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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Novembre 2007
TERAPIA DELLA LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA: UN PARADIGMA DI BUONA MEDICINA  
 
Roma, 28 novembre 2007 – Da alcuni mesi anche in Italia i pazienti con leucemia mieloide cronica che hanno dovuto abbandonare il trattamento attuale per problemi di intolleranza o di farmaco-resistenza hanno finalmente a disposizione una nuova terapia a bersaglio molecolare. Al Dasatinib, questo il nome del nuovo farmaco, è stato dedicato un convegno all’ospedale Cardarelli di Napoli “Aggiornamenti sulla fisiopatologia molecolare e cellulare e sul trattamento delle leucemie Philadelphia positive” con la partecipazione di numerosi esperti del settore. Il meeting è coordinato dal dr. Felicetto Ferrara, primario della Divisione di Ematologia con Trapianto di cellule staminali emopoietiche. La leucemia mieloide cronica può essere considerata un paradigma della buona medicina, l’esempio di come una terapia possa rivoluzionare l’approccio ad una patologia. Il 2001, con l’approvazione della prima molecola ‘intelligente’ per combattere le leucemie, l’Imatinib, ha rappresentato una svolta: si è entrati nell’era delle “targeted therapies”, terapie in grado di colpire selettivamente le cellule responsabili della patologia. Tuttavia anche l’Imatinib mostra le sue debolezze. Circa un terzo dei pazienti, infatti, deve abbandonare la terapia principalmente per problemi di resistenza o di intolleranza. I ricercatori hanno messo a punto una nuova molecola capace di funzionare in quei pazienti per i quali la cura con Imatinib non va più bene: oggi è disponibile il Dasatinib, farmaco che ha avuto uno dei più rapidi sviluppi clinici nella storia della medicina. Nato nei laboratori di ricerca della Bristol-myers Squibb, è da giugno 2007 disponibile per i pazienti italiani a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale. .  
   
   
“INFLUENZA, SOLO IL 20 PER CENTO DEI MEDICI SI VACCINA” IMPARIAMO A GESTIRE AL MEGLIO L’INFEZIONE E LE COMPLICANZE GLI ANTIVIRALI RIDUCONO LA DURATA E L’INTENSITÀ DELLA MALATTIA. APERTO PER LA PRIMA VOLTA UN TAVOLO DI CONFRONTO TRA CAMICI BIANCHI, INFETTIVOLOGI E FARMACISTI  
 
 Firenze, 28 novembre 2007 – Più del 70% degli ultrasessantacinquenni entro la fine di novembre sarà stato vaccinato contro l’influenza, ma la percentuale scende progressivamente tra le altre categorie a rischio: 40-50% tra i cardiopatici e le persone con problemi respiratori, ancor meno tra i diabetici. E solo il 20% degli addetti al settore sanitario (medici e infermieri) si vaccina, un dato decisamente troppo basso tra chi dovrebbe essere ben consapevole dell’efficacia del “cordone di sicurezza” creato dalla profilassi. I dati emergono dal 24° Congresso della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), svoltosi a Firenze dal 22 al 24 novembre. “Quest’anno – afferma il dott. Claudio Cricelli, presidente della Simg – verrà attivato per la prima volta un tavolo di confronto tra medici di famiglia, infettivologi e farmacisti con l’obiettivo di gestire al meglio le complicanze di una malattia troppo spesso considerata banale. Basti pensare che lo scorso anno si sono registrati 8. 000 decessi, in Italia, legati alle complicanze dell’influenza, soprattutto tra gli anziani”. Il vaccino è l’arma principale per la prevenzione, ma esistono altri strumenti a disposizione del medico, tra cui gli antivirali, di provata efficacia per la gestione corretta della patologia in periodo epidemico e per la riduzione delle complicanze. “Il farmacista – spiega il dott. Marco Nocentini Mungai, presidente dell’Associazione Titolari di Farmacia della Provincia di Firenze – svolge un ruolo importante ‘sul territorio’, proprio perché si confronta con quella parte di popolazione, circa il 40%, che vuole ricorrere al ‘fai da te’. Di fronte ai tipici sintomi dell’influenza (febbre, brividi, tosse, dolori muscolari e profonda astenia), il farmacista può consigliare di rivolgersi al medico per poter seguire una terapia specifica a base di antivirali che, se assunti precocemente, consentono di ridurre in maniera significativa la durata e l’intensità della malattia”. Il prossimo virus influenzale colpirà da dicembre a marzo tra i 3 e i 5 milioni di italiani, ma non si preannuncia più aggressivo dei precedenti, al di là delle variabili imprevedibili. “Dopo il picco del 2004 - afferma il dott. Aurelio Sessa, medico di medicina generale e componente della sottocomitato scientifico ‘Influenza e Pandemie influenzali’ del Ministero della Salute – nelle ultime due stagioni abbiamo avuto un calo del numero di persone colpite, perché il virus non ha subito importanti mutazioni. Le stime d’incidenza per la prossima stagione non dovrebbero variare, anche se ogni valutazione realistica potrà essere fatta con cadenza settimanale solo durante il periodo di maggior diffusione. Le persone più a rischio sono gli anziani, che sono però i più sensibili all’importanza della vaccinazione. Dal tavolo di confronto nasceranno le proposte concrete per affrontare anche i costi economici della malattia. Da un nostro studio è emerso che tra le persone adulte sane l’89% dei costi è di tipo indiretto, cioè non sanitario, quantificabile in termini di mancata produzione e assenza dal lavoro. Mentre le spese sanitarie salgono al 40-50% nelle persone a rischio e nei bambini. Complessivamente i costi diretti di un paziente a rischio sono più del triplo di quelli di un paziente non a rischio”. Di qui l’importanza di campagne sempre più capillari a favore della vaccinazione. La Simg ha stilato un documento che può costituire la base per discutere sull’appropriatezza gestionale dell’influenza coinvolgendo i diversi attori del percorso di cura: i punti deboli della gestione della malattia possono coinvolgere il paziente stesso, il farmacista e il medico. “Troppo spesso - spiega il prof. Fabio Franzetti della Clinica Malattie Infettive dell’Università di Milano – gravi complicanze nascono da una non tempestiva e corretta diagnosi. Con una terapia mirata ed efficace a base di antivirali è invece possibile evitare un numero significativo di ricoveri e di ‘corse’ al pronto soccorso, soprattutto tra gli anziani”. Un altro problema da affrontare è l’uso non appropriato degli antibiotici nelle complicanze dell’influenza. Ad esempio nell’adulto la bronchite acuta troppo spesso viene trattata con gli antibiotici, anche se dovuta ad un’infezione virale. Compito degli infettivologi è mettere al centro della discussione questi risvolti perché molto spesso la diagnosi delle complicanze non è così sicura: è invece necessario stabilire con certezza quando l’influenza ha una sovrapposizione di tipo batterico. .  
   
   
HOSPICE A DOMICILIO,FORMIGONI: AVANTI CON PROGETTO PIU´ QUALITA´ DELLA VITA PER PAZIENTI E MINORI COSTI PER SSR  
 
Milano, 28 novembre 2007 - Maggior qualità della vita del paziente e allo stesso tempo un risparmio di circa il 20% per il sistema sanitario. Sono questi i risultati della sperimentazione di quattro progetti di assistenza domiciliare - varati dalla Giunta regionale (grazie a un finanziamento di oltre 7 milioni di euro), effettuati nell´ambito del "Piano urbano" e coordinati dagli Istituti Clinici di Perfezionamento (Icp) - che sono stati presentati ieri nel corso di un convegno a Palazzo dei Giureconsulti. La sperimentazione - che ha coinvolto sette ospedali milanesi dal 2005 al 2007 - ha riguardato. 1 - la telesorveglianza cardiologica per scompenso cardiaco cronico (247 pazienti assistiti) 2 - la riabilitazione post-cardiochirurgica domiciliare (95 pazienti), 3) - l´osservazione breve intensiva (Obi) in Pronto Soccorso pediatrico (798 pazienti), 4) - le cure palliative domiciliari per i malati oncologici terminali (1. 617 pazienti). Ed è in particolare quest´ultimo progetto che ha avuto le maggiori ricadute positive, come è stato sottolineato nel corso del convegno anche dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "Siamo di fronte a sperimentazioni che garantiscono una migliore qualità della vita e un minor disagio ai pazienti - ha dichiarato - nell´ottica di portare la sanità a casa del malato e non viceversa, impostazione tanto più importante nel caso dei malati oncologici. Guardare a loro come persone significa riconoscerne innanzitutto la necessità del paziente di non perdere le relazioni famigliari ed affettive che maggiormente lo sostengono. Ecco dunque il grande valore aggiunto dell´ospedalizzazione domiciliare, che aggiunge soddisfazione psicologica alla qualità dell´assistenza medica, peraltro pari a quella offerta dagli hospice". Formigoni ha poi ricordato come i risultati di questa sperimentazione siano stati riconosciuti anche dalla Joint Commission International, "che per la prima volta al mondo ha attivato la procedura per la certificazione di qualità per un intero percorso di cura invece che per una singola struttura sanitaria". "Di fronte a questi successi - ha spiegato il presidente lombardo - siamo pronti a sviluppare ulteriormente questo lavoro per portarlo da Milano a tutto il territorio regionale, consapevoli del nostro ruolo come istituzioni di sostenere le persone malate, i loro famigliari e gli operatori sanitari con gli strumenti più adeguati". "In quest´ottica la Regione Lombardia eroga già i più alti livelli di assistenza in Italia - ha continuato Formigoni -. Dal 2005 abbiamo eliminato il tetto di spesa per la chirurgia oncologica, dal 2006 garantiamo a tutti l´accesso ai farmaci più aggiornati e costosi, dal 18 maggio di quest´anno abbiamo destinato altri 35 milioni di euro per nuovi investimenti nel campo dei tumori". Di più, la Lombardia è prima in Italia per le cure palliative e le terapie del dolore (61 unità operative, 40 organizzazioni non profit, 39 hospice, 402 posti letto) ed è anche la regione italiana che destina maggiori risorse alla prevenzione (80 milioni all´anno per screening ed esami a carattere preventivo). "Sono certo che la sintonia d´intenti tra la Regione Lombardia e realtà come quelle presenti qui oggi - ha concluso - permetterà di continuare a realizzare progetti condivisi per accrescere l´efficacia e la qualità del servizio ai cittadini". Il costo dell´assistenza ospedaliera domiciliare risulta mediamente di 55 euro al giorno più 150 euro di presa in carico per l´assistenza erogata, con un risparmio di circa il 20% rispetto al costo del ricovero nell´hospice tradizionale, per il quale è prevista una tariffa di 201 euro al giorno oltre a 51 euro per l´accompagnatore. Del progetto fa parte anche realizzazione di due Cd interattivi per un corso di formazione a distanza distribuiti a tutti i medici milanesi, relativi al trattamento del dolore cronico e dello scompenso cardiaco. .  
   
   
L’ASSESSORATO PIEMONTESE AL WELFARE STANZIA ULTERIORI 5 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA DOMICILIARITÀ  
 
 Torino, 28 novembre 2007 - L’assessorato regionale al Welfare ha stanziato ulteriori 5 milioni di euro per interventi a sostegno della domiciliarità degli anziani non autosufficienti. I finanziamenti, destinati ai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali, sono finalizzati all’erogazione di servizi per favorire il mantenimento a domicilio degli anziani non autosufficienti, sostenendo anche i familiari nella loro prestazione di cura ed assistenza. In particolare le misure riguarderanno: interventi economici a sostegno della domiciliarità, quali ad esempio assegni di cura, buoni servizio, affidamenti diurni, contributi alternativi al ricovero assistenza a domicilio da parte di operatori socio-sanitari ricoveri di sollievo, attraverso i quali è possibile inserire per un periodo definito un anziano non autosufficiente in una struttura residenziale, consentendo così uno spazio di “sollievo” a coloro che svolgono continuativamente funzione di cura semiresidenzialità: centri per l’accoglienza diurna I fondi saranno ripartiti fra gli enti gestori in base alla percentuale di popolazione ultra75enne sul totale regionale della stessa popolazione. “Dopo il recente stanziamento di 20 milioni di euro, di cui 10 milioni sul bilancio del Welfare, per l’abbattimento delle liste d’attesa per i ricoveri degli anziani non autosufficienti – ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso - questo provvedimento rappresenta un’ulteriore risposta alle complesse necessità delle persone anziane non autosufficienti e dei loro familiari. Ampliare la gamma di offerte consente di personalizzare e diversificare i progetti assistenziali in base alle necessità dei singoli, fornendo un sostegno concreto alle loro famiglie”. .  
   
   
L’OSPEDALE DI TRECENTA ADOTTA LA CARTELLA CLINICA DIGITALE  
 
Trecenta (Rovigo) 28 novembre 2007 - L’ospedale San Luca di Trecenta si proietta nel futuro introducendo nei suoi reparti l’applicazione della cartella clinica informatizzata. L’iniziativa è stata presentata il 26 novembre presso la sede ospedaliera dal direttore generale dell’Ulss 18 Adriano Marcolongo, dagli Assessori regionali all’Urbanistica Renzo Marangon e alle Politiche di Bilancio Isi Coppola, dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Antonio Finotti, dal presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 18 Oscar Tosini e dal sindaco di Trecenta Antonio La Ruccia. Si tratta di una iniziativa con la quale la gestione delle attività del reparto multidisciplinare di medicina viene affidata in toto a “patidok” il sistema fornito dalla Ital Tbs di Trieste che consente di monitorare e pianificare l’intero circuito di cura del paziente. Un evoluzione rispetto alla cartella digitale che si limita a rendere disponibile su di un supporto informatico il fascicolo cartaceo. In tal modo il medico ha la possibilità di vedere il paziente in arrivo nel reparto direttamente sul pc e da qui preparare la cartella snellendo tutte le pratiche un tempo demandate all’ufficio accettazione. La riduzione dei tempi di prenotazione e gestione delle visite specialistiche e l’abbattimento delle procedure amministrative con conseguente limitazione delle possibilità di errore verranno subito percepite dai pazienti come una maggiore qualità del servizio fornito. Nel suo intervento l’Assessore Isi Coppola ha voluto sottolineare che si tratta di una iniziativa al servizio dell’uomo, che dimostra ancora una volta la volontà di voler mettere la persona e la qualità del sevizio al centro di ogni processo innovativo, coinvolgendo nel contempo e con sensibilità anche il territorio. “ Da Assessore alle Pari Opportunità – ha quindi concluso la Coppola – non posso non sottolineare che il cuore organizzativo di questo processo è frutto del lavoro delle donne e di questo non posso che compiacermene”. Da parte sua l’Assessore Renzo Marangon dopo aver sottolineato la validità dell’iniziativa, nel fare alcune osservazioni ha detto che, se ne i vari interventi si è sentito più volte esprimere il concetto di voler mettere l’uomo al centro della sanità forse vuol dire che vi è il fondato pericolo che la macchina stia per diventare il vero centro della questione e i numeri e le statistiche l’aspetto dominante. “ Quindi va bene come ha ricordato qualcuno– ha ribadito Marangon- avere come punto di riferimento il cosiddetto pareggio di bilancio, ma il nostro sforzo maggiore deve essere quello di porre al centro di ogni nostra azione la salute dei cittadini, sapendo che questa trascende comunque dagli aspetti politici e dalle beghe partitiche. .  
   
   
SANITA´, BRESCIANI: SBLOCCARE LE SPECIALIZZAZIONI L´ASSESSORE PREME SUI MINISTRI PER RISOLVERE IL PROBLEMA  
 
Milano, 28 novembre 2007 - L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, è sceso in campo contro il blocco che subiscono 3. 000 aspiranti medici ad accedere alle specializzazioni per l´anno 2007/2008. Lo ha fatto il 22 novembre a Roma, in Commissione Salute, alla presenza di tutti i colleghi delle altre regioni, e rivolgendosi al ministro Livia Turco, che ha accolto la sua richiesta. Il blocco deriva dal Decreto del 6 marzo 2006 del ministro dell´Università, Fabio Mussi, ed ha pesanti ricadute sui neolaureati in medicina e sullo stesso sistema sanitario. Da qui la richiesta, accolta, che il ministro Turco si faccia carico del problema presso Mussi. "Esprimo la mia soddisfazione - afferma Bresciani - perché, sia la Commissione sia il ministro Livia Turco hanno accolto la mia richiesta di sollecitare il ministro Mussi su un tema che ci sta molto a cuore". "Con le norme contenute nel Decreto del 6 marzo 2006 - prosegue l´assessore - si impedirebbe ai neo aspiranti specializzandi di accedere ai posti messi a disposizione dal Ministero dell´Università e della Ricerca per quest´anno, con la necessità di attendere ancora più di un anno per tentare l´ammissione. Ho dunque invitato il ministro Turco ad agire sul ministro Mussi per prevenire questo danno e il Ministro ha accolto l´invito". .  
   
   
EMILIA E LOMBARDIA, REGIONI LEADER NELL’OFFERTA HOSPICE  
 
 Bologna, 28 novembre 2007 - Nel 2008 Emilia-romagna e Lombardia supereranno la boa di 0,6 posti letto in Hospice ogni diecimila abitanti, percentuale minima e sufficiente per rispondere ai bisogni dei malati terminali del territorio, ma il Paese appare nel complesso ancora piuttosto indietro. Sono 250 mila infatti le persone che necessitano di cure palliative in Italia, 150 mila delle quali sono pazienti oncologici. La media dell’offerta Hospice (dati al 31 ottobre 2007) nel nostro Paese però si ferma ancora a 0,22 posti letto ogni diecimila abitanti e arriverà a 0,4 a fine 2008. Una risposta lontana dalla domanda, benché in pochi anni il settore abbia fatto passi da gigante, passando, in valori assoluti dalle 5 strutture del ’92 alle 105 del 2006 (114, a ottobre 2007). Uno sviluppo sostenuto finanziariamente in parte dalle legge 39 del ’99, grazie alla quale nel 2008 le strutture dovrebbero diventare 206 e i posti letto 2. 346. La leadership in valori assoluti resterà alla Lombardia con 53 strutture e 610 posti letto (0,64 ogni diecimila abitanti), mentre l’Emilia-romagna con 25 strutture e 300 posti letto diventerà prima nel rapporto posto letto (0,72) ogni diecimila abitanti. La gestione Hospice è, attualmente, per lo più pubblica, ma non mancano numerosi modelli alternativi (soprattutto del terzo settore, ma anche privati e misti), mentre le tariffe giornaliere per paziente riconosciute dalle Regioni appaiono molto diverse da un capo all’altro della penisola. Sono alcuni dei dati messi in luce dall’indagine “Progetto rete degli hospice italiani”, prima rilevazione ufficiale in questo campo, realizzata da Fondazione Nomisma Terzo Settore e promossa dalla Fondazione Isabella Seragnoli, Fondazione Floriani e Società italiana di cure palliative, con il patrocinio del Ministero della Salute. .  
   
   
OGGI AL GALLIERA L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA IN SANITA´ INCONTRO TRA RICERCA IMPRESE E ISTITUZIONI  
 
Genova, 28 novembre 2007 – Oggi , il Salone Congressi dell´Ospedale Galliera ospiterà - a partire dalle ore 9 - esponenti del mondo economico, politico, impreditoriale e universitario per approfondire i temi dell´innovazione tecnologica in sanità e le eventuali strategie da attuare per l´applicazione di politiche di settore finalizzate a favorire un maggior collegamento tra ricerca e impresa. “L´obiettivo del Convegno - spiega Marina Iannucci, Responsabile della Pianificazione e Controllo Strategico del Galliera e referente dell´evento - è quello di stimolare un confronto fra settore pubblico e privato e rendere disponibili le informazioni utili a rafforzare le opportunità per una cooperazione sulla ricerca, le tematiche brevettuali, la creazione di spin-off e l´incubazione di impresa. In questa giornata, con il contributo degli attori di questo innovativo scenario, approfondiremo le tematiche sul collegamento tra ricerca clinica e sviluppo tecnologico, sulla promozione delle opportunità che può generare il legame tra ricerca e impresa e sulle condivisioni già esistenti”. L’iniziativa del convegno- organizzato dall’Ospedale Galliera in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, L’istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Confindustria Genova- nasce in seguito alla recente acquisizione da parte dell’Ospedale Galliera della condivisione della titolarità del brevetto con l’inventore, prof. Mauro Marinelli, dell’apparecchiatura per la determinazione non invasiva del ferro nel fegato, denominata Biosuscettometro, in ragione della ricerca clinica condotta dal Centro di Microcitemia dell’Ospedale, che ha reso possibile lo sviluppo dell’invenzione. “In ragione di questa acquisizione- conclude Iannucci- l’Ospedale ha interesse a confrontarsi con le altre strutture dedicate alla ricerca e con le imprese produttrici su come valorizzare la ricerca e favorire il trasferimento dell’innovazione all’industria”. Alle ore 9 ad aprire l´incontro saranno: Giuseppe Profiti, Vice Presidente dell´Ospedale Galliera; Gaetano Bignardi, Rettore dell´Università di Genova; Pietro Corvisiero, Direttore Infn Genova; Paolo Corradi, Direttore Generale di Confindustria Genova; Gian Massimo Gazzaniga, Coordinatore Comitato Scientifico del Galliera. Dalle ore 9,30 fino alle 13 interventi- moderati da Marina Iannucci- di: Adriano Lagostena Direttore Generale del Galliera, Giuseppe Casalino Università di Genova, Tiziana Ruzzon Istituto Tumori Genova, Francesco Berti Riboli Sezione Sanità Confindustria Genova su “Ricerca, innovazione, opportunità: scenario e criticità”; Gian Luca Forni Ospedale Galliera e Mauro Marinelli Dipartimento di Fisica su “Il rapporto tra ricerca e clinica: l´esperienza del Galliera”; Giorgio Karaghiosoff e Michela Zunino Studio Karaghiosoff e Frizzi C. Ligure Savona su “Come acquisire la proprietà delle invenzioni”; Daniela Bellomo Fondazione S. Raffaele Monte Tabor Milano, Michele Zani Esaote spa Genova, Antonella Giuni Genova Robot, Michele Gallamini Rgm spa su “Il trasferimento all´industria”; Pietro De Martino Sviluppo Italia Ligure Genova su “Strumenti di supporto degli spin-off”. Dopo la pausa pranzo, alle ore 14 Marco Bernocchi Ligurcapital Genova e Cristian Pastorino Capitalimpresa parleranno di “Strumenti di finanza innovativa”. Alle ore 15 inizierà la tavola rotonda dal titolo “Come favorire il collegamento tra ricerca e imprese” con gli interventi di Massimiliano Costa- Regione Liguria; Antonio De Flora- Centro Biotecnologie Avanzate Genova Sergio Bertolucci Infn Roma; Paolo Corradi – Confindustria; Cristina Battaglia Sviluppo Italia Liguria Genova. Modera Luciano Grasso, Direttore Amministrativo del Galliera. Www. Galliera. It .  
   
   
DISABILITA´, CONVEGNO DI TRE GIORNI SU PROGETTO UE  
 
 Milano, 28 novembre 2007 - Adottare in tutti i paesi d´Europa un parametro comune per misurare la salute e la disabilità è l´obiettivo del progetto europeo Madhie (Measuring healt and disdability in Europe supporting policy development), che verrà presentato nel corso di un convegno in programma il 29 e 30 novembre prossimo all´auditorium Gaber del palazzo della Regione Lombardia (Milano, p. Za Duca d´Aosta, 3). I lavori del convegno, organizzato dall´Unione Europea e promosso dalla Regione Lombardia in collaborazione con l´Istituto Neurologico "Besta" di Milano, saranno preceduti da un Forum che si terrà domani, mercoledì 28 novembre, alle ore 14,30, nella sala conferenze dell´assessorato alla Famiglia e Solidarietà sociale della Regione Lombardia (via Pola 11, Milano). Nei tre giorni di lavoro i relatori, provenienti da tutti i paesi d´Europa discuteranno sulle varie definizioni di disabilità e convergeranno su una che le unificherà e che dovrà essere in grado di descriverne l´esperienza in più aree: scolastica, clinica e statistica. . .  
   
   
LAVORO E DISABILITÀ, IL 3 DICEMBRE UN CONVEGNO A BOLZANO  
 
Bolzano, 28 novembre 2007 - In occasione della giornata europea per le persone disabili, in programma lunedì 3 dicembre, la Ripartizione lavoro, in collaborazione con la Federazione provinciale delle associazioni sociali, organizza un convegno dedicato al tema lavoro e disabilità. Obiettivo del convegno è quello di fornire una panoramica sull’integrazione lavorativa delle persone disabili e sugli sviluppi futuri in questo ambito, partendo dalle numerose iniziative poste in essere dalla Provincia di Bolzano. Oltre al contributo dei servizi coinvolti sarà dato spazio ad alcune aziende per raccontare le proprie esperienze concrete. Al termine dei lavori si terrà una tavola rotonda con la partecipazione di rappresentanti dei datori di lavoro, delle associazioni di tutela per le persone disabili, delle rappresentanze sindacali, dei servizi sociali e formativi nonché della cooperazione sociale. Nel corso del convegno verrà anche conferito per la prima volta il "premio integrazione lavorativa" ad un´azienda che si è particolarmente impegnata per favorire l’integrazione lavorativa delle persone disabili. Il convegno "lavoro e disabilità" avrà luogo lunedì 3 dicembre 2007 dalle 9. 00 alle 16. 00 al Centro pastorale di Piazza Duomo a Bolzano .  
   
   
QUOTE EXTRACOMUNITARI, REGIONE LOMBARDIA RISPONDE A MEDICI  
 
Milano, 28 novembre 2007 - "Le trattenute dalle buste paga dei medici e dai pediatri di base non riguardano assolutamente pazienti extracomunitari in attesa di rinnovo, ma persone il cui permesso di soggiorno è scaduto da almeno 21 mesi". E´ quanto si legge in una Nota della Regione Lombardia in merito allo stato di agitazione deciso stanotte dal Fimmg. "I nominativi cancellati dalle liste dei rimborsi - continua la Nota - erano infatti già scaduti da un anno a febbraio 2007, cioè quando abbiamo iniziato le verifiche. Non è neanche vero che sono 150. 000 gli extracomunitari coinvolti nel problema, visto che in tutta la Lombardia la questione non riguarda più di 40. 000 soggetti". "D´altra parte - conclude la Nota - riconoscere a un medico la quota di remunerazione di un paziente che non ha è ingiusto e inaccettabile". .  
   
   
LEONARDO DAGLI STUDI DI PROPORZIONI AL TRATTATO DELLA PITTURA, DAL 7 DICEMBRE AL 2 MARZO 2008 MILANO AL CASTELLO SFORZESCO  
 
 Milano, 28 novembre 2007 - Dal 7 dicembre 2007 al 2 marzo 2008, nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco si terrà la mostra Leonardo. Dagli studi di proporzioni al Trattato della Pittura che presenterà, attraverso rari e unici materiali originali, la passione di Leonardo da Vinci per gli studi sulle proporzioni della figura umana e sulla divisione modulare del corpo del cavallo. Prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Artematica, ideata da Ente Raccolta Vinciana e promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura e dalle Civiche Raccolte d’Arte, partner Stefanel e Gobbetto, sponsor tecnico Bresciali srl, l’esposizione, curata da Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio, con la collaborazione di Martin Kemp, si avvale di un comitato scientifico composto da Giulio Bora, Roberto P. Ciardi, Luisa Cogliati Arano, Ornella Foglieni, Mario V. Guffanti, Marco Rossi. Leonardo da Vinci dedicò numerosi capitoli del suo Trattato della Pittura alle proporzioni delle membra umane e alla “membrificazione” degli animali e al loro moto anche attraverso descrizioni di battaglie e di cavalli in lotta. È dunque partendo dal Trattato della Pittura e da un selezionatissimo numero di disegni di Leonardo sulla figura umana e sul cavallo che la mostra prenderà avvio, presentando un disegno di Leonardo sulle proporzioni del cavallo, eccezionalmente concesso in prestito dalle Collezioni Reali di Windsor, un suo studio per il Monumento equestre a Francesco Sforza della Biblioteca Ambrosiana di Milano, un disegno raffigurante un busto di uomo visto di profilo con schema per le misure della testa umana, sempre di Leonardo, conservato dalle raccolte delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il disegno per una Leda delle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, attribuito a Leonardo, un disegno del Verrocchio sul proporzionamento del cavallo proveniente dal Metropolitan Museum di New York. E’ l’occasione della progettazione del Monumento equestre a Francesco Sforza che fornisce a Leonardo lo stimolo per applicare al cavallo gli schemi e i metodi di rilevazione già adottati per il corpo umano. Questi studi sulla divisione modulare del corpo del cavallo (come quelli sulle proporzioni umane) saranno tenuti presenti anche da Albrecht Dürer, del quale è presente in mostra uno studio per un cavallo al trotto proveniente dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Verrà eccezionalmente presentato anche un “modello” del cavallo attribuito allo stesso Leonardo proveniente da una collezione privata, mai esposto prima d’ora. Seguiranno un gruppo di rarissimi apografi (copie manoscritte antiche) cinque-seicenteschi del Trattato leonardesco (dell’Ente Raccolta Vinciana del Castello Sforzesco e di proprietà privata, alcuni dei quali inediti), illustrati da bellissimi disegni “stenografici”, tra cui tre Poussin (dall’Ambrosiana di Milano), miniature di epoca sforzesca riproducenti il “gran cavallo” di Milano, e una quarantina di edizioni a stampa del testo vinciano (dalle prime edizioni pubblicate a Parigi nel 1651 a quelle sei-settecentesche, alcune delle quali molto rare, talvolta corredate da incisioni su disegni di Stefano della Bella, e non presenti in fondi librari pubblici, a quelle ottocentesche, in gran parte provenienti dai fondi antichi dell’Ente Raccolta Vinciana e da collezioni private), che daranno la misura dell’enorme fortuna goduta dal testo e dai disegni di Leonardo fino alle soglie dell’età contemporanea. La mostra sarà arricchita da incisioni riproduzioni e fac-simili, fino a includere disegni e incisioni originali di Antonio Canova e stampe di Giuseppe Bossi con i quali il tema delle proporzioni umane e del cavallo viene riproposto, sulla scorta di Leonardo, in pieno clima neoclassico. La mostra è allestita nella Sala delle Asse che conserva pitture murali di Leonardo. La decorazione pittorica della volta, commissionata da Ludovico il Moro, fu progettata dal Maestro fiorentino che ideò un complesso e originale sistema decorativo formato dai rami fioriti e fittamente intrecciati di sedici alberi, ai quali si annoda, con un gioco prezioso, una corda d´oro. .  
   
   
DAL 7 DICEMBRE 2007 LA PINACOTECA DEL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO SI ARRICCHISCE DI UNA NUOVA IMPORTANTE OPERA LEONARDESCA LA MADONNA LIA  
 
Milano, 28 novembre 2007 - Il dipinto, eseguito attorno al 1495 da Francesco Galli, detto Napoletano, allievo di Leonardo, raffigura una Madonna con Bambino, che prende il proprio nome dal collezionista Amedeo Lia che ne fa generosamente dono alla città di Milano. La tela conserva una preziosa testimonianza iconografica: la prima veduta di cui si ha finora conoscenza del Castello Sforzesco, così com’era stato riedificato da Francesco Sforza nel 1450, e che servì da modello per la ricostruzione della Torre del Filarete da parte di Luca Beltrami La conferenza stampa di presentazione si terrà mercoledì 5 dicembre a Milano, presso il Castello Sforzesco, Interverranno: Vittorio Sgarbi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano; Amedeo Lia, collezionista; Lucia Matino, Direttore delle Civiche Raccolte d’Arte; David Alan Brown, storico dell’arte. Dal 7 dicembre, la Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano si arricchirà di una nuova importante opera, un dipinto leonardesco di eccezionale valore storico e artistico. Si tratta della Madonna Lia, eseguita attorno al 1495 da Francesco Galli, detto Napoletano (Napoli, ? – Venezia, 1501), allievo di Leonardo, che raffigura una Madonna con bambino, che prende il proprio nome dal collezionista Amedeo Lia che ne fa generosamente dono alla città di Milano La tela propone un tema molto caro a Leonardo, replicato e reinterpretato dai suoi allievi in numerose versioni. I modelli vinciani cui Francesco Napoletano fa riferimento sono molteplici: l’impostazione generale del dipinto richiama la Madonna del garofano (Monaco, Alte Pinakotheck), così come la tipologia fisionomica e l’interpretazione del volto di Maria hanno strette assonanze con quello della pala detta Vergine delle rocce, dipinta da Leonardo per la chiesa milanese di San Francesco Grande, ora scomparsa. Ma è nello sfondo del dipinto l’elemento iconografico di particolare interesse e di chiara matrice leonardesca che ha indotto Amedeo Lia a destinare l’opera alle Civiche Raccolte d’Arte di Milano: alle spalle della Madonna, due finestre si aprono su un paesaggio ideale che attira lo sguardo. Sulla destra, una veduta del Castello degli Sforza, con due possenti torrioni circolari che rinserrano la fronte principale rivolta verso la città: si tratta di una straordinaria testimonianza iconografica, l’unica tradotta in pittura, che ci rimanda l’immagine del monumento riedificato da Francesco Sforza nel 1450. È su questa fonte che Luca Beltrami potrà ricostruire agli inizi del novecento la Torre del Filarete, andata distrutta nel 1521, completando così il restauro del Castello Sforzesco. Con questo dono destinato al Castello Sforzesco, dunque, Amedeo Lia restituisce significativamente il dipinto al luogo che esso rappresenta. Questa donazione avviene a distanza di dieci anni dall’apertura del Museo Lia di La Spezia, voluta da Amedeo Lia a suggello del dono alla sua città di adozione della sua straordinaria collezione, nota a livello internazionale: una raccolta di dipinti, miniature, sculture, oggetti di arte antica che compone una sorta di compendio di arte italiana dal Duecento al Settecento. È significativo, dunque, che il dipinto di Francesco Napoletano venga separato dal resto della collezione e destinato alle collezioni civiche milanesi: un gesto di amore per l’opera d’arte e il suo significato storico e, nello stesso tempo un gesto di grande generosità verso la città di Milano. La presentazione dell’opera alla città si terrà giovedì 6 dicembre, ore 18. 30, nella Cappella Ducale del Castello Sforzesco. .  
   
   
LA MOSTRA CODICE 01 AL CHIOSTRO DEL BRAMANTE 1 DICEMBRE 2007 – 10 FEBBRAIO 2008  
 
 Roma, 28 novembre 2007 - Venerdì 30 novembre, alle ore 18. 30, inaugura presso la Sala delle Capriate del Chiostro del Bramante "Codice 01", prima di una serie di iniziative rivolte all’arte contemporanea nazionale ed estera. "Codice 01" avvia "vari(e)azioni", una nuova sezione di dialogo, aperiodica e sperimentale, voluta con approccio munifico dal Chiostro del Bramante e nata con l’intento di agevolare i canali abituali di comunicazione tra le più giovani espressioni dell’arte e i suoi fruitori (pubblico, critici e collezionisti). Lo spazio espositivo diventa quindi esponente di un diverso modello di mecenatismo e sostegno per l’arte visiva d’ultima generazione. Coinvolgendo due dei principali punti cardinali del meccanismo arte (artista e collezionista), "Codice 01" vuole permettere l’instaurazione di un rapporto diretto tra i due, riducendo al minimo indispensabile le mediazioni che solitamente intervengono all’interno dei perimetri classici – e ormai fuori corso – dell’arte contemporanea. Ai dieci artisti coinvolti è stato chiesto di fornire 15 opere ciascuno, di due differenti formati, che saranno esposte all’interno degli stand individuali appositamente allestiti nei suggestivi ambienti della Sala delle Capriate. I visitatori avranno così modo, oltre che prendere visione di una selezione esemplificativa delle recenti tendenze dell’arte, di "scommettere" sul futuro di alcune di loro attraverso l’acquisizione immediata dei lavori presenti, improvvisandosi collezionisti, affidando esclusivamente al proprio sguardo e senso estetico quali opere preferire, quali creazioni portare a casa. Il tutto a prezzi decisamente low grazie all’abbattimento di alcuni specifici ruoli commerciali. Gli artisti potranno invece, da un lato, godere di una vetrina prestigiosa e, dall’altro, aprirsi ai riscontri spontanei del gusto e soddisfare una delle loro richieste più frequenti: l’opportunità. "Codice 01" si propone quale punto di riferimento per un nuovo pensare l’arte contemporanea e i suoi processi di esposizione/acquisizione, rivoluzionando l’idea solita di collezionismo e concedendo all’artista l’opportunità di un confronto diretto con se stesso, i "colleghi" presenti e il mercato. "Codice 01" rivoluziona i metodi di trasmissione dell’arte attuale, accorciando l’iter di sempre e connettendo tra loro, senza ruoli superflui, artista e collezionista. "Codice 01" è una mostra dove guardare e toccare, volere ed avere, in perfetta sintonia con l’agilità delle istanze sempre più spontanee dell’era in corso. Curatori: Natalia de Marco, Stefano Elena. Artisti: Stefano Bolcato, Justin Bradshaw, Daniele Contavalli, Giovanni De Angelis, Andrés Gallo-cajiao, Enrico Guarino, Pietro Mancini, Ilaria Mugnaini, Giangaetano Patanè, Chiara Tommasi. .  
   
   
ALLA JAPANESE SCREENS MOSTRA DI MAURIZIO CATELLANI: CONTEMPLAZIONI 5 DICEMBRE - 29 FEBBRAIO 2008  
 
Milano, 28 novembre 2007 - La Galleria Japanese screens, A. Nobili & C. , ha il piacere di presentare Contemplazioni, una mostra che nasce dall’integrazione tra l’arte dell’antico paravento giapponese e la scultura “primitivista” dell’artista parmense Maurizio Catellani (1943,Belluno). L’accostamento di queste due arti,apparentemente inconciliabili,ha come filo conduttore la percezione della Natura in due culture differenti. L’approccio di Catellani verso il tema Natura è teso al recupero di un legame oramai perduto nel mondo occidentale con l’elemento naturale. Le sue sculture nascono dall’incontro casuale e fortuito con la materia prima. Territori della sua ricerca sono infatti le desolate rive del Po dove lo scultore cerca e riporta alla luce Relitti di essenze antiche da plasmare. Il suo lavoro si pone solo dopo quello già in parte predisposto dalla Natura stessa: alberi torturati da antiche tempeste, sedimentati dalla sabbia e dal tempo o interessati da un processo di Fossilizzazione. La mano dell’artista interviene solo a questo punto, assecondando le linee guida suggerite dal reperto grezzo. Catellani aiuta la materia a farsi forma tramite un processo di pulitura e levigazione, di aggiunta o asportazione e sperimenta che “l’atto creativo è sempre conoscitivo”. La selezione di opere da noi proposta tra cui Onde (1999), Composizione (1999), Fiamma (2000), ha un sapore ancestrale quasi come se lo scultore avesse rimosso le incrostazioni storiche per approdare ad archetipi primitivi. Lo spettatore più che vedere, è indotto a percepire la nuova forma. Rivive così nello stesso tempo l’emozione originaria del ritrovamento del relitto strappato definitivamente all’oblio. La mostra si terrà nell’elegante Galleria minimalista sita nel cuore di Moscova in Via Marsala 4. La Galleria Japanese Screens, A. Nobili & C. Presente sul mercato da tempo, propone in abbinamento alle sculture di Catellani una scelta di paraventi giapponesi (Byobu) di varie dimensioni ed epoche differenti. Il soggetto proposto sulle preziose superfici dorate e argentate dei paraventi è di nuovo quello naturale ma declinato in mille sfaccettature diverse. Paesaggi naturali, varietà floreali, pini e corsi d’acqua sono evocazioni del mondo orientale e in particolare della cultura nipponica che, impregnata di Shintoismo e Buddismo, mantiene vivo l’attaccamento alla Natura intesa come sede dello Spirito Divino. .  
   
   
CARLA ACCARDI 6 DICEMBRE 2007 - 12 GENNAIO 2008 GALLERIA IL BULINO ARTECONTEMPORANEA ROMA  
 
 Roma, 28 novembre 2007 - Giovedi’ 6 dicembre 2007 alle ore 18. 30 la Galleria Il Bulino artecontemporanea inaugura la mostra personale di Carla Accardi, indiscussa protagonista internazionale dell’astrattismo. L’artista presenta un ciclo di gouaches realizzate tra il 2006 e il 2007: sedici tempere su carta di medio formato, che dimostrano - in perfetta coerenza con la propria poetica personale del segno e l’originale ricomposizione fra segno e colore - il costante desiderio di sperimentazione dell’artista. Il grande impulso dinamico dell’opera attuale, dove il segno si abbandona con grande piacere espressivo a campiture di colore sempre piu’ fluide e avvolgenti, entra in dialogo, inoltre, con un corpus di cinque opere su carta del 1956. Un confronto fra due momenti di ricerca ben definiti dell’artista che evidenzia - pur nella distanza formale tra i nuovi impulsi dinamici del colore e i passati valori strutturali del segno in bianco e nero - la medesima scioltezza espressiva unita alla ricerca costante di un equilibrio nella composizione. La stessa misurata armonia si ritrova anche nelle pagine del libro d’artista Distici morali, nato dalla collaborazione fra Carla Accardi, il poeta Daniele Pieroni e le Edizioni Il Bulino. L’opera viene presentata durante la serata d’inaugurazione con gli interventi di Patrizia Ferri, gli Autori e l’Editore. Nell’opera, le otto incisioni all’acquaforte e all’acquatinta di Accardi, insieme alla serigrafia su pvc accolta sulla copertina del volume, affiancano le poesie di Pieroni. La metrica che usa il poeta, il distico, - che intende la strofa formata da una coppia di versi - oltre a dare il titolo al libro, e’ addottata metaforicamente anche per la mostra che si presenta secondo una doppia prospettiva temporale. La mostra e’ accompagnata da un catalogo con testi poetici di Daniele Pieroni. Carla Accardi, nasce a Trapani nel 1924, vive a Roma. Nel 1947 fonda a Roma, insieme a Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato, il gruppo Forma 1. Dal 1954 la sua poetica del segno si articola per insiemi di segmenti pittorici bianchi su fondi neri. Negli anni Sessanta sviluppa un linguaggio incentrato sul rapporto segno-colore. La sperimentazione di nuove tecniche e materiali la portano a superare la superficie piana della pittura attraverso forme spaziali di sicofoil. Partecipa a numerose rassegne d’arte nazionali e internazionale: nel 1951, Arte astratta e concreta in Italia, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; nel 1964, 1976, 1978, 1988, Biennale di Venezia; nel 1982, Ambiente/arte, Roma; Avanguardia e Transavanguardia, Roma; nel 1986, Chambre d’Amis, Gand; nel 1989, Italian Art in 20th Century, Londra; nel 1994, The Italian Metamorphosis 1943-1968, Guggenheim Museum, New York; nel 1997-2000, Minimalia, Venezia, Roma, New York. Daniele Pieroni, nasce a Pescara nel 1961, vive a Roma. E’ autore di poesie, prose, saggi apparsi su riviste e in volume. Il suo esordio e’ Scritti, Milano 1984, cui seguono: Il libro di Ilaria, Salerno 1991; Colombario dell’idea, Roma 1995; Passi esornativi e una palinodia, Grottammare 1999; Prose, Roma 2003; Lingua e batticuore, Pescara 2003; Orazioni, Roma 2006; Distici morali, Roma 2007. E’ inoltre autore di due libretti d’opera, La festa dell’Universo del 1993 e Vittoria Colonna e Michelangelo del 2006, (con incisioni di Andrea Fogli e musiche di Donatella Giancaspero), nonche’ dei testi per l’opera Elia del 2004 e di soggetti per la danza. Traduce dall’inglese e dal francese e si e’ occupato, in passato, di poesia del Quebec, dell’Australia e della Russia. Ha collaborato ai programmi culturali di Radio-rai ed e’ stato condirettore di Ritmica, semestrale di letterature dell’Universita’ “La Sapienza” di Roma. Nel 1997 riceve il Premio Erato-farnesina per la Poesia. .  
   
   
ANTONIN STRIZEK IN UNA STRAORDINARIA PERSONALE A LUGANO - PARADISO ALLA GALLERIA ART ON PAPER  
 
 Lugano, 28 novembre 2007 – La Galleria Art on paper presenta fino al 12 gennaio 2008, nella sua sede di Via Cattori 5a, a Paradiso (Ti) un’importante mostra personale di Antonin Strizek, considerato tra i principali artisti contemporanei della Repubblica Ceca. Antonin Strizek (1959) ha studiato all’Accademia di Arti Figurative di Praga dove ha poi insegnato pittura dal 1997 al 2002. La sobria pittura di Strizek si caratterizza per il suo forte realismo che risulta in una visione figurativa di nature morte di oggetti ordinari, forme geometriche semplici, profonde memorie del paesaggio urbano, combinata con il sentimento struggente e poetico che Strizek percepisce nei suoi soggetti. Strizek si è anche affermato nella Repubblica Ceca per un ciclo di suoi quadri di nature morte, bottiglie e bicchieri, ispirati alle fotografie di Josef Sudek. La sua vocazione artistica è caratterizzata dalla semplificazione geometrica dei piani di grande formato con forti verticali, orizzontali e diagonali, campiture, masse piatte di colore che diventano robuste scene urbane e di periferia, dove la luce gioca un ruolo inusuale per catturare lo stato d’animo solitario dei suoi soggetti che descrivono il paradosso della vita contemporanea. La scena è quasi sempre deserta; nei suoi quadri raramente vi è una figura umana, e quando ve ne è, quello che emerge è l´estraneità dei soggetti e l´incomunicabilità che ne risulta, accentuando la solitudine. Grazie alla sapiente composizione geometrizzante della tela, al sofisticato gioco di luci, fredde, taglienti e volutamente artificiali e all’estrema sintesi dei dettagli, i suoi paesaggi urbani senza tempo possiedono una qualità cinematografica, composizioni a tutto schermo con un uso drammatico di luci e ombre. In questa poesia del silenzio, gli individui sono quasi assenti, in quanto semplice forma immersa nell’ombra e nella luce, in acuto, stridente contrasto con la luce del cielo, del bagliore della luce artificiale dei lampioni, del taglio di luce sulla fiancata di un edificio. Antonin Strizek, Galleria Art on paper, dal 22. 11. 2007 al 12. 1. 2008 La Galleria è aperta: mercoledì - sabato ore 10 – 18 La Galleria Art on paper, con sede a Paradiso (Lugano, Svizzera), è particolarmente impegnata nel proporre esposizioni di grande valore artistico e di straordinaria vivacità culturale. Grazie alla sua professionalità e al posizionamento raggiunto sul mercato svizzero dell’arte d’avanguardia, la Galleria Art on paper pone particolare attenzione agli ultimi sviluppi del mercato e dell’arte dell’Esteuropeo. La Galleria Art on paper integra l’attività propositiva una libreria specializzata dedicata a libri e cataloghi d’arte. .  
   
   
MORAVIA. DAL MONDO INTERO FOTOGRAFIE DI DACIA MARAINI ROMA, EX GIL DI TRASTEVERE VENERDL 23 NOVEMBRE - SABATO 22 DICEMBRE 2007  
 
 Roma, 28 novembre 2007 - In occasione del centenario della nascita del grande scrittore e intellettuale romano, la mostra "Moravia. Dal mondo intero. Fotografie di Dacia Maraini" presenta quasi cento fotografie, in gran parte inedite, realizzate dalla scrittrice e compagna di Moravia, Dacia Maraini, durante i frequenti viaggi compiuti dalla coppia tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta attraverso l´Africa, il Centroamerica, il Giappone e la Cina. ". Con Dacia ho veramente viaggiato, in un senso in qualche modo avventuroso che non h fatto tanto di avventure ma di completa dimenticanza del mondo stabile e ben definito lasciato in patria. Ho viaggiato come si sogna. Con questo voglio dire che per molte ragioni tra le quali principale il carattere cosmopolita di Dacia (aveva passato l´infanzia in Giappone, aveva parlato piy giapponese che italiano per molti anni), ho finalmente viaggiato con abbandono e scoperta. Non h senza significato che per festeggiare la nostra unione scegliemmo di fare il giro del mondo. Forse fu una specie di scommessa, in realt` fu anche soprattutto una fame alfine soddisfatta di spazio e di libert`. ". "Vita di Moravia" di Alberto Moravia e Alain Elkann. Ospitata dal 23 novembre al 22 dicembre 2007 presso gli spazi della Ex Gil a Trastevere (la Casa della Gioventy) recentemente adibita a spazio espositivo, la Mostra, realizzata dall´Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio in collaborazione con il Fondo Alberto Moravia e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attivit` Culturali, h curata da Serafino Amato. Le immagini, stampe di grandi dimensioni, sono disposte seguendo un percorso ben preciso che vuole sottolinearne la dimensione fortemente narrativa: " Dacia, che in viaggio porta sempre una macchina fotografica, con una modalit` ereditata dal padre Fosco ha sempre fatto sviluppare e stampare le foto con grande cura. Questa mostra perr non intende privilegiare singoli scatti ben riusciti. Osservando con attenzione i provini, si scopre che raramente davanti ad un luogo o ad un soggetto ha realizzato fotogrammi singoli. Le immagini, al contrario, tendono ad essere organizzate in sequenza. Questo fa pensare che la Maraini abbia privilegiato una costruzione visiva che rimanda direttamente alla scrittura, micro racconti compiuti come una frase scritta" (Serafino Amato). Come sottolinea il curatore non in tutte le foto di viaggio che saranno mostrate h presente Alberto Moravia, ma la sua presenza h sempre percepibile. Rare sono le foto in cui compaiono entrambi, come sempre accade a chi viaggia in coppia. A completare l´omaggio ad Alberto Moravia, sabato 1 dicembre presso il Palazzo del Comune di Sabaudia dalle ore 10. 00 alle 17. 00 si terr` un incontro con Dacia Maraini corredato dalla proiezione del docufilm "Moravia 99+1" di Gianni Barcelloni e Alain Elkann. L´evento h realizzato dal Comune di Sabaudia in collaborazione con l´Universit` degli Studi di Roma Tor Vergata. La vita di Alberto Moravia - Alberto Pincherle (Moravia era il cognome della nonna paterna) nasce a Roma il 28 novembre 1907 da una famiglia borghese di origine ebraica. Nel 1916 si ammala di una grave forma di tubercolosi ossea che lo costringer` a letto per un lungo periodo, impedendogli di frequentare la scuola con regolarit`. Proprio in questi anni inizia ad avvicinarsi alla scrittura e nel 1925, dopo un periodo di convalescenza trascorso a Bressanone, inizia la stesura de Gli Indifferenti, romanzo su cui lavorer` per tre anni e che verr` pubblicato nel 1929. Negli anni successivi collabora con alcune riviste, come L´interplanetario, Oggi e La Gazzetta del Popolo, in cui pubblica i suoi racconti. Nel 1930 Moravia si trasferisce a Londra e inizia a dedicarsi ai reportages di viaggio. Negli anni successivi i soggiorni all´estero diventano sempre piy frequenti: dagli Stati Uniti al Messico, dalla Cina alla Grecia. Tornato in Italia, tra il 1939 e il 1943 si trasferisce ad Anacapri con la compagna, la scrittrice Elsa Morante, conosciuta a Roma nel 1936. A questo periodo risalgono i suoi romanzi, L´imbroglio e Le ambizioni sbagliate, che vengono inseriti nella lista dei libri di autori ebrei dalla "Commissione per la bonifica libraria" del Ministero della Cultura Popolare. Perseguitato dalla censura e dal regime fascista, gli viene vietato di scrivere con il suo vero nome e molti dei suoi romanzi vengono sequestrati. Nel periodo seguente alla caduta del Regime, Moravia collabora con "Il popolo di Roma", prima di essere costretto a fuggire una volta scoperto di essere nella lista, stilata dai nazisti, delle persone da arrestare. Nel 1943, dopo essersi nascosto in un casolare a Sant´agata di Fondi Moravia e la Morante tornano a Roma. Dal 1945 al 1951 l´intellettuale scrive articoli, collabora a riviste e programmi radiofonici e continua a scrivere per il cinema come sceneggiatore. Gli anni cinquanta sono molto intensi per Moravia che si divide tra la scrittura, nel 1957 verr` pubblicato La Ciociara uno dei suoi romanzi piy celebri, e i frequenti viaggi, che lo portano in Egitto, Giappone, Iran e Brasile. Nel 1961 a seguito di un viaggio in India con la compagna e Pier Paolo Pasolini, pubblica Un´idea dell´India (1962). Il 1962 h l´anno che segna la fine del suo rapporto con la Morante, che l´intellettuale lascia per andare a vivere con la scrittrice Dacia Maraini. Nello stesso anno la coppia, sempre accompagnata da Pasolini, compie il suo primo viaggio nell´Africa Subsahariana a cui seguiranno molti altri. Verso la fine degli anni sessanta Moravia si avvicina al teatro, fondando insieme a Enzo Siciliano e alla Maraini la "Compagnia del Porcospino" nel teatro di via Belsiana a Roma e scrivendo lavori come Il mondo h quello che h, Il dio Kurt e la Vita h gioco. Nel 1967 Moravia h il presidente della Xxviii Mostra del Cinema di Venezia e continua a scrivere con regolarit`, pubblicando quasi un romanzo all´anno. La sua produzione h vastissima, romanzi, articoli, collaborazioni come inviato; Moravia non smetter` mai di viaggiare, realizzando anche inchieste in giro per il mondo. Tra le sue opere piy celebri di questi anni, La rivoluzione culturale in Cina (1967), A quale triby appartieni? (1972), Lettere dal Sahara (1981), e La Cosa e altri racconti (1983) dedicato alla sua ultima compagna, Carmen Llera, che sposer` nel 1986. Nel 1984 si presenta per le elezioni europee come indipendente nelle liste del Pci, e viene eletto deputato al Parlamento Europeo. L´anno seguente vince il premio "Personalit` Europea". Moravia continuer` a scrivere i suoi romanzi anche poco prima della sua morte, avvenuta nella sua casa romana il 26 settembre del 1990. .  
   
   
MOSTRA PERSONALE DI GIONATA GESI OZMO  
 
 Milano, 28 novembre 2007 - Simboli, ed immagini che si combinano, come l´alfabeto crea il linguaggio, un linguaggio fatto di appropriazioni indebite e accostamenti, remix di sample visivi di provenienza diversa: iconografie sacre, auto della polizia, schemi, diagrammi e figure mitiche si alternano o si intrecciano nella ricerca di Gionata Gesi Ozmo, che in mostra espone lavori su pvc, opere su carta da parati e disegni realizzati tra il 2006 e il 2007. Le opere su pvc sono il risultato di un´ironica appropriazione indebita di soggetti e testi provenienti dal mondo dei media o da quello della storia dell´arte, come la tela di grandi dimensioni ispirata all´opera di Otto Dix “I sette peccati capitali”. Frutto di un gioco di ramificazioni semiotiche, i disegni a lapis invece sono legati tra loro dal fil rouge di una parola: il metodo è quello della ricerca per immagini in internet, dove data una keyword vengono portate alla luce foto e materiale presente nella rete . Due le serie di disegni realizzati interamente a matita in piccolo formato presentate dall´artista in questa personale, che riproducono le immagini risultato della ricerca su Google dei termini “Identità” e “Resistenza”. Le opere su carta da parati invece sono dominate da un cortocircuito percettivo, tra supporto e disegno, tra l´aspetto puramente decorativo della carta e il potere comunicativo-evocativo del simbolo, antitesi del puro valore estetico. In questi lavori la riflessione verte sul confine tra ciò che è arte e ciò che è decorazione, tra il significato e la forma. Attraverso queste differenti modalità espressive l´artista è interessato a scoprire associazioni di segni che generino ambiguità e diano luogo a stratificazioni linguistiche: l´intenzione è quella di creare opere costituite da più valori semantici, che offrano al pubblico solo in apparenza una leggibilità immediata, ma che ad essa uniscano un sistema di significati e riferimenti più profondi , articolato su vari livelli, rifacendosi alla struttura degli antichi miti e leggende. Nonostante sia riconosciuto nell´ambiente dei graffiti e della street art, Gionata Gesi Ozmo si forma all´Accademia di Belle Arti di Firenze, mutuando dalla sua esperienza con il writing a nuovi codici e attitudini che gli appartengono. Gionata Gesi Ozmo disegna da 28 anni, da 16 fa graffiti, da 15 utilizza software per le arti visive , da 10 dipinge e dal 1998 espone e lavora in spazi pubblici e privati tra cui: Padiglione di Arte Contemporanea, Palazzo Reale e Palazzo della Ragione a Milano, Galleria Civica di Monfalcone diretta da Andrea Bruciati, Museo Nazionale di S. Matteo di Pisa, Assab One Milano. Gionata Gesi ha inoltre esposto in fiere nazionali e a Città del Messico. Nel 2005 Partecipa al ´Corso Superiore di Arti Visive A. Ratti´ a Como ed e´ selezionato per ´Present Future´ ad Artissima Torino. Nato nel 1975 a Pontedera (Pi), vive e lavora in più luoghi possibili tra cui attualmente Milano. Inaugurazione giovedì 13 dicembre ore 18 Dj Set Esa & Dj Harsh Via Gorani 8 Milano .  
   
   
IL LATO OSCURO DELLA MODA MOSTRA FOTOGRAFICA REALIZZATA DAGLI STUDENTI DEL MASTER IN STYLIST PER LO SPETTACOLO DELL’ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN DI ROMA DAL 29 NOVEMBRE AL 9 DICEMBRE 2007  
 
Milano, 28 novembre 2007 - La mostra fotografica “Il lato oscuro della moda” rappresenta lo studio, l’analisi e la realizzazione dello shooting svolto durante il master in stylist per lo spettacolo dell’Istituto Europeo di Design di Roma. Il progetto, seguito dalla coordinatrice del master Bonizza Giordani Aragno e con l’apporto della docente del master, Giovanna Cardinale, ha visto impegnate quindici studentesse nell’organizzazione dello stylist di un set fotografico. Gli scatti realizzati da Antonio Barrella, fotografo di Moda e coordinatore del corso di Fortografia allo Ied, ed Elio Rosato, diplomato Ied, sono stati eseguiti in assoluta libertà lasciando scegliere alle stylist luci, taglio dell’immagine, effetti, capi, modelli/e e ambientazione. Dopo un attento lavoro di studio della scena, ogni studente ha sviluppato un proprio tema personale partendo dalla sceneggiatura originale di “Il lato oscuro dell’amore” di Carla Scicchitano e soggetto del regista Fabrizio Giordani. Le proposte realizzate dalle stylist del master riflettono le personali attitudini vicine al mondo della moda, del cinema, del teatro, delle arti. Il tema dominante inerente al testo di partenza è stato sviluppato in contesti del tutto diversi carichi di tensione e drammaticità; il sangue sottolinea l’intreccio narrativo e la passione verso il “lato oscuro” che porta allo sconvolgimento, alla follia di cui sono vittime e carnefici i tre personaggi principali che vivono un triangolo d’amore e odio. Il tutto “vestito e truccato da segni di moda”. L’inaugurazione è il 29 novembre alle ore 18. 30. La scelta della location, l’Atelier 35 sito in via Valpolicella 35/37 a Roma, è perfetta con l’idea di proporre una mostra giovane, vitale che dia spazio alle sinergie e ai progetti di un gruppo di lavoro che intende presentare al pubblico per la prima volta le proprie proposte di stile. La Mostra diventerà itinerante e verrà presentata a Firenze, Terni e Londra. .  
   
   
LUCE SUL DESIGN CULTURA DELL’OGGETTO E TERRITORIO 29 NOVEMBRE / 16 DICEMBRE 2007 MUSEO ARCHEOLOGICO DI SANTA SCOLASTICA BARI  
 
Bari, 28 novembre 2007 - Si inaugura il 29 novembre presso il Museo Archeologico Complesso di Santa Scolastica di Bari la mostra “B/n” a cura di Emanuela Angiuli e Marco Petroni con la collaborazione di Simmaco Sorbo. L’evento, promosso dalla Provincia di Bari, intende aprire un dialogo tra le specificità mediterranee e importanti realtà del design internazionale. In mostra: Un omaggio ad Achille Castiglioni (Milano 1918-2002) realizzato da Interaction Design-lab di Milano, uno dei collettivi artistici più propositivi del mondo nell’ambito del design interattivo, con il patrocinio di Studio Museo Achille Castiglioni Collezione Permanente del Design Italiano La Triennale di Milano. Nel progetto “La memoria degli oggetti” il celebre designer rivivrà attraverso un dispositivo computerizzato interagendo con il pubblico e svelando informazioni e considerazioni inedite del suo percorso progettuale. In particolare, frammenti della nota conferenza di Aspen dedicata al design delle lampade farà da guida a questa straordinaria dedica. Mario Nanni , progettista di fama internazionale e responsabile del pensiero progettuale di Viabizzuno, sarà a Bari con l’installazione video “La luce che ho in mente”, lavoro realizzato per la Triennale di Milano 2007. Poetica e ricerca sperimentale sulle diverse sorgenti luminose naturali, artificiali ed il rapporto che esse instaurano con l’architettura animano la sua opera. Antonio Annichiarico presenta “light’s bird. ” La sua ricerca spazia dall’architettura all’industrial design (Bardelli, Gabbianelli, Accademia, Rapsel, Quattrifoglio) al cinema e teatro (Roberto Benigni, Cesare Ronconi) e alla moda (art director Rifiuto Speciale) Domenico De Palo, industrial designer, dopo aver partecipato in Triennale alla mostra curata da Andrea Branzi “il paesaggio mobile del design italiano”, presenta “The Ring” oggetto segnato da una forte ibridazione di forme e funzioni. Grazie alla disponibilità del Laboratorio di Nanotecnologie dell’Università di Lecce, in uno spazio dedicato saranno visibili i prototipi Oled, pellicole luminose che rappresentano un’autentica rivoluzione nell’ambito della ricerca scientifica applicabile anche al design. Interverranno con opere inedite alcuni tra i più interessanti progettisti pugliesi: Corrado Bove ( “ presenze”) - Renzo Buttazzo ( “Penelope” e “……. Aspettando Ulisse”) - Antonio Piccirilli (“le “8R” di Latouche”) e Gianni Veneziano (“…. Dal giardino degli incanti”) Lezione Aperta Il 4 dicembre 2007, alle ore 15. 00, la mostra ospiterà una lezione aperta dal titolo “Luce sul design” introdotta dal curatore Marco Petroni e coordinata da Francesco Moschini, ordinario di storia dell’arte e dell’architettura al Politecnico di Bari. Partecipano: Stefano Mirti coordinatore della scuola di design Naba Milano, partner di Id-lab, consulente di Torino World Design Capital (progetto Torino Geodesign). Manlio Brusatin docente alla Facoltà di Architettura di Alghero; Jacqueline Ceresoli storica e critica d´arte specializzata in archeologia industriale, Mario Nanni progettista e responsabile del pensiero progettuale di “Viabizzuno” Antonio Annicchiarico designer e art director “Rifiuto Speciale” Domenico De Palo designer La mostra dura fino al 16 dicembre. Orario 16:00 – 20:00. Ingresso libero .  
   
   
FESTIVAL DI SPOLETO: “APPREZZAMENTO” ISTITUZIONI PER PROPOSTA GIORGIO FERRARA A GUIDA FESTIVAL  
 
Perugia, 28 novembre 2007 - Il sindaco di Spoleto, Massimo Brunini, l’assessore regionale alla cultura, Silvano Rometti, l’assessore alla cultura della Provincia di Perugia, Pierluigi Neri, esprimono il loro apprezzamento e la convinta condivisione rispetto all’impostazione culturale e alla proposta per la personalità che dovrà guidare la rinascita del Festival di Spoleto, avanzata dal Ministro Francesco Rutelli. “Le linee di indirizzo indicate dal Ministro raccolgono pienamente – affermano i rappresentanti delle tre istituzioni - le indicazioni che avevamo avanzato per il rilancio di Spoleto e dell’Umbria, quali luoghi privilegiati della cultura e dello spettacolo. Le scelte indicate ci sembrano pienamente in grado di restituire al Festival la fama internazionale e il ruolo di innovazione nei diversi settori dello spettacolo. Molto importante e totalmente condivisa è la volontà di aprirsi alle culture delle varie parti del mondo e di stabilire proficui rapporti di scambio con gli altri grandi Festival, a partire dal gemello Spoleto Festival Usa di Charleston. Particolarmente felice e importante ci sembra – proseguono - anche la volontà di andare oltre la programmazione delle due settimane estive e di fare di Spoleto un laboratorio della cultura che lavora e produce tutto l’anno, ampliando e valorizzando le sue tradizionali attività, anche nel campo della formazione. In questa direzione ci sembra particolarmente importante accelerare la costituzione di quel Centro di Documentazione che raccolga e metta a disposizione di studiosi, professionisti dello spettacolo, pubblico l’eccezionale patrimonio di documenti e testimonianze accumulate nel corso della propria attività dal Festival e dal Teatro Lirico Sperimentale. Come ha fatto notare il Ministro – sottolineano Brunini, Rometti e Neri - non saranno certo gli spazi idonei a mancare, anche alla luce degli importanti restauri recentemente completati o in via di ultimazione. Un altro tema che ci sembra meritevole di attenzione è quello di continuare ad esplorare l’affascinante dialogo tra arte e scienza, nel solco tracciato dalla positiva esperienza di Spoleto Scienza”. “La personalità proposta dal Ministro Rutelli, Giorgio Ferrara, ci sembra avere tutte le carte in regola per vincere la sfida che abbiamo di fronte e dalla cui riuscita Spoleto e l’Umbria si attendono una notevole spinta al rilancio culturale ed economico dei propri territori. Avendo l’Assemblea della Fondazione Festival già espresso nella riunione del 24 ottobre scorso il proprio assenso su questi indirizzi culturali ed operativi e raccomandato la massima urgenza nell’agire, nella prossima riunione del 10 dicembre attiverà certamente tutte le azioni necessarie per dare corso alla tanto attesa azione di rilancio del Festival. Confermando la stima e la riconoscenza nei confronti dell’opera del maestro Giancarlo Menotti, i cui meriti saranno sempre riconosciuti dalla Città di Spoleto, speriamo – concludono il sindaco di Spoleto ed i due assessori alla cultura - anche che Francis Menotti vorrà accettare l’incarico di Presidente onorario della manifestazione”. .  
   
   
“E´ VIETATO DIGIUNARE IN SPIAGGIA” LA PIÈCE DEDICATA ALLA CARISMATICA FIGURA DI DANILO DOLCI VEDRÀ LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI GIOVANNI DE LUCA, PROCURATORE REGIONALE DELLA CORTE DEI CONTI  
 
 Gorizia, 28 novembre 2007 – Appuntamento imperdibile lunedì 3 dicembre alle 21 al Kulturni Dom di Gorizia: il “Teatro della Cooperativa” di Milano, in collaborazione con l´Assessorato alle Politiche di Pace e Legalità della Provincia di Trieste, presenta lo spettacolo “E´ vietato digiunare in spiaggia” Ritratto di Danilo Dolci, un testo di Renato Sarti e Franco Però con la regia di Franco Però che ha debuttato in prima nazionale il 16 ottobre al Teatro Valle di Roma (ingresso libero). L’iniziativa è inserita all’interno della rassegna “Un Mese di Pace”, promossa dalla Provincia di Gorizia, assessorato alla Pace, con la collaborazione del Crelp, dell’Associazione Alce, del Cvcs, dell’Associazione Arti Visive e di vari sodalizi locali. Anche se nella sua vita Dolci è stato architetto, sociologo, pedagogo, poeta, narratore, animatore delle lotte per i diritti civili e pacifista e si è occupato dei problemi della fame, dell’acqua, e della mafia in Sicilia e della comunicazione di massa, “È vietato digiunare in spiaggia” tratta soprattutto del famoso processo che Dolci subì per aver organizzato lo sciopero alla rovescia il 2 febbraio 1956, quando con un gruppo di disoccupati ripristinò gratuitamente una strada pubblica di campagna per dimostrare la volontà di lavorare dei “banditi” (così venivano chiamati i disperati che rubavano per fame), al grido di “Nessuno potrà impedirci di lavorare, insieme, disciplinati”. Per protestare contro la disoccupazione e la miseria, invece di incrociare le braccia o assaltare sedi padronali o istituzionali, era intenzione dei manifestanti protestare in modo assolutamente pacifico, sistemando una vecchia strada impraticabile. L’azione non violenta non fu portata a termine per l’intervento delle forze dell’ordine. Dolci fu incarcerato e processato e, nonostante la presenza nel collegio di difesa di uno dei padri della nostra Costituzione Repubblicana, Piero Calamandrei, la cui arringa appassionata si amplificò ben oltre le mura del tribunale palermitano, egli fu condannato assieme ai suoi compagni. Un paradosso, che si fa teatro, capace di evocare l’Italia lacerata di quei tempi. La ricostruzione del processo e della realtà in cui si svolsero i fatti scorre alternando poesie di Dolci, filastrocche dei cantastorie, arringhe degli avvocati e requisitorie del Pubblico Ministero (raffinati esempi dell’arte oratoria), pregnanti testimonianze dei contadini di Partinico, siparietti brechtiani che ricordano la tecnica recitativa straniata dei Pupi siciliani. Sul palco, da una parte cinque attori che di volta in volta danno voce ai poveri, agli avvocati, al pubblico ministero, agli onorevoli che, dopo l’arresto di Dolci, infiammarono la Camera e il Senato con vibranti interpellanze parlamentari, dall’altra un attore, Paolo Triestino, nella figura di Dolci, che ascolta, comprende, traduce in lotta non violenta e amplifica a livello nazionale le tragedie della Sicilia affamata e violenta degli Anni Cinquanta. Lo spettacolo raggiunge il climax nel processo istruito per lo sciopero del ’56. L’intensa arringa, pronunciata da Pietro Calamandrei qualche mese prima di morire si compone di dodici minuti tesi e suggestivi, con riferimento all’articolo 4 della Costituzione e all’Antigone. Al centro della scena c’è il Danilo Dolci poeta e idealista, il combattente con le armi della parola, quella forte, vicina a quella di un altro siciliano, che pure viene ricordato in scena, Elio Vittorini, lo scrittore rivoluzionario che “riesce a porre attraverso la sua opera esigenze rivoluzionarie diverse da quelle che la politica pone; esigenze interne, segrete, recondite dell’uomo che egli soltanto sa scorgere nell’uomo”. Danilo Dolci è stata una personalità riconosciuta a livello internazionale, più volte proposta al premio Nobel per la Pace – e vincitrice di quello che era suo omologo nei paesi dell’Est: il premio Lenin - . Una persona quasi del tutto cancellata dalla memoria collettiva, ma che “sarebbe più noto di quello che è – come affermò il sociologo tedesco Erich Fromm – se la maggioranza degli individui non fosse così cieca davanti alla vera grandezza”. .  
   
   
TEATRO ARSENALE: LA CANTATRICE CALVA & C. DUE PEZZI DI EUGÈNE IONESCO 29 NOVEMBRE – 19 DICEMBRE 2007  
 
 Milano, 28 novembre 2007 - Nel cinquantenario dello storico successo parigino, torna al Teatro Arsenale l’opera più celebre di Eugène Ionesco, nella versione tradotta e diretta da Marina Spreafico che ha registrato per diverse sere il tutto esaurito nella passata stagione. La commedia venne rappresentata per la prima volta nel maggio 1950: dopo appena venticinque repliche, dovette chiudere per cronica mancanza di spettatori. Nel 1957 fu coraggiosamente ripresa a Parigi dal Théâtre de la Huchette, una delle sale più piccole della città. Da allora è stata rappresentata senza interruzione in tutto il mondo, diventando ad oggi uno dei testi più noti del teatro del novecento. Lo stesso Théâtre de la Huchette lo replica ininterrottamente da quella sera lontana di 50 anni fa, arrivando a superare ad oggi le 16000 repliche. Come egli stesso ci dice, nel 1948 lonesco cominciò a studiare l´inglese seguendo il metodo Assimil. Il manuale ricorreva a dei tipici inglesi che dialogavano servendosi di brevi frasi ed espressioni idiomatiche inserite in una rete di strutture grammaticali. “Fin dalla terza lezione venivano messi l´uno di fronte all´altro due personaggi: il signore e la signora Smith, una coppia di inglesi. Con mia grande sorpresa, la signora Smith informava il marito che essi avevano molti figli, che abitavano nei dintorni di Londra, che il loro nome era Smith, che avevano una domestica, Mary, pure inglese, che avevano, da vent´anni, certi amici di nome Martin. A questo punto ebbi un´illuminazione. Non si trattava più per me di perfezionare la conoscenza della lingua inglese. La mia ambizione era diventata più grande: comunicare ai miei contemporanei le verità essenziali di cui il manuale di conversazione franco-inglese m´aveva reso cosciente. ”. Ad introdurlo viene qui presentato un pezzo meno noto di Ionesco: La ragazza da marito, nel quale viene riproposto lo stesso modello della Cantatrice calva. Il testo - una conversazione esilarante – si regge infatti interamente su una serie di cliché: di pensiero, di comportamento, di linguaggio, colati nello stampo del ragionamento analogico. «Il teatro di Ionesco - spiega la regista - è stato definito ‘teatro dell’assurdo’ con un’etichetta che ha avuto straordinaria fortuna. Personalmente non ho mai trovato in Ionesco nulla di assurdo, se assurdo significa “contrario alla logica del pensiero, ‘inconseguente’ fino ad essere incomprensibile, inattuabile, incredibile. ”. Al contrario, il teatro di Ionesco è perfettamente logico e conseguente. L’apparente insensatezza delle sue commedie e situazioni è solo la maschera dietro la quale si cela una lucida e luminosa analisi della vita umana e dell’appena trascorso mondo del secondo ‘900». Con questo spettacolo Marina Spreafico affronta per la terza volta Ionesco, dopo Che inenarrabile casino! (1996) e Il gioco dell’epidemia (2002). La cantatrice calva - La ragazza da marito; traduzione, ideazione e regia Marina Spreafico con Maria Eugenia D’aquino, Annig Raimondi, Marino Campanaro, Mario Ficarazzo (in alternanza con Patrizio Belloli e Luca Fusi), Riccardo Magherini, Serena Marrone; spazio scenico Massimo Scheurer; oggetti Ambra Rinaldo; costumi Maria Eugenia D’aquino; sonorizzazione musicale Walter Prati; disegno luci Fulvio Michelazzi; produzione Teatro Arsenale. .  
   
   
CHRISTMAS CRAFTS MOSTRA MERCATO DI ARTEFATTI DELL’ECCELLENZA ARTIGIANA PIEMONTESE, ITALIANA ED EUROPEA A CURA DEL SEMINARIO SUPERIORE DI ARTI APPLICATE ELISA FACCHIN, MIRELLA FERRERA, FEDERICA GROSSO  
 
 Torino, 28 novembre 2007 - Nel dicembre 2006 al Miaao si era allestita una prima mostra mercato, intitolata Supercraft Supergift, per istituire un confronto culturale e commerciale tra modelli e oggetti di arti applicate o di design autoprodotto a livello subalpino, italiano ed europeo. Un’esperienza di grande successo, che quest’anno si rinnova e si arricchisce, con la mostra Christmas Crafts, promossa dalla Direzione al Commercio e Artigianato della Regione Piemonte e dal Seminario Superiore di Arti Applicate diretto da Enzo Biffi Gentili, per dimostrare nei fatti il nuovo appeal anche commerciale raggiunto dalle arti applicate locali e internazionali alla vigilia di un Capodanno del Design organizzato da Torino 2008 World Design Capital. La mostra natalizia si svolgerà nella Galleria Sottana del Miaao di Torino, curatrici tenutarie Elisa Facchin, Mirella Ferrera e Federica Grosso, dal 1 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008. Alcune anticipazioni: Gioie e bigioie - Il Miaao possiede una notevole collezione di ‘bigiotteria’ internazionale, considerata dal World Crafts Council Europe tipica espressione del nuovo linguaggio “volgare e illustre” delle arti applicate contemporanee. È quindi ora naturale il passaggio da una teoria intellettuale a una pratica mercantile. Proponendo i collier e gli anelli di Artbox, laboratorio dell’Eccellenza Artigiana del Piemonte, alcuni dei quali adattissimi ai partecipanti al prossimo Congresso Mondiale di Architettura di Torino 2008 e alle manifestazioni di Torino 2008 World Design Capital: si tratta di gioielli “a livella” per invitare gli architetti a costruire sempre “in bolla”; di altri ‘a biglia’ per sottolineare lo spirito divertito del miglior design italiano. Molte bigioie saranno presentate nelle vetrine del Miaao sorrette da ‘mani’ in vari materiali, anch’esse provenienti dalle collezioni del Museo, come quelle in porcellana della Richard Ginori adorate da Gio Ponti o quelle disegnate dalla Marchesa Moncada di Paternò per la Ceramica del Ferlaro negli anni ‘50. Molto sophisticated lady sono anche le broches, assolutamente inedite per l’Italia, della lussemburghese Marie Anne Herckes che infilza in spille da balia miniature tessili di mitici accessori fashion; le parures etno-chic della romena Lucia Crudu; gli anelli très design della giapponese Yoko Takirai; e i pendenti baccelli ceramici, lustrati in oro, della romagnola Mirta Morigi, nostra “principessa del pisello”… Various Vintage - Il Miaao è un museo, e quindi per missione si dedica alla storia delle arti applicate. Anche dal punto di vista commerciale: a esempio in mostra sono proposte ceramiche degli anni ‘50 –‘70 del secolo scorso, caratterizzate dai colori del rosso e dell’oro, sia per la contingenza natalizia che per una riflessione sulla frequente scelta, all’epoca, di provarsi in decorazioni tecnicamente difficili da eseguire. Saranno poste in vendita tra le altre alcune prove della manifatture aristocratiche Ernestine e Pozzi e di quelle eccentriche allora attive a San Marino, produttrici di strani souvenir. Animalia - Tra i bibelots, da sempre sono prediletti dai collezionisti quelli a soggetto animalier. Al Miaao logicamente dominano i felini, a esempio rappresentati dalle forbici Cutfish di Francesco Filippi, esposte anche al Design Museum di Londra. Non gatti metallici ma ceramici sono la Chatte rouge di Michel Ribero, la serie Gattazzo di Mario Chiminazzo e quella Smart Cats: Katze di Kaiser 1872 (più ‘equivoca’ è una donna-gatto, molto manga, di Kouichi Yamazaki dalla pelle in Pvc e però carnale al tatto, dimostrazione del “sex-appeal dell’inorganico” che il filosofo Mario Perniola ha in passato predicato). Ai gatti sono evidentemente connessi i ratti, a partire da quelli, magistrali, modellati in feltro a tutto tondo da Valeria Coda Zabetta, artigiana eccellente del Piemonte… Anima e corpo - Il Miaao non è solo un museo-distributore, è anche produttore, e come piemontese è specializzato in enologia e gastronomia. I vini del Miaao -rosso, bianco e da dessert- sono squisiti per le papille e per gli occhi: il disegno delle etichette è infatti del gruppo di grafici Bellissimo. Il cioccolato è intitolato Teo-bromina, “cibo da Dio”, foggiato a capsuloni su disegno di Daniela Boni dal Capitano Rosso. Raramente questo primato subalpino nel gusto è insidiato al Miaao, tranne quando si tratta di rendere omaggio a un vero campione del mondo, come il ‘confetturiere’ transalpino Francis Miot, le cui marmellate ‘storico-erotiche’ -la Couilles du Pape e la Cul d’ Ange, la Favorite du Roy e la Vert Galant “aux vertus aphrodisiaques”- titilleranno per la prima volta in Italia diversi organi e sensi, ‘alti’ e ‘bassi’, come altri prodotti da banco e “sottobanco”… Italia-francia - Quella tra italiani, subalpini e cugini transalpini è partita classica, molto accesa. Al Miaao si disputa secondo le regole disciplinari dell’arte applicata e del design. Per il fashion e textile design si affronteranno Marina Richer con le sue borse Matlama, per la prima volta esposte in Italia, realizzate in fibre e plastiche tecniche, edili, sportive, sanitarie, elegantissime matières trouvées detournées, e le nostre Silvia Beccaria, Adriana Delfino, Paola Galfione, Elena Pignata… Per il giovane product design, sovente low cost, la disfida sarà tra i parigini del gruppo Atypyk, autori di geniali gadgets, e alcuni Turners, membri di Turn la nuova design community di Torino. Col gatto sul razzo - Con Christmas Crafts resta allestita al Miaao la mostra Afterville. Astronave Torino. Turin Spaceship Company, primo evento ufficiale del programma culturale collaterale al prossimo Congresso Mondiale di Architettura Uia di Torino 2008. Mostra che avrà anch’essa una sua proiezione commerciale nell’ambito di Christmas Crafts, intitolata Ship e Shop, che esibirà artefatti “alieni”, dalla tecnologia innovativa o poeticamente desueta: quadri di Jean Triffez e serigrafie di Michel Guéranger, peluches di Kokoro & Joujou e robottini in latta che marciano a chiavetta. And much more… . .  
   
   
REGALI DI NATALE AL MUSEO POLDI PEZZOLI  
 
Milano, 28 novembre 2007 - Sabato 1 dicembre dalle 10 alle 18 avrà luogo presso il Museo in via Manzoni 12, la vendita degli oggetti ispirati alle collezioni del Museo. Le agende del 2008, le cravatte, gli orologi, le borse per tutte le occasioni a tracolla e per la sera, i ricami a piccolo punto, i monogrammi, i ciondoli e gli orecchini, i segnalibro magnetici, gli ombrelli con il logo del Museo, le penne, le matite e tante altre piccole e grandi novità. Vi aspettiamo numerosi! .  
   
   
PROROGATA FINO A NATALE LA MOSTRA SULLE MERIDIANE APERTA FINO AL 22 DICEMBRE LA SPETTACOLARE ESPOSIZIONE AL MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA  
 
Firenze, 28 novembre 2007  – Una nuova proroga a grande richiesta consentirà al pubblico del Museo di Storia della Scienza di visitare fino al 22 dicembre la bella mostra La linea del sole dedicata, in particolare, alle grandi meridiane che caratterizzano i principali luoghi di culto di Firenze. Inaugurata il 21 marzo con l’equinozio di primavera, la mostra doveva come noto chiudersi il 23 settembre, giorno dell’equinozio di autunno. L’esplicito gradimento del pubblico ha però suggerito di prolungarla, in un primo momento fino alla fine di novembre, adesso fin quasi a Natale. Curata dal vicedirettore del Museo Filippo Camerota, La linea del Sole racconta l’affascinante storia degli orologi solari, per millenni umili ma complessi segnatempo dell’umanità. Studi astronomici, riforma del calendario, misura del tempo a fini pratici o religiosi (per esempio, calcolare la data di feste mobili come la Pasqua): sono le problematiche che guidarono questi celebri manufatti, ispirando decorazioni pittoriche (gli emisferi celesti della Sacrestia Vecchia di San Lorenzo e della Cappella dei Pazzi), invenzioni meccaniche (gli orologi da torre di Filippo Brunelleschi e Lorenzo della Volpaia), installazioni cortigiane (la Tribuna degli Uffizi). Com’è fatta una meridiana è noto: orizzontale o verticale che sia, è costituita da uno stilo (o gnomone), che proietta un’ombra su una superficie. Lunghezza e arco disegnato dall’ombra definiscono ora e stagione. La mostra (http://brunelleschi. Imss. Fi. It/meridiane/indice. Html) contiene installazioni scenografiche, modelli interattivi, strumenti originali, libri, disegni, e una postazione multimediale dalla quale esplorare il territorio fiorentino alla ricerca delle antiche meridiane tuttora esistenti in conventi, ville, torri, palazzi storici. In particolare si possono ammirare oggetti originali di Egnazio Danti, l’astronomo di Cosimo I de Medici, autore della grande sfera armillare e della meridiana tutt’oggi sulla facciata di S. Maria Novella; libri e disegni di Toscanelli e di Leonardo Ximenes, l’astronomo del 700 che completò la linea meridiana del Duomo; l´orologio meccanico, il più antico esistente, costruito da Brunelleschi per il Palazzo dei Vicari di Scarperia. E ancora: spettacolari modelli (in scala 1:1) della meridiana del quadrante astronomico e della sfera armillare di S. Maria Novella e delle linee meridiane del Duomo e della Specola (il primo osservatorio astronomico fiorentino). La mostra (orario: lunedì-sabato 9. 30 – 17; martedì: 9. 30 – 13; ingresso: € 7,50, ridotto € 4,00) si propone anche come laboratorio. Il modo migliore per capire il funzionamento di gran parte di questi strumenti è infatti quello di maneggiarli e il personale del Museo sarà perciò a disposizione dei visitatori. Per i ragazzi saranno invece organizzati veri e propri laboratori didattici. Informazioni e prenotazioni: Musei Scientifici Fiorentini, tel. 055. 210866. .  
   
   
CALCIO: IN ITALIA, CONOSCERE L´ASSASSINO DOPO SEI GIORNATE UCCIDE L´INTERESSE MENO EQUILIBRIO COMPETITIVO NEL NOSTRO CALCIO CHE IN QUELLO DEL RESTO D´EUROPA. ALTO IL LIVELLO DELLE SQUADRE PIÙ RICCHE, IN DECLINO QUELLO DELLE MEDIO-PICCOLE  
 
Milano, 28 novembre 2007 - Come un buon giallo appassiona il lettore svelando la soluzione solo alla fine, così un campionato di calcio attira l’attenzione degli appassionati quanto più è combattuto. Se l’anno scorso il vincitore della Liga spagnola è emerso solo al termine dei 90 minuti finali, in Italia la situazione è stata molto differente. Non solo l’Inter aveva lo scudetto in tasca fin da gennaio, ma quasi tutti gli altri verdetti sportivi (retrocessioni in Serie B, posti Uefa, ecc. ) erano noti ben prima della fine. Come un buon giallo appassiona il lettore svelando la soluzione solo alla fine, così un campionato di calcio attira l’attenzione degli appassionati quanto più è combattuto. Se l’anno scorso il vincitore della Liga spagnola è emerso solo al termine dei 90 minuti finali, in Italia la situazione è stata molto differente. Non solo l’Inter aveva lo scudetto in tasca fin da gennaio, ma quasi tutti gli altri verdetti sportivi (retrocessioni in Serie B, posti Uefa, ecc. ) erano noti ben prima della fine. È stato un effetto dell’affaire Moggi, oppure è una tendenza comune alle ultime stagioni? In altri termini, il campionato di calcio italiano presenta un minore equilibrio competitivo rispetto agli altri maggiori campionati europei? Se si utilizza l’indice di Gini (che, compreso tra 0 e 1, misura la concentrazione di una variabile) per analizzare la distribuzione dei punti tra le squadre, è possibile notare come nelle ultime sette stagioni questa sia stata più concentrata nel nostro campionato che in quello tedesco, spagnolo e inglese e come in Italia ci sia stato un maggiore divario tra poche squadre forti e molte squadre deboli. Il minore equilibrio competitivo sembra riguardare le squadre che competono per lo scudetto: se si distingue tra le squadre della metà alta della classifica e quelle della metà bassa, si nota come la lotta per non retrocedere in B sia più combattuta rispetto a quella per lo scudetto (0,09 contro 0,12). Se si paragona, inoltre, la metà nobile della classifica a livello europeo, la concentrazione dei punti in Serie A risulta essere nettamente superiore, in modo ancora più netto rispetto alla classifica complessiva. Questi dati inducono a pensare che la Serie A presenti un livellamento verso il basso: la lotta per lo scudetto è diventata esclusiva di pochi club in grado di competere con successo anche in Europa, mentre il livello medio delle squadre italiane è più basso rispetto a quello europeo (come testimoniano anche il fatto che nessun team italiano abbia vinto la coppa Uefa negli ultimi otto anni). Il deficit competitivo è cresciuto negli ultimi anni, anche a causa delle nuove norme relative alla cessione dei diritti televisivi, che hanno ulteriormente ampliato il divario nella disponibilità dei mezzi finanziari. Negli ultimi anni sembra essersi creato un circolo vizioso in cui i divari sportivi ed economici si alimentano a vicenda, portando però a alcune potenziali conseguenze negative quali la perdita di interesse per partite dal risultato sempre più scontato e una riduzione delle risorse che possono affluire nell’industria calcio. Tale perdita di interesse sembra essere in parte già avvenuta, come testimonia il calo degli ascolti di molte trasmissioni televisive e la riduzione dei biglietti venduti (a partire dalla stagione 2001-02, la media degli spettatori negli stadi italiani è la più bassa tra i quattro maggiori campionati europei). Sicuramente a questo calo possono aver contribuito altri fattori quali le scarse condizioni di sicurezza degli stadi o l’assenza di alcune piazze storiche (Napoli, Genoa). Tuttavia, lo scarso equilibrio competitivo può giocare un ruolo importante e pertanto dovrebbe essere oggetto di una seria riflessione che permetta di introdurre regole per favorire maggiore equilibrio tra le squadre e stimolare un maggiore interesse negli spettatori. Possibili soluzioni? L’introduzione dei play off, sul modello degli sport professionistici americani, di un salary cap che uniformi le spese delle società negli stipendi dei calciatori, oppure di alcuni meccanismi di redistribuzione dei proventi dai grandi ai piccoli club. Una riflessione di questo tipo deve essere però fatta anche a livello europeo: se fosse introdotto un salary cap solo in Italia, i club italiani potrebbero perdere competitività nelle coppe europee. Tuttavia, se non si fa nulla è prevedibile che la situazione italiana arrivi a un punto di non ritorno e che un possibile esito sia la nascita di un super-campionato europeo sul modello della Champions League e di campionati nazionali privi delle squadre più forti. Ciò renderebbe meno prestigiosa la Serie A, ma forse sarebbe meglio di un campionato in cui si conosce il nome dell’assassino dopo sei giornate. Distribuzione dei punti tra le squadre di calcio della massima serie, confronto internazionale
Spagna Italia Inghilterra Germania
Classifica totale 0,13 0,17 0,16 0,15
Metà alta classifica 0,08 0,12 0,10 0,07
Metà bassa classifica 0,07 0,09 0,09 0,08
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