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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Aprile 2007
LA COMMISSIONE PROPONE UN PARTNERARIATO RAFFORZATO PER MIGLIORARE L´ACCESSO DELLE IMPRESE DELL´UE AI MERCATI STRANIERI  
 
 Bruxelles, 19 aprile 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri la comunicazione Europa Globale: un partnerariato rafforzato per assicurare l´accesso ai mercati per gli esportatori europei. Questa strategia volta ad abbattere le barriere commerciali estere e ad assicurare nuove opportunità di esportazione si inserisce nel nuovo quadro di politica commerciale della Commissione all´insegna di Europa Globale. Il fulcro di questa nuova strategia è costituito da un nuovo partenariato decentrato tra la Commissione, gli Stati membri e le aziende attive sul terreno nei paesi terzi in cui l´esperienza locale agevola l´identificazione e il superamento delle barriere commerciali. Il Commissario al commercio dell´Ue Peter Mandelson ha affermato: "Le imprese dell´Ue fanno affidamento su mercati esteri in espansione per potenziare la crescita economica e l´occupazione in Europa. Dobbiamo far sì che le imprese europee siano in grado di competere equamente su quei mercati. Questa strategia rinnovata fa leva sul coordinamento ed il rafforzamento dei lavori della Commissione, degli Stati membri e delle imprese là dove ciò è più importante – sul terreno, in quelli che per noi sono mercati chiave". Questa nuova strategia di accesso al mercato arriva in un momento importante, in un momento in cui emergono grandi partner commerciali e in cui si modifica la natura delle barriere commerciali. Le moderne barriere commerciali tendono per lo più a non essere tariffarie e ad essere legate al contesto normativo oltre frontiera – fatto questo più difficile da identificare e spesso difficile da affrontare. Occorre uno sforzo maggiormente concertato affinché le imprese dell´Ue – grandi e piccole – possano competere in modo efficace sui mercati globali. Il neoproposto partenariato per l´accesso ai mercati vuole sovvenire agli interessi delle grandi e piccole imprese dell´Ue e degli Stati membri. Tra gli elementi chiave della nuova strategia vi sono: Una cooperazione più stretta e più attiva tra la Commissione europea, gli Stati membri e le imprese, compresa la costituzione sul terreno di gruppi Ue per l´accesso al mercato nei paesi terzi, sia per identificare le barriere commerciali prima che si manifestino sia per affrontare gli ostacoli esistenti agli scambi. Una migliore definizione delle priorità in materia di risorse, con particolare attenzione per certi mercati bersaglio, settori chiave o tematiche quali i diritti di proprietà intellettuale. Un miglior uso delle opportunità offerte dai negoziati – in particolare nell´ambito del Doha Round e della nuova generazione di accordi di libero scambio dell´Ue – per registrare progressi in materia di ostacoli non tariffari. Una maggiore attenzione per gli aspetti applicativi delle norme commerciali globali e bilaterali –mediante un sistema istituzionale di composizione delle controversie e di strumenti europei in materia di barriere commerciali. Un servizio più efficiente e trasparente rivolto alle imprese, compresi una registrazione e un follow-up più sistematici dei casi e una base di dati migliorata sull´accesso ai mercati (Market Access Database). .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE MIGLIORARE L´ACCESSO DEL PUBBLICO AI DOCUMENTI DELLE ISTITUZIONI DELL´UE  
 
Bruxelles, 19 aprile 2007 - Con l´adozione ieri del suo Libro verde la Commissione avvia una consultazione pubblica sul regolamento relativo all´accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione (regolamento 1049/2001). Questa consultazione rappresenta un nuovo passo nella strategia per una maggiore apertura iniziata con l´iniziativa europea per la trasparenza lanciata dalla Commissione nel novembre 2005. Margot Wallström, Vicepresidente della Commissione incaricata delle relazioni istituzionali e della strategia della comunicazione, ha affermato in merito alla decisione:" Siamo impegnati ad assicurare standard elevati di trasparenza per quanto concerne il processo decisionale dell´Ue. L´accesso ai documenti è un importante diritto dei cittadini. Con questa consultazione avviamo le discussioni sul modo migliore per esercitarlo. " Nel Libro verde la Commissione fa il punto delle regole attuali in materia di accesso del pubblico ai documenti e evoca alcune opzioni per migliorare il sistema al fine di garantire ai cittadini un accesso migliore e più agevole ai documenti delle tre istituzioni e delle agenzie comunitarie. Il regolamento (Ce) n. 1049/2001 è in vigore da poco più di cinque anni. Le tre istituzioni hanno maturato esperienze nell´attuazione del regolamento e le istanze giurisdizionali europee sono state chiamate a interpretarlo in una serie di sentenze. Sembra quindi giunto il momento per riesaminare il regolamento e il Parlamento europeo ha invitato la Commissione a formulare proposte per modificarlo. Prima però di proporre modifiche delle norme vigenti la Commissione intende consultare il grande pubblico. Per tale motivo ha pubblicato questo Libro verde e ha aperto un sito web ad hoc attraverso il quale il pubblico, i cittadini, le organizzazioni della società civile, gli operatori economici, le autorità pubbliche e tutte le organizzazioni interessate agli affari europei possono presentare commenti e suggerimenti. Il Libro verde è composto di due parti principali. La prima contiene un´analisi dell´attuazione del regolamento e una sintesi della giurisprudenza pertinente delle istanze giurisdizionali europee. Nella seconda parte la Commissione formula suggerimenti per migliorare il sistema attuale. Le principali questioni sottoposte a consultazione sono: Si dovrebbe porre un più forte accento sulla promozione di una diffusione attiva delle informazioni? Le regole in materia di accesso del pubblico ai documenti andrebbero armonizzate con le regole di accesso alle informazioni in materia ambientale, cui le istituzioni sono vincolate da una convenzione internazionale (la Convenzione di Århus sull´accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l´accesso alla giustizia in materia ambientale). Un unico insieme di regole che disciplinino l´accesso ai documenti, compreso l´accesso alle informazioni ambientali, determinerebbe una maggiore chiarezza per i cittadini? Come assicurare il giusto equilibrio tra le esigenze della trasparenza e quelle della protezione dei dati personali, degli interessi economici e commerciali e del principio di buona amministrazione? Per ciascuno di questi punti un questionario invita il pubblico ad esprimere il suo parere e a presentare commenti e suggerimenti per il tramite di un sito web ad hoc: http://ec. Europa. Eu/transparency/revision/index. Htm. .  
   
   
MANTENERE LA GERMANIA COMPETITIVA: INVESTIMENTI IN R&S, APPRENDIMENTO PERMANENTE E PMI  
 
Bruxelles, 19 aprile 2007 - Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha illustrato le azioni che la Germania deve compiere per rimanere competitiva nell´attuale società della conoscenza. Tra le priorità elencate, figura la necessità di investire il 3% del Pil in ricerca e sviluppo (R&s), incoraggiare l´apprendimento permanente, attirare più esperti stranieri e coinvolgere un maggior numero di piccole e medie imprese (Pmi) in attività di R&s. Crescita e innovazione hanno entrambe bisogno dei cervelli migliori, ha dichiarato il Cancelliere ai partecipanti alla fiera industriale di Hannover il 15 aprile. «Il governo federale sa che la Germania può esercitare un´attrattiva maggiore nei confronti di esperti stranieri altamente qualificati o dotati delle migliori qualifiche in assoluto. La questione è sul tavolo e ce ne stiamo occupando», ha affermato Angela Merkel, aggiungendo che «oltre ad affrontare questo problema, occorre modificare alcuni aspetti della legislazione tedesca in materia di immigrazione». La Germania, inoltre, deve anche sfruttare maggiormente il potenziale di cui già dispone, ha affermato il Cancelliere. Occorre lavorare su due diversi aspetti: fare in modo che tutti abbiano accesso all´apprendimento permanente e offrire maggiori opportunità ai giovani. «La nostra società non ha futuro se riteniamo che chi è sul finire dei trent´anni o all´inizio dei quaranta non sia adatto a compiere un salto tecnologico. Con il nostro sviluppo demografico, non possiamo tollerare un atteggiamento simile, che è altrettanto inammissibile alla luce della nostra pretesa di essere una società "umana". Una società umana non scarta i propri giovani», ha dichiarato Angela Merkel. «Per affrontare la questione occorre cambiare totalmente mentalità», ha affermato, aggiungendo di capire che può essere spiacevole, per chi ha 40 o 50 anni, tornare sui banchi di scuola o essere verificati da ventenni. D´altra parte, occorre offrire maggiori possibilità ai giovani, ha affermato il cancelliere. Inoltre, è fondamentale suscitare il loro entusiasmo per la tecnologia e per gli studi in questo settore. La Germania deve attribuire maggiore rilievo alle attività nel campo della R&s, come in certa misura è avvenuto con la «strategia tedesca per l´alta tecnologia», ha affermato Angela Merkel. Un punto di partenza sono gli investimenti nella ricerca e sviluppo. Il cancelliere, che mira a raggiungere l´obiettivo comunitario di investire il 3% del Pil in R&s entro il 2010, ha osservato che si tratta di una meta ambiziosa, in particolare perché l´aumento degli investimenti va di pari passo con la crescita dell´economia. Il governo sta cercando di coinvolgere maggiormente le Pmi nella ricerca e di collegarle in rete con università e scuole di tecnologia, ha affermato il cancelliere. Inaugurando la fiera di Hannover, Angela Merkel ha assicurato che, nei giorni successivi, i partecipanti sarebbero rimasti stupiti di quanto imprese dotate di idee interessanti e assolutamente nuove possano migliore il nostro tenore di vita, immettendo nuovi prodotti sul mercato e combinando i propri interessi con quelli della società. .  
   
   
NASCE UN´ALLEANZA MONDIALE PER L´ELABORAZIONE DI NORME IN MATERIA DI BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 19 aprile 2007 - Una nuova associazione internazionale composta da diversi soggetti operanti nel settore stabilirà le norme per la produzione e la trasformazione sostenibili di biocarburanti. I biocarburanti, potenzialmente in grado di ridurre le emissioni di carbonio, sono uno dei possibili componenti del mix energetico del futuro. Il settore è in piena espansione in molte regioni del mondo ma, in assenza di tutela giuridica, gli effetti potrebbero essere negativi. La distruzione di preziose foreste per ottenere terreni coltivabili, l´uso delle scarse risorse idriche e la sottrazione di terreni alla produzione alimentare, sono gli argomenti sollevati contro i biocarburanti. Wwf, Toyota, British Petroleum (Bp), i governi olandese e svizzero, la Un Foundation, il World Economic Forum, e l´University of California di Berkeley hanno costituito un comitato direttivo fondatore. «Molti ritengono che i biocarburanti contribuiscono alla deforestazione e all´inquinamento atmosferico in nome della tutela del pianeta», afferma Claude Martin, ex direttore generale di Wwf International e presidente del nuovo comitato direttivo della tavola rotonda. «Aziende e agricoltori richiedono norme generali alle quali attenersi. La tavola rotonda riunirà le diverse parti in causa per iniziare a redigere regole comuni che garantiscano il rispetto dell´impegno di sostenibilità assunto in materia di biocarburanti. » Il progetto normativo, predisposto tramite un procedimento basato sulle reazioni generali, dovrebbe essere pronto per il 2008. Oltre 80 organizzazioni dell´Europa, del Nordamerica, del Sudamerica, dell´Africa e dell´Asia hanno aderito. .  
   
   
EUROREGIONE ADRIATICA - GIACCAGLIA PARTECIPA AL COMITATO ESECUTIVO, AL VIA LE COMMISSIONI: ALLE MARCHE LA VICE PRESIDENZA DELLE ATTIVITA` PRODUTTIVE  
 
 Ancona, 19 aprile 2007 - ´Siamo molto lieti ed orgogliosi della fiducia accordataci dai nostri partner nell´attribuirci la Vice Presidenza della Commissione Attivita` Produttive della Euroregione adriatica. Un incarico che si pone fruttuosamente in relazione con l´attivita` di coordinamento che svolgiamo a Roma nell´ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni italiane. L´avvio delle singole Commissioni tematiche consente ora di predisporre progetti comuni di cooperazione capaci di mettere insieme e valorizzare le migliori vocazioni dei diversi territori interessati. Territori che a volte presentano differenze socio economiche anche significative e che richiedono quindi opportuni affiancamenti tra regioni partecipanti. ´ Lo ha dichiarato Gianni Giaccaglia, assessore regionale alle Attivita` Produttive, prendendo parte alla due giorni dedicata all´Euroregione adriatica organizzata sulle Isole Brioni in Croazia. Gli incontri sono stati finalizzati alla prima riunione del comitato esecutivo ed all´avvio delle commissioni tematiche riguardanti i settori pesca, turismo e cultura, ambiente, attivita` produttive, trasporti e infrastrutture. Alle Marche la Vice Presidenza delle Attivita` Produttive con incarico a Giaccaglia, mentre la presidenza e` stata attribuita all´Albania. Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Citta` di Capodistria, Comune di Isola, Comune di Pirano, Regione Istriana, Regione Litoraneo-montana, Regione della Lika e di Segna, Regione di Zara, Regione di Sebenico e Knin, Regione di Spalato e della Dalmazia, Regione di Dubrovnik e della Neretva, Cantone Erzegovese e della Neretva, Repubblica del Montenegro, Repubblica dell´ Albania. Questi i partner che hanno dato vita all´Euroregione adriatica, la cui seconda Assemblea si e` tenuta ad Ancona il 21 novembre 2006, dove e` stato deciso di costituire formalmente le commissioni tematiche. Compito immediato delle commissioni e` l´ individuazione dei temi strategici inerenti la dimensione adriatica, rispetto ai quali servono azioni di ampio respiro per valorizzare e riproporre in chiave europea l``unitarieta` del mare Adriatico. Nel corso della riunione del Comitato Esecutivo e` stato deciso il calendario delle prossime attivita`: tra le piu` significative l``incontro fissato per l``11 giugno prossimo a Bruxelles per la presentazione ufficiale dell´Euroregione adriatica alla Commissaria Europea per la Politica Regionale Danuta Hubner. La presentazione dell´Euroregione adriatica a Bruxelles sara` l´occasione per verificare i primi lavori delle Commissioni. .  
   
   
LA BANDIERA EUROPEA SULLE VETTE PIÙ ALTE DELLE ALPI.  
 
Bruxelles, 19 aprile 2007 - Lo scorso 2 Dicembre, in occasione del secondo Forum Giuridico della neve, le Guide Alpine della Lombardia hanno lanciato l´idea di un evento - "Buon Compleanno Ue" - che portasse la bandiera europea sulle vette più alte delle Alpi. 50 Guide alpine partiranno dunque il 9 maggio – giornata europea – per portare 50 bandiere europee su altrettante vette della catena delle Alpi e sulle principali cime italiane. Qui avrà luogo la cerimonia dell´alzabandiera, in contemporanea, alle 12 del 9 maggio. Con questa manifestazione i popoli delle Alpi – un territorio che è stato in passato teatro di guerre, orrori e divisioni - intendono simbolicamente ringraziare e celebrare questa Europa che ha saputo assicurare loro 50 anni di pace. La Commissione Europea patrocina l´ evento ed il Vice Presidente Frattini consegnerà quindi domani alle Guide alpine della Lombardia le 50 bandiere che sventoleranno il 9 maggio sulle cime delle Alpi e delle montagne italiane. Il Vice Presidente parteciperà in videoconferenza alla cerimonia, dal palazzo della Commissione qui a Bruxelles. Ecco alcune delle principali vette. In Francia: il Dome de Neige des Ecrins, 4015 mt. Nelle Alpi del Delfinato; il Grand Flambeaux, 3556 mt. E l´Aiguille d´Argentiere, 3901 mt. , entrambe nelle Alpi Graie. In Austria: il Gross Venediger, 3674 mt. , e il Gross Glockner, 3798 mt. , entrambi nelle Alpi Tauri. Tra Francia e Italia il Monte Bianco, 4808 mt. In Italia, tra le altre: il Gran Paradiso, 4061 mt. ; il Resegone, 1874 mt. ; l´Adamello, 1581 mt. ; la Marmolada di Rocca, 3342 mt. Ma anche l´Etna, 3323 mt. , il Vesuvio 1281 mt. E il Monte Vettore, 2476 mt. , negli Appennini .  
   
   
ROMANIA, NEL 2007 INFLAZIONE A MINIMI STORICI  
 
Trieste, 19 aprile 2007 - Il tasso d´inflazione romeno nel primo trimestre del 2007 si è attestato allo 0,1 p. C. , molto al di sotto dello 0,5 p. C. Dello stesso periodo del 2006. Lo dice l´Istituto Nazionale di Statistica, ripreso da Seeurope. L´indice dei prezzi al consumo in marzo si è mantenuto allo stesso livello del mese precedente, facendo registrare un incremento esiguo dello 0,07 p. C. Il prezzo dei generi alimentari è leggermente calato (- 0,05 p. C. ); quello dei beni non alimentari e servizi è cresciuto rispettivamente dello 0,13 e 0,16 p. C. L´evoluzione dei prezzi degli alimentari è stata conseguenza della diminuzione di quello delle uova (- 10,5 p. C. ) delle patate (- 2,4 p. C. ), della carne di maiale (- 0,6 p. C. ) e del latte. Nello stesso periodo il prezzo dello zucchero è diminuito dell´1,2 p. C. Nel settore dei prodotti non alimentari: tabacco e sigarette hanno fatto registrare aumenti dello 0,5 p. C. , giornali, riviste e libri dello 0,4 p. C. Il prezzo dei medicinali è diminuito dello 0,3 p. C. Nel settore dei servizi, aumento sensibile per i biglietti ferroviari (+9,3 p. C. ). Il tasso medio d´inflazione per il primo trimestre dell´anno è stato dello 0,31 p. C. ; l´inflazione su base annua ha fatto segnare il minimo storico dal 1990 (3,66 p. C. ). .  
   
   
CONFERENZA SU OPPORTUNITA´ ITALIANE IN RUSSIA  
 
Trieste, 19 aprile 2007 - Analizzare le prospettive dei rapporti tra Russia e Unione Europea in ambito politico, economico e delle relazioni internazionali. È l´obiettivo della Conferenza internazionale sul tema ´Il futuro dei rapporti tra Russia ed Unione europea: quali opportunità per l´economia italiana?´, in programma il 20 aprile prossimo, a Bologna. Lo rende noto l´Aise. La Federazione Russa rappresenta un Paese dalle enormi opportunità economiche per l´Italia, dimostrate sia dall´aumento del 23 p. C. Nell´interscambio commerciale nel primo semestre 2006, sia dal maggior grado di liberalizzazione dell´economia da parte delle autorità russe, che garantisce una crescita delle quote di mercato per le nostre imprese. Per rafforzare ulteriormente i rapporti politico-economici con la Federazione Russia e per capire lo stato delle relazioni bilaterali e come queste ultime possano essere implementate, la Regione Emilia Romagna, l´Ice e l´Istituto Affari Internazionali (Iai), su iniziativa della Delegazione in Russia della Commissione Europea e in collaborazione con Banca Intesa-san Paolo, hanno organizzato questa Conferenza. .  
   
   
ROMANIA AL PRIMO POSTO TRA INVESTIMENTI AUSTRIACI  
 
 Trieste, 19 aprile 2007 - Nel 2007 la Romania sarà la principale destinazione degli investimenti austriaci nell´Europa centro-orientale. Lo scrive Seeurope, riprendendo Nine o´Clock. Nel corso di quest´anno, la Romania attirerà il 20 per cento dei nuovi Ide (Investimenti Diretti Esteri) effettuati dalle compagnie austriache nella regione. Le imprese austriache investiranno in 169 nuovi progetti nell´Europa Centrale ed Orientale, e la Romania beneficerà di un quinto degli investimenti totali. I principali settori puntati dagli investitori austriaci sono l´industria manifatturiera, il settore delle costruzioni, il bancario e quello dei servizi alle imprese. Per quanto riguarda il turismo, nel 2006 il numero di visitatori austriaci ha superato le 150. 000 presenze, con un incremento del 17,3 p. C. Rispetto al 2005, generando ricavi per 40 mln di euro per i tour operators. Tale trend proseguirà nel 2007; il numero di austriaci che visitano la Romania supera quello dei romeni che vanno in Austria. L´ammissione all´Ue ha stimolato il traffico in entrata, portando ad una crescita del 17,1 p. C. Del numero di visitatori austriaci in Romania in gennaio 2007. .  
   
   
EUROPA E CINA PIÙ VICINE NEL SETTORE DELLA RICERCA  
 
 Bruxelles, 19 aprile 2007 - La Cina ha sottoscritto con i Paesi Bassi e la Francia una serie di accordi finalizzati a una maggiore collaborazione in diversi settori di ricerca. Nel corso di una visita di tre giorni nei Paesi Bassi, il vicepremier Hui Liangyu ha incontrato il ministro olandese dell´Agricoltura, della natura e della qualità dei prodotti alimentari Gerda Verburg. I due hanno firmato una dichiarazione comune mirata ad approfondire la collaborazione nel settore della ricerca e dello scambio di conoscenze in ambiti quali l´agricoltura, la produzione lattiero-casearia e la salute animale. È stato inoltre siglato un accordo per l´istituzione, a Pechino, di un centro comune per l´innovazione e la promozione nel settore agricolo. Il centro, che sorgerà all´interno dell´Accademia cinese per le scienze agricole, avrà l´obiettivo di promuovere iniziative congiunte di ricerca e innovazione e si occuperà, tra l´altro, di prodotti alimentari e nutrizione, sviluppo rurale e agricoltura ecologica. Intervenendo in occasione della firma dell´accordo, Hui ha sottolineato quanto l´approfondimento delle relazioni di cooperazione con i Paesi Bassi sia importante affinché la Cina possa apprendere da uno dei leader mondiali nel settore agricolo. Durante la visita, la delegazione del governo cinese ha inoltre siglato con alcuni istituti olandesi una serie di convenzioni per l´introduzione di un sistema di preallarme della siccità e per una maggiore collaborazione nella gestione delle risorse idriche e nella difesa dalle inondazioni. Nel frattempo l´Accademia cinese delle scienze e l´Istituto francese per la ricerca agronomica (Inra) hanno rinnovato un accordo per la ricerca agronomica relativo alla biologia delle cellule embrionali nei mammiferi e ad alcuni ambiti specifici della microbiologia. In base all´accordo rinnovato, l´attività continuerà presso il laboratorio franco-cinese Labiocem, aperto nel novembre 2005 per sostenere la ricerca di base e applicata nel campo della biologia delle cellule embrionali nei mammiferi. In ambito microbiologico la ricerca verterà sulla flora intestinale umana e sui problemi di salute connessi alle alterazioni radicali del comportamento alimentare, quali la maggiore incidenza del diabete, dei tumori e dell´ipertensione. Infine, l´Inra e l´istituto di microbiologia dell´Accademia cinese delle scienze si dedicheranno allo sviluppo di una struttura che consenta di portare avanti una collaborazione sostenibile nello studio e nell´evoluzione dei funghi filamentosi delle regioni tropicali. .  
   
   
MUTUI: OK COMITATO ESECUTIVO ABI A IPOTESI ACCORDO CON ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI  
 
Roma, 19 aprile 2007 - Il Comitato esecutivo dell’Associazione bancaria ha approvato oggi l’ipotesi di accordo che Abi e dodici Associazioni dei consumatori hanno raggiunto sulla base della norma contenuta nell’articolo 7 del D. L. N. 7/2007 (definito come “Bersani 2”) che indica le due parti come soggetti chiamati a negoziare la misura massima della penale per l’estinzione anticipata dei mutui. L’intesa rappresenta il primo passo per la nuova stagione di collaborazione fra industria bancaria e consumatori. Proprio per questo motivo, il Comitato esecutivo ha espresso l’auspicio che l’accordo venga sottoscritto anche dalle Associazioni che finora hanno ritenuto di non aderire. L’ipotesi di accordo e’ stata messa a punto dopo un lungo e dettagliato lavoro condotto da tutte le Associazioni e da Abi e necessita ancora di una sua stesura formale che avverrà nei prossimi giorni, in vista della firma ufficiale prevista per il prossimo 2 maggio. .  
   
   
MEDIOBANCA, PRECISAZIONI SU OLIMPIA  
 
Milano, 19 aprile 2007 - Con riferimento alle indiscrezioni di stampa e su richiesta della Consob, Mediobanca conferma di avere tuttora in corso contatti generici con potenziali investitori in Olimpia. Allo stato non può esprimere alcun giudizio in ordine al loro possibile esito né alle modalità attuative di eventuali operazioni. Eventuali concreti sviluppi verranno comunicati al mercato. .  
   
   
INTESA SANPAOLO: TELECOM ITALIA  
 
Torino, Milano, 19 aprile 2007 – Con riferimento a recenti indiscrezioni di stampa in merito alla possibile cessione di una quota di maggioranza del capitale di Olimpia, Intesa Sanpaolo - su richiesta della Consob - informa che non ci sono aggiornamenti rispetto a quanto già reso noto con comunicato stampa il 10 aprile 2007, ovvero che Intesa Sanpaolo ha in corso contatti con più parti a vario titolo interessate all’eventuale operazione e che sulla base dell’attuale stato interlocutorio di tali contatti non è possibile formulare indicazioni in merito al loro possibile esito. Eventuali sviluppi verranno debitamente comunicati al mercato. .  
   
   
NEI PAESI EMERGING EUROPE SARA´ IL CONSUMISMO AD ALIMENTARE L´ULTERIORE CRESCITA  
 
 Londra, 19 aprile 2007 - Dopo un 2006 positivo e sebbene le motivazioni alla base dello sviluppo stiano cambiando, Blackrock Merrill Lynch Investment Managers (Mlim) continua a intravedere un potenziale di crescita nell´area geografica dei paesi della c. D. Emerging Europe. Qui, il fenomeno di maggior rilievo è quello dell´incremento dei consumi di origine interna: la domanda interna ricopre un ruolo sempre più importante nel sostenere la crescita man mano che aumenta la possibilità di ricorrere al credito al consumo e ai mutui. Alain Bourrier e Plamen Monovski, gestori del fondo Emerging Europe di Blackrock Merrill Lynch International Investment Funds (Mliif), ritengono che liberalizzazione economica, forza lavoro specializzata e a buon mercato e alti prezzi del petrolio e delle commodities contribuiranno ancora alla crescita, anche se a questo va aggiunta la minore importanza delle entrate derivanti dalle esportazioni, a favore invece del valore generato internamente dalla crescita della spesa per consumi. Le principali aree geografiche nelle quali il fondo investe nell´ambito dei paesi europei emergenti sono tre: Russia e Comunità degli Stati Indipendenti (Csi), nuovi stati membri dell´Unione Europea e Turchia. Kazakistan, Ucraina e Georgia, i c. D. "stati frontalieri", offrono agli investitori opportunità di crescita potenzialmente consistenti, grazie all´importante processo di riforma in corso su questi mercati e alla vicinanza geografica con l´Unione Europea. Secondo Alain Burrier, uno dei due gestori del fondo Emerging Europe di Blackrock Mliif, "Osserviamo una minore importanza delle entrate derivanti dalle esportazioni e una maggiore attenzione nei confronti delle entrate generate internamente. La domanda interna comincia a soppiantare quella originata dalla esportazioni quale principale motore della crescita economica dell´area geografica. E´ nostra opinione che la forte crescita della spesa interna per consumi (sostenuta da possibilità sempre maggiori di accesso al credito), abbia il potenziale per proteggere le economie di quest´area geografica dall´indebolimento nella crescita della domanda a livello mondiale. "Quello che risulta maggiormente significativo è che la Russia, il più importante sistema economico di quest´area geografica, comincerà a dipendere sempre meno dalle entrate connesse alle commodities. Prevediamo una sempre minore dipendenza dai ricavi del petrolio e del gas man mano che lo sviluppo della domanda di beni e servizi da parte dei consumatori, gli investimenti delle imprese e la spesa pubblica immetteranno nuova linfa in ampie fasce dell´economia: e fra queste, nei settori della spesa per consumi, delle vendite al dettaglio, della finanza e dell´edilizia. " Plamen Monovski, l´altro gestore del fondo, ha aggiunto: "Ciascuno dei paesi di quest´area geografica offre un´opportunità di investimento di estremo interesse: a cominciare dal fenomeno della convergenza in atto nei nuovi stati membri dell´Unione Europea, fino all´emergere delle economie "frontaliere" dell´ex Unione Sovietica, la varietà di questi mercati offre all´investitore svariati modi per trarre vantaggio dalla forte crescita che è in corso nell´area. Gli investitori stanno anche beneficiando dell´arrivo sui mercati di tutta l´area geografica di numerose nuove società. Questa ricca serie di Ipo ha conferito un notevole spessore ai principali settori economici già esistenti, anche se cominciamo a osservare una presenza più consistente anche di settori dell´economia in cui il numero delle imprese era finora insufficiente". .  
   
   
INVESTIMENTI E SVILUPPO S.P.A.: PERFEZIONATO, CON IL PAGAMENTO DI 9 MILIONI DI EURO, IL CONTRATTO DI ACQUISIZIONE FINLEASING LOMBARDA NOMINATO NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE: PRESIDENTE ROBERTO GUIDA, CONSIGLIERI GIOVANNI NATALI E RICCARDO CIARDULLO  
 
 Milano, 19 Aprile 2007 – Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria, in esecuzione del contratto sull’acquisizione totalitaria del capitale sociale di Finleasing Lombarda S. P. A. , azienda attiva nel campo della locazione finanziaria e iscritta nell’elenco generale degli intermediari finanziari presso l’Ufficio Italiano Cambi, siglato e comunicato al mercato l’8 Marzo 2006, ha provveduto in data odierna al pagamento del corrispettivo complessivo di 9 milioni di euro a fronte della contestuale girata dei certificati azionari. I Soci uscenti, prima di perfezionare la cessione delle quote societarie, riunitisi in Assemblea ordinaria, hanno approvato il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2006, che registra un utile netto pari ad euro 208. 943 (dopo aver spesato imposte per oltre euro 363. 000), e hanno nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione (Prof. Roberto Guida, Presidente, Dott. Giovanni Natali e Dott. Riccardo Ciardullo, Consiglieri) ed il nuovo Collegio Sindacale (Dott. Carlo Lazzarini, Presidente, Dott. Giorgio Di Ronco e Dott. Paolo Brambilla, Sindaci Effettivi). Finleasing Lombarda S. P. A. , presente da quasi 30 anni sul mercato finanziario ha un posizionamento competitivo da “boutique del leasing”, specializzata nel leasing di piccoli impianti industriali e nella ristorazione. Grazie ad un business model molto selettivo riesce ad ottenere una redditività superiore rispetto alla media del settore. Tra i primi obiettivi che sono stati affidati al nuovo consiglio di amministrazione vi è la richiesta di trasformazione in “intermediario finanziario iscritto all’elenco speciale (ex art. 107 T. U. B. )”. .  
   
   
PRIMO OSSERVATORIO SUI FONDI ETICI IN ITALIA  
 
 Milano, 19 aprile 2006 - Nasce il primo Osservatorio sui fondi d´investimento etici in Italia, realizzato da Of-osservatorio finanziario, il primo network specializzato in finanza personale, che da 6 anni monitora i servizi e-banking e i prodotti delle banche italiane (mutui, prestiti, carte prepagate). L’osservatorio Fondi Etici d´investimento si propone di esaminare tutti i 37 fondi di investimento etici italiani (secondo la classificazione di Assogestioni), attraverso un’analisi della performance economica e del “rating” etico. Per ogni fondo d´investimento, gli analisti di Of-osservatorio finanziario compilano una sintetica scheda informativa, e attribuiscono un punteggio che esprime il grado di “eticità del fondo”, sulla base di 7 parametri: ad esempio, criteri e processo di selezione delle società e dei mercati su cui investire, presenza di un consulente etico esterno alla società di gestione, trasparenza del materiale informativo messo a disposizione della clientela, adozione, da parte del gestore, di una politica di azionariato attivo nei confronti delle imprese che compongono l’universo del fondo. Con l’Osservatorio Fondi Etici, tutte le informazioni sui prodotti di investimento socialmente responsabili saranno accessibili gratuitamente online: “Il nostro nuovo osservatorio vuole essere uno strumento nelle mani dell’investitore, per capire dove finiscono i suoi risparmi, e quindi scegliere in modo consapevole a chi destinarli”, ha dichiarato Francesca Tedeschi, responsabile di Of-osservatorio finanziario. “C’è chi, per esempio, rifiuta l’idea che i propri risparmi vadano a finanziare l’industria bellica, oppure sostengano aziende che inquinano l’ambiente o che violano sistematicamente i diritti dell’uomo e del lavoratore. D’altra parte”, conclude Francesca Tedeschi, “la decisione di monitorare l’universo dei fondi etici nasce proprio dalla crescente attenzione manifestata dai risparmiatori, a livello italiano ed europeo, verso il tema dell’investimento socialmente responsabile”. Una recente ricerca condotta da Avanzi Sri sul panorama europeo mostra che, tra il giungo 2005 e la metà del 2006, il Socially Responsible Investing (Sri) è cresciuto del 40% in termini di patrimonio gestito, passando da 24,1 a 34 miliardi di euro. Secondo uno studio dell’ European Social Investment Forum (Eurosif), la dimensione del mercato “socialmente responsabile” italiano ha raggiunto i 2,9 miliardi di euro nel 2005, con una crescita del 150% nei tre anni precedenti. Sebbene in Europa i fondi etici stiano andando molto bene, nel 2006 si è registrato una calo nella raccolta netta in Italia. “È vero che l’interesse da parte del pubblico per le tematiche della finanza etica continua a crescere”, spiega Mauro Meggiolaro, responsabile comunicazione e ricerca di Etica Sgr, “ma questa maggiore sensibilità e attenzione verso le questioni etiche - dalla violazione dei diritti dell’uomo, al riscaldamento ambientale, si ripercuote in modo più immediato nei confronti delle scelte di consumo. Il nesso con le scelte dell’investitore non è così immediato. Poi c’è un altro dato”, conclude Meggiolaro: “un risparmiatore che da vent’anni ha sempre e solo investito i suoi risparmi in Bot, non sa neppure esattamente cosa siano i fondi comuni di investimento, per esempio non sa che in un normale fondo comune d’investimento i suoi risparmi possono andare a finanziare anche l’industria bellica, oppure società che sfruttano il lavoro minorile”. Sul fronte della performance i fondi etici godono di ottima salute: un’indagine condotta da Etica Sgr e Bipiemme gestioni, infatti, conferma che, negli ultimi 10 anni, il rendimento dei titoli delle società socialmente responsabili è stato in media del 94 per cento, contro il 75 per cento del paniere Morgan Stanley. Con l’Osservatorio Fondi Etici, la sezione Finanza Etica di Of-osservatorio finanziario si arricchisce di un importante contributo, che andrà ad affiancare l’Osservatorio Microcredito, il primo focus permanente sulle iniziative di microcredito in Italia (www. Ofmicrocredito. Com). Of-osservatorio finanziario è diventato un punto di riferimento nell’ambito della finanza personale, conquistando un vastissimo pubblico di utenti grazie ad un’informazione chiara, semplice ed indipendente: la possibilità di mettere a confronto costi e condizioni dei prodotti di un campione significativo di 55 gruppi bancari - dai mutui ai prestiti personali, dal credito al consumo ai conti correnti, dalle carte prepagate ai servizi di internet banking, lo rende uno strumento indispensabile per informarsi e, quindi poter scegliere, i migliori prodotti finanziari dell’offerta italiana. Il network di Of (Ofnetwork. Net) a fine marzo, secondo dati con Certificazione Livestats su Intermedia. Net e Google Analytics. , aveva contabilizzato più di 6 milioni di impression con 244 mila utenti unici e un click Ctr del 2,89%. Osservatoriofinanziario. It .  
   
   
ACCORDO CONFINDUSTRIA – COFACE PER LE IMPRESE ASSOCIATE, L’ASSICURAZIONE DEI CREDITI SI AGGIUNGE AL SISTEMA DI VALUTAZIONE ONLINE DEI RISCHI E DEI CREDITI COMMERCIALI  
 
Roma, 19 aprile 2007 - Vale doppio l’accordo tra Confindustria e Coface, Compagnia di Assicurazione che opera nel settore dei Crediti Commerciali, delle Cauzioni e C. A. R. E dei rating d’impresa. Secondo i termini dell’accordo, Coface fornirà alle imprese associate a Condindustria i propri servizi di gestione e protezione dei crediti commerciali. A due anni dal primo accordo tra le due parti, con cui con cui Coface metteva a disposizione delle imprese associate a Confindustria il servizio di valutazione dei crediti commerciali, @Rating Line, l’accordo si arricchisce ora dell’Assicurazione dei Crediti Commerciali all’export e nel mercato domestico. Oggetto della copertura assicurativa è il mancato pagamento dei crediti commerciali a breve termine derivanti da rapporti di compravendita sul mercato interno e all’esportazione fra imprenditori. In sintesi, sono quattro i servizi di cui le aziende si potranno avvalere: prevenzione dei mancati pagamenti, recupero pre-contenzioso e servizio legale, indennizzo delle perdite subite, vantaggi finanziari. “Nell’ambito delle loro relazioni commerciali le imprese si trovano sempre più spesso a dover concedere dilazioni di pagamento ad altre imprese, esponendosi di fatto al rischio di mancato pagamento”, afferma Ernesto De Martinis, Vice Direttore Generale di Coface Assicurazioni. “Per coprire questo rischio ora Coface offre alle imprese associate a Confindustria, ad integrazione dei servizi @rating per la valutazione della solvibilita´ della clientela, anche la copertura assicurativa per la protezione dei propri crediti commerciali strumenti che permettono alle imprese di gestire e proteggere con cura i crediti commerciali e di lavorare in tutta sicurezza in Italia e all´estero”. L’accordo prevede coperture assicurative dedicate su misura per aziende di ogni taglia e dimensione: Polizza Pmi, che assicura il credito commerciale a breve termine delle Piccole e Medie Imprese; Polizza Unica, rivolta alle imprese che vendono principalmente nei mercati italiano ed europeo; Polizza Ql, che protegge le imprese di medie e grandi dimensioni che hanno ottenuto la certificazione Quality Label. L’impegno da parte di Coface è quello di offrire alle imprese associate di Confindustria i propri servizi e prodotti @rating Line e Assicurazione dei Crediti a condizioni favorevoli ed offrire, attraverso il proprio network di Agenti professionisti specializzati, un’assistenza qualificata ed efficiente. Da parte sua Confindustria si occuperà di comunicare alle imprese le istruzioni necessarie all’utilizzo dei servizi Coface. I dettagli dell’accordo sono stati presentati martedì 17 aprile presso la sede di Confidustria .  
   
   
COMMIN - L´INDICE SULLE MATERIE PRIME  
 
 Milano, 19 aprile 2007 - L’indice Commin il paniere europeo sulle materie prime, lanciato ad agosto 2006 dalla società milanese Clubcommodity. Com continua a comportarsi meglio dei più famosi e blasonati concorrenti americani. Malgrado il semestre appena trascorso abbia visto un discreto arretramento dei prezzi delle materie prime, petrolio in testa, l’indice Commin si è difeso egregiamente con un -3,21% (periodo agosto 2006-marzo 2007). L’indice Rogers ha invece lasciato sul terreno un -8,01%, mentre lo storico indice di commodity Goldman Sachs ha dovuto accontentarsi di un -19,56%. La vocazione agricola dell’indice resta il jolly degli analisti di Clubcommodity. Com che continuano a mostrarsi positivi sull’andamento del loro paniere e dei quattro indici settoriali. Al segmento Sedex di Borsa Italiana sono negoziati i certificati emessi da Abn Amro su questo sottostante. Www. Commin. It .  
   
   
BANCHE E IMPRESE EXTRACOMUNITARIE: PRESENTATA INDAGINE  
 
Roma, 19 aprile 2007 - Il 70% delle 227mila imprese costituite da cittadini immigrati ha rapporti con le banche italiane, soprattutto con quelle minori; il 50% giudica buona la qualità dei servizi offerti, anche se lamenta la crescita del costo del debito; il 40% ha chiesto un prestito per l’avvio o l’ampliamento della propria attività, anche se nella maggioranza dei casi gli imprenditori immigrati utilizzano risorse proprie o concesse da parenti e amici. E’ quanto mette in evidenza lo studio “Comportamenti finanziari e creditizi della società multietnica” realizzato da Unioncamere, Nomisma, Crif e Adiconsum, presentato ieri mattina a Roma, nel quale si riportano tra l’altro i risultati di una indagine campionaria effettuata su oltre mille imprenditori extracomunitari. Di sicuro, vista la crescita accentuata di questa tipologia di aziende, la volontà di integrazione che gli imprenditori manifestano e la loro complessiva capacità di investimento, queste realtà emergenti nel tessuto economico italiano devono essere considerate non solo una risorsa per lo sviluppo nazionale, ma anche una interessante opportunità per il sistema del credito e della finanza. Che di questo nuovo target di clientela, non esente peraltro da alcuni margini di rischiosità, si sta progressivamente accorgendo. L’offerta di credito oggi proposta – sostanzialmente non discriminante rispetto a quella concessa ai piccoli imprenditori italiani – ha però il limite di non essere ancora del tutto mirata a rispondere ai bisogni di questa tipologia di impresa, che comunque, nella metà dei casi, considera di buona qualità i servizi offerti dalle banche, anche se lamenta la crescita del costo del debito. Negli ultimi 5 anni, le imprese individuali gestite da immigrati sono passate da circa 100 mila ad oltre 227 mila unità, con tassi di crescita ben superiori a quelli del totale delle imprese e prossimi al 10% annuo. È un´imprenditoria giovane (il 15% degli imprenditori immigrati ha meno di 30 anni), che si concentra in prevalenza nel commercio (settore che assorbe oltre il 40% delle attività), nelle costruzioni (29,9%) e nei servizi (13,5%). Decisamente minore il peso del segmento manifatturiero, dove le oltre 25 mila unità sono distribuite per circa il 50% sulle attività connesse alla filiera del tessile-abbigliamento. .  
   
   
RUOLO E PROSPETTIVE DI FRIULIA  
 
Passariano, 19 aprile 2007 - Il ruolo "storico" di Friulia e le prospettive della Finanziaria regionale con la sua trasformazione in holding (che oggi controlla quasi tutte le società partecipate dall´Amministrazione regionale) sono state sottolineate dal presidente del Friuli Venezia Giulia ieri a Villa Manin di Passariano, nel corso delle celebrazioni per i primi 40 anni di attività della società. Il presidente nel suo intervento ha rilevato dapprima le strategiche funzioni svolte dalla finanziaria in questi quaranta anni, aiutando le aziende del Friuli Venezia Giulia soprattutto a crescere, a cambiare mentalità imprenditoriale, a riorganizzarsi, ad affrontare il cambio generazionale. Attività di merchant bank, di private equity, che proseguirà, ha evidenziato il presidente della Regione, accanto alla promozione del territorio regionale (già svolta comunque in passato) e, nella sua funzione di holding, alla gestione delle partecipate, 148 al giugno 2006. Il futuro di Friulia è però ora rappresentato anche dall´attività di venture capital (le prime operazioni sono già in fase di valutazione e di discussione, è stato confermato) a favore delle piccole imprese più promettenti e delle idee imprenditoriali più innovative: si tratta del fondo Aladiinn che raccoglierà risorse - in una coerente visione dell´Euroregione nascente - anche da Veneto, Carinzia e Slovenia, e non ancora dalla due Regioni croate che saranno coinvolte, in quanto quel Paese non è ancora membro Ue. Inoltre Friulia, ha aggiunto il presidente della Regione, è anche impegnata nella gestione di un altro fondo, questa volta di tipo immobiliare, per realizzare circa 1,3 miliardi di euro di investimenti nel campo di nuove infrastrutture sanitarie. All´incontro di Villa Manin sono intervenuti i vertici di Friulia - il presidente Augusto Antonucci, il vicepresidente e ad Federico Marescotti, l´amministratore delegato Michele Degrassi -, l´economista Enzo Rullani, docente all´Università Ca´ Foscari di Venezia, il direttore di Radiocor Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, gli assessori regionali alle Risorse Economiche e Finanziarie ed alle Attività Produttive, il presidente del Consiglio regionale. .  
   
   
ACCORDO PER LA CESSIONE DI ANSALDO TRASMISSIONE & DISTRIBUZIONE A COINFRA SPA  
 
Roma, 18 aprile 2007 - Finmeccanica comunica che Coinfra Spa - una società del Gruppo Tili - ha firmato un preliminare di acquisto per l’85% di Ansaldo Trasmissione & Distribuzione, il cui capitale è attualmente detenuto dal Fondo Athena (35. 5%), da Ezine sa (34. 5%) e da Sogepa (30 %); è previsto che Sogepa – società di Finmeccanica - conservi per ora una partecipazione del 15%. Gli accordi prevedono l’impegno del nuovo acquirente a mantenere la sede operativa dell’azienda a Genova e a salvaguardare i livelli occupazionali della società per un periodo di tre anni. Coinfra Spa ha presentato un piano industriale di sviluppo basato anche su sinergie con altre società del Gruppo, assicurando, grazie al sostegno di un primario istituto di credito, il subentro nelle garanzie attualmente prestate da Sogepa nell’interesse di Ansaldo T&d. Il Gruppo Tili, nell’ambito del potenziamento del suo settore ingegneria e costruzioni, ha acquisito negli ultimi anni da Fintecna Mantelli Spa (1996), Coinfra Spa (1998) e Bonifica Spa (2001) e dalla multinazionale franco-olandese Arcadis nel 2005 la Renardet Ginevra, la Sauti e la Renardet Oman. .  
   
   
PRESENTATO IL DISEGNO DI INDAGINE SUI FABBISOGNI FORMATIVI E PROFESSIONALI DELLE IMPRESE  
 
Torino, 19 aprile 2007 - E´ stato presentato ieri mattina presso il Centro Congressi Torino Incontra, alla presenza degli assessori regionali alla Formazione professionale, Giovanna Pentenero, e al Welfare e Lavoro Teresa Angela Migliasso, il nuovo disegno di indagine sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese elaborato dalla Regione Piemonte in collaborazione con tutte le Province del Piemonte. L´analisi dei fabbisogni professionali delle imprese si è affacciata in Piemonte verso la seconda metà degli anni novanta. Da quel momento è diventata un importante punto di riferimento per l´orientamento scolastico e professionale e, nel corso dei primi anni duemila è stata ampiamente utilizzata per offrire indicazioni preziose al sistema della formazione professionale e dell´istruzione e formazione tecnica superiore. Le potenzialità di questo tipo di analisi sono state sfruttate, per le particolari caratteristiche delle informazioni raccolte, anche sul versante dell´incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Nel contesto piemontese l´indagine ha rappresentato uno dei punti più alti e qualificanti su cui fare leva per un´effettiva integrazione tra i sistemi del lavoro della formazione professionale e dell´istruzione. La Regione Piemonte e le Province piemontesi hanno deciso pertanto di rilanciare nel 2007 questa attività di ricerca, al fine di individuare, per i settori più significativi delle diverse aree della regione, le figure professionali sulle quali le imprese intendono fare leva nei prossimi tre o quattro anni. Allo scopo è stato sottoscritto un Protocollo d´intesa, con un impegno economico di circa 1 milione di euro, per creare una rete di collegamento stabile nel tempo, che faciliti l´aggiornamento delle rilevazioni e che renda più coesa la partecipazione dei vari attori pubblici e privati che garantiscono la raccolta e l´attendibilità delle informazioni. Le indagini riguarderanno 18 settori, suddivisi in 8 bacini territoriali: uno per l´intero territorio regionale e gli altri corrispondenti alle 7 province (ad esclusione di Alessandria, che verrà integrata successivamente ), per un totale di 52 aggregati produttivi. Una prima stima valuta che l´universo di riferimento includerà oltre 100. 000 unità produttive locali e circa mezzo milione di addetti. La messa a punto degli strumenti di indagine relativi ai 18 settori verrà effettuata dalle singole realtà territoriali, distribuendo il coordinamento per aree di competenza: Asti: produzione vini, alberghiero, ristorazione, servizi socio-assistenziali Biella: tessile/confezione; Cuneo: produzione lattiero/casearia, gestione rifiuti; Novara: farmaceutica, biotecnologie; Torino: edilizia, materie plastiche, meccanica, aerospaziale, logistica e autotrasporti; Verbania: estrazione, lavorazione lapidei; Vercelli: produzione risicola, editoria, grafica, stampa; Piemonte: ict, commercio alimentare, gestione impianti sport invernali. "Con l´avvio dell´indagine Rif, oggi presentata – ha affermato l´assessore Pentenero – abbiamo raggiunto due importanti traguardi: da una parte la realizzazione di un´azione unitaria, coesa e fortemente voluta tra Regione e Province su una delle tematiche cruciali per la formazione, l´orientamento e l´occupabilità delle persone; dall´altra la realizzazione dei presupposti per la costruzione di una Rete stabile nel tempo finalizzata all´analisi dei fabbisogni, che è nostra intenzione portare a sistema e far diventare a sua volta punto di riferimento essenziale per i sistemi del lavoro, della formazione e dell´istruzione". "Attualmente il quadro economico in Piemonte pare risollevarsi dopo un lungo periodo di crisi industriale - ha aggiunto l´assessore Migliasso - anche se permangono un ricorso elevato agli ammortizzatori sociali e situazioni di difficoltà per molte imprese medio-grandi. In questo scenario ancora incerto le analisi dei fabbisogni formativi svolgono quindi un ruolo centrale per consentire la messa a fuoco delle esigenze della domanda e finalizzare all´occupazione gli interventi sull´offerta di lavoro". .  
   
   
PRESENTATO CODICE DEL CONSUMO  
 
Ravenna, 19 aprile 2007 - Il “Codice del consumo”, cioè il testo di riferimento per la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti, è stato presentato ieri mattina alla Camera di Commercio. Ne hanno discusso docenti universitari di diritto privato (Cesare Vaccà della Bicocca di Milano e Enzo Maria Tripodi della Luiss Guido Carli di Roma), le associazioni imprenditoriali Confindustria, Ascom e Confesercenti e l’Adoc, l’associazione di difesa dei consumatori, moderati dal giornalista Beppe Errani. Ad introdurre i lavori il presidente della Camera, Gianfranco Bessi, che ha sottolineato “l’impegno preciso che da tempo l’ente porta avanti a tutela dei consumatori e, più in generale, della trasparenza e della reciproca fiducia tra consumatore-utente e produttore di beni o servizi”. E ha ricordato quanto “la Camera sta facendo per la promozione della conciliazione come strumento per appianare le liti tra consumatori e imprese”. “Il primo convegno della Camera di Commercio a difesa dei consumatori risale al 1999 – ha rilevato Enzo Romeo Camanzi, consigliere della Camera di Commercio e presidente provinciale dell’Adoc. Negli anni l’impegno non è venuto meno e di questo ringrazio, anche a nome delle associazioni di difesa dei consumatori”. Camanzi ha poi evidenziato le importanti ricadute che il Codice del consumo avrà sia sulla produzione che sulla commercializzazione. “Il codice del consumo è in definitiva – ha spiegato Vaccà - un testo unico che raccoglie tutte le norme che erano disperse qua e là nei vari codici. Oggi la disciplina dei consumatori, è raccolta in questo testo unico, sia quella generale inerente qualsiasi contratto, vale a dire le clausole che sono nulle perché lesive dei diritti del consumatore, sia quelle specifiche come i contratti di viaggio e turismo, la multi proprietà immobiliare, le garanzie della vendita dei beni di consumo, la responsabilità del produttore. Quindi è un enorme vantaggio la sistematizzazione e la possibilità di trovare coordinate norme che prima non erano riunite né facilmente coordinabili. Vi è, poi, in questa opera di sistematizzazione, un significativo riconoscimento del ruolo delle associazioni dei consumatori e delle Camere di commercio. Per le Camere di commercio, in particolare, l’offerta di procedure (come lo sportello di conciliazione) volte a comporre rapidamente e gratuitamente tutte le controversie di consumo e di utenza. I dati di Unioncamere nazionale affermano che le soluzioni si risolvono nel 90% dei casi”. Per Vaccà anche le imprese trarranno vantaggio dal Codice: “l’interesse delle imprese a rispettare la legislazione vigente non è minore di quella dei consumatori di vederla rispettare, questo sia per l’immagine che per la comunicazione aziendale”. “Il codice avvicina l’Italia all’Europa – ha concluso Vaccà - perché le norme che sono state trasferite all’interno di questo decreto, nel momento in cui vennero adottate erano tutte norme di attuazione di direttive europee; almeno all’85% il codice del consumo è riduzione normativa europea. Per il restante 15 %, sono norme relative al ruolo delle associazioni dei consumatori peculiari del legislatore italiano. Ciò comporta che in tutti i paesi dell’Unione troveremo a disciplinare questa materia norme sostanzialmente uguali, perché tutte sono ricezione delle medesime direttive”. Per Claudio Pileri, presidente nazionale Adoc, “il Codice è una tappa importante, perché è il riconoscimento istituzionale e giuridico di un settore, quello del consumo, che riguarda tutti i cittadini. La tappa successiva è quella della Class action, un meccanismo per cui se un cittadino vince una causa e ha diritto al risarcimento, tutti gli altri consumatori che hanno lo stesso problema, non hanno più la necessità (come oggi) di fare causa per avere il riconoscimento di quel diritto, ma possono fare riferimento alla sentenza già ottenuta per avere automaticamente il diritto al risarcimento”. “Il Codice del consumo cerca di tutelare i consumatori, ma i consumatori andavano tutelati prima. L’italia non ha capito che, entrando in Europa, aveva garanzie, ma anche doveri. L’europa non ha cercato di salvarci dalla concorrenza di paesi come Cina, Brasile, India”, ha affermato Mario Baldassari, presidente provinciale dell’Ascom. “Non dovevamo importare - ha precisato Baldassari – prodotti da quelle nazioni,che per la grande maggioranza hanno una normativa che non tutela ambiente, sicurezza e lavoratori, con la conseguenza che abbiamo impoverito il nostro Paese, nel commercio e nell’industria con ripercussioni anche sull’occupazione. Molte imprese hanno delocalizzato impianti all’estero e in questo i Governi del nostro Paese hanno una grande responsabilità. ” “Quindi, di codici come questo del consumo, ce ne sarà bisogno ancora di più nei prossimi anni”, ha concluso Baldassari. Per Davide Ceccato, della direzione di Confindustria Ravenna, “le imprese sono già orientate al consumo moderno che esprime il Codice. Sono, infatti, improntate alla sicurezza e alla qualità di tutti i processi produttivi, anche quello del prodotto. Questo ha orientato anche le loro azioni politiche di marketing e di vendita. Quindi il Codice del consumo attiene più a una fase che potremmo definire patologica del rapporto di vendita e individua quali sono i diritti. Le aziende sono già organizzate con la legislazione nei vari prodotti, si pensi all’Hccp nel settore alimentare, alla rintracciabilità, a tutti i marchi Ce, alle direttive per quanto riguarda i prodotti, anche sul rendimento energetico. Questo è sintomo di un’evoluzione del mercato e del consumatore, che è mercato per l’impresa. Il consumatore identifica in un prodotto non solo un bisogno, ma anche altri aspetti quali l’etica, la solidarietà, l’ecologia e altri valori. ” “Avere cura dei diritti dei consumatori – ha sostenuto Gianluca Gasperoni, presidente comunale della Confesercenti – costituisce una delle carte più positive che il piccolo commercio può mettere in campo. I settori che da questo punto di vista scontano la maggior criticità sono i trasporti, le telecomunicazioni, le banche e le utenze. Questo non vuol dire che non ci sia un’assunzione di responsabilità da parte nostra. I dati dicono che il 70% dei clienti insoddisfatti non reclamano, nonostante le maggiori tutele. Il piccolo commerciante deve fare quello che ha sempre fatto: avere un rapporto di fidelizzazione, rispetto e trasparenza nei confronti del proprio consumatore. ” .  
   
   
ASSISTENZA TECNICA SETTORE ELETTRONICO: 3.261 IMPRESE LOMBARDE  
 
Milano, 19 aprile 2007 - Riparazioni sì, ma metà in garanzia e metà a pagamento. Anche dopo l’estensione della garanzia da uno a due anni il consumatore continua a pagare la riparazione. A volte non trova lo scontrino necessario per l’assistenza. Così quasi la metà del fatturato dei centri di assistenza (40%) arriva dalle riparazioni fuori garanzia, contro circa la metà (50%) in garanzia. A volte per prodotti non più nuovi il consumatore preferisce riacquistare che riparare. Qualcuno chiede l’estensione della garanzia da pochi mesi a un periodo massimo di sei anni, ad un costo: questo intervento pesa per il 5%-10% sul fatturato dei riparatori. Sono 3. 261 le imprese che in Lombardia forniscono assistenza e riparazione a beni di consumo elettronici, televisori, registrazione audio e video, elettrodomestici, computer, il 16% del totale nazionale. Si stima che diano lavoro a circa 18mila addetti, con un fatturato complessivo di oltre un miliardo di euro. Milano con 1258 costituisce il 38% delle imprese lombarde del settore, seguono Brescia con 478 e Bergamo con 352. E se in Italia il comparto è in lieve rallentamento (–1,1% in un anno), Pavia e Milano segnano rispettivamente +6,7% e +2,3% portando la media lombarda alla stabilità. Emerge da un‘elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese 2006 e sulla ricerca “Analisi della formazione del prezzo dell’assistenza tecnica nel settore dell’elettronica di consumo” della Camera di Commercio di Milano e Acatec (Associazione Centri Assistenza Tecnica Elettronica di Consumo) attraverso il Politecnico di Milano, dipartimento di Ingegneria Gestionale e Politecnico Innovazione. E di centri di assistenza tecnica si è parlato oggi in Camera di Commercio al convegno “Il ruolo dei Cat – Centri di assistenza tecnica nel settore dell’elettronica di consumo: presente e futuro” organizzato dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Acatec (Associazione Centri Assistenza Tecnica Elettronica di Consumo). .  
   
   
BANDO MANUNET DAL 23 APRILE LE DOMANDE  
 
Torino, 19 aprile 2007 - La Regione Piemonte aderisce, come partner associato, ad un’azione di coordinamento, denominata “Manunet”, tra iniziative regionali e nazionali di finanziamento, nell’ambito del 7° Programma quadro comunitario per la ricerca. Promossa dalla Commissione europea, l’azione di coordinamento ha, tra gli altri, l’obiettivo di attivare bandi a carattere transnazionale per la concessione di agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca nel settore manifatturiero proposti da aggregazioni transnazionali di piccole e medie imprese. Alcuni partner di Manunet, e fra questi la Regione, hanno concordato di attivare un bando comune transnazionale, a carattere sperimentale, con apertura simultanea nella data del 23 aprile. La dotazione finanziaria è di 4 milioni di €, nell’ambito del Programma 2006/2008 per le attività produttive (legge regionale 34/2004). .  
   
   
LLPP: VENETO; CONTINUA L’EFFETTO POSITIVO DELLA LEGGE 27 PUBBLICATA LA TERZA RICERCA ANNUALE DEL “CRESME”  
 
Venezia, 19 aprile 2007 - A livello nazionale il mercato dei lavori pubblici si è fermato, si ripiega su se stesso. E lo fa dopo cinque anni di cambiamenti che ne hanno modificato a fondo la struttura. Il 2006 segna la fine di quel processo di profonda trasformazione che ha caratterizzato il mercato italiano dei lavori pubblici dall’inizio degli anni Duemila. Alla fine dello scorso anno il numero delle gare di appalto ha infatti registrato una contrazione del 10%, che si aggiunge al -2,7% rilevato nel 2005. In valore il calo è ancora più consistente: -12% nel 2006, dopo un -7% nel 2005. Il Veneto risulta però in controtendenza: diminuisce sì il numero delle gare, ma aumenta il loro valore. E’ quanto emerge dall’annuale Rapporto sul mercato dei lavori pubblici redatto dal Cresme per la Regione Veneto, illustrato dall’Assessore ai Lavori Pubblici nel corso dell’ultima seduta della Giunta regionale. I dati relativi al mercato regionale evidenziano nel 2006, un andamento sostanzialmente in linea con quello nazionale per quanto riguarda il numero delle gare (-13%), in decisa controtendenza, invece sul piano del valore, con una sensibile crescita, dovuta sostanzialmente alla gara per la Pedemontana Veneta: +126%. Sono le opere straordinarie a far crescere il mercato regionale delle opere pubbliche: nel 2005 il progetto di disinquinamento della laguna di Venezia - Progetto Fusina, e nel 2006 la Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. La fotografia evidenzia una sempre più accentuata segmentazione del mercato dal punto di vista dimensionale, caratterizzato da una riduzione delle opportunità in generale e in particolare per quanto riguarda i lavori più piccoli, al di sotto dei 150. 000 euro, che oggi rappresentano solo il 13% del totale, pari allo 0,5% della spesa complessiva appaltata. Erano il 20% nel 2004 (2,2% in valore). Contrazione a due cifre anche per le gare di importo superiore e fino al milione di euro (-13%). Crescono, invece di numero e di valore l opere tra il milione e i 5 milioni. Calano di numero le opere più grandi, ma cresce esponenzialmente il loro valore grazie alla Pedemontana, tanto da rappresentare sul totale della spesa appaltata il 77%. Sulla composizione dimensionale, così come per quanto riguarda le diverse procedure di appalto, un ruolo fondamentale continua a svolgere la Legge regionale sui Ll. Pp. (L. 27/2003). Per la prima volta il numero di opere aggiudicate attraverso la procedura negoziata (521) supera quella del numero di opere affidate con pubblico incanto (513), portando la procedura negoziata a rappresentare il 44% del totale, contro il 43% della quota del pubblico incanto. Nel 2002, prima dell’entrata in vigore della Legge Regionale n. 27/2003, era del 76%. Dal canto suo la procedura ristretta è passata dall’8% al 12,5% in un anno. Si segnala inoltre la crescita dell’importo medio dei lavori aggiudicati mediante procedura negoziata, confermata dall’analisi delle dinamiche relative alle diverse fasce di importo che premiano soprattutto quelle superiori ai 300. 000 euro. Da segnalare, per quanto riguarda le gare di appalto (e non le aggiudicazioni) la crescita nell’ultimo anno della procedura ristretta, nella quale rientra anche la Pedemontana (+40%). Dai dati dell’Osservatorio si trae, inoltre, una generale conferma di un mercato nel quale aumenta la competizione. La riduzione del numero degli appalti porta ad una esasperazione della concorrenza, con una crescita del numero delle offerte e una conseguente elevazione dei ribassi medi. L’analisi relativa al 2006 evidenzia una maggiore capacità del sistema imprenditoriale veneto a competere sul proprio territorio. Cresce, infatti, la percentuale del numero delle gare vinte dalle imprese venete. Diversamente, aumenta la quota del valore del mercato delle imprese provenienti dalle regioni finitime. In sintesi la capacità competitiva risulta più forte sui piccoli lavori, mentre sembra allentarsi di fronte ad opere di maggiore consistenza e complessità. Egualmente, sembra ridursi il margine medio per le imprese, in quanto continua a crescere il valore medio dei ribassi, che sfora il 13%. Era il 10% nel 2004. L’aggiornamento e la messa a regime del nuovo prezzario regionale sulle opere pubbliche può aver inciso sui valori medi del ribasso. Resta confermato il trend positivo sul piano della gestione del processo realizzativo delle opere, con un contenimento dei contenziosi e delle sospensioni, così come dei fattori che incidono sulla maggiorazione dei costi dopo l’affidamento, così da contenere eventuali riduzione dei margini di risparmio acquisiti con i ribassi d’asta. Una novità del terzo rapporto sui lavori pubblici in Veneto, è la ricostruzione delle dinamiche del mercato dei servizi di architettura e ingegneria. L’analisi degli ultimi anni evidenzia come sia a livello nazionale che regionale si assista ad un picco negativo dell’attività appaltistica per servizi di architettura e ingegneria nel 2004, a cui ha fatto seguito una ripresa nel 2005 e nel 2006, da ricondurre principalmente agli affidamenti fiduciari, ovvero ad incarichi di importo contenuto, comunque inferiore alla soglia comunitaria, rispondenti principalmente a interventi di natura ordinaria. Il peso degli affidamenti fiduciari è davvero rilevante: in base ai dati relativi alle aggiudicazioni, emerge che nel 2006 su 819 affidamenti 635 si riferiscono a incarichi per i quali non si è fatto ricorso alla pubblicazione del bando di gara, ovvero il 78% del mercato della progettazione viaggia per via fiduciaria, e di conseguenza non supera la soglia di rilevanza comunitaria. .  
   
   
PROGRAMMAZIONE 2007/2013: PREMI REGIONI VIRTUOSE PER 3MLD LA BIANCHI INCONTRA BERSANI, INDIVIDUATI 4 VALORI TARGET  
 
L´aquila, 19 aprile 2007 - L´assessore regionale alle Attività produttive, Valentina Bianchi, su delega del Presidente, Ottaviano Del Turco, ha avuto un incontro a Roma con il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. Un incontro, al quale hanno preso parte i Presidenti (o i loro rappresentanti) di tutte le Regioni meridionali, voluto per fare il punto sulla programmazione 2000/2006 in fase di chiusura. "Sono profondamente convinto - aveva scritto Bersani nella lettera di convocazione - che la capacità della nuova programmazione di innescare nei prossimi anni una reale accelerazione dello sviluppo, dipenderà anche da come riusciremo a chiudere la programmazione passata". In proposito, Bersani ha ieri comunicato che non tutti i fondi comunitari sono stati utilizzati dalle Regioni del Mezzogiorno. Entro il 2008 si dovranno, infatti, ancora spendere 17 miliardi di euro. "E´ questo - ha commentato l´assessore Bianchi - un momento particolarmente intenso per i governi nazionale e regionali. Per una programmazione che chiude, una nuova si avvia. Bisogna, innanzitutto, rendicontare e, successivamente, ridefinire la carta degli aiuti e negoziare con la Comunità europea. Ora, occorre un impegno ed una attenzione notevole nel chiudere il Quadro comunitario di sostegno. E per fare ciò, il Ministero e le Regioni istituiranno una Cabina di regia con incontri nelle singole regioni e un Tavolo nazionale che accompagni questa impegnativa e delicata fase". "Nel corso dell´incontro con Bersani - ha detto ancora Valentina Bianchi - ci sono state fornite indicazioni per la programmazione dei prossimi sette anni. Sono stati individuati quattro valori target sui quali misureremo la nostra capacità di riscatto per il Mezzogiorno. Questi valori sono: istruzione, servizi di cura per i bambini e la popolazione anziana, rifiuti urbani ed acqua. Per raggiungere questi obiettivi il Governo ha previsto una sorta di competizione tra Regioni, destinando risorse premiali pari a 3 miliardi di euro. Un primo step - spiega ancora l´assessore - ci sarà nel 2009, quando verrà assegnato il primo miliardo; un secondo nel 2013 per la ripartizione del restante. Per quanto riguarda la nostra regione, il premio totale della dotazione Fas 2007/2013 è pari a 139 milioni di euro così ripartiti: 32,6 milioni per l´istruzione e 35,5 ciascuno per i servizi alla persona, i rifiuti urbani e l´acqua". .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: INTESA A ROMA SULLE AUTONOMIE SPECIALI  
 
Roma, 19 aprile 2007 - "Abbiamo raggiunto l´intesa con le Regioni a statuto ordinario sulle differenti modalità di compartecipazione delle Regioni e Province autonome al risanamento del debito pubblico": è quanto annuncia l´assesore provinciale alle Finanze Werner Frick, che il 18 aprile ha partecipato a Roma alla seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni in materia di federalismo fiscale. Dopo una seduta maratona e trattative che a tratti si sono rivelate molto difficili, la Conferenza delle Regioni e Province autonome ha trovato un accordo sul "nodo" che riguardava la compartecipazione delle autonomie speciali al risanamento delle casse statali e ha dato via libera alla revisione dell´articolo 19 del disegno di legge delega del Governo in tema di federalismo fiscale: "Con le Regioni a statuto ordinario - conferma da Roma l´assessore Frick, che nella seduta ha rappresentato il presidente Luis Durnwalder - abbiamo costruito il consenso sul principio che le Regioni e Province autonome concorrono agli obiettivi di perequazione e solidarietà attraverso trattative bilaterali e in applicazione di norme di attuazione dello Statuto e delle assunzioni di competenze derivanti. " Frick sottolinea che in base a quanto concordato si prospetta una riformulazione dell´articolo 19 del ddl delega del Governo in cui si faccia riferimento al concorso delle autonomie speciali al risanamento dei conti pubblici secondo i criteri e le modalità stabilite da norme di attuazione dei rispettivi statuti, "sulla base del testo discusso ieri dal ministro Padoa Schioppa con i presidenti Durnwalder e Dellai. " Le norme di attuazione dovranno tenere conto della dimensione della finanza di Regioni e Province autonome rispetto alla finanza pubblica complessiva, delle funzioni da esse già esercitate e dei relativi oneri. "È stata delineata una base ragionevole per garantire una posizione unitaria tra le Regioni a statuto speciale e la conseguente condivisione degli impegni con le Regioni a statuto ordinario. È essenziale non arrivare in ordine sparso ma uniti, un processo che si sta completando anche grazie al grande equilibrio del presiente della Conferenza Vasco Errani", sottolinea Frick. Parallelamente è stato chiarito a livello tecnico che le Regioni e Province a statuto speciali non parteciperanno al fondo perequativo. "Presumibilmente tra un mese il ddl verrà approvato in forma di legge delega dal Consiglio dei ministri - aggiunge Frick - mentre il 3 maggio è prevista la nuova seduta della Conferenza delle Regioni per chiudere politicamente il lavoro di valutazione sul processo di federalismo fiscale. " .  
   
   
LA PRESIDENTE LOMBARDA LINDA GILLI (INAZ) AL “TAVOLO” PER INNOVAZIONE E ICT L’AIDDA CHIEDE FISCALITÀ E STRUMENTI PER LE MADRI CHE LAVORANO  
 
Milano, 19 aprile 2007 - Misure fiscali dirette e indirette, agevolazioni normative che incentivino l’utilizzo delle nuove tecnologie, programmi di formazione, strumenti di supporto all’interno delle aziende sono le misure richieste per le donne che lavorano dall’Aidda, l’Associazione delle imprenditrici e donne dirigenti d’impresa, che raccoglie esponenti di 1400 aziende italiane. La richiesta, nel corso di un convegno dedicato alle nuove tecnologie e l’Ict tenuto in Assolombarda, cui è intervenuta l’assessore per le pari opportunità del Comune di Milano Mariolina Moioli, è stata formulata da Linda Gilli, l’imprenditrice presidente e amministratore delegato di Inaz, l’azienda di software e servizi specializzata nella gestione delle risorse umane, nonché presidente dell’Aidda Lombardia e del ‘Tavolo Ict’, il gruppo di lavoro dedicato alle nuove tecnologie. “I paesi più avanzati sono caratterizzati dal più alto tasso di innovazione, maggior crescita della produttività, maggiore penetrazione delle tecnologie dell’informazione e maggiore peso dell’occupazione femminile. L’italia è indietro in tutti questi indici ed è troppo importante non perdere il potenziale delle professionalità femminili, troppo spesso svantaggiato dalla sovrapposizione di carichi familiari e impegni lavorativi”, ha detto Linda Gilli. Tra le misure indicate dalla presidente di Inaz al convegno, che ha visto la presenza dei ‘pesi massimi’ del settore, da Ibm a Microsoft a Sap, sono strumenti fiscali e operativi. Gli strumenti indicati comprendono maggiori detrazioni per aziende e dipendenti rivolte alle madri che lavorano nei primi anni di vita dei figli, possibilità di detrazione fiscale per una serie di spese di supporto – con il vantaggio aggiuntivo di emersione del sommerso – programmi di formazione permanente, sostegno delle tecnologie per il telelavoro e altre modalità che riducano il peso del ‘distacco’ tra lavoratrice e azienda. “A questi – ha detto Linda Gilli – si aggiunge una proposta per l’introduzione di una figura professionale (‘tutor’) in aziende o gruppi di aziende che possa farsi carico dei rapporti tra azienda e neo-madri per fornire una consulenza mirata e individuale”. .  
   
   
ANALISI DEL MERCATO IMMOBILIARE DI BARI  
 
Milano, 19 aprile 2007 - Le quotazioni immobiliari di Bari sono cresciute nel secondo semestre del 2006 dell’1. 5%, con una rivalutazione complessiva nell’anno del 7%.
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
+8. 6% +8. 5% +14. 3% +12. 4% +17% +12. 6% +7%
Sempre molto dinamico il mercato del Centro della città le cui quotazioni nel semestre considerato sono cresciute del 5. 2%. Buona la performance del quartiere di Borgo Antico, che presenta un “cuore” costituito soprattutto da case e palazzine indipendenti in edilizia popolare (in genere si sviluppano su piano terra, primo piano e secondo piano ed ogni piano misura circa 20 mq), costruiti nei primi anni del 1900. Sono presenti anche soluzioni abitative più antiche. La maggioranza di questi immobili sono sottoposti al vincolo delle Belle Arti. Si cercano soluzioni ristrutturate, meglio se posizionate in piazza Mercantile e piazza Ferrarese dove si possono toccare top prices di 5000 € al mq. Apprezzate le abitazioni posizionate nei pressi di luoghi di culto (la Basilica di S. Nicola) dove un ristrutturato costa 3000-3200 € al mq. La zona più esterna del Borgo Antico è molto ambita dai professionisti che cercano immobili da destinare ad uso ufficio. Non mancano coloro che acquistano soluzioni da ristrutturare per uso investimento. Positivo il mercato immobiliare del quartiere Murattiano nel secondo semestre del 2006. Particolarmente apprezzate le abitazioni situate in piazza A. Moro e via Sparano, cuore commerciale della città dove le soluzioni dei primi anni del 1900, ristrutturate, possono essere compravendute a prezzi medi di 4800-5000 € al mq. Più basse le quotazioni degli immobili nei pressi di via Quintino Sella dove, tipologie degli inizi del Xx secolo costano 2600 € al mq. Sempre molto richiesti i box in zona che possono arrivare a costare 100-110 mila €; segnaliamo la costruzione di centinaia di posti auto in zona. In futuro l’intera area sarà interessata da riqualificazione degli spazi pubblici e dal restyling di via Sparano: si rifaranno strade, marciapiedi, impianti di illuminazione ed arredi urbani. Positiva la performance immobiliare del quartiere Madonnella. Posizionato tra il lungomare Nazario Sauro e Corso Sonnino, registra soprattutto richieste di trilocali avanzate in particolare da famiglie e giovani coppie che acquistano la prima casa. Non vi sono acquisti di immobili per investimento. Negli ultimi anni il quartiere è stato interessato da una serie di interventi di ristrutturazione sia sui palazzi più antichi (anni ’20-‘30) che su quelli di costruzione più recente (anni ’60-‘70). Numerosi gli stranieri presenti nel quartiere, in prevalenza immigrati provenienti dall’est europeo e dall’Asia, che non avendo situazioni economiche stabili si orientano verso le locazioni. Da evidenziare la presenza di una piccola comunità cinese che nella zona ha aperto diverse attività commerciali. Bassa l’offerta in zona di posti auto e completamente assenti i box. Per questo motivo il Comune di Bari ha provveduto alla costruzione di due autosilo. Segnaliamo infine la crescita delle quotazioni dell’1. 7% della macroarea Policlinico-san Pasquale grazie alle performance di Carrassi-chiesa Russa, quartiere dall’offerta abitativa molto eterogenea. La zona nei pressi della Chiesa Russa è popolare e l’edilizia risale agli anni ‘40 e ’50: stabili di quattro o cinque piani senza ascensore. Il quartiere è comunque in fase di riqualificazione. Un nuovo giardino è stato inaugurato nei pressi della Chiesa Russa ed iniziano le prime ristrutturazioni edilizie quasi assenti fino ad oggi. Il Comune di Bari ha deciso di spostare lo storico mercato stabile di via Montegrappa in un quartiere più periferico della città. La domanda in questa zona è composta da famiglie, che preferiscono acquistare trilocali e quadrilocali. Il mercato delle locazioni è fiorente grazie alla presenza del Policlinico (Facoltà di Medicina) e di altre facoltà universitarie. Le locazioni mensili vanno dai 500 € per un bilocale ai 600 € per un trilocale. La zona nei pressi della stazione ferroviaria è piuttosto signorile. Vi hanno sede molti studi medici e gli uffici della Regione Puglia. Il cuore di questa area è Corso Benedetto Croce, nel quale sono ubicate numerose attività commerciali. La domanda di alloggi ricade su tagli da quattro o cinque locali. Quasi assente il mercato dei box auto. Nel capoluogo pugliese si prevedono una serie di lavori volti a rivisitare l’intera struttura dei trasporti con interventi su porto (si prevede in particolare un intervento sul water front della città, che interesserà in particolare un parco acquatico, strutture per il tempo libero, un porticciolo turistico ed edilizia residenziale diffusa) sulla ferrovia e la costruzione di una metropolitana di superficie che dovrebbe collegare Bari Centrale a San Paolo. Domanda Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘07 6. 4% 33. 5% 39. 1% 16% 5%
Luglio ‘06 6. 4% 34. 7% 39. 4% 14. 1% 5. 4%
Diminuisce a Bari la richiesta di bilocali (+1. 2%) e trilocali (-0. 3%). In salita la domanda di quattro locali (+1. 9%). Stabile la richiesta di monolocali. Offerta Monolocali 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali
Gennaio ‘07 7. 6% 29. 9% 33. 6% 18. 5% 10. 4%
Luglio ‘06 7. 4% 25% 35. 6% 19. 2% 12. 8%
L’offerta immobiliare del capoluogo barese registra un incremento della presenza sul mercato di bilocali (+4. 4%) e monolocali (+0. 2%). In diminuzione la presenza delle altre tipologie immobiliari. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa .
 
   
   
L’ASSEMBLEA DI ITALCEMENTI HA ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Bergamo, 19 Aprile 2007 – L’assemblea ordinaria degli azionisti di Italcementi S. P. A. , riunitasi oggi a Bergamo, ha eletto il Consiglio di amministrazione che resterà in carica per tre esercizi, cioè fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2009. Nel nuovo Consiglio, che viene confermato nel numero di 18 componenti, entrano Pietro Ferrero, Emma Marcegaglia e Carlo Secchi che si affiancano ai rieletti Pierfranco Barabani, Alberto Bombassei, Alberto Clô, Federico Falck, Danilo Gambirasi, Karl Janjöri, Italo Lucchini, Sebastiano Mazzoleni, Yves René Nanot, Carlo Pesenti, Giampiero Pesenti, Marco Piccinini, Ettore Rossi, Attilio Rota, Emilio Zanetti. Di questi, Alberto Bombassei, Alberto Clô, Federico Falck, Pietro Ferrero, Karl Janjöri, Emma Marcegaglia, Ettore Rossi, Attilio Rota, Carlo Secchi, Emilio Zanetti hanno dichiarato di possedere i requisiti di indipendenza, in conformità con il Codice di Autodisciplina adottato dalla Società. Il Consiglio di amministrazione, nella prima riunione che si è tenuta subito dopo l’Assemblea degli azionisti, ha attribuito le cariche sociali: Giampiero Pesenti è stato confermato Presidente e Carlo Pesenti Consigliere delegato della società. E’ stato inoltre confermato il Comitato esecutivo (composto da Giampiero Pesenti, Carlo Pesenti, Pierfranco Barabani, Yves René Nanot, Attilio Rota). Inoltre, come previsto dalle regole di Corporate Governance della società, sono stati nominati il Comitato per il controllo interno (composto da Alberto Clô, Federico Falck, Attilio Rota, Carlo Secchi), il Comitato per la remunerazione (Karl Janjöri, Italo Lucchini, Emilio Zanetti), e l’Organismo di Vigilanza per il triennio 2007-2009. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto a designare Alberto Clô “Lead independent director”, mentre Carlo Pesenti è l’Amministratore esecutivo incaricato di sovrintendere alle funzionalità del sistema di controllo interno. L’assemblea aveva precedentemente approvato il bilancio dell’esercizio 2006 chiuso con un utile consolidato di 651,4 milioni di euro (+20,5%) e un fatturato di 5. 854,1 milioni (+17,1%). I soci hanno poi deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,36 euro (0,33 euro nell’esercizio 2005) alle azioni ordinarie e di 0,39 euro (0,36 euro) alle azioni di risparmio in pagamento a partire dal 24 maggio prossimo. I soci hanno inoltre rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie per un periodo di 18 mesi dalla deliberazione; il prezzo di acquisto di ciascuna azione non dovrà essere inferiore né superiore del 15% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati presso la Borsa italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione; il controvalore complessivo non potrà essere, in ogni caso, superiore ai 150 milioni di euro; il numero massimo delle azioni acquistate, ordinarie e/o di risparmio, non potrà avere un valore nominale complessivo, includendo anche le azioni eventualmente possedute da società controllate, eccedente la decima parte del capitale sociale. Le azioni potranno essere acquistate in funzione dei programmi di stock option riservati ai dipendenti e amministratori e per un efficiente impiego della liquidità sociale. Nell’ambito della precedente autorizzazione deliberata dall’Assemblea del 13 Aprile 2006, e revocata da quella odierna, la società ha acquistato n° 1. 022. 538 azioni ordinarie e ha ceduto, in esecuzione dei piani di stock option deliberati in favore di amministratori e dipendenti, n° 1. 729. 967 azioni ordinarie. .  
   
   
ISTITUTO SUPERIORE DI ARCORE, NEL 2008 VIA AI LAVORI SARÀ PRONTO NEL 2009, AL COSTO DI 8 MILIONI DI EURO. OSPITERÀ 625 STUDENTI  
 
Vimercate, il 18 aprile 2007 - Il Comune di Vimercate ha ospitato, lunedì 16 aprile, l’incontro fra Provincia e Comuni del Vimercatese per definire la fase operativa di realizzazione dell’Istituto Superiore di Arcore. Erano presenti l’assessore provinciale all’istruzione ed edilizia scolastica, Giansandro Barzaghi, il presidente della commissione consiliare provinciale all’istruzione, Vittorio Arrigoni e i 20 sindaci del Vimercatese, coordinati dall’assessore vimercatese all’istruzione e formazione, Francesca Paparazzo. Nell’incontro è stato presentato il progetto preliminare del nuovo Istituto, che sarà costituito da 35 aule, complete di laboratori ed uffici, e da una doppia palestra. È stato anche definito un Protocollo d’Intesa tra la Provincia e i Comuni del Vimercatese che, dopo l’approvazione delle Giunte, sarà sottoscritto dalle parti. I lavori, che cominceranno nella primavera 2008 e dureranno un anno e mezzo, saranno suddivisi in due lotti: con il primo saranno realizzate 25 aule e gli uffici, i laboratori e la palestra; con il secondo le restanti 10 aule. A regime la struttura sarà in grado di ospitare 625 studenti. “La necessità di questo Istituto si è fatta sempre più pressante”, ha detto Paparazzo; “gli obiettivi che, in questo modo, potremo raggiungere saranno di limitare la mobilità di molti dei nostri studenti, oggi costretti a scuole anche molto lontane dalla città, di offrire nuove opportunità formative e di alleggerire il Centro Scolastico di Via Adda. ” La spesa prevista è di circa 8 milioni di euro, alla quale i 20 Comuni del Vimercatese contribuiranno con 1 milione di euro da versare in due anni, calcolando il contributo sulla base degli abitanti. I restanti 7 milioni saranno a carico di Palazzo Isimbardi. Vittorio Arrigoni, che iniziò l’iter di formazione di questa struttura nella scorsa legislatura comunale, da assessore alla formazione, ha messo l’accento sul “senso di responsabilità verso le famiglie e gli studenti messo in campo dai Comuni del Vimercatese”, grazie a cui si è raggiunto un “importante risultato culturale e sociale”. Per costruire la scuola il Comune di Arcore acquisirà un’area di 27mila metri quadrati nei pressi della stazione ferroviaria, che sarà poi consegnata alla Provincia di Milano. Entro la fine del 2007 Palazzo Isimbardi approverà il progetto definitivo, avviando poi nel gennaio 2008 le procedure per l’appalto, in modo da avviare i lavori nel maggio 2008. L’assessore provinciale Barzaghi ha sottolineato l’innovatività delle procedure adottate per l’intesa fra Provincia e Comuni e i criteri di sostenibilità ecologica e ambientale che saranno seguiti nella costruzione dell’edificio. .  
   
   
PROGETTAZIONE OPERE: 1,5 MILIONI A PICCOLI COMUNI  
 
Milano, 19 aprile 2007 - E´ di 1,5 milioni di euro la cifra che la Giunta regionale lombarda, su proposta dell´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, mette a disposizione dei piccoli comuni (meno di 2. 000 abitanti) con situazioni di particolare svantaggio economico e infrastrutturale per la progettazione di opere, infrastrutture e forniture che abbiano un costo superiore a 250. 000 euro. Il finanziamento regionale relativo agli oneri professionali di progettazione non potrà comunque superare il 5% del costo presunto dell´opera e potrà riguardare anche la redazione di studi di fattibilità, progetti preliminari, definitivi ed esecutivi. I comuni, da parte loro, devono restituire alla Regione il finanziamento entro 5 anni senza pagare interessi. Le domande per essere ritenute valide dovranno contenere: - copia dell´atto deliberativo della Giunta Comunale che approvi la domanda di richiesta di accesso al Fondo e che attesti l´impegno da parte del beneficiario al rispetto dei tempi; - la relazione descrittiva del progetto per il quale si richiede il finanziamento, degli obiettivi e dei risultati attesi; - la tavola grafica di inquadramento generale del progetto nell´ambito territoriale in cui si intende realizzarlo; - il piano finanziario dell´intervento; - una descrizione dettagliata dei tempi previsti; - la certificazione di coerenza dell´intervento con gli strumenti di pianificazione territoriale vigenti. Le richieste di contributo dovranno essere presentate entro il 15 luglio presso la Direzione generale Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia o presso le strutture regionali territoriali. "Questo provvedimento - ha commentato l´assessore Scotti - dimostra l´attenzione che Regione Lombardia riserva ai piccoli comuni che, per dimensione e caratteristiche socio-economiche, hanno difficoltà a sostenere forti impegni economici e necessitano quindi, più di altri, di un supporto concreto da parte nostra". "La Regione - ha concluso Scotti - erogherà all´atto dell´ammissione in graduatoria il 50% degli oneri di progettazione e il restante 50% all´approvazione del progetto stesso da parte dell´amministrazione comunale". .  
   
   
RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE: G.R. UMBRIA VARA NUOVA DISCIPLINA  
 
Perugia, 19 aprile 2007 - Una puntuale procedura per garantire il recupero e la ristrutturazione di qualità del patrimonio edilizio di pregio della tradizione storico-culturale umbra, ma anche regole innovative per la rivitalizzazione degli edifici: è questo il contenuto di un atto di indirizzo della Giunta regionale dell’Umbria (relatore il vicepresidente Carlo Liviantoni) che disciplina gli interventi di recupero (ai sensi della legge regionale n. 1/2004) e favorisce il recuperare di edifici residenziali, monumentali (chiese, palazzi pubblici, caserme, etc), della tradizione produttiva dell’Umbria, di particolare interesse storico, architettonico e paesaggistico, comunque esistenti fino agli anni ’40. La nuova disciplina (che modifica precedenti deliberazioni in materia, del 1999 e 2001 e che i Comuni sono tenuti a recepire nel proprio regolamento edilizio entro sei mesi dalla pubblicazione dell’atto) prevede una “Classificazione dell’edilizia esistente e delle aree ‘inedificate’”, secondo una precisa tipologia, ed un “Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti nell’edilizia tradizionale”, nel quale sono enumerati e descritti i caratteri generali e tipologici dell’edilizia tradizionale, gli elementi costruttivi, architettonici e decorativi comunemente diffusi in Umbria. “Il provvedimento – ha detto il vice presidente della Giunta regionale ed assessore all’urbanistica Carlo Liviantoni - è uno strumento importante perché combina tutela e valorizzazione di edifici che rappresentano il miglior biglietto da visita della nostra regione. L’atto assicura la conservazione dei tessuti edificati di carattere storico e degli edifici di particolare interesse architettonico che costituiscono una grande risorsa testimoniale, culturale ed economica. Infine - ha concluso Liviantoni -, l’applicazione di queste regole semplificherà l’attività istruttoria dei professionisti e dei Comuni per il rilascio dei titoli abilitativi”. Nell’atto, tra le altre cose, si evidenzia la necessità di conservare le forme decorative e le finiture nel rispetto dell’edilizia rurale tradizionale, di quella medievale con elementi romanico-gotici, o dell’edilizia rinascimentale o classico-barocca. E questo attraverso tecniche tradizionali di ripristino come, nel caso dei muri rurali o medievali, anche tramite materiali di recupero (ciottoli o pietrame irregolare), per qualità e pezzatura omogenei con quello originale. È poi previsto il ripristino delle facciate principali lavorate con intonaci di tipo tradizionale, analoghi per qualità e spessore alle parti superstiti. Il provvedimento prevede inoltre una parte dedicata alla segnaletica turistico-pubblicitaria, agli allestimenti espositivi (dove figura la norma che obbliga al restauro delle “vetrine storiche” di pregio), alle tende, agli arredi e alle attrezzature, anche al fine di rendere omogenei gli elementi di arredo urbano. .  
   
   
PRIMI CUBI D´ORO PER GLI EDIFICI "MIGLIOR CASACLIMA " 2007  
 
Bolzano. , 19 aprile 2007 - Il cubo d´oro, un vero e prorio cubo in metallo color oro, è stato consegnato ai vincitori delle varie categorie tipologiche previste dal concorso "Miglior Casaclima": Categoria Abitare:condominio Faller - Varna; Categoria Mondo Del Lavoro: Edificio per uffici Rubner a Casteldarne; Categoria Turismo: Biohotel „Grüner Baum“ a Bressanone; Categoria Energiapiù: Scuola elementare Laion Novale; Categoria Risanamento: Palazzo provinciale Xi (ex-posta ferrovia di Bolzano) sede del Dipartimento per l’urbanistica, l’ambiente e l’energia(descrizioni degli edifici e giudizi della giuria sono nel documento allegato). Ogni anno viene premiata la "Miglior Casaclima" dell’Alto Adige. Una giuria appositamente nominata seleziona la “Miglior Casaclima” tra gli edifici che nell’anno appena trascorso hanno ottenuto una targhetta Casaclima. Nel 2007, ovvero nella quarta edizione del consorso, vengono assegnati per la prima volta i “Cubi d’oro Casaclima”. Il progetto Casaclima sviluppato in provincia di Bolzano, rappresenta una nuova cultura edile per l´abitazione moderna che unisce il principio della sostenibilità ad una drastica riduzione dei costi energetici e ad una perfetta climatizzazione dell´ambiente all´interno dell´abitazione stessa. Il tutto con tanto di controllo e certificazione energetica per gli edifici realizzati secondo i principi Casaclima. Come ha sottolineato l´assessore provinciale Michl Laimer non basta ribadire la necessità di attivarsi per la tutela del clima, ma è necessario indicare una via: se una praticabile è quella dell´incentivazione dell´impiego di energie rinnovabili (in Alto Adige ben il 44 per cento del fabbisogno energetico è coperto con energie rinnovabili), un´altra è quella dell´ottimizzazione energetica del patrimonio immobiliare esistente e di nuova costruzione. Questa via è stata presa con il progetto Casaclima che accanto alle certificazioni energetiche, ora, dovrà svilupparsi ulteriormente nel campo della tipologia achitettonica. Il direttore dell´Agenzia Casaclima, Norbert Lantschner che in qualità di allora direttore dell´Ufficio aria e rumore ha contribuito allo sviluppo del progetto nel 2002, si è associato al commento dell´ass. Laimer, sottolineando come nella tutela del clima sia necessario indicare delle alternative praticabili all´insegna della sostenibilità. Il progetto Casaclima è una di queste e si basa su una tecnologia collaudata e certificata. Georg Pichler, direttore reggente dell´Ufficio aria e rumore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, ha posto in evidenza la crescita costante degli edifici certificati Casaclima: se nel 2002, su base volontaria se ne contavano 15, nel 2003 erano già 30 e nel 2004 60 sempre su base volontaria, mentre nel 2005 con previsione di legge, erano già 100 e nel 2006 280. Attualmente sono in fase di realizzazione circa 150 progetti Casaclima in provincia di Bolzano. Come ha voluto sottolineare l´ass. Laimer nel premiare i vincitori il cubo d´oro, di semplice metallo color oro, intende essere sì un riconoscimento, ma anche avere una funzione di stimolo per altri committenti a seguire l´esempio dei premiati. La giuria giudicatrice che quest´anno ha dovuto operare una scelta fra circa 280 progetti conclusi nel 2006, era composta da: Hans Glauber (presidente Ökoinstitut, Bolzano);arch. Siegfried Camana (presidente Anab-associazione Nazionale Architettura Bioecologica);arch. Cristina Benedetti (Università La Sapienza - Roma);ing. Georg Felderer (Energytech, Bolzano); ing. Georg Pichler (direttore reggente Ufficio Aria e Rumore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, Bolzano); Norbert Lantschner(direttore dell’Agenzia Casaclima Srl, Bolzano); Ulrich Klammsteiner (Ufficio Aria e Rumore dell´Appa, Bolzano). .  
   
   
SCONTI A IMPRESE E CITTADINI PER COSTRUIRE CASE A RISPARMIO ENERGETICO 4,2 MILIONI DI CONTRIBUTI PER 400 NUOVI APPARTAMENTI DA COMPLETARE ENTRO IL 2010  
 
 Firenze, 19 aprile 2007 - La Regione incentiva la costruzione di nuove tipologie dell´abitare: le case ad alto risparmio energetico. Lo farà rimborsando i Comuni che applicheranno uno sconto alle imprese edili e ai cittadini che costruiscono o ristrutturano case capaci di far risparmiare energia. Nelle aree delle città toscane dove si costruiranno o ristruttureranno palazzi e condomini, l´edilizia ecologica sarà premiata. Riqualificare o tirar su un edificio progettato per abbattere i consumi energetici costa di più che fare una casa normale. Alle imprese che lo faranno, però, i Comuni ridurranno le tasse da versare nelle casse pubbliche: i cosiddetti "oneri di urbanizzazione", i contributi che servono per allacciare quell´area all´acquedotto, alle fogne, alle strade. Lo sconto che i Comuni faranno per la costruzione di un complesso residenziale di 10 mila metri cubi (un condominio da 50 appartamenti di circa 70 metri quadri l´uno, per capirsi) sarà da un minimo di 200 mila a un massimo di 400 mila euro, una cifra equivalente in questo caso alla maggior spesa prevista per costruire una casa "energetica". E la Regione coprirà questa mancata entrata nelle casse comunali. E´ questo uno dei provvedimenti più innovativi presi dalla Regione Toscana per invertire la rotta negli sprechi energetici, rendere piu´ autosufficiente l´economia locale, inquinare di meno, dare un contributo alla salute del pianeta. Un pacchetto di investimenti da 15 milioni di euro solo nell´anno in corso, di cui 4 milioni e 200. 000 euro destinati proprio a remunerare i Comuni che favoriranno la costruzione di case termoisolate, con impianti di produzione di energia pulita come i pannelli solari. Il limite massimo per ogni intervento è di 400. 000 euro. Potrebbero nascere dunque almeno 400 nuovi appartamenti a risparmio energetico. Gli edifici dovranno essere completati entro il dicembre 2010. Il risultato sarà una riduzione di consumi energetici stimata in circa 170 Tep e di un taglio di emissioni inquinanti di circa 550 tonnellate di Co2. Come effetto collaterale, ci sarà un aumento dell´occupazione e uno sviluppo dell´innovazione tecnologica nel settore edile. Ognuna di queste case potrebbe risparmiare fino a 95 chilowattora al metro quadro (circa il 70 per cento) e contribuirebbe a ridurre l´emissione di anidride carbonica in atmosfera di 8 tonnellate all´anno (come tenere ferma un´auto in garage per 4 anni). Un ulteriore risparmio sia di energia che di emissioni inquinanti potrà derivare dall´utilizzo, da parte dei costruttori, di soluzioni impiantistiche che utilizzino le fonti di energia rinnovabile. Anche per questo ci saranno specifici contributi, previsti sia nella finanziaria 2007 che da altri provvedimenti della Regione Toscana. .  
   
   
VIA LIBERA DAL COMITATO TECNICO AMMINISTRATIVO AD UNA SERIE DI IMPORTANTI OPERE PUBBLICHE NUOVA SEDE PER IL NUCLEO ELICOTTERI A MATTARELLO, PARERE POSITIVO AL NUOVO PARCHEGGIO MULTIPIANO A MADONNA DI CAMPIGLIO  
 
Trento, 19 aprile 2007 - Il nuovo parcheggio al Colarin di Madonna di Campiglio, l’ampliamento della discarica della “Maza” ad Arco, la nuova sede del Nucleo Elicotteri a Mattarello, il risanamento dell’ex convitto “Silvio Pellico” ad Ala, il progetto definitivo della bretella “Ai Fiori” a Rovereto: queste le opere pubbliche per le quali il Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici ha espresso parere favorevole. Nuovo parcheggio a Madonna di Campiglio L’intervento rientra nel più ampio “Sistema mobilità Pinzolo-campiglio” e prevede il completamento dell’esistente parcheggio esistente in località Colarin, in corrispondenza dello svincolo sud della circonvallazione di Madonna di Campiglio, per 325 posti auto in più, direttamente collegato alla stazione di partenza della futura funivia Ponte Plaza-patascoss, ma anche la realizzazione di spazi per una serie di importanti servizi, quali un Centro operativo di emergenza, soccorso alpino, 118 e piazzola per l’atterraggio degli elicotteri abilitata al volo notturno. Quello al quale il Cta ha dato parere positivo è il progetto preliminare delle opere di completamento del parcheggio multipiano elaborato dal gruppo di lavoro costituito dalla Provincia e coordinato dall’ingegner Raffaele De Col, progetto sulla base del quale si procederà ad un appalto concorso che privilegerà, nell’assegnazione del punteggio, la qualità delle soluzioni tecniche offerte, l’aspetto architettonico e i tempi di esecuzione più che i costi. Dopo l’aggiudicazione dei lavori, l’appalto diverrà integrato (progetto definitivo, progetto esecutivo, realizzazione). L’importo complessivo dell’opera ammonta a 12. 500. 000 euro, dei quali 9. 797. 000 euro per lavori. L’intervento si sviluppa su cinque livelli, incluso quello dell’attuale viabilità principale, interessando una superficie di svincolo coperta pari a circa 6. 655 metri quadrati. La nuova struttura accoglierà anche la sede di un Centro Operativo di Emergenza (C. O. E) con annesso Centro Traumatologico a servizio di Madonna di Campiglio e del comparto territoriale ad esso pertinente. Le unità operative che troveranno collocazione nel Centro Operativo sono quelle della Protezione Civile, Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari, Unità di Servizio di Trasporto Infermi, Guardia Medica, Centro di Traumatologia, Unità di Soccorso Alpino. Il Centro sarà inoltre predisposto per l’effettuazione di interventi di pronto-soccorso automobilistico, connessi alle operazioni relative al servizio medico di emergenza con elicotteri (Hems), di elisoccorso alpino e di protezione civile. A tale scopo il Centro operativo sarà dotato di elisuperficie per il decollo e l’atterraggio dell’elicottero, attrezzata con impianti comuni e speciali atti all’omologazione anche per voli notturni. L’obiettivo è quello di agevolare le operazioni di soccorso a mezzo di elicottero ed autoambulanza e di favorire l’integrazione fra gli ambulatori della Guardia Medica e del Centro Traumatologico con le strutture ospedaliere della provincia. Tre sono gli obiettivi primari dell’intervento: La riorganizzazione funzionale del sistema parcheggi di Madonna di Campiglio massimizzando la potenzialità ricettiva dell’area di testata, la realizzazione di locali che per la collocazione logistica nell’ambito territoriale e la funzionalità organizzativa degli spazi e dei percorsi costituirà la sede ottimale a servizio delle organizzazioni preposte alla gestione delle emergenze con una valenza sovracomunale e sovracomprensoriale; infine la ricomposizione della continuità paesaggistica del versante, scomposto dall’esecuzione delle opere e dei manufatti di imbocco della galleria, attraverso interventi mirati di mitigazione ambientale che potranno essere attuati anche mediante tecniche di ingegneria naturalistica innovative. Ad integrazione e completamento delle opere principali, dovranno essere realizzate anche alcune opere accessorie utili a garantire gli accessi pedonali e veicolari. Il termine per l’ultimazione delle opere sarà quello risultante dall’offerta dell’impresa aggiudicatrice, esso non potrà comunque superare i 600 giorni. “La costruzione del parcheggio di testata in località Colarin e Grostè e la riorganizzazione funzionale della rete viaria associata all’introduzione di servizi di trasporto collettivi efficienti – afferma il progettista, l’ingegner De Col – consentiranno una riduzione drastica dei flussi veicolari all’interno dell’abitato ed il conseguente recupero dei requisiti di vivibilità necessari per una primaria località turistica qual è Madonna di Campiglio. La realizzazione del Centro operativo di emergenza consentirà inoltre di agevolare le operazioni di soccorso medico favorendo l’integrazione fra gli ambulatori della Guardia medica e del Centro traumatologico con le strutture ospedaliere della provincia”. Discarica della “Maza” ad Arco Il parere positivo del Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici riguarda il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori di ampliamento, in seguito ai quali si determinerà un aumento della volumetria disponibile per stoccare i rifiuti solidi urbani pari a 250. 000 metri cubi. Ciò allungherà la vita della discarica di 7 anni con l’ottimizzazione dei bacini di conferimento prevista dal Piano provinciale rifiuti, altrimenti di 2 anni e mezzo se alla “Maza” continueranno ad esservi conferiti – come avviene attualmente – i rifiuti anche di Trento e del Comprensorio C 9. L’ampliamento sarà realizzato tramite l’approfondimento dei gradoni e l’innalzamento delle quote, che comporteranno scavi per oltre 79. 000 metri cubi di materiale e riporti per 7. 100 metri cubi. Il costo dei lavori, per effettuare i quali occorreranno 265 giorni, ammonta a 5. 600. 000 euro (18 euro a metro cubo di rifiuti). Nuova sede Nucleo Elicotteri Sorgerà a fianco del Laboratorio Chimico provinciale, in via Lidorno, presso l’aeroporto G. Caproni di Mattarello, e darà al Nucleo Elicotteri maggiori spazi e funzionalità logistica, soddisfando le richieste formulate dal Servizio Antincendi e Protezione civile dettate dal progressivo e considerevole aumento dell’attività operativa svolta dal Nucleo Elicotteri, dal volo notturno e dal conseguente aumento del personale preposto, nonché dalle deficienze funzionali e normative dell’attuale sede. Nel nuovo edificio, che richiama nella sua configurazione architettonica il vicino Laboratorio Chimico, troveranno posto, suddivise in più zone caratterizzanti le varie funzioni dell’attività propria svolta all’interno del Nucleo Elicotteri dai Vigili del fuoco, un’aviorimessa per cinque elicotteri - direttamente collegata con la pista d’atterraggio e decollo - completa di officine, depositi, locali per la verniciatura delle lattonerie, locali accessori, spogliatoi e uffici per gli addetti alla manutenzione, uffici per il personale medico e del soccorso alpino, spogliatoi per i vigili del fuoco aeroportuali, un’autorimessa per i mezzi antincendio e locali tecnici. Quattordici stanze saranno destinate agli operatori del Nucleo Elicotteri, mentre un altro locale sarà riservato alla sala radio, ai quali si aggiungono il locale mensa, uffici per gli operatori, una sala polivalente, una sala ginnica e servizi. L’ammontare complessivo del progetto – redatto dal Servizio Edilizia pubblica e logistica - è pari a 8. 390. 000 euro, L’appalto sarà aggiudicato con il criterio del prezzo più basso. Unica prescrizione del Cta allegata al parere positivo espresso relativamente al progetto definitivo, una diversa soluzione per quanto riguarda lo smaltimento delle acque meteoriche. Ex Convitto Comunale “Silvio Pellico” ad Ala Il parere positivo del Cta riguarda il progetto definitivo per il risanamento conservativo dello storico edificio, destinato ad ospitare la Scuola superiore di Formazione sanitaria con uno studentato da 23 posti letto e, su delega del Comune di Ala, per la costruzione - su un’area che interessa parte del terreno di pertinenza dell’edificio originario ed il corpo edilizio ammesso al palazzo negli anni Sessanta - di un nuovo corpo che ospiterà ulteriori spazi per la scuola elementare e la nuova mensa scolastica per gli alunni delle scuole elementari e medie di Ala. Il progetto è stato redatto, per la parte architettonica, dall’architetto Brunella Avi per conto dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Il recupero dell’immobile ha una forte valenza nel centro abitato, sia per la sua imponente volumetria (circa 15. 000 metri cubi) sia per l’importanza storico sociale che riveste nell’ambito cittadino. La demolizione e ricostruzione della parte aggiunta all’edificio principale negli anni Sessanta rivolta verso Via Anzelini, comporterà una riqualificazione di un’area posta a ridosso tra il tessuto storico e interventi di recente edificazione. L’intervento si dividono in tre blocchi: quelli sull’edificio esistente (Palazzo Pandolfi), la realizzazione di un nuovo corpo con la ricostruzione dell’ala sud del fabbricato esistente, e gli interventi sull’edificio della scuola media. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 7. 760. 000 euro di cui 5. 384. 000 euro per lavori a base d’asta. Entro la fine del 2007 la gara d’appalto; si prevede che l’edificio possa essere pronto per l’anno scolastico 2010-2011. Bretella “Ai Fiori” a Rovereto L’intervento – il cui progetto è delegato al Comune di Rovereto - è collegato alla realizzazione ad opera della Provincia della futura circonvallazione di Rovereto ed è destinato a ridurre di almeno il 40 per cento il traffico che scorre lungo l’asse che va dalla caserma dei Vigili del fuoco al Millennium. La bretella “Ai Fiori” avrà una lunghezza di 1. 200 metri ed una larghezza della carreggiata di 10,50 metri nell’asta principale e correrà lungo la ferrovia. Sono previste due rotatorie di diametro interno di 34 metri, una in corrispondenza della caserma dei Vigili del fuoco e l’altra (già di fatto esistente) al Millennium, nonché il completamento ed allargamento di Via Zigherane verso Borgo Sacco. Due i sottopassi stradali, uno in Via Zigherane e l’altro alla Baldresca, intervento quest’ultimo che sarà predisposto dalla Provincia ma successivamente completato dall’amministrazione comunale di Rovereto. Si prevede che l’appalto, a licitazione, dei lavori – il cui costo ammonta a 9. 730. 000 euro – avvenga entro la fine del corrente anno e che i lavori possano iniziare nella primavera-estate del 2008. .  
   
   
SABIC ANNUNCIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2007 UN UTILE DI SR 6,3 MILIARDI , PARI A US $ 1,7 MILIARDI, IL PROFITTO PIÙ ALTO MAI RAGGIUNTO DALLA SOCIETÀ  
 
Riyadh, 19 aprile 2007 - Saudi Basic Industries Corporation (Sabic) ha registrato nel primo trimestre 2007 un utile di Sr 6. 3 miliardi, pari a Us$ 1,7 miliardi, con un incremento del 50% sul risultato di Sr 4. 2 miliardi, pari Us$1,2 miliardi, raggiunto nel medesimo periodo del 2006. L’ utile d’esercizio consolidato ammonta a Sr 9. 6 miliardi, pari a Us$ 2,6 miliardi, con un incremento del 45% sul precedente risultato di Sr 6,6 miliardi, pari a Us$ 1,8 miliardi. Gli utili per azione ammontano a Sr 2. 51, pari a Us$ 0,7, a fronte di Sr 1. 67 (Us$ 0,44) registrati nel medesimo periodo dello scorso anno. Il Vice Presidente e Ceo di Sabic, Mohamed Al-mady ha affermato "Gli utili registrati nel primo trimestre 2007 sono i più alti mai raggiunti in un trimestre da quando la società è stata costituita, e hanno superato anche le cifre record registrate nel quarto trimestre 2006”. “La crescita degli utili è dovuta al miglioramento dei prezzi di buona parte dei nostri prodotti-chiave e alla incrementata produzione e commercializzazione di prodotti, aumentate rispettivamente del 14 % e dell’11 %. Valuta: 1 Riyal (Arabia Saudita ) = 0,2666 Us $ .  
   
   
LA GARANZIA A DUE ANNI NON SALVA IL CONSUMATORE DALLE SPESE DI RIPARAZIONE DIVISI A METÀ I LAVORI DIETRO GARANZIA E QUELLI A PAGAMENTO RIPARAZIONE: UN BUSINESS LOMBARDO PER OLTRE TRE MILA IMPRESE, UNA SU SEI IN ITALIA  
 
 Milano 19 aprile 2007 - Riparazioni sì, ma metà in garanzia e metà a pagamento. Anche dopo l’estensione della garanzia da uno a due anni il consumatore continua a pagare la riparazione. A volte non trova lo scontrino necessario per l’assistenza. Così quasi la metà del fatturato dei centri di assistenza (40%) arriva dalle riparazioni fuori garanzia, contro circa la metà (50%) in garanzia. A volte per prodotti non più nuovi il consumatore preferisce riacquistare che riparare. Qualcuno chiede l’estensione della garanzia da pochi mesi a un periodo massimo di sei anni, ad un costo: questo intervento pesa per il 5%-10% sul fatturato dei riparatori. Sono 3. 261 le imprese che in Lombardia forniscono assistenza e riparazione a beni di consumo elettronici, televisori, registrazione audio e video, elettrodomestici, computer, il 16% del totale nazionale. Si stima che diano lavoro a circa 18 mila addetti, con un fatturato complessivo di oltre un miliardo di euro. Milano con 1258 costituisce il 38% delle imprese lombarde del settore, seguono Brescia con 478 e Bergamo con 352. E se in Italia il comparto è in lieve rallentamento (–1,1% in un anno), Pavia e Milano segnano rispettivamente +6,7% e +2,3% portando la media lombarda alla stabilità. Emerge da un‘elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese 2006 e sulla ricerca “Analisi della formazione del prezzo dell’assistenza tecnica nel settore dell’elettronica di consumo” della Camera di Commercio di Milano e Acatec (Associazione Centri Assistenza Tecnica Elettronica di Consumo) attraverso il Politecnico di Milano, dipartimento di Ingegneria Gestionale e Politecnico Innovazione. E di centri di assistenza tecnica si è parlato oggi in Camera di Commercio al convegno “Il ruolo dei Cat – Centri di assistenza tecnica nel settore dell’elettronica di consumo: presente e futuro” organizzato dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Acatec (Associazione Centri Assistenza Tecnica Elettronica di Consumo).
Riparazione di apparecchi elettrici per la casa Installazione, manutenzione e riparazione di macchine per ufficio e di apparecchiature informatiche Totale settore variaz totale settore 2005-06
Milano 671 587 1258 2,3%
Brescia 180 298 478 -1,2%
Bergamo 142 210 352 -3,8%
Varese 114 162 276 -3,8%
Como 77 136 213 -4,5%
Pavia 77 97 174 6,7%
Mantova 50 105 155 -9,9%
Cremona 49 79 128 -0,8%
Lecco 46 65 111 -2,6%
Lodi 34 29 63 -4,5%
Sondrio 20 33 53 6,0%
Lombardia 1460 1801 3261 -0,7%
Italia 8218 12417 20. 635 -1,1%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese di Milano 2006 e 2005 .
 
   
   
CENTRALE DI CURON VENOSTA E ACQUEDOTTO DI VADENA, OK DALLA CONFERENZA VIA  
 
Bolzano, 19 aprile 2007 - Dalla conferenza dei direttori degli uffici competenti per la valutazione dell´impatto ambientale è arrivato il via libera alla realizzazione di una centrale idroelettrica di medie dimensioni a Curon Venosta, e al risanamento dell´acquedotto di Vadena, in località Monte. Il Comune di Curon Venosta ha ottenuto dalla conferenza dei direttori Via parere positivo alla costruzione di una nuova centrale idroelettrica capace di erogare ogni anno 2,6 milioni di kilowatt, e con una potenza nominale di 405 kilowatt. L´acqua verrà presa da due corsi d´acqua della zona, il Rio di Val delle Vacche e il Rio della Regola, dai quali potranno essere pompati, rispettivamente, fino a 150 e fino a 200 litri al secondo. A causa dell´altitudine della centrale, ubicata a quota 2mila metri d´altezza sul livello del mare, la struttura potrà essere utilizzata solamente tra aprile e novembre. Via libera, dalla conferenza dei direttori degli uffici competenti per la valutazione dell´impatto ambientale, anche per un progetto presentato dal Comune di Vadena. In località Monte l´approvvigionamento dell´acqua avverrà tramite un allacciamento all´acquedotto di Ora, visto che le condutture attualmente in funzione non garantivano una qualità adeguata dal punto di vista della potabilità. Il progetto prevede la realizzazione di circa 3 km. Di tubature per servire il centro abitato, e la contemporanea posa di 12 idranti. .  
   
   
LATRONICO (FI) SULLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA REGIONALE  
 
Potenza, 19 aprile 2007 - “La decisione del governo regionale di rivedere la propria posizione sul provvedimento di pianificazione energetica conferma quanto stiamo sostenendo da mesi sull’argomento e cioè che non si può gestire un tema decisivo come quello energetico senza una visione strategica che tenga insieme le esigenze di fabbisogno e le garanzie di tutela ambientale del nostro territorio”. Lo ha dichiarato in mattinata il capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, Cosimo Latronico. “E’ dall’inizio della legislatura che il governo avrebbe dovuto dotarsi di un piano energetico - ambientale in grado di stabilire i fabbisogni presenti e futuri, le fonti di approvvigionamento, le tecnologie da impiegare, le caratteristiche dell’impiantistica da utilizzare ed i criteri per selezionare le migliori localizzazioni. E’ da allora che sosteniamo che sarebbe stato un errore preoccuparsi unicamente di produzione energetica tesa al raggiungimento dell’autosufficienza della regione, senza avere cura di guardare all’attuale potenziale, alle sue capacità di efficienza, ad una politica capace di raggiungere risultati di risparmio energetico e di rafforzamento delle fonti rinnovabili in coerenza con le caratteristiche ambientali della regione e con le nuove direttive nazionali in materia. Come sarebbe un errore non valutare che il modello adottato finirà per condizionare le possibili ricadute sul sistema economico ed imprenditoriale della Basilicata”. “Il tema, ancora una volta, ha precisato Latronico - è quello di scegliere tra la difesa di un protagonismo per i nostri territori e per i soggetti attivi che vi operano oppure arrendersi alle pressioni di gruppi che saranno pure campioni internazionali, ma che non assicurano ricadute significative sulle nostre realtà al netto delle ipoteche ambientali di cui pure sono portatori. L’energia rappresenta in assoluto la possibilità più grande di cui la regione dispone per riscrivere un nuovo piano di sviluppo che generi convenienze vere e diffuse per le famiglie e per le imprese; la politica ha il dovere di rimediare con sollecitudine ai ritardi ed alle interessate amnesie di questi anni per compiere il suo dovere di fissare obiettivi strategici che siano in grado di sollecitare la nascita di un nuovo e sostenibile assetto sociale e produttivo della Basilicata”. “Noi, per quel che ci compete – ha concluso l’esponente di Forza Italia -siamo pronti a fare la nostra parte”. .  
   
   
PRESENTATO A VERCELLI IL DOCUMENTO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICO-OPERATIVA BRESSO:UNA DELLE CHIAVI DI VOLTA DELLO SVILUPPO E´ L´ENERGIA  
 
 Torino, 19 aprile 2007 - Ieri, presso la sede della Provincia di Vercelli, la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e l’assessore regionale alla Programmazione e alle Politiche territoriali, Sergio Conti, hanno incontrato, con il presidente della Provincia Renzo Masoero, gli amministratori, gli imprenditori e i rappresentanti di categoria del territorio per illustrare il Documento regionale di programmazione strategico-operativa (Dpso). Erano presenti anche il vicepresidente della Provincia Marco Fra, con gli assessori Francesco Borasio, Massimo Camandona, Giuseppe Masini e Francesco Zanotti, i consiglieri regionali Pier Giorgio Comella, Alessandro Bizjak, Luca Pedrale e il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro. Il Dpso, approvato dal Consiglio regionale lo scorso 21 dicembre, stabilisce gli indirizzi per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali, nell’ambito della politica di coesione regionale per il periodo 2007-2013. Nella trattativa fra regioni, governo e Unione Europea, il Piemonte ha avuto una percentuale di risorse superiore rispetto alla volta scorsa: un miliardo e 76 milioni di euro di fondi del Fesr (Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale), un miliardo e 10 milioni del Fse (Fondo Sociale Europeo) e un miliardo e 200 milioni del Fas (Fondo per le Aree Sottosviluppate), per un totale di più di tre miliardi di risorse. Più del 70 per cento del Fesr, e una parte significativa del Fse, che finanzia la formazione professionale, seguono le linee indicative della strategia di Lisbona: innovazione, ricerca e competitività. Il 2007 dovrà essere dedicato alla fase della progettualità integrata; entro gli inizi del 2008 tutti i progetti dovranno essere presentati. E’ importante rispettare i tempi indicati dall’Unione Europea per non accumulare ritardi che potrebbero causare la perdita dei finanziamenti. “I progetti non devono essere circoscritti a piccole zone e a tempi limitati – ha dichiarato la presidente Bresso - ma devono essere integrati, di dimensioni tali da poter effettivamente imprimere una spinta decisiva alla competitività del territorio. Queste risorse non vanno sprecate con tanti piccoli finanziamenti a pioggia, che magari non producono un salto di qualità ma ulteriori costi, bensì usate per progetti che possano produrre cambiamenti decisivi per reddito, occupazione e sviluppo. Il Vercellese ha delle buone potenzialità dal punto di vista agricolo - soprattutto in questo periodo in cui nel mercato internazionale il fabbisogno di riso è aumentato - ma anche dal punto di vista energetico, del turismo e della cultura, settori su cui, ultimamente, si sta facendo molto, e nel settore tessile, dove si vedono i primissimi segni di sviluppo”. “Una delle chiavi di volta dello sviluppo - ha proseguito la presidente - è l´energia. Bisogna applicare le nuove tecnologie di risparmio energetico a livello produttivo e abitativo, sollecitare l´utilizzo delle fonti rinnovabili e, soprattutto, sviluppare la capacità di offerta del nostro sistema produttivo. La crescente, e sempre più impellente, richiesta in questo settore è una grande opportunità economica, oltre che ambientale. Bisogna evitare di lasciare un mercato enorme aperto ai fornitori esteri”. “L’ottimismo e la soddisfazione appaiono evidenti - ha dichiarato il presidente Masoero - L´opera costruttiva tra Regione Piemonte e Provincia di Vercelli è innanzitutto il segnale evidente di quanto lo sviluppo territoriale sia assolutamente svincolato dagli schieramenti politici e scevro dalle logiche di partito. Il documento di programmazione strategico-operativa offre la possibilità di una corretta pianificazione economica e finanziaria che inciderà positivamente su ogni segmento sociale. Dalle infrastrutture ai comparti economici, culturali e sociali della nostra realtà locale. La politica economica della Provincia di Vercelli si è ispirata in questi cinque anni alla consapevolezza che il Piemonte ha un sistema produttivo solido e sano il quale, tuttavia, richiede di essere qualificato e rafforzato, alla luce dei grandi cambiamenti di scenario con i quali dobbiamo misurarci quotidianamente. E i fondi 2007-2013 rappresentano sotto questo aspetto una risorsa di rilevanza vigorosa”. “Le nuove linee d´indirizzo della Commissione Europea - ha aggiunto l’assessore regionale Conti - sono basate su principi quali la riduzione degli aiuti diretti, la massimizzazione dei soggetti interessati, il riorientamento delle forme di aiuto e il massiccio coinvolgimento della piccola e media impresa. Ci viene chiesto, insomma, di lavorare per sistemi; è bene dunque che i soggetti interessati e le imprese dialoghino tra loro, perché il dialogo è la premessa per qualsiasi tipo di progetto". . .  
   
   
PANNELLI SOLARI TERMICI OBBLIGATORI DAL MESE DI SETTEMBRE GRAZIE AI FINANZIAMENTI REGIONALI DAL 2000 SONO STATI INSTALLATI 50.000 METRI QUADRI  
 
Firenze, 19 aprile 2007 - Obbligo di pannelli solari termici per coprire almeno il 50% del fabbisogno annuale di acqua calda di una famiglia. La Regione intende attuare la norma introdotta dalla legge regionale 39, e darà il via fin da subito all´intesa con i distributori di energia e gas e con le associazioni di consumatori, come previsto dall´articolo 23 comma 3. Nonostante la complessità della messa in atto di tale norma, l´attuazione è prevista entro fine settembre. Nel frattempo anche il governo approverà un regolamento - lo sta per emanare il ministero dello sviluppo economico - che prevede l´obbligo dell´uso di fonti rinnovabili per la produzione di almeno il 50% dell´acqua calda sull´intero territorio nazionale, in attuazione del decreto legislativo 311/2006. Sul fronte dell´installazione dei pannelli solari termici la Regione ha comunque già ottenuto risultati interessanti. Grazie alla formula del sostegno finanziario pari al 20% dell´intervento -fino al 2005 veniva coperto il 25% - ad oggi sono stati installati circa 50. 000 metri quadri che hanno prodotto un risparmio energetico pari a circa 500 Tep e un abbattimento della Co2 immessa in atmosfera di 1600 tonnellate. La giunta ha anche approvato che il taglio di tonnellate equivalenti di petrolio (tep) conseguito negli anni 2005-2006 con la promozione dei pannelli solari termici venga tradotto in "titoli di efficienza energetica", i cosiddetti "certificati bianchi" (cioè i titoli che attestano il risparmio energetico obbligatorio per i maggiori distributori di elettricità e gas), attraverso un soggetto accreditato dall´Autorità per l´energia elettrica e il gas. Il distributore selezionato trasferirà alla Regione le cifre ottenute dalla contrattazione sul mercato dei titoli energetici, al netto delle spese sostenute per la loro quantificazione, trasformazione e vendita. Per i pannelli installati fino a tutto il 2004 ciò porterà alla Regione Toscana, grazie all´accordo stipulato con il distributore toscano Consiag Reti, circa 200. 000 euro. Per il 2007 la cifra stanziata dalla Regione per incentivi all´installazione di pannelli solari termici è pari a 750. 000 euro. .  
   
   
APPROVATI INCENTIVI DA 15 MILIONI DI EURO NUOVI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI  
 
Firenze, 19 aprile 2007 - Se 4 milioni e 200 mila euro serviranno a far sbocciare i quartieri eco-energetici, gli altri 10 milioni e 800 mila del pacchetto predisposto dalla Regione finanzieranno la diffusione di impianti industriali e civili per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la progettazione di restauri e recuperi del patrimonio immobiliare pubblico volti a ridurre le dispersioni e gli sprechi energetici, e, infine, la nascita e lo sviluppo di una industria virtuosa nel campo dello sfruttamento delle energie rinnovabili e della progettazione e costruzione di tecnologie finalizzate al risparmio energetico. 2 milioni di euro finanzieranno le piccole e medie imprese e i privati o famiglie che adotteranno piccoli impianti solari fotovoltaici connessi alla rete di trasmissione (di potenza di picco compresa tra 1 e 50 kw), impianti micro-eolici e mini-eolici (di potenza di picco non superiore a 100 kw), impianti di cogenerazione e trigenerazione a biomasse di potenza non superiore a 200 kw termici e 100 kw elettrici, impianti micro-idroelettrici di potenza di picco non superiore a 100 kw, impianti per l´utilizzo diretto del calore geotermico mediante pompe di calore, impianti centralizzati anche di tipo cogenerativo e trigenerativo alimentati a gas naturale fino a 200 kw termici e 100 kw elettrici. Per gli impianti solari fotovoltaici connessi alla rete di trasmissione il finanziamento copre il 20% dei costi ammissibili fino ad un massimo di 50. 000 euro. Per tutti gli altri interventi è coperto il 30% dei costi ammissibili, con un tetto massimo di 50. 000 euro. C´è poi un finanziamento comunitario annuo di 8 milioni di Euro, fino al 2013 che, unito agli interventi programmati da Fidi Toscana a favore del capitale di rischio, consentirà la nascita e lo sviluppo di medi e grandi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, e di processi virtuosi di risparmio energetico (per esempio la sostituzione dei motori elettrici nelle Pmi, l´installazione di generatori di calore ad alto rendimento, ecc. ). Infine 458. 000 euro saranno destinati a individuare gli interventi necessari ad ottenere il risparmio energetico, la cosiddetta "diagnosi energetica", negli uffici pubblici a partire dalle strutture ospedaliere, una per provincia, e dagli edifici regionali (sia il centro direzionale di Novoli che gli altri immobili nel centro fiorentino), e infine nei principali impianti idrici, in attuazione del protocollo d´intesa firmato di recente con Cispel. .  
   
   
LAVORO: SABATO LA CONVENZIONE IPSIA-WALTER TOSTO FABBIANI: IN SINTONIA CON EUROPA IL RAPPORTO SCUOLA-LAVORO  
 
 Pescara, 19 aprile 2007 - Una convenzione per favorire l´avvio di un´esperienza di alternanza scuola-lavoro tra l´Istituto Professionale "Di Marzio" di Pescara e l´azienda Walter Tosto sarà sottoscritta nel corso di un convegno che si svolgerà sabato prossimo, 21 aprile, alle 10. 30, nella sede dello stesso istituto. Il convegno è stato presentato stamane dall´assessore al Lavoro, Fernando Fabbiani, dal preside dell´Ipsia, Nicola Traini e dall´amministratore delegato dell´azienda, Luca Tosto. Il progetto sostenuto dalla convenzione riguarderà dodici alunni delle classi degli ultimi due anni dell´Ipsia che beneficeranno anche di crediti formativi utili alla loro carriera scolastica. "L´alternanza scuola-lavoro è esperienza assai importante perchè in piena aderenza con gli orientamenti sia del governo regionale che dell´Unione Europea - ha sottolineato l´assessore Fabbiani - competenza e saperi acquisiti con l´esperienza scolastica vengono messi a frutto con un impegno diretto nel mondo del lavoro". L´assessore ha ricordato infatti che l´Unione Europea ha impresso alla scuola un diverso indirizzo, favorendo il rapporto tra istruzione, formazione e applicazione al lavoro. "Oggi la formazione secondo l´indirizzo europeo non si ferma più alla sola acquisizione di una qualifica a beneficio degli studenti - ha spiegato Fabbiani - vuole invece che lo studente, una volta acquisita la qualifica, sia guidato nel suo ingresso nel mondo del lavoro e questo è anche l´impegno che la Regione ha avviato e porterà avanti". L´assessore ha auspicato quindi che altri istituti scolastici, oltre quello pescarese che già vanta un´esperienza quindicennale nell´alternanza scuola-lavoro, possano accedere a convenzioni con aziende interessate ad investire in questo campo. "E´ importante che esista una volontà politica attenta ad elevare la preparazione scientifica e tecnologica delle nuove generazioni di allievi degli istituti superiori - ha concluso Fabbiani - in questo modo le stesse aziende che avvieranno l´esperienza dell´alternanza tra scuola e lavoro, prevista dalla legge 53 del 2003, potranno acquisire nuove e migliori competenze e quindi maggiore competitività sul mercato nazionale ed europeo". .  
   
   
INTESA CON L’EGITTO PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Milano, 19 aprile 2007 - In Camera di Commercio di Milano con il ministro egiziano del Commercio e dell’Iindustria, Rachid Mohamed Rachid verrà siglato domani un accordo di collaborazione tra il Ministero egiziano del commercio e dell’industria e la Provincia di Milano – Progetto Monza e Brianza sviluppato da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con l’Ufficio commerciale egiziano di Milano e il Cfp (Centro Formazione Professionale) Terragni di Meda. Lo scopo è quello di rafforzare attività ed azioni comuni nell’ambito della formazione professionale del comparto del legno – arredo e design a favore di tecnici e imprenditori egiziani e sviluppare nuove collaborazioni tra gli operatori economici di settore dei due paesi. La firma dell’accordo si terrà domani, giovedì 19 aprile, alle ore 9,15, nella sala Donzelli della Camera di Commercio di Milano. Saranno presenti: Rachid Mohamed Rachid, ministro egiziano del Commercio e dell’industria, Gigi Ponti, assessore della provincia di Milano per la attuazione della Provincia di Monza e Brianza, Bruno Ermolli, presidente di Promos. . .  
   
   
ASTROGEOFISICA:SERSES,FONDI AL CONSORZIO AQUILANO DI RICERCA PER IL 2007 AL VIA COLLABORAZIONE CON SCUOLE SUPERIORI  
 
L´aquila, 19 aprile 2007 - La Giunta cofinanzierà, con un contributo di 50. 000 euro, relativo al 2007, il Consorzio: ´Area di ricerca in astrogeofisica´, per la realizzazione del programma di ricerca scientifica Serses (Series of Events on Relations in the Sun - Earth System and Space Weather). Lo rende noto l´assessore all´Ambiente Franco Caramanico. La città di L´aquila ed il Consorzio sono stati selezionati come sede privilegiata di divulgazione scientifica. "Si tratta di un´attività - afferma Caramanico - che prevede una serie di corsi in scuole internazionali e di convegni scientifici, aperti a scienziati e a giovani studiosi di tutto il mondo, nelle discipline relative alla fisica del Sole, dello spazio interplanetario, delle relazioni Sole - Terra". L´iniziativa,che anche nel 2006 ottenne l´approvazione della Giunta,è stata varata lo scorso anno dal dipartimento di Fisca dell´Università di L´aquila, con l´International School of Space Science ed il World Institute for Space Environment Research, ottenne anche nel 2006 l´approvazione della Giunta. Il programma ha visto la partecipazione di scienziati e studenti da tutto il mondo (Usa, India, Inghilterra, Francia, Russia, Brasile, Giappone, Germania, Romania, Cina, Peru´, Ghana, Svezia, Cile, Belgio, Pakistan e Grecia). "Grazie al contributo della Regione - aggiunge - è stato possibile organizzare i seminari ed i corsi previsti oltre a permettere la partecipazione gratuita a sette giovani laureati e studenti abruzzesi, ai quali è stata offerta la possibilità di familiarizzare con scienziati provenienti da tutto il mondo". Per il 2007 il Consorzio ha stabilito un programma di collaborazione con le scuole superiori aquilane che consentirà agli studenti di identificare, visualizzare, studiare le maggiori attività solari e le conseguenze sull´ambiente circumterrestre, contribuendo alla loro formazione scientifica. Il Consorzio svolge, principalmente, promozione e sviluppo della ricerca scientifica, promozione sia di attività di formazione sia di quella dell´insediamento, nel territorio,di altri enti di ricerca. Inoltre si occupa dell´attività dei dottorati di ricerca e dei corsi di formazione avanzata, nonché di divulgazione di attività convegnistica. L´organismo è costituito dall´Università agli studi di L´aquila, Istituto Nazionale di Geofisica, Osservatorio Astronomico di Collurania (Te), Osservatorio Astronomico di Roma, Istituto di Fisica dello spazio interplanetario. . . .  
   
   
DOVE VA A FINIRE IL CARBONIO?  
 
 Bruxelles, 19 aprile 2007 - Un esperimento di enormi proporzioni finanziato dall´Ue, la cui realizzazione nella Francia sudoccidentale si protrarrà per tutto il mese di aprile, si propone di comprendere meglio quanto biossido di carbonio (o anidride carbonica) possono assorbire dall´atmosfera gli ecosistemi terrestri europei. Se l´umanità vuole combattere efficacemente il cambiamento climatico, è essenziale conoscere i responsabili dell´immissione di Co2 nell´atmosfera, nonché quali fattori contribuiscono alla sua eliminazione dall´atmosfera. Le piante assorbono Co2 tramite la fotosintesi e lo liberano durante la respirazione, come gli esseri umani. A livello globale, le piante e altri responsabili terrestri della fotosintesi assorbono circa un terzo delle emissioni di Co2 generate dai combustibili fossili, rallentando pertanto il cambiamento climatico. Tuttavia, non è ancora chiaro quali tipologie di vegetazione assorbano più Co2 e come tali piante reagiranno al cambiamento climatico. L´ultima questione è di importanza politica, in quanto il protocollo di Kyoto autorizza i paesi firmatari a inserire nel loro bilancio del carbonio i serbatoi presenti nella biosfera terrestre. Il progetto Carboeurope, finanziato dal Sesto programma quadro dell´Ue, si propone di comprendere e quantificare il ruolo degli ecosistemi terrestri europei nella gestione del saldo del carbonio del continente. «Stiamo cercando di capire la variabilità e la vulnerabilità del bilancio del carbonio», ha dichiarato al Notiziario Cordis il professor Han Dolman della Libera università di Amsterdam, uno dei partner del progetto. Una difficoltà correlata alla creazione di mappe su larga scala dei luoghi di emissione e di assorbimento del carbonio è il fatto che si basano sull´ipotesi che una misurazione della concentrazione di Co2 sia rappresentativa di un´area estesa. Tuttavia, la ricerca dimostra che di fatto la concentrazione di Co2 può denotare ampie variazioni in aree anche relativamente poco vaste. E qui entra in gioco l´esperimento in corso. Un gruppo di ricercatori guidati da Han Dolman sta creando una mappa dettagliata del flusso di Co2 di una superficie di 300 km per 300 km nella regione francese di Bordeaux. Tali informazioni verranno poi utilizzate per valutare come aumentare di scala le misurazioni per utilizzarle in modelli di dimensioni maggiori. L´area dell´esperimento comprende la foresta di «Les Landes», un´area agricola estesa e la città di Bordeaux. È stata scelta per la natura relativamente omogenea della copertura del terreno, per la presenza dell´oceano, e per le banche dati esistenti e l´esperienza nella modellazione del partner del progetto, il Centro francese di ricerca meteorologica di Tolosa. Gli scienziati effettueranno i rilevamenti a livello del suolo, in cima a torri elevate e da palloni aerostatici e aeroplani, al fine di stabilire come diversi tipi di vegetazione presenti nella regione determinano il flusso di Co2 e per misurare altri fattori quali la velocità del vento, la temperatura e l´umidità in diverse località. Un esperimento precedentemente svolto nella stessa area nel 2005 ha dimostrato che le concentrazioni di Co2 possono variare di 10-20 parti per milione (ppm) in 200 km. Quest´anno i ricercatori lasceranno parte della strumentazione sul posto per un secondo esperimento su larga scala che si svolgerà in settembre, per avere una prospettiva di come varia il flusso del carbonio nell´arco di diversi mesi. Per quanto riguarda il modo in cui il cambiamento climatico può influire sul flusso di Co2 del continente, il professor Dolman osserva che i ricercatori hanno avuto l´opportunità di occuparsene in occasione dell´ondata di caldo che ha colpito l´Europa nell´estate del 2003. I risultati hanno dimostrato che, con l´aumentare della temperatura, salgono anche i livelli di carbonio atmosferico, in quanto le piante si chiudono e smettono di assorbire Co2. «Se l´aumento del riscaldamento porta a un incremento delle emissioni dalla biosfera, ci troviamo di fronte a un pericoloso anello di retroazione positivo», avverte il professor Dolman. Per maggiori informazioni sull´esperimento consultare: http://carboregional. Mediasfrance. Org//index. En. Php Sito di Carboeurope: http://www. Carboeurope. Org/ .  
   
   
PARTECIPA AL TUO FUTURO CON IL BILANCIO PER L´AMBIENTE  
 
Roma, 19 aprile 2007 - L´assessorato all´Ambiente e alla cooperazione tra i popoli organizza una serie di incontri con i cittadini e con gli operatori del settore per presentare il bilancio 2007 dell´assessorato e raccogliere suggerimenti per il Dpefr del 2008. “La partecipazione da parte dei cittadini ai processi decisionali degli Enti locali quando si parla di ambiente, oggi, è diventato un elemento fondamentale nel Governo del territorio - spiega l´assessore regionale all´Ambiente e cooperazione tra i Popoli Filiberto Zaratti - L´ascolto delle esigenze che emergono dalle realtà territoriali ha una grande valenza per tutti coloro, come amministratori e tecnici, hanno responsabilità nelle decisioni inerenti le società, il tessuto imprenditoriale e le specificità dei territori. L´assessorato all´Ambiente e Cooperazione tra i Popoli è fermamente convinto che questa sia la strada maestra da seguire e per questo motivo abbiamo organizzato questa prima serie di incontri, per discutere assieme ai cittadini il bilancio programmatico dei prossimi anni. Per ascoltare, riflettere e decidere assieme”. Gli incontri inizieranno a Ti voli, il 20 aprile alle 15 presso il Comune (Scuderia Estensi - Piazza Garibaldi), per proseguire a Roma, il 24 aprile, alle 10,30 allaProvincia (Palazzo Valentini, Via Iv novembre, 149). Tra la fine di aprile e metà maggio sa ranno toccate dall’iniziativa Frosinone, Viterbo, Civitavecchia , Ciampino, Latina, Rieti . .  
   
   
APPROVATO DDL INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ACUSTICO  
 
 Trieste, 19 aprile 2007 - Primo sì al provvedimento sulla tutela dall´inquinamento atmosferico e acustico: lo hanno dato i consiglieri di Margherita, Ds, Cittadini e Prc-se della Iv Commissione consiliare, astenuti Udc e Lega Nord. Tra le maggiori modifiche introdotte al testo illustrato il 4 aprile scorso vi è una posta di 200mila euro per la creazione, presso l´Agenzia regionale per la protezione dell´ambiente (Arpa), del Centro regionale di modellistica ambientale (Crma) a cui competeranno l´informazione sulla qualità dell´aria e sulla rimozione degli inquinanti; la possibilità, per Comuni e Province, di stipulare con l´Arpa apposite convenzioni per il supporto tecnico che l´Agenzia fornirà loro; ancora l´Arpa riceverà dai gestori di impianti le informazioni necessarie ad aggiornare gli inventari provinciali delle emissioni. Si prevede, inoltre, l´inserimento in legge degli attuali protocolli d´intesa che i Comuni fanno con le servitù militari quanto al contenimento del rumore nelle aree interessate dalle basi militari e dalle attività delle Forze armate: si definiranno degli accordi all´interno dei Comitati misti paritetici previsti nella legge 189/1976 sulle servitù militari. La Regione, i Comuni e le Province interessati dagli insediamenti militari e l´Arpa stipuleranno protocolli d´intesa, tra l´altro volti a individuare misure di contenimento nell´ambito dei Piani comunali di risanamento acustico. Da parte della Iv Commissione è, poi, stata convenuta la necessità che la Regione riesca a calcolare il ristoro dei danni ambientali subiti dai cittadini che vivono in prossimità delle basi aeree (ad esempio lo smottamento dei coppi dei tetti) e far sì che lo Stato si accolli le spese. Infine, è stato sottolineato che i progetti per opere quali aeroporti, strade, impianti sportivi, discoteche o circoli con installazione di strumentazioni rumorose, ferrovie debbano essere corredati da documentazione di impatto acustico redatta da un tecnico competente in acustica ambientale. La Regione avrà a disposizione, per il 2008, 400mila euro per azioni di prevenzione e riduzione dell´inquinamento atmosferico; altri 200mila euro saranno destinati all´inventario regionale delle emissioni in atmosfera. Per la realizzazione delle banche dati sul rumore ambientale, le Province disporranno, sempre nel 2008, di 200mila euro, mentre ai Comuni andranno 400mila euro per l´attuazione dei Piani comunali di risanamento acustico. .  
   
   
DE RUGGIERO: UN PARCO UNICO E INTERREGIONALE PER IL TICINO LO DICE AL CONVEGNO DI VIGEVANO PER UN PATTO DI TUTELA DEL FIUME  
 
Torino, 19 aprile 2007 - “Crediamo che un grande ed unico parco per le due sponde, piemontese e lombarda, possa essere il migliore strumento per garantire al Ticino un futuro sostenibile per il suo ecosistema e per le persone che vivono lungo il suo corso”. Parlando a Vigevano, in provincia di Pavia, ad un convegno sul grande fiume tra Lombardia e Piemonte, l’assessore regionale all’Ambiente Nicola de Ruggiero, ha così voluto definire la sua opinione su come migliorare la qualità globale di un corso d’acqua basilare per il sistema idrico e per l’ambiente del nord Italia. Organizzato dal Coordinamento “Salviamo il Ticino”, che riunisce le associazioni che operano nelle due regioni per la salvaguardia del fiume sotto gli aspetti ecologici, paesaggistici e culturali, il convegno “Ticino: un fiume, un parco - Un nuovo patto per la tutela e la valorizzazione del Parco del Ticino”, si proponeva di raccogliere tutte le istanze ed i progetti provenienti dalle organizzazioni formate dai cittadini. “In Piemonte abbiamo appena approvato il Piano di tutela delle acque - ha aggiunto de Ruggiero - che è il mezzo migliore per tutelare la qualità dell’acqua come luogo di biodiversità da preservare e per usufruirne come risorsa in modo responsabile. Con il Testo Unico relativo ai parchi, in fase di discussione in Consiglio regionale, abbiamo invece lo strumento per una gestione che, sia dal punto di vista amministrativo, sia da quello naturalistico, fondamentale per un corretto sviluppo, sia efficace ed in linea con le direttive europee. Il nostro testo prevede l’unificazione del parco piemontese del Ticino con quello del Lago Maggiore, ma il vero obiettivo resta quello del parco interregionale”. .