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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Febbraio 2011
MANGIATE FRUTTA E VERDURA, PROTEGGETE IL VOSTRO CUORE  
 
I benefici del mangiare frutta e verdura sono stati sottolineati ancora una volta da ricercatori nel Regno Unito che hanno detto che essi sono in grado di proteggere le persone dalla forma più comune di malattia cardiaca nell´Ue, che è anche una delle principali cause di morte. La ricerca è stata in parte finanziata dal progetto Epic ("European prospective investigation into cancer, chronic diseases, nutrition and lifestyle"), che ha ricevuto quasi 1 milione di euro nell´ambito dell´attività "Ricerca a supporto delle politiche" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. La ricerca è stata recentemente presentata nell´European Heart Journal. Scienziati dell´Università di Oxford hanno scoperto che le persone che consumavano almeno 8 porzioni di frutta e verdura ogni giorno presentavano un rischio più basso del 22% di morire di ischemia miocardica rispetto a chi consumava meno di 3 porzioni al giorno. Una porzione pesa 80 grammi, e corrisponde a una piccola banana, una mela media o una piccola carota. L´ischemia miocardica riduce il flusso sanguigno al cuore e può causare angina, dolori al petto e infarto del miocardio. I ricercatori hanno esaminato dati provenienti dallo studio Epic che ha coinvolto oltre 300.000 persone in 8 diversi stati europei, con 1636 morti per ischemia miocardica. La dott.Ssa Francesca Crowe della Cancer Epidemiology Unit dell’università ha affermato che lo studio ha mostrato "un rischio ridotto del 4% di morte per ischemia miocardica per ogni porzione aggiuntiva di frutta e verdura consumata al di sopra della quantità minima di due porzioni". Perciò, "il rischio di un´ischemia miocardica fatale per un soggetto che consuma cinque porzioni di frutta e verdura al giorno sarebbe inferiore del 4% rispetto a qualcuno che consuma quattro porzioni al giorno, e così via fino a otto porzioni o più". I ricercatori hanno tenuto conto di fattori che possono creare confusione come le differenze negli stili di vita o le abitudini alimentari. Tuttavia, essi hanno ammesso che la ricerca potrebbe essere limitata da errori nella corretta misurazione della quantità di frutta e verdura consumata dalle persone, oltre che da altri aspetti delle loro dieta. Inoltre, lo studio aveva una percentuale più alta di donne, e ciò potrebbe non riflettere in modo accurato la popolazione europea. Commentando i risultati dello studio, la dott.Ssa Crowe ha detto: "Il principale messaggio che viene da questa analisi è che, in questo studio, le persone che hanno consumato più frutta e verdura presentavano un rischio inferiore di morire per un´ischemia miocardica. Tuttavia, dobbiamo essere cauti nelle nostre interpretazioni dei risultati poiché non siamo sicuri se l´associazione tra il consumo di frutta e verdura e il rischio di ischemia miocardica sia dovuta a qualche altro elemento della dieta o dello stile di vita." Lei sottolinea quindi che ulteriori ricerche potrebbero aiutare a rispondere a queste domande. "Se potessimo comprendere, mediante studi sperimentali ben progettati, i meccanismi biologici che stanno alla base dell´associazione tra frutta e verdura e ischemia miocardica, questo ci potrebbe aiutare a determinare se questa relazione tra alimenti e malattia è causale o meno." In un articolo di accompagnamento, il professor Sir Michael Marmot, direttore dell´Istituto internazionale per Società e salute dell´University College di Londra (Ucl), capo del Dipartimento di epidemiologia e salute pubblica dell’Ucl, e presidente della Commissione sui determinanti sociali della salute nel Regno Unito, si è detto d´accordo sul fatto che era difficile arrivare a conclusioni sicure con questi risultati. Ma ha fatto notare che ciononostante la ricerca era importante. "Le malattie cardiovascolari sono la causa più comune di morte," ha scritto. "Una riduzione del 22% è straordinaria. Ma...questa riduzione della mortalità si ottiene con il consumo di otto porzioni al giorno. Un consumo così elevato è stato registrato solo nel 18% degli uomini e delle donne. Ci sarebbe bisogno di un grande cambiamento nei modelli alimentari per ottenere questo salutare consumo di otto porzioni al giorno," ma "passare a una dieta che attribuisce importanza a frutta e verdura è molto importante per la salute pubblica." Per maggiori informazioni, visitare: Epic: http://epic.Iarc.fr/  Università di Oxford: http://www.Ox.ac.uk/  European Heart Journal: http://eurheartj.Oxfordjournals.org/    
   
   
LOMBARDIA: SPAZIO A GIOVANI E A PRODOTTI TIPICI TUTELA TERRITORIO AGRICOLO E AGGREGAZIONE PER COMPETITIVITA´  
 
Milano - Difesa del territorio agricolo, maggiore attenzione per gli agricoltori under 40 nelle misure del Psr (Programma di sviluppo rurale) e tutela delle produzioni tipiche dei territori. Sono queste le sfide proposte dall´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani al convegno dell´Agia (Associazione giovani imprenditori agricoli), che ha fatto il punto sul lattiero-caseario, ieri mattina, nella sede regionale di via Pola. "Nel comparto agricolo - ha affermato De Capitani -, che sta mutando rapidamente e che sta affrontando cambiamenti epocali come la definizione della nuova Pac (Politica agricola comune), non può e non deve venire meno l´apporto dei giovani e il contributo di innovazione che particolarmente loro possono portare". Affrontando il tema del lattiero-caseario, De Capitani ha ricordato che "produrre latte oggi e a maggior ragione produrlo domani non è lo stesso lavoro del passato. Oggi l´attività zootecnica non può prescindere dall´avere un ruolo più complesso e interattivo con la realtà che la circonda. Significa saper guardare agli altri soggetti non come ad un limite ma come a un´opportunità". "Territorio, ambiente e qualità - ha rimarcato l´assessore - devono essere considerati il valore aggiunto delle nostre produzioni, ma per essere competitivi bisogna puntare sull´aggregazione, fare fronte comune, mettere in atto proficue sinergie". "In tutto questo - ha concluso De Capitani - non può mancare una certezza, ovvero le istituzioni, che devono lavorare al vostro fianco, mettendovi nelle migliori condizioni per poter vincere la sfida dei mercati".  
   
   
AIUTI "DE MINIMIS" PER AGRICOLTURA PUGLIESE: C´È TEMPO FINO AL 10 MARZO  
 
C’è tempo sino al 10 marzo prossimo per gli aiuti “de minimis” destinati alle imprese agricole pugliesi che hanno pagato interessi passivi nell’anno 2009 a seguito di operazioni di credito a breve termine con le banche. Lo rende noto l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno che sottolinea come si tratti di “un ulteriore strumento che conferma l’attenzione della Regione Puglia verso l’agricoltura, in controtendenza rispetto al dato nazionale. Uno strumento, che va incontro ai produttori più piccoli su di un tema, quello del credito, che molto spesso rappresenta una variabile che incide molto sui bilanci delle piccole imprese. L’intervento tiene conto dei limiti che i regolamenti comunitari ci consentono perché non si configuri uno sconfinamento nell’aiuto di Stato”. “Questo strumento – aggiunge l’assessore Stefàno - si concretizza in una fase particolarmente interessante dell’agricoltura pugliese, in cui gli indicatori cominciano a farci intravedere qualche segnale positivo e buona parte del sistema è impegnato nella implementazione della strategia del Piano di Sviluppo Rurale della Puglia”. La domanda, che dovrà essere presentata esclusivamente on-line all’indirizzo www.Uma.regione.puglia.it, potrà essere compilata direttamente dal titolare della azienda agricola (facendo richiesta di credenziali di accesso al sistema via e-mail all´indirizzo helpdeskaiuti@innovapuglia.It indicando: Cognome, Nome, Cuaa, Ragione Sociale Azienda, Provincia e Comune) oppure: tramite i Caa autorizzati che detengono il “fascicolo aziendale”; tramite le Associazioni sindacali e professionali agricole maggiormente rappresentative e convenzionate con la Regione Puglia ai sensi della L. R. 30/82; tramite liberi professionisti abilitati all’accesso al portale regionale pma.Regione.puglia.it o da abilitare con opportuna delega. L’aiuto potrà essere concesso nel rispetto della normativa comunitaria in materia “ de minimis” ed i soggetti richiedenti devono dimostrare di essere imprenditori agricoli iscritti alla C.c.i.a.a. Nell’elenco speciale degli imprenditori agricoli e titolare di impresa agricola e di essere iscritti all’Inps nella gestione previdenziale ed assistenziale dei “ Coltivatori Diretti” e/o degli Imprenditori Agricoli Professionali (I.a.p). Nel caso di società, l’istanza potrà essere presentata qualora almeno un socio risulti iscritto nella gestione assistenziale e previdenziale Inps come “ coltivatore diretto” e/o I.a.p. Altri requisiti per accedere alla domanda: essere titolare di fascicolo aziendale detenuto da Agea e per essa dai C.a.a.; aver condotto almeno dal 1 gennaio 2009 e continuare a condurre, a qualsiasi titolo, un’azienda agricola nel territorio della Regione Puglia; essere in regola con le norme in materia di assunzione in campo agricolo ed aver versato e continuare a versare contributi agricoli; non rientrare tra coloro che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti che sono individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea; non aver beneficiato, a qualsiasi titolo, nel triennio precedente, di aiuti de minimis o, in caso di averne beneficiato, di non aver superato la soglia di €. 7.500,00 nel biennio precedente. In tal caso bisognerà dichiarare l’ammontare ricevuto e l’entità dell’aiuto da beneficiare con il presente provvedimento non deve, cumulato a quelli precedentemente ottenuti, superare la somma totale di €. 7.500,00 nel triennio. Requisito essenziale, aver pagato ad un Istituto Bancario interessi passivi su esposizioni bancarie a breve nell’anno 2009, nei limiti di quanto stabilito dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 15.10.2002 e comunque per un importo superiore alla soglia minima di €. 1.000,00. Le modalità operative per la concessione dell’aiuto sono riportate nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 1507 del 25.06.2010, esecutiva. Ulteriori informazioni al numero 080 4670888 dell’help desk di Innovapuglia o via mail all’indirizzo: helpdeskaiuti@innovapuglia.It  
   
   
LATTE OVINO, TOSCANA: IMPEGNI PER LA RIPRESA DELLE TRATTATIVE  
 
Firenze – L’assessorato all’agricoltura della Regione Toscana è impegnato per creare le condizioni affinchè si possa riaprire la trattativa sul latte ovino. Questo il messaggio che parte dalla Regione dopo l’allarme sul settore lanciato da Coldiretti Toscana, Cia Toscana e Confagricoltura Toscana. “Stiamo lavorando in questo senso – dice l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori – e il nostro impegno è massimo affinchè si possa riprendere la trattativa e garantire una giusta remuneratività agli allevatori toscani.” Già giovedì prossimo, presso l’assessorato all’agricoltura della Regione, si terrà il primo incontro con i caseifici aderenti al mondo cooperativo.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: DIVIETO UTILIZZO AGRONOMICO DEI LIQUAMI  
 
Trieste - Il direttore centrale delle Risorse rurali, agroalimentari e forestali del Friuli Venezia Giulia Luca Bulfone ha emesso in data 28 gennaio di sospensione del divieto dell´utilizzo agronomico dei letami, delle acque reflue, dei concimi azotati e degli ammendanti agronomici a partire dalla data di pubblicazione del presente decreto sul Bur per i successivi 20 giorni. Viene inoltre ribadito il divieto dello spargimento nei giorni di pioggia e nei giorni successivi ad eventi piovosi significativi (maggiori di 10 mm), al fine di evitare il percolamento in falda ed il compattamento del terreno.  
   
   
APERTE IN SARDEGNA LE ISCRIZIONI A QUATTRO CORSI PROFESSIONALI PER GENTE DI MARE  
 
 Cagliari - L´assessorato del Lavoro informa che sono aperte le iscrizioni a quattro corsi di formazione professionale finanziati con le risorse del Por Fse 2007- 2013, nell´ambito dell´avviso pubblico Gente di mare: I corsi sono: primo soccorso elementare; sicurezza personale e responsabilità sociale; addestramento per sopravvivenza e salvataggio; antincendio di base. Possono iscriversi disoccupati e inoccupati che: siano residenti in un Comune della Sardegna da almeno 5 anni o siano emigrati; siano iscritti al registro-matricola della gente di mare presso i compartimenti marittimi sardi; siano in possesso del foglio provvisorio di navigazione; abbiano un reddito familiare annuo non superiore a 18 mila euro, calcolato con il metodo dell´indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Le sedi dei corsi sono: De Gioannis Antincendio - via Sernagiotto, 3 - zona industriale Casic - 09030 Elmas (Ca); Alioth di navigazione - viale Porto Torres, 119 - 07100 Sassari (in questa sede non si tiene il corso antincendio di base). Le domande di partecipazione dovranno essere presentate per posta presso la sede corsuale di Elmas-cagliari oppure via fax al numero 070 302595, per i primi tre corsi. Per il corso antincendio di base è possibile inviare la domanda anche tramite e-mail all´indirizzo corsi.Regione@degioannis.it  oppure al n. Di fax è 070 241136. Ulteriori informazioni potranno essere richieste ai seguenti recapiti: ai numeri telefonici 339 8208179 e 338 8141342 o all´indirizzo e-mail info@mareform.It  per le attività formative relative a primo soccorso elementare, sicurezza personale e responsabilità sociale e addestramento per sopravvivenza e salvataggio; presso la sede del corso, al numero telefonico 070 241136 o all´indirizzo e-mail corsi.Regione@degioannis.it  per il corso antincedio di base.  
   
   
SARDEGNA: ENTRO SABATO 19 FEBBRAIO LE DOMANDE DI RIASSEGNAZIONE DELLE QUOTE LATTE  
 
Cagliari - L´agenzia regionale per il sostegno all´agricoltura informa i produttori di latte residenti in Sardegna che possono essere presentate le domande di riassegnazione gratuita delle quote latte. I quantitativi disponibili ammontano a 307.020 kg. L´intervento si articola in due categorie. La categoria A - consegne - è rivolta ai giovani imprenditori agricoli, anche non titolari di quota, che alla data di presentazione della domanda abbiano un´età non superiore a 40 anni e abbiano iniziato la propria attività da non più di cinque anni. Il produttore deve commercializzare il latte prodotto esclusivamente effettuandone la consegna ad uno o più primi acquirenti autorizzati. La categoria B - vendite dirette - è rivolta ai produttori che, al termine della campagna 2009/2010, abbiano commercializzato in misura superiore al proprio quantitativo individuale di riferimento (quota latte), fino a un massimo del 120% dello stesso. Il produttore può commercializzare direttamente al consumatore il latte e i prodotti lattiero caseari derivati dalla sua trasformazione. Gli interessati possono presentare le richieste entro il 19 febbraio 2011 a: Argea Sardegna - Area di coordinamento delle attività ispettive - viale Adua n.1 - 07100 Sassari  
   
   
AGRICOLTURA: PRODUZIONI LOCALI PER RISTORAZIONE COLLETTIVA  
 
Torreano di Martignacco - E´ una sinergia innovativa quella che si sta consolidando nel Friuli Venezia Giulia tra le diverse componenti delle istituzioni, al fine di favorire un approccio multi disciplinare rispetto ai temi della salute e dell´alimentazione, quest´ultimo strettamente collegato al benessere fisico. Ma deve tenere conto delle reali potenzialità dell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia. Se ne è parlato il 28 gennaio al convegno ´Ristorazione collettiva di prossimità, nell´ambito dell´Agriest, nel quartiere fieristico udinese, a Torreano di Martignacco, organizzato dalla Regione e dall´Anci Federsanità Fvg. Una sinergia che nel corso degli anni è divenuta una rete di collaborazione, come l´ha definita Erio Ziglio, direttore dell´Ufficio Europeo dell´Oms: la costituiscono la Regione, le filiere agricole di qualità, il sistema sanitario, quello scolastico, le amministrazioni comunali, Federsanità. Questa rete di buone prassi rivolte a favorire attraverso la corretta alimentazione la salute e il benessere dei cittadini di ogni età, sta elaborando le linee guida per i Comuni, affinché svolgano un´azione di sensibilizzazione sulla consapevolezza alimentare. Contestualmente al convegno si è svolta una tavola rotonda che ha consentito al presidente di Federsanità Anci del Fvg, Giuseppe Napoli, di ripercorrere i fondamenti dell´esperienza pluriennale intessuta nella regione dal sistema delle autonomie per la prevenzione delle malattie attraverso l´alimentazione, un corretto stile di vita, la salubrità dell´ambiente. E ha poi permesso all´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, di sviluppare un´analisi attenta della situazione inerente non solo la ristorazione collettiva di prossimità, ma anche l´intera filiera agricola. Violino, che ha portato il saluto della Giunta regionale, e in particolare dell´assessore alla Salute, Vladimir Kosic, il quale non ha potuto partecipare ai lavori ma condivide pienamente le iniziative in atto, ha inteso dapprima individuare l´anello debole della filiera alimentare del Friuli Venezia Giulia. Che paradossalmente è rappresentato dalla mancanza dei prodotti necessari ad alimentare il sistema della ristorazione collettiva di prossimità: mense aziendali, ospedaliere, scolastiche. Ha citato a esempio la legge regionale che premia l´impiego di materia prima da agricoltura biologica nelle mense scolastiche: ora per difficoltà di approvvigionamento, è obbligatorio l´impiego non più del 40, ma soltanto del 20 per cento di prodotti biologici prodotti nel Friuli Venezia Giulia. Occorre dunque, sempre secondo Violino stimolare sul territorio regionale un numero sufficiente di aziende capaci di assicurare la quantità dei prodotti necessari ad alimentare l´intero sistema della ristorazione collettiva, che in questo modo potranno beneficiare di nuova redditività. Utile in questo senso, per l´assessore, anche l´attestazione del marchio Tipicamente Friulano, che deve invitare a consumare i prodotti locali innanzitutto i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Per fare fronte alle difficoltà del settore agricolo, ma anche rispondere con efficacia alle esigenze di salute e di una migliore qualità della vita di tutti i cittadini, Violino ha concluso ipotizzando un progetto pilota che potrebbe segnare l´avvio della concretizzazione della filiera del Friuli Venezia Giulia rivolta al settore delle mense per i bimbi, gli scolari, gli studenti, i lavoratori, nonché coloro che sono ricoverati negli ospedali. Potrebbe coinvolgere l´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, e l´azienda ospedaliero-universitaria di Udine: il conferimento di prodotti agricoli a km 0 consentirebbe un salto di qualità nell´alimentazione degli ammalati, concorrendo a migliorare per quanto possibile la loro qualità della vita. E fornirebbe un esempio trainante all´intero mondo rurale del Friuli Venezia Giulia a rinnovarsi, per poter rispondere alle richieste di un settore potenzialmente significativo. Nel corso del convegno sono intervenuti, tra gli altri, Roberto Ferri e Giulio Barocco, della direzione centrale della Salute, sul piano regionale della prevenzione che tiene conto dell´alimentazione e dell´educazione alimentare, Paolo Agostini, del Comune di Roma, Gaetano Zanutti, di Legacoop Fvg, Gian Mario Di Gianantonio, dell´Ufficio scolastico regionale Fvg, Avelio Marini, dell´Ismea, Maria Parpinel, dell´Università di Udine, sulla qualità delle produzioni.  
   
   
INCONTRO SUL RILANCIO DEL CONSORZIO MERCATO AGRICOLO CALABRESE  
 
L’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi ha presieduto ieri un incontro sul processo di ripresa e di sviluppo del Consorzio Mercato Agricolo Calabrese. Alla riunione hanno partecipato anche i Sindaci del territorio di Montalto Uffugo e Lattarico e i rappresentati di Fincalabra e Unioncamere. La discussione si è aperta con gli interventi del management di Comac, i quali hanno illustrato le linee di rilancio del Consorzio. Successivamente, il Presidente del Consorzio Pichierri ha confermato le proprie dimissioni, già presentate oltre tre mesi fa al Presidente Scopelliti. Dalla discussione, articolata quanto proficua, è emersa la decisione di costituire un tavolo permanente, composto da tutti i soggetti interessati (Comac, Sindaci del territorio, Fincalabra, Unioncamere, Dipartimento Attività Produttive) per rivitalizzare l’attività del Consorzio. L’assessore Caridi, supportato dal Dirigente generale, Nicolò e dal Dirigente del Settore, Aloise ha espresso piena condivisione alle linee del progetto proposto. Per espressa delega dell’Assessore Caridi, inoltre, è stato deciso che il tavolo sarà presieduto dal Consigliere Regionale Gianpaolo Chiappetta. L’invito per la partecipazione al tavolo sarà naturalmente esteso anche ad altri soggetti (soci e non soci del Consorzio) effettivamente interessati al rilancio della struttura. “Lo sforzo comune – ha dichiarato l’assessore Caridi - dovrà essere quello di indirizzare l’impegno congiunto di tutte componenti verso il superamento di quelle logiche e politiche imprenditoriali ed industriali che in passato tanti danni hanno arrecato al già fragile tessuto economico calabrese. Il rilancio del sistema produttivo calabrese passa attraverso queste azioni e questa nuova filosofia che privilegia la concertazione e la condivisione dei programmi e delle attività”.  
   
   
AGRICOLTURA: CONVEGNO SU COMPETITIVITA´ UNA TRE GIORNI CON ATTIVITA´ LUDICO-DIDATTICHE  
 
Pescara - "Competitività in agricoltura - Qualità: da Necessità ad Opportunità" è il tema del convegno, organizzato dall´Arssa in collaborazione con l´assessorato all´Agricoltura e Ministero delle Politiche agricole, che da mercoledì 2 a venerdì 4, avrà luogo a Celano presso Musè, il museo della preistoria. I grandi protagonisti della commercializzazione da anni richiedono ai propri fornitori prodotti conformi a standard di qualità capaci di soddisfare le esigenze del consumatore. Una politica che ha imposto, quale prerequisito per l´attività delle aziende agricole, l´adesione a sistemi di certificazione: dalle Iso alla Globalgap, spesso senza garantire un adeguato compenso per i costi aggiuntivi. D´altro canto, la certificazione delle produzioni agricole alla base delle norme dell´agricoltura biologica, della produzione integrata o della Dop ed Igp, permette di garantire standard qualitativi che rappresentano un valore aggiunto in termini di salubrità, tutela ambientale e garanzia di origine. La conclusione dei lavori, a fine mattinata di venerdì, sarà affidata all´assessore al´Agricoltura, Mauro Febbo, che seguirà l´intervento del direttore generale dell´area Sviluppo Rurale del Ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Blasi. Domani l´avvio con una giornata dedicata alle scuole elementari con attività ludico didattiche su biodiversità, contenimento del riscaldamento globale, tutela delle acque e del suolo ed energie rinnovabili.  
   
   
SANSA DI OLIVE: GUAI A CHIAMARLA “SCARTO”! OLIO DA UNA PARTE, ENERGIA DALL’ALTRA: LA FILIERA OLEARIA E I PRODUTTORI DI ENERGIA ELETTRICA SI ACCORDANO PER VALORIZZARE GLI “SCARTI” E TRASFORMARLI IN REDDITO.  
 
• Oggi già il 98% della sansa è utilizzato per produrre energia, ma dalla sansa si può ricavare altro olio anch’esso utilizzabile con profitto in questo senso • A Bioenergy Italy (Cremona, 18-20 marzo), un seminario rivolto a tutta la filiera per scoprire come entrare in un nuovo business L’utilizzo della sansa delle olive per produrre energia non è una novità: infatti, già il 98% degli scarti della spremitura (quel che resta di polpa, buccia e nocciolo delle olive) viene impiegato in questo settore. Ma ciò che conta veramente per la filiera olearia è il recente contratto-quadro che nel novembre scorso è stato siglato tra l’Interprofessione dell’Olio d’Oliva – di cui fanno parte Confagricoltura, Cia, Copagri, Unasco, Aipo, Cno, Agci-agrital, Legacoop Agroalimentare, Associazione Frantoiani d’Italia, Federolio e Assitol – e Assoelettrica, l’associazione che riunisce i produttori di energia elettrica. Un accordo che getta le basi di un sempre maggiore sviluppo del business dell’energia per i produttori di olio. Un business che ha ancora grandi margini di sviluppo, soprattutto se si considera che dalla sansa si può estrarre ancora olio, e al momento non esistono esempi rilevanti dell’impiego di quest’olio a fini energetici. Ed è proprio l’utilizzo dell’olio residuo il punto di partenza di una collaborazione destinata a portare nuove opportunità di reddito alla filiera olearia. Le potenzialità energetiche della sansa, peraltro, non si fermano qui. La produzione di elettricità si accompagna infatti a quella di calore; esiste pertanto anche la possibilità di utilizzare l´energia termica che si sviluppa in concomitanza con quella elettrica. Naturalmente un business come quello della produzione di energia necessita di solide basi di studio, e l’occasione giusta per approfondire i temi principali e gli aggiornamenti del settore sarà Bioenergy Italy, in programma a Cremona dal 18 al 20 marzo 2011. Una nuova Manifestazione nata dalla collaborazione tra Cremonafiere e gli organizzatori tedeschi di Dlg (Agritechnica, Eurotier), e che nel ricco programma tecnico-scientifico che si svolgerà a fianco dell’esposizione, proporrà anche un appuntamento specificatamente dedicato alla filiera olearia e alla valorizzazione degli scarti dell’industria agroalimentare. Il convegno, realizzato in collaborazione con Aita (Associazione Italiana Tecnologia Alimentare) sarà focalizzato sull’ “Utilizzo degli scarti della lavorazione agro-industriale per fini energetici o per la produzione di nuove materie prime e/o ingredienti” e si svolgerà nella giornata di venerdì 18 marzo 2011  
   
   
FEBBRAIO 2011 MESE DELL’IDRATAZIONE LIPTON: LA PIRAMIDE DELL’IDRATAZIONE É LO “STRUMENTO” PER SENSIBILIZZARE E INFORMARE SULL’IMPORTANZA DI BERE E IDRATARSI CORRETTAMENTE.  
 
Consapevole di quanto sia importante l’idratazione per stare bene, quindi sentirsi al meglio e apparire in forma, Lipton ha pensato di dedicare a questi temi un intero mese: febbraio 2011 diventa così il Mese dell’Idratazione Lipton. Nell’ambito del Mese dell’Idratazione saranno promosse tante e diverse iniziative per invitare tutti a idratarsi di più e meglio, bevendo con gusto ma senza calorie! Si partirà presentando la piramide dell’idratazione e proponendola come “strumento” per sensibilizzare e informare sull’importanza di idratarsi correttamente. Durante il Mese dell’Idratazione sarà attivo il numero verde 800-800121 per prenotare un check up gratuito presso lo studio di un nutrizionista di Abni – Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani. L’idratazione Quotidiana, Un Gesto Importante Per Stare Bene Tutti ormai lo sappiamo: ciò che mangiamo influenza il nostro benessere, quanto bene sta il nostro organismo e quanto belli e in forma, di conseguenza, appariamo. E quello che beviamo? Anche quello che è nel nostro bicchiere o nella nostra tazza svolge un ruolo centrale ed è quindi ormai indiscussa l’importanza di mantenere una corretta idratazione. E, se stiamo bene, si vede! Date le molteplici funzioni vitali che l’acqua svolge, una corretta idratazione rappresenta perciò una condizione indispensabile per il nostro corpo. In base a queste informazioni, è facilmente comprensibile che bisogna bere ogni giorno un’adeguata quantità di liquidi per compensarne la normale perdita  
   
   
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP E PIZZA STG, AL VIA COLLABORAZIONE CHIANESE: “INSIEME PER ESALTARE L’IMMAGINE DELLA CAMPANIA NEL MONDO”  
 
“La Mozzarella di Bufala Campana Dop è il valore aggiunto che consentirà alla pizza napoletana di non mettere a rischio il marchio europeo di Specialità Tradizionale Garantita (Stg) ottenuto un anno fa”. Lo dichiara il presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, Antonio Pace. Una recente proposta della Commissione Europea prevede infatti di sopprimere quelle Stg che non presentano l’utilizzo di prodotti Dop o Igp. “L’unica mozzarella Dop – sottolinea Pace – è proprio quella di bufala campana, che già vanta dal 1996 il marchio europeo e rappresenta dunque la nostra peculiarità per confermare il riconoscimento Stg e continuare a offrire ai consumatori la vera Pizza Napoletana. Del resto, come associazione, abbiamo da sempre favorito l’utilizzo della Mozzarella di Bufala Campana Dop, in quanto unico prodotto capace di garantire qualità certificata”. Il presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, Luigi Chianese, esprime “pieno sostegno a ogni iniziativa utile a tutelare la pizza napoletana” e aggiunge: “La mozzarella di bufala campana è il più importante marchio Dop del centro-sud Italia, ha una storia quasi millenaria ed è simbolo del Made in Italy. Rappresentiamo un comparto solido e in continua crescita. Siamo pronti a mettere la nostra esperienza e il nostro impegno al servizio di un altro prodotto di eccellenza, come la pizza, in una collaborazione che mira a esaltare l’immagine della Campania nel mondo”. Dal Consorzio di Tutela ampia apertura anche verso le aspettative dei pizzaioli in relazione alle particolari modalità di utilizzo della Mozzarella di Bufala Dop nella preparazione della pizza: “Le affronteremo in un dialogo costruttivo”, chiarisce Chianese. Il presidente Pace infine conclude: “Abbiamo gettato le basi per una sinergia con il Consorzio di Tutela della mozzarella e avvieremo una serie di azioni volte anche a educare i pizzaioli all’impiego di questo prodotto, che va tagliato a listarelle, anche abbastanza spesse, per esaltarne la consistenza”. Il Consorzio di Tutela – Costituito nel 1981, ha reso possibile l’ottenimento e la registrazione della denominazione di origine, necessaria alla tutela del prodotto. È il solo organismo riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la tutela, vigilanza, valorizzazione e promozione della Dop Mozzarella di Bufala Campana. Dop - È l’unica mozzarella in commercio ad aver ottenuto il riconoscimento europeo della Dop. Il disciplinare di produzione – approvato sia dal Ministero Italiano dell’Agricoltura sia dall’Unione Europea - prevede l’utilizzo di solo latte intero di bufala - oltre al caglio e sale – proveniente da allevamenti presenti nella tradizionale zona di origine (centro-Sud Italia: Campania - province di Caserta e Salerno, parte della provincia di Napoli e Benevento -; Lazio - comuni delle province di Latina, Frosinone e Roma -; Puglia -piccola parte della provincia di Foggia; Molise -il Comune di Venafro-). Nel 2009 sono state prodotte circa 34.000 tonnellate di Mozzarella di Bufala Campana, di cui il 17% esportato. Le province di Caserta e Salerno rappresentano circa il 90% della produzione certificata nell’intera area Dop. I numeri della Dop (dati 2009): Caseifici certificati 127, Produzione Dop 33.930 t., fatturato alla produzione ca. 300 milioni di euro, fatturato al consumo ca. 500 milioni di euro, addetti compreso indotto 20.000 unità  
   
   
LA CANTINA BORTOLIN ANGELO SPUMANTI PER IL CONSUMO RESPONSABILE DI VINO DESIDERIO BORTOLIN:  
 
La qualità al primo posto: questa è la filosofia scelta da Desiderio Bortolin, titolare della Cantina di Guia di Valdobbiadene che si distingue nel panorama vitivinicolo per l’alta qualità delle sue bollicine, 100% Valdobbiadene, sui podi dei principali concorsi enologici nazionali e internazionali. La Bortolin Angelo Spumanti ha aderito alla campagna “Wine in Moderation”, un’importante iniziativa europea che promuove il consumo consapevole del vino. <Non si tratta solo di bere “meno” per restare sotto i livelli di alcol consentiti per la guida – spiega Desiderio Bortolin – ma piuttosto di diffondere una diversa concezione del consumo di vino che prediliga l’esperienza sensoriale, l’approfondimento del patrimonio storico di un vino rispetto a un altro, la selezione accurata delle bottiglie da acquistare. Si tratta di un approccio “culturale” che richiede intelligenza e una buona conoscenza del mondo del vino, c’è tutto il gusto di saper leggere un’etichetta, di saper abbinare cibi e vini, di saper distinguere gli aromi...>. Come a dire che degustare un vino è molto più che semplicemente “bere”, e certo non è “ubriacarsi”. <E’ fondamentale – continua – diffondere questo messaggio tra i più giovani e ripetere in continuazione che è molto più “cool” sapere bere bene piuttosto che bere tanto. E’ infatti soltanto sorseggiandolo piano e assaporandolo lentamente, che si può apprezzare e godere appieno del gusto complesso di un vino. Se un vino è di alta qualità è sufficiente un solo sorso per esserne inebriati. E senza alcuna controindicazione!>. Il programma “Wine in Moderation” costituisce il contributo del settore vitivinicolo al forum “Alcol e salute” della Commissione europea nel quadro della strategia comunitaria volta ad affiancare gli Stati membri nei loro sforzi per ridurre i danni derivanti dal consumo di alcol. Molti studi scientifici concordano sul fatto che un consumo moderato di alcol protegge gli adulti dalle malattie coronariche, soprattutto gli uomini di più di 45 anni e le donne in menopausa, e che viene associato a uno stile di vita salutare. Le cause di decesso legate al consumo eccessivo di vino comprendono gli incidenti stradali, gli infortuni, gli atti di violenza e la cirrosi epatica. È la causa netta del 7,4% di tutti i problemi di salute e di tutti i decessi prematuri nell’Ue e ha un impatto negativo sul lavoro e sulla produttività. L’abuso di alcol è anche stato associato ad una vasta gamma di malattie croniche di lunga durata che riducono la qualità di vita. Queste malattie comprendono l’ipertensione, i problemi cardiovascolari, la cirrosi del fegato, la dipendenza all’alcol, diverse forme di cancro, danni cerebrali legati al consumo di alcol e numerosi altri problemi. Bortolin Angelo Spumanti Fondata nel 1968 da Angelo Bortolin, la cantina Bortolin Angelo Spumanti produce spumanti dal 1983 e attualmente ne imbottiglia oltre 300.000 unità, vendute in tutto il mondo (Stati Uniti, Hong Kong, Taiwan, Australia, Germania, Francia, Regno Unito, Austria e Svizzera) e contribuisce così a promuovere la fama del Prosecco Superiore di Valdobbiadene Docg. Gli spumanti della Bortolin Angelo sono stati nel 2010 i prosecco Docg più premiati al Concorso Enologico Nazionale “Premio Douja d’Or” di Asti e sono stati molto apprezzati anche a prestigiose competizioni internazionali come il concorso internazionale “Effervescents du Monde” (Francia), al 3° Trofeo Internazionale dei Vini Spumanti “La Seleccion” (Spagna), l’International Wine&spirits Competition di Londra, il Concorso Bollicine di Hannover (Germania) e il Premium Select Wine Challenge Prowein 2010 (Germania). Tra gli altri premi conquistati in questi primi mesi del 2010 compaiono anche quelli alla Selezione Nazionale Vini da Pesce 2010 (Ancona), al Concorso Enologico Internazionale Vinitaly 2010(Verona) e al Concorso Enologico Nazionale di Pramaggiore (Ve). Www.spumantibortolin.com  
   
   
VIGNETI– I DATI DEL CATASTO PROVINCIALE 2010 DI MODENA OLTRE 7.600 ETTARI, 88 PER CENTO DOC/DOP, 3.860 AZIENDE  
 
 Oltre 7.600 ettari di superficie agricola vitata, coperta cioè da vigneti, di cui 6.754 ettari (l´88 per cento) dedicati a vitigni a denominazione di origine controllata o protetta (doc/dop) con 3.860 aziende di cui 3.503 con produzioni doc/dop. Sono questi i dati principali, aggiornati al 31 dicembre 2010, del catasto viticolo della Provincia di Modena. Confrontando le cifre con quelle del 2009, emerge un calo della superficie vitata (era di poco superiore agli otto mila ettari), compresa quella doc/dop (era 6.905 ettari). Meno ettari ma con vigneti più giovani e più efficienti grazie anche ai contributi concessi dalla Provincia per le ristrutturazioni (vedi comunicato n.65); calano complessivamente anche le aziende (per effetto di ristrutturazioni e fusioni), ma resta stabile il numero di quelle che producono vini dop/doc. «I nostri vigneti - commenta Giandomenico Tomei, assessore provinciale all´Agricoltura - sono sempre più specializzati e adatti alla vendemmia meccanizzata, mentre le aziende gestiscono superfici sempre più ampie abbattendo i costi di gestione. La ristrutturazione dei vigneti, inoltre, rappresenta una ulteriore garanzia sul futuro di un comparto fondamentale per l´agricoltura modenese. Purtroppo permane la penalizzazione dovuta al costante calo dei prezzi unitari delle uve da vino. In questo scenario - aggiunge Tomei - occorre sottolineare che nel 2010 il Lambrusco è stato il vino più amato dagli italiani ed è anche quello più esportato. Per mantenere questi risultati a livello di mercato occorre puntare sempre di più sulla qualità e sul legame con il territorio. Segnali positivi arrivano anche dalla nuova dop Lambrusco di Modena che si sta affermando sul mercato». Dai dati del catasto emerge anche che i comuni con più superficie vitata sono nell´ordine Carpi (1334 ettari, 453 aziende), Soliera (853 ettari, 275 aziende), Modena (625 ettari, 333 aziende), Castelvetro (578 ettari, 259 aziende) poi Formigine, Bomporto, S.prospero, Campogalliano e Novi. La qualità prevalente è il Lambrusco Salamino (28 per cento degli ettari), poi vengono il Sorbara e il Grasparossa. Il riconoscimento Doc (con la nuova normativa diventeranno Dop) per il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro è arrivato nel 1970, mentre nel 2009 è stato riconosciuto Dop anche il Lambrusco di Modena. Vigneti sempre più giovani ed efficienti. E´ questo l´obiettivo che la Provincia ha perseguito negli ultimi anni sostenendo, con oltre 12 milioni di euro di contributi dal 2001 al 2010, i piani di riconversione delle aziende agricole. «Il risultato più evidente - sottolinea Giandomenico Tomei, assessore provinciale all´Agricoltura - è il ringiovanimento dei vigneti: ora oltre un terzo ha meno di dieci anni su una vita media di circa 20. Si tratta della migliore garanzia in vista delle sfide che ci attendono per il futuro». Con i contributi della Provincia, infatti, sono stati ristrutturate 1.656 aziende (su 3.800 aziende del settore vitivinicolo) e 2.367 ettari su oltre sette mila. Per quanto riguarda la lotta alla flavescenza dorata (malattia epidemica della vite) nel biennio 2009-2010 si è concluso un primo ciclo di contributi pari a quasi mezzo milione di euro destinati a 165 aziende che hanno potuto così estirpare i vigneti colpiti. Dai dati del catasto viticolo provinciale, emerge anche che le cantine di trasformazione dell´uva in vino nel modenese sono 110, di cui 40, le più importanti come dimensione, nelle zone dedicate ai lambruschi. In base ai dati Istat nel 2010, con la vendemmia 2009, sono stati prodotti in provincia di Modena quasi un milione di ettolitri di vino di cui quasi 500 mila di vini doc/dop (in gran parte lambruschi). Oltre ai lambruschi, nel territorio modenese si coltivano diverse varietà di vitigno come l´ancellotta, il trebbiano modenese, il montù, il pignoletto, il marani, il maestri, poi barbera, albana, pinot bianco, cabernet souvignon, malvasia bianca, sangiovese, merlot, alionza, pinot nero, syrah e traminer aromatico. Tra le curiosità del catasto spicca la presenza di vitigni con superfici modeste ma di elevata qualità e di un certo rilievo per la salvaguardia delle biodiversità che la Provincia intende valorizzare con progetti specifici; tra questi figurano il trebbiano di Spagna (chiamato ora Trebbianina), l´uva Tosca, la gavetta, l´alionza, la ruznintena e la ciocchella.