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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Maggio 2013
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UNA NUOVA STRATEGIA INDUSTRIALE PER L´ELETTRONICA: UN SOSTEGNO PIÙ MIRATO PER MOBILIZZARE 100 MILIARDI € DI NUOVI INVESTIMENTI PRIVATI  
 
Bruxelles, 27 maggio 2013 - La Commissione europea ha varato il 23 maggio una campagna per coordinare gli investimenti pubblici nel settore della micro e nanoelettronica (semiconduttori e circuiti integrati o chip) con l´intento di espandere la base manifatturiera europea di punta. La vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes sostiene che "altri stanno investendo in modo massiccio nei circuiti integrati per computer e l´Europa non può permettersi di restare al palo. Dobbiamo rafforzare e collegare i nostri punti forti e sviluppare nuove forze. Per garantire questa trasformazione è necessario coordinare rapidamente e con forza gli investimenti pubblici fra l´Ue, gli Stati membri e le regioni. Il settore europeo dell´elettronica stimola una maggiore competitività industriale dell´Europa perché costituisce una tecnologia abilitante fondamentale per gli altri settori, dall´energia al settore automobilistico fino alla salute. Per assicurare la crescita dell´Europa e dell´occupazione è essenziale disporre di un settore dell´elettronica in crescita. Neelie Kroes ha dichiarato: "Voglio che la nostra produzione di chip raddoppi fino a rappresentare circa il 20% della produzione mondiale. Voglio che l´Europa produca più chip in Europa di quanti ne producano gli Stati Uniti sul loro territorio". Si tratta di un obiettivo realistico se si distribuiscono correttamente gli investimenti". I principali elementi della strategia industriale: • Investimenti in R&s&i più cospicui e meglio coordinati per massimizzare l´impatto degli investimenti dell´Ue e degli Stati membri grazie a una collaborazione transfrontaliera più stretta (70% dell´investimento pubblico dallo Stato e 30% dall´Ue) • Rafforzare i tre poli europei di eccellenza dell´elettronica: Dresda (De), Eindhoven (Nl) / Lovanio (Be) e Grenoble (Fr), collegandoli con altri poli europei d´avanguardia come Cambridge (Uk), Carinzia (At), Dublino (Irl) e Milano (It) • La strategia sarà incentrata su tre direttrici complementari: abbassare il costo dei chip (transizione per i circuiti da 450 mm in silicio, la materia prima dei circuiti), renderli più veloci ("More Moore") e più versatili ("More than Moore") • Mobilizzare 10 miliardi di euro di fondi privati, pubblici e Ue, per un insieme di obiettivi comuni in termini di ricerca e sviluppo, compresi 5 miliardi di euro per mezzo di un partenariato pubblico-privato. Questo partenariato settennale interessa tutta la catena del valore e dell´innovazione nel settore dell´elettronica, compreso il finanziamento di progetti di ampia portata nell´ambito del programma di ricerca dell´Ue "Orizzonte 2020". Neelie Kroes ha aggiunto: "Con questa strategia l´industria europea sarà nelle condizioni di convertire le innovazioni ingegneristiche in tecnologie suscettibili di sfruttamento commerciale". La riuscita dell´attuazione di questa strategia garantirà: Una maggiore disponibilità di componenti micro e nanoelettronici per le principali industrie europee • Una catena d´approvvigionamento e un ecosistema ampliati che a loro volta incrementano le opportunità per le Pmi • Maggiori investimenti nei sistemi di produzione avanzati • Promuovere l´innovazione lungo tutta la catena dell´approvvigionamento per rafforzare la competitività dell´industria europea L´ambiziosa visione della Commissione ha il sostegno dei ricercatori e dell´industria elettronica che, alla fine del 2012, ha chiarito come sia possibile effettuare un investimento complessivo di 100 miliardi di euro fra il 2013 e il 2020.  
   
   
UE, NUOVA STRATEGIA ELETTRONICA: CHE COSA È PER L´ECONOMIA?  
 
Bruxelles, 23 maggio 2013 - Alcune cifre per spiegare perché le micro e nano-elettronica sono importanti: In Europa, più di 200.000 persone sono direttamente impiegate in micro-e nano-elettronica e la domanda di competenze è incessante. Il fatturato globale del micro-e nano-elettronica industria da sola è stato di circa € 230.000.000.000 nel 2012 . Il valore dei prodotti che comprende micro-e nano-elettronica componenti e sistemi rappresenta circa € 1 600 miliardi di euro di valore in tutto il mondo, sostenendo il 10% del Pil mondiale Nonostante le recenti battute d´arresto finanziarie ed economiche, il mercato mondiale per la micro-e nano-elettronica è cresciuto del 5% l´anno dal 2000, e questo continuerà fino al 2020 e oltre. Il ritmo di innovazione nella micro-e nano-elettronica è il driver principale dietro gli alti tassi di crescita di tutto il settore digitale ( Digiworld rapporto, Idate 2012 ). Abbiamo bisogno di questa strategia? Non sono l´industria e gli Stati membri già investendo abbastanza? Qual è il valore aggiunto della strategia? Sì, una strategia è necessaria ed è necessario ora. In Europa abbiamo bisogno di cooperare, concentrarsi sulle aree di forza (cluster leader a livello mondiale e le industrie competitive in settori chiave), riunire le risorse a livello comunitario, nazionale e regionale per creare massa critica e di investire in competenze. Nessun singolo Stato membro - nessuna singola azienda in Europa ha le risorse per tenere il passo con la velocità di sviluppo della tecnologia e gli alti costi di R & S & I. Senza una strategia Europa è a rischio di perdere la capacità di progettazione e fabbricazione di componenti elettronici, che costituiscono le componenti essenziali della società e dell´economia digitale. Sebbene in termini assoluti gli investimenti delle aziende europee è elevata (nell´ordine di miliardi di euro), questo investimento è relativamente modesto rispetto ad altrove. L´attrattiva dell´Europa per le imprese, tuttavia, è alta data la dimensione del nostro mercato. In Asia, micro-e nano-elettronica sono considerati strategici. Che non è così evidente in Europa. Un approccio frammentario non aiuterà, date le sfide che ci attendono e la dimensione degli investimenti necessari. Una strategia è fondamentale per essere in grado di coordinare gli sforzi e le risorse scarse in Europa, al fine di ridurre la frammentazione, evitare sovrapposizioni / Redundancy e concentrare gli sforzi per rafforzare l´innovazione e il valore di catene in Europa nell´interesse della sua industria nelle regioni, Stati membri e le Ue. Esattamente come sarà il sostegno agli investimenti strategia nel campo? La strategia dovrà: Sostegno alla R & S & I attraverso il finanziamento tramite sovvenzioni; Sviluppare una produzione e infrastrutture di pilotaggio per le piccole e medie imprese, start-up, per colmare il divario innovativo e connettersi design con la distribuzione; Facilitare l´accesso ai finanziamenti attraverso prestiti facilitare e azioni, fondi regionali e in particolare i programmi di innovazione della Banca europea per gli investimenti. Quanti finanziamenti sono già d´accordo? Come gran parte dei finanziamenti proviene da industria, quanto dagli Stati membri e quanto da parte dell´Unione europea? La comunicazione indica che riunisce € 1,5 miliardi di euro all´anno per la R & S & I. Questo finanziamento è di venire dalla Ue e da fondi nazionali e regionali. Industria stessa è prevista per imbarcare la parte principale dell´investimento. L´industria micro-e nano-elettronica è molto R & S intensiva - tra il 15 e il 20% del fatturato è tipicamente speso in R & D. L´investimento pubblico totale previsto in R & S & I nel corso dei prossimi sette anni è di circa € 5 miliardi da abbinare dal settore privato. Circa il 30% degli investimenti pubblici dovrebbe venire dalla Ue. Il sostegno dell´Ue aumenterà gradualmente nel corso dei prossimi sette anni. Di conseguenza l´investimento annuale dell´Ue nel 2020 sarà quasi il doppio di quello del 2011. Finanziamenti Ue verrà attraverso Orizzonte 2020. Il bilancio per Orizzonte 2020 non è ancora deciso. All´interno Orizzonte 2020 micro-e nano-elettronica componenti e sistemi saranno supportati attraverso la ´Leadership nelle tecnologie abilitanti e industriali "pilastro. Si prevede che gli Stati membri dovranno almeno corrispondere il contributo dell´Ue. Regioni sono tenuti a partecipare in maniera significativa come avranno un ritorno immediato. Dalle recenti esperienze nel lancio della produzione linee pilota, vale a dire i progetti che sono più vicini al mercato / innovazione, ha dimostrato che l´industria è disposta a contribuire fino al 60-70% dei costi di R & S & I. Che tipo di impegno è l´industria dato? Da dove viene il 100.000.000.000 € cifra di investimenti da parte dell´industria viene? Nel novembre 2012, le aziende e istituti in nanoelettronica ecosistema europeo ha proposto una strategia su ´Innovazione per il futuro dell´Europa :. Nano-elettronica oltre il 2020 ´ La strategia ha proposto un programma di ricerca e innovazione, con un investimento complessivo di 100 miliardi di euro fino al 2020. Il programma mira ad aumentare in tutto il mondo i ricavi del settore europeo dei semiconduttori e le applicazioni strategicamente importanti segmenti di utenti di oltre 200 miliardi di euro all´anno e la creazione di ulteriori 250.000 posti di lavoro diretti e indiretti in Europa. L´industria stima che il totale degli investimenti necessari entro il 2020 è di 85 miliardi di euro di costi operativi e 15 miliardi di euro di spese in conto capitale. Questo investimento è ritenuto necessario per salvaguardare l´amplificazione lungo termine e rinnovo di produzione di semiconduttori su larga scala in Europa. Pmi innovative beneficeranno di accesso al sistema eco, guadagnando scala e la competitività e favorire la creazione di posti di lavoro in Europa, lungo la catena del valore. Tutte le fasi del ciclo di innovazione saranno affrontati, dalla tecnologia Readiness Level (Trl) 2 (concetto di tecnologia formulato) a Trl 8 (sistema completo e qualificato). Qual è il ruolo degli istituti di ricerca nella strategia? Qual è il ruolo dei cluster? Come hai deciso che i cluster di concentrare i vostri sforzi? Gli istituti di ricerca sono una pietra angolare. Micro-e nano-elettronica industria europea si concentra intorno a pochi grandi siti di produzione regionale e di design. Questi centri hanno costruito nel corso di decenni di un´infrastruttura impressionante, tra cui camere pulite (servizi speciali con l´aria particolarmente pulita in modo da evitare di danneggiare i chip prodotti). Essi hanno accesso alle più recenti tecnologie / attrezzature e di attrarre talenti da tutto il mondo. E ´essenziale per fare il miglior uso di questi centri, nell´interesse del settore in Europa. Centri di ricerca e le grandi industrie sono fortemente ancorate in queste regioni e cluster di imprese innovative, principalmente Pmi, emersi organicamente. Abbiamo bisogno di cluster perché nessuna singola organizzazione o centro di ricerca possono essere "in primo piano" di tutte le tecnologie - le scelte strategiche devono essere fatte, hanno bisogno di raggruppamento strategico a formarsi, il finanziamento deve essere una priorità. Pertanto l´attenzione sarà circa 10 centri / cluster in Europa, almeno tre dei quali sono di importanza globale (Dresda, Grenoble e Leuven-eindhoven). Questo non implica che solo questi centri / cluster / regioni potranno beneficiare della strategia. Al contrario, la strategia mira a coinvolgere tutti gli attori lungo la catena del valore e innovazione. L´impronta economica del micro-e nano-industria elettronica è ampia e copre molti Stati membri e centinaia di fornitori, soprattutto Pmi. Rispetto a questi centri la strategia è "Specializzazione" per garantire l´eccellenza, collaborazione nella catena del valore, collaborazione intensificata, mettendo le infrastrutture di ricerca presso l´impiego di settore tra cui Pmi per la produzione e la progettazione avanzata di componenti e sistemi elettronici. Specializzazione consentirà all´Europa di investire nei tre brani che stanno plasmando l´elettronica futuri: ulteriore miniaturizzazione - More Moore (riferendosi alla "legge di Moore", una osservazione empirica secondo la quale la velocità di elaborazione doppia all´incirca ogni 18 mesi, prima enunciati nel 1960), funzionalità estesa - Più di Moore e la produzione avanzata - 450 cialde mm (un wafer è un materiale di ingresso di cui si producono i chip). Questo clustering e specializzazione regionale è essenziale per il futuro sviluppo del settore per affrontare l´elevata complessità di componenti per l´edilizia che contengono al giorno d´oggi di miliardi di dispositivi individuali di dimensioni nano-metriche. Tale complessità può essere affrontata solo combinando il know-how di molti attori: fornitori, produttori di attrezzature e laboratori avanzati. L´efficienza di collaborazione è notevolmente migliorata quando R & S & I è fatto in grappoli. I cluster tendono ad attrarre / sviluppare la eco-system/suppliers/technology necessaria per questo tipo di industria. Può l´Unione europea, gli Stati membri e le regioni permettersi di spendere più di tanto in un momento di crisi? L´elettronica è un settore che genera la crescita anche in tempi di crisi. Nonostante le avverse condizioni economiche, il mercato globale per micro-e nano-elettronica è cresciuto del 5% l´anno dal 2000. Almeno simili tassi di crescita sono attesi per il resto del decennio. Questa non è una opportunità da non perdere. La strategia mira a scatenare un investimento in elettronica di fino a 100 miliardi di euro fino al 2020. L´europa ha la scelta - o si intensifichi i suoi investimenti a un livello significativo o si trova ad affrontare il costo di essere dipendenti e di dover importare in futuro elementi essenziali per la sua economia digitale, compresa la sua sicurezza. Una volta che la capacità e la capacità di progettare e realizzare l´elettronica è andato sarà quasi impossibile per riconquistare esso - una generazione di tecnologia di perdere significa l´incapacità di tornare senza costi eccessivi. Infatti, i livelli di investimenti, know-how e l´esperienza per essere in grado di produrre una determinata generazione di componenti sono molto alte e sono incrementali. Per rimanere investimenti competitivi in ​​Europa ha bisogno di essere alla pari con le altre regioni. Questo è l´unico modo per evitare la dipendenza dell´Europa e degli Stati membri. La vicinanza e intensa interazione tra i fornitori e gli utilizzatori di componenti avanzati e facilita l´interazione efficace e rapida innovazione. Come sarà la società europea beneficio da questa strategia? Micro-e nano-elettronica non sono solo la potenza di calcolo dei Pc e dispositivi mobili. Soddisfano inoltre il rilevamento, attivazione, interazione e funzioni di calcolo che si trovano in quasi tutti i manufatti tra cui per esempio in metri e reti intelligenti per il consumo di energia più basso, o in impianti e sofisticate attrezzature mediche per migliorare l´assistenza sanitaria e per aiutare la popolazione anziana. Essi sono i mattoni per una maggiore sicurezza, per una maggiore sicurezza ed efficienza di tutto il sistema di trasporto e per il monitoraggio ambientale in tempo reale. Oggi nessuna sfida sociale può essere affrontata con successo senza elettronica. Come saranno le Pmi beneficiare di questa strategia? Le Pmi svolgono un ruolo chiave in settori emergenti come l´elettronica di plastica e organico, sistemi integrati intelligenti e, in generale, nel campo del design. Alcuni dei loro mercati di riferimento sono attualmente di nicchia, ma con tassi di crescita a due cifre. Uno dei principali obiettivi della strategia è quello di integrare meglio le Pmi nella catena del valore, e di fornire loro un accesso premium a tecnologie state-of-the-art e strutture di ricerca e sviluppo. Supporto per incorporare micro-e nano-elettronica in tutti i tipi di prodotti e servizi sarà essenziale per stimolare l´innovazione in tutta l´economia, comprese le Pmi non tecnologiche. Livello Ue partnership tra le industrie degli utenti finali, le autorità pubbliche e fornitori (grandi e piccole) di micro-e nano-elettronica aiuteranno aprire nuovi settori ad alta crescita, come i veicoli elettrici, edifici a basso consumo energetico e le città intelligenti e tutti i tipi di cellulari servizi web. Per i mercati del settore pubblico, gli appalti pubblici di innovazioni faciliterà lo sviluppo del mercato. L´europa può davvero rimanere / diventare un giocatore del mondo? L´europa ha un notevole patrimonio in micro-e nano-elettronica, tra i quali un eccellente comunità di ricerca accademica e di leadership dei mercati industriali quali l´elettronica per automotive (circa il 50% della produzione mondiale), per l´applicazione di energia (circa il 40%), per l´automazione industriale ( circa il 35%), mentre è anche forti nella progettazione elettronica per le comunicazioni mobili. Le imprese europee sono anche molto forti nelle aree di attrezzature per la produzione di semiconduttori e di approvvigionamento dei materiali. Aziende europee, tra cui un gran numero di piccole e medie imprese, sono leader mondiali nei micro-sistemi intelligenti come gli impianti sanitari e tecnologie di rilevamento. Anche se questi rappresentano attualmente i mercati di nicchia, sono aree di crescita elevata (superiore al 12% l´anno). Sulla base di questi punti di forza e di mobilitare le risorse necessarie dovrebbe rendere l´Europa un attore importante nel micro-e nano-elettronica. Mobilitare le risorse dovranno essere stretto coordinamento delle azioni a livello regionale, nazionale ed europeo. Ciò consentirà di costruire la fiducia e stimolare il rinnovamento e la crescita della capacità di produzione in Europa. Gli investimenti pubblici in R & S e di politiche per attrarre investimenti privati ​​rimane altamente frammentato in tutta l´Ue, nonostante i progressi compiuti negli ultimi cinque anni. Considerando che la R & S europea in micro e nano-elettronica è di classe mondiale e attraente per i giocatori internazionali, riunendo le risorse e coordinare l´attività nel campo potrebbe portare risultati ancora migliori. Come può essere raggiunto? In primo luogo, ponendo l´accento sul rafforzamento e sulla base della eccellenza della ricerca e tecnologia (Ort), in termini di strutture e personale. Essi dovrebbero essere il "place to be" per ingegneri e ricercatori di talento nel campo, al centro degli ecosistemi di attrarre investimenti privati ​​nella produzione e progettazione. In secondo luogo, un ulteriore progresso verso la specializzazione complementare e più forte cooperazione tra l´Rto principale sarà la chiave per il successo, massimizzando il ritorno sugli investimenti e garantire l´eccellenza. In terzo luogo, la strategia mira a garantire l´ulteriore diffusione dell´elettronica in tutti i settori industriali, mentre la stretta collaborazione transfrontaliera e intersettoriale (tra cui con l´utente finale), le industrie saranno rafforzate per sfruttare i benefici del lavoro interdisciplinare. Sono le due iniziative tecnologiche congiunte Eniac e Artemis fallito? Perché non vengono sostituiti? Non a tutti - le valutazioni indipendenti delle due iniziative tecnologiche congiunte (Itc) sui sistemi informatici incorporati ( Artemis ) e sulla nanoelettronica ( Eniac ) hanno riconosciuto il valore della Itc e raccomandato la continuazione - anche se con un certo numero di semplificazioni. Nel periodo 2008-2011, le due Itc sostenuto un totale di 84 progetti (44 per Artemis Ju e 40 per Eniac Ju). Eniac definita e attuata un´agenda di ricerca rafforzare le aree rilevanti in cui l´Europa ha migliorato la sua competitività, indirizzando i finanziamenti per i temi prioritari. È finora l´unico meccanismo che impegnata nella realizzazione concreta delle raccomandazioni del gruppo di alto livello sulle tecnologie abilitanti fondamentali del 2011. Essa ha introdotto una nuova qualità della collaborazione tra le parti interessate che hanno determinato notevoli progressi e fornisce una solida base per le future prospettive strategiche. Artemis ha raggiunto i suoi obiettivi di alto livello per ridurre la frammentazione allargando ´impronta´ il tipico progetto a livello europeo. "Centri di eccellenza nell´innovazione" (Coie) - una formalizzazione della "Innovazione ecosistema autosufficiente" concetto - sono stati creati in particolare sulle critiche di sicurezza (elettronico), di ingegneria, di automazione di processo e sulla efficienza energetica in edifici intelligenti. Per entrambe le Itc, i primi progetti di avvicinamento completamento dimostrato progressi significativi dello stato dell´arte rafforzare la posizione competitiva globale dell´industria europea. Inoltre il tasso di partecipazione delle piccole e medie imprese è elevato (superiore al 35% per entrambi) che mostra l´efficacia di entrambi i programmi per coinvolgere gli attori più piccoli e aumentare l´innovazione in Europa. Sono stati fissati i due di Jti nel contesto del programma quadro 7 e permettere nuovi investimenti una nuova iniziativa in Orizzonte 2020 è necessario. La nuova Itc si baserà su lezioni apprese da quelle attuali e di fornire una struttura di finanziamento semplificata. L´attuazione del futuro dell´iniziativa tecnologica congiunta attraverso un unico tripartita partenariato pubblico-privato avverrà su una base giuridica che meglio tener conto delle sue specificità, in linea con la proposta della Horizon 2020. Il campo di applicazione del programma coprirà le aree del Eniac e Artemis corrente Itc con un ponte da parte delle attività dell´attuale piattaforma tecnologica europea Eposs. Allo stesso tempo, al fine di affrontare meglio i problemi di trasformare la R & S in prodotti commerciabili, l´Itc coprirà i livelli di prontezza Tecnologia di 2-8 (su una scala di 9). Pur continuando a finanziare la ricerca, questo allargamento di tipi di progetto consentirà progetti strategici da sostenere per effettuare attività di ricerca e di innovazione, come ad esempio le linee pilota e progetti dimostrativi.  
   
   
UE: I VANTAGGI ECONOMICI E SOCIALI DI GRANDI DATI  
 
Bruxelles, 27 maggio 2013, L’intervento del 23 maggio di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale Conferenza Webcast su Big Data : “ Mentre parlo, il mondo sta generando 1,7 milioni di miliardi di byte di dati al minuto. Che è più di 6 megabyte al giorno per ogni uomo donna e bambino sul pianeta. Da strumenti, sensori, le transazioni on-line, e-mail, video, e una miriade di altre sorgenti digitali. È incredibile. Ma la cosa sorprendente non è solo la quantità di dati: è quello che possiamo fare con esso in questi giorni. E nuovi progressi nel machine learning, data mining, e la visualizzazione ci danno sempre più modi per estrarre informazioni sempre più utili da insiemi di dati sempre più grandi. Come Tim Berners-lee ha dichiarato: "I dati sono una cosa preziosa." E sapeva che, se lo metti in linea, sarà usato da altre persone a fare cose meravigliose, in modi che non avrebbe mai potuto immaginare. Ma perché i dati così prezioso? Molto semplicemente, la conoscenza è il motore della nostra economia. E i dati è il suo carburante. Per i settori tradizionali e di servizio, di analisi e di elaborazione creano nuove opportunità, trasformando l´efficienza e la produttività. Per il settore pubblico, i dati migliori consente ai servizi che sono più efficienti, trasparenti e personalizzate. Per gli scienziati, i risultati aperti e dati aperti consentono nuovi modi per condividere, confrontare, e scoprire: permettendo interi nuovi campi di ricerca. Per i cittadini, i dati è la chiave per maggiori informazioni e responsabilizzazione, e di nuovi servizi e applicazioni (pensare di utilizzare i dati per migliorare i motori di ricerca di Internet, per una migliore traccia e malattie lotta o per limitare la congestione stradale). Siamo all´inizio di un cambiamento di paradigma. Enormi quantità di dati stanno iniziando ad essere generato automaticamente. E cominciamo poter memorizzare, elaborare e analizzare queste enormi quantità. Questo può cambiare il modo in cui prendiamo decisioni ed eseguire le nostre imprese. Per darvi un esempio, Siemens si adatta il suo apparato di sensori, che generano dati circa il suo funzionamento. Che i dati vengono costantemente analizzati per eventuali anomalie - di rilevare i guasti e la stanchezza in anticipo, gli operatori del servizio di avviso upfront prima che il danno si verifica, ridurre il rischio di lungo contratti di servizio determinato e aumentare l´efficienza delle operazioni di monitoraggio remoto. Anche se i benefici di tale ´generati automaticamente "dati, al contrario di ottenere manualmente da un tecnico inviato per misurare la macchina in vari modi, sono innegabili, generazione automatica non è ancora la norma nella produzione industriale. Quindi, come può la gente come me che sostengo? Penso che ci sono un paio di modi. In primo luogo, la regolamentazione. Abbiamo bisogno di un insieme di regole che massimizzino il valore e minimizzare il costo dei dati. Rendendolo liberamente disponibile per il riutilizzo, e scorre liberamente in tutta Europa. Senza compromettere la correttezza, la trasparenza, o un controllo utente. Per prima cosa, come parte della nostra strategia più ampia di dati aperti, abbiamo rivisto le regole sui dati del settore pubblico. In realtà, mi aspetto che la direttiva riveduta per essere definitivamente approvato dai legislatori europei nel giro di poche settimane. Si renderà così più facile da utilizzare e riutilizzare i dati pubblici, con minori oneri e senza complicate condizioni di riutilizzo. In secondo luogo, lo sblocco di questi dati ha bisogno di fiducia della gente. Quindi abbiamo bisogno di un quadro di protezione dei dati che costruisce la fiducia e permette che l´innovazione digitale. Abbiamo proposto un nuovo quadro nel gennaio 2012. Una riforma globale per tenere conto sia di globalizzazione e il progresso della tecnologia. Perché questi sono massicciamente cambiato il modo vengono raccolti i nostri dati, accessibili e utilizzabili. Faremo più facile per i dati personali di attraversare le frontiere, senza compromettere l´elevato e coerente di protezione europei si aspettano. Noi costruiremo nei principi come la privacy by design, con protezioni inserite in nuove idee fin dalla nascita. Plus, diverse interpretazioni delle norme esistenti attualmente significano 27 diversi modi per far rispettare: tanto lavoro attraverso i confini può essere un mal di testa costoso. La nostra proposta elimina la frammentazione, con un unico regolamento di protezione dei dati per l´intera Unione europea. Che potrebbe salvare le aziende oltre € 2 miliardi di euro. In secondo luogo, non è solo la legislazione in grado di sostenere "grandi dati". Prodotti e dei servizi dati innovativi necessitano di interoperabilità, la standardizzazione, e dove possibili formati armonizzati. In caso contrario, i dati sono lì, in teoria, ma è semplicemente troppo difficile da montare insieme e utilizzare in pratica. Ed è molto più difficile di fare nuove idee di lavoro attraverso i confini. Quindi stiamo lavorando in queste aree anche. A questo proposito la Commissione si è impegnata con gli attori del settore informazioni ecosistema pubblico europeo per forgiare accordi leggeri e standard che sono necessari per consentire l´interoperabilità e l´integrazione delle informazioni del settore pubblico. Stiamo anche promuovendo la standardizzazione dei formati di dati sul nostro portale Open Data Ce, e uno degli obiettivi del nostro portale Open Data paneuropea è quello di guidare l´armonizzazione dei formati di dati e condizioni di licenza in Europa. Aperte standard di dati sono considerati anche nelle trattative di progetto della Commissione di ricerca e sviluppo e sono previste a proseguire, nell´ambito delle attività di Orizzonte 2020 dal 2014 verso l´interno. In terzo luogo, il finanziamento pubblico può anche aiutare dati aperti. Per prima cosa, siamo in grado di investire in "dati di grande" ricerca e innovazione. Sotto il nostro attuale programma di ricerca che abbiamo pompato in media 76.000.000 € all´anno in dati e delle tecnologie linguistiche. E - purché Consiglio e il Parlamento ci danno bilancio adeguato a Orizzonte 2020 - abbiamo intenzione di continuare a finanziare l´innovazione nel settore dei prodotti e dei servizi di dati: dalla business intelligence e di supporto alle decisioni di servizi a valore aggiunto. Perché voglio sostenere una forte industria europea di dati: le aziende che possono produrre e commercializzare tutta questa innovazione. Alcune aziende europee come Sap, Atos e Telefonica sono già stabiliti, ben noti, e di successo. E già abbiamo molti successi globali più piccoli: come buoni dati per i servizi cloud, Vestas Wind Systems per la raccolta e l´analisi, e Datasift, fornendo in tempo reale informazioni dai social network. Ma mi piacerebbe vedere di più, e in particolare le start-up, con l´Europa di diventare un giocatore di primo piano. Inoltre, quando stiamo investendo in ricerca, siamo in grado di mettere in pratica ciò che predichiamo. Aprire l´accesso ai risultati scientifici e ai dati è un ottimo modo per aumentare la scienza, rilanciare l´economia, e di nuove tecniche e collaborazioni tra le discipline. In realtà è abbastanza semplice: si tratta di assicurare è possibile vedere i risultati che hai già pagato attraverso le tasse. E abbiamo creato l´Alleanza dati di ricerca, infrastrutture di dati in modo scientifico può essere pienamente interoperabili, e quindi la condivisione dei dati diventa ancora più semplice. Signore e signori, che è un po ´su come io vedo la rivoluzione dei dati aperti. E solo un po ´su come possiamo sostenere che - attraverso la legislazione, norme, e il finanziamento della ricerca. So che non siamo soli nel vedere questo enorme potenziale economico. Ci sono molti là fuori ci sostengono e ci sia un grande, mercato competitivo là fuori per ottenere il massimo valore dalle "grandi dati". Che la concorrenza è una buona cosa. Sta aiutando la nostra società digitale. Aiutare l´innovazione, con nuovi ed eccitanti servizi disponibili per le persone ogni giorno. Ed è un bene per la nostra economia, dandoci una spinta tanto necessaria in un momento di crisi. Quindi grazie per la partecipazione. Spero che tu abbia una giornata gratificante, e guardare avanti molto a tutti i vostri contributi.  
   
   
SMART CITY. MILANO, GENOVA E TORINO LE CAPOFILA DELLE CITTÀ INTELLIGENTI D’ITALIA CON LA FIRMA DEL PROTOCOLLO IL PROSSIMO 30 MAGGIO NASCE UN VERO PROGETTO INTERREGIONALE PER INTERCETTARE I FINANZIAMENTI EUROPEI  
 
 Milano, 27 maggio 2013 - “Saranno Milano, Genova e Torino - i tre vertici dell’ex “triangolo industriale” del Paese - a guidare nei prossimi anni il progresso di evoluzione e trasformazione delle città italiane più intelligenti, grazie a una cooperazione interregionale capace di ridurre gli sprechi energetici, progettare un trasporto pubblico e logistico a basso impatto ambientale, sperimentare progetti di innovazione sociale a partire dall´uso intelligente delle tecnologie". Così l’assessore alle Politiche del Lavoro, Ricerca e Università Cristina Tajani ha annunciato, in occasione del convegno di oggi a Palazzo Reale “Milano + Expo = Smart City” organizzato da Comune di Milano e Camera di Commercio in occasione degli Expo Days, la firma del protocollo d’intesa tra le tre città capoluogo, che avverrà il prossimo 30 maggio a Torino. Il convegno “Milano + Expo = Smart City” rappresenta l’occasione per i partner tecnologici di Expo 2015 di presentarsi per la prima volta alla città illustrando i propri progetti e i lasciti tecnologici che, dopo l’appuntamento con la grande esposizione, diverranno parte integrante delle strutture e infrastrutture della città. “Questo convegno è un´ importante occasione di confronto tra i partner tecnologici di Expo e la città. Quello delle Smart City è tema strategico in considerazione anche delle importanti risorse che l´Unione europea mette a disposizione delle aree urbane per i progetti cosiddetti Smart", ha dichiarato l’assessore Tajani. “Il Comune di Milano – conclude l’assessore – prosegue nella sua visione di condivisione tra privato e pubblico per valorizzare le tante capacità progettuali presenti sul territorio insieme a imprese, università, enti e associazioni di cittadini”. Il cammino di Milano verso Smart City ha preso il via due anni fa e ad oggi conta oltre 70 progetti e iniziative tesi a sviluppare il risparmio energetico, la sostenibilità e l’innovazione tecnologica: 8 App già attive, 11 progetti finanziati dall´Unione europea per un controvalore di 200 milioni di euro, 500 hot spot wi-fi attivi, 140 ´data set´ a disposizione di ricercatori e utenti per lo sviluppo di applicazioni e oltre 6.000 km di fibra ottica posata. Numeri che collocano Milano al primo posto in Italia e al 46° nel mondo su circa 500 città tra le più innovative a livello internazionale (Roma è 75°, Torino 88°), secondo i dati 2thinknow Innovation Cities Index 2012-2013.  
   
   
MILANO - CREARE UNA “SMART MILANO”  
 
Milano, 27 maggio 2013 - Creare una Smart City sarebbe un vantaggio da 1,5 miliardi per le imprese milanesi. Grazie a meno impegni burocratici, accesso più veloce alle informazioni, interconnessione più efficiente con la propria rete di clienti e di fornitori. I tempi attesi per arrivare a una Milano smart-city all’avanguardia sono dai 5 ai 10 anni. Ma gli investimenti in infrastrutture per Expo possono contribuire ad accelerare. Dove investire per avere davvero una smart-city? Gli imprenditori per un terzo (33,9%) puntano sulle infrastrutture, a partire dalla rete a banda larga, pagamenti elettronici, ma anche sullo sviluppo sostenibile (26,3%) e sui servizi smart (infomobilità, eHealth, ecc.: 18,8%). Tra i tipi di servizio che si vorrebbero dal progetto Smart City, il 26,9% punta sulla rete wi-fi diffusa su tutto il territorio della città, ma anche la possibilità di ottenere informazioni in tempo reale sui vari aspetti del vivere e lavorare quotidiano (17,7%). Il voto che gli imprenditori danno alle loro attività in quanto ad essere “smart” arriva alla sufficienza (6). Gli imprenditori promuovono un po’ di più loro stessi per l’utilizzo delle nuove tecnologie nella sfera privata (6,4). Milano è sulla buona strada a giudicare dagli aggettivi scelti per descriverla: prima di tutto attiva (30,1%), ma anche efficiente (6,5%). Sono questi i dati che emergono da una indagine della Camera di Commercio di Milano su oltre 200 imprese milanesi ad aprile 2013. “Creare una Milano smart – ha commentato Erica Corti, membro di giunta dalla Camera di Commercio di Milano – significa migliorare la qualità della vita dei cittadini, rafforzare la competitività e l’attrattività della nostra città a livello internazionale. Una strada da seguire con impegno e determinazione, in cui Expo può rappresentare un acceleratore per costruire la città intelligente.”  
   
   
TELECOM ITALIA: PROSEGUONO GLI APPROFONDIMENTI DEL PROGETTO DI SOCIETARIZZAZIONE DELLA RETE DI ACCESSO DECISIONE IL 30 MAGGIO 2013  
 
 Roma, 27 maggio 2013 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi il 27 maggio sotto la presidenza di Franco Bernabè, ha proseguito l’esame del percorso operativo di fattibilità per la separazione della rete di accesso, in base al mandato attribuito al management lo scorso 11 aprile, e ha deciso di riunirsi nuovamente il 30 maggio prossimo per assumere una decisione definitiva.  
   
   
LOTTA ALLA MAFIA. “TEATRO CIVILE NETWORK”, IL PRIMO PORTALE ITALIANO SUL TEATRO DELLA LEGALITA´ UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER PROMUOVERE LA CULTURA DELLA GIUSTIZIA E DEI VALORI CIVILI NELLE SCUOLE  
 
Milano, 27 maggio 2013 - Contrastare le mafie e promuovere la cultura della legalità chiamando a raccolta tutti coloro che in Italia producono spettacoli d’impegno civile per valorizzare al meglio questo genere teatrale come strumento per affermare i valori della giustizia e della solidarietà. È questa la missione di “Teatro Civile Network”, un progetto ideato e realizzato da Avviso Pubblico, nato con l’intento di diffondere la cultura e la formazione civile contro le mafie attraverso il linguaggio teatrale, presentato questa mattina a Palazzo Marino "Il portale realizzato da Teatro civile Network rappresenta uno strumento molto utile per promuovere l’educazione alla legalità nelle scuole e per raccogliere e mappare tutte quelle esperienze sul territorio che vogliono portare all´attenzione educativa il tema del contrasto alla mafia. Si tratta di un aiuto importante per stimolare una riflessione nelle nuove generazioni che sono il terreno più fertile per portare avanti l’azione di contrasto alle mafie”, ha detto l’assessore all’Educazione e Istruzione Francesco Cappelli, presente al lancio dell’iniziativa. Il portale http://www.teatrocivilenetwork.it/  ospita anche un catalogo online del teatro civile italiano per valorizzare al meglio questo genere teatrale. Oggi sono già 148 le pièce che le compagnie di tutta Italia hanno inserito in una delle seguenti categorie: mafie (26 spettacoli), memoria civile (36 spettacoli), educazione civica (14 spettacoli), storia recente (24 spettacoli), Costituzione (5 spettacoli), vittime e stragi (8 spettacoli), la realtà delle donne (16 spettacoli), lavoro e diritti (19 spettacoli). Tutti gli operatori culturali degli enti locali, della scuola, del Terzo Settore possono accedere gratuitamente al catalogo che si è costituito e che via via si arricchirà di sempre nuovi spettacoli. Con un semplice click possono trovare lo spettacolo perfetto per le loro esigenze culturali e formative, effettuando nel sito una ricerca dettagliata per categoria, per parola chiave, per pubblico di riferimento e per ambito territoriale. Insieme all’assessore Cappelli sono intervenuti alla presentazione Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Paola Parenti, coordinatrice nazionale Tavolo Cultura di Avviso Pubblico e responsabile del Progetto Teatro Civile Network, Giuliano Turone, già magistrato e attuale componente del Comitato Antimafia del Comune di Milano, Gianni Barbacetto, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”.  
   
   
DISCORSO DI APERTURA AL CONVEGNO DELL´UNIONE EUROPEA IN MATERIA DI ISTRUZIONE  
 
Bruxelles, 27 maggio 2013 - Di seguito l’intervento di Andris Piebalgs Commissario europeo per lo Sviluppo, alla Conferenza dell´Ue sulla Formazione: “ Sua Altezza Reale, inviato speciale, baronessa Ashton, Commissario Vassiliou, Commissario Georgieva, ministri, Illustri Ospiti, Signore e Signori, Benvenuti a questa conferenza di alto livello. Ci siamo riuniti oggi per intensificare i nostri sforzi in materia di istruzione, trasformandosi da sfide in opportunità. Universalità e obiettivi - Fornire istruzione è un principio universale che richiede il coinvolgimento universale. Questo è il motivo per cui siamo qui riuniti oggi. Spero di vedere noi aprire nuovi orizzonti a individuare specifiche aree di consenso e linee di azione. Abbiamo due obiettivi principali: il primo è quello di esaminare come i paesi, con il supporto di partner internazionali, in grado di superare ostacoli alla formazione equa e di buona qualità, e la seconda, per riflettere su come siamo in grado di garantire un luogo forte per l´istruzione in in corso dibattito intorno al quadro di sviluppo post-2015 globale. Stato Educazione di gioco - Materia di istruzione, per milioni di motivi: per i 61 milioni di bambini senza scuola, per i 250 milioni di bambini che non riescono a raggiungere il grado 4 o mancanza di lettura di base e competenze matematiche di tale grado, e per i 775 milioni di adulti che sono analfabeti. E questioni di educazione per le persone in tutto il mondo. Quando è stato chiesto loro aspirazioni e le priorità per il quadro di sviluppo post-2015 il mondo sta cercando di plasmare, hanno messo l´istruzione superiore della lista. Hanno ragione a farlo. L´educazione è il miglior investimento possibile contro l´esclusione, le disuguaglianze e la povertà. Si stima che se tutti i bambini dei paesi poveri potevano leggere, la povertà globale sarebbe caduta del 12 per cento. Ogni dollaro investito in istruzione e competenze genera ritorni almeno 10 volte maggiore per la crescita economica. L´istruzione è la chiave per la costruzione della nazione, la prevenzione dei conflitti, lo sviluppo democratico e la cittadinanza attiva. Sappiamo tutto questo. Ma la conoscenza non farà molti educazione sfide che affrontiamo andiamo via. Costruire opportunità nell´istruzione richiede soluzioni complesse su misura per i sistemi di istruzione nazionali. Nel frattempo, i donatori hanno tagliato i finanziamenti per l´istruzione nella crisi finanziaria in corso. Sono necessari ulteriori impegni, ma i ministri qui presenti oggi sarà il primo a dire che non siamo in grado di realizzare l´impossibile, con risorse limitate, e con le altre priorità di sviluppo da perseguire. Impegno dell´Ue - Da qui la necessità di un´azione concertata. Da parte sua, l´Unione europea è seriamente intenzionata a far fronte alle sfide di educazione e di sviluppo. In qualità di membro del Gruppo di alto livello delle Nazioni Unite sul-2015 Messaggio Agenda per lo sviluppo ho sottolineato l´impegno dell´Ue per l´istruzione, in particolare per quanto riguarda la povertà, la sostenibilità e l´equità, e la priorità che le cifre educazione centro della scena nel Mdg Messaggio . Abbiamo bisogno di ottenere le cose a posto, all´interno della comunità educativa e non solo. Questo significherà che collega il nostro lavoro sulla formazione di zone come più ampio supporto sforzi di riforma, in particolare in circostanze difficili della governance, della salute e del lavoro e. Altezza Reale, Signore e Signori, Sono certo che tutti noi in questa conferenza tempestivo ha quello che serve per spostare il dibattito internazionale in materia di istruzione e di sviluppo in avanti, nella testa, fino al settembre 2013 dell´Assemblea Generale delle Nazioni Unite e con il quadro post-2015 nei nostri luoghi. Quindi cerchiamo di andare al lavoro. Grazie.”  
   
   
UE SI IMPEGNA A GARANTIRE L´ISTRUZIONE DI BASE PER TUTTI I BAMBINI ENTRO IL 2030  
 
Bruxelles, 27 maggio 2013 - La Commissione europea conferma il 23 maggio il suo impegno a rendere l´istruzione più equa e di qualità superiore nell´agenda di sviluppo oltre il 2015 attraverso il continuo sostegno finanziario, nel corso di un evento di alto livello a Bruxelles. Sviluppo Commissario, Andris Piebalgs, annuncerà che è previsto almeno il 20% del bilancio per gli aiuti 2014-2020 per lo sviluppo umano e l´inclusione sociale, l´educazione è un componente principale di esso. Per quanto 2500000000 € saranno mobilitati per l´istruzione, che si conferma come una priorità per lo sviluppo dell´Unione europea post-2015. Almeno 1500000000 € andranno al futuro programma Erasmus per tutti (un programma di scambio accademico tra Ue e università straniere, che ha aiutato gli studenti a migliorare la loro formazione acquisendo esperienza di studio all´estero). Commissario Piebalgs farà anche un impegno per garantire che entro il 2030, ogni bambino sarà in grado di completare l´istruzione di base, indipendentemente dalla loro situazione, e avere l´alfabetizzazione di base e competenze matematiche. "Trovo inaccettabile che ci sono ancora 61 milioni di bambini che don ´t hanno accesso all´istruzione di base oggi. Come ex insegnante e ministro dell´istruzione me stesso, mi sento molto fortemente che ogni bambino ha diritto ad una formazione di qualità, non importa dove essi vivono. È per questo che sono felice di essere in grado di annunciare il supporto significativo per l´istruzione per i prossimi sette anni. Aiutando i bambini dopo la scuola elementare, stiamo dando loro la possibilità di guadagnarsi da vivere e di migliorare la loro vita una volta che lasciano la scuola. " ha dichiarato il commissario Piebalgs. Androulla Vassiliou, Commissario per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha dichiarato: ´alfabetizzazione non è solo un problema nel mondo in via di sviluppo: in Unione Europea, 1 in 5 alunni e 73 milioni di adulti hanno difficoltà a leggere e scrivere. Alzare il livello di alfabetizzazione è una priorità, non solo per l´economia, ma ancor di più per lo sviluppo personale dei nostri cittadini ´. Commissario Vassiliou metterà in luce una serie di successo migliori pratiche europee che promuovono l´alfabetizzazione alla conferenza. I suoi esempi sono attesi a disegnare sulle raccomandazioni formulate da un gruppo di alto livello Ue in materia di alfabetizzazione. I Commissari sono tenuti inoltre a sottolineare la necessità di una migliore qualità dell´istruzione e più responsabilità, in modo che ci sono maggiori informazioni disponibili a livello locale nei paesi in cui l´Ue lavora su come sono gestite le scuole, le risorse disponibili e il loro uso.  
   
   
BICOCCA, ELEZIONI DEL RETTORE: I RISULTATI DELLA SECONDA VOTAZIONE AFFLUENZA ALLE URNE LEGGERMENTE IN CALO RISPETTO AL PRIMO TURNO: HA VOTATO IL 66 PER CENTO DEGLI AVENTI DIRITTO. NESSUNO DEI CANDIDATI HA PERÒ RAGGIUNTO IL QUORUM NECESSARIO. PROSSIMA VOTAZIONE IL 29 MAGGIO.  
 
Milano, 27 maggio 2013 – Si è tenuta oggi la seconda votazione per l’elezione del rettore dell’Università di Milano-bicocca per il mandato 2013-2019. I votanti sono stati 675 (il dato tiene già conto della ponderazione del voto del personale tecnico amministrativo del 10 per cento), leggermente in calo rispetto alla prima votazione di giovedì scorso. Il quorum necessario per l’elezione era di 506 voti. Questi i voti raccolti dai quattro candidati: Angelo Di Gregorio (chi è) 140; Cristina Messa (chi è) 293; Francesco Nicotra (chi è) 7; Gianfranco Pacchioni (chi è) 213. Per quanto riguarda le maggioranze necessarie per l’elezione, lo Statuto dell’Università prevede fino a quattro turni elettorali: al primo e al secondo turno è eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Nella terza votazione il rettore è eletto a maggioranza assoluta dei votanti, mente nella quarta è previsto il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze alla terza sessione, purché vi abbia preso parte almeno un terzo degli aventi diritto. La prossima votazione è il 29 maggio. L’elettorato attivo spetta a tutti i professori di ruolo, ai ricercatori a tempo indeterminato, e a tempo determinato e agli assistenti ordinari del ruolo ad esaurimento, a tutto il personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato con voto ponderato del 10 per cento e ai rappresentanti degli studenti eletti in Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Nucleo di Valutazione e Consiglio degli Studenti. Per lo svolgimento delle operazioni di voto sono stati allestiti due seggi, uno presso il Campus milanese e uno presso il Polo di Monza, dove oggi si è votato dalle 9.30 alle 16.30.  
   
   
ISTRUZIONE: NO A ULTERIORI RIDUZIONI DIRIGENTI E DOCENTI UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE DEL VENETO  
 
Venezia, 23 maggio 2013 - No alla ulteriore riduzione del numero dei dirigenti e dei docenti per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica in Veneto. Lo ha scritto a chiare lettere agli uffici del Ministero della pubblica istruzione l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, rilevando come tale numero nell’arco di due anni sia già stato ridotto del 75 per cento, mentre da anni l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto “non ha il Direttore Generale” e “il personale docente e dirigente rimane in un costante regime di sopravvivenza”. “Senza voler formulare giudizi di merito o comparativi rispetto ad altre realtà regionali che vedono minori riduzioni pur in presenza di un corpus allievi di gran lunga inferiore rispetto al Veneto – ha scritto Donazzan – si ritiene che tale rarefazione, unita alle citate perduranti e pervicaci depauperizzazioni, produrrà esponenzialmente effetti critici gravi”. “La popolazione scolastica della nostra Regione – ha ricordato l’assessore – è in costante aumento con specificità di gran lunga diverse rispetto ad altri territori, quali ad esempio una stanzialità permanente di stranieri”. Inoltre, “con il sostegno e la collaborazione dell’Usrv si è ragionevolmente dimensionato l’intero sistema scolastico regionale nei termini attuali e le competenze delle professionalità messe in campo dall’Usrv hanno consentito di avviare moltissime iniziative in comune e accordi di collaborazione”. “I destinatari delle nostre azioni sono i ragazzi che stanno crescendo e maturando nei nostri istituti scolastici, ai quali si deve rispetto, e questo passa anche tramite azioni concrete da parte di una dirigenza scolastica fortemente motivata per il servizio che sta svolgendo. Ingabbiare, perché così di fatto avviene, ridurre nel numero un gruppo di lavoro che si vedrà costretto a supportare in gran parte solo gli adempimenti amministrativi senza aver capacità di interloquire con il territorio e le Amministrazioni che lo governano, significa anche interrompere il circolo virtuoso che ha saputo portare la scuola Veneta i primi posti in Italia”. “Si chiede pertanto di rivedere il quadro generale delle assegnazioni – ha concluso Donazzan – rendendolo quantomeno omogeneo ai dati oggettivi in campo, quali la complessità del territorio (30% montano), la popolazione scolastica, le tendenze di crescita della stessa” e così via.  
   
   
LOMBARDIA. ´NEI PARCHI PER UN ANNO´, OGGI LA PREMIAZIONE  
 
 Milano, 27 maggio 2013 - L´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile premia oiggi, lunedì 27 maggio, i vincitori del Vii concorso ´Nei parchi per un anno´, organizzato da Regione Lombardia, in collaborazione con l´Archivio regionale di educazione ambientale, i Parchi e le scuole lombarde. All´evento sono invitate le 14 classi (selezionate da un´apposita giuria) che hanno aderito alla Xvi edizione del Programma didattico Sistema parchi, visitando un parco regionale, e hanno prodotto una ´Cartolina dal parco´, scritto una ´Avventulettera´ o realizzato un poster. I vincitori saranno premiati con visite di un´intera giornata nelle aree protette che aderiscono all´iniziativa, materiale didattico e gadget. La premiazione sarà preceduta, alle ore 10, dallo spettacolo teatrale per le classi della prima infanzia e delle primarie ´Storia d´amore e alberi´ (liberamente ispirata al romanzo di Jean Giono ´L´uomo che piantava gli alberi´), mentre i più grandi visiteranno il Belvedere di Palazzo Lombardia. - ore 11.30, Auditorium G. Testori di Palazzo Lombardia (piazza Città di Lombardia, 1 - Milano).  
   
   
PUGLIA, FORMAZIONE: ALLARME INGIUSTIFICATO  
 
Bari, 27 maggio 2013 - L’allarme che si sta diffondendo tra gli enti di Formazione professionale è ingiustificato. Lo assicura l’Assessore Sasso che individua la probabile origine delle preoccupazioni nel fatto che in questi giorni siano in corso approfondimenti con le Province sui piani formativi 2013, finanziati dal Fondo Sociale Europeo, anche a seguito degli esiti del confronto con il partenariato socio economico per fronteggiare l’attuale situazione di grave crisi sociale e occupazionale. “Infatti, - spiega l’assessore- in considerazione del fatto che siamo a conclusione del periodo di programmazione dei fondi strutturali 2007/2013, abbiamo avviato una fase concertativa con le stesse Province per verificare le loro esigenze e insieme il migliore utilizzo dei fondi residui. L’obiettivo è sempre quello di promuovere occupazione, oltre che di salvaguardare l’esistente, attraverso interventi che siano in grado di connettere,nella maniera più efficace possibile, formazione professionale e sistema produttivo. La discussione non si è peraltro ancora conclusa e terrà conto delle esigenze di tutti i soggetti”. “In questo quadro -aggiunge Alba Sasso- vale la pena sottolineare come nella programmazione regionale sia stato previsto un cospicuo potenziamento degli interventi di formazione a favore dei percettori di ammortizzatori sociali. “Nei prossimi giorni, infatti, sarà pubblicato un avviso del valore di circa 60 milioni di euro per attività di formazione e tirocini formativi. “Si tratta di una cifra straordinaria e mai stanziata in precedenza – sottolinea l’assessore Sasso - a testimonianza dell’impegno dell’amministrazione regionale nel contrasto agli effetti della crisi. Attività che si aggiunge a tutti i bandi e corsi ancora da attivare, in particolare da parte delle province. Un apposito tavolo con i sindacati è stato convocato congiuntamente con l’assessore al lavoro, Caroli, per venerdì 31 p.V.  
   
   
ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA CONFERENZA DELL’ ARCHITETTO SOLINAS – 28 MAGGIO  
 
Pavia, 27 maggio 2013 - Martedì 28 maggio p.V. Alle ore 14.00 l’arch. Simone Solinas terrà una conferenza in Aula Ef3 della Facoltà di Ingegneria dal titolo Storie progetti: una maniera di fare architettura. L’evento, organizzato nell’ambito dell’insegnamento di Architettura Tecnica 2 tenuto dal prof. Alessandro Greco, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, costituisce per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile-architettura e per tutti gli appassionati di architettura contemporanea e delle tematiche del progetto la possibilità di ascoltare e avvicinare un progettista italiano che negli ultimi anni ha riscosso notevole successo in Europa. Simone Solinas, infatti, dopo aver conseguito la laurea in architettura presso il Politecnico di Milano (1999) si sposta a Siviglia (città nella quale aveva già avuto esperienze di studio eprofessionali durante gli anni universitari) dove inizia a lavorare come progettista, seguendo le proprie opere dalla prima concezione fino alla fase di costruzione e realizzazione. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste nazionali ed internazionali e hanno ricevuto numerosiriconoscimenti come: primo premio categoria “futuros” 2009 del Cscae, Premio Internazionale Fassa Bortolo 2009, Premio Archi-bau 2009 (Monaco), International Architecture Award 2007 per il Chicago Athenaeum, finalista nel premio Fad 2009, premio Sice!2008, Copper in Architecture 13 (Londres). Affianca all’attività professionale quella accademica: è stato tutor presso la Facoltà di Architettura di Alghero e l’Università Internazionale di Andalusia; attualmente è visiting professor presso la Facoltà di Architettura di Cagliari. Nel suo lavoro, Solinas segue il progetto dalla nascita fino alla fase di costruzione, senza dimenticare la profonda relazione di questa professione con l´arte e la bellezza. Nella sua conferenza verrà presentato il suo modo di pensare, progettare e costruire,dall´idea iniziale fino al dettaglio dell´edificio realizzato, secondo un approccio propositivo che mira al controllo ed alla soluzione delle diversefasi del processo edilizio.  
   
   
BOLZANO: MEDICAL SCHOOL: CONFRONTO SUL PROGETTO, INVESTIMENTO PER IL FUTURO  
 
 Bolzano. 27 maggio 2013 - L’assessorato provinciale alla sanità ha promosso il 23 maggio una discussione pubblica sulla proposta di Medical School, "soppesando pro e contro in un approfondimento oggettivo, non sul piano emozionale o delle polemiche", ha sottolineato l’assessore Richard Theiner illustrando gli obiettivi del progetto. "Grazie alla cooperazione accademica transfrontaliera si può garantire una formazione medica moderna direttamente in Alto Adige. Ma il progetto dovrà trovare un ampio consenso." Il punto di partenza: la carenza di personale medico si fa sentire a livello europeo e coinvolgerà anche l´Alto Adige. La Provincia intende quindi adottare misure per continuare a garantire l´assistenza sanitaria su tutto il territorio reclutando un sufficiente numero di medici, ottimamente formati e bilingui. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso una "Medical school" in collaborazione tra atenei e un corso di studi per 30-40 studenti a Bolzano, con lingue di insegnamento tedesco, italiano e inglese e un percorso formativo articolato (tutors, online, soggiorni didattici all´estero). Nel caso dell´Alto Adige per "Medical school" si intende una scuola di livello universitario e di alta qualificazione da attivare attraverso una rete transfrontaliera con il Trentino e l´Università di Firenze ma anche con la partecipazione dell´ateneo di Innsbruck, il cui coinvolgimento è stato previsto fin dall´inizio nel quadro dell´Euregio. "La Giunta tirolese resta il nostro primo interlocutore in ogni step", ha confermato Theiner. L´assessore ha insistito sui due presupposti necessari per l´avvio del progetto: l´autorizzazione del percorso di studio da parte del Ministero a Roma e la condivisione della popolazione locale, dopo avere analizzato tutti gli aspetti. "Non vogliamo imporre nulla, abbiamo avviato la discussione per approfondire il confronto sui contenuti e verificare se il progetto trova un ampio consenso." La Medical school organizza un percorso formativo in medicina e chirurgia e crea sinergia tra insegnamento, ricerca e trattamento del paziente coinvolgendo anche le strutture accademiche locali. Il progetto, ha specificato Theiner, "è un investimento per il futuro nella sanità dell´Alto Adige, un´opportunità per fare rete tra formazione, insegnamento e ricerca, per avviare una cooperazione internazionale e offrire un´alternativa moderna alla formazione medica." Senza dimenticare che una scuola superiore medica transfrontaliera può accelerare la formazione accademica della medicina in Alto Adige e rendere il polo sanitario attrattivo e competitivo. Dopo l´intervento di Theiner, il progetto è stato illustrato dal direttore sanitario Oswald Mayr e dal primario Christian Wiedermann (ospedale di Bolzano).  
   
   
ZAIA: “I MIEI COMPLIMENTI AI RAGAZZI DEL MAFFIOLI DI CASTELFRANCO VENETO, MIGLIOR ISTITUTO ITALIANO ALLA GARA NAZIONALE DELLE SCUOLE ALBERGHIERE. DEDIZIONE E IMPEGNO, INGRENDIENTI ESSENZIALI DELL’IDENTITA’ DEI VENETI”  
 
Venezia, 27 maggio 2013 - “Desidero fare i miei complimenti ai ragazzi dell’Istituto “Maffioli” di Castelfranco Veneto, che si sono dimostrati eccellenti ambasciatori del gusto e dell’enogastronomia veneta aggiudicandosi un prestigioso premio nazionale che testimonia quella serietà e quella preparazione che le nostre scuole danno agli allievi. Questi giovani sono una testimonianza concreta della dedizione e dell’impegno, ingredienti essenziali che fanno parte dell’identità dei veneti”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, si congratula con i ragazzi dell’Istituto Alberghiero Giuseppe Maffioli di Castelfranco Veneto, vincitori del primo premio alla Gara nazionale degli Istituti Professionali Alberghieri 2013. “La Regione – aggiunge Zaia - ha sempre contribuito alla valorizzazione delle eccellenze radicate nel nostro territorio e tra queste dell’enogastronomia. Ospitalità, cultura, tradizioni ed eccellenza del settore enogastronomico sono infatti elementi di forte attrazione turistica. Ne sono prova le oltre 60 milioni di presenze che il Veneto ha registrato nel 2011. E’ necessario quindi – conclude Zaia - investire sul nostro territorio e sulla qualità a partire dalla formazione dei nostri ambasciatori del futuro”.  
   
   
SETTORE MINERARIO, L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA ALLO EUROPEAN MINERALS DAY  
 
Milano, 27 maggio 2013 – L’università di Milano-bicocca è stata invitata allo European Minerals Day di Vipiteno del 23 maggio. L’incontro è uno degli appuntamenti italiani dell’iniziativa European Innovation Partnership (Eip) on Raw Materials dell’Unione Europea, che ha l´obiettivo di rendere l´Europa competitiva e punto di riferimento mondiale per un uso efficiente e sostenibile delle risorse minerarie. L’ateneo milanese partecipava con la presentazione dei dati della ricerca “Il settore estrattivo in Italia. Analisi e valutazione delle strategie competitive per lo sviluppo sostenibile” condotta dal Criet, Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio con sede presso l’Università di Milano-bicocca, presentato a Vipiteno da Francesca Ceruti. «In Italia - dichiara Ceruti, responsabile della ricerca - il settore non solo è attivo, ma le 1810 imprese generano un volume d’affari annuo pari a 4 miliardi di euro. Il settore acquisisce maggior rilevanza specie se si considera il fatturato dell’intera filiera: il giro d’affari prodotto dalle oltre 8000 imprese attive sul territorio si attesta infatti a un valore di 40 miliardi di euro corrispondente a quasi il 2% del Pil italiano. Con riferimento alla dimensione aziendale, il settore è composto per il 74,5% da micro imprese, il 22% da piccole, il 3% da medie e soltanto lo 0,5% sono grandi (dati 2011). Le attività estrattive si concentrano per lo più nel Nord Italia, con una considerevole importanza della Lombardia sia per numero di aziende che per fatturato prodotto. Dal punto di vista dei materiali, sono “ghiaie, sabbie, argille e caolino” (50,5%), “pietre ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia” (40,5%) e "sale, pomice e altri minerali" (9%) le materie prime che vengono estratte in modo preponderante». Riconoscendo che le materie prime sono vitali per l´industria europea, con almeno 30 milioni di lavoratori e con il 70% della produzione manifatturiera che dipende da loro (i minerali sono fondamentali per la maggior parte del settore manifatturiero e dell´industria), la Commissione propone dei target concreti da raggiungere entro il 2020 per ridurre la dipendenza dell´Europa dalle importazioni di minerali. L´obiettivo del Minerals Day è di aumentare la consapevolezza dell´importanza dei minerali industriali sia nella vita quotidiana sia nell´economia europea nel suo complesso.  
   
   
ASSESSORE TOSCANA SUL REFERENDUM DI BOLOGNA: “IDEOLOGICO, NON FA L’INTERESSE DEI BAMBINI. RIVEDERE LA LEGGE SULLA PARITÀ”  
 
Firenze, 27 maggio 2013 – “E’ pubblico non solo ciò che è statale ma tutto ciò che, nel rispetto delle regole dello Stato, svolge una funzione pubblica”. Stella Targetti – vicepresidente della Regione Toscana con delega all’Istruzione – prende a pretesto da due visite effettuate,il 23 maggio, in scuole di Bagno a Ripoli (Firenze, per prendere posizione sul referendum che si terrà domenica prossima a Bologna sui fondi comunali alle scuole paritarie. “Un referendum ideologico, una strumentalizzazione politica – sostiene Stella Targetti – che non fa l’interesse dei bambini e delle loro famiglie. Specie in un momento in cui lo Stato non riesce a dare risposte adeguate a tutti – aggiunge – abbiamo bisogno di più e non di meno sussidiarietà. Lo dico da assessore di una Regione che, unica in Italia, sulla scuola dell’infanzia si sostituisce allo Stato e solo quest’anno ha investito 6,5 milioni di euro per azzerare le liste d’attesa”. Stella Targetti, questa mattina, ha visitato la Scuola Paritaria “Santa Maria all’Antella“ e l’Istituto Comprensivo di Bagno a Ripoli. “Due esempi di scuola pubblica: nella Paritaria esiste una tradizione importante sulla continuità educativa 0-6 anni realizzata anche grazie alla contiguità fisica del nido e della materna, con un bell’esempio per l’intera regione. E il Comprensivo – aggiunge – è un punto di riferimento per l’intera scuola toscana con una tradizione di innovazione pedagogica e di buone pratiche: continuità educativa 5-6 anni, superamento del testo unico, costruzione in classe del materiale didattico, rinuncia ai banchi singoli, scelta di tavoli per favorire il lavoro collaborativo dei ragazzi, acquisto con la cassa scolastica di materiale di classe, dai quaderni alle matite, uguale per tutti”. 1.001 gli studenti con 84 insegnanti, in quattro plessi, al Comprensivo; 304 gli alunni con una trentina fra educatori e maestre, in prevalenza donne, alla Parificata fra scuola primaria, scuola dell’infanzia, sezione primavera, nidi. “Ciò che servirebbe – conclude Stella Targetti tornando sul referendum bolognese – è invece una riflessione seria sulla parità: la legge non è da abolire ma da rivedere, anche per far rientrare, a pieno titolo, nell’offerta pubblica dell’istruzione tutto quel mondo di scuole laiche (ad esempio le scuole steineriane o quelle definite libertarie) che, pur avendo metodi e programmi diversi da quelli ministeriali, raggiungono risultati uguali e talvolta migliori e potrebbero fare da stimolo all’innovazione della nostra scuola statale”.  
   
   
CULTURA. GAM, PIÙ SERVIZI MIRATI PER GLI STUDENTI. GIUNTA MILANESE APPROVA LINEE GUIDA PER AFFIDAMENTO DIDATTICA MUSEALE  
 
Milano, 27 maggio 2013 - Per offrire agli studenti la possibilità di conoscere in modo più approfondito la collezione della Galleria d’Arte Moderna, il Comune potenzierà il servizio di didattica, rendendolo più specializzato e continuativo. Con questo obiettivo la Giunta ha approvato le linee di indirizzo per l’affidamento in concessione del servizio di organizzazione di percorsi didattici museali per la Gam. “La Galleria d’Arte Moderna, che ospita opere d’arte dalla fine del Xvii alla prima metà del Xx secolo, ha accolto nel corso dell’anno 2012 ben 40 mila studenti su circa 100 mila visitatori complessivi – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Attualmente il servizio di didattica museale è gestito da gruppi di volontari, associazioni e, per quanto riguarda le scuole, anche dalle educatrici del Comune, che realizzano alcuni percorsi mirati sulle varie fasce d’età. Tuttavia, data la grande affluenza di studenti e anche in vista di Expo 2015, abbiamo voluto potenziare il servizio di didattica, rendendolo più specializzato e continuativo, per offrire al pubblico la possibilità di conoscere la collezione della Gam in modo più approfondito”. Il concessionario dovrà assicurare, oltre allo svolgimento delle attività didattiche previste, anche gli indispensabili servizi di prenotazione ed assistenza, acquisire tutta la strumentazione necessaria allo svolgimento del servizio e garantire delle royaltes al Comune. La Galleria d’Arte Moderna si trova nelle sale della Villa Reale di via Palestro. Edificata tra il 1790 ed il 1796, la Villa è uno dei capolavori del Neoclassicismo. Il percorso espositivo della Gam prende avvio al piano terra con opere appartenenti al Neoclassicismo fino al primo Romanticismo e prosegue al primo piano con dipinti e sculture del Romanticismo, della Scapigliatura, del Realismo e del Divisionismo.  
   
   
REGIONE VENETO: 250.000 EURO PER SVILUPPO ATTIVITÀ MUSICALI GIOVANI  
 
Venezia 27 maggio 2013 - Un bando per la concessione di contributi destinati allo sviluppo delle attività musicali giovanili, all’incremento dei servizi e alla messa a punto delle strutture che ospitano i giovani musicisti è stato approvato dalla giunta regionale che ha stanziato per questo 250.000 euro. Di questi 150.000 saranno assegnati per sostenere interventi volti all’allestimento di sale per la musica, opportunamente attrezzate e insonorizzate, nelle quali i gruppi giovanili possano effettuare prove, registrazioni e ricerche e gli altri 100.000 euro per sostenere interventi per promuovere laboratori e sperimentazioni incentrate sulla ricerca musicale di nuove sonorità e di nuovi linguaggi musicali di espressione. Nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando regionale per l’anno 2013 per la presentazione delle domande di contributo che potranno essere inoltrate da Enti locali, Università, Conservatori, Istituti di istruzione secondaria ad indirizzo musicale, Associazioni culturali e di ricerca musicale e dovranno pervenire alla Regione del Veneto entro il primo luglio. I contributi potranno arrivare a coprire fino al 50% delle spese sostenute per la realizzazione delle attività. Il vicepresidente e assessore alla cultura Marino Zorzato sottolinea come la giunta regionale, attraverso un percorso già avviato negli anni precedenti in attuazione dei una legge regionale del 2009 (n. 8) abbia voluto porre ancora una volta una particolare attenzione alla cultura musicale dei giovani. “L’obiettivo di questa azione – conclude – è di promuovere la loro creatività nel settore della musica, sostenendo lo sviluppo di nuovi percorsi di approfondimento e di studio ed offrendo altresì ulteriori luoghi e spazi da mettere a disposizione dei giovani artisti”.  
   
   
BOLZANO: PREMIATI I MIGLIORI STUDENTI PARTECIPANTI AL PROGETTO DI EDUCAZIONE CIVICA E STRADALE  
 
 Bolzano, 27 maggio 2013 - Si è svolta il 23 maggio a Palazzo Widmann la premiazione degli studenti vincitori del concorso d´idee che ha concluso il progetto di "Educazione civica e stradale", realizzato dal Dipartimento cultura, scuola e formazione professionale in lingua italiana in collaborazione con il Dipartimento alla Mobilità e la Federazione Motociclistica Italiana. Complessivamente hanno preso parte al progetto 16 istituti in lingua italiana, per un totale di 65 classi e 1094 studenti, un vero e proprio successo per questo concorso giunto alla sua quarta edizione. Il progetto "Educazione civica e stradale" rientra tra le iniziative sostenute dal vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, nell´ambito della formazione di una cittadinanza attiva nelle nuove generazioni. Il percorso proposto, unico nel suo genere in Italia, ha riguardato gli studenti delle seconde e terze classi degli istituti di istruzione secondaria in lingua italiana della Provincia ed è incentrato più che sull´educazione stradale vera e propria, sulla educazione alla mobilità ed alla convivenza. Il tema conduttore è, infatti, quello della libertà di movimento, nel rispetto delle regole civili, di se stessi, del prossimo, naturalmente comprendendo aspetti relativi alla mobilità ed alla prevenzione di situazioni di potenziale pericolo a seguito di condizioni psico-fisiche non adeguate. Nel corso degli incontri presso le varie scuole insegnanti di autoscuola, agenti della Polizia Stradale di Bolzano, operatori della Federazione motociclistica italiana e del Centro operativo primo soccorso di Bolzano hanno sviluppato con gli studenti e gli insegnanti referenti, temi quali il rispetto delle regole e l´importanza della condizione psico-fisica ottimale nella conduzione di qualsiasi mezzo. Sono stati affrontati nell´ambito del progetto anche argomenti come il rispetto dell´ambiente (suono, rumore, economia nell´uso dei mezzi, emissioni nocive ed inquinanti) ed i comportamenti da assumere in caso di incidente. La giuria ha assegnato tra i vari lavori pervenuti il 1° premio all´elaborato multimediale "La strada non perdona" di Nicole Dametto, Elisa Cardini e Luca Loperfido del Liceo classico e linguistico "G. Carducci" di Bolzano; il 2° premio all´elaborato multimediale "Quello che il cinema può fare" di Chiara Caló e Giordano Di Stasio del Liceo classico e linguistico "G. Carducci" di Bolzano; il 3° premio all´elaborato multimediale "La vita è una sola, vivila!" di Anna Pizzini e Sara Razzouk del Liceo delle scienze umane e artistico "Giovanni Pascoli"di Bolzano Hanno preso parte all´incontro con la stampa che ha preceduto la consegna dei premi la sovrintendente scolastica, Nicoletta Minnei, l´ispettore scolastico Paolo Lorenzi, la direttrice dell´Ufficio patenti ed abilitazioni di guida, Giovanna Valentini, Marco Bolzonello, coordinatore per l´Alto Adige della Federazione Motociclistica Italiana, il sovrintendente della Polizia Stradale, Gabriele Evaldi, e Carlo Pomaro, direttore dell´Ufficio finanziamento scolastico i quali hanno sottolineato l´importanza del progetto ed il forte coinvolgimento registrato tra i numerosi studenti che vi hanno preso parte.  
   
   
IL NOSTRO BENESSERE DETTATO DAI SERVIZI ECOSISTEMICI  
 
Trento, 27 maggio 2013 - Dalla fornitura di acqua, cibo, medicine alla purificazione dell´aria e dell´acqua; dalla mitigazione del clima alla protezione da frane e inondazioni; dall´ispirazione culturale, artistica e spirituale all´impollinazione delle colture e al riciclo dei nutrienti: è su questi "servizi" forniti dagli ecosistemi che si basa la vita sulla terra, ed è dal livello di funzionalità che tali ecosistemi hanno che dipende il grado del nostro benessere. Parte dal riconoscimento dell´importanza di tali servizi messi gratuitamente a disposizione dalla natura la riflessione attorno al ruolo delle Reti ecologiche nella pianificazione territoriale, dibattito che si è sviluppato al convegno, ospitato presso l´Aula Grande della Fondazione Bruno Kessler, che ha inaugurato le "Giornate delle aree protette" (23-26 maggio). Promosse dalla Provincia autonoma di Trento, le Giornate rappresentano una occasione importante non solo per diffondere la conoscenza sulle aree protette del Trentino ma anche per avvicinare la cittadinanza sui temi della tutela dell´ambiente. Una tutela, è stato ribadito al convegno, che deve integrarsi oggi con i temi dello sviluppo socioeconomico (obiettivo specifico, tra l´altro, del progetto Life+ T.e.n.), del paesaggio, del protagonismo e della responsabilità delle comunità locali, chiamate non solo ad un ruolo di custodi propositivi delle aree protette ma anche dei "corridoi" che le mettono in relazione le une con le altre. Una prospettiva che meglio si chiarisce quando si arriva a dare un "valore" ai servizi ecosistemici, un dato che non viene però mai conteggiato nei calcoli economici o nelle azioni di governo del territorio, al quale non viene assegnato un mercato e un prezzo ma che è alla base delle relazioni che la natura stessa, con i servizi da essa prodotti, stabilisce con il nostro benessere. Dagli anni sessanta ad oggi - come ha spiegato Romano Masè, dirigente del Dipartimento Territorio, ambiente e foreste, che ha portato in apertura del convegno il saluto del presidente Pacher e dell´assessore Gilmozzi, impossibilitati ad intervenire - l´approccio ai temi della tutela dell´ambiente si è andato profondamente modificando. Da una logica, dettata dall´alto, di pura protezione (Pup 1967) si è passati ad una seconda fase segnata dal varo delle leggi sui biotopi e parchi (fine anni 80), dall´organizzazione della governance e dal coinvolgimento delle comunità locali. E´ però solo dal 2007 che la partecipazione delle comunità si fa attiva, da un approccio dall´alto si passa ad un approccio dal basso, dalla logica della tutela attiva alla responsabilizzazione. Le reti di riserve, la cabina di regia delle aree protette e il coordinamento tra esse vanno in questa direzione. E per il futuro? "Oggi non è più possibile parlare di sviluppo prescindendo dalle risorse - ha affermato Masè - . Si apre una fase ulteriore, nella quale si colloca anche il progetto Life+ T.e.n., che porterà probabilmente a considerare privi di senso i confini delle aree protette ed alla scomparsa dell´aggettivo "sostenibile", perché sarà scontato che lo sviluppo dovrà esse solo così, o non sarà sviluppo." Nel corso delle Giornate delle aree protette numerosi sono gli appuntamenti, sia in città che sul territorio, per avvicinare la popolazione al tema della conservazione della natura e ai benefici, anche economici, che questo comporta. Accompagneranno l´evento gli stand informativi allestiti in Piazza Cesare Battisti a Trento, all’interno dei quali sarà possibile approfondire molti temi, spesso poco conosciuti, legati alle aree protette e allo sviluppo sostenibile. Presso gli stand saranno inoltre presenti nella giornata di sabato 25, dei laboratori didattici per piccoli e grandi curati dal Museo delle Scienze di Trento. Le classi provenienti da varie aree protette del Trentino sono state protagoniste il 24 maggio, quando grazie all’intervento di Appa si sono raccolte a Trento per concludere un percorso didattico iniziato nei rispettivi territori di provenienza. Spostandosi da Piazza Cesare Battisti al Parco Santa Chiara, hanno portato le loro riflessioni e i loro messaggi di rispetto per la natura a tutta la cittadinanza. Presso l’Ecosportello, si è tenuto invece un vivace dibattito sui “Territori Naturali”, esplorando i temi della conservazione della natura, del fare comunità e dell’educazione alla sostenibilità. Le aree protette hanno avuto l’occasione di avvicinare la popolazione attraverso ben 10 appuntamenti diversi sul territorio, nel corso dei quali delle guide esperte hanno fatto scoprire le meraviglie offerte da queste zone incontaminate, dimostrando così come può avvenire in pratica l’integrazione tra le esigenze di conservazione della natura e una gestione del proprio territorio che non trascura le possibilità di sviluppo per gli abitanti che ci vivono. (c.Z.) Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina web http://www.Areeprotette.provincia.tn.it/eventi/gap_2013.html    
   
   
LITORALE SALERNO: VIA LIBERA DELLA CONSULTA TECNICA AL PROGETTO DI DIFESA DELLA COSTA  
 
Napoli, 27 maggio 2013 - La Consulta tecnica regionale degli appalti, presieduta dall´assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, il 23 maggio ha espresso parere favorevole al progetto di difesa della costa del litorale salernitano. "L´autorizzazione - ha spiegato l´assessore Cosenza - è arrivata in tempi rapidissimi, a pochi giorni dalla presentazione del progetto da parte del Comune di Salerno e ad un mese dalla firma del protocollo d´intesa che prevedeva lo stanziamento di 15 milioni di euro per interventi di protezione e di riassetto funzionale della fascia litoranea per oltre un chilometro, nel tratto da località Torre Angellara al Porto Marina D´arechi. La Regione - ha detto l´assessore Edoardo Cosenza - ha ritenuto fondamentale spingere sull´acceleratore per garantire tempi rapidi all´intervento di tutela del territorio. I fondi rientrano nell´Obiettivo operativo "Messa in sicurezza dei territori esposti a rischi naturali". Le opere saranno realizzate dal Comune di Salerno. Grande impulso alla stipula dell´accordo e all´avvio dei finanziamenti è stata data dal presidente Stefano Caldoro che ritiene fondamentale - ha aggiunto Cosenza - la collaborazione interistituzionale Regione Campania - Comune di Salerno soprattutto per l´attuazione degli interventi di salvaguardia del suolo, in una zona che, nell´ultimo anno, ha subito danni ingentissimi a causa delle mareggiate. Il progetto prevede, tra l´altro, la realizzazione di una scogliera di oltre un chilometro."  
   
   
CORTE COSTITUZIONALE: LA REGIONE MARCHE SI ADEGUERÀ IMMEDIATAMENTE CON UNA PROPOSTA DI LEGGE AI RILIEVI PER LE PARTI INDICATE  
 
Ancona, 27 maggio 2013 - Dichiarazione del 23 maggio dell’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati: “La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 non può prestarsi a strumentalizzazioni politiche e letture semplicistiche. Si tratta infatti di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di significative disposizioni regionali impugnate dallo Stato. La Regione darà immediata applicazione alla sentenza, già dalla prossima seduta di Giunta, attraverso l’approvazione di una specifica proposta di legge per l’integrale recepimento della normativa comunitaria, così come suggerito dalla Corte Costituzionale. Proposta di legge che sarà subito trasmessa all’Assemblea legislativa, confermando la linea del pieno rispetto del principio di legalità che ha sempre ispirato l’azione del governo regionale. La sentenza, peraltro, è composita e di difficile lettura per l’oggettiva complessità della materia che risulta incandescente e coinvolge l’attività dello Stato, non solo per gli impianti a biogas e biomasse, ma per tutti i lavori e opere che incidono sull’assetto del territorio. È indicativo, a tal proposito, il lungo tempo intercorso tra l’udienza (27 febbraio) e il deposito della sentenza (22 maggio). Ancora di più lo è il fatto che nella parte di maggiore rilevanza della sentenza, concernente l’individuazione dei progetti da sottoporre a Via o a verifica di assoggettabilità, non sia citata la normativa statale di cui la legge regionale costituiva applicazione, ma esclusivamente quella comunitaria. In relazione alla complessità delle valutazioni conseguenti alla sentenza, la strada che sarà percorsa è quella della massima condivisione e della corresponsabilità delle scelte con l’Assemblea legislativa, compreso l’iter attuativo della legge 30 che viene superato dal nuovo quadro delineato dalla Corte. Resta il fatto che analoghe disposizioni di altre Regioni non sono state impugnate dal Governo: così si crea ora una disparità di condizioni tra le Marche e gli altri territori rispetto ai progetti da assoggettare a Via”.  
   
   
GIOVANI ‘AMBASCIATORI’ ALL’ESTERO CERCASI, PER FAR CONOSCERE IL PARCO DELL’APPENNINO  
 
Firenze, 27 maggio 2013 – L’anno scorso si era fermato. Ora ritorna. E’ il progetto “Orizzonti circolari”, che punta sui giovani per rafforzare e riannodare quei fili antichi che legano gli Appennini e i loro borghi ai toscani (ed emiliani e romagnoli) che vivono altrove nel mondo. Quindici posti in palio, per altrettanti giovani tra 18 e 35 anni che vivono fuori Italia: sei toscani e nove con origini emiliano-romagnole. L’idea è del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il bando, il quarto dal 2009, è stato aperto in questi giorni: il premio è un corso e un soggiorno per due settimane, dal 5 al 19 settembre, per quindici ragazzi da tutto il mondo i cui genitori o i nonni o i bisnonni vivevano nelle aree del parco e che del parco e di un turismo sostenibile si confida che loro adesso possano diventare ambasciatori. Con il passaparola: il mondo più antico per invogliare qualcuno a visitare un paese, magari utilizzando oggi internet e i social network. Sono cinquantasei gli ambasciatori già formati e il loro lavoro all’estero, raccontano al Parco, sta producendo grandi risultati. I ragazzi avranno vitto ed alloggio gratuiti, oltre al rimborso di metà costo del biglietto (fino a 400 euro in Europa e 1400 per tratta intercontinentali). Nella settimana in Toscana impareranno a conoscere il Parco, i suoi tesori e le sue eccellenze. Poi, una volta tornati nei loro paesi di residenza, racconteranno quello che hanno visto, presenteranno il parco all’interno di manifestazioni locali o nel corso di incontri conviviali e, se lo vorranno, potranno anche approfittarne per mettere sul mercato anche alcuni servizi. Il Parco e le strutture all’interno ci guadagneranno naturalmente in pubblicità. Chi può partecipare – Tra i requisiti richiesti, oltre l’età (da 18 a 35 anni), c’è la conoscenza dell’italiano e un diploma di scuola superiore. La priorità sarà data ai giovani discendenti da famiglie originarie dei comuni ricompresi nel Parco Nazionale dell’Appennino: ovvero Bagnone (Ms), Busana (Re), Castelnuovo ne’ Monti (Re), Collagna (Re), Comano (Ms), Corniglio (Pr), Filattiera (Ms), Fivizzano (Ms), Giuncugnano (Lu), Licciana Nardi (Ms), Ligonchio (Re), Monchio delle Corti (Pr), Ramiseto (Re), San Romano in Garfagnana (Lu), Villa Collemandina (Lu), Villa Minozzo (Re). Subito dopo saranno accolte le domande di coloro che discendono da famiglie originarie da uno degli altri Comuni compresi nelle Unioni di Comuni o Comunità montane “Garfagnana” – “Lunigiana” -”Parma est” e “Appennino Reggiano”. Infine, se vi saranno ancora posti, saranno accettate le domande di chi proviene da uno degli altri Comuni compresi nelle regioni Toscana e Emilia Romagna ma con priorità dalle Province di Lucca, Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia. Il bando è rivolto, in ordine di preferenza, a giovani che provengono da Europa, Oceania, Nord America, Africa, Asia e Sudamerica, privilegiando le aree oggi meno ‘coperte’ e dove il Parco ha meno contatti. Gli interessati avranno tempo fino al 30 giugno per farsi avanti. Informazioni possono essere richieste all’Unione dei Comuni della Garfagnana (tel. 0583.644922) oppure scrivendo a parconelmondo@gmail.Com  . Notizie utili si possono cercare sul sito www.Parconelmondo.it    
   
   
PROTEZIONE CIVILE:TORNANO IN VENETO I “CAMPI AVVENTURA” PER RAGAZZI RIPROPOSTI DOPO SUCCESSO 2012. OK ANCHE PER 2014 E 2015  
 
Venezia, 27 maggio 2013 - Tornano anche quest’anno, e saranno riproposti poi nel 2014 e 2015, i Campi Avventura di Protezione Civile dedicati ai ragazzi veneti da 7 a 17 anni. Lo ha deciso la Giunta regionale che, su proposta dell’assessore Daniele Stival, ha approvato la relativa delibera, stanziando anche 60.000 euro per l’organizzazione del Campus 2013, che si terrà dal 7 al 13 luglio per i ragazzi fra 10 e 13 anni alla Base Scout Ugo Ferrarese di Costigliola (Vicenza); dal 14 al 20 luglio per i ragazzi fra 14 e 17 anni alla Base Scout di Mazzorbetto (nell’isola veneziana di Mazzorbo); e dal 28 luglio al 3 agosto per i più piccoli da 7 a 10 anni al Villaggio Mamma Margherita di Villa Albarè (Verona). “Il successo organizzativo e di partecipazione ottenuto l’anno scorso – sottolinea Stival - ci spinge a riproporre anche nei prossimi anni i Campi Avventura di Protezione Civile, che si rivolgono ai ragazzi in età scolare. Si tratta di un’esperienza estremamente positiva, attraverso la quale è possibile costruire negli adulti di domani una vera e propria cultura della protezione civile, intesa anche come conoscenza dei territori e delle loro caratteristiche”. “Divertendosi e socializzando – aggiunge Stival - i ragazzi impareranno anche quest’anno che cosa significano le parole “protezione civile”, che hanno sentito tante volte, magari non riuscendo a coglierne il significato; saranno protagonisti di esercitazioni “sul campo” e di illustrazioni teoriche, sempre assistiti da persone specializzate e da volontari della Protezione Civile”. Alla fine dei campus i ragazzi avranno ricevuto una formazione adatta alla loro età, ma completa: sapranno che cosa significa affrontare un incendio, soccorrere una persona, intervenire in aiuto a popolazioni colpite da calamità, tentare di limitare al minimo possibile i danni provocati da un evento catastrofico ma, soprattutto, conosceranno il reale significato della prevenzione e quanto sia importante sapere cosa fare in caso di necessità. “Una delle cose più belle che mi ha detto uno dei ragazzi che aveva appena concluso il campus dell’anno scorso – ricorda Stival - è stata la promessa che avrebbe raccontato e descritto la sua bella esperienza in famiglia, ai compagni di scuola, agli amici. Ecco, questo è il risultato più positivo dei Campi Avventura: innescare un processo virtuoso di diffusione nella popolazione della cultura della protezione civile, avendo come testimonial dei ragazzi soddisfatti dell’esperienza fatta e pronti a fare da messaggeri verso gli altri, giovani o adulti che siano”. Per informazioni e iscrizioni i ragazzi e i loro genitori possono contattare la segreteria del Centro Regionale di Protezione Civile alla mail campi avventura@centroprociv.It  o telefonare al numero 041-457179 dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.30.  
   
   
RIFIUTI: RACCOLTA DIFFERENZIATA GIÀ OLTRE LA SOGLIA DEL 40% PREVISTI INVESTIMENTI PER 40 MLN DESTINATI A IMPIANTISTICA; PRESENTATO IL 2° RAPPORT COMPOST ABRUZZO  
 
Pescara, 27 maggio 2013 La presentazione del "2° Rapporto Compost Abruzzo", svoltasi, il 23 maggio, a Pescara, è stata l´occasione per fare il punto sul quadro evolutivo della raccolta differenziata in Abruzzo con dati aggiornati al 2011 e con particolare riferimento alla frazione organica di rifiuto solido urbano. Su 305 Comuni, ben 145, pari a circa il 48% del totale, hanno attivato la raccolta differenziata dell´umido e di questi uno su tre raccoglie i rifiuti attraverso circuiti a domicilio. In 71 Comuni, pari al 23% del totale, è stata avviata la raccolta differenziata del verde. Analizzando i risultati dei Comuni per tre classi di dimensione demografica, nella categoria dei Comuni fino a 1500 abitanti, si evidenzia la maggiore difficoltà nell´organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti ed, inoltre, solo un Comune su tre ha attivato la raccolta della frazione organica del rifiuto solido urbano o servizi di tipo domiciliarizzato. Anche la diffusione del compostaggio domestico nell´8% dei Comuni non sembra bilanciare la mancata attivazione delle raccolte. Tuttavia, il trend è in netto miglioramento se si considera che scarto umido e verde costituiscono insieme il 38% del quantitativo totale di raccolta differenziata mentre le principali frazioni di imballaggio (carta, cartoni,vetro,multimateriale e plastica) rappresentano il 50% dei quantitativi differenziati. Rispetto al 2005, quando la differenziata era attiva in appena 50 Comuni, si è riscontrato un incremento del 150% delle quantità di scarto organico raccolto nei sei anni successivi con un aumento pari a 2,7 volte della quantità di umido e un raddoppio dello scarto verde. "Abbiamo registrato un incremento significativo della raccolta differenziata della frazione organica - ha commentato l´assessore all´Ambiente, Mauro Di Dalmazio - ufficiosamente possiamo dire di aver superato la soglia fatidica del 40% e nel corso dell´anno siamo nelle condizioni di oltrepassare quella psicologica del 50%. La valutazione complessiva della situazione non può, quindi, che essere positiva, soprattutto se si considera il punto da cui siamo partiti. Oltretutto, la crescita sarà ulteriormente incentivata - ha aggiunto l´assessore - grazie ad una serie di investimenti pari a circa 40 milioni di euro di fondi Fas per il completamento del sistema impiantistico". Nello specifico, 12 milioni di euro saranno destinati a supportare i sistemi di raccolta porta a porta, altri 12 milioni saranno indirizzati verso l´implementazione dei centri di raccolta e le restanti risorse, per circa 16 milioni di euro, andranno a beneficio degli impianti di compostaggio. "L´obiettivo - ha rimarcato Di Dalmazio - è quello di arrivare ad avere un sistema impiantistico virtuoso di raccolta differenziata. E´ chiaro che, nell´ambito delle attività di compostaggio, soprattutto quello domestico, - ha concluso l´assessore all´Ambiente - hanno una grande importanza le azioni di stimolo e, proprio a questo proposito, è in corso in questi giorni la carovana mondocompost con lo scopo di favorire un maggior recupero della frazione organica determinando, al tempo stesso, un abbattimento dei costi e quindi una trasformazione del rifiuto da problema a risorsa". Alla presentazione odierna, coordinata dal dirigente regionale del settore Gestione rifiuti, Franco Gerardini, sono intervenuti il presidente del Cic (Consorzio nazionale compostatori), Alessandro Canovai, il direttore del Cic, David Newman, e Luigi Ciaccia, il presidente dell´Aciam S.p.a, azienda consorziale con sede ad Aielli, per il 51% a capitale pubblico, che produce un compost di qualità certificato con il marchio "Compost Abruzzo".