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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Novembre 2009
INDUSTRIA E GOVERNO SI CONFRONTANO A PARMA SUL FUTURO DELL´AGROALIMENTARE MADE IN ITALY IL RUOLO DECISIVO DELLA LOGISTICA  
 
Venerdì 20 novembre, alle 9. 00, al Teatro Regio di Parma si terrà il convegno “Ripensare la logistica dell’agroalimentare. Complessa, costosa, inefficiente: l’urgenza di nuove soluzioni”, organizzato da Alfa, Agenzia Logistica Filiere Agroalimentari. Alfa rappresenta il primo progetto di gestione logistica avanzata di settore in Italia ed è stata tenuta a battesimo ufficialmente dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luca Zaia che, in occasione della presentazione dello scorso maggio, l’ha definita un modello di riferimento da seguire. Non a caso Alfa, presieduta da Andrea Costa, nasce a Parma, città modello per la qualità della vita e soprattutto centro nevralgico per la produzione agroalimentare nazionale le cui eccellenze, come il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma, rappresentano il miglior made in Italy nel mondo. “Alfa è un progetto ambizioso,- afferma Andrea Costa, Presidente- ma assolutamente necessario. Le inefficienze dovute alla frammentazione della logistica si traducono in costi, danni per l’ambiente e in un generale ostacolo all’eccellenza dei prodotti, che deve derivare anche dall’eccellenza del sistema. Parma, come capitale del food, è la sede ideale per presidiare uno dei fattori che maggiormente possono condizionare la qualità dei prodotti alimentari, ovvero una movimentazione e distribuzione efficiente e altrettanto di qualità. A livello economico, inoltre, contando l’impatto sui costi, la logistica è oggi “la” variabile critica a livello di imprese e di sistema. Il recupero di efficienza nella movimentazione e nella distribuzione delle merci, se perseguito a livello nazionale, potrebbe da solo costituire un volano per la ripresa, liberando risorse preziose oggi sprecate per mancanza di un’ “intelligenza logistica”. Infine la logistica come insieme di relazioni tra le aziende e il mondo esterno ha anche una grande influenza sull’ambiente e sulla vita delle persone". Di tutto questo si parlerà nel convegno del prossimo 20 novembre moderato da Susanna Petruni, Vicedirettore del Tg1, e al quale, dopo l’introduzione del presidente Andrea Costa, prenderanno parte Bartolomeo Giachino, Sottosegretario Ministero alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pietro Vignali, Sindaco di Parma, Fabrizio Dallari, Direttore del Centro di Ricerca sulla Logistica dell´Università Carlo Cattaneo –Liuc, Francesco Mutti, Ad Mutti Spa, Paolo Guidi, Direttore Sales & Marketing Kuehne-nagel, Claudio Ferrozzi e Marco Chinello di Gea, Marco Lucchini, Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare, Luca Lanini, Alfa, Santiago Kraiselburd, Direttore Zaragoza Logistics Center/mit. Le funzioni di Alfa Alfa sarà una cabina di regia della logistica, con funzioni di: pianificazione e razionalizzazione dei flussi logistici del settore agroalimentare; gestione dei rapporti istituzionali e con le autorità legislative ai fini della regolamentazione della logistica dell’agroalimentare; ricerca, innovazione, diagnosi, progettazione delle filiere logistiche del settore agroalimentare; consulenza per gli operatori della logistica dell’agroalimentare; formazione superiore sulla logistica innovativa; sensibilizzazione sui temi della logistica innovativa; promozione dell’innovazione applicata alle filiere logistiche; certificazione degli operatori, delle procedure e delle piattaforme logistiche; finanziamento di progetti di logistica avanzata o mediazione tra gli operatori di filiera e fonti di finanziamento. Alfa, società a capitale pubblico, si inserisce nell’ambito di un disegno complessivo di valorizzazione delle vocazioni del territorio e di creazione di servizi ad alto valore aggiunto per le imprese promosso dal Comune di Parma. Tra i prossimi passi, la realizzazione di un bando di gara europea per permettere l’ingresso di privati, prevista fino al 45% del capitale. .  
   
   
QUANTITÀ D´ACQUA: COME SI REGOLANO LE PIANTE?  
 
Un´èquipe di ricerca finanziata dall´Unione europea ha scoperto in che modo gli ormoni regolano la reazione delle piante in situazioni di stress, quale può essere la siccità. I risultati dello studio, pubblicati la scorsa settimana nella rivista Nature, potrebbero essere utilizzati in futuro per potenziare la resistenza delle piante in caso di carenza d´acqua o di siccità. L´unione europea ha sostenuto questo progetto nell´ambito del progetto Pcube ("Infrastructure for protein production platforms"), finanziato in riferimento alla linea di bilancio dedicata al budget per le infrastrutture di ricerca del Settimo programma quadro (7°Pq). Fino ad oggi l´attività interna dell´acido abscissico (Aba), ovvero dell´ormone in questione, rimaneva poco chiara. Ora, tuttavia, gli scienziati del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) di Grenoble, in Francia, e del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Csic) di Valencia, in Spagna, hanno scoperto che la risposta risiede in una proteina chiamata Pyr1 e nel modo in cui questa interagisce con l´Aba. Di norma, le proteine Pp2c regolano il flusso dell´Aba all´interno della pianta, ma nel momento in cui la pianta si trova in una situazione di stress - quale può essere la carenza d´acqua - la quantità dell´Aba aumenta in modo analogo a quello dell´adrenalina, che aumenta negli esseri umani in caso di stress. Nel momento in cui l´Aba aumenta nelle piante, le cellule vengono investite da segnali che evidenziano il fabbisogno d´acqua. Questo attiva o disattiva determinati geni che azionano i meccanismi atti a porre rimedio alla situazione. Questi meccanismi, ad esempio, potenziano l´assorbimento e l´immagazzinaggio dell´acqua, o fanno in modo che la pianta tenti di conservare la maggiore quantità di acqua possibile. La mancata interazione tra l´Aba e le proteine Pp2c è il motivo per cui non si era a conoscenza dell´effetto delle proteine sull´Aba. Il team che ha condotto la ricerca ha analizzato un gruppo composto da 14 proteine all´interno della struttura di una pianta, per scoprire un loro eventuale coinvolgimento nel processo. Di queste proteine, la Pyr1 è stata esaminata al fine di studiarne la struttura. I risultati ottenuti dalla cristallografia a raggi X ha evidenziato che la sua struttura è analoga a quella di una mano. I raggi X hanno evidenziato come in assenza dell´Aba, la "mano" di Pyr1 rimanga aperta. In presenza di Aba, invece questa "mano" si chiude attorno alla stessa proteina. Questo attiva il posizionamento sulla "mano" di una molecola di Pp2c. La maggior parte dei gruppi proteici hanno una reazione simile: ciò conferma che questo gruppo di proteine rappresenta il maggiore recettore dell´Aba. Il team ha scoperto che legandosi alla proteina Pyr, l´Aba fa in che modo che la stessa "dirotti" le molecole di Pp2c, che quindi non possono bloccare la reazione alla situazione di stress. "Trattando le piante con l´Aba prima della siccità, queste proteine attivano tutte le misure preventive solitamente attivate in inverno prima dell´avvento della siccità: in questo modo le piante sono maggiormente preparate alla carenza di acqua e hanno maggiori probabilità di sopravvivere. Inoltre, le piante presentano una tolleranza più spiccata alla siccità", ha spiegato il dottor Pedro Luis Rodríguez del Csic. "Finora - ha aggiunto il dottor José Antonio Márquez dell´Embl - il problema era rappresentato dalle difficoltà e dai costi di produzione dell´Aba". Grazie a questo approccio incentrato sulla struttura biologica, sappiamo con quali elementi interagisce l´Aba e in che modo avvengono queste interazioni. Ciò consente di individuare altre molecole che hanno lo stesso effetto ma che possono essere riprodotte con più facilità. Per maggiori informazioni, visitare: Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl): http://www. Embl. De/ Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Csic): http://www. Csic. Es/index. Do Nature: http://www. Nature. Com/nature/index. Html .  
   
   
BIODIVERSITÀ, MARTINI PRESENTA A UNESCO LE POLITICHE DELLA TOSCANA  
 
Le politiche della Toscana per la biodiversità sono state al centro dell’intervento del presidente della Regione, Claudio Martini, il 12 novembre alla sede dell’Unesco per presentare, con Danielle Mitterrand e Vandana Shiva, il Manifesto sul futuro dei sistemi della conoscenza. Il Manifesto, realizzato dalla Commissione internazionale sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura con il sostegno della Regione Toscana, è stato presentato per iniziativa di France Libertés, in collaborazione con il Centro del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il Manifesto intende promuovere il rilancio del sapere tradizionale contro lo strapotere degli esperti e la superspecializzazione, che “trasferiscono il sapere frammentato al mondo della produzione ed espropriano i contadini dalla conoscenza delle sementi e dal diritto a conservarle, migliorar le e scambiarle”. Invece, prosegue il Manifesto, il sapere tradizionale può integrarsi con una conoscenza scientifica, che sappia trarre profitto dal suo collegamento con la diversità biologica e culturale. I contadini, secondo il Manifesto, devono tornare ad essere “scienziati sul campo, in grado di garantire la conservazione dell’habitat, del suolo e delle risorse idriche. Il sapere contadino in tutto il mondo ha protetto e potenziato la biodiversità, garantendo la sicurezza alimentare alle comunità“. La Toscana sta andando in questa stessa direzione, ha ricordato Martini, presentando il modello di agricoltura sostenibile della regione: un modello basato sulla localizzazione della produzione e dei consumi, sulla valorizzazione della biodiversità e sulla multifunzionalità dell’azienda agricola, per cercare di ricostruire il legame con i consumatori sulla qualità e sicurezza degli alimenti. «La Toscana – ha detto Martini – è stata la prima regione italiana a mettere al bando dal proprio territorio gli Ogm e a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone». Le politiche per la biodiversità della Toscana, ha ricordato, «sono un esempio in tutto il mondo, tanto che abbiamo ricevuto, pochi giorni fa, il World Future Award, il premio per le politiche del futuro, dal World Future Council». Da questo impegno scaturisce anche la decisione imminente, anticipata da Martini, di dar vita in Toscana ad un Polo per l’agricoltura sostenibile, la biodiversità e le conoscenze tradizionali, che avrà sede presso l’Azienda agricola regionale di Alberese. Martini ha infine ribadito l’appoggio della Regione alla proposta dell’Unesco di costituire in Toscana un Centro internazionale per lo studio e la promozione delle conoscenze tradizionali. «Una proposta - ha detto il presidente della Regione - che riconosce alle conoscenze tradizionali il valore di patrimonio dell’umanità e che conferma la Toscana come territorio d’eccellenza in questo campo». .  
   
   
FORMIGONI:LA REGIONE SOSTIENE IL MONDO AGRICOLO RICEVUTA A PALAZZO PIRELLI UNA DELEGAZIONE DELLA CIA  
 
Milano - Il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha incontrato il 13 novembre a Palazzo Pirelli una delegazione della Cia (Confederazione italiana agricoltori) guidata dai presidenti nazionali Giuseppe Politi e Mario Lanzi. Cia ha presentato a Formigoni un documento in cui si chiede, al Governo e alle Regioni, un impegno per il settore lattiero-caserio e in particolare sul fronte del prezzo del latte, la promozione dei prodotti tipici anche presso la grande distribuzione, una maggiore tutela delle imprese italiane nell´Unione europea e la dichiarazione dello stato di crisi per il settore primario. "Regione Lombardia è in piena sintonia con il mondo dell´agricoltura e ne conosce bene i problemi - ha dichiarato Roberto Formigoni -. Per questo motivo auspico nuove regole, a livello di Unione europea, per questo importante comparto". "Come Regione Lombardia - ha ricordato Formigoni - abbiamo deciso l´anticipo della Pac pari a 160 milioni e attuato un finanziamento dei Confidi anche in campo agricolo per 2,5 milioni". "In merito alle richieste presentatemi da Cia - ha concluso il Presidente Formigoni - Regione Lombardia è da tempo impegnata, con gli assessori all´Agricoltura e al Commercio, Luca Daniel Ferrazzi e Franco Nicoli Cristiani, a trovare soluzioni per il prezzo del latte e per dare una maggiore visibilità, anche nella grande distribuzione, ai prodotti tipici della nostra regione che è la realtà leader a livello nazionale del settore primario. Sulla richiesta di stato di crisi per il settore, infine, la Lombardia si confronterà con le altre regioni". .  
   
   
BASILICATA TAVOLO TECNICO IN AGRICOLTURA.  
 
Tavolo tecnico interlocutorio sulla crisi dell’agricoltura lucana. L’incontro tenuto in Regione il 12 novembre a Matera tra il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Pietro Quinto, l’Autorità di Gestione del Piano di sviluppo rurale, Liliana Santoro e i responsabili regionali di Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura è servito per un’analisi e definizione delle criticità e nella illustrazione di un programma di interventi. Il dott. Quinto ha fatto presente l’intendimento del Dipartimento di entrare nel dettaglio delle problematiche sulla debitoria, verso gli Istituti di credito, i Consorzi, l’erario e avviarne una quantizzazione. A tal fine ha chiesto alle Organizzazioni professionali di redigere una relazione dettagliata per comparto. Sulle richieste effettuate dal Dipartimento alla Presidenza della Giunta ammontano a 2 milioni di euro per le calamità del Metapontino e del Lavellese a titolo di anticipazione alle aziende; una quota pari a 1, 7 milioni di euro, in sostituzione del sostegno centrale, come contributo ai Caa per gli adempimenti previsti per la tenuta dei fascicoli aziendali e l’assistenza tecnica alle imprese; l’incremento del finanziamento per Consorzi di difesa pari a 1,5 mioni di euro, 300mila euro per il bando regionale per i fondi rischi delle cooperative e dei Cofidi nel settore agricolo; risorse pari a 7 milioni di euro sui fondi liberati del Por; trasferimento all’esercizio 2010 delle risorse per la liquidazione delle istanze del Por ex Misura Iv. 8 e Iv. 12. Altro punto comunicato da Quinto ha riguardato l’intervento regionale ai sensi del Dpcm 3. 6. 2009 per gli aiuti di stato per accedere ai finanziamenti tesi ad affrontare la crisi. Infine, è stata illustrata l’attivazione della Misura 126 del Psr sui sostegni per gli interventi legati ai danni provocati dalle calamità naturali e la disponibilità entro dicembre di modifica per la stessa da parte della Comunità europea. “Il momento di crisi del settore primario- ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Vincenzo Viti – tocca praticamente tutte le Regioni italiane. In tale quadro stamani a Roma ho avuto la conferma dai colleghi assessori regionali, che anche la Sardegna e la Puglia (oltreché la Sicilia) stanno riproducendo la medesima richiesta inoltrata dalla Regione Basilicata per lo stato di crisi al Governo. Questo servirà ad avere una posizione più forte nei riguardi del Governo nazionale quando dovremo chiedere interventi di gran lunga più incisivi tesi a ridare fiato alle politiche di intervento in agricoltura. Quanto alla situazione lucana – ha aggiunto Viti- il tavolo tecnico odierno è stato interlocutorio e le proposte del Dipartimento potranno essere accresciute, compatibilmente con le risorse e le normative vigenti, da quelle delle Organizzazioni professionali per elaborare un documento teso a dare forza e centralità al settore primario da presentare nelle sedi istituzionali: dalla Giunta, alla competente Commissione consiliare, fino al Consiglio regionale”. .  
   
   
AGRICOLTURA IN EMILIA-ROMAGNA - IN CALO DEL 10% IL VALORE DELLA PRODUZIONE 2009, RABBONI CHIEDE UN INTERVENTO DI SOSTEGNO STRAORDINARIO DA INSERIRE NELLA FINANZIARIA 2010.  
 
 Bologna - Un calo del valore delle produzioni su base annua di quasi il 10%. E’ quanto emerge dalle prime previsioni sull’andamento dell’annata agraria 2009 in Emilia-romagna, che si è conclusa come di consueto l’11 novembre giorno di San Martino. Rispetto agli ottimi risultati del biennio 2007-2008, quando si registrarono livelli di fatturato assai prossimi alla soglia dei 4. 000 milioni di euro, si registra pertanto una flessione attorno ai 350 milioni di euro, che riporta il settore agricolo regionale ai livelli di crisi del biennio 2005-2006. A incidere maggiormente sull’andamento negativo del valore delle produzioni sono stati i cereali (-30%) e la frutta (-20%), mentre risultano al momento più contenute le perdite stimate per vino (-6,5%) ed allevamenti (-3,5%). Stabile è l’andamento di patate e ortaggi, mentre è in aumento il comparto delle piante industriali (+5%) grazie al positivo andamento del pomodoro. La diminuzione del valore della produzione agricola incide in maniera fortemente negativa sui bilanci delle aziende agricole, già in difficoltà per gli ingenti costi di produzione sostenuti anche nelle precedenti annate. Si rischia così di mettere a repentaglio l’esistenza stessa di molte realtà produttive che oramai da troppo tempo producono sottocosto. In tale contesto, è ovviamente particolarmente grave la situazione dei comparti a più alta intensità di investimenti - come ad esempio quello frutticolo e quello lattiero-caseario – per i livelli di costo e, molto spesso, di indebitamento decisamente superiori alla media. "I primi dati sull´andamento dell´annata agraria - ha dichiarato l´assessore regionale all´Agricoltura, Tiberio Rabboni - confermano l´esigenza di un intervento immediato di sostegno straordinario, da inserire nella finanziaria 2010. ” Questa proposta - ha spiegato l’assessore - sarà al centro dell´incontro convocato per lunedì pomeriggio, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, al quale parteciperanno, oltre allo stesso Rabboni e a una delegazione di assessori regionali all´agricoltura, il sottosegretario Gianni Letta, il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Luca Zaia e il presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, Vasco Errani. All’origine dell’andamento negativo del settore è il pesante ribasso dei prezzi agricoli indotto dalla crisi economica generale, che ha causato disoccupazione e perdite di reddito diffuse in vari strati della popolazione portando inevitabilmente ad una contrazione della domanda. Tutto questo ha coinciso con il processo di progressiva riduzione delle barriere protezionistiche a difesa del mercato europeo dei prodotti agricoli, determinato dalla riforma della Pac. "Dobbiamo risolvere rapidamente - ha aggiunto Rabboni - un ulteriore problema, ovvero l´esigenza di garantire prezzi di acquisto dei prodotti tali da garantire almeno la copertura dei costi di produzione perché non si può lavorare in perdita. A questo scopo un ruolo importante può svolgere la grande e media distribuzione italiana e pertanto chiederò alle organizzazioni agricole regionali e cooperative e al ministero di lavorare a accordo quadro per definire un prezzo minimo di acquisto delle principali forniture agroalimentari di origine italiana, che rispettino standard qualitativi predefiniti. È una strada già percorsa, in funzione di soccorso, per le pesche e nettarine di Romagna e per l’uva da tavola di Puglia e Sicilia che va estesa, per tempo, a tutte le principali produzioni a rischio. Siamo alla vigilia di un altro anno che si annuncia di crisi. Bisogna attraversarlo con il minimo danno, preservando la parte migliore del potenziale produttivo agricolo italiano. Un obiettivo che riguarda tutti e che richiede l´impegno di tutti". .  
   
   
FVG: APPROVATI REGOLAMENTI SU PRODOTTI ANIMALI  
 
Trieste - La Iii Commissione consiliare - presidente Giorgio Venier Romano (Udc) - ha espresso parere favorevole unanime alle delibere di Giunta del Friuli Venezia Giulia sul riconoscimento degli stabilimenti che trattano prodotti di origine animale, sulle linee guida regionali sull´igiene dei prodotti di origine animale e sulle relative deroghe per gli stabilimenti di macellazione di ridotta capacità produttiva. Nel primo regolamento si tratta della definizione delle modalità con le quali ottenere il riconoscimento del proprio stabilimento nel rispetto delle norme europee, riconoscimenti che fino ad oggi erano in capo al ministero e ora passeranno alla Regione, accorciando sensibilmente i tempi e tagliando i costi legati alle procedure a carico delle imprese. Nel secondo regolamento si definiscono le tipologie alimentari che questi stabilimenti producono, la terminologia utilizzata, l´ambito di applicazione, le deroghe e le esclusioni. Sono le linee guida di applicazione del regolamento europeo in materia calato nella nostra realtà, che tengono conto di quanto introdotto da vari provvedimenti e intese. .  
   
   
PRECISAZIONI DELL’ASSESSORATO IN MERITO ALL’INCHIESTA CHE COINVOLGE IL SETTORE AGRICOLO VALDOSTANO  
 
A fronte delle preoccupazioni per l’immagine del comparto agricolo valdostano e delle conseguenze commerciali negative che potrebbero ricadere, a seguito dell’inchiesta in corso sul bestiame e sulla Fontina Dop, su un settore già sofferente a causa del periodo di crisi economica, l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali intende informare i cittadini su alcuni aspetti di particolare importanza. «A prescindere dalle responsabilità personali di chi, a vario titolo, risulta coinvolto nella vicenda e che non sono qui in discussione – sottolinea l’Assessore Giuseppe Isabellon – tengo innanzitutto a esprimere solidarietà alla stragrande maggioranza di coloro che, nel rispetto delle norme, operano nel campo agricolo valdostano, nonché a rassicurare i cittadini, come già evidenziato dalla Procura della Repubblica di Aosta, che non esistono motivi di preoccupazione per la salute pubblica». Il sistema di sostegno, da una parte, e di monitoraggio dall’altra, messo in atto dall’Assessorato è vasto e ricopre un settore che oggi comprende oltre 3. 000 aziende agricole, delle quali 1. 700 di allevamento bovino e ovicaprino. Presso le Anagrafi zootecniche vengono registrate, secondo quanto previsto dalla normativa, informazioni molto dettagliate relative alle aziende di allevamento e ai singoli animali, che consentono, salvo atti fraudolenti, il costante monitoraggio delle stalle sul territorio e di conoscere in tempo reale i dati identificativi dei capi di bestiame allevati nella nostra regione. La banca dati dell’Anagrafe zootecnica è uno strumento condiviso e messo a disposizione di tutti gli attori coinvolti nelle azioni di controllo e verifica del rispetto delle norme applicabili al settore. I laboratori dell’Assessorato svolgono attività di controllo sulla qualità del latte, finalizzata a determinare i dati che assumono rilievo nella fabbricazione dei prodotti caseari. Non sono di competenza dei laboratori, invece, i controlli di rilevanza per la sanità animale, ossia quelli relativi alle possibili patologie del bestiame. «Per ciò che concerne il sistema dei contributi comunitari, statali e regionali a sostegno dell’agricoltura – prosegue l’Assessore – tengo a sottolineare che questo è soggetto a precise normative e al costante monitoraggio da parte degli uffici. Come ho già avuto modo di ricordare in questo caso è più che mai attuale il detto secondo il quale fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Se esistono irregolarità - conclude Isabellon – è giusto che queste vengano allo scoperto, ma auspico fortemente che l’opinione pubblica comprenda che il nostro settore agricolo è sano e il nostro prodotto di punta, la Fontina, è e resta un prodotto di eccellenza e qualità». .  
   
   
BIOERA: IL CDA APPROVA I RISULTATI RELATIVI AL TERZO TRIMESTRE 2009, FORTE MIGLIORAMENTO DEL FATTURATO TOTALE, CHE PASSA DA EURO 83,1 MILIONI A EURO 93,3 MILIONI (+11%), E DELLA PFN PARI A EURO 41,6 MILIONI RISPETTO A EURO 46,4 AL 30 GIUGNO 2009  
 
Tra gli highlights operativi e strategici di maggior rilievo del terzo trimestre 2009 si ricordano: Il perfezionamento con atto notarile della cessione di Ilc Srl alla Lemon Italy Spa del Gruppo Polenghi, per un controvalore pari ad euro 5,9 milioni, parimenti General Fruit ha rilevato il 20% delle quote della Lemon Italy Spa per un valore di 1,4 milioni di euro; in data 7 settembre l’assemblea dei soci di Natfood Srl, per far fronte alle necessità finanziarie della società con mezzi propri, ha deliberato un aumento del capitale sociale a pagamento per un ammontare massimo, comprensivo del sovrapprezzo, di 2 milioni di euro. L’aumento di capitale è stato interamente versato per cassa. Da segnalare tra gli eventi successivi alla chiusura del trimestre l’implementazione delle prime sinergie scaturenti dall’ingresso in febbraio 2009 nel capitale di Bioera S. P. A. Di Branca International S. P. A. , la holding della famiglia Branca che controlla, tra le altre società, l’italiana Fratelli Branca Distillerie. Dulcioliva, azienda storica dolciaria di Cuneo partecipata da Cdd, ha infatti stretto nel mese di ottobre una partnership con Branca Distillerie per la produzione di una linea di praline di purissimo cioccolato fondente ripiene di morbida crema al Fernet- Branca, al liquore di vero caffè espresso Borghetti e al Brandy Stravecchio Branca. Del lancio dei prodotti, avvenuto durante la seconda quindicina di ottobre nel canale della distribuzione organizzata si è occupata la controllata di Bioera Cdd. Nel 2010 è prevista l’introduzione dei prodotti nel canale Horeca tramite la controllata Natfood. I ricavi totali consolidati sono cresciuti nel terzo trimestre 2009 dell’11% attestandosi a quota 93,3 milioni. Positivo il Margine Operativo Lordo (Ebitda) che si attesta a quota euro 3,6 milioni rispetto a euro 4,4 milioni del 3Q 2008, il calo è dovuto principalmente alla contrazione di marginalità verificatasi nella società Natfood e nelle sue controllate e al più generale peggioramento del contesto competitivo, sempre più complesso e selettivo, che ha spinto verso una controllata riduzione di marginalità al fine di garantire la competitività dei prodotti sul mercato di riferimento. Il Risultato Operativo (Ebit) nel terzo trimestre 2009 è positivo per 1,2 milioni di euro (+2,1 milioni nel terzo trimestre 2008). L’utile del periodo è positivo per 1,8 milioni di euro (-0,7 milioni quello del terzo trimestre 2008). La posizione finanziaria netta consolidata passiva evidenzia un forte decremento a euro 41,6 milioni rispetto al dato al 30 giugno 2009 pari a 46,4 milioni di euro, grazie ai proventi derivanti dalla cessione della partecipazione Ilc e al miglioramento del circolante. Diminuiscono i ricavi della divisione prodotti naturali e biologici a causa del deconsolidamento a partire dal secondo trimestre dell’anno della società Erboristerie d’Italia, in valore assoluto i ricavi totali sono pari a 31,8 milioni di euro (-6,5%) con un’incidenza sul totale dei ricavi del Gruppo pari al 34%. All’interno della divisione da segnalare la performance di Ki Group che nel terzo trimestre ha raggiunto risultati superiori all’ambizioso budget fissato confermandosi società strategica all’interno del Gruppo Bioera. L’azienda nel 2009 ha iniziato la distribuzione esclusiva dei prodotti a marchio Verde&bio rafforzando la propria posizione nel settore di riferimento in un momento difficile del mercato. E’ stato portato a compimento il lancio del programma “premium Shop Provamel 2009” a favore del brand leader europeo nel mercato dei prodotti a base di soia (i cui prodotti in Italia sono distribuiti in esclusiva da Ki Group), associando oltre 180 negozi e riscuotendo un grande successo presso il consumatore. E’ stata inoltre ulteriormente rafforzata l’area dei prodotti freschi, in particolare con il lancio in esclusiva di prodotti innovativi per il canale dei negozi specializzati. Trimestre in crescita anche per Organic Oils che ha incrementato i ricavi del food grazie all’ampliamento delle vendite del marchio Crudigno sempre più apprezzato dalle catene Gdo e dal consumatore finale. In forte espansione la divisione fuori casa con ricavi totali che si attestano a 61,5 milioni di euro, 49,1 milioni di euro nel terzo trimestre 2008, grazie anche al consolidamento della società Comers e all’ottima performance delle controllate Cdd e General Fruit. In contrazione, invece, le vendite nette e la marginalità del canale Bar dove i consumi hanno risentito in modo più evidente della situazione congiunturale e del periodo di transizione dovuto alla risoluzione dell’accordo di distribuzione dei prodotti Nestlè. Particolare attenzione è stata dedicata alla linea “Nati per Servirti” ideata per sostituire proprio la gamma di prodotti ed attrezzature che venivano distribuiti in esclusiva per Nestlè Italiana. Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Paolo Bedogna, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. .  
   
   
RIFIUTI, APERTA LA STRADA VERSO UN COMPOST TOSCANO DOC  
 
Trarre dall´organico raccolto in Toscana un compost di qualità a marchio Doc. Questo l´obiettivo con il quale l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini ha convocato i rappresentanti dell´agenzia regionale per l´innovazione in agricoltura Arsia, il Consorzio italiano compostatori Cic, e i delegati della aziende affiliate a Cispel che producono compost in Toscana (Quadrifoglio, Publiambiente, Sienambiente). La riunione è servita per avviare un percorso che consenta di migliorare ulteriormente la qualità del compost, di migliorare le tecniche di produzione e di diffonderne l´utilizzo come fertilizzante naturale tra gli agricoltori. «La raccolta differenziata in Toscana sta crescendo - ha spiegato l´assessore - ed anche la frazione di umido dalla quale è possibile ricavare fertilizzante naturale è salita sopra il 19%. Ma oltre che p er incrementare la raccolta differenziata è necessario lavorare anche per potenziare il mercato dei prodotti che derivano dal riciclo della materia. In questo senso credo che sarebbe importante che l´organico raccolto in Toscana venisse lavorato nella nostra regione, con processi controllati, in modo da produrre un compost di elevata qualità da etichettare con marchio Doc«. »Sono certa – ha aggiunto l´assessore - che questa garanzia sul compost contribuirebbe in maniera significativa ad aumentare il mercato di questo fertilizzante, rassicurando gli agricoltori sulla provenienza e sulle caratteristiche del prodotto». Il percorso verso un compost certificato dovrà necessariamente passare attraverso l´ulteriore qualificazione delle aziende che attualmente producono compost in Toscana e la loro collaborazione con il Consorzio italiano compostatori, una diffusa opera di informazione da parte di Arsia per sensibilizzare gli agricoltori ma non solo sui vantaggi derivanti dall´utilizzo del compost, la promozione dell´utilizzo del compost nella cura delle aree verdi pubbliche. «Il nostro lavoro - ha concluso Bramerini - partirà da un protocollo per rendere possibile la tracciabilità del compost prodotto in Toscana, ci daremo un anno di tempo per portare avanti questo progetto e valutarne i risultati. Sono certa che grazie alla disponibilità di tutti i soggetti coinvolti, i cittadini e gli agricoltori toscani potranno presto avere a disposizione un fertilizzante a chilometri zero, amico dell´ambiente e dalle qualità indiscusse e certificate». .  
   
   
I NUOVI PRESIDENTI E I CONSIGLIERI PIU´ VOTATI DELLE 22 NUOVE COMUNITA´ MONTANE DEL PIEMONTE  
 
La maggioranza dei presidenti eletti nella tornata elettorale di sabato 7 novembre sono figure nuove, nove tuttavia ricoprivano già la medesima carica nelle Comunità di provenienza. Il maggiore cambiamento è avvenuto nel Biellese e Valsesia (tutti nuovi), nel Verbano-novarese (una conferma, due nuovi), nel Torinese (due conferme, quattro nuovi), nel Cuneese (tre conferme, tre nuovi). Tutti confermati invece i tre presidenti delle Comunità dell’Alessandrino e dell’Astigiano. Quattro sono le donne elette, con un aumento assai significativo rispetto alla situazione precedente dove su 48 comunità montane le presidenti erano soltanto due. Prossimo compito dei nuovi presidenti sarà la formazione delle giunte che per legge potranno essere composte al massimo da quattro persone. I nuovi organismi inizieranno a operare a partire dal 1 gennaio 2010. Per la Presidente della Regione Mercedes Bresso “le elezioni delle nuove Comunità montane con la forte affluenza che le ha caratterizzate anche laddove si presentava un’unica lista, hanno rappresentato un importante momento di democrazia e una garanzia di stabilità per i nuovi organismi. Le Comunità montane sono chiamate a svolgere importanti scelte di sviluppo del proprio territorio, è giusto quindi che nascano con un impegno e un voto democratico che coinvolge tutti gli amministratori dei comuni di montagna. Auguro ai nuovi presidenti e ai nuovi consiglieri un buon lavoro”. “La prima fase del lavoro dei nuovi consigli - aggiunge l’assessore regionale Luigi Sergio Ricca - sarà legata alla stesura degli Statuti, che dovranno esaltare le peculiarità dei territori. Sono sicuro che i nuovi organismi sapranno cogliere le opportunità dettate dalla legge di riordino”. Ecco i nomi dei presidenti eletti e dei due consiglieri più votati in ogni Comunità, così come risulta dall’assegnazione ufficiale dei seggi effettuata a partire dal 9 novembre alla presenza dei delegati di lista. La proclamazione degli eletti è prevista per venerdì 13 con la pubblicazione dei nomi sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte. I risultati completi con i voti ricevuti da ogni lista e da ogni candidato e la composizione dei nuovi consigli sarà pubblicata a partire dal 13 novembre nel sito www. Regione. Piemonte. It/montagna/osservatorio/comunita/riordino. Htm Provincia di Alessandria: 1) Valli Curone Grue E Ossona, Val Borbera E Valle Spinti: presidente Vincenzo Ernesto Caprile - Crescere Insieme (lista unica) Consiglieri più votati: Umberto Dall’occhio e Pierangelo Marini. 2) Alta Val Lemme, Alto Ovadese, Alta Valle Orba, Valle Erro E Bormida Di Spigno: presidente Giovanni Pietro Nani - lista Comunita’ Futura (lista unica) Consiglieri più votati: Christian Mutti e Franco Ravera. Provincia di Asti 3) Langa Astigiana E Val Bormida: presidente Sergio Primosig - lista Insieme Per La Langa Astigiana (lista unica) Consiglieri più votati: Ivo Armino e Lorenzo Uneval. Provincia di Biella 4) Val Sessera, Valle Di Mosso E Prealpi Biellesi: presidente Paola Vercellotti - lista Tre Valli Per Un Futuro Consiglieri più votati: Erminio Colombo e Alfio Serafia. 5) Valle Del Cervo - La Bursch: presidente Maurizio Piatti - lista Comuni Uniti Per Lo Sviluppo (lista unica) Consiglieri più votati: Simone Ferrero e Gino Mantello. 6) Valle Dell´elvo: presidente Gino Fussotto - lista Uniti Per La Valle Dell’elvo Consiglieri più votati: Desirée Duoccio e Riccardo Lunardon. Provincia di Cuneo 7) Valli Gesso Vermenagna Pesio E Bisalta: presidente Ugo Boccacci - lista Per Una Montagna Europea Delle Persone Unita E Solidale Consiglieri più votati: Stefano Dho e Ornella Vola. 8) Valle Stura : presidente Pierpaolo Varrone - lista Uniti Per La Valle Stura Consiglieri più votati: Arnaldo Giavelli e Alessia Bruno. 9) Valli Grana E Maira: presidente Roberto Colombero - Uniti E Autonomi Per La Nostra Gente (lista unica) Consiglieri più votati: Marco Marino e Mario Berardo. 10) Valli Po, Bronda, Infernotto E Varaita: presidente Aldo Giovanni Perotti - lista Montagna E Sviluppo Consiglieri più votati: Paolo Amorisco e Silvano Dovetta. 11) Alta Valle Tanaro, Valli Mongia E Cevetta, Langa Cebana E Valli Monregalesi: presidente Giuseppe Boasso - lista Comunita’ E Territorio (lista unica) Consiglieri più votati: Giovanni Barberis e Angelo Breida. 12) Alta Langa E Langa Valli Bormida Uzzone: presidente Alessandro Barbero - lista Insieme Per L’alta Langa (lista unica) Consiglieri più votati: Gianpaolo Fenoglio e Gualtiero Revelli. Provincia di Torino 13) Val Chiusella, Valle Sacra E Dora Baltea Canavesana: presidente Marina Carlevato - lista Uniti Per Il Territorio Consiglieri più votati: Luca Bringhen e Giovanni Maddio. 14) Alto Canavese: presidente Alessandro Giacomo Gaudio - lista Comunita’ Viva Consiglieri più votati: Carlo Rolando Perino, Antonio Cresto. 15) Valli Orco E Soana: presidente Danilo Crosasso - lista Territorio Ed Innovazione (lista unica) Consiglieri più votati: Laura Balagna e Giovanni Meaglia. 16) Valli Di Lanzo, Ceronda E Casternone: presidente Celestina Olivetti - lista Uniti Per Le Valli Consiglieri più votati: Roberto Grappolo e Giovanni Battista Poma. 17) Valle Susa E Val Sangone: presidente Sandro Plano, - Lista Idee per le valli Consiglieri più votati: Diego Joannas e Antonio Miletto. 18) Valli Chisone, Germanasca, Pellice E Pinerolese Pedemontano: presidente Andrea Coucourde - lista Comunita’ Unite Consiglieri più votati: Giorgio Roggero, Clara Bounous, Bruna Frache, Ivo Negro (a pari merito). Province del Verbano Cusio Ossola e di Novara 19) Valli Antigorio, Antrona, Anzasca, Ossola E Vigezzo: presidente Giovanni Francini - lista Insieme Per L’ossola Consiglieri più votati: Gianpaolo Blardone e Daniele Folino. 20) Due Laghi, Cusio Mottarone E Val Strona: presidente Paolo Marchesa Grandi - lista Per Lo Sviluppo Del Nostro Territorio Consiglieri più votati: Marco Porini e Angelo Gemelli 21) Val Grande, Alto Verbano E Valle Cannobina presidente Loredana Brizio - lista Rinascita Dei Monti Del Verbano Consiglieri più votati: Cristiano Verazzi e Sebastiano Gallina. Provincia di Vercelli 22) Valsesia: presidente Pierangelo Carrara - lista Tutti Per Valsesia Unita Consiglieri più votati: Angelo Dago e Maurizio Matera. .  
   
   
AGRICOLTURA FVG: RINGRAZIAMO PER STAGIONE MA CRISI NERA  
 
Udine - "La stagione dal punto di vista agronomico è andata bene e quindi oggi è giusto soffermarci in un momento di sentito ringraziamento per i frutti che la terra ci ha donato in abbondanza. Purtroppo occorre anche fare una profonda riflessione sulla situazione economica che colpisce duramente il comparto agricolo". Così l´assessore regionale alle Risorse agricole, Claudio Violino, il 14 novembre in occasione delle celebrazioni per la Giornata del ringraziamento promossa dalla Coldiretti alla tradizionale chiusura della campagna agraria. Violino lancia dunque un accorato appello affinché la giornata del ringraziamento sia l´occasione per discutere e affrontare con spirito nuovo i problemi del comparto che ha "estremamente bisogno di un rinnovamento per uscire da una crisi non contingente". In merito alle assegnazioni nella Finanziaria regionale, Violino commenta che "nonostante i minori tagli rispetto a quelli inizialmente preventivati, la riduzione di fondi all´agricoltura è comunque molto pesante". Dall´iniziale stanziamento di 75 milioni si è passati infatti agli attuali 58,5, dopo una prima proposta di assegnazione di soli 50 milioni. "A soffrire maggiormente all´interno della Direzione - elenca Violino - saranno i settori della manutenzione, dell´assistenza tecnica, l´associazione allevatori, il settore bonifica e i parchi. Siamo veramente - commenta l´assessore con una metafora - al di sotto della soglia del nostro ´metabolismo basale´". .  
   
   
40 MILIONI DI CONTRIBUTI PER LO SVILUPPO NELLE ZONE RURALI DELLA TOSCANA  
 
Le zone rurali della Toscana stanno per ricevere una importante boccata di ossigeno per lo sviluppo e il sostegno delle loro attività. Sono stati infatti approvati dalla giunta regionale, su proposta del presidente Claudio Martini, gli indirizzi ai Gruppi di azione locale (Gal) per la redazione dei bandi relativi alle misure dell’Asse 4 ‘Metodo Leader’ del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Gestito e attuato in autonomia dai Gal sul proprio territorio di competenza, in base a quanto da loro previsto nelle proprie Strategie integrate di sviluppo locale (Sisl), porterà circa 40 milioni di contributi sul territorio per la prima fase di programmazione, attivando oltre 70 milioni di euro di investimenti. Questo è l’ultimo documento che doveva essere approvato per l’effettivo avvio dell’Asse 4. Adesso l´iniziativa passa ai sette Gal (Consorzio Appennino Aretino, Etruria, Leader Siena, Garfagnana Ambiente e Sviluppo, Consorzio Lunigiana, Start, Far Maremma) che dovranno redigere e pubblicare i bandi seguendo gli indirizzi dettati dalla Regione. Negli indirizzi sono contenute le specifiche che definiscono il quadro per la concessione sul territorio di risorse da destinarsi ad investimenti alle microimprese artigiane, commerciali e turistiche, e ad iniziative a carattere locale a sostegno della cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale. Inoltre, una particolare attenzione è rivolta alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare, nonché investimenti pubblici atti a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali (servizi sociali, commerciali, energia da biomassa) ed a sostenere la tutela, la valorizzazione e la riqualificazione del patr imonio rurale del territorio. Novità presenti nella delibera, rispetto alla programmazione dell’Iniziativa Comunitaria Leader Plus 2000 – 2006, sono inoltre l’approvazione di uno schema unico per la redazione dei bandi che, insieme agli indirizzi, rendono uniformate e semplificate le modalità di accesso ai contributi. .  
   
   
GIÀ SUGLI SCAFFALI DEI MARKET LE MELE SARDE DELL´AZIENDA SALVATA GRAZIE ALLA REGIONE  
 
Cagliari - "Qualcuno nei giorni scorsi ha definito questa giunta "terra terra": se intendeva che lavora a stretto contatto con le imprese agricole e producendo fatti concreti e non annunci allora ha davvero ragione. Oggi siamo a Sassari per una situazione di emergenza, per un´opera di collegamento tra domanda e offerta e per salvare le mele di un´azienda della Sardegna: abbiamo risolto il problema in una settimana. Questa è la politica che la gente si aspetta da noi e che la Giunta sta mettendo in pratica". È il commento dell’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato fatto stamattina dopo la sigla del contratto tra Conad e l´azienda di Barrali, intesa che ha consentito che già oggi fossero sugli scaffali del supermercato sassarese alcune delle cassette di mele dell’impresa “Paradiso” riuscita, grazie all’intermediazione della Regione, a collocare la produzione (circa 4mila quintali). Un lavoro per mettere insieme domanda e offerta (a costo zero per la Regione) che tra l’altro ha permesso all’impresa di non mandare a casa il personale e di salvare la stagione di raccolta. Le mele saranno distribuite su almeno dieci punti vendita della catena commerciale sparsi in Sardegna. L’assessore Prato ha approfittato dell’occasione per lanciare un appello: "Per il futuro occorre governare i tempi di produzione e quelli di consegna e se i nostri produttori, specie quelli della filiera ortofrutticola, sapranno organizzarsi meglio fornendo con un anticipo adeguati i loro piani colturali sarà molto più semplice raccordare le esigenze di tutti gli attori della filiera, e ciò favorirà l’interesse anche da parte di altre catene distributive e commerciali”. L’esponente dell’Esecutivo ha voluto porre l’accento anche sulla qualità delle produzioni isolane: «Queste mele, ad esempio, a differenza di quelle provenienti da altre regioni, hanno un valore aggiunto dato dal fatto che passano solo due ore dalla raccolta alla vendita nei supermercati, risultando più gustose e senza la perdita delle qualità vitaminiche e organolettiche”. Soddisfatto il titolare dell’azienda, Alberto Argiolas: “Grazie all’intervento della Regione e alla sensibilità di Conad riusciamo a salvare la stagione e collocare la produzione di un anno sfortunato, evitando nel contempo di non mandare a casa il personale. .  
   
   
MELANZANA ROSSA DI ROTONDA ALLA VIGILIA DELLA DOP  
 
Si avvicina il traguardo alla Dop, la Denominazione di origine protetta, per la “Melanzana Rossa” di Rotonda. Lo scorso 7 novembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il disciplinare di produzione, il penultimo dei passaggi previsti dall’iter comunitario. Infatti da questa data, trascorsi sei mesi, in assenza di indicazioni contrarie da parte dei Paesi membri, si procederà all’iscrizione formale della Melanzana Rossa nel Registro dei prodotti Dop e Igp (Indicazione geografica protetta). La Melanzana Rossa, particolare varietà di origine etiopica coltivata solo nei comuni di Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, aveva ottenuto la protezione transitoria a livello nazionale nel 2008. “Il traguardo ora raggiunto – ha commentato Paolo Galante, Commissario straordinario dell’Alsia – è il frutto di un lavoro di animazione territoriale e di valorizzazione condotto dall’Alsia, anche tramite la propria Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa “Pollino”, in collaborazione col Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata e con le aziende agricole produttrici. Protagoniste, queste ultime, del successo di mercato di questa produzione tipica del paniere del Parco Nazionale del Pollino, che desta curiosità per il suo aspetto, più simile a un pomodoro che a una melanzana, e apprezzamento per il suo sapore caratteristico”. La Melanzana Rossa di Rotonda è l’unica melanzana in Italia ad avere una Denominazione di origine protetta. “Da sottolineare – ha aggiunto Galante – il particolare contributo dato dalle specificità del territorio del Pollino alla composizione del paniere delle qualità lucane. Non bisogna dimenticare, infatti, che la Melanzana Rossa condivide il suo percorso verso il prestigioso marchio comunitario con un’altra produzione tipica della stessa area, i “Fagioli di Rotonda”, di cui si aspetta a breve l’analoga pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta europea”. .  
   
   
ALLEVAMENTO: UE RIACCREDITA ABRUZZO PER MOVIMENTAZIONE SUINI FEBBO E VENTURONI:RISOLTI I DISAGI DURATI CINQUE ANNI  
 
Pescara - La movimentazione dei suini, in Abruzzo ed oltre i confini regionali, può riprendere regolarmente con l´ottenuto riaccreditamento da parte dell´Unione Europea. La Giunta regionale ieri infatti ha preso atto dell´avvenuto riaccreditamento della regione come indenne dalla malattia vescicolare che ha colpito i suini e quindi la movimentazione dei capi di bestiame suino non avrà più necessità della concessione di apposite deroghe da parte del Ministero della Salute. "Il riaccreditamento stabilito dall´Unione Europea sblocca una situazione di pesante disagio sofferta dagli allevatori abruzzesi e durata il tempo di ben cinque anni - ha spiegato l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo - ottenere il riacceditamento è stato possibile per effetto dell´intenso e scrupoloso lavoro di ricognizione delle malattie vescicolari che hanno colpito i suini, compiuto dal servizio Veterinario della Regione e in piena sinergia tra gli assessorati all´Agricoltura e alla Sanità. Ora anche l´economia regionale riceverà sensibili benefici dalla soluzione dei disagi finora sopportati dagli allevatori". L´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, ha sottolineato invece che "con il riaccreditamento il bestiame suino, per il quale la malattia vescicolare è stata completamente debellata, sarà sottoposto solo ai controlli del Piano di sorveglianza, senza necessità di ricorrere a pratiche burocratiche farraginose, come quelle ottemperate per questi cinque anni, che erano state causa di allarmismo e malumori tra gli allevatori". .  
   
   
BARI - GLI "AGENTI VIGILATORI" DEL CONSORZIO DOP "TERRA DI BARI"  
 
 L’olio extravergine d’oliva a denominazione d’origine protetta “Terra di Bari” ha chiuso la campagna 2008-2009 con una produzione totale pari a 44mila e 800 quintali. Un bel traguardo di quantità per questo prodotto di grande qualità che d’ora in avanti verrà difeso da truffe, sofisticazioni, contraffazione e concorrenza sleale dall’operato degli “agenti vigilatori” del Consorzio Dop “Terra di Bari”. E’ un decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (n. 14121 del 17 settembre 2009, pubblicato in G. U. N. 225 del 28 settembre 2009) ad aver attribuito al Consorzio questo importante riconoscimento. Gli “agenti vigilatori”, con funzioni parificate a quelle degli agenti di pubblica sicurezza, effettueranno verifiche dirette sul mercato: a partire dalle etichette e fino al contenuto, affinché vi sia conformità con il disciplinare di produzione. L’azione di controllo e vigilanza può essere svolta a livello europeo. La nuova funzione attribuita al Consorzio Dop “Terra di Bari” è stata illustrata in una conferenza stampa ospitata venerdì 13 novembre dalla Camera di Commercio di Bari, cui sono intervenuti il presidente dell’ente Luigi Farace, il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, il presidente del Consorzio Dop Terra di Bari, Saverio Scardigno, gli assessori all’agricoltura della Provincia Barletta-andria-trani, Domenico Campana e della Provincia di Bari, Francesco Caputo. “E’ una forma di tutela supplementare – ha spiegato il presidente dell’ente camerale barese, Luigi Farace – sia per i produttori che per i consumatori. La Camera di Commercio è ente di certificazione e controllo riconosciuto dal Ministero sin dal 2003. Quindi effettua i controlli a monte sul prodotto e sulle aziende affinché possano avvalersi del marchio Dop. Il Consorzio della Dop Terra di Bari con i suoi agenti vigilatori entra in un secondo momento, operando direttamente nella fase di commercializzazione. E’ una ulteriore forma di tutela, per vigilare sull’uso corretto della denominazione d’origine con riguardo al disciplinare di produzione sul mercato”. Aderiscono al Consorzio Dop Terra di Bari 400 soci olivicoltori, comprese 9 cooperative, 24 frantoioani e 33 aziende imbottigliatrici, per una produzione totale di 22mila quintali di olio extravergine d’oliva certificato (dati 2008). Il presidente della Camera di Commercio Farace, in conclusione, ha annunciato che nella previsione di Bilancio 2010, approvata ieri dalla Giunta, l’ente camerale ha stanziato 250mila euro per la seconda edizione di Extra, la Fiera dell’olio extravergine di oliva e 50mila euro per sostenere le attività promozionali del Consorzio Dop “Terra di Bari”, impegnandosi ad un ulteriore stanziamento da destinarsi alla implementazione del numero degli agenti vigilatori. .  
   
   
PER L’EXPORT DI KIWI SI APRONO NUOVE POSSIBILITÀ  
 
Un altro obiettivo raggiunto da Cso in sinergia con il Ministero delle Politiche agricole Alimentari e forestali per favorire l’export italiano di kiwi e abbattere le barriere fitosanitarie che ancora oggi impediscono l’accesso delle nostre produzioni ortofrutticole in molti paesi del mondo. Da oggi il kiwi esportato in Australia potrà subire il trattamento di sanificazione refrigerata ( coold treatment ) non solo negli stabilimenti di lavorazione in Italia ma anche durante la fase di trasporto via mare verso l’Australia. L’italia ha esportato nel 2008-2009 ben 335. 440 tonnellate di kiwi di cui oltre il 70% verso l’Europa ma la restante quota di export si indirizza verso tutti i continenti compresa Africa e Oceania. Ad oggi l’Italia esporta in Australia 3. 815 tonnellate di kiwi con un incremento costante negli ultimi 5 anni in un mercato remunerativo con una buona propensione al consumo di questo frutto nell’intero arco dell’anno solare. Il presidente del Cso Paolo Bruni esprime soddisfazione per questa nuova opportunità frutto del costante lavoro di questi ultimi anni, che consente di fatto di anticipare la commercializzazione di questo paese di circa 30 giorni con ricadute positive sui volumi esportati. .  
   
   
FIRENZE - CENTRI COMMERCIALI NATURALI, ECCO IL BANDO  
 
 Bando per l´accesso al cofinanziamento della Camera di Commercio per le iniziative promozionali nei Centri Commerciali Naturali della provincia - anno 2009: domande entro il 24 novembre 2009. La Camera di Commercio di Firenze ha stanziato nel Preventivo Economico del 2009 la somma di € 150. 000,00 per finanziare iniziative dei Centri Commerciali Naturali. Con il provvedimento dirigenziale n. 806 del 06/11/2009 è stato approvato lo schema del nuovo bando per il cofinanziamento per le attività dei Centri Commerciali Naturali in provincia di Firenze. Possono accedere al cofinanziamento della Camera di Commercio le associazioni di categoria interessate e le loro società di servizi per le seguenti tipologie di interventi, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2009: iniziative promozionali a favore dei Centri Commerciali Naturali Nello specifico sono ammessi: - eventi di animazione del contesto urbano - campagna promozionale e di comunicazione delle iniziative commerciali a favore dei Ccn - seminari e/o campagne di informazione rivolte agli aderenti al Ccn - seminari e/o campagne di informazione rivolte a consumatori e utenti realizzate anche in collaborazione con le associazioni dei consumatori - offerta di servizi innovativi al consumatore - offerta di servizi innovativi organizzativi, logistici e commerciali di supporto alle imprese associate ai Ccn Il contributo camerale è concesso per un importo pari al 50% delle spese ammesse indicate a preventivo fino ad un massimo di € 20. 000,00. Le domande di partecipazione devono pervenire, a pena di non ammissibilità, a mezzo raccomandata con avviso di ritorno alla Camera di Commercio, Ufficio Interventi promozionali, Piazza dei Giudici n. 3 - 50122 Firenze entro e non oltre il 24/11/2009. La domanda deve essere presentata, a pena di non ammissibilità, utilizzando il formulario appositamente predisposto ed i relativi allegati, dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante ed essere accompagnata dalla fotocopia di un documento di identità dello stesso in corso di validità. Bando e modulo di domanda sul sito camerale. .  
   
   
MILANO: UN CALENDARIO DELL’AVVENTO PER TORNARE ALLA TRADIZIONE  
 
Un calendario che richiama il legame tra la tradizione contadina e quella religiosa che storicamente ha accompagnato il lavoro e la cadenza delle opere nei campi. L’assessorato alle Attività produttive, in collaborazione con Epam (l’Associazione pubblici esercizi dell’Unione del Commercio), ha realizzato il “Calendario dell’Avvento dell’agricoltura”, per sottolineare l’importanza del lavoro degli agricoltori nel mantenere vive le tradizioni. “Il calendario – spiega l’assessore Giovanni Terzi – promuove sei manifestazioni che valorizzano il canto ambrosiano e popolare e la nostra cucina, ovvero i simboli che sintetizzano l’agricoltura di Milano. Un tema che, guardando al futuro, si pone in sintonia con l’Expo 2015”. Nel calendario, per ciascuna delle sei settimane dell’Avvento, vengono indicati sei concerti di canto ambrosiano, che si terranno nelle chiese di Milano, organizzati dall’Assessorato in collaborazione con Res (centro ricerca e promozione musicale), un piatto tipico della tradizione meneghina e un proverbio milanese. Grazie al lavoro degli agricoltori i prodotti della terra arrivano nei piatti con riconoscimento Deco (denominazione comunale), offerti dai ristoranti milanesi che Epam promuove attraverso la cucina ambrosiana (Deca – Camera di Commercio). Nel calendario sono indicate anche le cascine e le aziende agricole dove si possono acquistare i prodotti tipici e l’elenco dei ristoranti convenzionati con Epam. A chi sceglierà il “menù dell’Avvento” sarà offerto un aperitivo a base di San Colombano doc. “Il calendario dell’Avvento verrà dato a chi sceglierà un menu dell’Avvento nei ristoranti che hanno aderito all’iniziativa – afferma Lino Stoppani, presidente di Epam –. Siamo molto attenti ai valori di una tradizione enogastronomica che trova nella ristorazione milanese un naturale presidio di valorizzazione”. Per informazioni: www. Comune. Milano. It/avvento Sportello Agricoltura, via Larga 12 – tel. 02. 88462181 .  
   
   
PESCA: TONNO, FEDERCOOPESCA PREOCCUPATA PER ANDAMENTO RIUNIONE ICCAT IN BRASILE  
 
“In Brasile sta andando in scena la solita cronaca di una morte annunciata, quella della pesca al tonno rosso”. Così Gilberto Ferrari, direttore Federcoopesca-confcooperative, da Recife, Brasile, dove è in corso il meeting Iccat, la Commissione internazionale per salvaguardia dei grandi pelagici, in programma fino a domenica. “Sono sempre più insistenti -continua Ferrari- le ipotesi, sponsorizzate da Usa, Canada e Giappone, di ulteriori consistenti giri di vite sulla pesca al tonno”. A preoccupare i pescatori italiani è la possibilità di una forte riduzione della quota di pesca comunitaria rispetto alle 19950 tonnellate già decisa dall’Iccat nel corso della riunione di Marrakesh dello scorso anno. Una riduzione che potrebbe fissare per il prossimo anno il quantitativo massimo di catture per i Pesi della Ue ben al di sotto delle 15 mila tonnellate, obiettivo che l’Unione si era fissata prima della riunione di Recife. La quota Ue potrebbe, infatti, non raggiungere le 10000 tonnellate. “Verrebbero disattese – secondo l’associazione- le decisione assunte dallo stesso Iccat, nell’ambito di un piano pluriennale di salvaguardia dello stock di tonno”. Non solo quote ridotte, ma anche ulteriore stretta sulla gestione della risorsa: periodo di pesca, taglia minima, controlli. Il tutto in un quadro che vede una forte contrazione della flotta italiana, oramai in atto da due anni, contrazione che sarà più accentuata per effetto del bando di demolizioni conclusosi ai primi di novembre. A questo – conclude Ferrari- si aggiunge lo spauracchio del possibile inserimento della tonno rosso nella convenzione Cites. “Auspichiamo, come ha ribadito anche lo stesso vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani dichiarandosi concorde con le posizioni espresse dalla categoria, che l’Unione europea si opponga con maggiore forza di quanto ha finora fatto qui in Brasile a questo strapotere americano che punta il dito solo su quello che accade nelle nostre acque e vorrebbe imporre sacrifici solo all´Ue, sebbene i tonni atlantici siano gli stessi che poi entrano nel Mediterraneo”. .  
   
   
TRENTO: NUOVO CANONE PER LE ACQUE MINERALI DA IMBOTTIGLIAMENTO  
 
La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Alessandro Olivi, ha approvato il 13 novembre lo schema di regolamento che istituisce un nuovo canone per le acque minerali da imbottigliamento. Il regolamento costituisce l’applicazione dell’articolo 4 ter della legge provinciale 18 febbraio 1988, n. 6, “Interventi per il settore minerario nel Trentino”, introdotto dalla “legge finanziaria provinciale” del 2008. Si prevede che il canone sia composto, oltre che da una quota determinata in base alla superficie di concessione da versare alla Provincia, come avviene attualmente, anche da una quota dovuta in misura proporzionale alla quantità d’acqua imbottigliata, da corrispondere al Comune in cui ricade l’area di concessione. L’intervento è volto a una maggiore tutela della risorsa acqua e a promuoverne la valorizzazione e l’ uso razionale anche attraverso un canone commisurato alla quantità imbottigliata dal concessionario. Nella determinazione del canone si è tenuto conto degli importi applicati nelle Regioni dove è presente una analoga normativa e del “Documento di indirizzo delle Regioni italiane in materia di acque minerali naturali e di sorgente” approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni nel novembre 2006, che, nel tentativo di uniformare la materia a livello nazionale, ha elaborato dei criteri di riferimento da applicare da ciascuna regione secondo le proprie strategie; in particolare si prevede che, oltre al canone superficiario, vi sia anche un canone sull’effettiva utilizzazione dell’acqua. Nella determinazione degli importi la Giunta provinciale ha dovuto considerare soprattutto due elementi, in contrasto fra loro: l’acqua è una risorsa importante che va adeguatamente valorizzata, anche perchè l’acqua da imbottigliamento del Trentino sgorga ad alta quota, in ambienti particolarmente integri e tutelati; nell’attuale congiuntura economica, le imprese stanno vivendo momenti di difficoltà, con possibili ricadute negative sull’occupazione. Pertanto, nella prima fase di applicazione del nuovo canone, la Giunta provinciale ha ritenuto opportuno fissare dei parametri abbastanza prudenziali, con la possibilità di riconsiderarli nel momento in cui la situazione economica migliorerà. I parametri fissati sono i seguenti: la quota del canone proporzionale alla superficie, da versare alla Provincia, sarà pari al diritto proporzionale annuo relativo alle concessioni minerarie, corrispondente a euro 33,92 per ettaro; la quota dovuta in misura proporzionale alla quantità d’acqua imbottigliata, da versare ai Comuni, sarà di Euro 1,20 ogni 1000 litri di acqua imbottigliata, comprese le eventuali bibite confezionate con l’acqua. Tale importo è ridotto ad Euro 0. 90 in caso di imbottigliamento in vetro, al fine di premiare le procedure maggiormente rispettose dell’ambiente. Nel caso particolare in cui il Comune sia titolare della concessione mineraria e la stessa venga esercita da un’impresa privata sulla base di un contratto di appalto, il relativo corrispettivo economico sarà definito dal contratto medesimo. Inoltre i Comuni possono stabilire che eventuali importi derivanti da precedenti convenzioni stipulate con i concessionari siano ricompresi nell’ammontare del nuovo canone. . .  
   
   
TRENTO: UN MILIONE DI EURO PER LA ZOOTECNIA  
 
Le eccedenze maturate o che matureranno a seguito del rientro dal fondo di rotazione previsto dalla ex legge provinciale 36/1988 (Interventi provinciali per lo sviluppo dell´economia cooperativa) nel periodo dal 2009 al 30 giugno 2012, non saranno incassati dalla Provincia ma verranno messi a disposizione, tramite Cooperfidi, del settore zootecnico ed in particolare dell´allevamento del bestiame da carne e da latte. Lo ha deciso stamane, accogliendo una richiesta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, la Giunta provinciale. La delibera, vista la competenza in materia di cooperazione, è firmata dall´assessore Franco Panizza. Per il periodo che va dal 2009 al 2012, l´ammontare dei rientri previsti è pari a circa 1 milione di euro, risorse che, considerando lo stato di difficoltà e sofferenza in cui - come ha recentemente segnalato anche l´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini - versa da tempo la zootecnia trentina, verranno appunto utilizzati per attuare iniziative di sostegno di tale settore. .  
   
   
TRENTO, RISERVA QUOTE LATTE: PRECEDENZA AI GIOVANI ALLEVATORI  
 
La Giunta provinciale ha approvato il 13 novembre, su proposta dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, i criteri di priorità relativi all´attribuzione delle "quote latte" non utilizzate e che si sono rese disponibili nella riserva provinciale. Le assegnazioni di quote latte provenienti dal bacino provinciale, pari a 598 tonnellate, sono rivolte alle aziende trentine che intendano avviare nuove attività nel settore lattiero caseario o convertire le proprie aziende alla produzione lattiera oppure intendano aumentare la loro capacità produttiva. Come previsto dalla normativa nazionale, si avrà riguardo nei confronti dei giovani agricoltori, in particolare dei conduttori di aziende per le quali siano in atto investimenti attinenti la realizzazione di una stalla o della sua sostanziale ristrutturazione. Le attribuzioni saranno destinate alle aziende le cui quote disponibili e le produzioni dichiarate nella campagna 2008/2009 siano inferiori a 300 tonnellate; dovranno inoltre aver acquisito a titolo oneroso, nelle pregresse campagne, un quantitativo di almeno 5 tonnellate. Non potranno essere soddisfatte le richieste delle aziende che, a partire dalla campagna 2005/2006, abbiano venduto o affittato per oltre 2 annate le proprie quote e coloro che, in conformità al Piano di Sviluppo Rurale, non possano rispettare un carico di bestiame per ettaro di superficie foraggiera aziendale pari od inferiore a 2,5 Uba. Le richieste potranno essere accolte per quantitativi fino a 20 tonnellate e comunque, tenuto conto delle precedenti assegnazioni, fino alla concorrenza di 60 tonnellate. In linea con le disposizioni comunitarie, le aziende richiedenti dovranno dimostrare, entro la campagna di assegnazione, la loro capacità produttiva per almeno 85% della quota individuale di riferimento, salvo i casi di forza maggiore debitamente denunciati entro 30 gg. Dal verificarsi degli eventi e riconosciuti dall’Amministrazione competente in base alla normativa vigente. Le domande potranno essere presentate entro il 4 dicembre presso le sedi degli Uffici Agricoli Periferici o al Servizio Vigilanza e Promozione delle attività agricole - Ufficio Tutela delle Produzioni Agricole, in via Trener 3 a Trento. .  
   
   
ULTIMO ESAME A GROSSETO PER L´AGNELLO DEL CENTRO-ITALIA IN VISTA DELL´IGP IL RICONOSCIMENTO EUROPEO SARÀ A DIFESA DELLA QUALITÀ UNA CARNE NOBILE E ANTICA CHE OCCORRE TUTELARE PER GARANTIRE IL CONSUMO  
 
 L’agnello del Centro Italia arriva al traguardo dell´accertamento pubblico per il riconoscimento della Indicazione geografica tipica (Igp): lunedì 16 novembre , alla Camera di Commercio di Grosseto, presenti alcuni funzionari del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, è stata data lettura della proposta del disciplinare di produzione per valutare la rispondenza tra quanto proposto e gli usi “leali e costanti” come richiesto dall´apposito regolamento comunitario. Un prodotto antico quello della carne di agnello, che nell’evoluzione dei consumi è stato soppiantato dai consumi di altre carni, pur avendo caratteristiche qualitative nutrizionali validissime, tanto da essere una carne suggerita nell’alimentazione dei bambini. L’agnello del Centro Italia, la cui commercializzazione ha mantenuto la sua visibilità soprattutto nelle macelleri e, è quello della tradizionale storia delle regioni del centro Italia. Dalle Province di Bologna, Rimini, Forlì-cesena, Ravenna e parzialmente Modena Reggio Emilia e Parma, si estende verso sud includendo le Marche, la Toscana, l’Umbria, l’Abruzzo e il Lazio ed i territori li ritroviamo nei nomi delle razze via via affermatesi: Fabrianese, Pomarancina, Sopravissana, Massese, Garfagnina bianca e Zerasca. Oltre duecento sono i soci riunitisi nel comitato promotore; i marchi Dop e Igp saranno comunque disponibili, una volta espletate tutte le pratiche a livello nazionale ed europeo, per tutti gli operatori che vorranno associarsi. La tutela del nome del loro prodotto attraverso la Igp vuole essere uno strumento di difesa per la concorrenza non corretta che questi allevatori subiscono da decenni per l’importazione indiscriminata di carni d’agnello, spacciate per quella allevata sulle nostre montagne e invece proveniente da non si sa dove. E vuole anche essere un riconoscimento a quegli allevatori che continuano strenuamente a garantire ai consumatori moderni un alimento che proviene da animali cresciuti all’aperto e nutriti dai tanti pascoli che ricoprono le nostre aree collinari o montane. D’ora in poi nessuna confusione negli acquisti: l’agnello da carne, quando è nostrano, dovrà potersi fregiarsi, accanto al nome Agnello del Centro Italia, del marchio europeo Igp. Questo è quanto chiedono i produttori all’Europa. .  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA, REGOLE DECISE DA ICCAT PENALIZZANO OPERATORI E NON TUTELANO STOCK.  
 
“La pesca del pesce spada è sempre più imbrigliata in un sistema di regole che penalizza operatori, senza contribuire alla tutela degli sotck”. Lo afferma Gilberto Ferrari – direttore della Federcoopesca-confcooperative- da Recife, in Brasile dove è terminata questa notte la riunione dell’Iccat, la Commissione internazionale per salvaguardia dei grandi pelagici. Confermata anche per il 2010 la chiusura obbligatoria nel Mediterraneo della pesca allo spada nel periodo ottobre e novembre. Rispetto, però, alla campagna di pesca 2009 non si potrà sbarcare, nei due mesi di stop, il prodotto pescato accidentalmente e occasionalmente nel corso di battute di pesca destiate a catturare altri esemplari ittici. E per i pesce spada che dovessero finire nella rete ci sarà l’obbligo di rigettarli in mare, anche se privi di vita. A questo – sottolinea l’associazione- dobbiamo aggiungere tutta una serie di adempimenti burocratici, che renderanno solo più complicato il lavoro dei pescatori, come l’obbligo di comunicare all´Iccat entro il 30 giugno di ciascun anno la lista delle barche da pesca da autorizzare e che entreranno a far parte di una lista ad hoc tenuta dalla stessa Commissione, come avviene già per il tonno. In questa comunicazione va indicato: nome della barca; numero di matricola; tipo di barca (lunghezza e periodo in cui si è pescato e numero totale dei giorni di pesca; numero di ami e di palangari usati per barca, nonché la relativa lunghezza. “E per glia anni avvenire – conclude Ferrari- è previsto, sulla base poi dei risultati scientifici acquisiti dal segretariato, specifiche e più stringenti misure di gestione, che vedranno incrociarsi i destini della pesca al pesce spada con quella del tonno rosso”. Nello specifico: identificazione di periodi di chiusura per particolari aree di pesca; fissazione di un livello di riferimento per lo sforzo di pesca; misure tecniche per tutti i palangari che pescano pesce spada sia come specie target (bersaglio) sia come cattura accessoria. .  
   
   
DALL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA TANTI BENEFICI PER LA SALUTE  
 
Recenti studi scientifici confermano l’efficacia dell’olio extravergine di oliva nel controllo del peso, nella regolazione dei processi ossidativi e nella prevenzione dell’aterosclerosi. Protagonista indiscusso della dieta mediterranea, l’olio d’oliva è sempre più apprezzato anche dalla comunità scientifica per i molteplici effetti benefici sulla salute. E’ infatti un alimento importante che si caratterizza per l’alto contenuto di grassi insaturi e di sostanze antiossidanti come i polifenoli, le vitamine e il carotene. Un alimento ricco e adatto a tutte le età. In quest’ambito Nfi – Nutrition Foundation of Italy –, segnala due recenti studi scientifici che confermano gli effetti benefici dell’olio extravergine d’oliva, come parte della dieta mediterranea (a base di cibi di origine vegetale e ricca di frutta secca, pesce, carni bianche, con olio d’oliva come principale condimento e un consumo moderato di alcol) per la salute ed il benessere ed in particolare nella prevenzione dell’obesità e dell’aterosclerosi. Nel primo studio, pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition, sono stati valutati gli effetti della dieta mediterranea arricchita con olio extravergine di oliva sul peso corporeo e sui processi ossidativi coinvolti nell’insorgenza dell’obesità. I ricercatori hanno selezionato 187 soggetti con rischio cardiovascolare elevato che sono stati suddivisi in tre gruppi in modo randomizzato e che per tre anni hanno assunto una dieta di tipo mediterraneo tradizionale o semplicemente con un basso apporto di grassi, o arricchita con frutta secca (noci, nocciole e mandorle) o integrata con olio extra vergine di oliva. All’inizio della dieta e al termine dei tre anni di trattamento sono stati misurati i parametri antropometrici (peso, indice di massa corporea, circonferenza addominale) e la capacità totale antiossidante del plasma (Tac). Dall’analisi dei risultati è emerso che la capacità totale antiossidante del plasma era significativamente più elevata nel gruppo a dieta con olio extra vergine d’oliva e in quello a dieta supplementata con frutta secca, rispetto al gruppo di controllo. In particolare, al termine dei tre anni di osservazione, nei pazienti che avevano seguito la dieta mediterranea addizionata con olio extravergine di oliva, l’elevata capacità totale antiossidante del plasma correlava positivamente ad una maggiore riduzione del peso corporeo. Queste osservazioni permettono di concludere che l’aggiunta di olio extra vergine d’oliva ad una dieta di tipo mediterraneo aumenta il potere antiossidante dell’organismo e influenza positivamente il peso. Tali aspetti sono particolarmente rilevanti in prevenzione cardiovascolare, soprattutto per soggetti ad alto rischio. Il secondo studio pubblicato su Atherosclerosis, ha messo a confronto gli effetti a breve termine sull’espressione dei geni proaterogeni di due diete mediterranee tradizionali arricchite rispettivamente con frutta secca e olio extravergine di oliva rispetto ad una dieta controllo standard - a ridotto contenuto lipidico (secondo le indicazioni dell’American Heart Association). Lo studio ha riguardato 49 soggetti (23 uomini e 26 donne) di età compresa fra i 55 e gli 80 anni, ad alto rischio cardiovascolare, asintomatici. All’inizio e alla fine dei tre mesi di osservazione gli autori hanno valutato l’espressione di alcuni geni coinvolti nei processi che determinano l’aterosclerosi, e cioè l’infiammazione, la formazione delle cellule schiumose e la trombosi. L’aggiunta di olio extravergine d’oliva alla dieta mediterranea è risultata efficace nel controllo dell’espressione genica, e soprattutto nella riduzione dell’espressione di proteine responsabili dei processi infiammatori e aterotrombotici, la cui regolazione svolge un ruolo chiave nella protezione cardiovascolare. Queste osservazioni permettono di concludere che interventi di tipo alimentare, e segnatamente il consumo regolare di olio di oliva extravergine, possono essere efficaci nella prevenzione o nel controllo di diversi fattori di rischio cardiovascolare - obesità, ossidazione, infiammazione, trombosi. L’efficacia si estende alla popolazione ad alto rischio cardiovascolare. .  
   
   
PROPRIETÀ DIETETICO-FUNZIONALI DEL FORMAGGIO ASIAGO D’ALLEVO  
 
Recenti studi hanno messo in evidenza che le proteine del latte hanno proprietà bioattive nel senso che contengono microcomponenti con benefico effetto sulla salute umana. Tali microcomponenti sono definiti peptidi bioattivi e nello specifico sono frammenti proteici che possono svolgere varie azioni sugli apparati cardiovascolare, digestivo, immunitario e nervoso, a seconda della loro sequenza aminoacidica (hormone-like activity). I peptidi bioattivi rappresentano quindi un potenziale strumento a vantaggio della salute umana per applicazioni nel campo alimentare e farmaceutico. Tuttavia, tali peptidi sono inattivi finché restano all’interno della sequenza nativa delle proteine del latte e vengono resi liberi attraverso complessi fenomeni di scissione delle medesime proteine (proteolisi) ad opera di specifici enzimi, una sorta di “forbice naturale”. In altri termini, essi non sono presenti nel latte, ma nei suoi derivati, tra cui soprattutto i formaggi sottoposti a un processo di maturazione per azione sia degli enzimi naturalmente presenti nel latte sia di quelli derivanti dai fermenti. A questo riguardo è stato di recente concluso un complesso studio sulle proprietà dietetico-nutrizionali del formaggio Asiago d’Allevo. La ricerca è stata finanziata dalla Fondazione Cariverona e condotta con il supporto della Fondazione Studi Universitari di Vicenza da parte di un gruppo di ricercatori della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Ateneo di Padova. Lo studio ha indagato quali di questi peptidi bioattivi sono presenti nell’Asiago d’Allevo, quali funzioni biochimiche sono in grado di svolgere e quali fattori legati alle modalità di trasformazione del latte possono favorirne o condizionarne la presenza e l’attività. Allo studio hanno partecipato anche ricercatori dell’Università degli Studi di Parma e del Laboratoire de Recherche en Génie Industriel Alimentaire dell’Università di Lyon (Francia). I risultati hanno evidenziato che l’Asiago d’Allevo è estremamente ricco di peptidi, oltre 90 diversi composti, di cui 53 sono stati correttamente identificati dal punto di vista chimico. Si è osservato che i fattori che maggiormente condizionano la presenza di tali composti sono le modalità di caseificazione e la durata del periodo di stagionatura del formaggio. La presenza di peptidi bioattivi in quantità maggiore è stata osservata nel prodotto con stagionatura compresa fra 6 e 12 mesi. Un ulteriore aspetto interessante è che questi composti variano anche in maniera sensibile fra i formaggi messi a confronto, indicando che i peptidi possono rappresentare anche un marcatore molecolare di autenticità del processo produttivo e di origine del prodotto. I risultati di questo studio sono stati pubblicati su una prestigiosa rivista scientifica internazionale che raccoglie le sperimentazioni condotte sui prodotti lattiero-caseari. In conclusione, lo studio ha messo in evidenza che nel formaggio Asiago d’Allevo c’è la presenza di diversi peptidi alcuni dei quali sono in grado di abbassare la pressione sanguigna nei soggetti ipertesi. Un risultato inatteso è che nei campioni analizzati sono presenti diversi e numerosi peptidi capaci di abbassare la pressione sanguigna e che sembrano essere tipici dell’Asiago d’Allevo in quanto mancano riscontri analoghi per altri formaggi. Lo studio ha inoltre evidenziato che la proprietà anti-ipertensiva dei peptidi può essere modulata da parte dei fermenti il che apre il campo ad ulteriori ricerche finalizzate alla valorizzazione delle proprietà funzionali dell’Asiago d’Allevo. E’ in corso di svolgimento lo studio di un’altra classe di peptidi bioattivi con specifica attività antimicrobica, i cui risultati possono essere vantaggiosamente sfruttati come elemento di competizione nei confronti di pericolosi patogeni quali Listeria spp. E Staphylococcus aureus. .  
   
   
L’ORO VERDE DELLE NOSTRE TERRE. A MILANO DEGUSTAZIONE DI OLI EXTRAVERGINE DOP E IN ATTESA DI CERTIFICAZIONE, DA CULTIVAR DELLE NOSTRE REGIONI  
 
Una degustazione di nicchia di oli extravergine totalmente italiani, certificati Dop e in attesa di certificazione, prodotti nelle nostre Regioni, dai Laghi lombardi alla Sicilia passando dall’Abruzzo Assapori & Vinità si terrà il 19 novembre presso la Sala Cavallo dell’Hotel dei Cavalieri a Milano, Piazza Missori. Il nostro “stivale” ha caratteristiche e peculiarità che cambiano da Nord a Sud come storia, cultura e tradizioni, con il risultato che la produzione di olive e la trasformazione in olio sottoposta ad un disciplinare molto rigido, ottiene risultati di eccellenza che variano da zona a zona. Non per niente viene chiamato l’oro verde della terra portandosi appresso gli aromi e le caratteristiche del suo territorio. L’etichetta ci permette di identificare la zona di provenienza e i suoi componenti organolettici ma in relazione al riconoscimento della Dop - Denominazione d’Origine Protetta - la legislazione europea è ancora carente e questo porta spesso produzioni industriali a presentarsi come Aziende Agricole, impedendo ad alcune splendide realtà la certificazione per un olio extravergine di qualità strepitosa. Per poter incontrare il gusto a noi consono, dobbiamo poter acquistare con fiducia e la selezione che presentiamo a Milano è l’opportunità migliore per identificare e scegliere tra le nicchie di Casa nostra l’oro verde di un territorio che più si avvicina al nostro palato. Saranno presenti i Produttori che risponderanno a quesiti e guideranno il degustatore al riconoscimento del proprio oro verde portandoli attraverso un viaggio che, partendo dai genotipi (varietà di piante) per giungere alle verdi bottiglie, permetterà loro di identificare e scegliere la qualità secondo il proprio olfatto. Importantissimo l’olio extravergine di oliva per il nostro organismo ed a qualsiasi età, indipendentemente che sia prodotto al Nord o al Sud del nostro Paese. .  
   
   
QUESTA SETTIMANA "IO BEVO ESPRESSO 2009": LE AZIENDE DEL CAFFÈ APRONO LE PORTE AI CONSUMATORI  
 
In tutta Italia l´open-day dell´Istituto Nazionale Espresso Italiano per fare scoprire a consumatori, appassionati e curiosi, il mondo del caffè. Visite guidate nelle torrefazioni e mini-corsi di assaggio del caffè. Domenica 22 novembre arriva "Io Bevo Espresso 2009", la giornata organizzata dall´Istituto Nazionale Espresso Italiano per fare scoprire ai consumatori il mondo del del caffè dal lato della produzione. In tutta Italia diverse torrefazioni associate all´Istituto apriranno gratuitamente le porte ai visitatori per condurli in visite guidate e insegnargli come si assaggia il caffè e come si riconosce quello di qualità. "Il successo registrato da Espresso Italiano Day lo scorso mese di aprile ha confermato che il consumatore è maturo per apprezzare il caffè del bar nello stesso modo in cui apprezza l´altra alta enogastronomia italiana - ha dichiarato Luigi Odello, segretario generale dell´Istituto Nazionale Espresso Italiano - Con questa iniziativa vogliamo portarlo sui luoghi di produzione perché possa rendersi conto dell´arte e della scienza che stanno dietro alla creazione di una miscela di caffè". "Entrare in una torrefazione non è cosa da tutti i giorni e per i nostri associati si tratta di un impegno notevole - ha continuato Odello - Siamo comunque convinti che questa sia la via giusta per generare un nuovo movimento di opinione, competente e appassionato". .  
   
   
“PIACERE INFINITO” MOLINARI  
 
Per la colazione nelle mattinate fredde d’inverno, la Caffè Molinari , per unire tradizione e piacere, presenta ai suoi raffinati estimatori, “Piacere infinito”, creato per i buongustai e i golosi, in una deliziosa confezione, Sweet Break, caffè aromatizzato al cacao e nocciole, e Nocciolata, la morbida e profumata crema di nocciole biologica di Rigoni di Asiago. Un ben riuscito connubio dolceamaro da sorseggiare tutti insieme, sotto l’albero e accanto al presepio, durante i freddi giorni di festa, per colazione e a merenda. Caffe’ sweet break. Pregiato caffè Sweet Break, tostato, macinato, con cioccolato in polvere e nocciole tostate. Nocciolata: Morbida, profumata, Nocciolata è un peccato di gola che si fa perdonare. Sì, perché è una crema spalmabile di cacao e nocciole i cui ingredienti provengono tutti da agricoltura biologica. .  
   
   
FERRAZZI LANCIA PROGETTO "CARTA DEI VINI" REGIONE LOMBARDIA E AIS INSIEME PER PROMUOVERE LE NOSTRE ETICHETTE  
 
Milano - L´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi, ha lanciato questa mattina, nella cornice di Palazzo Mezzanotte a Milano, la 10ma edizione del Wine Day - Vini di Lombardia, momento dedicato a presentare l´eccellenza delle produzioni enologiche lombarde. Insieme all´assessore Ferrazzi erano presenti, tra gli altri, i presidenti di Ascovilo (Associazione consorzi vinicoli lombardi), Livio Cagnoni, e di Ais Lombardia (Associazione sommeliers) Luca Bandirali. "Wine Day - ha detto Ferrazzi - è un appuntamento ormai diventato un classico, con il quale assieme agli amici che contribuiscono a lavorare per promuovere la qualità dei vini lombardi, ogni anno celebriamo gli eccellenti risultati raggiunti dalle nostre cantine. Si tratta di un momento qualificato di confronto e studio della realtà vitivinicola lombarda che si declina anche attraverso degustazioni di una parte rappresentativa della produzione enologica regionale, oltre che con la presentazione di una guida unica, realizzata da Ais Lombardia, che rappresenta la più completa vetrina dei vini lombardi". "Viniplus - ha spiegato Ferrazzi - con l´edizione 2010 assume ancora maggior significato perché al centro di un grande progetto con il quale Regione Lombardia e Ais Lombardia rafforzeranno ancora di più la loro collaborazione". "Regione Lombardia e Ais insieme ad Ascovilo - ha aggiunto l´assessore - si accingono a varare una serie di iniziative che saranno destinate a rafforzare la presenza dei vini lombardi nelle carte dei ristornati e sui menù di tutta la Lombardia. Abbiamo pensato a una strategia dedicata alla ristorazione". "Al centro di questa strategia - ha detto Ferrazzi - c´è la guida Viniplus 2010, che si presenta ormai come un punto di riferimento per gli addetti ai lavori. È per questo che quest´anno, oltre 5mila copie in più rispetto alla normale tiratura. Copie che invieremo ad altrettanti ristoratori lombardi, operanti prevalentemente in zone non vitivinicole e con mercati che possono garantire margini di crescita maggiori, come le province di Como, Lecco, Cremona, Varese, Monza-brianza, cui si sommerà un´ampia selezione di locali nel resto della Lombardia". Ai ristoratori, quindi, Regione Lombardia rivolge un appello a inserire i vini lombardi nei loro menù il che consentirà loro di essere dotati di un "marchio" che certificherà il locale come adatto a offrire la carta delle produzioni del territorio regionale. "Tra le 5 Docg, le 14 Doc e le numerose Igt - ha ricordato Luca Daniel Ferrazzi - tutto il vino prodotto in Lombardia (circa 80 milioni di bottiglie) ricade in zone a denominazione. Anche in questo caso, un "privilegio" che poche regioni italiane possono rivendicare. La Lombardia è il primo mercato potenziale e reale per le nostre etichette, potendo vantare una enorme ricettività alberghiera, un sistema di ristorazione di tutti i livelli che ha, insieme agli agriturismi, ancora grandi potenzialità di crescita e "traino" per i prodotti enogastronomici della regione. La Guida - L´edizione 2010 di Viniplus si presenta in un formato ancora più importante: avrà infatti 432 pagine, ben 80 pagine in più rispetto all´anno precedente, e saranno più di duecento le aziende lombarde recensite e 670 i vini segnalati. Circa un centinaio i sommelier qualificati Ais che hanno sostenuto le selezioni per entrare a far parte dei panel di degustazione: da questi test sono stati individuati i 78 giudici che nel corso di quattro diverse giornate hanno degustato nelle medesime condizioni, suddivisi per tipologia e in rigorosa forma anonima, ben 705 vini tra spumanti, bianchi, rosati, rossi e vini da dessert, compilando circa 5. 000 schede di valutazione per un totale di 54mila giudizi espressi. Le aziende lombarde oltre a vedere pubblicati i loro vini in base a una scala di punteggio espressa in rose camune, potranno essere geolocalizzate da qualsiasi telefono cellulare con fotocamera attraverso l´innovativa tecnologia "Winecode" e per tutti i vini con le quattro rose camune sarà possibile la consultazione mediante video-degustazione. "I vini della Lombardia - ha concluso Ferrazzi - sono una grande ricchezza: Regione Lombardia ne sosterrà sempre la promozione e la diffusione a livello locale, nazionale e mondiale ben consapevole degli sforzi quotidiani dei produttori vitivinicoli". Di Seguito, I 47 Vini Lombardi Premiati Con Le 4 "Rose Camune" Dalla Guida Viniplus Suddivisi Per Provincia: Bergamo: Moscato Di Scanzo 2006 Biava - Moscato Di Scanzo Doge 2006 La Brugherata - Bergamasca Cabernet Sauvignon Kalos 2002 Il Calepino. Brescia: Franciacorta Brut Satèn Barboglio De Gaioncelli - Franciacorta Extra Brut Vittorio Moretti 2002 Bellavista - Franciacorta Extra Brut Riserva 2002 Bersi Serlini - Franciacorta Brut Rosè Bredasole - Franciacorta Dosage Zero 2005 Ca´ Del Bosco - Lugana Riserva Del Lupo 2006 Ca´ Lojera - Vino Bianco Passito Sole Di Dario 2005 Cantrina - Franciacorta Extra Brut Terè Dei Trici 2005 Cascina San Pietro - Garda Classico Chiaretto Molmenti 2007 Costaripa - Lugana Gran Guardia 2008 Montresor - Franciacorta Extra Brut Comarì Del Salem 2004 Uberti - Franciacorta Satèn Magnificentia 2005 Uberti. Pavia: Oltrepò Pavese Rosso Riserva Il Frater 2006 Ca´ Di Frara - Oltrepò Pavese Barbera Piccolo Principe 2003 Cabanon - Oltrepò Pavese Pinot Nero Metodo Classico Classese Cantina Di Casteggio - Terre D´oltrepo´ - Oltrepò Pavese Pinot Nero Metodo Classico Cruasè Saignèe Della Rocca 2007 Conte Vistarino - Oltrepò Pavese Pinot Nero Metodo Classico Principe D´onore 2005 Il Gambero - Oltrepò Pavese Pinot Nero 2005 Le Fracce - Oltrepò Pavese Pinot Nero Noir 2006 Mazzolino - Provincia Di Pavia Bianco Noblerot 2005 Montelio - Oltrepò Pavese Pinot Nero Metodo Classico Classese 2003 Quaquarini. Sondrio: Valtellina Superiore Sassella Riserva Rocce Rosse 1997 Ar. Pe. Pe. - Valtellina Superiore Sassella Stella Retica 2004 Ar. Pe. Pe. - Sforzato Di Valtellina Messere 2004 Caven - Valtellina Superiore Inferno Al Carmine 2004 Caven - Valtellina Superiore Valgella Carteria 2006 Sandro Fay - Valtellina Superiore Valgella Cà Morei 2006 Sandro Fay - Sforzato Di Valtellina Ronco Del Picchio 2006 Sandro Fay - Valtellina Superiore Sassella Le Barbarine 2004 Fondazione Fojanini - Sforzato Di Valtellina 2003 Fondazione Fojanini - Terrazze Retiche Di Sondrio Bianco Saga 2007 I Vinautori - Sfursat Di Valtellina 5 Stelle 2006 Nino Negri - Valtellina Superiore Sassella Le Tense 2006 Nino Negri - Sforzato Di Valtellina 2004 Nera - Sforzato Di Valtellina Il Montescale 2004 Nobili - Sforzato Di Valtellina Vin Da Cà Sfursat 2005 Plozza - Sforzato Di Valtellina Albareda 2007 Prevostini Mamete - Sforzato Di Valtellina Corte Di Cama 2007 Prevostini Mamete - Valtellina Superiore Sassella Sommarovina 2007 Prevostini Mamete - Sfursat Di Valtellina Fruttaio Cà Rizzieri 2006 Rainoldi - Valtellina Superiore Sassella Riserva 2005 Rainoldi - Valtellina Superiore Inferno Riserva 2004 Rainoldi - Valtellina Superiore Riserva La Gatta 2004 Triacca - Valtellina Superiore Prestigio 2005 Triacca. .  
   
   
I VINI TOSCANI SBARCANO IN CINA CON L’ENOTECA ITALIANA  
 
Dal 18 al 20 novembre degustazione dell’eccellenze di Arezzo, Firenze, Grosseto e Siena alla Fiera Food & Hospitality China 2009, uno dei saloni internazionali dell’agroalimentare più importanti nel mondo per un mercato di dieci milioni di consumatori Claudio Galletti, presidente: “Siamo ormai un punto di riferimento dell’eccellenza italiana in Asia grazie a Yishang, una struttura poli-funzionale nata nel centro di Shangai per affermare e diffondere la cultura enologica della nostra regione” I vini toscani sbarcano in Cina con l’Enoteca Italiana. L’eccellenza toscana sarà protagonista alla Fiera Food & Hospitality China 2009, uno dei saloni internazionali dell’agroalimentare più importanti al mondo. Per tre giorni a Shangai, da mercoledì 18 a venerdì 20 novembre, circa una trentina eccellenze di Arezzo, Firenze, Grosseto e Siena potranno essere degustate dal pubblico orientale sotto la sapiente guida dell’Ente Nazionale Vini. Lo stand dedicato alla Toscana sarà suddiviso tra Grosseto (Provincia), Siena (Camera di Commercio di Siena e Provincia), Arezzo (Provincia e Associazione e strade del vino di Arezzo), Firenze (Camera di Commercio di Firenze). “Noi come Enoteca Italiana – afferma il presidente Claudio Galletti - siamo ormai un punto di riferimento dell’eccellenza italiana in Cina grazie a Yishang - La Casa del Vino Toscana, un’enoteca poli-funzionale nata nel cuore della super potenza d’Asia per affermare e diffondere la cultura enologica della nostra Regione”. Il 18 novembre proprio la sede di Yishang, sancirà l’incontro tra i produttori toscani presenti alla fiera cinese e 50 importatori provenienti da diverse province della Cina. A fare gli onori di casa saranno Claudio Galletti e Fabio Carlesi, presidente e direttore dell’Enoteca Italiana che presenteranno agli ospiti la splendida struttura di 380 metri quadrati aperta nel centralissimo distretto di Luwan, a Shanghai. Il mercato cinese rappresenta una grande opportunità per i vini toscani. Il numero dei consumatori supera i 10 milioni e questa cifra tenderà ad aumentare. I prezzi si aggirano tra 2-3 euro per il vino cinese in bottiglia e 8-18 euro per i vini d’importazione. Questi ultimi hanno conquistato l’80% del mercato del vino a Shangai, città da sempre sensibile all’influenza di gusti e mode occidentali. Il consumatore tipo preferisce vini giovani, invitanti e di prezzo medio. Dal 2003 al 2008 le esportazioni italiane sono passate da 400mila a 26 milioni di dollari. Una vera e propria esplosione se si considera che il principale canale di collocamento del prodotto è quello della ristorazione. Secondo i dati dell´Ice il vino si consuma prevalentemente fuori casa, in occasioni di festeggiamenti e banchetti (per il capodanno cinese si registra un picco di vendite del 30%). La scommessa per i produttori italiani è quella di inserirsi in un mercato in cui da anni è la Francia a farla da padrone, con 98 milioni di dollari di vendite realizzate nel 2007, anche grazie alla forte presenza delle catene di distribuzione francesi come Carrefour (250 punti vendita) e Auchan. .