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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Giugno 2006
Politica
VERTICE EUROPEO: BENE LA TRASPARENZA MA ULTERIORI PROGRESSI SULLA COSTITUZIONE I DEPUTATI HANNO VALUTATO GLI ESITI  
 
Bruxelles, 21 giugno 2006 - I gruppi politici si sono congratulati con la Presidenza austriaca per l´apertura al pubblico delle riunioni del Consiglio e molti oratori erano lieti di sentire che nessuno Stato membro ha rimesso in questione la sostanza della proposta di Costituzione europea. Diversi deputati avrebbero però auspicato conclusioni più chiare su come procedere a seguito dell´anno di riflessione e un maggior coinvolgimento dei cittadini. Dichiarazione della Presidenza Wolfgang Schüssel ha ricordato che il motto del Vertice era "from reflection to action" (dalla riflessione all´azione) e, in tale ambito, i Capi di Stato e di governo hanno dato avvio a una serie di iniziative volte a realizzare trenta progetti concreti entro il 2010. Dopo aver elencato le decisioni prese in occasione del Consiglio europeo, il Cancelliere si è soffermato sul dibattito in merito al futuro dell´Europa. A tale proposito, ha affermato che la pausa di riflessione è stata utile per il sondare il terreno, ma ha anche sottolineato che occorrono azioni e scadenze chiare. Ha quindi sostenuto che è «poco immaginabile» che la Costituzione sia approvata nella sua versione attuale, precisando tuttavia che «nessuno al Consiglio europeo ha messo in forse il suo contenuto». Ha quindi evidenziato che la Presidenza tedesca riferirà sulla situazione costituzionale e sui suoi sviluppi per poi proporre come continuare, ed ha espresso l´auspicio che sarà presa una decisione con la Presidenza francese. In occasione del cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma, ha proseguito, sarà organizzata un Vertice straordinario a Berlino che dovrà definire il modello europeo e che dovrà avere la stessa valenza della dichiarazione di Messina del 1955. In merito all´allargamento dell´Ue, ha ribadito l´auspicio che Bulgaria e Romania potranno aderire nel 2007 e ha ricordato che il Vertice ha definito una prospettiva europea per i Paesi dei Balcani. D´altra parte, ha sottolineato che la Commissione dovrà presentare in autunno una relazione sulla capacità di assorbimento dell´Unione che, ha precisato, deve essere associata a criteri verificabili. Il Cancelliere ha poi definito come «un passo determinante» la decisione di aprire al pubblico le riunioni del Consiglio quando delibera in codecisione, di implicare maggiormente il Parlamento nel processo decisionale svolto nell´ambito dei comitati tecnici e di coinvolgere maggiormente i parlamenti nazionali nel rispetto del principi odi sussidiarietà. Il Cancelliere, si è quindi rallegrato che, rispetto all´anno precedente, il numero di occupati nell´Ue è aumentato di 2 milioni di unità e, in proposito, ha affermato che evidentemente la nuova strategia di Lisbona sta dando i suoi frutti. Ha poi accennato ad alcuni risultati ottenuti durante la Presidenza - ricerca, patente europea, tunnel del Brennero, prospettive finanziarie e direttiva servizi - dicendo "adieu tristesse" ha concluso esortando a procedere con maggiore gioia nella costruzione europea. Dichiarazione della Commissione José Manuel Barroso, sostenendo che il Vertice ha confermato che è possibile realizzare progressi e che non è quindi vero che si vive una paralisi, ha posto l´accento sull´Europa dei risultati e sulla necessità di trovare soluzioni ai problemi concreti. Per il Presidente della Commissione occorre poi «apprendere dal passato e andare avanti nel processo costituzionale» ed ha sottolineato che occorre «più codecisione» e maggiore impegno sull´Agenda sociale. Ha poi accennato alla decisione di stilare una relazione sugli ostacoli che tuttora permangono alla realizzazione del mercato interno. Ha quindi sottolineato i miglioramenti da realizzare verso una maggiore trasparenza, una migliore regolamentazione e la sussidiarietà, essendo questi «aspetti cruciali per dimostrare che l´Europa non è un mostro burocratico». Per il Presidente della Commissione, la questione istituzionale è «essenziale», «ancora attuale» e «urgente» e «l´unico modo per costruire l´Europa è la democrazia». Ha quindi sottolineato che i Capi di Stato e di Governo hanno riaffermato che Nizza non è sufficiente e, pertanto, occorre una soluzione istituzionale per l´Unione allargata che, con un approccio graduale, si concluda nel 2008. Non si tratta, ha spiegato, di cambiare solo le regole ma anche di «confermare i nostri valori» e, per tale ragione, con la dichiarazione di Berlino del marzo 2007 si dovranno assumere nuovi impegni che dovranno essere sottoscritti da tutte le istituzioni per dimostrare una volontà comune. Ponendo poi l´accento sulla necessità di trovare soluzioni creative alla questione istituzionale e di continuare il dialogo con i cittadini, il Presidente ha concluso sostenendo che occorre «allontanarsi dal pessimismo e dal grigiore» e «avere maggiore fiducia», altrimenti non sarà possibile andare avanti. Interventi in nome dei gruppi politici - Hans-gert Poettering (Ppe/de, De) ha sottolineato che la fiducia è un aspetto molto importante, perché altrimenti «non c´è futuro per il Continente», mentre il compito dei politici è di ascoltare, capire e agire in comune. Dopo aver sottolineato i successi del Parlamento sulle prospettive finanziarie e sulla direttiva servizi, ha sostenuto che la Costituzione non è morta, ma rappresenta un punto di partenza verso una soluzione definitiva alla quale tutti devono dare il loro contributo. Ribadendo la volontà del suo gruppo di raggiungere un risultato concreto per il 2009, il leader dei popolari ha quindi proposto di costituire un gruppo di lavoro politico composto da rappresentanti di tutte le istituzioni al fine di preparare il Vertice straordinario di Berlino. In vista del vertice Ue/usa del 21 giugno, il deputato ha poi esortato il Cancelliere ad affrontare le questioni del processo di pace in Medio oriente e di Guantanamo. Ha poi sottolineato la necessità di sostenere il processo democratico in Bielorussia, che rimane l´unica dittatura sul Continente europeo. In conclusione, ha voluto ricordare la grande fiducia che ha sempre avuto nell´Austria anche quando, nel 2000, era stata posta sotto osservazione da parte dell´Ue ed ha concluso affermando che, oggi, occorre avere l´onestà di ringraziare il Cancelliere e il governo austriaco per la loro condotta. Anche Martin Schulz (Pse, De) ha ringraziato il Cancelliere sottolineando la presenza molto attiva della Presidenza in Aula. Ha poi condiviso l´analisi del Presidente della Commissione secondo cui le cose stanno migliorando sostenendo che ciò è vero perché, «grazie a Dio», «è finito lo spirito neoliberale». La Commissione e il Consiglio, ha spiegato, sempre più spesso si sono accorti che senza un´unione sociale non va progredisce nemmeno quella economica. In proposito, il leader socialdemocratico ha sottolineato come la direttiva servizi sia stata riscritta dal Parlamento abbandonando la proposta originale «neoliberale e inattuabile». In merito alla Costituzione, il deputato si è detto lieto che i Capi di Stato e di governo non ne abbiano rimesso in questione la sostanza, ma ha anche criticato il fatto che questo riconoscimento non sia stato fatto in modo adeguato e a tempo debito, ossia durante le campagne referendarie. Ha inoltre sottolineato che si perderà un altro anno che, invece, poteva essere utilizzato per realizzare le riforme necessarie. Silvana Koch-mehrin (Alde/adle, De), dopo aver ironizzato sui successi nel campo della musica, delle belle cravatte e del torneo di calcio, ha riconosciuto anche la disponibilità della Presidenza e il fatto che importanti dossier siano stati chiusi. Ha tuttavia giudicato negativamente il Vertice in quanto poco visibile e per il fatto che la pausa di riflessione perdurerà ancora per un anno. In seguito ha stigmatizzato la tendenza dei governi a attribuirsi i successi dell´Ue e, viceversa, a scaricare su di essa i propri insuccessi. In merito alla Costituzione, la deputata ha preso atto che non potrà essere adottata nel suo stato attuale, ma si è detta lieta che la sua sostanza sarà salvaguardata. Ha poi sottolineato l´esigenza di migliorare la trasparenza del processo decisionale dell´Ue, sostenendo che si tratta di un diritto dei cittadini. D´altra parte ha criticato la Presidenza per aver liquidato con una lettera la questione della sede del Parlamento a Strasburgo, ricordando che l´iniziativa della petizione "one seat for the European Parliament" ha già raccolto più di 600. 000 firme. Ha anche disapprovato i pochi progressi nella deregolamentazione e esortato l´Ue a farsi sentire dai cittaidni. Monica Frassoni (Verdi/ale, It), dopo aver riconosciuto alla Presidenza la personale simpatia del Cancelliere nonché la disponibilità e la cortesia del suo staff, si è detta convinta, «che anche l´esperienza del 2000 ha contribuito a questa crescita del senso europeo» del governo austriaco, sostenendo che si sia trattato di «un´esperienza importante» non solo per il Cancelliere, ma anche per tutta l´Europa. A proposito dei diritti, ha chiesto al Cancelliere di ricordare al Presidente Bush «la questione dei voli della Cia» in Europa. Dopo aver ricordato che il suo gruppo aveva accolto con favore le proposte e l´entusiasmo della Presidenza sulla questione della Costituzione, la deputata ha affermato che, invece, oggi si vive «un periodo di limbo e di silenzio prolungati» e ha criticato il fatto che la Presidenza non ha fatto un rapporto intermedio, non ha descritto una Road Map e «ha anche dato una mano a fare del primo forum parlamentare un simpatico talk show». Dalle conclusioni del Vertice, ha aggiunto, si evince che non ci sarà nessun coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni, mentre ha espresso timore in merito alla «solennità dell´incontro di marzo» a Berlino. In proposito, ricordando che il 29 di ottobre a Roma «non c´era il popolo a festeggiare la Costituzione», ha paventato il rischio che «questa dichiarazione sia qualcosa di lasciato soltanto per noi, che siamo qui a discutere di Europa un po´ spesso nel vuoto». Per la deputata, si deve «smettere di aspettare i governi», «prendere atto che anche i parlamenti nazionali appaiono a volte più occupati a proteggere le loro prerogative che a giocare in squadra per l´Europa» e smettere «di nasconderci dietro le ratifiche». Sostenendo che ormai tutti parlano di modificare il testo, ha sottolineato che l´unico a non farlo ancora è il Parlamento. Occorre, invece, «giungere a una proposta chiara per arrivare in tempo per le prossime scadenze». La deputata ha poi sostenuto che questa Presidenza sarà ricordata «per un aumento senza precedenti del bilancio europeo della ricerca nucleare», con il risultato che un continente praticamente senza risorse energetiche «ha deciso di investire 4 o 5 volte più denaro per una tecnologia pericolosa», invece di affrontare gli aspetti legati all´efficienza energetica e alle energie rinnovabili. Facendo riferimento poi al tunnel del Brennero ha sottolineato che sarebbe servita molto di più la ratifica della Convenzione delle Alpi ed ha auspicato che il nuovo governo italiano potrà essere convinto su tale questione. In merito allo sviluppo sostenibile, ha posto in luce che nelle conclusioni del Consiglio vi è «soltanto una stanca ripetizione di obiettivi, già detti e ridetti che, purtroppo, non sono stati raggiunti», mentre non si dice molto di quello che, invece, bisognerebbe concretamente fare. Inoltre, stigmatizzando il fatto che dalle conclusioni sia stato soppresso «il timidissimo riferimento al tema dell´impronta ecologica e dell´impegno a ridurre del 3% all´anno l´uso delle nostre risorse», ha ammonito il Presidente Barroso e il commissario Verheugen che, «se non stanno attenti», uno di questi giorni «riceveranno anche il premio Attila per l´Europa». Infine, la deputata ha voluto ricordare che anche al Consiglio di Tampere e a quello di Siviglia, si era parlato di questioni positive per l´immigrazione «e non soltanto repressive». In proposito, ha affermato che l´unico modo per risolvere e affrontare veramente, in modo europeo, il tema dell´immigrazione «è quello di fare accordi con i paesi terzi per aiutarli ad uscire dalla loro situazione di sottosviluppo e quello di fare delle politiche chiare ed europee per l´immigrazione legale nel nostro continente». Per Gabriele Zimmer (Gue/ngl, De) una delle decisioni importanti del Vertice è quella di aprire al pubblico le riunioni del Consiglio. Ha poi sottolineato la necessità di affrontare i problemi sociali e ambientali che persistono e, in proposito, non ha giudicato un buon compromesso quello raggiunto sulla direttiva servizi. Ha poi criticato l´adozione di misure che rafforzano "l´Unione fortezza" «in cui l´uomo è considerato un bene economico», la politica energetica «fuori dal tempo» e anche la politica estera. Per la deputata, il Vertice ha dimostrato che il periodo di riflessione non è stato utilizzato per capire le cause del no francese e porvi rimedio e ciò, a suo parere, denota un atteggiamento «arrogante» e «inaccettabile». Il Vertice di marzo 2007, ha concluso, dovrebbe essere un momento per riflettere assieme ai cittadini e non dovrà limitarsi ai festeggiamenti. Brian Crowley (Uen, Ie) ha insistito sulla necessità di un dialogo sincero e aperto con i cittadini che ponga in luce i successi dell´Europa, senza ipocrisie. A tale proposito, oltre alla stabilità e alla prosperità, ha citato l´uguaglianza uomo-donna e le garanzie sociali. Ha poi chiesto di non ricorrere alla "passerella" per le questioni legate alla giustizia e gli affari interni. Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) ha accolto con favore la decisione di aprire al pubblico le riunioni del Consiglio ma, allo stesso tempo, ha ricordato i 3000 gruppi di lavoro che continuano a riunirsi a porte chiuse. Rilevando la necessità di concentrarsi sul principio della sussidiarietà e criticando la tendenza a voler imporre la Costituzione anche contro la volontà popolare, il deputato ha chiesto la convocazione di una nuova Convenzione eletta dai cittadini. Interventi dei deputati italiani - Per Mario Borghezio (Ni, It), dalla Presidenza austriaca emerge un´Europa dei risultati: nel controllo dell´immigrazione, nel rilancio del ruolo delle piccole e medie imprese e nel coinvolgimento dei parlamenti nazionali nella costruzione europea. «Era ora!», ha esclamato, che ci si ricordasse del «ruolo fondamentale» dei parlamenti nazionali, «che rappresentano la democrazia dei paesi membri, la voce della democrazia». Accennando al referendum in Catalogna - «una buona notizia, per noi autonomisti e regionalisti» - ha apprezzato il segnale dato dalla Presidenza austriaca per «il rilancio del ruolo delle regioni, di un´Europa a macchia di leopardo». Ha poi sottolineato le «positive le indicazioni» del Cancelliere sul ruolo portante delle piccole e medie imprese - un potenziale nascosto dell´Europa - che non sono solo sostenute dalla ricerca «ma anche nella loro richiesta di abolizione di molti intoppi burocratici». Riguardo al Vertice di Bruxelles, ha insistito sul tema di futuri allargamenti dell´Ue sul quale «anche a causa della posizione traballante di alcuni governi come quello italiano, non ha raggiunto un accordo finale». Per il deputato, «questi criteri devono diventare precisi e concreti e non rimanere un´espressione puramente retorica» e, a tale proposito, ha criticato «l´invito rivolto ai colleghi dal Ministro D´alema», concludendo che non bisogna avere «un approccio dogmatico» su tale questione. Sepp Kusstatscher (Verdi/ale, It) ha posto il problema della minoranza slovena in Carinzia e si pronunciato contro il tunnel nel Brennero. In proposito, ha anche chiesto di rivedere la politica europea dei trasporti. Per Antonio Tajani (Ppe/de, It) il bilancio del semestre a guida austriaca «è positivo soprattutto per il risultato politico raggiunto» poiché «si è conclusa la fase del pessimismo europeista» e, oggi, la politica europea «guarda avanti». Inoltre, nonostante le resistenze di qualche paese, «si ricomincia a parlare di progetto operativo per dar vita finalmente alla Costituzione europea» e, in proposito, ha chiesto al Consiglio e alla Commissione di accogliere la proposta avanzata dal suo capogruppo. Secondo il deputato, il testo firmato a Roma «andrà modificato per arrivare all´approvazione finale», ma «la sostanza di quella che deve essere la Grundnorm europea non dovrà essere cambiata». Senza trattato, ha aggiunto, «non esisterà l´Europa dei cittadini, non esisterà un´Unione europea, capace di svolgere il suo ruolo». A tale proposito ha sottolineato che il ruolo dell´Ue, «basato sul principio di sussidiarietà», è di «dare soddisfazione alle domande dei cittadini che non possono trovare risposte adeguate dagli Stati nazionali e dagli enti locali». Nell´era della globalizzazione, ha aggiunto, i paesi membri, da soli, «non possono risolvere le grandi questioni dell´immigrazione, della lotta al terrorismo, della politica energetica, della liberalizzazione del mercato e del bilancio». Il deputato ha quindi concluso rivolgendo un appello al Cancelliere affinché, riguardo alla ricerca sulle cellule staminali, «continui a difendere il principio di sussidiarietà, a difendere i valori etici, patrimonio della cultura europea». .  
   
   
DIBATTITO TRA UE E ASIA SUDORIENTALE: COME SEGUIRE IL RITMO INARRESTABILE DELLE (TIC) TECNOLOGIE DELL´INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2006 - "La tecnologia al giorno d´oggi è come un treno inarrestabile. Non sappiamo nemmeno a quale binario andare per salire a bordo", ha dichiarato il 19 giugno a Singapore Keng Yong Ong, segretario generale dell´Asean, in occasione della conferenza forum tra Europa e Sudest asiatico nel settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic). In rappresentanza dei partecipanti Asean alla manifestazione - circa 550 su un totale di 800 membri -, Keng Yong Ong ha dichiarato di auspicare che il forum consenta ai paesi del Sudest asiatico di apprendere come l´Ue ha gestito le sfide poste dalle nuove tecnologie, e di identificare il modo di far salire a bordo del treno tutti i paesi Asean. "Magari l´Asean e l´Ue potranno organizzare una festa a bordo, mentre il treno viaggia verso la sua destinazione finale", ha aggiunto. Molte delle sfide con cui si sta confrontando il Sudest asiatico hanno in effetti già fatto parte del percorso dell´Europa. Per alcune sono state forse individuate soluzioni, ma nel caso di altre il lavoro non si è ancora concluso. Ad esempio, mentre l´ambiente normativo delle Tic è relativamente armonizzato in seno all´Ue e il mercato è completamente aperto alla concorrenza, l´Europa sta ancora cercando di porre fine al divario digitale. Keng Yong Ong ha citato il tasso di alfabetizzazione e l´accesso alle Tic quali aree in cui i paesi dell´Asia sudorientale hanno accumulato un ritardo rispetto alle controparti europee. Da una prospettiva Asean, l´Europa ha affrontato la questione del divario digitale; Keng Yong Ong ha proceduto a un confronto tra le comunità rurali europee e quelle che vivono nei piccoli villaggi delle montagne del Laos. Di fatto, le aree europee non sono così remote, tuttavia uno sguardo alle ultime statistiche Eurostat sul divario digitale rivela che nel 2004 la percentuale di famiglie che avevano accesso a Internet andava dal 16 per cento della Romania all´85 per cento dell´Islanda. Per quanto riguarda l´Ue a 25, la media è del 25 per cento. L´ue dispone di numerose iniziative volte a incrementare l´accesso, e Keng Yong Ong ha espresso la speranza che i suoi colleghi asiatici riescano a trarne qualche insegnamento. Le cifre divergono non poco per quanto riguarda la regione dell´Asean. In Tailandia, che occupa una posizione media nell´Asia sudorientale, circa l´11,7 per cento della popolazione ha un abbonamento a Internet da linea telefonica fissa, mentre nel 2005 sette milioni su 63 milioni di abitanti si sono definiti utenti di Internet. Recuperare terreno non sarà semplice. Viviane Reding, in qualità di commissario comunitario responsabile della Società dell´informazione e dei media, ha osservato: "Le Tic stanno progredendo a un ritmo così sostenuto che nemmeno gli esperti riescono quasi a seguirne gli sviluppi". Ha fatto riferimento ai recenti esempi della distribuzione sul mercato dei televisori ad alta definizione (Hdtv) e dei telefoni cellulari di terza generazione (3G). Entrambi vengono utilizzati molto più diffusamente in Europa che non in Asia. "I paesi che non riescono a tenere il passo accumuleranno un ritardo in termini economici. In una società della conoscenza, si tratta di un problema per i cittadini", ha dichiarato. Diversi oratori, tra cui il viceministro di Singapore per l´Informazione, le comunicazioni e le arti Vivian Balakrishnan, sono intervenuti alla sessione di apertura e si sono soffermati ad analizzare in quale modo una più stretta collaborazione nel campo delle Tic possa agevolare la cooperazione nella ricerca e sviluppo (R&s). Géant 2, la rete europea multigigabit ad alta velocità per la ricerca e l´istruzione, riunisce 34 paesi, e il commissario Reding ha affermato che essa continuerà ad ampliarsi in termini sia di velocità sia di copertura geografica. Géant consente ai ricercatori di collaborare in tempo reale senza uscire dai laboratori. "Non vogliamo una fuga dei cervelli [dal Sudest asiatico], vogliamo che i ricercatori restino dove la loro presenza può essere utile. Vogliamo che veniate in Europa, vi creiate delle amicizie e poi torniate nei vostri laboratori e utilizziate le reti ad alta velocità per consolidare ciò che avete appreso qui", ha dichiarato il commissario. L´invito a visitare l´Europa si riferiva in particolare alla conferenza Ist che si terrà a Helsinki il prossimo novembre. L´utilizzo della griglia per intensificare la collaborazione presuppone tuttavia un´infrastruttura comune, che non è ancora presente nei paesi Asean . "L´accesso al mercato è problematico", ha affermato Viviane Reding. Le società europee rappresentano già gli investitori maggiori nei paesi Asean. "Vorremmo investire di più, ma non è possibile. Occorre pertanto un dialogo sulla regolamentazione, l´apertura dei mercati e la concorrenza". Ha sottolineato che l´intensificarsi della concorrenza ha contribuito a colmare il divario digitale in seno all´Europa, e ha aggiunto che ciò potrebbe accadere anche nell´Asia sudorientale. Keng Yong Ong ha replicato richiamando l´attenzione sulla difficoltà di stabilire una piattaforma comune per le Tic quando vi sono indici di penetrazione così eterogenei tra i vari paesi. Si auspica tuttavia che, entro la fine del 2007, venga creato una sorta di quadro giuridico comune. La cooperazione nel campo della ricerca esiste fino a un certo punto. Attualmente si contano oltre 20 progetti comunitari nel campo della tecnologia della società dell´informazione (Tsi) che coinvolgono partner dell´Asia sudorientale, e i funzionari della Commissione europea e asiatici che hanno partecipato alla conferenza auspicano un incremento di tale dato. Il commissario Reding ha ricordato ai partecipanti che il prossimo programma quadro dell´Unione per la ricerca, il 7Pq, sarà molto più aperto alla collaborazione con i ricercatori dei paesi terzi, e disporrà inoltre di maggiori risorse a sostegno della ricerca nelle Tic, vale a dire 9 miliardi di euro nell´arco di sette anni. Tra le priorità figureranno le reti di prossima generazione, i sistemi integrati, nuovi strumenti quali le piattaforme tecnologiche, i servizi elettronici nel campo della sanità (e-health), e le Tic per una vita indipendente e trasporti intelligenti. Il commissario ha affermato che instaurando rapporti più solidi con i loro omologhi europei, gli scienziati del Sudest asiatico potranno influire sui campi della ricerca finanziati dalla Commissione europea. "Non riteniamo che la ricerca possa essere promossa dall´alto verso il basso", ha dichiarato. Dopo aver invitato gli asiatici sudorientali presenti a dare vita a rapporti più stretti con gli scienziati europei, ha sottolineato che le idee per la ricerca "devono essere promosse dal basso verso l´alto, dagli scienziati", e che, per tale ragione, i ricercatori di entrambi i continenti devono riunirsi e discutere di priorità comuni. Yeng Kit Chan, intervenuto a nome del ministero di Singapore per l´Informazione, le comunicazioni e le arti il 18 giugno a un ricevimento, ha annunciato che il 2006 rappresenta per Singapore un anno cruciale e precisamente il venticinquesimo anniversario dal lancio del primo piano nazionale del paese. All´epoca il piano era giudicato ambizioso, soprattutto se si considera che quando è entrato in vigore il paese aveva soltanto due computer. Già nel 1981 era emersa con evidenza l´importanza delle Tic per l´economia e il benessere sociale, ha ricordato Yeng Kit Chan. Considerando le previsioni attuali di crescita delle Tic, questo è un momento propizio per approfondire il partenariato tra Europa e Asia sudorientale, ha dichiarato. Per maggiori informazioni sulla conferenza forum tra Europa e Sud-est asiatico nel settore delle Tic consultare: http://www. Eusea2006. Org/ .  
   
   
VERTICE UE-USA: UE E USA INTENSIFICANO LA COMUNE LOTTA CONTRO LA CONTRAFFAZIONE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2006 - Il segretario statunitense al commercio Carlos Gutierrez, il vice presidente della Commissione europea e commissario per l’industria Günter Verheugen e il commissario Ue per il commercio Peter Mandelson hanno varato ieri martedì 20 giugno un programma d’azione comune Ue-usa contro la pirateria globale nel campo della proprietà intellettuale. Il programma, concepito nel 2005, verrà approvato dal vertice Ue-usa a Vienna il 21 giugno. Questa strategia comune rafforza notevolmente la lotta globale contro la contraffazione e il furto della proprietà intellettuale. Si tratta del primo programma comune Ue-usa specificatamente escogitato per rendere esecutive delle norme di legge. “La nostra industria” – sostiene il vice presidente della Commissione Ue e commissario per l’industria Günter Verheugen - “non potrà vincere la corsa globale stracciando i prezzi e abbassando la qualità. Innovazione, invenzione e qualità sono le strade da percorrere per andare avanti. Quando idee, marchi e prodotti vengono rubati, piratati e contraffatti, questa strategia è destinata all’insuccesso. Ue e Usa uniscono le loro forze per combattere più efficacemente la pirateria sui prodotti. ” “La questione della tutela della proprietà intellettuale” – sostiene Peter Mandelson, commissario Ue per il commercio – “va al cuore della capacità della Ue e degli Usa concorrere nell’economia globale perché i nostri beni ad alto valore hanno un forte contenuto intellettuale. Intensificare la lotta per rendere esecutive le norme di legge richiede una strategia comune e anche una certa aggressività. ” Al centro delle proposte Ue-usa c’è l’impegno a: una più stretta cooperazione doganale comprendente azioni comuni di polizia di frontiera: funzionari doganali Ue-usa coopereranno contro la pirateria intellettuale. Interventi comuni in paesi terzi attraverso l’istituzione di gruppi di diplomatici Ue e Usa nelle ambasciate del paese terzo, incaricati soprattutto di condividere dati e informazioni di intelligence e con comuni responsabilità di sorveglianza. Una collaborazione molto maggiore con il settore privato, che invoca da tempo una deciso rafforzamento della tutela della proprietà intellettuale come chiave alla competitività dell’Ue. Inizialmente, gli sforzi si concentreranno su paesi come la Cina e la Russia. Ma Ue e Usa hanno notevoli problemi anche con altri paesi asiatici, dell’America latina e del Medio Oriente. Il programma mira ad aiutare i mercati emergenti a potenziare la loro capacità di affrontare i furti nel campo della proprietà intellettuale. Proteggere i diritti di proprietà intellettuale è una questione che non riguarda solo i paesi industrializzati. Anche i paesi in via di sviluppo, se tollerano l’esistenza di un’economia sommersa parallela nel loro mercato, perdono rapidamente la fiducia di investitori e intermediari di servizi, mettendo così a repentaglio il trasferimento tecnologico da essi portato. Essi insidiano Inoltre lo sviluppo di imprese innovative e creative nella loro stessa economia. Nell’economia globale, tutti possono approfittare della sicurezza dei diritti di proprietà intellettuale. Borse non solo costose. Un problema che sta peggiorando Tra il 1998 e il 2004, il numero di articoli contraffatti sequestrati alle frontiere della Ue è aumentato di oltre il 1000%, da 10 milioni nel 1998 a oltre 103 milioni nel 2004. Negli anni ’80, il 70% della contraffazione riguardava prodotti di lusso. Nel 2004, sono stati sequestrati alle frontiere dell’Ue, più di 4,4 milioni di prodotti alimentari e di bevande contraffatte con una crescita di quasi il 200% rispetto al 1998. Estesa a quasi tutti i settori manifatturieri, la contraffazione falsifica ricambi aeronautici e automobilistici, apparecchi elettrici, medicinali e giocattoli. Cresce rapidamente anche il commercio di medicinali falsi: nel 2004, esso rappresentava il 10% circa del commercio mondiale dei medicinali (cfr. Ip/06/375). L´anno scorso, sono state sequestrate alle frontiere europee 800. 000 confezioni di medicinali falsi. La maggior parte di essi si dirige verso i paesi più poveri del mondo. .  
   
   
LA CORTE DEI CONTI EUROPEA SULLA RELAZIONE SPECIALE N. 4/2006 CONCERNENTE I PROGETTI D´INVESTIMENTO PHARE IN BULGARIA E ROMANIA  
 
Lussemburgo, 21 giugno 2006 - Sin dal 1997, l´obiettivo generale del programma Phare è stato quello di aiutare i paesi dell´Europa centrale ed orientale (Peco) a prepararsi in vista dell´adesione all´Unione europea. Nel quadro della strategia di preadesione dell´Unione, il programma Phare fornisce assistenza finanziaria per gli investimenti e lo sviluppo istituzionale al fine di sostenere le riforme necessarie per l´adesione all´Unione europea. Dopo l´adesione di 10 paesi nel maggio 2004, l´attuazione delle tabelle di marcia per l´adesione (roadmaps) della Bulgaria e della Romania è divenuta un obbiettivo prioritario. I programmi nazionali Phare per il periodo 2000-2004 hanno stanziato aiuti a favore della Bulgaria e della Romania, per un totale, rispettivamente, di 511 milioni di euro e 1 400 milioni di euro; di questi, 262 milioni di euro (51,3 %) per la Bulgaria e 806 milioni di euro (57,6 %) per la Romania sono destinati al sostegno agli investimenti. La Commissione (servizi centrali e delegazioni di Sofia e Bucarest) ha la responsabilità generale della gestione del programma Phare e, in particolare, dello sviluppo della sua politica. In Bulgaria e Romania, la gestione del programma è decentrata. Ciò significa che sono le stesse autorità pubbliche bulgare e romene ad esperire le procedure di gara d´appalto. Tuttavia, prima dell´aggiudicazione dei contratti, la regolarità delle procedure seguite viene controllata dalle delegazioni della Commissione (controllo ex ante). L´audit della Corte aveva lo scopo di valutare l´attuazione dei progetti d´investimento in Bulgaria e Romania che beneficiano del sostegno di Phare. Le conclusioni si basano sull´esame di un campione di 48 contratti di appalto per forniture e lavori che rappresentano un sostegno Phare pari a 14 milioni di euro per la Bulgaria e a 51 milioni di euro per la Romania. I pagamenti finali per tali programmi sono stati erogati nel 2005. Nel complesso, i progetti controllati sono risultati conformi agli obiettivi generali degli investimenti Phare, che consistono, in particolare, nel facilitare l´adeguamento alle norme ed agli standard dell´Ue e nel fornire sostegno nel quadro dei programmi di coesione economica e sociale (Ces). In generale, i progetti sono stati realizzati conformemente alle disposizioni contrattuali degli appalti di forniture e di lavori. Tuttavia, al momento dell´audit, per oltre la metà dei progetti d´investimento controllati, i beni non erano stati utilizzati conformemente alla loro destinazione o lo erano stati solo in parte. Quanto alle realizzazioni ed ai risultati, si sono registrati ritardi considerevoli, talvolta fino a due anni. Tali carenze sono dovute ad una permanente mancanza di capacità amministrativa e di risorse nazionali. È necessario, pertanto, che le autorità nazionali compiano ulteriori sforzi sostanziali per finalizzare i progetti e conseguire gli obiettivi sottesi. Per i due progetti condotti da istituzioni finanziarie internazionali, il sostegno di Phare è risultato problematico. In Bulgaria, la gestione del Fondo di post-privatizzazione mancava di efficienza ed efficacia (modesto livello della partecipazione al capitale a fronte di elevati costi di gestione). In Romania, il contributo Phare non ha fornito un chiaro valore aggiunto per il miglioramento della infrastruttura normativa concernente il mercato dell´energia elettrica. Non viene garantita la sostenibilità tecnica dei beni d´investimento, mettendone così a rischio la longevità. Per quanto riguarda i parchi industriali ed i vivai di imprese sovvenzionali, è necessario risolvere molti problemi di gestione prima di raggiungere la sostenibilità economica auspicata. Mentre il controllo ex ante si è dimostrato efficace, la Corte critica la gestione complessiva dei progetti d´investimento da parte della Commissione, riguardo a tre aspetti specifici: la Commissione ha sovrastimato la capacità di gestione delle autorità pubbliche in Bulgaria e Romania ed ha spesso concordato obiettivi e scadenze eccessivamente ambiziosi; essa ha trascurato i principi della sostenibilità e del cofinanziamento; per le attività dirette da istituzioni finanziarie internazionali, la Commissione non ha adeguatamente considerato il valore aggiunto atteso e l´effetto catalizzatore dei fondi Phare. La Commissione dovrebbe pertanto prendere provvedimenti per migliorare la propria gestione riguardo a questi tre aspetti. .  
   
   
IL GOVERNO IRLANDESE LANCIA LA NUOVA STRATEGIA DI (R&S) PER LA SCIENZA, LA TECNOLOGIA E L´INNOVAZIONE PER IL PERIODO 2006-2013  
 
Bruxelles, 21 giugno 2006 - Il governo irlandese ha lanciato un nuovo piano strategico da 3,8 miliardi di euro per la scienza, la tecnologia e l´innovazione per il periodo 2006-2013 che, spiega lo stesso governo, guiderà la crescita economica del paese. La strategia si articola in numerosi meccanismi e definisce, nel complesso, il grado di ricerca necessario per sviluppare un sistema di ricerca "di livello mondiale". È la prima strategia globale per la scienza e la tecnologia che si elabora in Irlanda, e coinvolge in tutto otto uffici governativi. Dei fondi stanziati in totale per il periodo 2006-2013, solo 2,7 miliardi di euro saranno spesi entro la fine del 2008, un importo molto più elevato del precedente bilancio per la scienza allora pari a 2,54 miliardi di euro investiti in sei anni. Tra gli obiettivi descritti nella strategia figurano il raddoppio, entro il 2013, del numero di studenti che frequentano corsi post laurea e la promozione delle competenze successive al corso di laurea attraverso un meccanismo di scuole post laurea. Si prevede inoltre di ammodernare le infrastrutture esistenti e di sviluppare nuove strutture a sostegno della ricerca pubblica. Infine, la strategia cercherà di incentivare la mobilità dei ricercatori irlandesi grazie al sostegno continuo delle reti europee per la mobilità e all´adozione di "visti scientifici" per i ricercatori provenienti da paesi non comunitari. Per quanto riguarda l´obiettivo di migliorare il trasferimento della conoscenza dagli istituti di ricerca e di istruzione superiore al mercato, la strategia propone di consolidare le funzioni relative a proprietà intellettuale e commercializzazione degli istituti superiori del paese. Il fondo per il trasferimento tecnologico, istituito di recente per un valore di 30 milioni di euro, dovrà fornire le risorse e il meccanismo di sostegno che consentiranno di migliorare la resa di questo settore. La strategia prevede anche la creazione di una struttura virtuale, che si chiamerà "Technology Ireland", con il compito di stimolare la ricerca condotta dall´industria grazie alla semplificazione delle procedure di concessione dei finanziamenti e alla costruzione delle capacità tecnologiche interne alle aziende. Gli incentivi, come l´attuale credito d´imposta del 20 per cento che le aziende possono sfruttare per le spese incrementali ammissibili per la ricerca e lo sviluppo, saranno, se necessario, sottoposti a revisione e a modifica. Per quanto riguarda l´insegnamento delle scienze, la strategia sottolinea la necessità di infondere interesse nella scienza sin dall´infanzia: propone il reinserimento della materia nel programma della scuola primaria e una versione rivista del piano di studi della scuola secondaria basata su un metodo più improntato all´indagine. La strategia prevede inoltre la creazione di una struttura di formazione continua e di materiale sussidiario per gli insegnanti. Oltre a consolidare l´infrastruttura nazionale di ricerca, la strategia fa notare che è necessario continuare a sostenere la partecipazione dell´Irlanda alle iniziative a livello comunitario, come per esempio il programma quadro dell´Ue, Eureka, l´Agenzia spaziale europea (Esa) e il Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl), e internazionale, attraverso gli accordi sottoscritti in campo scientifico e tecnologico con Cina e Stati Uniti. La strategia di cui è stato dato l´annuncio dovrebbe contribuire a instaurare il contesto necessario per far crescere la spesa dell´Irlanda in ricerca e sviluppo (R&s), attualmente pari all´1,6 per cento del prodotto nazionale lordo (Pnl) e notevolmente più bassa rispetto alla soglia del tre per cento stabilita dall´obiettivo di Barcellona. Il governo irlandese punta a raggiungere il 2,5 per cento del Pnl entro il 2010. Due terzi dell´aumento verranno dalle imprese. In occasione del lancio della strategia il 18 giugno, il primo ministro irlandese Bertie Ahern ha riconosciuto che è essenziale agire in maniera decisiva in un mercato sempre più globale: "La società basata sulla conoscenza offrirà nuove opportunità di lavoro e di progresso sociale, attingendo alla lunga tradizione irlandese della creatività e al nostro talento per la comunicazione". "La strategia riunirà ricercatori e innovatori di tutte le discipline - scienze fisiche, sociali, umane e arti - per permettere di cogliere le sfide e le opportunità di un mondo sempre più eterogeneo", ha affermato. Http://www. Entemp. Ie/publications/science/2006/sciencestrategy. Pdf .  
   
   
DA IERI OPERATIVI I PROTOCOLLI ABI - CONFINDUSTRIA PER LE PMI AL VIA ANCHE LE ULTIME SEI INIZIATIVE SUI CONTI CORRENTI PER SEMPLIFICARE I RAPPORTI BANCHE-IMPRESE. ATTIVO IL PORTALE WWW.BANKIMPRESE.IT, DOVE MIGLIAIA DI PMI POSSONO CONFRONTARE PREZZI E CARATTERISTICHE DEI CONTI CORRENTI  
 
Roma, 21 giugno 2006 - Conoscere e confrontare in modo facile e veloce i prezzi e le caratteristiche dei conti correnti per le piccole e medie imprese. Da oggi è possibile grazie all’avvio di sei iniziative, previste dal “Protocollo d’intesa per la fiducia e lo sviluppo” tra Abi e Confindustria, che riguardano i conti correnti e i servizi ad essi collegati come bonifici e assegni. Le sei iniziative – operative da oggi – sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato per Abi, il Presidente Maurizio Sella ed il Direttore generale Giuseppe Zadra, e, per Confindustria, il Presidente del Comitato tecnico per il credito riservato alle piccole e medie imprese e attuazione protocolli definiti con l´Abi Francesco Bellotti e il Direttore generale Maurizio Beretta. Le iniziative sono “Conti correnti business a confronto”, “Trasparenza delle condizioni applicate ai bonifici”, “Trasparenza e confrontabilità dei tempi di disponibilità delle somme versate con assegno”, “Comunicazione della modifica sfavorevole delle condizio ni economiche”, “Nuove procedure per gli assegni smarriti, distrutti o sottratti” e “Trasparenza e confrontabilità dei tassi di cambio nelle operazioni in valuta”. Esse si aggiungono ai cinque progetti già avviati negli scorsi mesi relativi al credito e all’informazione previste nel Protocollo d’intesa siglato dalle due associazioni il 30 novembre 2004. Le undici iniziative rappresentano un ulteriore e concreto passo in avanti nella semplificazione dei rapporti tra le imprese bancarie e quelle degli altri settori produttivi. È inoltre attivo anche il portale www. Bankimprese. It dove, grazie ad una piattaforma informatica semplice e veloce da consultare e a schede standard sempre aggiornate dalle singole banche che aderiscono all’iniziativa, gli imprenditori possono mettere direttamente a confronto i prezzi e le caratteristiche dei conti correnti, le condizioni applicate ai bonifici e i tempi di disponibilità delle somme versate, per scegliere il prodotto più adatto alle loro esigenze. Su www. Bankimprese. It sono disponibili anche tutte le informazioni sullo stato di attuazione del Protocollo e sugli eventi con i quali Confindustria ed Abi presenteranno le singole iniziative sul territorio nazionale. Il road show, che partirà a metà luglio per concludersi alla fine dell’anno, prevede già dieci incontri tra centro, nord e sud Italia. Le sei iniziative al via da ieri - Conti Correnti Business a confronto - L’iniziativa consente di confrontare in modo facile e veloce le condizioni e i vantaggi dei diversi conti correnti già offerti alle piccole e medie imprese, nella fase sperimentale, in 12 mila sportelli bancari di tutta Italia, pari a circa il 40% del totale. Basta collegarsi al sito www. Bankimprese. It e, sulla base di un criterio di ricerca per banca e per area geografica, accedere ad una ‘scheda standard di confronto’ che con informazioni chiare e omogenee consente ad ogni impresa di comparare rapidamente prezzi e caratteristiche dei diversi prodotti di conto corrente, individuando quello che meglio risponde alle proprie esigenze. Trasparenza delle condizioni applicate ai bonifici - Attraverso una scheda di confronto consultabile sul sito, gli imprenditori possono conoscere e comparare le condizioni economiche applicate dalle banche aderenti ai bonifici e i tempi di esecuzione. Maggiore trasparenza e confrontabilità in circa 12 mila sportelli bancari dunque, ma non solo: grazie all’iniziativa vengono fissati anche un tempo massimo di esecuzione dei bonifici nazionali pari a tre giorni, nuovi obblighi informativi verso i clienti e un indennizzo nel caso di mancato rispetto dei tempi da parte della banca. Trasparenza e confrontabilità dei tempi di disponibilità delle somme versate con assegno - Questo strumento permette di conoscere e comparare i tempi di disponibilità e di non stornabilità delle somme versate con assegno “cliccando” sul sito. A tutto vantaggio delle imprese che hanno rapporti di conto corrente con più banche e che, ricevendo quotidianamente numerosi assegni, hanno l’esigenza di pianificare la propria attività anche in base all’esito di questi pagamenti. Con questa iniziativa banche e imprese si impegnano anche a promuovere l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici per favorire il processo di integrazione verso la Sepa (Single Euro Payments Area), l’area unica europea dei pagamenti in cui dal 2008 tutti i cittadini potranno effettuare pagamenti in euro nei venticinque paesi dell’Ue (più Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera) indipendentemente dal paese o dalla banca dove si ha il conto corrente o la carta di pagamento. Ü Comunicazione della modifica sfavorevole delle condizioni economiche Con questa iniziativa le banche propongono due soluzioni concrete per gestire in modo più strutturato le variazioni delle condizioni di conto corrente: comunicare i tempi entro i quali le condizioni non potranno variare in senso sfavorevole e offrire alle imprese prodotti di conto corrente caratterizzati dall’invariabilità delle condizioni per periodi di tempo prestabiliti. Questo strumento si rivolge in particolare a tutte le imprese che, avendo rapporti di conto corrente con più banche, hanno bisogno di conoscere in modo puntuale le variazioni delle condizioni applicate ai conti correnti, per gestire e pianificare al meglio la propria attività. Nuove procedure per gli assegni smarriti, distrutti o sottratti- Una più tempestiva conclusione del ciclo di incasso degli assegni andati smarriti, distrutti o indebitamente sottratti, attraverso procedure più chiare e con una più equa distribuzione degli oneri tra le parti. In particolare, con questa iniziativa che sarà pienamente operativa dai primi giorni di luglio le banche si assumono la responsabilità per tutti gli assegni entrati nella loro sfera di disponibilità e successivamente smarriti. Trasparenza e confrontabilità dei tassi di cambio nelle operazioni in valuta - Una piattaforma on line per rendere sempre più trasparenti i meccanismi di riferimento e le modalità di determinazione dei tassi di cambio nelle operazioni in valuta disposte dalle imprese. Sul sito www. Bankimprese. It, le imprese potranno acquisire informazioni chiare e precise sull’offerta delle diverse banche nelle operazioni in valuta e sulla fonte da loro utilizzata per la rilevazione dei tassi di cambio o, in alternativa, essere indirizzate ai siti web delle singole banche aderenti all’iniziativa. Le cinque iniziative già operative - Investimenti semplificati in Ict per le Pmi - Abi, Confindustria, Federcomin, Anie e Abi Lab hanno definito un insieme di linee guida per facilitare l’accesso al credito alle piccole e medie imprese che vogliono investire in nuove tecnologie per diventare più moderne e competitive. Grazie a questa iniziativa e a un’istruttoria snellita e semplificata, l’importo finanziato viene erogato direttamente dalla banca al forn itore di tecnologia scelto dall’impresa, mantenendo così inalterata la capacità d’indebitamento e di credito bancario di quest’ultima . I finanziamenti possono riguardare sia investimenti di tipo materiale (hardware, software, reti) sia di tipo immateriale (consulenze, progettazione e servizi, anche formativi). Anticipazione dei crediti Iva - Per facilitare l’accesso al credito a tutte le imprese che vantano dall’Erario un rimborso dei crediti Iva in conto fiscale, Abi, Confindustria e Agenzia delle Entrate hanno elaborato uno schema procedurale che riduce al minimo le operazioni amministrative. In pratica, in attesa del rimborso Iva, le imprese possono ottenere dalle banche un anticipo, a tassi di interesse particolarmente favorevoli, che può arrivare a coprire fino al 90% del credito vantato. Per l’accesso all’anticipazione è sufficiente presentare alla banca l’attestazione di certezza e di liquidità dei crediti tributari – rilasciata dall’Agenzia delle Entrate – e domiciliare, presso la stessa banca, il proprio conto fiscale. Dopo la valutazione del merito creditizio e la verifica dell’assenza di carichi fiscali pendenti, le imprese possono ottenere, a tassi ridotti, un’anticipazione finanziaria del credito accertato. Ad oggi, le banche hanno messo a disposizione delle imprese un plafond complessivo di oltre 6 miliardi e 800 mila euro. Sono stati inoltre conclusi accordi con l’Agenzia delle Entrate ed altre associazioni di rappresentanza imprenditoriale come Confapi, Confcommercio, Confcooperative, Legacoop e Unci. Üschema per il Contratto Autonomo di Garanzia - L’iniziativa punta ad aumentare la flessibilità e il livello di assistenza nell’accesso ai finanziamenti per le imprese che partecipano ad appalti di forniture e servizi all’estero. Lo schema prospetta alcune clausole contrattuali e criteri di base da utilizzare quando è richiesta a un’impresa esportatrice l’emissione di una garanzia autonoma invece di un’ordinaria fideiussione. In questo caso l’impresa bancaria assiste l’esportatore assumendo un impegno proprio ed autonomo verso il beneficiario estero, secondo uno schema contrattuale in base al quale l’impegno assunto, escutibile su base documentale, non risente delle vicende del contratto sottostante. Schema per la cessione dei Contratti Assicurati Sace - Uno schema contrattuale di riferimento per rendere più semplice e veloce l’accesso ai finanziamenti e il livello di assistenza alle imprese che esportano, attraverso lo smobilizzo a favore dell’impresa esportatrice di un credito assicurato Sace (Servizi Assicurativi del Commercio Estero). Ciò consente alle imprese, dopo aver ottenuto dalla Sace la relativa copertura contro i rischi politici e commerciali, di avere un anticipo di liquidità, trasferendo alla banca che eroga il finanziamento la titolarità della polizza assicurativa. Attività formative e informative sul territorio - Abi e Confindustria promuovono attività di comunicazione e formazione congiunte rivolte al mercato. Lo strumento scelto è una “cabina di regia” che coordina le iniziative sui diversi temi di attualità che riguardano il rapporto tra le imprese bancarie e le imprese degli altri settori produttivi, come nel caso di Basilea 2 che ha visto la realizzazione della “Guida a Basilea 2 per le Pmi”, promossa dall’“Osservatorio permanente Banche-imprese”, e della Suite di strumenti formativi web-based per il personale bancario e le imprese. .  
   
   
HVB AUMENTA LA SUA PARTECIPAZIONE IN INTERNATIONAL MOSCOW BANK  
 
 Milano, 21 giugno 2006 - Unicredit annuncia che ieri Bayerische Hypo- und Vereinsbank Ag ("Hvb") ha sottoscritto un accordo con Nordea Bank Finland plc per l´acquisto da parte di Hvb di un´ulteriore quota pari al 26,4% del capitale sociale avente diritto di voto di Zao International Moscow Bank ("Imb") per un corrispettivo di circa 395 milioni Usd. A seguito del menzionato acquisto, la partecipazione totale di Hvb nel capitale sociale di Imb aumenterà da circa il 52,9% a circa il 79,3%. Il perfezionamento dell´operazione è subordinato all´avveramento di alcune condizioni sospensive, tra cui l´approvazione da parte delle Autorità competenti. Merrill Lynch ha partecipato a questa operazione in qualità di advisor di Hvb. .  
   
   
BANCA POPOLARE DELL´EMILIA ROMAGNA AUMENTO DI CAPITALE GRATUITO  
 
 Modena, 21 giugno 2006 - Si rende noto che, in esecuzione della delibera dell´assemblea straordinaria del 20 maggio 2006, il Consiglio di amministrazione,  ha stabilito di dare corso, da lunedì 26 giugno 2006, all´aumento di capitale a titolo gratuito per un importo complessivo di nominali Euro 465. 227. 748 da effettuarsi mediante imputazione a capitale di riserve disponibili, ai sensi dell´art. 2442 del codice civile. L’ operazione sarà attuata mediante l´emissione di n. 155. 075. 916 nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro 3,00 ciascuna, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, con godimento 1° gennaio 2006, da assegnare agli azionisti nel rapporto di 2 azioni di nuova emissione (cedola 20) per ogni azione esistente e posseduta (cedola 19). Dal 26 giugno 2006 le azioni Banca popolare dell´Emilia Romagna saranno quotate ex assegnazione; il diritto di assegnazione non è negoziabile. A seguito dell’ operazione il capitale sociale interamente sottoscritto e versato sarà pari a Euro 697. 841. 622 suddiviso in n. 232. 613. 874 azioni ordinarie del valore nominale pari a Euro 3,00 ciascuna. Conseguentemente e contestualmente il rapporto di conversione afferente tutti i cinque prestiti obbligazionari convertibili subordinati ad oggi in circolazione, già fissato in una azione per ogni obbligazione, sarà modificato, come stabilito dalla predetta assemblea dei soci, nel rapporto di tre azioni ogni obbligazione posseduta. .  
   
   
INAUGURATA A TRIESTE NUOVA FILIALE FRIULCASSA  
 
 Trieste, 21 giugno 2006 - Il Friuli Venezia Giulia è una regione che è costretta a crescere. È costretta a farlo perché le sue entrate dipendono dalla compartecipazione ai tributi riscossi sul proprio territorio, e perché le sue spese per il servizio sanitario crescono a un tasso che è superiore alla crescita del Prodotto interno lordo, anche se meno di quelle delle altre Regioni italiane. È quanto emerso in occasione della cerimonia di inaugurazione di un nuovo sportello della Friulcassa a Trieste, che si è svolta ieri nella Sala Maggiore della Camera di commercio, presente fra gli altri il presidente della Regione. Il nuovo sportello, il 12. Mo aperto dalla Friulcassa a Trieste, è dedicato alle funzioni di "private banking", riservato quindi ai rapporti diretti con i clienti e le famiglie nelle decisioni di investimento. Il presidente si detto fiducioso della capacità dei lavoratori, degli imprenditori e del sistema bancario di sostenere la crescita dell´economia del Friuli Venezia Giulia, di cui si sono visti già nel 2005 i primi segnali positivi, che si stanno consolidando nel corso di quest´anno. La Regione, da parte sua, sostiene lo sviluppo, in particolare dell´innovazione, puntando a mettere a disposizione delle imprese le risorse umane, conoscitive, finanziarie, materiali e amministrative di cui hanno bisogno per innovare. È stata anche sottolineata l´importanza di banche regionali come Friulcassa, radicate sul territorio e quindi in grado di conoscere gli operatori locali e le loro necessità di crescita, ma anche collegate a un grande gruppo nazionale e internazionale che permette di offrire servizi e prodotti di alta qualità. .  
   
   
CREDITO ARTIGIANO: COFIDI VENEZIANO, NEL 2005 SOFFERENZE IN AUMENTO (2%) IL PRESIDENTE SARTORELLO: "CI ATTESTIAMO SU POSIZIONI MIGLIORI RISPETTO AL MONDO BANCARIO, MA LE IMPRESE SONO IN DIFFICOLTÀ"  
 
Marcon Ve, 21 giugno 2006 - Sofferenze in aumento per il credito artigiano della provincia di Venezia. Nell´arco del 2005 la percentuale di "sofferenze" registrata dal Cofidi Veneziano - la cooperativa di garanzia della Confartigianato Provinciale di Venezia - è salita infatti al 2%, contro l´1,3% del 2004. Questo significa che se nel 2004, su un totale di 60. 371. 672 euro di garanzie rilasciate a favore di aziende artigiane e Pmi, le posizioni critiche ammontavano a meno di 800mila euro, nel 2005 le "garanzie not-performing" raggiungono quota 1. 413. 218 euro su un totale deliberato di 70. 440. 688 euro. Anche le perdite medie registrano un peggioramento, raggiungendo l´1,8% sul totale delle garanzie erogate. Un dato che rimane sotto controllo, perché "nel 2005 le perdite del sistema bancario si sono assestate tra il 6 e l´8% - evidenzia il presidente di Cofidi Veneziano Antonio Sartorello -. Questo significa che i nostri strumenti di controllo e l´attenzione alle reali esigenze delle imprese associate ci hanno consentito di limitare le situazioni di reale criticità". Nel 2005 la performance di Cofidi Veneziano è stata ottima: oltre 3mila operazioni garantite, che hanno generato finanziamenti all´artigianato e alle Pmi veneziane per oltre 117 milioni di euro, e un netto incremento anche del credito già erogato dalle banche (162,4 milioni), pari a 5. 523 operazioni con un +16% rispetto al 2004. Nonostante il quadro positivo, Sartorello non nasconde le difficoltà: "nel 2005 l´economia veneziana ha vissuto profonde difficoltà - riferisce - e negli ultimi 10 anni non avevamo mai visto bilanci così squilibrati. Oggi sembrano emergere i primi segnali della sospirata ripresa, ma le nostre imprese hanno chiuso il 2005 con grande fatica: la gran parte delle aziende ha chiuso con una flessione di fatturato, ma soprattutto c´è una generalizzata riduzione della redditività, che ha generato una maggiore carenza di liquidità. Si spiegano così le garanzie not-performing nel nostro bilancio". Nel disegnare questo quadro in chiaroscuro, il presidente di Cofidi Veneziano rilancia il ruolo della struttura di garanzia. "È proprio in questi momenti di forti criticità congiunturali che il nostro ruolo diventa fondamentale - rilancia -. Dobbiamo garantire la continuità del lavoro ai nostri artigiani, mettendoli nelle condizioni di non sentirsi asfissiati dal credito e di lavorare per la ripresa. Offriamo una esperienza di quasi 50 anni per affiancare le Pmi del nostro territorio e aiutarle a crescere sotto il profilo finanziario e culturale. Un lavoro che oggi prosegue con l´investimento in competenze e strumenti operativi sempre più avanzati, perché il nostro compito è restituire alle aziende un rapporto positivo con il sistema del credito". Nel 2006, Cofidi Veneziano incrementerà ulteriormente la competitività sul fronte tecnologico, della qualità dei prodotti e servizi e della razionalizzazione dei costi, puntando con decisione verso un artigianato di primo piano centrato sulla qualità. Questo, in un momento di transizione verso la ripresa economica, in cui il mondo artigiano e delle Pmi scruta con attenzione le nuove frontiere del lavoro. .  
   
   
MERRILL LYNCH E CAPGEMINI PUBBLICANO LA DECIMA EDIZIONE DEL WORLD WEALTH REPORT, L´INDAGINE SULLA RICCHEZZA INDIVIDUALE NEL MONDO A FINE 2005 IN ITALIA SONO 198.300 GLI INDIVIDUI CON UN PATRIMONIO FINANZIARIO SUPERIORE A 1 MILIONE DI DOLLARI, IN CRESCITA DEL 1,7% RISPETTO AL 2004.  
 
Milano, 21 Giugno 2006 — L´indagine 2006 sulla ricchezza individuale di Merrill Lynch e Capgemini (World Wealth Report) rivela che alla fine del 2005 in Italia gli "High Net Worth Individuals" (Hnwi), vale a dire gli individui con un patrimonio finanziario netto superiore al milione di Dollari, erano 198. 300. Questo significa che rispetto alla fine del 2004, quando i grandi ricchi italiani erano 195. 000, la crescita è stata pari solamente al 1,7% (l´aumento rilevato in Italia nella scorsa edizione del World Wealth Report era stato invece del 3,7%). Il dato del "rallentamento" riscontrato in Italia risulta ancor più significativo se paragonato al resto dell´Europa dove il numero degli Hnwi è cresciuto del 4,5% (l´aumento rilevato nella precedente indagine è stato del 4,1%). La decelerazione italiana nella crescita dei patrimoni privati è determinata principalmente dalla modesta crescita dell´economia (Pil a +0,1% nel 2005) e dalle difficili condizioni di mercato che le esportazioni italiane devono affrontare a causa della grande concorrenza "a basso costo" delle imprese dell´Estremo Oriente. Inoltre, in termini più generali, a causa di vari trend macroeconomici — politica, tassi d´interesse, ecc. - il contesto italiano ha continuato a caratterizzarsi per un clima di sfiducia diffuso da parte di imprese, consumatori e investitori anche a fronte di una crescita dell´occupazione, dei salari e del credito al consumo nonché di un´inflazione relativamente bassa. Analizzando le principali evidenze del World Wealth Report 2006 a livello mondiale, emerge che la ricchezza individuale è cresciuta nel 2005 fino a toccare i 33. 300 miliardi di Dollari, con un aumento dell´8,5% rispetto al 2004. Rispetto al 2004 nel mondo il numero degli Hnwi è così cresciuto del 6,5%, per un totale di 8,7 milioni di individui; ancora più marcata la crescita degli ultra-Hnwi, ossia gli individui con patrimoni finanziari di oltre 30 milioni di Dollari, che è stata pari a 10,2% arrivando così a registrare un totale di 85. 400 unità. Per la prima volta negli ultimi tre anni la crescita del numero di Hnwi negli Stati Uniti non ha superato la cifra dell´anno precedente (+6,8% nel 2005 rispetto al +9,9% del 2004). Nonostante tale rallentamento, è ancora in Nord America (Canada e Usa) che risiede il maggior numero di Hnwi, ed è ancora qui che si trova la maggior parte della ricchezza privata accumulata. Secondo Gianluca Bussolati, Responsabile Merrill Lynch Wealth Management in Italia, "La crescita del Pil reale e la capitalizzazione di mercato sono stati i due driver più importanti per la creazione di ricchezza personale nel 2005, che, dopo due anni consecutivi di forte performance a livello mondiale, si è rivelato nel complesso un anno di crescita consistente sebbene in rallentamento in alcune aree geografiche, come in Nord America. In particolare gli Hnwi sono stati in grado di trarre beneficio dagli alti rendimenti realizzati in alcuni comparti di investimento. " Gianluca Bussolati ha proseguito affermando che "Un´area geografica che si è particolarmente distinta nella crescita di ricchezza individuale è stata quella dell´Asia-pacifico, dove nel 2005 l´eccellente combinazione fra capitalizzazione di mercato e Pil ha continuato a produrre alti tassi di crescita. Contemporaneamente, anche in America Latina e Medio Oriente si sono registrati forti tassi di crescita economica da cui hanno tratto beneficio gli investimenti degli Hnwi, ivi residenti e non". Analizzando la situazione a livello mondiale, la crescita maggiore nel numero di Hnwi si è registrata in Corea (21,3%), in India (19,3%), in Russia (17,4%) e in Sudafrica (15,9%). Inoltre è interessante notare che delle quattro nazioni Bric, tre (Brasile, Russia e India) si sono classificate fra le prime dieci per velocità di crescita nel numero di Hnwi. Principali evidenze del World Wealth Report 2006 - In Usa gli Hnwi non colgono le opportunità di investimento dei mercati internazionali Nonostante le forti performance finanziarie dei mercati internazionali, gli Hnwi statunitensi hanno orientato prevalentemente i propri investimenti sul mercato domestico, a differenza di quanto fatto dai grandi ricchi di altri Paesi. Secondo Mauro Masciarelli, Vice President Financial Services e responsabile dell´unità Wealth Management di Capgemini Italia, "Gli Hnwi negli Usa non stanno cogliendo i benefici dei guadagni che si possono realizzare sui mercati esteri, anche se, man mano che tali mercati continuano a generare migliori performance e che si diffonde l´incertezza sul Dollaro, si assiste a una progressiva diffusione delle strategie di investimento tradizionalmente adottate dagli Ultra-hnwi, vale a dire un ri-bilanciamento dei portafogli volto ad aumentare l´esposizione sugli investimenti internazionali. Un fenomeno particolarmente evidente nella crescita di investimenti sui Mercati Asiatici effettuati da parte degli Hnwi". Asset Allocation aggressiva alla ricerca di rendimenti più elevati; i portafogli degli Hnwi rimangono ben diversificati Dal World Wealth Report 2006 risulta che nel 2005 gli "Hnwi "hanno preso decisioni di investimento più aggressive, pur mantenendo un´elevata diversificazione per massimizzare la protezione dei capitali investiti. In genere hanno incrementato i propri investimenti in capitale di rischio e in strumenti alternativi; anticipando inoltre un futuro aumento dei tassi obbligazionari, hanno diminuito l´esposizione dei propri investimenti nel reddito fisso. A livello mondiale sono aumentate le risorse destinate al private equity, mentre sono decisamente diminuiti gli investimenti in Hedge Fund (settore in cui si è assistito negli ultimi due anni a un costante calo dei rendimenti). Proseguendo l´analisi degli investimenti a livello di aree geografiche, si rileva che il Nord America rimane ancora l´area geografica mondiale preferita, anche se i grandi ricchi stanno progressivamente disinvestendo dalla stessa, primariamente a causa di una generalizzata sfiducia nei confronti del Dollaro (manifestatasi soprattutto nel 2004). Al contempo l´Indagine rileva che la seconda più importante area geografica in cui investono i grandi ricchi è diventata l´Asia-pacifico che ha così superato l´Europa. L´anno passato gli investimenti nell´area Asia-pacifico ha rappresentato il 23% del totale complessivo degli investimenti effettuati dagli Hnwi a livello mondiale, l´Europa invece ha mantenuto al suo interno il 22% dei patrimoni posseduti dagli Hnwi a livello mondiale. La forte performance dei mercati europei, combinata con i consistenti progressi dei mercati dell´Europa Emergente, ha convinto gli Hnwi europei a incrementare fino al 48% (dal 40% del 2004) l´esposizione sui mercati interni. Nonostante i tassi di interesse in aumento e i timori di un´inversione di tendenza, per tutto il 2005 il mercato immobiliare ha continuato ad offrire agli Hnwi ottimi rendimenti. Sebbene i guadagni siano stati sensibilmente inferiori rispetto a quelli del 2004, nel 2005 gli Hnwi hanno mantenuto invariati i propri investimenti immobiliari. Sulla base di numerose interviste realizzate con gli Hnwi e con i relationship manager di primarie istituzioni finanziarie, si prevede che nel 2006 i Hnwi inizieranno a ridurre la propria esposizione in questo settore. Previsioni per il 2006 - I risultati del World Wealth Report 2006 indicano che nel prossimo futuro gli Hnwi continueranno a trasferire i propri patrimoni dai mercati maturi a quelli emergenti. In particolare, si prevede che per diversi anni gli investimenti degli Hnwi negli Stati Uniti e in Europa continueranno a diminuire con il progressivo riposizionamento delle disponibilità finanziarie nelle aree Asia-pacifico e America Latina. I risultati evidenziano inoltre che, in termini di mix patrimoniale, è probabile che gli Hnwi continueranno a preferire un portafoglio leggermente più aggressivo, alleggerendo le proprie posizioni in liquidità e beni immobili, spostando gli investimenti su "equity" e sugli investimenti alternativi. Secondo Mauro Masciarelli di Capgemini "L´accresciuto interesse da parte degli Hnwi verso gli investimenti in tutti i mercati del mondo e la contemporanea e crescente esposizione verso azionario ed investimenti alternativi, sono chiari segnali che non solo gli individui più ricchi del mondo stanno diventando investitori più sofisticati, ma anche che sono più che mai decisi a conseguire rendimenti paragonabili a quelli ottenuti nel 2003 e nel 2004". .  
   
   
RAPPORTO ASSINFORM: ITALIA FERMA PERCHE´ NON INNOVA INVESTIMENTI IT: INDUSTRIA A -1,7% (2005), PA A — 38% (FINANZIARIA 2006) INFORMATICA: + 0,9% PRIMO TRIMESTRE 2006, + 1,2% (STIMA A FINE ANNO), MA IL 2005 CHIUDE CON UN DEBITO ESTERO DI - 718 MILIARDI DI EURO (- 38,3 % RISPETTO ALL´ANNO PRECEDENTE)  
 
Roma, 21 giugno 2006 – "L´italia non si sviluppa, la sua economia non cresce perché non innova e, in particolare, non investe in Information Technology. Oggi la domanda mondiale dell ´Ict cresce a ritmi più sostenuti dell´economia mondiale e il suo motore è proprio l´It. Si evidenzia ormai una stretta relazione fra investimenti in It e crescita del Pii. In Italia la crescita dell´It è molto modesta e abbiamo un Pil quasi fermo. Siamo agli ultimi posti mondiali per investimenti fissi, con un´area euro che nel 2005 ha visto salire gli investimenti del 2,1%, mentre i nostri sono precipitati a -0,6%. Investire in innovazione tecnologica non è un optional, ma costituisce ormai una condizione strutturale per lo sviluppo" è questa, in sostanza, la fotografia delineata dal presidente di Aitech-assinform Ennio Lucarelli, nell´illustrare i risultati del Rapporto Assinform 2006 presentato questa mattina a Roma in Confindustria, in un affollato incontro (che ha visto oltre 1500 partecipanti tra Roma e Milano, collegate in videoconferenza), a cui sono intervenuti, fra altri, il Ministro della Funzione Pubblica e dell´Innovazione Luigi Nicolais e il Sottosegretario di Stato Beatrice Magnolfi. I dati parlano chiaro: nel 2005 la già elevata crescita del Pil mondiale (4,3%), una delle più alte negli ultimi vent´anni, è stata Superata di quasi due punti percentuali da quella del mercato dell´Ict (informatica + telecomunicazioni) cresciuto del 6,1%. Disaggregando il dato si vede che, mentre il tasso di crescita delle telecomunicazioni ha subito una lieve flessione dello 0,4% rispetto all´anno precedente, l´accelerazione del settore è dovuta all´espansione dell´It passata dal 4,4% al 5,4%, che negli Usa diventa il 5%, in Europa il 3,5% e in Cina addirittura il 20%! Nello stesso periodo in Italia, mentre le telecomunicazioni hanno mostrato una dinamica non lontana dai trend internazionali pari a + 3%, l´Information Technology ha registrato un incremento dello 0,9%. Per il 2006, il dato congiunturale relativo al primo trimestre conferma lo 0,9% di crescita (in ripresa rispetto allo 0,5% registrato nello stesso periodo dell´anno precedente) che, su base annua, si stima raggiungerà il + 1,2%. "Siamo a livelli ancora molto modesti - ha commentato Lucarelli - ma che vanno valutati alla luce delle performance di segno negativo registrate dal settore degli ultimi anni, che ha subito i pesanti contraccolpi della crisi economica generale. Oggi possiamo dire che è in atto un ´inversione tendenza, se pur timida, e ciò rappresenta una novità positiva che non va assolutamente sprecata nè da parte del Governo, né da parte delle imprese". Come? Su questo il presidente di Aitech-assinform non ha dubbi: "Ognuno deve fare bene la sua parte. Al Governo diciamo: avanti con una finanza pubblica del risparmio e del rigore, ma non si tagli sugli investimenti in innovazione che rappresentano una spesa produttiva!" Già oggi la nostra Pa con una spesa di 51,3 euro in informatica per abitante è tra gli ultimi posti in Europa. Inoltre la finanziaria 2006 prevede un taglio del 39% degli investimenti It dell´amministrazione centrale, mentre è noto che è la´spesa corrente il maggior aggregato fuori controllo, quella dove il processo di razionalizzazione non è mai riuscito a incidere in modo significativo ". Secondo Lucarelli la domanda pubblica d´innovazione, che per il settore It ammonta a 3. 000 milioni di euro, deve ritornare a essere uno stimolo per lo sviluppo. Ma per arrivare a questa condizione "è necessario che il Governo s´impegni decisamente sul fronte delle liberalizzazioni e della concorrenza". Oggi una parte sempre più rilevante della spesa pubblica in It è assorbita dalla crescente presenza di aziende a capitale pubblico di servizi informatici che arrivano a coprire il 46% della domanda locale e il 20% di quella dell´Amministrazione Centrale: "Destinare ingenti risorse pubbliche alla creazione di un consistente segmento di mercato protetto generato dal ricorso esponenziale all ´affidamento in house non è una via per il risparmio e lo sviluppo. Non auspichiamo la creazione di barriere tra pubblico e privato, ma un quadro di cooperazione basato sul disegno netto dei diversi ruoli, responsabilità e competenze". Commentando il peggioramento dei conti con l´estero del settore It, che ha chiuso il 2005 con un saldo negativo di 718 miliardi di euro (-38,3% rispetto all´anno precedente), il presidente di Aitech-assinform, ha detto, rivolgendosi agli imprenditori che l´informatica italiana ha grandi opportunità da cogliere per riprendere la strada della crescita, ma per questo: "dobbiamo avere il coraggio e l´ambizione di partecipare allo sviluppo tecnologico internazionale. Vi sono oggi treni dell´innovazione su cui è possibile salire subito per colmare ritardi ed esprimere eccellenza e capacità competitive". Il rapporto Assinform indica nei servizi professionali dell´It e nel software applicativo la potenziale via italiana all´informatica. Si tratta di offrire soluzioni avanzate a problemi nuovi posti dai grandi sistemi di comando, controllo e logistica da applicare alla protezione civile, dalla gestione dei grandi eventi, delle emergenze, della mobilità, della sicurezza, così come ai sistemi per migliorare l´efficienza dello Stato, dall´interoperabilità delle grandi banche dati alla privacy e ai servizi ai cittadini, la tutela ambientale, il risparmio energetico. Nel 2005 queste opportunità hanno rappresentato i due terzi della domanda nazionale e valori equivalenti della domanda internazionale dei paesi più evoluti. "Servizi e software applicativo – ha precisato Lucarelli - sono prodotti tecnologici che incorporano più di altri conoscenza, creatività ed esperienza, quelle qualità, cioè, che la stessa comunità internazionale ci riconosce come patrimonio di livello straordinario. Essi possono diventare il nostro trampolino di lancio per l´estero". Oggi gli investimenti delle imprese italiane in It ammontano a 15. 500 milioni di euro, con un trend di crescita che vede in testa le telecomunicazioni e lo spazio (+3%), seguono il settore della distribuzione e il terziario (+2% medio), le banche e assicurazioni (quasi +0,6%). Un discorso a parte merita l´industria manifatturiera, le cui difficoltà competitive si rispecchiano nel calo dell´1,7% della spesa It nel 2005. "Offrire soluzioni ad hoc per aiutare le imprese italiane a competere e internazionalizzarsi – ha concluso il presidente di Aitech-assinform - dovrà costituire uno degli stimoli fondamentali per la rinascita dell´informatica italiana". .  
   
   
OGGI: ASSEMBLEA ANNUALE AIBA IN ANTEPRIMA I RISULTATI DEL MERCATO DEL BROKERAGGIO ASSICURATIVO ITALIANO 2005  
 
Milano, 21 giugno 2006 – Oggi presso l’Hotel Michelangelo, si svolgerà l’Assemblea annuale dell’Aiba, Associazione Italiana dei Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni. L’incontro sarà l’occasione per fare un primo bilancio sull’andamento del mercato assicurativo in generale e del brokeraggio in particolare, alla luce dell’entrata in vigore del Codice delle Assicurazioni dal 1° gennaio 2006 che ha recepito la Direttiva Europea sull’intermediazione, e ancora nella sua fase introduttiva in attesa dei regolamenti attuativi dell’Isvap. Le novità normative confermano il ruolo professionale del broker che continua ad essere il consulente preferito dal mondo imprenditoriale italiano, come dimostrano i dati relativi all’andamento del mercato 2005, che verranno ampiamente illustrati dalla relazione del Presidente, Enrico Boglione. La percentuale di mercato dei broker nei rami danni, stimata per il 2005, è pari al 35% che sale al 60% circa con riferimento al segmento dei clienti aziende. Un risultato rilevante che testimonia il ruolo propulsivo del broker. .  
   
   
PIRELLI RE CRESCE NEL MERCATO TEDESCO: SALE AL 90% LA PARTECIPAZIONE DETENUTA NELLA JV CON KRONBERG PER INVESTIRE NEL SETTORE RESIDENZIALE IN GERMANIA  
 
Milano, 21 giugno 2006 – Pirelli Re cresce in Germania con l’aumento al 90% della partecipazione in P&k Real Estate, società costituita in joint venture con Kronberg nell’ottobre dello scorso anno per investire nel settore residenziale (la quota di Kronberg passa così dal 40% al 10%). P&k Real Estate ha inoltre concluso l’acquisizione di 18 immobili a prevalente destinazione residenziale, per un totale di circa 78. 000 mq, a Berlino per un valore di circa 64 milioni di euro. Il 90% circa delle unità è locato e genera canoni per circa 4,2 milioni di euro l’anno. Sale così a oltre 170 milioni di euro il patrimonio residenziale in gestione da parte di Pirelli Re, prevalentemente a Berlino. Pirelli Re, che intende replicare in Germania il modello di business già adottato con successo in Italia, ha già identificato altre interessanti opportunità di investimento nel residenziale e sta valutando di effettuare investimenti anche in altri segmenti del mercato immobiliare tedesco, in particolare in quelli retail e uffici, date le favorevoli condizioni economiche del Paese e gli elevati rendimenti prospettici. Il Gruppo sta proseguendo con successo il processo di espansione all’estero, puntando a diventare uno dei principali operatori attivi nell’Europa Centrale e Orientale attraverso la creazione di piattaforme di investimenti e di servizi immobiliari con partner locali qualificati. .  
   
   
SNAI S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI TRENNO S.P.A. IN SNAI S.P.A.  
 
Porcari, 20 giugno 2006 - I consigli di amministrazione di Snai S. P. A. (“Snai) e di Trenno S. P. A. (“Trenno”) hanno approvato: (i) le rispettive situazioni patrimoniali al 31 marzo 2006 (Trenno ha inoltre approvato anche la situazione patrimoniale alla stessa data con le opportune rettifiche dovute alla realizzazione dello scorporo di seguito descritto); (ii) il progetto di fusione; (iii) le relative relazioni illustrative. Trenno è una società di diritto italiano con sede legale in Milano, Via dell’Ippodromo, 100, capitale sociale Euro 14. 071. 074,16 interamente versato, suddiviso in numero 27. 059. 758 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna, soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Snai che ne detiene attualmente il 96,49% del capitale sociale. La fusione per incorporazione di Trenno in Snai, previo scorporo dalla medesima Trenno del ramo d’azienda attinente alla gestione ippica ed alla gestione immobiliare (che sarà conferito in una società a responsabilità limitata di nuova costituzione interamente partecipata dalla stessa Trenno) ha quale obiettivo la valorizzazione degli asset immobiliari del gruppo Snai, l’ottimizzazione della gestione degli stessi e il contemporaneo rilancio del business di Trenno legato alla gestione immobiliare ed alla gestione ippica. Si prevede che tale fusione sia attuata entro il 30 settembre 2006, anche in adempimento di obblighi contrattuali derivanti dai contratti di finanziamento in essere, stipulati per reperire le risorse per l’avvenuta acquisizione di 450 rami d’azienda inerenti la gestione della raccolta delle scommesse ippiche e sportive. La fusione di cui sopra sarà attuata avvalendosi delle semplificazioni procedurali di cui all’art. 2505-bis del codice civile e pertanto ai soci di Trenno sarà anche concesso il diritto di far acquisire le proprie azioni dalla incorporante Snai, ad un prezzo che ai sensi del combinato disposto degli articoli 2437-ter e 2505 – bis cc. , sarà determinato dal consiglio di amministrazione della stessa Trenno, sentito il parere del collegio sindacale e della società di revisione. I consigli di amministrazione di Trenno e di Snai hanno deliberato un rapporto di concambio “base” nella misura di n. 15 azioni ordinarie Snai del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna per ogni 58 azioni ordinarie di Trenno del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna, oltre ad un conguaglio in denaro pari ad € 0,70. Tale rapporto potrà peraltro subire variazioni, sulla base di una formula prestabilita, in dipendenza dell’attuazione dell’aumento di capitale che, in esercizio della delega conferita dall’assemblea straordinaria del 18 ottobre 2005, il consiglio di amministrazione di Snai intende deliberare tra la data di deposito del progetto di fusione e la data di stipula dell’atto di fusione. Il documento informativo relativo all’operazione di fusione di cui sopra verrà messo a disposizione del pubblico nei termini previsti dalle disposizioni applicabili. Il consiglio di amministrazione di Snai, in vista di tale futuro aumento di capitale, ha intanto deliberato di avviare entro breve il procedimento istruttorio presso la Consob per la pubblicazione di un prospetto informativo di sollecitazione e quotazione. .  
   
   
LE DONNE A MILANO VIVONO MENO BENE DEGLI UOMINI CHIEDONO TRASPORTI E SANITÀ EFFICIENTI, SICUREZZA EPPURE SONO QUASI 68 MILA LE IMPRESE ROSA A MILANO,+7% IN DUE ANNI OLTRE 100.000 MILANESI HANNO PER CAPO UNA DONNA  
 
Milano, 21 giugno 2006. Milano alle donne piace meno che agli uomini. Vi vive bene, infatti, il 74,6% delle donne contro una media del 77%. Milano al femminile: ecco il decalogo delle richieste. Mezzi pubblici migliori, tempi di attesa più brevi nelle prenotazioni di visite ed esami medici, più vigili di quartiere, maggiori controlli sull’esposizione e la trasparenza dei prezzi, interventi contro la criminalità, assistenza domiciliare per anziani, più edilizia per l’acquisto della casa a prezzo agevolato, più rigore nell’assegnazione degli alloggi popolari e lotta all’abusivismo, edifici più moderni e sicuri, più zone verdi. Sono questi gli interventi più urgenti auspicati dalle cittadine. Tutte proposte scelte da almeno una intervistata su quattro. E se guardiamo alle maggiori differenze nei bisogni femminili per vivere la città rispetto alle risposte medie, con differenze di circa cinque punti percentuali a favore delle donne troviamo, in ordine di importanza: libri scolastici gratuiti o scontati, assistenza domiciliare per anziani, più fondi per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto, più rigore nell’assegnazione degli alloggi popolari e lotta all’abusivismo, mezzi pubblici migliori, edifici più moderni e sicuri, più vigili di quartiere. D’altra parte, dicono le milanesi, Milano si sceglie perché offre lavoro e perché internazionale, ma quasi nessuna tra loro la preferisce per i servizi ai bambini e agli anziani o per i servizi sociali. E se le donne fanno impresa a Milano e provincia le prospettive di crescita sono rosee. Le imprese a conduzione femminile raggiungono quota 67. 531 a fine 2005, 6% del totale nazionale, registrando un aumento del 7% in due anni e danno a lavoro ad oltre 100. 000 uomini. Quasi 4 donne su 100 nell’area milanese hanno un’impresa. Le imprenditrici milanesi hanno per il 48% dei casi un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, per il 45% oltre i 50, solo il 5% le giovani. Quali settori scelgono? Il commercio (30%), i servizi alle imprese (27%), le attività manifatturiere (13%), i servizi pubblici e sociali (10%), seguiti da alberghi-ristoranti (6%) e costruzioni (4%). Emerge da un sondaggio della Camera di commercio di Milano attraverso la sua azienda speciale Cedcamera – metodo C. A. T. I. Su 1116 residenti milanesi e da un’elaborazione sui dati del Registro delle Imprese e Istat al 2° semestre 2005. Se ne è parlato oggi in Camera di Commercio di Milano nel corso dell’incontro “Istituzioni ed imprese: la sussidiarietà al femminile”. “In una città moderna e internazionale come Milano – ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – la dimensione della solidarietà e della sussidiarietà passa attraverso servizi sociali che consentano ai suoi cittadini una piena partecipazione per una maggiore competitività e per una migliore qualità della vita”. “Le donne – ha dichiarato Gianna Martinengo presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano - sono sempre più protagoniste del sistema delle imprese, forti del proprio desiderio di autonomia e di intrapresa. Il mercato grazie alle proprie regole imparziali diviene così un importante elemento per la partecipazione femminile”.
Perche Vive Bene A Milano? Peso su totale
Offre numerose opportunità di lavoro 22,8%
E’ una città internazionale 12,3%
Per i servizi pubblici/privati 9,9%
Per i negozi/ristoranti/bar locali 8,6%
Per il carattere della gente 6,3%
E’ un centro intellettuale importante/ apprendimento/corsi 5,4%
Per gli eventi culturali/sportivi 5,4%
E’ un centro innovazione/ricerca/tecnologia 3,2%
Per la sua bellezza architettonica 3,0%
Per le Infrastrutture 3,0%
Per i Servizi sociali 2,8%
Per i servizi ai bambini/anziani 2,4%
Altro 14,9%
Totale 100,0%
Sondaggio Camera di commercio di Milano attraverso la sua azienda speciale Cedcamera
Totale imprese (titolare maschio o femmina) 2° semestre 2005 Totale imprese femminili al 2° semestre 2005 % imprese femminili sul totale delle imprese Differenza imprese femminili 2° semestre 2003 - 2° semestre 2005 % di crescita rispetto al 2° semestre 2003 % totale imprese (titolare maschio o femmina) rispetto al totale nazionale % totale imprese femminili rispetto al totale nazionale
Milano 338. 010 67. 531 20% 4. 658 7% 7% 6%
Lombardia 798. 400 162. 653 20% 8. 898 6% 16% 13%
Italia 5. 118. 498 1. 219. 112 24% 44. 569 4% 100% 100%
Elaborazione Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese (secondo semestre 2005)Le imprese a conduzione femminile raggiungono quota 67. 531 a fine 2005, 6% del totale nazionale, registrando un aumento del 7% in due anni e danno a lavoro ad oltre 100. 000 uomini. Quasi 4 donne su 100 nell’area milanese hanno un’impresa. E sono soprattutto le imprese femminili con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro ad aumentare: +94% dal 2004 al 2005. Bene anche le aziende medio grandi, da un milione a 10 milioni di euro (+35%) e le medio piccole da 250 mila euro a un milione (+38%). La crescita interessa anche le imprese femminili lombarde che salgono a 162. 653 unità (+6%) e quelle nazionali che toccano la soglia di 1. 219. 112 (+4%). Il 20% delle imprese milanesi e lombarde è donna contro il 24% del totale nazionale. L’identikit. Le imprenditrici milanesi hanno per il 48% dei casi un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, per il 45% oltre i 50, solo il 5% le giovani con un’età che va dai 18 ai 29 anni. Le donne preferiscono gestirsi in piena autonomia: ben il 92,3% delle imprese rosa sono gestite esclusivamente da donne e nel 6,2% dei casi esercitano un controllo forte (rappresentano il 60% degli amministratori oppure possiedono oltre il 60% delle quote del patrimonio sociale o i 2/3 del capitale sociale). Quali settori scelgono? Il commercio (30%), i servizi alle imprese (27%), le attività manifatturiere (13%), i servizi pubblici e sociali (10%), seguiti da alberghi-ristoranti (6%) e costruzioni (4%).
Milano e provincia Imprese femminili dati 2° semestre 2005 % settore. Su totale imprese femminili
A Agricoltura, caccia e silvicoltura 1. 169 2%
B Pesca, piscicoltura e servizi connessi 5 0%
C Estrazione di minerali 11 0%
D Attività manifatturiere 8. 815 13%
E Produzione. E distribuzione. Energ. Elettrica, gas e acqua 11 0%
F Costruzioni 2. 565 4%
G Commercio. Ingr. E dett. Rip. Beni personali. E per la casa 19. 956 30%
H Alberghi e ristoranti 3. 880 6%
I Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 1. 980 3%
J Intermediazione monetaria e finanziaria 1. 659 2%
K Attiv. Immobiliare, noleggio, informatica, ricerca 18. 571 27%
L Pubbl. Amm. E difesa;assic. Sociale obbligatoria 4 0%
M Istruzione 408 1%
N Sanita´ e altri servizi sociali 657 1%
O Altri servizi pubblici,sociali e personali 6. 885 10%
X Imprese non classificate 955 1%
tot 67. 531 100%
Elaborazione Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese (secondo semestre 2005)
< 18 anni da 18 a 29 anni da 30 a 49 anni Oltre 50 anni N. C.
0% 5% 48% 45% 1%
Elaborazione Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese (secondo semestre 2005)
2005 2004 var%
piccole fino a 250mila euro 62. 940 61. 950 2%
medio piccole ( da 250mila euro a 1 milione) 2. 808 2. 036 38%
medio grandi (da un milione a 10 milioni di euro) 1. 630 1. 204 35%
grandi superiore a 10 milioni di euro 153 79 94%
Totale 67. 531 65. 269 3,5%
La classica degli interventi necessari a Milano
Milano: interventi necessari Donne Media
1 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari mezzi pubblici migliori/più frequenti/più diffusi/puntuali/puliti 60,90% 57,00%
2 Sanita´ – interventi necessari tempi di attesa più brevi nelle prenotazioni di visite ed esami 52,90% 50,00%
3 Sicurezza – interventi necessari più vigili di quartiere 34,70% 31,00%
4 Prezzi – interventi necessari maggiori controlli sull’esposizione e la trasparenza dei prezzi 34,30% 32,00%
5 Sicurezza – interventi necessari Interventi contro la piccola criminalità locale (furti, scippi) 32,60% 36,00%
6 Servizi Sociali – interventi necessari assistenza domiciliare per anziani 31,30% 25,00%
7 Abitazione – interventi necessari più edilizia per l’acquisto della casa a prezzo agevolato 29,40% 31,00%
8 Abitazione – interventi necessari più rigore nell’assegnazione degli alloggi popolari e lotta all’abusivismo 27,50% 23,00%
9 Scuola – interventi necessari strutture più moderne (edifici, sicurezza) 25,90% 22,00%
10 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari aumentare zone verdi 25,90% 25,00%
11 Sanita´ – interventi necessari medicine e servizi ospedalieri gratuiti/scontati 22,40% 22,00%
12 Prezzi – interventi necessari prezzi agevolati per giovani e anziani per cultura e tempo libero 21,90% 24,00%
13 Prezzi – interventi necessari sussidi per categorie svantaggiate (es. Pensioni minime) 19,70% 20,00%
14 Abitazione – interventi necessari più fondi per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto 19,60% 15,00%
15 Scuola – interventi necessari libri scolastici gratuiti/ scontati 18,50% 12,00%
16 Scuola – interventi necessari insegnanti più competenti e motivati 18,50% 27,00%
17 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari limiti e controlli sulle emissioni da riscaldamento 16,00% 16,00%
18 Sanita´ – interventi necessari medici e infermieri più competenti e motivati 12,90% 14,00%
19 Sicurezza – interventi necessari maggiore sorveglianze nelle fermate dei mezzi pubblici nelle ore notturne 12,60% 11,00%
20 Servizi Sociali – interventi necessari posti per tutti i richiedenti negli asili 12,50% 10,00%
21 Prezzi – interventi necessari sconti sul trasporti per classi sociali meno abbienti 12,40% 10,00%
22 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari più blocchi del traffico 12,10% 11,00%
23 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più parcheggi 11,40% 12,00%
24 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari parcheggi gratuiti/scontati in periferia e potenziamento del collegamento col centro 11,30% 12,00%
25 Scuola – interventi necessari più supporti didattici (computer, laboratori) 11,10% 15,00%
26 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari più zone a traffico limitato 10,80% 12,00%
27 Servizi Sociali – interventi necessari assistenza alimentare e casa per i più poveri 9,40% 6,00%
28 Servizi Sociali – interventi necessari abbattimento barriere architettoniche per portatori di handicap 9,40% 8,00%
29 Sicurezza – interventi necessari potenziamento delle videocamere nei quartieri 8,40% 7,00%
30 Sanita´ – interventi necessari dotazioni strutturali e di ricerca più moderne 8,20% 10,00%
31 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari ingresso in città a pagamento 7,90% 8,00%
32 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più metropolitane, rete da potenziare 7,60% 8,00%
33 Scuola – interventi necessari tempo pieno 7,40% 7,00%
34 Servizi Sociali – interventi necessari potenziamento delle azioni per affrontare il disagio giovanile/droga/dispersione scolastica 6,30% 8,00%
35 Abitazione – interventi necessari più case popolari 5,90% 9,00%
36 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più tram e bus 5,40% 6,00%
37 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari più giorni a targhe alterne 4,40% 4,00%
38 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più severità nei confronti degli automobilisti 4,30% 3,00%
39 Sicurezza – interventi necessari potenziamento della lotta all’evasione fiscale 4,20% 3,00%
40 Abitazione – interventi necessari più alloggi per accogliere da fuori studenti e lavoratori 3,90% 7,00%
41 Scuola – interventi necessari pulmino scolastico 3,70% 2,00%
42 Prezzi – interventi necessari azioni per ridurre i prezzi per mangiare fuori in pausa pranzo 3,60% 5,00%
43 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari servizi di trasporto gratuiti/scontati 3,30% 4,00%
44 Servizi Sociali – interventi necessari asili gratuiti/scontati per mamme che lavorano 3,10% 2,00%
45 Servizi Sociali – interventi necessari creazione di un albo per le baby sitter professionali 3,10% 2,00%
46 Servizi Sociali – interventi necessari servizi sociali concentrati sui problemi delle periferie 3,10% 2,00%
47 Servizi Sociali – interventi necessari maggiori servizi di supporto alle famiglie di portatori di handicap 3,10% 9,00%
48 Sicurezza – interventi necessari interventi contro la criminalità economica (usura, falsi dei marchi più noti) 2,10% 2,00%
49 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più piste ciclabili 1,60% 2,00%
50 Sicurezza – interventi necessari Interventi contro il terrorismo 1,10% 1,00%
51 Sicurezza – interventi necessari vie più illuminate di notte soprattutto in periferia 1,10% 2,00%
52 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari meno severità nei confronti degli automobilisti 0,50% 1,00%
53 Servizi Sociali – interventi necessari creazione/potenziamento di un albo per le badanti professionali 0,00% 2,00%
54 Servizi Sociali – interventi necessari luoghi di incontro/ centri aggregazione per la socialità degli anziani 0,00% 6,00%
55 Servizi Sociali – interventi necessari scuole di lingua e cultura per immigrati 0,00% 2,00%
Le “diverse” priorità delle donne, rispetto a tutti i cittadini
Milano: interventi necessari Donne Media differenza donne-media
1 Scuola – interventi necessari libri scolastici gratuiti/ scontati 18,50% 12,00% 6,50%
2 Servizi Sociali – interventi necessari assistenza domiciliare per anziani 31,30% 25,00% 6,30%
3 Abitazione – interventi necessari più fondi per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare l’affitto 19,60% 15,00% 4,60%
4 Abitazione – interventi necessari più rigore nell’assegnazione degli alloggi popolari e lotta all’abusivismo 27,50% 23,00% 4,50%
5 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari mezzi pubblici migliori/più frequenti/più diffusi/puntuali/puliti 60,90% 57,00% 3,90%
6 Scuola – interventi necessari strutture più moderne (edifici, sicurezza) 25,90% 22,00% 3,90%
7 Sicurezza – interventi necessari più vigili di quartiere 34,70% 31,00% 3,70%
8 Servizi Sociali – interventi necessari assistenza alimentare e casa per i più poveri 9,40% 6,00% 3,40%
9 Sanita´ – interventi necessari tempi di attesa più brevi nelle prenotazioni di visite ed esami 52,90% 50,00% 2,90%
10 Servizi Sociali – interventi necessari posti per tutti i richiedenti negli asili 12,50% 10,00% 2,50%
11 Prezzi – interventi necessari sconti sul trasporti per classi sociali meno abbienti 12,40% 10,00% 2,40%
12 Prezzi – interventi necessari maggiori controlli sull’esposizione e la trasparenza dei prezzi 34,30% 32,00% 2,30%
13 Scuola – interventi necessari pulmino scolastico 3,70% 2,00% 1,70%
14 Sicurezza – interventi necessari maggiore sorveglianze nelle fermate dei mezzi pubblici nelle ore notturne 12,60% 11,00% 1,60%
15 Servizi Sociali – interventi necessari abbattimento barriere architettoniche per portatori di handicap 9,40% 8,00% 1,40%
16 Sicurezza – interventi necessari potenziamento delle videocamere nei quartieri 8,40% 7,00% 1,40%
17 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più severità nei confronti degli automobilisti 4,30% 3,00% 1,30%
18 Sicurezza – interventi necessari potenziamento della lotta all’evasione fiscale 4,20% 3,00% 1,20%
19 Servizi Sociali – interventi necessari asili gratuiti/scontati per mamme che lavorano 3,10% 2,00% 1,10%
20 Servizi Sociali – interventi necessari creazione di un albo per le baby sitter professionali 3,10% 2,00% 1,10%
21 Servizi Sociali – interventi necessari servizi sociali concentrati sui problemi delle periferie 3,10% 2,00% 1,10%
22 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari più blocchi del traffico 12,10% 11,00% 1,10%
23 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari aumentare zone verdi 25,90% 25,00% 0,90%
24 Sanita´ – interventi necessari medicine e servizi ospedalieri gratuiti/scontati 22,40% 22,00% 0,40%
25 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari più giorni a targhe alterne 4,40% 4,00% 0,40%
26 Scuola – interventi necessari tempo pieno 7,40% 7,00% 0,40%
27 Sicurezza – interventi necessari interventi contro la criminalità economica (usura, falsi dei marchi più noti) 2,10% 2,00% 0,10%
28 Sicurezza – interventi necessari Interventi contro il terrorismo 1,10% 1,00% 0,10%
29 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari limiti e controlli sulle emissioni da riscaldamento 16,00% 16,00% 0,00%
30 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari ingresso in città a pagamento 7,90% 8,00% -0,10%
31 Prezzi – interventi necessari sussidi per categorie svantaggiate (es. Pensioni minime) 19,70% 20,00% -0,30%
32 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più piste ciclabili 1,60% 2,00% -0,40%
33 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più metropolitane, rete da potenziare 7,60% 8,00% -0,40%
34 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari meno severità nei confronti degli automobilisti 0,50% 1,00% -0,50%
35 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più parcheggi 11,40% 12,00% -0,60%
36 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari più tram e bus 5,40% 6,00% -0,60%
37 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari parcheggi gratuiti/scontati in periferia e potenziamento del collegamento col centro 11,30% 12,00% -0,70%
38 Servizi Pubblici E Trasporti – interventi necessari servizi di trasporto gratuiti/scontati 3,30% 4,00% -0,70%
39 Sicurezza – interventi necessari vie più illuminate di notte soprattutto in periferia 1,10% 2,00% -0,90%
40 Sanita´ – interventi necessari medici e infermieri più competenti e motivati 12,90% 14,00% -1,10%
41 Ambiente E Inquinamento – interventi necessari più zone a traffico limitato 10,80% 12,00% -1,20%
42 Prezzi – interventi necessari azioni per ridurre i prezzi per mangiare fuori in pausa pranzo 3,60% 5,00% -1,40%
43 Abitazione – interventi necessari più edilizia per l’acquisto della casa a prezzo agevolato 29,40% 31,00% -1,60%
44 Servizi Sociali – interventi necessari potenziamento delle azioni per affrontare il disagio giovanile/droga/dispersione scolastica 6,30% 8,00% -1,70%
45 Sanita´ – interventi necessari dotazioni strutturali e di ricerca più moderne 8,20% 10,00% -1,80%
46 Servizi Sociali – interventi necessari creazione/potenziamento di un albo per le badanti professionali 0,00% 2,00% -2,00%
47 Servizi Sociali – interventi necessari scuole di lingua e cultura per immigrati 0,00% 2,00% -2,00%
48 Prezzi – interventi necessari prezzi agevolati per giovani e anziani per cultura e tempo libero 21,90% 24,00% -2,10%
49 Abitazione – interventi necessari più case popolari 5,90% 9,00% -3,10%
50 Abitazione – interventi necessari più alloggi per accogliere da fuori studenti e lavoratori 3,90% 7,00% -3,10%
51 Sicurezza – interventi necessari Interventi contro la piccola criminalità locale (furti, scippi) 32,60% 36,00% -3,40%
52 Scuola – interventi necessari più supporti didattici (computer, laboratori) 11,10% 15,00% -3,90%
53 Servizi Sociali – interventi necessari maggiori servizi di supporto alle famiglie di portatori di handicap 3,10% 9,00% -5,90%
54 Servizi Sociali – interventi necessari luoghi di incontro/ centri aggregazione per la socialità degli anziani 0,00% 6,00% -6,00%
55 Scuola – interventi necessari insegnanti più competenti e motivati 18,50% 27,00% -8,50%
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CONVEGNO NOMISMA: NUOVI SCENARI DI COMPETIZIONE PER LE MICROIMPRESE ITALIANE: PROCESSI DI INTEGRAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA CON L´IMPRENDITORIA EXTRACOMUNITARIA  
 
Milano, 21 giugno 2006 - Anche il 2005 è stato, per l’Italia, un anno di difficoltà e debolezza nel tasso di crescita economica. Il 2006, dopo un inizio incoraggiante che aveva fatto intendere l’avvio di una fase espansiva dell’economia, mostra ancora segnali contrastanti e di fragilità della crescita. Per quanto riguarda i Piccoli Operatori Economici, si accentua una sostanziale difficoltà di tenuta competitiva in tutti i settori e si estendono le aree di cautela e di vulnerabilità su tutto il territorio italiano. Tuttavia, in questo ambito congiunturale contraddittorio, non manca la fiducia per un miglioramento delle condizioni di redditività delle microimprese. In un contesto economico caratterizzato dalla persistente cautela nell’attuare politiche di investimento, la crescita nel numero delle imprese i cui titolari provengono da paesi esteri, rappresenta un’opportunità in più per il rilancio dell’economia italiana. E proprio i temi del confronto fra piccoli imprenditori provenienti da paesi diversi e la capacità di integrazione economica e finanziaria per uno sviluppo più accelerato sono al centro della tavola rotonda organizzata nell’ambito della presentazione del settimo volume dell’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici e che vedrà la partecipazione di esperti e rappresentanti del mondo economico, finanziario e imprenditoriale. La realizzazione dell’Osservatorio nasce dalla collaborazione tra Crif Decision Solutions e Nomisma le cui competenze e ruoli acquisiti sono ben noti al mercato finanziario e imprenditoriale. L’osservatorio analizza con continuità i diversi aspetti del finanziamento ai Piccoli Operatori Economici. La struttura del Rapporto comprende: un’analisi della struttura economico-finanziaria delle microimprese per settore di attività in chiave di evoluzione temporale, una valutazione della dinamicità dei Piccoli Operatori Economici per settore di attività e area geografica, e un’analisi della rischiosità sul mercato del credito ai Piccoli Operatori Economici, basata sulla banca dati Crif, che mette in evidenza le tendenze anche per forma giuridica, oltre che per settore di attività e per aree geografiche. Il Rapporto, arricchito da un approfondimento tematico sui processi di integrazione economica e finanziaria con l´imprenditoria extracomunitaria, contiene infine un quadro sinottico, per regione settore di attività economica, che raccoglie i principali e più originali indicatori di tendenza delle prospettive dei Piccoli Operatori Economici nel loro rapporto con il sistema bancario. La Presentazione del settimo volume dell’Osservatorio Crif-nomisma sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici è prevista per Martedì 27 giugno alle ore 9. 30 presso il Congressi Stelline Corso Magenta 61 di Milano. Programma : Prima Parte - Ore 9. 30 Registrazione Partecipanti; Ore 10. 00 Benvenuto Gianni Lorenzoni, Presidente del Comitato Scientifico, Nomisma; Marco Preti , Director Business Information, Crif. Ore 10. 15 “Presentazione Del Rapporto Semestrale” Davide Capuzzo, Analytics Director, Crif Decision Solutions; Marco Sassatelli , Responsabile Area Industria e Imprese, Nomisma. Seconda Parte - Tavola Rotonda - "Nuovi scenari di competizione per le microimprese italiane: processi di integrazione economica e finanziaria con l´imprenditoria extracomunitaria". Ore 11. 30 Introduzione e coordinamento dei lavori a cura di: Elio Silva, Caporedattore, Il Sole 24Ore; Cristina Bandinelli, Vice Presidente, Cna; Maurizio Del Tenno, Presidente Giovani Imprenditori, Confartigianato; Pietro Rosa Gastaldo, Direttore Generale, Confesercenti; Rodolfo Ortolani, Vice Direttore Generale, Unicredit Banca; Pietro Sandali, Capo Area Azione Economica, Coldiretti; Paolo Surace, Responsabile Osservatorio Economico, Confederazione Italiana Agricoltori; Sanpaolo Imi; Monte dei Paschi di Siena. Ore 13. 30 Conclusioni. .  
   
   
LA CAMERA DI COMMERCIO ITALO-RUSSA PROMUOVE L’EDIZIONE 2006 DEL CORSO DI FORMAZIONE “OBIETTIVO RUSSIA”  
 
Milano, 21 giugno 2006 - Dopo il notevole favore e l’interesse riscontrati tra i partecipanti e i docenti nella passata edizione, anche per il 2006 la Camera di Commercio Italo-russa, nell’ambito delle proprie attività istituzionali di promozione dello sviluppo dei rapporti bilaterali italo-russi, organizza a Milano il Corso di formazione “Obiettivo Russia”, che si svolgerà dal 15 settembre al 2 dicembre 2006 (nei giorni di venerdì pomeriggio e sabato), in collaborazione con la Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia” e l’Associazione Italia Russia Lombardia, con un contributo del Ministero delle Attività Produttive, che ne ha riconosciuto il rilievo nazionale. Il corso è rivolto a tutti coloro (dipendenti, liberi professionisti, collaboratori, consulenti, imprenditori, ecc) che, già inseriti in una realtà lavorativa, si accingono ad operare sul mercato russo o che desiderano sviluppare, consolidare o approfondire le proprie personali competenze professionali in relazione al “Pianeta Russia”. Tenuto da stimati docenti delle Università italiane e da esperti professionisti e consulenti, il corso si propone di fornire un quadro generale della situazione sociale ed economica della Russia, illustrare agli operatori economici italiani le opportunità offerte dal mercato russo, fornire ai partecipanti una preparazione di base e gli strumenti adeguati e necessari per inserirsi in modo competitivo e professionale nel mercato russo. Il percorso formativo si sviluppa in 5 moduli per un totale di 170 ore e approfondisce tematiche riguardanti le caratteristiche e lo sviluppo del paese dal punto di vista storico, culturale, economico-finanziario-commerciale, politico, giuridico. Per completare il training formativo è previsto anche un modulo linguistico. Numero minimo per l’attivazione del corso: N° 10 partecipanti. Durata del corso: 15 settembre - 2 dicembre 2006 (venerdì pomeriggio e sabato) Termine per la prenotazione: venerdì 21 luglio 2006 Inizio del corso: venerdì 15 settembre 2006 Le lezioni si svolgeranno presso la sede della Camera di Commercio Italo-russa e Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia” e Associazione Italia Russia in Via Silvio Pellico 8 a Milano. Www. Fondazione-italiarussia. It . . .  
   
   
TECNOLOGIA & SOSTENIBILITÀ  
 
Milano, 21 giugno 2006 - In occasione del Mese della Csr promosso da Pentapolis, associazione per la diffusione della responsabilità sociale d’impresa, si svolgerà, martedì 27 giugno presso il Nuovocentro Internazionale di Brera a Milano, un convegno: sul tema: Tecnologia & Sostenibilità Obiettivo dell’incontro è descrivere e – soprattutto – mostrare i passi da gigante che la tecnologia ha fatto e si appresta a fare per il miglioramento del vivere. Dalla persona (salute, comunicazione, lavoro, cultura) alla mobilità e ambiente; dalla sicurezza alla solidarietà. Il convegno rappresenta un’occasione di confronto su quanto è stato fatto, si può fare e si farà attraverso la testimonianza di sociologi, scienziati, esperti e rappresentanti delle aziende protagoniste del mercato e dei processi di innovazione. Tra i relatori che si confronteranno sul tema, portando le proprie esperienze e conoscenze, figurano: Enzo Argante, Presidente Pentapolis, Sergio Tonfi, Brand and Communication Manager Philips, Sabine Robert, Direttore Comunicazione e Immagine Air Liquide e Loris Ballerini, Coordinatore italiano del progetto europeo Hychain di Air Liquide, Roberto Saracco, Direttore Future Centre Telecom, Carlo Andrea Rossanigo, Direttore Relazioni Esterne e Corporate Marketing Microsoft, Renato Sommacal, Program Manager Philanthropy & Education Hewlett Packard, Angelo Failla, Direttore Generale Fondazione Ibm. Moderatore dell’incontro, il Professor. Paolo Di Trapani, Dipartimento di Fisica e Matematica dell’Università dell´Insubria. .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDIO SULLE NANOSCIENZE E NANOTECNOLOGIE  
 
Roma, 21 giugno 2006 - Affermatesi come tecnologie orizzontali o convergenti, perché in grado di permeare ogni settore tecnologico, le nanotecnologie sono viste dalla comunità scientifica e dal mondo industriale come le tecnologie del futuro. Il Convegno internazionale di studio sui profili scientifici, bioetici e biopolitici delle nanoscienze e delle nanotecnologie che si svolgerà Martedì, 27 giugno alle ore 9. 00 presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati Vicolo Valdina, 1 a Roma, intende promuovere la riflessione sulle prospettive dischiuse dalla convergenza tra biotecnologie, tecnologie dell’informazione, nanotecnologie e scienze cognitive. Coerentemente con la linea già tracciata dai precedenti convegni internazionali tenutisi a Roma nel corso del 2005, la giornata di studio intende altresì stimolare forme ed attività di responsabile formazione e di consapevole informazione della società civile. L´evento, organizzato in collaborazione con la Cattedra Jean Monnet di diritto materiale europeo dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza ed il Centro studi per l’etica delle scienze della vita e delle nuove tecnologie Ecsel, fa parte integrante delle attività condotte nell’ambito del Programma di ricerca di interesse nazionale (Prin) “Il principio di precauzione. Profili giuridici, bioetici e filosofici”, cofinanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e condotto da studiosi delle Università La Sapienza, Tor Vergata e Lumsa di Roma (responsabile scientifico: Prof. Luca Marini). Programma: Ore 9. 00 - Registrazione dei partecipanti; Ore 9. 30 - Presentazione del Convegno: Luca Marini, Centro studi Ecsel e Comitato Nazionale per la Bioetica. Apertura dei lavori: Francesco D’agostino, Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica; Leonardo Santi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie; Maurizio Salvi, Ufficio dei Consiglieri per le Politiche europee del Presidente della Commissione europea. Ore 10. 45 - Prima sessione: profili scientifici e tecnologici. Modera: Lucio Bianco, Università di Roma “Tor Vergata”. Intervengono: Roberto Cingolani, Direttore del Laboratorio Nazionale di Nanotecnologia; Mauro Ferrari, Brown Institute of Molecular Medicine, University of Texas Health Science Center; Paolo A. Netti, Università degli Studi di Napoli “Federico Ii” ; Giorgio Palù, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova; Guido Rasi, Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Maria Svelto, Preside della Facoltà di Scienze Biotecnologiche dell’Università di Bari ; Ore 15. 00 - Seconda sessione: profili bioetici e biogiuridici. Modera: Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” e Componente del Comitato Nazionale per la Bioetica Intervengono: Salvatore Amato, Università di Catania e Comitato Nazionale per la Bioetica; Ezio Andreta, Consiglio scientifico generale del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Sergio Belardinelli, Università di Bologna e Comitato Nazionale per la Bioetica; Tullio Scovazzi, Università degli Studi di Milano-bicocca. Ore 17. 15 - Tavola rotonda: profili biopolitici e sociali. Modera: Adriano Bompiani, Università Cattolica del Sacro Cuore e Presidente Onorario del Comitato Nazionale per la Bioetic Intervengono: Enrica Battifoglia, Ansa Salute; Pasquale Calderale, Vice-presidente della Commissione Centrale Tecnica dell’Ente Nazionale di Unificazione: Walter Ganapini, Presidente di Greenpeace Italia Francesco Mauro, Componente del Consiglio Nazionale di Amici della Terra; Elvio Mantovani, Direttore di Nanotec It; Maria Cristina Pedicchio, Presidente di Area Science Park; Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori. Ore 19. 00 - Conclusioni: Edoardo Boncinelli, Ospedale San Raffaele di Milano La partecipazione è gratuita, previa iscrizione email alla Segreteria organizzativa: segreteria@ecsel. Org . .  
   
   
INCONTRI AREA NOBEL, L’INFINITAMENTE PICCOLO: LA RIVOLUZIONE DELLE NANOTECNOLOGIE SIR HARRY KROTO, PREMIO NOBEL PER LA CHIMICA 1996  
 
 Trieste, 21 giugno 2006 - Dall´ingegneria alla chimica, dalla biologia alla medicina, dalla fisica alle scienze dei materiali, le nanotecnologie permeano oggi numerosi campi di ricerca. L’ampiezza delle loro potenziali applicazioni e la capacità di radicali cambiamenti che promettono di generare in numerosi settori industriali, ne fanno un campo in forte crescita e in rapida evoluzione. Che si tratti di nuovi materiali ultraleggeri per l’aviazione oppure di nanodispositivi per il rilascio controllato di farmaci, l’elevata propensione alla multidisciplinarietà nell´ambito della ricerca e dell´applicazione industriale rende le nanotecnologie un campo d’elezione per una realtà come Area Science Park. Harry Kroto, comunemente definito il guru delle nanotecnologie, Premio Nobel per la Chimica 1996 per le sue ricerche sulla molecola C60 e sui nanotubi, ha accettato l’invito di Area Nobel e giovedì 22 giugno sarà a Trieste per una conferenza aperta al pubblico. Le scoperte di Kroto hanno aperto l’orizzonte ad applicazioni assai promettenti, con la possibilità di creare molecole molto grandi, con strutture molto ben definite a livello atomico, in grado di generare materiali e oggetti del tutto nuovi. Proprio questa è una delle più grandi sfide tecniche per i chimici del Xxi secolo. Per assistere all’evento, che si svolgerà Giovedì 22 giugno 2006 alle ore 16. 45 presso il Centro Congressi Area Science Park, Padriciano 99 a Trieste, è disponibile un servizio gratuito di bus-navetta che dal centro di Trieste condurrà in Area Science Park con i seguenti orari: 15. 50 Spiazzo antistante la Sala Tripcovich; 15. 55 Stazione Marittima (rive); 16. 05 Piazza S. Antonio (via Filzi); 16. 10 Tribunale (via Coroneo); 16. 20 Università (di fronte all´ingresso n°5 - distributore Agip); 16. 40 arrivo al Centro Congressi di Padriciano. Al termine della conferenza la navetta ritornerà a Trieste. Programma 16. 45 Registrazione; 17. 00 Indirizzi di saluto, Maria Cristina Pedicchio Presidente di Area Science Park; 17. 15 Magneti e Molecole; Dante Matteschi Professore di Chimica generale e Inorganica presso l’Università di Firenze Direttore del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali, Instm; 17. 45 Architettura nel Nanospazio; Harry Kroto Premio Nobel per la Chimica 1996, Francis Eppes Professor, Department of Chemistry and Biochemistry, Florida State University; 18. 45 Discussione; 19. 15 Conclusioni: .  
   
   
SEMINARIO SULLA GESTIONE DELL´INNOVAZIONE E DELLE CONOSCENZE A OXFORD (REGNO UNITO)  
 
Milano, 21 giugno 2006 - Dal 5 al 7 luglio a Oxford (Regno Unito) si svolgerà un seminario sulla gestione dell´innovazione e delle conoscenze nello sviluppo della ricerca e della produzione. Obiettivo del seminario è presentare le migliori pratiche ai ricercatori e ai manager dell´industria che cercano di utilizzare le tecniche e gli strumenti più recenti per la gestione dell´innovazione e delle conoscenze allo scopo di ottimizzare la produttività e la redditività del capitale delle loro attività di ricerca e sviluppo (R&s). I gruppi partecipanti al seminario analizzeranno e discuteranno le complesse questioni che emergeranno dagli studi di casi presentati dai formatori. I temi trattati dal seminario sono i seguenti: gestione strategica delle conoscenze in R&s; proprietà intellettuale, licenze e valutazione; valutazione e verifica delle conoscenze; integrazione di attività di ricerca e di gestione dell´innovazione; comunicazione e collaborazione tra équipe e partner di ricerca; sviluppo organizzativo e cultura in R&s. Http://barryhardy. Blogs. Com/theferryman/files/innovationwellrd_oxford_web1. Pdf .  
   
   
CHI CERCA UNO STAGE TROVA UN LAVORO I RISULTATI DEL SONDAGGIO DI SPORTELLO STAGE – ACTL PREMIATO IL 18 GIUGNO 2006 DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO PER LA SUA ATTIVITÀ DI DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLO STAGE  
 
Milano, 21 giugno 2006 – L’84% degli stage si trasforma in lavoro. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio svolto da Sportello Stage (il servizio di Actl per l’incontro tra la domanda e l’offerta di stage) su un campione di 106 giovani che avevano concluso da 6 mesi la loro esperienza di stage. Le risposte dei giovani interpellati mettono in luce, quindi, una forte spinta offerta dallo stage per l’ingresso nel mondo del lavoro. Alta è la percentuale di coloro che, in seguito allo stage, sono stati inseriti all’interno dell’organico della stessa azienda presso la quale sono stati formati: 61%. In ogni caso, tra tutti coloro che hanno trovato lavoro dopo lo stage, anche in un’azienda diversa da quella presso cui hanno svolto il tirocinio, l’80% ha dichiarato di lavorare nella stessa area d’attività di svolgimento dello stage. I giovani sembrano percepire l’importanza che lo stage ha avuto per il loro inserimento nel mondo del lavoro (l’85% del campione definisce lo stage un’esperienza utile per il proprio futuro professionale). Per quanto riguarda le tipologie di contratto dei nuovi assunti, il 37% è stato inserito con un contratto a tempo indeterminato, il 36% con contratti a tempo determinato e il 16% con contratti a progetto. Seguono il 5% con un contratto di inserimento, il 3% con un contratto di apprendistato, il 2% con lavoro interinale, e l’1% con un contratto di formazione –lavoro. I settori di attività dove più frequentemente si svolgono gli stage sono: l’area Amministrazione/finanza/gestione di Controllo (20%), l’area Commercio/vendite (15%), l’area Risorse Umane/organizzazione (18%) l’area Sistemi Informativi (10%), e l’area marketing e pubblicità (8%). Queste aree sono le stesse che offrono maggiori possibilità di inserimento dopo lo stage. Per quanto riguarda l’età media dei tirocinanti dal sondaggio è emerso che la maggior parte degli stagisti ha un’età compresa tra i 25 e i ai 30 anni (79%), il 13 % tra i 21 e i 24 anni, il 2% tra i 18 e i 21 anni e il 6% oltre i 30 anni. Dal punto di vista del titolo di studio dei tirocinanti, la maggior parte degli stagisti ha una cultura universitaria (l’85% possiede un titolo di laurea). I dati confermano lo stage come una valida palestra per entrare nel mondo del lavoro, una vera e propria esperienza formativa che prepara alla professione. E’ quanto rileva Sportello Stage, il maggiore ente promotore di stage in Italia (oltre 18 mila stage attivati presso 4000 aziende) che da 7 anni si impegna a diffondere la cultura dello stage nelle imprese. Per queste attività il 18 giugno 2006 Sportello Stage ha ricevuto dalla Camera di Commercio di Milano un Premio Speciale “per il fondamentale contributo offerto dall’ente nella diffusione della cultura dello stage nei confronti delle imprese in una collaborazione tra pubblico e privato attraverso lo Sportello Stage”. Il premio è stato consegnato da Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano, a Marina Verderajme, Presidente di Actl, in occasione della manifestazione Premio Milano Produttiva che si è svolta presso il Teatro alla Scala di Milano. “E’ un riconoscimento che ci onora e molto importante per un’attività in cui crediamo fortemente come supporto per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. E’ da sette anni che il nostro staff si impegna con professionalità in questo compito”, ha dichiarato Marina Verderajme. .  
   
   
PREMIO ERNST & YOUNG L’IMPRENDITORE DELL’ANNO 2006: SEMPRE IN TESTA LE CANDIDATURE IN LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA. PARI MERITO A SORPRESA TRA NORD OVEST E CENTRO SUD  
 
Milano, 21 giugno 2006 – Il conto alla rovescia è iniziato…Sta per scadere, infatti, il termine per presentare le candidature alla decima edizione italiana del Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno 2006, volto a riconoscere e a celebrare l’eccellenza imprenditoriale italiana. Gli imprenditori e le imprenditrici del Bel Paese, che vogliano sfidarsi e confrontarsi sul piano del successo, della qualità dei progetti d’azienda e della capacità di creare valore anche all’interno del contesto sociale in cui operano, hanno la possibilità di presentare la propria candidatura fino al 7 luglio. Al momento, i dati parziali sulle candidature confermano che le regioni più industrializzate in Italia, sono quelle che hanno aderito maggiormente in questa prima fase di partecipazione al Premio; la Lombardia, dalla quale proviene il 43% delle candidature (contro il 34% dei dati parziali riferiti all’anno scorso) e l’Emilia Romagna con il 29% delle candidature (contro il 22% del 2005). In buona posizione anche la Campania che, con il suo 13% di candidature, si attesta al terzo posto nella classifica provvisoria. Un dato singolare di questa prima analisi parziale mette in evidenza quanto siano proprio due macro aree molto diverse e “distanti” tra loro quelle che, al momento, stanno rispondendo maggiormente alle candidature al Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno 2006. Il Nord-ovest ed il Centro Sud sono, infatti, a pari merito, attestandosi entrambe al 43% delle candidature pervenute. Questa analisi parziale mette in evidenza un altro aspetto significativo. Aumentano in maniera sensibile, infatti i candidati provenienti dal macrosettore Commercio con il 29%, rispetto al 22% della precedente edizione. Il settore Industria si conferma leader di questi dati parziali (71%), confermando, seppur con un lieve calo, lo stesso dato del 2005 quando tale comparto raggiungeva il 74%. In questa prima panoramica generale emerge che sono le aziende con un fatturato compreso tra i 50 e i 100 milioni quelle più rappresentate in questa prima analisi di andamento delle candidature (43%). Ancora una volta, quindi, si conferma la predominanza della Piccola e Media Impresa che, in Italia, continua a rappresentare un punto di forza dell’ambiente socio-economico. L’adesione al Premio Ernst & Young L’imprenditore dell’Anno è gratuita. Per ulteriori informazioni: Segreteria Organizzativa del Premio presso Ernst & Young, tel. 0272212820/07; e-mail: ey. Imprenditore@it. Ey. Com L’adesione può essere effettuata anche compilando l’apposito modulo disponibile al sito Internet www. Eypremio. Com .  
   
   
A PIENI GIRI IL SETTORE LAVANDERIE INDUSTRIALI I DATI PRESENTATI DALL’ENTE BILATERALE DEL SETTORE NEL PRIMO RAPPORTO EVIDENZIANO LA CRESCITA DEL COMPARTO E LA SUA TENDENZA AD UN’OCCUPAZIONE FEMMINILE CON FORMULA DI CONTRATTO DIPENDENTE  
 
Roma, 21 giugno 2006 – 600 industrie per 15mila addetti e un fatturato di 1,3 miliardi di Euro (2004). Sono questi, in estrema sintesi, i dati sul settore delle lavanderie industriali emersi stamane nel corso della presentazione, presso il Cnel, del Primo Rapporto sul comparto. Lo studio, promosso dall’Ente Bilaterale del settore, composto dall’Associazione confindustriale Fise Auil e dalle sigle sindacali Femca Cisl, Filtea Cgil e Uilta Uil), offre uno spaccato, finora inedito, di un settore chiave nell’ambito dei servizi di detergenza e di igienizzazione fruiti dal mondo sanitario-assistenziale (biancheria di reparto, di sala operatoria, set chirurgici tessili sterili riutilizzabili), turistico-alberghiero (biancheria da tavola, da letto e da bagno), del commercio e dell’industria (abiti da lavoro-dispositivi di protezione individuale). Un settore che, contrariamente alla congiuntura degli ultimi anni, ha visto crescere il suo volume di affari e il livello dell’occupazione diretta (+9% nell’ultimo decennio), in special modo di quella femminile (pari al 65% delle maestranze). La crescita degli ultimi anni è legata alla maggiore sensibilità da parte della committenza/utenza alla qualità dei servizi forniti dalle lavanderie industriali ad acqua dove particolare rilievo assumono la garanzia dell’igiene e la tutela dell’ecosistema che solo un processo industriale monitorato può assicurare. Il Rapporto evidenzia come il trend di crescita della domanda di fornitura e manutenzione degli abiti da lavoro utilizzati dall’industria rappresenti il vettore che nel futuro prossimo registrerà un rilevante tasso di incremento attestato, oggi, in Italia al solo 5-10%, rispetto al 90% degli altri Paesi europei più evoluti. “Questo convegno sui progetti e le prospettive dell’Ente”, dichiara il Presidente dell’Ente Bilaterale delle Lavanderie Industriali, Edoardo Rossi, “è il primo il momento di pubblicizzazione e contemporaneamente di riflessione e confronto su di un’esperienza bilaterale nuova che, andando oltre il solco tradizionale degli aspetti formativi e di analisi professionale o dei meri interventi di natura mutualistica, ha perseguito e persegue un modello di bilateralità che si configura come motore e stimolo alle relazioni del settore sia per le aziende che per il lavoratori. La scelta del Cnel come sede istituzionale dell’iniziativa, con l’intervento del Presidente Antonio Marzano, di rappresentanti istituzionali e delle parti sociali, sottolinea come l’importanza del dialogo imprese/sindacati trovi nell’attività dell’Ente la sua massima espressione. L’impegno dell’Ente volto alla realizzazione di studi e progetti finalizzati alla conoscenza e all’approfondimento del settore offre un concreto contributo alle parti sociali nell’attuazione di politiche sindacali mirate all’innalzamento della competitività del comparto con indubbi effetti sulla crescita dell’occupazione e delle competenze professionali dei lavoratori. . .  
   
   
AZIONI DI VIGILANZA E CONTROLLO ANCHE SU IMPRESE MINORI ELETTRICITÀ: AVVIATE ISTRUTTORIE FORMALI NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ: ICEL SRL, SIPPIC SPA, SNIE SPA  
 
Milano, 21 giugno 2006 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha avviato istruttorie formali, per inosservanza dei propri provvedimenti, nei confronti di alcune imprese elettriche minori: le società Icel Srl di Lugo (Ra), Sippic Spa con sede a Napoli, e Snie Spa di Nola (Na). La documentazione è pubblicata sul sito www. Autorita. Energia. It In particolare, tali tre imprese avrebbero omesso di trasmettere all’Autorità parte della documentazione contabile richiesta loro, avente ad oggetto dati e documenti necessari, per la Cassa conguaglio per il settore elettrico e per l’Autorità, ai fini della determinazione delle integrazioni tariffarie dovute. Inoltre, per la Sippic Spa, in esito a verifiche ispettive condotte dagli Uffici dell’Autorità in collaborazione con la Guardia di Finanza, sarebbero state riscontrate anche violazioni di norme dell’Autorità in materia di qualità commerciale del servizio e condizioni contrattuali di fornitura ai clienti finali, nonché in materia di trasparenza dei documenti di fatturazione dei consumi. Per tali fatti, è stata avviata un’ulteriore istruttoria che può concludersi con l’eventuale adozione di sanzioni amministrative pecuniarie. Infine, l’Autorità ha avviato un’aggiuntiva istruttoria formale nei confronti di Snie Spa per l’eventuale esclusione della stessa dall’elenco delle imprese elettriche minori ammesse all’integrazione tariffaria. In atti presentati nell’ambito di altri procedimenti, infatti, la società avrebbe ammesso di aver cessato (almeno dal 2004) la produzione dell’energia elettrica continuando ad erogare il solo servizio di distribuzione: viene in tal modo meno uno dei requisiti previsti dalla legge per l’ammissione all’integrazione tariffaria. Durante le istruttorie, le parti interessate potranno produrre - in contraddittorio - documenti e memorie sui fatti evidenziati, ed ottenere un´audizione presso l´Autorità per fornire i necessari chiarimenti, prima delle decisioni finali della stessa Autorità. .  
   
   
BIOENERGIE: VECCHIONI, CONFAGRICOLTURA PRONTA A PARTIRE CON QUATTRO PROGETTI  
 
Roma, 21 giugno 2006 - “Confagricoltura è in grado, già oggi, di partire con la realizzazione di almeno quattro progetti, localizzati in maniera diffusa – da Crotone, al Veneto; da Ferrara, a Pavia – per avviare concretamente la produzione di bioenergia, bioetanolo e/o biodiesel. Anche in forma combinata. ”Lo ha detto il presidente Federico Vecchioni nel suo intervento al convegno “Lo sviluppo delle bioenergie organizzato da Confagricoltura, Cia e Mps Banca per l’impresa. “L’agricoltura - ha detto Vecchioni - può essere protagonista della sfida per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, accrescere la diversificazione, attenuare l’impatto ambientale dei consumi energetici, favorire l’efficienza, mediante l’attuazione dei principi del risparmio energetico, della cogenerazione e della microgenerazione. Ma non possiamo più dialogare esclusivamente tra di noi. Se vogliamo realmente che l’opzione bioenergetica si trasformi, sul territorio, da idea innovativa, in un’opportunità concreta per i nostri imprenditori, occorre soddisfare alcune condizioni. ” La prima è che il Governo, con tutti i ministeri coinvolti, le Regioni, e le forze sociali ed ambientaliste condividano l’opzione di fondo. La seconda è l’attivazione di progetti di ricerca, formazione e divulgazione dell’innovazione. La terza è la creazione di un contesto normativo nazionale, che sia coerente con questo disegno, assegnando un ruolo prioritario alle fonti energetiche rinnovabili, e in particolare alle biomasse agroforestali. “A questo punto – ha detto Vecchioni - sarebbe relativamente facile selezionare e promuovere progetti, sul territorio, favorendo le iniziative “bottom up”, nelle quali sono le comunità locali a promuovere ipotesi di sviluppo. ” Vecchioni ha ricordato che poche settimane fa il Consiglio dei Ministri ha varato un disegno di legge che, mediante lo strumento della legge delega, dovrebbe ulteriormente rafforzare gli interventi tesi a questo obiettivo, anche agendo sul delicato tema della defiscalizzazione. “Potrebbe essere questa l’occasione – ha detto Vecchioni - per compiere un passo ulteriore, dopo la legge 81/06 che, fra l’altro, ha previsto un obbligo di immissione al consumo dei biocarburanti, in percentuali crescenti, a partire dall’1% di quest’anno. ” Una revisione dovrà presto toccare anche la questione dei certificati verdi, che, a giudizio, della Confagricoltura, non selezionano in modo equo le diverse fonti rinnovabili, ed in particolare non promuovono efficacemente le biomasse agroforestali. “Ma c’è un’altra opportunità da cogliere – ha detto Vecchioni - i contratti di programma bioenergetici, che dovrebbero legare in maniera sinergica gli agricoltori ed altri soggetti, per realizzare, in ambiti territoriali ben individuati, progetti agroindustriali per la promozione delle bioenergie e/o il risparmio energetico. ” .  
   
   
PREVENZIONE DELLE CATASTROFI NATURALI: ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO FRA PROTEZIONE CIVILE E CNR OBIETTIVO: SVILUPPARE LA CONOSCENZA, LE METODOLOGIE E LE TECNOLOGIE UTILI ALLA REALIZZAZIONE DI SISTEMI DI MONITORAGGIO, PREVISIONE E SORVEGLIANZA NAZIONALI.  
 
Roma, 21 giugno 2006 - Dipartimento della Protezione Civile e Consiglio Nazionale delle Ricerche rafforzano la decennale collaborazione e "mettono a fattor comune" le proprie competenze e le proprie strutture per garantire sistemi sempre più affidabili, sia di prevenzione delle catastrofi naturali, sia di studio delle condizioni di rischio per le persone, il territorio e l´ambiente. Un accordo di Programma quadro è stato firmato fra il Responsabile del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dr. Guido Bertolaso, ed il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, prof. Fabio Pistella, con la finalità di sviluppare la conoscenza, le metodologie e le tecnologie utili alla realizzazione di sistemi di monitoraggio, previsione e sorveglianza nazionali, in stretta collaborazione con i Centri Funzionali della Protezione Civile che sono deputati alla gestione del sistema di allerta nazionale. L´accordo si prefigge anche l’attuazione dell’organizzazione della funzione di supporto tecnico–scientifico nell’ambito del Servizio Nazionale della protezione civile, prevista dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile”. La Protezione Civile ha individuato nell´ambito del Consiglio nazionale delle Ricerche una serie di Istituti quali "centri di competenza", tutti impegnati nella realizzazione del programma di ricerche del Dipartimento "Terra e Ambiente": l´Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (Isac); l´Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi); l´Istituto di Metodologia per l’Analisi Ambientale (Imaa); l´Istituto di Ricerca sulle Acque (Irsa);l´istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (Igag); l´Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (Irea). Tali Istituti, che collaboreranno sulla base di intese operative, svolgeranno sia studi e ricerche, sia sviluppo di prodotti utili al funzionamento ottimale della rete dei Centri funzionali. In tal modo sarà possibile far progredire complessivamente la valutazione dei rischi naturali e indotti dall’azione antropica, nonché la capacità di previsione e prevenzione del sistema della protezione civile in tempo reale. Stante l’ampia distribuzione territoriale delle sedi degli Istituti e l’organizzazione “a matrice” del programma di ricerca, il coinvolgimento sarà esteso anche ad altri Istituti del Cnr e a Università che posseggono competenze specifiche. Soltanto per citare alcuni esempi, le attività di sviluppo delle conoscenze previste dall´Accordo di Programma Quadro spazieranno dal miglioramento e potenziamento delle capacità previsionali dei modelli meteorologici, alla definizione operativa delle procedure di valutazione delle pericolosità dei fenomeni franosi, anche alla luce degli scenari meterologici e di precipitazione storici; dallo sviluppo di metodologie integrate del dato satellitare nei sistemi di previsione della predisposizione del territorio italiano all´innesco degli incendi boschivi e rurali, agli studi sulla vulnerabilità e rischio di inquinamento delle acque sotterranee utilizzate a fini potabili, allo sviluppo di basi di dati e sistemi informativi sulla vulnerabilità di infrastrutture di approvvigionamento idropotabile di interesse strategico. E ancora, le attività spazieranno dallo sviluppo e applicazioni di metodologie per l´individuazione di risorse idriche alternative - da impiegare per la soluzione di crisi da siccità prolungata - alla produzione di una cartografia della pericolosità dei fondali marini italiani per le popolazioni e le infrastrutture; dalla modellazione geologica e geotecnica del sottosuolo delle aree urbane, fino alle metodologie per l´elaborazione e analisi di dati telerilevati per la valutazione delle deformazioni del suolo e per l´integrazione delle informazioni derivate da piattaforme satellitari con quelle di impianti strumentali a terra. “Per ribadire la continua e stretta collaborazione tra il Dipartimento e la comunità scientifica tutta - dichiara Guido Bertolaso, Capo Dipartimento della Protezione Civile - ed in particolare il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la scelta di firmare questo accordo di programma in una sala dal rilevante valore simbolico. La firma, infatti, avviene nella sala del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile intitolata a Felice Ippolito che rappresenta anche una pagina importante della storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Proprio nel Cnr – continua Bertolaso – Felice Ippolito ha dedicato con passione e professionalità gran parte della sua attività di ricerca essendo stato per lungo tempo, oltre che direttore del Cnrn (Comitato Nazionale Ricerche Nucleari, creato nel 1952) e poi segretario generale del Cnen, quando il Cnrn venne trasformato nel 1960 nel Cnen. Membro della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile, docente universitario e Vice Presidente della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide, Ippolito fu anche componente del Comitato Nazionale di Consulenza per le Scienze Geologiche e Minerarie del Cnr”. "Creare valore attraverso le conoscenze generate dalla ricerca, promuovendo l´innovazione e la competitività del sistema-Paese e fornendo soluzioni ai bisogni individuali e collettivi dei cittadini”. Così il Presidente del Cnr, Fabio Pistella, che sottolinea "l’impegno che il Cnr si è dato quale elemento fondamentale della propria missione. Grazie alla collaborazione fra il Dipartimento della Protezione Civile e l´Ente - ha proseguito Pistella - saranno messe a fattor comune conoscenze, competenze, strumenti, in uno sforzo finalizzato a garantire una maggiore sicurezza per le persone, le città, le infrastrutture, ovvero per tutto quello che la gente percepisce come "ambiente". L´accordo con il Dipartimento della Protezione Civile rappresenta un ulteriore passo in questa direzione, con l´Ente ormai da tempo impegnato nella promozione delle collaborazioni su progetti di ricerca con Istituzioni, imprese, Università, altri enti di ricerca”. .  
   
   
SETTECENTO GIOVANI DA TUTTO IL MONDO NEI PARCHI LOMBARDI LAVORERANNO COME VOLONTARI PER RIPULIRE E VALORIZZARE LE AREE VERDI  
 
Milano, 21 giugno 2006 - Quasi 700 giovani, provenienti da ogni parte del mondo, di età compresa tra i 18 e i 26 anni lavoreranno come volontari all´interno dei grandi Parchi regionali e di numerosi parchi locali per il ripristino di sentieri, riqualificazione di ambienti naturali, pulizia di fiumi, torrenti e spiagge. Insieme a loro saranno impegnati circa 300 tra Guardie Ecologiche Volontarie, gruppi di Protezione Civile, esponenti di associazioni locali. Sono questi i dati più importanti che caratterizzano l´edizione 2006 dei Campi di Volontariato internazionale, organizzata da Regione Lombardia (Assessorato alla Qualità dell´Ambiente) e Legambiente Lombardia. Da giugno a settembre, giovani europei, asiatici (Corea e Giappone soprattutto), messicani e statunitensi, potranno vivere e conoscere da vicino lo straordinario patrimonio ambientale e naturalistico lombardo, integrandosi con le comunità locali. "La Regione Lombardia - ha ricordato l´assessorea alla Qualità del´Ambiente, Domenico Zambetti - pone tra i suoi obiettivi primari la tutela e la valorizzazione del suo importante patrimonio naturale anche attraverso progetti che migliorino la fruizione responsabile del sistema delle aree protette. Anche per questo ha rinnovato la convenzione con Legambiente ed incoraggia e sostiene l´organizzazione di campi di volontariato ambientale che sono un´occasione per sensibilizzare le popolazioni locali nei confronti del territorio". Regione Lombardia ha stipulato sei anni fa una convenzione con Legambiente per promuovere attività di volontariato all´interno dei parchi e delle aree naturali in genere. In sei anni sono stati proposti oltre 200 campi ed ospitato circa 3. 000 volontari. Dal 2006 si è inserito anche il sistema delle Oasi Legambiente di Retenatura. Sono ormai numerose le esperienze d´adozione di aree naturali e di gestione di strutture e centri permanenti per il volontariato e l´educazione ambientale. .  
   
   
PROFESSIONE PEACEKEEPER: TEORIA E PRATICA, DALL’AULA ALL’ATTIVITA’ SUL CAMPO  
 
Milano, 21 giugno 2006 - Giovedì 22 giugno 2006, alle ore 10. 30, nel comprensorio militare di Baudenasca (Pinerolo), nell’ambito dell’attività formativa del Master in Peacekeeping Management dell’Università di Torino in collaborazione con la Brigata Alpina “Taurinense”, si terrà un’esercitazione operativa seguita dalla Conferenza Stampa “Professione peacekeeper: teoria e pratica, dall’aula all’attività sul campo”. Saranno presenti all’incontro Ezio Pelizzetti, Rettore dell’Università di Torino, il Gen. Fausto Macor, comandante della Brigata Alpina “Taurinense”, Staffan de Mistura, direttore Unssc Staff College e Alberto Antoniotto, direttore del Master in Peacekeeping. L’iniziativa, in linea con la nuova politica estera del Governo che si prefigge una continuità dell’impegno italiano in aree di crisi e post conflitto, con interventi civili per attività indirizzate allo sviluppo di processi di nuova democratizzazione e di ricostruzione, anche garantiti da una cornice di sicurezza, vuole essere un’occasione per promuovere il ruolo del Master in Peacekeeping Management dell’Università di Torino come centro di formazione di alto livello nel campo del peacekeeping. Tale impegno deve anche prevedere un addestramento operativo indispensabile per la sicurezza di coloro che operano sul field. Grazie alle sinergie sviluppate tra Osce, Onu e Università, e grazie all’esperienza della Croce Rossa Italiana e all’esclusiva expertise operativa della Brigata Alpina “Taurinense” nel campo del peacekeeping, come ogni anno, nella sua fase conclusiva, il percorso didattico del Master prevede un’esercitazione pratica ambientata in un contesto operativo realisticamente simulato il cui scopo è addestrare i futuri peacekeepers ad applicare in condizioni reali gli insegnamenti e le procedure apprese durante la parte teorica del Master. L’esercitazione ripropone l’allestimento di un posto di comando tattico e di una tenda briefing che, come spesso accade durante le operazioni di peacekeeping, ospiterà l’incontro con la stampa. Si continua con la simulazione di una scorta (effettuata dalla Brigata Alpina “Taurinense”) ad un convoglio di osservatori Osce (gli allievi del Master) impegnati nel monitoraggio di elezioni, con l’attacco al convoglio da parte di gruppi di guerriglieri ostili al processo elettorale, il rapimento di due osservatori, il ferimento di un militare di scorta e l’intervento della Croce Rossa. La simulazione prevede inoltre, un negoziato al “tavolo delle trattative”, dove gli allievi svolgeranno il ruolo di rappresentanti delle diverse organizzazioni internazionali e non governative. Seguirà un Vin d’Honneur sul campo. .  
   
   
“INCONTRI MILLENNIUM”: PETER EISENMAN A PESCARA CON ITALCEMENTI DAI NEW YORK FIVE ALLA CITTÀ DELLA CULTURA DI SANTIAGO DE COMPOSTELA: 50 ANNI DI RICERCA NELL’ARCHITETTURA D’AVANGUARDIA  
 
Chieti-pescara, 21 giugno 2006 – Questa sera alle ore 18. 00, nell’Aula Rossa della Facoltà di Architettura dell’Univesità degli Studi G. D’annunzio di Chieti-pescara (Viale Pindaro 42, Pescara), Peter Eisenman, uno dei personaggi più innovativi e più complessi dell’architettura moderna, terrà una lecture per gli studenti ed il pubblico organizzata dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Pescara e da Incontri Millennium Italcementi. All’incontro, introdotto da Livio Sacchi, interverranno il Preside della Facoltà di Architettura di Pescara, Alberto Clementi e Alberto Ronzi, di Italcementi. “The New Subjectivity” permetterà di illustrare i principali progetti che vedono attualmente impegnato lo Studio Eisenman Architects: uno stadio polifunzionale da 68. 000 posti per la squadra di football degli Arizona Cardinals a Phoenix e un complesso culturale di 70. 000 mq per la Città della Cultura della Galicia a Santiago de Compostela. Definito da molti un sottile intellettuale, Eisenman è difficilmente catalogabile in uno stile predefinito. Dopo il periodo della formazione, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, raggiunge la fama e si consacra con i New York Five, ovvero con il più audace e dirompente gruppo di architetti dei primi anni ’70. Del gruppo facevano parte John Hejduk, Michael Graves, Charles Gwathmey, Richard Meier e lo stesso Eisenman, riconosciuto dalla critica appunto come il teorico del movimento. Nel corso degli anni l’architettura di Eisenman ha rappresentato sempre un punto di non ritorno: ogni sua realizzazione ha infatti segnato un punto di partenza verso nuovi orizzonti costruttivi. Su tutti da ricordare il Monumento alle Vittime dell’Olocausto, costruito nella città di Berlino, monumento “silenzioso” che non stimola solo la memoria del passato ma anche la meditazione del presente. L’iniziativa, promossa da Incontri Millennium Italcementi giunge al suo dodicesimo appuntamento. Dopo una riflessione dedicata alla lezione di Alvar Aalto, Incontri Millennium ha via via percorso i mondi progettuali e la poetica di Richard Meier, Eric Miralles, Dominique Perrault, Steven Holl, Raimund Abraham, Nicholas Grimshaw, Mario Botta, Juan Navarro Baldeweg, Kjetil Trædal Thorsen e Frank O. Gehry. .  
   
   
TORINO UNIVERSITÀ ESTATE CORSO DI LINGUA E CULTURA ITALIANA PER STRANIERI  
 
Torino, 21 giugno 2006 - L’università di Torino organizza dal 4 al 21 luglio 2006 “Lingua e cultura italiana in Piemonte”, iniziativa, giunta all’ottava edizione, attraverso cui si offre un corso di lingua di alto livello, sia sul piano didattico-culturale che organizzativo, si promuove l’immagine dell’Università di Torino in ambito internazionale e si fa conoscere una città ricca di storia, arte e tradizione. Il corso rivolto a stranieri, offre l’opportunità di studiare l’italiano e nello stesso tempo vivere una vacanza diversa e stimolante conoscendo l’arte e la storia del Piemonte. Per tre settimane i partecipanti avranno la possibilità al mattino di seguire lezioni di lingua italiana e durante il pomeriggio, insieme a docenti universitari e giovani tutors, scoprire l’arte, la cultura e le tradizioni del Piemonte: il Museo del Cinema e il Museo Egizio, la Torino barocca, il battello sul Po, le colline di Asti, il lago Maggiore, le montagne dei Giochi Olimpici Invernali, i vini e la cucina del Piemonte. L’iniziativa è organizzata dal Comitato Torino Università Estate, struttura che opera dal 1998 all’interno dell’Università degli Studi di Torino per promuovere la diffusione e l’apprendimento della lingua e della cultura italiana. La scadenza per le iscrizioni è fissata al 28 giugno 2006. Informazioni sulle modalità ed i costi d’iscrizione sono disponibili sul sito-web www. Summerschool. Unito. It .