Gentile è stato deliberato l’aggiornamento del Prezzario regionale dei lavori pubblici per il 2013.  
   
   
TRENTO: NUOVO PACCHETTO PER IL RILANCIO DELL´OCCUPAZIONE  
 
Trento, 14 maggio 2013 - Il lavoro sempre al centro delle politiche della Giunta provinciale. E´ stata approvata il 10 maggio - su proposta del presidente Alberto Pacher e nell´ambito della delega alla Provincia delle competenze sugli ammortizzatori sociali - una delibera che introduce alcune importanti modifiche al Documento degli interventi di politiche del lavoro, che permettono di dare immediata attuazione agli impegni sottoscritti con le parti sociali in tema di politiche attive e di sostegno al reddito. Per quanto riguarda le prime, le modifiche riguardano in particolare l´istituto dell´apprendistato, come previsto dall’accordo stipulato tra Provincia e parti sociali l’8 febbraio 2013. Le decisioni di oggi consentono fra le altre cose di applicare l’apprendistato per la qualifica ed il diploma e di promuovere l’apprendistato professionalizzante. Importante è pure l’introduzione di nuovi strumenti di sostegno al reddito a favore di lavoratori in lista di mobilità sia sotto che sopra i 50 anni e l´incentivazione dei contratti di solidarietà espansivi. "Abbiamo impresso un´ulteriore accelerazione ai lavori del Tavolo sugli ammortizzatori sociali e ai nostri uffici - spiega Pacher - al fine di approntare i necessari strumenti di programmazione che rendano immediatamente applicabili le misure concordate in favore dell´occupazione e del sostegno al reddito. La crisi ci impone infatti di continuare ad aggiornare la nostra strumentazione per venire incontro, in maniera al tempo stesso flessibile e ´mirata´, alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie". La delibera di oggi approva alcune modifiche sostanziali al Documento degli interventi di politica del lavoro provinciale, introducendo quindi importanti strumenti a sostegno del locale mercato del lavoro. Tali modifiche coinvolgono sia le politiche attive che gli strumenti di sostegno al reddito provinciali. Per quanto attiene le politiche attive, le modifiche concernono: 1. L’apprendistato: la decisione di oggi consente di – applicare l’apprendistato per la qualifica ed il diploma. – promuovere intese con gli enti bilaterali affinchè questi eroghino servizi per l’apprendistato professionalizzante – disciplinare in base alla nuova normativa statale ed all’accordo dell’8 febbraio la formazione trasversale e professionalizzante dell’apprendistato professionalizzante – sperimentare con il concorso delle associazioni di categoria, nuove offerte formative che favoriscano la transizione generazionale d’impresa – per l’apprendistato di alta formazione e ricerca, avviare le azioni formative per l’apprendistato per il conseguimento del diploma di tecnico superiore, completamento dei corsi di laurea, master, ecc. 2.Viene introdotta, fra gli strumenti di intervento a favore dei soggetti svantaggiati (con svantaggio "certificato" di ordine psico-fisico, sociale o comportamentale) una nuova opportunità di azione che per la prima volta risulta integrata nel senso di valorizzare anche interventi di formazione su misura e di accompagnamento alla transizione verso contesti lavorativi non protetti. 3.Viene reso operativo lo strumento dei tirocini estivi a favore di giovani iscritti all’università o ad un istituto scolastico, quale strumento di orientamento e formazione pratica, anche in settori non propriamente attinenti il loro percorso di studi. Vengono inoltre introdotti nuovi importanti strumenti di sostegno al reddito. Viene disciplinato un nuovo sostegno ai lavoratori coinvolti dalla riduzione dell’orario di lavoro in applicazione di contratti di solidarietà espansivi, compensando parte della perdita retributiva e contributiva conseguente alla riduzione dell’orario di lavoro. Saranno così incentivati gli accordi sindacali secondo i quali all’interno dell’azienda alcuni lavoratori passeranno part time, per favorire l’assunzione a tempo indeterminato di altri lavoratori, soprattutto in un’ottica di “staffetta generazionale” fra giovani ed anziani. Sono stabiliti i termini e le modalità di accesso, la durata, le modalità di erogazione e sospensione, nonché quant’altro necessario per l’attuazione dell’indennità regionale di mobilità. Si tratta di un’indennità di importo pari a 850 euro a favore dei soggetti che non hanno ancora compiuto 50 anni, licenziati per riduzione di personale dalle piccole imprese, ad integrazione della nuova indennità statale di disoccupazione (Aspi) fino ad una durata complessiva di 12 mesi. Vengono inoltre introdotti strumenti di sostegno al reddito a favore di lavoratori over 50 iscritti in lista di mobilità per le piccole imprese, che fino al 2012 al termine dell’indennità di mobilità regionale (12 mesi) avevano diritto ad ulteriori 8 mesi di mobilità in deroga e che dal 2013, per la riduzione delle risorse statali, possono beneficiare al massimo di 2 mesi di mobilità in deroga. Il sostegno provinciale copre ulteriori 6 mesi con un importo di 600 euro mensili. Viene inoltre attivato un intervento a favore degli enti bilaterali, per la realizzazione di programmi di sostegno al reddito nei confronti di lavoratori sospesi dal lavoro per crisi di mercato. L’intervento potrà essere attivato solo conseguentemente all’esaurimento dei fondi statali, o per il caso di mancata operatività degli strumenti statali (cd ammortizzatori in deroga). A tale riguardo verranno a breve definiti i criteri e modalità di utilizzo delle ulteriori risorse statali per l’anno 2013 per gli ammortizzatori in deroga, circa 1,6 milioni di euro, il cui decreto di assegnazione è in attesa di pubblicazione. Le parti sociali si sono incontrate lunedì 6 maggio con la Provincia per la definizione dei criteri e modalità di utilizzo di tali risorse: a breve sarà firmato l’accordo. Viene inoltre disciplinato il reddito di qualificazione, volto a favorire, attraverso un sostegno al reddito, l’acquisizione di un titolo di studio da parte di giovani lavoratori fino a 35 anni di età compiuti che, in raccordo con il proprio datore di lavoro, sospendono o riducono l’attività lavorativa.  
   
   
CIGO-CIGS, CAMPANIA: SBLOCCO PAGAMENTI DEL 2009 PER 5.000 LAVORATORI  
 
Napoli, 14 maggio 2013 - L´assessorato al Lavoro della Regione Campania ha autorizzato il pagamento, in favore di circa 5.000 cassintegrati nell´annualità 2009/2010, delle indennità loro dovute in relazione ad impegni assunti dalla precedente Giunta. I pagamenti per i primi 1.000 beneficiari saranno liquidati nel corso della prossima settimana e si procederà in tal senso, con cadenza settimanale e in base al compenso e all´ordine alfabetico, per tutti gli altri. L´impegno finanziario complessivo che la Regione sosterrà è di circa 3milioni di euro e l´intero pagamento verrà effettuato entro il prossimo mese di giugno. "Non è stato facile - sottolinea l´assessore al Lavoro Severino Nappi - superare la selva delle difficoltà create dalla precedente caotica gestione. Desidero ringraziare, oltre che i nostri uffici, anche il Ministero del Lavoro e gli organismi europei per il lavoro sinergico e per aver consentito il superamento delle carenze amministrative ereditate. "Ci sono voluti due anni e mezzo di lavoro per mantenere un impegno, disinvoltamente assunto da altri senza prevedere adeguati strumenti finanziari e amministrativi. Lo abbiamo fatto per offrire alle migliaia di lavoratori interessati, nella maggior parte residenti nelle aree interne della Regione, un segno concreto di fiducia nelle Istituzioni. Con l´impegno che simili fatti non si abbiano più a ripetere", conclude Nappi. Allo scopo di offrire assistenza ai beneficiari è stato attivato lo sportello informatico al numero 081/7969567, operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e il martedì anche nella fascia pomeridiana dalla ore 14.30 alle ore 15.30.  
   
   
LOMBARDIA.PARI OPPORTUNITÀ, PRESENTATE LINEE ASSESSORATO  
 
 Milano, 14 maggio 2013 - Non solo combattere, ma anche prevenire ogni forma di violenza, in particolare nei confronti di donne e bambini. Trovare e mettere in pratica nuovi strumenti che garantiscano una casa a coloro che si trovano costrette a lasciarla, per salvaguardare la loro incolumità. Agevolare nuove forme di fiscalità che sostengano l´occupazione femminile. E poi attuare un grande ´lavoro culturale´, che renda sempre più accogliente la sanità lombarda. Perché chi subisce traumi da violenza necessita anzitutto di sentirsi protetto. Queste alcune delle linee guida del nuovo Assessorato regionale alle Pari opportunità, presentate ieri mattina dall´assessore alle Pari opportunità, Casa e Housing sociale, dal vice presidente e assessore alla Salute, insieme alla responsabile del centro antiviolenza della Mangiagalli Alessandra Kustermann e del giudice minorile Fabio Roia. La nuova Giunta regionale ha scelto di attuare il più possibile un lavoro sul campo. E, dunque, per affrontare tematiche del genere, per presentare un programma ambizioso che, ogni giorno, si trova ad affrontare vere e proprie emergenze, non si poteva che partire da un luogo simbolo. La Clinica Mangiagalli - Presso la Mangiagalli di Milano, infatti, da oltre 10 anni, è attivo uno dei più importanti centri antiviolenza d´Italia. Centocinquanta casi di violenza (sessuale e domestica praticamente ugualmente ripartiti), di cui 15 su bambini under 13, denunciati in soli 3 mesi (dal 1 gennaio al 30 marzo) presso l´ospedale milanese sono sufficienti per capire che c´è molto da fare. 1 Milione Per Nuovi Centri Antiviolenza - Per fronteggiare questa piaga Regione Lombardia è pronta ad aprire un bando da 1 milione di euro, destinati a costruire nuovi centri antiviolenza e a finanziare progetti di educazione. ´Da questo punto di vista - ha detto l´assessore alle Pari opportunità - siamo uno degli Stati peggiori in Europa. Se le norme ne prevedono uno ogni 10.000 persone, noi ne abbiamo uno ogni 50.000, ma, soprattutto, manca un vero e proprio censimento. Dunque, vogliamo anzitutto capire come siamo messi, per poter poi individuare dove è meglio intervenire´. La Casa, Un Bene Fondamentale - Non a caso la delega alle Pari opportunità è associata a quella della Casa. Temi complessi, molto legati fra loro e sui quali c´è molto da lavorare. Per questo sono quasi pronte agevolazioni per gli affitti (rivolte anche ai padri separati) e liste preferenziali nell´assegnazione delle case popolari alle donne vittime di violenza. ´Come può una donna maltrattata - ha proseguito l´assessore - pensare di tornare a casa? Una nuova casa può essere una speranza concreta per lei e per i suoi figli di ripartire e di rifarsi una vita´. Pari Opportunità, Necessario 1 Milione Per Attuare Il Piano - L´assessore ha anche annunciato di aver già chiesto al neo ministro Josefa Idem un incontro, per mettere a fuoco le tematiche sulle quali lavorare insieme ´non penso ci sia altra materia così al di sopra delle appartenenze politiche e ideologiche´. ´In questo senso - ha detto - come prevedono sia il Piano nazionale, che la legge regionale, chiederemo 1 milione di euro. Fondi che ci consentano di integrare perfettamente misure nazionali con quelle regionali´. Una Fiscalità Incentivante - Anche attraverso il lavoro si può uscire da una condizione difficile. Questa è la premessa che ha spinto l´assessore a studiare come sostenere l´occupazione femminile. ´Proporremo - ha spiegato - di ridurre o eliminare l´Irap per quelle aziende che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro´. Una Vera Parità Di Genere - La titolare regionale delle Pari opportunità, ricordando che lo scorso 7 maggio è entrata in vigore la Legge 215, che prevede perfetta parità di genere negli Enti locali elettivi, ha infine commentato, che si è trattato di ´un primo, importante passo avanti, attuato anzitutto dalla stessa Regione che, per la prima volta, ha una Giunta composta da 7 uomini e da 7 donne e che, per questo, accompagnerà in questo percorso coloro che dovranno adeguarsi´. Il tema del sociale, nel suo complesso, va di pari passo, con quello della salute. Ma, affinché si fondano in modo proficuo, secondo il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, serve anzitutto una crescita in termini culturali, un cambio di mentalità. ´Stiamo parlando di tematiche e problemi di ordine culturale - ha detto -, che vanno quindi ben oltre le pari opportunità e che, dunque, vanno affrontati con cognizione di causa, per cogliere al meglio esigenze, problemi e suggerimenti sul campo´. Una Sanità Accogliente - Il vice presidente ha sottolineato come la sanità debba sempre più diventare ´accogliente´, perché ´sentirsi accolti nel momento del bisogno è quanto più serve a chi si è trovato di fronte a un fatto grave come quelli di cui si discute oggi´. Proposte Legislative - Il vice presidente ha anche invitato coloro che tutti i giorni vivono realtà come quella del Centro antiviolenza della Mangiagalli a diventare parte attiva delle nuove politiche: ´usateci per fare proposte legislative´ ha esortato ´perché le proposte legislative dei Consigli regionali devono per legge essere affrontate dal Parlamento´. La Spending Review - L´assessore alla Salute è poi entrato anche nel merito delle questioni più attuali del suo Assessorato. La spending review anzitutto: ´Non intendo abbassare la spesa sulla sanità - ha spigato -. Abbiamo 225 milioni in meno, combatteremo, perché siamo la Regione che spende meno. In un´impresa si penalizza un ramo che non produce, non quello che ha i costi in linea e che dà un servizio, come in questo caso di eccellenza. Al neo ministro della Salute Beatrice Lorenzin presenterò questo aspetto. Si possono e si devono fare dei risparmi, ma poi si devono riconvertire, per destinarli dove serve, non si può risparmiare e basta. Penalizzare la sanità lombarda è un´operazione sbagliata sul piano non solo culturale, ma anche politico e sociale´. Le Asl - È stata anche confermata l´intenzione di ridurre le Aziende sanitarie locali, ´ma non riducendo impegno e lavoro e senza ovviamente modificare gli obiettivi di salute che sono assolutamente prioritari´. Ospedali Psichiatrici Giudiziari - Sul fronte degli ospedali psichiatrici giudiziari il vice presidente ha spiegato che sottoporrà alla Giunta questo tema: ´in questo momento noi dobbiamo, in base alla precedente deliberazione di Giunta, tener fede all´impegno, per non perdere i finanziamenti statali´. Il vice presidente ha anche confermato che non intende chiudere quello di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Allo studio anche un Opg femminile. La Prevenzione E La Formazione - Da ultimo, il vice presidente ha auspicato che, lavorando insieme, si possono avviare un percorso ´di formazione prima degli insegnanti e poi dei ragazzi´. ´Anche questo - ha concluso - fa parte di un aspetto culturale di prevenzione, su cui bisogna insistere tantissimo´.  
   
   
UMBRIA: CENTRO PARI OPPORTUNITÀ, DA GIOVEDÌ 16 EVENTI PROGETTO SU DONNE E STEREOTIPI DI GENERE  
 
Perugia, 14 maggio 2013 - Nasce dalla collaborazione tra il Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, l´Università degli Studi di Perugia - Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, l´Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Perugia e la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia il progetto sul tema dell´oggettivazione sessuale che vede protagoniste le studentesse dell´Università degli Studi di Perugia. Tema centrale del progetto, sottolinea la presidente del Centro per le Pari Opportunità, Daniela Albanesi, "è il corpo della donna simbolo di umanità così come della storia e dell´unicità individuale che, per questo, si contrappone ai corpi femminili che imperversano nei media e sviliscono la dignità femminile, spesso muti, senza volto e dunque senza umanità". Nell´ambito del progetto, sono due gli eventi che si svolgeranno a partire da giovedì 16 maggio a Perugia presso la sede della Fondazione Umbra per l´Architettura "Galeazzo Alessi" (Piazza Danti, 28). Alle ore 16 di giovedì, è in programma il seminario "Percorsi di decostruzione degli stereotipi di genere: il ruolo strategico dell´ironia", al quale interverranno Maria Giuseppina Pacilli, docente di Psicologia sociale dell´Università degli Studi di Perugia, e Sandro Bellassai, dell´associazione "Maschile Plurale", docente presso l´Università degli Studi di Bologna. Nel corso dell´incontro sarà presentato il video "Poses a Perugia" realizzato dalle studentesse dell´Università di Perugia sotto la guida dell´artista spagnola Yolanda Domìnguez. Sarà proiettato, inoltre, il video "Dichiarazione di dignità", che ha visto la collaborazione dell´artista Giordano Pariti sul tema della dignità femminile. Sempre giovedì 16, negli spazi della Fondazione "Alessi", alle ore 18, sarà inaugurata la mostra "Dichiarazione di dignità", installazione fotografica e ambientale curata da Giordano Pariti. La mostra proseguirà fino al 25 maggio e sarà visitabile, con ingresso libero, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 15 alle ore 18  
   
   
POLITICHE FAMILIARI: VERSO UN NUOVO MODELLO DI SERVIZI. CONVEGNO REGIONALE A MONTEBELLUNA  
 
 Montebelluna (Treviso), 14 maggio 2013 - La famiglia resta centrale nelle politiche della Regione, ma occorre rivedere l’organizzazione dei servizi per rispondere ai cambiamenti che sono avvenuti e a quelli in atto. Incentrato sul tema "Ha ancora senso parlare in Veneto di politiche familiari in un momento di crisi?" si è svolto l’ 11 presso l´Auditorium Biblioteca Comunale di Montebelluna (Treviso) un convegno con la partecipazione dell’assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto. E’ stata l’occasione in cui si è diffusamente parlato per la prima volta del disegno di legge sulla famiglia, appena presentato dalla giunta veneta per la discussione in Consiglio regionale. “Le nuove norme – ha detto Sernagiotto – sanciranno il passaggio dal “welfare state” al welfare di comunità. Questo non significa la cancellazione dello stato sociale, ma la costruzione di un modello di servizi che sappia dare risposte alle nuove esigenze. Il concetto di fondo del welfare di comunità è che le stesse famiglie, messe in rete, producono comunque uno “stato sociale” che, quindi, non è solo una questione di risorse finanziarie. Nella legge c’è tutto questo e chiedo a tutte le forze politiche una grande apertura nel discuterla. Ci porterà a una nuova comunità solidale”. Il disegno di legge regionale, che contiene le nuove disposizioni in materia di politica organica e integrata per il riconoscimento, la promozione e il sostegno della famiglia, è il primo esempio del genere in Italia. Dà sistematizzazione e razionalizzazione a tutti gli interventi regionali sulla famiglia (dai consultori familiari, al potenziamento del sistema di servizi domiciliari per la non autosufficienza), con l’introduzione di alcune novità tra cui la previsione di un Piano d’azione triennale per la famiglia per coordinare tutte le politiche di settore. Ferma restando la centralità della famiglia, si guarda soprattutto ai bisogni emersi negli ultimi anni nel Veneto in seguito ai cambiamenti sociali e culturali, dall’invecchiamento della popolazione all’impegno lavorativo delle coppie. Ciò richiede maggiore flessibilità nelle misure esistenti e una maggior articolazione rispetto alle esigenze delle famiglie – ha spiegato Sernagioitto - secondo il principio di sussidiarietà. La normativa affida alla comunità locale la responsabilità e la competenza in merito alla gestione delle dinamiche collettive e rende centrale la famiglia e le sue risorse. La proposta normativa non prevede ulteriori impegni di spesa, anzi la razionalizzazione consentirà un risparmio rispetto alle risorse attualmente impiegate . Nel corso del convegno è intervenuto Mario Modolo dirigente regionale dei servizi sociali, a cui hanno fatto seguito le relazioni di Riccardo Prandini dell’Università di Bologna sulla famiglia in Italia tra sfide sociali e innovazioni nei servizi e di Ivana Maria Padoan dell’Università Ca’ Foscari Venezia che presenterà il Master Family Policies: “Governance e Gestione delle Politiche Familiari” dell’ateneo veneziano. Nella seconda parte, con il coordinamento di Barbara Trentin direttrice della rete Elisan, su diversi temi collegati alle politiche familiari hanno parlato Sylvie Carrega vicesindaco di Marsiglia sul tema, Sandro Marcuzzo avvocato esperto in questa materia, Giorgio Del Re direttore dell’Uoc Consultoriale Materno Infantile - Età Evolutiva e Famiglia Distretti n. 2 e n. 3 - Azienda Ulss n. 10 “Veneto Orientale” e Giancarlo Frare presidente Fism Provincia di Treviso (“La scuola per l’infanzia: modelli educativi e spazio delle relazioni genitoriali”). Nella rete dei servizi attiva sul territorio regionale, i consultori familiari sono presenti con 138 sedi, di cui 111 pubbliche e 27 private, autorizzate e accreditate, con lo scopo di dare consulenza e assistenza al singolo, alla coppia e alla famiglia in atto o in via di formazione. I servizi per la prima infanzia nel Veneto od oggi effettivamente funzionanti sono 810 e possono accogliere un totale di oltre 24.500 bambini. La Regione sostiene anche i nidi in famiglia, le scuole non statali per l’infanzia, i centri per la cura e la protezione dei minori e dello loro famiglie e ha attivato misure di attenzione a favore delle famiglie numerose e del sistema delle adozioni.  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA SULLA FAMIGLIA IL 16 MAGGIO PRESSO LA HAUS DER FAMILIE AL RENON  
 
Bolzano, 14 maggio 2013 - Convegno presso la Haus der Familie al Renon sul tema “La nuova legge per la famiglia: dalla legge all’attuazione“: giovedì 16 maggio, dalle ore 8,30 alle 16,30. "La nuova legge per la famiglia: dalla legge all´attuazione" è il titolo della conferenza sulla famiglia che si terrà giovedì 16 maggio, dalle ore 8,30 alle 16,30, presso la Haus der Familie a Stella di Renon, organizzata dalla Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociali, dal Katholischen Familienverband Südtirol (Kfs), dall´Associazione Haus der Familie e dalla Camera di Commercio. I destinatari della conferenza sono collaboratori ed istituzioni operanti nel settore famiglia, rappresentanti politici ed amministrativi, rappresentanti dell´economia e del mondo del lavoro. Alla relazione dell´assessore alla famiglia Richard Theiner che ricapitolerà i passi più importanti della nuova legge sulla famiglia seguiranno le relazioni di Sabine Buchebner-ferstl dell´ Österreichischen Institut für Familienforschung presso l´Università di Vienna sulla formazione della genitorialità e di Martina Heitkötter dell´ Deutschen Jugendinstitut di Monaco sull´approccio dei Comuni alle politiche temporali per il benessere delle famiglie. Ci saranno anche rappresentanti dal mondo di lavoro: Le ditte Peer internet solutions di Frangarto e Vega Srl con sede a Bolzano presenteranno diverse misure a favore delle famiglie realizzate nella propria azienda. Durante il pomeriggio ci saranno tavoli di lavoro con moderazione sulla formazione per famiglie e genitori, sulle politiche dei tempi per famiglie e sulla conciliazione famiglia e lavoro.