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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Maggio 2013
DIRITTO D’AUTORE: LORENZON (AIE) “MAI COME IN QUESTO MOMENTO ABBIAMO BISOGNO DI UN REGOLAMENTO CONTRO LA PIRATERIA DIGITALE E DI UN QUADRO CERTO PER CONTINUARE A INVESTIRE. L’OFFERTA LEGALE DEGLI EBOOK ORA È DAVVERO AMPIA E ACCESSIBILE A TUTTI  
 
“Mai come in questo momento abbiamo bisogno di un regolamento contro la pirateria digitale e di un quadro normativo certo nel quale operare per continuare a investire”. E’ l’appello del direttore dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Alfieri Lorenzon all’Agcom nel corso dell’incontro alla Camera “Il diritto d’autore online. Modelli a confronto”. “Oggi gli editori italiani hanno messo a disposizione un’offerta legale ampia e accessibile – ha sottolineato - .Gli ebook offerti sul mercato italiano hanno superato quota 100mila, prodotti da quasi 2mila marchi diversi. I titoli sono circa 60mila. Circa il 50% delle novità italiane oggi esce in contemporanea anche in ebook. Il 98% dei libri scolastici italiani ha un’estensione digitale, secondo una formula mista che è prevalente in tutti i mercati internazionali. E la stessa manualistica universitaria è sempre più spesso accompagnata da servizi online di supporto agli studenti, che arrivano alla costruzione di veri e propri ambienti di apprendimento”. “Nel nostro settore – ha proseguito - l’offerta è cresciuta molto più rapidamente della domanda, che – pur in forte crescita – rappresenta circa il 2% del mercato trade. E l’offerta online ha prezzi decisamente più contenuti di quella cartacea, nonostante l’assurda discriminazione fiscale per cui la prima paga l’Iva al 21% mentre la seconda gode della tariffa agevolata del 4%. Il prezzo medio degli ebook (calcolato al netto delle offerte super-economiche al di sotto dei 2 euro, che pure sono molte) è oggi di 10,4 euro. Sarebbe sotto i 9 euro se l’Iva fosse la stessa che sulla carta”. “Tutto questo – ha sottolineato Lorenzon - per dire che è necessario al mondo del libro un quadro certo nel quale operare, per far fronte ai costi che gli editori hanno sostenuto e che continueranno a sostenere. È in fondo di questo che oggi stiamo parlando: di valorizzare gli investimenti delle oltre 2000 imprese impegnate nel nostro settore e dei trentamila addetti che vi lavorano (70mila, se calcoliamo l’indotto). Soprattutto, di valorizzare la cultura, la creatività e la capacità innovativa, che certo non mancano nell’industria culturale italiana”  
   
   
DIRITTO D´AUTORE: POLILLO (CONFINDUSTRIA CULTURA ITALIA): “AL PIÙ PRESTO IL REGOLAMENTO AGCOM. SERVE UNO STOP A CHI SFRUTTA ILLEGALMENTE ONLINE I NOSTRI PRODOTTI. IL NOSTRO “NEMICO” NON SONO GLI INTERNAUTI, MA I DELINQUENTI VERI, QUELLI CHE SI ARRICCHISCONO ALLE SPALLE DI CHI LA CULTURA LA PRODUCE”  
 
“E’ arrivato il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità per consentire lo sviluppo dell’offerta dei contenuti culturali on line: il mondo dell’industria lo ha già fatto, adesso tocca a chi deve garantire il rispetto delle norme”. E’ la sfida lanciata oggi da Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia (Cci), al convegno promosso dall’Agcom sulla tutela del diritto d’autore on line. “Chi produce cultura – ha proseguito Polillo -, contrariamente al luogo comune che lo identifica come resistente all’innovazione, sta in realtà investendo molto per garantire un’offerta on line quanto più vasta possibile, consapevole delle opportunità proprie dell’economia digitale e della necessità di orientare l’offerta secondo le forme e le modalità auspicate dai consumatori. Anche il mondo dell’industria tecnologica ha preso piena consapevolezza dei presupposti per sviluppare un’adeguata offerta legale e conviene sulla necessità di arginare il fenomeno della pirateria on line operato su larga scala per lo più da siti esteri”. “Chi produce e chi lavora nel mondo della produzione culturale – conclude il presidente di Cci - non vuole violare la privacy degli internauti, né staccare la connessione a chi si scambia file on line, non vuole alcuna forma di censura (contro cui si è sempre battuta), né chiedere a chicchessia di filtrare quello che passa sulla rete. Lo mettiamo per iscritto. Vogliamo però allo stesso tempo che chi ha il potere di fermare i delinquenti che si arricchiscono alle spalle di chi lavora per la cultura lo faccia e ci auguriamo quindi che l’Agcom, nel pieno rispetto delle normative internazionali, comunitarie e nazionali emani un regolamento che blocchi chi sfrutta illegalmente i nostri prodotti, sottraendo risorse a noi e allo Stato e posti di lavoro a chi vive di cultura”  
   
   
SERVIZI DI ASSISTENZA E INFORMAZIONE AI CONTRIBUENTI: INTESA TRA L’AGENZIA DELLE ENTRATE E CONFAGRICOLTURA LOMBARDIA  
 
La Direzione Regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate e Confagricoltura Lombardia hanno siglato lo scorso 24 aprile un protocollo d’intesa finalizzato ad agevolare l’adempimento degli obblighi fiscali e a facilitare l’accesso ai servizi di assistenza e informazione offerti dall’Amministrazione finanziaria. La Federazione Regionale di Confagricoltura rappresenta le Unioni Provinciali Agricoltori della Lombardia (Bergamo, Brescia, Como e Lecco, Cremona, Mantova, Milano e Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese), nonché i loro soci e le categorie professionali, sindacali ed economiche, inquadrate al loro interno. Il protocollo segue l’accordo quadro siglato a livello nazionale del 6 dicembre 2012. L’obiettivo dell’intesa firmata dal direttore regionale, Eduardo Ursilli, per l’Agenzia delle Entrate e da Antonio Boselli, per l’associazione di Confagricoltura lombarda, è quello di garantire una semplificazione dei rapporti tra le parti, implementando l’utilizzo dei canali informatici. In particolare viene previsto l’attivazione di caselle di posta elettronica certificata dedicate alle strutture locali di Confagricoltura, che assistono e affiancano circa 19mila imprese agricole presenti sul territorio regionale negli adempimenti quotidiani della gestione d’impresa. Il canale telematico attuato con l’Agenzia delle Entrate della Lombardia, oltre a favorire l’abbattimento dei tempi di attesa allo sportello degli uffici territoriali dell’Agenzia, consente di richiedere servizi ed effettuare adempimenti in tempo reale quali: l’assistenza su comunicazioni di irregolarità, sugli avvisi telematici e sulle cartelle (Civis); il duplicato tessera sanitaria e codice fiscale; il rilascio variazione e cessazione partita Iva; la registrazione contratti di locazione (Siria web, Iris web, Locazioni web); l’accesso al cassetto fiscale dei propri associati e clienti anche per il reperimento delle informazioni utili agli ulteriori adempimenti fiscali (es. Versamenti eseguiti, dichiarazioni presentate, stato dei rimborsi). L’intesa dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia con Confagricoltura Lombardia è un ulteriore passo avanti nella semplificazione dei rapporti con l’Amministrazione finanziaria ed è il frutto di un percorso di dialogo finalizzato all’individuazione di strumenti operativi che garantiscano servizi sempre più ispirati a criteri di efficienza ed efficacia  
   
   
FACEBOOK: 100 MILIONI DI PROFILI, MA NON TUTTI UMANI  
 
Su Facebook, la più importante delle piattaforme sociali, non ci sono solo umani, uomini e donne, ma anche cani, gatti, marche d’abbigliamento ed elettrodomestici. Secondo il rapporto di Quartz il celebre social network, che sostiene di avere attualmente 1,1 miliardi di utenti, sta vivendo un periodo di calo delle iscrizioni, e non raggiungerà quei numeri prima del 2014..La diversità dei dati è dovuta al fatto che più di 100 milioni di utenti non sono profili strettamente personali, ma sono solo pagine dedicate ad un amico a quattro zampe o ad un’impresa o ancora a parodie di personaggi famosi. Lo stesso fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ad esempio, ha dedicato una pagina a Beast, il suo cane  
   
   
TRUFFE ON LINE: IL RIMBORSO FISCALE NON ARRIVA VIA E-MAIL  
 
L´Agenzia delle Entrate ha comunicato che sono stati segnalati nuovi tentativi di truffa ai danni di ignari cittadini. In particolare, le segnalazioni riguardano e-mail apparentemente provenienti dall’Agenzia delle Entrate dall’oggetto “Rimborsi fiscali è disponibile in formato html”. Il messaggio invita il contribuente a cliccare su un link per scaricare una nuova pagina web e seguirne le istruzioni per ricevere un accredito sul proprio conto corrente. L’agenzia delle Entrate è totalmente estranea all’invio di questi messaggi. Si tratta infatti di un tentativo di truffa informatica architettata per entrare illecitamente in possesso di informazioni riservate. La procedura seguita dagli uffici dell´Amministrazione finanziaria per erogare i rimborsi non prevede mai il ricorso ad avvisi telefonici o via e-mail, ma solo alla posta tradizionale. I rimborsi fiscali spettanti al contribuente possono essere riscossi, a seconda dei casi, presso un ufficio postale, con vaglia della Banca d’Italia o con accredito su conto corrente. Anche in quest’ultimo caso, i contribuenti comunicano le proprie coordinate bancarie all’Agenzia delle Entrate direttamente in ufficio oppure attraverso la piattaforma telematica “Fiscoonline” alla quale si accede esclusivamente autenticandosi attraverso il codice Pin rilasciato dalla stessa Agenzia. La Direzione regionale della Lombardia ha già provveduto a denunciare il tentativo di truffa alla Procura della Repubblica  
   
   
IMU: SOSPENSIONE DEL VERSAMENTO IN ACCONTO  
 
Dallo scorso 22 maggio è in vigore il Decreto legge 21 maggio 2013, n. 54 (pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 117/2013), che sospende per alcune categorie di immobili il versamento dell´acconto Imu 2013, in scadenza il prossimo 17 giugno. L’art. 1, comma 1, lettere a), b) e c) del provvedimento prevede la sospensione del pagamento dell’acconto Imu per le seguenti tipologie di immobili: abitazione principale e relative pertinenze, esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonché alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica che, a prescindere dalla denominazione, hanno le medesime finalità degli Iacp istituiti ai sensi dell´art. 93, Dpr n. 616/77; terreni agricoli e fabbricati rurali (art. 13, commi 4, 5 e 8 Decreto legge n. 201/2011 convertito nella Legge n. 214/2011). Per tutti gli altri immobili, invece, non è stata introdotta alcuna modifica ai termini di pagamento. Ai sensi dell’art. 1 del Decreto legge n. 54/2013 la sospensione opera in previsione dell´introduzione, entro il prossimo 31 agosto 2013, della "Riforma della tassazione fiscale sul patrimonio immobiliare", che riguarderà anche la disciplina della Tares. Il successivo art. 2 del decreto legge in esame, in caso di mancata adozione della riforma, si applicherà la disciplina vigente ed il versamento delle somme sospese dovrà essere effettuato entro il 16 settembre 2013  
   
   
COMUNICAZIONE ANNUALE AL ROC E IES  
 
Gli Editori tenuti ad inviare al Roc – esclusivamente in via telematica - la comunicazione annuale per l’aggiornamento dei dati forniti all’atto di iscrizione al Registro. Debbono provvedervi entro 30 giorni dall’assemblea che approva il bilancio o entro il 31 luglio di ogni anno. L’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha disposto la gestione telematica degli adempimenti relativi al Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc) all’interno del sito/portale ”http://www.Impresainungiorno.gov.it/“ con l’autenticazione tramite smart-card  
   
   
PRIVACY: MARKETING SELVAGGIO - I DATI DI DECINE DI MILIONI DI PERSONE TRATTATI ILLECITAMENTE - 800MILA EURO DI SANZIONI A TRE SOCIETÀ -  
 
Il Garante della privacy ha emesso tre ordinanze ingiunzione per obbligare due importanti società di servizi informatici, specializzate nel settore delle banche dati [nn. 2428316 e 2438949], e un operatore Tlc [n. 2368171] al pagamento di sanzioni, pari a 800.000 euro, per aver violato provvedimenti prescrittivi già adottati nel loro confronti. Questa ulteriore azione di contrasto del telemarketing selvaggio e delle offerte promozionali indesiderate si è resa necessaria a causa delle numerose proteste che continuavano a pervenire all´Autorità in relazione a società già sottoposte a puntuali prescrizioni sul corretto utilizzo dei dati per finalità di marketing nel 2008. Nel corso di un´apposita attività ispettiva svolta dal Garante è emerso che, nonostante le prescrizioni imposte a suo tempo dalla stessa Autorità, le due imprese specializzate nella creazione di banche dati, avevano realizzato e venduto archivi elettronici con i dati (numeri telefonici, e-mail, indirizzi…) di decine di milioni di persone, sfruttando in particolare le informazioni contenute, ad esempio, negli elenchi telefonici distribuiti prima del 2005 e nelle liste elettorali. Tali dati erano stati raccolti e utilizzati illecitamente, senza aver informato gli interessati e senza che questi avessero fornito uno specifico consenso ad attività di marketing o alla cessione delle loro informazioni personali ad altre società. Le due società dovranno pagare, rispettivamente, una sanzione di 100.000 euro e una sanzione di 400.000 euro. Per quanto riguarda invece l´operatore telefonico, dagli accertamenti è emerso che nonostante fosse a conoscenza dell´origine irregolare dei dati, li aveva comunque acquistati e utilizzati per contattare gli utenti e promuovere i propri prodotti e servizi tramite call center. Per tale attività, contraria alle prescrizioni del Garante su banche dati e marketing telefonico, dovrà pagare 300.000 euro. La società ha impugnato l´ordinanza. Ulteriori ordinanze ingiunzione, oltre a quelle già definite nell´ultimo anno, saranno presto adottate nei confronti di altre società, sottoposte a ispezioni, che hanno disatteso i provvedimenti del Garante, in particolare quelli relativi al telemarketing e all´utilizzo delle banche dati 
 
   
   
PRIVACY: STOP ALLE TELECAMERE OCCULTE SUL POSTO DI LAVORO  
 
Il Garante per la privacy ha vietato alla società editrice di un quotidiano del sud il trattamento dei dati personali effettuato attraverso apparati di ripresa installati in modo occulto presso la propria sede. Dagli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza su mandato del Garante, è emerso che quindici delle diciannove telecamere di cui è composto l´impianto di videosorveglianza erano state nascoste in rilevatori di fumo o in lampade di allarme, all´insaputa dei lavoratori, ai quali non era stata fornita alcuna informativa sulla presenza dell´impianto, né individualizzata, né semplificata (ad es. Cartelli visibili, collocati prima del raggio di azione delle telecamere). Le uniche informazioni, peraltro insufficienti, erano scritte su un cartello di piccole dimensioni (15x15 cm), affisso a tre metri di altezza nell´ingresso del luogo di lavoro. Nel disporre il divieto [n. 2439178], il Garante ha ritenuto che la società abbia operato un illecito trattamento di dati personali, avendo agito in violazione del diritto alla riservatezza e della dignità dei lavoratori, nonché delle norme che ne vietano il controllo a distanza. L´impianto, infatti, oltre a violare le norme del Codice privacy, era stato attivato senza rispettare quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori (accordo con i sindacati o autorizzazione al Ministero del lavoro). A seguito dell´intervento del Garante, la società non potrà più utilizzare i dati raccolti e dovrà limitarsi alla loro conservazione per consentire un´eventuale attività di accertamento da parte delle autorità competenti. Il Garante, inoltre, avendo rilevato anche irregolarità nella raccolta dei dati personali degli abbonati alla testata giornalistica, ha prescritto alla società di riformulare la modulistica cartacea e quella online, inserendo tutte le informazioni sull´uso dei dati necessarie per renderla conforme alla normativa.
 
   
   
PRIVACY: ZTL - SUI CONTRASSEGNI NIENTE NOMINATIVI PER LE DITTE INDIVIDUALI  
 
Il contrassegno per il transito e la sosta nelle zone a traffico limitato (Ztl) non può contenere, nella parte visibile a tutti, i dati che identificano direttamente l´interessato, anche nel caso di intestazione a ditte individuali. Lo ha precisato il Garante [n. 2439150] a seguito della segnalazione di un cittadino che lamentava come sui contrassegni forniti agli agenti di commercio per l´accesso e la sosta nella Ztl della sua città venisse apposto, oltre ad un ologramma per la lettura ottica e alla targa dell´autovettura, anche il nome e cognome dell´interessato. Interpellato dal Garante, il servizio competente del Comune aveva spiegato che effettivamente per i titolari di aziende di commercio e servizi era stata prevista l´apposizione sui contrassegni della ragione sociale dell´azienda che, qualora venisse esercitata in forma di impresa individuale, doveva contenere almeno la sigla o il cognome dell´imprenditore. Il trattamento è pero risultato illecito. Come ha spiegato l´Autorità, l´apposizione sui contrassegni della ragione sociale dell´azienda individuale, essendo in questo caso idonea a identificare direttamente l´interessato, configura un trattamento di dati riguardanti le persone fisiche. Questi dati, in base al Codice privacy, non possono essere indicati sulla parte visibile dei contrassegni rilasciati per la circolazione o la sosta dei veicoli nelle Ztl, i quali devono contenere invece solo informazioni indispensabili a individuare l´autorizzazione rilasciata. L´autorità ha dunque prescritto al Comune di non apporre in futuro sulla parte dei contrassegni che devono essere esposti sui veicoli, il nome e cognome dell´interessato eventualmente contenuti nella ragione sociale dell´azienda esercitata in forma di impresa individuale, ma di indicare solo i dati riguardanti l´autorizzazione. Il Comune ha sei mesi di tempo per adempiere. Il Garante, infine, si è riservato con autonomo provvedimento, di verificare i presupposti per contestare al comune la violazione amministrativa concernente la diffusione di dati personali in mancanza di idonei presupposti normativi
 
   
   
PRIVACY: LIBERO SCAMBIO USA-UE, EUROPOL - I GARANTI EUROPEI DETTANO LE CONDIZIONI - APPROVATE TRE RISOLUZIONI ALLA CONFERENZA DI LISBONA  
 
Futuro della privacy, libero scambio Usa-ue, adeguate garanzie nel sistema Europol sono stati i temi cruciali al centro dell´annuale Conferenza di primavera delle Autorità Garanti per la privacy europee che si è svolta a Lisbona dal 16 al 17 maggio.. Il Garante italiano era rappresentato dal Presidente Antonello Soro e dal Segretario generale, Giuseppe Busia. Tre le Risoluzioni approvate. Nella prima le Autorità hanno raccomandato innanzitutto agli Stati dell´Unione europea e al Consiglio d´Europa di avvalersi dell´opportunità offerta dall´attuale fase di revisione del quadro giuridico sulla protezione dati per rafforzare e garantire i diritti individuali, sviluppando un sistema di regole uniforme per il settore pubblico e quello privato. I Garanti hanno poi sottolineato l´urgenza che il nuovo Regolamento generale sulla protezione dei dati e la Direttiva sulle specifiche attività nel settore giudiziario e di polizia, entrambi attualmente in discussione al Parlamento europeo ed al Consiglio Ue, vengano adottati contestualmente per evitare un pericoloso gap nella tutela dei cittadini europei. Indispensabile, inoltre, ad avviso delle Autorità, che aziende private e istituzioni pubbliche investano nella sicurezza dei dati per contrastare i rischi di violazioni (data breaches) sempre più alti nel modo digitale. Ribadita, infine, la necessità di rafforzare la cooperazione tra le Autorità di protezione dati fornendo loro le necessarie risorse e competenze soprattutto nel contesto della globalizzazione. La seconda Risoluzione, promossa tra gli altri anche dal Garante della privacy italiano, tocca un tema particolarmente delicato: quello della creazione di uno spazio transatlantico di libero scambio. I Garanti europei nel salutare con favore l´accento posto dal Presidente degli Stati Uniti sulla necessità di prevedere misure obbligatorie a garanzia della privacy, hanno tuttavia ricordato che da tempo l´organizzazione mondiale del commercio (Wto) prevede che gli Stati adottino e mettano in atto misure necessarie a garantire la tutela dei dati personali. I Garanti hanno quindi auspicato che nelle prossime negoziazioni tra Unione europea e Stati Uniti il diritto fondamentale alla protezione dei dati venga promosso e sostenuto, chiedendo in particolare che siano fissate regole per disciplinare lo scambio di dati e consentire controlli efficaci da parte di Autorità indipendenti. E´ stato infine sottolineato come la creazione di una unione economica transatlantica debba favorire l´effettiva applicazione di un diritto fondamentale, come quello sulla privacy, garantito nell´ordinamento europeo, e contribuire a far accrescere negli Stati Uniti e in Europea un alto livello di protezione dati, da considerarsi anche in termini di rilevante vantaggio competitivo. La terza Risoluzione, che ha avuto anch´essa tra i proponenti il Garante italiano, è dedicata al nuovo quadro legale presentato dalla Commissione europea che riforma funzionamento e competenze di Europol, introducendo novità di grande rilievo ed impatto, come l´ampliamento dei reati per i quali l´organizzazione è competente a raccogliere ed analizzare dati e delle possibilità di comunicazione e accesso ai dati. Forti perplessità sono state espresse dai Garanti europei secondo i quali c´è il rischio che le proposte della Commissione abbassino il livello di tutela rispetto a quello oggi assicurato, impedendo il rispetto di principi essenziali (in particolare quello di finalità) che oggi limitano il riutilizzo e l´accesso ai file ed alle informazioni, anche sensibili, detenute da Europol. I Garanti hanno chiesto in particolare che i dati delle persone innocenti, come le vittime o i testimoni, possano essere raccolti e utilizzati solo in base a stretti limiti e che sia garantito un adeguato livello di privacy nella cooperazione con Paesi extra europei