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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Aprile 2014
FINANZIAMENTI DELL´UE PER I ROBOT CHE IMPARANO E PENSANO AUTONOMAMENTE  
 

Bruxelles, 2 aprile 2014 - Più di due terzi dei lavoratori europei del settore manifatturiero sono impiegati nelle piccole e medie imprese (Pmi). Il principale mezzo del settore per rimanere competitivo è di rispondere rapidamente alle mutevoli esigenze produttive e mantenere la qualità del prodotto ad un livello molto alto. Benché i robot siano in grado di svolgere compiti ripetitivi ad un alto livello, al momento non soddisfano le esigenze di alta flessibilità delle Pmi. I robot attuali conoscono solo il loro compito nominale e questo limita la loro capacità di affrontare i cambiamenti frequenti nel processo manifatturiero. Il progetto Smerobotics, finanziato dall´Ue, mira ad affrontare questo problema trasferendo il concetto di robotica cognitiva dalla visione alla realtà. L´iniziativa triennale, che si concluderà il 31 dicembre 2015, mira a sviluppare robot idonei per le Pmi che sono sufficientemente agili da consentire alle aziende di modificare i processi e i compiti dei robot, senza dover ricorrere a specialisti. Un altro obiettivo fondamentale del progetto è quello di consentire a robot ed esseri umani di imparare gli uni dagli altri per il beneficio complessivo della produzione industriale, che richiede migliori componenti software. Smerobotics ha già attirato molta attenzione. Il team Smerobotics ha in particolare creato una homepage rivolta agli studenti che stanno pensando in quale "campo" intendono investire il proprio futuro, nonché un video virale chiamato "Louise", che mostra una ragazza che aveva apparentemente programmato un robot per schizzare bibita sul suo ragazzo. Il video ampiamente diffuso ha lo scopo di suscitare interesse e comunicare le opportunità nel campo della tecnologia dei robot. Ha inoltre cercato di illustrare che c´è ancora molta ricerca da fare. Diverse tecnologie di automazione saranno presentate alla fiera Automatica nel giugno 2014, tra cui un robot leggero per piccole produzioni, un robot per la saldatura controllata da sensori in grado di imparare dal saldatore, una cella robotizzata economica per compiti generali di manipolazione come il "bin picking" o l´alimentazione della macchina, nonché software innovativo. Un follow-up del progetto predecessore di successo Smerobot, l´iniziativa finanziata dal 7° Pq riunisce i principali produttori di robot, istituti di ricerca ed esperti europei. Tra questi Jesper Johansen, dell´Istituto tecnologico danese, che dice: "C´è bisogno di robot flessibili che possano essere usati dagli operai addetti alla produzione sul posto. È ciò che si sente dire ovunque. Ora tocca a noi e ai ricercatori del futuro soddisfare le aspettative - c´è ancora molto da fare in questo campo". I suoi commenti sono echeggiati dal coordinatore di Smerobotics, Martin Hagele del Fraunhofer, che ha detto: "L´obiettivo è quello di aumentare il numero di robot industriali con capacità cognitive all´avanguardia. Un sistema robotico intelligente non si limita a seguire delle istruzioni. Piuttosto, dovrebbe imparare dal suo operatore umano in modo intuitivo ed efficace, migliorando continuamente le proprie prestazioni in collaborazione con il lavoratore". Per maggiori informazioni, visitare: Smerobotics http://www.Smerobotics.org  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/101283_it.html

 

 
   
   
QUINTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL BUSINESS DEL SOFTWARE  
 

Paphos, 2 aprile 2014 - La quinta conferenza internazionale sul business del software (Icsob 2014) si svolgerà dal 15 al 18 giugno 2014 a Paphos, Cipro. Il tema della conferenza di quest´anno è "Accorciare i tempi di mercato: dai cicli brevi alla consegna di valore continuo". È rivolta a ricercatori e professionisti che si occupano di business del software in diversi modi, nonché alla comunità di start-up, che è sempre più concentrata sul software mobile e social. Il relatore principale della conferenza, Koopee Hiltunen, direttore di Neogames Finland Assn, parlerà di ciò che gli altri settori potrebbero imparare dall´industria dei giochi. L´iscrizione anticipata all´evento sarà aperta fino al 7 aprile e costerà circa 725 euro. Per maggiori informazioni, visitare: http://icsob2014.Cs.ucy.ac.cy/index.php?p=keynotes

 

 
   
   
"SCUOLA ESTIVA SULLA BIOLOGIA SINTETICA E DEI SISTEMI"  
 
Taormina, 2 aprile 2014 - Dal 15 al 19 giugno 2014 si terrà a Taormina, in Italia, la "Scuola estiva sulla biologia sintetica e dei sistemi" (Synthetic and Systems Biology Summer School), che verterà sul tema "La biologia incontra l´ingegneria e l´informatica. Si tratta di un corso full-immersion sugli ultimi progressi nel campo della biologia dei sistemi e sintetica, con lezioni tenute da esperti di fama mondiale. Dati i recenti progressi nella sintesi del Dna, vi è una maggiore capacità di costruire sistemi biologici, e determinare come questi vanno progettati sarà un obiettivo chiave nel corso dei quattro giorni dell´evento. Dottorandi, giovani ricercatori e leader del settore sono invitati a partecipare all´evento, che incoraggerà l´interazione tra pari e offrirà l´opportunità di presentare i propri risultati. L´iscrizione costerà fino a 650 euro e dovrà essere effettuata entro il 31 marzo. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Taosciences.it/ssbss2014/    
   
   
SECONDO UN RECENTE STUDIO DELL´UE, I GIOVANI CHIEDENDO LA FINE ONERI E ACCESSO ILLIMITATO A INTERNET IN ROAMING  
 
Bruxelles, 2 aprile 2014 - Secondo un sondaggio di oltre un migliaio di giovani di età compresa tra 18-34 anni, la stragrande maggioranza dei giovani europei vogliono vedere scomparire le tariffe di roaming descritto come "incredibile" e le restrizioni sul contenuto che possono accedere on-line dai loro dispositivi mobili. Una generazione sotto stress Lo studio dimostra che: Il 93% dei giovani europei si sente vincolato all´estero a causa delle tariffe elevate di roaming, utilizzare solo il 37% di internet mobile quando si è all´estero, contro il 86% a casa; la maggior parte di loro fa più uso dei servizi di comunicazioni mobili se sono state eliminate le tariffe di roaming; 81% vuole avere accesso illimitato a Internet, il 25% sono attualmente di fronte a restrizioni; 79% è a favore del rafforzamento dei poteri regolamentari dell´Unione europea che garantisce prezzi equi e armonizza il mercato interno. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea ( @ Neeliekroeseu ) ha detto in proposito: " Si tratta di un giovane messaggio forte e chiaro che abbiamo inviato: vogliono vedere scomparire le tariffe di roaming.Vogliono accesso illimitato a Internet. E ´per noi a Bruxelles che sta prendendo la responsabilità di dare effetto pratico a queste aspettative. " Ecco la testimonianza di uno studente finlandese di 23 anni: " Trovo incredibile, in un momento in cui possiamo passare da un paese all´altro, senza alcuna formalità dover disattivare il 3G caratterizzato il mio telefono 3G per evitare di dover troppo elevata fattura. Se non voglio pagare troppo, devo destreggiarsi tra molteplici abbonamenti e numeri diversi. " È stata inoltre espressa un lavoratore indipendente tedesco di 31 anni: " Non riesco a trovare un fornitore giusto accesso a internet decide cosa gli utenti possono fare o non fare con il loro dispositivo. Dal momento in cui si paga per un servizio, si dovrebbe essere in grado di fare quello che vogliamo. " Giovedi 3 aprile i membri del Parlamento europeo voterà la risoluzione "per un continente collegato" ( # Connectedcontinent ) proposto dalla Commissione, che mira ad eliminare le tariffe di roaming, per introdurre la neutralità della rete ( netneutrality ) e altre misure volte a creare un mercato unico delle telecomunicazioni in Europa. L´indagine è stata condotta online e attraverso colloqui individuali Thinkyoung , un think tank con sede a Bruxelles. I dati raccolti dalle autorità di regolamentazione europea (Berec), hanno inoltre dimostrato che le riduzioni tariffarie si sono verificate recentemente stati accompagnati da significativi incrementi dei consumi. Contesto Thinkyoung, un think tank con sede a Bruxelles, analizzati in uno studio, le percezioni dei giovani europei aspetti essenziali del "continente connesso" (# iniziativa Connectedcontinent ) sulla neutralità della rete e tariffe di roaming. Le risposte sono state raccolte da 1.040 cittadini dell´Unione europea di età compresa tra i 18 ei 34 anni, attraverso i social media e attraverso colloqui individuali tra il 9 ottobre e il 10 novembre 2013. Questo studio integra l´indagine da parte della Commissione europea pubblicata a febbraio ( Ip/14/152 ) che mostra che il 94% degli europei che viaggiano fuori dal loro paese d´origine il loro limite di utilizzo di servizi come Facebook, a causa dei costi senzatetto. Questa indagine ha dimostrato che con attualmente applicate strategie di prezzo, gli operatori di telecomunicazioni sono privandosi di un mercato di circa 300 milioni di utenti, che ha anche conseguenze negative per altri settori, come Gli sviluppatori di applicazioni mobili. Mentre il mercato europeo per le applicazioni è in forte espansione ( Ip/14/145 ), ostacoli come le tariffe di roaming inibiscono la crescita di alcuni segmenti di mercato. Apps Guide, foto e mappe sono quelli che soffrono di più. Non ci sono all´estero che i consumatori usano i loro telefoni cellulari meno. Anche quando sono nel loro paese, il 70% dei chiamanti in altri paesi dell´Ue limitare le loro chiamate per motivi di costo. Regolamento nel settore delle telecomunicazioni "per un continente collegato" (# Connectedcontinent ) è stato proposto dalla Commissione nel settembre 2013. Ha lo scopo di avvicinarsi molto di più di un vero mercato unico delle telecomunicazioni dell´Ue, ponendo fine a tariffe di roaming , garantendo a tutti un Internet aperto , vietando il blocco e il degrado dei contenuti in coordinare la licenza delle frequenze radio per la banda larga wireless, garantendo una maggiore trasparenza nei contratti per gli abbonati Internet e della banda larga e consente ai clienti di cambiare fornitore più facilmente .  
   
   
INFORMATICA. GIOVEDI’ GIORNATA DEDICATA AGLI ‘’OPEN DATA’’, UN’OPPORTUNITA’ PER LA COMPETITIVITA’ DEL VENETO  
 
Venezia, 2 aprile 2014 - Una giornata dedicata agli Open Data, i dati pubblici liberati e resi disponibili per cittadini e imprese, è un programma giovedì presso il Parco Scientifico Vega – Padiglione Antares a Marghera (Venezia) per iniziativa della Regione. Il tema è fra quelli inseriti dalla giunta regionale come fondamentali per quanto riguarda l’Agenda Digitale del Veneto. La giornata sarà suddivisa in due parti: in mattinata esperti europei e nazionali si confronteranno sulle varie iniziative in atto per rilasciare i dati pubblici e, in particolare sul progetto Europeo Homer di cui Regione del Veneto è partner. Nel pomeriggio gli esperti del settore aiuteranno cittadini, Enti Locali e soprattutto imprese, con diversi tavoli di lavoro e talk interattivi, a comprendere meglio le opportunità indotte dagli Open Data, sia dal punto di vista della trasparenza e della democrazia partecipata che dal punto di vista delle opportunità economiche per il rilancio della competitività del territorio veneto. Durante la giornata verrà inaugurato il nuovo portale dei dati: http://dati.Veneto.it  in versione ‘data as a service’, ovvero con disponibilità applicative in tempo reale per gli sviluppatori e per le imprese. Verrà anche lanciato il concorso Hack4med che il 17 maggio prossimo, in contemporanea in sette realtà europee (Montenegro, Creta, Andalusia, Corsica, Piemonte, Veneto e Emilia Romagna), metterà a confronto i programmatori più virtuosi che in 24 ore dovranno sviluppare applicazioni basate sui dati aperti. Questo concorso è promosso e gestito dalla Regione del Veneto.  
   
   
INFORMATICA TRENTINA PROMUOVE UNA RIFLESSIONE SULLE COMPETENZE ICT  
 
Trento, 2 aprile 2014 - Il 2014 deve diventare per l’Italia l’anno della ripresa. Tra le leve anticicliche per rilanciare il Pil e l’occupazione nazionale, un ruolo di primo piano è rappresentato dall’Ict. Non a caso, è in atto anche in Europa una crescente riflessione su quelle che sono le competenze Ict necessarie per creare nuova e qualificata occupazione, diffondere conoscenza affinché la popolazione intera possa godere dei benefici offerti dalla società dell’informazione, contrastare lo spopolamento dei territori “periferici o marginali”. L´iniziativa, promossa in collaborazione con Informatica Trentina, si terrà durante gli Ict Days 2014,domani, mercoledì 2 aprile a partire dalle 17.45, presso l’Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università degli Studi di Trento. L’evento propone un confronto finalizzato ad evidenziare i profili di occupabilità delle professioni Ict e presenterà l’evoluzione del settore dal punto di vista delle competenze e il ruolo che in questa evoluzione ha la collaborazione pubblico-privato. Interverranno: •Alberto Montresor, delegato per la didattica del Dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione; •Maurizio Marchese, professore associato del Dipartimento di ingegneria e scienza dell´informazione; •Cristiano Radaelli, presidente di Anitec (Associazione nazionale industrie informatica telecomunicazioni ed elettronica di consumo) e vice presidente di Confindustria Digitale; •Rino Cannizzaro, consigliere di Assintel (Associazione nazionale imprese Ict di Confcommercio); •Luca Rigoni, segretario generale di Assinter Italia (Associazione delle società per l’innovazione tecnologica nelle Regioni).  
   
   
A TRENTO L´ IOT DAY ITALY 2014 CREATE-NET PROMUOVE PER IL 9 APRILE UN EVENTO IN AMBITO IOT  
 

Trento, 2 aprile 2014 - Per celebrare la Giornata internazionale dell’Internet delle cose (Iot, International Internet of Things Day), Create-net promuove per il 9 di aprile un evento aperto al pubblico, di particolare interesse per imprenditori, piccole e medie imprese, sviluppatori di applicazioni dell’Iot e, in genere, persone curiose di scoprire il prossimo futuro di questo settore. L’appuntamento, previsto dalle 14 alle 19 presso la Sala Grande della Fondazione Bruno Kessler, in via S. Croce 77, a Trento, offre un programma articolato (iotday.Eventbrite.com) che mette assieme ricercatori, makers e mondo del business. Nel corso del pomeriggio si parlerà dello stato attuale e del futuro delle applicazioni e dei servizi nell’Iot, del modo in cui la comunità dei makers contribuisce alla sua evoluzione, delle opportunità per le start-up e dei finanziamenti in Trentino, dei concorsi e dei premi attualmente in palio, come pure degli strumenti gratis e open source per lo sviluppo di applicazioni Iot. Infine, aziende locali attive nel dominio Iot presenteranno le loro attività. Per iscriversi all’evento, gratuito, è consigliato registrarsi su http://www.Eventbrite.com/e/trento-iot-day-iot-applications-the-present-the-future-tickets-10906207761

 

 
   
   
BOLZANO: PIANO PER POTENZIARE IL RAPPORTO ONLINE CON I CITTADINI  
 
Bolzano, 2 aprile 2014 - Rendere ancora più semplice, accessibile e diffusa la presenza in Internet della Pubblica amministrazione: questo uno degli obiettivi dell´assessore all´informatica Waltraud Deeg, che al riguardo ha presentato il 1° aprile nella seduta di Giunta un piano di sviluppo complessivo per un ulteriore potenziamento dei portali provinciali. Trasparenza, semplicità di utilizzo, disponibilità di informazioni chiare e strutturate e la possibilità di accedere alla navigazione anche da dispositivi mobili quali smartphone: "Sono i requisiti necessari per garantire un´interazione positiva con l´utenza, aumentando al contempo la fiducia nella Pubblica amministrazione e la notorietà dei servizi online disponibili", ha spiegato l´assessore Deeg. Allo scopo ha presentato una proposta, approvata dalla Giunta, che attiva un gruppo di lavoro all´interno del Dipartimento alla Famiglia e amministrazione. Sarà composto da esperti di comunicazione, dell´Ufficio organizzazione e dell´Informatica Alto Adige e avrà il compito di presentare un progetto per i nuovi portali online, da sottoporre alla Giunta, entro il prossimo luglio. "L´amministrazione pubblica online, che ha già ottenuto vari riconoscimenti in tal senso, intende essere ancora più vicina al cittadino, facilitarne l´accesso ai servizi digitali e alle informazioni di pubblica utilità, che si traduce anche in un risparmio di costi e di tempo", ha sottolineato dopo la seduta il presidente Arno Kompatscher. Stando ai dati dell´istituto di statistica provinciale Astat, quasi 7 altoatesini su 10 utilizzano internet e il loro numero aumenta di anno in anno. Circa la metà degli utenti abituali lo fa per motivi di ricerca e informazione. La Rete civica dell´Alto Adige ha contato 57 milioni di accessi nel 2013 (con una media di 156.000 al giorno): "Questi dati rivelano potenzialità notevoli e ci impongono la necessità di mettere a disposizione soluzioni a misura di utente e trasversali rispetto alle singole ripartizioni. Ecco perché sentiamo la necessità di concepire la presenza in rete dell´amministrazione altoatesina in un´ottica più attuale, in cui sarà stabilita anche una chiara separazione tra la Rete civica e il sito vero e proprio della Pubblica amministrazione", ha concluso l´assessore Deeg.  
   
   
REGIONI, ALTA FORMAZIONE, LIGURIA SOTTOSCRIVE INTESA CON UNIVERSITÀ PIÙ INTEGRAZIONE CON LE IMPRESE DEL TERRITORIO, PREVISTI INCENTIVI ALLE AZIENDE  
 
Genova, 2 Aprile 2014 - Sottoscritto martedì 1 aprile in mattinata, a Genova, dall´assessore alla Formazione e Istruzione della Regione Liguria Pippo Rossetti, dal Rettore dell´Università degli Studi di Genova Giacomo Deferrari e dalle parti Sociali il Protocollo di intesa riguardante la disciplina regionale in materia apprendistato di alta formazione. L´intesa ha come obiettivo la disciplina della durata e degli aspetti riguardanti la formazione dei percorsi di apprendistato di alta formazione, rivolti a giovani assunti con contratto di apprendistato da imprese con sede legale o operativa in Regione Liguria. Questi percorsi sono finalizzati al conseguimento della laurea e laurea magistrale, del master universitario di I e Ii livello, dei master accreditati dall´ associazione manageriale per la formazione manageriale (Asfor), del dottorato di ricerca. Le attività formative devono essere erogate in modo da consentire l´alternanza studio-lavoro che caratterizza il contratto di apprendistato e il raggiungimento degli obiettivi previsti dal contratto stesso. La realizzazione dei percorsi formativi dovrà avvenire in parte presso l´Università/istituzione formativa e in parte presso l´impresa con cui il giovane ha stipulato il contratto di apprendistato. Scopo prioritario della nuova tipologia contrattuale è l´adozione di una metodologia basata su una forte integrazione fra il percorso realizzato in azienda e il percorso realizzato all´interno dell´Università o dell´Istituzione formativa. I percorsi formativi dovranno, pertanto, essere opportunamente personalizzati rispetto alla durata e all´articolazione generale in relazione alle specificità collegate all´istituto dell´apprendistato di alta formazione, alle necessità dell´impresa e ai fabbisogni specifici dell´apprendista. La Regione Liguria sta attualmente mettendo a punto una sperimentazione a sostegno a favore dell´apprendistato di alta formazione prevedendo finanziamenti per le attività formative e incentivi alle imprese liguri che attivano contratti di apprendistato di alta formazione nell´ambito di percorsi realizzati anche con Università e Istituzioni formative non liguri.  
   
   
LODI, POLO UNIVERSITARIO, AGGIORNATO ACCORDO SU PROGETTO  
 
Milano, 2 aprile 2014 - "La Regione conferma i propri impegni, nonostante il ridimensionamento complessivo dell´intervento, considerando strategica la scelta di un Polo universitario in grado di offrire un´elevata specializzazione nel comparto agro-zootecnico". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell´aggiornamento dell´Accordo di Programma sul Polo Universitario e della Ricerca di Lodi. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Lodi e il rettore dell´Università degli Studi di Milano. L´intesa vede la partecipazione di Università degli Studi di Milano, Comune di Lodi, Provincia di Lodi e Regione Lombardia. "Un´azione, quella messa a punto dagli enti, che ha portato a una sintesi definitiva del progetto - ha aggiunto l´assessore -, senza pregiudicare nulla in termini di funzionalità, dimostrando una corretta gestione delle risorse pubbliche. Niente cattedrali nel deserto, quanto piuttosto un intervento importante, riuscendo a scongiurare il rischio che la situazione si incagliasse, visto che la progettazione era ridondante rispetto alle necessità". Obiettivo, Cluster Tecnologico Avanzato - Il progetto, che dal 1998 ad oggi ha già visto la realizzazione (per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro) di importanti strutture, quali la Clinica Veterinaria per grandi animali (inaugurata nel 2005), il Centro Zootecnico Didattico Sperimentale e il Parco Tecnologico Padano, punta, entro il 2017, al trasferimento a Lodi della Facoltà di Veterinaria dell´Università degli Studi di Milano, dando così vita in Lombardia a uno dei cluster nel settore veterinario, zootecnico e agroalimentare più avanzati a livello nazionale e internazionale. "La sinergia fra Enti pubblici e Università rappresenta uno stimolo anche in vista dell´Esposizione universale - ha ricordato l´assessore regionale -, per la quale anche un supporto scientifico risulterà indispensabile nelle operazioni di contrasto alla contraffazione alimentare. Non possiamo dimenticare il ruolo della produzione animale in Lombardia, all´avanguardia nella ricerca genetica e con una filiera che costituisce la punta avanzata in termini di produzioni nei comparti lattiero caseario, suinicolo, avicolo e delle carni bovine". I Contenuti Del Piano - L´aggiornamento dell´Accordo di programma, la cui precedente formulazione risale al 2009, è motivato dall´esigenza di adeguare il progetto all´evoluzione formativa dei corsi di laurea della Facoltà di Veterinaria, prendendo atto della flessione del numero degli studenti, dovuta alla diminuzione dei posti previsti per Veterinaria a livello nazionale, e della necessità di contenere gli oneri di realizzazione, alla luce della riduzione del finanziamento pubblico al sistema universitario nel frattempo intervenuta. Il nuovo piano, che conferma la messa in opera di tutte le strutture fondamentali originariamente previste - Ospedale veterinario universitario per grandi animali (già concluso), Ospedale veterinario universitario per piccoli animali e Centro zootecnico - con lo spostamento a Lodi dell´intera Facoltà di Medicina veterinaria, prevede una riduzione complessiva di 10.000 metri quadrati di superficie, suddivisa all´incirca in pari misura tra rimodulazione degli spazi per la didattica e il taglio di quelli inizialmente destinati a ospitare i dipartimenti a vocazione biotecnologica della Facoltà di Agraria, che resteranno a Milano. Meno Iscritti A Veterinaria - Rispetto al precedente assetto, commisurato alle esigenze di ospitalità di una popolazione studentesca che si aggirava sui 2.500 iscritti, l´aggiornamento del piano prevede spazi per aule e laboratori didattici adeguati a un numero di studenti che, con la continua diminuzione dei posti fissati per Veterinaria dal Ministero, si è stabilizzato su circa 1.600 iscritti. Considerando gli studenti fuori corso e il personale docente e non docente, sul Polo universitario di Lodi graviteranno a regime circa 2.500 persone. Il Quadro Finanziario Degli Interventi - L´ammontare degli investimenti per la realizzazione delle opere di completamento degli insediamenti universitari è stato rideterminato in 57.500.000 euro, con un risparmio di risorse pari a 34.500.000 euro. L´università Statale di Milano sosterrà direttamente una quota pari al 60 per cento dell´importo complessivo, mentre il restante 40 per cento sarà a carico, in varia misura, di Regione Lombardia, Provincia di Lodi e Comune di Lodi. Dal cofinanziamento è esclusa la realizzazione del Centro zootecnico, il cui onere spetta all´Ateneo milanese per intero, per un importo aggiuntivo di 5.300.000 euro.  
   
   
LSU PULIZIE SCUOLE, SOTTOSCRITTO ACCORDO IN REGIONE BASILICATA  
 
Potenza, 2 aprile 2014 - Tutti gli Lsu e i lavoratori degli appalti storici del servizio di pulizia nelle scuole, previsto dalla convenzione “Consip” continuano a prestare la loro attività lavorativa alle medesime condizioni contrattuali fino a marzo 2016. E’ quanto prevede un accordo sindacale sottoscritto ieri in Regione dall’assessore alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, dal rappresentante della ditta Team Service - capo gruppo dell´Ati aggiudicataria del servizio e dai rappresentanti di Cgil - Filcams, Fisascat - Cisl e Uil –Uiltucs. Il documento giunge al termine di una riunione nel corso della quale sono state approfondite le problematiche occupazionali relative alla nuova aggiudicazione del servizio di pulizie nelle scuole lucane. L’iniziativa prende le mosse dall’accordo del 28 marzo scorso sottoscritto presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nel quale sono state affrontate le problematiche emerse dopo l’espletamento della gara Consip per l´acquisto dei servizi di pulizia delle scuole. Al fine di garantire la continuità occupazionale il ministero del Lavoro ha concesso ulteriori risorse economiche e si è inoltre impegnato a garantire da oggi e fino al 30 giugno 2014 ammortizzatori sociali e attività di formazione professionale per la piccola manutenzione delle scuole. Per affrontare e risolvere tali problemi è stato deciso di attivare un tavolo tecnico congiunto con l’Ufficio scolastico regionale. Per far fronte ai riflessi economici che deriveranno dal ridotto orario di lavoro è stato infine deciso che la Regione Basilicata e i sindacati si attiveranno a livello nazionale per verificare l’ipotesi di anticipazione della cassa integrazione in deroga.  
   
   
TERRITORIO: MANEGGIARE CON CURA QUARTO APPUNTAMENTO PER FARE IL PUNTO SUL CONSUMO DI SUOLO IN PROVINCIA DI TORINO  
 
Torino, 2 aprile 2014 - Dal 1990 al 2006 la popolazione in provincia di Torino è rimasta praticamente immutata, ma il consumo di suolo ha avuto un’impennata. Negli ultimi anni, la cementificazione –complice la crisi economica e l’esaurirsi dell’effetto-Olimpiadi sul territorio- ha diminuito drasticamente la sua curva di crescita: un po’ meno di 53mila ettari contro i quasi 51mila del 2006. Un dato che deve anche il merito a una più diffusa cultura di attenzione al paesaggio e che ha trovato un punto di “stop” grazie all’approvazione della variante al Piano territoriale provinciale di coordinamento, lo strumento di pianificazione territoriale che si è dato come obiettivo l’uso più razionale delle risorse e il contenimento del consumo di suolo approvato nel 2010. Il punto della situazione, a pochi mesi dalla prossima trasformazione dell’ente provinciale in Città metropolitana, è stato fatto in occasione del quarto appuntamento di Territorio: maneggiare con cura, ciclo di incontri e iniziative che la Provincia di Torino ha organizzato per affrontare il problema del consumo di suolo e della cementificazione sul territorio. Nelle precedenti edizioni, gli incontri di Territorio: maneggiare con cura erano mirati a far conoscere il Piano territoriale di coordinamento a tutti coloro che avrebbero dovuto misurarsi con le sue direttive; primi fra tutti i sindaci che devono tenerne conto nei piani regolatori comunali, ma alcune inziative sono invece state rivolte ai giovani, coloro che riceveranno “in eredità” la gestione territoriale. In questo nuovo appuntamento, particolare attenzione è stata rivolta agli ordini professionali (architetti e ingegneri) che a loro volta devono far propria la filosofia del Ptc2, che è quella di non essere solo uno strumento di pianificazione urbanistica, ma un vero e proprio modello di sviluppo per il territorio. “Non possiamo che essere soddisfatti dei risultati ottenuti in questi anni” ha detto l’assessore alla pianificazione territoriale Alberto Avetta “è stato fatto un grande lavoro per contenere il consumo di suolo senza per questo penalizzare lo sviluppo futuro”. Infatti il piano territoriale di coordinamento provinciale è stato proposto come un vero e proprio modello di sviluppo: “Prima il 100% del territorio poteva essere considerato area trasformabile” ha spiegato Paolo Foietta, direttore dell’area territorio della Provincia Torino “oggi invece si parla di 2% contro il 98% di suolo libero. Ma non è poco: si tratta di 27mila ettari, che costituiscono le cosiddette “aree di transizione”, all’interno delle quali vi sono ancora 15mila ettari ancora utili per la nuova edificazione. Ora il punto è spostare gli obiettivi urbanistici, puntando l’attenzione sulla progettazione della riqualificazione più che sulla progettazione edilizia”. Per approfondimenti: http://www.Provincia.torino.gov.it/speciali/2014/maneggi  
   
   
LOMBARDIA: È PROTAGONISTA DI UNA NUOVA ECONOMIA  
 
Milano 2 aprile 2014 - "Voglio ringraziare Unioncamere, per la collaborazione con Regione Lombardia: ormai da diversi anni, attraverso questo tavolo di lavoro ´Green know-how community´ portiamo avanti il progetto di una nuova economia o, per meglio dire, di un´economia alternativa, che vede l´ambiente come attore principale, volano per uno sviluppo sia economico che di idee". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, durante la conferenza stampa dal titolo ´Green know-how community: innovazione e cooperazione per lo sviluppo sostenibile´ a Palazzo Pirelli. Collaborazione Strutturata - "Anche oggi Regione Lombardia si vede impegnata nella realizzazione di questo progetto - ha continuato l´assessore - finalizzato verso la ricerca, per la condivisione di progettualità e risorse, verso un´attuazione integrata di interventi per lo sviluppo economico, sociale, ambientale del territorio lombardo". "Una concertazione - ha proseguito - che promuove un´iniziativa comune con l´obiettivo di creare una collaborazione strutturata e continuativa fra imprese, professionisti, centri di ricerca sia pubblici che privati e tutti coloro che in Lombardia si occupano di ambiente e di ecoinnovazione". Accordo Di Programma - L´iniziativa ´Green know-how community´ rientra nell´Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo, il principale strumento d´azione, sottoscritto tra Regione e Unioncamere nel 2006. L´assessorato all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia e Unioncamere hanno concordato, nell´ambito dell´Asse 2, ´Attrattività e competitività dei territori´, di promuovere un´iniziativa comune per attivare nuove sinergie fra quelle imprese, professionisti, centri di ricerca lombardi, che si occupano di ambiente, sviluppo sostenibile ed ecoinnovazione. L´obiettivo è assicurare nuove opportunità di business e di sviluppo per le imprese che nella sostenibilità possono trovare un asset per la crescita. La Dotazione Finanziaria - Regione Lombardia e Unioncamere mettono a disposizione, nel biennio 2014-2015, risorse finanziarie che ammontano a 150.000 euro per accompagnare la costruzione di reti e di idee progettuali su temi condivisi. Le priorità tematiche su cui concentrare l´attenzione saranno costruite di comune accordo con tutti gli attori della community sulla base di un confronto aperto e partecipato. Iniziative Concrete - "Siamo davanti a iniziative concrete -ha spiegato la titolare regionale dell´Ambiente -, che ci insegnano come si possa coniugare la sostenibilità ambientale con la crescita economica e industriale non solo di una regione ma dell´intero Paese. Nei miei incontri recenti con le aziende leader del settore green tutte hanno chiesto a Regione Lombardia di mettersi in gioco per fare sistema, rete, sia a livello nazionale che comunitario". "Questo progetto - ha concluso l´assessore - è un primo passo, che va nella direzione auspicata da noi e dalle stesse Pmi".  
   
   
AMBIENTE FVG: UTILIZZO CONSAPEVOLE POZZI DOMESTICI PER SALUTE ECOSISTEMA  
 
 Cervignano, 2 aprile 2014 - L´acqua potabile è un bene prezioso che va preservato, anche utilizzando in modo consono con la sostenibilità dell´ecosistema i pozzi domestici. E´ quanto emerso a Cervignano, nel corso dell´incontro di approfondimento "L´acqua del mio pozzo: cosa posso fare per proteggerla", svoltosi alla Casa della musica, e organizzato dalla Regione, con la collaborazione del Comune e dell´Università di Trieste. Si è trattato di uno degli incontri che il servizio Disciplina servizio idrico integrato, gestione risorse idriche e tutela acqua dall´inquinamento, della direzione centrale Ambiente ed Energia, ha indetto per sensibilizzare la popolazione sull´utilizzo ottimale delle acque. Il territorio del Cervignanese, assieme alla Bassa pianura pordenonese, è quello della nostra regione sul quale esiste il maggior numero di pozzi artesiani domestici, dai quali l´acqua sgorga naturalmente e a getto continuo, sfruttando la pressione delle falde sottostanti. Com´è stato ricordato da parte dei tecnici intervenuti, nel Friuli Venezia Giulia esistono 55 mila pozzi per il prelievo delle acque, dai quali sgorgano complessivamente 60 metri cubi al secondo,una quantità che è pari a sei volte quella della portata del fiume Aussa, nel tratto che attraversa l´abitato di Cervignano. Si tratta, com´è stato evidenziato, di una quantità comunque sostenibile dal sistema idrico regionale, ma che, a lungo andare, rischia di depauperare l´habitat, mettendo in crisi l´ecosistema delle risorgive. Le risorgive sono acque che affiorano in superficie nella media pianura friulana. Sono originate dall´acqua dei fiumi di montagna che, a monte, si infiltra nel sottosuolo sugli alvei e sui terreni ghiaiosi, quindi più permeabili. Inoltre, l´accelerazione del ricambio delle acque sotterranee presenti nelle falde, aumenta il rischio che le acque meno pure presenti in prossimità della superficie, possano incidere sulla qualità di quelle degli strati più profondi. Tale accelerazione è provocata dall´eccesso di consumo delle risorse idriche, quindi anche dallo spreco rappresentato dallo spargimento al suolo delle acque eccedenti rispetto alla necessità d´uso, che sgorgano dai pozzi artesiani. Tali acque, contrariamente a quanto si potrebbe ritenere, non rientrano nelle falde attraverso il sottosuolo, ma defluiscono attraverso i sistemi irrigui, le canalizzazioni, e raggiungono anche i depuratori, per arrivare al mare, senza interessare minimamente il sistema idrico delle falde sotterranee. Le stesse acque vanno a incidere sulle terre di bonifica, rendendo necessario un maggiore utilizzo delle idrovore che assicurano il prosciugamento delle aree interessate, causando così maggiori costi di esercizio. Fortunatamente, a tutte queste possibili criticità c´è un rimedio. Come è stato spiegato, è sufficiente applicare ai pozzi domestici un riduttore del diametro di portata, per ridurre anche della metà la quantità dell´acqua prelevata dalle falde.  
   
   
LOMBARDIA.PROTEZIONE CIVILE,ASSESSORE:VALORIZZARE IMPEGNO ASSOCIAZIONI  
 
Milano, 2 aprile 2014 - Si è svolto a palazzo Lombardia un incontro riservato ai responsabili e ai coordinatori dei gruppi e delle associazioni di protezione civile della Lombardia, organizzato dall´assessorato alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione, in collaborazione con Eupolis. All´incontro hanno partecipato circa 800 volontari. Durante la giornata è stato affrontato principalmente il tema del nuovo piano formativo elaborato da Regione Lombardia per il triennio 2014-2016. Il documento, redatto in collaborazione con la consulta del volontariato, prevede un lavoro preciso e importante sulle specializzazioni dei gruppi, per valorizzare le peculiarità delle singole associazioni. Durante il convegno si è parlato anche delle opportunità di crescita della Protezione civile, attraverso un coinvolgimento delle scuole e una serie di incontri con gli studenti. Sempre Piu´ Spazio A Istanze Dei Volontari - "Il piano formativo è il risultato di una collaborazione proficua e fattiva tra l´assessorato e il mondo del volontariato - ha detto nell´occasione l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e immigrazione -. In questo primo anno di mandato ho voluto coinvolgere la consulta dei volontari e incontrare più volte i rappresentanti dei 25.000 donne e uomini della Protezione civile lombarda. L´obiettivo per i prossimi anni è coltivare ulteriormente questa collaborazione e dare sempre più credito alle istanze dei volontari anche in vista delle modifiche normative che dovremo apportare in seguito alla revisione dell´assetto istituzionale delle Province".  
   
   
SARNO, AVVIATO TRATTAMENTO BIOLOGICO DEL DEPURATORE SITUATO ALLA FOCE DEL FIUME. ASSESSORE COSENZA: "EVENTO STORICO"  
 
 Napoli, 2 aprile 2014 - "E´ stato attivato oggi il trattamento biologico dell´impianto di depurazione di Foce Sarno nel comune di Castellammare di Stabia: una gestione che, in linea con gli standard europei, migliorerà sensibilmente la qualità delle acque marino-costiere del litorale stabiese.” Lo comunica l´assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, delegato del presidente Caldoro al coordinamento strategico dei Grandi progetti. “Si tratta di un evento storico: questo era l’unico depuratore, dei sei presenti nel bacino del Sarno, ancora privo della gestione biologica, che poi è propedeutica alla linea smaltimento fango. Tale comparto va a sostituire il trattamento chimico-fisico non a norma fino a questo momento utilizzato sull´impianto. “Le opere di adeguamento del comparto biologico sono state realizzate dalla Arcadis, l´Agenzia regionale di Difesa del Suolo con fondi ministeriali pari a circa 10 ml di euro. Un grazie particolare ad Arcadis, al comune di Castellammare ed all´assessorato regionale all´Ambiente, per il proficuo lavoro svolto. Adesso lavoreremo intensamente per il completamento di tutte le reti fognarie ed i collettori che ancora sono da ultimare nel bacino del Sarno. Il finanziamento delle opere è completo. “La depurazione è uno dei due grandi problemi che affliggono il fiume Sarno e sul quale la Regione sta intervenendo. L´altro è la difesa idraulica, che è al centro del Grande progetto finanziato e approvato dall´Unione Europea: si tratta di mettere in sicurezza 43.000 abitanti che attualmente vivono in 835 ettari di aree a rischio idraulico elevato o molto elevato. Questi due temi, assolutamente distinti dal punto di vista concettuale, finiscono inevitabilmente per avere alcune interazioni: è per questo che esprimo piena soddisfazione per l´avvio del trattamento biologico. “Il mio sogno è quello di avere un fiume pulito e sicuro. Ed un bacino fluviale e la costa stabiese e torrese che diventino fonte di attrazione turistica. In questo senso va quanto stabilito ieri dal Consiglio regionale. Andremo avanti in questa direzione con tutte le nostre energie”, conclude Cosenza.  
   
   
DEPURATORE BIOLOGICO SARNO, MIGLIORA QUALITÀ REFLUI TRATTATI  
 
Napoli, 2 aprile 2014 - "E´ un´altra buona notizia che conferma i risultati positivi prodotti dagli sforzi messi in campo per il risanamento del Sarno e il miglioramento della qualità delle acque marine del Golfo di Napoli. La messa in esercizio del settore consentirà, nell´arco di pochi mesi, un sensibile miglioramento della qualità dei reflui trattati.” Così l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano. "Il risultato raggiunto è il frutto di una sinergia istituzionale tra l´Arcadis, la Regione Campania, il Comune di Castellammare di Stabia e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed ha consentito l´avvio del settore biologico dell´impianto entro i termini stabiliti. "Le opere di adeguamento funzionale dell´impianto di depurazione di Foce Sarno, realizzate dall´Arcadis, sono state consegnate il giorno 21 marzo alla Direzione Generale per l´ambiente e l´ecosistema della Regione Campania, alla presenza del consulente della Procura Paolo Massarotti. "Avviato il settore biologico sarà ora possibile procedere, nell´ambito degli interventi del secondo lotto funzionale, alla dismissione della linea di trattamento chimico-fisico, al completamento delle ultime tre vasche di sedimentazione secondaria ed all´adeguamento della linea fanghi, portando la capacità dell´impianto da 300.000 a 500.000 abitanti equivalenti. "Il lavoro dell´Assessorato a difesa dell´ambiente proseguirà senza sosta per recuperare la migliore qualità delle acque di balneazione e contribuire al rilancio dell’economia turistica che resta una delle principali vocazioni della nostra terra", conclude Romano.