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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Maggio 2013
PROGETTO UE GIOCA RUOLO CHIAVE NEL RENDERE L´ENERGIA ATOMICA PIÙ SICURA  
 
Bruxelles, 30 maggio 2013 - Sono stati compiuti notevoli sforzi per garantire che le misure per la prevenzione degli incidenti nelle centrali nucleari europee siano il più severe possibile. Ciononostante, gli incidenti possono ancora verificarsi. Una rete finanziata dall´Ue ha aiutato ad affermare l´Europa come leader mondiale in questo settore. Quando gli incidenti accadono in ambienti delicati, come una centrale atomica, possono avere conseguenze devastanti: fusione del nocciolo, danni all´impianto e conseguente dispersione di materiale radioattivo nell´ambiente. L´incidente del 2011 nella centrale nucleare di Fukushima in Giappone ha fortemente evidenziato la necessità di una costante vigilanza sulla sicurezza nucleare. Uno dei mezzi per riuscirci in Europa è stato attraverso il network Sarnet ("Severe Accident Research Network of Excellence"), che ha lavorato per accrescere la conoscenza sugli incidenti gravi (Severe Accidents - Sa), coordinare le risorse della ricerca e condividere e divulgare dati. In anni recenti, gli utenti finali europei hanno usato quasi sempre codici informatici integrali sviluppati negli Stati Uniti per effettuare le valutazioni di sicurezza, e ciò ha portato a una forte dipendenza dalla tecnologia Usa. Promuovendo un lavoro collaborativo sul codice Astec (Accident Source Term Evaluation Code), Sarnet è riuscito a consolidare il ruolo dell´Europa come leader mondiale indipendente in questo settore. Questo codice può essere applicato alle operazioni in caso di incidente di qualsiasi centrale atomica raffreddata ad acqua. Esso simula una completa sequenza Sa in un reattore nucleare raffreddato ad acqua, dall´evento iniziale fino al rilascio di elementi radioattivi fuori dal contenimento. Il progetto Sarnet2, che è stato una continuazione del precedente progetto Sarnet, ha affrontato una selezione delle questioni irrisolte di massima priorità e incertezze su come aumentare la sicurezza delle centrali nucleari raffreddate ad acqua esistenti e future. Questo è stato ottenuto principalmente ottimizzando le risorse disponibili, condividendo esperienze e incoraggiando nuove forme di partenariato. Ad esempio, il progetto è riuscito a ridurre la frammentazione tra diversi programmi nazionali di R&s, specialmente definendo programmi di ricerca comuni e sviluppando strumenti e metodologie informatici comuni per la valutazione della sicurezza delle centrali nucleari. Probabilmente il progetto avrà un impatto duraturo non solo sulle organizzazioni europee per la sicurezza nucleare, ma anche sull´industria nucleare europea nel suo insieme. I suoi prodotti finali chiave, ovvero Astec e metodologie e raccomandazioni di sicurezza derivate da relazioni all´avanguardia, possono essere ora usati non solo per attività di R&s, ma anche per una varietà di applicazioni industriali. Questo è uno dei motivi per cui l´industria europea e gli enti di sicurezza hanno svolto un ruolo di così grande collaborazione in Sarnet2. La speranza è che il ruolo di Sarnet come riferimento per le priorità di ricerca Sa si consolidi e aiuti a influenzare i programmi nazionali e i finanziamenti in futuro. Tutte le attività di ricerca in questo campo possono essere ora efficacemente coordinate dal network Sarnet, che contribuirà a ottimizzare l´uso delle risorse europee. Il network può anche fornire un ampio gruppo di competenze per supportare altri paesi nel garantire che le loro capacità nel campo dell´energia atomica siano sicure e adeguatamente monitorate. Il progetto ha inoltre pubblicato un libro di testo sulla fenomenologia degli incidenti gravi, ha svolto una serie di programmi educativi e formativi e ha sviluppato relazioni operative con istituti di istruzione. Ciò ha aiutato a elevare il profilo di questa area di ricerca all´avanguardia tra studenti e giovani ricercatori. Inoltre, una periodica revisione delle priorità e della programmazione congiunta tra le organizzazioni partecipanti ha aiutato a influenzare le considerazioni relative al budget. Per maggiori informazioni, visitare: Sarnet http://www.Sar-net.eu    
   
   
PRIME STIME DI CO 2 DAL CONSUMO DI ENERGIA NEL 2012, DI CO 2 SONO SCESI CIRCA IL 2,1% RISPETTO AL 2011  
 
Bruxelles, 30 maggio 2013 - Secondo le prime stime di Eurostat, l´anidride carbonica (Co 2 ), dalla combustione di combustibili fossili sono diminuite del 2,1% nella Ue-27 nel 2012 rispetto all´anno precedente 1 , a seguito di in calo del 4,1% nel 2011. Co 2 contribuisce in modo significativo al riscaldamento globale e rappresentano circa il 80% di tutte le emissioni di gas a effetto serra nell´Ue. Essi sono influenzati da fattori quali le condizioni climatiche, la crescita economica, la popolazione, trasporti e attività industriali 2 , mentre le varie iniziative dell´Ue per l´efficienza energetica per ridurre le emissioni Co 2 e di altri gas a effetto serra. Oggi, Eurostat, l´ufficio statistico dell´Unione europea , pubblicata per la prima volta le stime preliminari di Co 2 dal consumo di energia per l´anno 2012. Queste prime stime sono rilasciate solo 5 mesi dopo la fine dell´anno di riferimento utilizzando le statistiche mensili di energia 3 . Co 2 è diminuita in ventitré Stati membri nel 2012 Nel 2012, Ns gli Stati membri registrano i più alti livelli di emissioni di Co 2 in termini assoluti sono stati i Germania (728 milioni di tonnellate), seguita dal Regno Unito (472 milioni di tonnellate) di Italia (366 milioni di tonnellate), della Francia (332 milioni di tonnellate), della Polonia (297 milioni di tonnellate) e gli spagnoli (258 milioni di tonnellate). Insieme, questi sei É Stati membri rappresentano oltre il 70% del totale di Co 2 dellaUe-27 nel 2012. Eurostat stima che tra il 2011 e il 2012, le emissioni di Co 2 sono state ridotte in quasi tutti É gli Stati membri, ad eccezione di Malta (6,3%), il Regno Unito (3,9%) in Lituania (+1,7%) e Germania (+0,9%). Le maggiori diminuzioni sono state a loro volta sono stati osservati in Belgio e Finlandia(11,8% ciascuna), Svezia (-10,1%), in Danimarca (-9,4%) a Cipro (-8 , 5%), in Bulgaria (-6,9%), in Slovacchia (-6,5%), la Repubblica Ceca (-5,2%) e l´Italia e la Polonia (-5,1% ciascuno ).  
   
   
MODULISTICA IN EDILIZIA. CONVEGNO FORUM P.A.  
 
Roma, 30 maggio 2013 - L’assessorato alla Qualità del Territorio della Regione Puglia, in raccordo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggio e con le Soprintendenze per i Beni Architettonici e Paesaggistici, nel luglio 2012 ha avviato una sperimentazione al fine di: realizzare un sistema stabile e permanente di collaborazione tra le istituzioni preposte al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche; condividere procedure informatizzate per rendere più semplici, rapide ed efficaci le procedure stesse; utilizzare banche dati e strumenti informatici comuni sia per la gestione della procedura che per la pubblicazione dei dati, rendendo più trasparente la procedura e più efficace il controllo della funzione delegata. L’assessorato, avendo inoltre verificato una forte eterogeneità della modulistica utilizzata dalle amministrazioni comunali in materia edilizia (rilascio del permesso di costruire e Scia per nuove costruzioni industriali e residenziali), con conseguenti oneri a carico di cittadini e imprese, si è posta l’obiettivo di snellire le procedure e creare l’uniformità di azione nel territorio regionale in merito al rilascio dei titoli abilitativi edilizi. Per confrontarsi su questi argomenti è stata organizzata una tavola rotonda con la partecipazione di: Regione Puglia: Angela Barbanente, Assessora alla Qualità del Territorio; Maria Raffaella La Macchia, Dirigente Ufficio Attuazione Pianificazione Paesaggistica; Giuseppe Musicco, Dirigente Ufficio Osservatorio abusivismo e contenzioso. Regione Lombardia: Arch. Luisa Pedrazzini, Dirigente Struttura Paesaggio. Regione Emilia-romagna: Barbara Fucci, Servizio Urbanistica e Paesaggio; Anna Mele, P.o. Presidio e Coordinamento della disciplina paesaggistica. Comune di Torin: Livio Mandrile, Dirigente Servizio Sportello per l´Edilizia e l´Urbanistica. Palazzo dei Congressi di Roma (Eur) - 30 maggio 2013 - ore 11,30/13,15.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA- UN´ORDINANZA DEL COMMISSARIO PER LA RICOSTRUZIONE STANZIA OLTRE 11 MILIONI DI EURO PER LE SPESE DI TRASLOCO RELATIVE ALLE CASE INAGIBILI. IL CONTRIBUTO MASSIMO È DI 1.500 EURO. ECCO LA LISTA DELLE ATTRIBUZIONI PER CIASCUNO DEI 57 COMUNI DELL´AREA DEL CRATERE  
 
Bologna, 30 maggio 2013 – Ammontano a oltre 11 milioni di euro le risorse a disposizione per rimborsare le spese di trasloco e di deposito temporaneo di mobili per chi ha dovuto abbandonare l’abitazione poiché inagibile. Lo stabilisce l’ordinanza n. 63 emanata oggi dal commissario delegato per la Ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani. I beneficiari dei contributi sono coloro la cui abitazione, in conseguenza degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, sia stata sgomberata per inagibilità totale (livello di danno E). L’ordinanza è consultabile sul sito www.Regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione ‘Atti per la ricostruzione’, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-romagna (Burert). On line la lista delle attribuzioni per ciascun comune della’area del cratere. L’ordinanza prevede che i contributi siano riconosciuti per le spese effettivamente sostenute per il trasloco e il deposito temporaneo dei mobili: il contributo massimo è di 1.500 euro sulla base delle fatture e ricevute effettivamente sostenute. I beneficiari, dovranno trasmettere la richiesta di contributo (compilando un apposito modulo di domanda che è, tra l’altro, allegato alla ordinanza) al Comune dove è ubicato l’immobile danneggiato e oggetto di ordinanza di sgombero per inagibilità totale: sarà il Comune stesso a svolgere l’istruttoria delle domande ed erogare direttamente il contributo al beneficiario. A ogni comune interessato è assegnato un budget calcolato sulla base del numero delle unità abitative danneggiate con livello di danno E.
Comune Popolazione Residente Edifici E (inagibili) Abitazioni E (inagibili) Budget Traslochi (euro)
Mirandola 24.681 915 2.215 1.661.250
Novi Di Modena 11.504 834 1.845 1.383.750
San Felice Sul P. 11.238 616 1.099 824.250
Carpi 69.943 392 869 651.750
Finale Emilia 16.111 532 811 608.250
Concordia Sulla S. 9.092 428 714 535.500
Cavezzo 7.359 396 707 530.250
Bondeno 15.283 443 610 457.500
Crevalcore 13.733 272 576 432.000
Cento 35.770 298 511 383.250
San Possidonio 3.783 333 493 369.750
Medolla 6.362 316 464 348.000
Ferrara 135.444 150 439 329.250
Reggiolo 9.403 221 403 302.250
San Prospero 6.026 201 347 260.250
Sant´agostino 7.152 213 316 237.000
Camposanto 3.260 127 256 192.000
Soliera 15.337 97 179 134.250
Vigarano Mainarda 7.626 128 174 130.500
Mirabello 3.527 112 155 116.250
Bomporto 10.003 92 141 105.750
Poggio Renatico 9.743 81 136 102.000
Galliera 5.562 77 134 100.500
Pieve Di Cento 7.014 54 133 99.750
Ravarino 6.301 76 94 70.500
Rio Saliceto 6.121 36 91 68.250
San Giovanni In P. 27.454 50 88 66.000
Rolo 4.122 51 84 63.000
Correggio 25.487 26 76 57.000
Luzzara 9.223 52 73 54.750
Bastiglia 4.167 33 58 43.500
Bologna 382.784 2 51 38.250
Nonantola 15.618 31 46 34.500
Malalbergo 8.899 31 43 32.250
Guastalla 15.191 33 43 32.250
Modena 185.694 17 38 28.500
Fabbrico 6.788 28 36 27.000
San Pietro In C. 11.936 16 32 24.000
Campagnola E. 5.609 15 25 18.750
Sala Bolognese 8.314 11 16 12.000
Castelfranco E. 32.174 8 13 9.750
Castello D´argile 6.527 12 13 9.750
Baricella 6.867 11 13 9.750
Castel Maggiore 17.770 2 13 9.750
Campogalliano 8.686 8 11 8.250
Sant´agata B. 7.400 9 9 6.750
Brescello 5.621 6 9 6.750
Argelato 9.745 5 8 6.000
Molinella 15.895 6 7 5.250
Argenta 22.553 6 7 5.250
Novellara 13.937 5 5 3.750
Boretto 5.401 2 3 2.250
Reggio Nell´emilia 171.688 1 3 2.250
Minerbio 8.736 2 2 1.500
S. Giorgio Di Piano 8.385 2 2 1.500
San Martino In Rio 8.087 1 1 1.500
Bentivoglio 5.399 1 1 1.500
57 Comuni 1.540.389 7.924 14.742 11.057.250 euro
 
   
   
BERCO, ROAD MAP PER RISOLVERE LA CRISI: A FINE GIUGNO TAVOLO GENERALE  
 
Roma, 30 maggio 2013- “Il rinvio del previsto incontro con la Direzione Berco Group, fra le più importanti aziende di componentistica per veicoli pesanti, non è motivo di impedimento per l´avvio di un confronto sulle prospettive economiche ed occupazionali finalizzato alla ricerca di una intesa con tutte le parti interessate”. Così il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, a margine di un incontro con le istituzioni e con le organizzazioni sindacali impegnate nella gestione della crisi del Gruppo ravennate controllato dalla tedesca Thyssenkrupp. Già dai prossimi giorni, infatti, saranno programmati incontri sia a livello istituzionale (con il coinvolgimento del Ministero del Lavoro), sia a livello sindacale, per approfondire tutti gli aspetti del piano industriale che dovrà accompagnare il risanamento ed il rilancio di Berco Group. In questo quadro, la questione occupazionale sarà certamente fondamentale, ma ugualmente importanti saranno gli aspetti organizzativi, finanziari e commerciali perché l’azienda possa continuare a competere sui mercati internazionali. Il Ministero dello Sviluppo Economico, inoltre, manterrà uno stretto rapporto anche con i massimi vertici di Thyssenkrupp per verificare le prospettive di Berco Group all’interno della multinazionale tedesca. Il Mise, infine, incontrerà nuovamente istituzioni e sindacati per una verifica dei confronti avviati con la Direzione aziendale e prevede, entro l’ultima decade di giugno, di poter convocare il tavolo generale di confronto con la presenza dei massimi dirigenti di Berco Group.  
   
   
AST, GOVERNO IN PRESSING SU OUTOKUMPU E COMMISSIONE UE: STRINGERE I TEMPI LETTA SCRIVE A BARROSO- DE VINCENTI: TERNI IRRINUNCIABILE SITO PRODUTTIVO  
 
Roma, 30 maggio 2013- La proroga chiesta da Outokumpu per la vendita di Ast deve avere tempi “stretti” e la Commissione Europea deve tenere la barra dritta sull’obiettivo numero uno: l’acquirente sia un soggetto industriale, in grado di garantire il futuro produttivo e occupazionale del sito ternano. E’ questo il messaggio forte lanciato dal Tavolo che- presieduto dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- si è riunito  ieri al Mise, alla presenza anche di Stefano Grassi, Consigliere per gli Affari Economici e Internazionali di Palazzo Chigi. E, a testimonianza di quanto la vicenda sia seguita in maniera serrata dalla Presidenza del Consiglio, nell’incontro è stata data notizia di una lettera inviata dal Premier Enrico Letta al Presidente della Commissione Ue Barroso e al Commissario alla Concorrenza Almunia, nella quale- appunto- si sottolinea la necessità di stringere i tempi per la cessione dell’impianto umbro, tutelandone le prospettive industriali e di mercato. L’incontro ha visto la partecipazione dei vertici manageriali della multinazionale finlandese, della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del Presidente della Provincia Feliciano Polli, del Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, di tutte le rappresentanze sindacali (nazionali, di categoria e territoriali) e di Federmanager. A fronte di una proprietà che, durante il confronto, ha ribadito la necessità di avere più tempo per lavorare a migliorare le condizioni delle due offerte vincolanti ricevute per l’acquisto di Ast (senza però precisare i confini temporali della proroga richiesta), istituzioni e rappresentanti dei lavoratori hanno manifestato l’esigenza che la trattativa non sia “sine die” e la loro forte preoccupazione per il rischio incombente di una perdita di competitività dell’impianto. Il Sottosegretario De Vincenti- nel chiudere la riunione- ha ribadito che Ast rappresenta, per il Paese, un asset strategico e che dunque il Governo è determinato a tutelarne presente e futuro: “Come Mise, in stretto raccordo con La Presidenza del Consiglio- ha detto- ci attiveremo per chiarire fino in fondo il nostro punto di vista di Paese che ha in Ast un irrinunciabile sito produttivo”. Il Tavolo sarà convocato nuovamente entro un mese.  
   
   
OCCUPAZIONE: PREVISIONI DELLE IMPRESE PER IL 2° TRIMESTRE IN CALO RISPETTO AL 2012 ANCHE SE, GRAZIE AGLI STAGIONALI, TRA APRILE E GIUGNO I NUOVI CONTRATTI SUPERANO LE USCITE  
 
Roma, 30 maggio 2013 - Oltre 232mila entrate e più di 196mila uscite di lavoratori con contratto “subordinato” e “autonomo”. Ma il saldo positivo non altera il quadro di una crisi occupazionale che si protrae anche nel Ii trimestre 2013. A determinarlo, infatti, sarà soprattutto l’aumento, fortemente legato all’approssimarsi dei mesi estivi, delle assunzioni stagionali necessarie alle attività commerciali e turistiche. Se confrontate con lo stesso periodo dello scorso anno, le previsioni di assunzione delle imprese dell’industria e dei servizi per il periodo aprile-giugno, elaborate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, mostrano solo variazioni negative: complessivamente si tratta di 55mila entrate in meno (dalle 287mila del Ii trimestre 2012 alle poco più di 232mila del Ii trimestre di quest’anno), di cui 36mila di lavoratori dipendenti (anche stagionali) e 18.900 di contratti atipici e interinali. E con oltre 196.200 contratti cessati nel trimestre (contro i quasi 189mila registrati tra aprile e giugno dello scorso anno), la differenza tra nuovi contratti e uscite di personale risulta positiva (+36mila) ma ben più contenuta rispetto al Ii trimestre 2012 (+98.200). Unica nota (parzialmente) positiva del quadro che emerge dalla previsioni delle imprese è che, soprattutto per l’incremento delle assunzioni a carattere stagionale, la quota di entrate di lavoratori subordinati per le quali le imprese appaiono disponibili ad assumere giovani con meno di 30 anni risulta in salita dal 28 al 30% tra il I e il Ii trimestre dell’anno sebbene ciò avverrà in prevalenza per la maggior richiesta proveniente dalle imprese del settore turistico e della ristorazione. “L’approssimarsi della stagione estiva riporta in positivo il saldo tra entrate e uscite di lavoratori previste dalle imprese”, commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Purtroppo, però, questo andamento ancora non consente di tirare un respiro di sollievo. Diventano sempre più necessarie misure di sostegno sul fronte occupazionale, in particolar modo dirette ad aprire prospettive ai giovani”. L’andamento dei contratti Le 232mila entrate previste dalle imprese dell’industria e dei servizi tra aprile e giugno 2013 riguarderanno circa 212mila lavoratori subordinati: 37.500 con contratto a tempo indeterminato, 9.100 con contratto di apprendistato e oltre 140mila rapporti di lavoro a termine, di cui 98mila a carattere non stagionale, 94mila stagionale e circa 20mila interinali. Considerando anche le uscite previste nel trimestre, il saldo sarà positivo per i lavoratori non stagionali e stagionali (+35.300), mentre risulterà negativo di circa 2mila unità per quanto riguarda i contratti interinali. Modesto l’aumento previsto per i collaboratori a progetto, per i quali le circa 15mila entrate previste saranno quasi completamente compensate dalle uscite (+100 il saldo) mentre dovrebbero essere circa 600 in più i lavoratori non alle dipendenze (con partita Iva o occasionali) che il sistema produttivo ritiene di voler utilizzare entro giugno (5.700 le entrate previste). Rispetto al Ii trimestre 2012, le assunzioni con contratto a tempo indeterminato si ridurranno di quasi 8mila unità (-17,4%), l’apprendistato di 1.200 (-11,7%), i contratti a termine di quasi 26mila (-15,5%). Pur rappresentando in questo Ii trimestre del 2013 la componente più elevata delle assunzioni, diminuiscono anche le entrate di stagionali (24mila in meno, con un calo del 20,3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno). Le previsioni Excelsior mostrano inoltre un aumento dei contratti a termine per prova di personale (+24,3%), che parrebbe la forma di accesso al lavoro più utilizzata dalle imprese come possibile “anticamera” per contratti più “stabili”, specie con riferimento alla componente giovanile. Se tale modalità è utilizzata nel 34% dei casi in cui è esplicitamente richiesto un giovane, la medesima quota scende di ben 10 punti percentuali nel caso in cui si tratta specificatamente di personale con più di 30 anni. Se si presumesse che la quota rimanente (42%) per la quale non è stata specificata un’età si distribuisse proporzionalmente tra over ed under 30, la percentuale di utilizzo del contratto determinato in forma di prova si attesterebbe al 60% per i giovani ed al 40% per gli altri ingressi. Andamento settoriale: -5.700 entrate nell’industria e -49.000 entrate nei servizi La variazione tendenziale negativa dei flussi d’ingresso del Ii trimestre 2013, pari a -55.000 unità, si dettaglia in una diminuzione di 5.700 entrate complessive nell’industria e ben 49.000 in meno nei servizi. Per l’industria, è il settore delle costruzioni (-4.500 entrate) a determinare in gran parte questa caduta, nel secondo caso sono i servizi a imprese e persone a mostrare la flessione maggiore (-33.600 entrate), seguite dai servizi turistici (-11.000 entrate). Mentre il settore industriale in senso stretto può contare sul traino dell’export per sostenere in parte la domanda di lavoro, la crisi dei consumi interni sembra dunque avere forti conseguenze sugli andamenti occupazionali di molte attività di servizio. Una situazione non brillante, anche se con sfaccettature diverse, si propone nell’analisi dei saldi tra flussi settoriali: per l’industria si passa da un dato leggermente positivo (+210 unità) nel 2012 ad un saldo negativo di ben 4.000 unità nel 2013, anche in questo caso causato principalmente dalle costruzioni (-8.400 unità). Resta positivo, invece, il saldo dei servizi (+47.400 unità) ma meno del relativo dato nel 2012 (+94.000 unità); in ogni caso, analizzando l’analogo valore dei servizi al netto del settore turistico si passa da un dato positivo di quasi 40.000 unità nel 2012 ad uno negativo di quasi 8.000 unità nel 2013. Il territorio: 57mila assunzioni nel Mezzogiorno, 50mila nel Nord-est Il maggior numero di assunzioni alle dipendenze (comprensive dei contratti stagionali ma al netto degli interinali) dovrebbe registrarsi tra aprile e giugno nel Mezzogiorno (oltre 57mila, con un saldo positivo tra entrate e uscite di più di 13.500 unità). A seguire il Nord-est (50mila entrate e un salto di +10mila), quindi il Nord-ovest (oltre 46mila, con un saldo di +3.200) e il Centro (38mila entrate e un saldo attivo di 10.500 unità). A guidare la classifica regionale per volumi di assunzioni previste la Lombardia (27mila circa), l’Emilia Romagna (19mila) e il Veneto (oltre 17mila). La Lombardia, tuttavia, è anche la regione in cui si registrerà nel Ii trimestre 2013 il saldo più negativo (pari a circa 800 posti di lavoro in meno), seguita dalla Valle d’Aosta (quasi 500), quindi il Trentino Alto Adige (-160). All’opposto l’Emilia Romagna e la Toscana, dove saranno 6mila i posti di lavoro in più, la Liguria (quasi 3.500) e la Campania (oltre 3mila). 10mila assunzioni non stagionali in meno del 2012 nelle medie imprese Il calo delle assunzioni rispetto al Ii trimestre del 2012 non coinvolge nella stessa misura tutte le dimensioni d’impresa. Prendendo in considerazione le sole assunzioni di lavoratori subordinati a carattere non stagionale (stimate da Excelsior in 98mila circa nel trimestre in corso), il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno evidenzia una più cospicua riduzione tra le imprese di dimensioni maggiori. Dovrebbero infatti essere oltre 10mila le assunzioni in meno(-24%) nelle aziende con 250 dipendenti ed oltre (33mila quelle previste tra aprile e giugno 2013) e poco più di 1.500 (-11%) quelle in meno nelle imprese con 50-249 dipendenti (13.000 entrate nel trimestre). Appaiono al contrario pressoché stabili le assunzioni previste nelle imprese con 1-49 dipendenti, alle quali, nel trimestre in corso, si dovranno quasi 52mila entrate. La maggior riduzione dovrebbe interessare il settore dei servizi (quasi 10mila le assunzioni in meno di lavoratori subordinati rispetto allo scorso anno, 4.500 delle quali dovute al commercio), mentre poco più di 2mila dovrebbero essere i posti di lavoro “stabile” che si ridurranno nell’industria (1.100 nel manifatturiero e circa mille nelle costruzioni). Le professioni con maggiori possibilità di inserimento nel Ii trimestre Una caratteristica del Ii trimestre dell’anno è l’elevatissima concentrazione delle assunzioni su un numero molto ridotto di profili professionali. Al primo posto, in quanto professioni a elevata rotazione del personale, anche a prescindere dalla stagionalità, si incontrano 61mila cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, il 31,9% del totale, assunti nell’83% dei casi con contratto stagionale. Al secondo posto i 18mila addetti ai servizi di pulizia e altri servizi alle persone, che raggiungono il 9,3% del totale e che per quasi il 55% saranno assunti con contratto stagionale. Oltre 9.500 assunzioni riguarderanno di addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza della clientela. Di poco inferiore il numero di assunzioni di commessi e altro personale di esercizi commerciali al dettaglio e all’ingrosso (esclusa la grande distribuzione): circa 9.450; per questi, inoltre, gli assunti con contratto stagionale saranno circa il 30% del totale. Qualche chance in più per gli under 30 Anche per effetto della forte crescita delle assunzioni stagionali previste tra aprile e giugno 2013, salgono le “quotazioni” dei giovani under 30 da parte delle imprese. Esse dovrebbero rappresentare il 30% delle entrate totali, aumentando di 2 punti percentuali rispetto al primo trimestre dell’anno. Il confronto tra il Ii trimestre 2013 e l’analogo del 2012 mostra comunque, anche sotto questo aspetto, una variazione negativa. Se lo scorso anno le imprese erano disponibili ad assumere giovani meno che trentenni per il 31,7% delle entrate, nel trimestre attuale la quota si restringe al 30,2%.  
   
   
ILVA. VENDOLA CONVOCA INCONTRO ISTITUZIONALE LUNEDÌ 3 GIUGNO  
 
 Bari, 30 maggio 2013 - Lunedi 3 giugno alle ore 10.30 il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha convocato un incontro sulla questione Ilva, invitando i Senatori e i Deputati della Puglia, il Presidente del Consiglio regionale pugliese, i Presidenti dei Gruppi del Consiglio regionale della Puglia, i consiglieri regionali della provincia di Taranto, il Sindaco della città di Taranto, gli assessori regionali Lorenzo Nicastro, Loredana Capone, Leo Caroli e Fabrizio Nardoni e i rappresentanti dei sindacati. Il vertice si svolgerà a Bari, presso il Cineporto (Fiera del Levante).  
   
   
LOMBARDIA-PAESI MEDITERRANEI: 16 MILIARDI DI INTERSCAMBIO  
 
Milano, 30 maggio 2013 - Oltre 16 miliardi di euro, è questo il valore dell’interscambio lombardo con i Paesi mediterranei del Nord Africa e del Medio Oriente nel 2012. Un interscambio trainato dalle esportazioni, oltre 9,2 miliardi, che crescono del 7,4% a fronte di un -8,3% registrato per l’import. Se Milano è prima per scambi (43% dell’import-export regionale), sul podio salgono anche Pavia (23,5% lombardo) e Mantova (19,1%) per import, Brescia (12,9%) e Varese (12,2%) per export. E sono quasi 19mila gli imprenditori attivi in Lombardia e nati tra Tunisia, Egitto, Marocco e Giordania, in crescita del 5,7% in un anno. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat relativi agli anni 2012 e 2011 e su dati del registro imprese al primo trimestre 2013 e 2012. Domani 30 maggio seminario in Camera di commercio. Di opportunità di investimento nel Sud Est Mediterraneo per le imprese lombarde si parlerà domani in occasione del seminario “Italia e Sud Est Mediterraneo: opportunità di investimento” organizzato dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers), insieme a Promos – Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Assolombarda ed Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi). L’incontro si terrà alla Camera di commercio di Milano - Palazzo Giureconsulti, via Mercanti 2 (Mm Duomo), dalle ore 9.30 alle ore 14, nel pomeriggio sono previsti degli incontri bilaterali sulle opportunità di investimento per gli imprenditori lombardi. Focus Tunisia, Egitto, Marocco e Giordania. Tra i maggiori Paesi dell’area mediterranea, Tunisia (1,2 miliardi), Egitto (1,2 miliardi), Marocco (0,4 miliardi) e Giordania (0,1 miliardi) pesano complessivamente circa un sesto dell’interscambio totale lombardo verso Africa settentrionale e Medio Oriente. Milano (900 milioni), Brescia (200 milioni) e Bergamo (200 milioni) le province che esportano di più. I prodotti manifatturieri le principali merci esportate (99% del totale), in particolare macchinari (21,9%) e sostanze e prodotti chimici (16,4%) mentre importiamo soprattutto prodotti del settore tessile ed abbigliamento (43,2% dell’import manifatturiero) e metalli base e prodotti in metallo (10%). E sono quasi 19mila gli imprenditori attivi in Lombardia e nati tra Tunisia, Egitto, Marocco e Giordania, in crescita del 5,7% in un anno. Sono soprattutto egiziani (8.245 piccoli imprenditori, +7,6% tra 2012 e 2013) e marocchini (7.870, +5,3%). Oltre 2.400 gli imprenditori tunisini mentre sono ancora pochi quelli provenienti dalla Giordania, meno di un centinaio. Quasi un imprenditore su due (45% considerando i quattro Paesi, con punte del 62% per gli egiziani) opera nella provincia di Milano, circa uno su undici a Bergamo (9%) e Brescia (8,9%).  
   
   
BANDO PER PROGETTI INTERREGIONALI DI RICERCA E SVILUPPO UNA SFIDA CHE RISPONDE ALLE NUOVE STRATEGIE SUI FONDI COMUNITARI  
 
Venezia, 30 maggio 2013 Si è svolta stamani a Marghera (Ve), nella sede di Unioncamere del Veneto, una giornata informativa sul bando, pubblicato lo scorso venerdì 24 maggio, che finanzia progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale a carattere interregionale. “Si tratta – ha spiegato l’assessore al bilancio, ai programmi Fesr e alla cooperazione, Roberto Ciambetti – di complessivi 6,4 milioni di euro di risorse comunitarie, nazionali e regionali, assegnate attraverso questo bando finanziato con il Programma Operativo Regionale, Obiettivo ‘Competitività Regionale e Occupazione’. L’iniziativa si caratterizza per la dimensione interregionale e di cooperazione europea e implica il rafforzamento della capacità di collaborazione imprenditoriale del sistema Veneto anche al di fuori dei suoi confini. La finalità principale dell’intervento rimane quella di sostenere la nostra economia e il mondo del lavoro”. L’assessore ha annunciato che circa a metà giugno sarà disponibile la modulistica per la presentazione dei progetti, la cui durata massima dovrà essere di 18 mesi. Questi dovranno rispondere ai seguenti obiettivi operativi: potenziare le attività di innovazione, ricerca e sviluppo; creare nuovi strumenti finanziari per il rafforzamento del sistema produttivo; favorire la nascita di nuove imprese. “Si tratta di una nuova sfida – ha aggiunto Ciambetti – che, attraverso l’accrescimento della capacità competitiva delle nostre imprese, si proietta oltre i confini regionali, in quanto l’idea di macro-area sovranazionale caratterizzerà sempre più le strategie comunitarie e il nostro bando esplora una soluzione che, se oggi può sembrare innovativa, domani sarà la regola”. L’assessore veneto ha concluso ricordando che sono già stati attivati i canali di informazione delle reti internazionali per divulgare le opportunità del bando e che anche Unioncamere e Veneto Innovazione sono impegnati con la Regione nel supporto alla ricerca di partner e alla presentazione della domanda di contributo.  
   
   
AST TERNI, TAVOLO A MINISTERO; REGIONE E ISTITUZIONI LOCALI FORTEMENTE DELUSI: NON ACCETTIAMO RISCHIO CHE SITO UMBRO PERDA SUA STRATEGICITÀ  
 
Roma, 30 maggio 2013 - "L´incontro di oggi al tavolo del Ministero dello sviluppo economico con i rappresentanti di Outokumpu sulla vendita dell´Ast di Terni è stato assolutamente insoddisfacente". È quanto dichiarano i rappresentanti delle istituzioni umbre al termine della nuova riunione sulle procedure per la vendita del sito industriale umbro da parte della multinazionale finlandese, che si è svolta ieri a Roma, nella sede del Ministero dello sviluppo economico, e che è stata presieduta dal sottosegretario Claudio De Vincenti. Al confronto hanno preso parte la presidente Catiuscia Marini e l´assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, per la Regione Umbria; il presidente Feliciano Polli, per la Provincia di Terni; il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l´assessore allo Sviluppo economico Sandro Piermatti, per il Comune di Terni. "È vero che le regole attuali dell´Unione Europea non sono adeguate perché hanno in parte compromesso la validità del piano di Outokumpu - affermano i cinque rappresentanti delle istituzioni - ma è inaccettabile che in questa fase, con tempi indefiniti, non si possano avere elementi di conoscenza soprattutto riguardo ai piani industriali presentati dai soggetti che hanno presentato offerte di acquisto. Allo stesso tempo, non possiamo permettere che il sito di Terni, primo impianto in Italia per capacità installata e tra i più importanti in Europa per la produzione di acciai speciali, un sito strategico per l´industria siderurgica e per l´economia dell´Umbria e di tutto il Paese, rischi di perdere la sua strategicità". "Non è ammissibile che prosegua un processo di indebolimento progressivo delle Acciaierie di Terni e delle sue capacità produttive, del suo valore industriale - aggiungono - Condividiamo le preoccupazioni espresse oggi anche da tutte le organizzazioni sindacali e dei lavoratori, così come apprezziamo che il Governo si sia assunta la responsabilità di gestire ai massimi livelli questa vicenda. Condividiamo, pertanto, anche la precisa richiesta del Presidente del Consiglio dei ministri contenuta nella lettera inviata al Presidente della Commissione europea Barroso e al commissario alla Concorrenza Almunia, con la quale si invita la Commissione a definire una proroga della procedura di cessione dell´Ast di Terni in tempi stretti e, soprattutto, in funzione del miglioramento delle offerte di acquisto per ciò che riguarda in primo luogo il piano industriale dell´acquirente e la necessità che dia garanzie per il futuro del sito integrato di Terni". "È stato ricordato che non sono solo sei mesi che l´Ast vive in questa incertezza - proseguono i rappresentanti delle istituzioni umbre - ma oltre un anno e mezzo, da quando Thyssenkrupp decise la cessione dell´Ast. Questa situazione sta danneggiando la capacità industriale e produttiva del sito umbro e c´è il rischio che il ruolo di Ast ne esca impoverito rispetto al suo ruolo internazionale e venga relegato nell´esclusivo mercato italiano". "Più che guardare all´aspetto economico delle offerte degli acquirenti - sottolineano Marini, Riommi, Polli, Di Girolamo e Piermatti - siamo interessati ad avere informazioni e garanzie rispetto al loro profilo industriale. Le Istituzioni inoltre si riservano comunque la possibilità che la procedura di cessione, come prevedono i Trattati dell´Unione, venga gestita direttamente dalla Commissione Europea. Il rischio da evitare, infatti, è che il sito integrato di Terni, assolutamente sano economicamente, non sia più parte di un gruppo industriale di livello internazionale e adeguato alle sue capacità e venga ridimensionato nelle sue funzioni e capacità di mercato. Riteniamo - concludono - che questo sia non solo un interesse prioritario per l´Umbria, ma anche per l´Italia e l´economia di tutto il Paese".  
   
   
E’ STATO PRESENTATO A LAMEZIA L’ACCORDO "FEI" CON LE BANCHE PER L’EROGAZIONE DI NOVANTACINQUE MILIONI A TASSO AGEVOLATO A FAVORE DELLE IMPRESE CALABRESI  
 
Catanzaro, 30 maggio 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è intervenuto ieri a Lamezia Terme alla presentazione dell’accordo tra il Fei (Fondo europeo degli investimenti), da una parte, e la Banca del Mezzogiorno-mediocredito Centrale (Mcc) ed il Banco di Napoli, dall’altra. L’accordo prevede l’erogazione, da parte del Fei, in Calabria, delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), stanziate dalla Regione fino al 2015, nell’ambito dell’iniziativa Jeremie. Grazie ai rispettivi accordi stipulati con il Fei, il Banco di Napoli e la Banca del Mezzogiorno-mcc metteranno a disposizione delle Pmi operanti nella regione prestiti a tasso agevolato per un ammontare complessivo di circa novantacinque milioni di euro. “Dietro alla presentazione di oggi – ha detto il Presidente Scopelliti – c’è un lavoro lungo che ha portato a questi importanti risultati. In questi anni abbiamo messo in campo molte iniziative nel campo imprenditoriale. Ora dobbiamo intervenire in maniera più insistente perché le imprese hanno bisogno di avviare nuove iniziative. Noi vogliamo dare, con i fatti, più supporto al mondo imprenditoriale regionale che è il grande motore della nostra economia. Continueremo in questo lavoro di squadra per chiudere in tempi ristretti queste procedure. Basti pensare che solo nel 2012 abbiamo attivato oltre due miliardi di euro da movimentare mentre la precedente Giunta in tre anni, dal 2007 al 2010, appena centosessanta milioni. Questi sono i fatti. Ora è nato un gruppo di lavoro, a supporto della Regione, che ho condiviso, proprio perché si vuole creare una filiera che vada a sostenere delle iniziative regionali attraverso un percorso unitario. E’ questo quello che vogliono gli imprenditori calabresi e noi siamo certi che questo progetto sarà la risposta giusta”. I lavori sono stati introdotti dall’assessore alle Attività produttive Demetrio Arena per il quale in questo momento “i cittadini e le categorie hanno bisogno di sentire parlare le istituzioni di azioni compiute e portate a compimento. Non a caso – ha detto Arena – ho scelto questa iniziativa, portata a buon fine, per fare la mia uscita da Assessore. Credo che tutti i soggetti coinvolti devono avere nel fattore tempo un obiettivo prioritario. L’elemento di novità credo sia l’obbligo a fare così. Non vi è dubbio che ci sia stato un confronto aspro con il sistema bancario, da parte delle istituzioni, perché esse sono lontane dalle esigenze finanziarie del mondo imprenditoriale. Oggi anche le banche sono costrette a questo cambio di mentalità. Quanto è stato fatto dimostra la coesione, la concertazione tra Regione e soggetti interessati, nulla è stato fatto nel chiuso delle nostre stanze. Per questo, credo che vi siano tutti gli ingredienti perché questo progetto, nella gestione, possa segnare un vero cambio di marcia”. Per Bruno Robino, Responsabile del Fei per le operazioni “Jeremie” in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Malta, la Calabria “ è una tra le prime regioni italiane a firmare l’accordo con il “Fei”. Riconosco la volontà di cambiamento della Regione che vuole favorire, tramite noi, due accordi che permetteranno di agevolare i finanziamenti con larghi vantaggi per le “Pmi”, con tassi ridotti rispetto a quelli normali di mercato, assicurando maggiore efficienza nella distribuzione delle risorse con la massima trasparenza”. Il Dirigente generale reggente del Dipartimento “Attività produttive” Felice Iracà ha sottolineata che quella di oggi non è “un’iniziativa estemporanea ma s’inserisce in una visuale strategica. Abbiamo provato ad introdurre in questa azione elementi di novità, scommettendo sul rilancio dell’economia calabrese. Avevamo necessità di supportare le imprese calabresi innescando, da una parte, un’azione di supporto a sostegno dei mercati per l’accesso al credito, dall’altra , accompagnando le imprese esistenti verso nuove iniziative imprenditoriali”. Sono, poi, intervenuti anche Michele Attivissimo, direttore Area Calabro-lucana del Banco di Napoli e Jean Bernard Piedboeuf, responsabile agevolazioni per la ricerca, l´innovazione e l’ambiente di Bdm-mcc.  
   
   
MILANO: EXPO DAYS 2013. DA VENERDÌ 31 A DOMENICA 2 IN PIAZZA CASTELLO ARRIVA IL “GELATO FESTIVAL”  
 
Inaugura venerdì 31 maggio, alle ore 13, il primo “Gelato Festival” di Milano, organizzato nell’ambito degli Expo Days 2013. Fino a domenica 2 giugno la manifestazione, ideata da “Firenze Gelato Festival” e aperta tutti i giorni dalle ore 12 alle ore 24, porterà in piazza Castello decine di eventi per assaggiare i gusti più creativi e originali, ammirare in diretta la preparazione del gelato, impararne cultura, tradizioni e ingredienti e diventare il protagonista di lezioni e ricette inedite. “Il gelato è una delle tante eccellenze alimentari del nostro Paese – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Frutto della creatività e del talento di un artista fiorentino, è diventato un alimento fondamentale nella tradizione e nell’arte gastronomica italiana ed è poi sbarcato in tutto il mondo, diventando una star della nutrizione e un simbolo del nostro Paese. Di questo e di molti altri prodotti italiani Expo 2015 sarà la vetrina e lo strumento per un’ulteriore valorizzazione, oltre che per una maggiore internazionalizzazione delle imprese italiane che lo producono, con sapienza e successo”. All´ingresso del Castello Sforzesco saranno allestiti il Villaggio Artigianale, dove i visitatori potranno conoscere la storia e la tradizione del gelato artigianale; l’Orion Village, il cuore didattico della manifestazione dove seguire corsi ed eventi speciali; il Villaggio “L’arte nel gelato” e lo stand del Gelato Cocktail Bar per gustare il gelato in tutte le sue forme. Durante tutte le ore, cinque maestri gelatieri produrranno gelato in contemporanea a bordo di un laboratorio mobile lungo 13. Grazie ad una parete in cristallo, il pubblico potrà seguire tutte le fasi della lavorazione e della produzione del gelato. I visitatori potranno inoltre assistere ai corsi ‘Gelatiere per un Giorno’ e ai ‘Gelato Show Cooking’ dei più grandi chef della tradizione italiana. Per tutte le informazioni e per il programma completo www.Gelatofestival.it    
   
   
L´INDUSTRIA MANIFATTURIERA BIELLESE NEL 1° TRIMESTRE 2013  
 
 Biella, 30 maggio 2013 - Camera di Commercio e Unione Industriale diffondono insieme i risultati delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in provincia di Biella. “In un contesto economico che permane critico, il sistema manifatturiero della provincia di Biella, pur soffrendo ancora, nel primo trimestre di quest’anno ha manifestato una flessione (-4,7% rispetto allo stesso periodo del 2011) che si è rivelata inferiore in confronto a quella riscontrata nel trimestre precedente (pari al -12,6%). Purtroppo la crisi ha colpito tutti i settori e tutte le classi dimensionali, in particolar modo per quanto riguarda gli ordinativi interni. Risultano, quindi, importanti l’intervento e il sostegno della Camera di Commercio affinché le imprese non si scoraggino e non svaniscano nel nulla i sacrifici che le aziende del territorio continuano a mettere in atto per la sopravvivenza”, dichiara Andrea Fortolan, Presidente della Camera di Commercio di Biella. La Presidente dell´Unione Industriale Biellese, Marilena Bolli, aggiunge: “Le previsioni da parte delle imprese risentono del clima di generale incertezza generato dall´instabilità a livello nazionale e internazionale. E´ importante però rilevare che in questa situazione si cerca di mantenere “la rotta” verso l´uscita dalla crisi, continuando a investire le scarse risorse disponibili in modo costante nel rinnovo degli impianti e nelle prospettive di tenuta di occupazione. Oggi più che mai una politica industriale chiara, strutturale e di ampio respiro è fondamentale perché le imprese possano riprendere a guardare al futuro con chiarezza quindi a mettere a punto le strategie più efficaci per la miglior crescita possibile”. I Trimestre 2013: I Dati A Consuntivo A Cura Della Cdc Di Biella Il sistema manifatturiero biellese, per il sesto trimestre consecutivo, nei primi tre mesi del 2013 subisce un decremento. Nel periodo gennaio-marzo 2013, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stata di -4,7 punti percentuali, risultato inferiore rispetto a quello registrato a livello piemontese (-5,1%). Questo è il risultato emerso dall’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera biellese, condotta dalla Camera di Commercio di Biella nell’ambito dell’analisi congiunturale regionale. La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2013 con riferimento al periodo gennaio-marzo 2013. La contrazione della produzione industriale è il risultato degli andamenti negativi di tutti i settori, in particolare, del Finissaggio (-14,5%) delle Industrie Meccaniche (-12,7%), delle Altre Industrie Tessili (-7,1%), della Filatura (-2,6%), della Tessitura (-1,9%) e delle Industrie varie (-1,9%). La flessione della produzione industriale è stata causata sia dal decremento degli ordinativi interni (-5,6%), sia dall’andamento negativo registrato dagli ordinativi provenienti dai mercati esteri (-2,8%). Il fatturato estero, invece, risulta in incremento (+2,7%). Ii Timestre 2013: I Dati Previsionali A Cura Dell’uib Nel Ii trimestre 2013 la rilevazione riflette il clima di maggiore incertezza che ha caratterizzato la prima parte dell´anno. Rispetto alla produzione, le aspettative per i mesi di aprile, maggio e giugno risentono infatti di una maggiore prudenza da parte degli imprenditori che hanno risposto all´indagine, contribuendo a far scendere il saldo ottimisti/pessimisti a -14,3% (era a -3,4% nei primi tre mesi del 2013). Dopo tre trimestri consecutivi che hanno segnato il miglioramento delle previsioni sugli ordinativi, ritorna infatti un atteggiamento di prudenza: il saldo fra ottimisti e pessimisti scende a -14,3% (era a -6,9% il trimestre precedente). A incidere sul dato sono state anche le previsioni sugli ordinativi dall´estero, per i quali il saldo è 0% (-5,9% per il tessile), mentre era 17,2% (18,2% per il tessile) nel trimestre precedente. Parallelamente si registra un rallentamento della propensione agli investimenti per ampliamento (0% rispetto al 13,8% dello scorso trimestre), mentre migliorano le previsioni per gli interventi di sostituzione (47,6% rispetto allo 41,4% del periodo precedente). Risale verso l´alto la bilancia fra pessimisti e ottimisti sulla previsione dell´occupazione (-9,5% rispetto al -13,8% dello scorso trimestre). Si conferma la prospettiva di utilizzo della cassa integrazione guadagni, pur con un miglioramento lieve ma costante (33,3% rispetto al 51,7% del I trimestre 2013 e al 63% del Iv trimestre 2012). Permane la difficoltà legata ai ritardi dei pagamenti, indicati dal 52,4% delle aziende (contro il 55,2% dello scorso trimestre e il 59,3% di sei mesi fa), che segnalano una tensione persistente sui mercati di riferimento delle imprese Biellesi.  
   
   
VERTENZA OM:LEGITTIMO PRESIDIO LAVORATORI CANCELLI, 5.6 INCONTRO A ROMA  
 
Bari, 30 maggio 2013 - L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, ha partecipato ieri mattina all’incontro con i lavoratori della Om Carrelli di Bari-modugno, che si è tenuto in occasione della manifestazione dinanzi alla sede della Presidenza regionale. Come è noto, la Om è una fabbrica meccanica del gruppo Kion che produceva carrelli elevatori, che è stata chiusa e per la quale era stata ipotizzata una reindustrializzazione da parte della società Frazer Nash per la produzione di taxi ibridi soprattutto per il mercato inglese. “Mi preme – ha detto – ribadire la legittimità del presidio dei lavoratori Om davanti ai cancelli della fabbrica. Perché questo rientra nelle loro prerogative, visto anche ci sono accordi per la reindustralizzazione del sito che non vengono rispettati”. “L’esito della riunione di oggi – ha proseguito – è sfociato in un aggiornamento in vista dell’incontro che terremo a Roma presso il Ministero dell’Industria il prossimo 5 giugno. Grazie all’impegno diretto del Presidente Vendola e del sottosegretario De Vincenti, anchr presso le rispettive ambasciate, hanno assicurato la presenza il presidente della Frazer Nash e rappresentanti della Kion. A quest’ultima azienda chiediamo, come parti istituzionali, una presenza al massimo livello di rappresentanza per risolvere la vertenza.  
   
   
FILAS: SHARE OR DIE, L’APPUNTAMENTO ROMANO DEGLI INNOVATORI DOVE GLI INVESTITORI INCONTRANO LE STARTUP PROSSIMO APPUNTAMENTO A SETTEMBRE  
 
 Roma, 30 maggio 2013 - Si ispira all’ebook “Share or Die”, di Malcolm Harris e Neal Gorenflo, il nome del nuovo appuntamento romano degli innovatori messo in campo dalla Finanziaria Laziale di Sviluppo (Filas), primo operatore di Venture Capital nel Lazio. Un momento di networking e condivisione tra investitori e mondo delle startup per creare nuove opportunità di business: dal prossimo settembre periodicamente i giovani talenti potranno presentare le proprie idee innovative e confrontarsi con business angels e fondi di investimento del network di Filas. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Roma Startup e World Wide Rome (progetto sull’innovazione di Asset Camera). L’altro ieri il “numero zero”, al quale hanno partecipato una ventina di investitori, tra cui Iag, Lventure, F.d. Invest e Aldabra, oltre ad Alessio Rossi, nuovo Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Lazio, che hanno ascoltato i pitch di 8 startup (Avalizer, Gastromama, iQuestio, Kidoco, ringPay, Rollnext, Wetipp, Youcare) dell’acceleratore Founder Institute e incontrato decine di giovani aspiranti imprenditori. All’evento era presente anche lo scrittore Federico Moccia, in veste di potenziale startupper. “Share or die” è un evento realizzato nell’ambito delle azioni di Filas a sostegno delle startup innovative. Sul fronte del Venture Capital, la Finanziaria di Sviluppo della Regione Lazio partecipa al rischio delle imprese hi-tech attraverso il Fondo Por Fesr I.3 per il Capitale di Rischio che prevede una dotazione pubblica di 20 milioni di euro. Ad oggi il Fondo, che opera assieme a capitali privati, ha già deliberato 17 co-investimenti per un totale di 17 milioni di euro, di cui 11 milioni sono pubblici. Filas gestisce inoltre il bando Por Fesr 2007-2013 della Regione Lazio “Spinoff e startup innovative”, dalla dotazione di 8 milioni di euro. Attraverso questo bando, per cui ci sono ancora risorse disponibili, Filas ha finanziato finora 56 startup per circa 5,4 milioni di euro.  
   
   
ASSOTERMICA/DETRAZIONE 55%: STRUTTURALE E RECUPERABILE IN 5 ANNI STIMOLO PER GLI INVESTIMENTI IMPRENDITORIALI E BENEFICIO PER IL BEL PAESE  
 
Milano, 30 maggio 2013 - Assotermica, Associazione produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, rimarca la necessità di rendere strutturale le detrazioni fiscali del 55% che, come sottolineato da soggetti autorevoli quali Enea e Cresme, hanno stimolato una crescita esponenziale di investimenti nel settore (impianti con generatori di calore a condensazione, solare termico, pompe di calore), con benefici per le imprese del nostro Paese e per tutto l´indotto. Senza contare ovviamente l´aspetto, non secondario, legato all´efficientamento degli impianti nelle case e, quindi, ai minori costi di esercizio degli stessi. La proroga del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici è attualmente all´esame del Governo, giustamente sollecitato da più parti a confermare uno strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi comunitari di efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili termiche. "Tutti questi aspetti dovranno essere attentamente considerati dai nostri politici - afferma Paola Ferroli, Presidente Assotermica – che, nel trovare una necessaria copertura economica per la proroga del beneficio fiscale, non possono prescindere da una valutazione complessiva dei risultati maturati in questi anni. A maggior ragione, si dovrebbe dare stabilità a questo meccanismo anche dopo il 2013 e concedere la possibilità alle famiglie di recuperare il 55% in 5 anni anziché 10 per renderlo ancora più attrattivo, a parità di costi complessivi per le casse dello Stato". Non da ultimo Assotermica, federata ad Anima, conferma l´importanza di rendere al più presto operativo il conto Energia Termico che, in questa prima fase di avvio sperimentale, dovrebbe essere affiancato al 55%, lasciando all´utente la possibilità di scegliere lo strumento più idoneo, anche in considerazione delle nuove generazioni di prodotti/sistemi ibridi per i quali altrimenti si renderebbero necessarie per l´utente due diverse pratiche, difficilmente gestibili per un singolo prodotto.  
   
   
MICROCREDITO E IMPRENDITORIA SOCIALE PER UN WELFARE SOSTENIBILE  
 
Roma, 30 maggio 2013 - Il fenomeno del microcredito sta diventando molto rilevante nel nostro Paese, intrecciandosi sempre più con la promozione dell´economia sociale. Il microcredito, infatti, si sta dimostrando uno strumento assai utile nel far emergere le potenzialità dell´imprenditoria sociale, quale veicolo strategico per dare risposte in termini sia occupazionali che di copertura dei servizi di welfare. Per questo che Unioncamere ha promosso la realizzazione del Rapporto sul microcredito e partecipa da tempo alla predisposizione del Rapporto sull´economia sociale. Le due Ricerche saranno presentate a Roma presso la sede Unioncamere giovedì 30 maggio a partire dalle ore 10.30. All’incontro parteciperanno tra gli altri: Pietro Barbieri (Forum nazionale Terzo Settore), Carlo Borgomeo (C. Borgomeo & co.), Carlo Borzaga (Iris Network), Mario Crosta (Banca Etica), Claudio Gagliardi (segretario generale Unioncamere), Giuseppe Guerini (Federsolidarietà – Confcooperative), Massimiliano Porcelli (Utopia 2000 Onlus). Conclude il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello.  
   
   
SHELBOX, REGIONE TOSCANA CHIEDERÀ QUANTO PRIMA UN INCONTRO CON IL CURATORE  
 
Firenze, 30 maggio 2013 – L’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini chiederà un incontro in tempi brevi con il curatore fallimentare dell’azienda di Castelfiorentino Shelbox. E’ questa la decisione scaturita oggi nel corso dell’incontro convocato dall’assessore, su richiesta delle organizzazioni sindacali e al quale hanno partecipato, oltre si sindacati di categoria e aziendali, i rappresentanti della Provincia di Firenze. “Al curatore chiederemo di fare il punto – ha spiegato Simoncini – sull’andamento di eventuali contatti con soggetti industriali interessati ad acquisire l’attività e sulle iniziative che la curatela sta mettendo in campo per la valorizzazione dell’azienda in vista di una cessione, obiettivo sul quale si concentrano tutti gli sforzi per non disperdere un importante patrimonio di competenze e professionalità per produzioni che sembrano risentire meno di altre le conseguenze della crisi”. La Shelbox di Castelfiorentino produce case mobili e prefabbricati in legno, conta 147 addetti ed è attualmente in procedura fallimentare.  
   
   
FLAMMINI, FEDERLAZIO: SODDISFATTI PER SBLOCCO 150 MIL FONDI EUROPEI DA PARTE DELLA REGIONE  
 
Roma, 30 maggio 2013 - “Tutto quello che va nella direzione di migliorare ed ampliare l’accesso al credito delle Pmi si muove senza alcun dubbio sulla strada giusta”. Questo il primo commento di Maurizio Flammini, Presidente di Federlazio, allo sblocco – annunciato oggi in conferenza stampa dall’Assessore allo Sviluppo Economico Fabiani e dal Presidente Zingaretti – di 150 milioni di euro dei fondi europei 2007-2013 non ancora utilizzati, destinati ad attivare strumenti finanziari per le imprese. “Oggi la mancanza di liquidità – prosegue Flammini – è all’origine dello stato di profonda sofferenza in cui versano le Pmi e nel contempo il freno principale che impedisce loro di riattivare quell’indispensabile e fisiologico flusso di investimenti, senza il quale diventa impossibile uscire dalle secche di questa recessione che sta oramai letteralmente strangolando le nostre imprese. Queste risorse, che con l’effetto moltiplicatore potrebbero generare investimenti nell’ordine di circa 700 milioni di euro, sono una leva importante per far ripartire il sistema”.  
   
   
NOVARA, INDUSTRIA MANIFATTURIERA: SCENDONO PRODUZIONE E FATTURATO  
 
Novara, 30 maggio 2013 - Apertura d’anno all’insegna del ribasso per la produzione industriale novarese, che nel primo trimestre 2013 vede diminuire sia la produzione che il fatturato. La 166a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” registra flessioni in tutte le province del Piemonte, rispetto alle quali Novara evidenzia le performance più negative: in confronto al periodo gennaio-marzo 2012 la produzione provinciale arretra del -6,4% (-5,1% il dato regionale)e anche il fatturato registra un’analoga diminuzione, pari al -6,3% (a fronte del -4,3% dell’intero Piemonte). L’indagine ha coinvolto nel Novarese 151 imprese, per un totale di oltre 8.300 addetti ed un fatturato superiore ai 2,6 miliardi di euro. “Era dal 2009 che la produzione, pur in discesa, non registrava una simile diminuzione - spiega Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara –. Si tratta di un segnale inequivocabile delle difficoltà che sempre più attanagliano le nostre imprese: per ripartire occorre mettere in moto la competitività, il che significa sgravi per l’occupazione, in primis quella giovanile, investimenti e un’offerta del credito che guardi alle effettive potenzialità d’impresa. La crescita non passa per continui interventi correttivi – aggiunge Rovellotti – che rischiano solo di accentuare le aspettative, già negative, circa un possibile cambiamento del quadro economico”. Settori - Il calo della produzione industriale, avvertito da tutte le attività manifatturiere, supera la media provinciale per il comparto metalmeccanico, che complessivamente evidenzia una variazione annuale del -8,3%, risultato che si riduce al -5,2% considerando le sole rubinetterie. Più contenute anche le perdite dell’output della chimica-gomma-plastica (-5,1%) e del tessile-abbigliamento (-4,1%), mentre l’alimentare chiude il trimestre all’insegna di una flessione più modesta, inferiore al punto percentuale. Dimensioni - Sotto il profilo dimensionale le maggiori criticità riguardano soprattutto le piccole imprese: le attività con un numero di addetti compreso tra 10 e 49 unità registrano, infatti, una riduzione produttiva vicina al -10%. Supera la media provinciale anche la produzione delle grandi imprese (250 addetti ed oltre), in discesa del -7,6%, mentre appare più contenuto il calo produttivo della fascia dimensionale intermedia. Capacità Produttiva - Il grado di utilizzo della capacità produttiva si attesta mediamente al 56,1%, risultato che risente della performance del metalmeccanico: i principali settori di attività economica registrano infatti valori superiori alla media, mentre il metalmeccanico si ferma al 50,9%. Nuovi Ordinativi - Il segno “meno” domina anche sul fronte della domanda: i nuovi ordinativi provenienti dall’estero evidenziano un calo complessivo del -3,4%, mentre le commesse interne scontano una flessione più significativa, pari al -8,2%. Le difficoltà del mercato interno colpiscono tutti i comparti, senza eccezione alcuna, con perdite superiori al -12% per il metalmeccanico (-14,9% il dato relativo alle rubinetterie). Più eterogeneo appare, invece, il quadro degli ordinativi esteri, che diminuiscono per chimica-gomma-plastica, metalmeccanico e alimentare, mentre aumentano per il tessile abbigliamento e le rubinetterie, le quali mettono a segno una variazione del +5%. Fatturato - Il confronto con il primo trimestre 2012 vede diminuire il fatturato, che rispetto allo scorso anno si riduce complessivamente del -6,3%: ancora una volta è il metalmeccanico a scontare la flessione più elevata (-7,3%) sotto il profilo settoriale. In calo anche il fatturato estero, che scende del -5,2%: i risultati appaiono negativi per tutti i comparti, alimentare incluso, con l’unica eccezione del tessile-abbigliamento, in crescita del +7,2%. Prospettive A Tre Mesi - Le prospettive degli imprenditori per il periodo aprile-giugno 2013 si mantengono negative in riferimento a tutti i principali indicatori congiunturali. Oltre il 36% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 17,3% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -19,2 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono anche relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 37% degli imprenditori, quota che supera di 26,3 punti percentuale quella degli ottimisti. Analoghe le aspettative espresse nei confronti dei nuovi ordinativi, il cui saldo di opinione risulta negativo in riferimento sia alla domanda interna, attesa in diminuzione dal 35,2% degli intervistati contro il 15,8% che ne ipotizza un aumento, sia a quella estera, il cui saldo ottimisti/pessimisti risulta pari a -14,1 punti percentuale.  
   
   
CUNEO, I DATI DEL MANIFATTURIERO NEL I° TRIMESTRE 2013  
 
Cuneo, 30 maggio 2013 - Nel I trimestre 2013 è proseguita la crisi del tessuto manifatturiero cuneese. La flessione del periodo gennaio-marzo rappresenta, infatti, la sesta consecutiva. L’intensità della contrazione è risultata, altresì, in aumento rispetto all’ultimo trimestre del 2012, quando la produzione industriale aveva registrato una variazione del -0,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel periodo gennaio-marzo 2013, infatti, la produzione industriale cuneese ha sofferto un calo tendenziale grezzo (ossia confrontato sullo stesso trimestre dell’anno precedente) del 4,7%, poco meno intenso di quello subito dal comparto manifatturiero piemontese (-5,1%). “La crisi continua a colpire duramente il nostro sistema produttivo. Dopo l’attenuazione registrata a fine 2012, nei primi tre mesi dell’anno l’intensità della contrazione è tornata ad accentuarsi. Le criticità, che non hanno risparmiato neppure la domanda estera, sono apparse ancora una volta più evidenti sul mercato interno. Per rinnovare e rilanciare il nostro tessuto imprenditoriale occorrono, dunque, politiche di sostegno ai consumi interni e agli investimenti, abbinate a strategie strutturate in termini di internazionalizzazione”, ha commentato Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio di Cuneo. Fatta eccezione per il tessuto manifatturiero del vercellese, che ha manifestato una sostanziale stabilità rispetto al I trimestre 2012 (+0,2%), il segno negativo ha accomunato tutte le realtà provinciali piemontesi. Novara e Torino hanno scontato le flessioni più intense (rispettivamente -6,4% e -6,3%), seguite da Asti, che registra una diminuzione dell’output prodotto del 5,5%. Meno intense risultano, invece, le flessioni registrate dagli altri territori: Biella e Cuneo manifestano contrazioni del 4,7% ciascuna, il Verbano C.o. Registra una diminuzione del 3,9%, e la produzione industriale dell’alessandrino cala del 2,2%. Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 166ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2013 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2013, e ha coinvolto 1.187 imprese industriali piemontesi, per un valore pari a 43,9 miliardi di euro di fatturato. In provincia di Cuneo l’indagine ha interessato 162 imprese industriali, per un valore pari a 1,9 miliardi di euro di fatturato. A differenza di quanto osservato nel Iv trimestre del 2012, quando l’andamento settoriale era apparso fortemente differenziato, nei primi tre mesi del 2013 il calo dell’output prodotto ha coinvolto tutti i comparti. Le industrie alimentari hanno subito la flessione maggiore, con una variazione dell’output prodotto del -7,7% rispetto al I trimestre 2012. Anche la produzione delle industrie metalmeccaniche subisce una pesante battuta d’arresto (-5,5%). Migliori, ma pur sempre negative, le variazioni messe a segno dalle altre industrie manifatturiere (-1,1%) e dalle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (-0,9%). Sotto il profilo dimensionale, sono ancora una volta le micro imprese a scontare la perdita più consistente in termini di output prodotto (-12,3%); particolarmente intensa è risultata anche la contrazione registrata dalle imprese di medie dimensioni (-7,6%). La variazione tendenziale della produzione industriale risulta negativa, ma più contenuta, per le piccole imprese (-1,0%), mentre le aziende con oltre 250 addetti registrano una crescita dello 0,9% su base annua. La flessione della produzione industriale si associa ai risultati negativi registrati da tutti gli altri indicatori congiunturali. Il I trimestre 2013 registra, infatti, un nuovo calo tendenziale dei nuovi ordinativi interni (-4,0%), che segue quello del 2,7% registrato negli ultimi tre mesi del 2012. Dopo la lieve crescita messa a segno nel Iv trimestre 2012, nel periodo gennaio-marzo 2013 gli ordinativi esteri flettono del 2,0% su base annua. Il tessuto manifatturiero cuneese registra una variazione media del fatturato totale del -0,4% rispetto al I trimestre del 2012, facendo seguito al -0,8% rilevato nel Iv trimestre dello scorso anno. Analogamente a quanto rilevato per i nuovi ordinativi esteri, anche la componente estera del fatturato torna a registrare una flessione (-1,1%), dopo la parentesi positiva di fine 2012.  
   
   
TRENTINO 2013, BURGSTAHELR TESTIMONIAL DEL SEMINARIO SPORT, ECONOMIA E INNOVAZIONE  
 
 Trento, 30 maggio 2013 - L’insolito legame tra sport, economia e innovazione è stato al centro dell’incontro promosso dall’Universiade Trentino 2013 con gli studenti della Facoltà di Economia di Unitrento. Testimonial d’eccezione il giocatore Matteo Burgsthaler, campione d’Italia, d’Europa e del mondo di pallavolo con l’Itas Diatec Trentino e studente prossimo alla laurea proprio alla Facoltà del capoluogo; fra i presenti anche Andrea Molinari, responsabile dell’area tecnologica dell’Universiade. Paolo Bouquet, vicepresidente del comitato organizzatore, ha illustrato al pubblico di studenti le opportunità legate alle Universiadi, il grande evento sportivo internazionale che si svolgerà in Trentino dall’11 al 21 dicembre prossimi e vedrà la partecipazione di 3.000 persone tra atleti, tecnici e dirigenti, provenienti da 50 nazioni. Caratteristica del più grande evento mai ospitato in Trentino sarà proprio il legame tra sport e innovazione, inteso sia come opportunità di esperienza diretta per centinaia di volontari, sia come messa in rete delle realtà tecnologiche già esistenti su territorio, sia come l’avvio di innovative modalità di comunicazione e finanziamento. Tra queste il crowdfunding “fonte innovativa di finanziamento - ha spiegato André Silva, giovane manager portoghese master a Trento - che usa i mezzi di comunicazione di internet e i social network per raccogliere piccoli contributi da un gran numero di persone e li indirizza verso la realizzazione di un progetto. Nel nostro caso per il supporto a progetti ambientali, di intrattenimento, che hanno valenza sociale, legati ai volontari e anche valenza scientifica. Per condividere con la gente del mondo la partecipazione all’Universiade: è un modo per dare veramente alla gente di tutto il mondo l´opportunità di partecipare e di essere presenti nei giochi, anche se a distanza - ha proseguito Silva -. È un modo per mettere in Trentino la mappa crowdfunding - la creazione di condizioni favorevoli per futuri progetti in fase di lancio dalla regione. In definitiva, si tratta di un modo nuovo e potente di accrescere la portata e la consapevolezza del messaggio chiaro da trasmettere dal Trentino nel mondo”. Paolo Bouquet ha quindi parlato dei progetti scientifici proposti dai vari dipartimenti dell’Università di Trento a corollario dell’Universiade: “Questo evento si differenzia dalle Olimpiadi proprio per la forte valenza culturale e scientifica che si accompagna gli aspetti agonistici”. Tra i progetti presentati vi sono quelli che studiano nuovi metodi per la pastorizzazione di nuove bevande energetiche per atleti, o le dinamiche mentali degli atleti durante gli exploit sportivi, che focalizzano il livello di attenzione degli spettatori durante gli eventi sportivi e, in chiave ambientale, progettano iniziative da attuare a livello locale, finalizzate a ridurre al livello di “emissioni zero” l’impatto inquinante legato all’organizzazione dell’Universiade invernale, comprese quello dovuto ai trasferimenti degli atleti. “Senza innovazione non c’è speranza per il futuro", ha aggiunto Bouquet nell’introdurre Matteo Burgsthaler. Il campione trentino ha parlato della sua carriera, sportiva e accademica, che lo ha portato a 32 anni a conquistare tutti i principali trofei della pallavolo e a giungere ad un passo dalla laurea: “Prima di arrivare a Trento avevo più facilità di studiare. Nelle ultime due stagioni è stata più dura, per i viaggi, i trasferimenti e gli allenamenti cui siamo sottoposti in stagione, durante la quale di fatto giochiamo una partita ogni tre giorni ed è difficile dedicare tempo allo studio. Ma mi sto rifacendo in questi giorni, che mi vedono costantemente presente in biblioteca a studiare. Nei giorni scorsi ho firmato il contratto biennale che mi lega a Trentino volley sino al 2015 ed entro tale data voglio tagliare il traguardo anche della laurea”. Sport, economia e innovazione come tema per nuove opportunità di occupazione e creazione di nuove professionalità: è il messaggio uscito dall’incontro alla Facoltà di Economia. Un tema impensabile sino a qualche anno fa. “Sinora si guardava al turismo come realtà in grado di attivare queste nuove opportunità mentre oggi - ha concluso Bouquet - anche lo sport propone nuove occasioni professionali”. A chiudere l’incontro la consegna da parte di Burgsthaler della maglietta di campione del mondo: sarà messa in palio nell’ambito della campagna internet di Crowdfunding che partirà a metà giugno.  
   
   
VERCELLI, LA PRODUZIONE INDUSTRIALE REGISTRA UN LIEVE MIGLIORAMENTO  
 
Vercelli, 30 maggio 2013 - Dopo la contrazione rilevata nel Iv trimestre, il sistema manifatturiero vercellese registra un’impercettibile crescita pari allo 0,2% nel corso del periodo gennaio-marzo 2013. “In questo scenario economico che continua a rivelarsi ancora critico, il sistema manifatturiero della provincia di Vercelli nel corso del primo trimestre del 2013 ha manifestato una lievissima crescita della produzione industriale. Pertanto, i risultati definitivi per il periodo gennaio-marzo 2013 mostrano un incremento pari a 0,2%, accompagnato però da un calo sia degli ordinativi interni che di quelli esteri. Purtroppo, i segnali negativi mostrati dai principali indicatori congiunturali fanno sì che le prospettive degli imprenditori vercellesi per il brevissimo periodo siano orientate ad un crescente pessimismo”, dichiara Claudio Gherzi, Presidente della Camera di Commercio di Vercelli. Questo è il risultato emerso dalla 166a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2013 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2013, e ha coinvolto circa 100 imprese, per un numero complessivo di 4.866 addetti e un valore pari a circa 1,2 miliardi di euro di fatturato. Nel periodo gennaio-marzo 2013, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata, infatti, di +0,2 punti percentuali, risultato migliore in confronto a quello registrato a livello regionale (-5,1%). Si segnala che il segno negativo accomuna, anche se con intensità differenti, tutte le altre province piemontesi. A livello settoriale, i risultati sono contrastanti: il settore tessile, abbigliamento e calzature concretizza la performance migliore , mettendo a segno una variazione positiva del +7,6%. Il settore alimentare e quello relativo alle altre industrie manifatturiere registrano degli incrementi pari, rispettivamente, a +2,6% e +0,5%. Risulta, invece, in flessione l’output prodotto dalla chimica, gomma e plastica (-18,7%), dalla rubinetteria e valvolame (-2,4%) e dal settore metalmeccanico (-0,5%). Anche i principali indicatori congiunturali mostrano risultati negativi: i dati relativi agli ordinativi interni e a quelli provenienti dal mercato estero manifestano una contrazione pari, rispettivamente, a -3,7% e a -3,4%. Per quanto concerne il fatturato si registra una flessione pari al -3,0% e al -1,7% in termini di fatturato estero. Il clima delle aspettative degli imprenditori vercellesi per il brevissimo periodo si caratterizza per un marcato pessimismo, facendo registrare segnali negativi per tutti gli indicatori congiunturali.  
   
   
MONZA E BRIANZA - LE COOPERATIVE RESISTONO ALLA CRISI  
 
Monza, 30 maggio 2013 - In Italia le cooperative resistono alla crisi e dal 2009 sono cresciute del 2,3%, più alto il dato in Sicilia (+8,6%) e in Trentino Alto Adige (+7,2%). E la Lombardia è la prima regione in Italia per numero di cooperative con quasi 12 mila imprese, seguono la Sicilia (11.267) e la Campania (9.573). La crisi fa bene (almeno) alla solidarietà: in Lombardia 1 imprenditore su 5 ha iniziato o incrementato l’attività di volontariato in questi anni, sono 40 mila gli imprenditori in più che si dedicano al volontariato. Anche in Brianza cresce l’attitudine al volontariato durante la crisi (21,3%). Complessivamente in Lombardia aumenta il numero di persone che fa volontariato passando dal 10,6% del 2008 al 13,5% del 2012, superando il dato italiano che si attesta al 9,7%. A Monza e Brianza le cooperative sono 819, resistono alla crisi e crescono del +1,6% rispetto al 2009, concentrandosi nel comparto dei servizi (74%), con una rilevanza del settore del trasporto e magazzinaggio (14,5% del totale) e del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (12,2%). E’ quanto emerge dalla indagine “Cosa cambia con la crisi” che ha coinvolto circa 600 imprese lombarde e da elaborazioni condotte dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese e Istat. “In un contesto storico ed economico difficile, come quello che stiamo vivendo, bisogna ritornare ad una politica che metta al centro del suo agire la crescita del sistema economico-sociale – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. In quest’ottica, il mondo della cooperazione gioca un ruolo importantissimo a Monza e Brianza perché oltre ad essere un’occasione per fare rete, rappresenta anche una preziosa risorsa per la definizione dell’identità del territorio e per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro.” Le imprese cooperative in Italia Complessivamente in Italia le imprese cooperative sono 80.397 in crescita rispetto al 2009 del 2,3%. Si trovano in Lombardia (11.948), Sicilia (11.267) e Campania (9.573). La giornata della Cooperazione "Economie cooperative" venerdì 31 Maggio 2013, dalle ore 9.00 presso residenza Cascina Cantalupo, Viale Sicilia 88 (angolo via Stucchi), Monza. Nel pomeriggio, durante il seminario “La funzione socioeconomica della cooperazione in Brianza“ sarà presentato il libro “Oltre la retorica. La “buona cooperazione” nel territorio di Monza e Brianza.” Per informazioni e partecipazione tel. 02 752912251 o via e-mail: monza.Brianza@confcooperative.it    
   
   
SARDEGNA, PROGETTO ANTICHI MESTIERI: CONCLUSO IL CORSO  
 
Cagliari, 30 maggio 2013 - "Tecnico attività di conduzione del vigneto e gestione della cantina" Si è concluso con la consegna degli attestati di qualifica, il corso di formazione di "Tecnico delle attività di conduzione del vigneto e di gestione della cantina", finanziato nell´ambito del Progetto Antichi Mestieri, con risorse del Por Fse 2007/2013 (Asse Ii - Occupabilità). I corsisti hanno conseguito una qualifica professionale di Ii livello, al termine di un percorso formativo di 800 ore, 150 ore in aula e 650 di stage presso le aziende vitivinicole del territorio, partner del progetto. "Oggi più che mai - ha affermato l’assessore del lavoro, Mariano Contu - è importante valorizzare il patrimonio ambientale, la cultura locale, le antiche tradizioni e i saperi millenari. A tal fine, la Regione ha promosso percorsi formativi per giovani diplomati, finalizzati a favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro, attraverso l’apprendimento di "antichi mestieri". I nostri obiettivi - ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo - sono quelli di salvaguardare i mestieri tradizionali a rischio di estinzione, favorire lo sviluppo delle "produzioni di nicchia", stimolare il ricambio generazionale, tramite il trasferimento delle competenze maturate dagli artigiani nel corso della propria esperienza e, soprattutto, offrire l´opportunità di avviare nuove imprese. Un primo progetto - ha concluso Contu - è stato già finanziato dall´Ismea per la realizzazione di una cantina a Donori." La cerimonia si è svolta, nell’aula magna dell’Istituto tecnico agrario "Duca degli Abruzzi”, alla presenza dell’assessore del lavoro Mariano Contu, del dirigente scolastico M.gabriella Epicureo, dei docenti, dei tutor, dei rappresentanti delle amministrazioni comunali, dell’agenzia Laore e delle cantine del territorio.  
   
   
LA REGIONE PUGLIA ALLO SNIM - SALONE NAUTICO DI BRINDISI  
 
Bari, 30 maggio 2013 - E’ iniziato ieri lo Snim, l´undicesimo Salone nautico di Puglia in programma sul Lungomare Regina Margherita di Brindisi dal 29 maggio al 2 giugno. La Regione Puglia sarà presente all’evento con uno spazio espositivo regionale, “Spazio Puglia”, che, oltre a promuovere le eccellenze del settore della nautica da diporto in Puglia, ospiterà, nelle giornate di giovedì 30 e venerdì 31 maggio, due sessioni di incontri d’affari tra operatori pugliesi e operatori turchi organizzati in occasione della missione incoming Turchia realizzata dal Distretto produttivo della Nautica da diporto, di concerto con la Camera di Commercio di Brindisi, Unioncamere Puglia, Assonautica Brindisi, e unitamente al Consolato Generale Onorario di Turchia a Brindisi e alla Camera di Commercio di Turchia in Italia. L’attività di networking si pone come obiettivo di sviluppare una serie di contatti propedeutici alla partecipazione regionale all’evento turco “Eurasia Boat Show”, in calendario a Istanbul nel mese di febbraio 2014, nonché per aiutare le imprese pugliesi a consolidare le relazioni commerciali esistenti, relazioni strategiche in questa particolare fase di congiuntura economica. La partecipazione istituzionale della Regione Puglia a Snim – Salone Nautico di Puglia, s’inserisce nella strategia di promozione economica regionale delineata nel Programma di promozione dell’internazionalizzazione dei Sistemi Produttivi Locali per il 2013-2014, che mira, tra l’altro, a sostenere l’apertura internazionale delle imprese pugliesi nei settori strategici di sviluppo, come la nautica da diporto, in cui le opportunità di collaborazione economica in ambito internazionale risultano ampie. La Turchia, infatti, oltre ad essere un Paese in rapida crescita, è all’ottavo posto tra i Paesi in cui la Puglia esporta maggiormente. Nel 2012 le esportazioni della Puglia verso la Turchia hanno raggiunto un valore di quasi 340 milioni di euro, in crescita del 15,6% rispetto al 2011. “La nautica da diporto può davvero essere un volano di sviluppo economico per la nostra regione”, ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone. Il settore s’incrocia, infatti, con l’industria delle imbarcazioni ma anche con la portualità turistica e la pesca. Questi comparti, integrati, possono fare la differenza rendendo ancora più affascinante la Puglia per gli operatori di settore, per i turisti e per chi ha fatto del patrimonio ittico dei nostri mari il proprio lavoro. La crisi globale ha fortemente compromesso lo sviluppo del settore. Tuttavia le oltre 3.000 barche, le quasi 4.500 patenti nautiche, così come gli oltre 10.000 posti barca, sono numeri importanti che vanno accompagnati con attente politiche e con la ricerca di nuove opportunità”. “La Regione – ha continuato - si è impegnata profondamente in questo senso attraverso bandi ad hoc e mirate politiche di accompagnamento sui mercati esteri. Nel nostro Programma biennale di promozione dell’internazionalizzazione, abbiamo riservato grande importanza al settore della nautica: sono sei, infatti, le iniziative in cantiere nel biennio 2013-2014. Tra le iniziative non poteva mancare certamente il Salone Nautico di Brindisi, un’occasione imperdibile per rilanciare il settore e avviare le relazioni con un Paese in rapida espansione come la Turchia”. Lo Snim - Salone Nautico di Puglia, costituisce un’importante vetrina a livello nazionale per il settore della nautica da diporto. Ogni anno si registra una presenza media di circa 120 aziende e oltre 20.000 visitatori. La manifestazione, che mira a coniugare il turismo nautico con il marketing territoriale, acquista sempre più rilevanza nel mondo della nautica da diporto e per tutte le attività economiche e hobbistiche legate al mare e al turismo. Per l’edizione 2013, il Salone Nautico di Brindisi conterà un’area espositiva di oltre 120 stand interamente dedicata alla nautica da diporto e al mare. Saranno presentate le migliori proposte in tema di accessori, strumentazione, subacquea, ambiente, gusto, e circa 120 imbarcazioni, 80 a terra e 40 in mare. Oltre all’area espositiva, nel corso dei quattro giorni di Salone, si terranno, inoltre, suggestive dimostrazioni in mare e numerose attività collaterali, tra cui mini corsi di sub e vela, una gara tra le antiche imbarcazioni dei pescatori e un’area gastronomica gestita da Slow Food Brindisi per permettere ai fruitori dell’evento di degustare ricette tipiche rigorosamente a base di pesce. Il programma dei lavori dello Snim prevede incontri di business nelle giornate di giovedì 30 e venerdì 31 maggio e la realizzazione di alcuni workshop tematici di particolare interesse per gli operatori di settore, tra cui: - giovedì 30 maggio, ore 9.30 presso la Casa del Turista, workshop “Tecnologie informatiche e di visualizzazione avanzata a supporto dello sviluppo territoriale”, organizzato a cura del Cetma; - venerdì 31 maggio, ore 9.30 presso la Casa del Turista, workshop “Materiali e processi innovativi a supporto dell’innovazione tecnologica nel settore della nautica”, organizzato a cura del Cetma; - sabato 1 giugno, ore 10.30 presso lo “Spazio Puglia”, tavola rotonda “La piattaforma logistica pugliese come sistema funzionale allo sviluppo di partenariati tra Puglia e Turchia nel campo commerciale, produttivo, turistico, dell’Innovazione e della Ricerca”, organizzato a cura del Distretto produttivo della nautica da diporto pugliese; - sabato 1 giugno, ore 15.30 presso la Casa del Turista, workshop “La portualità turistica pugliese: un sistema evoluto, integrato, innovativo quale fattore di attrazione per il turismo nautico nazionale ed internazionale”, organizzato a cura del Distretto produttivo della nautica da diporto. L’iniziativa è realizzata dalla Regione Puglia – servizio Internazionalizzazione, con il supporto operativo dello Sprint Puglia (Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese), e in collaborazione con il Distretto produttivo della Nautica da Diporto in Puglia. Sono 11 le imprese pugliesi che partecipano agli incontri di business e 10 gli operatori turchi: Imprese pugliesi: Navaltecnosud di Bari - Invasi, cavalletti, attrezzature per cantieri navali, Marzo arreda di Lecce - Produzione arredi su misura, Lux Montaggi di Aradeo (Le) Design e arredamenti navali, Nautica Ranieri di Bari - Servizi e prodotti per la nautica, Thermowell di Racale (Le) - Climatizzatori per imbarcazioni, Ilpa adesivi di Bari - Stucchi, gealcoat, cere, protettivi, Ship Control Puglia di Montesano Salentino (Le) - Assistenza tecnica e distribuzione di attrezzature per l’industria nautica, Thesi srl Mola di Bari - Servizi di consulenza alla sicurezza marittima e formazione professionale portuale, Tr Inox di Specchia (Le) - Allestimenti nautici, As di Vito Labruna di Monopoli (Ba) - Produzione e fornitura di motori diesel per applicazioni marine, industriali, agricole, gruppi elettrogeni di bordo, terrestri, gru e piattaforme aeree, Plasmapps di Modugno (Ba) - Trattamenti superficiali al plasma. Operatori turchi: Turkish Ship & Yacht Exporter’s Association - Associazione esportatori settore marittima e nautica da diporto, Turkish Ship & Yacht Exporter’s Association - Associazione esportatori settore marittima e nautica da diporto, Mega Yat - Azienda del settore trasporti nautici, Ege Yat - Azienda del settore costruzione e rimessaggio imbarcazioni, Brokerage, Charter, Saf – Er Mobo - Azienda del settore materiali tessili per navi ed imbarcazioni, Agan Tour - Azienda del settore imbarcazioni, anche a motore, Cafer Sait Okray, Turkish Airlines per l’Italia, Università di Economia di Izmir, Autorità Portuale di Izmir.