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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2010
OSSERVATORIO ECOMMERCE B2C" EDIZIONE 2010  
 
Il convegno, promosso da Netcomm in collaborazione con la school of Management del Politecnico di Milano, si terrà a Milano giovedì 11 Novembre 2010 dalle ore 9.30 alle ore 13.00 presso l´Aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano - Campus Bovisa Via Durando 10. Durante il convegno saranno presentati i risultati della nuova ricerca basata su oltre 100 casi di studio, fornirà la valutazione preconsuntiva del mercato italiano dell´eCommerce B2c nel 2010, oltre al consuntivo del 2009, analizzerà puntualmente tutte le principali evoluzioni strategiche in atto, valuterà l´esperienza multicanale del cliente nel corso del processo di acquisto "esteso" e analizzerà l´offerta home delivery in Italia per confrontarla con quella dei principali mercati europei. La presentazione dei risultati della ricerca sarà seguita da una Tavola Rotonda durante la quale interverranno alcuni dei principali operatori di eCommerce B2c italiano. L´iscrizione è gratuita previa registrazione  
   
   
DIRITTO D’AUTORE: SEQUESTRI DI TESTI UNIVERSITARI ILLEGALMENTE FOTOCOPIATI A NAPOLI E A MODENA  
 
La Guardia di Finanza di Napoli e ispettori della Siae, nel corso di controlli in otto copisterie cittadine accanto a sedi universitarie per reprimere il commercio illegale di copie di libri scolastici e universitari, hanno sequestrato pen drive e pc portatili con all´interno testi integrali di libri universitari. Complessivamente sotto sequestro sono 2 copie cartacee e 462 files in formato pdf riproducenti copie integrali di testi universitari di ultima recensione; 15 cd masterizzati; 2 personal computers portatili; 6 pen drive. Il valore delle copie illecitamente detenute e´ di oltre 37mila euro. I titolari delle due copisterie trovate non in regola, A.g. Di anni 65 e N.m. Di anni 43, sono stati denunciati per violazioni alla normativa sul diritto d´autore e nei loro confronti resta applicabile una sanzione amministrativa, calcolata per ciascuna copia anche informatica illecitamente detenuta, di importo minimo complessivo pari a 48mila euro. La Guardia di Finanza di Modena, sempre in collaborazione con la Siae, ha effettuato nelle copisterie di Modena e provincia, una serie di controlli che hanno portato al sequestro di oltre 15mila pagine di testi universitari illegalmente riprodotte. La copisteria nella quale è avvenuto il sequestro permetteva ai clienti di superare il 15% previsto dalla legge per la riproduzione di testi ad uso personale. Secondo il colonnello Alberto Giordano, che ha coordinato l’operazione, i controlli verranno estesi anche a computer e chiavette  
   
   
LA DIFFUSIONE DELLA MUSICA NELLO STUDIO DI UN DENTISTA È SOGGETTA ALL´EQUO COMPENSO EX ARTT. 73 E 73-BIS L.D.A.  
 
Il Tribunale di Milano con la sentenza n. 10901/2010 ha condannato il titolare di uno studio dentistico per aver diffuso musica attraverso una radio senza aver corrisposto a Scf i compensi, previsti dalla legge sul diritto d’autore, a favore di artisti e produttori discografici (autonomi e indipendenti rispetto a quanto dovuto a Siae per i diritti d’autore). Il Tribunale di Milano ha confermato che la diffusione di musica all’interno di studi professionali privati rappresenta una forma di pubblica utilizzazione, come definita espressamente nell’art. 73-bis della Legge sul Diritto d’Autore, in quanto le registrazioni discografiche sono risultate messe a disposizione di un pubblico di persone, nulla contando che ciò avvenga in un locale pubblico o privato. La sentenza è conforme alla sentenza C-306/05 della Corte di Giustizia europea. Secondo i giudici milanesi la clientela di uno studio dentistico è qualificabile come pubblico, in quanto è potenzialmente indeterminata nel numero e nella sua composizione. I giudici hanno poi chiarito che l’accesso dei clienti allo studio in maniera programmata rappresenta solo una mera modalità organizzativa. Quindi il pagamento del compenso Scf è dovuto qualsiasi sia il mezzo utilizzato, anche una radio  
   
   
FORUM ONLINE PER IL SUPPORTO TECNICO DEDICATO COMPLETAMENTE ALL’M2M  
 
Telit Wireless Solutions, azienda leader in tutto il mondo nella tecnologia wireless Machineto- Machine (M2m) e controllata da Telit Communications Plc, incrementa ulteriormente i propri servizi offerti su scala globale grazie al lancio della prima piattaforma di comunicazione “open” al mondo che consente di approfondire i temi dell’M2m: il Telit Online Technical Support Forum. Il Forum è stato sviluppato per i clienti Telit, ed è in grado di offrire, come primo strumento di questo tipo, l´accesso all´intera comunità M2m. I System integrators, gli sviluppatori e le aziende partner possono così scambiarsi opinioni e idee, oltre che ricevere un valido aiuto nel lavoro quotidiano, in qualsiasi momento, dal Team di Supporto Tecnico Telit in tutto il mondo. Allo stesso tempo, un forum “open” offre un database di inestimabili conoscenze tecniche su tutto ciò che riguarda l’M2m. Telit ha sviluppato l’Online Technical Support Forum per raccogliere i propri clienti internazionali su un´unica piattaforma. Il processo di registrazione è semplice: i clienti Telit possono registrarsi al forum direttamente sul sito della società utilizzando il modulo d’iscrizione e ricevere così i loro dati per il log in con tutti i diritti d’accesso entro 48 ore. Il cliente può quindi prendere parte alle discussioni, accedere alle sezioni più importanti e alle Faq per ottenere risposte a domande di tipo tecnologico e inviare messaggi direttamente al team di assistenza tecnica. I pieni privilegi d’accesso, inclusa la lettura e la scrittura, sono concessi esclusivamente ai clienti Telit, ma chiunque può visitare il forum per scoprire se un argomento di proprio interesse sia già stato trattato o meno. Telit ha scelto un approccio “open” per questo forum al fine di garantire l´accesso anche visitatori esterni. Dopo aver completato la procedura di registrazione, tutti gli utenti possono leggere le ultime discussioni per saperne di più su l’M2m. "Abbiamo sviluppato l’Online Technical Support Forum per incrementare le opportunità di comunicazione con i nostri clienti e per sostenere lo scambio di idee tra loro", afferma Massimiliano Lonzar, R & D Services Manager di Telit. "Abbiamo concepito il forum come una grande opportunità per sviluppare una vera e propria community dell’M2m". Il Team di Supporto Tecnico che gestisce la piattaforma di comunicazione, include dipendenti Telit provenienti da quattro centri di ricerca e sviluppo a Trieste (Italia), in Sardegna (Italia), a Sophia Antipolis (Francia) e a Seoul (Corea). Gli ingegneri offrono agli utenti del forum consulenza e supporto su qualsiasi tipo di domanda tecnica correlata a problematiche sull´M2m. Il Team di Supporto Tecnico, lavorando in diversi Paesi, garantisce così che il Forum sia accessibile a qualunque ora; in questo modo gli esperti di Telit possono rispondere a tutte le domande tecniche molto rapidamente. "Siamo molto soddisfatti di aver incrementato ulteriormente le funzionalità del nostro già valido supporto tecnico: questo, da sempre, ricopre un ruolo fondamentale nei servizi che offriamo ai clienti per fornire loro soluzioni innovative e per rendere il loro lavoro più facile", afferma Alexander Bufalino, Global Vp Marketing di Telit Communications Plc. L’online Technical Support Forum è un´altra innovazione offerta da Telit per supportare i propri clienti e i propri partner con il miglior servizio possibile. Questo include anche i Telit Competence Centres in tutto il mondo che supportano i clienti nella progettazione, sviluppo e integrazione delle loro applicazioni M2m. L’approccio di Telit al Customer Service include anche servizi di supporto globale via telefono e posta elettronica. Inoltre, Telit è l´unico produttore di moduli M2m nel settore che mette a disposizione l’intera documentazione tecnica sul proprio sito web. "Il nostro impegno è quello di offrire ai nostri clienti un eccellente supporto e di fornire la migliore esperienza possibile", afferma Felix Marchal, Vp Global Sales di Telit Communications Plc. "Grazie al nuovo Technical Support Forum abbiamo fatto un altro grande passo avanti per adempiere a tale impegno". L’online Technical Support Forum è ora accessibile su: http://www.Telit.com/en/services/technical-forum/login.php    
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: PRELIEVO PER COPIE PRIVATE LEGITTIMO SOLO A CARICO DEI PRIVATI  
 
L’applicazione del «prelievo per copie private» ai supporti di riproduzione acquistati da imprese e da professionisti a fini diversi dalla realizzazione di copie private non è conforme al diritto dell’Unione. Tale onere può essere applicato a supporti di tal genere quando questi possano essere utilizzati da persone fisiche ad uso privato. A termini della direttiva sul diritto d’autore e sui diritti connessi nella società dell’informazione, il diritto esclusivo di riproduzione di materiale sonoro, visivo e audiovisivo spetta agli autori, agli artisti interpreti e ai produttori. Tuttavia, gli Stati membri possono autorizzare la realizzazione di copie private a condizione che i titolari dei diritti ottengano un «equo compenso». Tale compenso deve contribuire a che i titolari dei diritti percepiscano un’adeguata remunerazione per l’utilizzazione delle loro opere o altri oggetti protetti. La normativa spagnola di trasposizione della direttiva ha consentito la riproduzione di opere già divulgate qualora venga realizzata da una persona fisica ad uso privato sulla base di opere cui abbia avuto accesso legalmente. In tale contesto, i produttori, importatori o distributori sono tenuti a versare alle società di gestione collettiva dei diritti di proprietà intellettuale un compenso unico, determinato per ogni singola modalità di riproduzione, sotto forma di «prelievo per copie private». La Sociedad General de Autores y Editores de España («Sgae»), società di gestione collettiva dei diritti di proprietà intellettuale in Spagna, pretendeva dalla società Padawan, che commercializza Cd-r, Cd-rw, Dvd-r nonché apparecchi Mp3, la corresponsione del «prelievo per copie private» per i supporti digitali da questa commercializzati nel periodo compreso tra il 2002 e il 2004. Ritenendo che l’applicazione di tale prelievo – indipendentemente dall’uso privato, professionale o commerciale cui i supporti siano destinati – fosse contraria alla menzionata direttiva, la Padawan si rifiutava di adempiere. In primo grado, veniva condannata al pagamento dell’importo di Eur 16 759, 25. La Audiencia Provincial de Barcelona (Spagna), dinanzi alla quale la Padawan ha proposto ricorso, ha chiesto, sostanzialmente, alla Corte di giustizia quali siano i criteri da prendere in considerazione ai fini della determinazione dell’importo e del sistema di riscossione dell’«equo compenso». Nella sentenza odierna la Corte osserva che l’«equo compenso» dev’essere considerato quale contropartita del pregiudizio subìto dall’autore per effetto della riproduzione non autorizzata della sua opera protetta. Tale pregiudizio costituisce, pertanto, il criterio di base ai fini del calcolo del suo importo. Inoltre, la Corte rileva che la direttiva esige il mantenimento di un «giusto equilibrio» tra i titolari dei diritti e gli utenti dei materiali protetti. Incombe quindi, in linea di principio, al soggetto che ha realizzato la riproduzione ad uso privato provvedere al risarcimento del danno, finanziando il compenso che sarà corrisposto al titolare. È vero che, da un lato, il pregiudizio derivante da ogni singola utilizzazione privata, singolarmente considerata, può risultare minimo, senza far sorgere un obbligo di pagamento e che, dall’altro, potrebbero presentarsi difficoltà pratiche nell’individuare gli utenti privati nonché per obbligarli a indennizzare i titolari dei diritti. Ciò premesso, è consentito agli Stati membri istituire un «prelievo per copie private» a carico dei soggetti che dispongono di apparecchiature, dispositivi e supporti di riproduzione digitale. Infatti, la messa a disposizione degli utenti privati di apparecchiature, dispositivi e supporti di riproduzione, o il servizio di riproduzione reso costituiscono la premessa di fatto necessaria affinché le persone fisiche possano ottenere copie private. D’altronde, nulla impedisce che l’importo del prelievo venga ripercosso sul prezzo dei supporti di riproduzione o dei servizi di riproduzione, in modo tale che, in definitiva, gli utenti privati ne assumano l’onere rispettando le esigenze del «giusto equilibrio». La Corte constata inoltre che un sistema di «prelievo per copie private» risulta compatibile con detto «giusto equilibrio» solamente qualora le apparecchiature, i dispositivi ed i supporti di riproduzione di cui trattasi possano essere utilizzati ai fini della realizzazione di copie private e, conseguentemente, possano causare un pregiudizio all’autore dell’opera protetta. La Corte ritiene, infatti, che sussista un nesso necessario tra l’applicazione del «prelievo per copie private» e l’uso dei medesimi a fini di riproduzione privata. Conseguentemente, l’applicazione indiscriminata del prelievo nei confronti di tutti i tipi di apparecchiature, dispostivi e supporti di riproduzione digitale, ivi compresa l’ipotesi in cui essi siano stati acquistati da soggetti diversi da persone fisiche, a fini manifestamente estranei a quelli della realizzazione di copie private, non risulta conforme con la direttiva. Per contro, qualora le apparecchiature di cui trattasi vengano messe a disposizione di persone fisiche a fini privati, non è minimamente necessario accertare che queste abbiano effettivamente realizzato copie private e abbiano, quindi, effettivamente causato un pregiudizio all’autore dell’opera protetta. È legittimo presumere che tali persone fisiche beneficino integralmente di tale messa a disposizione, vale a dire che esse sfruttino pienamente le funzioni associate a tali apparecchiature, ivi comprese quelle di riproduzione. La semplice capacità di tali apparecchiature o di tali dispositivi di realizzare copie è quindi sufficiente a giustificare l’applicazione del prelievo per copie private, a condizione che tali apparecchiature o dispositivi siano stati messi a disposizione delle persone fisiche quali utenti privati. Infine, la Corte ricorda che spetterà al giudice nazionale, alla luce delle soluzioni fornite, valutare se il sistema spagnolo di «prelievo per copie private» sia compatibile con la direttiva. (Sentenza 21 ottobre 2010 nella causa C-467/08 Padawan / Sgae)  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA : SENTENZA SU ORARIO DI LAVORO  
 
La direttiva 89/391/Cee, concernente l’attuazione di misure per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro è la direttiva quadro che fissa i principi generali in materia di sicurezza e di salute dei lavoratori. Ad essa si collegano una serie di direttive concernenti taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro. La direttiva 93/104/Ce, riguardo alcuni aspetti dell´organizzazione dell’orario di lavoro, dispone che si può derogare al riposo settimanale per via legislativa, regolamentare o amministrativa o mediante contratti collettivi o accordi conclusi fra le parti sociali, a condizione che vengano concessi ai lavoratori equivalenti periodi di riposo compensativo oppure, in casi eccezionali in cui ciò non sia possibile per ragioni oggettive, a condizione che venga loro concessa una protezione appropriata. I ricorrenti nella causa principale sono agenti di polizia municipale del Comune di Torino, con contratto di lavoro di 35 ore settimanali. Tra il 1998 e il 2007, erano adibiti a servizi organizzati su turni di lavoro che, una volta ogni cinque settimane, prevedevano lo svolgimento di sette giorni di lavoro consecutivi, seguiti, secondo la decisione di rinvio, da un periodo di riposo compensativo con la conseguenza che il periodo di riposo non sarebbe stato soppresso, ma solo differito. Tale sistema di turnazione ed il relativo differimento del riposo del settimo giorno della quinta settimana erano frutto di un accordo sindacale. I poliziotti chiedono al Comune di Torino il risarcimento del danno da usura psicofisica ad essi asseritamene procurato dal mancato rispetto del riposo settimanale, pur previsto dal diritto interno, dal momento che avrebbero lavorato per sette giorni consecutivi e beneficiato successivamente di un unico giorno di riposo in forma di riposo compensativo. Il giudice del rinvio (Tribunale di Torino) intende in sostanza accertare se la circostanza che una professione non sia menzionata nella direttiva 93/104 non impedirebbe che possa rientrare nella deroga summenzionata. Chiede quindi se le disposizioni derogatorie siano tali da essere applicate direttamente a fatti come quelli di cui alla causa principale o se, in mancanza di siffatto effetto diretto, il giudice nazionale debba o possa interpretare le disposizioni di diritto interno in modo da permettere una deroga al periodo di riposo settimanale, cosa che consentirebbe al convenuto di invocarle contro i ricorrenti, per respingere i reclami che hanno dato origine alla causa. La Corte chiarisce che se le disposizioni derogatorie in esame non fossero validamente trasposte (circostanza che deve essere verificata dal giudice del rinvio) le autorità di uno Stato membro non possono invocare l’omissione dello Stato per rifiutare a singoli il beneficio di un periodo di riposo settimanale conforme ai requisiti delle direttive «orario di lavoro». Ne consegue che le disposizioni derogatorie di cui trattasi non possono essere invocate direttamente nei confronti dei singoli, quali i ricorrenti nella causa principale. Quando il diritto dell’Unione lascia agli Stati membri la facoltà di derogare a talune disposizioni di una direttiva, questi sono tenuti ad esercitare il proprio potere discrezionale nel rispetto dei principi generali del diritto dell’Unione, tra cui va annoverato il principio della certezza del diritto. A tal fine le disposizioni che consentono deroghe facoltative ai principi posti da una direttiva devono essere attuate con la precisione e la chiarezza necessarie per poter soddisfare i requisiti derivanti da detto principio. La circostanza che una professione non sia menzionata dalla direttiva 93/104 non impedirebbe che essa possa rientrare nella deroga al riposo settimanale prevista dalla direttiva stessa. Le deroghe facoltative previste dalla direttiva non possono peraltro essere invocate contro singoli come i ricorrenti nella causa principale. Inoltre, tali disposizioni non possono essere interpretate nel senso che consentono oppure vietano di applicare contratti collettivi come quelli di cui alla causa principale, poiché l’applicazione di questi ultimi dipende dal diritto interno. (Sentenza 21 ottobre 2010 nella causa C-227/09 Antonino Accardo e.A./comune di Torino)  
   
   
SISTEMI INTEGRATI E FORMAZIONE: IL SEGRETO DEL SUCCESSO PER SERENISSIMA INFORMATICA AL WHR 2010  
 
Le aziende italiane sono indietro rispetto all’estero nell’utilizzo del web per l’ottimizzazione del volume dei propri affari. Ma perché? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Calligaris, marketing manager di Serenissima Informatica, una delle aziende che darà il suo contributo al Whr 2010, in programma a Roma dal 9 all’11 dicembre 2010. “E’ un fatto culturale, ma anche un problema strutturale – spiega il dirigente - da una parte abbiamo una fetta di popolazione che conosce poco le potenzialità del web, dall’altro dobbiamo tener presente che non tutta la nazione è fornita di reti abbastanza veloci e affidabili. Pensate, nella penisola Sorrentina, una delle destinazioni turistiche più famose al mondo, alcuni degli operatori hanno ottenuto l’Adsl solo dopo insistenti richieste. Da questo intuiamo la posizione dell’Italia su certe questioni. Ma non dobbiamo nemmeno ritenere – continua Calligaris - che le tecnologie possano risolvere tutti i problemi. La risorsa umana è ancora fondamentale e deve essere formata in maniera specifica , con l’acquisizione di sempre maggiori competenze e informata sulle possibilità offerte a livello internazionale da sistemi in grado di integrare piattaforme diverse. Una volta compiuti questi passi è possibile lavorare molto in profondità sui dati generati dai sistemi. La partecipazione di Serenissima informatica al Whr 2010 ha soprattutto lo scopo di suggerire, ad una platea di altissimo profilo, quale può essere la soluzione migliore per la propria struttura ricettiva". La seconda edizione del Whr Web Hotel Revenue Seminar, l’evento formativo sul Revenue Management e Web Marketing turistico dedicato agli operatori del ricettivo alberghiero, ed in particolare a Hotel manager, Revenue manager e Web marketing manager, arriva a Roma dal 9 all’11 Dicembre 2010. In questa edizione sarà dato spazio anche ai territori coinvolgendo i destination marketers e i decision maker delle destinazioni turistiche, istituzioni e associazioni di categoria. All´atteso incontro, che è stato organizzato dall´omonima società Web Hotel Revenue diretta da Franco Grasso, da Playrevenue, da Formazioneturismo.com e da Sicaniasc saliranno in cattedra i grandi nomi della rivoluzione strategica del settore ospitalità: Tripadvisor, Trivago, Expedia, Lastminute.com, Qnt, Rate Tiger, Blastness, Isnart, Job in Tourism, Serenissima Informatica, Trust You, Fastbooking, Globres, Gestione Albergo, Fondazione Sistema Toscana/toscanalab, Str Global, Res Hospitality Business Developers e Gp Dati. Per ulteriori informazioni: Segreteria Organizzativa Whr - http://www.webhotelrevenue.com  - Email: info@webhotelrevenue.com  
   
   
DIVENTARE EDITORI? DUE GIORNI DI CORSO AIE A ROMA (15 – 16 NOVEMBRE) PER STRUTTURARSI (E SOPRAVVIVERE)  
 
In base ai dati dell’Ufficio studi Aie, sono circa 1600 le case editrici attive in Italia che hanno una presenza diffusa e stabile in tutte le librerie del territorio nazionale. Ma sono quattro volte di più, 7.009, le realtà editoriali anche con un solo titolo all’attivo. Il rischio per molte di queste è dietro l’angolo. Aprire una casa editrice, trasformando una passione in un’attività imprenditoriale di lungo periodo, non si improvvisa: richiede una conoscenza del mercato, delle prassi distributive, della normativa. Presenza in libreria, visibilità, distribuzione (anche online) restano infatti sul fronte esterno i problemi centrali. Per gli esordienti l’obiettivo è uno solo: strutturarsi e sopravvivere. Per questo l’Aie/ediser organizza a Roma il 15 e 16 novembre il corso Come diventare editori. I primi passi per aprire una casa editrice. Una full immersion in due giornate per conoscere il complesso di norme che regolano l’esercizio dell’attività editoriale: gli adempimenti previsti nel momento in cui si avvia una casa editrice, le norme seguite in materia di contratti di edizione e di normativa fiscale. Ma anche le prassi commerciali, il quadro della distribuzione e quali elementi considerare nel definire una prima traccia di conto economico e di fattibilità editoriale del progetto. Il corso – a pagamento - è in programma al Pick Center, in via Boezio 6 a Roma e sarà tenuto da Giovanni Peresson (Ufficio studi Aie, Scuola librai Umberto ed Elisabetta Mauri) e Gianmarco Senatore (Ufficio Aie di consulenza legale ai soci). Tutte le informazioni sul programma e le modalità di iscrizione sono riportate sul sito dell´Aie www.Aie.it nella sezione Corsi alla pagina Come diventare editori. I primi passi per aprire una casa editrice  
   
   
NASCE UNIVENDITA: L’ECCELLENZA DELLA VENDITA DIRETTA  
 
I sei soci fondatori rappresentano il 50% del fatturato dell’intero comparto «Etica e credibilità» le parole d’ordine della nuova associazione di categoria. Innovazione, sviluppo, credibilità, alti standard etici. Sono queste le parole chiave contenute nello statuto di Univendita (www.Univendita.it), nuova associazione di categoria che raggruppa le aziende di eccellenza della vendita diretta a domicilio. L’associazione, che è stata formalmente costituita con atto notarile, ha sede a Milano, in piazza Cadorna, 2. Ricordiamo che per “vendita diretta” - disciplinata dalla Legge n. 173/2005 e successive modifiche ed integrazioni - si intende la distribuzione di prodotti e servizi al consumatore finale tramite la raccolta di ordinativi di acquisto generalmente presso il domicilio del consumatore, e comunque fuori dagli esercizi commerciali, da parte di imprese che si avvalgono di incaricati alla vendita. Sei le aziende che hanno fondato Univendita: Tupperware Italia (vendita di contenitori per la conservazione degli alimenti e utensili da cucina per la casa e il tempo libero), Vorwerk Folletto (commercializza il Folletto, sistema di pulizia per la cura e l’igiene dell’ambiente domestico), Just Italia (commercializza prodotti per il benessere e l’igiene del corpo e della casa), Vorwerk Contempora (commercializza il robot da cucina Bimby), Cartorange (azienda specializzata nell’offerta di viaggi su misura, con particolare attenzione ai viaggi di nozze) e Jafra Cosmetics (commercializza cosmetici e prodotti per la cura del corpo intelligentemente natural) per dare vita ad una realtà che mira a “riunire l’eccellenza delle imprese di vendita diretta a domicilio” con l’obiettivo “di rafforzare la credibilità e la reputazione del settore tra i consumatori e le istituzioni”. Alla guida della neonata associazione sono stati nominati Luca Pozzoli (Tupperware Italia) in qualità di presidente e Ciro Sinatra (Vorwerk Folletto) alla carica di vicepresidente. Segretario generale di Univendita è Daniele Pirola. «Univendita intende rappresentare l’unione della vendita diretta. - è il primo commento del presidente Luca Pozzoli - Capisaldi del suo impegno sono la gestione attenta della propria reputazione, la ferma convinzione di riunire l’eccellenza della vendita diretta a domicilio e fare sistema per contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile del settore. La nostra visione della vendita diretta a domicilio è incentrata sulla massima trasparenza e sul rispetto dei consumatori. Le aziende fondatrici di Univendita sono imprese che offrono direttamente a domicilio prodotti e servizi di straordinaria qualità, tramite dimostrazione personalizzate e condotte da incaricati alla vendita che si distinguono per etica e professionalità comprovate». A livello europeo, l’associazione che rappresenta i medesimi valori di Univendita è la Dse (Direct Selling Europe), alla quale il nuovo sodalizio aderirà nei prossimi giorni. L’impegno di Univendita, fin da subito, è incentrato sullo sviluppo e l’innovazione delle imprese associate, nel rafforzamento della credibilità e della reputazione del settore attraverso azioni mirate dirette al mercato, alla società e alle istituzioni e, non ultimo, nella crescita professionale e civile del settore fornendo alle imprese associate strumenti e percorsi idonei per affrontare le sfide del mercato con metodo e rigore  
   
   
CONVEGNO SULLE NOVITÀ DELLA MANOVRA CORRETTIVA D’ESTATE  
 

Lo scorso 7 ottobre, presso l’Hotel Rege di San Donato Milanese, si è tenuto il convegno, organizzato da CSA Consulting srl, società di consulenza aziendale con sede a Milano in piazza Sant’Angelo 1, avente quale argomento le novità introdotte dalla manovra correttiva d’estate (Decreto legge n. 78/2010) e la rivalutazione agevolata di terreni e partecipazioni. Il convegno ha fatto registrare una notevole partecipazione di imprenditori e di rappresentanti provenienti dal mondo finanziario, esponenti bancari, nonché liberi professionisti desiderosi di approfondire le tematiche affrontate. Relatori, il Team di consulenti della CSA Consulting tra cui il dr. Alberto De Micheli, il dr. Alfonso Cracchiolo, il dr. Claudio Vezzoso, la dr.ssa Antonella Tarsia Morisco. Le slides relative al convegno possono essere consultate sul sito web di CSA Consulting srl, digitando l’indirizzo internet www.csaconsulting.eu ed entrando nella sezione “aggiornamenti fiscali

 
   
   
FRANCHISING: IL TEST PER SCOPRIRE IL CANDIDATO GIUSTO  
 
Uno studio presentato da Siseco in occasione del 25° Salone del franchising di Milano permette di identificare i candidati che possiedono le caratteristiche giuste per la buona riuscita dell’attività commerciale. Come selezionare i candidati ad aprire un negozio in franchising? Come valutare chi avrà successo e chi, invece, chiuderà i battenti in pochi mesi? Uno strumento per valutare gli aspiranti franchisee è stato presentato al 25° salone del franchising di Milano da Andrea Albanese, channel & alliance manager di Siseco, Demetrio Macheda del Centro Universitario Internazionale, Antonio Andreoli di Lavoro e formazione. «Grazie alla combinazione tra strumenti di Information technology applicati alle risorse umane per l’impresa, siamo riusciti a mettere a punto un test di autovalutazione da eseguire via web che aiuta a delineare le caratteristiche di chi già lavora nel settore con buoni risultati» afferma Albanese di Siseco. Il mercato del franchising non conosce battute d’arresto: secondo il rapporto Assofranchising del 2009, il giro d’affari generato dagli 869 “marchi” attivi in Italia, ha superato i 21 miliardi di euro, ha dato lavoro ad oltre 180mila addetti occupati in oltre 53 mila punti vendita. Ma oggi più di ieri si avverte l’esigenza di selezionare con attenzione i partner a cui affidarsi, per evitare un fallimento: «Uno dei problemi principali sia di chi vuole aprire un negozio con un marchio in franchising (franchisee) sia dell’imprenditore proprietario del marchio (franchisor) è trovare soggetti affidabili per avviare su basi stabili una iniziativa commerciale - prosegue Albanese -. Per questo abbiamo realizzato un test che permette di identificare le caratteristiche e le competenze che il franchisor dovrebbe ricercare nel “candidato al franchisee”, diminuendo i tempi e i costi di selezione, migliorando il rapporto tra numero affiliati avviati e numero affiliati chiusi e avviando percorsi mirati di formazione e assistenza per permettere ai franchisee di avviare e gestire con successo una filiale. Lo studio permette anche di individuare le potenzialità che il “candidato franchisee” dovrebbe presentare per diventare un franchisee di successo». Il questionario sottoposto è un test di personalità Skill View di autovalutazione dell’intelligenza emotiva e delle soft skills, realizzato dal 2001 da Giuseppe Sartori dell’Università di Padova e da Demetrio Macheda. L’indagine è stata condotta on-line tra 131 soggetti appartenenti alle categorie di franchisor, franchisee e candidato franchisee, con l’obiettivo di delineare il profilo di personalità e le competenze di successo delle figure del franchisor e del franchisee: «La tecnologia applicata al test di autovalutazione permette di raccogliere ed elaborare dati per tracciare un profilo della persona ricercata, aiutando così a snellire i processi di selezione. In altre parole, il test vuole aiutare chi cerca nuovi affiliati a selezionare quelli che presentano già una predisposizione alla buona riuscita dell’attività» aggiunge Albanese. Secondo quanto emerso, chi apre un negozio in franchising è socievole, comunicativo e in grado di comprendere i bisogni altrui. I franchisee inoltre risultano competenti nelle aree di comunicazione, innovazione e problem solving; hanno bassi punteggi in stabilità e prudenza e un alto punteggio di immaginazione. Sono poco portati a iniziare autonomamente nuove attività, tendono ad agire in maniera poco riflessiva ma hanno una forte immaginazione e originalità di pensiero. Al contrario, i franchisor non sono molto influenzati dalle emozioni altrui e tendono di conseguenza a basarsi su dati oggettivi e a essere imparziali quando prendono decisioni. I titolari del marchio preferiscono lavorare individualmente ed evitare le situazioni di socializzazione. Sono forti nelle aree di direzione, fiducia in se stessi, motivazione ed efficacia personale. Il franchisor crede nell’innovazione, ha un’ottima capacità di problem solving e ama lavorare da solo. I motivi che portano alla chiusura dei negozi degli affiliati, secondo i franchisor, sono mancanza di competenze dell’affiliato, limitate risorse finanziarie, debole rapporto tra franchisee e franchisor in termini di assistenza e comunicazione, inadeguatezza della sede dell’attività. I franchisor hanno un livello di scolarizzazione più alto (nella maggioranza dei casi una laurea specialistica) rispetto a franchisee e candidati franchisee (che invece hanno conseguito diploma di scuola media superiore o inferiore)  
   
   
ELEZIONI ALL’UNIONE LOMBARDA DEI CONSIGLI DEGLI ORDINI DEGLI AVVOCATI  
 
Sabato 16 ottobre si è riunita l´Unione Lombarda dei Consigli degli Ordini degli Avvocati per l´elezione del nuovo Presidente in sostituzione dell´Avv. Ettore Tacchini, eletto componente del Consiglio Nazionale Forense. All’unanimità è stato eletto alla carica di Presidente l’Avv. Paolo Giuggioli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano. La carica di Vice-presidente, sinora ricoperta dall’Avv. Giuggioli, è stata assunta a seguito di votazione dall´Avv. Alessandro Patelli, Presidente dell´Ordine di Como. “Sono molto orgoglioso di essere stato eletto Presidente dell’Unione Lombarda dei Consigli degli Ordini degli Avvocati”, afferma l’Avv. Paolo Giuggioli. “Rinnovo in questa veste l´impegno che l’Unione profonde in favore dell´Avvocatura Lombarda e la volontà di seguire con attenzione i temi di attualità per la categoria forense; tra le priorità vi sono, in particolare, l’iter parlamentare della riforma della professione forense, il regolamento relativo alle specializzazioni, gli sviluppi del processo civile telematico, la proposta di gestione manageriale del Tribunale. Sono temi, questi, verso i quali sono sempre stato molto attento e sensibile. Essi sono stati il fulcro della mia attività presso l’Ordine e sicuramente lo saranno all’interno dei lavori dell’Unione. Ringrazio, inoltre, l´Avv. Ettore Tacchini per l´operato svolto sinora presso l’Unione e gli porgo i più fervidi auguri per quanto sarà chiamato a svolgere al Cnf  
   
   
CONVEGNO DELL’ASSOCIAZIONE MAESTRI SCI ITALIANI (A.M.S.I.)  
 
Il 31 ottobre 2010, presso la fiera Skipass (Modena), alle ore 14 nella Sala Congressi 100, ubicata al primo piano avrà luogo il Congresso Nazionale Direttori Scuola “Vivere L’associazione”. Saranno sviluppati i seguenti argomenti: Presentazione progetto per l’insegnamento bambini, Presentazione nuova “tesserina” di classificazione, Presentazione Isia Card e problematica gestione maestri stranieri, Aggiornamenti nuova formazione maestri, Gran Premio Giovanissimi 2011, Storia dell’A.m.s.i. E presentazione Interski 2011, Presentazione divisa Nazionale, convenzioni e nuove partnership. Sperando nella sua presenza, che deve essere confermata all’Ufficio Stampa Info: A.m.s.i. – Associazione Italiana Maestri di Sci – via Luigi Razza, 3 – 20124 Milano - tel 02.669.83.997 – Fax 02.669.85.15 - www.amsi.it  – info@amsi.It