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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Maggio 2013
Politica
UE: PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 22 MAGGIO  
 
Bruxelles, 22 maggio 2013 - Di seguito l’intervento di ieri di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea sulla preparazione del Consiglio europeo di oggi: “ Egregio Presidente, Presidente in carica del Consiglio, Onorevoli parlamentari, In momenti come questi, in cui le previsioni di crescita per il prossimo futuro sono bassi, il nostro compito è quello di rendere il lavoro in Europa a vantaggio dei cittadini europei. Di tutti i nostri cittadini. All´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo di questa settimana sono due questioni che, tecniche come possono sembrare in un primo momento, sono fondamentali in questo senso. In primo luogo, l´energia, dove c´è molto più beneficio delle negoziazioni, sia per i cittadini e per la competitività delle nostre imprese, da una maggiore integrazione e gli investimenti europei. E in secondo luogo, la frode e l´evasione fiscali, dove per affilare i nostri strumenti europei comuni contro gli elusori possiamo cominciare a ripristinare il senso di giustizia che i cittadini e le piccole imprese hanno perso a causa della crisi finanziaria. Nel momento in cui dibattito sull´Europa è troppo spesso un inutile partita di gridare tra credenti e non credenti, questa è una discussione che separa coloro che amano parlare di coloro che sono disposti ad agire, e chi preferisce attirare l´attenzione a se stessi da coloro che sono determinati a ottenere risultati per i cittadini. Confido nel fatto che la maggior parte di noi sono dalla parte dei cittadini e lavorare per ottenere risultati concreti. Onorevoli parlamentari, Siamo tutti ben consapevoli e preoccupati dalle prospettive di crescita immediati per l´Europa. Questa prospettiva molto impegnativo dovrebbe galvanizzare gli sforzi di tutti noi, sia a livello europeo e negli Stati membri, di mobilitare ogni leva di crescita che abbiamo a portata di mano e di dare ogni impulso il possibile per aiutare i cittadini e le imprese in questi tempi molto difficili. Una politica energetica europea più forte è uno strumento particolarmente importante per raggiungere questo obiettivo. Sappiamo che l´Europa non è dotato di abbondanti ricchezze naturali. L´equazione energetica globale sta cambiando velocemente, e se vogliamo evitare di perdere in questa gara per le risorse, dovremo intensificare i nostri sforzi congiunti a livello europeo. Mentre gli Stati Uniti sono sulla buona strada per diventare un esportatore netto di gas al posto di un importatore, in conseguenza del boom del gas di scisto, la dipendenza dalle importazioni in Europa continua ad aumentare e, di petrolio e gas, si prevede aumenterà di oltre l´80% entro il 2035. Già nel 2012, i prezzi del gas del settore sono stati quattro volte più bassa negli Stati Uniti che in Europa. Per i prezzi dell´elettricità, l´Unione europea è quasi due volte più costoso come gli Stati Uniti. Quindi questo è soprattutto un dibattito sulla nostra sicurezza energetica e la nostra competitività. La situazione per i cittadini è sempre più problematico. Bollette energetiche sono in aumento, aggiungendo fino a una quota compresa tra il 7 e il 17% della spesa media delle famiglie per tutto diversi Stati membri. Le fasce più deboli di reddito sono colpiti ancora più duramente. Quindi questo è anche un dibattito sulla equità sociale. In breve: ci troviamo in un contesto strategico difficile. Ma non dobbiamo rassegnarci ad esso. Non possiamo cambiare le tendenze globali a lungo termine, ma possiamo chiaramente influenzarli, intensificando i nostri sforzi europei e rendere la nostra politica energetica più sicura, competitiva e sostenibile. Naturalmente, diversi Stati membri hanno diversi mix energetici. Eppure, il valore aggiunto di una maggiore integrazione europea in questo campo è evidente. Permettetemi di delineare alcune misure urgenti che mi spingeranno per al vertice di domani: In primo luogo, è fondamentale che completiamo il nostro mercato interno dell´energia entro la fine del prossimo anno, come concordato dai capi di Stato e di governo. L´apertura del mercato ha portato i prezzi verso il basso per i consumatori, ovunque è stato raggiunto apertura reale. Ma c´è ancora molto spazio di miglioramento, anche nel commercio transfrontaliero, l´integrazione e la concorrenza leale. Abbiamo urgente bisogno di attuare il terzo pacchetto energia per mantenere i prezzi per i nostri consumatori e le imprese a controllo. Al tempo stesso, dobbiamo anche essere chiaro che non sono solo i prezzi delle materie prime, ma le scelte politiche degli Stati membri - come imposte, tasse, meccanismi di sostegno, ecc - che hanno un grande impatto sulla variazione dei prezzi, su cui dobbiamo riflettere per evitare frammentazione. Infatti, nella preparazione di questo Consiglio europeo - in quanto il presidente del Consiglio europeo mi ha chiesto di fare una presentazione di tali politiche -, ho distribuito a tutti gli Stati membri, ed è disponibile anche a voi, e ho anche inviato al Presidente del Parlamento europeo, un confronto tra la struttura dei prezzi nei nostri Stati membri. Ed è incredibile vedere come sono grandi le differenze in Europa, proprio a causa delle diverse politiche nazionali che di fatto rendono quasi inevitabile avere un mercato interno completamente frammentato in questo settore. In secondo luogo, dobbiamo spingere per maggiori investimenti pubblici e privati ​​nelle infrastrutture energetiche, la spina dorsale del mercato interno. La crisi finanziaria ha limitato i mezzi per tali investimenti indispensabili. Ma i bisogni sono enormi: entro il 2020, si stima che 1000000000000 € sono necessari nel settore energetico. Tali investimenti dovranno provenire dal settore privato per lo più, ma l´Unione europea può svolgere un ruolo chiave. Ricordate che ci aspettiamo di dedicare circa 5 miliardi di euro il prossimo Qfp interconnessioni energetiche, attraverso il meccanismo per collegare l´Europa, che deve diventare operativo rapidamente. E gli Stati membri possono inoltre dedicare una quota maggiore dei loro fondi strutturali per investire in energia e l´efficienza energetica. In terzo luogo, dobbiamo continuare a rafforzare la diversificazione interna ed esterna delle nostre forniture. Questo include nuove fonti internazionali, per esempio attraverso il Corridoio meridionale del gas che ho spinto forte e su cui ci aspettiamo decisioni decisive presto. Significa anche parlare con una sola voce europea in materia di energia a livello mondiale. Internamente, richiede un approccio più coordinato tra gli Stati membri in aumento positivo delle energie rinnovabili. Ultimo ma non meno importante, abbiamo bisogno di un approccio equilibrato a livello dell´Unione sull´uso del potenziale di idrocarburi non convenzionali, come il gas di scisto, su cui la Commissione sta preparando un´iniziativa. Per concludere in materia di energia: le giuste politiche sono in atto. Sappiamo che la strada da seguire. Ma l´attuazione è troppo lento. Vi è un chiaro "costo della non Europa" qui. Dobbiamo fare di più insieme per garantire la competitività economica e l´equità di energia. Non stiamo andando verso un´era di energia a basso costo. Ma noi abbiamo la scelta se investiamo risorse scarse nella nostra propria energia sostenibile e intelligente, o pagare le importazioni. Per questo, dobbiamo completare il nostro mercato interno dell´energia, diventare più efficienti, investire in infrastrutture e innovazione, sfruttare le energie rinnovabili in modo più economico e di diversificare ulteriormente le nostre forniture esterne. Queste sono le priorità politiche che sosterrò per domani nel Consiglio europeo. Onorevoli parlamentari, Il Consiglio europeo discuterà inoltre il nostro impegno comune contro la frode e l´evasione fiscale. Ora, come le due relazioni esaminate entro oggi rendono chiaro, io non devo convincere questo Parlamento l´urgenza di questo problema. Commissario Algirdas Semeta sarà poi questa mattina presenterà la posizione della Commissione su queste due relazioni molto importanti. Vorrei ringraziare già ora i rispettivi relatori, l´onorevole Mojca Kleva per la sua relazione sulla lotta contro la frode fiscale, l´evasione fiscale ei paradisi fiscali e la sig.Ra Ildikó Gall-pelcz per la sua relazione imposta concentrandosi su come liberare il potenziale europeo di crescita economica . Come Algirdas Semeta spiegherà più in dettaglio, la Commissione è molto grato al Parlamento europeo per il forte sostegno dato in questi rapporti per i nostri sforzi comuni in questo settore di importanza cruciale. Non dimentichiamo che la Commissione sta mettendo queste questioni sul tavolo in termini molto concreti per diversi anni, con la nostra proposta nel 2008 per colmare le lacune nella direttiva risparmio; con la nostra proposta nel 2011 per un mandato di negoziato con i paesi vicini , con la nostra comunicazione di giugno 2012 e il piano d´azione che abbiamo presentato lo scorso dicembre, con i nostri due raccomandazioni sui paradisi fiscali e in materia di pianificazione fiscale aggressiva, anche rispetto allo scorso anno. Ora vediamo un crescente interesse per questi temi tra gli Stati membri che, francamente, non c´era prima. Pertanto per non farci mancare ma cogliere il momento favorevole per fare progressi. Perché ci sono domande scottanti a cui dobbiamo dare risposte convincenti. Come possiamo spiegare alle famiglie e alle imprese oneste che si sentono la stretta ma ancora pagare la loro giusta quota di tasse, che non ci sono altre parti della società e di impresa che sono deliberatamente evitando il pagamento? Come possiamo giustificare che il consolidamento fiscale è che richiedono agli Stati membri di fare scelte difficili per ridurre le spese, ma allo stesso tempo ci sono interi mucchi di denaro che dovrebbe essere in mano pubblica, ma non sono mai raccolte? La perdita totale di entrate dovute a frode illegale e l´evasione inaccettabile è stimato pari a circa mille miliardi di euro l´anno. Mettiamo che in una certa prospettiva. Un trilione di euro è quasi il doppio del 2012 combinato deficit di bilancio annuale di tutti gli Stati membri. E ´più che il totale speso per la salute in tutta l´Ue nel 2008. Si tratta di più di 6 volte la dimensione del bilancio annuale dell´Unione europea. In altre parole, questo denaro è di circa 1 Quadro finanziario pluriennale. E, sì, è la stessa quantità che ho detto prima: gli investimenti necessari per coprire il fabbisogno del settore energetico europeo entro il 2020. Che è una quantità enorme di denaro per lasciare semplicemente attraverso la rete. Abbiamo già individuato la maggior parte delle azioni necessarie per stringere la rete. Le vostre relazioni chiarirlo. E tuttavia, ci troviamo di fronte un divario di realizzazione. Così le nostre azioni a livello nazionale, europeo e internazionale, devono essere accelerato e meglio coordinata. In primo luogo, a livello nazionale, la riforma della governance fiscale e le amministrazioni fiscali avrà un ruolo centrale nelle raccomandazioni specifiche per paese, la Commissione presenterà tra pochi giorni. Gli Stati membri devono anche salire e attuare il piano d´azione della Commissione su evasione e l´elusione del dicembre scorso, e le nostre raccomandazioni su paradisi fiscali e la pianificazione fiscale aggressiva. A livello di Ue, abbiamo già costruito un impressionante cassetta degli attrezzi per sostenere la capacità degli Stati membri di combattere la frode e l´evasione fiscale. Ora abbiamo bisogno di usare il più possibile, e di raggiungere un accordo senza indugio sulle proposte che la Commissione ha già fatto di andare oltre. Ciò significa che la conclusione dei negoziati sulla revisione della direttiva sulla tassazione del risparmio, inoltre colmare le lacune estendendola ai fondi di investimento, le pensioni, gli strumenti finanziari innovativi e di pagamenti effettuati tramite trust e fondazioni. Domani al Consiglio europeo, che spingerà per un impegno politico su un principio molto semplice: che il 1 ° gennaio 2015 l´Unione europea dovrebbe avere lo scambio automatico di informazioni per tutte le forme di reddito. La Commissione presenterà a breve una proposta di modifica della direttiva sulla cooperazione amministrativa. Questo si applica già lo scambio automatico di informazioni per una serie di reddito (come l´occupazione, le pensioni e l´assicurazione) a partire dal 2015. La nuova direttiva intende estendere ulteriormente il campo di applicazione dello scambio automatico di informazioni tra tutti gli Stati membri per coprire tutti i pertinenti tipi di reddito, come dividendi e plusvalenze. Con la proposta di risparmio sul tavolo, le disposizioni vigenti in materia di cooperazione amministrativa, e la futura proposta della Commissione, questo è davvero un obiettivo realizzabile - a condizione che la volontà politica c´è. Le proposte in sospeso riguardanti frode Iva, sulla base imponibile comune consolidata per le società, che si occuperà dei problemi di prezzi di trasferimento, e la revisione del nostro quadro antiriciclaggio hanno anche la possibilità di fare una vera differenza. Sono felice di notare l´adozione, la scorsa settimana, di un mandato per avviare negoziati per i nostri accordi di risparmio con la Svizzera, il Liechtenstein, Andorra, Monaco e San Marino, e vi assicuro che la Commissione porterà avanti questi negoziati come una priorità. Ma questo non è un sostituto per fare il nostro lavoro, in particolare attraverso l´adozione della direttiva sul risparmio, dove abbiamo bisogno di tutti gli Stati membri di segnalare il loro accordo. A livello globale, il prossimo G8 e G20 sono un´ottima occasione per fare progressi, e l´Unione europea è in prima linea in questo basato sulla nostra esperienza e competenza. Ricordiamo che lo scambio automatico di informazioni è stato il principio di base del nostro approccio in quanto la direttiva sulla tassazione del risparmio 2005. Voglio che questo principio dello scambio automatico diventare la norma a livello internazionale, nonché, e continueremo a lavorare insieme con i partner internazionali per mantenere lo slancio in questo. Possiamo farlo solo se parliamo con una sola voce, se abbiamo fatto il nostro dovere di cemento internamente, se parliamo e agiamo come Unione. Alcuni Stati membri hanno segnalato la loro disponibilità ad andare oltre, più velocemente. Mi rallegro il loro impegno politico. Ma se vogliamo essere veramente efficace, internamente ea livello globale, non vi è altra alternativa che andare fino in fondo, insieme e costruire il nostro quadro comune dell´Ue. Onorevoli parlamentari, per concludere, Questi due dibattiti sono cruciali in questo momento nel tempo. Sono importanti per le nostre finanze pubbliche, per la competitività delle nostre imprese e per il costo della vita dei nostri cittadini. Ancor più, essi sono essenziali per la credibilità dei nostri sforzi per combattere la crisi, per il capitale politico che siamo disposti a investire in essa e la legittimità delle richieste della crisi rende a coloro che lottano per pagare le bollette energetiche o pagano le tasse . Hanno bisogno di alcun sollievo che possono ottenere - e affrontando le sfide specifiche dei nostri mercati energetici, possiamo fare la differenza. Hanno bisogno di sapere che il peso della crisi è sulle spalle da tutti in modo giusto ed equo - e che agiranno insieme e con decisione nei confronti di coloro che si rifiutano di portare la loro giusta quota di oneri. Essi hanno bisogno di certezza che possiamo mostrare la leadership politica e assumersi la responsabilità politica di fare qualsiasi cosa e tutto il possibile per sostenerli. Abbiamo discusso questi problemi in passato, e sono già stati compiuti progressi. Ora è il momento di andare oltre, non con più parole e ulteriori analisi, ma con l´approvazione e l´attuazione di proposte e azioni concrete. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: CRISI BANCARIA: SALVATE I PICCOLI RISPARMIATORI!  
 
Strasburgo, 22 maggio 2013 - La commissione agli Affari economici e monetari ha adottato questo lunedì un meccanismo di sostegno alle banche in difficoltà. I deputati europei hanno rifiutato l´idea di ricorrere ai depositi di meno di 100.000 euro, considerando che le grandi fortune e gli obbligazionisti riusciranno a compensare le perdite delle banche. Le banche non sono altro che istituti che prestano i soldi che i propri clienti e obbligazionisti hanno depositato. Nonostante ciò, se i prestiti che vengono fatti non sono rimborsati in tempo, le banche rischiano di non poter più pagare gli interessi che devono ai propri clienti. In questo caso hanno bisogno di un aiuto dall´esterno. Ma come? Le regole adottate dalla commissione agli Affari economici e monetari questo lunedì prevedono che i proprietari di una banca in difficoltà - in altre parole, gli azionisti della banca - dovranno essere i primi a pagare per assorbire le perdite. Se questa operazione non fosse sufficiente, toccherà intervenire agli obbligazionisti. Solo in una terza fase, per il salvataggio della banca, verranno compromessi i depositi che superano i 100.000 euro. Al contrario, i depositi inferiori a 100.000 non saranno toccati beneficiando della legge sulla garanzia di deposito. Nella più parte dei casi, sarà comunque necessario ricorrere ai soldi pubblici... In questo caso lo stato potrà offrirsi come garante, integrare una parte della perdita o semplicemente nazionalizzare temporaneamente l´istituto di credito. Inizialmente, durante la recente crisi bancaria di Cipro, il ricorso ai depositi di meno di 100.000 euro era stato preso in considerazione, poi scartato.  
   
   
L’ALTO RAPPRESENTANTE CATHERINE ASHTON NOMINA IL NUOVO CAPO DELLA DELEGAZIONE DELL´UE IN LIBIA  
 
Bruxelles, 22 maggio 2013 - Catherine Ashton, l’ Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica / Vice Sicurezza Presidente della Commissione, ha annunciato ieri la nomina di Nataliya Apostolova come il nuovo capo della delegazione dell´Ue in Libia. Sig.ra Nataliya Apostolova è attualmente vice capo della delegazione dell´Unione europea in Egitto e ha precedentemente lavorato presso la Direzione generale della Commissione europea per l´allargamento e alla Rappresentanza permanente della Bulgaria all´Ue. La presenza dell´Ue in Libia è stato ampliato in modo significativo dal momento che l´inizio della rivolta popolare in Libia nel febbraio 2011. Un ufficio a Bengasi è stato inaugurato nel maggio 2011, seguita da un ufficio a Tripoli nell´agosto del 2011, che è stato successivamente aperto come una delegazione dell´Ue dall´Alto rappresentante Catherine Ashton, nel novembre 2011. Alto rappresentante Catherine Ashton ha dichiarato: " Sono lieto di annunciare la nomina di Nataliya Apostolova a dirigere la nostra delegazione a Tripoli il suo talento e le competenze sono un patrimonio importante per l´azione esterna dell´Unione europea e non vedo l´ora di lavorare con lei a sostegno della stabilità e. La transizione verso la democrazia in Libia. " Nb: Per completare gli appuntamenti, una richiesta di accreditamento per un nuovo capo delegazione viene inviata al paese ospitante. Il candidato selezionato può richiedere fino dovere solo una volta l´accreditamento del paese ospitante è stata concessa e un certo numero di formalità amministrative sono state completate.  
   
   
POLITICA DI COESIONE: COME OTTENERE IL MASSIMO DAI FONDI UE PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE – LA COMMISSIONE EUROPEA SI MUOVE PER AIUTARE  
 
Bruxelles, 22 maggio 2013 - Sono state proposte misure per aiutare i paesi in crisi di utilizzare i fondi Ue tanto necessari oggi dalla Commissione europea. Le misure dovrebbero aiutare questi Stati membri ad affrontare la disoccupazione giovanile, per sostenere le piccole e medie aziende e di pagare per i progetti di infrastrutture chiave. In assenza di tale misura proposta, gli investimenti della politica di coesione per la crescita potrebbe essere perso a causa della mancanza di tempo per spendere i soldi o per la difficoltà di reperire cofinanziamenti nazionali e privati ​​nel clima economico attuale. La proposta, sollecitata da richieste da parte dei governi dell´Unione europea e del Consiglio europeo, sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell´Unione europea per l´adozione. La prima misura dovrebbe contribuire a fornire circa € 500m crescita promuovendo investimenti più rapidamente verso la Grecia, Cipro e Portogallo. Ciò aumenterebbe il contributo dell´Unione europea degli investimenti della politica di coesione e di permettere una quota nazionale inferiore. Questo sarebbe prolungare un accordo sul cofinanziamento da dicembre 2011 per altri due anni. Sarebbe anche alleggerire la pressione sui bilanci nazionali ma comporta alcun nuovo denaro da parte dell´Ue. La seconda misura proposta oggi darebbe Romania e Slovacchia di più tempo per spendere i soldi della politica di coesione. Ciò consentirebbe una migliore selezione e l´attuazione di progetti strategici - per esempio per aumentare la competitività delle Pmi e di avvicinare i giovani in posti di lavoro. Commentando la proposta, il commissario per la Politica regionale, Johannes Hahn, ha dichiarato: "Siamo alla Commissione europea sono pronti a mostrare solidarietà e la flessibilità per chi è colpito gravemente dalla crisi in modo che possano tornare sulla via della crescita politica di coesione è uno dei. Principali strumenti dell´Unione per fare questo I provvedimenti su misura che abbiamo adottato oggi sarà aiutare questi paesi fanno uso di investimenti tanto necessari:. Creare posti di lavoro sostenibili per sostenere le piccole e medie aziende e aiutandoli ad accedere finanza, per aiutare i giovani in lavoro e di incoraggiare l´innovazione e la ricerca. Questa sarà non solo per il bene dei paesi coinvolti, ma per l´Europa nel suo insieme., ma devo aggiungere che, mentre la presente proposta non offrono spazio respiro non può essere un sostituto per la riforma e l´accelerazione nell´uso i fondi ". László Andor, commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha aggiunto "Le circostanze eccezionali che ci hanno spinto ad aumentare il capitale della politica di coesione dell´Ue spesa nei cosiddetti paesi del programma sono purtroppo ancora con noi. La misura ha avuto successo nel promuovere la spesa di fondi Ue sulla crescita promozione degli investimenti e abbiamo buoni motivi per estenderlo. Come per la Romania e la Slovacchia, in seguito alle decisioni del Consiglio europeo, la proposta dà loro l´opportunità di investire i fondi Ue dove sono più necessari. I due paesi dovrebbero vedere questo come incentivo per rafforzare la loro riforma e gli sforzi di investimento. " Background L´originale misura "top-up", adottata nel 2011, ha visto un aumento temporaneo di cofinanziamento dell´Ue, fino alla fine del 2013, di un massimo di 10 punti percentuali, su richiesta, per i paesi più colpiti dalla crisi, l´Irlanda, l´Ungheria , Lettonia, Grecia, Portogallo e Romania. La misura non rappresenta un nuovo finanziamento ma permette una implementazione più semplice di fondi già impegnati nell´ambito della politica di coesione dell´Ue. Il contributo dell´Ue dovrebbe essere aumentata fino a un massimo del 95%, riducendo in tal modo l´obbligo di cofinanziamento nazionale per solo il 5%. In termini concreti, ciò corrisponderebbe nel 2014 a circa € 500 milioni, con circa € 400 milioni per la Grecia, € 100 per il Portogallo e per € 20 milioni per Cipro (questi tre paesi sono tenuti a ricevere assistenza finanziaria nell´ambito di un programma di aggiustamento macroeconomico nel 2014). La seconda misura in questa proposta risponde alla richiesta del Consiglio europeo sul futuro bilancio dell´Ue nel mese di febbraio per la Commissione ad esplorare modi per rendere più facile per la Romania e la Slovacchia a spendere i fondi Ue. Stati membri di coesione allocazioni politica si dividono in importi annuali che devono essere spesi entro due o tre anni, a seconda del paese. Questa regola è nota come la ´N +2 o +3 regola N, con N è l´anno di inizio quando il denaro viene assegnato. Una di tale importo annuale non richiesto dallo Stato membro entro tale termine, viene automaticamente detratto dalla loro attribuzione e torna nel bilancio generale dell´Ue. La proposta odierna della Commissione estende il N +3 per la Romania e la Slovacchia che sarebbe altrimenti scaduto nel 2013. Dà loro più margine di manovra a spendere e reclamare indietro il denaro dell´Ue riducendo il rischio di perdere i fondi. Ulteriori informazioni L´aumento dei tassi di cofinanziamento per i fondi dell´Ue - stimolare la ripresa economica europea Ip/11/942 La Commissione adotta un piano di riprogrammare € 21.000.000 di fondi regionali per la crescita e l´occupazione a Cipro Ip/13/374  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PER I DEPUTATI I SISTEMI PENSIONISTICI DEVONO ESSERE DIVERSIFICATI  
 
Strasburgo, 22 maggio 2013 - Nella risoluzione approvata martedì, i deputati sottolineano che la crisi economica e la sfida dell´invecchiamento della popolazione hanno rivelato la vulnerabilità dei regimi pensionistici complementari a capitalizzazione e di quelli pubblici. Invitano pertanto gli Stati membri a introdurre o mantenere sistemi pensionistici diversificati, accordando la priorità alla salvaguardia delle pensioni pubbliche, che assicurano un livello di vita dignitoso per tutti. Durante il dibattito che ha preceduto il voto, la relatrice Ria Oomen-ruijten (Ppe, Nl) ha dichiarato che "un terzo della popolazione dell´Unione europea ha più di 55 anni. La sostenibilità dei regimi pensionistici è minacciata dall´invecchiamento demografico e dalle difficoltà delle finanze pubbliche. L´erogazione delle pensioni è di competenza degli Stati membri, ma è necessario un coordinamento a livello Ue, in particolare nel contesto della stabilità e delle riforme dei programmi". In risposta al Libro bianco della Commissione del febbraio 2012, i deputati raccomandano agli Stati membri di introdurre o mantenere un approccio pensionistico multipilastro, costituito da una combinazione di pensioni pubbliche nel primo pilastro, da pensioni complementari derivanti da accordi collettivi a livello nazionale o risultante dalla legislazione nazionale nel secondo, e dal risparmio privato nel terzo pilastro. Nel documento si evidenzia inoltre che la crisi economica ha rivelato la vulnerabilità sia dei sistemi pensionistici complementari a capitalizzazioni sia di quelli pubblici. Pensioni pubbliche per garantire livelli di vita dignitosi - Anche in uno scenario economico a lungo termine caratterizzato da una ridotta crescita, che imporrà agli Stati membri il risanamento dei loro bilanci, per i deputati la priorità rimane la salvaguardia delle pensioni pubbliche, che assicurano almeno un livello di vita dignitoso. Nel documento si evidenzia come le pensioni pubbliche rimangano la principale fonte di reddito per i pensionati e si deplora che nel Libro bianco la Commissione non affronti adeguatamente l´importanza di questo strumento che protegge dalla povertà. I deputati deplorano inoltre i forti tagli operati nei paesi più colpiti dalla crisi economica a causa dei quali molti pensionati si trovano ora in una situazione di povertà o sono a rischio di povertà. Aumento dei tassi di occupazione - Per finanziare pensioni adeguate, sicure e sostenibili è necessario aumentare il tasso di occupazione, ad esempio eliminando gradualmente i regimi di prepensionamento o consentendo alle persone di lavorare oltre l´età legale di pensionamento, se lo desiderano. Diritti alla pensione per i lavoratori all´estero - La risoluzione sottolinea anche la necessità per le persone che lavorano all´estero di poter acquisire e conservare i diritti alla pensione in tutta l´Ue. La risoluzione è stata approvata con 502 voti a favore, 138 contrari e 49 astensioni.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI CHIEDONO INTERVENTO UE PER COMBATTERE FRODE E EVASIONE  
 
Strasburgo, 22 maggio 2013 - Gli Stati membri dovrebbero unire le forze per dimezzare il "gap fiscale", i mille miliardi di euro non riscossi, entro il 2020, afferma il Parlamento in una risoluzione approvata martedì. I deputati chiedono ai governi di concordare misure per reprimere i paradisi fiscali, colmare i vuoti giuridici e combattere la pianificazione fiscale aggressiva. In un´altra risoluzione, i deputati propongono ulteriori azioni per far si che i paesi Ue traggano pieno beneficio da un migliore coordinamento dei sistemi fiscali. "Le possibilità di frodi fiscali transfrontaliere sono scandalose e le misure nazionali unilaterali non saranno sufficienti a sconfiggerle", ha affermato Mojca Kleva Kekuš (S&d, Si), relatrice per la risoluzione sull´evasione fiscale. "Abbiamo bisogno di una piattaforma comune per lo scambio d´informazioni fiscali negli anni a venire e di sistemi fiscali che stimolano la crescita. Ciò di cui abbiamo bisogno non sono più tasse, ma più persone e più aziende che le pagando", ha detto Ildiko Gall-pelcz (Ppe, Hu), responsabile per la relazione fiscale annuale. Le relazioni sono state adottate per alzata di mano. Risolvere il gap fiscale - L´esigenza principale è quella di chiudere il "gap fiscale", vale a dire le entrate fiscali perse a causa della frode e dell´evasione fiscale, pratiche illegali, ma anche per l´evasione fiscale legale e la pianificazione fiscale aggressiva che sfruttano le lacune giuridiche, le differenze tra i sistemi fiscali e la mancanza di cooperazione intra Ue e internazionale, sostiene il testo presentato da Kekuš. Le imposte non raccolte sono pari a circa € 2.000 per cittadino Ue per anno. Una lista nera dei paradisi fiscali - Per combattere la frode e l´evasione, le due risoluzioni sollecitano gli Stati membri a concordare una chiara e comune definizione di "paradiso fiscale" e a redigere una lista nera dei paradisi fiscali. Nessun finanziamento pubblico per le frodi fiscali - L´obbligo imposto agli Stati membri che chiedono assistenza finanziaria di migliorare la loro capacità di riscuotere le tasse e combattere la frode fiscale dovrebbe essere esteso anche al riciclaggio di denaro, all´evasione fiscale e alla pianificazione fiscale aggressiva, dicono i deputati. Nessun finanziamento Ue o statale dovrebbe andare alle imprese che hanno violato le norme fiscali comunitarie, e qualsiasi ditta che concorre per un appalto pubblico dovrebbe essere tenuta a rivelare i dettagli di eventuali sanzioni o condanne per reati fiscali. Le autorità pubbliche dovrebbero anche avere il diritto di sciogliere il contratto se un fornitore viola, successivamente al conseguimento dell´appalto, gli adempimenti fiscali, aggiungono i deputati. Infine, per contribuire a ridurre l´evasione fiscale, gli Stati membri dovrebbero utilizzare le banche dati sui veicoli a motore, proprietà e yacht e utilizzare fonti protette d´informatori e giornalisti. Dogane e Iva - Poiché le tasse non sono raccolte a livello Ue, spetta principalmente agli Stati membri intensificare la lotta contro la frode fiscale. I deputati esortano i governi nazionali a lavorare insieme per armonizzare le basi imponibili, far rispettare le misure per evitare che le imprese spostino i profitti nei paradisi fiscali per evitare di pagare le tasse, e migliorare il controllo incrociato dei dati doganali e fiscali in modo da ridurre le frodi Iva. I deputati chiedono inoltre che l´Ue guidi negoziati internazionali per migliorare la trasparenza fiscale e lo scambio d´informazioni. Si nota, infatti, che l´evasione fiscale nei paesi in via di sviluppo porta a una perdita stimata di € 125 miliardi l´anno, vale a dire quasi il doppio di quanto gli stessi paesi ricevono in aiuti internazionali. Un "serpente fiscale" - Per aumentare il potenziale di crescita economica dell´Ue e mantenere la concorrenza fiscale dannosa al minimo, i deputati propongono, nella risoluzione annuale sulle tasse, la creazione di un cosiddetto "serpente fiscale" per facilitare il coordinamento a livello Ue, fornire informazioni fiscali e tracciare i tagli e gli aumenti fiscali realizzati in ogni paese.  
   
   
UE DI FORNIRÀ OLTRE € 37 MILIONI PER COMBATTERE LA PIRATERIA IN AFRICA ORIENTALE E MERIDIONALE  
 
Bruxelles, 22 maggio 2013 - L´ue contribuirà con circa 37.000.000 € per rafforzare la lotta contro la pirateria in diversi paesi africani orientali e meridionali, attraverso il sostegno al programma per promuovere la sicurezza marittima regionale (Mase). Negli ultimi dieci anni, il livello di insicurezza marittima nelle acque della regione è diventata la più alta del mondo, minando lo sviluppo e interessano il benessere di milioni di persone. L´ue è stata presente nella regione già dal 2008 per far fronte al deterioramento della situazione e per non indurre attacchi contro le navi. Grazie a questi sforzi la pirateria è diminuita da 299 attacchi nel 2011 per 111 nel 2012 (una riduzione di oltre il 62%), mentre il numero di sequestri è sceso 25-12. Finora, gli attacchi rimangono a questo livello basso nel 2013. Eppure la situazione rimane reversibile. "Questo nuovo sostegno europeo segna un passo in avanti nella lotta contro la pirateria in quanto dimostra il costante impegno dell´Ue a combattere questo problema complesso. Rafforzare la sicurezza delle rotte marittime per noi è fondamentale, perché vi aiuterà promuovere gli scambi e la crescita nella regione , che sarebbe enormemente migliorare la vita delle persone. " detto commissario per lo sviluppo Andris Piebalgs. "Questo nuovo finanziamento è un altro segno del nostro impegno per eradicare la pirateria. Fa parte del nostro approccio globale verso i paesi l´assistenza nella regione, il che significa che abbiamo a che fare con le cause e sintomi di pirateria. Abbiamo fatto passi da gigante negli ultimi anni, e questo denaro contribuirà a costruire sui progressi che abbiamo fatto per il rafforzamento dei sistemi giuridici, il miglioramento dei controlli finanziari e di formazione di giovani uomini per trovare alternative alla pirateria. ", Ha detto l´alto rappresentante Catherine Ashton. Il nuovo programma contribuirà a sviluppare il sistema giuridico e giudiziario dei paesi della regione, in modo che siano meglio attrezzati per l´arresto e il trasferimento dei pirati. Sistemi di controllo finanziari saranno rafforzati, offrendo corsi di formazione per le autorità per impedire il movimento di fondi che contribuiscono al, o derivante dalla pirateria. Rafforzamento delle capacità (per esempio, la condivisione di conoscenze e l´attuazione di formazione), e fornendo supporto logistico materiale sulla sicurezza, contribuiranno a migliorare la sorveglianza e il pattugliamento della costa. In Somalia, in particolare, il programma inoltre effettuare campagne di sensibilizzazione anti-pirateria in aree in cui la pirateria è prevalente, oltre a fornire i gruppi vulnerabili di giovani con formazione in modo che essi perseguono con successo vocazioni alternative. In questo modo, l´amministrazione e la comunità somala saranno aiutati ad avviare soluzioni sviluppate per questi problemi.  
   
   
BOLZANO: SEMINARIO SUI PREPARATIVI PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 2014 (25 MAGGIO)  
 
Bolzano, 22 maggio 2013 - La Commissione europea ha inoltrato agli Stati membri ed ai partiti politici concrete proposte per avvicinare tramite la campagna elettorale i cittadini e dare alla politica Ue maggiore visibilità raggiungendo così una maggiore partecipazione al voto. Il responsabile della Direzione strategia e pianificazione della Direzione generale comunicazione del Parlamento europeo, Markus Warasin, illustrerà il lavoro preparatorio che il Parlamento europeo sta facendo in vista delle elezioni del maggio 2014 nel corso di un seminario informativo in lingua tedesca che si terrà sabato, 25 maggio 2013, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, nella sede della Libera Università di Bolzano, piazza Università 1, Bolzano, sala F003. Iscrizioni per telefono o e-mail a: Petra.sevvi@provincia.bz.it  tel. 0471 413176  
   
   
MILANO: IL SINDACO PISAPIA RICEVE A PALAZZO MARINO IL RE DEI PAESI BASSI  
 
Milano, 22 maggio 2013 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha ricevutoieri a Palazzo Marino il Re dei Paesi Bassi Guglielmo Alessandro d’Orange - Nassau. Il Re partecipa, in qualità di presidente, alla prima giornata dei lavori dell’Advisory Board on Water and Sanitation del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Il Comune di Milano ospiterà i lavori fino al 23 maggio.  
   
   
PROGRAMMA SERRACCHIANI: NUOVA DIMENSIONE GLOBALE PER IL FVG  
 
Trieste, 22 maggio 2013 - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha presentato ieri al Consiglio regionale il suo Programma di Governo per la corrente legislatura. Un Programma, ha sottolineato, che per dare un futuro al Friuli Venezia Giulia come Regione autonoma a statuto speciale deve "imboccare con decisione la strada del cambiamento". "E´ perciò viva in me la speranza che in quest´aula tutti vogliano seguire con coerenza questo indirizzo e che, nel perseguire il bene comune, si abbandonino le posizioni preconcette e gli artifici ideologici, e si apra un confronto schietto e pragmatico fra le proposte che sapremo mettere in campo". La presidente ha quindi delineato la situazione internazionale ed europea, contraddistinta da una crisi epocale che sta modificando profondamente gli equilibri dell´economia mondiale e che mette in discussione il ruolo dell´Europa. "Un continente, l´Europa, che si trova oggi più isolato, più debole e più incerto di quanto mai lo fu nel dopoguerra. Le ricchezze crescono e affluiscono in altre parti del mondo, la sponda mediterranea è fuori da un vero orizzonte progettuale, con la Russia e gli altri Stati ex sovietici il livello dell´interlocuzione non si alza sopra le questioni d´interscambio commerciale, e anche gli Stati Uniti guardano all´Unione europea con interesse decrescente. Intanto, nel cuore di questo continente, sorgono movimenti euroscettici e tentazioni autoritarie di cui pensavamo di aver smarrito le tracce: coltivano la speranza illusoria che sia possibile salvarsi facendo tutto da soli, anzi isolandosi e rinchiudendosi". "La verità è che da soli saremo travolti", ha invece affermato la presidente Serracchiani. "E´ vero per l´Europa, come per l´Italia, che patisce più di altri il peso delle riforme mancate, della modernizzazione incompiuta, dell´inceppamento del rapporto tra la rappresentanza democratica e le esigenze dei cittadini. Il sistema Paese nel suo complesso è messo di fronte a una prova altissima, che non concede appello". "Anche la nostra Regione, piccola di dimensioni ma non di ambizioni, deve dunque misurarsi con questa nuova dimensione globale, con la coscienza che possiamo giocare un ruolo non secondario: la nostra posizione, le nostre caratteristiche specifiche, possono rivelarsi ancora una volta l´opportunità che ci viene offerta dalla storia. Come l´autonomia e la specialità sorsero dall´amputazione territoriale pagata alla sconfitta di una guerra sciagurata, come la crescita prepotente si ebbe rinascendo dalle macerie del terremoto. La prova di oggi è forse più subdola, ma ha gli stessi caratteri di spartiacque". "Impegno dunque me stessa, e a tutto il Consiglio chiedo lo stesso impegno - ha indicato la presidente - a lavorare con questo spirito e con questo obiettivo, misurando le nostre azioni con il metro del bene comune e sulla base dell´idea di futuro verso cui vogliamo portare il Friuli Venezia Giulia". "Una nuova e più trasparente dialettica tra maggioranza e opposizione, nel rispetto dei diversi ruoli, può aiutare le forze politiche a trovare una nuova credibilità, le istituzioni a tornare saldo riferimento dei cittadini, in sostanza a dare nuova linfa alla nostra democrazia indebolita dagli scandali, dalla sfiducia e dalla rinuncia alla partecipazione. La prassi che auspico non comporta rinunciare alle proprie idee ma assumersi la responsabilità di avanzarle sempre in termini costruttivi". Dunque, per la presidente, "una sfida", da affrontare con il coraggio di scegliere "quali strutturazioni, metodi o anche solo abitudini sono da lasciarsi alle spalle, e su quali risorse bisogna invece puntare. Le riforme per andare verso il futuro toccano campi molteplici di intervento e investono ogni ambito della vita istituzionale, economica e sociale, a partire dall´assetto istituzionale, e devono conciliare partecipazione, trasparenza ed efficienza, capacità decisionale e logica di risultato". "La sanità, i trasporti, il turismo, la cultura, la formazione e la ricerca potranno essere ambiti fondamentali nella strategia di rilancio della Regione se saranno ripensati con un approccio nuovo capace di mettere in gioco le intelligenze e le competenze". "Le Pmi, da sempre motore di sviluppo del sistema economico regionale, non riescono a far fronte allo scenario competitivo e alla crisi. Molte realtà sono ripiegate su se stesse e sfiduciate, altre sono costrette ad assumere con forme flessibili, a ridurre il personale, e purtroppo una parte di esse non supera la gestione familiare. Rispondere agli interessi di imprenditori e lavoratori - ha dichiarato la presidente - richiede la creazione di un fronte comune per alleggerire la burocrazia e gli oneri sul lavoro, fino a rendere meno oneroso l´accesso al credito e garantire la liquidità all´impresa, passando per il miglioramento delle condizioni del lavoratore e delle sue competenze professionali. Tutti gli attori della comunità regionale devono riconoscersi in un progetto comune non transitorio slegato da campanilismi, rendite e clientele funzionali al destino di singoli o di gruppi". "L´individuazione di un obiettivo comune consentirà alle diversità di trasformarsi in ricchezze e ad ognuno di sentirsi parte di un unico progetto condiviso, il cui conseguimento deve rappresentare una vittoria di tutti". Nel suo intervento al Consiglio regionale la presidente Serracchiani ha poi elencato i quattro "orizzonti delle riforme" necessarie al Friuli Venezia Giulia. Il primo orizzonte delle riforme da qui al 2020 è l´Europa. La strategia denominata "crescita intelligente, sostenibile, inclusiva" sollecita la definizione di priorità strategiche e il perseguimento di conseguenti obiettivi coerenti. Ll programma regionale saprà corrispondere alle "iniziative faro" della Ue con un approccio complementare ai fini dell´acquisizione di maggiori fondi comunitari. Il secondo è lo Stato, con la stipula di un protocollo Stato/regione che riconosca la funzione internazionale del Friuli Venezia Giulia verso il Nord ed il Centro Europa, e verso il Mediterraneo e l´Est asiatico trasformando una collocazione geografica considerata da sempre come debolezza in un punto di forza per l´intero Paese e contribuendo in tal modo a riaffermare il fondamento della specialità: "tornare a essere speciali perché centrali non perché marginali. Un Friuli Venezia Giulia di tutto il Paese e non solo della nostra Regione". Il terzo è il rapporto con il resto del Nord. Il Nord presenta problemi specifici che non possono trovare soluzione in formule propagandistiche, ma devono essere affrontati con un approccio di collaborazione interregionale basato su attività condivise e sull´adozione di provvedimenti omogenei. Il quarto è il nuovo sistema istituzionale regionale fondato su due pilastri fondamentali: la Regione e il Comune, per essere più efficienti, meno burocratici e costare meno. L´organizzazione dell´area vasta consentirà la migliore interconnessione dei territori della Regione con conseguente razionalizzazione delle responsabilità e delle funzioni. "Individuare una via d´uscita dalla crisi è possibile solo con un´alleanza che raccolga le forze di chi non ha paura, di chi non si rinchiude, di chi promuove il futuro, di quelle larghe fasce della comunità che non credono nella rendita ma nell´investimento, su di sé e sulle capacità collettive", ha dichiarato la presidente. "Per essere coerente con questi intendimenti intendo continuare con l´ascolto delle categorie e delle parti sociali che ho già sperimentato con successo durante il percorso che ha portato alla stesura del mio programma elettorale. L´ascolto sarà una delle caratteristiche principali del mio stile di governo". I primi atti della Giunta - ha spiegato la presidente - hanno voluto tenere fede a due azioni prioritarie previste dal Programma elettorale: costi della politica e Struttura organizzativa dell´amministrazione regionale, in vista della modifica del regolamento di organizzazione. Sul contenimento dei costi della politica, alcuni interventi normativi saranno oggetto di un disegno di legge di iniziativa giuntale, mentre altri saranno portati all´attenzione del Consiglio regionale per un´autonoma iniziativa dello stesso. Saranno ridotti drasticamente i trasferimenti a favore dei gruppi consiliari. Sarà abrogato l´istituto dell´assegno vitalizio e saranno riviste le indennità di funzione di Presidente di Giunta, Assessore e Presidente del Consiglio. Sarà effettuato un approfondimento sulle indennità di fine mandato e di fine carica. Ulteriore misura oggetto di abrogazione dovrà riguardare il rimborso forfettario delle spese di vitto e dovrà essere effettuata una revisione della disciplina del rimborso delle spese concernenti l´utilizzo dell´automobile. Per quanto attiene alle indennità spettanti ai consiglieri e agli assessori, le stesse dovranno essere ridotte, utilizzando quale parametro di riferimento le indennità spettanti al sindaco del comune capoluogo. Dovrà inoltre essere abrogato il fondo riservato del Presidente della Regione, che fin da subito non sarà più utilizzato. In merito al riordino della Struttura organizzativa dell´amministrazione regionale "ricercheremo, ha annunciato Serracchiani - la massima uniformità del modello organizzativo, accorpando in maniera omogenea e razionale le materie di competenza delle strutture direzionali, per renderle adeguate a fronteggiare le emergenze, valorizzando nel contempo le competenze interne. Per quanto riguarda le Direzioni centrali, è mio intendimento proporre alla Giunta una serie di modifiche al Regolamento di organizzazione. Per la presidente Serracchiani "uno dei nodi politico-istituzionali più critici per la nostra Regione è il rapporto con il Governo centrale, e l´azione che ho intrapreso fin dall´inizio tiene conto della complessa urgenza di riattivare con Roma un´interlocuzione ad alto livello". "Prescindendo da un giudizio politico sul Governo stesso, sarà mio compito, nell´interesse della Regione, - questo l´impegno - cercare una collaborazione con qualsiasi esecutivo perché questa è l´unica possibilità che abbiamo per veder riconosciuto il nostro ruolo. Di conseguenza ecco che "sono stati prioritari gli incontri con esponenti del Governo nazionale, a cominciare dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, su questioni "di grandissimo rilievo, decisive per la sostenibilità del nostro bilancio, per assicurare il livello dei servizi, per recuperare competitività e gettare le basi di una nuova crescita. Inoltre, solo se sarà nelle condizioni di sfruttare a pieno le sue potenzialità, il Friuli Venezia Giulia potrà contribuire al risanamento del Paese". In proposito la presidente ha ricordato i colloqui con il Ministro dell´Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni e il Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Graziano Delrio, chiedendo la rinegoziazione del Patto di stabilità interno per l´anno 2013 e del Protocollo Tremonti-tondo del 29 ottobre 2010. Altri contatti vi sono stati con il ministro Filippo Patroni Griffi e con il capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli. Serracchiani ha quindi ricordato di aver affrontato con il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi l´argomento degli aiuti di Stato a finalità regionale, ribadendo la necessità che la distribuzione delle aree ammesse sia più equa e il Friuli Venezia Giulia non sia penalizzato, e chiedendo per la nostra regione una maggiore attenzione rispetto alle strategie europee del Danubio e dell´Adriatico-ionio. Al Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri la presidente ha rappresentato la situazione del tribunale di Tolmezzo. Nel corso delle visite in regione dei ministri per l´Ambiente Andrea Orlando e per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato, sono stati affrontati i problemi riguardanti la Ferriera di Servola sotto il profilo ambientale e di politica industriale, trattando nel contempo anche la situazione della laguna di Marano e Grado. Con il sottosegretario De Vincenti si è parlato della parte operativa del processo che deve portare al riconoscimento della Ferriera come area industriale di crisi complessa. Quindi da Serracchiani è giunto l´impegno a tenere "aggiornato il Consiglio regionale sullo sviluppo della situazione, incluso lo stato di avanzamento relativo alla realizzazione della terza corsia autostradale della A4". "La priorità della nostra Regione si chiama lavoro", ha confermato la presidente. "La nostra comunità, che fino a qualche anno fa viveva una situazione vicina alla piena occupazione, si ritrova a fare i conti con una percentuale di disoccupazione giovanile attorno al 30%. Non possiamo ignorare che questi dati producono sul nostro tessuto sociale effetti negativi, che in gran parte non sono ancora evidenti ai nostri occhi. La priorità delle priorità è il lavoro giovanile. I dati ci dimostrano che la speranza di creare nuovi posti di lavoro viene principalmente dalla nascita di nuove imprese che sappiano puntare sull´innovazione e investire sulla creatività. Questi sono gli elementi necessari per competere nel mondo globalizzato". "Se vogliamo dare una risposta a una larga fetta della nostra popolazione giovanile che oggi non trova sbocchi lavorativi dobbiamo metterla nelle condizioni di riscoprire la capacità di fare impresa, anche rafforzando le azioni già avviate nei confronti dell´imprenditoria giovanile e femminile". Occorre dunque sviluppare forme diverse di servizi diverse a seconda della tipologia di disoccupazione (giovani, donne, neet, adulti...) con interventi mirati di formazione e di accompagnamento all´inserimento lavorativo; riordinare il sistema degli ammortizzatori sociali; privilegiare gli strumenti di solidarietà occupazionale (ad esempio i contratti di solidarietà); coordinare il sistema delle agevolazioni alle assunzioni/ stabilizzazioni con le scelte di politiche industriale regionale potenziando le risorse umane nei settori di interesse strategico; porre attenzione all´inserimento lavorativo delle categorie protette, che la crisi ha spinto ulteriormente ai margini. La presidente Serracchiani ha pertanto indicato l´esigenza di implementare le risorse finanziarie per le politiche attive del lavoro, "avendo come obiettivo l´allineamento alla media Ue", la necessità di incrementare i rapporti fra il mondo del lavoro e quello della formazione ("una visione complessiva dei problemi che sarà indispensabile per riscrivere la legge regionale sulla formazione professionale, datata 1982, e che non risponde alle nuove e mutate esigenze", ha confermato), lo strumento del "reddito familiare", al quale affiancare nuove forme di socializzazione locale, quali i gruppi di acquisto o le badanti di condominio. "Sono forme di un nuovo modo di stare assieme nato come risposta alla crisi e che può diventare un´opportunità. Dobbiamo aiutare la rinascita di un diffuso senso di comunità fondato su valori meno individualistici e maggiormente solidali. E´ una delle vie di uscita da una crisi che non è solo economica". "Dobbiamo sostenere gli aiuti alla ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese industriali, dell´artigianato e del terziario, per contribuire alla crescita competitiva delle imprese regionali non solo sul mercato nazionale, ma anche in un ottica di incremento delle esportazioni di beni e servizi, tenuto conto del verificato stretto collegamento tra innovazione e internazionalizzazione", ha proseguito la presidente Serracchiani. "Aiutare le nostre imprese nei processi di internazionalizzazione significherà attivare il canale contributivo delle reti d´impresa e mettendo in condizione le Pmi di tutti settori produttivi di fare massa critica per rafforzarsi sul mercato". Serracchiani ha inoltre evidenziato che verrà potenziato il portale www.Businessfvg.it "assumendo la piena regia della pianificazione e programmazione degli interventi di marketing territoriale", sarà adeguato il regolamento recante l´attuale Testo unico sull´Artigianato, verrà avviato il processo di semplificazione delle procedure di accesso al credito agevolato ed "a giorni la Giunta approverà lo schema di convenzione con le banche per l´attuazione degli interventi di finanziamento agevolato a valere sul Fondo di rotazione per iniziative economiche (Frie) e sul Fondo per lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei servizi (Fondo sviluppo). Sarà anche potenziato il sistema delle garanzie a favore delle Pmi anche attraverso il Fondo centrale di Garanzia". "Nella complessa trattativa con lo Stato sul patto di stabilità - ha sottolineato la presidente - abbiamo voluto inserire anche un punto che riguarda l´attuazione dei piani integrati di sviluppo urbano sostenibile (Pisus) per la comunità regionale. Al fine di scongiurare il blocco concreto della loro realizzazione a causa degli stringenti vincoli derivanti dal patto di stabilità, abbiamo chiesto che vengano escluse da esso sia la quota di cofinanziamento dei medesimi Pisus a carico dei Comuni beneficiari, sia la quota di finanziamento da trasferire al Piano di Azione e Coesione (Pac)". Verrà inoltre predisposto un nuovo progetto per il turismo in regione nei prossimi tre anni, mentre "avrà tutta l´attenzione e il sostegno che merita" il settore agroalimentare, che nel suo complesso, ha ricordato, assicura il 15 per cento del Pil Fvg. Per l´internazionalizzazione delle imprese regionali - secondo la presidente - "non basta allacciare rapporti con i nuovi mercati" ma è indispensabile "un´adeguata infrastrutturazione del territorio". Occorre quindi "un sistema portuale dell´Alto Adriatico unico e coordinato, senza gelosie, adeguato alle sfide del tempo, collegato ai grandi corridoi europei" e "senza prescindere dalle relazioni con i Paesi che si affacciano sull´Adriatico né dai rapporti paritari che dobbiamo intrattenere con le altre Regioni italiane". "Per diventare veramente la porta d´Europa verso il sud del Mediterraneo e il sud est asiatico bisogna potenziare l´offerta: cercheremo di farlo assieme agli sloveni, ai croati che a luglio entreranno in Ue, agli austriaci, ai bavaresi e al centro Europa che possono vedere nella nostra Regione un sistema portuale alternativo a quello nordeuropeo". Il tutto risolvendo "i problemi di collegamento fra le diverse modalità di trasporto" con il "potenziamento ferroviario non è più rinviabile". Un altro aspetto citato nel programma di governo regionale riguarda il problema dell´accesso ai porti turistici e industriali e dell´intera navigabilità della laguna di Grado e Marano, "questioni non più rinviabili sia per il comparto della pesca che per quello turistico". Per Serracchiani occorre poi "migliorare e rafforzare l´accessibilità viaria e digitale della nostra Regione favorendo l´integrazione territoriale a supporto di uno sviluppo di qualità", con la realizzazione di alcune nuove opere, l´intervento sui punti critici della rete stradale e le manutenzioni, al pari degli interventi calibrati per togliere il traffico dai centri abitati. Tuttavia appare "privo di significato insistere acriticamente su alcune opere pensate e previste 20 o 30 anni fa, quali la viabilità ad est del torrente Torre, il raccordo autostradale Gemona-cimpello-sequals, la bretella di scorrimento veloce Palmanova-manzano, la variante di Dignano. Di conseguenza, va "ricalibrato il programma di investimenti della società Friuli Venezia Giulia Strade Spa, andando verso una governance unica per il settore della viabilità, che si avrà con il superamento delle Province". Serracchiani ha quindi annunciato la revisione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti, Mobilità e Logistica contestualmente a quelle del Piano di Governo del Territorio e del Piano del Trasporto Pubblico Locale. Il riferimento è alla "precarietà dei servizi ferroviari e alla progressiva marginalità a cui è stato costretto il Friuli Venezia Giulia", che "si traduce in una continua sofferenza per i passeggeri e i pendolari". Al contrario vi è la volontà precisa di "accrescere il numero dei passeggeri che utilizza la ferrovia per gli spostamenti, verificando tutte le opzioni, inclusi gli interessi manifestati da gestori italiani e stranieri e la valorizzazione dei soggetti regionali. In ogni caso, vogliamo che i collegamenti ferroviari corrispondano alle esigenze dell´utenza e siano in grado di integrarsi funzionalmente con il trasporto pubblico su gomma". La presidente Serracchiani ha quindi affermato che "tutte le riforme che possiamo mettere in campo, tutte le infrastrutture che potremmo realizzare non cambieranno mai la vita delle imprese e dei nostri cittadini quanto lo snellimento e la semplificazione delle procedure". "Una delle priorità della nostra Giunta è la creazione di uno Sportello Unico per le imprese e i cittadini che favorisca un nuovo rapporto fra cittadino e amministrazione, accollando a quest´ultima la responsabilità e l´onere di adempiere in tempi ragionevoli alle necessità burocratiche del richiedente". Ma è anche necessario che la regione tragga il massimo beneficio nell´ambito dello sviluppo sostenibile e dell´economia verde, "consapevoli della necessità di progredire consumando meno". Da qui, dunque, la volontà di "tutelare l´autenticità che ci contraddistingue, costituita da valori, paesaggi, acqua, storie, luoghi. Il modello di sviluppo di qualità del Friuli Venezia Giulia non può che riferirsi ad una dimensione umana e paesistica che rappresenta il carattere autoctono della Regione fondata sui patrimoni ambientali, storici e archeologici, le città, i paesi e le aree rurali. Questo insieme rappresenta una dimensione della meraviglia cui non si può rinunciare ed è, nel contempo, fattore di coesione, attrattività e competitività". "Alla base della nostra idea di sostenibilità non è estranea l´´economia di territorio´ che si fonda proprio sul buon utilizzo di tali patrimoni e beni comuni e sulla rigenerazione dell´esistente, quale più grande opera sostenibile da perseguire con tenacia e coerenza". Pertanto, "serviranno regole chiare e condivise in modo da attivare processi virtuosi. Gli strumenti che prima di altri ci proponiamo di approvare e rendere disponibili saranno il Piano paesaggistico, il Piano di Governo del Territorio con la relativa Legge, la Carta dei rischi ambientali. La pianificazione locale va ripensata con l´obiettivo anche di impedire la perdita definitiva di ulteriori porzioni di terreni agricoli, in un momento in cui il processo di urbanizzazione è già molto spinto e in una fase critica del settore e dell´economia". "Si rende poi necessario definire in primo luogo - ha delineato la presidente - una concreta strategia energetica, che utilizzi chiare regole e indirizzi idonei per definire gli obiettivi da raggiungere, ottimizzare i processi decisionali, dotarsi di strumenti tecnici innovativi e, non da ultimo, qualificare il personale. Si tratta di redigere un Piano Energetico Regionale che orienti in questo senso i consumi e la produzione energetica, che andrà recepito anche da altri strumenti, come il Piano regionale di tutela delle acque". Le sfide di riforma della nostra Regione richiedono anche "la capacità di ripensare il modello istituzionale e l´assetto degli enti locali: un riordino è ineludibile", non solo "per operare risparmi di spesa concreti" ma anche prendendo atto che " la nostra casa comune non risponde più ai bisogni dei tempi mutati, né a quelli delle famiglie, né a quelli delle imprese", ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia nel suo intervento in Consiglio regionale. La riforma si costruirà su un "sistema che si fondi su due pilastri fondamentali: la Regione e il Comune". "Alla Regione - ha detto Serracchiani - spetta programmare, pianificare, legiferare, controllare". Garantendo ai tutti i cittadini "servizi a parità di trattamento" su salute, ambiente, mobilità, istruzione e lavoro. Con una Regione che sappia anche avere "una visione strategica e che quindi sappia dialogare con l´Europa, con le regioni contermini e con lo Stato, pianificando e programmando in settori strategici". Ma per governare con efficacia "dobbiamo essere capaci di fare leggi che siano immediatamente applicabili, senza richiedere un numero ridondante di regolamenti attuativi". Leggi che "ci mettano in condizione di competere con gli Stati e le regioni confinanti e favorire le attività delle imprese, evitando di usare la specialità per fare leggi su materie già disciplinate meglio dallo Stato o intese soltanto a consolidare la burocrazia". Per questa regione saranno redatti Testi Unici. Il primo riguarderà gli enti locali, per consentire ai Comuni di esercitare localmente e con efficacia le proprie funzioni. "In questo quadro - ha ribadito la presidente - abbiamo più volte ribadito che l´istituzione Provincia appare superabile. Le sue competenze di area vasta, così come il personale, possono andare alla Regione e alle aggregazioni dei comuni, mentre quelle gestionali vanno direttamente trasferite ai comuni". Un superamento che in ogni caso "non farà perdere ai territori la loro identità, che anzi si rafforzerà attraverso le aggregazioni di comuni". E se i comuni "sono il pilastro della nostra storia e della nostra identità, la prima istituzione con cui si rapportano i cittadini", per estensione e numero di abitanti, non tutti sono uguali. Di conseguenza "bisogna promuovere con forza le aggregazioni", rimodellando il sistema dei trasferimenti finanziari. Un sistema di unioni di comuni che tuttavia "non costituisce un´ulteriore sovrastruttura burocratica e istituzionale, ma consente la programmazione coordinata dei territori e del loro sviluppo". Un processo di aggregazione che per Serracchiani "dovrebbe essere obbligatorio, ed è proprio per questo che è necessario un profondo coinvolgimento degli amministratori locali" . Nel quadro articolato di riforma della Regione non rimarrà escluso il sistema di elezione del Consiglio Regionale. Occorrerà "discutere assieme delle regole" aprendo "un confronto su un sistema diverso di rappresentanza territoriale che sappia coniugare anche le esigenze della rappresentanza di genere e delle minoranze". E´ questa "una strada complessa ma percorribile anche, a mio modo di vedere - ha detto Serracchiani - partendo dal sistema dei collegi uninominali" e modificando "la norma che attualmente regola l´incandidabilità dei sindaci e il terzo mandato". Se "il nostro è un sistema sanitario regionale che funziona" appare però indispensabile "riuscire a mantenere stabile la qualità di servizio pur dovendo contenere i costi", ha sostenuto la presidente Serracchiani. "Possiamo farlo se cambiamo il modo con cui pensiamo alla sanità, e cioè abbandonando le spinte localistiche e tenendo sempre ben presente che il criterio con cui il cittadino sceglie il luogo di cura è quello della sicurezza e dell´efficacia delle cure sanitarie". Puntando sull´"integrazione tra enti, istituzioni e operatori, ci compete la responsabilità di ripristinare le norme sulla partecipazione attiva dei Comuni alla programmazione sanitaria, sociosanitaria e sociale. Abbiamo l´obiettivo di aggredire il complesso delle attività degli acquisti, approvvigionamento e logistica quali nodi strategici per assicurare la sostenibilità futura. Riteniamo necessario mantenere l´osmosi diretta tra l´ospedale di rete e il territorio e confermare tra gli obiettivi fondamentali del Ssr la ricerca e la collaborazione con l´Università nonché l´incentivazione dei programmi interateneo relativamente alla formazione post-laurea e ricerca". Il sistema sanitario regionale, ha quindi osservato Serracchiani, rappresenta la leva fondamentale per far crescere e consolidare il sistema di prevenzione e protezione ambientale in Friuli Venezia Giulia, che è reso possibile attraverso il pieno coinvolgimento degli operatori, professionisti e cittadini in un clima di trasparenza del sistema. "Ci proponiamo di trasformare il Distretto socio-sanitario nel punto di riferimento di tutto il sistema delle cure primarie, rafforzando la sua autonomia istituzionale e gli strumenti per il governo clinico mediante il coinvolgimento degli operatori e dei professionisti; di sviluppare le forme associative e mettere in rete i medici di medicina generale; l´obiettivo è di aumentare gli orari di accessibilità degli ambulatori, valorizzare il ruolo delle cure primarie e creare aggregazioni di assistenza primaria aperte ai cittadini H24, completando un percorso già iniziato; inoltre, si tratta di assicurare il coinvolgimento dei medici di medicina generale nel governo territoriale, nei Piani di zona e nella gestione delle strutture intermedie e protette. Andranno poi valorizzate tutte le professioni sanitarie con l´obiettivo di estendere ulteriormente l´assistenza domiciliare integrata e l´infermiere di comunità". La bassa natalità, il peso sulle famiglie della non-autosufficienza, la diffusa precarietà tra i giovani, la frammentazione del sistema socio-sanitario, pur capillare ma ridondante su taluni aspetti, rappresentano "le questioni che rischiano di pregiudicare il futuro della comunità regionale", ha constatato la presidente del Friuli Venezia Giulia. "L´insicurezza sulle prospettive e sulle possibilità di mantenere un raggiunto stile di vita, la paura di non poter accedere a servizi adeguati nel momento del bisogno e di scivolare ai margini della vita della comunità, l´ansia di non poter provvedere in modo adeguato alle necessità e ai desideri dei propri figli, sono tra gli elementi che più profondamente minano la qualità della vita: il reddito di cittadinanza e la carta famiglia sono stati interventi innovatori del sistema di protezione sociale della Regione. Noi intendiamo riproporli e rafforzarli. E manterremo l´impegno di abolire il ticket regionale di 10 euro sulle prestazioni sanitarie". "Il diritto alla casa e l´accessibilità ai servizi locali quali asili nido e scuole materne, servizi sociali e domiciliari dovranno trovare adeguato finanziamento in quanto componenti fondamentali della qualità della vita. L´inclusione sociale è un diritto che va riconosciuto a tutti". "Abbiamo imparato anche da Pasolini che lo ´sviluppo´ è altra cosa dal ´progresso´, coinvolgendo quest´ultimo l´uomo in relazione alle sue qualità di persona, di essere che si relaziona nella collettività ed è detentore di esigenze morali ed emotive", ha sottolineato la presidente Serracchiani nelle dichiarazioni programmatiche. Per questa ragione "la cultura non deve essere considerata un lusso o uno sperpero" ma "sono necessarie vere e proprie politiche industriali per la cultura". Con la necessità di "misure complesse perché disomogenee sono le condizioni e le difficoltà dei diversi settori del lavoro culturale", avviando "una vera rivoluzione nel rapporto tra sviluppo e cultura". "Vogliamo ritornare a crescere e ricominciare a costruire un´idea forte e propositiva di cultura - ha detto la presidente - e quindi ci sentiamo impegnati nella valorizzazione dei saperi, della creatività e dell´arte. È una condizione per il futuro dei giovani". Occorreranno in proposito "l´aggregazione e la sinergia fra soggetti per evitare i doppioni e l´annuale assalto alla diligenza dei contributi pubblici. Aggregare consentirà di garantire maggiore certezza nei finanziamenti che, per facilitare un´adeguata programmazione, dovranno essere pluriennali". Secondo Serracchiani, poi, "la valorizzazione e promozione delle nostre eccellenze teatrali, cinematografiche, museali, archeologiche, paesaggistiche è una carta vincente anche in chiave turistica". Da qui l´annuncio che sarà data continuità al rapporto convenzionale con l´associazione Film Commission". Non manca nel programma di governo un riferimento preciso allo sport, verso il quale "nel rispetto delle competenze intendiamo migliorare la qualità ma anche la trasparenza degli interventi nella promozione della pratica sportiva, assieme ai soggetti stessi di autogoverno dello sport, alle società, enti ed associazioni, ai Comuni, condividendo progetti ed iniziative, adeguando in modo selettivo le infrastrutture, intervenendo su ammodernamento e manutenzioni, sostenendo il progetto del "movimento in 3S" che coinvolgerà le scuole primarie della Regione". Inoltre sarà favorita la diffusione dell´attività motoria "come contrasto al disagio giovanile, per l´inserimento dei disabili e in funzione del confronto nella multiculturalità". Secondo la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, "per rispondere alle sfide si deve innovare l´impianto e la strumentazione delle politiche sociali, pur in un quadro di limitatezza delle risorse e di vincoli di finanza pubblica", realizzando "una programmazione strategica non lesiva delle capacità locali, promuovere la flessibilità e la sussidiarietà con il terzo settore" e valorizzando "le energie presenti nella società civile, dalle relazioni di comunità alle capacità di iniziativa dei soggetti del volontariato fino all´impresa sociale, riconoscendo il ruolo della famiglia come luogo di relazioni affettive, formative, solidali". Nel suo intervento in Consiglio regionale per l´illustrazione del programma di governo, Serracchiani ha ribadito che "non ci salveremo isolandoci. E nemmeno riusciremo a difendere le nostre identità regionali limitandoci a fare applicare le più raffinate leggi di tutela. Occorre un salto culturale che, oltre la tutela, faccia vivere le nostre tradizioni nel mondo, confrontandole con la sfida della globalizzazione". Un contesto in cui vanno anche valorizzate le nostre comunità nel mondo, che "possono diventare la nostra testa di ponte per favorire una maggiore penetrazione della nostra Regione nei rispettivi paesi". E sul tema dei rapporti internazionali della nostra regione, per Serracchiani, se "la particolare situazione storica vissuta dalle nostre terre, la collocazione geopolitica" fanno ricoprire al Fvg "un ruolo storico e geopolitico di cerniera con i Paesi del Centro e dell´Est Europa, oggi non esistono rendite di posizione". Le relazioni internazionali vanno valorizzate, in quanto "riuscire a far funzionare in maniera ottimale i rapporti fra regioni di Paesi confinanti serve a elaborare progetti comuni che consentano alla nostra Regione l´accesso alle risorse comunitarie, unica vera fonte di finanziamento oltre alle compartecipazioni fiscali". Passa anche da qui l´impegno "di rilanciare il progetto dell´Euroregione "Senza confini", quale strumento "per andare oltre la semplice cooperazione transfrontaliera, instaurando rapporti più stabili, organici e strutturati con le regioni vicine". "Ho detto all´inizio - queste le parole della presidente Serracchiani in conclusione del suo intervento in Consiglio regionale - che la necessità di un cambiamento è ormai riconosciuta come necessaria. Ma è chiaro che il primo cambiamento deve partire da noi, deve avvenire in noi stessi. Dobbiamo fare intimamente nostra la coscienza e il dovere di affrontare i tempi difficili che viviamo. E´ per questo che voglio concludere il mio intervento ricordando le parole pronunciate da Aldo Moro, pochi giorni prima di essere rapito: ´Se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è dato vivere con tutte le sue difficoltà´.  
   
   
DECRETO DEBITI P.A.: ZAIA, “ABBIAMO A CHE FARE CON UNO STATO CHE OPERA COME UNA BANCA. PAGHIAMO I FORNITORI DELLA SANITA’ A 429 GIORNI MA ABBIAMO 1,3 MILIARDI NOSTRI BLOCCATI DAL PATTO DI STABILITA’”  
 
Venezia, 22 maggio 2013 - “Stiamo analizzando al microscopio il decreto sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione per capire quanto ci costa e se ci conviene farci prestare i soldi. Una cosa è certa: lo Stato italiano si rapporta con le Regioni e gli Enti Locali come se fosse una banca, guardando principalmente ai suoi interessi. Poco importa a Roma se questi rappresentano una spesa in più per le amministrazioni periferiche. La Giunta oggi mi ha autorizzato a trattare, ma lo farò con il microscopio”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, riferendosi al possibile prestito di 1,4 miliardi, rimborsabile a un tasso fisso del 2,5%, che il Governo ha concesso alla Regione per il pagamento dei debiti del sistema sanitario regionale. “Siamo in una situazione a dir poco singolare – aggiunge Zaia . Lo Stato ci blocca 1 miliardo e 300 milioni di euro che sono della Regione e di tutti i veneti con il Patto di Stabilità e poi ci dice che possiamo utilizzare un miliardo e 400 milioni, ma pagandoci sopra gli interessi. Grazie a certe angherie nazionali - ha aggiunto Zaia – le nostre Ullss ad esempio pagano i fornitori a 429 giorni di media, che sarebbero praticamente azzerabili se potessimo usare il nostro miliardo e 300 mila euro bloccato dal Patto di stabilità. Ora ci prospettano questo miliardo e 400, ma con gli interessi comportandosi come una banca. Vedremo cosa ci costa e, se ci converrà, porteremo a casa tutto il necessario, perché pagare i nostri fornitori è una necessità e una priorità”. “Una soluzione c’è – ha concluso Zaia – ed è lo sblocco del Patto di Stabilità, con il quale non avremmo bisogno di chiedere soldi a nessuno, tanto meno allo Stato e tanto meno pagando degli interessi. Si sblocchi il Patto di stabilità per le Regioni con i conti in ordine come il Veneto e lo si lasci a quelle che continuano a sprecare”.  
   
   
BASILICATA: DE FILIPPO:UN TAGLIO PER IRROBUSTIRE LEGAME CITTADINI-ISTITUZIONI IL PRESIDENTE SPIEGA LE DIMISSIONI IN AULA  
 
Potenza, 22 maggio 2013 - “La crisi nella crisi poteva far implodere la democrazia rappresentativa”. E anche rispetto al “melmoso clima di parole tattiche” e alla “stanchezza” che si avvertiva nella politica ha spiegato che una rinuncia può servirci a raccogliere il fiato”. Altolà ai nuovismi fatti di “qualità solo anagrafiche un substrato di vecchie metodiche”. E esortazione a impegnarsi fino alla fine: “Tocca a noi lasciare il meglio possibile dei nostri atti”. A lavorare “Senza sosta per la Basilicata”. “Ci voleva un taglio, come facilmente si intuisce guardando alla medicina o alla botanica”. Non c’è nessuna traccia di esitazione o possibilità di ripensamento nel discorso con cui il Presidente della Regione, Vito De Filippo, ha relazionato in Consiglio regionale sulle sue dimissioni. “Quel 24 aprile – ha spiegato - mi è apparso evidente che la crisi nella crisi poteva far implodere qualcosa di più profondo. La base stessa della possibilità della politica, che è fatta di pensiero e di azioni di volontà rigeneratrici, di credibilità che sono il simbolo della rappresentanza che quella agorà o piazza come chiamarla che ancora è intenzionata a riconoscere non avrebbe più riconosciuto forse per sempre”. Un clima, quello che il presidente De Filippo ha indicato come alla base della sua decisione, che si avvertiva già prima delle vicende giudiziarie. Convinzioni, ha ricordato De Filippo “che a molti colleghi negli ultimi anni, di tanto in tanto, avevo confidato. Tutti argomenti, purtroppo, ho notato dispersi nel solito, forse melmoso clima di parole tattiche, certe volte mendaci che pure in maniera decadente condiziona l’agire pubblico. Non solo quello più strettamente politico. Dicevo sul serio quando tentavo di segnalare ai tanti “tecnici della crisi” che il momento pretendeva ben altra serietà e solidarietà in tutti i suoi aspetti. Non bisognava alzare oltre la realtà la misura delle aspettative (….), occorreva evitare scappatoie plateali e comunicative interpretare con realismo e senza infingimento le politiche regionali possibili, fuggire da un diluvio di benaltrismi, che avevano alcune volte il sapore cinico del combattimento dialettico senza fine e senza frutti!”. Atteggiamenti, ha spiegato il presidente, che incidevano pesantemente sul rapporto tra “agorà” e rappresentanti nelle istituzioni, tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta. Poi gli ultimi eventi. “Ho detto a tanti nelle prime ore del mio gesto che come sempre nella vita la decisione matura con la fatidica goccia che fa traboccare il vaso. E questa oggettivamente è arrivata con il 24 aprile giorno di misure gravi per tanti colleghi che mi hanno dato il senso che il conflitto tra le due democrazie che ho prima descritto poteva diventare definitivo e senza ulteriori repliche”. E’ nell’ambito di questo quadro che De Filippo ha invitato a leggere le sue dimissioni, “uno degli effetti più naturali – ha spiegato - che ci può permettere nella sua linearità di rendere trasparente, e io spero fertile, una nuova relazione con le comunità che rappresentiamo”. Anche perché, ha aggiunto “una rinuncia può servirci a raccogliere il fiato. Perdere quell’affanno e quella stanchezza che oggettivamente si viveva anche in quest’aula”. Ma alla sua scelta, ha ribadito più volte De Filippo, non vanno attribuiti significati diversi da questi, a dispetto di quella “operazione decodifica” che De Filippo ha segnalato essere partita immediatamente dopo il suo gesto "in un tentativo spasmodico di macchiare stili di vita e comportamenti fatti di semplicità e di umiltà” che, ha segnalato il presidente, sarebbe stato quasi una costante. “Ho vissuto sempre con angoscia alcune azioni infettanti e a volte anche i gesti più autentici vengono macchiati”. Al punto che “anche atti memorabili come la moratoria sul Petrolio – ha sottolineato - avevano assunto altre colorazioni. Io non credo ci sia una macchina o una regia – ha detto - abbiamo tutti il dovere di disinfettare colleghi”. Giudizi netti sul piano dei comportamenti e della politica, più rispettosamente distaccati rispetto alle vicende giudiziarie, rispetto alle quali, ha detto “mi soccorre la mia storia di garantista ed anche di rispetto sacrale verso il lavoro della magistratura”. De Filippo ha fatto riferimento alle altre indagini simili che riguardano altre regioni inquadrandole in “una doverosa azione anche di bonifica delle amministrazioni regionale e vedo provinciali e comunali, che non deve mai travolgere la solidità dei livelli della Repubblica” e che bisogna accompagnare “con analisi non dietrologiche o vetero-complottiste che sono in genere le più semplici e le più comode, ma anche con una profonda correzione dei meccanismi burocratici amministrativi e legislativi alla base di un mandato popolare e democratico”. E in proposito ha ribadito di non aver “alcun dubbio che il lavoro fatto nella Conferenza delle Regioni anche dal sottoscritto ha contribuito, senza falsa modestia, a cambiare rendendola uniforme tutta la legislazione delle regioni italiane nella materia”. Quanto al lavoro da fare in Regione, invece, De Filippo è stato cauto nei giudizi e più orientato alla necessità di continuare a fare. “So – ha detto - che non passerà molto tempo a far capire che su molti fronti in questi anni abbiamo tirato al massimo in un lavoro locale e nazionale che nei giorni successivi alle dimissioni mi è tornato con attestati di stima e di amicizia che mi hanno anche commosso. Ci sarà tempo per capire su Welfare e cultura, infrastrutture, sanità, fondi comunitari ed altro quale è stato il lavoro spero sine ira et studio, come diceva Tacito, quando si tratta di esporre fatti storici. Oggi abbiamo un altro compito lavorare fino all’ultimo giorno diligentemente e contribuire a cambiare l’aria nell’impegno pubblico della nostra Regione”. Per queste motivazioni De Filippo ha esortato a impegnarsi “senza sosta per la Basilicata”. “Tocca a noi in conclusione di questa esperienza – ha detto ai Consiglieri - lasciare il meglio possibile dei nostri atti. Determinare ancora in direzione degli interessi generali” aggiungendo che “la Basilicata gode di un credito alto che nemmeno le ultime vicende hanno intaccato”. E proprio qualità del lavoro, capacità di interpretare il cambiamento e atti netti come quelli fatti in Basilicata, ha spiegato il presidente, rappresentano la base su cui lavorare per un rapporto cittadini-istituzioni sempre più saldo. “Ci sono strade possibili per la politica della Basilicata – ha esortato De Filippo - che a differenza di altre regioni italiane anche nell’inviolabile rispetto di un principio di civiltà che è la presunzione di innocenza, ha voluto porsi in maniera nitida di fronte alla comunità regionale, sapendo che una rottura così plateale metterà tutti di fronte ad una nuova irrevocabile decisione che è quella di un profondo cambiamento di merito e di metodo”. Ma da De Filippo è arrivato anche un altolà alla strategia del nuovismo. “Sapete che non ho parteggiato fideisticamente con termini quale rottamazione e sono perfettamente informato che si celi in tante qualità solo anagrafiche un substrato di vecchie metodiche politiche e comportamentali. Nei termini che mi sarà possibile combatterò questi camuffamenti che sono frapposti ad una futuro della politica che cambia che è generosa e disinteressata. Non possiamo usare il doppio peso solito della storia politica italiana. Ci vuole una lealtà nuova, una linearità aggiornata, non l’allestimento di pulpiti o di tribunali del popolo che non hanno mai fatto bene alla storia”.  
   
   
DAL 2014 NUOVO TIPO DI CONTABILITA’ PER LE IPAB DEL VENETO  
 
 Venezia, 22 maggio 2013 - E’ stata approvata ieri dalla giunta regionale, su relazione dell’assessore Remo Sernagiotto, la delibera che applica un nuovo sistema di contabilità alle Ipab del Veneto, in applicazione della legge regionale n. 43/2012. Dal 2014 la contabilità finanziaria applicata finora sarà completamente sostituita dalla nuova contabilità economico-patrimoniale, con particolare riguardo ai sistemi di controllo di gestione. “Tutti i bilanci delle Ipab rientreranno fra quelli civilisti – ha spiegato Sernagiotto - per cui nessuno potrà più sgarrare. Non ci saranno più bilanci di tipo finanziario dove in qualche modo si poteva giocare. Questo non sarà più possibile”. Tra gli effetti che ci sia attende dal provvedimento, in prima battuta ci sarà una ricaduta positiva sull’efficacia e l’immediatezza dei controlli e del confronti nello spazio e nel tempo che la Regione e gli enti stessi (sotto forma di autovalutazione) saranno in grado di fare. Inoltre, questo tipo di approccio, volto al miglioramento e all’aggiustamento continuo, avrà effetto anche sulla gestione delle risorse economiche degli enti, sulla loro vita istituzionale e, di riflesso, anche sulla qualità delle attività erogate agli anziani ospitati nelle strutture assistenziali. L’assessore Sernagiotto, in particolare, ha aggiunto che il nuovo modello contabile contribuirà anche a fare in modo che non ci possano essere Ipab nel Veneto con milioni di euro di buco in bilancio ripianati con la vendita di immobili di proprietà delle stesse Ipab. “Non è vietato dalla legge – ha detto l’assessore - ma dal buonsenso. Se c’è un lascito tu puoi venderlo per migliorare un altro lascito. Se ci sono due edifici vecchi, ne puoi vendere uno per migliorare l’altro o costruirne uno nuovo che produca utile o sia funzionale alla mission dell’Ipab. Succede invece che qualche Ipab abbia venduto immobili per pagare il proprio debito. La Regione ha autorizzato operazioni di questo tipo solo perché il bilancio potesse tornare in pareggio e non si spendessero i soldi degli ospiti anziani per pagare gli interessi passivi alle banche. Questo però non deve più accadere”.  
   
   
BOLZANO: IL PUNTO DOPO GLI INCONTRI A ROMA CON MINISTRO, RAI E FERROVIE  
 
Bolzano, 22 maggio 2013 - Il punto sui rapporti con il Governo, la convenzione con la Rai e le trattative con Ferrovie italiane è stato fatto ieri dalla Giunta provinciale, a cui il presidente Luis Durnwalder ha riferito degli incontri avuti a Roma la scorsa settimana. "Abbiamo verificato quali sono i passi che la Provincia deve compiere a breve per trovare soluzione alle diverse tematiche", ha spiegato Durnwalder. Sulle questioni ancora aperte e illustrate al ministro agli Affari regionali e alle Autonomie Graziano Delrio - nuove norme di attuazione, impugnative del Governo di leggi provinciali, nuovo regolamento finanziario e rispetto dell´Accordo di Milano, ripristino di competenze - "aspettiamo risposta da Roma. E alcune proposte arriveranno a breve", ha detto Luis Durnwalder. Per esempio sulla riattivazione delle Commissioni paritetiche de 6 e dei 12: "Abbiamo scritto al Presidente del Consiglio provinciale chiedendogli di attivarsi rapidamente per inserire all´ordine del giorno la scelta dei membri di nomina provinciale", ha aggiunto Durnwalder. Si auspica che tra i componenti di parte statale possa essere nominato, e sarebbe la prima volta, un rappresentante ladino. Riguardo all´incontro con l´ad di Ferrovie italiane Mauro Moretti, con il quale a Roma Durnwalder ha discusso dell´ammodernamento e del potenziamento del servizio ferroviario in Alto Adige, oggi la Giunta ha incaricato il direttore generale Hermann Berger di elaborare una bozza di contratto con Ferrovie e Comune di Bolzano per fissare i prossimi passi del progetto che ridisegnerà l´areale ferroviario del capoluogo. Alla base resta l´idea della permuta che prevede la realizzazione della nuova stazione a cura della Provincia (ma a costruirla potrà essere anche una società privata) e in contropartita la disponibilità di 24 ettari di superficie. Fatto il punto sull´attuazione della convenzione Rai, Durnwalder si è soffermato su alcune critiche mosse alla Provincia, che si occuperebbe solo dei programmi Rai in tedesco e ladino: "In questo caso specifico bisogna fare due precisazioni: la prima è che la Provincia è subentrata alla Presidenza del Consiglio dei ministri in una convenzione che riguarda espressamente e solo le minoranze tedesca e ladina; la seconda è che per parte italiana, da quanto ci è stato fatto capire già anni fa, la Rai intendeva proseguire nella formula abbinata tra Bolzano e Trento." Se però da parte italiana dovesse arrivare una richiesta per un potenziamento dei programmi in direzione di una maggiore autonomia, "si potrebbe naturalmente riparlare della questione", ha concluso Durnwalder.  
   
   
PUGLIA: POSITIVA APPROVAZIONE UNANIME ODG SU PATTO STABILITÀ  
 
Bari, 22 maggio 2013 - L’assessore al Bilancio, Leonardo di Gioia, ha diffuso una nota dopo l’approvazione di ieri, da parte del Consiglio regionale, di un Odg sulla questione del Patto di stabilità, che vede tra i primi firmatari anche il presidente del maggiore gruppo di opposizione. “E’ positivo – commenta l’assessore – che l’ordine del giorno sia stato approvato all’unanimità. Viene così consacrata la grande ingiustizia di cui è vittima la Puglia a causa del patto di stabilità e delle sue aberrazioni normative”. “Il documento approvato oggi dà ulteriore forza all’iniziativa legittima che arriva dal Governo regionale e consente anche di eliminare un argomento polemico da una battaglia politica che deve essere comune e non ideologica”.  
   
   
CITTADINANZA: NUOVE GENERAZIONI, MILANESI E ITALIANE A TUTTI GLI EFFETTI” CITTADINANZA SIMBOLICA CONFERITA IERI A 200 BAMBINI E RAGAZZI IN RAPPRESENTANZA DI 34 MILA MINORENNI MILANESI  
 
Milano, 22 maggio 2013 - “Sono bambini che nascono a Milano, giocano e studiano a Milano. Sono milanesi a tutti gli effetti. Non è un benvenuto quello di oggi perché siete già tutti milanesi. La ricchezza della nostra città sta proprio nelle biografie che ciascuno di noi ha alle spalle”. Queste le parole dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino che ieri mattina, nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco, ha consegnato la cittadinanza simbolica a tutti i minori, nati in Italia e residenti a Milano, figli di genitori di origine straniera. Presenti a ricevere l’attestato firmato dal Sindaco (Io sono milanese. Io sono italiano) 200 tra bambini e ragazzi insieme ai propri compagni di origine italiana. Presenti alla cerimonia e alla consegna degli attestati il Ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge e l’assessore all’Educazione e Istruzione Francesco Cappelli. “Lo Stato – ha aggiunto Majorino – deve porre rimedio al suo ritardo in Europa. Siamo il Paese più ostile verso i figli dei migranti. La nostra città ha bisogno di dialogo e relazione tra le persone e deve fare un investimento su queste seconde generazioni che sono parte integrante della città. Deve avere molta fiducia in loro”. Appello subito accolto dal Ministro Kyenge che nel suo intervento ha detto: “Non si può non dare risposta ai 200 bambini che sono qui, ai 34 mila che sono a Milano, al milione che sono in Italia e che ancora aspettano. Credo che iniziative come questa siano una buona pratica che bisogna sostenere con forza nel Paese, per far capire che siamo tutti cittadini. È un segnale che non deve dare solo il Comune di Milano. Serve a far passare questo messaggio di una nuova convivenza e di una cittadinanza forte del fatto che le differenze sono una risorsa e non devono fare paura”. “Cittadino è chiunque abita, studia, lavora e vive in un luogo – ha detto l’assessore Cappelli rivolgendosi ai bambini – e anche voi siete cittadini di Milano. Noi ci aspettiamo alunni sempre più consapevoli della propria appartenenza”. Alcuni dati (Ufficio Statistica Anno 2011) - I minori residenti (italiani e stranieri) a Milano sono 200.634. I minori stranieri residenti a Milano sono 45.793, il 22% del totale dei minorenni residenti a Milano. Il numero è quasi triplicato rispetto al 2001 (17.374) e già nel 2006 la cifra era quasi raddoppiata (34.575). Tra i minori stranieri residenti a Milano oltre 34.000 (il 74% dei 45.793) sono nati in Italia (quindi destinatari della cittadinanza simbolica). Le prime dieci nazionalità di stranieri nati in Italia e residenti a Milano sono cinese, filippina, cingalese, marocchina, peruviana, albanese, ecuadoriana, salvadoregna, egiziana e romena. Gli stranieri minori residenti a Milano che compiranno 18 anni nel 2013 e che quindi potranno potenzialmente fare richiesta di cittadinanza sono 666. Alle ultime elezioni politiche e regionali hanno potuto votare per la prima volta 1.507 nuovi italiani residenti a Milano. I Paesi di origine delle ragazze e dei ragazzi che hanno richiesto e ottenuto in numero maggiore la cittadinanza sono: Filippine, Cina, Egitto, Sri Lanka e Perù.  
   
   
ASSESSORE CALABRIA INCONTRA I SINDACATI PER DISCUTERE SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA  
 
Catanzaro, 22 maggio 2013 - L’assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali, Nazzareno Salerno, ha presieduto un incontro con i rappresentati sindacali di Cgil, Cisl e Uil, con Confindustria e i soggetti del partenariato economico-sociale per informare che “per effetto degli approfondimenti con il Ministero del welfare operati a Roma mercoledì scorso, sono state superate le difficoltà in merito all’applicazione dell’accordo istituzionale sugli ammortizzatori sociali in deroga 2013”. Al termine della riunione, allo scopo di rendere subito operativo il processo di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga in ambito regionale, l’assessore, il direttore generale del Dipartimento lavoro Bruno Calvetta e le parti sociali e datoriali hanno sottoscritto un verbale nel quale si attesta che “le parti, di fronte al perdurare dello stato di debolezza dei livelli produttivi, decidono di confermare il pagamento dei sussidi per le nuove concessioni di mobilità e cassa integrazione e di prorogare il pagamento dei sussidi per i lavoratori percettori di mobilità al 31 dicembre 2012, fino a concorrenza delle risorse disponibili assegnate dal Ministero alla data odierna e pari a euro 41.215.873,13”. Inoltre, la Giunta regionale ha approvato un’apposita delibera con la quale si autorizza l’Inps all’immediata erogazione dei sussidi relativi a tutti i soggetti percettori di ammortizzatori sociali. “Gli sforzi prodotti dal governo regionale guidato dal presidente Giuseppe Scopelliti - ha affermato l’assessore Salerno – stanno producendo i loro frutti e, dunque, ci sono dei riscontri alla volontà, che viene tradotta in fatti concreti, di garantire una continuità di protezione sociale ai lavoratori colpiti da sospensioni e cessazioni dell’attività produttiva. Specie in un periodo condizionato da problemi e disagi persistenti è compito delle istituzioni lavorare a fondo per dimostrare la reale vicinanza ai cittadini e, soprattutto, per fornire risposte tangibili. Continueremo – ha infine sottolineato Salerno - a sostenere quelle categorie che vivono una fase complicata nella convinzione che esse rappresentino delle risorse indispensabili per il riscatto della Calabria”.  
   
   
LOMBARDIA. SICUREZZA, BENE NUOVO PATTO TERRITORIALE IL PRESIDENTE: INVESTIRE PER LA TRANQUILLITÀ DEI CITTADINI  
 
Milano, 22 maggio 2013 - Regione Lombardia vuole essere protagonista nelle politiche per la sicurezza ed è pronta a investire risorse, ´perché l´investimento sulla sicurezza è sempre un buon investimento´. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia al termine della riunione del Comitato per l´ordine e la sicurezza, che si è tenuto ieri in Prefettura a Milano, alla presenza del ministro dell´Interno. L´impegno Del Viminale - Il rappresentante di Palazzo Chigi ha garantito l´impegno del Governo per la sicurezza a Milano e in Lombardia. In particolare, è stata annunciata la costituzione di un Tavolo di lavoro (istituzioni locali, Governo, forze dell´ordine) deputato a scrivere un nuovo ´patto regionale per la sicurezza´ ed è stato ribadito che i 140 agenti in arrivo nel capoluogo ´non sono un provvedimento spot, né un trasferimento con data di scadenza. Si tratta di un´integrazione di organico strutturale´. Dal ministro è arrivata garanzia di impegno anche per Expo. A breve, ha detto, ´torneremo a riunirci qui in Prefettura per un vertice che avrà come unico tema quello della prevenzione e della lotta alle infiltrazioni mafiose nei cantieri dell´Esposizione universale´. Attenzione Da Estendere A Tutta La Regione - Nel suo intervento il governatore ha ribadito la disponibilità della Regione alla collaborazione con il Governo e con le altre istituzioni, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma ha sottolineato anche l´esigenza che ´il tema della sicurezza urbana sia esteso a tutte le città della Lombardia e non solo a Milano´. ´Iniziative e interventi - ha sottolineato - devono essere declinati su tutto il territorio´. Tre Interventi Per Il Nuovo Patto - Intervenendo in merito al nuovo Patto territoriale, il presidente ha evidenziato tre priorità: ´Creare un sistema informativo comune fra Regione, Polizia locale e Ministero, per ottimizzare lo scambio di notizie; realizzare la piena interconnessione fra le sale operative, stabilizzando un modello già attuato in via sperimentale in alcune realtà; intensificare la collaborazione e il controllo del territorio, per prevenire e frenare i fenomeni criminosi legati all´immigrazione clandestina, aumentati anche in relazione al perdurare della situazione di crisi economica´. Regione Pronta A Investire - Regione Lombardia, ha fatto sapere il governatore, ´è pronta a mettere a disposizione risorse economiche da spendere per le politiche sulla sicurezza e per interventi come quello della video-sorveglianza delle città´. ´Visto il momento di ristrettezza - ha aggiunto - non è facile, ma lo facciamo volentieri, perché investire in sicurezza è sempre un buon investimento´. Via Al Comitato Sugli Appalti - A margine del suo intervento in conferenza stampa, il presidente della Regione ha informato che la Giunta regionale di venerdì prossimo darà il via al Comitato regionale di controllo sugli appalti pubblici e sulla sicurezza nei cantieri. ´L´organismo collaborerà con la Prefettura, per raggiungere l´obiettivo - ha concluso il governatore - di avere un´Expo 100 per cento ´Mafia free´´.  
   
   
FEMMINICIDIO.VENDOLA:OCCORRE COMBATTERE LA RETORICA DELLA VITA DOMESTICA  
 
Bari, 22 maggio 2013 - “La violenza alle donne non è un fatto straordinario, ma ordinario. Non appartiene alla fenomenologia del mostro bensì alla fenomenologia del “nostro”. La grammatica della sessualità ha dentro di sé un codice di violenza e di sopraffazione, una sessualità che si riproduce, nella nostra società, come l’esercizio del potere e della onnipotenza maschile”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri mattina alla conferenza stampa di annuncio, insieme con l’assessore al Welfare Elena Gentile, dell’avvio dell’iter per la redazione di una legge contro il fenomeno del femminicidio, attraverso un percorso di ascolto e condivisione con le associazioni e con la rete delle donne. “E’ necessario costruire un percorso di abbattimento dei pregiudizi e delle barriere dell’ignoranza e del maschilismo – ha aggiunto Vendola - c’è da attrezzare culturalmente una società alla costruzione di rapporti che consentono il benessere degli uomini e delle donne. Questo è il punto che ispira la nostra legge. Mai come in questo caso, la legge sarà solo l’apertura di un percorso di lotta che ci aiuti ad espugnare qualcosa che è annidato dentro la retorica della vita domestica. Dobbiamo snidare la violenza e toglierle qualunque alibi. Questo dovrebbe essere è il compito di una buona politica”. Per Vendola “questo fenomeno è solo la punta di un iceberg, laddove l’iceberg è una violenza diffusa, è una violenza inglobata nella quotidianità e non ce la possiamo cavare – ha continuato il Presidente - né con l’unanimità di facciata né invocando sempre la norma penale. Il compito che abbiamo di fronte è la bonifica dei territori, la bonifica dell’immaginario, della comunicazione, della costruzione delle relazioni tra le persone e tra maschile e femminile”. “Ringrazio Elena e le donne che lavorano con lei - ha concluso Vendola - perché ci aiutano ogni giorno ad uscire fuori dalla dimensione speculativa. Immaginare un percorso di lotta contro la violenza, significa prima di tutto consentire ad ogni territorio di prendere coscienza di quanto sia diffusa la violenza nei luoghi di lavoro, nella vita quotidiana, nella vita pubblica. Significa costruire sul territorio dei luoghi che possano diventare sentinelle della legalità nei rapporti tra le persone”. Hanno partecipato alla conferenza stampa anche Serenella Molendini, Consigliera regionale di parità, Ludovico Abbaticchio assessore al Welfare del Comune di Bari, Annarita Lemma consigliere regionale e Rosi Paparella, Garante dei diritti dei minori.  
   
   
LA REGIONE LAZIO GARANTIRA’ GLI STUDI PER I FIGLI DELLE DONNE VITTIME DELLO STALKING  
 
Roma, 22 maggio 2013 - Il reparto di Dialisi dell´ospedale Grassi di Ostia è stato intitolato all´infermiera Michela Fioretti, la donna uccisa il mese scorso dal marito a Dragona. "Quello che ha colpito Michela - ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - è l´ennesimo drammatico caso di violenza contro le donne, in questo caso contraddistinto da una grandissima solidarietà e unità dei colleghi. Noi abbiamo fatto di tutto per far avvertire alla famiglia e alle bambine che non hanno più la mamma che non sono sole". La Regione inoltre approverà una legge che permetterà alle figlie e ai figli delle donne vittime di stalker di avere il diritto allo studio garantito. "Stiamo studiando il testo - ha spiegato Zingaretti - quanto prima lo approveremo in modo che a queste bambine a cui è stato tolta la madre per colpa della violenza non rimangano totalmente sole, anche materialmente, nel prosieguo della loro vita. E´ il minimo che si possa fare sapendo che poi e necessario anche avviare una durissima campagna culturale, ma anche legislativa, affinché la si smetta con questa facilità con cui le donne sono tornate a essere nel mirino della violenza". "Dobbiamo reagire - ha ribadito il presidente della Regione - e io dico che non solo le istituzioni ma soprattutto gli uomini devono reagire".  
   
   
COMO - CONCORSO PREMIO DONNA LARIANA, IV EDIZIONE  
 
Como, 22 maggio 2013 - L’importanza di essere donna, mamma e perno fondamentale della famiglia non significa non ricoprire un ruolo importante nella società bensì mettere in campo la propria esperienza nel mondo del lavoro, del volontariato, dello sport e della fantasia. Ed proprio per dare voce a tutte le figure femminili che nella provincia di Como si sono contraddistinte per intraprendenza, creatività, talenti, realizzazioni d’eccellenza non solo nell’ambito del proprio lavoro che il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Como ha creato, ormai quattro anni fa grazie alla volontà della Presidente Ornella Gambarotto, il percorso mediatico “premio donna lariana”. Mercoledì 19 Giugno alle ore 21.00 all’interno del programma di animazione estiva organizzato dalla Città di Erba (Co) saranno premiate le donne lariane che si sono particolarmente distinte con opere concrete, nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, o con atti di coraggio e abnegazione civica nell’anno 2012. Per questa nuova edizione è stata nominata una Commissione che raccoglierà ed esaminerà tutte le segnalazioni e così composta: Ornella Gambarotto (Presidente), Chiara Braga (Camera dei Deputati), Maria Daniela Maroni (Consiglio Regione Lombardia), Serena Zanfrini (Comitato per la promozione imprenditoria femminile), Tiziana Martinelli (Comitato per la promozione imprenditoria femminile), Marisa Cesario (Comandate Vigili del Fuoco di Como), Annarita Polacchini (Amministratore Delegato di Asff), Giulia Pusterla (Assessore Pari opportunità Comune di Como), Anna Proserpio (Consiglio comunale Città di Erba). In questi anni il concorso ha valorizzato donne ‘speciali’ che per un giorno sono diventate protagoniste diventare protagonista grazie ad un premio dedicato a sostenere la figura della Donna in generale. Di seguito le premiate nelle precedenti edizioni: Anno 2012 - Anna Maria Bianchi Cesareo, fondatrice e per anni presidente Coop. Mosaico di Lurate Caccivio; Serena Brivio, giornalista di costume e pubbliche relazioni; Ottorina Bianca Marelli, anima dell’oasi del Bassone di Albate. Anno 2011 - Anna Cremascoli, presidente Pallacanestro Cantù; Maria Daniela Maroni, presidente Figisic Confcommercio; Luciana Telluri, preside Liceo sportivo Sant’elia e Liceo A. Volta di Como. Anno 2010 - Miriam Ballerini, scrittrice; Monica Molteni, Associazione City Cibo; Maria Pareti Maspero, ostetrica. Per qualsiasi informazione utile in merito alle candidature ed al regolamento potete telefonare al numero 031256346 oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica imprenditoria.Femminile@co.camcom.it    
   
   
BOLZANO: TRA 15 GIORNI IN VIGORE LA NUOVA LEGGE SULLA FAMIGLIA  
 
 Bolzano, 22 maggio 2013 - È stato pubblicata ieri sul Bollettino ufficiale della Regione la legge provinciale sulla promozione della famiglia. La nuova legge entra in vigore 15 dopo la pubblicazione. Prevede tra l´altro una migliore armonizzazione delle misure di promozione nei vari ambiti e per la prima infanzia, maggiori sostegni finanziari, l´istituzione della Carta famiglia. La legge provinciale n. 6 del 17 maggio ha come oggetto lo sviluppo e il sostegno della famiglia in Alto Adige: è pubblicata sul Bur di oggi ed entra in vigore tra due settimane. Introduce una migliore armonizzazione delle misure di promozione nei vari ambiti che riguardano la famiglia - dalla scuola alla sanità, dai trasporti al lavoro - e nell´azione dei soggetti privati e pubblici. "Inoltre abbiamo stabilito che in futuro tutti i progetti di legge dovranno essere orientati a una sostenibilità rispetto alla famiglia", sottolinea l´asessore provinciale Richard Theiner. L´attuazione di queste direttive sarà coordinata e accompagnata dagli organismi della Consulta e dell´Agenzia della famiglia. Altre misure concrete introdotte dalla legge riguardano la nuova regolamentazione dell´assistenza alla prima infanzia: offerta e strutture sono ampliate e potenziate. Le tariffe delle tre forme di assistenza - microstrutture per l´infanzia, asili nido e Tagesmütter, finora differenziate - vengono uniformate. Pianificare l´offerta per l´assistenza all´infanzia diventa compito dei Comuni, inoltre già da quest´anno viene introdotta la Carta famiglia, un nuovo servizio digitale attivato sulla Carta servizi che permetterà alle famiglie di beneficiare di sconti in molti esercizi commerciali e imprese di servizio. Con la nuova legge la Giunta provinciale assicura maggiori sostegni finanziari alle famiglie, conferma Theiner: "Ci concentriamo sull´aumento dal 1° gennaio 2014 dell´assegno provinciale al nucleo familiare e sul miglioramento delle sicurezze previdenziali per i genitori con bambini piccoli."  
   
   
NOVARA - DONNE E MAFIA AL CENTRO DELL´INCONTRO DEL 24 MAGGIO  
 
Novara, 22 maggio 2013 - Il binomio donne e mafia sarà il tema portante dell’incontro organizzato dal Comitato provinciale per la promozione dell’imprenditoria femminile e dalla Camera di Commercio di Novara, in collaborazione con Libera, nella mattina di venerdì 24 maggio 2013, dalle ore 9.45 presso la Sala Borsa di Via Ravizza 8, a Novara. Ad aprire l’incontro, patrocinato dall’Ufficio Scolastico Provinciale e dalla Provincia di Novara, saranno Paolo Rovellotti, presidente dell’Ente camerale, Anna Ida Russo, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile, e, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Gabriella Colla, referente per l’Educazione alla Legalità. «Le infiltrazioni mafiose rappresentano una realtà diffusa non solo a livello nazionale o regionale, ma anche sul nostro territorio – commenta Paolo Rovellotti – Tutelare le imprese, soprattutto nei momenti di difficoltà, significa anche questo: opporsi e reagire all’illegalità, un ruolo che possiamo giocare collaborando con i soggetti impegnati in prima linea in questa lotta e mettendo a disposizione il patrimonio informativo del sistema camerale». Seguirà la presentazione della mostra “Donne e Mafia” da parte della curatrice Rita Margaria, mentre la sociologa Ludovica Ioppolo illustrerà la pubblicazione “Al nostro posto. Donne che resistono alla mafia”, pubblicazione che, tra le altre, include la testimonianza di Cinzia Franchini, presidente di Cna-fita, la quale interverrà per raccontare la propria esperienza. «Le imprese femminili novaresi rappresentano poco meno di un quarto dell’intero tessuto produttivo provinciale – sottolinea Anna Russo – Questo incontro vuole offrire una prospettiva privilegiata su una componente importante della nostra economia e sensibilizzare tutti i cittadini, specie i più giovani, verso una cultura della legalità. Ho voluto organizzare questo evento anche e soprattutto per le scuole – aggiunge Russo – in quanto ritengo che, oltre a studiare il fenomeno nei suoi aspetti storici, si debba conoscere la realtà del momento sul territorio perché la conoscenza non rimanga puro esercizio di cultura, ma si tramuti in coscienza sociale». L’incontro proseguirà con un confronto aperto sul tema “Mafie al nord: analisi e strategie di contrasto” con la partecipazione di Francesco Enrico Saluzzo, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Novara, Maria Josè Fava, referente del coordinamento di Libera Piemonte, e Domenico Rossi, referente del coordinamento di Libera Novara. Verrà quindi inaugurata la mostra “Donne e Mafia” che sarà visitabile gratuitamente presso Palazzo Natta fino a venerdì 31 maggio. Per informazioni ed iscrizioni: Segreteria Tecnica del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile (tel. 0321338265; e-mail: servizi.Imprese@no.camcom.it ; fax 0321338289).  
   
   
BOLZANO: CORSO DI PREPARAZIONE PER COPPIE ASPIRANTI ALL’ADOZIONE  
 
Bolzano, 22 maggio 2013 - Si svolgerà il 25 e 26 maggio presso la Casa della Famiglia (Haus der Famiglie) di Stella del Renon il corso in lingua italiana di preparazione per coppie aspiranti all’adozione. Si svolgerà il 25 e 26 maggio presso la Casa della Famiglia (Haus der Famiglie) di Stella del Renon il corso in lingua italiana di preparazione per coppie aspiranti all´adozione. Il corso ha lo scopo di consentire alle coppie di maturare consapevolezza rispetto all´adozione come scelta personale e della coppia, di riflettere sulla propria motivazione all´adozione: parlando dei bisogni della coppia che si avvicina all´adozione, dei bisogni del bambino adottivo, di maturare conoscenze in merito alla situazione del bambino adottivo ed alla realtà di provenienza, riflettere sul concetto di genitorialità adottiva e di genitorialitá naturale ed infine di dare le informazioni necessarie nei confronti della tematica adozione: iter burocratico, attori coinvolti, compiti e ruoli dei diversi attori. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni le coppie interessate possono contattare il Centro di formazione "Haus der Familie - Casa della famiglia" Lichtenstern 1/7, Soprabolzano Tel. 0471 345 172, Fax 0471 345 062; E-mail: hausderfamilie@hdf.It  Verrà data precedenza alle coppie che hanno partecipato al primo colloquio informativo con l´assistente sociale del Servizio Adozioni Alto Adige che ha sede in via Vittorio Veneto,5 a Bolzano, tel. 0471 469 684 oppure 0471 401 929, fax 0471/407681; e-mail: adozioni@aziendasociale.Bz.it  sito: http://www.Aziendasociale.bz.it/