Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web e Beauty Flash 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2005
Pagina1
GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: LE SFIDE PER LO SVILUPPO  
 
 Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Giornata mondiale dell’acqua è un’occasione per ricordarci che nel mondo più di 1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e 2,6 miliardi di persone non dispongono nemmeno delle strutture igienico-sanitarie di base. Si tratta di una situazione inaccettabile: l’acqua ha infatti un’importanza fondamentale per lo sviluppo. La Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo 2005 segna l’inizio di un nuovo decennio internazionale di azione per l’acqua, promosso dalle Nazioni Unite. L’acqua è una risorsa limitata e preziosa, essenziale per la vita e per lo sviluppo umano. Se la gestione idrica, l’approvvigionamento di acqua potabile, le strutture igienico-sanitarie e la salute sono sfide con cui tutti i paesi si cimentano, i problemi sono però differenti: nei paesi in via di sviluppo la mancanza di acqua sufficientemente pulita e di servizi igienico-sanitari adeguati è una delle cause principali di malattia e di morte. Riconoscendo l’enorme importanza dell’acqua per lo sviluppo, gli obiettivi di sviluppo del millennio prevedono un traguardo specifico: dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno accesso all’acqua potabile e a strutture igienico-sanitarie di base a condizioni sostenibili. L’unione europea non è soltanto il maggiore donatore mondiale di aiuti allo sviluppo per l’acqua e le strutture igienico-sanitarie, ma è anche il maggiore fornitore mondiale di aiuti allo sviluppo in generale, circostanza che la pone in una posizione di particolare responsabilità. I rapporti delle Nazioni Unite sulla realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio parlano chiaro: dobbiamo fare di più e dobbiamo fare meglio. Uso il plurale perché mi riferisco sia ai paesi sviluppati che ai paesi in via di sviluppo. L’unione europea ha assunto come propri gli obiettivi di sviluppo del millennio: ogni anno l’Unione e i 25 Stati membri stanziano complessivamente circa 1,4 miliardi di euro per l’acqua e le strutture igienico-sanitarie nei paesi in via di sviluppo. Questo flusso di risorse sta producendo importanti risultati concreti. Nel 2002, al vertice mondiale di Johannesburg per lo sviluppo sostenibile, l’Unione europea ha lanciato l’iniziativa “Acqua”. L’iniziativa, basata sul partenariato, riunisce i principali attori nel campo dello sviluppo, dell’ambiente e della ricerca, coinvolgendo soggetti pubblici, Ong e operatori, sia europei che dei paesi in via di sviluppo: le discussioni in seno ai vari gruppi di interesse considerano la questione dell’acqua in maniera trasversale e mirano a promuovere formule di gestione più appropriate, ad accrescere la partecipazione dei soggetti interessati, ad incoraggiare la cooperazione a livello regionale e subregionale e a mobilitare nuove fonti di finanziamento. Per compiere un passo decisivo verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio, soprattutto in Africa, è necessario prendere in considerazione nuove forme di intervento concreto ed essere capaci di mobilitare maggiori risorse. L’iniziativa “Acqua” costituisce il quadro di riferimento per la realizzazione di partenariati strategici per l’acqua e le strutture igienico-sanitarie, destinati ad attrarre risorse supplementari dal settore pubblico e privato, a livello locale e internazionale. Ma l’Unione europea sta anche sperimentando un nuovo modo di prestare assistenza. Il Fondo per l’acqua Ue-acp, dotato di uno stanziamento di 500 milioni di euro e destinato ai paesi in via di sviluppo dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, è una risposta alla necessità di mobilitare nuove risorse finanziarie e di collaborare direttamente con coloro che subiscono in prima persona la carenza di acqua e l’assenza di strutture igienico-sanitarie. Il Fondo non è destinato a finanziare grandi infrastrutture idriche, ma a creare le condizioni necessarie ad attrarre altre fonti di finanziamento, diverse dagli aiuti pubblici allo sviluppo (Oda), e a indirizzare le risorse direttamente a livello locale. I risultati del primo invito a presentare proposte per il Fondo per l’acqua Ue-acp del 31 gennaio scorso sono eloquenti: abbiamo ricevuto più di 800 proposte da vari attori, statali e non statali, da organizzazioni non governative e della società civile. Si tratta di un impegno impressionante a favore del cambiamento. Sono convinto che la formulazione di idee innovative volte a mobilitare nuove fonti di finanziamento e a produrre risultati concreti sarà un fattore determinante per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio. L’unione europea è impegnata ad agire su entrambi i fronti. A breve la Commissione presenterà le sue proposte per concretizzare ulteriormente tale impegno. Nel mese di aprile proporremo tre grandi iniziative: un’iniziativa per favorire una maggiore coerenza tra le nostre politiche e tra queste e le politiche degli Stati membri, un’iniziativa in materia di finanza e un’iniziativa per l’Africa, la regione che si trova in condizioni di maggiore arretratezza. Ritengo che queste proposte consentiranno all’Unione europea di assumere l’iniziativa politica nella cooperazione allo sviluppo. Stiamo lavorando perché il 2005 sia l’anno della svolta per lo sviluppo. Stefano Manservisi - Direttore generale della Dg Sviluppo  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA È A FAVORE DI UN APPROCCIO DI RETE PER L'ISTITUTO EUROPEO DI TECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Commissione ha pubblicato in una nota informativa le prime riflessioni in merito alla creazione di un Istituto europeo di tecnologia (Eit), formulando una preferenza per una rete fra le istituzioni esistenti piuttosto che l'istituzione di un nuovo ente. La proposta riguardante l'Eit è una delle raccomandazioni contenute nella revisione intermedia della strategia di Lisbona da parte della Commissione. Tale proposta costituisce una risposta al ritardo dell'Europa rispetto alla concorrenza di Stati Uniti e Asia nella creazione e applicazione di nuove conoscenze. Nell'introduzione alla nota informativa il Commissario responsabile di Istruzione, formazione, cultura e multilinguismo Ján Figel' scrive: "Sono convinto che tentare di creare una nuova istituzione europea non sia la soluzione migliore. L'europa ha nelle università esistenti un potenziale sufficiente, ma questo potenziale va mobilizzato e condiviso. Per queste ragioni il documento allegato delinea un approccio di rete basato sulle 5 o 6 migliori università europee". I quattro obiettivi chiave previsti per l'Eit sono: offrire un'istruzione ai massimi livelli e attrarre gli studenti migliori; divenire un centro riconosciuto di ricercatori e ricerca ai massimi livelli; aumentare la qualità della ricerca e della gestione della ricerca in Europa; incrementare il trasferimento di conoscenza e l'innovazione. Per quanto concerne la sua struttura, la Commissione prevede un'istituzione di rete fondata sulle sei migliori università dell'Unione europea, pur nel pieno rispetto della loro autonomia. Di queste, cinque dovrebbero coordinare ognuna uno dei principali settori dell'attività dell'Eit - scienze naturali e biotecnologia, chimica e scienza dei materiali, e così via - mentre la sesta, probabilmente la più importante, sarebbe responsabile del funzionamento della rete dell'Eit. Per massimizzare l'impatto dell'Eit, la Commissione afferma: "Ognuna delle università costituirebbe a sua volta il nucleo di una rete di partner affiliati - in modo che il valore aggiunto dell'Eit si ripercuoterebbe in tutta Europa". L'eit utilizzerebbe le strutture delle università che lo costituiscono sostenendo il costo pieno, assumerebbe una parte degli studenti, svolgerebbe ricerca, rilascerebbe propri titoli di studio e manterrebbe la piena indipendenza scientifica e amministrativa. Per contro, il "nodo" centrale della rete presenterebbe tutte le funzioni di una vera università: perseguire il proprio lavoro interdisciplinare, cooperando con gli altri nodi a seconda delle esigenze; garantire comunicazioni e scambi efficienti fra i nodi; svolgere le funzioni centrali della rete e rappresentare l'Eit nel mondo. La Commissione prevede la selezione delle istituzioni che costituiranno l'Eit sulla base di manifestazioni d'interesse. La selezione avverrebbe sulla base dell'eccellenza accademica, delle strutture offerte e dell'esperienza nei settori pertinenti. Una giuria di alto livello composta da eminenti scienziati internazionali sottoporrebbe una raccomandazione alla Commissione, cui spetterebbe la decisione finale. Pur sostenendo che l'attuale fase sia prematura per proposte dettagliate circa i ruoli amministrativi, il documento dichiara nondimeno che "L'eit necessiterebbe chiaramente di un'autonomia reale per poter raggiungere gli obiettivi prefissati. [ ] Non può essere vincolato alle norme del servizio pubblico (europeo o nazionale), né rispondere agli attuali controlli nazionali sulle università". L'istituzione dovrà comunque rendere conto dell'uso dei contributi ai finanziatori della ricerca del settore privato, nonché alla Commissione per i finanziamenti comunitari che riceverà. La responsabilità strategica sarà nei confronti del Consiglio e del Parlamento sulla base di una rotazione di tre anni. Infine, sulla questione cruciale dei costi, la Commissione afferma che l'istituzione richiederà "un livello considerevole di finanziamenti" che andranno individuati fra le risorse dell'Ue, in proporzione ancora da definire, e abbinati a finanziamenti degli Stati membri e di privati derivati da accordi di finanziamenti concorrenziali", conclude il documento. Per informazioni sulla rinnovata agenda di Lisbona consultare: http://europa.Eu.int/growthandjobs/index_en.htm  
   
   
IL COMMISSARIO POTOCNIK AFFERMA CHE IL 7PQ DOVRÀ ESSERE ADATTATO ALLE ESIGENZE DELL'INDUSTRIA  
 
Bruxelles, 23 marzo 2005 - In un discorso sull'importanza delle piccole imprese per l'economia basata sulla conoscenza, il 18 marzo il Commissario per la Scienza e ricerca, Janez Potocnik, ha detto chiaramente che l'industria nel complesso trarrà considerevoli vantaggi dal prossimo programma quadro di ricerca, il 7Pq. Il 7Pq sarà strutturato in modo da concentrare l'attenzione più sui temi che sugli strumenti, ha precisato il Commissario. I "progetti di cooperazione", in precedenza definiti progetti di "ricerca in collaborazione", "saranno maggiormente incentrati sulle esigenze dell'industria e pertanto contribuiranno a sostenere la crescita", ha aggiunto. La ricerca di base non sarà penalizzata, in quanto verrà finanziata attraverso il Consiglio europeo della ricerca (Cer) e le azioni relative alla "ricerca di frontiera". Nel 7Pq saranno anche incluse quelle che il Commissario Potocnik ha definito una "parte relativa alle persone", che, secondo lui, potrà rafforzare le azioni Marie Curie per la mobilità, e una "parte relativa alle capacità", che sosterrà le infrastrutture, le piccole e medie imprese (Pmi), le regioni, il potenziale di ricerca, la scienza e la società e la cooperazione internazionale. Le priorità tematiche - i settori di ricerca che dovranno essere finanziati dalla Commissione europea - saranno più orientati all'industria rispetto ai programmi precedenti e terranno conto in particolare delle esigenze delle Pmi, ha dichiarato il Commissario Potocnik. Sono previste anche altre modifiche per rendere il 7Pq più vantaggioso per le Pmi. I sistemi di finanziamento saranno più flessibili per quanto riguarda dimensioni e ambito in modo da favorire la partecipazione delle Pmi, e i due sistemi a sostegno dell'esternalizzazione della ricerca da parte di Pmi o associazioni di Pmi "saranno rafforzati grazie a un considerevole aumento della dotazione finanziaria e ad altri importanti miglioramenti amministrativi", ha affermato il Commissario Potocnik. Inoltre, la Commissione collaborerà con gli Stati membri per promuovere ulteriormente e sostenere il coordinamento e i programmi comuni relativi alle Pmi tra gli Stati membri, ad esempio nel quadro di Eureka. Il Commissario ha anche garantito che il coinvolgimento delle Pmi sarà incoraggiato in altre iniziative comunitarie di ricerca, citando ad esempio le piattaforme tecnologiche, la creazione di infrastrutture europee di ricerca, le iniziative tecnologiche e le azioni per la mobilità delle risorse umane. La Commissione intende altresì assicurare che tali misure abbiano l'effetto auspicato consultando i rappresentanti delle Pmi per poterne conoscere le esigenze. La prima riunione tra il Commissario Potocnik e i portavoce delle Pmi si è svolta il 17 marzo. Le Pmi in particolare beneficiano della prossimità geografica nel contesto della collaborazione nel settore della ricerca. Il Commissario ha pertanto esortato le parti interessate regionali e locali a promuovere la creazione di nuovi poli di innovazione e l'ulteriore sviluppo di quelli esistenti, impegnandosi da parte sua a includere la proposta di introdurre una versione completa e rafforzata dell'azione pilota "regioni della conoscenza" nel 7Pq. Le proposte della Commissione sul 7Pq dovrebbero essere pubblicate il 6 aprile. Per seguire il dibattito sul 7Pq consultare il seguente sito: http://www.Cordis.lu/fp7/  
   
   
CREDITO AL CONSUMO: ZADRA, L’ITALIA RIDUCE GAP CON AREA L’EURO  
 
Roma, 23 marzo 2005 - «L’accesso al credito al consumo non deriva da un generale peggioramento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie italiane, ma da una maggior capacità di pianificazione finanziaria». Lo ha detto Giuseppe Zadra, Direttore generale dell’Associazione bancaria italiana, parlando oggi al convegno “Consumer credit 2005”, organizzato da Abi e Bancaria editrice. «Negli ultimi 5 anni» ha spiegato Zadra «è aumentata la richiesta di credito per i nuclei familiari con redditi mensili superiori a 1.500 euro, mentre c’è stata una netta diminuzione delle domande di finanziamento avanzate dalle famiglie con un reddito inferiore a 1.500 euro». Secondo i dati illustrati dal Direttore generale dell’Abi, il credito al consumo, dal dicembre 2002 al settembre 2004 è cresciuto in Italia del 25,6%, passando da 46.134 milioni di euro a 57.964 milioni; rispetto all’area euro, in Italia i prestiti alle famiglie sono cresciuti a un ritmo superiore: da settembre 2003 a settembre 2004 il tasso di crescita è stato pari al 14,3% (in Germania 0,6%, Francia 4,7%, Spagna 12,2%), mentre la media dell’area euro era al 6,2%. Ancora da colmare, comunque, il gap tra l’Italia e i mercati industrializzati quanto al rapporto tra il credito al consumo e il Pil: Italia 3,9%, Spagna 7,5%, Francia 8,2%, Germania e Regno Unito 15,5% (dati 2004). Più in generale, Zadra ha osservato che «il credito al consumo può svolgere pure una funzione sociale, permettendo alle famiglie di poter affrontare spese non procrastinabili nel tempo. E a questo fine può diventare utile il Fondo di garanzia costituito dal Ministero dell’industria».  
   
   
BANCA INTESA: STANDARD & POOR'S MIGLIORA L'OUTLOOK A POSITIVO DA STABILE  
 
Milano, 23 marzo 2005 Banca Intesa informa che ieri l’agenzia internazionale Standard & Poor’s ha migliorato da stabile a positivo l’outlook per i rating assegnati a Banca Intesa sui debiti a lungo termine (A) e su quelli a breve termine (A-1).  
   
   
MEDIOBANCA: INDAGINE SUL SETTORE VINICOLO  
 
Milano, 23 marzo 2005 - Analisi delle principali società vinicole italiane (periodo 1999-2004) e della dinamica borsistica delle società vinicole quotate nei mercati mondiali scaricabile dal sito dell’Ufficio Studi. Www.mbres.it  
   
   
GRUPPO SANPAOLO IMI: BILANCIO CONSOLIDATO PER IL 2004. UTILE NETTO: 1.393 MILIONI DI EURO (+43,3% RISPETTO AL 2003) . ROE : 12,2% ( 9% NEL 2003) . DIVIDENDO: 0,47 E PER AZIONE (+20,6%)  
 
Torino, 23 marzo 2005 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato ieri i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi al 31 dicembre 2004, risultati che evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto al 2003. Nel 2004 il Gruppo ha migliorato il margine di intermediazione (+1,6%) che si è portato a 7.592 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle commissioni nette (+6,7%) e degli utili di società valutate al patrimonio netto e dividendi su partecipazioni (+30%). Il risultato di gestione si è attestato a 2.890 milioni di euro (+6,9%) ed ha beneficiato, oltre che della crescita dei ricavi, anche delle significative azioni di contenimento dei costi operativi. L'utile ordinario si è attestato a 1.953 milioni di euro (+15,8%). La qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, grazie ai criteri rigorosi utilizzati nell'erogazione del credito e alle politiche di accantonamento prudenziali estese a tutte le reti bancarie, come testimonia il totale dei crediti problematici netti, in lieve riduzione su base annua (-0,2%) e dal rapporto sofferenze nette/impieghi netti che rimane su valori di eccellenza assoluta (1%). L'utile netto si è di conseguenza attestato a 1.393 milioni di euro, in crescita del 43,3% rispetto ai 972 milioni del precedente esercizio: il Roe ha raggiunto il 12,2% rispetto al 9% del 2003. I risultati raggiunti sono in linea con il percorso di crescita tracciato: viene confermata la validità delle azioni intraprese già a partire dal 2003, azioni volte al miglioramento dei margini reddituali, che hanno determinato un risultato netto superiore all'obiettivo di budget. Il nuovo Piano Industriale del Gruppo verrà ultimato nel corso del 2005 e sarà oggetto di tempestiva comunicazione al mercato. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 7.592 milioni di euro, soprattutto grazie al positivo andamento dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nel 2004 si è attestato a 3.569 milioni di euro. La flessione del 4% rispetto all'esercizio precedente si è verificata sostanzialmente a causa del peggioramento dello spread medio unitario, riconducibile alla contrazione dei tassi di mercato ed alla minore redditività dello sbilancio fondi, solo parzialmente compensata dall'apporto generato dai volumi intermediati. Le giacenze medie delle attività fruttifere del Gruppo sono aumentate dello 0,5% rispetto al 2003, grazie all'espansione del portafoglio titoli; le passività onerose sono invece rimaste stabili. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine dicembre 2004 a 119,9 miliardi di euro (-2%), anche in relazione alla cartolarizzazione di 1,8 miliardi di euro di crediti performing per operazioni in leasing. La flessione è il risultato di una dinamica contrapposta fra l'incremento dei crediti a medio lungo termine (+3,2%), che ha solo parzialmente controbilanciato la variazione dei finanziamenti a breve (-11,8%). Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (4 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 4,9% rispetto al 2003) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine dicembre a 18,8 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a 135,2 miliardi di euro in crescita del 2,6% su base annua. A fine anno la quota del Gruppo sul mercato domestico è pari al 10% per gli impieghi e al 9,9% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 3.240 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto allo scorso esercizio. I ricavi commissionali hanno soprattutto beneficiato della ripresa dei mercati finanziari e della positiva dinamica evidenziata dal settore delle polizze vita: l'evoluzione dei ricavi è stata trainata dall'area gestione, intermediazione e consulenza (+7,2%), grazie alle performance dell'area del risparmio gestito (+11,3%). Le commissioni derivanti dall' area gestione, intermediazione e consulenza hanno rappresentato il 60% circa del totale e sono state superiori di 128 milioni rispetto al 2003. Lo sviluppo è riconducibile sia al positivo effetto performance, sia alla scelta da parte della clientela di un mix di prodotti maggiormente orientato verso i fondi azionari e le polizze vita. Si segnalano anche gli ottimi risultati ottenuti dalle aree bancarie tradizionali, come l'area finanziamenti e garanzie (+18,5%) e depositi e conti correnti (+8,8%). Il flusso di commissioni del quarto trimestre è stato pari a 844 milioni di euro, il più elevato del 2004. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 242,2 miliardi di euro, in crescita del 2,5% su base annua, grazie sia alla componente gestita, sia a quella amministrata. La dinamica evidenziata dal risparmio gestito (+0,5% da fine dicembre 2003) è stata determinata sia dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive nel ramo assicurativo, sia dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione, che hanno compensato i disinvestimenti dai fondi comuni e dalle gestioni patrimoniali mobiliari. Nell'arco dei dodici mesi si è assistito ad un riposizionamento all'interno del settore dei fondi comuni di investimento a favore dei fondi azionari e obbligazionari, con una quota che è salita rispettivamente dal 23,6% al 24,8% e dal 41,5% al 44,3%, mentre è calata l'incidenza dei fondi liquidità. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare a fine dicembre, nell'ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 20,1%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2003 (+20,6% rispetto al 2003): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una delle forme di investimento preferite dalla clientela, che ha manifestato un rinnovato interesse verso le polizze tradizionali, settore in cui, nel corso del 2004, si è arricchita l'offerta del Gruppo. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nel 2004 è stata pari a 5,5 miliardi di euro e ha portato le riserve tecniche vita a 40,4 miliardi di euro. A fine dicembre 2004 lo stock di risparmio gestito si è attestato a 144,5 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 97,8 miliardi di euro (+5,6% su base annua). Complessivamente le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine dicembre 2004 a 377,4 miliardi di euro, in crescita del 2,6% rispetto al 2003. I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 432 milioni di euro rispetto ai 447 milioni di euro del 2003 (-3,4%). Gli utili di società valutate al patrimonio netto e i dividendi su partecipazioni raggiungono a fine anno i 351 milioni di euro (+30%): la crescita ha beneficiato soprattutto dell'incremento degli utili delle compagnie assicurative, la cui operatività è in significativa espansione. Ricordiamo che nel corso del 2004 il Gruppo ha razionalizzato la sua presenza nel settore assicurativo, raggruppando tutte le società del settore in Assicurazioni Internazionali di Previdenza (A.i.p.). Il risultato di gestione è stato pari a 2.890 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto al 2003, grazie anche ad un'attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative sono risultate pari a 4.565 milioni di euro, in diminuzione dell'1% rispetto al 2003. Le spese per il personale (2.803 milioni di euro) sono diminuite dell'1,3% grazie alle azioni di contenimento e ottimizzazione dell'organico realizzate sia attraverso l'attivazione del "Fondo di Solidarietà"[1], sia dalle azioni di razionalizzazione delle strutture di corporate center e dall'integrazione delle reti distributive delle banche commerciali. Tali azioni si sono tradotte in una riduzione dei dipendenti del Gruppo (-2,8% in termini medi), che ha portato ad una diminuzione di costo tale da compensare la dinamica ordinaria delle retribuzioni, comprensiva degli aumenti indotti dal rinnovo del Ccnl, che ha determinato, per il 2004, un incremento dell'1,9%, oltre al pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale dallo scorso aprile. Le altre spese amministrative si sono attestate a 1.510 milioni di euro (-0,1%), con una dinamica inferiore al tasso di inflazione annua (+2,2%): le spese informatiche, che rappresentano circa il 28% del totale, sono diminuite del 2,6%, beneficiando dei processi di integrazione dei sistemi It delle banche commerciali realizzati dal Gruppo. Il cost/income ratio del 2004 è sceso al 63,5%, con un miglioramento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2003. L'utile ordinario ha raggiunto i 1.953 milioni di euro (+15,8%), soprattutto grazie all'elevata qualità degli assets che hanno complessivamente richiesto minori accantonamenti e rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie. Le rettifiche di valore su avviamenti, differenze di fusione e di consolidamento sono risultati pari a 199 milioni di euro (+25,9% rispetto al 2003): l'incremento deriva essenzialmente dalla rettifica di valore di 40 milioni di euro sull'avviamento relativo alla partecipazione in Cassa dei Risparmi di Forlì. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 738 milioni di euro, a fronte degli 859 milioni del 2003 (-14,1%). Il flusso netto comprende 231 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri e 525 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (-27,5% rispetto ai 724 milioni del 2003), che nello scorso esercizio includeva l'accantonamento del 90% dell'esposizione nei confronti del Gruppo Parmalat (273 milioni di euro) e l'accantonamento finalizzato alla svalutazione integrale dell'esposizione per cassa verso il Gruppo Cirio (10 milioni di euro). Le rettifiche su crediti del 2004 includono anche l'adeguamento della copertura sul prestito convertendo Fiat (14 milioni di euro). Il flusso netto comprende, inoltre, 18 milioni di euro di riprese di valore nette su immobilizzazioni finanziarie (rispetto ai 60 milioni di riprese nette del 2003): la ripresa di valore della partecipazione in Sch di 122 milioni di euro ha parzialmente bilanciato l'accantonamento effettuato a fronte dell'impegno all'acquisto di una quota di Cassa dei Risparmi di Forlì e le rettifiche effettuate su Hutchison 3G Italia (61 milioni di euro) e su Fiat (5 milioni). Nel 2004 l'ammontare della riserva sui crediti in bonis del Gruppo si è attestata a 1.174 milioni di euro, pari all'1% del portafoglio crediti in bonis (0,9% nel 2003): la riserva include 167 milioni per la copertura dell'opzione correlata al prestito convertendo Fiat. Rispetto al 2003 le sofferenze nette sono diminuite dello 0,9% (1.161 milioni di euro rispetto ai 1.171 del 2003), mentre i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione (1.361 milioni di euro rispetto ai 1.348 del 2003) sono aumentati dell'1%: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 74,9% ed al 30,9%. La qualità dell'attivo, nonostante uno scenario di riferimento difficile, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano come sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela così come quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela sono pari rispettivamente all'1% e all'1,1%. Ricordiamo che il Gruppo già a partire dal 2003, al fine di prepararsi all'adozione delle nuove metologie di risk management previste dall'entrata in vigore degli accordi di Basilea ("Basilea 2"), ha predisposto il "Progetto Basilea 2". Nel corso del 2004 il Gruppo ha effettuato a tale proposito rilevanti investimenti per affinare le metodologie di misurazione dei rischi e per adeguare le procedure organizzative e i supporti tecnologici. L'utile lordo si è attestato a 2.101 milioni di euro (+26,9%), grazie alla crescita dei proventi straordinari netti, pari a 148 milioni di euro a fronte dei 32 milioni di oneri straordinari netti sostenuti nel 2003: il flusso comprende la plusvalenza di 55 milioni di euro derivante dalla cessione della residua quota del 30% di Finconsumo Banca a Sch e 61 milioni legati alle plusvalenze correlate alla razionalizzazioni degli immobili del Gruppo. Il tax rate è risultato pari al 31,3%, inferiore a quello registrato nel 2003, soprattutto per effetto delle disposizioni introdotte dal nuovo regime impositivo relativo alla tassazione degli oneri e dei proventi relativi agli investimenti partecipativi in vigore dal 2004 e, inoltre, per la diminuzione di un punto percentuale dell'aliquota di imposta sui redditi delle società e ai benefici derivanti dall'attivazione di un unico consolidato fiscale nazionale ai sensi degli articoli 117 e seguenti del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. L'utile netto si è quindi attestato a 1.393 milioni di euro, in crescita del 43,3% rispetto al 2003. Alla determinazione dell'utile netto ha fortemente contribuito il risultato netto registrato dalle compagnie assicurative del Gruppo: il valore intrinseco consolidato del business si attesta a fine anno, al netto degli interessi di terzi, a 2.433 milioni di euro, che rappresenta un incremento di 283 milioni di euro rispetto al valore equivalente a fine 2003 (ricalcolato pro-forma per effetto della riorganizzazione delle attività del Gruppo). Il valore aggiunto dell'anno del settore ammonta a 497 milioni di euro e comprende la variazione del valore intrinseco, i dividendi netti distribuiti durante l'anno e l'utile netto associato al business vita generato in società del Gruppo diverse da A.i.p. A fine 2004 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano al 7,4% per quanto riguarda il Core tier 1 ratio, all'8,1% per il Tier 1 ratio e al 12% per il Total risk ratio. A fine 2004 il Gruppo disponeva di una rete di 3.205 filiali, con una quota sportelli sul territorio nazionale pari al 10,4%, 131 filiali e uffici di rappresentanza esteri, più di 42.000 dipendenti e circa 4300 promotori finanziari. Il bilancio d'impresa evidenzia nel 2004 un utile netto di 1.036 milioni di euro (+37% rispetto al 2003). All'assemblea degli azionisti, convocata nelle date del 28 e del 29 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione, sarà proposta la distribuzione di un dividendo unitario di E 0,47. Per la cedola sono previsti stacco e pagamento rispettivamente il 23 ed il 26 maggio prossimi. Il dividendo assicura un incremento per gli Azionisti del 20,6% rispetto al 2003 con un rendimento del 4,78% sulla base del valore medio della quotazione del titolo Sanpaolo Imi nel 2004. I risultati sono riportati in dettaglio negli schemi di conto economico e stato patrimoniale allegati al comunicato stampa. Il Bilancio consolidato sarà oggetto, come di norma, a revisione contabile a cura della Pricewaterhousecoopers Spa. La transizione ai principi contabili internazionali. Per affrontare l'introduzione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs, il Gruppo Sanpaolo Imi ha avviato, a partire dal dicembre 2002, uno specifico progetto con l'obiettivo di pianificare e realizzare gli interventi necessari per la transizione al nuovo quadro regolamentare. Nell'ambito di tale progetto nel corso del 2004 è stato ultimato lo studio dei nuovi principi contabili internazionali e delle problematiche connesse all'introduzione nel Gruppo e ciò ha portato alla realizzazione di una prima versione Ias compliant del "Manuale dei Principi Contabili di Gruppo", che rappresenterà l'univoco punto di riferimento della Capogruppo e di tutte la società controllate per la predisposizione di bilanci secondo omogenei criteri di Gruppo. Sono stati inoltre sviluppati complessi interventi realizzativi sulle procedure informatiche, in parte ancora in corso di completamento, nonché definiti i connessi processi organizzativi di natura contabile e amministrativa. L'attività è stata, inoltre, affiancata da un'intensa fase formativa, volta a diffondere la conoscenza del nuovo quadro normativo nella Capogruppo e nelle società controllate. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha espresso l'indicazione di avvalersi della facoltà concessa dal legislatore di adottare i nuovi principi internazionali anche per la redazione del bilancio d'impresa 2005, indicando, per motivi di uniformità rendicontativa nel Gruppo e di coerenza con i conti consolidati, analogo indirizzo alle società controllate. Relativamente alle rendicontazioni infrannuali la transizione agli Ias/ifrs è prevista in occasione della Relazione Semestrale. In tale occasione verranno anche resi noti gli esiti delle verifiche contabili condotte dai revisori del Gruppo sui dati risultanti dal processo di transizione. Il Gruppo ha già effettuato una prima stima dell'impatto dei principi contabili internazionali sulla sua configurazione economico-patrimoniale. In particolare, l'impatto della transizione sul patrimonio netto consolidato è stimato in positivo per circa 250/300 milioni di euro. In primo luogo le stime effettuate sul portafoglio crediti, di fatto già in linea con i principi Ias/ifrs, hanno evidenziato l'adeguatezza delle valutazioni dei crediti problematici per le quali il Gruppo ha adottato già a partire dal 1998, anno della quotazione alla Sec, il criterio del net present value, oggi richiesto dagli Ias/ifrs. Si stima inoltre che l'applicazione dei nuovi principi comporterà l'incremento del patrimonio consolidato di transizione per circa 250 milioni di euro, in conseguenza del ripristino di valore sulla componente terreni del portafoglio immobiliare del Gruppo, ciò a prescindere da possibili rivalutazioni di tale portafoglio al momento non considerate. Altri potenziali impatti sono stimati nel complesso non particolarmente rilevanti sulla dimensione patrimoniale consolidata. Sotto il profilo economico, una rilettura in ottica Ias/ifrs del risultato consolidato 2004, tenuto conto del ricorso alle esenzioni previste dalla normativa di transizione ed in special modo della non "riapertura" delle operazioni di aggregazione di imprese (Ifrs 3) e dell'adozione a decorrere dal 1° gennaio 2005 degli Ias/ifrs in materia di strumenti finanziari (Ias 32 e 39) nonché di contratti assicurativi (Ifrs 4), evidenzia un incremento dell'utile netto stimato in oltre 100 milioni di euro. Tale risultato è ascrivibile sostanzialmente al venir meno degli ammortamenti degli avviamenti, essendo stimati gli altri effetti di ammontare singolarmente non rilevante e complessivamente compensati. Ulteriori dettagli sul processo in oggetto sono riportati nella Relazione di Bilancio al capitolo "Le altre informazioni – La transizione ai principi contabili internazionali Ias/ifrs". Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha inoltre effettuato la periodica verifica relativa all'indipendenza degli Amministratori della Società, alla luce delle norme contenute nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, confermando quali "indipendenti", fra gli Amministratori non esecutivi (privi di deleghe): Maurizio Barracco; Giuseppe Fontana; Emilio Ottolenghi; Orazio Rossi; Gian Guido Sacchi Morsiani; Enrico Salza; Mario Sarcinelli; Alberto Tazzetti.  
   
   
MEDIOLANUM S.P.A RISULTATI 2004: UTILE NETTO CONSOLIDATO EURO 141 MILIONI, +9% MASSE AMMINISTRATE CONSOLIDATE: EURO 26 MILIARDI, +10% PROPOSTA DI DIVIDENDO: EURO 0,14 PER AZIONE, +27%  
 
Basiglio (Mi), 23 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S.p.a., riunitosi ieria ha approvato il progetto di bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2004. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo per Azione di Euro 0,14 pagabile a partire dal 26 maggio 2005, con un aumento del 27% rispetto al 2003 (stacco cedola 23 maggio 2005). L'assemblea degli Azionisti convocata per l'approvazione del bilancio si terrà il giorno 26 aprile 2005 alle ore 15,00 in prima convocazione e, occorrendo, il giorno 28 aprile 2005 in seconda convocazione stessa ora, in Basiglio Milano Tre, Palazzo Meucci. Per quanto riguarda i Dati Consolidati Del Gruppo, che includono l’effetto delle nuove iniziative: L'utile Netto Consolidato è stato di Euro 141 milioni, in crescita del 9% rispetto all'anno precedente. Le Masse amministrate Consolidate sono cresciute del 10% rispetto al 31 dicembre 2003, attestandosi su Euro 25.791 milioni. Con riferimento al core business Italia, sono stati registrati i seguenti risultati: L'utile Netto è stato pari a Euro 174 milioni, con una crescita del 6% rispetto all'anno precedente. Le Masse amministrate sono cresciute del 7% rispetto al 31 dicembre 2003, attestandosi su Euro 20.994 milioni. La Raccolta Netta del Risparmio Gestito è stata positiva per Euro 1.346 milioni (Euro 1.856 milioni al 31 dicembre 2003), ed è rimasta positiva tutti i mesi. Un particolare contributo è giunto dal settore Vita, con una raccolta netta pari a Euro 1.399 milioni, in linea rispetto all'anno precedente. I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 2.309 milioni, in crescita del 12% rispetto all'anno precedente. In particolare, la Nuova Produzione Vita è cresciuta del 12% (Euro 1.458 milioni), con i Premi Pluriennali (esclusivamente unit-linked) che hanno contribuito per Euro 176 milioni, in crescita del 34%, e i Premi Unici per Euro 1.283 milioni, +9%. I Fondi Comuni di Investimento e le Gestioni hanno registrato una Raccolta Lorda di Euro 1.410 milioni. Al 31 dicembre 2004 l'organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 4.857 Consulenti Globali - di cui 4.048 promotori finanziari, in linea con i 4.052 dell'anno precedente. Il totale dei Clienti al 31 dicembre 2004 è stato di circa 785.000 primi intestatari, con una crescita dell'1% rispetto alla stessa data dell'anno precedente. L'embedded Value, elaborato da Tillinghast-towers Perrin con riferimento alle attività del Vita e dei Fondi in Italia, e che non valorizza ancora gli utili futuri della Banca e delle controllate estere, ha fatto registrare una crescita del 16%, da Euro 2.166 milioni del 2003 a Euro 2.503 milioni prima delle acquisizioni. In particolare l'Embedded Value Earnings (valore aggiunto dell'anno) è stato di Euro 437 milioni, +53% rispetto all'anno precedente, e rappresenta il risultato più alto mai raggiunto. Il Valore della Nuova Produzione di Premi Vita e prodotti Asset Management è stato positivo per Euro 176 milioni, in crescita del 14% rispetto all'anno precedente. Un particolare contributo è giunto dal settore Vita con un Valore della Nuova Produzione, Euro 151 milioni, in crescita del 22%. Con riferimento alle Nuove Iniziative più avanzate, va sottolineato il contributo al Consolidato di Gruppo apportato da Fibanc in Spagna e Banca Esperia in Italia: L'utile Netto delle attività in Spagna è stato pari a Euro 1 milione, in crescita rispetto al risultato di pareggio dell'anno precedente. Le Masse amministrate sono cresciute del 4% rispetto al 31 dicembre 2003, attestandosi su Euro 2.016 milioni. Banca Esperia ha fatto registrare un utile di Euro 8,5 milioni (Euro 4 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum) quadruplicando il risultato dell'anno precedente (Euro 2 milioni). Le Masse amministrate hanno raggiunto Euro 4.826 milioni (Euro 2.341 milioni quota Mediolanum), in crescita del 56% rispetto al 31 dicembre del 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha - fra le altre cose - deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti di rinnovare l'attribuzione al Consiglio di Amministrazione, della facoltà di acquistare ed alienare, come per gli anni passati, fino ad un massimo di n. 3.000.000 di azioni proprie, pari allo 0,41% del capitale sociale di nominali Euro 72.566.861, nel limite dell'importo di 50 milioni di Euro, per un periodo di un anno e comunque sino all'assemblea di approvazione del bilancio d'esercizio relativo all'anno 2005. La facoltà in esame dovrebbe essere attribuita al fine di supportare la liquidità del titolo. Le operazioni di acquisto e di vendita dovranno essere effettuate ad un prezzo non superiore e non inferiore del 10% a quello ufficiale borsistico del giorno precedente. Le stesse non saranno effettuate tramite offerta pubblica, ma verranno eseguite sul mercato con le modalità indicate dalla Borsa Italiana S.p.a. Ed in osservanza dell'art. 132 del D. Lgs. 58/98, nonché conformemente ai limiti applicabili nel momento in cui saranno effettuate le operazioni. Mediolanum S.p.a. Detiene alla data odierna n. 385.000 azioni proprie. Con riferimento alla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 marzo 2005 in merito allo stato di attuazione dei sistemi e delle procedure contabili per l'applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs si informa che nel corso dell'anno 2003, il Gruppo Mediolanum ha iniziato il progetto di transizione agli Ias/ifrs. Dapprima è stata effettuata una fase di diagnosi preliminare degli impatti contabili e organizzativi che l'adozione dei principi contabili internazionali avrebbe comportato per le società del gruppo Mediolanum. A seguito di tale analisi sono stati identificati tutti gli interventi necessari all'esecuzione del progetto di conversione ai principi contabili internazionali. L'intervento progettuale è stato condotto mantenendo separata l'area "Bancaria" da quella "Assicurativa", considerate le diverse peculiarità dei due settori in oggetto. Gli interventi realizzativi sono tuttora in corso e si prevede che verranno completati entro il termine del primo semestre dell'esercizio. Mediolanum S.p.a. Prevede di redigere la prima situazione contabile secondo i principi contabili internazionali (Ias/ifrs) in occasione della Relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2005. E' in corso di conferimento l'incarico alla società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.a. Per la verifica dei saldi contabili di apertura che recepiranno gli effetti di First Time Adoption. Sulla base delle evidenze sino ad oggi raccolte l'applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs non determinerà impatti particolarmente significativi sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo Mediolanum.  
   
   
BANCA ANTONVENETA BILANCIO ESERCIZIO 2004: UTILE NETTO CONSOLIDATO 282,7 MILIONI DI EURO (PERDITA DI 842,6 MILIONI NEL 2003) DIVIDENDO PROPOSTO EURO 0,45 PER AZIONE (NESSUN DIVIDENDO DISTRIBUITO PER IL 2003)  
 
Padova, 23 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Antonveneta, riunitosi ieri ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2004, consolidato e individuale, che ribadisce la fase di grande rilancio attuata dall’Istituto che, durante lo scorso esercizio, ha saputo conseguire e spesso superare i target individuati dal Piano Industriale 2004-2006. I risultati raggiunti confermano pienamente le attese sulle potenzialità reddituali del Gruppo e la fondatezza delle scelte, compiute nel 2003, in merito sia alla rivisitazione dei processi aziendali e di Gruppo, attraverso una analitica segmentazione della clientela, sia al potenziamento delle attività e delle procedure proprie del processo creditizio. Dopo il consolidamento, attuato con la puntuale opera di controllo dei rischi, già dall’inizio del 2004 il Gruppo Antonveneta è tornato ad un risultato largamente positivo. Il Gruppo Antonveneta continuerà, anche nel corso del 2005, ad essere fortemente impegnato alla realizzazione degli obiettivi del Piano Industriale 2004-2006 il cui conseguimento, come dimostrano i risultati dell’esercizio 2004, permetterà di valorizzare ulteriormente le capacità e le potenzialità reddituali che caratterizzano il Gruppo. Utile a 282,7 milioni e dividendo di 0,45 euro L’esercizio 2004 si è chiuso con un utile netto di 282,7 milioni, rispetto alla perdita di 842,6 milioni del 2003. Tale utile, che costituisce il miglior risultato in assoluto nella storia della Banca, scaturisce, dal lato dei ricavi, da una politica commerciale mirata a valorizzare ulteriormente il comparto servizi e a privilegiare l’aspetto reddituale dell’intermediazione rispetto a quello dimensionale; dal lato dei costi operativi, da un attento controllo delle spese amministrative; dal lato delle poste rettificative, dalla migliorata qualità dell’attivo creditizio. Alla formazione dell’utile ha, altresì, concorso l’effetto economico di alcune operazioni straordinarie effettuate nell’ambito delle linee strategiche definite nel “Piano Industriale” di Gruppo. Il positivo risultato consentirà di proporre all’Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo di 0,45 euro per azione. L’importo complessivo del dividendo, che sarà in pagamento il 26 maggio 2005 (data stacco 23 maggio 2005), ammonta a 129.718.697 euro. I risultati economici del Gruppo I risultati conseguiti confermano pienamente le attese sulle potenzialità reddituali del Gruppo previste dalla strategia definita dal “Piano Industriale 2004 – 2006”. Principali margini economici: margine di interesse: 1.371 milioni di euro (+1,6% rispetto ai 1.350 milioni del 2003). L’aumento è frutto di una politica mirata alla riduzione dell’attivo a rischio e alla ricomposizione qualitativa dei volumi intermediati volta a privilegiare quelli a maggior contribuzione reddituale; margine da servizi: 838 milioni di euro (+11,4% rispetto ai 752 milioni dell’esercizio precedente). In particolare, il complesso delle commissioni e degli altri proventi netti su servizi, pari a 814 milioni, è aumentato del 10,7%, grazie ai positivi ritorni indotti dalla valorizzazione dei servizi offerti alla clientela. Tale risultato attesta la puntuale attuazione degli indirizzi strategici definiti nel “Piano Industriale 2004 - 2006” in merito ad una ricomposizione dei ricavi verso la componente servizi. Fra i comparti che più hanno contribuito all’aumento del margine in questione si annoverano quelli dei servizi di “gestione, intermediazione e consulenza” (+20,9%) e quelli di “incasso e pagamento” (+9,6%). I profitti da operazioni finanziarie (+42,3%), sono ammontati a 24 milioni (17 milioni del 2003); margine di intermediazione: 2.235 milioni di euro, rispetto ai 2.136 milioni di euro dell’esercizio precedente, registrando una crescita del 4,6%. L’incidenza del margine servizi sul margine di intermediazione è aumentata al 37,5% dal 35,2% di fine 2003; spese amministrative: 1.149 milioni di euro, con una diminuzione dello 0,9% rispetto a quanto registrato nel 2003. In dettaglio, le spese del personale, pari a 707 milioni, hanno presentato un aumento dell’1,9%. Su queste hanno inciso gli accantonamenti, per l’esercizio 2004, effettuati in previsione del nuovo contratto collettivo del settore, nonchè l’adozione, da parte della Capogruppo, del nuovo “sistema premiante”. Il significativo contenimento delle altre spese amministrative, pari a 443 milioni di euro (-5,0%) è avvenuto nel contesto di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse previsto dal “Piano Industriale”, al quale è stato affiancato il rafforzamento delle sinergie poste in essere fra le Società del Gruppo. Risultato lordo di gestione: 1.086 milioni di euro in aumento dell’11,1% rispetto ai 977 milioni dell’esercizio precedente; cost/income: si attesta al 57,6% dal 61,7% del 2003, grazie all’aumento dei ricavi e alla contemporanea riduzione dei costi operativi; al lordo dell’ammortamento degli avviamenti, l’indice è sceso al 62,7% dal 67,1% del 2003. Rettifiche nette e accantonamenti: 727 milioni di euro rispetto ai 1.984 milioni di euro dell’esercizio precedente, comprensivi di oneri di entità non ripetibile. In particolare, gli stanziamenti hanno riguardato rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali per 253 milioni di euro (274 milioni nel 2003); rettifiche di valore su crediti nette per complessivi 431 milioni di euro (1.211 milioni del 2003, comprensivi di 118 milioni di rettifiche “su cartolarizzazioni”); risultato attività ordinarie: 359 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 1.006 milioni del 2003; saldo dei proventi e degli oneri straordinari: 159 milioni, rispetto alla perdita di 158 milioni del 2003 (comprensiva di 221 milioni di oneri straordinari sostenuti dalla Capogruppo per l’integrale ripristino delle riserve patrimoniali, interessate da pregresse cartolarizzazioni di sofferenze). In particolare, il dato 2004 include circa 90 milioni rivenienti dalle cessioni di 52 sportelli della Capogruppo e 38 milioni dalle dismissioni di immobili dell’Antonveneta Immobiliare; utile netto: 283 milioni di euro rispetto alla perdita di 843 milioni del corrispondente periodo del 2003. L'attività del Gruppo al 31 dicembre 2004 In coerenza con la strategia che privilegia l’aspetto reddituale rispetto a quello puramente dimensionale, sono stati volutamente ridotti i rapporti a valenza marginale, con riflessi sulla consistenza della raccolta e degli impieghi. Sui valori al 31 dicembre 2004 di tali volumi ha, altresì, inciso la cessione di 52 sportelli della Capogruppo. Di conseguenza, ai fini di un confronto con le risultanze a fine 2003, nell’illustrazione delle dinamiche patrimoniali che segue si espongono, oltre alle variazioni percentuali fra i valori di bilancio, anche quelle calcolate non considerando, fra i valori del 2003, gli importi relativi alle 52 filiali oggetto di cessione. Raccolta complessiva: 65.613 milioni di euro a fine 2004, in aumento dell’1,4% (+2,5% in termini omogenei) rispetto ai 64.690 milioni del 31 dicembre 2003. La composizione della raccolta complessiva ha risentito del processo di riallocazione delle attività finanziarie della clientela verso i prodotti del risparmio gestito e altri strumenti finanziari emessi da primari emittenti. In particolare, la raccolta diretta è ammontata a 34.159 milioni (-5,3% e -4% in termini omogenei), più che riassorbita dall’aumento (+10% e +10,8% a valori omogenei) della raccolta indiretta, il cui controvalore ha raggiunto i 31.454 milioni. L’incremento registrato da quest’ultima è stato favorito dalla crescita del risparmio gestito, pari a 12.241 milioni (+17,7% rispetto all’anno precedente). Nel segmento della raccolta a medio e lungo termine, la Capogruppo ha rinnovato, incrementandolo sino a 2 miliardi, il suo programma Emtn (Euro Medio Term Notes) e ha emesso titoli per 1,55 miliardi. Crediti verso clientela: 35.127 milioni di euro al 31 dicembre 2004, rispetto ai 36.463 milioni della fine dell’esercizio 2003, con una diminuzione del 3,7% (-2,6% in termini omogenei). La riduzione degli impieghi ha riguardato la componente “a breve”; per quella “a medio/lungo”, al contrario, è proseguito il trend positivo, sostenuto dall’espansione dei mutui residenziali (+39% rispetto a fine 2003). Si conferma una rigorosa copertura dei crediti anomali; in particolare le sofferenze evidenziano al 31/12/2004 un grado di copertura del 60,8%. Asset management: nel periodo in esame la Aaa Bank e le sue controllate hanno riservato una particolare attenzione allo sviluppo commerciale, allo stesso tempo curando l’ampliamento e la razionalizzazione della gamma dei prodotti. Al 31 dicembre 2004, il totale delle attività gestite dalle società del Gruppo è ammontato a 7.305 milioni di euro, con un aumento annuo del 14,2%. La raccolta netta del 2004 ha raggiunto 756 milioni di euro. Bancassicurazione: il collocamento dei prodotti di Antonveneta Vita ha evidenziato uno sviluppo superiore alle tendenze espresse dal mercato. La Società - che si avvale della rete commerciale della Capogruppo - ha stipulato circa 44.500 nuovi contratti, con una raccolta premi di 1.194 milioni aumentata dell’11,7% in ragione d’anno, proveniente per il 48% dal segmento delle polizze “tradizionali”. L’ammontare delle “riserve tecniche” ha raggiunto i 3.724 milioni di euro (+31,3% su base annua). Merchant banking: relativamente ad Interbanca, al 31 dicembre 2004 l’ammontare delle partecipazioni nel comparto banca d’affari si approssimava a 249 milioni rispetto ai 317 milioni della fine dell’esercizio 2003. Nel corso dell’esercizio in esame sono stati effettuati cinque investimenti, tre dei quali in società già partecipate, per 22,6 milioni e otto dismissioni per un controvalore di bilancio prossimo agli 86 milioni; queste ultime hanno generato capital gain netti per 20 milioni. Al 31 dicembre 2004 il patrimonio netto consolidato era di 2.938 milioni di euro, rispetto ai 2.696 di fine 2003 (+242 milioni di euro). Per quanto concerne i coefficienti patrimoniali, il Tier Total si è attestato al 9,80% (8,33% al 31 dicembre 2003); con riguardo al Tier 1, il coefficiente in parola si è attestato al 5,77% (4,85% a fine 2003). Al 31 dicembre 2004 il numero totale dei dipendenti era pari a 10.481 unità, in riduzione di 557 addetti rispetto agli 11.038 dipendenti del 31 dicembre 2003. Alla stessa data il Gruppo contava 1.000 filiali italiane e 4 dipendenze estere. Per potenziare e meglio qualificare l’attività commerciale ed aumentare le capacità reddituali del Gruppo, Banca Antonveneta sta predisponendo un “piano sportelli” finalizzato al rafforzamento e all’ottimizzazione della rete in aree socio-economiche a maggior valenza. Nel 2004, in coerenza con tali indirizzi, sono state aperte filiali in province finora non direttamente servite ed è stata rafforzata la presenza in aree ove la Banca era già presente. Bilancio individuale Questi i principali risultati economici della Banca Antonveneta: margine gestione denaro: 1.286 milioni di euro, importo sostanzialmente allineato ai 1.291 milioni del 2003; margine da servizi: 736 milioni di euro (+15,1% rispetto al 2003). In particolare, le commissioni e gli altri proventi netti sono ammontati a 713 milioni di euro (+13,0% su base annua); margine di intermediazione: 2.022 milioni di euro (+4,8% rispetto ai 1.930 milioni del 2003); spese amministrative: 1.103 milioni di euro. L’aggregato risulta invariato rispetto al 2003 (in flessione di oltre l’1% se si escludono i fitti pagati dalla Banca sugli immobili strumentali oggetto di spin-off); cost/income: 57,6% contro il 61,7% del 2003 (59,9% dal 63,5% al lordo dell’ammortamento dell’avviamento); risultato lordo di gestione: 920 milioni di euro, +11,1% dagli 827 del 2003 (+12,7% a valori omogenei dei costi); rettifiche nette e accantonamenti: 581 milioni di euro, rispetto ai 1.864 milioni dello scorso anno. Questo valore include rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali per 199 milioni e rettifiche nette su crediti per 370 milioni; utile delle attività ordinarie: 339 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 1.036 milioni del 2003; utile netto: 252 milioni di euro, rispetto alla perdita di 751 milioni registrata nel 2003. Il passaggio ai nuovi principi contabili internazionali Ias/ifrs Con riferimento all’introduzione, dal 1° gennaio 2005, dei Nuovi Principi Contabili Internazionali Ias/ifrs, il Gruppo Antonveneta ha avviato un progetto finalizzato all’analisi della nuova normativa contabile ed allo studio delle problematiche e degli impatti che si produrranno sul bilancio e soprattutto sulle diverse funzioni delle società del Gruppo. Tale progetto ha condotto allo sviluppo di modelli applicativi Ias che hanno richiesto modifiche e interventi di natura organizzativa, operativa e procedurale. Il progetto ha coinvolto trasversalmente le diverse società del Gruppo e le relative funzioni aziendali, permettendo di affrontare le problematiche Ias in ottica organizzativa di business, di gestione dei modelli e delle informazioni, di reporting e soprattutto di coordinamento interfunzionale e di Gruppo. Il passaggio alla disciplina Ias/ifrs sta comportando un notevole impegno per lo sviluppo di soluzioni informatiche trasversali che, in parallelo ai sistemi informatici attualmente utilizzati, permetteranno la predisposizione dei bilanci in ottica Ias. Le soluzioni di cui sopra, in fase di completamento, produrranno tutte le informazioni necessarie per poter alimentare i supporti informatici deputati alla gestione dei nuovi schemi di bilancio e delle nuove tabelle di nota integrativa (ancora non definitive). Sulla base di quanto innanzi descritto, il Gruppo Antonveneta stima possibile la produzione dell’informativa in base ai nuovi principi contabili internazionali a partire dalla relazione trimestrale al 30 settembre 2005, predisponendo, per la prossima semestrale, il richiesto prospetto di riconciliazione dei dati patrimoniali ed economici. Maggiori dettagli sul progetto e sul passaggio ai principi contabili internazionali sono riportati nella relazione di bilancio consolidata. Assemblea dei Soci L’assemblea dei Soci è convocata per il giorno sabato 30 aprile 2005 alle ore 10,00 in Padova, presso Palasport San Lazzaro – Via San Marco n. 53 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno sabato 14 maggio 2005, stessa ora e luogo, per deliberare l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2004 e il rinnovo degli Organi sociali.  
   
   
CREDITO COOPERATIVO: BANCA AGRILEASING CHIUDE IL BILANCIO 2004:+ 30% UTILE NETTO; + 17,6% IMPIEGHI  
 
Roma, 23 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Agrileasing Spa, la società di leasing del Credito Cooperativo italiano, controllata da Iccrea Holding, ha approvato il bilancio annuale al 31.12.2004. La Società registra un'ottima performance evidenziando un utile netto pari a 16,7 milioni di euro rispetto ai 12,8 milioni (+30,4%) dell'anno precedente e consentendo un significativo incremento (+6,8 milioni) del Fondo Rischi Bancari Generali. L'utile lordo si attesta a 35,9 milioni di euro (+20,4% rispetto a dicembre 2003). L'andamento commerciale evidenzia nel periodo una buona performance con una crescita sul 2003 del 17,6%, valore sostanzialmente in linea con quello del mercato. Sono cresciuti tutti i comparti di prodotto. Oltre l'82% del volume di affari è stato sviluppato con Clientela delle Banche di Credito Cooperativo. Gli impieghi fruttiferi leasing globali, al lordo delle cartolarizzazioni per 1.257 milioni, si sono attestati a 5.080 milioni di euro contro i 4.568 milioni dell'anno precedente (+11,2% ca.). L'incremento ha interessato tutti i comparti di prodotto. Significativo il risultato del rapporto tra costi e margine di intermediazione (cost /income), che ha raggiunto il 38,8%, scendendo di quasi 5 punti rispetto al 2003. Resta buono il profilo del controllo del rischio di credito. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti, al lordo della cartolarizzazione, si attesta alla fine del 2004 allo 0,66%. Importante il livello raggiunto dal Coefficiente di Solvibilità della Banca che si colloca al di sopra del 9%. Nel corso del 2004 è stato confermato il rating di Moody's al livello di “A3” e di “A-“ sia da Standard & Poor's che da Fitch Ratings. Secondo quanto disposto dalla Capogruppo Iccrea Holding, Banca Agrileasing non si avvarrà della facoltà di redigere il bilancio al 31 dicembre 2005 in conformità ai nuovi principi contabili internazionali. Tali principi verranno utilizzati per la prima volta a partire dal 1 gennaio 2006. Banca Agrileasing ha in corso un progetto di conversione ai Principi Contabili Internazionali che è nella fase di consolidamento dei risultati e di implementazione delle procedure e dei processi, anche informatici. Gli effetti della transizione agli Ias sul patrimonio e sull'utile, dalle prime stime disponibili, non appaiono di impatto significativo sul bilancio della Banca.  
   
   
GRUPPO BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA 2004: IMPIEGHI A CLIENTELA +13%; UTILE ATTIVITA’ ORDINARIE CONSOLIDATE +12%; UTILE NETTO +27%; DIVIDENDO PER AZIONE (+25%)  
 
 Verona, 23 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio individuale e consolidato 2004 trasmesso per l’esame di competenza al Collegio Sindacale e alla Società di Revisione. Lo sviluppo degli aggregati patrimoniali è positivo. I risultati economici evidenziano una crescita superiore rispetto agli obiettivi del Piano Triennale pur in presenza di un contesto economico nazionale ancora debole. Completate tutte le principali fasi del processo di integrazione avviate successivamente alla fusione, il Gruppo è tornato a focalizzarsi sullo sviluppo delle quote di mercato, sull’affinamento dell’attività operativa e sul costante miglioramento dell’efficienza interna. L’attività svolta ha quindi consentito di raggiungere e superare gli obiettivi di sviluppo che erano stati prefigurati. Prima di fornire dati di maggior dettaglio si precisa che i dati consolidati riferiti all’esercizio 2004 includono il consolidamento proporzionale del Gruppo Linea nel quale il Gruppo detiene una partecipazione pari al 32,20%. Nell’esercizio precedente la partecipazione nella Linea S.p.a. Era stata valutata secondo il metodo del patrimonio netto. Al fine di garantire un’informativa comparativa su basi il più possibili omogenee nei successivi commenti verranno fornite, ove significative, anche le informazioni relative alle variazioni degli aggregati misurate a perimetro di consolidamento omogeneo, ovvero nell’ipotesi in cui Linea fosse stata valutata a patrimonio netto anche in sede di predisposizione del bilancio 2004. Si precisa inoltre che, sempre al fine di garantire un confronto su basi omogenee, sono state operate alcune riclassificazioni dei dati economici relativi all’esercizio 2003 quali ad esempio il riposizionamento del credito d’imposta sui dividendi incassati - ammontante a 5 milioni – dalla voce dividendi alla voce imposte sul reddito di esercizio. La raccolta diretta consolidata ha raggiunto i 38.828 milioni con un aumento del 3,3% rispetto ai 37.588 milioni risultanti a fine 2003. Al netto delle operazioni pronti contro termine la raccolta diretta ammonta a 36.777 milioni in crescita del 4,7%. Al 31/12/2004 la raccolta indiretta a livello di Gruppo ha raggiunto la consistenza di 65.576 milioni con un incremento del 12,4% rispetto all’analogo dato dell’anno precedente pari a 58.352 milioni. Gli impieghi lordi a fine 2004 ammontano a 37.203 milioni in crescita del 13,2% (12,0% su basi omogenee) rispetto ai 32.876 milioni dell’esercizio precedente. Per quanto riguarda la qualità del credito si riscontra un netto miglioramento di tutti gli indici: il rapporto crediti dubbi netti/impieghi netti è passato dal 5,4% di fine esercizio 2003 al 4,3%, il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è sceso al 2,5% rispetto al 3,0% del 2003 ed il rapporto incagli netti/impieghi netti si è ridotto dal 2,1% all’1,7%. Il margine di interesse consolidato di Gruppo si è attestato a 1.178 milioni rispetto ai 1.195 milioni dell'esercizio precedente con una flessione dell’1,5% (3,4% su basi omogenee) che riflette sia una minor redditività delle attività finanziarie in cui è investito il “patrimonio libero” del Gruppo, sia una riduzione dei differenziali tra i tassi di interesse praticati nell’attività di intermediazione creditizia. Le commissioni nette sono risultate pari a 751 milioni evidenziando un incremento dell’8,0% (8,9% su basi omogenee) rispetto ai 695 milioni dell’esercizio precedente principalmente attribuibile allo sviluppo dei servizi di gestione e intermediazione del risparmio. Tale incremento ha più che compensato il calo del 27,1% dei profitti da operazioni finanziarie che sono passati dai 137 milioni del 2003 a 100 milioni principalmente a seguito della contrazione dell’attività di vendita alle imprese di strumenti finanziari di copertura dai rischi connessi alla variazione dei cambi e dei tassi di interesse. Per effetto degli andamenti delle componenti economiche descritte il margine dei servizi ha raggiunto i 1.033 milioni ponendo in luce una crescita del 2,9% rispetto ai 1.004 milioni dell’anno precedente (2,8% su basi omogenee). In forte crescita l’apporto della quota di competenza dei risultati realizzati dalle partecipate valutate secondo il metodo del patrimonio netto passati dai 20 milioni dell’esercizio precedente agli attuali 42 milioni grazie in particolare al maggior contributo garantito dalle partecipate Italease, Bpv Vita e Novara Vita. Significativo anche l’incremento dei dividendi che ammontano complessivamente a 38 milioni rispetto ai 9 milioni dell’esercizio precedente. Il margine di intermediazione si è conseguentemente attestato a 2.291 milioni rispetto ai 2.228 milioni del 2003 con una crescita del 2,8%. La crescita misurata a parità di perimetro del Gruppo è pari all’1,7%. I costi operativi sono scesi a 1.330 milioni evidenziando un calo dello 0,7% rispetto all’importo di 1.339 milioni che si era registrato a fine 2003. La riduzione a parità di perimetro è pari all’1,9%. Più in dettaglio le spese del personale ammontano a 831 milioni sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno. A parità di perimetro risultano in calo dello 0,9%. In un contesto di crescita generalizzata delle attività testimoniata anche dall’incremento netto di 10 unità della propria rete sportelli, il numero medio dei dipendenti calcolato su base mensile è ulteriormente diminuito passando dalle 12.847 unità del 2003 ai 12.705 collaboratori del 2004 (12.509 a parità di perimetro di consolidamento). Rilevante la riduzione degli ammortamenti passati dai 136 milioni del 2003 ai 118 milioni dell’esercizio 2004 conseguenza principale dell’integrazione dei sistemi informativi realizzata successivamente alla fusione. Le altre spese amministrative sono risultate pari a 382 milioni di euro, sostanzialmente stabili a parità di perimetro (+0,3%). Il cost income ratio è conseguentemente migliorato scendendo, a parità di perimetro di consolidamento, al 57,9% dal 60,1% dell’esercizio 2003. Il risultato della gestione ha raggiunto la consistenza di 962 milioni ponendo in luce una crescita dell’8,1% (7,1% a parità di perimetro) rispetto agli 890 milioni del 2003. Il totale complessivo delle rettifiche di valore su avviamenti, degli accantonamenti per rischi ed oneri, delle rettifiche nette di valore su crediti e delle rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie è ammontato a 240 milioni (232 milioni a parità di perimetro) rispetto ai 246 milioni dell’anno precedente. Più in particolare le rettifiche nette di valore su crediti sono risultate pari a 151 milioni rispetto ai 148 milioni dell’esercizio 2003. A parità di perimetro di consolidamento esse sono risultate pari a 143 milioni. Considerato l’incremento degli impieghi il costo netto del credito si è pertanto ridotto passando da 46 a 39 punti base. Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 33 milioni (22 milioni nel 2003) mentre le rettifiche di valore sugli avviamenti sono calate da 64 a 47 milioni principalmente per effetto del completamento del processo di ammortamento dell’avviamento pagato per l’acquisto del Banco S. Geminiano e S. Prospero. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie ammontano a 9 milioni rispetto ai 13 milioni dell’esercizio precedente. L’utile delle attività ordinarie è risultato quindi pari a 722 milioni con un aumento del 12,1% rispetto ai 644 milioni del 2003. L’utile lordo dell’esercizio 2004, pari a 711 milioni, esprime un incremento del 26,1% rispetto all’esercizio precedente che aveva fatto registrare un risultato di 564 milioni. L’utile netto consolidato del 2004 è ammontato a 411 milioni rispetto ai 323 milioni registrati nel 2003 ed esprime un aumento del 27,2%. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il Bilancio della Capogruppo. L’utile netto è pari a 370 milioni rispetto ai 203 milioni del 2004 con un incremento dell’82,4%. Va peraltro tenuto presente che il conto economico non è immediatamente confrontabile con quello dell’esercizio precedente a causa sia delle operazioni di riarticolazione della rete sportelli del Gruppo perfezionata solo a fine 2003, sia degli effetti del cosiddetto “disinquinamento fiscale” ovvero dell’eliminazione delle rettifiche di valore e degli accantonamenti addebitati ai conti economici degli esercizi precedenti al solo fine di usufruire dei relativi benefici fiscali. L’andamento prevedibile della gestione del Gruppo per il prosieguo dell’esercizio 2005 appare in linea con gli obiettivi di crescita previsti dal Piano Strategico a suo tempo approvato. E’ stato poi approvato il Bilancio Sociale a livello di Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea dei Soci in prima convocazione, per il 22 aprile e, in seconda convocazione, il 23 aprile prossimo e di proporre un dividendo di 0,50 euro per azione (+25% rispetto all’anno precedente), con stacco cedola n. 3 il 23 maggio 2005 e data di pagamento il 26 maggio 2005. La transizione ai principi contabili internazionali Con riferimento alla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 marzo 2005 si informa che il Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara ha avviato fin dall’esercizio 2003 uno specifico progetto per affrontare l’introduzione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. Al completamento nell’esercizio 2003 della fase di diagnosi, con la mappatura degli impatti e la stesura di un master plan di alto livello degli interventi da effettuare per soddisfare i nuovi fabbisogni informativi generati dall’adozione dei nuovi principi, hanno fatto seguito una serie di approfondimenti delle singole problematiche afferenti le varie società del Gruppo, la stesura di un piano realizzativo dettagliato e l’inizio degli interventi volti a modificare i processi di rilevazione contabile e ad adeguare i sistemi informatici di supporto. Parallelamente sono state avviate le attività volte a determinare gli effetti derivanti dalla prima applicazione dei nuovi principi contabili. L’attivazione dei nuovi processi e l’implementazione dei sistemi informatici che consentiranno di poter rilevare gli eventi di gestione, determinare i risultati economici e rappresentare la situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo coerentemente con le prescrizioni dei nuovi principi contabili sono attualmente in fase di test. Anche l’attività di determinazione degli impatti derivanti dalla prima applicazione dei nuovi principi contabili è in fase di completamento e sarà oggetto di successiva approvazione dai competenti organi amministrativi delle varie società del Gruppo. Lo sviluppo dei sistemi informatici di supporto per la predisposizione dell’informativa di dettaglio da fornire nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2005 è in fase di disegno. Si informa inoltre che è in corso di conferimento da parte dei Consigli di Amministrazione delle società del Gruppo l’incarico alle società di revisione per le verifiche dei dati risultanti dal processo di transizione. Considerato che alcuni importanti aspetti dello scenario normativo di riferimento sono stati definiti dalla Commissione Europea solo alla fine del 2004, che altri rilevanti aspetti interpretativi sono ancora in fase di definizione e tenuto conto dello stato di avanzamento del progetto più sopra illustrato si prevede che il processo di transizione possa essere completato in tempo utile per consentire di predisporre la relazione sull’andamento della gestione del primo semestre 2005.  
   
   
PRECISAZIONI BPU  
 
 Bergamo, 23 marzo 2005 – In relazione a ipotesi prospettate ieri da un quotidiano economico, Bpu Banca esclude ogni possibile coinvolgimento nelle vicende relative a Bnl.  
   
   
RAS : PAGAMENTO DIVIDENDI  
 
Milano, 23 marzo 2005 – Ras comunica che all'assemblea degli azionisti del 29 aprile 2005 sarà proporrà un dividendo di 0,80 euro per le azioni ordinarie e di euro 0,82 per le azioni di risparmio con data stacco 23 maggio 2005 e data di pagamento 26 maggio 2005. Per incassare il dividendo deliberato dall'assemblea dei soci, l'azionista deve aver precedentemente dematerializzato le proprie azioni. Le date di stacco e di pagamento del dividendo sono regolate in base al Calendario della Borsa Italiana. Ras ricorda che I dividendi non riscossi entro in quinquennio dal giorno in cui divennero esigibili andranno prescritti a favore della Società. Nel seguito si fornisce una tabella riepilogativa dei dividendi in pagamento non prescritti. Azioni Ordinarie
Esercizio Cedola Importo lordo % Credito d'imposta Data pagamento Data prescrizione
2003 39 Euro 0,60 51,51 (*) 27/05/2004 28/05/2009
2002 38 Euro 0,44 56,25 22/05/2003 23/05/2008
2001 37 Euro 0,37 56,25 23/05/2002 24/05/2007
2000 36 Lire 600 (Euro 0,31) 58,73 24/05/2001 25/05/2006
1999 34 Lire 500 (Euro 0,26) 58,73 25/05/2000 26/05/2005
1998 33 Lire 400 (Euro 0,21) 58,73 31/05/1999 01/06/2004
Azioni di Risparmio
Esercizio Cedola Importo lordo % Credito d'imposta Data pagamento Data prescrizione
2003 29 Euro 0,62 51,51 (*) 27/05/2004 28/05/2009
2002 28 Euro 0,46 56,25 22/05/2003 23/05/2008
2001 27 Euro 0,41 56,25 23/05/2002 24/05/2007
2000 26 Lire 660 (Euro 0,34) 58,73 24/05/2001 25/05/2006
1999 24 Lire 560 (Euro 0,29) 58,73 25/05/2000 26/05/2005
1998 23 Lire 460 (Euro 0,24) 58,73 31/05/1999 01/06/2004
 
   
   
PER UBI ANCORA UN ANNO DI CRESCITA AL SERVIZIO DELLE IMPRESE L'UTILE NETTO SALE A 505 MILIONI DI EURO PER I CREDITI ALLE PMI AUMENTO IN DOPPIA CIFRA  
 
 Milano, 23 Marzo 2005 - Sono ancora una volta dati positivi quelli che il direttore generale Mario Aramini ha presentato nei giorni scorsi al Cda di Unicredit Banca d'Impresa relativamente all'esercizio 2004. Per quanto riguarda la componente economica, i numeri della banca del Gruppo Unicredit specializzata nel servizio alle imprese evidenziano un utile netto in forte crescita a 505 milioni di euro (+16,2%), risultato tanto più apprezzabile in quanto ottenuto in un contesto congiunturale di permanente incertezza e di debolezza del ciclo economico. Anche gli indicatori di redditività testimoniano i progressi, con il Roe che passa dall'11,8% al 13,5% e il cost/income ratio che scende al 28,5%, un livello di assoluta eccellenza. Esaminando la formazione del risultato netto, emerge come la dinamica delle erogazioni alla clientela core (1) della banca, in particolare nella componente a medio e lungo termine, abbia contribuito a ottenere un margine di interesse di 1.287 milioni (+9,2%). La contrazione del margine servizi a 584 milioni (-6,3%) è il risultato di due tendenze contrapposte: un forte sviluppo delle commissioni nette (+15,4%), ottenuto in particolare grazie alla crescita delle erogazioni a medio lungo termine e al contributo dei servizi estero e di incasso e pagamento, e una consistente riduzione dei proventi da operazioni finanziarie (-33,9%), legata al previsto rallentamento registrato nel collocamento dei prodotti derivati. Di conseguenza, il margine di intermediazione si è attestato a 1.871 milioni di euro, con un'evoluzione annua (+3,8%) coerente con gli obiettivi di creazione di valore individuati per la banca. Il rigoroso processo di controllo della spesa adottato ha contenuto i costi operativi in 533 milioni, consentendo a Unicredit Banca d'Impresa di produrre, nel corso del 2004, un risultato lordo di gestione di 1.338 milioni di euro (+4,3%). Accantonamenti prudenziali per 504 milioni di euro portano a determinare un utile ordinario di 834 milioni (+12,6%) e, dopo il pagamento di imposte per 313 milioni, al citato utile netto di 505 milioni. I Principali Aggregati Patrimoniali Dal lato patrimoniale, a fine 2004 il totale dell'attivo si è attestato a 55.448 milioni di euro. L'86% dell'attivo è costituito dai crediti verso la clientela, che ammontano a 47.922 milioni di euro, in crescita frazionale (+0,6%) rispetto al dato dell'anno precedente. L'attività di erogazione della banca si è focalizzata sopratutto sui segmenti delle medie e piccole imprese e sull'offerta di soluzioni a medio e lungo termine. Unicredit Banca d'Impresa ha infatti fornito il 16% del credito complessivamente erogato nel 2004 dal sistema bancario alla clientela core, portando così al 12,4% il proprio inserimento (2) su tale mercato. A testimonianza del sostegno fornito alla parte più vitale dell'economia italiana, le percentuali di crescita degli impieghi sono state più apprezzabili sulle imprese con fatturato compreso tra 5 e 25 milioni (+12,3%) e tra 25 e 50 milioni (+21%). E' invece calata (-36%) l'esposizione debitoria dei grandi gruppi. Particolarmente vivace (+19%) è stata la dinamica della componente a medio lungo termine, grazie anche al contributo delle campagne di erogazione di finanziamenti a supporto degli investimenti delle Pmi effettuate nell'anno sulla traccia delle operazioni bond di distretto, che hanno consentito di finanziare oltre 4 mila piccole e medie imprese con ulteriori 1,4 miliardi di euro. La particolare attenzione posta alla qualità del credito si è tradotta in un miglioramento complessivo del portafoglio crediti: il peso dell'erogato alle imprese con rating migliore (da 1 a 6) è infatti salito in un anno all'83,5%. La perdurante debolezza del ciclo economico ha inciso sul volume dei crediti in sofferenza, che a fine 2004 sono pari a 710 milioni di euro e rappresentano l'1,5% del credito erogato alle imprese clienti. Al lordo delle svalutazioni l'incidenza è dell'2,1%. Da notare come oltre il 60% delle sofferenze si riferisca a realtà imprenditoriali con fatturato inferiore ai 25 milioni. Sul versante del passivo, la raccolta diretta, pressoché interamente costituita da giacenze in conto corrente, è salita a 10.664 milioni. La raccolta indiretta ammonta a 28.921 milioni di euro. I Servizi E La Struttura Una fondamentale leva strategica di Unicredit Banca d'Impresa sta nell'offerta di servizi specialistici di qualità nelle aree dei prodotti derivati, dell'estero, della finanza d'impresa e degli incassi e pagamenti. Nel settore estero, Unicredit Banca d'Impresa ha consolidato il secondo posto in Italia in termini di intermediazione dei flussi commerciali, con una quota di mercato che nel settore merci era salita, a giugno 2004, al 12,43% e che si è ulteriormente sviluppata nel secondo semestre. In forte sviluppo (+8,4%) anche l'attività dei servizi di incasso e pagamento, tanto che ora transita dal canale elettronico basato sulla piattaforma internet Uniweb l'80% delle presentazioni di portafoglio della clientela e l'11% dei pagamenti delle deleghe F24. Il personale di Unicredit Banca d'Impresa in servizio a fine anno era di 3.761 unità (+56), l'88% delle quali impiegate nella rete commerciale, composta di 240 succursali e 49 centri estero.  
   
   
CONFERENZA: INNOVAZIONE TECNOLOGICA E COESIONE REGIONALE NELL'EUROPA ALLARGATA  
 
Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Rete regionale europea per linnovazione basata sulla conoscenza (Erik), la rete delle regioni innovative in Europa (Ire) e la regione Malopolska organizzano una conferenza sul tema "Innovazione tecnologica e coesione regionale nell'Europa allargata", che si terrà il 21 e il 22 aprile a Cracovia in Polonia. La manifestazione verterà su due temi principali: l'importanza delle politiche innovative per la competitività regionale e il ruolo svolto dagli incubatori di aziende innovative. I rappresentanti di varie Direzioni generali della Commissione europea presenteranno una prospettiva generale sugli ultimi sviluppi politici in materia di innovazione e competitività nell'Ue allargata, anche per quanto concerne il ruolo dei Fondi strutturali, delle politiche di coesione, dello Spazio europeo della ricerca e della politica industriale europea. Http://www.innovating-regions.org/network/events/eventdetails.cfm?eve_id=281  
   
   
MONITORAGGIO DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E PROPRIETÀ INTELLETTUALE: PREINFORMAZIONE  
 
Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Commissione europea ha pubblicato la preinformazione di un bando di gara per il monitoraggio e l'analisi dei regimi di trasferimento tecnologico e di proprietà intellettuale e del relativo utilizzo. Data prevista per l'avvio delle procedure di aggiudicazione: 1.4.2005. Bilancio indicativo: 1,3 milioni di euro. Per ulteriori informazioni relative alla gara consultare il seguente sito web: http://ted.Publications.eu.int/udl?request=seek-deliver&language=it&docid=053440-2005  
   
   
INDICATORI, ANALISI E QUESTIONI STATISTICHE: REVOCA DEL BANDO DI GARA  
 
Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Commissione europea ha annullato un bando di gara per l'assistenza alla preparazione di indicatori, lo svolgimento di analisi e il trattamento di questioni statistiche riguardanti l'ideazione e la preparazione di relazioni sugli indicatori nel settore della scienza e della tecnologia, nonché il coordinamento dello sviluppo di politiche in tale settore in Europa. La Commissione rende noto che tale decisione è dovuta alla mancanza di offerte valide. Per ulteriori informazioni relative all'annullamento della gara consultare il seguente sito web: http://ted.Publications.eu.int/udl?request=seek-deliver&language=it&docid=053444-2005    
   
   
IL MERCATO AZIONARIO GIAPPONESE E LE BORSE ASIATICHE ANALISI DI MONICA FRIEDL – GESTORE DI UNION INVESTMENT  
 
Milano, 23 marzo 2005 - Nel 2004, il mercato azionario giapponese ha registrato una crescita. Particolarmente buona é stata la prima metá anno durante la quale il trend di crescita é stato sostenuto da dati macroeconomici e notizie societarie positive. Nel mese di maggio, però, il listino di Tokyo ha vissuto una fase negativa causata dalle misure adottate dal governo cinese e volte a frenare il boom economico in atto, tali misure hanno causato timori da parte degli operatori circa la capacitá della Cina di portare a termine un cosiddetto “soft lending” e di continuare ad essere il motore economico trainante nella regione asiatica. La seconda parte dell´anno ha invece avuto un andamento tranquillo anche se meno positivo. Infatti il rafforzamento dello Yen nei confronti del dollaro Usa (che ha fatto temere per le aziende esportatrici nipponiche) e dati congiunturali poco convincenti (come pure l’aumento del prezzo del petrolio) hanno avuto un impatto negativo sui mercati. Recentemente però il mercato giapponese ha vissuto una ripresa dipesa principalmente dal rapporto trimestrale pubblicato dalla Bank of Japan, il cosiddetto Tankan. Questo documento-sondaggio, condotto tra le principali societá giapponesi, ha dipinto un clima leggermente peggiore rispetto al trimestre precedente ma pur sempre migliore rispetto alle attese e al consensus. Inoltre molti investitori hanno beneficiato di alcuni cambiamenti normativi che hanno permesso di compensare minusvalenze per investimenti con rimborsi fiscali. Si é quindi diffusa l´opinione secondo la quale il mercato avrebbe lasciato alle spalle la sua fase peggiore e sarebbe ora pronto per nuovi rialzi delle quotazioni. La stabilizzazione del cambio Yen/dollaro insieme al calo delle quotazioni del petrolio ha contribuito ulteriormente al sentiment positivo. L´indice Nikkei recentemente ha toccato 11.490 punti terminando il 2004 con una crescita di quasi l’8% (in Euro +4%). I recenti rialzi sul mercato azionario giapponese dimostrano, secondo il nostro parere, che gli operatori scontano un nuovo quadro congiunturale caratterizzato da un rallentamento del ritmo di crescita, previsione giá scontata dalle correzioni dei listini azionari degli ultimi mesi del 2004 e controbilanciata da dati macroeconomici Usa positivi che ci fanno pensare a un temporaneo “slowdown” per il Giappone. Ma lo scenario é anche caratterizzato da altre tematiche: grazie al cash-flow positivo di molte societá é probabile che il mercato azionario giapponese sia interessato da un gran numero di fusioni e acquisizioni. L’andamento positivo degli utili aziendali e le basse valutazioni offrono infatti, soprattutto agli investitori stranieri, interessanti possibilitá d´investimento in questa regione. Dopo un inizio d’anno tranquillo, prevediamo che i primi mesi del 2005 possano rivelarsi particolarmente interessanti e positivi. Riassumendo: siamo fiduciosi circa un’evoluzione positiva del mercato azionario giapponese e privilegiamo in particolare i titoli ciclici in grado di beneficiare della ripresa congiunturale e/o legati all´export, quindi settori quali commercio, finanziario, immobiliare e investimenti. In generale i mercati emergenti asiatici hanno mostrato un andamento positivo, registrando anche forti rialzi. Durante il 2004 l’area é stata caratterizzata da fasi di forte volatilitá e al tempo stesso da crolli delle quotazioni. Le misure adottate dal governo cinese per rallentare il boom congiunturale hanno generato “panic-sellings” e se a questo si aggiunge l´elevato prezzo del greggio é possibile capire le preoccupazioni degli investitori e le ondate di vendite. Complessivamente peró a dominare lo scenario sono state la congiuntura favorevole, il relativo calo del prezzo del petrolio e l’attenuarsi dei timori che la Cina possa perdere il ruolo di motore economico della regione asiatica. L´indonesia, con una crescita del 45%, é stato il mercato asiatico con la performance migliore del 2004. Al contrario la performance peggiore l’hanno mostrata il mercato cinese (A-shares) e quello tailandese. La “classe A” dei titoli azionari cinesi era, fino a poco tempo fa, riservata eclusivamente agli investitori cinesi, mentre attualmente può essere trattata anche da operatori esteri con la possibilità di emettere warrants sui titoli sottostanti, a loro volta trattabili dagli operatori stranieri e nei rispettivi paesi. Concludendo si puó dire che il 2004 sia stato un anno positivo per il mercato azionario asiatico finito peró “tragicamente” con il terribile Tsunami che ha flagellato l´asia sudorientale ed in particolare Sri Lanka, India sudorientale, Indonesia e Tailandia. Malgrado le immani tragedie umane, la calamità non ha avuto alcun impatto sui mercati azionari locali, questo perché il maremoto ha colpito perlopiù localitá turistiche e regioni costiere, mentre gli impianti di produzione e i centri industriali non sono stati danneggiati in alcun modo. Un impatto negativo potrebbe però riguardare l´aspetto finnaziario in quanto non sembra ancora possibile un’esatta valutazione dei costi necessari alla ricostruzione (soprattutto per Indonesia e Sri Lanka). Rimaniamo positivi sui mercati azionari asiatici che, a nostro parere, continuano ad essere sostenuti da un contesto macroeconomico favorevole. Nonostante gli sforzi delle autorità della Cina per contrastare il surriscaldamento dell´economia, il contesto del mercato rimane intatto: il terzo trimestre 2004 ha visto una crescita del Pil del 9,5% e prevediamo che la regione asiatica possa registrare una crescita di simile entità anche nel 2005. Un’importante forza economica per la crescita in Asia sará l´India, che dopo l’insediamento del nuovo governo ha giá mostrato i primi miglioramenti. Altri elementi positivi che interessano la regione sono il calo del greggio e i dati positivi aziendali, i consistenti dividendi e le basse valutazioni che rendono la regione asiatica altamente interessante per investimenti a medio-lungo termine. Siamo infine sempre convinti del fatto che il settore immobiliare rappresenti uno dei settori d´investimento più interessanti e sia favorito dal basso livello dei tassi d´interesse. Anche i titoli bancari e del settore consumi offrono prospettive di crescita notevoli.  
   
   
HORATIUS, L'ALTERNATIVA ALL’APPROCCIO DOMINANTE UN SOLO OBIETTIVO, INDIVIDUARE UN PORTAFOGLIO DI TITOLI DOTATI DI RILEVANTI PROSPETTIVE DI APPREZZAMENTO  
 
Milano, 23 marzo 2005 - "Horatius non è una sgr o una sim: non offre degli investimenti ma dà ai clienti la possibilità di replicare il portafoglio di Horatius stessa, con titoli dotati di rilevanti potenzialità di apprezzamento", ha spiegato Giovanni Bovio, presidente di Horatius, nel corso della presentazione della società. Al contrario delle pratiche abituali, Horatius non fa alcun affidamento sul passare del tempo come strumento di riduzione del rischio. Ciascun titolo è acquistato sempre e unicamente in quanto esiste un ampio divario tra il prezzo e il valore della società che il titolo rappresenta. Dunque l’opportunità per Horatius è sempre e soltanto definita come rendimento assoluto. Il portafoglio Horatius è normalmente investito in azioni. Per la parte del portafoglio del cliente non destinata all’investimento azionario, Horatius suggerisce una lista di titoli obbligazionari. La preminenza dell’investimento azionario non implica che i portafogli dei clienti siano sempre interamente investiti in azioni. La percentuale di azioni in portafoglio dipende dalla quantità e dalla qualità delle opportunità offerte dal mercato. I mercati azionari presentano continuamente delle opportunità di guadagno, ma il numero e la natura di tali opportunità mutano nel tempo. I criteri utilizzati da Horatius per la selezione dei titoli individuano un numero variabile di investimenti idonei, e l’esposizione azionaria cambia in funzione di tale numero. Il portafoglio Horatius detiene un numero molto selezionato di titoli. Si tratta esclusivamente di titoli quotati sulle principali borse mondiali (soprattutto Europa e Stati Uniti) che, oltre a principi valutativi, rispondono anche a criteri di sufficiente liquidità. Horatius non investe in strumenti derivati né effettua compravendite allo scoperto. L’allocazione del portafoglio tra aree geografiche e settori economici non precede ma è frutto del processo di selezione dei titoli, nel corso del quale è comunque perseguita un’adeguata diversificazione. La selezione dei titoli è basata sul presupposto che nei mercati azionari esistano sempre numerose e significative discrepanze tra il prezzo dei titoli e il valore fondamentale delle imprese sottostanti. Tali discrepanze sussistono nel tempo, ma vengono gradualmente assorbite man mano che i prezzi si adeguano ai valori fondamentali.  
   
   
CINA: VECCHI PREGIUDIZI E GIOVANI VERITA’ I GIOVANI IMPRENDITORI DI ASSOLOMBARDA DEDICANO LA LORO ASSEMBLEA ANNUALE ALLA AL SUO RUOLO NEL SISTEMA ECONOMICO MONDIALE  
 
Milano, 23 marzo 2005 – Spauracchio o grande opportunità di business? In questo periodo sulla Cina molto è stato scritto e molto è stato detto, spesso a sproposito. Ma per la nuova generazione di imprenditori, che dovranno confrontarsi con quella realtà, è essenziale liberarsi dagli stereotipi e dal “sentito dire”. Per avviare e gestire con successo operazioni sia produttive che commerciali è necessario, infatti, conoscere bene il tessuto culturale e le modalità di business di una realtà complessa e in rapida evoluzione come quella cinese. Per discutere di tutto questo, i Giovani Imprenditori di Assolombarda hanno chiamato a raccolta un panel di imprenditori italiani operanti in Cina, di responsabili di imprese cinesi e di qualificati esperti di business e cultura di quel Paese che si confronteranno nel corso dell’Assemblea annuale del Gruppo che si terrà questa srea alle ore 18.00 presso la Sala Falck di Assolombarda in Via Chiaravalle 8 a Milano. I lavori saranno introdotti dal Presidente di Assolombarda, Michele Perini, che rientra domani da una missione in Cina e proseguiranno con un dibattito a cui interverranno, tra gli altri, Matteo Colaninno, Vice Presidente della Piaggio, e Anna Maria Artoni, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. L’assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda eleggerà anche il nuovo Presidente per il biennio 2005-2007 che subentrerà a Luigi Lucchetti, giunto al termine del suo mandato.  
   
   
GRUPPO MEDIASET BILANCIO CONSOLIDATO 2004 RICAVI NETTI: 3.441,6 MILIONI DI EURO RISULTATO OPERATIVO: 1.034,2 MILIONI DI EURO UTILE NETTO: 500,2 MILIONI DI EURO  
 
Cologno Monzese, 23 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio di Mediaset S.p.a. E ha esaminato il bilancio consolidato del Gruppo Mediaset al 31 dicembre 2004. L’esercizio 2004 registra i migliori risultati economico finanziari conseguiti dal Gruppo dal 1996, anno della quotazione in Borsa. Tali risultati sono stati ottenuti grazie all’ottimo andamento delle attività televisive di Mediaset e Telecinco nei due mercati di riferimento (Italia e Spagna). In Italia, in particolare, i ricavi pubblicitari televisivi di Publitalia 80 sulle tre reti Mediaset sono cresciuti del 9,1% raggiungendo i 2.869,1 milioni di euro rispetto ai 2.630,4 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. Bene anche i risultati d’ascolto delle reti Mediaset. Nel totale giornata le tre reti Mediaset hanno ottenuto una media quotidiana del 43,0%. Si tratta di un risultato che si allinea a quello del triennio 2000-2001-2002, il migliore della storia di Mediaset. Canale 5 si conferma prima rete nazionale, con una share media del 22,5% in day time. Italia 1 si afferma per il terzo anno consecutivo terza rete italiana in prime time con l’11,2% di share. Retequattro, con l’8,9% di share in prime time, ottiene il miglior risultato d’ascolto dal 1995. Mediaset rafforza la leadership nazionale tra il pubblico tra i 15 e i 64 anni, il target commerciale di riferimento per gli investitori pubblicitari: 44,6% nelle 24 ore, 44,7% in day time. E Canale 5 si conferma rete italiana leader nel target commerciale (15-64 anni) con il 24,1% nelle 24 ore e il 24,3% in day time. Anche in Spagna il Gruppo Telecinco ha conseguito nel 2004 ottimi risultati. In particolare la concessionaria del gruppo, Publiespana, registra una crescita della raccolta pubblicitaria del 20,8% rispetto al 2003. Si tratta di un risultato sensibilmente superiore sia rispetto all’incremento del mercato complessivo (+10,4%) che di quello televisivo (+15%). Sotto il profilo degli ascolti, Telecinco rafforza l’indiscusso primato sul target commerciale con una share del 25,2%. Telecinco è inoltre la rete spagnola più vista in prime time con il 23,1% di share e, per la prima volta nella storia delle tv private spagnole, è leader anche nelle 24 ore con una share pari al 22,1%. Bilancio Consolidato Gruppo Mediaset L’andamento dell’esercizio 2004 è sintetizzato nei seguenti risultati: i ricavi netti consolidati segnano una crescita del 12,1% e raggiungono i 3.441,6 milioni di euro rispetto ai 3.070,0 milioni di euro dell’esercizio 2003 . Il risultato operativo (Ebit) è pari a 1.034,2 milioni di euro, in aumento del 33,0%, al netto di ammortamenti e svalutazioni pari a 940,2 milioni di euro (1.011,1 milioni di euro nel 2003). L’incidenza percentuale del risultato operativo sui ricavi netti consolidati (redditività operativa) sale dal 25,3% dell’esercizio 2003 al 30,0%. L’utile netto evidenzia una crescita del 35,3% passando da 369,7 milioni di euro dell’esercizio 2003 ai 500,2 milioni di euro dell’esercizio in esame. La posizione finanziaria netta consolidata passa da –199,3 milioni di euro al 31 dicembre 2003 a +62,0 milioni di euro al 31 dicembre 2004. In particolare la generazione di cassa caratteristica di Gruppo, al netto degli investimenti partecipativi e della distribuzione dei dividendi, evidenzia una decisa crescita (710,5 milioni di euro contro i 420,9 milioni di euro del 2003) ed è pari in Italia a 468,3 milioni di euro (282,9 milioni di euro nel 2003) e in Spagna a 242,2 milioni di euro (138,0 milioni di euro nel 2003). Analisi Dei Risultati Per Aree Geografiche Italia I ricavi netti consolidati delle attività in Italia registrano nel 2004 un incremento del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 2.424,9 milioni di euro a 2.649,4 milioni di euro. I costi totali di Mediaset (costi operativi + ammortamenti e svalutazioni), inclusi i costi relativi al digitale terrestre, passano da 1.774,8 milioni di euro dell’esercizio 2003 a 1.861,1 milioni di euro dell’esercizio 2004. In particolare i costi totali televisivi (costi operativi + ammortamenti e svalutazioni) evidenziano nel periodo in esame una crescita contenuta all’1,2% rispetto all’anno precedente. Il risultato operativo (Ebit) registra un incremento del 21,3% e raggiunge i 788,3 milioni di euro rispetto ai 650,1 milioni di euro del 2003. Il risultato pre-imposte cresce del 35,4% e passa dai 547,3 milioni di euro del 2003 ai 740,9 milioni di euro nel periodo in esame. L’utile netto raggiunge i 435,9 milioni di euro rispetto ai 349,2 milioni di euro dell’esercizio 2003 (+24,8%). Spagna Nell’esercizio 2004 i ricavi netti consolidati generati dal Gruppo Telecinco sono pari a 793,4 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I costi complessivi del Gruppo Telecinco (costi operativi + ammortamenti e svalutazioni) passano da 475,3 milioni di euro del 2003 a 499,4 milioni di euro del 2004 con una variazione del +5,1%. Al netto dei costi non ricorrenti sostenuti principalmente nel primo semestre a fronte del processo di quotazione in Borsa, i costi complessivi risultano sostanzialmente invariati rispetto al 2003. Il risultato operativo (Ebit) passa dai 170,7 milioni di euro del 2003 ai 294,0 milioni di euro del 2004 (+72,2%). Il risultato pre-imposte è pari a 301,9 milioni di euro rispetto ai 171,0 milioni di euro dell’esercizio precedente. (+76,5%). L’utile netto passa da 122,6 milioni di euro del 2003 a 215,9 milioni di euro dell’esercizio 2004. (+76,1%). Bilancio Della Capogruppo Mediaset S.p.a. La capogruppo Mediaset S.p.a. Chiude l’esercizio 2004 con un utile netto di 401,9 milioni di euro rispetto ai 175,1 milioni di euro del 2003, dopo aver effettuato ammortamenti e svalutazioni per 64,7 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, che si terrà il 27 aprile prossimo, un dividendo di 0,38 euro per ciascuna azione. (+ 65 %). Il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 26 maggio 2005 con stacco cedola il 23 maggio 2005 (cedola n. 9). Evoluzione prevedibile della gestione Su base annua, in assenza di precise indicazioni sull’andamento del mercato pubblicitario nel 2005, il Gruppo punta attraverso il mantenimento degli obiettivi di efficienza sia a livello di costi televisivi che di investimenti in diritti, a salvaguardare l’elevata redditività operativa conseguita nel 2004. Italia - Ricavi: i primi due mesi dell’anno mostrano una raccolta pubblicitaria superiore alle aspettative che erano influenzate dal confronto con l’ottimo risultato dei due mesi dello scorso anno e dalla mancanza nel 2005 di un giorno di calendario rispetto al 2004. A conferma del buon andamento del mercato pubblicitario la raccolta pubblicitaria di Publitalia sulle reti Mediaset nei primi due mesi dell’esercizio in corso evidenzia un incremento del 2,0%. Ascolti: nella prima parte del periodo di garanzia (30 gennaio – 12 marzo) le reti Mediaset confermano l’indiscusso primato nel target commerciale (15-64 anni) sia in prima serata (49,1%), che nelle 24 ore (46,5%). Spagna - Ricavi: la raccolta pubblicitaria di Publiespana per Telecinco evidenzia nei primi due mesi del 2005 un ritmo di crescita sostenuto. Ascolti: anche nella prima parte del 2005 Telecinco mantiene la leadership in tutte le fasce orarie con una share del 22,3% nelle 24 ore e del 23,4% in prime time. Corporate Governance - Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset ha modificato il proprio Codice di Autodisciplina alla luce dello statuto sociale adottato con l’Assemblea del 27 aprile 2004 e delle disposizioni introdotte dalla Riforma del Diritto Societario. Il Codice di Autodisciplina di Mediaset verrà messo a disposizione del pubblico unitamente ai documenti relativi al Bilancio al 31.12.2004, sottoposti all'approvazione dell'Assemblea degli azionisti che si terrà il prossimo 27 aprile con il seguente ordine del giorno: 1. Bilancio di esercizio e Bilancio consolidato al 31 dicembre 2004; Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione; Relazione del Collegio Sindacale; deliberazioni inerenti; 2. Autorizzazione al Consiglio di Amministrazione per acquisto e alienazione di azioni proprie; deliberazioni inerenti; 3. Conferimento dell’incarico di revisione del bilancio di esercizio e consolidato, nonché di revisione contabile limitata della relazione semestrale per gli esercizi 2005, 2006 e 2007; 4. Nomina del Collegio Sindacale e del suo Presidente, determinazione del compenso. Acquisto Azioni Proprie - Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset proporrà alla prossima Assemblea degli Azionisti il rinnovo della delega per l'acquisto di azioni proprie per perseguire, nell'interesse della società, le finalità consentite dalla normativa applicabile in vigore, fra le quali: a) la disponibilità di azioni da cedere ai dipendenti della società, delle controllate e della controllante partecipanti ai Piani di Stock Option per il 2000/2002 e per il 2003/2005; b) il compimento di operazioni successive d'acquisto e alienazione di azioni di compravendita con funzioni di liquidità, copertura e arbitraggio. La proposta prevede l'attribuzione al Consiglio d'Amministrazione della facoltà di acquistare, anche mediante negoziazione di opzioni o strumenti finanziari anche derivati sul titolo Mediaset, fino a un massimo di n. 70.000.000 e comunque nei limiti di legge, di azioni ordinarie proprie del valore nominale di euro 0,52 cadauna (pari al 5,92 % dell'attuale capitale sociale), in una o più volte, fino all'approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2005 e comunque per un periodo non superiore a 18 mesi dalla data della deliberazione assembleare. L'importo sopra indicato trova copertura nelle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Le operazioni d'acquisto saranno effettuate con le seguenti modalità: i) gli acquisti destinati all'attuazione dei Piani di Stock Option per il 2000/2002 e per il 2003/2005, approvati dall'Assemblea degli azionisti rispettivamente in data 20 aprile 2000 e in data 16 aprile 2003, dovranno essere realizzati nella Borsa di quotazione e dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione e non inferiore del 20% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione. Ii) gli eventuali altri acquisti dovranno essere realizzati nella Borsa di quotazione e dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore del 20% e non inferiore del 20% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione. Considerato che la Società detiene ad oggi n. 1.422.145 di azioni proprie, la nuova autorizzazione attribuirebbe al Consiglio di Amministrazione la facoltà di acquistare fino a ulteriori n. 68.577.855 di azioni ordinarie. All'assemblea verrà inoltre richiesta l'autorizzazione, ai sensi dell'art. 2357 ter cod. Civ., a disporre delle azioni proprie acquistate o in portafoglio alla Società. Adozione Dei Nuovi Principi Contabili Internazionali Ias/ifrs - Con riferimento alla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 marzo 2005 in merito allo stato di attuazione dei sistemi e delle procedure contabili per l’applicazione dei principi contabili Ias/ifrs, si informa che gli interventi sui sistemi informativi e sulle procedure extracontabili a supporto del processo di adozione di tali principi nella redazione del bilancio consolidato a partire dal 1 gennaio 2005 stanno procedendo in linea con i tempi e le modalità pianificate. Alla data odierna è in fase di completamento la quantificazione definitiva degli adeguamenti dei saldi patrimoniali consolidati iniziali alla data di transizione (1° gennaio 2004) e sono in corso le rielaborazioni della situazione economico-patrimoniale consolidata al 31 dicembre 2004 e di quelle infrannuali 2004 redatte a soli fini comparativi. In relazione a quanto previsto dal documento di consultazione “Principi Contabili Internazionali: rendicontazioni periodiche, prospetti di sollecitazione/quotazione, definizione della nozione di parti correlate” emesso dalla Consob lo scorso 17 febbraio e conformemente a quanto indicato nella raccomandazione del Cesr (Committe of European Securities Regulators) pubblicata il 30 dicembre 2003 e contenente le linee guida per le società quotate in ambito Ue circa le modalità di transizione agli Isas/ifrs, è intenzione del Gruppo Mediaset adottare i nuovi principi contabili internazionali a partire dalla Relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2005. A tal fine, è stato conferito apposito incarico alla società di Revisione Deloitte & Touche S.p.a. Per la verifica dei dati risultanti dal processo di transizione, attività tuttora in corso. Gli effetti derivanti dalla prima applicazione degli Ias/ifrs, verranno approvati dal Consiglio di Amministrazione contestualmente all’approvazione della prima Relazione trimestrale 2005 e resi pubblici il 10 maggio 2005. In via preliminare e non esaustiva, l’effetto principale che si genererà sul conto economico consolidato del Gruppo Mediaset a livello di risultato operativo in relazione all’adozione di tali principi, riguarderà l’ammortamento del goodwill, il cui valore residuo non sarà più soggetto al processo sistematico di ammortamento ma il cui valore residuo sarà sottoposto annualmente ad un processo di verifica, definito impairment test.  
   
   
GRANDI NAVI VELOCI (GRUPPO GRIMALDI) ESERCIZIO 2004. RICAVI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA PER 228,3 MILIONI DI EURO (+6,2%), MARGINE OPERATIVO LORDO A 68,7 MILIONI DI EURO (+21%), UTILE NETTO A 15 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 7,1 MILIONI DEL 31.12.2003  
 
Milano, 23 marzo 2005 - Questi in sintesi i principali dati riferiti al bilancio 2004 di Grandi Navi Veloci S.p.a. - compagnia di navigazione attiva nel trasporto di merci e passeggeri con auto al seguito nel Mediterraneo e quotata al Mercato Telematico della Borsa Italiana - approvati dal Consiglio di Amministrazione e che saranno posti all’approvazione dell’Assemblea dei soci prevista, in prima convocazione, per il 26 aprile p.V. Alle ore 10.00 sulla M/n “La Superba” al Ponte Assereto del Porto di Genova ed in seconda convocazione, il 2 maggio p.V. Alle ore 10.30 stesso luogo. Confrontando i dati con quelli dell’esercizio precedente risulta che i ricavi della gestione caratteristica hanno raggiunto i 228,3 milioni di Euro rispetto ai 215 milioni di Euro del 2003 (+6,2%) mentre il margine operativo lordo ha raggiunto i 68,7 milioni di Euro rispetto ai 56,8 milioni di Euro del 2003 (+21%). Il risultato operativo ammonta a 28,9 milioni di Euro rispetto ai 20,6 milioni del 2003 pur scontando maggiori ammortamenti per circa 3,5 milioni di Euro rispetto all’esercizio 2003. Il risultato ante imposte risulta di 15,9 milioni di Euro, rispetto ai 5,8 milioni del 2003 mentre l’utile netto è pari a 15 milioni di Euro rispetto ai 7,1 del 2003 anche per effetto di proventi di carattere straordinario derivanti dall’eliminazione dei fondi ammortamento navi in conseguenza dell’introduzione del Dl 6/2003 ed al ripristino del valore delle azioni proprie. Il patrimonio netto a fine esercizio ammonta a 165,1 milioni di Euro, e l’indebitamento finanziario netto risulta in calo, a 320 milioni di Euro (al lordo delle immobilizzazioni finanziarie) rispetto ai 354 milioni di Euro del 2003. Da segnalare che al 31 dicembre 2004 la società ha continuato a mantenere azzerata la propria esposizione finanziaria a breve termine grazie a flussi di cassa gestionali pari a 38,8 milioni di Euro rispetto ai 26,4 del medesimo periodo del precedente esercizio. Per quanto riguarda l’aspetto commerciale, i passeggeri trasportati nel corso del 2004 sono saliti a 1.322.800 unità rispetto alle 1.193.800 del 2003 (+10,8%), il numero delle auto al seguito è salito a 437.600 rispetto alle 398.200 del 2003 (+9,9%) ed i veicoli commerciali sono passati a 2.280.100 metri lineari dai 2.073.000 dell’esercizio precedente (+10%). Gli incrementi registrati, sia sul fronte dei passeggeri che delle merci, sono da ricondurre, in particolar modo, all’intera gestione di un anno della tratta Civitavecchia-palermo avviata il 3 ottobre 2003 e alla presenza per l’intero esercizio della M/n La Suprema che hanno compensato entrambi il forte calo dei flussi turistici verso la Sardegna. L’intensa attività commerciale mirata alla fidelizzazione della clientela ed alla incentivazione della rete di vendita continuerà e sarà rafforzata anche nel corso dell’esercizio 2005 per contrastare al meglio l’alta concorrenzialità del mercato. In conformità a quanto previsto dalla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 Marzo 2005, si precisa che la Società non ha ancora adottato i principi contabili Ias e Ifrs per la redazione del proprio bilancio d’esercizio, non predisponendo il bilancio consolidato. Al fine di essere preparati all’entrata in vigore della nuova disciplina contabile, la Società ha avviato un progetto specifico per individuarne l’impatto sui bilanci futuri. L’obiettivo è di concludere il progetto nel corso del corrente esercizio. Tra i fatti determinanti accaduti nel corso del passato esercizio si ricorda che nel corso del mese di luglio 2004 l’azionista di riferimento Grimaldi Holding S.p.a. Ha raggiunto un accordo con il Fondo Permira per la cessione dell’intero pacchetto azionario detenuto in Gnv. La cessione è stata effettuata in data 12 ottobre 2004 a favore della Società Vento S.p.a., appositamente costituita e posseduta interamente dalla società di diritto lussemburghese Barla S.a.r.l. A sua volta posseduta all’80% dal Fondo Permira, dalla stessa Grimaldi Holding nella misura del 17% e per il residuo dai componenti della famiglia Grimaldi. A seguito di questo accordo Vento S.p.a. Ha promosso un’offerta pubblica di acquisto il cui risultato è stato pari al 90,03% incluse azioni proprie, per cui la stessa Vento ha provveduto, come preannunciato, ad avviare le procedure per promuovere un’Opa residuale.  
   
   
COMMISSION CLEARS ACQUISITION OF SIT BY BANCA INTESA, IFIL, MARCEGAGLIA AND SVILUPPO  
 
Bruxelles, 23 marzo 2005 - The European Commission has granted clearance under the Eu Merger Regulation to the acquisition of sole control of Sviluppo Italia Turismo S.p.a. (Sit) of Italy by Italian companies Banca Intesa S.p.a., Marcegaglia S.p.a. And Sviluppo Italia S.p.a. And Ifil Investissements S.a. (Ifil) of Luxembourg. Sit is a subsidiary of Sviluppo Italia, charged with the development of tourism in remote areas. Currently it owns and rents to tour operators several holiday centres in the South of Italy. Banca Intesa is the holding company of a banking and financial group. Ifil, controlled by Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a., is a holding company of a group active in different sectors, including tourism through the Alpitour group. Marcegaglia is mainly active in steel manufacturing. The Marcegaglia group is also active in several other sectors, including tourism, through the management of two holiday centres (in Albarella near Venice and Pugnochiuso in Puglia). Sviluppo Italia is an Italian agency for enterprise to encourage investment development. The operation was examined under the simplified merger review procedure.  
   
   
PAPERLINX BENEFICIA DELL’INCREMENTO DEI PROFITTI COMMERCIALI  
 
Settimo Milanese, 23 marzo 2005: L’australiana Paperlinx, terzo polo mondiale nel mercato del Paper Merchanting, ha annunciato di aver realizzato negli ultimi sei mesi del 2004, un profitto netto pari a Euro 74,64 milioni su un ricavo totale di Euro 2,31 miliardi. Gli utili pre interessi e imposte (Pbit – Profit before interest and taxes) sono cresciuti del 19%. Il profitto netto, esclusa la tassa australiana di consolidamento, è stato pari a Euro 31,33 milioni, un risultato in linea con l’anno precedente. Il Gruppo Paperlinx ha dichiarato un dividendo provvisorio di 13,5 centesimi per azione. Commentando il risultato raggiunto, Tom Park, Ceo Paperlinx, ha affermato: “L’aspetto più rilevante di questo importante risultato è stato il miglioramento del ritorno sugli investimenti derivante dal nostro giro d’affari a livello globale che, da un 9,3 %, ha raggiunto quota 10,6 %. Nonostante un contesto di mercato misto, tutte le aree commerciali hanno registrato una crescita dei profitti. Questo importante risultato è stato ottenuto grazie ad una politica focalizzata sulla produttività e sul raggiungimento di mirate sinergie volte ad ottenere i fondi necessari da investire nel rafforzamento dei nostri principali marchi, nel miglioramento del servizio al cliente e nella formazione del nostro personale. Il business commerciale acquisito un anno fa da Buhrmann ha raggiunto gli obiettivi di sinergia e guadagni operativi che hanno superato gli obiettivi di utile per azione prefissati dal Gruppo. Il nostro ritorno sugli investimenti è stato pari a 7,1%, leggermente più basso rispetto all’8,0% dello scorso anno, poiché i ritorni provenienti dalla produzione di Australian Paper sono rimasti al di sotto delle aspettative. I prezzi di vendita della carta per Australian Paper sono diminuiti per bilanciare il ribasso del prezzo di vendita in dollari australiani della carta importata, quotata in dollari americani. Nonostante il risultato non pienamente soddisfacente per Australian Paper, siamo in una posizione attualmente unica in Australia e possiamo annoverare un certo numero di vantaggi strategici a lungo termine. Durante lo scorso anno abbiamo drasticamente rivisto le esigenze dei nostri clienti, anche in prospettiva futura. Abbiamo sviluppato un considerevole numero di progetti strategici che, se approvati, miglioreranno la nostra competitività e i nostri giri d’affari nei prossimi cinque anni.” Tom Park prosegue commentando: “La domanda globale di carta continua ad aumentare migliorando il rapporto domanda/offerta. Ad eccezione degli Stati Uniti, dove nella prima metà dell’anno sono stati registrati incrementi dei prezzi, si prevede un consolidamento dei prezzi nella seconda metà dell’anno finanziario. A prescindere dall’andamento dei prezzi, siamo comunque in una buona posizione per incrementare i profitti e avvantaggiarci di queste evoluzioni, sia in termini di aumento del fatturato che di utile d’esercizio. Vorrei ringraziare i miei collaboratori in tutto il mondo per il duro lavoro che ha permesso la costituzione di una solida base, grazie alla quale Paperlinx potrà far crescere i propri guadagni nel futuro. Non è stato un semestre facile, ma la nostra gente è rimasta focalizzata sui propri utili e ha molto di cui essere orgogliosa.” Concludendo, Tom Park afferma: “Il Gruppo ha registrato ottimi progressi nell’integrazione del proprio business e sta attivamente perseguendo ulteriori opportunità finalizzate a rafforzare i nostri affari attuali. Ci aspettiamo un miglioramento anche nel secondo semestre, sostenuto principalmente da un abbassamento dei costi e da ulteriori utili provenienti dalla redditività del mercato della carta. Il trend di crescita derivante dall’ottimizzazione dell’utilizzo degli stabilimenti internazionali, sebbene leggermente in ritardo rispetto alle nostre pianificazioni, dovrebbe portare benefici futuri ad Australian Paper e a tutto il Gruppo. “  
   
   
MUD: SCADE IL 30 APRILE LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE DELLE IMPRESE  
 
Milano, 23 marzo 2005 - Sono aperti gli sportelli per la presentazione del Mud, il Modello Unico di Dichiarazione ambientale per le imprese e i comuni: la scadenza per la consegna è il 30 aprile. Il Mud si può presentare a Milano in via Meravigli 9/A e a partire dal 29 marzo nelle dieci sedi decentrate di: Assago, Cesano Maderno, Desio, Legnano, Magenta, Mazzo di Rho, Melegnano, Melzo, Monza, Sesto San Giovanni. Ma si può anche spedire tramite raccomandata indirizzata alla Camera di Commercio di Milano, Casella Postale 789, 20101 – Milano. La dichiarazione, oltre che su floppy disk o su carta, si può inviare anche telematicamente, basta fornirsi della Smart-card (informazioni al numero verde tel. 800218468). Seminario gratuito per la compilazione del Mud a Milano e Monza. E la Camera di Commercio di Milano organizza un incontro informativo a partecipazione gratuita, rivolto alle imprese ed alle associazioni della provincia di Milano, sul Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (Mud) e relative modalità di compilazione: il 31 marzo 2005, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, presso la Sala Conferenze di Via Meravigli 9/b a Milano e, in contemporanea, tramite video-conferenza, presso la sede di Monza della Camera di Commercio di Milano, in P.zza Cambiaghi 9. Per informazioni: www.Mi.camcom.it/mud, oppure al numero di tel. 02-8515.4242. Come presentare il Mud. Sono tenute a presentare il cosiddetto 740 ecologico la maggior parte delle imprese che hanno prodotto rifiuti diversi da quelli che è possibile consegnare al servizio pubblico di raccolta. Occorre dichiarare la produzione e la gestione dei rifiuti, la produzione, l’importazione, l’esportazione di imballaggi e beni imballati. Per la mancata o non corretta presentazione del modello sono previste sanzioni che vanno dai 2.582 euro ai 15.494 euro, ma sono previste sanzioni ridotte (da 26 a 155 euro) se il Mud non viene presentato o spedito entro sessanta giorni dalla scadenza, quindi entro il 29/06/2005. Per informazioni: guida elettronica interattiva www.Mi.camcom.it/mud. Da quest'anno è stata introdotta nel Mud una nuova sezione della dichiarazione, dedicata solo alle attività correlate ai "veicoli a fine vita", e cioè all'autodemolizione, alla rottamazione e alla frantumazione dei veicoli fuori uso e dei loro componenti. E da due anni inoltre è stata integrata al Mud la dichiarazione Ines-ippc (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) sulle emissioni in aria e/o in acqua, che va presentata solo per via telematica e solo all’Apat – Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (www.Dichiarazioneines.it). Per informazioni: www.Eper.sinanet.apat.it/documentazione.asp alla voce Normativa e documentazione italiana (D.m. 23 novembre 2001 - allegato 1 - allegato 2). Lo scorso anno sono state 32.000 circa le imprese che hanno presentato il Mud nella sola provincia di Milano, tra produttori, smaltitori, trasportatori e recuperatori. Dove presentare il Mud. Già attivi gli sportelli della sede di Milano in via Meravigli 9/A. Oppure per posta, all’indirizzo: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano, casella postale 789 - 20101 Milano. A partire dal 29 marzo anche presso le sedi decentrate di: Assago - World Trade Center, Palazzo Congressi, Strada 1, tel 02. 822501, fax 02.8515.4919; Cesano Maderno - Via Donghi, ang. C.so Europa, tel 0362.64901, fax 0362.649038; Desio - Via Monsignor Cattaneo, 7 ang. Via Matteotti, tel 0362.48031, fax 0362.480338; Legnano - Via Podgora, 2 c/o Inps, tel 0331.428911, fax 0331.428946; Magenta - Via Pusterla 3, angolo Via Volta, tel 02.972231, fax 02.97291143; Mazzo Di Rho - Galleria Gandhi, 21, Centro Commerciale Rhodense, tel. 02.934631, Fax. 02.9346338; Melegnano - Via Castellini 28, tel 02.9803231, fax 02 98032338; Melzo - Via S. Martino, 6/8, tel 02.9541601, Fax 02.95416050, Monza Piazza Cambiaghi, 9, tel 039.28071, fax 039.2807435, Sesto San Giovanni Viale Ercole Marelli, 5, tel 02.244281, fax 02.24428409.  
   
   
SWISS TAKES OFF INTO A NEW FUTURE WITH LUFTHANSA LUFTHANSA SUPERVISORY BOARD, SWISS BOARD OF DIRECTORS, AND LARGE SWISS SHAREHOLDERS APPROVE THE INTEGRATION OF SWISS INTO THE LUFTHANSA GROUP  
 
Frankfurt/Zurich, 22 March, 2005 - “Green light” for Lufthansa and Swiss: the supervisory board of Deutsche Lufthansa Ag and the board of directors of Swiss International Air Lines Ag approved the business model jointly developed by both companies for the takeover and integration of Swiss into the Lufthansa Group. The Swiss Confederation, the Canton Zurich, and other large shareholders support the transaction. So far, a corresponding approval has been obtained from more than 80% of the Swiss share capital. Lufthansa’s Chairman and Ceo Wolfgang Mayrhuber and Swiss President and Ceo Christoph Franz will sign the Integration Agreement at 8:00 p.M. In Zurich today. Lufthansa’s Chairman and Ceo Wolfgang Mayrhuber emphasized the benefits of the integration for both airlines: “Lufthansa and Swiss, two world renowned airlines with a strong sense of quality and service are joining forces. The most important aspect of the integration is that it will produce clear benefits for our customers. More destinations, better connections, comprehensive frequent-flyer programs and mutual lounge access enhance the attractiveness of both companies. The merger is not only good for Switzerland and Germany; it is also beneficial for our Star Alliance partners and strengthens the European aviation sector.” Christoph Franz, President and Ceo of Swiss commented on the successful conclusion of negotiations with Lufthansa: “As a member of the Lufthansa Group, Swiss will be able to permanently fulfill its task even better of connecting Switzerland with the world. Swiss will become even more attractive for its customers with expanded services through integration into this leading network, coordinated flight plans, and access to the lounges of Lufthansa and its partners. The creation of a competitive cost structure will, however, continue to provide the basis for a positive development of Swiss.” Swiss will therefore continue to pursue the restructuring program announced in January 2005. The company still intends to conclude the negotiations on new general labor agreements rapidly, on the lines of the pay accord reached at the weekend with three ground worker unions. Christoph Franz: “The Integration Agreement ensures fair development of the Zurich hub, the size of our long-haul fleet, the quality brand Swiss, and the continued existence of Swiss as an operating airline based in Switzerland.” In order to preserve the Swiss air traffic infrastructure for the long term, an independent foundation will be established under Swiss law for a period of ten years, which will be able to propose a member to the Lufthansa supervisory board and two members to the Swiss board of directors. Lufthansa will further expand its position as an internationally leading network carrier by integrating Swiss. Through its access to an attractive market with great economic strength and by harmonizing traffic between the neighboring countries, Lufthansa will strengthen its competitive position permanently. Already from the 2005/06 winter flight schedule onwards, the customers of both companies will be offered an expanded global service. The takeover creates significant synergies both on the revenue and on the cost side, which will gradually increase and amount to about Eur 160 million (approximately Chf 250 million) per year from 2007 onwards. According to the jointly developed business model, Swiss is to remain a mostly independent airline with its management and seat in Switzerland, its own fleet and crew, managed within the Lufthansa system as a profit center. Swiss will keep its own brand appearance, continue to develop its strengths, und expand its locational advantage on the Swiss market. This includes a demand-driven international network of routes as well as an intercontinental hub at its base in Zurich, which is to be developed on an equitable basis with the Lufthansa hubs in Frankfurt and Munich. Lufthansa will expand the long-haul fleet of Swiss with two additional intercontinental jets, provided competitive cost structures are in place. Long-term prospects are opening up for Swiss and its employees. Transaction Structure The ultimate goal is the complete takeover of Swiss. Due to the requirements of antitrust law and in order to secure the traffic rights, the acquisition is broken down into several steps. The shares of Swiss will be held by a newly-established Swiss company (Airtrust). During a first step, Lufthansa will acquire 11% in Airtrust. After receiving antitrust clearance, the share will be increased to 49%. At the same time, negotiations will be conducted in order to secure the air traffic rights. When the relevant agreements are obtained, Lufthansa will take over 100% of Swiss. Via Airtrust, Lufthansa will submit a takeover offer to the free-float shareholders of Swiss probably in May. The amount will be calculated on the base of the average price of the Swiss share during the last 30 trading days prior to the day of filing with the Takeover Commission in Switzerland (probably March 23, 2005). Lufthansa will pay about Eur 45 million (about Chf 70 million) for about 15% of the Swiss equity. The large Swiss shareholders will receive an out-performance option (earn-out) in exchange for their shares, the payout of which in 2008 will depend on the performance of Lufthansa’s share price compared with competitors’ shares. If the price of the Lufthansa share outperforms by 50%, the maximum payout will amount to about Eur 250 million (about Chf 390 million). Overall, the purchase price for the complete acquisition of Swiss ranges between approximately Eur 45 million and Eur 300 million (between Chf 70 million and 460 million). Data on Lufthansa and Swiss Last year, 50.9 million passengers traveled with Lufthansa to 176 destinations, 9.2 million with Swiss to 70 destinations. The Lufthansa Group employs about 90,000 employees and operates a fleet of 377 aircraft (consolidated fleet). The Swiss Group with 7,900 employees currently operates 80 aircraft (total fleet). Anticipated timetable: March 2005 Acquisition of a minority shareholding in Swiss; May 2005 Public takeover offer to the free-float shareholders; 3rd quarter 2005 Acquisition of shares in Swiss of up to 49% after receiving cartel-law clearance from the European Commission; October 30, 2005 Gradual operative integration from the 2005/2006 winter flight schedule; 2006/2007 Complete takeover of Swiss after securing traffic rights.  
   
   
FINNAIR SPICCA IL VOLO DA VENEZIA. PRESENTATA IERI ALL'AEROPORTO MARCO POLO LA NUOVA ROTTA NON STOP PER HELSINKI  
 
Venezia, 23 marzo 2005 - Finnair ha presentato ieri presso il Business Centre dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia la grande novità del 2005 per il mercato italiano: collegamento non stop Venezia/helsinki. Durante la conferenza stampa, Arto Sutinen, Direttore di Finnair per l’Italia e Mari Hongisto, client manager della compagnia, hanno comunciato alla stampa e agli operatori di settore l’apertura del nuovo canale per la capitale finlandese operativo da lunedì 28 marzo e fino al 31 ottobre 2005, annunciando in anteprima le potenzialità e gli sviluppi strategici per l’area del Triveneto. Tra i relatori anche la direttrice dell'Ente Nazionale Finlandese per il Turismo, Ritva Toivonen , per illustrare le potenzialità ricettive e di vacanza nel paese del mille laghi (che in reltà solo quasi 188.000) e del Sole di Mezzanotte. A bordo di un Boeing Md-80 da 140 posti in classe economy, la compagnia opererà con le seguenti frequenze bisettimanali: Voli del lunedì Ay774 - Venezia / Helsinki - 19.00/22.45; Ay773 - Helsinki / Venezia -16.30 / 18.15. Voli del venerdì Ay772 - Venezia / Helsinki - 12.00 / 15.45; Ay771 - Helsinki / Venezia - 09.30 / 11.15. In occasione dell’apertura dei nuovi collegamenti Venezia/helsinki, che si affiancano agli 11 operativi settimanali da Milano Malpensa e al volo giornaliero da Roma Fiumicino, Finnair propone una vantaggiosa tariffa lancio di 190,00 euro, acquistabile dal 18 marzo al 10 aprile per viaggi da effettuarsi dal 28 marzo al 30 aprile 2005. In tutti gli altri periodi, invece, quote di andata e ritorno a partire da 322,00 Euro + tasse aeroportuali. (Tariffe soggette a restrizione ed a limitazione di posti.) L’espansione di Finnair in quest’area del Nord Italia dalle grandi potenzialità economiche, risponde alle sempre più numerose esigenze sia da parte dei turisti finlandesi, sia da parte dei viaggiatori italiani leisure e business.  
   
   
GIANFRANCO FERRÉ PER KOREAN AIR IL BRAND È PROTAGONISTA DI UN'INEDITA ESPERIENZA NEL SEGNO ASSOLUTO DELLA QUALITÀ E DELL'ECCELLENZA.  
 
Milano, 23 marzo 2005 - Gianfranco Ferré ha infatti disegnato le nuove uniformi per Korean Air, che saranno presentate ufficialmente giovedì 24 marzo all'Hyatt Regency Hotel di Incheon-seoul. Si tratta di un'ulteriore, decisiva affermazione del marchio sul piano internazionale e in area Far East in particolare, che coincide con l'apertura di due boutique Gianfranco Ferré proprio a Seoul, all'interno dei due shopping mall più prestigiosi della capitale coreana: The Galleria e Shinsegae. Con la reinterpretazione del look dell'intero staff - dai piloti al team tecnico, dal personale di volo a quello di terra - si realizza così un progetto di grande portata anche in termini numerici. In sintonia con i caratteri di sobria eleganza che definiscono la corporate image di Korean Air, Gianfranco Ferré ha arricchito le valenze di funzionalità e di rappresentanza proprie dell'uniforme grazie a un apporto inconfondibile di glamour e di originalità. Il comfort è garantito dal ricorso ai tessuti tecnici, alle lane ed ai cotoni elasticizzati, che convivono con i materiali puri propri dello stile Ferré, quali popeline, gabardine, piquet, organza e twill. Un'analoga intenzione di armonia regola l'andamento cromatico. I colori must dell'aviazione - il blu per il piloti ed il nero per il personale operativo di terra - sono rischiarati da tinte pacate e discrete quali il beige e soprattutto il "celadon", una delicata tonalità tra il verde acqua e l'azzurro cielo, individuata da Gianfranco Ferré come particolarmente rappresentativa della sobrietà e della compostezza proprie dell'identità coreana. "Disegnare le nuove uniformi per Korean Air mi ha regalato la formidabile possibilità di riaffermare principi e valori in cui credo da sempre e che da sempre mi sforzo di raccontare attraverso il mio stile. Io creo abiti per uomini e donne, per la loro vita con i ritmi e le dinamiche che la determinano. Come fashion designer so di dovere tenere conto di un desiderio che non ha tempo: quello che porta a vestirci per piacere e per piacersi. Ciò significa giocare con l'eleganza e con la bellezza, con la poesia e con le emozioni che un abito deve esprimere. Ma significa anche calare tutto ciò in un orizzonte di libertà e di comfort, l'orizzonte naturale de/nostro vivere, de/nostro modo di muoverci, di viaggiare, di lavorare. E quindi anche di volare... "  
   
   
IN UNA CONFERENZA GLI SPECIALISTI AFFERMANO CHE IL PRINCIPALE OSTACOLO ALL'ECONOMIA DELL'IDROGENO È LA MANCANZA DI IMPEGNO  
 
 Bruxelles, 23 marzo 2005 - I maggiori ostacoli che si frappongono alla realizzazione dell'economia dell'idrogeno non sono più di natura economica, tecnica o collegata allo sviluppo dell'infrastruttura, bensì sono piuttosto da ricondurre alla mancanza di impegno e di collaborazione tra le principali parti interessate. È quanto sostengono gli specialisti del settore. Le principali parti interessate del settore privato sono state invitate a presentare il proprio parere sul futuro dell'economia dell'idrogeno in occasione dell'assemblea generale annuale della Piattaforma tecnologica europea sull'idrogeno e le celle a combustibile tenutasi a Bruxelles il 17 marzo. "Ho un messaggio molto semplice", ha esordito Aldo Belloni, presidente e direttore generale di Linde Gas and Engineering. "L'infrastruttura non rappresenta più una barriera per l'economia dell'idrogeno. [...] Ci sono ancora molte sfide da affrontare in questo campo, ma si tratta soprattutto di problemi legati all'impegno e alla cooperazione che non alla tecnica o all'economia". Ad ulteriore avallo delle proprie affermazioni, Aldo Belloni ha presentato i risultati di un'analisi commissionata dalla società Linde, da cui è emerso che in uno scenario caratterizzato da un'elevata percentuale di consenso, entro il 2020 sulle strade europee potrebbero circolare addirittura 6,1 milioni di auto alimentate a idrogeno, rifornite da 2 800 stazioni di servizio, e a fronte di costi infrastrutturali totali pari a circa 3,5 miliardi di euro. In base allo stesso scenario di elevato consenso, entro il 2030 in Europa potrebbero esserci circa 40 milioni di veicoli alimentati a idrogeno. "Grazie ai progressi compiuti dalla tecnologia [di navigazione satellitare], sarebbe sufficiente una rete più ridotta di stazioni di rifornimento a idrogeno per servire tali veicoli - circa 18 000 in tutto", ha affermato Aldo Belloni. "Le esigenze di rifornimento di una città delle dimensioni di Bruxelles, ad esempio, potrebbero essere coperte da circa 50 stazioni di rifornimento". Aldo Belloni ha dichiarato che attualmente il programma infrastrutturale si sta concentrando soprattutto sulle stazioni di rifornimento. La ricerca della società Linde rileva che l'infrastruttura di stazioni di rifornimento più economica comporterebbe la produzione centralizzata di idrogeno e l'impiego di autocarri cisterna per rifornire le stazioni. "La distribuzione dell'idrogeno è meno costosa rispetto alla distribuzione della sua produzione", ha fatto notare. Secondo Aldo Belloni, l'Europa deve riaffermare la propria leadership globale nell'infrastruttura dell'idrogeno. La società Linde sta già pianificando la creazione del "raccordo anulare tedesco dell'idrogeno" - una rete di 40 stazioni di rifornimento pubbliche dislocate lungo le autostrade che comprende i siti di tutte le principali case automobilistiche tedesche - consentendo la sperimentazione pratica dei nuovi veicoli e delle nuove tecnologie all'idrogeno. "Il raccordo anulare potrebbe essere ampliato a livello internazionale ad altre 20 città europee, anche nei nuovi Stati membri, ed estendersi per 10 000 chilometri", ha dichiarato Aldo Belloni. "Questo sogno potrebbe diventare realtà in Europa - ci rivolgiamo a ministri e società chiedendo loro di unirsi a noi nell'iniziare a costruire questa infrastruttura". Un'altra figura del settore che ha incentivato le parti interessate a raddoppiare i propri sforzi è stato Carl-peter Forster, presidente della General Motors Europe. "Sono convinto che presto inizierà l'epoca dell'idrogeno e delle celle a combustibile - l'unico interrogativo è se l'Europa sarà la promotrice o la destinataria di tale tecnologia", ha dichiarato. Carl-peter Forster ha ribadito che è necessario un maggiore sostegno del settore pubblico per non lasciarsi sfuggire nessuna opportunità. In particolare, ha chiesto finanziamenti più cospicui per la ricerca di base e precompetitiva, sostegno per i progetti dimostrativi, acquisto pubblico di tecnologie di prima generazione, elaborazione di norme di sicurezza armonizzate, incentivi finanziari per i clienti e sostegno per lo sviluppo infrastrutturale. Gli investimenti necessari da parte del settore pubblico e privato eserciteranno un effetto positivo sull'economia europea, ritiene Carl-peter Forster, creeranno nuovi posti di lavoro e nuovi settori di attività. Ha inoltre ricordato ai delegati che l'Europa non è l'unica regione che sta tentando di creare un'economia dell'idrogeno: soprattutto il Giappone e gli Usa stanno investendo fondi ingenti in questo settore. "La realizzazione del sogno [dell'economia dell'idrogeno] richiederà guida politica e impegno di tutti i partner. Le regioni con il quadro normativo migliore, con i finanziamenti alla ricerca e con le agevolazioni fiscali sono quelle che più probabilmente riusciranno nel loro intento", ha concluso. Http://www.hfpeurope.org  
   
   
BENZINA: DA MARZO 2004 A MARZO 2005 AUMENTI DEL 9,7% PER LA BENZINA E DEL 20,7% PER IL GASOLIO CODACONS E LISTACONSUMATORI LANCIANO L’ALLARME: RICADUTE PARI A 20 EURO AL MESE SUI BILANCI DELLE FAMIGLIE ITALIANE  
 
Roma, 23 marzo 2005 - Non si arresta la corsa della benzina che in questi giorni sta toccando cifre record superando la soglia di 1,200 euro al litro. Dati alla mano – fanno sapere Codacons e Listaconsumatori – lo scorso anno in questo periodo la benzina costava 1,094 euro al litro, mentre il gasolio veniva 0,901 euro al litro. Oggi invece la benzina costa il 9,7% in più rispetto al 2004, e il gasolio addirittura il 20,7% in più. Un aumento dei prezzi dei carburanti – commentano Codacons e Listaconsumatori - che avrà ricadute pari a 20 euro al mese sui bilanci delle famiglie, sia per i maggior costi alla pompa, sia per gli effetti inflattivi (primo fra tutto l’incidenza sui prezzi dei beni trasportati). Codacons e Listaconsumatori chiedono quindi al Governo interventi urgenti per far scendere il prezzo della benzina: primo fra tutti aprire alla vendita da parte delle catene commerciali e limitare imposte e balzelli vari che fanno lievitare il prezzo alla pompa.  
   
   
PM10, UN PIANO PER ABBATTERLO DEL 50% IN 5 ANNI UN INVESTIMENTO DI 600 MILIONI. FILTRI ANTI PARTICOLATO SUI MEZZI PESANTI  
 
Milano, 23 marzo 2005 - Abbattere del 50% in cinque anni le emissioni di polveri sottili in Lombardia, intervenendo su tutte le fonti inquinanti. E' questo l'obiettivo del nuovo programma 2005-2010 per la qualità dell'aria, presentato dal presidente della Regione, Roberto Formigoni. "Si tratta - ha spiegato il presidente - di un piano straordinario di interventi con un investimento di 600 milioni di euro, destinato a ridurre drasticamente l'impatto di tutte le cause di inquinamento". Il piano è già stato sottoposto all'Unione Europea, ricevendo approvazione e la garanzia di pieno appoggio sugli interventi che riguardano la "mobilità pesante". La principale misura del piano (200 milioni di euro) è infatti un vasto programma di incentivi per l'installazione di filtri anti-particolato sui mezzi pesanti con la contemporanea introduzione di progressivi divieti di circolazione per gli stessi veicoli (a cominciare dagli Euro 0 per proseguire con gli Euro 1 e Euro 2). A regime, questo intervento comporterà un abbattimento delle emissioni totali di polveri tra il 30 e il 35%. Sono più di 300.000 i mezzi coinvolti da questa misura (200.000 quelli che accedono alle aree critiche). "I filtri anti-particolato - ha commentato il dott. Giovanni De Santi, capo unità dell'Istituto Ambiente del Joint Research Centre di Ispra, Istituto che ha collaborato alla messa a punto del piano e che contribuirà alla sua realizzazione - abbattono le emissioni di oltre il 90%. Si tratta di una soluzione efficace, disponibile e immediatamente applicabile". I dispositivi già in commercio hanno un costo che varia dai 2.500 euro per i mezzi più piccoli (inferiori alle 2,5 tonnellate) ai 5.000 euro per quelli più grandi. Il prezzo potrebbe però calare, grazie anche ad una azione di stimolo compiuta dalla Regione verso le aziende produttrici, se si avvia un commercio di massa su questi prodotti. Dopo questo primo intervento, che rappresenta la più vasta sperimentazione di questo genere attuata in Europa e che ha avuto precedenti solo in Danimarca e in Svezia, il provvedimento verrà esteso anche ai furgoni più piccoli.