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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Maggio 2007
IL CONVEGNO INTERNAZIONALE DELLA BIO DEL 2007 SUPERA I RECORD E PORTA TUTTI A BOSTON  
 
Washington - Il convegno internazionale della Bio del 2007 (2007 Bio International Convention), promosso dall´Organizzazione del settore della biotecnologia (Biotechnology Industry Organization, Bio), ha attirato 22. 366 partecipanti, un numero da record, corrispondente ad un incremento di quasi il 15% rispetto all´anno precedente, con rappresentanti di 48 Stati ed un terzo dei partecipanti proveniente dal di fuori degli Stati Uniti. "Il convegno internazionale della Bio del 2007 è stato un successo fenomenale. Con quasi il 30% dei partecipanti proveniente dal di fuori degli Stati Uniti e padiglioni con rappresentanti di 39 Paesi o regioni geografiche, il convegno è stato decisamente l´evento globale per la biotecnologia", ha dichiarato il Presidente e Direttore Generale della Bio, Jim Greenwood. "Desidero ringraziare, tra i molti altri, il Governatore del Massachusetts Deval Patrick e il Sindaco di Boston Thomas Menino per aver ospitato l´evento a Boston ed aver fornito lo sfondo ideale in qualità di uno dei centri biotech leader a livello globale". Tra i principali eventi vi sono stati i discorsi tenuti da Michael J. Fox, fondatore della Fondazione Michael J. Fox per la ricerca sul morbo di Parkinson, e da Sua Maestà la Regina Noor di Giordania. Fox, accolto da un folto pubblico, ha incoraggiato il settore della biotecnologia a continuare a perseguire l´innovazione e ad accelerare il passaggio da scienza di base a migliori terapie per i pazienti. La Regina Noor ha discusso le opportunità presentate dalla biotecnologia per affrontare le problematiche della salute e della povertà a livello globale. La presentazione conclusiva odierna era intitolata "A Hopeful Future: Gaining the Edge with Biotechnology" (Un futuro promettente: acquisizione di vantaggi grazie alla biotecnologia). Greenwood ha fatto da moderatore per un panel al quale hanno partecipato Robert S. Langer del Massachusetts Institute of Technology (Mit), il Dottor Craig C. Mello, della University of Massachusetts Medical School, l´autrice Virginia Postrel e il Dottor Phillip A. Sharp dell´Mit. I partecipanti al panel hanno discusso le rispettive visioni relativamente al settore della biotecnologia nei prossimi 10-20 anni, e si sono dichiarati d´accordo nel sostenere che entro tale periodo le scoperte farmaceutiche diverranno più rapide e meno costose rispetto ad oggi. Tuttavia è probabile che i test clinici prima della commercializzazione rimarranno costosi. Sharp ha ricordato che gli Stati Uniti non detengono il monopolio nel settore biotecnologico. "La scienza esiste in Europa, in Asia e in altri luoghi. A mio avviso la concorrenza per gli Stati Uniti sarà sempre maggiore. Quello della biotecnologia è un settore in cui dovremo continuare a competere", ha dichiarato. Mello e Postrel si sono dichiarati d´accordo sul fatto che il costo relativo al mancato trattamento delle malattie deve essere preso in esame, forse in misura analoga all´analisi attuale dei costi associati al trattamento. I costi associati allo sviluppo dei farmaci, hanno sostenuto i due partecipanti al panel, devono essere considerati in termini di vantaggio economico derivato da una società sana. Il programma completo del convegno includeva quattro giornate intere con oltre 200 sessioni indipendenti su 20 percorsi educativi riguardo alle più pressanti problematiche del settore, inclusi la salute globale, i biocarburanti, la ricerca sulle cellule staminali, i vaccini, le strategie d´investimento, la biotecnologia bianca e molti altri ancora. In aggiunta, è stata registrata la partecipazione di numerosi autorità e funzionari pubblici, tra cui il Senatore Pat Roberts (Ks), il Governatore Deval Patrick (Ma), il Governatore Anibal Acevedo-vila (Pr), il Governatore Matt Blunt (Mo), il Governatore Jim Doyle (Wi), il Governatore Ernie Fletcher (Ky), il Governatore Mitch Daniels (In) e il Governatore Donald Carcieri (Ri). Tra le autorità internazionali hanno partecipato l´Onorevole Dato´ Sri Mahd Najib Tun Abdul Razak, Vice Primo Ministro della Malesia, e molti altri. L´esposizione della Bio ha riunito il più ampio numero di espositori del settore biotech della storia, con oltre 1. 900 società e 60 padiglioni locali, nazionali e regionali in rappresentanza di ogni singolo aspetto del settore della biotecnologia. Il Business Forum della Bio ha stabilito altri record di partecipazione e incontri di collaborazione. Oltre 6. 000 partecipanti in rappresentanza di 1. 503 società hanno partecipato al Forum, per un totale di 12. 103 incontri di collaborazione. Il convegno internazionale della Bio del 2007 è l´evento più importante a livello mondiale per il settore della biotecnologia. Il convegno si è tenuto da domenica 6 maggio a mercoledì 9 maggio al Boston Convention and Exhibition Center di Boston, Massachusetts. Il convegno internazionale della Bio del 2008 si terrà dal 17 al 20 giugno (da martedì a venerdì) al San Diego Convention Center di San Diego, California. .  
   
   
SVILUPPO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA CON METODO BIOLOGICO  
 
Il 7 maggio scorso è stato presentato alla Camera dei Deputati il disegno di legge di iniziativa governativa "Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico". Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri del 13 aprile scorso, disciplina organicamente il settore dell´agricoltura biologica, con l´obiettivo di predisporre strumenti idonei perché assuma un ruolo centrale nel mercato tramite gli opportuni controlli e le regole necessarie a dare piena tutela ai consumatori. Il disegno di legge va a disciplinare alcuni campi dell´agricoltura biologica, nella quale vi erano dei vuoti normativi, come la creazione dei distretti biologici, l´acquacoltura biologica ed il vino bio. Il provvedimento detta inoltre norme in materia di accordi di filiera, regole tecniche, promozione delle produzioni nazionali, sistema di controllo e di certificazione, acquacoltura e monitoraggio delle importazioni e prevede l´istituzione del logo nazionale per le produzioni ottenute da agricoltura biologica. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/biologico_ddl/index. Html .  
   
   
GRUPPO CREMONINI RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2007: RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 544,2 MILIONI DI EURO (+9,5%).  
 
Castelvetro di Modena - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. (Milano:crm. Mi) ha approvato il 15 maggio 2007 a Castelvetro di Modena la relazione trimestrale al 31 marzo 2007. Principali risultati economici consolidati al 31 marzo 2007 - Nel 1° trimestre del 2007 il Gruppo Cremonini ha registrato ricavi totali consolidati per 544,2 milioni di Euro, in crescita del 9,5% rispetto ai 496,8 milioni di Euro dello stesso periodo del 2006. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è stato pari a 22,4 milioni di Euro rispetto ai 20,2 milioni di Euro del 2006 (+ 10,9%), mentre il Risultato Operativo (Ebit) si è attestato a 9,7 milioni di Euro rispetto agli 8,9 milioni di Euro del 2006 (+ 9,4%). Il risultato netto consolidato di competenza del Gruppo è stato negativo per 3,6 milioni di Euro, a fronte di un risultato netto negativo di 1,4 milioni di Euro del primo trimestre 2006. Risultati dei tre settori di attività - Il settore della produzione ha registrato nel periodo ricavi totali per 253,5 milioni di Euro, con un incremento del 2,1% rispetto ai 248,3 milioni di Euro del primo trimestre 2006. L’ebitda si è attestato a 9,8 milioni di Euro (9,5 milioni di Euro nel 2006) e l’Ebit è risultato pari a 2,4 milioni di Euro (2,3 milioni di Euro nel 2006). Nel settore della distribuzione* i ricavi sono stati pari a 208,6 milioni di Euro, in crescita dell’ 8,8% rispetto ai 191,8 milioni di Euro del 2006. L’ebitda si è attestato a 8,4 milioni di Euro (7,1 milioni di Euro nel 2006), mentre l’Ebit è stato pari a 6,4 milioni di Euro (5,3 milioni di Euro nel 2006). Il settore della ristorazione ha realizzato ricavi totali per 97,8 milioni di Euro, in crescita del 37,2%, rispetto ai 71,3 milioni di Euro del 2006. L’ebitda è stato pari a 5,1 milioni di Euro (4,9 milioni di Euro nel 2006), mentre l’Ebit si è attestato a 2,5 milioni di Euro (3,3 milioni di Euro nel 2006). Situazione finanziaria al 31 marzo 2007 - La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 marzo 2007 si è attestata a 640,6 milioni di Euro, in crescita di 56,4 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2006, principalmente per effetto degli incrementi del circolante legati alla stagionalità dei business e degli investimenti ed acquisizioni effettuati per cassa nel periodo di 25,1 milioni di Euro. Il Patrimonio Netto al 31 marzo 2007 è pari a 346,6 milioni di Euro in linea con i 348,7 milioni di Euro del 31 Dicembre 2006. Eventi successivi alla chiusura del trimestre - In data 5 aprile è stato inaugurato un nuovo stabilimento, localizzato nello stesso complesso industriale dello storico impianto del Gruppo a Castelvetro di Modena, dedicato alla produzione di hamburger per Mcdonald’s. L’investimento effettuato per il nuovo impianto ammonta a 8,6 milioni di Euro. In data 11 aprile Marr ha avviato un nuovo centro distributivo in Toscana, in località Bottegone, nel comune di Pistoia. Ad integrazione della comunicazione diffusa in data 29 marzo 2007, si precisa che l’Ing. Paolo Lualdi ha lasciato l’incarico operativo di Direttore Finanziario del Gruppo per motivi di carattere strettamente personale, ma ha mantenuto l’incarico di componente il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. In data 10 maggio, il Gruppo Cremonini si è aggiudicato, per la terza volta consecutiva, la gara indetta dalle ferrovie francesi Sncf per la gestione dei servizi di ristorazione a bordo dei treni ad alta velocità Tgv che collegano Parigi a Milano. Evoluzione prevedibile della gestione - Alla luce dei risultati del primo trimestre, la società prevede un miglioramento dei risultati operativi per l’esercizio 2007. .  
   
   
CENTRALE DEL LATTE DI TORINO TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2007. RICAVI NETTI CONSOLIDATI PARI A 24,9 MILIONI DI EURO (IN LINEA CON IL 31/3/2006), MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) DI 3,3 MILIONI DI EURO (+19,9%) PARI AL 13% DEL VALORE DELLA PRODUZIONE, UTILE ANTE IMPOSTE DI 1,6 MILIONI DI EURO (+5,9).  
 
Centrale del Latte di Torino chiude il primo trimestre 2007 con ricavi netti consolidati per 24,9 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con i 25 milioni di Euro registrati nello stesso periodo dell´esercizio precedente, margine operativo lordo (Ebitda) a 3,3 milioni di Euro pari al 13% del valore della produzione, in aumento del 19,9% rispetto ai 2,7 milioni di Euro del 31/3/2006, risultato operativo (Ebit) a 1,7 milioni di Euro, pari al 7% del valore della produzione, in crescita del 6,7% rispetto a 1,6 milioni di Euro al 31/3/2006 e, infine, utile ante imposte a 1,6 milioni di Euro che registra un incremento del 5,9% rispetto agli 1,5 milioni di Euro del 31/3/2006. A seguito del D. Lgs. Del 15/2/2007 n. 10 in attuazione della decisione della Commissione delle Comunità Europee che ha dichiarato aiuto di Stato la moratoria fiscale concessa alle Società pubbliche per gli anni dal 1996 al 1999, La Centrale del Latte di Vicenza, allora di proprietà del Comune di Vicenza ha accantonato 594 mila Euro a fronte di una eventuale richiesta di pagamento delle imposte da parte dell´Agenzia delle Entrate. Senza tale accantonamento di natura extra gestionale il risultato operativo (Ebit) è pari a 2,3 milioni di Euro pari al 9,3% del valore della produzione. La stabilità delle vendite dei primi tre mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente è dovuta principalmente alle inconsuete condizioni climatiche e da un anticipo delle festività pasquali, mentre il miglioramento del risultato operativo lordo scaturisce dal contenimento dei costi e dei consumi di materie prime. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 marzo 2007 è negativa per 4,3 milioni di Euro rispetto al dato negativo di 6 milioni di Euro del 31 dicembre 2006 e al dato negativo di 1,5 milioni di Euro del 31 marzo 2006. Per quanto riguarda la capogruppo Centrale del Latte di Torino, la società, al 31 marzo 2007, ha registrato ricavi netti pari a 15,4 milioni di Euro, rispetto ai 15,3 milioni di Euro del 31 marzo 2006, con un incremento del 0,8%. Il margine operativo lordo (Ebitda) è passato da 2,3 milioni di Euro del primo trimestre 2006 a 2,5 milioni di Euro del primo trimestre 2007 (+7,9%); il risultato operativo (Ebit) è stato di 2,1 milioni di Euro rispetto agli 1,8 milioni di euro del primo semestre 2005 (+14,4%); infine l´utile ante imposte passa dall´ 1,8 milioni di Euro dell´anno precedente ai 2,1 milioni di Euro del trimestre 2007 con un incremento del 13,7%. Con effetto a partire dalla data di deposito dello Statuto Sociale, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato Vittorio Vaudagnotti come Dirigente Responsabile per la redazione dei documenti contabili ai sensi dall´art. 22 dello Statuto. "I risultati conseguiti nei primi tre mesi dell´anno - afferma Luigi Luzzati, Presidente di Centrale del Latte di Torino & C. S. P. A. - confermano le nostre previsioni per l´esercizio 2007, tenendo conto degli oneri che dovranno essere sostenuti, nella seconda parte dell´anno, per il trasferimento e l´avvio della Centrale del Latte di Vicenza S. P. A. Nel nuovo insediamento produttivo". .  
   
   
ACCORDO TRA REGIONE PIEMONTE E CONSIGLIO NAZIONALE PER LA RICERCA IN AGRICOLTURA: NUOVO IMPULSO ALLA SPERIMENTAZIONE AGRICOLA  
 
 Torino - E´ stato sottoscritto il 14 maggio un accordo quadro di collaborazione tra la Regione Piemonte e il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, massima istituzione nazionale del settore con sede a Roma. L´incontro si è svolto presso l´Assessorato all´Agricoltura in corso Stati Uniti e la convenzione è stata siglata dall´assessore Mino Taricco e dal presidente del C. Ra. Senatore Romualdo Coviello. La convenzione tra i due enti prevede collaborazioni e sinergie per il migliore utilizzo delle strutture e degli strumenti ad uso della ricerca, della sperimentazione e della dimostrazione in campo agricolo, in particolare per l´attivazione di programmi innovativi di ricerca sul territorio, che rispondano concretamente ai bisogni espressi dal territorio. La Regione ha individuato infatti nell´innovazione uno dei fattori determinanti per l´aumento della competitività e della sostenibilità ambientale in agricoltura e dedica al sistema della ricerca importanti risorse finanziarie: circa cinque milioni di euro all´anno, cui si aggiungono circa sei milioni di euro destinati al trasferimento di conoscenze per l´innovazione. "Esprimo grande apprezzamento – afferma l´assessore Mino Taricco - per l´attenzione che il C. R. A. , la più importante istituzione nazionale in materia di ricerca agricola, ha voluto riservare al Piemonte, al quale viene riconosciuto un ruolo di riferimento nazionale per l´enologia, per la risicoltura e le produzioni legnose fuori foresta. Si tratta di ambiti importanti sul nostro territorio, leader in Italia per i vini di qualità (circa l´80% della produzione riconosciuta a Doc e Docg) e per la produzione di riso (più del 50% della produzione del riso italiano). " Il Presidente del C. R. A. , senatore Romualdo Coviello, nel sottoscrivere l´accordo ha dichiarato: "Manifesto la mia soddisfazione per aver avviato un proficuo rapporto di collaborazione con la Regione Piemonte, nel cui territorio operano strutture del C. R. A. Di rilievo nazionale come il Centro di Ricerca per l´Enologia di Asti, l´Unità di Ricerca per la Risicoltura di Vercelli e l´Unità di Ricerca per le produzioni Legnose fuori foresta di Casale Monferrato. L´accordo si inserisce in una nuova strategia avviata dal C. R. A. , che prevede collaborazioni con le Regioni, gli Enti e le Istituzioni Scientifiche sul territorio, per realizzare sinergie di strutture e condivisioni di azioni". Il C. R. A. Ha concluso nel mese di marzo un accordo in materia ortofrutticola con il Consorzio regionale di Ortofrutticoltura di Cuneo (Creso) e stipulato un accordo quadro con la Facoltà di Agraria dell´Università di Torino; il 15 maggio, nel corso della visita in Piemonte, la delegazione del C. R. A. Sottoscrive nuovi accordi con il Parco fluviale del Po, con l´Enea per la costituzione di un Centro di ecologia fluviale e con il comune di Casale Monferrato per la riqualificazione ambientale dell´area ex stabilimento Eternit. .  
   
   
AOSTA: PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI ADESIONE AL PIANO DI SVILUPPO RURALE, PER LE MISURE DI INDENNITA’ COMPENSATIVA E AGROAMBIENTALI  
 
L’assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali informa che venerdì 25 maggio prossimo scadrà il termine per la presentazione delle domande di adesione al Piano di Sviluppo Rurale riguardanti le misure di indennità compensativa e agroambientali. Con la nuova programmazione 2007-2013 gli agricoltori interessati hanno la facoltà di sottoscrivere un nuovo impegno quinquennale di adesione alle misure di indennità compensativa e agroambientale. In attesa dell’approvazione definitiva del Piano di Sviluppo Rurale, però, gli impegni proposti e i relativi obblighi sono da considerarsi non definitivi e per questo suscettibili di possibili modifiche. Al fine di agevolare i titolari delle aziende agricole nei loro adempimenti, l’Assessorato ha provveduto all’invio della modulistica precompilata a tutti coloro che hanno già aderito alle misure nel corso della passata stagione, sulla base della situazione aziendale dichiarata nel corso dell’annata agraria 2006. Gli agricoltori che intendono aderire per la prima volta a queste misure, invece, possono rivolgersi agli uffici competenti per ottenere tutti i chiarimenti necessari, ritirare la modulistica e presentare la domanda. Le richieste devono pervenire, entro il termine stabilito, all’Ufficio sistema azienda agricola – località Grande Charrière 66, Saint-christophe, telefono 0165. 275353 - 0165. 275368 –, oppure agli uffici periferici dell’Assessorato, o ancora alle organizzazioni di categoria. Si sottolinea l’importanza del rispetto della scadenza, in quanto le disposizioni comunitarie prevedono l’applicazione obbligatoria della riduzione dell’1% del contributo per ogni giorno feriale di ritardo, nonché l’esclusione totale dal contributo stesso in caso di ritardo superiore ai 25 giorni di calendario. Sempre entro il 25 maggio prossimo e con le stesse modalità, possono essere consegnate le domande di aggiornamento all’anagrafe regionale delle aziende agricole, la cui scadenza era fissata per il 30 marzo scorso, da parte di coloro che non hanno ancora provveduto a farlo. .  
   
   
ACQUA, BECCALOSSI:AGRICOLTURA NE UTILIZZA CIRCA 70% CABINA DI REGIA E PATTO TRA TUTTI I SOGGETTI PER EVITARE SPRECHI  
 
"L´acqua è un bene prezioso, da gestire con razionalità per garantire un funzionamento corretto di tutto il sistema produttivo lombardo, all´interno del quale il comparto agricolo deve essere punto sempre un di riferimento, visto che, circa ne è utilizzatore per circa il 70%, seppur per un periodo limitato dell´anno". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, è intervenuta così all´ "Assemblea regionale dei Consorzi di bonifica e irrigazione", svoltasi il 14 maggio a Brescia. "La nostra regione - ha aggiunto Viviana Beccalossi - può contare su un articolato e sviluppato sistema idrico e idraulico. Un patrimonio di 40. 000 chilometri di canali che nessun´altra Regione italiana detiene. Un sistema da considerare come un grande punto di forza per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio". Guardando alla stretta attualità e a quella che potrebbe diventare "emergenza idrica", Viviana Beccalossi ha aggiunto: "Dobbiamo prevenire i possibili conflitti che, in queste situazioni, fisiologicamente possono insorgere. Ecco perché è importante condividere il ´Patto per l´acqua´ avviato giovedì scorso insieme all´assessore regionale alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi, al presidente di Arpa Lombardia, Carlo Maria Marino e al segretario generale dell´Autorità di Bacino del fiume Po, Michele Presbitero. Un cammino - ha proseguito Viviana Beccalossi - impegnativo, che ci dovrà portare a sottoscrivere un vero e proprio accordo che determini punti fermi in relazione a quella che ormai quasi ogni anno si trasforma in grave deficit idrico". In tal senso bisogna sempre ricordare che Regione Lombardia ha già attivato dallo scorso mese di dicembre una "Cabina di Regia" che controlla la situazione costantemente e valuta le azioni da intraprendere. La Cabina, presieduta dall´assessore Buscemi, si articola su 5 tavoli, suddivisi per aste fluviali (Adda, Chiese, Mincio, Oglio e Ticino), verifica la disponibilità dell´acqua programmandone l´utilizzo. Di questo organismo fanno parte i rappresentanti degli utilizzatori idroelettrici e termoelettrici, dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, degli Enti regolatori dei laghi, delle Organizzazioni professionali agricole, del turismo, oltre che dell´Autorità di bacino del fiume Po, di Arpa Lombardia e di Terna. "Sono certa - ha proseguito Viviana Beccalossi - che ognuno farà la propria parte contribuendo concretamente a raggiungere il risultato finale, quello di non sprecare e razionalizzare l´utilizzo dell´acqua". Fino ad oggi, solo per quello che riguarda gli interventi regionali posti in essere dall´assessorato all´Agricoltura per il miglioramento dell´efficienza dei sistemi irrigui sono stati stanziati, nell´ambito dei fondi strutturali 2000-2006, finanziamenti per 227 progetti con un volume di investimenti di 67 milioni di euro. "Anche per la programmazione 2007-2013 - ha concluso Viviana Beccalossi - garantiremo importanti risorse per il miglioramento della rete idraulica di competenza dei Consorzi di bonifica con l´obiettivo specifico di migliorare stabilmente la rete di distribuzione". .  
   
   
GENOVA, APPROVATA LA LEGGE SUL COMMERCIO EQUO-SOLIDALE, PREVISTI I FINANZIAMENTI PER INSERIRE NEL MENÙ DELLE MENSE SCOLASTICHE I PRODOTTI  
 
A partire dall´inizio del prossimo anno sarà possibile trovare nel menù delle mense scolastiche anche i prodotti del commercio equo-solidale. Lo stabilisce la nuova legge sul commercio equo-solidale messa a punto dall´assessorato all´Industria e al Commercio e approvata questa mattina dalla Giunta regionale, come preannunciato martedì scorso in consiglio dall´assessore competente, Renzo Guccinelli, proprio un giorno prima della giornata mondiale del commercio equo-solidale. La Liguria è la seconda regione in Italia, dopo la Toscana, ad approvare una legge per favorire la diffusione dei prodotti provenienti dal commercio equo-solidale e le organizzazioni che se ne occupano, come approccio alternativo al commercio internazionale e tradizionale per ottenere una maggiore equità nelle relazioni economiche, attraverso migliori condizioni commerciali e sociali per i produttori e i lavoratori dei Paesi in via di sviluppo. Dopo aver approvato il testo unico sul commercio e i criteri di programmazione commerciale e urbanistica del commercio al dettaglio in sede fissa, un altro tassello si aggiunge al completamento della legislazione in materia. "Con questa legge - spiega l´assessore regionale Renzo Guccinelli - vogliamo riconoscere la funzione rilevante del commercio equo-solidale nella promozione in Liguria dei valori di giustizia sociale ed economica e di un modello produttivo fondato sulla cooperazione e sul rispetto per le persone e l´ambiente". La legge quadro stanzia 300 mila euro per il sostegno ad attività di promozione e divulgazione dei prodotti equo-solidale e dei principi su cui si basano, per la formazione degli operatori e dei volontari che lavorano nel settore, come contributo agli Enti locali per l´inserimento nel menù delle mense scolastiche di prodotti equo-solidali e infine per finanziare a fondo perduto interventi di ristrutturazione, acquisto attrezzature, arredi e dotazioni informatiche nelle botteghe solidali, fino ad un massimo del 40% delle spese sostenute. La legge quadro prevede inoltre la costituzione di un elenco regionale delle organizzazioni del commercio equo-solidale che hanno rapporti con i produttori, accreditate al rilascio della certificazione in materia e riconosciute dal Flo, l´organizzazione mondiale che attribuisce i marchi di garanzia e specificatamente le due organizzazioni sono: Ifat (International Fairt Trade Association) e Agices (Associazione Assemblea Generale Italiana del commercio equo-solidale). La legge si prefigge inoltre di individuare i prodotti equo-solidali sulla base della loro provenienza e della loro certificazione ad opera degli Enti riconosciuti. A seguito della legge la Regione organizzerà una fiera annuale dedicata al commercio equo-solidale, in collaborazione con le organizzazioni iscritte nell´elenco regionale, per la promozione e la vendita dei prodotti e anche giornate specifiche. "Inoltre - aggiunge l´assessore Guccinelli - realizzeremo un portale regionale dedicato al commercio equo e solidale, dove inserire informazioni utili". "Con questa legge - conclude l´assessore Guccinelli - vogliamo diffondere la realtà del commercio equo-solidale e accrescere nei consumatori la consapevolezza degli effetti delle proprie scelte di consumo, affinché prendano in esame non solo il prodotto, ma gli effetti sociali ed ambientali derivanti dalla sua produzione e commercializzazione". Dall´entrata in vigore della legge scatteranno i sei mesi entro i quali la Giunta dovrà emanare i provvedimenti attuativi, individuando le tipologie di intervento da finanziare, i beneficiari e le modalità di iscrizione nell´elenco regionale. .  
   
   
´FILIERA CORTA´, NASCE LA RETE REGIONALE DELLA VENDITA DIRETTA AL VIA 10 NUOVI MERCATALI. PREVISTE INIZIATIVE PER LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI LOCALI NELLE MENSE PUBBLICHE E AI RISTORANTI.  
 
E´ il primo progetto di questo tipo in Italia Firenze Nei prossimi tre anni nasceranno in Toscana 10 nuovi mercatali per la vendita diretta di prodotti tipici e di qualità. E questo è solo uno degli effetti della ´rete regionale della filiera corta´, varata dalla giunta regionale, e con cui saranno coordinate e e potenziate tutte quelle iniziative che permettano un rapporto più diretto, sul territorio, tra chi produce e chi consuma, ma anche per allargare le opportunità di immissione sul mercato delle nostre produzioni locali creando nuove sinergie tra agricoltori, ristoratori, commercianti e consumatori organizzati. Si tratta di un progetto d´avanguardia, il primo, organico, che prende il via nel nostro Paese. Il mercatale, cioè il mercato contadino di qualità, in cui si vendono prodotti di stagione, oltre a olio, vino, marmellate, formaggi e altre tipicità, vanta in Toscana già oggi almeno una decina di esperienze, guidate da quella pilota di Montevarchi. Con il pacchetto di azioni per la filiera corta approvate dalla giunta queste esperienze raddoppieranno coinvolgendo tutte le province e i comprensori della Toscana. Ma accanto ai mercatali sarà stimolata anche la nascita di spacci locali, cioè di veri e propri negozi gestiti in forma associata da imprenditori agricoli e verranno promosse iniziative di trasparenza come l´etichetta ´prezzo chiaro´ che definirà le quote destinate al produttore e ai vari eventuali passaggi (trasformatore, distributore). Saranno inoltre previste iniziative per la valorizzazione dei prodotti locali: è il caso dell´estensione e del potenziamento della legge regionale che già prevede l´utilizzo di questi prodotti presso le mense pubbliche e dell´avvio di ´patti´ tra produttori e operatori della ristorazione del commercio e del turismo per stimolare la vendita e l´utilizzo di prodotti agricoli locali e di qualità nei loro esercizi. "Questo pacchetto di iniziative - ha commentato l´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni - costituisce l´atto di nascita ufficiale e concreto della rete per la filiera corta, con un primo stanziamento di circa 210 mila euro, cui seguiranno risorse attivabili sul Piano di sviluppo rurale. Obiettivo di queste azioni è quello di allargare le opportunità di mercato per i nostri produttori, ma anche di consentire ai cittadini toscani di fruire sempre di più di ciò che produce la nostra terra, a prezzi equi. Esperienze di questo tipo hanno già dato ottima prova di sé nel nostro territorio: con la costituzione della rete della filiera corta le iniziative saranno coordinate e se ne stimoleranno di nuove, consapevoli che questa non è la panacea per la nostra agricoltura, ma una risorsa ache può essere molto preziosa in termini di redditività soprattutto per i piccoli produttori e che comunque favorisce la crescita dei mercati locali, costruendo rapporto di collaborazione tra tutti i soggetti che si adoperano sul territorio per la produzione, la trasformazione e la distribuzione dei nostri prodotti ". La rete regionale (che presto avrà un logo e un sito web) sarà coordinata da un comitato di gestione in cui saranno rappresentate le istituzioni, le associazioni di categoria e tutte quelle realtà, come Slow Food e le associazioni biologiche, che permettono la valorizzazione dei nostri prodotti e del consumo locale . Filiera corta - Le esperienze in corso Le esperienze di ´filiera corta´ hanno la loro genesi negli Stati Uniti dove da una ventina d´anni esistono i cosiddetti farmer´s market. Negli ultimi cinque anni questi mercati sono cresciuti del 30% passando da 3mila a 3. 700 con oltre 40mila imprese agricole coinvolte. In Toscana l´idea del mercatale è stata rilanciata negli ultimi anni con la creazione del mercatale di Montevarchi e di quello di Bibbiena, nati con il sostegno e la supervisione di Arsia, che si sono aggiunti a altri mercati contadini che esistono da tempo: la Fierucola di Firenze e di Prato, il Pagliaio di Greve in Chianti, il mercato contadino di Pisa, la Zucca barucca di Pistoia, il mercato biologico di Cecina e quello di Siena, Colori e sapori di Vicchio (Firenze). I mercati hanno dimensioni che oscillano tra 30 e 60 produttori presenti. Interessanti le potenzialità economiche: mediamente il giro d´affari di un mercatale come quello di Montevarchi supera i 30mila euro per ogni edizione. Ma accanto a quella dei mercatali sono cresciute anche altre esperienze di vendita diretta: dai punti vendita presso le cantine o i frantoi, a quelli diffusi presso oltre 200 aziende biologiche. Inoltre si stanno progressivamente estendendo anche i Gas, i Gruppi di acquisto solidale, cioè gruppi di famiglie che si organizzano per acquistare collettivamente prodotti alimentari da produttori locali: sino a oggi ne sono stati censiti 66 (di cui ben 24 nella sola area fiorentina). Filiera corta- Le azioni previste per la rete regionale Ecco le azioni inserite nel programma varato dalla giunta regionale per coordinare e rafforzare la rete della filiera corta. Nuovi mercatali Ne nasceranno 10 in 3 anni, (2 entro il 2007). In pista d´arrivo sono altri due mercatali in provincia di Arezzo (Arezzo e Sansepolcro), in fase di progettazione sono alcuni mercati nel pisano (in Valdera, Vadarno, piana di Pisa e val di Cecina) e nel senese (val d´Elsa) ma il progetto regionale consentirà l´apertura di mercatali anche in tutte le altre province. Regala la Toscana In questo caso si tratta di mercati che saranno allestiti nel periodo natalizio in varie città e in cui saranno in vendita prodotti alimentari e di artigianato locale studiati appositamente per quel periodo. Spacci locali Si tratta di veri e propri negozi al chiuso gestiti in forma associata da imprenditori agricoli che metteranno in vendita i propri prodotti. Il piano regionale ne stimolerà la creazione. Etichetta prezzo chiaro Diventerà obbligatoria per i prodotti venduti tramite la rete e con il logo del progetto. Il prezzo pagato dal consumatore sarà un prezzo trasparente, cioè risulterà suddiviso nelle quote destinate al prezzo pagato al produttore e ai vari, eventuali passaggi (vedi la trasformazione del prodotto). Patti di filiera Saranno promossi accordi fra produttori agricoli e operatori della ristorazione, del commercio e del turismo al fine di favorire la vendita dei prodotti agricoli di qualità e locali. Mense con prodotti toscani Sarà potenziata la legge regionale 18 del 2002 che prevede l´introduzione di prodotti biologici tipici e tradizionali nelle mense pubbliche al fine di indirizzare sempre più le mense pubbliche verso l´uso di prodotti toscani certificati. Arte e cibo All´interno di alcuni musei toscani verrà creato uno spazio dedicato alla cultura e tradizione enogastronimica della Toscana, in cui verranno esposti e in alcuni casi venduti i prodotti tipici di maggior qualità di quell´area. .  
   
   
GUARDINI ALL’UNIVERSITÀ DEI SAPORI DI PERUGIA  
 
Nasce nel 2000 in Umbria, in quella che è una delle regioni italiane più cariche di spiritualità e ricche di tradizioni. La sede: un monastero del Xiii secolo nel cuore dell’antica città medievale di Perugia. Stiamo parlando dell’Università dei Sapori, tempio del gusto e palestra gastronomica nella quale, chi lo desidera, può apprendere e approfondire – al fianco di qualificati professionisti del settore – le tecniche di lavoro e i piccoli trucchi del mestiere. Formazione e promozione della cultura dell’alimentazione, valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità per fornire al pubblico di addetti al settore e agli appassionati le chiavi di accesso al mondo del food and beverage. In questo contesto accademico che fa del cibo e di ciò che lo circonda materia di studio, ma anche momento di lieto e godibilissimo apprendimento, Guardini ha voluto essere presente, per mettere a disposizione dei professionisti e degli amatori che frequentano l’Università la vasta gamma dei suoi prodotti: stampi da forno in acciaio con rivestimento antiaderente, stampi da forno in silicone, ceramica da forno, stampi per dolci al cucchiaio e accessori per la preparazione dei dolci. Si tratta di un’operazione di sponsorizzazione che vede l’Azienda di Volpiano (To) attiva in un contesto che esula dai classici canali distributivi e di vendita dei prodotti Guardini e che riesce ad avvicinare e a fare conoscere la produzione in maniera diretta. Tutti i prodotti Guardini sono infatti presenti in corner creati ad hoc all’interno dell’Università dei Sapori e utilizzati dai docenti durante le lezioni: dalla pura teoria alla pratica per i futuri gourmet. Grazie alla cura e alla vastissima gamma di forme e di materiali, la collezione Guardini riesce a soddisfare le esigenze più differenti di chi si “muove tra i fornelli. Made in Italy, interamente realizzati in Italia ma esportati in tutto il mondo, i prodotti Guardini sono testati e certificati per un´alimentarietà garantita a prova di esame. .  
   
   
FILIERA DEL CAPRINO, DALL´OGLIASTRA PARTE LA SVOLTA? INAUGURATO UNO STABILIMENTO DI TRASFORMAZIONE DEL LATTE DI CAPRA, A VILLAGRANDE  
 
Cagliari - "Plaudiamo a un´iniziativa come quella di Galydhà ma, come Regione, la nostra attenzione va soprattutto ai produttori e quindi alla valorizzazione della capra autoctona sarda". Con queste parole l´assessore regionale all´Agricoltura Francesco Foddis ha preso parte all´inaugurazione del nuovo stabilimento di latte Uht a Villagrande, in località Genna Antine. Nel corso della cerimonia, organizzata dai vertici di Amalattea e Galydhà, Foddis ha incentrato il suo intervento sull´importanza che i produttori hanno nel completamento della filiera del caprino. "Si tratta di una buona iniziativa - ha dichiarato Foddis - perché ha saputo dare competenza e capacità imprenditoriale, grazie anche all´utilizzo di risorse comunitarie, in una realtà industriale che scontava qualche difficoltà a decollare. Come istituzione vorremmo che gli allevatori e i produttori sapessero che la Regione è loro vicina per tutto ciò che riguarda l´assistenza tecnico-sanitaria, la ricerca e la promozione della capra di razza autoctona. Inoltre, il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007–2013, ormai di prossima pubblicazione, conterrà diverse misure per il sostegno dei produttori". L´assessore Foddis ha poi auspicato che Amalattea, oltre alla linea di latte alimentare prodotto con capre Saanen, possa sviluppare un progetto nell´ambito caseario ottenuto utilizzando il latte della capra sarda. I vertici dell´azienda si sono detti disponibili a far partire una seconda fase del processo. "Soltanto così si chiuderebbe il cerchio - ha detto Foddis - e si consentirebbe di valorizzare adeguatamente la razza autoctona: tutto questo innescherebbe un processo virtuoso che comprenderebbe la tutela della biodiversità e soddisferebbe il concetto di multifunzionalità, che significa salvaguardia dell´ambiente, delle tradizioni e della cultura, promozione locale e del turismo. Per non parlare di un possibile rimedio contro lo spopolamento di zone marginali, com´è quella ogliastrina". Foddis ha sottolineato come sia strategico, e costituisca elemento di premialità per iniziative future, il completamento della filiera con la presenza organizzata di produttori di latte caprino della Sardegna in un´apposita Op, dove gli allevatori abbiano la possibilità di recitare un ruolo attivo all´interno della filiera stessa. .  
   
   
MOZZARELLE: CONSUMI IN CRESCITA, PRODUZIONE IN CALO E DINAMICA COMPETITIVA IN FORTE EVOLUZIONE.  
 
Nel 2006 la produzione totale si è attestata intorno ai 1. 5 md. Di euro, in calo rispetto al 2005, mentre per il 2007 la dinamica in crescita delle materie prime dovrebbe anche favorire una ripresa del fatturato settoriale. In crescita i volumi di vendita con dinamiche differenziate fra i diversi segmenti. In crescita la mozzarella da tavola vaccina: l’andamento negativo del prodotto a peso variabile (-3,0%), soprattutto nel dettaglio tradizionale, è compensato dal buon andamento del libero servizio (+4,3%). Continua la crescita dei prodotti speciali (bocconcini, ciliegie, trecce, ovoline), che fanno registrare un incremento superiore all’11% nel 2006. La mozzarella per pizza registra una crescita dei volumi dell’1,3%, registrando un buon andamento del segmento nel canale catering e ristorazione mentre è in calo il prodotto venduto nel canale retail (-0,9%). Ottimo il momento nel libero servizio della mozzarella di bufala (+14,5%), mentre registra un buon incremento anche il prodotto a peso variabile (+4,7%). L’innovazione, rivolta ad accrescere il contenuto di servizio continuerà ad essere comunque uno dei driver più importanti per le imprese. In forte crescita anche l’import, grazie al continuo sviluppo di una produzione destinata al catering e alle pizzerie, e alla delocalizzazione produttiva di alcuni importanti competitor. La situazione competitiva è in forte evoluzione: l’acquisizione del leader settoriale Gruppo Galbani da parte della multinazionale francese Lactalis porta una radicale modifica degli equilibri competitivi nel comparto dei formaggi freschi in generale, e del settore in esame in particolare. Dati Di Sintesi, 2006
Numero imprese 430-450
Numero di addetti specifici 5. 000
Numero di addetti per impresa(a) 11
Valore della produzione a prezzi di fabbrica (Mn. Euro)(a) 1. 500,0
Variazione della produzione 2006/2005 (%)(b) -1,6
Fatturato per addetto (‘000 euro) 300,0
Valore aggiunto (Mn. Euro) 202,5
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 40,5
Quota della produzione prime 4 imprese (%)(b)(c)(d) 51,5
Quota della produzione prime 8 imprese (%)(b)(c)(d) 62,2
Import/consumo (%)(b) 25,2
Export/produzione (%)(b) 18,8
Valore del mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 521,0
Variazione del mercato 2006/2005 (%)(b) 1,5
· mozzarella vaccina da Tavola(b) 1,6
· mozzarella di bufala da Tavola(b) 8,5
· mozzarella da Pizza(b) 1,3
Quota di mercato prime 4 imprese (%)(b)(c)(d) 33,8
Quota di mercato prime 8 imprese (%)(b)(c)(d) 42,7
Previsioni di sviluppo del mercato 2007/2006 (%)(b):
· mozzarella 0,5/1,5
· mozzarella vaccina 0/0,5
· mozzarella di bufala 5/8
Tendenza di medio periodo leggera crescita
a) - produzione industriale e artigianale b) - in quantità c) - comprese le quantità commercializzate Fonte: Databank .
 
   
   
BOLZANO: ABITUDINI ALIMENTARI PER INDICE DI MASSA CORPOREA - 2006 - ASTAT  
 
Secondo l’Istituto provinciale di statistica (Astat), dall’indagine multiscopo sulle famiglie dell’anno 2006 emerge che circa tre quarti della popolazione consumano carboidrati come pane, pasta o riso almeno una volta al giorno. La carne più consumata risulta essere quella bovina: il 39,6% delle persone sottopeso la consuma almeno una volta alla settimana, delle persone normopeso è il 46,0%, dei sovrappeso il 50,1% e degli obesi il 49,0%. Gli altoatesini fanno anche molta attenzione al condimento dei cibi, usando principalmente olio d’oliva e contenendo la quantità di sale consumata. .  
   
   
MODIFICATI I PARAMETRI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI ORTOFRUTTA  
 
Trento - Riguarda il mondo agricolo, ed in particolare i produttori trentini del settore ortofrutta e piccoli frutti, la delibera dell’assessore all’agricoltura, commercio e turismo, Tiziano Mellarini, che la Giunta provinciale ha approvato oggi. Si tratta del provvedimento che modifica i parametri per il riconoscimento delle Organizzazioni dei Produttori. Recependo infatti i regolamenti della Comunità Europea, ai fini del riconoscimento delle organizzazioni dei produttori da parte della Provincia autonoma di Trento, la Giunta ha fissato a 20 milioni di euro (il doppio di quanto finora stabilito in Trentino, mentre in Alto Adige i valori minimi di produzione commercializzabile sono pari a 40 milioni di euro) il valore minimo di produzione commercializzabile per i prodotti dell’ortofrutta e dei piccoli frutti. Peraltro la delibera stabilisce che è consentito alle organizzazioni già riconosciute sulla base di parametri inferiori di adeguarsi ai nuovi parametri entro il termine di conclusione del rispettivo programma operativo in corso. Questa scelta, si legge nella delibera, intende salvaguardare ed incrementare il processo di aggregazione della produzione, per rafforzare la posizione dei produttori sul mercato. .  
   
   
LA ROMAGNA PUNTA AL FUTURO CON LE NETTARINE E USA IL MARCHIO”IGP” PER COMUNICARE AL CONSUMATORE  
 
Il futuro della peschicoltura romagnola sarà sempre più orientato verso la produzione di nettarine, come attestano le ultime elaborazioni del Centro servizi ortofrutticoli presentate oggi al Macfrut . Secondo i dati illustrati dal direttore del Cso Luciano Trentini, in Europa dai primi anni ’90 ad oggi la produzione di pesche da consumo fresco e nettarine è salita da 2,5 milioni ai circa 3 milioni di tonnellate . La crescita, determinata soprattutto dagli incrementi di investimenti in Spagna e in Italia, riguarda particolarmente le nettarine, salite da 950. 000 tonnellate (anni 92-94) alle attuali 1. 350. 000 tonnellate. Le pesche nei prossimi anni dovrebbero scendere al di sotto di 1. 300. 000 tonnellate, mentre le nettarine potrebbero salire sopra 1. 550. 000 tonnellate. Nel complesso quindi l’offerta delle due specie nei prossimi anni potrebbe aggirarsi su 2. 850. 000 tonnellate, solo di poco al di sotto di quella attuale. Entrando nel dettaglio nazionale e regionale, i dati del Cso evidenziano ancora buone potenzialità per la commercializzazione delle nettarine di Romagna, suffragate anche dalla crescita dei consumi costante e progressiva negli ultimi sei anni. In Italia infatti si acquistano mediamente 100. 000 tonnellate di nettarine l’anno. Nel 2006 si è registrato un incremento del 4% rispetto al 2005 e del 17% rispetto al 2000. Gli acquisti di pesche hanno subito invece negli ultimi anni un progressivo calo, anche se è evidente come il consumo di questo prodotto, così tipicamente estivo, sia fortemente legato all’andamento stagionale. Ed è il legame con l’estate, il sole e la Riviera il filo conduttore della prossima campagna di valorizzazione per la pesca e nettarina di Romagna Igp, oggi riconosciute a livello nazionale come esempio di successo nella valorizzazione di un marchio di identità territoriale. Lo scorso anno i soci del Consorzio di valorizzazione hanno raggiunto una produzione di 37. 279 quintali a marchio Igp, di cui ben 22. 293 di nettarine e 14. 986 di pesche. “Un risultato sicuramente migliorabile” dichiara Paolo Pari, presidente del Consorzio. ”Tuttavia – continua Pari – non puntiamo a grandi quantitativi di prodotto, quanto piuttosto ad una sempre più ampia presenza del nostro marchio nei canali di vendita,sia nella Gdo che tradizionale, e ad una forte notorietà del marchio che farà da volano a tutta l’offerta romagnola. ”. “Secondo lo studio del professor Giacomini dell’Università di Parma - continua Pari - la pesca e nettarina di Romagna Igp è un caso di successo, perché aggrega l’offerta e offre l’opportunità di realizzare una comunicazione diretta al consumatore”. In questa ottica il Consorzio Pesca e Nettarina di Romagna Igp, con il supporto operativo del Cso, ed il cofinanziamento della Regione, sta mettendo a punto una serie di interventi di comunicazione che prevedono: una campagna radiofonica nazionale che andrà in onda da metà luglio a metà agosto; una campagna stampa sulle riviste specializzate e sui femminili e famigliari italiani e un grande evento/spettacolo “ La festa delle pesche e nettarine di Romagna” a Cesenatico. La Festa vede coinvolta in primo piano la Regione Emilia - Romagna insieme ai soci del Consorzio ed alle istituzioni locali; si svolgerà il 13 e 14 luglio all’insegna dello spettacolo, della musica, del divertimento e, naturalmente, del consumo del frutto più amato dell’estate. “Le iniziative di valorizzazione sulla pesca e nettarina di Romagna Igp – ha dichiarato in conclusione l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - hanno la forza di comunicare al consumatore il valore del legame tra prodotto e territorio. Si tratta oggi di un grande elemento di qualificazione, compreso appieno da Cesenatico, che si trova a divenire teatro di una iniziativa spettacolare ma anche orientata verso la conoscenza e la caratterizzazione di questo legame tra i prodotti della nostra terra e il turismo territoriale. Il comparto peschicolo della Regione Emilia Romagna– conclude l’assessore Rabboni - ha subito negli ultimi anni, pesanti ripercussioni a causa delle ben note crisi di mercato ma la reazione c’è stata, come attestano anche i dati presentati da Cso, e ci stiamo avviando verso un processo di riqualificazione e specializzazione dell’offerta che rappresenta l’unico vero strumento per dare prospettiva al settore. .  
   
   
CACCIA: GLI AGRICOLTORI DI CONFAGRICOLTURA, CIA E COPAGRI DELL´EMILIA-ROMAGNA CRITICANO LA POLITICA FAUNISTICO–VENATORIA DELLA REGIONE  
 
 Bologna – Gravi danni alle colture agricole e all´ecosistema, proliferazione di zecche e insetti nocivi alla salute dell´uomo, pericolo di incidenti stradali. Sono le conseguenze della sovrappopolazione di ungulati che sta interessando il territorio collinare e montano emiliano - romagnolo. Un vero e proprio esercito composto da oltre 113mila esemplari, secondo i censimenti del 2006, tra cinghiali, caprioli, daini e cervi. L´allarme arriva dagli imprenditori agricoli di Confagricoltura, Cia e Copagri dell´Emilia-romagna che denunciano lo scarso impegno della Regione sul controllo delle popolazioni animali (cinghiali, caprioli, cervi) e il taglio degli indennizzi agli agricoltori vittime di danni alle coltivazioni del 50%. A fronte di un danno riconosciuto dai periti provinciali viene infatti liquidato un importo pari alla metà del concordato con l’aggravante di un totale azzeramento dei fondi destinati alla prevenzione. Ciò risulta tanto più grave e inaccettabile tenuto conto che la Regione introita dai cacciatori circa 4 milioni di euro dalle tasse di concessione e ne restituisce alle Province, per provvedere agli indennizzi, solo un quarto, pari cioè ad 1 milione di euro. Sarebbe necessario invece un rimborso integrale dei danni. “Tutto l’ammontare delle tasse dovrebbe essere invece reinvestito nella gestione del settore faunistico venatorio”, ha detto Mario Girolami, presidente di Confagricoltura Emilia-romagna, “è evidente come venga privilegiata la lobby dei cacciatori di ungulati che oltre alla soddisfazione di natura venatoria e derivante dal consumo delle carni trae anche vantaggi economici dalla loro vendita”. Uno degli obiettivi da perseguire è una presenza “minima” di ungulati nelle aree a vocazione agricola, pari cioè ad un capo ogni 100 ettari. “Chiediamo alla Regione una drastica riduzione di questi animali a forte impatto ambientale attraverso scrupolosi censimenti su tutto il territorio agroforestale, compresi gli ambiti protetti, e rigorosi piani di abbattimento - ha spiegato Nazario Battelli, presidente della Cia Emilia Romagna - Con lo scopo di rendere la densità di questi selvatici compatibile con le esigenze di tutela e salvaguardia dell’attività agricola e zootecnica e dell’ambiente”. Vanno infine normate tutte le attività connesse all’esercizio venatorio che possano essere ricondotte alla multifunzionalità. Devono essere rese possibili e dichiarabili quelle attività che garantiscono una integrazione di reddito agli agricoltori come le lavorazioni delle carcasse e le attività legate al turismo venatorio. “Attività che vanno garantite fino al raggiungimento a livello provinciale della percentuale del 15% prevista dalla legge 157/92, come la fattibilità negli ambiti a gestione faunistico venatoria di iniziative private che oggi sono fortemente penalizzate quali i centri privati di produzione della selvaggina allo stato naturale, le aziende faunistico-venatorie e turistico-venatorie e i campi di addestramento cani”, ha specificato Pietro Minelli, presidente regionale di Copagri. I segnali che vengono dalla Regione – fanno rilevare le tre organizzazioni - vanno invece nella direzione opposta: partendo infatti dal nuovo regolamento sugli ungulati e dalla carta delle vocazioni faunistiche si tende a consolidare e sviluppare ulteriormente la presenza di questi animali in aree antropizzate, mettendo a repentaglio anche la sicurezza stradale come, ad esempio, in prossimità della via Emilia. Da dati delle assicurazioni risulterebbe infatti che l´1,7% degli incidenti stradli sia imputabile proprio a collisioni con la fauna selvatica. Le associazioni agricole ritengono infine inderogabili i seguenti punti 1) che vengano liquidati integralmente i danni arrecati e accertati dalla fauna nel 2006; 2) l’immediata reintegrazione dei fondi destinati all’acquisto di materiali per la prevenzione dei danni; 3) l’attivazione delle risorse (previste dall’Articolo 10 della Legge regionale numero 6 del 2000 che si riferisce alle aree gestite dagli Atc, ambiti territoriali di caccia) “…previste per la tutela dei fondi rustici sottoposti a particolare pressione faunistico venatoria causata dalla presenza e dal prelievo venatorio di ungulati…”. Se non dovessero essere soddisfatte queste condizioni, le organizzazioni agricole non escludono azioni di mobilitazione dei propri associati. .  
   
   
TOLLERANZA ZERO CONTRO LA PESCA ILLEGALE  
 
Roma - Ancora una volta siamo stati derubati di un patrimonio appartenente a tutti noi. Due delfini morti intrappolati nel muro della morte delle reti illegali - proprio in questo 2007 dichiarato dalle Nazioni Unite anno internazionale del delfino - e un capodoglio fortunatamente tratto in salvo. Grazie a una brillante operazione della Capitaneria di Porto, 25 chilometri di reti ferrettare, usate illegalmente, sono stati sequestrati al nord delle isole Eolie. Marevivo esprime il suo plauso all’operazione, sperando che sia un ulteriore passo avanti nell’eliminazione totale di questo arrogante disprezzo della legge e del rispetto del bene comune. “La nostra associazione lotta da tempo contro questo crimine, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione in termini legali, istituzionali, operativi e di comunicazione” - dice Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – “e dal 20 al 22 maggio prossimo, a Tunisi, proprio per dibattere di questo problema, in un workshop realizzato nell’ambito dell’undicesima campagna internazionale Mediterranean Freedolphin, Marevivo ha riunito i rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente e della Pesca dei Paesi Mediterranei”. “Il by catch” – prosegue Rosalba Giugni – “influisce pesantemente sulla perdita di biodiversità, ne sono coscienti, tanto gli ambientalisti, quanto le categorie della pesca la cui sinergia, unitamente all’impegno delle forze dell’ordine, è senza dubbio l’unica strada per debellare questo drammatico fenomeno”. .  
   
   
“CERTIFICAZIONI EUROPEE DELLE PRODUZIONI ITTICHE PER VALORIZZARE LA PESCA CALABRESE”  
 
Si è conclusa positivamente, anche per questa stagione, la vicenda relativa alla proroga della pesca speciale del novellame di alaccia con la firma del Decreto di proroga per l’esercizio della stessa da parte del Ministro per le politiche agricole e forestali – On. Paolo De Castro. “Manifestiamo la nostra soddisfazione per la firma del Decreto, ma nessuno può ignorare oltre, le tensioni che hanno vissuto, nei giorni scorsi, gli operatori della pesca nell’attesa del provvedimento. Queste le dichiarazioni di Katia Stancato – presidente regionale di Confcooperative – E’ un chiaro sintomo del disagio economico nel quale i nostri pescatori e, con essi le loro famiglie, versano ormai da tempo. Quella della pesca del novellame poi, superficialmente, viene considerata di interesse esclusivo dei pescatori, ma essa, nella nostra regione, alimenta una interessante filiera di conservazione del prodotto ittico che se opportunamente incentivata e sostenuta, anche nella futura programmazione del Fep 2007/2013 (Fondo Europeo per la Pesca) può rappresentare una risorsa economica ed occupazionale in diverse aree costiere della Calabria, quanto sullo Jonio che sul Tirreno. E’ tempo che la Regione insieme alle Organizzazioni di categoria ed agli operatori della filiera tutta, incomincino a ragionare su progetti di tutela di questo e di altri prodotti ittici con l’implementazione di appositi certificazioni europee che, come già accaduto per alcune produzioni agricole, né valorizzano le caratteristiche peculiari e ne riducono la precarietà di mercato e di sistema. Da qui l’invito all’Assessore Regionale all’Agricoltura e agli Assessori Provinciali con delega alla pesca ad inserire all’ordine del giorno della prossima riunione dei rispettivi tavoli azzurri, che ci aspettiamo vengano convocati con maggiore frequenza, la discussione sulla valorizzazione dei prodotti ittici della Calabria. ” Cosenza, 26 Aprile 2007 .  
   
   
I GRANDI FORMAGGI VENETI PROTAGONISTI ALLA CAMPIONARIA  
 
 Tra gli appuntamenti di  martedì 15 maggio, il Concerto con Meri & Elisa e il Cinema sotto le stelle con la proiezione di Manuale d’Amore Enogastronomia protagonista all’85° Campionaria di scena alla Fiera di Padova fino a domenica 20 maggio 2007. La Regione Veneto presenta la Bottega del Formaggio, un percorso per buongustai, dedicato ai formaggi vincitori del Premio Caseus. Il pubblico, può degustare ventuno tipologie di formaggi, proposti in abbinamento con confetture, mieli e vini doc. Un’iniziativa che valorizza questo straordinario patrimonio gastronomico regionale, attraverso le produzioni nostrane e di nicchia, dal Formajo Imbriago alla Robiola di Capra, dal Casel Bellunese al Torcolato. Un patrimonio importante anche sotto il profilo economico, visto che il Veneto con le sue 1. 168. 178 tonnellate copre l’11% della produzione nazionale di latte, al terzo posto dopo Lombardia ed Emilia Romagna, precedendo il Piemonte, con sei formaggi a denominazione di origine, e altri due in attesa del riconoscimento. Tra le altre iniziative dedicate all’enogastronomia, “Incontro con la Natura”, organizzato con il supporto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, carrellata attraverso il meglio della produzione Dop e Igp italiana, e la rassegna dedicata alla pizza con i migliori pizzaioli italiani. Tra gli appuntamenti di domani, martedì15 maggio: Ore 17 Dibattito “Scuola sicura” a cura dei Vigili del Fuoco (Pad. 6); Ore 17 Corso di composizione floreale – Le piante da appartamento a cura di Florasì (Pad. 5); Ore 17 Corso di cucina tipica veneta “ I sughi e i condimenti” a cura di Assocuori (Pad. 7); Ore 19 Dimostrazione di kick boxe a cura di Fisbe (Pad. 8); Ore 19. 30 “A cena con i macellai” degustazione offerta dal Sindacato Prov. Macellai ( Pad. 8); Ore 21 Cinema sotto le stelle: Manuale d’amore, con Carlo Verdone e Silvio Muccino (Pad. 10); Ore 21 Concerto con Meri & Elisa. Orchestra di Ballo liscio e moderno (Area est. 2). .  
   
   
COLDIRETTI ALLA FATTORIA IN FIERA ATTESI CINQUECENTO RAGAZZI DELLE SCUOLE IN MOSTRA, LA PRIMA FERRARI A BIOETANOLO.  
 
 Per i più giovani, “Tutti qui per terra” un percorso di sensibilizzazione al risparmio energetico. Alla Campionaria in programma alla Fiera di Padova fino a domenica 20 maggio 2007, migliaia di visitatori possono conoscere da vicino i prodotti tipici padovani e le risorse della nostra agricoltura visitando la “Fattoria in Fiera” al padiglione 14. Coldiretti Padova partecipa all’esposizione con le tipicità del territorio proposte dalle aziende agricole padovane e ricreando l’ambiente della fattoria con tutti gli animali da cortile. Nel padiglione 14 è ricreata, una vera fattoria con animali e i cuccioli, attrezzature agricole e gardening e un’area riservata a fiori, piante e giardinaggio domestico, a cura del Consorzio Agrario. Domani, Martedì 15 maggio, al mattino, sono attesi circa 500 studenti delle scuole padovane che hanno partecipato al progetto didattico “Scuola e Natura”, iniziativa ideata da Coldiretti Padova in compartecipazione con la Camera di Commercio di Padova e la Provincia di Padova. Ai ragazzi che hanno preso parte all’iniziativa “Dall’uovo al pulcino” saranno consegnati i “certificati di adozione” dei pulcini che hanno fatto nascere in classe e in seguito hanno accudito a casa. I bambini che lo desiderano, previa la compilazione dell’attestato di adozione, potranno portare a casa uno dei pulcini nati nel corso del progetto “Dall’uovo al Pulcino”. Inoltre saranno esposti gli elaborati inviati dalle classi che hanno aderito al concorso “I segreti della nonna: le ricette tra salute e tradizione”. E ancora: saranno premiate le classi ideatrici delle ricette vincitrici del concorso con la consegna di ceste di prodotti tipici e materiale didattico. Personale qualificato sarà a disposizione per accompagnare gli ospiti in un percorso guidato che permetta di conoscere le caratteristiche degli animali. Particolarmente ricca la presenza di razze avicole, dalle galline alle anatre, presentate dall’esperto Luigi Finco, dell’Associazione Regionale Avicoltori amatoriali. Altre specie avicole saranno esposte dall’allevamento Pinton. Il consorzio di Coldiretti “Rosa Working” espone invece i prodotti delle aziende condotte dalle imprenditrici agricole: latte, formaggi, yogurt, miele, spugne vegetali e altro ancora. Saranno presenti negli stand inoltre gli otto comuni del territorio Destra Brenta, (Campodoro, Campo San Martino, Carmignano di Brenta, Gazzo Padovano, Grantorto, Piazzola sul Brenta, San Pietro in Gu e Villafranca Padovana) che insieme a Coldiretti hanno preso parte all’iniziativa di valorizzazione turistico – rurale grazie alla quale sono stati messi a punto alcuni itinerari alla scoperta delle particolarità ambientali e artistiche dell’area. I prodotti del territorio saranno presentati direttamente dalle aziende: le tre latterie cooperative della Destra Brenta Gazzo Centro, Molinetto e Camazzole, la cooperativa Affresco e la “Mungi e Bevi” Dall’alta Padovana ai Colli Euganei e ai suoi prodotti più significativi, su tutti l’olio d’oliva. Gli ospiti della Campionaria potranno infatti degustare l’olio extravergine prodotto dall’associazione olivicoltori. Il consorzio Agrimons di Monselice, che raccoglie diverse aziende agricole della zona, espone invece le principali tipicità del territorio. Grande spazio sarà riservato poi alla sensibilizzazione ambientale e alle energie alternative grazie al percorso gioco “Tutti qui per terra”, dove i ragazzi potranno sperimentare con mano gli effetti dell’inquinamento e i possibili rimedi per rispettare l’ambiente, dalle piccole abitudini domestiche all’impiego di energie alternative. Con l’occasione verranno esposti alcuni mezzi alimentati ad energie alternative, fra i quali la prima Ferrari a bioetanolo, messa a disposizione dal ristoratore di Torreggia Fabio Legnaro. Il bolide ha partecipato, lo scorso 28 aprile, al primo Green Rally dei Colli Euganei dedicato appunto ai veicoli alimentati ad energia alternativa e ha catalizzato l’interesse dei piloti e del pubblico. Accanto alla Ferrari ci sarà anche il pick up a biodiesel che ha preso parte al rally. .  
   
   
“IMPOSSIBILE PER LEGGE IMPORTARE BUFALE DALLA ROMANIA, IPOTESI NEFASTA.”  
 
“E impossibile importare bufale dalla Romania, mi sento di dover smentire il ministro Paolo De Castro – così Raffaele Garofalo, presidente dell’Associazione nazionale allevatori bufalini sull’incontro bilaterale di ieri a Bucarest tra il ministro per le politiche agricole agroalimentari e forestali italiano Paolo De Castro ed il suo omologo rumeno Decebal Traian Remes. Uno dei punti d’accordo tra i due ministri, come riportato da una nota della Apcom di ieri sera, riguarda la possibilità che l’Italia accorderebbe alla Romania di esportare bufale mediterranee rumene verso il nostro Paese, con lo scopo di rimpiazzare gli allevamenti affetti da brucellosi in Italia. “Intanto la razza mediterranea italiana è riconosciuta con decreto ministeriale 201992 del 5 luglio 2000 quale tipo genetico autoctono, che vanta 9 secoli di presenza sul territorio italiano in purezza, inoltre – continua Garofalo – l’articolo 1 della legge 292/2002 di fatto vieta l’importazione di capi non appartenenti alla tipo genetico autoctono Bufala Mediterranea Italiana. ” Altro scoglio, secondo Garofalo, l’impossibilità di produrre mozzarella dop: ”Secondo il disciplinare di produzione della Mozzarella di Bufala Campana Dop è necessario utilizzare latte proveniente da animali nati nel comprensorio Dop e di razza mediterranea italiana, importando animali rumeni si taglierebbe drasticamente la produzione dop: siamo all’assurdo”. Inoltre, Garofalo sottolinea:”Anni di selezione genetica, di lavoro intenso ed attento sulla capacità della bufale mediterranee italiane di produrre un ottimo latte e con elevata resa in mozzarella, andrebbe perduto, poiché la capacità di produrre latte delle bufale romene è bassa ed il latte ha una scarsa resa in mozzarella”. Il meticciamento della razza mediterranea italiana sarebbe quindi un disastro: “Scriverò al ministro De Castro per scongiurare questa ipotesi nefasta. ” Garofalo conclude:”Gli organi tecnici del Ministero sanno che, per affrontare il problema della brucellosi bufalina, si può contare sul patrimonio nazionale, ed in particolar modo sul patrimonio indenne da brucellosi già presente in area Dop. ” Alcuni organismi di polizia giudiziaria hanno già interessato il direttore dell’Anasb Angelo Coletta per l’individuazione di capi bufalini importati illegalmente. .  
   
   
OLIO BIOLOGICO, INSIDIATA L’ECCELLENZA ITALIANA IL BIOL VA ALLO SPAGNOLO “RINCóN DE LA SUBBÉTICA”  
 
 Bari - L’eccellenza italiana riconosciuta a livello internazionale per la qualità dell’olio biologico comincia ad essere insidiata. Almeno nell’ultima annata, infatti, alcuni extravergini ecocompatibili esteri hanno raggiunto livelli di qualità paragonabili alla consolidata tradizione tricolore. L’apice del fenomeno si è toccato con il verdetto del Premio Biol, l’unico concorso internazionale riservato ai migliori oli bio. Quest’anno ad aggiudicarsi l’edizione 2007 della manifestazione nata dodici anni fa tra Andria e Bari, è stato infatti l’olio spagnolo “Rincón de la Subbética” prodotto a Còrdoba. Dopo il terzo posto dell’anno scorso, è risultato il migliore assoluto del 2007 tra i circa 300 oli in gara giunti da 20 paesi - record di partecipazioni che fanno del Biol il più grande concorso olivicolo al mondo, non solo del biologico - per una copertura pressoché completa dell’olivicoltura internazionale. Ed è già la seconda volta, negli ultimi tre anni, che a vincere è un concorrente straniero (nel 2005 toccò a un cileno, con un ex aequo). Gli oli italiani non hanno certo sfigurato: secondo posto al calabrese “Monte Pruia Dop” dell’azienda omonima di Cariati (Cosenza), che dunque è il miglior olio bio italiano, terzo al siciliano Titone, dell’azienda trapanese omonima. A extravergini del Bel Paese anche altri riconoscimenti principali: il premio Biolblended (miglior olio imbottigliato e commercializzato con marchi non del produttore) è andato all’abruzzese “Olio Mio” dell’azienda S. Giacomo di Teramo, mentre il Biolpack (miglior packaging ed etichettatura, assegnato da una specifica giuria di esperti in comunicazione e consumo) all’ olio umbro ”Ferrini” della omonima azienda perugina. Una giuria di studenti ha anche assegnato il Biolkids all’olio ligure “Canaiella”, prodotto a Savona da Filippina Berruti. A consegnare i premi, stamattina in Camera di Commercio di Bari, il vicepresidente camerale Antonio Laforgia, affiancato, tra gli altri, dal coordinatore del Biol Nino Paparella e dal presidente della Fiera del Levante e dello Iamb Cosimo Lacirignola. Assegnati anche altri riconoscimenti collaterali, come il Biolphoto - alla foto “Generazioni” di Carlo Durano, di Grosseto - e una menzione speciale all’olio palestinese “Zeitouna” sia per il packaging sia per il miglior progetto di cooperazione internazionale, in quanto prodotto per raccogliere fondi per la Palestina (l’elenco completo di tutti gli altri riconoscimenti territoriali e le menzioni sarà presto online su www. Premiobiol. It, che pubblica tutti i dettagli della manifestazione, inclusi i riferimenti dei produttori in concorso). <<La qualità generale emersa dai panel test del Biol - ha dichiarato il presidente della giuria internazionale Antonio Zelinotti, capo panel italiano del Coi (il Consiglio Oleicolo Internazionale, massimo organismo mondiale del settore) - migliora sempre. La vittoria spagnola dimostra che l’eccellenza è ormai l’obiettivo non solo dei produttori nostrani, che comunque come media continuano certamente a primeggiare. Nei lavori della giuria, la novità di quest’anno sono senz’altro gli approfondimenti che abbiamo condotto sugli oli migliori e i loro territori, destinati alla prima Guida internazionale dei migliori extravergini biologici>>, che sarà presentata alla prossima Fiera del Levante di Bari e al Sana di Bologna. Per la manifestazione - organizzata dalla Camera di Commercio di Bari con direzione tecnica e coordinamento del Cibi e patrocinio di Ministero dell’Agricoltura e Regione Puglia - la giuria internazionale ha valutato gli oli nei panel test svoltisi durante il Bioltour, l’innovativa formula che attraverso un viaggio in nave ha reso la manifestazione itinerante lungo quella culla dell’olivicoltura che è il Mediterraneo, in una settimana di convegni, premiazioni, degustazioni e visite aziendali tra Sicilia, Grecia e Turchia. Il Premio Biol è patrocinato anche da Ifoam, Coi e si svolge in collaborazione con enti locali e vari organismi di settore tra cui Provincia di Bari, Comune di Andria, Aiab Puglia, Icea - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, Iamb, Acu - Associazione Consumatori Utenti, Consorzio Puglia Natura. Le dichiarazioni: Luigi Farace, Presidente Camera di Commercio di Bari: <<La Camera di Commercio sostiene il premio Biol nella convinzione che sia un volano per lo sviluppo dell’intero settore olivicolo pugliese, oltre che uno strumento molto efficace, a livello internazionale, per promuovere il territorio, i suoi contesti naturali, ambientali e architettonici. A prescindere dal Paese di provenienza dei vincitori, attraverso questa iniziativa, alla terra di Bari che lo promuove, viene riconosciuta una competenza internazionale sull’olivicoltura, una grande credibilità nella valorizzazione del prodotto e del mercato olivicolo di qualità>>. Nino Paparella, coordinatore Premio Biol: <<Portare la nostra kermesse anche fuori dalla Puglia si è rivelato il miglior modo per valorizzare l’esperienza Biol. Dopo le precedenti trasferte all’estero, l’accoglienza e l’attenzione ricevuta in questi giorni da istituzioni e associazioni di imprenditori turchi, greci e siciliani sono andate oltre le migliori aspettative, confermandoci la fama internazionale già raggiunta dal Biol. Vanno dunque ringraziati tutti i partner - a cominciare da Camera di Commercio di Bari, Ministero dell’Agricoltura e Regione Puglia - che hanno avuto la lungimiranza strategica di capire come l’Italia e in particolare la Puglia, attraverso un progetto come il Biol possano assurgere a centro di competenza internazionale sull’olivicoltura>>. Enzo Russo, Assessore all’Agricoltura Regione Puglia: <<Trecento extravergini biologici provenienti da 20 paesi hanno partecipato all’ultima edizione del premio Biol, che ha superato questo anno i confini territoriali nazionali per toccare le diverse sponde del Mediterraneo. Mare su cui si affacciano i paesi leader nella produzione di olio di oliva. Tra questi l’Italia, e tra le regioni italiane la Puglia, che sempre più si indirizza verso produzioni biologiche. L’olio extravergine biologico di Puglia deve necessariamente competere per Qualità con gli oli vincitori di questa manifestazione e ne è prova il parere espresso dalla qualificata giuria internazionale. Un premio, il Biol, importante per promuovere la conoscenza delle produzioni biologiche di qualità e per favorire la valorizzazione di questi prodotti nei mercati internazionali. La dodicesima edizione del Biol ha esportato l’idea di una Puglia capace di ben operare per sostenere le produzioni olivicole biologiche di qualità>>. José Antonio Nieto, produttore dell’olio spagnolo “Rincón de la Subbética” di Còrdoba, vincitore Premio Biol: <<Desidero ringraziare l’Istituto Sperimentale per l’Olivicoltura dell’Andalusia di Cabra (Centro Ifapa) che in questi anni mi ha sostenuto e guidato per migliorare la qualità del prodotto e portarlo a livelli di eccellenza internazionale. Questo premio va innanzi tutto a loro, e dimostra come la Spagna non sia solo Paese di anonime produzioni di massa, ma anche di eccellenza>>. .  
   
   
SIENA PALCOSCENICO DELL’ECCELLENZA AGROALIMENTARE ITALIANA GIORNATA NAZIONALE DEI CONSORZI DI TUTELA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE ITALIANE  
 
18 maggio 2007 Complesso Museale Santa Maria della Scala Piazza del Duomo - Siena Progetti e idee per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari Dop e Igp italiani il tema che verrà affrontato nella prima parte della Giornata Nazionale dei Consorzi di Tutela delle Indicazioni Geografiche Italiane, con Siena scelta come palcoscenico privilegiato dell’eccellenza agroalimentare nazionale. Una tavola rotonda alla quale interverranno rappresentanti di consorzi, dal Grana Padano al San Daniele, all’oliva La Bella della Daunia, ricercatori universitari, tecnici del Ministero e giornalisti. Nel pomeriggio, la nuova politica comunitaria ed il futuro dei prodotti italiani a indicazione geografica il tema che verrà analizzato dagli assessori all’agricoltura di diverse regioni italiane: Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia e Veneto. Ma appuntamento centrale della giornata sarà la presenza a Siena del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro. A un anno esatto dalla sua seconda nomina a Ministro dell’Agricoltura, De Castro torna a Siena, ospite della Fondazione Qualivita, di cui è stato presidente per quattro anni. Intervistato da Lamberto Sposini, il Ministro farà un bilancio di questi dodici mesi di lavoro per il Governo. Con questo appuntamento Siena diventa punto di riferimento delle eccellenze italiane. In collaborazione con Aicig, l’ associazione italiana dei consorzi delle indicazioni geografiche, la Fondazione Qualivita continua nella sua opera di valorizzazione e tutela dei prodotti a denominazione di origine. Proprio per l’ impegno di Qualivita e l’interesse che nel corso degli anni ha saputo sollecitare a livello internazionale, Siena assume un ruolo di rilievo nelle politiche agroalimentari. Grazie alle istituzioni senesi che hanno dato vita a Qualivita, Amministrazione Provinciale, Comune e Camera di Commercio, con il sostegno del Monte dei Paschi e della Fondazione Mps, oggi la città di Siena può vantare un’istituzione riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale, con il Forum di Madrid nel 2006 e quello previsto a Parigi per il 2008. Il dibattito che si svolgerà a Siena sulle Indicazioni Geografiche sarà utile anche per le politiche europee e rappresenta un segnale positivo sull’ intuizione delle istituzioni senesi che hanno puntato sulla valorizzazione del settore agroalimentare di eccellenza come volano trainante di flussi economici, conservazione dell’identità dei territori e salvaguardia di antiche tradizioni. .  
   
   
MALVASIA DI SALA BAGANZA (PR): “COSÉTA D’OR”, LA TRADIZIONE CONTINUA  
 
Maggio, mese che profuma di rose, mese delle feste en plein air e della rinascita primaverile. A Sala Baganza (Parma), maggio vuol dire soprattutto profumo di Malvasia, Il pregiato nettare che nei colli parmensi ha trovato da tempo immemorabile degna dimora e che vanta parentele illustri in tutta Italia. Dal 18 al 20 maggio 2007, presso la Rocca, alla manifestazione “Coséta D’or”, Sala Baganza, dopo il successo di critica e di pubblico in occasione dell’incontro “storico” del 2006 con la “madre di tutte le Malvasie”, quella delle Isole Eolie, si prepara ad accogliere le stimatissime consorelle provenienti dal Friuli, in un rendez-vous che sancisce, una nuova, solida amicizia, in un clima di gioia condivisa. “Tre Nobildonne Dalla Signora Della Rocca – Le aristocratiche Malvasie friulane ricevute da Sua Maestà, la Malvasia di Sala Baganza”: questo l’avvenimento centrale, intorno al quale si articoleranno tre giornate all’insegna della tipicità, della più autentica tradizione enologica parmense, dell’incontro con i prodotti salesi, della regione ospite e delle aree appartenenti a “Identità Immutate”â, un progetto non profit, la cui filosofia è votata alla valorizzazione del territorio attraverso la conoscenza dei suoi prodotti “storici” alimentari, artigianali e artistici, con il coinvolgimento di tutte quelle piccole realtà nazionali che si riconoscono simili per valori, per comune attaccamento alle tradizioni e per l´attività di salvaguardia della cultura e degli antichi metodi di lavorazione. A corollario, l’esibizione-concorso di tessitura a telaio e Fiber Art “Trame a Corte”, organizzata dall’Associazione Culturale femminile di Sala Baganza “Arcadia”, che vedrà in gara tessitori di tutta l’Italia e d’Europa sul tema “Un abito per Bianca Pellegrini” (periodo storico 1412-1482). A disposizione del pubblico, anche telai didattici. L’evento si inserisce in quello che è ormai diventato un atteso appuntamento annuale: “Coséta D’or”, che comprende anche l’omonimo premio dedicato al miglior produttore locale di Malvasia e al giornalista che, con la sua opera abbia saputo valorizzare il territorio salese, a giudizio insindacabile di una giuria composta da esperti di chiara fama. Il programma Venerdì 18 maggio 2007: Nel primo pomeriggio, nella piazza antistante la Rocca, si inizia con un Mercatino delle tipicità e dell’oggettistica tradizionale: curiosità varie, cose belle e buone di una volta che fanno ancora parte del nostro tempo. A sera, sempre in piazza, spettacolo musicale. Sabato 19 maggio: Nella splendida Rocca Dei Sanvitale, posta nel centro storico di Sala Baganza, dal mattino, ore 11, fino alla sera (ore 20), esposizione, della Malvasia salese, delle Malvasie friulane e dei prodotti di alcuni territori di “Identità Immutate”â, tra cui l’olio marchigiano, i formaggi abruzzesi e siciliani, il miele Dop della Lunigiana e il farro Igp della Garfagnana. “Trame a Corte”: l’Associazione “Arcadia”, composta da sole donne, ripropone, con un concorso internazionale, l’antica arte della tessitura eseguita con telaio a mano. L’arazzo cui sarà attribuita maggiore valenza artistica resterà in dote alla Rocca. Domenica 20 maggio: In Rocca, alle ore 10,30, si aprono gli stand dei prodotti e riprende “Trame a Corte”. Alle ore 11, cerimoniale dell’incontro ufficiale tra Malvasia di Sala e Malvasie del Friuli, officiato da un Gran Ciambellano che, con gentil contorno di dame e cavalieri in costumi d’epoca, avrà anche il compito di declamare i lor lignaggi e le lor nobili qualità con una scherzosa ode sulle meraviglie del biondo nettare. A seguire, la tavola rotonda “Cin Cin Malvasie” riguardante temi “frizzanti” sulle Malvasie; tra i relatori, che rappresenteranno il mondo della produzione enologica e della valorizzazione del territorio. Ci saranno anche: Cristina Merusi, sindaco di Sala Baganza; Bruno Gambacorta, noto volto televisivo, giornalista responsabile della rubrica di Rai2 “Eat Parade”; Claudio Fabbro, enologo friulano, e Fausto Cantarelli, direttore dell’Istituto di Economia Rurale dell’Università di Parma. A chiusura della mattinata, la cerimonia di premiazione del giornalista che meglio ha saputo interpretare il territorio e che riceverà la “Cosèta d’Or” (ciotola di legno che un tempo serviva per assaggiare il vino, ma con il fondo in oro). Al termine, il brindisi con la Malvasia locale e quelle venute dal Friuli. Nel pomeriggio: verrà conferito il premio al miglior produttore di Malvasia dell’anno. A sera, per concludere, un concerto di canti corali lirici. Per informazioni al pubblico: Segreteria comunale tel. 0521/331319; www. Comune. Sala-baganza. Pr. It<http://www. Comune. Sala-baganza. Pr. It> .  
   
   
AIC: ALL’ESTERO 6 VOLTE SU 10 LE RICETTE ITALIANE VENGONO “TRADITE”  
 
 Per la prima volta una ricerca realizzata dall’Accademia Italiana della Cucina, Istituzione culturale della Repubblica Italiana, coinvolgendo le sue 73 delegazioni presenti in oltre 40 Paesi del mondo, racconta in maniera analitica “lo status” della nostra gastronomia all’estero. Viene confermata la tesi secondo cui la nostra gastronomia in terra straniera è vittima di un “imbarbarimento” crescente. Ecco le ricette più imitate e i Paesi dove questo accade con più frequenza… Da New York a Londra, da Parigi a Melbourne l’Aic racconta però anche lo straordinario successo d’immagine che la gastronomia italiana si è conquistata sul campo, sorpassando tutte le altre cucine nazionali, seguita (a sorpresa) dalla cucina cinese e solo in terza posizione da quella francese. Le nuove tendenze: l’albergo di lusso e la cucina fra le 4 mura domestiche Mentre i mercati internazionali sono sempre più invasi da falso parmigiano reggiano o grana padano, da altrettanto falsi prosciutti di Parma o di San Daniele, in un mercato che va dalle mozzarelle australiane ai Chianti Californiani o Cileni, sale alla ribalta una nuova forma di “tradimento” del Made in Italy alimentare: la contraffazione della ricetta originale. È quanto emerge da una ricerca realizzata dall’Accademia Italiana della Cucina attraverso un questionario al quale hanno risposto le 73 delegazioni estere, da cinquant’anni impegnate, in prima linea in 40 paesi stranieri, nella lotta al falso alimentare che colpisce – oltre ai prodotti - anche e soprattutto le ricette, molto spesso ben diverse rispetto alle “originali” italiane. La ricerca lascia poco spazio al dubbio: nel 60% dei casi la cucina italiana, all’estero, è realizzata in modo non molto corretto o addirittura maldestro. E solo nel 40% dei casi risulta “ben interpretata”. Questo accade anche perché quasi la metà (47%) dei cuochi che operano nei ristoranti italiani all’estero non sono italiani (scopriamo che sono in maggioranza australiani e messicani) e solo una piccola parte (9%) di questi ha seguito scuole, stage o tirocini nel nostro Paese. La cucina proposta dai cuochi è quella tradizionale-classica-tipica (78%) – magari, come abbiamo visto, nella versione “tradita” - mentre nel 32% dei casi si tratta di cucina “fusion”, un ibrido tra tradizione e innovazione, e solo nel 10% dei casi si tratta di vera e propria cucina “innovativa”. L’immagine della cucina italiana è comunque in crescita… Va però detto con chiarezza che l’immagine della nostra cucina, nonostante le imitazioni, è molto cresciuta, negli ultimi anni: è considerata “ottima”, nel 57% dei Paesi dove esiste una delegazione Aic e “buona” nel 43% dei casi. Inoltre la cucina italiana rimane territorio quasi esclusivo delle famiglie a reddito medio (80%) alto (59%) piuttosto che basso (34%), scontando in questo l’alto costo delle materie prime. Questa forma d’imbarbarimento della ricetta tradizionale è diffuso ovunque. Oltre a Usa, Canada e Australia, baluardi della gastronomia italiana, e quindi inevitabilmente del “tradimento”, particolarmente toccate dal fenomeno della contaminazione sono Irlanda, Portogallo e Finlandia. Ma il discorso vale anche per la Germania, dove alla stima e alla considerazione per la cucina italiana fanno da contraltare aggiunte formali e cromatiche, abuso di certi ingredienti (aglio, peperoni, rucola, aceto balsamico) e soprattutto la diffusione di abitudini alimentari davvero non italiane, come quella di accompagnare un primo e un secondo con il cappuccino. In molti casi – spiega la ricerca - il gap rispetto alla tradizione culinaria nostrana è dovuto anche alla mancanza di chef italiani, con una vera e propria cultura gastronomica del nostro Paese. Su questo argomento la delegazione dell’Aic di New York è categorica: “bisogna formare una nuova generazione di chef italiani che ripristino le tradizioni della vera cucina italiana, disposti a viaggiare per diventare ambasciatori della nostra arte culinaria”. Ma accade sempre più spesso che il “tradimento della ricetta originale” è una scelta mirata: a Parigi la “francesizzazione della ricetta italiana” viene compiuta anche a fini protezionistici, per non perdere la clientela locale. Ecco le ricette più tradite: pizza, tiramisù, lasagne, pasta al ragù, eccetera… Ma qual è il piatto della tradizione italiana maggiormente tradito nei ristoranti italiani all’estero? In ordine di “maggiore tradimento” le delegazioni estere mettono al primo posto la pizza e a seguire il tiramisù, le lasagne, le scaloppine di vitello e la pasta al ragù. Tra le ricette più “abusate” spiccano numerosi piatti tipici regionali, in primis gli spaghetti alla bolognese, i ravioli, gli spaghetti alle vongole, l’ossobuco e i saltimbocca alla romana. La fusione tra i gusti della tradizione e i sapori locali dà spesso luogo a una forma di cucina ibrida e alla creazione di piatti che, paradossalmente, hanno successo anche se ben lontani dalla tradizione Italiana. Ne è una dimostrazione la cucina “all’italiana” olandese: a L’aia, nei ristoranti italiani, si possono trovare nei menu le “insalate di pasta” o i “pesci al forno col pesto”. A San Paolo del Brasile è molto diffuso il consumo in un piatto unico di “carne o pesce insieme alla pasta”. In questo contesto di “contaminazione” notizie positive sulla difesa della ricetta italiana arrivano però dagli Stati Uniti: la delegazione dell’Aic della Virginia spiega che il gusto degli americani si sta finalmente affinando: un piatto ibrido per eccellenza come gli “spaghetti con le meat balls” (polpette), prima diffusissimo, è ad oggi praticamente scomparso. Cucine Etniche All’estero: L’italia È Prima, Seguita Da Cina E Francia (Solo Terza). Le delegazioni straniere dell’Aic confermano però, imitazioni a parte, la tendenza che vede la cucina italiana all’estero come il principale strumento di penetrazione culturale che il nostro paese ha a disposizione per affermare nel mondo l’Italian Style. La cucina italiana è la preferita per il 68% de paesi stranieri monitorati dalle delegazioni, seguita, a sorpresa, dalla cucina cinese (40%) e a ruota dalla francese (38%) e dalla giapponese (17%). La gastronomia italiana viene apprezzata all’estero in primo luogo perchè considerata una cucina dai sapori eccellenti (85%); poi perché capace di trasformare il pasto in un vero e proprio rito collettivo (34%); infine per il suo aspetto salutistico, legato al suo essere cucina mediterranea e quindi sana (31%). La nostra gastronomia è ampiamente diffusa in tutti e cinque i continenti ed è in espansione: sono ben 16 le città straniere monitorate dall’Aic con più di 100 ristoranti italiani. L’australia la fa da padrone: Melbourne è leader con più di 1000 ristoranti italiani, seguita da Sidney, New York e Montreal con 500. Dati che confermano il ruolo fondamentale che l’emigrazione di massa ha avuto nello sviluppo della gastronomia italiana all’estero. Nonostante questa discriminante anche l’Europa si fa rispettare: è Parigi, con ben 400 ristoranti italiani, la culla della gastronomia italiana in Europa, di cui molti situati nei grandi alberghi di lusso della Capitale. Segue Francoforte con 200 ristoranti e Londra con oltre 150. Le Nuove Tendenze: L’albergo Di Lusso E Il Consumo Tra Le Mura Domestiche Mentre si comincia ad affermare la tendenza che vede la cucina italiana di qualità entrare nei ristoranti – l’8% delle delegazioni li indica come roccaforte dell’italianità in cucina - dei grandi alberghi internazionali (soprattutto in Francia, negli Stati Uniti, in Olanda e in Brasile), l’85% delle delegazioni ha indicato ancora nei ristoranti tipici il baluardo della nostra gastronomia, seguiti dalle trattorie con il 42% di apprezzamenti. Da rilevare però la crescita della diffusione della cucina italiana tra le mura domestiche: il 39% delle delegazioni segnala che è un abitudine oramai frequente cucinare italiano a casa, mentre il 43% afferma che accade, anche se raramente. Ma non è tutto. Spesso si organizzano serate conviviali dedicate alla conoscenza della nostra cultura gastronomica. In questo contesto Sydney, anche grazie all’ampia comunità italiana, è la patria della cucina tradizionale siciliana, campana e calabrese Per chiudere uno sguardo al futuro: per il 53% delle delegazioni Aic la cucina italiana nei prossimi anni vivrà una stagione di successo crescente all’estero. Speriamo anche a vantaggio delle vere ricette italiane… .  
   
   
A SLOW FISH GRANDE SUCCESSO PER GLI ABBINAMENTI ENOGASTRONOMICI PROPOSTI ALLO STAND DELLA REGIONE TOSCANA DA ENOTECA ITALIANA E SLOW FOOD - QUATTRO GIORNI DI TUTTO ESAURITO PER L’OSTERIA TOSCANA PRESENTATE LE PRIME OSTRICHE PRODOTTE AD ORBETELLO, LA BOTTARGA CON LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO E IL VERMENTINO  
 
Primo appuntamento con la Settimana dei Vini a Slow Fish e grande successo per l’Osteria Toscana. La proposta di abbinamenti enogastronomici dello stand della Regione Toscana, curata da Enoteca Italiana e da Slow Food, ottiene il tutto esaurito per i quattro giorni della fiera genovese. I posti all’interno dell’Osteria non sono stati sufficienti per soddisfare la richiesta di prenotazioni dei tanti visitatori. Fra di loro anche ospiti illustri come il sindaco di Bologna Sergio Cofferati e Carlo Petrini leader carismatico di Slow Food. Tanti gli abbinamenti proposti. Dal Vermentino Igt dei Colli Apuani e la Vernaccia Docg di San Gimignano con le linguine alla granseola di Capraia, e il Crudo di pesce azzurro e la bottarga. Oppure l’Ansonica Doc “Costa dell’Argentario” con il crudo di spigola, ostriche e ombrina affumicata. Fra le novità più apprezzate le ostriche della laguna di Orbetello, presentate in anteprima in abbinamento ai vini regionali. Un successo dettato dalla qualità delle proposte enogastronomiche toscane e dalla bontà di una formula che probabilmente sarà ripetuta. Slow Fish, infatti, ha anche sancito un accordo fra l’Ente Vini e Slow Food, per proporre degustazioni, incontri, conferenze e dibattiti sull’enogastronomia della regione. La Settimana dei Vini poi continuerà con un programma itinerante che tocca varie regioni italiane. <<Tante le iniziative per questa edizione - dichiara Fabio Carlesi, direttore dell’Enoteca Italiana - che proseguirà fino al 22 luglio tra momenti e approfondimento, numerose degustazioni e abbinamenti culinari>>. << La Settimana dei Vini – afferma Flavio Tattarini, presidente di Enoteca Italiana - farà il giro d’Italia approdando in diverse regioni del vino, come Genova, Fosdinovo (Ms), Velletri (Rm) fino ad Agrigento. Numerosi, dunque, gli appuntamenti da non perdere per gli amanti del buon gusto>>. Due mesi, quindi, di appuntamenti, manifestazioni e iniziative per celebrare il prodotto principe d’Italia. Dopo Genova il viaggio nel mondo del vino approderà nella “casa madre” di Enoteca Italiana quando venerdì 18 maggio, dopo un attento ed laborioso restauro, si terrà l’inaugurazione della nuova Mostra Permanente multimediale e dei locali ristrutturati di Enoteca Italiana all’interno della Fortezza Medicea di Siena. Siena farà poi da sfondo alla consueta cerimonia di premiazione della 41esima edizione della Settimana dei Vini (venerdì 25 maggio – ore 18 Sala del Consiglio della Provincia di Siena in piazza Duomo) e alla Xx Giornata Internazionale Vitivinicola (sabato 26 maggio – ore 9. 30 Sala Convegni Cciaa in piazza Matteotti) con il convegno dal titolo “I Vitigni: valore ed importanza nella caratterizzazione e nella commercializzazione dei vini” in collaborazione con il Mipaf e l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. .  
   
   
I SAPORI DEI CARAIBI AL SOL MELIÁ DI MILANO  
 
Il Festival Gastronomico presso il ristorante A La Cena del prestigioso Meliá Milano apre le porte dei “Sapori e Colori” a tutti i cittadini milanesi, che possono così gustare le specialità di ognuno dei paesi rappresentati per l’intera settimana. Un road show unico e originale, un’iniziativa pioniera del settore che porta la gastronomia, la cultura, il colore e il calore caraibico in 9 importanti città europee: è “Sabores & Colores de América”, l’ultima, entusiasmante iniziativa di Sol Meliá. Gabi Club, Nikki Beach, Romance by Paradisus, Family Concierge ed Experience Manager sono solo alcuni esempi delle nuove caratteristiche innovative che definiscono l’offerta di Sol Meliá nei Caraibi e per la cui realizzazione la catena alberghiera ha investito circa 300 milioni di Euro negli ultimi 5 anni. In questo investimento sono inclusi, inoltre, l´introduzione nei Caraibi del marchio Me by Meliá e l’ampliamento e la ristrutturazione di vari alberghi della zona. Per presentare tutte queste novità, uno staff formato dai professionisti di gastronomia, enologia, animazione, vendite e gestione di Sol Meliá in Messico, Repubblica Domenicana, Costa Rica, Panama e Portorico organizza a Milano “Sabores & Colores de América” per un’intera settimana, dal 21 al 25 maggio 2007. Numero verde + 800 76 56 35 42 www. Solmelia. Com .  
   
   
ALTO ADIGE IN FESTA PER LO SPECK IGP SI RINNOVA A BOLZANO IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO CON LA "SPECKFEST"  
 
Dal 17 al 20 maggio 2007 lo Speck Alto Adige Igp sarà nuovamente al centro dell’attenzione. La Speckfest farà rivivere la tradizione del taglio della prima baffa della nuova annata, dopo una stagionatura di 6 mesi. In Piazza Walther avrà luogo l’inaugurazione ufficiale con il taglio simbolico tradizionale della prima baffa della nuova annata giovedì 17 maggio alle ore 18. 30. Sulla piazza verrà ricostruito un palco a baldacchino interamente in legno per le rappresentazioni di ballo e musicali. Anche quest’anno saranno presenti oltre 20 gruppi musicali dell’Alto Adige e numerosi suonatori di fisarmonica. Ci sarà un momento di musica vissuto con i tipici costumi delle singole vallate altoatesine. A creare la giusta atmosfera contribuiranno i “Goaßschnöller” (gli “schioccatori” di frusta), gli “Schuhplattler” (danza tipica) e gruppi folcloristici. Anche gli ospiti potranno cimentarsi in giravolte sul palco. Giovedì sera alle ore 20. 00 saranno i Global Kryner, vincitori del Prix Pantheon 2006, a dare il loro benvenuto musicale agli ospiti giovani della Speckfest ed agli amanti della musica popolare alpino-tirolese mentre per Venerdì sera è programmata l’esibizione Polka Potente dall`Austria e degli altoatesini Sweet Alps, che interpreteranno il folklore in chiave jazzistica e rock. Domenica 20 maggio alle ore 9. 00, sempre in Piazza Walther e in occasione dell’Incontro 2007, organizzato dal Veteran-car-team Bolzano partiranno oltre 100 vetture d’epoca per un giro in Alto Adige. A partecipare saranno esclusivamente automobili costruite antecedentemente all’anno 1966 e che prima della partenza potranno essere ammirate dagli ospiti della “Speckfest”. Anche quest’anno nove produttori riconosciuti offriranno lo speck nei loro stand e così i visitatori avranno occasione di degustare questo particolare salume. Alcuni ristoranti scelti, situati tra piazza Walther e il centro, proporranno menù a base di Speck. Lo chef deciderà se preparare lo Speck come delicato antipasto o come ingrediente di un secondo piatto. I visitatori potranno anche informarsi sulla produzione e la qualità del prodotto, se decideranno di fare una pausa, riposandosi presso lo “Speck theatre”, dove verranno proiettati una serie di video informativi sullo Speck Alto Adige Igp e la sua terra d’origine. Oltre allo Speck potranno essere degustati altri prodotti tipici dell’Alto Adige: dal “Vinschgerl” (pane di segala della Valle Venosta) appena sfornato, al panino o tramezzino del panificio di Helmuth Profanter, dal burro appena fatto ai formaggi tipici della latteria Mila. I contadini di Terlano venderanno asparagi freschi, che saranno in piena stagione. E poi i visitatori potranno mettere alla prova le loro conoscenze delle mele dell’Alto Adige e provare le diverse varietà presso lo stand della Vog. Per i golosi ci saranno strudel di mele e gli “strauben” (dolci fritti). L`infopoint fornirà informazioni sulle offerte di agriturismo “Urlaub auf dem Bauernhof” (“vacanze in un maso”) e i più piccoli potranno cimentarsi in una cavalcata sul pony, oltre ad usufruire di un programma giornaliero di attività ricreative fatto apposta per loro. In Piazza Walther, in tutti i 4 giorni artigiani come cestai, ricamatori, filatrici daranno prova della loro abilità. La Speckfest inizia il giovedì alle ore 10. 00. Durante la manifestazione gli orari saranno: giovedì dalle 10. 00 alle 22. 00; venerdì e sabato dalle 10. 00 alle 23. 00 e domenica dalle 10. 00 alle 21. 00. Per informazioni: Consorzio Speck Alto Adige: 0471/300 381, www. Speckfest. It .  
   
   
“GUSTATI IL MEXICO” CON UNCLE BEN’S GRAZIE ALLA NUOVISSIMA E SAPORITA PROMOZIONE  
 
Da maggio a luglio con Uncle Ben’s e Eledofe viaggi in due ma paghi per uno Prende il via l’accattivante promozione estiva di Uncle Ben’s “Gustati il Mexico!”. Da maggio a fine luglio nei migliori Ipermercati e Supermercati di tutta Italia, Uncle Ben’s regalerà ai propri consumatori un voucher – denominato Stan By Card – utilizzabile per acquistare una vacanza, nelle più belle località in Italia e nel mondo, valido per due persone di cui una sola pagante. Sono sufficienti tre prodotti Uncle Ben’s Tex Mex per ricevere immediatamente la Stand By Card 2X1. Utilizzando il codice identificativo stampato su ogni Voucher Viaggio, grazie alla formula “Stand by”, chiunque potrà scegliere la propria vacanza e prenotarla fino a 5/7 giorni dalla data di partenza. Sarà sufficiente chiamare il call center Eledofe 199. 740. 700 o collegarsi al sito www. Eledofe. It per prendere informazioni, scegliere la destinazione preferita, prenotare e partire! Ogni Stand-by card sarà valida per un anno, periodo in cui Uncle Ben’s riserverà un’esclusiva porta d’accesso alle migliori offerte di viaggio per i suoi consumatori. Uncle Ben’s è la linea di prodotti proposta da Mastefoods che porta in tavola tutto il gusto e il fascino della cucina Tex Mex . Questi i simboli made in tex-mex: una miscela di sapori “forti e caldi” dove non mancano salse piccanti, carni aromatiche e le famosissime “tortillas. La gamma comprende 9 referenze, così suddivise: Linea Aperitivi di cui fanno parte Nacho chips (200 gr), Tortilla chips (100 gr), Mexican Salsa Delicata, Piccante e al Formaggio e la Linea Piatti Unici composta da Tortillas morbide, Fagioli messicani, Salsa Chili e Salsa Cajun. La crescita del mercato etnico evidenzia l’aumento dell’interesse dei consumatori italiani per i sapori nuovi e alternativi. Soprattutto le giovani generazioni considerano le cucine etniche dei modi per viaggiare restando a casa. Grazie alla nuova promozione Uncle Ben’s il viaggio diventa realtà! Eledofe, dagli anni ’90, opera nel settore delle promozioni per le Aziende, creando e sviluppando, strumenti promozionali legati a viaggi in formula speciale. In proposito, le ricerche motivazionali compiute, evidenziano come i consumatori, siano oggi estremamente sensibili a quegli strumenti che consentano loro di viaggiare a condizioni privilegiate. In tal senso, lo strumento che oggi risulta davvero imbattibile per gradimento e per qualità del sevizio fornito, è rappresentato dalla Stand-by Card di Eledofe, che consente l’accesso a vacanze esclusive, per due persone al prezzo di una, nelle migliori località turistiche in Italia e nel Mondo. . .  
   
   
LE PRUGNE SUNSWEET ONES DA OGGI SONO ANCORA PIU’ MORBIDE: IDEALI COME SNACK , CON UN PACKAGING INNOVATIVO E PRATICO, PER ESSERE GUSTATE IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA!  
 
Prugne giganti, morbidissime e gustose, fasciate una ad una e chiuse in un pratico tubo trasparente dalla veste raffinata. Questa è l’innovazione nel consumo presentata da Sunsweet, che offre il meglio ai consumatori, selezionando una per una le prugne essiccate, che sono coltivate nelle soleggiate valli californiane. Solo i frutti che raggiungono la perfezione a livello di dimensione, sapore e morbidezza, sono confezionati e immessi sul mercato, con l’ulteriore garanzia del marchio Sunsweet. Tra orari frenetici, appuntamenti incalzanti, raffiche di impegni da rispettare, con un occhio fisso sull’orologio e l’altro sul calendario o sull’ agenda elettronica, si rischia di trascurare le esigenze fondamentali dell’organismo umano che, per quanto flessibile nel rispondere alle continue stimolazioni, non ha una resistenza illimitata e ha bisogno di frequenti pause nell’arco della giornata e di alimenti capaci di corroborarlo, senza appesantirlo. Da queste considerazioni, Sunsweet ha puntato sulle prugne confezionate singolarmente, dato che questi frutti possono rispondere a tutte le nostre esigenze di fabbisogno giornaliero, grazie alla grande quantità di fibre, carboidrati, vitamine e sali minerali che contengono. La soluzione Sunsweet è, in effetti, un mix di praticità, funzionalità e immediatezza d’uso, oltre che di attenzione continua alla corretta alimentazione. Dall’armonia tra queste esigenze, sono nate le innovative confezioni monodose salvafreschezza che si possono utilizzare nelle circostanze più diverse. Comode da portare in borsa durante lo shopping, nella tasca della tuta, per averle a portata di mano durante la pausa jogging o gli allenamenti, non dovrebbero mai mancare neppure nella cartella dei ragazzi che le gusteranno a scuola, durante l’intervallo. Senza trascurare di conservarle anche nella scrivania dell’ufficio o a casa, per concedersi un salutare break dal lavoro o dalle faccende domestiche. Ogni volta che se ne sente la necessità, infatti, è sufficiente aprire la confezione monodose e gustare il frutto che ha conservato tutta la sua morbidezza e fragranza. Le prugne fanno il resto, alimentando l’organismo che si ricaricherà immediatamente, con una salutare sferzata d’energia. Un nutriente sicuro e immediato, quindi, privo di colesterolo e in grado d’integrare in modo corretto la nostra alimentazione, garantendo, attraverso le sue proprietà antiossidanti, un efficace contrasto all’azione dei radicali liberi che sono responsabili del nostro ’invecchiamento. Anche per queste ragioni, le prugne possono favorire lo slancio energetico a tutte le età. Non si tratta, quindi, di fare un comune spuntino, perché a differenza di altri prodotti per la merenda, le prugne sono un alimento comodo e veloce, come i nostri ritmi di vita richiedono, ma anche ricco di sostanze preziose. Il marchio Ones di Sunsweet è il punto di riferimento quotidiano, perché le morbide e gustose prugne giganti, fasciate una ad una, sono il vero snack tutta salute, pronte per ogni momento. Prezzo al pubblico consigliato: Prugne Giganti Sunsweet Ones – Confezione da 200 g : Euro 2,90 .  
   
   
“NO EXCUSE” MULTIETHNIC WINE CON ASTORIA VINI: INIZIATIVA DI RACCOLTA FONDI IN AIUTO DEI BAMBINI COLOMBIANI  
 
L’azienda vinicola trevigiana Astoria Vini partecipa ad un’importante iniziativa di solidarietà attraverso la realizzazione del vino etichettato “No Excuse”. Per ogni bottiglia acquistata verrà destinato 1 euro a sostegno della raccolta fondi che aiuta le popolazioni della Costa del Pacifico in Colombia. I finanziamenti andranno alla Fondazione “Colombia Te Quiere Ver”, creata dal calciatore dell’ Fc Internazionale Ivàn Ramiro Cordoba e dalla moglie Maria Yepes, con la finalità di soccorrere i bambini e la popolazione indigena priva di strutture mediche. Dal 2005 la Fondazione ha reso possibile la missione sanitaria “La Esperanza” in collaborazione con la Ong Aispo (Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli), il personale dell’Ospedale San Raffaele di Milano e l’Icei (Istituto di Cooperazione Economica Internazionale). All’interno di una piccola barca che fungeva da pronto soccorso, il personale medico poteva raggiungere i villaggi più remoti e aiutare bambini in difficoltà. Astoria Vini contribuirà, dunque, ad ampliare il progetto iniziato a partire dal 2005 per fornire sostegno ad un maggior numero di beneficiari attraverso la realizzazione di una vera e propria nave-ospedale itinerante: il “San Raffaele Natante”. Il vino realizzato per l’occasione dall’azienda vinicola Astoria è un Piave Doc Cabernet Franc del 2006. Verrà distribuito nel canale Ho. Re. Ca. E sarà possibile acquistarlo in ristoranti, enoteche e wine bar. Sarebbe limitante definire l’Astoria Vini di Paolo e Giorgio Polegato esclusivamente in base all’ottima qualità dei vini che produce, citando in particolare il Prosecco Millesimato ed il Refrontolo Passito Doc che rappresentano il cuore pulsante della produzione. L’azienda trevigiana si distingue infatti per essere stata negli anni un punto di riferimento nel panorama sportivo e sociale del Veneto, di altre regioni italiane e all’estero. In particolare il legame con il mondo del calcio è diventato per Astoria elemento distintivo: ha sponsorizzato infatti negli anni diverse società sportive, tra le quali il Treviso Fbc, a cui è legata da molte stagioni, il Vicenza, il Bologna e il Verona. Quest’anno è stato siglato anche un accordo con il Calcio Napoli per la realizzazione del suo vino ufficiale. In Astoria la passione per il calcio si unisce a una particolare attenzione al tema della violenza e del razzismo. Di fronte a tanti episodi di intolleranza che si sono verificati negli stadi italiani, nel dicembre 2005, Astoria ha deciso di intervenire in prima persona facendosi promotrice di una campagna contro il razzismo. La campagna, intitolata “I Have a Dream”, riprende la celebre frase di Martin Luther King, in cui prevale l’uguaglianza tra razze ed ognuno convive in modo pacifico e senza violenza. Le mani ritratte nella campagna sono quelle del titolare di Astoria, Paolo Polegato, e del figlio Filippo, di origini colombiane. In questa filosofia di sostegno al calcio e di impegno sociale, rientra anche la sponsorizzazione della Nazionale di Calcio del Togo con cui Astoria ha vissuto l’esperienza dei mondiali di calcio di Germania 2006. Ma non finisce qui, sono numerose e rilevanti le iniziative intraprese dall’azienda vinicola in questo ambito: il 4 settembre 2006 ha organizzato a Crocetta del Montello il Primo Torneo Multietnico di Calcetto, a cui hanno partecipato 150 giocatori per 12 squadre provenienti da tutto il mondo(Argentina, Bangladesh, Brasile, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Croazia, Ghana, Italia, Marocco, Nigeria, Senegal, Togo). La giornata è stata un’occasione di grande integrazione tra persone di colori e tradizioni diverse, che hanno dimostrato come ci possa essere una pacifica e serena convivenza e collaborazione. Astoria Vini sponsorizza la manifestazione “Ritmi e Danze nel Mondo”: una grande festa multiculturale che riunisce a Giavera del Montello gruppi, associazioni, singoli e famiglie. Lo scopo è quello di valorizzare le culture presenti sul territorio della provincia di Treviso, attraverso musica, danze, cucina, spettacoli e prodotti tipici. L’iniziativa “No Excuse” non è un caso isolato, dunque, ma si inserisce nell’ insieme dei progetti che negli anni sono stati sostenuti e proposti dalla famiglia Polegato. .  
   
   
KELLOGG ITALIA CONTRIBUISCE AL PROGETTO IMPARO A SOGNARE DI MISSIONE SOGNI  
 
Il progetto è realizzato grazie ai contributi di Kellogg Italia e Fondazione Johnson & Johnson. L’impegno dedicato da Kellogg’s al progetto si sposa con la responsabilità che l’Azienda da sempre assume verso il mondo dell’infanzia, attraverso lo sviluppo di iniziative destinate ai bambini, alle loro famiglie, agli insegnanti e ai medici. La Fondazione Johnson & Johnson, avendo tra i suoi ambiti di attenzione quello della salute dei bambini, ha dato il suo appoggio al progetto con l´augurio che esso possa contribuire a migliorare il periodo di ospedalizzazione e la velocità di recupero. Per stimolare la riflessione sul sogno, inteso come desiderio profondo, e nello stesso tempo rendere più emozionale l’evento di presentazione del progetto Imparo A Sognare, Missione Sogni ha pensato di coinvolgere personaggi famosi invitati a raccontare il proprio sogno, quello che hanno inseguito nel corso della propria vita e sono riusciti a realizzare. Non “un” sogno, dunque, ma “il” sogno. Del volume sono state realizzate due edizioni: l Edizione speciale realizzata in collaborazione con Missione Sogni Onlus e i diversi partner citati, distribuita gratuitamente in 4. 000 copie negli ospedali. Edizione per la libreria, € 13,50, nelle librerie del territorio nazionale. Parte delle royalties saranno destinate a Missione Sogni Onlus. Missione Sogni Onlus è un’associazione non profit nata nel 2003 con lo scopo di realizzare i sogni di bambini e ragazzi dai 5 ai 21 anni affetti da gravi malattie, disabili o costretti a trascorrere lunghi periodi di cura, in condizioni economiche disagiate. Coltivare i propri desideri e vederli almeno in parte realizzati dà gioia e serenità e aiuta ad affrontare meglio le cure. Un sogno realizzato ha anche un incredibile impatto positivo dal punto di vista clinico. Accarezzare un sogno rappresenta per i piccoli pazienti l´evasione dalla realtà del proprio quotidiano e restituisce loro, grazie alla forza della progettualità, nuove, concrete capacità di affrontare al meglio la malattia e le cure, oltre ad un rinnovato entusiasmo per la vita. Nel corso della sua esperienza Missione Sogni Onlus ha sentito la necessità di incentivare nei bambini e nei ragazzi sogni personali, non stereotipati, sogni che fossero la base per un reale cambiamento della propria percezione di sé e non si limitassero a regalare solo un giorno speciale: questi presupposti sono quelli su cui Carthusia Edizioni ha ideato il progetto Imparo A Sognare. Imparo A Sognare è una raccolta di storie, pensate dal pedagogista Raffaele Mantegazza, per i bambini e i ragazzi: se i protagonisti delle storie hanno imparato a sognare, altrettanto potranno fare i giovani pazienti, grazie a spunti che permetteranno loro di riflettere sui sogni e provare così a capire quale desiderio profondo si nasconde dietro ognuno di essi. Questo piccolo libro, illustrato dalle suggestive immagini di Simona Mulazzani, sarà distribuito in 4. 000 copie ai bambini ospedalizzati di età compresa tra gli 8 e i 12 anni. All´interno un pieghevole rivolto ai genitori racconta il senso del progetto e li investe di un ruolo attivo nell´accompagnare i ragazzi nella ricerca di un nuovo modo di sognare. La busta-lettera allegata è, invece, lo strumento necessario ai ragazzi per scrivere e inviare il proprio sogno a Missione Sogni. . .  
   
   
”CAFFÉ KIMBO TI PORTA IN POLE POSITION” IL NUOVO CONCORSO DI CAFFÉ KIMBO PER ASSISTERE ALLE EMOZIONANTI FINALI MONDIALI FERRARI 2007, DOVE SARÀ COME DI CONSUETO PROTAGONISTA IL FERRARI CHALLENGE TROFEO PIRELLI INSIEME ALLE ALTRE ATTIVITÀ CORSE CLIENTI DI MARANELLO.  
 
Confermata per il secondo anno consecutivo la partnership di Caffé Kimbo al Ferrari Challenge Trofeo Pirelli - Serie Italia che prevede la presenza del logo Kimbo su tutte le Ferrari F430 Challenge. Fra le iniziative previste anche il Concorso “Caffé Kimbo ti porta in pole position”. Semplice la dinamica: dal 2 maggio fino al 28 settembre 2007 inviando una prova di acquisto di una bustina di Caffé Kimbo unitamente ad un coupon ritagliato dalle pagine che pubblicizzano il concorso sulle maggiori testate nazionali, i consumatori di Caffé Kimbo potranno, così, partecipare all’ un’estrazione finale. I più fortunati potranno realizzare il sogno di vivere una giornata emozionante in uno dei più prestigiosi autodromi italiani. I 50 estratti vinceranno, infatti, 2 biglietti per assistere alle Finali Mondiali Ferrari 2007 nel week end del 28 ottobre quando scenderanno in pista il Ferrari Challenge Trofeo Pirelli e le altre attività Corse Clienti di Maranello per il conclusivo appuntamento stagionale. .  
   
   
I PRODOTTI DELLA LINEA PHARMA NORD (WWW.PHARMANORD.IT), PREZIOSI ALLEATI PER IL BENESSERE E PER LA SALUTE, SOPRATTUTTO PER CHI SEGUE UNA DIETA  
 
L’azienda danese Pharma Nord, leader nello sviluppo di integratori molto efficaci perché validati da studi e documentazione scientifica, ha messo a punto una linea completa di integratori per ogni problema. I prodotti sono venduti in farmacia. Ecco una breve descrizione: Cura delle giunture Bioattivo Glucosaminta Questo integratore è indicato per stimolare i meccanismi di riparazione del tessuto cartilagineo e quindi proteggerlo dal suo deterioramento. Contiene 250 mg di glucosamina solfato che fornisce la migliore biodisponibilità di principio attivo. Da una a due compresse al giorno durante i pasti. In farmacia: 60 cpr 12,50 euro. Bioattivo Selenio + Zinco E´ in grado di proteggere contro i reumatismi e di rafforzare i meccanismi interni di difesa contro le infiammazioni. Forte antiossidante che combatte i radicali liberi. L’integratore è associato alle vitamine A, B6, C ed E. Una compressa al giorno durante uno dei pasti principali. In farmacia 60 cpr 19,95 euro. Bioattivo Marino Gli omega 3 servono a mantenere in buona salute il cuore, la circolazione e le giunture. Gli acidi grassi sono presenti in questo integratore in forma libera per permettere di essere meglio assorbiti dall’apparato digerente. La concentrazione di acidi grassi omega 3 in Bioattivo Marino è circa il 70% , il che lo rende una delle più potenti preparazioni a base di olio di pesce presenti sul mercato. 4 capsule al giorno da assumere appena dopo i pasti. In farmacia: 60 cps 19,95 euro. Circolazione Bioattivo Biloba E’ indicato per problemi di memoria, vertigini, ronzio alle orecchie, dolori alle gambe, piedi e mani freddi e contro i radicali liberi. Contiene 100 mg di estratto standardizzato di Ginkgo Biloba. Una compressa al giorno è sufficiente per un apporto ottimale. In farmacia: 30 cpr 14,50 euro. Evelle Nutre la pelle dall’interno e mantiene adeguati i livelli dei nutrienti essenziali per l’epidermide. Contiene un insieme di vitamine (C ed E) e un complesso bio marino patentato, ed estratti vegetali. Un mix che rallenta il processo di invecchiamento cutaneo e rende la pelle più liscia e più elastica, con il risultato di attenuare e riempire le rughe. Ottimo per irrobustire unghie e rinvigorire i capelli. Due compresse al giorno. In farmacia: 60 cpr 49,50 euro. Bioattivo Cla Garantisce un corretto equilibrio tra grasso e muscoli. L’acido linoleico coniugato impedisce il verificarsi dell’effetto yo-yo perché riduce le cellule adipose e ottimizza il rapporto massa grassa/massa magra. Bioattivo Cla aiuta a perdere peso nel modo giusto riducendo la massa grassa e mantenendo tonico il tessuto muscolare. Da 4 a 8 capsule al giorno. In farmacia: 90 cps 24. 95 euro. Bioattivo Slim E’ un prezioso alleato per chi segue una dieta. E’ a base di L-carnitina, cromo, coenzima Q10 e Garcinia Cambogia. La L-carnitina aiuta a metabolizzare i grassi, il cromo riduce il desiderio di zuccheri e snack, il coenzima Q10 fornisce energia, mentre la Garcinia Cambogia riduce l’appetito e favorisce l’utilizzo dei grassi. Due compresse al giorno. In farmacia: 30 cpr 16,95 euro. Bioattivo Cellusupprim’ Restringe le cellule adipose evitando l’accumulo di grassi. I due diversi tipi di Cla combattono la cellulite dall’interno e in poco tempo rendono la pelle più liscia, contrastando l’effetto buccia d’arancia. Inoltre aiuta a rassodare il corpo e a mantenere i risultati ottenuti. Da 3 a 6 capsule al giorno da assumere durante i pasti. In farmacia: 80 cps 18,95 euro. Lifestyle Bioattivo Quinone Q10 Il coenzima Q10 si trova naturalmente nei mitocondri delle nostre cellule. E’ un elemento essenziale per l’organismo per produrre energia. Infatti ci si trova una concentrazione maggiore nel cuore, nei muscoli e nel fegato cioè nelle cellule che richiedono più energia. E’ una preparazione facilmente assorbibile che contrasta i processi degenerativi nelle cellule e nei tessuti. Una capsula al giorno durante i pasti favorisce un piacevole senso di vitalità. In farmacia: 30 cps 15,50 euro. Bioattivo Cromo Previene il cosiddetto “calo di zuccheri” perché ne controlla i livelli nel sangue, eliminando il desiderio di pasti fuori orario e rivelandosi un prezioso alleato per le diete dimagranti. Contiene cromo organico Gtf che viene assorbito facilmente dall’organismo. Una compressa al giorno durante i pasti. In farmacia: 30 cpr 9,95 euro. Bioattivo Fibra E’ indicato contro la stipsi, ma anche per perdere peso. Le fibre riducono il senso di fame perché si espandono nello stomaco. Si crea così l’ “effetto spugna” che aiuta anche a ridurre il livello di colesterolo. 6- 12 compresse al giorno da assumere durante i pasti. In farmacia: 120 cpr 11. 95 euro. Info: www. Pharmanord. It Numero Verde 800. 912 805 .  
   
   
CANTINE APERTE 2007: 26 E 27 MAGGIO 2007 AL VIA IN LOMBARDIA E IN TUTTA ITALIA LA QUINDICESIMA EDIZIONE DI CANTINE APERTE  
 
Anche quest’anno nell’ultima domenica di maggio si svolge la manifestazione che ha fatto conoscere anche al grande pubblico il mondo del vino e che, ormai, è identificata con l’attesa giornata di festa in programma tutti gli anni. Sabato 26 e domenica 27 maggio, dalle 10 alle 18, anche le aziende lombarde, liguri e ticinesi, aprono le porte delle loro aziende in attesa di curiosi, turisti ed enonauti per trasmettere loro tutta la passione per il lavoro che fanno. Grazie alla loro presenza in queste giornate è possibile veramente capire cose c´è dietro una bottiglia di vino! Approfittando della risonanza nazionale di Cantine Aperte, tutte le aziende vitivinicole che fanno capo al Movimento Turismo del Vino Lombardo propongono una propria edizione di “Cantina Aperta”. -:img2_sx:- “Per differenziarci anche in modo visivo – spiega Gigi Negri, consigliere del Movimento e titolare dell’azienda agricola “La Guarda” di Castrezzone di Muscoline, nel Garda Classico – quest’anno appenderemo davanti alle cantine una formella in terracotta che aiuterà il pubblico a riconoscere chi fa davvero parte della partita. Un ulteriore passo avanti nella direzione della qualità dell’offerta, obiettivo cui ci stiamo indirizzando già da tempo”. Una sorta di “certificato di garanzia”, come già detto anche altre volte, a tutela degli enonauti e degli stessi produttori. “Non nascondo di auspicare – prosegue ancora Negri – che Cantine Aperte diventi presto una manifestazione di alto livello e a numero chiuso. Non ci interessano le masse di persone, ma un pubblico attento a riconoscere le proposte e le iniziative che si distinguono sul mercato”. -:img3_dx:- In questa direzione La Guarda presenta “Inchino”, l’unico Groppello Chinato proposto ai visitatori in degustazione con Dolci Inchini, praline di cioccolato fondente dal cuore di Inchino. E non mancano certo iniziative di grande rilievo in tutte le zone di produzione coinvolte da Cantine Aperte, spaziando fra Valtellina, Montevecchia, Valcalepio, Franciacorta, Capriano del Colle, Garda Classico, Lugana, Colli Morenici Mantovani, San Colombano al Lambro, Oltrepò Pavese, per uscire poi dalla regione e raggiungere la Liguria e lo svizzero Canton Ticino. Doveroso, fra gli altri, il richiamo al Museo di Palazzo Salis a Tirano (Sondrio), aperto per la prima volta alle visite del pubblico. Costruito fra il 1630 e il 1690 fu dimora dei Salis, governatori e podestà grigioni della Valtellina. È visitabile la cosiddetta “Corte della Meridiana”, lo scalone d’onore, il Salone delle Feste, il Salotto di Lettura, le cinquecentesche cantine sottostanti. Da ricordare, ancora, la presentazione del vino del centenario dell’Atalanta Calcio. “Con l’Arlecchino, storica maschera bergamasca e nome del Valcalepio Rosso Doc – come spiega Tiziano Belotti, direttore dell’azienda agricola Tallarini di Gandosso (Bergamo) – che per l’occasione si è vestita di neroazzurro”. E per concludere ecco un esempio dell’esperienza ligure. “Puntiamo sia sull’enogastronomia sia sulla cultura – racconta Diego Bosoni della Cantina Luna e Bosoni di Castelnuovo Magra (La Spezia) – cercando di ricreare quel clima conviviale che si respirava una volta nei vecchi cascinali”. Ecco allora le degustazioni di tutti i vini e i liquori in produzione abbinati con stuzzichini della tradizione culinaria locale, oltre alle visite alle visite al Museo dedicato alla cultura del vino: un percorso dalla terra al vigneto alla bottiglia. Agli enonauti consigliamo di armarsi, con il contributo di soli 10 euro, dell’esclusivo calice da degustazione Caraiba Spiegelau e della tasca porabicchiere e iniziare il loro viaggio nel vasto, spumeggiante mondo del vino! Chissa che non venga poi la voglia di iscriversi al Club Turisti del Vino della Lombardia, il ramo del Movimento Turismo del Vino Lombardo, che ha iniziato a muovere i primi passi nel 2002 e diventare così un aggiornato Enonauta Doc in grado di apprezzare il vino ed approfondire la conoscenza di ciò che è nel backstage di un calice: la storia, il territorio, il terreno e la fondamentale mano dell’uomo, che dà al vino il tocco dell’artista. Ulteriori informazioni: www. Viaggidivini. It dove si possono trovare i nomi e gli indirizzi della Cantine aperte in Lombardia, in Canton Ticino e in Liguria. .  
   
   
FATTORIE APERTE: IL 13 E IL 20 MAGGIO RITORNA L´APPUNTAMENTO CON LE TRADIZIONI E I PRODOTTI DELLE NOSTRE CAMPAGNE. ANCHE QUEST´ANNO IL CONCORSO "I LUOGHI DEL CIBO".  
 
Bologna -  Domenica 13 e 20 maggio torna l´appuntamento con Fattorie Aperte, la manifestazione promossa e organizzata dall´Assessorato all´agricoltura della Regione Emilia-romagna per far conoscere i luoghi, le eccellenze gastronomiche, le tradizioni delle nostre campagne e favorire l´incontro tra produttori e cittadini. Per il terzo anno consecutivo Fattorie Aperte propone il concorso "I luoghi del cibo" diviso nelle sezioni: fotografia, narrativa e ragazzi. Ai visitatori delle fattorie verrà infatti proposto di raccontare l´esperienza vissuta attraverso immagini fotografiche, testi scritti o altri elaborati, realizzati da adulti e bambini. In premio, al primo classificato di ciascuna sezione un week-end in un fattoria con ospitalità completa per due persone (tre nel caso della sezione ragazzi). Per le menzioni speciali omaggi di prodotti tipici. La foto vincitrice verrà utilizzate per la copertina della guida "Fattorie aperte" del 2008. Fattorie aperte, che è realizzato in collaborazione con le Amministrazioni provinciali e con il supporto tecnico e organizzativo dell´Osservatorio Agroambientale di Cesena, quest´anno coinvolge 240 aziende agricole, di cui 115 praticano l´agricoltura biologica, 210 propongono la vendita diretta dei prodotti, 133 fanno anche parte del "circuito" delle Fattorie Didattiche e 90 sono aziende agrituristiche. Uno spaccato significativo della realtà agricola regionale, della sua evoluzione e della capacità degli imprenditori agricoli di adattarsi alle nuove richieste della società e di valorizzare il proprio lavoro. Nelle fattorie aperte, sparse tra pianura, collina e montagna, è possibile riscoprire le tradizioni della cultura rurale, conoscere tempi e lavori della vita in campagna e, perché no, gustare le specialità locali della ricca produzione agroalimentare emiliano-romagnola. La "Guida alle Fattorie Aperte 2007", disponibile in diverse migliaia di copie presso le stesse aziende agricole, i Comuni, gli Urp delle varie amministrazioni coinvolte ed i centri commerciali, riporta l´elenco suddiviso per provincia, delle aziende partecipanti, con tutte le indicazioni utili: gli indirizzi, i percorsi per raggiungerle ed i programmi dettagliati delle attività che ogni singola fattoria propone nelle due giornate dell´iniziativa. L´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni nella presentazione della Guida ricorda come "l´edizione 2007 di Fattorie Aperte offra una gamma sempre più ampia di proposte: laboratori manuali e sensoriali per grandi e piccini, rappresentazioni teatrali e visite a musei. "La partecipazione numerosa dei visitatori e la consueta disponibilità delle aziende - conclude Rabboni - consentiranno di trascorrere due giornate all´aria aperta, piacevoli ed interessanti". Non mancheranno, inoltre, itinerari storici, percorsi alla riscoperta del folclore locale, percorsi ricreativi con passeggiate a cavallo o in bicicletta ed itinerari naturalistici, per valorizzare la ricchezza dei territori e della loro biodiversità. Le fattorie saranno aperte indicativamente dalle 10. 00 alle 12. 00 e dalle 14. 30 alle 18. 00; in ogni caso è consigliata la prenotazione telefonica presso la singola azienda. Le visite e le degustazioni sono gratuite, a meno che non sia espressamente indicato un costo nella singola scheda aziendale. Per informazioni è possibile rivolgersi a: Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) della Regione Emilia-romagna - Via Aldo Moro, 52 - Bologna, numero verde 800-662200, e-mail: urp@regione. Emilia-romagna. It ; Osservatorio Agroambientale, Via Masiera I°, 1191, 47020 Martorano di Cesena Fc, Tel. 0547 380637 - Fax 0547 380795, e-mail: info@osservatorioagroambientale. Org, Sito web: www. Osservatorioagroambientale. Org. L´elenco delle fattorie aperte è anche disponibile sul sito regionale ermesagricoltura, alla pagina: www. Ermesagricoltura. It/ .  
   
   
UN NUOVO PRIMATO PER LA CANTINA RUGGERI! STAPPATE 100 MAGNUM DI QUARTESE PER L’INAUGURAZIONE DI PALAZZO GRASSI  
 
François Pinault , uno degli uomini più importanti dell´economia europea ed anche uno degli uomini più ricchi del mondo, proprietario, tra gli altri, dei marchi Gucci e Christie´s, la famosa casa d´aste, ha scelto Venezia ed ha comprato Palazzo Grassi per dare spazio e visibilità alla sua grande passione per l’arte. L’ultima delle sue iniziative legate all´arte dal titolo Sequence 1 Pittura e scultura è stata inaugurata il 4 maggio scorso e per quella occasione sono state stappate, alla presenza di un migliaio di invitati, 100 Magnum di Quartese della cantina Ruggeri di Valdobbiadene-treviso. La cantina Ruggeri aveva già decretato un record con le sue 150. 000 bottiglie esportate nel Regno Unito e proprio la tipologia Prosecco Valdobbiadene Doc Brut Quartese ha accompagnato il rinfresco di Palazzo Grassi curato da Irina Freguia del ristorante Vecio Fritolin, famoso a Venezia e molto frequentato da turisti stranieri. François Pinault, considerato un mecenate, un collezionista e scopritore di talenti, ci ha voluto regalare l’opportunità di poter vedere una parte della sua grande, particolare collezione privata di pittura e scultura di opere d’arte contemporanea. Una collettiva di artisti da Kristin Baker a Roberto Cuochi, da Takashi Muratami a Franz West, Richard Prince, tanto per citarne alcuni. Nella foto, in allegato, sono presenti François Pinault e Paolo Bisol davanti all’installazione Jet Set Lady, dell’artista Urs Fischer. Si ricorda che il Quartese era costituito dalla quarta parte delle decime, in pratica un quarantesimo dei frutti raccolti, che per antico diritto gli agricoltori dovevano portare alla chiesa. Il Quartese rimase poi come consuetudine e nelle colline dell’ Altamarca Trevigiana, ancora oggi, presso alcune famiglie di agricoltori, è usanza scegliere i grappoli più belli per farne dono al parroco, che ne ricaverà il vin santo. L’importanza della partecipazione della cantina Ruggeri all’inaugurazione della mostra a Palazzo Grassi è una ulteriore conferma che il Valdobbiadene Doc Prosecco viene sempre più considerato e richiesto in tutte le manifestazioni più prestigiose. .  
   
   
AZIENDA AGRICOLA “I DORIA DI MONTALTO” NASCE “LA COLOMBINA”  
 
 Domenica 27 maggio, l’Azienda agricola “I Doria di Montalto” invita all’inaugurazione del Centro enoculturale “La Colombina”. Il taglio del nastro della nuova struttura aziendale, che rappresenta per le sue caratteristiche una novità fra le proposte oltrepadane collegate al mondo del vino, avverrà alle ore 10. 30. La struttura sarà visitabile per tutta la giornata. Il Centro enoculturale “La Colobina” si presenta come spazio polivalente e aperto a incontri tematici sul vino anche di scala territoriale, potendo disporre di un’ampia biblioteca con sala allestita per convegni e degustazioni. “La Colombina”, cascina risalente al 1820 e recentemente ristrutturata dall’Azienda “I Doria di Montalto” secondo un criterio conservativo dei materiali originari, si articola su due piani. Al primo piano, oltre al salone d’ingresso e allo spazio mescita, è stata realizzata una sala per abbinamenti a piatti freddi, funzionale anche all’accoglienza di eventi esterni tramite catering. Al piano superiore, collegato in open space, si trovano la biblioteca e la sala incontri. Intorno alla cascina, posta sul crinale della collina, un vasto giardino si affaccia sui pendii panoramici dell’Appennino dell’Oltrepò, abbracciando la teoria dei colli sino alla pianura con visibilità perfetta di gran parte dell’arco delle Alpi, nei giorni di cielo sereno. L’inaugurazione è stata fissata nel giorno di “Cantine Aperte”, manifestazione alla quale l’Azienda “I Doria di Montalto” aderisce. Domenica 27 maggio sarà quindi possibile visitare sia il Centro enoculturale “La Colombina”, all’insegna di brindisi con Spumante, sia la storica sede dell’Azienda, dove sarà possibile degustare tutta la gamma dei vini prodotti, in abbinamento a piatti della tradizione dell’Oltrepò Pavese. .  
   
   
PIEMONTE VITIVINICOLO IN SINTESI  
 
53. 075 ettari di vigneto; (di cui 1. 273 non ancora in produzione), su circa 840. 000 nazionali; 6,5% del vigneto Italia. 3 milioni di ettolitri la produzione annua media (su circa 50 milioni nazionali). Nel 2006 la produzione è stata di 3. 229. 000 ettolitri, su circa 52 milioni nazionali. 28. 500 le aziende censite a indirizzo vitivinicolo, su 112. 000 aziende agricole totali; quelle operative sono circa 18. 000. 280 imprese industriali produttrici di vino e distillati con circa 3. 300 addetti. 60 cantine cooperative, con circa 15. 000 soci. 347 milioni di euro il valore del vino ai prezzi di base agricoli (anno 2005), che rappresenta il 12% del valore dell’intera produzione agricola regionale. 934 milioni di euro il valore dell’export di vino e distillati nel 2005 (+11% sul 2004); valore che rappresenta circa il 23% dell’export vino nazionale e circa il 39% del valore dell’export agroalimentare piemontese; circa il 60% del vino prodotto viene esportato, di questo circa ¼ è costituito dall’Asti spumante. 11 vini a Docg e 45 a Doc (su 31 docg e 301 doc nazionali), che coprono circa l’80% della produzione regionale; quasi tutta derivante da una ventina di vitigni autoctoni. Una legge regionale (la 39/80) sull’anagrafe vitivinicola e per il controllo e la repressione di frodi e sofisticazioni. 14 Consorzi di tutela, tra grandi e piccoli, che coprono tutte le Doc e Docg; 2 grandi associazioni di produttori. 12 Enoteche regionali e 30 Botteghe del vino, istituite con legge regionale 37/80, che rappresentano circa 2. 500 produttori espositori; che ospitano mediamente 500. 000 visitatori all’anno (metà dei quali stranieri). 5 Strade del Vino riconosciute ed operanti. Distretto dei Vini Langhe Roero Monferrato e Distretto vini Canavese Coste Sesia Colline Novaresi. Su oltre il 50% dei vigneti, da quasi 20 anni, si praticano sistemi di produzione ecocompatibili e agroambientali. Centro sperimentale vitivinicolo regionale, Tenuta Cannona di Carpeneto. Banca del vino e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (progetto Slow Food – Regione Piemonte) · Una grande attività sugli autoctoni e biodiversità. Tra cui l’attività del Campo Catalogo di Grinzane Cavour con la banca del germoplasma che ospita circa 300 vitigni rari o in pericolo di estinzione; su 30 di questi vitigni (tra cui: Bonaria, Avanà, Bourgnin, Pignolo, Spano, Gamba di Pernice, Timorasso) è in corso la ricerca per valutare la selezione evoluzione; 5 nuovi vitigni sono stati autorizzati alla coltivazione (tra cui: Albarossa, Fascetta, Bussanello, Timorasso). .  
   
   
“VIGNETO PIEMONTE”: UN AFFOLLATO CONVEGNO A CANELLI SULL’IDENTITÀ E I DESTINI DEL VINO PIEMONTESE  
 
 “La scelta, intrapresa anni fa, di fare del Piemonte una terra che affronta la competizione internazionale su un piano molto alto di qualità è una scelta che riteniamo di confermare? Quando ragioniamo sul nostro territorio, che si pone complessivamente con la sua offerta di ricettività, turismo, enogastronomia, dobbiamo immaginare che il target dei consumatori di vino debba corrispondere al target immaginato per il turismo. Diverse scelte sono a questo punto possibili, occorre chiarezza negli obiettivi. A queste domande possono anche esserci risposte multiple, purchè integrate in un sistema organizzato. La giornata di oggi speriamo possa aiutare a capire in quale direzione vogliamo indirizzare il vino piemontese. ” Con queste domande e questi obiettivi ha aperto il dibattito l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco al convegno “Vigneto Piemonte: qualità e territorio di fronte alle nuove sfide”, svoltosi oggi al Teatro Balbo di Canelli (At), che ha visto la partecipazione di circa duecento persone e di tutti i rappresentanti più significativi del settore vitivinicolo piemontese. La giornata di convegno si è aperta l’ 11 maggio 2007con una relazione ricca di spunti, curata da Stefano Aimone (Ires Piemonte), che ha presentato lo scenario passato e presente del comparto, individuando alcuni concetti – guida, tra cui la complessità, la frammentazione della produzione e della filiera, l’intenso legame con il territorio, che è uno dei fattori determinanti di quell’”economia del gusto” che ha fatto il successo dell’enogastronomia e dell’enoturismo degli ultimi anni in Italia. 53. 000 ettari di superficie vitata, 4,5 milioni di quintali e 3,2 milioni di ettolitri prodotti, 23. 000 aziende agricole sono i principali dati della viticoltura piemontese, caratterizzata da una realtà di molteplici, piccole aziende, una cooperazione diffusa e parcellizzata. “Il vino – ha ricordato Aimone – è l’unico prodotto agroalimentare in grado di produrre valore aggiunto per il territorio e per la sua economia. Il vino ormai non è una semplice bevanda, ma segue le logiche di mercato proprie dei prodotti voluttuari, un mercato in cui, da un lato, si è consolidato il canale della grande distribuzione, dall’altro è rilevante lo strumento della vendita diretta in azienda. La comunicazione del vino è diventata un genere a sé e da alcuni anni i giovani consumatori si sono avvicinati a questo mondo. Le sfide che ci attendono – ha concluso Aimone – sono all’interno di un mercato globale, competitivo e volubile, in cui sono presenti nuovi format distributivi e il consumatore va seguito, educato, e curato anche dal punto di vista comunicativo. Il nodo centrale è la rilevanza del rapporto qualità/prezzo, laddove il Piemonte ha raggiunto un livello di qualificazione alto e in alcuni casi molto alto, ma deve verificare il suo posizionamento di prezzo e di mercato. ” Nella mattinata sono intervenuti i funzionari regionali Ettore Ponzo, che ha trcciato il quadro normativo e in particolare il recentissimo Decreto ministeriale sul piano dei controlli e Enrico Zola, che ha illustrato l’osservatorio vitivinicolo regionale; l’onorevole Massimo Fiorio, relatore in Commissione Agricoltura della Camera sulla riforma dell’Ocm vino ha esposto le sue proposte. “Siamo nel quadro di un mondo che sta cambiando – ha affermato ancora Taricco - Questo ribalta sulle nostre produzioni, se non una crisi, una difficoltà legata a un assestamento in atto, a livello comunitario, nazionale, regionale. La percezione diffusa è che il sistema Piemonte abbia qualche difficoltà a recuperare la capacità di stare sul mercato in modo adeguato. Abbiamo vini grandissimi e conosciutissimi singolarmente, ma le statistiche dicono che pochi conoscono il Piemonte come denominazione unitaria. Alcune cose che stiamo facendo per affrontare i problemi: stiamo varando il Psr, con risorse che andranno governate settore per settore e territorio per territorio; un programma di investimenti regionali sulla cooperazione pari a 6 milioni di euro; . Stiamo ripensando la promozione e la legge sui Distretti che passerà la prossima settimana in Conferenza Regioni - Autonomie locali. Il Progetto Unesco di riconoscimento dei vigneti come patrimonio dell’umanità richiederà un salto di qualità di tutto il territorio, in termini di responsabilità e consapevolezza. Ma la sfida vera sta nelle domande poste all’inizio: quale identità vogliamo dare al vino piemontese? . In occasione del convegno a Canelli è stato anche presentato il Salone del Vino 2007, che si svolgerà al Lingotto di Torino a fine ottobre: quest’anno il salone verrà rilanciato con un’identità molto più netta, con prodotti autoctoni, a forte vocazione territoriale e finalizzata. “Piccoli prodotti di qualità, a forte vocazione territoriale – l’ha definito Taricco – Sarà un’interessante e piacevole sorpresa e un bel biglietto da visita per il nostro Piemonte”. .