Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Novembre 2009
IL PARLAMENTO EUROPEO INVITA AD AZIONI COMUNITARIE CONGIUNTE SULLE MALATTIE NEURODEGENERATIVE  
 
Bruxelles, 178 novembre 2009 - Il 12 novembre il Parlamento europeo (Pe) ha adottato una risoluzione per il sostegno del coordinamento a livello europeo della ricerca sulle malattie neurodegenerative, tra cui anche l´Alzheimer e il Parkinson. L´obiettivo finale è di combinare i finanziamenti, le competenze e le conoscenze, e di capitalizzare gli sforzi fatti in tutta l´Unione europea. Dati recenti indicano che il numero di europei colpiti dall´Alzheimer e dalle malattie correlate hanno raggiunto ormai i 7 milioni. Ciò che è ancora più preoccupante è il fatto che gli esperti ritengono che questo numero raddoppierà nel corso del prossimo decennio. Ciò che rende l´avanzamento delle ricerche su queste malattie assolutamente necessario è il fatto che non ci sono cure disponibili e che le conoscenze sulla prevenzione e sul trattamento sono limitate. Desta anche preoccupazione il numero crescente di pazienti, che andrà a pesare sulle tasche dei cittadini europei. I costi per le cure di un singolo paziente ammontano a 21. 000 euro, e nel 2005 la spesa totale per il trattamento di questi pazienti è stata di quasi 1,3 miliardi di euro. La risoluzione approvata dal Parlamento invita i 27 Stati membri dell´Unione europea a creare un programma comune di ricerca nel campo delle malattie neurodegenerative e di rafforzare i dati epidemiologici sull´Alzheimer e sui disturbi di demenza correlati. Per mettere un freno a queste malattie sono necessarie le seguenti azioni: eseguire test diagnostici precoci, condurre ricerche sui fattori di rischio (ad es. L´ambiente) e individuare criteri per la diagnosi precoce. Da parte loro i membri del Parlamento europeo (Mep) vorrebbero vedere lo sviluppo di una cooperzione transnazionale sugli studi epidemiologici e clinici estesi, e la creazione di un approccio multidisciplinare che comprenda la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la ricerca sociale. La risoluzione delinea che la ricerca dovrebbe indagare sulla connessione tra il processo di invecchiamento e la demenza, nonché sul legame tra la depressione nelle persone anziane e la demenza. Tra le prime cose che il programma sulla ricerca dovrebbe affrontare ci sono la prevenzione, la diagnosi precoce e gli strumenti diagnostici standard, e una banca dati completa. Gli eurodeputati consigliano altresì che la Commissione includa i problemi della demenza tra le misure dell´Ue per la prevenzione delle malattie. Gli Stati membri - dicono i Mep - dovrebbero incoraggiare gli stili di vita "sani per la mente". Aggiungono che occorre istituire un "Anno europeo del cervello", per contribuire alla comprensione delle malattie cerebrali legate all´anzianità. Le procedure burocratiche dovrebbero essere ridotte al minimo nel progetto pilota, secondo il Parlamento. La cooperazione tra i membri del progetto pilota e l´industria è importante al fine di assicurare che tutte le risorse e capacità vengano usate a vantaggio di tutti i cittadini. I Mep sottolineano anche che le iniziative future sulle attività di ricerca congiunte devono rientrare nell´ambito della legislazione europea per la ricerca, in modo che il Parlamento abbia poteri di codecisione secondo quanto previsto dal trattato di Lisbona. I Mep hanno sottolineato come l´Alzheimer è la causa più comune di dipendenza e quanto sia necessario assicurare un impegno politico nei campi della ricerca, prevenzione e protezione sociale. La risoluzione del Parlamento segue la stessa linea della Commissione, che a luglio 2009 ha invitato gli Stati membri di unire le loro risorse e migliorare l´impegno di coordinazione della ricerca nella lotta contro l´Alzheimer e delle malattie correlate. La proposta della Commissione segue una raccomandazione del 2008 fatta dal Consiglio dell´Unione europea per il lancio di un´iniziativa di programmazione congiunta. "Vogliamo aiutare la ricerca ad occupare un ruolo più importante nell´affrontare le sfide sociali come l´Alzheimer e le malattie correlate", ha detto il commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik l´anno scorso. "Si tratta di un´opportunità per la scienza europea e di una risposta alle sfide della nostra società moderna. " Il commissario europeo per la Salute Androulla Vassiliou all´inizio di quest´anno ha detto: "Perdere le capacità mentali a causa della demenza non è semplicemente un aspetto dell´invecchiamento. Con l´invecchiare della popolazione europea dobbiamo collaborare per riuscire a capire meglio queste malattie e cercare di prevenirle. Dobbiamo dimostrare la nostra solidarietà alle persone che soffrono di demenza, condividendo le migliori pratiche per quanto riguarda la cura di questi pazienti e rispettando i loro diritti e la loro dignità. " Per maggiori informazioni, visitare: Parlamento europeo: http://www. Europarl. Europa. Eu/news/public/default_it. Htm .  
   
   
SANITA´, REGIONE LOMBARDIA E PFIZER INSIEME PER MIGLIORARE QUALITA´ FORMIGONI: INNOVATIVO MODELLO DI PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO BRESCIANI: CON LE NUOVE TECNOLOGIE POSSIAMO RIDURRE I COSTI  
 
Milano, 17 novembre 2009 - Lo studio sulle patologie cardiocerebrovascolari e su una patologia rara (l´ipertensione polmonare); l´utilizzo delle nuovo tecnologie in sanità e in particolare la creazione di un archivio informatico di dati (Data Warehouse), in grado di fornire informazioni puntuali sulle prestazioni e sulla risposta dei pazienti alle terapie prescritte, con l´obiettivo di ottenere una sempre maggiore appropriatezza. Sono questi i principali ambiti su cui si è sviluppato il progetto Virgilio, frutto - come ha ricordato il presidente Roberto Formigoni, al convegno di presentazione dei risultati - di un "innovativo modello di partnership tra pubblico e privato, tra Regione Lombardia e Pfizer in questo caso, che hanno collaborato fattivamente nell´individuazione di soluzioni volte a migliorare la qualità complessiva del sistema e a sperimentare nuovi modelli organizzativi e di cura". Al convegno, che si è svolto ieri in Regione Lombardia (Auditorium Gaber) sono intervenuto anche, tra gli altri, il viceministro al Lavoro, Salute e Politiche sociali, Ferruccio Fazio, l´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, il direttore generale dell´assessorato alla Sanità, Carlo Lucchina, il country manager di Pfizer Italia, Cees Heiman e il direttore Centro Studi Università Bicocca, Gian Carlo Cesana, coordinatore del progetto del Data Warehouse. La collaborazione tra Regione Lombardia e l´azienda farmaceutica Pfizer è stata sancita in modo organico con la sottoscrizione di un Protocollo d´Intesa avvenuta esattamente quattro anni fa, il 25 novembre 2005. Si tratta di un lavoro, ha annunciato Formigoni, che proseguirà per altri tre anni (2009/2012), anche "con l´erogazione di ulteriori risorse finanziarie da destinare alla seconda fase di sviluppo di questi progetti". "Il Progetto Virgilio - ha proseguito Formigoni - nelle sue molteplici attività, si è orientato verso lo sviluppo di percorsi terapeutici e di ricerca, clinica e tecnologica, aventi come comune denominatore quelli che sono i veri e propri punti cardine di ogni sistema Sanitario improntato all´efficienza e alla qualità delle prestazioni erogate: una efficace prevenzione, una sempre maggiore appropriatezza delle cure, il supporto crescente delle tecnologie informatiche". Formigoni ha sottolineato in particolare il tema della diffusione delle tecnologie Ict in sanità. Per quanto riguarda il governo della spesa, una volta che viene digitalizzato il flusso delle informazioni, si possono costruire infatti dei sistemi di Data Warehouse che, interrogati con tecnologie di Business Intelligence, consentono di monitorare in modo preciso ed in tempo reale non solo l´evoluzione dei costi e le performance delle strutture sanitarie, ma gli aspetti epidemiologici e l´efficacia dei farmaci nel tempo. Si tratta di strumenti fondamentali di supporto alle decisioni sulla pianificazione e controllo della spesa sanitaria. "La Data Warehouse costruita dalla collaborazione tra Regione Lombardia e Pfizer con l´Università di Milano Bicocca - ha sottolineato Formigoni - è stata elaborata esattamente in questa direzione. Si tratta di un esempio unico non solo in Italia, per la complessità e la quantità di informazioni in grado di campionare: essa infatti contiene già oltre un miliardo di record relativi a prestazioni sanitarie (farmaceutica, specialistica ambulatoriale, ricoveri), e offre una speciale interfaccia grafica per facilitare e velocizzare l´accesso di un vastissimo numero di dati". Il viceministro Fazio ha ricordato il ruolo di apripista svolto dalla Lombardia per regolare "l´intervento virtuoso del privato nell´ambito della governante pubblica della sanità". "Il Progetto Virgilio - ha aggiunto l´assessore Bresciani - è espressione di una partnership pubblico-privato, che permette di investire risorse in una logica di sussidiarietà orizzontale". Le sfide che attendono il futuro della sanità, secondo Bresciani, sono quelle della cronicità, della prevenzione della giusta cura delle acuzie e della continuità delle cure. Grazie all´introduzione di nuove tecnologie e di strumenti di gestione e analisi dei dati "sarà sempre più possibile garantire la sostenibilità economica, abbattere i costi impropri e garantire risparmi fino al 20% sui costi variabili". Cees Heiman, dal canto suo, si è detto "orgoglioso di presentare i positivi risultati della collaborazione con Regione Lombardia", ha lodato il lavoro svolto con questo progetto, esprimendo apprezzamento per la decisione di rinnovare per altri tre anni la collaborazione con la Lombardia. Gian Carlo Cesana, illustrando le caratteristiche del Data Warehouse, ha sottolineto la novità dell´utilizzo dei dati per valutazioni di tipo sanitario. Tra gli studi avviati, quelli sull´infarto e sull´utilizzo dei farmaci per curare l´ipertensione. Su quest´ultimo capitolo, si è notato ad esempio che molti pazienti cui questi medicinali vengono prescritti non li assumono. Naturalmente, è stato ricordato, questa informazione è preziosa per valutare azioni destinate a garantire l´appropriatezza nell´utilizzo dei farmaci. .  
   
   
SANITA´ IN LOMBARDIA, FORMIGONI: TEMPI D´ATTESA PIU´ BASSI D´ITALIA VISITE ENTRO 30 GIORNI ED ESAMI ENTRO 60 NEL 97% DEI CASI PER LE URGENZE PRESTAZIONI ENTRO 72 ORE CON BOLLINO VERDE  
 
Milano, 17 novembre 2009 - Il problema delle liste d´attesa in sanità è stato "completamente risolto in Lombardia". E´ quanto ha confermato ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, interrogato dai giornalisti a margine del convegno su "Il contributo del privato nell´attuazione del piano socio-sanitario regionale". "Siamo la Regione - ha detto Formigoni - con i tempi d´attesa più bassi in Italia. In più abbiamo molte eccellenze sanitarie per cui numerosissimi pazienti da fuori regione vogliono venire a farsi ricoverare e curare nei nostri ospedali". "C´è dunque - ha proseguito il presidente - una pressione sulle nostre strutture ma nonostante questo i nostri tempi sono i migliori d´Italia e sono rispettati quasi nella loro totalità. La situazione di oggi non è minimamente paragonabile a quella che abbiamo ereditato 15 anni fa". La Lombardia ha fissato un limite massimo di 30 giorni per le prime viste e di 60 per le prestazioni strumentali (esami) che viene rispettato in una percentuale altissima, vicina alla totalità (97%). Va sottolineato inoltre che i medici di famiglia e i pediatri, qualora ritengano ci sia un caso di urgenza, possono richiedere che la prestazione sia garantita entro 72 ore dalla prenotazione, con l´applicazione del "bollino verde". Formigoni ha anche ricordato come la Lombardia stia inoltre dotando la propria sanità di nuovi centri, come quello inaugurato venerdì a Saronno per la cura delle malattie oncologiche che servirà un territorio con quasi 500mila abitanti. "Con una delibera approvata a giugno - ha aggiunto l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - abbiamo deciso che le strutture che non rispettano i tempi d´attesa sulle patologie a rischio devono sospendere l´attività in libera professione, cioè a pagamento, finché non rientrano nei tempi stabiliti". Questa decisione della Regione riguarda le prestazioni cosiddette "extra budget" (senza alcuna limitazione di rimborso), la maggior parte delle quali sono per i pazienti oncologici. Sempre con la delibera di giugno è stati anche stabilito che per tutte le altre prestazioni, la differenza tra le liste d´attesa in regime di Servizio Sanitario Nazionale e le liste d´attesa in regime di solvenza/libera professione non può essere superiore a 30 giorni. Per le prestazioni "extra budget" invece, già da tempo i tempi d´attesa delle attività svolte in regime pubblico non devono essere superiori a quelle svolte a pagamento. Bresciani ha poi ricordato il problema di quei cittadini, e non sono pochi, "che prenotano le stesse visite ed esami in diverse strutture, provocando un allungamento dei tempi. Anche su questo stiamo intervenendo per migliorare ulteriormente una situazione già molto positiva". .  
   
   
INCONTINENZA URINARIA A PISA UN CENTRO DI ECCELLENZA  
 
Pisa, 17 novembre 2009 - Lo storico prestigio della facoltà di Medicina dell’Ateneo Pisano si riconferma a tutt’oggi con i successi ottenuti dall’ Urologia Universitaria di Pisa – Ospedale Santa Chiara nel trattamento risolutivo, grazie all’uso di nuove tecniche chirurgiche d’avanguardia, dell’incontinenza urinaria femminile e maschile un devastante disturbo che con ansia, depressione e isolamento legati al timore di fughe improvvise di urina incide pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali ,l’intesa di coppia e la sessualità , solo una minoranza vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge all’urologo mentre gli altri si rassegnano ai pannoloni – 300 milioni di euro l’anno che gravano sul nostro Sistema Sanitario Nazionale . L’urologia Universitaria di Pisa – Ospedale Santa Chiara - diretta dal Professor Cesare Selli, è infatti tra i primi Centri Italiani a impiantare Advance -questo il nome dell’innovativa metodica made in Usa , approvata dal severissimo ente governativo americano( Fda) e giunta da oltre un anno in Italia che risolve in un giorno in day hospital l’incontinenza urinaria da sforzo maschile conseguente a interventi sulla prostata sia per patologia benigna ( ipertrofia ) che per tumore che riguarda circa 3 milioni di italiani. “Le tecniche chirurgiche del passato invasive o tecnicamente complesse e con risultati non sempre soddisfacenti, spiega la dottoressa Donatella Pistolesi ,urologa e ricercatrice , responsabile del servizio di urodinamica e riabilitazione del pavimento pelvico, dell’Unità Operativa Urologia Universitaria dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa, “hanno spinto la ricerca medico-scientifica a trovare nuove soluzioni efficaci e sicure come “Advance” la nuova tecnica mini-invasiva che si avvale di una una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) che riposiziona l’uretra ,dislocata dall’intervento sulla prostata , nella sua sede anatomica naturale ristabilendo la normale continenza. La metodica, che si effettua in anestesia locoregionale o spinale , in day hospital è in uso presso la nostra struttura fin dal suo arrivo in Italia grazie alla stretta collaborazione con il dottor Christian Gozzi, urologo presso la Clinica Urologica di Monaco di Baviera, ideatore della tecnica con la più ampia casistica e che il 17 novembre 2009 opererà insieme alla nostra equipe alcuni pazienti”. Impiegata con successo negli States e in Europa su circa 20mila pazienti è disponibile oltre al Santa Chiara di Pisa in altri centri ospedalieri italiani a totale carico del Ssn e cioè gratis per il paziente . “L’ incontinenza urinaria da sforzo (Ius),”continua l’urologa “che si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come tossire , sollevare una borsa da sempre appannaggio al femminile ,colpisce ora sempre di più l’uomo ed è causata dall’indebolimento - che spesso si verifica dopo l’asportazione della prostata - dello sfintere dell’uretra - muscolo a forma di anello che funziona da "rubinetto " rilasciandosi per la minzione e contraendosi per trattenere le urine . Collaudate tecniche chirurgiche mininvasive – che si chiamano Monarc e Miniarc “ prosegue l’urologa, “ vengono effettuate anche per l’incontinenza urinaria da sforzo femminile che affigge in Italia oltre 5 mila donne dai 30 anni in su, e si basano sempre sul posizionamento di una retina di materiale biocompatibile che viene posizionata come un’amaca sotto l’uretra ripristinando il suo corretto funzionamento. I vantaggi rispetto ai “vecchi” interventi invasivi, come la colposospensione che richiedeva un incisione addominale, anestesia generale, ricovero in ospedale e circa un mese di convalescenza, sono l’’efficacia dell’90%, la brevità degli interventi -circa 30- 40 minuti - che si effettuano in day hospital con anestesia locoregionale o spinale e del recupero con ritorno alle normali attività in brevissimo tempo - una settimana - (8mila interventi in Italia e oltre 450mila nel mondo). L’incontinenza urinaria da sforzo nella donna è causata principalmente dalle gravidanze e parti - il 50 % delle donne riporta un danno pelvico già al primo parto - altre cause sono menopausa , prolasso genitale, età, tosse cronica ,stipsi , attività pesanti e sportive ed esiti di chirurgia pelvica”. Anche queste metodiche al femminile già in uso da vari anni presso l’Urologia Universitaria di Pisa e in molti altri ospedali della penisola , sono disponibili sempre a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale e cioè gratuite per il paziente Presso l’Urologia Universitaria e’ attivo anche il servizio di Riabilitazione perineale maschile e femminile . “Le attuali linee-guida dell’International Continence Society” dice la dottoressa Pistolesi, “indicano la riabilitazione perineale come prima misura terapeutica per l’ incontinenza urinaria. La ginnastica del perineo ,si basa su specifici esercizi di contrazione volontaria ripetuta dei muscoli del pavimento pelvico. Il trattamento riabilitativo non pretende da solo di risolvere totalmente e durevolmente tutti i casi, ma associato a farmaci specifici e alla chirurgia consente di ottenere ottimi risultati . Soprattutto nelle donne la prima arma per combattere l´incontinenza urinaria e´ la ginnastica ´ad hoc´. ´´Rieducativa quando il problema e´ gia´ presente, ma anche preventiva- semplici esercizi uniti a raccomandazioni sulla corretta dinamica minzionale andrebbero tramandati da madre a figlia. Il trattamento riabilitativo si avvale di 10- 20 sedute . Il costo è quello del ticket previsto dal Sistema Sanitario Nazionale. Per informazioni sui centri che effettuano le nuove tecniche chirurgiche numero verde 800 579 311 .  
   
   
SANITA´: IN TRE PUNTI RILANCIO OSPEDALE L´AQUILA  
 
L´aquila, 17 novembre 2009 - "Per la ricostruzione dell´ospedale dell´Aquila e il suo rilancio abbiamo lavorato ponendoci tre obiettivi: ripristino, piena funzionalità eliminando le precedenti criticità e concentrazione di tutti i servizi amministrativi". L´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, ha illustrato ieri in questo modo i criteri seguiti nella difficile opera di ricostruzione dell´ospedale dell´Aquila. "Il primo obiettivo - ha spiegato - è rimettere in funzione l´ospedale il più presto possibile con gli stessi posti letto di prima e con l´attivazione di sale operatorie moderne e attrezzate al pari di quelle presenti prima del sisma. Il secondo obiettivo al quale stiamo lavorando è rendere migliore la struttura eliminando le criticità che si erano palesate prima del sisma, in una logica di funzionalità ed efficienza. Ed infine il terzo obiettivo è realizzare qui nell´ospedale la "cittadella sanitaria", prevedendo nella stessa area tutti i servizi sanitari che offre l´ospedale San Salvatore e tutti i servizi amministrativi che prima del sisma erano allocati nel complesso di Collemaggio". Sul fronte dei macchinari, Venturoni ha detto che "le eccellenze che presentava l´ospedale dell´Aquila sono state tutte recuperate, a queste si va ad aggiungere una nuova Tac e una nuova risonanza magnetica oltre al pronto soccorso pediatrico che verrà realizzato con le donazioni (2 milioni 300 mila euro) di Sky". L´assessore ha poi ribadito che questi programmi "confermano ancora una volta che non esiste alcuna volontà e disegno di ridimensionamento dell´ospedale aquilano" e che "i soldi ci sono e verranno spesi con criterio e logica". L´ospedale dell´Aquila sarà operativo con la piena funzionalità delle sale operatorie tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio 2010. Lo hanno annunciato l´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, e il commissario della Asl, Giancarlo Silveri, illustrando il cronoprogramma dei lavori previsti per la ricostruzione della struttura sanitaria aquilana. La data centrale del cronoprogramma è quella del 20 dicembre, giorno in cui nella struttura del San Salvatore saranno operativi 332 posti letto a cui si vanno ad aggiungere i 40 posti letto dell´ospedale del G8, detto San Salvatore 2, e gli 80 della clinica Villa Letizia per un totale di 452. Come indicato dal commissario Silveri, "ad oggi nella struttura del San Salvatore sono operativi 116 posti letto; tra due giorni a questa cifra si aggiungeranno altri 80 posti letto, esclusi quelli del San Salvatore 2 e Villa Letizia". Dopo questo primo passaggio, si passa alla data del 20 dicembre che prevede una serie di attivazioni. "A quella data - spiega Silveri - sarà operativo il blocco 6 con altri 87 posti letto e, sempre lo stesso giorno, in un altro padiglione saranno attivati altri 49 posti letto, compreso quelli destinati ad esigenze carcerarie. Dal punto di vista numerico, dunque, si arriverà a 332 posti letto per il solo San Salvatore: Inoltre per il 20 dicembre è prevista la ripresa di altre attività ospedaliere: sarà agibile la Banca degli occhi negli stessi spazi prima del sisma del 6 aprile; sarà operativo il reparto di Andrologia, mentre nei locali dell´ex scuola elementare adiacente è previsto il reparto di riabilitazione". Tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio, infine, è prevista la completa riattivazione delle sale operatorie, del servizio mensa e dell´obitorio che renderanno l´ospedale San salvatore pienamente funzionante con gli stessi servizi esistenti prima del sisma. .  
   
   
INCREMENTO FONDO SANITARIO POSITIVO PER L´ANISAP BASILICATA  
 
Potenza, 17 novembre 2009 - “L’incremento del Fondo sanitario nazionale per il 2010 di 2,4 miliardi di euro (per il 2011 l´ulteriore incremento sarà di 2,4 miliardi e per il 2012 di 3 miliardi), a cui si aggiunge il ripristino del fondo per la non autosufficienza per 400 milioni di euro, concordati tra Governo e Regioni, sono sicuramente provvedimenti positivi che avranno ricadute e benefici anche in Basilicata. Adesso ci sono nuove condizioni per intensificare la costruzione di un sistema integrato che riconosca il ruolo rilevante della sanità privata e, attraverso una sinergia più stretta ed efficace, sia in grado di dare la risposta corretta ai bisogni degli utenti del servizio sanitario regionale e nazionale”. E’ il commento, diffuso in un comunicato stampa, dell’Anisap Basilicata. Per l’Anisap “anche il nuovo clima di collaborazione instaurato tra Regioni e Governo è un elemento positivo per costruire un piano nazionale a cui le Regioni e il sistema locale concorrano per realizzare un sistema della sanità in grado di coprire le diverse esigenze dei cittadini sui territori. Inoltre si va affermando il principio di assunzione di responsabilità comune per sostenere l´unitarietà del servizio sanitario nazionale. E’ questo un altro aspetto importante dell´accordo raggiunto Regioni-stato che riguarda le modalità e le procedure di affiancamento delle Regioni con gravi problemi finanziari o di erogazione dei servizi attraverso una più efficace redazione, valutazione e attuazione dei ‘piani di rientro´ . L’incremento delle risorse finanziarie da trasferire alle Regioni è – a parere di Anisap Basilicata - la condizione per riprendere il tavolo del confronto con la Regione Basilicata per l’adeguamento di tariffe, ferme al 1996, per le prestazioni erogate dalle strutture specialiste e private della regione. Il punto di partenza è che l’Italia, tra tutti i paesi europei, occupa l’ultimo posto nella classifica della spesa per la sanità. Solo l’8,7% del Pil, di cui 2,1% è destinato alla sanità privata. Questa bassa posizione in classifica, comporta che ogni cittadino italiano ha a disposizione 447 euro in meno da spendere in sanità, rispetto alla media degli altri cittadini comunitari. Sono questi i motivi per i quali l’Anisap Basilicata invita la Regione a potenziare il plafond di risorse destinate a sostenere la rete di strutture sul territorio, in tal modo favorendo un maggiore avvicinamento dei servizi al cittadino utente”. .  
   
   
IL PRESIDENTE LOIERO PARLA DELLE TRATTATIVE IN ATTO CON IL GOVERNO PER IL PIANO DI RIENTRO SANITARIO  
 
Reggio Calabria, 17 novembre 2009 “Addiverremo a una conciliazione con il governo soltanto se saranno accettate le nostre proposte”. Così il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero spiega a che punto stanno le cose nella trattativa col governo per il piano di rientro del deficit sanitario. “Ieri ho relazionato sullo stato dell’arte e ho raccolto gli umori e i suggerimenti della Giunta e degli autorevoli esponenti del Consiglio regionale presenti, nonostante fosse sabato sera. Mercoledì, come mi sono impegnato, presenterò alla Giunta la mia “linea del Piave”, che attraverso un articolato breve e comprensibile, dettaglierà tutta una serie azioni ben definite e una tempistica certa, che la Regione si impegna a rispettare, se anche lo Stato vorrà assumere gli impegni che noi esplicitamente gli chiederemo nel quadro di una collaborazione finalmente leale e responsabile” “In questo senso – assicura Loiero - sarà un piano di rientro veramente innovativo rispetto a quelli che sono stati prodotti dalle altre Regioni meridionali e che sono tutti miseramente falliti al momento della loro attuazione”. Il presidente della Regione si è soffermato sui principali nodi in discussione, personale, rete ospedaliera, forniture e servizi. Personale. E’ un comparto – spiega Loiero – che oggi pesa sulla spesa sanitaria per 1,3 mld. Non accetteremo ipotesi di blocco delle assunzioni che mettano a repentaglio il raggiungimento Lea o che siano d’ostacolo a quell’esigenza di ricambio generazionale della classe dirigente che i Calabresi ci chiedono a gran voce e cui l’Amministrazione deve tendere, chiunque sia a guidarla, anche e soprattutto nel corso dei tre anni di vigenza del piano di rientro. Pretendiamo che ci siano poste a disposizione da subito le necessarie risorse umane per il rafforzamento del Dipartimento regionale, che dovrà adempiere ai gravosi compiti di indirizzo e controllo imposti dal piano. Inoltre cercheremo e proporremo al Governo una Regione che ci affianchi in questo difficile cammino. Irrinunciabile è anche l’esigenza di portare a termine il processo di stabilizzazione in atto, che riguarda personale precario in servizio spesso da svariati lustri, che è il vero anello debole della catena e che non può rappresentare la vittima sacrificale di un sistema che non ha funzionato come avrebbe dovuto. Rete Ospedaliera. Le criticità che coinvolgono un nutrito numero di ospedali o di reparti – aggiunge il presidente della Regione – non possono essere affrontati con la logica del “tanto peggio, tanto meglio”. Le chiusure immediate devono riguardare solo quei punti dove il fattore di rischio è massimo. Il processo inoltre deve essere accompagnato da interventi di riconversione che la Regione ha già autonomamente messo in piedi, con l’istituzione delle Case della salute. Dei restanti presidi dovrà discutersi nel tempo dovuto e nelle forme più appropriate. Non è estraneo al discorso, ad esempio, sapere cosa s’intende fare per l’immediata cantierizzazione dei quattro ospedali che lo Stato si era impegnato a realizzare entro il 31 dicembre 2009, attraverso un Commissariamento di Protezione civile. Né sapere quali rimedi ci saranno dati per compensare alla mancata spendita delle risorse ex art. 20, attratte alla competenza della struttura commissariale per essere destinate al potenziamento tecnologico ed alla messa in sicurezza dei presidi. Vorrei solo ricordare che il senso di indignazione e di impotenza che è montato in tutti gli operatori sanitari e nella società civile ha fatto sì che la Giunta arrivasse all’estrema conseguenza di denunciare alla Magistratura penale e contabile lo stato di completa paralisi in cui si versa dall’inizio dell’anno ad oggi. Nella riorganizzazione della rete ospedaliera s’inserisce poi il nodo dell’ospedalità e dell’assistenza privata, che è un fenomeno molto diffuso in Calabria, anche e soprattutto per le molte inefficienze del pubblico. In questo settore, la nostra intenzione è di rimuovere completamente gli sprechi, che ancora ci sono, concentrandosi sull’acquisto delle sole prestazioni veramente complementari e sostitutive rispetto a quelle rese dal pubblico, in modo da non creare doppioni e da costituire un freno alla mobilità dei malati fuori Regione. Non accetteremo tagli indiscriminati, che avrebbero l’unica conseguenza di alimentare l’emergenza sociale ed occupazionale e di mettere al tappeto l’imprenditoria sana che opera nel settore. La riorganizzazione, infine, dovrà andare di pari passo con la realizzazione di interventi incisivi sulla rete dell’emergenza e dell’urgenza e sul rischio clinico, attraverso il potenziamento delle strutture preposte, con l´assegnazione di risorse aggiuntive, che non possono che provenire dai fondi dell’art. 20. Anche per questa materia, dal 2007 affidata ad una gestione commissariale, prima di ogni decisione, la Regione vuole conoscere cosa il Governo intende fare. Forniture E Servizi. Secondo Loiero è una voce di spesa che vale oltre 600 mila euro all’anno. “Dimostreremo al Governo – afferma il presidente – come è possibile ridurla senza andare a discapito delle prestazioni assistenziali, razionalizzando il sistema, concentrando le gare ed accorpando la gestione del magazzino da parte delle varie Aziende, il tutto attraverso uno strumento prezioso di cui la Regione si è già dotata (la Sua). Insomma, afferma il presidente Loiero “le manovra che proporrò mercoledì alla Giunta servirà, in tre anni, a dare ai Calabresi una sanità più moderna ed efficiente, senza sprechi o ruberie”. Un discorso a parte, per il presidente, però deve essere fatto per la copertura del debito pregresso. “I conti – dice – devono essere ancora fatti con la dovuta precisione e in tal senso accelereremo ogni processo in corso. Finora però un dato di partenza è chiaro ed incontestabile: la stragrande totalità del passivo si è formata in un periodo in cui ha governato il centro-destra. Quel periodo, per capirci, in cui le Giunte regionali che si succedevano in carica si guardavano bene dall’esaminare i bilanci delle Aziende sanitarie, che venivano approvati per silenzio assenso e che riportavano dati contabili in pareggio, se non addirittura in attivo, trasmessi a Roma a dimostrare la virtuosità della Regione”. “Ebbene – conclude Loiero – quel debito oggi pesa non solo nella sua dimensione storica, ma per effetti devastanti che ne derivano in termini di interessi passivi e di contenziosi aperti, che giungono solo adesso a sentenza di condanna. Anche di questo si dovrà discutere, per trovare una soluzione che ponga una linea di demarcazione netta tra il debito che questa gestione ha trovato ed il debito che comunque essa ha prodotto”. .  
   
   
POLITICHE PER LA SALUTE - SENSIBILITÀ CHIMICA MULTIPLA: IN EMILIA-ROMAGNA ATTIVO UN CENTRO DI RIFERIMENTO A BOLOGNA CON AMBULATORIO E PERCORSI PERSONALIZZATI. IN CORSO DI APPROVAZIONE UN´ULTERIORE ASSEGNAZIONE FINANZIARIA PER RAFFORZARLO  
 
Bologna, 17 novembre 2009 - La Regione Emilia-romagna, sollecitata da varie situazioni esistenti sul territorio regionale e pur in presenza di evidenze scientifiche disponibili non sufficienti alla definizione di un protocollo diagnostico e di follow up per i pazienti, ha provveduto all’inserimento della Sensibilità Chimica Multipla (Mcs) nell’elenco regionale delle malattie rare (delibera 25/2005) ad integrazione dell’elenco nazionale previsto dal Decreto ministeriale 279/2001. Ha poi individuato nell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna, che nel corso degli anni precedenti aveva trattato diversi pazienti con intolleranze alle sostanze chimiche, un Centro di riferimento per l’assistenza ai cittadini che presentavano questa tipologia di sintomi. In questo Centro è stato predisposto e allestito un apposito ambulatorio con caratteristiche specifiche in relazione ai materiali, agli arredi e all’isolamento per rispondere adeguatamente alle necessità dettate dallo stato di salute degli assistiti, che ha avviato la propria attività nel settembre 2007 fornendo a tutti i pazienti un percorso personalizzato con approfondimenti specialistici. Contestualmente si è costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare Emilia-romagna - Toscana con l’intento di approfondire tutte le problematiche relative alla Mcs, mentre a livello nazionale è stata istituita presso l’Istituto Superiore di Sanità, massimo livello tecnico scientifico del Servizio sanitario nazionale, una task force con il mandato di revisionare la letteratura scientifica a riguardo e di produrre un documento relativo al percorso assistenziale. Il documento elaborato è stato inviato al Consiglio Superiore di Sanità, in quanto organo deputato a un parere, che è stato espresso il 30 settembre 2008. Tale parere stabilisce che “la condizione nota come Mcs non appare al momento come entità nosologicamente individuabile, non essendo disponibili evidenze in questo senso nella letteratura scientifica”, che “il Servizio sanitario nazionale è in grado di fornire un’appropriata assistenza ai soggetti che mostrano sintomi di intolleranza all’esposizione a sostanza chimiche attraverso il ricorso alle strutture di cure primarie e specialistiche esistenti, nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza garantiti a tutti i cittadini” e che - peraltro - “la condizione nota come ´Sensibilità Chimica Multipla´ non può essere considerata ´malattia rara´ attese anche le stime di prevalenza dei sintomi oscillanti tra il 2% e il 10% della popolazione generale”. La Regione Emilia-romagna ha inevitabilmente e doverosamente recepito quanto stabilito dal Consiglio Superiore di Sanità con delibera 1297/2009, previo parere favorevole della competente Commissione Assembleare. “Se con tale atto – ha precisato l’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni – si è dovuto escludere la Sensibilità Chimica Multipla dall’elenco delle malattie rare, è pur vero che nell’ottica della migliore assistenza al cittadino si è previsto comunque di mantenere attivo l’ambulatorio presso l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna, continuando quindi a garantire l’accoglienza, la diagnosi differenziale e la cura dei pazienti che presentano sintomi di intolleranza a sostanze chimiche, nel rispetto delle necessarie forme di sicurezza e di garanzia scientifica”. Lo staff del Centro, che prevede anche la figura di un medico dedicato, continua pertanto a garantire un percorso assistenziale personalizzato invariato rispetto a quello precedentemente assicurato. E’ stata anche mantenuta l’esenzione dalla partecipazione al costo, sia per quanto riguarda gli esami di laboratorio e specialistici, sia per quanto riguarda l’eventuale supporto psicologico, sia per quanto riguarda la terapia farmacologica, finalizzata al trattamento della sintomatologia anche attraverso supplementi vitaminici e dietetici quando siano indicati per la specifica condizione clinica, nonostante il parere del Consiglio Superiore di Sanità. “E’ in corso di approvazione – ha detto l’assessore Bissoni – un´ulteriore e specifica assegnazione finanziaria destinata al rafforzamento del Centro di riferimento di Bologna proprio per garantire il mantenimento della migliore assistenza specialistica differenziata offerta alle persone con intolleranza alle sostanze chimiche, e per mantenere attiva la funzione di sorveglianza clinica finalizzata ad accrescere le conoscenze sulla condizione in oggetto”. “Restiamo a disposizione e desideriamo mantenere vivo il confronto con le Associazioni e i pazienti – ha aggiunto Bissoni – per valutare ogni ulteriore possibile forma di assistenza specifica volta a migliorare la qualità di vita degli assistiti”. .  
   
   
INFLUENZA: RIUNITA UNITA’ DI CRISI VENETO; DA SUBITO IL VACCINO ALLE PERSONE SANE TRA 6 MESI E 27 ANNI  
 
Venezia, 17 novembre 2009 - In Veneto la vaccinazione contro l’influenza A/h1n1 verrà offerta da subito, oltre che alle categorie prioritarie per le quali è già in corso, anche ai soggetti sani tra 6 mesi e 27 anni, in considerazione di motivazioni epidemiologiche (è questa la fascia d’età di gran lunga più colpita sinora) e della sufficiente disponibilità di vaccini, stante che sinora la percentuale delle persone aventi diritto che si è vaccinata non supera mediamente il 20%. E’ questa la principale decisione scaturita dall’Unità di Crisi Regionale, riunitasi oggi a Venezia per valutare l’andamento dell’epidemia influenzale e della campagna vaccinale. Attualmente la disponibilità di dosi in Veneto è arrivata a quota 260. 000 e toccherà 300. 000 a fine settimana. “Se da un lato c’è un po’ di rammarico per la scarsa adesione sinora riscontrata – sottolinea l’Assessore alla Sanità Sandro Sandri – dall’altro è un fatto positivo quello di poter allargare da subito l’offerta vaccinale a tutti i nostri giovani, che risultano i più colpiti dal virus. Rivolgo a tutti un nuovo appello a vaccinarsi – aggiunge Sandri - in particolare ad una categoria di persone molto a rischio come le puerpere al 2° e 3° trimestre di gravidanza. Questo vaccino – aggiunge Sandri – è sicuro, è stato testato su un numero di volontari anche superiore a quello del vaccino stagionale, ed è stato certificato da tutti i massimi organismi scientifici internazionali e nazionali. Il timore che è stato diffuso tra la gente è infondato e mi auguro che pian piano tutti se ne possano convincere”. Su questo fronte, l’Unità di Crisi ha anche valutato delle segnalazioni pervenute secondo le quali alcuni medici sul territorio, contrari al vaccino, avrebbero rifiutato di distribuire ai pazienti il relativo materiale informativo. “Mi auguro che ciò non corrisponda al vero – ha commentato Sandri – perché, se così fosse, sarebbe molto grave: un comportamento che potrebbe portare ad una lettera di censura ma anche, all’estremo, all’interruzione del rapporto convenzionale”. Riguardo all’organizzazione ospedaliera, l’Unità di Crisi ha deciso di rafforzare il monitoraggio della disponibilità di posti letto nelle Terapie Intensive, che già da ieri viene compiuto due volte al giorno. E’ infine pronta la gara per l’acquisto dei saturimetri di cui dotare i medici di medicina generale, che si terrà a giorni. Il saturimetro è uno strumento con il quale è possibile misurare velocemente l’ossigenazione del sangue ed è particolarmente utile per ottenere un dato sulla base del quale, nel corso di una visita domiciliare, valutare l’opportunità o meno del ricovero del paziente con difficoltà respiratorie. .  
   
   
MILANO, SAN RAFFAELE: AL VIA IERI PROGETTO EASY, PREVENZIONE VIRUS HIV  
 
Milano, 17 novembre 2009 – Al via ieri, 16 novembre 2009, il Progetto Easy, il programma di informazione e prevenzione dell’infezione da Hiv promosso dal Comune di Milano nell’ambito dell’“Anno della Salute”, sotto l’egida scientifica del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ Irccs San Raffaele e dalla Clinica di Malattie Infettive dell’Università degli Studi di Milano, Az. Osp. Polo Univ. ‘Luigi Sacco’. L’iniziativa copre l’intero territorio cittadino attraverso info-point, gazebo, materiali distribuiti presso le farmacie e grazie ad una struttura mobile attrezzata messa a disposizione dal Comune di Milano, che stazionerà in diverse piazze. Accedendo alla struttura mobile il pubblico riceve una brochure sulle modalità di prevenzione dell’infezione da Hiv e del materiale informativo sulle associazioni di volontariato e di pazienti affetti da Hiv. Dal 21 novembre l’attività informativa e di prevenzione sarà integrata dal Progetto Easy-test, cioè dalla possibilità di effettuare, sulla stessa struttura mobile, il nuovo test rapido per l’individuazione di anticorpi dell’Hiv nella saliva. Il test rapido salivare, registrato dall’Unione Europea, sarà eseguito dal personale tecnico messo a disposizione dal Dipartimento di Malattie Infettive dell’Irccs San Raffaele; tale test fornisce in pochi minuti il risultato dell’analisi: nei casi dubbi o positivi, la persona esaminata sarà sottoposta al test ematico rapido di controllo. La risposta al test verrà data agli interessati dal personale medico dedito all’iniziativa. In seguito ad un risultato ematico positivo, la persona sottoposta al test sarà indirizzata tempestivamente alle strutture competenti dei due ospedali. Prima, dopo e durante il test esperti psicologi e volontari delle associazioni Anlaids e Milanocontrolaids garantiranno, tramite l’attività di counselling, l’adeguato accompagnamento e sostegno psicologico a tutti coloro che vorranno sottoporsi al test. Di seguito il calendario degli appuntamenti, consultabile anche sul sito: www. Annodellasalute. It 16 e 17 Novembre: Quarto Oggiaro, via Trilussa, angolo via Traversi, 10. 30 – 18. 30: 18 e 19 Novembre: Piazza Sant’agostino, 10. 30 – 18. 30; 21 e 22 Novembre: Zona Navigli, darsena Mercato Comunale, 10. 30 – 18. 30; 23, 24 e 25 Novembre: Parcheggio Pagano, 10. 30 – 18. 30; 26, 27, 28 e 29 Novembre: Piazza Duca D’aosta, 10. 30 – 18. 30; 1, 2 e 3 Dicembre: Piazza Beltrami, 10. 30 – 18. 30; 4 e 5 Dicembre: Piazzetta Liberty, 10. 30 – 18. 30. Il Progetto Easy ed il Progetto Easy-test intendono contribuire a focalizzare l’attenzione sull’infezione da virus dell’Hiv: nonostante i progressi nella ricerca e nella cura degli ultimi decenni è importante non abbassare la guardia, continuare a promuovere la consapevolezza rispetto al virus e alla sua trasmissione: conoscere significa proteggere se stessi e gli altri. Il Prof. Galli, Direttore della Clinica Malattie Infettive, Az. Osp. Polo Univ. ‘Luigi Sacco’: “In Europa almeno una persona su quattro, tra coloro che sono portatori dell’infezione da Hiv, non è consapevole del proprio stato. Fare emergere il sommerso è importante per le persone colpite, perché possano assumere la terapia tempestivamente ed è importante per la collettività, per ridurre la diffusione dell’infezione. Va inoltre ricordato che la stessa terapia è un importante strumento di prevenzione perché, bloccando la replicazione virale, riduce la possibilità di trasmissione del virus. ” Il Prof. Lazzarin, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Irccs S. Raffaele: “La finalità dell’iniziativa è quella di facilitare l’accesso al test, renderne più semplice l’esecuzione, sdrammatizzandone l’impatto in un ambiente extraospedaliero e con operatori che da anni si occupano della prevenzione di questa infezione. Offrire, oltre alle informazioni necessarie per evitare il contagio, anche, in modo amichevole, un test per verificare immediatamente se si è contratta l’infezione e nel caso indirizzare tempestivamente ad un’adeguata assistenza, è a mio parere il percorso più idoneo a far fronte all’irrefrenabile dilagare dell’epidemia. ” Il Prof. Moroni, Vicepresidente della Commissione Nazionale Aids: “Easy significa semplice, facile. Il progetto vuole dimostrare che fare il test per l’Hiv è oggi semplice e facile. Pericoloso è invece vivere senza sapere. Pericoloso per sé e per le persone che si amano. ” .  
   
   
ALAD-FAND: POSITIVO INCONTRO PER GIORNATA MONDIALE DIABETE  
 
Potenza, 17 novembre 2009 - La Giornata mondiale del Diabete 2009 ha avuto per la Basilicata lo scenario della Val d’Agri, dove a Tramutola ha visto convergere nei giorni scorsi non meno di 300 persone e dove si è svolto un proficuo confronto fra i Rappresentanti delle Istituzioni, i Medici e l’Associazione dei Pazienti. E’ quanto comunica L’alad/fand di Basilicata. E’ stata un’occasione – riferisce l’Associazione - per ricevere informazioni mirate alla gestione della malattia per coloro che già ne risultano affetti, ma anche un mini screening, curato dal qualificato personale della Cri, per portare in evidenza eventuali “silenti“ e per sollecitare tutti a prevenire la malattia, semmai ripiegandosi a più corretti “ Stili di vita”. Significativi e molto apprezzati gli interventi di saluto venuti dal presidente del Consiglio regionale Prospero De Franchi, anche per l’impegno assunto di portare all’attenzione del massimo Ente territoriale il “Manifesto dei Diritti della Persona con Diabete”, così come rilevante è stato l’intervento dell’assessore regionale alla Sicurezza e Solidarietà Sociale, Antonio Potenza che ha evidenziato il positivo lavoro della Giunta, sul versante del diabete, attraverso la delibera con la quale si è approvato il “Protocollo attuativo per la gestione in rete integrata ospedale-territorio della malattia diabetica”. Il dibattito ha visto confrontarsi i medici endocrinologi Concetta Lombardi Giocoli, Giuseppe Citro, Vincenzo Nicoletti che hanno insistito sulla necessità di procedere a realizzare una gestione integrata dell’assistenza e cura”. Antonio Papaleo, vice presidente nazionale Fand ha insistito per “una migliore educazione terapeutica, attraverso un più incisivo Rapporto Medico- Paziente , impegnando ogni necessaria attenzione per rendere il paziente diabetico sempre più informato, formato e coinvolto. La malattia, quella diabetica in particolare, più si conosce, più è facile affrontarla. Un paziente consapevole, capace di autogestirsi, è esso stesso veicolo di risparmio, oltre che essere interessato alla “qualità della sua vita”. Per l’Asp il saluto è stato portato dal direttore sanitario P. O. Di Villa d’Agri Bruno Masino che, a nome dell’Azienda sanitaria ha dichiarato che l’impegno a dare ogni possibile attenzione verso questa pericolosa patologia che, sebbene sottovalutata, rappresenta una vera e propria pandemia del Xxi Secolo, come ci ricorda la recente Risoluzione Onu, oltre che essere estremamente onerosa per le complicanze indotte qualora non si interviene tempestivamente e concretamente”. .  
   
   
FORUM SULLA COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO DI FARMACI,  
 
Würzburg, 17 novembre 2009 - Il 3 dicembre si terrà a Würzburg (Germania) il quarto Forum di cooperazione "Drug Development". L´evento è organizzato dalla Bayern Innovativ - con l´aiuto della rete Enterprise Europe Network e dall´Università di Wurzburg - e presenterà tra l´altro i seguenti temi: strategie per lo sviluppo di farmaci nelle piattaforme tecnologiche dell´industria e dell´università per i nuovi composti; ricerca tradizionale; oncologia, malattie infettive e immunoterapia. Il giorno precedente è prevista una visita di gruppo di ricerca al centro di biomedicina sperimentale presso l´Università di Würzburg, che compie ricerche nei campi della biologia strutturale, bio-imaging e sviluppo di farmaci per le malattie vascolari. Http://www. Bayern-innovativ. De/5370cbc6-d2b1-4d07-063b-00c313739c40?edition=en .  
   
   
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA, AL VIA POTENZIAMENTO ASSISTENZA REGIONALE IN LIGURIA  
 
Genova, 17 Novembre 2009 - Si formalizza il ruolo della clinica neurologica dell´azienda ospedaliera San Martino quale punto di riferimento regionale che organizzerà l´assistenza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica. Il ruolo della Clinica Neurologica del San Martino sarà quello di coordinare un gruppo di lavoro con le strutture ospedaliere e territoriali di tutta la regione per offrire prestazioni di assistenza e di cura, coinvolgendo i medici di medicina generale, le associazioni dei parenti e i rappresentanti dei pazienti per la gestione globale della malattia. Lo ha detto il 13 novembre l´assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo intervenendo sul tema insieme al direttore generale della Asl 3 Genovese, Renata Canini, al direttore sanitario dell´ospedale San Martino di Genova, Gianni Orengo, al prof. Giovanni Luigi Mancardi della Clinica Neurologica dell´Università di Genova, alla professoressa Claudia Caponnetto del dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica dell´Università di Genova e a Mario Melazzini presidente dell´Aisla, in occasione della presentazione del Ix Congresso nazionale sulla Sla in corso oggi e domani ai Magazzini del Cotone. "In accordo con quanto la Regione sta portando avanti sul fronte della rete ligure per le malattie rare - ha ribadito l´assessore Montaldo - presso la clinica Neuro verranno organizzati ambulatori dedicati alla Sla, concentrando intorno ai malati l´attività multidisciplinare degli specialisti nell´ambito della riorganizzazione delle degenze e dell´attività neuro". Il programma che la Regione ha avviato insieme all´Aisla, l´associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica e ai clinici che si occupano del tema si articola in sei punti: 1. Centro di riferimento regionale presso la clinica neuro dell´Università di Genova 2. Centro di riabilitazione e sollievo della Asl 3 Genovese presso la Colletta di Arenzano, frutto di una sperimentazione gestionale pubblico-privata che verrà aperto entro i primi mesi del 2010 e sarà dedicato alla riabilitazione intensiva attraverso 10 posti letto e i relativi servizi clinici e strumentali 3. Apertura presso l´hospice di Albaro in via Montallegro di cinque posti dedicati ai malati di Sla 4. Potenziamento dell´assistenza domiciliare, oggi garantita anche dalla collaborazione con l´Aism, l´associazione italiana sclerosi multipla 5. Avvio dell´impiego di comunicatori vocali presso la Asl 3 Genovese per i pazienti che non possono più comunicare verbalmente, attraverso un finanziamento regionale di 80. 000 euro che sarà ulteriormente potenziato grazie ai finanziamenti stanziati in precedenza dal Ministro Livia Turco. E´ prevista anche la formazione e l´ assistenza psicologica per i parenti. Ammontano a circa 150 i malati liguri di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia degenerativa che colpisce le cellule nervose del midollo spinale e dei nervi cranici, con conseguente paralisi agli arti e l´interessamento dei muscoli destinati alla fonazione e alla deglutizione. Si tratta di un decorso progressivo che dura tre anni dall´esordio. .  
   
   
ROMA: INAUGURATI DUE NUOVI CENTRI ALL´OSPEDALE SANTA CATERINA DELLA ROSA  
 
 Roma, 17 novembre 2009 - Aperti all´ospedale Santa Caterina dalla Rosa due nuovi reparti: un nuovo Centro chirurgico dedicato al trattamento di patologie che richiedono un ricovero in ´day surgery´ e un Centro di terapia del dolore per i pazienti affetti da gravi malattie croniche e tumori. Sono i due nuovi servizi inaugurati stamani dal vicepresidente della Regione, Esterino Montino, all´interno del presidio territoriale Santa Caterina della Rosa di via Nicolo´ Forteguerri, nel Vi Municipio. La nuova struttura chirurgica è composta da due sale operatorie e da una degenza con quattro letti e cinque poltrone operative 12 ore al giorno. Il personale del centro consta di 4 anestesisti, 2 chirurghi e 10 infermieri. In un anno il centro è in grado di effettuare 2. 300 interventi chirurgici e 6 mila prestazioni di chirurgia ambulatoriale tra oculistiche, ortopediche, vascolari, ernie e neoplasie. Il Centro di terapia del dolore, invece, è in grado di farsi carico di 400 prestazioni di interventistica e 2 mila ambulatoriali. In questo modo sarà possibile raggiungere l´obiettivo della deospedalizzazione. "In questi anni si è lavorato molto per superare i problemi di una sanità senza specificità - ha detto il vicepresidente Montino - e su questa strada abbiamo continuato a lavorare, ristrutturando l´intera rete di Roma e del Lazio e mettendo in atto l´obiettivo di portare la sanità sul territorio. Il Santa Caterina ne e´ l´esempio e oggi questo presidio e´ bello e funzionale". La struttura dispone infatti di un attrezzatissimo poliambulatorio con due ecografi, tre mammografi e una Tac. Inoltre sono attivi programmi di screening oncologico. All´inaugurazione erano presenti il senatore del Pdl, Domenico Gramazio, il consigliere del Pdl, Donato Robilotta, e il consigliere del Pd, Augusto Battaglia. .  
   
   
NUOVE LINEE ELECTROLUX PER SANITA´´  
 
Pordenone, 17 novembre 2009 - Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha assistito ieri assieme ai direttori delle aziende ospedaliere e sanitarie del Friuli Venezia Giulia alla dimostrazione delle linee per la ristorazione collettiva e per la conservazione e distribuzione del cibo studiate ad hoc per i nosocomi dalla Electrolux Professional, l´azienda internazionale del gruppo svedese che ha il suo quartiere generale a Pordenone. Accompagnato dal direttore generale di Electrolux Italia, Luigi Campello, e dall´amministratore delegato di Professional Italia, Rocco Di Bari, Tondo ha manifestato grande interesse per gli strumenti innovativi prodotti da Electrolux e che potrebbero essere di grande utilità per i sistemi ospedalieri della regione. "Ho promosso questo incontro affinché si innesti un processo virtuoso con le nostre aziende di eccellenza, perché credo sia giusto fare conoscere i loro prodotti", ha affermato il presidente ricordando che proprio in occasione del convegno nel maggio scorso a cui partecipò Amartya Sen, l´economista indiano premio Nobel nel 1998, ebbe modo di toccare con mano alcune novità dell´azienda "che - ha aggiunto Tondo - in quanto rappresentante del settore della ristorazione, mi colpirono e interessarono molto". La Zanussi Electrolux - ha poi sottolineato Tondo - ha sempre dimostrato con varie iniziative di essere un gruppo industriale attento allo sviluppo dell´intera comunità regionale, capace di entrare in sintonia con essa, e dunque un patrimonio prezioso e un valore per il Friuli Venezia Giulia. "Grazie ai buoni rapporti instaurati con la nostra regione - ha sottolineato Tondo - è notizia di questi giorni che il gruppo ha deciso di versare i propri tributi qui, contribuendo al prodotto interno lordo regionale con un versamento che per il solo mese di dicembre ammonta a 3 milioni di euro". Ad illustrare le linee di produzione nei dettagli ai dirigenti della sanità regionale - erano presenti, tra gli altri, Nicola Delli Quadri (Ass 6 Friuli Occidentale); Paolo Bordon (Ass 5 Bassa Friulana); Giorgio Ros (Ass 4 Medio Friuli); Luciano Zanelli (Ass 3 Alto Friuli); Roberto Ferri (Ass 2 Isontina); Annmarie Pietrantonio (Ospedale di Pordenone); Giovanni Maria Guarrera (Azienda ospedaliero-universitaria di Udine); Gianpaolo Canciani (Burlo di Trieste); Giovanni Del Ben e Renata De Candido (Cro di Aviano) - è stato l´amministratore delegato Di Bari, che ha ricordato come innovazione e sostenibilità ambientale siano priorità assolute dell´azienda che fattura 800 milioni di euro l´anno ed è leader multispecialista per la ristorazione collettiva e commerciale. Impianti Electrolux come, ad esempio, quello installato per l´aeroporto di Singapore riescono a far produrre 50 mila pasti al giorno in ambiente refrigerato, con sofisticate strutture che rispettano anche le regole del "green spirit". "Per noi la sostenibilità ambientale non è una moda, è un imperativo da sempre. Siamo quotati nel Dow Jones Sustainability Indexes di New York e siamo, unica azienda al mondo, certificati con la Iso 14001 in tutti i nostri stabilimenti", ha ricordato Di Bari. Un sistema integrato di cottura e raffreddamento, un armadio di scongelamento con sanitizzazione incorporata, un carrello intelligente per la distribuzione dei pasti ai degenti, un sistema di trattamento rifiuti in grado di diminuire il volume dell´organico fino al 80 per cento sono stati alcuni dei prodotti più innovativi presentati oggi in esclusiva ai dirigenti sanitari. .  
   
   
SALUTE MENTALE, A MATERA IL PROGETTO "MAGAZZINI BIZZARRRO´´  
 
Matera, 17 novembre 2009 - Ritorna a Matera dopo l´esperienza positiva della passata edizione l´attività di integrazione e lavoro "Magazzini Bizzarrro´´, legata al progetto “Salute e Libertà’’ dell´Arci nazionale, che ha coinvolto gli ospiti del Centro Diurno - Centro integrato polivalente del rione Serra Rifusa, che fa capo al Dipartimento di salute mentale della Asm, e il circolo Arci di Matera insieme ad altre realtà italiane. Le persone coinvolte, infatti, hanno partecipato con entusiasmo a tutte le fasi del progetto e secondo lo staff del Centro diurno hanno risposto in maniera decisamente positiva, migliorando capacità relazionali e prendendo maggiore coscienza delle dinamiche relative al mondo del lavoro. Il progetto ha l´obiettivo di avviare percorsi sperimentali di inclusione, autonomia e cittadinanza finalizzati alla promozione della salute mentale e al reinserimento nella società di ragazzi o ragazze con problemi di sofferenza psichica. Le tre ´´R´´ del nome Bizzarrro (Recupero, Restyling e Risparmio) hanno, infatti, un significato simbolico di recupero dei soggetti ritenuti ‘pregiudizialmente’ disabili e degli oggetti inservibili o passati di moda e la successiva esposizione e vendita dei manufatti nel corso di una iniziativa svoltasi nel giugno scorso in piazza Vittorio Veneto. " Con la prosecuzione del laboratorio -ha detto il dottor Edoardo De Ruggieri, coordinatore del Cip di Serra Rifusa- si vuole dare agli utenti la possibilità di continuare il lavoro intrapreso, finalizzato alla costituzione di una cooperativa sociale. L´iniziativa proposta e realizzata del Circolo Arci di Matera ha reso evidente come sia possibile, con scarse risorse, attivare e riattivare le reti sociali cittadine e di come sia possibile realizzare realmente l’uscita dei soggetti dal sistema psichiatrico´´. Il programma, durato un anno e svolto presso il Cip di Serra Rifusa, è stato realizzato in uno spazio-laboratorio per la raccolta e il restyling di oggettistica usata e ha coinvolto a vario titolo circa quindici soggetti. Il laboratorio 2009-2010 ha già iniziato la sua attività e prevede per il 19 e 20 dicembre 2009, la prima uscita in piazza. La raccolta del materiale avviene tutti i lunedì dalle 10. 30 alle 12. 30 . Per prenotare il ritiro dei materiali occorre contattare il numero 327-7043976 ( Circolo Arci Matera) o il numero fisso del Cip (0835261700 .  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL´INFANZIA DISLESSIA E DIRITTI ALLO STUDIO, UN CONVEGNO A GUBBIO.  
 
Gubbio, 17 novembre 2009 - Garantire ai bambini il diritto all´uguaglianza, alla protezione dalla discriminazione, alla cittadinanza, alla salute, all´istruzione e alla formazione, al tempo libero, al gioco e allo svago. Questi alcuni dei principi contenuti nella Convenzione sui diritti dell´infanzia approvata dall´Assemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 e che da allora ha fissato ogni anno in questa data la Giornata internazionale dei diritti dell´infanzia. In questo scenario si inserisce il convegno “Diritto allo studio, Diritto all’apprendimento. Quali difficoltà, quale aiuto per i bambini e ragazzi con dislessia” in programma a Gubbio per venerdì 20 novembre 2009 a partire dalle 14,30 presso la Sala Consiliare di Palazzo Pretorio. Un appuntamento a cura del Comune di Gubbio, Aid (Associazione Italiana Dislessia) sezione Perugia-gubbio e Centro F. A. R. E. (Formazione Abilitazione Ricerca Educazione) di Perugia all´interno delle iniziative promosse dalla Regione Umbria. Un appuntamento che punterà i riflettori sul diritto allo studio e all´apprendimento dei ragazzi con disturbi specifici di apprendimento (Dsa), sulle peculiarità di questi, sulla normativa di settore e sulla necessità di inserire nel percorso scolastico l´utilizzo di strumenti compensativi adeguati. In tale direzione, durante la giornata Aldo Cacciamani, Assessore all’Istruzione e Politiche socio-educative di Gubbio e insegnante, presenterà le esperienze già avviate nella scuola primaria e nuove azioni per il prossimo futuro che, di concerto con i Comuni del territorio, daranno sostegno ai ragazzi con Dsa e alle loro famiglie. Il convegno pone un ulteriore tassello al progetto avviato nel 2005 nel territorio eugubino dall´Aid di Perugia e dal Centro Fare, sostenuti dai Comuni dell´Ambito territoriale n°7 ed in collaborazione con il Servizio Integrato per l’Infanzia e l’Adolescenza Asl n. 1 Fino ad oggi – racconta Marina Locatelli, Direttore Centro F. A. R. E. E Referente Aid per l’Umbria - con l´idea di accostare all’intervento riabilitativo un supporto didattico specifico in grado di dare sostegno alle famiglie durante lo svolgimento dei compiti scolastici pomeridiani e aiutare bambini e ragazzi ad essere più autonomi, a migliorare il loro rendimento scolastico e la loro autostima, sono nate le attività di doposcuola, i corsi di formazione per docenti e tutor, i laboratori per ragazzi e gli sportelli di consulenza per genitori ed insegnanti. Tutte esperienze che registrano un esito positivo e dimostrano l´importanza di continuare ad essere in “rete” con tutti i soggetti del territorio. .