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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Maggio 2013
LA COMMISSIONE EUROPEA PRENDE MISURE NELL´AMBITO DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI  
 
 Bruxelles, 30 maggio 2013 - Cosa ha deciso ieri la Commissione in merito alla procedura per i disavanzi eccessivi? Ieri la Commissione ha raccomandato al Consiglio di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi per cinque paesi: Italia, Lettonia, Ungheria, Lituania e Romania. La Commissione ha raccomandato anche al Consiglio di avviare una procedura per i disavanzi nei confronti di Malta. La Commissione ha inoltre adottato raccomandazioni al Consiglio volte a prorogare i termini per la correzione del disavanzo eccessivo in sei paesi: Spagna, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovenia. La Commissione ha raccomandato infine al Consiglio di decidere che il Belgio non ha adottato misure effettive per porre fine al disavanzo eccessivo e di intimare al Belgio di prendere provvedimenti per correggere il disavanzo eccessivo. Abrogazione/avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi. Quanti sono gli Stati membri attualmente soggetti a procedura per i disavanzi eccessivi? Attualmente è in corso una procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di 20 Stati membri dell´Ue, cioè tutti meno Bulgaria, Germania, Estonia, Lussemburgo, Malta, Finlandia e Svezia. Ieri la Commissione ha proposto di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi per l´Italia, la Lettonia, Ungheria, la Lituania e la Romania, ma al tempo stesso ha proposto di aprire una procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di Malta. Questo significa che, se il Consiglio segue le raccomandazioni della Commissione, il numero di paesi soggetti a procedura per i disavanzi eccessivi scenderà a 16. Quali sono le condizioni per l´abrogazione di una procedura per i disavanzi eccessivi? La decisione di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi è subordinata a una "correzione duratura" del disavanzo. Questa condizione è ritenuta soddisfatta se: i dati notificati per l´anno precedente (in questo caso il 2012) indicano un disavanzo inferiore al 3% del Pil e le previsioni di primavera dei servizi della Commissione indicano che nel periodo oggetto di previsione (attualmente il 2013 e il 2014) il disavanzo non supererà il valore di riferimento del 3% del Pil. Nei casi in cui il disavanzo rimane vicino al valore di riferimento e il livello del debito rimane al di sotto del 60% del Pil, la Commissione tiene conto anche del costo netto dell´attuazione delle riforme delle pensioni che comportino la costituzione di un secondo pilastro obbligatorio finanziato a capitalizzazione. La Commissione valuta in particolare se il superamento della soglia del 3% sia totalmente riconducibile al costo netto dell´attuazione della riforma delle pensioni. Perché la Commissione raccomanda che il Consiglio abroghi la procedura per i disavanzi eccessivi per l´Italia, la Lettonia, l´Ungheria, la Lituania e la Romania? Italia - La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell´Italia è stata avviata nel 2009. Dopo un picco del 5,5% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico dell´Italia è stato progressivamente ridotto fino ad arrivare al 3,0% del Pil nel 2012, cioè entro il termine fissato dal Consiglio. Secondo il programma di stabilità 2013-2017, adottato dal governo italiano il 10 aprile 2013 e approvato dal Parlamento italiano il 7 maggio, nel 2013 il disavanzo registrerà una leggera diminuzione al 2,9% del Pil, per poi scendere all´1,8% del Pil nel 2014. Nell´ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione indicano un disavanzo del 2,9% del Pil nel 2013 e del 2,5% del Pil nel 2014, ossia inferiore al valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil). Lettonia - La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Lettonia è stata avviata nel 2009. Dopo i livelli elevati registrati nel 2009 e nel 2010 (rispettivamente 9,8% e 8,1% del Pil), che riflettevano in parte le misure adottate per stabilizzare il settore finanziario, il disavanzo pubblico ha iniziato a diminuire rapidamente nel 2011, anno in cui è arrivato al 3,6% del Pil, e nel 2012 è sceso all´1,2% del Pil, ossia ben al di sotto del valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil). Secondo le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione, il disavanzo pubblico rimarrà sostanzialmente invariato nel 2013 (1,2% del Pil) e nel 2014 scenderà allo 0,9% del Pil nell´ipotesi di politiche invariate, rimanendo quindi a un livello nettamente inferiore al valore di riferimento del 3% del Pil. Lituania - La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Lituania è stata avviata nel 2009. Dopo aver raggiunto un picco del 9,4% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico della Lituania è stato riportato al 7,2% del Pil nel 2010, al 5,5% del Pil nel 2011 e al 3,2% del Pil nel 2012. Poiché un disavanzo del 3,2% del Pil può essere considerato vicino al valore di riferimento del 3% del Pil e il rapporto debito pubblico/Pil della Lituania è costantemente inferiore al valore di riferimento del 60% del Pil, la Lituania può beneficiare delle disposizioni del patto di stabilità e crescita che consentono di tener conto dei costi diretti netti di una riforma pensionistica sistemica nel valutare la correzione del disavanzo eccessivo. Nel 2012 i costi netti della riforma pensionistica sistemica della Lituania sono stati pari allo 0,2% del Pil, il che spiega perché sia stato superato il valore di riferimento del 3% del Pil. Secondo le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione, il disavanzo pubblico scenderà al 2,9% del Pil nel 2013 e al 2,4% del Pil nel 2014 (a politiche invariate). Questo significa che nel periodo oggetto di previsione il disavanzo rimarrà al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil. Ungheria - La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell´Ungheria è stata avviata nel 2004. Un notevole sforzo di bilancio ha permesso di riportare il disavanzo pubblico all´1,9% del Pil nel 2012, anche grazie a entrate una tantum pari a ¾% del Pil. Stando al programma di convergenza dell´Ungheria per il 2013, il disavanzo pubblico si attesterà al 2,7% del Pil sia nel 2013 che nel 2014. Secondo le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione, il disavanzo sarà invece del 3,0% del Pil nel 2013 e del 3,3% del Pil nel 2014, il che significa che non si è posto stabilmente fine al disavanzo eccessivo. Il 13 maggio 2013, dopo la pubblicazione delle previsioni di primavera, il governo ungherese ha adottato ulteriori misure correttive che in termini lordi corrispondono approssimativamente allo 0,3% nel 2013 e allo 0,7% del Pil nel 2014. La valutazione di bilancio aggiornata della Commissione, che tiene conto dell´impatto di queste misure correttive supplementari, prevede un disavanzo del 2,7% nel 2013 e del 2,9% nel 2014. Questo significa che nel periodo oggetto di previsione il disavanzo dovrebbe rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil. Romania - La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Romania è stata avviata nel 2009. La recessione più grave del previsto ha determinato nel 2009 una consistente riduzione del gettito fiscale, che ha fatto salire il disavanzo pubblico al 9% del Pil nonostante i tentativi di ridurre la spesa pubblica. Il disavanzo è stato poi riportato al 6,8% del Pil nel 2010, al 5,6% del Pil nel 2011 e al 2,9% del Pil nel 2012, scendendo quindi al di sotto del valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil). Secondo le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione, a politiche invariate il disavanzo pubblico dovrebbe scendere al 2,6% del Pil nel 2013 e al 2,4% del Pil nel 2014, restando quindi al di sotto del valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil). Perché la Commissione raccomanda al Consiglio di avviare una procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di Malta? Dopo l´adesione all´Ue Malta è stata oggetto di due procedure per i disavanzi eccessivi. La prima è stata avviata nel luglio 2004 e abrogata nel giugno 2007, mentre la seconda è stata avviata nel luglio 2009 e abrogata nel dicembre 2012. Stando ai dati comunicati dalle autorità maltesi nell´aprile 2013, nel 2012 il disavanzo pubblico di Malta ha raggiunto il 3,3% del Pil, superando quindi il valore di riferimento del 3% del Pil indicato nel trattato. Dalla relazione presentata dalla Commissione a norma dell´articolo 126, paragrafo 3, che rappresenta la prima fase della procedura per i disavanzi eccessivi, emerge che, sebbene il disavanzo fosse vicino al valore di riferimento del 3% del Pil, il superamento del valore di riferimento non può essere considerato né eccezionale né temporaneo ai sensi del trattato e del patto di stabilità e crescita. Secondo le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione, il disavanzo rimarrà al sopra del valore di riferimento sia nel 2013 che nel 2014 (rispettivamente 3,7% e 3,6% del Pil). Inoltre, nel 2012 il rapporto debito pubblico/Pil ha superato il valore di riferimento del 60% del Pil e Malta non ha fatto progressi sufficienti verso la conformità con il parametro di riferimento per la riduzione del debito, come richiesto nel periodo di transizione1. In considerazione di quanto precede, la Commissione raccomanda al Consiglio di decidere che esiste un disavanzo eccessivo a norma dell´articolo 126, paragrafo 6, del trattato. Entro quando Malta deve correggere il disavanzo eccessivo? La Commissione raccomanda al Consiglio di raccomandare a Malta, a norma dell´articolo 126, paragrafo 7, di porre fine all´attuale situazione di disavanzo eccessivo entro il 2014. Nello specifico, Malta deve conseguire un disavanzo nominale del 3,4% del Pil nel 2013 e del 2,7% del Pil nel 2014, un obiettivo coerente con un miglioramento annuo del saldo strutturale dello 0,7% del Pil nel 2013 e dello 0,7% del Pil nel 2014. Questo percorso di aggiustamento permetterebbe di riportare il disavanzo al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil entro il 2014, garantendo al tempo stesso che il rapporto debito pubblico/Pil si avvicini a un ritmo soddisfacente al valore di riferimento del 60% del Pil. Proroghe del termine per la correzione del disavanzo eccessivo. Quali sono i paesi interessati? Qual è il nuovo percorso di risanamento del bilancio? Spagna - La Commissione raccomanda di prorogare di due anni il termine per la Spagna, per consentire al paese di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2016. La Spagna deve migliorare il saldo di bilancio strutturale dell´1,1% del Pil nel 2013, dello 0,8% del Pil nel 2014, dello 0,8% del Pil nel 2015 e dell´1,2% del Pil nel 2016 per riportare il disavanzo pubblico nominale al di sotto del valore di riferimento del 3% entro il 2016, in base alle previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione. I corrispondenti obiettivi in termini di disavanzo nominale dovrebbero essere: 6,5% del Pil per il 2013, 5,8% del Pil per il 2014, 4,2% del Pil per il 2015 e 2,8% del Pil per il 2016. Francia - La Commissione raccomanda di prorogare di due anni il termine per la Francia, per consentire al paese di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2015. La Francia deve arrivare a un disavanzo nominale del 3,9% del Pil nel 2013, del 3,6% nel 2014 e del 2,8% nel 2015, coerentemente con un miglioramento del saldo strutturale dell´1,3% del Pil nel 2013, dello 0,8% nel 2014 e dello 0,8% nel 2015, in base alle previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione (estese al 2015). Paesi Bassi - La Commissione raccomanda di prorogare di un anno il termine per i Paesi Bassi, per consentire al paese di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2014. I Paesi Bassi devono arrivare a un disavanzo nominale del 3,6% del Pil nel 2013 e del 2,8% nel 2014, un obiettivo coerente con un miglioramento del saldo strutturale dello 0,6% circa del Pil nel 2013 e dello 0,7% del Pil nel 2014. Polonia - La Commissione raccomanda di prorogare di due anni il termine per la Polonia, per consentire al paese di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2014. La Polonia deve arrivare a un disavanzo nominale del 3,6% del Pil nel 2013 e del 3,0% del Pil nel 2014, coerentemente con un miglioramento annuo del saldo strutturale pari almeno, rispettivamente, allo 0,8% e all´1,3% del Pil, in base alle previsioni di primavera 2013 aggiornate dei servizi della Commissione. Portogallo - La Commissione raccomanda di prorogare di un anno il termine per il Portogallo, per consentire al paese di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2015. Le autorità portoghesi devono portare il disavanzo nominale al 5,5% del Pil nel 2013, al 4,0% del Pil nel 2014 e al 2,5% del Pil nel 2015, coerentemente con un miglioramento del saldo strutturale dello 0,6% del Pil nel 2013, dell´1,4% del Pil nel 2014 e dello 0,5% del Pil nel 2015, in base all’aggiornamento del maggio 2013 delle prospettive economiche dei servizi della Commissione relative al Portogallo. Slovenia - La Commissione raccomanda di prorogare di due anni il termine per la Slovenia, per consentire al paese di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2015. La Slovenia deve arrivare a un disavanzo nominale del 4,9% del Pil nel 2013 (3,7% del Pil esclusa la spesa una tantum pari all´1,2% del Pil per la ricapitalizzazione delle due banche principali), del 3,3% del Pil nel 2014 e del 2,5% del Pil nel 2015, in linea con un miglioramento annuo del saldo strutturale dello 0,75% del Pil nel 2013, dello 0,5% del Pil nel 2014 e dello 0,5% del Pil nel 2015, per riportare il disavanzo pubblico nominale al di sotto della soglia del 3% entro il 2016, in base alle previsioni di primavera 2013 aggiornate dei servizi della Commissione. Quali sono le condizioni per ottenere una proroga del termine per correggere il disavanzo eccessivo? Uno Stato membro può ottenere una proroga del termine per correggere un disavanzo eccessivo, senza che si passi alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi, purché: si sia verificato un evento economico sfavorevole con importanti conseguenze negative per lo Stato membro soggetto a procedura per i disavanzi eccessivi, che gli impedisce di rispettare il termine per la correzione del disavanzo eccessivo; lo Stato membro abbia dato "seguito effettivo" alla raccomandazione o all´intimazione del Consiglio. Si ritiene che uno Stato membro abbia dato seguito effettivo se ha agito in conformità della raccomandazione del Consiglio per quanto riguarda sia l´attuazione delle misure richieste che l´esecuzione del bilancio. Qualora gli obiettivi nominali non vengano raggiunti, si procede a un´analisi approfondita dello sforzo strutturale compiuto (basata sulla variazione del saldo strutturale, cioè il saldo di bilancio corretto per il ciclo e al netto di misure una tantum e temporanee) per stabilire se lo Stato membro abbia adottato misure della portata richiesta. Se uno Stato membro ha dato seguito effettivo ma non può rispettare il termine fissato a causa di eventi imprevisti, con notevoli ripercussioni negative per le finanze pubbliche, il Consiglio può decidere di adottare una raccomandazione rivista, che proroga il termine per la correzione del disavanzo eccessivo. Qual è la base giuridica della proroga? La base giuridica è l´articolo 3, paragrafo 5, del regolamento 1467/97, a norma del quale, se è stato dato seguito effettivo alla raccomandazione della Commissione e si verificano eventi economici sfavorevoli imprevisti con importanti conseguenze negative per le finanze pubbliche, il Consiglio può decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una raccomandazione rivista a norma dell’articolo 126, paragrafo 7, del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. Quali sono le prossime fasi? La Commissione raccomanda al Consiglio di fissare al 1° ottobre 2013 il termine entro cui Spagna, Francia, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia devono dare seguito effettivo (i paesi devono annunciare pubblicamente o adottare misure considerate sufficienti per garantire progressi adeguati verso la correzione del disavanzo eccessivo) e comunicare le informazioni dettagliate sulla strategia di risanamento che intendono attuare per conseguire i rispettivi obiettivi. Nel caso del Portogallo si applicano le condizioni del programma di aggiustamento economico. Che succede se i paesi non danno seguito effettivo? Una volta scaduto il termine per dare seguito effettivo, la Commissione valuta le misure adottate e comunica le sue conclusioni al Consiglio. In caso di valutazione negativa, la Commissione raccomanda al Consiglio di decidere che non è stato dato seguito effettivo (articolo 126, paragrafo 8, del trattato). Per gli Stati membri della zona euro, la Commissione raccomanda anche al Consiglio di passare alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi, cioè l´intimazione allo Stato membro in questione (articolo 126, paragrafo 9, del trattato). Passaggio alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti del Belgio Cosa raccomanda la Commissione per il Belgio? La Commissione raccomanda al Consiglio di decidere, a norma dell´articolo 126, paragrafo 8, che il Belgio non ha dato seguito effettivo alla raccomandazione rivoltagli il 2 dicembre 2009 dal Consiglio a norma dell´articolo 126, paragrafo 7, e di decidere, a norma dell´articolo 126, paragrafo 9, di intimare al Belgio di prendere misure per correggere il disavanzo eccessivo entro il 2013. Perché la Commissione conclude che il Belgio non ha dato seguito effettivo? Nel 2009, quando è stata avviata la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti del Belgio, si è chiesto al paese di correggere il disavanzo eccessivo entro il 2012. Nel 2012, tuttavia, il disavanzo era del 3,9% del Pil, il che significa che il Belgio non ha corretto il disavanzo eccessivo entro il termine raccomandato dal Consiglio. Questo è dovuto in parte all´urgente necessità di ricapitalizzare il gruppo bancario Dexia alla fine del 2012, ricapitalizzazione che ha avuto un impatto negativo dello 0,8% del Pil sul debito pubblico. Anche senza questa operazione, comunque, il termine non sarebbe stato rispettato. Lo sforzo di bilancio annuale medio compiuto dal 2010 è stimato allo 0,3% del Pil, nettamente al di sotto di quanto raccomandato dal Consiglio (¾% del Pil). Inoltre, una volta corretto tenendo conto degli effetti della crescita riveduta del prodotto potenziale e dell’andamento del gettito fiscale, lo sforzo di bilancio medio è meno della metà di quello raccomandato. Ora come ora si prevede che le misure adottate con il bilancio iniziale per il 2013 e a seguito del controllo di bilancio del marzo 2013 riportino il disavanzo al di sotto del 3% del Pil nel 2013. Tuttavia, secondo le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione, il margine di sicurezza per evitare il superamento del valore di riferimento indicato nel trattato è molto ridotto. Inoltre, la correzione non è ancora duratura. Si giustifica quindi un´ulteriore riduzione al 2,7% del Pil per garantire un miglioramento duraturo del saldo delle amministrazioni pubbliche. Qual è il nuovo percorso di aggiustamento per il Belgio? La Commissione raccomanda al Consiglio di decidere che il Belgio deve porre fine all´attuale situazione di disavanzo eccessivo entro il 2013. Il Belgio deve ridurre il disavanzo nominale al 2,7% del Pil nel 2013. Questo miglioramento nominale è in linea con un miglioramento del saldo strutturale pari allo 1% del Pil nel 2013, in base alle previsioni di primavera 2013 aggiornate dei servizi della Commissione. Il Belgio deve presentare alla Commissione entro il 21 settembre 2013 una relazione sulle misure adottate per conformarsi alla decisione. La Commissione esaminerà la relazione per valutare i progressi compiuti verso la correzione del disavanzo eccessivo. Quadro generale - Qual è la prossima fase? I ministri delle Finanze discuteranno delle raccomandazioni odierne al Consiglio Ecofin che si terrà il 21 giugno a Lussemburgo. Quali sono i principali elementi della procedura per i disavanzi eccessivi? La procedura per i disavanzi eccessivi è un processo basato su regole stabilito nel trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue, articolo 126) per garantire che gli Stati membri correggano gli errori gravi di politica di bilancio. Vi sono due valori di riferimento principali il cui mancato rispetto può giustificare l´avvio della procedura per i disavanzi eccessivi: uno per il disavanzo pubblico (3% del Pil) e uno per il debito pubblico lordo (60% del Pil). Per garantire la correzione dei disavanzi eccessivi, agli Stati membri soggetti a procedura per i disavanzi eccessivi vengono rivolte raccomandazioni che devono essere rispettate entro una determinata scadenza. Le diverse fasi della procedura per i disavanzi eccessivi sono elencate nel trattato e ulteriormente specificate nella normativa sul patto di stabilità e crescita (regolamento (Ce) 1467/97). La procedura per i disavanzi eccessivi, che corrisponde al "braccio correttivo" del patto di stabilità e crescita, è completata da un "braccio preventivo" (definito nel regolamento (Ce) 1467/97), che comprende procedure volte a promuovere la sorveglianza e il coordinamento delle politiche economiche e a garantire progressi verso la sostenibilità di bilancio. La procedura per i disavanzi eccessivi è stata recentemente rafforzata nell´ambito della revisione dell´architettura della governance economica dell´Ue, attuata in parte in risposta alla crisi economica. In particolare, il pacchetto legislativo "six-pack" ha profondamente riformato la sorveglianza economica e di bilancio nell´Ue (Memo/11/898). La procedura per i disavanzi eccessivi si applica ai paesi dell´eurozona oggetto di un programma di aggiustamento? Sì, è in corso una procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti di Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro. Esistono tuttavia disposizioni volte a evitare una duplicazione degli obblighi relativi al monitoraggio e alla presentazione delle relazioni. La Commissione ha già applicato questo principio, sancito da un regolamento del "two-pack" che entrerà in vigore il 30 maggio (Memo/13/196). L´obiettivo generale del "two-pack", che è composto da due regolamenti, è rafforzare ulteriormente il coordinamento e la sorveglianza di bilancio nella zona euro. Contrariamente alla procedura per i disavanzi eccessivi, la procedura per gli squilibri macroeconomici non si applica agli Stati membri oggetto di un programma di aggiustamento. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/economy_finance/economic_governance/
sgp/corrective_arm/index_en.htm
 
 
   
   
SPOSTARE L´EUROPA OLTRE LA CRISI: LE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE NEL 2013  
 
Bruxelles, 30 maggio 2013 - La Commissione europea ieri ha adottato raccomandazioni per gli Stati membri dell´Ue progettate per spostare l´Europa oltre la crisi e rafforzare le fondamenta per la crescita. Queste raccomandazioni sono basate su analisi dettagliate della situazione di ogni paese e forniscono una guida per i governi su come aumentare il loro potenziale di crescita, aumentare la competitività e creare posti di lavoro nel 2013-2014. Nel loro insieme, esse rappresentano una serie ambiziosa di riforme per l´economia dell´Ue. Come parte del pacchetto di oggi, che segna il culmine del terzo semestre europeo di coordinamento delle politiche, la Commissione ha inoltre adottato diverse decisioni nell´ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Il presidente Barroso ha dichiarato: " Ora è il momento di intensificare le riforme economiche fondamentali che garantiranno la crescita e l´occupazione, che i nostri cittadini, soprattutto i nostri giovani, con ansia aspettiamo che questo è l´unico modo per affrontare le due eredità duratura di questa crisi. -. Alla grave perdita di competitività in molti dei nostri Stati membri, e la disoccupazione persistente, con tutte le sue conseguenze sociali Le raccomandazioni emesse oggi dalla Commissione fanno parte della nostra strategia globale per spostare l´Europa oltre la crisi sono concreti, realistici, e. Adattato alla situazione di ciascuno dei nostri Stati membri. " Una serie di messaggi chiave sono emersi da questo giro di raccomandazioni specifiche per paese (Csr). L´analisi della Commissione dimostra che il riequilibrio in corso nell´Ue. La maggior parte degli Stati membri stanno facendo progressi sul consolidamento fiscale e stanno attuando riforme per aumentare la competitività. Tuttavia, il ritmo e l´impatto di questi sforzi varia. Alcuni Stati membri devono accelerare le riforme o per la loro attuazione con maggiore urgenza. Una sfida importante è quella di affrontare l´aumento della disoccupazione, soprattutto la disoccupazione giovanile, aumentando l´utilizzo di politiche attive del mercato del lavoro o di riforma dei sistemi di istruzione e formazione per assicurarsi che in cerca di lavoro sono dotati delle competenze giuste per i posti di lavoro che abbiamo. Più può essere fatto anche a creare le condizioni per le imprese a investire e creare posti di lavoro, anche attraverso il miglioramento della concorrenza nei mercati dei prodotti e servizi e promozione degli investimenti in ricerca, innovazione ed efficienza delle risorse. Inoltre, il consolidamento fiscale dovrebbe continuare, anche se ad un ritmo diverso, mentre sacche di vulnerabilità nel settore bancario devono essere affrontate. Il pacchetto: Il pacchetto comprende: Una comunicazione che illustra i principali risultati della campagna della Commissione per l´analisi paese, e come questo può incentivare la crescita e la creazione di posti di lavoro nell´Ue nel suo complesso. 24 set di raccomandazioni, un set per ogni Stato membro - esclusi Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro, - e un gruppo separato per la zona euro nel suo insieme. Le raccomandazioni contengono indicazioni specifiche per paese sulle politiche di bilancio, economiche e sociali, tenendo conto della situazione specifica di ciascuno Stato membro. Analisi dettagliate alla base delle raccomandazioni, presentate in 29 documenti di lavoro (uno per ogni Stato membro dell´Unione europea, una per la zona euro e uno per la Croazia). In parallelo con le raccomandazioni europee semestre, la Commissione ha inoltre adottato una serie di decisioni nell´ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, che riflette i più recenti sviluppi negli Stati membri che si prevede di portare il disavanzo pubblico al di sotto del 3% del Pil dell´Ue. 1 Le 2013 raccomandazioni specifiche per paese (cfr. Memo/13/458 ) - I Csr offrono consulenza politica su misura che guida le politiche nazionali ogni anno. Questo viene fatto sulla base di una revisione della performance economica e sociale di ciascuno Stato membro nel corso dell´anno precedente, ed a livello europeo le priorità per posti di lavoro e crescita fissati in analisi annuale della crescita della Commissione ( Memo/12/910 ). Nel mese di marzo, gli Stati membri hanno concordato le cinque priorità proposte dalla Commissione per il 2013: perseguire risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, ripristinare la normale erogazione di prestiti all´economia, promuovere la crescita e la competitività, la lotta alla disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e modernizzare la pubblica amministrazione . Le raccomandazioni sono elaborate dai servizi della Commissione e adottato dal Collegio dei Commissari. Essi sono redatti dopo una valutazione approfondita dell´attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese lo scorso anno, in combinazione con una dettagliata analisi dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità o di convergenza 2 che gli Stati membri hanno presentato nel mese di aprile. Questa analisi è riportata nella personale documenti che accompagnano le proposte di lavoro. Le raccomandazioni coprono una vasta gamma di questioni, tra cui le finanze pubbliche e le riforme strutturali in settori quali la tassazione, le pensioni, la pubblica amministrazione, i servizi e il mercato del lavoro, in particolare la disoccupazione giovanile. I paesi del Programma (Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro) non ricevono Csr come la loro conformità con i loro programmi di aggiustamento macroeconomico è monitorato con un distinto, più intenso, processo.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO SULLA CONFEZIONE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE 2013  
 
 Bruxelles, 30 maggio 2013 - Buon pomeriggio signore e signori. L´europa deve andare oltre la crisi. Come fare questo è sancito nel pacchetto della Commissione di oggi. Dal momento che ciascuno dei nostri Stati Uniti è in una situazione diversa è naturale che a volte si vedano soluzioni in modo diverso. Ma la Commissione Europea ha l´obbligo di esaminare l´Europa nel suo insieme. Ciò che fa, ed è unica in questo senso, è quello di offrire una risposta globale che sia su misura per i singoli Stati membri e di bene per l´economia europea nel suo complesso. L´europa ha bisogno di un consenso sulle politiche che sono sia giusto per noi come Unione, e giusto per ogni Stato membro. Vorrei evidenziare una serie di punti chiave della nostra analisi. Nel breve termine, il recupero è ostacolato dagli elevati livelli di debito, sia pubblici e del debito privato, che si sono accumulate in molti Stati membri, e per la riparazione del settore bancario è lento a dare i suoi frutti. Inoltre, la dimensione e l´urgenza degli squilibri accumulati nell´arco di diversi anni hanno portato a significative modifiche, che ora devono essere effettuate simultaneamente in tutta Europa con una forte interdipendenza tra le economie dell´Unione europea. Dal momento che l´attuale crisi è strutturale e congiunturale, il ritmo delle riforme deve essere rafforzato in tutta l´Unione europea per assicurare la ripresa e garantire il riequilibrio dell´economia. Paesi "deficit" devono rafforzare la loro competitività e paesi "eccedentari" devono rimuovere gli ostacoli strutturali alla crescita della loro domanda interna. L´analisi della Commissione dei programmi nazionali di riforma mostra chiaramente che gli Stati membri potrebbero fare di più per aiutare se stessi ritorniamo alla crescita e spostare l´Europa oltre la crisi. Così, nelle raccomandazioni di oggi, invitiamo gli Stati membri a proseguire e intensificare i loro sforzi. In effetti, non c´è spazio per l´autocompiacimento. Molte delle nostre raccomandazioni mirano direttamente ad aumentare la competitività e rendere le nostre economie più dinamiche. Permettetemi di darvi alcuni esempi. Già nella nostra analisi annuale della crescita che avevamo messo in evidenza, come una priorità fondamentale, ripristinando la normale erogazione di prestiti all´economia. In effetti, un problema chiave in molti Stati membri è la mancanza di accesso ai finanziamenti per le imprese. Senza finanziamenti banca difficilmente possono sopravvivere, figuriamoci investire, assumere nuovi ordini o di assumere nuovo personale. Le piccole e medie imprese, in particolare, accusa il colpo, come i prestiti bancari si prosciugano. La Germania è l´unico paese dell´Unione europea in cui i prestiti alle Pmi è aumentato. La trasmissione dei tassi di interesse più bassi e il ripristino della normale erogazione di prestiti all´economia, in particolare alla periferia dell´Unione europea sono ancora compromessa. Completano l´architettura dell´Unione economica e monetaria, l´Uem, in particolare l´Unione bancaria, sarà essenziale per sostenere la futura crescita sostenibile e di prevenire il riemergere di squilibri. E abbiamo bisogno di assicurarsi che le banche continuano a riordinare i loro bilanci. Abbiamo anche bisogno di fornire alle aziende alternative al credito bancario - per esempio, private equity, strumenti di condivisione del rischio con la Banca o con sovvenzioni della Commissione europea per gli investimenti europei. Su alcuni di questi aspetti stiamo lavorando attivamente non solo con il coinvolgimento della Banca centrale europea, ma anche direttamente con la Banca europea per gli investimenti. Troverete queste priorità in termini di raccolta, impiego, per le economie, che si riflette nelle nostre raccomandazioni a 10 Stati membri. E ora sto parlando delle raccomandazioni per i paesi che non sono in un programma, perché, come sapete per loro non è un documento speciale. Raccomandazioni di quest´anno a tutti i paesi di essere più ambiziosa quando si tratta di una crescita ad incrementare le riforme economiche. Sono necessari maggiori sforzi per creare le condizioni che lo sviluppo del business favore. Gli Stati membri devono fare di più per completare il mercato unico in settori quali l´energia, trasporti e servizi. Molti dei nostri suggerimenti affrontare temi quali i prezzi energetici, lo sviluppo della banda larga, la concorrenza nel settore dei servizi e anche la burocrazia. Abbiamo anche bisogno di spendere intelligentemente sulla ricerca e l´innovazione per creare i posti di lavoro del futuro. Abbiamo chiesto a 9 Stati membri di intensificare i loro sforzi su questo fronte, che aiuterà anche l´Unione europea nel suo insieme di raggiungere con i suoi principali concorrenti a livello mondiale. Ma per affrontare la crisi del lavoro in modo più diretto, sono necessarie altre misure, e noi affrontare questi in molte delle nostre raccomandazioni. In primo luogo, le riforme del mercato del lavoro, che sono il modo migliore per avviare la creazione di posti di lavoro: Ciò sarà particolarmente utile per i giovani ei disoccupati di lunga durata, che hanno difficoltà di accedere al mercato di lavoro. Abbiamo raccomandato che 20 Stati membri di intensificare la loro azione su questo fronte mettendo in atto politiche attive del mercato del lavoro - ad esempio, attraverso il rafforzamento dei servizi pubblici per l´impiego, in modo da poter fornire una guida personalizzata per chi cerca lavoro, o mettendo in atto la garanzia per i giovani, sulla base della proposta della Commissione già approvata dagli Stati membri. Ma qui la chiave è l´attuazione. Abbiamo bisogno di concludere i negoziati sul Qfp in modo da poter implementare un € 6000000000 Gioventù l´occupazione nel prossimo bilancio, che può fornire un importante sostegno agli Stati membri su questo punto. Molte delle azioni da intraprendere a livello di Unione europea sono già sul tavolo. I due paesi devono essere decise e attuate con maggiore rapidità. La Commissione sta lavorando sodo, in vista del Consiglio europeo di giugno, per fare in modo che ciò accada. Un altro punto che merita attenzione nelle nostre raccomandazioni è la necessità di monitorare il rapporto critico tra lo sviluppo di salari e produttività. La nostra analisi mostra che, quando i salari crescono più rapidamente della produttività, il prezzo da pagare può essere più alto tasso di disoccupazione. Le nostre raccomandazioni a 5 gli Stati membri li incoraggia a prendere misure per assicurarsi che gli aumenti salariali riflettono i guadagni reali in termini di efficienza in ogni caso. Il costo del lavoro è influenzato anche dal peso della tassazione, quando cade in modo sproporzionato sui lavoratori. Questo è un problema in 21 Stati membri e stiamo consigliando loro di guardare di nuovo a come aumentare le entrate e considerano il passaggio a più consumi, le tasse di proprietà ricorrenti o tasse ambientali. Tutte queste cose riguardanti il ​​mercato del lavoro, e anche fiscale, sarà affrontato completamente da László Andor e Algirdas Šemeta che, come sapete, ha questa responsabilità diretta nella Commissione. Infine, abbiamo bisogno di migliorare le competenze e le qualifiche che otteniamo. Ora stiamo consigliando 22 Stati membri per riformare i loro sistemi di istruzione, perché in Europa, ci manca la gente qualificata per occupare i posti di lavoro del futuro. In questo contesto, la questione del sistema della formazione professionale è specificamente menzionato. Nonostante il fatto che quasi il 11% della popolazione in età lavorativa in Europa è disoccupato, si stima che ci saranno fino a 900.000 posti vacanti nel settore digitale entro il 2015, tanto per fare un esempio. Altri settori con un grande potenziale di posti di lavoro sono l´assistenza sanitaria e l´economia verde. Abbiamo bisogno di fare molto meglio per ridurre questa abilità non corrispondente. Investire nelle persone significa anche prendersi cura dei più vulnerabili. Il fatto che più di 120 milioni di persone sono a rischio di povertà o di esclusione sociale in Europa è una preoccupazione reale, e ho parlato della situazione di emergenza sociale che abbiamo in molti dei nostri Stati membri. Questo è il motivo per cui abbiamo raccomandato che nove Stati membri di rafforzare le reti di sicurezza sociale e migliori benefici di destinazione a quelli in reale necessità. Queste riforme strutturali rafforzeranno l´economia europea e farà la fiducia attecchire, ma solo se anche noi continueremo i nostri sforzi per garantire finanze pubbliche sane e sostenibili. Essi sono alla base di una sana economia, come la crescita alimentata dal debito pubblico e privato non è sostenibile. Abbiamo imparato questo durante la crisi. Questa è la crescita artificiale, una crescita basata sul debito, il debito pubblico o privato. Tuttavia, a causa del buon stato di avanzamento, ora abbiamo lo spazio per rallentare il ritmo di consolidamento, a seconda della situazione di ogni paese. In questo spirito, la Commissione ha formulato raccomandazioni a diversi Stati membri nell´ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Vicepresidente Rehn li presenterà a voi in dettaglio. Furono ufficialmente adottate questa mattina. Vorrei sottolineare il fatto che la procedura di deficit eccessivo e le raccomandazioni specifiche per paese vanno di pari passo. Insieme, essi costituiscono il nostro programma per la stabilità, la crescita e l´occupazione. Quindi, in poche parole, e credo che possa riassumere la linea di base delle nostre decisioni di oggi: mentre il consolidamento fiscale è in corso e dovrebbe continuare con un ritmo che riflette la situazione di ogni paese, gli Stati membri devono ora intensificare i loro sforzi sulle riforme strutturali per la competitività. L´emergenza sociale in molte parti d´Europa e il livello crescente di disuguaglianze in alcune regioni aggiungere alla pressante necessità di riforme. Ma perché molte di queste misure strutturali richiedono tempo prima di ottenere risultati concreti in termini di creazione di occupazione, è necessaria un´azione specifica focalizzata per ottenere risultati a breve termine per i disoccupati, e soprattutto i giovani. Parallelamente, tutti gli sforzi sistematici per rafforzare la governance economica europea, in particolare l´Unione bancaria, dovrebbero continuare con determinazione. Non sarà accettabile, un rilassamento degli sforzi in quella materia. Questo è il consenso europeo Invito ognuno di radunare intorno ora! Dobbiamo superare le idee politiche provenienti solo da una o l´altra capitale. Abbiamo bisogno di un consenso europeo. E questo consenso è vitale per la fiducia e la fiducia è fondamentale per la crescita. Quindi questo è il consenso europeo che vi proporrò al Consiglio europeo di giugno. Questo è il motivo porterò al Consiglio europeo - supportata dalla approfondita analisi fatta dalla Commissione, un esercizio che - voglio sottolineare come pure - è stato fatto in stretta collaborazione con gli Stati membri. Per avere successo una strategia di crisi deve essere adeguatamente progettate e di avere il sostegno politico e sociale necessario. Questo è particolarmente vero in paesi come la Grecia, l´Irlanda, il Portogallo, che hanno avviato riforme impressionanti. E Cipro, che ora ha anche intrapreso iniziative analoghe. Ma è davvero importante per tutti gli Stati membri. E ´nell´interesse degli Stati membri di attuare tali raccomandazioni e concordare le linee fondamentali per il futuro dell´Europa. Dovremmo evitare di dare segnali controproducenti che possono minare la fiducia solo. Il dibattito circa l´austerità contro crescita è stata in larga misura inutile e persino controproducente. Invece di alimentare questi dibattiti che sono divisioni e non può che minare la fiducia, i nostri capitali dovrebbero concentrarsi sulla promozione del consenso europeo, che la Commissione propone, con un´azione più determinata e urgente sulla crescita di miglioramento riforme. E, allo stesso tempo, l´azione più mirata per affrontare la disoccupazione, soprattutto la disoccupazione giovanile. La crisi ci ha lasciato con la forte convinzione che abbiamo bisogno di riformare e di riformare la società. Il costo dell´inazione sarà molto alto. Il vantaggio di agire è ora che l´Europa uscirà più forte da questa crisi. E credo davvero che se implementiamo questi programmi l´Europa diventerà molto più competitivo, molto più resistente, molto più forte di prima della crisi. Grazie per la vostra attenzione. Io sono pronto per le vostre domande.  
   
   
UE: RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE - OCCUPAZIONALI E GLI ASPETTI DI POLITICA SOCIALE  
 
Bruxelles, 29 maggio 2013, Di seguito l’intervento di ieri di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione: “ Mi concentrerò sugli aspetti occupazionali e sociali di quest´anno raccomandazioni specifiche per paese. Chiaramente, la Commissione sollecita gli Stati membri a prendere misure decisive per affrontare gli attuali livelli inaccettabili di disoccupazione giovanile. Questo è uno dei problemi economici e sociali più urgenti dell´Europa. Più in particolare, gli Stati membri devono urgentemente adottare misure concrete per attuare la garanzia per i giovani, come stabilito dal Consiglio dei Ministri. Sotto la garanzia per i giovani ogni Stato membro deve garantire che tutti i giovani sotto i 25 anni ricevono un´offerta di un posto di lavoro, formazione continua, un tirocinio o un apprendistato entro quattro mesi dalla disoccupazione o di lasciare l´istruzione formale. La Commissione ha proposto raccomandazioni a dodici Stati membri con i più gravi problemi di disoccupazione giovanile per mettere in funzione le strutture per rendere la Gioventù Garantire una realtà il più presto possibile. Abbiamo inoltre proposto raccomandazioni per diciannove Stati membri per facilitare le transizioni scuola-lavoro. In particolare, vogliamo che questi Stati membri a promuovere incentivi speciali per le aziende ad assumere i giovani, per aumentare la disponibilità di posti di tirocinio e l´apprendimento basato sul lavoro e per ridurre eccessivamente elevato drop-out scolastico tassi e l´abbandono scolastico. Il fatto triste è che se i giovani lasciano la scuola presto o senza qualifiche, che hanno meno probabilità di trovare un lavoro. Un altro problema economico e sociale urgente è la disoccupazione di lunga durata. Le persone più rimanere senza lavoro, tanto più difficile è per loro di trovare un lavoro. Abbiamo proposto raccomandazioni per un certo numero di Stati membri di fornire efficaci, sostegno più mirato per i disoccupati di lunga durata e di persone più lontane dal mercato del lavoro. Tali politiche attive del mercato del lavoro dovrebbero includere personalizzata assistenza nella ricerca di colmare il divario tra le persone che hanno particolari abilità e dei datori di lavoro alla ricerca di quelle abilità e organizzare la formazione e apprendistato adattati alle esigenze dei singoli interessati. Al fine di attuare le nostre raccomandazioni su entrambi disoccupazione giovanile e di lungo periodo di disoccupazione degli Stati membri devono migliorare l´efficienza e l´efficacia dei loro servizi pubblici di collocamento. La crisi attuale ha messo più persone, in particolare i bambini, a rischio di povertà. Abbiamo proposto raccomandazioni per dieci Stati membri a rafforzare le reti di sicurezza sociale al fine di affrontare la povertà, migliorando l´adeguatezza, l´efficienza e l´efficacia delle prestazioni e dei servizi. Per cinque Stati membri [Ro, Bu, Sk, Hu e Cz] proponiamo raccomandazioni per migliorare l´integrazione della popolazione Rom, in particolare mediante l´attuazione di strategie nazionali di integrazione dei Rom. In un contesto di invecchiamento della popolazione, è di vitale importanza per la salute di riforma e assistenza a lungo termine. Gli Stati membri dovrebbero migliorare il rapporto costo-efficacia dei loro sistemi di assistenza sanitaria e, riorientare dal istituzionale per l´assistenza domiciliare e di porre maggiormente l´accento sulla prevenzione e la vita indipendente. Queste riforme non devono solo garantire la sostenibilità finanziaria, ma anche garantire un accesso adeguato ai servizi o, se del caso, una migliore copertura. E ´chiaro che i fondi strutturali dell´Unione europea, e in particolare il Fondo sociale europeo, hanno un ruolo fondamentale quando si tratta di aiutare gli Stati membri ad attuare tali raccomandazioni proposte. Ecco perché insistiamo tanto sulla necessità di dare al Fondo sociale europeo una quota consistente dei fondi strutturali dell´Ue nell´ambito del quadro finanziario pluriennale. Ad esempio, gli Stati membri chiamati ad attuare una garanzia per i giovani sono anche, in modo molto ampio, quelli con le difficoltà di bilancio più. Ora guardiamo agli Stati membri di agire su queste raccomandazioni proposte senza indugio. In particolare, non vedo l´ora di una discussione di merito con il Consiglio Occupazione e Affari sociali il 20 giugno in vista della loro presentazione al Consiglio europeo.  
   
   
UE: RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE - ASPETTI FISCALI  
 
Bruxelles, 29 maggio 2013 – L’intervento di ieri di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, le statistiche, l´audit e la lotta antifrode: “ Signore e Signori, Permettetemi di iniziare con una nota positiva. Dalla nostra analisi delle riforme fiscali intraprese in tutta l´Ue, si vede che le cose sono in genere muovendo nella giusta direzione. Si stanno compiendo sforzi per ridisegnare i sistemi fiscali in modo da sostenere crescita e l´occupazione, e che - soprattutto - assicura l´equità. Per esempio, vediamo una tendenza verso una maggiore progressività fiscale in molti Stati membri, e delle azioni specifiche per proteggere i gruppi vulnerabili. C´è stata una nuova e molto visibile concentrarsi sulla lotta all´evasione fiscale, in modo che i cittadini onesti non pagano per i trucchi del disonesto. E, molti Stati membri hanno concentrato i loro riforme fiscali sulla promozione della competitività, per esempio, riducendo le aliquote fiscali aziendali o utilizzando misure fiscali per incoraggiare la ricerca, gli investimenti e l´imprenditorialità. Tutto questo è incoraggiante, e mostra il valore riconosciuto della strategia di partnership offerto attraverso il semestre europeo. Tuttavia, questo non significa certo che il lavoro è fatto. La riforma fiscale non è un processo durante la notte. Si richiede costanza, dedizione e continua revisione. Su questa base, oggi abbiamo emesso raccomandazioni specifiche per paese in materia di tassazione a tutti gli Stati membri ad eccezione di Finlandia e Danimarca. Questi sono coerenti con le raccomandazioni dello scorso anno, e sono accuratamente su misura per le esigenze specifiche di ogni ´Stati membri e le scelte di politica fiscale. Essi riflettono anche il fatto che c´è stato un marcato aumento della pressione fiscale complessiva in tutta l´Ue a causa della crisi. In tempi di consolidamento, siamo del parere che i tagli alla spesa ben mirati meglio sostenere la crescita a lungo termine. Tuttavia, se le tasse devono salire, quindi è particolarmente importante che entrambi sono la crescita e la fiera. Così abbiamo invitato 10 Stati membri per ridurre la pressione fiscale sul lavoro, e passare a basi minori distorsioni quali la proprietà e l´ambiente. Oltre ad aumentare i ricavi, una maggiore attenzione in materia di tassazione ambientale sarà anche promuovere l´economia verde, offrendo nuovi posti di lavoro e una maggiore competitività. Nel frattempo, un migliore utilizzo delle ricorrenti fiscalità immobiliare, soprattutto se fatto in maniera progressiva, è un modo efficace ed equo di aumentare le entrate pubbliche. Le nostre raccomandazioni a 9 Stati membri di ampliare la loro base imponibile e semplificare il loro sistema fiscale è dato anche con una migliore efficienza e competitività in mente. Questo non offre nuove entrate senza dover aumentare le aliquote fiscali, ma può rendere i sistemi fiscali più user-friendly per i cittadini, le imprese e le amministrazioni. Per 5 Stati membri, abbiamo dato Csr su pregiudizi debito. In sostanza, hanno bisogno di rivedere i loro sistemi fiscali per garantire che essi non sono incoraggianti indebitamento, sia tra gli individui o aziende private. Infine, non è un segreto che la Commissione ritiene che la lotta contro la frode e l´evasione fiscale come fondamentale sia per l´equità e l´efficienza della tassazione. Proprio la scorsa settimana, i nostri leader fermamente impegnati a fare tutto il necessario a livello di Ue per vincere questa battaglia. Oggi, stiamo chiedendo di 13 Stati membri per migliorare la propria governance fiscale. Questo è un monito che le riforme fiscali nazionali, insieme con un più stretto coordinamento Ue, raccogliere i migliori risultati. Signore e Signori, La buona notizia di oggi è che i progressi sono stati compiuti dagli Stati membri a migliorare i loro sistemi fiscali. Il messaggio più triste è che un sacco di più deve essere fatto. Quindi il mio messaggio per gli Stati membri con queste raccomandazioni specifiche per paese in materia fiscale è: Mantenere il buon lavoro; Segui attraverso; E andare oltre.”  
   
   
ROSSI A BRUXELLES RELATORE AL COMITATO DELLE REGIONI SUL PARERE “PACCHETTO OCCUPAZIONE GIOVANILE”  
 
Firenze, 30 maggio 2013 – Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sarà, giovedì 30 maggio, a Bruxelles alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni dell’Ue (Cdr) in qualità di relatore del parere sul “Pacchetto occupazione giovanile”. Il parere, elaborato dal presidente Rossi, verrà poi sottoposto all’approvazione della plenaria del Cdr e offrirà alla Commissione Ue indirizzi di lavoro fondati sull’esperienza dei territori in materia di formazione e inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il presidente Rossi interverrà nell’edificio Jόzsef Antall del Parlamento europeo, sala Jan 2Q2, intorno alle 14.30.  
   
   
DALL´EUREGIO UN CONTRIBUTO DECISIVO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEI SUOI TERRITORI  
 
 Bolzano, 30 maggio 2013 - A soli due anni dalla sua istituzione il Gect Euregio Tirolo-alto Adige-trentino ha portato avanti numerosi progetti fornendo un contributo decisivo per lo sviluppo economico e sociale dei suoi territori. Per il 2013 sono 13 i progetti diretti. Questo quanto detto il 29 maggio al termine della riunione del Gect, al quale ha partecipato l´assessore provinciale Florian Mussner in rappresentanza del presidente del Gect, Luis Durnwalder, impegnato a Roma. Come ha sottolineato l´assessore provinciale Florian Mussner, il bilancio dell´attività svolta ed il nuovo programma dimostrano come l´Europaregione abbia preso piede. Se nel 2012 sono stati 16 i progetti implementati, per il 2013 il Gect ne ha in programma 13 diretti. Inoltre, coordian 19 progetti portati avanti dalle amministrazioni delle tre realtà territoriali ed è attivo quale partner in sei progetti europei. Annualmente, come ha ricordato la segretaria generale del Gect, Birgit Oberkofler, l´Europaregione dispone di 400.000 Euro per i progetti propri. Il finanziamento per i progetti coordinati e per quelli europei avviene a cura delle rispettive Amministrazioni e con Fondi Ue. Tra i progetti riferiti al 2013, vi è il progetto comunitario "Sinfonia" avviato all´inizio del 2013, dove l´Euregio è partner assieme all´Accademia europea di Bolzano Eurac, al Tirolo ed alla Svezia. Grazie a questo progetto nei prossimi cinque anni per favorire il risanamento energetico di cubatura datata da Bruxelles giungeranno contributi di milioni di Euro. Per favorire la presa di coscienza attorno all´Euregio nel 2013 si terranno due manifestazioni: una dall´8 al 9 luglio a Bolzano con la partecipazione della Commissione per la politica regionale Ue Civex, e l´altra in agosto ad Alpbach in occasione della Giornata del Tirolo, o meglio dell´Euregio. Inoltre, sarà presentata una produzione filmica congiunta delle tre realtà territoriali dell´Euregio, La montagna silenziosa. Nell´ambito della formazione degli insegnanti attraverso il progetto "Divesity4kids" saranno forniti nuovi impulsi all´insegna dell´ intercultura per la convivenza in classe fra ragazzi di culture differenti. Per favorire, invece, la conoscenza del mondo cooperativo in ambito scolastico nel 2013 prende il via il concorso "Educacoop" in collaborazione con le associazioni delle cooperative di Tirolo, Alto Adige e Trentino. In provincia di Trento nell´autunno 2013 si terrà anche la "Fiera delle cooperative". In ambito socio-sanitario nel 2013 sarà predisposto uno studio comparativo riferito a modelli di best practice nel settore dell´assistenza agli anziani. Inoltre, sarà proseguito il progetto riferito al termalismo per il quale sarà attivata una piattaforma comunicativa. Il 28 giugno 2013 a Bolzano vi sarà un convegno specialistico sulla prevenzione degli ictus. Nella valutazione della politica dei trasporti e mobilità e degli effetti sull´ambiente, l´Euregio intende dare maggiore spazio alla rete "Monitraf" degli esperti di mobilità dell´arco alpino. In ambito giuridico sarà proseguita la collaborazione avviata con la Società interregionale per la comparazione del diritto pubblico con il diritto comunitario, incentrando l´attenzione sulla mobilità dei pazienti. Saranno, inoltre, proseguiti una serie di progetti già avviati. La segretaria generale del Gect, Birgit Oberkofler, quali potenziali progetti per il 2014 indica l´istituzione di un fondo per la ricerca dell´Euregio quale volano in ambito economico, nonché la creazione a livello di Europaregione di un´alleanza nel settore dell´energia. Tra i dodici rappresentanti delle tre reltà territoriali del Gect, erano presenti alla riunione odierna i presidenti del Tirolo, Günther Platter, e della provincia di Trento, Alberto Pacher.  
   
   
TAVOLO PARTENARIATO PER PROGRAMMA FONDI UE 2014 – 2020. AMPIA COLLABORAZIONE CON TUTTI PER UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISORSE COMUNITARIE ASSEGNATE AL VENETO. DIFENDERE IL RIPARTO DA IPOTESI PEGGIORATIVE A SCAPITO DEL NORD  
 
Venezia, 30 maggio 2013 - Si è svolto in Regione il Tavolo generale di partenariato sulla futura programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2014/2020, convocato dal presidente Luca Zaia e coordinato dall’assessore al bilancio, ai programmi Fesr e alla cooperazione, Roberto Ciambetti. “Nel rispetto del Codice Europeo di condotta del Partenariato – ha spiegato Ciambetti – intendiamo attuare il più ampio confronto con le parti sociali, le organizzazioni operanti nel territorio e i diversi soggetti istituzionali, con i quali la Regione concorrerà alla elaborazione delle strategie per il prossimo ciclo di programmazione comunitaria. Si tratta di un percorso comune che porterà dapprima alla definizione dei documenti e quindi all’attuazione degli stessi, al fine di utilizzare nel modo più efficace ed efficiente possibile le risorse che verranno assegnate al Veneto. Visti anche gli esiti incoraggianti emersi dalla collaborazione instaurata con il ‘Patto per lo Sviluppo’, abbiamo scelto di convocare al Tavolo di partenariato gli stessi soggetti che fanno parte del Patto”. Dall’illustrazione del processo di programmazione in atto, è emersa la situazione di incertezza del quadro normativo entro il quale dovranno essere redatti i Programmi Operativi Regionali, determinata dal fatto che non sono ancora stati approvati il Quadro Finanziario Pluriennale Europeo, che definisce l’allocazione delle risorse agli Stati membri, e le proposte legislative per la politica di coesione 2014 – 2020, attraverso le quali si stabiliscono le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi strutturali. “A oggi – ha sottolineato Ciambetti – non è ancora nota l’entità delle risorse che verranno assegnate all’Italia ed è aperta la discussione sui criteri di riparto tra le Regioni dell’attuale obiettivo Convergenza e quelle dell’Obiettivo Competitività. A tal proposito il Ministero per lo Sviluppo Economico ha ipotizzato una modifica dei parametri utilizzati nella scorsa Programmazione, per tenere conto delle mutate condizioni economiche e sociali che vedono, purtroppo, un peggioramento degli indici di riferimento anche per le Regioni del Nord”. “Con l’allora Ministro Fabrizio Barca – ha precisato Ciambetti – era stato ipotizzato un riparto delle risorse comunitarie assegnate all’Italia sulla base di una percentuale del 75% al centro Sud e del 25% al Nord: anche nei confronti dell’attuale Governo le Regioni del Nord intendono difendere questo riparto da ipotesi peggiorative”. Ciambetti ha poi ricordato che le Regioni hanno recentemente evidenziato al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, la necessità di semplificare le regole di gestione dei Fondi strutturali e il problema dei vincoli imposti dal Patto di stabilità, per cui, se da un lato viene richiesta celerità nella spesa, dall’altro le Regioni si trovano a dover rispettare gli obblighi finanziari che la rallentano. Per quanto concerne le tematiche della nuova programmazione, quelle che saranno affrontate a livello centrale attraverso Programmi Operativi Nazionali, le cui risorse saranno prelevate dal budget complessivo delle Regioni, a oggi sembra siano: le Città Metropolitane, la dispersione scolastica, l’inclusione sociale, la governance e il programma trasporti, anche se quest’ultimo rivolto al solo Mezzogiorno.  
   
   
LAZIO, INVESTIRE MEGLIO LE RISORSE DALL´EUROPA. ZINGARETTI INCONTRA IL COMMISSARIO UE HAHN  
 
Roma, 30 maggio 2013 - La Regione Lazio punta a utilizzare meglio le risorse che vengono dall´Europa. E´ stato uno dei temi al centro dell´incontro, del 28 maggio, tra il presidente Nicola Zingaretti e Johannes Hahn, Commissario per le Politiche regionali dell´Unione Europea. Un confronto sulle strategie per sfruttare al meglio le risorse di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei con attenzione anche alle risorse europee che restano da spendere. Per cosa possono essere usati i fondi europei? Per grandi progetti di riqualificazione urbana, per la promozione dell´innovazione, per la creazione di un ambiente favorevole alle start-up e alle industrie creative. "Il prossimo periodo di programmazione - ha spiegato Zingaretti - è un´occasione unica per superare l´attuale crisi e per mettere su un nuovo binario la nostra economia. Un binario che parla di innovazione, di nuova imprenditorialità e di un ambiente amministrativo favorevole alla nascita e allo sviluppo delle imprese. L´incontro con il Commissario Hahn è stato fondamentale per stabilire un contatto diretto con l´amministrazione europea ed impostare da subito nel modo migliore la nostra attività, mutuando le migliori esperienze europee".  
   
   
MARCHE, FONDI EUROPEI: AL VIA IL PUNTO SULLO STATO DELL’ARTE DELLA PROGRAMMAZIONE 2007/2013.  
 
Ancona, 30 maggio 2013 - Analisi dello stato dell’arte, buone pratiche e criticità delle azioni e delle politiche messe in campo dalla Regione Marche nell’utilizzo dei fondi strutturali europei. Sono questi i principali elementi che saranno affrontati il 30 maggio, nel corso del Comitato di Sorveglianza del Por Fesr Marche che si terrà a partire dalle ore14.00 presso l’Hotel Ritz di Senigallia - Lungomare Alighieri 142. Il Comitato di Sorveglianza è l´organo incaricato di accertare l´efficacia e la qualità dell´attuazione del Programma Operativo lungo tutto il periodo di programmazione. Oltre ai rappresentanti regionali e all’Autorità di Gestione del Programma, a comporre il Comitato vi sono tutti i soggetti che contribuiscono a finanziare il Por, i rappresentanti istituzionali e delle parti economiche e sociali. Ai lavori di domani prenderanno parte, fra gli altri, rappresentanti della Commissione europea, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Banca Europea degli Investimenti, delle forze sociali e datoriali. Durante i lavori si procederà all’analisi del Rapporto Annuale di Esecuzione, un documento che fotografa lo stato di avanzamento e di realizzazione del Programma, i suoi parametri di spesa e di efficacia sul territorio. Ciò anche allo scopo di evidenziare eventuali criticità o di valorizzare esperienze positive da considerare per il disegno delle politiche di sviluppo e coesione del futuro. Con gli stessi obiettivi e finalità, a partire dalle ore 9.30 di venerdì 31 maggio nella stessa sede dell’Hotel Ritz, si terrà il Comitato di Sorveglianza del Por Fse della Regione Marche.  
   
   
AOSTA, FONDO SOCIALE EUROEO (FSE) SI E’ RIUNITO IL COMITATO SORVEGLIANZA DEL PROGRAMMA OCCUPAZIONE  
 
 Aosta, 30 maggio 2013 - Si è riunito, mercoledì 29 maggio, nella Sala consigliare del Comune di Aosta, il Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo Occupazione Fse 2007/2013, presieduto dal Presidente della Regione Augusto Rollandin. Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti dei partner finanziari del Programma - Commissione Europea, Ministero del lavoro e Ministero dello Sviluppo Economico - le Autorità di gestione dei Fondi Europei, i rappresentanti del mondo economico e sindacale e i funzionari regionali delle strutture interessate dall’utilizzo del Fondo. Tra i punti affrontati nel corso della riunione, l’approvazione di alcune modifiche al Programma Operativo che introduce un nuovo strumento di ingegneria finanziaria denominato Microcredito e l’approvazione del Rapporto Annuale di Esecuzione anno 2012 del Programma “Occupazione”. A questo proposito, le realizzazioni appaiono quantitativamente importanti per una realtà come la Valle d’Aosta. Va infatti evidenziato che a fine 2012 i progetti approvati sfioravano le 3.600 unità, valore questo in crescita rispetto al 2011. I progetti avviati erano oltre 3.060, anch’essi in aumento rispetto al 2011, infine i progetti conclusi sono cresciuti nel corso del 2012 del 14,5 per cento, attestandosi a fine periodo a circa 2.500 unità. Dal punto di vista finanziario, a fine 2012 gli impegni superavano complessivamente i 60 milioni di euro, corrispondenti al 91,3 per cento del programmato totale, valore aggiornato a seguito della riprogrammazione, mentre i pagamenti sfioravano i 33 milioni di euro, equivalenti ad un livello di efficienza realizzativa del 50 per cento. La spesa certificata era invece di 21milioni 616mila 782 euro, corrispondente ad una capacità di certificazione del 41,4 per cento. Una specifica informativa ha riguardato l’avanzamento del Programma nel 2013. Su questo punto sono state analizzate le iniziative avviate sia con Fse sia con il Piano Giovani. Al riguardo il Piano Giovani , la cui priorità è rappresentata dalla prevenzione della dispersione scolastica e formativa e dall’integrazione tra i sistemi istruzione e lavoro. E’ stata inoltre introdotta una nuova misura, già approvata in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, che potrà ora dare nuovo slancio alle azioni per l’imprenditorialità: si tratta della misura di microcredito per l’avvio di attività imprenditoriali. Altri argomenti all’ordine del giorno hanno riguardato l’attività di controllo effettuate sulle operazioni cofinanziate Fse, l’attività di valutazione e le indagini di “placement” sui destinatari del Fse. Apposite informative sono state date dai rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero del lavoro e delle Autorità di Gestione dei Fondi europei a livello regionale presenteranno sullo stato di avanzamento del negoziato sulla futura programmazione 2014-2020 che prenderà avvio nel 2014.  
   
   
FVG, M5S: SONDAGGIO ON-LINE COME DESTINARE EXTRA-STIPENDIO  
 
Trieste, 30 maggio 2013 - Il Gruppo consiliare regionale del Friuli Venezia Giulia del Movimento 5 Stella ha lanciato un sondaggio on-line per chiedere a tutti i cittadini come destinare gli extra-stipendio dei cinque consiglieri regionali M5s Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Frattolin, Cristian Sergo e Andrea Ussai. Sono quattro le opzioni: microcredito per le piccole e medie imprese, asili nido, assistenza ai disabili e altro. Per quest´ultima voce i cittadini possono indicare con un commento un´altra destinazione. Dare la propria indicazione è particolarmente semplice. Basta registrarsi al sito www.Fvg5stelle.it  e compilare il sondaggio che rimarrà aperto fino a venerdì 7 giugno. "Per i consiglieri eletti sarà importante la massima condivisione nelle scelte in questi 5 anni di mandato e vorremo decidere assieme a voi dove destinare gli extra stipendio che matureremo - hanno scritto i consiglieri on-line. Rinunceremo ai rimborsi elettorali e contiamo anche di restituire oltre 200 mila euro ogni anno alle casse della Regione Friuli Venezia Giulia". "Come abbiamo più volte ripetuto, ogni mese tratterremo 2.500 euro netti di indennità e i rimborsi puntualmente rendicontati. Vogliamo dare un segnale concreto - spiegano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. Con questa iniziativa vogliamo dimostrare ai cittadini che siamo dalla loro parte e che non siamo uguali agli altri politici, che da decenni promettono di tagliare i costi della politica e invece non hanno mai rinunciato a un euro del loro stipendio". I versamenti dell´extra-stipendio saranno effettuati quando i risultati del sondaggio saranno definitivi e quando la Regione avrà attivato una specifica voce di bilancio dove destinare queste risorse economiche.  
   
   
REGIONE CAMPANIA AVVIA AZIONI AVVERSO VALUTAZIONI AGENZIA RATING MOODY´S,  
 
Napoli, 30 maggio 2013 - In riferimento al taglio del rating deciso dall´agenzia Moody’s nei confronti di 4 regioni, tra cui la Campania, si evidenzia che il declassamento è fortemente condizionato dal fatto che la Regione possa avvalersi di una legge dello Stato e pagare il suo debito commerciale. Azione tra l´altro non ancora decisa o deliberata quindi solo possibile, quasi a voler preventivamente sconsigliare, e di fatto impedire l´esercizio di questa facoltà. Una decisione assunta senza operare alcuna valutazione sul reale costo dell´operazione e sulla sua convenienza rispetto alla mole di interessi, rivalutazione e altri danni che il ritardo dei pagamenti arreca al bilancio regionale. E senza tener conto degli sforzi, riconosciuti dalla stessa agenzia di rating, realizzati nell’ ultimo triennio per risanare i conti e migliorare la situazione economica. Si specifica che le ragioni della valutazione in outlook negativo sono individuate da Moody’s nei seguenti fattori: 1) la posizione socio-economica della Regione Campania nell’attuale contesto finanziario, posizione caratterizzata da un Pil pro-capite sostanzialmente inferiore alla media nazionale, e da alti livelli di disoccupazione; 2) la politica di continui tagli alle risorse attuate dal Governo Centrale che stressa le politiche di bilancio regionali, 3) la crescita della rigidità del regime fiscale; 4) infine la trasformazione del debito commerciale in debito finanziario di lungo termine conseguente all’attuazione del decreto legge n. 35/2013. Secondo Moody´s, in sintesi, non basta che l´attuale giunta abbia ottenuto riconosciuti progressi (specificamente riconosciuti alla Campania) come riportato dal documento "difficoltà in parte bilanciate dal recente miglioramento dei flussi di cassa e dall’impegno dimostrato nella pulizia e semplificazione del bilancio, in particolare nel settore sanitario" in un contesto fortemente influenzato dal taglio ai trasferimenti del governo centrale. La Regione ha già avviato tutte le opportune azioni avverso le valutazioni dell´Agenzia di rating.  
   
   
PIEMONTE: GIUDIZIO DECLASSAMENTO MOODY´S ATTESO, ASPETTIAMO DI RACCOGLIERE I FRUTTI DEL RISANAMENTO  
 
Torino, 30 maggio 2013 - « Era una decisione che ci attendevamo e che non ci lascia affatto sorpresi, ma che ovviamente non può tenere ancora conto dell’operazione di risanamento appena avviata. Il giudizio è condizionato dal pregresso e, sotto questo profilo, era quasi scontato ». È il commento del Vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin , alla notizia del declassamento da parte dell’agenzia Moody’s, che ha abbassato il rating del Piemonte a “Ba1”. « Difficile poter essere attendibili – commenta ancora l’assessore – con un deficit così alto, sta a noi continuare a lavorare per riconquistare credibilità e fiducia. I nostri piani di rientro su sanità e trasporti non hanno avuto ancora il tempo materiale di poter produrre effetti sotto il profilo contabile, c’è solo da attendere i prossimi mesi affinché ciò possa avvenire. Ma si tratta di piani che hanno un fattore positivo e ciò è affermato dalla stessa agenzia ». Moody’s, si legge infatti in una nota inviata agli uffici regionali, “ha tenuto conto dell’impegno della Regione al consolidamento dei propri conti, in particolare attraverso la predisposizione di piani di rientro nel settore della sanità e dei trasporti, come un fattore positivo, stante le pressioni finanziarie che questi due settori hanno esercitato sul bilancio regionale nel passato” L’altro elemento che ha condizionato il declassamento, secondo l’assessore Pichetto , è poi legato alla questione derivati. «I contratti siglati nel 2007 non possono essere di certo ignorati da un’agenzia di rating, ben consapevole che ciò comporterà una progressiva rigidità del bilancio regionale. Ma la nostra linea programmatica di risanamento, ribadisco, è già tracciata, con entrate certe per l’assorbimento del debito. Si tratta ora di raccoglierne i frutti ». « Era una decisione che ci attendevamo e che non ci lascia affatto sorpresi, ma che ovviamente non può tenere ancora conto dell’operazione di risanamento appena avviata. Il giudizio è condizionato dal pregresso e, sotto questo profilo, era quasi scontato ». È il commento del Vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin , alla notizia del declassamento da parte dell’agenzia Moody’s, che ha abbassato il rating del Piemonte a “Ba1”. « Difficile poter essere attendibili – commenta ancora l’assessore – con un deficit così alto, sta a noi continuare a lavorare per riconquistare credibilità e fiducia. I nostri piani di rientro su sanità e trasporti non hanno avuto ancora il tempo materiale di poter produrre effetti sotto il profilo contabile, c’è solo da attendere i prossimi mesi affinché ciò possa avvenire. Ma si tratta di piani che hanno un fattore positivo e ciò è affermato dalla stessa agenzia ». Moody’s, si legge infatti in una nota inviata agli uffici regionali, “ha tenuto conto dell’impegno della Regione al consolidamento dei propri conti, in particolare attraverso la predisposizione di piani di rientro nel settore della sanità e dei trasporti, come un fattore positivo, stante le pressioni finanziarie che questi due settori hanno esercitato sul bilancio regionale nel passato” L’altro elemento che ha condizionato il declassamento, secondo l’assessore Pichetto , è poi legato alla questione derivati. «I contratti siglati nel 2007 non possono essere di certo ignorati da un’agenzia di rating, ben consapevole che ciò comporterà una progressiva rigidità del bilancio regionale. Ma la nostra linea programmatica di risanamento, ribadisco, è già tracciata, con entrate certe per l’assorbimento del debito. Si tratta ora di raccoglierne i frutti ».  
   
   
CHIODI,CRESCITA SOFT PER ESSERE PIU´ COMPETITIVI ABRUZZO PRIMA IN ITALIA PER INVESTIMENTI SU INNOVAZIONE  
 
Pescara, 30 maggio 2013 . In Italia è arrivato il boom economico quando le infrastrutture non c´erano ancora. Semmai, sono state una conseguenza dello sviluppo impetuoso di quegli anni. Non certo la causa. Oggi le infrastrutture ci sono ma questo non vuol dire non ne servano più altre. Tuttavia, quello che occorre davvero al Paese non è tanto una crescita hard ma una crescita soft e quindi idee innovative, progetti, capacità di rischiare. In sostanza, tutti quei fattori che ci possono mettere in competizione con gli ex Paesi emergenti´. Lo ha detto, questa mattina, a Chieti, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenuto, presso l´Auditorium del Campus universitario, alla presentazione della terza edizione del concorso ´La tua idea per il Paese´, organizzato dall´associazione Italiacampabruzzo e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e della Missione negli Stati Uniti d´Ameria - Usacamp, prevista dal 9 al 16 novembre prossimi. La presentazione odierna è stata anche l´occasione per un confronto sul tema delle prospettive delle Università abruzzesi. All´iniziativa sono, intervenuti, infatti, anche i Rettori delle tre Università di Chieti-pescara, Carmine Di Ilio, di Teramo, Luciano D´amico, e dell´Aquila, Ferdinando Di Orio. Il presidente della Regione ha, inoltre, voluto rivolgere un plauso ai giovani di Italiacampabruzzo per ´la loro collaborazione sistematica al progetto di Italiacamp e per la costante azione di stimolo sui temi dello sviluppo e del mercato del lavoro che svolgono in maniera lodevole nei confronti delle Istituzioni. La scintilla - ha rivelato Chiodi - è scattata anche perché mi sono accorto, al contrario di molti, che il mondo ormai è cambiato e che c´è bisogno soprattutto di un approccio ottimistico e propositivo che ci spinga a puntare su campi come la ricerca e l´innovazione olte che sullo start up di impresa, come sta facendo, da tempo e con risultati apprezzabili, la Fira´. Non a caso, proprio la Regione Abruzzo, secondo una ricerca del quotidiano ´Il Sole 24 Ore´, in proporzione alle sue risorse, è risutata la prima in Italia per investimenti nei settori dell´innovazione e della ricerca che ammontano a circa di 80 milioni di euro.  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER DA LETTA: ENTRO LUGLIO NUOVO ORDINAMENTO FINANZIARIO DELL´AUTONOMIA  
 
Bolzano, 30 maggio 2013 - Entro luglio il premier Enrico Letta sarà a Bolzano con l´intenzione di definire il nuovo ordinamento finanziario dell’autonomia: il Presidente del Consiglio lo ha confermato al presidente della Provincia Luis Durnwalder nell’incontro del 29 maggio a Roma. "Letta intende avviare una nuova fase nella collaborazione istituzionale tra Governo e Provincia", riferisce Durnwalder. Si è parlato anche di Commissioni paritetiche, norme di attuazione, impugnative statali. Proficuo il primo incontro del presidente Durnwalder con il nuovo Capo del Governo: "Il presidente Enrico Letta ha confermato il valore che attribuisce all´autonomia e ha espresso la volontà di aprire una nuova fase nella collaborazione istituzionale tra il Governo e la Giunta provinciale", riferisce Durnwalder. Un passaggio concreto è previsto già tra poche settimane: "Ora si affronta la ridefinizione dell´ordinamento finanziario dell´autonomia e dei rapporti Stato-provincia, cun nuovo assetto he il presidente Letta intende suggellare entro luglio con una visita in Alto Adige", aggiunge Durnwalder. Avviato l´iter di nomina dei nuovi rappresentanti statali nelle Commissioni dei 6 e dei 12, "confidiamo in una sollecita operatività dei due organismi per giungere all´approvazione di una serie di norme di attuazione", ha detto Durnwalder a Letta. Il premier valuterà anche la possibilità di inserire un ladino tra i membri di nomina statale. Tra le altre tematiche affrontate oggi a Roma, presente anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Graziano Delrio, la semplificazione dell´assetto organizzativo territoriale del Parco dello Stelvio ("il Governo ha già avviato contatti con la Lombardia", spiega Durnwalder) ferma restando la natura giuridica del Parco nazionale, e la revisione dell´ordinamento del commercio in Alto Adige, che verrà affrontata in Commissione paritetica partendo dai presupposti definiti dalla legge provinciale del 2012 dopo le liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti. Durnwalder ha poi sottoposto a Letta l´esigenza, comune a tutte le Regioni, di rivedere la legislazione esclusiva e quella concorrente in numerose materie, per evitare un eccesso di contenziosi Stato-provincia davanti alla Corte costituzionale. "Sono auspicabili azioni preventive per evitare tali conflitti istituzionali e chiediamo al Governo di valutare, in determinati casi, il ritiro dell´impugnativa", ha detto Durnwalder. A Letta, come già al ministro Delrio, Durnwalder ha chiesto il ripristino delle competenze primarie della Provincia in alcune materie messe in discussione dal precedente Governo: ambiente, urbanistica e paesaggio, concessioni idroelettriche, contratti pubblici, personale locale, finanziamento dei Comuni. Il premier Letta si è riservato di approfondire tecnicamente le varie problematiche per verificare dove e come sia possibile individuare soluzioni condivise. L´incontro odierno ha contribuito a smuovere le acque nei rapporti Bolzano-roma, secondo Durnwalder: la visita di Letta a luglio in Alto Adige servirà per discutere le prime proposte di soluzione ad alcune delle questioni accennate oggi.  
   
   
PARMA: BILANCIO 2013, FRA LIMITI E RESPONSABILITÀ  
 
Parma, 30 maggio 2013 – “Approviamo un bilancio con un limite oggettivo ma non restiamo con le mani in mano”. E’ questa frase del presidente Vincenzo Bernazzoli a dare il senso della fatica con cui è stato approntato il Bilancio preventivo 2013 approvato ieri a maggioranza dal Consiglio provinciale. Un bilancio modificato in corso d’opera a causa dell’ulteriore decurtazione di 3,3 milioni di euro da parte del Governo. “Un taglio insostenibile e insopportabile per il corretto funzionamento dell’ente – ha detto Bernazzoli nel suo intervento prima del voto ribadendo “il senso di responsabilità da parte del Consiglio e dei Capigruppo quando abbiamo denunciato questo. Il problema resta, siamo ancora nella stessa situazione”. Secondo il presidente della Provincia di Parma l’alternativa era o non approvare il bilancio, ma con il conseguente rischio di paralisi dell’ente o approvarlo “consapevoli della sua inadeguatezza perché in esso non ci sono le risorse minime sufficienti per rispondere alle esigenze del territorio. Dunque lo approviamo con questo limite ma non per restare con le mani in mano”. Bernazzoli ricorda la recente azione condotta dall’Upi nazionale, alla quale ha contribuito come presidente dell’Upi Emilia Romagna, grazie alla quale il Governo ha allargato le maglie del patto di stabilità degli enti locali, sbloccando così risorse importanti per il pagamento di fornitori e imprese, risorse che per la Provincia di Parma ammontano a 7,4 milioni di euro. Sempre il Governo, ha aggiunto il Presidente, ha allargato di 240 milioni di euro il patto di stabilità verticale delle Regioni dal quale si conta di ricavare altre risorse da mettere in circolo. “Questo bilancio non è l’unico riferimento per l’anno, perché alieneremo ciò che è possibile alienare e ci impegniamo da subito a cercare i finanziamenti necessari per operare – ha continuato Bernazzoli sottolineando l’apprezzamento avanzato anche da diversi consiglieri per il personale dell’ente. “Si lavora a ranghi ridotti e in una situazione al limite dell’operatività. Non si può parlare dell’eliminazione delle Province al di fuori di un progetto di riordino e senza dare risposte al personale” ha ribadito il Presidente. Bernazzoli ha anche toccato il tema delle strade e delle scuole, ambiti prioritari per la Provincia di Parma che ha investito in questi settori negli anni i due terzi dei propri bilanci. “Siamo orgogliosi del livello delle nostre strade, della rete infrastrutturale costruita negli anni, ma oggi bisogna dirlo: non ci sono risorse sufficienti per garantirne una manutenzione adeguata. Le buche non sono un problema marginale, le strade sono un servizio, ma i miracoli non si possono fare – ha detto il presidente – C’è un tema che va oltre noi ed è che le Province così non possono andare avanti. Ma non ci rassegniamo, cercheremo risorse e tutto quello che troveremo andrà sulle strade e nelle scuole”.  
   
   
FVG, ESERCITO: SERRACCHIANI; A GORIZIA LA SEDE DI SPECIALISTI NATO  
 
 Trieste, 30 maggio 2013 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha inviato ieri al ministro della Difesa Mario Mauro una lettera in cui propone che nella città di Gorizia sia insediato il "Multinational Cimic Group-mcg", il reparto multinazionale della Nato, a guida italiana, dedicato all´addestramento di unità di specialisti nell´opera di soccorso e di ricostruzione di aree sconvolte da conflitti. Segnalando che il reggimento del Multinational Cimic Group è oggi stanziato a Motta di Livenza, in una caserma lungo il fiume Livenza che risulta danneggiata da una recente alluvione, Serracchiani suggerisce a Mauro lo spostamento a Gorizia del Cimic-"civil Military Cooperation" nel caso in cui venisse confermata la soppressione della brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli", di stanza oggi nel capoluogo isontino. "La chiusura del reparto di Gorizia coinvolge circa 600 donne e uomini", osserva la presidente, ed a causa del programma di revisione della spesa militare introdotta nel corso del 2012 dal Governo Monti molti militari andranno a prestare servizio a Udine, Trieste, Palmanova, Remanzacco e Cividale del Friuli, mentre alcuni saranno trasferiti fuori regione. "Gli effetti di questo movimento di personale sono molteplici e investono interessi storici, civili e commerciali del territorio locale e dell´intera area regionale. Tale spostamento comporta effetti sul sistema economico locale di non poco conto", sottolinea infatti la presidente Serracchiani. "Lo spostamento del Cimic da Motta di Livenza a Gorizia - rileva infine Seracchini - non richiederebbe oneri finanziari consistenti in quanto già molto personale vive stabilmente in Regione. Avere a Gorizia il Cimic sarebbe un´ottima opportunità per la città di Gorizia, al pari del Multinational Land Force di stanza ad Udine".  
   
   
INCONTRO REGIONE BASILICATA - SINDACATI SU AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Potenza, 30 maggio 2013 - Puntare alla semplificazione e sburocratizzazione degli adempimenti, nel rapporto tra le parti, per definire celermente le questioni aperte relative alla gestione degli ammortizzatori sociali e a quanto stabilito nell’accordo sottoscritto in Regione lo scorso 11 marzo. Avviare una interlocuzione incalzante con il Ministero del Lavoro, anche con incontri già fissati che si svolgeranno nei prossimi giorni, per avere delle risposte concrete sulle somme pregresse destinate al finanziamento degli ammortizzatori sociali in Basilicata. Attendere le imminenti decisioni del Governo in merito alla modulazione di un miliardo di euro stanziato a favore degli ammortizzatori sociali. Aprire immediatamente un tavolo di confronto tecnico Regione - parti sociali per concordare quali azioni strategiche e politiche virtuose è possibile mettere in campo nel breve periodo, destinate anche alla programmazione e alla governance regionale di medio-lungo termine sulla questione lavoro e ammortizzatori sociali. E’ quanto stabilito al termine della riunione tra l’assessore alle Attività produttive e Lavoro, Marcello Pittella, con i vertici sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, che si è svolta ieri sera in Regione. Nel corso dell’incontro è altresì emerso che in tempi molto brevi, anche in virtù della disponibilità all’utilizzo di 2,8 milioni di euro comunicata con una nota dall’Inps, saranno corrisposte le mensilità spettanti a tutta la platea dei lavoratori facente parte dell’accordo fino al mese di marzo 2013.  
   
   
MAFIA: ASSEGNATI 9 BENI CONFISCATI, IN VIA LEONCAVALLO NASCERÀ IL PRIMO MINIMARKET DEL SOCIALE A BREVE IL BANDO PER ALTRI 15 BENI, MILANO SI RIPRENDE QUELLO CHE LE MAFIE LE AVEVANO TOLTO  
 
 Milano, 30 maggio 2013 - Con la consegna delle chiavi avvenuta ieri, 7 tra associazioni e cooperative sociali potranno iniziare la propria attività in 9 beni confiscati alle mafie. Si tratta di 6 appartamenti di varia metratura, di due box e di un magazzino seminterrato. Saranno destinati a ospitare famiglie in difficoltà (gli appartamenti) e a supportare attività di tipo sociale (box e magazzino). Uno in particolare, un negozio in via Leoncavallo 12, diventerà il primo minimarket del sociale della città, dove persone in difficoltà su indicazione dei Servizi del Comune potranno comperare generi alimentari di prima necessità a prezzi agevolati (scontati del 35-40%). Attualmente sono 130 i beni confiscati alle mafie e trasferiti dallo Stato al Comune di Milano. Tranne gli ultimi 5 (4 box e un negozio con laboratorio e cantina), sono stati tutti assegnati attraverso 5 bandi a partire dal 2009. Altri 15 saranno messi a bando nei prossimi mesi. Questi beni, in passato base per attività illecite legate al traffico di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione, all´usura e al riciclaggio di denaro sporco, sono ora utilizzati per attività di sostegno a persone fragili e in difficoltà. Oggi in via Leoncavallo 12 la consegna formale degli spazi alle associazioni da parte dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che ha detto: “Milano si riprende quello che le mafie le avevano sottratto. Beneficiari anche di questi beni, tolti alla criminalità organizzata e restituiti alla legalità, saranno tutti i milanesi, in particolare coloro che si trovano in difficoltà, grazie all’opera di associazioni e cooperative i cui progetti meritevoli sono stati premiati con l’assegnazione degli spazi”. “Anche nel caso di queste ultime assegnazioni – ha sottolineato Majorino – dove una volta c’erano attività illecite ora ci saranno iniziative dedicate a chi ha bisogno. Qui in via Leoncavallo 12 apriremo il primo social marketdella città, dove le persone economicamente disagiate potranno acquistare genere alimentari di prima necessità a prezzi agevolati”. Nei 9 beni consegnati oggi alle associazioni ci si occuperà di persone con disagio mentale, di ragazze adolescenti, di giovani, di ex detenuti, di donne sole con figli e di famiglie in difficoltà. A ottobre saranno aperti alla cittadinanza in occasione della terza edizione del Festival dei Beni confiscati alla Mafia. Ecco il dettaglio dei beni: via Leoncavallo 12, Zona 2, negozio “Social Market”; bene appartenuto a una persona di riferimento per il traffico di droga tra Milano e Palermo; via Burlamacchi 7, Zona 4 e via Lambro 12, Zona 3, appartamenti assegnati alla Società cooperativa Spazio aperto servizi onlus, progetto “Inserimento sociale”, ragazze adolescenti, durata 3 anni; il bene di via Burlamacchi era appartenuto a un usuraio che prestava soldi a tassi fino al 200 per cento; via Lambro era appartenuto a un pluripregiudicato originario di Palermo; via Leoncavallo 19, Zona 2, appartamento assegnato all’Associazione promozione sociale Joint, progetto “Gioventù in Azione”, giovani, durata 10 anni; appartenuto a un usuraio; via Madre Picco 31, Zona 2, magazzino seminterrato, assegnato all’Associazione di volontariato Incontro e Presenza, ex detenuti e famiglie in difficoltà, deposito materiali, durata 6 anni; appartenuto a uomo di spicco di una banda di trafficanti internazionali di auto rubate; via Oristano 14, Zona 2 e via Parenzo 8, Zona 6, appartamenti assegnati alla Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, progetto “Housing sociale temporaneo”, famiglie in difficoltà, durata 3 anni; l’appartamento di via Parenzo era appartenuto a una persona riconducibile a clan dello spaccio di Niguarda, per traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione ed estorsione; via Santa Marcellina 4, Zona 4, appartamento e box, assegnati all´Associazione di volontariato Vittime del Dovere, progetto “Sostegno psicologico”, famiglie in difficoltà, durata 3 anni; erano appartenuti al capo di una organizzazione impegnata nel traffico internazionale di stupefacenti; via Brembo 23, Zona 9, box, assegnato alla Cooperativa sociale Aromi a tutto campo, progetto “Ortica Kitchen”, disabili psichici, durata 3 anni; nessuna informazione sulla storia del bene.  
   
   
UMBRIA: GIUNTA REGIONALE APPROVA LINEE GUIDA AFFIDAMENTO FAMILIARE  
 
Perugia, 30 maggio 2013 - Il momento storico che stiamo vivendo mette in evidenza su tutto il territorio regionale un ´sistema famiglia´ fortemente indebolito dalle molteplici problematiche che lo investono. In questo contesto assume un particolare rilievo sociale l´affidamento familiare, ovvero la disponibilità di famiglie a sostenere ed accogliere bambini e ragazzi ancora minorenni che temporaneamente sono allontanati dal nucleo familiare di origine con l´obiettivo finale di favorire il rientro del minore in famiglia, una volta superata la congiuntura negativa: spiega così la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il senso delle Linee di indirizzo sull´affidamento familiare, approvate, su sua proposta, dalla Giunta regionale. "Gli obiettivi delle linee di indirizzo sono più di uno e si intersecano tutti tra di loro per rispondere in modo più efficace alle esigenze dei minori e delle loro famiglie che sono investite da problematiche forti, come l´impoverimento economico, la perdita del lavoro, la diminuzione delle reti sociali che portano ad un progressivo isolamento, alla impossibilità di educare i figli, alla fragilità dei legami relazionali. Anche se, - ha precisato - a prevenire e limitare gli effetti di questi fattori di vulnerabilità, si muovono in direzione opposta i meccanismi di protezione sociale, l´accoglienza e la solidarietà tra famiglie, che si esprime nelle esperienze dell´affidamento familiare, un´ulteriore risorsa questa, che evidenzia una ricchezza del territorio che va sostenuta e valorizzata". Per tale ragione si è deciso di intervenire con l´approvazione delle Linee guida in materia rivolte ai diversi soggetti istituzionali che, a diverso titolo, esercitano un ruolo integrato nei processi di accoglienza dei minori temporaneamente fuori dalla propria famiglia. Tra questi ci sono la Regione, i Comuni, le Aziende Sanitarie Locali, il Tribunale per i minorenni, il Tribunale ordinario, il Terzo settore, la Scuola, le Associazioni familiari. "Tra gli obiettivi del nuovo percorso tracciato dalla Giunta regionale - ha riferito la vicepresidente - c´è la promozione di campagne di comunicazione e di sensibilizzazione mirate ad accrescere nella comunità l´attenzione nei confronti delle esigenze delle giovani generazioni, nonché a raccogliere nuove disponibilità, definire i livelli di responsabilità, le funzioni e le attività dei diversi soggetti istituzionali e non, coinvolti nella realizzazione degli interventi di affidamento familiare, quindi tra il sistema giudiziario, sociale, sanitario e socio sanitario, educativo, scolastico". "Inoltre, si vuole individuare e rendere omogenei su tutto il territorio regionale modelli organizzativi metodologici e professionali dedicati alla realizzazione degli interventi di affido familiare". "Grande attenzione - ha aggiunto - dovrà essere dedicata alla programmazione di percorsi costanti di formazione rivolti agli operatori dei diversi sistemi istituzionali, nonché un monitoraggio periodico sulle attività dei servizi, sull´evoluzione del fenomeno e sui risultati degli interventi di affido familiare, anche attraverso l´implementazione di una specifica banca dati regionale". "Quello della formazione degli operatori che entrano a contatto con i minori, sia se impiegati nei servizi per l´infanzia, sia per quelli impegnati in altre realtà più complesse, come i servizi socio sanitari - ha aggiunto Casciari - è un punto molto importante sul quale la Regione sta investendo moltissimo. Proprio in questo periodo ha preso il via nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, un corso di formazione sul tema dell´abuso all´infanzia per operatori di primo livello. L´iniziativa, che è inserita nell´ambito del progetto ´Piuma´ (Progetto Integrato Unità Multidisciplinare Abuso) e che prevede una serie di incontri che si concluderanno a settembre, ha come finalità l´aumento delle competenze rispetto al maltrattamento all´infanzia in modo da saper affrontare il problema con professionalità ed efficienza. Gli operatori coinvolti dovranno acquisire le competenze necessarie a comprendere i segnali di disagio partendo dall´acquisizione di elementi di conoscenza sul fenomeno dell´abuso".  
   
   
“DONNE CHE AIUTANO LE DONNE”: OPEN DAY PER IMPRESE ROSA  
 
Viterbo, 30 maggio 2013 - Giovedì 30 maggio 2013 il Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Viterbo, organizza un’intera giornata dedicata alle donne e ai loro progetti. Colloqui, incontri ed esperienze, sono gli elementi dell’open day previsto giovedì 30 maggio 2013, organizzato dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Viterbo, e finalizzato ad offrire chiarimenti ed informazioni utili alle donne che vogliono fare impresa. Dalle ore 10 alle 16 presso la sede del Cefas Villa Tedeschi, in Viale Trieste 127 a Viterbo, le esperte delle Associazioni di categoria di tutti i settori produttivi e del commercio, del Bic Lazio, dello Sportello Marchi e Brevetti e dello Sportello Sostegno e Promozione di Impresa, saranno a disposizione delle imprenditrici, o aspiranti tali, intenzionate a chiarire dubbi o a formulare quesiti di varia natura sui propri progetti lavorativi. “Con questo evento – dichiara Serenella Papalini, presidente del Comitato, vogliamo dare un messaggio di apertura e di disponibilità alle donne che hanno un’idea da valutare e da mettere in pratica. In questo momento economico complicato, c’è timore a proporre progetti imprenditoriali ed anche le dinamiche relazionali, che invece potrebbero aiutare e chiarire le possibilità, sono difficili e spesso inesistenti. L’open day fa parte del percorso verso la creazione di una rete tra donne che possa diventare non solo supporto, ma anche riferimento e opportunità da portare nella loro mente”. Per partecipare agli incontri, individuali e gratuiti è necessaria la prenotazione presso la segreteria del Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile, tel. 0761234449 imprenditoria.Femminile@vt.camcom.it    
   
   
VIBO VALENTIA - DONNA E IMPRENDITRICE: CONVEGNO IL 30 MAGGIO  
 
Vibo Valentia, 30 maggio 2013 - Valorizzare le donne e di queste l’intuito, la competenza, la creatività, le loro esperienze positive nel mondo del lavoro, contribuendo a eliminare, nel rispetto delle pari opportunità, quelle differenze di genere che di fatto ne ostacolano, nella vita economica e sociale, la loro piena e legittima affermazione. Su questo obiettivo la F.i.d.a.p.a. (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) di Vibo Valentia e la Camera di Commercio, guidati rispettivamente dalla presidente Sandra Genco e dal Presidente Michele Lico, hanno fatto fronte comune promuovendo un’iniziativa di ampio respiro che associa il confronto e il dibattito su queste tematiche, importanti e di grande attualità, alla presentazione concreta di esempi di imprenditoria di qualità. Giovedì 30 Maggio prossimo nel Chiostro del Complesso Monumentale del Valentianum, dove ha sede la Camera di Commercio, dalle ore 16.00 alle 18.00 si svolgerà la mostra di manufatti e creazioni artigianali di aziende a conduzione femminile della provincia di Vibo Valentia. Tra i settori presenti l’agroalimentare, l’artigianato artistico, la ceramica, tessuti e ricami, arte, grafica. Subito dopo, alle ore 18.00 avrà inizio, nella Sala Consiglio dell’Ente camerale, il Convegno “Donna e Imprenditrice. Le diversità di genere tra luoghi comuni e conformismo”. L’incontro si avvierà con i saluti di Sandra Genco -Presidente Fidapa Vibo Valentia, Michele Lico – Presidente Camera di Commercio Vibo Valentia, Nicola D’agostino –Sindaco della Città. I lavori proseguiranno con gli interventi del prof. Andrea Lanza –docente Università della Calabria e Sda Bocconi- che affronterà il tema de “Le competenze imprenditoriali e i fattori culturali. Alcune riflessioni nella prospettiva delle diversità di genere” e della prof.Ssa Simona Cuomo –docente Sda Bocconi- che relazionerà specificatamente su “Donna e Imprenditrice. Le diversità di genere tra luoghi comuni e conformismo”. Seguirà, dunque, la fase del dibattito che precederà la conclusione dell’incontro.