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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Settembre 2007
RIFORMARE IL BILANCIO, CAMBIARE L´EUROPA: AL VIA LA CONSULTAZIONE SULLA REVISIONE DEL BILANCIO 2008-2009  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - Come strutturare e orientare le priorità di spesa dell´Unione europea per far fronte alle sfide della globalizzazione nei prossimi dieci anni e oltre? Qual è il modo migliore per procurarsi le risorse necessarie per finanziare le politiche dell´Unione europea? Queste domande fondamentali, insieme ad altre più tecniche, sono destinate a guidare un´ampia consultazione sul futuro delle finanze dell´Ue avviato ieri dalla Commissione europea. Un dibattito aperto, al quale sono invitate a partecipare tutte le parti interessate a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, servirà a orientare il lavoro della Commissione sulla revisione del bilancio, che sarà oggetto di una proposta nel 2008-2009. L´adozione - su iniziativa del presidente della Commissione José Manuel Barroso e della commissaria per la programmazione finanziaria e il bilancio Dalia Grybauskaitė del documento di riflessione in vista della revisione del bilancio rappresenta la prima tappa pubblica di un processo di riforma di tutti gli aspetti delle spese e delle entrate dell´Ue deciso nel maggio 2006 da Parlamento europeo, Consiglio e Commissione. “Oggi è il primo giorno di un dibattito senza tabù sulle priorità di spesa, che significa anche un dibattito senza tabù sulla strategia da seguire. Come far sì che l´Unione europea concentri la sua spesa sui settori in grado di realizzare un´Europa dei risultati nei prossimi decenni? In che modo l´Europa deve affrontare e gestire la globalizzazione per promuovere la crescita e l´occupazione? Come dar vita ad un´economia a basse emissioni di carbonio, garantendo la sicurezza e la competitività delle fonti energetiche? Abbiamo la possibilità di ripartire da zero, di esaminare quali dovranno essere le spese dell´Unione europea nei prossimi anni e le loro fonti di finanziamento", ha dichiarato il presidente della Commissione José Manuel Barroso. "Invitiamo tutti gli attori a tutti i livelli a partecipare ad un dibattito franco e aperto sulle sfide future e su come concentrare la spesa comunitaria nei settori nei quali può produrre i maggiori benefici ”, ha affermato la commissaria Dalia Grybauskaitė. “La consultazione, avviata dalla Commissione senza condizioni e senza tabù, dovrebbe servire a preparare il terreno per un nuovo consenso sulle future priorità politiche e sulle loro modalità di finanziamento. Ogni euro speso a livello comunitario deve produrre il massimo valore aggiunto per i cittadini e i contribuenti europei”. La Commissione ha già avviato il processo di revisione con l´imminente verifica dello "stato di salute" della politica agricola comune e l´adozione, nel mese di maggio, della Quarta relazione sulla coesione, che ha esaminato i progressi compiuti nella riduzione delle disparità regionali nell´Ue. Anche altri settori saranno sottoposti a riesame. La Commissione ha inoltre affidato ad alcuni esperti esterni una serie di studi orizzontali e settoriali, che dovrebbero essere ultimati nella primavera 2008. Il documento di riflessione contribuisce a strutturare il dibattito pubblico sulla riforma del bilancio, focalizzando l´attenzione su alcuni aspetti e questioni cruciali: Il bilancio comunitario ha risposto in maniera adeguata all´evoluzione delle esigenze? Quali sono i criteri atti ad assicurare l´effettiva applicazione del principio del valore aggiunto europeo? Come tradurre adeguatamente gli obiettivi politici in priorità di spesa? Quali cambiamenti sono necessari? Come accrescere l´efficacia e l´efficienza nell´esecuzione del bilancio? È possibile migliorare ulteriormente la trasparenza e la responsabilità in materia di bilancio? Quali principi dovrebbero essere alla base delle entrate del bilancio e come dovrebbero essere recepiti nel sistema delle risorse proprie? È giustificato mantenere meccanismi correttivi o compensatori? Quale dovrebbe essere il rapporto tra i cittadini e il finanziamento del bilancio comunitario? I contributi delle parti interessate dovranno pervenire all´indirizzo sg-budget-review@ec. Europa. Eu entro il 15 aprile 2008 e saranno poi pubblicati sul sito http://ec. Europa. Eu/budget/reform/index_en. Htm, sul quale sono disponibili il testo del documento di riflessione e altre informazioni utili sulle finanze dell´Ue. Terminata la consultazione, la Commissione presenterà una proposta sulla revisione del bilancio nel 2008-2009. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA NOMINA QUATTRO COORDINATORI EUROPEI PER PROGETTI STRATEGICI NEL SETTORE DELL’ENERGIA  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - La Commissione europea ha nominato ieri quattro Coordinatori per progetti nel settore dell’energia, con la missione di monitorare ed agevolare la realizzazione di alcuni progetti prioritari. I quattro progetti riguardano rispettivamente: l’interconnessione delle reti elettriche ad alta tensione di Francia e Spagna, i collegamenti alle stazioni eoliche off-shore nel Baltico e nel Mare del Nord, il gasdotto Nabucco e il collegamento delle reti elettriche di Germania, Polonia e Lituania. “La nomina di questi coordinatori europei è una riprova dell’impegno che la Commissione mette nel promuovere la realizzazione di alcuni grandi progetti prioritari nel campo dell’energia; è una decisione che dà anche una risposta alle aspettative, espresse da più parti, sulla necessità di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e le interconnessioni delle reti elettriche nell’Ue. I Coordinatori che abbiamo scelto possiedono tutti un elevatissimo profilo politico e tecnico e sono personalmente convinto che daranno un contributo prezioso alla realizzazione di questi progetti”, ha dichiarato il commissario Piebalgs, responsabile del portafoglio Energia. La missione dei Coordinatori consiste nell’offrire un sostegno non solo sul piano strategico ma anche nella ricerca di soluzioni pratiche. Dovranno in particolare rimuovere ostacoli, conciliare gli interessi di soggetti appartenenti a Stati diversi per individuare le soluzioni ottimali, valutare l’impatto socio-ambientale dei progetti e definire adeguate strategie per la loro realizzazione. I quattro Coordinatori europei sono stati nominati per un periodo di quattro anni e seguiranno la realizzazione di progetti che hanno incontrato varie difficoltà di natura tecnica, politica o finanziaria. Il prof. Mario Monti sarà responsabile dell’interconnessione delle reti ad alta tensione della Francia e della Spagna. Si tratta di una linea essenziale per collegare il centro dell’Unione con la regione iberica, che costituisce un’“isola elettrica” separata. L’interconnessione è necessaria per garantire la sicurezza delle forniture nei due paesi e realizzare un mercato interno funzionante. Georg Wilhelm Adamowitsch sarà responsabile del completamento dei collegamenti con le stazioni eoliche off-shore nel Mar Baltico e nel Mare del Nord (Danimarca-germania-polonia). Il progetto mira a facilitare l’integrazione dell’energia eolica prodotta nel Mar Baltico e nel Mare del Nord nella rete continentale e darà un robusto contributo allo sviluppo di una rete ecologicamente più sostenibile. Jozias Johannes van Aartsen si occuperà del gasdotto Nabucco che collega la Turchia all’Austria attraverso la Romania, la Bulgaria e l’Ungheria e, infine, Wladyslaw Mielczarski sarà responsabile dell’accelerazione dei lavori per la realizzazione della connessione elettrica tra Germania, Polonia e Lituania. Grazie a questa connessione la rete della regione del Baltico sarà unita alla rete continentale (Germania e Polonia), così che ne risulterà una migliore capacità globale e un’accresciuta affidabilità della rete. Il prof. Monti è attualmente presidente dell’Università Bocconi di Milano. È stato membro della Commissione europea responsabile del Mercato interno, dei servizi finanziari e della politica fiscale tra il 1995 e il 1999 e, successivamente, dal 1999 fino al 2004, Commissario responsabile della Concorrenza. G. W. Adamowitsch è stato fino ad una data recente Ministro dell’economia nel governo della Germania Federale. J. J. Van Aartsen è stato Ministro degli affari esteri del governo dei Paesi Bassi dal 1998 al 2000. W. Mielczarski è professore presso l’Università di Lodz. Il piano di interconnessioni prioritarie adottato dalla Commissione il 10 gennaio 2007[1] nell’ambito della politica dell’energia per l’Europa e il Piano d’azione adottato dal Consiglio europeo il 9 marzo 2007 fanno espressamente riferimento alla nomina di Coordinatori europei per i progetti sopra indicati. .  
   
   
RAFFORZARE E MONITORARE LE MISURE PER LE POLITICHE DI INTEGRAZIONE NELL´UE: LA COMMISSIONE ADOTTA LA TERZA RELAZIONE ANNUALE SU MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - La Commissione europea ha adottato ieri la terza relazione annuale su migrazione e integrazione che analizza le misure prese, a livello Ue e nazionale, per ammettere e integrare i cittadini di paesi terzi, fornisce una panoramica degli sviluppi politici e contribuisce a valutare e rafforzare le misure di integrazione. Il vicepresidente Frattini, commissario Ue responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: "Realizzare il pieno potenziale dell´immigrazione è possibile solo se diamo agli immigrati l´opportunità di integrarsi nella società e nell´economia del paese ospitante. Grazie all´adozione dei principi fondamentali comuni nel 2004 e all´agenda comune per l’integrazione – che ho io stesso proposto nel 2005 - stiamo sviluppando una strategia prettamente europea, ormai del tutto riconoscibile". Il commissario Špidla, responsabile del portafoglio Occupazione, affari sociali e pari opportunità, ha aggiunto: "Il mercato del lavoro europeo avrà inevitabilmente bisogno di nuovi migranti. Non si tratta di scegliere tra un futuro con o senza immigrazione. Il vero problema sarà riuscire ad integrare gli immigrati di oggi e di domani, inserirli cioè non solo nel mondo del lavoro ma anche in tutte le sfere delle nostre società" . Nel gennaio 2006 i cittadini di paesi terzi residenti nell´Ue erano 18,5 milioni, pari al 3,8% della popolazione totale dell´Ue (che è di circa 493 milioni). L´immigrazione continua ad essere il principale elemento di crescita demografica dell´Ue e in molti Stati membri si registra una migrazione netta positiva. La migrazione netta, che per quasi tutti gli anni Novanta si è situata tra lo 0,5 e il milione annui, ha raggiunto dal 2002 un livello compreso tra 1,5 e 2 milioni. La prima relazione annuale è stata pubblicata nel luglio 2004, la seconda nel giugno 2006. La terza relazione contiene informazioni sulla creazione del quadro normativo Ue per l´integrazione dei cittadini di paesi terzi fino al giugno 2007. Inoltre annuncia l´impegno della Commissione ad elaborare nuove iniziative per sviluppare tale quadro, esaminando per esempio in che modo la partecipazione e la cittadinanza possono favorire il processo di integrazione, e promuovendo la definizione di indicatori e indici comuni utilizzabili dagli Stati membri su base volontaria per valutare i risultati della politica di integrazione. L´allegato contiene sintesi delle politiche di integrazione nell´Ue-27, elaborata in cooperazione con le cellule nazionali di contatto in materia di integrazione, e fornisce informazioni specifiche sulle varie dimensioni del processo di integrazione negli Stati membri per il 2005 e la prima metà del 2006. La Terza relazione annuale su migrazione e integrazione sarà discussa durante la conferenza ad alto livello sull´immigrazione legale, organizzata dalla presidenza portoghese per il 13 e 14 settembre. Per maggiori informazioni: Un quadro comune per l´integrazione dei cittadini di paesi terzi http://ec. Europa. Eu/justice_home/fsj/immigration/integration/fsj_immigration_integration_en. Htm .  
   
   
UNA NORMATIVA EUROPEA PIÙ SEMPLICE E COMPRENSIBILE  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - Appoggiando le iniziative volte a semplificare la legislazione Ue, il Parlamento chiede un più ampio ricorso alla rifusione dei testi ed a un linguaggio più chiaro per rendere la legislazione europea più comprensibile. Nel sollecitare la consultazione delle parti interessate e il potenziamento delle analisi settoriali, ritiene valido ricorrere a forme di autoregolamentazione e auspica la riduzione degli oneri amministrativi che gravano sulle Pmi. Approvando la relazione d´iniziativa di Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), il Parlamento europeo ricorda anzitutto che la semplificazione del contesto legislativo a garanzia della chiarezza, dell´efficacia e della qualità della legislazione «è una condizione imprescindibile in vista del conseguimento dell´obiettivo di "Legiferare meglio"», che costituisce a sua volta un’azione prioritaria dell´Unione europea finalizzata ad assicurare alti livelli di crescita e di occupazione. Nel rallegrarsi quindi che, per la prima volta, le iniziative sulla semplificazione siano state inserite nel programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2007, i deputati esortano la Commissione ad accordare maggiore importanza all´attuazione, all´applicazione e alla valutazione della legislazione comunitaria, «quale parte essenziale del processo verso una migliore regolamentazione». La relazione suggerisce poi che il Parlamento, la Commissione e il Consiglio concludano un accordo interistituzionale su un metodo di lavoro accelerato ai fini della semplificazione delle misure nel loro complesso. Invita inoltre la Commissione ad impegnarsi affinché il processo di semplificazione, e in generale di miglioramento della qualità della legislazione, «non sia compromesso a livello nazionale da norme interne o da ostacoli di natura tecnica». I deputati propongono inoltre alla Commissione di adottare la rifusione come tecnica legislativa ordinaria al fine di permettere di disporre, per ciascuna iniziativa, del testo nella sua interezza anche in presenza di modifiche puntuali, con la chiara indicazione delle parti nuove e di quelle rimaste invariate, «consentendo così una maggiore leggibilità e una maggiore trasparenza della legislazione comunitaria». Laddove la rifusione non sia possibile, la codificazione dell´ambito legislativo interessato dovrebbe costituire la tecnica legislativa ordinaria in un termine di sei mesi. A tale proposito, il Parlamento accoglie inoltre con favore gli sforzi della Commissione diretti ad intensificare l´attività di codificazione dell´acquis comunitario come forma primaria e basilare di semplificazione del contesto normativo. Invita tuttavia la Commissione a fare fronte al più presto alle difficoltà legate alla traduzione e ad evitare che la presentazione di nuove proposte legislative abbia un impatto negativo sulle iniziative di codificazione, «nocendo all´intero processo di semplificazione». Insiste inoltre affinché la Commissione si astenga dal proporre progetti di codificazione nelle medesime materie per le quali intende avanzare proposte legislative di merito. Nell´invitare poi la Commissione ad insistere sulla via della consultazione delle parti interessate, per esempio estendendola ad altri settori, il Parlamento la incoraggia a potenziare le analisi settoriali e la misurazione degli oneri amministrativi generati dalla legislazione comunitaria in vigore. Per i deputati, d´altra parte, valutazioni di impatto regolari e complete «rivestono un ruolo fondamentale nel processo di semplificazione» e, pertanto, Consiglio e Parlamento dovrebbero tenerne conto al momento della presentazione di emendamenti. Ribadendo, infine, che gli strumenti legislativi tradizionali devono continuare ad essere normalmente utilizzati per raggiungere gli obiettivi fissati dal Trattato, il Parlamento ritiene che la coregolamentazione e l´autoregolamentazione «possano utilmente integrare o sostituire le misure legislative, allorché tali metodi forniscono migliorie di portata equivalente o superiore a quelle che la legislazione permette di realizzare». A patto però che la Commissione definisca le condizioni e i limiti che le parti devono osservare nell’esercizio di tali pratiche e che queste ultime siano soggette al suo controllo. La relazione di Katalin Lévai (Pse, Hu) appoggia vivamente il processo di miglioramento della normativa «al fine di rafforzare l´efficacia, l´efficienza, la coerenza, la controllabilità e la trasparenza del diritto dell´Unione europea». La semplificazione, per i deputati, deve anche operarsi nell´interazione fra la Commissione e i cittadini, ad esempio per quanto riguarda gli appalti, i servizi finanziari, i programmi di ricerca, le norme sugli aiuti di Stato e le domande di sovvenzioni. D´altra parte insistono sulla necessità che, nel presentare proposte legislative, la Commissione utilizzi un linguaggio semplice e chiaro, abbandonando «l´utilizzo di acronimi incomprensibili e l´eccessivo ricorso a inutili considerando». Il Parlamento accoglie poi con favore la decisione di ridurre del 25%, entro il 2012, gli oneri amministrativi a carico delle piccole e medie imprese (Pmi) derivanti dalla legislazione comunitaria. Per i deputati tale obiettivo «dovrebbe sfociare in una legislazione più intelligente, più efficace e maggiormente incentrata sull´utente, riducendo gli oneri inutili che gravano sulle Pmi senza abbassare il livello della normativa attuale». Plaude, infine, alla decisione della Commissione di ritirare 68 proposte reputate non conformi agli obiettivi della strategia di Lisbona e ai principi di una migliore regolamentazione. Tuttavia si rammarica del ritiro della proposta di direttiva sullo statuto della mutua europea, chiedendo di adottare entro la fine del 2007 un´iniziativa che consenta l´elaborazione di un siffatto statuto. .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL PROVVEDIMENTO ITALIANO DI RIDUZIONE DEL "CUNEO FISCALE"  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - La Commissione europea ha autorizzato, conformemente alle norme sugli aiuti di Stato previste dal trattato che istituisce la Comunità europea, una misura fiscale adottata in Italia. La misura consente alcune deduzioni dall´imposta regionale sulle attività produttive (Irap). La Commissione ha concluso che, in seguito all´introduzione di alcune modifiche da parte delle autorità italiane, il cosiddetto "cuneo fiscale" è diventata una misura di carattere generale, che non costituisce quindi un aiuto di Stato. Il Commissario responsabile della concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: "Ho accolto con molto piacere l´atteggiamento del governo italiano, che ha deciso di trasformare il "cuneo fiscale" in una misura di carattere generale di cui può beneficiare l´intera economia italiana". L´irap è un´imposta regionale che colpisce il valore aggiunto prodotto dalle imprese commerciali. Essa si calcola detraendo dalle entrate tutti i costi intermedi, quali i salari e le materie prime. Nell´aprile 2007, l´Italia ha notificato una riduzione della base imponibile dell´Irap, caratterizzata dalle seguenti deduzioni: (i) 5000 euro per dipendente a tempo indeterminato; (ii) contributi assistenziali e previdenziali relativi a pensioni e ad assicurazione malattia e (iii) contributi relativi agli infortuni sul lavoro. Tali deduzioni si applicavano all´intera economia italiana ad eccezione dei settori bancario ed assicurativo, delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei pubblici servizi e della pubblica amministrazione. In seguito a contatti bilaterali, l´Italia ha accettato di estendere il campo di applicazione della misura ai settori bancario ed industriale. Di conseguenza, soltanto i servizi pubblici gestiti sulla base di una tariffa regolamentata e di una concessione e la pubblica amministrazione rimangono attualmente esclusi. Secondo le autorità italiane, l´esclusione dei primi è necessaria per evitare casi di sovracompensazione, in quanto la tariffa regolamentata in base alla quale sono gestiti tiene conto dei costi fiscali, Irap compresa. L´amministrazione pubblica non esercita solitamente attività economiche e non è quindi considerata un´impresa commerciale ai sensi delle norme in materia di aiuti di Stato. Tali elementi hanno permesso alla Commissione di concludere che le esclusioni sono debitamente giustificate. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ISTITUISCE PROGETTI PER PROMUOVERE I LEGAMI TRA RICERCA E POLITICA REGIONALE  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - Secondo una nuova comunicazione della Commissione riguardo all´impiego di ricerca e innovazione per favorire la competitività regionale, gli Stati membri dell´Unione europea e le regioni d´Europa devono impegnarsi maggiormente al fine di sfruttare le sinergie tra le politiche regionali dell´Unione europea e i programmi di ricerca e innovazione. «Utilizzando efficacemente il loro potenziale di conoscenza, le regioni possono contribuire in misura significativa al rafforzamento della crescita e all´aumento dei posti di lavoro nonché al miglioramento della qualità della vita di tutti gli europei», ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca. «Questo richiede un cambiamento di priorità riguardo al modo in cui impieghiamo i fondi a nostra disposizione. Traducendo nella pratica i principi che proponiamo, sono certo che le autorità nazionali e regionali costruiranno una solida base per lo sviluppo futuro. » «A livello regionale sono stati affrontati nel modo più efficace molti dei principali motori in materia di ricerca e innovazione», ha aggiunto Danuta Hübner, commissario per la Politica regionale, citando i poli di eccellenza e il crescente numero di piccole università a livello regionale quali esempi di cosa sia possibile fare. Tuttavia, mentre alcune regioni stanno già investendo notevoli risorse in ricerca e innovazione, altre non investono nulla. Nella comunicazione, la Commissione precisa che la politica regionale e quella in materia di ricerca dell´Unione europea hanno essenzialmente un obiettivo comune, ossia la creazione di posti di lavoro e la crescita. Instaurare un collegamento tra i due piani programmatici sarà reso ancora più semplice dal fatto che sono in atto dallo stesso periodo di tempo. Nell´ultima fase di programmazione per una politica di coesione, che interessa il periodo 2007-2013, gli Stati membri sono invitati a stanziare tra il 60 e il 75% delle risorse disponibili per attività legate al processo di Lisbona, come ricerca e innovazione. Il Settimo programma quadro (7°Pq) prevede iniziative volte a promuovere la capacità di ricerca delle regioni europee. Per esempio, l´iniziativa «Regioni della conoscenza» incoraggia lo sviluppo di «raggruppamenti regionali orientati alla ricerca», che riuniscono università, centri di ricerca, autorità economiche e regionali. Parallelamente, il programma «Potenziale di ricerca delle regioni di convergenza» ha come obiettivo il rafforzamento delle capacità dei ricercatori delle regioni meno sviluppate d´Europa finalizzato alla loro partecipazione a programmi di ricerca dell´Ue. Secondo il commissario Potocnik, l´intera Europa trarrà beneficio dal rafforzamento del legame tra i due programmi. «Questo porterà a un utilizzo più adeguato del denaro europeo, svilupperà la base della scienza in Europa e potenzierà le nostre opportunità di crescita», ha affermato. «Anche gli Stati membri e le regioni ne trarranno beneficio, in quanto la ricerca svolge un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi di crescita economica. » La Commissione europea sta progettando una serie di azioni intese ad aiutare gli Stati membri e le regioni a usare in modo più appropriato i finanziamenti. Entro la fine dell´anno, redigerà inoltre una guida intesa a sostenere le organizzazioni di ricerca e le imprese nell´individuare la fonte più adatta di finanziamento. Inoltre, la Commissione lavorerà al fine di garantire che le autorità nazionali e regionali sappiano quali organizzazioni ricevono dall´Unione europea finanziamenti per ricerca e innovazione affinché possano valutare la possibilità di integrarli con fondi regionali, nazionali o europei. Infine, la Commissione terrà manifestazioni a scadenza regolare allo scopo di riunire le parti interessate in ricerca, innovazione e sviluppo regionale, per la condivisione di idee e lo scambio delle migliori prassi. «L´innovazione può potenziare lo sviluppo regionale e un approccio regionale può promuovere un´innovazione positiva», ha dichiarato il commissario Hübner. «La capacità di prendere tali decisioni riguardo alle proprie regioni al fine di convertire la conoscenza in crescita avrà un impatto decisivo sul futuro. Dobbiamo quindi utilizzare ogni strumento a nostra disposizione per instaurare questa relazione positiva tra regioni e prosperità della ricerca. » Per ulteriori informazioni sul programma «Regioni della conoscenza» a titolo del 7°Pq consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/capacities/regions-knowledge_en. Html .  
   
   
FONDI UE, REGIONE CAMPANIA : DA BRUXELLES VIA LIBERA AL PO FESR CAMPANIA 2007-2013 I 15 GRANDI PROGETTI PRESENTATI A BRUXELLES  
 
 Bruxelles, 13 settembre 2007 -  La Commissione Europea ha approvato l’ 11 settembre in via definitiva il Programma Operativo Fesr (Fondo Europeo per lo sviluppo Regionale) della Regione Campania. Con il via libera da parte di Bruxelles, l’amministrazione regionale potrà disporre fin da subito delle risorse finanziarie assegnate al nuovo fondo nel periodo 2007-2013, pari a circa 7 miliardi di euro (3. 432. 397. 599 euro di fondi comunitari, a cui si aggiungono il cofinanziamento nazionale e regionale, per un totale di 6. 864. 795. 198 euro). Il programma concentra le risorse su alcune priorità strategiche di sviluppo come: la sostenibilità ambientale, la competitività del sistema produttivo regionale, il comparto energetico, infrastrutture e trasporti, innovazione tecnologica e ricerca, sviluppo urbano e qualità della vita, turismo e politiche culturali, cooperazione. Il Fesr 2007-2013 rappresenta - insieme al Por Fse (Fondo Sociale Europeo) e al Psr (Programma di Sviluppo Rurale), i cui iter di approvazione in sede comunitaria si concluderanno entro settembre – il quadro di riferimento per l’utilizzo dei fondi europei nei prossimi sette anni. “L´approvazione del Fesr da parte della Commissione Europea è il risultato di un intenso lavoro portato avanti nel corso di questi mesi tra Napoli, Roma e Bruxelles” ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. “Siamo tra le prime regioni italiane ad aver chiuso il negoziato - ha continuato Bassolino – anticipando al massimo la disponibilità delle nuove risorse. In concreto, l´accordo di oggi ci permetterà di avviare fin da subito, per esempio, la realizzazione dei primi "15 grandi progetti", sui quali il confronto con Bruxelles è già a buon punto (vd elenco allegato). Si tratta di opere dal grande valore strategico, destinate a incidere profondamente sullo sviluppo dei nostri territori, in particolar modo nelle attività produttive, industriali e delle alte tecnologie, nel campo della logistica, delle infrastrutture e della cultura. Più in generale, il nuovo programma ci permetterà di fare un vero e proprio salto di qualità nel comparto energetico e della sostenibilità ambientale. Voglio davvero ringraziare il Tavolo di Partenariato socio-economico e istituzionale, l´Viii Commissione del consiglio regionale e tutti coloro che hanno lavorato con grande impegno per raggiungere questo risultato in tempi rapidi. Andiamo avanti adesso con ancora maggiore celerità per attuare quanto prima tutte le iniziative previste dal programma. Se ai nuovi fondi europei si affiancheranno le dovute risorse ordinarie e se, come ho scritto ieri al Presidente Prodi, nella prossima finanziaria il governo porterà fino in fondo gli impegni assunti per la Campania e il Mezzogiorno, allora avremo davvero la possibilità di compiere una svolta importante sul fronte dello sviluppo", ha concluso Bassolino. Di seguito i 15 grandi progetti presentati a Bruxelles. Risanamento ambientale e valorizzazione dei laghi dei Campi Flegrei Descrizione Il Grande Progetto si pone come obiettivo il risanamento qualitativo ed ambientale dei laghi Miseno, Averno, Fusaro e Lucrino mediante l’adeguamento funzionale, il completamento della fognatura comunale, l’adduzione all’impianto comprensoriale di Cuma - Napoli Ovest, la raccolta degli scarichi abitativi e delle attività presenti sulle sponde del lago ed il ripristino delle originarie caratteristiche ecologiche al fine di valorizzare i laghi come risorsa naturalistica ed economica inserendoli apieno titolo nel percorso turistico individuato dal Pit e nei percorsi naturalistici legati ai siti di interesse comunitario e offrendo, in tal modo,un’occasione di sviluppo economico della zona I laghi flegrei, pur essendo Siti di Importanza Comunitaria ai sensi della Direttiva Habitat, e, in particolare il Lago d’Averno, essendo anche Z. P. S. – Zona di Protezione Speciale ai sensi della direttiva Uccelli, in quanto luogo privilegiato di sosta per l’avifauna migratoria, sono stati individuati dall’Arpa Campania come siti potenzialmente contaminati da sottoporre a caratterizzazione, bonifica e riqualificazione ambientale nell’ambito dell’attività di subperimetrazione del sito di bonifica di interesse nazionale del Litorale Domizio-flegreo e Agro Aversano svolte dall’Agenzia Regionale per il sub-Commissario di Governo per l’emergenza bonifiche in Regione Campania. Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni Descrizione Il Grande Progetto è finalizzato al risanamento ambientale dei Regi Lagni attraverso la bonifica del territorio e la promozione di un progetto idraulico di canalizzazione e sistemazione idraulica, nonché la rivalorizzazione e riqualificazione di un’area del territorio campano un tempo particolarmente apprezzata per le caratteristiche paesistiche,artistiche e climatiche, in cui ricadono diversi siti naturali di grande pregio, tra cui anche l’Oasi di Variconi, uno dei due siti Ramsar presenti in Campania. Polo fieristico regionale presso la Mostra d’Oltremare Descrizione Il progetto prevede la realizzazione di un polo fieristico e congressuale in grado di poter entrare in competizione con quelli nazionali e internazionali e di porsi come “porta di accesso” alle economie del Mediterraneo. Le due strutture contribuiranno a formare un’offerta unica ed integrata, in grado di riposizionare l’intera regione Campania nel mondo del turismo per affari. Collegate tra loro da una fitta rete di trasporti pubblici urbani, sia su ferro che su gomma, il nuovo quartiere fieristico regionale e le nuove strutture congressuali della Mostra d’Oltremare, rappresenteranno un sistema integrato di offerta, in grado di offrire una pluralità di soluzioni diverse alle esigenze del mondo degli affari. Il nuovo quartiere fieristico sarà collocato in un’area di circa 250. 000 metri quadri comprendente padiglioni, strutture di servizio e spazi espositivi all’aperto (per circa 150. 000 metri quadri), cui si andranno ad aggiungere la viabilità interna e le aree di parcheggio. Polo agroalimentare regionale (Par) Descrizione Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma logistica polifunzionale, in prossimità di uno snodo autostradale e ferroviario e in un´area fortemente caratterizzata da aziende ortofrutticole, con il duplice obiettivo, da un lato, di fornire servizi avanzati e soluzioni per il tracking delle merci, e, dall’altro, di favorire il miglioramento e la sostenibilità degli ecosistemi agricoli, promuovendo prodotti locali con marchi protetti e garantiti affiancati a servizi di formazione e aggiornamento del personale addetto, per una nuova concezione di agricoltura, diversificata e polifunzionale. Allegato al Comunicato Stampa dell’11 settembre 2007 2 / 4 Polo logistico regionale a sostegno del comparto floro-vivaistico Descrizione Obiettivo del progetto è quello di supportare il comparto floro vivaismo, che con un’incidenza percentuale del 38% circa della produzione del Mezzogiorno e del 13 % di quella nazionale, ha assunto importanza strategica per lo sviluppo dell’economia campana. Il progetto prevede la realizzazione della “Città del floro-vivaismo” in modo da fare della nostra regione il punto di riferimento e di aggregazione del comparto per tutto il Mezzogiorno, favorendo l’aggregazione dell’offerta e il raggiungimento di quelle dimensioni di scala sempre più indispensabili per affrontare la concorrenza nazionale e internazionale. L’ipotesi progettuale prevede l’estensione della ‘Città del floro-vivaismo’ su un’area di poco meno di 400mila metri quadrati; essa comprenderà 4show room (3 coperti e uno ‘en plain air’), 3 isole produttive, due aree servizi e logistica e un’area know how. Inoltre, si ipotizza la realizzazione di un impianto per il recupero dei rifiuti. Cambio: la rete delle eccellenze biotecnologiche della Campania Descrizione Il progetto è finalizzato alla creazione e al potenziamento di strutture di Ricerca, convertendole a strutture di trasferimento tecnologico; all’avvio di azioni di sistema (distretto delle biotecnologie); alla messa in rete dell’intero sistema biomedicale regionale. Sistema della metropolitana regionale Descrizione Il progetto di completamento della Linea 1 della Metropolitana di Napoli,tratta Dante (stazione esclusa) – Garibaldi – Centro Direzionale (opera già cantierata e inserita nel Por Campania 2000-2006), prevede il completamento delle opere civili, la realizzazione delle opere tecnologiche, dell’armamento edelle finiture. La tratta ha una lunghezza complessiva di 5,3 km con 6 stazioni. Il progetto della Linea 6 della Metropolitana di Napoli, tratta Mergellina(stazione esclusa) – San Pasquale – Municipio, è un’opera anch’essa già cantierata (la tratta Mostra – Mergellina, inserita nel Por Campania 2000-2006è aperta all’esercizio dal febbraio 2007). La tratta ha una lunghezza complessiva di 3,8 km con 3 stazioni. Una prima apertura all’esercizio è prevista al 2011,l’ultimazione dei lavori al 2013. Il completamento del sistema metropolitano della conurbazione salernitana prevede la realizzazione di una linea ferroviaria a semplice binario in affiancamento alla linea Fs esistente sulla tratta Arechi (stazione esclusa) –Pontecagnano Fs – Pontecagnano Aeroporto. La tratta ha una lunghezza complessiva di 8,9 km con 5 fermate. Il primo lotto dell’opera, Salerno Centro–arechi, inserito nel Por Campania 2000- 2006, aprirà all’esercizio nel 2008. La tratta Arechi – Pontecagnano Fs sarà ultimata entro il 2012, mentre il completamento Pontecagnano Fs – Pontecagnano Aeroporto entro il 2014. Il completamento della Ferrovia Metrocampania Nordest, tratta Piscinola-capodichino, costituirà la chiusura dell’anello della metropolitana di Napoli e la possibilità di accesso ferroviario al sito aeroportuale di Capodichino. Una prima tratta funzionale Piscinola-miano sarà aperta all’esercizio entro il 2009, mentre l’ultimazione dei lavori è prevista al 2012. Logistica e porti Descrizione Il Grande Progetto “Logistica e porti” affianca in modo integrato gli interventi previsti per i collegamenti tra le reti di trasporto mediterranee e la rete transeuropea Ten (Trans European Network). Il progetto prevede: il rafforzamento dei collegamenti aerei e marittimi della regione con il resto del Mediterraneo; la razionalizzazione e il miglioramento delle relazioni mediante ferrovia; l’implementazione della logistica di secondo livello alla city-logistic; la realizzazione dell’operatività della linea Av/ac per il trasporto delle merci in un approccio di sistema impostato sull’implementazione delle reti della mobilità nelle varie modalità (ferro, gomma, acqua e aria) e delle relative connessioni intermodali. Interventi regionali complementari all’alta capacità Na-ba Descrizione Il Grande Progetto proposto si inserisce nell’ambito del piano nazionale ed europeo volto allo sviluppo di una rete europea ad Alta Velocità, con l’obiettivo di trasformare la rete ferroviaria italiana, nel suo complesso, in una rete ad Alta Capacità. Il Grande Progetto risponde, inoltre, alla visione strategica che emerge dal Documento Strategico Regionale della Regione Campania come regione “aperta” che vuole sia interconnettersi ai programmi delle reti europee, che lavorare con le altre regioni meridionali e con il Governo nazionale per delineare un comune programma strategico “Sud, grande piattaforma logistica integrata nel Mediterraneo”con l’intento di essere in grado nei prossimi anni di intercettare i traffici che dalla Cina, dall’India, dall’Estremo Oriente e dalla costa Africana tornano a solcare il Mediterraneo. Nell’ottica di configurare, in ambito regionale, il sistema Av/ac in modo non disgiunto dal sistema delle linee storiche, e di prevedere, pertanto, le opportune integrazioni al fine di ottenere la migliore Allegato al Comunicato Stampa dell’11 settembre 2007 3 / 4 flessibilità di organizzazione dei servizi sia passeggeri che merci e la loro adattabilitànel tempo, il progetto realizzerà la Variante della linea Fs Cancello –Napoli, nel Comune di Acerra, costituente un segmento del realizzando prolungamento dell’Av/ac verso Bari. Sistema degli Aeroporti Campani Descrizione Il progetto è finalizzato alla realizzazione del sistema regionale di infrastrutture tese a garantire la migliore accessibilità a mezzi e presone all´aeroporto di Grazzanise. A tal proposito, si prevede di migliorare il collegamento tra l’autostrada A1, il futuro Aeroporto di Grazzanise e la Domiziana, e la variante di Capua, con la realizzazione di:- Un’arteria con caratteristiche autostradali (due corsie per senso di marcia) di collegamento tra il nuovo svincolo di Capua Sud-santamaria Capua Vetere (in costruzione) dell’autostrada A1, e l’assedi supporto all’altezza di Villa Literno (Domiziana), che raggiungerà anche il futuro aeroporto di Napoli-grazzanise;- Un’arteria stradale (una corsia per senso di marcia) di collegamento tra la nuova strada di cui al primo punto, e losvincolo di Capua Nord dell’A1 (cosiddetta “variante di Capua”). Un collegamento ferroviario tra i siti aeroportuali di Capodichinoe Grazzanise Tangenziale aree-interne Descrizione Il progetto risponde all’esigenza di favorire l’accessibilità delle aree interne e di favorire la fluidità dei flussi di merci necessaria a sostenere le dinamiche di crescita e di incremento della competitività del sistema produttivo della Valle Caudina e dell’area Avellino - Pianodardine. L´asse Attrezzato Valle Caudina – Pianodardine è una nuova infrastruttura con caratteristiche di strada extraurbana secondaria,Categoria C1 del D. M. 05/11/01. Il 1° lotto, già in esercizio, ha una lunghezza di circa 6,45 km e si di parte dalla S. S. 7 “Appia” fino all’incrocio con la S. P. “S. Martino V. C. – Montesarchio”. Il 2° lotto, inserito nel Por Campania 2000-2006, è incorso di costruzione e sarà completato entro la fine di luglio 2007. Esso hauna lunghezza di circa 6,55 km e collega i Comuni di S. Martino V. C. E Roccabascerana. Il 3° lotto, di cui è disponibile il progetto definitivo per appalto integrato, consentirà di collegare il comune di Roccabascerana con la zona industriale dei comuni di Arpaise (Bn) ed Altavilla Irpina (Av). Dopo l’espletamento della gara e la realizzazione del progetto esecutivo,l’avvio dei lavori è previsto per la fine del 2008, mentre l’ultimazione dei lavori entro il 2013. Allarga la rete: banda larga e sviluppo digitale in Campania Descrizione L’intervento prevede l’ampliamento dell’attuale copertura di servizi in larga banda in aree già parzialmente servite da Primari Operatori e da Operatori Locali del settore con la realizzazione graduale della copertura in larga banda in aree attualmente non raggiunte da servizi internet adeguati alle esigenze della popolazione e delle aziende. L’intervento sarà modulato sulle caratteristiche dei seguenti territori: a) Nelle aree intermedie si provvederà ad avviare stimoli alla domanda, in modo da rendere competitive quelle zone rispetto alle esigenze degli operatori di mercato; b) Nelle zone più marginali (Sannio, Cilento ed Irpinia) si realizzeranno interventi di carattere infrastrutturale, che permetteranno la copertura in larga banda del territorio regionale. Le tecnologie utilizzate dipenderanno dalla struttura del territorio e dal livello di domanda da servire e saranno sia wired, con strutturefisiche in rame o in fibra ottica, che wireless, con collegamenti radiopunto-punto e punto-multipunto. Realizzazione di interventi del Piano Urbanistico-attuativo per l’area dell’ex Italsider di Bagnoli Descrizione Il Grande Progetto per la riqualificazione e riconversione dell´ex area Italsider di Bagnoli – Cordoglio, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera n. 1467/05, prevede la realizzazione di interventi di significative dimensioni finanziarie nell’ambito dell’area circoscritta all’ex complesso industriale dell’Italsider, relativi, in particolare, a strutture di tipo turistico – sportivo- ricettivo e commerciali. Il progetto prevede la bonifica dell’area, la realizzazione di un Parco urbano con annesso Parco sportivo, la conversione di un sito di archeologia industriale dei residui impianti dimessi con annesse infrastrutture di accessibilità quali parcheggi, ecc. La definizione di un piano strategico per Bagnoli, ex area industriale dimessa che, situata in una posizione strategica rispetto alla zona occidentale della città di Napoli, è inserita in un contesto caratterizzato da bellezze naturali e al contempo da degrado urbano ed ambientale,occupa un posto di rilievo nella programmazione regionale. Allegato al Comunicato Stampa dell’11 settembre 2007 4 / 4 Completamento e riqualificazione del fiume Sarno Descrizione - Il progetto è finalizzato alla sistemazione idraulica, alla riduzione del rischio idrogeologico e alla riqualificazione ambientale del fiume Sarno. Il progetto risponde alle esigenze di riqualificazione di un Sin in un’area naturale che corrisponde al Parco Regionale del Fiume; inoltre,esso costituisce il completamento di interventi di ripristino ambientale del fiume Sarno già avviati e di riqualificazione della zona adiacente rientrante nel Parco Regionale. Recupero e riuso del Real Albergo dei Poveri Descrizione - Il Real Albergo dei Poveri, edificio monumentale di grandi dimensioni(più di 100. 000 mq e 830. 000 mc) realizzato in epoca borbonica su progetto dell’Arch. Ferdinando Fuga, è oggi in corso di recupero. Monumento unico per impianto architettonico, linearità, dimensione e articolazione volumetrica, il Real Albergo dei Poveri si presta anche ad un recupero e riuso per fasi e funzionali verticali. L’intervento nel suo complesso testimonia la capacità di identificare un Grande Progetto infrastrutturale di alto valore, sia simbolico che economico, maturo sia in senso istituzionale che tecnico e finanziario, e pertanto attuabile in tempi brevi. Tale intervento conferma l’attenzione dell’amministrazione verso il recupero e la rivitalizzazione di manufatti edilizi, spesso di pregio storico-monumentale, posti nell’area più antica della città e non più o male utilizzati. Nello specifico, si intende completare l´attività di valorizzazione del bene monumentale nel rispetto della multifunzionalità, flessibilità e accessibilità dell’impianto originario che costituisce, per forma e dimensione, esempio ineguagliabile della magnificenza civile del1700. L´intervento in questione è stato avviato con il ciclo di programmazione 2000/2006 con la notifica e conseguente approvazione da parte della Commissione Europea del Grande Progetto riguardante una prima significativa parte dell´intervento di recupero. Il recupero e riuso definitivo dell’edificio, rappresentano un’opportunità di rivitalizzazione culturale e civile di un ampia area urbana, connotata anche da fenomeni di forte degrado. .  
   
   
FORUM 2007 DI STRASBURGO  
 
Trieste, 13 settembre 2007 - Il vicepresidente Carlo Monai rappresenta il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia al Forum 2007 di Strasburgo, che riunisce i Parlamenti nazionali presenti nel Consiglio d´Europa e le Assemblee legislative regionali della Calre, l´organismo che le rappresenta a livello europeo. I lavori si incentrano sulla partecipazione delle Assemblee regionali alle politiche europee e sulle relazioni tra i Parlamenti nazionali e quelli regionali. "E´ un´iniziativa interessante - osserva Monai - un momento di confronto che offre l´opportunità di scambiare esperienze che consentiranno di adottare soluzioni utili ad aumentare il livello di partecipazione civica, oggi diffusamente in crisi: in questo contesto, le Regioni e le loro Assemblee legislative possono svolgere una funzione di cerniera per favorire la percezione di una cittadinanza europea basata sulla responsabilità attiva, sulle libertà e sui diritti, sulla solidarietà e sulla capacità di convivenze multiculturali". "Il nostro Consiglio regionale, forte della particolarità geografica a linguistica del Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto Monai - è interessato al confronto su queste tematiche e può portare un interessante contributo rappresentato dalle proposte di legge, in approvazione, sulle lingue minoritarie, o dalle modalità di coinvolgimento sullo Statuto di autonomia, che hanno visto una diffusa partecipazione della comunità regionale su questi aspetti identitari in cui i principi cardine dell´Europa unita hanno trovato una specifica, anche se indiretta, declinazione". Il Forum 2007 discuterà anche della cooperazione territoriale europea e del suo rapporto con la democrazia rappresentativa, cercando le possibili iniziative per rafforzare l´associazionismo tra le Assemblee regionali nella cooperazione territoriale, in più stretto raccordo con gli Esecutivi regionali. In Europa, infatti, esistono diversi spazi di cooperazione territoriale, ma raramente si assiste a una partecipazione attiva su questi progetti dei Parlamenti regionali, mentre è auspicabile un loro maggiore coinvolgimento. "Anche qui l´esperienza del Friuli Venezia Giulia può dirsi significativa - ha concluso Monai. Sul progetto di Euroregione il presidente Illy sta attuando un percorso aperto e partecipato, scandito da periodici aggiornamenti col Consiglio regionale e quest´ultimo è a sua volta impegnato nel raccordo con le analoghe istituzioni rappresentative delle realtà coinvolte". .  
   
   
DIRIGENTI PUBBLICI DA 82.000 EURO L´ANNO IN PREVALENZA MASCHI SOPRA I 50 ANNI, GUADAGNANO COME QUELLI PRIVATI, COSTANO 1,19 MILIARDI ALLA COMUNITÀ E IL LORO SALARIO DIPENDE POCO DAI RISULTATI, SECONDO UN OSSERVATORIO SDA BOCCONI. MINISTERIALI I PIÙ RICCHI  
 
 Milano, 13 settembre 2007 - Un maschio (nel 73% dei casi) di 52,5 anni d’età e 21 anni di servizio (la media), un titolo di studio elevato (87% laurea, 4% post-laurea), assunto a tempo indeterminato (82,5%) e con uno stipendio di 81. 976 euro lordi l’anno, in linea con quanto guadagnano i pari grado nel settore privato. È, questo, il ritratto del dirigente pubblico italiano contenuto in Da burocrati a manager: una riforma a metà. Primo rapporto sulla dirigenza pubblica italiana, il primo white paper dell’Osservatorio sul cambiamento delle amministrazioni pubbliche (Ocap) della Sda Bocconi, a cura di Daniela Cristofoli, Alex Turrini e Giovanni Valotti, pubblicato da Egea (2007, 176 pagine, 18 euro). I dirigenti di ministeri, regioni, province e comuni sono poco meno di 15. 000, ovvero il 3% dei dipendenti degli enti territoriali e costano, in termini di stipendi, 1,19 miliardi di euro complessivi l’anno. Se, dunque, i dirigenti pubblici non sono pagati poco, rimangono però pagati male, perché la retribuzione non si è ancora trasformata in strumento di incentivazione e motivazione: in media solo l’8% dello stipendio dipende dai risultati raggiunti. Le retribuzioni sono, inoltre, diverse a seconda del tipo di ente in cui i dirigenti lavorano. I ministeri (87. 249 euro) sono i più generosi, seguiti da regioni (86. 199), province (80. 592) e comuni (73. 866). I ministeri sono anche quelli in cui la quota minore della retribuzione è variabile (5%), mentre sale nei comuni (7,4%) e nelle province (8,5%) e raddoppia nelle regioni (9,7%) Nel privato solo i dirigenti del settore finanziario guadagnano decisamente più, mentre gli stipendi pubblici risultano competitivi con quelli di tutti gli altri, come si può osservare nella tabella. Gli autori del rapporto sono piuttosto critici con l’etichetta di nullafacenti che, negli ultimi mesi, sembra essersi appiccicata ai dirigenti pubblici, anche se riconoscono che le riforme avviate all’inizio degli anni ’90 non procedono ovunque alla stessa velocità. Se la transizione da burocrati a manager non è, insomma, compiuta, un buon tratto di strada è stato comunque percorso. Il profilo verso il quale ci si muove è quello di un manager capace di conciliare aspetti di razionalizzazione dell’esistente con una tensione allo sviluppo, la gestione delle risorse interne con l’attivazione e la gestione di network interorganizzativi, il potenziamento dell’autonomia decisionale con l’attitudine alla delega e allo sviluppo professionale dei collaboratori, lo sviluppo di responsabilità organizzative con la valorizzazione dei momenti di confronto e interazione con gli amministratori. Per arrivarci le priorità, secondo Giovanni Valotti, sono tre: “Aumentare l’attrattività del settore pubblico per le risorse più qualificate che si affacciano al mondo del lavoro e per chi già ricopre posizioni di significativa responsabilità; premiare i dirigenti di qualità; svoltare con decisione verso una vera responsabilità di risultato”. Il confronto con il settore privato
Tessile Chimica Meccanica Energia Costruzioni Commercio Finanza
Annuo lordo 79. 967 86. 821 72. 258 78. 967 68. 059 85. 991 103. 802
Ministeri (87. 249) +9% 0% +17% +10% +22% +1% -19%
Regioni (86. 199) +8% -1% +16% +9% +21% 0% -20%
Province (80. 592) +2% -8% +10% +3% +16% -7% -29%
Comuni (73. 866) -7% -18% +2% -6% +8% -16% -41%

 

 

 

 

 

Fonte: Elaborazione Ocap su dati Rgs e Istat

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INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 30 GIUGNO 2007 UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL PRIMO SEMESTRE 2007 A OLTRE 5,3 MILIARDI DI EURO, CON PLUSVALENZE DA CESSIONE DI CARIPARMA E FRIULADRIA, RISPETTO A 2,6 MILIARDI DEL PRIMO SEMESTRE 2006.  
 
Torino, Milano, 13 settembre 2007 – Si è riunito l’ 11 settembre sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2007 (*) Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2006 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale con riferimento a quattro gruppi di operazioni: 1. Cessione a Crédit Agricole di Cariparma e Friuladria, società uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2007 e il cui apporto in termini di utile netto per i primi due mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata con la cessione in marzo: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 2. Cessione a Crédit Agricole di 202 sportelli, il cui apporto in termini di utile netto - per il primo trimestre 2007 nel caso dei 29 sportelli conferiti in aprile a Friuladria e per il primo semestre 2007 nel caso dei 173 conferiti in luglio a Cariparma - è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata nel secondo trimestre con il conferimento dei 29 sportelli a Friuladria: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 3. Cessione - in corso - a Montepaschi di Biverbanca, il cui apporto in termini di utile netto per il primo semestre 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; 4. Acquisizione di Bank of Alexandria, Cassa dei Risparmi di Forlì e Panonska Banka, società entrate nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel primo trimestre del 2007: per il 2006 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, unitamente al consolidamento linea per linea di Banca Italo Albanese, acquisita nel secondo trimestre 2006. Inoltre, le componenti relative alle esattorie, ricondotte agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione nel secondo e terzo trimestre 2006 e uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel quarto trimestre 2006, sono state deconsolidate linea per linea nel primo trimestre 2006, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione. Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti riguardanti Cariparma, Friuladria e i 202 sportelli oggetto di cessione a Crédit Agricole e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione; il dato del primo trimestre 2006 è stato analogamente riesposto anche per la componente relativa alle esattorie. Inoltre, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 e del primo trimestre 2007 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti relative a Biverbanca e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione, nonché consolidando linea per linea le componenti relative a American Bank of Albania. I risultati del primo semestre 2007 evidenziano un positivo andamento, in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa 2007-2009, che ha un particolare valore nella cruciale fase d’avvio del processo di integrazione. Analoga importanza assume la dinamica registrata nell’acquisizione di nuovi clienti, con circa 110. 000 clienti netti in più in Italia nei sei mesi dall’efficacia della fusione. L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nel primo semestre 2007 ammonta a 5. 359 milioni di euro, rispetto ai 2. 616 milioni del primo semestre 2006. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato semestrale sia del 2007 sia del 2006, l’utile netto normalizzato sale da 2. 468 a 2. 630 milioni di euro, in crescita del 6,6%. L’utile netto normalizzato del primo semestre 2007 è calcolato escludendo 29 milioni di minusvalenza dal risultato dell’attività di negoziazione per la cessione di un terzo della quota detenuta in Santander, 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto nelle spese per il personale, 3. 025 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Cariparma e Friuladria e di 29 sportelli a Crédit Agricole e 123 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione, nonché 199 milioni di relative imposte e 200 milioni di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte); mentre l’utile netto normalizzato del primo semestre 2006 è calcolato escludendo 100 milioni dal risultato dell’attività di negoziazione connessi alle posizioni in Fiat e Parmalat, nonché 37 milioni di relative imposte e 85 milioni di apporto delle esattorie incluso nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte). I risultati di conto economico del primo semestre 2007 Il conto economico consolidato del primo semestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 9. 378 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto ai 8. 871 milioni del primo semestre 2006; la crescita è del 7,3% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo dal dato 2007 l’apporto negativo di 29 milioni dovuto alla cessione di un terzo della quota detenuta in Santander e dal dato 2006 l’apporto positivo di 100 milioni connesso alle posizioni in Fiat e Parmalat. In quest’ambito, nel primo semestre 2007 gli interessi netti ammontano a 4. 896 milioni, in aumento dell’ 11,8% rispetto ai 4. 378 milioni del primo semestre 2006. Le commissioni nette sono pari a 3. 219 milioni di euro, in flessione del 2,6% rispetto ai 3. 306 milioni del primo semestre 2006, a seguito della politica commerciale improntata alla creazione di valore per la clientela resa possibile dalla fusione, che ha visto: un generale allineamento del pricing alle condizioni migliori praticate in precedenza da Banca Intesa e da Sanpaolo Imi; l’azzeramento delle commissioni per le operazioni Atm/bancomat effettuate dalla clientela di una delle due ex-banche tramite la rete dell’altra; l’estensione all’intera rete Intesa Sanpaolo di conti prodotto come Zerotondo, che includono una serie di servizi standardizzati e sono caratterizzati da spese di tenuta conto inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali; il minor ricorso a collocamenti di prodotti con elevate commissioni up-front. Il che ha comportato una diminuzione in particolare delle commissioni da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-12,1%) e da conti correnti (-11%), a fronte di una crescita della componente relativa alle garanzie rilasciate (+6,4%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+6,1%). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 770 milioni di euro (799 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della cessione parziale della quota in Santander), rispetto agli 818 milioni del primo semestre 2006 (718 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat). Il risultato della gestione assicurativa, relativo ai rami vita e danni in cui opera la sub-holding Eurizon, è ammontato a 263 milioni di euro, rispetto ai 194 milioni del primo semestre 2006. Gli oneri operativi - che beneficiano in misura ancora marginale degli effetti della fusione e del Piano d’Impresa - ammontano a 4. 439 milioni di euro, con un calo del 5,2% rispetto ai 4. 684 milioni del primo semestre 2006, per le ridotte spese del personale (-7,4%) conseguenti alla contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto derivanti dalla riforma del Tfr entrata in vigore quest’anno. Se si considera il dato 2007 normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano sostanzialmente in linea con il primo semestre 2006 (+0,2%), con spese per il personale in aumento dell’ 1,8%, a seguito degli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, spese amministrative in diminuzione dell’ 1,6% e ammortamenti in calo del 3,7%. Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 4. 939 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto ai 4. 187 milioni del primo semestre 2006, con un miglioramento del cost/income ratio dal 52,8% al 47,3%; la crescita è del 15,3% se si considera il dato normalizzato, escludendo dal 2007 l’effetto della cessione parziale di Santander e delle riprese sul fondo Tfr ed escludendo dal 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, con un miglioramento del cost/income ratio dal 53,4% al 49,9%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 860 milioni di euro, rispetto ai 685 milioni del corrispondente periodo del 2006, e include 138 milioni di rettifiche relative a crediti in bonis, costituite per la maggior parte da un accantonamento non ricorrente a fronte della ridefinizione a favore della clientela delle condizioni di alcuni contratti di mutuo. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 43 milioni di euro, rispetto ai 70 milioni del primo semestre 2006. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 4. 122 milioni di euro, in crescita del 15,4% rispetto ai 3. 572 milioni del primo semestre 2006, del 12,2% normalizzando il 2007 per Santander e Tfr e il 2006 per Fiat e Parmalat. L’utile netto consolidato ammonta a 5. 359 milioni di euro - rispetto ai 2. 616 milioni del primo semestre 2006 - dopo la contabilizzazione di imposte per 1. 425 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 80 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 200 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 3. 006 milioni (che include 2. 867 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di Cariparma, Friuladria e 29 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 64 milioni. L’utile netto della Capogruppo è di 4. 986 milioni (che include 3. 469 milioni di plusvalenza al netto delle imposte derivante dalla predetta cessione al Crédit Agricole), rispetto ai 3. 440 milioni del primo semestre 2006 (comprendente 704 milioni di dividendo straordinario distribuito da Intesa Holding Asset Management in relazione alla cessione del 65% di Nextra al Crédit Agricole e ricavi anch’essi non ricorrenti legati alle posizioni in Fiat e Parmalat e alla cessione infragruppo dell’interessenza nel Santander per complessivi 339 milioni al lordo delle imposte). L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 2. 630 milioni nel primo semestre 2007, rispetto ai 2. 468 milioni del primo semestre 2006 (+6,6%), escludendo dal dato 2007 gli effetti Santander e Tfr, gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal dato 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte). I risultati di conto economico del secondo trimestre 2007 Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 4. 723 milioni di euro, in crescita del 6,6% rispetto al secondo trimestre 2006 e dell’ 1,5% rispetto al primo trimestre 2007; la crescita è, rispettivamente, del 7,1% e del 2,1% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo l’apporto negativo di 29 milioni della cessione parziale della quota in Santander dal secondo trimestre 2007 e di 10 milioni delle posizioni in Fiat e Parmalat dal secondo trimestre 2006. In quest’ambito, nel secondo trimestre 2007 gli interessi netti ammontano a 2. 482 milioni, in aumento del 10,7% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 2,8% rispetto al primo trimestre 2007. Le commissioni nette sono pari a 1. 603 milioni di euro, in flessione del 2,4% rispetto al secondo trimestre 2006 e dello 0,8% rispetto al primo trimestre 2007. Rispetto al secondo trimestre 2006, si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da conti correnti (-15,6%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-12,9%), a fronte di una crescita della componente relativa alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+6,1%) e alle garanzie rilasciate (+3,6%). Rispetto al primo trimestre 2007 si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-8,3%) e da conti correnti (-7,1%) a fronte di una crescita della componente relativa a servizi di incasso/pagamento e bancomat / carte di credito (+1,5%). Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 332 milioni di euro (361 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della cessione parziale della quota in Santander), rispetto ai 326 milioni del secondo trimestre 2006 (336 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat) e ai 438 milioni del primo trimestre 2007. Il risultato della gestione assicurativa è ammontato a 162 milioni di euro, rispetto ai 99 milioni del secondo trimestre 2006 e ai 101 milioni del primo trimestre 2007. Gli oneri operativi ammontano a 2. 109 milioni di euro, con un calo dell’ 11,3% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 9,5% rispetto al primo trimestre 2007, derivante dalle spese del personale (rispettivamente -17,7% e -19,4%), che nel secondo trimestre 2007 beneficiano della contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto; se si considera il dato normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano in flessione dello 0,6% rispetto al secondo trimestre 2006 e in crescita dell’ 1,5% rispetto al primo trimestre 2007, con le spese del personale rispettivamente in aumento dello 0,6% e in diminuzione dell’ 1,4%. Rispetto al secondo trimestre 2006, si registra una diminuzione dell’ 1,3% delle spese amministrative e del 6% degli ammortamenti; rispetto al primo trimestre 2007, le spese amministrative crescono del 5,7% e gli ammortamenti del 6,8%, anche per l’effetto stagionalità. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2. 614 milioni di euro, in crescita del 27,5% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 12,4% rispetto al primo trimestre 2007; se si considera il dato normalizzato, escludendo dal secondo trimestre 2007 l’effetto della cessione parziale di Santander e delle riprese sul fondo Tfr e dal secondo trimestre 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, l’aumento è rispettivamente pari al 15,9% e al 2,7%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 444 milioni di euro, rispetto ai 324 milioni del corrispondente trimestre del 2006 e ai 416 milioni del primo trimestre 2007. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 8 milioni di euro, rispetto ai 66 milioni del secondo trimestre 2006 e ai 35 milioni del primo trimestre 2007. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 2. 178 milioni di euro, in crescita del 21,5% rispetto al secondo trimestre 2006 e del 12% rispetto al primo trimestre 2007; la crescita è rispettivamente dell’ 8,3% e dello 0,4% se si normalizza il secondo trimestre 2007 per Santander e Tfr e il secondo trimestre 2006 per Fiat e Parmalat. L’utile netto consolidato ammonta a 1. 357 milioni di euro - rispetto ai 1. 346 milioni del secondo trimestre 2006 e ai 4. 002 milioni del primo trimestre 2007 - dopo la contabilizzazione di imposte per 735 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 66 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 100 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 111 milioni (che include 64 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di 29 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 31 milioni. L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 1. 317 milioni nel secondo trimestre 2007, rispetto ai 1. 291 milioni del secondo trimestre 2006 (+2%) e ai 1. 313 milioni del primo trimestre 2007, escludendo dal secondo trimestre 2007 gli effetti Santander e Tfr, dal primo e secondo trimestre 2007 gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal secondo trimestre 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte). Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2007 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2007 i crediti verso la clientela raggiungono i 333 miliardi di euro, in crescita del 2,4% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 9,1% rispetto al 30 giugno 2006. Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 7. 568 milioni di euro, in flessione dell’ 1,9% rispetto ai 7. 713 milioni del 31 dicembre 2006; in quest’ambito, i crediti in sofferenza aumentano da 2. 682 a 2. 810 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (invariata rispetto al 31 dicembre 2006) e un grado di copertura del 72% (invariato rispetto a fine 2006), gli incagli/ristrutturati sono diminuiti da 3. 887 a 3. 845 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni si sono ridotte da 1. 144 a 913 milioni. Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 995 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2006 e dell’ 8,2% rispetto al 30 giugno 2006. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 374 miliardi, in aumento del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 7,5% rispetto al 30 giugno 2006, e la raccolta indiretta raggiunge i 648 miliardi, in aumento del 5,4% rispetto a fine 2006 e dell’ 8,7% rispetto al 30 giugno 2006. L’ammontare di risparmio gestito - in cui non rientrano i fondi comuni dell’ex Gruppo Intesa, inclusi nel risparmio amministrato dopo la cessione del dicembre 2005 a Crédit Agricole di Nextra, società che è previsto riconfluisca nel Gruppo Intesa Sanpaolo entro l’anno - raggiunge i 218 miliardi, in flessione dell’ 1,2% rispetto a fine 2006 e in crescita dell’ 1,2% rispetto al 30 giugno 2006, a fronte di una crescita delle polizze vita e dei fondi pensione aperti che ha solo in parte compensato la diminuzione di fondi comuni e gestioni patrimoniali rispetto a dicembre ma l’ha più che compensata rispetto a giugno 2006. La nuova produzione vita nel primo semestre 2007 ammonta a 3,9 miliardi di euro per Eurizon e a 2,1 miliardi per Intesa Vita. I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2007 sono stati calcolati: i. Considerando - per la quota parte semestrale - l´ipotesi di distribuire nel 2008, analogamente al 2007, 0,38 euro per azione ordinaria e 0,391 euro per azione di risparmio, ii. Sottraendo - in linea con le recenti indicazioni di vigilanza - in eguale misura dal Tier 1 e dal Tier 2 capital gli elementi che in precedenza erano da dedurre dalla somma dei due (in particolare, la deduzione paritetica riguarda le partecipazioni in società bancarie e finanziarie ma non quelle assicurative, che per Intesa Sanpaolo rimangono assoggettate alla deduzione dalla somma di Tier 1 e Tier 2 capital), e risultano pari al 7,2% per il Core Tier 1 ratio, al 7,9% per il Tier 1 ratio e al 10,6% per il coefficiente patrimoniale totale. I valori al 31 dicembre 2006 - riferiti al solo Gruppo Intesa e calcolati tenendo conto della distribuzione di 0,38 euro per azione ordinaria e di 0,391 euro per azione di risparmio nel 2007 - risultavano pari al 5,5% per il Core Tier 1 ratio, al 6,3% per il Tier 1 ratio e al 9,5% per il coefficiente patrimoniale totale. Al 30 giugno 2007, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7. 536 sportelli bancari - di cui 6. 282 in Italia e 1. 254 all’estero - con 97. 728 dipendenti, 1. 552 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2006. I risultati per area di Business La Divisione Banca dei Territori include: l’Area Retail, che opera al servizio della clientela famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 75. 000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie fino a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro) ed Enti no profit; l’Area Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni; la Direzione Private Banking, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro. La predetta operatività è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche rete integrate informaticamente (Sanpaolo Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Friulcassa e Sanpaolo Banca dell’Adriatico). Nella Divisione sono inoltre incluse: le banche regionali per le quali nel corso del semestre non si è ancora avviato o completato il processo di integrazione informatica (Intesa Casse del Centro, Banca di Trento e Bolzano, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna); le società prodotto specializzate nel credito industriale (Banca Intesa Mediocredito e Banca Cis), nel leasing (Intesa Leasing e Sanpaolo Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca e Agos Itafinco). Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative Intesa Vita e Intesa Previdenza, Sanpaolo Bank (Lussemburgo), attiva nel private banking internazionale, le società fiduciarie Sirefid e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Si Holding, partecipata al 37%, cui fa capo il controllo totalitario di Cartasi, società interbancaria leader in Italia nel settore delle carte di credito. La Divisione Banca dei Territori registra nel primo semestre 2007 proventi operativi netti per 5. 803 milioni di euro, in aumento del 6,1% dai 5. 471 milioni del primo semestre 2006, pari al 62% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo semestre 2006). Gli oneri operativi flettono dello 0,5% - passando da 3. 067 a 3. 053 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa in crescita del 14,4%, da 2. 404 a 2. 750 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 56,1% al 52,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette rimane sostanzialmente invariato, passando da 521 a 524 milioni. Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per un milione, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 2. 227 milioni di euro, con una crescita del 18,2% rispetto ai 1. 884 milioni del primo semestre 2006. La Divisione Corporate & Investment Banking comprende: la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale; la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Bank Ireland, Banca Intesa France, Zao Banca Intesa, Sanpaolo Imi Bank Ireland). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export; la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente; - la Direzione Investment Banking, deputata alla realizzazione di prodotti di finanza strutturata e all’attività di consulenza nel campo del M&a per la clientela del Gruppo; la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (Pei) e Imi Investimenti; la Direzione Capital Markets, posta a presidio, tramite Banca Caboto e Banca Imi, dell’attività di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making; la Direzione Operations Finanza, che offre le funzioni specifiche di post trading e It in area finanza. Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di Intesa Mediofactoring. La Divisione Corporate & Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 1. 355 milioni di euro - in diminuzione del 3,9% rispetto ai 1. 410 milioni del primo semestre 2006, ma in aumento del 3,4% se si normalizza il dato 2006 per l’effetto Fiat e Parmalat - pari al 14% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (16% nel primo semestre 2006, 15% normalizzato). A fronte di oneri operativi pari a 424 milioni, in calo del 2,1% rispetto ai 433 milioni del primo semestre 2006, il risultato della gestione operativa ammonta a 931 milioni, in diminuzione del 4,7% rispetto ai 977 milioni del primo semestre 2006 ma in crescita del 6,2% sul dato 2006 normalizzato, e il cost/income ratio è pari al 31,3%, in leggero aumento rispetto al 30,7% del corrispondente periodo del 2006 ma in calo dal 33,1% del primo semestre 2006 normalizzato. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette aumenta da 80 a 102 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 829 milioni, in diminuzione del 10,3% rispetto ai 924 milioni del primo semestre 2006 e in crescita dello 0,6% sul dato 2006 normalizzato. La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l´obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit è costituita da Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo (Biis) e da Banca Opi, che, a partire dai primi mesi dell´anno, stanno operando sul mercato in modo unitario e che, entro fine 2007, si integreranno creando la prima banca italiana nel public finance e una delle prime in Europa. La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 149 milioni di euro, in flessione del 2,6% rispetto ai 153 milioni del primo semestre 2006, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo semestre 2006), ma in aumento dell’ 8,1% escludendo i proventi non ricorrenti sia dal 2006 sia dal 2007. A fronte di oneri operativi in aumento del 6,7% da 45 a 48 milioni, il risultato della gestione operativa ammonta a 101 milioni, in diminuzione del 6,5% rispetto ai 108 milioni del primo semestre 2006 ma in aumento dell’ 8,9% escludendo le componenti non ricorrenti, e il cost/income ratio sale dal 29,4% al 32,2%, ma flette dal 33,3% al 32,9% escludendo le componenti non ricorrenti. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è pari a 15 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 86 milioni, in diminuzione del 20,4%, rispetto ai 108 milioni del primo semestre 2006 e del 7,8% escludendo le componenti non ricorrenti. La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate & Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo: la Direzione Area Banche Cee & See, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale (Banka Koper in Slovenia, Vseobecna Uverova Banka in Slovacchia, Central-european International Bank e Inter-europa Bank in Ungheria) e in Europa Sud Orientale (Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd e Panonska Banka in Serbia, Upi Banka in Bosnia-erzegovina, Banca Italo Albanese e American Bank of Albania in Albania e Sanpaolo Imi Bank Romania); la Direzione Area Banche Csi, posta a presidio della controllata Kmb Bank nella Federazione Russa; la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria. La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 909 milioni di euro, in aumento del 23,2% dai 738 milioni del primo semestre 2006, pari al 10% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (8% nel primo semestre 2006). Gli oneri operativi aumentano del 10,3% da 417 a 460 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce del 39,9%, da 321 a 449 milioni, e il cost/income ratio scende dal 56,5% al 50,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce da 57 a 68 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 4 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 385 milioni, in aumento del 37% rispetto ai 281 milioni del primo semestre 2006. La business unit Eurizon Financial Group è la subholding del Gruppo posta a presidio delle attività assicurative realizzate per il tramite di Eurizonvita, di quelle di asset gathering svolte dalle reti di promotori di Banca Fideuram, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto, e di asset management svolte attraverso Eurizon Capital. La business unit Eurizon Financial Group registra proventi operativi netti per 771 milioni di euro, in aumento del 16,6% rispetto ai 661 milioni del primo semestre 2006, pari all’ 8% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (7% nel primo semestre 2006). A fronte di oneri operativi per 292 milioni, in crescita del 7,7% da 271 milioni per le iniziative di sviluppo, il risultato della gestione operativa ammonta a 479 milioni, in aumento del 22,8% rispetto ai 390 milioni del primo semestre 2006, e il cost/income ratio diminuisce dal 41% al 37,9%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette sale da 18 a 32 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 447 milioni, in crescita del 20,2%, rispetto ai 372 milioni del primo semestre 2006. L’odierno Consiglio di Gestione ha approvato la fusione per incorporazione di Eurizon Financial Group (“Eurizon”) nella controllante (al 100%) Intesa Sanpaolo. La fusione consegue alla decisione assunta dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, e resa nota al mercato lo scorso 19 giugno, di non procedere alla quotazione di Eurizon nella sua attuale configurazione, ma di procedere con ancora maggior determinazione nello sviluppo di tutte e tre le principali attività che oggi sono comprese nel Gruppo Eurizon ed in particolare di: - rafforzare ulteriormente la leadership nazionale di Banca Fideuram e riportarla in breve a una quotazione di successo; creare attraverso Eurizon Capital un player di statura europea nel campo dell’Asset Management; creare attraverso Eurizonvita un leader nel campo della bancassicurazione. La fusione consentirà di ricondurre a diretto riporto di Intesa Sanpaolo le unità di business attualmente controllate da Eurizon. Con comunicazione n. 7079556 del 30 agosto 2007, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Consob ha chiesto alle banche ed alle società assicurative quotate di fornire, nella relazione degli amministratori relativa alla prima documentazione contabile prodotta, una serie di informazioni e dati relativi ai cosiddetti “mutui subprime”. Al 31 agosto 2007 il Gruppo Intesa Sanpaolo: 1. Non aveva in portafoglio mutui classificabili come subprime, in quanto non è policy del Gruppo effettuare erogazioni riconducibili a questa fattispecie; 2. Deteneva in portafoglio prodotti finanziari aventi come attività sottostante mutui subprime statunitensi o ad essi facenti riferimento (titoli Abs, titoli Cdo e posizioni unfunded in derivati di credito), gestiti dinamicamente con coperture tramite derivati, per un’esposizione netta complessiva pari a 33 milioni di euro in valore nominale, senza riflessi di rilievo sul conto economico consolidato dei primi otto mesi dell’esercizio; 3. Non aveva prestato garanzie connesse con tali prodotti; 4. Aveva nei fondi di società di gestione del risparmio/bancassicurazione titoli della specie per un nominale di 6 milioni di euro; 5. Non risultava avere nei depositi amministrati della clientela strumenti finanziari con rischi subprime. Pertanto, attualmente l’esposizione del Gruppo al rischio subprime deve ritenersi non significativa. Tutti gli strumenti d’investimento con rischio subprime e le relative coperture sono valutati al fair value. L’esercizio in corso si prospetta positivo per il Gruppo Intesa Sanpaolo, con un trend di crescita dei risultati economici in linea con le indicazioni del Piano d’Impresa, a prescindere dalle componenti di reddito straordinarie, di cui solo una parte - seppure importante - è stata realizzata nel corso del primo semestre dell’esercizio. L’odierno Consiglio di Gestione ha anche approvato la relazione illustrativa, consultabile sul sito Internet www. Intesasanpaolo. Com, in merito alla proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie che sarà oggetto di delibera dell’assemblea ordinaria convocata per il 28 settembre - 2 ottobre prossimi. La richiesta di autorizzazione persegue l’obiettivo di consentire al Consiglio di Gestione di disporre di azioni ordinarie proprie della Società da utilizzare a servizio di interventi di tipo strategico - incluse operazioni di finanza straordinaria ovvero operazioni di acquisizione od altre di natura ugualmente straordinaria (quali accordi con partners strategici nel quadro di piani di sviluppo aziendale), escluse operazioni di riduzione di capitale - da realizzare, in tutto o in parte, attraverso la vendita, permuta o assegnazione di azioni proprie ovvero altri negozi che possano richiedere la disponibilità di azioni proprie. L’acquisto, alla luce anche del fabbisogno richiesto dall’operazione di acquisizione del controllo di Carifirenze deliberata lo scorso 25 luglio dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza secondo le rispettive competenze, potrà avere ad oggetto un massimo di n. 800 milioni di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo. L’acquisto potrà avvenire in una o più volte. La durata dell’autorizzazione all’acquisto di azioni ordinarie proprie è richiesta per un periodo di 18 mesi dalla data in cui l’Assemblea avrà adottato la relativa deliberazione, mentre la durata dell’autorizzazione alla disposizione delle medesime azioni è richiesta senza limiti temporali. Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2007, si allegano i prospetti relativi al conto economico riclassificato e ai dati patrimoniali, consolidati e individuali, inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione e che quest’ultima, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame. .  
   
   
INTESA SANPAOLO CEDE 198 SPORTELLI A UN CONSORZIO DI BANCHE  
 
 Torino, Milano, 13 settembre 2007 – Il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, riunitosi l’11 settembre , ha dato mandato al Consigliere Delegato per finalizzare l’accordo per la cessione di 198 sportelli del Gruppo - in coerenza con quanto disposto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato “Agcm” nel provvedimento emesso in data 20 dicembre 2006 - al consorzio composto da Banca Carige, Banca Popolare di Bari, Credito Valtellinese e Veneto Banca per un corrispettivo complessivo in contanti di 1,9 miliardi di euro, con una plusvalenza di pari entità a conto economico consolidato. Tale importo è soggetto a un possibile aggiustamento di prezzo in relazione all’effettivo ammontare della raccolta diretta e indiretta da clientela di tali sportelli alla data di cessione. A Banca Carige verranno ceduti 78 sportelli per 995,57 milioni nelle province di Torino (14), Aosta (1), Como (19), Pavia (6), Venezia (18), Padova (15), Rovigo (1) e Sassari (4); a Banca Popolare di Bari verranno ceduti 43 sportelli per 181,35 milioni nelle province di Pesaro (2), Terni (11), Napoli (15), Caserta (10) e Brindisi (5); a Credito Valtellinese verranno ceduti 35 sportelli per 394,93 milioni nelle province di Torino (19), Alessandria (4) e Pavia (12); a Veneto Banca verranno ceduti 42 sportelli per 328,15 milioni nelle province di Imperia (5), Venezia (18), Padova (7), Udine (9) e Rovigo (3). Sulla base di dati di natura gestionale, al 31 dicembre 2006 il complesso dei 198 sportelli oggetto di cessione rappresentava circa 3,5 miliardi di impieghi con clientela, 3,4 miliardi di raccolta diretta da clientela e 8,2 miliardi di raccolta indiretta da clientela; nel 2006, a questi sportelli erano ascrivibili proventi operativi netti per circa 290 milioni e - ante allocazione dei costi delle strutture centrali - un risultato della gestione operativa di circa 160 milioni e un utile netto di circa 80 milioni. La sottoscrizione degli accordi di cessione è prevista entro il corrente mese di settembre. Nell’operazione, Intesa Sanpaolo è assistita da Banca Imi, Banca Leonardo e Merrill Lynch International. . .  
   
   
INTESA SANPAOLO FIRMA ACCORDO PER LA CESSIONE DEL 15,7% DI BANCO DEL DESARROLLO A SCOTIABANK  
 
 Torino, Milano, 13 settembre 2007 – Nell’ambito di un’operazione volta all’acquisizione del 100% del capitale di Banco del Desarrollo da parte di Scotiabank, Intesa Sanpaolo ha firmato lo scorso 31 agosto con Scotiabank l’accordo per la cessione della propria quota in Banco del Desarrollo - pari al 15,7% del capitale - per un corrispettivo di circa 120 milioni di euro, con una conseguente plusvalenza di circa 60 milioni a conto economico consolidato. Il perfezionamento dell’operazione, subordinatamente agli esiti della due diligence e all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, è atteso per il prossimo mese di novembre. .  
   
   
BANCA DI LEGNANO - GRUPPO BIPIEMME, BILANCIO SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007 : L’UTILE NETTO AL 30 GIUGNO 2007 È STATO PARI A PARI A 54,7 MILIONI DI EURO, CONTRO I 109,0 MILIONI DEL PRIMO SEMESTRE 2006  
 
Legnano, 13 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Legnano ha approvato, nella seduta del giorno 10 settembre 2007, i risultati relativi al primo semestre 2007. L’utile netto al 30 giugno 2007 è stato pari a pari a 54,7 milioni di euro, contro i 109,0 milioni del primo semestre 2006. Al netto dei ricavi straordinari derivanti dalla cessione delle quote di partecipazione in Bipiemme Vita S. P. A. , pari a 58,8 milioni e registrati nel primo semestre 2006, si perviene ad un Utile dell’operatività corrente ante imposte di 74,8 milioni di euro contro 71,4 milioni del giugno 2006 (+4,8%). Alcuni dati sintetici: Utile netto: 54,7 milioni: Margine di interesse: 72,7 milioni (+33,2% rispetto al 30. 6. 06); Proventi operativi: 126,5 milioni (+11,5%); Oneri operativi: 46,8 milioni (+14,7%); Risultato della gestione operativa: 79,7 milioni (+9,7%); Cost income (al netto dei dividendi): 43,6% (46,3% al 30. 6. 06); Raccolta diretta: 2,63 miliardi (+7,9% sul 30. 6. 2006): Impieghi a clientela: 2,78 miliardi (+10,9% sul 30. 6. 2006). I proventi operativi, in crescita da 113,5 a 126,5 milioni di euro (+11,5%)[1], beneficiano in particolare dello sviluppo del margine d’interesse, cresciuto da 54,6 a 72,7 milioni (+33,2%), mentre le commissioni nette denotano una flessione da ricondursi a minori recuperi di spese per nuove disposizioni di legge (-8,5%, da 27,4 milioni a 25,1 milioni). Anche i dividendi flettono, passando da 25,5 milioni del 2006 a 19,3 milioni (-24,4%) essendo venuto meno, a seguito di cessione della partecipazione, l’apporto di Bipiemme Vita S. P. A. (8,9 milioni di euro nel 2006). Gli oneri operativi, pari a 46,8 milioni, presentano una crescita complessiva di +6,0 milioni (+14,7%) rispetto al primo semestre 2006, concentrata nelle spese per il personale (+5,1 milioni), la cui espansione proviene da un incremento dell’organico medio a ruolo (+1,6%), dal maggior ricorso a forme di incentivazione all’esodo, da maggiori oneri per sistema premiante aziendale, da accantonamenti per il rinnovo del Ccnl e da assestamenti nel conteggio degli accantonamenti a Tfr secondo i nuovi criteri Ias. Le altre spese amministrative, pari a 14,4 milioni (al netto dell’onere per imposte recuperate dalla clientela), presentano una crescita del +6,5%. Il rapporto cost-income (al netto dei dividendi), ottenuto rapportando gli oneri operativi ai proventi operativi del conto economico riclassificato, passa dal 46,3% del primo semestre 2006 ad un lusinghiero 43,6%. Il risultato della gestione operativa, pari a 79,7 milioni, presenta quindi una crescita del +9,7%, pari a +7,0 milioni in valore assoluto. Le rettifiche di valore per deterioramento di crediti e attività finanziarie e gli accantonamenti per rischi e oneri presentano, al netto delle relative riprese, un onere significativamente più elevato del 2006: 4,9 milioni di euro contro 1,3 milioni. Conteggiando gli utili da partecipazioni (pari a 58,8 milioni al giugno 2006 e trascurabili nel 2007), l’utile dell’operatività corrente al lordo imposte risulta pari a 74,8 milioni contro 130,2 milioni, con una flessione di 55,4 milioni (-42,6%) da imputarsi alla posta straordinaria del 2006. Le imposte gravano sul semestre per 20,1 milioni di euro (21,2 milioni a giugno 2006) e portano l’utile di periodo ad attestarsi a 54,7 milioni (-49,8%) contro 109,0 milioni del corrispondente semestre 2006. Tra i principali aggregati patrimoniali al 30 giugno 2007, confrontati con il dato al 30 giugno precedente, la raccolta diretta con clientela è pari a 2,63 miliardi di euro, con una crescita del +7,9% (+1,0% sul dicembre 2006), al cui interno si segnala la dinamica della raccolta a scadenza (obbligazioni e certificati di deposito), pari al +17,1%, per un ammontare a fine giugno 2007 di 849 milioni di euro contro 725 milioni del giugno 2006. La raccolta indiretta, pari a 4,08 miliardi di euro al valore di mercato (+2,9% annuo, +1,0% sul dicembre 2006), ha denotato una ripresa in entrambe le componenti: la raccolta amministrata, pari a 1,95 miliardi, presenta una variazione annua del +3,3%; il risparmio gestito, pari a 2,13 miliardi di euro, cresce su base annua del +2,6%, e al suo interno le riserve tecniche da bancassicurazione di Bipiemme Vita crescono del +19,3%. A fine giugno 2007 i crediti verso clientela si sono attestati a 2,78 miliardi di euro, rispetto a 2,51 miliardi del giugno 2006, con una variazione positiva del +10,9% (+6,0% sul dicembre 2006). I conti correnti sono stati la componente più dinamica (+26,6%, da 477 a 604 milioni di euro), affiancati da mutui e prestiti, cresciuti del +25,1% (da 940 a 1. 177 milioni di euro) Le sofferenze, al lordo delle svalutazioni, in crescita da 20,7 milioni del giugno 2006 a 30,6 milioni (+48,3%), rappresentano l’1,08% dei crediti lordi (0,84% e 0,81% rispettivamente a dicembre e giugno 2006), percentuale che si riduce, al netto delle svalutazioni, allo 0,49% (rispettivamente 0,30% e 0,29% a dicembre e giugno 2006). Il patrimonio netto al 30 giugno 2007, ivi compreso il risultato di periodo, risulta pari a 1. 198 milioni di euro contro 1. 235 milioni di euro del giugno 2006 (-37 milioni) e 1. 263 milioni a dicembre 2006. La flessione è da ricondursi al dividendo distribuito relativo all’utile 2006, pari a 118 milioni di euro. Nel primo semestre 2007 la Banca di Legnano non ha proceduto ad aperture di nuovi sportelli, per cui la rete commerciale mantiene la dimensione del 31. 12. 2006, pari a 107 sportelli. Rispetto al 30 giugno 2006 si registra invece un incremento di una unità, determinata dalle aperture delle filiali di Fino Mornasco (Como) e Gavirate (Varese) e dalla chiusura dello sportello di Milano ag. D. .  
   
   
PERFEZIONATA LA CESSIONE DEL 7,62% DI ANIMA SGR DA “BANCO DESIO” A KOINE´ S.P.A.  
 
Desio, 13 settembre 2007 - Il Banco di Desio e della Brianza S. P. A. Ha perfezionato, in data 24 luglio, l´ulteriore cessione di n. 8. 000. 000 di azioni di Anima Sgr p. A. , pari al 7,62% del capitale sociale, a Koiné S. P. A. , al prezzo di Euro 3,83 per azione e quindi per un controvalore complessivo di Euro 30,6 milioni circa, corrisposto per contanti. Con questa operazione - che segue la cessione del 22,1% da “Banco Desio” alla Banca Popolare di Milano S. C. A. R. L. E del 7,80% da Koiné S. P. A. Alla stessa Banca Popolare di Milano - “Banco Desio” riduce la propria partecipazione in Anima Sgr al 21,19%, mentre la partecipazione di Koiné S. P. A. Si attesta al 18,91 %. Al riguardo non è stato stipulato nessun patto parasociale relativo ad Anima Sgr. .  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI “BANCO DESIO” DELIBERA DI PROPORRE AGLI AZIONISTI LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO STRAORDINARIO  
 
Desio, 13 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Desio e della Brianza Spa, tenuto conto dell´andamento positivo della gestione, peraltro rafforzato dai significativi effetti economico-finanziari della cessione della partecipazione del 29,9% in Anima Sgr (perfezionata in data 10 luglio u. S. Per la quota del 22,1% venduta a Bpm per un controvalore di € 107. 439. 150), ha deliberato il 12 luglio di proporre agli Azionisti l’assegnazione di un dividendo straordinario mediante distribuzione di riserve disponibili. La proposta, che sarà sottoposta all’approvazione dell´Assemblea Ordinaria convocata per il 28 settembre p. V. (e per il giorno successivo in seconda convocazione), prevede l´assegnazione di un dividendo unitario lordo di Euro 0,14325 per le n. 117. 000. 000 azioni ordinarie e di Euro 0,1725 per le n. 13. 202. 000 azioni di risparmio non convertibili, nel rispetto di quanto prescritto dallo Statuto Sociale. La proposta prevede che l´esborso totale per il dividendo straordinario, pari ad Euro 19. 037. 595= venga prelevato dalle riserve disponibili esistenti e messo in pagamento a decorrere dall’11 ottobre 2007 (data stacco cedola secondo il Calendario di Borsa: 8 ottobre 2007). La Relazione del Consiglio di Amministrazione all´Assemblea sarà approvata contestualmente alla Relazione Semestrale al 30 giugno 2007 e resa pubblica nei quindici giorni antecedenti la data dell´Assemblea. La proposta del Consiglio sarà sottoposta al parere del Collegio Sindacale e della Società di Revisione. .  
   
   
NASCE MPS CAPITAL SERVICES BANCA PER LE IMPRESE NUOVA BANCA DEL GRUPPO MPS AL SERVIZIO DI IMPRESE E ISTITUZIONI  
 
Firenze 13 settembre 2007 - E’ operativa Mps Capital Services Banca per l’Impresa, la nuova realtà del Gruppo Mps specializzata nell’offerta di servizi bancari alla clientela corporate, istituzionale, enti e pubblica amministrazione. La nuova società, che nasce in attuazione del Piano Industriale 2006-2009 dal conferimento delle attività operative e commerciali di Mps Finance Banca Mobiliare in Mps Banca per l’impresa, si propone come centro specialistico di alto livello per la soluzione di un’ampia gamma di problematiche finanziarie e creditizie, e focalizzerà il suo business sui prodotti di credito a medio e lungo termine e di tipo specialistico, sull’attività di corporate finance, sui prodotti di capital markets e di finanza strutturata. La nuova banca si presenta sul mercato forte di un patrimonio di 1 miliardo di euro contando su oltre 460 dipendenti. Gli obiettivi economico-finanziari prevedono il raggiungimento nel 2009 di un utile netto di 132 milioni di euro a fronte di un risultato operativo netto di 203 milioni di euro e di un margine di interesse di 200 milioni per 11. 043 milioni di euro di impieghi. Dal punto di vista organizzativo, Mps Capital Services Banca per le Imprese opererà attraverso tre business unit, tese a massimizzare l’integrazione dei diversi comparti - finanza ordinaria, corporate finance, capital market –, mentre il modello di presidio del territorio prevede la dislocazione di una decina di centri territoriali sulle principali aree geografiche di interesse, modulati nell’organico e nelle relative competenze a seconda delle specifiche esigenze di enti, amministrazioni e privati. Il ruolo di Mps Capital Services Banca per le Imprese si inserisce nella politica di sviluppo del Gruppo Mps nel Mercato Corporate, Istituzionale, Enti e Pubblica Amministrazione, la quale prevede la razionalizzazione dell’intera filiera di segmento, con l’obiettivo di ottimizzare il presidio del mercato e del rischio e contribuire al miglioramento del posizionamento competitivo attraverso specifiche azioni per tipologia di segmento, sia a livello commerciale che di modello di servizio. Unitamente a Mps Leasing & Factoring e Intermonte Spa la Società fa parte della Direzione Corporate Banking e Capital Market della Capogruppo Bancaria Mps Spa. L’impostazione consentirà un miglioramento dell’efficacia commerciale rispetto alle singole componenti originarie di business, sviluppando un approccio maggiormente integrato, unendo le competenze verticali di mercato presenti nel settore dei crediti a quelle specialistiche, in fase di crescita, nel campo dei prodotti di corporate finance. Tutto ciò consentirà, inoltre, una maggiore prossimità con le reti distributive ed una facilitazione nei processi di governo e di coordinamento con il Gruppo, in un’ottica di semplificazione della struttura societaria. L’ambizione è di favorire il consolidamento e lo sviluppo delle relazioni commerciali con la clientela target - Pmi e Large Corporate, Clienti Istituzionali, Enti e Pubblica Amministrazione – che verrà raggiunta sia in proprio, interagendo con le strutture distributive delle Banche Rete e dell’Area Key Klients della Capogruppo, che avvalendosi di una rete selezionata di intermediari. La clientela potrà contare pertanto su un punto di riferimento integrato per molte esigenze di gestione finanziaria. Essa può infatti accedere ad un operatore che ha al tempo stesso, a titolo esemplificativo, la possibilità di erogare credito finalizzato e servizi collaterali, di partecipare al capitale di rischio dell’azienda in varie forme, di garantirne l’accesso al mercato dei capitali (lato debito) e di fornire consulenza specializzata per operazioni di crescita. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2007: RACCOLTA PREMI CONSOLIDATA 2.057 (+ 5,2 %) UTILE NETTO CONSOLIDATO 29 MILIONI  
 
Verona, 13 settembre 2007 - Cattolica Assicurazioni ha reso noto ieri i dati della semestrale del Gruppo. L’utile consolidato, di 29 milioni, riflette il miglioramento della gestione industriale rispetto allo scorso esercizio e non registra ancora il contributo delle importanti operazioni straordinarie in corso che si potranno rilevare nel secondo semestre 2007, tra cui quelle già perfezionate che hanno permesso di realizzare plusvalenze nette per 33 milioni di euro: 16 milioni derivanti dalla cessione al Gruppo Banco Popolare del 50% di Bpv Vita e 17 milioni derivanti dal perfezionamento della cessione della quota pari al 50% di Verona Gestioni Sgr e Abc Assicura alla Banca Popolare di Vicenza. Nel primo semestre 2007 si sono rilevati segnali di miglioramento della gestione industriale sia del Gruppo che della Capogruppo in una fase che peraltro sarà caratterizzata da intensa attività di innovazione organizzativa e di prodotto e di riorganizzazione societaria finalizzate alla realizzazione del nuovo modello di business del Gruppo e al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo previsti nel Piano Industriale. Dalla semestrale emerge inoltre il miglior andamento della gestione finanziaria proseguita secondo i caratteristici criteri di prudenza. In particolare nella relazione si sottolinea la solidità finanziaria di un Gruppo che non risulta essere esposto ai rischi direttamente o indirettamente legati ai cosiddetti mutui subprime1. Il Gruppo ha raggiunto, nei primi sei mesi del 2007, una raccolta consolidata2 del lavoro diretto e indiretto pari a 2. 057 milioni (1. 955 milioni nel primo semestre 2006 rideterminato3; + 5,2%). I premi assicurativi del lavoro diretto e indiretto hanno raggiunto i 2. 016 milioni (+ 4,9% rispetto al dato rideterminato3). In leggera flessione l’apporto dei rami danni4 che raggiungono 816 milioni (- 1,8%); il business vita cresce del 10,4% a 1. 241 milioni. I premi consolidati dei rami danni4, risentendo delle operazioni di riallineamento del portafoglio, raggiungono 816 milioni (831 milioni al primo semestre 2006; -1,8%). In termini di business mix, in linea con il Piano Industriale, è da segnalare la prosecuzione del ribilanciamento del portafoglio verso aree a maggiore redditività (Auto -5,5% per effetto di pianificate azioni di riallineamento di portafoglio; non auto +6,7%5). E’ da segnalare la crescita del comparto della bancassicurazione danni (+66,7%). Da rilevare il progressivo riallineamento del claims ratio6 che scende a 78,1% (81,4% nello stesso periodo del 2006). I premi assicurativi vita, che non riflettono ancora l’operatività derivante dalla partnership con Banca Popolare di Vicenza, sono 1. 200 milioni (1. 091 milioni nel primo semestre 2006 rideterminato3; +10,0%); la raccolta consolidata ha raggiunto 1. 241 milioni (1. 124 milioni nel primo semestre 2006 rideterminato3; +10,4%). Per quanto riguarda la redditività complessiva è da segnalare il contributo della gestione industriale che ha permesso al Gruppo di chiudere il primo semestre 2007 con un utile netto consolidato pari a 29 milioni. Nello stesso periodo del 2006 il risultato netto era stato di 50 milioni, che comprendevano proventi straordinari pari a 82 milioni netti derivanti da cessione di immobili e partecipazioni strategiche. Le riserve tecniche lorde del lavoro diretto e indiretto dei rami danni ammontano a 3. 190 milioni (3. 161 milioni al 31 dicembre 2006) e le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, si attestano a 10. 735 milioni (14. 595 milioni al 31 dicembre 2006, di cui 3. 530 milioni riferibili a Bpv Vita). La capogruppo Cattolica Assicurazioni ha chiuso il primo semestre con un utile netto individuale di 43 milioni (71 milioni al primo semestre 2006, di cui 48 milioni derivanti da proventi straordinari netti). Alessandro Silvestrelli, Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ha dichiarato, ai sensi dell’articolo 154-bis, comma secondo, del decreto legislativo n. 58/1998, che, a quanto gli consta, la Relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2007 e gli ulteriori dati contabili contenuti nel comunicato stampa, corrispondono alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. La Società informa che la relazione semestrale al 30 giugno 2007 sarà a disposizione del pubblico presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S. P. A. A partire dal 13 settembre prossimo. La società di rating A. M. Best ha confermato a Cattolica Assicurazioni il giudizio di A che corrisponde alla qualifica di “eccellente” per quanto attiene la solidità finanziaria e la capacità di far fronte agli impegni nei confronti dei propri assicurati. Ciò assume particolare rilievo in relazione al fatto che il giudizio era stato posto under review a seguito delle vicende straordinarie che avevano caratterizzato lo scorso esercizio. .  
   
   
LA LIGURIA AL PRIMO POSTO IN ITALIA PER INCREMENTO SUA FORZA LAVORO" CONCLUSO IL PROGRAMMA PARI PER IL REINSERIMENTO AL LAVORO, OLTRE 700 I LAVORATORI RICOLLOCATI  
 
Genova, 13 Settembre 2007 - "Grazie anche al programma Pari, sul reinserimento di lavoratori svantaggiati, in Liguria abbiamo messo in moto, negli ultimi due anni, un percorso molto positivo, confermato anche dall´Istat che ci colloca al primo posto tra le regioni italiane per l´incremento della forza lavoro pari al 5%". Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando nel corso della presentazione dei risultati del programma Pari, rivolto a disoccupati, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, con particolare attenzione alle donne o a lavoratori in mobilità ordinaria, promosso dal Ministero del Lavoro e attuato dalla Regione Liguria con la collaborazione di Italia Lavoro, a cui hanno partecipato l´assessore regionale alle Politiche attive del Lavoro, Enrico Vesco, l´amministratore delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani e il responsabile nazionale del programma Pari, Angelo Irano. "Con questa iniziativa - ha ribadito il presidente Burlando - abbiamo speso soldi per gli obiettivi e non per la struttura, dal percorso avviato grazie al Programma Pari restano fuori alcune migliaia di disoccupati a cui andrà rivolta adesso la nostra azione, con la collaborazione di Italia Lavoro, per individuare a quali fasce appartengono e concentrare su di esse le risorse". Sono stati 704 i lavoratori ricollocati fino ad oggi attraverso le azioni e gli incentivi previsti dal programma, sostegni al reddito, bonus assunzionali e voucher formativi, di cui il 43% a tempo indeterminato. "Il programma - ha spiegato l´assessore regionale Enrico Vesco - si è rivolto a lavoratori provenienti da Tecnosistemi e Ferrania oltre ad altre categorie di lavoratori svantaggiati, la metà dei quali donne". "Tutti e tre gli incentivi previsti - ha sottolineato Vesco - hanno avuto molto gradimento: sia l´erogazione di sostegni al reddito dell´importo di 450 euro per una durata massima di dieci mesi che hanno portato alla ricollocazione del 56% dei 230 destinatari previsti; sia i bonus del valore di 5. 000 euro destinati alle imprese che stipulano contratti a tempo indeterminato e gli assegni formativi del valore di 1. 000 euro che hanno portato all´assunzione di 434 lavoratori". I lavoratori ricollocati hanno trovato lavoro per la maggior parte nel terziario (76%), seguiti dall´industria (22%) e dal settore agricolo (2%). "Per quanto riguarda la tipologia di contratti - ha sottolineato l´assessore Vesco - il 56% delle ricollocazioni è a tempo determinato, di queste il 30% supera i 12 mesi e il restante 70% di contratti è inferiore ai 12 mesi, dati questi che non sono da considerarsi negativamente dal momento che il sistema delle convenienze che interessa le categorie di lavoratori coinvolti e il sistema di incentivi previsto dal programma consentono sgravi fiscali per stabilizzare i rapporti anche in seguito". "Una volta concluso il programma - ha concluso il presidente della Regione, Burlando - l´accordo con il Governo prevede che le azioni intraprese si trasformino in prassi ordinaria in grado di contribuire al reinserimento nel mercato del lavoro anche degli over 50". .  
   
   
ECONOMIA: FVG, LA GLOBALIZZAZIONE PUO´´ ESSERE UN VANTAGGIO  
 
 Pordenone, 13 settembre 2007 - La globalizzazione rappresenta uno degli aspetti più positivi di questi ultimi anni se viene governata adeguatamente. Rispetto al passato - ha affermato il direttore del Servizio Rapporti internazionali del Friuli Venezia Giulia, Graziano Lorenzon, intervenendo in rappresentanza dell´assessore Franco Iacop al convegno di Pordenone sull´internazionalizzazione del sistema cooperativo - c´è stato un cambio di strategia dei mercati ed il nostro sistema produttivo non può più fondarsi solo sull´export. Il Friuli Venezia Giulia ha avviato un importante processo di innovazione delle proprie politiche di internazionalizzazione e di cooperazione allo sviluppo, valorizzando ancora di più il concetto di aiuto umanitario legandolo a quello di sviluppo integrato attraverso una progettualità concreta ed operativa, utilizzando a questo scopo risorse pubbliche ma anche private. Il sistema territoriale - ha affermato Lorenzon - deve comprendere che l´internazionalizzazione rappresenta la via maestra per riacquistare la capacità competitiva di qualche anno fa, quando la piccola impresa regionale era in grado di soddisfare i mercati con la duttilità e la velocità di intervento, con la flessibilità di capire le esigenze del mercato. Ora non basta più senza un apporto di innovazione, senza una costante acquisizione di conoscenza. La strategia da seguire, infatti, è basata sull´innovazione e sulla riorganizzazione per filiera. Vanno messi in rete i sistemi economici dei singoli territori, rendendoli così in grado di relazionarsi con le aree più vantaggiose per i sistemi produttivi, lì dove i costi di produzione sono nettamente inferiori. Ecco perché sono state avviate relazioni istituzionali ed economiche in America Latina, Africa del Nord, Asia ed Europa centro-orientale. Con queste realtà si è voluto creare alleanze tra imprese, utilizzando uno sviluppo per propagazione. Grazie ad una serie di accordi adeguati - ha concluso il direttore dei Rapporti internazionali - non abbiamo acquisito concorrenti ma partner fondamentali per la crescita della nostra economia. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: INCONTRO A PADOVA CON CATEGORIE ECONOMICHE  
 
 Venezia, 13 settembre 2007 - La realizzazione di un vero federalismo fiscale è interesse di tutto il Paese, anche se il disegno di legge licenziato dal governo ai primi di agosto e trasmesso al Parlamento non è quello che le Regioni si aspettavano. Quella del federalismo fiscale è una strada obbligata non solo per rispondere ad un senso di insofferenza diffusa, ma per dare nuovo slancio alle aree economiche forti con ricadute positive anche per le realtà più deboli. Sono alcune delle riflessioni di fondo emerse nel corso di un incontro su questo tema che si è svolto ieri a Padova tra i rappresentanti regionali delle associazioni di categoria dell’artigianato, dell’industria, del commercio, dell’agricoltura e del mondo cooperativo con gli assessori regionali alle finanze del Veneto Isi Coppola e dell’Emilia Romagna Flavio Delbono. L’assessore Coppola ha ripercorso le tappe che hanno portato all’attuale testo di legge delega, che deve ora percorrere tutto l’iter parlamentare, molto diverso da quello che le Regioni avevano contribuito ad elaborare sulla base della bozza presentata dal prof. Giarda per conto del ministero dell’economia. Il Consiglio dei Ministri ha invece approvato una seconda bozza, molto vaga e piena di contraddizioni, risultato di un lavoro a più mani che – ha detto l’assessore veneto – mette a nudo le due anime presenti all’interno del governo: una regionalista e una centralista. Quest’ultima è evidente soprattutto nella gestione dei tributi, per la quale le Regioni avevano chiesto al governo una sensibilità maggiore e più aderente alle esigenze del territorio. Una volta tolte dal computo le funzioni essenziali in materia di sanità e assistenza sociale – ha concluso l’assessore Coppola - per le Regioni resterà quindi un’area molto ridotta di autonomia fiscale. Delbono ha confermato che il testo sul federalismo fiscale uscito dal governo non è quello che le Regioni avrebbero voluto ma, a conti fatti, senza federalismo fiscale sono più i danni che i benefici per tutti e senza questo tassello rimane in mezzo al guado anche il processo di riforme avviato con la Bassanini e la modifica del Titolo V della Costituzione. Una simulazione, realizzata dalla Regione del Veneto sulla base dei dati 2004, ha messo in luce che su 102 miliardi di euro, che rappresentano la dimensione complessiva delle entrare dei bilanci delle Regioni, l’attuale disegno di legge delega sul federalismo fiscale limiterebbe l’area di ulteriore autonomia fiscale e funzionale ad un importo di quasi 7 miliardi di euro. Il che per il Veneto significherebbe poco più di 300 milioni di euro. .  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL LAZIO I SEMESTRE 2007  
 
Roma, 13 Settembre 2007 . Il 2006 ha testimoniato a livello internazionale una crescita molto robusta dell’economia che, nonostante un contenuto rallentamento, dovrebbe più o meno proseguire su questo ritmo anche nel 2007, grazie al traino esercitato da investimenti e ed esportazioni nette, mentre minore apporto alla crescita giungerebbe dai consumi. Per il 2007 le stime indicano una crescita del +2,6% per l’area Euro[1] e del +5,2%[2] per l’economia mondiale. Dopo un 2006 con una crescita del prodotto interno lordo pari al +1,9%, in apertura d’anno il tasso di crescita dell’economia italiana per il 2007 è stato stimato al +1,8% da parte del Fondo Monetario Internazionale. Quanto al Lazio, le stime Unioncamere sul Pil, diffuse nel luglio 2007, indicano una crescita pari al +1,7% per l’anno in corso (ma era il +2,2% ad aprile) mentre il 2006 si è attestato al +1,9%. In termini di Pil, dunque, la crescita dell’economia della nostra regione si posiziona al di sotto della media nazionale, indicata dalle stime Unioncamere al +2,0% per l’anno in corso (Tav. 1. 10). Tav. 1. 10 – Andamento del Pil (tassi di variazione % su valori concatenati - anno di riferimento 2000).
2006 2007* 2008* 2009*
Lazio 1,9 1,7 1,8 1,7
Centro 1,8 1,7 1,7 1,7
Italia 1,9 2,0 1,7 1,8
Fonte: Unioncamere, Scenari di Sviluppo delle Economie Locali, 2007-2010, luglio 2007. (*) dati previsionali. Con riferimento alla demografia delle imprese, nel secondo trimestre 2007 il tasso di crescita totale nel Lazio (Tav. 1. 11) è del +0,93% rispetto al +0,66% dell’Italia. Anche per questo trimestre hanno contribuito a questo risultato soprattutto le società di capitali (+1,7%) rispetto alle ditte individuali e società di persone. Tav. 1. 11 - Lazio: demografia delle imprese nel 2° trimestre 2007.
Tutti settori Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Saldo Tax crescita Tax natalità Tax mortalità
Frosinone 45925 38704 889 602 290 0,63 1,94 1,32
Latina 56834 46851 1063 743 320 0,56 1,87 1,31
Rieti 15067 12981 275 180 166 1,10 1,83 1,20
Roma 416672 241867 8937 4750 4. 187 1,02 2,18 1,16
Viterbo 39669 35345 705 400 306 0,77 1,78 1,01
Lazio 574. 167 375. 748 11. 869 6. 675 5. 269 0,93 2,09 1,18
Italia 6. 133. 429 5. 169. 086 116. 338 82. 857 40. 297 0,66 1,90 1,35
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Movimprese. Per quanto riguarda l’export, dopo un consuntivo 2006 al +9,6%, nei primi tre mesi del 2007 quelle del Lazio sono aumentate del 5,1% su base annua (Tav. 1. 13). Tuttavia, la percentuale delle esportazioni della nostra regione rispetto al totale nazionale, nel confronto col primo trimestre 2006 passa dal 3,6% al 3,4%. Tav. 1. 13 - Lazio: import-export nel 1° trimestre 2007 (quote e variazioni % tendenziali).
Variazioni % Ue 25 Extra Ue 25 Mondo Quota %su Italia Quota % su Lazio
2007-06 2007-06 2007-06 2006 2007 2006 2007
Export
Viterbo 28,0 -12,7 7,9 0,1 0,1 2,1 2,1
Rieti -21,5 -18,9 -19,7 0,2 0,2 6,1 4,7
Roma -4,5 27,6 15,1 1,7 1,7 45,5 49,9
Latina -13,6 6,0 -8,7 1,2 1,0 32,7 28,4
Frosinone 31,1 -15,6 15,6 0,5 0,5 13,6 14,9
Lazio -2,6 14,2 5,1 3,6 3,4 100,0 100,0
Italia 14,3 10,9 13,0 100,0 100,0
Import
Viterbo 70,9 -30,4 8,2 0,1 0,1 0,8 0,8
Rieti -10,7 -19,3 -13,2 0,1 0,1 1,6 1,3
Roma 7,6 2,1 5,2 6,6 6,4 81,6 81,9
Latina 1,2 5,9 2,4 0,9 0,9 11,5 11,2
Frosinone 9,3 12,0 10,4 0,4 0,4 4,5 4,8
Lazio 6,7 2,2 4,8 8,0 7,8 100,0 100,0
Italia 8,3 6,7 7,6 100,0 100,0
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Istat. Dal quadro qui sommariamente descritto sulla base delle fonti istituzionali, passiamo ora ai risultati della nostra indagine, svolta su un campione di 350 aziende associate, e relativa al primo semestre 2007. Cominciamo dagli ordinativi totali ricevuti dalle imprese nella prima parte del 2007 Nel confronto col secondo semestre 2006 il saldo di opinione, inteso come differenza tra risposte con valenza positiva e risposte con valenza negativa, subisce una diminuzione, pur mantenendosi di segno positivo, in quanto passa da +22 a +13, principalmente per una certa flessione della domanda interna, non sufficientemente bilanciata dall’andamento del saldo sull’estero. Per quel che concerne il fatturato totale, il saldo resta stabile a +25, mentre per la produzione il saldo si riduce da +20 a +18. Sul versante degli investimenti nel primo semestre 2007 si riduce dal 68,6% al 50,0% la percentuale delle imprese che ha dichiarato di averne effettuati. La nostra indagine ha rilevato anche le previsioni a breve sui prossimi sei mesi che si presentano ottimistiche, ma non in modo lineare. In particolare nel prossimo semestre le attese si attenuano fortemente per gli ordinativi dal mercato interno, il cui saldo scende da +39 a +27; al contrario, si registra un certo ottimismo sul mercato estero. Difatti, si rileva la crescita del saldo atteso sugli ordinativi dal mercato europeo (da +21 a +23) ma, soprattutto, dall’area extra Unione Europea (saldo da +8 a +24). Abbiamo poi chiesto alle imprese del campione di esprimersi sulla loro previsione di ampliamento o meno dell’organico nei prossimi sei mesi. Seppure lievemente, migliora il saldo sulle previsioni sull’occupazione nel secondo semestre 2007 che passa da +13 a +14 grazie alla crescita delle imprese che ritengono che l’occupazione nelle proprie aziende possa aumentare (dal 21,4% al 22,6%). Infine, per quanto concerne le intenzioni d’investimento nel prossimo semestre, il 35,5% delle imprese ha dichiarato di voler investire (ma erano il 36,6% nella precedente indagine). I dati emersi dall’indagine Federlazio sono stati sottoposti ad una disaggregazione per settori, da cui si evince che, nel primo semestre 2007, rispetto alla diminuzione del saldo medio, gli ordinativi totali crescono in modo robusto nei settori chimico e abbigliamento, e più attenuato nell’alimentare, mentre nei restanti settori i saldi diminuiscono, pur mantenendosi positivi. Quanto alle previsioni sugli ordinativi nei prossimi sei mesi, solo le imprese del settore chimico mostrano un deciso ottimismo, che invece è assente nei restanti settori. In questi ultimi, infatti, nonostante i saldi attesi permangano positivi, si rileva un sensibile calo di intensità rispetto alle previsioni formulate nel semestre precedente. Infine l’andamento dell’occupazione che, se presenta un saldo medio invariato, mostra cenni di vivacità nei settori grafico-editoriale, legno, metalmeccanico ed informatico. Per quanto concerne le intenzioni di assunzione nel secondo semestre 2007, esse sono positive nella maggior parte dei settori. Tuttavia, è anche vero che si registra una certa attenuazione dell’intensità di questi saldi nel confronto con le previsioni formulate sei mesi fa, in particolare nei settori metalmeccanico e legno. Invece, saldi positivi ed in crescita nei settori chimico, informatico e servizi. Infine, sul versante degli investimenti, nel primo semestre 2007 superano la media le imprese del settore chimico, metalmeccanico, abbigliamento, informatico e grafico-editoriale. Inoltre, rispetto ai risultati del secondo semestre 2006, nella maggior parte dei settori è diminuita la percentuale di imprese che ha effettuato investimenti, ad eccezione di chimico, abbigliamento ed informatico. Concludendo, i risultati emersi dalla nostra indagine campionaria, nella loro unitarietà, denotano un certo affievolimento del tono congiunturale complessivo del sistema di Pmi del Lazio, segnalando un arresto nella linea di progressione che, sia pure con intensità qua e là diverse, avevamo registrato negli ultimi tre semestri e che era, oltre tutto, nelle stesse aspettative degli imprenditori interpellati nella scorsa rilevazione. Peraltro, questo segnale desta una preoccupazione in più anche perché imputabile, come abbiamo visto, pressoché esclusivamente ad un raffreddamento del mercato interno, appena attenuato da una certa tenuta del mercato estero. Il che significa che le difficoltà riscontrate dalle imprese intervistate chiamano in causa direttamente la fase di debolezza attraversata dall’intero sistema economico nazionale che, al momento, non è in grado di rappresentare una domanda capace di imprimere ritmo all’apparato produttivo. E quel che è peggio è che anche sul fronte delle previsioni a breve, gli imprenditori interpellati nutrono scarsa fiducia nelle capacità del mercato domestico di poter fare da volano al sistema produttivo, mentre invece più ottimisti si rivelano quanto alla loro capacità di far fronte alle richieste del mercato estero. E questo nonostante ancora il Consiglio Regionale non abbia licenziato la legge sull’internazionalizzazione. Siamo dunque di fronte a segnali che sbaglieremmo a liquidare come semplici e innocue variazioni congiunturali, mentre invece faremmo bene ad interrogarci sugli elementi di fragilità intrinseca del nostro sistema economico e sul significato di tale rallentamento. Che molteplici siano i fattori di questa fragilità è cosa nota e non stiamo qui a compilare l’elenco. Basterebbe richiamare soltanto il tema della pressione fiscale, sia nel quadro del confronto europeo, sia in relazione con la qualità dei servizi che vengono offerti in cambio. Ma in realtà, ciò su cui vorremmo richiamare l’attenzione è la debolezza della politica per quel che concerne la sua capacità di fare realmente programmazione e governo dello sviluppo. La sensazione che si è impadronita di molta parte del mondo dell’impresa è che la politica e l’amministrazione siano ormai al servizio più di se stesse che non dell’economia e della società. Questo rende difficile scorgere chiaramente quale sia il disegno strategico sottostante alle singole decisioni e come queste si incardinino in quello. Quello che al contrario viene per lo più percepito è invece una successione di decisioni all’apparenza estemporanee, adottate per tamponare questa o quella falla o per inseguire gli umori di un’opinione pubblica mutevole. Non si può certo dire che sia diffusa la sensazione di avere un sistema politico a supporto delle imprese. Anzi, le imprese sono portate a vedere nella P. A. Più un moloch da cui doversi difendere, che non un partner su cui poter contare. Se le nostre imprese, per fare soltanto un esempio, dovendo indicare quali fattori hanno più influito negativamente sull’attività, pongono ancora in cima alla classifica, subito dopo la “insufficienza della domanda”, il “ritardo dei pagamenti da parte della P. A. ” (Tav. 2. 6), si capisce quanto sia ancora lunga la strada sotto questo punto di vista. Tav. 2. 6 – Problematiche delle imprese(*) (valori %).
Insufficienza della domanda 26,3
Difficoltà nel reclutare manodopera qualificata 20,4
Insufficienza del personale 3,8
Inadeguatezza degli impianti 3,2
Difficoltà di approvvigionamento/costo delle materie prime 14,5
Impossibilità a partecipare agli appalti 4,8
Ritardi dei pagamenti della P. A. 21,0
Altri motivi 19,9
Non è possibile vivere come immersi in una fase di transizione permanente, dove si fa continuamente la riforma della riforma della riforma. Oppure dove si adottano decisioni sulle quali poco dopo capita che gli stessi protagonisti comincino ad avanzare dubbi. Lo vediamo ad esempio sulle leggi elettorali, sui temi della sicurezza, dell’immigrazione, della scuola. Noi crediamo che tutto ciò alla lunga logori in profondità il paese, la società civile, la struttura produttiva, ritorcendosi infine sulla stessa politica, che rischia di diventare invisa alla maggioranza dei cittadini. Il nostro paese ha invece bisogno di recuperare serietà e rigore nelle scelte che compie; di riconquistare piena credibilità agli occhi dei partner europei; di lasciarsi alle spalle quegli schematismi ideologici che, mentre a parole alcuni dichiara di aver abbandonato, nei fatti riaffiorano con la stessa determinazione di un tempo. E’ esattamente qui, su questi aspetti, che il sistema-paese lamenta a nostro avviso i più sensibili ritardi e la classe politica nella sua interezza dà prova di maggiore debolezza. Oggi ci troviamo alla vigilia di importanti innovazioni sul versante della rappresentanza politica che potrebbero produrre – o almeno questo è quanto viene detto – cambiamenti profondi nell’attuale quadro politico in direzione di una maggiore semplificazione, razionalizzazione e recupero di efficienza del sistema politico nel suo insieme. Noi naturalmente facciamo nostro questo auspicio, augurandoci altresì che tutto questo non si risolva – come pure in passato abbiamo dovuto constatare – nell’ennesima occasione perduta da parte di un sistema politico che pecca di eccesso di autoreferenzialità e si mostra poco permeabile alla contaminazione con linguaggi e comportamenti ad esso esterni. Ma ancor più ci auguriamo che la città di Roma in primo luogo e la regione più in generale non abbiano a risentire negativamente di questa fase di turbolenza politica, che per ovvie ragioni vede il nostro territorio più di altri esposto. Ciò di cui non avremmo proprio bisogno infatti è che si apra sul nostro territorio una fase di fibrillazione politica. Sono, viceversa, la stabilità e il clima disteso ciò che serve alla Giunta regionale per avviare finalmente, dopo una prima fase di rodaggio e una seconda fase assorbita prevalentemente dalla ricognizione esatta del debito della sanità e dal ridisegno dell’assetto della rete regionale, una terza fase incentrata sullo sviluppo e la crescita del sistema economico e imprenditoriale. Questa fase non può non partire innanzitutto da un intervento complessivo sulle imposte che, a vario titolo e in forme diverse, si scaricano sul sistema delle Pmi. Quello stesso sistema, peraltro, che ha dato un contributo notevole al piano di rientro dal debito della sanità, attraverso la cartolarizzazione dei crediti, la rinuncia agli interessi maturati e anche l’aumento dell’Irap. A tale intervento la Regione dovrà altresì affiancare un’azione organica sul tema del credito, vero motore di ogni iniziativa imprenditoriale, che porti a superare lo storico divario nel costo del denaro che separa le Pmi dalle grandi e il centro-sud dal nord. Infine non dovrà essere interrotta, ma anzi portata avanti con maggior forza l’azione – che pure la Regione ha meritoriamente avviato – di contenimento delle spesa pubblica e contestuale risanamento delle finanze regionali. A quest’ultimo proposito, per fare solo un esempio, non ci risulta che si sia dato avvio al processo di vendita – ribadisco vendita e non svendita – del patrimonio immobiliare di proprietà regionale che potrebbe invece dare un contributo non irrilevante in quella direzione. Su questa strada non possono esservi tentennamenti, esitazioni e men che meno ripensamenti. Anzi il recente pronunciamento del neopresidente del consiglio regionale a proposito del proliferare ancora oggi di osservatori e comitati di dubbia utilità ci dice infatti che la strada è ancora molto lunga e irta di difficoltà. In vista della prossima discussione sul Dpefr e sulla legge di bilancio regionale, ci aspettiamo che questi temi siano posti al centro del dibattito e diventino oggetto del processo concertativi tra la Regione e le parti sociali, al quale la Federlazio non farà mancare come sempre il proprio contributo. .
 
   
   
OCCUPAZIONE IN CRESCITA IN TRENTINO: 6300 OCCUPATI IN PIÙ, MENO DONNE IN CERCA DI LAVORO  
 
 Trento, 13 settembre 2007 – Nel primo trimestre 2007 l’offerta di lavoro in Trentino ha registrato, rispetto allo stesso periodo del 2006, un incremento del 2 per cento, pari a circa 4. 400 persone. Le forze di lavoro (rappresentate dalla somma degli occupati, dei disoccupati e delle persone in cerca di occupazione) sono risultate, quindi, pari a 227. 479, rispetto alle 223. 028 unità rilevate nel primo trimestre del 2006. E’ quanto si ricava dall’ultimo foglio “Comunicazioni Lavoro”, dello scorso mese di agosto, del Servizio Statistica della Provincia autonoma. Dai dati sopra riportati deriva un tasso di attività (rapporto tra le forze di lavoro in età tra 15 e 64 anni e la popolazione nella stessa classe di età) in crescita, passato dal 66,8 per cento al 67,8 per cento. Distinguendo per sesso, il tasso di attività maschile aumenta di circa 2 punti percentuali, salendo dal 75,8 per cento al 77,5 per cento, mentre quello femminile registra una variazione più contenuta, passando dal 57,4 per cento al 57,9 per cento. Questo incremento delle forze di lavoro è ascrivibile ad un consistente incremento del numero degli occupati e ad una contemporanea riduzione delle persone disoccupate. Fra il primo trimestre 2006 e l’analogo periodo del 2007 il numero degli occupati è infatti cresciuto di circa 6. 300 unità, raggiungendo il valore di 222 mila persone, con un incremento percentuale su base annua del 2,9 per cento. Questo ha comportato un sensibile aumento del tasso di occupazione, passato nell’arco di un anno dal 64,4 al 66 per cento (da 74,2 a 76,3 per cento per i maschi e da 54,4 a 55,5 per cento per le femmine). Nel primo trimestre 2007 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 5. 958, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-23 per cento, pari a -1. 782 unità). Distinguendo per sesso, la variazione percentuale più consistente ha riguardato i maschi (-27,1 per cento, 757 persone), mentre le femmine in cerca di occupazione sono diminuite del 20,7 per cento (1. 025 unità). Conseguentemente il tasso di disoccupazione si è attestato nel primo trimestre 2007 ad un valore pari al 2,7 per cento, in contrazione rispetto alle stesso periodo dell’anno precedente (3,5 per cento). Il tasso di disoccupazione, pur essendosi ridotto, mostra ancora sostanziali differenze tra i due sessi: nei 12 mesi compresi tra il primo trimestre 2007 e l’analogo periodo 2006, il tasso di disoccupazione maschile si è contratto dal 2,2 all’1,6 per cento, mentre quello femminile è passato dal 5,3 al 4,2 per cento. Distinguendo secondo il settore, circa due terzi degli occupati operano nel terziario (pubblico e privato), poco più del 28 per cento nel settore secondario (industria in senso stretto e costruzioni) e meno del 4 per cento in agricoltura. Rispetto al primo trimestre del 2006 si rileva un incremento dell’incidenza percentuale del settore terziario, a scapito degli altri settori. In termini, invece, di posizione nella professione, circa il 78 per cento dell’occupazione risulta alle dipendenze, valore sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. .  
   
   
"IMPRENDERO´´" CANDIDATO A EUROPEAN ENTERPRISE AWARDS  
 
Trieste, 13 settembre 2007 - - "Imprenderò", il programma di cultura e formazione imprenditoriale promosso e finanziato dalla direzione centrale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca della Regione Friuli Venezia Giulia, è stato scelto dal ministero dello Sviluppo Economico per rappresentare l´Italia alle fasi finali della seconda edizione dei Premi europei all´Imprenditorialità (European Enterprise Awards) nella categoria "Premio Imprenditorialità Pionieristica". Si tratta, sottolinea l´assessore regionale Roberto Cosolini, di un riconoscimento alle iniziative che promuovono l´imprenditorialità e creano un ambiente favorevole per la crescita e la competitività delle Pmi. Vengono analizzate le candidature pervenute a livello europeo, guardando all´originalità e fattibilità del progetto, all´impatto sull´economia locale, al miglioramento delle relazioni tra gli attori locali e alla trasferibilità del progetto ad altre regioni d´Europa. Dopo la proclamazione del progetto vincitore per ognuna delle cinque categorie premiate, viene individuato un unico vincitore finale. La selezione avviene in due fasi: una prima nazionale e una seconda europea. "Imprenderò" parteciperà a questa fase finale, dopo aver superato le prime prove ed essendo stato scelto tra tutte le candidature nazionali presentate. E´ questa un´occasione molto significativa per "Imprenderò", che dimostra ancora una volta l´importanza che esso riveste, assieme ai notevoli risultati raggiunti in questi anni di attività, che lo vedono riconosciuto a livello nazionale quale progetto innovativo, incentrato sull´ imprenditorialità, di grande portata e di interesse non solo regionale. Grandi risultati, infatti, per "Imprenderò", che ad oggi ha rilevato più di 13. 200 presenze distribuite nei vari interventi realizzati e servizi offerti, tra cui circa 11. 300 ore di formazione imprenditoriale, 3 mila ore di attività seminariale e 28. 400 ore di consulenza individualizzata. Con il progetto sono state, inoltre, avviate quasi 500 nuove imprese, di cui il 64 per cento al femminile, e sono state assistite circa 200 imprese operanti sul territorio regionale. "Imprenderò" si concluderà il 28 febbraio 2008, con la possibilità di una proroga a fine 2009. L´assessore rileva infine che l´esperienza di "Imprenderò" è fortemente voluta dalla Regione nell´ambito di una visione europea che vede l´education all´imprenditorialità come assolutamente strategica ed ha ispirato sia l´avvio della prima scuola d´impresa, realizzata da Area Science Park e dalle Università di Trieste ed Udine, sia l´inserimento del tema dell´educazione e formazione imprenditoriale nel disegno di legge "Norme per l´accesso al sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento della formazione professionale e lo sviluppo del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia". .  
   
   
CONVEGNO ´UN MARE DI OPPORTUNITA´ NELL´ADRIATICO E NEL MEDITERRANEO´. INCONTRO TRA I POPOLI UNITI DAL MARE.  
 
Ancona, 13 settembre 2007 - ´Un ponte tra territori con culture e religioni diverse: questo e` il Mediterraneo, mare che avvicina, unisce, invita al dialogo e alla collaborazione´. Cosi` l´assessore regionale alle Pari Opportunita`, Loredana Pistelli, in apertura del convegno ad Ancona, presso la Loggia dei Mercanti, dal titolo: ´Un mare di opportunita` nell´Adriatico e nel Mediterraneo´. L´appuntamento, organizzato dall´assessorato alle Pari Opportunita` della Regione, si focalizza su incontro e confronto di esperienze tra donne dei Paesi che si affacciano sul mare Adriatico e Mediterraneo. Un convegno - nell´anno delle Pari Opportunita` - che si inserisce nell´iniziativa ´Adriatico-mediterranea´ e contribuisce attivamente a delineare la forma della regione Euroadriatica. ´Un incontro di riflessione che rappresenta un evento unico per la comunita` allargata adriatico-mediterranea quella che si tiene in Ancona´ ha detto il presidente Gian Mario Spacca che ha sottolineato l´importanza del ruolo femminile nei processi per rendere il mare ´uno spazio di pace nella costruzione di politiche condivise di crescita e benessere´. Le istituzioni e tutta la comunita`, ha ribadito, sono impegnate a consolidare il progetto. Prossima tappa nei Balcani ´ Spalato, Sarajevo, Belgrado, quindi, Scutari, il 21 settembre, per l´assemblea generale dell´Euroregione adriatica. Insieme al sindaco Sturani - ha aggiunto ´ siamo impegnati nell´Osservatorio per le politiche ambientali e per il Segretariato Adriatico-jonico. L´obiettivo e` trasformare l´Adriatico ´da linea di frontiera a spazio dove condividere esperienze positive in una prospettiva di sviluppo´. Le donne devono entrare in questi progetti da ´protagoniste´. Il confronto si e` aperto insieme ai rappresentati dei Paesi accomunati dal mare - Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Montenegro, Slovenia, Tunisia e Turchia ´ con il saluto del sindaco di Ancona, Fabio Sturani, della consigliera regionale Adriana Mollaroli, dell´assessore alle Pari Opportunita` della provincia di Ancona, Eliana Maiolini. In sala, oltre alla sottosegretaria di Stato per i Diritti e le Pari Opportunita`, Donatella Linguiti, grande partecipazione di associazioni di categoria, istituzioni e associazioni della societa` civile. ´Un incontro importante per sensibilizzare i cittadini e contribuire ad eliminare le ingiustizie sulle donne´, ha detto Sara Giannini, consigliera regionale, che ha coordinato l´incontro. Si sono susseguiti gli interventi del presidente della Regione di Durazzo, Seid Kertusha, del prefetto di Durazzo, Klodjan Pajuni, di Marco Pacetti, presidente Rete Uniadrion, di Emilio D´alessio, assessore del Comune di Ancona e Forum delle Citta` Adriatiche, di Cristina Gorajski, Forum Aic-tavolo imprenditoria femminile. Si e` focalizzata l´attenzione sulle opportunita` che si creano dall´unione tra Stati, nel coinvolgimento di forze per combattere le discriminazioni di genere, razza, etniche e religiose. Tenendo la rotta verso la tutela dei diritti delle donne. Il convegno - realizzato con il patrocinio del Ministero per i Diritti e le pari opportunita` e con le risorse del programma Comunitario di Interreg Iii A (progetto Popa, Pari opportunita` nella Pubblica Amministrazione con il partner Pao, regione di Durazzo, Albania) - avvia anche una prima riflessione sulle normative esistenti nell´area mediterranea. ´E´ un obiettivo concreto ´ ha concluso la Pistelli - il protagonismo femminile consente di abbattere l``indifferenza e accorciare il divario tra uomini e donne. Questa e` una prima iniziativa, mi auguro possa avere seguito anche in altri Paesi, per esportare le buone pratiche e per acquisirne dai Paesi dell´Adriatico e del Mediterraneo. La Regione ha voluto questo appuntamento per promuove la parita` tra donne e uomini, uno dei principi base della democrazia´. .  
   
   
"MARCHE VIRTUOSE" SUL DEBITO PER LA STAMPA NAZIONALE  
 
 Ancona, 13 settembre 2007 - Le Marche sono una Regione virtuosa, con un debito in calo nell´ultimo biennio (-0,6% il 2006 su 2005 e -3,6% il 2005 sul 2004), in netta controtendenza rispetto all´esplosione dei debiti registrati dalle altre amministrazioni regionali. Lo ha sottolineato, il 9 settembre , il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, segnalando l´ottima performance delle Marche, rispetto ai dati del bollettino statistico di Bankitalia, che indica come negli stessi periodi i debiti complessivi delle Regioni siano invece cresciuti in media di +14,2% nel 2005 e +32,5% nel 2006. ´L´azione di rigore finanziario - ha commentato il presidente della Regione Gian Mario Spacca - sta dando ottimi risultati e siamo lieti che la stampa economica nazionale registri questo fatto. Un risultato che deriva da precisi impegni di governo che stiamo rispettando con i fatti: le cifre sono li a testimoniarlo in modo inequivocabile. La semplificazione e la razionalizzazione della pubblica amministrazione e` una priorita` assoluta. Il controllo rigoroso della spesa pubblica regionale si ripercuote positivamente anche sul debito: si liberano cosi` risorse prima vincolate a onorare spese improduttive, come quelle per interessi. Risorse che possono essere proficuamente destinate agli impieghi a favore della comunita` regionale´. ´Grazie alla stringente politica di bilancio - osserva l´assessore alle Finanze Pietro Marcolini - a differenza delle altre regioni italiane, nelle Marche si consolida un trend discendente del debito, con benefici effetti per la spesa per interessi. Un´attenzione, quella verso il risanamento finanziario, attuata dalla Giunta anche attraverso strumenti innovativi - continua Marcolini - di ingegneria finanziaria che guardano anche ai mercati internazionali dei capitali´. Il debito delle Marche era di 1. 345 milioni di euro nel 2004 ed e` sceso a 1. 288 milioni di euro nel 2006; un dato definito dal Il Sole 24 Ore ´particolarmente significativo, se paragonato all´esplosione dei debiti delle Regioni nella loro totalita` avvenuta negli stessi anni´. .  
   
   
PRESENTATO L`INNO DELLE MARCHE  
 
 Serra San Quirico, 13 settembre 2007 - ´ ´Le Marche sono una regione al plurale. Ma abbiamo anche una nostra identita` e una nostra storia che dobbiamo rappresentare con simboli forti. L´inno e` uno di questi simboli, ognuno puo` ritrovarci se stesso. La sua melodia raccoglie in poche battute gli elementi essenziali della nostra terra´. Cosi`, nella presentazione ufficiale, il Presidente Spacca ha illustrato a Serra San Quirico i contenuti del nuovo Inno delle Marche, opera di Giovanni Allevi. Una melodia piu` volte ripetuta con intensita` crescente, come la terra marchigiana, schietta e sincera, alacre e, allo stesso tempo, poetica e profonda che ha incantato la comunita` riunita all´Abbazia di Sant´elena, grazie anche all´esecuzione dell´Orchestra filarmonica marchigiana. Un momento di condivisione con le istituzioni, ecclesiastiche, civili e militari, sulle note del maestro Allevi, giovane talento marchigiano, compositore di fama internazionale e testimonial della Regione che ha suonato l´Inno la notte dell´Agora` a Loreto, in occasione della visita di Papa Benedetto Xvi, rivolto al mondo intero. ´Un Inno che consolida il senso di appartenenza alla comunita` ´ ha aggiunto Spacca - e che aiuta a rafforzare la consapevolezza di appartenere a una regione meravigliosa e unica nella sua pluralita` di aspetti. Evoca nel mondo le suggestioni di un territorio che ha raggiunto primati in ogni settore e che e` in continua crescita, forte delle sue tradizioni e aperto al futuro´. Prima regione in Italia, le Marche hanno il loro Inno - ha aggiunto Spacca ´ perche` per consolidare il senso di identita` non basta una buona amministrazione ma occorre tener conto dei valori di riferimento della comunita`. L´opera di Allevi e` una bella pagina della nostra storia, per la suggestione del `pezzo´, composto da un giovane autore che affonda le sue radici nella storia, anche musicale, delle Marche. Il concerto, registrato durante l´esecuzione, ha previsto in scaletta i cinque brani di Allevi: ´Foglie di Beslan´, ´Come sei veramente´, ´Prendimi´, ´Downtown´, ´New Renaissance´. Per il celebre musicista un ´onore´ l´opportunita` che gli e` stata offerta dalle istituzioni della sua regione a cui e` legato ´da nostalgia e affetto´. Nel comporre l´Inno mentre era negli Stati Uniti per il suo ultimo successo ´Joy´, ´ho pensato ´ ha detto il Maestro Allevi - a chi deve lasciare la proprio terra d´origine per lavoro o per seguire le proprie passioni e i propri sogni, immaginandomi per questo accomunato, nella mia avventura, a tutti i marchigiani nel mondo che volessero ricordare, attraverso quelle note, la propria terra d``origine. La melodia portante e` piu` volte ripetuta sempre con maggiore intensita`, a significare la dolce determinazione del carattere marchigiano, che raggiunge i propri obiettivi senza prevaricazione, ma con convinzione´ ha spiegato Allevi. ´Accenni ad atmosfere rinascimentali riportano la mente ad antica fierezza. Domina in tutto l``Inno un pathos struggente e nostalgico, unito alla consapevolezza di un futuro limpido e sereno´. L´inno sara` il passaporto della comunita` marchigiana e, d´ora in avanti, veicolera` in note musicali tutte le celebrazioni e gli eventi della Regione. A partire, naturalmente, dalla Giornata delle Marche, la cui prossima edizione verra` celebrata in Australia. Una Giornata nata all´insegna del rafforzamento delle radici, sulla necessita` dell´incontro e del dialogo tra i concittadini, di generazioni diverse, anche di coloro che vivono all´estero e sentono forte l´attaccamento alle proprie origini. La melodia che caratterizza la comunita` marchigiana entrera` a far parte del repertorio delle tante bande musicali disseminate sul territorio e si prospetta l´ipotesi di arrangiare il brano anche per le corali. .  
   
   
NUMEROSE LE CANDIDATURE AL “MARCHIO FAMIGLIA” DELLA REGIONE DEL VENETO TANTE RICHIESTE PER CANDIDARSI AL «BOLLINO DI QUALITÀ» CHE METTE AL CENTRO LA FAMIGLIA  
 
Venezia, 13 settembre 2007 - Numerose le richieste di adesione pervenute al sito www. Venetoperlafamiglia. It per l’assegnazione del “Marchio Famiglia”, il bollino di qualità che l’Assessorato alle Politiche Sociali diretto da Stefano Valdegamberi attribuirà a partire dal gennaio 2008 agli enti pubblici, profit e non profit, e alle realtà private, che metteranno al centro dei loro programmi e delle loro attività, la famiglia. Con delibera n. 1855 del 13 giugno 2006 la Giunta regionale ha approvato il progetto, riconoscendo il grande valore della famiglia, ponendola come attore principale dello sviluppo della società. Le modalità riguardano politiche e azioni di qualità che vedono il coinvolgimento della famiglia, dalla cura al soggiorno, all’educazione, al tempo libero fino al credito e alla mobilità. Moltelplici sono stati finora i soggetti, sia profit che non profit, che hanno inviato la loro richiesta di candidatura e che hanno mostrato interesse al tema: dalle amministrazioni pubbliche, al mondo dell’associazionismo e del tempo libero, al settore del credito. E sono tantissime le richieste di informazioni sul progetto anche da parte dei beneficiari finali, le famiglie, per l’appunto. Tra l’altro, proprio nel mese di settembre, l’assessore Stefano Valdegamberi darà avvio ai primi Tavoli di Lavoro per la stesura dei Manuali regionali per l’assegnazione del Marchio. Per informazioni contattare l’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza al (Via dei Lotti, 40 Bassano del Grappa – Vicenza), telefono 0424/526134, oppure collegarsi al sito www. Venetoperlafamiglia. It. .  
   
   
ESPERIENZA DEL “PROGETTO INNOREF” SI DIFFONDE TRA I COMUNI DELL’UMBRIA  
 
Perugia, 13 settembre 2007 – “Disseminare” in tutto il territorio regionale l’esperienza del “progetto Innoref”, “Innovazione e uso efficiente delle risorse come motore per lo sviluppo sostenibile”, attivato nel 2004 e che si conclude a fine 2007, in modo da dare continuità alle iniziative e agli strumenti acquisiti e che si sono rivelati significativi per favorire lo sviluppo locale. È l’obiettivo che si prefigge il ciclo di seminari tematici che “Aur” (Agenzia Umbria Ricerche), che gestisce il progetto per conto della Regione Umbria, ha organizzato, in collaborazione con l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni) dell’Umbria, per i mesi di settembre e ottobre. “Intendiamo aprire la strada dello sviluppo sostenibile a tutti gli enti locali – ha spiegato il direttore di Aur Lidia Scorsipa – diffondendo sia la nuova filosofia che è alla sua base, sia facendo conoscere i vantaggi che hanno ottenuto i Comuni che hanno aderito al progetto, in termini di risparmio energetico ed economico e di difesa dell’ambiente. Per dare continuità a quanto è stato ottenuto, come previsto dallo stesso progetto, vogliamo accrescere la rete di progettazione in modo che i Comuni diano il loro contributo e s’inseriscano nella programmazione strategica regionale”. “Innoref rappresenta un progetto cardine nella strategia della programmazione regionale – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Lamberto Bottini – improntata a un modello di sviluppo che coniuga qualità e sostenibilità ambientale, opportunità e diritti. Il progetto è riuscito a concretizzare e sperimentare, con un processo di costruzione dal basso, un ‘know how’ che ha coinvolto altre Regioni italiane e Paesi europei e che è determinante propagare, per un miglior utilizzo delle risorse da un punto di vista economico ed ambientale e il miglioramento della qualità della vita, temi ai quali – ha aggiunto – ora si intrecciano anche direttive dell’Unione europea sulle quali il nostro Paese è in ritardo. I risultati di ‘Innoref’ indicano che si deve continuare a investire su strumenti in grado come questi di garantire la qualità della vita anche consumando meno, riducendo i consumi di risorse come quella idrica e di energia”. “La scommessa che si pone per i Comuni umbri – ha sottolineato il presidente dell’Anci Paolo Raffaelli – è di dar loro la forza sinergica per essere motori di sviluppo e contribuire allo sviluppo dell’intera regione. Per questo, l’Anci ha aderito con entusiasmo alla richiesta dell’Aur di diffondere l’esperienza di Innoref”. Per il presidente dell’Anci Umbria, per la regione “è finita la stagione dei Fondi strutturali europei che l’ha tenuta a galla per un ventennio attraverso lo stanziamento di risorse comunitarie. L’umbria – ha detto – non può più essere più considerata un’area depressa, ma di sviluppo, e la condizione per farla restare nel trend di sviluppo europeo è quella di avvalersi delle opportunità derivanti dai Programmi quadro su ricerca e innovazione, accumulando ‘know how’ e diffondendolo. La sostenibilità ambientale – ha rilevato Raffaelli – è un vettore dello sviluppo qualificato del territorio, per il quale in Umbria si è iniziato a operare in maniera estesa e coordinata. È questo uno gli elementi chiave del progetto Innoref, insieme alla capacità di dare prospettive di sviluppo in un contesto europeo anche ai piccoli Comuni dell’Umbria, che ci accingiamo a far conoscere su tutto il territorio regionale”. Sono sei i seminari tematici, della durata di mezza giornata ciascuno, destinati a sindaci, amministratori e funzionari dei Comuni umbri che si svolgeranno tra Perugia e Terni per presentare i risultati del progetto Innoref. Si comincia il 26 settembre a Terni con un “workshop” su “pianificazione dell’uso delle risorse del territorio”. Nei successivi incontri si parlerà di “marketing territoriale e valorizzazione del patrimonio insediativo”, “uso efficiente dell’energia”, “fonti rinnovabili di energia”, “project financing per l’uso efficiente della risorsa idrica” e “servizi di assistenza sanitaria attraverso strumenti di Ict (information and communication technology)”. La conferenza finale del progetto Innoref si terrà il 25 ottobre a Perugia. Il progetto Innoref è stato finanziato nell’ambito dell’iniziativa comunitaria “Interreg Iiic Zona Est”, in partenariato tra Umbria, Fiuli Venezia Giulia, Grecia occidentale e la regione di Hranicko nella Repubblica Ceca, e gestito dall’Agenzia Umbria Ricerche attraverso il “Psc” (centro professionale di consulenza). Sono otto i sottoprogetti in cui è articolato. “Aedes”, che ha coinvolto il Comune di Fossato di Vico, ha operato su certificazione ambientale e marketing territoriale; “Brie”, dedicato alla produzione di energia rinnovabile attraverso l’utilizzo delle biomasse, promosso dal Comune di Massa Martana; “Ewaru” sull’uso efficiente dell’acqua con il miglioramento delle prestazioni delle infrastrutture, che ha coinvolto il Comune di Terni; “Innomed”, con la partecipazione del Centro multimediale di Terni, sullo sviluppo di sistemi innovativi per i servizi sanitari; “Proagritour”, con la partecipazione di “3A-parco agroalimentare dell’Umbria” per la realizzazione del marchio di origine delle produzioni agrituristiche. Completano il progetto “Recover”, per la riconversione dei villaggi rurali e che è stato condotto all’interno del Piano integrato territoriale “Terre dei Bulgarelli” del Comune di Marsciano; “Strasse”, per la pianificazione strategica del territorio orientata allo sviluppo sostenibile cui ha aderito il Comune di Corciano; “Sts”, con servizi per il turista sostenibile realizzati dal Comune di San Gemini. .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMILINE: CONVEGNO CONFINDUSTRIA LEADERSHIP AL FEMMINILE”, QUESTO IL TEMA DELL’INCONTRO CHE SI SVOLGERA’ OGGI PRESSO LA SEDE DI CONFINDUSTRIA BARI.  
 
 Bari, 13 settembre 2007 - Il focus group di Bari costituisce la settima tappa del Management Forum, osservatorio di ricerca permanente promosso da Fondirigenti e finalizzato allo studio, l’analisi e la definizione del modello manageriale italiano. In Italia i dirigenti delle aziende Industriali sono 82 mila e il 95% sono uomini: il numero delle donne che occupano posizioni di elevata responsabilita’ all’interno delle imprese, pari al 5%, e’ ancora oggi tra i piu’ bassi d’Europa. La piccola truppa di dirigenti donne ha un’eta’ media di 45 anni, una laurea e almeno 20 anni di lavoro alle spalle, per gli uomini l’eta’ media sale a cinquanta anni, solo il 62% possiede una laurea. Altre disparita’ si registrano nella retribuzione media dei dirigenti pari a 95mila euro lordi l’anno, per gli uomini, e 85mila euro per le donne (dati Federmanager). Il focus group di Bari vuole indagare sulle caratteristiche quali-quantitativo della leadership al femminile, evidenziando anche eventuali differenze fra i diversi stili di management. Gli studi hanno evidenziato ad esempio, a manager e imprenditrici donne, maggiori competenze di tipo comunicativo e relazionale, che permettono di dirimere i conflitti e smussare le divergenze, e una maggiore capacita’ di fare “squadra” e di adottare modelli organizzativi flessibili e innovativi. I risultati dell’incontro di Bari entreranno a far parte del Rapporto sul Management in Italia che sara’ presentato a fine anno, con l’obiettivo di “individuare, all’interno di un possibile modello italiano di management, i meccanismi di sviluppo professionale, attraverso i quali le capacita’ di leadership e le esperienze di successo possano essere valorizzate e replicate” come sottolinea Giuseppe Perrone, presidente di Fondirigenti. Al focus parteciperanno: Rita Santarelli, Direttore Capitale Umano Confindustria Nazionale, Margherita Mastromauro, Vice Presidente Confindustria Bari, Luciano Anelli Federmanager Puglia, Pietro Fiorentino, Direttore Fondirigenti, Costanza Patti, A. D. Sfc Confindustria, Elisa Capozzi Spegea Business School, insieme a Imprenditrici e Manager del territorio. Coordinera’ il dibattito: Marcella Corsi, Docente di Economia Universita’ di Roma “La Sapienza” .  
   
   
CASA IN LOMBARDIA, PRESENTATO PROGRAMMA CONTRATTI DI QUARTIERE  
 
 Milano, 13 settembre 2007 - Innovativo nel metodo e ambizioso nell´obiettivo. Sono queste le principali caratteristiche del 2^ Programma Regionale per i Contratti di Quartiere che gli assessori alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Gian Carlo Abelli, e all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, hanno presentato questa mattina, nella sede della Regione Lombardia, a Comuni, Aler e a tutti quei soggetti che dispongano di patrimonio immobiliare da destinare ad edilizia residenziale pubblica. Innovativo perché, per valorizzare l´offerta e la qualità degli alloggi (soprattutto per le categorie più deboli), per la prima volta sono state coinvolte in un lavoro comune le "energie" già presenti sul territorio e perché i finanziamenti non saranno a pioggia ma successivi ad un´attenta valutazione dei progetti. Ambizioso perché gli edifici non solo saranno riqualificati, rispettando i più severi standard di certificazione ambientale, ma anche perché, nei quartieri si vivrà meglio. Sarà infatti garantita maggior sicurezza e saranno incentivate iniziative di rivitalizzazione economica per le imprese artigiane e di servizio e per i commercianti al dettaglio. "Per fare questo - ha spiegato Mario Scotti, assessore capofila del progetto - l´assessorato alla Casa ha già stanziato 60 milioni di euro". Una cifra non indifferente e che sarà incrementata dagli stanziamenti degli altri assessorati coinvolti. "Ma oggi - ha detto ancora Scotti - non è tanto importante parlare di cifre, quanto piuttosto condividere idee e criteri per rendere ancora più belle le nostre città e per rispondere ad un problema, quello della casa, che è sempre più sentito". Secondo l´assessore Abelli "le strategie di riqualificazione abitativa, per essere veramente efficaci devono necessariamente connettersi con quelle di riqualificazione del tessuto sociale". "In questa prospettiva - ha proseguito Abelli - stiamo sperimentando un percorso per promuovere la coesione sociale in territori difficili ma vitali attraverso la realizzazione di due grandi progetti, a supporto delle famiglie che abitano a Milano, nei quartieri di Quarto Oggiaro e di Mazzini". "Le realtà produttive dell´artigianato e dei servizi - ha detto invece l´assessore Zambetti - insieme a quelle del commercio e in sinergia con il ruolo delle Istituzioni e delle tante realtà impegnate nel sociale, sono fattori decisivi per l´esito di ogni azione di fuoriuscita dal degrado e di ricostruzione della trama della convivenza e di trasformazione e sviluppo delle nostre città". "E´ in questo modo - ha concluso l´assessore all´Artigianato -lavorando in partnership e avendo come caposaldo l´attuazione del principio di sussidiarietà che si costruiscono opportunità concrete per tutti .  
   
   
BUZZI UNICEM SPA RISULTATI AL 30 GIUGNO 2007 ULTERIORE PROGRESSO DEI RISULTATI (UTILE NETTO +11,1%) DETERMINANTE LA CRESCITA ORGANICA DI VOLUMI E PREZZI IN EUROPA CENTRO ORIENTALE  
 
 Casale Monferarto, 13 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem Spa si è riunito ieri per l’esame della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2007. I risultati consuntivi del gruppo riferiti al primo semestre 2007 sono in miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2006. Le vendite di cemento hanno evidenziato una crescita del 7,4%, attestandosi a 16,7 milioni di tonnellate. Il risultato è frutto di un andamento positivo in tutti i Paesi in cui Buzzi Unicem opera ad esclusione degli Stati Uniti. In aumento anche le vendite di calcestruzzo preconfezionato che hanno raggiunto 8,3 milioni di metri cubi, ovvero il 6,3% in più rispetto al precedente esercizio: tutti i mercati, eccezion fatta per Stati Uniti ed Italia, hanno incrementato i volumi.
Dati consolidati Gen-giu 07 Gen-giu 06 % 07/06
Vendite di cemento m ton 16,7 15,5 +7,4
Vendite di calcestruzzo m mc 8,3 7,8 +6,3
Fatturato €m 1. 675,8 1. 518,6 +10,3
Margine Operativo Lordo €m 429,5 420,2 +2,2
Utile netto €m 194,6 175,1 +11,1
Utile netto escluse quote terzi €m 163,7 146,7 +11,6
Giu 07 Dic 06 Var.
Indebitamento netto €m 777,2 609,0 168,2
Al miglioramento dei risultati hanno contribuito in misura decisiva tutti i Paesi dell’Europa Centro Orientale, grazie a volumi in crescita e ad una dinamica dei prezzi molto positiva. Germania e Lussemburgo hanno parimenti registrato un progresso, mentre la situazione di settore si è confermata in arretramento negli Stati Uniti e difficile in Italia, per il mancato adeguamento dei prezzi all’inflazione dei fattori produttivi. Il fatturato consolidato è aumentato del 10,3% a 1. 675,8 milioni ed il margine operativo lordo del 2,2% a 429,5 milioni. Escludendo le variazioni sfavorevoli intervenute nei tassi di cambio, le due grandezze sarebbero aumentate rispettivamente del 13,6% e del 6,2%. A loro volta le modifiche dell’area di consolidamento hanno determinato un aumento di 55,4 milioni del fatturato e di 4,3 milioni del margine operativo lordo. Dopo ammortamenti per 99,0 milioni (98,5 nel primo semestre 2006), il risultato operativo è stato pari a 330,5 milioni (321,6 a giugno 2006). L’utile prima delle imposte è stato sostenuto da una ulteriore, sensibile diminuzione degli oneri finanziari netti (da 44,5 a 29,7 milioni) e dall’apporto positivo delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, attestandosi a 307,6 milioni contro i 267,9 del primo semestre 2006 (+14,8%), mentre l’utile netto del periodo è passato da 175,2 a 194,6 milioni (+11,1%). Il flusso di cassa riferito al semestre si è portato a 293,6 milioni, in confronto ai 273,7 milioni del corrispondente periodo 2006. L’indebitamento netto al 30 giugno 2007 ammonta a 777,2 milioni, rispetto ai 609,0 milioni al 31 dicembre 2006 (+168,2 milioni). Nel semestre in esame, il gruppo ha distribuito dividendi per 94,9 milioni, di cui 83,0 milioni da parte della capogruppo, ed ha effettuato investimenti per complessivi 330,0 milioni. Italia Dopo un primo trimestre contraddistinto da un inverno eccezionalmente mite, che ha sostenuto il comparto delle costruzioni, nel secondo trimestre il mercato edilizio e conseguentemente le vendite di materiali da costruzione hanno subito un diffuso rallentamento. L’andamento delle vendite di leganti idraulici e clinker ha registrato una crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2006. Lo sviluppo dei prezzi, per contro, è stato leggermente calante (-0,6%), tale da rendere impossibile il mantenimento dei risultati operativi al livello dello scorso esercizio. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, così come in parte già avvenuto nel primo trimestre, ha incontrato maggiori difficoltà di mercato, accumulando un rallentamento dei volumi venduti pari al 8,3%, amplificato da condizioni meteorologiche poco favorevoli nei mesi di maggio e giugno. Il fatturato delle attività italiane è stato pari a 493,4 milioni (-2,1% sul 2006) ed il margine operativo lordo è sceso di 17,9 milioni (-15,4%) a 98,4 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 19,9% (23,1% nel 2006). Europa Occidentale In Germania, le nostre attività hanno realizzato vendite in aumento del 12,9% rispetto al corrispondente periodo del 2006. Il livello medio dei prezzi, sospinto da una domanda vivace, è salito di circa il 6% ed a fronte di costi operativi abbastanza stabili ha permesso di migliorare la redditività. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una produzione in crescita del 3,7% con prezzi in miglioramento di quasi 8%. Il fatturato è passato da 215,1 a 238,9 milioni (+11,1%), ma a parità di perimetro la variazione sarebbe stata del 18,3%. Il margine operativo lordo ha raggiunto i 35,6 milioni contro 33,2 milioni dell’anno precedente (+7,1%). La redditività caratteristica, al netto delle componenti non ricorrenti, si è attestata al 14,6%, un livello ancora migliorabile tenendo conto della penalizzazione associata ai ritorni inadeguati del settore calcestruzzo. Le attività del Lussemburgo hanno mostrato una forte crescita: le quantità vendute di cemento e clinker sono cresciute del 44,9% ed i ricavi medi unitari del 3,2%. Il fatturato si è attestato a 48,7 milioni, in aumento del 32,7% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. Il margine operativo lordo si è confermato in linea con il 2006 (8,9 milioni rispetto a 8,5 milioni), ma escludendo da entrambi i periodi le poste non ricorrenti risulta un incremento di 7,4 milioni ed un conseguente miglioramento della redditività caratteristica ricorrente dal 12,4% al 24,4%. A decorrere dal 1 gennaio 2007, Buzzi Unicem è presente in Olanda attraverso la nuova controllata totalitaria Basal, che opera nel Paese con 23 impianti di calcestruzzo preconfezionato e 2 cave di aggregati naturali. In un contesto positivo per l’economia nazionale, le vendite relative ai primi sei mesi hanno superato 0,485 milioni di metri cubi di calcestruzzo, con ricavi pari a 67,9 milioni. Il margine operativo lordo si è attestato a 4,1 milioni, con una redditività caratteristica del 6,1%. Europa Centro Orientale Le vendite di leganti idraulici nei mercati dell’Europa Centro Orientale sono aumentate del 25,1%, con progressi ovunque, maggiormente visibili in Ucraina, Polonia e Repubblica Ceca. Altrettanto positive le produzioni di calcestruzzo preconfezionato in Repubblica Ceca, Polonia ed Ucraina, che hanno registrato una crescita complessiva del 24,4%. I prezzi in valuta locale del cemento sono notevolmente migliorati in Ucraina (+61,2%), Russia (+43,6%) e Polonia (+17,0%), dove il semestre ha registrato anche un ottimo sviluppo della redditività caratteristica ricorrente. Il fatturato di competenza dell’area si è attestato a 311,1 milioni, in crescita del 53,2%, ed il margine operativo lordo è stato pari a 101,6 milioni rispetto a 61,1 milioni del primo semestre 2006 (+66,3%). Leggermente negativo l’effetto cambio che ha impattato sulle due grandezze rispettivamente per 5,9 e 1,7 milioni. Stati Uniti d’America In un contesto in cui le indicazioni provenienti dal mercato immobiliare residenziale hanno continuato ad essere decisamente negative, le vendite di leganti idraulici sono diminuite del 7,3% mentre per il calcestruzzo preconfezionato il calo è risultato del 7,7%. In diversi mercati di presenza le condizioni meteo sono state poco favorevoli all’attività edilizia, con precipitazioni molto superiori alla media stagionale. La diminuzione delle vendite è stata parzialmente mitigata dai maggiori volumi venduti in Texas, grazie all’apporto del nuovo terminal di Houston, partecipato dalla controllata Alamo Cement. I prezzi di vendita sono migliorati mediamente del 5,4% in valuta locale, anche per il pieno realizzo degli aumenti effettuati nella seconda parte del 2006. In euro i ricavi netti sono diminuiti da 464,8 a 414,8 milioni (-10,7%) ed il margine operativo lordo è risultato inferiore di 18,6 milioni, da 152,5 a 133,9 milioni (-12,2%); al netto dell’effetto cambio il calo delle due grandezze si sarebbe fermato rispettivamente al 3,5% ed al 7,5%. Il rapporto tra margine operativo lordo e fatturato ha comunque confermato livelli d’eccellenza per il Paese (32,3%). Messico (consolidamento al 50%) Le vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma sono cresciute del 18% e del 13% quelle di calcestruzzo preconfezionato. L’incremento nel settore cemento è dovuto principalmente alla possibilità di utilizzo durante l’intero semestre della seconda linea produttiva a Cerritos, che nel 2006 aveva funzionato soltanto dal mese di aprile in poi. Il livello dei prezzi cemento in valuta locale è stato influenzato da una rinnovata pressione competitiva e da una distribuzione necessariamente più a largo raggio del prodotto, risultando così in diminuzione del 2,3%; stabili i prezzi del calcestruzzo preconfezionato. Fatturato e margine operativo lordo, misurati in valuta locale, hanno registrato rispettivamente un incremento del 17,7% e del 5,0%. L’indebolimento del peso messicano ha penalizzato la traduzione in euro: il fatturato è aumentato del 8,2% (da 98,0 a 106,0 milioni) ma il margine operativo lordo ha accusato un decremento del 3,3% (da 48,6 a 46,9 milioni). Il rapporto tra le due grandezze è passato dal 49,6% al 44,3%, a causa dei prezzi deboli e degli aggravi dal lato costi (soprattutto il petcoke). Evoluzione prevedibile della gestione In Italia la domanda di cemento dovrebbe tendere a rallentare rispetto al 2006, anche in funzione dell’andamento climatico nel periodo ottobre - dicembre. Ci attendiamo pertanto che la diminuzione del risultato operativo fin qui consuntivata non venga assorbita nella seconda parte dell’anno. Nei mercati dell’Europa Occidentale (Germania, Lussemburgo, Olanda) l’andamento degli investimenti in costruzioni è previsto in crescita, con incrementi del 3-4% circa nel 2007. E’ probabile che la domanda di cemento rimanga dinamica, ma a livelli più contenuti rispetto ai primi sei mesi. Ci aspettiamo quindi che la buona performance delle nostre attività prosegua nella seconda metà dell’anno e che i profitti si confermino in miglioramento. I Paesi dell’Europa Centro-orientale (Repubblica Ceca, Polonia, Ucraina, Russia) continueranno ad avere anche nel secondo semestre un effetto trainante sugli utili, grazie alla vitalità delle rispettive economie. Le prospettive per volumi e prezzi sono interessanti ed i risultati dovrebbero pertanto evidenziare un sostanziale progresso, in linea col favorevole sviluppo del primo semestre. A seguito della recente crisi che ha colpito i mercati finanziari, la situazione economica degli Stati Uniti d’America sta rapidamente cambiando ed è aumentato il rischio di un rallentamento. Il consumo di cemento è atteso in diminuzione di almeno un 5%, dal momento che le difficoltà dell’edilizia residenziale non accennano a diminuire, ed il perdurare della debolezza della domanda potrebbe generare qualche effetto negativo sui prezzi. Il grado di sfruttamento della capacità produttiva rimarrà comunque elevato, poiché i minori volumi di vendita incidono soprattutto sulle importazioni. In tale situazione i risultati in valuta locale si confermeranno, con ogni probabilità, inferiori di alcuni punti percentuali rispetto a quelli eccellenti del consuntivo 2006. In Messico l’esercizio 2007 vedrà probabilmente un aumento dell’utile operativo espresso in valuta locale, indotto dal buon incremento delle vendite, ed una contrazione della redditività caratteristica, a causa della difficoltà di adeguare i prezzi all’inflazione del combustibile ed altri fattori produttivi. Nel primo semestre, la buona diversificazione geografica che caratterizza il gruppo ha permesso di compensare il rallentamento di alcuni Paesi e gli effetti legati alle variazioni nei tassi di cambio con gli sviluppi realizzati nei mercati più dinamici. Confidiamo che tale andamento si possa riprodurre anche nella seconda parte dell’anno e pertanto che l’esercizio 2007 si chiuda con risultati operativi non inferiori a quelli molto positivi del 2006. Prestiti obbligazionari in scadenza Durante il primo semestre 2007 nessuna società del gruppo ha emesso nuovi prestiti obbligazionari. Nei 18 mesi successivi al 30 giugno 2007 sono previsti i seguenti rimborsi in linea capitale: in data 20 ottobre 2007, 43,3 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A e Series C emesse dalla controllata Alamo Cement Company nel 2004; in data 29 maggio 2008, 58,3 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series A emesse dalla controllata Rc Lonestar Inc. Nel 2002; in data 20 ottobre 2008, 18,3 milioni di dollari riferiti alle Senior Notes Series C emesse dalla controllata Alamo Cement Company nel 2004. Il prestito mezzanino emesso dalla controllata Dyckerhoff Ag, pari a 200,0 milioni di euro in linea capitale, scade a fine 2012. Tuttavia, al raggiungimento di determinati indici patrimoniali da calcolare in base al bilancio 2007, i creditori hanno la facoltà di richiedere il rimborso anticipato al 15 dicembre 2008. .
 
   
   
ENERGIA, FORMIGONI: C´E´ PREOCCUPAZIONE, IL GOVERNO CHIARISCA  
 
 Milano, 13 settembre 2007 - "Grande preoccupazione e necessità di chiarezza". Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, interviene così su quanto dichiarato dall´amministratore delegato dell´Enel, Fulvio Conti, circa la situazione in cui potrebbe venirsi a trovare l´Italia quest´inverno in tema di gas e, più in generale, di energia. "La più importante regione economico-produttiva del nostro Paese - spiega Formigoni - rischia di essere quella maggiormente penalizzata da un quadro, quello dipinto da Conti, particolarmente difficile, complesso e rischioso". "Per questo - aggiunge il presidente - il Governo deve dire qual è la reale situazione e quali sono i rischi a cui vanno incontro i nostri cittadini e le nostre imprese. E´ necessario, dunque, che il Governo dia prova di saper governare la situazione dando certezze da subito, ai cittadini, alle imprese e alle Regioni". "Una situazione - secondo il presidente lombardo - che, come avviene per molte altre vicende, vede nette contraddizioni all´interno dei rappresentanti del Governo. Un modo di lavorare inaccettabile in generale e ancor più grave se si pensa che si parla di energia e approvvigionamento della stessa". "E´ tempo di ripensare complessivamente la politica energetica nazionale - conclude Formigoni - uscendo da facili slogan e gravi contraddizioni entrando invece nel merito vero dei problemi". .  
   
   
PERFEZIONATO L’ESERCIZIO DELL’OPZIONE CALL IN ECODECO IN SEGUITO AL TRASFERIMENTO DELLE QUOTE AEM SALIRÀ AL 94% DEL CAPITALE SOCIALE DI ECODECO  
 
 Milano, 13 settembre 2007 - In data 24 luglio Aem, a seguito dell’esercizio dell’opzione call avente ad oggetto Ecodeco S. R. L. Comunicata al mercato in data 15 maggio 2007, ha acquistato il 64% del capitale sociale di Ecodeco S. R. L. A fronte del pagamento di un prezzo pari a Euro 223,6 milioni di euro. A seguito di tale acquisto, Aem detiene complessivamente il 94% del capitale sociale di Ecodeco S. R. L. La rimanente quota del 6% del capitale sociale di Ecodeco S. R. L. È oggetto di una opzione call e di una opzione put, rispettivamente a favore e a carico di Aem S. P. A. , esercitabili entro il 2008 a parità di condizioni. E’ inoltre previsto un aggiustamento del prezzo (in positivo o in negativo) sulla base del 50% della variazione del margine operativo lordo 2007 rispetto a quello 2006 (entrambi espressi secondo i principi contabili italiani, nonché soggetti ad alcune rettifiche e ad aggiustamenti contrattuali), alla quale verrà applicato il multiplo contrattuale di 6,8. .  
   
   
ENI: INCONTRO CON LE AUTORITÀ KAZAKE ALL’INSEGNA DELLA COLLABORAZIONE  
 
San Donato Milanese, 13 settembre 2007 – Si è svolto l’ 11 settembre in un clima di cordiale collaborazione l’incontro tra il Primo Ministro della Repubblica del Kazakhstan Karim Masimov, il Ministro dell’Energia Sauat Mynbaev, il Primo vice Presidente della Kazmunaigaz Maksat Idenov, e la delegazione di Eni composta dall’Amministratore delegato Paolo Scaroni e il direttore generale della Divisione E&p Stefano Cao. Nel corso dell’incontro, che ha avuto come argomento principale la situazione del Progetto Kashagan, si sono create le condizioni per attivare un negoziato tra il consorzio Kco, di cui Eni è operatore, e le Autorità kazake. .  
   
   
GRUPPO KERSELF: +120% LA RACCOLTA ORDINI DEL PRIMO SEMESTRE 2007 DELLA ATTIVITÀ DI VENDITA DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI  
 
Correggio, 13 settembre 2007 - Il Gruppo Kerself comunica che la raccolta ordini stimata del primo semestre 2007 registra una crescita di circa il 120% per quanto riguarda la distribuzione di impianti fotovoltaici. Il dato è infatti relativo all’ammontare complessivo degli ordini al 30 giugno 2007 delle società del Gruppo Kerself, Dea srl e Thermosolar srl,(attive nella progettazione e distribuzione di impianti fotovoltaici rivolti sia alle imprese che ai privati consumatori). Tali ordini, che si trasformeranno in fatturato al momento della consegna dei prodotti, risultano ad oggi interamente garantiti dal punto di vista finanziario in quanto collegati a forme di finanziamento rivolte alla clientela che il Gruppo ha adottato e che, nel corso dell’ultimo mese, ha ulteriormente sviluppato grazie agli accordi con Intesaleasing e Prestitempo. Il settore del Gruppo Kerself attivo nel settore dell’energia alternativa fotovoltaica è inoltre composto dalla società Helios Thecnology, attiva nella produzione di celle fotovoltaiche e che, come indicato nei precedenti comunicati, sta ultimando i lavori per la nuova linea produttiva che le permetterà di incrementare la produzione dagli attuali 10 Megawatt a oltre 30 Megawatt. .  
   
   
RIGASSIFICATORE BRINDISI. LOSAPPIO: "LA COERENZA DELLA REGIONE"  
 
Bari, 12 settembre 2007 - Come è noto il Tar di Lecce ha annullato le determinazioni della Conferenza dei Servizi ministeriale del 20 giugno 2005 relativa alla caratterizzazione ed alla restituzione dell’area dove la Brindisi Lng intendeva costruire il suo rigassificatore. Le motivazioni del Tar si incardinano sulla violazione della legge 241/90 che dichiara come in presenza di un motivato dissenso della Regione, amministrazione preposta alla tutela ambientale, i Ministeri non potevano far valere la logica di una maggioranza numerica nella Conferenza, cosa peraltro davvero inusuale. “Questo perché la Regione- spiega l’assessore all’Ecologia Michele Losappio - con il nuovo Governo Vendola, in ossequio alla mozione approvata dal Consiglio Regionale e in piena sintonia con gli Enti Locali brindisini si è battuta, con motivazioni cogenti anche sul piano tecnico, contro quella scelta voluta dal precedente Governo Fitto e sospinta con ogni mezzo da quello di Berlusconi”. Nella Conferenza dei Servizi l’Assessore Regionale all’Ecologia Losappio si è confrontato e dissociato esprimendo il No della Regione dalle volontà ministeriali che volevano favorire l’installazione del rigassificatore così come pretendevano gli allora Ministri Matteoli, di Alleanza Nazionale, e Scajola, di Forza Italia. “La coerenza della Regione – conclude Losappio - perseguita fino alla rottura istituzionale, trova dunque conferma anche nel pronunciamento del Tar che si unisce al senso comune ed al consenso dei pugliesi e degli Enti Locali. Oggi pertanto è a maggior ragione auspicabile che il ministero dello Sviluppo Economico ed il suo titolare superino le ultime incertezze ed annullino l’autorizzazione concessa”. .  
   
   
ESPONENTI DELL´ISTRUZIONE UNIVERSITARIA INTERNAZIONALE SOTTOSCRIVONO UNA DICHIARAZIONE DI PRINCIPI  
 
 Bruxelles, 13 settembre 2007 - Da una riunione universale tra esponenti dell´istruzione superiore è scaturita una Dichiarazione di principi volta a promuovere e orientare la collaborazione internazionale e a migliorare la qualità dell´istruzione universitaria a livello nazionale e regionale. In un momento in cui la concorrenza per attirare gli studenti è più serrata, gli istituti universitari hanno maturato una maggiore consapevolezza circa la necessità di cooperare tra loro. Alla prima riunione universale sull´istruzione universitaria, svoltasi a Banff (Canada) allo scopo di avviare un dialogo di portata mondiale, hanno partecipato rappresentanti dell´Associazione delle università europee (Eua), il Consiglio degli istituti universitari degli Stati Uniti (Council of Graduate Schools - Cgs), l´Associazione canadese per gli studi universitari, i Decani e direttori degli studi universitari australiani e l´Associazione degli istituti universitari cinesi. Tra i partecipanti figuravano anche ministri di governo, funzionari di ambasciate e studiosi. Secondo le dichiarazioni rilasciate al termine della riunione, i risultati sono stati superiori alle aspettative di molti partecipanti. «Ora gli esponenti della comunità dell´istruzione universitaria dei paesi e delle regioni coinvolti dispongono di una solida base per agire, a livello locale e globale, al fine di apportare miglioramenti e progressi all´impresa dell´istruzione universitaria», ha dichiarato Debra Stuart, membro del Cgs. Tra i principi di Banff figurano le seguenti azioni: rispettare le differenze esistenti tra i programmi e le loro modalità di attuazione e trarne insegnamento, promuovere la qualità dei programmi universitari, sensibilizzare i laureati sulle opportunità di carriera a livello mondiale e incoraggiare l´innovazione nei programmi e tra i laureati. I partecipanti hanno inoltre sottoscritto il documento per chiarire e rafforzare il ruolo dei corsi di specializzazione post laurea, promuovere programmi interuniversitari collaborativi di alta qualità oltre i confini nazionali, rivedere il flusso globale di studenti laureati e post dottorandi e coinvolgere tutte le parti interessate, come datori di lavoro, responsabili politici e università. I firmatari della Dichiarazione di principi si sono inoltre impegnati a istituire una piattaforma globale che permetta di discutere le migliori pratiche nell´istruzione universitaria. «L´ambiente dell´istruzione universitaria si sta evolvendo rapidamente per rispondere alle nuove richieste di professionisti altamente qualificati nel settore accademico, imprenditoriale, governativo e non governativo», ha dichiarato il Segretario generale dell´Eua Lesley Wilson. «Siamo certi che questo nuovo accordo rafforzerà la dimensione internazionale dell´istruzione universitaria in Europa, grazie a un dialogo più ravvicinato, allo scambio di migliori prassi e alla promozione di una maggiore mobilità sia del personale che dei laureati», ha aggiunto. Per ulteriori informazioni sui principi e sulla conferenza consultare: http://www. Cgsnet. Org .  
   
   
SEMINARIO DI ORIENTAMENTO E FORMAZIONE SULLE POLITICHE E LE PRASSI DELL´INNOVAZIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 13 settembre 2007 - Il 4 ottobre si terrà a Santa Cruz de Tenerife (Spagna) un seminario di orientamento e formazione sulle politiche e le prassi dell´innovazione in Europa. Al seminario saranno presentati i risultati del progetto Novaregio finanziato dall´Ue e un manuale sulle politiche e le prassi relative alla ricerca e all´innovazione. Il manuale nasce da studi comparativi che hanno condotto all´individuazione di 11 casi di migliori prassi. L´iniziativa è rivolta ai responsabili dell´attuazione delle politiche regionali europee che intendono condividere in rete e scambiare esperienze nel campo del finanziamento della ricerca e dell´innovazione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Novaregio. Net .  
   
   
RECORD DI ISCRIZIONI AL TEST DI ORIENTAMENTO AI CORSI DI LAUREA TRIENNALI DELLA FACOLTÀ DI ECONOMIA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” A.A. 2007/2008  
 
Roma, 13 settembre 2007 - Ben 1. 700 le presenze registrate ieri– sulle oltre 2. 100 domande d’iscrizione, un record assoluto nella storia della Facoltà - al Test di Orientamento per l’iscrizione al primo anno dei sei corsi di laurea triennali della Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Un test obbligatorio volto a delineare l’inclinazione verso gli studi economici, il background logico-analitico e di cultura generale degli studenti. In considerazione del carattere puramente orientativo della prova, il test non precluderà, anche in caso di risultato negativo, l’iscrizione alla Facoltà. Obiettivo del test – che ha compreso quesiti di logica, cultura generale, attualità, matematica, economia, diritto e informatica - è stato quindi quello di consentire alle centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia un’opportunità di verifica alla decisione di iscriversi alla Facoltà; infatti solo una scelta consapevole basata sulla valutazione dei propri interessi ed attitudini, così come una conoscenza approfondita delle caratteristiche degli studi che si stanno per intraprendere, minimizza i tempi di conseguimento della Laurea favorendo l’accesso al mondo del lavoro. Gremite in occasione della prova sia l’Aula Magna che le sette aule messe a disposizione dalla Facoltà per ospitare al meglio i partecipanti al test, opportunamente coadiuvati dallo staff organizzativo della Facoltà di Economia. I nominativi di coloro che al test hanno ottenuto un risultato positivo saranno disponibili online (www. Economia. Uniroma2. It) e nelle bacheche della Facoltà entro una settimana dalla data del test. Solo dopo la pubblicazione dei dati sarà infatti possibile perfezionare l’iscrizione. La Facoltà di Economia dell’Università di “Tor Vergata” di Roma è risultata anche per il 2007 al primo posto fra le università romane e tra le prime posizioni nella graduatoria elaborata nella "Grande Guida all’ Università", realizzata sui migliori Atenei italiani dalla Fondazione Censis. Per quanto concerne l’offerta didattica, la Facoltà prevede i seguenti Corsi di laurea triennali: Economia dei servizi, amministrazioni pubbliche, e regolamentazione - (Clesar); Economia e management - (Clem); Economia dei mercati e degli intermediari finanziari - (Clemif); Economia, professione e lavoro - (Clep); Economia europea - (Clee); Economia dei beni culturali e della comunicazione - (Clecc). Il Test di Orientamento per l’iscrizione ai corsi di laurea biennali (laurea specialistica) si terrà invece il prossimo 19 settembre, alle ore 11, sempre presso l’edificio A della Facoltà di Economia dell’Università di “Tor Vergata” di Roma. Le prenotazioni al test si potranno effettuare on-line sul sito di Ateneo dal 26 luglio al 14 settembre – ore 24 – oppure presso lo sportello “S. O. S. Matricole”. Dall’anno accademico 2004 -2005 sono attivati i seguenti corsi di laurea biennali (laurea specialistica): Economia e management - Curriculum professione e consulenza; Curriculum gestione dell’innovazione; Curriculum gestione e metodi quantitativi. Economia dei mercati e degli intermediari finanziari: Curriculum mercati finanziari e finanza quantitativa; Curriculum gestione intermediari finanziari. Scienze economiche e sociali: Curriculum economia internazionale e sviluppo; Curriculum economia pubblica e regolametnazione; Curriculum european economy and business law. Oltre all’offerta didattica, la Facoltà di Economia organizza per gli studenti attività di orientamento ed offre ai laureati un collaudato servizio di placement. Gli studenti vengono così guidati, fin dal primo anno di studi, nel percorso che li porterà dalla formazione al lavoro. L’ufficio Laureati Desk Imprese - istituito nel 1996 nell´ambito delle attività dell´Ufficio Comunicazione per realizzare un contatto permanente tra Facoltà, imprese, istituzioni, studenti e laureati - promuove, a questo scopo, giornate di orientamento allo studio, tutorato, incontri con le aziende, garantendo un collegamento diretto tra gli studenti e le circa 400 imprese e istituzioni che sistematicamente selezionano in questa Facoltà risorse umane per offerte di lavoro, borse di studio, stage. È inoltre attivo dallo scorso marzo il portale Desk Imprese (www. Deskimprese. It) che in soli sette mesi ha già fatto registrare 124. 498 pagine web visitate ed un totale di 21. 360 visitatori. .  
   
   
A SCUOLA LEGGERI PALLONCINI E INFORMAZIONE CONTRO IL PESO DEGLI ZAINETTI SABATO 15 SETTEMBRE 2007 ORE 12,00 DISTRIBUZIONE DEPLIANT INFORMATIVI E PALLONCINI IO A SCUOLA CI VADO LEGGERO  
 
 Firenze, 13 settembre 2007 - Genitori armati di palloncini e depliant informativi sono in procinto di assalire le scuole italiane: il peso degli zainetti è un problema reale che mobilita tutti quanti, e non se ne può più dei ricorrenti allarmi che rimbalzano sui media senza che nessuno mai affronti concretamente il problema. Perché nessuno interviene a maggio, quando i consigli di classe scelgono i libri? Possibile che se ne parli solo a settembre, quando ormai i giochi sono fatti? E i costi? Perché esiste da anni un vademecum per il corretto uso degli zainetti ma non viene diffuso nelle scuole? Come possiamo intervenire da subito? Su sollecitazione dei genitori della scuola media "Redi-granacci" di Bagno a Ripoli, l’Associazione Italiana Genitori A. Ge. Ha verificato la sensibilità di tantissimi genitori al problema ed ha deciso di intervenire con passi piccoli ma concreti per tutelare la salute dei nostri figli. Il primo passo è stato quello di contattare l’Associazione Italiana Editori Aie, per avviare un dialogo che porti alla soluzione del problema. La scuola media “Matteucci” di Campi Bisenzio, grazie alla sensibilità della Dirigente scolastica Maria Concetta Guida, si è resa disponibile ad ospitare l’incontro del 12 settembre, portando anche le competenze specifiche della scuola. Indubbiamente è grande la nostra aspettativa nei confronti di quelle che saranno le risposte dell’Associazione Italiana Editori (Aie). Grazie alla sensibilità della locale Sezione soci dell’Unicoop Firenze è stato poi organizzato l’evento “Io a scuola ci vado leggero”, con la distribuzione di depliant informativi e palloncini con il logo dell’iniziativa agli allievi della scuola media “Matteucci” di Campi Bisenzio. Analoghe iniziative interesseranno scuole elementari e medie di Firenze, Bagno a Ripoli e Massa Carrara in Toscana e in altre località delle Marche e della Campania. Cosa si può fare da subito? L’associazione Italiana Genitori A. Ge. Invierà a breve una lettera ai docenti e ai rappresentanti dei genitori di tutte le scuole d’Italia, chiedendo la distribuzione capillare agli alunni e/o di attività di approfondimento didattico in classe di alcune indicazioni per il corretto uso degli zainetti. Chiederà inoltre agli insegnanti di organizzare l’orario scolastico tenendo conto anche dei libri di testo necessari per seguire le varie materie e soprattutto di dire chiaramente agli alunni quali libri portare il giorno seguente. Una particolare attenzione andrà rivolta, da parte di genitori e docenti, a materiale scolastico e sussidi didattici: quadernoni, cartelline, giocattoli vari influiscono non poco sul peso degli zainetti. Pregheremo inoltre i Dirigenti scolastici e i Referenti per la sicurezza di verificare se vi sia la possibilità di lasciare i libri a scuola in luoghi custoditi e soprattutto che il peso degli zaini non superi il 15% del peso corporeo degli alunni (10% nella scuola primaria). Cosa si può fare pensando al futuro? Una nuova lettera sarà inviata ai docenti e ai rappresentanti dei genitori nell’aprile 2008, per sollecitarli ad adottare testi meno pesanti. Meno carta vuol dire anche un costo inferiore e un minore impatto sull’ambiente. Occorrerà anche esplorare nuove modalità di fruizione dei testi: noleggio (previsto dalla Finanziaria 2007 ma di fatto impraticabile), uso in comodato, libri on demand sono un futuro inevitabile anche se guardato con sospetto dalla maggior parte degli operatori. Www. Age. It .  
   
   
LA TOSCANA SEDE NAZIONALE PER LA DIDATTICA DELLA MUSICA TRE PROPOSTE PER L’OBBLIGO LEGATE ALLE INDICAZIONI DEL MINISTERO  
 
Firenze, 13 settembre 2007 - La Toscana si candida a diventare la sede, a livello nazionale, di sperimentazioni e buone pratiche nel campo della diffusione, della didattica e produzione musicale nella scuola. Oltre a questo, anche grazie a contributi propri della Regione, saranno rafforzate le iniziative rivolte alla scuola dell’obbligo per ampliare al massimo l’offerta formativa legata alla musica e, in particolare, quelle finalizzate all’apprendimento, non solo della teoria ma anche e soprattutto della tecnica musicale. «Nella scuola dell’obbligo toscana si tenderà a fare musica. La musica è oggi più che mai un veicolo fondamentale di cultura e socializzazione, un elemento indispensabile e un segno distintivo della vita delle giovani generazioni. E’ per questo che siamo pienamente in sintonia con le nuove disposizioni del ministro della pubblica istruzione Fioroni che ha introdotto questa materia come parte integrante del curriculum. E’ una novità importante, che non ci coglie impreparati. La Toscana, da tempo, è impegnata sul fronte della didattica, della diffusione e della produzione della musica, a tutti i livelli. Inoltre siamo consapevoli che far entrare a pieno titolo questa disciplina nella scuola, significa avvicinare di più la scuola ai giovani». Questa la proposta che l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, intervenuto oggi a Castiglioncello al Convegno su musica, educazione e formazione, ha presentato a Luigi Berlinguer, presidente del comitato per la diffusione della musica nelle scuole, anch’egli presente al convegno. Nel corso del suo intervento l’assessore Simoncini ha annunciato altre due iniziative che vedranno la Toscana protagonista nel campo dell’educazione musicale. «Pensiamo a una trasformazione del convegno di Castiglioncello in appuntamento annuale a carattere nazionale, in modo da creare qui una sede permanente di confronto e dare un contributo alla crescita della didattica e della cultura musicale nella scuola». Terza proposta, l’attivazione, in collaborazione con i ministeri dell’Innovazione e delle politiche giovanili, di un progetto per diffondere l’uso attivo delle nuove tecnologie e dei mezzi di comunicazione, mettendoli al servizio della produzione musicale. «Il computer e il telefonino, la rete Internet e il registratore mp3, così popolari fra i giovanissimi, non sono solo strumenti con cui scaricare o ascoltare passivamente, ma possono diventare strumenti e mezzi per creare suoni e melodie, in altre parole, per fare musica». .  
   
   
PRONTI I LABORATORI DELLA SCUOLA PROFESSIONALE TEDESCA A BOLZANO  
 
Bolzano, 13 settembre 2007 Completati i lavori, sono pronti i nuovi laboratori della scuola professionale provinciale per l´artigianato e l´industria in lingua tedesca di via Roma a Bolzano. Nel sopralluogo compiuto oggi pomeriggio (12 settembre) il presidente della Provincia Luis Durnwalder e gli assessori Florian Mussner, Luisa Gnecchi, Otto Saurer e Werner Frick hanno fatto il punto sulla conclusione del lavori e il funzionamento dei nuovi locali. Si amplia ad una nuova e funzionale struttura la scuola professionale provinciale per l´artigianato e l´industria in lingua tedesca di Bolzano. All´interno del moderno edificio di via Roma, che da qualche anno ospita l´istituto, è stata infatti completata nei tempi previsti (2 anni e mezzo) la realizzazione delle nuove officine e aule speciali, che vanno così ad arricchire l´offerta formativa messa a disposizione degli studenti. I laboratori sono stati visitati oggi (12 settembre) dal presidente Luis Durnwalder, dagli assessori alla Scuola Florian Mussner, Luisa Gnecchi e Otto Saurer e dall´assessore all´artigianato e commercio Werner Frick. Tutti hanno sottolineato le potenzialità di una professione nel settore artigiano, le novità nella formazione di base del settore industriale e dei servizi, la grande richiesta di corsi di specializzazione post-diploma: "Diventa quindi fondamentale garantire strutture che permettano un´istruzione orientata sia verso la teoria che verso la pratica", ha specificato Durnwalder. Tale esigenza viene garantita dai nuovi laboratori che rientrano nella seconda fase del progetto dell´istituto, quella che comprende tra l´altro - oltre alla costruzione di laboratori e officine - la mensa, la cucina didattica, varie aule di teoria. Si viene così a creare una tra le scuole professionali più ampie e più all´avanguardia d´Italia: i dati del progetto complessivo parlano di una cubatura totale di 137mila metri cubi che ha permesso la costruzione di 45 aule, 54 laboratori e 20 aule speciali, dove troveranno posto 995 studenti e 140 insegnanti per un piano di studio che prevede 25 profili professionali. L´investimento della Provincia è di circa 99 milioni €. . .  
   
   
I 10 SITI PIÙ CONTAMINATI DEL PIANETA – 2007 MINIERE, COMPLESSI INDUSTRIALI E ARMAMENTI CHIMICI TRA LE PRINCIPALI CAUSE DI CONTAMINAZIONI ESTREME. FONDAMENTALE CONTRIBUTO DI GREEN CROSS ALLA REALIZZAZIONE DEL RAPPORTO 2007 SUI SITI PIÙ INQUINATI DEL PIANETA  
 
 Zurigo, 13 settembre 2007 - Il 12 settembre è stato rilasciato l’annuale rapporto del Blacksmith Institute, sui siti maggiormente inquinati del Pianeta. Anche quest’anno Green Cross ha partecipato con propri esperti alla stesura del rapporto che vede delle significative innovazioni. Allo stesso tempo prosegue la collaborazione con il Blacksmith Institute, le organizzazioni sono partner e insieme lavorano a un progetto di eliminazione dell’inquinamento proveniente da vecchie miniere e impianti situati a Rudnaya Pristan, località inserita nella Top Ten 2006 e situata nell’estremo est della Federazione Russa. Elio Pacilio, vicepresidente esecutivo di Green Cross Italia, ha dichiarato: “La lista conferma in modo inquietante quanto l’opinione pubblica più attenta già immaginava e consegna al nostro paese la responsabilità di agire. Tra le cause di maggiore inquinamento, spiccano quelle legate ai siti di produzione e stoccaggio degli armamenti eredità della guerra fredda. L’italia si è formalmente impegnata a sostenere la Federazione Russa nell’opera di distruzione dell’arsenale chimico presente in Russia. Dopo anni finalmente i due Paesi hanno trovato l’accordo per le Convenzione bilaterale per l’applicazione degli accordi internazionali e per mantenere fede alle promesse solenni dei nostri governi. Sarebbe vergognoso se il Governo e il Parlamento non fossero in grado di attivare, a cominciare dal 2008, gli impegni relativi alla costruzione del centro di distruzione delle armi chimiche di Pochep in Russia. E’ importante dare un segno di volontà, anche limitato, stanziando la prima parte delle risorse previste dagli accordi internazionali sottoscritti dal nostro Paese”. Green Cross, in collaborazione con il Blacksmith Institute – organizzazione ambientalista indipendente statunitense – ha composto la lista dei dieci siti più inquinati del Pianeta. Questi dieci siti sono distribuiti in sette paesi e più di 12 milioni di persone sono colpite dall’inquinamento che vi si riscontra. La classificazione figura nel Rapporto Blacksmith 2007, nel quale vengono descritti i siti dove l’inquinamento dell’ambiente colpisce di più la salute umana, in special modo quella dei bambini. “I fatti sono incontestabili : l’alto inquinamento di questi siti è causa di malattie e di morte di molti bambini. Per risolvere questi problemi è necessaria molto di più di una grande presa di coscienza scientifica” spiega il dottor Stephan Robinson, direttore del programma internazionale sul disarmo di Green Cross. Secondo Richard Fuller, fondatore e direttore del Blacksmith Institute, la lista dei Top Ten redatta nel 2006 è stata ripresa dai media, ma poco è stato fatto in materia di piani finanziari o di programmi. “Ci dobbiamo sentire tutti coinvolti ed agire” convengono Robinson e Fuller. I Siti più insalubri 2007 La classificazione 2007 dei siti più inquinati nel Rapporto Blacksmith contiene una lista alfabetica e per Paesi senza un numero d’ordine. In effetti, di fronte ad una grande disparità in termini di grandezza, di popolazione e di tipi di inquinamento, una classificazione per ordine di inquinamento non è né realistica né realizzabile. Quattro siti ubicati in Cina, India ed Asia centrale fanno il loro ingresso nella lista e sono evidenziati da un asterisco. Gli altri sei siti erano già stati pubblicati nell’elenco del 2006. Ecco la Lista 2007 dei Siti più inquinati del Pianeta: Sumgait* Azerbaijan, Linfen Cina, Tianjin* Cina, Sukinda* India, Vapi* India, La Oroya Perù, Dzerzinsk Russia, Norilsk Russia, Chernobyl Ucraina, Kabwe Zambia. I Nuovi Siti Iscritti Nella Top Ten - Lo sfruttamento delle miniere, la corsa agli armamenti durante la Guerra Fredda e la produzione industriale incontrollata sono le principali cause delle catastrofi ecologiche. Fra i nuovi siti iscritti nella classifica Top Ten 2007, il complesso industriale per la produzione del piombo di Tianjin, in Cina, è responsabile della metà dell’inquinamento totale della regione. Il piombo è uno dei principali fattori che mettono in pericolo lo sviluppo intellettuale dei bambini. Vapi, in India, è un esempio tipico di sfruttamento industriale: più di 50 fabbriche contaminano il suolo e la falda freatica locale con pesticidi, Pcb, cromo, mercurio, piombo e cadmio. La quantità di mercurio presente nella falda freatica di Vapi è 96 volte più alta di quella raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sukida, egualmente in India, concentra più del 97% degli scarichi di cromo del Paese. Dodici miniere sono sfruttate senza alcun controllo ambientale e rilasciano cromo 6 nelle riserve di acqua potabile. Sumgait, in Azerbaijan, è un complesso industriale dell’ex Unione Sovietica che inquina la regione con prodotti chimici industriali e metalli pesanti. Il rapporto indica che il tasso di cancro a Sumgait è dal 22% al 51% più elevato della media del Paese. Le mutazioni genetiche dei nuovi nati sono molto diffuse. Criteri Della Lista Top Ten 2007 - La lista Top Ten è basata su dei criteri stabiliti da un gruppo di esperti internazionali, tra cui ricercatori della Johns Hopkins University, dell’ Hunter College, della Harvard University, dell’Iit di Delhi, dell’University of Idaho e del Mt. Sinai Hospital. A loro volta dei collaboratori di grande reputazione di gruppi di protezione dell’ambiente formano questo organo, che integra egualmente il Consiglio tecnico del Blacksmith Institute. Gli specialisti di Green Cross hanno partecipato alle valutazioni di quest’ anno. Secondo Stephan Robinson, direttore del Programma internazionale per il disarmo di Green Cross, la metodologia impiegata per la Top Ten 2007 è stata affinata per meglio considerare l’ampiezza e la tossicità dell’inquinamento e il numero di persone messe in pericolo. L’iscrizione di Sumgait e di Vapi nella lista è legata a modifiche delle procedure di valutazione. Quanto a Tianjin e Sukida, si tratta di siti valutati per la prima volta quest’anno. I 30 Siti Più Inquinati Del Pianeta - Il Rapporto rilascia una nuova lista, “Dirty 30”, un gruppo più numeroso che conta i 30 siti più inquinati del pianeta, che include la Top Ten. I quattro siti della Top Ten 2006 che non figurano più nella classifica 2007 sono Haina (Repubblica Dominicana), Ranipet (India), Mailuu Suu (Kirghizstan), Rudnaya Pristan (Russia). Queste quattro località figurano comunque nella lista più estesa. La maggioranza dei siti inscritti nella lista Dirty 30 è situata in Asia, tra questi la Cina, l’India e la Russia sono i Paesi più rappresentati. Gli inquinamenti tossici osservati in questi siti sono derivati da fonti diverse: imponenti complessi industriali, minerari e impianti di produzione di armi chimiche risalenti alla Guerra Fredda. Dal 2006, il Blacksmith Institute e Green Cross sono partner e lavorano insieme a un progetto di eliminazione dell’inquinamento proveniente da vecchie miniere e impianti situati a Rudnaya Pristan, località inserita nella Top Ten 2006 e situata nell’estremo est della Federazione Russa. Il rapporto 2007 potrà essere scaricato attraverso il sito www. Greencross. Ch .  
   
   
VENERDI’ 14 SETTEMBRE APRE A VILLA COLOMBELLA LA SEDE DEL “PROGRAMMA ONU PER LA VALUTAZIONE DELL’ACQUA MONDIALE”. LORENZETTI E BOTTINI: “MOTIVO DI ORGOGLIO”  
 
Perugia, 13 settembre 07 – Si insedia venerdì 14 settembre a “Villa Colombella” di Perugia il Segretariato del “Wwap”, il “Programma delle Nazioni Unite per la valutazione dell’acqua mondiale”. L’apertura della sede, trasferita da Parigi a Perugia, avverrà con una cerimonia, alle 17, alla quale prenderanno parte la presidente della Giunta regionale dell’Umbria Maria Rita Lorenzetti, l’assessore regionale all’Ambiente Lamberto Bottini, il direttore della Divisione delle Acque dell’Unesco Andras Szollozi-nagy, il coordinatore del “Wwap” Olcay Unver, il rettore dell’Università per Stranieri di Perugia Stefania Giannini e il professor Lucio Ubertini, presidente del Comitato italiano del Programma idrologico internazionale dell’Unesco. “La scelta dell’Umbria da parte dell’Unesco – sottolineano la presidente Lorenzetti e l’assessore Bottini - è motivo di orgoglio e gratificazione per la Regione, che è impegnata in un ruolo crescente rispetto alle tematiche dell’acqua”. Il “Wwap”, promosso nel 2000 durante il Forum mondiale sull’acqua dell’Aja (Olanda) e coordinato dall’Unesco, “effettua il monitoraggio dello stato delle acque dolci del pianeta – ricordano Lorenzetti e Bottini - avvalendosi di 24 agenzie delle Nazioni Unite, organizzando conferenze internazionali e corsi di formazione per studenti provenienti in particolar modo da Paesi in via di sviluppo. La decisione di trasferire la sede del Segretariato dell’organismo da Parigi a Perugia è stata effettuata dall’Unesco dopo aver preso in esame varie candidature proposte da città italiane, quali Venezia e Torino, e dopo che altri Paesi europei ed extraeuropei avevano avanzato la propria candidatura. Quale sede più adatta è stata individuata Villa Colombella, che è stata messa a disposizione dall’Università per Stranieri di Perugia”. Il trasferimento è stato reso possibile dai finanziamenti del ministero dell’Ambiente, dalla collaborazione con il ministero degli Esteri e l’ospitalità offerta dalla Regione in accordo con l’Università per Stranieri. L’attività più importante del “Wwap” è la produzione del rapporto triennale sullo stato mondiale dell’acqua, la cui terza edizione verrà scritta a “Villa Colombella” e sarà presentata nel marzo 2009, al prossimo Forum mondiale dell’Acqua che si terrà a Istanbul (Turchia). .  
   
   
CONGRESSO SU MINERALI E PIETRE CON LA NUOVA CARTOGRAFIA GEOLOGICA DELL´ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 13 settembre 2007 - Circa 120 esperti del settore dei minerali, delle pietre e geologi si ritrovano dal 17 al 21 settembre a Merano per il congresso internazionale "Minpet“, il primo del genere ospitato in Alto Adige. Tra gli organizzatori figura l´Ufficio Geologia e prove materiali della Provincia. Durante i lavori verrà presentata anche la cartografia geologica dell´Alto Adige e del Trentino. Dal 17 al 21 settembre esperti geologi, petrologi e di minerali si danno appuntamento a Merano, nelle sale dell´Hotel "Steigenberger" alle Terme, per il congresso internazionale "Minpet". Il programma scientifico comprende tutto lo spettro della mineralogia, della petrologia e di tutte le discipline a loro connesse dalla ricerca dei fondamenti scientifici alla ricerca delle applicazioni pratiche. Per la prima volta il congresso, promosso dall´Università di Innsbruck con l´Ufficio Geologia e prove materiali della Provincia, viene ospitato in Alto Adige. Ad aprile l´vento saranno tra gli altri il direttore del Servizio geologico nazionale Lionello Serva, il responsabile accademico di Mineralogia a Innsbruck, Volker Kahlenberg, il direttore del Dipartimento Lavori pubblici della Provincia, Josef March, il direttore dell´Ufficio provinciale Geologia Ludwig Nössing. Sono presenti circa 120 esperti dell´arco alpino provenienti da Italia, Austria, Germania e Svizzera. Uno dei momenti centrali è la presentazione della cartografia geologica dell´Alto Adige e del Trentino con le formazioni rocciose e la composizione morfologica. I lavori prevedono anche visite dei partecipanti alle zone più significative dell´Alto Adige dal punto di vista geologico. Il congresso "Minpet" è in programma a Merano da lunedì 17 settembre, dalle ore 9 nell´Hotel "Steigenberger" alle Terme, piazza Terme 1. .  
   
   
CONFERENZA SUL CLIMA. MARRAZZO, LAZIO: UNA REGIONE VERDE  
 
 Roma, 13 settembre 2007 - - Negli ultimi due secoli le temperature medie annuali sono cresciute in Italia di 1,7 gradi centigradi e negli ultimi 50 anni sono diminuiti i giorni di pioggia. Questi solo alcuni degli aspetti più importanti emersi dagli interventi di apertura della Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici. Ad aprire i lavori presso la sede Fao di Roma, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è stato il Direttore Generale dell’Organizzazione Jacques Diouf. Poi gli interventi del Presidente della Camera Fausto Bertinotti e del Presidente Marrazzo. Per il Lazio – ha detto Marrazzo – stiamo pensando ad una regione pulita e amica dell’ambiente. Anche le Istituzioni locali, come le Regioni, devono e possono svolgere un ruolo in politiche attive che garantiscano la sostenibilità ambientale come abbiamo fatto noi nel nostro documento di programmazione economica e finanziaria, definendo la Regione Lazio una Regione verde”. Il Presidente Marrazzo ha poi ricordato i maggiori finanziamenti che vanno in questa direzione: “Stiamo destinando alle energie rinnovabili più di 120 milioni di euro, realizzeremo 76 impianti fotovoltaici nelle scuole della Regione e per combattere lo spreco dell’acqua siamo impegnati nel risanamento della rete idrica, con un investimento di 365 milioni di euro”. A concludere gli interventi di benvenuto e a dare il via alla due giorni di dibattito sul clima sono state le parole del Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio che ha sottolineato l’importanza di una strategia mondiale che vada nella direzione di ridurre drasticamente l’emissione di anidride carbonica. .  
   
   
CONFERENZA CLIMA, ESPOSITO: “DA ROMA CONTRIBUTO IMPORTANTE PER TUTELA PIANETA”  
 
 Roma, 13 settembre 2007 - “La lotta al cambiamento climatico impone la partecipazione attiva di tutti e Roma intende restare in prima fila per dare il proprio contributo a livello globale e locale” – dichiara l’assessore all’ambiente Dario Esposito che stamattina ha partecipato alla conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, promossa dal Ministero dell’Ambiente. “Si tratta di una iniziativa veramente importante – aggiunge Esposito a proposito della conferenza – che ha lo scopo di mettere in evidenza quali strategie si devono attuare per abbassare la febbre del Pianeta. Le previsioni sul surriscaldamento terrestre non lasciano più tempo agli indugi. E’ stato calcolato che tra soli cinquanta anni la temperatura media nell’area del Mediterraneo, che ora si aggira intorno ai 15 gradi, salirà di ben due gradi con conseguenze che cambieranno le attuali condizioni di vita. Nel comprensorio romano - continua Esposito - tali mutamenti potrebbero avere conseguenze gravissime come ad esempio il disseccamento del 10% dei piccoli corsi d’acqua (i fossi), importantissimi per l’equilibrio idrogeologico in quanto consentono il deflusso delle acque piovane verso il mare, e grandi bacini di biodiversità. La scomparsa dei fossi potrebbe mettere a rischio diverse specie vegetali e animali. Roma ha da tempo messo in campo diverse azioni per il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto come la piantumazione di 100 mila nuovi alberi, l´obbligo dei pannelli solari nelle nuove costruzioni, l´ampliamento della rete ecologica cittadina. E´ necessario per gli amministratori locali proseguire su questa strada- ha concluso Esposito - ma è certamente con il contributo di tutti che l´obiettivo potrà essere raggiunto; perciò è fondamentale la massima attenzione dei cittadini verso la riduzione dei consumi energetici . " .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: ALLA CONFERENZA NAZIONALE ANCHE UNA DELEGAZIONE TRENTINA  
 
 Roma , 13 settembre 2007 - "È tempo di agire": questo il motto scelto per la prima conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, apertasi ieri a Roma - presso la sede della Fao - alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e con i saluti del presidente della Camera Fausto Bertinotti e del ministro dell´ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. A Roma è presente una delegazione di dirigenti e tecnici della Provincia autonoma di Trento che sta studiando questo problema - nell´ambito dei gruppi di lavoro istituiti dal presidente Lorenzo Dellai lo scorso febbraio, dopo la presentazione al Castello del Buonconsiglio dell´ultimo rapporto Onu-ipcc sul tema - assieme all´assessore provinciale all´energia Ottorino Bressanini. Mitigazione e adattamento: sono comprese fra questi due poli le misure che gli stati, ma anche le amministrazioni locali, le associazioni ambientaliste, i singoli cittadini possono assumere per contrastare gli effetti perversi del riscaldamento globale del pianeta, fenomeno ormai assodato di cui è responsabile l´uomo con le emissioni di gas serra. Mitigazione significa in sostanza ridurre le emissioni di gas nell´atmosfera, ovvero osservare i dettami del protocollo di Kyoto; adattamento significa assumere decisioni positive per rispondere alle conseguenze dell´innalzamento della temperatura terrestre, contenendo per quanto possibile gli svantaggi e massimizzando le (eventuali) opportunità. Di questo si parla oggi e domani a Roma, alla presenza delle massime autorità dello Stato, degli studiosi e degli esperti nei diversi campi (clima, energia, agricoltura, gestione delle acque e così via) fra cui un´applauditissima Rita Levi Montalcini. Gli scenari sono preoccupanti: che il riscaldamento sia in atto è ormai indubbio, e le previsioni per il futuro sono quelle di un netto peggioramento, conseguente alla crescita delle emissioni di gas serra da parte dei paesi in via di sviluppo. "Persino la definizione ´cambiamento del clima´ sembra inadeguata – ha detto Bertinotti nel portare i saluti del Parlamento - perché suggerisce un fenomeno naturale, mentre ciò a cui stiamo assistendo naturale non è. Inoltre essa non evoca i rischi reali: impoverimento generale, crescita delle malattie, delle migrazioni connesse agli effetti dei processi di desertificazione, avanzamento dei mari, fenomeni estremi come gli uragani e così via. La prima imputata è l´economia di rapina nei confronti dell´ambiente che abbiamo praticato fino ad oggi - di stampo taylorista-fordista - e che dobbiamo sforzarci di cambiare. " Il ministro Pecoraro Scanio ha portato alcuni dati, poi variamente ripresi nel corso della giornata nelle relazioni specifiche. "Innanzitutto la temperatura in Italia, assieme ad alcuni altri paesi del Mediterraneo, aumenta oltre la media internazionale: +1,4 gradi negli ultimi 50 anni contro una media di 0,70. Aumentano di conseguenza la desertificazione e il dissesto idrogeologico. Negli ultimi 150 anni abbiamo perso la metà dei ghiacciai alpini, in gran parte negli ultimi decenni. Il fiume Po e altri importanti corsi d´acqua sono in crisi, il che crea problemi anche al Mediterraneo, che sta diventando più caldo e più salato (il suo riscaldamento è il più elevato a livello mondiale). Circa un chilometro di costa ogni 3 è a rischio. Crescono le malattie e le infezioni legate ai cambiamenti climatici, e la presenza di specie non autoctone in mare e sulla terra. " L´italia, come altri paesi sottoscrittori del protocollo di Kyoto, si è impegnata a ridurre le emissioni. In realtà le ha aumentate. Non solo: non esistono piani nazionali riguardanti settori strategici come il turismo (che sperimenterà pesanti conseguenze a causa dell´innalzamento delle temperature, pensiamo solo allo sci) o la difesa delle coste. A livello mondiale è lo stesso: il pianeta può smaltire 12 miliardi di tonnellate di Co2 all´anno; attualmente invece ne vengono immesse 26-28 miliardi, e senza drastiche contromisure nel 2050 diventeranno 90 miliardi. "Per contrastare l´effetto serra servono 50 miliardi di euro, ma i costi dell´inazione saranno molto più alti", ha ricordato ancora il ministro, facendo piazza pulita di quelle posizioni che sostengono come lottare contro l´effetto serra comporterà un calo dello sviluppo economico e quindi un´estesa crisi sociale. È vero il contrario; è non fare nulla che ci porterà dritti verso la crisi. Riguardo alle misure di adattamento, comunque, come ad esempio quelle relative alla lotta al dissesto idrogeologico o ad un uso più razionale dell´acqua, Pecoraro Scanio ha ricordato come spesso le misure più efficaci siano anche le meno costose. I lavori sono proseguiti per tutta la giornata, al fine di arrivare, domani, alla presentazione di un documento di sintesi al presidente del Consiglio Romano Prodi. Il Trentino ha presentato nella sezione poster il "Progetto clima" in corso (che terminerà probabilmente a febbraio anche con una presentazione pubblica a Trento) e le iniziative di monitoraggio e gestione delle acque dell´Adige curate dal Bim dell´Adige assieme agli enti scientifici presenti sul territorio, in particolare Università di Trento, Museo tridentino di scienze naturali, Istituto agrario di San Michele all´Adige. "Questo importante appuntamento nazionale - ha detto l´assessore Bressanini - contiene molti elementi di inquietudine ma anche qualche segno di speranza. Lo stesso fatto che sia stato convocato sta a significare che finalmente per il nostro paese la questione dei cambiamenti climatici è diventata una priorità. Per il Trentino alcune delle problematiche all´ordine del giorno - ad esempio quella relativa all´incentivazione dell´uso delle energie rinnovabili - non sono una novità. Anzi, in qualche caso abbiamo fatto da apripista. Naturalmente però abbiamo ancora molta strada da fare. Credo però che nel nostro piccolo noi possiamo dare un contributo significativo all´impegno che il nostro Paese si sta assumendo. Possiamo farlo a partire dai valori che sono tipici di noi gente di montagna, cioè da quel mix di idealismo e di concretezza che caratterizza il nostro operato. Vogliamo farci carico del problema, e vogliamo farlo con i fatti. " .  
   
   
AMBIENTE LA CONFERENZA NAZIONALE DI ROMA E LA TOSCANA COLLEGATE IN VIDEO-CONFERENZA CAMBIAMENTI CLIMATICI, AD EMPOLI LA ‘CONFERENZA JUNIOR’ PROTAGONISTI GLI STUDENTI. PARTECIPERANNO ANCHE BRAMERINI E BETTI  
 
Firenze, 13 settembre 2007 - Roma ed Empoli, oggi, saranno più vicine. Grazie alla Conferenza Junior, iniziativa che vede protagonisti i ragazzi delle scuole inferiori e superiori, anche la Toscana sarà protagonista della Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici 2007 che si tiene a Roma. Il collegamento tra le due città avverrà in video-conferenza. Alla Conferenza Junior parteciperanno, tra gli altri, Anna Rita Bramerini, assessore regionale alla tutela ambientale e all’energia, che sarà ad Empoli con gli studenti, e Marco Betti, assessore regionale alla Difesa del suolo e del servizio idrico, che interverrà da Roma. Il programma della Conferenza Junior prevede varie attività, tra le quali giochi di simulazione e mostre, cui parteciperanno ragazzi provenienti da varie parti della Toscana. Al termine della giornata, dopo le prove e dopo aver elaborato le informazioni raccolte, gli studenti consegneranno al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio una ‘Carta junior per il clima’. Alle ore 11. 30, nei locali dell’Agenzia per Formazione dell’Asl 11 in via Oberdan 12 a Sovigliana di Vinci, si terrà un incontro con la stampa. .  
   
   
POMPILI, DEMOLIRE 21 SCHELETRI CEMENTO CHE DETURPANO PIANA DI FONDI  
 
Roma, 13 settembre 2007 - “La trascrizione della sentenza della Cassazione pone la parola fine sullo scempio abusivo compiuto nell´area di Isola dei Ciurli e sull´accertamento delle responsabilità ad ogni livello nell´intera vicenda. I 21 scheletri di cemento che da 40 anni deturpano la bellezza del paesaggio della piana di Fondi devono essere demoliti. La Cassazione conferma l´esito dell´azione di vigilanza avviata due anni fa dagli uffici dell´Assessorato al cui termine la Regione ha già diffidato il Comune di Fondi a procedere all´annullamento del progetto di lottizzazione e di provvedere alla demolizione dei 21 edifici”. Lo afferma Massimo Pompili, Assessore all´Urbanistica e Vicepresidente della Giunta regionale del Lazio. “La Regione Lazio – ha aggiunto - ribadisce la ferma volontà di arrivare al più presto alla demolizione dell´ecomostro e come richiesto nei giorni scorsi dalla Procura della Repubblica si è già attivata per individuare, sia tutte le possibilità di finanziamento della demolizione, sia le forme di collaborazione interistituzionale per supportare il Comune di Fondi nel pieno ripristino della legalità sull´importante porzione di territorio”. .  
   
   
AMBIENTE: ATTIVATA RETE REGIONALE PER MONITORAGGIO FLORA E FAUNA DEL LAZIO  
 
 Roma, 13 settembre 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Ambiente Zaratti, ha approvato una delibera che da il via al monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie della flora e della fauna del Lazio. “Il monitoraggio sullo stato di conservazione degli habitat – ha detto Zaratti - è un’attività fondamentale per valutare il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi di conservazione nei Siti di importanza comunitaria (Sic) e nelle Zone a protezione speciale (Zps). Come prevede infatti la direttiva comunitaria gli stati membri devono ogni sette anni comunicare lo stato di conservazione dei siti della Rete Natura 2000. Il monitoraggio viene esteso anche al sistema delle aree naturali protette del Lazio e più in generale alla rete ecologica regionale”. Fino ad oggi non sono mai stati forniti esplicitamente gli obiettivi di conservazione sui quali gli Enti parco dovevano riferire attraverso indicatori di tipo tecnico e scientifico. Ora gli Enti di gestione hanno a disposizione personale qualificato del Ruolo Unico dei Parchi e dell’Agenzia regionale parchi per svolgere le attività di monitoraggio. “Le informazioni della rete regionale di monitoraggio e dall’Osservatorio Regionale per la biodiversità – ha aggiunto Zaratti - confluiranno nella banca dati del sistema informativo regionale ambientale (Sira). In questo modo sarà possibile consultare e trasferire i dati a livello nazionale e comunitario. Le strutture necessarie al monitoraggio – ha concluso - saranno finanziate tramite il quarto accordo aggiuntivo dell’Apq7 tra Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio, mentre le attività operative saranno cofinanziate attraverso il prossimo programma Docup-lazio”. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: CAMAIORE, 442.000 EURO PER CONTROLLARE IL RISCHIO VORAGINI  
 
Firenze, 13 settembre 2007 - Sarà potenziato, grazie a un contributo regionale di 442. 000 euro, il sistema di monitoraggio automatico e costante del fenomeno delle voragini nella piana di Camaiore. Il finanziamento, che è stato approvato dalla giunta regionale nei giorni scorsi su iniziativa dell’assessore alla difesa del suolo e alla protezione civile Marco Betti, servirà a implementare il sistema di controllo del rischio di cedimento idrogeologico della zona, attivato dal Comune di Camaiore e finanziato fin dall’inizio dalal Regione. “Il provvedimento adottato – afferma l’assessore Betti – segna una tappa importante per lo sviluppo del sistema regionale di protezione civile. Potenziare il monitoraggio dell’assetto idrogeologico della conca di Camaiore è strategico per l’organizzazione della protezione civile in un territorio che è stato l’epicentro anche nei mesi scorsi di numerosi eventi sismici. Pur essendo di bassa intensità, tali fenomeni potrebbero a lungo termine alterare l’equilibrio idrogeologico della piana versiliese. E’ fondamentale pertanto disporre di strumenti adeguati di previsione e allertamento”. Il contributo regionale sarà impiegato dal Comune di Camaiore, che ha presentato il progetto e lo cofinanzierà, per dotare il sistema di controllo già in funzione di ulteriori strumenti di monitoraggio, in grado di effettuare screening millesimali e per estendere le indagini scientifiche, individuando tutte le zone a rischio. .