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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Ottobre 2013
ENERGIA: "MEETING" A VILLA COLOMBELLA (PERUGIA) FA IL PUNTO SULL´USO DELLA RISORSA GEOTERMICA E TERMALE  
 
Perugia, 24 ottobre 2013 - Se il calore della terra è un dono, il suo utilizzo sostenibile è un compito dell´uomo, e compito dell´uomo (istituzioni, imprese e cittadini) è quello di lavorare tutti insieme ad una pianificazione corretta della risorsa geotermica, impiegando tecnologie altamente innovative rispetto al passato, per una geotermia a basso impatto per quanto riguarda le emissioni esterne, in tutte le sue applicazioni (produzione di energia elettrica, teleriscaldamento, termalismo, usi industriali e agroalimentari, pompe di calore) e in grado di contribuire ad alleggerire la "bolletta energetica" del nostro Paese. È quanto è emerso da un "meeting", organizzato dalla Regione Umbria e dall´Unesco (World Water Assessment Programme), che si è tenuto ieri per tutta la giornata a Villa Colombella di Perugia. "Un seminario di grande interesse e elevatissimo spessore scientifico - ha commentato, al termine dei lavori, il direttore dell´Area Energia del Ministero dello Sviluppo Economico Franco Terlizzese -, una iniziativa lodevole, che ha consentito, in una coralità di contributi, di far luce sul dibattito in corso sulla geotermia e le tecnologie sostenibili. Il convegno di Perugia - ha aggiunto - è stato la testimonianza di un approccio ´fattuale´ e scientificamente onesto al problema, non viziato, anche negli interventi critici che ci sono stati, da interessi di parte: un esempio di come debba andare avanti il dibattito e il lavoro su questa importante questione". La "tavola rotonda" che ha concluso in serata il convegno si è trasformata in una sorta di "talk show", ripreso dalla telecamere e consultabile nel sito della Regione Umbria e del Wwap Unesco, ha fatto registrare, oltre a quelli dei partecipanti, numerosi interventi dalla sala. Rispetto al problema più volte sollevato della sostenibilità ambientale delle tecnologie impiegate in aree densamente popolate e della "sismicità indotta", ovvero il rischio di piccoli terremoti causati dalle trivellazioni, sia il professor Alessandro Sbrana, docente di geotermia dell´Università di Pisa, che Massimo Montemaggi di "Enel Green Power", che da anni opera in 16 Paesi applicando le nuove tecnologie, hanno allontanato gli allarmismi, affermando in sostanza che il rischio dei piccoli sismi indotti è un evento assai remoto, praticamente nullo. Stefano Boco della società "Tosco/geo" ed Enrico Malà dell´Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia hanno indicato i concreti problemi con cui si trovano a fare i conti imprenditori e progettisti, legati soprattutto all´alto costo e ai rischi di natura economica connessi con l´utilizzo della geotermia. Giovanni Carmignani di "Legambiente" ha sottolineato la necessità di un costante monitoraggio dell´impatto ambientale delle tecnologie geotermiche e la necessità di "ascoltare" i territori. Ernesta Maria Ranieri, coordinatrice dell´Area Ambiente ed Energia della Regione Umbria, ha illustrato i contenuti di uno studio, realizzato dalla Regione, sul potenziale geotermico e termale umbro: "un potenziale - ha detto - che dovrà essere sfruttato nel rispetto dell´ambiente, dell´ecosostenibilità e dei territori".  
   
   
IDROCARBURI, AL MISE TAVOLO SU DIRETTIVA PER SICUREZZA OFFSHORE. VICARI: IMPEGNO PER RAPIDO RECEPIMENTO E CONFRONTO A TUTTO CAMPO  
 
Roma, 24 ottobre 2013- Si è svolta ieri la prima riunione del tavolo tecnico istituzionale per il recepimento della direttiva 2013/30/Ue sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, normativa che nasce con l’obiettivo di migliorare gli standard di sicurezza nell’Unione e come risposta al tragico incidente del Macondo. L’incontro è stato presieduto dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari. “L’intento - ha spiegato l’esponente di governo - è di delineare un percorso comune che coinvolga le Amministrazioni e garantisca la partecipazione di tutti gli stakeholders per arrivare in tempi brevi al recepimento della normativa”. “Per rispettare gli impegni presi dal nostro Governo con il Commissario Europeo all´Energia Gunther Oettinger e per lanciare un forte segnale al’Europa- ha aggiunto- è importante che l’Italia completi il processo di adozione in concomitanza della presidenza italiana del Semestre europeo del prossimo anno. Per questo sono dell’avviso di procedere ad un recepimento snello, che non necessita di uno stravolgimento del quadro normativo esistente, ma ne tragga spunto per un miglioramento”. In questo quadro- a giudizio del Sottosegretario- è prioritario aprire una riflessione sui compiti dell’organismo centrale che proseguirà l’azione di vigilanza sulla sicurezza delle attività oggi svolta efficacemente da questo Ministero. Inoltre, ai fini di un accrescimento dei livelli di sicurezza e tutela ambientale in tutto il Mediterraneo “è necessario- ha sottolineato ancora Vicari- intensificare i rapporti con i Paesi rivieraschi dell’Unione e con gli altri Paesi mediterranei, per creare uno spazio integrato di condivisione delle migliori pratiche tecniche, di scambio di informazioni e di prevenzione e gestione delle emergenze”. Un tema, quello della sicurezza, sul quale il Sottosegretario Vicari ha garantito l’impegno del Ministero, anche con la possibilità di “creare un apposito fondo a carico degli operatori in modo da consentire di avviare immediatamente tutti gli interventi per fronteggiare le emergenze e per garantire una riparazione più efficace dei danni eventuali”. A tal proposito Vicari ha annunciato che a breve incontrerà i rappresentanti delle aziende che operano nel settore, oltre a quelli delle associazioni ambientaliste “perché- ha affermato- dobbiamo lavorare tutti insieme, senza preconcetti affinché sia varata una normativa che realmente assicuri al nostro Paese i più elevati livelli di sicurezza”.  
   
   
FVG: SERRACCHIANI ALLA FIRMA DELLE CONVENZIONI PER L´IDROELETTRICA MOGGESE  
 
Moggio Udinese, 24 ottobre 2013 - La presidente Debora Serracchiani ha partecipato ieri a Moggio Udinese alla sottoscrizione di due convenzioni che sono alla base, come ha rilevato la stessa presidente della Regione, ´´di un investimento che viene fatto per abbattere il costo dell´energia a favore sia di uno stabilimento a cui teniamo in modo particolare, perché è in montagna e dà lavoro a 180 dipendenti, sia del Comune di Moggio Udinese, che ricaverà introiti utili a coprire in parte il costo dei servizi´´. Entrambe le convenzioni, la prima tra il Comune di Moggio Udinese ed il Cosint-consorzio per lo Sviluppo Industriale di Tolmezzo, e la seconda, tra il Cosint e la Cartiere Ermolli S.p.a., hanno come obiettivo la costruzione sul torrente Aupa, a valle dell´attuale centrale di proprietà dell´Ermolli, dell´Idroelettrica Moggese, un nuovo impianto che capterà l´acqua, oltre che dall´Aupa, dall´Alba e dall´Alba di Là, dallo scarico dell´impianto della Cartiera. Perno delle convenzioni e della costruzione del futuro impianto è quindi il Cosint (per conto del quale hanno firmato gli accordi il presidente Paolo Cucchiaro ed il direttore Giovanni Battista Somma), che oggi si è impegnato con il Comune (rappresentato alla sottoscrizione degli atti dal sindaco Daniela Marcoccio,) a redigere tutta la documentazione tecnico-amministrativa necessaria all´ottenimento delle concessioni per la derivazione dell´acqua ed a conferire all´Amministrazione comunale il 10 per cento dei ricavi lordi derivanti, quando l´impianto sarà attivo, dalla produzione e dalla cessione dell´energia elettrica. Per quanto riguarda invece l´accordo con l´Ermolli (per conto della quale ha firmato il suo presidente Stefano Ciani) il documento prevede una serie di note tecniche che vanno dalla scelta della collocazione migliore per l´Idroelettrica Moggese alla salvaguardia degli impianti esistenti, alla partecipazione al 30 per cento delle spese di manutenzione ordinaria, straordinaria e migliorativa relativa alle opere di presa che sono di proprietà della Cartiera. Ricordando le difficoltà che in Italia incontrano le imprese cartiere e sottolineando l´importanza dei problemi che anche quella di Moggio Udinese si trova ad affrontare, la presidente Serracchiani, prima di effettuare una breve visita dello stabilimento accompagnata dal direttore Gilio Munaro, ha indicato tra le leve che la Regione mette a disposizione delle imprese, al di là di quella fiscale, gli interventi messi in campo per favorire l´accesso al credito e sostenere l´innovazione.  
   
   
BORSA IMMOBILIARE LA CASA IN PIAZZA 2013  
 
Varese, 24 ottobre 2013 - Da venerdì 25 a domenica 27 ottobre si ripropone la Borsa Immobiliare nella sede storica della Cdc di piazza Monte Grappa: una conferma, visto l’interesse che ha sempre suscitato l’iniziativa promossa dall’ente camerale e realizzata dalla sua Azienda speciale Promovarese insieme alle associazioni degli agenti immobiliari (Anama, Fiaip e Fimaa) e dei costruttori (Ance) con la collaborazione del Consiglio Notarile di Milano e le Associazioni dei Consumatori. Interesse dimostrato dagli oltre 3mila visitatori dello scorso anno e dalla vivacità che ha caratterizzato la rassegna, edizione dopo edizione, con punte per gli operatori di 40 appuntamenti in agenda per sopralluoghi con potenziali acquirenti di immobili. "I dati di quest’anno, pur dovendo fare i conti con i morsi di una crisi feroce – sottolinea Riccardo Comerio, vicepresidente vicario della Cdc – sembrano confortarci: non solo viene confermato il numero degli operatori presenti alla Casa in Piazza, ma addirittura constatiamo una crescita del loro numero, che passa da 27 a 30". Per il presidente di Promovarese Rudy Collini "l’auspicio è che questo trend positivo sia premiato da una presenza di visitatori ancor più alta della pur ottima cifra del 2012. Edizione nella quale s’instaurarono rapporti (questo è il miglior risultato!) che poi portarono operatori e acquirenti a definire veri e propri contratti di compravendita". La scelta di dare rilievo alla qualità della vita a Varese e sull’intero territorio provinciale prende spunto da una constatazione relativa alle scorse edizioni: sono stati parecchi infatti i milanesi che hanno colto l’occasione della Borsa Immobiliare per giungere nella provincia dei sette laghi e delle vallate prealpine e mostrare interesse verso la possibilità di trasferirvi la propria residenza. Un territorio dove l’abitare a misura d’uomo s’abbina a una qualità delle nuove residenze e a prezzi inferiori a quelli del capoluogo lombardo. Da qui l’attenzione sulla vivibilità del territorio come elemento caratterizzante di una rassegna volta a stimolare l’incontro tra chi è interessato ad acquistare la casa, gli operatori immobiliari qualificati, i notai, i costruttori e i principali istituti bancari del territorio con l’obiettivo di contribuire al rilancio dell’economia. “La Casa in Piazza” verrà inaugurata venerdì alle 17.00 in Cdc per poi rimanere aperta dalle 10.00 alle 20.00 sia sabato che domenica. Non mancherà anche quest’anno la possibilità per i visitatori di usufruire di un servizio di consulenza gratuita sui temi della compravendita, sempre in collaborazione con il Consiglio Notarile di Milano e le Associazioni dei Mediatori Immobiliari.  
   
   
CASA, MILANO: MORATORIA SFRATTI NON PIU´ RINVIABILE, CHIEDIAMO AL GOVERNO SOLUZIONI URGENTI  
 
Milano, 24 ottobre 2013 - “La posizione del Comune di Milano sul problema degli sfratti da privati è chiara ed è già stata espressa in diverse occasioni. A sostegno dell’Anci, che recentemente ha chiesto a Governo e Parlamento un incontro urgente sul tema della proroga e della moratoria, l’Amministrazione comunale ribadisce che un intervento in questa direzione non è più rinviabile. È necessario individuare subito le soluzioni necessarie per rispondere all’emergenza abitativa che nelle grandi città sta sempre più esplodendo e non è più gestibile solo a livello locale. E a questo proposito sono già in contatto con gli assessori alla Casa delle altre grandi città, prime fra tutte Napoli e Roma, per mettere a punto richieste puntuali da portare al Governo”. Lo dichiara l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli che domani alle 10, insieme all’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, incontrerà i rappresentanti del sindacato Asia, presso il comando della Polizia locale di via Beccaria. “Il Comune di Milano, senza alcun sostegno da parte delle altre Istituzioni, sta già da tempo facendo la sua parte per rispondere a questa emergenza sociale. Allo stato attuale – precisa l’assessore Benelli – gli unici alloggi assegnati alle famiglie sfrattate sono quelli di nostra proprietà. Ed è stata questa Amministrazione a chiedere alla Regione Lombardia l’autorizzazione ad innalzare la quota di assegnazioni riservata alle deroghe così da far fronte alle richieste. Autorizzazione che, tra l’altro, stiamo ancora aspettando. In un momento di risorse scarsissime, stiamo destinando tutti i fondi a nostra disposizione alla ristrutturazione degli sfitti: gli interventi sono in corso e ci consentiranno di avere 1.200 alloggi pronti da assegnare entro il 2014. E nell’attesa stiamo anche trovando soluzioni abitative per l’accoglienza temporanea, così da dare sostegno alle categorie maggiormente in difficoltà. È stato poi il Comune di Milano a chiedere alla Prefettura di aprire un tavolo sull’emergenza casa, coinvolgendo i comuni dell’hinterland ad alta tensione abitativa. E sollecitando, in quell’occasione, un impegno anche sul fronte dello sfitto privato, per rimettere in circolo i tanti appartamenti vuoti e inutilizzati. Le nostre posizioni saranno tutte ribadite giovedì nell’incontro in Prefettura”  
   
   
ARREDO URBANO. LE TRE GRAZIE DI SALVATORE FIUME DA OGGI IN PIAZZA PIEMONTE L´OPERA DONATA AL COMUNE DAGLI EREDI E DALLA GALLERIA ARTESANTERASMO.  
 
Milano, 24 ottobre 2013 - Le Tre Grazie di Salvatore Fiume da oggi sono patrimonio dei milanesi. L’opera del Maestro è stata inaugurata in piazza Piemonte, tra via Washington e via Sardegna, nel giorno in cui Salvatore Fiume avrebbe compiuto 98 anni. Il Comune di Milano ha ricevuto la scultura in dono dagli eredi di Salvatore Fiume, Laura e Luciano, grazie alla collaborazione della galleria Artesanterasmo. La Giunta comunale aveva approvato la delibera di accettazione lo scorso luglio. “Grazie alla famiglia del Maestro Fiume – ha commentato l’assessora al Verde e Arredo urbano Chiara Bisconti - aggiungiamo un´altra opera d’arte in piazza Piemonte, un luogo che sta diventando un vero e proprio museo a cielo aperto. L’amministrazione comunale, infatti, grazie a un accordo con la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, ha posato in questa stessa piazza anche tre opere di Sassu. Il ringraziamento mio e di tutta l’Amministrazione agli eredi di Salvatore Fiume”. Siciliano di nascita, milanese d’adozione, Salvatore Fiume è stato pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo e, per più di quarant’anni, ha segnato la vita culturale della città. Il 7 dicembre del 1988, giorno di Sant’ambrogio, il Comune di Milano gli conferì la Medaglia d’Oro di Civica Benemerenza. Fiume frequentò nomi illustri del mondo letterario e delle arti visive, come Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Raffaele Carrieri e Giovanni Paganin. Morì a Milano il 3 giugno 1997. Le sue opere sono conservate in alcuni dei più importanti musei del mondo, tra cui i Musei Vaticani, l’Ermitage di San Pietroburgo, il Museum of Modern Art di New York, la Galleria d’Arte moderna di Milano. Ecco perché una sua opera, di libera fruizione, assume un’importanza ancora maggiore.  
   
   
GIARDINO DEI GIUSTI. MILANO, AL VIA IL NUOVO PROGETTO AL MONTE STELLA IN VISTA DI EXPO 2015 PRESENTATO ANCHE IL GIOCO DIDATTICO PER LE SCUOLE"I SENTIERI DEI GIUSTI"  
 
Milano, 24 ottobre 2013 - Il rinnovamento del Giardino di Giusti in vista di Expo 2015 e i nuovi percorsi didattici sono stati presentati ieri a Palazzo Marino. Il nuovo progetto, realizzato dall’Associazione per il Giardino dei Giusti, di cui il Comune di Milano è socio fondatore con Gariwo, la Foresta dei Giusti e l’Ucei-unione delle Comunità Ebraiche Italiane, darà una nuova veste alla grande area messa a disposizione dal Comune di Milano al Monte Stella. Qui dal 2003 sorge il Giardino per ricordare i Giusti che si sono battuti e si battono contro tutti i genocidi e in difesa dei diritti umani. “È importante che Milano abbia questo Giardino, un luogo fisico per ricordare e imparare. Questi percorsi didattici, al pari delle materie scolastiche, consentono ai bambini di conoscere la nostra storia e di acquisire gli strumenti per diventare, un giorno, cittadini più consapevoli”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano. “Il Giardino dei Giusti è un luogo di testimonianza e di memoria. Ma rappresenta, soprattutto, la volontà di non abbassare mai la guardia di fronte al pericolo che certe tragedie possano ripetersi. Una volontà e una scelta di libertà e rispetto dei diritti umani che unisce tutta la nostra città. Per questo è importante che diventi un luogo in grado di attrarre ed informare sempre più persone”, ha dichiarato Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio comunale di Milano. L’architetto Stefano Valabrega, che firma il progetto per Gariwo, ha previsto la suddivisione in quattro aree, ognuna pensata per una specifica funzione. Accanto al Giardino del Dialogo e a quello della Meditazione, sorgerà un luogo dedicato alla memoria della città e un Auditorio in grado di ospitare il pubblico delle grandi manifestazioni, in particolare i giovani e gli studenti per l’annuale cerimonia di dedica dei nuovi alberi, il 6 marzo, in occasione della Giornata europea dei Giusti. L’obiettivo è quello di offrire alla città un perimetro vitale per la memoria del bene, sempre aperto e fruibile. “Ho pensato di creare per Milano, soprattutto per i ragazzi - ha spiegato l’architetto Valabrega - uno spazio di partecipazione in cui coinvolgerli nella riflessione su temi e valori quali la solidarietà, la responsabilità personale e l’altruismo. I valori dei Giusti”. “Vogliamo realizzare questo importante progetto gravando il meno possibile sulle finanze pubbliche - ha spiegato Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo - Per questo chiederemo ai milanesi, ai privati, alle imprese, di aiutarci a rendere ancora più bello il Giardino che la nostra città dedica ai Giusti, in vista di Expo 2015. Dopo la campagna per la Giornata europea dei Giusti, Milano sarà di nuovo protagonista e il progetto potrà essere proposto alle capitali di tutti i Paesi presenti all’Expo". L’associazione ha realizzato anche la nuova proposta didattica “I sentieri dei Giusti”, composta da un gioco e un fumetto con tavole originali, che coprirà anche le attività previste per il prossimo anno scolastico. Con questa scatola gioco destinata alle scuole elementari e medie statali di Milano, l’Associazione completa la sua offerta didattica rivolta negli anni precedenti alle scuole superiori. “Abbiamo deciso di raccogliere la sfida di trattare il tema dei genocidi anche nei primi anni di scuola. Attraverso il gioco e il fumetto potremo raccontare eventi drammatici senza urtare la sensibilità dei più piccoli, che accompagneremo nel mondo dei Giusti, invitandoli a piantare simbolicamente il loro albero”, ha spiegato Emanuela Bellotti, insegnante della Commissione didattica di Gariwo e curatrice de “I sentieri dei Giusti”.  
   
   
RICOSTRUZIONE/ABRUZZO: CHIODI, INCONTRO CON LETTA PER NOSTRA PROPOSTA  
 
Roma 23 ottobre 2013  - "Il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta ha dato la sua disponibilità per un incontro, la cui data verrà fissata a breve, per illustrare la proposta operativa in grado di reperire risorse finanziarie per la ricostruzione dell´Aquila e dei comuni del cratere". Lo ha affermato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al termine della riunione che si è tenuta a Roma con alcuni parlamentari abruzzesi del centrodestra, consiglieri regionali e il presidente e vicepresidente della Provincia. "Ci troviamo ad un punto di svolta importante ? ha detto il presidente Chiodi ? nel senso che sono immediatamente cantierabili progetti esecutivi per 900 milioni di euro, come riferito dal responsabile della strutture che guida la ricostruzione, con una disponibilità finanziaria nulla. E questo conferma un dato che ribadisco da tempo: l´unico governo che ha fornito risorse economiche per la ricostruzione dell´Aquila è stato il Governo Berlusconi: da quel momento in poi non è stato rifinanziato alcunché, a differenza di quanto sostengono il sindaco dell´Aquila e alcuni senatori del centrosinistra. Da qui la nostra proposta di collaborare e unire le forze su una piattaforma unica, perché solo così diventiamo credibili verso il governo centrale evitando strategie isolazioniste finora portata avanti dal sindaco dell´Aquila". La piattaforma che il presidente della Regione, insieme con i consiglieri regionali e alcuni parlamentari abruzzesi porterà all´attenzione del Premier Enrico Letta, verterà su due aspetti: uno politico, l´altro amministrativo. "Il primo ? è emerso dalla riunione- sarà essenzialmente una scelta di politica di destinazione delle risorse, nel senso di destinare al terremoto dell´Aquila una quota parte dei 6,5 miliardi di euro assegnati al terremoto dell´Emilia e che attualmente non possono essere spesi a causa della complessità delle norme e dello scarso numero dei progetti ad oggi proposti. Ciò ? ha ribadito il presidente della Regione ? senza intaccare i diritti dei cittadini emiliani, ma per evitare l´immobilizzo di risorse pubbliche che invece potrebbero essere subito spese. Il secondo aspetto, di carattere amministrativo, consiste nella rimodulazione delle destinazioni storiche delle accise sulla benzina. Che non significa aumento del costo della benzina, ma significa destinare ai terremoti dell´Aquila e dell´Emilia i proventi delle accise sulla benzina di vecchia istituzione, come la guerra di Abissinia, il terremoto del Friuli, ecc?, come aveva già proposto il centrodestra dell´Aquila tre anni fa. In questo modo L´aquila e l´Emilia potranno contare su risorse economiche certe e programmare la ricostruzione in tempi brevi. Questa ? conclude il presidente Chiodi ? è la nostra proposta sulla quale chiediamo la convergenza di tutti i parlamentari eletti in Abruzzo e di tutte le forze politiche regionali e della città dell´Aquila" . Inoltre, "nei prossimi giorni faremo presente al governo la necessità che i processi di ricostruzione non siano parcellizzati ma resi organici attraverso il Piano speciale territoriale (Pst)".  
   
   
ATER, ABRUZZO: PANTA REI, E´ TEMPO DI UN´AZIENDA UNICA  
 
 L´aquila, 24 ottobre 2013 - Le Ater (Aziende Territoriali per l´Edilizia Residenziale) dell´Abruzzo, con il coordinamento della Confservizi-cispel Abruzzo e l´assistenza tecnica del Consorzio Innopolis, hanno partecipato al bando nazionale emanato dalla Fonoservizi (Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nei Servizi Pubblici), presentando uno specifico progetto formativo destinato al proprio personale dipendente e dedicato al miglioramento delle capacità di comunicazione e di rapporto con l´utenza. Il progetto è stato presentato ieri, presso gli uffici regionali di Palazzo Silone, alla presenza dell´assessore ai lavori pubblici e politica della casa, Angelo Di Paolo, nonché degli amministratori unici e dirigenti delle Ater, del presidente e del segretario generale della Confservizi - Cispel Abruzzo, dei formatori del Consorzio Innopolis. A seguito di selezione nazionale sulle proposte presentate dalle diverse aziende italiane dei servizi pubblici, il progetto delle Ater abruzzesi è risultato fra quelli ammessi ed è quindi destinatario di specifico finanziamento da parte della Fonservizi: circa 100 mila euro. Commentando il successo dell´iniziativa, l´assessore Di Paolo ha detto "crediamo che sia motivo di legittima soddisfazione valorizzare il risultato raggiunto che segnala un ulteriore sforzo di attenzione e concretezza per il continuo miglioramento della attività delle Ater abruzzesi". Di Paolo si è quindi soffermato sulla rivoluzione "culturale e sociale" che che questa iniziativa comporta, in quanto si pone al centro dell´azione amministrativa il rapporto con l´utenza che rimane l´unico soggetto beneficiario di questi servizi. "Panta rei: tutto scorre", ha ricordato l´assessore regionale citando Talete, padre della filosofia greca "e la politica deve capire che la società e i bisogni della gente sono cambiati e pertanto essa dovrà adeguarsi a questa esigenza di cambiamento se non vuole rimanere nella logica degli interessi di parte". In questa ottica, secondo Di Paolo, va anche interpretata l´esigenza ? non più rinviabile ? di costituire un´Ater unica: "la politica è lenta nel capire che i tempi e le cose mutano, ma bisogna parlare al futuro e pensare che non esistono più logiche di campanile". "La politica è quell´arte che deve avere la capacità di capire e di interpretare i cambiamenti della società". "Questo nel passato non è sempre avvenuto e questi sono gli ostacoli che ho avuto all´interno della politica per far capire che c´è un forte bisogno di un vero cambiamento: e la costituzione di una Ater unica va proprio in direzione di questo cambiamento".  
   
   
EMERGENZA CASA, UMBRIA: DELUDENTE L´INCONTRO TRA MINISTRO LUPI E MOVIMENTO PER IL DIRITTO ALLA CASA, L´ANCI A FIRENZE ALZI LA SCHIENA  
 
 Perugia, 24 ottobre 2013 - "Dopo il nulla di fatto, prevedibile, nell´incontro di ieri tra i rappresentanti del movimento per il diritto alla casa e il ministro Lupi, l´Anci a partire da domani, si faccia sentire ed esca dalla subordinazione alle politiche di austerità del Governo Letta -Alfano". Lo afferma l´assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, evidenziando che "il risultato dell´incontro d3l 22 ottobre al Ministero delle Infrastrutture è stato assolutamente deludente". "Le richieste dei movimenti sono state nette e chiare e cioè, moratoria degli sfratti e piano nazionale per l´edilizia residenziale pubblica, - afferma l´assessore - ma da parte del ministro, non c´è stata nessuna apertura, se non una presa d´atto delle richieste poste sul tavolo. Una conclusione annunciata, ma il problema dell´emergenza abitativa resta". "In Italia occorrono 700 mila alloggi popolari - continua Vinti - , tante sono le famiglie che ne hanno diritto, mentre la fascia del disagio abitativo riguarda almeno 4 o 5 milioni di cittadini. Sono 20 anni che si è dismessa una reale ed incisiva politica nazionale per il diritto alla casa, lasciando alle ´magnifiche sorti progressive´ del mercato la soluzione di un diritto fondamentale, questione che ovviamente il ´mercato´ non si pone, ed infatti ha lasciato, che nel tempo, si aggravasse. La cultura dominante - prosegue - ha risposto al bisogno di soddisfacimento del diritto alla casa, con una nuova architettura di ingegneria finanziaria: housing sociale, project financing e altri nomi esotici, per puntare, in realtà, alle risorse della Cassa Depositi e Prestiti e dividersi la torta dei finanziamenti pubblici, facendo scomparire i bisogni sociali reali. Una fase che oggi va chiusa, essendo fallita clamorosamente". "Per rispondere ai bisogni di milioni di cittadini occorre, invece, utilizzare l´immenso patrimonio immobiliare pubblico, che va ristrutturato e riutilizzato, questa sì che sarebbe una ´grande opera pubblica´ utile. Un patrimonio che andrebbe messo a disposizione delle famiglie bisognose che, massacrate dalla crisi economica, non hanno le risorse per accedere al libero mercato della locazione". "A Firenze, da domani fino al 26 ottobre, l´Anci nazionale si confronta sul rapporto Stato-comuni in merito alle risorse e alle emergenze sociali, nuove e vecchie, a cui occorre dare risposte. Anche i Comuni dell´Umbria sanno che l´emergenza abitativa ormai non è più una questione che riguarda altri, ma investe i nostri territori e le nostre città in maniera sempre più pesante". Per l´assessore Vinti bisogna dire "basta con le politiche d´austerità causa di povertà sempre più estesa e, al contrario, rilanciare i programmi d´investimento pubblici che incontrino e raccolgano le esigenze popolari. E´ questo che i cittadini chiedono": quindi, risorse per l´edilizia pubblica e non speculazione edilizia, reddito e lavoro e non precarietà e sfruttamento, valorizzazione dell´ambiente e non consumo dei territori, scuola e sanità e non F35 e sommergibili, trasporti locali e non alta velocità, utilizzo sociale e culturale del patrimonio pubblico e non alienazioni immobiliari, difesa dei beni comuni e non dismissioni della rete di protezione sociale. "I Comuni non possono limitarsi a chiedere di emendare la legge di stabilità, riservando qualcosa alle città da usare per l´emergenza abitativa - conclude - I sindaci dovrebbero alzare la schiena, alzare la voce, rovesciare i tavoli, pretendere risorse per i loro territori, dovrebbero scuotersi e riappropriarsi della loro funzione di rappresentanti dei cittadini, uscire dalla pigra subalternità in cui si auto-relegano, smarcandosi dagli indirizzi sovraordinati dal Governo e Parlamento, e incominciare a pretendere, riappropriandosi di quell´autorevolezza costituzionale che si chiama ´autonomia locale´. L´incontro di Firenze è l´occasione giusta per invertire la rotta, chiedendo al Governo la moratoria degli sfratti e grandi investimenti pubblici per l´edilizia sociale e popolare".  
   
   
UNA DICHIARAZIONE IVA STANDARD PER FACILITARE LA VITA DELLE IMPRESE E MIGLIORARE IL RISPETTO DEGLI OBBLIGHI FISCALI  
 
Bruxelles, 24 ottobre 2013 - Ieri è stata proposta dalla Commissione una nuova dichiarazione Iva standard che potrà ridurre i costi per le imprese dell´Ue fino a quindici miliardi di euro all´anno. L´obiettivo di questa iniziativa è ridurre gli oneri burocratici per le imprese, agevolare il rispetto degli obblighi fiscali e rendere più efficienti le amministrazioni fiscali in tutta l´Unione. Come tale essa riflette pienamente l´impegno della Commissione per una regolamentazione intelligente e costituisce una delle iniziative stabilite dal recente programma Refit per semplificare le norme e ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese (Ip/13/891). La proposta odierna prevede un insieme uniforme di requisiti per le imprese relativi alla compilazione delle dichiarazioni Iva, indipendentemente dallo Stato membro in cui vengono effettuate. La dichiarazione Iva standard - che sostituirà le dichiarazioni Iva nazionali - farà sì che alle imprese siano richieste le stesse informazioni di base entro le stesse scadenze in tutta l´Ue. Poiché le procedure semplificate risultano più facili da rispettare e da applicare, la proposta odierna dovrebbe anche contribuire a migliorare il rispetto della normativa Iva e aumentare le entrate pubbliche. Algirdas Šemeta, Commissario responsabile per la Fiscalità e l´unione doganale, ha dichiarato: "La dichiarazione Iva standard presenta vantaggi per tutti. Le imprese potranno beneficiare di procedure più semplici, costi ridotti e meno burocrazia. I governi avranno a disposizione un nuovo strumento per facilitare il rispetto della normativa Iva, che dovrebbe aumentare il gettito fiscale. La proposta odierna sostiene quindi sia il nostro impegno per un mercato unico favorevole alle imprese sia la nostra volontà di migliorare il rispetto degli obblighi fiscali nell´Ue." Ogni anno vengono presentate 150 milioni di dichiarazioni Iva da parte dei contribuenti Ue alle amministrazioni fiscali nazionali. Attualmente le informazioni richieste, il formato dei moduli nazionali e le scadenze per la presentazione della documentazione variano notevolmente da uno Stato membro all´altro. Ciò rende le dichiarazioni Iva per le imprese transfrontaliere una procedura complessa, costosa e gravosa. Le imprese che operano in più di uno Stato membro hanno inoltre criticato il fatto che è difficile rispettare gli obblighi in materia di Iva a causa della complessità delle procedure. La dichiarazione Iva standard proposta oggi semplifica le informazioni che le imprese devono fornire alle amministrazioni fiscali. Saranno soltanto 5 le caselle che i contribuenti dovranno obbligatoriamente compilare. Gli Stati membri avranno un margine per richiedere un certo numero di elementi standardizzati aggiuntivi, fino ad un massimo di 26 caselle. Si tratta di un grande passo avanti rispetto alla situazione attuale in cui alcuni Stati membri richiedono di compilare fino a 100 caselle. Le imprese presenteranno la dichiarazione Iva standard mensilmente, mentre le microimprese saranno obbligate a farlo su base trimestrale. L´obbligo di presentare una dichiarazione Iva annuale riepilogativa, che alcuni Stati membri attualmente impongono, sarà abolito. Inoltre, la proposta incoraggia la presentazione elettronica, poiché la dichiarazione Iva standard potrà essere presentata per via elettronica in tutta l´Unione. Questa importante semplificazione della procedura per la dichiarazione dell´Iva rientra nel più ampio impegno della Commissione di ridurre gli oneri amministrativi e gli ostacoli al commercio nel mercato unico. La proposta odierna rappresenta inoltre un importante contributo alla creazione di un sistema Iva più efficiente e a prova di frode, come indicato nella strategia della Commissione in materia di riforma dell´Iva (cfr. Ip/11/1508). L´iva rappresenta circa il 21% delle entrate degli Stati membri e tuttavia circa 193 miliardi di euro non sono stati riscossi nel 2011 (cfr. Ip/13/844). Istituendo un sistema più agevole per i contribuenti e le amministrazioni la dichiarazione Iva standard può migliorare il rispetto della normativa fiscale e ridurre il divario Iva. In quanto tale, la proposta odierna potrebbe dare un contributo importante al risanamento del bilancio in tutta l´Ue grazie all´aumento delle entrate pubbliche. Contesto - Nel dicembre 2011 la Commissione europea ha adottato una comunicazione sul futuro dell´Iva (cfr. Ip/11/1508). Tale comunicazione stabilisce le caratteristiche fondamentali del nuovo sistema Iva — in particolare la sua maggiore semplicità, efficienza e resistenza alla frode e la sua maggiore adeguatezza al mercato unico. L´idea di una dichiarazione Iva standard è stata promossa dal gruppo ad alto livello sugli oneri amministrativi. Una consultazione pubblica ha confermato un grande interesse e sostegno da parte delle imprese per un´iniziativa di questo tipo. La comunicazione "Legiferare con intelligenza" (Ip/10/1296) ha anche indicato la direttiva Iva, e in particolare le disposizioni relative alla dichiarazione Iva, come il secondo atto normativo più gravoso dell´Unione. La proposta odierna cerca di porre rimedio a questa situazione.  
   
   
SOLUZIONI INTELLIGENTI PER MIGLIORARE LA GESTIONE DEL TEMPO E DELLE RISORSE  
 
Bruxelles, 24 ottobre 2013 - "Il tempo è denaro". Sebbene coniato nel 1748, il vecchio detto è ancora oggi uno dei princìpi cardine nei circoli economici. L´efficienza in termini di tempo e, in misura crescente, quella delle risorse sono alcune delle molte pressioni che le aziende operanti oggi in Europa si trovano ad affrontare, spesso costringendole a fare di più con risorse limitate. La mancanza di un ordine del giorno, le digressioni e il mancato approfondimento dei risultati sono degli avvenimenti comuni nelle riunioni d´ufficio di oggi, ma allo stesso tempo tali risultati sono essenziali per raggiungere scopi e obbiettivi. I lavoratori stimano che un quarto del tempo passato nelle riunioni è sprecato. Con il lavoratore medio di un ufficio che passa 16 ore alla settimana in riunioni, è fondamentale che le organizzazioni, in particolare le Pmi, abbiano gli strumenti adeguati per sfruttare la conoscenza e le decisioni generate nelle riunioni. Per affrontare questo fatto misterioso, alcuni ricercatori provenienti da Spagna, Svizzera, Regno Unito e Germania si sono riuniti nell´ambito del progetto collaborativo Documeet. Il team mira a progettare una piattaforma integrata che permetterà alle organizzazioni di pianificare e gestire meglio le loro riunioni e di documentare, divulgare, cercare e applicare facilmente le conclusioni di ogni riunione. I ricercatori hanno iniziato identificando gli ostacoli che le Pmi incontrano. Una risposta comune è stata la mancanza di una struttura organizzata per supportare la registrazione delle riunioni. Gli intervistati hanno sottolineato che i verbali di registrazione delle riunioni sono costosi in termini di risorse umane e raramente vengono distribuiti come si deve o integrati nella base di conoscenza dell´azienda. Questo significa che le idee chiave vanno perdute, le decisioni non hanno un seguito e le riunioni devono essere ripetute. Sebbene la trascrizione e la gestione delle riunioni sia supportata da vari prodotti disponibili sul mercato, la maggior parte delle Pmi non riesce ancora a sfruttare le soluzioni complete, affidabili e convenienti che forniscono una documentazione automatica delle riunioni. Per raggiungere questo obbiettivo, la piattaforma Documeet registrerà, trascriverà, riassumerà e documenterà automaticamente le riunioni usando un´unità di registrazione dedicata. Nella piattaforma sono integrati riconoscimento vocale automatico evoluto, adattamento al parlatore e un paradigma di riassunto. Anche se il mercato potenziale per Documeet include qualsiasi organizzazione che tiene riunioni, il prodotto sarà inizialmente mirato a chi fornisce le sale riunioni e ai centri affari. I partner del progetto sperano che le Pmi in tutta Europa, e in particolare quelle che operano nei mercati rappresentati dal consorzio, saranno in grado non solo di integrare Documeet nelle loro sale riunioni e nella loro offerta di servizi ma anche di generare profitti del valore di oltre 5 milioni di euro per il consorzio dopo 5 anni. Documeet è un progetto collaborativo europeo finanziato dalla Commissione europea con ben 1 147 925 euro, e gestito dall´Agenzia esecutiva per la ricerca nell´ambito della Ricerca a beneficio delle Pmi del Settimo programma quadro. Per maggiori informazioni, visitare: Documeet http://www.Documeet.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/105801_it.html    
   
   
QUARTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU RIPRESA, INNOVAZIONE E REAZIONE ALLE INONDAZIONI  
 
Poznan, 24 ottobre 2013 - Dal 18 al 20 giugno 2014 si svolgerà a Poznan, in Polonia, la quarta conferenza internazionale sulla ripresa dalle inondazioni (Friar 2014). Quando si verificano delle inondazioni in aree popolate, possono causare considerevoli danni alle proprietà e costituire una minaccia per la vite umane. Inoltre, molte più persone devono sopportare l´esperienza di perdere la casa, il turbamento e il caos che rappresentano le conseguenze delle inondazioni. Questa conferenza fornisce un forum per ricercatori, accademici e professionisti attivamente coinvolti per migliorare la nostra comprensione delle inondazioni e i nostri approcci alla reazione, recupero e capacità di ripresa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wessex.ac.uk/14-conferences/friar-2014.html    
   
   
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE, IL MISE LANCIA BANDO DA UN MILIONE DI EURO VICARI: DAL GOVERNO MASSIMA ATTENZIONE PER CONSUMATORI E AZIENDE  
 
 Roma, 24 ottobre 2013 - Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato un milione di euro per finanziare progetti di comunicazione da parte di gruppi di associazioni nazionali di consumatori per contrastare in maniera più efficace la contraffazione e tutelare la proprietà industriale. E’ quanto prevede il bando presentato in questi giorni dal Mise. L’intento è quello, attraverso una serie di progetti, di diffondere la cultura della proprietà industriale e di rendere i consumatori più consapevoli dei rischi della contraffazione. Nello specifico, i progetti dovranno articolarsi in tre distinte linee d’azione: ideare e realizzare vademecum per informare e sensibilizzare i consumatori su varie categorie merceologiche, oltre a realizzare due indagini demoscopiche per quantificare l’evoluzione del fenomeno contraffattivo; definire le linee di un piano per la creazione di 5 sportelli informativi circa i danni alla sicurezza ed alla salute derivanti dalla contraffazione e prevedere l’organizzazione di 20 eventi pubblici nonchè la realizzazione di una newsletter dedicata alle attività in calendario avente come oggetto la proprietà industriale e la lotta alla contraffazione; elaborare e sviluppare iniziative in ambito digitale e di marketing non convenzionale. Da qui la creazione di applicazioni per Smartphone e Tablet, tra le quali 14 video anche in forma di cartone animato e un videogioco in formato app da scaricare gratuitamente al fine di illustrare i pericoli della contraffazione. Inoltre dovranno essere realizzate campagne di marketing innovativo, come flash mob, guerrilla marketing, interagendo anche su social network come facebook o twitter. Infine, si prevede che all’interno dei siti web siano realizzati da parte delle associazioni aggiudicatarie del bando spazi ben visibili, attraverso i quali consentire l’accesso ai contenuti informativi. Il Ministero mette a disposizione un milione di euro, ma l’importo massimo per ciascun progetto finanziato non potrà essere superiore ai 450mila euro. Qualora la somma di questi fosse superiore allo stanziamento ministeriale, si applicherà una riduzione percentuale in misura proporzionale su ciascun progetto ammesso. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro e non oltre il 15 novembre 2013. “Si tratta- commenta il Sottosegretario al Mise Simona Vicari- di un’iniziativa molto importante che dimostra la grande attenzione che il Ministero e il governo ripongono verso la tutela e difesa non solo delle aziende e delle loro produzioni, ma in particolare degli stessi consumatori. Quello che deve essere chiaro è che un prodotto contraffatto non è soltanto un danno economico ad un’azienda, ma rappresenta anche un potenziale pericolo per la salute di chi lo acquista. Perciò è necessario prestare grandissima attenzione quando si acquista un prodotto, accertandosi della provenienza e della regolarità di fabbricazione. E per fare questo c’è bisogno di un’adeguata ed attenta politica di informazione e comunicazione”.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, TENGONO I MERCATI EXTRA-UE E VOLA IL SALDO COMMERCIALE  
 
Roma, 24 ottobre 2013 – Prosegue il trend positivo per le vendite di prodotti italiani nei mercati Extra-ue (+1,2%, rispetto ad agosto, nei dati destagionalizzati, con un valore che supera i 15 miliardi di euro). A livello complessivo, mai così elevato negli ultimi anni il valore del saldo commerciale: la netta inversione di tendenza, attribuibile in parte anche alla forte contrazione delle importazioni (in media nell’anno del 10,1%), lo porta infatti ad un valore di 11,4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2013 (+16,3 miliardi di euro rispetto allo scorso anno). Nello stesso periodo, il saldo extra-energetico sfiora il tetto dei 50 miliardi di euro (in crescita del 15,3% su base annua), riducendo il gap esistente con quello registrato nei Paesi dell’Ue a 27 (circa 56 miliardi nel periodo gennaio-agosto 2013). “L’export si conferma l’unica fonte di crescita per il Paese e, in particolare, i mercati Extra-ue rimangono un riferimento essenziale per le imprese italiane. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Certo, desta una certa preoccupazione la brusca battuta d’arresto subita nei mercati Extra-ue “di prossimità”, come Svizzera (-7,6%), Turchia (-5,6%) e Stati Uniti (-1,4%), che insieme rappresentano il 16% dell’export italiano al di fuori dell’Unione Europea. Al tempo stesso, però, i segnali positivi derivanti dall’incremento delle vendite nell’Area Mercosur e in Cina, rispettivamente del 16,8% e del 10,6%, sembrano rivelare una maggiore diversificazione dei mercati di sbocco da parte delle nostre aziende”.  
   
   
I NUMERI DELL’ECONOMIA 2012”, DISPONIBILE ONLINE E CARTACEO  
 
Roma, 24 ottobre 2013 - “I Numeri dell’Economia 2012”, la pubblicazione curata dalla Camera di Commercio di Forlì-cesena, è disponibile in formato cartaceo e online – in evidenza il quadro del sistema produttivo provinciale attraverso indicatori statistici aggiornati, relativi ai vari settori economici “I numeri dell’economia 2012” rappresentano in modo sintetico il quadro generale del territorio forlivese-cesenate sotto il profilo statistico ed economico. Infatti, la pubblicazione, edita regolarmente ogni anno a cura della Camera di Commercio di Forlì-cesena, è lo strumento che si inserisce nell’offerta informativa a naturale completamento del Rapporto sull’Economia e costituisce un’importante fonte di dati riguardanti la provincia nei suoi diversi aspetti. Confronti puntuali, sui singoli indicatori, con le altre province della regione consentono di valutare il posizionamento del territorio di Forlì-cesena con riferimento al contesto regionale e nazionale. Il volume, curato dall’Ufficio Statistica e Studi dell‘Ente, è distribuito gratuitamente in formato cartaceo ed è scaricabile dal sito camerale all’indirizzo: www.Fc.camcom.gov.it, Area informazione economico statistica, prodotti. Di seguito alcune note sintetiche tratte dal volume e relative ad alcuni temi chiave: Imprenditorialità e struttura produttiva. Con un saldo al 31/12/2012 tra imprese attive e cessate pari a -432 unità (al netto delle cancellazioni d’ufficio), la provincia di Forlì-cesena si conferma un territorio ad elevata imprenditorialità (mediamente vi è un’impresa ogni 10 abitanti). La distribuzione delle imprese attive è concentrata principalmente nei settori del commercio (21,6% del totale imprese attive), agricoltura (19,7%), delle costruzioni (16,3%) e nell’industria (9,7%). La distribuzione degli addetti delle imprese attive della provincia, con riferimento ai principali settori d’attività, risulta la seguente: il 10,1% è impiegato nell’agricoltura; il 26,1% nell’industria; il 10,4% nelle costruzioni; il 28,9% nel commercio e nel turismo; il restante 24,6% nei servizi e altre attività. Con esclusione dell’agricoltura (che comunque pesa circa per il 20% sul totale delle imprese attive), la struttura produttiva della provincia è principalmente caratterizzata da ditte individuali (in linea con il dato regionale e nazionale). L’incidenza delle società di capitali appare ridotta (18,0%, contro il 21,7% regionale e il 21,5% nazionale), mentre quella della società di persone (24,7%) è superiore rispetto agli altri aggregati territoriali. Ricchezza. Con riferimento al 2012, la provincia di Forlì-cesena, con un valore pari a 28.593 euro, si colloca all’11° posto nella graduatoria nazionale in ordine decrescente del valore aggiunto procapite (a prezzi correnti) e al quarto posto in regione dopo Bologna, Modena e Parma. Nel 2011, Forlì-cesena occupava, invece, l’ottava posizione a livello nazionale e il terzo posto a livello regionale. Nel 2011 (ultimo anno disponibile) il Valore Aggiunto della provincia di Forlì-cesena è stato pari a 11.446 milioni di euro, così ripartiti: “agricoltura” 3,3% del totale, “industria” 29,5% e "servizi" 67,2%. Dal confronto con i corrispondenti valori regionali appare maggiormente rilevante a livello provinciale il peso del settore agricolo (3,3% contro 2,3%), sostanzialmente identica l’incidenza del settore industriale (29,5% contro 30,1%), così come il terziario (67,2% contro 67,6%). A livello nazionale risulta ancora più bassa l’incidenza dell’agricoltura (2,0%) e dell’industria (24,6%), mentre è più rilevante quella dei servizi (73,4%). Nel 2011 (ultimo dato disponibile), con un valore pari a 21.601 euro, il reddito disponibile procapite delle famiglie della provincia di Forlì-cesena è risultato sostanzialmente stabile, superiore (in valore assoluto) al dato nazionale e dell’Emilia Romagna. Il reddito disponibile procapite delle famiglie si posiziona al 2° posto tra le province della regione (dopo Bologna con 23.763 euro). Lavoro. I dati relativi al mercato del lavoro nella provincia di Forlì-cesena (valori medi del 2012) evidenziano un tasso di occupazione (per la popolazione compresa tra 15 e 64 anni) pari al 66,7%, inferiore a quello regionale (67,6%), ma superiore a quello medio nazionale (56,8%). I livelli occupazionali assumono valori diversi per genere: 73,5% per i maschi e 59,9% per le femmine. Il tasso di occupazione femminile provinciale risulta di poco inferiore rispetto a quello regionale (61,3%), ma superiore al dato nazionale (47,1%). Il tasso di disoccupazione totale della provincia, pari al 7,8%, risulta maggiormente elevato di quello regionale (7,1%), ma decisamente inferiore a quello medio nazionale (10,7%). Anche il tasso di disoccupazione assume valori diversi tra i maschi (6,2%) e le femmine (9,7%); in relazione alla componente femminile i dati provinciali sono migliori di quelli nazionali (11,9%), sebbene l’analisi dinamica riporti un aumento della disoccupazione con particolare riferimento a quella femminile.  
   
   
24 STEPS TO A SUCCESSFUL STARTUP DALL’IDEA AL MERCATO I PASSI PER RAGGIUNGERE IL SUCCESSO  
 
Trieste, 24 ottobre 2013 - Si può insegnare come fare impresa? È questa la domanda – anche un po’a provocatoria - a cui prova a rispondere Bill Aulet, manging director del Martin Trust Center del Mit Entrepreneurship, nel libro “Disciplined entrepreneurship. 24 Steps to a successfull startup”. Aulet, oggi ospite in Area Science Park per un incontro con ricercatori e imprenditori, parte dall’idea che un grande imprenditore - come Steve Jobs, Bill Gates e Richard Branson per citarne qualcuno – è tale non necessariamente perché dotato di particolare genialità, ma perché ha di certo avuto nelle sue mani un prodotto di successo. Secondo l’esperto americano, infatti, il fulcro del successo è un prodotto eccellente e innovativo. Aulet ha spiegato l’approccio pratico che ogni imprenditore dovrebbe applicare al proprio business per arrivare al successo. Una tecnologia innovativa, una buona idea e passione sono il punto di partenza, al quale seguono 24 passi raggruppabili sotto sei domande base: 1) chi è il tuo cliente; 2) cosa puoi fare per lui; 3) come può acquisire il prodotto; 4) come guadagnare dal prodotto; 5) come lo progetti e realizzi; 6) come misuri il tuo business. In pratica, si parte dall’individuazione del target per poi relazionare il possibile cliente con il prodotto, valutando ad es. Qual è il valore aggiunto per il cliente, dove può comprarlo, in che modo ecc.. Aulet ha sottolineato spesso quanto sia importante focalizzare obiettivo ed energie, perché in genere si hanno a disposizione tempo e risorse limitati. “Ci sono alcuni errori da evitare nel percorso che porta alla nascita di una startup – ha evidenziato Aulet. Il primo è pensare che una buona idea basti da sola. In realtà per arrivare al successo è fondamentale pensare subito a come commercializzare quell’idea e a come costruire intorno ad essa un team di lavoro affiatato. Un altro errore da evitare e la dispersione di energie: abbiamo scarsità di tempo e di denaro e per questo occorre focalizzare gli sforzi sulle attività principali, senza mettere in cantiere troppe cose insieme. Questo fa la differenza se vuoi diventare una grande impresa, devi darti un indirizzo di marcia preciso, capire subito chi può essere tuo cliente e chi non lo è. E’ bene, inoltre, pensare ad un mercato su scala internazionale, mondiale, perché se operi solo per il mercato locale sei maggiormente soggetto alle sue fluttuazioni. Se costruisci qualcosa che puoi vendere in tutto il mondo hai maggiori possibilità e per fare ciò è molto importante innovare. E’ un cammino più difficile ma è quello che alla fine conferisce all’impresa maggiore solidità”. Una parte dell’incontro è stata dedicata a due startup Modefinance e Forever, nate e cresciute in Area. Aulet ne ha analizzato i punti di forza e debolezza. Modefinance è una realtà specializzata nell´emissione di rating per l´analisi, la valutazione economico-finanziaria e la gestione del rischio di credito delle società di capitale. Nata nel 2009 da un´idea imprenditoriale dei due soci fondatori, Mattia Ciprian e Valentino Pediroda è insediata nell´Area Science Park di Trieste, dove è stata incubata nell´ambito di Innovarion Factory. Modefinance è anche ufficialmente spin-off dell´università degli Studi di Trieste nonché startup innovativa in base alla legge. Grazie alla metodologia proprietaria di analisi del rischio di credito, modeFinance fornisce differenti prodotti e servizi in grado di soddisfare le necessità proprie di una moderna gestione del rischio di credito ai market player operanti in diversi Paesi in tutto il mondo e in differenti settori di competenza - industriale, assicurativo, bancario e finanziario - al mondo imprenditoriale e alle organizzazioni pubbliche e governative. Modefinance è in grado di fornire la valutazione di oltre 70 milioni di aziende situate in 200 Stati in tutto il mondo, elaborando più di 100 milioni di bilanci ogni anno. L’altra startup messa sotto la lente di ingrandimento è Forever, gruppo di sviluppo di Innovation Factory, nata dall’idea di assicurare l´immortalità digitale a ogni individuo e consegnarla al futuro nella sua interezza di ricordi, personalità e pensieri. Ciò che siamo. Il nostro aspetto fisico, le nostre espressioni peculiari, le movenze che ci contraddistinguono come esseri distinti da tutti gli altri. Da che l´uomo è uomo, dai tempi delle pitture rupestri e da prima ancora, gli esseri umani hanno sentito irreprimibile l´urgenza di consegnare al futuro una traccia del proprio passaggio in questo mondo. Forever rende ora possibile consegnare all´eternità, in forma digitale, l´identità di ciascuno di noi nella sua interezza. Non più manifestazioni statiche come testi, foto e filmati, ma una vera e propria identità digitale in forma di ologramma che rappresenti ciascuno di noi nell´unione inscindibile di corpo e anima e che sia in grado di trascenderci e interagire con i posteri.  
   
   
BOLZANO: CONVENZIONI DI RICERCA PER IL PARCO TECNOLOGICO, 24 MILIONI IN 5 ANNI  
 
Bolzano, 24 ottobre 2013 - Dalle tecnologie alpine a Casaclima, dalle tecnologie ambientali a quelle agroalimentari. Sono quattro gli ambiti di ricerca oggetto delle convenzioni stipulate tra Provincia, Lub, Eurac, Centro di sperimentazione Laimburg ed Eco-research per il nascente Parco tecnologico. L´investimento previsto è di 24 milioni di euro in 5 anni. "L´innovazione è il frutto concreto dell´attività di ricerca - ha sottolineato l´assessore Sabina Kasslatter Mur - ed entrambi si autoalimentano a vicenda. Si tratta di due settori chiave per la competitività e il benessere dell´Alto Adige, e grazie al provvedimento della Giunta provinciale che ha indirizzato una parte del fondo di rotazione destinato all´economia al settore dell´innovazione, possiamo assegnare 24 milioni di euro per i prossimi 5 anni. Serviranno a finanziare importanti attività di ricerca in quattro ambiti prioritari". "Parallelamente alla costruzione del Parco tecnologico - ha aggiunto l´assessore all´innovazione - si inizia a costruire anche il lavoro di ricerca che troverà posto all´interno della struttura. Vogliamo creare un sistema congruente, che parta dalla ricerca, arrivi all´innovazione, e termini con il trasferimento tecnologico in grado di creare nuove imprese e nuovi posti di lavoro. Da qui deve partire la strada per mettere in sicurezza il futuro dell´Alto Adige". Sono quattro, dunque, le convenzioni di ricerca stipulate dalla Provincia. Per quanto riguarda Casaclima e, più in generale, il settore delle energie rinnovabili, è prevista la collaborazione fra Lub ed Eurac: in totale l´investimento sino al 2018 sarà di 7,8 milioni di euro, che consentirà di impiegare 24 persone in 6 laboratori. Per le tecnologie alpine, invece, la dotazione finanziaria sarà di 6,8 milioni: Eurac si occuperà di creare un simulatore di ambienti estremi per replicare le condizioni che si incontrano in alta quota, mentre la Lub si concentrerà sull´utilizzo di tecnologie per il settore agro-forestale negli ambienti alpini. Sulle tecnologie alimentari (7,4 milioni), invece, spazio al Centro di sperimentazione Laimburg che, assieme alla Lub, svilupperà soluzioni innovative per migliorare gli ingredienti e la tracciabilità dei prodotti tipici altoatesini. Ad Eco Research, invece sono stati assegnati 2 milioni di euro (collaborazione con Lub e Laimburg) per realizzare un´infrastruttura in grado di determinare il luogo di origine dei prodotti. Durante la conferenza stampa, inoltre, è stato tracciato un bilancio di quanto fatto dalla Ripartizione innovazione durante la legislatura. Il direttore Maurizio Bergamini ha sottolineato le oltre 1.000 domande giunte agli uffici competenti, che dimostrano l´alta propensione ad innovare delle aziende altoatesine. Grazie ai 4 bandi, sono stati finanziati 66 progetti di cooperazione tra imprese, i contributi elargiti sono stati pari a 17,5 milioni di euro, e i tempi medi per il disbrigo delle pratiche si sono quasi dimezzati tra il 2010 e il 2012, raggiungendo i 3,3 mesi. In costante crescita, inoltre, il numero di aziende che decidono di avviare progetti di cooperazione con enti e istituti di ricerca, in maniera particolare con le Università di Trento e di Bolzano, con l´Eurac e con il Centro di sperimentazione Laimburg.  
   
   
IMPRESE. INDIRIZZI DELLA REGIONE VENETO IN MATERIA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE  
 
Venezia, 24 ottobre 2013 - Semplificare la vita alle imprese, senza che venga meno l’attenzione per la tutela dell’ambiente. E’ questo il significato ultimo del provvedimento, che la giunta regionale ha recentemente adottato, sottolineato dall’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte presentando a Palazzo Balbi gli indirizzi in materia di autorizzazione unica ambientale, insieme al direttore generale di Confindustria Veneto Giampaolo Pedron e al responsabile del settore Ambiente e Sicurezza di Confartigianato Imprese Veneto Marino Pistolato. “Il percorso individuato – ha detto Conte – ha come obiettivo un’effettiva semplificazione, dando una risposta alle imprese rispetto a procedure spesso impegnative, in un momento di crisi e di criticità economica”. Il decreto-legge 9 febbraio 2012 n. 5 (convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35), riguardante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”, ha introdotto alcune disposizioni dirette a facilitare gli adempimenti amministrativi previsti dalla normativa ambientale a carico delle piccole e medie imprese, nonché degli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, anche attraverso l’introduzione di una nuova autorizzazione unica (A.u.a.). Il relativo regolamento, entrato in vigore il 13 giugno 2013, dà facoltà alle Regioni di individuare ulteriori atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione in materia ambientale da assoggettare alla disciplina dell’A.u.a. La giunta regionale del Veneto ha adottato a questo proprosito una serie di indirizzi allo scopo di fornire alle autorità competenti, allo sportello unico per le attività produttive (S.u.a.p.), agli altri soggetti pubblici interessati e ai soggetti che devono presentare le istanze, indicazioni relative all’attuazione del regolamento. In materia di semplificazione – ha detto Pistolato – lo Stato ha prodotto per lo più annunci, lasciando poi alle autonomie locali l’incombenza di trovare gli strumenti per realizzarla. Anche in questo caso, la Regione ha visto le problematiche emerse nell’applicazione della normativa nazionale ed è intervenuta. Grazie agli indirizzi adottati, ora le imprese hanno un referente unico, il S.u.a.p., per questa nuova autorizzazione ambientale che assorbe in sé sette autorizzazioni precedentemente previste, con una scadenza di 15 anni. “Semplificazione è una delle parole magiche più usate, ma che non sempre hanno prodotto effetto – ha commentato il direttore di Confindustria, Pedron. Il nostro Paese non è in grado di semplificare. Per fortuna la Regione è intervenuta per togliere un po’ di “ragnatele”, ma il fatto che sia stato necessario un provvedimento per chiarire e semplificare un regolamento dello Stato che avrebbe dovuto essere di “semplificazione” la dice lunga. Il provvedimento è il segno dell’attenzione con cui la Regione guarda al ruolo del manifatturiero orientato all’export, senza il quale non avremmo Pil nel Veneto, e indica la metodologia da seguire che è quella del dialogo e del confronto”.  
   
   
RIUNIONE DEL COMITATO DI INVESTIMENTO DEL FONDO JEREMIE CALABRIA  
 
Catanzaro, 24 ottobre 2013 - Si è tenuta ieri a Roma, presso la sede del Fei, la riunione del Comitato di Investimento del Fondo Jeremie Calabria, già programmata la settimana scorsa su richiesta dell’Assessore alle attività produttive, Demetrio Arena, il quale vi ha partecipato in videoconferenza. Nel corso della riunione l’Assessore ha manifestato una forte preoccupazione in merito alla gestione dei fondi (circa 100 ml di euro, di cui la metà stanziati dalla regione Calabria) da parte delle banche concessionarie, ribadendo tutta una serie di osservazioni che erano già state inviate al Fei ed a Medio Credito Centrale sin dal 9 ottobre scorso, finalizzate a dimostrare come il lavoro fino ad oggi svolto non risponde alle aspettative ed alle esigenze del tessuto imprenditoriale calabrese ed alle sue necessità. In particolare, i rappresentanti della Regione hanno contestato ai vertici della Banca del Mezzogiorno le procedure fin qui adottate che hanno determinato pesanti ritardi nei tempi di definizione delle istruttorie delle richieste dei finanziamenti fino ad oggipresentate. Sono state, tra l’altro, segnalate numerose situazioni nelle quali le aziende ed il professionista intermediario, non sono stati in grado di ricevere tempestivamente delucidazioni, informazioni, richieste di chiarimento, tali da poter garantire, anche cooperando, una tempistica istruttoria soddisfacente. L’assessore Arena ha posto in evidenza che il “fattore tempo”assume una rilevanza prioritaria in un momento di grande difficoltà finanziaria come quello che stanno vivendo le imprese del nostro paese ed in particolare della Calabria e che pertanto è improcrastinabile un cambio di passo da parte di tutti i soggetti coinvolti, in mancanza del quale la Regione è intenzionata a rivedere i rapporti contrattuali non escludendo la risoluzione degli stessi contratti. Durante l’incontro i rappresentanti di Mcc-banca del Mezzogiorno hanno illustrato nel dettaglio le metodologie adottate, le difficoltà fin qui incontrate ed i rimedi che intendono porre in essere per sanare le criticità evidenziate. A conclusione dell’incontro il Medio Credito Centrale si è impegnato a definire tutte le 105 richieste di finanziamentopervenute fino ad oggi entro il 15 novembre p.V. E a procedere, così come stabilito dal contratto, alla erogazione di almeno € 8mln entro la fine del corrente anno. L’assessore Arena, preso atto dell’impegno assunto da parte del Mcc, ha inoltre chiesto ai rappresentanti del Fei di anticipare l’incontro già fissato per la fine del mese di novembre con i vertici del Banco di Napoli, per verificare i tempi.  
   
   
LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE ZONE TERREMOTATE AL CENTRO DELL’ANNUALE CONVEGNO AGENZIA E CODIS - MANTOVA 25 OTTOBRE  
 
Milano, 24 ottobre 2013 - E’ dedicata alla normativa straordinaria per i paesi colpiti dal sisma e all’attività di controllo in periodo di crisi la decima edizione del convegno annuale organizzato dalla Direzione regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, il Codis (Coordinamento degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Lombardia), quest’anno in collaborazione con l’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Mantova. Il convegno dal titolo “Presunzioni e accertamenti fiscali in periodi di crisi. Redditometro, studi di settore e accertamenti prezzo/valore nelle imposte dirette e indirette. La normativa straordinaria per le aree colpite dal sisma” si terrà il prossimo 25 ottobre presso il Teatro sociale di Piazza Teofilo Folengo a Mantova, città prescelta come sede del convegno proprio perché quest’anno incentrato sui provvedimenti e le agevolazioni per le zone terremotate. Per l’Agenzia interverrà anche il Direttore centrale servizi ai contribuenti, Paolo Savini. Prevista alle ore 10 l’apertura dei lavori e i saluti a cura del Presidente dell’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Mantova, Stefano Ficarelli, del Direttore regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, Eduardo Ursilli, del Sindaco di Mantova, Nicola Sodano, del presidente della Provincia di Mantova, Alessandro Pastacci e del coordinatore del Codis, Mario Tagliaferri. La partecipazione al convegno è gratuita con registrazione obbligatoria preso la segreteria dell’Ordine di Mantova. L’evento è accreditato dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili e permette l’acquisizione di 5 crediti formativi.  
   
   
BONIFICA EX SITO ENICHEM DI PIEVE VERGANTE: IL MINISTERO DELL’AMBIENTE AUTORIZZA L’AVVIO DEI LAVORI. CON LA BONIFICA RISANAMENTO AMBIENTALE E RILANCIO DEL TERRITORIO  
 
Torino, 24 Ottobre 2013 - Dopo anni di attesa, il progetto operativo di bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Pieve Vergonte potrà finalmente partire. Ad autorizzare i lavori sui terreni dell’ex Enichem (oggi proprietà della consociata Eni Syndial), un decreto del 21 ottobre 2013 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il progetto operativo di bonifica sarà realizzato nell’arco di una decina di anni e prevede un investimento da parte di Syndial di circa 320 milioni di euro. Dopo il via libera della Giunta regionale dello scorso 25 aprile, per l’avvio concreto degli interventi si attendeva l´autorizzazione finale del Ministero. Spetterà ora a Syndial farsi carico di istituire le procedure per le gare per l’assegnazione dei lavori di bonifica. Il piano di risanamento dell’area si svilupperà in tre fasi: lo spostamento del corso del rio Marmazza che attraversa il sito industriale (attraverso il quale per anni il Ddt è stato scaricato nel Toce e, da qui, è arrivato fino al lago Maggiore), l’ampliamento del trattamento delle acque di falda (il cosiddetto impianto Taf - che depura l´acqua di falda prelevata dalle barriere idrauliche presenti), e la realizzazione della bonifica all’interno del perimetro dello stabilimento. I lavori richiederanno la costruzione di tre impianti di trattamento per le centinaia di migliaia di metri cubi di materiali terrosi che verranno scavati e successivamente ricollocati all´interno del sito industriale. “Un intervento che non era più possibile rimandare - ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - Per mesi abbiamo lavorato proficuamente con la Provincia del Vco, i Comuni e le strutture tecniche di tutti gli enti coinvolti per dare avvio a ciò che il territorio attende da anni. Si tratta di un’opera di risanamento ambientale a trecentosessanta gradi, gli interventi in programma per i prossimi anni non solo riguarderanno la tutela delle acque e delle specie animali, nell’ottica di restituire al territorio un ambiente risanato e sicuro, ma anche l’incremento del valore naturalistico, turistico, imprenditoriale, ricreativo e sociale dell’intera area, rappresentando così una storica occasione per un vero e proprio rilancio economico ed occupazionale”. “Vi è grande soddisfazione per il risultato conseguito con la sottoscrizione del decreto da parte del Ministero dell’Ambiente, che acquisito il parere positivo del Ministero dello Sviluppo Economico, autorizza i lavori di bonifica sul sito industriale di Pieve Vergonte. A tale risultato – rimarca il Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola Massimo Nobili – si è giunti grazie all’impegno degli uffici provinciali di concerto con il Comune di Pieve Vergonte e gli uffici dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte. Già dall’inizio del nostro mandato amministrativo, con l’allora vicepresidente della Provincia Paolo Marchioni, avevo incontrato il Ministro Prestigiacomo per sbloccare un iter fermo da troppo tempo. Oggi grazie alla sinergie tra enti e figure istituzionali del territorio portiamo a compimento un percorso complesso che permette di far partire una bonifica che durerà dieci anni e per un valore davvero d’impatto sull’economia locale. Da essa infatti il nostro territorio otterrà un doppio beneficio: un recupero in termini di qualità ambientale di una situazione venutasi a creare con una produzione industriale dello scorso secolo e una ripresa locale a livello produttivo ed occupazionale grazie al sistema di attività e competenze che s’innescheranno intorno a questa operazione, che in termini di volumi e aspetti tecnici non ha precedenti. Nelle prossime settimane sentirò il Signor Prefetto affinché si attui un monitoraggio sull’iter di assegnazione dei lavori”. “Va di nuovo evidenziato - aggiunge Nobili - come alla Provincia, così come in fase di certificazione del progetto operativo, viene assegnato un ruolo di primo piano in sede di verifica dell’efficienza del complesso sistema di decontaminazione dei materiali inquinati. Mi auguro infine che il Verbano Cusio Ossola sappia cogliere nei modi migliori le opportunità che la bonifica del sito gli offre. Con l’Assessore Ravello, l’On. Enrico Borghi, il Vicesindaco di Pieve Vergonte Maria Grazia Medali intendo nelle prossime settimane incontrare il Ministro Orlando, anche per il tema delle compensazioni che questo territorio attende alla luce del danno ambientale e socio-economico che negli anni ha subito”.  
   
   
AL VIA INFOPOINT. CAMPANIA: AIUTA I CONSUMATORI AD ESERCITARE IL LORO DIRITTI NEI SERVIZI PUBBLICI  
 
Napoli, 24 ottobre 2013 - "Per la prima volta in Campania tutti i fondi messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico a favore dei consumatori, circa un milione di euro, saranno impegnati per il bando rivolto alle associazioni, per la realizzazione di interventi mirati al miglioramento dell’assistenza e dell’informazione dei consumatori e degli utenti.” Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello commenta la delibera con cui la Giunta Caldoro ha dato il via libera al programma “Infopoint Regionale Campania” a favore dei consumatori e degli utenti per l’esercizio dei loro diritti nell’ambito dei servizi pubblici. Per la realizzazione della misura, il Ministero dello Sviluppo Economico assegna alla Campania fondi pari a 927.455 euro. “Il programma Infopoint Regionale Campania – continua Martusciello – mira a rendere i consumatori maggiormente consapevoli dei propri diritti in ogni settore, dai trasporti pubblici, alle assicurazioni, fino a sanità, telecomunicazioni, credito al consumo. A tale scopo, attiveremo su tutto il territorio regionale 160 nuovi punti informativi presso le associazioni dei consumatori. “I fondi stanziati saranno oggetto di un bando pubblico per l’acquisizione della manifestazione di interesse per la realizzazione degli interventi del programma: puntiamo ad agire in sinergia con le associazioni dei consumatori, sulla base di un canale di dialogo già ben avviato. “Confermiamo in questo modo la volontà più volte espressa della Giunta di essere al fianco dei consumatori mettendoli al centro delle politiche regionali. “Utenti e consumatori più informati su sicurezza e qualità dei prodotti, politiche tariffarie e normative contribuiranno a rendere più competitivo il nostro sistema produttivo”, conclude Martusciello.  
   
   
MARCHE: I SINDACATI INCONTRANO L’ASSESSORE LUCHETTI SULLA VICENDA TELECOM  
 
Ancona, 24 ottobre 2013 - Le rappresentanze sindacali di Slc–cgil Fistel-cisl Uilcom-uil si sono incontrate il 22 ottobre con l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti per affrontare le ripercussioni che la vicenda Telecom potrebbe comportare anche nelle Marche. Dopo aver espresso forte preoccupazione per le conseguenze derivanti dall’acquisizione del controllo di Telecom Italia da parte di Telefonica con l’acquisto in un anno del 66% del capitale, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato non tanto il fatto che Telefonica sia straniera (spagnola) , ma i timori per i problemi che il nostro Paese e la nostra regione potrebbero dover affrontare, in conseguenza dello “spezzatino” telefonico con la vendita di Tim Brasil e Argentina e quindi prevedibili problemi di ordine occupazionale. Secondo i sindacati sono a rischio la tenuta degli accordi sindacali e quindi molte migliaia di posti di lavoro in Italia e centinaia nelle Marche. E’ a rischio lo sviluppo del territorio in termini di investimenti infrastrutturali per proseguire nella realizzazione della larga/larghissima banda e digitalizzazione dell’economia. Le organizzazioni sindacali hanno già presentato le proposte elaborate dalle strutture nazionali, che mirano a valorizzare il ruolo dello Stato in un settore strategico per le sorti del Paese. L’assessore Luchetti, condividendo le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, ha garantito l’assoluto sostegno della Regione e in tal senso proporrà intanto nella prossima seduta una mozione da sottoporre all’esame dell’Assemblea Legislativa delle Marche. Una mozione che possa essere condivisa da tutte le forze politiche affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali nella nostra regione. Sindacati e assessori si sono accordati per un nuovo confronto e per fare il punto della situazione dopo il 7 novembre, data in cui si riunisce il Cda di Telecom e quando saranno presentate anche le linee del nuovo piano industriale.  
   
   
CREATIVITY CAMP; DAL 25 AL 27 OTTOBRE FASE FINALE DEL PROGETTO E PREMIAZIONE MIGLIORE IDEE IMPRENDITORIALI  
 
Perugia, 24 ottobre 2013 - L´agenzia Umbria Ricerche, in collaborazione con la società Meta Group, lancia la fase finale del Creativity Camp Umbria, il progetto pensato per stimolare la capacità creativa dei giovani per la nascita di idee imprenditoriali. Nei giorni dal 25 al 27 ottobre, nel Centro europeo toscolano di Mogol, oltre 50 partecipanti, tra i 20 e i 35 anni, saranno coinvolti in una vera e propria competizione attraverso presentazioni individuali, azioni di orientamento e di riflessione sulle motivazioni personali e sulle proprie attitudini, attività formative per passare dall´idea all´impresa, il tutto con il coinvolgimento e la partecipazione di importanti imprenditori umbri, investitori ed esperti di creatività. Al termine del periodo una giuria di esperti selezionerà le tre migliori idee imprenditoriali che si aggiudicheranno una borsa del valore di 5 mila euro. Tra i membri della giuria imprenditori e manager di aziende umbre di successo: Brunello Cucinelli, Listone Giordano, S.m.r.e., Centro ricerche Il Pischiello, Pashmere, La Favorita. Investitori istituzionali e non, tra cui Luigi Amati, vice presidente di Bae Business Angels Europe, Francesca Natali, direttore del Fondo Ingenium e Giusy Cannone, di Intesa Sanpaolo. Tra gli appuntamenti in programma, nel pomeriggio di sabato 26 è previsto un incontro con lo psichiatra Paolo Crepet e il maestro Mogol su "L´emozione di essere imprenditore. Talento, passione, motivazione, emozione: dove nasce e come cresce lo spirito imprenditoriale". Modera Teresa Severini delle Cantine Lungarotti. Il progetto Creativity Camp è cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, nell´ambito del Programma operativo regionale - Por Umbria, Fse "Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione" 2007-2013. Tutte le informazioni relative al progetto sono consultabili nel sito www.Creativitycamp.eu.