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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Settembre 2013
FVG, ENERGIA: SOSPESA PER 90 GIORNI CONVENZIONE CON TERNA  
 
Trieste, 16 settembre 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Energia Sara Vito, ha deciso il 13 settembre di sospendere per 90 giorni l´esecuzione della delibera approvata il 18 aprile scorso dalla stessa Giunta, riguardante lo schema di convenzione tra la Regione e la società Terna Spa sulle misure di compensazione per l´elettrodotto Udine Ovest-redipuglia. La sospensione è stata chiesta dalla stessa società Terna, per poter approfondire con i Comuni interessati la questione delle compensazioni, ma anche i tempi e le modalità di realizzazione dell´elettrodotto, in particolare per quanto riguarda la demolizione delle linee elettriche da dismettere. La sospensione è stata concessa per 90 giorni, tenendo conto dell´urgenza di avviare i lavori.  
   
   
ANCE SALERNO AVVIA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE ISTITUZIONALE PER L’ATTIVAZIONE DI “WHITE LIST” RISERVATE ALLE IMPRESE EDILI IMPEGNATE IN OPERE PUBBLICHE E PRIVATE.  
 
Salerno, 16 settembre 2013 - Il presidente Antonio Lombardi: «Proponiamo alla Regione Campania ed ai Comuni di attuare il modello-Emilia Romagna per estendere le white list alle imprese edili. Confidiamo nella sensibilità della Prefettura per procedere in tempi brevi ad un confronto operativo e sulla collaborazione delle parti sociali». Come è noto, nei giorni scorsi la Prefettura di Salerno ha attivato la “white list” - ex lege 190/2012 – nell’ambito delle imprese fornitrici della filiera edile. Si tratta di un’iniziativa di fondamentale importanza, nel segno del rafforzamento del principio di legalità e della promozione delle buone pratiche amministrative. L’ance Salerno ritiene che si debba proseguire su questa strada. «Avanzeremo la proposta - ha dichiarato il presidente Antonio Lombardi – di realizzare accordi ed intese sul modello del Protocollo Attuativo della Legge Regionale n.11/2010 della Regione Emilia Romagna. Un accordo al quale concorrono le Prefetture, i Comuni e, naturalmente, la Regione, oltre che gli attori territoriali chiamati a concorrere in maniera propositiva ai percorsi di crescita socio-economica». «Rendere concretamente attuabili le “liste bianche”, o altre tipologie di pratiche amministrative per le imprese edili, in grado di “premiare” le aziende virtuose, accelerando adempimenti e procedure sia nell’ambito delle opere pubbliche che di quelle private - ha continuato Lombardi - è un’opzione che Ance Salerno ha individuato come directory strategica soprattutto nel contesto attuale caratterizzato da una gravissima crisi strutturale, più che congiunturale». «La legge regionale dell’Emilia Romagna in materia di white list è del novembre 2010: ha puntato a semplificare gli aspetti procedurali, riducendo le pratiche cartacee e il ricorso indiscriminato al massimo ribasso d’asta. Sono stati inoltre rafforzati i controlli – ha concluso Lombardi –con l’utilizzo delle tecnologie informatiche, incrociando le banche dati. Il monitoraggio costante di vari indicatori (ampiezza del cantiere, entità della manodopera impiegata, rilevamento delle presenze, etc.) è una delle principali attività che consente di individuare le anomalie. È naturale, quindi, che le white list siano lo sbocco più coerente per le imprese che superano nel tempo questi controlli».  
   
   
ANCE SALERNO, CALDORO: SOSTENIAMO INIZIATIVE CHE RAFFORZANO PRINCIPIO LEGALITÀ  
 
Napoli, 16 settembre 2013 - "Tutte le iniziative che mirano al rafforzamento del principio di legalità vanno sostenute. Con l´Ance Salerno e la struttura regionale avvieremo un confronto perché si individui il percorso più utile per la Campania." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro sulla proposta, avanzata dal presidente dei costruttori salernitani, di attivare “white list” riservate alle imprese edili impegnate in opere pubbliche e private. "Le imprese sane vanno riconosciute e premiate. E’ la migliore risposta rispetto alla crisi. Con i costruttori campani deve continuare il dialogo per trovare soluzioni rispetto ad una crisi che sta producendo conseguenze molto pesanti. “Nelle buone pratiche, che privilegiano trasparenza e semplificazione, buone e concrete risposte”, conclude il presidente Caldoro.  
   
   
QUALITÀ DELLA VITA. AL VIA IL PROGETTO RICONQUISTAMI IN PIAZZA LEONARDO IN POCHI MESI UN PEZZO DI MILANO HA CAMBIATO FACCIA. E´ UN MODELLO DA SEGUIRE IN ALTRI LUOGHI DELLA CITTÀ  
 
Milano, 16 settembre 2013 - È stato presentato il nuovo progetto ‘Riconquistami’ in piazza Leonardo da Vinci, che riprende e prosegue la sperimentazione della piazza come grande spazio pubblico restituito alla città. Per tutto il mese si svolgeranno iniziative culturali, performance artistiche, workshop di progettazione insieme agli eventi sportivi del progetto “Mi Muovo”, che renderanno la piazza un luogo vivo e intensamente abitato. Il progetto è promosso dal Comune di Milano, assessorato al Tempo libero, Benessere e Qualità della Vita, dal Consiglio di Zona 3 e dal Politecnico di Milano e coinvolge diverse associazioni culturali e sportive, con il supporto di Fondazione Politecnico-polisocial e di Planum,the journal of Urbanism come media partner. “In pochi mesi un pezzo di Milano ha completamente cambiato faccia – ha dichiarato Chiara Bisconti, assessora allo Sport, Tempo libero, Benessere e Qualità della Vita – e si è aperto alle attività delle associazioni, delle società sportive, degli studenti, dei genitori. È bastato liberare la piazza dalle auto per farne un luogo completamente diverso. Piazza Leonardo può essere un modello per tanti altri luoghi di Milano che possono essere restituiti ai quartieri. Qui si fa sport, si fa cultura, si sta insieme. Complimenti al Politecnico per l’impegno profuso in questo progetto”. L’iniziativa presentata nasce dalla collaborazione tra università, istituzioni e cittadini e si muove nell’ottica della costruzione di una nuova e più stretta relazione tra città ed università. Questo è uno degli obiettivi del più ampio progetto Città Studi Campus Sostenibile che, da circa due anni, vede collaborare Politecnico e Università degli Studi di Milano nel promuovere forme di innovazione nell’organizzazione di spazi, funzioni e usi sia internamente ai recinti delle strutture universitarie, sia verso l’esterno, in relazione con la città e il quartiere, attraverso la raccolta di idee e proposte per la sostenibilità. Si tratta di un processo fortemente volontario volto alla socializzazione e all’esternalizzazione di idee e progetti. Il laboratorio Riconquistami riunisce nel corso del mese di settembre momenti di intrattenimento e di coinvolgimento degli abitanti, workshop e seminari di sperimentazione legati all’arte, alla cultura e al progetto urbano nell’ottica della rivitalizzazione di uno spazio pubblico recentemente restituito ai pedoni. Tutte le iniziative sono a carattere gratuito e si svolgono in piazza Leonardo da Vinci – Zona Città Studi. Per poter scaricare alcune immagini generali delle attività in corso: http://progettomimuovo.Wordpress.com/  http://smartplanpolimi.Wordpress.com/2013/09/11/osservando-piazza-leonardo/  I riferimenti dell’iniziativaRiconquistami Blog | http://smartplanpolimi.Wordpress.com/ Campus Sostenibile | http://www.Campus-sostenibile.polimi.it   Planum | http://www.Planum.net/events-news  | http://www.Planum.net/events-news/riconquistami-laboratorio-piazza-leonardo-settembre-2013  Mail |riconquistami@gmail.Com  Facebook |Riconquista_mi Twitter |Smartplanpolimi | #Riconquistami  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO, BARI: POSSIBILE MODIFICA COMMA NORME TECNICHE ATT.  
 
 Bari, 12 settembre 2013 - La vicepresidente e assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, ha diffuso la seguente nota sul Piano paesaggistico recentemente adottato dalla Giunta regionale. Secondo l’assessore “nell’acceso dibattito sulla recente adozione del Pptr della Puglia, ricorre ormai frequentemente la questione sulle misure di salvaguardia per gli interventi da eseguirsi su aree qualificate come “Ulteriori contesti paesaggistici” dal Piano nel periodo transitorio intercorrente tra l’adozione e l’approvazione del Piano stesso (art. 105 comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione). Per rispondere alle critiche mosse da più parti (tra le tante si leggono le ultime dichiarazioni dell’avv. Pietro Quinto sul Corriere del Mezzogiorno) si evidenzia che non è certo sfuggito ai redattori del Piano il contesto normativo di riferimento. In particolare è parso doveroso formulare il tanto incriminato comma 2 dell’art. 105 delle N.t.a. Per la vigenza della norma generale, ben nota a tutti gli operatori del settore, contenuta nella disciplina urbanistico-edilizia nazionale (art. 12 Dpr 380/2001) che, al fine di non vanificare i processi pianificatori, anche in considerazione dei loro tempi spesso dilatati, prevede la sospensione dei procedimenti in corso qualora gli interventi siano in contrasto con i piani adottati. Né può dubitarsi che il Pptr sia un Piano Territoriale. Non è un caso, infatti, che nel formulare la misura di salvaguardia per gli ulteriori contesti non sia stato citato l’art. 143 co. 9 che, come correttamente evidenziato, è invece norma speciale che riguarda solo i beni paesaggistici tutelati dal Codice all’art. 134. E di questo si è ben consapevoli. Pur nella assoluta convinzione della legittimità della scelta operata con il Pptr nella norma di salvaguardia, tenuto conto delle sollecitazioni giunte da più parti e del rischio di defatiganti e costose azioni giudiziarie, la Regione ha in animo, nei limiti in cui la legittima interpretazione delle norme lo consenta, di valutare la possibilità di modificare il contestato comma 2 dell’art. 105 dalle N.t.a. Si tratta di una scelta che la Regione farà con tutta serenità senza che molto muti negli assetti di tutela ormai consolidatisi atteso che, sino all’approvazione definitiva del Pptr continuerà a vigere il Piano Urbanistico Tematico per il Paesaggio con i suoi Ambiti Territoriali Distinti che in parte si sovrappongono agli attuali Ulteriori contesti paesaggistici”.  
   
   
LOMBARDIA: PGT, MANCANO ALL´APPELLO SOLO 160 COMUNI  
 
Milano, 16 settembre 2013 - Un Patto per la tutela del territorio, tra Regione e Province, che porterà, entro la fine dell´anno, all´approvazione di due importanti leggi sulla difesa e sul consumo del suolo e, successivamente, alla modifica della Legge 12, che sovraintende al governo del territorio della Lombardia. L´idea è stata lanciata dall´assessore regionale al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi, che ha incontrato, a Palazzo Lombardia, i rappresentanti delle Province. Nuove Regole Per Il Territorio - "La Giunta regionale - ha spiegato Viviana Beccalossi - si è data l´ambizioso obiettivo di dotarsi di nuove regole, in grado di garantire al territorio lombardo una gestione equilibrata, attraverso una serie di provvedimenti che permettano un uso razionale del suolo e di valorizzare le attività economiche senza penalizzare l´ambiente e il paesaggio". "La condivisione di questi temi con le Province - ha continuato l´assessore - è preziosa, perché il loro patrimonio di conoscenza del territorio è fondamentale in questa partita ed è per questo che non nascondiamo una certa preoccupazione per i segnali incerti sul loro ruolo e sul loro futuro, che in questo momento arrivano dal Governo". Stato Attuazione Pgt - Il tavolo è stato anche l´occasione per fare il punto sullo stato di attuazione dei Pgt (Piani governo del territorio) dei Comuni, che rappresentano la prima tessera nel complesso mosaico della pianificazione urbanistica. "I dati - ha concluso Viviana Beccalossi - sono in continuo miglioramento, visto che, dei 1544 Comuni lombardi, sono rimasti solo 160 a non avere adottato il proprio Pgt e dovranno farlo entro il 30 giugno 2014. Si tratta, tranne qualche eccezione, di piccole o piccolissime realtà, che spesso non hanno fisicamente mezzi e risorse per affrontare questo tema e a cui ho ribadito tutta la disponibilità di Regione Lombardia a supportarli nella chiusura dei loro Piani". I 160 Comuni Ancora Senza Pgt - Di seguito, suddivisi per provincia, l´elenco dei 160 Comuni con il Pgt avviato e, di fatto, quindi, ancora privi del nuovo strumento urbanistico. Bergamo (24 su 244): Algua, Almenno San Salvatore, Aviatico, Bedulita, Carobbio degli Angeli, Casazza, Chignolo d´Isola, Cusio, Foppolo, Fuipiano Valle Imagna, Gandellino, Gorno, Lenna, Locatello, Monasterolo del Castello, Ornica, Piazzatorre, Piazzolo, Pontida, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Serina, Valleve, Vedeseta; Brescia (17 su 206): Acquafredda, Artogne, Berzo Demo, Borno, Ceto, Cimbergo, Collio, Lozio, Magasa, Malonno, Marmentino, Ome, Ponte di Legno, Preseglie, Prestine, Temù, Valvestino; Como (31 su 160): Asso, Barni, Bizzarone, Blevio, Brienno, Bulgarograsso, Caglio, Carbonate, Cavargna, Cusino, Dongo, Dosso del Liro, Faggeto Lario, Garzeno, Guanzate, Inverigo, Lezzeno, Montemezzo, Nesso, Olgiate Comasco, Pellio Intelvi, Pigra, Porlezza, Rezzago, San Nazzaro Val Cavargna, Stazzona, Torno, Turate, Val Rezzo, Valsolda, Veleso; Cremona (6 su 115): Corte de Cortesi con Cignone, Gerre de´ Caprioli, Ostiano, Piadena, Pieve d´Olmi, Spinadesco; Lecco (13 su 90): Bellano, Ello, Lecco, Lierna, Malgrate, Margno, Molteno, Morterone, Pagnona, Perego, Premana, Rovagnate, Santa Maria Hoè; Lodi (4 su 61): Bertonico, Cavenago d´Adda, Sordio, Turano Lodigiano; Mantova (4 su 70): Casalromano, Medole, Monzambano, Poggio Rusco; Milano (7 su 134): Arese, Arluno, Binasco, Bussero, Cisliano, Garbagnate Milanese, Senago; Monza e Brianza (3 su 55): Limbiate, Seregno, Seveso; Pavia (19 su 190): Borgoratto Mormorolo, Brallo di Pregola, Cergnago, Chignolo Po, Fortunago, Gambarana, Lardirago, Lomello, Mezzana Bigli, Monticelli Pavese, Parona, Pieve del Cairo, Pizzale, San Zenone al Po, Santa Margherita di Staffora, Valeggio, Varzi, Zavattarello, Zeme; Sondrio (13 su 78): Aprica, Bianzone, Caspoggio, Gerola Alta, Lanzada, Lovero, Mazzo di Valtellina, Piantedo, Postalesio, Rasura, Talamona, Valdidentro, Valfurva; Varese (19 su 141): Bardello, Castelveccana, Castiglione Olona, Cocquio Trevisago, Cunardo, Curiglia con Monteviasco, Daverio, Fagnano Olona, Gazzada Schianno, Golasecca, Ispra, Porto Valtravaglia, Tradate, Travedona-monate, Valganna, Varese, Venegono Inferiore, Venegono Superiore, Vergiate.  
   
   
MUGGIÒ/MB, POSA LA PRIMA PIETRA DELLE NUOVE CASE  
 
Muggiò/mb, 16 settembre 2013 - L´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli ha posato la prima pietra di un nuovo complesso di edilizia residenziale pubblica, che, entro 24 mesi, sorgerà in via Marx a Muggiò (Monza e Brianza). Regione Vicina A Chi Non Ha La Casa - "Da quando sono stata nominata assessore - ha detto Bulbarelli - è la prima volta che mi capita di mettere la prima pietra. Sono dunque molto contenta di partecipare a questa cerimonia, che è un altro segnale concreto di vicinanza della Regione Lombardia alle tante persone e famiglie che hanno bisogno di un alloggio. Solo a Milano sono ancora 22.000 quelle che aspettano un tetto". Un Quadro Nuovo - L´assessore, prima di appoggiare simbolicamente il primo mattone là dove sorgerà il nuovo complesso, ha ricordato come "la fotografia della gente che ha bisogno di una casa popolare sia molto cambiata, come sono cambiati i bisogni". "Da qui - ha aggiunto - la riforma, epocale, alla quale la Giunta lombarda sta lavorando". L´assessore ha anche sottolineato la ´trasversalità´ necessaria per affrontare questo tema: "La casa - ha detto - non ha e non può avere un colore politico". Contributo Di Tutti Perchè Il Sistema Regga - Affinché il sistema lombardo dell´edilizia pubblica non si autodistrugga, secondo Bulbarelli è però necessaria la collaborazione di tutti coloro che negli alloggi ci abitano. "Perché oggi - abbiamo raggiunto punte di morosità pari al 30 per cento? - ha chiesto -. Questo non è accettabile, perché così il sistema si inceppa e non è più possibile destinare fondi all´incremento del patrimonio pubblico". "E´ proprio per questo motivo che chiediamo agli inquilini di essere onesti e di pagare tutti i mesi l´affitto. Faremo accertamenti profondissimi sulla morosità per stanare furbetti e disonesti". Le Iniziative Lombarde - L´assessore ha anche ricordato gli ultimi interventi messi in campo da Regione Lombardia per quanto riguarda il tema casa: 20 milioni di euro per il recupero di alloggi sfitti "in questo modo riusciamo anche a non costruire ex novo, scongiurando il consumo di suolo"; 13 milioni di euro per il sostegno all´affitto e altri 5 per le giovani coppie che decidono di acquistare la loro prima casa. Il Complesso - Entro 24 mesi dovranno essere completati i lavori che porteranno alla luce 40 nuove case da destinare all´affitto a canone sociale a nuclei in difficoltà e con un reddito basso come famiglie monoparentali, monoreddito, giovani coppie e anziani in situazione economica svantaggiata. Del complesso faranno parte anche altre 16 unità abitative e 5 villette a schiera in edilizia convenzionata. Il tutto sarà realizzato in classe A. I Costi - Per l´attuazione dell´intervento le risorse destinate complessivamente sono pari 8.228.600, euro di cui quasi 3 milioni come cofinanziamento di Regione Lombardia.  
   
   
ATER: FVG, NUOVE NOMINE GARANTISCONO EFFICIENZA E RISPARMIO  
 
Udine, 16 settembre 2013 - "Esprimo grande soddisfazione per le decisioni prese il 12 settembre dal Cda dell´Ater che confermano l´accoglimento delle direttive indicate dalla Regione verso un deciso contenimento dei costi ed una efficace valorizzazione delle risorse umane interne". Questo il primo commento dell´Assessore regionale alle Infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici Mariagrazia Santoro, nell´apprendere la nomina dei tre nuovi direttori e la contestuale riduzione dei compensi deliberata oggi dal Cda unico dell´Azienda territoriale per l´edilizia residenziale. "E´ un chiaro segno che i risparmi sono possibili senza intaccare la qualità dei servizi, ma anzi imprimendo massima efficienza alla gestione dell´ente. Questa decisione segna un primo passo verso la definizione della nuova mission dell´Ater, che ora dovrà concentrarsi sulle strategie per dare risposte adeguate alle nuove esigenze abitative dei cittadini, in particolare quelli delle fasce più deboli".  
   
   
UE: PIÙ DI 6000 MICRO PROGRESS CONCESSI PER LA CREAZIONE O LO SVILUPPO DI IMPRESE  
 
Bruxelles, 16 settembre 2013 - La terza relazione annuale sulla microfinanza europeo Progress dice più di 6.000 imprenditori hanno beneficiato di microprestiti di questo strumento dell´Unione, per un totale di 50 milioni di avvicinamento. Questo rapporto conferma il ruolo significativo svolto da questo strumento nella creazione di posti di lavoro, aiutando molti disoccupati o le persone non attive di nuovo nel posto di lavoro. Microcredito aiuta soprattutto quelli che di solito affrontare le maggiori difficoltà ad ottenere un prestito, come i giovani e minoranze di impegnarsi in lavoro autonomo o avviare una propria attività. Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor, ha dichiarato: "La creazione di business può essere un valido modo per alcune persone a trovare un lavoro e uno strumento prezioso per aiutare i gruppi svantaggiati di integrarsi nella società. Quindi il fatto di facilitare l´accesso al microcredito è un grande investimento sociale con un alto valore aggiunto per i potenziali imprenditori e più in generale per la società. Accolgo con favore il recente accordo raggiunto su un nuovo programma per l´occupazione e l´innovazione sociale che ci permetterà di aumentare la portata del europeo Progress di microfinanza per il periodo 2014-2020 ". Il rapporto indica che quasi un terzo dei beneficiari finali ha riferito di essere disoccupati o inattivi al momento della loro applicazione. Quasi il 80% delle micro-finanziamento di start-up sono meno di tre anni. Agricoltura e Commercio, che rappresenta oltre la metà delle aziende finanziate sono i due settori che traggono i maggiori vantaggi dallo strumento Progress. Oltre all´accesso ai finanziamenti, la formazione e la supervisione contribuiscono fortemente a favorire l´imprenditorialità. Intermediari attraverso i quali i fondi vengono erogati dallo strumento Progress sono contrattualmente obbligati a collaborare con le organizzazioni che offrono tali servizi. Gli Stati membri possono coinvolgere il Fondo sociale europeo, per fornire assistenza sotto forma di coaching o di formazione per gli imprenditori. Questo supporto ha un impatto positivo sulle capacità commerciali dei beneficiari e chiaramente piena di microcredito ottenuti nell´ambito dello strumento Progress. In Irlanda, ad esempio, "Going for Growth", progettato per supportare le donne imprenditrici creative attraverso il tutoraggio e l´iniziativa di coaching è in parte finanziato dal Programma Operativo "Gli investimenti in capitale umano" Fse 2007-2013 .  
   
   
IL VICEPRESIDENTE TAJANI INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA SERRACCHIANI E I VERTICI DEL GRUPPO ARVEDI PER DISCUTERE DEL RILANCIO DEL SITO DELLA FERRIERE DI SERVOLA  
 
 Roma, 16 settembre 2013 - Il Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani ha incontrato il 13 settembre la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e i vertici del Gruppo industriale Arvedi. Al centro dei colloqui la situazione della Ferriera di Servola e il contributo concreto derivante dall´applicazione del Piano d´azione Ue per l´acciaio. La Presidente Serracchiani ha sottolineato l´importanza di promuovere un´industria efficiente e innovativa nel quadro di un´azione di un risanamento ambientale. I rappresentanti del gruppo Arvedi hanno confermato il loro interesse a definire un accordo di programma che consenta il rilancio industriale del sito nel rispetto della tutela ambientale, salvaguardando l´occupazione. Al termine dell´incontro, il Vicepresidente Tajani ha dichiarato: " Il rilancio della Ferriera di Servola può diventare un modello di cooperazione tra Commissione europea, Governo e Regione per un uso efficace dei fondi europei nel perseguire una re-industrializzazione innovativa, sostenibile e efficiente, come indicato anche dal Piano d´azione per l´industria siderurgica."  
   
   
LOMBARDIA - THAILANDIA, BOOM DELL’EXPORT +8,4% INTERSCAMBIO DA MEZZO MILIARDO PRIME MILANO, MONZA, BRESCIA, VARESE, BERGAMO PER IMPORT PRIME MILANO E COMO  
 
Milano, 16 settembre 2013 - Mezzo miliardo di interscambio tra Lombardia e Thailandia in sei mesi, circa metà import e metà export. Crescono le esportazioni in un anno, +8,4%. Si importano macchinari e alimentari (29% e 23% delle importazioni dalla Thailandia) e si esportano macchinari e prodotti chimici (42% e 16%). Prime per export Milano (con circa la metà), Monza, Brescia, Varese e Bergamo (tutte intorno al 10%). Per import prevale Milano (circa la metà) con Como (11,3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat , primi sei mesi 2013. Il 12 settembre il primo ministro Shinawatra è stato in visita a Milano, in un convegno in Camera di commercio. “I repentini cambiamenti dello scenario economico internazionale costringono le nostre imprese a guardare oltre i confini nazionali e a sviluppare il proprio business su mercati nuovi – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione -. Tra questi c’è sicuramente la Thailandia, con cui la Camera di Commercio di Milano, attraverso Promos, intende avviare nuove relazioni bilaterali finalizzate a creare opportunità di business per le nostre imprese. Il nostro auspicio è che la Thailandia si ponga quale punto di riferimento del Sud-est Asiatico, e al tempo stesso Milano, e più in generale l’Italia, possano diventare sempre più per il Paese thailandese e per i Paesi asiatici la porta d’accesso privilegiata per il mercato europeo e per quello dei Paesi del Mediterraneo”. Thailandia, alcuni dati. Nel 2012 la Thailandia ha fatto segnare un incremento del Pil pari a circa il 6% e un incremento del 66,5% degli Investimenti Diretti Esteri; per il 2013 si prevede che il Pil cresca ulteriormente del 4,4%. La Thailandia è membro del Cafta (China – Asean Free Trade Area), la più popolosa Area di libero scambio al mondo, che include la Cina e i Paesi dell’Asean, con circa 2 miliardi di abitanti e un volume di scambi commerciali annui di oltre 2 mila miliardi di dollari statunitensi. Nell’interscambio tra Italia e Thailandia quasi il 50% è lombardo. La Thailandia è oggi al quinto posto tra i Paesi Asiatici per interscambio commerciale con l’Italia (dietro a Cina, Giappone, India e Indonesia). Le esportazioni italiane hanno registrato un +22% rispetto al 2011 (1,4 miliardi di euro), rappresentate per oltre il 40% da macchinari e loro componenti (26,2%), nonché manufatti metallici (11,9%).  
   
   
EMPOLI: LABORATORIO SULLE NANOTECNOLOGIE DIVENTA PUNTO DI RIFERIMENTO NAZIONALE ED EUROPEO PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE.  
 
 Empoli, 16 settembre 2013 - La città di Empoli sarà sempre più un luogo di riferimento non solo toscano, ma anche nazionale ed europeo, per la ricerca e per l’innovazione in campo medico, biologico, ambientale e dei nuovi trattamenti delle superfici, come il vetro, il tessile o la ceramica. E’ il laboratorio di ricerca sulle nanotecnologie – 445 mq di superficie, nell’ex ospedale di via Paladini, ora Polo Universitario, che attualmente ospita il corso triennale di chimica (110 studenti) e di urbanistica (30 studenti), e il Centro di Attività Musicale (340 studenti) – che è stata inaugurato sabato 14 settembre. A fare gli onori di casa il sindaco Luciana Cappelli, che accoglierà il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, gli assessori regionali Gianfranco Simoncini e Vittorio Bugli, e Renzo Gamucci, del comitato di gestione della Fondazione della Cassa di Risparmio di San Miniato. L’intero progetto è stato cofinanziato dalla Regione Toscana con finanziamento Europeo, dal Comune di Empoli, e dall´Ente Cassa di Risparmio di San Miniato. L´investimento totale è stato di euro 3.122.433,33, così ripartito: la Regione Toscana ha contribuito con 2.305.902,32 euro, il Comune di Empoli per 752.187,01 euro e la Cassa di Risparmio di San Miniato ha finanziato il progetto per 64.344,00 euro. I costi sono stati per 365.000 euro per la ristrutturazione dei locali; e 2.757.000 euro per le attrezzature. A questo proposito, ad esempio, sottolineiamo che il “Microscopio a Ioni di Elio con preparativa microscopica (sputtering grafie sputtering cromo) e critical point drier” ha un costo di 1milione 461 mila e 200 euro. Uno strumento importante, poiché ne esistono solo 22 nel mondo, di cui in Italia solo nel laboratorio di Brindisi, oltre a quello di Empoli. Per questo il laboratorio empolese sarà il centro di riferimento per buona parte d’Italia e dell’Europa, in grado di ospitare ricercatori da ogni parte del mondo per valutare lo stato dell’arte degli studi sulle nanotecnologie. In concreto l’attività di ricerca che il laboratorio - gestito dal Consorzio Grint (Gruppo di Ricerca Innovazione Nanotecnologie Toscano) - è in grado di sviluppare, consiste nell’approfondimento delle possibili applicazioni della nanotecnologia, ovvero della manipolazione della materia a livello atomico e molecolare per la messa a punto di nuovi materiali e nuovi processi in diversi settori produttivi di interesse a livello regionale e nazionale, quali: biomedico, farmaceutico, vetro e ceramica, materie plastiche e polimeriche, depurazione e catalisi, energia, tessile, edilizia. Il laboratorio sarà in grado di predisporre nuove soluzioni e tecnologie, verificare l’effettiva applicabilità industriale dei processi, creare una vera innovazione, grazie alle collaborazioni all’interno della comunità scientifica nazionale e internazionale. Aree di interesse: Nanomedicina L’esperienza dei ricercatori e dei soci del Consorzio Grint nell’ambito della nanomedicina, nonché la specificità di molti strumenti in dotazione al centro, fanno del laboratorio il luogo di approfondimento ideale dei temi più avanzati di ricerca in questo campo. Temi di ricerca quali il drug delivery tramite vettori linfocitari, il targeting system via sistemi di anticorpi monoclonali, le modellazioni per la diagnostica Mri e i trattamenti in ipertermia avanzata sono già in via di sviluppo sia grazie all’interesse specifico dei soci del Consorzio Grint, sia grazie alle commesse di ricerca derivanti da progetti finanziati dalla Regione Toscana in questo settore. Aria-acqua Nell’ambito del disinquinamento ambientale si è sempre alla ricerca di soluzioni innovative da impiegare per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Sistemi di purificazione dell’aria basata su filtri ottenuti tramite l’impiego di nano fotocatalizzatori possono essere progettati e finalizzati all’impiego in cicli specifici dei clienti; analogamente soluzioni basate su nanomateriali a base carbonio o Titanio o altri materiali intelligenti possono essere studiati al fine di realizzare prototipi industriali per il trattamento delle acque. Materiali Un ampio spettro di nuovi materiali in forma nano o micro, studiati e sviluppati all’interno di progetti di ricerca potranno essere finalizzati al miglioramento di tecnologie esistenti in molti ambiti tradizionali quali il vetro, il tessile e soprattutto il trattamento delle superfici. La creazione di nuovi compositi più performanti rispetto a quelli esistenti e soprattutto progettati sulle singole esigenze delle aziende, potranno dare un grande valore aggiunto alla ricerca e alla diversificazione industriale del territorio. Il Laboratorio Il laboratorio Nanot.t. È in grado dunque di svolgere attività di analisi per i soci del soggetto gestore, ma anche per conto terzi, grazie ad un vasto parco strumenti che spazia da quelli strettamente necessari per l’analisi di routine fino alla microscopia ad elioni, tecnologia fra le più avanzate al mondo. Il laboratorio è stato infatti dotato di uno strumento (Microscopio a ioni di elio Orion Plus_zeiss) che consente l’osservazione di campioni ad altissimo ingrandimento anche in campo biologico e di cui ne esistono solamente due in Italia e 22 nel mondo. I principali strumenti in dotazione al laboratorio sono i seguenti: Microscopio a ioni di elio Orion Plus_zeiss (Analisi morfologica superficiale ad altissima risoluzione); Icp-massa Xseries2_thermofischer (Analisi quantitativa multielementare, stratigrafia su campioni solidi); Microscopio Confocale Eclipse-ti_nikon (Analisi morfologica ad alta risoluzione, sezionamento ottico, ricostruzione 3D); Ftir cary 610 _Agilent Technologies (Analisi molecolare quantitativa e qualitativa); Microscopio Raman Dxr_thermofischer (Analisi molecolare di campioni liquidi, gas e solidi amorfi e cristallini).  
   
   
RIVA, DALLA REGIONE LOMBARDIA RUOLO ATTIVO CONTRO LA CHIUSURA  
 
Milano, 16 settembre 2013 - "Il Governo deve fare in modo che questi impianti non chiudano". Lo ha detto il 13 settembre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, facendo sapere di essersi immediatamente attivato, per affrontare la situazione del gruppo Riva, intenzionato a chiudere i propri siti in Lombardia. "Sono cinque gli impianti che interessano la nostra regione, tre in provincia di Brescia, uno in provincia di Varese e uno in provincia di Lecco, per un totale di 720 lavoratori" ha ricordato il governatore, informando di aver "già chiesto un incontro con la proprietà e con il Governo". Oggi, ha proseguito Maroni, "vedrò il premier Letta e gli presenterò la richiesta di un vertice urgente anche a nome della Cisl". Non Accettiamo Ricatti - "So che lunedì il ministro Zanonato vedrà il presidente del gruppo Riva, noi terremo sotto stretto monitoraggio la situazione. Non accettiamo questi ricatti - ha detto il governatore -, perché pensiamo che i lavoratori debbano essere tutelati fino in fondo. I rapporti fra l´impresa e la Magistratura devono essere certamente all´attenzione del Governo, ma prioritariamente l´Esecutivo deve attivarsi, affinché gli impianti non chiudano e i lavoratori di imprese come queste vengano tutelati. Noi come Regione, insieme al sindacato e al mondo delle imprese, vogliamo avere un ruolo attivo, per fare in modo che sia scongiurata la chiusura degli stabilimenti e vengano riaperti immediatamente gli impianti".  
   
   
CAMPOBASSO - IN CALO PRODUZIONE E REDDITI  
 
Campobasso, 16 settembre 2013 - Diminuisce il valore della produzione e il valore aggiunto e peggiorano le grandezze relative al reddito. È quanto emerge dall’analisi dei bilanci di un gruppo di imprese di capitale che hanno depositato i propri bilanci presso le Camere di Commercio di Campobasso ed Isernia. Nel 2012 il valore della produzione e il valore aggiunto diminuiscono del 5-6% circa rispetto al 2011, rimanendo comunque su valori superiori a quelli del 2010. Tale risultato è imputabile principalmente al peggioramento delle condizioni in cui versano le piccole imprese; al contrario le altre tipologie di imprese (“micro”, “medie” e “grandi”) registrano risultati migliori anche rispetto al 2011. Se per le società in utile i principali risultati economici migliorano rispetto all’anno precedente, per le società in perdita, al contrario, continuano a peggiorare. Di conseguenza le società per azione in utile continuano a rafforzare la loro posizione competitiva sui mercati e, sebbene il numero di quelle in utile sia rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente (dal 2011 al 2012 si conta una sola unità in più), si registra un aumento del loro valore della produzione di quasi il 25%. All’aumento del numero di società in perdita, invece, corrisponde una diminuzione (di oltre il 21%) del loro valore della produzione. A livello settoriale, in tutti i comparti le società in utile sono più numerose di quelle in perdita con una differenza positiva particolarmente elevata nel Commercio e nelle Costruzioni. I risultati dei principali indicatori di bilancio, poi, mostrano nel 2012 valori molto modesti e decisamente peggiori rispetto a quelli del 2011, per l’intero campione; anche in questo caso più soddisfacenti e in miglioramento rispetto all’anno passato, per l’insieme delle società in utile. In particolare, nel 2012, il campione totale mostra un Roi pari al 1,1% rispetto all’1,8% dell’anno precedente e un Roe di -5%, contro il -1,9% del 2011. Per le sole società in utile, i valori di Roi e Roe sono nel 2012 rispettivamente del 4,1% e del 10,3%. Per l’intero campione, il grado di indipendenza finanziaria (capitale proprio diviso attivo totale) risulta particolarmente basso, al di sotto dei valori minimi normalmente considerati accettabili; in particolare, nel 2012 risulta pari al 17,8% (nel 2011 era al 19,2%). Migliore, ma ugualmente non soddisfacente il 24,3% segnato nel 2012 dall’insieme delle società in utile. La versione integrale del testo è consultabile e scaricabile dal sito di Starnet, la rete degli uffici studi e statistica delle Camere di Commercio, nella sezione riguardante il Molise.  
   
   
RIVA: LA VALCAMONICA RISCHIA IL TRACOLLO  
 
Milano, 16 settembre 2013 - "Lo spettro della disoccupazione che giunge dalla chiusura degli stabilimenti Riva, nella provincia di Brescia è ancora più forte che nel resto della Lombardia e del Paese visto che proprio in Valcamonica hanno sede tre stabilimenti del gruppo. Bene ha fatto dunque il presidente Maroni a rappresentare al Presidente del Consiglio Enrico Letta quanto grave e preoccupante sia la situazione nella nostra regione". Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia commentando la decisione del gruppo Riva e l´intervento del presidente nei confronti del premier Enrico Letta. "A rendere più drammatica la notizia di per se già preoccupante - conclude Viviana Beccalossi - è l´area geografica che riguarda in particolare questo provvedimento: la Valcamonica infatti da anni vive una forte emergenza occupazionale e la chiusura degli stabilimenti di Sellero, Malegno e Cerveno sarebbe un colpo mortale per l´economia di questa zona della provincia di Brescia".  
   
   
COMMERCIO AL DETTAGLIO: SI ATTENUA LA CADUTA -2,5% ORDINATIVI IN CALO (-4,4%), SALE L’OCCUPAZIONE (+0,5%). INCERTEZZA FRA GLI IMPRENDITORI  
 
Venezia, 16 settembre 2013 – Nel secondo trimestre 2013, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura condotta su un campione di 1.085 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato un’attenuazione della caduta pari a -2,5% (-6,8% nel trimestre precedente) rispetto allo stesso periodo del 2012. La contrazione dei consumi ha coinvolto i comparti del commercio al dettaglio non alimentare e alimentare, con un calo rispettivamente del -5,1% e -4,5%. Stabile invece la dinamica dei supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+0,2%). Sotto il profilo dimensionale, andamento negativo più marcato per gli esercizi di piccola dimensione (-5,6%). Continua l’aumento dei prezzi di vendita (+0,3%) con variazioni più marcate per le medie e grandi aree commerciali (+0,5%), mentre per le piccole dimensioni si registra una stabilità (-0,1%). L’aumento più significativo è stato rilevato nel commercio al dettaglio alimentare (+1%), seguito da supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+0,7%). Al contrario prezzi stabili per il commercio al dettaglio non alimentare (-0,2%). Gli ordinativi hanno segnato una flessione del -4,4% (-8,6% nel trimestre precedente) su base annua. Dinamica negativa per tutti i settori, ma la performance peggiore è stata rilevata nel commercio al dettaglio non alimentare (-6,1%), seguito da quello alimentare (-3,8%) sebbene migliore rispetto al trimestre precedente (-8,4%). Sotto il profilo dimensionale, i più colpiti risultano i punti vendita di piccole dimensioni (-6,5%). In controtendenza la dinamica dell’occupazione, che fa segnare un leggero aumento del +0,5% su base annua, ascrivibile all’andamento registrato per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+1,8%). Il commercio al dettaglio non alimentare e alimentare hanno segnato invece cali del -3,8% e -1,8%. La variazione positiva delle medie e grandi superfici (+1,2%), non ha compensato la contrazione delle piccole aree commerciali (-3%). Previsioni Resta negativo il clima di fiducia degli imprenditori. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione degli ordinativi è -36,9 punti percentuali (contro il -41,2 p.P. Del trimestre precedente). Più sfavorevoli le previsioni delle vendite che registrano un -37,3 p.P. Contro il -34,5 p.P. Del trimestre precedente. Stabili le aspettative sull’occupazione che segnano un -8,9 p.P. Contro il -9,2 p.P. Del trimestre precedente. Attesi ad un ribasso i prezzi di vendita (–5,9 p.P. Contro il -5,3 p.P. Del trimestre precedente). Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto: «Il secondo trimestre dell’anno conferma la difficoltà nel ripartire dei consumi, anche se l’attenuarsi della flessione delle vendite al dettaglio (-2,5%) lascia presagire una lieve inversione di tendenza. Un segnale che però va interpretato. Non si vede ancora alcuna ripresa, ma forse il crollo si è fermato. Tuttavia, la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, sulle quali è ricaduto il peso della crisi, rischia di farsi sentire ancor più pesantemente con l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%. In questo contesto continua inoltre a preoccupare il tessuto economico della nostra regione. Tra gennaio e luglio 2013 le chiusure di esercizi commerciali hanno infatti interessato oltre 2.500 negozi in Veneto, circa 12 al giorno, con un saldo tra nuove aperture e chiusure negativo per quasi 1.400 unità. Timidi segnali di fiducia sembrano arrivare dall´occupazione che, anche questo trimestre, registra una lieve crescita (+0,5%) che lascia ben sperare per i prossimi mesi».  
   
   
ESPORTAZIONI PIEMONTESI IN CRESCITA NEL I SEMESTRE 2013  
 
Torino, 16 settembre 2013 - Nei primi sei mesi del 2013, il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 20,4 miliardi di euro registrando un incremento del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. La performance realizzata dall’export regionale è di segno opposto rispetto al dato complessivo nazionale, che risulta in calo dello 0,4% rispetto al periodo gennaio-giugno 2012. La dinamica tendenziale dell’export nazionale nei primi sei mesi dell’anno è la sintesi della flessione delle vendite all’estero registrate per l’Italia insulare (-13,8%), meridionale (-6,0%) e nord-occidentale (-0,2%) e dei risultati positivi conseguiti dai territori dell’Italia centrale (+2,8%) e nord-orientale (+0,8%). Il Piemonte si conferma, anche nei primi sei mesi del 2013, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,5% delle esportazioni complessive nazionali (incidenza in lieve aumento rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2012, quando era pari al 10,2%). Tra le principali regioni esportatrici, il Piemonte ha messo a segno la performance migliore: la Lombardia, prima regione esportatrice in Italia, ha registrato una sostanziale stazionarietà del valore delle merci esportate (-0,1%), mentre il Veneto e l’Emilia Romagna, rispettivamente secondo e terzo territorio per importanza rivestita sulle esportazioni italiane, hanno realizzato incrementi prossimi al punto percentuale (+1,1% e +1,4%). “L´export continua a sostenere il sistema produttivo piemontese in un contesto caratterizzato da una persistente debolezza della domanda interna. Nei primi sei mesi del 2013 infatti le vendite piemontesi all’estero sono cresciute del 2,1%, mettendo a segno un risultato migliore di quello nazionale (-0,4%). A trainare la crescita sono state le eccellenze produttive del nostro territorio, in primis i mezzi di trasporto e i prodotti alimentari - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte –. La dinamica positiva è frutto anche del continuo impegno del sistema istituzionale piemontese a supporto dell’internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale locale. Sono particolarmente orgoglioso di ricordare come, a partire da gennaio, oltre 2mila imprese piemontesi abbiano aderito ai Progetti integrati di mercato e di filiera del Piano strategico per l’internazionalizzazione di Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte. Questa partecipazione, insieme ai risultati dell’export che diffondiamo oggi, dimostra l’importanza di un supporto coordinato ed efficace a favore delle imprese sui mercati esteri”. La crescita dell’export piemontese non ha interessato tutti i comparti. Il settore dei mezzi di trasporto, primo per importanza rivestita sulle esportazioni regionali con una quota del 22,4%, ha messo a segno la performance migliore, registrando un aumento del 10,0%: tale dinamica scaturisce dall’incremento delle esportazioni sia di componenti autoveicolari che di autoveicoli. Di segno opposto è risultata la variazione tendenziale realizzata dalle esportazioni della meccanica che, con una quota del 20,0% sul totale regionale, hanno scontato una flessione del 4,6% rispetto al I semestre 2012. È negativa anche la dinamica delle vendite all’estero di metalli e prodotti in metallo (-5,2%). Si segnalano, per contro, la brillante performance messa a segno dall’export di prodotti alimentari (+6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e l’aumento delle vendite sui mercati esteri dei prodotti del tessile-abbigliamento regionale (+2,4%). Per quanto riguarda i mercati di sbocco delle merci piemontesi, il bacino dell’Ue 28 ha attratto il 58,0% dell’export regionale, contro il 42,0% dei mercati extracomunitari. Anche se i Paesi dell’Unione europea continuano a costituire la principale area di destinazione delle vendite all’estero dei prodotti piemontesi, la quota detenuta dall’area comunitaria appare in ulteriore ridimensionamento rispetto al periodo gennaio-giugno 2012, quando si attestava al 61,0% di quelle complessive. Tale ridimensionamento è il frutto della performance negativa manifestata dalle vendite piemontesi dirette ai partner comunitari (-2,9%). È risultata, invece, decisamente più brillante la dinamica dell’export verso i Paesi extra-Ue 28 (+10,1%).  
   
   
RIVA ACCIAIO/UNA DECISIONE CHE GRAVA SULL’INTERO SISTEMA PAESE  
 
Milano, 16 settembre 2013 - "Il sequestro preventivo della Riva Acciaio fa venire meno l´acciaio indispensabile per la nostra produzione, che dovremo acquistare controvoglia all´estero a prezzi maggiorati, ma soprattutto mina la libertà di impresa. - afferma Sandro Bonomi Presidente Anima/confindustria - Questa decisione rovina non solo gli imprenditori, i dipendenti e le loro famiglie ma l’intera filiera produttiva. Nessuna ripresa è possibile in queste condizioni, nessuna vita aziendale è ipotizzabile. Chiediamo al Presidente Napolitano e al Primo Ministro Letta di far tornare la speranza di fare impresa in questo Paese".  
   
   
FEDERLAZIO, FLAMMINI INTERVIENE SUL PATTO REGIONALE PER LO SVILUPPO  
 
Roma, 16 settembre 2013 - “Finalmente sta ripartendo la stagione della concertazione”. Così il presidente della Federlazio Maurizio Flammini commenta il lancio del Patto regionale per lo sviluppo e il lavoro. “La politica – prosegue Flammini – sembra aver capito che non è più tempo di autoreferenzialità e che da una crisi come l’attuale si può uscire solo con la collaborazione tra istituzioni e parti sociali. E’ indispensabile però che ciascun soggetto faccia uno sforzo in più: le organizzazioni imprenditoriali e sindacali facendo un piccolo passo indietro come singoli per poterne fare invece uno in avanti come gruppo; la Regione mantenendo gli impegni assunti verso il sistema delle imprese e i cittadini. Solo se saremo capaci di rinunciare tutti a un pò della nostra rispettiva individualità per guardare al bene collettivo, potremo sperare di tirarci fuori dalle secche di questa crisi che proprio per la sua straordinarietà necessita di risposte all’altezza”. “I terreni sui quali – conclude Flammini – la Regione dovrà esercitare prioritariamente la sua azione di rinnovamento dovranno essere in primo luogo la fiscalità, con l’alleggerimento di un carico che è ormai insostenibile da impedire lo sviluppo; poi la modernizzazione della burocrazia e il “disboscamento” della selva normativa per rendere più fluidi il sistema decisionale e la stessa attività economica; e infine il riordino degli strumenti di accesso al credito per la Pmi.”  
   
   
REGGIO EMILIA - STABILE L´EXPORT, CRESCE AREA EXTRA-UE  
 
Reggio Emilia, 16 settembre 2013 - Dopo alcuni anni di sofferenza, si sono riportate a 2,2 miliardi di euro le esportazioni reggiane nel secondo trimestre del 2013. Per trovare un valore superiore occorre tornare al secondo trimestre del 2008, quindi prima dell’inizio della crisi economica. Proprio la buona crescita del periodo aprile-giugno di quest’anno, tra l’altro, ha consentito una chiusura del primo semestre 2013 con esportazioni sostanzialmente allineate allo stesso periodo del 2012. Secondo i dati diffusi dall’Istat ed analizzati dall’Ufficio Studi della Cdc le vendite di prodotti reggiani all’estero hanno raggiunto, nel primi sei mesi del 2013, il valore di 4.315 milioni di euro contro i 4.322 dell’anno passato registrando una variazione del -0,2%. In più consistente calo (-3,5%) risultano invece le importazioni, passate da 1.740 milioni di euro del periodo gennaio-giugno 2012 ai 1.680 dello stesso periodo del 2013. Il saldo commerciale dell’anno in corso è risultato quindi pari a +2.635 milioni di euro, valore superiore del 2,1% rispetto a quello conseguito nel primo semestre del 2012 (+2.582 milioni). L’andamento delle esportazioni reggiane è significativamente condizionato dalle vendite verso i Paesi europei che rappresentano ancora il 71,5% del totale. In quest’area, l’export è sceso infatti da quasi 3,2 miliardi di euro del gennaio-giugno 2012 a poco più di 3 miliardi nel 2013 con un calo del 2,1%; limitando l’analisi ai Paesi della Ue27 la flessione raggiunge il 2,9%. Rimanendo in Europa, le vendite verso la Russia hanno registrato un aumento del 5,5% (da 169 a 178 milioni di euro) e quelle verso la Turchia sono cresciute dell’8,8% (da 64 a quasi 70 milioni). A compensare la flessione del Vecchio Continente, c’è la crescita dell’export reggiano verso tutti i continenti extra Europa. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, è aumentato complessivamente di oltre 58 milioni di euro, pari ad un +5%. Il mercato asiatico, con oltre 500 milioni di euro, ha incrementato di 11 milioni gli acquisti del “made in Reggio” (+2,3%); l’America è passata da 441 a 464 milioni (+5,1%); le esportazioni in Africa hanno raggiunto i 200 milioni con una crescita del 13,3%, e quelle verso l’Oceania hanno registrato un +1,7%. Relativamente ai prodotti venduti oltre frontiera, i metalmeccanici, che continuano a rappresentare oltre la metà del totale export reggiano, confermano, anche nel primo semestre 2013, un valore pari a 2,2 miliardi di euro. Sono invece cresciute dell’8% quelle riferite ai prodotti elettrici ed elettronici (passati da 307 a 332 milioni), i prodotti ceramici (da 427 a 461 milioni di euro, +7,9%), i prodotti alimentari (da 249 a 260 milioni, +4,6%) e le sostanze e prodotti chimici (da 130 a 136, +4,1%). In diminuzione, poi, l’export degli altri prodotti tipici della nostra economia, in primis il tessile-abbigliamento il cui valore è passato da 718 a 667 milioni di euro, pari ad un -7,1%; le bevande (-10,5%), la gomma-plastica (-14%) e il legno e prodotti in legno (-4,1%).  
   
   
RIVA. ZAIA: UN QUADRO DEVASTANTE CHE RICHIEDE UN INTERVENTO URGENTE DEL GOVERNO  
 
Venezia, 16 settembre 2013 - "500 posti di lavoro a rischio in Veneto, senza contare i contraccolpi durissimi sull´indotto e le problematiche a tutta la catena produttiva che si basa sulle forniture del gruppo Riva. Un quadro devastante che richiede un intervento urgente del governo che con i colleghi della Lombardia, Maroni, e del Piemonte, Cota, chiederemo direttamente a Enrico Letta". E´ il commento del Presidente del Veneto, Luca Zaia, alle conseguenze occupazionali e produttive che i provvedimenti giudiziari stanno provocando sugli stabilimenti del Gruppo Riva. "Qui è in gioco il futuro della siderurgia italiana e di un intero comparto - prosegue Zaia - Esiste certamente il diritto della giustizia a procedere, ma sempre nella considerazione che esiste un interesse superiore che è quello del futuro dei lavoratori e della salvaguardia dei livelli occupazionali. Non si possono colpire al cuore e alla cieca interi distretti industriali già messi a dura prova dalla crisi più grave dal dopoguerra". "Per questo - conclude Zaia - insieme ai Presidenti di Lombardia e Piemonte chiediamo di incontrare al più presto il Presidente del Consiglio per evitare a tante famiglie di finire sul lastrico dall´oggi al domani".  
   
   
BOLOGNA, FARETE 2013: TRENITALIA PARTECIPA AL MEETING POINT DELLE IMPRESE  
 
Bologna, 16 settembre 2013 - Trenitalia partecipa a Farete, la due giorni organizzata da Unindustria e dedicata alle imprese, in programma a Bologna lunedì 16 e martedì 17 settembre, dalle 9.00 alle 18.00, presso il Caab - Centro Agroalimentare di Bologna – in via Paolo Canali, 1. Un meeting point di aziende, giunto quest’anno alla seconda edizione, con l’obiettivo di creare uno spazio di incontro e confronto al servizio di tutte le realtà imprenditoriali: dalle produzioni alle lavorazioni, dalla subfornitura ai servizi ( www.Farete.unindustria.bo.it  ). Trenitalia sarà presente con uno spazio curato dalla Direzione Passeggeri Regionale Emilia Romagna e dedicato alle proposte di Mobility Managemment, studiate per incentivare l’uso del treno negli spostamenti sistematici casa/lavoro, nonché a quelle di Corporate Travel, il servizio della Direzione Passeggeri Nazionale Internazionale dedicato alle aziende per la gestione dei viaggi d’affari dei propri dipendenti.  
   
   
FERRIERA, SERRACCHIANI: ACCORDO DI PROGRAMMA PER RISANARE SITO  
 
 Trieste, 16 settembre 2013 - "L´accordo di programma sulla Ferriera è l´unico strumento a disposizione per il risanamento ambientale del sito". Lo ha detto il 12 settembre la presidente della Regione Debora Serracchiani, al termine della riunione al Ministero dello Sviluppo economico. "L´accordo di programma infatti impegna in modo concreto e chiaro - ha spiegato - l´intervento degli enti pubblici e di tutti gli altri soggetti coinvolti, e un aspetto fondamentale è che si propone un cronoprogramma molto preciso. Dentro questo accordo ci devono essere la messa in sicurezza operativa del sito e gli interventi sull´impiantistica, di cui si fa carico Arvedi, che andranno a incidere in modo determinante sulle emissioni e sulle acque". "L´alternativa è che tutto rimanga com´è: una gigantesca area inquinata in progressivo degrado, abbandonata a se stessa e - ha concluso Serracchiani - sempre più pericolosa".  
   
   
COMMERCIO AL DETTAGLIO PADOVANO NEL II TRIMESTRE 2013  
 
 Padova, 16 settembre 2013 - La crisi economica continua a erodere la capacità di rimanere sul mercato delle piccole attività del commercio al dettaglio, mentre per la grande distribuzione le difficoltà sono minori. La fotografia sulla dinamica del commercio al dettaglio in provincia di Padova nel secondo trimestre 2013, scattata dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padova sulla base dei dati ricavati dall’indagine “Veneto Congiuntura” realizzata in collaborazione con Unioncamere Veneto su un campione di 194 imprese commerciali padovane al dettaglio con più di 3 addetti, evidenzia come a soffrire di più continuino ad essere soprattutto i piccoli negozianti. Fatturato - Fra aprile e fine giugno il fatturato registra nell’insieme una diminuzione del -1,4%. Nonostante il dato sia negativo per il sesto trimestre consecutivo, va rilevato come esso sia migliore rispetto alle contrazioni registrate nel corso del 2012 e nei primi tre mesi di quest’anno (mediamente -7%) e alla tendenza rilevabile a livello regionale Veneto (-2,5%). Il risultato complessivo è frutto di una dinamica in parte positiva del fatturato per la grande distribuzione (+0,3%), per la prima volta negli ultimi due anni, mentre per il piccolo commercio si registra l’ulteriore calo del -6,5%. Nel primo trimestre 2013 il dato era addirittura peggiore (-11,9%). A livello merceologico, considerando sia la piccola che la grande distribuzione, la riduzione del fatturato interessa in misura maggiore il dettaglio non alimentare (-6,1%) rispetto agli alimentari (-3,6%). Nei primi sei mesi di quest’anno, il fatturato registra una diminuzione media del -4,5%. Occupazione - A livello occupazionale qualcosa si sta muovendo, ma solo nella Gdo. Nel secondo trimestre si riscontra infatti una variazione in parte positiva (+0,8%), ma anche in questo caso il risultato è interamente influenzato dall’andamento favorevole della grande distribuzione (+1,5% l’incremento degli addetti per queste strutture). Prosegue invece e si accentua il calo occupazionale nel piccolo commercio (-3,5%) con il risultato peggiore degli ultimi 4 anni. A livello regionale la tendenza è pressoché analoga, con un aumento degli addetti (+0,5%) in parte al di sotto di quello rilevato per la provincia. Confrontando queste dinamiche con le tendenze rilevate nelle altre province della regione, per il fatturato l’andamento appare negativo in tutte le province con diminuzioni superiori alla variazione regionale per Vicenza (-4,3%), Rovigo (-4,4%) e Belluno (-6,4%) e in linea con essa per Treviso e Verona; Padova ha la diminuzione più contenuta dopo Venezia (-1,1%). Per le due principali classi dimensionali, Padova e Venezia sono le uniche due province a manifestare un aumento (pur limitato al +0,3%) del fatturato nella grande distribuzione, mentre nelle altre l’andamento è negativo (soprattutto per Verona, -2,8%). Per l’occupazione la tendenza in parte positiva nel Veneto riflette una crescita che interessa la maggior parte delle province, con variazioni più significative per Rovigo (+2,6%) e Treviso (+1,2%) rispetto alla stessa Padova (+0,8%), Venezia (+0,5%) e Belluno (+0,1%). I maggiori problemi di tenuta dell’occupazione interessano Vicenza (-1,9%). Previsioni 3° trimestre 2013 - Le previsioni formulate dalle imprese intervistate nel mese di luglio per il 3° trimestre 2013, indicano nell’insieme il prevalere di una tendenza negativa per il fatturato e un andamento stazionario per l’occupazione. Per il fatturato si conferma l’andamento negativo nella piccola distribuzione con il 54,6% delle imprese intervistate che prevede diminuzioni. Ma anche nelle strutture di vendita medio-grandi la maggior parte delle imprese (57,5%) indica un declino del fatturato. In sintesi, per l’insieme delle imprese commerciali al dettaglio, per il fatturato le imprese che prevedono diminuzioni nel trimestre sono il 55,3% di quelle intervistate, contro un 8% che indica possibili aumenti, mentre il 31,8% parla di <andamento stazionario>. Sul fronte occupazionale le previsioni segnalano una netta maggioranza di imprese (87,9%) che non prevede variazioni nel trimestre in corso. Solo un esiguo 0,8% prevede aumenti, mentre il restante 14,3% degli intervistati ipotizza addirittura una riduzione degli addetti.  
   
   
CUNEO - START UP IMPRENDITORIA SOCIALE  
 
Cuneo, 16 settembre 2013 - La Camera di Commercio di Cuneo aderisce all´iniziativa di sistema “Start up imprenditoria sociale” promossa da Unioncamere nazionale con la collaborazione di Universitas Mercatorum, l´Università telematica delle Camere di commercio italiane. L´imprenditoria sociale è un fenomeno recente e rappresenta ormai il 10% delle imprese europee. Il nostro ordinamento riconosce la specifica forma giuridica di questa tipologia di imprese e distingue il concetto di imprenditoria in due tipi: quella con finalità lucrativa e quella con finalità diverse dal solo profitto, rivolta alla fornitura di servizi utili alla società e alle sue crescenti necessità ed esigenze. “Il sistema camerale – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio e di Unioncamere Ferruccio Dardanello – guarda da sempre con attenzione al fenomeno dell´imprenditoria sociale. Accanto alle imprese tradizionali, che continuano a costituire la struttura portante del sistema economico italiano, le imprese sociali rappresentano una risorsa preziosa per il nostro paese, grazie alla loro naturale capacità di offrire servizi di cui la collettività ha bisogno e che nessun altro soggetto spesso è in grado di organizzare”. Obiettivo dell´iniziativa è quindi duplice: da un lato quello di dare una risposta all´emergenza lavoro, accompagnando la nascita di nuove imprese sociali di qualità e da un altro lato incentivare nuove risposte ai bisogni personali in ambito sociale, a vantaggio della collettività. Gli aspiranti imprenditori che intendono avviare una nuova impresa sociale nel territorio provinciale ed operare nei settori considerati dalla normativa vigente “ad utilità sociale”, che comprendono assistenza sociale, assistenza sanitaria, assistenza socio sanitaria, educazione, istruzione e formazione, tutela ambientale e dell’ecosistema, tutela dei beni culturali, turismo sociale, formazione post-universitaria, ricerca ed erogazione di servizi culturali e formazione extrascolastica, possono quindi accedere all´iniziativa “Start up d´impresa”. Il progetto si esplica attraverso l´erogazione di servizi gratuiti erogati presso l´ente camerale ad opera di tutor specializzati, rivolti alla pianificazione, allo sviluppo del progetto imprenditoriale, all´assistenza e consulenza nella redazione di un business plan e allo start up d´impresa, senza impegno per gli aspiranti imprenditori ad aprire l´attività al termine del percorso. Il servizio, salvo proroga, si concluderà entro il 31 dicembre 2013. I soggetti interessati ad accedere all´iniziativa ed in possesso dei requisiti richiesti devono presentare la loro candidatura entro il 30 settembre 2013, secondo le modalità specificate nell´avviso consultabile sul sito della Camera di Commercio di Cuneo.  
   
   
TARGETTI-SANKEY, ROSSI: "LICENZIAMENTI INSOSTENIBILI. NECESSARI SAGGEZZA E CORAGGIO"  
 
Firenze, 16 settembre 2013 – "Non ci possiamo permettere, in un momento come questo, di perdere altro lavoro e per di più in una realtà di eccellenza e con forti legami col territorio come la Targetti-sankey. E´ assolutamente necessario trovare strade diverse da quella dei licenziamenti per affrontare la crisi dell´azienda. E la manifestazione dei lavoratori ha mandato oggi un segnale forte che deve essere ascoltato". Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta la situazione della storica azienda fiorentina. "L´impegno di tutti – prosegue – deve essere quello di garantire una prospettiva industriale che rilanci il ruolo della Targetti-sankey sul mercato italiano e internazionale. E questo non lo si può certo fare disperdendo il know-how acquisito in anni di esperienze e di cui soprattutto i lavoratori sono depositari. Per questo – dice ancora Rossi – la strada scelta finora dall´azienda è incomprensibile, oltre che socialmente insostenibile. Se l´unica proposta è quella di 160 licenziamenti tutto diventa più difficile, anche per le istituzioni e per i sindacati. E´ il momento della saggezza e del coraggio e mi auguro – conclude il presidente – che i vertici della società sappiano metterli in campo".  
   
   
ROMA - START UP IMPRENDITORIA SOCIALE, ISCRIZIONI ENTRO IL 30 SETTEMBRE  
 
 Roma, 16 settembre 2013 - Mancano solo due settimane alla scadenza del bando “Start Up Imprenditoria Sociale” prevista per il prossimo 30 settembre. L’iniziativa promossa e sostenuta da Unioncamere, in collaborazione con Universitas Mercatorum, Università telematica delle Camere di Commercio italiane, e Asset Camera, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma, è volta a supportare la nascita di nuove imprese sociali attraverso l’erogazione di servizi gratuiti di accompagnamento allo sviluppo del progetto imprenditoriale e allo start up. Possono partecipare al progetto gruppi di aspiranti imprenditori che intendano avviare una nuova impresa nei settori di intervento “a utilità sociale" quali: assistenza sociale; assistenza sanitaria; assistenza socio sanitaria; educazione, istruzione e formazione; tutela ambientale e dell´ecosistema; tutela dei beni culturali; turismo sociale; formazione post- universitaria; ricerca ed erogazione di servizi culturali; formazione extrascolastica. Le attività per le quali verranno erogati i servizi, a opera di tutor specializzati, saranno: sviluppo del progetto di impresa ed elaborazione del business plan; raccordo con il sistema del credito e micro-credito; costituzione della società. Le domande dovranno pervenire entro le ore 24 del giorno 30 settembre 2013. Maggiori informazioni su http://www.Rm.camcom.it/archivio43_bandi-altri-bandi_0_51.html    
   
   
TERREMOTO/EMILIA, IL COMMISSARIO VASCO ERRANI SCRIVE A LETTA E AI PARLAMENTARI EMILIANO-ROMAGNOLI: "MOLTO È STATO FATTO. MA CI ATTENDONO ANCORA QUESTIONI IMPORTANTI DA AFFRONTARE INSIEME"  
 
Bologna, 16 settembre 2013 - Proficua e reciproca collaborazione con Governo e Parlamento sono stati la premessa che ha consentito di avviare in modo positivo la ricostruzione delle aree terremotate dell’Emilia. E quindi “molto è stato fatto. Ma ci attende ancora molto lavoro e ci sono questioni importanti da affrontare insieme”. Lo scrive il presidente della Regione Emilia-romagna e Commissario delegato alla ricostruzione Vasco Errani, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Letta ed ai parlamentari emiliano-romagnoli. In due distinte missive il Commissario Errani – ripercorrendo e mettendo in valore quanto fatto fino ad oggi, grazie alla forte collaborazione istituzionale – mette in fila le questioni già in itinere, ma ancora da chiudere per dare un ulteriore impulso alla ricostruzione, e quelle da introdurre ex-novo. Tra le prime, ad esempio Errani cita il superamento del vincolo di residenza anagrafica per l’accesso ai contributi, l’autorizzazione al pagamento della differenza degli interessi sui mutui sospesi alle famiglie, la necessità di varare il decreto per l’impiego dei fondi Inail 2013 per la sicurezza sismica e l’inclusione, fra i beneficiari, degli imprenditori a titolo individuale e degli imprenditori agricoli. Altro tema affrontato dal Commissario Errani sono le questioni che occorre invece affrontare ex novo per accelerare e migliorare le misure per la ricostruzione. Tra queste, ad esempio, la richiesta che - nei casi di demolizione con delocalizzazione totale o parziale degli edifici decisa dai Comuni - venga concessa la facoltà di attribuire i contributi pubblici anche per l’acquisto di alloggi esistenti, e sia possibile riconoscere ai beneficiari il contributo congruo all’intervento di ricostruzione o acquisto. Sul versante imprese, si chiede inoltre di estendere l’impiego dei 6 miliardi previsti dalla legge 135/2012 anche alle spese di delocalizzazione e rientro nelle sedi originarie sostenute dalle aziende per garantire la continuità della produzione e dell’occupazione e per il ripristino delle scorte. Altro tema affrontato nella lettera di Errani a Letta e ai parlamentari emiliano-romagnoli è la richiesta di estendere la detrazione al 65% per le spese per il consolidamento antisismico anche ai comuni dell’Emilia colpiti dal sisma del maggio 2012, che il decreto “ecobonus” prevede solo per i comuni compresi nelle zone a rischio sismico classificati 1 e 2.  
   
   
APPALTI ALL´ESTERO, PRESENTATO A PAVIA IL PROGETTO TED  
 
Pavia, 16 settembre 2013 - Gli appalti pubblici costituiscono una grossa opportunità commerciale per le imprese: rappresentano infatti il 17% del Pil europeo e generano un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro l’anno. Una opportunità che non sempre le Pmi riescono a cogliere per lo scarso livello di informazioni e competenze, la mancanza di risorse, le barriere di carattere amministrativo. Il problema è stato affrontato il 12 settembre in Camera di Commercio con un l’illustrazione del “Progetto Ted” per far conoscere le opportunità commerciali e gli appalti in Croazia, Serbia e Montenegro. L’iniziativa, promossa da Unioncamere Lombardia e dalle Camere lombarde nell’ambito dello “Sportello Europa”, intende agevolare ed incentivare la partecipazione delle imprese lombarde al sistema degli appalti europei e degli investimenti internazionali. La Croazia, il cui processo di adesione era iniziato nel marzo 2003, a partire dal 1 luglio 2013 è entrata a far parte dell’Unione Europea. Nel 2012 ha usufruito di fondi Ipa per un valore di circa 156 milioni di euro, mentre nel 2013 l’ammontare si aggira intorno ai 94 milioni. La Serbia ha presentato richiesta di accesso all’Unione Europea nel dicembre 2009 e nel marzo 2012 il Consiglio Europeo le ha confermato lo status di candidato. Nel solo 2012 sono stati utilizzati fondi Ipa per un valore di 202 milioni di euro, mentre nel 2013 la cifra è di 208 milioni. Il Paese risulta strategicamente importante sia per il tasso di crescita molto dinamico, sia perchè usufruirà di ingenti fondi nei prossimi anni nel suo percorso di adesione. Il Montenegro infine ha iniziato il suo processo di adesione alla fine del 2008 e l’avviamento ufficiale dei negoziati è stato intrapreso ufficialmente nel giugno 2012. Pur essendo il Paese più piccolo dell’area, in termini dimensionali e demografici ( circa 600.000 abitanti), esso presenta tuttavia un volume di finanziamenti significativo in termini pro-capite. Nel periodo 2007-2012 ha usufruito di 200 milioni di euro (35 nel solo 2012), mentre per il 2013 verranno assegnati 35 milioni di euro. “Su 90 progetti assegnati in questi Paesi nel 2012 e che hanno generato un valore complessivo di 360 milioni di euro - ha fatto notare in apertura dei lavori il presidente della Camera di Commercio di Pavia Giacomo de Ghislanzoni Cardoli – solo sedici sono stati vinti da imprese italiane per circa 53 milioni. Ma solo un progetto ha visto la partecipazione di un’impresa lombarda”. Eppure ha fatto presente Ludovico Monforte, responsabile dell’Ufficio di Bruxelles di Unioncamere Lombardia, da settembre a dicembre 2013 sono previsti solo nel campo dell’edilizia ben 42 appalti. Le tipologie di appalti principali riguardano i trasporti, l’ambiente e l’energia. Il tipo di contratto richiesto invece è il servizio o la fornitura. Il “Progetto Ted” consentirà anche alle imprese pavesi di ricevere tutte le informazioni sugli appalti in corso in Croazia, Serbia, Montenegro e di essere assistiti nelle varie fasi di partecipazione alla gara. Inoltre come ha ricordato Gianlorenzo Martini, Direttore della Delegazione di Bruxelles di Regione Lombardia, una volta individuato l’appalto cui partecipare, è possibile richiedere i voucher regionali (disponibili dal 1 ottobre) grazie ai quali abbattere i costi di acquisto dei servizi di assistenza tecnica. Ulteriori servizi di assistenza per le imprese lombarde che hanno intenzione di concorrere agli appalti in Croazia, Montenegro e Serbia, sono stati presentati da Ivana Piana, Area Manager del Settore Networking & Partnership Development di Promos, azienda speciale della Camera di Comercio di Milano. Per avere informazioni sul “Progetto Ted” e sui servizi disponibili occorre rivolgersi all’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pavia: tel 0382393308-338-228 / studi@pv.Camcom.it    
   
   
PUGLIA, UNA REGIONE PER STAR BENE. VENDOLA: "NON SLOGAN, MA CANTIERI"  
 
 Bari, 16 settembre 2013 - “Credo che attraversare questo padiglione significa rendersi conto del fatto che la Puglia è un gigantesco cantiere, che nulla è fermo, che tutto è in movimento, che non c’è territorio che non conosca investimenti fondamentali per la modernizzazione della propria offerta di salute”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola inaugurando il 14 settembre il Padiglione 152 della Regione Puglia alla Fiera del Levante. Insieme con il Presidente, gli assessori regionali alla Salute Elena Gentile, allo Sviluppo Economico Loredana Capone, alle Politiche giovanili e Sport Guglielmo Minervini, alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni e con i direttori d’area coinvolti nell’organizzazione del Padiglione “Puglia, una regione per star bene”. “I nostri investimenti – ha continuato Vendola – consistono in reti ospedaliere di tipo nuovo, dotate di tutte le risposte tecnologicamente più evolute e contemporaneamente in reti di servizi territoriali che possano cogliere il dolore della malattia mentale, il dolore delle tante forme di espropriazione e di ogni tipologia di domanda di salute, dai bambini autistici ai malati terminali”. Per Vendola “è necessario organizzare una risposta che tenga conto che la vita ha dignità in ogni istante del suo svolgimento. È importante capire come la accogliamo ed è importante capire come ci congediamo dalla vita. Occorre consentire a tutti la cura ed eventualmente la guarigione, occorre consentire al territorio di dare risposte moderne quando è possibile con la telemedicina e con l’assistenza domiciliare”. “In questo Padiglione – ha concluso Vendola - non si vedono slogan, ma cantieri e numeri di quello che è un investimento tra i più poderosi d’Europa per la modernizzazione della rete della salute in Puglia”.  
   
   
DATI NEGATIVI PER L´EXPORT SALENTINO NEL 1° SEMESTRE 2013  
 
Bari, 16 settembre 2013 - Ancora un segno meno per l’export salentino: nel secondo trimestre 2013 la crescita congiunturale delle esportazioni leccesi è stata – 5,6%, che si aggiunge al dato sempre negativo (-17,1%) del primo trimestre dell’anno. La dinamica tendenziale del primo semestre 2013 rimane conseguentemente negativa con – 11%; analogamente l’export della regione Puglia (-17%), più contenuta la variazione percentuale del dato nazionale (-0,4%). La provincia di Lecce he venduto merci all’estero per un valore di oltre 205 milioni di euro, ne ha acquistate per 124,8 mln; il saldo è stato positivo per oltre 80 mln. Tra le province pugliesi solo quella di Bari e della Bat hanno registrato nel semestre variazioni positive, rispettivamente del 13,6% e del 10%; la provincia brindisina e foggiana chiudono il semestre, rispettivamente, con -7,9% e -7,6%, Taranto registra ancora una volta una flessione pesante pari a – 65,3%. Analizzando l’apporto delle singole province all’export regionale si osserva che, nell’arco del triennio 2011-2013, rimane sostanzialmente stabile per le province di Brindisi (12,5%), Foggia (9,7%), Bat (5,7%) e Lecce (5,6%), mentre il “peso” di Bari sull’export pugliese è passato dal 42,2% del 2011 all’attuale 53,3%, al contrario il peso della provincia di Taranto è diminuito passando dal 25,5% (2011) al 13,2%. Il saldo negativo della regione Puglia (- 613, 6 milioni di euro) è imputabile in larga misura a Taranto (- 696,5 mln) e Brindisi (-264,6 mln), le altre province registrano saldi positivi: Bari 33,6 mln, Foggia 29 mln e la Bat oltre 4 mln. I Settori Il settore dei macchinari si conferma con 74,7 mln di euro il settore trainante dell’export salentino di cui costituisce il 36%, il comparto perde, però, quote di mercato all’ estero avendo registrato nel semestre in esame una variazione pari a -24,7%. L’industria della moda complessivamente ha esportato oltre 39 mln di euro in flessione rispetto al 1° semestre del 2012 (-20,2%): l’abbigliamento registra -12,3% per un valore complessivo di oltre 22,8 mln, il calzaturiero sfiora una flessione del 40% con circa 11 mln di merci vendute all’estero, una nota positiva (+7,7%) viene dal settore tessile che ha esportato merci per un valore di 5,5 mln di euro. Buona la performance del comparto alimentare che registra un incremento delle esportazioni rispetto al semestre dello scorso anno del 14,3% per un fatturato di oltre 17,5 mln di cui 11 milioni riconducibili all’industria del vino (+19,6%). Un incremento sostenuto pari a 36,9% viene registrato dall’export dei prodotti agricoli per un valore di circa 9 mln di euro. Un incremento del 49,8% registra l’export dei prodotti in metallo con un volume d’affari estero di 16,9 mln e l’industria della lavorazione di minerali non metalliferi, rappresentata dalla la lavorazione della pietra leccese che nel semestre considerato ha registrato un incremento del 62,4% e un fatturato di 15 mln di euro. L’import Nei primi sei mesi dell’anno le importazioni hanno registrato una flessione del -6,5% per un valore di 124,8 milioni. I settori che impattano maggiormente sulle importazioni salentine sono quelli alimentari i cui acquisti sono cresciuti del 16,2% nel periodo considerato per un valore di circa 23 mln. Sono stati importati manufatti del tessile, calzaturiero e dell’abbigliamento per oltre 19 mln di euro, importazioni che hanno subìto una flessione complessiva del 36,2%. Aumentate del 33,8% le importazioni di macchinari per un volume d’affari pari a 14,7 mln e di articoli in gomma e materie plastiche (+3,1%) per 9,6 mln di euro. I Paesi I paesi europei sono i principali mercati di sbocco dei manufatti salentini per un volume d’affari pari a 134,5 mln, anche se l’export verso il vecchio continente, nel 1° semestre del 2013, ha registrato una flessione del 17,5%. Francia e Germania sono i più importanti partners commerciali delle industrie manifatturiere del Salento, assorbendo ognuna l’11,6% del totale dell’export complessivo per un valore di 23,8 mln di euro ciascuna, anche se nei primi sei mesi dell’anno si è registrata una diminuzione del flusso di merci verso questi paesi rispettivamente del -29,9% e del 16,6%. Aumentano, invece, del 110% le esportazioni verso i paesi africani che acquistano merci dalle nostra industrie manifatturiere per circa 28 mln di euro. E’ l’Algeria il paese del continente africano verso cui sono dirette maggiormente le merci leccesi per un valore di oltre 11 mln di euro e un incremento nel semestre del 175%, a seguire troviamo il Sudafrica verso il quale l’export è cresciuto in maniera esponenziale: da 324 mila euro del 2012 agli attuali 4,3 milioni. Diminuite le esportazioni verso l’America (-12,3%) rappresentate da 21 mln di euro, di cui 16, milioni verso gli Usa. Anche l’export verso i paesi asiatici è diminuito del 23,7% per un valore di beni esportati pari a 15 mln, analogamente si registra una variazione negativa verso l’Oceania (-36,8%) che ha acquistato merci per complessivi 6,2 mln.