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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Aprile 2007
MIGLIORA ANCORA L´ESECUZIONE DEL BILANCIO DELL´UNIONE EUROPEA MENO DI 1 MILIARDO DI EURO DI CREDITI NON SPESI NEL 2006  
 
 Bruxelles, 17 aprile 2007 - Su un totale definitivo di spesa di 107,4 miliardi di euro stabilito per il 2006, soltanto 950 milioni di euro sono rimasti inutilizzati. Questo importo, sommato alle entrate supplementari, consentirà di ridurre i contributi nazionali al bilancio comunitario per il 2007 di complessivi 1848 milioni di euro. Commentando i dati, Dalia Grybauskaitė, commissaria europea per la programmazione finanziaria e il bilancio, ha dichiarato: “Una migliore gestione del bilancio e una migliore pianificazione aiutano a tutelare gli interessi dei contribuenti: il bilancio è utilizzato in modo più efficiente e gli Stati membri pagano soltanto il necessario”. Meno di 1 miliardo di euro di crediti non spesi. La Commissione ha fissato definitivamente l´ammontare dell´avanzo di bilancio per il 2006, includendolo nel bilancio 2007. Così come già avvenuto negli ultimi anni, anche nel 2006 si è registrato un elevato tasso di esecuzione del bilancio definitivo, pari al 99%. Su un totale di oltre 107378 milioni di euro di stanziamenti di pagamento previsti nel 2006, sono rimasti inutilizzati soltanto 950 milioni di euro (rispetto ai 1077 milioni del 2005). La sottoesecuzione delle spese registrata nel 2006, unita ad entrate superiori al previsto (derivanti principalmente da contributi di terzi), ha determinato un avanzo di bilancio eccezionalmente basso, pari a 1848 milioni di euro, confermando la tendenza a una costante riduzione delle eccedenze di bilancio annuali. Una migliore gestione del bilancio. Attraverso una gestione attiva del bilancio, la Commissione europea si sta adoperando per ridurre al minimo la sottoutilizzazione dei crediti. Il sistema di allerta rapido interno sul bilancio aiuta a individuare eventuali problemi fin dall´inizio e ad applicare misure correttive nel caso in cui l´esecuzione del bilancio sia a rischio. Quest´anno il sistema sarà chiamato a svolgere un ruolo sempre più importante: poiché il 2007 è il primo anno del nuovo periodo di programmazione settennale, esiste naturalmente un maggior rischio di sottoutilizzazione dei crediti fino al momento in cui i nuovi programmi saranno pienamente operativi. Riduzione dei contributi nazionali. L´avanzo di 1848 milioni di euro consentirà una riduzione degli importi che gli Stati membri devono versare nelle casse dell´Ue nel 2007, calcolati in proporzione alla rispettiva quota del reddito nazionale lordo (Rnl) dell´Unione. Per l´Italia il risparmio ammonta a 232 milioni di euro. .  
   
   
RELAZIONE INVITA A ELABORARE UNA LEGISLAZIONE SULL´AGENDA DI LISBONA  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - Una relazione dello Stockholm Network, un gruppo di esperti europeo, ha raccomandato l´approvazione di una legislazione comunitaria specifica per monitorare i progressi dell´agenda di Lisbona e fornire obiettivi e tempistiche più misurabili. Chiede inoltre che lo Spazio europeo della ricerca (Ser) occupi una posizione prioritaria nell´agenda politica e che il sistema dei brevetti europei venga armonizzato. La relazione fornisce una panoramica delle politiche e pratiche comunitarie nel campo dell´innovazione, della ricerca, della proprietà intellettuale e della concorrenza. Si tratta di aree ritenute fondamentali per conseguire l´obiettivo strategico dell´agenda di Lisbona, che consiste nel diventare l´economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo entro il 2010. Pur riconoscendo che l´obiettivo del 2010 costituisce un´ambizione lodevole, gli autori del testo indicano che l´Ue potrebbe aver fatto il passo più lungo della gamba. Sostengono che gli obiettivi di creare una società dell´informazione per tutti, un Ser e un ambiente favorevole per l´avviamento di imprese innovative devono essere ancora garantiti. Per conseguire progressi in tal senso, la relazione raccomanda di introdurre una specifica «direttiva su Lisbona» che «accelererebbe i cambiamenti principali essenziali per l´attuazione dell´agenda di Lisbona». La normativa dovrebbe tentare di ridurre la portata del testo originario, concentrandosi su aree di importanza strategica che hanno una possibilità realistica di essere accettate politicamente dagli Stati membri. Tra queste figurerebbero tematiche quali la proprietà intellettuale, la cooperazione pubblico-privato, l´utilizzo della ricerca finanziata con fondi pubblici e il sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi). La legislazione proposta dovrebbe ambire a fornire obiettivi a breve e medio termine realistici e scadenze concrete che non superino i tre anni. «Benché l´agenda di Lisbona non sia stata elaborata per migliorare i risultati dell´Ue nell´arco di un decennio, vi è la necessità urgente di definire più accuratamente i tempi di attuazione di ciascun obiettivo. In tal modo le dichiarazioni scritte possono essere tradotte in impegni concreti», scrivono gli autori della relazione. Il documento formula inoltre raccomandazioni su alcuni obiettivi strategici dell´agenda. Per quanto riguarda il Ser, chiede nuovamente il sostegno politico per aumentare il livello degli investimenti nella ricerca e sviluppo (R&s). Pur accogliendo con favore il sostegno maggiore offerto nell´ambito del Settimo programma quadro (7Pq), gli autori ritengono che «quando arriva il momento critico, le risorse sono sempre stanziate in maniera sproporzionata a favore di altre aree che probabilmente sono meno preziose per i cittadini dell´Ue in termini di contributo all´economia e alla società». L´unico modo di realizzare l´obiettivo di Barcellona di aumentare gli investimenti nella ricerca portandoli al 3% del Pil entro il 2010, si legge nel documento, consiste nell´«affiancare la questione della R&s ad altre tematiche politiche quali la politica agricola comune. È importante assicurarsi che i responsabili delle decisioni e i politici comunitari si assumano la responsabilità della loro scelta attuale di sottoinvestire nel Ser». Per quanto concerne la commercializzazione dei risultati della ricerca, la relazione rileva differenze sostanziali tra gli Stati membri in termini di strumenti giuridici, meccanismi strutturali e percezioni culturali. Raccomanda l´introduzione di una nuova normativa paneuropea che cerchi di creare condizioni di parità tra gli Stati membri, nonché di dare vita a un ambiente più favorevole allo sfruttamento della conoscenza e alle attività di trasferimento della tecnologia. Al fine di aumentare la collaborazione pubblico-privata nel Ser, la relazione accoglie con favore la creazione delle piattaforme tecnologiche europee, ma chiede ai responsabili politici di utilizzare i meccanismi disponibili per una cooperazione più stretta ai sensi dell´articolo 171 del trattato Ce. Sulla questione dell´armonizzazione del sistema dei brevetti comunitari, un altro obiettivo strategico dell´agenda di Lisbona, la relazione rinnova l´invito all´adozione e attuazione unilaterale del protocollo di Londra e dell´accordo sulla composizione delle controversie in materia di brevetti europei (Epla), che fornirebbero gli strumenti giuridici necessari a migliorare il sistema comunitario fino al raggiungimento di un´intesa su un brevetto comunitario. Tra le altre raccomandazioni sul sistema dei brevetti figurano la riduzione della burocrazia, la creazione di corsie preferenziali per le domande delle Pmi, delle disposizioni in materia di costi e lo sviluppo ulteriore dell´idea di assicurazione sui brevetti quale sistema di protezione dei diritti delle Pmi. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Stockholm-network. Org/home. Php .  
   
   
DALL´E-BUSINESS ALLO SMART BUSINESS  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - Il 23 aprile a Bruxelles (Belgio) avrà luogo un seminario politico dal titolo «Dall´e-business allo smart business: aiutare le regioni a fare dell´e-business il "business quotidiano" per le Pmi in Europa». L´iniziativa, organizzata da Ianis+ (Innovative Actions Network for the Information Society Plus), si occuperà dei percorsi alternativi da seguire per i decisori politici impegnati a promuovere l´e-business tra le piccole e medie imprese (Pmi). Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ianis. Net/index. Php?page=events&sub=detail&idevent=1801 .  
   
   
IL KENYA SI AGGIUDICA L´ENERGY GLOBE AWARD 2007 IL VINCITORE DELL´ENERGY AWARD 2007 É JOHN MAINA DAL KENYA  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - Una serata di gala in diretta tv dal Parlamento europeo ha fatto da sfondo ieri sera alla cerimonia di consegna dell´Energy Globe Award 2007, il riconoscimento internazionale che premia progetti innovativi nel campo dell´energia sostenibile e dell´efficienza energetica. Ad aggiudicarsi quest´anno il Globe Award, John Maina dal Kenya, che ha presentato soluzioni all´avanguardia per incrementare del 50% i raccolti di piccole aziende agricole. La competizione, ha visto la partecipazione di 732 progetti provenienti da 96 paesi di tutto il mondo. Durante la serata, suggestive le esibizioni dell´ex-Bee Gee Robin Gibb e del violinista Nigel Kennedy. L´evento ha radunato al Parlamento europeo numerose celebrità, ciascuna in rappresentanza simbolica di un continente, come l´attore americano Martin Sheen, il cantante Robin Gibb, l´ambientalista indiana Maneka Gandhi e il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering. Pöttering: "dobbiamo agire". "Mancano due minuti a mezzanotte e dobbiamo agire", così ha concluso il Presidente Pöttering una giornata interamente dedicata all´energia. Dopo la presentazione delle cinque categorie finaliste, il pubblico ha votato il progetto migliore. Il vincitore John Maina, ha presentato in dettaglio il suo progetto, che utilizza forni ad energia solare per essiccare frutta e verdura. É così che gli agricoltori locali riescono a incrementare il loro raccolto, fino al 50%, senza danneggiare l´ambiente. "Ce lo aspettavamo", ha commentato a caldo il vincitore keniota, che aggiunto come l´invenzione stia andando a gonfie vele. Terra, fuoco, acqua, aria e gioventù. I progetti erano suddivisi in cinque categorie: "la terra", "il fuoco", l´acqua, "l´aria" e "la gioventù", per ciascuna delle quali è stato scelto un vincitore. Fuoco: L´unep Risoe Center e il Risoe National Laboratory in Danimarca è stato premiato per il lancio di un piano quadriennale per l´installazione di 16. 000 case "solari" in India. Acqua: l´americano Jerry M. Brownstein è stato invece premiato per aver sviluppato uno speciale filtro d´acqua che per permette di trasformare in potabile l´acqua altrimenti non utilizzabile. Il filtro può assorbire fino al100% dell´olio contenuto nell´acqua inquinata. Aria: Reindert Augustijn ha vinto questa categoria inventando delle piccole piante Biogas da utilizzare in Vietnam. Una volta installate, le piante aiutano a ridurre le emissioni di Co2. Gioventù: l´Università d´Arte di Linz in Austria, è stata premiata per aver inventato in Sud Africa una casa autosufficiente con energia solare, che riesce a garantire una temperatura interna di 20° indipendentemente dalla temperatura esterna. Il Parlamento mostra il suo "lato vitale". Dopo la cerimonia, il Presidente del Parlamento europeo Pöttering si è rallegrato per la "meravigliosa serata" impregnata "dall´umanità dei vincitori" e dall´ottimismo dei partecipanti. "Ciò mostra che possiamo risolvere il problema se lo vogliamo davvero", ha detto Pöttering. L´indiana Gandhi si è detta sorpresa e impressionata dal fatto che il Parlamento europeo abbia messo a disposizione per la consegna del premio la sua plenaria, "è il primo Parlamento al mondo che fa una cosa simile, sono commossa", ha confessato. Il fondatore e ideatore dell´Energy Globe Awards, Wolfgang Neumann, si è augurato che il successo dell´evento funga da propulsore per un risveglio collettivo sul tema ambientale. Per l´eurodeputato austriaco Paul Rübig (gruppo del partito popolare europeo) e uno degli iniziatori dell´evento, ha sottolineato come "il Parlamento abbia dimostrato il suo lato vitale per ciò che succede nel mondo". Il cantante Robin Gibb, si è detto fiero di aver partecipato al progetto; quanto ai partecipanti alla competizione, ha affermato, "penso abbiano tutti la loro importanza". .  
   
   
PRIMA INDAGINE EUROPEA SULLE COMPETENZE LINGUISTICHE RIGUARDERÀ GLI STUDENTI DI ETÀ COMPRESA TRA I 14 E I 16 ANNI  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - La Commissione europea ha adottato una comunicazione che illustra le modalità di realizzazione di un’indagine destinata a misurare la conoscenza delle lingue straniere da parte degli studenti degli Stati membri. Nel 2000, il Consiglio europeo di Lisbona, nel definire gli obiettivi strategici dell´Unione europea fino al 2010, aveva sottolineato la necessità di accrescere la mobilità geografica e migliorare le competenze linguistiche dei cittadini europei. A Barcellona, nel 2002, il Consiglio europeo aveva sollecitato azioni concrete “… per migliorare la padronanza delle competenze di base, segnatamente mediante l´insegnamento di almeno due lingue straniere sin dall´infanzia”, chiedendo inoltre “la fissazione di un indicatore di competenza linguistica”. Elaborata dopo molti anni di collaborazione tra i servizi della Commissione e gli Stati membri, la comunicazione odierna presenta l´indagine europea sulle competenze linguistiche, che nella maggior parte dei paesi europei valuterà le conoscenze degli studenti al termine della scuola dell´obbligo. Nel primo ciclo di test, che dovrebbe svolgersi nel 2009, saranno misurate tre competenze (comprensione scritta, comprensione orale ed espressione scritta) nelle due lingue maggiormente insegnate in ciascuno Stato membro, scelte fra le cinque lingue ufficiali complessivamente più insegnate a livello comunitario, ossia inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano. I dati raccolti attraverso l´indagine forniranno informazioni sulle competenze linguistiche degli studenti Ue di età compresa tra i 14 e i 16 anni, consentiranno di sapere dove sono attuati i metodi di insegnamento più efficaci e dove si ottengono i migliori risultati e, nel tempo, di seguire i progressi ottenuti sul fronte dell´apprendimento delle lingue. Queste informazioni strategiche aiuteranno i responsabili politici, i docenti e gli studenti di tutti gli Stati membri a migliorare l´insegnamento e l´apprendimento delle lingue straniere. Ján Figel’, commissario europeo per l´istruzione e la formazione, ha affermato che “l’indicatore di competenza linguistica non è destinato a stabilire una classifica tra i vari paesi, ma ad individuare metodi efficaci di apprendimento delle lingue per favorire lo scambio delle buone pratiche tra gli Stati membri”. Secondo Leonard Orban, commissario europeo per il multilinguismo, “l´indicatore europeo di competenza linguistica servirà a mostrarci il livello generale di conoscenza delle lingue da parte degli studenti degli Stati membri e la distanza che ancora ci separa dall´obiettivo di promuovere il multilinguismo dei cittadini europei e l´insegnamento di almeno due lingue straniere fin dalla più tenera età. In tal modo ci aiuterà a concepire e sviluppare la politica per il multilinguismo nel prossimo futuro”. .  
   
   
ASSOCIAZIONE CONSIGLIERI: NELLE SCUOLE A PARLARE DI EUROPA  
 
Trieste, 17 aprile 2007 - L´associazione di cui fanno parte consiglieri regionali in carica ed ex consiglieri, assieme al Centro studi economici e sociali - Dialoghi europei, propone per il terzo anno consecutivo l´iniziativa incentrata sull´Unione europea, destinata agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. Il presidente dell´Associazione, Bruno Longo, e il direttore del Centro studi, Giorgio Rossetti, hanno ascoltato le relazioni, le ricerche e le rassegne stampa effettuate dagli studenti delle classi Iii, Iv e V degli istituti Galilei, Sandrinelli, Nordio e Ziga Zois di Trieste. Tutto il materiale presentato si è dimostrato molto puntuale, non privo di spunti di riflessione e anche di qualche perplessità nei confronti se non tanto dell´Unione a 27, verso il suo allargamento alla Turchia. I ragazzi hanno poi saputo fare autocritica sull´attenzione che i giovani rivolgono al tema dell´Europa e alle sue istituzioni. Certo è - hanno commentato Longo e Rossetti - che con questa iniziativa, di cui dobbiamo dire grazie anche al supporto dell´intero Consiglio regionale, stimoliamo i nostri studenti ad affrontare in modo approfondito una materia che, altrimenti, sarebbe presa alla leggera quando non sorvolata completamente. Un´iniziativa simile sarà svolta a Udine per le scuole del capoluogo friulano e di San Daniele, Spilimbergio, Gemona e Tolmezzo. .  
   
   
RIUNIONE EUROREGIONE ADRIATICA  
 
Isola di Brioni (Croazia), 17 aprile 2007 - L´assessore regionale alle Relazioni internazionali partecipa a Brioni alla riunione del Comitato esecutivo della "Euroregione Adriatica", che si riunisce per la prima volta dopo la sua costituzione avvenuta ad Ancona, nel quale rappresenta il Friuli Venezia Giulia. All´ordine del giorno della seduta la nomina dei rappresentanti delle Regioni nelle Commissioni e quindi l´avvio formale del loro lavoro. Le Commissioni - nelle quali la Regione Friuli Venezia Giulia, al pari delle altre, è rappresentata da funzionari e tecnici - riguardano vari temi: questioni istituzionali, pesca, trasporti e infrastrutture, tutela dell´ambiente, turismo e cultura. Loro compito immediato è la individuazione dei temi strategici inerenti alla dimensione adriatica, rispetto ai quali servono azioni di ampio respiro per valorizzare e riproporre in chiave europea l´unitarietà del mare Adriatico, una dimensione un tempo esistente e poi perduta a causa delle vicende storiche. L´assessore regionale ha riferito che è stato deciso il calendario delle prossime attività della Euroregione Adriatica: tra le più significative l´incontro fissato per l´11 giugno prossimo a Bruxelles per la presentazione alla Commissaria europea per la Politica regionale, Danuta Hübner, e ai rappresentanti delle istituzioni europee dell´Euroregione (associazione di istituzioni e di soggetti associativi quali le Regioni italiane e le Contee istriane, croate, balcaniche). Inoltre la verifica dei primi lavori delle commissioni per preparare le proposte da formulare circa i nuovi programmi di cooperazione transadriatica. L´euroregione Adriatica non nasce come entità amministrativa, ma dalla volontà di ricucire una dimensione - quella del mare Adriatico, appunto - che condivide cultura, storia, opportunità turistiche, peculiarità eno-gastronomiche, ma che oggi ha bisogno di ritrovare luoghi nei quali si possano condividere scelte strategiche. In chiave strategico-programmatoria, varie sono le opportunità che si presentano: ripensare un sistema delle comunicazioni interne al mare Adriatico; la gestione unitaria di tematiche e azioni in chiave ambientale e di prevenzione ambientale (nel mare Adriatico passano migliaia di navi, molte delle quali con carichi pericolosi: facile pensare alle conseguenze che avrebbe una catastrofe ecologica all´interno di un mare "chiuso" come l´Adriatico); il supporto al processo di adesione all´Unione Europea dei Paesi balcanici che si affacciano sul Mare Adriatico. .  
   
   
LA DIRETTRICE DELLA RETE EUROPEA DI RICERCA E INNOVAZIONE C. ANDERSDOTTER A BOLZANO  
 
Bolzano, 17 aprile 2007 - Il rafforzamento della ricerca e dell’innovazione a livello locale e regionale con il sostegno dell’Unione Europea, questo il tema al centro dell’incontro di oggi pomeriggio (16 aprile) a Bolzano dei responsabili di alcune strutture formative, di associazioni economiche e professionali nonché della pubblica amministrazione con la direttrice della rete europea di ricerca ed innovazione, Charlotte Andersdotter. Nel corso dell’incontro di ieri a Palazzo Widmann con la direttrice della rete europea di ricerca ed innovazione (Errin), Charlotte Andersdotter, i responsabili di varie strutture formative, associazioni economiche e professionali nonché della pubblica amministrazione, tra cui il direttore della Ripartizione Affari comunitari Karl Rainer, hanno trattato tematiche come il trasferimento tecnologico, il coordinamento del lavoro delle regioni, il sostegno allo scambio interregionale con progetto comuni, lo sviluppo di programmi comuni con specialisti, il dialogo con le istituzioni dell’Unione Europea e le altre reti di istituzioni. Charlotte Andersdotter ha presentato le attività svolte dal European Regions Research and Innovation Network – Errin ad un pubblico di esperti locali. Uno degli obiettivi prioritari di Errin è quello di mettere in grado le Regioni europee di trarre il massimo profitto dagli strumenti posti in essere dall’Unione Europea, di indicare loro le opportunità di cooperazione e di contribuire alla definizione delle future politiche europee in questo campo. Erin ha anche il compito di comunicare in maniera diretta ed efficace gli obiettivi ed i programmi delle istituzioni comunitarie alle Regioni ed agli enti pubblici e provati che operano a livello locale. Nel corso dell’incontro la responsabile di Errin ha inoltre fornito risposte chiare ed esaurienti a specifiche questioni esposte dai responsabili locali. In mattinata la direttrice Andersdotter aveva preso parte alla seduta della commissione per la formazione e la cultura del Comitato delle Regioni (Educ) che ha avuto luogo a Bolzano. .  
   
   
PRIMAVERA GIAPPONESE, PRODI DA TOKYO SALUTA LA TOSCANA DIALOGHERÀ CON IL VICEPRESIDENTE GELLI A FIRENZE SU CULTURA E TECNOLOGIE DIGITALI  
 
 Firenze, 17 aprile 2007 - Toscana protagonista della "Primavera italiana", l´evento in corso fino a giugno in Giappone. A sottolineare la qualità della partecipazione della nostra regione, sarà lo stesso presidente del consiglio Romano Prodi - in questi giorni in Giappone per il grande evento nazionale - che oggi aprirà il Simposio telematico che collegherà Firenze a Tokyo e nel corso del quale il vice presidente della Regione Federico Gelli e la soprintendente al polo museale fiorentino Cristina Acidini dialogheranno, da Firenze, con rappresentanti delle istituzioni scientifiche e delle più avanzate industrie di telecomunicazioni giapponesi (fra queste la Hitachi, che con la Toscana ha siglato un accordo), collegati in videoconferenza da Tokyo dove sarà presente, per la Regione, l´assessore all´istruzione, formazione, lavoro e ricerca Gianfranco Simoncini. Sarà, quella di oggi, una finestra sulle manifestazioni in corso in questi giorni dall´altro capo del mondo e che vedono, da oggi e fino a mercoledì, la partecipazione di una delegazione scientifica e istituzionale toscana, primo avamposto della missione economica che partirà, con il presidente della Regione Claudio Martini, domenica 22 aprile. Il simposio telematico sarà l´occasione per fare il punto su come le nuove tecnologie possono dare una mano nella diagnosi, conservazione e tutela del beni culturali. E´ un tema al quale i giapponesi (che costituiscono oltre il 10% dei turisti stranieri in Toscana) sono molto sensibili anche grazie alla presenza di una fortissima industria nel campo delle telecomunicazione e delle tecnologie digitali. E´ su queste basi che si prospettano interessanti opportunità di collaborazione. .  
   
   
OGGI A NAPOLI IL PRIMO INCONTRO DELLA RETE DELL´OSSERVATORIO EUROMEDITERRANEO E DEL MAR NERO  
 
Napoli, 17 aprile 2007 – Oggi alle 16 a Città della Scienza (sala Byte, Via Coroglio 57),si terrà il primo incontro dei membri italiani che hanno aderito alla rete dell´Osservatorio Euromediterraneo e del Mar Nero http://www. Mediterraneomarnero. It presieduto da Raffaele Porta. Nell’incontro promosso dall’Osservatorio, network nato da una collaborazione tra Fondazione Idis-città della Scienza, Comune di Napoli e l’Universita’ degli studi di Napoli “L’orientale”, saranno presentate le opportunità di finanziamento previste dai programmi europei e si lanceranno idee di partnership su progetti legati alle tematiche dell´Osservatorio. I lavori saranno introdotti dal Presidente dell’Osservatorio Raffaele Porta, e vi prenderanno parte i componenti del comitato tecnico scientifico Luigi Mascilli Migliorini, Luigi Amodio, Anne Marie Bruyas e Souzan Fatayers, L’incontro sarà propedeutico al lavoro che si andrà a fare il 24 e 25 maggio a Procida nell´ambito del workshop "Euromediterranean and Black Sea Observatory -Networkshop Networking and partnership”,al quale parteciperanno anche i membri internazionali della rete. .  
   
   
NUOVE REGOLE PER INGRESSO E SOGGIORNO DEI CITTADINI UE  
 
 Roma, 17 aprile 2007 - L´11 aprile scorso è entrato in vigore il decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 72 del 27 marzo 2007 che dà attuazione alla direttiva 2004/38/Ce relativa al diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. La principale novità introdotta dal decreto è l´abolizione della carta di soggiorno rilasciata dalla Questura. Per periodi di permanenza superiore a tre mesi, sarà ora sufficiente iscriversi all´anagrafe del Comune di residenza. Il diritto di soggiorno è riconosciuto ai cittadini dell´Unione che esercitano una attività lavorativa, subordinata o autonoma, o seguano un corso di formazione oppure dispongano di risorse economiche sufficienti per la permanenza, oltre che di una assicurazione sanitaria. Per l’iscrizione, il richiedente dovrà presentare la documentazione che attesti lo svolgimento di un´attività lavorativa, di studio o di formazione professionale. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/circolazione_cittadini_ue/index. Html .  
   
   
LA BULGARIA HA BISOGNO DI LAVORATORI  
 
Trieste, 17 aprile 2007 - La Bulgaria avrà presto bisogno di 560. 000 lavoratori stranieri, necessari nei prossimi tredici anni per compensare l´invecchiamento della popolazione. Lo dice lo Standart News. A rendere nota tale stima è stato un report della Commissione Europea presentato al primo forum nazionale sull´invecchiamento demografico tenutosi a Sofia. .  
   
   
IL REGNO UNITO MANTIENE PRESTAZIONI OTTIME NELLA RICERCA A DISPETTO DI MINORI CAPACITÀ E INVESTIMENTI  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - Da una relazione sulle prestazioni della base di ricerca del Regno Unito emerge una tendenza a un miglioramento costante. Secondo la relazione, il rendimento del Regno Unito nella ricerca è più lineare rispetto a quello dei concorrenti; inoltre, rispetto ad altri paesi, il Regno Unito riesce a ottenere maggiori risultati con minori investimenti. La relazione, preparata dall´Office of Science and Innovation (Osi) britannico, mette a confronto indicatori del Regno Unito e di 25 paesi in sei settori. Tali paesi producono insieme circa cinque sesti delle pubblicazioni mondiali sulla ricerca, catalogate dalla Thomson Scientific, e una percentuale ancora maggiore dei risultati più influenti. «L´economia della conoscenza britannica del 21° secolo dipende dalla scienza e dall´innovazione. Siamo in ottima posizione: vantiamo un´eccellente attività scientifica e forti investimenti» ha affermato Malcolm Wicks, ministro britannico della Scienza e dell´innovazione. «Tuttavia, non c´è tempo di compiacersi, data la concorrenza crescente della Cina. Il Regno Unito continua a mostrare costanti miglioramenti, nonostante che la concorrenza sia agguerrita, e dobbiamo assicurarci che tale tendenza non muti», ha aggiunto. Il gruppo di paesi con cui il Regno Unito viene messo a confronto comprende il G8 al completo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Russia e Stati Uniti), una selezione dei paesi più grandi di altri continenti e una serie di nazioni più piccole aventi basi di ricerca attive e in rapida crescita. Si tratta dei seguenti paesi: Belgio, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Iran, Israele, Singapore, Sudafrica e Taiwan. La quota britannica della spesa per la ricerca e sviluppo (R&s) nell´intero gruppo è solo del 4% e si mantiene all´1,82% del Pil. Ciò significa che il Regno Unito è diciottesimo tra le 21 nazioni prese in esame, per le quali sono disponibili i dati (la media è di circa il 2,2% del Pil). La ricerca finanziata con fondi pubblici è aumentata in termini reali nell´ultimo decennio, tuttavia l´aumento risulta ancora inferiore alla media. I risultati sono buoni, a dispetto degli investimenti limitati. La percentuale britannica dei premi di dottorato e delle pubblicazioni si è assestata al 9% circa, malgrado la concorrenza crescente di paesi quali la Cina. La quota di articoli apparsi su pubblicazioni specialistiche mondiali attribuibile al Regno Unito è seconda solo a quella degli Stati Uniti. Anche per quanto riguarda il numero di citazioni a livello mondiale, solo gli Usa sopravanzano il Regno Unito. Con il 12%, quest´ultimo mantiene un vantaggio rispetto alla maggior parte dei concorrenti del gruppo considerato. La Germania ha registrato un leggero miglioramento lo scorso anno, mentre è in rapida crescita la quota globale della Cina e di altre nazioni più piccole. Anche in termini di produttività (sia in relazione alle finanze, sia per quanto riguarda i lavoratori), il Regno Unito ha ottenuto buoni risultati. Pertanto, sorprende forse ancor di più il fatto che il numero di ricercatori britannici nell´ambito della ricerca sia significativamente inferiore alla media. Solo lo 0,3% della popolazione britannica complessiva, e lo 0,6% della forza lavoro, appartiene alla categoria dei ricercatori, come definita dall´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Il Regno Unito è sedicesimo nel gruppo di paesi presi in esame e tale posizione non ha subito cambiamenti significativi negli ultimi anni. La relazione indica che la ristrutturazione delle economie può giustificare il ritardo del Regno Unito in questo settore: «La posizione del Regno Unito in questo ambito contrasta con quella relativa ad altri indicatori. I modelli storici dei "ricercatori" potrebbero non combaciare con gli attuali modelli occupazionali e di lavoro. La definizione di ricercatore dev´essere probabilmente rivista e deve tenere conto della struttura mutevole delle economie basate sulla conoscenza». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Dti. Gov. Uk/files/file38817. Pdf . .  
   
   
MEF: AL VIA L´OPERATIVITA´ DI OPTES - OPERAZIONI DI MERCATO MONETARIO A VALERE SUL CONTO DI TESORERIA  
 
Roma, 17 aprile 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze e la Banca d´Italia comunicano che a partire dal prossimo 18 aprile potranno essere eseguite le operazioni di mercato monetario a valere sul conto disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria (Optes - operazioni per conto del Tesoro). Tali operazioni mirano a rendere più flessibile la gestione dei fondi liquidi del Tesoro, soddisfacendone le esigenze di finanziamento a breve termine. Il miglioramento della prevedibilità del saldo del conto disponibilità, insieme ad un intensificato scambio di informazioni tra il Mef e la Banca d´Italia, permetterà di affinare il controllo delle disponibilità di cassa del Ministero. In una prima fase, le operazioni consisteranno in interventi di raccolta di depositi sul mercato monetario non assistiti da garanzie, eseguiti tramite aste effettuate dalla Banca d´Italia. Saranno inoltre possibili negoziazioni bilaterali svolte direttamente dal Mef, o dalla Banca d´Italia per conto del Mef. L´esecuzione delle aste e delle negoziazioni bilaterali si avvarrà di una procedura realizzata dalla Banca d´Italia (procedura Optes). Alle aste saranno ammessi gli Specialisti in titoli di Stato e/o altri operatori selezionati dal Mef sulla base della loro attività sul mercato monetario, della potenzialità d´offerta e dell´efficienza del tavolo operativo. Alle operazioni bilaterali potranno partecipare anche istituzioni e enti pubblici che gestiscono la liquidità degli Stati dell´area euro. La Banca Centrale Europea verrà informata dalla Banca d´Italia sull´andamento del saldo del conto disponibilità, ai fini della determinazione delle operazioni di politica monetaria. La documentazione normativa è disponibile sul sito del Mef dedicato alla gestione del debito Collegamento a sito esterno www. Debitopubblico. It . .  
   
   
ENTRANO NEL COMITATO ESECUTIVO DEL GRUPPO AXA DUE NUOVI MEMBRI: JOHN R. DACEY, NOMINATO DIRETTORE GENERALE DELLA REGIONE GIAPPONE E ASIA-PACIFICO IN SOSTITUZIONE DI PHILIPPE DONNET CHE HA DECISO DI LASCIARE IL GRUPPO AXA, - FRANK KEUPER, DIRETTORE GENERALE DI AXA KONZERN AG  
 
Parigi, 17 aprile 2007 - Axa annuncia la nomina di due nuovi membri del comitato esecutivo del Gruppo: John R. Dacey, ex membro del comitato esecutivo e direttore strategia del Gruppo Winterthur, e Frank Keuper, direttore generale di Axa Konzern Ag (Germania) Membro del comitato esecutivo del Gruppo Winterthur, John R. Dacey ha assolto molteplici responsabilità in questa società, in particolare in veste di direttore finanziario e, più recentemente, di direttore della strategia. Con effetto immediato, viene nominato direttore generale Gruppo della regione Giappone e Asia-pacifico e assume a questo titolo tutte le responsabilità operative che erano di Philippe Donnet. La regione Giappone e Asia-pacifico comprende tutte le attività di assicurazione vita e danni del continente asiatico. Philippe Donnet rimane presidente del consiglio di amministrazione di Axa Japan Holdings, la holding delle attività assicurative giapponesi del Gruppo Axa. Frank Keuper, che è stato nominato direttore generale di Axa Konzern Ag il 1° gennaio scorso, entra nel comitato esecutivo del Gruppo Axa sotto la responsabilità di Alfred Bouckaert, direttore generale della regione Europa settentrionale e orientale. Henri de Castries, presidente del direttorio del Gruppo Axa, ha dichiarato: «Uno dei grandi successi di Axa consiste nella capacità di offrire molteplici opportunità di carriera nel settore della Protezione Finanziaria. La nomina di John Dacey è un altro segno dell’efficace integrazione dei team Winterthur nel Gruppo Axa. Sono particolarmente felice di accogliere nel comitato esecutivo del Gruppo Frank Keuper, in precedenza in Dbv Winterthur ma originariamente in Axa Konzern. » «Nel corso dei circa 22 anni trascorsi in vari posti di responsabilità all’interno del nostro Gruppo, Philippe Donnet ha apportato un brillante contributo al suo successo. Ha iniziato la carriera in Francia, poi in Canada, per trasferirsi in seguito in Italia e partecipare alla riorganizzazione della nostra attività di riassicurazione. Più recentemente, ha consolidato con successo le nostre attività in Axa Japan, sia nel ramo vita che nel comparto danni, un intervento che è culminato il mese scorso nella finalizzazione dell’acquisizione di Kyobo Auto. A nome del direttorio Axa, lo ringrazio del suo contributo. Comprendo le sue scelte personali e gli auguro grande successo nei suoi progetti futuri», ha aggiunto. John R. Dacey (nato nel 1960): fino alla finalizzazione della cessione di Winterthur da Crédit Suisse ad Axa, John R. Dacey, membro del comitato esecutivo del Gruppo Winterthur, vi ha assolto numerose responsabilità, in particolare in veste di direttore finanziario e, più recentemente, di direttore della strategia. John R. Dacey è di nazionalità americana. Ha iniziato la sua carriera alla Federal Reserve Bank of New York poi come associato in Mckinsey & Company prima di entrare in Winterthur nel 1998 in veste di direttore sviluppo. Ha una laurea dell’Università di Harvard (Boston, Stati Uniti) e una laurea in economia della Washington University (Saint Louis, Stati Uniti). Frank Keuper (nato nel 1953): Frank Keuper è stato nominato direttore generale di Axa Konzern il 1° gennaio scorso in seguito alla finalizzazione dell’acquisizione di Winterthur. In precedenza era presidente del comitato di direzione Dbv Winterthur, filiale tedesca delle attività assicurative di Winterthur. Tra il 1994 e il 2004, Frank Keuper ha ricoperto varie funzioni di direzione generale in Axa Versicherung poi Axa Konzern Ag. Ha iniziato la sua carriera nel 1985 in Albingia, filiale di Guardian Royal Exchange, la compagnie di assicurazioni britannica acquisita da Axa nel 1999. Frank Keuper è laureato in economia presso l’Università di Vienna. A partire dall’11 aprile 2007, il comitato esecutivo del Gruppo Axa comprende 14 membri. I 6 membri del direttorio Axa: Henri de Castries (presidente), Freddy Bouckaert (Axa Europa settentrionale e orientale), Claude Brunet (direttore generale, operazioni trasversali, risorse umane, marchio e comunicazione), Kip Condron (Axa Financial), Denis Duverne (direttore generale, finanza, controllo e strategia), François Pierson (Axa France – Canada – Axa Corporate Solutions). Jean-raymond Abat – Axa Regione Mediterranea. John Dacey – Axa Regione Giappone e Asia-pacifico. Philippe Egger – Winterthur (Svizzera). Frank Keuper – Axa Konzern Ag (Germania). Jerry Lieberman – Alliancebernstein. Nicolas Moreau – Axa Regno Unito e Irlanda. Andrew Penn – Axa Asia Pacific Holdings. Eugène Teysen – Axa Belgio. .  
   
   
BANCA ITALEASE PRESTITO OBBLIGAZIONARIO  
 
 Milano, 17 aprile 2007 - Con riferimento all´offerta pubblica di acquisto in Italia per 250 serie di titoli strutturati, tra cui “Banca Italease prestito obbligazionario 2005-2015 struttura indicizzata al tasso 10Y Eur Swap Cms” (cod. Isin It 0003929525) (le “Obbligazioni”) comunicata da Morgan Stanley & Co. International Limited in data 19 febbraio 2007 Banca Italease comunica quanto segue: “Riteniamo che la metodologia di calcolo del corso secco di acquisto dei Titoli Cms con potenziale minimo e/o massimo del documento di offerta, sebbene risulti in linea teorica coerente con quella comunemente adottata nel mercato per la valutazione di titoli della specie in questione, si basi tuttavia sulla scelta di parametri generici e non identificabili. Pertanto, a fronte di tale genericità, riteniamo di non poter fornire valutazioni circa la congruità del corrispettivo di offerta che verrà proposto dall’Offerente. Evidenziamo inoltre che non è previsto alcun impegno al riacquisto delle Obbligazioni in capo all’emittente Banca Italease S. P. A. L´ultimo nostro bilancio e le ultime nostre situazioni infrannuali nonché altre informazioni relative a fatti di rilievo, che sono state pubblicate nel rispetto della normativa applicabile, sono a disposizione del pubblico presso la Sede Sociale, via Cino del Duca 12, Milano e sui seguenti siti internet: www. Bancaitalease. It www. Borsaitaliana. It. Dall´ultima data di pubblicazione delle situazioni contabili pubblicate, non sono intervenuti fatti non noti al pubblico che abbiano compromesso la nostra solvibilità. Non siamo a conoscenza di fatti direttamente riferibili a noi e che possano incidere significativamente sulle nostre prospettive di solvibilità. ” .  
   
   
MONDO ACCADEMICO, ISTITUZIONI E OPERATORI FINANZIARI A CONFRONTO LA FINANZA ITALIANA TRA PECULIARITÀ E NUOVE SFIDE  
 
 Milano, 17 aprile 2007 - Gli scandali finanziari dei primi anni 2000, le sorti di alcuni grandi gruppi industriali e le recenti scalate bancarie suggeriscono una riflessione sulle peculiarità del sistema finanziario italiano. Il Politecnico di Milano assieme a Mip – School of Management organizzano il convegno Prospettive sul sistema finanziario Italiano: corporate finance, banking, ownership, governance, il 20 aprile 2007 alle ore 9. 15 nella Sala Consiglio al Vii Piano del Dipartimento di Matematica, Via Bonardi 9. L’esigenza di capire meglio lo stato della finanza italiana è sentita sin dagli anni ’90, un periodo che ha visto profondi mutamenti sia nella costituzione economica del Paese che nella regolamentazione dei mercati finanziari. Le privatizzazioni, il processo di liberalizzazione, l’integrazione del sistema bancario, il declino di alcuni grandi gruppi industriali hanno profondamente inciso sull’economia. Si è verificata inoltre una rilevante evoluzione normativa che ha toccato temi come la protezione degli investitori, il rapporto banca-impresa, il funzionamento degli organi di governance e controllo delle imprese. La conferenza, che coinvolge mondo accademico, istituzioni e operatori finanziari, offrirà un quadro sulle ricerche svolte in Italia su temi di grande attualità: struttura proprietaria delle società quotate, servizi bancari, remunerazione degli amministratori, amministratori indipendenti, privatizzazioni, ipo, ruolo degli analisti finanziari, protezione degli azionisti. Programma: 9. 15 - Apertura dei lavori Emilio Barucci – Politecnico di Milano, Dip. Di Matematica, Direttore Qfin, Mip Politecnico di Milano; 9. 30 / 11. 30 - Outside Financing, Chairperson: Giangiacomo Nardozzi, Rapporteur: Gabriella Chiesa, Giuseppe Bruno, Riccardo De Bonis e Alessandra Salvio “Le determinanti della redditività delle banche italiane”; Mariarosaria Agostino, Damiano Silipo e Francesco Trovieri “On the determinants of credit rationing”; Giuseppe Calabrese, Giovanni Perucca e Massimiliano Piacenza “La riforma del settore bancario negli anni ‘90: quali conseguenze per il mercato del credito nel mezzogiorno?”; Maurizio Murgia e Dimitri Boreiko “Which spin-offs generate value and performance improvement?”; Enrico Maria Cervellati, Antonio Della Bina, Pierpaolo Pattitoni e Roberto Tasca “Earnings forecasting bias and accuracy: comparing the Italian and Us evidence”; Intervento programmato: Gianfranco Torriero “La redditività delle banche italiane e il pricing dei servizi bancari: un commento”. 11. 45 / 13. 45 - Ownership Structure Chairperson: Magda Bianco Rapporteur: Giancarlo Giudici Stefano Mengoli, Federica Pazzaglia ed Elena Sapienza “Is it still pizza, spaghetti and mandolino? On the evolution of corporate ownership in Italy”; Emilio Barucci e Federico Pierobon “Recupero di efficienza e gestione delle imprese privatizzate in Italia”; Ettore Croci, “Intragroup M&a, minorità shareholders’ protection, and legal origin”; Stefano Paleari, Enrico Pellizzoni e Silvio Vismara “Why do companies go public? Evidence from the Ipos in Italy and in the Uk”; Bernardo Bortolotti, Carlo Cambini, Laura Rondi e Yossi Spiegel, “Regulatory outcomes and capital structure: does ownership matter?” Intervento programmato: Marcello Messori “L’evoluzione della struttura proprietaria delle banche”, 14. 45 / 15. 15 - Riunione organizzativa; 15. 15 / 17. 00 - Corporate Governance Chairperson: Salvatore Brigantini, Rapporteur: Marco Bigelli, Paolo Santella, Carlo Drago e Giulia Paone “Who cares about director independence?”; Fabrizio Colarossi, Marco Giorgino e Diego Viviani “Corporate governance e performance aziendale: un’analisi sulle blue chips italiane”; Ottorino Morresi, “Performance, proprietà e turnover degli amministratori nel caso italiano”; Roberto Barontini e Stefano Bozzi “Executive compensation and ownership structure: empirical evidence for Italian listed companies”; Intervento programmato: Massimo Belcredi “Lo stato di attuazione del codice di autodisciplina”. .  
   
   
“PMI E SVILUPPO, RUOLO E FINALITÀ DEL CAPITALE DI RISCHIO”  
 
Roma, 17 aprile 2007 – Oggi dalle ore 10:00, presso l’Hotel Westin Excelsior di Roma, si terrà il primo importante workshop finalizzato ad analizzare l’importanza e il ruolo del Capitale di rischio all’interno del panorama economico finanziario odierno. Organizzato dal Centro Studi Luigi Moccia e da H2i - Holding di iniziativa industriale, il convegno è rivolto alle piccole e medie imprese con la finalità principale di individuare i nuovi punti di forza attraverso i quali sviluppare il loro potenziale nei mercati nazionali ed internazionali. In un mercato sempre più globale, la sfida competitiva richiede inevitabilmente alle Pmi di saper innovare ed allargare il proprio modello di business a nuovi partners strategici, sia industriali che finanziari. Il mercato del Capitale di rischio potrebbe dunque rappresentare uno dei principali riferimenti, sia in un’ottica di vera crescita dimensionale, sia per un maggiore sviluppo della cultura manageriale. Il workshop infatti si propone di esplorare, insieme ad autorevoli rappresentanti del mondo produttivo, finanziario e delle istituzioni, il rapporto tra la Finanza e le Imprese ed i meccanismi e le dinamiche del Capitale di rischio, a sostegno della crescita del tessuto imprenditoriale. Il dott. Gennaro Moccia (Presidente onorario Centro Studi Luigi Moccia) introdurrà il dibattito passando poi la parola ad illustri relatori, tra cui: Roberto del Giudice (Responsabile Ufficio Studi e Ricerche dell’Aifi), Albo Francesconi (Responsabile del team di investimento H2i S. P. A. ), Barbara Lunghi (Responsabile mercato Mercato Espandi- Borsa Italiana S. P. A. ), Luca Mantellassi (Presidente Camera Commercio Firenze), Attilio Tranquilli (Responsabile Credito e Finanza Uir – Confindustria). Le conclusioni saranno affidate al Senatore della Repubblica Maurizio Sacconi. .  
   
   
FONDO COMETA PRESENTA I RISULTATI DI ESERCIZIO 2006  
 
Milano, 17 aprile 2006 - In occasione dell’Assemblea dei Delegati per l’esercizio 2006, Cometa, presenta alla stampa i risultati della gestione finanziaria e le principali tappe del 2006 e anticipa prospettive e azioni per l’anno a venire. A dicembre 2006 gli iscritti al Fondo erano 314. 078 (-7. 804 rispetto al 2005). I rendimenti netti del Fondo per il 2006 sono stati pari a 2,85% per il comparto Monetario Plus, 1,00% per il comparto Sicurezza, 2,90% per il comparto Reddito e 4,82% per il comparto Crescita. Questi risultati sono stati ottenuti in una situazione di rendimenti elevati per i mercati azionari, mentre per gli investimenti sui mercati obbligazionari si sono registrati rendimenti modesti. La gestione si è dimostrata efficace anche dal punto di vista delle spese. Le spese complessive del 2006 sono pari al 0,359%. L’incidenza delle spese sulle attività complessive del Fondo è aumentata dello 0,016% rispetto al 2005. Durante lo scorso anno sono state messe in atto numerose azioni volte all’adeguamento alle norme previste dal D. Lgs. 252/05, al miglioramento del sistema di controllo e dell’efficienza gestionale, l’offerta aggregata e la comunicazione verso gli iscritti e il potenziale bacino di utenza. In seguito alla decisione del Governo di anticipare al 1 gennaio 2007 l’applicazione del Decreto Legislativo del 5 dicembre 2005 n. 252, il Fondo ha provveduto a effettuare tutte le azioni necessarie per adeguarsi alle nuove norme legislative, nonché alle nuove regolamentazioni disposte dalla Covip in materia di previdenza complementare. A tal proposito, sono state modificate le convenzioni in atto stipulate con le due società di assicurazione per la gestione del Comparto Sicurezza affinchè lo stesso possa essere autorizzato dalla Covip ad accogliere il Tfr conferito in forma tacita ai sensi dell’art. 8 sito rivistedigitali. Com, comma 9 del sopra citato Decreto. A termine del percorso di adeguamento, il nuovo statuto e la nota informativa sono stati inviati a Covip per le necessarie autorizzazioni. Il C. D. A. Del Fondo ha deliberato di procedere alla selezione di una Compagnia autorizzata all’esercizio dell’attività di assicurazione sulla durata della vita umana in possesso dei requisiti fissati dall’Isvap. Al termine del processo di selezione, il C. D. A. Ha proclamato vincitore della gara Generali Vita S. P. A. , con la quale è stata stipulata un’apposita convenzione che scade il 01/07/2011. Il Fondo, al fine di dotarsi di un assetto organizzativo adeguato alle proprie caratteristiche e tale da assicurare una sana e prudente gestione, nonché di un efficiente sistema di controllo interno, ha provveduto alla ricerca e selezione di un soggetto a cui affidare in outsourcing, con un contratto triennale, la funzione di controllo interno. Il soggetto incaricato – Deloitte Ers – ferme restando le disposizioni emanate da Covip, si relazione altresì con un Comitato per il Controllo Interno il quale ha funzioni di collegamento/coordinamento tra le funzioni di controllo interno e il C. D. A. Nel corso dell’esercizio, dopo un approfondito esame qualitativo e quantitativo dei servizi offerti da service amministrativo e banca depositaria, si è provveduto al rinnovo delle convenzioni, uniformando le scadenze di convenzione alla data del 30/04/2010 alla pari di quella dei gestori finanziari. Il rinnovo della convenzione ha comportato un intervento sulla parte economica al fine di ottenere un risparmio nei costi e, con il service, si sono introdotti miglioramenti ai servizi al fine di poter meglio affrontare le nuove problematiche con gli aderenti lavoratori e le aziende. Il sito www. Cometafondo. It si è arricchito di nuove funzionalità per migliorare la comunicazione con i vari target di utenza, provvedendo anche al suo aggiornamento continuo con informazioni sia di carattere generale, che specificatamente rivolte agli associati (lavoratori e aziende). Nel 2006 il sito internet ha ricevuto più di 694. 000 visite, con una media giornaliera di 1900 visite. Nello stesso tempo è stato ulteriormente consolidato l’applicativo Cometamatica, predisponendo una nuova funzionalità (simulazione anticipazioni) che permette di verificare on line l’effettiva possibilità di richiedere la prestazione e, in caso affermativo, verificarne l’importo massimo erogabile. La contribuzione al Fondo è regolata dal Ccnl e dagli accordi contrattuali nazionali e con il Ccnl del 2006 le Parti Istitutive hanno elevato il contributo minimo a carico delle aziende portandolo all’1,5% sulla retribuzione convenzionale, con pari contributo del lavoratore per i lavoratori apprendisti assunti dopo il primo marzo 2006. L’entrata in vigore del D. Lgs. 252/05 al primo gennaio 2007 con il semestre di riflessione nel quale non saranno possibili i versamenti per i nuovi aderenti, l’alta imprevedibilità del numero di adesioni esplicite o tacite e la necessaria campagna informativa impediscono di realizzare un budget che prescinda dal numero di aderenti al 31/12/2006. In previsione delle accresciute spese di informazione e delle iniziative necessarie per aumentare gli strumenti di controllo e di servizio nei confronti degli associati, il C. D. A. Ha ritenuto opportuno accantonare l’avanzo della scorsa gestione. Alla luce delle adesioni nel corso del secondo semestre si procederà, nel caso di risparmi di spesa realizzati, a ridurre il prelievo sulla quota associativa ridefinendo, anche per l’esercizio 2008, il contributo necessario e portandolo all’approvazione dell’Assemblea. Nel suo messaggio, il presidente di Cometa Pierluigi Ceccardi ha dichiarato: “Ci troviamo in un contesto il quale, a fronte della parificazione tra le varie forme previdenziali previsto dal Decreto, assumerà connotati di forte concorrenzialità”, ha continuato Ceccardi, “a questo proposito sarà necessaria una forte collaborazione con le Parti Istitutive soprattutto da un punto di vista comunicativo, sia nei confronti degli attuali aderenti, sia di quelli potenziali e delle aziende”. .  
   
   
MANAGEMENT CONSULTING ESTESA LA PARTNERSHIP EQUITEAM-FINALTA  
 
Milano 17 aprile 2007 – Finalta, gruppo britannico attivo in Europa nella rilevazione delle performance aziendali nel mondo del credito, ed Equiteam - società italiana di management consulting – hanno siglato un accordo di collaborazione strategica. L’intesa consolida una collaborazione sperimentata con successo in progetti precedenti e fa sì che Equiteam sia il partner esclusivo per l’Italia per l’utilizzo delle basi informative Finalta. Queste ultime sono di riferimento in Europa nel settore bancario, finanziario e assicurativo per le analisi e il benchmarking sui livelli di servizio ai clienti, la produttività, l’utilizzo delle nuove tecnologie. Ai programmi di rilevazione Finalta aderisce più della metà dei grandi gruppi bancari e assicurativi europei, compresi i maggiori gruppi italiani. Più in particolare, la partnership consente ad Equiteam di rafforzare l’offerta di consulenza e know-how per le più innovative pratiche di perfomance management, con nuovi servizi per: comparare le performance con quelle dei leader di riferimento (benchmarking); misurare l’efficienza dei processi ai più diversi livelli (governo, produzione e canale); individuare le aree di miglioramento e aiutare le decisioni con informazioni esclusive; monitorare in continuo il posizionamento rispetto ai trend competitivi. “L’accordo raggiunto con Finalta è importante – ha commentato Francesco Zaini, Managing Partner di Equiteam e ora anche Country Manager Finalta per l’Italia – Permette di combinare un patrimonio informativo unico con un approccio al performance management calibrato alla realtà italiana del finance, quindi anche per le banche con forte radicamento territoriale. .  
   
   
ROMA, FINANZA E CREDITO: PRESENTAZIONE STUDIO SULLE IMPRESE EXTRACOMUNITARIE  
 
Roma, 17 aprile 2007 - Sfiorano le 230mila unità e crescono ad un ritmo ben superiore alla media. Sono le imprese guidate da cittadini extracomunitari, un fenomeno in costante espansione in Italia negli ultimi anni. Ai rapporti che questa realtà sempre più consistente nel nostro Paese ha con il sistema bancario e finanziario è dedicato un inedito studio realizzato da Unioncamere in collaborazione con Nomisma, Crif ed Adiconsum. Lo studio, oggetto del convegno in programma il 18 aprile a Roma, nella sala Danilo Loghi, a partire dalle 10, presso Unioncamere (piazza Sallustio 21) analizza su base quantitativa il fenomeno dell’imprenditorialità immigrata dal punto di vista economico e finanziario, valutando quali misure sarebbe utile introdurre – e quali implementare – da parte dei soggetti finanziari e del sistema creditizio (oltre che delle altre istituzioni) per meglio interagire con questa tipologia di imprese. Introdurrà i lavori il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. Intervengono: Emanuele Papalia (vice presidente di Unioncamere); Giorgio De Rita (amministratore delegato di Nomisma); Enzo Maria Napolitano (coordinatore Osservatorio Welcomebank); Ettore Carneade (Banca Mps); Paolo Landi (Adiconsum); Enrico Lodi (Crif); Paolo Melega (Federcasse Bcc); monsignor Vittorio Nozza (Caritas Italiana); Sandro Pettinato (Unioncamere); Bojan Grubetic (Gb Montaggi). Conclude Marcella Lucidi, sottosegretario al ministero dell’Interno. .  
   
   
CINESI A MILANO: AUTOSUFFICIENTI PER NEGOZI COPRONO TUTTI I SETTORI: MINIMARKET, NOLEGGIO LIBRI, GIOCHI PER LA CURA DEL CORPO: ERBORISTERIA, PARRUCCHIERI, ESTETISTI LA PRINCIPALE ATTIVITÀ: GLI AMBULANTI BATTONO I GROSSISTI  
 
Milano, 17 aprile 2007. Cinesi a Milano autosufficienti per negozi: la loro attività in città copre i bisogni di chi cerca prodotti e servizi del Paese d’origine. In negozi soprattutto non specializzati che trattano un po’ di tutto. Dagli alimentari, con otto minimarket specializzati nei prodotti tipici, tre macellerie, dieci negozi di giocattoli e per bambini, quattro negozi di computer e telefonia. Per la cura del corpo: sette erboristerie, sedici parrucchieri e estetisti. Per la cultura oltre alle sette edicole e cartolerie si aggiungono otto esercizi di noleggio libri, materiale musicale e film. Ma le attività in cui si concentrano le imprese sono dirette a tutta la città: primo fra tutto il commercio ambulante (334). Che batte anche i grossisti (253) e i protagonisti dell’industria tessile (301). Senza dimenticare servizi professionali anche per i matrimoni quali studi fotografici e agenzie di viaggio. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese ad aprile 2007.
Numero ditte individuali nel comune di Milano con titolare nato in Cina Peso dei settori su totale ditte individuali con titolare nato in Cina
confezioni abbigliamento 301 16,4%
Fabbricazione articoli da viaggio e calzature 110 6,0%
Gastronomie 19 1,0%
Commercio al minuto 715 39,0%
Commercio all´ingrosso 253 13,8%
di cui Commercio ingrosso abbigliamento 173 9,4%
Ristoranti 100 5,5%
Bar 120 6,6%
Phone center 28 1,5%
massaggi benessere fisico e parrucchieri 16 0,3%
lavanderia a secco 4 0,2%
altri 175 9,6%
totale 1831 100,0%
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese ad aprile 2007
Numero ditte individuali con titolare nato in Cina
Commercio al minuto 715
di cui
di cui ambulanti 334
di cui bigiotteria 10
di cui articoli regalo 36
di cui negozi giocattoli e per bambini 10
di cui negozi computer e telefonia 4
di cui edicole e cartolerie 7
di cui noleggio libri e materiale musicale, film e librerie 8
di cui abbigliamento 202
di cui erboristerie 7
di cui minimarket 8
di cui macellerie 3
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese ad aprile 2007 .
 
   
   
TAVOLO MILANO/LOMBARDIA. PARTE L´AGENZIA PER L´INNOVAZIONE SI´ AL PIANO DA 3 MILIARDI E MEZZO PER LA MOBILITA´ SOSTENIBILE IL GOVERNO PRONTO AL NEGOZIATO PER SBLOCCARE LA LEGGE SULL´ARIA  
 
Milano, 17 aprile 2007 - Il via operativo all´Agenzia nazionale per l´innovazione con sede a Milano, la condivisione di un Piano per la mobilità sostenibile, lo sblocco della legge lombarda sull´aria, gli impegni per lo sviluppo di Malpensa nel quadro della privatizzazione di Aliltalia e, infine, i problemi della sicurezza dopo gli incidenti dei giorni scorsi nella "Chinatown" milanese, sono stati gli obiettivi raggiunti dal Tavolo Milano/lombardia riunitosi ieri in Prefettura. Presenti, per il Governo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta e i ministri Nocolais e Bersani, e - per le istituzioni lombarde - il presidente della Regione Roberto Formigoni (con l´assessore Raffaele Cattaneo), il sindaco di Milano Letizia Moratti e il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati. Agenzia Per L´innovazione - E´ stato sottoscritta un´Intesa che fissa le linee guida. "Un accordo forte, per il quale l´agenzia è e deve essere nazionale - ha spiegato Formigoni, auspicando tempi rapidi - ma con un ruolo di primo piano anche per le istituzioni lombarde (Regione, Provincia e Comune), che saranno dotate di adeguata rappresentanza". L´agenzia avrà il compito di valutare i progetti di innovazione, analizzare gli scenari della competitività, progettare la formazione del capitale umano. Già individuato il direttore: Ezio Andreta, direttore generale della Commissione Europea. Si avvarrà di un Comitato scientifico e di un Comitato di indirizzo. Insieme metteranno a punto lo Statuto e saranno operativi da subito. Mobilita´ Sostenibile - "Il Governo - ha fatto sapere Formigoni - ha condiviso un documento unitario che dettaglia le azioni previste per il triennio 2007-2009 e oltre, che riguardano il potenziamento del trasporto su ferro e del trasporto pubblico locale urbano e interurbano e la promozione di veicoli e impianti meno inquinanti. Ha preso atto della azione forte che Regione Lombardia e gli Enti locali hanno già attivato, impegnando ingenti risorse e ha dichiarato la volontà di intervenire in maniera rilevante, anche per la consapevolezza della situazione climatica e orografica della Lombardia e della Valla Padana, particolarmente sfavorevole per la lotta all´inquinamento atmosferico". Messaggio ricevuto dal Governo, considerato che Enrico Letta ha parlato del problema della mobilità lombarda e milanese come "problema anche nazionale". Per questa partita, appuntamento già fissato per il 7 maggio, quando il Governo (con lo stesso Letta e con i ministri Di Pietro, Bianchi e Pecoraro Scanio) dovrà presentare le cifre degli stanziamenti che avrà deciso. Il Piano triennale condiviso prevede costi per 3 miliardi e emzzo di euro. Di questi, la Regione ne mette 1200, il Comune di Milano 350, la Provincia 29: questo è quanto già finanziato. In concreto: 174 treni nuovi, 1663 fra nuovi bus e tram. Vale a dire, 8 milioni di treni/chilometro aggiuntivi, 19,5 milioni di bus/km in più per il trasporto interurbano e 23,5 milioni di bus/km in più per il trasporto urbano. Altre cifre significative del Piano riguardano: i parcheggi di interscambio (15. 000 posti), le corsie riservate (60), gli incentivi per i veicoli meno inquinanti (100 milioni) e, infine, la rete verde di nuove foreste (1610 ettari). Legge Per L´aria - La legge lombarda era stata impugnata dal Governo con l´intenzione di presentare ricorso alla Corte costituzionale. Nelle scorse settimane, tecnici della Regione e ministeriali si sono messi al lavoro per trovare una soluzione; nel frattempo la Regione aveva evitato di procedere alla emanazione dei provvedimenti attuativi, per "rispetto istituzionale". "Visto però che a quel livello il negoziato a un certo punto rischiava di arenarsi - ha spiegato Formigoni - ho chiesto direttamente alla Presidenza del Consiglio di intervenire per sbloccare la situazione. Il Governo è disposto a riesaminare dunque la materia e, lavorando adeguatamente sui provvedimenti attuativi si potrà superare lo scoglio". Cioè giungere al ritiro del ricorso. Da ricordare che la legge lombarda sull´aria - d´avanguardia e apprezzata dalla Commissione europea - prevede, grazie a una batteria di misure molto rigorose e coordinate, l´abbattimento del 50% della concentrazione delle polveri sottili. Malpensa - "Le strategie future di Alitalia, con i suoi nuovi soci - ha confermato il Presidente lombardo - dovranno scegliere di valorizzare le potenzialità di Malpensa: non per una difesa localistica, ma a beneficio di tutto il Nord Italia e dell´intero Paese". Chinatown - I partecipanti al Tavolo hanno condiviso la necessità di non fare della vicenda degli scontri e delle tensioni recenti con la comunità cinese di Via Sarpi a Milano un caso di politica internazionale nè di politica interna, ma di parlare "la lingua comune" della ricerca delle migliori condizioni di convivenza nel rispetto delle regole. Formigoni ha parlato della urgenza di far coesistere i diversi diritti in campo: quello dei residenti milanesi e quello dei cinesi che hanno avviato le loro attività economiche. "Il loro è´ un diritto - ha ribadito Formigoni - ma anche questo non deve creare disagi inaccettabili per i residenti. Quindi si potrebbe studiare insieme come ridurne la concentrazione e avviare forme condivise di delocalizzazione di alcune di queste attività". Della questione si occuperà specificamente il Tavolo della Sicurezza convocato in Prefettura per domani. .  
   
   
´ARTIGIANA´, 10 MANIFESTAZIONI PER LA CREATIVITA´ EVENTI A BRESCIA, MANTOVA, LODI, BERGAMO, ERBA, PAVIA E MORBEGNO  
 
 Milano, 17 aprile 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, e il presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni, hanno presentato ieri al Palazzo della Regione, ´Artigiana´, un marchio nuovo, nato da un´iniziativa congiunta dell´Assessorato regionale all´Artigianato e di Unioncamere, con l´intento di promuovere il mondo artigiano attraverso le sue rassegne tipiche che già si svolgono sul territorio. Il calendario prevede 10 manifestazioni locali, articolate tra la fine di aprile e i primi di giugno accomunate dal tema ´L´artigianato, la creatività e i giovani´. Rientreranno inoltre in ´Artigiana´ due roadshow che saranno organizzati a New York e Boston, in un periodo compreso tra l´1 e il 20 giugno, per la promozione sul mercato internazionale di ´Mondomusica´ e ´Bontà´, manifestazioni indette da Cremonafiere. "Un evento nuovo - ha detto il presidente Formigoni, che agisce però secondo una logica a noi cara, di valorizzazione delle specificità territoriali da un lato e di condivisione di problemi e obiettivi secondo un metodo comune per il progresso del territorio". "Anche questo intervento - ha proseguito - si inserisce nella linea di quel modello innovativo, al quale da sempre si ispira la nostra azione di governo, in cui si attua concretamente il principio di sussidiarietà, attraverso un proficuo rapporto tra soggetti pubblici e privati". "I numeri dell´artigianato lombardo - ha detto l´assessore Zambetti - parlano chiaro e proprio in questi giorni abbiamo disponibili i dati sulla demografia delle imprese del quarto trimestre del 2006. In Lombardia le oltre 265. 700 imprese artigiane rappresentano il 33% dell´insieme delle imprese attive lombarde, ma è ancor più significativo riscontrare come, dal censimento del 2001 alla fine del 2006, le imprese attive artigiane siano aumentate del 12%, con oltre 29. 300 nuove imprese. Una crescita che non è solo fisiologica, perché, nello stesso periodo, il complesso dell´universo imprenditoriale aumenta solo del 5,4% con poco più di 27. 500 nuove imprese". Zambetti ha anche riassunto gli scopi specifici dell´iniziativa. "In questo contesto - ha spiegato - si inquadra ´Artigiana´: non è semplicemente un piccolo tassello per la valorizzazione e lo sviluppo dell´artigianato lombardo. È molto di più: è la fiera che mette insieme le sinergie del settore per raccogliere le eccellenze dell´artigianato locale attraverso la promozione dei territori. La finalità principale di ´Artigiana´ è infatti quella di consentire una partecipazione più consapevole e competitiva delle vocazioni produttive locali". Un obiettivo che la Regione ha perseguito coinvolgendo le istituzioni, i poli fieristici locali e le Associazioni degli artigiani. "Sono infatti convinto - ha concluso Zambetti - che con un interscambio stretto tra le diverse iniziative sia possibile sviluppare nuove idee, creare nuove opportunità e innescare meccanismi di concorrenza ed emulazione di buone pratiche". Il presidente di Uniocamere, Bettoni, ha parlato di "risposte sorprendenti alle iniziative di sostegno alla competitività che come Sistema Camerale e Regione Lombardia proponiamo alle imprese". "I risultati - ha detto - ci hanno sorpreso perché siamo andati al di là delle previsioni. Ad esempio la risposta alle due edizioni del 2006 e 2007 del bando per la partecipazioni a manifestazioni fieristiche in Italia e all´estero ha registrato una crescita di oltre il 200% nel numero di domande e un coinvolgimento stimato per le iniziative proposte per il 2007 di oltre 1000 imprese". Elenco Manifestazioni Locali "Artigiana 2007" 25 aprile - 1 maggio - presso centro Espositivo Lario Fiere - Erba (territorio coinvolto: Como) "Classica" - Eccellenza Del Made In Italy Per Lo Stile Di Vita Classico Settori Interessati: arredamento, moda, preziosi, artigianato artistico. 27-29 Aprile - in Piazza Sordello e nella sede del Polo regionale di Mantova del Politecnico di Milano "Bioedilizia Ed Ecoprogettazione" Settori Interessati: edilizia sostenibile, impiantistica civile ed industriale, artigianato artistico ed industriale. 11-13 maggio - al polo Candy, Monza "Artigianarte" Settori Interessati: Oggettistica, Arredamento e complementi, Abbigliamento e accessori. 17-20 maggio - al polo espositivo Brixia Expo, Brescia "Dimensione Artigianato" Settori Interessati: bioedilizia, calzifici, editoria, falegnami specializzati, domotica, lavorazioni in ceramica, maglieria, abbigliamento. 18-20 maggio - Piazza Castello, Lodi "Creativita´ Lodigiana: Percorsi E Luoghi Dell´artigianato" Settori Interessati: domotica, bioedilizia, produzione di energia rinnovabile, elettromeccanica, artigianato artistico. 19-20 maggio - al polo fieristico provinciale di Morbegno, (Sondrio) "Mostra Mercato Dell´artigianato" Settori Interessati: Artigianato artistico, legno, tessile e abbigliamento, metalmeccanica, pietre, edilizia, acconciatori ed estetisti, alimentazione, gruppo giovani imprenditori artigiani. 25-27 maggio - centro Espositivo Lario Fiere - Erba (territorio coivolto: Lecco) "Imprese Di Donne" - Il lavoro e la creatività femminile Settori Interessati: tutti. 25-27 - Polo fieristico di Bergamo "Imart" - prima fiera delle Imprese Artigiane di Qualità Settori Interessati: oggettistica e articoli da regalo, abbigliamento e accessori, oreficeria e gioielleria, articoli sportivi, prodotti eno-gastronomici, servizi per la persona, la casa e le imprese, istituzioni per l´artigianato, stampa di settore. 25-30 maggio 2007 - Palazzo del Broletto e Piazza della Vittoria, Pavia "Vindesign" - Progetti e prodotti per il piacere del bere Settori Interessati: nuovi progetti 2007, la collezione 2005-2006 "in progress". 1-3 giugno - Centro Malpensa Fiere - Busto Arsizio, Varese "Varese Moda&oro" Settori Interessati: imprese di produzione nei settori di Tessile/abbigliamento, Calzature/pelletteria, Oreficeria. 1-20 giugno - a New York e Boston territorio coinvolto: Cremona Roadshow Per La Promozione Sul Mercaro Internazionale Di ´Mondomusica´ (liuteria) e ´Bonta´ (agro-alimentare. .  
   
   
CON LA RETE BIOART PRODOTTI E SERVIZI ARTIGIANALI "SU MISURA" PER LA FILIERA BIOTECNOLOGICA LOMBARDA  
 
Milano, 17 aprile 2007. La ricerca scientifica innovativa e di frontiera diventa più efficace se affiancata dalla flessibilità della produzione tradizionale artigiana. E’ questo il cuore del progetto Bioart, realizzato dal centro servizi alle imprese dell’area milanese Bic La Fucina in collaborazione con Apa Confartigianato Milano e Confartigianato Imprese della Provincia di Lodi, finanziato da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia nell’ambito della Convenzione Artigianato 2003-2005 “Concorso di Idee”. A partire dall’inizio del 2006 il progetto Bioart ha dato vita ad un innovativo portale www. Bio-art. It che raccoglie in rete un gruppo di imprese artigiane lombarde che si propongono come unico fornitore di riferimento per la filiera biotecnologica, un settore in forte espansione con all’attivo ben 222 aziende diffuse in tutta Italia, il 33% delle quali localizzate in Lombardia. Carlo Manzoni, Dimont Impianti, F. Lli Galli G. & P. , Fima Service, O. N. F. , Omnitec, Ratti Giampietro & C. , Disa Raffaele e F. Lli, La. Ve. T. , New Level Glass, Vetreria Cinquanta, Vetro Mec, Fargo, Gruppo Feoltec Engineering, Medel Lab, Riva Laminati Plastici, Tekno 3, Ar-bo, Glysby, Visualcolor sono le 20 imprese artigiane selezionate per produrre oggetti su misura, offrire servizi personalizzati e manutenzioni altamente specialistiche. Attività che la grande produzione industriale non è in grado di offrire alla ricerca, come è emerso da un’indagine condotta nel 2005 all’interno del centro di ricerca lodigiano Parco Tecnologico Padano e di alcuni laboratori milanesi. Queste società producono oggetti in legno, metallo, vetro o materiali compositi; realizzano particolari lavorazioni di vetro, plastica e metallo; offrono assistenza tecnica specialistica per apparecchiature meccaniche ed elettroniche. Grazie alla rete alcune di loro hanno già avviato interessanti collaborazioni con i laboratori e i centri di ricerca: Omnitec, che progetta e ripara macchinari per il settore farmaceutico e industriale, si sta già occupando della manutenzione di alcune apparecchiature della Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano e, sempre per l’Università, sta sviluppando nuovi prodotti in collaborazione con altre imprese della rete. La F. Lli Galli, che produce e commercializza apparecchi termici e climatici, è stata contattata dal Cnr, dal Centro Comune di Ricerca di Ispra e sta avviando un progetto per la realizzazione di un’apparecchiatura su misura per il Parco Tecnologico Padano di Lodi. All’entusiasmo degli artigiani per la visibilità che hanno ottenuto attraverso la rete e per il fatto che si stanno avvicinando ad un settore dalle interessanti opportunità e ancora poco esplorato, si aggiunge quello dei ricercatori, che hanno finalmente trovato una risposta alle loro effettive esigenze. Lavorare infatti insieme ad artigiani competenti che rispondono tempestivamente alle richieste, che garantiscono un’adeguata manutenzione dei macchinari e la rapida riparazione delle attrezzature, oltre ad agevolare il lavoro, permette ai laboratori di ridurre i costi di acquisto e di manutenzione delle apparecchiature e di destinare più risorse economiche all’avvio di nuove attività di ricerca. Attraverso la rete gli artigiani hanno partecipato anche a incontri mirati con laboratori e centri di ricerca, a importanti fiere di settore come l’iniziativa lodigiana Laus Expo; hanno potuto presentarsi ai 1700 visitatori e ai 200 espositori tra aziende biotech e centri di ricerca del Bioforum di Milano, la mostra convegno che promuove questo settore a livello internazionale. Alle rete Bioart possono aderire tutti gli artigiani lombardi che si occupano di progettazione e manutenzione di strumenti e apparecchiature scientifiche, produzione e lavorazione di vetro, legno, metallo, materie plastiche e compositi, prodotti per analisi e arredo scientifico. .  
   
   
L´IDENTIKIT DELLA IMPRESE CERTIFICATE CON LO STANDARD ETICO SA8000 CASI AZIENDALI, NUMERI E PROSPETTIVE DELLA CERTIFICAZIONE SOCIALE IN TOSCANA  
 
 Firenze, 17 aprile 2007 - 3750 lavoratori toscani lavorano in imprese certificate con gli standard sociali e ambientali; a tutto il 2006 sono 161 le aziende presenti sul territorio certificate Sa8000, mentre altre 350 circa hanno intrapreso il percorso di attestazione dello standard etico. La Toscana rappresenta ben il 37% delle imprese Sa8000 in Italia (437) e il 15% nel mondo (1112). Sono alcuni dei dati chiave contenuti nel Quaderno di Fabrica Ethica intitolato "Applicazione della Sa8000 In Toscana. Analisi sui primi casi aziendali", presentato ieri pomeriggio dall´assessore regionale all´innovazione e alle attività produttive Ambrogio Brenna insieme ad Anna Rita De Bellis della ong Ucodep, responsabile della ricerca e coordinatrice del progetto "Made in the World". "L´indagine rappresenta una fotografia interessante delle nostre imprese e risulta illuminante la lettura dei casi aziendali e le interviste ai relativi stakeholder, ha detto l´assessore Brenna. Tra gli aspetti più interessanti troviamo la prevalenza di contratto di lavoro subordinato, nel 89% dei casi, e uno scarso ricorso al lavoro atipico. " Ambrogio Brenna ha poi ricordato le modalità di sostegno della Regione Toscana per le imprese che desiderano certificarsi. "Oltre agli aiuti per la sua acquisizione abbiamo previsto un abbattimento dell´Irap dello 0,50 percento, maggiore punteggio nei bandi per la richiesta di contributi, promozione e maggiore visibilità del loro operato. Questo perché il governo regionale crede che, diffondendo la tutela dei diritti attraverso la responsabilità sociale, potrà contribuire ad un sistema economico che ponga al suo centro anche il rispetto della persona. Ed è proprio per questo motivo che, grazie al lavoro della Commissione Etica Regionale è stata approvata la Legge Regionale n. 17 del 2006 ´Disposizioni in materia di responsabilità sociale delle imprese´, una normativa che ha consentito al sistema delle imprese toscane un importante passo in avanti sia dal punto di vista della competitività che di un rinnovato rapporto con le istituzioni. " Dall´inchiesta di Fabrica Ethica emerge che le imprese si certificano per "una maggiore soddisfazione e motivazione dei lavoratori", per "la tutela del marchio e della reputazione aziendale", "perché si ritiene che il poter garantire l´eticità della produzione possa accrescerne il valore", per "migliorare i sistemi di gestione interna" e "la diffusione e circolazione delle informazioni". I risultati della ricerca ribaltano anche alcuni luoghi comuni. Per gli imprenditori che si certificano scopriamo infatti che il portatore d´interesse più importante per l´azienda è il lavoratore (82%) seguito dai fornitori (67%) e solo al terzo posto si posizionano i clienti (62%), subito prima della pubblica amministrazione (56%). Dal punto di vista dimensionale sono 4 le imprese certificate con un fatturato inferiore ai 500. 000 euro l´anno e sempre 4 quelle con un giro d´affari superiore ai 50 milioni annui. Nel mezzo troviamo 16 imprese tra i 500. 000 e i 5. 000. 000 di euro e 17 tra i 5. 000. 001 e i 50 milioni di euro. Solo 19 aziende hanno dichiarato di avere già il bilancio sociale o di essere in procinto di realizzarlo. La certificazione Sa8000 in pillole - Lo standard Sa8000 (Social Accountability 8000) è il primo e ad oggi unico standard diffuso a livello internazionale sulla responsabilità sociale di impresa. Esso è stato elaborato e pubblicato ufficialmente il 15 ottobre 1997 dal Cepaa, ente di accreditamento del Consiglio per le Priorità Economiche, ed è stato poi aggiornato nel 2001 dal Sai (Social Accountability International). Nello specifico la norma Sa8000 riguarda nove aree, il cui contenuto è qui proposto in maniera sintetica: 1) Divieto di usufruire, o favorire l´utilizzo di lavoro infantile: in alcune zone di forte povertà dove il lavoro minorile può essere un´importante risorsa per il sostentamento familiare, il divieto può essere rimosso ma l´azienda è tenuta allora a dimostrare che le mansioni affidate ai bambini non ostacolano il loro equilibrio psico-fisico e non ne compromettono la frequenza scolastica. 2) L´azienda non deve usufruire o favorire l´utilizzo di lavoro forzato, né deve essere richiesto al personale di depositare somme o documenti di identità all´inizio del proprio impiego presso l´azienda. 3) Salute e sicurezza: l´azienda deve garantire un luogo di lavoro sicuro e salubre, deve adottare le misure idonee a prevenire incidenti e danni alla salute, rendendo minime le cause di pericolo. 4) Libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva: l´azienda deve rispettare il diritto del personale di aderire al sindacato, di iscriversi ad esso e deve altresì garantire che i rappresentanti sindacali non siano soggetti a discriminazione. Nei paesi in cui il diritto sindacale è limitato per legge, l´azienda deve favorire lo sviluppo di strumenti paralleli. 5) Divieto di ogni forma di discriminazione attuata nelle politiche del personale in relazione a età, sesso, razza, ceto, origine nazionale, religione, invalidità, orientamento sessuale, appartenenza sindacale o affiliazione politica. 6) Pratiche disciplinari: sono bandite le punizioni corporali, ogni forma di coercizione mentale o fisica, nonché gli abusi verbali. 7) Orario di lavoro: l´azienda deve conformarsi ai limiti imposti per legge, deve concedere almeno un giorno di riposo e riconoscere al lavoro straordinario, che deve essere volontario, richiesto in circostanze particolari e non eccedere mai le 12 ore settimanali, una tariffa oraria superiore a quella normale. 8) Remunerazione: l´azienda deve corrispondere ai propri dipendenti un salario regolare e conforme ai minimi retribuiti legali, garantendo che le trattenute sul salario non siano conseguenza di sanzioni disciplinari. 9) Sistema di gestione: la certificazione Sa8000 impone l´introduzione di un sistema di gestione che, tra le altre cose, deve: definire i responsabili aventi il compito di tutelare il rispetto dei requisiti dalla norma Sa8000; verificare periodicamente le conformità. Le aziende che hanno partecipato alla ricerca: Antelope Tanning, Astrid Energy Enterprises, Ataf, Atam, Banchi Maison, Bianchi e Nardi, Biscottificio Belli, Bmb, Cat, Chimica Edile, Ciclat San Marco, Clap, Coop Italia, Cooperativa Co. Me. A, Cooperativa Sociale San Lorenzo, Cooperativa Sociale San Marco, Cosorzio Centopercento italiano, Cpt Compagnia Pisana Trasporti, Del Tongo Industrie, E. B. Re. , Euro consulting, F. Lli Borghetti, Biscottificio Scapigliati, Gigliodoro Pelletterie, Koiné, F. Lli Lazzi, La Proposta Cooprarativa Sociale, Metamarketing Service, Mix Consulting Network, Monnalisa, Nicolai Diamant, Nuova Solmine, Rosss, S. A. P. A. F. , Sad, Salvarat e Agrochimica Toscana, Sintesis, Sita, Società Aeroporto toscano, Società italiana di ristorazione, Solbat, Steve Jones, Thecla, Train, Trenitalia. .  
   
   
NELL´AREA DEL NORD OVEST NUOVE INIZIATIVE DI SVILUPPO GRAZIE ALL’ACCORDO TRA MILANO METROPOLI E COMUNIMPRESE GARBAGNATE  
 
Milanese, 17 aprile 2007 - Il Nord Ovest di Milano è per Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo il nuovo terreno di frontiera dei suoi servizi di marketing territoriale, delle azioni a sostegno dei settori economici strategici, del supporto agli enti locali. Questo, grazie all’ingresso di Comunimprese nel pacchetto azionario di Milano Metropoli, avvenuto il 7 dicembre scorso, che fa seguito ai progetti comuni già avviati sulla base di un accordo quadro firmato nel gennaio 2006 tra le due società. L’acquisizione da parte di Comunimprese del 2,91% delle azioni di Milano Metropoli è stata accolta con soddisfazione dal suo presidente, Luciano Venturini, secondo cui questo risultato “consentirà di rafforzare la collaborazione tra Comunimprese e Milano Metropoli e rendere più efficaci gli interventi a favore dello sviluppo locale nel Nord Ovest dell’area metropolitana milanese”. Sulla stessa linea è anche Fabio Terragni, amministratore delegato di Milano Metropoli, il quale ritiene che “ci troviamo di fronte ad un’opportunità importante per intraprendere anche nel Nord Ovest azioni importanti di rilancio e di sostegno dell’economia di zona, proprio come abbiamo fatto in vari comuni a Nord Est di Milano”. Positivo anche il parere di tutti i sindaci coinvolti dall’operazione. Secondo Erminia Zoppè, primo cittadino del comune di Garbagnate Milanese, che da poco è diventato socio di Comunimprese “L’ingresso di Garbagnate nel capitale sociale dell’agenzia di sviluppo locale, e quindi in Milano Metropoli, rappresenta una scelta fondamentale in quanto permetterà di partecipare attivamente in tutti i processi che coinvolgono la comunità e di contribuire a delineare le traiettorie di sviluppo del Nord Ovest Milano”. Tra i più importanti effetti derivanti dalla collaborazione tra Milano Metropoli e Comunimprese c’è la creazione a partire da maggio di uno sportello per l’avvio di imprese profit e non profit in un’area, come quella del Nord Ovest, che comprende 15 comuni, circa 300. 000 abitanti e sta diventando sempre più strategica, grazie anche alla presenza del nuovo polo fieristico di Rho Pero e alle dinamiche di trasformazione urbana ed economica in atto. Non solo. E’ anche previsto l’avvio di iniziative in collaborazione con Urban Ii Milano che prevede il rilancio della vasta area situata a Nord Ovest della città (quartieri Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Vialba, Villapizzone); il progetto Camfin che si basa sull’idea di realizzare in un’area adiacente al nuovo polo fieristico di Rho Pero il primo esempio a livello nazionale di "villaggio globale", ovvero un luogo nevralgico per ciò che riguarda le trasformazioni legate ad una progressiva internazionalizzazione dell’area milanese. I progetti Comunimprese Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo - Milano Metropoli lavora in stretta collaborazione con le istituzioni e con gli attori locali della provincia di Milano per valorizzare le opportunità presenti nei territori e per individuare nuove vocazioni produttive e funzionali che possano rafforzare o ridisegnare le diverse identità locali. Un rapporto privilegiato è quello stabilito in questi anni con il territorio del Nord Ovest, dove Milano Metropoli ha supportato il consolidamento dell’agenzia territoriale Comunimprese e l’avvio di un percorso di pianificazione strategica per definire valori, obiettivi e strategie per il futuro di tutta l’area, nonché la promozione di numerosi progetti e interventi concreti. Nel 2005 infatti nell’ambito del Piano Strategico del Nord Ovest, che ha interessato undici Comuni del Nord Ovest (Arese, Bollate, Cornaredo, Garbagnate Milanese, Lainate, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Settimo Milanese, Vanzago) e che è stato promosso da Comunimprese e Milano Metropoli, si è sperimentata un’innovativa modalità per finanziare, con risorse private, i progetti strategici per lo sviluppo economico e territoriale dell’area. Il 2007 prevede ovviamente nuove collaborazioni che si realizzeranno attraverso vari progetti: Lnet Ii - Lanciato nel novembre 2004, il progetto europeo The European Learning Network (Lnet) si è focalizzato e si focalizza soprattutto sul supporto all’imprenditorialità e all’innovazione nelle grandi città europee, ed in particolare nelle aree più complesse. La nascita a maggio di uno sportello dedicato alle imprese profit e non profit del Nord Ovest rientra negli interventi a favore del sostegno alle imprese, degli investimenti e delle capacità imprenditoriali previste dal progetto. Lnet ha individuato negli anni passati buone pratiche di sviluppo nelle cinque città europee partner di progetto: Milano, Londra, Amsterdam, Amburgo e Praga. Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo è partner di progetto al pari di Provincia di Milano. Urban Ii Milano - Programma di Iniziativa Comunitaria promosso dal Comune di Milano che prevede il rilancio della vasta area situata a Nord Ovest della città che comprende i quartieri di Bovisa, Bovisasca, Certosa, Garegnano, Musocco, Quarto Oggiaro, Vialba, Villapizzone. Milano Metropoli si inserisce nel progetto in veste di capofila dell’Associazione Temporanea d’Imprese (Ati) - di cui fanno parte anche Politecnico di Milano, Università Bocconi, Asset Aler, Banca Intesa, Bic La Fucina ed Euros – a cui sono state affidate le azioni dell’asse “Imprenditorialità e patti per l’occupazione” che prevedono la creazione di servizi e attività di progettazione per valorizzare le risorse territoriali, ambientali, sociali ed economiche dei quartieri interessati. All’interno di Urban Ii Milano nel 2006 è stato inaugurato Quarto Laboratorio, un incubatore che mette a disposizione spazi, destinati a imprese e associazioni, e servizi per la creazione d’impresa, il sostegno all’economia sociale e all’imprenditorialità giovanile, l’accesso al credito, la diffusione di una cultura ambientale responsabile. Mappatura Trasformazioni In Atto Nel Nord Ovest Milano - Milano Metropoli sta realizzando uno studio avente lo scopo di mappare le trasformazioni in atto nel Nord Ovest Milano, nonché le aree dismesse presenti sul territorio. Comunimprese sta contribuendo alla mappatura di dettaglio degli ambiti di trasformazione, dei siti dismessi e delle possibili aree ed edifici disponibili sul territorio dei comuni del Nord-ovest Milano (visti come opportunità di nuovi insediamenti produttivi e terziari). .  
   
   
DEPOSITI BREVETTUALI: VICENZA PRIMA PROVINCIA DEL VENETO  
 
 Vicenza, 17 aprile 2007 - E’ a Vicenza che si concentra il maggior numero di depositi di brevetti e marchi europei ed internazionali di tutto il Veneto. Molte le aziende vicentine che puntano sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica come valore aggiunto per la valorizzazione delle proprie produzioni. Una propensione, quella delle aziende venete “a brevettare”, confermata anche dagli ultimi dati ufficiali disponibili (2004): il Veneto ha depositato 476 brevetti sui 3911 presentati in tutta Italia. Su questi ben 160 sono i brevetti depositati dalle aziende vicentine, e dunque Vicenza risulta essere la prima provincia del Veneto in materia di depositi brevettuali, seguita da Treviso (113) e da Padova (85). Notevole anche l’incremento nel tempo dei depositi vicentini che nel 1999 erano stati 108, con una crescita in percentuale del + 50%. «La chiave di lettura dei dati è semplice: le aziende vicentine sanno distinguersi per capacità di innovazione e ricercano sempre di più soluzioni tecnologiche per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più competitivo. Il deposito europeo, contrariamente a quello nazionale, è una scelta strategica rilevante, anche perché per arrivare alla concessione del deposito, la domanda di brevetto deve rispondere ad una vera propria istruttoria ed è sottoposta a verifica e giudizio», commenta Antonio Girardi, direttore della Fondazione Giacomo Rumor-centro Produttività Veneto (Cpv). Non è un caso che uno degli impegni prioritari della Camera di Commercio di Vicenza è quello finalizzato alla promozione di una cultura innovativa alle Pmi. In questo senso, è attivo a Vicenza, grazie al sostegno dell’ente camerale e dell’Associazione Industriali di Vicenza, lo Sportello Tecnologico presso la Fondazione Giacomo Rumor-centro Produttività Veneto (Cpv), che offre consulenza e informazione a chi vuole depositare una domanda di brevetto e registrare un marchio d’impresa. Lo sportello, riconosciuto ufficialmente come centro Pat Lib da parte dell’Ufficio Europeo dei Brevetti, eroga i dati tecnici, i limiti di validità e lo stato giuridico dei brevetti, grazie ai servizi di fornitura di documentazione brevettuale. Il Pat Lib, gestisce un servizio di informazione alle aziende sui brevetti tecnologici europei ed internazionali che vengono riconosciuti. Ciascuna azienda sceglie le categorie di brevetto sulle quali vuole essere informata, e con una scadenza di 45 giorni riceve aggiornamenti periodici. Stando agli ultimi dati del 2006 sono 287 le aziende beriche che hanno aderito al servizio, 802 le consulenze erogate dallo Sportello Tecnologico, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. .  
   
   
VENEZIA: PRESENTAZIONE DATI IMPORT-EXPORT 2006  
 
Venezia, 17 aprile 2007 - - Com’è andato nel 2006 l’interscambio con l’estero per le aziende della provincia di Venezia? A quanto ammonta il valore complessivo delle esportazioni e delle importazioni fatto registrare lo scorso anno nel Veneziano, e come si inquadrano le relative performance rispetto al 2005 e in rapporto al Veneto e al resto dell’Italia? Ancora, quali sono le voci merceologiche che hanno fatto segnare le crescite maggiori o i decrementi più preoccupanti e, infine, quali sono i mercati di destinazione o di approvvigionamento più rilevanti per le imprese veneziane, ossia i Paesi o le aree geografiche con i quali l’interscambio è risultato più attivo? Per analizzare nel dettaglio l’andamento di questo importante segmento dell’economia provinciale, la Camera di Commercio di Venezia convoca una conferenza stampa per mercoledì 18 aprile, dalle 11, presso la sede camerale di Mestre, in via Forte Marghera 151: durante l’incontro con i giornalisti saranno presentati nel dettaglio e commentati i dati relativi, appunto, alle statistiche import-export della provincia di Venezia nel 2006, elaborati dall’ufficio “Promozione all’Estero e Servizi alle Imprese”. Nell’occasione, saranno anche illustrati gli interessanti risultati di un’indagine, curata sempre dall’ufficio “Promozione all’Estero e Servizi alle Imprese”, su impulso della Commissione consiliare per l’Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Venezia, e volta ad approfondire la conoscenza delle esigenze espresse dal mondo imprenditoriale veneziano con riguardo alle problematiche legate al commercio con l’estero e alla promozione sui mercati mondiali. Nell’indagine, iniziata lo scorso ottobre e conclusasi il 20 novembre 2006, sono state coinvolte le 1. 816 imprese iscritte alla banca dati Sdoe – “Archivio ditte operanti con l’estero”, e sono state circa un 20%, più precisamente 363, le aziende che hanno compilato e restituito l’apposito questionario: dunque, un campione significativo che ha fornito una serie di preziose informazioni, le quali consentiranno all’Ente camerale un esame più puntuale ed aggiornato del fabbisogno delle aziende in materia di internazionalizzazione. Alla conferenza stampa interverranno Roberto Crosta, vice segretario generale della Camera veneziana, Massimiliano Galante e Roberto Barbieri, componenti la Commissione consiliare Internazionalizzazione, e Francesca Visentini, responsabile ufficio "Promozione all’Estero e Servizi alle Imprese". .  
   
   
ATTIVITA´ PRODUTTIVE - ARTIGIANI NON COMUNITARI, PRESENTATA L´INDAGINE DI REGIONE EMILIA-ROMAGNA-CNA-CONFARTIGIANATO: OLTRE 12MILA DITTE INDIVIDUALI  
 
Bologna, 17 aprile 2007 - Autotrasportatori, parrucchiere, carpentieri, confezionatori di articoli d´abbigliamento, costruttori edili. In Emilia-romagna, con oltre 12mila ditte individuali artigiane - l´11% del totale - i titolari non comunitari sono ormai protagonisti attivi dello sviluppo del sistema socio-economico regionale. Persone radicate e integrate, che vedono il proprio futuro in Italia. Persone giovani (il 69,5% non supera i 40 anni), che hanno studiato e che sono riuscite a mettersi in proprio spesso senza nessun sostegno economico (69,6%) in fase di avvio dell´attività. E´ il profilo dell´imprenditore-artigiano immigrato che emerge da un´indagine promossa da Cna, Confartigianato Federimprese e Regione Emilia-romagna, con il contributo della Cra (Commissione regionale per l´artigianato) effettuata nel 2006 dal Centro demoscopico metropolitano (Medec) della Provincia di Bologna su un campione di 1200 ditte ripartite in tre macro aree - Bologna e Ferrara, resto dell´Emilia e Romagna - , già operanti al 31/12/2005 e con inizio dell´attività successivo al primo gennaio 2002. Complessivamente, le ditte del campione coprono sei diversi settori: tessile-abbigliamento-concia, macchine-meccanica, manifatturiere, costruzioni, trasporti, servizi. "In Emilia-romagna fare impresa rappresenta una sfida di integrazione e un passo fondamentale per la crescita comune; regole e legalità sono importanti per l´integrazione stessa, e per lavorare insieme - ha sottolineato stamani, durante la presentazione dell´indagine, Duccio Campagnoli, assessore regionale alle Attività produttive - . Dai dati raccolti, emerge come gli immigrati siano una ricchezza per i nostri territori". Ha poi aggiunto Campagnoli: "C´è un aspetto importante, e mi riferisco alla crescita, in questi anni, dei buoni rapporti tra Italia e Cina: auspico che vengano salvaguardati". In Emilia-romagna l´immigrazione è ormai una dato strutturale: gli stranieri residenti hanno raggiunto le 289. 013 unità (al primo gennaio 2006), un valore quattro volte superiore a quello di dieci anni fa. Circa il 77% dei titolari non comunitari di ditte individuali artigiane risiede in Italia da almeno sei anni, mentre più del 37% è qui da oltre un decennio. L´articolazione per settori di attività e nazionalità rivela che, se si prescinde dal settore vestiario e del confezionamento - a grandissima maggioranza di imprenditori di origine cinese - negli altri comparti non esiste una specificità nazionale, e la "varietà" delle origini riflette la composizione della popolazione straniera. I risultati dell´indagine - La maggior parte degli artigiani immigrati in Emilia-romagna ha portato a termine un percorso di studi nel proprio paese di origine: il 37% è in possesso di una licenza media o elementare, mentre il 31,8% ha conseguito un diploma di istituto superiore. Non è da sottovalutare, inoltre, la percentuale dei dottori artigiani: il 10% circa vanta infatti una laurea nel curriculum. Oltre il 35% degli stranieri intervistati dichiara di aver preferito in generale lavorare in proprio, mentre più del 34% afferma di aver intrapreso l´attività imprenditoriale perché prevedeva di guadagnare di più rispetto al lavoro dipendente. Sui "nodi" incontrati, sia in fase di inizio di attività che successivamente, ai primi posti c´è la difficoltà nel trovare clienti per dare continuità al lavoro (28,5%) e il peso dei servizi fiscali e commerciali (11,9%). Più in basso, nella classifica, l´ottenimento di crediti dalle banche (4%) e i clienti prevenuti o i pregiudizi (4,2%). Due imprenditori su 5 dichiarano comunque di non avere avuto particolari difficoltà. Per quanto riguarda la fase di avvio, gran parte degli intervistati non ha ricevuto nessun sostegno economico (69,6%), il 15,5% ha avuto un supporto da parte delle banche e una quota leggermente inferiore (11,2%) ha beneficiato dell´aiuto di familiari, parenti, amici. Modesto è il contributo proveniente dalla pubblica amministrazione (2,8%). Attività e aspettative - Dal campione analizzato emerge come 3 aziende su 5 lavorino per conto terzi: ciò mette in luce un fenomeno già rilevato in indagini analoghe, vale a dire la costituzione di aziende artigiane per "gemmazione", talvolta forzata, dell´azienda madre. In ogni caso il dato letto al contrario - 4 imprese su 10 hanno una clientela interamente o parzialmente propria - individua sicuramente aziende artigiane già strutturate. Interessante è il dato relativo a quelle che si avvalgono del lavoro di oltre tre dipendenti: sono solo il 7,4% del totale delle imprese con collaboratori, tuttavia denotano già un livello imprenditoriale piuttosto sviluppato. Tra gli imprenditori, in genere, prevale l´ottimismo: l´attività risulta soddisfacente per oltre il 60% degli intervistati, contro un 3,4% che esprime un´opinione totalmente negativa. Riguardo alle prospettive su un eventuale rientro nel Paese di origine, solo il 10% mette in conto di tornare, mentre il 65% desidera restare in Italia. Aspetti critici - Il numero di imprese costituite dal solo titolare (65,7%) rappresenta una quota superiore al dato medio regionale del 2001. Ciò è certamente compatibile con la nascita recente della gran parte delle imprese intervistate, ma al tempo stesso è testimonianza "empirica" del fatto che queste ditte sono meno strutturate e forse meno attrezzate a resistere sul mercato. A questo dato si aggiunge inoltre la considerazione che, anche laddove l´impresa è strutturata, la dimensione in termini di addetti è comunque più contenuta del dato medio regionale. Un altro elemento da sottolineare è la preponderanza di imprese con titolari stranieri nel settore delle costruzioni. Si tratta sicuramente del settore che, in generale, ha registrato in questi anni la maggior crescita. Tuttavia è anche quello dove con più frequenza si verifica la nascita di imprese "etero dirette" vale a dire imprese che vengono create strumentalmente dalle imprese madri, che ne controllano in sostanza l´attività. Un dato parzialmente sorprendente è legato a territorio: in termini di finanziamento da parte di banche e associazioni di categoria, l´essere collocati in un´area della regione rispetto a un´altra può comportare effetti diversi. In particolare sembra statisticamente significativa la differenza che si riscontra tra la Romagna (sostegno dalle banche al 21,6% di artigiani non comunitari in fase di avvio dell´attività) e la parte dell´Emilia (12,6%) che esclude Bologna e Ferrara (16,4%). Una prima sommaria valutazione potrebbe ricondurre alla presenza nell´area della Romagna di una struttura bancaria più ancorata al territorio, in grado forse di accogliere con più facilità anche i "fenomeni" emergenti. Aspetti positivi - Un universo di artigiani-imprenditori per la maggior parte soddisfatti del proprio lavoro e ben intenzionati a rimanere in Italia, grazie anche a un´accoglienza perlopiù libera da pregiudizi da parte dei clienti (a eccezione di un 4% circa del campione, che dichiara di averli vissuti). Il motivo principale dell´arrivo in Italia è riconducibile al lavoro, e questa non è certamente una novità. E´ semmai da sottolineare che più della metà del campione, esattamente il 51,9%, prima di venire nel nostro Paese era occupato alle dipendenze, mentre il 15,5% lavorava autonomamente. Solo il 7,6% degli artigiani non comunitari era disoccupato. Le tre macroaree - Nell´area Bologna-ferrara lavorano per conto terzi il 56,8% del campione degli imprenditori intervistati, mentre il 24,1%dichiara di aver sviluppato una propria clientela. Il 4,3% ha avviato l´attività da meno di un anno, il 24,7% da 1-2 anni. Nel resto dell´Emilia, opera invece per conto terzi il 62,5% (il 18,6% ha una propria clientela); il 6,2% ha avviato l´attività da meno di un anno, il 30,4% da 1-2 anni. In Romagna lavora per conto terzi il 55,8% (a fronte del 20,5% con propri clienti); il 5,9% ha avviato l´attività da meno di un anno, il 29,6% da 1-2 anni. Alla domanda "Quali sono i maggiori problemi che ha incontrato, fino ad oggi, come artigiano?", il 24,1% dell´area Bologna-ferrara ha risposto "trovare clienti/continuità nel lavoro"; una percentuale che nel resto dell´Emilia tocca il 28,8% e scende al 27,1% in Romagna. Clienti prevenuti e atteggiamenti razzisti sono stati segnalati, tra le difficoltà incontrate, dal 3,6% dei titolari-artigiani del campione dell´area Bologna-ferrara, dal 4,5% del resto dell´Emilia e del 3,9% della Romagna. Sempre nell´area Bologna-ferrara, il 62,7% degli intervistati dichiara di lavorare da solo; nel resto dell´Emilia è il 69,2%, in Romagna il 59,7%. I più soddisfatti dell´andamento economico della propria azienda risiedono nell´area Bologna-ferrara (7,4%); a seguire la Romagna (5,9%) e il resto dell´Emilia (4,5%). Abbastanza soddisfatto si dichiara il 54,1% della macro-area Bologna-ferrara, il 59,9% del resto dell´Emilia e il 53,8% della Romagna. .  
   
   
MARCHE, LEADER DELLO SVILUPPO ECONOMICO , MA NON MANCANO LE PREOCCUPAZIONI. I RISULTATI DEL RAPPORTO CENSIS  
 
Ancona, 17 aprile 2007 - Elevata qualita` della vita, forte coesione sociale, alto tasso di longevita`, ma soprattutto un´ economia che corre a velocita` doppia rispetto ad altre regioni, con una nuova generazione di imprenditori animata da uno spiccato spirito di intraprendenza. Queste, in sintesi, le caratteristiche principali delle Marche contenute nel ´Rapporto sulla situazione sociale delle Marche 2006´ del Censis presentato oggi presso la sede della Giunta regionale. ´Risultati molto soddisfacenti ´ ha commentato Giuseppe De Rita, Segretario Generale del Censis ´ che fanno delle Marche la regione con piu` capacita` di affrontare i processi di trasformazione sociale ed economica in atto´. Ma guai - ha ammonito - ad accontentarsi. ´L´obiettivo e` mantenere e consolidare le posizioni acquisite, rafforzare il processo di internazionalizzazione,migliorare l´innovazione e la capacita` di stare dentro le nicchie produttive dell´economia regionale attraverso la ricerca di valore aggiunto´: obiettivi ambiziosi che presuppongono una comunita` piu` attiva, non tanto in termini di solidarieta` quanto di offerta di servizi reali. ´Ma soprattutto occorre ´ ha rilevato De Rita - una maggiore capacita` di governance basata sull´integrazione delle due realta` provinciali della parte meridionale della regione che avvertono maggiori difficolta` e paura nel far fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni di un mercato sempre piu` globale´. Un concetto sviluppato ulteriormente dal Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca che, nell´esprimere grande soddisfazione per le straordinarie performance ottenute dalla regione in capo economico e sociale, ha ribadito ´il forte impegno del governo regionale sulle questioni strettamente legate al welfare, come la coesione sociale, il rafforzamento della rete dei servizi, i processi di integrazione e il miglioramento della competitivita` dei territori che accusano ritardi nello sviluppo´. Spacca si e` soffermato, in particolare, sul tema degli anziani, sottolineando la necessita` di ricercare condizioni di vita migliori di quelle attuali e dare spazio ai giovani affinche` diventino protagonisti della comunita` regionale. Altro punto fondamentale dell´azione di governo e` il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro: ´Le Marche sono risalite dall´ultimo al quartultimo posto nella graduatoria delle regioni con il maggioro numero di incidenti, ma resta prioritario l´impegno - ha ribadito il presidente - di garantire migliori condizioni nella tutela sui posti di lavoro attraverso il pieno coinvolgimento delle strutture sanitarie nell´esercizio dei compiti di prevenzione e di controllo´. Spacca si e` poi soffermato sull´importanza delle politiche di raccordo tra ambiente, cultura e turismo: un settore, quest´ultimo, assolutamente strategico, che costituisce, dopo il lavoro manifatturiero, il ´secondo motore´ dello sviluppo economico e sociale della regione; al riguardo ha annunciato ´grandi investimenti´ nel settore, allo scopo di migliorare la capacita` di accoglimento delle strutture ricettive. Nel dibattito sono intervenuti il vice presidente della Giunta regionale Luciano Agostini, che ha evidenziato le politiche messe in atto per la valorizzazione del turismo, e il presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarell, secondo il quale il miglioramento della capacita` di governance e il mantenimento della qualita` della vita non possono prescindere dal pieno coinvolgimento dell´Assemblea consiliare. In precedenza Giuseppe Roma direttore del Censis, ha illustrato i risultati del ´Rapporto´, elencando una serie di dati - tasso di occupazione del 64 per cento, contro il 58 per cento della media nazionale; aumento del 34 per cento nell´ export nel periodo 200-2006; piu` 6,1 per cento di valore aggiunto, a fronte del 3 per cento del dato nazionale ´ che sottolineano la straordinaria vitalita` delle Marche. Risultati lusinghieri che fanno delle Marche -ha affermato - ´una regione simbolo della ripresa economica e della capacita` a livello nazionale di adeguarsi alle nuove esigenze imposte dalla competizione internazionale´. .  
   
   
OPERE PUBBLICHE PIÙ RAPIDE E STOP AI CONTRIBUTI REGIONALI SE SI VIOLANO LE NORME DI SICUREZZA NEI CANTIERI APPROVATO UN DISEGNO DI LEGGE CHE PREVEDE ANCHE L’ISTITUZIONE DI CORSI E INCENTIVI  
 
Torino, 17 aprile 2007 - La Giunta regionale ha approvato ieri un disegno di legge per semplificare e snellire le procedure negli appalti pubblici al fine di garantire una più rapida conclusione delle opere e che incentiva la sicurezza del lavoro nei cantieri. Una disciplina, quest’ultima, regolata dalla legislazione nazionale e comunitaria sulla quale però la Regione Piemonte ha voluto dare importanti segnali di novità: “Nel caso di lavori pubblici realizzati con il concorso finanziario della Regione, qualora i competenti organi di vigilanza accertino violazioni delle norme sulla sicurezza la Regione può disporre la revoca dei finanziamenti” sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Bruna Sibille. Con il disegno di legge la Regione istituisce strumenti e misure di incentivazione a favore degli operatori economici che adottino procedure finalizzate all’incremento dei livelli minimi di tutela della salute e della sicurezza rispetto a quelle previste dalla legislazione vigente in materia. La Regione promuove infine la realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri, la prevenzione degli infortuni, l’igiene negli ambienti di lavoro nonché di una normativa tecnico-amministrativa di settore. I destinatari dei corsi e le modalità di predisposizione e gestione degli stessi saranno specificati in un apposito regolamento. Tra gli aspetti del disegno di legge che hanno l’obiettivo di una più rapida conclusione delle opere pubbliche attraverso forme di semplificazione e snellimento procedurale si segnalano: previsione di una conferenza dei servizi alla quale è connesso l’effetto di produrre automaticamente le varianti urbanistiche necessarie per l’esecuzione dei progetti; - procedure di erogazione di finanziamenti e contributi meno rigide di quelle attualmente in vigore; adeguamento della struttura organizzativa degli enti, attraverso la previsione di forme di collaborazione tra le pubbliche amministrazioni, di incentivazione all´associazionismo locale e all´acquisizione di sistemi di qualità secondo le norme Uni En Iso 9000; l’affidamento degli incarichi di progettazione di importo inferiore a 100. 000 euro, può essere fatto attraverso procedura negoziata senza pubblicazione di bando interpellando almeno cinque candidati e, se l’importo della prestazione è inferiore a 20. 000 euro, le amministrazioni locali possono ricorrere all’affidamento diretto secondo le disposizioni per gli affidamenti in economia; per i lavori di importo pari o inferiore a 150. 000 euro, per i quali non vi è l’obbligo di qualificazione per l’impresa, e il possesso dei requisiti di ordine tecnico-organizzativo viene dimostrato con l´iscrizione alla Camera di commercio e il possesso dei requisiti di carattere generale attraverso il documento unico di regolarità contributiva (Durc); l’obbligo di verifica delle offerte anomale è previsto per gli appalti di importo superiore ai 2. 500. 000 di euro; per i lavori in economia è prevista una soglia massima di 300. 000 euro e, in caso di esecuzione in amministrazione diretta, possono essere eseguiti senza limite di importo i lavori di manutenzione forestale, manutenzione idraulico forestale, sistemazione montana, bonifiche agrarie e simili; divieto di subappalto a imprese che abbiano partecipato alla gara per l´affidamento del lavoro. Il disegno di legge approvato oggi prevede infine l’istituzione della commissione regionale dei lavori pubblici come organo consultivo interno della Giunta, a composizione totalmente interna, per l’espressione di pareri su particolari progetti e, in generale, in materia di opere e lavori pubblici. .  
   
   
VIA LIBERA DELLA GIUNTA ALLA LEGGE REGIONALE SUGLI APPALTI GELLI: "PIÙ REGOLE E PIÙ CONTROLLI PER LA SICUREZZA DEL LAVORO, NORMATIVA UNICA IN ITALIA"  
 
Firenze, 17 aprile 2007 - Una normativa che punta a migliorare la qualità delle opere e, più in genere, a rivitalizzare il sistema dei lavori pubblici, ma che in primo luogo disegna un quadro di regole e controlli di estremo rigore per garantire i diritti dei lavoratori, a partire dalla loro sicurezza. Sono questi gli ambiziosi obiettivi della proposta di legge "Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro" che oggi, su iniziativa del vicepresidente Federico Gelli, la giunta ha approvato al termine di una lunga e non facile fase di contrattazione con gli enti locali e le le forze sociali. "Un impegno preciso - sottolinea Gelli, che ha coordinato tutto il lavoro preparatorio della proposta approvata oggi - che avevamo preso nei confronti della società e dell´economia toscana, consapevoli della necessità e dell´urgenza di una nuova disciplina complessiva, in grado di dare più certezze e più tutele. E credo che sia importante sottolineare anche il percorso che abbiamo seguito, nel segno di un confronto che non è venuto mai meno con tutti i soggetti interessati e che alla fine ha permesso di raccogliere un ampio e non scontato consenso intorno a questo testo. E´ la prima legge di questo genere in Italia e credo che possa costituire un utile riferimento anche per l´azione del governo". Un passaggio di grande rilievo, sottolinea il vicepresidente Gelli, anche perché dà una prima importante risposta a quel bisogno di sicurezza che le tragedie quotidiane del mondo del lavoro ripropongono con forza: "Una fetta importante dei tanti, troppi infortuni che ogni anno avvengono in Italia - spiega ancora il vicepresidente - riguarda proprio la realtà degli appalti e in particolare del sub affidamento. E ai problemi della sicurezza e della regolarità del lavoro è dedicato un intero capo della nuova normativa, con disposizioni molto precise sulla valutazione delle misure di sicurezza e dei relativi costi, sulla verfiica dell´idoneità tecnico-professionali delle imprese aggiudicatarie, sulla redazione dei piani e sul potenziamento e il coordinamento delle attività di controllo, senza dimenticare che le maggiori tutele emergono anche da un quadro complessivo dei lavori pubblici che dovrà superare certi meccanismi di affidamento". La legge, va ricordato, riguarda tutti i contratti pubblici che hanno per oggetto lavori, forniture e servizi e si applicherà alla Regione con i suoi enti e agenzie, agli enti locali (e ai loro consorzi, unioni, associazioni), al sistema sanitario toscano, alle aziende pubbliche per i servizi alla persona. Tra le varie norme contenute in una legge articolata in ben 74 articoli c´è anche la previsione di un prezzario regionale, che servirà come base di riferimento per l´elaborazione dei capitolati. Ai fini dell´aggiudicazione si provvederà alla valutazione dell´offerta economicamente più vantaggiosa, includendo anche elementi quali le misure aggiuntive o migliorative per la sicurezza e la salute dei lavoratori. L´aggiudicazione definitiva e i successivi pagamenti avverranno, tra l´altro, solo dopo aver verificato la regolarità contributiva e assicurativa dell´impresa. Tra le cause di risoluzione del contratto sono inoltre previste gravi violazioni negli obblighi retributivi, assicurativi e previdenziali, oltre che il mancato rispetto dei piani di sicurezza e l´impiego di personale non risultante dalla documentazione. Numerosi i vincoli e i controlli previsti dal subappalto, per il quale in ogni caso è esclusa la possibilità di riduzione degli oneri della sicurezza. La legge prevede anche l´inserimento di specifiche clausole ambientali nei bandi di gara e nei capitolati, in relazione per esempio alla minore produzione di rifiuti o all´utilizzo di materiali recuperati e riciclati. Si prevede inoltre l´istituzione di un Osservatorio regionale sui contratti pubblici, che lavorerà, tra l´altro, alla massima trasparenza dei procedimenti di gara. .  
   
   
INCENTIVI PUBBLICI ALLE IMPRESE PRODUTTIVE TRENTINE CRESCE L’AZIONE DELLA PROVINCIA A FAVORE DELLA RICERCA ASSESSORI SALVATORI E BENEDETTI: “STABILIZZATA L’OCCUPAZIONE, INVESTIAMO IN INNOVAZIONE”  
 
Trento, 17 aprile 2007 - La presentazione di ieri si inserisce tra gli obblighi istituzionali per la Provincia autonoma di Trento di provvedere periodicamente alla valutazione delle politiche di incentivo alle imprese e alla comunicazione degli esiti degli studi. All’appuntamento hanno partecipato tra gli altri gli assessori provinciali Marco Benedetti (Industria) e Gianluca Salvatori (Programmazione, ricerca e innovazione), oltre al professor Enrico Zaninotto, autore dello studio sugli incentivi alle imprese e l’impatto economico, e il dirigente del dipartimento industria della Provincia autonoma di Trento, Paolo Spagni, che ha sostituito il professor Raffaele Brancati, impedito ad essere presente alla conferenza stampa a causa di un improvviso impedimento. “Il periodo passato – ha esordito l’assessore Salvatori – ha determinato il successo delle politiche promosse dalla Provincia a sostegno delle aziende e in particolare a contenere l’emergenza occupazionale. La situazione attuale dimostra che l’occupazione è stabilizzata su livelli ottimali. In prospettiva, occorre investire in competitività che per le imprese significa innovazione. In caso contrario è ipotizzabile un’immissione costante di risorse pubbliche a sostegno delle imprese, ma ciò appare davvero non sostenibile”. Secondo l’assessore Salvatori, è necessario allargare la base, ovvero aumentare il numero di imprese (artigiane e industriali) che in Trentino investono in processi di innovazione: o risultati indicano una percentuale del 11,2 per cento, con un numero limitato di imprese promotrici di grandi progetti. “La direzione in cui lavorare – ha continuato Salvatori – è quella che vuole il sistema della ricerca orientato sulle imprese. E’ un passaggio che abbiamo già incominciato a percorrere ma a noi spetta il compito di facilitare il dialogo con le imprese, tenendo conto che il sistema della ricerca è limitato. Non si può pensare di rispondere con un rapporto di 1:1. Meglio quindi organizzare il sistema delle imprese perché la domanda di innovazione comprenda gruppi di imprese. Introdurre elementi di aggregazione diventa fondamentale per far incontrare domanda ed offerta di innovazione. Su questo aspetto ci siamo già mossi proponendo dei bandi di progetti rivolti a gruppi di imprese”. Concetti – quali produttività e incremento del numero di imprese, oggi ridotto, per l’innovazione – ripresi anche dall’assessore Benedetti, il quale ha inserito nella discussione altri due elementi: “Credo che sia possibile ottimizzare il rapporto diretto con le imprese agende sul piano fiscale, grazie a nuove politiche in grado di dare risposte concrete ai problemi dei singoli territori. Inoltre, sarebbe auspicabile poter agire in campo energetico. Non potendo abbattere i costi del lavoro, è necessario perseguire politiche capaci di ridurre alle imprese i costi dell’energia”. Benedetti ha comunque confermato la scelta che vuole gli incentivi rivolti soprattutto alle aziende che fanno dell’innovazione una scelta strategica. Fotoservizio e filmato a cura dell’Ufficio Stampa Le politiche per le imprese in Trentino Lo studio svolto dal Met (Monitoraggio economia Trentino) è stato presentato stamani da Paolo Spagni, dirigente del Dipartimento Industria della Provincia autonoma di Trento, in sostituzione del professor Raffaele Brancati. Preliminarmente, la ricerca prende in considerazione le erogazioni degli enti pubblici verso le imprese industriali, del turismo e commercio e prende in considerazione tre differenti categorie di norme: Nazionali (39 norme); Regionalizzate (20 relative al settore industria, 2 turismo e commercio); Regionali (153 operanti nel settore industriale e servizi e 49 norme relative al turismo e al commercio). La Provincia autonoma di Trento è l’unica, in tema di erogazioni alle imprese, ad avvalersi esclusivamente della disciplina provinciale e in particolare della Legge provinciale numero 6 del 1999, detta “Legge Unica”. Tale norma, che rimpiazza tutte le precedenti normative in tema di Industria, Artigianato, Commercio e Turismo, ha il pregio di semplificare notevolmente il sistema delle agevolazioni alle imprese. Osservando lo sviluppo delle erogazioni di cui le imprese della Provincia autonoma di Trento hanno beneficiato dal 1999 al 2005, si nota un aumento dei flussi finanziari del 71%, incidendo notevolmente sull’aumento totale italiano, assestatosi sul 15%, assieme a Piemonte (+96%), Provincia autonoma di Bolzano (+96%), Campania (+80%), Calabria (+66%). Hanno invece ridotto il loro peso relativo sulle erogazioni totali le altre regioni del Nord: Friuli Venezia Giulia (-77%), Liguria (-31%) e Lombardia (-30%). Complessivamente, le regioni del Nord incidono sulle erogazioni totali per il 44% (- 9% rispetto al 1999), mentre quelle del Sud per il restante 56% . Se si rapportano le erogazioni di cui le regioni hanno beneficiato con il valore aggiunto da loro prodotto, si può osservare una netta divisione del paese: a Sud ogni regione il rapporto supera il 7%, mentre la gran parte di quelle settentrionali non supera l’1%, eccezion fatta per il Friuli Venezia Giulia (2,3%), la Liguria (3%), la Provincia autonoma di Trento (2,2%), la Provincia autonoma dell’Alto Adige (1,8%), la Valle d’Aosta, l’Umbria e il Lazio. Il confronto tra i flussi in erogazione rivolti al settore industriale nella Provincia autonoma di Trento e il totale della spesa nazionale (si considerano tutte le tipologie di norme) mostra un andamento altalenante per la prima, mentre un picco nel 2000 e una continua diminuzione negli anni successivi per il dato aggregato nazionale. La legge provinciale 6/99 ha inciso soprattutto sull’andamento delle erogazioni che riguardano: Investimenti materiali e immateriali: che rappresentano circa il 63% delle erogazioni totali; le imprese vengono agevolate nell’acquisto di terreni, macchinari, impianti, attrezzature e brevetti. I flussi finanziari rivolti alle imprese si sono stabilizzati sul livello di circa 40 Meuro negli ultimi 2 anni, dopo un picco di 63 Meuro registrato nel 2003. Circa 39 Meuro hanno finanziato i settori del Commercio e del Turismo. In questa sessione è possibile includere anche le misure di protezione ambientale per le quali possono essere agevolati esclusivamente i sovraccosti derivanti dalla differenza tra il costo di un macchinario tradizionale e un dotato di particolari misure di protezione ambientale. Ricerca e innovazione: le risorse impegnate in questo obiettivo rappresentano il 37% del totale mentre il livello medio nazionale si aggira sul 21%; si hanno valori superiori a quelli trentini solo in Emilia Romagna (66%), Veneto (54%), Toscana (51%), ma va considerato che tali risorse si concentrano soprattutto per il sostegno all’introduzione di innovazioni e non alle attività di ricerca in senso stretto. Nell’ultimo anno la spesa rivolta al sostegno delle attività di ricerca è passata da 5,3 Meuro a 23,4 Meuro. Se si raffronta l’indice di intensità di ricerca (spese per ricerca su valore aggiunto) con un indice dato dal rapporto tra spesa destinata alle politiche per Rdti su totale della spesa per regione standardizzata per la distribuzione della stessa grandezza a livello nazionale, si può osservare che il Trentino ha un indice di intensità di ricerca più basso di quello nazionale a fronte del quale le politiche per la ricerca e l’innovazione sono estremamente sviluppate. La Legge Unica persegue tre ulteriori obiettivi: A) Favorire un’adeguata patrimonializzazione delle Pmi attraverso agevolazioni nella forma di prestiti partecipativi, attraverso la Confidi Trento. Strumento verso il quale è stato mostrato scarso interesse; B) favorire l’esportazione dei prodotti trentini verso i mercati extra-Ue e promuovere i servizi turistici all’esterno dell’Unione, finanziando piani di marketing per l’export, agevolando i consorzi export per la realizzazione di manifestazioni e la partecipazione a fiere all’estero; C) sostenere la nuova imprenditorialità, attraverso l’azione dell’Agenzia per lo Sviluppo che si realizza soprattutto nei Bic e nella fornitura di una vasta gamma di servizi. Indagine sulla domanda di policy Il campione intervistato comprende esclusivamente industrie manifatturiere e di servizi alle imprese. Le imprese trentine rappresentano il 4% del campione italiano, 214 imprese. Il relazione alle dimensioni delle imprese del campione è importante rilevare che: il 17,8% delle imprese hanno da 1 a 9 dipendenti: il 58,4% dai 10 ali 49; il 20,1% dai 50 ai 249; il 3,7% oltre 250 dipendenti. Le imprese trentine appaiono operare soprattutto su un mercato locale/regionale più delle altre regioni del Nord-est e più della media nazionale (50,5% contro i 45,4% della media nazionale). In quanto alle imprese con mercato che supera i confini nazionali, il Trentino si mostra al livello delle regioni del nord-est. Utilizzo della capacità produttiva Quasi il 32% delle imprese del campione trentino dichiara di aver saturato almeno l’80% della propria capacità produttiva, il 72% almeno il 70% della propria capacità. Internazionalizzazione della produzione Poco meno del 10% delle imprese che formano il campione trentino pensa o ha pensato di spostare la propria produzione all’estero, nella maggioranza dei casi lo farebbe al fine di ottenere un risparmio sui costi; in misura minore, ma significativa, lo farebbe per poter allargare la propria quota di mercato all’estero. Si tratta soprattutto di imprese che operano in un quadro concorrenziale forte. Alla richiesta di evidenziare una linea di sostegno all’internazionalizzazione, le imprese trentine non hanno saputo dare risposta univoca, così come il campione italiano e quello delle regioni direttamente comparate. Poco più della maggioranza dichiara che trarrebbe vantaggio da una rete commerciale autonoma all’estero, in linea con i valori nazionali. Vengono nominati anche il sostegno alla partecipazione di eventi (34%), necessità un po’ meno sentita a livello nazionale, probabilmente le imprese trentine hanno maggiori difficoltà nel ritagliarsi spazi e farsi conoscere all’estero; anche la promozione di alleanze e programmi comuni con imprese estere è richiesta soprattutto da quelle realtà non ancora internazionalizzate. Il 13% delle imprese richiede servizi finanziari specialistici come garanzie o capitale di rischio, in misura superiore rispetto alla domanda media italiana. La mancanza di una linea univoca di richieste su questo tema si giustifica parzialmente ricordando che molte tra le imprese che attualmente vendono i loro prodotti all’estero utilizzano canali completamente intermediati, questo non permette loro di formulare un’idea chiara sulle lacune del sistema. Rapporti con le altre imprese I rapporti commerciali sulla propria area di localizzazione sono fitti, come appaiono essere in tutta la penisola. Al Nord-est però, e soprattutto in Trentino, i rapporti commerciali non si limitano a quelli commerciali, bensì sono frequenti sinergie industriali e scambi di conoscenze (il 31,7% delle imprese della Provincia Autonoma di Trento , 13,5% Veneto, 17,9% Friuli Venezia Giulia e 13% media del Nord Italia). Politiche generali di sviluppo Circa il 70% delle imprese campionate dichiara la necessità di politiche rivolte allo sviluppo dell’intero sistema, in linea con i valori mediamente registrati nel Nord Italia. Al Sud la richiesta è molto più pressante. Le proposte avanzate in merito non sono però chiare ed univoche: Infrastrutture generali (41%): soprattutto strade, ma anche rete ferroviaria, informatica, laboratori e centri di ricerca. Lo scopo è per lo più di contenere i costi di trasporto ed allargare il mercato potenziale. Le imprese trentine scontano i disagi di un tipico territorio quasi completamente montuoso, tale richiesta infatti si riduce per il Veneto e soprattutto per l’Emilia Romagna, mentre rimane elevata per il Friuli Venezia Giulia; Formazione del personale (11,7%): in linea con il valore italiano, ma inferiore a quello veneto nel quale la manodopera dequalificata è maggiore; Servizi finanziari (9%): in misura maggiore rispetto alla media italiana e soprattutto alle altre regioni del nord est; Logistica (7%): riconducibile alle tematiche territoriali precedentemente esposte. Vantaggio competitivo Alla richiesta di individuare il proprio vantaggio competitivo, più del 45% delle imprese intervistate hanno dichiarato l’alto livello di qualità del lavoro rispetto ai concorrenti, valore nettamente superiore a quello delle altre regioni del Nord-est e alla media nazionale. Come seconda causa di vantaggio competitivo è risultato il possesso di prodotti/servizi innovativi (17,8%), anche se questo deriva raramente dalla capacità di implementare programmi di ricerca e sviluppo. Il 6% dichiara di ottenere il suo vantaggio competitivo da un know how differenziato rispetto ai concorrenti. Per la gran parte delle imprese, quindi, il vantaggio competitivo deriva da una differenziazione di prodotto, di processo od organizzativa, solo nello 0,9% dei casi deriva dai legami con altre imprese, valori maggiori si registrano sia in Italia, ma soprattutto nelle regioni confinanti. Il 68% percepisce benefici dalla localizzazione geografica, valore ben superiore alla media del Nord Italia (62,5%), ma solo l’1,9% lo considera determinante per il proprio successo, percentuale nettamente inferiore rispetto sia alla media nazionale (4,7%), che alle altre regioni del Nord-est: Veneto 4,5%, Friuli Venezia Giulia 6,1%, Emilia Romagna 3,3%. Rafforzamento delle attività Molte imprese ritengono necessario un rafforzamento della propria attività, soprattutto per quel che riguarda il mercato (38%) e la dimensione tecnica (23%), in linea con i valori italiani. Per quanto riguarda il rafforzamento dell’assetto finanziario, il trentino fa registrare un valore di tre punti percentuali inferiore a quello italiano. Richiede invece in maggiore misura (13% contro il 8% in Italia) il rafforzamento dell’area manageriale. Per quanto riguarda la formazione del personale, si preferisce istruire quello interno, piuttosto che acquisirne di nuovo sul mercato o sostituire quello presente. Risulta esserci scarsa fiducia nel settore pubblico, solo il 6,5% ritiene che la collaborazione del settore pubblico possa potenziare il proprio business, contro l’8% di media italiana. La cooperazione con altre imprese potrebbe essere proficua per il 13% delle aziende. Investimenti Il 76,6% delle imprese trentine campionate dichiara di aver effettuato investimenti materiali e/o immateriali nel triennio 2003-2005, per una spesa media di 350 mila euro. A livello nazionale le imprese si riducono al 72,2% a fronte di una spesa media nettamente inferiore: 208 mila euro. La spesa media è inferiore anche nelle regioni del Nord-est prese a confronto: spicca solo il Veneto dove si investono quasi 250 mila euro mediamente. Le imprese trentine ricorrono alle agevolazioni soprattutto a fronte di investimenti finalizzati all’aumento di redditività, con una percentuale di successo pari al 99%, vengono di seguito quelli finalizzati all’adeguamento alla normativa e al risparmio energetico (fenomeno che la legge provinciale 6/99 tende ad incentivare). Soltanto l’11,2% ha in programma investimenti futuri in ricerca e innovazione, ma il 21,5% ha dichiarato di avere personale impiegato in questo ambito, con una spesa media pari al 2,2% del fatturato, in linea con la media italiana. Nella ricerca sono utilizzate soprattutto risorse umane interne. Abbastanza frequentemente si ricorre ai centri di ricerca (25% delle imprese dichiara di essersene avvalso) e alla cooperazione di altre imprese (17%). Capacità innovativa Il 77,6% ha introdotto innovazioni negli ultimi tre anni, di cui: 47% di processo; 33,7% di prodotto; 19,3% di organizzazione, gestionali e commerciali con valori leggermente superiori a quelli italiani e a quelli delle altre regioni del Nord-est. Il quadro delle risposte sembra sopravvalutare largamente le capacità innovative però: le imprese che hanno depositato brevetti nel periodo considerato sono solo il 4,7%, contro la media del Nord Italia pari all’8,2%. A tale proposito, il 15% delle imprese considera utile un sostegno pubblico, sostanzialmente al fine di ridurre i costi. Estremamente positiva è la domanda di sostegno per la partecipazione a programmi di ricerca internazionali (31,3% conto il 19,3% della media nazionale). Scarso interesse invece suscitano la deducibilità degli acquisti dai centri di ricerca, probabilmente collegato al fatto che se ne fa un uso relativamente limitato, e il sostegno all’acquisto di brevetti, anch’essi poco usati, come visto precedentemente. Effetti negativi delle politiche pubbliche Sono molto limitati i difetti delle politiche pubbliche che le imprese denunciano, di poco superiori a quelli registrati a livello nazionale: effetto spiazzamento e conseguente concorrenza sleale; maggiore livello di indebitamento; costi amministrativi elevati. Le richieste più impellenti sono quelle relative a: maggiore disponibilità di credito (35,5%); maggiore disponibilità di capitale proprio (33%); che si manifestano comunque con intensità minore rispetto alla situazione italiana, rispettivamente il 50% e il 45%. Il sostegno pubblico si traduce principalmente nell’aumento dell’occupazione. Il campione non denuncia alcun particolare ostacolo all’investimento. Una certa incertezza del mercato è avvertita da circa il 30% delle imprese, mentre è più elevata a livello nazionale (33%). Conclusioni Nella sua relazione il professor Brancati osserva che “l’orientamento delle politica provinciale si differenzia in misura apprezzabile da ciò che avviene nelle altre regioni italiane per […] il maggior rilievo delle politiche per la Ricerca e l’Innovazione […]. Il quadro aggregato delle imprese trentine segnala un buon dinamismo complessivo con risultati economici largamente migliori delle media nazionale e con livelli di investimenti elevati. […] Le uniche due aree significative in cui sembrano manifestarsi difficoltà operative riguardano gli obiettivi legati al capitale di rischio con gli strumenti della cosiddetta “ingegneria finanziaria” e quelli relativi al rafforzamento dimensionale delle imprese. […] In particolare l’area dell’internazionalizzazione delle imprese segnala forti debolezze. […] il fatto che si pensi, da parte delle imprese, prevalentemente ad azioni orientate alla mera riduzione dei costi e non anche ad alleanze strategiche e a processi innovativi di cooperazione internazionale e di espansione rappresenta una difficoltà significativa per un territorio posizionato a ridosso del cuore dell’Europa”. Gli incentivi alle imprese industriali e l’impatto economico Nel suo studio, il professor Zaninotto ha analizzato i risultati delle leggi di incentivazione all’industria sulle performance delle imprese agevolate, esaminando alcuni indicatori (crescita, redditività, produttività e occupazione). In particolare, il professor Zaninotto ha fatto riferimento alle due leggi provinciali di settore (numero 4 del 1981 e la numero 6 del 1999): “Due leggi di riferimento, l’una sostitutiva dell’altra, che nascono in contesti diversi. La prima in una situazione è espressione di un periodo di emergenza occupazionale, offrendo una risposta positiva, dato che l’attuale situazione del sistema economico trentino registra pressoché la piena occupazione. La legge 6 nasce in un contesto di relativa debolezza dell’economia non tanto sotto il profilo dei posti di lavoro ma soprattutto della produttività delle imprese e quindi, in ultima analisi, della loro capacità innovativa”. I dati presentati da Zaninotto, confermano che la crescita delle imprese dipende solo in misura ridotta dagli incentivi e mettono, nel complesso, in evidenza un’azione stimolatrice forte della Provincia autonoma di Trento e gradualmente riorientata dall’investimento materiale (impianti) a quello immaterale (ricerca). “I due dati, l’intensità a favore delle imprese e lo spostamento del baricentro della politica di incentivo verso la ricerca – ha sottolineato il docente - riflettono due elementi virtuosi della Provincia autonoma di Trento rispetto alla realtà nazionale: un aumento della quantità di agevolazioni e un aumento della percentuale di agevolazione dedicate alla ricerca”. Resta aperto – secondo Zaninotto - l’impegno politico di individuare nuovi meccanismi di agevolazione che corrispondano adeguatamente al nuovo scenario dell’economia, cioè al passaggio da un’emergenza occupazionale ad una forte esigenza di innovazione. Infatti, anche per il particolare periodo temporale analizzato, le aziende agevolate esibiscono risultati altalenanti per quanto riguarda i risultati economici: probabilmente esperimento in miniatura del sistema economico in generale che sta affrontando un periodo di occupazione senza crescita. Su un aspetto Zaninotto ha insistito: “Gli incentivi non sembrano aver favorito la competitività delle imprese agevolate, anche perché la legge 6 del 1991, aperta ad automatismi procedurali e con tempi di attuazione molto più brevi, presenta oggettivamente una difficoltà di verifica circa l’effetto dell’incentivo”. .  
   
   
PRIMAVERA TOSCANA IN GIAPPONE, ECCO TUTTE LE TAPPE  
 
Firenze, 17 aprile 2007 - Al via da domani le due settimane "giapponesi" della Toscana, che si inseriscono nelle manifestazioni della "Primavera italiana in Giappone" presentando ai massimi livelli la sua offerta economica, agroalimentare, culturale e scientifica. L´occasione servirà al presidente Claudio Martini, che guiderà la delegazione economico-istituzionale nelle tappe di Tokyo, Kyoto e Mishima dal 22 al 29 aprile, anche a rafforzare i numerosi rapporti che sono stati intessuti nel tempo. Il viaggio economico-istituzionale, cui partecipa anche l´assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna, sarà preceduto da un seminario sul tema Tecnologie dell´informazione e della comunicazione culturale, promosso dalla Regione in collaborazione con il Cnr e numerosi altri partner, all´Istituto italiano di cultura di Tokyo il 16 e il 17 aprile. La Toscana parteciperà con una delegazione di cui fanno parte docenti universitari, ricercatori, esperti nel restauro del patrimonio artistico e librario guidata dall´assessore all´istruzione, formazione, lavoro e ricerca Gianfranco Simoncini. Arte e nuove tecnologie saranno al centro del dibattito, che spazierà in questi due giorni dalla diagnosi alla conservazione, dall´uso di tecnologie digitali per il restauro, la gestione e la divulgazione del patrimonio artistico e culturale. L´assessore Simoncini presenterà, in particolare, il sistema della ricerca in Toscana in particolare nei suoi rapporti con il sistema economico e imprenditoriale e nelle ricadute di questi rapporti nel campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali. In questo quadro sarà presentato a Tokyo il progetto St@rt, che la Regione cofinanzia con 2,9 milioni di euro. Una finestra toscana sul seminario di Tokyo si aprirà martedì 17 aprile, alle 9, con il collegamento in videoconferenza con Palazzo Bastogi. Un simposio telematico che sarà coordinato, a Firenze, dal vicepresidente della Regione Federico Gelli. In collegamento anche la soprintendente del polo museale fiorentino Cristina Acidini che guiderà una visita virtuale alla Galleria degli Uffizi. Da domenica 22 aprile enti, istituzioni e imprese saranno i protagonisti della Primavera toscana che si snoderà fra visite istituzionali, incontri fra operatori e iniziative promozionali. "Oltre a puntare a dare vita a nuove opportunità di collaborazione e investimento sui fronti econonomico, scientifico e tecnologico - spiega il presidente Martini - questa è per noi un´occasione preziosa per rafforzare i legami di amicizia e sviluppare una serie di filoni di interesse reciproco. Come quello per le tecnologie per i beni culturali, che si è già concretizzato nella creazione, a Firenze, di un centro scientifico e tecnologico di eccellenza che mette insieme competenze italiane e giapponesi sul terreno delle immagini digitali. L´iniziativa, frutto di un accordo con la Hitachi e il Centro per la comunicazione e integrazione dei media dell´Università di Firenze, è il primo tassello di un percorso di collaborazione sull´innovazione tecnologica applicata ai beni culturali". Va in questa direzione anche il rapporto con la Prefettura di Kyoto, che ricambierà l´ospitalità ricevuta nel dicembre scorso in Toscana e che, proprio in questi stessi giorni, ha allestito un proprio stand, con prodotti della creatività giapponese, alla Mostra dell´Artigianato in corso da oggi alla Fortezza da Basso a Firenze. Con il governatore Yamada, il presidente Martini parlerà del ricco programma di scambi previsti dal protocollo siglato dalle due regioni. A Kyoto, che è gemellata con la città di Firenze, sono previsti incontri con operatori economici ed eventi culturali. Nella seconda parte della visita, organizzata da Toscana Promozione, si terranno incontri sui prodotti agroalimentari toscani, mentre la giornata di giovedì 26 sarà dedicata ancora alle telecomunicazioni: partecipano, fra gli altri, il direttore della Scuola superiore di Sant´anna Riccardo Varaldo e il direttore del Consorzio interuniversitario telecomunicazioni Enrico Del Re. .  
   
   
TOSCANA:ARTIGIANATO TRA ARTE, DESIGN E ARCHITETTURA: TAVOLA ROTONDA  
 
 Firenze, 17 aprile 2007 - Artigianato tra Arte, Design e Architettura è il titolo del Talk Show condotto da Philippe Daverio in programma oggi alle ore 10 – Teatrino Lorenese della Fortezza da Basso), nell’ambito della 71ma edizione di Ast (Fortezza da Basso di Firenze 14 - 22 aprile 2007). Organizzato da Unioncamere Toscana - in collaborazione con Regione Toscana, Toscana Promozione, Associazioni di categoria del settore ed Artex - l’incontro vuole esaminare linee di sviluppo possibili per l´artigianato artistico, analizzando il settore come testimonianza di una creatività contemporanea, al confine tra arte, design e architettura. In altre parole si cercherà, da un lato, di portare al centro dell’attenzione il significato “geniale” del prodotto artigiano, in quanto espressione di ricerca e sensibilità artistica, piuttosto che passiva riproduzione di tecniche del passato; dall´altro, di costruire un panorama di possibili opportunità commerciali e di comunicazione che potrebbero nascere nell’incontro tra artigianato artistico, sistema delle gallerie espositive, mondo dell´architettura ed del design. Ne discuteranno, insieme a Philippe Daverio: Pierfrancesco Pacini, presidente di Unioncamere Toscana; Ambrogio Brenna, assessore regionale allo Sviluppo economico; Giuseppe Furlanis, direttore Isia Firenze; Leonardo Urbani, emerito dell´Universita degli Studi di Palermo; Andrea Fedeli, imprenditore artigiano; Mirko Felici, imprenditore artigiano; Jean Blanchaert, gallerista in Milano e Elena Agudio dell’Università degli Studi di Palermo. Il dibattito rientra in un progetto più ampio che ha visto, dal 2005, la nascita della Galleria dell´Artigianato, esportata anche all’estero e in altre città italiane. Si tratta di un percorso espositivo realizzato da Unioncamere Toscana all’interno di Art per presentare il meglio delle produzioni toscane, attraverso due sezioni: La tradizione dell´artigianato, le eccellenze toscane che traggono forza dalla storia e dalla tradizione, riproponendo stili classici; Esperienze di ricerca, oggetti unici, vere opere d´arte, che prendono ispirazione dal passato per essere realizzati in un linguaggio contemporaneo. .  
   
   
CLAUDIO MARTINI: "QUATTRO BUONI MOTIVI PER VOTARE SÉGOLÈNE" LA PRIMA VOLTA DI UNA DONNA ALL´ELISEO SAREBBE UN FORTE SEGNALE PER TUTTA L´EUROPA  
 
Firenze, 17 aprile 2007 - "Potendo, domenica voterei Ségolène". E´ quanto affermato dal presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, in un incontro stampa convocato dal Comitato dei francesi che vivono in Toscana nato appunto per sostenere la candidatura di Ségolène Royal. Sono circa 4mila i cittadini francesi presenti in Toscana e che potranno votare presso il consolato di piazza Ognissanti, a Firenze, dalle 8 alle 18 di domenica prossima. "Lo farei - ha aggiunto Martini - per almeno quattro motivi. Primo, perché è una amica e collega di valore. Lavoriamo insieme nel Comitato delle Regioni e nella Crpm" (la Conferenza delle regioni marittime europee, di cui Martini è presidente, ndr): Ségolène è infatti presidente della regione del Poitou-charentes, una presidenza prestigiosa soprattutto perché strappata ad un concorrente autorevole come appunto l´ex primo ministro Raffarin. Secondo - ha proseguito - perché sento il dovere di corrispondere ad un suo messaggio-contributo che Ségolène ci inviò in occasione del Town Meeting di Carrara, sui temi della partecipazione dei cittadini alla formazione delle scelte. Il terzo motivo - ha spiegato ancora Martini - è legato al valore innovativo della sua candidatura. Lo è per il modo con cui è emersa, attraverso le primarie, una forma di partecipazione di cui noi in Toscana siamo stati i precursori. La sua vittoria sarebbe quindi un forte segnale di discontinuità che porterebbe per la prima volta una donna alla presidenza delle Repubblica francese. E questo sarebbe un bel segnale per tutta l´Europa". Infine Martini ha ricordato l´importanza che avrebbe la sua vittoria "per costruire una forte sintonia politica tra Italia e Francia e per far crescere un nuovo impegno europeista in grado di rilanciare l´impegno dell´Ue verso il Mediterraneo". .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: BUONE PRASSI NELLA SCUOLA  
 
Trieste, 17 aprile 2007 - La Commissione regionale pari opportunità tra uomo e donna, assieme all´Ufficio scolastico regionale, organizza la seconda edizione del convegno "Essere maschi e femmine nella scuola: buone prassi", che avrà luogo giovedì prossimo, 19 aprile, alle 9. 00, presso l´hotel Internazionale, in via Ramazzotti 2 a Cervignano del Friuli. Sarà sviluppato il tema delle pari opportunità visto non come carico didattico aggiuntivo per allieve, allievi e docenti, né come corpo estraneo alle lezioni del mattino, ma come componente di tutte le discipline curriculari, con l´obiettivo di rafforzare e valorizzare le differenze e le identità di genere. .  
   
   
DONNE E BIOTECNOLOGIE: APPROCCI SCIENTIFICI E FEMMINISTI A CONFRONTO  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - Dal 21 al 23 giugno 2007 si terrà a Roma la conferenza «Wonbit», il cui tema sarà «Le donne e le biotecnologie: approcci scientifici e femministi a confronto». Obiettivo della conferenza è conferire autorità alle donne nella ricerca biotecnica, rafforzando i collegamenti con il movimento femminista; allo stesso tempo, l´iniziativa mira a agevolare una migliore comprensione sociale e politica dell´attuale ricerca biotecnologica. Gli organizzatori ritengono che la società civile e il pensiero femminista dovrebbero essere legittimati per svolgere un ruolo consapevole nell´orientamento di possibili scelte di pianificazione della ricerca. La conferenza «Wonbit» intende offrire alla società in generale un buon esempio di dibattito pubblico. Il dibattito sarà incentrato su quattro temi principali: donne scienziato nella ricerca biotecnologica accademica e industriale; corpo umano, culture, metafore scientifiche; effetti ambientali delle biotecnologie; affrontare le conseguenze: società e biotecnologie. L´iniziativa è sostenuta dalla Commissione europea. Http://www. Wonbit. Net/ .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ, VIA A CAMPAGNA NELLE SCUOLE OGGI INCONTRI A GENOVA E LA SPEZIA, MERCOLEDÌ A SAVONA E A SANREMO  
 
 Genova, 17 aprile 2007 - L´ufficio Scolastico Regionale della Liguria ha accolto con interesse la proposta dell´Ufficio delle Consigliere di Parità della Regione Liguria di avviare, nel corso del 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità, un rapporto di collaborazione con i Dirigenti Scolastici e gli insegnanti delle scuole pubbliche e paritarie, primarie e secondarie per favorire la diffusione, tra gli studenti, della cultura delle Pari Opportunità. Il progetto - nato dalla collaborazione della Direzione Scolastica con la Consigliera Regionale e con la Rete delle Consigliere - sarà operativamente coordinato da Agenzia Liguria Lavoro e si articola in due azioni principali. La prima consiste nell´ organizzazione di un seminario in ogni provincia della Liguria, in collaborazione anche con la Rete delle Consigliere di Parità delle Province liguri, rivolto a dirigenti scolastici, Insegnanti referenti per le Pari Opportunità e per l´Orientamento delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, finalizzato alla diffusione dell´informazione e alla sensibilizzazione sugli strumenti, sulle politiche e sulle buone prassi relativi al tema delle Pari Opportunità La seconda azione ha come obiettivo la realizzazione di un censimento dei progetti sulle Pari Opportunità, conclusi, in via di realizzazione o in fase di progettazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, pubbliche e paritarie, della Liguria. Gli incontri si terranno domani, martedì 17 aprile, alle 10, a La Spezia, presso il Palazzo della Provincia - Saletta Multimediale "Ilaria Alpi e Miran Hrovatin" (4´ piano - via V. Veneto, 2) e, sempre domani, a Genova presso l´Ufficio delle Consigliere Regionali di Parità, Via Fieschi 17 (piano ascensore U3) alle14. Mercoledì 18 toccherà a Savona e a Sanremo( per la provincia di Imperia) A Savona, l´incontro avrà luogo alla Scuola Edile - Via Molinero 25 , alle 10, per l´ Imperiese, sempre mercoledì, presso Centro per l´Impiego di Sanremo - Via Pietro Agosti 241, con inizio alle 15. . .  
   
   
PRESENTATO IL CENTRO RISORSE DONNE DELLA REGIONE PUGLIA  
 
Bari, 17 aprile 2007 - “Le Pubbliche Amministrazioni devono imparare a parlare femminile”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri mattina alla presentazione del Centro Risorse Donne della Regione Puglia. “Non basta – ha proseguito Vendola – fare buone leggi come quella sulle politiche di genere approvata lo scorso marzo dal Consiglio Regionale. È necessario che le Pubbliche Amministrazioni siano il tramite perché i provvedimenti che si adottano possano essere ‘socializzati’ ai cittadini pugliesi”. Questa è la necessità, secondo il Presidente della Regione, a cui il Centro Risorse Donne deve provare a corrispondere, vale a dire “essere un luogo dove si possano coordinare le buone pratiche, un punto di riferimento per quelle amministrazioni che intendono agire sulle politiche di genere”. “Siamo di fronte – ha continuato Vendola – ad una duplice sfida: la prima riguarda la bassa partecipazione delle donne al mondo del lavoro, frutto ancora di una feroce discriminazione di genere e che attiene, ad esempio, alla conciliazione dei tempi di lavoro. L’altra sfida è conseguente alla prima: l’assenza delle donne dal mondo del lavoro incide sulla sofferenza del nostro modello di sviluppo regionale che non può essere basato solo su regole di tipo economico, ma anche sulla diversità e sulla pluralità delle culture. Le donne, quindi, sono l’elemento di qualificazione del modello di sviluppo che intendiamo perseguire”. Secondo l’Assessore al Lavoro Marco Barbieri, presente all’iniziativa, “il Centro Risorse deve essere il motore di una cultura diversa, un pezzo di una Regione Puglia finalmente accogliente, che favorisca l’inserimento delle donne nei processi di sviluppo locale”. Il Centro Risorse della Regione Puglia è rivolto direttamente alla P. A. E ha come obiettivo quello di sostenere ed ampliare sul territorio le azioni dei Comuni e delle Province volte a riequilibrare la presenza delle donne nei luoghi istituzionali e nella vita economica e sociale. La sua creazione è stata istituzionalizzata grazie alla Legge regionale n. 7 del 21 marzo 2007 che ne riconosce la funzione di raccordo con l’Ufficio garante di genere e le istituzioni regionali di parità (Commissione pari opportunità, Consulta femminile, Consigliera di parità regionale) al fine di accrescere le conoscenze e le capacità progettuali di amministratori di enti pubblici e di operatori impegnati nella promozione delle politiche di genere. L’obiettivo è quello di creare adeguate sinergie e comuni intenti per l’applicazione del principio di mainstreaming di genere. I destinatari del Centro Risorse Regionale sono: operatori dei centri risorse di primo livello, amministratori, operatori sociali, organismi di parità, associazioni femminili. .  
   
   
TURCHIA, NUOVE PROSPETTIVE PER ORU UDINE  
 
Trieste, 16 aprile 2007 - L´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie è intervenuto il 13 aprile ad Aksaray (in Turchia, a circa 200 chilometri a Sud-est della capitale Ankara) all´inaugurazione ufficiale del nuovo stabilimento dell´Imer Group, l´azienda senese leader europeo nella produzione di macchine per l´edilizia attiva in Italia nei suoi tre stabilimenti in Toscana e nelle "Officine Riunite Udine Spa"-oru di Basaldella di Campoformido. Imer Group, anche grazie al nuovo stabilimento di Aksaray, prosegue così nel suo processo di internazionalizzazione, di cui potrà godere soprattutto l´azienda friulana, è stato sottolineato dall´assessore, in quanto se una parte della produzione viene trasferita in Turchia resta in Friuli Venezia Giulia sia la parte commerciale, che i settori dedicati allo sviluppo del prodotto ed alla progettazione. Si viene pertanto a rafforzare l´attività industriale della Oru, ha aggiunto l´assessore, in quanto proprio la presenza di un´unità produttiva in quel Paese è in grado di garantire ulteriori sviluppi di mercato sia in Turchia che in Medio Oriente e nell´Asia centrale. Di fatto la produzione ad Aksaray è iniziata già nella seconda metà dello scorso anno ed in questi mesi Imer Group ha già consolidato la sua posizione di leadership nella vendita di autobetoniere in Turchia. Nell´occasione l´assessore ha incontrato il ministro per il Commercio Estero, Kursad Tuzmen, con il quale è stato valutato di consolidare ed approfondire i rapporti a carattere economico e nel campo della logistica tra il Friuli Venezia Giulia e la Turchia. . .  
   
   
IL CARPENTIERE ELETTRONICO: AUTOMAZIONE E ROBOTICA ARRIVANO NELL’EDILIZIA, SI GUADAGNA IN COSTO, QUALITA’ E SICUREZZA DEL LAVORO  
 
Parma, 17 aprile 2007 - L’edilizia e i lavori pubblici restano uno dei settori a maggiore intensità di manodopera dell’economia non solo parmense. La presenza di automazione è limitata ad alcuni segmenti di lavorazione e anche in opere di grandi dimensioni buona parte delle fasi di costruzione richiede l’intervento di lavoratori umani. Questo fattore comporta, oltre ai ben noti e spesso tragici problemi in termini di sicurezza del lavoro, una oggettiva sofferenza delle aziende a seguito della sempre maggiore scarsità di manodopera qualificata in ruoli chiave, che non può essere compensata (il contrario) dall’abbondanza percepita di quella non qualificata. Le ricerche e l’innovazione tecnologica stanno però venendo in soccorso delle aziende anche in questo settore, e proprio alle “Applicazioni innovative della meccanica e dell’elettronica nell’edilizia e nelle costruzioni” la Camera di Commercio di Parma, in collaborazione con Updating, dedica la terza delle sue Giornate dell’Innovazione. Si tratta di una serie di appuntamenti che riuniscono esponenti della ricerca, della domanda e dell’offerta, con l’obiettivo di tracciare la prospettiva dei cambiamenti che l’avanzare della tecnologia porta nei segmenti economici trainanti dell’economia del territorio parmense. L’incontro, rivolto alle aziende e ai professionisti, si terrà il prossimo 19 aprile presso il centro congressi della Camera di Commercio in Via Verdi, 2 a Parma, a partire dalle ore 14. 30. L’agenda prevede interventi organizzati in modo da fornire (maggiori dettagli a http://www. Pr. Camcom. It/news/2007/giornate%20sull´innovazione%20tecnologica. Htm ) una prospettiva complessiva delle problematiche che l’applicazione delle tecnologia dell’automazione, dell’elettronica e della robotica possono risolvere nelle singole fasi delle costruzioni, mettendo in evidenza le esigenze delle aziende, le ricerche in corso a livello accademico e l’offerta di prodotti e servizi già disponibile. Tra i prodotti e le ricerche presentate vi saranno i nuovi robot in grado di sostituire il lavoro umano in fasi di lavorazione delicate e pericolose (per esempio gli intervento di preparazione e rifinitura di superfici verticali), ma anche sistemi informatici in grado di monitorare le presenze in cantiere tenendo sotto controllo in tempo reale l’aderenza dei subfornitori ai capitolati e alle normative. La partecipazione alle Giornate dell’Innovazione è gratuita previa registrazione che è possibile effettuare anche ondine all’indirizzo http://www. Pr. Camcom. It/news/2007/giornate%20sull´innovazione%20tecnologica. Htm. .  
   
   
ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI NAPOLI  
 
Milano, 17 aprile 2007 - Le quotazioni del capoluogo campano sono cresciute dell’1. 2% % nel secondo semestre del 2006, con un incremento annuale complessivo del 7. 4%.
2001 2002 2003 2004 2005 2006
+9. 5% +15. 8% +13. 1% +13. 9% +12. 4% +7. 4%
La zona centrale di Napoli ha registrato un ribasso delle quotazioni del 4. 5%. In particolare ad aver risentito di questo andamento è stato il quartiere di Monteoliveto che presenta un mercato immobiliare molto eterogeneo. Infatti la zona Orefici, più popolare e meno servita, offre immobili del Xix secolo, sottoposti ad interventi di recupero ed acquistati per investimento grazie alle quotazioni più basse. Ci sono facoltà universitarie ed uffici, essendo la zona vicina al porto. Per un bilocale si spendono mediamente 500-600 € al mese. Ad alimentare il mercato delle locazioni studenti e stranieri (pakistani e cinesi). L’area che si sviluppa a ridosso di via Monteoliveto è più vicina al Centro della città, presenta soluzioni più signorili, alcune sottoposte a vincolo delle Belle Arti. Anche su questi immobili sono stati effettuati lavori di riqualificazione. Per una soluzione ristrutturata si spendono cifre comprese da 3000 a 4500 € al mq. La tipologia più ricercata è il bilocale, più difficile trovare il trilocale. Positivo invece l’andamento della macroarea Collina le cui quotazioni si sono incrementate del 12. 7%. A contribuire a questa crescita il mercato immobiliare di Capodimonte, molto vivace, soprattutto nella zona di Colli Aminei-pineta, dove essendosi concentrata una maggiore richiesta si sono realizzate la maggior parte delle compravendite. Decisamente residenziale e con immobili di qualità registra richieste provenienti sia dagli abitanti del quartiere stesso che di quelli limitrofi. Un buon usato costa da 4000 a 4200 € al mq. Le tipologie più richieste sono il bilocale ed il trilocale. E’ presente anche un’area di immobili popolari risalenti al 1800-1900 dove, un buon usato si tratta a 3000 € al mq, anche se la presenza di quotazioni troppo elevate ha rallentato il mercato delle compravendite in quest’area del quartiere, agendo positivamente su quello delle locazioni. Gli affittuari sono prevalentemente famiglie e per un bilocale si pagano mediamente 700 € al mese. Positivo l’andamento degli immobili della zona di Foria dove si acquista prevalentemente per investimento. Spesso si affitta a stranieri, sopratutto indiani e polacchi. Per un bilocale si chiedono 450-500 € al mese. Le abitazioni della zona sono state costruite prima degli anni ’60, spesso sono prive di ascensore e quelle più richieste si concentrano su via Foria, strada ad alta intensità commerciale dove un buon usato costa mediamente 2400-2700 € al mq. La macroarea Centro Direzionale ha registrato una crescita delle quotazioni del 4. 2%. In particolare il quartiere che ha registrato l’aumento più sensibile delle quotazioni è stato Poggioreale dove ci sono aspettative di miglioramento legate ad una serie di progetti in essere. In particolare si parla della nascita della cittadella Universitaria e della Cittadella della Polizia. Si prevede la realizzazione di una nuova fermata della metropolitana in piazza Nazionale i cui lavori sono già in corso. Sono stati eseguiti interventi di miglioramento sulle facciate degli immobili. Si registra un incremento della richiesta da parte di acquirenti residenti in altre zone della città. La domanda per investimento segnala un lieve ribasso. Ci sono soluzioni costruite prima degli anni ’70 ma anche immobili sorti successivamente. Al momento per un usato si possono spendere da 2000 a 3500 € al mq, per un ristrutturato da 2500 a 3700 € al mq. Riduzione del 2. 8% delle quotazioni per la macroarea Flegrea-fuorigrotta. In particolare l’andamento negativo delle quotazioni ha riguardato le abitazioni di Fuorigrotta-stadio, che ormai da tempo avevano raggiunto livelli troppo elevati. La tipologia più ambita è il bilocale apprezzato soprattutto dalle giovani coppie. Un buon usato costa mediamente 3400 € al mq. Le tipologie signorili si concentrano in particolare in via Caravaggio, via Lepanto, via Marino; le soluzioni più popolari in viale Lauro. La maggioranza delle abitazioni è stata costruita prima degli anni ’70. La domanda per investimento si concentra soprattutto sui monolocali e sui bilocali, apprezzati anche se già locati. Da segnalare che sono in corso i lavori per la nascita di una fermata della metropolitana in viale Augusto che migliorerà i collegamenti della zona con il resto della città. Tra gli interventi destinati a modificare la città citiamo il piano urbanistico per Bagnoli che mira a realizzare il giusto equilibrio tra paesaggio naturale ed urbano, mediante la ricostruzione di una spiaggia, la realizzazione di un parco e la conservazione degli edifici più significativi dell’ex stabilimento siderurgico. Il piano prevede cinque aree tematiche: il quartiere del turismo e del tempo libero, quello della ricerca e della produzione, il Parco dello Sport, il Parco della Musica e dei Giovani. Un piano di miglioramento anche per Pianura, con interventi sulla viabilità, la creazione di due nuovi parchi e di un poliambulatorio, di un’area attrezzata di 27 mila mq per la piccola industria, per l’artigianato e di un’area mercatale. Un altro progetto di recupero riguarderà Soccavo, con la razionalizzazione del sistema viario, il completamento dell’edificio polifunzionale e delle strutture residenziali esistenti, la creazione di nuove e la realizzazione di un nuovo sistema di attrezzature e spazi pubblici. Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘07 12. 4% 37. 8% 32. 3% 12. 5% 5%
Luglio ‘06 11. 3% 37. 9% 33. 2% 12. 5% 5. 1%
L’analisi della domanda evidenzia un aumento dell’1. 1% della richiesta di monolocali, stabilità sui quattro locali. In diminuzione la domanda per le altre tipologie di immobili in particolare sul trilocale (-0. 9%) che resta la tipologia preferita dai partenopei raccogliendo il 32. 3% delle richieste complessive. Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘07 12. 1% 24. 4% 29. 2% 21. 4% 12. 9%
Luglio ‘06 11. 1% 22. 2% 31% 19. 9% 15. 8%
L’analisi dell’offerta evidenzia un incremento della presenza sul mercato dei monolocali dell’1%, dei bilocali del 2. 2%. Anche i quattro locali hanno registrato una maggiore presenza sul mercato, in crescita dell’1. 5%. In diminuzione l’offerta per le altre tipologie. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa .
 
   
   
L’INVESTIMENTO IMMOBILIARE  
 
 Milano, 17 aprile 2007 - L’investimento nel matto è un tema che ogni tanto ritorna d’attualità perché è sempre il preferito dagli italiani, non solo per il rendimento che assicura, ma anche e forse soprattutto, per la stabilità dello stesso. Gli investimenti in campo immobiliare possono essere ormai molto diversificati sia considerando i beni oggetto d’investimento (residenziali, non residenziali, box), la tangibilità (proprietà piena) o l’intangibilità (fondo d’investimento) degli stessi, l’importo (da poche decine di migliaia ad alcuni milioni di €) che è necessario sborsare, le finalità dell’acquisto (esclusivamente uso proprio o anche a terzi). Nel caso di compravendita come prima casa, oltre all’uso, si può beneficiare di una rivalutazione in conto capitale del valore del bene, sempre verificatasi con intervalli di tempo sufficientemente ampi. Nel caso di compravendita per successiva locazione, nel calcolo dei guadagni complessivi bisogna ovviamente sommare i canoni di locazione netti. Insomma due voci importanti di entrate. I rendimenti in campo residenziale non sono uguali per tutte le tipologie immobiliari, per questo abbiamo voluto selezionare esclusivamente i più interessanti: quelli in piccoli e piccolissimi tagli. Di seguito proponiamo le tabelle con i rendimenti medi di mono e bilocali, rilevati a marzo 2007 in alcune grandi città, confrontati con quelli di città tradizionalmente considerate universitarie, per l’alta percentuale di studenti sulla popolazione. Come si potrà notare, i rendimenti lordi, pur in leggera discesa rispetto al passato, sono ancora assolutamente interessanti per queste tipologie, che sono anche le più abbordabili per quel che riguarda la somma investita. Senza contare che si può anche accendere un mutuo, che poi verrebbe in buona parte ripagato dal canone di locazione. Un mutuo variabile di 30 anni, ad esempio, dell’importo di 150. 000 € su 200. 000 € del costo dell’appartamento costerebbe infatti intorno ai 790 € al mese.
Marzo 2007
Grandi Città Monolocali Bilocali
Bari 4. 6% 3. 7%
Bologna 5. 2% 3. 4%
Firenze 4. 2% 2. 9%
Genova 5. 8% 4. 2%
Milano 4. 8% 3. 8%
Napoli 4. 2% 2. 9%
Roma 5. 9% 4. 0%
Torino 4. 8% 3. 8%
Verona 4. 4% 3. 3%
Media 4. 9% 3. 6%
Città Universitarie
Ancona 3. 8% 3. 1%
Bergamo 5. 5% 4. 3%
Brescia 5. 6% 4. 4%
Chieti 4. 5% 4. 0%
Cosenza 6. 0% 4. 4%
Lecce 5. 3% 4. 8%
Messina 5. 7% 4. 9%
Modena 6. 3% 4. 4%
Padova 5. 4% 4. 2%
Parma 5. 7% 4. 2%
Pavia 5. 2% 4. 0%
Perugia 6. 2% 4. 8%
Pisa 4. 4% 3. 1%
Trieste 5. 7% 3. 9%
Udine 5. 9% 4. 3%
Venezia 7. 4% 4. 7%
Media 5. 5% 4. 2%
I rendimenti lordi si intendono per monolocali di 35 mq e bilocali di 65 mq Fonte: eurekasa. It . .
 
   
   
ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI ROMA  
 
Milano, 17 aprile 2007 - Nel secondo semestre del 2006 le quotazioni della capitale sono cresciute del 2. 2% determinando così una crescita annuale del 6. 5% Andamento dei prezzi nel tempo
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
+1. 7% +3. 2% +10. 5% +12. 5% +15. 8% +11. 6% +13. 5% +12% +9% +6. 5%
Il Centro di Roma ha segnalato una crescita abbastanza contenuta: +1. 1% nel secondo semestre del 2006. Nel cuore di Roma sono sempre molto ricercati gli immobili posizionati ai piani alti, luminosi con caratteristiche particolari quali travi di legno o affreschi. Le tipologie maggiormente ricercate hanno metrature comprese tra 50 e 70 mq. Numerosi gli acquisti per investimento: l’immobile può essere utilizzato per affitti transitori, soprattutto ad uso turistico, oppure trasformato in Bed and Breakfast. Quest’ultima tendenza si avverte soprattutto nel quartiere Prati - Cavour dove si possono trovare tipologie di taglio più grande (130-200 mq). Per questa finalità si prediligono gli immobili situati a piano terra al fine di non arrecare disturbo agli altri condomini. Chi cerca per uso diretto predilige le zone di via Xx Settembre, via Barberini, via Veneto dove si concentrano prevalentemente soluzioni dai 120 mq in su degli inizi del Xx secolo. In particolare il mercato immobiliare che si sviluppa intorno a via Xx Settembre risente della presenza dei Ministeri presenti in zona. Per un buon usato si pagano circa 6000 € al mq. Le soluzioni più prestigiose si concentrano in Piazza di Spagna, via Frattina, via Margutta, dove spesso si cercano immobili da destinare ad uso alberghiero oppure ad uso ufficio o di rappresentanza. Tra coloro che acquistano per uso diretto una buona componente sono gestori di negozi della zona. In queste aree si possono toccare top prices che oscillano da 15 mila a 18 mila €. Nel quartiere Prati, a ridosso di piazza Cavour, sono molto apprezzati gli immobili situati in via Plinio, via Boezio, via Tacito. Risalenti alla fine del 1800 inizi del 1900, ristrutturati, possono toccare punte di 7500 – 8000 € al mq. Positivo il mercato immobiliare dell’Esquilino dove si ricercano piccoli tagli ad uso abitativo da ristrutturare. La zona, che si sviluppa intorno a piazza Vittorio Emanuele Ii, presenta prevalentemente immobili costruiti nei primi anni del 1900 acquistati sia da chi abita nel quartiere (soprattutto persone di una certa età) ma anche da chi è rientrato dopo aver lasciato la città negli anni passati. Le soluzioni più signorili si concentrano nella zona di Santa Croce. Per una tipologia usata si spendono da 4200 a 5500 € al mq, per una soluzione ristrutturata invece si va da 5500 a 7800 € al mq. Notevole la presenza di stranieri che prendono in locazioni immobili nella zona. Da anni l’Esquilino è sottoposto ad un piano di riqualificazione che ne ha notevolmente migliorato i servizi; in futuro si procederà alla trasformazione dell’ex Zecca in una sede universitaria e alla creazione di una struttura destinata ad ospitare gli uffici dell’Enpam. Si procederà poi alla riqualificazione dei giardini di piazza Vittorio, alla costruzione di una ludoteca e al recupero di piazza Fanti. Si prevedono poi interventi sull’illuminazione e sulla pavimentazione del quartiere. In particolare saranno rifatti i tratti compresi tra viale del Monte Oppio e via Milano, tra via Panisperna e via Nazionale. Particolarmente positiva la performance della macroarea di Villa Ada – Monte Sacro le cui quotazioni sono cresciute del 5. 3% nel secondo semestre dell’anno. Da segnalare la buona performance del quartiere Lanciani, situato in posizione semicentrale e sempre molto richiesto grazie anche alla vicinanza di due importanti poli universitari, quello della Sapienza e quello della Luiss. Questo comporta numerose richieste di immobili ad uso investimento, in particolare bilocali e trilocali. Ad acquistarli famiglie provenienti soprattutto dalle regioni meridionali, prime fra tutte Puglia e Calabria. Il costo di un posto letto singolo è di 500 € al mese. La zona consta di condomini costruiti tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’60 e per un usato si spendono mediamente cifre comprese tra 3000 e 4000 € al mq. Apprezzate anche le soluzioni abitative del quartiere Talenti - Capuana dove si ricercano soprattutto bilocali per abitazione e per investimento. A seguire tra le preferenze degli acquirenti i trilocali. Seppur lontana dal Centro la zona è molto servita e dotata di verde. Gli immobili più richiesti sono quelli posizionati a ridosso di via Ugo Ojetti (nella fattispecie nel tratto compreso tra piazza Talenti e piazza Primoli): parliamo di soluzioni costruite tra gli anni ’60 e ’70 quotate 4500-5000 € al mq. Apprezzati anche gli immobili più signorili presenti in via Capuana, il cui punto di forza è soprattutto la tranquillità, essendo più defilata rispetto alle zone trafficate. Da segnalare la costruzione di numerosi box in piazza Primoli venduti da 35 a 50 mila €. In salita del 4. 2 % le quotazioni della macroarea Policlinico - Pietralata nel periodo considerato. Particolarmente interessante l’andamento del mercato immobiliare di Casal de’ Pazzi dove la crescita delle quotazioni sugli appartamenti di nuova costruzione ha trascinato al rialzo anche quelle relative alle tipologie usate. Il nuovo si vende a 5000 € al mq. La zona consta prevalentemente di condomini costruiti tra gli anni ’60 e gli anni ’80 che si compravendono a prezzi medi che oscillano da 2700 a 4000 € al mq. Ben servita, grazie alla presenza della fermata della metropolitana “Rebibbia”, in futuro vedrà una migliore dotazione di strutture sportive e la nascita di un parco giochi. Previsti anche dei lavori per ampliare la via Tiburtina. La tipologia maggiormente richiesta è il bilocale. Il mercato delle locazioni è animato da studenti e lavoratori fuori sede (impiegati presso le industrie situate nella zona Tiburtina). Un bilocale si affitta mediamente a 700-800 € al mese. Le quotazioni della macroarea Roma - Sud sono cresciute del 3. 2% nel secondo semestre dell’anno e le migliori performance sono state messe a punto dal quartiere Ostiense e Ardeatino. Ad Ostiense sono molto ricercati i bilocali in particolare da giovani coppie e single che prediligono la zona più vecchia ma anche più caratteristica del quartiere, che ormai è considerato sempre più “alla moda” e di tendenza. Parliamo in particolare del quadrilatero racchiuso dalle sponde del Tevere, via del Porto fluviale, via Ostiense e via del Commercio dove si possono acquistare appartamenti in soluzioni dei primi anni del Xx secolo, con soffitti alti che consentono la realizzazione di soppalchi. Prevalgono comunque le soluzioni da ristrutturare che possono arrivare anche a toccare punte di 5000-6000 € al mq per tagli quali monolocali e bilocali. La restante offerta immobiliare caratterizzata da soluzioni degli anni ’50-’70 è apprezzata in particolare dalle famiglie, orientate soprattutto verso i trilocali. Le abitazioni che richiedono una spesa media oltre 400 mila € sono difficili da collocare sul mercato a meno che non si tratti di immobili di qualità (ascensore, spazio esterno, ecc). Il mercato delle locazioni è abbastanza stabile ed è movimentato soprattutto da stranieri, in particolare egiziani. Buona anche la componente rappresentata dagli studenti. In corso i lavori per la costruzione di un ponte che collegherà via Ostiense con Circonvallazione Ostiense. Sempre nella zona Sud si riscontra un andamento positivo per il quartiere di Ardeatino e Colombo Senatori, entrambi in posizioni semicentrali e vantano un parco immobiliare di buona qualità degli anni ’70. La tipologia maggiormente richiesta è il quattro locali (mediamente 120 mq) per uso diretto. Bassa la richiesta per uso investimento. Ai confini tra via delle Fosse Ardeatine e il quartiere di Roma ’70 sono in costruzione degli immobili signorili a prezzi medi di 5000-5500 € al mq. In crescita i servizi nel quartiere Ardeatino che sta diventando sempre più apprezzato e servito, soprattutto dal punto di vista commerciale. Da segnalare la costruzione di un importante complesso di uffici e negozi oramai in fase di ultimazione nei pressi di piazza Navigatori. Da segnalare inoltre che l’ampliamento della Clinica S. Lucia, il trasferimento della sede di importanti aziende nonché la futura dislocazione del Ministero delle Finanze sta contribuendo a sostenere il mercato delle locazioni, in particolare sui piccoli tagli. Un bilocale si affitta mediamente intorno a 1000 € al mese, un trilocale a 1200 € al mese. Tra i lavori in corso sulla città ricordiamo l’area dall’Eur fino al mare è destinata a svilupparsi notevolmente in futuro, essendo interessata da progetti importanti, tra cui la Nuova Fiera di Roma, il Nuovo Centro Congressi e Commercity che cambieranno l’intero aspetto della zona. I lavori per la Nuova Fiera sono a buon punto. Sorgerà lungo la direttrice Roma-aeroporto di Fiumicino e vi troveranno posto padiglioni, parcheggi pubblici e aree verdi. Commercity, la città della distribuzione, un grande complesso commerciale situato al confine con la Nuova Fiera di Roma e realizzata tra l´Aeroporto di Fiumicino, i porti di Roma, Napoli e Civitavecchia, il collegamento autostrade del Grande Raccordo Anulare, il nodo ferroviario di Ponte Galeria e il collegamento alla rete di trasporti pubblici, offre la più qualificata risposta alle esigenze di incontro dei settori merceologici impegnati nell´import-export ed è il punto d´incontro tra l´Europa, il Mediterraneo e il Medio Oriente. Altro progetto da segnalare la riqualificazione del “Mare di Roma”, che ha come obiettivo fondamentale il rilancio del litorale laziale e in particolare di Ostia. All’eur segnaliamo il progetto che ridisegna l’area delle Torri dell’Eur che una volta ospitavano gli uffici del Ministero delle Finanze. Le Torri sono destinate a cadere e al loro posto sorgerà una struttura di dieci piani, riscaldata da pannelli solari che ospiterà un moderno centro di residenze, uffici, negozi di pregio. In più ricordiamo che su Roma si prevede anche il potenziamento della linea metropolitana e delle ferrovie urbane. Infine nel Centro della città è allo studio la realizzazione di un parcheggio che interrato del Pincio per le macchine che sono parcheggiate di solito nel Centro storico. Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘07 10% 38. 7% 34. 5% 12. 5% 4. 3%
Luglio ‘06 10. 7% 38. 2% 34. 3% 12. 9% 3. 9%
L’analisi delle domanda evidenzia un incremento delle richiesta di bilocali (+0. 5%) e di cinque locali (+0. 4%). In diminuzione la richiesta di monolocali (-0. 7%) e quattro locali (-0. 4%). Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘07 7. 4% 24. 1% 38. 9% 20. 1% 9. 5%
Luglio ‘06 9% 27. 2% 35. 4% 17. 8% 10. 6%
L’analisi dell’offerta evidenzia una diminuzione della presenza sul mercato di bilocali ( -3. 1%) e monolocali (-1. 6%). In aumento del 3. 5% l’offerta di trilocali e del 2. 3% quella dei quattro locali. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . .
 
   
   
SINERGIA PER LA TUTELA DEL CONSUMATORE TRA AGENZIE IMMOBILIARI FIAIP E COSTRUTTORI EDILI DEL VARESOTTO  
 
Varese, 17 aprile 2007 - Anche ieri la sala Bertini del Centro Congressi Ville Ponti di Varese era gremita da 150 congressisti. Agenti immobiliari professionali della più autorevole organizzazione di categoria, la Fiaip Collegio provinciale di Varese, e l’Ance, Associazione Costruttori Edili, hanno dimostrato una lodevole unità d’intenti per garantire chiarezza ai consumatori nel caso di acquisto di immobili di nuova costruzione. Lo spettro è facilmente evocabile: la famiglia versa un acconto per la prenotazione della propria casa del futuro, l’impresa edile o la società costruttrice inizia l’opera poi fallisce o si dissolve. Gli esempi purtroppo non sono pochi e hanno gettato nello sconforto tante famiglie che hanno investito nel mattone i risparmi di una vita. Per tutelare gli acquirenti entra in campo la legge 122/05 che, da poco, è stata attuata ed ora è stata illustrata ai costruttori edili e alle agenzie immobiliari di intermediazione per la sua più corretta attuazione. Il seminario informativo si è tenuto lunedì 16 aprile, dalle ore 15 alle 19, presso il Centro Congressi Ville Ponti di Varese. Hanno illustrato la problematica il Presidente provinciale degli agenti immobiliari, Claudio Piccoli, Isabella Tafuro Testa, docente di disciplina professionale Fiaip presso la Camera di Commercio di Varese, e Franco Barbieri, Vice Presidente dell’Associazione Costruttori Edili di Varese. Ora la norma legislativa, per i permessi abilitati a costruire presentati presso i Comuni dopo il 21 luglio 2005 – sulla base del decreto legge 122/2005 – obbliga il costruttore edile a rilasciare fidejussione bancaria o assicurativa a tutela degli importi che gli acquirenti devono versare fino al trasferimento definitivo del bene, dunque fino all’atto notarile. Prima d’ora l’unica tutela della persona fisica in caso di acquisto di un immobile nuovo era la trascrizione del preliminare: ora invece maggiori garanzie lo tutelano. Questa legge regola il rapporto tra costruttori edili e famiglie o single, comunque sia persone fisiche per ogni genere d’immobile (casa, capannone, villa, appartamento), ma non riguarda società, cooperative o associazioni. Anche questo seminario organizzato da Fiaip Varese si è rivelato prezioso momento di formazione culturale ed aggiornamento professionale. Agenti immobiliari ed ospiti hanno potuto porre quesiti e ricevere esaurienti risposte dagli autorevoli relatori. Si conferma di successo l’opera di sensibilizzazione in atto da parte del Collegio provinciale agenti immobiliari Fiaip Varese su tematiche di grande attualità: sia la legge 122/2005 sui preliminari di immobili sia in merito alla Finanziaria 2007 che obbliga alla registrazione degli atti preliminari di compravendita di tutti gli immobili. A fronte di nuovi adempimenti, aumenta il riconoscimento del ruolo degli agenti immobiliari professionali a favore di una sempre più moderna qualificazione professionale della categoria. Più trasparenza, più controlli, meno rischi nell’esporsi al rischio di speculatori, mediatori abusi in uno dei momenti più delicati della vita della persona, qual è la compravendita di un immobile. .  
   
   
RICERCA DATABANK SUL MERCATO E CONCORRENZA NEL SETTORE “RUBINETTERIA GIALLA”.  
 
Milano, 17 aprile 2007 - Nel 2006 il settore ha raggiunto un valore complessivo della produzione pari a circa 1. 5 md. Di euro (+ 21,4% ). Il mercato interno ha assorbito circa 800 milioni di euro, rispetto agli oltre 600 milioni del 2005, registrando una buona performance. I migliori risultati, relativamente ai mercati di sbocco, sono stati realizzati nel settore idrico (+27,3%) e nel riscaldamento/condizionamento (+23,7%). Per quanto riguarda i prodotti, il valvolame nel suo complesso ha rappresentato circa il 70% del valore del mercato. L’andamento dell’import è stato a sua volta in crescita, seppure frenata dall’incremento generalizzato dei prezzi dei prodotti che ha fatto diminuire la competitività di prodotti finiti e componenti provenienti dall’estero. Buoni i dati dell’export, che hanno raggiunto un valore di oltre 900 milioni di euro, con un incremento del 17,5% rispetto al 2005. Il risultato deriva da scelte operate dalle aziende, che hanno portato sia a puntare sui mercati più portati ad assorbire prodotti a maggiore contenuto qualitativo, sia a migliorare le proprie strutture commerciali all’estero. Per il 2007 le attese del mercato sono ancora improntate all’ottimismo, sebbene i livelli di incremento dovrebbero rivelarsi inferiori rispetto al 2006. Le performances delle aziende saranno condizionate da scelte operative orientate soprattutto verso: mantenimento dei livelli qualitativi; ampliamento della gamma di prodotti offerti; miglioramento delle capacità commerciali e di marketing , in termini di rapidità di evasione di ordini, capacità di recepire gli input differenziati dei clienti, cura dei rapporti e dell’assistenza; scelte strategiche in termini di selezione dei mercati di sbocco e di tipologia di clientela servita. Dati Di Sintesi, 2006 -
Numero di imprese produttrici 60
Numero di addetti 5. 000
Numero di addetti per impresa 83
Valore della produzione a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 1. 486
Variazione media annua della produzione 2006/2002 (%)(a) 5,7
Valore aggiunto (Mn. Euro) 393,8
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 78,8
Quota della produzione delle prime 4 imprese (%)(a) 34,0
Quota della produzione delle prime 8 imprese (%)(a) 49,0
Export/produzione (%)(a) 62,3
Import/consumo (%)(a) 27,7
Valore del mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 775,0
Variazione media annua del mercato 2006/2002 (%)(a) 7,6
Quota di mercato delle prime 4 imprese (%)(a) 26,1
Quota di mercato delle prime 8 imprese (%)(a) 40,8
Previsioni di sviluppo del mercato(a):
· 2007/2006 (%) 6-8
· tendenza di medio periodo leggera crescita
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NUOVE CASERME MILITARI A MATTARELLO SIGLATO L’ACCORDO TRA PROVINCIA ED ESERCITO  
 
Trento, 13 aprile 2007 - Tecnicamente è un atto di delega, ma quello che hanno firmato stamani in Piazza Dante il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai e il direttore generale Geniodife, generale di corpo d’armata Ivan Felice Resce va ben oltre l’atto formale: è un documento fondamentale per lo sviluppo dei grandi progetti di riqualificazione della città capoluogo, un accordo cioè che – per la prima volta in Italia - affida ad un ente locale la realizzazione di interventi di edilizia militare finora di competenza dello Stato. Anziché partecipare finanziariamente all’operazione (lo scambio di aree e la realizzazione delle nuove caserme come si ricorderà rientra nell’accordo di programma quadro siglato tra Stato, Provincia autonoma di Trento e comune capoluogo), le strutture provinciali seguiranno sia la fase della progettazione che quella della gestione degli appalti. “È un accordo che ci trova tutti soddisfatti – è stato detto a margine della firma avvenuta alla presenza, tra gli altri, dell’assessore provinciale Silvano Grisenti, del generale Carlo Frigo, comandante militare regionale, del capo del quarto reparto Geniodife, generale Carlo Peluso, e del responsabile dell’attuazione dell’accordo di programma quadro, dottor Giuliano Corradini – perché vantaggioso sia sotto il profilo operativo che dal punto di vista delle ricadute in loco e che al tempo stesso offre una risposta alle esigenze dei militari presenti in città”. Nel capoluogo – è stato ricordato il 13 aprile - l’Esercito italiano dispone di quattro grandi superfici (quelle delle caserme Pizzolato, Battisti, Chiesa, e Pezzoli) che risultano essere strategiche per lo sviluppo urbanistico della città. Il Piano regolatore di Trento ha destinato l’area delle caserme Chiesa e Pezzoli ed ex Bresciani ad area per servizi pubblici ed in particolare all’insediamento del Not – Nuovo Ospedale del Trentino. Contemporaneamente in località S. Vincenzo a Mattarello lo stesso strumento urbanistico ha previsto la destinazione per infrastrutture logistiche e funzionali necessarie alla Difesa che permetteranno il trasferimento delle Caserme. L’iter ha seguito questo percorso: nel 2002 la Direzione Generale dei lavori e del Demanio del Ministero della Difesa ha certificato l’idoneità dell’area situata nella zona sud della città, in località S. Vincenzo a Mattarello. Lo stesso anno il Comune di Trento, in occasione della variante 2001 al Piano Regolatore, ha vincolato l’area, con destinazione per nuove attrezzature logistiche per la difesa. La superficie interessata è di 258. 000 mq, direttamente accessibile dalla strada statale Abetone-brennero. L’area è oggetto di studi specifici al fine di risolvere tutte le problematiche legate alla presenza di importanti sottoservizi ed alla necessità di garantire sia la regolare percorribilità della strada statale, sia la completa accessibilità del grande complesso militare. Ora a seguito della delega la progettazione esecutiva e quindi la gestione degli appalti e successiva realizzazione sarà eseguita direttamente dalla Provincia autonoma di Trento, che ha stanziato nel giugno scorso la somma di 192 milioni di euro. Il progetto prevede la realizzazione di strutture atte ad ospitare un complesso integrato per l’accasermamento di due unità a livello Reggimento e di un comando generale. L’insediamento sarà caratterizzato dalla presenza di circa 1600 persone. Si chiarisce fin da subito che non è previsto alcun aumento di personale sulla “piazza Trento”, anzi nell’ambito della riforma in atto delle forze armate che vede la nascita di un esercito professionale, gli spazi a disposizione per le nuove caserme si riducono di circa il 40% rispetto alle attuali disponibilità (in pratica si passa da 42 ettari a 27 etteri con un recupero quindi di territorio urbano di circa 15 ettari restituiti alla città). Il complesso militare sarà suddiviso in due grandi zone: 1. “Area sensibile”, destinata all’attività militare in senso stretto. Qui trovano spazio tutte le attività di comando, di servizio, addestramento e di magazzinaggio/deposito di tipo strategico; 2. “Area residenziale e di supporto logistico”. Sono previste le residenze, gli spazi logistici, socio-ricreativi o sportivo-culturali, l’edificio per il culto ed aree pertinenziali di accesso e verde attrezzato in grado di garantire il necessario confort abitativo. In quest’area quindi sorgerà una vera e propria zona verde, di circa 30. 000 mq, dedicata al tempo libero; in essa verranno realizzati un campo regolamentare di calcio, una palestra, una piscina coperta, tre campi da tennis e un campo pluriuso (pallavolo, pallacanestro e calcetto); verrà inoltre realizzata una sala riunioni/cinema di circa 400 posti per incontri e manifestazioni culturali. Tutte queste strutture saranno usufruibili anche dall’intera cittadinanza ed in particolare dalla vicina comunità di Mattarello. Le strutture saranno quindi aperte e disponibili per garantire da un lato il loro miglior utilizzo e dall’altro, attraverso interscambi socio-culturali, favorire l’integrazione sociale dei residenti con la comunità militare. La progettazione definitiva delle nuove strutture militari è stata eseguita dalle competenti strutture del Ministero della Difesa, in collaborazione con il Comune e la Provincia autonoma di Trento. .  
   
   
ENI S.P.A. CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA  
 
 Roma, 17 aprile 2007 - L´assemblea degli Azionisti dell´Eni S. P. A. È convocata in sede ordinaria i giorni 23 e 24 maggio 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione, alle ore 10,00, in Roma, Via del Serafico, 89/91 e in sede straordinaria i giorni 22, 23 e 24 maggio 2007 rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione, stessi ora e luogo, per discutere e deliberare sul seguente Ordine Del Giorno Parte Ordinaria 1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2006 della Società Finanziaria Eni – Enifin S. P. A. , incorporata nell’Eni S. P. A. Con atto di fusione del 13 dicembre 2006; relazioni degli Amministratori, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Attribuzione dell’utile di esercizio. 2. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2006 della Eni Portugal Investment S. P. A. , incorporata nell’Eni S. P. A. Con atto di fusione del 13 dicembre 2006; relazioni degli Amministratori, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Attribuzione dell’utile di esercizio. 3. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2006 dell’Eni S. P. A. , bilancio consolidato al 31 dicembre 2006; relazioni degli Amministratori, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. 4. Attribuzione dell’utile di esercizio. 5. Autorizzazione all’acquisto di azioni proprie previa revoca, per la parte non ancora eseguita, dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea il 25 maggio 2006. 6. Proroga per il triennio 2007-2009 dell’incarico di revisione contabile alla Pricewaterhousecoopers S. P. A. Conferito dall’Assemblea il 28 maggio 2004. Parte Straordinaria 1. Modifica degli artt. 6. 2, 13, 17, 24 e 28 dello statuto. Per l’intervento all’Assemblea è richiesta la comunicazione rilasciata almeno due giorni non festivi prima della data dell´Assemblea in prima convocazione da un intermediario finanziario autorizzato. I possessori di azioni non ancora dematerializzate che intendano partecipare all’Assemblea dovranno consegnarle previamente a un intermediario per la loro immissione nel sistema di gestione accentrata in regime di dematerializzazione e chiedere il rilascio della certificazione sopra citata. La relazione del Consiglio di Amministrazione sulle proposte concernenti le materie all’ordine del giorno dell’Assemblea e la documentazione relativa a dette materie saranno depositate presso la sede della società e la Borsa Italiana S. P. A. Entro il 20 aprile 2007 e rimarranno a disposizione degli Azionisti fino alla data di svolgimento dell’Assemblea. Ai sensi dell’art. 13, comma 1, dello Statuto, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo del capitale sociale, possono chiedere, entro cinque giorni dalla pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’Assemblea, l’integrazione dell’elenco delle materie da trattare, indicando nella domanda gli argomenti proposti. L’integrazione non è ammessa per gli argomenti sui quali l’Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta degli Amministratori o sulla base di un progetto o di una relazione da essi predisposta. Delle integrazioni ammesse dal Consiglio di Amministrazione è data notizia almeno dieci giorni prima della data fissata per l’Assemblea, mediante avviso da pubblicare come indicato in tale articolo. Il voto può essere esercitato anche per corrispondenza in conformità alle disposizioni vigenti in materia e subordinatamente al rilascio della predetta comunicazione da parte degli intermediari finanziari autorizzati. La scheda di voto e la relativa busta saranno inviate agli Azionisti che ne faranno richiesta alla Società o ai seguenti depositari: Intesa Sanpaolo S. P. A. , Banca Nazionale del Lavoro S. P. A. , Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. , Capitalia S. P. A. , Banca Fideuram S. P. A. , Eunice Sim S. P. A. , Citibank N. A. , Jpmorgan Chase Bank, N. A. E Morgan Guaranty Trust Company of New York. La busta contenente la scheda di voto compilata e sottoscritta dovrà essere ricevuta dalla Segreteria Societaria dell’Eni S. P. A. , Piazzale Enrico Mattei, n. 1 - 00144 Roma entro e non oltre le ore 10,00 del 21 maggio 2007. Non saranno presi in considerazione i voti espressi nelle schede arrivate dopo tale termine. Il voto per corrispondenza è esercitato direttamente dal titolare su ciascuna delle proposte di deliberazione formulate. Il voto espresso per corrispondenza può essere revocato mediante dichiarazione espressa portata a conoscenza della Società almeno il giorno prima dell’Assemblea. I possessori di Adrs, quotati alla Borsa di New York e rappresentativi ciascuno di due azioni ordinarie Eni S. P. A. , che risulteranno iscritti alla data del 4 maggio 2007 nell´apposito registro tenuto dalla Jpmorgan Chase Bank, N. A. , banca depositaria degli Adrs, avranno la facoltà di partecipare all´Assemblea, di rilasciare delega di voto o di esercitare il voto per corrispondenza, osservati gli adempimenti di deposito e registrazione; i medesimi possessori, anche qualora abbiano rilasciato delega di voto o si siano avvalsi del voto per corrispondenza, avranno la facoltà di presenziare all’Assemblea, previa richiesta scritta alla Jpmorgan Chase Bank, N. A. Per agevolare la verifica dei poteri rappresentativi loro attribuiti, coloro che intendano partecipare all’Assemblea in rappresentanza di Azionisti o di altri aventi diritto possono far arrivare la documentazione comprovante i loro poteri alla Segreteria Societaria dell´Eni S. P. A. Per posta, anche in copia, o per fax, almeno due giorni prima della data dell’Assemblea stessa. .  
   
   
REZIA ENERGIE CHIUDE IL 2006 CON OLTRE UN MILIARDO DI EURO DI FATTURATO E UN OTTIMO RISULTATO OPERATIVO  
 
Milano, 17 aprile 2007 - Rezia Energia Italia comunica gli ottimi risultati raggiunti nel 2006 dal gruppo Ràtia Energie (Re), quotato alla Borsa di Zurigo, che è riuscito pressoché a raddoppiare il proprio fatturato consolidato passando da 546 milioni di euro a oltre 1 miliardo di euro. Il risultato d’esercizio (Ebit) ha raggiunto 62. 9 milioni di euro (rispetto ai 68,5 milioni del 2005) e l’utile netto del gruppo ammonta a 46,7 milioni di euro (rispetto ai 50. 4 milioni del 2005). Tenendo però conto dei fattori straordinari che hanno contribuito a migliorare il risultato del 2005 gravando su quello del 2006, emerge un forte incremento del risultato operativo pari al 64%. Luzi Bàrtsch, Presidente del consiglio di amministrazione, ha commentato i dati di bilancio emersi nell’esercizio contabile 2006 definendoli “un risultato eccelente del Gruppo Ràtia Energie”. La crescita del Gruppo è da ricondurre al forte incremento della quantità di energia venduta e all’andamento in crescita dei prezzi nel 2006. Luzi Bàrtsch ha inoltre aggiunto che “molti progetti di importanza strategica si sono sviluppati in modo favorevole”. Ciò vale principalmente per il consolidarsi della posizione nel mercato italiano grazie all’esito positivo di due operazioni: l’ampliamento del parco produttivo, con la messa in funzione della centrale a ciclo combinato di Teverola, presso Caserta, con una potenza installata di 400 Mw, e l’acquisizione di Dynameeting S. P. A. Società attiva nella vendita di energia alle piccole e medie imprese che detiene il 10% del mercato in questo segmento e che ha registrato nel 2006 un fatturato di oltre 360 milioni di euro. Inoltre, sono stati fatti i primi significativi passi verso l’ingresso nei mercati dell’Europa Sudorientale. Il 2006 ha visto considerevolmente aumentati anche i quantitativi di energia venduta che sono stati 16. 635 Gwh, registrando un incremento del 61% rispetto all’anno precedente. E’ infine cresciuta del 70% la vendita di energia certificata da fonti rinnovabili, raggiungendo un valore di 1. 273 Gwh. In Italia la capofiliale Rezia Energia Italia nel 2006 ha intermediato 4. 200 Gwh e fatturato 325 milioni di euro. .  
   
   
FOTOVOLTAICO E CONTO ENERGIA: NUOVE LEGGI E NUOVI VANTAGGI  
 
Bologna, 17 aprile 2007 - L’italia ha puntato sull’incentivazione delle energie da fonti rinnovabili per raggiungere l’obiettivo di Kyoto ed abbassare drasticamente le emissioni di Gas Serra in atmosfera. Punto cardine di questo sistema, che prende spunto dal modello tedesco, il Conto Energia. Ovvero la possibilità per privati ed aziende di diventare produttori di energia pulita attraverso l’istallazione di panelli fotovoltaci. Il Conto Energia è nato circa due anni fa ma limiti burocratici ed economici ne hanno ridotto l’efficacia nonostante l’alto interesse suscitato sia tra le famiglie che tra gli imprenditori. Il recente Decreto del 19 febbraio denominato “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare [. ]” sembra aver dissipato molti problemi rilanciandone il forte impatto promozionale. Oggi installare un impianto oltre che utile all’ambiente può essere anche un buon investimento. Ma è necessario, prima di decidere come procedere, essere informati su tutti gli aspetti che circondano il Conto Energia e la tecnologia fotovoltaica. Per questo Coop Cariiee, in collaborazione con Emil Banca, ha organizzato un convegno per affrontare tutti gli aspetti di questa tecnologia e di come viene incentivata: da quelli tecnici a quelli burocratici, fino a quelli economici e finanziari Il convegno si terrà giovedì 19 aprile all’Hotel Savoia di Bologna dalle ore 9 alle 13. Aprirà i lavori il presidente Cariiee, Giulio Tassoni, poi sono in programma gli interventi di Kristian Fabbri (consulente del consorzio Nuova Energia) e di Paolo Paganelli (esperto di sistema fotovoltaici – Federengeneering) mentre attorno alle 12. 20 sarà il turno di Vittoria San Pietro, responsabile Corporate di Emil Banca. Poi si aprirà il dibattito, le conclusioni sono in programma per le 13. Segreteria organizzativa per conferme e partecipazioni: Ilaria Bussolari (051. 4143811 – ilaria. Bussolari@cariiee. It) .  
   
   
SOCOTHERM: SOCOTHERM SI AGGIUDICA UN NUOVO CONTRATTO ON-SHORE IN VENEZUELA  
 
Vicenza 17 aprile 2007 – Socotherm Americas, Società quotata alla Borsa di Buenos Aires (Bolsar) e controllata da Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sctm. Mi), ed uno dei principali operatori mondiali nel settore dei servizi per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, si è aggiudicata un nuovo contratto on-shore in Venezuela. Il contratto, del valore di circa 2. 4 Mln di Usd, è relativo all’applicazione di uno speciale rivestimento anticorrosivo esterno di Polietilene ad Alta Densità (Plastikote) su circa 460 km di tubazioni 4 ½” di diametro, prodotti da Tenaris nello stabilimento di Campana. Il contratto è relativo alla nuova rete di distribuzione del Gas Naturale Veicolare (Gnv) della Petroleos de Venezuela (Pdvsa) composta da circa 500 nuove stazioni di Gnv. Tale progetto è stato sviluppato nell’ambito delle politiche pubbliche energetiche del governo venezuelano ed il suo principale obiettivo è quello di offrire al mercato interno del paese un sistema alternativo di combustibile più economico e meno inquinante. Nella prima fase il progetto attiverà 148 distributori a gas già esistenti in Venezuela, successivamente è prevista l’installazione di 350 nuovi punti di somministrazione del Gnv con l’obiettivo di servire almeno 500. 000 veicoli del trasporto pubblico pesante e leggero così come la flotta dei veicoli dello Stato. Verranno posati 460 km di linee che distribuiranno il gas dai gasdotti esistenti fino alle stazioni di distribuzione di Gnv, situate nelle diverse località del territorio venezuelano. I lavori di rivestimento termineranno alla fine del secondo trimestre 2007. “Siamo orgogliosi di questo progetto – afferma l’Ing. Zeno Soave, Presidente e Amministratore Delegato di Socotherm – che ci rende partecipi al piano del Presidente Chavez contro l’inquinamento partendo dalla riduzione del carburante tradizionale. La nostra posizione in Venezuela si rafforza sempre di più in vista anche della prossima realizzazione del grande “Gasoducto do Sur” di 8000 km e che collegherà il Venezuela all’Argentina”. .  
   
   
AGENZIA NAZIONALE VALUTAZIONE SISTEMA UNIVERSITARIO E RICERCA  
 
 Roma, 17 aprile 2007 - Il Governo, nel Consiglio dei Ministri del 5 aprile 2007, ha approvato uno schema di regolamento che disciplina la struttura e il funzionamento dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Compito della nuova struttura è promuovere la qualità delle Università e degli Enti di ricerca anche attraverso attività di valutazione, raccolta e analisi di dati, consulenza, formazione e promozione culturale, operando in base ai principi della professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti. L´agenzia, che avrà sede a Roma, è costituita da un direttivo di 7 persone (italiane e straniere): 2 membri scelti tra i candidati indicati da organismi europei di settore, gli altri 5 attraverso le rose indicate da un comitato di esperti italiani. L´anvur sostituirà due Comitati attualmente esistenti: il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr) e il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu). Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/anvur/index. Html .  
   
   
ASSESSORI REGIONALI E MINISTERO ISTRUZIONE: UN TAVOLO POLITICO SULL’APPLICAZIONE DEL TITOLO V  
 
Torino, 17 Aprile 2007 - Si è insediato nei giorni scorsi, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, il Tavolo politico sull’applicazione del Titolo V della Costituzione, proposto dal Coordinamento degli assessori regionali all’Istruzione, affidato all’assessore all’Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa, sulla base di un Master Plan elaborato dagli assessori e approvato dalla Conferenza delle Regioni. Il Master Plan prevede che entro il settembre 2009 si concludano tutti i passaggi e le attribuzioni conseguenti all’attuazione del Titolo V per il settore Istruzione. “Il Titolo V - specifica Giovanna Pentenero, assessore all’Istruzione e Formazione professionale - attribuisce alle regioni non solo la programmazione dell’offerta scolastica e formativa, ma anche la potestà legislativa esclusiva in materia di istruzione e formazione professionale, nell’ambito degli ordinamenti statali e della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. “E’ in questo quadro e in quest’ottica – conclude Pentenero – che le Regioni intendono definire un accordo quadro con il Ministero, anche per garantire a studenti e docenti quei principi di uguaglianza e di solidarietà costituzionale che devono rimanere i capisaldi del federalismo cooperativo disegnato dalla riforma costituzionale. ” Il Master Plan approvato dalle regioni prevede, infatti, che si giunga ad un’intesa complessiva, sancita dalla Conferenza delle Regioni, cui poi seguiranno protocolli regionali con gli Uffici Scolastici regionali, con l’attribuzione del personale e delle risorse necessari. .  
   
   
HAIM BREZIS: IL PRIMO MATEMATICO CHE RICEVE IL DOTTORATO HONORIS CAUSA ALLA SISSA  
 
Trieste, 17 aprile 2007 - Oggi alle 11. 30 l’aula magna della Sissa ospita la cerimonia per il conferimento della laurea honoris causa in dottore di ricerca in Analisi funzionale al matematico francese Haim Brezis. Brezis, nato nel 1944 in un piccolo villaggio nel centro della Francia dove la sua famiglia cercò rifugio durante la Guerra, insegna a Parigi all’Università Paris Vi. È uno dei massimi esperti di Analisi funzionale non lineare e delle sue applicazioni alle equazioni differenziali, e autore di studi pioneristici che hanno aperto nuove prospettive nella ricerca in matematica. «Haim Brezis – spiega Antonio Ambrosetti, docente del settore di Analisi funzionale della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste – è distinguished professor alla Reutgers University negli Stati Uniti e al Technion Institute di Israele. È membro, inoltre, dell’Institute Universitaire di Francia, dal 1997, e della French Academie des Sciences, dal 1988, oltre che tra i pochissimi membri stranieri della National Academy of Science degli Stati Uniti». «Ho conosciuto per la prima volta Brezis – continua Ambrosetti – quando ero studente di dottorato di ricerca alla Scuola Normale di Pisa. Venne presentato a noi studenti come una star francese della matematica: il suo seminario fu illuminante, presentò una nuova classe di operatori (maximal monotone operators) che lui stesso aveva inventato. Brezis con il suo lavoro, la sua passione, l’eleganza e la qualità dei suo scritti ha incoraggiato e ispirato moltissimi giovani matematici». Negli anni ha collaborato con illustri matematici del nostro Paese, come Guido Stampacchia, ed è stato legato da grande stima con Ennio De Giorgi. Profondo è anche il legame che ha con la Sissa di Trieste: è membro, infatti, dell’International Advisory Committee della Scuola. «Sono convinto – conclude Antonio Ambrosetti – che nessuno meglio di Haim Brezis meriti di essere il primo matematico a ricevere dalla Sissa il Phd honoris causa». Il direttore della Scuola, Stefano Fantoni, durante la cerimonia riferirà anche il saluto e le congratulazioni del sottosegretario al Ministero dell’Università e della Ricerca Luciano Modica. .  
   
   
QUARTO APPUNTAMENTO DEL CICLO DI OTTO INCONTRI DEL PROGETTO L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE, PROMOSSO DALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA E DA UN’IDEA DI FRANCESCO CAMPIONE TEMA: AMORE E AMICIZIA  
 
 Bologna, 17 aprile 2007 - Il 19 aprile 2007, alla Scuderia di Bologna, il professor Francesco Campione, docente di Psicologia Clinica presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, intervista in pubblico Cinzia Leone, nota attrice. Il luogo e la protagonista sono stati scelti con l’intento di dare una cornice informale e contributi quanto più vari possibile a quella che è una seria ricerca scientifica, la quale potrà evolvere anche grazie al contributo di chi vorrà partecipare – oltre che agli incontri – al forum del sito educazionesentimentale. It. Sottile e spesso ambigua è la linea di confine tra l’amore e l’amicizia e proprio su questa sottigliezza ed ambiguità s’innesca il meccanismo comico, sia nella vita – quando l’amante si spaccia per amico/a –, sia sul palcoscenico – dove l’attore può giocare e giocarsi su queste peculiarità –. Partendo dalla sua esperienza lavorativa Cinzia Leone, intervistata da Francesco Campione, percorrerà questo tortuoso sentiero alla ricerca di quelli che possono essere i limiti che separano l’amicizia dall’amore, a cominciare, ad esempio, dal legame erotico; in particolare, esplorerà il campo minato del tanto discusso quanto irrisolto quesito relativo alla possibile – o impossibile – amicizia tra uomo e donna. Infine, rifletterà sul modo in cui tali differenti sentimenti si ripercuotono sulla società e su quale di essi sia meglio che la società si fondi. A seguito dell’intervista si terrà poi un dibattito col pubblico, attraverso il quale, analizzando le questioni particolari che potranno emergere, si svilupperà ulteriormente il tema dell’incontro. Nata nel 1959, viene alla ribalta come attrice comica nel programma televisivo “Tivù delle ragazze” e dal 1981, anno in cui ha debuttato in teatro con “Polvere di Stress”, è sempre stata molto presente sulla scena comica italiana. Pur tenendo costantemente fede all’amore per il palcoscenico, ha interpretato ruoli differenti in numerosi film sia per il grande che per il piccolo schermo, vantando collaborazioni importanti come ad esempio quelle con Mario Monicelli. Dal 2005 sta portando nei teatri lo spettacolo “Poche idee ma molto confuse”, incentrato sull’incapacità diffusa di cambiare la realtà che ci circonda privilegiando un atteggiamento che cerchi di “migliorarla con effetti speciali”. Durante l’evento avrà luogo un intervento musicale consistente in un gruppo vocale di 12-15 elementi con intermezzo di ´canzonette´ del ´500, curato dal Collegium Musicum Almae Matris. .  
   
   
NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA INTERREG IIIA LAUREATI ITALIANI E SLOVENI A SCUOLA DI INNOVAZIONE IN AREA APERTE FINO AL 26 APRILE LE ISCRIZIONI AL CORSO “MANAGEMENT DELL’INNOVAZIONE”  
 
Trieste, 17 aprile 2007 - 12 laureati italiani e sloveni in discipline scientifico-economiche (visoko šolski program, nell’ordinamento universitario sloveno), disoccupati, hanno l’opportunità di partecipare gratuitamente al corso “Management dell’innovazione” organizzato da Area Science Park in collaborazione con Sviluppo Italia Fvg S. P. A. , Sloveneta d. O. O. E Inkubator d. O. O. Per iscriversi occorre essere residenti in Friuli Venezia Giulia o nelle zone Obalno-kraška, Goriška e nel Comune di Kranjska Gora, in Slovenia, oltre che avere una buona conoscenza dell’italiano. Il corso, che si terrà nel campus di Padriciano di Area per una durata di 400 ore con stage di 160 ore presso aziende italiane e slovene, formerà figure professionali capaci di orientarsi tra gli scenari della tecnologia e dell’innovazione, in grado di promuovere l’orientamento della ricerca verso le applicazioni di mercato. Gli sbocchi occupazionali potenziali saranno all’interno di aziende che vogliano innovare prodotti e/o processi, in centri di ricerca che intendano massimizzare il ritorno economico della loro attività, in parchi scientifici e tecnologici, agenzie pubbliche o private di sviluppo del territorio, quali incubatori di aziende, aree industriali, ecc. Per partecipare occorre compilare la scheda di preiscrizione scaricabile dal sito internet www. Area. Trieste. It e farla pervenire all’Area Science Park entro le ore 12. 00 del 26 aprile. L’intervento formativo è stato approvato dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia e rientra nel Programma Interreg Iiia Italia Slovenia Misura 3. 1, Azione 3. 1. 3. .  
   
   
VARESE 2008 ENTRA IN UNIVERSITA’ OGGI IL DIRETTORE GENERALE DI VARESE 2008, GABRIELE SOLA, TERRÀ UNA LEZIONE ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA  
 
 Varese, 17 aprile 2007 – Oggi i Campionati del Mondo di ciclismo su strada Varese 2008 entreranno nelle aule universitarie. All’università degli Studi dell’Insubria, a Varese, il direttore generale del comitato organizzatore Gabriele Sola terrà, infatti, una lezione incentrata proprio sull’evento iridato che si terrà nella “città giardino” dal 24 al 28 settembre 2008. L’intervento di Sola, – che per due anni ha insegnato organizzazione di eventi nei corsi post-laurea dell’Università degli Studi di Verona – si terrà nell’ambito del seminario “Comunicare il territorio con i grandi eventi” del corso di laurea specialistica in scienze tecniche della comunicazione tenuto dal professor Marcello Vitella. «Proprio settimana scorsa abbiamo presentato un concorso rivolto agli istituti superiori della provincia di Varese, dal quale uscirà la mascotte dei Mondiali» ricorda Gabriele Sola. «L’iniziativa di domani, resa possibile dalla sensibilità del professor Vitella, ci consente di proseguire lungo il cammino che, nei nostri auspici, trasformerà i Mondiali del 2008 in una straordinaria opportunità di contatto tra i giovani, il ciclismo e l’evento che meglio di ogni altro può dare concretezza ai valori dello sport delle due ruote». .  
   
   
SUCCESSO PER I PODCAST LINGUISTICI  
 
Bolzano, 16 aprile 2007 - Oltre 100 persone hanno seguito con interesse la presentazione delle novità offerte da internet per l’apprendimento linguistico e presentate presso il Centro Multilingue tra il 2 e il 4 aprile scorso. L´iniziativa prosegue con presentazioni individuali da prenotare I podcast audio, video e testuali, presentati alle scuole e agli utenti della biblioteca delle lingue di Bolzano hanno riscosso notevole apprezzamento, quali validi strumenti liberamente scaricabili dalla rete e utilizzabili attraverso lettori mp3, iPod o il semplice personal computer. L’iniziativa prosegue, a Bolzano ma anche a Merano; i podcast, infatti, costituiscono ora una sorta di biblioteca virtuale e sono disponibili e costantemente aggiornati su una postazione Pc dedicata del Centro Multilingue e della Mediateca di Merano. Ogni utente può scegliere e scaricare dal Pc sul proprio lettore mp3 i file che più gli interessano, oppure prendere a prestito uno degli iPod del Centro e della Mediateca. Una novità dettata dal grande interesse dimostrato durante la scorsa manifestazione, è l’istituzione di una figura permanente di consulente per la ricerca e l’utilizzo dei podcast: sia a Bolzano che a Merano sarà infatti possibile prenotare gratuitamente un incontro con un’esperta informatica per avere una spiegazione individuale in merito a cosa siano e come si possano utilizzare tali risorse multimediali (tel. 0471 303403 e 0473 252264). .  
   
   
LA GIUNTA APPROVA LE LINEE GUIDA 2007 PER LE POLITICHE GIOVANILI  
 
Napoli, 17 aprile 2007 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell’Assessore Rosa D’amelio, ha approvato le linee guida del 2007 per le politiche giovanili. Al centro della politica regionale a favore dei giovani ci sono il pieno rafforzamento della informazione e la loro partecipazione attiva ed effettiva alla vita democratica. Gli obiettivi fondamentali sono: assicurare un’informazione e una comunicazione attiva nei confronti dei giovani, formulata nel loro linguaggio; promuovere la consultazione dei giovani e la loro partecipazione alle decisioni che li riguardano e, in linea generale, alla vita delle loro collettività; sviluppare una cooperazione nuova e strutturata per individuare soluzioni concrete in risposta alle aspirazioni giovanili; valorizzare la risorsa costituita dalla gioventù perché possa meglio rispondere alle sfide della società e contribuire al successo delle diverse politiche che la riguardano; sviluppare una visione integrata delle diverse politiche che riguardano la gioventù e dei vari livelli d´intervento. Le linee operative prevedono anche azioni specifiche atte a favorire gli scambi tra giovani sul territorio nazionale e internazionale; il finanziamento di centri polifunzionali; una carta elettronica in grado di fornire informazioni e servizi ai fini di una piena inclusione sociale e culturale. Infine la Regione investirà in azioni di sistema al fine di potenziare, al massimo livello, tutte le forme di reti tecnologiche sul territorio. "I giovani– dichiara l’Assessore Rosa D’amelio - hanno un ruolo chiave ed è per questo che come Assessorato alle Politiche Giovanili abbiamo rivolto loro una particolare attenzione, favorendo un maggiore coinvolgimento dei ragazzi nei processi decisionali e nell’elaborazione delle politiche per lo sviluppo. "I giovani sono la vera e straordinaria risorsa della nostra regione che, tra l’altro, è la più giovane d´Europa. Dobbiamo investire sui giovani, cittadini consapevoli, critici e attivi, che devono essere protagonisti dello sviluppo complessivo della società. “Queste linee operative – conclude l’Assessore - rafforzano l´impegno già assunto con la finanziaria regionale e con la programmazione delle risorse 2007-2013”. .  
   
   
INTERCULTURA RICERCA 450 FAMIGLIE OSPITANTI UN’INDIANA A CATANIA JANAVI, PER UN ANNO, OSPITE DI UNA FAMIGLIA CON INTERCULTURA.  
 
Milano, 17 aprile 2007 - come ogni anno in questo periodo l’Associazione No Profit Intercultura lancia una sfida alle famiglie italiane desiderose di imparare a crescere dal confronto con realtà diverse dalla propria. E’ infatti partita la ricerca di 450 famiglie in tutta Italia che abbiano voglia di mettersi in gioco ospitando un giovane studente straniero proveniente da uno dei 40 paesi circa con cui l’Associazione Intercultura ha attivi programmi di scambio. Così ha fatto una famiglia di Catania che ora sta vivendo un’esperienza davvero unica. Ha da poco aperto le porte di casa propria a Janavi, una giovane ragazza indiana, arrivata a settembre in Italia, desiderosa di conoscere tutto della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Janavi è arrivata con un sogno nel cassetto, diventare chef ed per questo che ha pensato di vivere un’esperienza di vita di un anno in Italia. La nostra neo siciliana frequenta la 4a liceo scientifico a Catania e si è perfettamente integrata nella scuola tanto che la maggior parte degli amici con cui ha stretto maggiore amicizia sono suoi compagni di classe. Janavi apprezza molto il sistema scolastico italiano. A breve inizierà un corso di cucina e non vede l’ora. Intanto si è dilettata a deliziare la sua famiglia cucinando qualche piatto indiano. “Mi sento molto cambiata da questa esperienza. Ora sono molto più riflessiva. Direi che sono più paziente e oggi riesco a vedere le cose con occhi diversi, mentre prima ero più istintiva e prendevo tutto di petto”, afferma Janavi. “Mi sento di consigliare vivamente questa esperienza a chiunque, è un’ottima occasione per imparare a crescere e a diventare persone più adulte e consapevoli”. “Ospitare Janavi è un’esperienza che ha portato una ventata di novità nella nostra famiglia. Quello che più mi piace è il poter parlare con lei tutti i giorni di argomenti molto interessanti come ad es. Il ruolo della donna in India e l’induismo. E’ un confronto continuo fra due mondi decisamente diversi. In famiglia abbiamo imparato ad avere maggiore rispetto per le diversità culturali”, afferma la mamma ospitante. “Prima di conoscere la nostra piccola indiana, pensando a paesi come l’India avevamo un’immagine decisamente stereotipata, di paese del terzo mondo. Adesso ci siamo resi conto che i problemi quotidiani che noi abbiamo sono spesso gli stessi che vivono loro. Comunque in generale ospitare uno studente straniero è un’esperienza che ti cambia la vita. ” Come ha fatto la famiglia di Janavi così possono fare in molti e ospitare a casa propria uno studente straniero per un periodo che può variare da un minimo di due mesi fino ad un massimo dell’intera durata dell’anno scolastico. L’iniziativa è rivolta a famiglie ma anche a coppie senza figli residenti sul territorio italiano. Non è necessario abitare in una casa grande e lussuosa. Fondamentale, invece, è avere tanta curiosità e la voglia di ospitare un giovane studente e di accoglierlo come un vero e proprio figlio. Un’esperienza speciale che consentirà a tutta la famiglia, giorno dopo giorno, di imparare un modo nuovo di vivere e vedere la realtà. Durante tutta la durata dell’ospitalità le famiglie selezionate saranno assistite dai numerosi volontari. Presenti nei 127 centri locali situati in tutto il territorio. L’associazione si assume la responsabilità giuridica e morale dei ragazzi, che sono anche coperti per cure ospedaliere da una polizza assicurativa a norma di legge. .  
   
   
UNGHERIA, FONDI UE PER PROGETTI AMBIENTALI  
 
Trieste, 17 aprile 2007 - Il ministero dell´Economia ungherese ha annunciato che entro il prossimo mese di maggio saranno emanate le prime gare per i progetti ambientali finanziabili con i Fondi Strutturali dell´Unione Europea nell´ambito del Keop, il Programma Operativo per l´Ambiente e l´Energia. Lo rende noto l´Ice. Nel periodo di validità del nuovo Piano Nazionale (2007-2013), saranno erogabili 1. 300 miliardi di fiorini (circa 5,2 miliardi di euro) per progetti di investimento nelle public utilities. I principali progetti riguarderanno lo smaltimento dei rifiuti ed il trattamento delle acque reflue, allo scopo di adeguare la normativa ungherese a quella europea in materia. Priorità sarà anche data ai progetti volti alla protezione dalle alluvioni ed alla gestione delle acque. .  
   
   
AMBIENTE, DA MINISTRO PECORARO SCANIO DISCO VERDE A AREA MARINA PROTETTA ISOLA DI BERGEGGI ASSESSORE ZUNINO: AVVIATE PROCEDURE ANCHE PER L´ISOLA DELLA GALLINARA  
 
Genova, 17 aprile 2007 - Ultimato l´iter per la creazione della nuova area marina protetta nazionale "Isola di Bergeggi". Lo ha reso noto oggi il ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio intervenendo alla presentazione della nuova sede genovese del Santuario dei Cetacei. Con la nuova area marina, crescerà l´impegno a difesa delle bellezze naturali, sostenuto anche da risorse economiche, per la loro fruizione da parte dei turisti e la loro salvaguardia. Il sindaco di Berteggi, presente nella Sala del Minor consiglio, Gianluigi Galesso, ha ringraziato il ministro per aver approvato il progetto condiviso dalle realtà locali. L´assessore all´Ambiente della Regione Liguria Franco Zunino ha poi confermato l´iniziativa della giunta regionale di arrivare a creare un´area marina protetta anche per l´isola Gallinara per la quale sono già avviate le procedure. .  
   
   
AMBIENTE - A LUGO (RA), REGGIO EMILIA E PERSICETO (BO) LE SCUOLE PIU´ VIRTUOSE PER IL CONCORSO "CONTA I TUOI ECOCHILOMETRI". IL CONCORSO PROSEGUE SINO A FINE ANNO SCOLASTICO. ZANICHELLI: "STUDENTI PROTAGONISTI DI COMPORTAMENTI CHE CONTRIBUISCONO A RENDERE L´ARIA PIU´ PULITA"  
 
 Bologna, 17 aprile 2007 - Il concorso "Conta i tuoi ecochilometri", legato alla Xiva edizione della Festa dell´aria del 21 marzo scorso, ha finora coinvolto in Emilia-romagna 3. 667 studenti che hanno percorso 8569,8 eco-chilometri, risparmiando l´emissione di circa due tonnellate di Co2, pur svolgendosi l´iniziativa in una settimana segnata da cattive condizioni atmosferiche. Più virtuose di tutte la classe 1 C delle scuole medie "Baracca" di Lugo (Ra), la classe 5 B della scuola elementare "Matilde di Canossa" di Reggio Emilia, la classe 3 A della scuola elementare "Marco Polo" di Reggio Emilia, mentre la scuola che ha più contribuito al risparmio di emissioni di Co2 e stato l´Isis "Archimede" di San Giovanni in Persicelo (Bo). Ai vincitori verrà al più presto inviato il premio, che consiste in materiale didattico (libri, Dvd, video games di ruolo sul risparmio energetico, guide e cartine dei parchi regionali). L´urgenza dettata dal cambiamento climatico del pianeta e la necessità di limitare l´emissione di gas serra hanno spinto la Regione Emilia-romagna a prolungare fino alla fine dell´anno scolastico il concorso "Conta i tuoi ecochilometri". Grazie alla collaborazione con Legacoop Emilia-romagna, le prime due classi classificate in ciascuna provincia, più una classe per il comprensorio di Imola, riceveranno in premio una escursione nei parchi della Regione Emilia-romagna comprensiva dei costi di viaggio e delle guide ambientali. L´invito agli insegnanti e alle classi rimane quindi quello di compilare, una volta ogni 15 giorni, il semplice modulo sul sito www. Ermesambiente. It/ecokm, indicando periodicamente (per quando possibile) quanti ragazzi hanno raggiunto la scuola a piedi, in bicicletta o in bus nei giorni compresi tra il prossimo 20 aprile e la conclusione dell´anno scolastico. "Siamo convinti del valore di un´iniziativa che vede ancora una volta le scuole protagoniste - ha commentato l´assessore regionale all´Ambiente, Lino Zanichelli -. L´esperienza sta dimostrando come anche la somma di tanti comportamenti individuali determini una significativa minore emissione di Co2, contribuendo a rendere più pulita l´aria e prevenire il cambiamento climatico dovuto alla produzione dei gas serra". .  
   
   
SUL PORTALE AMBIENTALE DELLA REGIONE IL RAPPORTO PO FESR 2007-20013  
 
 Bari, 17 aprile 2007 - La Direttiva 42/2001 Ce, detta Direttiva Vas, prevede la valutazione degli effetti che determinati Piani e Programmi possono avere sull’ambiente, attraverso la redazione di un Rapporto Ambientale. Il Rapporto Ambientale (Ra) è il documento che deve essere redatto, come stabilito dall’art. 5 della Direttiva, ogni qualvolta si attui un processo di valutazione ambientale strategica. Nel Ra devono essere “individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale”. Nell’ambito della redazione del Po Fesr 2007-2013 della Regione Puglia, l’Autorità Ambientale, su mandato dell’Autorità di Gestione del Programma, ha prodotto il Rapporto Ambientale, il cui livello di dettaglio e di approfondimento è stato condiviso con le Autorità ambientali competenti, nel corso di una fase preliminare, detta di Scoping. La Direttiva prevede inoltre che il programma e la valutazione ambientale siano sottoposti alla consultazione delle Autorità e dei Settori del Pubblico per consentire loro di esprimere un parere sulla proposta di Programma e sul Rapporto Ambientale prima della loro adozione formale. Sul sito www. Regione. Puglia. It/ambiente, nella sezione Valutazione Ambientale Strategica/consultazione Rapporto Ambientale (oppure digitando il seguente indirizzo http://138. 66. 77. 10/ecologia/Default. Asp?id=391 ) e’ disponibile per la consultazione il Rapporto Ambientale del Programma Operativo Fesr 2007-2013 della Regione Puglia. Tutte le eventuali proposte e osservazioni potranno essere trasmesse via e-mail, entro il 20 aprile 2007, al seguente indirizzo: ufficio. Vas@regione. Puglia. It Il 20 aprile 2007 alle ore 9. 30, presso l’Assessorato all’Ecologia, si terrà un incontro con le Autorità ambientali e i Settori del Pubblico interessati nel corso del quale saranno discusse le osservazioni e le indicazioni pervenute. .  
   
   
REMADE IN ITALY, 80 OGGETI DA MATERIALI RICICLATI LA MOSTRA INAUGURATA DALL´ASSESSORE MASSIMO BUSCEMI  
 
Milano, 17 aprile 2007 - Vasi per i fiori, panchine, quaderni ma anche porte, specchi e una cabina per il mare, tutti realizzati con materiale riciclato, sono solo alcuni degli 80 oggetti esposti a Remade in Italy, la prima mostra internazionale del design dedicata al riciclo, giunta quest´anno alla terza edizione, inaugurata oggi alla galleria Meravigli dall´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia, Massimo Buscemi, aperta fino a domenica 22 aprile, mostra che precede di qualche giorno l´apertura del salone del Mobile. Gli oggetti esposi sono prodotti da 46 aziende, provenienti da 4 nazioni e frutto dell´idea di 50 designer. "Dalla prima edizione ad oggi - ha detto Buscemi - abbiamo assistito ad un miglioramento del design e della qualità dei prodotti presentati ma la vera sfida comincia adesso. E´ necessario infatti - ha continuato Buscemi - non solo esporre i prodotti ma farli conoscere al grande pubblico per diffondere non solo la cultura del riciclo, oggi molto importante, ma anche il risultato di quell´ operazione che facciamo ogni giorno". "Remade in Italy - ha detto ancora l´assessore Buscemi - è importante dal punto di vista economico ma anche da quello culturale". "Remade in Italy è cresciuto, è diventato un progetto modello che è andato oltre i confini regionali e nazionali. L´esportazione di questo modello ad altri Paesi europei e del sud America - ha detto in un messaggio di saluto il presidente della Regione, Roberto Formigoni - ci ha permesso di avviare collaborazioni sui temi dell´eco-design e di presentare prodotti italiani con un nuovo valore aggiunto quale il concetto di qualità anche sotto l´aspetto ambientale". L´importanza del riciclo è stata rilevata anche dall´assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi, che ha sottolineato come il riciclo sia importante perché "è qualcosa che torna a vivere invece che dissolversi nel nulla". Il Comune di Milano, insieme a Regione Lombardia, e Ministero dell´Ambiente, attuali promotori della mostra, sarà anche partner delle nuove esposizioni. Remade in Italy ha già esposto in Argentina, Brasile, Cile e Portogallo. "Da quest´anno - ha concluso Buscemi - Remade in Italy supera i confini nazionali e diventa internazionale con la presenza di oggetti provenienti dai Paesi dove abbiamo già esportato l´idea". Il prossimo appuntamento è a giugno in Russia. .  
   
   
RICERCATORI SVILUPPANO UNITÀ MOBILI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI  
 
Bruxelles, 17 aprile 2007 - Ricercatori francesi e austriaci hanno sviluppato un´unità mobile a basso consumo energetico per la depurazione dei rifiuti che potrebbe essere impiegata per il trattamento dei rifiuti fognari nei campi di rifugiati, dove le carenze igieniche sono una delle principali cause di malattie. Il sistema è il risultato del progetto Eureka «Hygiclair» e simula i processi naturali per la depurazione delle acque reflue. In primo luogo, una griglia metallica rimuove la materia più pesante dai liquami. I fanghi passano quindi attraverso una serie di serbatoi a cascata, dove i batteri consumano la materia organica e la trasformano in biossido di carbonio. I solidi biologici neutralizzati vengono in seguito riciclati attraverso il sistema o pompati in un serbatoio di ritenzione, infine l´acqua trattata viene disinfettata. L´acqua ottenuta non è potabile, ma è abbastanza pulita da poter essere scaricata attraverso un pozzo di drenaggio scavato nel suolo o da poter essere utilizzata per l´irrigazione di campi da golf o parchi. L´intero sistema viene inserito in un contenitore portatile delle dimensioni di 20 piedi (circa 6 m), facilmente trasportabile su camion, aeroplani o imbarcazioni. Ogni contenitore è in grado di trasportare le acque reflue di 100 persone e, montato in parallelo, può servire fino a 1 800 persone. Il sistema è automatico e richiede solo un´ora di manutenzione settimanale. Garantisce inoltre un basso consumo energetico di appena 35 kWh al giorno. «Grazie alla sua mobilità e modularità, il sistema può essere utilizzato per gli insediamenti in luoghi isolati» ha affermato Jean-louis Faverot, della Sanitec Sas, società partner del progetto. «Può anche essere utilizzato per il trattamento specifico dei liquami in zone isolate, ad esempio per l´allevamento di animali». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eureka. Be/ .  
   
   
IMPIANTO DI DEPURAZIONE DEI FANGHI, SI VA VERSO LA GARA D´APPALTO EUROPEA  
 
Bolzano, 17 aprile 2007 - Il futuro impianto di depurazione dei fanghi della Bassa Atesina è stato l’argomento al centro dell’incontro del 12 aprile tra l’assessore provinciale Michl Laimer, alcuni rappresentanti del Comune di Egna, della Comunità Comprensoriale, della ditta Ecorott e di Eco-center. "Il progetto – ha spiegato Laimer – passerà attraverso una gara d’appalto europea, strettamente legata alla garanzia del luogo di realizzazione". Da diverso tempo la questione del nuovo impianto di depurazione dei fanghi è al centro del dibattito, politico e non, in Bassa Atesina. Il piano provinciale per i rifiuti prevede infatti che i fanghi provenienti dagli impianti di smaltimento delle acque vengano bruciati in due impianti: uno a San Lorenzo di Sebato, in Val Pusteria, e l’altro in Bassa Atesina. Dopo il "no" di Termeno, l’obiettivo si è ora spostato su Egna e Aldino. Se da quest’ultimo comune, in linea di massima, è già arrivato un parere positivo alla realizzazione dell’impianto, ad Egna la discussione è ancora molto aperta. Per questo motivo l’assessore provinciale Michl Laimer ha deciso di incontrare una folta delegazione dell’amministrazione comunale di Egna, guidata dal sindaco Alfred Vedovelli, della Comunità Comprensoriale Bassa Atesina-oltradige, della ditta Ecorott, e di Eco-center. "Le competenze in tema di depurazione dei fanghi – ha sottolineato Laimer – sono dei singoli comuni, e, per quanto riguarda le questioni sovracomunali, dell´Eco-center. Attualmente parte dei nostri fanghi vengono trattati fuori Provincia, con una notevole spesa economica, e per questo motivo abbiamo deciso di trovare una soluzione adeguata all´interno del nostro territorio”. Soluzione, però, che sta incontrando una decisa resistenza da buona parte della popolazione. “Non stiamo parlando di sostanze altamente inquinanti – ha spiegato l’assessore – ma di biomassa, quindi ritengo fuori luogo certe critiche. Da questo punto di vista non posso che apprezzare l’approccio della Comunità Comprensoriale e del Comune di Egna, che hanno deciso di affrontare l’argomento con trasparenza e senza pregiudizi di sorta". Durante l´incontro l´assessore Laimer ha quindi illustrato le prossime tappe della vicenda: "Domani, nel corso della seduta del Cda di Eco-center, verrà confermata l´indisponibilità di Termeno come località su cui far sorgere l´impianto. Il 27 aprile è prevista l´elezione del nuovo consiglio di amministrazione di Eco-center, la società partecipata di Comune di Bolzano, Consorzio dei Comuni e Provincia Autonoma che si occupa della gestione di impianti di smaltimento rifiuti e di depurazione acque reflue, e in quell´occasione dovrebbe essere compiuto un passo in avanti importante. Il Cda dovrebbe infatti indire una gara d´appalto europea per la realizzazione dell´impianto, inserendo clausole molto stringenti per quanto riguarda il luogo su cui far sorgere l’impianto, e notevoli garanzie dal punto di vista ambientale ed ecologico. Una commissione valuterà le offerte, e quindi provvederà alla decisione finale. Credo che in tempi piuttosto brevi, la vicenda possa giungere ad una soluzione positiva per tutte le parti”. .