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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Settembre 2006
ISCHEMIA: INDIVIDUATO UN NUOVO RECETTORE PRESENTE A LIVELLO CEREBRALE, SE INIBITO, PROTEGGE DAL DANNO. LA RICERCA ITALIANA – PUBBLICATA SU THE EMBO JOURNAL - APRE LA STRADA ALLO SVILUPPO DI NUOVI FARMACI ‘DUALISTICI’, DOTATI DI POTENZA TERAPEUTICA ANCORA INESPLORATA  
 
 Roma, 26 settembre 2006 - Il danno cerebrale conseguente a ictus, un evento che colpisce circa 200. 000 persone l’anno in Italia (il che equivale a una persona colpita ogni 3 minuti) e che rappresenta una delle più importanti cause di invalidità nell’adulto, è controllato da un nuovo recettore ‘dualistico’, precedentemente noto come recettore orfano Gpr17. E’ questa l’importante osservazione a cui è giunto il gruppo coordinato da Maria Pia Abbracchio del Dipartimento di scienze farmacologiche dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di neuroscienze (In) del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano, delle Università di Pisa e Urbino e del Centro cardiologico Monzino -Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico. “Abbiamo identificato un nuovo recettore per molecole pro-infiammatorie, quelle che sono presenti in notevoli quantità negli organi che vanno tipicamente incontro ad ischemia (cervello, cuore e rene)”, spiegano le coautrici della ricerca Claudia Verderio e Patrizia Rosa, dell’In-cnr, “e abbiamo dimostrato il coinvolgimento di questo recettore nella progressione del danno ischemico cerebrale”. La ricerca ha seguito diverse fasi: dopo aver clonato Gpr17 da cervello ed evidenziato la sua natura ‘dualistica’, ovvero in grado di rispondere a più di uno stimolo pro-infiammatorio ed in particolare ai ‘nucleotidi uridinici’ e ai ‘cisteinil-leucotrieni’, i ricercatori ne hanno studiato la presenza all’interno del tessuto cerebrale, identificandolo specificatamente sulle cellule neuronali. Gli studiosi hanno quindi indotto ictus cerebrale nel roditore e correlato l’entità del danno ischemico con la presenza del recettore nella zona dell’infarto cerebrale, dimostrando che il recettore viene ‘espresso’ in maggior quantità nei neuroni che vanno incontro a morte. E’ stato notato che l’inibizione di Gpr17 con farmaci che lo bloccano o con un approccio biotecnologico che spegne la proteina recettoriale, è in grado di proteggere completamente gli animali dal danno ischemico. Questi dati indicano che Gpr17 rappresenta il bersaglio comune attraverso il quale nucleotidi e cisteinil-leucotrieni inducono la morte delle cellule cerebrali dopo l’ictus. “La scoperta di questo recettore traccia una promettente via di intervento terapeutico”, osservano le due ricercatrici. “Tre gli aspetti che rendono concreta questa scoperta. Innanzitutto, spegnere Gpr17 ha effetti protettivi anche dopo l’insorgenza dell’ictus. E’ noto infatti che il tempo intercorso tra l’insorgenza dell’evento ischemico e la diagnosi-terapia è critico per il paziente colpito da ictus e nessun farmaco oggi disponibile è in grado di bloccare in modo efficace la progressione del danno cerebrale, una volta insorto. In secondo luogo, lo sviluppo di farmaci anti-ictus ‘dualistici’, ovvero in grado di bloccare entrambe le famiglie di molecole pro-infiammatorie, rappresenta una via facilmente percorribile, poiché la struttura dei bloccanti attivi su Gpr17 è già parzialmente nota; uno dei farmaci impiegati nello studio, infatti, è già in fase clinica avanzata come farmaco antitrombotico. Infine la presenza di Gpr17 nel cuore, unitamente alle analogie tra ischemia miocardica ed ischemia cerebrale, rende questo recettore un bersaglio farmacologico di interesse anche nella cura dell’infarto miocardico, aprendo nuove prospettive in termini di cardioprotezione”. Lo sfruttamento di questa scoperta e’ coperta da un brevetto dell’Università degli Studi di Milano che ne detiene l’80%, in cotitolarietà con l’Università di Pisa (10%) e il Cnr (10%). .  
   
   
LO STIMOLATORE DEL MIDOLLO SPINALE PRECISION IMPIANTATO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA  
 
Milano, 26 settembre 2006 - Boston Scientific ha annunciato il primo impianto dello Stimolatore del midollo Spinale (Scs) Precision in Italia, effettuato dal Dott. Giovanni Broggi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze Chirurgiche e della U. O. Di Neurochirurgia del Iii Istituto Nazionale Neurologico "C. Besta" di Milano. L’impianto Scs Precision è un dispositivo medicale avanzato, progettato per offrire sollievo ai pazienti che convivono con il dolore cronico. Il Sistema Scs Precision ha ricevuto l’approvazione europea nel settembre 2005. “I pazienti con dolore cronico spesso non riescono a trovare sollievo anche se assumono antidolorifici regolarmente. Il dolore può essere così intenso da interferire con tutti gli aspetti della loro vita quotidiana,” ha affermato il Dott. Broggi. “Dopo l’impianto del sistema Precision Scs, di piccole dimensioni, i pazienti si rendono conto di ottenere sollievo dal dolore e di poter tornare a condurre una vita normale. Sono molto contento di essere il primo chirurgo in Italia ad utilizzare questo dispositivo. ” Il dolore cronico è uno dei problemi sanitari più sottovalutati. In Italia colpisce circa un quarto della popolazione adulta1. Il dolore cronico è definito come dolore che dura più di sei mesi dovuto ad una lesione o ad una malattia. In alcuni pazienti può durare molti mesi, o anche anni. I pazienti possono essere così menomati dal dolore da non riuscire più a muoversi né tanto meno a lavorare o svolgere normali attività quotidiane Molti pazienti con dolore cronico assumono sistematicamente antidolorifici, che sono tra i medicinali più prescritti in Italia2. Il Precision Scs è un impianto rivoluzionario di neuromodulazione che può essere facilmente programmato per rispondere ai bisogni di ogni paziente. Il piccolo dispositivo è impiantato sotto la pelle in una posizione comoda e confortevole. Offre sollievo dal dolore emettendo impulsi elettrici che mascherano il dolore inducendo una sensazione di formicolio. I pazienti possono gestire il loro trattamento usando un comodo controllo remoto che attiva l’impianto. “Abbiamo scelto il Precision Scs perchè il dispositivo è molto piccolo e si adatta facilmente alla tasca subcutanea che creiamo durante l’intervento chirurgico” ha detto il Dott. Broggi. “Una volta che il dispositivo è posizionato, i pazienti collaborano attivamente alla gestione del proprio trattamento. ” Il Sistema Precision Scs è dotato di una batteria di lunga durata, ricaricabile, progettata per fornire sollievo al dolore in modo continuativo e per ridurre il ripetersi delle procedure, dovute alle limitazioni caratteristiche delle batterie tradizionali. “La lunga durata della batteria è un vantaggio che differenzia nettamente questo dispositivo, consentendo un tasso ridotto di reimpianto per i pazienti,” ha detto il Dott. Broggi. Ci si aspetta che la lunga durata della batteria abbia anche importanti implicazioni in termini di costi/benefici per il Sistema Scs Precision. Jeff Goodman, Presidente Internazionale di Boston Scientific ha commentato, “Il sistema Precision Scs è stato introdotto negli Stati Uniti nel 2005 e siamo entusiasti di portare questo sistema innovativo anche in Europa. Esso migliorerà il modo in cui il dolore cronico viene trattato e aiuterà a migliorare la qualità della cura del paziente. “ www. Bostonscientific. Com   www. Controlyourpain. Com.  
   
   
IL PRIMO TRATTAMENTO CONTRO L´ASMA, L´ANTICORPO MONOCLONALE OMALIZUMAB, MIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA E CONTROLLA I SINTOMI NELL´ASMA GRAVE  
 
 Monaco, 26 settembre 2006 - Gli ultimi dati presentati al primo Congresso di Pneumologia d´Europa continuano a dimostrare la costante efficacia e l´importanza di omalizumab (Xolair), come approccio innovativo per i pazienti debilitati dai gravi sintomi dell´asma allergico. L´impiego di omalizumab come terapia adiuvante consente di migliorare significativamente la qualità della vita anche nel caso di pazienti affetti da asma grave non controllato, già sottoposti a trattamento con elevate dosi di steroidi inalati e Laba (Long-acting Beta2-agonist, agenti beta2-agonisti ad azione prolungata). 1 Questo aspetto costituisce un importante indicatore che dimostra un miglioramento del controllo dei sintomi in una popolazione la cui vita e le abilità funzionali sono spesso limitate da gravi attacchi e frequenti ricoveri. 2,3 Inoltre, anche un nuovo studio svedese comprendente pazienti a rischio di attacchi regolari potenzialmente fatali supporta l´impiego di omalizumab come opzione di trattamento efficace anche in termini di costi per i pazienti affetti da asma allergico non controllato. 4 Lo studio Innovate, comprendente 419 pazienti affetti da asma allergico non controllato, ha già dimostrato che omalizumab rispetto al placebo è in grado di dimezzare la frequenza degli attacchi gravi (0,24 vs 0,48) e di ridurre le ospedalizzazioni e le visite di emergenza rispettivamente del 50% e del 44%. 5 Omalizumab permette inoltre di ridurre il rischio di ulteriori attacchi del 32% rispetto al placebo, se somministrato successivamente all´ospedalizzazione, evento associato ad un maggiore rischio di attacchi futuri e di una possibile fatalità. 6 A livello globale, si verificano 180. 000 decessi all´anno associati all´asma e almeno un decesso ogni ora nell´Europa occidentale. 7,8 Il rischio di decesso correlato all´asma è il più elevato tra il 2-5% dei 300 milioni di persone affette da asma nel mondo, che soffrono di sintomi gravi e impossibili da controllare nonostante la migliore terapia convenzionale, come dosi elevate di steroidi. 9,10,11 Inoltre, questi soggetti contribuiscono significativamente alla morbilità totale e ai costi associati all´asma. 12 Molte persone affette da asma grave conducono una vita dalla qualità sostanzialmente compromessa e vivono nella paura incessante che il prossimo attacco potrebbe rivelarsi fatale. Finora, le opzioni cliniche esistenti si sono rivelate limitate per le persone affette dai sintomi più gravi, che affrontano condizioni di regolare ospedalizzazione e maggiore rischio di decesso a causa dell´asma. Omalizumab rappresenta il primo elemento di svolta significativo per queste persone, dal momento che si concentra sulla causa primaria della malattia e dovrebbe essere preso in considerazione come importante nuova opzione di trattamento. Prof. S Holgate, Università di Southampton, Uk (in attesa di approvazione). Il 90% dell´asma è classificato come allergico e causato dalla presenza di livelli elevati dell´anticorpo Ige (immunoglobulina E). 13 A differenza di altre terapie, omalizumab è un anticorpo monoclonale di prima classe che si concentra sull´Ige, elemento scatenante della cascata infiammatoria che guida la comparsa degli attacchi d´asma e dei sintomi correlati, con lo scopo di prevenirli prima che questi abbiano inizio. Dati recenti suggeriscono la presenza di un collegamento diretto tra il recettore ad alta affinità per le Ige e l´asma fatale. 14 Omalizumab è stato riconosciuto nelle linee guida internazionali del trattamento, come quelle emesse dal Gina (Global Initiative for Asthma, iniziativa globale per il trattamento dell´asma), che raccomandano la terapia anti-Ige come trattamento adiuvante nei pazienti affetti da asma allergico grave controllato in modo inadeguato dalle opzioni cliniche standard, incluse elevate dosi di steroidi inalati. 15 Dati sulla qualità della vita. Al Congresso Ers sono stati annunciati i risultati dell´indagine relativa agli effetti della terapia adiuvante con omalizumab sulla qualità di vita nei pazienti affetti con asma allergico non controllato (>1000 mg per die dose equivalente beclometasone) più Laba. I dati sono stati ottenuti da 759 pazienti, in quattro studi randomizzati, di cui tre erano in doppio ceco e uno in aperto. Per effettuare una misurazione della qualità della vita, è stato utilizzato il questionario Juniper Adult Asthma Quality of Life Questionnaire (Aqlq), includendo la valutazione dei cambiamenti funzionali, sintomatici ed emotivi. 1 Un numero significativamente maggiore di pazienti ha riportato evidenti miglioramenti clinici nel punteggio Aqlq (i. E. ≥ 0,5) dalla linea di base nel gruppo trattato con omalizumab rispetto al gruppo di controllo (62,6% vs. 47,5%, p<0,001). Xolair è stato approvato dall´Emea il 25 ottobre 2005, come terapia adiuvante per il trattamento dell´asma allergico grave, che non può essere controllato in modo adeguato nonostante l´impiego della migliore terapia disponibile. Di recente, è stato lanciato in 13 paesi d´Europa ed è disponibile altri 7 paesi nel mondo inclusi gli Stati Uniti. È raccomandato per l´impiego in pazienti affetti da asma allergico grave non controllato che, nonostante l´utilizzo di elevate dosi giornaliere di corticosteroidi inalati e la somministrazione di un agente beta2-agonista inalato ad azione prolungata, sono caratterizzati da: Test cutaneo positivo o reattività in vitro a un aeroallergene perenne; Funzione polmonare ridotta (Fev1<80%); Frequenti sintomi durante il giorno o risvegli durante la notte; Diverse acutizzazioni asmatiche gravi documentate. .  
   
   
OBESITÀ INFANTILE: BASTA SPOSTARE ‘LE LANCETTE INDIETRO”? PIÙ CHE TORNARE ALLE ABITUDINI ALIMENTARI DEL PASSATO, LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE SI GIOVEREBBE DI UN ENERGICO INTERVENTO SOCIALE.  
 
 Roma, 26 settembre 2006 - Put the clock backward, spostare indietro le lancette dell’orologio? Il ‘ritorno al passato’, ai tempi di un’alimentazione sobria per necessità più che per virtù, spesso invocato come misura per la prevenzione dell’obesità infantile, non poggia su solide basi scientifiche. L’obesità e i disturbi dell’alimentazione non sono problemi esclusivamente sanitari e ignorarne le implicazioni socio-culturali riduce il successo di qualsiasi intervento di prevenzione. “Stiamo parlando del toxic environment, l’ambiente in cui viviamo e che paradossalmente è il più adatto allo sviluppo di sovrappeso e obesità”, spiega Gianvincenzo Barba, ricercatore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino, che è intervenuto al convegno ‘Il piatto piange, il ruolo dell’educazione alimentare’, svoltosi oggi a San Patrignano nell’ambito della manifestazione ‘Squisito!’. “L’elevata disponibilità di alimenti ad alto valore energetico e basso potere saziante, come bevande zuccherine e snack dolci o salati” aggiunge Barba, “ha sicuramente un impatto sullo sviluppo di obesità se associato a scarsa attività fisica, condizionata da svaghi attraenti ma sedentari, e da un disegno urbano non favorevole ai ragazzi. Ignorare la complessità dell’ambiente significa non affrontare le cause principali di cui l’obesità sembra essere espressione”. Complessità e cause analizzate dal progetto Arca, uno screening dell’obesità infantile realizzato nella provincia di Avellino da Isa-cnr e altre istituzioni su un campione di oltre 4. 000 bambini tra i 6 e gli 11 anni: “Abbiamo identificato alcuni aspetti ‘ambientali’ caratteristici: il consumo di fuoripasto ad elevata densità calorica è prevalentemente extra–scolastico e le bambine mostrano una maggiore difficoltà di accesso allo sport rispetto ai bambini” precisa il ricercatore. Indicativo, poi, il rapporto tra abitudini alimentari e titolo di studio materno: il consumo di frutta aumenta partendo dal 40 per cento dei figli di mamme con licenza elementare, per salire al 45 di quelli la cui mamma ha un diploma di media inferiore, al 55 di figli di mamme diplomate alle superiori, fino al 58 per cento dei figli di laureate; inversa la tendenza per le merendine (45% figli di mamme con licenza elementari, 33 medie, 24 superiori e 21 laureate) e di bevande zuccherine (16% elementari, 7 medie, 4 superiori, zero tra i figli di laureate). “Attenzione, però”, avverte Barba, “poiché non sappiamo quante di queste risposte siano condizionate, nel target dei figli di genitori più scolarizzati, dalla conoscenza della risposta ‘giusta’. Un dubbio che si lega a quello sulla effettiva incisività delle campagne di informazione che conduciamo, forse troppo rivolte al segmento di popolazione più colto e quindi tendenzialmente già informato”. Inoltre, sebbene l´analisi sia in corso, le prime indicazioni suggeriscono che i bambini tendono a consumare porzioni sempre maggiori, pari spesso a quelle di un adulto. E’ stato poi osservato che in età infantile l’immagine corporea associata dai genitori ad un buono stato di salute è diversa per i bambini e le bambine. “I genitori sembrano preferire una ‘maggiore rotondità’ per le femmine rispetto ai maschi: il problema è che queste bambine, una volta divenute ragazze, verranno spinte al raggiungimento di un’immagine corporea opposta, snella talora sino all’eccesso. E’ questo uno degli esempi paradigmatici di come l’obesità infantile, e i disturbi dell’alimentazione in generale, si leghino al disagio che bambini e adolescenti vivono nel corso della delicata fase dell’accrescimento”, spiega Barba, illustrando quale esempio una indagine della rivista americana Jama sull’indice di massa corporea, cioè il rapporto tra peso e altezza (kg/mq), delle Miss America: partito negli anni ’50 con valori intorno a 24, decresce intorno al 20 alla metà e soprattutto alla fine degli anni ’60 (quando esplode il fenomeno Twiggy, la magrissima modella britannica), per crollare dagli anni ’70 su valori intorno e spesso inferiori a 18, che l’Organizzazione mondiale della sanità indica quale limite della malnutrizione. Anche per questo è opportuna una prevenzione non limitata agli individui ad alto rischio, ma un’iniziativa che, come il progetto Arca, coinvolga scuola, famiglia e amministrazioni locali, per agire sul contesto sociale e consolidare una educazione alla salute ‘multilivello’ e pianificata sulle esigenze del territorio. .  
   
   
RECORD ALL’OSPEDALE DI TREVIGLIO: È IL PRIMO IN LOMBARDIA PER IL MONITORAGGIO DEI PAZIENTI  
 
Milano, 26 settembre 2006 - Il comune di Treviglio-caravaggio (Bg) firma un nuovo record nell’ambito sanitario a livello regionale: il Pronto Soccorso dell’Ospedale adotta, per la prima volta in territorio lombardo, un sistema tecnologicamente avanzato per il monitoraggio dei pazienti. Una novità assoluta che permetterà agli operatori del settore Emergenza-urgenza e Pronto Soccorso di avviare un nuovo modo di gestire il paziente. Si tratta di uno strumento di moderna concezione che, supportato da un’avanzata tecnologia hardware e software, garantisce l’immediata rintracciabilità del paziente e la verifica in tempo reale dello svolgimento del percorso diagnostico-terapeutico delle urgenze. L’attivazione di questa centralina di monitoraggio, messa a punto in modo specifico per le esigenze di Pronto Soccorso, viene ora avviata presso l’Ospedale di Treviglio-caravaggio dopo una sperimentazione di due mesi, in cui sono state effettuate numerose prove per testarne l’efficacia e la funzionalità. Il via ufficiale verrà dato mercoledì prossimo, 27 settembre, con la conferenza stampa delle ore 14. 30 “La gestione del percorso sanitario del paziente di Pronto Soccorso: nuovi strumenti di monitoraggio”. Insieme ad Andrea Mentasti - direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Treviglio-caravggio -, parteciperanno alla conferenza stampa anche Michele Tumiati - direttore sanitario-, Agata Olivieri - primario del Pronto Soccorso-, Debora Capitanio - capo sala del Pronto Soccorso - e Roberto Birago - amministratore delegato della Siced, società tra i partner tecnologici che hanno reso possibile l’applicazione della nuova tecnologica. .  
   
   
PARMA: VENTURI CONFERMATO ALL´AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA  
 
Bologna, 26 sttembre 2006 - Sergio Venturi, 53 anni, medico specialista in malattie dell’apparato digerente ed esperto nella programmazione e organizzazione dei servizi, è stato confermato direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, incarico che ricopre dal novembre 2002. La decisione è stata assunta dalla Giunta regionale d’intesa con il rettore dell’Università e dopo il positivo confronto con le Istituzioni locali, a partire dalla Presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria parmense. Il decreto di nomina sarà firmato dal presidente della Regione Vasco Errani. “La conferma del dottor Venturi al vertice dell’Azienda Ospedaliero-universitaria – ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni – è stata decisa in considerazione dei buoni risultati raggiunti nella gestione dei servizi, nel rapporto di integrazione con l’Università e con l’Azienda Usl nonché nelle relazioni con le Istituzioni locali. Con questo nuovo mandato, la direzione aziendale dovrà proseguire in questo percorso che si è dimostrato utile e necessario per migliorare i servizi, per avvicinare la sanità ai cittadini, per garantire la collaborazione interaziendale e interistituzionale”. Gli obiettivi di mandato, specificati nella delibera, sono stati definiti in accordo con l’Università di Parma e con la presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, in coerenza con la programmazione regionale e locale. Tra le priorità, figura l’articolazione dell’Azienda Ospedaliero-universitaria secondo i principi e le indicazioni del protocollo d’intesa Regione e Università del 14 febbraio 2005 mediante l’accordo attuativo locale e l’adozione dell’ Atto aziendale; in questo contesto, particolare attenzione va dato al sistema del governo clinico e alla partecipazione organizzativa degli operatori all’elaborazione dello sviluppo strategico aziendale; l’attivazione dei Dipartimenti ad attività integrata (Servizio sanitario e Università), il rafforzamento delle sinergie tra le funzioni didattiche, di ricerca e di assistenza in stretta collaborazione con la Facoltà di medicina, lo sviluppo delle reti Hub & Spoke, obiettivi strategici coerenti con la programmazione sanitaria regionale che fa di Parma un punto di eccellenza per l’intera area dell’Emilia nord - il modello adottato per le alte specialità che prevede Centri di riferimento di altissima specializzazione (Hub) collegati agli ospedali del territorio (Spoke) - in particolare nelle aree delle malattie emorragiche congenite, delle anemie emolitiche ereditarie, della fibrosi cistica, dell’ictus, della cardiologia e cardiochirurgia, del trattamento grandi traumi e grandi ustionati per le quali l’Azienda Ospedaliero-universitaria è sede di Centri Hub. La delibera specifica poi la necessità di uno sviluppo ulteriore della integrazione con l’Azienda Usl finalizzata a garantire continuità assistenziale e presa in carico delle persone con bisogni assistenziali. Con riferimento, in particolare, alla specialistica ambulatoriale, l’obiettivo è quello di contribuire a garantire il rispetto dei tempi di attesa in ambito provinciale, di semplificare l’accesso ai percorsi di approfondimenti diagnostico, di partecipare al monitoraggio regionale dei fabbisogni di prestazioni specialistiche finalizzato alla formulazione di un programma aziendale della specialistica ambulatoriale. Altro campo di intervento riguarda il pronto soccorso per il quale la direzione aziendale è impegnata, assieme all’Azienda Usl, a partecipare al monitoraggio regionale degli accessi per codice colore sviluppando, al tempo stesso, iniziative per ridurre l’accesso dei codici bianchi. Sul piano interno, la direzione generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria è impegnata nello sviluppo di azioni e strumenti per il governo clinico e per la partecipazione degli operatori alla vita aziendale. E’ inoltre impegnata a mantenere l’equilibrio economico-finanziario consolidato negli esercizi precedenti. .  
   
   
FERRARA: FOGLIETTA CONFERMATO ALLA GUIDA DELL´AZIENDA USL  
 
Bologna, 26 sttembre 2006 - Fosco Foglietta, 57 anni, laureato in giurisprudenza, è stato confermato alla guida dell’Azienda Usl di Ferrara. La decisione è stata assunta dalla Giunta regionale, sentito l’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria ferrarese. Foglietta è direttore generale dell’Azienda Usl dal novembre 2002. Il decreto di nomina sarà firmato dal presidente della Regione Vasco Errani, dopo aver acquisito il parere formale della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, così come prevede la normativa vigente. “L’esperienza di direzione aziendale del dottor Foglietta negli scorsi quattro anni – ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni - è stata positiva sia per il lavoro fatto sulla organizzazione e gestione dei servizi in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-universitaria, sia per la collaborazione con le Istituzioni locali. Il rinnovo dell’incarico nasce da questa valutazione ed ha l’obiettivo di garantire continuità e sviluppo ai processi avviati”. Gli obiettivi di mandato specificati nella delibera, sono stati definiti con la Presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria e in coerenza con la programmazione regionale e locale. Tra le priorità figurano l’articolazione aziendale secondo le linee di indirizzo regionali sull’Atto aziendale; in questo contesto, particolare attenzione va dato al sistema del governo clinico e alla partecipazione organizzativa degli operatori alla elaborazione dello sviluppo strategico aziendale; inoltre la direzione dell’Azienda Usl di Ferrara ha come obiettivo di rafforzare l’integrazione con l’Azienda Ospedaliero-universitaria, con particolare riferimento alla necessità di ricondurre il tasso di ospedalizzazione ai valori medi regionali e di garantire il rispetto dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche in ambito provinciale. Dovrà inoltre partecipare, sempre in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-universitaria, al monitoraggio regionale degli accessi in pronto soccorso sviluppando, al tempo stesso, iniziative per ridurre l’accesso dei “codici bianchi”. Tra le altre priorità, la realizzazione del programma aziendale sull’assistenza odontoiatrica; la messa in campo di azioni per il miglioramento del “percorso nascita” promuovendo il ruolo del Consultorio e mettendo in atto anche modalità di ricerca attiva indirizzate alla popolazione in condizioni di svantaggio socio-economico, tra cui la popolazione immigrata; ultimare il processo di semplificazione dell’accesso ai percorsi di approfondimento diagnostico nell’ambito della specialistica ambulatoriale. Sul piano interno, la direzione generale dovrà ulteriormente sviluppare azioni e strumenti per il governo clinico e per la partecipazione degli operatori alla vita aziendale. La direzione aziendale dovrà poi aggiornare il piano pluriennale di rientro dal deficit. .  
   
   
SCIENZA E SOCIETA’ ASPETTI ETICI, POLITICI E COGNITIVI LA FACOLTÀ DI FILOSOFIA DELL’UNIVERSITÀ VITA-SALUTE SAN RAFFAELE INVITA ALLA TAVOLA ROTONDA APERTA AL PUBBLICO: SCIENZA E SOCIETÀ. ASPETTI ETICI, POLITICI E COGNITIVI  
 
Milano, 26 settem bre 2006 - Neuroscienze, scienze cognitive, cellule staminali, politiche della ricerca, studi sul cervello, darwinismo e nuova comprensione della natura umana: questi sono i temi di stringente attualità che verranno affrontati in un vivace dibattito da Emanuele Severino, professore della facoltà di Filosofia dell’Università Vita-salute San Raffaele, Giulio Giorello, docente dell’Università degli Studi di Milano, Elisabetta Galeotti, professore dell’Università del Piemonte Orientale e Nicla Vassallo, docente dell’Università degli Studi di Genova. Modererà l’incontro il preside della facoltà di Filosofia dell’Università Vita- Salute San Raffaele Ernesto Galli della Loggia. Ad introdurre la tavola rotonda saranno don Luigi M. Verzé, rettore dell’Università Vita-salute San Raffaele, Gigi Ponti, assessore delegato all’attuazione della provincia di Monza, Paolo Vaghi, sindaco di Cesano Maderno e Diana Bracco, presidente dell’azienda farmaceutica Bracco. La tavola rotonda è l’atto conclusivo del convegno Cervelli, persone e società, il settimo congresso della Società Italiana di Filosofia Analitica, ospitato da giovedì 28 a sabato 30 settembre dalla Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele nella splendida cornice di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno. Al centro del convegno vi saranno gli straordinari sviluppi delle scienze del cervello e della mente, che orientano verso una nuova comprensione degli esseri umani come intreccio di fattori biologici, cognitivi e sociali: la recente rinascita di discussioni intorno al darwinismo, infatti, è un problema centrale della filosofia analitica odierna. La questione è il rapporto fra natura e cultura, sospeso fra i tentativi riduzionisti, miranti a ricondurre tutta la vita sociale e mentale ai meccanismi biologici, e gli approcci più completi che prevedono una visione integrata di mente, anima e cervello. Il convegno affronterà, inoltre, i principali temi della filosofia analitica contemporanea, dalla logica all’ontologia, alla filosofia della mente, alla filosofia della scienza, all’etica, alla politica e alla filosofia delle religioni. Parteciperanno studiosi provenienti da tutto il mondo, come David Chalmers (uno dei più importanti filosofi della mente), Jennifer Hornsby (studiosa del femminismo e del naturalismo in filosofia dell’azione), François Recanati (uno dei principali filosofi del linguaggio contemporanei), Giacomo Rizzolatti (scopritore dei neuroni-specchio), Dan Sperber (antropologo e scienziato cognitivo), Roberta de Monticelli (fautrice della rinascita della scuola di fenomenologia in Europa). Sabato 30 settembre 2006 ore 15. 00 Cinema Teatro Excelsior – via San Carlo, 20 Cesano Maderno (Mi). Il programma completo del convegno è disponibile all’indirizzo internet: http://sifa. Unige. It/milano06/ .  
   
   
“BERGAMOSCIENZA” LA CITTA’ GUARDA ALLA SCIENZA LA IV EDIZIONE QUEST’ANNO RADDOPPIA GLI APPUNTAMENTI  
 
Milano, 26 settembre 2006 – Torna “Bergamoscienza” con un programma ancora più ricco di appuntamenti ed eventi: quella che si svolgerà quest’anno a Bergamo dal 28 settembre al 15 ottobre sarà infatti un’edizione della manifestazione che offrirà oltre 50 appuntamenti di divulgazione scientifica con ospiti di altissimo livello. La Iv edizione della rassegna promette già di ripetere e superare il grande successo dello scorso anno che aveva visto la partecipazione di oltre 60. 000 persone: ad oggi sono infatti oltre 25. 000 gli studenti che hanno già prenotato la loro presenza a incontri, mostre e laboratori. Ad aprire e chiudere la manifestazione due dei massimi esponenti del panorama scientifico contemporaneo: Marvin Minsky, uno dei padri dell’intelligenza artificiale e fondatore del Medialab del M. I. T di Boston, e Paul Crutzen, premio Nobel per la Chimica nel 1995 grazie alla scoperta del meccanismo di formazione del buco dell’ozono. Costruire macchine in grado di emozionarsi perchè siano intelligenti come l’uomo: questo è il punto di vista che l’ottantenne scienziato del M. I. T. , consulente di Stanley Kubrik sul set di 2001: Odissea nello spazio, proporrà venerdì 29 settembre a “Bergamoscienza”. A introdurre la conferenza di Minsky sarà Edoardo Boncinelli, presidente del comitato scientifico della manifestazione. Mercoledì 11 ottobre Paul Crutzen illustrerà quanto la civiltà industriale abbia influenzato e modificato il nostro pianeta, tanto da poter parlare dell’inizio di una nuova era cronogeologica che significativamente il chimico olandese ha battezzato “antropocene”. Ma tutte le conferenze, previste solo nei fine settimana del periodo della manifestazione, sono di grande interesse e attualità e gli ospiti di altissimo profilo. In una Bergamo Alta trasformata in vera e propria “cittadella della scienza”, si parlerà infatti di genetica, musica e neuroscienze, telecomunicazioni e internet, fusione nucleare ed ecologia, nano e biotecnologie, matematica e teoria del caos. Tra i numerosi scienziati, ci saranno Luigi Luca Cavalli Sforza, noto divulgatore e professore emerito a Stanford, che spiegherà l’importanza del Dna nella definizione dell’identità dell’individuo, Giacomo Rizzolatti, professore di Fisiologia Umana all’Università di Parma, che guiderà il pubblico alla scoperta dei misteri dei neuroni-specchio. E poi ancora ospiti internazionali quali Carlos Bustamante (professore all’Università di Berkeley ed esperto di nanotecnologie), Bjorn Lomborg (direttore del Copenhagen Consensus Center, uno dei cento uomini più influenti del globo secondo Time Magazine e grande critico dell’attuale concezione ecologista), Dan Lloyd (professore di Filosofia al Trinity College del Connecticut e autore del best seller neuronoir Radiant Cool), John Casti (docente di Matematica all’Università di Santa Fè, Usa, uno dei massimi esperti mondiali di modelli matematici), Jerome P. Kassirer (già direttore del New England Journal of Medicine e docente alla Tufts University di Boston), Garrett A. Fitzgerald (professore di Medicina all’University of Pennsylvania e uno dei massimi esperti mondiali degli effetti indesiderati dei farmaci). Non poteva infine mancare il presidente onorario del comitato scientifico di “Bergamoscienza”: il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Oltre ai tre fine settimana dedicati a incontri e tavole rotonde, “Bergamoscienza” proporrà fino al 15 ottobre numerose mostre e laboratori interattivi ospitati in sedi storiche della Città Alta, tra cui il Palazzo della Ragione, l’Accademia Carrara e l’ex convento di S. Francesco. Novità di quest’anno è l’anteprima, prevista per martedì 26 settembre alle 19. 00, della suggestiva mostra “Bang! Il respiro della natura”, un’esposizione di videoinstallazioni interattive proposta da Studio N!03 che presenta i due volti delle grandi forze della natura: risorse energetiche potenzialmente inesauribili e contemporaneamente fonti di calamità incontrollabili. Anche cinema, teatro e musica saranno di scena a “Bergamoscienza”: un evento multimediale, ideato e diretto da Valeria Patera, rappresenterà la vita del premio Nobel per la chimica Max Perutz, scopritore della struttura dell’emoglobina, mentre in una tavola rotonda l’attore e regista Maurizio Nichetti ed altri autorevoli esperti del settore guideranno gli appassionati di scienza alla scoperta dei segreti della cinematografia. Un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di musica jazz è giovedì 28 settembre al Teatro Donizetti con un concerto di musica del Uri Caine Ensemble, formazione che affianca agli strumenti tradizionali anche la presenza di un Dj. L’inaugurazione ufficiale della manifestazione sarà giovedì 28 settembre alle 17. 30, presso la Borsa Merci in Città Bassa. Saranno presenti le autorità cittadine, provinciali e regionali, gli organizzatori e il comitato scientifico di “Bergamo Scienza”. Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento dei posti disponibili: una scelta precisa, frutto della volontà degli organizzatori di rendere la scienza accessibile a tutti. Per mostre e visite guidate è obbligatoria la prenotazione mentre è consigliata vivamente per le altre iniziative: in questo modo il visitatore potrà essere certo di partecipare all’evento che gli interessa. Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www. Bergamoscienza. It .  
   
   
E’ NATA “UN FUTURO PER LORO - ONLUS”  
 
Roma, 26 settembre 2005 - E’ nata “Un futuro per loro - Onlus”, associazione non lucrativa di utilità sociale, con l’intento di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Con lo slogan “Insieme non ci si perde mai d’animo”, “Un futuro per loro” ha lo scopo di aiutare le persone svantaggiate a causa di un handicap fisico o psichico, favorendo il loro inserimento, o reinserimento, sociale e lavorativo. Istruzione, occupazione e formazione professionale sono pilastri su cui poggia il reinserimento sociale. I diversamente abili in genere non hanno un livello d’istruzione ufficiale molto elevato per cui potrebbero migliorare la propria condizione se coltivassero le loro conoscenze di scrittura, di calcolo o di altro tipo. E poi, le iniziative d’occupazione e di formazione professionale mirano a conseguire l’indipendenza sociale, mediante l’integrazione del paziente nel mercato del lavoro, trovandogli un lavoro o fornendo un sussidio oppure mediante specifici corsi di formazione. Non è un caso quindi che “Un futuro per loro” sviluppa attività di carattere didattico volte anche all’apprendimento di un mestiere. L’associazione, in linea con le proprie finalità istituzionali, in particolare promuove varie attività: dalle conferenze agli incontri, dalle mostre alle aste di beneficenza. L’importante è che qualunque attività sia volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e i professionisti esperti sulla risocializzazione dei disabili e dei portatori di handicap. Infine, tutti i fondi raccolti dall’Associazione sono spesi esclusivamente a beneficio delle persone assistite da “Un futuro per loro”. La presentazione ufficiale della onlus è avvenuta nei giorni scorsi alla presenza di una folta rappresentanza di personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, della scienza e dell’associazionismo sociale. “Un futuro per loro” ha sede a Roma, via Torino 122, 00184; tel. 06 4821464, fax 06 48912686; www. Unfuturoperloro. Org, info@unfuturoperloro. Org. Le erogazioni possono essere fatta sul conto corrente bancario n. 35102 intestato a “Un futuro per loro – Onlus” presso la filiale 5 del Banco di Brescia, via V. Veneto, 00187 Roma. .  
   
   
BOLZANO, FIERA D‘AUTUNNO 2006: QUASI 44.000 VISITATORI IN CINQUE GIORNI  
 
Bolzano, 26 settembre 2006 - Quasi 44. 000 visitatori hanno varcato le soglie del quartiere fieristico di Bolzano che da mercoledì 20 a domenica 24 settembre ha ospitato la 59a Fiera Internazionale d‘Autunno. Per la prima volta nella sua lunga storia, la manifestazione è durata „solo“ cinque giorni. Fiera Bolzano Spa si dichiara molto soddisfatta dei risultati ottenuti. Quest‘anno la Fiera Internazionale d‘Autunno ha accolto il suo folto pubblico con una vastissima e variegata gamma di prodotti esposti da 480 aziende, sfilate di moda, spettacoli, numerose iniziative pensate per il divertimento e l‘intrattenimento dei visitatori. Un‘indagine statistica condotta dalla società fieristica su un campione di 441 visitatori ha evidenziato che il 79,6% degli intervistati ha giudicato positivamente la manifestazione: il 23,8% l‘ha considerata un‘ „ottima“ edizione, il 55,8% „buona“, il 16,3% „soddisfacente“. Solo 2,9% si è espresso in toni negativi, mentre l‘1,1% ha preferito non rispondere alla domanda posta. Il 58,7% ha dichiarato di essere un visitatore abituale della rassegna. Il settore espositivo più gradito è stato „Home“ (33,1%), seguito da „Saporita“ (32%) e da Edilbau (24%). Alla domanda „E‘ giunto in Fiera con l‘intenzione di acquistare o di ordinare qualcosa?‘“, il 37,1% ha risposto „sì“ e il 32,4% „può darsi“. Il 46,5% degli intervistati ha poi effettivamente acquistato oppure ordinato qualcosa. Il 20,6% ha affermato di essere giunto in Fiera per motivi legati alla propria professione, l‘81% per ragioni private. L‘indagine statistica ha poi evidenziato che il 59,2% degli interpellati ha apprezzato la durata della manifestazione, mentre per il 32,4% cinque giorni sono decisamente troppo pochi. Se il 29% dei visitatori proveniva da Bolzano città, l’11,9% è giunto dal Trentino e da altre regioni italiane, mentre ben il 6,6% è arrivato dall‘estero. Un migliaio di visitatori della Fiera Internazionale d‘Autunno ha accolto l‘invito della Direzione di Fiera Bolzano Spa di lasciare l‘autovettura nel parcheggio gratuito del casello autostradale di Bolzano sud e di raggiungere il quartiere fieristico usufruendo del servizio, sempre gratuito, di bus navetta. Fiera Bolzano Spa istituirà questo servizio anche in occasione di future fiere di pubblico augurandosi che i visitatori lo apprezzino come dimostrato in occasione della rassegna di settembre. .  
   
   
APER SI FA IN TRE PER EOLICA EXPO 2006 UNO SPAZIO ESPOSITIVO, L’ADESIONE AL COMITATO SCIENTIFICO E LA CONSULENZA PER “IL BELLO DELL’EOLICO”:QUESTO IL TRIPLICE IMPEGNO CHE APER HA ASSUNTO PER EOLICA EXPO 2006  
 
 Milano, 26 settembre 2006 – Un coinvolgimento a 360 gradi per Aper che quest’anno ha deciso di rendere quanto più incisiva la propria presenza a Eolica Expo Mediterranean 2006, il 5° Salone Internazionale dell’Elettricità dal Vento, che si terrà alla Nuova Fiera di Roma dal 28 al 30 settembre 2006. La partecipazione dell’Associazione dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili non si limiterà infatti alla presenza istituzionale alla manifestazione con un proprio spazio espositivo (Stand G9, Pad 4), ma abbraccerà l’evento con altre due iniziative. Aper rivestirà infatti il ruolo di consulente tecnico-scientifico del Comitato che si occuperà di garantire un livello qualitativamente elevato nella scelta dei contenuti e dei relatori che comporranno il programma dei convegni che accompagnerà la fiera. Un Comitato composto da autorevoli rappresentanti del mondo dell’energia a cui hanno aderito, oltre ad Aper, esponenti del mondo accademico, delle principali associazioni di categoria, degli istituti di ricerca nazionali e della stampa. Infine, l’Associazione metterà a disposizione dell’organizzazione la propria consulenza scientifica per valutare l’adeguatezza dei materiali che comporranno “Il bello dell’Eolico”, la prima mostra fotografica dedicata all’energia prodotta dal soffio del vento. Protagonista assoluta dell’esposizione l’arte di creare un armonioso connubio tra elementi di pura tecnologia e paesaggi naturalistici da cartolina, la capacità di inserirsi nel territorio senza deturparlo, ma al contrario arricchendolo. .  
   
   
SAMOTER TOUR GUARDA ALLA NUOVA EUROPA DAL 26 SETTEMBRE A PLOVDIV, IN BULGARIA, PARTE LA NUOVA INIZIATIVA INTERNAZIONALE DI VERONAFIERE A SOSTEGNO DEL SETTORE DELLE MACCHINE MOVIMENTO TERRA, DA CANTIERE E PER L’EDILIZIA.  
 
Verona, 26 settembre 2006 - Supportare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane del comparto movimento terra e costruzioni, offrendo opportunità di affari e sviluppo nei paesi della «nuova Europa». E’ questo l’obiettivo di Samoter Tour 2008, lo strumento operativo e promozionale per i mercati esteri di Samoter, il Salone internazionale delle macchine movimento terra, da cantiere e per l’edilizia (Veronafiere 5-9 marzo 2008), che parte martedì 26 settembre da Plovdiv, in Bulgaria, seconda città del Paese per numero di abitanti (dopo la capitale Sofia) e prima per importanza economica. L’iniziativa è organizzata in forte partnership con le associazioni Ucomesa (Unione Costruttori Macchine Edili, Stradali, Minerarie ed Affini), Comamoter (Costruttori Macchine Movimento Terra) e Unicredit Banca d’Impresa e col supporto dell’Ice di Sofia e dell’Ambasciata d’Italia in Bulgaria. Veronafiere ha sottoscritto un accordo «strategico» con la locale fiera, che rappresenta il più importante centro espositivo dei Balcani. Tra i settori coinvolti c’è anche quello dell’edilizia e del movimento terra, un comparto in forte espansione nell’Est Europa. Samoter Tour si propone di ampliare l’attività delle aziende italiane nelle piazze internazionali a maggior tasso di crescita e in questo senso sono stati individuati cinque Paesi che per processi di rinnovamento interno nel campo della modernizzazione delle infrastrutture possono rappresentare grandi occasioni di crescita nel breve e medio termine per il tessuto industriale nazionale. Oltre alla Bulgaria (26-28 settembre), si tratta di: Polonia (maggio 2007), Russia (giugno), Romania (ottobre) e Turchia (gennaio 2008). .  
   
   
GO UP ALLA VI BIENNALE DEL DESIGN DI SHANGAI, NELL’AMBITO DELLA MOSTRA OGGETTI ESISTIBILI.  
 
 Milano, 26 settembre 2006 - Dopo Milano e Roma ha preso il via la tappa cinese della mostra “Oggetti Esistibili. La pubblicità fa design”, che si colloca perfettamente nel tema dell’Hyperdesign scelto dalla Vi Biennale di Shangai 2006, per esplorare il complicato sovrapporsi di differenti legami e significati culturali nascosti dietro al fenomeno del Design. Posizionata nella sezione Design and Immagination della Biennale di Shangai, la mostra Oggetti Esistibili esplorerà la particolare relazione tra design e pubblicità, attraverso le 30 campagne pubblicitarie - tra cui la già premiata campagna di Go Up per Maison de la France “Alpi di Francia. Qualunque sia il tuo stile”- e i relativi modelli tridimensionali, ideati e creati esclusivamente per comunicare e non per essere venduti, invertendo la sequenza logica per cui prima si vorrebbe vendere e quindi si comunica. Realizzato per la prima volta nel 2000, il visual di Go Up è di assoluto design: uno scarpone da sci con il tacco affusolato di un’elegante scarpa da donna. Un accostamento originale per dire che la Francia è pronta a soddisfare qualsiasi vacanza sulla neve. “Con questo lavoro –ricorda in proposito Albert Redusa Levy, Ceo dell’Advertising Agency milanese – Go Up è stata tra le prime agenzie ad applicare, nel settore del turismo, un nuovo modo di comunicare, proponendo una campagna brand che non presenta fotograficamente il prodotto, ma attraverso un simbolo che ne racchiude tutti i plus”. .  
   
   
TERMINATA LA KERMESSE SI FA IL BILANCIO DEL 54^ AUTUNNO PAVESE: VISITATORI IN AUMENTO ANCHE CONTRO LA PIOGGIA “EDILBIOTECNO”: UNA SECONDA EDIZIONE IN CRESCITA PER NUMERI E CONTENUTI  
 
 Pavia, 26 settemb re 2006 - A manifestazione conclusa arrivano i numeri di questa 54^ edizione dell’Autunno Pavese. Si conferma il fatto che gli sforzi fatti da parte di Paviamostre e tutti i suoi collaboratori per rendere la manifestazione ogni anno più qualificata hanno portato davvero a una crescita “genuina” e costante della kermesse più longeva della città. Più che positiva infatti è stata l’affluenza, che quest’anno ha toccato i 24. 000 visitatori con un incremento di circa il 5% rispetto alla precedente edizione, nonostante la pioggia battente del giovedì di inaugurazione, con un picco nella giornata di domenica. Di grande soddisfazione anche il riscontro da parte di operatori ed espositori, che sono riusciti a presentare i loro prodotti tipici al pubblico e quindi a sfruttare appieno l’opportunità che l’Autunno Pavese offre per diffondere la cultura del territorio e avvicinare la gente a questo prezioso patrimonio. E il pubblico ha decisamente apprezzato: le degustazioni effettuate all’interno del Palazzo Esposizioni, i salumi, i formaggi e i risotti, hanno raggiunto le 5. 000 porzioni ciascuna, anche in questo caso con un aumento rispetto alla scorsa edizione. Le degustazioni dell’area esterna, Pizza&pinot, paste e carni, si sono mantenute sui valori dello scorso anno, nonostante la pioggia di giovedì che ha penalizzato un po’ tutta l’area esterna. Il successo ormai continuo di Autunno Pavese è frutto dell’impegno di Paviamostre e della Camera di Commercio, unito all’importante contributo della Provincia e di Asm. L’augurio per gli anni a venire è che tutti gli enti che credono in questa kermesse cittadina e provinciale dimostrino una sempre maggior partecipazione, in modo che il frutto di tutto il lavoro svolto dalla prima edizione fino a questa 54^ non vada svanendo. Quanto ai premi assegnati dalle giurie specializzate, nella serata conclusiva di lunedì si concorreva per la nona edizione dell’“Alambicco d’Oro d’Oltrepò Pavese”, per la migliore grappa delle colline nostrane e per la seconda edizione de “Il Varzi”, che premia il miglior salame Dop, due concorsi ormai immancabili nel calendario dell’Autunno Pavese: i vincitori sono stati la grappa Travaglino e il salume De Domenici. Ma non solo Autunno Pavese, Infatti anche Edilbiotecno, il salone della bioedilizia alla sua 2^ edizione, può vantare numeri che fanno pensare ad un futuro in crescita: 11. 000 visitatori, tra cui il Sindaco di Pavia e alcuni assessori del comune e dell’Amministrazione provinciale, e 300 partecipanti ai convegni, molti dei quali venuti da fuori provincia e anche da altre regioni appositamente per Edilbiotecno. Il salone della bioedilizia ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato e cioè iniziare a portare verso un pubblico non solo di “addetti ai lavori” l’argomento edilizia sostenibile ed energie rinnovabili. Infatti al convegno organizzato da Cna, il Comune, la Provincia e la Regione hanno parlato di norme e regolamenti che molto presto verranno adottati nel campo dell’edilizia, mentre al convegno di Eaco è stato presentato un caso concreto di case costruite e certificate sulla base dei criteri di bio-sostenibilità. Gli organizzatori hanno studiato e realizzato l’allestimento di Edilbiotecno con materiale ecologico, mentre per il materiale pubblicitario si sono affidati ad una tipografia eco-sostenibile. .  
   
   
COSTRUIRE LE MODERNITÀ FRANCO ALBINI, IGNAZIO GARDELLA, CARLO MOLLINO  
 
Milano, 26 settembre 2006 - L’iniziativa Costruire le modernità: Franco Albini, Ignazio Gardella e Carlo Mollino presenta l’opera di tre grandi protagonisti della creatività italiana del Novecento che, pur in modi diversi, sono stati sempre letti per una loro presunta diversità rispetto ai canoni, molto incerti per lo meno in Italia, di una modernità razionalista. Questi tre architetti, in realtà, hanno vissuto la professione come mestiere, talvolta – com’è nel caso di Gardella e Mollino – legato a genealogie familiari di ingegneri. La costruzione e il cantiere sono luoghi essenziali dell’identità di un’architettura che si realizza soprattutto facendo. Ma Albini, Gardella e Mollino sono anche tre architetti che hanno saputo interpretare temi nuovi della società italiana del Novecento: la seconda casa, in montagna o al mare, la trasformazione dell’idea di museo, la società dei consumi con i suoi nuovi totem. Tre architetti formati in culture regionali, che hanno saputo tuttavia interpretare e non subire i modelli internazionali, che il secolo ha loro proposto. Tre architetti le cui vicende consentono di avviare una riscrittura della storia dell’architettura del Novecento, che attenta finalmente anche alla distribuzione, alle tecniche costruttive, ai materiali, ai dialoghi a volte conflittuali con le altre professioni: elementi, questi, che contribuiscono a costruire il panorama, ricco e differenziato, dell’architettura italiana del secolo breve. Franco Albini (Robbiate, Lecco 1905 – Milano 1977), Ignazio Gardella (Milano 1905-1997), Carlo Mollino (Torino 1905-1973) appartengono alla prima generazione di quegli architetti italiani che hanno saputo interpretare i più avanzati principi della modernità europea alla luce della tradizione storica nazionale. La ragione per proporre, oggi, una riflessione su questi architetti non è da ricercare solo nell’occasione celebrativa del centenario della loro nascita, ma è soprattutto da individuare nella necessità di interrogarsi su un “altro” e comune modo di sentire il rapporto tra le ansie di rinnovamento della modernità italiana e il problema della permanenza delle proprie radici culturali, in un periodo storico cruciale per la storia d’Italia che attraversa il fascismo, la guerra e la ricostruzione. L’iniziativa è il risultato di un progetto che riunisce tre grandi mostre, organizzate in tre differenti città: Franco Albini Architetto (alla Triennale di Milano, dal 28 settembre al 26 dicembre 2006); Ignazio Gardella Architetto (Palazzo Ducale di Genova, dal 24 novembre al 30 gennaio 2007); Carlo Mollino Architetto (Archivio di Stato di Torino, dal 12 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007). Le mostre, curate da comitati scientifici composti da studiosi italiani e stranieri e coordinate in modo da formare un unico evento, approfondiranno il contributo delle poetiche architettoniche dei singoli protagonisti anche attraverso l’intreccio con i percorsi e gli esiti delle rispettive ricerche all’interno del panorama culturale italiano e internazionale. Attraverso le biografie intellettuali e professionali di tre maestri si tenterà di comprendere i caratteri delle rispettive culture architettoniche, ma anche dei rispettivi ambiti professionali, con l’obiettivo di ricostruire alcuni tasselli fondamentali della cultura del Novecento. Il progetto scientifico dell’iniziativa Costruire le modernità: Franco Albini, Ignazio Gardella e Carlo Mollino è il risultato di una collaborazione, la prima in questo campo, tra diverse istituzioni: Darc, Triennale di Milano, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Genova. Nelle rispettive sedi, le singole mostre avvieranno una serie di eventi e iniziative per discutere e approfondire i più importanti intrecci tematici che hanno visto coinvolti i tre architetti, quali ad esempio il lavoro nel campo dell’allestimento d’interni e del design, l’architettura alpina, la costruzione della città, l’insegnamento. Ciascuna mostra, inoltre, è caratterizzata da un dialogo a distanza tra architetti di diverse generazioni, grazie a progetti di allestimento affidati a personalità di primo piano delle cultura architettonica internazionale: Renzo Piano con Franco Origoni per Franco Albini, Franz Prati per Ignazio Gardella, Alessandro Colombo per Carlo Mollino. Nel 2007 le tre sezioni dell’iniziativa Costruire le modernità: Franco Albini, Ignazio Gardella e Carlo Mollino saranno riunite a Roma al Maxxi. .  
   
   
STUDIO BMEA – MILANO 19 – 31 OTTOBRE 2006  
 
Milano, 26 settembre 2006 - Giovedì 19 ottobre inaugura a Milano la mostra di Crak, dal titolo Stupefacente, terzo appuntamento espositivo organizzato dallo Studio legale Bmea all’interno dei propri spazi lavorativi, eccezionalmente aperti al pubblico sino al 31 ottobre 2006. Dopo Illegale, personale di Mauro Balletti, e Segreto Professionale, collettiva di giovani artisti, Giovanna Brambilla Ranise, con Sara Fumagalli e Sara Mazzocchi, presenta un’esposizione riservata a una forma d’arte silenziosa, sotterranea e irriverente che si sta appropriando dello spazio urbano sotto gli occhi frettolosi e inconsapevoli dei cittadini: gli sticker, disegni in bianco e nero, piccolissimi o enormi, anonimi o firmati, incollati su muri, cartelli stradali, sottopassi, fermate della metropolitana. Lo stesso termine “sticker” indica anche gli autori di questi disegni, veri predatori che s’impossessano di immagini veicolate dalla televisione, dai cartoni animati, dalla pubblicità, dalla propaganda elettorale per rielaborarle in modo trasgressivo, sarcastico, sfacciato, conquistando spazi impensati, sovrapponendosi gli uni agli altri, in una gara di visibilità, impertinenza e orgoglio. Il loro “codice d’onore” infatti si differenzia da quello dei graffittari: mentre nessun writer cancellerebbe le scritte di un concorrente, agli sticker è consentito strappare gli adesivi di un avversario o sovrapporsi ad essi con una nuova opera. Con la stessa logica, l’appuntamento presso lo Studio Bmea non si presenta come una semplice mostra, ma una vera e propria operazione sticker. Con la complicità dello studio Morinn e con le stesse armi degli street artist, facendo il verso a Marcel Duchamp, Crak (noto artista che preferisce mantenere l’anonimato) agisce direttamente sulle immagini realizzate da alcuni sticker di Milano e di altre città del nord Europa, mutandone in modo originale e sorprendente il messaggio, qualunque esso sia. Crak tinge di fucsia il sangue di una spaventata Alice, infila un ciuccio in bocca a un cane feroce, trasforma in glande la testa di un samurai, aggancia una bomba alle zampe di un’inconsapevole colomba. Risultato: un colore, un segno, un dettaglio sapientemente aggiunto trasformano gli sticker in opere del tutto nuove dotate di vita autonoma. Il 19 ottobre scarafaggi iridescenti, cenerentole virtuali e topolini sbigottiti, usciti dai tombini, dalla metro, dai sottopassi, raggiungeranno, tirandosi dietro i passanti più curiosi, la sede dello studio legale Bmea in Piazza Bertarelli per tappezzare di forme e colori ogni spazio lasciato libero. Qui il pubblico - a differenza di quanto accade per strada - potrà però manifestare la propria approvazione o disapprovazione verso gli sticker di Crak; grazie ad una colla speciale questi sticker possono infatti essere attaccati e staccati senza danno a/da qualsiasi superficie liscia, vestiti compresi. Accompagna la mostra un catalogo, con testi di Giovanna Brambilla Ranise, Sara Fumagalli e Sara Mazzocchi. La mostra è dedicata all’Associazione Lorenzo e i suoi amici. Dal 19 ottobre il progetto è visibile su www. Thecrakshow. Com .  
   
   
TEATRO LITTA STAGIONE 2006/2007: DAL 29 SETTEMBRE AL 1 OTTOBRE 2006 FESTIVAL CONNECTIONS – NUOVI TESTI PER UN FESTIVAL DI NUOVI INTERPRETI.  
 

Milano, 26 settembre 2006 - Ii Edizione Dal 29 settembre al 1 ottobre il Teatro Litta presenta la seconda edizione di Connections . Il progetto, ideato dal National Theatre di Londra, coinvolge i giovani (13-18 anni) in un percorso teatrale che li vede protagonisti nella messinscena di nuovi testi, scritti appositamente per loro da drammaturghi di fama internazionale. Nel corso della rassegna verranno presentati i 13 spettacoli selezionati tra i 30 realizzati dagli istituti superiori di Milano e del territorio partecipanti, con una serata speciale dedicata al testo I Musicisti di Patrick Marber. Un Osservatorio vedrà impegnati i ragazzi partecipanti al progetto nella recensione degli spettacoli e nella redazione di un magazine che documenterà in tempo reale lo svolgimento della rassegna. Sono previsti, inoltre, un laboratorio di drammaturgia, incontri con autori italiani e stranieri e momenti di festa e di musica dal vivo. Sala Teatro Litta Dal 5 All’8 Ottobre 2006 Sitinmilano. “Walking With The Next Generation” teatro - musica - arti performative - arti visive - letteratura - incontri poetici. A Cura Di Ass. Xpò /Lis. Prende il via giovedì 5 ottobre Sitinmilano. Walking with the next generation un festival di performance, musica, arti visive e letteratura che invaderà il centro di Milano sino a domenica 8 ottobre. Dal Teatro Litta alle Colonne di San Lorenzo, passando per le caratteristiche abitazioni di via Morigi, tra i negozi di corso Magenta, e fra i vicoli storici di via Brisa, via Arena. Il capoluogo lombardo si trasformerà, dall’ora dell’aperitivo a tarda sera, in un vivaio a cielo aperto di giovani talenti. I passanti diventeranno inaspettatamente flaneur, viandanti che fra immagini, suoni e movimenti, riscopriranno le identità di una metropoli spesso vissuta con la coda dell’occhio. sitinmilano è una esortazione a fermarsi lungo una passeggiata pluri-sensoriale che attraversa spazi e tempi diversi per scoprire fondamenta storiche e nuovi linguaggi, per riscoprire una Milano permeabile alla creatività. Quartier generale dei 4 giorni il Teatro Litta che giovedì 5 apre la stagione teatrale 2006/2007 con la presentazione in anteprima nazionale del romanzo di Martino Ferro (classe 1974) Il primo che sorride, vincitore del Premio Italo Calvino 2005 (ingresso libero). Duplice presentazione alle ore 19. 00 per questo volume pubblicato da Einaudi: uno spettacolo di burattini per adulti e un avveniristico book-trailer, creato da Marcos Villasenor e Francesco Brancaccio studenti del corso di Video Design dell´Istituto Europeo di Design di Milano, affascineranno il pubblico con un "viaggio attraverso gli oggetti e i fantasmi dell’immaginario infantile" della adolescente Nicòl, protagonista del libro. Da un lato la drammatizzazione di Soledad Nicolazzi, autrice insieme allo stesso autore della riduzione del volume e creatrice con Riserva Canini anche dei burattini; dall’altro i nuovi linguaggi del video dei due studenti dell’Istituto Europeo di Design. Due media differenti per cogliere gli spiriti diversi di generazioni vicine. La musica è immancabile in un festival multidisciplinare. Venerdì 6 al Teatro Litta si terrà Musica dall´inferno (evento Wholesale - giornate dedicate alla memoria dello sterminio degli ebrei), Roberto Perata (maestro presso la Scala di Milano, classe 1968) dirige l’Ensemble Entr´acte. Questo concerto-spettacolo procede per flash, abbagli sonori, di Karel, Schuloff, Krasa, Smit, Eisler e Weill, tutti a vario titolo perseguitati dal regime nazista e costretti all´esilio, ovvero deportati nei campi di sterminio in quanto ebrei. Un saggio su come la dignità dell´uomo possa trovare il proprio riscatto nell´arte. In contemporanea Se-ducere Milano la performance itinerante multisensoriale del Gruppo Lis, una occasione per attraversare con altri occhi le vie del centro della città e per immergersi negli anfratti inesplorati del Teatro Litta. Se-ducere Milano è un inno alla seduzione, al lasciarsi andare, a concedere fiducia a chi ci guida per scoprire scorci poetici e architettonici inconsueti (6-7-8 ottobre). Domenica 8 si continua con la passionalità di Eros di Compagnia Teatrale Dionisi, un meltin’ pot di brandelli poetici. La serata segue il rito del menu, ad ogni portata è associato un poeta, una poesia, una canzone. Da Saffo a Bukowski, da Catullo a Ginsber, passando per Neruda e Pasolini, fra gli altri. La compagnia ci costringe ad una battuta d’arresto per ricordarci che l’erotismo è un’arte lenta Il ritmo del Festival cambia con Sbuffparade: coro polifonico e parta di Sbuffoni che da Porta Ticinese giungerà alle Colonne di San Lorenzo. Questa è la miccia di: Impronte d´esistenza, una festa lunga due giorni organizzata dal collettivo di giovani artisti Famiglia Margini per celebrare un anno di vita dell’omonima galleria. E’ un autentico evento nell’evento (sabato 7 e domenica 8, delle ore 21. 00 alle 0. 00, Colonne di San Lorenzo). Sabato 7 si continua con l´improvvisazione jazz di Crazy Sax diretta da Giorgio Robustelli, con l’ironia di Zac il cantautore simpatico. Domenica è la volta del rock italiano con Punto G, vincitori con Esplode il mondo pop del premio per il miglior album indipendente del Mei (meeting delle etichette indipendenti) 2005. Protagonista di questo inconsueto weekend sarà il pubblico: ritratto e “rielaborato” dall’installazione multimediale Ev002 di Studiomorinn, con La gabbia di Francesco Dalto e Tony Robles attraverso un monitor diventa voyeur di un “mosaico corporeo”, si trasforma in artista grazie a Impronte d’esistenza di grAce e Phedra e a Fiorido e il burlesque ermetico di Paola Fiorido, sbircia indietro nel tempo con Retroscopio di Angelo Lonconte, diventa oratore sedendo sulla Cadrega del Lettore costruita sul posto da Angelo Loconte per eVeline, nome collettivo che cela un metodo d’azione poetica. Come le altre Cadreghe esposte in piazza del progetto, anche quest’opera di eco. Design è assemblata con bancali di risulta. Il riciclo è alla base anche dei lavori di grAce: Alberto e Angelo trans e l’amico cane. Queste installazioni fanno da contrappunto artistico ai concerti e alle performance. Con le altre di Angelo Loconte: Ulivo, Tempesta, Mucca, e con le grandi dimensioni del Totem al Thebag, di Thebag art Factory, o di Fluxus#2 di Chicco Camontelli e Tano Mallia sono le quinte en plein air di Sitin Milano. A chiudere il cerchio le incursioni poetiche di eVeline in via Morigi, via Brisa, via Arena e corso Magenta. Gran finale domenica 8 con il concerto del trio milanese Wolfango che, definiti “i nuovi Cccp”, si distinguono per la forza provocatoria e ironica dei testi. Sala Teatro Litta e Sala La Cavallerizza. Dal 10 al 22 Ottobre 2006 Quinto Settano – Debutto Nazionale “Perversioni Sessuali A Chicago” di David Mamet, regia di Paolo Giorgio, con Gerardo Maffei, Tiziano Turci, Lara Franceschetti, Stefania Pascali. Perversioni sessuali a Chicago, uno dei testi che insieme a “The Duck Variations” e “American Buffalo”, hanno reso famoso David Mamet, artista americano tra i più eclettici, nonché sceneggiatore di film cult come “Il postino suona sempre due volte”, “Il verdetto” e “Gli intoccabili”, e vincitore nel 1984 del premio Pulitzer con “Glengarry Glen Ross”, debutta in prima nazionale, dal 10 al 22 ottobre al Teatro Litta, nell’ambito del progetto Intermittenze del cuore ideato e prodotto dalla Compagnia Quinto Settano. Questo testo è l’ultimo dei tre presentati in Intermittenze del cuore (i due precedenti erano “Le affinità elettive” da J. W. Goethe e “Pazzo d’amore” di Sam Shepard), progetto nato dalla necessità di indagare sul sentimento amoroso e sulla natura del desiderio, e di scoprire i complessi percorsi attraverso i quali le convenzioni sociali e morali condizionano i pensieri, le azioni e i sentimenti. Mentre in Goethe e in Shepard i personaggi sono mossi da passioni e desideri reali, in Mamet ci si sposta nei territori dell’immaginario e della finzione: qui il desiderio non è indotto dal vissuto individuale, ma dai miti proposti dalla pubblicità e dal consumismo. Perversioni sessuali a Chicago, il cui titolo originale è Sexual Perversity in Chicago, scritto nel 1974 quando l’America era in piena rivoluzione sessuale, rappresentato a New York nel 1975 e riadattato nel 1986 per il grande schermo in "A proposito della notte scorsa", è uno dei testi più rappresentativi sulla difficoltà e incapacità del mondo contemporaneo di costruire e vivere rapporti sessuali e sentimentali profondi e reali. Nella Chicago degli anni ’70 Debbie, illustratrice pubblicitaria, conosce Danny e inizia una relazione con lui. I due s’innamorano e decidono di vivere insieme nonostante Bernie, collega e compagno di avventure di Danny, e Joan, maestra d´asilo amica di Debbie, tentino di dissuaderli dal fare un simile passo. La convivenza va bene solo per cinque mesi, ma poi emergono varie incomprensioni per cui si lasciano. Bernie racconta incontri sessuali al limite del possibile, ma non lo si vede mai con una donna. Joan esce da sola in cerca di maschi, ma ha deciso che essere lesbica è una soluzione migliore. Danny e Deb si innamorano e ci provano sul serio, ma parlarsi è difficile ed essere se stessi un´avventura troppo rischiosa. Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo. Dal 24 Ottobre Al 5 Novembre 2006 Gloriababbi Teatro “Take Me Away” (portami via) di Gerald Murphy, regia Filippo Dini, Con Andrea Di Casa (Eddie), Giampiero Rappa (Brien), Filippo Dini (Andy), Francesco Ferrieri (Kev), Diretto da Filippo Dini. Il microcosmo delle tensioni, delle cattiverie, delle sorprese nella vita di una famiglia qualunque, dietro la quale si legge la storia di un popolo che si dimena e scalcia sotto il peso del capovolgimento sociale. I 4 giovani attori del Gloriababbi Teatro restituiscono in modo efficace le atmosfere nevrotiche e ironiche di Gerald Murphy, nuova stella della letteratura irlandese, cogliendo il lato umano e persino comico delle battute scritte, e di quelle “non dette” che scorrono tra le parole. Quattro uomini abbandonati da tutti ma anche da se stessi, Quattro uomini che non sanno più riconoscersi. Certamente una storia tutta irlandese; questa riunione di sconfitti, accade proprio nel non riconoscersi più, nella memoria di tradimenti passati, e contemporaneamente nel sentirsi irrimediabilmente legati, maledettamente incatenati ai vincoli della famiglia. Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo Dal 27 Ottobre Al 5 Novembre 2006, Litta_produzioni, presenta “Astorritintinelli” Mac E Beth . Una ri-scrittura del Macbeth di William Shakespeare scrittura scenica, spazio scenico e luci. Alberto Astorri e Paola Tintinelli con la collaborazione di Scalodieci – Milano. Lui si chiama Mac e lei si chiama Beth. Insieme gestiscono un club, tanto fantomatico quanto accessibile al mondo che vuole divertirsi ascoltando parole fatte d’aria, inni nazionali e marcette di periferia, musica lirica e rock del passato, barzellette raccontate male, improperi, insulti e guittate di bassa lega. Mac e Beth gestiscono il Club Series, un nome altrettanto improbabile come la loro vita, forse copiato dalla marca degli amplificatori che vomitano la colonna sonora che Beth crea ogni sera. Il Club gestito da Beth (alla ‘console musicale’ e agli ‘effetti luce’) diventa un mirror che ricorda il club Exotica di Egoyan, dove la vita si confonde con la morte e viceversa. Un club che vuole ricordare la pallida fine di Toro Scatenato. Al Club Series, ogni sera (Ah, il destino di una certa serialità !) va in scena la “loro storia”: la storia di un Pallido Delinquente e di una Trapezista Imperfetta, va in scena un melodramma shakespeariano dimenticato dal mondo, sconosciuto agli avventori del club che diventano – ogni sera – gli spettatori di un dilemma: in che misura possiamo capire che cosa facciamo accadere e che cosa viceversa ci accade? In che modo ci è possibile distinguere l’azione umana dalla sofferenza umana? Lo scetticismo dell’evocazione shakespeariana che Mac cerca di portare avanti – davanti ai suoi pochi e increduli spettatori – fa riaffiorare in scena la comparsa di una nuova forma di intimità, o perlomeno il desiderio di una nuova intimità – una sorta di privacy condivisa ( da tutti – e a questo punto – anche dal pubblico del Club). Ed è Beth a creare Mac, in un ennesimo mirror, dando vita a questo ambiente improprio, (fatto di luci, lucine, lampi, cellule fotoelettriche, suoni di temporali o di battaglie) che tanto ricordano e citano il western di Sergio Leone ed emozionano fino alla commozione, alla pietà. Ed è questo l’ambiente creato:l’ambiente della loro privacy condivisa, che non dichiara alcun serio intento di mettere in scena la catastrofe del mondo, ma – al contrario – la vive questa catastrofe, nella privacy stessa, in un’intimità divenuta impropria, e la conseguente catastrofe di una certa politica, fatta di ambizioni, potere, guitteria. Al Club Series di Mac e Beth le parole stesse del dramma shakespeariano sembrano ricadere le une sulle altre, scaricando o espellendo all’improvviso il loro significato. L’azione coincide con l’interruzione dell’agire, quasi una sorta di sterilità congenita e vertiginosa, che diventa indecidibilità e indicibilità: Mac è un burattino prestato al sogno, alla parte, al ruolo della rock star decaduta, del pugile guerriero, al guitto brianzolo di testoriana evocazione. Quello di Mac è forse il desiderio di una progenie che mai verrà, e questo Beth glielo confessa solo alla fine. E lì al club mi sono davvero commosso. Estratto da una presentazione del regista Antonio Syxty Sala La Cavallerizza. Repliche dal martedì a sabato alle ore 22. 00 – domenica alle ore 17. 30 – lunedì riposo. Dal 7 Al 12 Novembre 2006 Teatro Della Cooperativa presenta “La Nave Fantasma” di Giovanni Maria Bellu , Renato Sarti e Bebo Storti, Regia Renato Sarti, Con Bebo Storti, Renato Sarti, disegni Emanuele Luzzati, musiche Carlo Boccadoro- Premio Gassman / Città di Lanciano 2005 – Miglior Testo Italiano. Il 25 dicembre del 1996, al largo delle coste siciliane, affondò un piccolo battello carico di migranti provenienti dall’India, dal Pakistan e dallo Sri Lanka. Le vittime furono 283: la più grande tragedia navale avvenuta nel Mediterraneo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nonostante le precise testimonianze dei superstiti, autorità italiane e mass media, eccetto rare eccezioni (Livio Quagliata de Il Manifesto, Dino Frisullo di Senza Confine), non se ne occuparono la tragedia del Natale 1996 divenne il naufragio fantasma. Gli stessi pescatori della zona, che recuperarono decine di cadaveri nelle reti a strascico, temendo conseguenze per la loro attività, li ributtarono sistematicamente in mare. Solo cinque anni dopo, con un reportage reso possibile dalla testimonianza del pescatore di Portopalo Salvatore Lupo, il quotidiano La Repubblica, attraverso un’inchiesta del giornalista Giovanni Maria Bellu, riuscì a individuare e filmare il relitto. Nel giugno del 2001 le immagini della nave fantasma fecero il giro del mondo, ma - nonostante l’appello di quattro premi Nobel italiani (Renato Dulbecco, Dario Fo, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia) e alcune interpellanze parlamentari – ancora nulla è stato fatto per recuperare il relitto e ri-consegnare questo episodio alla Storia senza menzogne ed omertà. La nave fantasma è una sintesi drammatica della vasta problematica connessa al tema dell’immigrazione: la disperazione dei migranti, il silenzio delle autorità e dei mass media, la ferocia dei trafficanti di esseri umani, la terribile indifferenza e paura della nostra società. Benché basato su una rigorosa cronaca degli eventi – tradotta sulla scena attraverso i racconti dei protagonisti, ma anche con l’utilizzo di materiale video e la creazione di piantine e percorsi tramite videografica, su disegni di Emanuele Luzzati - l’intento registico è quello di fare ricorso a tutti gli elementi tipici del teatro comico e del cabaret quali l’improvvisazione e il rapporto continuo e diretto con il pubblico. In scena gli stessi Bebo Storti e Renato Sarti che, in una sorta di cabaret-tragico estremo e scioccante, coinvolgeranno gli spettatori nella rievocazione di una tragica vicenda e nella riflessione su uno degli argomenti più scottanti dei giorni nostri: toccherà infatti loro rispondere ai quesiti di un ironico e paradossale quiz televisivo, ma anche restituire la testa staccatasi dal corpo martoriato di un manichino-immigrato colmo d’acqua; così come - in parte - il difficile compito di ricreare, nella scena finale, l’inferno che coinvolse i 283 disperati del battello F-174. Renato Sarti, attore, regista e drammaturgo, ha lavorato per molti anni a Milano al Piccolo Teatro e al Teatro dell’Elfo. Come regista, ha collaborato, tra gli altri, con Giorgio Strehler, Paolo Rossi, Moni Ovadia, Zelig. Come drammaturgo ha ottenuto vari premi: Idi, Vallecorsi, Riccione per il Teatro, Gassman /Città di Lanciano. E’ autore, fra gli altri, di Mai morti, I me ciamava per nome: 44. 787 – Risiera di San Sabba, Nome di battaglia Lia. Da quattro anni dirige il Teatro della Cooperativa di Milano, per il quale ha ricevuto il premio Enriquez 2005 per l’impegno sui temi della memoria e della denuncia; nel 2006 il premio Hystrio – Provincia di Milano per il lavoro sul territorio. Bebo Storti, musicista bluesman, attore drammatico e comico, ha iniziato la sua carriera ai tempi di Comedians, allestito da Gabriele Salvatores nel 1985. Ha conosciuto la popolarità televisiva con trasmissioni come Su la testa e Cielito Lindo, imponendosi poi definitivamente all’attenzione del pubblico con alcuni memorabili personaggi in Mai dire goal. E’ interprete di Mai morti, scritto e diretto da Renato Sarti. Giovanni Maria Bellu, inviato speciale de La Repubblica, da anni si occupa dei "misteri d´Italia”: è stato querelato da Previti, Zorzi, Priebke e Fiore. Per l´inchiesta sulla nave fantasma ha ricevuto nel 2002 il Premio Saint Vincent per il giornalismo. Tuttora ne segue lo sviluppo giudiziario. Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo. Dal 14 Al 26 Novembre 2006 Teatro Della Cooperativa “Ritter, Dene, Voss” di Thomas Bernhard, traduzione Eugenio Bernardi, regia Renato Sarti, con Paolo Bessegato, Giorgio Ganzerli, Antonio Rosti, scene e costumi Carlo Sala. Ritter, Dene, Voss. Potrebbe essere l’inizio di una filastrocca infantile. O una di quelle formule iniziatiche ormai scomparse, ultimo residuo di antichi riti magici che l’uso secolare ha ridotto a puro suono. Ritter, Dene, Voss sono i nomi di tre attori tedeschi, Ilse Ritter, Kirsten Dene e Gert Voss, primi interpreti dell’opera di Thomas Bernhard al Festival di Salisburgo nell’estate del 1986, per la regia di Claus Peymann. Nella pièce il solo Voss ha anche un nome di scena, Ludwig; mentre Ritter e Dene sono semplicemente la sorella minore e quella maggiore. E’ Dene ad iniziare, con frasi brevi, sintesi di concetti non correlati tra loro. Ritter, dalla sedia, con il giornale aperto e la sigaretta in una mano, la guarda e la ascolta con malcelato fastidio e disprezzo per la minuziosità con cui accomoda il grande tavolo da pranzo. Immerse nei ritratti di famiglia che adornano le pareti della sala, memoria di antichi e gloriosi fasti, le due sorelle, attrici, attendono l’arrivo del fratello Ludwig (Wittgenstein?) - filosofo paranoico e geniale di ritorno dal manicomio in cui si è rinchiuso volontariamente a pagamento - per consumare quella che si trasforma ben presto in una cena delle beffe. Ne nasce un ménage à trois ricco di doppi sensi e seduzioni tormentate, che svelano i rapporti incestuosi che legano i tre protagonisti: si celebra lo sfacelo di una famiglia, cui fa da sfondo quello dell’Austria post-Anschluss e pre-Haider. Renato Sarti, senza perdere di vista gli alti riferimenti filosofici e culturali del testo e senza perdere nulla del profondo dramma umano che lo permea, ne mette in evidenza gli aspetti comico-grotteschi, laddove la geniale scrittura di Bernhard trasforma il più profondo tormento in risata. Certo, sono considerato un cosiddetto scrittore serio, come Bèla Bartòk è considerato un compositore serio, e la fama si sta diffondendo (…) In fondo non è per niente una bella fama. Mi mette assolutamente a disagio. Thomas Bernhard Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo.  Dall’ 8 Al 16 Novembre 2006 Litta_produzioni presenta Astorri Tintinelli “La Ballata Di Woizzecco “ una rilettura del Woyzeck di Georg Buchner, di e con Alberto Astorri e Paola Tintinelli, con la collaborazione di Scalodieci – Milano. In un posto del mondo, fra le luci e le ombre del mondo, con le grida e i lamenti del mondo - nelle orecchie e nel cuore - , l’Uomo-giostra, guerriero e amante tradito, prigioniero e insieme carnefice, ciarlatano e ministro del culto della guerra, balla la sua dolce canzone, irriducibilmente, poeticamente e follemente fino alle lacrime del mondo stesso. In questa parte del mondo, che è dentro l’anima del mondo, Alberto Astorri balla interminabilmente la sua dolce canzone, vituperato e costretto dalle angherie sonore - squisitamente liriche - di Paola Titinelli, sua compagna e anima clownesca della Giostra, infinitamente e poeticamente padrona della Luce e dell’Ombra di questa immensa e mostruosa Giostra che alberga nel cuore di ognuno, nel cuore di tenebra dell’uomo moderno. Ed è proprio lui - l’Astorri - l’Uomo-giostra, a trasformarsi in cavallo, in soldato, in bambino, in amante di Marie (quella del Woyzeck di Georg Buchner), in Marie stessa, in pianta, in secchio, in spada, in ciarlatano-presentatore evocando, a tratti, la più grande tradizione italiana che da Petrolini, Macario e Totò è arrivata fino a Leo De Berardinis, passando attraverso il circo e lo spettacolo da baraccone. E allora proprio questo Elephant-man, questo Scavalca-montagne, questo Uomo-cavallo, questo Uomo-fantoccio – che è sempre l’Astorri – gira su sè stesso, e fa girare il mondo stesso a rovescio, quando si prepara alla guerra, quando vive per essa, quando il soldato pianta la sua bandiera in terra straniera e conta (urlando disperato) fino a cinque, quasi fosse la conquista di una Luna Folle da parte di uno stralunato cavaliere del Cervantes, commuovendo fino alle lacrime, menestrello shakespeariano - povero Yorick - riesumato dalla fossa dallo stesso Becchino-architetto del mondo. E diventa povera cosa, solitudine infinita, vuoto sublime di filosofica presenza scenica, questo Astorri-fantoccio, lacerto testoriano e marionetta di kantoriana memoria, rivestendo a tratti - nella voce di un’interpretazione - un Carmelo Bene post-moderno, diventandone erede inconsapevole e lacerato, così come va il mondo: il mondo dell’Uomo-giostra, il mondo dell’uomo moderno, espressionista, brechtiano e irrimediabilmente schiavo e padrone di una vertigine sublime che commuove e svuota il cuore del fortunato spettatore che ha modo di assistere a questo rito oscuro e luminoso creato per lui. Antonio Syxty Sala La Cavallerizza. Repliche dal martedì a sabato alle ore 22. 00 – domenica alle ore 17. 30 – lunedì riposo. Dal 19 Al 31 Dicembre 2006, Benvenuti s. R. L. E Armunia , presentano “Pasticceri Io e mio fratello Roberto” Di e con Leonardo Capuano e Roberto Abbiati. Due fratelli gemelli. Uno ha i baffi l’altro no, uno balbetta l’altro no, parla bello sciolto. Uno crede che la crema pasticcera sia delicata, meravigliosa e bionda come una donna, l’altro conosce lapoesia, i poeti, i loro versi e li dice come chi non ha altro modo per parlare. Uno è convinto che le bignoline siano esseri viventi fragili e indifesi, l’altro crede che le bignoline vadanovendute, sennò non si può tirare avanti. Il laboratorio di pasticceria è la loro casa. Un mondo che si è fermato alle quattro di mattina, il loro mondo: cioccolata fusa, pasta sfoglia leggera come piuma, pan di Spagna, meringhe come neve, frittura araba, tortarussa, biscotto alle mandorle e bavarese: tutto si muove, vola, danza e la notte si infila dappertutto. Due fratelli gemelli che, come Cyrano e Cristiano, aspettano la loro Rossana, e dove la vuoi aspettare senon in pasticceria? Due fratelli pasticceri, se li vedi abbracciati, sembrano un albicocca. Profumano di dolci e ascoltano la radio: musica, molta musica. Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo . Dal 9 Gennaio Al 4 Febbraio 2007 Litta_produzioni – Debutto Nazionale “Preludio a Solaris: L’aquila Bambina” un progetto e uno spettacolo di Antonio Syxty (spettacolo consigliato ad un pubblico adulto) Collaborazione drammaturgica di Paolo Scherani. Nell’anno 2007, in un Palazzo del settecento, situato al centro di una città, accade qualcosa di imprevisto e profondamente misterioso. Rosa ha quasi 20 anni e non ha mai conosciuto veramente suo padre. Era troppo piccola quando Felix se n’è andato via. La mamma di Rosa è morta molti anni prima – in un inspiegabile incidente d’auto. Ora si ritrovano, per uno strano caso legato a quel luogo – a quel Palazzo. Rosa ama suo padre di un amore particolare e disperato. Ma Rosa ama anche Helix allo stesso modo. Helix e Rosa, sono amiche intime e anno la stessa età. Anche Helix ha un passato oscuro: un padre mai conosciuto e una madre morta di malattia in circostanze indefinite. Entrambi sono alla ricerca di una ’risposta’ al loro legame. Una risposta che forse troveranno all’interno di quel Palazzo, evocata da un ’oceano di sentimenti e pulsioni, originate dal luogo stesso. L’aquila bambina è il primo frammento di storia di Visioni di Solaris (Vds). A distanza di un decennio dalla prima messa in scena - con la regia di Luca Ronconi - torna il testo che ha scandalizzato il teatro italiano per la sua scabrosità. <<Un testo dove si intrecciamo desideri proibiti e perversi, istinti omicidi, proiezioni infantili e sensi di colpa – estesi fino ai limiti della pornografia ->> Cesare Garboli <<… Più di un’apparente scabrosità di rapporti, a me pare evidente la ricerca di legami famigliari di sangue. Il sesso è solo un mezzo adatto per ritrovare affetti infantili non espressi nel giusto momento. >> Luca Ronconi <<…l’aquila bambina, anomalo documento di un costume teatrale a cui si contrappone. >> Franco Quadri Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo. Dal 25 Gennaio Al 4 Febbraio 2007 Stefania Pepe in “La Custode Del Disastro” di Tiziano Scarpa messa in scena Bruno Fornasari. “La Custode del disastro” nasce dall’intesa artistica tra l’autore Tiziano Scarpa e l’interprete Stefania Pepe, che insieme, hanno dato vita a questo esperimento. Il coinvolgimento successivo del regista Bruno Fornasari, e quindi quello di Raffaele Kohler per l’ambiente sonoro, chiude il cerchio attorno ad un progetto che da un primo studio “in pubblico” mira a strutturarsi poi in un vero e proprio spettacolo. In questa fase di lavoro, si è cercato di esplorare il testo con curiosità, riflessioni teoriche ed impulsi pratici. La “Custode” racconta di un luogo che ormai non esiste più, si è quindi partiti proprio da questo, da una donna sola, in un posto vuoto, circondata di ruderi immaginari e calcinacci fin troppo reali. Sala La Cavallerizza. Repliche dal martedì a sabato alle ore 22. 00 – domenica alle ore 17. 30 – lunedì riposo. Dal 15 Al 25 Febbraio 2007 Css - Teatro Stabile D’innovazione Friuli Venezia Giulia Rita Maffei in “L’arte E La Maniera Di Abbordare Il Proprio Capoufficio Per Chiedergli Un Aumento” di Georges Perec. Traduzione di Lettizia Pellizzari Gusella. Regia Alessandro Marinuzzi. Agioni Immagini Turnéeil testo esplora la casistica della richiesta di aumento, esaurendone matematicamente le probabilità in un gioco ironico e crudele in cui si espongono le mille varianti e si tentano improbabili e divertenti “istruzioni per l’uso”. Sono passati quindici anni dalla fortunata messa in scena de L’aumento di Georges Perec, con cui la neonata compagnia del Css debuttò al festival di Asti ’90, e non è affatto strano che, oggi, Rita Maffei abbia sentito il desiderio di proporre all’amico e regista Alessandro Marinuzzi di lavorare nuovamente sul racconto da cui lo scrittore francese fece nascere il testo teatrale L´aumento ovvero come disporre, qualunque siano le condizioni sanitarie, psicologiche, climatiche, economiche, o di altra ragione, delle maggiori probabilità possibili quando chiedete al vostro principale di rivedere totalmente il vostro stipendio. Il testo esplora la casistica della richiesta di aumento, esaurendone matematicamente le probabilità in un gioco ironico e crudele in cui si espongono le mille varianti e si tentano improbabili e divertenti “istruzioni per l’uso”. Rita Maffei esporrà questi folli, demenziali e ostinati consigli guardando dritta negli occhi gli spettatori che avrà invitato ad accomodarsi attorno ad un grande tavolo da Consiglio di Amministrazione. È infatti questo ossessivo rivolgersi all’ascoltatore, immaginandolo nelle mille varianti del caso, a mantenere il testo di Perec sempre in bilico tra il maniacale divertimento matematico e la disperata ricerca di una soluzione, tra le comiche e donchisciottesche vicende del povero impiegato protagonista e la commovente inutilità dei suoi tentativi, rendendo tutta l’opera metafora di un’infinita rincorsa esistenziale. Sala La Cavallerizza. Repliche dal martedì a sabato alle ore 22. 00 – domenica alle ore 17. 30 – lunedì riposo. Dal 20 Febbraio Al 4 Marzo 2007 produzione Fondazione Pontedera Teatro “Aspettando Godot” di Samuel Beckett , regia di Roberto Bacci, con Luisa Pasello, Silvia Pasello, Savino Paparella, Tazio Torrini e con Maria Pasello e Riccardo Mossini, consulenza drammaturgica Stefano Geraci, brano musicale originale Ares Tavolazzi, scene e costumi Marcio Medina. Il tema dell’attesa (qui parliamo dell’attesa beckettiana) segue i temi già incontrati nei tre spettacoli precedenti della Compagnia Laboratorio, tutti e tre ispirati da grandi romanzi della letteratura mondiale. Nel primo, Oblomov, dall’omonimo romanzo di Ivan Gonciarov, la sfinge dello spettacolo era racchiusa in una piccola frase “quando ci si sveglia si è morti”. Nel secondo lavoro Ciò che resta, ispirato a La Montagna Incantata di Thomas Mann, il tema si nascondeva nel titolo stesso pensando a “ciò che resta da ora alla morte”. Nella terza opera, nata da L’idiota di F. Dostoevskij, Il Raglio dell’asino, fisarmonica del dolore secondo i versi del poeta Sandro Penna, il titolo ci richiamava alla possibile esistenza di un essere “assolutamente buono” simile ad un asino/Cristo. Tutti e tre gli spettacoli interrogano i relativi romanzi di origine, non solo per i temi espliciti o nascosti che essi racchiudono, ma anche per la forma che il teatro, nella sua autonomia, deve ricercare per poter reagire e rendersi autonomo dalla scrittura letteraria. Sono stati per noi anni di intenso lavoro e di vere e proprie scoperte sia per l’arte dell’attore, sia per la composizione scenica e drammaturgica da reinventare ogni volta dal nulla. Oggi, messa momentaneamente da parte questa fase, abbiamo deciso di chiudere il cerchio rivolgendoci ad un classico della letteratura teatrale: Aspettando Godot di Samuel Beckett. Questa volta tutto sembra già scritto, tutto sembra già indicato fino nei minimi dettagli. Lo spartito è lì sul pianoforte, non resta che eseguirlo. Ma qui sta la trappola e la sfida si fa veramente difficile. Nel 1984, il Teatro di Pontedera aveva avuto l’onore e la fortuna di produrre per l’Italia un progetto dal titolo Beckett directs Beckett ovvero una trilogia (Aspettando Godot, Finale di Partita e L’ultimo nastro di Krapp) con la supervisione di Samuel Beckett stesso e l’interpretazione del S. Quentin Drama Workshop diretto dall’ex ergastolano e amico di Beckett, Rick Cluchey. Il contatto fisico con quell’esperienza era stato per noi fondamentale per percepire “dal vivo” il tipo di lavoro che lo stesso Beckett intendeva si realizzasse nella messa in scena delle sue opere, soprattutto per ciò che riguardava la libertà possibile all’interno di una macchina drammaturgica assolutamente precisa e “musicale”. Così, quando Aspettando Godot è diventato il fantasma a cui dare corpo, la scelta di come lavorare per la sua messa in scena non poteva che essere quella della fedeltà alla scrittura originale, trovando tuttavia i necessari tradimenti per dialogare con il testo. Si è aperto così un mondo nuovo in cui vivono antiche domande. Chi sia Godot o che cosa significhi l’attesa sono alcune di queste. Lo spettacolo potrà fare da ponte verso possibili risposte anche se non c’è una vera speranza che ci riscatti dall’assurdità della nostra esistenza. Ogni possibile conclusione sta alla nostra coscienza individuale. Purtroppo, nel 2006, saranno 100 anni da che Samuel Beckett è nato e devo confessare che mi è sembrato uno scherzo del destino quando, una volta che ho deciso di mettere in scena Aspettando Godot, me lo hanno fatto notare. Era ormai troppo tardi per tornare indietro. Pazienza, saremo in buona ed abbondante compagnia: tanti artisti in attesa di tanti Godot. Allora, 100 di questi Godot, Signor Beckett! Roberto Bacci Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo. Dal 13 Marzo Al 1 Aprile 2007 Litta_ produzioni – Debutto Nazionale Progetto “Work In Progress” - I anno “Antigone” di Jean Anouilh regia di Claudio Autelli Primo Spettatore Antonio Syxty La storia la conoscono tutti. Antigone si ribella al divieto di Creonte, re di Tebe, che proibisce di dar sepoltura al corpo del fratello di lei, Polinice, traditore della patria, e per questo verrà messa a morte, pur di non venire meno ai doveri sacri nei confronti della propria famiglia. Ecco dunque l’ennesima messa in scena della tragedia di Antigone. Ogni sera si aprirà il sipario e la compagnia farà il suo dovere: magari ormai Antigone è un po’ “sgualcita”, forse neanche lei ci crede più troppo, e Creonte non ne può più di veder la propria famiglia frantumarsi davanti ai suoi occhi, replica dopo replica. Lei è poco più che una bambina, lui un uomo schiacciato dalle proprie responsabilità. Due visioni della vita divergenti o anche soltanto due periodi differenti della vita stessa. Comunque loro, il proprio dovere, lo faranno fino in fondo. Sempre che le guardie glielo permettano. A loro, in realtà, non è mai importato molto della storia, preferiscono giocare a carte… È permesso sorridere in una tragedia? E’ possibile che la storia di Antigone si sia ormai trasformata in una commedia? Forse è un modo per non prendersi troppo sul serio, forse un tentativo di esorcizzare la paura, per non porsi certe domande, o forse proprio per avere il coraggio di farlo… In fin dei conti è un modo per mostrare che la tragedia, quale macchina perfetta, una volta messa in moto procede comunque, in qualsiasi situazione; procede nonostante l’indifferenza, il dileggio o il melodramma; procede fino alla sua conclusione, insensibile ai nostri timidi tentativi di sorridere. “È questo che è comodo nella tragedia. Si dà una spintarella perché prenda il via, uno sguardo di un secondo su una ragazza che passa per strada, un desiderio di onore un bel giorno, al risveglio, come di qualcosa da mangiare, una domanda di troppo che si pone una sera… è tutto. È riposante, la tragedia, perchè si sa che non c’è più speranza, e che non resta che gridare, urlare a piena voce quel che si aveva da dire, che non si era mai detto e che forse non si sapeva ancora. ” (Il coro) Sala Teatro Litta. Repliche dal martedì al sabato alle 20. 30 – domenica 16. 30 – lunedì riposo. Dal 10 Al 22 Aprile 2007 Teatro delle Moire e Teatro Litta “Festival Danae – Ix edizione” Eventi extra-vaganti dalla nuova scena al femminile Negli anni, il festival Danae si è costruito e ha mantenuto una forte identità e una direzione di ricerca precisa, sperimentandosi e modificandosi nella struttura per intraprendere nuove comunicazioni dell’evento. Per la nona edizione, che avrà luogo nella città di Milano nel periodo aprile/maggio 2007, i direttori artistici del Teatro delle Moire, Alessandra De Santis e Attilio Nicoli Cristiani, intendono proporre un festival in continua variazione tra “dentro e fuori” utilizzando alcuni luoghi della città di Milano o spazi urbani interessanti e dimenticati e il Teatro Litta, partner del festival da alcuni anni, in tutti i suoi spazi. Tale intenzione avrà il suo emblema in un progetto nato in collaborazione con l’associazione Animanera, dal titolo Out/cross/inside, performance in tre tappe e tre tempi differenti per tre luoghi/spazi della città di Milano. I percorsi della ricerca saranno sempre gli stessi, esplorare una zona fra teatro e danza prevalentemente femminile, affiancare e confondere artiste affermate e giovani emergenti, studiare il rapporto fra arti diverse. Teatro delle Moire. Sala Teatro Litta – Sala La Cavallerizza Dal 25 Aprile Al 13 Maggio” “Per Non Sentirmi Solo, Bevo. - monologhi sulla solitudine + vino per dimenticarsene - a cura di Dionisi Compagnia Teatrale. “E’ Un Mondo Cattivo Questo, Sailor! Che Racchiude Dentro Di Se Un Cuore Selvaggio (che una volta fu Canto a Me Stessa)” di e con Renata Ciaravino, regia di Valeria Talenti. What’s the fuck??? Non è uno spettacolo di prosa perché non ci sono personaggi. Non è una narrazione perché il plot stenta. Non è una stand-up comedy perché non fa necessariamente ridere. Non è un’orazione perché è troppo difficile. Non è cabaret perché non parla di figa o terroni o rutti. Non è una performance perché ci sono parecchie parole. What’s the fuck??? E’ un en-plei-air, un luci alzate, un incontro articolato da alcune emozioni procurate attraverso la sofferenza e certi abissi. Tecnicamente parla di Coraggio-morte-nicholas Cage-sfiga-città-fare l’Amore-paura. In Provincia Del Mondo: di Ciaravino & Pellegrinelli, con Carmen Pellegrinelli, luci di Laura Bresciani, Regia di Valeria Talenti. Ringraziando per la prima fase di studio del lavoro Sabrina Sinatti Cabaret? Delirio? Trasformismo? Maschere? Una donna per decine di personaggi: lo ‘sicolabile, la missionaria di sinistra, la venditrice di bare, la mummia degli anni 80 della Milano da bere, quella che fa teatro-danza solo nel centro sociale perché solo lì “è ppuro!”, il Dj di Radio Dj, l’ascoltatore di Radio Popolare, la conduttrice di Radio Maria… Esiste la possibilità di avere la testa in provincia del mondo. Compilare i moduli per le donazioni ai distrofici per poi poter tranquillamente spendere il resto dei propri 8000 euro di stipendio in allegria e libertà, sfogliando “Vanity Fair” che ricorda come fare del buon sesso estivo in 60 mosse. Scrivere un libro su come e quanto soffriamo perché paparino poi ce lo fa pubblicare dal suo amico editore, in cambio di qualche agevolazione fiscale. Dire che “non importa se la tua mammina ti ammazza di botte e papino è alcolizzato e fratellino fuma crack e sorellina è morta, che tanto poi il Signore li accoglierà tutti nella Luce e nella Pace…”. Dire che i bambini africani sono “troppo più belli e caratteristici” dei semplici bambini bianchi o dire che i bambini africani nascono con l’aids, perché “si sa laggiù come funziona…” Ma come funziona? “Assola Elogio della solitudine” Menzione speciale Premio Scenario 2003, “per l’ottima prova di un’attrice-autrice capace di toccare con spietata e delicata ironia le ferite di una condizione femminile che ha il coraggio di mettersi a nudo sulla scena” di Renata Ciaravino, Ugo Cornia e Silvia Gallerano Con Silvia Gallerano Grazie a Cinzia De Lorenzi, Mattia Fabris, Arianna Scommegna. “ Questa è la cronaca abbastanza fedele di alcuni anni molto faticosi ma belli che a un certo punto mi sono capitati. L’unica cosa che si può dire è che le cose capitano e noi dobbiamo lasciarle capitare. Ma queste cose che capitano hanno la virtù principale di sfracellarci la testa. Adesso, con un inevitabile sfacelo sulle spalle, portandomelo dietro tutti i giorni, dopo aver preso nota di tante cose sono tornato a vivere il mondo come prima. Un po’ mi dispiace. ” Ugo Cornia Personalmente sto spesso sola perché mi piace. Non vedo necessariamente attorno a questa parola un’aura di depressione. Non sono neanche un’asceta e non cerco alcuna illuminazione. Sicuramente da sola sono stata: felice, in attesa, sospesa, innamorata, fidanzata, lasciata, in lutto, abbandonata, scansata, depressa, ansiosa… Parlare della solitudine è come parlare della vita, e allora parto dalla mia solitudine, che almeno la conosco. Come dice Ugo Cornia ad un certo punto della mia vita mi sono capitate delle cose che hanno avuto la virtù principale di sfracellarmi la testa e, aggiungo io, come primo effetto quello di farmi chiudere nella mia stanza. Metaforicamente e fisicamente. E allora parto da questa stanza. Dai motivi che mi ci hanno buttato dentro, dai fantasmi che la agitano, dal desiderio di uscirne, dall’attesa del tempo giusto. Ho pensato a tutte le stanze in cui ho vissuto o in cui ho visto vivere gli altri e a quello che significa per ognuno di noi questo spazio “sacro”, queste quattro mura che ci conoscono meglio di nostra madre. “Assola” parla di tre stanze; di tre luoghi segreti, di tre modi di essere nel mondo, di cercare ascolto, di alzare la voce per farsi sentire, o di chiudere la porta per restare in pace. Sono passati tre anni da quando ho cominciato a lavorare su Assola. Ci ho messo tanto per finirlo, per dire tutto quello che stava dentro questo “titolo-stanza”. Per raccontare tre solitudini diverse che possiamo incontrare tutti i giorni dentro di noi o negli occhi degli altri. Per dipingere tre caratteri, tre desideri, tre tentativi di volo. Senza fare ovvie considerazioni sulla nostra epoca, dopo tre anni sento ancora la necessità di raccontare queste storie, di vederle riflesse negli occhi di chi le ascolta, di condividerle. Silvia Gallerano La rassegna prevede due spettacoli al giorno in quest’ordine: dal 26 al 29 aprile: ore 20. 00 In provincia del mond, ore 22. 00 E’ un mondo cattivo Sailor! che racchiude dentro di se un cuore selvaggio. Dal 3 al 6 maggio: ore 20. 00: E’ un mondo cattivo Sailor! che racchiude dentro di se un cuore selvaggio, ore 22. 00: Assola, elogio della solitudine. Dal 10 al 13 maggio: ore 20. 00: Assola, elogio della solitudine. Ore 22. 00: In provincia del mondo. Sala La Cavallerizza . Dal 2 Al 13 Maggio 2007 Studi Imperfetti Compagnia Teatrale “Come Se Fossimo Stati Messi Lì Proprio In Quel Momento” uno spettacolo liberamente ispirato all´opera di Raymond Carver riscrittura drammaturgica e regia Giorgio Sciume’ una produzione Desidera festival di Bergamo e Teatro Studio Foce di Lugano. Teatro Litta. Dal 5 Al 16 Giugno 2007 Litta_produzioni – Novità Assoluta “Visioni Di Solaris – parte 1 – L’incontro” Uno spettacolo di Antonio Syxty (spettacolo consigliato ad un pubblico adulto). Dal 18 Giugno Al 2 Luglio 2007 Litta_produzioni – Novità Assoluta “Visioni Di Solaris – parte 2 – La Risposta” Uno spettacolo di Antonio Syxty (spettacolo consigliato ad un pubblico adulto). Spettacoli itineranti tra gli spazi di Palazzo Litta. Repliche dal lunedì al sabato alle 20. 30 – domenica riposo Vds: idea e regia: Antonio Syxty Drammaturgia: Paolo Scheriani, Antonio Syxty, Alberto Oliva Consulente alla drammaturgia e comitato scientifico: Antonio Caronia Concept e realizzazione ambiente tecnologico: Paolo Atzori Curatore e comitato scientifico: Francesco Monicacuratore artistico e scenografico: Andrea Taddei Collaborazione alla produzione, post-produzione e all’allestimento dell’ambiente tecnologico: Naba- Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Il viaggio all’interno del Palazzo del ‘700 – iniziato con il Preludio A Solaris - continua. Il luogo è ormai in grado di generare una realtà. Una realtà che ha a che vedere con la nostra identità. L’identità del passato, del presente e anche del futuro. Quel luogo, quel Palazzo, è in grado di metterci alla prova. Di mettere alla prova i nostri desideri, le nostre emozioni, i nostri sogni. Di farci incontrare per trovare una risposta L’ incontro di ‘qualcosa o qualcuno’. Qualcosa che non siamo riusciti a realizzare, qualcuno che non siamo riusciti ad amare. Qualcuno che ci ha abbandonati o che è stato abbandonato da noi. Per questo, forse… Un marito cerca di comunicare con sua moglie morta per avere consigli dall´aldilà, da un mondo informe e allucinante di semi-vita o non-morte. Un ritratto muta grazie ai suoi pigmenti foto-sensibili alterando l’emozione dei suoi proprietari… A seconda del loro passato, condizionandone la vita… Una donna morta suicida, sembra poi ricomparire. L´uomo – che ne è innamorato - non vedrà abbastanza, o vedrà troppo, per capire veramente in quale vertigine è caduto… Questo e altro in Visioni Di Solaris.

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RIAPRE IL MUSEO DELL’ANTARTIDE ALLESTITA UNA NUOVA SEZIONE SULLE METEORITI  
 
Trieste, 26 settembre 2006 - Ritorna, dopo la pausa estiva, un appassionante appuntamento per grandi e piccini, un viaggio entusiasmante tra i ghiacci e i suoi esploratori: il Museo Nazionale dell’Antartide di Trieste. L’esposizione si è arricchita di una nuova sezione dedicata alle meteoriti che vengono trovate in Antartide e ai numerosi studi che grazie a esse si possono svolgere nei campi delle scienze della terra e della climatologia. Il Museo presenta inoltre le collaudate sezioni dedicate alla storia dell’esplorazione, alle missioni italiane e alle strumentazioni utilizzate per lo studio dei ghiacci. Filmati sia per appassionati che per i più piccoli, prodotti multimediali e un ricco book-shop dove acquistare un ricordo del museo completano la visita a una esposizione unica dedicata al continente antartico. Il Museo è aperto a Trieste, in via Weiss 21 (Comprensorio di S. Giovanni), lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13, venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Giorno di chiusura il martedì. Per visite guidate: Globo divulgazione scientifica 040-567889. Biglietto intero 5 euro, ridotto 4 euro, scuole 3 euro. .  
   
   
GOLF - LPGA TOUR: KARRIE WEBB BATTE ANNIKA SORENSTAM, 50ª GIULIA SERGAS  
 
Milano, 26 settembre 2006 - Quarta vittoria stagionale dell’australiana Karrie Webb (273 - 67 70 66 70) nel Longs Drugs Challenge (Lpga Tour) disputato al Blackhawk Country Club di Danville in California. In un giro finale di grande intensità si è rinverdito un duello che aveva caratterizzato gli anni Novanta, quando la Webb si impose per tre volte nell’ordine di merito davanti ad Annika Sorenstam. La svedese, in ritardo di sei colpi, ha espresso gran gioco e con un 65 si è classificata al secondo posto (274 - 70 70 69 65), sfiorando la clamorosa rimonta. In terza posizione Morgan Pressel con 276, in quarta con 278 Lorena Ochoa, Stacy Prammanasudh e Cristie Kerr. Giulia Sergas si è piazzata 50ª con 292 (72 75 72 73) e ha guadagnato 3. 435 dollari preziosi per il suo obiettivo di mantenere la “carta” per il 2007. Non ha superato il taglio Silvia Cavalleri, 90ª con 151 (73 78). Us Pga Tour: Primo Titolo Per Eric Axley - Il trentaduenne Eric Axley (265 - 69 63 63 71), una carriera spesa al momento nei circuiti minori, ha trovato il suo giorno di gloria vincendo il Valero Texas Open, sul percorso del Resort Course al La Cantera Golf Club di San Antonio. Nell’us Pga Tour non era mai andato oltre il 57° posto. Axley ha preceduto Anthony Kim, Dean Wilson e Justin Rose con 268. Quinti con 269 Frank Lickliter Ii e Chris Riley. Internazionali Di Grecia: Alessandra Averna Si Classifica Quarta - Alessandra Averna (293 - 71 70 79 73) si è classificata al quarto posto nei Campionati Internazionali di Grecia sul percorso del Golf Club Porto Carras di Kassandra Halkidiki. L’altra azzurra Federica Angioletti ha concluso al 15° con 308 (74 76 79 79). Dominio delle ragazze della Repubblica Ceca con successo di Zuzana Masinova (285 - 71 70 67 77), che ha superato in play off Katerina Ruzickova (285 - 71 72 71 71). Al terzo posto l’olandese Marjet Van der Graaf con 290. Repubblica Ceca al proscenio anche nel Trofeo delle Nazioni, disputato su tre giri: con 422 ha preceduto Austria (444) e Italia (449). Nel campionato maschile Nunzio Lombardi (282 - 74 67 67 74) ha perso ritmo nel giro finale, terminando 13°. Al 22° posto Alberto Campanile (286 - 69 72 74 71) e al 27° Valentino Dall’arche (289 - 70 74 69 76). Titolo assegnato in spareggio al turco Gencer Ozcan (274 - 70 67 68 69) che ha battuto il finlandese Jani Perttila (274 - 70 69 67 68) con il quale era in parità dopo 72 buche. Terzo con 277 il neozelandese James Gill e quarto l’austriaco Tano Kromer, identico 277 ma peggior punteggio nel quarto turno. Nel Trofeo delle Nazioni in prima posizione l’Austria1 con 414 e in seconda l’Italia con lo stesso score, ma peggiori punteggi scartati, quindi con 415 Turchia, Austria4 e Repubblica Ceca. .  
   
   
ELBA/VELA: I RISULTATI DEGLI EQUIPAGGI CVMM AL TROFEO VESPUCCI  
 
Marciana Marina, 26 settembre 2006 – Vento leggero e sole hanno caratterizzato lo svolgimento dell’undicesima edizione del Trofeo Vespucci organizzato dal Comitato Circoli Velici Elbani e la fattiva collaborazione del Comitato Circoli Velici Costa Etrusca. Buona la partecipazione delle imbarcazioni d’altura, circa una quarantina, che hanno seguito un percorso di crociera costiera con partenza a Cavo e arrivo a Portoferraio per un totale di circa 20 miglia e con boe di percorso a Palamiola e allo Scoglietto. Tre le classi di partecipazione per imbarcazioni di piccola (sotto i 10 metri), media (da 10 a 12 metri) e grande (oltre 12 metri) dimensione: Il vento è stato debolissimo fino al primo passaggio di Palmaiola poi un vento debole di mastrale si distendeva nello specchio d’acqua a nord dell’isola permettendo ai partecipanti di tagliare la linea d’arrivo nel pomeriggio. Vincitore della classe Piccola era Mario Mellini del Cn Cavo: nella stessa categoria ben figuravano gli equipaggi portacolori del Circolo della vela Marciana Marina Alchimia 3 di Stefano Mazzei, J22 di Luigi Tacchella e J24 di Piero Uglietta che concludevano rispettivamente al quarto, quinto e sesto posto della classifica. Nelle altre due classi i vincitori erano rispettivamente High Five di Petracchi nella Grande e One Day di Bussotti nella Media. A fine regata il presidente del Ccve, Piero Canovai, premiava i vincitori nella stupenda cornice della Linguella a Portoferraio con i partecipanti cui è stato offerto un grande rinfresco offerto dalla compagnia di navigazione Moby spa. Oltre al contributo di Moby spa la manifestazione è stata resa possibile grazie la contributo di Locman che ha offerto in premio un orologio ai vincitori; all’Apt Arcipelago Toscano, il comune di Portoferraio e la Banca dell’Elba. Il prossimo fine settimana gli atleti del Cvmm, capitanati da Alessandro Bandinelli, saranno impegnati nel Campionato Elbano Match Race a Marina di Campo, con l’organizzazione del Club del Mare in collaborazione con il Ccve. .  
   
   
BARCOLANA AL VIA: APERTE A TRIESTE LE ISCRIZIONI  
 
Trieste, 26 settembre 2006 - Si sono ieri questo pomeriggio alle 16 le iscrizioni alla 38. A edizione della Barcolana, la regata più affollata del Mediterraneo. 125 le barche che hanno già regolarizzato la propria partecipazione, tra le quali anche Alfa Romeo 2 di Neville Crichton, che regaterà con il numero 195 sul mascone di prua. In perfetto stile Barcolano, il primo scafo ad iscriversi non è stato il Super Maxi tra i favoriti della vittoria, ma il piccolo Lepa Vida, una passera proveniente da Isola, in Slovenia, che ogni anno si fregia del titolo di primo iscritto alla regata. L´armatore istriano, Ivan Pivac, era presente all´appuntamento nella sede della Società velica di Barcola e Grignano, già due ore prima dell´apertura della segreteria e come ogni anno ha per primo formalizzato la propria partecipazione donando due bottiglie di vino ai responsabili della segreteria. L´apertura delle iscrizioni ha visto quest´anno una cerimonia: la sala che ogni anno viene adibita in occasione della Barcolana a segreteria, infatti, è stata intitolata a Pino Prinz, fino all´anno scorso responsabile delle iscrizioni, scomparso la scorsa primavera. Una cerimonia semplice, che ha permesso al presidente della Svbg Gastone Novelli e al responsabile delle pubbliche relazioni, Fulvio Molinari, di tracciare il ricordo di Pino Prinz, che amava la Barcolana, l´aveva fatta crescere, e con il suo senso del dovere, la sua passione e precisione aveva una risposta per tutti gli armatori della regata, e conosceva tutte le barche che si iscrivevano. Tornando all´aspetto sportivo, ieri il Dipartimento di salute mentale di Trieste ha confermato la propria partecipazione alla Barcolana: i disabili del Dsm di Trieste regateranno quest´anno sul Moro di Venezia, una prestigiosa imbarcazione che lancerà amabilmente la sfida ai "Matti per la Vela" in arrivo da Genova con Giovanni Soldini e Vittorio Malingri. L´equipaggio del Dipartimento di salute mentale di Trieste sarà capitanato da Paolo Pinelli, e a bordo un gruppo di velisti professionisti, per lo più triestini, che coadiuveranno i ragazzi della Polisportiva Fuoric´entro composto da persone che vivono l´esperienza della malattia mentale e del disagio sociale. Infine, gli appuntamenti di oggi, 26 settembre: alle ore 11, nella Sala Maggiore della Camera di Commercio si terrà la conferenza stampa di presentazione della Barcolana e di tutti gli eventi collegati, a terra e in mare. . .  
   
   
WTCC 2006: CHEVROLET CONTINUA A SALIRE SUL PODIO PRIMO LARINI IN GARA 2 AD ISTANBUL RITARDATA A CAUSA DELLA PIOGGIA  
 
 Roma, 26 settembre 2006 - Nicola Larini ha terminato al terzo posto la seconda gara del Campionato Mondiale Turismo (Wtcc) di Istanbul. Si tratta del quarto podio di Chevrolet (due dei quali vittorie) nel 2006 e la tendenza conferma l’obiettivo della Casa di arrivare a salire regolarmente i gradini del podio ad ogni competizione. Le cose non sono andate altrettanto bene in Gara 1, invece. Rob Huff e Alain Menu si sono scontrati con lo stesso avversario in due momenti differenti e per differenti ragioni, ottenendo tuttavia quasi lo stesso risultato: Huff ha finito la gara in 15° posizione mentre Menu è stato costretto al ritiro. “Sono passato all’interno di Rangoni per superarlo ma, semplicemente, non me lo ha permesso”, ha detto Huff. “Ha piegato verso di me per cui gli ho fatto spazio, ma affrontando la curva mi ha ‘tagliato’, sebbene oramai occupassi la curva e disponessi chiaramente dell’auto più veloce anche. L’urto ha compromesso la convergenza della ruota anteriore destra, causandomi evidenti difficoltà in curva”. Nel corso della gara, anche Alain Menu ha avuto un incontro ravvicinato con Rangoni, tuttavia questa volta è stato l’italiano a subire. “La mia auto sottosterzava e il suo comportamento in frenata era piuttosto nervoso”, ha spiegato Menu. “Inoltre il pedale del freno era particolarmente spugnoso per cui quando ho cercato di passare all’interno ho involontariamente toccato il mio avversario. Ho cercato di ridurre la velocità andando un po’ fuori pista ma l’impatto è stato comunque violento. Il danno subito dalla mia auto non mi ha lasciato alternativa, ho dovuto ritirarmi dalla Gara 1”. Nicola Larini, che come lo scorso anno è stato il pilota Chevrolet più veloce nelle qualificazioni ad Istanbul, ha corso in maniera strategicamente intelligente: sesto per lungo tempo si è lasciato superare, passando al settimo posto, per garantirsi la prima fila in Gara 2. La seconda gara è cominciata con tre ore di ritardo a causa di un acquazzone che ha inondato parte del tracciato. Sul circuito bagnato e alle prime ombre del tramonto, Larini è balzato immediatamente al comando, ma dopo tre giri un audace sorpasso di Terting ha determinato un impatto tra le due auto e la piegatura dello sterzo di quella di Nicola. “Da quel momento in poi è diventato sempre più difficile governare la vettura. Terting è riuscito a passare dopo qualche giro, e anche Tarquini, ma Rydell l’ho tenuto a bada, la prospettiva del primo podio mi ha decisamente spronato a fare del mio meglio per raggiungere i miei compagni di squadra nel Circolo Vincitori del Wtcc”. Rob Huff ha fatto la sua solita grande gara sotto la pioggia: partito 15° ha scalato la classifica fino al 6° posto finale. “Un paio di auto sono andate fuori pista davanti a me nei primi due giri, e questo mi ha aiutato. Ma a parte ciò, avevo davvero un’ottima macchina, anche se in alcune curve ho avvertito qualche problema con l’alimentazione”. Alain Menu ha terminato la seconda gara allo stesso modo della prima: a bordo pista. “Ho fatto un ottimo primo giro, ho sorpassato sei o sette vetture, incluso Rob. Poi, all’inizio del secondo, qualcuno mi ha urtato da dietro ed è finita lì. Sono sicuro che senza questo incidente avrei potuto finire in ottima posizione, forse anche sul podio. È un peccato, ma ora sappiamo quanto valiamo e ci sono ancora quattro gare per provare che possiamo essere sempre sul podio”. La prossima tappa del Wtcc 2006 è a Valencia, in Spagna, l’8 ottobre. Risultati Istanbul Gara 1
1. A Zanardi (Bmw) 10 giri (53,380 km) in 21m19s910
2. R Rydell (Seat) + 1s002
3. G Tarquini (Seat) + 3s937
4. D Müller (Bmw) + 11s685
5. D Huisman (Bmw) + 12s005
7. N Larini (Chevrolet) + 16s630
15. R Huff (Chevrolet) + 32s684
20. A Menu (Chevrolet) + 1 giro
Risultati Istanbul Gara 2
1. G Tarquini (Seat) 10 giri (53,380 km) in 23m06s124
2. P Terting (Seat) + 0s652
3. N Larini (Chevrolet) + 8s139
4. R Rydell (Seat) + 8s276
5. J Gené (Seat) + 8s479
6. R Huff (Chevrolet) + 9s513
Dnf A Menu (Chevrolet) Incidente
Classifiche Dopo Gara 15 Di 20 Piloti: 1. A. Priaulx (Bmw), 58 punti; 2. G. Tarquini (Seat) 57; 3. R. Rydell (Seat) 54; 4. D. Müller (Bmw) 51; 5. J. Thompson (Seat) 49; … 13. A. Menu (Chevrolet) 20;… 14. R. Huff (Chevrolet) 20;… 15. N. Larini (Chevrolet) 14;. Costruttori: 1. Seat, 201 punti; 2. Bmw, 192; 3. Alfa Romeo, 125; 4. Chevrolet 103. .