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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Novembre 2006
AGRICOLTURA: CARTA VINCENTE PER UN’ENERGIA ALTERNATIVA AL PETROLIO E ‘A MISURA DI AMBIENTE’ CONVEGNO AIDIC SU “ASPETTI TECNICO-ECONOMICI DELLA PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI” MILANO, 4 DICEMBRE 2006  
 
 La crescita a ritmi rapidissimi del fabbisogno energetico di India e Cina, il previsto shortage delle riserve petrolifere mondiali, l’esigenza di affrancarsi almeno in parte dalla dipendenza da fonti di approvvigionamento al di fuori dei confini nazionali, portano i media e l’opinione pubblica ad interrogarsi sempre più spesso sulla possibilità di valutare l’investimento – in termini di ricerca ed economici – nello sfruttamento di biocarburanti quale reale alternativa al petrolio: la congiuntura energetica mondiale sta infatti condizionando le economie di molti paesi, in particolare quelli caratterizzati dalla carenza di proprie riserve energetiche o dalla intrinseca debolezza delle loro economie. Senza dimenticare le conseguenze che l’uso in costante aumento di carburanti di origine fossile portano all’ambiente: è di questi giorni l’ennesimo allarme degli scienziati per la crescente minaccia alla vivibilità del nostro pianeta, di cui si prospetta un sensibile deterioramento nel giro di pochi decenni se le attuali condizioni di sfruttamento energetico non muteranno. Per fronteggiare la situazione, si indica la necessità di diversificare la produzione di energia con il ricorso a fonti alternative e rinnovabili: fra queste, l’agricoltura che, grazie all’innovazione tecnologica, può offrire risorse preziose ed inesauribili in grado di fornire energia pulita e trovare al contempo nuovi sbocchi di mercato per le produzioni, con valenze economiche e di sviluppo di grande interesse. Aidic, Associazione Italiana di Ingegneria Chimica, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, Gricu (Gruppo di Ingegneria Chimica dell’Università) e Sci (Società Chimica Italiana), consapevoli che questo è il nodo centrale del futuro dei biocarburanti e delle filiere industriali che attorno ad essi ruotano, promuovono il convegno “Aspetti tecnico-economici della produzione di biocarburanti” per fornire una panoramica puntuale e approfondita sull’argomento a livello nazionale e comunitario. I relatori sono molti e qualificati: oltre a rappresentanti degli enti promotori, saranno presenti esperti di Eubia (European Biomass Industrial Association) e Itabia (Italian Biomass Association), del Dipartimento di Produzioni Vegetali dell’Università di Milano, dell’Università di Padova, dell’Imperial College di Londra, della Direzione Strategie e Sviluppo/tecnologie di Eni, di Gea Wiegand, dell’Università Politecnica delle Marche, oltre a Enea quale rappresentante italiano nel Comitato Esecutivo dello Iea, Bioenergy Implementing Agreement. Di notevole spessore i temi: dalle potenzialità delle energie rinnovabili nell’Ue agli aspetti economici e tecnici connessi all’uso di piante per la produzione di biocarburanti, dai bilanci energetici delle colture alle prospettive e trend di sviluppo, dalla ricerca alle innovazioni di processo. Il convegno sarà concluso da una tavola rotonda sulla termovalorizzazione di biomasse e sul bilancio ambientale dei biocarburanti. Sede dell’evento: Camera di Commercio di Milano, Palazzo Turati, Via Meravigli 9/b (9. 30 – 18. 00). Dettagli sulla quota di partecipazione e sul programma sono reperibili sul sito www. Aidic. It/biocarburanti. . .  
   
   
AGRICOLTURA, PIANO SVILUPPO RURALE LIGURE EROGATI 286 MILIONI DI FINANZIAMENTI, 37% IN PIÙ DEI PREVISTI  
 
Presentati gli interventi realizzati attraverso il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, principale strumento di programmazione comunitaria per il sostegno degli interventi in campo agricolo (aiuti alle aziende, formazione,insediamento giovani agricoltori). Dai dati emersi, la Regione Liguria ha incrementato in modo consistente negli anni 2005 e 2006 le proprie risorse destinate allo sviluppo rurale portando la dotazione finanziaria da 4,5 milioni di Euro dell´anno 2004 ai 12 milioni di Euro del 2006. Questo ha consentito alla Liguria di migliorare negli ultimi due anni di esercizio le performance di spesa attestandosi così tra le regioni che hanno sviluppato le maggiori capacità di utilizzo degli aiuti comunitari del Psr. Relativamente alle tipologie delle erogazioni in Liguria l´incidenza percentuale delle misure di tipo strutturale, quindi di investimento, è stata di circa l´80%. Il dato, che naturalmente rispecchia le caratteristiche della nostra agricoltura, attesta anche la politica agricola regionale che ha saputo individuare le giuste misure su cui concentrare le risorse finanziarie. Il dato è in netta controtendenza con i risultati delle altre regioni italiane che hanno destinato alle misure di investimento solamente il 40 % delle risorse assegnate. Il mondo agricolo ligure si conferma come settore dinamico, in continua trasformazione e ricco di aziende che operano attivamente in un´agricoltura di mercato sempre più competitiva. Spiega l´assessore Giancarlo Cassini: "La Regione Liguria, che ha sostenuto l´adozione di una tabella finanziaria unica nazionale, ha saputo cogliere le opportunità di compensazione che ne derivano intercettando le risorse che altre regioni non sono state in grado di utilizzare. Questo ha consentito di erogare il 37 in più % di contributi e premi rispetto alle risorse pre-assegnate, con un risultato nettamente superiore rispetto alla media nazionale. I 286 milioni di euro di contributo erogati, di cui 74 nell´anno 2006, hanno consentito di attivare investimenti nel settore agricolo e forestale per circa 470 milioni di euro". Hanno usufruito dei contributi oltre 9. 000 aziende, cooperative ed Enti operanti nel settore agricolo e nella gestione del territorio. È stato finanziato l´insediamento in agricoltura di oltre 2. 000 giovani dei quali ben il 65% ha effettuato investimenti rimarcando le potenzialità del settore. La Regione Liguria, inoltre, ha posto particolare attenzione non solo all´entità dell´erogato ma anche alla qualità delle procedure di gestione e controllo, così come "certificato" al termine dei controlli attuati in Italia dalla Commissione Europea negli anni scorsi e che solamente per la Regione Liguria si sono conclusi senza sanzioni. .  
   
   
GRUPPO CREMONINI: ULTERIORE RIPOSIZIONAMENTO A MEDIO-LUNGO TERMINE DI UNA QUOTA SIGNIFICATIVA DEL DEBITO A BREVE. CHIUSA CON SUCCESSO LA SINDACAZIONE: OVERSUBSCRIPTION DI 25 MILIONI DI EURO.  
 
Si è conclusa il 23 novembre 2006 con successo l’operazione di erogazione di un finanziamento di 80 milioni di Euro, con scadenza a 8 anni, a favore di Inalca S. P. A, società controllata al 100% da Cremonini S. P. A. , e garantito da quest’ultima. Il finanziamento, organizzato da Bnl (Gruppo Bnp Paribas) in qualità di Arranger, è stato sindacato su base “club deal” ad un ristretto numero di banche di relazione del Gruppo Cremonini. La sindacazione del prestito è stata chiusa ottenendo una oversubscription di 25 milioni di Euro, che ha portato l’Arranger a chiudere l’operazione ad un importo di 80 milioni di Euro, suddivisi tra le seguenti banche: Bnl (Gruppo Bnp Paribas), Carisbo (Gruppo Sanpaolo Imi), Banca Carige, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare di Vicenza, Banca Italease e Centrobanca. Bnl ha agito inoltre in qualità di Facility Agent dell’operazione. Il finanziamento si inserisce nel quadro della strategia di miglioramento della struttura finanziaria del Gruppo Cremonini, attraverso il riposizionamento a medio-lungo termine di una quota rilevante del debito a breve. Tale riposizionamento - avviato due anni or sono - ha portato oggi a oltre il 70% la quota di debito a medio-lungo sul debito totale consolidato netto. Il finanziamento, che è stato utilizzato parzialmente anche per estinguere una precedente operazione stipulata nel 1998, ha una durata di 8 anni e prevede il rimborso in 14 rate semestrali, la prima delle quali scadente a 18 mesi dalla data di stipula, con una vita media ponderata di 4,75 anni. Il tasso di interesse è stato fissato pari all’Euribor 6M oltre ad uno spread di 85 punti base p. A. , in linea con le migliori condizioni di mercato. Lo spread, inoltre, potrà variare in funzione di clausole di stepup/down legate al raggiungimento di specifici parametri finanziari calcolati annualmente sul bilancio consolidato del Gruppo Cremonini. Cremonini, con oltre 7. 200 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa ed opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione. .  
   
   
AGRICOLTURA: PRESENTATO SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Si chiama Sistema Informativo Agricolo del Fvg (S. I. Agri. Fvg), si traduce nella possibilità per le aziende agricole di accedere on-line all´iter delle proprie pratiche e di dialogare con la Pubblica amministrazione (per esempio attraverso la firma digitale); per quest´ultima rappresenta, invece, la possibilità di avere una fotografia in tempo reale dell´intero comparto col fine di predisporre le politiche di settore più appropriate. Il Siagri Fvg è stato presentato 27 novembre a Villa Manin di Passariano dagli assessori regionali alle Risorse Agricole e Forestali, Enzo Marsilio, e ai Sistemi Informativi, Gianni Pecol Cominotto; presenti rappresentanti di categoria, tecnici e operatori del settore Primario. L´avvio di questo Sistema, ha esordito Marsilio, è un passo importante per migliorare l´operatività dell´assessorato, affrontare e gestire i cambiamenti del comparto agricolo e avviare un dialogo trasparente ed efficace tra la Regione ed i privati. Un dialogo, ha soggiunto Cominotto, che modifica il rapporto tra Amministrazione regionale e cittadini, grazie ad un sistema informatico che diventa sinonimo di cambiamento e modernizzazione. La capacità di elaborare e leggere i dati in tempo reale è fondamentale, secondo l´assessore, per gestire le politiche di settore, ed avere così una "bussola" di orientamento. "Si tratta di un Sistema - ha precisato Marsilio - che ci offrirà un controllo ed una verifica completa e istantanea di quello che è il cambiamento e l´evoluzione del comparto agricolo, e tornerà utile - fra l´altro - all´Organismo pagatore regionale". "Con il vecchio sistema i tempi di risposta erano così lunghi da fornire - nelle politiche di intervento - una immagine datata e non corrisponde alla realtà". Il Siagri Fvg, ha rimarcato Cominotto, non è solo applicazione di alcuni metodi operativi informatici ma anche occasione per agire e proporre una logica di sistema, una via obbligata al giorno d´oggi. "E´ un esempio concreto nel terreno dell´informatica e delle tecnologie per governare i processi del futuro, messo a punto dall´Insiel, un´azienda che, secondo Cominotto, "è la Regione e non solo un partner". Il workshop di presentazione, che ha visto il succedersi di numerose relazioni tecniche, ad opera anche di responsabili dei settori informatici del ministero delle Politiche Agricole e delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, è stato aperto con il saluto del direttore centrale delle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Augusto Viola il quale ha affermato che "oggi si chiude una fase ma se ne apre un´altra legata all´applicazione del Sistema, che interessa, accanto al mondo dei campi, il settore ittico e quello forestale". Nello specifico, il Siagri Fvg è costituito dall´anagrafe delle aziende agricole (che comprende i fascicoli aziendali informatizzati) e dalle procedure che, sempre per via informatica, consentono l´erogazione degli aiuti economici previsti dalle normative vigenti e dalle banche dati coordinate tra di loro. L´iscrizione all´anagrafe delle aziende agricole è indispensabile per poter attivare qualunque procedura informatizzata di competenza della Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna della Regione. .  
   
   
BECCALOSSI: PROTAGONISTI NELLA SICUREZZA ALIMANTARE  
 
Milano - Tracciabilità dei prodotti, ricerca, innovazione ma anche una corretta informazione e un adeguato potenziamento delle strutture e delle infrastrutture che direttamente o indirettamente riguardano il settore agro-alimentare. Sono questi i punti strategici, prioritari e indifferibili, illustrati dalla vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, al convegno "La sicurezza alimentare, per la competitività delle imprese", organizzato da Certiquality (Istituto per la Certificazione della Qualità) e svoltosi il 27 novembre al Circolo della Stampa di Milano. "Il consumatore - ha detto Viviana Beccalossi - deve avere la garanzia assoluta che i prodotti che consuma quotidianamente siano sani e sicuri. Così come deve essere tranquillo che formaggi, salumi o vini dichiarati a Denominazione di Origine Protetta (Dop) o a Denominazione d´Origine Controllata (Doc) siano effettivamente tali". Un settore, quello agricolo e agro-alimentare lombardo, costituito da 85. 000 strutture produttive, che coinvolgono circa 250. 000 lavoratori, di cui quasi 150. 000 stabilmente occupati, ovvero quasi il 4% delle forze di lavoro lombarde. Un motore che lavora e produce oltre il 15% del valore della produzione agro-industriale italiana, per una cifra che si aggira attorno agli 11 miliardi di euro, testimoniando la grande vitalità e il dinamismo del sistema. "La Lombardia, soprattutto dopo la crisi Bse - ha proseguito Viviana Beccalossi - in tema di controlli e commercializzazione ha saputo rispondere con trasparenza e assoluta affidabilità ai dubbi e alle paure dei cittadini. Oggi, per fare un esempio concreto, grazie al prezioso strumento dell´anagrafe bovina, che registra tutta la carne venduta nella nostra regione, abbiamo dato corpo al termine tracciabilità. E questo dato diventa ancor più rilevante se si considera che la Lombardia è prima in Italia nella produzione di carne bovina con oltre 400. 000 tonnellate annue". Un´azione, quella della Regione Lombardia, svolta in stretta collaborazione oltre che con gli enti locali e le Organizzazioni Professionali, anche con le strutture sanitarie, i centri di ricerca e le Forze dell´Ordine. Due gli esempi concreti illustrati da Viaviana Beccalossi: "Al Parco Tecnologico Padano di Lodi, polo d´eccellenza che si sta affermando come punto di riferimento dell´intero sud-Europa per quanto riguarda la genetica animale e vegetale, operano 40 scienziati con esperienze di altissimo livello internazionale che lavorano su 22 progetti con investimenti per 12 milioni di euro. In tema di miglioramento della gestione e del controllo delle attività agricole e agro-alimentari abbiamo recentemente sottoscritto un Protocollo d´Intesa con il Comando Carabinieri Politiche Agricole. Un´azione congiunta che riguarda il settore zootecnico, ortofrutticolo e dei seminativi e vuole tutelare i cittadini e salvaguardare i produttori onesti a dispetto di chi purtroppo continua a operare nell´illegalità". .  
   
   
MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DELLE POPOLAZIONI AFRICANE (ATTRAVERSO LA CERTIFICAZIONE DI SALUBRITÀ DEI PRODOTTI ALIMENTARI), E CREARE OCCASIONE DI LAVORO E SVILUPPO IN CAMERUM PER FRENARE LA VIA DELL´EMIGRAZIONE  
 
 Udine - Questi gli obiettivi del Progetto "Ispezione e sanità degli alimenti di origine animale", che sarà fatto conoscere mercoledì 29 novembre alle 11. 00 nella sede della Regione a Udine, alla presenza dell´assessore regionale all´Istruzione, Cultura e Politiche della Pace Roberto Antonaz, del rettore dell´Università di Udine Furio Honsell e del dottor Victor Chatuè, coordinatore del Progetto. Finanziato dall´Amministrazione regionale e attuato dall´Università di Udine in collaborazione con l´Ateneo di Yaounde I in Camerun, il Progetto - che ha già mosso i primi passi - si articola in un programma triennale di alta formazione rivolto a operatori camerunesi e nella realizzazione di un laboratorio per i controlli alimentari. In particolare, dopo la formazione svolta in Camerum da parte di uno staff di 12 docenti della facoltà di Veterinaria dell´Ateneo di Udine, gli studenti camerunesi sono ora attesi in Friuli per uno stage nei laboratori dell´Università di Udine e in alcune aziende della regione (prosciuttifici e caseifici). Il passo successivo consisterà nella realizzazione del primo laboratorio ispettivo in Camerun (dove saranno messe a frutto le professionalità acquisite dai corsisti) per l´effettuazione dei controlli sanitari sulla filiera del carne e del pesce, una struttura di fondamentale importanza per risolvere i problemi sanitari del Paese. Il Progetto, che vede la partecipazione anche di altri partner tra cui l´Associazione Allevatori del Fvg e l´Associazione degli studenti universitari africani in Friuli, è stato finanziato con la legge regionale 19 del 2000 ("interventi per la promozione, a livello regionale e locale, delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale"). .  
   
   
A FROSINONE MARTEDÌ 28 NOVEMBRE UNICOM PRESENTA LA RICERCA SULLA COMUNICAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI IN ITALIA  
 
Nell’ambito degli incontri organizzati in varie città per la presentazione della Ricerca “La Comunicazione dei Prodotti Tipici in Italia” commissionata da Unicom in collaborazione con Unioncamere e realizzata nel 2006 dall’Istituto Datacontact, dopo Milano, Pescara, Cuneo, Latina, Rimini, Treviso e Modena, il prossimo incontro è previsto il 28 Novembre a Frosinone, alle ore 10, presso la Camera di Commercio (V. Le Roma, 1) con l’intervento di Mario Popolla - Segretario Generale Cciaa Frosinone, Francesco De Angelis - Assessore alla Pmi, Commercio e Artigianato Regione Lazio e Daniela Valentini - Assessore Agricoltura Regione Lazio. Lorenzo Strona - Presidente Unicom, illustrerà le motivazioni e gli obiettivi della ricerca, Biagio Vanacore - Consigliere Nazionale Unicom evidenzierà l’importanza delle “radici antiche nella nuova economia”, mentre Giorgio Bonifazi Razzanti - Vice Presidente Unicom presenterà i dati forniti dalla rilevazione. A seguire l’intervento di Tiziana Palmieri - Responsabile Posta Internazionale Business Unit Mail che presenterà “Le Soluzioni per la Comunicazione Internazionale delle Aziende Italiane”. Il volume della Ricerca, pubblicata dal Centro Studi Unicom (444 pag. - € 35,00=) è in vendita presso la Segreteria dell’Associazione (Tel. 02/86. 38. 15) .  
   
   
ACCORDO TRA APOFRUIT E CIV PER LA NUOVA MELA MODI’ NEI PROSSIMI ANNI I SOCI DELLA COOPERATIVA DI CESENA PRODURRANNO 4.000 TONNELLATE DI MELA ROSSA SU 80-100 ETTARI  
 
Firmato, mercoledì 22 novembre 2006, l’accordo fra Civ (Consorzio Italiano Vivaisti) di Ferrara e Apofruit Italia di Cesena, per la distribuzione e vendita di Modi’ Civg198, nuova varietà di mela, resistente alla ticchiolatura, brevettata in tutto il mondo. A cominciare dal prossimo inverno, i produttori associati ad Apofruit, potranno avviare gli impianti di questa nuova mela che verrà diffusa col marchio commerciale Modi’, adottando la collaudata forma del club, sull’esempio della nota Pink Lady. Il Civ è intenzionato a diffondere la varietà individuando un numero limitato di distributori autorizzati e in Europa ne sono previsti circa 10. La strategia individuata si propone di programmare la produzione sulla base delle richieste del mercato, adottare una strategia univoca di comunicazione e promozione, affrontare il mercato in modo coordinato al fine di conseguire positivi risultati economici per i produttori. Questa nuova varietà ha caratteristiche idonee al territorio di pianura, raggiunge con una certa facilità una brillante colorazione rossa su gran parte del frutto, la pianta risulta facile da condurre, in quanto dotata di una modesta vigoria ed un portamento compatto, ed ha buone rese produttive. Una delle più interessanti caratteristiche di Modì è la resistenza alla ticchiolatura ed una discreta tolleranza all’oidio. Queste due malattie fungine, nelle varietà tradizionali, sono un grave problema che costringe il produttore a numerosi trattamenti antiparassitari, mediamente 7-10 all’anno, che invece non sono necessari con questa varietà. «Questo accordo – dichiara Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia – ci permette di dare una interessante alternativa produttiva ai nostri soci e di aumentare la nostra specializzazione sulle mele di pianura, che ci vede già partner del gruppo Pink Lady, con l’omonima varietà e del Consorzio Melapiù, con Fuij. Intendiamo piantare tra 80 e 100 ettari nei prossimi tre/quattro anni per una produzione di circa 4. 000 tonnellate». Apofruit Italia, è una delle più grandi cooperative ortofrutticole italiane, conta 3800 soci produttori, 220. 000 tonnellate di ortofrutta fresca trattata annualmente, 8 stabilimenti di lavorazione distribuiti tra Emilia Romagna, Lazio e Basilicata e un fatturato consolidato 2005 di 179 milioni di euro. Civ è un Consorzio Ferrarese, fondato nel 1983, che detiene, nella fragola e nel melo, uno dei più importanti programmi di ricerca a livello mondiale. Il Civ ha introdotto con successo in Europa, negli anni scorsi, la mela Rubens. .  
   
   
ALPCITY (2004-2006), COMMERCIO AREE MONTANE,NICOLI:STANZIATI 37 MLN EURO  
 
Grande distribuzione e "dettaglio" alleati strategici con l´obiettivo di contribuire allo sviluppo del commercio nelle aree montane. Il superamento di antiche logiche competitive in base alle quali "il più forte" costringeva alla chiusura "il più piccolo" agendo sulla leva dei prezzi ora porta a casi di best practice in cui non solo la coesistenza è possibile ma diventa fondamentale per valorizzare il territorio delle aree montane. Lo "stato dell´arte" del commercio nelle aree alpine è stato presentato il 24 novembre presso l´Auditorium Gaber del Palazzo della Regione Lombardia nell´ambito delle iniziative previste dal progetto comunitario Alpcity (2004-2006). Inserito nel Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg Iiib "Alpine Space" è il risultato di una partnership transnazionale, di cui fa parte anche Regione Lombardia, ed intende rilanciare lo spazio alpino come incubatore di buone pratiche, promuovere lo sviluppo locale endogeno e la riqualificazione urbana dei piccoli centri dello spazio alpino. Nell´ambito di Alpcity è stata realizzata una banca dati delle "buone pratiche", il cui ruolo specifico è quello di incoraggiare la circolazione di pratiche innovative ed efficaci per la soluzione di problemi e lo sviluppo sostenibile delle piccole città alpine. Crescente attenzione alla formazione del personale, degli imprenditori e, in generale, al capitale umano dei negozi di montagna e alla funzione sociale che essi possono svolgere; l´esigenza di interventi integrati, su base territoriale, con altre politiche di sviluppo che facciano leva anche sulle risorse ambientali, sull´agricoltura, sul turismo e sull´artigianato; nuove forme di supporto alla creazione e alla successione d´impresa, alla innovazione dei processi di gestione attraverso forme associative in rete, sono gli obiettivi condivisi e da raggiungere per Regione, Camere di Commercio e Associazioni imprenditoriali. Questi i temi affrontati nel corso del convegno "Politiche regionali e comunitarie per il commercio nelle aree montane" al quale ha partecipato anche l´assessore regionale al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani. "Ho appena sottoscritto con 19 Comunità Montane - ha detto l´assessore- "altrettanti accordi per triplicare il valore degli investimenti attivati da specifici progetti promossi a favore del commercio nei propri territori, per un intervento economico complessivo di circa 10 milioni di Euro". Un importante esempio nell´ottica della sussidiarietà e della concretezza, che fa seguito ai bandi attivati da Regione Lombardia sull´apposita Misura 1. 11 dell´Obiettivo 2 e al bando per finanziare i Progetti Integrati per la Competitività di Sistema, ai quali sono state destinate risorse da parte di Regione pari rispettivamente a 10,5 milioni di Euro e a 17 milioni di Euro. Nel suo intervento Nicoli Cristiani ha anche ricordato la particolare attenzione dedicata da Regione Lombardia alla Montagna nei propri documenti di indirizzo - tra cui il Programma triennale di Sviluppo del Settore Commerciale approvato dal Consiglio Regionale un mese fa - e nella normativa, tra cui la legge 11/2004 sui piccoli Comuni. L´assessore ha anche ribadito la volontà della Lombardia di proseguire, insieme al Piemonte e ad altre istituzioni francesi, tedesche, austriache ed elvetiche, la collaborazione transanazionale per raccogliere e trasferire nella realtà lombarda casi eccellenti di sostenibilità del commercio in montagna. Durante i lavori si è avuto modo di apprendere del resto che la Commissione Europea ha appena approvato l´estensione temporale del progetto Al City, recentemente riconosciuto come progetto di eccellenza anche dall´Agenzia per le politiche territoriali delle Nazioni Unite, Un-habitat. .  
   
   
INCONTRO TRA I MASSIMI ESPERTI EUROPEI DI GALLIFORMI ALPINI  
 
Su iniziativa dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, martedì 28 novembre alle ore 9, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, si incontreranno i maggiori esperti europei della tipica fauna alpina, riuniti per mettere a confronto le diverse esperienze di conservazione e gestione di queste particolari specie, per la quali la disciplina comunitaria impone rigorose misure di tutela. Si tratta infatti di animali particolarmente vulnerabili e fondamentali per la biodiversità delle Alpi: fagiano di montone, pernice bianca, coturnice, francolino di monte e gallo cedrone . Per la prima volta in Italia si troveranno a dibattere sul tema tutti i tecnici più quotati che potranno fornire nuove indicazioni e strategie di tutela e gestione delle specie. La Giunta Regionale con propria deliberazione ha stabilito di costituire e di insediare in questa importante occasione, un apposito organismo tecnico ad alta specializzazione incaricato di individuare e proporre agli organi amministrativi competenti orientamenti e azioni adeguate alla peculiare realtà Piemontese. “Questo incontro tra i massimi esperti della materia sarà un’occasione importante - afferma l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco - per porre a confronto le diverse esperienze maturate a livello europeo sui galliformi alpini facendo emergere le proposte scientificamente migliori per la loro tutela. Dai dati emersi in questa sede e dalle elaborazioni che ci perverranno dal nuovo comitato tecnico regionale di supporto, costituito specificamente a questo fine dalla Giunta Regionale, dovrà ripartire l’iniziativa amministrativa per accogliere le indicazioni scientificamente più appropriate e maggiormente condivise”. .  
   
   
LOMBARDIA LEADER IN EUROPA PER PRODUZIONE DI CAVIALE BECCALOSSI: ACQUACOLTURA, UN ECCEZIONALE PATRIMONIO NUTRIZIONALE  
 
La Lombardia è leader in Europa nell´allevamento dello storione, detiene il primato nazionale in quello delle anguille e ha un posizionamento rilevante nella produzione di trote. Il quadro dell´acquacoltura regionale è stato tracciato il 24 novembre a Brescia - provincia lombarda che ha il maggior numero di allevamenti - dalla vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi. La realtà lombarda di questo comparto e il valore nutrizionale dei prodotti sono stati al centro di un incontro al quale hanno preso parte Francesco Mapelli, presidente dell´Ersaf, Pier Antonio Salvador, presidente dell´Associazione Piscicoltori Italiani e la dottoressa Elena Orban, responsabile dell´Unità di studio sui prodotti ittici dell´Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. "Le trote ad esempio - ha ricordato la dottoressa Orban - hanno un buon contenuto proteico, grassi poco elevati, un´interessante presenza di vitamina E, importante per la sua azione antiossidante, un basso tenore di sodio e un´elevata percentuale di acidi polinsaturi, tra i quali i famosi omega-3, utili a contrastare il colesterolo cattivo e a migliorare la fluidità del sangue". "La Lombardia - ha detto Viviana Beccalossi - è all´avanguardia sia per le tecniche utilizzate sia per la salvaguardia della sicurezza alimentare. Nella nostra regione possiamo contare su una settantina di siti produttivi di acquacoltura e nel 2005 la produzione superato le 6. 000 tonnellate di pesce, pari al 13% del totale nazionale, con una produzione lorda vendibile che si attesta intorno ai 23 milioni di euro". In pratica, quantificando in circa 300 grammi il peso medio di una trota e rapportandolo ad una produzione regionale di 4. 400 tonnellate all´anno, possiamo dire che in Lombardia si allevano annualmente 10 milioni di trote (il 20% del totale nazionale). Grandi risultati anche per le altre specie. L´allevamento dell´anguilla supera le 650 tonnellate/anno risultando la più importante produzione a livello nazionale. Lo storione, poi, con circa 900 tonnellate/anno, garantisce alla Lombardia un primato di carattere europeo. "Le nostre aziende - ha aggiunto Viviana Beccalossi - producono oltre il 95% del prodotto nazionale di storioni e il 100% del caviale da allevamento, con un quantitativo che supera le 22 tonnellate annue. In Lombardia sono attivi 3 centri di riproduzione degli storioni che supportano la storionicoltura e le aziende di trasformazione, con un´attenzione particolare alla tematica della rintracciabilità". La capillare azione dell´Ersaf fa sì che gli operatori del settore siano seguiti nel loro percorso di crescita con progetti concreti come "Life Natura Cobice", che prevede il ripopolamento dello storione nel fiume Po. "Le specie autoctone - ha dichiarato Francesco Mapelli - sono al centro di azioni mirate alla salvaguardia e all´incremento. Nell´ambito di ´Life Natura Cobice´, Ersaf effettua costanti monitoraggi della popolazione di storioni reimmessi lungo il Po e i suoi affluenti. Allo stesso modo, per altre specie autoctone, sono in atto interventi mirati al recupero, alla tutela e alla protezione attraverso l´istituzione di zone di divieto o di limitazione della pesca, alla conservazione o al recupero degli ambienti naturali". "L´associazione Piscicoltori - ha infine sottolineato, Pier Antonio Salvador - associa più di 300 imprese di allevamento che rappresentano il 90% delle produzione nazionale. Con questa rappresentatività vogliamo contribuire, attraverso un partner autorevole come Regione Lombardia, a valorizzare e diffondere le potenzialità di pesci come le trote, le anguille e gli storioni". Numero della aziende di acquacoltura in Lombardia: - Brescia 16 (trote, storioni, anguille, pesci gatti) - Milano 9 (trote, storioni, anguille, pesci gatti) - Bergamo 9 (trote, anguille) - Mantova 8 (trote, storioni, anguille, pesci gatti) - Pavia 7 (trote, storioni,anguille, pesci gatti) - Lodi 7 (trote, storioni, anguille, pesci gatti, lucci) - Cremona 4 (trote, pesci gatti, lucci) - Sondrio 3 (trote), - Varese 3 (trote, storioni) - Como 2 (trote) - Lecco 1 (trote). .  
   
   
LA III COMMISSIONE CONSILIARE DELLA REGIONE CAMPANIA HA APPROVATO IL PROGETTO DI LEGGE REGIONALE SULLA VALORIZZAZIONE DELLA CARNE DI BUFALO CAMPANA. RAFFAELE GAROFALO, PRESIDENTE DELL’ANASB PLAUDE ALL’INIZIATIVA. E RILANCIA: ”PRESTO UN CONSORZIO TUTELA PER LA CARNE”  
 
Il progetto di legge regionale presentato dai consiglieri Ascierto, Polverino e Ronghi di An e che ha visto come relatore il consigliere Oliviero dello Sdi, contenete norme per la valorizzazione della Carne di Bufalo Campana, ha superato l’esame della Commissione Attività produttive e sarà a gennaio al vaglio dell’aula del Parlmentio regionale. “Plaudo a nome di tutti gli allevatori bufalini della Campania all’iniziativa – dice Raffaele Garofalo, presidente dell’Anasb, che sottolinea – il lavoro politico fatto dalla Iii commissione, che si è caratterizzato per una collaborazione trasversale agli schieramenti politici, è un primo importante passo nel segno della sempre auspicata collaborazione tra politica, impresa e territorio. ” Per Garofalo, si tratta di un segno importante:”Sempre di più la classe politica di questa regione sta dando segni importanti di un rinnovato rapporto con il territorio ed il tessuto produttivo, la valorizzazione della carne di bufalo promette un giusto successo sui mercati nazionali ed esteri,sia per l’importanza nutrizionale del prodotto, che per il suo originale gusto. ” La legge stanzia anche 300mila euro per la valorizzazione:”Auspico che al più presto possa essere costituiti un Consorzio per la valorizzazione e la tutela della Carne di Bufalo Campana – dice Garofalo - al fine da completare la filiera bufalina ,della quale oggi si riprende a parlare. ” .  
   
   
TRENTO: ENTRO IL 30 NOVEMBRE L’OBBLIGO DI DENUNCIA DEGLI ALVEARI  
 
Il Servizio Vigilanza e Promozione dell’Attività Agricola della Provincia autonoma di Trento ricorda che sulla base della legge numero 16 del 1988 - Norme per la tutela dell’apicoltura (articolo 3) - sono automaticamente esclusi dai benefici provinciali previsti per il settore (Psr, Registro Ce 797/2004, indennizzo danni da orso), gli apicoltori che entro il 30 novembre 2006 non ottemperano all’obbligo di denuncia degli alveari. Pertanto tutti gli apicoltori sono invitati a segnalare entro il 30 novembre 2006, presso uno dei dieci Uffici veterinari dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, il numero di alveari allevati specificando se si tratta di apiari stanziali o nomadi. Uffici Veterinari: Borgo Valsugana via Roma, 12 - 0461. 757112; Pergine Valsugana, via San Pietro, 2 - 0461. 515188; Tonadico, via Roma, 1 - 0439. 762060; Trento, via Maccani, 148 - 0461. 823204; Cavalese, via Roma, 4 - 0462. 230633; Mezzolombardo, via de Varda, 24 - 0461. 611240; Cles, viale Degasperi, 54 - 0463. 660113; Rovereto, piazza Leoni 11/A - 0464. 453741; Arco, via Donatori di Sangue - 0464. 532940; Tione, via Circonvallazione, 41 - 0465. 321068. .  
   
   
CONVEGNO A REGGIO PARMIGIANO  
 
 Parmigiano Reggiano: un piano d’azione per superare la crisi Lo propone la Cia dell’Emilia Romagna in un convegno che si terrà il primo dicembre a Reggio Emilia a partire dalle ore 20,30 presso la Sala Convegni del Centro Fiere La Confederazione Italiana agricoltori – Cia per sostenere gli allevatori del comprensorio di produzione del Parmigiano Reggiano penalizzati da una lunga e pesante crisi nel settore, promuove, dopo un anno, un secondo incontro per favorire un dialogo con i soggetti della filiera produttiva. Il titolo dell’iniziativa è: “Parmigiano Reggiano: un piano d’azione per superare la crisi” che si terrà il primo dicembre a Reggio Emilia alle ore 20,30 presso la Sala Convegni del Centro Fiere - Reggio Emilia - Interverranno, tra gli altri, il presidente ed il vice presidente della Cia Emilia Romagna, rispettivamente Nazario Battelli e Ivan Bertolini, Alberto Grandi dell’ Università di Bologna, Giuseppe Alai, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano e Paolo Micheli, presidente Parmareggio. Concluderà l’incontro Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura. .  
   
   
“ASSEGNATO IL PREMIO ANGELO CHIAVAROLI” AD UNO STUDENTE, APPARTENENTE AD UN ISTITUTO ALBERGHIERO PORTOGHESE  
 
David De Brito Madeira è il vincitore della seconda edizione del Premio Angelo Chiavaroli organizzato dalla Camera di Commercio di Pescara. Il Premio ha preso il via nel 2005 ed è stato concepito per onorare la memoria dell’insigne chef abruzzese prematuramente scomparso. L’iniziativa prevede sia l’assegnazione di un riconoscimento annuale da attribuire ad uno studente, appartenente ad un istituto alberghiero portoghese, ritenuto particolarmente meritevole da una qualificata giuria di esperti, sia la realizzazione, con cadenza biennale, di una missione economica di promozione dell’enogastronomia abruzzese in Portogallo. La consegna del riconoscimento è avvenuta stamane nella sede dell’Ente Camerale da parte di Luana Morganti, moglie di Angelo Chiavaroli, e del Presidente Ezio Ardizzi che ha ricordato con commozione la figura dello Chef che, grazie alla sua abilità e maestria, ha tanto contribuito ad elevare e a far apprezzare la cucina della nostra regione. David De Brito Madeira, studente dell’Eshte (Scuola Superiore Alberghiera e Turistica di Estoril) ha ricevuto una pergamena, una medaglia d’oro ed una borsa di studio finalizzata alla realizzazione di uno stage formativo, destinato all’approfondimento, sotto la giuda dalla sig. Ra Luana Morganti, delle tradizioni culinarie abruzzesi, presso uno dei più prestigiosi ristoranti locali. Il vincitore, che sarà ospite dell’Ente Camerale per una settimana, ha manifestato grande entusiasmo per il premio ottenuto ed ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa sia per la valorizzazione dei nuovi talenti che per lo scambio di esperienze e tradizioni tra Abruzzo e Portogallo. .  
   
   
L´UNIVERSITÀ DEL CAFFÈ LANCIA "INTENDITORI DEL CAFFÈ", I CORSI DI DEGUSTAZIONE PER IL PUBBLICO PROGRAMMATI 60 CORSI IN TUTTA ITALIA NEL 2007  
 
L’università del Caffè (Udc), struttura di formazione istituita da illy con l’obiettivo di accrescere e diffondere la cultura del caffè e dell’espresso all’italiana, lancia a partire dal 2007 corsi dedicati a consumatori: amanti e intenditori del caffè. Presentati in anteprima a Milano in Galleria illy hosted by Moroso, i corsi - finora riservati a professionisti - si svolgeranno nella sede di Trieste dell´Università, in quelle di selezionati locali clienti illy delle maggiori città italiane e in altre sedi in collaborazione con alcune delle migliori scuole di cucina. Per il prossimo anno sono pianificati circa 60 corsi "Intenditori del caffè". Il corpo docente è formato da insegnanti dell´Università del Caffè, esperti e tecnici internazionali. Creati con vari format di edutainment, i corsi propongono il lungo viaggio del chicco di caffè, dalla pianta alla tazzina. La degustazione è soprattutto concentrata sulle tecniche di analisi degli aromi e dei gusti, confrontando caffè di diversa provenienza e preparazioni, dalla moka al caffè lungo passando per l ´espresso. Infine vengono proposti i segreti per riconoscere l´espresso perfetto. “Ci sono ancora tanti aspetti da divulgare sul caffè. Con i nostri corsi - afferma Roberto Morelli, direttore cultura del caffè e dell´Università - ci proponiamo, oltre che di diffondere la cultura del caffè all´italiana, di dare la possibilità a tutti gli intenditori e ai curiosi di approfondire le proprie conoscenze. Stimiamo di formare un migliaio di persone nel corso del prossimo anno". Il costo dei corsi varierà tra i 15 e i 25 euro per persona. Per informazioni e prenotazioni ai corsi: www. Unicaffe. It .  
   
   
CIRIO, ALL’ORIGINE DEL “MADE IN ITALY” UN RICCO ED INTERESSANTE PROGRAMMA DI INIZIATIVE PER CELEBRARE I 150 ANNI DI ATTIVITÀ DI QUESTA STORICA IMPRESA, FIORE ALL’OCCHIELLO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO  
 
Oltre 10 miliardi di confezioni commercializzate (tra vasetti, scatole e bottiglie) che allineate una dopo l’altra potrebbero formare una ipotetica linea lunga più di 1. 300. 000 chilometri, pari ad oltre tre volte la distanza Terra-luna: è questo uno dei primati raggiunti da Cirio, che rappresenta un importante fiore all’occhiello dell’agroindustria nazionale e la più antica impresa conserviera italiana con i suoi 150 anni di attività. Un anniversario estremamente significativo, festeggiato quest’anno con un ricco programma di appuntamenti. Le celebrazioni prevedono, tra l’altro, la presentazione del volume All’origine del ‘made in Italy’ e della Mostra “Rosso Pomodoro”, che ripercorrono le tappe più salienti della storia di questa importante realtà dell’agroalimentare italiano, nonché l’organizzazione di “Una Festa in Rosso”, appuntamento con arte, cultura ed alta gastronomia per i 150 anni della società, svoltosi giovedì 16 novembre presso il Monastero di Santa Chiara di Napoli, capitale italiana del pomodoro. Durante la serata è stata inaugurata la mostra, che successivamente toccherà Piacenza e Bologna, ed è stato presentato il libro, che illustra le fasi più significative della prima impresa conserviera italiana attraverso la storia dei suoi protagonisti. Un’ampia e straordinaria galleria di personaggi che inizia con il fondatore, Francesco Cirio, e prosegue con la famiglia Signorini, che sviluppò l’azienda realizzando nuovi stabilimenti e ponendo solide basi nell’area partenopea. Una storia avvincente che inizia a metà dell’Ottocento, continua nel Novecento, attraversando due grandi guerre che distruggono i muri dell’impresa, ma non i sogni degli uomini che la guidano, e prosegue fino ai giorni nostri, testimoni della rinascita e del rinnovato sviluppo di questo importante marchio del “made in Italy”. Attraverso quattro sezioni (“La Storia della Cirio”, “Marketing per tradizione”, “L’apporto Innovativo e Tecnologico” e “Cirio in cucina: tutto il sapore della natura”), la mostra offre un’ampia panoramica sulla nascita e la crescita della storica impresa conserviera lungo i suoi primi 150 anni di attività. Il tutto documentato da fotografie d’epoca e recenti e dalla riproduzione di suggestivi manifesti realizzati nel corso degli anni per le diverse campagne pubblicitarie di questa azienda, specializzata nella trasformazione di pomodoro ed altri ortaggi, fondata nel 1856 da Francesco Cirio, il primo, in Italia, ad adottare la tecnica dell’appertizzazione inventata in Francia all’inizio dell’800 per conservare gli ortofrutticoli e superare i problemi legati alla deperibilità di questi prodotti. “Fin dalle origini, quindi, – sottolinea il presidente Maurizio Gardini – Cirio è sinonimo di innovazione. Grazie all’attività di ricerca e sviluppo, vero motore della crescita e del successo in questi 150 anni, l’azienda ha infatti potuto raggiungere importanti primati, incontrastati nel tempo, quali la produzione del primo tomato ketchup italiano (la Rubra) e della prima passata granulosa “Rustica”, ed il continuo perfezionamento delle tecnologie applicate nei processi produttivi, in particolare per la lavorazione di pelati e polpe di pomodoro. Tecniche, evolutesi ed aggiornatesi nel corso degli anni, grazie alle quali, ieri come oggi, partendo da materie prime selezionate, assolutamente genuine e naturali, ottenute da coltivazioni controllate, Cirio può offrire ai consumatori prodotti di qualità superiore”. “Nei prodotti Cirio – ricorda il presidente Gardini – i consumatori riconoscono ed apprezzano il sapore della grande tradizione alimentare italiana. Un plus che nasce dalla vocazionalità delle aree italiane in cui vengono coltivate le materie prime e dalla grande esperienza di migliaia di produttori, che costituiscono le fondamenta su cui poggia il successo di questa azienda. Una base oggi ancora più ampia e solida da quando il gruppo cooperativo Conserve Italia, leader europeo nel settore dell’ortofrutta trasformata, ha rilevato l’azienda Cirio De Rica, acquisendone prima il 51%, nel 2004, e da pochi mesi anche il restante 49%, in questi due anni in mano a tre fondi bancari”. “Per molti aspetti – sottolinea Gardini – si tratta di un ritorno alle origini, alla passione del fondatore Francesco per il mondo agricolo (Conserve Italia associa 55 cooperative cui fanno riferimento 16. 000 produttori e trasforma ogni anno oltre 800. 000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli), ad un impegno straordinario nel campo dell’innovazione e della ricerca agronomica ed industriale. Ma è, al tempo stesso, il passaggio ad un futuro fondato su capacità e successi imprenditoriali mai disgiunti da una funzione sociale che si esprime concretamente nei confronti dei produttori (con la valorizzazione di prodotti cui si lega il reddito di migliaia di famiglie) e dei consumatori, ai quali continua ad essere offerto, in una gamma estremamente ampia e diversificata, il meglio di una natura garantita, rispettata e tutelata”. “Per poter ottenere i migliori risultati dalla commercializzazione di questi prodotti, così da mantenere e rafforzare ulteriormente la nostra leadership sul mercato globale, – conclude il Presidente – intendiamo anche spingere sempre di più sull’internazionalizzazione del Gruppo, riportando Cirio ad un ruolo da protagonista sulle principali piazze del mondo. A questo proposito, attualmente siamo già presenti sugli scaffali dei punti vendita di Svizzera, Inghilterra e Benelux e, proprio in questi giorni, stiamo avviando il programma di sviluppo indirizzato a nuovi mercati quali Francia, Paesi dell’Est Europa, Cina e Stati Uniti”. .  
   
   
ALL’HOTEL ENTERPRISE DI MILANO UNA SERATA DEDICATA AL FASHION CON DEGUSTAZIONI DEL GOLOSO DOLCE TIPICO PAN D’OLIO E ASSAGGI DI VARIETÀ DI OLII DEL PONENTE LIGURE  
 
All’hotel Enterprise di Milano il 30 novembre 2006 dalle 19. 00 Una serata dedicata al fashion con Oxus Milano, borse e accessori moda, in passerella. Gioie e preziosi in argento by Duo Paris Degustazione del goloso dolce tipico Pan d’Olio e assaggi di varietà di olii del Ponente Ligure in abbinamento a vini doc: Pigato e Rossese presentati dall’azienda agricola Ramoino di Imperia Inaugurazione della mostra dell’artista Daniela Romanò “ Colore E Materia “ .  
   
   
“MAQUIN” IL NUOVO RISTORANTE DI DIANA LANGES SWAROVSKI È GIÀ DIVENUTO IL NUOVO LOCALE DI TENDENZA, CON UN RAFFINATO RISTORANTE, ZONA BAR, PANIFICIO ESOTICO E UN INCREDIBILE "CIGAR LOUNGE" PER TUTTI GLI AMANTI DEI SIGARI  
 
Basta girare l’angolo dietro al famoso Tettuccio d’oro di Innsbruck, in pieno centro storico, per gustare le sorprese culinarie del Maquin. Il design contemporaneo del ristorante armonizza magnificamente con le antiche stradine della città asburgica grazie all’opera artistica di Alexander Tavakoli, rinomato architetto di Vienna. Tutta la struttura si basa sui principi del Feng Shui ed è arredata secondo la tradizione cinese dei cinque elementi. Legno scuro e pavimenti in pietra creano una sensazione di semplicità lineare e all’interno non mancano ovviamente spettacolari elementi in cristallo Swarovski. Il fascino e l’atmosfera originale del ristorante sono in gran parte ispirazione di Diana Langes che ha scelto personalmente anche la sofisticata musica d’ambiente con cui Thierry Deluce intrattiene gli ospiti del “maquin”. La cucina Qui la cucina diventa incontro di culture con chefs famosi provenienti da tutto il mondo pronti a sposare i sapori internazionali con l’autentica tradizione tirolese. “Con l’apertura del “Maquin” si è avverato un mio vecchio sogno. Per anni ho raccolto idee e spunti da tutto il mondo”, ha dichiarato Diana Langes Swarovski. “Oltre ad avere l’opportunità di scoprire la cucina straniera, i nostri ospiti potranno approfondire arte e cultura dei paesi a cui i piatti sono ispirati. Nonostante il carattere internazionale del ristorante, sentiamo profondamente la necessità di collaborare con le aziende locali, offrendo i prodotti regionali e sottolineando così i nostri forti legami con il Tirolo”. Per burro e formaggio, “maquin” si rivolge all’azienda casearia di Terfen, i prodotti agricoli biologici provengono da due fornitori locali, Perlinger e Biostar, e la birra giunge direttamente dalla vallata Zillertal. Voce agli chef I due giovani chef del “maquin”, Alexander Junker e Stefan Wallner, hanno affrontato con vero spirito da pionieri la “mission” di Diana Langes Swarovski: “Vogliamo illuminare in maniera completamente nuova, innovativa, esotica, la cucina austriaca. I tradizionali ingredienti austriaci e i nostri produttori locali e nazionali hanno un vastissimo assortimento di cibi e idee da proporre. Le nostre creazioni rispecchieranno l’accostamento della cucina tradizionale locale e della nostra competenza con specialità del mondo della cucina asiatica”. Dal punto di vista pratico, la fusione tra le culture culinarie dell’Oriente e dell’Occidente si traduce in consulenze specialistiche di grandi cuochi dell’Estremo Oriente. Naturalmente i menù saranno preparati personalmente dagli chefs del “maquin”. Tre volte all’anno al team austriaco si aggiungeranno professionisti ospiti, provenienti dall’Asia, nell’intento di creare menù davvero speciali. Le aree dedicate il Cigar Lounge Davidoff Il “maquin” ricopre una superficie di 680 metri quadri e si sviluppa su due piani, suddivisi in Ristorante e Caffè, take-away, bar, panificio e “Cigar Lounge”. Quest’ultimo è sicuramente uno degli ambienti più di spicco. Qui la filosofia del gusto di Zino Davidoff, fondatore della società – “Mangiare poco, solo il meglio; bere poco, solo il meglio; fumare poco, ma solo Davidoff” – incontra il concetto “maquin” in perfetta osmosi. Nel primo e unico Cigar Lounge di Davidoff in Austria, gli ospiti possono celebrare l’arte del sigaro, immersi in una straordinaria eleganza. Www. Maquin. At . .  
   
   
CITTÀ DEL VINO RISPONDE ALL’ATTACCO DI UIV:“QUALITÀ SENZA SCORCIATOIE”.ANCHE LE IGT VANNO TUTELATE.  
 
L’associazione nazionale Città del Vino torna a ribadire il suo convinto No all’uso dei trucioli nelle pratiche enologiche per i vini doc, docg e igt, rispondendo ad un comunicato dell’Unione Italiana Vini con il quale il suo presidente Andrea Sartori, rivolgendosi al Ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro, accusa l’Associazione di aver creato “confusione e ingiustificati allarmi” ipotizzando di adire alle vie legali contro la decisione di alcuni Comuni che hanno emanato ordinanze che vietano l’uso dei trucioli nei loro territori, e contro l’annunciata impugnazione presso la giustizia comunitaria dell’autorizzazione da parte dell’Unione Europea all’uso di questa pratica enologica. Il caos richiamato dal Unione Italiana Vini non lo sta creando l’Associazione Città del Vino, afferma il Presidente Valentino Valentini, bensì un decreto che, pur affermando un principio condivisibile, se avesse incluso nel divieto dell’uso dei trucioli anche i vini Igt, oltre che i vini Doc e Docg, avrebbe sicuramente evitato l’inasprirsi della polemica. Infatti, i vini Igt sono normati da specifici disciplinari, si riferiscono ad un preciso territorio, così come le Doc e le Docg in base a quanto previsto dalla Legge 164/92 sulle denominazioni di origine. Questa semplificazione avrebbe comportato non solo maggiore chiarezza, ma anche una più sicura qualità dei controlli ad esclusivo interesse dei consumatori. Per quanto riguarda la libertà d’impresa, continua Valentini, nessuno intende impedirla: si tratta di stabilire regole che tutelino tutta la vitivinicoltura italiana che ha bisogno non di scorciatoie enologiche per competere sui mercati internazionali ma di solide ed efficaci politiche a sostegno della qualità e dell’esclusivo ed originale rapporto del vino con il territorio. .  
   
   
5.700 AL DECIMO WED, A CACCIA DI VINO ROSSO E OLII PREGIATI REPLICA A LUGANO, L’1 E 2 DICEMBRE PROSSIMO, CON LA SECONDA EDIZIONE OLTRECONFINE  
 
Si è chiusa la decima edizione del Weekend Della Degustazione, il grande banco d’assaggio svoltosi da giovedì 23 a sabato 25 novembre nello Spazio Pelota di Via Palermo a Milano. Con una “tendenza” che è emersa chiaramente: i 5. 700 partecipanti (nuovo record della manifestazione) si sono dimostrati più interessati ai vini rossi e ai produttori che hanno portato al Wed anche olii extravergine di qualità, espressione – come i vini – dei tanti territori italiani dove questi grandi prodotti sono di casa. L’ampio scenario di vini in libera degustazione – dalla Basilicata alla Lombardia, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Toscana al Trentino-alto Adige, alla Campania, al Lazio, alle Marche, all’Emilia Romagna, alla Puglia e al Veneto – ha offerto un’ampia “radiografia” delle produzioni di qualità proposte. Particolare attenzione per lo stand gestito dall’Onav Lombardia, che ha dato il proprio patrocinio alla manifestazione. Tante le risposte alle domande di un pubblico che dimostra sempre un forte e concreto interesse nel confronto del vino. Analogo successo per il ciclo di incontri di approfondimento che hanno animato le serate del Wed. Per quanto possa apparire una argomento oramai “vecchio”, a tre settimane dal “deblocàge”, grande afflusso anche al banco del Consorzio tutela vino Bardolino, interamente dedicato al Novello “Sole e Luna”, proposto da alcune delle aziende produttrici della denominazione. “Questa edizione del Wed – ha confermato Sergio Anselmi, amministratore delegato di Exportbox Madeinitaly. Com, la società che organizza l’evento – non ha smentito le nostre attese. Ancora una volta abbiamo assistito a un evento che possiamo definire unico in Italia, un grande banco d’assaggio che, per quanto sempre più orientato a qualificare concretamente la partecipazione delle società espositrici e dei visitatori, viene accolto dal pubblico milanese degli appassionati e dei curiosi con grande attenzione e affetto”. Fra pochi giorni, più precisamente venerdì 1 e sabato 2 dicembre, il Wed si “trasferisce” a Lugano, presso il Grand Hotel Eden, per confrontarsi con il sempre esigente pubblico elvetico. Una occasione, a meno di un’ora da Milano, per quanti non hanno potuto approfittare della edizione appena conclusasi nel capoluogo lombardo. Per una cinquantina di aziende italiane il modo per essere presenti in un mercato da sempre attentissimo alla qualità e ai piaceri del gusto. .  
   
   
CERIMONIA CONSORZIO VINI AQUILEIA  
 
Aquileia, Secondo la tradizione il Refosco dal peduncolo rosso è il diretto discente del tanto decantato Pucinum, il vino rosso preferito da Livia, seconda moglie dell´imperatore Augusto; di fatto questo vino, oggi, è uno dei più "nobili" prodotti nella zona di Aquileia. E´ stato naturale, pertanto, l´"omaggio" che il Consorzio tutela vini doc Friuli Aquileia, in occasione del 30. Mo di fondazione, gli ha dedicato il 24 novembre con il convegno "Emozioni di refosco" organizzato nella Sala Romana di Aquileia. In particolare, nel corso dell´incontro che ha visto la presenza dell´assessore regionale alle Risorse Agricole Enzo Marsilio, sono stati presentati i risultati di una sperimentazione condotta nella zona di Aquileia nel periodo 2004-2006, che ha confermato la vocazione di queste terre argillose alla produzione del Refosco. Una vocazione sottolineata da Marsilio, che ha invitato i produttori a continuare in quest´"avventura" con entusiasmo e passione, sicuri di trovare nel Consorzio un punto di riferimento importante. "C´è l´assoluta volontà della Regione - ha affermato Marsilio - di rafforzare l´attività ed il ruolo dei Consorzi Doc, all´interno del sistema regionale, ma è importante anche la partecipazione attiva dei soci che dovrebbe essere obbligatoria e non facoltativa". Anche i Consorzi sono chiamati a svolgere un´opera di maggiore fidelizzazione verso i propri soci: ciò alla luce della riforma del Sistema dell´assistenza tecnica regionale (operativa nel 2007) che lascerà libere le aziende agricole di scegliere a quale Consorzio appoggiarsi in tema di servizi. Per quanto riguarda gli strumenti indirizzati dalla Regione al settore primario, Marsilio ha citato la normativa sulle aziende in crisi, gli interventi sul credito agevolato, l´implementazione del Fondo di rotazione e l´approvazione - prevista entro la fine dell´anno - del Piano di Sviluppo Rurale. Le ultime considerazioni dell´assessore sono state indirizzate alle nuove norme dell´Unione europea che impongono un rispetto tassativo, dai parte dei beneficiari dei contributi, in ordine ai tempi, alle autorizzazioni e alla rendicontazione delle pratiche. Le tappe più significative del Consorzio sono state ricordate dall´attuale presidente Giovanni Foffani, mentre l´agronomo Claudio Fabbro si è soffermato sulla presenza del Refosco in queste zone, testimoniata anche da numerosi reperti risalenti all´epoca romana. Il Consorzio Doc Aquileia fu costituito da 14 soci nel 1976, oggi conta una sessantina di aziende vitivinicole che operano su una superficie complessiva di 900 ettari, dove il vitigno del Peduncolo rosso fa la parte del leone. .  
   
   
“BERE IL TERRITORIO” I GIOVANI RACCONTANO IL LORO RAPPORTO CON IL VINO  
 
1. La sesta edizione del concorso letterario “Bere il Territorio” è promossa dalla Associazione Go Wine ed è riservata ai giovani tra i 18 ed i 30 anni; i partecipanti dovranno redigere un testo in forma libera che racconti il loro rapporto con il vino e quanto ad esso inerente, con particolare riferimento alla cultura, alla società ed all´ambiente che caratterizzano l´universo del vino. 2. Ogni concorrente o gruppo potrà partecipare con un solo elaborato inedito, in lingua italiana, della lunghezza minima di due cartelle (3600 battute) e massima di 5 cartelle (9000 battute), redatto anche su supporto magnetico. 3. Sono inoltre istituite, a latere del concorso generale, due sezioni speciali: a) sezione riservata agli studenti degli istituti agrari italiani, di età compresa tra i 14 ed i 20 anni. B) sezione riservata agli studenti degli istituti alberghieri italiani, di età compresa tra i 14 ed i 19 anni. In entrambi i casi, gli studenti dovranno tenere conto delle conoscenze acquisite durante il corso di studio, e far riferimento ai vitigni e ai vini della zona di provenienza o di altre zone di cui si sono occupati in maniera specifica, con particolare attenzione a quelli autoctoni, rilevandone le peculiarità, ponendo in evidenza il legame privilegiato con il territorio, anche attraverso l’influenza sul paesaggio agricolo, e facendo riferimento alle tecniche di coltivazione, alle possibilità di valorizzazione, agli impieghi gastronomici, etc. Potranno partecipare al concorso singoli studenti oppure piccoli gruppi non superiori a 5 persone. Gli elaborati dovranno avere la medesima lunghezza di cui all’art. 2. 4). Ogni testo dovrà contenere, in calce, le generalità del concorrente: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono ed eventualmente il riferimento dell´Istituto di appartenenza (vd. Articolo 3). 5). Gli elaborati dovranno pervenire, in tre copie dattiloscritte, entro il 31 gennaio 2007, tramite posta, al seguente indirizzo: Concorso “Bere il territorio” - Go Wine Piazza Risorgimento 5 - 12051 Alba (Cn). 6). Gli elaborati saranno sottoposti al vaglio della giuria composta da Magda Antonioli Corigliano (Università Bocconi, Milano), Giorgio Barberi Squarotti (Università degli Studi, Torino), Gianluigi Beccaria (Presidente dell’Associazione Storici della Lingua Italiana), Gigi Brozzoni (Direttore Seminario Veronelli), Vanni Cornero (giornalista de La Stampa), Alessandro Ghini (Casa Editrice Le Monnier, Firenze), Paolo Marchi (giornalista de Il Giornale), Giacomo Oddero (Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo), François Stevenin (Presidente Cervim), Massimo Corrado (Associazione Go Wine), Massimo Zanichelli (giornalista); segreteria del premio: Valter Boggione (Università degli Studi, Torino) e Bruno Quaranta (La Stampa-tuttolibri). 7). Saranno selezionati dalla sezione generale i Due Migliori Testi: gli autori riceveranno un premio in denaro di Euro 800,00. 7a. Il vincitore (o il gruppo) della sezione speciale riservata agli istituti agrari riceverà un premio di Euro 600,00. 7b. Il vincitore (o il gruppo) della sezione speciale riservata agli istituti alberghieri riceverà un premio di Euro 600,00. 8). E’ inoltre istituito un Premio speciale attribuito dalla Giuria all’elaborato selezionato (sia della sezione generale, che di quelle speciali) che avrà - seppure nel contesto del Concorso - trattato del tema della viticoltura di montagna e/o in forte pendenza e in condizioni orografiche difficili, con riferimento alle sue peculiarità e al particolare rapporto fra viticoltura, uomo e ambiente. Al soggetto vincitore andrà un premio di euro 750,00, patrocinato dal Cervim (Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana). 9). I testi rimarranno a disposizione dell´organizzazione del concorso e non verranno restituiti. I concorrenti, accettando senza condizione il presente regolamento, concedono, sin d´ora e senza nulla pretendere, i diritti di pubblicazione a Go Wine. 10). I vincitori, che saranno avvertiti tramite raccomandata, saranno premiati durante la cerimonia che si terrà ad Alba sabato 10 marzo 2007. 11). I giudizi della giuria, che selezionerà le opere, sono insindacabili. 12). Per quanto non previsto dal presente regolamento, le decisioni spettano autonomamente alla segreteria del concorso. .  
   
   
SUCCESSO PER L’ANTEPRIMA VENDEMMIA 2006 IN PIEMONTE  
 
I vini piemontesi come ambasciatori del Piemonte nel mondo e prodotti simbolo di un perfetto connubio tra salvaguardia delle tradizioni e crescita economica, con importanti performance nell’export e positive ricadute su tutto il Sistema Piemonte. E’ la sintesi di quanto emerso il 24 novembre 2006 nel corso di Anteprima vendemmia 2006, iniziativa organizzata dalla Regione Piemonte con la Vignaioli Piemontesi per la presentazione dei dati relativi alla vendemmia appena conclusa. “Questo appuntamento- afferma l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Mino Taricco- quest’anno si rinnova attraverso la partecipazione e la testimonianza diretta delle organizzazioni professionali ed economiche consentendo un confronto ad ampio raggio sulla situazione del settore vitivinicolo”. La vendemmia 2006 si presenta di qualità ottima, con numerose punte di eccellenza quali il Dolcetto e l’Erbaluce. La produzione complessiva è di circa 3. 300. 000 ettolitri. Sono significativi i dati che provano la ricchezza e i valori della vitivinicoltura piemontese: 11 Docg (su 31 Docg nazionali) e 45 Doc (su 301 Doc nazionali), che coprono circa l’80% dell’intera produzione regionale, in grande parte derivanti da una ventina di vigneti autoctoni, 28. 000 aziende vitivinicole, di cui circa 20. 000 quelle operative, 60 cantine sociali con circa 15. 000 soci, 280 imprese industriali produttrici di vino e distillati con circa 3. 300 addetti. Quanto ai risultati dell’export esso produce un valore economico di 934 milioni di euro e assorbe circa il 60% del vino prodotto in Piemonte di cui un quarto è costituito dall’Asti con un trend in complessiva crescita: il 72% delle esportazioni è destinato alle piazze europee con picchi in Germania e Gran Bretagna mentre tra i paesi extraeuropei sono gli Stati Uniti a farla da padrone assorbendo il 12% del vino esportato dal Piemonte. “In questi anni– continua l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco- abbiamo prodotto un grande sforzo organizzativo e finanziario per la promozione del territorio e delle sue eccellenze e continueremo ad investire in tale direzione, nella convinzione che l’affermazione del made in Piemonte possa essere ancora grandemente rafforzata e con questa possa essere sempre più apprezzato il nostro modo peculiare di produrre qualità. In tale contesto è significativa la proposta candidatura dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. ” Stiamo lavorando ad potenziamento della politica programmatoria e progettuale, nell’ambito dei nuovi distretti rurali e agroalimentari, che prevedano anche le Strade del vino, dei prodotti tipici e le Agroteche regionali. Si sta inoltre perfezionando il progetto da noi sostenuto della Fascetta Regionale di Garanzia per la qualificazione e tutela dei nostri migliori prodotti vitivinicoli. Si apre una stagione di programmazione e di scelta importanti per il futuro del settore vitivinicolo piemontese che può contare su un vino di grande qualità, frutto di un’annata e di una vendemmia veramente ottime””. .  
   
   
LA COMUNITA’ MONTANA CONSEGNA IL CASTELLO AL COMUNE DI TAURASI L’ANTICO MANIERO CHE FU DI CARLO GESUALDO SARA’ SEDE DELL’ENOTECA REGIONALE DEI VINI D’IRPINIA  
 
Il castello di Taurasi consegnato ufficialmente dalla Comunità Montana Terminio Cervialto al Comune. Dopo un’accurata opera di restauro, che ha trasformato l’antico maniero - da secoli chiuso alla cittadinanza - in una struttura funzionale e pronta ad accogliere attività ed iniziative, pur preservando la struttura originaria e ogni singolo reperto ritrovato nel corso dei lavori, ora il castello si prepara a diventare sede dell’Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia. Per l’intervento di restauro sono stati spesi oltre un milione e quattrocentomila euro, fondi rientranti nell’ambito del Progetto “Villaggi delle Tradizioni”, redatto dal professor Massimo Pica Ciamarra, e nell’ambito dell’Intesa Istituzionale di Programma, ed è stato inserito come iniziativa portante nel Progetto Integrato Borgo Terminio Cervialto, finanziato dal Por Campania 2000-2006, promosso dalla Comunità Montana Terminio Cervialto e approvato con delibera della Giunta Regionale della Campania del 19 dicembre 2003. I lavori sono stati eseguiti dalla cooperativa Chiaiano di Quarto (Napoli) e sono durati circa tre anni. Il contratto è infatti stato firmato il 26 novembre del 2003. Nel corso dell’intervento la Sovrintendenza ai Beni Archeologici è intervenuta più volte al fine di preservare i notevoli reperti che sono stati ritrovati e che, già catalogati, saranno visibili nella parte inferiore del Castello. La consegna delle chiavi del Castello è avvenuta alla presenza del presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio, del sindaco di Taurasi, Antonio Buono, dell’assessore al patrimonio del Comune di Taurasi, Antonio Porciello, del consigliere delegato alla vitivinicoltura del comune di Taurasi, Enrico Franco De Angelis, del responsabile unico del procedimento, Ferdinando Chiaradonna, della cooperativa Chiaiano, rappresentata dal titolare Lorenzo Iaccarino e da Alfonso Iaccarino, del co-progettista e co-direttore dei lavori, Angelo Verderosa, e da Francesco Rozza, direttore operativo dei lavori. In occasione della consegna dei lavori è stato siglato un protocollo d’intesa tra Comune di Taurasi e Comunità Montana Terminio Cervialto, per delineare sostanzialmente il futuro del castello e individuare politiche comuni per lo sviluppo del territorio di Taurasi. Il maniero – che il 2 dicembre ospiterà la manifestazione “Anteprima Taurasi”, nella quale sarà presentata l’annata 2003 del grande vino Docg irpino – sarà Centro Servizi per la valorizzazione, sviluppo e ricerca del comparto vitivinicolo, così come indicato dalla Comunità Montana nella richiesta di finanziamento, e sede dell’Enoteca regionale dei vini d’Irpinia, come da richiesta del Comune e della Comunità Montana e da indicazione dell’Amministrazione Provinciale di Avellino, e come prescritto nella legge regionale numero 8 del 2004. Nel Castello saranno ubicate le attività legate alla promozione e alla valorizzazione dei prodotti eno-agricoli (informazioni, esposizione permanente, assaggio, vendita, spazi multimediali per informazione avanzata, ufficio accoglienza per visitatori), il centro studi, ricerche e formazione sul vino e sull’enoturismo (svolgimento di corsi di formazione avanzata sull’enologia, ufficio tecnico-amministrativo dell’enoteca, archivio-consultazione), sala per convegni e spazi espositivi che possono ospitare un museo del vino e della cultura locale (raccolta di attrezzature storiche per la coltivazione della vite e per la produzione del vino, testi antichi sulla storia del vino, allestimenti museali sulla cultura contadina del sito, spazi multimediali per proiezione e interrogazione di banche dati sulle raccolte storiche inerenti il vino, Taurasi e l’Irpinia). Si proporrà inoltre l’allocazione proprio nel maniero di Taurasi del Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia, nell’associazione Strade del Vino, dell’associazione “Mesali” e di tutte quelle attività legate alla vitivinicoltura. Il Castello passa quindi ora al Comune di Taurasi, ma la Comunità Montana potrà continuare a svolgere iniziative e manifestazioni, a fronte di piccole opere di manutenzione del verde e dell’area esterna che provvederà ad eseguire. L’arredo interno del Castello Marchionale di Taurasi sarà ora a carico del Comune ma terrà naturalmente conto della destinazione d’uso. “La consegna del Castello di Taurasi al Comune rappresenta una tappa importante del percorso intrapreso in questi anni dalla Comunità Montana – afferma il presidente Nicola Di Iorio -. Il progetto “Villaggi delle Tradizioni” ha infatti permesso il recupero di quattro borghi del territorio, Quaglietta, Volturara, Castelvetere e, appunto, Taurasi, pronti ad accogliere nuovi flussi turistici interessati a vivere il territorio in tutti i suoi aspetti e a conoscerne tutte le ricchezze e le risorse. In questo contesto il Castello di Taurasi e la sua futura destinazione, ovvero l’Enoteca regionale dei Vini d’Irpinia, rappresenta un tassello fondamentale. La consegna delle chiavi del maniero, per il cui restauro la Terminio Cervialto si è spesa molto in questi anni, è per me motivo di orgoglio, e ancor di più se si pensa alla data estremamente simbolica in cui è avvenuto il passaggio di consegne. Dopo il restauro, infatti, il Castello è tornato al suo proprietario - il Comune di Taurasi - il 23 novembre, proprio nel giorno in cui ricorreva il 26esimo anniversario del terremoto del 1980. Se da un lato ricordiamo le vittime di quella drammatica domenica di 26 anni fa, dall’altro consegniamo alla cittadinanza di Taurasi e all’Irpinia tutta un pezzo della sua storia riportato all’antico splendore, simbolo di rinascita e di un nuovo percorso che si apre sul fronte della valorizzazione della cultura vitivinicola di questa terra. Non posso non ringraziare gli amministratori del Comune di Taurasi che si sono succeduti negli ultimi decenni, che con la loro opera non hanno mai fatto calare l‘attenzione su questa ambiziosa sfida che insieme abbiamo affrontato. E, oserei dire, vinto”. .  
   
   
IL VENETO E IL VINO  
 
 Tra leggenda e realtà, c’è chi ha sostenuto che il nome stesso del Veneto si rifà alla radice indoeuropea della parola “vino”. Di certo nel cuore della regione è stata trovata l’impronta fossile di una foglia di vite risalente a 50 milioni di anni fa. Di sicuro la vite e il vino sono parte integrante della storia, della cultura e del paesaggio della nostra regione, che oggi è il più straordinario distretto mondiale del vino di qualità con una produzione che si aggira sui 7 milioni di ettolitri, quasi un terzo dei quali a Denominazione di Origine Controllata, con una varietà di tipologie in grado di rispondere a ogni tipo di richiesta. Solo il Veneto può offrire, in un contesto unitario di identità territoriale, storica e culturale, un vino per ogni tavola e ogni assaggio: un’anima sola per tante differenze, che derivano dalla presenza di vitigni autoctoni, la cui origine si perde nei secoli, accanto a quelli di più recente introduzione, coltivati in terreni vocati, ma diversi per struttura, microclima e composizione. Questa straordinaria varietà si propone con vini bianchi, rossi, rosati, giovani e a lungo invecchiamento, tranquilli, frizzanti e spumanti, passiti, secchi e dolci. E il vino veneto è davvero quanto di più straordinario si possa gustare perché racchiude in sé il territorio, la sua cultura e la sua storia, l’amicizia, il piacere conviviale del popolo che lo produce, senza tralasciare che rappresenta anche una componente importante dell’economia regionale, soprattutto nel settore delle esportazioni. Il Veneto, infatti, nel 2005 ha venduto all’estero oltre 4 milioni 474 mila ettolitri di vino, per un valore di quasi 814 milioni di euro, pari a oltre il 28 per cento dell’intero export vinicolo italiano. Questi dati sono sicuramente confortanti e sono indicatori dell’apprezzamento di cui godono i nostri vini, ma che, a livello internazionale, spesso, vengono snobbati dalla preferenza accordata a nomi più noti e pubblicizzati. E mi riferisco, per esempio, alla recente classifica dei primi cento vini di Wine Spectator, prestigiosa rivista americana, dove la nostra produzione è assente. In molti allora si chiedono come sia possibile una cosa del genere, ma io a questo proposito, ho una spiegazione. Bisogna valorizzare di più i nostri grandissimi vini, è necessario fare squadra, presentandosi sul mercato in maniera meno parcellizzata e con un’immagine forte e unificata. Nella nostra regione ci sono ottime cantine con vini di qualità che non hanno niente da invidiare ad altri, meno noti, ma che si ritrovano poi nelle classifiche. Questo dipende dal fatto che, chi stilla le graduatorie non tiene conto solo della qualità del prodotto, ma considera anche la sua diffusione sul mercato e, al momento di trarre un giudizio, si trova di fronte a sistemi di produzione e promozione molto strutturati. Se analizziamo, ad esempio, il caso degli Stati Uniti, scopriamo che 5 aziende controllano l’80 per cento circa del mercato vinicolo. In Veneto, invece, solo nella provincia di Treviso, la dimensione media di un’azienda agricola è di 1 ettaro e 85. Capite che i numeri hanno un valore. L’offerta veneta si presenta troppo spesso, molto frazionata rispetto a quella dei nostri concorrenti. Altro discorso, ma a questo collegato, è quello della promozione. Non si può pensare di promuovere un prodotto senza legarlo alla propria terra di provenienza. Fare marketing territoriale non è cosa immediata, ma certo è la via migliore per farsi conoscere nel mondo. Mettere in sinergia turismo e agricoltura significa creare le condizioni affinché i turisti in visita nel Veneto portino a casa il ricordo delle nostre montagne, del mare, dei laghi, dei parchi, delle città d’arte, delle terme, ma abbiano ben chiaro che, ad ognuna di queste realtà sono strettamente connessi uno o più prodotti tipici. Si deve collegare nell’immaginario di chi ci fa visita il vino al territorio che lo produce, forti della qualità che sappiamo offrire grazie alle nostre 24 aree Doc e alle 3 Docg. Ogni anno vengono da noi oltre 12 milioni di turisti e fanno registrare 60 milioni di pernottamenti: ciascuno di loro dovrà diventare l’ambasciatore nel mondo della nostra enologia! Luca Zaia Vicepresidente della Giunta regionale del Veneto .  
   
   
VINITALY CHINA, LA PRIMA FIERA DEL VINO IN ASIA. INAUGURATA DAL MINISTRO PAOLO DE CASTRO L’8^ EDIZIONE. DA QUEST’ANNO IN COLLABORAZIONE CIBUS  
 
Primo semestre 2006 con il botto per le esportazioni agroalimentari italiane in Cina: infatti nei primi sei mesi di quest’anno raddoppia l’export di vino e di generi alimentari verso l’Impero Celeste. Giungono buone notizie per Food&wine italiani da Shanghai dove è stata inaugurata dal Ministro per le Poltiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro, l’8^edizione di Vinitaly China 2006 svoltasi dal 23 al 25 novembre , la prima fiera del vino in Asia. Infatti, partecipavano oltre 200 aziende e sono stati stimati 6 mila visitatori professionali. Da quest’anno, poi, grazie alla collaborazione con Cibus, la rassegna si avvia di diventare il più importante appuntamento dedicato alla diffusione del cibo e della cucina italiani di tutto il continente asiatico. “Un primato costruito in lunghi anni di lavoro e che oggi viene festeggiato con dati importanti per il settore: 100% di aumento in valore delle vendite di vino in un solo anno che raggiungerà a fine 2006 i 10 milioni di euro, mentre i consumi sono passati dal 2004 ad oggi da uno storico e statico 0,3 a 1,15 litri pro capite – sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Il 40% dei consumi passa dal canale della ristorazione, wine bar e discoteche e il vino rappresenta per i giovani dai 25 ai 35 anni una moda che sta avvincendo ed affascinando per la cultura che sa esprimere”. Per il settore alimentare complessivamente le cifre, seppur non ancora significative in valori assoluti, sono indicative di un incremento costante: si parla di 60 milioni di euro di fatturato con un raddoppio delle esportazioni in un anno. E se le proiezioni al 2010 dicono che la Cina diventerà il primo mercato di consumo del mondo, intanto “Veronafiere con Vinitaly China ha realizzato l’obiettivo di creare un sistema integrato per la promozione all’estero della cultura e del business del made in Italy alimentare”, dice il presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti. Parole rimarcate dal Ministro De Castro che ha evidenziato nel suo intervento di apertura di Vinitaly China e Cibus 2006 come “tale collaborazione eviti la proliferazione di eventi fieristici e di promozione, proponendosi come un modello organizzativo vincente per l’esportazione di modello alimentare italiano”. Cultura del prodotto, cucina e gusto: gli ingredienti di Cibus che con le Masterclasses promosse in collaborazione con Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana, sta catturando l’attenzione dei ristoratori cinesi presenti alla rassegna. “Con questa prima edizione al fianco di Vinitaly, Cibus, e con esso l’intero comparto del made in Italy alimentare – spiega Franco Boni, presidente di Fiere di Parma - si affaccia per la prima volta sullo sterminato mercato cinese. Un incontro che potrà rappresentare molto per il futuro dell’export agroalimentare italiano, ma che per il momento significa un confronto culturale tra le due più antiche culture gastronomiche del mondo. Quest’anno ci proponiamo di educare all’utilizzo delle materie prime alimentari italiane ed affinare il gusto dei consumatori finali”. .  
   
   
LE MAGNIFICHE TRENTATRE’ DI ANTEPRIMA TAURASI: TUTTE LE AZIENDE PROTAGONISTE DELL’EVENTO A POCO MENO DI UNA SETTIMANA DALL’INIZIO DELLA RASSEGNA E’ GIA’ RECORD DI ADESIONI  
 
 Taurasi (Avellino) - Sabato 2 dicembre i primi assaggi dalla calda vendemmia 2003 riservati a giornalisti ed operatori, in attesa della valutazione ufficiale Continua la marcia di avvicinamento alla quinta edizione di Anteprima Taurasi, evento di presentazione agli operatori specializzati delle nuove annate dei più importanti vini rossi irpini, prevista per il prossimo sabato 2 dicembre. La rassegna, organizzata e promossa dal Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia in collaborazione con molti altri partner pubblici e privati, si svolgerà quest’anno per la prima volta presso la prestigiosa sede del Castello di Taurasi, futura sede dell’Enoteca Regionale dei Vini d’Irpinia, da pochi giorni ristrutturato e consegnato alla comunità del piccolo centro della Valle del Calore. L’obiettivo, come sempre, è quello di mettere a disposizione di giornalisti, operatori commerciali e consumatori finali uno spazio altamente tecnico per confrontarsi praticamente in anteprima con le nuove annate di Taurasi e Taurasi Riserva e, dal 2005, anche di Irpinia e Campania Aglianico. Protagonista principale di questa edizione è la vendemmia 2003, uno dei millesimi più atipici che l’Europa del vino ricordi, caratterizzato da afa, siccità e temperature costantemente sopra la media. Una raccolta che ha creato numerosi problemi ai viticoltori in diverse aree della penisola, generando talvolta vini squilibrati, troppo alcolici e un po’ limitati, sia nei profumi che nel potenziale di longevità. Per l’Irpinia vale un discorso simile e allo stesso tempo molto diverso. Anche per la provincia di Avellino l’estate 2003 ha presentato caratteri eccezionali ed estremi per temperature e siccità; tuttavia l’incidenza di questi fattori sulle quantità e qualità dei vini prodotti si è rivelata fin da subito assai più limitata rispetto alla gran parte dei distretti vitivinicoli italiani. I motivi sono da ricercare nelle peculiari condizioni pedoclimatiche del vigneto irpino, caratterizzato da un meteo continentale e da varietà tardive che vanno più facilmente incontro a difficoltà di maturazione che a rischi di surmaturazione o cottura. Se nel confronto con le annate più classiche il millesimo 2003 si annuncia connotato da una maggiore prontezza e una minore disponibilità all’invecchiamento, le previsioni parlano comunque di un’annata tra il buono e l’ottimo per ricchezza, struttura ed acidità, con un profilo organolettico ancora in evoluzione. La rassegna taurasina del 2 dicembre inizia alle ore 10 con la sessione di degustazione riservata alla stampa di settore, si prosegue alle ore 16 con un incontro-dibattito tra giornalisti e produttori, aperto al pubblico, durante il quale verrà annunciata la valutazione ufficiale dell’annata 2003, come sempre da uno a cinque stelle. Dalle 17,30 alle ore 22 si svolgerà la degustazione per gli operatori: sarà possibile testare le nuove annate nell’area curata dall’Ais di Avellino oppure assaggiare direttamente presso i banchi di assaggio gestiti dalle aziende. La partecipazione ad Anteprima Taurasi è riservata agli oltre mille operatori invitati dal Consorzio di Tutela (ristoratori, enotecari, buyer, membri delle principali associazioni enogastronomiche), ma le richieste giunte all’organizzazione negli ultimi giorni hanno consentito a tanti semplici appassionati e curiosi di accreditarsi alla rassegna. Un vero boom di richieste e prenotazioni che dimostra il crescente interesse verso una denominazione importante ma ancora alla ricerca di notorietà e che fa il paio con lo straordinario entusiasmo dimostrato dai giornalisti del vino che saranno in Irpinia nei giorni della rassegna. Saranno oltre 40, in rappresentanza di tutte le più importanti testate di settore italiane ed europee, e approfitteranno dell’occasione per visitare molte delle aziende irpine, vecchie e nuove, affermate ed emergenti. E mentre continuano i preparativi per l’allestimento del Castello di Taurasi, al suo debutto assoluto come sede di un evento enogastronomico in provincia di Avellino, è già record per quanto riguarda il numero di cantine irpine che hanno aderito alla manifestazione. Sono trentatré al momento su circa cinquanta aziende che producono Taurasi ma soprattutto sono il meglio che l’Irpinia del vino sia in grado di proporre oggi. Un sistema che continua a crescere e non nasconde le proprie ambizioni, pur nella consapevolezza di avere ancora grossi margini di miglioramento. Le 33 Aziende Partecipanti  Antica Hirpinia - Taurasi  Antico Borgo - Taurasi  Antonio Caggiano - Taurasi  Barrasso Luciano - Taurasi  Cantina Giardino - Ariano Irpino  Casparriello - Taurasi  Colli di Lapio - Lapio  Contrada Michele - Candida  Contrade di Taurasi - Taurasi  Cortecorbo – Montemarano  Cripta Castagnara - Manocalzati  D’antiche Terre - Manocalzati  Di Meo - Salza Irpina  Di Prisco - Fontanarosa  F. Lli Urciuolo - Forino  Feudi di San Gregorio - Sorbo Serpico  Giulia - Santa Paolina  Gmg Vinicola Taurasi - Taurasi  I Capitani - Torre le Nocelle  I Favati - Cesinali  La Molara - Luogosano  Manimurci - Paternopoli  Mastroberardino - Atripalda  Mier Vini - Taurasi  Molettieri Salvatore - Montemarano  Perillo - Castelfranci  Rocca dell’Angelo - Venticano  Sella delle Spine - Taurasi  Tecce - Paternopoli  Tenuta Ponte - Luogosano  Terredora - Montefusco  Vigna Villae - Taurasi  Villa Raiano - San Michele di Serino .  
   
   
PRESENTAZIONE DEL VOLUME “BRUFASCULTUREDACOLLINA” BRUFA, 3 DICEMBRE 2006  
 
Promossa dalla Pro Loco di Brufa, domenica 3 dicembre 2006, alle 10. 30, a Brufa (Pg), presso la Sala comunale, si terrà la presentazione del volume “Brufasculturedacollina” pubblicato in occasione dei 20 anni di “Scultori A Brufa. La Strada Del Vino E Dell’arte”, a cura di Massimo Duranti. A 20 anni dall’esordio della manifestazione “Scultori a Brufa. La strada del Vino e dell´Arte”, viene pubblicato il volume “brufasculturedacollina”, della Effe Fabrizio Fabbri Editore, a cura di Massimo Duranti, con la collaborazione di Andrea Baffoni, Francesca Duranti, Antonella Pesola, che ricostruisce l’intera storia della rinomata manifestazione artistica. Sorta dall´impegno e dalla collaborazione fra la Pro Loco di Brufa ed i suoi abitanti, il Comune di Torgiano e l´Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, l’iniziativa ha trasformato il paese in un centro artistico-culturale di valore, grazie alla presenza di una cospicua collezione di sculture ambientali, realizzata nel corso del tempo da alcuni dei più importanti scultori contemporanei italiani che sono Massimo Pierucci, Marcello Sforna, Mario Pizzoni, Agapito Miniucchi, Giuliano Giuman, Aurelio De Felice, Bruno Liberatore, Nino Caruso, Loreno Sguanci, Umberto Mastroianni, Mirta Carroli, Carlo Lorenzetti, Joaquin Roca-rey, Nicola Carrino, Giuliano Giuliani, Gino Marotta, Eliseo Mattiacci, Mauro Staccioli, Valeriano Trubbiani e Pietro Cascella. Il volume presenta una ricognizione storica e sociologica del comune di Torgiano e del borgo di Brufa, di cui, grazie ai testi di Massimo Duranti, Maurizio Terzetti e Federica Fico, ne viene ricostruita la storia, dalle antichità etrusche fino alle tradizioni culturali più recenti come la festa per il patrono S. Ermete, nel contesto della quale è nata Scultori a Brufa. Particolare attenzione è rivolta alle sculture ed ai loro autori, autentiche opere d’arte destinate a durare nel tempo e nella memoria, un vero e proprio museo a cielo aperto composto da sculture più o meno grandi dislocate all’interno del borgo e lungo le strade circostanti. Massimo Duranti ne contestualizza le caratteristiche di sito d’arte ambientale, in relazione ad altre esperienze regionali e nazionali, come il Campo del sole a Tuoro, la Fattoria di Celle a Pistoia o il Giardino dei Tarocchi a Capalbio. Il libro riporta le riproduzioni a colori di tutte le 20 sculture, sia degli interi che dei particolari, attraverso fotografie realizzate da Bob Tyson. Ad ogni artista, inoltre, è dedicata una esauriente scheda bio-bibliografica in cui viene riportata una foto ritratto, un personale commento sulla manifestazione, il saggio critico che ha accompagnato la propria opera nell’anno di partecipazione, le foto dei bozzetti e dell’installazione della scultura, biografia e bibliografia aggiornate. Un capitolo è interamente dedicato alla rassegna Brufarte Giovani che dal 1997 si occupa dei giovani delle accademie umbre e non solo. Infine, negli apparati, la bibliografia generale ed una sintesi delle rassegne stampa che per ogni edizione hanno accompagnato l’evento. Il programma della mattinata prevede il saluto del Presidente della Pro Loco di Brufa Gianfranco Ciuchicchi e gli interventi del Sindaco di Torgiano Primo Lolli, dell’Assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia Pierluigi Neri, dell’Assessore alla Cultura della Regione Umbria Silvano Rometti, del Presidente della Camera di Commercio di Perugia Alviero Moretti, del curatore del volume Massimo Duranti e rappresentanti degli sponsor della Banca Popolare di Spoleto, la Margaritelli Spa Listone Giordano, Umbria Acque e Gesenu. Saranno presenti anche alcuni dei 20 scultori che hanno realizzato le opere a Brufa. Brufa è un piccolo centro del Comune di Torgiano, sulle cui colline sono situati i vigneti della prestigiosa produzione enologica torgianese; domina la piana del Tevere e la pianura di Assisi fino a Foligno. Fa parte della dorsale Torgiano - Brufa - Miralduolo - Torgiano, dove si sviluppa “La Strada del Vino e dell’Arte”. Fu abitata dagli Umbri, dagli Etruschi e dai Romani; Castel Grifone era l’antico nome di questo borgo fortificato più volte conteso. A Brufa nel 1367 la città di Perugia fu sconfitta dai soldati del Papa guidati da J. Hawkwood, detto l’Acuto e perse il dominio dell’Umbria (1500 morti, 2000 prigionieri). Nel 1415, prigioniero in una torre del Castello di Brufa, Giovanni da Capestrano ebbe la visione di San Francesco che lo spinse sulla via della santità. La storia del Castello di Brufa si lega nella seconda metà del 1600 a quella di Andrea Angelini Bontempi, musicista, architetto, pittore, letterato, incisore di pietre preziose e fabbricante di orologi , che a Brufa acquistò fabbricati e terreni. Morì nel 1705 e fu sepolto nella Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, da lui stesso fatta edificare. Patrono del paese è S. Ermete, martirizzato con il taglio della testa al tempo dell’Imperatore Adriano, nell’anno 118 d. C. .  
   
   
UN NUOVO MARCHIO ARRICCHISCE IL CATALOGO EUROFOOD ALPRO DALLA SOIA TANTI PRODOTTI GOLOSI, SANI, NATURALI  
 
Dall’1 gennaio 2007 Eurofood, il nome che da decenni è impegnato in Italia nell’importazione e nella distribuzione di pregiate specialità alimentari da tutto il mondo, arricchisce il proprio catalogo di prodotti grazie ad Alpro, il marchio belga pioniere e leader del mercato europeo per i prodotti a base di soia. Alpro è la divisione del gruppo Vandemoortele, il secondo maggiore produttore alimentare belga, attivo a livello europeo con oltre 3200 dipendenti distribuiti in numerose filiali nel Vecchio Continente ed un fatturato annuale di oltre 850 milioni di euro. Issenheim in Francia, Kettering in Gran Bretagna e Wevelgem in Belgio sono i tre moderni centri di produzione che impiegano circa 650 persone. Alpro nasce per soddisfare la richiesta di alimenti naturali per una vita sana: la scoperta che la soia può apportare grande benessere con la sua energia al 100% pura e naturale ha portato Alpro a sviluppare una tecnologia unica per ottenere il meglio dai semi di questa pianta. Oggi Alpro è una linea completa che comprende bevande, dessert, yogurt alternativi e prodotti da cucina che stimolano l’interesse e la golosità di milioni di persone. Alpro: La Storia Di Una Crescita Sana Sin dal 1934 Adhémar Vandemoortele, il fondatore del Gruppo, aveva scoperto il potere nutritivo dei semi di soia ma solo negli anni Settanta il nipote Philippe si convinse del potenziale di questo legume arrivando a perfezionare, nel 1975, un processo assolutamente innovativo e naturale per la produzione di latte di soia nello stabilimento pilota di Izegem. Ma questa intuizione per Philippe aveva anche uno scopo filantropico: la convinzione di poter affrontare e risolvere il problema alimentare del Terzo Mondo. A questo proposito creò nel 1980 una prima unità di produzione di soia in Madagascar, ma ben presto il suo sogno si arenò di fronte a grosse problematiche logistiche. La visione di Philippe però si realizzò in Europa dove il consumatore iniziava a prendere coscienza delle nuove esigenze legate agli alimenti vegetariani, privi di colesterolo e in grado di offrire una soluzione alle allergie da proteine del latte vaccino. Da Allora Alpro si sta sempre più impegnando, a livello mondiale, a trovare soluzioni alimentari che aiutino lo “sviluppo sostenibile” e assicurino il benessere delle attuali e future generazioni. L’imprenditoria sostenibile è alla base del modo di operare di Alpro che utilizza partner equi in tutto il mondo (collaborazioni a lungo termine con i piccoli agricoltori, retribuzioni e alloggi adeguati, alti standard di sicurezza e salute, nessun utilizzo del lavoro minorile), sempre con un occhio di riguardo per il rispetto delle norme ambientali. Alpro, infatti, non utilizza semi di soia provenienti dalle zone la cui foresta tropicale è minacciata e nessun prodotto contiene materie prime o ingredienti geneticamente modificati. Alpro ha sviluppato il progetto “Alpro Energia Ed Acqua” che si è posto come obiettivo un consumo razionale con la minima emissione di Co2. Alpro E La Soia: 100% Qualita’, 100% Salute, 100% Gusto La soia è un alimento di grande valore e uno dei legumi più ricco di proteine (44%) e di fibre. Dalla soia si estrae una sostanza preziosa per la salute: la lecitina, un elemento naturale che aiuta a tenere sotto controllo i valori del colesterolo, causa primaria di malattie cardiovascolari. La lecitina di soia apporta inoltre due tra i maggiori antiossidanti: la vitamina A e il fosforo. La soia contiene fitoestrogeni, sostanze in grado di regolare la produzione ormonale, e grassi essenziali (Omega 3 e Omega 6) elementi indispensabili per la salute e di difficile reperibilità negli alimenti di uso comune. I prodotti Alpro sono vegetali al 100% e privi di proteine del latte vaccino: il giusto equilibrio tra un modo di vivere sano e un’alimentazione buona e appetitosa. Alpro ha inoltre sviluppato un processo produttivo denominato “seme di soia completo”, che mantiene inalterati tutti gli elementi nutrizionali, salutari ed essenziali dei semi di soia. La selezione iniziale dei migliori semi di soia non geneticamente modificati è molto rigorosa: i semi vengono puliti e sgusciati meccanicamente, lasciati in immersione in acqua pura e infine mescolati ad acqua fresca e macinati in particelle finissime. Il processo di estrazione non fa uso di sostanze chimiche: il prodotto conserva tutte le caratteristiche di genuinità dei semi di soia e il risultato è un latte di soia puro, naturale, facilmente digeribile e dal gusto delizioso. Alpro: Una Linea Di Prodotti 100% Vegetali La linea dei prodotti Alpro è estremamente ricca e perfettamente adatta ad una dieta sana e varia per giovani e meno giovani. Ecco Alpro Soia Drink Calcio, una bevanda che consente di godere appieno dei benefici di questo “legume miracoloso”. A base di acqua e di farina di semi di soia, Alpro Soia Drink Calcio -nei formati da 1 litro e da 500 ml - è stato arricchito di calcio per conferire un valore ancora maggiore a questa bevanda. Grazie anche allo zucchero di canna presente, il risultato è un latte dal sapore ottimo e dal gusto delicato che sorprenderà grandi e piccoli. Alpro Soia Drink è anche disponibile nella versione Bio da 1 litro, per soddisfare anche i consumatori più esigenti. Infine, Alpro Soia Drink nei gusti vaniglia e cioccolato, nel pratico formato da 250 ml, è perfetto per una pausa dissetante, energetica, ricca di fibre e di vitamina B2. Alpro ha pensato ai piccoli e grandi golosi con Alpro Soia Dessert ai gusti vaniglia e cioccolato. Nutriente ma leggero, pratico nella confezione da 4 porzioni da 125 grammi l’una, Alpro Soia Dessert non può mancare nel nostro frigorifero in ogni stagione dell’anno. Per chi desidera invece preparare e gustare i piatti ricchi ed elaborati della gastronomia classica ecco che viene in aiuto Alpro Soia Cuisine, la panna da cucina tutta vegetale ricca di gusto ma priva di lattosio che condisce e insaporisce senza danno per il nostro organismo. .  
   
   
GUSTA KIKKOMAN, VINCI BALLARINI IN PALIO 300 WOK PROFESSIONALI  
 
Parte il grande concorso Kikkoman che dal 1 gennaio fino al 29 febbraio 2007 porterà sulle nostre tavole la salsa di soia più famosa al mondo e mettendo in palio trecento wok professionali firmati Ballarini, il marchio leader nella produzione di pentole. Partecipare è semplice: è sufficiente compilare in ogni sua parte il collarino allegato ad ogni confezione di salsa di soia Kikkoman, spedirlo all’indirizzo indicato e incrociare le dita! Entro il 15 marzo 2007 verranno infatti sorteggiati trecento nominativi che si aggiudicheranno altrettante bellissime pentole ideali per la preparazione delle migliori specialità della cucina etnica grazie all’utilizzo della salsa di soia Kikkoman, prezioso quanto insostituibile ingrediente per ottenere risultati eccellenti. Alla base di una corretta esecuzione delle più famose specialità orientali c’è sicuramente la salsa di soia. E se la salsa di soia è Kikkoman siamo sicuri di poter utilizzare un condimento di eccezionale qualità in quanto ottenuta dalla fermentazione naturale di soia, frumento, acqua e sale. Niente altro. Solo pochi, selezionati ingredienti, senza l’aggiunta di coloranti, esaltatori del gusto o aromi artificiali. La storia della salsa di soia Kikkoman ha inizio ben trecento anni fa in Giappone, dove è ancora operativo lo stabilimento di Noda, a cui sono seguiti altri insediamenti industriali negli Stati Uniti, in Cina e in Europa, grazie al grande successo riscontrato da questa salsa di soia in tutto il mondo. Dalla caratteristica bottiglia con il tappo rosso si sprigionano un’infinità di aromi, ben trecento, che contribuiscono a dare alla salsa di soia Kikkoman il suo caratteristico gusto ed il suo colore ambrato, ricco e trasparente. Kikkoman è anche una gamma completa di ottime salsi speciali: è impossibile resistere alle speziate Marinata Teriyaki e Wok Sukiyaki, due ottime specialità a base di salsa di soia, vino e spezie ideali per cotture alla griglia o cotture al vapore nella caratteristica pentola wok. La gamma delle salse di soia Kikkoman è distribuita dal 1 gennaio scorso da Eurofood, il leader italiano nell’importazione e nella distribuzione delle più pregiate specialità gastronomiche da tutto il mondo. .  
   
   
DOLCI PREZIOSI LANCIA WINDOW BOX PANDORINO  
 
Per il prossimo Natale, Dolci Preziosi lancia una golosa e divertente novità, il classico Pandorino più un vero gioco, che solo il Gruppo Giochi Preziosi può proporre: Per le femmine · Window Box Bratz: una confezione fashion, con una vera Bratz (alta ben 12 cm!), la bambola sempre trendy, disponibile in sei modelli diversi, con abiti all’ultima moda e lunghissimi capelli da pettinare. Per i maschietti · Window Box Gormiti: da un’idea di Giochi Preziosi i nuovi ricercatissimi Gormiti Atomic, in un packaging esclusivo, disponibie con tre diversi personaggi ed il poster dell’Isola di Gorm. .  
   
   
BIOTREFON PLUS, ENERGIA NATURALE, PRONTA ALL’USO CON PAPPA REALE AD ALTO DOSAGGIO  
 
L’importanza di una corretta alimentazione per conservare un buono stato di salute e per prevenire alcune malattie (diabete, obesità, ipertensione, dislipidemie, cardiopatie ischemiche etc. ) è un concetto ormai ben radicato in medicina. Tuttavia, negli ultimi trent’anni, la nostra alimentazione è profondamente cambiata: quella “dieta mediterranea”, considerata dai dietologi il simbolo del mangiar sano, è stata progressivamente scalzata da una iperalimentazione dove cereali, pesce, olio di oliva, frutta e verdura vengono sempre più trascurati a favore dei grassi di origine animale. Senza contare, poi, che si mangia in fretta, si saltano i pasti, si ricorre sempre più spesso a vivande già pronte o in scatola perché si ha sempre meno tempo da dedicare ai fornelli. La conseguenza è una diffusa “malanutrizione”, come la definiscono gli specialisti, caratterizzata da un impoverimento nutritivo globale, in quanto ricca di alimenti ad alta densità calorica, ma a bassa densità nutritiva. I principi nutritivi. I principi nutritivi, o nutrienti, contenuti negli alimenti sono: glucidi (carboidrati o zuccheri), lipidi (grassi), proteine (protidi), vitamine, minerali ed acqua. Lo scopo della nutrizione è quello di introdurre nell’organismo “materiale energetico”, che fornisce l’energia per vivere (glucidi, lipidi, protidi), “materiale costruttivo”, necessario per la crescita e il rinnovamento (protidi, lipidi, sali minerali) e “materiale regolatore” (vitamine, minerali, proteine, acqua), necessario per il corretto andamento del metabolismo, e cioè del complesso di reazioni chimiche che avvengono all’interno dell’organismo. Per mantenersi in buona salute, è necessario rifornire regolarmente l’organismo di tutti i principi nutritivi di cui ha bisogno, nelle giuste proporzioni. Pappa reale: un cocktail completo di sostanze nutritive Alla Pappa Reale spetta un ruolo di primo piano dal punto di vista nutrizionale. * E’ l’alimento dell’ape regina. La Pappa Reale viene prodotta dalle api operaie in quantità limitatissima ed assolve al compito di nutrire e sviluppare l’ape regina, che si distingue da tutte le altre api per le grandi dimensioni, per la longevità (vive, in media, cinque anni, mentre le api operaie solo cinque settimane) e per la sua capacità riproduttiva: è l’unico componente dell’alveare in grado di riprodursi, garantendone così la sopravvivenza, e depone circa 2000-2500 uova al giorno. Dimensioni, longevità e capacità riproduttiva dell’ape regina sono determinate esclusivamente dalla preziosa Pappa Reale, che viene riservata ad una sola larva in tutto l’alveare. I ricercatori hanno notato che, riducendo l’apporto di Pappa Reale, la vita dell’ape regina e le sue capacità di depositare uova si riducono drasticamente. * Le sue proprietà. La Pappa Reale è ricca di sostanze nutritive estremamente importanti anche per l’uomo: un vero e proprio cocktail di biocatalizzatori naturali, in cui l’attività di ciascuno è potenziata da quella degli altri, in una situazione di perfetta sinergia. La sua composizione percentuale media, riferita alla sostanza secca, è costituita da 2,6–3,1% di sali minerali, 12-18% di grassi, 24-30% di zuccheri e 44-49% di proteine. Il contenuto vitaminico è composto dalle vitamine del gruppo B (in particolare B12), dalla vitamina Pp, dalla vitamina C, dalla vitamina A, dall’acido pantotenico e dalla biotina. Inoltre, sono presenti minerali, aminoacidi e sino a 0,1 mg in 100 grammi di acetilcolina (un fattore vitaminosimile in quanto nutriente essenziale, ma in parte sintetizzabile dall’organismo). Sono state anche evidenziate alcune biopterine e alcuni nucleotidi adenilici (Adp, Atp). Le biopterine sono fattori vitaminici appartenenti al gruppo degli acidi folici, mentre i nucleotidi adenilici sono un costituente fondamentale degli acidi nucleici. * Le sue indicazioni. Numerose ricerche sperimentali hanno dimostrato i benefici effetti che la Pappa Reale ha sull’organismo umano, nelle più disparate situazioni. La Pappa Reale dà benefici, rapidamente apprezzabili, nel trattamento di stati di stanchezza psicofisica, stress, carenze alimentari dovute ad alimentazione scorretta o deficitaria, superlavoro. In ogni età, infatti, ma soprattutto nei momenti dello sviluppo, contribuisce con estrema efficacia a colmare gli stati subcarenziali e deficitari, migliorando le prestazioni psicofisiche di giovani e anziani. Per questi ultimi, in particolare, si oppone validamente ai processi di decadimento cerebrale. La Pappa Reale ha anche un ruolo a parte, di cui sono stati evidenziati i vantaggi, in tutte le condizioni in cui sia necessaria una ripresa: convalescenze, puerperio, dopo incidenti o anestesie, dopo interventi chirurgici, nel corso di terapie farmacologiche protratte. In tutte queste situazioni, funge da potente riserva energetica di pronto impiego, che migliora sensibilmente i tempi di recupero. * Caratteristiche fisiche e conservazione. La Pappa Reale è una sostanza estremamente delicata: non deve rimanere a contatto con aria, luce, calore. In caso contrario, va incontro rapidamente a fenomeni di ossidazione e idrolisi, che ne alterano le caratteristiche. L’unico sistema per conservarla integra a lungo è la liofilizzazione. Trattata con questo procedimento, la Pappa Reale ha dimostrato di poter essere utilizzata dalle larve di api, confermando così che la liofilizzazione conserva nel tempo tutte le qualità del prodotto fresco, appena raccolto dall’alveare. Biotrefon Plus: L’efficacia Di Un Complesso Energetico Naturale, Con Pappa Reale Ad Alto Dosaggio. Biotrefon Plus di Wyeth Consumer Healthcare è un complesso energetico naturale che ha come componente fondamentale Pappa Reale ad alto dosaggio. Oltre ad un alto dosaggio di Pappa Reale, Biotrefon Plus contiene anche un Estratto proteico naturale (Estratto di fegato fresco) e il Polline di fiori. * Biotrefon Plus: oltre alla Pappa Reale, altri due importanti componenti naturali. · Estratto proteico naturale Il fegato fresco contiene Fosforo organico, aminoacidi, proteine e vitamine essenziali. Un’alimentazione a base di fegato fresco è praticamente impossibile per il suo sapore particolarmente sgradevole e, d’altra parte, con la cottura, le sostanze nutritive del fegato subiscono profonde alterazioni e perdono le loro caratteristiche. Biotrefon Plus contiene estratto acquoso di fegato di suino fresco (di qualità garantita e certificata), che rende possibile l’assunzione di questo prezioso alimento in modo semplice e gradevole. · Polline di fiori E’ l’alimento più comune delle api e contiene gli stessi principi nutritivi (zuccheri, vitamine e proteine) della Pappa Reale. Il potenziale nutritivo del Polline viene assimilato completamente dalle api, che sono in grado di frantumare le membrane protettrici della cellula, che resistono, invece, agli agenti chimici. Affinché anche l’organismo umano possa assimilare i principi attivi contenuti nel Polline, è stato messo a punto uno speciale procedimento che, grazie al trattamento estrattivo, rompe le membrane cellulari esterne, mantenendo intatta la carica energetica del Polline di fiori. Inoltre, il processo di produzione di Biotrefon Plus riduce il rischio di reazioni allergiche al Polline. * Biotrefon Plus: energia subito disponibile. La formulazione esclusiva e specificatamente studiata di Biotrefon Plus assicura all’organismo l’apporto di energia immediatamente utilizzabile e consente la rapida e completa assimilazione dei principi nutritivi in esso contenuti: vitamine, enzimi, sali minerali, aminoacidi, proteine, zuccheri. Biotrefon Plus possiede tre caratteristiche distintive: · elevata attività energetica (Pappa Reale) · altro valore nutritivo (Estratto proteico naturale) · migliora la resistenza alla stanchezza (Polline di fiori) Un’altra caratteristica peculiare di Biotrefon Plus è il suo bassissimo contenuto di grassi alimentari animali e vegetali. Biotrefon Plus: Una Linea Di Prodotti Specifici Per Le Diverse Fasce Di Eta’. Per rispondere nel modo più adeguato alle differenti esigenze nutrizionali nelle diverse età della vita, Biotrefon Plus è disponibile in tre diversi tipi: · Biotrefon Plus 100: quantità ottimale per bambini fino a 6 anni. · Biotrefon Plus 200: quantità ottimale per ragazzi da 6 a 12 anni. · Biotrefon Plus 500: quantità ottimale per adulti. .  
   
   
ILLY E BIALETTI: UNA SCOPERTA CHE RIVOLUZIONA IL MODO DI PREPARARE IL CAFFÈ CON LA MOKA  
 
Illycaffè e Bialetti Industrie, leader di qualità nel mondo del caffè, hanno siglato una partnership strategica per l´applicazione di una scoperta - il taglio della coda di estrazione - che fa evolvere la storica tecnologia di estrazione della moka express, verso un nuovo standard d´eccellenza. L´invenzione è frutto di sei anni di studio del centro di Ricerca & Sviluppo della illycaffè, finalizzato a raggiungere la massima esaltazione aromatica del caffè preparato con la moka. La possibilità di ottenere una bevanda con una elevata corposità e priva di difetti è stata risolta, definendo e controllando strettamente tutto il processo di estrazione e rimuovendone la fase finale, denominata "coda di estrazione", causa degli aromi negativi del caffè preparato con la moka. Bialetti, inventore nel 1933 della Moka Express, ha sviluppato una tecnologia che permette di applicare su scala mondiale la scoperta di illycaffè contribuendo alla messa a punto organolettica del caffè estratto con il "taglio della coda". Dalla collaborazione delle due aziende, nascerà una nuova caffettiera Bialetti che sarà lanciata in occasione del prossimo Macef. .